CHIESA VIVA n. 392-marzo 2007

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8/14/2019 CHIESA VIVA n. 392-marzo 2007 http://slidepdf.com/reader/full/chiesa-viva-n-392-marzo-2007 1/24 MENSILE DI FORMAZIONE E CULTURA DIRETTORE responsabile: sac. dott. Luigi Villa Direzione - Redazione - Amministrazione: Operaie di Maria Immacolata e Editrice Civiltà Via G.Galilei, 121 25123 Brescia - Tel. e fax (030) 3700003 Autor. Trib. Brescia n. 58/1990 - 16-11-1990 Fotocomposizione in proprio - Stampa: Com & Print (BS) contiene I.R. «LA VERITÀ VI FARÀ LIBERI» (Jo. 8, 32) Chiesa viva ANNO XXXVII - N°392 MARZO 2007 Poste Italiane S.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. L. 27/02/2004 n°46) art. 1, comma 2, DCB Brescia. Abbonamento annuo: ordinario Euro 35, sostenitore Euro 65 una copia Euro 3, arretrata Euro 3,5 (inviare francobolli). Per l’estero Euro 65 + sovrattassa postale Le richieste devono essere inviate a: Operaie di Maria Immacolata e Editrice Civiltà 25123Brescia, Via G.Galilei, 121 - C.C.P. n. 11193257 I manoscritti, anche se non pubblicati, non vengono restituiti Ogni Autore scrive sotto la sua personale responsabilità M ed j u g o r je

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MENSILE DI FORMAZIONE E CULTURADIRETTORE responsabile: sac. dott. Luigi VillaDirezione - Redazione - Amministrazione:Operaie di Maria Immacolata e Editrice CiviltàVia G. Galilei, 12125123 Brescia - Tel. e fax (030) 3700003Autor. Trib. Brescia n. 58/1990 - 16-11-1990Fotocomposizione in proprio - Stampa: Com & Print (BS)contiene I. R.

«LA VERITÀ VI FARÀ LIBERI»(Jo. 8, 32)

Chiesaviva ANNO XXXVII - N°392

MARZO 2007

Poste Italiane S.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003(conv. L. 27/02/2004 n°46) art. 1, comma 2, DCB Brescia.

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MEDJUGORJE... a quando la tua fine?

del sac. dott. Luigi Villa

Medjugorie è nella regionecroato-cattolica dell’Erze-govina e sarebbe rimasta

nel suo anonimato se un giorno, il24 giugno 1981, alcuni giovani nonavessero affermato d’aver visto laMadonna (in lingua croata: “Go-spa”) sulla collina del Podbrdo, aipiedi del quale domina la ChiesaParrocchiale. Ma le presunte visio-ni, poi, non avvennero più sul mon-

te, ma nelle case, nell’ufficio par-rocchiale e in chiese.La prima “apparizione” avvenne il24 giugno 1981, festa di S. Gio-vanni Battista. I protagonisti furo-no: Ivanka Ivankovic (nata il 21aprile 1966); Vicka Ivankovic (natail 3 luglio 1964); Mirjana Dragice-vic (nata il 18 marzo 1965); IvanDragicevic (nato il 25 maggio1965); Marija Pavlovic (nata il 1°aprile 1965); Jakov Colo (nato il 3giugno 1971).

Questi ultimi due si inserirono nelgruppo il secondo giorno. Parteci-parono solo alla prima “apparizio-ne”, ma non più alle altre. MirjanaDragicevic cessò di vedere la Ma-donna il 25 dicembre 1982. La rivi-de ancora due volte il 18 marzo1983 e 1984. Una sera del 1981, inchiesa, vide la Madonna anche il parroco JozoZovko, il quale venne, poco dopo, arrestato.Fino ad oggi, le presunte “apparizioni”, in tutto sa-rebbbero 35.000, avvenute in luoghi diversi, quasi

che la “Gospa” li seguisse ovun-que dove essi si trovavano. In bre-ve tempo si formarono pellegrinaggiche neppure la polizia comunista diTito riuscì nè ad arginare nè a fer-mare; anzi, poi, si formò, in un suc-cesso mediatico, sostenuto e diffu-so, in Italia, da “Radio Maria”.Non mancarono, però, neppure levoci discordi; in primis, quello dellostesso Mons. Pavao Zanic († 11

novembre 2000), Vescovo di quelladiocesi, il quale, in un suo discorsodel 1 marzo 1990, affermò che «seappare qualcosa a Medjugorje,non viene certo da Dio, bensì dauna truffa ordita dai Francescanidella diocesi», per cui la Confe-renza Episcopale Jugoslava e laCongregazione per la Dottrinadella Fede diranno, a più riprese,che «i pellegrinaggi, sia ufficialiche privati, a Medjugorie, non so-no permessi se presuppongono

l’autenticità dell’apparizione».Quando, nel 1998, un tedescoscrisse in Vaticano, chiedendo sefossero vere le affermazioni attribui-te al Papa, il cardinale Ratzingerrispose, per iscritto: «Io posso diresoltanto che le affermazioni attri-buite al Santo Padre e a me, so-

no semplici invenzioni - frei erfunden»!Nell’autunno del 1981, il Vescovo Zanic, di Mostar,condannava la vicenda di quei giovani definendolauna burla; e che le apparizioni erano «allucinazioni

Frontespizio del “Dizionario Massonico” Troisi, raffigurante San Giovanni Batti- sta.Il 24 giugno 1917, a Londra, con la fusio- ne delle 4 Logge attive a quel tempo, na- sceva la Massoneria attuale, con lo sco- po di nascondere le idee gnostiche dei Rosacroce e la loro guerra alla Chiesa e al Sacrificio di Cristo sulla Croce. Nella 

data del 24 giugno, Solstizio d’Estate, la Massoneria, cioè gli  adoratori del Sole,nascondevano il nome del loro Dio ( Luci- fero   ) sotto quello di un Santo: San Gio- vanni Battista, il cui nome “Giovanni”  è associato a “Giano”, nome sotto il quale i Romani adoravano il sole.

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isteriche». Anche il suo successore, Mons. RatkoPeric, in una sua conferenza, tenuta nel PontificioCollegio di S. Patrizio di Maynoth, presso Dublino,fu dello stesso avviso.Comunque, la Chiesa non ha mai creduto veramentea queste presunte “apparizioni” di Medjugorje, e isuoi dubbi sono ancora presenti, anche perché è cer-to che Medjugorje sia una emanazione diretta del

Movimento Carismatico1

che ha infestato anche laChiesa cattolica di errori del Pentecostismo prote-stante, avviatosi, in America-USA, nel 1990.Anche per questo, si creò una seconda Commissio-ne di studi. Fece subito testo la “Dichiarazione diZara” dell’11 aprile 1991, nella quale i Vescovi dichia-rarono che: «in base alle investigazioni finora con-dotte, non era possibile affermare che si trattassedi apparizioni di rivelazioni soprannaturali»; e laSanta Sede riteneva necessario un altro approfondi-mento su tre punti:

1) il comportamento dei Francescani;

2)la quantità e il tenore dei possibili messaggi at-tribuiti alla Madonna;

3) la personalità e i comportamenti dei cosidetti“veggenti”.

***

Ora, dopo queste prime necessarieconsiderazioni che abbiamo fatto,credo necessario accennare ad al-cuni aspetti, da valutare attenta-mente nel giudizio che si potrà daresu questo fantomatico paese diMedjugorje.Inizio, innanzitutto, con quella gran-de “paura” che i presunti veggentiebbero fin dalle prime “apparizio-ni”. Lo afferma anche il mariologoPadre René Laurentin, quandoscrisse che la Vicka Pavlovic: «Sicavò le scarpe e, a piedi nudi,fuggì via correndo come unapazza»2.Anche Ivan Doragicevic, presodalla paura, scappò via; lo stessofece Ivanka Ivakovic, come pure

Marija Pavlovic. Ma anche la ricerca psicofisiologicadei dottori Andrea Reach e Giorgio Gagliardi, fattatra il 22 aprile e l’11 di dicembre 1998, non ci tranquil-lizzano per niente. Mentre nelle apparizioni di Bernar-dette Soubirous il timore durò pochi minuti, le pauree il malessere nei veggenti di Medjugorje, invece, du-rarono a lungo e furono manifestate da tutte le analisimediche a cui i presunti veggenti furono sottoposti,

più o meno volontariamente. Ivanka rifiutò ogni “test”e anche la “macchina della verità”. Ivan, oltre la fu-ga che fece il primo giorno, confermò lui stesso cheanche quella notte (dopo l’apparizione) fu piena dipaura. Inoltre, il panico e la paura, in tutti i veggenti,furono sempre accompagnati in tutti i giorni in cui eb-bero le presunte apparizioni, in cui i palpiti del lorocuore erano simili a quelli di una persona sotto sforzo.Ivan, per esempio, raggiungeva persino i 135 battitial minuto. Marija aveva le pulsazioni fino a 114 alminuto. Come si vede, tali pulsazioni non corrispon-dono a nessuna delle apparizioni dei veri Santi e San-te dei quali la Chiesa ci permette il culto.A questo aspetto della “paura”, che ebbero i cosidettiveggenti di Medjugorje, possiamo affiancarne anchealtri; ad esempio quelli delle “amnesie” e delle “con-

traddizioni”, che provano se atten-debili o no. Per esempio: i loro“non ricordo”, detti durante gli in-terrogatori, furono più che numero-si. Quelli di Ivan - tutti registrati -furono più di due decine3.Da sapersi: il Vescovo aveva chie-sto il trasferimento di due france-scani: Ivica Vago (che aveval’amante!) e Ivan Orusina. Vago fupoi espulso dall’Ordine dei France-scani e ridotto allo stato laico.4 Tut-tavia, Vicka affermò, per ben 13volte, che era il Vescovo ad averetorto!.. ma nel “Rapporto”, Mons.Zanic continuò a denuciare moltealtre loro contraddizioni e palesi bu-gie!Jakov non fu il solo che ebbe diquesti vuoti di memoria preoccu-panti, ma li ebbero anche Marija,Ivan, Vicka...Oltre alle “paure” e “dimentican-

1 Cfr. René Laurentin; “La vergine appare a Medjugorje?”;Queriniana 1991 pp. 21 e ss.2 I Francescani non erano colti di sorpresa da questi avveni-menti a Medjugorje. Padre Branko, circa due anni prima, ave-va partecipato a un incontro del Movimento di “RinnovamentoCarismatico” in Italia. Quivi, turbato dal male andamento e deldeclino dell’Ordine a Mostar, ebbe a dire, poi, d’aver avuto dueammonimenti - che loro dissero: “profezie”! - dai membri delMovimento, che lo indussero a ritornare nella sua vecchia par-rocchia di Medjugorje. In detta “visione” (?) avrebbe visto co-me una grande folla di gente in continua crescita; e getti“d’ac-qua viva” dove sedeva e una voce che gli diceva: «Vi man-

derò mia Madre, e tutti l’ascolteranno»! Padre Bravo, cheprestava servizio presso la parrocchia in cui stava da anni, du-rante le lezioni di catechismo raccontava sempre anche le due“visioni” da lui avute. Tra coloro che lo ascoltavano c’eranoanche i “sei bambini” che, qualche mese prima, vevano trova-to, in sei luoghi diversi, rosari francescani antichi e di valo-re. Quei sei bambini, pochi mesi dopo, rientrarono ai loro pae-si, trasformandosi, poi, in “veggenti”!3 Cfr. P. Andrea Resch, dott. Giorgio Gagliardi in “I veggenti diMedjugorje: ricerca psicofisiologica”,1998;4 Ibid. Par. 7.

Ivanka Ivankovic.

