«Siamo testimoni. Con un clic» · ni come Flickr per le foto e Youtube per i video. I Anche...

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Occorre essere attenti a non banalizzare l’esperienza dell’amicizia.Sarebbe triste se il nostro desiderio di sostenere e sviluppare online le amicizie si realizzasse a spese di coloro che si incontrano nella realtà. Benedetto XVI,messaggio per la 43ª Giornata delle comunicazioni,23 gennaio APPUNTI Le email dei ragazzi in risposta al messaggio del Papa per la Giornata delle comunicazioni sociali, rivolto a loro. «Ci chiedi di essere "araldi della fede": incontrarci virtualmente oggi è l’occasione per fare spazio al Vangelo» 20 «Siamo testimoni. Con un clic» DI MARCO SANAVIO «nativi digitali», ovvero la gene- razione cresciuta con cellulare in tasca e computer in camera, li ri- conosci subito anche in oratorio. So- no quelli che riescono a messaggia- re mentre svolgono attività di grup- po o sono in riunione con Skype co- stantemente in funzione sul porta- tile. La loro prima grande commu- nity è quella della messaggistica i- stantanea, dove ogni tribù sceglie il suo veicolo preferito (Msn, Yahoo messenger, o sms gratuiti sul cellu- lare) per restare in contatto con gli amici. Ed è proprio questa la paro- la magica, «amici», la stessa sottoli- neata dal Santo Padre nel suo mes- saggio per la 43ª Giornata mondia- le delle comunicazioni sociali, quan- do afferma che questi strumenti ven- gono usati «per comunicare con i propri amici, per incontrarne di nuo- vi… per condividere le proprie idee e opinioni». Lo si può fare in diret- ta, chattando, oppure aprendo una propria pagina personale nelle co- munità di blogger più diffuse, come Splinder, o Iobloggo. Qui le pagine dedicate ad argomenti religiosi non si contano, ma la «blogosfera» (il mondo del blogger) riserva anche sorprese curiose come, ad esempio, l’iniziativa di un gruppo di giovani legati a una parrocchia veneta che ha preparato un matrimonio, pre- ghiere dei fedeli comprese, tramite un blog. In altri ambienti digitali, come My Space o Linkedin, funzio- na la strategia evangelica del lievito nella pasta. Non si incontrano gros- si gruppi o forum di discussione e- videnti, ma una costellazione di sin- goli che con il loro stile e la qualità della proposte che pubblicano in re- te contribuiscono a «promuovere la solidarietà umana, la pace e la giu- stizia», come suggerisce il messag- gio del Papa. My Space annovera di- verse pagine dedicate a gruppi mu- sicali nati e cresciuti negli oratori, ma contiene anche proposte corag- giose come quella del «Consolata choir» it.myspace.com/consolata- choir, un gruppo musicale legato a un ordine missionario, o come le New Sisters di Podenzano che so- stengono progetti di solidarietà con quanto raccolgono nei loro concer- ti. Da notare, infine, il rapido au- mento di adesioni di parrocchie e o- ratori ai network legati alle immagi- ni come Flickr per le foto e Youtube per i video. I Anche quando è in oratorio la generazione digitale è sempre «connessa» L’home page di MySpace, tra i siti sociali più frequentati email: [email protected] Su Facebook o in metrò, incontro gli altri i sono iscritto a Facebook da alcune set- timane e quasi tutti i giorni vado a visi- tare la mia bacheca; mediamente credo di dedicare mezz’ora al giorno a questa opera- zione; in genere lo faccio nel tardo pomeriggio, prima di cena, quando sono un po’ stanco; non mi vergogno di dirlo; non penso sia tempo spre- cato. Nella community ho incontrato persone che non sentivo da decenni e approfondisco i contatti con amici conosciuti di recente. Face- book mi offre l’opportunità per portare a Dio, al- la Madonna e ai santi tante situazioni