Don Chisciotte 51, marzo 2012

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Il Don Chisciotte L’altra informazione a San Marino marzo 2012 numero 51 spazio riservato all’indirizzo VISITATE e DIVULGATE SUI SOCIAL NETWORK IL SITO WWW.ALTREMENTIFESTIVAL.ORG Spedizione in abbonamento postale per l’interno. Stampa periodica - autorizzazione n.1042 del 11.09.09 Direzione Generale PP.TT della Rep. di San Marino

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In questo numero – Davide Tagliasacchi: “Quando il matto non vuole stare rinchiuso”; Elena Guidi: “Diverso e uguale”; Luca Pasquale: "Cinema e diversità”; ACDC: “Domenico Finiguerra nominato Personaggio Ambiente 2011” + manifesto e programma completo di AltreMenti festival; Gabriele Nicolini: “La sera… ricordando”; Oasiverde: “…E così scese la bianca manna dal cielo”; Stefano Palagiano: “Settimana del baratto”; Pietro Masiello: “Per un libro in più”; Aforisma di Paul Hawken.Il Don Chisciotte è il mensile dell'Ass. Don Chisciotte di San Marino.

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Il Don ChisciotteL’altra informazione a San Marino

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VISITATE e DIVULGATESUI SOCIAL NETWORK IL SITOWWW.ALTREMENTIFESTIVAL.ORG

Spedizione in abbonamento postale per l’interno.Stampa periodica - autorizzazione n.1042 del 11.09.09 Direzione Generale PP.TT della Rep. di San Marino

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2Il Don Chisciottenumero 51, marzo 2012 2Appunti di psicologia

Nel 1904 il governo Giolitti approvò una legge intito-

lata “disposizioni e regolamenti sui manicomi e sugli alienati”. In quanto di ordine pubblico, essa metteva in primo piano il bisogno di protezione della società dei malati di mente, subordinando la “cura” alla “custodia”. All’interno si può leggere come l’internamento manicomiale ve-niva motivato: “debbono essere custodite e curate nei manicomi le persone affette per qualunque causa di alienazione mentale, quando siano pericolose a sé e agli altri, o riescano di pubblico scandalo” (L. n36/1904)Il legame tra follia e pericolosità è ufficialmente sancito per legge: l’equazione che regge il nuovo impianto normativo sull’assisten-za psichiatrica nel nostro paese diventa un altro tassello fonda-mentale nella formazione degli stereotipi sulla follia presenti an-cora oggi nell’immaginario collet-tivo.La legge consta di undici articoli e in tutto soddisfa appieno le ri-chiesta degli psichiatri: l’ultima parola sull’uscita dalla struttura spetta comunque solo “al diret-tore del manicomio che ha la piena autorità sul servizio interno sanitario e l’alta sorveglianza su quello economico per tutto ciò che concerne il trattamento dei malati”. Un potere straordinario e incontrastato quindi, nelle mani di un’unica persona. Tale normativa rimarrà pressoché immutata, fino al 1968, anno in cui verrà vota-ta in parlamento la legge n.431, nota come “”legge Mariotti”, la quale, oltre ad istituire il ricovero volontario, introdusse la possibili-tà di trasformare il ricovero coatto in volontario, previo accertamen-to del consenso del paziente. Sarà il primo passo per arrivare finalmente al 13 marzo 1978, data di approvazione della legge 180 che sancì la chiusura delle “case dei matti”: quasi ottant’an-ni, per cambiare quel sistema di norme che avevano trovato nel manicomio il luogo che consen-tiva il massimo di sicurezza attra-verso la tutela dell’ordine, con la

più ampia possibilità di sperimen-tazione scientifica, di invenzione tecnicistica e insieme di esercita-zione paternalistica. Per comprendere il mondo sco-nosciuto che Basaglia ha voluto riportare all’esterno donando ai malati l’umanità perduta, la ma-niera più esemplificativa è quella di riportare le voci di coloro che in manicomio vi hanno lavorato, voci raccolte da Basaglia stesso. Lucia, un infermiera degli anni Sessanta, racconta un episodio esemplificativo del suo ambiente di lavoro:“mi ricordo un fatto che non di-menticherò mai. C’era una pa-ziente un giorno che era allegra perché le avevano detto che en-tro poco tempo sarebbe uscita dal manicomio. Quando lo seppe si mise a cantare a squarciagola

dalla gioia. La caposala la vide e secondo lei non poteva cantare dalla gioia, poteva solo cantare perché era pazza. Così ci obbli-gò a prenderla con la forza e a rinchiuderla in un camerino. Lei ovviamente si ribellò. Noi però dovevamo fare quello che ci di-ceva la caposala, altrimenti ri-schiavamo di perdere il posto di lavoro. Mi ricordo che la paziente ci diceva “non ho fatto niente, non ho fatto niente, sono solo contenta”. Invece con i sedativi l’abbiamo rinchiusa in uno stan-zino con un materasso per terra e lì è rimasta per cinque giorni, solo perché cantava. Io sono sicura che cantava per la con-tentezza perché usciva e invece secondo loro poteva cantare solo perché era pazza”.Franco Basaglia, chiamato il

“filosofo” dai suoi colleghi perché amava circondarsi dei testi di au-tori come Jaspers, Minkowsky, Biswanger, fu particolarmente in-fluenzato dalla corrente esisten-zialistica e fenomenologica inau-gurata dal tedesco Carl Husserl, che rivoluzionerà il suo lavoro: proprio quelle domande relative alla coscienza e al concetto di realtà portarono lo psichiatra a voler rivedere gli stretti canoni con i quali si inquadrava il distur-bo mentale, tipici della chiusura culturale italiana del suo tempo e che lo allontanarono dalla facoltà di Padova nella quale lavorava in qualità di ricercatore.Quando Basaglia assunse la di-rezione del manicomio di Gorizia, è il 1961. Egli dimostrò subito che la sua presenza avrebbe lasciato il segno: nel giro di pochi mesi

quando il matto non vuole stare rinchiusoBasaglia e i manicomi di Davide Tagliasacchi

