[email protected] Se l’ecumenismo M B · 2015-01-12 · redimere il passato. Per tutti...

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DI CARLA CRISTINI al 18 al 25 gennaio si celebra la Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani. La data ha un significato simbolico: è infatti compresa tra la festa della cattedra di San Pietro e quella della conversione di San Paolo, scelta nel 1908 da p. Paul Wattson, nato nel 1853 a Willington, nel Maryland. Padre Paul è sempre stato arso dal desiderio di unità di Dio nel corpo di Cristo che è la Chiesa: è stato un costruttore di ponti, un ambasciatore della riconciliazione, un vero francescano. La settimana di preghiera nasce e continua ad operare per cercare l’unità, non solo in questi giorni, ma nell’intero anno. Un’unità che nasce dal basso, nella vita quotidiana delle nostre comunità, dove spesso ci ritroviamo fianco a fianco con persone che hanno una religione molto simile a quella che noi professiamo, ma allo stesso tempo distante. I cambiamenti in seno alla società, per l’afflusso di immigrati dall’Est, si ripercuotono anche nel bisogno di professare il proprio credo. Continuano a crescere le comunità ortodosse albanesi, ucraine, rumene, i protestanti, a cui viene offerta la possibilità di utilizzare chiese e strutture per praticare il proprio culto. Possiamo a questo punto fare un quadro delle presenze delle altre confessioni cristiane sui nostri territori. Nella diocesi di Rieti operano comunità neoprotestanti: Chiesa cristiana avventista del settimo giorno; Comunità evangelica pentecostale delle “Assemblee di Dio in Italia”; cristiani pentecostali brasiliani (con un proprio pastore); la chiesa ortodossa romena (comunità di immigrazione con proprio pope, ha avuto in uso dalla diocesi la chiesa di S. Lucia); immigrati di fede ortodossa di altre nazionalità frequentano le chiese D cattoliche in città. C’è poi la comunità cattolica uniate ucraina (comunità di immigrazione degli ucraini di rito orientale in comunione col Papa, si riunisce presso la chiesa del monastero domenicano di S. Agnese). Nella diocesi di Albano, a livello di comunità ecclesiali costituite, troviamo come Comunità protestanti italiane: la Chiesa cristiana evangelica battista di Ariccia; la Comunità evangelica ecumenica di Albano. Ci sono ancora Comunità ortodosse canonicamente legate ad una delle 14 Chiese ortodosse in comunione reciproca: otto parrocchie appartenenti alla Diocesi ortodossa romena d’Italia, legata al Patriarcato di Romania, frequentate da immigrati romeni. Le otto parrocchie sul territorio sono: Anzio–Lavinio, Nettuno, Ardea, Aprilia–Lanuvio, Pomezia, Pavona, Albano–Genzano, Ciampino. Nella diocesi di Frosinone Veroli Ferentino, e nel capoluogo in particolare, c’è una attiva comunità romena: la Diocesi ha concesso l’utilizzo dei locali parrocchiali della chiesa di San Benedetto, nel centro storico, dove la comunità si ritrova settimanalmente per la Liturgia. Esiste anche un rapporto di collaborazione tra le attività caritatevoli della comunità romena e della Caritas parrocchiale. A Veroli, c’è la chiesa della comunità evangelica, ben integrati con la comunità parrocchiale. A Ferentino, invece, c’è la Chiesa Valdese con presenza e sede storica. migranti. Una Chiesa senza frontiere DI ANNA MOCCIA hiesa senza frontiere: madre di tutti» è il te- ma scelto dal Papa per la Giornata mon- diale del migrante e del rifugiato, che sarà celebrata domenica prossima. Nel suo messaggio per la giornata, il Pontefice sottolinea che «non di rado que- sti movimenti migratori suscitano diffidenze e ostilità, anche nelle comunità ecclesiali, prima ancora che si conoscano le storie di vita, di persecuzione o miseria delle persone coinvolte». E ha invitato la Chiesa a su- perare le frontiere e a farsi carico dei propri fratelli vin- cendo ogni tipo di diffidenza. «Perché questo si rea- lizzi – ha dichiarato don Emanuele Giannone, diret- tore della Caritas della diocesi di Porto-Santa Rufina e cappellano del Cie di Ponte Galeria – è necessario vedere il migrante non come un problema, ma come un fratello e una sorella da accogliere, aiutando le per- sone a conoscere il fenomeno e ad allontanarsi dagli stereotipi». «Purtroppo queste parole – continua don Emanuele – si scontrano con la realtà che in questi gior- ni anche la nostra comunità sta vivendo: famiglie, don- ne e bambini ospitati al Cie di Ponte Galeria vivono in condizioni non rispettose della dignità umana, met- tendo in evidenza l’inadeguatezza della macchina or- ganizzativa, mentre immobili di proprietà della chie- sa spesso non vengono messi a disposizione per la dif- ficoltà di adeguarli e gestirli così come richiesto dalle norme. Esempio fra tanti Malagrotta, dove con la Ca- ritas diocesana abbiamo predisposto una struttura che a oggi non è stata ancora utilizzata». In occasione della Giornata, Giannone ricorda la ne- cessità di rivedere le politiche di integrazione, anche elaborando piani che, sull’esempio di quanto fanno scuole e parrocchie, prevedano luoghi dove sia possi- bile instaurare rapporti fraterni e fare comunità. C « Domani incontro Cel i incontreranno domani mattina i vescovi del Lazio in seduta ordinaria a Villa Campitelli (Frascati). Sarà il cardinal Agostino Vallini, pre- sidente dell’assemblea, ad introdurre i lavori della mat- tinata, mentre mons. Lino Fumagalli, vescovo di Viter- bo, relazionerà sull’importa- te tema della formazione dei presbiteri e dei diaconi, con uno sguardo particolare alla modalità di accoglienza dei sacerdoti stranieri nelle dio- cesi laziali. Il secondo punto all’ordine del giorno riguar- da sia le nomine dei tribu- nali che la nomina della se- greteria regionale del pro- getto Policoro per il Lazio coordinata da mons. Vincen- zo Apicella. Alessandro Paone S a Frascati E BREI E CRISTIANI METTERE LA BIBBIA A FONDAMENTO DI CULTURA E VITA ALESSANDRO REA iamo giunti alla nona della Dieci Parole, che nel brano di Es. 20, 13 recita: «lo ta‘ané be– re‘akhà ‘ed shàqer», ovvero “non essere falso testimone contro il tuo prossimo”. In occasione della XIX Giornata per l’approfondimento e lo sviluppo del dialogo tra cattolici ed ebrei, l’Ufficio Nazionale per l’ecumenismo e il dialogo interreligioso della Cei ha organizzato un appuntamento caratterizzato dal cinquantesimo anniversario della firma del documento conciliare “Nostra Aetate”, che il Concilio Vaticano II ha voluto come indicazione di cammino per nuove e positive relazioni tra la Chiesa e il Popolo ebraico. Il tema del sussidio 2015, non vuole essere un formale approccio rituale al patrimonio comune tra cristiani ed ebrei, bensì un invito al costante approfondimento dei due popoli e alla tenace costruzione di percorsi comuni di ricerca spirituale, ed essere al tempo stesso, per la società in cui viviamo, occasione di crescita morale e di feconda opera di pace. La stessa scelta del nona delle Parole della Legge Antica ci riporta alla radice della nostra fede monoteista e come nello scorso mese di novembre, sotto il titolo «Invocheranno il Nome dell’Eterno concordemente uniti», la riflessione ha permesso l’aprirsi di una prospettiva di reincontro tra ebrei e cristiani. Ora il 17 gennaio, alla vigilia dell’inizio della settimana per il dialogo ecumenico, si impone una domanda: «Che testimonianza possono dare ebrei e cristiani al mondo?». E’ una domanda che, anche alla luce dei tragici avvenimenti di Parigi di mercoledì scorso, va ben oltre la retorica, per arrivere dritto al cuore del tema della convivenza. Scrive Rav Giuseppe Laras: «Il riportare la Bibbia a fondamento della cultura e della vita pratica è un possibile impegno religioso, dalla fecondità straordinaria, condivisibile tra ebrei e cristiani: un impegno di cui si avverte l’urgenza impellente e drammatica in questi anni di crisi, di confusione e di mediocrità. Tale contributo religioso congiunto di ebrei e cristiani per secoli è stato negato al mondo, risultando sinora ampiamente inedito: il fatto soltanto che oggi sia pensabile e forse progressivamente, pur tra mille difficoltà e disincanti, realizzabile è una speranza carica di frutti buoni. In tale senso il dialogo è un dovere religioso dovuto a noi stessi e ancor più dovuto alle prossime generazioni, che, pur gravate dalle sfide che occorreranno loro, potranno forse ereditare un passato meno oscuro di quello da noi ereditato. E, forse, tale Dialogo, nella storia sacra di ebraismo e cristianesimo avrà lo scopo religioso, oltreché di sanare molte ferite, anche di contribuire a redimere il passato. Per tutti questi motivi, il dialogo tra ebrei e cristiani è anzitutto un impegno religioso, e, proprio perché genuinamente tale, anche culturale e etico». Monsignor Mansueto Bianchi, Presidente della Commissione Episcopale per l’ecumenismo e il dialogo, e Rav Giuseppe Momigliano, Presidente dell’Assemblea dei Rabbini d’Italia, si incontreranno come segno dell’unione delle due confessioni religiose con l’augurio che cristiani ed ebrei possano continuare a riconoscersi reciprocamente come «il prossimo» da accogliere nella verità, da accompagnare nel cammino, da sostenere nell’amore. Un augurio che diventa preghiera comune all’Eterno, fonte di vita e di verità per tutti. S In preghiera per il Papa nizierà domani, per concludersi il 19 gennaio, il secondo viaggio di papa Bergoglio in Asia, dopo quello nella Re- pubblica di Corea dello scorso agosto. Le tappe di questa nuova visita apo- stolica saranno lo Sri Lanka, dove il Pontefice si fermerà due giorni, e le Fi- lippine, che si preparano al 500° anni- versario di evangelizzazione, nel 2021. Venerdì 16 gennaio, tra gli incontri pre- visti a Manila, quello con le famiglie, realtà centrale nelle Filippine, il più grande Paese asiatico a maggioranza cattolica (mentre in Sri Lanka i cristia- ni sono solo il 7 per cento della popo- lazione) I il viaggio in Asia ALBANO UNITI NEL CAMMINO a pagina 3 ANAGNI L’UNITALSI, STORIA DI SERVIZIO a pagina 4 C. CASTELLANA AVERE SETE D’INFINITO a pagina 5 CIVITAVECCHIA OTTO APPUNTAMENTI PER L’ECUMENISMO a pagina 6 FROSINONE «CONTRIBUIAMO AL BENE COMUNE» a pagina 7 GAETA ASSEGNATO IL PREMIO «PAONE» a pagina 8 LATINA VITA CONSACRATA DONO PREZIOSO a pagina 9 PALESTRINA «SEME D’ETERNITÀ» a pagina 10 PORTO-S. RUFINA ANDATE SENZA PAURA a pagina 11 SORA GRANDE SUCCESSO DEL PRESEPE ONLINE a pagina 13 TIVOLI EPIFANIA INSIEME a pagina 14 LAZIO SETTE on me lo ricordavo. Poi, preparando il calendario per la nostra Fraternità, ho riscoperto una festa ebraica che si celebra ad ot- tobre, alla fine della grande festa di Sukkot, delle capanne. Si chia- ma Simchat Torah e si può tradurre “gioia della legge”. Si finisce di leggere il Pentateuco e si riprende di nuovo dall’inizio. Ed è una gioia! Sarebbe bello riscoprire che la fede di coloro che, non impro- priamente, chiamiamo “fratelli maggiori”, non sia una cosa folle e ormai priva di significato. È un cammino di scoperta di Dio che ci interessa e ci insegna molte cose. Ad esempio, appunto, la gioia del- la Legge mosaica. Che sarà anche complicata coi suoi mille precet- ti, sarà strana e ormai portata a pienezza dal Signore Gesù, ma ri- mane anche per noi una parte essenziale della Rivelazione biblica. Senza saperlo, infatti, gli ebrei celebrano proprio Gesù, che è come nascosto nei versetti dell’Antico Testamento: con la sua presenza rende perenni quelle pagine e le colma di gioia. Possiamo anche im- parare molto dalla radice ebraica di tutte le nostre grandi feste che sarebbero incomprensibili senza il riferimento alla grande tradizio- ne da cui sono scaturite. E che dire dei tanti precetti della Legge mo- saica che, sebbene trovano la loro sintesi nella legge dell’amore a- nimata dallo Spirito, non per questo finiscono di essere concreti pun- ti di riferimento dell’agire cristiano? Anche noi, cristiani, possiamo e dobbiamo gioire del grande patrimonio che condividiamo con il popolo ebraico che non è solo shoah e farisei deicidi, ma la radice in cui siamo stati innestati, come ci ha insegnato san Paolo. Francesco Guglietta N NELLE DIOCESI RIETI IL SANTO WOJTYLA ORDINÒ LUCARELLI a pagina 12 Quel patrimonio che ci unisce Domenica, 11 gennaio 2015 Avvenire - Redazione Roma Piazza Indipendenza, 11/B - 00185 Roma; Telefono: 06.688231 - Fax: 06.68823209 Email: [email protected] Avvenire - Redazione pagine diocesane Piazza Carbonari, 3 - 20125 Milano; Telefono: 02.6780554 - Fax: 02.6780483 Sito web: www.avvenire.it Email: [email protected] Coordinamento: Salvatore Mazza DIFFUSIONE COPIE NELLE PARROCCHIE: PROGETTO PORTAPAROLA mail: [email protected] SERVIZIO ABBONAMENTI NUMERO VERDE 800820084 MALTEMPO ARRIVA IL GELO IL LAZIO IN CRISI a pagina 2 IL FATTO Se l’ecumenismo non è una parola Dal 18 al 25 gennaio la Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani Se l’ecumenismo non è una parola

