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" CISI j FOGGI@ '\ UNIONE SINDACALE TERRITORIALE a cura dell'Ufficio Informazione Via Trento, 42 - Foggia TeL 0881,724388 - 348.8543490 Fax 0881,771681 e-mail: cislfoggia.stampa@gmaiLcom www.cis1foggia.it "

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CISI j FOGGI@ '\ UNIONE SINDACALE TERRITORIALE

a cura dell'Ufficio Informazione Via Trento, 42 - Foggia

TeL 0881,724388 - 348.8543490 Fax 0881,771681 e-mail: cislfoggia.stampa@gmaiLcom

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LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO

I1\lTERVl~NTO nALLA CISL

IL CONTRATTO NAZIONAIJE? SERVE, NIENTE FUGHE IN AVANTI

, di Al1ll'llamal'iaful'lan

aro direttore, ha ra­gione Dario Di Vico ad invocare sabato dalle colonne del Corriere della Sera una nuova

stagione di relazioni industriali e una intesa tra capitale uma­no, proprietà e management. La Cisl si e sempre battuta per questo obiettivo strategico, pe­raltro già previsto dall'art. 46 della Costituzione e mai com­pletamente attuato~ Questa sa­rebbe.la vera rivoluzione cultu­rale che ci permetterebbe di

sfruttare le potenzialità delle nuovetecnologie, ridisegnare i percorsi professionali, riag-

. giornare le tutele. Ecco il senso della sfida e lo sforzo di sintesi del documento di Cgil, Cisl e Uil sul nuovo sistema contrat­tuale. Prospettiva virtuosa, a lungo mortificata da pregiudizi e opposti estremismi. Da una parte gli industriali hanno con­siderato spesso il lavoratore un elemento subalterno e residua­le; dall'altra la sinistra .antago­nista ha visto la partecipazione come un compromesso inac­c~ttabile. Un doppio stallo che ha creato conflitti, salari bassi,.

scarsa produttività, poca inno­vazione. L'istituzione dei Con­sigli di sorveglianza e la parte­cipazione dei lavoratori alle de­cisioni strategiche dell'impresa sono gli strumenti per pro­muovere la produttività e l'in­novazione organizzativa della­voro. Perché tutto questo si può fare in Germania e non in Ita­lia? llnostro problema è pro­prio la mancanza di un model~ lo di sviluppo condiviso tra le istituzioni, il mondo delle im­prese ed il sindacato, a diffe­renza di quello che è accaduto in Germania che macina più innovazione, competitività e

flessibilità di chiunque altro in Europa. Ecco perché non è più tempo delle (<recite» e dei tea~ trini mediatici. Dobbiamo far correre tutte le aziende, piccole e grandi, ed estendere ànche nel pubblico impiego la con­trattazione di secondo livello

. legata ai risultati e agli obiettivi di efficienza. Tocca a noi come sindacato migliorare le condi­zioni di lavoro ma legando questo traguardo all'aumento della produttività, alla qualità dei prodotti e dei servizi, al welfare aziendale, alla concilia­'zione dei tempi di vita-lavoro e alla staffetta generazionale di cui parla Di Vico nel suo artico­lo. Abbiamo dimostrato in questi anni in tante realtà aziendali piccole e grandi che il sindacato è pronto ad assumer­si le proprie responsabilità; Non ci piace questa retorica del «nuovismo» cui ci saremmo sottratti. Oggi l'obiettivo comu­ne deve essere quello di far cre-

-scere i salari ed i consumi. Ma per questo dobbiamo trovare insieme un nuovo sistema di relazioni industriali equilibra­to, senza fughe in avanti o pro­poste esaustive. II fatto di aver ribadito la centralità del con­tratto nazionale non è una «de­minutio» . o una contraddizio­ne: in questi anni sono cresciu­te le diseguaglianze, compro­mettendo i consumi e ·la domanda. L'Italia purtroppo non è una realtà coesa come molti fingono di ignorare. La contrattazione nazionale è un elemento di perequazione, di garanzia e di tutela per i più de­boli, senza per questo pregiu­dicare la contrattazione di se­condo livello che va rafforzata ed estesa in tutte le aziende e anche nei territori, cogliendo l'opportunità della detassazio­ne stabilita dal governo. II con­fronto con tutte le associazioni imprenditoriali. potrà chiarire meglio il giusto rapporto tra i

due livelli di ,contrattazione. II dibattito di questi mesi è stato éaratterizzato dall'intenzione del governo di introdurre un salario minimo per legge che sarebbe solo una sconfitta per il ruolo negoziale libero ed au­tonomo delle parti sociali. Noi pensiamo che le leggi debbano recepire gli accordi contrattua­li in una funzione di sostegno, come è sempre avvenuto nella lunga tradizione giuslavoristi­ca italiana. Questa rimane la nostra scommessa. Quella di Cgli Cisl Uil è una piattaforma che riafferma la centralità delle parti sociali nei processi di cre­scita economica e sociale. Non una posizione difensiva ma un salto in avanti culturale che ri­guarda il sindacato, e speliamo anche le imprese, per un prota­. gonismo diretto dei cmpi in­termedi, verso. una moderna e piena democrazia economica.

Segretaria Generale Cisl © RIPRODUZIONE RISERVATA

· ... li! Sole 241]re Lunedì 18 Gennaio 2016· N.l?

c t tivi, le spine deo~ statali Nuova incognita tagli per i «premi» Prove di salva-stipendi nel Milleproroghe

Gianni Trovati -Stipendi integrativi da rivede­

re, contratti nazionali da rirmova­re, modello contrattuale da rifor­mareetestounico del pubblicoim­piego da riscrivere. Sono i quattro anelli che intrecciati fra loro for­mano la catena delle variabili sulle. buste paga dei dipendenti pubblici e che stanno scaldando il clima del dibattito con «il fitto calendario di scioperiregionali» appenaannun­ciato dalla funzione pubblica di Cgil, Cisl e Uil: una grana non da poco, soprattutto all'inizio di un anno elettorale che da Milano a Roma, da Torino aNapolipassan­do per Bologna, Trieste e Cagliari fino a MOlierone, il municipio più piccolo d'Italia in provincia diLec­co, a giugno attende al voto glielet­tori in oltre 1.300 Comuni in cui vi­vono oltre 15 milioni di italiani.

Un antipasto sostanzioso di questi problemi si è vissuto con la nuovapuntatadellopsicodranlilla sullebustepagadel ComtmediRo­ma andata in scena negli ultinù giorni, che rappresenta però solo un aspetto, plateale ma parziale,. deiproblemi cheincentinaiadien­ti locali continuano a' circondare. gli stipendi dei dipendenti comu­nali e provinciali. il tema è sempre quello del salario accessorio, cioè delle quote aggiunte allo stipen­dio-base nazionale dalle intese de­centrate che spesso sono uscite dai binari delle regole e sono incappa­te nelle censure della Ragioneria generale dello Stato e della Corte dei conti. La questione nasce nelle buste paga degli anni scorsi, ma quando si parla di stipendi passato e futuro si tengono per mano, per­ché i soldi inpiùricevuti daidipen­denti devono essere compensati con tagli sul futuro: riducendo i

fondi che finanziano i contratti de­centrati;quando è possibile, oppu­re richiedendo indietro le somme direttamente a chi le ha ricevute, comestasuccedendo.inalcunicasi che starmo gene~ando un ricco contenzioso.