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ze”, tutti i presunti veggenti cad-dero in molte contraddizioni e ta-lora anche in autentiche menzo-gne, come quando il Vescovo Zanicinterrogando Mirjana, sotto sigillodel giuramento, dopo aver dettoche andavano a prendere i loromontoni, finì col confessare: «Per-

donatemi! Uscivamo per andarea fumare»5!Anche il padre Nikola Bulat, mem-bro della prima Commissione, hadepositato le illogicità e le men-zogne nel “diario” di Vicka.Quando il 1° gennaio 1982, i pre-sunti veggenti andarono dal Vesco-vo, padre Brelat raccontò: «Vicka,che si mise a parlare nervosa-mente perché mentiva, disse:“Nostra Signora ci manda a direche siete troppo duro coi France-

scani”»6

!A questo punto, è naturale doman-darsi se è stata veramente la Ma-donna ad apparire a quei “veggen-ti”, o no! Per farcene un’idea chiara,vediamo qualche “fatto” in concre-to:Il 1° marzo 1984, la “Gospa” pro-mette che ogni giovedì darà a lo-ro un “messaggio”; ma questonon avvenne nè allora nè in altrevolte che pure aveva promesso du-rante le 35.000 e più “apparizioni”(!!!).Un altro “fatto” è ancora più incre-dibile; si tratta di quando la “Go-spa” manifestò a loro di voler esse-re “toccata”, quasi fosse bisogno-sa di affetto umano!.. E questo lodisse Marija a padre Resch nel19987.Ma allora, la “Tota pulchra”, l’Im-macolata, “Colei che non conob-be uomo”, l’“Hortus conclusus”,il “Tempio dell’Altissimo”, perconservare l’“Agnello Immacola-to”, “Colei che, in vita non sfioròneppure San Giuseppe”, il custode della sua Vergi-nità, e, oggi, Assunta in Cielo, a Medjugorje avrebbevoluto delle affezioni umane e persino di essereanche “toccata”?..

Eppure, Padre Livio Fanzaga, di-rettore di “Radio Maria”, ha tentatodi mascherare questo invito della“Gospa” parlando di un inspiega-bile “amore materno”, fino ad arri-vare a scusare quei teatranti ra-gazzi di Medjugorje anche per gliabbracci e i baci che la “Gospa”

avrebbe già dato e darebbe loro,anche adesso, nelle loro feste dicompleanno e di onomastico!..Un’altra “eretica verità”, rivelatadalla stessa “Gospa” di Medju-gorje, sarebbe questa: che, fonda-mentalmente, le religioni sono si-mili. Lo disse Mirjana:«La “Gospa”… ci ha parlato anchedel problema della separazione tragli uomini a motivo delle diverse re-ligioni… Tali separazioni non sonouna cosa buona. La Madonna dis-se: “C’è un solo Dio; sono statigli uomini a creare le divisioni.Non si può credere sinceramenteed essere un cristiano autenticose non si rispettano le altre reli-gioni”»!

Sic et simpliciter? Ma allora, laMadonna di Mirjana è proprioquella della Fede Cattolica? C’èda dubitarne! Certo non è quellache ha fatto vincere i cristiani aLepanto e a Belgrado contro gliislamici! Ora, questo sarebbe met-tere la Chiesa, divinamente fondatada Dio fatto uomo, incarnato e mor-to per noi, sullo stesso piano dellafalse religioni, fondate da uomini!Non possiamo credere, quindi, chequelle apparizioni di Medjugorjesiano vere, quando un’altra delleveggenti, la Ivanka, ebbe a dire an-che lei:«La Madonna ha detto che, fon-damentalmente, le religioni sonosimili, ma che gli uomini hannocreato, a motivo di esse, moltedivisioni e inimicizia tra loro»8.

Ma la Chiesa, così, non sarebbe più missionaria se-condo il precetto di Gesù: «Andate e insegnate atutte le genti»! Si legga la “Mortalium animos” diPio XI, dove il Papa fa a pezzi la frase di Ivanka:

5 Cfr. Mons. Pava Zanic, “Rapporto definitivo”, 1990. TaleRapporto fu spedito a tutti i Vescovi del mondo, par E.6 Ibid. Resch, op. cit., p. 38

7 Ibid. Resch, op. cit., p. 38.8 Cfr. Wajne Vieille, “Medjugorje”, il “Messaggero”, “Messag-gio”, Rusconi, 1992.

Vicka Ivankovic.

Mirjana Dragicevic 

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«… l’Apostolo della carità, S. Gio-vanni, vietò assolutamente ognirelazione di sorta con quanti nonprofessano intera e immacolatala religione di Cristo…. Se vienequalcuno tra voi e non porta que-sta dottrina, non lo ricevete incasa e nemmeno salutatelo!».

Quindi, la “Gospa” di Medjugorjenon sapeva della condanna della“libertà religiosa” condannata, inmolti passi, dal Magistero disempre, elencate dall’“Enchiri-dion Symbolorum”. Ad esempio:l’incipit del Simbolo Atanasianodice: «Chiunque voglia esseresalvato, prima di tutto deve tene-re la Fede cattolica, che, se qual-cuno non la serberà integra e in-violata, questi perirà senza dub-bio, in eterno».9

Anche Gregorio XVI, in “Mirarivos”10 , e Pio X, in “Qui pluri-bus”11 e in “Quanto conficiamurmoerore”, condanna chi credepossa salvarsi in qualsiasireligione12.Pure il Vaticano I, nella “Dei Fi-lius”, ripeterà la stessa condanna,ricordando che chi appartiene vera-mente alla Chiesa deve accettare laRivelazione per salvarsi, mentre chise ne separa, viene condannato.

Ergo, non si è un cristiano auten-tico se non si condanna l’erroredi chi rifiuta Nostro Signore Ge-sù Cristo come Salvatore; ciòche fanno l’Islam e la religioneebraica! Allora, lungi da noi l’ade-sione a tali eresie sull’unione dellereligioni!

***

Fatte queste riflessioni sul piccolo centro agricolo diMedjugorje, definito da alcuni come centro di unamanifestazione divina, e da altri, invece, come ma-nifestazione umana o persino diabolica, comepossiamo spiegarci, ora noi, questo suo enormesviluppo di “capitale” straordinario?..Permettetemi, allora, queste mie altre osservazioni

anche se potrebbero pur dire qual-cosa di allucinante!Quando il Governo Centrale diBelgrado si rese conto che la “Go-spa” di Medjugorje era un puntodi arrivo di una fiumana di turistiche portavano parecchio denaro(più di 500.000 dollari all’anno, e

che crescevano di continuo!) allora,aprì tutte le porte agli stranieriche, coi loro pellegrinaggi, portava-no appunto tanta valuta stranieraforte.Le “apparizioni” di Medjugorje,infatti, promossero un enorme girodi denaro, ben difficile da quantifi-care, tanto è tuttora imponente!Forse, ben pochi sanno che vicinoa Mostar c’è una piccolissimabanca che, fino al 1980, aveva unruolo insignificante nel sistema ban-cario internazionale, e che teneva iconti dell’Ordine Francescano eche, in parte, era anche sua pro-prietà.Ebbene, questa “Hrvatska BankaDD Mostar” teneva, tra le suecomponenti, il meglio dell’universobancario mondiale, i cui protagoni-sti erano: Citibank, DeutscheABN-Amro, Bank Brussels, Lam-bert, Nat West, BCI Skand, En-skilda, CSFB, Bank of Tokio,Cassa di Risparmio, Bayerische,Bank of America.La Citibank funge da corrisponden-te per New York e Londra.Come si vede, sono banche altolo-cate, comprese la “Unicredito Ita-liano S.p.a.” di Genova. Un diri-gente di quel gruppo di società fuanche Franzo Grande Stevens,uno degli “uomini di fiducia” delVaticano.Dalla metà degli anni 1981 ad oggi,quella piccola banca di Mostar fada centro finanziario all’impresa

multi-miliardaria, costruita attorno alle presunte“apparizioni” di Medjugorje. Un mercato?In questi ultimi anni, quell’impresa miliardaria fu rile-vata dal gruppo bancario Zagrebacka. I France-scani però, ne controllano le operazioni di Medju-gorje dalla loro università di Staubenvile. Da sa-persi anche che in molte località dell ’ Indiana

9 Cfr. DZS, 75.10 Ibid, 2730.

11 Ibid, 2785.12 Ibid, 2914-2918.

Ivan Dragicevic.

Marija Pavlovic.

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dell’Ohio e dell’Alabama ci sonomolti “Centri Medjugorje”!Stando così le cose, il Papa Gio-vanni Paolo II come poteva dire aMons. Maurillo: «Medjugorje,Medjugorje!.. sei il cuore spiri-tuale del mondo!». E sono ancoramolti che dicono che il Papa l’abbia

affermato in decine di altre occasio-ni! Comunque, il “si dice” non fastoria; la quale invece, dalla boccadi Mons. Renato Boccardo, Capodel Protocollo del Papa, durante ilviaggio in Croazia, nel 2003, af-fermò che Giovanni Paolo II «nonha mai detto né che sarebbe an-dato a Medjugorje, né ci fu maiuna minima allusione in questosenso»!Ora, in questo nostro articolo suMedjugorje, si potrebbe dire cheanche i “messaggi” della “Gospa”furono e sono altrettante invenzioni. Essendo lanostra Fede un “obsequium rationale”, ossia unservizio razionale a Dio, e un vero culto spirituale(Rom. 12, 1), esso non può mai essere un frutto né difantasia né di allucinazione. Per questo, la Chiesa hadato quel suo giudizio dopo che, in nome suo, 30 trasacerdoti e medici scelti, divisi in tre Commissioni,in più di 30 Sessioni hanno competentemente studia-to e indagato sul caso Medjugorje. Dopo di che, 20Vescovi hanno potuto affermare che:«Non ci risulta alcuna prova che dimostri di potertrattare le presunte “apparizioni” come sopranna-turali»!Dopo questo, credo sia più che sufficiente, per la “ra-tio et fides”, attenersi a quelle definizioni della Chie-

sa che, certo, non inganna!Ma allora, che vuol dire quel se-guire i “veggenti” vaganti per ilmondo, i quali, proprio per questepresunte loro “apparizioni”, si so-no economicamente così ben si-stemati?

***A completare i criteri che molti han-no di Medjugorje, sarà bene far co-noscere almeno il problema princi-pale che esisteva, allora, nella dio-cesi di Mostar-Duvno.Negli ultimi anni, cioè, si eragiunti fino allo scisma. Otto fran-cescani (e forse più!) furonoespulsi dall’Ordine OFM, e so-spesi a divinis, perché si erano ri-bellati alla Santa Sede e, nonavendo accettato che alcune par-

rocchie da loro amministrate passassero sotto la dio-cesi, occuparono, con la forza, almeno cinque par-rocchie, continuando ad amministrarle e a dirigerleloro, invitando persino un diacono vetero-cattoli-co, che si spacciava per Vescovo, a cresimare cir-ca 800 ragazzi, in tre parrocchie.Che dire, quindi, di tutto questo e dei frutti (marci) diquesta situazione di disubbidienza di quei francescanicolà residenti?.. Quante confessioni senza la dovutalicenza necessaria! Quante assistenze invalide allecelebrazioni dei matrimoni! Quanti Sacramenti nulli!Quante disobbedienze, sacrilegi, irregolarità!..E perché, allora, Roma non si è decisa ancora aprendere una decisione definitiva su questo “nonconstat de supernaturalitate”?..

“Fuori dalla Chiesa non c’è salvezza”sac. dott. Luigi Villa(pp. 85 - Euro 12)

Per richieste, rivolgersi a:Operaie di Maria Immacolata e Editrice CiviltàVia G. Galilei, 121 - 25123 Brescia Tel. e Fax. 030. 37.00.00.3 - C.C.P. n°11193257

Nel “CREDO”, la Chiesa ci fa dire: Una, Santa, Cattolica; quindi, non pos-siamo accettare la pluralità di “chiese”, come ci vorrebbe far credere, og-

gi, l’attuale ecumenismo.Leone XIII, nella sua enciclica “Satis cognitum” parla chiaro: «In verità, Ge-sù Cristo non menziona che una Chiesa che Egli chiama “Sua”: “Edifi-cherò la mia Chiesa”. Qualunque altra, perciò, fuori di questa, non essen-do fondata da Gesù Cristo, non può essere la vera Chiesa di Cristo».Quindi, il detto: «Fuori dalla Chiesa non c’è salvezza”, è verità rivelata diFede divina, affermata nella Sacra Scrittura e nella Tradizione, ed è veritàcattolica perché definita solennemente dalla Chiesa.

N  o v i  t  à 

Jakov Colo.