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DI CARLA CRISTINI

al 18 al 25 gennaio si celebrala Settimana di preghiera perl’unità dei cristiani. La data ha

un significato simbolico: è infatticompresa tra la festa della cattedra diSan Pietro e quella della conversionedi San Paolo, scelta nel 1908 da p.Paul Wattson, nato nel 1853 aWillington, nel Maryland. PadrePaul è sempre stato arso daldesiderio di unità di Dio nel corpodi Cristo che è la Chiesa: è stato uncostruttore di ponti, unambasciatore della riconciliazione,un vero francescano. La settimana dipreghiera nasce e continua adoperare per cercare l’unità, non soloin questi giorni, ma nell’intero anno.Un’unità che nasce dal basso, nellavita quotidiana delle nostrecomunità, dove spesso ci ritroviamofianco a fianco con persone chehanno una religione molto simile aquella che noi professiamo, ma allostesso tempo distante. Icambiamenti in seno alla società,per l’afflusso di immigrati dall’Est, siripercuotono anche nel bisogno diprofessare il proprio credo.Continuano a crescere le comunitàortodosse albanesi, ucraine, rumene,i protestanti, a cui viene offerta lapossibilità di utilizzare chiese estrutture per praticare il proprioculto. Possiamo a questo punto fareun quadro delle presenze delle altreconfessioni cristiane sui nostriterritori. Nella diocesi di Rietioperano comunità neoprotestanti:Chiesa cristiana avventista delsettimo giorno; Comunitàevangelica pentecostale delle“Assemblee di Dio in Italia”; cristianipentecostali brasiliani (con unproprio pastore); la chiesa ortodossaromena (comunità di immigrazionecon proprio pope, ha avuto in usodalla diocesi la chiesa di S. Lucia);immigrati di fede ortodossa di altrenazionalità frequentano le chiese

