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MENSILE DI FORMAZIONE E CULTURA FONDATORE: sac. dott. Luigi Villa DIRETTORE responsabile: dott. Franco Adessa Direzione - Redazione - Amministrazione: Operaie di Maria Immacolata e Editrice Civiltà Via G. Galilei, 121 - 25123 Brescia - Tel. e Fax 030 3700003 www.chiesaviva.com Autor. Trib. Brescia n. 58/1990 - 16-11-1990 Fotocomposizione in proprio Stampa: Com&Print SRL (BS) contiene I. R. www.chiesaviva.com e-mail: [email protected] «La Verità vi farà liberi» (Jo. 8, 32) Chiesa viva ANNO XLVI - N° 498 NOVEMBRE 2016 Poste Italiane S.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale D.L. 353/2003 (conv. L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 2, DCB Brescia. Abbonamento annuo: ordinario Euro 40, sostenitore Euro 65 una copia Euro 3,5, arretrata Euro 4 (inviare francobolli). Per l’estero Euro 65 + sovrattassa postale. Le richieste devono essere inviate a: Operaie di Maria Immacolata e Editrice Civiltà 25123 Brescia - Via G. Galilei, 12 - C.C.P. n. 11193257. I manoscritti, anche se non pubblicati, non vengono restituiti. Ogni Autore scrive sotto la sua personale responsabilità. «... la Fede sola vivrà!». (Madonna de La Salette)

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MENSILE DI FORMAZIONE E CULTURAFONDATORE: sac. dott. Luigi VillaDIRETTORE responsabile: dott. Franco AdessaDirezione - Redazione - Amministrazione:Operaie di Maria Immacolata e Editrice CiviltàVia G. Galilei, 121 - 25123 Brescia - Tel. e Fax 030 3700003www.chiesaviva.comAutor. Trib. Brescia n. 58/1990 - 16-11-1990Fotocomposizione in proprioStampa: Com&Print SRL (BS)contiene I. R.www.chiesaviva.com e-mail: [email protected]

«La Verità vi farà liberi»

(Jo. 8, 32)

Chiesaviva ANNO XLVI - N° 498

NOVEMBRE 2016

Poste Italiane S.p.a. - Spedizione in Abbonamento PostaleD.L. 353/2003 (conv. L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 2, DCB Brescia.

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2 “Chiesa viva” *** Novembre 2016

Quellasinistra rabbia

che si sente ad amatrice di Maurizio Blondet – BLONDET & FRIENDS

«N o, non è il momentodi parlare loro diDio…» così più o

meno (cito a memoria) ho sentitoper radio preti, frati e un vescovoche “davano conforto” a terremo-tati, a quelli che ad Amatrice han-no perso i familiari, o anche solo lacasa, la roba e l’auto. Il tono, fra ti-moroso e depresso, faceva capireperché: i sopravvissuti gli si eranorivoltati contro. I bravi religiosiavevano steso una mano e quelligliel’avevano morsicata, rabbiosi;pieni di rabbia contro Dio, ovvio.Ahimé, la cosa è comprensibile.

Da cinquant’anni la Chiesa pro-clama un Dio ottimista e tuttobontà; un Dio che non castigamai, al punto che anche l’infernoè vuoto, e guai se provate a direche malattie, guerre, sciagure possono essere “punizio-ni e avvertimenti”; un Dio progressista e benefico; laMessa non è più “Sacrificio della croce” ma “cena pa-squale”, non evoca la morte giudiziaria nel supplizio,

ma la resurrezione. Dal Concilio,la Chiesa ha assicurato che non èl’uomo nato per servire Dio, ma ilcontrario: Dio è al serviziodell’uomo: «La sola creatura cheDio ha amato per sé stessa», cantala Gaudium et Spes: «tutti i benidella terra debbono ordinarsi infunzione dell’uomo, centro e ver-tice di tutti questi», che «è statocostituito signore della interacreazione visibile per governarlae usarla glorificando Dio».Poi arriva il terremoto, muoionotrecento familiari ed amici, bambi-ni e nonnette, e tu scopri, poverofrate o prete, che i sopravvissutinon vogliono “le consolazionidella fede” (quali poi?), ma una co-sa precisa: sapere perché Dio, tut-to misericordia e onnipotenza,

non ha salvato gli amici e i parenti, o la Fiat Puntoschiacciata dal pietrisco, o le persone morte sotto le so-lette di cemento armato usate come tetti. Altrimenti va-da al d…, lui e il suo Dio, questa non gliela perdoniamo!Ma quali preghiere!

