Dispensa fptips&secrets#1

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INTRO + LA STORIA + I PROPS

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INTRO+

LA STORIA+

I PROPS

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INTRO

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Il cibo è un soggetto così quotidiano nella nostra vita che potrebbe sembrare bizzarro

dedicare tanta attenzione a come fotografarlo.

Eppure, ci sono persone che svolgono proprio questo lavoro.La differenza che intercorre tra uno scatto improvvisato ad una torta di compleanno e una foto ragionata di un piatto è la stessa che intercorre tra una foto del proprio gatto che dorme sul divano e da quella di una compagnia pubblicitaria di cibo per gatti.

La fotografia di food si pone il fine di immortalare le pietanze suscitando però anche specifiche sensazioni nell’osservatore.Alcune foto di cibo ad esempio, sono scattate con l’intento di trasmettere un senso di freschezza e naturalezza, altre il calore di una tazza di thè caldo, altre la sofisticatezza e la complicatezza di un piatto di alta cucina, altre semplicemente l’abbondanza e la convivialità di un pranzo domenicale e così via.

Fondamentale per chi lavora in ambito culinario è ricordarsi la differenza che intercorre tra lo spazio web e lo spazio della vostra cucina. In una pagina scritta non si sentono né odori né sapori, si legge, ma soprattutto, si guardano le immagini.

1.L’ i mp or t an z a della fotografia food

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A volte si passano ore ed ore a preparare un piatto, a perfezionarne la ricetta, con amore e con passione, e poi quando lo si fotografa, la foto non trasmette tutta la sua bontà, ma anzi, penalizza ilpiatto rendendolo meno gustoso ed invitante.

Ciò ci fa capire quanto importanti siano le immagini nello spazio del web e quindi quanto siafondamentale dedicar loro la giusta attenzione.Ciò che presentate su internet vi rappresenta e da al alettore l’immagine della vostra azienda, del vostro ristorante, del vostro blog o semplicemente di voi stessi.I piatti che rappresentano voi e la vostra passione devono essere piacevoli e gustosi da guardare.

Chi c’è dietro una fotografia di food?

Dietro ogno singolo scatto fotografico, si celano ore e ore di lavoro e tre frigure professionali:cliente, fotografo e stylist.

Il cliente può essere o meno fisicamente presente sul set fotografico, oppure commissionare il compito all’agenzia pubblicitaria o di marketing che lo segue.Egli è colui che da le direttive, le indicazioni di massima sull’obiettivo da raggiungere con la foto,sulla sensazione che essa dovrà trasmettere.

2.Il cliente

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Il fotografo é colui che si occupa della fotografia in se, quindi delle luci, dell’inquadratura, della post-produzione. Ovviamente lavora a stretto contatto con lo stylist per tutto quello che riguarda invece il mood dell’immagine, i props, lo stile.Egli ha l’obiettivo primario di realizzare un’immagine rappresentante un’opera culinaria in grado di far insorgere un desiderio nei confronti di quel cibo, di creare la sensazione esatta, l’emozione che deve regalare l’immagine fotografica

Lo stylist è forse, tra i tre, la fugura professionale meno conosciuta ed intuitiva.Per spiegare di chi si tratta, basta immaginare uno di quei cartelloni pubblicitari, su cui è rappresentato un gelato fresco e gustoso oppure un hamburger invitante e ricco di calorie o ancorauna pizza fumante e piena di mozzarella filante. Ebbene, il food stylist è colui che si occupa di rendere il cibo accattivante, attraente e gustoso solo attraverso un’immagine pubblicitaria.Un bravo food stylist deve pensare a tutto, dalla tovaglietta ben tesa, al colore del piatto, alle posate e alla composizione di tutti gli elementi presenti nell’immagine. In altre parole, è colui che si occupa della presentazione di un piatto, quindi è un po’ chef, un po’ fotografo ed anche un po’ prestigiatore.In Italia non vi sono corsi specifici per diventare food stylist, non occorre frequentare scuole particolari, al contrario di quanto avviene nelle altre parti del mondo, specialmente negli Stati Uniti, dove per diventare food stylist è necessario seguire dei corsi appositi.

3.Il fotografo

4.Lo stylist

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In Italia è consigliabile frequentare un corso base di fotografia, per comprendere al meglio l’importanza della luce e dell’inquadratura ed anche un corso base di cucina. Infatti, è necessariosapere quali siano gli accostamenti migliori, non solo dal punto di vista del gusto, ma anche dei colori.

Ora vediamo quali sono gli aspetti fondamentali del procedimento di creazione di una fotografia difood e in quale ordine è bene metterli in pratica.Ovviamente il primissimo step è quello di conoscere a fondo la ricetta da realizzare, mentre gli altri sono, in ordine di svolgimento:

1.LA STORIA2.IL SET3.LA COMPOSIZIONE4.LA LUCE5.L’INQUADRATURA6.IL CIBO7.ATTREZZATURE TECNICHE NECESSARIE8.I PARAMETRI Più FREQUENTI9.OLTRE LO SCATTO10.OSSERVA, SPERIMENTA, IMPARA

5.Gli step

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Gli STEP

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1. La storia

Personalmente sostengo che la fotografia di food debba cogliere un attimo, una sensazione, un gusto. Penso fermamente che ogni scatto di food debba raccontare una storia.

Per questo è molto importante il set, la luce e l’inquadratura.

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Come avete potuto osservare pasta cambiare set, luce ed inquadratura per ottenere una fotografia completamente diversa.

2. I props

Importantissimo nella fotografia di food è il set, ovvero l’insieme di oggetti (props) che aiutano il fotografo e lo stylist ad ambientare il piatto.

Questi tre aspetti sono un po’ come le parole, se messi in ordine in maniera creativa e corretta, possono comporre un bellissimo romanzo.

Ad esempio, osserviamo le foto qui sotto. Entrambe raffigurano un piatto di tagliatelle al ragù di carne. Nella prima foto osserviamo il piattoin un ambiente luminoso, ci sono dei bicchieri, delle posate, una grattugia ed un po’ di parmigiano.Guardandola ci viene in mente una tavola appena apparecchiata, magari un pranzo della domenica.

Lo stesso piatto di tagliatelle è stato poi ambientato su uno sfondo scuro, con oggetti rustici. Questo scatto ci fa pensare al pranzo di un contadino di una volta, magari appena rientrato dal lavoro dei campi.

6.Esempio

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Possono essere oggetti da tavola, come piatti bicchieri, posate; ma anche tessuti, fiori, nastri, piccole scatole ed oggetti della tradizione.Un’aspetto curioso è il fatto che tutti questi oggetti sono molto piccoli. Non si fotografa mai un risotto in una classica fondina, ma nei piatti da dolce; le torte che ammirate sulle riviste, raramente superano i 18 cm di diametro, nonostante la ricetta ne citi 26 cm.

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Il prossimo mese la dispensa via newsletter continua con set, luce e inquadratura....

stay tuned!