Le detenzioni forzate, le incurie e i pa-zienti abbandonati a sé stessi non sono solo un ricordo dei manicomi del passa-to. “Presenterò una denuncia alla procura della Repubblica”: così dichiara il senato-re Ignazio Marino (ospite il 18 marzo ad AltreMenti Festival) presidente della com-missione d’inchiesta sul Ssn sul caso della donna in coma in barella per oltre 4 gior-ni all’Umberto I di Roma in attesa di rico-vero in reparto, lasciata senza nutrizione. “Siamo nella capitale di uno dei Paesi del G8. Un caso del genere è inaudito ed inac-cettabile - continua Marino -. “Bisogna con-siderare la sanità non un costo, ma un inve-stimento. Né possiamo continuare a gestire il sistema puntando sulla buona volontà e totale dedizione che dimostra il personale medico e infermieristico”. (fonte: asca.it).Il senatore Ignazio Marino verrà a parlare ad Altrementi Festival della incredibile si-tuazione degli OPG, ovvero gli Ospedali Psichiatrici Giudiziari. Oltre i cancelli inizia

un viaggio che riporta indietro di ottant’anni, ai tempi del Codice Rocco che istituì i mani-comi. La malattia mentale resta uno stigma, una ferita da nascondere alla società tanto più se ha portato con sé aggressioni o, peg-gio, omicidi. Ma dietro i cancelli di ciascuno degli Ospedali Psichiatrici Giudiziari non si trovano solo autori di crimini efferati: c’è chi si è vestito da donna ed è andato davan-ti a una scuola venticinque anni fa, chi nel 1992 ha fatto una rapina da settemila lire in un’edicola fingendo di avere una pistola in tasca, chi ha procurato danni al patrimo-nio della sua città perché non riceveva le cure adeguate alla sua patologia. Molti di loro hanno commesso un reato bagatellare, di quelli punibili con pochi mesi di prigione, come l’ingiuria, senza troppa consapevo-lezza dei successivi, possibili percorsi.Nel corso del pomeriggio del 18 marzo ver-rà proiettato lo sconvolgente documentario-inchiesta Dove vive l’uomo. Viaggio negli ospedali psichiatrici giudiziari.

LE PESANTI OMBRE DEGLI OSPEDALI PSICHIATRICI

Il Senatore Ignazio MarinoOspite di AltreMenti festival 2012

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2 3www.associazionedonchisciotte.orginfo@associazionedonchisciotte.org2fece togliere sbarre ai lucchetti, chiuse le celle di isolamento, eli-minò ogni forma di contenzione e di terapie violente, rese accessi-bili tutti i reparti dell’ospedale e - fatto mai visto prima - cominciò a dialogare senza mediazioni con gli internati: prende forma quella che nell’immaginario popolare rimarrà nota come la “repubblica dei matti”. Il suo atto costitutivo fu redatto nel 1964, portando così a compi-mento il progetto sognato da Ba-saglia, un’organizzazione nella quale si poteva mettere in pratica il principio della riconnotazione dell’individuo con la trasforma-zione del rapporto medico-pa-ziente: da un lato sta il paziente con i suoi bisogni, dall’altro una costante messa in discussione del ruolo dell’equipe medica. Si assiste così alla nascita della prima comunità terapeutica ita-liana, con la quale lo psichiatra poté dimostrare come completa-mente fallaci tutte le idee relati-ve ai manicomi fin lì perseguite. E a quel punto, il passaggio per la realizzazione di una legge che ne sancì definitivamente la chiusura, non era più solamente un’utopia…

Spiritualità

Sempre più spesso ho occa-sione di rendermi conto che

il significato vero delle parole lo si trova grattando via quella patina di abitudine che ce le fa recepi-re in maniera un po’ scontata e scavando al loro interno fino a riportarne alla luce il cuore, l’eti-mo, cioè l’idea prima che le ha generate. Scardinando dunque l’apparente ovvietà dell’aggettivo DIVERSO, ci si accorge che esso è compo-sto dalla particella “di” (da, indi-cante allontanamento) e “verte-re” (volgere) e significa dunque “vòlto altrove, che va in direzione opposta”.È per questo che quando mi si parla di diritto alla diversità mi sorge subito la domanda: diverso da cosa? da chi? Perché il termine diversità è uno di quelli che trova il suo senso solo per opposizione, presuppone insomma una “norma” di riferimento, da cui poter “di-vergere”, allontanarsi.

In ambito sociale il termine diver-sità si applica generalmente a delle minoranze (di opinione, di orientamento sessuale, religiose, etniche, linguistiche, ecc.) che sovente ne fanno una bandiera nella loro battaglia per l’autoaf-fermazione. “Lasciateci il diritto di essere diversi”. E certamente sul piano umano è comprensibile che certe categorie chiedano di non venire penalizzate se vogliono vivere secondo i propri principi, colpevoli solo di non corrispon-dere a quelli della maggioranza. Allo stesso modo un singolo indi-viduo può desiderare di far vale-re il suo diritto ad essere diverso ed è interessante notare come in questi casi le istanze personali finiscano quasi sempre per ap-poggiarsi a quelle di altri individui che condividono la “medesima diversità”, facendo sì che il con-cetto stesso di diversità vada a scivolare curiosamente verso - se non addirittura dentro - quello di “uguaglianza”. Si cerca dunque

l’uguale per poter avere più for-za nell’essere diversi? E a questo punto comincia a sentirsi una certa puzza di non-sense, una sorta di intuizione che la liquidità dei termini possa cor-rispondere ad una liquidità della realtà, che forse vuole sfuggire alle nostre pretese di categoriz-zarla.Lasciando poi che tale intuizione ci accompagni a un livello di com-prensione più profondo, scopria-mo che finché ci definiamo per opposizione restiamo incastrati nella sfera del Due, e non acqui-siamo mai identità propria, poiché esistiamo solo se esiste l’altro-da-noi. Perpetriamo l’errore di vede-re la realtà divisa, avallando l’il-lusione della mente che sempre procede per dicotomie. Manca quel passo ulteriore che ci porta a comprendere che ove un’en-tità non può esistere senza la sua antagonista (la luce senza il buio, il pieno senza il vuoto), esse non possono che costitui-re un’unità, quell’Uno che in ul-tima analisi comprende tutti gli opposti, tutti i pluralismi e tutte le diversità, perché mai si potrà divergere abbastanza da ciò che ti comprende e ti ingloba.Se vogliamo allora invitare le persone ad essere consapevoli del loro potere di scelta, e del loro diritto/dovere di esercitarlo per non accontentarsi di lasciarsi trascinare da ciò che sembra as-sodato e inevitabile, ben venga. Bisognerà però fare attenzione a non mitizzare la diversità, che di per se stessa non esiste e che troppo facilmente può scadere nell’anticonformismo o nell’oppo-sizione a prescindere; bisognerà precisare che per poter davve-ro arrivare a fare una scelta, la strada non è tanto quella che si allontana (di-verge) dalla folla ma al contrario quella che si avvicina alla consapevolezza di sé e della propria unicità; bisognerà infine chiarire che que-sto potere deriva dall’unica diver-sità possibile, e cioè, parados-salmente, quella di saper essere UGUALI…a se stessi.