«E gli uomini furono bruciati dal gran calore;

e bestemmiarono il nome di Dio che ha il potere su questi flagelli

e non si ravvidero per dargli gloria» (Ap. 16; 9).

«E cadde dal cielo sugli uomini una grandine enorme,

con chicchi del peso di circa un talento;

gli uomini bestemmiarono Dio a causa della grandine;

perché era un terribile flagello» (Ap. 16; 21).

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“Chiesa viva” *** Novembre 2016

Spero si siano resi conto, frati e suore e qualche bravo ve-scovo che hanno avuto la mano addentata da questi (chia-miamoli) fedeli, della triste realtà: che quello che prova-no a predicare dal Concilio in poi, il Dio al serviziodell’uomo “centro cima, creatore e governante dellacreazione” È UN FALSO DIO. Che può funzionare piùo meno nelle giornate della gioventù, nei raduni festosie le domeniche in piazza san Pietro (più o meno), manon ha nulla da dire a chi ha perso le figlie sotto le mace-rie; non ha la parola giusta per “spiegare” quel che è suc-cesso e succede da migliaia di anni all’uomo, il misterodella sofferenza inflitto da quella natura di cui sarebbe“il coronamento” e il signore.Il Signore è un altro, e si vede qui.«Perché soffrire, se è inutile?».Terribile la condizione di una Chiesa ammutolita, mor-sicata dai “fedeli”. Terribile la condizione dei fedeli,degli uomini d’oggi davanti alla tragedia: subire unairrimediabile sofferenza senza motivo, di cui non ci sisa dar ragione, che si rigetta invece di accettarla, chenon porta alcuna espiazione, è già una condizione mol-to simile all’inferno; se ci aggiungi le imprecazioni, larabbia e le bestemmie, la somiglianza con la dannazioneeterna diventa quasi identità.

Lo dico dopo aver letto il blog di Costanza Miriano, gran-de persona credente. Essa aveva lanciato una campagna dipreghiere, fra gli amici credenti, perché raccomandasseroal Padre le anime di coloro che, essendo morti nel sonno esenza il tempo di raccomandare le anime a Dio, avevanobisogno di quest’aiuto.Ebbene: il blog è stato investito da migliaia di “bestem-mie” e “insulti surreali”; gente che “schiumando dirabbia e vomitando offese” le lanciava accuse più cheirrazionali, deliranti psichiatriche.Per lo più sul tono del politicamente corretto: pregare peri morti “violava la privacy” dei morti medesimi; offen-deva la loro autonomia e libertà (“come ti permetti, seloro non credevano?”), senza riflettere un attimo che uncadavere non ha più autonomia né libertà alcuna.Alcuni hanno minacciato di denunciarla, supponendo(non del tutto a torto) che qualche procuratore avrebbeaperto una pratica su questo intollerabile sopruso, con-sistente nel raccomandare a Gesù leanime di estranei, approfittando delfatto che “Non possono rifiutare” nédifendersi (da che? Dalla salvezza eter-na…). La Costanza segnala “tra i piùarrabbiati diversi sedicenti cattoli-ci”. Quelli, suppongo, che hanno“accolto in pieno la novità del Conci-lio”; ossia che l’uomo da Dio non de-ve aspettarsi che la gioia; perché in-fatti soffrire, se è inutile?È la domanda che risuona nell’infer-no.Ma questa rabbia mi è ben nota: nonposso affrontare il tema della religionee della sua necessità, senza suscitare

(non nel mio sito, ma in altri che mi riprendono) la stessacanea di rabbiosi scherni, di derisioni, di odio – tutto inmisura eccessiva, palesemente immotivata.Sono interventi che mi dispiace non aver raccolto, per mo-strare la loro demenzialità sbavante; sono esorcismi di po-vere anime perse, che con l’insulto e la derisione esorciz-zano la paura che le anima: e se fosse vero? Se dovessicambiar vita? Anime che non vogliono esser salvate, chenon vogliono che si preghi per loro – un altro ingre-diente dell’inferno.

