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860. Allegato A DOCUMENTI ESAMINATI NEL CORSO DELLA SEDUTA COMUNICAZIONI ALL’ASSEMBLEA INDICE PAG. Organizzazione dei tempi di esame: pdl n. 1994-B ........................................................... 3 Comunicazioni ................................................. 5 Missioni valevoli nella seduta del 28 settem- bre 2017 ....................................................... 5 Progetti di legge (Annunzio; Trasmissioni dal Senato; Assegnazione a Commissioni in sede referente) ....................................... 5, 6 Documento ministeriale (Trasmissione) ....... 6 Progetti di atti dell’Unione europea (Annun- zio) ................................................................. 7 Atti di controllo e di indirizzo .................... 7 Mozioni Occhiuto ed altri n. 1-01687, Marchi ed altri n. 1-01705, Melilla ed altri n. 1-01708, Simonetti ed altri n. 1-01709, D’Incà ed altri n. 1-01710, Rampelli ed altri n. 1-01711, Tancredi e Bosco n. 1-01712 e Paglia ed altri n. 1-01713 con- cernenti iniziative in ordine ai criteri di ripartizione del fondo di solidarietà comu- nale, anche nell’ottica dell’attuazione della riforma del federalismo fiscale ................. 8 Mozioni ............................................................. 8 PAG. Disegno di legge S. 2874 (Approvato dal Senato) n. 4638 ........................................... 43 Articolo 1 ......................................................... 43 Articolo 2 ......................................................... 44 Articolo 3 ......................................................... 45 Articolo 4 ......................................................... 46 Articolo 5 ......................................................... 47 Articolo 6 ......................................................... 48 Articolo 7 ......................................................... 49 Articolo 8 ......................................................... 50 Articolo 9 ......................................................... 51 Allegato n. 1 .................................................... 52 Allegato n. 2 .................................................... 56 Disegno di legge S. 2875 (Approvato dal Senato) n. 4639 ........................................... 57 Articolo 1, annesse tabelle, e relative propo- ste emendative ............................................. 57 Articolo 2 ......................................................... 62 Articolo 3 ......................................................... 62 Ordini del giorno ............................................ 73 Atti Parlamentari 1 Camera dei Deputati XVII LEGISLATURA ALLEGATO A AI RESOCONTI SEDUTA DEL 28 SETTEMBRE 2017 N. B. Questo allegato reca i documenti esaminati nel corso della seduta e le comunicazioni all’Assemblea non lette in aula.

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860. Allegato A

DOCUMENTI ESAMINATI NEL CORSO DELLA SEDUTA

COMUNICAZIONI ALL’ASSEMBLEA

I N D I C E

PAG.

Organizzazione dei tempi di esame: pdl n.1994-B ........................................................... 3

Comunicazioni ................................................. 5

Missioni valevoli nella seduta del 28 settem-bre 2017 ....................................................... 5

Progetti di legge (Annunzio; Trasmissionidal Senato; Assegnazione a Commissioniin sede referente) ....................................... 5, 6

Documento ministeriale (Trasmissione) ....... 6

Progetti di atti dell’Unione europea (Annun-zio) ................................................................. 7

Atti di controllo e di indirizzo .................... 7

Mozioni Occhiuto ed altri n. 1-01687, Marchied altri n. 1-01705, Melilla ed altri n.1-01708, Simonetti ed altri n. 1-01709,D’Incà ed altri n. 1-01710, Rampelli edaltri n. 1-01711, Tancredi e Bosco n.1-01712 e Paglia ed altri n. 1-01713 con-cernenti iniziative in ordine ai criteri diripartizione del fondo di solidarietà comu-nale, anche nell’ottica dell’attuazione dellariforma del federalismo fiscale ................. 8

Mozioni ............................................................. 8

PAG.

Disegno di legge S. 2874 (Approvato dalSenato) n. 4638 ........................................... 43

Articolo 1 ......................................................... 43

Articolo 2 ......................................................... 44

Articolo 3 ......................................................... 45

Articolo 4 ......................................................... 46

Articolo 5 ......................................................... 47

Articolo 6 ......................................................... 48

Articolo 7 ......................................................... 49

Articolo 8 ......................................................... 50

Articolo 9 ......................................................... 51

Allegato n. 1 .................................................... 52

Allegato n. 2 .................................................... 56

Disegno di legge S. 2875 (Approvato dalSenato) n. 4639 ........................................... 57

Articolo 1, annesse tabelle, e relative propo-ste emendative ............................................. 57

Articolo 2 ......................................................... 62

Articolo 3 ......................................................... 62

Ordini del giorno ............................................ 73

Atti Parlamentari — 1 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO A AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 28 SETTEMBRE 2017

N. B. Questo allegato reca i documenti esaminati nel corso della seduta e le comunicazioni all’Assembleanon lette in aula.

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PAGINA BIANCA

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ORGANIZZAZIONE DEI TEMPI DI ESAME: PDL N. 1994-B.

PDL N. 1994-B – DISPOSIZIONI IN MATERIA DI CRITERI PER L’ESECUZIONE DI PROCEDURE

DI DEMOLIZIONE DI MANUFATTI ABUSIVI

Tempo complessivo: 12 ore, di cui:

• discussione generale: 8 ore;

• seguito dell’esame: 4 ore.

Discussione generale Seguito dell’esame

Relatori 30 minuti (complessi-vamente)

30 minuti (complessi-vamente)

Governo 15 minuti 15 minuti

Richiami al Regolamento 10 minuti 10 minuti

Tempi tecnici 20 minuti

Interventi a titolo personale 1 ora e 19 minuti (conil limite massimo di15 minuti per ciascun

deputato)

25 minuti (con il li-mite massimo di 3minuti per il com-plesso degli interventidi ciascun deputato)

Gruppi 5 ore e 46 minuti 2 ore e 20 minuti

Partito Democratico 38 minuti 37 minuti

MoVimento 5 Stelle 32 minuti 16 minuti

Forza Italia – Il Popolo dellaLibertà – Berlusconi Presidente

32 minuti 12 minuti

Articolo 1 – Movimento Democra-tico e Progressista

31 minuti 11 minuti

Alternativa Popolare – Centristiper l’Europa – NCD

31 minuti 9 minuti

Lega Nord e Autonomie – Lega deiPopoli – Noi con Salvini

31 minuti 8 minuti

Sinistra Italiana – Sinistra Eco-logia Libertà – Possibile

30 minuti 8 minuti

Scelta civica ALA per la Costi-tuente Liberale e Popolare – MAIE

30 minuti 8 minuti

Democrazia Solidale – Centro De-mocratico

30 minuti 7 minuti

Fratelli d’Italia – Alleanza nazio-nale

30 minuti 7 minuti

Atti Parlamentari — 3 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO A AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 28 SETTEMBRE 2017 — N. 860

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Misto: 31 minuti 17 minuti

Civici e Innovatori PER l’Italia 8 minuti 4 minuti

Direzione Italia 7 minuti 3 minuti

Minoranze linguistiche 4 minuti 2 minuti

UDC-IDEA 4 minuti 2 minuti

Alternativa Libera – Tutti in-sieme per l’Italia

3 minuti 2 minuti

FARE! – Pri - Liberali 3 minuti 2 minuti

Partito Socialista Italiano (PSI)– Liberali per l’Italia (PLI) -Indipendenti

2 minuti 2 minuti

Atti Parlamentari — 4 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO A AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 28 SETTEMBRE 2017 — N. 860

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COMUNICAZIONI

Missioni valevolinella seduta del 28 settembre 2017.

Adornato, Angelino Alfano, GioacchinoAlfano, Alfreider, Amendola, Amici,Amoddio, Artini, Baldelli, Baretta, Bella-nova, Bernardo, Dorina Bianchi, Bindi,Biondelli, Bobba, Bocci, Boccia, Bonafede,Bonifazi, Michele Bordo, Borletti Dell’Ac-qua, Boschi, Matteo Bragantini, Brambilla,Bratti, Bressa, Brunetta, Caparini, Capelli,Casero, Castiglione, Catania, Causin, Cen-temero, Antimo Cesaro, Cicchitto, Cirielli,Coppola, Costantino, D’Alia, D’Uva, Dam-bruoso, Damiano, De Micheli, Del BassoDe Caro, Dellai, Di Lello, Luigi Di Maio,Epifani, Faraone, Fedriga, Ferranti, Fico,Fioroni, Gregorio Fontana, Fontanelli,Fraccaro, Franceschini, Galati, Garofani,Gelli, Gentiloni Silveri, Giachetti, Giaco-melli, Giancarlo Giorgetti, Gozi, Guerra,La Russa, Laforgia, Lauricella, Locatelli,Lorenzin, Losacco, Lotti, Lupi, Madia,Manciulli, Marazziti, Marcon, Mazziotti DiCelso, Meta, Migliore, Orlando, Pannarale,Piccoli Nardelli, Piepoli, Pisicchio, Portas,Rampelli, Ravetto, Realacci, Francesco Sa-verio Romano, Rosato, Domenico Rossi,Rossomando, Rughetti, Sanga, Sani, Scal-farotto, Scanu, Schullian, Sereni, Sotta-nelli, Speranza, Tabacci, Turco, SimoneValente, Valeria Valente, Velo, Venittelli,Villecco Calipari.

(Alla ripresa pomeridiana della seduta).

Adornato, Angelino Alfano, GioacchinoAlfano, Alfreider, Amendola, Amici,

Amoddio, Artini, Baldelli, Baretta, Bella-nova, Bernardo, Dorina Bianchi, Bindi,Biondelli, Bobba, Bocci, Boccia, Bonafede,Bonifazi, Michele Bordo, Borletti Dell’Ac-qua, Boschi, Matteo Bragantini, Brambilla,Bratti, Bressa, Brunetta, Caparini, Capelli,Casero, Castiglione, Catania, Causin, Cen-temero, Antimo Cesaro, Cicchitto, Cirielli,Coppola, Costantino, D’Alia, D’Uva, Dam-bruoso, Damiano, De Micheli, Del BassoDe Caro, Dellai, Di Lello, Luigi Di Maio,Epifani, Faraone, Fedriga, Ferranti, Fico,Fioroni, Gregorio Fontana, Fontanelli,Fraccaro, Franceschini, Galati, Garofani,Gelli, Gentiloni Silveri, Giachetti, Giaco-melli, Giancarlo Giorgetti, Gozi, Guerra,La Russa, Laforgia, Lauricella, Locatelli,Lorenzin, Losacco, Lotti, Lupi, Madia,Manciulli, Mannino, Marazziti, Marcon,Mazziotti Di Celso, Meta, Migliore, Or-lando, Pannarale, Piepoli, Pisicchio, Portas,Rampelli, Ravetto, Realacci, Francesco Sa-verio Romano, Rosato, Domenico Rossi,Rossomando, Rughetti, Sanga, Sani, Scal-farotto, Scanu, Schullian, Sereni, Sotta-nelli, Speranza, Tabacci, Turco, SimoneValente, Valeria Valente, Velo, Venittelli,Villecco Calipari.

Annunzio di proposte di legge.

In data 27 settembre 2017 sono statepresentate alla Presidenza le seguenti pro-poste di legge d’iniziativa dei deputati:

BORGHESE e MERLO: « Disposizioniper la promozione e la diffusione dellalingua e della cultura italiane nel mondoattraverso la rete internet » (4661);

Atti Parlamentari — 5 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO A AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 28 SETTEMBRE 2017 — N. 860

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FRAGOMELI ed altri: « Disposizioniconcernenti l’impiego della carta d’identitàelettronica nell’adempimento degli obbli-ghi di identificazione previsti dalla nor-mativa per il contrasto del riciclaggio deiproventi di attività criminose » (4662);

RICCIATTI ed altri: « Modifiche aldecreto-legge 18 ottobre 2012, n. 179, con-vertito, con modificazioni, dalla legge 17dicembre 2012, n. 221, in materia di sem-plificazione degli oneri amministrativi e diinternazionalizzazione delle impresestart-up innovative, e al decreto-legge 23dicembre 2013, n. 145, convertito, conmodificazioni, dalla legge 21 febbraio2014, n. 9, in materia di credito d’impostaper attività di ricerca e sviluppo » (4663);

CARRESCIA: « Modifica al decreto-legge 17 ottobre 2016, n. 189, convertito,con modificazioni, dalla legge 15 dicembre2016, n. 229, concernente la semplifica-zione delle procedure per la realizzazionedi unità abitative nelle aree colpite daglieventi sismici del 2016 e del 2017 » (4664).

Saranno stampate e distribuite.

Trasmissioni dal Senato.

In data 27 settembre 2017 il Presidentedel Senato ha trasmesso alla Presidenza laseguente proposta di legge:

S. 2227. – Senatori FABBRI ed altri:« Disposizioni per la celebrazione dei cen-tocinquanta anni dalla morte di GioachinoRossini » (approvata dal Senato) (4665).

Sarà stampata e distribuita.

Assegnazione di progetti di leggea Commissioni in sede referente.

A norma del comma 1 dell’articolo 72del Regolamento, i seguenti progetti dilegge sono assegnati, in sede referente, allesottoindicate Commissioni permanenti:

VI Commissione (Finanze):

DI SALVO ed altri: « Modifica alla ta-bella A allegata al decreto del Presidente

della Repubblica 26 ottobre 1972, n. 633,per la riduzione dell’aliquota dell’impostasul valore aggiunto relativa a prodottiigienici, alimentari e accessori per l’infan-zia » (4637) Parere delle Commissioni I, V,XII e XIV.

XI Commissione (Lavoro):

CARRESCIA ed altri: « Disposizioni inmateria di accesso al trattamento pensio-nistico per i lavoratori affetti da emofilia »(4635) Parere delle Commissioni I, V, X eXII;

MANLIO DI STEFANO ed altri: « Mo-difiche al titolo VI del decreto del Presi-dente della Repubblica 5 gennaio 1967,n. 18, in materia di personale assunto acontratto dalle rappresentanze diplomati-che, dagli uffici consolari e dagli istitutiitaliani di cultura » (4644) Parere delleCommissioni I, III, V e VII.

Commissioni riunite VIII (Ambiente) eXIII (Agricoltura):

CAPELLI: « Modifiche all’articolo 2 deldecreto legislativo 18 maggio 2001, n. 227,concernenti l’esclusione dei pascoli e dellamacchia mediterranea dalla definizione dibosco, e all’articolo 10 della legge 21novembre 2000, n. 353, in materia di eli-minazione del divieto di pascolo nei so-prassuoli delle zone boscate percorsi dalfuoco » (1456) Parere delle Commissioni I,II, V, XIV e della Commissione parlamen-tare per le questioni regionali.

Trasmissione dal Ministero dell’interno.

Il Ministero dell’interno, con lettera del28 settembre 2017, ha trasmesso una notarelativa all’attuazione data all’ordine delgiorno MARZANO n. 9/3260-A/3, accoltodal Governo nella seduta dell’Assembleadel 27 luglio 2016, concernente la prote-zione dei dati personali e delle informa-zioni sensibili trasmessi in esecuzione del-l’Accordo di cooperazione tra il Ministero

Atti Parlamentari — 6 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO A AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 28 SETTEMBRE 2017 — N. 860

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dell’interno della Repubblica italiana e ilMinistero degli affari interni della Repub-blica di Azerbaijan, firmato a Roma il 5novembre 2012.

La suddetta nota è a disposizione deglionorevoli deputati presso il Servizio per ilControllo parlamentare ed è trasmessaalla I Commissione (Affari costituzionali)competente per materia.

Annunzio di progetti di attidell’Unione europea.

La Commissione europea, in data 27settembre 2017, ha trasmesso, in attua-zione del Protocollo sul ruolo dei Parla-menti allegato al Trattato sull’Unione eu-ropea, i seguenti progetti di atti dell’U-nione stessa, nonché atti preordinati allaformulazione degli stessi, che sono asse-gnati, ai sensi dell articolo 127 del Rego-lamento, alle sottoindicate Commissioni,con il parere della XIV Commissione (Po-litiche dell’Unione europea):

Relazione della Commissione al Par-lamento europeo, al Consiglio, al Comitatoeconomico e sociale europeo e al Comitatodelle regioni – Relazione sull’attuazionedella strategia commerciale Commercioper tutti – Una politica commerciale in-novativa per gestire la globalizzazione(COM(2017) 491 final), che è assegnata insede primaria alla X Commissione (Atti-vità produttive);

Proposta di regolamento del Parla-mento europeo e del Consiglio relativo aidiritti e agli obblighi dei passeggeri neltrasporto ferroviario (rifusione)(COM(2017) 548), corredata dai relativiallegati (COM(2017) 548 final – Annexes 1to 5) e documento di lavoro dei servizidella Commissione – Sintesi della valuta-zione d’impatto (SWD(2017) 317 final), cheè assegnata in sede primaria alla IX Com-missione (Trasporti). Questa proposta èaltresì assegnata alla medesima XIV Com-missione ai fini della verifica della con-formità al principio di sussidiarietà;

il termine di otto settimane per laverifica di conformità, ai sensi del Proto-collo sull applicazione dei princìpi di sus-sidiarietà e di proporzionalità allegato alTrattato sull Unione europea, decorre dal28 settembre 2017;

Relazione della Commissione al Par-lamento europeo e al Consiglio – 10a

relazione finanziaria della Commissione alParlamento europeo e al Consiglio sulFondo europeo agricolo per lo svilupporurale (FEASR) – Esercizio finanziario2016 (COM(2017) 554 final), che è asse-gnata in sede primaria alla XIII Commis-sione (Agricoltura);

Comunicazione della Commissione alParlamento europeo a norma dell’articolo294, paragrafo 6, del Trattato sul funzio-namento dell Unione europea riguardantela posizione del Consiglio in merito all’a-dozione di una direttiva del Parlamentoeuropeo e del Consiglio che modifica ladecisione quadro 2004/757/GAI del Con-siglio al fine di includere nuove sostanzepsicoattive nella definizione di « stupefa-centi » e che abroga la decisione 2005/387/GAI del Consiglio (COM(2017) 560 final),che è assegnata in sede primaria alleCommissioni riunite II (Giustizia) e XII(Affari sociali).

La Commissione europea, in data 27settembre 2017, ha trasmesso un nuovotesto della comunicazione della Commis-sione al Parlamento europeo, al Consiglioe alla Corte dei conti – Conti annuali delFondo europeo di sviluppo – Esercizio2016 (COM(2017) 364 final/2), che sosti-tuisce il documento COM(2017) 364 final,già assegnato, in data 12 settembre 2017,ai sensi dell articolo 127 del Regolamento,alla III Commissione (Affari esteri), con ilparere della XIV Commissione (Politichedell Unione europea).

Atti di controllo e di indirizzo.

Gli atti di controllo e di indirizzopresentati sono pubblicati nell’Allegato Bal resoconto della seduta odierna.

Atti Parlamentari — 7 — Camera dei Deputati

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MOZIONI OCCHIUTO ED ALTRI N. 1-01687, MARCHI EDALTRI N. 1-01705, MELILLA ED ALTRI N. 1-01708, SIMONETTIED ALTRI N. 1-01709, D’INCÀ ED ALTRI N. 1-01710, RAM-PELLI ED ALTRI N. 1-01711, TANCREDI E BOSCO N. 1-01712E PAGLIA ED ALTRI N. 1-01713 CONCERNENTI INIZIATIVEIN ORDINE AI CRITERI DI RIPARTIZIONE DEL FONDO DISOLIDARIETÀ COMUNALE, ANCHE NELL’OTTICA DELL’AT-TUAZIONE DELLA RIFORMA DEL FEDERALISMO FISCALE

Mozioni

La Camera,

premesso che:

l’assetto della finanza locale è statoinvestito, negli ultimi dieci anni, da unprocesso di ridefinizione tracciato princi-palmente dalla riforma federalista previstacon la modifica del titolo V della Costi-tuzione nel 2001 e in seguito delineata conla legge delega 5 maggio 2009, n. 42,recante i princìpi e i criteri direttivi perl’attuazione del federalismo fiscale;

dopo circa dieci anni dalla leggedelega sopra citata, il quadro definito dallastessa risulta implementato nell’ordina-mento solo parzialmente, poiché in parterallentato e aggravato a causa degli in-trecci determinati dalle manovre relativeal consolidamento dei conti pubblici, inconsiderazione della crisi economica efinanziaria, da cui è scaturita una mag-giore centralizzazione delle decisioni dientrata e di spesa;

il disegno iniziale, delineato dallalegge delega n. 42 del 2009, prevedeva chei fabbisogni standard fossero definiti inriferimento ai livelli essenziali delle pre-stazioni per le funzioni fondamentali e chela loro perequazione integrale fosse ga-rantita dall’istituzione del fondo di solida-

rietà comunale, finanziato attraverso lafiscalità generale, in presenza di un totaledei fabbisogni superiore al totale dellecapacità fiscali;

il rapporto presentato dall’Ifel, il 31marzo 2017, recante « temi per l’analisidegli effetti della perequazione delle ri-sorse comunali », mostra chiaramentecome il sistema implementato dalla ri-forma federalista si distacchi in modosostanziale dalle corrispettive previsionicontenute nella legge delega e come ildisegno federalista promosso nel 2009 siastato in larga misura modificato e addi-rittura « disatteso »;

il sistema di trasferimenti perequa-tivi delle spese correnti, avviato nel 2015,nell’ambito del fondo di solidarietà comu-nale integralmente finanziato con le ri-sorse proprie dei comuni (decreto legisla-tivo n. 23 del 2001) si allontana da quantostabilito dalla legge delega n. 42 del 2009,che prevede il contributo dello Stato allaperequazione delle funzioni fondamentali;

il rapporto dell’Ifel precisa, altresì,che, per quanto concerne i livelli essenzialidei servizi da garantire, il lavoro per laloro definizione è in una condizione di« stallo », poiché ci si è accorti delle suedifficoltà intrinseche: non essendo assicu-rate risorse necessarie a garantire livelliessenziali o minimi dei servizi su tutto il

Atti Parlamentari — 8 — Camera dei Deputati

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territorio, la loro applicazione rischie-rebbe che i divari tra i territori venganocolmati abbassando i livelli di servizioproprio ove maggiormente presenti, anchein considerazione del fatto che nell’ordi-namento non sono previsti vincoli di de-stinazione per i trasferimenti perequativi;

per le modalità con cui è struttu-rato il meccanismo del fondo di solidarietàcomunale, nella formula di determina-zione di trasferimenti comunali, i fabbi-sogni standard e le capacità fiscali pesanosoltanto per una quota minoritaria, men-tre il peso preponderante, nei fatti, èattribuito ai trasferimenti storici;

in questo modo le zone rimaste« indietro », per lo più al Sud d’Italia, sonocondannate a vivere tale arretramento, dalmomento che eventuali tagli alla distribu-zione delle risorse si concretizzano nonguardando al bisogno effettivo ma allaspesa consolidata, per cui laddove si èspeso poco si faranno tagli maggiori, men-tre, in realtà, il bisogno è esattamentecontrario;

per la ripartizione delle risorse delfondo perequativo si utilizza, dunque, l’in-concepibile criterio della spesa storica chepremia proprio chi, potendo spendere dipiù grazie agli introiti delle imposte co-munali, ha storicamente più servizi daoffrire ai propri cittadini;

il meccanismo delineato, quindi,tenderebbe a riconoscere maggiori fabbi-sogni ai comuni con maggiore spesa, sottol’ipotesi che questi siano anche i comunicon il maggior numero di servizi offerti, etale fattispecie si verifica principalmentenel caso dei servizi sociali;

l’attività di monitoraggio svoltadalla Sose spa, società tecnica del Mini-stero dell’economia e delle finanze, con ilprimo « Rapporto concernente la ricogni-zione dei livelli delle prestazioni che leregioni a statuto ordinario effettivamentegarantiscono e dei relativi costi », conse-gnato il 30 gennaio 2017 al Ministerodell’economia e delle finanze, evidenzianei servizi un forte divario dei livelli delle

prestazioni effettivamente erogate tra leregioni del Centro-Nord e quelle del Sud,divario che si riflette nei livelli di spesamediamente più bassi registrati nel Mez-zogiorno;

il rapporto citato, redatto ai sensidel decreto legislativo 6 maggio 2011,n. 68, con sei anni di ritardo, specifica chese si prendono in considerazione i settoridei servizi sociali e degli asili nido, chepropongono come target i livelli di serviziominimo più bassi, il divario tra Nord eSud ammonterebbe a circa 1,4 miliardi dieuro;

in base ai dati del 2013, la Sosespecifica che la spesa sociale giudicataessenziale, cioè relativa a servizi indispen-sabili, in Italia è di 18,8 miliardi di euroe che tali risorse non sono distribuite inmodo omogeneo nelle quindici regioni astatuto ordinario (alle cinque regioni astatuto speciale non si applica la leggedelega sul federalismo fiscale) per cui trai cittadini, soprattutto i più deboli, non c’èuguaglianza;

nel comparto degli asili nido, se-condo il rapporto Sose, per il 2013 illivello di copertura medio nazionale, ov-vero la quota percentuale di bambini fre-quentanti gli asili nido e il numero diutenti che percepiscono voucher sulla po-polazione residente in età 0-2 anni, risultapari al 12,73 per cento, ma la distribu-zione del servizio mostra che le regioni delCentro-Nord sono caratterizzate da per-centuali di copertura prossime o superiorial 15 per cento, mentre le regioni del Sud,ad eccezione dell’Abruzzo e della Basili-cata, non superano mai il 5 per cento dicopertura;

se nel 2018 si seguirà il medesimoragionamento anche per il servizio pub-blico locale, il rischio è di assistere ad uncontinuo arretramento di molte zone delSud Italia: nel settore dei trasporti, riser-vato alla popolazione scolastica, nel 2015si registra un grave peggioramento neicomuni della Puglia, con una flessione delservizio del 13 per cento e una coperturalimitata al 5 per cento degli studenti, unterzo dello standard;

Atti Parlamentari — 9 — Camera dei Deputati

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per portare i servizi di assistenzaad un adeguato livello, stima la Sose,bisognerebbe accrescere la spesa del com-puto dai 5 miliardi attuali a 6,9 miliardi dieuro e per gli asili nido bisognerebbeprevedere un costo massimo aggiuntivo di1,9 miliardi di euro rispetto agli 1,3 at-tuali;

nelle quindici regioni a statuto or-dinario, il servizio delle mense scolasticheè erogato a 1.367.998 alunni: nello speci-fico, in Italia gli utenti sono rimasti stabilinel passaggio dal 2013 al 2015, con unavariazione positiva allo 0,25 per cento,anche se in Calabria e in Basilicata gliutenti sono diminuiti del 6 per cento e neicomuni della Campania addirittura del 10per cento;

i dati riportati evidenziano un mu-tamento profondo delle regole di alloca-zione fra i diversi territori della spesapubblica a danno del Mezzogiorno, comese si fosse deciso di salvaguardare leregioni più forti e di concentrare le sof-ferenze in quelle più deboli;

si è giunti, dunque, ad una visionedistorta del federalismo fiscale, resa evi-dente principalmente dal fatto che sonostati stabiliti parametri secondo i quali percui « chi ha più riceve », accentuando, inquesto modo, le differenze e rendendodisomogenei i diritti di cittadinanza, giun-gendo ad una violazione di quell’egua-glianza sancita dall’articolo 3 della Costi-tuzione;

con il federalismo fiscale si do-vrebbe puntare, essenzialmente, all’effet-tiva realizzazione dell’autogoverno regio-nale e alla responsabilizzazione delle re-gioni nei confronti delle rispettive comu-nità, dando concreta attuazione a quantoprevisto dall’articolo 119 della Costitu-zione,

impegna il Governo:

1) ad assumere iniziative volte a preve-dere, nella ripartizione delle risorsedel fondo di solidarietà comunale, ladefinizione di specifici criteri volti a

incrementare progressivamente il pesodella componente perequativa rispettoa quella compensativa storica, al finedi rovesciare il meccanismo vigentesecondo il quale si attribuiscono mag-giori risorse alle amministrazioni cheoffrono maggiori quantità di servizi;

2) ad assumere le opportune iniziativenormative volte a dare completa at-tuazione alla riforma del federalismofiscale prevista dalla legge 5 maggio2009, n. 42, con cui si stabilisce ilprincipio dell’equilibrio dei bilanci de-gli enti locali e territoriali, nel rispettodei vincoli economici e finanziari de-rivanti dall’ordinamento dell’Unioneeuropea.

