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" CISI j FOGGI@ '\ UNIONE SINDACALE TERRITORIALE a cura dell'Ufficio Informazione Via Trento, 42 - Foggia TeL 0881,724388 - 348.8543490 Fax 0881,771681 e-mail: cislfoggia.stampa@gmaiLcom www.cis1foggia.it "

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CISI j FOGGI@ '\ UNIONE SINDACALE TERRITORIALE

a cura dell'Ufficio Informazione Via Trento, 42 - Foggia

TeL 0881,724388 - 348.8543490 Fax 0881,771681 e-mail: cislfoggia.stampa@gmaiLcom

www.cis1foggia.it

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CORRIERE DELLA SERA

Accordo sulle pensioni, l'incognita dei 700 milioni. Lavoratori precoci, categorie agevolate, soglia dei 1.650 euro: tutti i tavoli aperti sulla riforma

ROMA Lavoratori precoci; cate- ~!!ftt~~iI~w,i'~ Prima della riforma Fornero di lavoro, cioè all'anticipo di - sale operatorie, macchinisti e gorie per l'Ape agevolata, l'an- I nodi potevano andare in pensione pensione sotto forma di pre- 41 maestre d'infanzia. Ma, anche ticipo di pensione a costo zero; con 35 anni di contributi, indi- stito da restituire arate in venti qui, le platee potrebbero esse-importo dell'assegno sotto il ® Sono tre i pendentemente dall'età. Ades- anni sulla pensione regolare. re troppo ampie rispetto alle quale non scattano le penaliz- punti che so invece; devono lavorare al- gli ai1l8"io dii limitate risorse del governo. zazioni. Sono i tre punti che dividono meno 42 anni. e 10 mesi (un an- Categorie agevolate iavmo che, per dividono governo e sindacati, governo e no in meno se donne). Cgli, Ci- ' Sono quei gruppi di lavora- la pensione, L'asticella dell'Ape in vista di mercoledì prossi- sindacati sulle sI e un chiedono che per i tori che, fino a un certo impor- basteranno Come detto, fino a 1500 euro mo, quando il ministro del La- pensioni: precoci sia possibile andare in to di pensione (il governo ipo- ai «pr~cOci)} lordi l'anticipo di pensione per voro, Giuliano Poletti, vorreb- lavoratori pensione dopo 41 anni di lavo- tizza 1.500 euro lordi, cioè cir- Ie categorie agevolate dovreb--be tirare le conclusioni del precoci; ro. TI governo lo esclude, per-' ca 1.200 netti), potranno chie- 18 be avvenire senza penalizza-confronto. È una questione di categorie ché i beneficiari di m;ta simile dere 1'Ape senza subire zioni. Ma Cgil, Cisl e un pre-platee interessate alla possibi- agevolate per misura sarebbero circa 80rnila penalizzaiioni, perché la rata mono per alzare l'astìcella a lità di andare prima in pensio- l'Ape, l'anticipo e bisognerebbe stanziare un di rimborso del prestito sarà il limite di anni 1.650 euro lordi. Altrimenti, ne (da 63 anni d'età, grazie al- di pensione; paio di miliardi solo per loro. interamente compensata dallo entro il quale, dicono, una parte importante l'Ape) e di spesa pubblica. I importo Si studiano allora soluzioni sgravio fiscale, cioè dallo Sta- sesi è degli operai del Nord restereb-sindacati premono per au- dell'assegno di compromesso. Per esem- to. Sul fatto che tra le categorie cominciato be fuori. li governo resiste. mentare i beneficiari, n gover- sotto il quale pio, un bonus di due mesi per agevolate vi debbano rientrare a lavorare, «Dobbiamo fare i conti», dice no per delimitarli. Lo stanzia- non scattano le ogni anno prima dei 18. Quin- i disoccupati senza più am- si è «precoci}} Poletti che per il 21 preannun-mento per n 2017 per tutto il penalizzazioni di se uno ha cominciato a lavo- mortlzzatori sociali e i lavora- cia una atto di «sintesi» del pacchetto prey:idenziale (com- rare a 17 anni uscirebbe con 42 tori disabili o con disabili a ca- 35 confronto. Non ci sarebbe un preso il potenziamento della ® L'incontro anni e 8 mesi. Se a 16 anni a 42 rico sono tutti d'accordo. I pro- accordo formale, dunque. So-quattordicesima, le ricongiun- decisivo dei anni e 6 mesi e così via. Un'al- blemi cominciano quando si prattutto se non verranno zioni gratuite, l'aumento della sindacati tra ipotesi consente l'uscita tratta di definire anche la cate- gli anni sciolti questi nodi. Cisl e un no tax area) sarebbe di 1,8 mi- con il ministro con 41 anni di contributi solo a goria dei lavoratori che svolgo- di !iiiI\lOfO preferirebbero l'intesa. Anche liardi. Per i sindacati sono ne- Giuliano Poi etti chi ha cominciato a lavorare no mansioni particolarmente che bastavano perché, osserva Domenico cessari almeno 2,5 miliardi. è previsto prima di 16 anni (ma costa an- gravose, che anche loro non ai «precoci>) Proietti (Uil), «vincolerebbe il

Precoci per mercoledì cora molto). Infine, e sembra dovrebbero subire penalizza- prima della governo a rispettare gli impe-pròssimo questa la soluzione preferita zioni. Dovrebbe essere l'Inail a legge Fornero gni presi, evitando sorprese in

Sono chiamati cosÌ coloro dal governo, i precoci verreb- individuarla. I sindacati danno Parlamento» . che hanno cominciato a lavo- bero ammessi all'Ape agevola- già per acquisito l'ingresso di (gl'ili'i~@ Ml\liU'i'@ rare prima dei 18 anni d'età. ta una volta raggiunti i 41 anni. operai edili, personale delle © RIPRODUZIONE RISERVATA

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CORRIERE DELLA SERA

Crescita e Pil9

primo stop • alie previsioni di Palazzo Chigi

L'Upbharisposto al ministerofol'Inulando le sue osservazioni. Edè il segnale che qnalcosa non va, L'Upb, :in teoria, potrebbe anche non fOrmularerllievi e passare direttamente alla validazione, cioè a mettere

~ __ ~~_~_~~-,-:... '. il timbro sui numeri forniti dal governo. Se ci sono . osservazioni c'è una diversità di vedute.

ROMA C'è un primo stop alle stime slllla cxescita . dell'economia, che. secondo il governone12016 dovrebbe·esseredeII'l%. Arrivadall'Ufficio . parlatneritart~ eli bilancio (Upb), Yorgano ind,ipendente cpe,per legge, hap1:0pno il compito di verificare leprevisibni di finanza pubblica dell'es~cutivo'Cosa è

. successo? Una decina di '.' giorni fa il ministero

dell'Econotnia ha avviatola procèduraper la nota di aggiotnamento delDef, il Documento di economia e finanza,da approvare. il 2'1 settembre. E ha inviato ,all'Upb, l'organo creato tre anrii fa in tutti i Paesi europei, la nuova sInna per il 2016;

Il governo aveva già fatto sapere pubblicamente che avrebbe tagliato quell'1,2% fOl'Illulato ad aprile. E infattinel documento si parla di crescita all'l%, la stessa contenuta nella . slides. presentate dieci

.. giorni fa a Cernobbio.