Dcattoliche in città.C’è poi la comunitàcattolica uniateucraina (comunità diimmigrazione degliucraini di ritoorientale incomunione col Papa,si riunisce presso lachiesa del monasterodomenicano di S.Agnese). Nelladiocesi di Albano, alivello di comunitàecclesiali costituite,troviamo comeComunitàprotestanti italiane:la Chiesa cristianaevangelica battista diAriccia; la Comunitàevangelicaecumenica di Albano. Ci sonoancora Comunità ortodossecanonicamente legate ad una delle14 Chiese ortodosse in comunionereciproca: otto parrocchieappartenenti alla Diocesi ortodossaromena d’Italia, legata al Patriarcatodi Romania, frequentate daimmigrati romeni. Le ottoparrocchie sul territorio sono:Anzio–Lavinio, Nettuno, Ardea,Aprilia–Lanuvio, Pomezia, Pavona,Albano–Genzano, Ciampino. Nelladiocesi di Frosinone VeroliFerentino, e nel capoluogo inparticolare, c’è una attiva comunitàromena: la Diocesi ha concessol’utilizzo dei locali parrocchiali dellachiesa di San Benedetto, nel centrostorico, dove la comunità si ritrovasettimanalmente per la Liturgia.Esiste anche un rapporto dicollaborazione tra le attivitàcaritatevoli della comunità romena edella Caritas parrocchiale. A Veroli,c’è la chiesa della comunitàevangelica, ben integrati con lacomunità parrocchiale. A Ferentino,invece, c’è la Chiesa Valdese conpresenza e sede storica.

migranti.Una Chiesa senza frontiereDI ANNA MOCCIA

hiesa senza frontiere: madre di tutti» è il te-ma scelto dal Papa per la Giornata mon-diale del migrante e del rifugiato, che sarà

celebrata domenica prossima. Nel suo messaggio perla giornata, il Pontefice sottolinea che «non di rado que-sti movimenti migratori suscitano diffidenze e ostilità,anche nelle comunità ecclesiali, prima ancora che siconoscano le storie di vita, di persecuzione o miseriadelle persone coinvolte». E ha invitato la Chiesa a su-perare le frontiere e a farsi carico dei propri fratelli vin-cendo ogni tipo di diffidenza. «Perché questo si rea-lizzi – ha dichiarato don Emanuele Giannone, diret-tore della Caritas della diocesi di Porto-Santa Rufinae cappellano del Cie di Ponte Galeria – è necessariovedere il migrante non come un problema, ma comeun fratello e una sorella da accogliere, aiutando le per-

sone a conoscere il fenomeno e ad allontanarsi daglistereotipi». «Purtroppo queste parole – continua donEmanuele – si scontrano con la realtà che in questi gior-ni anche la nostra comunità sta vivendo: famiglie, don-ne e bambini ospitati al Cie di Ponte Galeria vivonoin condizioni non rispettose della dignità umana, met-tendo in evidenza l’inadeguatezza della macchina or-ganizzativa, mentre immobili di proprietà della chie-sa spesso non vengono messi a disposizione per la dif-ficoltà di adeguarli e gestirli così come richiesto dallenorme. Esempio fra tanti Malagrotta, dove con la Ca-ritas diocesana abbiamo predisposto una struttura chea oggi non è stata ancora utilizzata».In occasione della Giornata, Giannone ricorda la ne-cessità di rivedere le politiche di integrazione, ancheelaborando piani che, sull’esempio di quanto fannoscuole e parrocchie, prevedano luoghi dove sia possi-bile instaurare rapporti fraterni e fare comunità.

Domani incontro Celi incontreranno domanimattina i vescovi del Lazio

in seduta ordinaria a VillaCampitelli (Frascati). Sarà ilcardinal Agostino Vallini, pre-sidente dell’assemblea, adintrodurre i lavori della mat-tinata, mentre mons. LinoFumagalli, vescovo di Viter-bo, relazionerà sull’importa-te tema della formazione deipresbiteri e dei diaconi, conuno sguardo particolare allamodalità di accoglienza deisacerdoti stranieri nelle dio-cesi laziali. Il secondo puntoall’ordine del giorno riguar-da sia le nomine dei tribu-nali che la nomina della se-greteria regionale del pro-getto Policoro per il Laziocoordinata da mons. Vincen-zo Apicella.

Alessandro Paone

S

a Frascati

E B R E I E C R I S T I A N I

METTERE LA BIBBIAA FONDAMENTO

DI CULTURA E VITA

ALESSANDRO REA

iamo giunti alla nona dellaDieci Parole, che nel brano diEs. 20, 13 recita: «lo ta‘ané be–

re‘akhà ‘ed shàqer», ovvero “nonessere falso testimone contro il tuoprossimo”. In occasione della XIXGiornata per l’approfondimento e losviluppo del dialogo tra cattolici edebrei, l’Ufficio Nazionale perl’ecumenismo e il dialogointerreligioso della Cei haorganizzato un appuntamentocaratterizzato dal cinquantesimoanniversario della firma deldocumento conciliare “NostraAetate”, che il Concilio Vaticano IIha voluto come indicazione dicammino per nuove e positiverelazioni tra la Chiesa e il Popoloebraico. Il tema del sussidio 2015,non vuole essere un formaleapproccio rituale al patrimoniocomune tra cristiani ed ebrei, bensìun invito al costanteapprofondimento dei due popoli ealla tenace costruzione di percorsicomuni di ricerca spirituale, edessere al tempo stesso, per la societàin cui viviamo, occasione di crescitamorale e di feconda opera di pace.La stessa scelta del nona delle Paroledella Legge Antica ci riporta allaradice della nostra fede monoteista ecome nello scorso mese di novembre,sotto il titolo «Invocheranno il Nomedell’Eterno concordemente uniti», lariflessione ha permesso l’aprirsi diuna prospettiva di reincontro traebrei e cristiani. Ora il 17 gennaio,alla vigilia dell’inizio della settimanaper il dialogo ecumenico, si imponeuna domanda: «Che testimonianzapossono dare ebrei e cristiani almondo?».E’ una domanda che, anche alla lucedei tragici avvenimenti di Parigi dimercoledì scorso, va ben oltre laretorica, per arrivere dritto al cuoredel tema della convivenza. ScriveRav Giuseppe Laras: «Il riportare laBibbia a fondamento della cultura edella vita pratica è un possibileimpegno religioso, dalla feconditàstraordinaria, condivisibile tra ebreie cristiani: un impegno di cui siavverte l’urgenza impellente edrammatica in questi anni di crisi,di confusione e di mediocrità. Talecontributo religioso congiunto diebrei e cristiani per secoli è statonegato al mondo, risultando sinoraampiamente inedito: il fatto soltantoche oggi sia pensabile e forseprogressivamente, pur tra milledifficoltà e disincanti, realizzabile èuna speranza carica di frutti buoni.In tale senso il dialogo è un doverereligioso dovuto a noi stessi e ancorpiù dovuto alle prossime generazioni,che, pur gravate dalle sfide cheoccorreranno loro, potranno forseereditare un passato meno oscuro diquello da noi ereditato. E, forse, taleDialogo, nella storia sacra diebraismo e cristianesimo avrà loscopo religioso, oltreché di sanaremolte ferite, anche di contribuire aredimere il passato. Per tutti questimotivi, il dialogo tra ebrei e cristianiè anzitutto un impegno religioso, e,proprio perché genuinamente tale,anche culturale e etico».Monsignor Mansueto Bianchi,Presidente della CommissioneEpiscopale per l’ecumenismo e ildialogo, e Rav GiuseppeMomigliano, Presidentedell’Assemblea dei Rabbini d’Italia,si incontreranno come segnodell’unione delle due confessionireligiose con l’augurio che cristianied ebrei possano continuare ariconoscersi reciprocamente come «ilprossimo» da accogliere nella verità,da accompagnare nel cammino, dasostenere nell’amore. Un augurio chediventa preghiera comune all’Eterno,fonte di vita e di verità per tutti.