(1-01687) « Occhiuto, Carfagna, Russo, Si-sto, Catanoso, Luigi Cesaro,De Girolamo, Fabrizio DiStefano, Riccardo Gallo, Ge-novese, Giammanco, Gullo,Laboccetta, Labriola, Mi-nardo, Palese, Prestigiacomo,Santelli, Sarro, Elvira Savino,Vella ».

La Camera,

premesso che:

l’assetto della finanza locale è statoinvestito, negli ultimi dieci anni, da unprocesso di ridefinizione tracciato princi-palmente dalla riforma federalista previstacon la modifica del titolo V della Costi-tuzione nel 2001 e in seguito delineata conla legge delega 5 maggio 2009, n. 42,recante i princìpi e i criteri direttivi perl’attuazione del federalismo fiscale;

dopo circa dieci anni dalla leggedelega sopra citata, il quadro definito dallastessa risulta implementato nell’ordina-mento solo parzialmente, poiché in parterallentato e aggravato a causa degli in-trecci determinati dalle manovre relativeal consolidamento dei conti pubblici, inconsiderazione della crisi economica e

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XVII LEGISLATURA — ALLEGATO A AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 28 SETTEMBRE 2017 — N. 860

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finanziaria, da cui è scaturita una mag-giore centralizzazione delle decisioni dientrata e di spesa;

il disegno iniziale, delineato dallalegge delega n. 42 del 2009, prevedeva chei fabbisogni standard fossero definiti inriferimento ai livelli essenziali delle pre-stazioni per le funzioni fondamentali e chela loro perequazione integrale fosse ga-rantita dall’istituzione del fondo di solida-rietà comunale, finanziato attraverso lafiscalità generale, in presenza di un totaledei fabbisogni superiore al totale dellecapacità fiscali;

il rapporto presentato dall’Ifel, il 31marzo 2017, recante « temi per l’analisidegli effetti della perequazione delle ri-sorse comunali », mostra chiaramentecome il sistema implementato dalla ri-forma federalista si distacchi in modosostanziale dalle corrispettive previsionicontenute nella legge delega e come ildisegno federalista promosso nel 2009 siastato in larga misura modificato e addi-rittura « disatteso »;

il sistema di trasferimenti perequa-tivi delle spese correnti, avviato nel 2015,nell’ambito del fondo di solidarietà comu-nale integralmente finanziato con le ri-sorse proprie dei comuni (decreto legisla-tivo n. 23 del 2001) si allontana da quantostabilito dalla legge delega n. 42 del 2009,che prevede il contributo dello Stato allaperequazione delle funzioni fondamentali;

il rapporto dell’Ifel precisa, altresì,che, per quanto concerne i livelli essenzialidei servizi da garantire, il lavoro per laloro definizione è in una condizione di« stallo », poiché ci si è accorti delle suedifficoltà intrinseche: non essendo assicu-rate risorse necessarie a garantire livelliessenziali o minimi dei servizi su tutto ilterritorio, la loro applicazione rischie-rebbe che i divari tra i territori venganocolmati abbassando i livelli di servizioproprio ove maggiormente presenti, anchein considerazione del fatto che nell’ordi-namento non sono previsti vincoli di de-stinazione per i trasferimenti perequativi;

per le modalità con cui è struttu-rato il meccanismo del fondo di solidarietàcomunale, nella formula di determina-zione di trasferimenti comunali, i fabbi-sogni standard e le capacità fiscali pesanosoltanto per una quota minoritaria, men-tre il peso preponderante, nei fatti, èattribuito ai trasferimenti storici;

in questo modo le zone rimaste« indietro », per lo più al Sud d’Italia, sonocondannate a vivere tale arretramento, dalmomento che eventuali tagli alla distribu-zione delle risorse si concretizzano nonguardando al bisogno effettivo ma allaspesa consolidata, per cui laddove si èspeso poco si faranno tagli maggiori, men-tre, in realtà, il bisogno è esattamentecontrario;

per la ripartizione delle risorse delfondo perequativo si utilizza, dunque, l’in-concepibile criterio della spesa storica chepremia proprio chi, potendo spendere dipiù grazie agli introiti delle imposte co-munali, ha storicamente più servizi daoffrire ai propri cittadini;

il meccanismo delineato, quindi,tenderebbe a riconoscere maggiori fabbi-sogni ai comuni con maggiore spesa, sottol’ipotesi che questi siano anche i comunicon il maggior numero di servizi offerti, etale fattispecie si verifica principalmentenel caso dei servizi sociali;

l’attività di monitoraggio svoltadalla Sose spa, società tecnica del Mini-stero dell’economia e delle finanze, con ilprimo « Rapporto concernente la ricogni-zione dei livelli delle prestazioni che leregioni a statuto ordinario effettivamentegarantiscono e dei relativi costi », conse-gnato il 30 gennaio 2017 al Ministerodell’economia e delle finanze, evidenzianei servizi un forte divario dei livelli delleprestazioni effettivamente erogate tra leregioni del Centro-Nord e quelle del Sud,divario che si riflette nei livelli di spesamediamente più bassi registrati nel Mez-zogiorno;

il rapporto citato, redatto ai sensidel decreto legislativo 6 maggio 2011,

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XVII LEGISLATURA — ALLEGATO A AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 28 SETTEMBRE 2017 — N. 860

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n. 68, con sei anni di ritardo, specifica chese si prendono in considerazione i settoridei servizi sociali e degli asili nido, chepropongono come target i livelli di serviziominimo più bassi, il divario tra Nord eSud ammonterebbe a circa 1,4 miliardi dieuro;

in base ai dati del 2013, la Sosespecifica che la spesa sociale giudicataessenziale, cioè relativa a servizi indispen-sabili, in Italia è di 18,8 miliardi di euroe che tali risorse non sono distribuite inmodo omogeneo nelle quindici regioni astatuto ordinario (alle cinque regioni astatuto speciale non si applica la leggedelega sul federalismo fiscale) per cui trai cittadini, soprattutto i più deboli, non c’èuguaglianza;

nel comparto degli asili nido, se-condo il rapporto Sose, per il 2013 illivello di copertura medio nazionale, ov-vero la quota percentuale di bambini fre-quentanti gli asili nido e il numero diutenti che percepiscono voucher sulla po-polazione residente in età 0-2 anni, risultapari al 12,73 per cento, ma la distribu-zione del servizio mostra che le regioni delCentro-Nord sono caratterizzate da per-centuali di copertura prossime o superiorial 15 per cento, mentre le regioni del Sud,ad eccezione dell’Abruzzo e della Basili-cata, non superano mai il 5 per cento dicopertura;

se nel 2018 si seguirà il medesimoragionamento anche per il servizio pub-blico locale, il rischio è di assistere ad uncontinuo arretramento di molte zone delSud Italia: nel settore dei trasporti, riser-vato alla popolazione scolastica, nel 2015si registra un grave peggioramento neicomuni della Puglia, con una flessione delservizio del 13 per cento e una coperturalimitata al 5 per cento degli studenti, unterzo dello standard;

per portare i servizi di assistenzaad un adeguato livello, stima la Sose,bisognerebbe accrescere la spesa del com-puto dai 5 miliardi attuali a 6,9 miliardi dieuro e per gli asili nido bisognerebbe

prevedere un costo massimo aggiuntivo di1,9 miliardi di euro rispetto agli 1,3 at-tuali;

nelle quindici regioni a statuto or-dinario, il servizio delle mense scolasticheè erogato a 1.367.998 alunni: nello speci-fico, in Italia gli utenti sono rimasti stabilinel passaggio dal 2013 al 2015, con unavariazione positiva allo 0,25 per cento,anche se in Calabria e in Basilicata gliutenti sono diminuiti del 6 per cento e neicomuni della Campania addirittura del 10per cento;

i dati riportati evidenziano un mu-tamento profondo delle regole di alloca-zione fra i diversi territori della spesapubblica a danno del Mezzogiorno, comese si fosse deciso di salvaguardare leregioni più forti e di concentrare le sof-ferenze in quelle più deboli;

si è giunti, dunque, ad una visionedistorta del federalismo fiscale, resa evi-dente principalmente dal fatto che sonostati stabiliti parametri secondo i quali percui « chi ha più riceve », accentuando, inquesto modo, le differenze e rendendodisomogenei i diritti di cittadinanza, giun-gendo ad una violazione di quell’egua-glianza sancita dall’articolo 3 della Costi-tuzione;

con il federalismo fiscale si do-vrebbe puntare, essenzialmente, all’effet-tiva realizzazione dell’autogoverno regio-nale e alla responsabilizzazione delle re-gioni nei confronti delle rispettive comu-nità, dando concreta attuazione a quantoprevisto dall’articolo 119 della Costitu-zione,

impegna il Governo:

1) ad assumere iniziative volte a preve-dere, nella ripartizione delle risorsedel fondo di solidarietà comunale, ladefinizione di specifici criteri volti aincrementare progressivamente il pesodella componente perequativa rispettoa quella compensativa storica, al finedi rimodulare gli effetti del meccani-smo vigente secondo il quale si attri-

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XVII LEGISLATURA — ALLEGATO A AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 28 SETTEMBRE 2017 — N. 860

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buiscono maggiori risorse alle ammi-nistrazioni che offrono maggiori quan-tità di servizi;

2) ad assumere le opportune iniziativenormative volte a dare completa at-tuazione alla riforma del federalismofiscale prevista dalla legge 5 maggio2009, n. 42, con cui si stabilisce ilprincipio dell’equilibrio dei bilanci de-gli enti locali e territoriali, nel rispettodei vincoli economici e finanziari de-rivanti dall’ordinamento dell’Unioneeuropea.

(1-01687) (Testo modificato nel corso dellaseduta) « Occhiuto, Carfagna,Russo, Sisto, Catanoso, LuigiCesaro, De Girolamo, Fabri-zio Di Stefano, RiccardoGallo, Genovese, Giammanco,Gullo, Laboccetta, Labriola,Minardo, Palese, Prestigia-como, Santelli, Sarro, ElviraSavino, Vella ».

La Camera,

premesso che:

a più di quindici anni dalla data dientrata in vigore della legge costituzionalen. 3 del 2001, il percorso attuativo delfederalismo fiscale appare ancora, comedelineato nella terza relazione semestraledella XVII legislatura della Commissioneparlamentare dedicata, in una fase ditransizione;

con la modifica dell’articolo 119della Costituzione, il legislatore si eraposto l’obiettivo di introdurre nell’ordina-mento un nuovo assetto dei rapporti eco-nomico-finanziari tra lo Stato e le auto-nomie territoriali basato sul superamentodel sistema di finanza derivata e sull’at-tribuzione di una maggiore autonomia dientrata e di spesa agli enti decentrati, nelrispetto dei principi di solidarietà, riequi-librio territoriale e coesione sociale sottesial nostro sistema costituzionale;

in seguito, con la legge delega 5maggio 2009, n. 42, era stata prevista lacreazione di nuovi parametri ai qualiancorare il finanziamento delle spese deglienti territoriali, i « fabbisogni standard »per il finanziamento delle funzioni fonda-mentali, e la considerazione delle capacitàfiscali, per quello delle altre funzioni;

il nuovo sistema prevedeva tremeccanismi di perequazione: due per lespese correnti e uno per le spese diinvestimento. Un « fondo perequativo », diammontare pari alla differenza tra i fab-bisogni e le capacità fiscali standard (pe-requazione integrale e verticale) per co-prire interamente il costo dell’eserciziodelle funzioni fondamentali; un secondofondo, con lo scopo di ridurre parzial-mente le differenze esistenti tra i comuniin termini di capacità fiscale standard(perequazione parziale e orizzontale) e unultimo meccanismo perequativo per lespese di investimenti da realizzare in basead un indicatore di fabbisogno infrastrut-turale;

il fondo perequativo per le funzionifondamentali è stato attuato prima con ilfondo sperimentale di riequilibrio e poi,dal 2013, con il fondo di solidarietà co-munale, alimentato esclusivamente dai co-muni e non anche dalla fiscalità generale;un fondo a perequazione orizzontale dun-que, e non verticale, come era stabilitodalla legge n. 42 del 2009;

ancora sostanzialmente inattuatarisulta la perequazione per le spese diinvestimento;

la crisi economica, inoltre, ha im-posto ai governi misure di contenimentodella spesa pubblica che hanno interessatoanche aspetti fondamentali della finanzalocale; la stessa Corte dei conti ha rilevatoche i tagli ai trasferimenti verso gli entilocali fino al 2014 ne hanno oggettiva-mente ridotto gli spazi di autonomia ge-stionale, organizzativa e di entrata;

in tale quadro di criticità si ètuttavia proceduto all’elaborazione deifabbisogni standard e delle capacità fiscali

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standard, con metodologie innovative etrasparenti e con successive sperimenta-zioni che ne hanno via via precisato econsolidato la robustezza, anche sulla basedelle risposte fornite ad appositi questio-nari dagli enti locali; questi indicatori sonoormai diventati indispensabili per la di-sciplina del rapporti finanziari tra Statoed enti locali e hanno cominciato a costi-tuire uno degli elementi per la distribu-zione delle risorse, all’interno di regole piùvolte introdotte e modificate negli ultimianni;

l’applicazione di criteri perequativiè stata avviata nel 2015 con l’accordo del31 marzo 2015 in Conferenza Stato-cittàper definire la ripartizione del fondo disolidarietà comunale (FSC), per una quotapari al 20 per cento, secondo i fabbisognie le capacità fiscali standard; l’articolo 1,comma 449, della legge n. 232 del 2016(legge di bilancio per il 2017), ha previstoun percorso graduale ma deciso di innal-zamento di tale quota che è stata fissataal 55 per cento per il 2018, al 70 per centonel 2019, all’85 per cento nel 2020 edinfine al 100 per cento a partire dal 2021sul 50 per cento della dotazione del fondostesso;

dai dati diffusi dall’ufficio parla-mentare di bilancio risulta che, rispettoalla distribuzione storica, nel 2017 questanuova distribuzione favorisce le grandicittà (+1,1 per cento) e i comuni tra 5 e 50mila abitanti, mentre « penalizza » mag-giormente i piccoli comuni (perdite supe-riori al 2 per cento delle risorse storiche);

dal punto di vista territoriale, siregistra una riduzione delle risorse ri-spetto a quelle storiche per i comuni delNord (-0,9 per cento delle risorse storiche),peggiorando leggermente la posizione delcomuni del Nord-ovest e migliorandoquella del comuni del Nord-est. I beneficimaggiori sono concentrati al centro (+2,1per cento), incrementati con la revisioneoperata nel 2017. Sono beneficiati, anchese in misura più limitata, i comuni del Sud(+0,5 per cento rispetto al fondo storico),su cui la revisione 2017 ha comportato unimpatto molto limitato;

tra le grandi città il nuovo sistemagarantisce i maggiori benefici a Roma(+6,7 per cento rispetto alla situazionestorica). Anche Milano riceve più trasfe-rimenti rispetto alla situazione storica.Firenze, Taranto, Napoli e Genova sof-frono una riduzione delle risorse superioreal 3 per cento, e sono generalmente pe-nalizzati nella transizione al 2017. Legrandi città maggiormente beneficiatedalle modifiche introdotte con il fondo2017 sono Ravenna (+2 per cento rispettoal 2016) e Roma (+1,5 per cento), mentrequelle maggiormente penalizzate sono Ve-rona (-1,8 per cento) e Perugia (-1,6 percento);

sempre secondo il documento del-l’ufficio parlamentare di bilancio si evi-denzia una generale sostenibilità finanzia-ria degli effetti del nuovo sistema di de-terminazione dei trasferimenti, che tutta-via risulta caratterizzato da inerziarispetto all’attribuzione storica delle ri-sorse, non risolvendo le forti disparitàterritoriali nella fornitura del servizi. Ilrafforzamento delle istanze perequativeimplicherebbe un collegamento tra l’attri-buzione delle risorse finanziarie e la fis-sazione di livelli essenziali delle presta-zioni per tutti gli enti sull’intero territorionazionale, allo scopo di affrancarsi daidivari nei livelli di fornitura dei servizi cheancora caratterizzano la situazione attualee influiscono sulle stime dei fabbisognistandard;

se la mancata definizione dei Lep/Lea è figlia di una preoccupazione finan-ziarla, e cioè del timore da parte delloStato centrale di fornire legittimità a ri-chieste di trasferimenti aventi dimensioniincompatibili con il mantenimento degliequilibri di finanza pubblica, è utile ri-cordare che la legge n. 42 del 2009 fornivae fornisce ancora una strada che sarebbepossibile percorrere, così come lo è stataquella del calcolo del fabbisogni e dellecapacità fiscali standard, attraverso l’intro-duzione degli « obiettivi intermedi di ser-vizio », e cioè di percorsi graduali e mo-nitorabili finalizzati nel tempo al raggiun-gimento degli obiettivi ottimali definiti dai

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XVII LEGISLATURA — ALLEGATO A AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 28 SETTEMBRE 2017 — N. 860

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Lep/Lea, anche sulla base del sovraordi-nati vincoli finanziari;

tuttavia, nell’odierna imperfetta at-tuazione del federalismo solidale conte-nuto nella legge n. 42 del 2009, la com-ponente perequativa che il fondo di soli-darietà comunale lega ai fabbisogni stan-dard non può essere modificata senzavalutare al contempo gli indicatori di ca-pacità fiscale. Gli enti che, per quantosottodotati, non riescono ad essere suffi-cientemente efficienti e non raggiungonolo standard di entrate proprie derivantedalla loro, pur bassa, capacità fiscale, nonpossono e non devono essere premiati.Simmetricamente, è necessario evitare chevengano penalizzati gli enti a più elevatacapacità ed efficienza fiscale, al fine dievitare la conseguenza paradossale di ri-durre i livelli di servizio laddove sono statiraggiunti standard più elevati in condizionidi equilibrio e di efficienza;

inoltre, proprio in considerazionedel peso crescente della distribuzione delfondo di solidarietà comunale in base allecapacità fiscali, è necessario evitare anchela penalizzazione implicita per i comuninel quali sia stato attuato un processovirtuoso di aggiornamento del valori cata-stali,

impegna il Governo

1) a riconsiderare il percorso attuativodel federalismo fiscale, in coerenzacon l’articolo 119 della Costituzione,attraverso iniziative per:

a) la definizione dei livelli essenzialidelle prestazioni di cui all’arti-colo 117, secondo comma, letteram), della Costituzione, anche uti-lizzando la previsione legislativadi ancorarne il raggiungimentoattraverso obiettivi intermedi diservizio;

b) la previsione di un apporto difinanziamento statale nell’ali-mentazione del fondo di solida-rietà comunale, legato al raggiun-gimento dei livelli essenziali delle

prestazioni e degli obiettivi inter-medi di servizio, nel rispetto deivincoli aggregati di finanza pub-blica;

c) l’attivazione degli opportuni stru-menti di ricognizione e di valu-tazione, così come si è fatto per ilcalcolo dei fabbisogni e delle ca-pacità fiscali standard, per dareavvio al processo di perequazioneinfrastrutturale;

d) il superamento progressivo del «tax gap » tra valori di mercato evalori catastali.

(1-01705) « Marchi, Marantelli, Causi, DeMenech, Rubinato, CinziaMaria Fontana, Giulietti,Guerra, Marchetti, Misiani ».

La Camera,

premesso che:

a più di quindici anni dalla data dientrata in vigore della legge costituzionalen. 3 del 2001, il percorso attuativo delfederalismo fiscale appare ancora, comedelineato nella terza relazione semestraledella XVII legislatura della Commissioneparlamentare dedicata, in una fase ditransizione;

con la modifica dell’articolo 119della Costituzione, il legislatore si eraposto l’obiettivo di introdurre nell’ordina-mento un nuovo assetto dei rapporti eco-nomico-finanziari tra lo Stato e le auto-nomie territoriali basato sul superamentodel sistema di finanza derivata e sull’at-tribuzione di una maggiore autonomia dientrata e di spesa agli enti decentrati, nelrispetto dei principi di solidarietà, riequi-librio territoriale e coesione sociale sottesial nostro sistema costituzionale;

in seguito, con la legge delega 5maggio 2009, n. 42, era stata prevista lacreazione di nuovi parametri ai qualiancorare il finanziamento delle spese deglienti territoriali, i « fabbisogni standard »per il finanziamento delle funzioni fonda-

Atti Parlamentari — 15 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO A AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 28 SETTEMBRE 2017 — N. 860

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mentali, e la considerazione delle capacitàfiscali, per quello delle altre funzioni;

il nuovo sistema prevedeva tremeccanismi di perequazione: due per lespese correnti e uno per le spese diinvestimento. Un « fondo perequativo », diammontare pari alla differenza tra i fab-bisogni e le capacità fiscali standard (pe-requazione integrale e verticale) per co-prire interamente il costo dell’eserciziodelle funzioni fondamentali; un secondofondo, con lo scopo di ridurre parzial-mente le differenze esistenti tra i comuniin termini di capacità fiscale standard(perequazione parziale e orizzontale) e unultimo meccanismo perequativo per lespese di investimenti da realizzare in basead un indicatore di fabbisogno infrastrut-turale;

il fondo perequativo per le funzionifondamentali è stato attuato prima con ilfondo sperimentale di riequilibrio e poi,dal 2013, con il fondo di solidarietà co-munale, alimentato esclusivamente dai co-muni e non anche dalla fiscalità generale;un fondo a perequazione orizzontale dun-que, e non verticale, come era stabilitodalla legge n. 42 del 2009;

ancora sostanzialmente inattuatarisulta la perequazione per le spese diinvestimento;

la crisi economica, inoltre, ha im-posto ai governi misure di contenimentodella spesa pubblica che hanno interessatoanche aspetti fondamentali della finanzalocale; la stessa Corte dei conti ha rilevatoche i tagli ai trasferimenti verso gli entilocali fino al 2014 ne hanno oggettiva-mente ridotto gli spazi di autonomia ge-stionale, organizzativa e di entrata;

in tale quadro di criticità si ètuttavia proceduto all’elaborazione deifabbisogni standard e delle capacità fiscalistandard, con metodologie innovative etrasparenti e con successive sperimenta-zioni che ne hanno via via precisato econsolidato la robustezza, anche sulla basedelle risposte fornite ad appositi questio-nari dagli enti locali; questi indicatori sono

ormai diventati indispensabili per la di-sciplina del rapporti finanziari tra Statoed enti locali e hanno cominciato a costi-tuire uno degli elementi per la distribu-zione delle risorse, all’interno di regole piùvolte introdotte e modificate negli ultimianni;

l’applicazione di criteri perequativiè stata avviata nel 2015 con l’accordo del31 marzo 2015 in Conferenza Stato-cittàper definire la ripartizione del fondo disolidarietà comunale (FSC), per una quotapari al 20 per cento, secondo i fabbisognie le capacità fiscali standard; l’articolo 1,comma 449, della legge n. 232 del 2016(legge di bilancio per il 2017), ha previstoun percorso graduale ma deciso di innal-zamento di tale quota che è stata fissataal 55 per cento per il 2018, al 70 per centonel 2019, all’85 per cento nel 2020 edinfine al 100 per cento a partire dal 2021sul 50 per cento della dotazione del fondostesso;

dai dati diffusi dall’ufficio parla-mentare di bilancio risulta che, rispettoalla distribuzione storica, nel 2017 questanuova distribuzione favorisce le grandicittà (+1,1 per cento) e i comuni tra 5 e 50mila abitanti, mentre « penalizza » mag-giormente i piccoli comuni (perdite supe-riori al 2 per cento delle risorse storiche);

dal punto di vista territoriale, siregistra una riduzione delle risorse ri-spetto a quelle storiche per i comuni delNord (-0,9 per cento delle risorse storiche),peggiorando leggermente la posizione delcomuni del Nord-ovest e migliorandoquella del comuni del Nord-est. I beneficimaggiori sono concentrati al centro (+2,1per cento), incrementati con la revisioneoperata nel 2017. Sono beneficiati, anchese in misura più limitata, i comuni del Sud(+0,5 per cento rispetto al fondo storico),su cui la revisione 2017 ha comportato unimpatto molto limitato;

tra le grandi città il nuovo sistemagarantisce i maggiori benefici a Roma(+6,7 per cento rispetto alla situazionestorica). Anche Milano riceve più trasfe-rimenti rispetto alla situazione storica.