newera74.blogspot.com/

diverso e ugualedi Elena Guidi

LE PESANTI OMBRE DEGLI OSPEDALI PSICHIATRICI

Il Senatore Ignazio MarinoOspite di AltreMenti festival 2012

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Discutere di diversità attraverso il mez-zo cinematografico può essere da un

lato interessante e stimolante, dall’altro fuorviante, pericoloso. Perché il punto di vista che viene fornito sull’ “altro” è pur sempre quello del regista stesso: è la sua idea di diversità. Il codice cinematografi-co – così come quello televisivo – non è mai democratico, come sottolinea Pier Paolo Pasolini in una nota intervista (televisiva, appunto), di qualche decennio fa, a Enzo Biagi. Cinema e Diversità, dun-que. La filmografia è estesa, e una pietra miliare (termine odioso, ma talvolta utile)

sul rapporto tra i due è Freaks (1932) di Tod Browning, film cult maledetto, i cui attori non professionisti sono autentici fre-ak: uomini-torso, gemelle siamesi, donne spillo, etc. Dagli anni Trenta a oggi viene esplorata dall’occhio cinematografico ogni tipo di diversità: si pensi ad Anna dei miracoli (The Miracle Worker, 1962) di Arthur Penn, tratto dal testo teatrale di William Gibson, o a La donna scimmia (1963) di Marco Ferreri, con una “pelosa” Annie Girardot. Guardando al cinema occidentale più recente, si ricordino Edward mani di for-bice (Edward Scissorhands, 1990) di Tim Burton (ma tutto il cinema di Burton si con-centra sul diverso), I segreti di Brokeback Mountain (Brokeback Mountain, 2005) di Ang Lee, i lungometraggi quasi sempre a tematica omosessuale di Ferzan Özpetek; e si potrebbe elencare l’intera filmografia su alieni ed extratterrestri (dal cinema di fantascienza degli anni Cinquanta, in cui l’invasione aliena è metafora del pericolo comunista, agli alieni talora “buoni” talora

“cattivi” di Steven Spielberg), su strambi supereroi (si pensi in particolare a X-Men di Bryan Singer e ai relativi seguiti e pre-quel); tutti “altro”, rispetto alla “normalità” che viene imposta all’uomo dalla società in cui vive. Perché il diverso è ovunque, e quasi sempre spaventa. Nell’ambito di AltreMenti Festival 2012 sono stati scel-ti tre lungometraggi più o meno recenti, con l’occhio puntato da un lato sul valore storico, filmico e tecnico delle opere, dall’altro sulla fruibilità dei film stessi, vo-lendo coinvolgere le classi delle Scuole Secondarie Superiori di San Marino, per stimolare il dibattito anche e soprat-tutto nei giovani e all’interno delle aule scolastiche. Milk (2008) di Gus Van Sant – primo film a essere proposto – affronta la diversità sessuale, raccontando la vita e la carriera di Harvey Milk (interpretato da Sean Penn), primo gay dichiarato a essere eletto a una carica politica negli Stati Uniti degli anni Settanta. In particolare il lun-gometraggio ha inizio nel 1972, quando il quarantenne Harvey si trasferisce da New

di Luca Pasquale

cinema e diversità

Johnny Depp interpreta uno dei “diversi” più famosi del Cinema: Edward Mani di Forbice

Cinema

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4 5www.associazionedonchisciotte.orginfo@associazionedonchisciotte.org4York a San Francisco, e segue – prenden-do spunto anche dal documentario The Times of Harvey Milk ed evitando, pur con qualche cliché, il rischio dell’agiografia – le vicende dell’uomo fino alla morte nel 1978. Se la diversità che emerge in Milk è dun-que sessuale, Crash – Contatto fisico (2006) di Paul Haggis – secondo film a essere presentato al Festival, forse il più debole, ma di certo il più interessante per quanto concerne le strutture narrative – ha come temi centrali il razzismo e la difficoltà di integrazione e convivenza tra diverse etnie, nella Los Angeles di oggi. Il film cita tutto il cinema corale degli ultimi anni (per esempio, i due rapinatori neri recuperano le figure dei due gangster di Pulp Fiction di Quentin Tarantino). La volontà di creare un affresco sociale collettivo e l’utilizzo dell’in-cidente d’auto come perno e situazione narrativa è tipico del cinema di Alejandro Gonzàlez Iñárritu. Significativo poi è il sot-totitolo italiano, che oppone lo scontro, il crash delle automobili (di cronenberghiana memoria) al “contatto fisico”, quasi sempre

mancato o comunque non avvertito dagli abitanti della metropoli. L’ambientazione, a Los Angeles, e il “puzzle lineare”, a intrecci narrativi, omaggiano Magnolia (1999) di Paul Thomas Anderson, tra l’altro evocato anche nella inconsueta nevicata finale: non una pioggia di rane, certo, ma non interessa tanto cosa cade dal cielo, quanto l’evento atmosferico che funge da collante e da “fenomeno centripeto”, per mezzo del quale la macchina da presa ritorna sui personaggi principali. Anche Roy Menari-ni1 sottolinea le relazioni intercorrenti tra l’opera d’esordio di Haggis e quel cinema degli anni Novanta che si rivolge all’uma-nesimo altmaniano e alla postmodernità tarantiniana, pur non godendo – nonostan-te l’evidente storia corale e la struttura a intreccio – del medesimo ampio respiro (politico, civile, sociale, etc.). L’intero film è raccontato in flashback, e l’incipit viene recuperato nell’epilogo, conferendo circo-larità al racconto. Crash è composto da una moltitudine di storie, convergenti e divergenti, che il destino fa incrociare. E il

finale rimane aperto: quando tutti gli intrec-ci sembrano essere risolti, nel bene o nel male, ecco presentarsi un altro incidente automobilistico, dal quale si presuppo-ne abbia inizio un’altra catena di eventi inaspettati, guidati dal caos e dal caso. Qualcuno volò sul nido del cuculo (One Flew Over the Cuckoo’s Nest, 1975) di Miloš Forman, infine, affronta il topos della pazzia, denunciando il trattamento disumano a cui sono sottoposti i pazienti dei manicomi, evidenziando in particolare quello di una perfida infermiera (perché il Male ha sempre bisogno di un volto diabo-lico). Il film è tratto dall’omonimo e onirico romanzo del 1962 di Ken Kesey ed è in-terpretato da Jack Nicholson, nel ruolo di un teppistello che simula la pazzia – finge dunque di essere un “diverso” –, per evita-re il carcere, e sul quale gli abusi subiti nel frenocomio lasciano un segno definitivo.________Note:1) in «SegnoCinema», n. 137, gennaio-febbraio 2006, p. 52

