CONTINUITA’DICURAINONCOLOGIA - Formazione e...

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CONTINUITA’ DI CURA IN ONCOLOGIA La Rete Oncologica Tra Ospedali e Territorio Ospedale San6 Giovanni e Paolo Venezia, 8 O?obre 2015 25° INCONTRO ONCOLOGICO DEL TRIVENETO L’Esperienza del Distre?o Federico Munarin Dire7ore Distre7o Sociosanitario n°2 Terraferma Veneziana, Comuni Marcon e Quarto d’AlDno

Transcript of CONTINUITA’DICURAINONCOLOGIA - Formazione e...

CONTINUITA’  DI  CURA  IN  ONCOLOGIA  La  Rete  Oncologica  Tra  Ospedali  e  Territorio  

 Ospedale  San6  Giovanni  e  Paolo  

Venezia,  8  O?obre  2015    

25°  INCONTRO  ONCOLOGICO  DEL  TRIVENETO  

L’Esperienza  del  Distre?o  Federico  Munarin  

Dire7ore  Distre7o  Sociosanitario  n°2  Terraferma  Veneziana,  Comuni  Marcon  e  Quarto  d’AlDno  

27/01/2006   (m  -­‐  rev.  05   2  

Diagramma di flusso interfunzionale

Hospice Nazaret – via Castellana 69, Venezia-ZelarinoUT

ENTE

FAM

IGLI

AM

.M.G

.O

SPED

ALE

/ DIS

TRET

TIHO

SPIC

E

HOSPICE“Modello Aperto”

Psicologo

Coordinamento ed infermieri

Operatori sociosanitari

DOMICILIO

PERCORSIDIAGNOSTICOTERAPEUTICI

OSPEDALE

1. Dipartimento Oncologia Aulss 12 Veneziana.2. Unità Valutazione Multidimension. Distretto

Terapia AntalgicaOspedale“ Supporti “

Invio Hospice

ODO Ospedale

Domiciliare Oncologico

MEDICO MEDICINA

GENERALE

Dimissioni Protette a Domicilio

FAMIGLIA

Eleggibilità Paziente

LEGENDA: Linee in tratteggio comunicazione anche e/o solo su base verbale

Gestione Pompe

MedicoPalliativista

27/01/2006   (m  -­‐  rev.  05   3  

Punti Critici del Diagramma Interfunzionale

Hospice Nazaret – via Castellana 69, Venezia-ZelarinoO

SPED

ALE

UTE

NTE

FAM

IGLI

AM

.M.G

.H

OSP

ICE

Invio Hospice

DOMICILIO

Unità Valutazione Multidimensionale

Distrettuale/Unità Operativa Geriatrica Ospedaliera

Psicologo

HOSPICE“Modello Aperto”

Eleggibilità Paziente

Operatori sociosanitari

MEDICO MEDICINA

GENERALE

ODOOspedale

Domiciliare Oncologico

Associazione Volontari

Assistenza Pazienti

Oncologici

Coordinamento ed infermieri

Dimissioni Protette a Domicilio

Terapia AntalgicaOspedale“ Supporti “

FAMIGLIA

PERCORSIDIAGNOSTICOTERAPEUTICI

OSPEDALE

- Quale percorso per un eventuale invio in famiglia- Rapporto tra ODO-AVAPO e personale interno- Chi tiene la comunicazione con i famigliari all’interno della struttura-

- Chi Comunica alla Famiglia- Quali supporti psicologici immediati e da chi- Come prendere la decisione assieme- Come deburocratizzare al massimo la situazione-

- Comunicazione al MMG- Rapporti e coinvolgimento nel processo -

- Tempi settimanali di supporto ad Hospice e/o domicilio- Chi fornisce le pompe ed il farmaco- Percorso formativo per personale struttura Hospice- Chi controlla le pompe e decide di aumentare o diminuire il farmaco- Professionisti coinvolti-

- Criteri di classificazione ed eleggibilità del paziente- Modalità di presa in carico- Decisione UOGO per Ospedale, Decisione UVMD per Territorio, con stessi criteri e condivisi- Deburocratizzare al massimo l’approccio-

- Disponibilità di supporti medici e psicologica 24/24 h in Ospice e Territorio- Modalità di comunicazione ed interfaccia tra Ospedale e Territorio (Reparti, UVMD, UOGO, MMG)-