difficili, tante richieste. Alcuni giovani si sfogano raccon- tando le loro croci, le loro sofferenze, altri chie- dono consigli su scelte esistenziali, altri ancora chiedono qualche chiarificazione su questioni religiose o teologiche; cose semplici, sempre rea- li; francamente non saprei fare una distinzione fra reale e virtuale; mi sembra che tutto ciò che nasce dall’uomo, anche una fantasia, sia qualco- sa di reale. Qualche volta mi capita di chiedere preghiere; mi conforta sapere che qualcuno si è unito e prega con me. Tre ragazzi, mi hanno chie- sto un aiuto per cercare un Padre spirituale e in due casi il mio suggerimento è andato a buon fi- ne. Sono certo che anche lo Spirito Santo sia un utente di Facebook e che sia attivo «h24» come si dice oggi; anche la Rete è uno strumento per diffondere amore, reale anche se debole. Dicevo che quasi tutti i giorni entro nel mondo colorato, ordinato, vivace, tutto sommato alle- gro, di Facebook; solo ogni tanto frequento il mondo della «città alle cinque di mattina»; do- vendo prendere il treno delle 6.15 Roma-Milano, alcuni giorni fa ho scoperto che il negozio di fio- ri che è di fronte a dove abito è aperto tutta la not- te; la roulotte che funge da magazzino si trasfor- ma in dormitorio per un giovane. Salendo sulla metropolitana alle 5.45 il clima è tutt’altro che vivace: nessuno parla, tutti cercano di sonne- chiare. Di fronte a me era seduto un signore con la carnagione scura, vestito con una tuta da ben- zinaio; al mio fianco, una signora con una pel- liccia sintetica; i tratti somatici mi sembravano sla- vi; avrà avuto 50 anni ma ne dimostrava 15 di più. Alla mia sinistra c’era un muratore, lo zainetto fra le gambe; le scarpe da lavoro e i jeans già sporchi di calce; chissà a che ora si sveglia tutti i giorni. Più in là un impiegato, con cappotto e valigetta. Amo anche questo mondo, così diverso da Fa- cebook, così silenzioso ma così vivo; talvolta vorrei quasi farne parte. Quando vado in mon- tagna, se vedo una persona curva sotto uno zai- no pesante mi viene immediatamente la voglia di portarlo io. In un certo senso la stessa cosa succede anche nella vita: quando vedi un fratel- lo o una sorella con una esistenza pesante vor- resti prendertene una parte tu; i grandi mistici, guardando la croce di Gesù, consideravano una gioia poterne portare un parte. Dio Padre ha mandato suo Figlio a portare i nostri pesi; sono cose che si scoprono lentamente, frequentando Facebook, la metropolitana, vivendo in mezzo alla gente e con Dio. Don Nicolò Anselmi [email protected] M ERANO SEMPLICI PESCATORI Soltanto semplici pescatori. Nessuno di loro aveva studi particolari alle spalle. Non avevano certo frequentato corsi da comunicatori o lezioni di retorica. I discepoli oggi non sarebbero considerati dei personaggi mediatici, tanto si discostano dagli opinionisti che vediamo in tv. Eppure, pur non avendo ruoli da comunicatori o opinion leader, sono stati in grado di trasmettere un messaggio unico. Fino ai confini della Terra. Anche noi, come gli apostoli, siamo chiamati a fare altrettanto: sms, email, Facebook ci insegnano che le persone possono comunicare e creare reti. E condividere valori e messaggi positivi. Valentina; Luino SU MSN, ACCANTO AI «LONTANI» Personalmente ho creato uno spazio su Msn che mi permette di comunicare rapidamente con i ragazzi del gruppo parrocchiale e di condividere con facilità la riflessione sulle letture della domenica o qualche altra iniziativa, ma che è stato anche occasione di «primo incontro» con qualche giovane lontano dalla fede, poi incontrato «live». Ugo UNO SPAZIO ONLINE PER LE SUORE Sto realizzando un paio di siti cattolici (su un’associazione di preghiera