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I l

t eo l o g o

L’ALTARECAMBIATO IN “MENSA”

Pio XI aveva già scritto nella sua“Mediator Dei” «… Is recto aber-ret itinere qui priscam altri velit“mensae” formam restituere»(… è fuori strada chi vuole restitui-re all’altare l’antica forma di “men-sa”).Ormai si sa che l’altare “versumpopulum” fu introdotto nella Litur-gia dal cardinale Lercaro. Fu un

vero colpo di mano! Mentre da ol-tre un millennio la forma dell’altareaveva la forma di ara sacrificale,dopo il Vaticano II, per opera delcard. Lercaro, fu fatta a forma di“mensa”, nonostante che il Con-cilio Tridentino, nella Sessione delCan. I, avesse colpito con anate-ma chiunque sostenesse che laMessa era una “cena” e non unvero e proprio Sacrificio: «Si quisdixerit, infissa non offerri Deoverum et proprium Sacrificium,

aut quod “offerri” non sit aliudnobis Christum ad Manducan-dum dari, Anatema sit!».Certo, la Costituzione Liturgicanon osò parlare di “Messa-cena”,perché eretica, ma non osò nep-pure accennare a un cambiamen-to “versum populum”.Ci pensò, però, il card. Lercaro,abusivamente, come si vede nel n.6 della sua Circolare del 30 giugno1985, dove scrisse testualmente:

«Con il 7 marzo (1965) c’è stato

un generale movimento (?!) percelebrare “versum populum”».E osò persino dare una suaspiegazione “arbitraria”: «… Siè constatato, infatti, che questaforma (versus populum) è la piùconveniente dal punto di vistapastorale». (!!).Comunque, il Vaticano II aveva deltutto ignorato il problema dell’alta-re “versum populum”; ma dopola messa in uso, Noi lo facciamoresponsabile per non averlo

proibito e neppure accusato,ignorando l’articolo 9 della Instruc-tio “Inter Oecom. Concilii” chediceva: «… Nell’edificio sacro,(l’altare o il Tabernacolo?) sia po-sto in luogo tale da risultare co-me il centro ideale a cui sponta-neamente converga l’attenzionedi tutta l’assemblea».Così, ai due termini “cena dome-nicale” e “Messa”, si è attribuitoil medesimo valore. Ma è un’ere-

sia di fatto di cui il Vaticano II è di-

ventato un complice primario nellasua “generale” Riforma Liturgi-ca, dove non ci si preoccupa piùdel “Sacrificio dell’Altare”, inquanto la Messa è definita “unumidemque” con la “cena eucaristi-ca”!

È per questo, allora, che il Santis-simo, che doveva, prima dellaRiforma, occupare il punto cen-trale del culto, oggi, invece, èbravo chi riesce a trovarlo in un

qualsiasi nascondiglio, in un ango-lo oscuro della Chiesa, in un altroangolo della sacrestia, in un ripo-stiglio, magari entro una cassettadi legno semi-verniciato, magari aldi sopra di scope o in mezzo a se-gature sporche, e via di questopasso!.. certo per assicurare mag-giormente al popolo cristiano l’ab-bondante tesoro di grazia che laSacra Liturgia (di ieri) racchiude-va!!!

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8 “Chiesa viva” *** Marzo 2007 

L’inizio del Concilio ha vi-sto nascere a Roma uncentro d’informazione

per i vescovi e i teologi olandesi, il“DOC” (DOCumentation).Ben presto, allo scopo di impadro-nirsi dell’opinione pubblica, questocentro diffonde bollettini di infor-mazione in tutte le lingue e orga-

nizza conferenze stampa tenutenon solo da esperti o da PadriConciliari, ma anche da teologi eda laici spesso molto aperti a ideeavanzate. A tali conferenze sonopresenti i responsabili di agenziestampa internazionali e informatoridi grandi quotidiani.Gli elaborati dai Padri Conciliarivengono commentati, analizzati,giudicati. Si spiega ai Vescovi inquale senso devono intervenireper non deludere l’“opinione”.

Non sono apparse nella stampa enei testi conciliari espressioni co-me: “Il mondo attende, il mondodesidera…”? Quanti interventisono stati fatti, anche inconscia-mente, sotto simile insegna!Quanti Padri hanno voluto farsiportavoce di questa opinione pub-blica, quanti altri hanno approvatodegli interventi per paura di nonessere in linea col nuovo magiste-ro!..

za di un vero potere parallelo inseno al cattolicesimo, perchéchi detiene l’informazione, tienela pubblica opinione - la quale ècondizionata dall’Informazione -ed è in grado di mettere in scac-co il Magistero e di imporgli leproprie vedute» (“Carrefour”, 9ottobre 1968).

La rivista “Permanences” (n. 52,agosto 1968), analizzando le infor-mazioni date dalla rivista inglese“Approches” del gennaio 1968,giudica che l’“I.DOC” «è un’orga-nizzazione internazionale cheha il quartier generale a Roma eche estende le sue reti nel mon-do intero. Essa è indipendenteda ogni religione e istituzionepolitica».Questo organismo ha la funzionedi “laboratorio” che raccoglie e

distribuisce la documentazionesulle conseguenze e lo spirito delVaticano II. Non agisce a livello di-vulgativo, quanto piuttosto su spe-cialisti incaricati di prendere in ma-no l’opinione.Tra gli abbonati di “I.DOC”, ci so-no Vescovi, professionisti di teolo-gia, seminaristi, direttori di giornali.E. Delamare scrive: «L’“I.DOC”dà le sue consegne, impone i suoitempi di propaganda, vola al soc-

IL PROGRESSISMOPOSTCONCILIARE

– CAPOLAVORO DELLA STRATEGIA RUSSA –di A. Z.

Qualche Vescovo ha potuto affer-mare: «Fin dai primi giorni, il

Concilio è stato investito daiprogressisti».A Concilio concluso, questi infor-matori religiosi vollero mantenerele relazioni stabilite nel periodoconciliare. Terminato il Vaticano II,si parlava già di preparare il Vati-cano III. E il “DOC” è diventatol’“I.DOC” (Information-DOCumen-tation sur l’Eglise Conciliare).Un osservatore attento, L. Salle-ron, constata: «Siamo in presen-

Veduta del Concilio Vaticano II.

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“Chiesa viva” *** Marzo 2007  9

corso dei suoi teologi e dei suoisacerdoti quando questi oltrepas-sano i limiti. Quando un Vescovoosa levarsi contro uno dei suoiobiettivi, come capitò al card.Spellman nell’affare del Vietnam,diventa la vittima di un vero assas-sinio morale nella stampa del

mondo intero» (“Rivarol” 26 set-tembre 1968).Nel suo studio su l’“I.DOC”, la rivi-sta inglese “Approches” non esi-ta ad affermare: «Non è esagera-to dire che la sezione britannicadell’“I.DOC” è composta intera-mente di “progressisti”, e che ilgruppo è controllato all’internoda un nucleo marxista, essostesso condotto da uno dei capicomunisti tra i più esperti inGran Bretagna».

Effettivamente, nello stato maggio-re della sezione inglesedell’“I.DOC”, occupaun posto di primo pianoJack Dunman, unapersonalità in vista delPartito Comunista ilcui influsso è cresciutocon la sua elezione adeputato. In Inghilterra,è lo specialista del dia-logo tra comunisti e icristiani. Fa parte di

un’èquipe comunista diquindici ecumenistiche dialogano coi cri-stiani sotto gli auspicidel periodico comuni-sta “Marxism Today”e della branca interna-zionale del Consigliodelle Chiese di GranBretagna, il cui segre-tario è il R. P. Oestrei-cher che, guarda caso, è membrodella sezione inglese dell’“I.DOC”.

Ma il Dunman gode anche l’ap-poggio del gruppo “Slant”, chepure fa parte dello stato maggioredell’“I.DOC” in Inghilterra. Questomovimento, sostenuto dallaSheed & Ward (editrice assai im-portante, il cui direttore N. Middle-ton è membro del Comitato Inter-nazionale dell’“I.DOC”), anima la“Nuova Chiesa di Sinistra”.A sua volta, lo “Slant” è collega-to strettamente all’organizzazio-

ne comunista “Pax”, e ha il com-pito di «elaborare una sottostruttu-ra intellettuale del socialismo radi-cale, rivoluzionario e “cristiano”che, in opposizione completaall’insegnamento della Chiesa,porta avanti una campagna in fa-vore di un unico fronte unito di

cristiani e comunisti per liquida-re nel mondo intero il capitali-smo, ossia l’intera società con-traria al comunismo».Anche in Francia, i responsabilipiù influenti dell’“I.DOC” sono icampioni del dialogo coi comu-nisti e hanno contatti col movi-mento comunista “Pax”, e col lo-ro grande influsso nella stampasono responsabili della diffusionedi tutte le tendenze postconciliaricondannate da Roma.

È in questo giro di amici che P.

Chenu, uno dei consiglieri più in-fluenti della rivista “Concilium”

(una delle riviste collegateall’“I.DOC”), membro del Comita-to della Rivista comunista “Poli-tique” e in stretta relazione con la“Pax”, scrive su un organo distampa controllato dai comunisti:«La grande analisi di Marx si arric-chisce di una corrente di pensieroper oggi e domani. Il Concilio vaconsiderato come una tappa nuo-va nella vita della Chiesa. Dopo unperiodo in cui il problema del dia-

logo è stato bloccato, noi osservia-mo attualmente il fenomeno del“dialogo sul dialogo”, fenomenoche svuota il problema della so-stanza. Ma almeno noi ne siamocoscienti, in Francia e in Italia, e ciproponiamo di porre termine aquesto maneggio. Potrà servirci

allo scopo un giornale che io pen-so di pubblicare, basato sulprincìpio di una parità tra cri-stiani (e non solo cattolici) e co-munisti. La redazione compren-derebbe in particolare Garaudy, iPastori Cazalis e Ascaris, insie-me con me».Tra i membri di “Politique” c’è an-che P. Blanquart, che al congres-so dell’Avana afferma: «Malgradole divergenze esistenti tra il cristia-nesimo e il marxismo sull’interpre-

tazione dell’uomo e del mondo, è ilmarxismo che offrel’analisi scientifica piùesatta della realtà im-perialistica e gli stimolipiù efficaci per l’azionerivoluzionaria dellemasse».Egli addita quale esem-pio più convincentedell’azione rivoluziona-ria cristiana il prete ri-voluzionario Camillo

Torres (agosto 1967).Questo gemellaggio cri-stiano-marxista prendecorpo in una costella-zione di riviste che as-sumono coralmentel’idea del dialogo coicomunisti e attizzano ilclima degli anni caldidella egemonia cultura-le marxista.

Non si trattava tanto di promuove-re “una rivoluzione tra gli altri,

ma all’interno della Chiesa” (P.Maillard), “mettendo in discus-sione il cristianesimo nelle sueforme di pensiero, di espressio-ne e di azione”, e coinvolgendotutte le classi nel processo rivolu-zionario, anche armato, per la co-struzione del Regno di Dio.Il 26 aprile 1969, “La Croix” an-nunzia la nascita di “Concentra-tion”, un nuovo gruppo di preti elaici che criticano aspramente l’au-

Il Palazzo del Cremlino.

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10 “Chiesa viva” *** Marzo 2007 

torità e le istituzioni ecclesiastichecon l’accusa di non adeguarsi alleesigenze della nuova epoca e si fapaladino della rivoluzione perma-nente all’interno della Chiesa. Tut-to viene rimesso in discussione: li-turgia, vita parrocchiale, lo stessomodo di essere cristiani oggi.