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Firenze, Taranto, Napoli e Genova sof-frono una riduzione delle risorse superioreal 3 per cento, e sono generalmente pe-nalizzati nella transizione al 2017. Legrandi città maggiormente beneficiatedalle modifiche introdotte con il fondo2017 sono Ravenna (+2 per cento rispettoal 2016) e Roma (+1,5 per cento), mentrequelle maggiormente penalizzate sono Ve-rona (-1,8 per cento) e Perugia (-1,6 percento);

sempre secondo il documento del-l’ufficio parlamentare di bilancio si evi-denzia una generale sostenibilità finanzia-ria degli effetti del nuovo sistema di de-terminazione dei trasferimenti, che tutta-via risulta caratterizzato da inerziarispetto all’attribuzione storica delle ri-sorse, non risolvendo le forti disparitàterritoriali nella fornitura del servizi. Ilrafforzamento delle istanze perequativeimplicherebbe un collegamento tra l’attri-buzione delle risorse finanziarie e la fis-sazione di livelli essenziali delle presta-zioni per tutti gli enti sull’intero territorionazionale, allo scopo di affrancarsi daidivari nei livelli di fornitura dei servizi cheancora caratterizzano la situazione attualee influiscono sulle stime dei fabbisognistandard;

se la mancata definizione dei Lep/Lea è figlia di una preoccupazione finan-ziarla, e cioè del timore da parte delloStato centrale di fornire legittimità a ri-chieste di trasferimenti aventi dimensioniincompatibili con il mantenimento degliequilibri di finanza pubblica, è utile ri-cordare che la legge n. 42 del 2009 fornivae fornisce ancora una strada che sarebbepossibile percorrere, così come lo è stataquella del calcolo del fabbisogni e dellecapacità fiscali standard, attraverso l’intro-duzione degli « obiettivi intermedi di ser-vizio », e cioè di percorsi graduali e mo-nitorabili finalizzati nel tempo al raggiun-gimento degli obiettivi ottimali definiti daiLep/Lea, anche sulla base del sovraordi-nati vincoli finanziari;

tuttavia, nell’odierna imperfetta at-tuazione del federalismo solidale conte-

nuto nella legge n. 42 del 2009, la com-ponente perequativa che il fondo di soli-darietà comunale lega ai fabbisogni stan-dard non può essere modificata senzavalutare al contempo gli indicatori di ca-pacità fiscale. Gli enti che, per quantosottodotati, non riescono ad essere suffi-cientemente efficienti e non raggiungonolo standard di entrate proprie derivantedalla loro, pur bassa, capacità fiscale, nonpossono e non devono essere premiati.Simmetricamente, è necessario evitare chevengano penalizzati gli enti a più elevatacapacità ed efficienza fiscale, al fine dievitare la conseguenza paradossale di ri-durre i livelli di servizio laddove sono statiraggiunti standard più elevati in condizionidi equilibrio e di efficienza;

inoltre, proprio in considerazionedel peso crescente della distribuzione delfondo di solidarietà comunale in base allecapacità fiscali, è necessario evitare anchela penalizzazione implicita per i comuninel quali sia stato attuato un processovirtuoso di aggiornamento del valori cata-stali,

impegna il Governo

1) a riconsiderare il percorso attuativodel federalismo fiscale, in coerenzacon l’articolo 119 della Costituzione,attraverso iniziative per:

a) la definizione dei livelli qualitativistandard delle prestazioni, ancheutilizzando la previsione legisla-tiva di ancorarne il raggiungi-mento attraverso obiettivi inter-medi di servizio;

b) la previsione di un apporto difinanziamento statale nell’ali-mentazione del fondo di solida-rietà comunale, legato al raggiun-gimento dei livelli essenziali delleprestazioni e degli obiettivi inter-medi di servizio, nel rispetto deivincoli aggregati di finanza pub-blica;

c) l’attivazione degli opportuni stru-menti di ricognizione e di valu-

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XVII LEGISLATURA — ALLEGATO A AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 28 SETTEMBRE 2017 — N. 860

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tazione, così come si è fatto per ilcalcolo dei fabbisogni e delle ca-pacità fiscali standard, per dareavvio al processo di perequazioneinfrastrutturale;

d) favorire il superamento progres-sivo del « tax gap » tra valori dimercato e valori catastali.

(1-01705) (Testo modificato nel corso dellaseduta) « Marchi, Marantelli,Causi, De Menech, Rubinato,Cinzia Maria Fontana, Giu-lietti, Guerra, Marchetti, Mi-siani ».

La Camera,

premesso che:

in attuazione della legge delega 5maggio 2009, n. 42, recante i principi e icriteri direttivi per l’attuazione del fede-ralismo fiscale, in riferimento all’articolo119 della Costituzione sono stati emanatinumerosi provvedimenti, e segnatamenteben nove decreti legislativi, finalizzati adefinire il nuovo assetto dei rapporti eco-nomici e finanziari tra lo Stato e leautonomie territoriali. Tuttavia, ad oggi, ilquadro attuativo della legge delega 5 mag-gio 2009, n. 42, risulta implementato soloparzialmente nell’ambito del nostro ordi-namento, anche a causa di importantimutamenti nel frattempo intervenuti nelquadro istituzionale della finanza localeche hanno inciso profondamente sull’im-postazione del disegno della legge delega ericonducibili principalmente all’aggravarsidella crisi economica e finanziaria e allaconseguente necessità di una maggior cen-tralizzazione delle decisioni di entrata e dispesa;

il federalismo fiscale, come noto, ri-conosce l’autonomia finanziaria e di spesadegli enti locali, consentendo loro di appli-care tributi ed entrate propri nel rispettodella Costituzione e dei principi di coordina-mento della finanza pubblica e del sistematributario, nonché di disporre di comparte-cipazioni al gettito di tributi erariali riferibilial loro territorio. Con le entrate finanziare

ottenute attraverso l’autonoma imposizionefiscale gli enti locali ottengono, dunque, lerisorse necessarie per svolgere le funzionipubbliche loro attribuite;

in particolare, il sistema su cui siimpernia il federalismo fiscale, alla lucedei principi e dei criteri direttivi contenutinella legge delega, avrebbe dovuto poggiaresulla distinzione tra le spese riconducibilialle funzioni fondamentali e le spese ri-conducibili alle funzioni non fondamen-tali. Con riferimento alle prime, lo Statoavrebbe concorso al loro integrale finan-ziamento mediante un fondo perequativovolto a coprire la differenza tra fabbisognistandard e capacità fiscali, mentre perquanto concerne le seconde, si sarebbedovuto provvedere ad un loro parzialefinanziamento con un fondo perequativoorizzontale basato sulla capacità fiscaleper abitante;

purtuttavia, il sistema perequativoattuale si configura in molti casi in ma-niera diversa da quello previsto in fase dilegge delega. In esso, infatti, il parametrodella spesa storica continua a svolgere unruolo preminente rispetto al parametrodella perequazione di cui i fabbisognistandard e le capacità fiscali costituisconoi due pilastri fondamentali; su di essi siregge la perequazione delle risorse finan-ziarie dei comuni realizzata attraverso ilFondo di solidarietà comunale (FSC);

il Fondo di solidarietà comunale(FSC) si basa su un meccanismo assai com-plesso in cui le finalità perequative, fondateappunto sul confronto tra fabbisogni stan-dard e capacità fiscali, vengono calate in unsistema preesistente di trasferimenti verti-cali fino al 2013 e poi prevalentemente oriz-zontale su cui, tra l’altro, si sono scaricati itagli alle risorse comunali apportati nel 2014e nel 2015, nonché i meccanismi compensa-tivi degli interventi di soppressione dei tri-buti municipali;

in un documento realizzato dall’Uf-ficio parlamentare di bilancio (nota dilavoro 1/2017) in merito alla ripartizionedell’FSC per l’anno 2017 si evidenzia unagenerale sostenibilità finanziaria degli ef-

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fetti del nuovo sistema di determinazionedei trasferimenti, che purtuttavia risultacaratterizzato da inerzia rispetto all’attri-buzione storica delle risorse, non risol-vendo le forti disparità territoriali nellafornitura dei servizi. Tale stato di cose,secondo quanto rilevato dall’Ufficio parla-mentare di bilancio, ha stemperato l’im-patto potenziale degli elementi innovativiintrodotti nella perequazione comunale epuò apparire non in linea con le aspetta-tive esistenti all’avvio della stagione dideterminazione dei fabbisogni standard.Ripartire le risorse del fondo di solidarietàcomunale (FSC) prevalentemente sullabase della spesa storica produce l’effettoche le amministrazioni comunali che di-spongono di maggiori risorse economichee, di conseguenza, sono in grado di fornirepiù servizi traggono maggiori benefici, ri-spetto a quelle che, possedendo risorse piùscarse, forniscono servizi in misura mi-nore. Una simile condizione rischia diaumentare lo squilibrio già esistente tra icomuni del Mezzogiorno e quelli del Norde Centro Italia per quanto riguarda laspesa sociale e la fornitura di prestazioniindispensabili,

impegna il Governo:

1) ad assumere iniziative volte a modifi-care l’attuale sistema di allocazionedelle risorse del fondo di solidarietàcomunale basando l’allocazione dellerisorse medesime prevalentemente sucriteri di natura perequativa rispetto aquelli della spesa storica;

2) ad adottare iniziative tese a indivi-duare livelli essenziali delle presta-zioni e obiettivi intermedi di servizioper tutti gli enti sull’intero territorionazionale, allo scopo di affrancarsi daidivari nei livelli di fornitura dei serviziche ancora caratterizzano la situa-zione attuale;

3) a valutare l’opportunità, nel rispettodegli equilibri dei saldi di finanzapubblica, di adottare iniziative volte ad

un ampliamento degli spazi finanziaria favore del sistema delle autonomie.

(1-01708) « Melilla, Laforgia, Albini, Capo-dicasa, Ricciatti, Martelli,Cimbro, Zappulla, Nicchi,Mognato ».

La Camera,

premesso che:

in attuazione della legge delega 5maggio 2009, n. 42, recante i principi e icriteri direttivi per l’attuazione del fede-ralismo fiscale, in riferimento all’articolo119 della Costituzione sono stati emanatinumerosi provvedimenti, e segnatamenteben nove decreti legislativi, finalizzati adefinire il nuovo assetto dei rapporti eco-nomici e finanziari tra lo Stato e leautonomie territoriali. Tuttavia, ad oggi, ilquadro attuativo della legge delega 5 mag-gio 2009, n. 42, risulta implementato soloparzialmente nell’ambito del nostro ordi-namento, anche a causa di importantimutamenti nel frattempo intervenuti nelquadro istituzionale della finanza localeche hanno inciso profondamente sull’im-postazione del disegno della legge delega ericonducibili principalmente all’aggravarsidella crisi economica e finanziaria e allaconseguente necessità di una maggior cen-tralizzazione delle decisioni di entrata e dispesa;

il federalismo fiscale, come noto, ri-conosce l’autonomia finanziaria e di spesadegli enti locali, consentendo loro di appli-care tributi ed entrate propri nel rispettodella Costituzione e dei principi di coordina-mento della finanza pubblica e del sistematributario, nonché di disporre di comparte-cipazioni al gettito di tributi erariali riferibilial loro territorio. Con le entrate finanziareottenute attraverso l’autonoma imposizionefiscale gli enti locali ottengono, dunque, lerisorse necessarie per svolgere le funzionipubbliche loro attribuite;

in particolare, il sistema su cui siimpernia il federalismo fiscale, alla lucedei principi e dei criteri direttivi contenutinella legge delega, avrebbe dovuto poggiare

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sulla distinzione tra le spese riconducibilialle funzioni fondamentali e le spese ri-conducibili alle funzioni non fondamen-tali. Con riferimento alle prime, lo Statoavrebbe concorso al loro integrale finan-ziamento mediante un fondo perequativovolto a coprire la differenza tra fabbisognistandard e capacità fiscali, mentre perquanto concerne le seconde, si sarebbedovuto provvedere ad un loro parzialefinanziamento con un fondo perequativoorizzontale basato sulla capacità fiscaleper abitante;

purtuttavia, il sistema perequativoattuale si configura in molti casi in ma-niera diversa da quello previsto in fase dilegge delega. In esso, infatti, il parametrodella spesa storica continua a svolgere unruolo preminente rispetto al parametrodella perequazione di cui i fabbisognistandard e le capacità fiscali costituisconoi due pilastri fondamentali; su di essi siregge la perequazione delle risorse finan-ziarie dei comuni realizzata attraverso ilFondo di solidarietà comunale (FSC);

il Fondo di solidarietà comunale(FSC) si basa su un meccanismo assai com-plesso in cui le finalità perequative, fondateappunto sul confronto tra fabbisogni stan-dard e capacità fiscali, vengono calate in unsistema preesistente di trasferimenti verti-cali fino al 2013 e poi prevalentemente oriz-zontale su cui, tra l’altro, si sono scaricati itagli alle risorse comunali apportati nel 2014e nel 2015, nonché i meccanismi compensa-tivi degli interventi di soppressione dei tri-buti municipali;

in un documento realizzato dall’Uf-ficio parlamentare di bilancio (nota dilavoro 1/2017) in merito alla ripartizionedell’FSC per l’anno 2017 si evidenzia unagenerale sostenibilità finanziaria degli ef-fetti del nuovo sistema di determinazionedei trasferimenti, che purtuttavia risultacaratterizzato da inerzia rispetto all’attri-buzione storica delle risorse, non risol-vendo le forti disparità territoriali nellafornitura dei servizi. Tale stato di cose,secondo quanto rilevato dall’Ufficio parla-mentare di bilancio, ha stemperato l’im-

patto potenziale degli elementi innovativiintrodotti nella perequazione comunale epuò apparire non in linea con le aspetta-tive esistenti all’avvio della stagione dideterminazione dei fabbisogni standard.Ripartire le risorse del fondo di solidarietàcomunale (FSC) prevalentemente sullabase della spesa storica produce l’effettoche le amministrazioni comunali che di-spongono di maggiori risorse economichee, di conseguenza, sono in grado di fornirepiù servizi traggono maggiori benefici, ri-spetto a quelle che, possedendo risorse piùscarse, forniscono servizi in misura mi-nore. Una simile condizione rischia diaumentare lo squilibrio già esistente tra icomuni del Mezzogiorno e quelli del Norde Centro Italia per quanto riguarda laspesa sociale e la fornitura di prestazioniindispensabili,

impegna il Governo:

1) ad assumere iniziative volte a modifi-care l’attuale sistema di allocazionedelle risorse del fondo di solidarietàcomunale basando l’allocazione dellerisorse medesime prevalentemente sucriteri di natura perequativa rispetto aquelli della spesa storica;

2) ad adottare iniziative tese a indivi-duare livelli qualitativi standard delleprestazioni e obiettivi intermedi diservizio per tutti gli enti sull’interoterritorio nazionale, allo scopo di af-francarsi dai divari nei livelli di for-nitura dei servizi che ancora caratte-rizzano la situazione attuale;

3) a valutare l’opportunità, nel rispettodegli equilibri dei saldi di finanzapubblica, di adottare iniziative volte adun ampliamento della autonomia fi-nanziaria del sistema delle autonomie.

(1-01708) (Testo modificato nel corso dellaseduta) « Melilla, Laforgia, Al-bini, Capodicasa, Ricciatti,Martelli, Cimbro, Zappulla,Nicchi, Mognato ».

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La Camera,

premesso che:

la riforma del federalismo fiscaleha segnato una svolta senza precedenti nelnostro sistema: si tratta di un rinnovatocorpus normativo volto a definire un si-stema di finanza multilivello che declinain modo nuovo ed originale i rapporti traStato, autonomie ed Unione europea, conlo scopo di assicurare un coordinamentounitario e coerente non solo della finanzapubblica, ma anche delle stesse politichepubbliche che si dipanano tra i diversilivelli di governo;

il duplice scopo del federalismofiscale è quello di arrivare ad una razio-nalizzazione nella gestione delle risorsepubbliche che possa, al contempo, garan-tire, anzi migliorare, l’offerta dei serviziper i cittadini. Attraverso un simile stru-mento, inoltre, si mira anche a responsa-bilizzare maggiormente gli enti territorialie locali, implementando il principio disussidiarietà orizzontale e verticale previ-sti nell’articolo 118 della Costituzione;

tale normativa, prevista nella leggen. 42 del 2009 di attuazione della delegacostituzionale dell’articolo 119 della Costi-tuzione, rimane però oggi ancora sostan-zialmente inattuata;

il fondo di solidarietà comunale(FSC) ha sostituito, nel 2013, il vecchiofondo sperimentale di riequilibrio previstodal decreto n. 23 del 2011 sul federalismomunicipale, mantenendo lo scopo di limi-tare le disuguaglianze del gettito immobi-liare tra città ricche e città povere;

ad oggi, il fondo di solidarietà co-munale secondo quanto si apprende dallanota metodologica del Ministero dell’eco-nomia e delle finanze del 19 gennaio 2017,è articolato in due componenti: la prima èla componente tradizionale, a sua voltaarticolata in una parte destinata al rie-quilibrio delle risorse storiche, che avvieneattraverso la trattenuta dall’Imu, e unaparte perequativa; la seconda è la com-ponente costituita dal ristoro dei gettiti

perduti per le esenzioni e agevolazioni Imue tasi previste dalla legge di stabilità 2016;

a partire dal 2015, per le assegna-zioni a ciascun comune, è stata utilizzatal’applicazione di criteri perequativi basatisui fabbisogni e sulle capacità fiscali stan-dard pari ad una quota pari al 20 percento delle risorse del fondo, aumentataprogressivamente al 30 per cento nel 2016e al 40 per cento nel 2017. Il coefficientedi riparto delle risorse standard comples-sive è stato costituito portando il pesodella componente relativa alla differenzatra i fabbisogni standard e capacità fiscalidal 70 all’80 per cento e il peso dellapopolazione (capacità fiscale pro-capite)dal 30 per cento al 20 per cento. In futuroil peso dei due parametri è destinato acrescere progressivamente visto che lafetta di risorse distribuite sulla base dellecapacità fiscali e dei fabbisogni salirà al 55per cento nel 2018, al 70 per cento nel2019, all’85 per cento nel 2020 e al 100 percento a decorrere dal 2021. La compo-nente di ristoro rimane invece sostanzial-mente la stessa;

nonostante l’implementazione deicriteri perequativi basati sui fabbisogni esulle capacità fiscali standard, nel 2016, siè utilizzato un aggiustamento statisticoproprio per la distribuzione di questo 30per cento del fondo, al fine di mitigare glieffetti negativi che i comuni meno virtuosiavrebbero subito per lo scostamento traspesa storica e spesa standard. Il correttivostatistico operava quindi in favore di que-gli enti che in sede di prima assegnazioneavevano registrato un differenziale nega-tivo tra la dotazione standard e la dota-zione storica uguale o maggiore al 2 percento;

ugualmente, quest’anno, l’articolo14 della manovra correttiva (decreto-legge24 aprile 2017, n. 50) prevede un nuovocorrettivo statistico per attenuare gli sco-stamenti negativi più ampi. Ciò, in so-stanza, è equivalso a non tagliare di nettoi fondi a quei comuni che hanno una spesastorica più alta, che sarebbero stati pena-lizzati ancora una volta, dai costi standard;

Atti Parlamentari — 21 — Camera dei Deputati

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si tratta di 14 milioni di euroancora non distribuiti (degli 80 previstidalla legge di bilancio 2017 per le com-pensazioni sul minor gettito della Tasi) edi 11 milioni ancora non distribuiti (dei155 milioni di euro previsti dalla stabilità2016 a titolo di compensazione per ilminor gettito dovuto agli aggiornamenticatastali). Durante l’esame presso la Ca-mera dei deputati, è stata inoltre accoltauna proposta governativa che ha aumen-tato l’FSC di 25 milioni di euro propriocon lo scopo di costituire un accantona-mento in favore dei comuni che presen-tano una variazione negativa della spet-tanza del fondo di solidarietà comunalerispetto alle risorse storiche, a titolo dicorrettivo del meccanismo di perequa-zione. A decorrere dal 2022 i 25 milioni dieuro saranno poi destinati alle fusioni deicomuni;

dunque, il criterio basato su risorsestandard rimane ancora sostanzialmenteinsufficiente ed è evidente come i corret-tivi applicati ritardino l’applicazione com-pleta dei costi standard e non aiutino glienti maggiormente virtuosi, che, operandouna razionale ed oculata gestione delleproprie risorse, hanno invece rispettato ipatti di stabilità e contribuito al raggiun-gimento degli obiettivi di finanza pubblicaderivanti dalla normativa interna e dal-l’appartenenza dell’Italia alla zona euro.Allo stesso modo, non è stato dato ade-guato rilievo, nelle note metodologiche diriparto del fondo di solidarietà comunale,al differenziale positivo o negativo delresiduo fiscale comunale che, segnando ladifferenza tra tutte le entrate e le risorseche in quel territorio vengono spese, co-stituisce anche un indicatore della virtuo-sità degli enti locali nella razionalizzazionedelle spese di fondi pubblici;

al contempo, è stato sempre pre-visto un ampio spettro di esclusione dallesanzioni per i comuni che non hannorispettato il patto di stabilità prima invigore o il pareggio di bilancio ora vigente;

per poter razionalizzare la spesa inmaniera selettiva occorre rispettare un

principio basilare che è quello dell’indivi-duazione dei fabbisogni standard e dell’ap-plicazione consequenziale dei costi stan-dard;

i tagli non devono essere previstisui bilanci consuntivi ma su quelli pre-ventivi, cosa che ad oggi non viene fatta. Ilpassaggio dalla spesa storica al costo stan-dard orienterà la politica delle ammini-strazioni verso una nuova logica merito-cratica che eviti le note inefficienze delpassato;

è necessario attivare il circuitodella responsabilità, favorendo la traspa-renza delle decisioni di spesa e la loroimputabilità attraverso il pieno compi-mento del passaggio dalla spesa storica(che finanzia servizi e sprechi) al costo/fabbisogno standard (che finanzia i ser-vizi), al fine di garantire un elevatissimogrado di solidarietà e di gestione respon-sabile del pubblico denaro;

la pubblica amministrazione è ilfronte sul quale va combattuta la princi-pale battaglia per l’efficienza e il rispar-mio;

gli sprechi della pubblica ammini-strazione non possono e non devono es-sere attribuiti soltanto ed esclusivamentealle situazioni patologiche di illegalità eincuria, ma anche alle situazioni di nor-malità, a causa di una gestione non otti-male (o meglio non professionale) dell’a-zione amministrativa. Si tratta di situa-zioni nelle quali la spesa, sebbene utiliz-zata dagli attori per finalità pubbliche,non è impiegata nel modo migliore, piùproduttivo e più efficace, a causa di unapproccio non rigoroso, sul piano delmetodo, alla progettazione delle politiche edei servizi pubblici;

infine, riguardo ancora al fondo disolidarietà comunale, è necessario ricor-dare come la metodologia di ripartizionedello stesso comporti significativi svantaggiper i piccoli comuni. La capacità fiscale,infatti, in questi centri, risulta gonfiata dalgettito potenziale di imu e tasi, determi-nata da un patrimonio immobiliare spesso

Atti Parlamentari — 22 — Camera dei Deputati

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abbandonato, ma considerato ancora po-tenzialmente produttivo di reddito daparte del fisco;

tale problematica è stata nuova-mente sollevata, in sede di audizionepresso la Commissione bicamerale perl’attuazione del federalismo fiscale, dalladirettrice generale del dipartimento dellefinanze Fabrizia Lapecorella che ha spie-gato come nei piccolissimi comuni (sotto i500 abitanti) la capacità fiscale pro capiteper il 2018 raggiungerà quota 629 euro.Nella classe demografica che va da 500 emille abitanti, invece, si scende a 491 europro capite, ma si tratta sempre di cifre che,se appaiono realistiche per un comune digrandi dimensioni (483 euro è infatti lacapacità fiscale pro capite degli enti tra 60mila e 100 mila abitanti) risultano ab-normi per un mini-ente;

ciò è possibile perché l’ingente pa-trimonio immobiliare presente in questipiccoli comuni, costituito spesso da se-conde case non più abitate, spalmato suuna popolazione esigua, porta inevitabil-mente la capacità fiscale pro capite a livellipari a quelli delle metropoli (695 euro è ilvalore di riferimento per le città sopra i250.000 abitanti);

i piccoli comuni sono quindi pena-lizzati, perché il loro alto valore di capa-cità fiscale, che non viene compensato daelevati fabbisogni come nel caso dellegrandi città, rischia di portare inevitabil-mente a una penalizzazione nella distri-buzione delle risorse;

la riduzione della capacità fiscaleporterà a una riduzione della quota pe-requativa del fondo di solidarietà comu-nale 2018, fermo restando che il totaledelle risorse a disposizione dei comuniresterà invariato;

si consideri infine che la stessacriticità si presenta anche per i comuni adalta vocazione turistica,

impegna il Governo:

1) ad attuare tempestivamente ed inte-gralmente, mediante provvedimenti ad

hoc o nell’ambito della prima iniziativautile, la normativa sul federalismo fi-scale, così come previsto dalla legge 5maggio 2009, n. 42, al fine di comple-tare l’attuazione del nuovo articolo 119che prevede non soltanto l’equilibriodei bilanci degli enti locali e territoriali,nel rispetto dei vincoli economici e fi-nanziari derivanti dall’ordinamentodell’Unione europea, ma anche l’auto-nomia di entrata e di spesa, di cui non èmai stata completata l’attuazione, comespecificato in premessa;

2) con lo scopo di aumentare il risparmiopubblico e razionalizzare la spesapubblica mantenendo al contempouna erogazione ottimale dei servizi aicittadini, ad assumere iniziative perprevedere una disciplina più vantag-giosa per gli enti che hanno rispettatoil patto di stabilità interno e il pareg-gio di bilancio, tenendo conto del re-siduo fiscale positivo, al fine di pre-miare altresì i comuni virtuosi edincentivare così i meno virtuosi adallinearsi ai costi standard;

3) ad adottare al più presto adeguatistrumenti normativi di riparto delfondo di solidarietà comunale al finedi non penalizzare, come esposto inpremessa, i « mini-enti », così comepure i comuni a vocazione turistica, inmodo da evitare che l’elevata capacitàfiscale prodotta da questi causi unasproporzionata riduzione della quotaperequativa del fondo di solidarietàcomunale per il prossimo anno.

(1-01709) (Nuova formulazione) « Simo-netti, Busin, Fedriga, Allasia,Attaguile, Borghesi, Bossi,Caparini, Castiello, GiancarloGiorgetti, Grimoldi, Guidesi,Invernizzi, Molteni, Pagano,Picchi, Gianluca Pini, Ron-dini, Saltamartini ».