Il punto è che questo ribollire di rabbia, odio e terrore,questo pandemonium di cui frati e preti hanno fatto espe-rienza andando tra “la gente comune” colpita da una scia-gura, ci metterà poco a coagularsi in azione. Azione col-lettiva, di piazza, o legislativa. Tra quei miei lettori sbavanti c’è chi si è stupito: comemai al mio paese la chiesa è più grande del municipio(perché c’era da secoli prima… ma lui, ignorante comescarpa scalcagnata, sente questo come un sopruso – un so-pruso contro la laicità secolarizzata, la modernità in cui vi-ve come un insetto nel formaggio). Un altro, a proposito degli attentati-strage islamici, appro-fitta per ululare: «Bisogna vietare tutte le religioni! So-no la causa dell’intolleranza e delle guerre! Milioni divittime dell’Inquisizione!».Prima o poi, più prima che poi, questo ululare e strilla-re diverrà atto legislativo; il parlamento lo approverà;magari sotto la pressione “popolare” che avrà comin-ciato ad ammazzare suore e preti e a distruggere chie-se.Non voglio evocare qui il Terzo Segreto di Fatima o levisioni di Cornacchiola. Mi par d’aver capito che queipreti ad Amatrice e dintorni abbiano sentito un pericolosconosciuto, estremo.«Voi siete il sale della terra; ma, se il sale diventa insi-pido, con che lo si salerà? Non è più buono a nulla, senon ad essere gettato via e calpestato dagli uomini».M’ero sempre domandato perché il sale insipido non ba-stava che fosse gettato via, ma sarebbe stato “calpestatodagli uomini”.Temo di averlo più chiaro.

Suor Mariana, Ancella del Signore del Convento “Don Minozzi” di Amatrice.

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4 “Chiesa viva” *** Novembre 2016

NESSUN POTERE

PER RIDEFINIREIL MATRIMONIO

di Don Gerald E. Murray Articolo pubblicato sul sito americano: “The Catholic Thing”, 19 maggio 2016

I l 7 maggio scorso, il Cardi-nale Raymond Burke haparlato a Roma sulla natura

della dottrina cattolica riguardanteil matrimonio. Egli ha detto:

«Non è possibile che la Chiesaprofessi la fede nell’indissolubi-lità del matrimonio, in accordocon la legge di Dio scritta in ognicuore umano e annunciata conla parola di Cristo, e allo stessotempo ammetta ai Sacramenticoloro che vivono pubblicamentein violazione della indissolubilitàdel matrimonio».

Martedì scorso, parlando al Natio-nal Catholic Prayer Breakfast, ilCardinale Robert Sarah è ritor-nato sull’argomento:

«Oggi stiamo assistendo alla fasesuccessiva – e al completamento– degli sforzi per costruire unutopico paradiso in terra senzaDio. È la fase della negazione delpeccato e della Caduta di ogni cosa. Ma la morte di Diosi traduce nel seppellimento del bene, della bellezza,dell’amore e della verità. Il bene diventa male, il bello,brutto, l’amore diventa soddisfazione degli istinti ses-suali primordiali, e o ogni verità diventa relativa».

Entrambe le affermazioni sono utili per riflettere sulla tan-to discussa nota 351 di “Amoris Laetitia”. Il permesso

dato nell’Esortazione Apostolicaperché i sacramenti possano som-ministrarsi “in certi casi” a coloroche vivono pubblicamente una se-conda unione adultera, è incompa-tibile con il significato della mis-sione e dei doveri della Chiesa, econ la verità. Essa stabilisce sem-plicemente una novità nella disci-plina sacramentale, che mina tuttol’ordine sacramentale della Chiesa.La Chiesa esiste per unirci a Dio.Quest’unione è un dono dellagrazia di Dio e inizia con il per-dono dei peccati nel Battesimo.La predicazione del Vangelo ha loscopo di indurre gli uomini a cer-care prima il battesimo e poi gli al-tri Sacramenti. La legge dellaChiesa regola l’amministrazione ela ricezione dei Sacramenti, al finedi garantire l’accesso alla graziasacramentale.Queste regole, quindi, compren-dono le disposizioni che mettonoin guardia contro la ricezione in-degna dei sacramenti, cosa che

non fa bene all’anima. Se si è in stato di peccato mortale, acausa di una relazione adulterina, il ricevere l’Eucaristianon comunica la grazia del Sacramento.