e adorazione e su un gruppo di suore) ma spero che possa servire a qualcuno per avvicinarsi a Cristo. Davide INTERNET? UTILE ALLO SCOPO La Chiesa, come maestra di umanità, è giusto che dia il suo fondamentale contributo all’uso proprio di un mezzo rivoluzionario come Internet. Stefano, Trieste UN CLIC, IN CERCA DI QUALCUNO Io personalmente, sulla linea dell’evangelizzazione digitale, ho creato qualche mese fa un sito per insegnanti di religione con materiale multimediale: si chiama ReligioneCattolica.it (www.religionecattolica.it) e mi accorgo che ci sono centinaia di persona che con un clic vanno a finire lì e si fermano qualche minuto... forse per curiosità, forse cercando qualcosa o Qualcuno... chi lo sa! Carlos, Roma NOI ARRICCHIAMO LA RETE Su Internet il giovane che cerca approfondimenti, catechesi, risposte alle grandi domande della vita, immagini e video di realtà che sente vicine, può attingerne senza limiti e saziare tutte quelle che sono, in quel preciso istante, le sue richieste. A noi il compito di arricchire la Rete con tutte le nostre esperienze, il nostro materiale e i nostri sentimenti ricchi di amore vissuto e speranza. A noi diffondere la gioia e comunicare l’amore che Gesù ha per ognuno di noi." Stefano BENEDETTO INVESTE SUI GIOVANI La nostra generazione ha un bisogno urgente di sentire che la società ha ancora il coraggio di investire sui giovani. È un coraggio che manca alla politica, manca alle istituzioni, manca a volte drammaticamente al mondo degli adulti. È un coraggio che però non può mancare alla fede. E infatti non manca al nostro Papa. Federica, Carpi IN UNIVERSITÀ, CHE FATICA Me ne accorgo in prima persona nel mondo universitario, annunciare il messaggio «antico e sempre nuovo» della risurrezione di Cristo non è semplice, ma richiede pazienza e coraggio, anche e soprattutto di andare contro corrente. DA QUI IL VANGELO SI DIFFONDE Spero che il «continente digitale» diventi sempre più e sempre meglio il «continente umano» dove, grazie a questi particolari mezzi, l’annuncio del Vangelo si diffonda ai miei coetanei Mariangela, Palermo L’ENTUSIASMO DELL’ANNUNCIO È una sfida appassionante quella che ci affida Papa Benedetto perchè nessuno può tirarsi indietro nell’annuncio del Vangelo e i giovani devono essere i primi testimoni di Gesù con il loro entusiasmo! Anna Maria, Roma UN SITO, UN’AGORÀ PUGLIESE Nella nostra diocesi, Manfredonia- Vieste-San Giovanni Rotondo, abbiamo avviato da pochi mesi un’esperienza che ci esalta e ci conferma quanto davvero i nuovi media, e in particolare Internet, siano la nuova «agorà» dei giovani italiani. Il servizio diocesano di Pastorale giovanile ha creato un sito, www.giovanidalcuoregrande.com, pensato e voluto non solo come bacheca virtuale per avvisi e approfondimenti, ma soprattutto come luogo dove ritrovarsi, ascoltarsi e raccontarsi. don Salvatore, Manfredonia FINO AGLI ESTREMI CONFINI Gesù diceva di portare il Vangelo fino agli estremi confini della terra e noi cattolici abbiamo il dovere di continuare ad annunciare la Vita.. Federica SFIDA DA NON LASCIARSI SFUGGIRE È sicuramente una nuova sfida che non ci lasceremo sfuggire; ogni mezzo è buono quando si tratta di testimoniare Cristo, anche attraverso il Web si pùo gridare ancora più forte l’amore senza limiti... Gianluca QUALCUNO CHE SUGGERISCE C’È... Ogni volta che leggo le parole di Benedetto XVI ho sempre l’impressione che gli vengano suggerite da Qualcuno che sa perfettamente di cosa abbiamo bisogno. Alessandro IL PAPA CHIAMA PROPRIO NOI È bello sentirsi voluti bene e vedere che qualcuno ha fiducia in te tanto da affidarti ciò che ritiene più prezioso per l’uomo e la società: l’annuncio del messaggio di Cristo. Benedetto