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Diagramma di eleggibilità del paziente dall’Ospedale all’Hospice

Hospice Nazaret – via Castellana 69, Venezia-ZelarinoO

SPED

ALE

UTE

NTE

FAM

IGLI

AM

.M.G

.H

OSP

ICE

Decisione condivisa con paziente, famiglia e/o

caregiverCoinvolgimento MMG

Terapia Antalgica

Radioterapia

Medicina Interna,Geriatria

CRITERI1. Assenza temporanea o permanente delle condizioni famigliari ed abitative idonee all’assistenza domiciliare.2. Presenza documentata patologia neoplastica, in cui siano esclusi trattamenti curativi volti a modificare la prognosi.3. Non necessitano interventi di particolare impegno tecnico. 4.Pazienti assistiti in ADIMED 5.Condizioni Economiche disagiate6.Amministratore di sostegno7. Volontà del paziente8. Compromissione autonomia (uso di scale appropriate,…)9…………………………………..

Presa in carico HOSPICE,

ODO,MMG

Oncologia Medica

AnestesiaRianimazione

Direzione Sanitaria Ospedale

Umberto 1°

ELEGGIBILITA’

Scheda PazienteDocumento di

trasmissione

RadioterapiaOncologica

( Dipartimento Oncologico)

Altri Reparti/Unità Ospedale

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Diagramma di eleggibilità del paziente dal Domicilio all’Hospice

Hospice Nazaret – via Castellana 69, Venezia-ZelarinoU

TEN

TE,

FAM

IGLI

A,

M.M

.G.,

DIS

TRET

TO

Scheda Paziente

OSP

EDA

LEH

OSP

ICE

DOMICILIO e FAMIGLIA

LEGENDA: Linee in tratteggio comunicazione anche e/o solo su base verbale

Dimissioni Protette a Domicilio

MEDICO MEDICINA

GENERALE

ODO-AVAPOOspedale

Domiciliare Oncologico

Associazione Volontari

Assistenza Pazienti

Oncologici

Decisione condivisa: paziente, famiglia e/o

caregiver, MMG

Direzione U.O.C.P./U.V.M.D. Distretto

ELEGGIBILITA’

CRITERI1. Assenza temporanea o permanente delle condizioni famigliari ed abitative idonee all’assistenza domiciliare.2. Presenza documentata patologia neoplastica, in cui siano esclusi trattamenti curativi volti a modificare la prognosi.3. Non necessitano interventi di particolare impegno tecnico. 4.Pazienti assistiti in ADIMED 5.Condizioni Economiche disagiate6.Amministratore di sostegno7. Volontà del paziente8. Compromissione autonomia (uso di scale appropriate,…)9…………………………………..

Documento di trasmissione

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Diagramma Eleggibilità Paziente in Hospice/Ipotesi di Percorso

Hospice Nazaret – via Castellana 69, Venezia-ZelarinoO

SPED

ALE

UTE

NTE

,FA

MIG

LIA

,M

.M.G

.,

HO

SPIC

E

HOSPICEIl Medico Palliativista Referente

Valuta le richieste di accoglienza,Incontra i familiari ed il paziente per stabilire

i tempi di accesso in struttura, stabilisce altresì i tempi per eventuali dimissioni verso il domicilio

ODOOspedale

Domiciliare Oncologico

Reparti Ospedalieri

UOGO

Preparazione/informazione della Famiglia

UVMDDISTRETTO MMG

Comunicazione:Tefefonica !

Scritta !di accoglienza

al o dal domicilio

Radioterapia

Decisione

Comunicazione scritta di DIMISSIONE PROTETTA

dall’ OspedaleComunicazione

Scritta di proposta di inserimento

in hospice

Comunicazione:Tefefonica !

Scritta !Invito familiare

accoglienza

27/01/2006   (m  -­‐  rev.  05   7  

Considerazioni  per  lo  sviluppo    1)  •  Regione  Veneto:  decessi  per  patologia  neoplasBca  13.000.  •  In  le?eratura  per  neoplasia  muoiono  circa  70%  delle  persone  •  Definizione:  malato  terminale  è  colui  per  il  quale  non  sono  più  disponibili  cure  specifiche  

volte  a  garanBre  o  a  prolungare  la  sopravvivenza,  che  ha  una  prognosi  infausta  a  breve  scadenza  e  sono  portatori  di  una  sofferenza  “complessa”  caraNerizzata  dalla  difficoltà  di  soddisfare  i  bisogni  primari  e  dal  deteriorarsi  dell’idenBtà  corporea,  dell’equilibrio  psicofisico,  del  ruolo  sociale  e  dello  status  economico.  