DaFirenze a Vicenza, da Siena a Reggio Calabria passando pertan­ti Comuni più piccoli, di questo si discute damesi più che deirirmovi dei contratti nazionali, che per ora promettono invece tempi lunghi ed effetti leggeri. il problema è esploso dueannifa, conilmoltipli­carsi delle visite da parte degli ispettori della Ragioneria genera­le che harmo bocciato le intese 10-calieapertolastradaallecontesta­zioni di dmmo erariale a carico di chi le ha siglate, ma il primo salva­gente, lanciato conil decreto 16 del 2014, no.n si è rivelato troppo effi­cace. Lanormaserve arecuperare laspesa di troppo tagliando ifondi deçentrati attuali, ed evitando quindi il recupero individuale, ne­gli enti che comunque harmo ri­spettato il Patto di stabilità e i tetti dispesasul personale. In questi ca­si, la compensazione della spesa eccessiva deve essere realizzata in un numero di anni pari a quello in cuisisonoverifìcateleviolazionie deve passare da una riduzione de­gli organici per evitare che laspesa torni a gonfiarsi troppo presto. La manovra appena approvata ha ag­giunto qualche altro strumento per frnanziare queste compensa­zioni, ricordando che alla bisogna possono essere utilizzati anche i risparmi che derivano dalla revi­sione degli uffici dirigenziali per eliminare le duplicazioni, prevista dalla stessalegge di Stabilità, ma si tratta di dettagli. Prima di tutto, queste regole sifermano alzo12,la-

sciando scoperte le irregolarità degli anni successivi che quindi andrebbero sanate richiedendo le somme direttamente agli interes­sati.Inmolte amministrazioni ter­ritoriali, poi, i conti continuano.a non tornare, perché!' obbligo dire-o cuperare le spese di troppo del passato impone tagli troppo pe­santi ai fondi decentrati, con il ri­schio di alleggerire dinuovo le bu­ste paga e scatenare le agitazioni di dipendenti e sindacati.

Perquestaragione amministra­tori e dipendenti guardano ora alla leggediconversionedelMillepro­roghe, dov'è stato presentato un pacchetto di emendamenti per al­largare un po' le maglie della "sa~ natoria": i correttivi puntano a evi­tare i recuperi individuali anche per ilZ013 e il 2014 e, con un emen­damento targato Anci che pare aver incontrato qualche apertura nel Governo, chiedono di frnan­ziare i recuperi anche conirispar­mi prodotti dalle razionalizzazio­ni degli ultimi cinque at)I1Ì, anche senonformalizzatiin pianiadhoc, e con la «rinuncia temporanea» all'utilizzo degli spazi di turnover concessi dalla manovra.

In settimana si comincerà a ca­pire il destino di questi correttivi, maalMilleproroghe guardano an­che le Province e Città metropoli­tane che, dopo aver sforato ilPatto 2015 in tre casi su quattro, non po­trebbero quest' anno replicare leri­sorse variabili deifondi decentrati nérirmovareicontrattideiprecari. Senza contare che gli sforamenti del Patto, secondo i calcoli, pro­durrebbero una sanzione dal,zmi­liardi,in grado di produrre dissesti a catena fra gli enti di area vasta.

[email protected] ©RJPRODUZ10NERISERVATA

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le questioni aperte

I fondi decentrati sono quelli che servono a finanziareilsalario accessorio dei dipendenti di enti locali e Regioni. Sono divisi in una parte fissa, per pagare le indennità che si ripetono di annoin anno,euna quota variabile, peri «premi» alla produttività. In molti enti, a partire da Roma, sono state violate le regole che vietano la distribuzione «a pioggia» di quest'ultima quota.

Nelle Province e Città metropolitane che (in larga maggioranza) hanno sforatoil Patto di stabilità '2015 non c'è la possibilità di replicare la quota variabile dei fondi. Questo determinerebbe un abbassamento delle buste paga rispetto ai livelli di quest'anno. Un'altra sanzione, che impone tagli pari allosforamento, colpirebbe questi enti .per1,2 mlliardi .

Oltre alla riduzione dei comparti, la riforma Brunetta impone, dal primo rinnùvo contrattuale, la divisione dei dipendenti dei settori di ogni amministrazioneintrefascedi merito: al25%dei . «migliori» dovrebbe andare il50% delle risorse per la produttività, l'altro 50% finirebbe alla fascia mediana (50% dei dipende[lti) e gli al~ri non avrebbero nulla . o

In molte amministrazioni il finanziamento dei fondi è complicato dall'obbligo di recuperare le somme erogate illegittimamente in passato. Nel Milleproroghe si discute la possibilità di allungare i tempi del recupero (alcuni emendamenti propongono fino a 15 anni) e di

. finanziarlo anche con la rinuncia temporanea a spazi di turn over .

Intanto si attende l'avvio del confronto per il rinnovo dei contratti nel pubblico impiego. Prima, però, occorre ridurreda 12a 4 i comparti della Pubblica amminlstrazione. L'ipotesi, che presto sarà oggetto di un nuovo confronto fra Aran e sindacati; prevede di articolare la Pa in scuola, sanità, enti territoriali e amministrazione statale. La riduzione dei comparti riduce il numero Odi sindacati rappresentativi

Accanto al rinnovo dei contratti, si attende il nuovo Testo unico sul pubblico impiego, chiamato fra l'altro a disciplinare il ruolo unico dei dirigenti e l'applicabilità o meno alle pubbliche amministrazioni delle riforme dell'articolo 18. Il . premier Renzi ha poi annunciato la scorsa settimana nuove misure sul licenziamento degli assenteisti -. .

!o~! Gli ostacoli al supera mento del blocco introdotto nel 2010 Le buste paga ~ ~ DJll

Comparti e riforma del «modello» allungano i tempi per i rinnovi :

La dinamica delle retribuzioni medie lorde dei dipendenti a confronto con ìl2013 e con ìl2009 (ultimo anno prima del blocco dei rinnovi contrattuali)

Retribuzione 2014* Differenza % Retribuzione 2014* sul sul

Magistrat~:.a ___ '7 'c -.é:!142.554 [~:,::,!,.~:.\!~:,,:t, ;-,,' '.:'1" ,

2013 2009 Forze armate

Differenza % sul sul

2013 2009

38.236

.. :i Sipossonorinnovareicon- blocco contrattuale che, du­tratti degli statali prima di ri-' rato sei anni, ha moltiplicato formare il modello contrattua-. le attese di dipendenti ~ sin­le, sul quale i sindacati hanno dacati: alle prese ora con un appena elaborato una propo- finanziamento da 300 milio­sta che aggiunge un capitolo ad ni per i rinnovi che ha scate­hoc proprio sul pubblico im- nato le polemiche. piego? Pare difficile, come non Qualcheschiaritasembraar­sembra semplice farlo prima di rivare sulla questione dei com­aver riscritto il te~tC11JJ)ico del parti, che la riforma Brunetta pubblico impiego, in una tappa chiede di ridurre da12 a quattro, dell'attuazione della riforma ma per passare dalla teoria alla Madia attesa «entro l'estate» pratica serve un nuovo con­secondo il calendario governa- fronto fraAran e sindacati, at­tivo, dicendo l'ultima parola teso a breve. In pratica, abban­sull'applicabilità o meno negli donata l'idea di scendere addi­uffici pubblici dell' articolo 18 rittura a tre comparti, si profIla riscritto dalla legge Fornero una divisione fra enti territo­prima e dalJobsActpoi. riall, scuola, sanità e resto del

Invece di dare certezze, in- . mondo pubblico, e proprio le somma, il passare delle setti- sorti di quest'ultimo comparto­mane sembra aggiungere va- ne statale rappresentano riabili sul superamento di un l'aspetto più delicato. Nelcom-

partone dovranno sedere fian- Carriera prefetti zia co a fianco i ministeri, le agen- '_T,-"'--"'-'-"-' 91.922 zie fiscali, che nei mesi scorsi ~~. -~d~' ~-~.-----~-----­hanno fatto sapere in modo ,;~:;.~l~ra~,l:p'IO_rrJ~:lca esplicitodinongradirel'ipote- ::.!,. J:" '!-'

si, gli enti pubblici non econo- Autorità indipendenti mici ([stat, Inps, Acieccetera), Ve::.- ..-••. :'.;;1 .... che hanno livelli retributivi medi più alti, ela presidenza del Consiglio, chiamata ad abban­donare lo splendido isolamen­to che l'ha caratterizzatafmora.