La Camera,

premesso che:

la riforma del federalismo fiscaleha segnato una svolta senza precedenti nel

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nostro sistema: si tratta di un rinnovatocorpus normativo volto a definire un si-stema di finanza multilivello che declinain modo nuovo ed originale i rapporti traStato, autonomie ed Unione europea, conlo scopo di assicurare un coordinamentounitario e coerente non solo della finanzapubblica, ma anche delle stesse politichepubbliche che si dipanano tra i diversilivelli di governo;

il duplice scopo del federalismofiscale è quello di arrivare ad una razio-nalizzazione nella gestione delle risorsepubbliche che possa, al contempo, garan-tire, anzi migliorare, l’offerta dei serviziper i cittadini. Attraverso un simile stru-mento, inoltre, si mira anche a responsa-bilizzare maggiormente gli enti territorialie locali, implementando il principio disussidiarietà orizzontale e verticale previ-sti nell’articolo 118 della Costituzione;

tale normativa, prevista nella leggen. 42 del 2009 di attuazione della delegacostituzionale dell’articolo 119 della Costi-tuzione, rimane però oggi ancora sostan-zialmente inattuata;

il fondo di solidarietà comunale(FSC) ha sostituito, nel 2013, il vecchiofondo sperimentale di riequilibrio previstodal decreto n. 23 del 2011 sul federalismomunicipale, mantenendo lo scopo di limi-tare le disuguaglianze del gettito immobi-liare tra città ricche e città povere;

ad oggi, il fondo di solidarietà co-munale secondo quanto si apprende dallanota metodologica del Ministero dell’eco-nomia e delle finanze del 19 gennaio 2017,è articolato in due componenti: la prima èla componente tradizionale, a sua voltaarticolata in una parte destinata al rie-quilibrio delle risorse storiche, che avvieneattraverso la trattenuta dall’Imu, e unaparte perequativa; la seconda è la com-ponente costituita dal ristoro dei gettitiperduti per le esenzioni e agevolazioni Imue tasi previste dalla legge di stabilità 2016;

a partire dal 2015, per le assegna-zioni a ciascun comune, è stata utilizzatal’applicazione di criteri perequativi basati

sui fabbisogni e sulle capacità fiscali stan-dard pari ad una quota pari al 20 percento delle risorse del fondo, aumentataprogressivamente al 30 per cento nel 2016e al 40 per cento nel 2017. Il coefficientedi riparto delle risorse standard comples-sive è stato costituito portando il pesodella componente relativa alla differenzatra i fabbisogni standard e capacità fiscalidal 70 all’80 per cento e il peso dellapopolazione (capacità fiscale pro-capite)dal 30 per cento al 20 per cento. In futuroil peso dei due parametri è destinato acrescere progressivamente visto che lafetta di risorse distribuite sulla base dellecapacità fiscali e dei fabbisogni salirà al 55per cento nel 2018, al 70 per cento nel2019, all’85 per cento nel 2020 e al 100 percento a decorrere dal 2021. La compo-nente di ristoro rimane invece sostanzial-mente la stessa;

nonostante l’implementazione deicriteri perequativi basati sui fabbisogni esulle capacità fiscali standard, nel 2016, siè utilizzato un aggiustamento statisticoproprio per la distribuzione di questo 30per cento del fondo, al fine di mitigare glieffetti negativi che i comuni meno virtuosiavrebbero subito per lo scostamento traspesa storica e spesa standard. Il correttivostatistico operava quindi in favore di que-gli enti che in sede di prima assegnazioneavevano registrato un differenziale nega-tivo tra la dotazione standard e la dota-zione storica uguale o maggiore al 2 percento;

ugualmente, quest’anno, l’articolo14 della manovra correttiva (decreto-legge24 aprile 2017, n. 50) prevede un nuovocorrettivo statistico per attenuare gli sco-stamenti negativi più ampi. Ciò, in so-stanza, è equivalso a non tagliare di nettoi fondi a quei comuni che hanno una spesastorica più alta, che sarebbero stati pena-lizzati ancora una volta, dai costi standard;

si tratta di 14 milioni di euroancora non distribuiti (degli 80 previstidalla legge di bilancio 2017 per le com-pensazioni sul minor gettito della Tasi) edi 11 milioni ancora non distribuiti (dei

Atti Parlamentari — 24 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO A AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 28 SETTEMBRE 2017 — N. 860

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155 milioni di euro previsti dalla stabilità2016 a titolo di compensazione per ilminor gettito dovuto agli aggiornamenticatastali). Durante l’esame presso la Ca-mera dei deputati, è stata inoltre accoltauna proposta governativa che ha aumen-tato l’FSC di 25 milioni di euro propriocon lo scopo di costituire un accantona-mento in favore dei comuni che presen-tano una variazione negativa della spet-tanza del fondo di solidarietà comunalerispetto alle risorse storiche, a titolo dicorrettivo del meccanismo di perequa-zione. A decorrere dal 2022 i 25 milioni dieuro saranno poi destinati alle fusioni deicomuni;

dunque, il criterio basato su risorsestandard rimane ancora sostanzialmenteinsufficiente ed è evidente come i corret-tivi applicati ritardino l’applicazione com-pleta dei costi standard e non aiutino glienti maggiormente virtuosi, che, operandouna razionale ed oculata gestione delleproprie risorse, hanno invece rispettato ipatti di stabilità e contribuito al raggiun-gimento degli obiettivi di finanza pubblicaderivanti dalla normativa interna e dal-l’appartenenza dell’Italia alla zona euro.Allo stesso modo, non è stato dato ade-guato rilievo, nelle note metodologiche diriparto del fondo di solidarietà comunale,al differenziale positivo o negativo delresiduo fiscale comunale che, segnando ladifferenza tra tutte le entrate e le risorseche in quel territorio vengono spese, co-stituisce anche un indicatore della virtuo-sità degli enti locali nella razionalizzazionedelle spese di fondi pubblici;

al contempo, è stato sempre pre-visto un ampio spettro di esclusione dallesanzioni per i comuni che non hannorispettato il patto di stabilità prima invigore o il pareggio di bilancio ora vigente;

per poter razionalizzare la spesa inmaniera selettiva occorre rispettare unprincipio basilare che è quello dell’indivi-duazione dei fabbisogni standard e dell’ap-plicazione consequenziale dei costi stan-dard;

i tagli non devono essere previstisui bilanci consuntivi ma su quelli pre-

ventivi, cosa che ad oggi non viene fatta. Ilpassaggio dalla spesa storica al costo stan-dard orienterà la politica delle ammini-strazioni verso una nuova logica merito-cratica che eviti le note inefficienze delpassato;

è necessario attivare il circuitodella responsabilità, favorendo la traspa-renza delle decisioni di spesa e la loroimputabilità attraverso il pieno compi-mento del passaggio dalla spesa storica(che finanzia servizi e sprechi) al costo/fabbisogno standard (che finanzia i ser-vizi), al fine di garantire un elevatissimogrado di solidarietà e di gestione respon-sabile del pubblico denaro;

la pubblica amministrazione è ilfronte sul quale va combattuta la princi-pale battaglia per l’efficienza e il rispar-mio;

gli sprechi della pubblica ammini-strazione non possono e non devono es-sere attribuiti soltanto ed esclusivamentealle situazioni patologiche di illegalità eincuria, ma anche alle situazioni di nor-malità, a causa di una gestione non otti-male (o meglio non professionale) dell’a-zione amministrativa. Si tratta di situa-zioni nelle quali la spesa, sebbene utiliz-zata dagli attori per finalità pubbliche,non è impiegata nel modo migliore, piùproduttivo e più efficace, a causa di unapproccio non rigoroso, sul piano delmetodo, alla progettazione delle politiche edei servizi pubblici;

infine, riguardo ancora al fondo disolidarietà comunale, è necessario ricor-dare come la metodologia di ripartizionedello stesso comporti significativi svantaggiper i piccoli comuni. La capacità fiscale,infatti, in questi centri, risulta gonfiata dalgettito potenziale di imu e tasi, determi-nata da un patrimonio immobiliare spessoabbandonato, ma considerato ancora po-tenzialmente produttivo di reddito daparte del fisco;

tale problematica è stata nuova-mente sollevata, in sede di audizionepresso la Commissione bicamerale per

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XVII LEGISLATURA — ALLEGATO A AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 28 SETTEMBRE 2017 — N. 860

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l’attuazione del federalismo fiscale, dalladirettrice generale del dipartimento dellefinanze Fabrizia Lapecorella che ha spie-gato come nei piccolissimi comuni (sotto i500 abitanti) la capacità fiscale pro capiteper il 2018 raggiungerà quota 629 euro.Nella classe demografica che va da 500 emille abitanti, invece, si scende a 491 europro capite, ma si tratta sempre di cifre che,se appaiono realistiche per un comune digrandi dimensioni (483 euro è infatti lacapacità fiscale pro capite degli enti tra 60mila e 100 mila abitanti) risultano ab-normi per un mini-ente;

ciò è possibile perché l’ingente pa-trimonio immobiliare presente in questipiccoli comuni, costituito spesso da se-conde case non più abitate, spalmato suuna popolazione esigua, porta inevitabil-mente la capacità fiscale pro capite a livellipari a quelli delle metropoli (695 euro è ilvalore di riferimento per le città sopra i250.000 abitanti);

i piccoli comuni sono quindi pena-lizzati, perché il loro alto valore di capa-cità fiscale, che non viene compensato daelevati fabbisogni come nel caso dellegrandi città, rischia di portare inevitabil-mente a una penalizzazione nella distri-buzione delle risorse;

la riduzione della capacità fiscaleporterà a una riduzione della quota pe-requativa del fondo di solidarietà comu-nale 2018, fermo restando che il totaledelle risorse a disposizione dei comuniresterà invariato;

si consideri infine che la stessacriticità si presenta anche per i comuni adalta vocazione turistica,

impegna il Governo:

1) ad attuare tempestivamente ed inte-gralmente, mediante provvedimenti adhoc o nell’ambito della prima inizia-tiva utile, la normativa sul federalismofiscale, così come previsto dalla legge 5maggio 2009, n. 42, al fine di comple-tare l’attuazione del nuovo articolo119 che prevede non soltanto l’equili-

brio dei bilanci degli enti locali eterritoriali, nel rispetto dei vincoli eco-nomici e finanziari derivanti dall’or-dinamento dell’Unione europea, maanche l’autonomia di entrata e dispesa, di cui non è mai stata comple-tata l’attuazione, come specificato inpremessa.

(1-01709) (Testo modificato nel corso dellaseduta) (Nuova formulazione)« Simonetti, Busin, Fedriga,Allasia, Attaguile, Borghesi,Bossi, Caparini, Castiello,Giancarlo Giorgetti, Gri-moldi, Guidesi, Invernizzi,Molteni, Pagano, Picchi,Gianluca Pini, Rondini, Sal-tamartini ».

La Camera,

premesso che:

la riforma federalista prevista conla modifica del Titolo V della Costituzionenel 2001, di cui alla legge delega 5 maggio2009, n. 42, recante i princìpi e i criteridirettivi per l’attuazione del federalismofiscale non è stata ad oggi completata, masospesa ed il suo percorso deviato conl’avvento del Governo Monti nel novembre2011;

con l’adozione del decreto-leggen. 201 del 2011 « cosiddetto Salva Italia »,è stato limitato il percorso che avrebbeportato alla piena autonomia impositiva efinanziaria degli enti locali. In particolareè stata alterata la previsione normativarelativa all’imposizione immobiliare da de-stinare ai comuni;

l’anticipazione dell’introduzionedell’Imu da parte del Governo Monti e lesuccessive modifiche alla disciplina, hannocomportato che una quota rilevante delgettito dei fabbricati e immobili apparte-nenti alla categoria catastale D rimangaacquisita e destinata all’erario (circa 3, 6miliardi di euro annui);

la deviazione del percorso di rea-lizzazione dell’assetto federalista ha inciso

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sugli effetti della prevista sostituzione deitrasferimenti erariali ai comuni con ri-sorse proprie, da attuare anche con l’au-silio del fondo di solidarietà comunale;

infatti, nonostante una delle fina-lità della legge n. 42 del 2009 fosse ilcontrollo, la razionalizzazione e riqualifi-cazione della spesa dei predetti enti, me-diante l’introduzione dei parametri « fab-bisogni standard » e « capacità fiscale » perridurre gli sprechi storici e tenere sottocontrollo la spesa dei comuni, nel con-tempo la legge ha previsto espressamentedi « assicurare a regime il finanziamentointegrale della spesa relativa alle funzionifondamentali e i livelli essenziali delleprestazioni, » anche mediante il sistemaperequativo;

l’introduzione dei predetti parame-tri, funzionale al superamento graduale edefinitivo della « spesa storica » è dunquecollegata all’obiettivo di consentire ai co-muni di svolgere le funzioni assegnate enon solo delineata come strumento ditaglio di spese;

a tal proposito si richiama l’e-spresso dettato delle finalità, di cui all’ar-ticolo 1 del decreto legislativo 26 novem-bre 2010, n. 216, ossia « che... ai fini delfinanziamento integrale, il complesso dellemaggiori entrate devolute e dei fondi pe-requativi non può eccedere l’entità deitrasferimenti soppressi », dunque è previ-sto un limite di spesa ma non una ridu-zione;

le risorse dei comuni sono notevol-mente diminuite rispetto ai trasferimentierariali ante legge 42 del 2009 per iseguenti motivi:

a) la crisi, che ha ridotto gliintroiti della leva fiscale ed i sostanziosicontributi richiesti ai comuni per contri-buire al risanamento dei conti pubblici (-6 per cento di spesa corrente) ha note-volmente ridotto le disponibilità finanzia-rie degli enti locali, nonostante essi deb-bano comunque per legge svolgere le fun-zioni essenziali attribuite loro dalla ri-forma federale;

b) la sottrazione della quota Imudegli immobili appartenenti alla categoriacatastale D;

c) la mancata partecipazionedelle quote dello Stato al fondo di solida-rietà comunale, alimentato ormai dal 2015esclusivamente dalla quota di gettito Imuversata dai comuni;

d) il blocco della leva fiscale acarico degli enti locali, prorogata dal Go-verno anche per l’anno in corso;

molti comuni hanno visto quindiridursi la dotazione rispetto ai precedentitrasferimenti erariali e non riescono adessere compensati dalla quota integrativadel Fondo di solidarietà comunale, inquanto il meccanismo presenta degli ef-fetti distorsivi dovuti al calcolo dei fabbi-sogni standard, la cui base di calcolo è laspesa del 2013, già alterata in ribasso daitagli imposti;

se poi si considerano i comuni chehanno preferito non attivare la leva fiscalemassima ovvero spendevano meno, ri-spetto alla media, per determinati servizi,l’effetto distorsivo della scelta dell’annobase per il sistema perequativo è ampliatonella redistribuzione delle risorse;

si ricorda che nel 2021 scatterà aregime la redistribuzione del fondo disolidarietà integralmente in base ai fabbi-sogni standard e alle capacità fiscali stan-dard; ora la quota è pari al 40 per cento,al 55 per cento nel 2018, al 70 per centonel 2019, all’85 per cento nel 2020 edinfine 100 per cento nel 2021;

da un’analisi approfondita dell’Ifelsui meccanismi e sugli effetti del funzio-namento del sistema perequativo e daproiezioni ipotetiche degli effetti a regimedel superamento totale della spesa storicaemerge che, in mancanza di misure cor-rettive, si potrebbero alterare gli equilibrigià delicati di un numero cospicuo di entilocali;

il sistema, entrato in funzione nel2015, ad oggi è stato corretto sia nel 2016che nel 2017 nei suoi effetti distorsivi;

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oggi si registra questa situazione:nell’anno in corso il Fondo riferito aicomuni delle Regioni a statuto ordinarioammonta a 1.884 miliardi. I comuni loalimentano per 2.533 miliardi. La diffe-renza per 650 milioni è in parte destinataai comuni di Sicilia e Sardegna, per unimporto pari a 230 milioni, cifra superiorealla loro quota di contribuzione, ed inparte destinata al bilancio dello Stato acompensazione dei tagli applicati neglianni precedenti, di cui una parte destinataa compensare i comuni che, in fase diabolizione della Tasi per abitazione prin-cipale, presentano un gettito inferiore aquello standard;

i comuni beneficiari della quota disolidarietà sono 4.324, mentre 2.309 co-muni presentano assegnazioni negative;

l’analisi degli effetti distributivi delfondo 2017 è stata effettuata con diverseangolazioni: se si considerano i parametri« fascia demografica » e « macro area ter-ritoriale », si evince dai dati rilevati che c’èstata una riduzione di risorse pro-capite di– 18,4 euro per i comuni con popolazioneinferiore a 1000 abitanti nell’area meri-dionale, a + 16,4 euro pro-capite per icomuni con popolazione superiore a250.000 abitanti nel centro del Paese;

a livello di macro-aree geograficheper i comuni delle RSO, si nota che lerisorse si spostano dall’area Nord con –3,2pro-capite all’area Centro, con +6,3 europro-capite, dato su cui incide il migliora-mento della posizione relativa al comunedi Roma rispetto al riparto storico;

è interessante notare come l’analisiper dimensioni e fasce demografiche rilevache il 50 per cento dei comuni peggiora lapropria posizione rispetto ai trasferimentistorici e trattasi dei comuni con popola-zione inferiore ai 1000 abitanti per unaquota del 25 per cento, per i comuni conpopolazione fino a 5000 abitanti la quotadei comuni svantaggiati è pari a circa il 10per cento, mentre i comuni che si avvan-taggiano dal riparto perequativo 2017 sonoquelli con popolazione compresa tra 5000e 20.000 abitanti;

dall’analisi emerge, altresì, che icomuni con maggiori diminuzione di tra-sferimenti sono distribuiti pressoché omo-geneamente tra le differenti aree geogra-fiche, con una leggera maggiore incidenzanel Nord-ovest e nel Sud del Paese, mabisogna tener conto dell’influenza nel Cen-tro-sud dell’incidenza del miglioramentopro-capite delle grandi città delle suddettearee, al fine di valutare in modo equili-brato la redistribuzione del Fondo fra icomuni del Centro-Sud;

nel percorso di graduale abban-dono dei trasferimenti storici nel sistemaperequativo, stante l’effetto distorsivo deitagli di spesa del 2013, che potrebberoinfluire sul calcolo dei fabbisogni attuali efuturi, si rileva la necessità di valutarepreventivamente gli impatti redistributivifra i vari enti locali del sistema perequa-tivo puro al 100 per cento, al fine divalutare eventuali misure correttive;

peraltro, all’attuazione del sistemaperequativo graduale non è corrispostal’applicazione legislativa della determina-zione dei livelli essenziali delle prestazioniper tutti gli enti locali, come previstodall’impianto della legge n. 42 del 2009;

un effetto distorsivo a cui dare lamassima attenzione e sensibilizzazione èl’erogazione del servizio asili-nido da partedei comuni a ridotte dimensioni e situatinelle aree svantaggiate del Paese. Infatti, èqui che la mancanza di una spesa storicadel servizio accompagnata da un rilievo difabbisogno standard minimale, non favo-rirà nei prossimi anni l’attribuzione di unaquota integrativa per assicurare i livelliessenziali da parte dei piccoli comunisvantaggiati, in presenza di una maggiorefutura richiesta;

si ritiene, inoltre, che, a prescin-dere dalle dinamiche della bassa domandadegli anni passati, sarebbe auspicabile chei comuni stessi siano messi nelle condi-zioni di poter comunque aumentare l’of-ferta di servizio di asili-nido per sostenereed incentivare l’accesso delle donne nelmercato del lavoro. È un tema di parti-colare interesse considerato che la bassa

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partecipazione al lavoro delle donne ap-pare direttamente correlata al minimoaccesso delle famiglie italiane ai cosiddetti« aiuti formali », quali asili e servizi diassistenza, a fronte di una prevalenza degli« aiuti informali », a conferma del fattoche le esperienze lavorative delle donnesono caratterizzate dalla difficoltà di con-ciliare l’attività lavorativa con l’impegnofamiliare. In Italia, fino al 2016, è statodestinato solo l’1,4 per cento del Pil acontributi, servizi e detrazioni fiscali per lefamiglie, dato ben più basso rispetto allamisura dell’1,8 per cento destinato in am-bito OCSE (Organizzazione per la coope-razione e lo sviluppo economico) nei Paesia bassa fertilità. Una delle conseguenzedell’assenza di servizi di supporto nelleattività di cura in Italia è – secondol’ISTAT – l’interruzione del lavoro permotivi familiari da parte del 30 per centodelle madri a fronte del 3 per cento deipadri. Bisogna affrontare in modo semprepiù incisivo il tema centrale della fornituradi servizi di asilo nido per la conciliazione.Oggi i nidi sono offerti in misura limitatae a costi molto elevati;

lo sviluppo del Paese, soprattuttodelle aree svantaggiate, deve necessaria-mente essere conseguito mediante stru-menti di rafforzamento di servizi impor-tanti, quali asili nido, trasporti, servizisociali, ricorrendo a politiche nazionali disettore, laddove lo strumento della pere-quazione non può essere l’unico mezzoper assicurare l’erogazione di determinatiservizi a livello locale;

senza entrare nel dettaglio delleapprofondite analisi e proiezioni effet-tuate, è evidente che l’autonomia e laperequazione del sistema degli enti localinon sono attualmente sostenibili, inquanto si innestano in un sistema tribu-tario comunale differente da quanto eraprevisto dalla disattesa riforma federalista;

a fronte della razionalizzazione edella riduzione della spesa dei comunimediante l’introduzione dei costi e fabbi-sogni standard, non si è provveduto adaumentarne la capacità fiscale;

è necessario quindi rivedere il si-stema al fine di eliminare gli ostacoli allarealizzazione della piena autonomia finan-ziaria dei comuni, compromessa dai taglicospicui, dagli alti interessi sul debito deicomuni e dal blocco della leva fiscale, orache il Paese, uscito dalla recessione, haintrapreso il percorso di crescita dell’eco-nomia, anche perché, nelle more del su-peramento definitivo della spesa storica,qualora fosse sbloccata la leva fiscalesuccessivamente, enti di piccole dimen-sioni non sarebbero più in grado di as-sorbire lo stress da perequazione ricor-rendo allo sforzo fiscale;

diversamente è difficile per i co-muni assicurare livelli essenziali delle pre-stazioni dei servizi alla collettività locali,in modo uniforme ed omogeneo su tutto ilterritorio nazionale, per superare gli squi-libri regionali e migliorare la qualità dellavita dei cittadini, utilizzando gli indicatoridi benessere collettivo, in coerenza conquanto previsto dalla legge n. 163 del2016, che ha inserito nel Documento dieconomia e finanza l’obbligo di monito-rare la crescita dell’economia del Paesenon solo in termini di crescita del Pil, maanche valutando la qualità della vita tra-mite l’adozione dei suddetti indicatori,

impegna il Governo:

1) ad assumere iniziative per la defini-zione dei livelli essenziali delle presta-zioni di cui all’articolo 117, secondocomma, della Costituzione;

2) a valutare l’opportunità di adottareiniziative per definire misure corret-tive dell’attuale sistema di fiscalità lo-cale e relativa perequazione desti-nando, anche gradualmente e compa-tibilmente con i saldi di finanza pub-blica, maggiori risorse per:

a) contribuire al fondo di solidarietàcomunale con risorse proprie in-tegrative, come previsto dallalegge n. 42 del 2009, al fine diconsentire a tutti i comuni nelprossimo triennio 2018-2020 di

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erogare i servizi essenziali neilimiti dei livelli essenziali previstie definiti;

b) attribuire ai comuni la spettanzadel gettito dei fabbricati e degliimmobili della categoria catastaleD, al fine di destinare l’imposi-zione immobiliare interamente aicomuni, come era previsto nel-l’impianto federale della leggen. 42 del 2009;

c) sbloccare la leva fiscale dei co-muni, compensandola con la ri-duzione della pressione fiscaleerariale;

d) consentire il conseguimento dimaggiore liquidità a disposizionedei comuni, autorizzando la ri-negoziazione del debito dei me-desimi enti, con i connessi oneridi riduzione dei tassi di interesseovvero penali di anticipata estin-zione a carico del bilancio delloStato;

e) prevedere appositi fondi aggiun-tivi, facendoli eventualmente con-fluire nel fondo di solidarietà co-munale, destinati all’implementa-zione del servizio degli asili-nidodei comuni delle zone svantag-giate.

(1-01710) « D’Incà, Caso, Castelli, Spes-sotto, Brugnerotto, Cariello,Sibilia ».