Altre iniziative si aggreganosotto l’egida dell’“I.DOC” (Tru-st Hourdin, La Bonne Presse,Editions du Centurion), vienediffuso il Catechismo Olande-se; il card. Gut accusa le pe-santi manipolazioni della litur-gia, nella quale i preti “fannoquello che loro pare” (Doc.Cath. 16 novembre 1969), siparla di “Para-Concilio”, os-sia di un concilio riveduto ecorretto da teologi giornalisti

(Laurentin, in “Le Figaro”;Fresquet, in “Le Monde”,ecc..).L’influsso di questi gruppi dipressione ideologica si esten-de in Italia, Spagna, Americae naturalmente in tutta l’Euro-pa. Anche la Radio Vaticanaha una sua rappresentanza alConsiglio internazionaledell’“I.DOC”, e L. Salleroncommenta: «Che avviene alla Ra-dio Vaticana? Da qualche tempo

questa voce sembra aver presoun’autonomia completa nei con-

fronti del Papa. Velata da gran-de prudenza, vi si fa una politicaprogressista» (C.I.C.E.S. 7 gen-naio 1970).Il ventennio che segue queste vi-cende è noto. Il progressismo im-perversa in tutta la Chiesa, pene-

tra nei seminari, investe le univer-sità, editrici cattoliche, istituti reli-

giosi, centri culturali. Snerva inse-gnamento e liturgie, alimenta con-

testazioni al Magistero, ribellionialla Humanae Vitae, crisi impres-sionante tra il clero, tendenze se-paratiste delle Conferenze Episco-pali. Diffonde nella Chiesa quel cli-ma di confusione e di insicurezzache perdura fino ad oggi provo-

cando il disimpegno nella pra-

tica cristiana, la crisi delle vo-cazioni, la dispersione nellesètte.Quale istituzione cattolica,quale editrice, quale rivista haresistito a questa ondata diprogressismo disgregatore?Quanti teologi, biblisti, pubbli-cisti cattolici escono immunidalla sudditanza agli influssiultramondani?Frugando nelle proprie ta-sche, quelle trenta monete

con le quali Cristo in questopost-concilio è stato vendutoal nebuloso laicismo marxistae massonico si fanno roventi.Un cristianesimo di mezze ve-rità, in cui molti si danno dafare a segare il ramo su cuisono seduti, non è più respi-rabile. È bene che la consa-pevolezza del tradimento af-fiori nelle coscienze di molti, e

riporti soprattutto i responsabili alsenso di dignità e di libertà di spiri-

to che distingue i veri ricercatoridella verità.

La donna nell’Islamsac. dott. Luigi Villa(pp. 78 - Euro 8)

Per richieste, rivolgersi a:Operaie di Maria Immacolata e Editrice CiviltàVia G. Galilei, 121 - 25123 Brescia Tel. e Fax. 030. 37.00.00.3 - C.C.P. n°11193257

Il tema “donna” dovrebbe essere ben più vasto di come l’ho trattato. Ma que-sto mio breve studio vuol essere solo uno schizzo di un affresco islamico do-ve nascere donna è come una maledizione. Così ha scritto una di loro: «Lag-

giù, una donna non ha vita. Le ragazze vengono picchiate, maltrattate,strangolate, bruciate, uccise. E questo è all’ordine del giorno. È così cheda noi le donne crescono. Se ti riempiono di botte, è normale. Se ti dan-no fuoco, è normale. Se ti strangolano, è normale. Persino le pecore val-gono più delle donne»!Leggete qui e meditate e pregate, chiedendo al Signore: «Ma fino a quandosarà così per queste tue povere creature schiave dell’Islam?».

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“Chiesa viva” *** Marzo 2007  11

PASSI SCELTIDEL MAGISTERO PONTIFICIO

“RADIOMESSAGGIO NATALIZIO 1944”

2°- Lo Stato democratico, sia esso monarchico o repubblicano,come qualsiasi altra forma di governo deve essere investito delpotere di comando con un’autorità vera ed effettiva. Lo stesso or-dine assoluto degli Esseri e dei Fini, che mostra l’Uomo comepersona autonoma, vale a dire soggetto di doveri e di diritti invio-labili, radice e termine della sua vita sociale, abbraccia anche loStato come Società necessaria rivestita d’autorità, senza la qualenon potrebbe né esistere né vivere (…).Stabiliti su questa medesima base, la persona, lo Stato, il Pubbli-co Potere, con i rispettivi diritti, sono stretti e connessi in tal modoche o stanno o rovinano insieme. E poiché quell’ordine assolu-to, alla luce della sana ragione, e segnatamente della Fede Cri-stiana, non può avere altra origine che in un Dio personale,nostro Creatore, consegue che la dignità dell’Uomo è la di-

gnità dell’immagine di Dio, la dignità dello Stato è la dignitàdella Comunità Morale voluta da Dio, la dignità dell’AutoritàPolitica è la dignità della sua partecipazione all’autorità diDio.Nessuna forma di Stato può non tenere conto di questa intima eindissolubile connessione: meno di ogni altra la democrazia. Per-tanto, se chi ha il Pubblico Potere non la vede, o più o meno latrascura, scuote nelle sue basi la sua propria autorità. Parimente,se egli non terrà abbastanza in conto questa relazione, e non ve-drà nella sua carica la missione di attuare l’ordine voluto da DIO,sorgerà il pericolo che l’egoismo del dominio o degli interessi pre-valga sulle esigenze essenziali della Morale Politica e Sociale, eche le vane apparenze di una democrazia di pura forma servanospesso come di maschera a quanto vi è in realtà di meno demo-cratico. (…).Una sana democrazia, fondata sugli immutabili princìpi della Leg-ge Naturale e delle Verità Rivelate, sarà risolutamente contrariaa quella corruzione che attribuisce alla Legislazione dello Statoun potere senza freni né limiti, e che fa anche di un regime demo-cratico, nonostante le contrarie ma vane apparenze, un puro esemplice sistema di assolutismo. L’assolutismo di Stato consi-ste nell’erroneo principio che l’autorità dello Stato è illimita-ta, e che di fronte ad essa – anche quando dà libero corso allemire dispotiche, oltrepassando i confini del bene e del male –nonè ammesso alcun appello ad una Legge Superiore e moral-mente obbligante.

Occhi  su l la Pol i t ica

TOTUS MUNDUS

POSITUS EST IN M ALI GNO

Il mondo è nelle mani del Maligno!Così sta scritto, e non l’ho scritto io!Ed ogni dì che passa più m’indigno,Vedendolo “guidato” dal giudìo,

E dal massone, “affabile e benigno”,Strumento del Sinedrio, che ha per “dio”Il Vitulo d’Aronne, ossia lo scrignoDell’oro e dell’argento, a parer mio!

Il mondo è nelle mani del Demonio -Non quello con le corna, il Bafometto -Ma del Vitello d’oro maledetto,

Col quale i farisei fan mercimonio -Di quel che dico Cristo è testimonio -

Come sa bene Papa Benedetto!

Prof. Arturo Sardini

CHIOSA

Chi non vede che stiamo per finireSchiavi dei frammassoni e dei giudei,È un imbecille, mi permetto dire,Ovverosia del branco dei babbei!

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12 “Chiesa viva” *** Marzo 2007 

Documenta-Facta

«Il Ministro della Giustizia Clemente Mastella ha

lanciato un appello affinché il negazionismo dellaShoah diventi reato in tutti i Paesi dell’Unione Euro-pea.A Dresda, per il Consiglio dei Ministri della Giustizia edegli Affari Interni europei, a pochi giorni dalle comme-morazioni per l’Olocausto, che si tengono il 27 gen-naio, il Guardiasigilli, incontrando la sua omologa Bri-gitte Zypries, ha sottolineato l’importanza di una ini-ziativa comune in questa direzione.Il Ministro della Giustizia rileva che si tratta di una in-versione di rotta evidente rispetto alla posizione assun-ta nel 2003 dal precedente Governo italiano.Riteniamo ci sia da riflettere attentamente su una talescelta, anche rimanesse solo a livello di proposta.

Ricordiamo che ad ottobre 2004, il Presidente del Par-lamento Europeo, Josep Borell, condannò le propostenegazioniste – giudicate naziste – del delegato genera-le del Fronte Nazionale Francese di Jean Marie LePen, Bruno Gollnisch, eletto deputato europeo, ilquale aveva dichiarato che «gli storici non sonod’accordo» su certi aspetti del genocidio degli ebreidai nazisti: vi sono molti campi di concentramento…dove alcuni storici ufficiali dicono che non vi erano ca-mere a gas.A gennaio 2005, il Parlamento europeo condannavaogni forma di antisemitismo e invitava insistentementeil Consiglio europeo e la Commissione non ché i Go-verni degli Stati membri ai vari livelli locali, regionali e

nazionali, a fare il necessario per coordinare le loroazioni volte a combattere il razzismo, la xenofobia el’anitsemitismo, anche con la promozione di iniziativetra la società civile.A nostro giudizio, queste condanne e le loro azioni po-sitive proposte (e realizzate in tutta Europa), così comeil continuo ricordo e la testimonianza - dal vivo o con li-bri ed articoli - hanno un immenso valore, simbolico ededucativo.Vietare la negazione per legge sarebbe come direche non è possibile dimostrare il fatto storico.

È molto grave, inoltre, aprire la porta in Europa alla

sanzione alle idee, che potrebbe accreditare domanile scelte speculari, come quella della Turchia, chesanziona, con il carcere, chi afferma l’esistenzastorica del genocidio armeno.Infatti, se non sono le prove a stabilire la verità storica,ma le leggi, qualsiasi invenzione potrebbe divenire ve-rità storica e, viceversa, qualsiasi fatto accertato po-trebbe essere negato per legge.Inoltre, notiamo che scegliere di sanzionare l’Olocau-sto e non - poniamo - la negazione del genocidio ar-meno o della carestia ucraina - non si giustifica senon con il fatto mediatico della concomitanza con lagiornata della memoria, ma apparirebbe come volerstimolare quella disuguaglianza che, invece, con il

gesto si vorrebbe combattere e la cui teorizzazionefu all’origine della tremenda tragedia dell’Olocau-sto». (Rita Guma, presidente nazionale,www.osservatoriosullale-galità.org).

PUNIRE IL NEGAZIONISMO? RAGIONEVOLI OBIEZIONI

Lettera di un lettore, presentata dal dott. Maurizio Blondet

Il muro israeliano a ridosso di una chiesa.

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“Chiesa viva” *** Marzo 2007  13

«I coloni israeliani che abitano a Hebron trattano ipalestinesi come gli antisemiti negli anni ’30 tratta-vano noi ebrei». Lo ha detto Yosef Lapid, il presiden-te del Sacrario dell’Olocausto “Yad Vashem”, ex Mi-nistro della Giustizia e lui stesso un sopravvissuto deilager.1Il commento di Lapid è stato provocato da un serviziodi una TV israeliana dove si vedeva una donna ebreadi Hebron che assaliva una passante palestinese,strappandole il velo e sibilandole “puttana”, e bambiniebrei, con la loro kippà, che tiravano pietre contro lecase palestinesi.Sono fatti quotidiani ad He-bron.

In questa città dove vivono150 mila palestinesi, si sonoinsediati 400 coloni ebrei(per lo più americani e Lu-bavitcher) che si sono as-serragliati dietro alte mura-glie, circolano armati e sonoprotetti da una pesante pre-senza militare.Questi individui si fanno unvanto di insultare i palestine-si che passano, tirare pietree sputar loro addosso. Spes-so minacciano e colpiscono i

bambini che vanno a scuola,sicché volontari (ancheebrei) devono accompagna-re i piccoli per cercare di di-fenderli.I fanatici fanno tutto questoin piena impunità.Sono estremamente pericolosi: da questo insedia-mento veniva Baruch Goldstein, che nel 1992, am-mazzò una trentina di palestinesi in preghiera, mitra-gliandoli.Alcune riprese di questi fatti, in diretta della TV israelia-na, hanno suscitato qualche protesta. Quella di Lapid,al giornale Maariv, è stata la più esplicita.

«Quello che rendeva la nostra vita amara nella diaspo-ra non sono stati i crematori o i pogrom. Prima checominciassero ad ammazzarci - ha detto - erano le an-gherie, le intimidazioni, gli sputi e gli insulti. Io avevo pau-ra di andare a scuola perché dei piccoli antisemiti si ap-

postavano sulla nostra strada e ci picchiavano. Un bam-bino palestinese ad Hebron, in che cosa è diverso?».A proposito di quei coloni (illegali), Lapid ha aggiunto:«Noi cittadini ebrei di Israele, al massimo, li minaccia-mo col ditino. Io stesso, da Ministro della Giustizia, hotollerato questi comportamenti, in silenzio».Gli altri responsabili del Sacrario di Yad Vashem si so-no affrettati a prendere le distanze da Lapid. «Non haparlato a nome di Yad Vashem, ma in qualità di priva-to», ha detto dal canto suo il portavoce dei coloni diHebron, perché «Ci ha paragonato ai nazisti».

