Corriere Cesenate 43-2015

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  • 8/20/2019 Corriere Cesenate 43-2015

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    Giovedì 3 dicembre 2015

    Giovedì3 dicembre 2015anno XLVIII (nuova serie)numero 43euro 1,20 - contiene I.P.

    43

    Poste Italiane spaSped. abb. postaleDL 353/2003(conv. in L.27/02/2004 n. 46)art. 1, DCB Forlì

    Redazione:via del Seminario, 8547521 Cesena

    tel. 0547 300258

    fax 0547 328812

    Pagina aperta 19Il suicidio in tv

    Uno scandaloin seconda serata

    Diocesi 5Unitalsi, 80 annidi solidarietàin un libro

    Cesenatico 11In arrivo i fondi

    per ripulire60 metri di porto

    Cesena 9

    Universitarionelle tensionidella Francia

    Papa Francesco ha aperto nella Repubblica Centrafricana il giubileo dellaMisericordia. Non era mai accaduto che un Anno Santo avesse inizio lontanoda Roma. Per il Pontefice non valgono più le categorie di un tempo. Quandodice che vorrebbe una Chiesa in uscita, è il primo a mettere in atto quantoauspicato.Non accenna a diminuire la tensione internazionale. La tragica uccisionedel medico volontario in Kenya, la molisana Rita Fossaceca, ha incrementatole paure e i timori degli italiani. Intanto è in corso il Cop21 a Parigi,incontro nel quale si decidono le sorti del clima del pianeta. L’invito diFrancesco è pressante: “Accordo ora o mai più. Siamo sull’orlo del suicidio”.

    Servizi alle pagg. 3, 7 e 8

    Editoriale

    La storia si costruisce con i fattidi Francesco Zanotti

    “ rmatevi di giustizia

    e amore”

    BANGUI (REPUBBLICA CENTRAFRICANA), DOMENICA 29 NOVEMBRE:PAPA FRANCESCO APRE LA PORTA SANTA

    ( FOTO L’OSSERVATORE ROMANO / SIR)

    Diocesi 5

    Una casa-famigliaal posto degli ufficidella Curia

    L a raccolta di Avventosarà indirizzata a soste-nere il progetto di solida-rietà e i relativi lavori in Ve-scovado

     Azione CattolicaInsertodi quattro pagine

    Speciale   I-IV

    L ’anno associativo di Azione Cattolica ri-parte dall’adesione since-ra al progetto di Dio da par-te di ogni associato

    Al via l’Anno Santo della Misericordia. Papa Francesco durante la visita in Africa:

    La notizia mi ha molto toccato. Maancora di più mi ha impressionato ilquasi totale silenzio con il quale è stataaccolta. Non ho visto manifestazioni dipiazza. Nessuno ha convocato la gente peruna veglia laica. Non ho notato cartelli con lascritta “Je suis Ariha”, la città siriana colpitada un bombardamento russo che domenicascorsa ha causato non meno di 43 morti alsuq, il mercato dei Paesi arabi.Parliamo di morti tra i civili. Le fonti diagenzia, scarse e scarne, dicono che tra levittime ci sono anche tanti bambini. C’è dacrederci, se si ha presente come sonofrequentati quei luoghi nei quali l’età mediadella popolazione è molto bassa. Nessunaindignazione di massa, neppure un talk show improvvisato per commentare un attacco chedefinire brutale è troppo poco.Mentre scrivo queste brevi note ancora nonmi capacito di tanto strabismo. Non riesco acomprendere come si possa andare cosìtanto a corrente alternata. È vero, lavicinanza del fatto incide moltissimo sullanotizia. Anche la prossimità psicologica.

     Allora, però, diventa inutile tutto quelpiagnisteo e quel dannarsi, anchegiustamente, per quanto accade alle nostrelatitudini.Ci sono due modi di guardare il pianeta. Unodall’alto dell’Occidente, la nostra parte,quella che fa la voce più grossa, quella chequando parla ha ascolto in tutte le stanze.L’altro appartiene al resto del mondo, quellodi chi abita quella parte di terra di cui pochisi curano. In fondo, di loro, chi se ne importa?E’ solo l’ennesimo caso. Il quotidiano Avvenire di martedì scorso parla di 1.500morti sul fronte siriano negli ultimi due mesi.

    Tra questi un terzo sarebbero civili.Quattromila vittime sempre tra lapopolazione civile nell’ultimo anno nei raidaerei su Siria e Iraq, secondo il Minority Rights Group International . Una stragecontinua, senza il seguito di cortei, didichiarazioni di politici, di sfilate dei capi diStato. La periferia come centro: un’ipotesiche rasenta l’utopia. Eppure ci crede papaFrancesco. L’ha dimostrato a tutti nei giorniscorsi, con il suo viaggio in tre Stati africani.Un tour sconsigliato per la pericolosità cheBergoglio ha affrontato con laconsapevolezza che la sua presenza, la suaparola e la sua testimonianza valevano moltodi più dei rischi che si potevano correre.Francesco ha aperto la porta santa delGiubileo della Misericordia lontano da Roma,in un paese dilaniato dalla guerra. Un gestounico e grandioso. Ha ospitato sulla

    papamobile un imam, altro evento del tuttoeccezionale. La storia non si cambia con lebuone intenzioni. Si costruisce con i fatti.

    Col Corriere Cesenate il calendariodi papa Francesco

    Promozione   20

    Giornale e calendario inedicola a 5 euro. Gratis(da ritirare in redazione)agli abbonati che rinnova-no entro il 31 dicembre

     Visita pastorale 6

    Il vescovo Douglassi recaa Martorano

    Fino al 13 dicembre visi-ta alla comunità guida-ta da don Andrea Bude-lacci, sede del santuariodel Sacro Cuore

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    Giovedì 3 dicembre 2015 3Opinioni

    In una donna, Maria,la strada della misericordia

    a quando papa Francesco ha indetto il Giubileodella Misericordia, mi sono domandato più volte:perché mai non ha deciso di farlo partire nellaprima domenica di Avvento? Non sarebbe più

    significativo aprire la Porta Santa nel momento in cui siapre il nuovo anno liturgico che ripercorre la storia dellasalvezza, storia dell'eterna misericordia del Padre? Larisposta l'ho trovata proprio ora, al momento di prepararele riflessioni sulla solennità dell'Immacolata.Sì, perché questa celebrazione ci riporta in manieraesplicita proprio alla opposizione tra bene e male che –come sottolinea la prima lettura della Messa dell'8

    dicembre, il capitolo 3 della Genesi – ha avuto inizio là,nel Paradiso terrestre, quando l'uomo e la donna scelserol'indipendenza da Dio e, con essa, la loro e nostra rovina.Una scelta che il Creatore non poteva tollerare, per cui,subito, pensò a ripristinare la vocazione e lapredestinazione alla salvezza per l'umanità: pensò a farvincere la sua misericordia contro la follia del peccato. Equesta misericordia l'annunciò proprio indicandone lastrada in una donna. Dio non ha misericordia per ildemonio e lo maledice; nutre invece volontàmisericordiosa nei confronti dell'umanità; l'uomo e ladonna peccatori non li maledice; li castiga, ma, allo stessotempo, promette salvezza, promette misericordia: e chimeglio di una donna può esprimere la grandezza, laverità, la bellezza della misericordia di Dio? Una donna –appare fin dal brano biblico della Genesi - che porta in séuna "stirpe", un figlio che deve nascere. E proprio questa"stirpe", questo Figlio che nasce, sarà colui che"schiaccerà la testa" del serpente. Certo, non sarà lei, ladonna, la fonte della salvezza; ne sarà invece la strada,

    quella strada attraverso la quale il Figlio suo verrà nelmondo, portatore della misericordia, del perdono, dellaliberazione dal male, perché lui, il Figlio di questa donna,"schiaccerà il capo" del serpente, il quale, inutilmente,tenterà di "insidiare il calcagno della donna" perimpedirle di dare alla luce il Salvatore, il Signore dellamisericordia.

    D

    L’Immacolata e il Giubileo

    a Kololo, una marea di giovani provenientida tutte le parti dell’Uganda.Papa Francesco dopo aver sentito letestimonianze di due giovani, ha lasciato

    da parte il discorso preparato a Roma e haintavolato a braccio un affascinante bottae risposta con i giovani in lingua spagnola(tradotto in inglese dal bravissimointerprete che lo segue, monsignor Mark Miles). Ha ricordato ai giovani che nelleloro vene c’è il sangue dei martiri e chemartirio vuol dire testimonianza. “Sì, èpossibile da un’esperienza negativa creareun nuovo futuro come ha fattoEmmanuele”, ha detto il Papa. “Gesù hasofferto la più terribile esperienza negativadella storia. È stato insultato, messo indisparte, e ucciso. Ma Gesù attraverso lapotenza di Dio è risorto a nuova vita.Questo può avvenire a ciascuno di noi.Ecco perché Gesù è Signore!”. PapaFrancesco ha continuato: “Emmanuele èstato coraggioso, ha rischiato tutto e ora hauna vita che si apre dinnanzi a lui. Quando

    incontrate un muro di fronte a voi che viimpedisce il cammino, rivolgetevi a Dioche può distruggere il muro e vi mostra unorizzonte aperto e bello”. La folla deigiovani, in piena sintonia con Francesco,rispondeva alle sue domande conentusiasmo. Ai preti, religiosi e vescovi ha ricordato chela Chiesa in Uganda non si deve abituare aricordare i suoi martiri come una cosapassata. Ricordando i martiri devecontinuare ad essere “testimone” dei valoridel Vangelo come i martiri lo furono tantianni fa. “Dobbiamo essere discepolimissionari”, ha incalzato papa Francesco.“Se una diocesi ha tanti preti e altre nehanno pochi, i preti si mettano adisposizione delle diocesi più povere”. Hopensato immediatamente alle diocesi diKotido e di Moroto fra i pastori nomadi delKaramogia che hanno tanto bisogno di

    preti. Chissà che diversi preti dalla diocesidi Kampala o di Masaka non si sentanochiamati a lasciare la loro lingua e culturaper giocare il loro ministero di preti aservizio dei Karamojon!Il mio cuore però è traboccato di emozioniquando papa Francesco si è trasferito aBangui nella Repubblica Centraficanadilaniata da una terribile guerra civile.“Bangui - ha detto papa Francesco - è oggila capitale spirituale del mondo perchéapre la porta santa, la porta dellamisericordia di Dio”. Ha continuato aparlare di pace che si ottiene lavorandoogni giorno senza aver paura degliostacoli, perdonando, riconcigliandoci epregando!Grazie Francesco per aver incontrato le tuepecore qui in Africa! Noi ce le mettiamotutta perche’ la tua testimonianza e la tua

    parola continui a portare frutto in questeterre dove c’e’ tanta miseria e dove leingiustizie sociali sono pugni nellostomaco.

    padre Tonino Pasolinimissionario cesenate in Uganda

    Bangui capitale spirituale del mondo

    La disobbedienza di Adamo ed Eva è capovolta, nei suoi effetti, dalla obbedienzadi Maria che, nell'annunciazione, si rende disponibile al progetto di Dio: "Eccola serva del Signore; avvenga di me secondo la tua parola".Questa è la "storia" della misericordia di Dio: il Padre, per mezzo del Figlio è lafonte di ogni misericordia; ma come fa giungere a noi la sua misericordia? Lafonte ha bisogno di un acquedotto che porti l' "acqua" fino a noi: e questoacquedotto che ha portato su questa terra il Figlio di Dio è lei, Maria.Lo racconta mirabilmente san Bernardo di Chiaravalle nel suo discorso "Deaquaeductu". Dopo avere parlato della fonte che ha bisogno dell'acquedotto,precisa: "Voi avete già capito, se non sbaglio, quale sia questo acquedotto che,ricevendo la pienezza della sorgente dal cuore dello stesso Padre, l'ha data pernoi alla luce, anche se non come è, ma quale potevamo comprenderla. Sapete

    infatti a chi fu detto: Ave, o piena di grazia".Papa Francesco mi ha convinto: la data giusta per dare il via al Giubileo dellaMisericordia non poteva essere che la solennità di Maria concepita senzapeccato, preannunciata fin dal momento del peccato originale: lei èl'acquedotto attraverso il quale giunge all'umanità la pienezza della misericordiadi Dio, Gesù Cristo nostro Signore.