•  Con6nuità  di  “cura”:  70  %  domicilio  (ospedalizzazione  domiciliare,  ADI,  ADIMED)  ed  30  %  ricovero  definiBvo  o  temporaneo  in  struNure  proteNe.  

•  Fabbisogno  Regione  Veneto:  8  posB  leNo  per  100.000  abitanB.  •  Principi  delle  Cure  Pallia6ve  (OMS  1990):  

–  Valutazione  bisogni  persona  –  Piano  assistenza  personalizzato  con  obieZvi  chiari  e  valutabili  –  ANenzione  all’interno  delle  cure,  tali  da  non  produrre  accanimento  –  Collaborazione  tra  operatori,  volontari  e  rete  di  sostegno  sociale  –  ConBnuità  dell’assistenza  e  flessibilità  organizzaBva  –  Valorizzazione  del  ruolo  ed  aNenzione  ai  bisogni  della  famiglia  –  RispeNo  volontà  del  paziente  e  consenso  informato.  

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Considerazioni  per  lo  sviluppo    2)  •  Concre6zzazione  delle  cure  pallia6ve:  

–  Contenimento  e/o  risoluzione  del  dolore  –  Contenimento  e/o  risoluzione  del  disagio  provocato  da  altri  sintomi  –  Accompagnamento  alla  morte  –  Tutela  dei  componenB  deboli  della  famiglia  lungo  il  percorso  della  malaZa,  fino  al  decesso  –  Tutela  sociale  del  malato  e  dei  suoi  famigliari  –  Garanzia  di  sostegno  a  chi  assiste  (caregivers)  –  Riduzione  dei  ricoveri  impropri  (numero  e  durata)  in  reparB  per  acuB  e/o  cronici.  

•  Hospice:  struNura  residenziale  per  cure  palliaBve,  all’interno  della  rete  di  assistenza  ai  pazienB  affeZ  da  patologia  neoplasBca  terminale  che  necessitano  di  assistenza  palliaBva  e  di  supporto.  StruNura    per  l’assistenza  in  ricovero  temporaneo  di  pazienB  affeZ  da  malaZe  progressive  in  fase  avanzata  a  rapida  evoluzione  ed  a  prognosi  infausta,  per  i  quali  ogni  terapia  finalizzata  alla  guarigione  od  alla  stabilizzazione  della  patologia  non  è  possibile  od  appropriata.  E’  una  organizzazione  autonoma,  fisicamente  separata  dall’Ospedale,  di  piccole  dimensioni,  a  basso  contenuto  di  assistenza  tecnologico-­‐sanitario,  alto  contenuto  umano,  caraNerizzata  da  intervenB  di  sostegno  psicologico,  relazionale,  spirituale.  ManBene  e  sosBene  la  rete  di  relazioni  primarie  con  la  famiglia  e  l’ambito  sociale  di  riferimento  del  paziente.  

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Considerazioni  per  lo  sviluppo        3)  •  Des6natari  Hospice  

–  MalaB  neoplasBci,  con  autonomia  compromessa,  che  non  necessitano  di  traNamenB  in  ricovero  ospedaliero,  con  una  delle  seguenB  condizioni  che  rendono  impossibile  l’assistenza  domiciliare  in  tuNe  le  sue  forme:  

•  Rifiuto  del  malato  o  della  famiglia  di  assistenza  domiciliare  integrata.  •  Assenza  e/o  non  idoneità  della  famiglia.  •  Richiesta  di  ricovero  temporaneo  in  hospice,  con  consenso  del  paziente,  su  richiesta  della  famiglia  per  un  

periodo  di  sollievo.  •  Inadeguatezza  del  domicilio  (sia  in  termini  logisBci  che  assistenziali).  •  Condizioni  economiche  disagiate.    