In un solo giorno, davanti al vescovo cattolico

Bartolomé De Las Casas, gli spagnoli stuprarono e

decapitarono 3.000 persone. “Tagliarono le gambe ai bambini che scappavano. Versarono sapone bollente sulle persone. Scommisero su chi, con un sol colpo di spada, sarebbe riuscito a tagliare a metà una persona. Liberarono i cani che divorarono un Indio come fosse un maiale in meno di un attimo. Usavano i neonati come cibo per cani.Prima degli Inca c’erano state le culture Maya, Hopewell e Olmec. I mesoamericani avevano selezionato 500 varietà di mais, da 7500 a 12000 anni fa. Al tempo dell’invasione spagnola, gli Inca avevano messo a punto 3000 diversi tipi di patate adatte a ogni ambiente immaginabile, il che rappresentava un modello di sostenibilità agricola, in quanto la coltura poteva difendersi da qualsiasi malattia e dalle variazioni del suolo e del clima. Gli europei, che soffrivano la fame cronica da secoli, arrivarono in territori coltivati da persone assolutamente ben nutrite.

Paul Hawken “Moltitudine inarrestabile”

l’aForisma del mese

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6Il Don Chisciottenumero 51, marzo 2012 6

È Domenico Finiguerra, sindaco di Cassinetta di Lugagnano, il vincitore

2011 del premio Personaggio Ambiente. Finiguerra - il quale ha partecipato alla nostra seconda edizione di AltreMenti Festival a San Marino - è stato insignito del titolo a Roma il 30 gennaio scorso, per il suo costante impegno nei confronti dell’ambiente e del territorio. In particolare, per essersi fatto promotore in prima persona del movimento nazionale “Stop al Consumo di Territorio” partito proprio dal suo Comune, Cassinetta di Lugagnano, nel 2009. Inoltre, è stato tra i primi firmatari dell’appello per la Costituente Ecologista Civica.I pescatori di Torre Guaceto sono i secondi classificati; sono stati i promotori di un progetto di pesca sostenibile nella Riserva di Torre Guaceto (BR), insieme all’AMP, il Consorzio di Gestione dell’Area

Marina Protetta: pescare solo una volta a settimana unicamente in una zona specifica, con reti più corte e maglie più larghe. Grazie al loro intervento, negli anni è stato possibile un recupero della fauna ittica e dell’ecosistema.Al terzo posto c’è Peter Brandauer, Presidente di Alpine Pearls, l’associazione che promuove un’esperienza di vacanza ecocompatibile, caratterizzata dalla varietà dell’offerta di attività culturali e sportive e dalla tutela del clima.Mario Notaro, Segretario del Comitato Tecnico ha dichiarato: “Siamo orgogliosi e felicemente stupiti della partecipazione del popolo del web al Premio. Abbiamo, infatti, più che raddoppiato i voti rispetto all’edizione precedente, sintomo del crescente interesse a tematiche legate all’ambiente, al clima, alla sostenibilità. Premiare una personalità che si è distinta

per l’impegno nei confronti del nostro pianeta, in termini di sviluppo sostenibile, è un modo di veicolare l’attenzione di media e opinione pubblica su un tema di interesse comune: la salvaguardia dell’ambiente.”“Vince il fare, - conclude Notaro - vincono le buone idee e le buone pratiche, vince chi non resta indietro e guarda avanti, con quello che c’è e che si può cambiare. Il Forum italiano dell’acqua, oltre all’ottimo piazzamento si è rivelato un vero e proprio “asso pigliatutto”, considerando che il vincitore del Premio, Finiguerra, è uno dei promotori del Forum stesso e il quarto classificato, Padre Alex Zanotelli, ne è uno dei portavoce”.Lo scorso anno il Premio venne assegnato ad Angelo Vassallo, l’ex sindaco di Pollica assassinato dalla camorra. [fonte: greenme.it]

domenico Finiguerra nominato “personaggio ambiente 2011”di ACDC

Ambiente

Nel 2011 è stato uno dei relatori più applauditi ad AltreMenti festival

Domenico Finiguerra riceve il premio “personaggio Ambiente 2011

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6 7www.associazionedonchisciotte.orginfo@associazionedonchisciotte.org6

AltreMenti è un festival culturale-filosofico che si

articola in conferenze, dibattiti e lectio magistralis

di intellettuali di chiara fama. O

ltre alle lezioni, sono proposte attività collaterali com

e mo stre, aperitivi

filosofici, cineforum, spettacoli, feste, vendita di libri e

gadget. Si rivolge alla cittadinanza intera. Per questo la form

ula non è cattedratica ma facil m

ente fruibile, m

escolando attività culturali nel senso più proprio con attività più inform

ali e mom

enti di relax . Il festival prom

uove il dialogo con le istituzioni, i cittadini, le asso ciazioni, favorendo socialità, crescita della cittadinanza attiva, progettualità “dal basso”. I curatori del festivalAngelica Bezziccari, Roberto Ciavatta, Stefano Palagiano Per agevolazioni e sconti visita www.altrem

entifestival.org Program

ma rim

ineseLunedì 12 m

arzo 2012

ore 17.30 Sala del PodestàConferenza stam

pa con M

assimo Pulini, Assessore Cultura Com

une di Rimini

Carlo Bulletti, Assessore Cultura Provincia di Rimini

Alberto Bassi, Direttore del Corso di laurea in Disegno industriale, Università degli Studi di San M

arino

ore 18.00 Sala del PodestàPrem

iazione del concorso di grafica di AltreMenti

ore 18.15 Sala del PodestàAltreIdee, incursioni filosofiche col bicchiere in m

anoPotere e diversità: parlare dell’altro o parlare con l’altro?

ore 21.15 Sala del PodestàAltriScam

bi – presentazione della settimana del baratto

Social Business World: un network diverso per un

business diverso, conferenza di Michele Paolini

ore 16.45 Teatro degli AttiProiezione del docum

entario Dove vive l’uomo. Viaggio

negli ospedali psichiatrici giudiziaria seguire: La chiusura degli ospedali psichiatrici (O