S

In preghiera per il Papa

nizierà domani, per concludersi il 19gennaio, il secondo viaggio di papa

Bergoglio in Asia, dopo quello nella Re-pubblica di Corea dello scorso agosto.Le tappe di questa nuova visita apo-stolica saranno lo Sri Lanka, dove ilPontefice si fermerà due giorni, e le Fi-lippine, che si preparano al 500° anni-versario di evangelizzazione, nel 2021.Venerdì 16 gennaio, tra gli incontri pre-visti a Manila, quello con le famiglie,realtà centrale nelle Filippine, il piùgrande Paese asiatico a maggioranzacattolica (mentre in Sri Lanka i cristia-ni sono solo il 7 per cento della popo-lazione)

I

il viaggio in Asia

◆ ALBANOUNITINEL CAMMINO

a pagina 3

◆ ANAGNIL’UNITALSI,STORIA DI SERVIZIO

a pagina 4

◆ C. CASTELLANAAVERE SETED’INFINITO

a pagina 5

◆ CIVITAVECCHIAOTTO APPUNTAMENTIPER L’ECUMENISMO

a pagina 6

◆ FROSINONE«CONTRIBUIAMOAL BENE COMUNE»

a pagina 7

◆ GAETAASSEGNATOIL PREMIO «PAONE»

a pagina 8

◆ LATINAVITA CONSACRATADONO PREZIOSO

a pagina 9

◆ PALESTRINA«SEMED’ETERNITÀ»

a pagina 10

◆ PORTO-S. RUFINAANDATESENZA PAURA

a pagina 11

◆ SORAGRANDE SUCCESSODEL PRESEPE ONLINE

a pagina 13

◆ TIVOLIEPIFANIAINSIEME

a pagina 14

LAZIOSETTE

on me lo ricordavo. Poi, preparando il calendario per la nostraFraternità, ho riscoperto una festa ebraica che si celebra ad ot-

tobre, alla fine della grande festa di Sukkot, delle capanne. Si chia-ma Simchat Torah e si può tradurre “gioia della legge”. Si finisce dileggere il Pentateuco e si riprende di nuovo dall’inizio. Ed è unagioia! Sarebbe bello riscoprire che la fede di coloro che, non impro-priamente, chiamiamo “fratelli maggiori”, non sia una cosa folle eormai priva di significato. È un cammino di scoperta di Dio che ciinteressa e ci insegna molte cose. Ad esempio, appunto, la gioia del-la Legge mosaica. Che sarà anche complicata coi suoi mille precet-ti, sarà strana e ormai portata a pienezza dal Signore Gesù, ma ri-mane anche per noi una parte essenziale della Rivelazione biblica.Senza saperlo, infatti, gli ebrei celebrano proprio Gesù, che è comenascosto nei versetti dell’Antico Testamento: con la sua presenzarende perenni quelle pagine e le colma di gioia. Possiamo anche im-parare molto dalla radice ebraica di tutte le nostre grandi feste chesarebbero incomprensibili senza il riferimento alla grande tradizio-ne da cui sono scaturite. E che dire dei tanti precetti della Legge mo-saica che, sebbene trovano la loro sintesi nella legge dell’amore a-nimata dallo Spirito, non per questo finiscono di essere concreti pun-ti di riferimento dell’agire cristiano? Anche noi, cristiani, possiamoe dobbiamo gioire del grande patrimonio che condividiamo con ilpopolo ebraico che non è solo shoah e farisei deicidi, ma la radicein cui siamo stati innestati, come ci ha insegnato san Paolo.

Francesco Guglietta

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NELLE DIOCESI

◆ RIETIIL SANTO WOJTYLAORDINÒ LUCARELLI

a pagina 12

Quel patrimonio che ci unisce

Domenica, 11 gennaio 2015

Avvenire - Redazione RomaPiazza Indipendenza, 11/B - 00185 Roma; Telefono: 06.688231 - Fax: 06.68823209

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DIFFUSIONE COPIE NELLE PARROCCHIE:PROGETTO PORTAPAROLAmail: [email protected] ABBONAMENTINUMERO VERDE 800820084

◆ MALTEMPOARRIVA IL GELOIL LAZIO IN CRISI

a pagina 2

IL FATTO

Se l’ecumenismonon è una parola

Dal 18 al 25 gennaio la Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani

Se l’ecumenismonon è una parola

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Page 2: portaparola@avvenire.it Se l’ecumenismo M B · 2015-01-12 · redimere il passato. Per tutti questi motivi, il dialogo tra ebrei e cristiani è anzitutto un impegno religioso, e,

Maltempo,e la regioneva in tilt

L’ondata di freddo che ha investito tutto il Lazioa cavallo del passaggio d’anno ha mobilitato Comuni e associazioni per affrontare la crisi

Volontariato e Terzo settore decisivinel fare fronte all’emergenza geloche ha colpito soprattutto i senza tetto Un’immagine dell’Abbazia di Montcassino sepolta dalla neve

DI SIMONA GIONTA

eno cinque gradi sotto lo zero,fiocchi di neve nella Tuscia e nelViterbese, temperature rigidissime

nel Sud Pontino e sul litorale laziale:un’emergenza gelo che ha caratterizzato gliultimi giorni del 2014 e l’inizio del nuovoanno. L’ondata di freddo ha mobilitato leistituzioni, il terzo settore e le associazionidi volontariato di quasi tutte le diocesi eprovince della Regione Lazio. Il Comune diLatina ha allestito un punto di accoglienzaper senza fissa dimora all’interno di unastruttura messa a disposizione da unprivato sita tra via Ezio e via Doria. Lastruttura è in grado di ospitare fino acinquanta persone, con servizi disorveglianza e assistenza garantiti da gruppidi volontari con esperienza nel settore. Incollaborazione con la Croce Rossa, inoltre,è stata effettuata una ricognizione sulnumero e le effettive esigenze delle personesenza tetto che gravitano nel territoriourbano. Proprio il comitato locale di Latinadell’associazione ha attivato il “Servizioassistenza senza fissa dimora” (Sasfid),garantendo un “giro notturno” per prestareassistenza a coloro che non hanno unriparo, proponendo di usufruire deldormitorio cittadino, per fornire bevandecalde, vestiario e coperte. Anche inprovincia di Viterbo si è provveduto allaraccolta di coperte, abiti pesanti, generialimentari in scatola mentre sia ad Apriliache a Formia sono stati aperti centri diaccoglienza temporanei con posti letto eservizio mensa. Cisterna ha dovutoaffrontare l’emergenza ghiaccio: il crollodelle temperature ha determinato la rottura