•  Servizi  Offer6  –  Prestazioni  di  medicina  palliaBva  –  Prestazioni  infermierisBche  –  Prestazioni  riabilitaBve  –  Supporto  ed  intervenB  psicologici  agli  operatori,al  malato,  ai  familiari  –  Servizi  socio-­‐assistenziali  collegaB  alla  rete  assistenziale  dei  servizi  territoriali  –  Assistenza  sociale  alla  famiglia  post  decesso  –  “Day-­‐hospice” :  prestazioni  di  nursing  di  sostegno  psicologico  a  paziente  e  famiglia    

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Considerazioni  per  lo  sviluppo      6)  •  Servizi  richies6  all’ODO    

–  Organizzazione  dell’assistenza  –  Disponibilita’  di  équipe  socio-­‐sanitaria  –  Trasporto  e/o  supporto  domicilio-­‐ospedale  per  consulenze  ospedaliere  e/o  trasferimento  definiBvo  a  domicilio  –  Riferimento  a  struNura  referente  (RTO)  –  Fornitura  di  presidi  medicali  –  Promozione  e  reperimento  di  risorse  –  Assistenza  24  h.  /  24  ,      365  gg.  /365    con  visite  programmate  e  reperibilità  –  Supporto  InfermierisBca  e  formaBva  nei  confronB  degli  infermieri  dell’Hospice  –  Supporto  Psicologico  e  formaBva  nei  confronB  dello/a  psicologa  della  struNura  –  Assistenza  Psicologica  alla  famiglia  –  Comunicazione  semestrale  dell’andamento  aZvità  a  direzione  Ospedale,  Coordinamento  DistreZ  –  Inserimento  indicatori  

     

•  …………..  

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Considerazioni  per  lo  sviluppo        3)  •  Des6natari  Hospice  

–  MalaB  neoplasBci,  con  autonomia  compromessa,  che  non  necessitano  di  traNamenB  in  ricovero  ospedaliero,  con  una  delle  seguenB  condizioni  che  rendono  impossibile  l’assistenza  domiciliare  in  tuNe  le  sue  forme:  

•  Rifiuto  del  malato  o  della  famiglia  di  assistenza  domiciliare  integrata.  •  Assenza  e/o  non  idoneità  della  famiglia.  •  Richiesta  di  ricovero  temporaneo  in  hospice,  con  consenso  del  paziente,  su  richiesta  della  famiglia  per  un  

periodo  di  sollievo.  •  Inadeguatezza  del  domicilio  (sia  in  termini  logisBci  che  assistenziali).  •  Condizioni  economiche  disagiate.    

•  Servizi  Offer6  –  Prestazioni  di  medicina  palliaBva  –  Prestazioni  infermierisBche  –  Prestazioni  riabilitaBve  –  Supporto  ed  intervenB  psicologici  agli  operatori,al  malato,  ai  familiari  –  Servizi  socio-­‐assistenziali  collegaB  alla  rete  assistenziale  dei  servizi  territoriali  –  Assistenza  sociale  alla  famiglia  post  decesso  –  “Day-­‐hospice” :  prestazioni  di  nursing  di  sostegno  psicologico  a  paziente  e  famiglia    

“  Percorso  ADI  Oncologico  Pediatrico  ”  

“Le  Cure  Pallia6ve  nel  territorio  Veneziano”      

La  PERSONA  al  CENTRO  della  CURA”

3° Commissione Cà Farsetti 1 Ottobre 2015

Claudio Beltrame Direzione Sociale AULSS 12

Giovanni Poles

U.O.C. Cure Palliative AULSS 12

CURE PALLIATIVE Sono la risposta appropriata ai bisogni dei pazienti inguaribili, con il fine di garantire una miglior qualità di vita e un’adeguata assistenza al malato e alla sua famiglia.

OBIETTIVI    DDG 903 del 07/10/2010

-Organizzazione della Rete di Cure Palliative -Costituzione dei Nuclei di cure palliative -Definizione dei criteri di accesso agli Hospice -Carta dei diritti del malato a fine vita e del malato con dolore -Formazione -Integrazione con il volontariato …………………

Rete di cure palliative

E' formata da servizi domiciliari, ambulatoriali e residenziali;

Opera in accordo con il MMG e con il volontariato.

LR. 19/03/2009 n.7

• Coordinamento Cure Palliative • Hospice Nazaret (8 pl.) PSM (25 pl.) FbF (8 pl.) • NCP (ODO Mestre) • NCP (ODO Venezia) • ADI

• Ambulatorio CP (?) Circa 800 pazienti oncologici all’anno vengono assistiti in rete.    