Per oliare il meccanismo, l'idea è quella di articolare il compartoneinsezioniediav­viare l'integrazione in un pri­mo tempo solo sulle regole base del rapporto di lavoro, avviando un percorso pro­gressivo che sembra destina-to a dmare a lungo. '

G.Tr. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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Presidenza del Consiglio

Università

Entj non economici

Enti di ricerca

Sanità

87.925

83.984

7R021

41.122

40.039

38.753

/

Polizia 37.930

Agenzie fiscali f:::~~~~::;~c-;' \ ......... . 37.817

Alta formazione musicale 35.496

Regioni a Statuto speciale E~}:,~T,:'j 35.435

Vigili del Fuoco f:::~~:··:,:J'·,'71 .. ··· . 31.703

Ministeri 29.299

Scuola 29.130

. tonomie locali f!'!!i'!!i"IHl'li1!1~ Regiom e au . 29.109 ~;)iì,,'!~U!l:fI':\~ [~_~~_.: l .. ···.. . .,

TOTAI F PA34.348

Fonte; Ragioneria generale - Conto annuale del personale

LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO

Saranno obbligati a denunciare gli illeciti e prendere i conseguenti prowedimenti. In caso contrario rischiano loro il posto

Assorbito dai Carabinieri. Il passaggio riguarda funzioni e personale; Quelle anti-incendio ai vigili del fuoco

urb tti l· artlli m r 01 dìnival Rischiano il licenziamento in tronco. Taglio delle società controllate

ROMA. Responsabilizzazio­ne dei <lirigenti, stretta sulle par­tecipate, addio alla Forestale ma, soprattutto, pugno duro con gli assenteisti. n mènu del prossimo consiglio dei ministri di merco­ledi si annuncia ricco sullronte della pubblica amministrazione, anche perchè, ai lO decreti attua­tivi della riforma Madia inizial­mente previsti, si aggiungerà pro­prio l'intervento sul procedimen­to disciplinare che dovrebbe por­tare al licenziamento lampo in 48 ore annunciato da Matteo Renzi.

FIJfl:i'lETri t~U)\ GO(,:>!llit\. f1Ltl, t\i'l"t 18 ì\lm\l m TOCCl, -- Mer­coledi dovrebbe quindi prendere forma un decreto preliminare in attesa del Testo unico del pub­blico impiego che dovrebbe anche chiarire il rapporto tra statali e Jobs act, o meglio tra statali e articolo 18, tornato alla ribalta do­po le parole del premier. Marian­na Madia ha ribadito ancora una volta che la norma «non si tocca»

e che illicenziainento'per diret­tissima dei furbetti «con prova schiacciante» altro non è che una _ -JJ1fIPJA Il. Pllll iJil'~lGO - La

-·forma di «difesa» deilavoraìoristretta passerà per una revisione --onesti. La stretta passerà per una - 'del ruolo dei <lirigenti,che satan-

revisione del ruolo deìdirlgenti, --no d'ora in poi òbbligati a denun­che saranno d'ora in poi obbligati ciare gli illeciti e prendere i con­a denunciare gli illeciti e. pren- seguenti provvedimenti, pena il

_ der:ei conseguenti prQwedimen- loro stesso licenziamento Le am-ti; penaillorostessolidenziàmen- ministrazioni dovranno pubbli­to. Allo stesso tf;)mpùIà 'éortedei care sui propri siti istituzionali il

. Conti sarà incaricatàdi accertare .-. tempo medio di attesa delle pre­l'eventuale danno erariale, . stazioni sanitarie,'idebiti accu-

~~i\\;'q!Etlf'.U:rE flìllETllVO ùJA 1 Ai!)l} -Uno dei decreti in arrivo al cdm prevede una vera tagliola sulle società controllate. Nel giro di un anno e mezzo, le amministrazioni dovranno eliminare le partecipa­zioni non necessarie o con più amministratori che dipendenti (regola generale, amministratore unico). Addio ai consorzi e a tutte le imprese con fatturato sotto 1 milione di euro. Una norma ad hoc fisserà i nuovi massimi per i

:'fu'ulati, le fasi degli Ìl.plJal.tì. Sarà liberalizzato il diritto . di -accesso agli archivi pubblici (Freedom of information act).

l\l1AS51MO 90 G10R!\ll PEB OPEm, PIJì1BUCllt -- Si tagliano i temprdelle procedure ammini­strative: 50% in meno per opere pubbliche, insediamenti produt­tivi e attività imprenditoriali ri­levanti.n dimezzamento riguar­da diverse pratiche che-oggi han­no termini fissati tra i 30 e i 180 giorni (si dovrebbe passare a

15-90). In rampa dilancio anche la riforma delle camere di commer­cio, che vengono ridotte a 60 dalle attuali 105.

n Corpo forestale dello Stato ver--rà assorbito nell'Arma dei cara­binieri. n passaggio riguardafun­zioni e personale, ad eccezione delle competenze anti-incendio, da attribuire ai vigili del fuoco.

·l'~:..Gtl.&%. l%~~JG~:

l\lE !"UUZr j~ 201 t <.':tHU - Le misure che «sal­tano» vanno dalla mobilità per i dipendenti in esubero a segtùto della spending review (non sono più necessaria perchè tutti sareb­bero in pensione), all' elenco delle centrali di committenza (visto­che sarà la riforma della P.A. a

- fare il punto sulla situazione), passando per lo sblocco dei bi­glietti elettronici per bus, metro e tram.

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LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO

!t!l CASIl \I~A LE BARRiERE, S! ALlARGA UN M~RCAliO m A1MBno EUROP~O. RmUJARDA ANCHE CHi lIALrESliElW vuoi VEI\IUU il\! iiAlUA .

Professioni, arriva il passaporto ei,tI'òpeo Interessa infermieri, farmacisti, fisioterapis~, guide alpine e ag~hU immobiliari

ti' ROMA. Via le barriere lavorative per i professionisti italiani davanti ai quali si allarga un mercato di ambito europeo. En­tra infatti in vigore Oggi la tessera pro­fessionale Ue, una sorta di «passaporto» che per ora interessa cinque categorie di pro­fessionisti: infermieri, farmacisti, fisiote­rapisti, guide alpine e agenti immobiliari. Per loro sarà più facile ottenere il rico­noscimento delle proprie qualifiche profes­sionale da parte degli altri Paesi, con un taglio di tempi e di costi buroeràtici.

CC~Y~' -- La novità è contenuta nel de­creto legislativo che recepisce la direttiva 2013/55. 11 testo è stato appr-ovato in via preliminare dal Consiglio dei ministri a novembre scorso per essere sottoposto al parere della Conferenza Stato-Regioni e del­le, competenti Commissioni parlamentari,

prima dell'approvazione defmitiva dell'Esecutivo. '

CO,~~f~E FtH.Jl1C.H;JA. ~ La «card» è una pro­cedura elettronica che veloèizza il ricono­scimento dei titoli professionali negli altri Paesi. Un «passaporto» elettronico che te­stimonierà come il professionista abbia su­perato ogni procedura per ottenere il ri­conoscimento della qualifica professionale nel Paese ospitante. Riguarda sia i profes­sionisti italiani che intendono esercitare in un altro Paese sia - viceversa - i profes­sionisti europei che vogliono esercitare in Italia. Sarà più facile il trasferimento, anche solo temporaneo, dell' attività in un altro Paese dell'Unione, o anche il riconoscimen­to del tirocinio professionale svolto all'este-

, ro. Basterà collegarsi al sito dell'Unione Europea e registrarsi, compilando i campi

richiesti dalla domanda telematica. Una volta inviata la richiesta, si dovrà attendere alcuni giorni: tre settimane per le domande di esercizio temporàneo all'estero; fmo a 3 mesi invece per chi intende stabilirsi de­fmitivamente in un altro Paese Ue.

