Luca 4,16-30 Gesù a Nazaret: linizio programmatico della sua missione.
CONTINUITA’DICURAINONCOLOGIA - Formazione e...
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CONTINUITA’ DI CURA IN ONCOLOGIA La Rete Oncologica Tra Ospedali e Territorio
Ospedale San6 Giovanni e Paolo
Venezia, 8 O?obre 2015
25° INCONTRO ONCOLOGICO DEL TRIVENETO
L’Esperienza del Distre?o Federico Munarin
Dire7ore Distre7o Sociosanitario n°2 Terraferma Veneziana, Comuni Marcon e Quarto d’AlDno
27/01/2006 (m -‐ rev. 05 2
Diagramma di flusso interfunzionale
Hospice Nazaret – via Castellana 69, Venezia-ZelarinoUT
ENTE
FAM
IGLI
AM
.M.G
.O
SPED
ALE
/ DIS
TRET
TIHO
SPIC
E
HOSPICE“Modello Aperto”
Psicologo
Coordinamento ed infermieri
Operatori sociosanitari
DOMICILIO
PERCORSIDIAGNOSTICOTERAPEUTICI
OSPEDALE
1. Dipartimento Oncologia Aulss 12 Veneziana.2. Unità Valutazione Multidimension. Distretto
Terapia AntalgicaOspedale“ Supporti “
Invio Hospice
ODO Ospedale
Domiciliare Oncologico
MEDICO MEDICINA
GENERALE
Dimissioni Protette a Domicilio
FAMIGLIA
Eleggibilità Paziente
LEGENDA: Linee in tratteggio comunicazione anche e/o solo su base verbale
Gestione Pompe
MedicoPalliativista
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Punti Critici del Diagramma Interfunzionale
Hospice Nazaret – via Castellana 69, Venezia-ZelarinoO
SPED
ALE
UTE
NTE
FAM
IGLI
AM
.M.G
.H
OSP
ICE
Invio Hospice
DOMICILIO
Unità Valutazione Multidimensionale
Distrettuale/Unità Operativa Geriatrica Ospedaliera
Psicologo
HOSPICE“Modello Aperto”
Eleggibilità Paziente
Operatori sociosanitari
MEDICO MEDICINA
GENERALE
ODOOspedale
Domiciliare Oncologico
Associazione Volontari
Assistenza Pazienti
Oncologici
Coordinamento ed infermieri
Dimissioni Protette a Domicilio
Terapia AntalgicaOspedale“ Supporti “
FAMIGLIA
PERCORSIDIAGNOSTICOTERAPEUTICI
OSPEDALE
- Quale percorso per un eventuale invio in famiglia- Rapporto tra ODO-AVAPO e personale interno- Chi tiene la comunicazione con i famigliari all’interno della struttura-
- Chi Comunica alla Famiglia- Quali supporti psicologici immediati e da chi- Come prendere la decisione assieme- Come deburocratizzare al massimo la situazione-
- Comunicazione al MMG- Rapporti e coinvolgimento nel processo -
- Tempi settimanali di supporto ad Hospice e/o domicilio- Chi fornisce le pompe ed il farmaco- Percorso formativo per personale struttura Hospice- Chi controlla le pompe e decide di aumentare o diminuire il farmaco- Professionisti coinvolti-
- Criteri di classificazione ed eleggibilità del paziente- Modalità di presa in carico- Decisione UOGO per Ospedale, Decisione UVMD per Territorio, con stessi criteri e condivisi- Deburocratizzare al massimo l’approccio-
- Disponibilità di supporti medici e psicologica 24/24 h in Ospice e Territorio- Modalità di comunicazione ed interfaccia tra Ospedale e Territorio (Reparti, UVMD, UOGO, MMG)-
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Diagramma di eleggibilità del paziente dall’Ospedale all’Hospice
Hospice Nazaret – via Castellana 69, Venezia-ZelarinoO
SPED
ALE
UTE
NTE
FAM
IGLI
AM
.M.G
.H
OSP
ICE
Decisione condivisa con paziente, famiglia e/o
caregiverCoinvolgimento MMG
Terapia Antalgica
Radioterapia
Medicina Interna,Geriatria
CRITERI1. Assenza temporanea o permanente delle condizioni famigliari ed abitative idonee all’assistenza domiciliare.2. Presenza documentata patologia neoplastica, in cui siano esclusi trattamenti curativi volti a modificare la prognosi.3. Non necessitano interventi di particolare impegno tecnico. 4.Pazienti assistiti in ADIMED 5.Condizioni Economiche disagiate6.Amministratore di sostegno7. Volontà del paziente8. Compromissione autonomia (uso di scale appropriate,…)9…………………………………..