Questo problema diventa ancora più grave se si è contrattauna seconda invalida unione con una cerimonia civile o re-ligiosa non cattolica. La ricezione dell’Eucaristia daparte di persone che vivono tali unioni è un grave scan-

Il card. Raymond Burke.

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dalo in quanto rischia di indurre alcuni, se non molti, aconcludere erroneamente che: o la Chiesa non insegnapiù che il matrimonio è indissolubile e quindi non ritienepiù che il secondo “matrimonio” sia una unione adulterache non rappresenta in alcun modo un vero matrimonio; ol’adulterio non è più un peccato mortale e gli adulterinon sono ritenuti indegni di ricevere la Santa Comunione.

La realtà è che LA CHIESA NON HA ALCUN POTE-RE PER RIDEFINIRE LA NATURA INDISSOLUBI-LE DEL MATRIMONIO O LA GRAVITÀ DEL-L’ADULTERIO. Un matrimonio non svanisce quandos’inizia una seconda invalida unione. Del pari, la Chiesanon può riclassificare il compor-tamento adulterino come un pec-cato veniale, e quindi dichiarareche gli adulteri sono liberi di rice-vere la Comunione. La Chiesa de-ve proclamare la verità: che l’adul-terio è una grave violazione dellalegge di Dio. In caso contrario, es-sa può incorrere negli stessi erroriche il Cardinale Sarah individuanel-l’odierno mondo secolare.La Chiesa deve anche dichiarareche la ricezione indegna dellaSanta Eucaristia deve sempre es-sere evitata. Nei casi in cui taleindegnità è nota pubblicamente, laChiesa deve, come un buon pa-store, impedire che le pecore er-ranti aggiungano il peccato disacrilegio al peccato di adulterio,rifiutando di amministrare il sacra-mento a coloro che continuano avivere nel peccato.

Pretendere di far questo in nomedella misericordia verso i pecca-tori è un approccio sbagliato. Lastigmatizzazione legata al divietodi ricevere la Santa Comunione è salutare. Al peccatore ènecessario che si ricordi la sua condizione, egli non puòessere falsamente rassicurato che può rivendicare una de-roga al divieto della Santa Comunione, col mitigare i fatto-ri che si suppone possano sminuire la sua responsabilitàpersonale nel commettere quello che è sempre un peccatooggettivamente mortale.Nel sacramento della Penitenza, il sacerdote che ascoltauna persona che confessa di mantenere una relazione adul-terina, dovrebbe gentilmente, ma fermamente, guidarequesta persona a rinunciare ad ulteriori atti di adulte-rio. Non importa che tipo di confuso ragionamento il peni-tente può aver impiegato per giustificare i suoi precedentiatti peccaminosi, il pentimento non potrà mai includerel’intenzione di continuare a commettere atti adulterini.In una recente intervista, il Cardinale Burke si è espressocon decisione su questo punto: «Se uno va a confessare il peccato d’infedeltà mentre

ha l’intenzione di continuare a vivere in quella situazio-ne, tale che non sussiste un elemento essenziale del pen-timento – il fermo proposito di correggersi – quellapersona non può essere assolta e, naturalmente, nonpuò avvicinarsi a ricevere la Santa Comunione».