Mdi alcune condutture d’acqua e laconseguente formazione di ampie lastre dighiaccio sulle piazze e le strade comunali.Volontari ed agenti sono dovuti interveniredecine di volte su segnalazione dei cittadinio sollecitati dai riscontri fatti nel corso deicontrolli del territorio nella fase dimaggiore allerta maltempo. I volontaridella Protezione civile, a lavoro sia digiorno che di notte, hanno cosparso di salele zone considerate più a rischiomantenendo sicure le arterie veicolari ed icamminamenti pedonali della città. Hannoaffrontato l’emergenza gelo anche il gruppodi rifugiati africani di Rieti che occupanouno stabile senza caldaia ed utenze. Fuori almomento da qualsiasi progetto diintegrazione o tutela, la vicenda, ad oggi alcentro di un procedimento giudiziario, èfrutto di passate speculazioni a causa

dell’assenza di vigilanza da parte diprefettura e comune. A seguito di unappello di Migrantes, alcuni volontarihanno provveduto donando legna daardere e coperte e denaro per riallacciareutenze di gas e corrente, per restituireriscaldamento e acqua calda per qualchesettimana nell’attesa e nella speranza disoluzioni definitive. In provincia diFrosinone numerosi i disagi provocati dallaneve della prima settimana di Gennaio:diversi gli incidenti che si sono verificati acausa della presenza di lastre di ghiaccioche hanno reso il manto stradale una verapista di pattinaggio, in molti vicoli delcentro storico i cittadini con fatica sonousciti di casa con l’auto, diverse le case dimontagne rimaste isolate. Ancora una voltaè il movimento dal basso ed il terzo settoreil vero motore sociale.

Quel giorno di cinque anni faa vita dei senzatetto negli inverni piùrigidi può diventare una questione

così delicata tale da far intervenire unaPrefettura. Da materia dei servizi sociali aun caso di ordine e sicurezza pubblica. Sitratta solo di saper interpretare le normea disposizione, ragionare da uomo diStato, non aver timore di assumersiresponsabilità e soprattutto sentire lapropria coscienza. Così ha agito nel 2009il prefetto di Latina Bruno Frattasi, oggiDirettore dell’Ufficio Legislativo delministero dell’Interno. Erano i primi

giorni dell’anno, a Latina già dueclochard erano morti per il freddo.Sdegno della politica, enti locali di fattofermi. Il prefetto Frattasi decise di nonvoltarsi dall’altra parte. Nell’ambito dellesue prerogative convocò enti locali emondo del volontariato “ordinando”alcuni interventi. In pochi giorni la CRImontò e gestì le tende riscaldate per lanotte e Caritas forniva la cena aisenzatetto. «Forse abbiamo salvatoqualche vita», dichiarò Frattasi al terminedell’emergenza freddo.

Remigio Russo

L

Sora, Comune e Caritas per i senza casal Centro Servizi Caritas di via Costantinopoli a Sora si arric-chisce di una nuova opera a favore dei senza casa. Dopo l’em-

porio alimentare e il centro per l’abbigliamento, c’è adesso undormitorio che ha preso il nome “Cittadini dal mondo”. Un’opera che nasce per rispondere all’emergenza ormai mol-to forte dell’intero territorio. Caritas diocesana e Comune di So-ra hanno unito perciò le proprie energie per dare vita a questospazio che, da metà dicembre, ha permesso a persone che han-no una difficoltà abitativa estrema di non dover dormire piùall’interno della propria auto. I Centro ha visto già un’inaugu-razione informale ma festosa, a cui hanno preso parte il vescovoGerardo Antonazzo, il sindaco di Sora, Ernesto Tersigni, l’asses-sore ai Servizi Sociali, Maria Paola D’Orazio, diverse rappresen-tanze di organizzazioni ecclesiali locali, e i 12 ospiti che già so-no inseriti nel dormitorio, inviati dai servizi sociali di Sora o deicomuni limitrofi. A mano a mano che i letti sono arrivati, sonoinfatti arrivati gli ospiti, molto prima dell’inaugurazione: nonsolo persone sole o extracomunitari, ma anche nuclei familia-

ri di italiani o di cittadini europei. La collabo-razione già attiva da anni tra Servizi Sociali e Ca-ritas, anche grazie all’impegno dell’indimenti-cato Alberto Santucci, dirigente del Comune diSora e sindaco del Comune di Morino, ha final-mente un luogo per offrire un’efficace rispostaall’emergenza. «Nel nostro territorio – com-mentano i responsabili del progetto – mancavauna realtà così significativa e possiamo consi-derarlo un vero dono che ci ha portato questoNatale appena passato. Il dormitorio vuole es-sere inoltre anche il frutto di una sinergia chefunziona tra la Chiesa locale e le Amministra-zioni Comunali». Attualmente i posti–letto so-no poco più di trenta, ma anche se il numero èlimitato, vengono sempre offerti un tetto, unconforto, un sorriso, per riprendere a sperare.

Achille Prostamo

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Scuola, crescel’offertadi formazione

Destinatidalla Pisana64 milioni al «pacchettofamiglia»

Un piano organico daoltre 64 milioni di euro,articolato in cinquecapitoli: centri per lafamiglia, progetti colTerzo settore, integrazionesocio–educativa deiragazzi meno abbienti,case famiglia per idisabili, asili nido. È il«pacchetto famiglia»presentato dal presidentedella Regione Lazio, Nicola Zingaretti. Pilastrodell’intervento è quello sugli asili nido cuivanno ben 54,5 milioni (4,5 subito, 50 di fondistrutturali europei), creando 650 nuovi postitramite un bando rivolto ai Comuni e quasi10mila attraverso l’impiego dei fondi europei.A Roma e nelle cinque province verrannoattivati 6 «centri per la famiglia», luoghi diaggregazione, dotati di équipe con assistentisociali, psicologi ed educatori. Con 1,3 milioni

saranno finanziati 45 progetti del Terzo settore:case famiglia e strutture di accoglienza perminori, mamme sole e papà separati.«Auspichiamo – ha commentato EmmaCiccarelli, presidente del Forum delle Famigliedel Lazio – che la strada intrapresa sia l’inizio diuna serie di politiche familiari di ampio respiroe di sviluppo e che le azioni siano perseguitecon il coinvolgimento dell’associazionismofamiliare e delle parti sociali».

umenta l’offerta formativanel Lazio, grazieall’approvazione in

Regione del nuovo piano didimensionamento scolastico,che prevede l’introduzione dinuovi indirizzi didattici per lescuole, legati a esigenze disviluppo territoriale, e dei Centriprovinciali per l’istruzione degliadulti (Cpia). Questi ultimi, inarrivo nella città di Roma e nellecinque province laziali (in cuiconfluiranno anche le sezioni discuola carceraria, ognuna nelcentro di riferimentoterritoriale), saranno dodici:sette a Roma, dueinterprovinciali, uno Roma–Viterbo e uno Roma–Rieti, e poiuno a Frosinone e due a Latina.