Lapid (che in Italia sarebbeincriminato in base alla“Legge Mastella”) ha dovu-

to difendersi dicendo chenon intendeva paragonare lemolestie ai palestinesiall’Olocausto.«L’immagine di Israele haraggiunto il livello più bas-so», si lagna SeverPlocker, commentatoredell’agenzia israeliana Ynet-News, nel suo reportage dalForum di Davos2 «Dalle éli-tes del mondo, Israele non èpiù guardato come una su-perpotenza dell’hi-tech, e

nemmeno come un brutaleoccupante. E visto come unpaese in declino e disfunzio-nale il cui Presidente è ac-cusato di violenza carna-le3, (il Primo Ministro sta

per essere interrogato per malversazioni; il Ministrodelle Finanze sarà cacciato per uno scandalo ri-guardante organizzazioni non-profit, il cui Capodell’Esercito si è dimesso per fallimenti nella guer-ra, e sarà presto seguito dal Ministro della Difesa).Plocker racconta di essersi sentito sussurrare «da no-stri amici di sempre, abitués delle Conferenze di Da-vos: “Che cosa succede a voi israeliani? Come sie-

te arrivati a questo punto? Siete un Paese di vio-lentatori e di corrotti?”».È molto sgradevole essere un israeliano a Davos 2007,conclude, «ma ce lo meritiamo».Sicuramente un antisemita, punibile a forza di legge!

ANTISEMITI DA DENUNCIARE CON SDEGNO

del dott. Maurizio Blondet

1 “Israeli holocaust official likens jewish settlers to Nazis”, Reuter,25 gennaio 2007.2 Stever Plocker, “Israel’s image hits nadir” Ynetnews, 24.1. 2007.3 L’ovvia allusione è al viscido e lubrico presidente Kastav, accusa-to da ben tre popputissime segretarie di aver allungato le mani, e

non solo. Fiamma Nirestein, in un articolo dei suoi, lo ha difeso so-stenendo che quello, in fondo, è stato il modo di fare della vecchiaguardia sionista: i rudi capi guerrieri della prima generazione si ri-posavano così, abbrancando le donne e facendosele. Questo ènegazionismo: ma filo-semita, dunque positivo. Imparate!

Donna palestinese insultata da giovani ebrei.

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14 “Chiesa viva” *** Marzo 2007 

NON È ORADI

SVEGLIARSI?della dott.ssa Maria Pia Mancini

G ioiscano i democratici si-nistroidi: proprio nel perio-do natal izio sul si to

www.pubblica.istruzione.it, fra lenovità di Dicembre 2006, c’è un’impor-tante iniziativa per le scuole: il Pro-gramma “Bibbia Educational”, ovve-ro scuola del dialogo. La nota, testual-mente, recita: “Bibbia Educational”,per ora parte in sessanta scuole italia-ne come strumento interattivo chepermetterà ai ragazzi di differenti reli-gioni di conoscersi meglio attraversopercorsi didattici multidisciplinari e in-terreligiosi tra Cristianesimo, Ebrai-smo e Islamismo. La scuola diventasede privilegiata per promuovereun’educazione improntata al dialogo eall’incontro tra culture e religioni diver-se.L’iniziativa è stata presentata al Mini-stero della Pubblica Istruzione dal Mi-nistro Fioroni, insieme al CardinalePaul Poupard, Presidente del Ponti-ficio Consiglio della Cultura, a Ric-

cardo Di Segni, Rabbino Capo di Ro-ma, e a Osama Al Sghir, Presidente deigiovani musulmani in Italia.«“Bibbia Educational” è stato elaboratoda un comitato di esperti biblisti: è com-posta da 13 cd-rom e da 13 dvd con unampio apparato di testi della Bibbia e delCorano che raccontano le storie di perso-naggi paradigmatici della Bibbia, comeAbramo, Giacobbe, Mosè».L’escamotage per introdurre Corano edEbraismo nelle nostre scuole, per la defi-

nitiva scristianizzazione dei nostri figli, èstato dunque finalmente trovato!Tralasciati i pareri del Ministro, del Rab-bino e del Musulmano che non avrebbe-ro potuto essere diversi, è utile soffermar-si sulla posizione del Card. Poupard, che

dovrebbe difendere, fino al sangue,sia la Fede cattolica sia la formazionedelle nuove generazioni da ogni formad’inquinamento dottrinale.Egli, infatti, afferma:«Il progetto “Bibbia Educational” èuna proposta didattica suggestiva,un investimento per il futuro dellanazione, per il dialogo necessariotra culture e religioni. In questo mo-mento così delicato della nostrastoria, tutti abbiamo la stessa sen-sibilità: solo con un sottofondo divalori comuni, le religioni possonoconvivere fecondamente e sincera-mente (…)» (chi deve essere fecon-dato e da chi? N.d.a.).

Altra notevole trovata, sempre in am-bito didattico, è la promozione del film“Nativity” da parte delle autorità sco-lastiche, retribuite anche con il denarodei cattolici, che diffondono tra gli in-segnanti la nota di Agiscuola che of-fre agli alunni la visione del film ad un

prezzo pari alla metà del costo norma-le del biglietto.Si eliminano Crocifisso e presepi pernon turbare gli appartenenti ad altreconfessioni, ma si provvede a deviarei nostri giovani con le eresie, con l’ob-bligo dello studio del Corano edell’Ebraismo, per decisione non solodella classe dirigente, orgogliosa di pro-fessarsi laica, ma che non esita, quandole convenga, ad entrare in faccende reli-giose, bensì anche della Gerarchia Vati-

La “Porta della Pace” della Basilica della Natività a Betlemme.

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“Chiesa viva” *** Marzo 2007  15

cana che ritiene addirittura fecondo l’in-segnamento di un’accozzaglia di principimulticonfessionali e “poco preoccupan-te” il film Nativity che attenta al dogmadell’Immacolata Concezione, facendo-La partorire con le doglie: è un modo co-me un altro per attaccare il Peccato ori-ginale!Gioiscano gli atei faziosi e irriducibili:

tra non molto i gay, anche in Italia, po-tranno adottare figli e vedere legalizzatele loro pulsioni, finora motivo di vergogna.Gioiscano i disabili, gli anziani, gli am-malati inguaribili: non è lontana la leggesull’eutanasia liberatoria, che gli uomini“giusti” della Repubblica auspicano,mentre si danno da fare per difendereaborto e divorzio, con rabbioso anti-clericalismo e falso umanitarismo.Gioiscano fedeli e clero giacobini:la morale e il Cattolicesimo si sonodissolti nel nulla, complice la classedocente, colta e democratica, che fe-

steggia Halloween, ma si vergognadelle proprie radici cristiane; ma èda condannare, visto che si celebrano“messe Halloween” nelle Chiesecattoliche?Gioiscano certa Gerarchia Vatica-na, progressista e secolarizzata,per gli amari frutti del perniciosoVaticano II e del suo nefasto ecu-menismo: la S. Messa è divenuta al-legro convivio di assemblee pagane;le Chiese sono sale per informi am-mucchiate multireligiose, dove ciascu-no prega il proprio dio; i movimenti ec-clesiali, gestiti da laici conniventi,esercitano una sorta di sacerdozioeretico, riscuotendo ampi consensidal “popolo di Dio” e dai Pastori,ormai membri onorari della chiesa glo-bale; le donne ministre, somministra-no la Santa Comunione dentro e fuorii luoghi di culto, non di rado portandonostro Signore, in tasca, agli ammala-ti; il clero, corrotto e pedofilo, anzi-ché essere scomunicato e ridotto allostato laicale per l’alto tradimento diCristo e del Suo Corpo Mistico, è tra-sferito a rovinare altre parrocchie ediocesi, o promosso; il culto e le sta-tue dei Santi sono quasi del tutto spariti,perché “roba di altri tempi”, sintomaticidi una fede naturale, poco adulta, e per-ché invisi ai luterani ed ai giudei; laSS.ma Madre di Dio è divenuta per tuttisemplicemente “Maria”, e lo SpiritoSanto è ormai lo Spirito (di chi?); i Ta-bernacoli sono decentrati o nascosti;orribili mense di altrettanto orribili templimassonici hanno fatto dimenticare gliAltari che ricordano troppo il Calvario,pietra d’intralcio alla sinarchia; la Confes-

sione è disertata: tuttalpiù viene impartitaun’assoluzione generale dai Presidenti diturno; gli Ordini Religiosi, fedeli al Van-gelo e alla Tradizione, sono continua-mente oggetto di vessazioni ricattato-rie e di persecuzioni da parte dellestesse Autorità Ecclesiali (l’ultimo,sconvolgente episodio, per altro emble-matico del nuovo clima che si respira, è

quello riguardante l’Istituto delle “Figliedel Cuore di Gesù”, la cui casa di Romaè stata chiusa e le Suore trasferite, pro-babilmente perché troppo contemplativee poco allineate con i dettati ecumenici; iterreni, vicini al Santuario di Loreto,sono stati affittati dal Vaticanoall‘IKEA (Repubblica del 4/12/2006); a

Saint Pierre, in Francia, è stata ultimatala chiesa progettata da Le Corbusier chericorda, nella forma, un cassonetto dellaspazzatura).Con simile disastro ben si armonizzano ilatrati inverecondi dei vescovi francesicontro il “Motu proprio” del Santo Pa-dre sulla liberalizzazione della S. Mes-sa Tridentina ovvero del Messale di S.Pio V, vietati entrambi da Paolo VI per-ché di danno alle pastorali dettate dal Va-ticano II.

Al clero modernista ed ai suoi seguacisenza fede, nonché al loro infernale ispi-ratore non può che dare fastidio il SS.moSacrificio del Redentore, così come èsgradito al giudaismo ed al protestantesi-mo: molto, molto meglio l’impersonale, di-plomatica cena!Cosa farà e dove fuggirà questa immen-sa moltitudine di apostati, quando ap-

parirà in cielo il Segno del Figlio dell’uo-mo, ossia quella Croce vilmente svendu-ta per trenta denari?Quale giustificazione sarà data della dif-fusa empietà che ha ridotto l’umanità al disotto dello stato animale: il dialogo ol’intercultura, le pastorali comunitarieo la pace, le preghiere interreligiose o

il buonismo ecumenista, la sinar-chia religiosa o il villaggio globale?Chi, dinanzi, a Dio, avrà il coraggio diaffermare di aver operato a gloria delpresunto, unico Spirito presente inogni credenza e superstizione?

Quale motivazione sarà data, all’Altis-simo, delle persecuzione del dileggio,del disprezzo, dell’emarginazionesubìti dai pochi, veri Sacerdoti Cattoli-ci, conformi a Cristo e al Vangelo eperciò martiri del progressismo deva-statore?È impossibile, a livello umano, trovareun antidoto al tossico dell’ideologiacontemporanea che ha permeato disé ogni aspetto dell’esistenza: soloDio può porvi rimedio, ormai!Non meravigliamoci troppo dei casieclatanti denunciati dalla croce crona-ca quotidiana: gli assassini di Erbanon sono più crudeli di tanti che nonusano i coltelli, ma armi psicologica-mente più sottili, che procurano, digiorno in giorno, una morte lenta e di-sperata, a causa della privazione siadei beni spirituali sia di quelli materiali.Affinché ci si renda conto dell’umiltàe dell’obbedienza dei nostri Pastorigiova sapere che il Card. FrancisArinze, Prefetto della Congregazionedel Culto, il 17 Ottobre 2006, su indi-rizzo del Papa, ha inviato a tutte leConferenze Episcopali del mondouna lettera con cui comunicava la

sostituzione della formula “per molti”alla formula “per tutti”, durante la con-sacrazione del vino nel Santo Sacrifi-cio della Messa.Né i fedeli né i parroci sono stati informatidell’innovazione. Il che è tutto dire!Appare evidente, infatti, che il cambia-mento contrasta con le menzogne che sivanno affermando circa la salvezza “pertutti”: anche per gli amici della GerarchiaVaticana, non di Cristo, Signore della sto-ria; quindi, è bene tacere.