RETE CURE PALLIATIVE AULSS 12

Nucleo di cure palliative

E' formato da :

medici, psicologi, Infermieri, operatori socio-sanitari dedicati.

Opera in accordo con il MMG e con il volontariato.

LR. 19/03/2009 n.7

Totale ingressi (teste) in Hospice 1° semestre 2015

Hospice Ingressi 1° sem. 2015

% Ingressi

Antica Fonte (Vittorio Veneto)

1 0,5

Monum. ai Caduti (S. Donà di Piave)

2 0,9

Fatebenefratelli

31 14,2

Centro Nazaret

45 20,6

Policlinico San Marco

139 63,8

Totale 218 100,0

1   2  

31  

45  

139  

AnBca  Fonte  (ViNorio  Veneto)  

Monumento  ai  CaduB                      (S.  Donà  di  Piave)  

Fatebenefratelli  

Centro  Nazaret  

Policlinico  San  Marco  

RETE PROVINCIALE CURE PALLIATIVE

•  Collaborazione tra le ASL della provincia

•  Integrazione e sinergia con la rete oncologica provinciale

•  Definizione di percorsi comuni (es. accesso agli hospice)

•  Condivisione di strategie e protocolli

•  Condivisione ed implementazione dei percorsi formativi

•  …………

RETE PROVINCIALE CURE PALLIATIVE

•  Programma triennale di formazione Soggetti coinvolti : medici ospedalieri MMG medici cure

palliative, infermieri, Psicologi, ass. sociali ecc.

•  Condivisione di strumenti comuni

•  Protocolli condivisi

Centrale  OperaBva  Territoriale  

della  conBnuità  

Servizi  Sociali  Comunali/Municipalità  

Accredita6  (Villa  Salus,  Policlinico  San  Marco)  

Cure  Pallia6ve  

Distre\  Socisanitari  N

°  1-­‐2  

Famiglia  /  Care  Giver  

Centri  Servizi/  

Hospice….  

MMG/PLS/  Specialis6  

Ospedale  Mestre/  Venezia  

Delibera  AZvazione  Sperimentale  della  C.O.T.  

sovraordinato/interdistret.  

Direzione  Generale  

Presa  in  carico  

StruNuralmente  della  C.O.T.  sovraordinato/interdistret.  

DistreNo  2  

 Il  DistreNo  2  si  raccorda  

Funzionalmente  con    Cure  Primarie  DistreZ  

 Direzione  dei  Servizi  Sociali    e                Funzione  Territoriale  

 

Rappor6  della  C.O.T.  nel  territorio    e    

sviluppo  di  programmazione  

Come si arriva alla Dimissione Protetta tramite la C.O.T. della Continuità

OSPEDALE D.H.

SEGNALAZIONE COT della Continuità

•  MEDICO REFERENTE “ADI” •  COORD. INFER. A.D.I.

delle singole aree • . Servizi Sociali

ecc……….

A  che  punto  siamo    nella  Ci?à  Metropolitana  di  Venezia  

Ex  Provincia  di  Venezia  

VENEZIA   SAN  DONA’   DOLO  MIRANO  

CHIOGGIA  

SI   x   x  

NO  

IN  PROGRES   x   x  

Personale   CooperaBva  Sociale  

AssistenB  Sociali  

Prestazioni   Prestazioni  Sociali  

Prestazioni  Sociali  

Dimissioni  prote?e  

SPORTELLO  UNICO  INTEGRATO:  Situazione  a?uale  

C.O.T.  CENTRALE  OPERATIVA  TERRITORIALE    della  CONTINUITA’  

Medico  PalliaBvista  20%  

Infermieri  27%  

Psicologi  13%  

OSS  6%  

AmministraBvi  13%  

MMG  7%  

Medico  non  specificato  7%  

Medico  Specilista  7%  

Distribuzione  delle  professionaltà  presen6  nel  Nucleo  Cure  Pallia6ve  

NUCLEO  CURE  PALLIATIVE:  è  presente  in  tu?e  le  Aziende  

Esiste  una  procedura  che  definisce  i  criteri,  le  modalità  

e  i  tempi  di  a\vazione  dell’assistenza  domiciliare  ADI  e  dei  Nuclei  di  Cure  

Pallia6ve  in  rapporto  ai  livelli  di  intensità  assistenziale  :  

100%  SI  

Esiste  il  Nucleo  di  Cure  Pallia6ve  inteso  come  organizzazione  

funzionale  di  integrazione  tra  i  vari  professionis6  che  operano  nell’ambito  delle  Cure  PalliaBve?    