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Risparmio,a Rietifunziona

oddisfatti al Comunedi Rieti, guidato dalsindaco Simone

Petrangeli, per il risultatonel consumo di carta neipropri uffici. Secondoun’inchiesta del Sole 24 Ore,il Comune ha consumato il20% in meno di cartarispetto al 2011 (64 fogliper abitante). Il Comune siè distinto anche per lapercentuale di carta riciclatautilizzata (+ del 50%).«Uffici più efficienti e difesadell’ambiente sono unadelle priorità della giuntaPetrangeli e questi risultaticonfermano che si è presala strada giusta», hannospiegato dal Comune.

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In calo le vittime sulle strade del Lazioeno incidenti e meno vittimesulle strade del Lazio, rispetto

al 2013, è il dato confortante cheemerge dal bilancio di fine annodell’attività svolta dalla Poliziastradale nella nostra regione. Nel2014, infatti, nel Lazio sono statirilevati 5.787 incidenti stradali (492in meno rispetto al 2013), con 90persone decedute (–11 rispetto al2013) e 2.449 incidenti con feriti(120 meno del 2013). Particolare

importanza è stata riservata a operazioni di contrastodella guida sotto l’effetto di alcol e di sostanzestupefacenti, con controlli su strade e vicino ai luoghidi ritrovo dei giovani, e alla realizzazione dicampagne di informazione ed educazione stradale,come la Campagna del Pullman Azzurro al Giro d’Italia2014, e di corsi di educazione alla sicurezza stradalenelle carceri minorili e nelle scuole di ogni ordine egrado. In quest’ultima attività, sono stati impegnati55 poliziotti in 97 scuole e teatri di tutta la regione,coinvolgendo oltre 8000 bambini e giovani studenti.

(G.Sal.)

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Dal rapportosi evidenziache il Lazio è la terza regioneper accoglienzanei «Cas» e la seconda permigranti ospitatiattraverso lo Sprar

La Protezione internazionale in Italia nel 2014DI SIMONE CIAMPANELLA

stato pubblicato il Rapporto sullaprotezione internazionale in Italia nel

2014, promosso da Caritas Italiana,Fondazione Migrantes, Anci, Cittalia,Sprar, in collaborazione con Unhcr. Iltesto è articolato in quattro capitoliattraverso cui viene presentato unquadro storico, legislativo e geopoliticodel fenomeno per offrire una chiave dilettura omogenea e sintetica a quella cheper troppo tempo è stata trattata solocome un’emergenza e che ancora fatica adivenire organica in un quadrolegislativo moderno e democratico comedovrebbe essere quello italiano, maanche europeo. Dopo oltre vent’anni dirisposte agli afflussi di persone chefuggivano dalla guerra o da situazione dirischio della propria libertà, le istituzioni

Èe il terzo settore hanno maturatol’esigenza di evitare il “salvataggiodell’ultima ora” per favorire un accessostrutturato in centri che siano veramented’integrazione e di opportunità percoloro che vogliano coglierle. Tuttaviasecondo Caritas italiana e FondazioneMigrantes rimane essenziale «pervenire auna legge organica sull’asilo» chenormalizzi a livello nazionale dirittiessenziali quali «l’iscrizione al serviziosanitario, l’iscrizione all’anagrafe,l’accesso ai servizi sociali, la possibilità dipresentare la domanda per alloggipopolari e gli strumenti di inserimentonel mondo del lavoro». In particolare,secondo lo studio, va tenuta inconsiderazione la presenza e ladiffusione di soggetti vulnerabili: apolidi,minori non accompagnati, le vittimedella tratta. Negli ultimi tre anni si è

assistito a un incremento esponenziale disbarchi in Italia, nel 2013 sono stati 43mila, circa 30 mila in più del 2012; neiprimi sei mesi del 2014 il numero è salitoa oltre 65 mila. Gli interventi di Marenostrum tra la fine di ottobre del 2013 eil 14 luglio dello scorso anno sono statiinvece circa 54.200. I principali paesi dipartenza sono stati Libia, Egitto eTurchia, differenti invece quelli diorigine: Siria, Eritrea e Somalia. Ledomande di protezione internazionale inItalia nell’anno 2013 sono state 27 mila,10 mila in più del 2012; nei primi seimesi del 2014 le richieste erano già oltre25 mila. Per quanto riguarda le strutturedi accoglienza nella prima parte del 2014sono state registrate circa 10 milapresenze nei centri governativi (Cpsa eCara), 11 mila nei progetti dello Sprar,che nell’intero 2013 contava 12 mila

beneficiari. Infine nei Cas (Centro diaccoglienza straordinaria) alla fine diagosto erano stati accolti 28.500migranti. Di questo il 37% nel solo centrodi Mineo. Il Lazio si colloca come terzaregione con il numero più alto dipresenze nei Cas con 2.489 unità, dopo laSicilia con 5.966 migranti e la Lombardiacon 3.441 persone accolte. Il Lazio èanche la seconda regione dopo la Siciliaper posti di accoglienza Sprar; insiemeall’isola e alla Calabria garantisce il 60%del servizio nazionale. Emergono tuttaviainterrogativi leggendo questa elevataricettività della nostra regione alla luce diMafia Capitale. Interrogativi che sitrasformano in perplessità considerandol’obiettivo dei programmi di accoglienzadi offrire prospettive di inserimentolavorativo, sicuramente maggiori in altreregioni italiane.

L’accoglienza nel LazioRieti: Sprar 148; Cas 185, totalepresenze 333. Roma: Sprar 1815,Cas 1597, Cda/Cara 805, Mna 67,totale presenze 4284. Viterbo:Sprar 90, Cas 159, totale presenze249. Latina: Sprar 109, Cas 221,totale presenze 330. Frosinone:Sprar 129, Cas 327, totalepresenze 426. Lazio: Sprar 2.291,Cas 2484, Cda/Cara/Cpsa 805,totale regionale 5.580. Presenzein rapporto agli abitanti: 0,095%.Presenze regionali in rapporto aquelle nazionali: 11,18%. (DatiFondazione Migrantes e Cittalia,dati Istat su province al01/01/2014, dati Sprar 2013 e2014 fino al primo semestre, datiCda/Cara/Cpsa/minori nonaccomp. Ministero dell’Internodel 26 e 25 agosto 2014)

Temperaturein picchiata,fino a - 5 gradinel Viterbesee nella Tusciacon la neveche ha flagellatoanche il litoralee moltissimele comunitàmontanerimaste isolate

Il nuovo dormitorio di Sora

polizia stradale

statistica

il caso

2 LAZIOLAZIO dalla regioneDomenica, 11 gennaio 2015

TECNAVIA [CROPPDFINORIG] crop = -45 -30 -45 -30
Page 3: portaparola@avvenire.it Se l’ecumenismo M B · 2015-01-12 · redimere il passato. Per tutti questi motivi, il dialogo tra ebrei e cristiani è anzitutto un impegno religioso, e,

L’Opera nella periferia romana. Nuove prospettive?DI SIMONE CIAMPANELLA

orse mai dei passi d’opera avevano ri-suonato prima a Selva Candida, alla pe-riferia nord di Roma. Delle proposte

musicali erano state tentate nel passato mail teatro dell’Opera che si sposta per andareincontro alla gente con un intero program-ma di brani classici è un evento significati-vo in questo quartiere. E tale è stato vissutodai residenti che hanno affollato il teatroparrocchiale della Natività di Maria Santis-sima domenica scorsa per questo evento gra-tuito inserito nel progetto Roma Grande For-mato. L’iniziativa è stata voluta dall’asses-sore alla cultura capitolina Giovanna Mari-nelli e surrogata dal suo corrispettivo delMunicipio XIV Marco Della Porta, presentiallo spettacolo insieme al presidente dellostesso municipio, Valerio Barletta e al so-vrintendente Carlo Fuertes del Teatro del-l’opera.