Pc Cf.lf :ta tessera riguarda al momento solo cinque professioni (infer-· miere, farmacista, fisioterapista, guida al­pina e agente immobiliare) ma in futuro potrà essere estesàdglla Commissione an­che ad altre professioni. .

L'arrivo della tesseraprofessiopple per i 430mila infermierUtaliarii;«è uri latto as­solutamente positivo- diCe la -presidente della Federazione,nazionale déiCollegilpa-,. svi, Barbara Ma.nglàcaÌ[aJlicapre spazi di sviluppo, valoriZiand6 le' èomiiE~tEmze spec '. cialistiche, 11na cosa auspicabile».

11($ Ij;il.O~DO IlaJRIi!JlDIIl~~nn~ LUNEDl18 GENNAIO 2016

" ro fu Qh i , m nzap rrnane " Allanne Onu. Oa12000 quadruplicati i bisognosi di sostegno internazionale: 125 milioni, la metà sono rifugiati

BRUXELLES. TI numero cii persone che nel mondo ne­cessitano di aiuti umanitari è quadruplicato dal

. Duemila, arrivando alla cifra di 125 milioni. Di que­sti, 6.0 milioni sono' profughi che hanno dovuto ab­'baridonare le proprie case: una popolaZione pari a quelladell'interaltalia. Per costoro, le possibilità di , far ritornQ;sono modeste e comunque lontane nel tempo': la durata media dell' "esilio", per i rifugiati, èdi17anni. '

La comunità mondiale ha reagito a'questa situa­zione con genèrosità crescente, ma ancora insuffi­ciente. Per aiutare i milioni di persone vittime di guerre, carestie e disastri naturali, 1'anno scorso so­no stati spesi 25 miliardi dollari. Si tratta di una ci­fra 12 volte superiore a quella stanziata nel Duemi­la. E tuttavia non basta. Se vogliamo'far-pienamen­'te fronte all' emergènza; mancano ::in' appello anco­ra 15 miliardi di dollari. .

Per risolvere questa situazione e còlmare il diva­rio, il segretario delle Nazioni Unite, Ban Ki-moon, ha creato un panel di esperti presieduto dalla vice­presidente della Commissione, Kristalina Georgie­va, e dal sultano di Peral{, chè ha reso ora pubblico il suo rapport? TI documento sarà discusso allariunio-

ne mondiale dei donatori che si terrà ad Istanbul a fine maggio. '

Tra i suggerimenti presentati, c' ~ quello di crea­re forme di "prelievo volontario" da parte dei gover­ni per finanziare una emergenza che è ormai consi­derata strutturale e permanente. Inoltre il rappor­to suggerisce di creare un "responsibility index" per misurare se, all'aumento del Pil di molti Paesi 'emergenti, corrisponde un equivalente aumento dei contributi versati per gli aiuti umanitari.

Altra voce importante è la razionalizzazione de­gli aiuti, sia per quanto riguarda le speselogistiche, che oggi coprono circa ili 0% dei costi totali, sia per quanto riguarda la logica degli interventi. «Oggi il

,mondo degli aiuti umanitari assomiglia ad una par­tita di pallQne tra bambini di otto a:ì1ni . .c.;cdinInenta ìa Georgietra - tutti corrono dietro alla pana, cioè all'ultimà!3mergenza, mentre ci sono rnteri settori

',del campo che restano scoperti". Tra Ìe raccoman­dazioni c'è anche quella di fornire aiuti diretti prefe­ribilmente alle donne: questo hon solo ga.rantisce che i soldi spesi siano meglio utilizzati, ma contri­buisce anche a rialzare lo status delle donne. {a. b.)

il'JRIPROOUZlONERlSERVATA

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Paesi c@nmaggiori flussi dm Il'ifugaata Dati fine 2014, in milioni

O,Ò 0,5 1,0 1,5 2,0 2,5'

" ProporziorÌi sul numero globale dei migranti a fine 2014

3,0 3,5 4,0

QUALE SARÀ IL DESTINO?

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LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO

Secondo i parlamentari Pd, Bordo e Mongiello, sarebbe pronto a valutare questa ipotesi con Provincia e Regione

Oggi all'auditorium della biblioteca la seduta del Consiglio provinciale e di· quello.comunale di Foggia

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Franceschini disponibile per il passaggio dalla Provincia al ministero dei beni culturali «Ci sono tutte le condizioni perché la

biblioteca provinciale 'Magna Capitana' passi nella competenza del Ministero dei Beni e -delle Attività Culturali' e Turistiche». Lo affermano i deputati del Partito democratico Michele Bordo, presidente della Commis­sione Politiche DE, e Colomba Mongiello, componente della Commissione Agricoltura, all'èsito dei contatti avuti con il ministro Dario Franceschini in previsione della riu­nione congiunta del Consigli~ provinciale e del Comune di Foggia in programma· oggi pomeriggio all'auditorium della Biblioteca provinciale proprio per unire tutte le isti­tuzioni della Capitanata a tutela della più grande biblioteca del Mezzogiorno penin­sulare dopo quella "nazionale" di Napoli.

«Abbiamo sottoposto al ministro il caso della Biblioteca provinciale di Foggia ed il serio rischio che questo presidio culturale sia

'2".Jl"C"""=:lS>C"'='_=~''''''~='' travolto dalla riforma costi­tuzionale e dalla conse­guente can­cellazione delle Provin­ce», afferma­no i due par­lamentari

Quella di Foggia è la più grande dopo la

«nazionale» di Napoli

foggiani che aggiungono: «E' un evento che non possiamo consentire accada. La Biblio­teca Magna Capitanata è il luogo in cui, negÌi ultimi 40 anni, si sono formati migliaia di cittadini della nostra terra; dove si custo­discono preziose testimonianze del nostro passato; dove si produce il fecondo scambio di idee e opinioni che ha contribuito e con­tribuisce a costruire la coscienza civica».

«La piena disponibilità offérta dal ministro dei beni culturali Franceschini ci consente di avviare inunediatamente il confronto isti­tuzionale tra Ministero dei beni culturali, Provincia di Foggia e Regione Puglia - con­cludono Bordo e Mongiello - a cui. siamo . pronti a fornire ogni utile contributo per· garantire un futuro alla Biblioteca provin-

- ciale e a chi ci lavora con tanto impegno e passione».

Va ricordato che nelle scorse settimane, il Consiglio superiore dei beni culturali, pre­siedutom dall'ex rettore dlel'Università di Foggia, Giuliano Volpe, aveva approvato un ordine del giorno in cui oltre a segnalare la preoccupazione per le sorti delle Biblioteche provinciali, manifestava anche l'auspicio di . una statalizzazione delle stesse.

LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO

«Vigil

il coordinatore cittadino di fine anno del presidente della Re­Foggia dei Conservatori e Rifor- gione Puglia, Michele Emiliano, misti, Domenico Verile, e i con- hanno fatto seguito azioni incisive

- siglieri comunali CoR Raimondo e determinanti per il destino della Ursitti e Pasquale Annecchino in struttura che pure l'Ente Regione è una nota esprimòno-forte preoc- chiamato ad assumere. Nel frat­cupazione per il futuro della bi- tempo, i dipendenti della Biblioteca blioteca provinciale "La Magna Ca- sono stati messi in mobilità' ed pitana". """""_"""""_'~ ___ ""''''''''''''''''''''""w' entro il mese di

«Come è noto, la . . febbraio 2016 do-famigerata Legge vranno scegliere n.56 del 7 aprile L"':c cl li p' presso quale En-2014 (cd. Legge a l 110nna e e rovrnce te essere trasfe-Del Rio), annove- ha escluso il settore riti, svuotando di rando la cultura fatto la Bibliote-tra' le jpnzioni clelia cultura ca, e destinando-non fondamentali _~_. . la alla chiusura», delle Province, ha' si afferma in una lasciato nel più assoluto limbo le nota dei Conservatori e riformisti. sorti di un presidio indispensabile «La nostra biblioteca è liobile e di prestigio del territorio di Ca- custode di cifre di assoluto pregio pitanata qual è la biblioteca, ed i come dimostrano i 350.000 docu­suoi dipendenti. Nè agli annunci' menti conservati negli archivi, i "tardivi" e alle l'assicurazioni di 250.000 prestiti dal 2002, i 11.670 i

"

tamente ,

'annunCI» prestiti interbibliotecari e inter­sistemici, gli oltre 25.000 iscritti, le 62 biblioteche coordinate a livellò provinciale, e svolge ed ha svolto . sino ad oggi un . ruolo eccellente presidio culturale, di formazione, aggregazione sociale», commenta l'ex sindaco di Foggia Verile.

«È per questo motivo che non consentiremo che un altro presidio,

. l'ennesimo, di tal valore venga scip­pato alla comunità foggiana, pu­gliese ed italiana tutta in nome di una, non meglio disciplina di ra­

'ziorializzazione ed efficientamento dei servizi pubblici innnaginata dal precedente Governo e perseguita dall'attuale. I Conservatori e Ri­formisti sono al fianco della Bi­blioteca e dei suoi dipendenti e lo dimostreranno in aula oggi 18 gen­naio 2016, giorno in cui sono con­vocati in seduta congiunta i con­sigli provinciale e comunale. Si

.., dicono pronti, altresì, ad assumere e sostenere tutte le iniziative de­mocratiche che si dovesserò ri­tenere' utili per scongiurare una simile ipotesi», conclude la nota dei Conserv,atori e riformisti di Fog­gia. -

Nei giorni scorsi altre forze po­litiche, associazioni del mondo del volontariato,forze sociali, esponen­ti della società civile, sono inter­venuti a sostegno di questa ver­tenza che va avanti da più di un anno. Va inoltre ricordato che nei mesi scorsi è stata costituita anche l'associazione Amici della biblio­teca Magna Capitana di Foggia, , presieduta da Francesco Andretta, che ha promosso anche una prima manifestazione di sensibilizzazione a sostegno della struttura culturale' del' capoluogo dauno, ma che ha ricadute a livello provinciale ma non solo.

LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO

LUNGHEATfESE IN OSPEDALE

MA ALLA POliTICA NON INTERESSA

di FILIPPO SANTIGLIANO

a discussione~uldlrit­to alla salute coinvolge sindaCi, consiglieri (a vari livelli) organizza"

zioni· di catego:da, sindacati.. Mai invece gli utenti. Quelli che, ad esempio, da qualche. settima, na sono costretti a fare file in­tei'mmabili ai centro prenota­zioni e più in generale agli spor-. telli di Asl e ospedali riuniti. E se la situazione presso rAsI pare avviata verso una normalizza­zione comunque condizionata, agli ospedali riuniti di Foggia . siamo nel delirio totale che, pur­troppo, coinvolge soprattutto le persone più deboli, a cominciare dagli anziani, per nòn parlare delle- centiIÌaia di persone. che ariivanodaivari centrI della provinCia eehe sopportano og­gettivamente un doppio disagio.

Sarebbe opportuno. che gli "eletti" nei vari consessi, dal Co­mune alla Regione, alnetlo della sindrome da crisi di rappresen­tanza, si affacCiassero dalle par~ ti dove c'è la sofferenza per ca­pire che occorre davvero una sterzata, ma dI quelle deCise, e che occup-arsi di sanità va ben oltre gli interessi legittimi delle categorie, dai medici agli ausi­liari. E' suffiCiente trascorrere una mezz' ora in viale Luigi Pin­to o negli ambulatori della cit­tadella ospedali era per com­prendere che il meccanismo è impazzito ed ha bisogno, in ma­niera urgente, di una regolata. Nell'interesse di tutti, tIagli ope­ratori agli utenti.

ILFA1"TO SABATO 16 GENNAIO 2016 KA~o

Dopoidisguididellasettimanaarrivalasoluzionedapartedelladirezionestrategica Potenziato il CallCenter .

Code infinite al Centro Unico di Prenotazione degli OspedaliRiuni1± arriva IIPastBox'1 . Pervenire incontro alle esi­genze del cittadino utente a seguito delle attese pres­so il Cup degli "Ospedali Riuniti" di Foggia, la Dire­zione Generale dell'Azien­da Ospedaliero - Universi­taria da questaniattina ha disposto la riapertura di 3 Casse Ticket ubicate pres­so il Plesso Maternità, ri­servate agli utenti esenti a vario titolo dal pagamento della prestazione, che rap­presentano circa il 75% della popolazione che si ri­volge alla struttura ospe­daliera. Inoltre, i cittadini esenti che devono sottoporsi ad esami del sangue, da oggi possono rivolgersi diretta­mente al Centro Prelievi degli "Ospedali Riuniti", senza doversi prima recare alle Casse Ticket.

Oltre a ciò, i cittadini già in possesso di prenotazione e di esenzione dal ticketpos­sOno utilizzare le CasseAu­tomatiche, "Fast Box", di-

La fila al CUp dell'azienda universitaria ospedaliera Riunitìdì Foggia.

slocate presso !'ingresso' delle Casse Ticket del ples­so degli Ospedali Riuniti, del plesso dellaMaternità'e del plesso Monoblocco di

via Napoli. Inoltre, l'Azien­daOspedaliero - Universi-. taria sta potenziando il Call Center per la prenota­zione telefonica, con la fi­nalità di soddisfare un maggior numero di utenti che utilizzano questo ca­nale, riducendo ancora di piìll' attesa agli sportelli. Al momento, la situazione degli utenti in attesa pres­so il Cup dell' Azienda "Ospedali Riuniti" è in net­to miglioramento e lascia prevedere un ripristino della normalità nei prassi-mi giorni. . Nei giorni scorsi presso il Centro Unico di Prenota­zione si erano rIscontrati disguidi e disagi per l'uten­za, in fila anche per diverse ore a causa della chiusura si alcuni sportelli presso la struttura.