Il massone Gorel Porciatti scrive: «La Stella a 5 punte, se rovesciata, diventa il simbolo degli istinti immondi; in essa si può inscrive- re  la testa di un becco». Il massone Jules Doinel scrive: «La Stella a 5 punte è Lucife- ro stesso» e, ad ogni punta della Stella, corri- sponde uno dei cinque sensi luciferiani dell’uomo. Cioè, questo è, contemporanea- mente, il simbolo del “Culto del Fallo” e del “Culto di Lucifero” della Massoneria.

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16 “Chiesa viva” *** Marzo 2007 

Il movimento dei “cristianimaggiorenni” voleva unanuova interpretazione biblica,

secondo la maturazione dei tempiche traspare finalmente nell’articolodell’Osservatore Romano, che la“spiega”.Questa dottrina peregrina non può

sorprendere se si considera chel’Osservatore Romano (OR), or-gano ufficioso del Vaticano e, per-ciò, giornale del Papa, ha pubblica-to in prima pagina (3.3.77) nel luo-go destinato ai suoi editoriali, unarticolo di Raniero Cantalamessa(che ha una posizione importantein Vaticano e nella TV italiana) ilquale, inspiegabilmente, non haavuto nel mondo la ripercussionedovuta alla sua estrema gravità.Tra le incredibil i affermazionidell’articolo c’era quella per cui

l’antico criterio di verità obbietti-va (verum est ens) è stato sostitui-to, con l’avvento dello storicismo,dal verum est factum, sostituito, asua volta, col passaggio deIl’Illumini-smo al marxismo e al pensiero tecno-logico moderno, dal verum est fa-ciendum, per cui “la verità che con-ta è cosa fare, cioè, la praxis”. Co-niugando nel tempo passato i verbimenzionati, l’articolista domandava:«Se la Tradizione aveva un suo ruolo

da un Iato, e tradizionalista, dall’al-tro, aggiunge: «Questa - lo si vogliao no ammettere - è la vera, profon-da ragione della crisi della Tradizio-ne nella Chiesa e nella teologia».E, per non lasciar dubbi circa lascelta della Chiesa postconciliare,diceva, un pò avanti, che, «in que-

sta situazione, due sono i pericoli(e le tendenze realmentente in at-to!): Il primo è il rifiuto globale delnuovo principio di verità con Iapraxis, e il conseguente ritorno no-stalgico al concetto di Tradizionecome tradizionalismo. È il caso diMons. Lefebvre, ed è significativoche in lui la componente tradiziona-lista e antiprogressista vada paripasso con la componente anti-marxista». Si noti che il pericolonon sta nel fatto che i cattolici ac-colgano il nuovo principio di verità,

ma che lo rifiutino. D’altronde, es-sendo significativo che il tradizionali-smo di Mons. Lefebvre sia accompa-gnato dal suo antimarxismo, proprioperché lui non accetta il nuovo criteriodi verità, segue che per quanti lo ac-cettano, come è il caso di chi seguel’“ortodossia” postconciliare, non c’èpiù posto per l’antimarxismo», (Lenil-do Tabosa Pessoa, prologo del libro“Mons. Marcel Lefebre: Rebelde ouCatòlico?” del magistrato Ricardo

UNA “NUOVA CHIESA”per un

“NUOVO ORDINE”un Sacerdote

4

quando il primato era della verità -e, indirettamente, del passato - chesenso potrebbe avere ora che que-sto primato sia attribuito allapraxis e quindi al futuro?». E, conuna sincerità e un coraggio che do-vrebbero servire di lezione agli inge-nui o timidi che cercano di ridimensio-nare ogni eccesso “progressista”,

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“Chiesa viva” *** Marzo 2007  17

Henry M. Dip, O Expresso, S. Paulo,1977).Vediamo come avveniva il velato pro-cesso di modifica del concetto di ve-rità:10) È chiaro, dunque, che la SacraTradizione, la Sacra Scrittura e ilMagistero della Chiesa, per sapien-tissima disposizione di Dio, sono tra

loro talmente connessi e congiunti danon potere indipendentemente sussi-stere, e tutti insieme, secondo il pro-prio modo, sotto l’azione di un soloSpirito Santo, contribuiscono efficace-mente alla salvezza delle anime.L’articolo dell’OR cita co-me problema che si tra-scina senza mai esserestato risolto quello di sa-pere se esiste qualcheverità o istituzione vera-mente apostolica chenon si trovi in qualchemodo testimoniata nellaS. Scrittura ma soltantonella Tradizione, doman-dandosi: «Se esiste,qual è tale verità o istitu-zione»? (Domanda, que-sta, a cui mai si può da-re una risposta convin-cente, neanche nel pe-riodo in cui si trattò delledue fonti della Rivelazio-ne). E se no, cosa tra-smette in concreto la

Tradizione? Consideromolto persuasiva la spie-gazione teologica (maavverto che si tratta pro-prio di una spiegazione teologica) chesi fa strada e che il Vaticano II, la-sciando cadere la formula delle duefonti della Rivelazione (DV, 9), ha re-so per lo meno possibile, e che si puòcosì formulare: il primo oggetto del-la Tradizione è l’interpretazionedella stessa Scrittura.La Tradizione, in altre parole, nonsarebbe altro che la Scrittura letta

dalla Chiesa e nella Chiesa, o, se sivuole, è l’interpretazione autentica esempre in progresso della parola diDio, che la Chiesa ha ricevuto dagliApostoli e che continua a svilupparesotto l’azione dello Spirito Santo. Co-me il Magistero essa è perciò in fun-zione e a servizio della Parola di Dio(DV 10) (op. cit.)Non si capisce, però, in questo caso,come la Tradizione orale, che pre-cede cronologicamente quella scritta,

possa leggere quanto non era an-cora scritto. Potrebbe la lettura pre-cedere la scrittura? Tale inversione lo-gica riferita alla Rivelazione significaritenere che l’umano precede il divino.Ecco che, alterando l’ordine cronolo-gico che segue la Rivelazione, cioè,parificando per poi invertire la se-quenza Tradizione-Scrittura-Magi-

stero, direzione caratteristica dellaverità che procede da Dio verso l’uo-mo, si rompe l’ordine gerarchicodell’affidamento della Parola divina esi apre una breccia inimmaginabilenella sua interpretazione.

Il risultato è la pretesa che un Magi-stero moderno possa rileggere laS. Scrittura, e che la sua esegesipossa essere normativa della Tra-dizione apostolica, che è lo stessoregistro di quanto ci fu insegnato dalVerbo divino. Tale inversione nel sen-so teandrico della Parola, rende pos-sibile ogni falsificazione religiosa, chesi dichiarerà comunque «a servizio

della Parola di Dio».Ecco l’inizio del Magistero pastoraleche rilegge pietosamente la Tradi-zione alla luce dei bisogni dei tem-pi. Esso raggiunge oggi il suo climaxripetendo frasi pietose che celano ilsuo veleno e ne aiutano la diffusione.Vediamo il processo seguito.

11) Ispirazione della S. Scrittura.Poiché, dunque, tutto ciò, che gli au-tori ispirati o agiografi asseriscono, è

da ritenersi asserito dallo Spirito San-to, è da ritenersi anche, per conse-guenza, che i libri della Scrittura inse-gnano con certezza, fedelmente esenza errore la verità che Dio, a cau-sa della nostra salvezza, volle fosseconsegnata nelle Sacre Lettere.Anche qui, nello schema preparatoriosulla Rivelazione del Vaticano II, De

Scripturae Inspiratione, Inerrantia etCompositione litteraria (Della ispira-zione della Scrittura, Inerranza ecompilazione letteraria), l’inerranzaassoluta della Scrittura era chiara-mente formulata ed illustrata in ben

due paragrafi: n.12: “Deinerrantia ut consecta-rium inspirationis”(Della inerranza comeconseguenza della ispi-razione); e n.13: “Quo-modo inerrantia dijudi-canda sit” (In che modopossa ravvisarsi l’iner-ranza).Essi furono subito elimi-nati, poiché non era gra-dita la parola inerranza,considerata affermazionein negativo.Vi fu allora una nuovaversione, preparata dallaCommissione mista e in-viata ai Padri nell’apriledel 1963: Quae Scriptu-ra, ex apostolica fide

“divinitus inspirata”: laquale scrittura, si crede,sulla testimonianza apo-stolica divinamente ispi-

rata (2 Tm. 3, 16) in quanto abbia in-dubbiamente Dio quale autore. Tutta-via, Dio usava dare incarico agli uo-mini scelti a tal fine, detti agiografi,quali vivi strumenti dotati di ogni uma-na capacità, di tramandare per iscrittoa tutti gli uomini soltanto quello cheEgli stesso avesse ordinato di scrive-re. Perciò, poiché il principale autoredi tutta la Scrittura si afferma essere

ed è Dio, conseguentemente tutta laScrittura divinamente ispirata è immu-ne da ogni e qualsiasi errore.Il confronto di quest’ultima versionecol testo definitivo della “Dei Ver-bum”: redatto dopo molte discussio-ni, svela il disegno di evitare la men-zione dell’assoluta inerranza di tut-to il testo sacro, limitandola alla “ve-rità salutare” contenuta senza errorenella Sacra Scrittura.La frase può essere intesa nel senso

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18 “Chiesa viva” *** Marzo 2007 

che la Scrittura contiene senza er-rore solo verità riguardanti il dog-ma e la morale. Verità, cioè, limitatea questioni di Fede e di Morale, lega-te alla salvezza. Ciò è direttamentecontrario alla PD. 3: «È del tutto illeci-to o restringere l’ispirazione ad alcuneparti soltanto della Sacra Scrittura, o(...) per disfarsi delle obiezioni (contro

la verità della Scrittura), affermareche l’ispirazione divina concerne lecose di fede e di morale e nient’al-tro»... Ciò equivarrebbe a omettereche l’inerranza assoluta è conse-guenza dell’ispirazione divina, e per-ciò onni-comprensiva, poiché se com-prendesse solo un senso sarebbe li-mitata, sarebbe lo stesso che suppor-re falsamente che per considerare laverità delle proposizioni divine nonsia necessario sapere quel che Dioha detto, ma le ragioni perché alcuniintendono che Dio lo abbia detto. Mapeggio, sarebbe concedere che l’Au-tore sacro si è sbagliato! A partire daciò, saranno gli uomini a sceglierequel che è da ritenersi salutare nellaRivelazione, arrivando al punto a cuisiamo giunti: dire cosa Dio avrebbedovuto rivelare! È perciò necessarioripetere: la Rivela-zione è ordinata allagloria di Dio. La sal-vezza degli uomini èconseguenza dellagloria divina, primo

principio della Rive-lazione. Può la suarevisione nel sensodella limitazione alleparole di salvezzaessere conforme aquesta gloria? Macosa dice su ciò laDV?12) La Santa MadreChiesa ha ritenuto eritiene con fermezzae costanza massi-ma, che i quattro

suindicati Vangeli, dicui afferma senza al-cuna esitazione lastoricità, trasmet-tano fedelmentequanto Gesù Figliodi Dio, durante la sua vita tra gliuomini, effettivamente operò e in-segnò per la loro eterna salvezza,fino al giorno in cui fu assunto incielo. Gli Apostoli poi, dopo l’ascen-sione del Signore, trasmisero ai loro

ascoltatori ciò che Egli aveva detto efatto, con quella più completa intelli-genza, di cui essi ammaestrati daglieventi gloriosi di Cristo e illuminatidallo Spirito di verità, godevano. E gliAutori sacri scrissero i quattro Vange-li, scegliendo alcune cose tra le molteche erano tramandate a voce o an-che in iscritto, alcune altre sintetiz-

zando, altre spiegando con riguardoalla situazione delle chiese, conser-vando infine il carattere di predicazio-ne, sempre però in modo tale da rife-rire su Gesù con sincerità e verità.(Cfr. “Istruzione Sancta Mater Ec-clesia a Pontificio Consilio StudiisBibliorum”. P.C.B. del ‘64). Essi, in-fatti, attingendo sia ai propri ricordi siaalla testimonianza di coloro, i quali,“fin dal principio furono testimoni ocu-lari e Ministri della parola”, scrisserocon l’intenzione di farci conoscere la“verità”’ delle cose sulle quali siamostati istruiti.Il testo suscitò reazioni negative tra ipadri, poiché la sincerità denota solol’assenza di dolo in una narrazioneche, di per sé, potrebbe essere perfi-no fantastica. Inoltre, si ripete anchequi l’idea di far passare, inavvertita-

mente, nel testo della DV ed effettiva-mente nella sua applicazione, il limitedell’inerranza e dell’ispirazione delleScritture Sacre, nonostante la riaffer-mazione della loro storicità, alle sole”verità salvifiche”.