La confusione che può aver portato un peccatore a frain-tendere la gravità del comportamento adulterino nel passa-to, termina quando il sacerdote confessore lo informa sucome si deve osservare il Sesto Comandamento, incorag-giandolo a fare tutto il necessario per conformare la pro-pria vita al Vangelo.Qualsiasi approccio che potrebbe ulteriormente confonde-

re il peccatore, come il dirgli cheoggi la Chiesa ha deciso che puòessere assolto e ricevere la SantaComunione perché per vari motivi(“fattori attenuanti”) non è consi-derato colpevole di peccato morta-le per i suoi futuri atti d’inaccetta-bile adulterio – è decisamente nonveritiero.Il dovere del pastore è quello diportare le pecore al buon pascolodella verità, dove la grazia di Diorafforza la decisione del peccatorepentito di vivere secondo la leggeche Dio ci ha dato. Un “permessoscappatoia” da parte del sacer-dote che consiglia qualcuno chevive nel peccato che può conti-nuare a commettere adulterio, èuna grave mancanza di caritàpastorale.Il permesso dato, nella nota 351di “Amoris Laetitia”, pone un di-lemma al sacerdote confessore checonosce la costante disciplina sa-cramentale della Chiesa basatasull’immutabile sua dottrina.

La soLuzione pratica aL diLemma È ignorare

L’ingiustiFicato permesso.iL probLema maggiore

per La chiesa È che taLe autorizzazione

È mai stata data. essa deve essere ritirata, per iL bene deLLe anime.

Il card. Robert Sarah.

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C he non avesse alcuna in-tenzione, o alcuna voglia,di essere e di fare il papa,

lo si era capito fin dal primoistante, cioè dal momento dellasua elezione, quando si affacciò albalcone in Piazza San Pietro e siqualificò semplicemente come ilvescovo di Roma; poi, quandoiniziò il suo discorso improvvisatocon quel “buonasera”, ostentata-mente laicista, nemmeno laico,perché un papa ha non solo il dirit-to, ma, crediamo, il dovere diadoperare formule di saluto e dicommiato che conservino co-munque una connotazione reli-giosa, ammesso e non concessoche un esplicito riferimento allaidentità cattolica possa turbare la sensibilità dei non cre-denti o, magari, quella di certi cattolici progressisti e mo-dernisti i quali, se possibile, detestano il clericalismoancor più di quanto non detestino il Catechismo.

Da quel momento, è stato un crescendo di sparate controi cattolici e contro la Chiesa, a getto continuo, incessan-te, ossessionante: papa Francesco si è comportato comeun maestro che non si trattiene un solo giorno dal prenderea male parole la sua classe, dal rimproverare e mortificarei suoi alunni, dal farli sentire in colpa e inadeguati, e que-sto mentre non ha fatto altro che profondersi in elogi,complimenti e parole e gesti di stima per i non cattolici,anzi, per i nemici del cattolicesimo e della Chiesa.Per tutti quanti ha trovato sempre parole di comprensione,di giustificazione, di assoluzione, anche davanti agli atti eai comportamenti più sbagliati e più contrari alla morale

cattolica; solo per i cattolici ha ri-tenuto giusto e doveroso rimpro-verarli senza attenuanti, ordinareloro di accogliere chiunque e didomandare scusa a tutti.Si potrebbe pensare che questo siail comportamento severo, ma, infondo, dettato da un ruvido affetto,da una forma esigente di amore, ti-pico di chi vorrebbe vedere perfettii suoi cari e non sopporta di dover-si confrontare con le loro debolez-ze, con le loro inadeguatezze: secosì fosse, si tratterebbe, in ognicaso, di un atteggiamento peda-gogico totalmente sbagliato, ma,se non altro, in qualche modo in-gentilito dalle buone intenzioni. Ahimè, ci siamo ormai convinti

che non è così: che l’obiettivo di papa Francesco non èquello di correggere con la severità, per raddrizzare la suaChiesa e renderla più conforme al Vangelo, ma quello dicreare una realtà nuova, una Chiesa che non èpiù la Chiesa, un cattolicesimo che non è più il cattoli-cesimo, insomma una nuova religione mondiale, sincre-tista e pluralista, che non ha bisogno della Chiesa cattoli-ca così come l’abbiamo sempre conosciuta, e come esisteda secoli, in particolare dal Concilio di Trento; anzi, cheritiene la Chiesa come un ostacolo da rimuovere, un“muro” da abbattere – per usare un’espressione a luimolto cara – e al posto del quale si dovranno costruire deiponti. Dei ponti verso che cosa? Lui solo lo sa; certo, non versouna rinnovata coscienza e consapevolezza dell’identità cri-stiana e cattolica; semmai, tutto al contrario, verso un ge-nerico sentimento “religioso”, che è, in pratica, un vero

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Questo Papa è già oltreLA CHIESA CATTOLICA

di Francesco LamendolaPubblichiamo ampi stralci dell’articolo, apparso su “Il Corriere delle regioni” il 27.08.2016

Francesco “vescovo di Roma”.