Laprocèdura è interna e le osservazioni dell'Upb .nonsononote~ Ma nelle

.... sllavalutazioni l'Ufficio si

. basasulcosiddetto . .consensus; la media delle pJ:evisiOni fatte dagli '.

.. analisti finanziati; E la media indica una crescita ben al di sotto dell'l% fissato dal governo. Anche COnfindustria, a luglio, aveva parlato di un + o 8% e oggi presenterà la. ver;ione {tggiornatadi quello studio. E possibile che nel dOCumento dèll'Upb ci siano osservazioni anche slll. dèbito pnbblico, con un .percqrso.dirie'ntro.che dovrebbe partire lentamente quest'anno ma chevieùemessoarischio oltre che dalla crescita ' (lebole, dalla decisione del governo dirinviare la . privatizzazione diFerrovie e Poste.

Labbcciatura, cOmunque, è parziale e superabiJe.Il ministero dell'Economia potrebbe mandare all'Upb una versioneaggio:mata delle st:inJ.a. Oppure insistere su qùella vecchia, fino all'approvazione della nota di aggiornamento del Dei.

© RIPRODUZIOWE RISERVATA

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LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO

((AFFITTI E BOLlETTE SI MANGIANO Il40% DEI REDDiTI DELlE FAMlGlIEn

Confcommercio chiede tagli all'Irpef già dal 2017

" ROMA. Prezzi di affitti, bollette, assicu­razioni e sanità, négli ultimi venti anni sono raddoppiati, mangiandosi il 40% dei consumi delle famiglie italiane, sempre più spesso co­strette a tirare la cinghia su tutto il resto, com­presi cibo, vestiti, mobili e trasporti. A dare l'allarme sull'aumento delle "spese obbligate" é la Confcommercio, che continua a credere che

AFFITII E BOllETIE Aumentano i costi

il + l % del Pil sia raggiungibile nel 2016, ma per rilanciare la domanda interna chiede al go­verno di ridurre le aliquote Irpef già dal 2017 .

A incidere sulla composizione dei consumi c'è anche il fatto che dal 2006 al 2015 siano triplicate le persone in povertà assoluta, ossia quelle che non riescono ad acquistare neanche un paniere di beni e servizi di sussistenza, passate da 1,66 a quasi 4,6 milioni. Una cifra così alta non era mai stata registrata. Non arrivano buone notizie nemmeno dall'Istat che per il mese di agosto ha registrato una deflazione dello 0,1 % su base annua, ma nello stesso pe­riodo anche un rincaro dei prodotti che riem­piono il carrello della spesa.

AFFITTI E BOLLETTE - Dal 1995 al 2015 le quote di spesa per l'abitazione (affitti, acqua,

elettricità e gas) sono aumentate del 23,9%. a discapito di quelle per gli alimenti (+ 14.3 %) il vestiario (+6,2%) e i mobili (+6,2%). Questa l'evoluzione della struttura della spesa secondo la fotografia scattata dal centro studi Confcom­mercio che per il 2016 stima comunque una crescita dei consumi intorno all'1,l-1,2 %.

SANGALLI: GOVERNO TAGLI IRPEF DAL 2017 - TI Pil di quest'anno può ancora raggiun­gere un livello di crescita dell'l %. I commer­cianti ci credono, ma perché la ripresa sia «robusta e diffusa» bisogna stimolare la do­manda interna, i consumi degli italiani, «dan­do a imprese e famiglie la certezza che le tasse diminuiranno: il Governo trovi il coraggio di ridurre le aliquote Irpef già dal 2017», chiede il presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli.

IN lO ANNI TRIPLICATI I POVERI - A in­cidere sulla composizione dei consumi c'è poi, secondo Confcommercio, la povertà assoluta. Rispetto al 2006, nel 2015 le famiglie povere sono raddoppiate, mentre le persone assolutamente povere sono aumentate del 177%, passando da 1.66 milioni a 4,6 milioni ossia il numero più elevato mai registrato. Uno dei fenomeni più preoccupanti è l'incidenza della povertà nelle famiglie numerose: ad oggi, il 44% dei poveri appartiene a questa categoria.

AD AGOSTO ANCORA DEFLAZIONE, MA CARRELLO SPESA +0,6% - I prezzi ad agosto continuano a scendere, con un calo dello 0,1 % su base annua (così come era stato registrato nel mese di luglio). L'Istat però spiega che il prolungarsi della flessione dei prezzi si deve a quelli delle comunicazioni e dei trasporti. Cre­scono infatti quelli dei prodotti che riempiono il carrello della spesa. Secondo l'istituto di sta­tistica, ad agosto i beni alimentari, per la cura della casa e della persona sono rincarati dello 0,3% su base mensile e dello 0,6% su base annua, in accelerazione dal +0,4 % di luglio.

SI CERCA l'INTESA TRA GOVERNO E SINDACATI

Pensioni, scoppia il nodo dei lavoratori precoci Poletti: costi troppo alti

" ROMA. È l'uscita anticipata dei lavoratori precoci. ovvero coloro che hanno cominciato a lavorare prima dei 18 anni, al momento, lo scoglio più complicato del confronto tra Governo e sindacati sugli interventi in materia previdenziale. Dopo le preoc­cupazioni espresse nei giorni scorsi dai sindacati sulla questione, ieri il ministro del Lavoro Giuliano Poletti ha anunesso che il tema «è molto difficile da affrontare, perché ha un livello di costo molto alto». I conti saranno fatti il 21 settembre nell'incontro politico già fissato e dipenderanno dai criteri per l'individuazione della platea e dai benefici che si deciderà di dare a questa fascia di lavoratori.

Secondo dati Inps sono circa 3,5 milioni le persone che hanno almeno un anno di contributi versati prima dei 18 anni (chia­ramente la stragrande maggioranza non ne ha però ancora 41). Secondo alcune stime le persone che possono essere considerate precoci e hanno almeno 41 anni di contributi (ma non i 42 e lO mesi necessari per l'uscita per la pensione anticipata) potrebbero es­sere circa 80.000. Se si consentisse a tutti di uscire con 41 anni la spesa sarebbe insostenibile (la pensione media mensile di chi esce con la pensione anticipata è di oltre 1.800 euro e se si calcolassero per tutti 22 mesi di anticipo oltre la tredicesima si supererebbero i tre miliardi) ed è probabile che si valuteranno criteri più strin­genti. È probabile che si chiederanno almeno due almi di con­tributi prima dei 18 anni di età e che si definiranno sconti legati ai contributi versati prima dei 18 almi (magari tre/quattro mesi di anticipo per ogni anno lavorato prima dei 18 anni). Comtmque la spesa rischia di essere molto alta, comunque superiore singo­larmente a tutti gli altri interventi dato che per l'aumento delle pensioni basse si dovrebbero stanziare 600 milioni, circa 500 per l'Ape, 100 per le ricongiunzioni onerose e 100 per i lavoratori usuranti. Alcune stime parlano di 900 milioni ma il dato non è allCOra chiaro perché dipenderà dai criteri che saranno adottati.

il 21-ha sottolineato il numero uno della Cgil, Susanna Camusso -è una data impOliallte perché è il giorno in cui si dovrebbe capire quali sono le cifre che vengono messe a disposizione sui temi della previdenza ma «non è l'ultinla occasione per discutere del tema». «Spero tanto - ha detto la segretaria generale della Cisl, An­namaria Furlan - che il 21 sia una giornata importante e con­clusiva di un grande lavoro». Furlan ha sottolineato che ai precoci «bisogna dare una risposta positiva)). il leader della Uil, Carmelo Barbagallo si è augurato di trovare un accordo già il 21 e ha ribadito che per la Uil ci vogliono stanziamenti per 2,5 miliardi.