La Camera,

premesso che:

con l’approvazione della legge 5maggio 2009, n. 42, è stato dato avvio allarealizzazione del federalismo fiscale inItalia, in attuazione dell’articolo 119 dellaCostituzione;

negli ordinamenti articolati su piùlivelli di governo, il federalismo fiscaledesigna un assetto dei rapporti finanziaritra Stato ed enti locali improntato alprincipio dell’autonomia finanziaria di en-

trata e di spesa e la disponibilità di risorseautonome per gli enti territoriali mediantel’applicazione di tributi e di entrate propri,e alla fissazione di principi e strumenti dicoordinamento della finanza e del sistematributario dello Stato e degli enti territo-riali;

nella sua applicazione concreta, ilfederalismo fiscale postula il definitivosuperamento del previgente sistema dellacosiddetta finanza derivata, in base alquale gran parte dei tributi era riscossadallo Stato, che provvedeva poi a ridistri-buirne il gettito agli enti locali;

con l’attuazione del federalismofiscale per il finanziamento dei servizidegli enti locali è previsto il passaggio dalcriterio del costo storico, in applicazionedel quale semplicemente quanto destinarealle singole Regioni sotto forma di tra-sferimenti dipendeva da quanto una Re-gione aveva speso nell’anno precedente, aquello del costo standard, che definisce,invece, il costo di un determinato servizioerogato nelle migliori condizioni di effi-cienza e appropriatezza e garantendo ilivelli essenziali di prestazione;

la legge n. 42 del 5 maggio 2009sancisce che il costo standard sia definitoprendendo a riferimento la Regione piùvirtuosa, vale a dire quella che presta iservizi ai costi più efficienti, facendo sì cheper il finanziamento degli enti territorialila determinazione dei costi sia adeguata auna gestione efficiente ed efficace di pub-blica amministrazione, tenendo ancheconto del rapporto tra il numero deidipendenti dell’ente territoriale ed il nu-mero dei residenti;

con la legge n. 228 del 24 dicembre2012, legge di stabilità per il 2013, è statoistituito nello stato di previsione del Mi-nistero dell’interno il in sostituzione delvecchio fondo sperimentale di riequilibrioprevisto dal decreto legislativo n. 23 del 14marzo 2011 sul federalismo municipalealimentato;

il fondo di solidarietà comunale,alimentato in parte dai comuni con una

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quota dell’imposta municipale propria, ein parte dallo Stato, è lo strumento attra-verso il quale lo Stato centrale effettuauna redistribuzione di risorse tra comuniattraverso un meccanismo perequativo perlimitare le disuguaglianze del gettito im-mobiliare tra città ricche e città povere;

la redistribuzione di tali risorse,che dovrebbe avvenire secondo il criteriodei costi standard, è, invece, ancora rea-lizzata facendo ricorso al principio dellaspesa storica, e questo si traduce in unagrave penalizzazione soprattutto delle Re-gioni meridionali;

continuando, infatti, ad attribuireai comuni esattamente la stessa sommadallo stesso spesa nell’anno precedenteper finanziare determinati servizi, e inconsiderazione degli importanti tagli dibilancio che stanno colpendo numerosis-simi comuni in tutto il territorio nazio-nale, il risultato finale è che quei comuniche in un anno non avevano risorse perpagare alcuni servizi non si vedrannoassegnare risorse per gli stessi servizinell’anno successivo;

parametri per determinare i costistandard devono tenere conto delle popo-lazioni, della dimensione e delle condizionifisiche e socio-economiche del territorio, edel sistema infrastrutturale di sostegno;

il fondo di solidarietà persegue lafinalità di limitare le disuguaglianze tra iComuni, e la redistribuzione delle quotedeve essere effettuata in maniera equa,proprio perché l’eventuale perequazionecompensativa è posta a garanzia dell’esi-gibilità dei diritti dei cittadini;

i settori dove maggiormente sistanno facendo sentire la penalizzazionedelle regioni meridionali con riferimentoall’assegnazione delle risorse sono quellidell’istruzione e degli asili nido, pur inpresenza di un numero molto più alto dipossibili utenti, considerando i dati sullanatalità tra nord e sud Italia;

ma forti disparità in favore delleregioni settentrionali si sono registrate

anche con riferimento alla sanità, allaformazione universitaria, alle infrastrut-ture; e ai trasporti;

è indispensabile ricondurre l’attua-zione del fondo di solidarietà comunalealla mission originaria di garantire serviziuniformi su tutto il territorio nazionalesecondo principi di efficienza ed econo-micità e abbattendo le disuguaglianze re-gionali,

impegna il Governo:

1) ad assumere iniziative per realizzareuna distribuzione delle risorse delfondo di solidarietà comunale chepossa efficacemente contrastare le di-suguaglianze regionali e garantire l’e-rogazione delle prestazioni e dei ser-vizi in condizioni di efficienza e ap-propriatezza su tutto il territorio na-zionale.

(1-01711) « Rampelli, Cirielli, La Russa,Giorgia Meloni, Murgia, Na-stri, Petrenga, Rizzetto, Ta-glialatela, Totaro ».

La Camera,

impegna il Governo:

1) ad assumere iniziative per realizzareuna distribuzione delle risorse delfondo di solidarietà comunale chepossa efficacemente contrastare le di-suguaglianze regionali e garantire l’e-rogazione delle prestazioni e dei ser-vizi in condizioni di efficienza e ap-propriatezza su tutto il territorio na-zionale.

(1-01711) (Testo modificato nel corso dellaseduta) « Rampelli, Cirielli,La Russa, Giorgia Meloni,Murgia, Nastri, Petrenga,Rizzetto, Taglialatela, To-taro ».

La Camera,

considerato che:

con la modifica all’articolo 119della Costituzione (legge costituzionale

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n. 3 del 2001) il legislatore ha intesointrodurre nell’ordinamento un nuovo as-setto dei rapporti economico-finanziari tralo Stato e le autonomie territoriali, basatosul superamento del sistema di finanzaderivata. Conseguentemente tramite lalegge sul federalismo fiscale (legge n. 42del 2009) è stata introdotta una maggioreautonomia di entrata e di spesa per glienti territoriali, nel rispetto dei principi disolidarietà, coesione e riequilibrio territo-riale previsti dalla Costituzione. A talescopo la legge n. 42 e i relativi decretiapplicativi hanno introdotto diversi mec-canismi di perequazione tra i quali il« Fondo sperimentale di riequilibrio » de-stinato alla copertura delle spese relativeall’esercizio delle funzioni fondamentali,(decreto legislativo n. 23 del 2013), finan-ziato anche attraverso la fiscalità generale,qualora i fabbisogni risultino superiori allecapacità fiscali;

in sostituzione del Fondo speri-mentale di riequilibrio dal 2013 è statoistituito della legge di stabilità per il 2013il Fondo di solidarietà comunale (leggen. 228 del 2012 articolo 1, comma 380) inforza della nuova disciplina dell’impostamunicipale propria (IMU), introdotta dallalegge medesima, che ha attribuito ai co-muni l’intero gettito Imu, ad esclusione diquello derivante dagli immobili ad usoproduttivo, che rimane destinato alloStato. La dotazione annuale del Fondo,definita per legge, è in parte assicurataattraverso una quota dell’imposta munici-pale propria (Imu), di spettanza dei co-muni, che in esso confluisce annualmente.Pertanto si tratta di un fondo a perequa-zione orizzontale essendo alimentatoesclusivamente dai comuni e non anchedalla fiscalità generale (perequazione ver-ticale), come era stabilito dalla legge n. 42del 2009;

la legge di stabilità per il 2015(legge n. 228 del 2012, articolo 1, comma435) ha stabilito la riduzione della dota-zione del Fondo di solidarietà comunale di1.200 milioni di euro a decorrere dall’anno

2015, in un generale quadro di fortissimariduzione dei trasferimenti agli enti terri-toriali;

sulla disciplina del Fondo è daultimo intervenuta la legge di stabilità peril 2016 (legge n. 208 del 2015, articolo 1,comma 17), che ne ha integrato la dota-zione annuale, quale mero ristoro delminor gettito derivante ai comuni dalnuovo regime di esenzioni disposte dallalegge medesima per l’Imu e la Tasi per gliimmobili adibiti ad abitazione principale(articolo 1, commi da 10 a 16, 53 e 54);

nella legge di bilancio per il 2017 ilFondo presenta una dotazione pari 6.197milioni di euro per l’anno 2017 e 6.208milioni di euro a decorrere dall’anno 2018(legge n. 232 del 2016, articolo 1, comma448). Il comma 449 prevede un aumentoprogressivo negli anni della percentuale dirisorse da distribuire con i criteri perequa-tivi e cioè secondo i fabbisogni e le capacitàfiscali standard. Tale percentuale, già fis-sata al 40 per cento per l’anno 2017 e al 55per cento per l’anno 2018 dalla legge distabilità dell’anno precedente, viene portataal 70 per cento per l’anno 2019, all’85 percento per l’anno 2020 e al 100 per cento adecorrere dall’anno 2021. Si applica in so-stanza quanto previsto dall’accordo 31marzo 2015 in sede di Conferenza Stato-città ed autonomie locali;

dai rapporti della Corte dei conticirca gli effetti sulle amministrazioni localidelle misure di contenimento della spesapubblica adottate in questi ultimi anni perfronteggiare la crisi economica, si rilevacome risultino fortemente ridotte le pos-sibilità di intervento e di gestione degli entiterritoriali e che è stata lesa l’autonomiafinanziaria e funzionale ad essi garantitidal Titolo V della Parte II della Costitu-zione. D’altro canto, la Corte sottolinea lanecessità che sia salvaguardato il correttoadempimento dei livelli essenziali delleprestazioni, nonché delle funzioni fonda-mentali inerenti ai diritti civili e sociali,assicurando un adeguato concorso finan-ziario dello Stato per gli interventi cor-rettivi degli squilibri economico-socialiemersi tra le diverse aree del Paese;

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nei rapporti dell’Istituto per la fi-nanza e l’economia Locale (IFEL) si sot-tolinea che pur basandosi sui criteri pre-visti dalla legge delega n. 42 del 2009, ilsistema di trasferimenti del fondo di so-lidarietà comunale è tuttavia concettual-mente molto diverso dal disegno originale:non si tratta di due sistemi di trasferi-menti distinti, indirizzati alla perequa-zione integrale delle funzioni fondamentalida un lato e alla perequazione parzialedelle restanti funzioni dall’altro, ma di ununico fondo distribuito secondo un soloschema di riparto, in contrasto con lalegge delega, che prevede il contributodello Stato. Per quanto riguarda perequa-zione delle funzioni fondamentali, il fondoè integralmente finanziato con le risorseproprie dei comuni. Poiché i due ripartisono inglobati in un unico fondo, la dop-pia finalità è perseguita attraverso unsistema di « pesi »;

secondo l’Istituto per la finanza el’economia locale, in base alle ultime ana-lisi della spesa comunale relativa al 2013,il totale dei fabbisogni monetari (circa 34miliardi) è superiore del totale dei gettitistandard che compongono la capacità fi-scale (circa 30 miliardi) (si veda: Contri-buto alla discussione della Commissionetecnica per i fabbisogni standard, 6 luglio2017);

il rapporto del gennaio 2017 dellaSose (Soluzioni per il Sistema Economico)– società tecnica del Ministero dell’econo-mia e delle finanze relativo alla ricogni-zione dei livelli delle prestazioni che leregioni a statuto ordinario effettivamentegarantiscono, evidenzia che in tutti serviziessenziali oggetto di analisi si registra unforte divario dei livelli delle prestazionieffettivamente erogate tra le regioni delcentro-nord e quelle del sud, divario che siriflette nei livelli di spesa mediamente piùbassi registrati nel Mezzogiorno. Pertantoappare evidente come il criterio dell’ero-gazione sulla base della spesa storica, siapure in corso di attenuazione, risulti es-sere punitivo per quegli enti che nonpotendo spendere a causa dei minori in-troiti delle imposte comunali, non hanno

possibilità di offrire servizi adeguati aipropri cittadini;

le elaborazioni dell’ufficio studidella Cgia di Mestre offrono ulteriorispunti di riflessione. Le serie storicheindicano che nel periodo 1995-2015 leentrate tributarie nelle casse dello Statosono aumentate di oltre 80 punti percen-tuali, quasi il doppio dell’inflazione che,nello stesso periodo, è salita del 43 percento. In base ad una elaborazione pub-blicata nel novembre 2016, su un ammon-tare complessivo di 493,5 miliardi di eurodi imposte dirette e in conto capitaleversate dagli italiani nel 2015, ben 389miliardi di euro (78,8 per cento del totale)sono stati incassati dall’Erario, 69,7 mi-liardi sono stati incassati dalle regioni(14,1 per cento del totale), 29,3 miliardidai comuni (5,9 per cento del totale); 4,1miliardi dalle province (0,8 per cento deltotale);

viceversa, dei 432 miliardi di spesapubblica al netto di interessi e previdenza,il 53 per cento è in capo a regioni,province e comuni e per salvaguardare ibilanci e i servizi erogati alla popolazionei Sindaci hanno aumentato le tasse localidi 11,3 miliardi di euro. In definitiva, laquasi totalità delle entrate finisce alloStato, ma oltre la metà della spesa vieneamministrata da regioni e autonomie lo-cali. Ne consegue che il superamento dellafinanza derivata, previsto dalle riforme del2001 e del 2009 è ancora ben lungi dal-l’essere pienamente attuato,

impegna il Governo:

1) ad adottare le iniziative necessarie perdare piena attuazione al federalismofiscale in coerenza con l’articolo 119della Costituzione e la legge n.42 del2009;

2) ad assumere iniziative per finanziaremediante risorse statali aggiuntive ilfondo di solidarietà comunale sino acompleta copertura dei livelli essen-ziali delle prestazioni di cui all’articolo117, secondo comma, lettera m) della

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Costituzione, individuando le risorsenecessarie nel rispetto dei vincoli difinanza pubblica;

3) ad assumere iniziative per assicurarele risorse necessarie a garantire ilprogressivo raggiungimento degli stan-dard nazionali dei livelli essenzialidelle prestazioni, con particolare rife-rimento alle regioni meridionali.

(1-01712) « Tancredi, Bosco ».

La Camera,

considerato che:

con la modifica all’articolo 119della Costituzione (legge costituzionalen. 3 del 2001) il legislatore ha intesointrodurre nell’ordinamento un nuovo as-setto dei rapporti economico-finanziari tralo Stato e le autonomie territoriali, basatosul superamento del sistema di finanzaderivata. Conseguentemente tramite lalegge sul federalismo fiscale (legge n. 42del 2009) è stata introdotta una maggioreautonomia di entrata e di spesa per glienti territoriali, nel rispetto dei principi disolidarietà, coesione e riequilibrio territo-riale previsti dalla Costituzione. A talescopo la legge n. 42 e i relativi decretiapplicativi hanno introdotto diversi mec-canismi di perequazione tra i quali il« Fondo sperimentale di riequilibrio » de-stinato alla copertura delle spese relativeall’esercizio delle funzioni fondamentali,(decreto legislativo n. 23 del 2013), finan-ziato anche attraverso la fiscalità generale,qualora i fabbisogni risultino superiori allecapacità fiscali;

in sostituzione del Fondo speri-mentale di riequilibrio dal 2013 è statoistituito della legge di stabilità per il 2013il Fondo di solidarietà comunale (leggen. 228 del 2012 articolo 1, comma 380) inforza della nuova disciplina dell’impostamunicipale propria (IMU), introdotta dallalegge medesima, che ha attribuito ai co-muni l’intero gettito Imu, ad esclusione diquello derivante dagli immobili ad usoproduttivo, che rimane destinato allo

Stato. La dotazione annuale del Fondo,definita per legge, è in parte assicurataattraverso una quota dell’imposta munici-pale propria (Imu), di spettanza dei co-muni, che in esso confluisce annualmente.Pertanto si tratta di un fondo a perequa-zione orizzontale essendo alimentatoesclusivamente dai comuni e non anchedalla fiscalità generale (perequazione ver-ticale), come era stabilito dalla legge n. 42del 2009;

la legge di stabilità per il 2015(legge n. 228 del 2012, articolo 1, comma435) ha stabilito la riduzione della dota-zione del Fondo di solidarietà comunale di1.200 milioni di euro a decorrere dall’anno2015, in un generale quadro di fortissimariduzione dei trasferimenti agli enti terri-toriali;

sulla disciplina del Fondo è daultimo intervenuta la legge di stabilità peril 2016 (legge n. 208 del 2015, articolo 1,comma 17), che ne ha integrato la dota-zione annuale, quale mero ristoro delminor gettito derivante ai comuni dalnuovo regime di esenzioni disposte dallalegge medesima per l’Imu e la Tasi per gliimmobili adibiti ad abitazione principale(articolo 1, commi da 10 a 16, 53 e 54);

nella legge di bilancio per il 2017 ilFondo presenta una dotazione pari 6.197milioni di euro per l’anno 2017 e 6.208milioni di euro a decorrere dall’anno 2018(legge n. 232 del 2016, articolo 1, comma448). Il comma 449 prevede un aumentoprogressivo negli anni della percentuale dirisorse da distribuire con i criteri perequa-tivi e cioè secondo i fabbisogni e le capacitàfiscali standard. Tale percentuale, già fis-sata al 40 per cento per l’anno 2017 e al 55per cento per l’anno 2018 dalla legge distabilità dell’anno precedente, viene portataal 70 per cento per l’anno 2019, all’85 percento per l’anno 2020 e al 100 per cento adecorrere dall’anno 2021. Si applica in so-stanza quanto previsto dall’accordo 31marzo 2015 in sede di Conferenza Stato-città ed autonomie locali;

dai rapporti della Corte dei conticirca gli effetti sulle amministrazioni locali

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delle misure di contenimento della spesapubblica adottate in questi ultimi anni perfronteggiare la crisi economica, si rilevacome risultino fortemente ridotte le pos-sibilità di intervento e di gestione degli entiterritoriali e che è stata lesa l’autonomiafinanziaria e funzionale ad essi garantitidal Titolo V della Parte II della Costitu-zione. D’altro canto, la Corte sottolinea lanecessità che sia salvaguardato il correttoadempimento dei livelli essenziali delleprestazioni, nonché delle funzioni fonda-mentali inerenti ai diritti civili e sociali,assicurando un adeguato concorso finan-ziario dello Stato per gli interventi cor-rettivi degli squilibri economico-socialiemersi tra le diverse aree del Paese;

nei rapporti dell’Istituto per la fi-nanza e l’economia Locale (IFEL) si sot-tolinea che pur basandosi sui criteri pre-visti dalla legge delega n. 42 del 2009, ilsistema di trasferimenti del fondo di so-lidarietà comunale è tuttavia concettual-mente molto diverso dal disegno originale:non si tratta di due sistemi di trasferi-menti distinti, indirizzati alla perequa-zione integrale delle funzioni fondamentalida un lato e alla perequazione parzialedelle restanti funzioni dall’altro, ma di ununico fondo distribuito secondo un soloschema di riparto, in contrasto con lalegge delega, che prevede il contributodello Stato. Per quanto riguarda perequa-zione delle funzioni fondamentali, il fondoè integralmente finanziato con le risorseproprie dei comuni. Poiché i due ripartisono inglobati in un unico fondo, la dop-pia finalità è perseguita attraverso unsistema di « pesi »;

secondo l’Istituto per la finanza el’economia locale, in base alle ultime ana-lisi della spesa comunale relativa al 2013,il totale dei fabbisogni monetari (circa 34miliardi) è superiore del totale dei gettitistandard che compongono la capacità fi-scale (circa 30 miliardi) (si veda: Contri-buto alla discussione della Commissionetecnica per i fabbisogni standard, 6 luglio2017);

il rapporto del gennaio 2017 dellaSose (Soluzioni per il Sistema Economico)

– società tecnica del Ministero dell’econo-mia e delle finanze relativo alla ricogni-zione dei livelli delle prestazioni che leregioni a statuto ordinario effettivamentegarantiscono, evidenzia che in tutti serviziessenziali oggetto di analisi si registra unforte divario dei livelli delle prestazionieffettivamente erogate tra le regioni delcentro-nord e quelle del sud, divario che siriflette nei livelli di spesa mediamente piùbassi registrati nel Mezzogiorno. Pertantoappare evidente come il criterio dell’ero-gazione sulla base della spesa storica, siapure in corso di attenuazione, risulti es-sere punitivo per quegli enti che nonpotendo spendere a causa dei minori in-troiti delle imposte comunali, non hannopossibilità di offrire servizi adeguati aipropri cittadini;

le elaborazioni dell’ufficio studidella Cgia di Mestre offrono ulteriorispunti di riflessione. Le serie storicheindicano che nel periodo 1995-2015 leentrate tributarie nelle casse dello Statosono aumentate di oltre 80 punti percen-tuali, quasi il doppio dell’inflazione che,nello stesso periodo, è salita del 43 percento. In base ad una elaborazione pub-blicata nel novembre 2016, su un ammon-tare complessivo di 493,5 miliardi di eurodi imposte dirette e in conto capitaleversate dagli italiani nel 2015, ben 389miliardi di euro (78,8 per cento del totale)sono stati incassati dall’Erario, 69,7 mi-liardi sono stati incassati dalle regioni(14,1 per cento del totale), 29,3 miliardidai comuni (5,9 per cento del totale); 4,1miliardi dalle province (0,8 per cento deltotale);

viceversa, dei 432 miliardi di spesapubblica al netto di interessi e previdenza,il 53 per cento è in capo a regioni,province e comuni e per salvaguardare ibilanci e i servizi erogati alla popolazionei Sindaci hanno aumentato le tasse localidi 11,3 miliardi di euro. In definitiva, laquasi totalità delle entrate finisce alloStato, ma oltre la metà della spesa vieneamministrata da regioni e autonomie lo-cali. Ne consegue che il superamento dellafinanza derivata, previsto dalle riforme del

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2001 e del 2009 è ancora ben lungi dal-l’essere pienamente attuato,

impegna il Governo:

1) ad adottare le iniziative necessarie perdare piena attuazione al federalismofiscale in coerenza con l’articolo 119della Costituzione e la legge n.42 del2009;

2) ad assumere iniziative per finanziareanche mediante risorse statali aggiun-tive il fondo di solidarietà comunalesino a completa copertura dei livelliqualitativi standard delle prestazioni,individuando le risorse necessarie nelrispetto dei vincoli di finanza pub-blica;

3) ad assumere iniziative per assicurarele risorse necessarie a garantire ilprogressivo raggiungimento degli stan-dard nazionali dei livelli qualitativistandard delle prestazioni, con parti-colare riferimento alle regioni meri-dionali.

(1-01712) (Testo modificato nel corso dellaseduta) « Tancredi, Bosco ».

La Camera,

premesso che:

la legge n. 42 del 2009, recantedelega al Governo in materia di federali-smo fiscale, ha rafforzato, nell’ambito delnuovo assetto dei rapporti economico-fi-nanziari tra i vari livelli di governo deli-neato dalla riforma dell’articolo 119 dellaCostituzione, l’autonomia impositiva deicomuni ed avviato un processo di fisca-lizzazione dei trasferimenti erariali in lorofavore. Obiettivo di fondo della medesimalegge è quello di improntare a criteri diefficienza, efficacia ed equità il sistemadella spesa pubblica locale, mediante ilsuperamento del criterio della cosiddetta« spesa storica », quale metodo di eroga-zione dei trasferimenti erariali, a favoredegli indicatori di fabbisogno standard, al

fine di assicurare autonomia di spesa e dientrata agli Enti decentrati e, contestual-mente, favorire la loro massima respon-sabilizzazione;

il passaggio da un sistema chefinanzia indistintamente servizi ed ineffi-cienze, quale è il criterio della spesastorica, ad uno che finanzia esclusiva-mente il costo effettivo dei servizi, così daincentivare gli amministratori locali aduna maggiore responsabilizzazione e ga-rantire una maggiore trasparenza ed unelevato grado di efficienza ed efficacianella gestione della finanza pubblica, rap-presenta, senza ombra di dubbio, uno deipunti di forza della legge delega sul fede-ralismo fiscale;

l’attribuzione di entrate proprie èstata affiancata da un nuovo sistema diperequazione dei trasferimenti, al fine diassicurare alle amministrazioni locali lerisorse sufficienti per poter svolgere lefunzioni istituzionali loro assegnate, se-condo uno schema perequativo imperniatosulla distinzione tra spese riconducibilialle funzioni fondamentali dell’ente e perle quali lo Stato, al fine di assicurare sututto il territorio nazionale e ad un livellostandard, l’offerta di servizi pubblici es-senziali, avrebbe provveduto al loro inte-grale finanziamento mediante un fondoperequativo volto a coprire la differenzatra fabbisogni standard e capacità fiscali, espese riconducibili alle funzioni non fon-damentali rispetto alle quali si sarebbeprovveduto ad un loro parziale finanzia-mento attraverso un fondo perequativoorizzontale basato sulla capacità fiscaleper ciascun residente;

di contro, il sistema perequativoattuale, quale configurato dapprima con ildecreto legislativo n. 23 del 2011, in ma-teria di federalismo fiscale municipale, esuccessivamente con la legge n. 228 del2012, legge di stabilità per l’anno 2013, sidiscosta notevolmente dalle previsioni ini-ziali della legge delega, essendo passati inun primo momento dallo schema pere-quativo originariamente previsto, all’istitu-zione di un fondo Sperimentale di riequi-

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librio (FSR) a carattere transitorio, volto agarantire una progressiva ed equilibrataassegnazione di tributi propri agli enti inquestione, per approdare, infine, all’istitu-zione di un fondo di solidarietà comunale(FSC), reso permanente a partire dall’anno2014 e la cui mission principale è quelladi mitigare quel gap (generato dal diffe-rente gettito immobiliare risultante dalladifferente capacità fiscale), tra enti piùricchi ed enti meno ricchi;

a partire dal 1977 fino, come si èanzi detto, al 2009, i trasferimenti agli entilocali sono stati dettati dalla logica della« spesa storica », in virtù della quale annodopo anno venivano semplicemente reite-rati senza alcun riguardo al bisogno ef-fettivo del comune beneficiario, né alla suacapacità di farvi fronte con entrate pro-prie. A decorrere dal 2010, in piena sta-gione di « spending review », quando anchegli enti locali sono stati chiamati a con-tribuire al raggiungimento degli obiettivi difinanza pubblica, la spesa storica soste-nuta dagli stessi è stata soggetta a robustitagli lineari e nel medesimo anno, anche alfine di efficientare l’operazione di taglio,ha preso l’avvio un processo di standar-dizzazione della spesa locale volto a de-terminare il fabbisogno finanziario (cosid-detto fabbisogno standard) di un ente inbase alle condizioni di contesto (caratte-ristiche territoriali, aspetti socio-demogra-fici della popolazione residente e livellodei servizi), nell’ambito dei quali offre undeterminato servizio. Pertanto i fabbisognidi spesa standardizzati relativi alle fun-zioni fondamentali hanno assunto nell’at-tribuzione delle risorse agli enti locali unruolo centrale;

la legge di stabilità 2014 ha modi-ficato la disciplina del fondo di solidarietàcomunale, eliminando il limite temporaledi vigenza fissato inizialmente al 2014 etrasformandone la natura da transitoria adefinitiva, dando così avvio, a partire dal2015, al sistema di trasferimenti perequa-tivi delle spese correnti. La medesimalegge nel dettare i nuovi criteri di ripartodel Fondo ha stabilito che una quotagradualmente crescente dei trasferimenti

ai comuni (pari al 20 per cento nel primoanno, al 30 per cento nel secondo, al 40per cento nel terzo anno, al 55 per centonel quarto anno e così via, per arrivare al100 per cento a partire dall’anno 2021 del50 per cento della sua dotazione), vengaallocata, con riferimento allo svolgimentodelle loro funzioni fondamentali, tenendoconto della differenza tra i fabbisognistandard e la loro capacità fiscale. Ciò alfine di garantire agli enti locali che nonriescono a finanziare con entrate propriele funzioni fondamentali lo stesso livello distandard offerto su tutto il territorio na-zionale;

il fondo di solidarietà comunaledell’anno 2017 vale complessivamentecirca 6,1 miliardi di euro, suddivisi in duequote: la prima, pari a 2.349.734.365 euro(1.885.643.346 per i comuni delle regioniordinarie e 464.091.019 per quelli di Si-cilia e Sardegna) viene assegnata sulla basedi parametri perequativi; la seconda, chevale 3.832.190.376 euro, serve invece acompensare i mancati gettiti Imu e Tasiderivanti dalle detassazioni introdottedalla legge di stabilità 2016;

da quest’anno nelle regioni a sta-tuto ordinario, la perequazione è orientatasolo per il 60 per cento dalla spesa storica,mentre per il restante 40 per cento rile-vano i differenziali fra capacità fiscali efabbisogni standard, che lo scorso annopesavano per il 30 per cento e che entroil 2021 saranno l’unico fattore considerato.Diverso trattamento per Sicilia e Sardegna,per le quali al riparto si applicano ancorail 100 dei parametri che regolavano l’ero-gazione dei vecchi trasferimenti erariali.Nessuna novità per la seconda quota(quella « compensativa »), per cui sonoconfermati gli importi 2016, a loro voltabasati sui gettiti effettivi 2015;

i ritardi sulla corretta definizionedei livelli essenziali delle prestazioni (Lep)e dei fabbisogni standard e, soprattutto, lacostituzione del Fondo di perequazione,non più a carico dello Stato ma a caricodegli enti locali, stanno alla base dellacattiva implementazione del processo di