FCelebri e popolari pezzi di Brahms, Schuberte Verdi sono stati ascoltati dai presenti coninteresse e partecipazione. D’altronde la bra-vura dei circa 80 coristi, diretti da RobertoGabbiani, e accompagnati al pianoforte dalmaestro del coro Gea Garatti Ansini nonpermetteva distrazione. La professionalità –cantavano come se stessero all’Opera –, lapartecipazione e l’umanità con cui hanno in-trattenuto il pubblico sono state ricompen-sate da un ascolto attento e dai molti e spon-tanei applausi.«La proposta – ha detto il parroco don E-manuele Giannone – è stata accolta con fa-vore dalla gente, che ha così mostrato di ap-prezzare la bellezza della musica. Questo cidice che le persone sono sensibili all’arte maspesso faticano ad accedervi per ragioni e-conomiche o, nel caso specifico di questa pe-riferia romana, logistiche ». In effetti per chiabita a Selva Candida o Casalotti o CasalSelce per non parlare della Boccea più e-

sterna è complicato spostarsi con i mezzi siaprivati sia pubblici per raggiungere i centri cul-turali della capitale. «A differenza di altri quar-tieri limitrofi registriamo grandi difficoltà peralcuni servizi essenziali, di cui l’offerta artisticarappresenta solo un aspetto. Oltre ai limiti deltrasporto pubblico, a Selva Candida, la posta hadei ritardi innaturali anche considerando il giàdifficile contesto nazionale». Ma don Emanue-le lamenta anche la presenza di quello che pos-siamo chiamare “il digital divide urbano”. «Ri-spetto ad altre zone, la connessione alla retenon solo ha una velocità insufficiente per le e-sigenze attuali ma, cosa più problematica perun quartiere di 100 mila persone, è instabile».L’augurio del sacerdote è che la bellissima e-sperienza dell’arte, offerta da Roma Capitale,non sia isolata e faccia da apripista per una se-rie di interventi strutturali che agevolino e ren-dano vivibile la città ai romani, quelli della pe-riferia nord–ovest, che di fatto è un’area cru-ciale dello sviluppo della capitale.

Selva Candida,un toponimo «santo»

Secondo la passione dellesante Rufina e Seconda,patrone della diocesi diPorto–Santa Rufina, le duesorelle furono martirizzateal X miglio della viaCornelia (corrispondenteindicativamente alla viaBoccea) in una “sylvanigra”, un fitto bosco dovenon riusciva a trapelareneanche il sole. Latradizione vuole che ilsacrificio delle giovanimartiri purificò quelterreno e lo illuminò con laloro testimonianza di fede,rischiarando quella “sylva”che divenne “candida”.

Andate senza pauramissione.Comincia il percorso di formazioneper il volontariato estivo verso sette destinazioniDI ALESSIA D’IPPOLITO *

uando decidi di partire comevolontario un gran numerodi interrogativi ti assalgono.Come affrontare il rapporto

con culture diverse? Come gestire lenuove conoscenze? Comerelazionarti con persone che nonconosci? Come vivere emozioni esensazioni nuove?Molte di queste domande nontroveranno risposta subito, altre nontroveranno risposta mai, ma perrispondere ad alcune di queste nasceil Vol.Est (Volontariato Estivo). IlVol.Est è il gruppo di volontariformatosi all’interno dell’ufficiomissionario della diocesidi Porto–Santa Rufinagrazie all’esperienza inMalawi di don FedericoTartaglia, già sacerdotefidei donum in Africa eora direttore dell’ufficio.Ma Vol.Est è ancheformazione. È unpercorso che si snoda dagennaio fino al mesedella partenza, tra agostoe settembre. Gli incontri,a cadenza mensile,saranno concentrati di domenicadalle ore 10 alle ore 17 secondo uncalendario che prevede testimoni emaestri della missione, attività diservizio e animazione, laboratori,momenti di preghiera e celebrazioneeucaristica domenicale. (25 gennaio,centro pastorale diocesano; 8febbraio, chiesa parrocchiale di SanGiovanni Battista a Cesano; 22febbraio, centro pastorale diocesano;22 marzo, centro pastoralediocesano; 19 aprile, chiesaparrocchiale di San GiovanniBattista a Cesano; 24 maggio, centroCaritas diocesano di Ladispoli; 20giugno ritiro al Monte Soratte; 10luglio, mandato missionario inoccasione della festa della patronediocesane nella chiesa parrocchialedelle Sante Rufina e Seconda). Ilprogetto è maturato negli anniattraverso accurate riflessioni circa glielementi portanti dell’essere

Qvolontario in terra dimissione, nonnecessariamente straniera.Ad esempio la nascita e lacrescita di un gruppo chesostenga il singolo perchématuri la convinzione che“solo insieme tutto si puòfare”, e il confronto concoloro che hanno giàvissuto esperienzemissionarie e possonoaiutare i nuovi arrivati.La fase della preparazionemostra che il percorsomissionario inizia moltoprima della partenza verae propria. Non è solo

finalizzata al viaggio, masi propone comeapprofondimento dellamissionarietà in ogniluogo del quotidiano,diventando in tal modoun’opportunità di crescitaculturale e spirituale.Insieme ci porremo delledomande, ci metteremoin gioco, ciconfronteremo,pregheremo econosceremo la “nostra” viamissionaria tra: Tanzania, Cara diCastelnuovo di Porto, Malawi,Romania, Sri Lanka, carcere minoriledi Casal del Marmo, Santiago deCompostela. Insieme saliremo su unaereo, su un treno, su una macchinaper condividere una delle esperienzepiù grandiose che possano esserefatte nella vita, con laconsapevolezza di chi sono i nostri

compagni di viaggio, con unbagaglio di esperienze che ciaiuteranno ad affrontare le difficoltà,con la certezza che quel “viaggio”,lontano o vicino che sia, è solo unaltro tassello da aggiungere ad unpuzzle cominciato molto tempoprima. Papa Francesco ci esorta adessere una Chiesa in uscita, unaChiesa con le porte aperte che

racconti la gioia di essere Chiesamissionaria, la gioia di essereChiesa. Ci esorta ad «andareincontro, cercare i lontani e arrivareagli incroci delle strade per invitaregli esclusi» e il Vol.Est vorrebbe cheforti arrivassero a ciascuno le sueparole «Andate, senza paura».(info: www.ilnostromalawi.net)