     Vincenzo Rini

     Ai preti, religiosi e vescovi ha ricorda che la Chiesa in Uganda non si deve abituare a ricordare i suoi martiri come una cosa passata. “Dobbiamo essere discepoli missionari”, ha detto papa Francesco

    ntusiasmo incontenibile! Dovunque papa Francesco si è mosso, in Kenya, in Uganda e nellaRepubblica Centrafricana, ha creato un’ondata di gioia e di entusiasmo. E le pecore hannoriconosciuto la sua voce... e l’hanno amata. Il suo volto diventa radiante quando incontra isofferenti e i giovani. Quando lascia da parte il discorso preparato e parla con passione nella sua

    lingua materna o in italiano. È quello che è avvenuto con gli abitanti della bidonville di Kagemi, con igiovani in Kenya e della Repubblica Centraficana. È quello che è avvenuto qui in Uganda a Kololo con igiovani e al sabato sera con i preti e religiosi nella cattedrale di Kampala.Sono in Uganda dal 1966, e ricordo la visita di Paolo VI nel 1969, di Giovanni Paolo II nel 1993, e ora diFrancesco che ha avuto una risonanza grandiosa grazie anche alle diverse emittenti. È la prima volta chela visita del papa è trasmessa in Tv (per i pochi che hanno questa possibilità) e tramite radio. Radio Pacisha corso una vera maratona: sei giorni di trasmissioni sulle onde di tre frequenze per raggiungere tutti ipopoli del Nord Uganda. Sherry Meyer (da 25 anni laica missionaria in Arua), un team di giornalisti fluentinelle loro lingue locali (Lugbara, Madi, Kakwa, Alur/Luo) e io siamo stati nello studio di trasmissione tuttoil tempo commentando gli avvenimenti (dall’arrivo a Nairobi alla partenza da Bangui) e ricevendodomande e apprezzamenti dagli ascoltatori. Una maratona che ci ha affaticati, ma dato tantesoddisfazioni e emozioni.L’Uganda è stata chiamata la “perla d’Africa” dai colonizzatori inglesi perché bella, coperta di verde per lepiogge tropicali. È anche “la terra dei martiri” per i 22 cristiani che accettarono di morire torturatipiuttosto che rinunciare alla loro fede. Nel pomeriggio di sabato, dopo la grandiosa celebrazione dellaMessa nel luogo del martirio di Carlo Lwanga e compagni, ha incontrato, nel cuore della città di Kampala

    E

    (FOTO AFP/SIR)

    La fotografia

     P a p a

     i n A f r i c  a

    Bangui (Repubblica Centrafricana), 29 novembre: papa Francesco ha visitato ilCampo Profughi del St. Sauveur (Foto L’Osservatore Romano www.photo.va / Sir)

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    Giovedì 3 dicembre 20154 Vita della Diocesi

    Messe ferialia Cesena7.00   Cattedrale, Cappuccine,

    Cappella dell’ospedale7.30 Basilica del Monte7.35 Chiesa Benedettine8.00   Cattedrale, San Paolo,

     Addolorata, Villachiaviche,Santa Maria della Speranza

    8.30 Madonna delle Rose,San Domenico, San Rocco,Sant’Egidio, capp. cimitero,Santo Stefano, Case Finali,

    9.00 Suffragio, Addolorata9.30 Osservanza10.00  Cattedrale 16.00 Ponte Pietra18.00  Cattedrale , Madonna

    delle Rose, San Domenico,San Paolo, San Rocco,Osservanza, Sant’Egidio

    18.30 San Pietro, Santa Mariadella Speranza, Cappuccini,San Bartolo

    19.00  Tipano20.00 San Giovanni Bono,

     Torre del Moro, Gattolino20.30  Villachiaviche,

    San Pio X 

    Sabato

    e vigilie15.00 Cappella cimitero Cesena,

    Formignano15.30 Macerone (Lieto Soggiorno)16.00 Ponte Pietra17.00 Cappella

    ospedale “Bufalini”Luzzena (1° sabato mese),Bora (2° sabato mese)

    17.30 Santuario del SuffragioSantuario dell’AddolorataSan Vittore

    18.00  Cattedrale , San Domenico,Osservanza,Convento Cappuccini,Osservanza, Santo Stefano,San Paolo, Sant’Egidio,Madonna delle Rose, Villachiaviche,Case Finali, Diegaro, Torre del Moro, Borello,San Mauro in Valle,San Giorgio

    18.30 San Pietro, San Rocco,Santa Maria della Sper.Bulgarnò

    19.00  Tipano

    20.00 San Giovanni Bono,Bulgaria, Ruffio, Pioppa,Pievesestina, Calisese,Gattolino,

    20.30 San Pio X 

    Messe festive7.00   Cattedrale, Basilica del

    Monte7.30 Santuario dell’Addolorata,

    Cappuccine,Calabrina, Ponte Pietra, Villachiaviche, Martorano

    8.00 Basilica del Monte,San Pietro,San Pio X,Santa Maria della Sper.

    San Mauro in Valle,San Giovanni Bono,Sant’Egidio, Calisese, Torre del Moro,Madonna del Fuoco,Macerone, Capannaguzzo,Ronta, Borello

    8.30   Cattedrale , San Rocco,Case Finali, Tipano,San Cristoforo,Gattolino, Roversano

    9.00 San Giuseppe (Cesenacorso Comandini),chiesa Benedettine,Santo Stefano,San Bartolo, San Paolo,San Domenico, Diegaro,Pievesestina,Ponte Pietra, Bagnile,Santa Maria Nuova,

    Bulgaria, San Vittore,San Carlo, Ruffio9.15 San Martino in Fiume9.30 cappella del cimitero,

    Santuario dell’Addolorata,Madonna delle Rose,Osservanza, Villachiaviche,Sant’Egidio,Montereale, San Tomaso

    9.45 Bulgarnò10.00 Cattedrale, Case Finali,

    San Rocco, Santa Mariadella Speranza, Torre del Moro, Carpineta,Cappuccini, San Pio X,Sant’Andrea in B.,

    10.30 Santuario del Suffragio,Casalbono

    10.45 Ronta, Capannaguzzo

    11.00 Santuario Addolorata,Basilica del Monte,Osservanza,San Domenico, SantoStefano, San Paolo,San Bartolo, Villachiaviche,Sant’Egidio, San Giorgio,San Giovanni Bono,Calabrina, Calisese,Gattolino, Madonna delFuoco, San Mauro in Valle,Martorano, San Demetrio,Pievesestina, Pioppa,Ponte Pietra, Bulgaria,Borello, San Carlo,San Vittore, Tipano,Macerone

    11.10  Torre del Moro11.15 Diegaro, Madonna

    delle Rose11.30 Cattedrale , San Rocco,

    Istituto Lugaresi,San Pietro, San Pio X,Case Finali, Santa Mariadella Speranza

    12.30  Torre del Moro (in inglese,comunità nigeriani)

    15.00 Cappella del cimitero17.00 Cappella dell’ospedale

    Bufalini18.00  Cattedrale,

    San Domenico, Osservanza18.30 San Pietro, Cappuccini19.00 San Bartolo, Villachiaviche

    Comuni delcomprensorio

    Bagno di Romagnaore 20 (sabato);11,15 / 20San Piero in Bagno:chiesa parrocchialeore 18 (sabato);8 / 11 / 17.Chiesa San Francesco:10 / 15,30Ospedale “Angioloni”:ore 16 (sabato)Selvapiana: 11,15(20,30 sabato); Acquapartita: 9 Valgianna: 10

    BertinoroSanta Maria Nuova: 9, 11(19 sabato)

    Cesenatico

    Sabato: ore 16 Villamarina;16,30 San Giuseppe;17,30 Conv. Cappuccini,Santa Maria Goretti;18 San Giacomo;20 Sala; 20,30 Villalta

    Festivi:8 San Giacomo, Bagnarola,Santa Maria Goretti,Gatteo Mare;8,30 Sala, Boschetto;9 Cappuccini;9,15 San Pietro;9,30 Valverde;9,45 Cannucceto;10 Villalta, Villamarina;10,30 Cappuccini,San Giuseppe;11 San Giacomo,

    Boschetto, Sala;11,15 Bagnarola,Santa Maria Goretti,Gatteo Mare;17,30 Cappuccini;18 San Giacomo

    Civitella di RomagnaGiaggiolo: 9,30Civorio: 9

    Gambettolachiesa Sant’Egidio abate:8,30 / 10/ 11,15 / 17.Consolata: 19 (sabato);7,30 / 9,30

    Gatteoore 20 (sabato);9 / 11,15 / 17Sant’Angelo: 20 (sabato);8, 45; Casa di riposo: 9,30- 11. Istituto don Ghinelli:18,30 (sabato), 7,30Gatteo a Mare:  festivi: 8 / 11,15

    LongianoSabato:18 Santuario

    SS. Crocifisso;19 Crocetta; 20 Budrio

    Festivi:ore 7,30 SantuarioSS. Crocifisso;8 Budrio; 8,30 Longiano-Parrocchia; 9,30 Budrio,Santuario SS. Crocifisso;9,45 Balignano;10 Badia, Montilgallo;11 Budrio, Longiano-Parrocchia, San Lorenzo inScanno; 11,15 Crocetta;18 Santuario Crocifisso

    Mercato Saraceno10.00; Ciola: 8,30Linaro: 11,15;Monasterodi Valleripa: 9;Montecastello: 11Montejottone: 8.30Montepetra: 8.30Piavola: prefestiva sabatoore 18 (San Giuseppe);9,30 chiesa parrocchiale;Pieve di San Damiano11,30;San Romano: 11; Taibo: 10

    Montianoore 20 (sabato); 9.Montenovo:

    ore 18 (sabato), 10,30

    RoncofreddoSorrivoli: 11,15;Diolaguardia: 9;Gualdo: 18 (sabato), 11;Bacciolino: 9,30

    SarsinaConcattedrale: 7 / 9 / 11 / 18; Casa di R iposo:ore 16 (sabato); Tavolicci: 10,30 (liturgiadella Parola con Eucar.);Ranchio: 20 (sabato), 11;Sorbano: 9.30; Turrito: 17 (sabato), 10;San Martino in Appozzo: 9(liturgia della Parola conEucaristia); Quarto:10,30; Pieve di Rivoschio:15,30; Romagnano:11,15; Pagno: 16(seconda dom. del mese).