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e proprio indifferentismo istituzionalizzato: che sia ilVangelo, o il Corano, o la Torah, o qualsiasi altro libro“sacro”, va bene tutto; l’importante è punire i cattolicinella loro secolare arroganza e presunzione, disilluderlicirca la loro pretesa di essere i detentori della Verità,smentire le loro aspettative di salvezza solo mediante lavia di Gesù Cristo, Figlio di Dio, incarnato, morto e ri-sorto per amore degli uomini. L’importante è mettere co-stantemente i cattolici con le spalleal muro, davanti all’enormità deiloro misfatti: l’importante è fare inmodo che abbassino la testa e chesi riconoscano i più vili di tutti, ipiù peccatori, i più indegni di leva-re lo sguardo verso Dio.Le ultime dichiarazioni alla stam-pa, rilasciate dal papa – come or-mai d’abitudine, e aggiungiamo:pessima abitudine – durante ilviaggio in aereo che lo riportava inVaticano da Cracovia, dove avevapresenziato alla Giornata Mondialedella Gioventù, vanno, anch’esse,su questa linea, anche se hannosuperato ogni limite di decenza edi sopportabilità per qualsiasicattolico.Nel mondo è in atto un’offensivaislamica contro il cristianesimo,che, in Africa e in Asia, ha già fat-to decine di migliaia di vittime, eprovocato la fuga dai rispettiviPaesi di milioni di persone; in Eu-ropa i terroristi islamici ammazza-no centinaia e centinaia di persone,colpendole nei locali, per le strade,ora anche dentro le chiese: sacer-doti cattolici vengono sgozzati da-vanti all’altare, in piena Messa, enon ci risulta che mai, neppure unasola volta, sia accaduto il contrario; che un solo musulma-no sia stato assassinato da un cristiano per ragioni religio-se. Ma il papa ha deciso che il terrorismo islamico nonha motivazioni religiose, anzi, che non esiste un terrori-smo islamico, né un islam violento; e che, ad ogni modo,se pure esiste un fondamentalismo islamico, ce n’è ancheuno cattolico. Il papa ha affermato che anche i bravi catto-lici uccidono le fidanzate e le suocere, e che anche questaè violenza, in tutto e per tutto paragonabile a quella deglijihadisti. Di più: citando (a sproposito) l’apostolo Giaco-mo, ha detto che la lingua uccide ancor più del coltello,e che i cattolici, con le parole, sono assassini non menodi quelli che uccidono brandendo un’arma.Citiamo alla lettera alcuni passaggi dell’intervista, affinchéqualcuno non pensi che una forma di prevenzione ci abbiaindotto ad attribuirgli espressioni e concetti non suoi:

“Non è giusto né vero parlare di islam violento e di terro-rismo islamico”,

“allora dovrei parlare anche di cattolici violenti”, “ho parlato a lungo con l’imam di Al Azhar, conosco quel-lo che pensano, vogliono la pace”. (...) “A me non piace parlare di violenza islamica, perchétutti i giorni quando sfoglio i giornali vedo violenze, quel-lo che uccide la fidanzata, un altro la suocera, questi cat-tolici battezzati sono violenti cattolici e se parlo di violen-za islamica devo parlare di violenza cattolica. (...)

Io credo che in ogni religione c’èsempre un piccolo gruppetto fon-damentalista. Quando arrivi ad uccidere si puòuccidere con la lingua e con il col-tello. Credo che non è giusto e non è ve-ro identificare questo con l’islam”. (...)