XVI non lo affida al suo ufficio stampa, nè al sito del Vaticano, nè ai grandi professionisti della comunicazione, bensì a «cuori giovani per i giovani». Marco, Catania UN «CONTINENTE» DA SCOPRIRE L’invito del Papa a riscoprire il vero significato dell’amicizia all’interno del «continente digitale» mette in luce l’inderogabile necessità di competenze, cultura e responsabilità nell’utilizzo dei nuovi media. Anche su questo si è riflettuto sabato scorso con Alessandro Zaccuri di Sat2000, nel vescovado di Pavia, in occasione della festa di San Francesco di Sales, patrono dei giornalisti. Riccardo, Pavia SULLE ORME DI SAN FRANCESCO San Francesco e Santa Chiara furono dei grandi comunicatori di fede... Riuscirono a trovare la giusta via per annunciare il Vangelo. Ci chiediamo oggi, a distanza di 800 anni, se saremo all’altezza dell’esempio dato dai nostri amici... Le parole del Papa ci esortano a proseguire per la strada che da molti anni abbiamo iniziato a percorrere e ci spronano a fare ancora di più. Nella nostra fraternità si è formato ed è cresciuto nel corso degli anni un apposito settore per le comunicazioni sociali che pone l’attenzione sul rapido cambiamento dei tempi operato dalle nuove tecnologie. Abbiamo iniziato con la pubblicazione di un giornalino, la raccolta di album fotografici, per arrivare al sito internet: www.giframinori.org. Gifra, gioventù francescana d’Italia. DALLA CLAUSURA VIA WEB... Il nostro è un monastero di clausura e forse può sembrare strano che nel silenzio del chiostro si senta vivo il desiderio di parlare con il mondo. Utilizziamo i nuovi mezzi di comunicazione, nel rispetto del raccoglimento e del clima di silenzio, indispensabili alla preghiera personale. Il monastero ha un sito proprio: www.benedettineadorazione-mi.it su cui è possibile trovare le notizie circa la nostra spiritualità, la nostra storia e le nostre attività settimanali e mensili. La consapevolezza che tanti nostri coetanei si collegano a Internet muove anche noi a usarlo perchè possa essere uno strumento di comunione con Cristo e con i fratelli. Il Papa ci chiede di essere «araldi della fede»: a chiunque leggerà queste parole assicuriamo la nostra vicinanza: l’incontrarci virtualmente possa essere per ciascuno l’occasione perchè la nostra umanità e il nostro spirito siano attraversati dalla novità del Vangelo. Benedettine dell’adorazione del Santissimo Sacramento, Milano (a cura di Daniela Pozzoli) na generazione online affolla il Web, cercando se stessa. È a queste per- sone che si rivolge Bendetto XVI nel suo messaggio per la giornata del- le comunicazioni sociali – che si terrà a fine maggio –, incoraggiando tutti a instaurare rapporti all’insegna «del rispetto, del dialogo, dell’amicizia» nel «mondo emergente» delle «reti digitali». Aggiornare la propria pagina su Fa- cebook, inserire un commento su un blog, caricare un video su YouTube o su MySpace per tanti giovani ormai è diventata un’abitudine quotidiana. Dentro la quale si collocano le coordinate suggerite da Benedetto XVI ai «nuovi evan- gelizzatori», chiamati a «portare la testimonianza delle loro fede» nel cyberspazio. Quella del Papa è una riflessione sull’impatto, i rischi, ma soprattutto le po- tenzialità della rivoluzione digitale. Con l’augurio che «il desiderio di connes- sione virtuale non diventi ossessivo fino a isolare la persona dalla realtà», ma sia un modo per avvicinarsi agli altri. Per annunciare. Gli apostoli del nuovo millennio hanno risposto al Papa. Ecco alcune email che ci hanno inviato. U «A voi che vi trovate in sintonia con questi nuovi mezzi di comunicazione spetta il compito di evangelizzazione di questo continente digitale» MARTEDÌ 27 GENNAIO 2009