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federalismo fiscale. Infatti i fabbisognistandard sono attualmente definiti per al-cune funzioni fondamentali (istruzione easilo nido) in base a funzioni di costo chevalorizzano i livelli dei servizi vigenti enon a quelle standard: ciò rischia di in-gessare il divario esistente tra i territoriper mezzo di un meccanismo che, a paritàdi capacità fiscali, assegna maggiori fab-bisogni ai comuni con un maggior numerodi servizi presenti;

il decreto del Presidente del Con-siglio dei ministri che definisce i nuovifabbisogni standard per l’anno 2017, sullabase di una metodologia completamentenuova e volta a calcolare in modo piùsemplice e più efficiente il fabbisogno diogni comune, enfatizza per la prima voltanon solo la mera dimensione del costo, maanche quella del livello di servizio offerto.Più precisamente le innovazioni introdottedal decreto hanno riguardato una minoreinfluenza della componente storica, unmaggior peso della perequazione dellefunzioni fondamentali rispetto a quellenon fondamentali, nonché una revisionemetodologica del calcolo dei fabbisogni edelle capacità fiscali;

secondo una relazione risalente almese di gennaio 2017 dall’Ufficio parla-mentare di bilancio e relativa alla ripar-tizione del fondo di solidarietà comunale,le suddette modifiche metodologiche com-porteranno effetti relativamente limitatirispetto alla distribuzione relativa al 2016.Dal punto di vista dimensionale per icomuni fino a 150 mila abitanti la revi-sione della metodologia 2017 rafforza l’im-patto distributivo 2016, mentre per legrandi città agisce in controtendenza ri-spetto ad essa. In complesso, rispetto alladistribuzione storica, nel 2017 sono pena-lizzati maggiormente i piccoli comuni, cheregistrano perdite superiori al 2 per centodelle risorse storiche, mentre sono favoritele grandi città, con un incremento dell’1,1per cento ed i comuni tra 5 e 50 milaabitanti. Tra le grandi città la nuovametodologia garantisce i maggiori beneficialla capitale con un incremento rispetto al2016 del 6,7 per cento. Anche Milano

riceve più trasferimenti rispetto alla situa-zione storica, anche se la revisione dellemetodologie e dei parametri operate nel2017 ne riducono il beneficio complessivo.Firenze, Taranto, Napoli e Genova sof-frono una riduzione delle risorse superioreal 3 per cento, e sono generalmente pe-nalizzati nella transizione al 2017. L’altragrande città maggiormente beneficiatadalle modifiche dei criteri di ripartizioneintrodotte nel 2017 è Ravenna, con unincremento pari al 2 per cento rispetto al2016, mentre quelle maggiormente pena-lizzate sono Verona, con una perdita pariall’1,8 per cento e Perugia con una perditapari all’1,6 per cento;

l’analisi evidenzia anche gli effettiredistributivi ipotizzabili quando, nel2021, la normativa è destinata ad andarea regime e la componente perequativaverrà applicata in misura rafforzata ri-spetto ad oggi. Infatti, secondo lo stessoUfficio parlamentare di bilancio la proie-zione del fondo al 2021, anno in cui il pesodella componente perequativa legata aifabbisogni standard, come si è visto, sali-rebbe al 40 per cento, evidenzia unagenerale amplificazione degli effetti distri-butivi: tra le grandi città Roma benefice-rebbe del maggiore incremento dei trasfe-rimenti, con un incremento pari al 16,5per cento delle risorse storiche, mentre lapenalizzazione più elevata la subirebberoFirenze e Napoli, con un decremento parial 10,5 per cento delle risorse storiche. Nelcomplesso circa il 90 per cento degli entisubirebbe variazioni di risorse contenutetra il –15 e + 15 per cento delle risorsestoriche;

la fotografia che restituisce l’analisidell’Ufficio parlamentare del bilancio, evi-denzia che dal punto di vista territoriale,la ripartizione del fondo 2017 confermauna riduzione delle risorse rispetto aquelle storiche per i comuni del nord, conuna perdita pari allo 0,9 per cento rispettoal passato (con maggiore pregiudizio perquelli del nord-ovest). Sono invece bene-ficiati dalla revisione del 2017 i comuni delcentro, con un incremento del 2,1 percento, ed in misura più limitata, i comuni

Atti Parlamentari — 38 — Camera dei Deputati

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del Sud, su cui la revisione ha comportatoun impatto molto limitato, con un incre-mento pari allo 0,5 per cento;

l’Ufficio parlamentare di bilancio sispinge a sentenziare che: « questo è pro-babilmente il risultato inevitabile dellacondizione di invarianza di risorse com-plessive per il livello comunale impostocon il passaggio al nuovo sistema pere-quativo e della contrazione degli spazifinanziari per il sistema delle autonomiedovuta alle manovre di consolidamento deiconti pubblici adottate negli ultimi anni,manovre che hanno inciso in particolaresulle risorse dei fondi destinati alla pere-quazione »;

mancando ancora l’individuazionedei livelli essenziali delle prestazioni dagarantire su tutto il territorio e datal’assenza di vincoli di destinazione deitrasferimenti perequativi e l’esistenza diun sistema di trasferimenti close-ended,l’assegnazione dei fabbisogni in base allesole funzioni di spesa standard, ovvero infunzione esclusivamente dei fattori di do-manda potenziale, rischierebbe di accor-ciare i divari ma al ribasso, riducendo ilivelli di servizi pubblici locali là dove sonooggi presenti e conseguenzialmente le-dendo fortemente la coesione attorno alprogetto perequativo;

quanto premesso dimostra che ilcammino verso un federalismo fiscalecompiuto è ancora lungo ed irto di osta-coli,

impegna il Governo:

1) ad assumere iniziative per completareil processo di definizione dei livelliessenziali delle prestazioni (Lep), qualilivelli inderogabili di quantità e qualitàdei servizi offerti da garantire su tuttoil territorio nazionale, anche al fine direndere più puntuale la stima deirelativi fabbisogni di spesa a caricodelle amministrazioni decentrate;

2) ad assumere iniziative per superarel’attuale sistema di perequazione fi-

scale basato esclusivamente sulla re-distribuzione orizzontale delle risorsetra enti decentrati, in favore di tra-sferimenti che garantiscano l’integralecopertura della spesa, al fine di cor-reggere le disparità territoriali nellacapacità di produrre servizi pubblicilocali;

3) a rivedere annualmente, in sede diapprovazione del disegno di legge dibilancio, la dotazione finanziaria delFondo di solidarietà comunale sullabase del fabbisogno finanziario emersodalle rilevazioni effettuate da Sose spa.

(1-01713) « Paglia, Marcon, Placido, Pasto-rino ».

La Camera,

premesso che:

la legge n. 42 del 2009, recantedelega al Governo in materia di federali-smo fiscale, ha rafforzato, nell’ambito delnuovo assetto dei rapporti economico-fi-nanziari tra i vari livelli di governo deli-neato dalla riforma dell’articolo 119 dellaCostituzione, l’autonomia impositiva deicomuni ed avviato un processo di fisca-lizzazione dei trasferimenti erariali in lorofavore. Obiettivo di fondo della medesimalegge è quello di improntare a criteri diefficienza, efficacia ed equità il sistemadella spesa pubblica locale, mediante ilsuperamento del criterio della cosiddetta« spesa storica », quale metodo di eroga-zione dei trasferimenti erariali, a favoredegli indicatori di fabbisogno standard, alfine di assicurare autonomia di spesa e dientrata agli Enti decentrati e, contestual-mente, favorire la loro massima respon-sabilizzazione;

il passaggio da un sistema chefinanzia indistintamente servizi ed ineffi-cienze, quale è il criterio della spesastorica, ad uno che finanzia esclusiva-mente il costo effettivo dei servizi, così daincentivare gli amministratori locali aduna maggiore responsabilizzazione e ga-rantire una maggiore trasparenza ed un

Atti Parlamentari — 39 — Camera dei Deputati

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elevato grado di efficienza ed efficacianella gestione della finanza pubblica, rap-presenta, senza ombra di dubbio, uno deipunti di forza della legge delega sul fede-ralismo fiscale;

l’attribuzione di entrate proprie èstata affiancata da un nuovo sistema diperequazione dei trasferimenti, al fine diassicurare alle amministrazioni locali lerisorse sufficienti per poter svolgere lefunzioni istituzionali loro assegnate, se-condo uno schema perequativo imperniatosulla distinzione tra spese riconducibilialle funzioni fondamentali dell’ente e perle quali lo Stato, al fine di assicurare sututto il territorio nazionale e ad un livellostandard, l’offerta di servizi pubblici es-senziali, avrebbe provveduto al loro inte-grale finanziamento mediante un fondoperequativo volto a coprire la differenzatra fabbisogni standard e capacità fiscali, espese riconducibili alle funzioni non fon-damentali rispetto alle quali si sarebbeprovveduto ad un loro parziale finanzia-mento attraverso un fondo perequativoorizzontale basato sulla capacità fiscaleper ciascun residente;

di contro, il sistema perequativoattuale, quale configurato dapprima con ildecreto legislativo n. 23 del 2011, in ma-teria di federalismo fiscale municipale, esuccessivamente con la legge n. 228 del2012, legge di stabilità per l’anno 2013, sidiscosta notevolmente dalle previsioni ini-ziali della legge delega, essendo passati inun primo momento dallo schema pere-quativo originariamente previsto, all’istitu-zione di un fondo Sperimentale di riequi-librio (FSR) a carattere transitorio, volto agarantire una progressiva ed equilibrataassegnazione di tributi propri agli enti inquestione, per approdare, infine, all’istitu-zione di un fondo di solidarietà comunale(FSC), reso permanente a partire dall’anno2014 e la cui mission principale è quelladi mitigare quel gap (generato dal diffe-rente gettito immobiliare risultante dalladifferente capacità fiscale), tra enti piùricchi ed enti meno ricchi;

a partire dal 1977 fino, come si èanzi detto, al 2009, i trasferimenti agli enti

locali sono stati dettati dalla logica della« spesa storica », in virtù della quale annodopo anno venivano semplicemente reite-rati senza alcun riguardo al bisogno ef-fettivo del comune beneficiario, né alla suacapacità di farvi fronte con entrate pro-prie. A decorrere dal 2010, in piena sta-gione di « spending review », quando anchegli enti locali sono stati chiamati a con-tribuire al raggiungimento degli obiettivi difinanza pubblica, la spesa storica soste-nuta dagli stessi è stata soggetta a robustitagli lineari e nel medesimo anno, anche alfine di efficientare l’operazione di taglio,ha preso l’avvio un processo di standar-dizzazione della spesa locale volto a de-terminare il fabbisogno finanziario (cosid-detto fabbisogno standard) di un ente inbase alle condizioni di contesto (caratte-ristiche territoriali, aspetti socio-demogra-fici della popolazione residente e livellodei servizi), nell’ambito dei quali offre undeterminato servizio. Pertanto i fabbisognidi spesa standardizzati relativi alle fun-zioni fondamentali hanno assunto nell’at-tribuzione delle risorse agli enti locali unruolo centrale;

la legge di stabilità 2014 ha modi-ficato la disciplina del fondo di solidarietàcomunale, eliminando il limite temporaledi vigenza fissato inizialmente al 2014 etrasformandone la natura da transitoria adefinitiva, dando così avvio, a partire dal2015, al sistema di trasferimenti perequa-tivi delle spese correnti. La medesimalegge nel dettare i nuovi criteri di ripartodel Fondo ha stabilito che una quotagradualmente crescente dei trasferimentiai comuni (pari al 20 per cento nel primoanno, al 30 per cento nel secondo, al 40per cento nel terzo anno, al 55 per centonel quarto anno e così via, per arrivare al100 per cento a partire dall’anno 2021 del50 per cento della sua dotazione), vengaallocata, con riferimento allo svolgimentodelle loro funzioni fondamentali, tenendoconto della differenza tra i fabbisognistandard e la loro capacità fiscale. Ciò alfine di garantire agli enti locali che nonriescono a finanziare con entrate proprie

Atti Parlamentari — 40 — Camera dei Deputati

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le funzioni fondamentali lo stesso livello distandard offerto su tutto il territorio na-zionale;

il fondo di solidarietà comunaledell’anno 2017 vale complessivamentecirca 6,1 miliardi di euro, suddivisi in duequote: la prima, pari a 2.349.734.365 euro(1.885.643.346 per i comuni delle regioniordinarie e 464.091.019 per quelli di Si-cilia e Sardegna) viene assegnata sulla basedi parametri perequativi; la seconda, chevale 3.832.190.376 euro, serve invece acompensare i mancati gettiti Imu e Tasiderivanti dalle detassazioni introdottedalla legge di stabilità 2016;

da quest’anno nelle regioni a sta-tuto ordinario, la perequazione è orientatasolo per il 60 per cento dalla spesa storica,mentre per il restante 40 per cento rile-vano i differenziali fra capacità fiscali efabbisogni standard, che lo scorso annopesavano per il 30 per cento e che entroil 2021 saranno l’unico fattore considerato.Diverso trattamento per Sicilia e Sardegna,per le quali al riparto si applicano ancorail 100 dei parametri che regolavano l’ero-gazione dei vecchi trasferimenti erariali.Nessuna novità per la seconda quota(quella « compensativa »), per cui sonoconfermati gli importi 2016, a loro voltabasati sui gettiti effettivi 2015;

i ritardi sulla corretta definizionedei livelli essenziali delle prestazioni (Lep)e dei fabbisogni standard e, soprattutto, lacostituzione del Fondo di perequazione,non più a carico dello Stato ma a caricodegli enti locali, stanno alla base dellacattiva implementazione del processo difederalismo fiscale. Infatti i fabbisognistandard sono attualmente definiti per al-cune funzioni fondamentali (istruzione easilo nido) in base a funzioni di costo chevalorizzano i livelli dei servizi vigenti enon a quelle standard: ciò rischia di in-gessare il divario esistente tra i territoriper mezzo di un meccanismo che, a paritàdi capacità fiscali, assegna maggiori fab-bisogni ai comuni con un maggior numerodi servizi presenti;

il decreto del Presidente del Con-siglio dei ministri che definisce i nuovi

fabbisogni standard per l’anno 2017, sullabase di una metodologia completamentenuova e volta a calcolare in modo piùsemplice e più efficiente il fabbisogno diogni comune, enfatizza per la prima voltanon solo la mera dimensione del costo, maanche quella del livello di servizio offerto.Più precisamente le innovazioni introdottedal decreto hanno riguardato una minoreinfluenza della componente storica, unmaggior peso della perequazione dellefunzioni fondamentali rispetto a quellenon fondamentali, nonché una revisionemetodologica del calcolo dei fabbisogni edelle capacità fiscali;

secondo una relazione risalente almese di gennaio 2017 dall’Ufficio parla-mentare di bilancio e relativa alla ripar-tizione del fondo di solidarietà comunale,le suddette modifiche metodologiche com-porteranno effetti relativamente limitatirispetto alla distribuzione relativa al 2016.Dal punto di vista dimensionale per icomuni fino a 150 mila abitanti la revi-sione della metodologia 2017 rafforza l’im-patto distributivo 2016, mentre per legrandi città agisce in controtendenza ri-spetto ad essa. In complesso, rispetto alladistribuzione storica, nel 2017 sono pena-lizzati maggiormente i piccoli comuni, cheregistrano perdite superiori al 2 per centodelle risorse storiche, mentre sono favoritele grandi città, con un incremento dell’1,1per cento ed i comuni tra 5 e 50 milaabitanti. Tra le grandi città la nuovametodologia garantisce i maggiori beneficialla capitale con un incremento rispetto al2016 del 6,7 per cento. Anche Milanoriceve più trasferimenti rispetto alla situa-zione storica, anche se la revisione dellemetodologie e dei parametri operate nel2017 ne riducono il beneficio complessivo.Firenze, Taranto, Napoli e Genova sof-frono una riduzione delle risorse superioreal 3 per cento, e sono generalmente pe-nalizzati nella transizione al 2017. L’altragrande città maggiormente beneficiatadalle modifiche dei criteri di ripartizioneintrodotte nel 2017 è Ravenna, con unincremento pari al 2 per cento rispetto al2016, mentre quelle maggiormente pena-lizzate sono Verona, con una perdita pari

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all’1,8 per cento e Perugia con una perditapari all’1,6 per cento;

l’analisi evidenzia anche gli effettiredistributivi ipotizzabili quando, nel2021, la normativa è destinata ad andarea regime e la componente perequativaverrà applicata in misura rafforzata ri-spetto ad oggi. Infatti, secondo lo stessoUfficio parlamentare di bilancio la proie-zione del fondo al 2021, anno in cui il pesodella componente perequativa legata aifabbisogni standard, come si è visto, sali-rebbe al 40 per cento, evidenzia unagenerale amplificazione degli effetti distri-butivi: tra le grandi città Roma benefice-rebbe del maggiore incremento dei trasfe-rimenti, con un incremento pari al 16,5per cento delle risorse storiche, mentre lapenalizzazione più elevata la subirebberoFirenze e Napoli, con un decremento parial 10,5 per cento delle risorse storiche. Nelcomplesso circa il 90 per cento degli entisubirebbe variazioni di risorse contenutetra il –15 e + 15 per cento delle risorsestoriche;

la fotografia che restituisce l’analisidell’Ufficio parlamentare del bilancio, evi-denzia che dal punto di vista territoriale,la ripartizione del fondo 2017 confermauna riduzione delle risorse rispetto aquelle storiche per i comuni del nord, conuna perdita pari allo 0,9 per cento rispettoal passato (con maggiore pregiudizio perquelli del nord-ovest). Sono invece bene-ficiati dalla revisione del 2017 i comuni delcentro, con un incremento del 2,1 percento, ed in misura più limitata, i comunidel Sud, su cui la revisione ha comportatoun impatto molto limitato, con un incre-mento pari allo 0,5 per cento;

l’Ufficio parlamentare di bilancio sispinge a sentenziare che: « questo è pro-babilmente il risultato inevitabile dellacondizione di invarianza di risorse com-plessive per il livello comunale impostocon il passaggio al nuovo sistema pere-quativo e della contrazione degli spazifinanziari per il sistema delle autonomie

dovuta alle manovre di consolidamento deiconti pubblici adottate negli ultimi anni,manovre che hanno inciso in particolaresulle risorse dei fondi destinati alla pere-quazione »;

mancando ancora l’individuazionedei livelli essenziali delle prestazioni dagarantire su tutto il territorio e datal’assenza di vincoli di destinazione deitrasferimenti perequativi e l’esistenza diun sistema di trasferimenti close-ended,l’assegnazione dei fabbisogni in base allesole funzioni di spesa standard, ovvero infunzione esclusivamente dei fattori di do-manda potenziale, rischierebbe di accor-ciare i divari ma al ribasso, riducendo ilivelli di servizi pubblici locali là dove sonooggi presenti e conseguenzialmente le-dendo fortemente la coesione attorno alprogetto perequativo;

quanto premesso dimostra che ilcammino verso un federalismo fiscalecompiuto è ancora lungo ed irto di osta-coli,

impegna il Governo:

1) ad assumere iniziative per completareil processo di definizione dei livelliqualitativi standard delle prestazioni,quali livelli inderogabili di quantità equalità dei servizi offerti da garantiresu tutto il territorio nazionale, ancheal fine di rendere più puntuale lastima dei relativi fabbisogni di spesa acarico delle amministrazioni decen-trate;

2) a rivedere annualmente, in sede diapprovazione del disegno di legge dibilancio, la dotazione finanziaria delFondo di solidarietà comunale sullabase del fabbisogno finanziario emersodalle rilevazioni effettuate da Sose spa.

(1-01713) (Testo modificato nel corso dellaseduta) « Paglia, Marcon, Pla-cido, Pastorino ».

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DISEGNO DI LEGGE: S. 2874 – RENDICONTO GENE-RALE DELL’AMMINISTRAZIONE DELLO STATO PER L’E-SERCIZIO FINANZIARIO 2016 (APPROVATO DAL SENATO)

(A.C. 4638)

A.C. 4638 – Articolo 1

ARTICOLO 1 DEL DISEGNO DI LEGGE NEL TESTODELLA COMMISSIONE IDENTICO A QUELLO APPROVATO DAL SENATO

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A.C. 4638 – Articolo 2

ARTICOLO 2 DEL DISEGNO DI LEGGE NEL TESTODELLA COMMISSIONE IDENTICO A QUELLO APPROVATO DAL

SENATO

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A.C. 4638 – Articolo 3

ARTICOLO 3 DEL DISEGNO DI LEGGE NEL TESTODELLA COMMISSIONE IDENTICO A QUELLO APPROVATO DAL

SENATO

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A.C. 4638 – Articolo 4

ARTICOLO 4 DEL DISEGNO DI LEGGE NEL TESTODELLA COMMISSIONE IDENTICO A QUELLO APPROVATO DAL

SENATO

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A.C. 4638 – Articolo 5

ARTICOLO 5 DEL DISEGNO DI LEGGE NEL TESTODELLA COMMISSIONE IDENTICO A QUELLO APPROVATO DAL

SENATO

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A.C. 4638 – Articolo 6

ARTICOLO 6 DEL DISEGNO DI LEGGE NEL TESTODELLA COMMISSIONE IDENTICO A QUELLO APPROVATO DAL

SENATO

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A.C. 4638 – Articolo 7

ARTICOLO 7 DEL DISEGNO DI LEGGE NEL TESTODELLA COMMISSIONE IDENTICO A QUELLO APPROVATO DAL

SENATO

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A.C. 4638 – Articolo 8

ARTICOLO 8 DEL DISEGNO DI LEGGE NEL TESTODELLA COMMISSIONE IDENTICO A QUELLO APPROVATO DAL

SENATO

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A.C. 4638 – Articolo 9

ARTICOLO 9 DEL DISEGNO DI LEGGE NEL TESTODELLA COMMISSIONE IDENTICO A QUELLO APPROVATO DAL

SENATO

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DISEGNO DI LEGGE: S. 2875 – DISPOSIZIONI PER L’AS-SESTAMENTO DEL BILANCIO DELLO STATO E DEI BI-LANCI DELLE AMMINISTRAZIONI AUTONOME PER L’ANNOFINANZIARIO 2017 (APPROVATO DAL SENATO) (A.C. 4639)

A.C. 4639 – Articolo 1

ARTICOLO 1 DEL DISEGNO DI LEGGENEL TESTO DELLA COMMISSIONEIDENTICO A QUELLO APPROVATO DAL

SENATO E ANNESSE TABELLE

ART. 1.

(Disposizioni generali).

1. Nello stato di previsione dell’entratae negli stati di previsione dei Ministeri,approvati con legge 11 dicembre 2016,n. 232, sono introdotte, per l’anno finan-ziario 2017, le variazioni di cui alle an-nesse tabelle.

EMENDAMENTI SEGNALATIPER LA VOTAZIONE

PROPOSTE EMENDATIVE RIFERITE AL-L’ARTICOLO 1 DEL DISEGNO DI LEGGE

ART. 1.

(Disposizioni generali)

Allo stato di previsione del Ministerodell’economia e delle finanze, missione 23 –

Fondi da ripartire, programma 23.1 –Fondi da assegnare, apportare le seguentivariazioni:

2017:

CP: –138.000.000;

CS: –138.000.000.

Conseguentemente, allo stato di previ-sione del Ministero del lavoro e delle po-litiche sociali, missione 3 – Diritti sociali,politiche sociali e famiglia, programma 3.2– Trasferimenti assistenziali a enti previ-denziali, finanziamento nazionale spesasociale, programmazione, monitoraggio evalutazione politiche sociali e di inclusioneattiva, apportare le seguenti variazioni:

2017:

CP: +138.000.000;

CS: +138.000.000.

Tab. 2. 1. (ex Tab. 2. 1.) Palese, AlbertoGiorgetti, Milanato, Prestigiacomo.

Allo stato di previsione del Ministerodell’economia e delle finanze, missione 23 –Fondi da ripartire, programma 23.1 –Fondi da assegnare, apportare le seguentivariazioni:

2017:

CP: –5.000.000;

CS: –5.000.000.

Atti Parlamentari — 57 — Camera dei Deputati

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Conseguentemente, allo stato di previ-sione del Ministero del lavoro e delle po-litiche sociali, missione 3 – Diritti sociali,politiche sociali e famiglia, programma 3.2– Trasferimenti assistenziali a enti previ-denziali, finanziamento nazionale spesasociale, programmazione, monitoraggio evalutazione politiche sociali e di inclusioneattiva, apportare le seguenti variazioni:

2017:

CP: +5.000.000;

CS: +5.000.000.

Tab. 2. 2. (ex Tab. 2. 2.) Colonnese,Mantero, Grillo, Nesci, Silvia Giordano,Lorefice, Baroni.

Allo stato di previsione del Ministerodell’economia e delle finanze, missione 23 –Fondi da ripartire, programma 23.1 –Fondi da assegnare, apportare le seguentivariazioni:

2017:

CP: –2.500.000;

CS: –2.500.000.

Conseguentemente, allo stato di previ-sione del Ministero della salute, missione 1– Tutela della salute, programma 1.7 –Vigilanza sugli enti e sicurezza delle cure,apportare le seguenti variazioni:

2017:

CP: +2.500.000;

CS: +2.500.000.