Questo delirio inverosimile, farci-to di sciocchezze e di autenticheassurdità, nel quale si mettono in-sieme cose diversissime e siconfondono le carte al solo scopodi dimostrare l’indimostrabile, ecioè che tutte le religioni sonobuone, ma in tutte le religioni alli-gna la cattiva pianta della violenzae del terrorismo, sembrerebbe piùlo sproloquio di un perfetto inco-sciente, che il discorso ponderatoe responsabile di un uomo che,voglia o non voglia, gli piaccia ono, rappresenta la più alta auto-rità della Chiesa cattolica, ascol-tata e rispettata da un miliardo e250 milioni di persone sparse sututti e cinque i continenti. Ecco, questo soprattutto colpiscedello stile di Bergoglio: la chiac-chiera irresponsabile, la sciatte-

ria e la trasandatezza intellettuale, il vuoto e l’inconsi-stenza culturale e teologica, l’assoluta mancanza disenso del limite e delle proporzioni, la “nonchalance” ela leggerezza con cui sferra colpi devastanti al propriogregge, e, cosa più inquietante di tutte, la rocciosa, arro-gante convinzione di avere, lui solo, tutta la verità in ta-sca; di saperne mille volte di più di quel che ne sapeva-no i 265 pontefici che l’hanno preceduto; la strafotten-za, la protervia con cui raddoppia e triplica ogni voltala posta delle sue provocazioni, assolutamente insensibileal disagio di tanti e tanti cattolici, religiosi e religiose.Papa Francesco si è preso il gusto, ormai quasi quotidia-no, di far vedere sin dove arrivano la sua superbia e lasua totale mancanza di umiltà: quel che pensano gli al-tri, coloro i quali hanno sensibilità e opinioni diverse dallesue, non lo interessa minimamente; se le pecorelle delsuo gregge, invece di raccogliersi e trovare conforto pressodi lui, se ne vanno lontano e si disperdono, confuse e ama-reggiate, perché non tollerano più i suoi modi e le sue pa-

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Francesco “vescovo di Roma”.

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role, la cosa non lo riguarda affatto: egli ha deciso chele cose di Dio devono cambiare drasticamente, e inten-de andare dritto per la sua strada, senza guardare infaccia a nessuno.Con la sua valigetta in mano quando sale e scende dall’ae-reo, con la sua puntigliosa pretesa di pagare i conti dellapensione, con quell’ostentazione di umiltà che l’ha portatoa voler lavare i piedi proprio ai migranti e anche alle don-ne, cosa mai vista prima e inaccettabile per molti catto-lici, lui è sicuro di essere il migliore: il più cristiano, ilpiù evangelico, il più vicino alla Verità.In termini di Antico Testamento (ma anche di luteranesi-mo e calvinismo): di essere il più giusto fra gli uomini.Forse si è dimenticato che la Verità è Cristo, e che Cri-sto è anche la Via e la Vita: non Maometto, non Mosè,non Buddha, non Confucio. Cristo, figlio divino del Padre che è nei Cieli, e figlioumano di Maria e di Giuseppe; nato a Betlemme, battez-zato nel Giordano, martirizzato a Gerusalemme sotto Pon-zio Pilato, per volontà del Sinedrio. Forse Bergoglio ha fatto indigestione di teologia dellaliberazione e si è immedesimato un po’ troppo nei pannidi Robin Hood, venuto a ripristinare la giustizia nel regnodi Mammona. Certo è che egli si prende immensamentesul serio, nella stessa misura in cui calcola zero i pensieridegli altri, le loro obiezioni, il loro disagio. Non ha avuto alcuna esitazione nel colpire, con la massi-ma durezza, i Francescani dell’Immacolata, lui che rila-scia amabili interviste a Eugenio Scalfari, stringe la manoa Emma Bonino e fa fare al suo portavoce il commossoelogio funebre di un grand’uomo come Marco Pannella,il campione della libera droga, del divorzio, dell’abor-to, dell’eutanasia, delle unioni di fatto e dei matrimonigay.