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Occorre essere attenti a non banalizzare l’esperienza dell’amicizia.Sarebbetriste se il nostro desiderio di sostenere e sviluppare online le amicizie sirealizzasse a spese di coloro che si incontrano nella realtà.Benedetto XVI,messaggio per la 43ª Giornata delle comunicazioni,23 gennaio

APPUNTI

Le email dei ragazzi in risposta al messaggiodel Papa per la Giornata delle comunicazionisociali, rivolto a loro. «Ci chiedi di essere"araldi della fede": incontrarci virtualmenteoggi è l’occasione per fare spazio al Vangelo»

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«Siamo testimoni. Con un clic»

DI MARCO SANAVIO

«nativi digitali», ovvero la gene-razione cresciuta con cellulare intasca e computer in camera, li ri-

conosci subito anche in oratorio. So-no quelli che riescono a messaggia-re mentre svolgono attività di grup-po o sono in riunione con Skype co-stantemente in funzione sul porta-tile. La loro prima grande commu-nity è quella della messaggistica i-stantanea, dove ogni tribù sceglie il

suo veicolo preferito (Msn, Yahoomessenger, o sms gratuiti sul cellu-lare) per restare in contatto con gliamici. Ed è proprio questa la paro-la magica, «amici», la stessa sottoli-neata dal Santo Padre nel suo mes-saggio per la 43ª Giornata mondia-le delle comunicazioni sociali, quan-do afferma che questi strumenti ven-gono usati «per comunicare con ipropri amici, per incontrarne di nuo-vi… per condividere le proprie ideee opinioni». Lo si può fare in diret-

ta, chattando, oppure aprendo unapropria pagina personale nelle co-munità di blogger più diffuse, comeSplinder, o Iobloggo. Qui le paginededicate ad argomenti religiosi nonsi contano, ma la «blogosfera» (ilmondo del blogger) riserva anchesorprese curiose come, ad esempio,l’iniziativa di un gruppo di giovanilegati a una parrocchia veneta cheha preparato un matrimonio, pre-ghiere dei fedeli comprese, tramiteun blog. In altri ambienti digitali,

come My Space o Linkedin, funzio-na la strategia evangelica del lievitonella pasta. Non si incontrano gros-si gruppi o forum di discussione e-videnti, ma una costellazione di sin-goli che con il loro stile e la qualitàdella proposte che pubblicano in re-te contribuiscono a «promuovere lasolidarietà umana, la pace e la giu-stizia», come suggerisce il messag-gio del Papa. My Space annovera di-verse pagine dedicate a gruppi mu-sicali nati e cresciuti negli oratori,

ma contiene anche proposte corag-giose come quella del «Consolatachoir» it.myspace.com/consolata-choir, un gruppo musicale legato aun ordine missionario, o come leNew Sisters di Podenzano che so-stengono progetti di solidarietà conquanto raccolgono nei loro concer-ti. Da notare, infine, il rapido au-mento di adesioni di parrocchie e o-ratori ai network legati alle immagi-ni come Flickr per le foto e Youtubeper i video.

I

Anche quando è in oratorio la generazione digitale è sempre «connessa»

L’home page di MySpace, tra i siti sociali più frequentati

emai

l: gm

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re.it

Su Facebook o in metrò, incontro gli altrii sono iscritto a Facebook da alcune set-timane e quasi tutti i giorni vado a visi-tare la mia bacheca; mediamente credo

di dedicare mezz’ora al giorno a questa opera-zione; in genere lo faccio nel tardo pomeriggio,prima di cena, quando sono un po’ stanco; nonmi vergogno di dirlo; non penso sia tempo spre-cato. Nella community ho incontrato personeche non sentivo da decenni e approfondisco icontatti con amici conosciuti di recente. Face-book mi offre l’opportunità per portare a Dio, al-la Madonna e ai santi tante situazioni difficili,tante richieste. Alcuni giovani si sfogano raccon-tando le loro croci, le loro sofferenze, altri chie-dono consigli su scelte esistenziali, altri ancorachiedono qualche chiarificazione su questionireligiose o teologiche; cose semplici, sempre rea-li; francamente non saprei fare una distinzionefra reale e virtuale; mi sembra che tutto ciò chenasce dall’uomo, anche una fantasia, sia qualco-sa di reale. Qualche volta mi capita di chiederepreghiere; mi conforta sapere che qualcuno si è