Presa in carico HOSPICE,
ODO,MMG
Oncologia Medica
AnestesiaRianimazione
Direzione Sanitaria Ospedale
Umberto 1°
ELEGGIBILITA’
Scheda PazienteDocumento di
trasmissione
RadioterapiaOncologica
( Dipartimento Oncologico)
Altri Reparti/Unità Ospedale
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Diagramma di eleggibilità del paziente dal Domicilio all’Hospice
Hospice Nazaret – via Castellana 69, Venezia-ZelarinoU
TEN
TE,
FAM
IGLI
A,
M.M
.G.,
DIS
TRET
TO
Scheda Paziente
OSP
EDA
LEH
OSP
ICE
DOMICILIO e FAMIGLIA
LEGENDA: Linee in tratteggio comunicazione anche e/o solo su base verbale
Dimissioni Protette a Domicilio
MEDICO MEDICINA
GENERALE
ODO-AVAPOOspedale
Domiciliare Oncologico
Associazione Volontari
Assistenza Pazienti
Oncologici
Decisione condivisa: paziente, famiglia e/o
caregiver, MMG
Direzione U.O.C.P./U.V.M.D. Distretto
ELEGGIBILITA’
CRITERI1. Assenza temporanea o permanente delle condizioni famigliari ed abitative idonee all’assistenza domiciliare.2. Presenza documentata patologia neoplastica, in cui siano esclusi trattamenti curativi volti a modificare la prognosi.3. Non necessitano interventi di particolare impegno tecnico. 4.Pazienti assistiti in ADIMED 5.Condizioni Economiche disagiate6.Amministratore di sostegno7. Volontà del paziente8. Compromissione autonomia (uso di scale appropriate,…)9…………………………………..
Documento di trasmissione
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Diagramma Eleggibilità Paziente in Hospice/Ipotesi di Percorso
Hospice Nazaret – via Castellana 69, Venezia-ZelarinoO
SPED
ALE
UTE
NTE
,FA
MIG
LIA
,M
.M.G
.,
HO
SPIC
E
HOSPICEIl Medico Palliativista Referente
Valuta le richieste di accoglienza,Incontra i familiari ed il paziente per stabilire
i tempi di accesso in struttura, stabilisce altresì i tempi per eventuali dimissioni verso il domicilio
ODOOspedale
Domiciliare Oncologico
Reparti Ospedalieri
UOGO
Preparazione/informazione della Famiglia
UVMDDISTRETTO MMG
Comunicazione:Tefefonica !
Scritta !di accoglienza
al o dal domicilio
Radioterapia
Decisione
Comunicazione scritta di DIMISSIONE PROTETTA
dall’ OspedaleComunicazione
Scritta di proposta di inserimento
in hospice
Comunicazione:Tefefonica !
Scritta !Invito familiare
accoglienza
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Considerazioni per lo sviluppo 1) • Regione Veneto: decessi per patologia neoplasBca 13.000. • In le?eratura per neoplasia muoiono circa 70% delle persone • Definizione: malato terminale è colui per il quale non sono più disponibili cure specifiche
volte a garanBre o a prolungare la sopravvivenza, che ha una prognosi infausta a breve scadenza e sono portatori di una sofferenza “complessa” caraNerizzata dalla difficoltà di soddisfare i bisogni primari e dal deteriorarsi dell’idenBtà corporea, dell’equilibrio psicofisico, del ruolo sociale e dello status economico.