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LA... GAZZEllA DELMEZZO<iIORNO Giovedì 15 settembre 2016

SITUAZIONE MOLTO COMPLESSA

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cuoia, p l'ora del

Più difficile la situazione sui posti comuni, dove solo un 50% degli insegnanti potrebbe rientrare

i docenti ontro 000

Tanti prof della provincia di Bari lasceranno le sedi del Nord ISTRUZiOfIlE Il ministro Stefania Giannini

MIMMO GlorTA

• Finita l'attesa per tanti docenti della provincia di Bari che in queste ore co­nosceranno la nuova sede che li riporterà a casa. Nei prossimi giorni lasceranno le sedi del Nord e ritorneranno nella regione di residenza. Per chi ha la specializzazione sul sostegno, la certezza del ritorno arriverà, ma 'con qualche giorno di ritardo in alcune province pugliesi.

Per i docenti di posto comune, invece, il rischio di rimanere fuori regione resta alto. Le assegnazioni provvisorie non coprono tutte le domande. Saranno però tantissimi tra i 3.000 docenti assegnati fuori Regione a rientrare. A quanti, circa un migliaio che potrebbero restare al Nord, non resta che il blocco di tre anni della mobilità sia rimosso dal Governo e tentare nuovamente il riav­vicinamento il prossimo anno. Entro do­mani gli Uffici di Bari, Brindisi e Taranto chiuderanno tutte le operazioni e assicu­reranno il corretto inizio dell'anno sco­lastico. Poi si passerà alle supplenze. Per i docenti delle Gae, che hanno la specia­lizzazione sul sostegno, le preoccupazioni dovrebbero finire. n 95% di loro avrà la cattedra. Per chi aspira al posto comune, porte chiuse o quasi. La mobilità ha tolto

disponibilità e opportunità. L'Ufficio Sco­lastico di Bari, rispettando i tempi, ha assegnato ben 218 domande da fuori pro­vincia sul sostegno della scuola secondaria di secondo grado e 121 per il primo. Taranto e Brindisi lo faranno nelle prossime ore, per le altre province si prevedono tempi più lunghi. Nella scuola dell'infanzia e' nella scuola primaria a Bari i rientri sono as­sicurati nel sostegno visto che ci sono 272 deroghe per !'infanzia e 234 per la pri­maria.

Più difficile la situazione sui posti comuni, dove solo un 50% degli insegnanti potrebbe rientrare. I docenti, intanto, continueranno a prestare servizio nella scuola di titolarità presso cui sono stati collocati attraverso l'ambito territoriale fino a che non rice­veranno l'attesa assegnazione provvisoria o l'utilizzazione. Le operazioni in alcune pro­vince, però. potrebbero slittare fino alla fine del mese. L'assegnazione di cattedre ai vin­citori di concorso e ai docenti delle Gae ha acuito la tensione con il movimento dei nastrini rossi. Francesca Marsico, coordi­natrice del movimento, denuncia: «Solo in Puglia quest'anno sono stati assegnati più di 3.000 posti sul sostegno e circa 1.000 su altre classi di concorso. Cattedre, a differenza del numero di posti concessi nell'organico di

diritto, che rispondono a questioni di natura economica e non sono adeguate alle reali esigenze della scuola e degli studenti. Questi stessi posti, continua Marsico, sono asse­gnati ai nuovi assunti da quelle graduatorie in cui noi eravamo e che, nella fatidica estate del 2015, sembrava non dovessero più ga­rantire la possibilità di un'immissione in ruolo, almeno in tempi brevi. Ora ci vediamo scavalcati, conclude, anche da chi quel ruolo lo ha rifiutato}). Tempo pieno e riduzione delle classi pollaio: queste le soluzioni per creare al Sud i posti necessari a rendere la scuola meridionale competitiva.n tempo pie­no, infatti, è concesso quasi esclusivamente al Nord. In Lombardia, ad esempio, le classi che ne usufruiscono sono il48%, nel Lazio, il 52,8%, contro il 15,8% della Puglia e il 7,2% della Sicilia. In attesa del ruolo sono anche i partecipanti al concorsone, anche se, per molte classi di concorso, devono ancora superare gli orali. Materie letterarie, fi­losofia, laboratori, lingue: queste le materie in ritardo sulla tabella di marcia. L'alto numero di bocciati, in alcune commissioni, ha lasciato l'amaro in bocca a tanti che non hanno ottenuto neanche !'idoneità. Le circa 100mila supplenze annuali da assegnare in tutta Italia proprio ai docenti bocciati che non hanno superato il concorsone, perché

già abilitati e quindi con precedenza.Per i neo immessi in ruolo con almeno 5 anni si servizio preruolo, una buona notizia: po­tranno partecipare al concorso per dirigente. La vecchia norma che prevedeva sette anni di ruolo, infatti, è stata superata. La si­tuazione per i dirigenti però non è delle migliori, così come quella dei dipendenti degli Uffici scolastici regionali e provinciali. Carichi di lavoro che prevedono immissioni in ruolo, supplenze, obbligo di trasparenza, ricorsi, decisioni tempestive e direttive mi­nisteriali da rispettare tolgono il fiato. Al­cWli dirigenti hanno più scuole da gestire e a volte oltre duemila alunni e 200 docenti. n concorso per oltre duemila posti è final­mente pronto. n relativo decreto dovrebbe vedere la luce nelle prossime ore. La scuola pugliese, intanto, soffre. Ha perso undici istituzioni scolastiche e oltre 11.000 alunni e novantatré classi. Diminuisce la popolazione scolastica, ma aumentano gli alunni con disabilità: 16.730 unità (pari al 2,76%) contro le 16.003 dello scorso anno (pari al 2,59): nonostante il calo demografico.

I problemi e in conflitti sulla Buona Scuola rimangono. Qualche aggiustamento sarà ne­cessario in corso d·opera. Tutti ne sono convinti, perché un contenzioso infinito non fa bene a nessuno.