unito e prega con me. Tre ragazzi, mi hanno chie-sto un aiuto per cercare un Padre spirituale e indue casi il mio suggerimento è andato a buon fi-ne. Sono certo che anche lo Spirito Santo sia unutente di Facebook e che sia attivo «h24» comesi dice oggi; anche la Rete è uno strumento perdiffondere amore, reale anche se debole. Dicevo che quasi tutti i giorni entro nel mondocolorato, ordinato, vivace, tutto sommato alle-gro, di Facebook; solo ogni tanto frequento ilmondo della «città alle cinque di mattina»; do-vendo prendere il treno delle 6.15 Roma-Milano,alcuni giorni fa ho scoperto che il negozio di fio-ri che è di fronte a dove abito è aperto tutta la not-te; la roulotte che funge da magazzino si trasfor-ma in dormitorio per un giovane. Salendo sullametropolitana alle 5.45 il clima è tutt’altro chevivace: nessuno parla, tutti cercano di sonne-chiare. Di fronte a me era seduto un signore conla carnagione scura, vestito con una tuta da ben-zinaio; al mio fianco, una signora con una pel-liccia sintetica; i tratti somatici mi sembravano sla-

vi; avrà avuto 50 anni ma ne dimostrava 15 di più.Alla mia sinistra c’era un muratore, lo zainetto frale gambe; le scarpe da lavoro e i jeans già sporchidi calce; chissà a che ora si sveglia tutti i giorni.Più in là un impiegato, con cappotto e valigetta.Amo anche questo mondo, così diverso da Fa-cebook, così silenzioso ma così vivo; talvoltavorrei quasi farne parte. Quando vado in mon-tagna, se vedo una persona curva sotto uno zai-no pesante mi viene immediatamente la vogliadi portarlo io. In un certo senso la stessa cosasuccede anche nella vita: quando vedi un fratel-lo o una sorella con una esistenza pesante vor-resti prendertene una parte tu; i grandi mistici,guardando la croce di Gesù, consideravano unagioia poterne portare un parte. Dio Padre hamandato suo Figlio a portare i nostri pesi; sonocose che si scoprono lentamente, frequentandoFacebook, la metropolitana, vivendo in mezzoalla gente e con Dio.

Don Nicolò [email protected]

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ERANO SEMPLICI PESCATORISoltanto semplici pescatori.Nessuno di loro aveva studiparticolari alle spalle. Non avevanocerto frequentato corsi dacomunicatori o lezioni di retorica. Idiscepoli oggi non sarebberoconsiderati dei personaggimediatici, tanto si discostano dagliopinionisti che vediamo in tv.Eppure, pur non avendo ruoli dacomunicatori o opinion leader,sono stati in grado di trasmettere unmessaggio unico. Fino ai confinidella Terra. Anche noi, come gliapostoli, siamo chiamati a farealtrettanto: sms, email, Facebook ciinsegnano che le persone possonocomunicare e creare reti. Econdividere valori e messaggipositivi.Valentina; Luino

SU MSN, ACCANTO AI «LONTANI»Personalmente ho creato uno spaziosu Msn che mi permette dicomunicare rapidamente con iragazzi del gruppo parrocchiale e dicondividere con facilità la riflessionesulle letture della domenica oqualche altra iniziativa, ma che èstato anche occasione di «primoincontro» con qualche giovanelontano dalla fede, poi incontrato«live». Ugo

UNO SPAZIO ONLINE PER LE SUORESto realizzando un paio di siticattolici (su un’associazione dipreghiera e adorazione e su ungruppo di suore) ma spero che possaservire a qualcuno per avvicinarsi aCristo.Davide

INTERNET? UTILE ALLO SCOPOLa Chiesa, come maestra di umanità,è giusto che dia il suo fondamentalecontributo all’uso proprio di unmezzo rivoluzionario come Internet.