• Con6nuità di “cura”: 70 % domicilio (ospedalizzazione domiciliare, ADI, ADIMED) ed 30 % ricovero definiBvo o temporaneo in struNure proteNe.
• Fabbisogno Regione Veneto: 8 posB leNo per 100.000 abitanB. • Principi delle Cure Pallia6ve (OMS 1990):
– Valutazione bisogni persona – Piano assistenza personalizzato con obieZvi chiari e valutabili – ANenzione all’interno delle cure, tali da non produrre accanimento – Collaborazione tra operatori, volontari e rete di sostegno sociale – ConBnuità dell’assistenza e flessibilità organizzaBva – Valorizzazione del ruolo ed aNenzione ai bisogni della famiglia – RispeNo volontà del paziente e consenso informato.
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Considerazioni per lo sviluppo 2) • Concre6zzazione delle cure pallia6ve:
– Contenimento e/o risoluzione del dolore – Contenimento e/o risoluzione del disagio provocato da altri sintomi – Accompagnamento alla morte – Tutela dei componenB deboli della famiglia lungo il percorso della malaZa, fino al decesso – Tutela sociale del malato e dei suoi famigliari – Garanzia di sostegno a chi assiste (caregivers) – Riduzione dei ricoveri impropri (numero e durata) in reparB per acuB e/o cronici.
• Hospice: struNura residenziale per cure palliaBve, all’interno della rete di assistenza ai pazienB affeZ da patologia neoplasBca terminale che necessitano di assistenza palliaBva e di supporto. StruNura per l’assistenza in ricovero temporaneo di pazienB affeZ da malaZe progressive in fase avanzata a rapida evoluzione ed a prognosi infausta, per i quali ogni terapia finalizzata alla guarigione od alla stabilizzazione della patologia non è possibile od appropriata. E’ una organizzazione autonoma, fisicamente separata dall’Ospedale, di piccole dimensioni, a basso contenuto di assistenza tecnologico-‐sanitario, alto contenuto umano, caraNerizzata da intervenB di sostegno psicologico, relazionale, spirituale. ManBene e sosBene la rete di relazioni primarie con la famiglia e l’ambito sociale di riferimento del paziente.
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Considerazioni per lo sviluppo 3) • Des6natari Hospice
– MalaB neoplasBci, con autonomia compromessa, che non necessitano di traNamenB in ricovero ospedaliero, con una delle seguenB condizioni che rendono impossibile l’assistenza domiciliare in tuNe le sue forme:
• Rifiuto del malato o della famiglia di assistenza domiciliare integrata. • Assenza e/o non idoneità della famiglia. • Richiesta di ricovero temporaneo in hospice, con consenso del paziente, su richiesta della famiglia per un
periodo di sollievo. • Inadeguatezza del domicilio (sia in termini logisBci che assistenziali). • Condizioni economiche disagiate.
• Servizi Offer6 – Prestazioni di medicina palliaBva – Prestazioni infermierisBche – Prestazioni riabilitaBve – Supporto ed intervenB psicologici agli operatori,al malato, ai familiari – Servizi socio-‐assistenziali collegaB alla rete assistenziale dei servizi territoriali – Assistenza sociale alla famiglia post decesso – “Day-‐hospice” : prestazioni di nursing di sostegno psicologico a paziente e famiglia
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Considerazioni per lo sviluppo 6) • Servizi richies6 all’ODO
– Organizzazione dell’assistenza – Disponibilita’ di équipe socio-‐sanitaria – Trasporto e/o supporto domicilio-‐ospedale per consulenze ospedaliere e/o trasferimento definiBvo a domicilio – Riferimento a struNura referente (RTO) – Fornitura di presidi medicali – Promozione e reperimento di risorse – Assistenza 24 h. / 24 , 365 gg. /365 con visite programmate e reperibilità – Supporto InfermierisBca e formaBva nei confronB degli infermieri dell’Hospice – Supporto Psicologico e formaBva nei confronB dello/a psicologa della struNura – Assistenza Psicologica alla famiglia – Comunicazione semestrale dell’andamento aZvità a direzione Ospedale, Coordinamento DistreZ – Inserimento indicatori
• …………..