* volontaria Vol.Est

La fase della preparazionemostrerà che la missioneinizia prima della partenza,non solo in vista del viaggio,ma si propone come crescitaculturale e spirituale in ogniambito del quotidiano

casa intercongregazionale

DI FULVIO LUCIDI

uggestioni sonore e visive per ilpresepe vivente nel borgo me-dievale di Cesano il 23 dicem-

bre e il 5 gennaio. Un connubio in-solito e sorprendente che aveva l’o-biettivo di valorizzare storia e tradi-zione con effetti multimediali. Unpercorso che ha proiettato il visita-tore dal Medioevo al Terzo millen-nio.Oltre centocinquanta figuranti, scel-ti tra gli abitanti del luogo, decine dianimali da cortile, da pascolo e dalavoro sono stati coinvolti nelle sce-ne della vita contadina, ambientateal chiuso nelle cantine scavate neltufo, nelle vecchie botteghe e nel-l’antica casa padronale dei Chigi conle sue scuderie, i magazzini, il fran-toio, i depositi e il mulino. Alla rap-presentazione hanno preso parte an-che menestrelli, mangiafuoco e zam-pognari provenienti da diverse zoned’Italia.Coinvolgente la musica, che, diffu-

sa attraverso adeguati impianti acu-stici, ha accompagnato i presentilungo tutto il percorso. Così anchel’illuminazione irradiata solo attra-verso bracieri e fiaccoli che ha resoancora più suggestiva l’atmosfera dialtri tempi.Bello poi il coro di voci bianche deibambini di Cesano.Ma c’è stata anche la possibilità dimangiare nelle fraschette e nelle o-sterie che hanno preparato piatti ti-pici della tradizione, tramandati dagenerazioni. L’iniziativa del presepe ha tentato difare comunità coinvolgendo l’inte-ra popolazione, come era già avve-nuto a metà settembre per la festadel Santissimo Crocifisso. La comunità di Cesano ha volutodare vita a una proposta di cono-scenza del territorio per mostrare alturista casuale o al cittadino roma-no un quartiere immerso nella cam-pagna romana, un borgo con unabella storia che fa dell’accoglienzala sua carta vincente.

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Un «affollato» presepe viventerealizzato al borgo di Cesano

Epifania con le sorelle anziane nella casa di riposo «intercongragaziona-le» Santissima Trinità a Casalotti (Roma). Una preziosa esperienza che ve-

de riunite sorelle di varie famiglie religiose per percorrere un tratto di stradainsieme. Patrizia Sperlongano, direttrice della struttura, dopo il saluto al ve-scovo Gino Reali e ai presenti da parte della delegata Usmi, ha rivolto paroledi benvenuto, portando anche un pensiero della superiora suor Maria Erme-linda, allettata a causa della febbre. L’incontro è iniziato con il Salmo 71, cheè la preghiera di un anziano carica di speranza e fiducia nel Signore che maiabbandona i suoi figli anche nel tempo dei capelli bianchi e del venir menodelle forze. La riflessione di monsignor Reali ha ulteriormente aperto alla spe-ranza e alla confidenza in Dio, additando i Magi come portatori di questo mes-saggio. Clima sereno e cordiale di festa scherzoso, tra canti e balli, animati dal-le sorelle della Visitazione e dalle salesiane, e barzellette improvvisate, in com-pagnia della Befana, addobbata a festa per l’occorrenza, che ha portato i do-ni agli ospiti della struttura.

Loredana Abate, delegata Usmi

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Festa con le sorelle anziane

DI SIMONE DEPETRIS

nche quest’anno nella chiesaparrocchiale di Santa PaolaFrassinetti, il 22 dicembre scorso si

è tenuta la Messa in preparazione alNatale organizzata dall’istitutod’istruzione superiore Paolo Baffi diFiumicino.Gli alunni, coordinati dai loro docentidi religione, hanno animato la liturgia eraccolto fondi per le necessità delladiocesi, in un clima di condivisione,amicizia e partecipazione. Allacelebrazione presieduta dal vescovoGino Reali, erano presenti anche ladirettrice dell’ufficio scuola diocesano,suor Maria Luisa Mazzarello, il dirigente

scolastico dell’istituto, Roberto Tasciotti,i coordinatori dell’istituto e numerosiinsegnanti. La celebrazione è stataintrodotta da un canto e dall’interventodi una docente. È poi iniziata la liturgia.Nell’omelia il vescovo ha ripreso esottolineato alcune riflessioni di papaFrancesco, soprattutto l’invito a far sìche il Natale sia per ognuno l’aprire leporte a Dio che bussa alla nostra vitacon dolcezza, così come il vento leggeroche fa riconoscere al profeta Elia lapresenza del Signore che chiama. Ilvescovo ha poi proseguito indicando ilpericolo della mondanità di questotempo di festa che rischia di farciperdere l’incanto dell’inginocchiarcidavanti a Dio fattosi uomo, di riscoprire

il mistero dell’incarnazione.Prima della conclusione Tasciotti haespresso i ringraziamenti suoi e dellascuola a monsignor Reali per la suapresenza e ha rivolto i suoi auguri a tutticondividendo una riflessione sul Natale. Alla fine della funzione alcuni ragazzidell’alberghiero, accompagnati dal lorodocente, hanno offerto un rinfresco cheha continuato il clima di festa con unasincera convivialità.L’iniziativa della scuola è stata anchequest’anno un’occasione,un’opportunità per condivideresperanza e gioia in un clima di amiciziae di festa che ha contribuito asottolineare l’importanza della presenzadi Gesù anche nella scuola.

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La Messa del Baffi a S. Paola Frassinettiomenica prossima la Gior-nata Mondiale del Mi-

grante e Rifugiato, sarà cele-brata nella parrocchia dei San-ti Pietro e Paolo in Via AntonioConti, nella zona Olgiata – Cer-quetta alla periferia di Roma.Il tema di quest’anno è Chiesasenza frontiere: Madre di tutti.Per conoscere ed apprezzare idoni che il Signore fa alla Chie-sa di Porto–Santa Rufina i cat-tolici stranieri con le loro fa-miglie invitano la comunitàdiocesana a condividere questaoccasione di festa e conoscen-za reciproca. Dopo l’accoglien-

za, prevista alle ore 15.30, cisarà il saluto delle autorità ci-vili e di monsignor Gino Reali.Seguirà poi la presentazionedelle famiglie dei migranti, cheproporranno i balli, i canti e lepoesie della loro tradizione. Al-le 18 il vescovo presiederà laconcelebrazione eucaristica in-sieme ai cappellani dei mi-granti e ai sacerdoti della vica-ria. Concluderà la giornata unmomento di fraternità e di con-divisione con i piatti offerti dal-le comunità straniere e daquella italiana.

Enzo Crialesi, Migrantes

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L’intervento di Roberto Tasciotti

La Giornata del Migrantealla parrocchia dell’Olgiata

Il vescovo Gino Reali in Malawi nel 2007

Durante la presentazione dei brani

Date da ricordare13 gennaio. Riunione vicari foranei eresponsabili uffici pastorali, curiavescovile, ore 9.30.17 gennaio. Festa dei Santi Mario,Marta, Audìface e Àbaco, ore 15.Preghiera ecumenica Usmi, cattedrale,ore16.30.18 gennaio. Celebrazione ecumenica,Taddeide, ore 12. Giornata delmigrante e del rifugiato, parrocchia SS.Pietro e Paolo, ore 15.30

agenda 11

PORTO SANTA RUFINA

Pagina a cura di don Giovanni Di Michele Curia diocesana

via del Cenacolo 5300123 Roma

e-mail: [email protected]

Domenica, 11 gennaio 2015

www.diocesiportosantarufina.it

Roma

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