100%  SI  

HOSPICE   VENEZIA   SAN  DONA’   DOLO  MIRANO   CHIOGGIA  

SI   x   x  

NO   x   x  

PosB  leNo   41   13      

Sono  pos6  c/o  Ospedale  di  comunità    

no   si  

Esistono  Procedure  condivise  che  consentono  l’accesso  a  pos6  Hospice  presso  

AULSS  limitrofe?  

SI  Aulss  12  

Personale  Dipendente  

Personale  Convenzionato  o  libero  professionale  

Psicologo  

Infermiere  

Assistente  Sociale  

Medico  PalliaBvista  

O.S.S.  

Medico  Medicina  Generale  

Altri  

4  

46  

4  

7  

36  

0  

0  

1  

3  

0  

1  

0  

0  

2  

Distribuzione  del  personale  presente  negli  Hospice  DipendenB   ConvenzionaB  

Venezia   San  Donà     Dolo  Mirano   Chioggia  

si  

no  in  

progress   si   si   si   si  

Pos6  le?o   80   49  

NOTE   Qua?ro  H  comunità   Due  H  comunità  URT  60  salvo  rivalutazioni  

OSPEDALI  DI  COMUNITA’  

 VENEZIA  

 SAN  DONA’  

DOLO  MIRANO  

 CHIOGGIA  

Azienda  Ulss      

Domicilio-­‐Ospedale      

si       si   si  

Ospedale-­‐  Ospedale      

si   si   si  

Volontariato      

   Domicilio-­‐Ospedale     si   si   no   si  

   Ospedale-­‐  Ospedale     no   si   no   no  

Convenzionato  esterno  

   

   Domicilio-­‐Ospedale     si   si   si   si  

   Ospedale-­‐  Ospedale     si   si   si   si  

Familiari    

   Domicilio-­‐Ospedale     si   si   si   si  

MODALITA’  TRASPORTO  

0  

0,5  

1  

1,5  

2  

2,5  

3  

3,5  

4  

AVAPO   AIL   LILT   ANDOS   AVO   AMCET   ANTEAS   AVULSS  

2  

4  

1  

2   2  

1   1   1  

numero  di  distribuzione

 

Distribuzione  Associazioni  delle  Sigle  di    Volontariato  per  Azienda  ULSS  

Venezia  San  Donà     Dolo  Mirano   Chioggia  

Servizio dedicato ADI

No    

Si    

Si    

Si    

Servizio dedicato CONVENZIONATO

(non ADI) Si    

Si    

No    

No    

Esiste  un  proge?o  per  garan6re  le  cure  simultanee  per  i  mala6  oncologici  

afferen6  alle  Unità  di  Oncologia  ed  Ematologia  ?    

Si        

Si        

Si        

Si        

Previsto  da  Convenzione  

AVAPO  ma  deve  essere  definito  nel  deNaglio  

           

 Collaborazione  

tra  UOC  Oncologia  ed  UOS  Cure  palliaBve  

           

In  fase  di  aNuazione                  

1.  Pazienta  provenienB  da  Oncologia  Chioggia:  ricevono  cure  simultanee  in  collaborazione  con  NCP;  

 2.  Altri  Paz.  Oncologici  di  altra  provenienza:  ricevono  cure  di  supporto  a  domicilio,  previa  aZvazione  ADIMED  del  MMG  

       

Esiste  una  modulis6ca  condivisa  tra  le  varie  AULSS  per  l’accesso  dei  pazien6  ai  NCP  e  agli  Hospice  ?      

si,  ma  da  validare  

   

Si      

si,  ma  da  validare      

Si      

Le  cure  pallia6ve  domiciliari  vengono  erogate  da  :  

E’  previsto  un  piano  forma6vo  in  cure  pallia6ve    per  il  personale  medico  e  infermieris6co?    