LASTARIA SABATO 16 GENAIO 2016 lAtm~ro

··((iliediamo il minimo ~ ."..

sindacale. Pronti atuttd' N- 'oi chiediamo dr es­

sere trattati come--' cittadini normali e _ che venga garantita'l'assi- " stenza sanitaria al territo- . fio, perché non dobbiamo dimenticare che la chiusu-, ra del Lastaria non riguarda

'solo Lucera, ma 'anche i Monti Dauni, che soffrireb­bero maggiormente perché­non. hanno nemmeno la minima -, garanzia sanita~ rìa". ,Il sinda­co Antonio Tutolo fino ad ora ha preferito illow profi­le. Sono lontano i tempi in cui il primo cittadino civi­co, nel2014,si incatenava davanti allasede dellaAsl di Foggia per ottenere la Tac,

Per il momento il basso profilo è l'atteggia­mento privilegiato dal­l'amministrazione comù-­nale aspettando la fase in­terlocutoria che avverrà con un consiglio comunale ad hoc e conla convocazio-­ne, da parte di Franco Lan-, della, della conferellza dei sindaci, dove ci sarà un ,ospite di eccezione: il diret" tore génerale della Asl Vito Piazzolla, che ascolterà le istanze dei territori. Al momento, p,erò, sembra esserci soltanto un dato certo: la chiusura del­l'ospedale di Lucera. Così indiscrezioni giornalisti­che e fonti baresi lasciano intendere da quando Emi" Hano ha annunciato la sua riforma della sanità puglie-

La veramazzataè anivatanel2012,ma ,oggi stiam,o parlando di molto di più: è in discussione

, il diritto alla salute

se. "Non so se Si tratti di vo­ci, incontrollate "e fondate. Non so ,come chiamarla, ma abbiamo ricevuto una Dro messa: saremo infor- , mati in qualsiasi evenienza e prima che sia presa qual­siasi decisione riguardo il destino dell' ospedale. Si è parlato - di interlocuzione con i territori e ci aspettia.­mo una interlocuzione: Non ho motivi di dubitare che ciò avvenga", aggiunge' Tutolo. Certo, ciò che rim­balza da Bari a Lucera non è confortante; ma il primo cittadino promette che "Non accetteremmo passi­vamente una roba del ge~

'nere,misembraovvìo ena-turale, Non so se si preve­dono catene, Ula sicura-, mente non ,ci arrenderemo facilmente all'evento in­fausto. Non lasceremo nul­la di intentato, ma vera­mente nulla". Nella conferenza dei sinda­ci Antonio Tutolo ci andrà, per spiegare non solo le ra - ' gioni diLucera, ma di un in­tero territorio che usufrui­sce del Làstaria: "Se non' mettile strutture in grado di

funzionan~è chiaro che non funzionano. Se togli mezzi, strutture e uomini è norm3J.e che non funzioni­no. Anzi, rispetto allepossi- ' bìlìtà odierne, al Lastaria ci sorio reparti di eccellenza che lavorano oltre le pro­prie reali possibìlìtà, con scarsi mezzi in dotazioni e con mille sforzi". Dunque, più di un freddo calcolo tarato sul report Sant'Anna, si dovranno guardare le istanze dellazo­na: "Vorrò far capire che questo è un territorio asso­lutamente svantaggiato geograficttmente, su tutti i _ Monti Dauni. Vediamo ad esempio il caso di Celenza Valfortore: arrivare a Fog­gia, per i cittadini, significa morire. Non,timer conto di queste sitmizioni è grave". Inoltre, sottolinea il primo cittadino, "che in questi ter-, _ ritori ci debba essere un presidio ospedaliero di ba­se lo prevede anche il de­creto Balduzzi. Ed è esatta­mente quello che chiedia­mo, né piì;t ,e nè meno. È chiaro che abbiamo capito che non 'possiamo sperare-

che ci venga dato quello che ci è stato tolto nel 2012. La vera mazz,ita - racconta Tu­tolo-l 'abbiamo presa allo­ra ma oggi è in Q.iscussione qualcosa di più: il diritto minimo alla salute, perché si parla addirittura di sop­pressione del pronto soc­corso. È follia, questa, e sa­rebbe inaccettabile". Ma se dovesse verificarsi ciò che oggi continua a vo­ciferarsi? Cambierebbero anche i rapporti col presi­dente Eruìlìano? "Chiaramente se qualcuno ti fa un torto-non credo che sia folle pensare che cambi qualcosa. Se devo esserera-' gionevole capendo che c'è una certa necessità non

, faccio questione di campa­nile, ma non è questo il ca- -so. Dobbiamo. capirci: in_ gioco c'è la salute del terri­torio e chiediamo il mini­mo sindacale. Non è que­stione di campanile, Anzin

. Manca poco al momento della verità: con la corife­renza dei sindaci le' linee guida della Regione inizie­ranno ad essere piì\ chiare e si faranno concrete. mc

. il govematore ha garantito cheplima di effettuare qualsiasi scelta saranno prese in considerazione le istanze del tenitoriO

yAttruxo SABATO 16 GENNAIO 2016

Atafscio' ra,e icapigrup disertano la Conferenza . A tafS.p .:,--. com~niç~che

venerd\ prossImo e sta­to indetto dalle sigle sinda­cali FILT - CGIL, UILT -UlL, UGL - TPL e FAlSA -ClSAL uno sciopero che, nel rispetto delle fasce ora­riegarantite, seguirà alcu­ne disposizioni: servizio autolinee urbane e subur­bane: dalle 8:30 alle 12:30; impianti fissi (bigliet-teria e uffici)': dalle ore 12:00 alle ore 14:00. Intanto, la maggioranza dei gJ;Uppi consiliari ha di­sertato la Conferenza dei Capigruppo del Consiglio comunale c·onvoca.ta su ri­chiesta dei gruppi consi­liari. di 'minoranza per coinvolgere l'Assise consi­liare nella discussione sul­la crisi di Ataf SpA e cercare

L~C@hU~~~"t;~®;··

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.~i:}Tht'i©@n;rr.mari etitta;ffi!i~Ollta~ill.·

di scongiurare lo sclopero proclamato il 22 gennaio. "Assai grave è l'irresponsa­bilità politica dei gruppi consiliari che sostengono l'Amministrazione comu­nale, altrettanto evidente-o mente più preoccupati di non disrurbare il manovra­tore Landella che di scon, giura.re un disservizio ai cittadini e l'aggravarsi del­le difficoltà operative dell'azienda di trasporto pub-blico - dichiarano in . una nota congiunta i capi­gruppo presenti alla Con­ferenza, Alfonso De Pelle­grino (Partito Democrati­co), Augusto Marasco (Il pane e le· rose), Antonio Annecchrino (Consevatori e Riformisti), Giuseppe Mainiero (Fratelli d'Italia) -. La maggioranza ha scientemente deciso di non coinvolgere il Consi­glio comunale, quindi la città, nella discussione sul presente e il futuro di Ataf SpA, abdicando al proPrio

ruolo istituzionale· ed al mandato conferito ai par-· titi e ai consiglieri dagli elettori". A det!)nrdnare lo sciopero, evento rarissimo, "è stata

RIONE

l'assunzione di scelte orga­nizzative da parte del Con­siglio di Amministrazione, con il pieno sostegno del sindaco Landella, che· ri­schiano di aggravare l'inef- .

ficienza operativa della so­cietà, ·come denunciato dalle organizzazioni sin­dacali che rappresenta-no la quasi totalità del perso­nale dipendente".

EVENTO

I bus Ataf sciopereran noi! prossimo 22 gennaio

"Era nostra intenzione comprendere meglio la ra­tio di queste scelte e offrire il nostro positivo contrib u­to al raffreddamento della vertenza ed alla risoluzio­ne dei problemi che rhan­no determinata.

I Contributo che. evidente­mente, non interessa al­l'Amministrazione comu­nale e alla maggioranza. che la $ostiene, smasche­rando l'ipocrisia degli ap­pelli alla collaborazione istituzionale strumental­mente lanciati dal sindaco ad ogni riunione del Consi­glio comunale per nascon­derelasuafermavolontàdi procedere conIa sua disa­strosa politica di gestione della città", .concludono i capigruppo.

Sporcizia a Candelaro Architetture per Foggia n rriva da Riene Candelare la· de­

.t'1.nuncia di episedi di spercizie e drgrade. "A bite in piazza Eugenie Caldarazze,una piazza situata alriene candelar,equidaannisisvelg~mer­catinediquàrtieremaincendizienias­sai fatiscenti, e senza nessun rispetto.

delle nerme igienico. sanitarie - si spiega un residente della zena - qui egniprodette viene poste in vendita senza il ri­spetto. dinessuna nerma igienico. tutte all'aperte framesche celembi e ratti. sappiamo. bene che determinati prodettice­me pesce,fermaggi,e verdure varie devene essere peste in cendizieni di asseluta proteziene.Ma qui purtreppe nen è ces' . Da anni nei residenti lamentiamo. la fatiscenza di que­sta piazza abbandenata a se stessa, da eltre un anno. alcune baracche lltilizzate per la '1(endita di vari prodetti seno. state chiuse dai proprietari e lasciate in asselute abbandene" .