Stefano, Trieste

UN CLIC, IN CERCA DI QUALCUNOIo personalmente, sulla lineadell’evangelizzazione digitale, hocreato qualche mese fa un sito perinsegnanti di religione con materialemultimediale: si chiamaReligioneCattolica.it(www.religionecattolica.it) e miaccorgo che ci sono centinaia dipersona che con un clic vanno afinire lì e si fermano qualcheminuto... forse per curiosità, forsecercando qualcosa o Qualcuno... chilo sa!Carlos, Roma

NOI ARRICCHIAMO LA RETESu Internet il giovane che cercaapprofondimenti, catechesi, rispostealle grandi domande della vita,immagini e video di realtà che sentevicine, può attingerne senza limiti esaziare tutte quelle che sono, in quelpreciso istante, le sue richieste. A noi ilcompito di arricchire la Rete con tuttele nostre esperienze, il nostro materialee i nostri sentimenti ricchi di amorevissuto e speranza. A noi diffondere lagioia e comunicare l’amore che Gesùha per ognuno di noi."Stefano

BENEDETTO INVESTE SUI GIOVANILa nostra generazione ha un bisognourgente di sentire che la società haancora il coraggio di investire suigiovani. È un coraggio che mancaalla politica, manca alle istituzioni,manca a volte drammaticamente almondo degli adulti. È un coraggioche però non può mancare alla fede.E infatti non manca al nostro Papa.Federica, Carpi

IN UNIVERSITÀ, CHE FATICAMe ne accorgo in prima persona nelmondo universitario, annunciare ilmessaggio «antico e sempre nuovo»della risurrezione di Cristo non èsemplice, ma richiede pazienza ecoraggio, anche e soprattutto diandare contro corrente.

DA QUI IL VANGELO SI DIFFONDESpero che il «continente digitale»diventi sempre più e sempre meglioil «continente umano» dove, grazie aquesti particolari mezzi, l’annunciodel Vangelo si diffonda ai mieicoetaneiMariangela, Palermo

L’ENTUSIASMO DELL’ANNUNCIOÈ una sfida appassionante quella checi affida Papa Benedetto perchènessuno può tirarsi indietronell’annuncio del Vangelo e i giovanidevono essere i primi testimoni diGesù con il loro entusiasmo!Anna Maria, Roma

UN SITO, UN’AGORÀ PUGLIESENella nostra diocesi, Manfredonia-Vieste-San Giovanni Rotondo,abbiamo avviato da pochi mesiun’esperienza che ci esalta e ciconferma quanto davvero i nuovimedia, e in particolare Internet,siano la nuova «agorà» dei giovaniitaliani. Il servizio diocesano diPastorale giovanile ha creato un sito,www.giovanidalcuoregrande.com,pensato e voluto non solo comebacheca virtuale per avvisi eapprofondimenti, ma soprattutto

come luogo dove ritrovarsi,ascoltarsi e raccontarsi. don Salvatore, Manfredonia

FINO AGLI ESTREMI CONFINIGesù diceva di portare il Vangelofino agli estremi confini della terra enoi cattolici abbiamo il dovere dicontinuare ad annunciare la Vita..Federica

SFIDA DA NON LASCIARSI SFUGGIREÈ sicuramente una nuova sfida chenon ci lasceremo sfuggire; ognimezzo è buono quando si tratta ditestimoniare Cristo, anche attraversoil Web si pùo gridare ancora piùforte l’amore senza limiti...Gianluca

QUALCUNO CHE SUGGERISCE C’È...Ogni volta che leggo le parole diBenedetto XVI ho semprel’impressione che gli venganosuggerite da Qualcuno che saperfettamente di cosa abbiamobisogno.Alessandro

IL PAPA CHIAMA PROPRIO NOIÈ bello sentirsi voluti bene evedere che qualcuno ha fiducia inte tanto da affidarti ciò che ritienepiù prezioso per l’uomo e lasocietà: l’annuncio del messaggiodi Cristo. Benedetto XVI non loaffida al suo ufficio stampa, nè alsito del Vaticano, nè ai grandiprofessionisti dellacomunicazione, bensì a «cuorigiovani per i giovani».Marco, Catania