Ebbene, l’interpretazione di quantovoluto dalla DV lo dà un editorialedell’autorevole (in materia conciliare)“Civiltà Cattolica” (4/1/86): «Per“verità” la DV intende non la veritàsolo astratta, ma la verità concretanel senso biblico... Per la DV, quindi,la “verità” è rivelazione concreta esalvifica (...). Possono esserci dun-

que inesattezze (!) storiche, geografi-che e scientifiche nella Bibbia (...) es-se rivelano solo il limite degli autori“umani” di cui Dio si è servito per tra-smetterci la verità che salva».Nel documento della Pontificia Com-missione Biblica “Interpretazionedella Bibbia nella Chiesa” - Ed. Vat.presentato da J. Ratzinger a GiovanniPaolo ll, il 23/4/93: «Non si ha,qui, lapretesa di prendere posizione su tuttele questioni che riguardano la Bibbia,come ad esempio la teologia dell’ispi-razione» (è solo una tesi?)... «Nellastoria dell’interpretazione l’uso delmetodo storico-critico ha segnato l’ini-zio di una nuova èra. Grazie a questometodo sono apparse nuove possibi-lità di capire il testo biblico nel suosenso originario. Tutto ciò che aiuta aconoscere la verità e a disciplinare le

proprie idee offre allateologia un contributovalido. In tal senso,era giusto che il meto-do storico-critico fos-se accettato nel lavo-

ro teologico».«È assolutamentefalso che tale docu-mento prosegue nel-la linea delle encicli-che del 1893 e del1943 e prolunga que-sta linea in manierafeconda», commentaMons. Spadafora. In-fatti, esso racchiudela trama della “Form-geschichte” e della“Redaktionsgeschi-

chte” che il nostroesegeta tradizionalespiegherà in seguito.Perciò, c’è da doman-darsi quale fu la partedella “Dei Verbum”

nell’inganno di cui sì fa portatore nonsolo questo documento, ma anche il“nuovo catechismo” conciliare, cheriprende errori respinti dai padri conci-liari.

(continua)

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CHE COSA ÈLA MORTE CEREBRALE?

– una discussione mai finita –

della dott.ssa Rosangela Barcaro

I

l dibattito sui criteri per accertare il

decesso è oggi più che mai acceso,soprattutto all’estero, in relazione alcosiddetto criterio neurologico o dellamorte cerebrale. Tale criterio si applicaai pazienti con lesioni cerebrali tali dacomportare dipendenza dalle apparec-chiature per la rianimazione e Ia ventila-zione artificiale; i medici chiamati a di-chiarare la morte di questi soggetti devo-no documentare uno stato che l’art. 1della Legge n. 578/1993 (Norme perl’accertamento e la certificazione dimorte) identifica con decesso dell’essereumano: «Ia cessazione irreversibile ditutte le funzioni dell’encefalo».

Nella sua decisione, il legislatore italianoha dato credito ad una serie di studi inter-nazionali, condotti per lo più tra gli anniSettanta ed Ottanta del Novecento, se-condo i quali l’encefalo, incluso il troncoencefalico, è responsabile del controllo,integrazione e funzionamento coordinatodeIl’organismo. L’intero encefalo sareb-be, in altre parole, “l’integratore centra-le”, e la cessazione delle sue funzionitrasformerebbe l’organismo in una meracollezione di organi, le cui attività sonodestinate a spegnersi più o meno celer-mente.Studi più recenti, condotti da neurologi,

principalmente statunitensi e britannici,hanno messo in dubbio questa teoriaed hanno contribuito ad avviare un diffu-so dibattito internazionale sull’impiego el’affidabilità dei criteri neurologi per deter-minare la morte. Non si tratta, se non aprima vista, di una questione meramentemedico-biologica, la cui analisi debba es-sere lasciata agli specialisti. È un proble-ma ben più ampio, dal momento che ilcriterio neurologico della cosiddetta“morte cerebrale totale” è entrato nellapratica medica, è stato accolto nella giuri-

sprudenza, e rappresenta un prerequisito- tecnico ed etico - fondamentale, affin-chè sia lecito il prelievo di organi vitali di-spari (ad es. il cuore) da destinare al tra-pianto. Mettere in dubbio la teoria dell’in-tegratore centrale, comporta un ripen-samento radicale delle modalità di di-chiarazione del decesso e del reperi-mento degli organi per il trapianto.Nel nostro paese, queste ricerche sonopurtroppo poco note ed il dibattito è circo-

scritto a pochi esperti. È per questo molto

significativa la decisione del “ConsiglioNazionale delle Ricerche” di finanziareuna pubblicazione, curata da Roberto deMattei ed intitolata: “Finis Vitae. Is BrainDealth Still Life?” (C.N.R. - Rubettino,Soveria Mannelli 2006), nella quale sonoraccolti i contributi di autorevoli studiosiconosciuti a livello internazionale.Il volume, presentato al pubblico italiano,durante una conferenza, tenutasi a Romail 13 dicembre 2006, raccoglie, tra le al-tre, le voci di neurologi, giuristi, filosofi eteologi che hanno partecipato all’incontropromosso nel febbraio 2005 dalla “Ponti-ficia Accademia per le Scienze” e dedi-

cato all’esame de “I Segni della Morte”.Gli interventi raccolti nel volume, e la di-scussione di cui essi sono stati oggettodurante la presentazione, mostrano che èormai difficile sostenere, sia sotto il profiloscientifico che sotto quello etico-filosofi-co, che i pazienti che abbiano subìtoestese lesioni cerebrali sono cadaveri.Ancorchè privi di coscienza e dipendentida ventilazione polmonare artificiale, il lo-ro organismo conserva funzioni, quali ilcontrollo neurormonale, equilibrio salino,guarigione delle ferite, che sono espres-sione della permanenza di integrazionecorporea. La conclusione, alla quale sono

giunti gli Autori dei saggi, è semplice esconvolgente: la condizione denomina-ta “morte cerebrale” è ancora vita e ilpaziente, in tale stato, è ancora vivo!La più immediata conseguenza di ciò èche prelevare organi da questi soggettine provoca il decesso. Se è davvero così,nei prossimi anni la riflessione bioeticadovrà affrontare la sfida che fino ad oggiaveva evitato e il legislatore dovrà faresostanziali modifiche ad una impostazio-ne giuridica che solo qualche anno fasembrava aver messo tutti d’accordo.

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L’ultima manovra fi-nanziaria per l’an-no 2007 posta in

essere dall’attuale compa-gine governativa ribadisceancora una volta la schia-vitù monetaria alla qualesiamo sottoposti sistema-ticamente da un governoche china la testa al si-stema finanziario interna-zionale, portando una verae propria aggressione aicittadini-contribuenti sem-pre più vessati da un regi-me fiscale implacabile. Iltentativo velleitario di sana-re quel notorio e falso debi-to pubblico causato dall’ille-cito prestito effettuato allo Stato equindi a tutti i cittadini dalle Ban-che Centrali ha trovato nell’attualevice ministro dell’economia Vin-cenzo Visco, un intransigentescudiero, il quale ha preparato unpiano in 55 punti che, si dice, az-zererà l’evasione fiscale in 5 anni.A tal proposito tra gli interventi in-seriti nel piano suddetto ce n’èuno che ha rapito, più di tutti, lamia attenzione: l’eliminazionedella moneta, come mezzo di pa-

FI N AN ZI ARI A 2 0 0 7ELIMINAZONE

DELLA MONETA TRADIZIONALE

ti, volatilizzando, di fatto,la moneta tradizionale.Non a caso la Banca deiRegolamenti Internazio-nali ha reclamato una mo-neta unica globale.La Banca dei RegolamentiInternazionali, molto riser-vata e considerata, non atorto, il vertice mondialedelle politiche bancariecentrali, ha rilasciato undocumento-guida che solle-cita un modello globale diformati di valuta. Va ricor-dato, per chi non lo sapes-se, che la BRI è un ramodell’architettura finanziariainternazionale ideata a

Bretton-Woods1 ed è strettamentecollegata col gruppo Bilderberg2.L’èlite interna che la controlla èespressione di tutti gli organi ban-cari centrali del mondo. Sepolta inun rapporto del “London Tele-graph” sul tasso d’inflazione inGran Bretagna, si trova l’afferma-zione che «la BRI, suggeriscel’abbandono delle molte diversemonete nazionali a favore di unnumero ristretto di monete for-mali basati su dollaro, euro o

del dott. Gianluigi Mucciaccio

gamento, intesa nella sua formatradizionale.Il sospetto che mi sorge improvvi-samente è, da studioso del pro-fessor Auriti, che questa iniziati-va nasconda un obiettivo anco-ra più grande e minaccioso ov-verosia che i signori banchieri vo-gliono nell’intento, ormai in statoavanzato, di cancellare le sovra-nità nazionali (vedi euro), favori-re una griglia di controllo mon-diale non più basata sui contan-

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22 “Chiesa viva” *** Marzo 2007 

del dott. Franco Adessa

Conoscere la Massoneria

Esiste una fotografia a colori dal vero che, nei suoi contenutiocculti e al limite dell’incredibile, getta finalmente uno squar-cio di luce sinistra sulla natura satanica del ruolo storicodi Giuseppe Mazzini, come capo di un’organizzazionemondiale di assassini.Questa è la testimonianza di una donna, Clotilde Bersone,la quale, iniziata nel 1874 nella Grande Loggia degli Illumi-nati di Costantinopoli, dal 1875 al 1882 frequentò la Gran-de Loggia degli Illuminati di Parigi,salendo ai più alti gra-di della Sètta, fino a raggiungere quello di “Eletta del Dra-gone”.Questa testimonianza è tratta dalle “memorie” di questa

donna, divenute poi un libro1; un’opera unica nel suo genereperché scritta da una donna che visse per anni i misteri piùprofondi e terribili di questa Grande Loggia che ella chiamò:“Tempio dell’assassinio”. La Bersone denunciò i fatti gra-vissimi che avvenivano in quella Loggia, facendoci sentiretutto il lezzo di quell’immondezzaio ripugnante fatto di depra-vazioni e di orrori, quasi ai limiti dell’assurdo.La Bersone, che visse e prese parte a questi orrori, fece del-la sua denuncia un atto di riparazione, invocando il perdonodi Dio, e pagando questo atto di coraggio con la morte. Con-vertita e divenuta suora, infatti, ella fu strappata dalla porti-neria del Convento in cui si era rifugiata, e fu condotta nellaGrande Loggia degli Illuminati di Parigidove fu crocifissa.Ecco l’inquietante ma preziosa testimonianza su GiuseppeMazzini.

A mezzogiorno del 17 dicembre 1874, Clotilde Bersone mi-

se piede, per la prima volta, con suo padre, nella GrandeLoggia degli Illuminati di Costantinopoli.Entrata nella sala centrale della Loggia, ella scrive:

«Io rimasi come bloccata dinanzi ad una bestia strana,di marmo bianco, distesa su un piedestallo, in un’at-titudine minacciosa. Uno scettro e una corona spez-zati sotto le sue zampe davanti, e una tiara sotto lezampe di dietro; con sette teste, a volto quasi umano,alcune sembravano di leone, senza però rassomi-gliarvi, altre con delle corna. Una vita strana, indefini-bile, emanava da quel mostro, il cui multiplo sguardosembrava essersi avvinto al mio e mi affascinava... “È ilDragone - disse mio padre con voce sorda - qui lochiamano Idra, l’Idra della Cabala e degli Illuminati”.(...). Mi strappò a forza... e mi traeva seco.