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Considerazioni per lo sviluppo 3) • Des6natari Hospice
– MalaB neoplasBci, con autonomia compromessa, che non necessitano di traNamenB in ricovero ospedaliero, con una delle seguenB condizioni che rendono impossibile l’assistenza domiciliare in tuNe le sue forme:
• Rifiuto del malato o della famiglia di assistenza domiciliare integrata. • Assenza e/o non idoneità della famiglia. • Richiesta di ricovero temporaneo in hospice, con consenso del paziente, su richiesta della famiglia per un
periodo di sollievo. • Inadeguatezza del domicilio (sia in termini logisBci che assistenziali). • Condizioni economiche disagiate.
• Servizi Offer6 – Prestazioni di medicina palliaBva – Prestazioni infermierisBche – Prestazioni riabilitaBve – Supporto ed intervenB psicologici agli operatori,al malato, ai familiari – Servizi socio-‐assistenziali collegaB alla rete assistenziale dei servizi territoriali – Assistenza sociale alla famiglia post decesso – “Day-‐hospice” : prestazioni di nursing di sostegno psicologico a paziente e famiglia
“Le Cure Pallia6ve nel territorio Veneziano”
La PERSONA al CENTRO della CURA”
3° Commissione Cà Farsetti 1 Ottobre 2015
Claudio Beltrame Direzione Sociale AULSS 12
Giovanni Poles
U.O.C. Cure Palliative AULSS 12
CURE PALLIATIVE Sono la risposta appropriata ai bisogni dei pazienti inguaribili, con il fine di garantire una miglior qualità di vita e un’adeguata assistenza al malato e alla sua famiglia.
OBIETTIVI DDG 903 del 07/10/2010
-Organizzazione della Rete di Cure Palliative -Costituzione dei Nuclei di cure palliative -Definizione dei criteri di accesso agli Hospice -Carta dei diritti del malato a fine vita e del malato con dolore -Formazione -Integrazione con il volontariato …………………
Rete di cure palliative
E' formata da servizi domiciliari, ambulatoriali e residenziali;
Opera in accordo con il MMG e con il volontariato.
LR. 19/03/2009 n.7
• Coordinamento Cure Palliative • Hospice Nazaret (8 pl.) PSM (25 pl.) FbF (8 pl.) • NCP (ODO Mestre) • NCP (ODO Venezia) • ADI
• Ambulatorio CP (?) Circa 800 pazienti oncologici all’anno vengono assistiti in rete.
RETE CURE PALLIATIVE AULSS 12
Nucleo di cure palliative
E' formato da :
medici, psicologi, Infermieri, operatori socio-sanitari dedicati.
Opera in accordo con il MMG e con il volontariato.
LR. 19/03/2009 n.7
Totale ingressi (teste) in Hospice 1° semestre 2015
Hospice Ingressi 1° sem. 2015
% Ingressi
Antica Fonte (Vittorio Veneto)
1 0,5
Monum. ai Caduti (S. Donà di Piave)
2 0,9
Fatebenefratelli
31 14,2
Centro Nazaret
45 20,6
Policlinico San Marco
139 63,8
Totale 218 100,0
1 2
31
45
139
AnBca Fonte (ViNorio Veneto)
Monumento ai CaduB (S. Donà di Piave)
Fatebenefratelli
Centro Nazaret
Policlinico San Marco
RETE PROVINCIALE CURE PALLIATIVE
• Collaborazione tra le ASL della provincia
• Integrazione e sinergia con la rete oncologica provinciale
• Definizione di percorsi comuni (es. accesso agli hospice)
• Condivisione di strategie e protocolli
• Condivisione ed implementazione dei percorsi formativi
• …………
RETE PROVINCIALE CURE PALLIATIVE
• Programma triennale di formazione Soggetti coinvolti : medici ospedalieri MMG medici cure
palliative, infermieri, Psicologi, ass. sociali ecc.