     Vergheretoore 16 (sabato), 9,15(domenica); Balze (chiesa

    parrocchiale): 11,15;Montecoronaro: 9,45;Montecoronaro orat. Ville(al sabato): 16; Alfero: ore 17 (sabato);11,15; Riofreddo: 10Corneto: 11; Pereto: 10

    ✎   A MESSA DOVE

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    Editore e ProprietàDiocesi di Cesena-Sarsina

    StampaRotopressvia Brecce - 60025 Loreto (Ancona)www.rotoin.it 

     Tiratura del numero 42 del 26 novembre 2015: 8.012 copie

    Questo numero del giornale è stato chiuso in redazione

    alle 18 di martedì 1 dicembre 2015

    Domenica 6 dicembreII Domenica di Avvento - Anno C Bar 5,1-9; Sal 125; Fil 1,4-6.8-11;Lc 3,1-6

    Giovanni Battista è il precursore,quello che è venuto prima. Primanell’esperienza di molti discepolidel Signore, nel tempo del ministero, nelpiano della storia della salvezza;concepito e venuto alla luce sei mesiprima di Gesù. Anche noi cristiani siamoprimizie della creazione nuova, pionieridi un mondo nuovo, annunciatori di chideve ancora venire nella gloria.L’evangelizzazione è sempre, all’inizio,una “praeparatio evangelii”.Il legame tra Gesù e Giovanni èindissolubile. Senza Gesù non ci sarebbe

    Giovanni, senza Giovanni non ci sarebbestato Gesù. È così anche per noi?Possiamo esistere senza il Signore Gesù?Senza la sua presenza, senza la suapersona? Può un uomo vivere senza Dio?E può definirsi senza far riferimento aDio? Senza il Dio di Gesù Cristo nonsappiamo dire che cosa è l’uomo. C’èuna domanda ancora: perché Dio ciama?Giustizia. Giovanni è esigente. Lagiustizia esige lavori: spianare, colmare,costruire strade. La giustizia si fa. Lagiustizia di Giovanni è pratica, concreta:risponde a domande ben precise: Chedobbiamo fare? E le risposte sono

    IL GIORNODELSIGNORE

    La nostra fede è in un Dio che entra nella storia

    lunedì7 dicembresant’Ambrogio v.Is 35,1-10; Sal 84;Lc 5,17-26

    martedì 8ImmacolataB.V. MariaGen 3,9-15.20;Sal 97; Ef 1,3-6.11-12; Lc 1,26-38

    mercoledì 9san SiroIs 40,25-31; Sal 102;Mt 11,28-30

    giovedì 10 Madonna di LoretoIs 41,13-20; Sal 144;Mt 11,11-15

     venerdì 11san Damaso papaIs 48,17-19; Sal 1;Mt 11,16-19

    sabato 12B.V. Mariadi Guadalupe Sir 48,1-4.9-11;Sal 79;Mt 17,10-13

    La Parola

    di ogni giorno

    ✎ NOTIZIARIO DIOCESANO

    Il vescovo Douglas nelle aziendeMesse pre NatalizieIn preparazione al Natale, il vescovo Douglas riprende itradizionali appuntamenti con le celebrazioni eucaristichenelle aziende del territorio.Un primo calendario delle Messe prevede:

    - venerdì 11 dicembre alle 18,15 a Cesena presso la sededella Banca di Cesena.- Lunedì 14 dicembre alle 17: ditta Brunelli, a Madonna delFuoco.- Martedì 15 dicembre alle 18: F.lli Casalboni Frigoriferi, aSan Vittore.- Mercoledì 16 dicembre alle 17,30: lito-tipografia Wafra e“Amici in cerchio Patrizio Morigi”, a Pievesestina.

    “Queste cose vi scriviamo, perché la vostra gioia sia piena” (1Gv 1,4)

    altrettanto chiare: condivisione,legalità e non violenza.Ricerca. Giovanni ha un voltoscavato dalla vita rude, dall’ascesiradicale ed estrema. Sono i tratti dichi cerca, di chi aspetta, di chi sache sta per giungere la speranza diIsraele. Più affascinante diSiddharta la sua ricerca, più nudadi quella di Diogene. Una ricercacompiuta e mai finita, prontaall’imprevisto di Dio. Cercare ilvolto di Dio, nel volto degli altri,quelli vicini, prossimi.Nel Vangelo di Luca colpisce lalunga descrizione delle strutture digoverno mondiale, locale ereligioso: l’imperatore, ilgovernatore, i tetrarchi, i sommi

    sacerdoti. Sta a dire chel’intervento divino non è “fuori”ma “dentro” la storia. Le grandireligioni tendono a portare lapersona fuori dal suo mondo; lanostra fede ci mostra il Diod’Israele, il Padre di Gesù, cheentra nella storia, nella nostracarne umana, per fare una storianuova e persone rinate.Siamo in Avvento, tempo di attesa edi venuta. Si può aspettare anchetutta la vita, ma quando avviene lavita cambia e l’uomo vede lasalvezza di Dio.

     Angelo Sceppacerca 

    ✎ CHIESA INFORMA

    Incontro MatrimonialeUn week end per sposi e pretiLa Comunità di “Incontro Matrimoniale” organizzadal 20 al 22 marzo 2016, a San Mauro Mare, un week-endnel corso del quale viene proposto un modo nuovo, già

    collaudato da migliaia di coppie in tutto il mondo, perdialogare in modo più profondo nella coppia e con lapropria comunità per i preti. Il cammino di IncontroMatrimoniale è un’esperienza che si propone “a servizio”della Chiesa. L’incontro dura un fine settimana. È condottoda tre coppie di sposi e un prete che, attraverso lacondivisione della propria esperienza, aiutano a scoprire oa riscoprire una relazione vissuta con gioia nellaresponsabilità. Tornando a casa non spariscono ledifficoltà, ma si porta con sé una “cassettina degli attrezzi”,con la quale fare una manutenzione costante del propriorapporto di coppia o di prete con la comunità.Testimonianze su: www.incontromatrimoniale.org.Per info e iscrizioni: Carlo e Tiziana Magnani, tel.054791256, [email protected]

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    Giovedì 3 dicembre 20156 Speciale Visita pastorale

    Martorano, Ronta e San Martino

    Il vescovo Douglas nelle parrocchieuarta tappa della visita pastoraleper il vescovo Regattieri che dal 6al 13 dicembre saluterà la comu-

    nità parrocchiale di Martorano (ultimoappuntamento prima della pausa natali-zia).

     Appena si arriva nel paese salta subito al-l’occhio, oltre alla chiesa in stile moder-no che richiama la tenda nel deserto delpopolo ebraico, la maestosità degli am-bienti parrocchiali che offrono spazi in-terni ed esterni per sviluppare al megliole attività pastorali e ricreative. Due pianidi edifici fortemente voluti da don OresteRomboli, cappellano, parroco e infinerettore del Santuario dedicato al SacroCuore di Gesù a Martorano dal 1947 al2007 (nel 1994 don Oreste termina il suomandato da parroco e lascia il posto adon Giordano Amati, oggi a guida dellaparrocchia del Duomo).“L’idea ispiratrice di don Oreste era lastruttura oratoriale di don Bosco. È quel-la che lui aveva in mente quando ha pen-sato alla costruzione della nuova chiesa ea tutto il complesso delle opere parroc-chiali. Un progetto che risale ai primi an-ni ’60”, spiega don Andrea Budelacci,parroco di Martoranodal 2009 (e da qualchemese amministratoreanche di Ronta e SanMartino in Fiume) eche si divide tra gli im-

    pegni della Cancelleriavescovile, del tribuna-le ecclesiastico, degliScout e della causa dibeatificazione di donBaronio. È proprio inquesti ambienti che hapreso forma e vigore lavita della parrocchia enei quali si sta svilup-pando tutt’ora.“È una struttura cheha una vocazione al-l’ospitalità - continuadon Andrea -. Oltre aessere utilizzata per ilcatechismo, c’è la pos-sibilità di offrirla a tante altre realtà intrao extra parrocchiali”. Vi hanno trovatospazio, per esempio, la Caritas e Casa Be-

    tania. La prima “è un’attività diventataconsistente. Il suo sviluppo ha coincisocol momento della crisi. Offre un serviziosu più fronti: generi alimentari, vestiario,senza tralasciare l’ascolto. Segue un nu-mero considerevole di famiglie, la mag-gior parte straniere”. Da un paio di anni èstata ‘intitolata’ alla memoria di ConsilioPistocchi, ex diacono, e alla moglie Bru-na Buratti. Coniugi che hanno anchepromosso la casa di accoglienza ‘Beta-nia’: “Ospita donne sole che hanno persolavoro e alloggio. In un’area staccata del-la canonica ci sono camere allestite peraccoglierle”.Riguardo al catechismo, “le aule a dispo-sizione ci permettono di fare catechismoin un unico momento, il sabato pomerig-gio, dedicato principalmente ai bambinidelle elementari e delle medie - ricordadon Andrea -. Durante la settimana, in-vece, ci incontriamo con giovani e adultiutilizzando percorsi diversi, biblici o diapprofondimento”. A tutti viene fatta una proposta per ilpost cresima, ma, sottolinea il parroco,“anche noi risentiamo del fatto che moltigiovani lasciano la parrocchia. Abbiamoavuto in passato gruppi giovanili consi-stenti, adesso è un momento di ‘assotti-gliamento’”. Se a Ronta è presente l’Age-sci con un gruppo Scout, a Martorano dasvariati anni giovani e ragazzi possonocontare su una radicata presenza del-l’Azione Cattolica che si manifesta conattività in parrocchia e con la partecipa-zione a campi estivi diocesani.In estate sempre in parrocchia viene or-ganizzato il centro estivo nel periodo che

    Q

    va da metà giugno ametà luglio.Tra le opere parroc-chiali anche “un bar(dato in gestione a ter-zi), un salone molto

    capiente in grado di avere una struttura tea-trale”, fino agli impianti sportivi. Come ilgrande campo da calcio “quasi regolare”, di-

    ce don Andrea. È su quel rettangolo che, da-gli anni ’70, si è allenata la Polisportiva delMartorano, oggi Romagna Centro, con sedenel centro sportivo “Martoranello” e che mi-lita nel campionato di serie D. Una favolacalcistica nata in parrocchia, proprio nelpiazzale del Sacro Cuore a Martorano, e cre-sciuta nel tempo fino a raggiungere risultatiinimmaginabili fino a qualche anno fa. “Do-po il trasferimento della squadra nel nuovocentro sportivo abbiamo cambiato alcunecose, rinnovando il parco giochi per bambi-ni e con la possibilità di avere due campi dacalcetto e uno di calcio a 7”.Quello che era un piccolo sobborgo di Cese-na oggi conta circa 3mila abitanti. “Si è mol-to avvicinato alla città”, dice don Andrea cheproprio a Martorano è nato e cresciuto. “Ilpaese è quello che ha subito le trasforma-zioni maggiori rispetto a Ronta e San Marti-no. La popolazione intanto è aumentata.Nei primi anni ’80 nel paese non risiedeva-no neanche 1.500 persone, poi ha avuto unforte sviluppo, parallelamente a un lavoronel comparto agricolo che invece è andatodiminuendo. Una prima consistente espan-sione dell’abitato si è avuta alla fine deglianni ’80 con un’urbanizzazione che ha inte-ressato le vie Fusconi, Galimberti, Tamburi-ni, Medri, Urbini”. Ma, sottolineata, “un’oc-casione mancata è stata quella che avrebbedovuto interessare la zona artigianale sullavia Calcinaro. Non ci fu, se non nella primis-sima parte”. In generale oggi le persone im-pegnate nella campagna sono diminuite ri-spetto al passato, “prima non c’era un metroquadro di terreno che non fosse coltivato afrutteti o fragole, mentre oggi molti appez-zamenti sono solo a seminativo e gli impie-

    Da domenica 29 fino al 13 dicembre monsignor Douglas Regattieri è in Visita pastorale 

    nelle parrocchie di Martorano, Ronta e San Martino in Fiume.Don Andrea Budelacci 

    è parroco di Martorano dal 2009 e da pochi mesi amministratore di Ronta e San Martino in Fiume 

     ZONA PASTORALE DELLE VIE CESENATICO, CERVESE E RAVENNATE - 9ª UNITÀ PASTORALE

    ghi stagionali nel campo ortofrutticolonon si trovano più con la frequenza di untempo”.Della campagna martoranese rimane an-che la peculiarità della Centuriazione ro-mana ancora ben visibile. Nel frattemposi sono sviluppati altri comparti, comepiccole attività artigianali o imprendito-riali. Una impresa ben avviata è quella

    della Centrale del Latte di Cesena con se-de proprio a Martorano.In paese sono presenti una scuola mater-na (rinnovata e che è passata da due e tresezioni) e una elementare. Mentre i ra-gazzi frequentano le medie a San Giorgioo Sant’Egidio, o la media n. 4 di via TitoMaccio Plauto.La parrocchia di Martorano ha una storiaantica: venne costituita il 23 gennaio1612. Nel 2012 si sono celebrati il IV cen-tenario e i quarant’anni della consacra-zione della chiesa che è anche santuariodedicato al culto del Sacro Cuore. Accan-to alla parrocchiale in stile moderno vi èuna chiesa più antica, dedicata a San-t’Andrea, oggi in mano a un privato e in-teressata da lavori.La festa parrocchiale viene celebrata inottobre ed è dedicata alla Madonna delRosario, “per via di un antico dipintoconservato in parrocchia raffigurante laMadonna che consegna un rosario a SanDomenico”. Vari momenti caratterizzanola festa: “Attenzione ai malati, momentiricreativi, commedie, giochi per bambi-ni, stand gastronomici senza far mancaremomenti di approfondimento e riflessio-ne”.Nel mese di giugno, invece, si rinnova ladevozione al Sacro Cuore di Gesù, “conmomenti diversi di approfondimento bi-blico e spirituale, curando l’aspetto cele-brativo”. Tra le altre attività realtà parroc-chiali il coro che anima la messa tutte ledomeniche e il gruppo anziani, “Insiemeè più bello”, che si ritrova regolarmentetutte le settimane.