PG),

lectio magistralis del Sen. Ignazio M

arino

ore 18.15 Teatro degli AttiAltreIdee, incursioni filosofiche col bicchiere in m

ano

ore 21.15 Teatro degli AttiNon luogo a procedere, spettacolo/dibattito con David Riondino e M

arc Augé

ore 23.00 Teatro degli AttiSaluti e lancio del tem

a di AltreMenti festival per il 2013

Attività collaterali riminesi

AltreIdee, incursioni filosofiche col bicchiere in mano

è l’aperi-cena culturale curata dal consulente filosofico Loris Falconi, che coniuga il piacere di una genuina ristorazione e di un buon vino con il dibattito inform

ale attorno ad un tavoloI tem

i di discussione dei giorni successivi a lunedì 12 m

arzo verranno decisi democraticam

ente dal pubblico

AltriScambi, la settim

ana del barattoPorta quello che non ti serve più e che pensi possa servire a qualcun altro. Un’attività pratica per uscire dalla logica del denaroDa m

artedì 13 a venerdì 16 marzo, dalle 16.00 alle 19.00

Sabato 17 e domenica 18 m

arzo dalle 9.00 alle 12.00 e dalle 15.00 alle 19.00

AltriTesti è la libreria ambulante del festival, ogni giorno

nei locali del festival a cura di Libreria Riminese e Libreria

Punto Einaudi

I luoghi del festival a Rimini

Sala del Podestà (Palazzo del Podestà), Piazza CavourTeatro degli Atti, Via Cairoli 42Assenzio w

ine-bar, Via G. Bilancioni 14

ore 16.45 Cinema teatro Turism

oSobrietà e libertà, lectio m

agistralis di Francesco G

esualdi ore 18.15 Cinem

a teatro Turismo

La diversità del “disagio diffuso”: malattia m

entale o possibile salto evolutivo? Lectio m

agistralis di Mariano

Loiacono

ore 20.00, Tannino wine-barAltreIdee, incursioni filosofiche col bicchiere in m

ano

ore 21.30 Cinema teatro Turism

oDiversità e universalità, lectio m

agistralis di Marc Augé

ore 24.00 pub Divina Comm

ediaAltreNotti, la festa con dj per i giovani dentroIngresso gratuito, consum

azione gratuita su prenotazione a info@

associazionedonchisciotte.org per gli iscritti Don Chisciotte

Attività collaterali samm

arinesi

AltriSguardi è il cineforum del festival curato da Luca

Pasquale

AltreIdee, incursioni filosofiche col bicchiere in mano

è l’aperi-cena culturale curata dal consulente filosofico Loris Falconi, che coniuga il piacere di una genuina ristorazione e di un buon vino con il dibattito inform

ale attorno ad un tavoloI tem

i di discussione dei giorni successivi a lunedì 12 m

arzo verranno decisi democraticam

ente dal pubblico

AltreTele, mostra collettiva di arti visive

Esposizione dal titolo La diversità disegna il mondo

Da domenica 11 (inaugurazione) a dom

enica 18 marzo in

Via Gino G

iacomini n.25, San M

arino CittàO

pere di Stefania Bizzocchi, Erika Ceccaroli, Vanessa M

acina, Hadassa Shimon. A cura di Vanessa M

acina

AltriTesti, la libreria ambulante del festival, ogni giorno

presso il Cinema teatro Turism

o, a cura di Libreria CiQ

uadro

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8Il Don Chisciottenumero 51, marzo 2012 8

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8 9www.associazionedonchisciotte.orginfo@associazionedonchisciotte.org8

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10Il Don Chisciottenumero 51, marzo 2012 10Cultura

Martedì 13 m

arzo 2012

ore 18.15 Assenzio wine-barAltreIdee, incursioni filosofiche col bicchiere in m

ano

ore 21.15 Teatro degli AttiBenvenuti a Teheran, reading teatrale di e con Farian Sabahi

Mercoledì 14 m

arzo 2012

ore 18.15 Assenzio wine-barAltreIdee, incursioni filosofiche col bicchiere in m

ano

ore 21.15 Teatro degli AttiTargato H – Contro-m

ono-logo, spettacolo teatrale di e con David Anzalone G

iovedì 15 marzo 2012

AltreScuole, dedicato alle scolaresche riminesi

ore 09.00 Teatro degli AttiTargato H – Contro-m

ono-logo, spettacolo teatrale di e con David Anzalone

Ore 10.30 Teatro degli Atti

A scuola di diversità per... “altre-menti”, lezione

sull’integrazione con David Anzalone, Roberta Caldin, Riccardo Venturini

Domenica 18 m

arzo 2012

ore 11.00 Teatro degli AttiLa crisi dell’O

ccidente e le risposte della decrescita, lectio m

agistralis di Serge Latouche

ore 15.00 Teatro degli AttiIl ratto degli sguardi, dibattito con M

arc Augé e Gianni

Sinni. In collaborazione con M

useo degli Sguardi

Programm

a samm

arinese G

iovedì 15 marzo 2012

ore 17.45 Cinema teatro Turism

oAvvio dei lavori di San M

arino

ore 18.00 Cinema teatro Turism

oAltriSguardi, il cineforum

del festivalM

ilk (id., 2008, 128 min.) di G

us Van Sant

ore 20.00 Tannino wine-bar AltreIdee, incursioni filosofiche col bicchiere in m

ano

ore 21.30 Cinema teatro Turism

o Dubbio e diversità, lectio m

agistralis di Giulio G

iorello

Venerdì 16 marzo 2012

ore 16.00, Cinema teatro Turism

oAltriSguardi, il cineforum

del festivalCrash (id., 2004, 113 m

in.) di Paul Haggis

ore 18.30 Cinema teatro Turism

o Diversidentro, lectio m

agistralis di Delia Vaccarello

ore 20.00 Tannino wine-barAltreIdee, incursioni filosofiche col bicchiere in m

ano

ore 21.30 Cinema teatro Turism

oScegliere in dem

ocrazia: libertà, diritti, laicità, lectio m

agistralis di Daniele Garrone

Sabato 17 marzo 2012

ore 14.00 Cinema teatro Turism

oAltriSguardi, il cineforum

del festivalQ

ualcuno volò sul nido del cuculo (One Flew O

ver the Cuckoo’s Nest, 1975, 133m

in.) di Milos Form

an

I luoghi del festival a San Marino

Cinema-teatro Turism

o, Via della Capannaccia 2, San M

arino CittàTannino w

ine-bar, Via Cella Bella 39, San Marino Città

Pub Divina Comm

edia, Via V.de Carli 7, Borgo Maggiore

AltreTele, Via Gino G

iacomini 25, San M

arino Città

Si ringrazia per la preziosa collaborazioneM

useo degli Sguardi, Corso di Laurea in Disegno Industriale dell’Università degli Studi della Rep. di San M

arino, Dipartimento di Scienze dell’Educazione

dell’Università di Bologna, Facoltà di Psicologia dell’Università di Cesena, Dipartim

ento della Form

azione (Università degli studi della Rep. di San M

arino), Università Aperta (RN), F.O.F. – Festival of

Festivals (Bologna), Marco Bertozzi (Docente IUAV

Venezia), Andrea Bastianelli (designer), Loris Falconi (Consulente Filosofico), SCEPSI (European School of Social Im

agination), Libreria CiQuadro (RSM

), Libreria Rim

inese (RN), Luca Pasquale (Esperto filmologia),

UASC – Ufficio Attività Sociali e Culturali (RSM), M

ichele Pazzini (LG

BT RSM), G

agarin (magazine culturale), E-il

mensile (Em

ergency), Radio Bruno, Altarimini.it, Cup of

Tea (consorzio di artisti indipendenti) e tutti i volontari e le associazioni che ci hanno a vario titolo sostenuto.