• Condivisione di strumenti comuni
• Protocolli condivisi
Centrale OperaBva Territoriale
della conBnuità
Servizi Sociali Comunali/Municipalità
Accredita6 (Villa Salus, Policlinico San Marco)
Cure Pallia6ve
Distre\ Socisanitari N
° 1-‐2
Famiglia / Care Giver
Centri Servizi/
Hospice….
MMG/PLS/ Specialis6
Ospedale Mestre/ Venezia
Delibera AZvazione Sperimentale della C.O.T.
sovraordinato/interdistret.
Direzione Generale
Presa in carico
StruNuralmente della C.O.T. sovraordinato/interdistret.
DistreNo 2
Il DistreNo 2 si raccorda
Funzionalmente con Cure Primarie DistreZ
Direzione dei Servizi Sociali e Funzione Territoriale
Rappor6 della C.O.T. nel territorio e
sviluppo di programmazione
Come si arriva alla Dimissione Protetta tramite la C.O.T. della Continuità
OSPEDALE D.H.
SEGNALAZIONE COT della Continuità
• MEDICO REFERENTE “ADI” • COORD. INFER. A.D.I.
delle singole aree • . Servizi Sociali
ecc……….
VENEZIA SAN DONA’ DOLO MIRANO
CHIOGGIA
SI x x
NO
IN PROGRES x x
Personale CooperaBva Sociale
AssistenB Sociali
Prestazioni Prestazioni Sociali
Prestazioni Sociali
Dimissioni prote?e
SPORTELLO UNICO INTEGRATO: Situazione a?uale
C.O.T. CENTRALE OPERATIVA TERRITORIALE della CONTINUITA’
Medico PalliaBvista 20%
Infermieri 27%
Psicologi 13%
OSS 6%
AmministraBvi 13%
MMG 7%
Medico non specificato 7%
Medico Specilista 7%
Distribuzione delle professionaltà presen6 nel Nucleo Cure Pallia6ve
NUCLEO CURE PALLIATIVE: è presente in tu?e le Aziende
Esiste una procedura che definisce i criteri, le modalità
e i tempi di a\vazione dell’assistenza domiciliare ADI e dei Nuclei di Cure
Pallia6ve in rapporto ai livelli di intensità assistenziale :
100% SI
Esiste il Nucleo di Cure Pallia6ve inteso come organizzazione
funzionale di integrazione tra i vari professionis6 che operano nell’ambito delle Cure PalliaBve?
100% SI
HOSPICE VENEZIA SAN DONA’ DOLO MIRANO CHIOGGIA
SI x x
NO x x
PosB leNo 41 13
Sono pos6 c/o Ospedale di comunità
no si
Esistono Procedure condivise che consentono l’accesso a pos6 Hospice presso
AULSS limitrofe?
SI Aulss 12
Personale Dipendente
Personale Convenzionato o libero professionale
Psicologo
Infermiere
Assistente Sociale
Medico PalliaBvista
O.S.S.
Medico Medicina Generale
Altri
4
46
4
7
36
0
0
1
3
0
1
0
0
2
Distribuzione del personale presente negli Hospice DipendenB ConvenzionaB
Venezia San Donà Dolo Mirano Chioggia
si
no in
progress si si si si
Pos6 le?o 80 49
NOTE Qua?ro H comunità Due H comunità URT 60 salvo rivalutazioni
OSPEDALI DI COMUNITA’
VENEZIA
SAN DONA’
DOLO MIRANO
CHIOGGIA
Azienda Ulss
Domicilio-‐Ospedale
si si si
Ospedale-‐ Ospedale
si si si
Volontariato
Domicilio-‐Ospedale si si no si
Ospedale-‐ Ospedale no si no no
Convenzionato esterno
Domicilio-‐Ospedale si si si si
Ospedale-‐ Ospedale si si si si
Familiari
Domicilio-‐Ospedale si si si si
MODALITA’ TRASPORTO
0
0,5
1
1,5
2
2,5
3
3,5
4
AVAPO AIL LILT ANDOS AVO AMCET ANTEAS AVULSS
2
4
1
2 2
1 1 1
numero di distribuzione
Distribuzione Associazioni delle Sigle di Volontariato per Azienda ULSS
Venezia San Donà Dolo Mirano Chioggia
Servizio dedicato ADI
No
Si
Si
Si
Servizio dedicato CONVENZIONATO
(non ADI) Si
Si
No
No
Esiste un proge?o per garan6re le cure simultanee per i mala6 oncologici
afferen6 alle Unità di Oncologia ed Ematologia ?