Tab. 2. 3. (ex Tab. 2. 4.) Lorefice, Colon-nese, Grillo, Nesci, Mantero, Di Vita,Silvia Giordano, Baroni.

Allo stato di previsione del Ministerodell’economia e delle finanze, missione 23 –

Fondi da ripartire, programma 23.1 –Fondi da assegnare, apportare le seguentivariazioni:

2017:

CP: –1.000.000;

CS: –1.000.000.

Conseguentemente, allo stato di previ-sione del Ministero della salute, missione 1– Tutela della salute, programma 1.7 –Vigilanza sugli enti e sicurezza delle cure,apportare le seguenti variazioni:

2017:

CP: +1.000.000;

CS: +1.000.000.

Tab. 2. 4. (ex Tab. 2. 5.) Lorefice, SilviaGiordano, Nesci, Colonnese, Mantero,Grillo, Baroni.

Allo stato di previsione del Ministerodell’economia e delle finanze, missione 23 –Fondi da ripartire, programma 23.1 –Fondi da assegnare, apportare le seguentivariazioni:

2017:

CP: –500.000;

CS: –500.000.

Conseguentemente, allo stato di previ-sione del Ministero della salute, missione 1– Tutela della salute, programma 1.3 –Programmazione del Servizio SanitarioNazionale per l’erogazione dei Livelli Es-senziali di Assistenza, apportare le seguentivariazioni:

2017:

CP: +500.000;

CS: +500.000.

Tab. 2. 5. (ex Tab. 2. 6.) Nesci, SilviaGiordano, Lorefice, Mantero, Grillo,Colonnese, Baroni.

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Allo stato di previsione del Ministerodell’economia e delle finanze, missione 23 –Fondi da ripartire, programma 23.1 –Fondi da assegnare, apportare le seguentivariazioni:

2017:

CP: –500.000;

CS: –500.000.

Conseguentemente, allo stato di previ-sione del Ministero della salute, missione 1,Tutela della salute, programma 1.4 – Re-golamentazione e vigilanza in materia diprodotti farmaceutici ed altri prodotti sa-nitari ad uso umano, apportare le seguentivariazioni:

2017:

CP: +500.000;

CS: +500.000.

Tab. 2. 6. (ex Tab. 2. 7.) Nesci, SilviaGiordano, Lorefice, Mantero, Grillo,Colonnese, Baroni.

Allo stato di previsione del Ministerodell’economia e delle finanze, missione 23 –Fondi da ripartire, programma 23.2 –Fondi di riserva e speciali, apportare leseguenti variazioni:

2017:

CP: –1.000.000;

CS: –1.000.000.

Conseguentemente, allo stato di previ-sione del Ministero del lavoro e delle po-litiche sociali, missione 3 – Diritti sociali,politiche sociali e famiglia, programma 3.2– Trasferimenti assistenziali a enti previ-denziali, finanziamento nazionale spesasociale, programmazione, monitoraggio evalutazione politiche sociali e di inclusioneattiva, apportare le seguenti variazioni:

2017:

CP: +1.000.000;

CS: +1.000.000.

Tab. 2. 7. (ex Tab. 2. 8.) Silvia Giordano,Lorefice, Mantero, Nesci, Grillo, Colon-nese, Baroni.

Allo stato di previsione del Ministero dellavoro e delle politiche sociali, missione 3– Diritti sociali, politiche sociali e famiglia,programma 3.2 – Trasferimenti assisten-ziali a enti previdenziali, finanziamentonazionale spesa sociale, programmazione,monitoraggio e valutazione politiche so-ciali e di inclusione attiva, apportare leseguenti variazioni:

2017:

CP: +600.000.000;

CS: +600.000.000.

Conseguentemente, allo stato di previ-sione del Ministero dell’interno, missione 5– Immigrazione, accoglienza e garanziadei diritti, programma 5.1 – Flussi migra-tori, interventi per lo sviluppo della coe-sione sociale, garanzia dei diritti, rapporticon le confessioni religiose, apportare leseguenti variazioni:

2017:

CP: –600.000.000;

CS: –600.000.000.

Tab. 4. 1. (ex Tab. 4. 1.) Palese, AlbertoGiorgetti, Milanato, Prestigiacomo.

Allo stato di previsione del Ministero dellavoro e delle politiche sociali, missione 3– Diritti sociali, politiche sociali e famiglia,programma 3.2 – Trasferimenti assisten-ziali a enti previdenziali, finanziamentonazionale spesa sociale, programmazione,monitoraggio e valutazione politiche so-ciali e di inclusione attiva, apportare leseguenti variazioni:

2017:

CP: +500.000.000;

CS: +500.000.000.

Atti Parlamentari — 59 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO A AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 28 SETTEMBRE 2017 — N. 860

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Conseguentemente, allo stato di previ-sione del Ministero dell’interno, missione 5– Immigrazione, accoglienza e garanziadei diritti, programma 5.1 – Flussi migra-tori, interventi per lo sviluppo della coe-sione sociale, garanzia dei diritti, rapporticon le confessioni religiose, apportare leseguenti variazioni:

2017:

CP: –500.000.000;

CS: –500.000.000.

Tab. 4. 2. (ex Tab. 4. 3.) Palese, AlbertoGiorgetti, Milanato, Prestigiacomo.

Allo stato di previsione del Ministero dellavoro e delle politiche sociali, missione 3– Diritti sociali, politiche sociali e famiglia,programma 3.2 – Trasferimenti assisten-ziali a enti previdenziali, finanziamentonazionale spesa sociale, programmazione,monitoraggio e valutazione politiche so-ciali e di inclusione attiva, apportare leseguenti variazioni:

2017:

CP: +100.000.000;

CS: +100.000.000.

Conseguentemente, allo stato di previ-sione del Ministero dell’interno, missione 5– Immigrazione, accoglienza e garanziadei diritti, programma 5.1 – Flussi migra-tori, interventi per lo sviluppo della coe-sione sociale, garanzia dei diritti, rapporticon le confessioni religiose, apportare leseguenti variazioni:

2017:

CP: –100.000.000;

CS: –100.000.000.

Tab. 4. 3. (ex Tab. 4. 2.) Palese, AlbertoGiorgetti, Milanato, Prestigiacomo.

Allo stato di previsione del Ministerodell’interno, missione 3 – Ordine pubblicoe sicurezza, programma 3.1 – Contrasto al

crimine, tutela dell’ordine e della sicu-rezza pubblica, apportare le seguenti va-riazioni:

2017:

CP: + 600.000.000;

CS: + 600.000.000.

Conseguentemente, al medesimo stato diprevisione, missione 5 – Immigrazione,accoglienza e garanzia dei diritti, pro-gramma 5.1 – Flussi migratori, interventiper lo sviluppo della coesione sociale,garanzia dei diritti, rapporti con le con-fessioni religiose, apportare le seguenti va-riazioni:

2017:

CP: –600.000.000;

CS: –600.000.000.

Tab. 8. 1. (ex Tab. 8. 1.) Guidesi.

Allo stato di previsione del Ministerodell’interno, missione 3 – Ordine pubblicoe sicurezza, programma 3.1 – Contrasto alcrimine, tutela dell’ordine e della sicu-rezza pubblica, apportare le seguenti va-riazioni:

2017:

CP: + 450.000.000;

CS: + 450.000.000.

Conseguentemente, al medesimo stato diprevisione, missione 5 – Immigrazione,accoglienza e garanzia dei diritti, pro-gramma 5.1 – Flussi migratori, interventiper lo sviluppo della coesione sociale,garanzia dei diritti, rapporti con le con-fessioni religiose, apportare le seguenti va-riazioni:

2017:

CP: –450.000.000;

CS: –450.000.000.

Tab. 8. 2. (ex Tab. 8. 2. ) Guidesi.

Atti Parlamentari — 60 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO A AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 28 SETTEMBRE 2017 — N. 860

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Allo stato di previsione del Ministerodell’interno, missione 3 – Ordine pubblicoe sicurezza, programma 3.2 – Serviziopermanente dell’Arma dei Carabinieri perla tutela dell’ordine e la sicurezza pub-blica, apportare le seguenti variazioni:

2017:

CP: + 450.000.000;

CS: + 450.000.000.

Conseguentemente, al medesimo stato diprevisione, missione 5 – Immigrazione,accoglienza e garanzia dei diritti, pro-gramma 5.1 – Flussi migratori, interventiper lo sviluppo della coesione sociale,garanzia dei diritti, rapporti con le con-fessioni religiose, apportare le seguenti va-riazioni:

2017:

CP: –450.000.000;

CS: –450.000.000.

Tab. 8. 3. (ex Tab. 8. 4.) Guidesi.

Allo stato di previsione del Ministerodell’interno, missione 3 – Ordine pubblicoe sicurezza, programma 3.3 – Pianifica-zione e coordinamento Forze di polizia,apportare le seguenti variazioni:

2017:

CP: + 450.000.000;

CS: + 450.000.000.

Conseguentemente, al medesimo stato diprevisione, missione 5 – Immigrazione,accoglienza e garanzia dei diritti, pro-gramma 5.1 – Flussi migratori, interventiper lo sviluppo della coesione sociale,garanzia dei diritti, rapporti con le con-fessioni religiose, apportare le seguenti va-riazioni:

2017:

CP: –450.000.000;

CS: –450.000.000.

Tab. 8. 4. (ex Tab. 8. 6.) Guidesi.

Allo stato di previsione del Ministerodell’interno, missione 4 – Soccorso civile,programma 4.2 – Prevenzione dal rischioe soccorso pubblico, apportare le seguentivariazioni:

2017:

CP: + 600.000.000;

CS: + 600.000.000.

Conseguentemente, al medesimo stato diprevisione, missione 5 – Immigrazione,accoglienza e garanzia dei diritti, pro-gramma 5.1 – Flussi migratori, interventiper lo sviluppo della coesione sociale,garanzia dei diritti, rapporti con le con-fessioni religiose, apportare le seguenti va-riazioni:

2017:

CP: –600.000.000;

CS: –600.000.000.

Tab. 8. 5. (ex Tab. 8. 7.) Guidesi.

Allo stato di previsione del Ministerodell’interno, missione 4 – Soccorso civile,programma 4.2 – Prevenzione dal rischioe soccorso pubblico, apportare le seguentivariazioni:

2017:

CP: + 450.000.000;

CS: + 450.000.000.

Conseguentemente, al medesimo stato diprevisione, missione 5 – Immigrazione,accoglienza e garanzia dei diritti, pro-gramma 5.1 – Flussi migratori, interventiper lo sviluppo della coesione sociale,garanzia dei diritti, rapporti con le con-fessioni religiose, apportare le seguenti va-riazioni:

2017:

CP: –450.000.000;

CS: –450.000.000.

Tab. 8. 6. (ex Tab. 8. 8.) Guidesi.

Atti Parlamentari — 61 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO A AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 28 SETTEMBRE 2017 — N. 860

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Allo stato di previsione del Ministerodelle infrastrutture e dei trasporti, missione1 – Infrastrutture pubbliche e logistica,programma 1.4 – Opere strategiche, edi-lizia statale ed interventi speciali e perpubbliche calamità, apportare le seguentivariazioni:

2017:

CP: +1.000.000;

CS: +1.000.000.

Conseguentemente, al medesimo stato diprevisione, missione 2 – Diritto alla mo-bilità e sviluppo dei sistemi di trasporto,programma 2.2 – Sviluppo e sicurezza deltrasporto aereo, apportare le seguenti va-riazioni:

2017:

CP: –1.000.000;

CS: –1.000.000.

Tab. 10. 1. (ex Tab. 10. 1.) Cristian Ian-nuzzi.

Allo stato di previsione del Ministerodella salute, missione 1 – Tutela dellasalute, programma 1.3 – Programmazionedel Servizio Sanitario Nazionale per l’e-rogazione dei Livelli Essenziali di Assi-stenza, apportare le seguenti variazioni:

2017:

CP: +2.000.000;

CS: +2.000.000.

Conseguentemente, al medesimo stato diprevisione, missione 1 – Tutela della sa-lute, programma 1.7 – Vigilanza sugli entie sicurezza delle cure, apportare le seguentivariazioni:

2017:

CP: –2.000.000;

CS: –2.000.000.

Tab. 14. 1. (ex Tab. 14. 1.) Grillo, Man-tero, Silvia Giordano, Lorefice, Nesci,Colonnese, Baroni.

A.C. 4639 – Articolo 2

ARTICOLO 2 DEL DISEGNO DI LEGGENEL TESTO DELLA COMMISSIONEIDENTICO A QUELLO APPROVATO DAL

SENATO

ART. 2.

(Stato di previsione del Ministero dell’econo-mia e delle finanze e disposizioni relative).

1. All’articolo 3, comma 2, della legge11 dicembre 2016, n. 232, le parole:« 59.500 milioni di euro », tenuto conto diquanto previsto dall’articolo 27, comma 1,del decreto-legge 23 dicembre 2016,n. 237, convertito, con modificazioni, dallalegge 17 febbraio 2017, n. 15, sono sosti-tuite dalle seguenti: « 79.500 milioni dieuro ».

2. All’articolo 3, comma 3, della legge11 dicembre 2016, n. 232, le parole:« 5.000 milioni di euro » e « 14.000 milionidi euro » sono sostituite, rispettivamente,dalle seguenti: « 2.000 milioni di euro » e« 17.000 milioni di euro ».

3. All’articolo 3, comma 5, della legge11 dicembre 2016, n. 232, le parole:« 1.200 milioni di euro », « 400 milioni dieuro » e « 6.920 milioni di euro » sonosostituite, rispettivamente, dalle seguenti:« 1.500 milioni di euro », « 399,5 milioni dieuro » e « 6.431 milioni di euro ».

A.C. 4639 – Articolo 3

ARTICOLO 3 DEL DISEGNO DI LEGGENEL TESTO DELLA COMMISSIONEIDENTICO A QUELLO APPROVATO DAL

SENATO

ART. 3.

(Disposizioni diverse).

1. All’articolo 18, comma 30, primoperiodo, della legge 11 dicembre 2016,n. 232, le parole: « da ripartire » sonosoppresse e dopo le parole: « per l’anno

Atti Parlamentari — 62 — Camera dei Deputati

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finanziario 2017 » sono aggiunte le se-guenti: « , ovvero, al fine di accelerarel’estinzione delle suddette partite, ad as-segnare direttamente le medesime risorse,anche in conto residui, all’istituto gestoredella tesoreria dello Stato, il quale prov-vede alla relativa sistemazione fornendo alMinistero dell’economia e delle finanze –Dipartimento della Ragioneria generaledello Stato e alla competente Amministra-zione ogni elemento informativo utile delleoperazioni effettuate di individuazione eregolazione di ciascuna partita, secondo loschema trasmesso dal Dipartimento dellaRagioneria generale dello Stato ».

EMENDAMENTI NON SEGNALATIPER LA VOTAZIONE

Allo stato di previsione del Ministerodell’interno, missione 3 – Ordine pubblicoe sicurezza, programma 3.2 – Serviziopermanente dell’Arma dei Carabinieri perla tutela dell’ordine e la sicurezza pub-blica, apportare le seguenti variazioni:

2017:

CP: + 600.000.000;

CS: + 600.000.000.

Conseguentemente, al medesimo stato diprevisione, missione 5 – Immigrazione,accoglienza e garanzia dei diritti, pro-gramma 5.1 – Flussi migratori, interventiper lo sviluppo della coesione sociale,garanzia dei diritti, rapporti con le con-fessioni religiose, apportare le seguenti va-riazioni:

2017:

CP: –600.000.000;

CS: –600.000.000.

Tab. 8. 7. (ex Tab. 8. 3.) Guidesi.

Allo stato di previsione del Ministerodell’interno, missione 3 – Ordine pubblico

e sicurezza, programma 3.3 – Pianifica-zione e coordinamento Forze di polizia,apportare le seguenti variazioni:

2017:

CP: + 600.000.000;

CS: + 600.000.000.

Conseguentemente, al medesimo stato diprevisione, missione 5 – Immigrazione,accoglienza e garanzia dei diritti, pro-gramma 5.1 – Flussi migratori, interventiper lo sviluppo della coesione sociale,garanzia dei diritti, rapporti con le con-fessioni religiose, apportare le seguenti va-riazioni:

2017:

CP: –600.000.000;

CS: –600.000.000.

Tab. 8. 8. (ex Tab. 8. 5.) Guidesi.

Allo stato di previsione del Ministerodell’interno, missione 5 – Immigrazione,accoglienza e garanzia dei diritti, pro-gramma 5.1 – Flussi migratori, interventiper lo sviluppo della coesione sociale,garanzia dei diritti, rapporti con le con-fessioni religiose, apportare le seguenti va-riazioni:

2017:

CP: –1.000.000;

CS: –1.000.000.

Conseguentemente, allo stato di previ-sione del Ministero delle infrastrutture e deitrasporti, missione 1 – Infrastrutture pub-bliche e logistica, programma 1.4 – Operestrategiche, edilizia statale ed interventispeciali e per pubbliche calamità, appor-tare le seguenti variazioni:

2017:

CP: +1.000.000;

CS: +1.000.000.

Tab. 8. 9. (ex Tab. 8. 9.) Cristian Ian-nuzzi.

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Allo stato di previsione del Ministerodell’ambiente e della tutela del territorio edel mare, missione 1 – Sviluppo sostenibilee tutela del territorio e dell’ambiente,programma 1.8 – Programmi e interventiper il governo dei cambiamenti climatici,gestione ambientale ed energie rinnovabili,apportare le seguenti variazioni:

2017:

CP: +1.000.000;

CS: +1.000.000.

Conseguentemente, allo stato di previ-sione del Ministero delle infrastrutture e deitrasporti, missione 2 – Diritto alla mobilitàe sviluppo dei sistemi di trasporto, pro-gramma 2.2 – Sviluppo e sicurezza deltrasporto aereo, apportare le seguenti va-riazioni:

2017:

CP: –1.000.000;

CS: –1.000.000.

Tab. 9. 1. (ex Tab. 9. 1.) Cristian Ian-nuzzi.

Atti Parlamentari — 64 — Camera dei Deputati

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LE TABELLE RECANTI LE VARIAZIONI ALLO STATO DIPREVISIONE DELL’ENTRATA E AGLI STATI DI PREVI-SIONE DELLA SPESA, CON GLI ELENCHI AD ESSE ALLE-GATI, SONO STATE APPROVATE NEL TESTO PROPOSTO

DAL GOVERNO, CON LE SEGUENTI MODIFICAZIONI

Sono di seguito riportate esclusivamente le voci per le quali ilSenato ha approvato modificazioni e integrazioni alle varia-zioni proposte dal Governo. Le parti modificate sono stampatein neretto. Per le restanti parti delle Tabelle, nel testo del

Governo, si rinvia allo stampato A.C. 4639.

Atti Parlamentari — 65 — Camera dei Deputati

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A.C. 4639 – Ordini del giorno

ORDINI DEL GIORNO

La Camera,

premesso che:

il disegno di legge di Assestamentodel bilancio dello Stato per l’anno finan-ziario 2017, relativamente alle voci diBilancio del Ministero della Salute, rimo-dula alcuni importi riguardanti i trasferi-menti alle famiglie per la liquidazionedelle transazioni da stipulare con soggettiemotrasfusi danneggiati, e per gli inden-nizzi e risarcimenti a favore di coloro chesono stati danneggiati da vaccini obbliga-tori e trasfusioni;

in particolare, relativamente allaMissione Tutela della salute, Programma20.7, i capitoli 2401 « Somme dovute per laliquidazione delle transazioni da stipularecon soggetti emotrasfusi, danneggiati dasangue, ecc. », e 2409 « Somme dovute atitolo di indennizzo e risarcimento ai sog-getti danneggiati da complicanze di tipoirreversibile, ecc. », presentano un sensi-bile incremento dei residui pari, rispetti-vamente, a 87 milioni e a 48 milioni dieuro, per complessivi 135 milioni di euro;

si evidenzia peraltro come il citatocapitolo 2401, relativo alle somme neces-sarie alla liquidazione delle transazioni dastipulare con i danneggiati da emoderivatiinfetti, presenta una riduzione di cassaproposta pari a 100 milioni di euro; laquantità elevata dei residui segnalano, tral’altro, il ritardo dell’Amministrazione nelrisarcire e liquidare gli importi dovuti agliaventi diritto,

impegna il Governo

a dar seguito ai pagamenti e a garantire,anche attraverso la necessaria dotazione dipersonale e risorse all’Amministrazionecompetente, la liquidazione degli importi a

titolo di equa riparazione entro il 2017,evitando che le somme iscritte in bilancionei residui cadano in perenzione.

9/4639/1. Fossati, Murer, Melilla, Fonta-nelli, Albini, Capodicasa, Palese.

La Camera,

premesso che:

Il disegno di legge in esame recadisposizioni per l’assestamento del bilan-cio dello Stato e dei bilanci delle Ammi-nistrazioni autonome per l’anno finanzia-rio 2017;

gli interventi riguardanti lo stato diprevisione del Ministero del lavoro e dellepolitiche sociali hanno visto apportare unariduzione sia alla previsione di compe-tenza che di cassa relativa alla missionePolitiche previdenziali, pari rispettiva-mente a 1.171.518.605 di euro e1.171.519.659 di euro;

poiché entro il prossimo 31 dicem-bre dovrà essere predisposto il provvedi-mento interministeriale che consentirà dielevare a 67 anni l’età di accesso allapensione a decorrere dal 1o gennaio 2019;

l’ulteriore adeguamento dell’etàpensionabile sarebbe il terzo in pochianni, dopo quelli effettuati nel 2013 e nel2016;

l’ulteriore innalzamento dell’etàpensionistica oltre a confermare il datoche vede l’Italia come il paese europeo incui è prevista l’età più elevata per l’accessoalla pensione, e a svantaggiare in partico-lar modo le lavoratrici donne, produr-rebbe effetti negativi anche sulla possibi-lità di creare nuovi posti di lavoro, ren-dendo più farraginoso e lento il turn overnaturale che si verifica tra coloro chelasciano il lavoro per l’accesso alla pen-sione di vecchiaia e nuovi assunti,

impegna il Governo

a individuare ogni strumento utile al finedi neutralizzare, anche in via temporanea,

Atti Parlamentari — 73 — Camera dei Deputati

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l’adeguamento dell’età pensionabile previ-sto a decorrere dal 1o gennaio 2019, re-perendo le opportune risorse nell’ambitodella legge di bilancio per il 2018.

9/4639/2. Martelli, Zappulla, Giorgio Pic-colo, Melilla, Albini, Capodicasa, Palese.

La Camera,

premesso che:

Il disegno di legge in esame recadisposizioni per l’assestamento del bilan-cio dello Stato e dei bilanci delle Ammi-nistrazioni autonome per l’anno finanzia-rio 2017;

gli interventi riguardanti lo stato diprevisione del Ministero del lavoro e dellepolitiche sociali hanno visto apportare unaumento alle risorse destinate alla Mis-sione politiche per il lavoro;

tale incremento è stato destinatoquasi interamente ai trattamenti di inte-grazione salariale in costanza di rapportodi lavoro e indennità collegate alla cessa-zione del rapporto di lavoro;

seppure qualche lieve migliora-mento è stato registrato in base ai dati piùrecenti sul fronte della disoccupazione,questa rimane uno dei problemi principalida affrontare con forza in occasione dellaprossima legge di bilancio per l’anno 2018,poiché i dati della disoccupazione giova-nile e della disoccupazione nel meridioned’Italia permangono gravi e preoccupanti;

per affrontare adeguatamente ilproblema della disoccupazione è quantomai necessario mettere in campo politichestrutturali e di lungo periodo, in partico-lare è necessario avviare una rilevanteazione nel campo degli investimenti pub-blici,

impegna il Governo

a prevedere un adeguato stanziamento dirisorse da destinare ad una politica degliinvestimenti pubblici finalizzata a svol-gere il ruolo di volano per la ripresa

dell’occupazione e per favorire il rilanciodell’economia dell’intero sistema paese.

9/4639/3. Melilla, Albini, Capodicasa, Pa-lese.

La Camera,

premesso che:

in Italia sono più di 8 milioni gliitaliani poveri, dei quali circa 4 milioni emezzo vivono in condizioni di povertàassoluta, non possono cioè acquistare ilminimo indispensabile per vivere;

l’Istat rileva che nel 2015 l’11,5 percento della popolazione viveva in « condi-zioni di grave deprivazione », 3,4 puntipercentuali sopra la media europea per ilnono posto tra i Paesi con i valori piùelevati;

le iniziative poste in essere dall’I-talia a favore delle famiglie a basso redditosono minori, anche in termini di efficacia,di quelle poste in essere dagli altri Paesidell’Unione europea,

impegna il Governo

ad adottare le opportune iniziative nor-mative finalizzate a incrementare le ri-sorse indicate nello stato di previsione delMinistero del Lavoro e delle PoliticheSociali per assegni e pensioni sociali.

9/4639/4. Albini, Melilla, Capodicasa, Pa-lese.

La Camera,

premesso che:

l’Agenzia per i medicinali (EMA)protegge e promuove la salute dei cittadinie degli animali valutando e monitorando imedicinali all’interno dell’Unione europeae dello Spazio economico europeo. Leimprese vi si rivolgono per richiedereun’autorizzazione all’immissione in com-mercio unica, che viene rilasciata dallaCommissione europea;

Atti Parlamentari — 74 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO A AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 28 SETTEMBRE 2017 — N. 860

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l’EMA, con sede nel Regno Unito,in conseguenza della Brexit, deve esserequindi ricollocata in uno dei Paesi dell’U-nione europea;

in questo momento storico, Milanoe la Lombardia rappresentano « la sceltamigliore per l’Europa », come anche di-chiarato dallo stesso Presidente del Con-siglio Gentiloni dopo la presentazione deldossier della candidatura del capoluogolombardo;

ad oggi, nel presente disegno dilegge dell’assestamento di bilancio 2017non si ravvisano, negli stati di previsionedi spesa dei diversi dicasteri, fondi ade-guati per promuovere, prima, e concretiz-zare, poi, il trasferimento dell’agenziaEMA nella città di Milano;

dunque, per favorire tale percorso,si rende necessario autorizzare la spesanecessaria,

impegna il Governo

al fine di favorire il percorso di candida-tura della città di Milano quale sededell’Agenzia europea per i medicinali(EMA), a prevedere tempestivamente, nelprimo provvedimento legislativo utile, l’au-torizzazione di spesa di un milione di europer l’anno 2017, in favore della RegioneLombardia, per la realizzazione delle at-tività di progettazione degli interventi con-nessi al trasferimento nonché per le atti-vità di promozione della candidatura me-desima.