    Michela Mosconi

    ESTERNO E INTERNO DELSANTUARIO DEL SACRO CUOREDI GESÙ IN MARTORANO

    (PIAZZALE SACRO CUORE, 66,MARTORANO DI CESENA)

    SOTTO A SINISTRA,DON ANDREA BUDELACCI,CLASSE 1964,PARROCO A MARTORANODAL 2009

    CALENDARIO VISITA PASTORALE

    MARTORANO

    RONTA E SAN MARTINO

    da domenica 29 novembre  fino al 13 dicembre 

    Giovedì 3 dicembre

    • ore 21 Incontro con le famiglie a Ronta

     Venerdì 4 dicembre

    • ore 9,30   Visita ai luoghi di lavoro a Ronta eSan Martino

    • ore 15,30  Incontro con i sacerdoti dell’UnitàPastorale

    • ore 21 Incontro con i giovani a Martorano

    Sabato 5 dicembre

    • ore 9  Incontro con gli operatori Caritas aRonta

    • ore 15  Incontro con i ragazzi del catechismoa Martorano

    Domenica 6 dicembre

    • ore 10,45 Messa a Ronta• ore 15  Messa a Martorano

    Lunedì 7 dicembre

    • ore 9,30   Visita a malati e anziani, a Martorano• ore 15,30  Visita ai luoghi di lavoro, a Martorano• ore 21 Incontro con gli adulti, a Martorano

    Mercoledì 9 dicembre

    • ore 9,30   Visita alla scuola elementare e ma-terna, a Martorano

    • ore 15,30 Incontro con la Terza Età, a Marto-rano

    • ore 20,30 Messa, saluto ai Giovanissimi e in-contro con il Caep e il Cpp

    Giovedì 10 dicembre

    • ore 15,30  Visita ai malati e anziani, a Martorano

     Venerdì 11 dicembre

    • ore 9,30   Visita ai luoghi di lavoro, a Martorano• ore 15,30  Visita ai malati e anziani, a Martorano• ore 20  Incontro con la Comunità Capi a

    Ronta

    Sabato 12 dicembre

    • ore 9,30  Incontro con gli operatori Caritas, aMartorano

    • ore 11 Incontro con il gruppo liturgico, aMartorano

    • ore 15  Incontro con gli Scouts, a Ronta

    Domenica 13 dicembre

    • ore 15  Messa di chiusura V.P. a Martorano

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    Giovedì 3 dicembre 2015 7Vita della Chiesa

    INVITO DALL’AFRICA:“Siate artigiani delperdono, specialistidella riconciliazione,espertidella misericordia”

    immagine della Porta Santa che papaFrancesco apre a Bangui, capitaledella Repubblica Centroafricana. Iltenersi per mano contro il tribalismo,

    le divisioni tra gruppi etnici spesso causa digrandi conflitti, a Kasarani nella repubblica delKenya. La testimonianza dei martiri ugandesi,uccisi perché cristiani. Si muove lungo questi tremomenti il viaggio in Africa di papa Francesco. Viaggio che in qualche misura è metafora delpontificato di Francesco: una chiesa in uscita,che guarda alle periferie dell’esistenza, che fa lascelta preferenziale per i poveri e che nellamisericordia vede la chiave per leggere ipossibili, veri cambiamenti nella vita dellepersone e delle comunità.E se l’immagine delle mani che si uniscononello stadio di Kasarani è messaggio contro quelradicalismo che costruisce muri, allontana le

    persone, apre la strada al conflitto, ecco latestimonianza di coloro che non si sono fattiprendere dalla paura ma sono stati coraggiosinel perdono, nell’amore: i martiri. Con la lorotestimonianza, ci dicono che sono la“fedeltà, l’onestà, l’integrità della vita cheportano quella pace che il mondo non puòoffrire”.Per Francesco bisogna avere cura per questomondo, essere capaci di raggiungere coloro chesi trovano in situazioni difficili; capaci diresistere alla tentazione di percorrere dellestrade che sono scorciatoie che portano aprevaricare l’altro. È il grande ostacolo dellacorruzione che mina alla base il bene comune,esclude l’altro, non promuove la dignità dellapersona. La corruzione, ricordava ai giovaninello stadio di Kasarani, è come lo zucchero:lentamente ti entra dentro, è dolce, ci piace, èfacile; “poi finiamo male, finiamo diabetici e il

    paese si ammala”. Ogni volta che accettiamouna tangente, “distruggiamo il nostro cuore, lanostra personalità e la nostra patria”.Importante passaggio per un continente dovetroppo spesso è proprio la corruzione a

    ’Limpedire un futuro migliore, e costruire uncammino di pace e di riconciliazione.Le tre nazioni visitate da papa Francesco(Kenya, Uganda, Repubblica Centrafricana) inmodi diversi vivono le difficoltà proprie di tuttoil continente: grandi ricchezze concentratenelle mani di pochi; una diffusa povertà cherende quasi difficile, se non impossibile, ilprocesso di sviluppo di un popolo.Paesi dalla grande ricchezza, ma anche dallaincapacità di tradurre tutto questo in unprocesso di crescita nazionale.Così il Papa guarda soprattutto ai giovani, che

    rappresentano la gran parte della popolazione, in questo temposegnato, soprattutto, da odio e divisione. Ecco allora l’immaginedel tenersi per mano contro il tribalismo. Ma soprattutto ecco ilmessaggio che viene dall’apertura della Porta Santa dellacattedrale di Bangui dedicata all’Immacolata concezione. È laprima volta che un Papa apre un Giubileo al di fuori di San Pietro.

    Ma se il passare la Porta Santa significa passaggio da un prima aun dopo, ecco che Francesco chiede proprio questo all’Africa, e lochiede soprattutto ai giovani: lasciarsi alle spalle tutto ciò che dinegativo ha segnato la vita delle loro nazioni.Lasciarsi alle spalle le divisioni etniche, religiose, e costruire unfuturo dove la diversità è ricchezza e messaggio per l’altro.Lasciarsi alle spalle le abitudini legate a un falso potere; latentazione della vendetta, delle rappresaglie senza fine. Chiede aigiovani di essere “artigiani del perdono, specialisti dellariconciliazione, esperti della misericordia. È così che possiamoaiutare i nostri fratelli a passare all’altra riva”. E mette in guardiada chi usa il nome di Dio per portare divisioni, violenza, guerra,morte. Aprendo la Porta Santa, il Papa ricorda che “tanti uomini e donnehanno sete di rispetto, di giustizia, di equità”, e questo vale nonsolo per l’Africa. Dovunque “anche là dove regnano la violenza,l’odio, l’ingiustizia, la persecuzione, i cristiani sono chiamati adare testimonianza del Dio amore”. A dare testimonianza della“potenza dell’amore che non arretra davanti a nulla, né davanti aicieli sconvolti, né davanti alla terra in fiamme, né davanti al mare

    infuriato”. Ed è in questa chiave che si può e si deve leggere anchel’appello a coloro che “usano ingiustamente le armi”. Appello nonsolo a deporle, ma ad armarsi “della giustizia, dell’amore e dellamisericordia, autentiche garanzie di pace”.

    Fabio Zavattaro

    Il viaggio in Africache il Pontefice hafatto da mercoledì25 a lunedì 30

    novembre inqualche misura èuna metafora delpontificato diFrancesco: unaChiesa in uscita, cheguarda alle periferiedell’esistenza, che fala sceltapreferenziale per ipoveri e che nellamisericordia vede lachiave per leggere i

    possibili, vericambiamenti nellavita delle persone edelle comunità

     Alle 12,15 di domenica 29 novembre, papa Francesco si è recato in visita al campoprofughi nella parrocchia del St. Sauveur a Bangui.Il Papa è stato accolto dai numerosi bambini del Cam-po.Pubblichiamo di seguito le parole che il Santo Padre hapronunciato a braccio nel corso della visita:Saluto tutti voi che siete qui.Vi dico che ho letto quello che 

    i bambini avevano scritto [sucartelli]: “pace”, “perdono”,“unità” e tante cose… “amo-re”. Noi dobbiamo lavorare e pregare e fare di tutto per lapace. Ma la pace senza amo-re, senza amicizia, senza tol-leranza, senza perdono, nonè possibile. Ognuno di noi deve fare qualcosa. Io vi au-

     guro, a voi e a tutti i centra- fricani, la pace, una grande pace fra voi. Che voi possiate vivere in pace qualunque sial’etnia, la cultura, la religio-ne, lo stato sociale. Ma tutti in pace! Tutti! Perché tutti siamo fratelli. Mi piacerebbe che tutti dicessimo insieme:“Tutti siamo fratel li”. [La

     gente ripete: “Tutti siamo fra-telli”] Un’altra volta! [“Tutti siamo fratelli”]. E per questo,perché tutti siamo fratelli,vogliamo la pace.

    Campo profughi di Bangui 

    Il saluto a braccio

    NAIROBI, 27 NOVEMBRE 2015: PAPA FRANCESCOHA VISITATO IL QUARTIERE POVERO DI KANGEMI

    (FOTO L’OSSERVATORE ROMANO/SIR)

    SOTTO: BANGUI, 29 NOVEMBRE,PAPA FRANCESCO

    APRE LA PORTA SANTANELLA CATTEDRALE

    (FOTO AFP/SIR)

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    Giovedì 3 dicembre 20158   Attualità

    il Periscopio di Zeta

    Ospite a Cesena il fondatore in Italia del Nordic walking Pino Dellasega protagonista di un’impresa in solitaria verso Santiago de Compostela 

     A piedi, per ritrovare se stessi

    “Nella vita ogni traguardo è sempre una nuova partenza”. È la dedica che

    Pino Dellasega ha scritto nella prima pagina del suo ultimo libro “Hocamminato con le stelle” che ho acquistato domenica scorsa, aCesena. Il grande camminatore e fondatore del Nordic walking in Italia, ex campione di fondo e maestro di sci, è stato invitato in città dalle istruttrici MaraFullin e Francesca Tarantini (nella foto, con al centro Pino Dellasega).È stata un’occasione preziosa per quanti hanno voluto confrontarsi con chi hafatto del viaggiare lento una filosofia di vita, “dove il cammino del vento incrociaquello delle stelle”, come si trova scritto ad Alto del Perdon, sul tracciato cheporta a Santiago de Compostela.Mille chilometri tutti d’un fiato, da Lourdes fino a Muxia, sull’Atlantico, oltreFinisterre. Con tappe di almeno 40 chilometri al giorno, per non camminaresempre con gli stessi compagni di viaggio, per fare nuove conoscenze, perascoltare il silenzio, la terra, il vento e confrontarsi con il cielo, quello stellato equello che sta sopra le stelle. Abbandonato il cardiofrequenzimetro, Pino si è fatto un regalo per i suoi 60 anni:andare sulle tracce dei pellegrini che per secoli si sono recati sulla tombadell’apostolo Giacomo. Dopo tanti anni di gare, forse a tutti può venire la nausea.Il desiderio è quello di tornare all’essenziale, a ciò che vale davvero nella vita.Nasce così la voglia di ritrovare se stessi, magari immersi in quella natura che tutti

    le circostanze della vita. Pino l’ha capito anchequando ha dovuto cambiare l’alimentazionedopo soli due giorni. Pensava di poter andareavanti a pane e acqua, ma il suo corpo nonavrebbe retto a lungo. Nella baguette allora hainiziato a metterci salame e prosciutto, cibi che

    gli hanno consentito di camminare spesso finoa tardi, quando tutti gli altri pellegrini eranofermi da ore.“Il camminare è un fondersi dei passi con laterra e l’anima, per elevare lo spirito versol’Assoluto”, scrive Pino in una delle primepagine di un volume che con le parole e le fotonarra un’esperienza da incorniciare e che moltivorrebbero imitare. “Attingere dalla camminataper accedere a un livello superiore e passare dalsaper fare al saper essere. Il cammino diventameditazione, in un’esplorazione di se stessi.Dopo pochi passi si sciolgono nodi e problemi,si liberano di nuovo il sorriso e i pensieripositivi per far tornare verso casa molto piùleggeri e con una forza interiore capace disuperare qualsiasi scoglio”. Grazie, carissimoPino, nuovo amico di cammino e non solo.(907)

    ci circonda,ma che pochivedono comemerita.Pino porta inItalia il Nordic,

    attivitàsportiva, enon solo, cheda alcuni anniè sbarcataanche aCesena. Lui èalla ricerca diqualcosa di

    più della semplice forma fisica. È forse anche perquesto che gli sorge l’idea, il sogno, di portare nelcuore delle Dolomiti il Cristo pensante. Un luogodivenuto in breve meta di tantissimi camminatoriche si mettono alla sequela di Qualcuno che si scrivecon la lettera maiuscola.È stato così anche sulle tracce di san Giacomo. Duesoli obiettivi al giorno: radersi ogni mattina ecamminare fino allo sfinimento. Il resto è stato soloun affrontare la realtà quotidiana. Confrontarsi con