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LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO

Foggia, primi indagati per la gestione del Cara ~ FOGGIA. Ci sarebbero i primi indagati nell'indagine della Procura di

Foggia sulla gestione del Cara di Borgo Mezzanone, situato a pochi chilometri da Foggia pur appartenendo amministrativamente a Manfredonia. I reati che sarebbero ipotizzati sono - a quanto è dato sapere - corruzione, truffa, falso e falso in bilancio. Le indagini, avviate nei mesi scorsi, sono coordinate dal procuratore Leonardo Leone De Castris e da i sostituti Dominga Petrilli e Francesco Diliso. Le indagini -a quanto si apprende da fonti inquirenti - sono state avviate dopo che le forze di polizia, che indagavano sulla piaga del caporalato, hanno notato lm'impennata del fenomeno e hanno così constatato che la nuova manovalanza di braccianti arrivava proprio dagli ospiti del Cara di Foggia. Hanno quindi cominciato ad indagare sulle misure di sicurezza interne ed esterne del Centro di accoglienza richiedenti asilo e si sono poi concentrati sulla sua gestione.

il Cara di Borgo Mezzanone è allestito per ospitare al massimo 600 persone ma attualmente accoglie oltre 1400 migranti richiedenti asilo, tutti uomini, perché donne e bambini (oltre 400) sono ospitati in altre strutture dedicate di Foggia e provincia. Ieri il mi­nistro dell'Interno Angelino Alfano aveva annunciato una verifica su tutte le strutture di accoglienza dei migranti sul territorio italiano e in particolare un programma eli interventi strutturali per il Cara di Il Cara di Borgo Mezzanone Foggia.

In queste ore non sono mancati interventi per sollecitare risposte anche istituzionali. I parlamentari Rocco Palese (Cor), Albano, Fabbri, Borioli ed Esposito (Pd) hanno chiesto al ministro Alfano di riferire in aula. La Cgil regionale chiede l'intervento immediato del go­vernatore della Puglia, Michele Emiliano, mentre 1'Arci sollecita la chiusura del Cara di Foggia e degli altri centri simili distribuiti in Italia a Mineo, Brindisi e Crotone in particolare.

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I B ~..Jft1i1 CRONACA. I la ReJ!lubbtica GIOVEDl15 SETTEMBRE 20;6

Acquisiti gli articoli: nel mirino il ruolo della Senis'

ia~ nuova inchiesta sul iiIInlfilUlA DIi: IV!lW1i'~H:!i (i!UUilNO Hj$i:Ill~~!

UN nuovo fascicolo nato dagli arti ,COli di Repubbli­ca e l'Espresso per definire cosa non funziona all'interno del centro e il sistemadirelazioni del­

la Senis Hospes, la cooperativa lucana legata 'a doppio filo alla Cascina che per conto del consorzio Sisifo gesti­sce il centro di Borgo Mezzanone. E una vecchiaindagi­ne che mira ad accertarè irapporti tra alcuni dipenden­ti del celltro e i caporali, che vedrebbe: anche alcune persone iscritte nel registro degli indagati. La procura di Foggia si muove con forza sulla questione del Cara. il procuratore Leonardo Leone de Castris, l'aggiunto Francesca Pirrelli e i sostituti Dominga Petrilli e Fran- , cesco Diliso stanno lavorando da tempo sulla questiO­ne dei richiedenti asilo per accertare le modalità di ge­stione del centro. E per definire.i rapporti con chireèlu-

,

talamanodoperainnero. Ieri è 8t;;lta dispostal'acquisi-, zione dell'articolo di Fabrizio Gatti e quello di Repubbli­ca nel quale si raccontano le relazioni della Senis, una, cooperativa legata a doppio filo con la Cascina (la socie­tà travolta dall'inchiesta Mafia Capitale) che è diventa­ta leader della gestione dell' accoglienza dei migranti in Italia.

A Foggia lavorano in gestione diretta su affidamen­to del Consorzio Sisifo, di cui fanno parte, e che gesti­sce anche il Cara di Mineo. Proprio per quella storia il vecchio presidente del Consorzio è finito in un'indagi­ne della 'Procura. Proprio il consorzio Sisifo docun'lenta come, da tempo, aveva iIi qualche modo messo in mo­ra la Senis chiedendo, a quest'Ultima e alla Prefettura di Foggia di ifltervenire in qualche modo su una serie di cose che' non funzionavano. Tra le carte che saranno acquisite dalla procura di Foggia ci sarà, in particoiare, anche la lettera che il consorzio Sisifo, nel 2015, aveva

/

trasmesso alla Senis Hospes dopo un sopralluogo nel centro; il primo che di fatto aveva affidato 1<i. gestione del centro in subappalt.o alla società di Aceto aveva, ad

, esempio, segnalatòalcune criticità, come <<la carenza ne!la gestione degli ingressi all'interno del Cara» e au­spicato il potenziamento delle figure professionali ad­dette alla »prima accoglienza" «al fine di evitare possi­bili pres'enze di ospiti non regolarmente censiti». Non solo. il Consorzio Sisifo aveva evidenziato altre critici­tà. «Si registra ancora - avevano fatto notàre nella let­tera -l'utilizzo improprio di apparecchiatura o stru­mentazione presente nei singoli alloggi e introdotta abusivamente dai migranti». Ora l'ultima parola spet­ta alla procura che dovrà accertare perché nessuno si sia adoperato per rendere più efficiente e sicura la

. struttura di, Borgo Mezzanone, punto di riferimento per l'accoglienza dei migranti. '

<>lRlPROOUZlONE RISERVATA

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~Mt\lm$(5I Pt!WIMlIB@

LAnE runner, che è stato un film futurista e pazze­sco per la sua visionarie-

tà, mi richiama alla mente un . autore inglese, Aldous Hwc-' ley, che nel 1942 scrisse The Art of Seeing, uno splendido trattato sulla cecità non solo fi­siologica m~ anche internà al nostro essere.

Dèlle spiagge che abbiamo amato, le nostre spiagge, ci piace vedere la.parte più lega­ta.alla bellezza, quella che pro­muove il turismo, che ci fa sen­tire orgogliosi del nostro esse­re pugliesL Quel che non vo­gliamo vedere invece è tutto. ciò che di terribile gravita in-

torno ai nostri lidi (gli sbçiI"chi dei migranti per esempio, l'in­capacità. di un'accoglienza adeguata) e alle nostre terre; al nostro territorio.

Viviamo così in una peren­ne condizione di schlzofrenìa visiva, che ci fa scegliere di visi­tare il Gargano magari ma di. ignorare, per esempio, ciò che. succede a poca distanza da Foggia, in un punto isolato del mondo, Rignano, uno spazio di cesura .ed emarginazione. Con la stessa indifferenza per­corriamo le strade che ci porta­no al mare, fingeI).do (per im­barazzo forse) di non vedere le numerosissime giovanì ra­gazze, per lo più africane, che si prostituiscono ai bordi delle Strade. Perché lo facciamo? Quanto ne siamo consapevoli? . Molto, moltissimo, ed è pro­

prio questa la cecità di cui par­la Hwdey, una miopiadegene­rativa e ambigua, che Ci fa ope­rare selezionì perverse all'in­terno di uno stesso paesaggio, geografico o emotivo che. sia:

Posso dire anch'io di aver vi­sto cose difficili da immagina­re. Ame, per esempio, è capita­to di interagire molto da vici-' no con le ragazze che si prosti­tuiscono ai bordi della statale (sempre più giovanì) , le ho in­contrate mentre tremavano e si raccontavano sottovoce ag­giungendo anni alla propria

REPUBBLICA

Da una parte le baracche, dall' altra i resort: c'è una schizofrenia visiva

età anagrafica, prima che io traducessi dall'inglese nìgeria­no le loro testimonìanze di frorite al giudice penale in tri­bunale,. dove occasionalmen­te sono chiamata a fare l'inter­prete: Alcune di ~este prove- . nìvano proprio da Rignano, soé no schiave di tratta, sono an­che le udepositarie" delle pri­me esperienze sessuali dei ra-

gazzi del Foggiano che lerag­. giungono nella 'baraccopoli perché. andando li, si spende meno.