UN «CONTINENTE» DA SCOPRIREL’invito del Papa a riscoprire il verosignificato dell’amicizia all’internodel «continente digitale» mette inluce l’inderogabile necessità dicompetenze, cultura e responsabilitànell’utilizzo dei nuovi media. Anchesu questo si è riflettuto sabatoscorso con Alessandro Zaccuri di Sat2000, nel vescovado di Pavia, inoccasione della festa di SanFrancesco di Sales, patrono deigiornalisti.Riccardo, Pavia

SULLE ORME DI SAN FRANCESCOSan Francesco e Santa Chiara furonodei grandi comunicatori di fede...Riuscirono a trovare la giusta via perannunciare il Vangelo. Ci chiediamooggi, a distanza di 800 anni, sesaremo all’altezza dell’esempio datodai nostri amici... Le parole del Papaci esortano a proseguire per la stradache da molti anni abbiamo iniziatoa percorrere e ci spronano a fareancora di più. Nella nostra fraternitàsi è formato ed è cresciuto nel corsodegli anni un apposito settore per lecomunicazioni sociali che ponel’attenzione sul rapido cambiamentodei tempi operato dalle nuovetecnologie. Abbiamo iniziato con lapubblicazione di un giornalino, laraccolta di album fotografici, perarrivare al sito internet:www.giframinori.org.Gifra, gioventù francescana d’Italia.

DALLA CLAUSURA VIA WEB...Il nostro è un monastero di clausurae forse può sembrare strano che nelsilenzio del chiostro si senta vivo il

desiderio di parlare con il mondo.Utilizziamo i nuovi mezzi dicomunicazione, nel rispetto delraccoglimento e del clima disilenzio, indispensabili allapreghiera personale. Il monasteroha un sito proprio:www.benedettineadorazione-mi.itsu cui è possibile trovare le notiziecirca la nostra spiritualità, la nostrastoria e le nostre attività settimanalie mensili. La consapevolezza chetanti nostri coetanei si collegano aInternet muove anche noi a usarloperchè possa essere uno strumentodi comunione con Cristo e con ifratelli. Il Papa ci chiede di essere«araldi della fede»: a chiunqueleggerà queste parole assicuriamo lanostra vicinanza: l’incontrarcivirtualmente possa essere perciascuno l’occasione perchè lanostra umanità e il nostro spiritosiano attraversati dalla novità delVangelo.Benedettine dell’adorazione delSantissimo Sacramento, Milano(a cura di Daniela Pozzoli)

na generazione online affolla il Web, cercando se stessa. È a queste per-sone che si rivolge Bendetto XVI nel suo messaggio per la giornata del-le comunicazioni sociali – che si terrà a fine maggio –, incoraggiando

tutti a instaurare rapporti all’insegna «del rispetto, del dialogo, dell’amicizia»nel «mondo emergente» delle «reti digitali». Aggiornare la propria pagina su Fa-cebook, inserire un commento su un blog, caricare un video su YouTube o suMySpace per tanti giovani ormai è diventata un’abitudine quotidiana. Dentrola quale si collocano le coordinate suggerite da Benedetto XVI ai «nuovi evan-gelizzatori», chiamati a «portare la testimonianza delle loro fede» nel cyberspazio.Quella del Papa è una riflessione sull’impatto, i rischi, ma soprattutto le po-tenzialità della rivoluzione digitale. Con l’augurio che «il desiderio di connes-sione virtuale non diventi ossessivo fino a isolare la persona dalla realtà», masia un modo per avvicinarsi agli altri. Per annunciare. Gli apostoli del nuovomillennio hanno risposto al Papa. Ecco alcune email che ci hanno inviato.

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«A voi che vi trovate in sintonia conquesti nuovi mezzi di comunicazionespetta il compito di evangelizzazione

di questo continente digitale»

MARTEDÌ27 GENNAIO 2009