Ingresso libero.Per inform

azioni e richieste: 338.6537340 oppure info@

associazionedonchisciotte.orgAltreM

enti festival è un evento ideato, curato e prom

osso da Associazione Don Chisciotte w

ww.associazionedonchisciotte.org

Page 11: Don Chisciotte 51, marzo 2012

10 11www.associazionedonchisciotte.orginfo@associazionedonchisciotte.org10

Nei giorni di grandi nevicate e di nevoni che hanno ricoperto

San Marino, gran parte d’Italia e di Europa, mi sono venuti alla mente graditi episodi della mia gioventù.Il mio babbo, solitamente alla sera ed in giornate particolari che potevano essere la sera di Natale, la sera del primo dell’anno, ci raccontava avvenimenti e storie sullaRepubblica di San Marino e noi sei fratellini gli eravamo tutti attorno, come pulcinisotto le ali della chiocciola per sentire e per godere di quello che diceva; così fin da piccoli è nato l’amore per questa… lontana Repubblica dove abitavano il nonno, gli zii sacerdoti ed altri parenti. Ci parlava di Dante, di Manzoni, di Pascoli, del Carducci e di altri personaggi storici, o avventurieri che avevano avuto relazione con San Marino; ricordo benissimo: era una sera di dicembre ed a Padova aveva nevicato moltissimo ed interrompendo il parlare ci disse: “ora se state buoni vi leggerò una bella poesia che parla della neve che cadde in abbondanza a San Marino, scritta dal mio caro Professore di greco e di latino che era anche un illustre poeta: il Professore Giuseppe Mastella”, e allora noi in coro: sì babbo, sì babbo saremo buoni, ma tu leggici la poesia. Un attimo - disse - andò nel

suo studio e tornò con un libricino e con la sua bella voce calda ed affascinante cominciò a leggere:

Dopo averla riletta non una, ma dieci volte, ho fatto un pensiero: se noi tornassimo più volte alla poesia, e anche qualche nostro politico, le cose forse andrebberodiversamente. La poesia è musica, è arte immensa, addolcisce ed eleva l’animo, ti fa vedere le cose sotto una luce diversa. Basta parlare di banche, di soldi, di mercati, parliamo qualche volta di poesia, della famiglia, dei nostri giovani, di problemi sociali che ce ne sono, e gravi; stiamo diventando tutti materialisti.Volete sapere come è andata a finire la storia dopo aver sentito la bella poesia?Incominciammo a fare al babbo mille domande: “babbo chi è Sant’Agata, parlaci di San Marino, cos’è l’ Arengo, perché a San Marino nevica tanto” il babbo rispose: “figli miei non si può imparare tutto e subito, ne parleremo la prossima volta”.

la sera... ricordando

di Gabriele Nicolini

Ricordi

Quando la neve era un momento di gioia e poesia, non un disagio o un problema

IL MONTE SOTTO LA NEVE

Sant’ Agata

È tutto neve, tutto neve ugualeSoffice lieve, sterminato velo,

Un manto solo che la terra e il cieloConfonde; spiana il lungo aspro crinale

Dalla Guaita alla fratta erta al MontaleDeclive, onde non svettano uno stelo

Un bronco: sotto il morso acre del geloLangue la vita in un torpor mortale.

Ma subito dal ciel chiuso un fragorepiomba sul gran silenzio: è la campana

Dell’Arengo, la voce millenariaDella Patria, riscote tutta l’aria

La terra si propaga, s’allontana,Torna; ne vibran mille e un solo cuore.

Giuseppe Mastella

Page 12: Don Chisciotte 51, marzo 2012

12Il Don Chisciottenumero 51, marzo 2012 12

La nevicata record di questo febbraio ha registrato nelle

Marche ed in Emilia Romagna delle vere e proprie stragi nelle stalle di allevatori ma anche tra molte specie selvatiche: cavalli, mucche, ovini morti sotto stal-le crollate; uccelli, volpi, lepri, caprioli e cinghiali affamati si avvicinano alle abitazioni alla ricerca di cibo. Tanti di voi hanno fornito sul davanzale delle proprie finestre avanzi di cibo permettendo a molti amici alati di sopravvivere alle rigide temperature. Anche all’Oasi abbiamo avuto giornate davvero difficili: il primo problema è stato chiaramente il raggiungimento dell’area. Tante giornate passate alla ricerca di ciaspole che ci permettessero (laddove la neve superava l’altezza del bacino) di creare dei percorsi per raggiun-gere gli animali hanno trovato quale unica risposta un paio di

persone generose. Tuttavia, a causa della strada impraticabile, l’unica risorsa è stata rappresen-tata dalle nostre sole forze! Altro problema, comune a tutti coloro che ospitano animali, è stato quello dell’approvvigionamento di acqua e cibo. Per quanto riguarda l’acqua, ovunque con-gelata (ne sanno qualcosa oche e anatre del nostro laghetto!) hanno rappresentato un’enorme risorsa i pozzi precedentemente realizzati (grazie al contributo di tutti voi iscritti): infatti la pompa è immersa ad un livello nel ter-reno dove l’acqua non congela. Il fenomeno è noto a molti in-vertebrati che usano passare il periodo invernale proprio negli strati inferiori del terreno, dove è più caldo. Per il cibo la scorta di fieno è stata fondamentale, men-tre più difficile è stato l’approvvi-gionamento dei cereali, tuttavia riuscita con successo e tanta

fatica. Imperterriti dei pericoli gli amici del Mattarello ci hanno ri-fornito anche di verdure fresche!! Grandioso in genere l’accorrere ai nostri appelli di aiuto delle per-sone (alcuni persino da Cattolica e Rimini!) che hanno investito le loro forze per aiutarci a si-stemare gli animali e ripulire le tettoie per scongiurare eventuali crolli. Due giornate all’insegna

della condivisione della fatica, hanno rappresentato per noi e soprattutto per l’Oasi, il dono più grande, perciò a tutti i volontari: GRAZIE!! Ringraziamenti anche all’APAS, lo staff di Pro Bimbi, i ragazzi del Timbro, all’inesauri-bile Roberto Ciavatta della Don Chisciotte, e tutti coloro che han-no reso questa avventura un po’ meno “fredda”.