Si
Si
Si
Si
Previsto da Convenzione
AVAPO ma deve essere definito nel deNaglio
Collaborazione
tra UOC Oncologia ed UOS Cure palliaBve
In fase di aNuazione
1. Pazienta provenienB da Oncologia Chioggia: ricevono cure simultanee in collaborazione con NCP;
2. Altri Paz. Oncologici di altra provenienza: ricevono cure di supporto a domicilio, previa aZvazione ADIMED del MMG
Esiste una modulis6ca condivisa tra le varie AULSS per l’accesso dei pazien6 ai NCP e agli Hospice ?
si, ma da validare
Si
si, ma da validare
Si
Le cure pallia6ve domiciliari vengono erogate da :
E’ previsto un piano forma6vo in cure pallia6ve per il personale medico e infermieris6co?
Venezia San Donà Dolo Mirano Chioggia
si si si si
Se SI specificare
Corsi modulari periodici
annuali, audit in hospice
per personale di rete
Corso Cure PalliaBve per
Medici ConBnuità
assistenziale
In collaborazione con
ULSS
Sei moduli biennali per
tuZ gli operatori
interessaB; formazione sul
campo personale ADI
Erogazione dell'assistenza domiciliare nell'ambito delle cure pallia6ve
Lunedì Martedì Mercoledì Giovedì
Venerdì
Sabato
Domenica
Venezia Centro Storico
8-20
8-20 8-20 8-20 8-20 8-20 8-20
Venezia Terraferma
0-24
0-24 0-24 0-24 0-24 0-24 0-24
San Donà
7-19
7-19 7-19 7-19 7-19 7-19
Dolo Mirano 7-19 7-19 7-19 7-19 7-19
7-‐13
7-‐13
Chioggia 8-20 8-20 8-20 8-20 8-20
8-‐14
COPERTURA DEL SERVIZIO ATTIVO, esiste anche una copertura di Reperibilità
0 10 20 30 40 50 60 70 80 90
Psicologo
Infermiere
Assistente Sociale
O.S.S.
Medico Medicina Generale
Volontario
Altri
Psicologo Infermiere Assistente Sociale O.S.S.
Medico Medicina Generale
Volontario Altri
Al bisogno 0 0 0 0 1 0 0
Volontari Dedica6 0 0 6 0 0 0 0
Personale convenzionato o libero professionale 4 12 9 10 0 90 0
Personale dipendente Azienda ULSS 1 13 5 0 0 0 2
Distribuzione Personale Dedicato alle Cure Domiciliari
TUMOR BOARD TERRITORIALE
Rappresenta la modalità di approccio mulDdisciplinare dedicata ai pazien6 neoplas6ci.
Professionis6 appartenen6 a varie aree si riuniscono e a?raverso una valutazione complessiva della persona ammalata ed in base all’interdisciplinarietà dell’approccio clinico, stabiliscono i percorsi di cura più appropriaD.
Scopo è quello di definire un percorso terapeu6co individuale ed elaborare il miglior tra7amento: tenendo presen6 gli aspe\ della patologia e l’influenza che ques6 hanno sulla vita del paziente e sulla sua vita di relazioni sociali.
Il team a composizione fissa o variabile, avrà anche il compito di coinvolgere figure professionali aggiunDve, diverse da quelle della 6pica area medica ma sempre secondo il criterio di congruità tra il 6po e la neoplasia (progressione della mala\a, insorgenza di complicanze, problemi di compliance, …..).
Rimane strategica l’informazione al paziente: dovrà essere adeguata e completa, rispe?o alle proposte terapeu6che ma anche assistenziali, rispe?ando dei canoni standard di qualità.