Ho incontrato anche tanti ragazzi africanì prima di scri­yere il. riò ultimo romanzo che ha come ternai migranti, ho ascoltato le loro storie, spes­so mi sono vergognata e ho pianto. Come spesso racconto

l

Abdou e le ragazze prostitute: storie di disperazione ma anche di resilienza

agli studenti che incontro nel­le scuole, ho uri mio archivio privato e capiente di storie, alo cune inenarrabili,straripanti . di violenza e privazione; storie di disperazione; ma anche di resilienza. Una molto recente è la storia di un giovane uomo che vive anche lui neI-Grande Ghetto sul Gargano, una vera e propria baraccopoli che esi-

Il e @

ste (incredibile a credersi). già dal 1981. Anche lui, Ab­dou, come tanti suoi connazio­nali, vive in un giaciglio fati­scente fatto di cartone e plasti­ca, materiale di scarto, infiam­mabile e insano, in cui le vite possono bruciarsi in un attimo e dove si agglomera ~umanì­tà disperata che, per sopravvi­vere, è costretta ad accettare

ogni forma eh giogo. La schizo­frenia paesaggistica che abba­glia il turista coprendo l'orro-­re, cela quella che potremmo definire una enclave del me­dioevo, così reale e così vicina, perché giace a soli pochi -chilo­metri dai resort di cui andia-mofieri. . .

Mentre annego nel ricordo degli occhi profondi di Abdou, scuri e densi come il mare di notte, mi viene in mente un al­tro film ben noto e recente Do­dici çmnì schiavo di Steve Mc Queen. -

Siamo effettivamente al co­spetto dei nuovi Eichiavi del ter­zo millennio, di ui::meo feudale­simo, dove individui ricattabi­li e totalmente privi di diritti,

! sono·al servizio dei "signorot­ti". Siamo, dopo la Polonìà, il

primo Paese De per numero di persone ridotte in schiavitù.

Tutto questo è così terribil­mente priinìtivo e inaccettabi­le, paradossale se pensiamo che il ghetto di Rignano in ori" gine era costituito da pochissi­me baracche, che si sono poi, negli ultirni anni, velocemen­te moltiplicate sotto .gli occhi indifferenti di chi doveva vigi­lare e non l'ha fatto. È lecito chiedersi perché il governo, che con la prefettura ha il pote­re dì smantellare il campo, non lo faccia. Quello che rnan­ca è uno sguardo rnilitante e orgaInco in relazione a realtà sodalimarginali torne questa.

Non è sufficiente indignar­si, bisogna scan::linare il silen­zio, blocc'are le filiere, segnala­re di .continuo la deriva di sci­volamento e oCCl.ùtanlento che spesso afrngge la nostra politica, e rende disumanìzza­tii soggetti sUbalterr>J riducen­doli .a schiavi moderni. Ad og­gi non si è fatto granché, se non sporadiche operazioni eli facciata, qualche donazione, visite da parte dei politici più sensibili al fenomeno,iniziati­ve sindacali, .associative e di volontariato, senza dubbio en­comiabili, mainemtabilmerrte impossibilitate a compensare il deficit d'intervento da parte

. dello Stato. ©RIPRODUZIONE RISERVA lA

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La mano di ul ara di

FRANCESCO GASBARRO

Oltre 1500 persone in­vece di 778, çapien­za massima consen­

tita. Situazione igienico­sanitaria preoccupante,. continuiepisòdi di violen­za e recinzione facilmente permeabile. Queste sono le annose problematiche d~l Centro Accoglienza per RI­chiedenti Asilo che solo og­gi, • dopo l'inchiesta del­l'Espresso, sono giunt~ s~l­le agende delle commISSIO­ni parlamentari preposte e del Ministero dell'Interno. Si è mosso Angelino Alfa­no, non prima d~ll'avv.e~­turosa inchiesta dI FabnzlO Gatti che per un'intera set-

PClI'uu'mtc%'a se~adm

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de~ Celt'hb'@

timana di agosto ha vissuto all'interno del Cara, fil­mando "scene da inferno", i

tutt' al più senza che nessu­no si accorgesse della sua presenza. . Dopo il clamore SUSCItato dal reportage, il Ministero dell'Interno ha sollecitato la Prefettura di Foggia verso l'istituzione di ).ll1a taslcfor­ce per raccogliere dati e prospettare degli interven­ti risolutivi. Mentre la commissione parlamentared'inchiesta~i '. riuniva per analizzare Il! dossiersul'Cara di Mezza­none, il Ministero pubbli-. cavale prime linee d'azione per interventi pratici e ur­genti.

"D'intesaconilProvvedito­rata alle Opere Pubbliche­ha annunciato il leader di NCD - è stato deflnito un programma di interventi strutturali interamente fi­nanziati dal Ministero del­l'Interno per la realizzazio­ne di una nuova rete di re­cinzia ne, di una strada pe­rimetrale interna, di un si­stema integrato di video sorveglian~a e anti intru­sione e di un nuovo corpo di guardia, nonché il poten­ziamento dell'impianto di illuminazione esterna". Queste sono state le misure

annunciate dal Viminale con una nota diffusa nella mattinata di ieri. Aciò, da quanto si è appre­so nelle ultime ore, sono stati aggiunti ulteriorilavo­ri di manutenzione straor­dinaria ritenuti Ilecessari per la fruibilità della strut­tura. Non è stato sottovalu­tato anche un secondo pia­no d'azione: quello che prospetterebbe lo sgombe­ro e la demolizione dei ma­nufatti occupati e utilizzati

abusivamente da cittadini e:>..1:racomunitari, situati in quella che Gatti ha definito come la "bidonville dell' or­rore". Infatti, come risaputo da tempo, sulla"pista" diatter­raggio alle spalle del Cara, è presente un campo abusi­vo dove confluiscono tutti coloro che non vivono più . nel Centro, non avendo più titolo per rimanerci. Que­sto luogo è stato più volte attenzionato dalle autorità

preposte, poiché divenuto inevitabilmente un ricetta­colo di illegalità, tra episodi di spaccio e induzione alla prostituzione più volte rile­vati, oltre al caporalato che qui attinge la sua manodo-

. pera da sfruttrare. ' '''Alfano deve spiegarci dove andranno a finire tutti que­gli immigrati una volta che sarà smantellato l'accam­pamento abusivo". Questo è l'interrogativo che si è po­sto Giorgio Cislaghi, inter-

vistato da l'Attacco. "Inoltre - continua il leader diAltemativaLibera-laRe_ gionehastanziato deifondi Pon per la legalità che po­trebbero essere impiegati in questa emergenza, visto che è strettamente collega­taconil caporalato, ma tut­toranonsono stati sblocca­ti perché mancano le linee guida che il Governo do­vrebbe individuare". Se per quanto accade all'esterno del Cara la responsabilità è