Merceledi20 gennaio., alle ore 18.30, nella Sala "Resa del

Vento." della Fendamene Banca del Mente di Feggia (Via Arpi ·162),sarà presentato ufficialmen­te il concerse di idee intitolate "Architetture per Foggia". Si trat­ta di una iniziativarivelta ad archi­

. tetti ed ingegneri che punta a raccegliere idee pregettuali utili per la riqualificaziene di zene degradate del capelue­go.. Questa primaediziene è erganizzata dallaFendaziertein cellaberaziene cen il Retary Club "Umberto. Giordane" di Feggia. Le caratteristiche del cencerso, il regelamente e l'area urbana sulla quale dovranno. elaborare le proprie pre­peste i progettisti saranno. illustrati dal presidente dellaFen­daziene Banca del Mente, Saverio Russo, e dal presidente del Retary Club "Umberto Gierdano", Beppe Cenba.

][A GA',ZlE1lIA llJ)iElLl"iIlEZlOGlIOlRNO Lunedì 18 gennaio 2016

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l4!l i»1lD$~l~IlD~~ WUlA CIEl~l E ID~UA ruJ~l SQJU ~ijJ]illD~~lru~IlD~~ AUA ~nii[JH~~mG:

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"Siamo l'ultima generazione' che può fare qualcosa", ha affermato Barack

. Obama alla conferenza mondiale sul cli­ma tenutasi un mese fa a Parigi, im­pegnandosi a investire quasi 250 milioni di dollari assieme ad altri dieci paese, tra cui l'Italia. "Siamo al limite del suicidio" ha aggiunto Papa Francesco, invitando i governi a fare qualcosa contro l'inqui­namento del pianeta.

«Così, mentre registriamo importanti prese di posizione di grandi autorità po­litiche e religiose - afferma il segretario generale della Cgil Foggia, Maurizio Car­meno - Renzi spende milioni di euro ,di soldi pubblici per fmanziare altri paesi affmché'non inquinino e nel contempo autorizza le ricerche per l'estrazione di idrocarburi nell' Adriatico. Qualcosa non tornID>. Altro che sostegno allo sviluppo del Sud, "quando le ricerche di petrolio saranno terminate il delicato ecosistema dell' Adriatico meridionale potrebbe es­sere irrimediabilmente danneggiato, compreso lo stupendo parco marino delle Isole Tremiti". A cosa serve, si chiede Carmeno, «cercare ancora combustibili fossili se tutto il mondo lavora per im­plementare le fonti energetiche alterna­tive e rinnovabili, tra l'altro in una Re­gione che produce molta più energia di quel che consuma?» «Al momento non ci è dato conoscere quali procedure utiliz­zerà la società concessionaria per le sue

ricerche - denuncia la Cgil di Foggia -. Tra le attività di prospezione rientrano quelle sismiche che utilizzano il cosid­detto air gun, una sorta di esplosione di una bolla d'aria sott'aèquache studi scientifici ritengono possa provocare danni e alterazioni spesso letali nelle spe­cie marine, fmo a chilometri di distanza. Tecnica contro la quale la stessa Legam­biente ha promosso una campagna e for­nito dati sulle conseguenze che genera».

Inoltre, aggiunge Carmeno, «il decreto ministeriale del 25 marzo 2015 prevede che i permessi di prospezione e le relative concessioni sono accordati a chi dispone - tra gli altri - di requisiti di ordine ge­nerale, capacità tecniche economiche e organizzati ve, a garanzia dei progranuni presentati. Ci chiediamo se tale può de­fmirsi la società Petroceltic considerato quanto emerso da articoli di stampa cir­ca le difficoltà economiche della casa ma­dre irlandese, vessata da debiti e accusata di frode e corruzione. Società che dopo la concessione di ricerca del governo ita­liano datata 23 dicembre 2015, si è messa

. alla ricerca di possibili acquirenti». «Chiediamo al Governo e ai nostri rap­presentanti istituzionali - conclude il se­gretario generale. della Cgil di Foggia· di attivarsiaffmché visia unravvedimento, a tutela del nostro mare e delle nostre comunità. Non è questo che serve ai no­stri territori, che anzi già forniscono un '

contributo enorme in t~rmlnÌdi 'pròdu- ·'-iTE'i'"t:n zione di energia da fonti tirihòvabili». • ..•. ,. ··Una, veilma

«TI nostro no senzase e s8nZania non è' ,liéWahiipili1lgll determmato solo dall'esiguità deipro.èd iiillmòÌl<e!!o venti che potrebbero derivare dalle tre :dL~n!il~1lfm'ma vellazioni o dai probabili effetti deva-JÌ~i'ilp.eftmiio stanti sull'economia locale, sull'ecosiste~ ... , ma e sulla fauna marina delle Tremifi e dell'intero Adriatico. Ma anche dalla )i'o-.:

lontà di trovare, finalmente, una via di sviluppo alternativa ad @?:uei1epiù straordinarie risorse del nostro.:i?~ése;: il ",., mare. Almeno il merito di questastOl:"ia è :;, ' che si parla di Tremiti. Ora pàT(~~c:hèà:~7;~~'::~'"~"'""~'=o,,"". tutti interessino», aggiungono Gianrii· '. . " ","" Ricci e Juri Galasso, segretari generàlé :' della Uil e della Feneal-Uil, in merito ".al caso trivellazioni alle Isole TremitL" . ,

«È sintomatico che, mentre ID USAd .' . si interroga su èomeridUrre le emissioni" di anidride carbòÌlica ésullanecessÌtàcll .' sottrarre alle trivellazioni e all~inVa:si'va:' ricerca di petrolio, l' "ArCtic NationalWil- . dlife Refuge" dell'Alaska, llIla 'straòrdi- '. naria riserva riaturale gi-ande quanto il' Piemonte e la Lombardia, in ItaliasL' batte la logora e obsoleta via dellarrcerca del petrolio», affermano i due segreta' riche rimarcano come «per decenni si è parlato di autostrade del mare, rilancio di infrastrutture portuali, intermodalità, valorizzazione delle risorse naturali e non si è riusciti ad abbozzare una sola strategia per Tremiti».

lA GAZZE1TA.l!JlfiMlEZlOGllORNO Lunedl18 gennaio 2016

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Marino: che fine hanno fattoriquaHficazione e sicurezza? ,~ SAN SEVERO!. Non piace al

consigliere comunale Dino Mari­no di «Azione Pd» il distretto ur· bano del cOIIlmercio, che sarebbe ridLmensionato rispetto alle pre· visioni. «L'n marzo del 2014 il­lustrai alcune tra le misure in­cluse nel mio progrannna di allora candidato sindaco» (fu poi battuto dal sindaco Miglio) «per il rilancio del commercio. E tra queste c'era il distretto urbano del commercio: un intervento strategico dà met­tere in correlazione con la zona franca urbana. I finanziamenti» dice Marino «arriveranno dalla Regione Puglia; gli interventi ri­guardano la riqualificazione di strade e ,arredi urbani, il miglio­ramento dei livelli di sicurezza e vivibilità; 1'organizzazione dei

lizzazione di politiche e di servizi comuni ottinIizzando le risorse. Inoltre una vision unica commer­ciale cipermetterà di promuovere i prodotti del territorio e aiutare la relazione tra commercio e turi­smo locale. II distretto nnico del commercio rappresenta per il Co­mune ancheTaccesso ad unalinea di fmanziamenti volta a miglio­rare la qualità degli spazi pubblici e della loro fruibilità attraverso la riqualificazione urbana, iniziati, ve di marketing territoriale e di promozione dei servizi al consu­matore"».