Venezia   San  Donà     Dolo  Mirano   Chioggia  

si   si   si   si  

Se  SI  specificare    

Corsi  modulari  periodici  

annuali,  audit  in  hospice  

per  personale  di  rete  

Corso  Cure  PalliaBve  per  

Medici  ConBnuità  

assistenziale  

In  collaborazione  con  

ULSS    

Sei  moduli  biennali  per  

tuZ  gli  operatori  

interessaB;  formazione  sul  

campo  personale  ADI  

Erogazione  dell'assistenza  domiciliare  nell'ambito  delle  cure  pallia6ve    

Lunedì Martedì Mercoledì Giovedì  

Venerdì    

Sabato    

Domenica    

Venezia Centro Storico

8-20

8-20 8-20 8-20 8-20 8-20 8-20

Venezia Terraferma

0-24

0-24 0-24 0-24 0-24 0-24 0-24

San Donà

7-19

7-19 7-19 7-19 7-19 7-19    

Dolo Mirano 7-19 7-19 7-19 7-19 7-19  

7-­‐13    

7-­‐13    

Chioggia 8-20 8-20 8-20 8-20 8-20  

8-­‐14        

COPERTURA  DEL  SERVIZIO  ATTIVO,    esiste  anche  una  copertura  di  Reperibilità  

0   10   20   30   40   50   60   70   80   90  

Psicologo  

Infermiere  

Assistente  Sociale  

O.S.S.  

Medico  Medicina  Generale  

Volontario  

Altri  

Psicologo   Infermiere   Assistente  Sociale   O.S.S.  

Medico  Medicina  Generale  

Volontario   Altri  

Al  bisogno   0   0   0   0   1   0   0  

Volontari  Dedica6   0   0   6   0   0   0   0  

Personale  convenzionato  o  libero  professionale   4   12   9   10   0   90   0  

Personale  dipendente  Azienda  ULSS   1   13   5   0   0   0   2  

Distribuzione  Personale  Dedicato  alle  Cure  Domiciliari  

TUMOR  BOARD  TERRITORIALE  

 Rappresenta  la  modalità  di  approccio  mulDdisciplinare  dedicata  ai  pazien6  neoplas6ci.  

  Professionis6   appartenen6   a   varie   aree   si   riuniscono   e  a?raverso   una   valutazione   complessiva   della   persona   ammalata   ed   in  base   all’interdisciplinarietà   dell’approccio   clinico,   stabiliscono   i   percorsi  di  cura  più  appropriaD.  

 Scopo  è  quello  di  definire  un  percorso  terapeu6co  individuale  ed  elaborare   il   miglior   tra7amento:   tenendo   presen6   gli   aspe\   della  patologia  e  l’influenza  che  ques6  hanno  sulla  vita  del  paziente  e  sulla  sua  vita  di  relazioni  sociali.  

  Il   team  a  composizione  fissa  o  variabile,  avrà  anche   il  compito  di  coinvolgere   figure   professionali   aggiunDve,   diverse   da   quelle   della   6pica  area   medica   ma   sempre   secondo   il   criterio   di   congruità   tra   il   6po     e   la  neoplasia   (progressione   della   mala\a,   insorgenza   di   complicanze,  problemi  di  compliance,  …..).    

  Rimane   strategica   l’informazione   al   paziente:   dovrà   essere  adeguata   e   completa,   rispe?o   alle   proposte   terapeu6che   ma   anche  assistenziali,  rispe?ando  dei  canoni  standard  di  qualità.        

Quali  sono  quesD  standard?  

1.  Aspe\  relazionali  2.  Umanizzazione  3.  Tempi  accessibilità  4.  Assistenza  5.  Tutela,  ascolto,  verifica  6.  Informazione  e  comunicazione  

Ognuna  di  queste  categorie  dovrà  avere  dei  fa7ori  di  riferimento,  degli  obieVvi,  degli   indicatori   degli   standard   da   raggiungere   ed   infine   la   verifica   degli   stessi  indicatori  

Un  esempio  sulla  categoria  Informazione  e  comunicazione  Fa7ore    

Informazioni  al  paziente  sul  processo  terapeu6co  

Informazione  al  paziente  sui  servizi  

offer6    

Processi  di  informazione  ed  

espressione  consenso  informato  da  parte  del  paziente  o  chi  per  esso  

ObieVvo    

Garan6re  un  primo  colloquio  esaus6vo  

Garan6re  informazioni  tramite:  fogli  

informa6vi  specifici,  carta  servizi  pazien6  

oncologici  

Garan6re  acquisizione  consenso  informato  

Indicatore    

N°  Paz.  Soddisfa\  circa  informazioni  ricevute/  N°  totale  

pazien6  informa6  

Esistenza  Specifica  Procedura  AUlss  

N°  interven6  Non  Urgen6  con  consenso  informato  firmato/  N°  totale  interven6  Non  