IAttacco

ne n ville"

totalmente ascrivibile agli organi di vigilanza del ti:mi­torio, .ciò che si verifica al­!'interno dipende dalla Cooperativa bianca Senis Hospes, la quale si è aggiu-

dicata l'appalto proponen­do prezzi di gestione pro capite molto al ribasso ri­spetto alla quota di 30 euro al giorno richiesta dal ban­do. "Sarebbe interessante ca­pire quanti soldi si spendoc

no in totale e quale sia la reale ricaduta sulla comu­nità e sull'efficacia del ser­

'vizio offerto" - denuncia Cislaghi, a margine della si­tuazione descritta da Gatti sulla pagine de LEspresso e di Repub blica. Nel frattempo il piano di­sposto da Alfano dovrebbe potenziare ·il personale ri-' cettivo, oltre che ai control­li. Parallelamente ai pro­getti di intervento si sta muovendo anche un filone giudiziario con la Procura di Foggia che, secondo fon­ti interne, avrebbe già indi­viduato i primi responsabi­li per ciò che riguarda il

connesso fenomeno dello sfruttamento illecito della manodopera. Le prossime settimane, dunque, si pre~ annunciano infuocate per il Centro situato nella fra­zione di Manfredonia. Sul posto dovrebbero giun­gere in ispezione alcuni membri della commissio­ne parlamentare d'inchie­sta, presieduta dal deputa­to del PD, Federico Gelli che così ha commentato sulla sua pagina Facebook: "È necessario un immedia­to sopralluogo da parte del­la Commissione d'inchie­sta al Cara di Foggia per ve­rificare lo stato attuale di una struttura che invece di essere un centro di acco­glienza assomiglia più a lIn ghetto in cui i diritti dei mi­granti vengono quotidia­namente violati con di­sprezzo per l'essere uma­no". Mentre tutti si affannano nel francobollare una si­tuazione ormai datata, re~' stano ancora da sciogliere· alcuni nodi cruciali sulla cattiva gestione 'del Cara: come mai si attendono le inchieste di respiro nazio­nale per intervenire? Come main.essunohamaiaffron­tato di petto la situazione emergeriziale del "campo

. fantasma"?AnchedalVimic

naIe sembrà si stiano po­nendO tali interrogativi ..

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lAttacco

REAZIONI Lasinistralocalerimarcale occasioni in cuiha provato afaremergereleproblematichedellastrùttura

la propostadeideputatifog&.ani delPd . li rveunpresidio11sso, megtiotardi che mai" "Meglio tardi che mai". È questo il commento dei de­putati del PD pugliese rela­tivamente all'inchiesta aperta dal Ministro Alfano sul Cara" di Mezzanone do-' po l;arti~olo pubblicato

g~@ne;'®m;oh

bi*~!iwl>dda .t!*,3i!iia1lici~@la ($a\'&~~ ©'fmeh,",\mllllml!ll.t.q'te .

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dall'Espresso. "Non c'era bisogno della denuncia di Gatti, a cui va dato comun­que il merito di aver: porta­to finalmente all'attenzio­ne nazionale il problema, per comprendere' quanto fossero difficilìle condizio­ni di vita degli immigrati del

centro e complessivamen­te dei cittadini di Borgo Mezzanone. In questi anni - proseguono i padamen­tari-':piùvolteabbiamosol­lecitato con interrogazioni e a mezzo stampa l'inter­vento del Ministero dell'In­terno per fronteggiare

l'emergenza umanitaria nel sovraffollato Cara e po­tenziare l'apparato di sicu­rezza. Perché, se è necessa­rio garantire condizioni di vivibilità della struttura e la dignità degli ospiti, è altret­tanto impor~ante assicura­re l'incolumità e là tran-

quillità degli operatori e dei residenti della borgata. An­che per queste ragioni, pro­ponemmo, cosa che oggiri­badiamo con forza confi­dando nell'attenzione del" Ministro Alfano, di attivare un posto fisso della Polizia diStato. Il governo - con­cludono i parlamentari pu-

©©;:&'tl~m~-g«u:a~di '~%rn ~i~;i.'hlf:,%$;1

gliesi del PD - deve fare ogni sforzo perché strutture co­me quella di Borgo Mezza­none diventino luoghi di ordinata e pacifica convi­venza per tutti gli ospiti".

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AL CONSORZIO DI BONIFICA

MASSIMO lEVANIACI

• Tanto tuonò che piovve, forse è proprio il caso di dirlo. Si sbloccano i fondi residui per la diga di Piano dei Li­miti, 118 milioni di euro fi­nanziati nel 2002 alla provin­cia di Foggia e mai arrivati a destinazione per incompren­sibili beghe fra i 5 Comuni dell'alto Tavoliere (Carlanti­no, Castelnuovo della Daunia, Casalnuovo Monterotaro in Puglia e i molisani Colletorto e'San Giuliano) che avTebbero dovuto ospitare l'invaso e in­vece si smarrirono dietro chi­mere di risarcimenti milio­nari. Quelle somme si sono nel frattempo assottigliate ad appena 25 milionLun patri­monio che almeno~' in parte ora la Capitanata e il Con­sorzio di bonifica potranno recuperare per aprire una se­rie di cantieri - otto per la precisione - e realizzare tutte quelle opere di contorno den­tro e fuori la diga di Occhito, ma anche sulla rete idrico-ir­rigua distribuita sui 150 mila ettari del comprensorio a Nord del territorio dauno che non hanno quasi mai bene­ficiato di interventi di ma­nutenzione se non quella or­dinaria. In particolare sono considerati di «somma lU'gen­za» i lavori previsti nella diga di Occhito, gli unici con il decreto di finanziamento già pronto. È infatti previsto il dragaggio dell'imbocco dello scarico di fondo (valore dell'intervento l milione 327 mila euro) che da quando esi­ste l'invaso dagli anni Ses­santa non è stato quasi mai oggetto di un intervento di manutenzione straordinaria così approfondito. E qui si

tratta di eliminare tutto il fango e i detriti residui che si sono accumulati in oltre cin­que decenni nell'invaso, un'opera subacquea di grande impatto anche sul piano della sicurezza poichè lo scarico di fondo viene aperto in occa­sione delle piene sulla valle del Fortore, purtroppo abba­stanza frequenti come le po­polazioni della valle hanno potuto consstatare negli ul­timi dieci anni. I decreti di concessione già emessi dal Cipe (Comitato interministe­riale per la programmazione economica) riguardano allo stato solo questo progetto, ma al Consorzio di bonifica at­tendono fiduciosi la notifica anche degli altri decreti per

Via al recupero parziale delle somme perdute. Nel 2002 il governo finanziò 118 milioni per il secondo invaso sul Fortore. Previsti 8 interventi

, Finanziato come opera di ((somma urgenza)) il dragaggio dello scarico di fondo della diga di Occhito. Ossigeno per l'occupazione

, , , l lo an l tI

ilioni Cipe sblocca 1 fondi della diga mai nata di Piano dei limiti MESSAlI\! SICUREZZA La diga di Occhito, opera degli anni '60

attivare i cantieri per un to­tale di 24 milioni 555 mila euro. «Si tratta di opere -preannuncia il direttore ge­nerale dell'ente, Francesco Santoro - destinate a incidere sul comprensorio idrico-irri­guo della nostra provincia e che ci auguriamo portino an­che lilla boccata di ossigeno per l'occupazione. La somma non è stratosferica. ma i can­tieri possono rimettere in cir­colo l'attività anche di tutte quelle imprese edili che ac­cusano una crisi profonda proprio per la carenza di grandi opere».