9/4639/5. Guidesi, Busin, Palese.

La Camera,

premesso che:

l’Agenzia per i medicinali (EMA)protegge e promuove la salute dei cittadinie degli animali valutando e monitorando imedicinali all’interno dell’Unione europeae dello Spazio economico europeo. Leimprese vi si rivolgono per richiedere

un’autorizzazione all’immissione in com-mercio unica, che viene rilasciata dallaCommissione europea;

l’EMA, con sede nel Regno Unito,in conseguenza della Brexit, deve esserequindi ricollocata in uno dei Paesi dell’U-nione europea;

in questo momento storico Milanoe la Lombardia rappresentano « la sceltamigliore per l’Europa », come dichiaratodallo stesso Presidente del Consiglio Gen-tiloni dopo la presentazione del dossierdella candidatura del capoluogo lombardo;

lo stesso, nella medesima sede, ecome successivamente ribadito nella let-tera del 4 agosto scorso indirizzata alPresidente della Regione Lombardia, hasostenuto che l’Italia si impegnerà fino infondo in questa competizione, ritenendoche il nostro Paese abbia tutte le carte inregole per poter vincere la sfida di Ema;

il presidente del Consiglio ha inol-tre assicurato il ristoro delle spese cheRegione Lombardia sosterrà per svilup-pare, già in questa fase, la progettazioneindispensabile a consentire il trasferi-mento di EMA entro fine marzo 2019,come pure il ristoro delle spese pari, comeconvenuto, ad 1 milione di euro che lastessa regione sosterrà per la promozionedella candidatura di Milano in Italia e inEuropa. Lo stesso ha anche confermato iltrasferimento alla Regione Lombardia dialtre risorse già stanziate precedentementeper l’adeguamento di palazzo Pirelli e alleesigenze Ema e, nel caso non sarannosufficienti, il trasferimento ad altra sededel Consiglio regionale della Lombardia;

ad oggi, nel presente disegno dilegge dell’assestamento di bilancio 2017non si ravvisano, negli stati di previsionedi spesa dei dicasteri, fondi adeguati perpromuovere, prima, e concretizzare, poi, iltrasferimento dell’agenzia EMA nella cittàdi Milano;

Atti Parlamentari — 75 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO A AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 28 SETTEMBRE 2017 — N. 860

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dunque, per favorire tale percorso,si rende necessario autorizzare la spesanecessaria,

impegna il Governo

al fine di favorire il percorso di candida-tura della città di Milano quale sededell’Agenzia europea per i medicinali(EMA), a prevedere tempestivamente, nelprimo provvedimento legislativo utile oanche nella prossima legge di bilancio, ilristoro delle spese che Regione Lombardiasosterrà per sviluppare la progettazioneindispensabile a consentire il trasferi-mento di EMA entro fine marzo 2019.

9/4639/6. Allasia, Guidesi, Palese.

La Camera,

premesso che:

l’Agenzia per i medicinali (EMA)protegge e promuove la salute dei cittadinie degli animali valutando e monitorando imedicinali all’interno dell’Unione europeae dello Spazio economico europeo. Leimprese vi si rivolgono per richiedereun’autorizzazione all’immissione in com-mercio unica, che viene rilasciata dallaCommissione europea;

l’EMA, con sede nel Regno Unito,in conseguenza della Brexit, deve esserequindi ricollocata in uno dei Paesi dell’U-nione europea;

in questo momento storico Milano ela Lombardia rappresentano « la sceltamigliore per l’Europa », come dichiaratodallo stesso Presidente del Consiglio Gen-tiloni dopo la presentazione del dossierdella candidatura del capoluogo lombardo;

lo stesso, nella medesima sede, ecome successivamente ribadito nella let-tera del 4 agosto scorso indirizzate alPresidente della Regione Lombardia, hasostenuto che l’Italia si impegnerà fino infondo in questa competizione, ritenendoche il nostro Paese abbia tutte le carte inregole per poter vincere la sfida di EMA;

il Presidente del Consiglio ha inol-tre assicurato il ristoro delle spese cheRegione Lombardia sosterrà per svilup-pare, già in questa fase, la progettazioneindispensabile a consentire il trasferi-mento di EMA entro fine marzo 2019,come pure il ristoro delle spese pari, comeconvenuto, ad 1 milione di euro che lastessa regione sosterrà per la promozionedella candidatura di Milano in Italia e inEuropa. Lo stesso ha anche confermato iltrasferimento alla Regione Lombardia dialtre risorse già stanziate precedentementeper l’adeguamento di palazzo Pirelli alleesigenze EMA e, nel caso non sarannosufficienti, il trasferimento ad altra sededel Consiglio regionale della Lombardia;

ad oggi, nel presente disegno dilegge dell’assestamento di bilancio 2017non si ravvisano, negli stati di previsionedi spesa dei dicasteri, fondi adeguati perpromuovere, prima, e concretizzare, poi, iltrasferimento dell’agenzia EMA nella cittàdi Milano;

dunque, per favorire tale percorso,si rende necessario autorizzare la spesanecessaria,

impegna il Governo

al fine di favorire il percorso di candida-tura della città di Milano quale sededell’Agenzia europea per i medicinali(EMA), a prevedere tempestivamente, nelprimo provvedimento legislativo utile oanche nella prossima legge di bilancio, iltrasferimento alla Regione delle altre ri-sorse necessarie già stanziate precedente-mente per l’adeguamento di palazzo Pirellialle esigenze Ema e, nel caso non sarannosufficienti, il trasferimento ad altra sededel Consiglio regionale della Lombardia.

9/4639/7. Borghesi, Guidesi, Palese.

La Camera,

premesso che:

il presente disegno di legge prevedeproposte di aumento di spesa per i tra-sferimenti a famiglie ed istituzioni socialiprivate per 678 milioni, di cui 600 milioni

Atti Parlamentari — 76 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO A AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 28 SETTEMBRE 2017 — N. 860

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per i servizi d’accoglienza in favore deglistranieri in relazione al maggior fabbiso-gno determinato dai flussi migratori;

in particolare, all’interno del pro-gramma 3.2 (Trasferimenti assistenziali aenti previdenziali, finanziamento nazio-nale spesa sociale, programmazione, mo-nitoraggio e valutazione politiche sociali edi inclusione attiva), nell’ambito della mis-sione 3 (Diritti sociali, politiche sociali efamiglia) dello stato di previsione del Mi-nistero del Lavoro e delle politiche sociali,viene operato un taglio di ben 234,4 mi-lioni all’azione 1 « Invalidi civili, non au-tosufficienti, persone con disabilità »;

nel contempo vengono aumentatele risorse dell’azione 4 « Benefici connessial permesso di soggiorno e qualifica dirifugiato » per 134,4 milioni di euro;

in considerazione della situazionedi difficoltà personale e fisica che le per-sone con disabilità, gli invalidi civili e lepersone non autosufficienti vivono ognigiorno, con i relativi costi economici chequeste persone e le loro famiglie devonosostenere, è inaccettabile che uno Stato,che nel suo testo costituzionale reca prin-cipi di ordine sociale, possa diminuirerisorse destinate al sostegno di questesituazioni di svantaggio sociale ed econo-mico;

una simile disposizione potrebbeanche prefigurare elementi di incostituzio-nalità in riferimento all’articolo 3 dellanostra Costituzione che prevede qualecompito della Repubblica quello di « ri-muovere gli ostacoli di ordine economicoe sociale, che, limitando di fatto la libertàe l’eguaglianza dei cittadini, impediscono ilpieno sviluppo della persona umana el’effettiva partecipazione di tutti i lavora-tori all’organizzazione politica, economicae sociale del Paese »,

impegna il Governo

a valutare la possibilità di prevedere tem-pestivamente, nel primo provvedimentoutile, un incremento degli stanziamentidelle risorse economiche in favore degli

invalidi civili, non autosufficienti e personecon disabilità, disponendo, in particolare,un aumento di spesa per l’azione 1 delprogramma 3.2 (Trasferimenti assistenzialia enti previdenziali, finanziamento nazio-nale spesa sociale, programmazione, mo-nitoraggio e valutazione politiche sociali edi inclusione attiva) della missione 3 (Di-ritti sociali, politiche sociali e famiglia)dello stato di previsione del Ministero delLavoro e delle politiche sociali.

9/4639/8. Grimoldi, Guidesi, Caparini,Palese.

La Camera,

premesso che:

il presente disegno di legge prevedeproposte di aumento di spesa per i tra-sferimenti a famiglie ed istituzioni socialiprivate per 678 milioni, di cui 600 milioniper i servizi d’accoglienza in favore deglistranieri in relazione al maggior fabbiso-gno determinato dai flussi migratori;

in particolare, all’interno del pro-gramma 3.2 (Trasferimenti assistenziali aenti previdenziali, finanziamento nazio-nale spesa sociale, programmazione, mo-nitoraggio e valutazione politiche sociali edi inclusione attiva), nell’ambito della mis-sione 3 (Diritti sociali, politiche sociali efamiglia) dello stato di previsione del Mi-nistero del Lavoro e delle politiche sociali,viene operato un taglio alla autorizzazionedi cassa di ben 50 milioni di euro all’a-zione 2 « Politiche per l’infanzia e lafamiglia »;

nel contempo vengono aumentatele risorse dell’azione 4 « Benefici connessial permesso di soggiorno e qualifica dirifugiato » per 134,4 milioni di euro;

nel Rapporto annuale ISTAT 2017si legge che, al 1o gennaio 2017, la quotadi individui di 65 anni e più ha raggiuntoil 22 per cento, facendo sì che il nostro

Atti Parlamentari — 77 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO A AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 28 SETTEMBRE 2017 — N. 860

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Paese si collochi al livello più alto nell’U-nione europea e tra quelli a più elevatoinvecchiamento al mondo. Con questodato l’Italia supera anche la Germania cheper anni si è collocata ai vertici dellaclassifica europea per quota di over-65sulla popolazione complessiva. Sono in13,5 milioni gli italiani che hanno più di65 anni, mentre gli ultraottantenni sono4,1 milioni;

si rendono dunque necessarienuove politiche sociali destinate al soste-gno della famiglia e della natalità e, con-seguentemente, lo stanziamento delle re-lative risorse economiche;

è nota, infatti, nel nostro Paese, ladecrescita demografica e la difficile situa-zione economica in cui versano moltefamiglie italiane a causa della crisi ancoranon superata, la quale ha portato ad unincremento preoccupante della povertàche, a luglio 2017, ha registrato il picco di5 milioni di italiani in condizioni di as-soluta indigenza (tra cui 1,6 milioni difamiglie);

in particolare, l’incidenza di po-vertà assoluta sul totale delle famiglie èpari al 6,3 per cento, praticamente in lineacon i valori stimati negli ultimi quattroanni. Tra le famiglie con tre o più figliminori l’incidenza della povertà assoluta,anzi, è aumentata quasi del 50 per centopassando dal 18,3 al 26,8 per cento,

impegna il Governo

a valutare la possibilità di prevedere, nelprimo provvedimento utile, un incrementodegli stanziamenti delle risorse economi-che in favore delle politiche per la famigliae per l’infanzia, disponendo, in particolare,un aumento di spesa per l’azione 2 delprogramma 3.2 (Trasferimenti assistenzialia enti previdenziali, finanziamento nazio-nale spesa sociale, programmazione, mo-nitoraggio e valutazione politiche sociali edi inclusione attiva) della missione 3 (Di-ritti sociali, politiche sociali e famiglia)

dello stato di previsione del Ministero delLavoro e della politiche sociali.

9/4639/9. Invernizzi, Guidesi, Palese.

La Camera,

premesso che:

il presente disegno di legge prevedeproposte di aumento di spesa per i tra-sferimenti a famiglie ed istituzioni socialiprivate per 678 milioni, di cui 600 milioniper i servizi d’accoglienza in favore deglistranieri in relazione al maggior fabbiso-gno determinato dai flussi migratori Mis-sione 5 (Immigrazione, accoglienza e ga-ranzia dei diritti), Programma 5.1 (Flussimigratori, interventi per lo sviluppo dellacoesione sociale, garanzia dei diritti, rap-porti con le confessioni religiose), Azione 2(Interventi a favore degli stranieri ancherichiedenti asilo e profughi);

ancora, all’interno del programma3.2 (Trasferimenti assistenziali a enti pre-videnziali, finanziamento nazionale spesasociale, programmazione, monitoraggio evalutazione politiche sociali e di inclusioneattiva), nell’ambito della missione 3 (Dirittisociali, politiche sociali e famiglia) dellostato di previsione del Ministero del La-voro e delle politiche sociali, vengonoaumentate le risorse dell’azione 4 « Bene-fici connessi al permesso di soggiorno equalifica di rifugiato » per 134,4 milioni dieuro;

in considerazione della perdurantecrisi emergenziale connessa ai continuisbarchi, nonché in considerazione dellesituazioni di conflitto sociale e diffusacriminalità ormai presenti e perduranti intutto il territorio nazionale, si rende ne-cessario aumentare le risorse in favore delprogramma 3.1 (Contrasto al Crimine, tu-tela dell’ordine e della sicurezza pubblica)della missione 3 (Ordine pubblico e sicu-rezza) dello stato di previsione del Mini-stero dell’interno;

nonostante, infatti, nel presente di-segno di legge di assestamento del bilancio,siano previsti aumenti di spesa della sud-detta missione 3 (Ordine pubblico e sicu-

Atti Parlamentari — 78 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO A AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 28 SETTEMBRE 2017 — N. 860

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rezza) per 234 milioni (di sola cassa), èevidente come tale stanziamento si riveliinsufficiente,

impegna il Governo

a valutare la possibilità di impiegare lerisorse nazionali destinate al settore im-migrazione e accoglienza per programmied interventi finalizzati alla tutela dell’or-dine pubblico e della sicurezza pubblicadel territorio nazionale, con particolareriguardo al contrasto al crimine e all’im-migrazione clandestina e alla sicurezzadelle frontiere.

9/4639/10. Molteni, Guidesi.

La Camera,

premesso che:

il presente disegno di legge pre-vede proposte di aumento di spesa per itrasferimenti a famiglie ed istituzioni so-ciali private per 678 milioni, di cui 600milioni per i servizi d’accoglienza in favoredegli stranieri in relazione al maggiorfabbisogno determinato dai flussi migra-tori Missione 5 (Immigrazione, accoglienzae garanzia dei diritti), Programma 5.1(Flussi migratori, interventi per lo sviluppodella coesione sociale, garanzia dei diritti,rapporti con le confessioni religiose),Azione 2 (Interventi a favore degli stra-nieri anche richiedenti asilo e profughi);

ancora, all’interno del programma3.2 (Trasferimenti assistenziali a enti pre-videnziali, finanziamento nazionale spesasociale, programmazione, monitoraggio evalutazione politiche sociali e di inclusioneattiva), nell’ambito della missione 3 (Dirittisociali, politiche sociali e famiglia) dellostato di previsione del Ministero del La-voro e delle politiche sociali, vengonoaumentate le risorse dell’azione 4 « Bene-fici connessi al permesso di soggiorno equalifica di rifugiato » per 134,4 milioni dieuro;

secondo gli ultimi dati ISTAT dimaggio scorso, il tasso di disoccupazione è

risalito all’11,3 per cento (+0,2 punti per-centuali rispetto ad aprile) e quello gio-vanile al 37 per cento (+1,8 punti), mentreil tasso di occupazione si attesta al 57,7per cento, in diminuzione di 0,1 puntipercentuali,

impegna il Governo

a valutare la possibilità di impiegare lerisorse nazionali destinate al settore im-migrazione e accoglienza per programmied interventi finalizzati al sostegno econo-mico e reingresso nel mercato del lavoro afavore dei cittadini che si trovano in statodi disoccupazione e grave difficoltà eco-nomica a seguito del perdurare della crisidel mercato del lavoro interno.

9/4639/11. Gianluca Pini, Guidesi.

La Camera,

premesso che:

il presente disegno di legge pre-vede proposte di aumento di spesa per itrasferimenti a famiglie ed istituzioni so-ciali private per 678 milioni, di cui 600milioni per i servizi d’accoglienza in favoredegli stranieri in relazione al maggiorfabbisogno determinato dai flussi migra-tori Missione 5 (Immigrazione, accoglienzae garanzia dei diritti), Programma 5.1(Flussi migratori, interventi per lo sviluppodella coesione sociale, garanzia dei diritti,rapporti con le confessioni religiose),Azione 2 (Interventi a favore degli stra-nieri anche richiedenti asilo e profughi);

dal 2013 al 2016 a fronte di più di500 mila ingressi illegali via mare, ledomande di protezione internazionale pre-sentate sono state solo meno di 300 milae che di quelle esaminate, 222.183, la metàcirca (112.765) ha ricevuto un diniego;

tale trend è confermato anche dagliesiti delle domande esaminate nell’anno incorso e che inoltre dal 2014 al settembre2017 più di diecimila richiedenti si sono

Atti Parlamentari — 79 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO A AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 28 SETTEMBRE 2017 — N. 860

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resi irreperibili successivamente alla for-malizzazione della domanda di protezioneinternazionale;

dalla direttiva comunitaria, preci-samente la numero 2008/115 recepita neldecreto legislativo 286 del 1998, discendeil preciso obbligo in capo agli Stati mem-bri dell’Unione europea di allontanare dalproprio territorio i cittadini non comuni-tari irregolari e di procedere al loro ef-fettivo rimpatrio, successivamente all’avviodelle procedure di espulsione e al lorotrattenimento in appositi centri,

impegna il Governo

a valutare l’impiego delle risorse nazionalidestinate al settore immigrazione e acco-glienza a favore del Fondo Rimpatri di cuiall’articolo 14-bis del decreto legislativo 25luglio 1998 n. 286 e successive modifica-zioni al fine di procedere all’effettivo etempestivo allontanamento e rimpatrio de-gli stranieri irregolari e clandestini pre-senti sul territorio.

9/4639/12. Rondini, Guidesi.

La Camera,

premesso che:

il presente disegno di legge prevedeproposte di aumento di spesa per i tra-sferimenti a famiglie ed istituzioni socialiprivate per 678 milioni, di cui 600 milioniper i servizi d’accoglienza in favore deglistranieri in relazione al maggior fabbiso-gno determinato dai flussi migratori Mis-sione 5 (Immigrazione, accoglienza e ga-ranzia dei diritti), Programma 5.1 (Flussimigratori, interventi per lo sviluppo dellacoesione sociale, garanzia dei diritti, rap-porti con le confessioni religiose), Azione 2(Interventi a favore degli stranieri ancherichiedenti asilo e profughi);

dal 2014 al settembre 2017 più didiecimila richiedenti si sono resi irreperi-bili successivamente alla formalizzazionedella domanda di protezione internazio-nale;

a luglio di quest’anno risultanooperativi ancora solo 4 CPR con unacapienza effettiva di circa 400 posti e cheattualmente a coloro i quali giungonoclandestinamente nel nostro territorio enon formalizzano alcuna domanda di pro-tezione internazionale viene semplice-mente intimato di lasciare il territorio (c.d.foglio di via) ed in assenza di disponibilitànelle strutture di trattenimento per ese-guire l’identificazione e l’effettiva espul-sione, gli stessi, solo individuati tramite irilievi dattiloscopici ma non identificati,sono liberi di circolare sul territorio, conovvie conseguenze negative sulla sicurezzae tenuta sociale,

impegna il Governo

a valutare l’impiego delle risorse nazionalidestinate al settore immigrazione e acco-glienza per programmi ed interventi fina-lizzati ad individuare tutti i cittadini dipaesi terzi presenti sul territorio nazionaleil cui ingresso o soggiorno sia irregolare egarantire il loro trattenimento nei centri dicui all’articolo 14 del decreto legislativo 25luglio 1998, n. 286 ai fini del loro effettivoe tempestivo rimpatrio.

9/4639/13. Saltamartini, Guidesi, Ca-stiello, Pagano, Picchi, Attaguile

La Camera,

premesso che:

l’esame dei due disegni di legge sulrendiconto 2016 e sull’assestamento 2017impone una importante riflessione sull’an-damento dell’economia del nostro Paese,ma soprattutto sulle scelte di politica eco-nomica derivanti dal programma politicodi questo Governo;

ancora una volta ci troviamo difronte alla crescita più lenta d’Europa: ilPIL, nel 2016, è cresciuto soltanto dello 0,9per cento, uno 0,1 per cento in più rispettoal dato del 2015, confermandoci il Paesepiù lento dell’Eurozona che secondo leultime stime della Commissione europeacresce al ritmo dell’1,7 per cento;

Atti Parlamentari — 80 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO A AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 28 SETTEMBRE 2017 — N. 860

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al contrario, il debito pubblico continua asalire: nel 2016, infatti, la media ha rag-giunto livelli inaccettabili: 2.217 milioni dieuro, pari ormai al 132,6% del Pil;

in tema di riduzione della spesa,risparmio e gestione oculata delle risorsepubbliche, il settore in cui è maggiormentepossibile ottenere questi risultati, che siaggiungono alla necessità di gestire inmaniera adeguata e razionale i soldi che icittadini versano nelle casse dello Statosotto forma di tributi e che una buonaresponsabilità politica impone di gover-nare nel miglior modo possibile, è propriol’ambito della pubblica amministrazione incui gli sprechi non possono e non devonoessere attribuiti soltanto ed esclusivamentealle situazioni patologiche di illegalità eincuria, ma anche alle situazioni di nor-malità, a causa di una gestione non otti-male (o meglio non professionale) dell’a-zione amministrativa;

in questa direzione, la riforma delfederalismo ha voluto inserire, nel nostroordinamento, un sistema di finanza mul-tilivello che assicurasse un coordinamentounitario e coerente fra le stesse politichepubbliche che si sviluppano a diversi livellidi governo;

per poter tagliare la spesa in ma-niera selettiva occorrerebbe rispettare unprincipio basilare che è quello dell’indivi-duazione dei fabbisogni standard e del-l’applicazione consequenziale dei costistandard;

si rende necessario, al contrario,attivare il circuito della responsabilità,favorendo la trasparenza delle decisioni dispesa e la loro imputabilità attraverso ilpieno compimento del passaggio dallaspesa storica (che finanzia servizi e spre-chi) al costo/fabbisogno standard (che fi-nanzia i servizi) al fine di garantire unelevatissimo grado di solidarietà e di ge-stione responsabile del pubblico denaro,

impegna il Governo

ad implementare, attraverso la previsionedi provvedimenti ad hoc o anche attra-

verso i prossimi provvedimenti utili, il piùampio quadro di riforma della gestionedella res pubblica economico – finanzia-ria, attraverso la previsione dell’applica-zione sistemica dell’individuazione dei fab-bisogni standard e della relativa applica-zione dei costi standard a tutte le pubbli-che amministrazioni affinché questocriterio sia sempre preponderante rispettoa quello della spesa storica e, progressi-vamente, possa divenire il criterio esclu-sivo.

9/4639/14. Simonetti, Guidesi, Palese.

La Camera,

premesso che:

è importante sottolineare che ilRendiconto relativo al Ministero dell’am-biente e della tutela del territorio e delmare per l’anno 2016 evidenzia stanzia-menti definitivi incrementati di circa il 35per cento, principalmente nella spesa inconto capitale;

dall’analisi del rendiconto si rilevala formazione di un elevato ammontare diresidui sia nella parte relativa al Ministerodelle infrastrutture e dei trasporti – mis-sioni di competenza dell’VIII Commissione– sia nella parte relativa al Ministerodell’ambiente e della tutela del territorio edel mare;

per la parte relativa al Ministerodelle infrastrutture e dei trasporti, in par-ticolare nel programma Opere strategiche,edilizia statale ed interventi speciali e perpubbliche calamità, la Relazione dellaCorte dei conti sottolinea che « la gestionecontabile e finanziaria, sebbene gli impe-gni di competenza risultino in linea conquanto definitivamente stanziato in corsodi esercizio (l’indicatore della capacità diimpegno è circa al 93 per cento), evidenziacome il programma sia contraddistinto dalformarsi di un cospicuo ammontare diresidui passivi, che, quantunque in dimi-nuzione rispetto all’esercizio 2015, trovanoragione nell’usuale disallineamento tempo-

Atti Parlamentari — 81 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO A AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 28 SETTEMBRE 2017 — N. 860

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rale tra procedure contabili di spesa e direndicontazione degli stati di avanzamentolavori relativo alle opere pubbliche »;

rilevato che con riferimento al pro-gramma Gestione delle risorse idriche,tutela del territorio e bonifiche, la Cortesottolinea che « i dati relativi agli avanza-menti fisici delle bonifiche (terreni e faldeacquifere) evidenziano ritardi nel comple-tamento delle attività di ripristino deiluoghi, in alcuni casi non ancora iniziati,che testimoniano una difficoltà nella ge-stione dei processi, in parte connessa conla complessità delle procedure di spesa »;

sottolineato che la Missione 19 –Casa e assetto urbanistico – presentalivelli costanti di risorse finanziarie, cheevidenziano un tasso di avanzamento delleprocedure di spesa connesso a meccanismiautomatici di erogazione,

impegna il Governo

ad adottare ogni provvedimento utile adaccelerare lo smaltimento dei residui – inparticolare di quelli che non sono di nuovaformazione – ad accrescere l’efficacia el’efficienza della spesa per infrastrutture e

della spesa relativa alle risorse assegnateal Ministero dell’ambiente e della tuteladel territorio e del mare, in particolare perla parte destinata alle bonifiche delle areeinquinate.

9/4639/15. Borghi, Bergonzi, Stella Bian-chi, Braga, Bratti, Carrescia, Cominelli,De Menech, Gadda, Ginoble, Tino Ian-nuzzi, Manfredi, Mariani, Marroni,Massa, Mazzoli, Morassut, Realacci,Giovanna Sanna, Valiante, Zardini, Pa-lese.

La Camera,

premesso che:

dall’analisi del rendiconto del 2016si rileva la formazione di un elevato am-montare di residui,

impegna il Governo

ad adottare ogni provvedimento utile adaccelerare lo smaltimento dei residui – inparticolare di quelli che non sono di nuovaformazione – ad accrescere l’efficacia el’efficienza della spesa per infrastrutture.

9/4639/16. Palese.

Atti Parlamentari — 82 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO A AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 28 SETTEMBRE 2017 — N. 860

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Stabilimenti TipograficiCarlo Colombo S. p. A.

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*17ALA0008600**17ALA0008600*