Quali sono quesD standard?
1. Aspe\ relazionali 2. Umanizzazione 3. Tempi accessibilità 4. Assistenza 5. Tutela, ascolto, verifica 6. Informazione e comunicazione
Ognuna di queste categorie dovrà avere dei fa7ori di riferimento, degli obieVvi, degli indicatori degli standard da raggiungere ed infine la verifica degli stessi indicatori
Un esempio sulla categoria Informazione e comunicazione Fa7ore
Informazioni al paziente sul processo terapeu6co
Informazione al paziente sui servizi
offer6
Processi di informazione ed
espressione consenso informato da parte del paziente o chi per esso
ObieVvo
Garan6re un primo colloquio esaus6vo
Garan6re informazioni tramite: fogli
informa6vi specifici, carta servizi pazien6
oncologici
Garan6re acquisizione consenso informato
Indicatore
N° Paz. Soddisfa\ circa informazioni ricevute/ N° totale
pazien6 informa6
Esistenza Specifica Procedura AUlss
N° interven6 Non Urgen6 con consenso informato firmato/ N° totale interven6 Non
Urgen6
Standard 95% Distribuzione documentazione 100%
Procedura pubblicata su sito intranet Aziendale :100%
Verifica Monitoraggio con Customer Monitoraggio distribuzione informa6va
Verifiche di conformità
Considerazioni conclusive La ricognizione sullo stato di a?uazione del lavoro oncologico territoriale sia pure con una certa variabilità provinciale, dimostra in termini di implementazione, maturità e interpretazione del ruolo e stru?ura delle re6 stesse. I modelli di presa in carico del paziente oncologico risultano dipenden6 dalle variabili di contesto in cui ci si è mossi ma comunque indipenden6 dalla rete nei contes6 in cui è a\vata ed è agganciata ai processi aziendali. Il ques6onario di rilevazione abbisogna di qualche approfondimento in par6colare sui conce\ “Aziendalizzazione del Volontariato”. Aspe?o innova6vo della rilevazione è rappresentato dallo sforzo di integrare le visioni di più comunita professionali con ruoli organizza6vi dis6n6, dire?ori di unità complesse di oncologia e dire?ori di distre?o per costruire una base anali6ca comune. La ricerca non è quindi finalizzata a res6tuire una visione quan6ta6va di de?aglio (strategic planning), sebbene alcuni da6 e indicatori sono segnatamente forni6, ma a costruire una visione d’insieme per rafforzare i processi di piano provinciale (strategic thinking) a?raverso la collaborazione delle comunita professionali ed aziendali coinvolte.
LA RETE nella Presa in carico del Paziente Oncologico
Psicologa
Palliativista
Medico Ref. ADI
Coord. Inf. C.O.T.
M.M.G
Infermiere
Fisioterapista
paziente
Algologo O.S.S.
Famigliari
Ass. Sociale Medico
Continuità Assisit.
Ass. Spirituale
Medico Specialista
Educatore
Formazione Addestramento
La rete produce processi di apprendimento sia professionale che manageriale:
• La rete dovrà introdurre uniformita nei comportamen6, riducendo la variabilita professionale, nella capacità di copertura del fabbisogno di cura a livello provinciale, nello sviluppo di competenze per l’assistenza al malato e la ricerca di maggiore efficacia clinica.
• La rete deve trasformare i modelli di assistenza e veicolare nuove forme di organizzazione del lavoro oncologico.
• I principali vantaggi, in ordine di importanza, sono rela6vi all’is6tuzione di gate di ingresso alla rete (ad esempio, punD unici di accesso), alla proge?azione di meccanismi di invio dalle stru?ure ospedaliere a quelle territoriali (COT della ConDnuità) ed alla revisione di quelli tra le UUOO della medesima azienda.
• Da verificare le performance dei servizi a?raverso i PDTA (per i big killers, il tumore della mammella, del colon e del polmone).
• Anche l’informazione nei confron6 del paziente e il suo coinvolgimento nel miglioramento dei servizi sono aree di significa6vo sviluppo.