     Villaggio globaledi Ernesto Diaco

    COSA SI FA NELL’ORA DI RELIGIONE?SCOPRILO IN TV 

    Un reality ambientatodurante l’oradi religione,quella in cui“tutto ilmondo sem-bra buono,anche il pro-fessore”, come cantava Antonello Vendittiqualche anno fa. È una delle novità lanciatein autunno da Tv2000, l’emittente “per chicrede e per chi cerca” promossa dalla Cei evisibile sul canale 28 del digitale terrestre.“Buongiorno professore” è il titolo del pro-gramma, in onda ogni lunedì alle 19,30 e inreplica la domenica mattina alle 9,20. E perchi si è perso le puntate già trasmesse, puòvederle tutte sul sito www.tv2000.it.Parlare di reality non è fuori luogo: le ri-prese infatti sono registrate in una vera

    aula scolastica durante le lezioni del pro-fessor Andrea Monda, docente di religionecattolica al liceo classico “Pilo Albertelli” diRoma, con un passato di studi giuridici e daimpiegato di banca. “Dopo undici anni dilavoro – racconta il docente – avevo rag-giunto un ottimo stipendio e una noia mor-tale. Per prendere una boccata d’ariacominciai a studiare alla Gregoriana e, conil diploma, seppi che potevo insegnare reli-gione… Mi divertii subito. Il rapporto e lafatica con i ragazzi mi conquistarono. La-sciai la banca. Insegno da quindici anni”.Il copione non esiste. L’unico filo condut-tore non è altro che il programma didatticodella disciplina: il prof introduce la lezionee poi parte il dialogo coi ragazzi, del tuttospontaneo e imprevedibile. I riferimenti afilm, canzoni e fatti di attualità non man-cano, ma non è una lezione generalista, per

    stare al linguaggio televisivo. I primi temiaffrontati riguardano i pilastri della fedecristiana: il mistero della Trinità e quellodell’incarnazione di Dio.Se l’ora di religione va in tv, la preghiera deitempi forti approda sui tablet e gli smar-tphone. L’app di successo dell’Avvento 2015si chiama “Gridare di gioia” ed è propostadal centro di pastorale giovanile della dio-cesi di Mantova. Il titolo fa riferimento alleparole di papa Francesco e al Giubileo dellamisericordia, che prende il via l’8 dicembre.L’app si può scaricare gratuitamente sia suiTunes Store che su Google Play.Per i pre-adolescenti, poi, è stato pensatoun altro strumento digitale, sempre adopera della pastorale giovanile mantovana:“Evvivo”, con video caricati su YouTube,storie di Natale e testimonianze significa-

    tive. Per ogni giorno d’Avvento l’applica-zione offre alcuni salmi per pregare, deitesti per riflettere, immagini e video. Unascommessa soprattutto per i nativi digitali,ma a portata di tutti: anche uno smar-tphone può guidare verso la capanna di Be-tlemme.

    l tempo è scaduto. Il pianeta stamale e a pagare il prezzo più altodi inondazioni, desertificazionee cambiamento climatico sono i

    poveri e le popolazioni piùvulnerabili della Terra. È arrivato ilmomento di agire. È venuto qui aParigi per lanciare questo messaggioil cardinale Claudio Hummes (nella foto in alto), arcivescovo emerito diSan Paolo e presidente della Reteecclesiale pan-amazzonica (Repam).Sono arrivati a Parigi i 150 capi diStato e di governo ed esperti di 190paesi del mondo. Dal 30 novembre

    all’11 dicembre hanno 15 giorni ditempo per mettere a punto unprogramma audace in grado dicontenere l’aumento climatico cheminaccia le nostre società e le nostreeconomie. La sfida è alta. “Laquestione del clima - sottolinea ilcardinale Hummes - è una questionefondamentale e decisiva ormai datanto tempo. Siamo in ritardo e ilPapa dice che è questo il momentoin cui si devono prendere delledecisioni vincolanti. Il tempo passa eil cambiamento climatico stabussando alle nostre coscienze”.“Se non si cambia, sarà unacatastrofe e il conto sarà pagato daipoveri”.“Le conseguenze del cambiamentoclimatico - dice Hummes - ricadono

    in maniera molto forte soprattuttosulle popolazioni più vulnerabili. Sipensi per esempio alla questionedell’acqua che sarà sempre menodisponibile. O alla questione della

    terra che si desertifica per cui ce nesarà sempre meno da coltivare. Larelazione tra la devastazione delpianeta e la povertà è stata moltoben messa in evidenza nella Laudatosi’ .

    Ma lei veramente pensa che in que-sti giorni i grandi leader della Terra avranno il coraggio di prendere de-cisioni vincolanti?Noi speriamo di sì. Speriamoveramente che si prendano decisionivincolanti. C’è il timore che alla finenon sia così. Però io ho la speranza

    che saranno prese delle decisioninuove.

    Che cosa glielo fa pensare?Innanzitutto perché tutti hannoavuto esperienza diretta deicambiamenti climatici. Ci sono statidisastri meteo dappertutto, conestati molto caldi, tempeste einondazioni in tutto il mondo. Cisono squilibri che hanno raggiuntouna intensità estrema.È ormai evidente a tutti che il clima èstremato. Anche la pubblicazionedell’enciclica di papa Francesco haaiutato a prendere una coscienza piùchiara dei problemi e credo che si siaoggi più disposti a prenderedecisioni vincolanti.

    Lei è stato il cardinale che rimarrà nella storia per aver chiesto al Papa appena eletto di non dimenticare ipoveri. Sono passati tre anni. Come

     vede papa Francesco?

    La storia è vera. Sono moltoentusiasta di questo papato. Miimpressiona la sua intelligenza, lasua misericordia e soprattutto lavoglia di fare le riforme necessarieper la Chiesa e nella Chiesa. E lo stafacendo, promuovendo per esempiouna decentralizzazione più grande,invitando la Chiesa a essere piùaperta, più misericordiosa, piùmissionaria.

    È anche tanto criticato?No, non credo. Ci sono persone checriticano, ma la critica è importante.

    Ciò che non si può fare è la divisione.

    È un Papa che divide?No, anzi unisce. Unisce! Luiinterpella fortemente e fare unariforma suscita sempre delle critiche.È normale che ci siano persone chenon sono d’accordo. Ma è unaminoranza piccola. Dico anche chelui non è un uomo che divide perchésa quello che fa e ha ragioni forti perfarlo. La Chiesa deve essereaggiornata, perché è rimasta un po’ferma nel tempo. E deve aggiornarsirapportandosi al mondo di oggi. Nonpossiamo mantenere una posizionedi condanna del mondo. Gesù dice:non sono venuto per condannare.Sono venuto per salvare il mondo.Ma per salvare l’umanità,

    la Chiesa deve essere aggiornata. Èuna sfida forte. È difficile. Ma lastoria cammina e noi dobbiamocamminare con la storia.

    Maria Chiara Biagioni

    I

    “Speriamo in decisioni vincolantiper evitare la catastrofe ambientale”

    Parla il cardinale Claudio Hummes,arcivescovo emerito di San Paolo,a Parigi per la conferenzainternazionale sul clima. Ai Capi di

    Stato e di governo porta la voce dellaChiesa cattolica e chiede un impegnoserio per salvare la terra.“Siamo in ritardo - dice -.È questo il momentoin cui si devono prenderedelle decisioni”

    MANIFESTANTE COP21 A CAPE TOWN,SUDAFRICA

    (30 NOVEMBRE) FOTO AFP/SIR

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    Giovedì 3 dicembre 2015 9Cesena

    OPEN NIGHT GIOVEDÌ 10 DICEMBRE 

    dalle ore 20 alle ore 22,30 

    Ordine Santo Sepolcro: sabato incontro al MonteGli appartenenti all’Ordine Equestre del Santo Sepolcrodi Gerusalemme della Sezione Romagna (Cesena, Forlì,Faenza, Imola, Ravenna, Rimini, San Marino) sitroveranno sabato 5 dicembre alle 10 presso l’Abbaziadella Madonna del Monte di Cesena per un incontro diformazione cristiana, di preghiera per la Terra Santa e

    per un momento conviviale insieme per scambiarsi gliauguri di Natale.Sarà presente monsignor Douglas Regattieri, vescovo

    di Cesena-Sarsina che, in qualità di membrodell’Ordine, terrà il momento di preghiera e dicatechesi sul tema diocesano dell’Eucaristia e sull’Annosanto della Misericordia indetto da papa Francesco.Sono invitati a partecipare i cavalieri, le dame, gliammittendi e le loro famiglie e amici oltre a tutti coloro

    che siano interessati a un momento di crescitaspirituale e di preghiera per la terra dove ha vissutoGesù di Nazaret.

    Conoscenza delle lingue, età massima 30anni, residenza o domicilio in Emilia-Ro-magna, aver conseguito laurea o diplomapresso un ente formativo della regione: so-no questi i requisiti che consentono di can-didarsi alla sesta edizione di Mov.Eu, unpercorso di crescita professionale che po-trebbe confluire in una reale offerta di la-voro. L’obiettivo è quello di migliorare le

    competenze dei giovani e facilitare il loroingresso nel mondo di lavoro. Il bandomette a disposizione borse di studio per losvolgimento di tirocini della durata massi-ma di 6 mesi, svolti in parte in Italia, pres-so aziende del territorio, in parte all’estero.Per iscriversi è sufficiente registrarsi on-li-ne al bando messo a disposizione sul sito

     www.movingeneration.net entro il 20 di-cembre alle 23.Le passate edizioni hanno visto la parteci-

    pazione di oltre 30 imprese, analizzato qua-si 150 curricula, selezionato 22 ragazzi, cheper il 63% hanno ricevuto una proposta dilavoro a fine progetto. Questa edizione pa-re non essere da meno e vede la partecipa-zione di aziende del calibro di Biogas Ita-lia, Engineering Solutions Srl, FocacciaGroup, Gestra Srl, Graziani Packaging Sas,Made in Lab Srl, Sipo Srl, Unitec Group Spa.