Alla luce di queste affermazioni del vice sindaco il consigliere Ma­rino si chiede «che fine hanno fat-

to la riqualificazione di strade e arredi urbani; il miglioramento dei livelli di sicurezza e vivibilità; .

_ l'organizzazione dei parcheggi e dei mezzi pubblici in armonia con i tempi di apertura degli esercizi commerciali? La città è messa in ginocchio da bombe ed attentati, dalla chiusura a cascata di eser­cizi c01mnerciali, da uno stato di salute di viabilità e trasporti al linlite del ridicolo, Sderlenga e Mi­glio ci propongono un distretto ur­bano del commercio ridimensio­'nato rispetto alle esigenze della città e privo di un'indispensabile visione sinergica delle diverse azionD>, conclude l'esponente di AzionePd.

-parcheggi e dei mezzi pubblici in armonia con i tempi di apertura degli esercizi commerciali; la pro-

mozione dei prodotti del territorio , ,Al ilrta progetto Educatl@onal e lo sviluppo di ogni relazione tra W li il commercio e il turismo localè».

«Tutto questo avveniva quasi Un viaggio nella musica raccontato tra 3 maestri due anni fa» aggiunge Marino: <<mi fa piacere, per il bene della città, che il vicesindaco Francesco Sderlenga abbia rispolverato que­sto importante provvedimento sia pure in un'ottica ridimensionata. Cito ancora le dichiarazioni di Sderlenga: "La costituzione del di­stretto ci consentirà di realizzare una politica organica di valòriz­zazione del commercio nel centro urbano, nel centro storico e negli altri ambiti commerciali naturali, oltre che a promuovere l'aggre­gazione fra operatori per la rea-

_ ~:l)I SAI\! SIE'\ffiEii'!O. Ha preso il via il «progetto Educational . 2015- 2016»,presso l'istituto comprensivo Palmieri-San Gio­vanni Bosco di San Severo. li progetto - spiegano i pro­motori delÌ':iniziativa - è un viaggìo musicale che condurrà gli alunni dalle colonne sonore delle fiabe più famose della Walt Disney s:ino alla musica classica con i «mostri sacri» come Beethoven, Chop:in, lV1iThaud. I protagonisti dell'iniu­ziativa sono t'e giovani maestri: Gian Piero Guerra al sassofono; Antonio Roberto Mazzeo al pianoforte; e infme V:incenzo Raddatò alle percussioni. II progetto «Educatio­nale» si svolge :in collaborazione con l'associazione «Amici della musica» della città dell'alto Tavoliere, :in prima fila nell'organizzare iniziative in campo musicale. A. C.

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lA ~lJ.l'A.lDfiMH:ZZOOllOlRNilJ) Lunedì 18 gennaio 20~

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'Rinnovato per un anno l'incarico al comandante dei vigili urbani

,li Cl:lRIGNtOlLA. il rinnovo dell'incarico dirigenziale in regi· me di comando annuale dal Co· mune di Cas_erta al dirigente e comandante della polizia muni­cipale Francesco Delvino; ed an­cor più quello del capo di gabi­netto e dello staff del sindaco, Sal­vatore Amato, stanno animando il dibattito politico- amministrativo cittadino, condito peraltro da ci­fre diverse. il Comune ha in forza attualmente, oltre al segretario generale Monica Cl;,mdione, 7 di­rigenti, di cui 4 funzionari che hanno mantenuto le funzioni di­rigenziali_ (Mastroserio e Valen­tino) o che sono §iati promossi dall'amministrazione-Metta, cioè Di Tuccio e Conte; mentre «ester­ni» sono Delvino riconfermato per un anno; e Maria Dettori, as­sunta attraverso una selezione che a suo tempo destò polemiche visto l'antecedente annuncio del

- suo arrivo da parte di Metta. Ma quel che fa più discutere è la

stabilizzazione dell'incarico ad .A.l11ato (fmo alla conclusione del mandato del sindaco) con funzio­ni e retribuzione pari a quelle de­gli dirigenti di cui sarà, in un cer­to senso, il coordinatore. Va da sé che se vengono assegnate quali­fiche dirigenziali ai funzionari o se si acquisiscono figure esterne, occorre pagarle, entro i limiti pre­visti dalla normativa. L'inquadra-

mento di Amato, che era in lista con «I cattolici», ed ottenne un magro risultato elettorale al pari dell'assessore Albanese, si inqua­dra nell'ambito di un incarico fi­duciario del sindaco, che ha in­globato hl una sola figura, i costi derivanti dagli apporti esterni (anch' essi fiduciari) dell' ex addet­to stampa Carbone e della ex se­gretaria del sindaco Giannatem­po, Sabrina Campanelli. Per la se­greteria del sindaco si è invece scelta una soluzione interna, che ha dei costi aggilmtivi solo in ter­mini di ore di lavoro straordina­rie.

Detto ciò, possono anche non piacere i-Domi e si potrebbero già elencare i primi infortuni; ma le figure dirigenziali sono indispen­sabili per il funzionamento della macchina amministrativa, essen­-do oltrehltto titolari della gestio­ne. Quel che si deve pretendere con fermezza, dall'amministra, zione comunale e dal sindaco, a fronte di tale rilevante impegno fmanziario, è il pieno esercizio del ruolo di indirizzo in materia di

- obiettivi e soprattutto di verifica del loro effèttivo conseguimento, E questo già solo a corrispettivo dei corposi stipendi dei dirigenti (allordo ed alnetto), prima ancora dei premi di produzione che in passato sono sempre stati asse­gnati, acriticamente, nella misu­ra massima, anche a fronte di ge­stioni quantomeno imbarazzanti.

Dissesto fin e ~ ano , '\ Il- - t C eI commlSS

~ ZAIPIPOillaA. Si è insediato nei giorni scorsi al Comune di Zapponeta, ilnuovo commissario straordinario di liquidazione, Rosati. Nei giorni scorsi c'è stata la convocazione del sindaco Giovanni Riontino, del segretario com1L11aleAlfredo Balducci e del responsabile fmanziario Martino Mignogna, da parte del prefetto di Foggia Maria Tirone, che ha chiesto di intervenire per far fronte al dissesto. In tal senso lavorerà il connnissario Rosati, che ha annunciato di voler chiudere in tempi brevi la massa passiva del Comune. «Farritornare Zapponeta sui binari ch€ gli competono è il mio primo obIettivo» ha detto il sindaco Riontino: «bisogna chiudere una fase buia del nostro paese voltando pagina, in modo da ripianare mtti i debiti ed evi­denziarei responsabili di questo scempio. Ecco perché saremo al fianco del commissario, offrendogli la massima collabQ- -­razione. Abbiamo già dimostrato il senso di responsabilità con l'accensione di un mumo di un milione e 800mila eUIO; met­tendo a disposizione altri 200 mila euro di avanzo di ammi­nistrazione e recuperando vecchi tributi che abbiamo già ri­versato completamente nelle casse. Credo quindi» ha aggiunto ilprimo cittadino «che dobbiamo continuare su questa strada. È un atto di responsabilità che la mia squadra è chiamata a prendere per mtti i cittadini e per gli elettori che ci hanno dato il loro voto credendo in noi, nelle nostre capacità e nella nostra voglia di risolvere i problemi».

Riontino hapoi aggiunto che «la nostra amministrazione non tradirà il mandato ricevuto, mantenendafede agli impegni as­sunti; ringrazio il prefetto per l'attenzione che puntualmente djmostra di avere nei confronti della nostra comunità». G.M.L.

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