L’autogestita: Oasiverde

...e così scese la bianca manna dal cielo

Page 13: Don Chisciotte 51, marzo 2012

12 13www.associazionedonchisciotte.orginfo@associazionedonchisciotte.org12 [email protected]

Agrizoo - Allianz/Lloyd Adriatico - Artemisia - Babette - Babylab - Blu notte - Ciquadro - Cobafer - Estetique Michelle - Fior di Verbena - Food & Science - Legatoria Incipit - Harmoniæ - India World - La rondine - Layak - Legno Design - Phisicol - Piletas - Salmoiraghi & Viganò - San Marino Vernici - Scrigno delle Fate - Titan Gomme - Tutta Natura - Vivaio Zanotti - Zaffbike

attivita’ convenzionateassociazione oasiverde

è supportata da

Sede legale: Strada Genghe di Atto, 122/b47892 - Acquaviva (Rep. San Marino)

Telefono: 335.7340580Fax: 0549.944242 mail: [email protected]: www.oasiverdersm.org

IBAN: SM 22X03 26209 80000 00003 04885COE: SM21783

l l 31 luglio 2011 CURRENT TV è stato completamente cancellato

dalla piattaforma SKY ITALIA.Il primo grande canale di informazione indipendente mai visto prima è “OUT”. Current TV faceva parte del newtork internazionale fondato nel 2005 da Al Gore. La particolarità di questo canale è che si basava sul concetto di contenuti generati dagli utenti. L’idea era quella di proporre informazione in maniera alternativa mostrando ciò che succede nel mondo attraverso le voci dei protagonisti. Nel nostro paese la trasmissione “Vanguard” ha mostrato inchieste a livello internazionale ma anche nazionali. Questa era solo una delle trasmissioni di Current TV in Italia ma ce n’erano tante altre….Per esprimere il proprio dissenso, inviate una mail a SKY ITALIA.

da non perdere l’intervista di AL GORE: www.ilpost.it/2011/05/19/al-gore-sintervista-current-tv

sky. un altro bluFF

la sorpresa delle multinazionali

Kraft Jacobs Suchard (sottilette Kraft, formaggio Philadelphia, cioc-

colata Suchard), multinazionale alimen-tare che possiede diverse altre marche apparentemente più “nostrane”, come le Fattorie Osella, produttrici di formaggio. Ma la Kraft, a sua volta, appartiene ad un colosso come la Philip Morris, cha ha un fatturato di 56 miliardi di dollari...Barilla, notissima impresa alimentare (pasta, merendine, biscotti, sughi, ecc). Il 49% del pacchetto azionario di questa società appartiene alla Relou Italia srl, nel cui consiglio di amministrazione troviamo molti stranieri, fra di essi, fino a pochi anni fa era presente un certo Walter Wurth, presidente della Oerlikon Buhrle, una importante azienda svizze-ra produttrice di cannoni, missili e mezzi blindati, nonché di avanzati sistemi

elettronici per la difesa. E’ presente con i seguenti marchi: Barilla, Crakers Motta, Essere, Gran Pavesi, le Tre Ma-rie, le Spighe, Mulino Bianco, Pavesini, Voiello, Panem. Total, Spontex, Pirelli o Mapa, nessuno immaginerebbe che, fermandosi a fare benzina in una sta-zione di servizio Total sta finanziando il governo della Birmania, ovvero una delle dittature più oppressive della Terra. Il regime di questo paese pro-tegge l’esportazione di circa il 60% del commercio globale di eroina, foraggia il mercato della prostituzione in Thailan-dia, utilizza tutti gli introiti derivanti dal commercio con l’estero per le spese militari e distrugge le ultime foreste di pregiato legno di tek esistenti nel suo territorio. Fonte: “Extra terrestre, nuo-va scienza nuova coscienza” n°10

Page 14: Don Chisciotte 51, marzo 2012

14Il Don Chisciottenumero 51, marzo 2012 14Gruppi d’Acquisto Solidale

Il baratto non è il rifugio di alcuni romantici.

E’ una forma concreta, tesa al futuro e che viene da lontano, di condivisione di oggetti che obbliga, in qualche modo, a pensare e ad agire sulla base del valore d’uso delle cose.Mentre infatti la transazione regolata dal denaro deresposabilizza rispetto alla storia degli oggetti e soprattutto al loro destino, il baratto è una forma di scambio che ci invita a recuperare proprio questo senso. Ben prima dell’avvento del denaro, e con ogni probabilità molto oltre il suo declino, barattare significa semplicemente vivere in modo critico.Il baratto è prima di tutto razionalizzazione: individuo un bisogno reale e cerco di soddisfarlo in un modo che, non ricorrendo tecnicamente al denaro,

alibi ideale e metodologico, deve far leva su altri fattori. Storia dell’oggetto e suo valore d’uso sono gli elementi fondamentali, che permettono di fare una vera e propria critica d’uso.Tutto il contrario della frenesia consumistica: un modo per apprezzare in modo diverso le cose e il tempo, per restituire senso ai rapporti, per ristabilire princìpi di solidarietà.Se vogliamo, il baratto è anche una forma applicabile e applicata delle famose 8 r di Serge Latouche (ospite della terza edizione di AltreMenti Festival domenica 18 marzo): rivalutare, ricontestualizzare, ristrutturare, rilocalizzare, ridistribuire, ridurre, riutilizzare, riciclare.Il baratto può avvenire con modalità tecniche differenti. Alcuni elementi accomunano però questa pratica antica: il

baratto non è uno svuota cantina. Gli scambi devono essere basati sulla effettiva utilità e su un criterio equo e proporzionato. Si rischia talvolta, infatti, di riversare in questa esperienza l’ansia di liberazione, cioè la volontà di disfarsi di oggetti cui non si riconosce più valore, con motivazioni anche di spazio. Il luogo fisico del baratto non deve diventare un semplice parcheggio per oggetti.A ciò che barattiamo, invece, continuiamo a conferire valore, tanto in entrata quanto in uscita: è questo il bello. Il baratto sta tornando ad essere protagonista degli scambi e delle relazioni economiche e sociali: molte testimonianze lasciano intendere che si tratta di qualcosa di più di una “moda”. Sembra infatti più rispondere alla volontà di un numero in costante