    Mov.Eu è promosso dall’Associazione Gio-vani Banca di Cesena e coordinato da Uni-ser Soc.coop. grazie al sostegno della Ban-ca di Credito Cooperativo di Cesena ed alpatrocinio del Comune di Cesena.In occasione della presentazione, avvenu-ta lo scorso 20 novembre presso la sala E.Cacciaguerra di viale Bovio, sede di Bancadi Cesena, sono intervenuti Tommaso Dio-nigi assessore all’innovazione e sviluppodel Comune di Cesena e Giancarlo Petrini,

    direttore generale di Banca di Cesena. Inseguito sono intervenuti rappresentantiaziendali che hanno testimoniato la positi-vità dell’esperienza vissuta negli anni pre-cedenti, come Roberto Graziani della Gra-ziani Sas, Valentina Gaudenzi della UnitecGroup Spa sede di Lugo, e Valeria Zoffolidell’asilo nido Isola di Peter Pan."Il successo di questa iniziativa è dimo-

    strato dal fatto che è giunta alla sesta edi-zione e che continua a crescere ogni anno-è intervenuto Petrini -. Si tratta di un fioreall’occhiello che è stato replicato in altriluoghi d’Italia. L’inserimento lavorativo deigiovani si tratta di un’esigenza più che maiattuale che ci consente di restare in con-tatto col territorio E con i giovani dai qualiattingere nuove energie e nuova forza perpoterci sostenere a vicenda".

     Arianna Alpini

    La sesta edizione del progetto è stata presentata presso la sede della Banca di Cesena

    Mov.Eu: giovani proiettati nel mondo del lavoro

    San Mauro in Valle

    Mercatino solidale"Non importa quanto si dà, ma quantoamore si mette nel dare":ecco lo slogan delmercatino della generosità organizzato neilocali della parrocchia di San Mauro in Valledi Cesena. In vista del Natale, la Caritasparrocchiale invita a visitare il mercatinoche non solo raccoglie tante idee regalo,ma anche una sezione di abiti vintage pertutti gli appassionati. Il mercatino saràattivo dal 5 all’8 dicembre nei seguentiorari: sabato 5 dalle 15.30 alle 18.30,domenica 6 dicembre dalle 9 alle 18.30,lunedì 7 dicembre dalle 14.30 alle 18.30 emartedì 8 dicembre dalle 9 alle 18.30.Parte del ricavato sarà destinato allemissioni in India e in Brasile da temposostenute dalla caritas di San Mauro.Un’altra parte sarà donato alla comunitàPapa Giovanni XXIII di Rimini, al SantaTeresa del Bambin Gesù di Ravenna e alCentro di aiuto alla vita di Cesena. Perinfo: 0547/330599

    Bb

    Una carrellata di 150 scatti per ricordare l’opera,strettamente intrecciata alla vita, del fotoreportersportivo Emanuele Sirotti, deceduto nel giugno scorsoall’età di 78 anni.La mostra, al foyer del Teatro Bonci, sarà inauguratavenerdì 4 dicembre alle 17. Visitabile dal martedì alsabato, dalle 16,30 alle 19, offre fotografie di grandi

    Centocinquanta scattiper ricordare Sirotti

    campioni delle due ruote a pedale (Gimondi,Merckx, Moser, Saronni, Pantani, Bugno,Chiappucci, Indurain) e qualche altro scattoriservato al calcio.Un primo assaggio è stato dato al pubblicoqualche giorno fa, in Comune a Cesena, inuna conferenza stampa alla presenza delfiglio Stefano, che prosegue l’attività, diLorenzo Benzi (già collaboratore di Sirotti),del sindaco Lucchi e dell’assessore allo sport Castorri. Emanuele Sirotti già giovanissimo siera avvicinato alla fotografia. Figlio delcelebre maestro Giuseppe (per oltre

    quarant’anni corrispondente da Cesena per ilquotidiano "L’Avvenire d’Italia"), avevaereditato dal padre l’arte di raccontarestorie, in questo caso per immagini. I suoiprimi scatti al Giro d’Italia risalgono alla finedegli anni ’40, mentre è dal ’75 che cominciaa seguire con assiduità il grande evento.Dieci anni dopo, lasciato il suo impiego inbanca, Sirotti è ormai fotoreporter a tempopieno e proietta la sua attività (lasciata alfiglio Stefano) nell’Olimpo dei grandi,seguendo le maggiori gare ciclistiche neidiversi continenti.

    Foto Armuzzi

    ❚❚ Dopo i tragici fatti di terrorismo a Parigi

    Testimonianza dalla FranciaNon sono giorni facili per chi abita in Fran-cia. Nonostante siano trascorse ormai 4 set-timane dai tragici atti di terrorismo del 13novembre, c’è ancora tensione. Lo confer-ma un cesenate, Alessan-dro Hendriks, studentedella WHU Otto BeisheimSchool of Management(Germania) in semestrescambio all’Edhec Busi-ness School a Lille, nelnord della Francia."Abitando a Lille - spiegaHendriks - posso assicu-rare che la tensione è an-cora alta. Il Belgio è a 15minuti di macchina e lenotizie che vengono dalle perquisizioni a

    Bruxelles sono preoccupanti. Alcune feste emanifestazioni nella zona sono state an-nullate e anche qui all’università adesso c’èun servizio di vigilanza privata".Il 25enne cesenate conferma che nei giorniimmediatamente seguenti il 13 novembre,tutto si è fermato. Ovunque c’erano ban-diere a mezz’asta e militari nelle strade. "LaFrancia aggiunge - dà subito l’idea di unPaese molto unito".Hendriks è partito da Cesena un anno emezzo fa per la laurea magistrale in Ger-mania. Ora sta svolgendo il semestre discambio in Francia, fino a dicembre. Si è di-plomato al liceo "Righi" e ha conseguito lalaurea triennale a Bologna. Alla domandase è pentito di essere partito per l’estero ri-sponde: "No, non mi pento. In questo pe-riodo credo ci possano essere rischi in qua-

    lunque grande città europea, così come suun aereo, in un museo o in un villaggio tu-ristico all’estero".Dando uno sguardo agli amici che lo cir-condano, Hendriks afferma che i francesisono molto scioccati, ma hanno anche pau-ra del razzismo dilagante: si vede che cer-cano di non generalizzare sulla comunitàislamica del Paese. In linea di massima pe-rò la nazione è molto unita. Forse colgo unacerta voglia di vendetta. I telegiornali se-guono costantemente l’attività della por-taerei ’Charles de Gaulle’ e la nuova coope-razione con i russi".

    Cristiano Riciputi

  • 8/20/2019 Corriere Cesenate 43-2015

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    Giovedì 3 dicembre 201510   Cesena

    Nutrirsi meglio si puòEcco come fareE’ iniziato un ciclo di conferenze promosso da "Cibo corpomente". Quando si va a fare la spesa occorre ragionare

    senza lasciarsi condizionare dagli impulsi e dalle emozioni

     Alimentarsi in maniera sanacontribuisce a stare meglio. Non èuna gran novità, però è altrettantovero che non sono molte le personeche ci riescono. Lo dimostrano iproblemi di sovrappeso, l’aumentodi malattie dipendentidall’alimentazione, le intolleranze.Di questi temi si è parlato durante ilprimo incontro (foto) del ciclo L’Artedel cambiamento. Partner

    dell’iniziativa sono l’Associazione italianaricerca tumori, l’Avis e l’Orogel.Coordinatrice è Flaviana Bettidell’associazione "Cibo corpo mente" chesi avvale di un gruppo di esperti. Più di uncentinaio le persone che due settimane fahanno partecipato all’evento presso il ClubHouse dello stadio Manuzzi di Cesena."La salute - ha esordito Flaviana Betti -non riguarda solo fattori biologici, maanche psicologici e sociali. Si rischia diessere influenzati dalle scelte degli altri,

    dalla pubblicità, dalla propria pigrizia".In primo luogo i soliti, quanto disattesi,consigli: fare moto ogni giorno (almenouna camminata di mezzora), consumaremolta frutta e verdura locale e di stagione,limitare bevande alcoliche e quellezuccherate, consumare non più di 500grammi di carni rosse alla settimana.L’esperto Andrea Maglioni ha ribadito unconcetto: non ci sono, in linea di massima,alimenti che fanno male, ma tutto dipendedalle quantità e dalla frequenza. In altreparole, un panino con un insaccato diqualità, consumato ogni tanto, non

    ammazza di certo nessuno, ma il consumoquotidiano di un insaccato industriale,contenente nitrati come conservante, alungo andare può nuocere alla salute.Il consumo quotidiano di frutta e verduraaiuta a stare meglio. "Nel cesenate - haaggiunto Maglioni - abbiamo la fortuna dipoter contare su un polo produttivoconsiderevole e anche sulla vendita direttada parte degli agricoltori". Senzadimenticare i fruttivendoli che,rifornendosi al Mercato all’ingrosso di

    Pievesestina, offrono prodotti freschi elocali tutti i giorni."I grandi supermercati - ha conclusoMaglioni - molto spesso hanno frutta everdura di bassa qualità in quantopuntano al prezzo più basso. E’ colpa lorose in pieno luglio troviamo in venditapesche e nettarine provenienti dall’estero.Sono pochi i supermercati che puntano allocale. Per fortuna qualcuno c’è".Il prossimo appuntamento è previsto per il14 gennaio. Per informazioni sui corsi0547/378005.

    Cristiano Riciputi

    Gioco

    d’azzardo,

    71 sale

    nel territorio

    Arginare il gioco d’azzardo: continual’impegno del Comune di Cesena per tentaredi porre un freno a questo fenomeno dallegravi ricadute sociali ed economiche. Se neè parlato nella quarta Commissioneconsiliare dei giorni scorsi, in cui harelazionato l’assessore Simona Benedetti.Le azioni di contrasto che verranno messe incampo prossimamente riguardano

    soprattutto iniziative di prevenzione esensibilizzazione rivolte alla cittadinanza,comprese le scuole secondarie, e il

    proseguimento delle attività degli operatoridi strada nei luoghi dove si gioca. Anche peril 2015 il Consiglio comunale avevaapprovato la riduzione del 50 per centodella Cosap, la tassa di occupazione di suolopubblico, per i pubblici esercizi che nondetengono slot machines .I numeri confermano un allarme che crescedi giorno in giorno a Cesena, dove sono

    presenti 31 sale da gioco - tra scommesse,videolottery e bingo - e 71 nelcomprensorio cesenate: si tratta però di dati

    che ritraggono solo parzialmente lapresenza di apparecchi. In città le licenzerilasciate nell’anno in corso sono 31 (erano9 nel 2012).Il gioco d’azzardo patologico è entrato dal2005 a tutti gli effetti tra le patologieseguite dal SerT dell’Azienda Ausl dellaRomagna e da allora sono 69 gli utenti presiin carico a Cesena. L’identikit del giocatore

    patologico è maschio (le donne sono quasi il23 per cento) con un’età media di 47,7 anni.

    Francesca Siroli

    7/12/2009 - 7/12/2015

    “Il tuo volto, Signore, io cerco.Non nascondermi il tuo volto” 

    (Salmo 26)

    Nel sesto anniversario dellanascita al Cielo, la famiglia

    e i tanti che gli hannovoluto bene ricordano

    DON PINO ZOFFOLI

    Messe saranno celebratelunedì 7 dicembre alle 18

    a Sant’Egidio;martedì 8 dicembre

    alle 10 a Villaltae alle 11,15

    a Santa Maria Goretti 

     ANNIVERSARIO

     Al Mercato ortofrutticolo gli agricoltori guada-gnano di più. Lo dimostrano i numeri di una sta-tistica effettuata nei giorni scorsi dallo staff delMercato."Si prenda ad esempio - spiega Matteo Magnani,della direzione del Mercato di Cesena - il con-fronto fra 2014 e 2015 per le nettarine. Se nellegrandi strutture di conferimento i prezzi pagati aiproduttori nel 2014 sono oscillati fra i 20 e i 40centesimi di media, al Mercato le cose sono an-date decisamente meglio. Nel luglio del 2014 ilprezzo medio al chilogrammo è stato pari a 1,03euro, e nel 2015 è salito a 1,24. Certo, sono cifre

    non ancora soddisfacenti, al lordo delle spese,ma comunque più incoraggianti rispetto al pa-norama generale. Anche il raffronto sul mese diagosto è positivo: nel 2014 la media era stata pa-ri a 0,97 euro salita a 1,14 nel 2015.Stesso discorso per le pesche: al Mercato di Ce-sena, nel mese di luglio 2015 sono state pagate, in

    media, 1,08 euro al kg e, in agosto, un euro con unaumento, rispetto al 2014, pari rispettivamenteal 23 e al 27 per cento.