Urgen6  

Standard   95%   Distribuzione  documentazione  100%  

Procedura  pubblicata  su  sito  intranet  Aziendale  :100%  

Verifica   Monitoraggio  con  Customer     Monitoraggio  distribuzione  informa6va    

Verifiche  di  conformità  

Considerazioni  conclusive  La   ricognizione   sullo   stato   di   a?uazione   del   lavoro   oncologico   territoriale   sia   pure   con   una   certa  variabilità  provinciale,  dimostra  in  termini  di  implementazione,  maturità  e  interpretazione  del  ruolo  e  stru?ura  delle  re6  stesse.    I  modelli  di    presa  in  carico  del  paziente  oncologico  risultano  dipenden6  dalle  variabili  di  contesto  in  cui  ci  si  è  mossi  ma  comunque  indipenden6  dalla  rete  nei  contes6  in  cui  è  a\vata  ed  è  agganciata  ai  processi  aziendali.    Il   ques6onario   di   rilevazione   abbisogna   di   qualche   approfondimento   in   par6colare   sui   conce\    “Aziendalizzazione  del  Volontariato”.    Aspe?o   innova6vo     della   rilevazione   è   rappresentato   dallo   sforzo   di   integrare   le   visioni   di   più  comunita   professionali   con   ruoli   organizza6vi   dis6n6,   dire?ori   di   unità   complesse   di   oncologia   e  dire?ori  di  distre?o  per  costruire  una  base  anali6ca  comune.    La   ricerca   non   è   quindi   finalizzata   a   res6tuire   una   visione   quan6ta6va   di   de?aglio   (strategic  planning),   sebbene   alcuni   da6   e   indicatori   sono   segnatamente   forni6,  ma   a   costruire   una   visione  d’insieme   per   rafforzare   i   processi   di   piano   provinciale   (strategic   thinking)   a?raverso   la  collaborazione  delle  comunita  professionali  ed  aziendali  coinvolte.      

LA RETE nella Presa in carico del Paziente Oncologico

Psicologa

Palliativista

Medico Ref. ADI

Coord. Inf. C.O.T.

M.M.G

Infermiere

Fisioterapista

paziente

Algologo O.S.S.

Famigliari

Ass. Sociale Medico

Continuità Assisit.

Ass. Spirituale

Medico Specialista

Educatore

Formazione  Addestramento  

La  rete  produce  processi  di  apprendimento  sia  professionale  che  manageriale:      

•  La   rete   dovrà   introdurre   uniformita   nei   comportamen6,   riducendo   la   variabilita   professionale,  nella   capacità   di   copertura   del   fabbisogno   di   cura   a   livello   provinciale,   nello   sviluppo   di  competenze  per  l’assistenza  al  malato  e  la  ricerca  di  maggiore  efficacia  clinica.    

•  La   rete  deve   trasformare   i  modelli  di  assistenza  e    veicolare  nuove   forme  di  organizzazione  del  lavoro  oncologico.    

•  I  principali   vantaggi,   in  ordine  di   importanza,   sono   rela6vi  all’is6tuzione  di  gate  di   ingresso  alla  rete  (ad  esempio,  punD  unici  di  accesso),  alla  proge?azione  di  meccanismi  di  invio  dalle  stru?ure  ospedaliere  a  quelle  territoriali    (COT  della  ConDnuità)  ed  alla  revisione  di  quelli  tra  le  UUOO  della  medesima  azienda.    

•  Da   verificare   le   performance   dei   servizi   a?raverso   i   PDTA   (per   i   big   killers,   il   tumore   della  mammella,  del  colon  e  del  polmone).    

•  Anche   l’informazione   nei   confron6   del   paziente   e   il   suo   coinvolgimento   nel  miglioramento   dei  servizi  sono  aree  di  significa6vo  sviluppo.    

Djerba  Africa,  (m  2012  ,  h  5.30  ...è  l’alba…….non  è  un  tramonto…