Al di là del mostro, sulla parete, vedoun quadro gigan-tesco che copriva il fondo della sala per due terzi. Era ilritratto di Mazzini, capo supremo dell’antica Carbo-neria, poi del Consiglio dei Maestri Perfetti.(...).Mazzini, ritto, s’appoggiava a un Dragone comequello della sala. Teneva in mano una corona reale, dacui sembrava strapparne a una a una le gemme, con unghigno sarcastico e crudele. Ai suoi piedi, il suolo eracosparso di crani ancora coperti o di mitra o di diadema.Ma soprattutto, quello che penetrò la mia immaginazio-ne come un dardo di fuoco fu che, dietro il tribuno, si er-geva una donna, fluida e bianca che, con la mano,porgeva a Mazzini una coppa piena di sangue sino

all’orlo, e nell’altra, teneva un globo terrestre;al pie-de s’avvinghiava un serpente.Mazzini indossava un magnifico costume, che poi,ho veduto essere quello del Grande Oriente delleGrandi Logge degli Illuminati.La veste di panno color scarlatto era coperta sino ai go-miti e alle ginocchia da un giaco di flanella bianca, fissa-to sul petto da un sole a tre raggi; e su tutto, una togadi velluto nero lamato d’oro; sul capo, una corona a trepizzi. Accanto a lui, su un piccolo tavolino rotondo, a unsol piede, c’erano i diversi strumenti della Massoneria

universale»2

.

Dopo alcuni giorni, la Bersone, obbligò il padre, che l’accom-pagnava, a consentirle di entrare in un sotterraneo dellaLoggia. Ecco il suo racconto:«(Mio padre) aprì la porta senza prevedere lui stesso tuttol’orrore dello spettacolo: ci trovammo entro una cripta, tuttapiena di strumenti di tortura. Mi venne la voglia di sorriderecome dinanzi ad un’attrazione di teatro; ma, per terra, vidigiacenti pezzi umani, ancor sanguinolenti o scarnificati:mani, piedi, braccia, teste: e da quel macello esalava unpuzzo abominevole di carnaio.In quell’orribile scenario, ecco, vidi due fantocci, ritti, unoin faccia all’altro, con la tunica macchiata di sangue.Uno di essi, sul capo, portava la corona, l’altro la tiara. Ac-canto, uno stiletto, alcuni pugnali, col sangue raggrumato...

tutto testimoniava che tali armi omicide di cerimonie ini-ziatiche non avevano colpito gabbie di vimini o vescichepiene di carminio, bensì carne viva umana; e quella coppache offrivano le Ninfe, in quei luoghi maledetti, ai grandiredentori dei Popoli, non era una metafora; era una realtà:una coppa cioè di sangue ancora caldo di vittime assas-sinate!»3.

Giuseppe Mazzini  fu alla direzione del programma rivoluzionario mon- diale degli Illuminati, dal  1834 al 1872, anno della sua morte .

1 Cfr. Clotilde Bersone, “L’Eletta del Dragone”, Editrice Italica,Pescara 1981.2 Idem, pp. 30-33.3 Idem, pp. 44-45.

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“Chiesa viva” *** Marzo 2007  23

LA SANTA SINDONEe la scienza medicadi Giuseppe Toscano

Presentiamo questo libretto sullaSacra Sindone vista dalla Medicina,scritto dal P. Giuseppe Toscano,medico missionario saveriano.Due cose ci siamo proposti: di es-sere in perfetto accordo con lascienza medica e di esprimerci inuna forma piana, comprensibile atutti.Fino a poche decenni fa, nonavremmo potuto “leggere” nella Sa-cra Sindone, quanto vi possiamoleggere oggi e trovarvi la confermae la spiegazione d’ogni minimo par-ticolare narratoci dal S. Vangelo.Siamo, quindi, dei privilegiati.Auguriamo a tutti di approfondirsinella conoscenza della Passionedel Signore e di crescere nel suoamore. La Vergine Addolorata, Ma-dre del Crocifisso, guidi e benedicatutti.

Per richieste:

Edizioni Mimep-Docete srlVia Papa Giovanni XXIII, 420060 Pessano (MI)Tel. e Fax: 02. 9504075

Lettere

alla DirezioneSEGNALIAMO:

«Guardati dall’uomo cheha letto un solo libro».

(S. Tommaso d’Aquino)

In Libreria

A Benedetto XVISono contento che abbia dichiarato,

in Laterano, che il primo valore dell’uomonon è la libertà, ma la verità.Ma da questo consegue che la Chiesanon deve promuovere la “libertà reli-giosa”, bensì la Verità che è Cristo.Del Suo discorso a Ratisbona, gli islamicisono stati feriti dalle parole di MichelePaleologo, mentre avrebbero dovuto ri-sentirsi proprio delle Sue parole, che op-ponevano il Logos cristiano all’assolutavolontà di Allah, che può imporci persinoil male. Questo non li offende: la loro fedeè precisamente questa. E con questa reli-gione noi dovremmo dialogare?Non si può dialogare se non razionalmen-te, e la ragione va cercata nei singoli uo-mini, non nelle tradizioni fanatiche che liopprimono. In sostanza: la Chiesa non èpiù missionaria, perché non dialogapiù con gli erranti, ma con l’errore.Siamo fuori strada, anzi, in piena eresia.

(P.G.B. - Roma)

***Rev.mo Don Luigi Villa,

carissimi auguri di ogni bene, pace,salute e serenità per il Nuovo Anno, eche sia sempre proficuo per la Sua mis-sione di difensore della sana dotrina.Con sentimenti di smarrimento profondo,ho letto l’articolo del dott. Murizio Blon-det nel numero di gennaio di “Chiesa vi-va”, avente per oggetto la blasfemia della“messa-Halloween”.Credo di aver capito perché il “parroco” sisia travestito da cane per impartire la sua“benedizione”: in inglese, cane si dice“dog”, che, guarda caso, è l’esatto con-trario di “God”, che vuole dire Dio.

Chi è, allora a “benedire” i fedeli di quellaparrocchia? È il contrario di Dio? Se lalinguistica non è un opinione!...E dal mio cuore prorompe solo un grido:MISERERE NOBIS, DOMINE!Bacio la Sua mano consacrata.In Jesus Christus!

(M.C. - Teramo)

***

Reverende Operaie di Maria Immacolata,il Sinore Vi dia pace!

Vi sarò molto grato se avrete la bontàdi farmi avere una copia della Vs. Rivista“Chiesa viva”, e precisamente il n°381del marzo 2006, dal titolo: “Una ‘Nuovachiesa’ a San Padre Pio - Tempio mas-sonico?”.Sono infatti molto curioso di approfondirel’argomento, perché, secondo me, di tuttosi può parlare, ma non di chiesa: è unaspettacolare costruzione; niente altro.AugurandoVi Buon Anno (è appena inco-minciato il 2007).Vi ringrazio e Vi saluto fraternamente:

Pace e bene! (Un Cappuccino)

***

Rev. Don Luigi,(…) La ringrazio dell’attenzione e so-

prattutto del coraggioso impegno per ladiffusione di quanto riguarda la nostraamata Chiesa, così perseguitata dai ne-mici della Chiesa insediatisi ai vertici perdistruggerla; anche se sappiamo che…“non prevalebunt”!Ma, nel frattempo, che angoscia e daquanto tempo!La ossequio con affetto e gratitudine!

(U.Z.- Roma)

RAGAZZE  e  S IGNOR INEin cerca vocazionale,

se desiderate diventare Religiose-Missionarie” – sia in terra di missione, sia restando in Italia –

per opere apostoliche, con la preghiera e il sacrificio,potete mettervi in contatto, scrivendo o telefonando a:

“ISTITUTO RELIGIOSO MISSIONARIO”

Via Galileo Galilei, 121 - 25123 BresciaTel. e Fax: 030 3700003

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8/14/2019 CHIESA VIVA n. 392-marzo 2007

http://slidepdf.com/reader/full/chiesa-viva-n-392-marzo-2007 24/24

2 Medjugorje... a quando la tua fine?del sac. dott. Luigi Villa

7 Il Teologo

8 Il progressismo postconciliare:capolavoro della strategia russadi A. Z.

11 Occhi sulla politica

12 Documenta-Facta

14 Non è ora di svegliarsi?della dott. M. Pia Mancini

16 Una “Nuova Chiesa” per un“Nuovo Ordine” (4)un Sacerdote

19 Che cosa è la morte cerebrale? – una discussione mai finita –della dott.ssa R. Barcaro

20 Finanziaria 2007: eliminazionedella moneta tradizionaledel Prof. G. Mucciaccio

22 Conoscere la Massoneria

23 Lettere alla DirezioneIn Libreria

24 Conoscere il Comunismo

MARZO 2007 

SOMMARIO N. 392

MEDJUGORJE... a quando la tua fine?

SCHEMI DI PREDICAZIONE

Epistole e VangeliAnno C

di mons. Nicolino Sarale

(Dalla Domenica di Pasquaalla V Domenica dopo Pasqua )

MARTIRINELLA PROVINCIA DI HUNAN

Conoscere il Comunismo

Mar t ir i in Cina 

contro Dio

contro l’uomo

di Giancarlo Politi

Zhang Fangji FrancescoSacerdote, Ofm. Nato il 16 novembre1915, era entrato tra i francescani l’11 se-

tembre 1934. Venne ordinato sacerdote il26 gennaio 1941. Nominato DelegatoEpiscopale, venne arrestato. Morì in pri-gione, il 20 giugno 1959, a Hengyang.

Wan Cizhong GiuseppeVescovo, Tosf. Era nato nel 1908. Ordi-nato sacerdote il 20 maggio 1934, vennepoi ordinato Vescovo, il 4 maggio 1952. Èmorto in prigione il 28 dicembre 1960, aChangsha.

Diocesi di Lingling (Yungchow)La Prefettura Apostolica fu staccata dal Vicariato Apostolico di Changde, il 12 maggio 1925, ed affidata ai francescani.

Stimpfl OthmarSacerdote francescano, è stato ucciso il25 marzo 1933.

Tang PietroLaico, catechista medico. Nato intorno al1907, è stato giustiziato a Kwiyang l’1 o il2 maggio 1952.

Tang PietroSacerdote diocesano. Nato intorno al1923, è stato ordinato prete a Hong Kongil 5 gennaio 1950. È morto nella città diLingling, il 28 agosto 1952, mentre eraagli arresti domiciliari.

Diocesi di YuanlingLa Prefettura Apostolica venne staccata dal Vicariato Apostolico di Changde, il 13 

marzo 1925. Fu elevata a Vicariato Apo- stolico nel 1934. Era affidata ai passioni- sti americani, dal 1921.

Seybold ClementeSacerdote passionista. Nato negli StatiUniti il 18 aprile 1896, emetteva i voti reli-giosi il 17 settembre 1918. Venne ordina-to sacerdote il 28 ottobre 1923 e partì perla Cina nel luglio 1924. È stato fucilato il24 aprile 1929, a Yuanling.

Coveyou WalterSacerdote passionista. Nato a Petoskey,Mich., Stati Uniti, il 17 ottobre 1894, eraentrato nella Congregazione il 13 feb-braio 1911. Fu ordinato sacerdote il 19

maggio 1920; partì per la Cina nel set-tembre 1928. È stato fucilato il 24 aprile1929, a Yuanling.

Holbein GodfreySacerdote passionista. Nato negli StatiUniti, il 1°febbraio 1899, era entrato nellaCongregazione il 15 maggio 1916, emet-tendo i voti il 16 maggio 1917. Ordinatosacerdote il 28 ottobre 1923, è stato fuci-lato il 24 aprile 1929, a Yuanling.

Diocesi di Yueyang (Yochow)La Prefettura Apostolica è stata staccata dal Vicariato Apostolico di Changde, il 7 

mggio 1931, e affidata agli Eremiti di S.Agostino spagnoli.

Gallego AbilioSacerdote degli Eremiti di S. Agostino.Nato a Palencia, Spagna, il 22 febbraio1895, era entrato nella CongregazioneOsa, il 28 novembre 1912. Ordinato sa-cerdote il 20 giugno 1920, è stato uccisoal lago Dongting, il 22 agosto 1933.

Zhang AndreaLaico, catechista, sposato. Di circa 40 an-ni, è stato ucciso al lago Dongting, il 22agosto 1933.

(continua)