     Anche le albicocche hanno dato soddisfazioni, aldi là che la produzione, dal punto di vista quan-titativo, non sempre è stata soddisfacente. Il pro-dotto di maggio, nel 2015, è stato pagato in me-dia, al Mercato di Cesena, 2,81 euro. In giugno ilprezzo medio spuntato è stato pari a 1,71 euro ilkg; 1,65 in luglio e 1,85 euro/kg in agosto. L’au-mento, rispetto al 2014, è oscillato fra il 20 e il 40per cento.Il mese di ottobre 2015, secondo le statistiche, ha

    dato maggiori soddisfazioni anche per le pere: ilprezzo dell’Abate è aumentato dell’8 per centorispetto al 2014 attestandosi a quota 1,34 euro ilkg; quello della Decana è aumentato del 16 percento toccando 1,62 euro al kg; la Kaiser è au-mentata del 10 per cento (da 1,18 a 1,30 euro ilkg), mentre la William è passata da 1,12 euro il

    chilo di media del 2014 a 1,19 euro del 2015.Lo stesso mese di ottobre non ha regalato peròsoddisfazioni alle mele che hanno registrato uncalo di prezzo medio del 20 per cento (Golden,Stark, Fuji), con la sola eccezione della Royal Ga-la (+ 15 per cento)."Questi numeri - spiega Domenico Scarpellini,presidente del Mercato - testimoniano che con-ferire nella nostra struttura conviene. Il maggiorvalore che si realizza è dovuto ai servizi aggiunti-vi, alla freschezza e alla tipicità dei prodotti e al-la diminuzione degli sprechi. Avere meno sprecodi prodotto, oltre che migliorare il reddito, è an-

    che un impegno etico che, come Mercato, stiamoportando avanti da alcuni anni. Siamo contentidel fatto che sempre più giovani scelgano il Mer-cato come punto di riferimento per la venditadelle loro produzioni: confezionando in manie-ra autonoma riescono ad avere maggiori soddi-sfazioni dal punto di vista economico".

     Agricoltura Al Mercato ortofrutticolo soddisfazioni per gli agricoltori

    Più impegno, remunerazioni più alte

  • 8/20/2019 Corriere Cesenate 43-2015

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    Inserto a cura dell’Azione Cattolica di Cesena-Sarsina Numero 56 Dicembre 2015

    ✎LARIFLESSIONEadesso cosa dobbiamo fare?Ricalca l’interrogativo dicoloro che restavano

    meravigliati davanti alle parole ealle opere di Gesù la domanda chepapa Francesco, al termine del suodiscorso nella Cattedrale di SantaMaria del Fiore, ha rivolto il 10dicembre scorso ai delegati delConvegno ecclesiale nazionale diFirenze. “Ma allora che cosa

    dobbiamo fare? - direte voi - Checosa ci sta chiedendo il Papa?”. Larisposta di Francesco ha sorpresomolti: “Spetta a voi decidere:popolo e pastori insieme. Io oggisemplicemente vi invito ad alzare ilcapo e a contemplare ancora unavolta l’Ecce Homo che abbiamosulle nostre teste”. Quello dipintoda Giorgio Vasari dentro la cupoladel Brunelleschi, nelle vesti delgiudice universale.“Popolo e pastori insieme”.L’indicazione di papa Bergoglionon riguarda il cosa, ma il come:ciò che più conta è camminareinsieme, con uno “stile sinodale”. Le“vie” le aveva già indicate ilprogramma del convegno

    E

    fiorentino, laquinta

    grandeassembleadella Chiesaitaliana dalConcilio adoggi,

    scegliendo cinque verbi “francescani” comegriglia dei lavori: uscire, annunciare, abitare,educare, trasfigurare.Uscire, innanzi tutto. Ossia abbandonare lesicurezze e le protezioni per incontrare tutti,specialmente coloro che restano ai marginidella società di oggi. “L’umanità del cristiano èsempre in uscita - ha aggiunto il papa - Non ènarcisistica, autoreferenziale”.Quindi, annunciare. Non come “predicatori dicomplesse dottrine, ma annunciatori di Cristo,morto e risorto per noi. Puntate all’essenziale, alkerygma. Ma sia tutto il popolo di Dio ad

    annunciare il Vangelo, popolo e pastori”. Dinuovo.

     Abitare è la terza via. O, per dirla ancora conFrancesco, curare “l’inclusione sociale deipoveri […] e la capacità di incontro e di dialogoper favorire l’amicizia sociale nel vostro Paese,cercando il bene comune”. Perché “i credentisono cittadini”.Per descrivere l’educare il Papa ha preferitoun’immagine: quella di “una Chiesa lieta colvolto di mamma, che comprende, accompagna,accarezza”.Giungendo, infine, a trasfigurare la realtà,mostrando il suo volto più vero per quantonascosto: la riforma della Chiesa - e con essa ilrinnovamento del mondo - “non si esauriscenell’ennesimo piano per cambiare le strutture.Significa invece innestarsi e radicarsi in Cristolasciandosi condurre dallo Spirito. Allora tuttosarà possibile con genio e creatività”.

    Ernesto Diaco

    “Popolo e pastori insieme”Camminare con stile sinodale

    L’attesa

     Vigilanti per accoglierela venuta del SignoreLa Parola di Dio che ci verrà annunciata nel tempod’Avvento ci invita a vivere l’attesa della venuta delSignore con diversi atteggiamenti checostituiscono le note fondamentali dellaspiritualità di questo tempo liturgico: conversione,vigilanza, preghiera, gioia.Mi soffermo per una breve riflessione sullavigilanza, un atteggiamento spirituale edesistenziale che noi cristiani siamo chiamati acoltivare e a rafforzare considerato il clima didistrazione e di dissipazione in cui viviamo e nelquale rischia sempre più di svigorirsi la nostra vitaspirituale. Già nel Vangelo della 1ª domenicad’Avvento sentiremo parole molto forti dalla boccadi Gesù: “State attenti a voi stessi... vegliate in ognimomento pregando!” (Lc 21, 34.36).Perché tanta insistenza nei Vangeli sinottici sullavigilanza cristiana? Sappiamo che dietro a ogniVangelo vive una particolare comunità cristiana acui è rivolto l’annuncio di Gesù che, pur fedele alsuo insegnamento storico, viene attualizzato nelcontesto vitale di questa comunità. Se i cristianidella prima generazione erano animati daun’attesa molto viva, quasi spasmodica, dellavenuta di Cristo, poi col passare degli anni eritardando la sua venuta, le comunità cristianesono cadute in una specie di ’letargo spirituale’perdendo quella carica interiore che le avevaanimate nei primi tempi.È la stessa situazione, ancora più aggravata daldiffuso secolarismo, che viviamo oggi. Il tempo, lastoria che viviamo non è centrata su Gesù Cristo,ma sugli avvenimenti del mondo; il Vangelo diCristo non orienta più le scelte della vita, ma sono imessaggi delle svariate reti mediatiche cheriempiono la testa e il cuore coi loro ’annunci’.Distratti da tanti, addormentati da questa culturadella fretta e dell’attivismo, ci fa bene l’invito

    insistente dell’Avvento: “vegliate”, “vigilate”,“state svegli”!Ma come vivere in concreto questo essere vigilanti?È la stessa parola di Dio che ci viene in aiuto.Essere vigilanti, svegli significa anzitutto destarsidal sonno del peccato, dei vizi, del ’torporespirituale’ tipico di quando si va al minimo e sivivacchia. Siamo vigilanti quando diamo tempo eprimato alla preghiera rispetto a tutto il resto: eccoperché spesso l’invito al vegliare è connessostrettamente alla preghiera. La vigilanza nonsignifica un’attesa passiva, ma operosa. Sono variele parabole o immagini che Gesù usa per indicare inconcreto questa attesa sapiente e operosa: i servifedeli che aspettano il loro padrone, le verginisagge che attendono lo sposo che viene, i servi chedevono mettere a frutto i talenti...Preghiamo con le parole della liturgia chiedendo aDio Padre di “andare incontro con le buone opere alCristo che viene”: non solo a Natale, non solo alla

    parusia, ma ogni giorno della vita.don Giordano Amati

    Fare la storia buonacon la rivoluzione del ‘sì’

    azaret.Poco più di 2000 anni fa.Un sì libero, semplice, innamoratoillumina e segna per sempre la storia di

    tutta l’umanità passate, presente e futura.Maria accoglie la proposta del Signore, si alza eva in fretta da sua cugina Elisabetta già in attesadi Giovanni. Due sì che generano vita siincontrano e cantano.

    Cesenaa.d. 2015.È possibile ancora dire “sì” al Signore nellanostra vita?Guardandoci un pochino attorno tutto sembradirci che forse è meglio fare finta di niente,diventare anonimi, nascondersi, girarsi dall’altraparte, non ascoltare e, in definitiva, dire “no”.

    Ma testardamente, ogni 8 dicembre, diciamo “sì”in Ac perché ci sta a cuore!Dire “sì” ci sta a cuore perché è così che si fa lastoria, quella buona, quella della nostra vita,delle nostre comunità e delle nostre città.Dire “sì” ci sta a cuore perché ci fa correre fuori,ci fa uscire dalle sacrestie per portare la miglioredelle notizie a chi ci cammina a fianco.Dire “sì” ci sta a cuore perché di dà la possibilitàdi raccogliere il testimone lasciato da tanti amiciche sono già in Paradiso per consegnarlo adaltri.Dire “sì” ci sta a cuore perché genera vitaovunque: a casa come a scuola, al lavoro come albar, tra gli amici come tra chi ancora nonconosciamo.Dire “sì” ci sta a cuore perché ci fa santi, cioèamici di Dio.Dire “sì” è un atto che abita nei nostri cuori, conl’augurio che nel pronunciarlo siano liberi,

    impegnati e appassionati.Inauguriamo allora la stagione della buonarivoluzione del “sì” in Ac: buona Festadell’Adesione!

    Carmelina Labruzzo

    N

    L’anno associativo di Azione Cattolica riparte dall’adesione sincera

    al progetto di Dio per la nostra vita

    Propost

    Indice 

    Le Tre Giorni alle porte II

    Il Sinodo della Famiglia II

    “Ritratto” dell’Ac diocesana III

    L’iniziazione cristiana III

    Il Movimento studenti IV 

    Consigli per la lettura IV 

  • 8/20/2019 Corriere Cesenate 43-2015

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    Giovedì 3 dicembre 2015II   PropostAc

    on grande entusiasmo e gioiaanche quest’anno l’Ac diocesanapropone alle famiglie, con bambini

    piccoli, con ragazzi e figli grandi, agliadulti più o meno giovani… insomma atutti, la Due giorni.Si terrà dal pomeriggio di sabato 16 a

    domenica 17 gennaio prossimi pressol’Hotel New Bristol sport & Domus mea eHotel Miramare nella suggestiva cornicedel porto canale di Cesenatico. Visto il grande cambiamento dei tempi eil sempre maggiore utilizzo in ognimomento di pc, tablet e smartphone daparte di tutti, soprattutto dei giovani, si èpensato di affrontare questo argomentoe di ragionare insieme come, attraversoquesti mezzi, ci possiamo relazionare."La famiglia ai tempi del web.Raccontare Gesù ai nativi digitali":questo sarà il filo conduttore della nostraDue giorni, tematica che coinvolge tutticome genitori, nonni, zii, educatori,adulti che quotidianamente sirelazionano con bambini, adolescenti eragazzi nati in epoca digitale. Vistal’attualità della tematica vi chiediamo di

    estendere l’invito a quanti pensate possa

    interessare: ad amici, in parrocchia, ascuola, sul luogo di lavoro.Guideranno la nostra riflessione lagiornalista Paola Springhetti e suomarito Giancarlo Olcuire, grafico, delladiocesi di Roma. Come sempre questomomento di riflessione sarà vissuto inamicizia e in gioiosa condivisione. Pervenire incontro alle esigenze dellefamiglie più numerose e cercare di

    favorire la partecipazione di tutti, dal

    terzo figlio in poi, la partecipazione ègratuita. È previsto un servizio dianimazione per bambini e ragazzi.Celebreremo la Messa domenicapomeriggio come momento conclusivo.Raccogliamo le adesioni entro lunedì 14dicembre.Per informazioni e a breve anche per ilprogramma definitivo consultare il sitodiocesano www.cliccaci.org.