Per quanto la quarta diga resti in cima alla lista degli obiettivi strategici della pro­vincia di Foggia, il "conten-

tino" dei fondi residui viene visto in corso Roma come «un incentivo nella speranza che il quadro dal punto di vista delle grandi opere possa mu­tare tra qualche tempo». «il Consorzio della Capitanata è grande quasi quanto la metà della Puglia - dice il presi­dente Giuseppe De Filippo -abbiamo un territorio im­menso (oltre 400 mila ettari di superficie agricola: ndr) da controllare e difendere dalle insidie del clima. Quei 25 mi­lioni sono una goccia nel ma­re, ma meno male che il Cipe li abbia comunque sbloccati così potremo almeno avviare l'agenda degli interventi che giacciono lì da diversi anni. Nel frattempo il Candelaro è nuovamente esondato dopo l'tùtima alluvione e dovremo intervenire sugli argini, an­che gli affluenti sono messi male. Ci vorrebbero soldi in quantità enorme per fare tut­to, ma non si può. Meglio guardare al bicchiere mezzo pieno e andare avanti. Ma su Piano dei limiti chiediamo il rifinanziamento totale dell' opera».

Finanziata la manutenzione di due comprensori irrigui Misure previste anche per la difesa del suolo

Questi i progetti previsti: per il dragaggio dell'imbocco dello scarico di fondo della diga di Occhito sul fiume Fortore sono previsti 1.327.000, opera in fase di affidamento lavori; 2) manutenzione straordinaria della galleria di adduzione della diga di Occhito - ripartitore di Finocchito con opere di ri­pristino e consolidamento e realizzazione di un sistema di monitoraggio ( 1.295.000); 3) Ammodernamento per la messa in sicurezza di Wl tratto dell'adduttore ';LI,.nello a sud di Fog­gia" (3.400.000); 4) progetto esecutivo per il risanamento strutturale dei ponti canale del Canale adduttore del Tavo­liere (3.389.000); 5) ammodernamento dell'inlpianto di di­stribuzione dei distretti 9 e lO del comprensorio irriguo del Fortore con sistema automatizzato di consegna telecoman­dato e tele rilevato ( 6.308.000); progetto per la stabilizzazione e la difesa dall'erosione del versante a monte dell'opera di presa della diga di Occhito (2.496.000); 7) ammodernamento dell'impianto di distribuzione del distretto 6B del compren­sorio irriguo del Fortore con sistema automatizzato di con­segna telecomandato e tele rilevato (3.921.000): 8) ammoder­namento dell'impianto di distribuzione dei distretti 2° e 2B del Comprensorio ilTiguo del Fortore con sistema automa­tizzato di consegna telecomandato e telerilevato (2.419.000).

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. - { Lavoro} il segretario generale Uii Foggia sulla riforma delle pensioni Quotidiano di Foggia

Gianni Ricci: "Importante il dialogo ma restano delle criticità" "n dialogo che si è aperto tra

governo e sindacati è positivo. Sono stati fatti passi a, anti inl­portanti ma restano molti pun­ti da chiarire. In particolare gli aspetti legati ai pensionamenti precoci e all'Ape (Anticipo pen­sionistico)" .

Questo il giudizio del se­gretario generale della Uil Fog'­gia sul nuovo confronto in ma­teria tra esecutivo e parti socia­li. "Siamo partiti da una situa­zione di ."muro contro muro". Grazie al pressing dei sindacati, siamo riusciti ad aprire un con­fronto col Governo e a raggiun­gere una preziosa convergen­za su ricongiunzione onerosa -che non dovrebbe più avere co­sti per i lavoratori - , sull' allar­gamento della platea dei lavo­ratori usuranti, sull'introduzio­ne della quattordicesima mensi­lità per le pensioni fino a 2 volte

il minimo e sull'estensione della "no tax area" per tutti i pensio­nati", precisa il segretaJ'io gene­r,ale UIL Foggia che poi si soffer~ ma sulle zone d'ombra: "Sulla questione precoci pensiamo che 41 anni di contribuzione debba­no essere sufficienti per andare in pensione. E su questo aspetto

"

il confronto è aperto. Così come va chiarita la struttura della co­siddetta ':Ape", il prestito pen­sionistico studiato per 1'antici­po pensionistico, in particola­re dell'Ape social, che dovrebbe riguardare i lavoratori disoccu­pati di lungo corso e alcune ti­pologie di lavori particolaJ'men-

"In Capitanata oltre la metà dei 160mila pensionati riceve pensioni inferiori a 50() euro"

te faticosi e usuranti. Abbiamo chiesto al Governo di interveni­re coprendo totalmente la rata del rimborso". Proprio sull'Ape, Ricci rimarca come sia "anco­ra da mettere a punto il range dell'assegno pensionistico en­tro cui è possibile avere acces­so all'Ape agevolato. I sindaca­ti ritengono debba riguardare pensioni con un lordo almeno fino a 1600 euro mensili, poiché questo consentirebbe di' coin-

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volgere una platea più aJllpia di lavoratori" . "In Capitanata sono eu'ca 160mila i pensionati. 01-

" tre la metà riceve pensioni mini-. me, inferiori a 500 euro mensili.

Sono oltre trentamila le presta­zioniriconosciute agli invalidi. civili per un importo medio men­sile di quasi 400 emo ciascuno.

Si tratta di una fetta di po­polazione cospicua che svolge uno strategico ruolo di cerniera sociale "attenuando" l'hnpatto della crisi. Per . questo è hnpor­tante attuare una buona rifor­ma delle pensioni, anche attra­verso misure come il "pensiona­mento dolce" e gli aumenti delle pensioni minime.

n nostro hnpegno e la nostra attenzione sotto questo profi­lo sono masshni. :Uobiettivo re­sta quello di lavorare insieme per raggiungere un'intesa com­plessiva",

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{Manfredonia} " "Patto Puglia" secondo il sindaco della cittadina garganica Quotidiano di Foggia

Riccardi: "Un bel risultato per le infrastrutture di Capitanata" StÙ finanziamento del Pat-

. to per la Puglia, destiJiato alla Capitanata, interviene il sinda­Cl> di Manfredonia, Angelo Ric­cardi: "La questione va esami­nata meglio ed è necessario che s~.chìariscaÌlo vari aspetti, quali 1<1 fonte dalla quale si attiveran­no. le risorse economiche in que­sti..ùll8 e la loro reale disponibi­lità, per esempio, ma è indub­bio che il lavoro di concertazio­ne a livello provinciale e la ca­pacità di governare un processo linitar10, mostrato da tutti i pro­taggnìsti della vicenda, ha pro­dotto. un risultato estremamen­te significativo: la provincia di Fog'gia ha una dotazione finan­ztal'ia per le infrastrutture pari· . 11; quasi 650 milioni di euro", "Sottolineo -rimarca Riccardi -come l'esemplare modello di si­nilrgia e collaborazione attua­to ID Questa occasione sia sta­tQ proficuo e, anche in ragione ID ciò, vada sostenuto, amplia­to e, magari, divenga un metodo tmlinario, quello dell'ascolto e della concertazione. La pacifica

battaglia condotta in più sedi, a vario titolo, ha permesso di con­seguire un ottimo risultato. Sta­rà, poi, agli amministratori ed agli imprenditori - prosegue -dimostrare di saper utilizzare quei fondi, quando gli stessi sa­ranno a disposizione. Già, per­ché, allo stato attuale, è anco­ra difficile comprendere quan-