crescita di persone, in parte già critiche e sensibili in parte meno, di relazionarsi in modo diverso, di consumare in modo critico, di incidere nel sociale.Il baratto è uno strumento che si presta benissimo a questo scopo. AltreMenti Festival ha deciso di promuovere una settimana del baratto proprio per dimostrare l’esistenza e la praticabilità di un certo tipo di critica e alternativa sociale. Si potranno portare per lo scambio oggetti di ogni tipo, purchè in buone condizioni (alla consegna si valuteranno le condizioni dell’oggetto). Un’ intera settimana dedicata al baratto costituisce, nel panorama dei Festival culturali, un punto caratterizzante e distintivo, attraverso un’attività non scontata e di alto valore sociale e civile.Altri momenti esistono anche a livello locale: il Visdegas, gruppo di acquisto solidale di Viserba (RN), ad esempio, ha promosso in passato pomeriggi dedicati al baratto. Altre iniziative esistono a vari livelli, incluse alcune piuttosto celebri come www.zerorelativo.it e www.barattopoli.com . La settimana dedicata al baratto, in uno spazio dedicato e prestigioso come la Sala del Podestà presso il Comune di Rimini in Piazza Cavour, costituisce senza dubbio uno degli eventi collaterali più suggestivi e di più forte incisività sociale del Festival AltreMenti, che propone, oltre alle lectio magistralis classicamente intese, anche uno spazio di relazione vivo e fortemente simbolico come è appunto quello del baratto. Ecco perchè per tutti noi è un punto d’onore poter

settimana del baratto di Stefano Palagiano

AltreMenti festival come pensiero e come azione

Page 15: Don Chisciotte 51, marzo 2012

14 15www.associazionedonchisciotte.orginfo@associazionedonchisciotte.org14offrire uno spazio lungo una settimana per svolgere un’attività che intendiamo rilanciare anche nel dopo – Festival, mentre in quei giorni certamente offriremo alla cittadinanza riminese e non solo un forte e concreto esempio di alternativa e di diversità, non solo vissuta all’interno di una dimensione cattedratica, nei luoghi della parola, ma esperita nelle strade e nei luoghi pubblici.Anche per questo siamo lieti che gli amministratori riminesi si siano dimostrati sensibili all’iniziativa e abbiano messo subito a disposizione per il baratto una sede naturale, cioè

uno spazio comunale che deve, per la sua funzione pubblica, essere anche testimonianza. Un buon segno del successo dell’iniziativa.All’interno di AltreMenti Festival, il baratto si svolgerà da martedì 13 a venerdì 16 marzo dalle ore 16 alle ore 19, sabato 17 e domenica 18 marzo dalle ore 9 alle ore 12 e dalle ore 15 alle ore 19, presso la Sala del Podestà del Comune in Piazza Cavour a Rimini. Il titolo/descrizione dell’iniziativa è “Porta quello che non ti serve più e che pensi possa servire a qualcun altro – Un’attività pratica

per uscire dalla logica del denaro”. A rendere ancor più suggestiva l’iniziativa, abbiamo deciso di offrire uno spunto di riflessione ulteriore: ad aprire la settimana del baratto e un’intera settimana di approfondimento sulla diversità in campo economico e sociale ci sarà, lunedì 12 marzo alle ore 21,15 presso la Sala del Podestà del Comune di Rimini una conferenza di Michele Paolini (socialbusinessworld.org) dal titolo: Social Business World: un network diverso per un business diverso. Sarà l’occasione per discutere degli sviluppi del

Social Business, teoria del celebre Prof. Muhammad Yunus, premio Nobel per la Pace e inventore del microcredito. Un ricchissimo calendario di appuntamenti, dunque, che fanno di AltreMenti Festival un’iniziativa di forte impatto sociale oltre che di riflessione intellettuale. Fra gli altri eventi, e a portare la voce di una realtà viva, pulsante e composita come quella del consumo critico, ci sarà, sabato 17 marzo, la lectio magistralis di Francesco Gesualdi del Centro Nuovo Modello di Sviluppo di Vecchiano (PI).

Info: altrementifestival.org

Nel lontano 1962 in un reportage sulla città di

Vigevano, Giorgio Bocca1 scriveva: “Fare soldi, per fare soldi, per fare soldi, se esistono altre prospettive, chiedo scusa, non ne ho viste. Di abitanti cinquantasettemila, di operai venticinquemila, di milionari a battaglioni affiancati, di librerie neanche una”. A pochi mesi dalla morte di Giorgio Bocca, a parte i “coccodrilli” di rito, la sua scomparsa è passata sotto un’infame coltre di silenzio, in un paese dove il circo mediatico ci informa piuttosto

con dovizia di particolare sulle pulci televisive che tossiscono.Tornando alle librerie, passeggiando per Rimini in centro ho notato l’apertura di una nuova libreria (appartenente ad una nota grande catena di store librari). A parte la piacevole sorpresa di veder nascere e diffondersi questi moderni nascondigli dell’anima - utilissimi presidi - data alla lenta e riflessiva lettura, contro la dilagante potenza di fuoco di televisione ed internet (argomenti meglio spiegati e strutturati nel saggio di Giovanni Sartori2), mi

sovviene l’opinione di Valentino Bompiani che disse: “un uomo che legge ne vale due”, certo, per un grande editore non proprio disinteressata come opinione.Fa piacere comunque che in un momento di grande crisi economica ed occupazionale quale è quella che Rimini sta attraversando, ci sia spazio per iniziative di carattere culturale.Alla mia strettamente personale lista dei desideri a Rimini, ne manca solo uno, una libreria caffè possibilmente nel centro della città, ove consumando un irish coffee

d’inverno o un aperitivo d’estate posso leggere in pace un buon Murakami d’annata, o leggere Carofiglio, se mi va un poliziesco nostrano, e se mi conquista, comprarlo. In altri paesi d’Europa le librerie caffè sono una consolidata e splendida realtà.

http://darkangel38.blog.kataweb.it

______________Note:1) Il Giorno 14 gennaio 19622) Giovanni Sartori, Homo Videns, Bari 1997 Laterza Editore

per un libro in piùLibrerie, città, emozionidi Pietro Masiello

Cultura

Page 16: Don Chisciotte 51, marzo 2012

16Il Don Chisciottenumero 51, marzo 2012

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redazioneDIRETTORE: Roberto CiavattaEDITING: Angelica BezziccariINDIRIZZO: Via Ca’ Giannino 24 - 47895 - Domagnano (RSM)TEL: 0549. 878270 / MAIL: [email protected] WEB: www.associazionedonchisciotte.orgCOLLABORATORI: ACDC, Elena Guidi, Pietro Masiello, Gabriele Nicolini, Oasiverde, Stefano Palagiano, Luca Pasquale, Davide Tagliasacchi Copia depositata presso il tribunale della Repubblica di San Marino

www.associazionedonchisciotte.orginfo@associazionedonchisciotte.org