    Silvia e Antonio Giangrasso

    Il 16 e 17 gennaio a Cesenatico l’appuntamento per adulti e famiglie di Ac Acg 2015

     Al Marevita di Pinarellal’esperienza

    per i GiovanissimiCiao a tutti!È giunto il momento di pensare alla Tregiorni diocesana di Azione Cattolicasettore Giovanissimi che si terrà presso lacolonia Marevita a Pinarella di Cervia dal27 al 29 dicembre.Se sei una ragazzo delle superiori e seiinteressato a fare un’esperienza difraternità e riflessione, è l’occasionegiusta per te.Noi dell’Acg crediamo molto a questimomenti e consigliamo a ognuno di voi diinvestire un po’ delle vacanze natalizieper voi stessi. Sarà un’ottima opportunitàper chi non ha mai partecipato per iniziareun cammino con altri ragazzi della stessaetà e per i veterani di proseguire il loropercorso portato avanti negli anni.La Tre giorni è un’importante occasione dicondivisione del proprio vissuto e diconfronto con i coetanei e con glieducatori che vi accompagnano.Oltre ai momenti meditativi nonmancheranno anche quelli ludici e didivertimento guidati e organizzatiappositamente per l’occasione.Questa può essere per ognuno di noi unachiamata personale a mettersi in gioco e adire ‘Sì’ a un’iniziativa che arricchisce,arricchendo gli altri.Affrettatevi a iscrivervi contattando iresponsabili delle vostre parrocchie, datoche i posti sono limitati, oppure scrivetealla mail [email protected] aspettiamo numerosi!

    Andrea Ugolini

    in partenza sul primo binario il treno che ci conduce direttamentealla Tre giorni Acr; un appuntamento ormai tradizionale, che

    durante il periodo natalizio arricchisce ragazzi ed educatori diun’esperienza unica, fatta di amicizia, preghiera, gioco. Su questotreno viaggiamo in compagnia di tante persone: alcuni volti giàconosciuti, altri da conoscere per scoprire la bellezza che portanodentro. Ma la bellezza più grande da scoprire è l’essere figli amati daDio e la gioia di godere della compagnia di Gesù. Saremo

    È

    Dal 27 al 29 dicembre la Tre giorni invernale

    dedicata agli acierrini

    accompagnati in questa scoperta da una persona specialeche ci aiuterà a vedere le meraviglie che Dio compieintorno a noi e, soprattutto, dentro di noi. Ci aiuteràanche a leggere la storia con gli occhi di Dio percomprendere che il male, benché faccia molto rumore,non ha l’ultima parola.Dove ci condurrà il treno? Andremo verso Cesenatico,all’Eurocamp, dal 27 al 29 dicembre. Il capotreno che ciguiderà nel nostro viaggio è don Filippo, assistentediocesano Acr, coadiuvato da Maria Federica e Stefania eda tanti educatori che liberamente donano il loro tempoper la crescita dei nostri ragazzi.

    Lina&Monica

    Una Due giornial passocon i tempi

    Si è concluso il 24 ottobre il Sinodo della Famiglia, un’occasione di coinvolgimento per la Chiesa universale

    i è concluso da poco il SinodoOrdinario della famiglia daltitolo “La vocazione e la

    missione della famiglia nella Chiesa e

    nel mondo contemporaneo” delquale papa Francesco ha detto: “Èstato un evento di grazia”. Ha poiaggiunto: “Al termine i Padri sinodalimi hanno consegnato il testo delleloro conclusioni. Ho voluto chequesto testo fosse pubblicato, perchétutti fossero partecipi del lavoro checi ha visti impegnati assieme per dueanni. Non è questo il momento diesaminare tali conclusioni, sullequali devo io stesso meditare”.È difficile in poche righe dire ciò cheè avvenuto, ciò che è stato detto,forse non c’è nulla diclamorosamente nuovo (l’amore diDio per l’uomo è una storia nuziale),ma nuovo è stato il modo con cui si èarrivati a discutere, partendo da ungrande coinvolgimento di tutta la

    Chiesa Universale. Proviamo asottolineare alcuni aspetti.Il tema dominante del Sinodo è statocertamente quello di riaffermare conforza la bellezza e il valore dellafamiglia, formata da un uomo e dauna donna, come grembo dellasocietà e della Chiesa. Una famigliache ha il grande compito di esseremissionaria in una società che vedein crisi quei valori che per secoli nesono stati fondamento, una societàdall’individualismo esasperato e daideologie orientate al profitto. È nella

    S

      na storia

    nuziale

    quotidianità, nella semplicità e nellanormalità della vita che gli sposi hannoil compito di riaffermare il valoredell’alleanza sponsale come principio dibene per tutti.Ci viene da dire che dove vive bene unafamiglia, vive bene l’uomo: di certo vivemeglio. Ecco perché i Padri Sinodaliinsistono affinché il Vangelo dellafamiglia sia preso come riferimentoanche dalla società e dalla politica, doveinvece sono molto forti le tendenze a

    disgregarla.Certamente emerge il volto di unaChiesa dell’accompagnamento, dellamisericordia e della tenerezza che,attraverso un cammino di fede, vuoleportare ciascuno a sentirsi parteintegrante della chiesa stessa secondola propria situazione. Il vescovo BrunoForte ha detto: “Le parole chiave cheemergono da questo Sinodo sonoaccompagnamento, discernimento,integrazione”.

    La Chiesa e la famiglia hannobisogno l’una dell’altra e assiemesono chiamate a portare a ogni uomoun nuovo annuncio del Vangelo,

    perché sono il segno visibiledell’amore di Dio per ciascuno dinoi.I Padri Sinodali si sono anchesoffermati sulle situazioni concrete ecomplesse: è necessario un nuovosguardo misericordioso invece diquello di condanna, “per potervedere e coltivare quei semi difamiglia presenti anche nelle unionicosì dette irregolari, affinché possanoessere incoraggiate e aiutate acrescere e camminare con decisioneverso l’integrazione nella vita dellacomunità cristiana”.I Padri Sinodali hanno consegnato leconclusioni e ora spetta al Papadecidere i passi successivi. Pensiamocomunque che il lavoro dei vescovisia già un valido aiuto per tutti gli

    sposi che vogliono scrivere nelquotidiano la bellezza della famiglia.Facciamo nostro quanto detto dapapa Francesco alla conclusione delSinodo: “Voi, care famiglie, sietesempre in cammino. Econtinuamente scrivete già nellepagine della vita concreta la bellezzadel Vangelo della famiglia. In unmondo che a volte diventa arido divita e di amore, voi ogni giornoparlate del grande dono che sono ilmatrimonio e la famiglia”.

    Sabrina e Andrea Delvecchio

    FOTOARCHIVIO SIR

    CAMPO SCUOLAGIOVANISSIMI 2015(FOTO ARCHIVIO)

  • 8/20/2019 Corriere Cesenate 43-2015

    13/25

    Giovedì 3 dicembre 2015 IIIPropostAc

    L’incontro

    Uno sguardo

    oltre“Siamo invitati achiamarci tutti”. CosìCarmelina,presidentedell’Azione Cattolicadella nostra Diocesi,ha salutato i membri del Consiglio diocesano diAc e i presidenti parrocchiali riuniti martedì 17novembre a Palazzo Ghini, a indicare chenessuno di noi si deve sentire esoneratodall’essere annunciatore di Gesù e membro attivodell’Ac.A questa serata ha preso parte anche ManuelMussoni, della Diocesi di Rimini e consiglierenazionale di Ac, per aiutarci a comprendere ilruolo del laicato nella Chiesa e nel mondo invista dell’adesione. Essere laici oggi significauscire dalle nostre realtà, dalle nostrequotidianità per lasciarci toccare dalla relazione

    con l’Altro/altro; è lottare per cambiare ciò chenon è rivolto al bene, senza n asconderci dietroscuse e pretese, dietro il “è sempre stato così”oppure “io non posso farci nulla”. Questo nonsignifica essere degli illusi, ma guardare oltrecome i profeti. Siamo perciò chiamati acamminare assieme, non a stare fermi nellanostra quiete, ma a lottare e a metterci in giococon tenacia per realizzare una pace vera.Allora chiediamoci: parliamo con chi è fuori dalnostro mondo? Quanto ci spendiamo per lasocietà in cui viviamo? Ci prendiamo cura diessa? Diamo spazio alla nostra crescita, allariflessione o alla carità? Con queste domandeinizia il nostro percorso verso l’Adesione all’Ac,affinché essa sia vera, profonda e occasione peressere laici autentici nel mondo.

    Alessandra Fantozzi

    lcune parrocchie della nostra diocesi stanno sperimentandoun progetto di catechismo al passo con i tempi, menoimpostato sullo stile tradizionale, pensato per coinvolgere 

    bambini e ragazzi unendo preghiera, gioco e attività. Alla base del progetto sta l’idea della “catechesi esperienziale”, un percorso in cui l’educazione cristiana passa dalle esperienze concrete personali e di gruppo. Siamo andati a raccogliere i racconti di chi vive questaopportunità da un anno a questa parte nella parrocchiadell’Osservanza, sentendo le voci di catechisti e famiglie.

    La parola all’équipe educatori (a cura di Matteo Zaccariello)

    Si è scelto di lanciare questo nuovo progetto di catechismo, chedefiniremmo moderno, attraverso un percorso parallelo tra le dueassociazioni presenti nella nostra parrocchia: Agesci e AzioneCattolica. Entrambe hanno mantenuto il carisma che lecontraddistingue e infatti è proprio la testimonianza cristianadegli educatori e dei capi che educa i ragazzi alla vita cristiana.Quindi niente più lezione frontale di catechismo, ma attività,giochi e preghiera uniti insieme in maniera dinamica e a misuradi bambino.Per la preparazione delle attività un educatore senior ha svoltoattività di tutoraggio. Sono state seguite tutte e tre le guide per lefasce di età Acr e i testi di catechismo tradizionali. L’assistente hainoltre creato una lista contenente tappe e obiettivi comuni efondamentali da seguire e sviluppare durante il corso di tuttol’anno liturgico.La maggiore difficoltà è stata quella di avviare questo “progettopilota”, creando una nuova e valida proposta, trasformando ilteorico in pratico. I genitori sono stati il punto principale di

    questo progetto: è iniziato con loro un dialogo costante eproficuo. Oltre ad aver supportato e sostenuto noi educatori intutte le proposte e iniziative associative annuali, hanno anchecreato un gruppo di genitori sensibili al prendersi cura dellaparrocchia e della comunità. Ai genitori dei cresimandi è statoproposto un cammino di quattro incontri in preparazione alsacramento dei figli, guidato dall’assistente e da un’educatriceadulta. Si è rivelato un utile momento di confronto,accompagnamento e catechesi per la famiglia.

    La parola alle famiglie

    (Riccardo, Moiza, Marco, Giorgia Degli Angeli)Fino al 2013, nella parrocchia dell’Osservanza, il catechismo siteneva il mercoledì per le elementari e il venerdì per le medie,nella forma tradizionale. L’Acr e gli Scouts si trovavano a vivere leloro attività al sabato pomeriggio. Una volta raggiunto l’obiettivodella Confermazione, molti ragazzi interrompevano il camminocomunitario, mentre rimanevano quelli inseriti nelle Associazioni.È nata così l’idea di inserire il percorso catechistico all’interno diesse, per far sentire i ragazzi parte di un gruppo che sta beneinsieme e che cresce in comunità. Dopo un anno possiamoproprio dire che la scelta è stata positiva. Il numero dei ragazziaderenti all’Azione Cattolica è raddoppiato e durante l’estate èstata fatta la proposta di vivere insieme il campo.La partecipazione di molti giovani ha reso l’esperienza ricca diemozioni, che hanno spinto i ragazzi a proseguire il cammino in Acr dopo la Cresima, segno di una scelta più matura, consapevolee incondizionata.

    A

    Lente di ingrandimento

    CHIESAPARROC