,

te risorse vi sarauno e con qua­le tempistica verranno messe a disposizione, ma dal momen­to stesso che tutto sarà chiaro non ci saranno scuse o.pretesti: servirà dimostrare di aver rea­lizzato e portato a compimento infrastrutture strategiche per la nostra provincia", TI sindaco Riccardi parla di più attori pro-

. tagonisti e lo chiarisce ulterior­mente: "Vanno riconosciuti me­riti al presidel}te della Regione Puglia, Michele Emiliano,. che ha tenuto conto dell'azione si­ùergica messa in campo in' Ca­pitanata, all'assessore regio­nale al Bilancio, Raffaele Pie­montese, che ha saputo coglie­re il messaggio giunto dalla no­stra provincia e dare peso spe­cifico ai frutti di una stagione di pianificazione di valore storico, che· ha bisogno di svilupparsi ulteriormente, come ha fatto os­servare un protagonista di quel­la stagione, Paolo Campo, che oggi siede nél Consiglio regio­nale. Meriti che vanno attribuiti anche li tutti gli amministrato­ri, i rappresentanti di categoria e gli imprenditori, coesi e deter­minati nel vedersi riconoscere risorse preziose per l'intero ter­ritorio". La dotazione economi­ca complessiva prevede anche uno stanziamento di 50 milioni di euro per l'introduzione della tecnologia treno-tram su tutta la linea che unisce Manfredonia

a Foggia, Lo scetticismo e il di­sfattismo di. taluni non perten­gono al primo cittadino sipon­tino, impegnato da tempo per­ché l'opera pubblica eli elevata importanza strategica; che f)on­tribuirebbe, inoltre, ad abb8ctte­re le emissioni di anidride car­bonica emessa dai mezzi pub­blici su quattro ruote, possa es­sere, finalmente, completata. "Quando Si parla di treno-tram - puntualizza Angelo Riccardi -sarebbe il caso di non pensare solo al piacevole ricordo della locomotiva, con annessi vagoni, che si sposta su e giù per la cit­tà, come avveniva quando era­vamo bambini; sarebbe, inve­ce, il caso che si vada oltre, co­gliendo l'importanza di una in­frastruttura che concorrerà al rilancio economico della nostra comunità. Si apriranno nuovi spazi, si potrà riqualificare l'in­tera area di Siponto ed il nostro mare tornerà, semmai lo è sta­to, in piccola parte, nel passato, ad essere il protagonista princi­pale di Manfredonia".

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:LA.. GAZZY1TA DflMFn()GIORNO Gioveclì 15 settembre 2016

È INIZIATA LA CONTA DEI DANNI PER IL NUBIFRAGIO DI VENERDì. MARINO (PD) CHIEDE LA COSTRUZIONE DElLA FOGNA BIANCA PER EVITARE GLI ALLAGAMENTI

, , , Agricolt Chiesto l

al gIDOC stato di calamit'

E il 19 settembre incontro in Comune con gli operatori ANGELO CIAVARELLA

CII SAN SEVERO. Comparto agricolo in ginocchio dopo il nubifragio di venerdì scorso. Danni ingenti anche per il patri­monio arboreo comlmale, il verde agricolo e le strade rurali. L'amministrazione comu­nale si attiva e convoca

cole presenti in città, da sempre vicine al comparto anche attraverso azioni di sup­porto agli operatori per le procedure bu· rocratiche. Intanto, dal Municipio illustra­no i dettagli dell'iniziativa.

«Dai sopralluoghi effettuati dai tecnici dell'Ente - spiega il vicesindaco Francesco

Sderlenga - è emerso che per lunedì 19 settembre a partire dalle 16 in Mu­nicipio tutte le organiz­zazioni agricole e il re­sponsabile provinciale del settore agricoltura della Regione, Antonio Ursitti, per fare la conta dei danni, defrnire ini­ziative per avviare le ri-

Colpite le colture di pomodoro,orticole,

danni anche alla viabilità

le piogge abbondanti hanno creato danni alle strade interne dell'abita­to, al patrimonio arboreo del verde pubblico e al verde pubblico attrezza­to. Inoltre, l'esondazione del torrente "Radicosa" e

chieste risarcitorie per i danni subiti da agricoltori, cittadini, aziende e Comune.

Come già anticipato dal sindaco Fran­cesco Miglio, l'esecutivo ha approvato la richiesta di calamità naturale a seguito del nubifragio che il 9 e lO settembre si è ab­battuto sul territorio. Pertanto gli agricol­tori potranno segnalare i danni alle colture e alle strutture fondiarie all'Ispettorato pro­vinciale dell'agricoltura, al Comune. Gli agricoltori danneggiati, inoltre, potranno anche recarsi presso le associazioni agri-

in alcuni tratti del fiume "Candelaro" ha creato

dmmi a beni e infrastrutture. Infine ab­biamo registrato dalmi ingenti alla pro­duzione agricola in corso e in particolare alle colture del pomodoro, la cui raccolta è ancora in atto, e ai vigneti dove era già stata avviata o in procinto di partire la raccolta delle uve».

Perciò il Comune invita i cittadini che abbiano subito danni ad effettuare le ne­cessarie segnalazioni alle autorità compe­tenti per avvalorare la richiesta di calamità naturale promossa dall' amministrazione

comunale. Quindi, per dare forza all'ini­ziativa l'aJ.llministrazione comunale ha convocato per lunedì prossimo, alle 16, pres­so la sala "Recca" di Palazzo di Città le associazioni agricole e il dirigente del ser­vizio provinciale agricoltura della regione Puglia per decidere le strategie di inter­vento.

Sulla questione interviene anche il con­sigliere comunale del Partito democratico Dino Marino, il quale sollecita l'attuazione di un piano per il clima per limitare i danni delle bombe d'acqua e avviare le procedure per richiedere finmlZiaJ.llenti per la fogna bianca e il rischio idrogeologico. «Una po­litica seria - spiega Marino - dovrebbe pun­tare su un vero e proprio piano clima per San Severo, così come da alIDi accade già in diverse realtà europee. I fondi, ci sono già: 800 milioni dal ministero dell' Anlbiente che le Regioni possono attivare rapidmnente. E allora partiamo con un progetto credibile e sfidiaJ.110 la Regione nella politica del fare».

Se il clima cambia secondo l'esponente del Pd, deve cambiare anche la percezione che le istituzioni hanno dei pericoli che incombono sul territorio e suggerisce l'av­vio di misure per il potenzimnento della fogna bianca e il contenimento dei rischi idrogeologici.

SAr\l SEVERO le campagne allagate

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