Che cosa si ripropone di fare, infine, questo papa che nonvuole essere papa, che critica il centralismo e l’autoritari-smo, che punta il dito contro il clericalismo, che ha fidu-cia in tutti, a cominciare dai musulmani (i quali, secondolui, vogliono solo la pace), tranne che nei cattolici, con iquali sa essere di una durezza e di un dispotismo inau-diti; che parla sempre e solo della misericordia di Dio,mai della sua Giustizia; che parla poco o niente del pec-cato e dell’Inferno; che non indica Gesù Cristo come laVia, la Verità e la Vita, ma come una delle tante strade cheportano a Dio, tanto è vero – ha detto, con un orribile sor-riso – che “non c’è un Dio cattolico” (un’affermazionedi una rozzezza teologica addirittura becera); che sipreoccupa sempre di piacere al mondo, di strappare l’ap-plauso, né si vergogna di fare della demagogia di bassa le-ga, e pretende dai cristiani d’Europa che si lascino islamiz-zare da milioni di falsi profughi; che tesse l’elogio di Lute-ro e dei protestanti e che riabilita, di fatto, il modernismoscomunicato da san Pio X nel 1907, con l’enciclica Pa-scendi? Secondo noi, Egli intende andare oltre il cattolicesimoe oltre la Chiesa: vuole gettare le basi di una nuova reli-gione universale, molto simile a quella, illuminista e gno-stico-massonica, che tanto piace, fuori della Chiesa, a Eu-

genio Scalfari, e tanto piace, entro di essa, a Enzo Bian-chi, così come piaceva al cardinale Martini.Soprattutto, vuole creare una situazione di non ritorno:vuole fare in modo che, qualsiasi cosa accada dopo di lui,nessun altro papa possa mai più rimettere in discussione lesue innovazioni: lo slittamento verso l’indifferentismo eil relativismo da lui promossi, la definitiva rottamazio-ne della Chiesa tridentina, la liquidazione della sensibi-lità e della spiritualità specificamente cattoliche, cultomariano in primis, della pietas cattolica di Teresa d’Avila,di san Giovanni della Croce, di Teresina di Lisieux, di sanPio da Pietrelcina.

Qualcuno potrebbe pensare che stiamo esagerando e chenon teniamo conto della deformazione che i media opera-no sui suoi discorsi e i suoi gesti.

iL Fatto È che papa Francesco

È benissimo a conoscenza di taLe voLontÀ

di deFormazione e Quindi, se voLesse,

avrebbe potuto chiarire, rettiFicare.

non Lo ha Fatto

una voLta soLa.

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Ci siamo finalmente! Il ma-trimonio religioso, il Sa-cramento della Chiesa Cat-

tolica, quello che rende – o me-glio: quello che rendeva - il vinco-lo coniugale santo ed indissolubiledavanti a Dio e agli uomini, è sta-to annullato, con editto “estem-pore” o più correntemente, “abraccio”, dal regnante Papa che,debellata la dottrina millenariaquale ciarpame ingombrante edinutile, stabilisce, in termini diprassi, essere preferibile una con-vivenza in cui sia praticata unalaica ed umana reciproca fe-deltà, piuttosto che un matrimo-nio religioso celebrato da sposiprivi della consapevolezza dicompiere un atto sacro.Leggete:

«Spesso ci si sposa per fatto sociale, pensando alle bom-boniere, al pranzo, al vestito della sposa. A Buenos Airesio ho proibito di fare matrimoni religiosi nei casi che noichiamiamo matrimonios de apuro, cioè ‘di fretta’, quandoè in arrivo il bambino. Ho proibito di farli perché non so-no liberi. Forse si amano. E ho visto dei casi belli, in cuipoi, dopo due-tre anni, si sono sposati, e li ho visti entrarein chiesa papà, mamma e bambino per mano. Ma sapeva-no bene quello che facevano» (Corriere della Sera on line 18/6/2016 – Convegno annua-le della Diocesi di Roma).

Tradotto: meglio vivere in peccato che nello stato di gra-

zia ingenua, cioè quello stato dicandore, quello stato di ignoranzateologica che ha caratterizzato, adesempio, i miei rurali genitori iquali, al momento di proferire il“sì”, con l’aggiunta delle promessereciproche, non conoscevano codi-ci, canoni, scolii e commi, non sa-pevano di essere essi stessi i mini-stri del Sacramento, che insommanon erano “cristiani adulti” conall’attivo un’esperienza di convi-venza prematrimoniale, ma chenella loro semplice fede tipica dei“poveri di spirito”, pur “non sa-pendo quello che facevano” comeosserva il Papa, seppero egual-mente assumersi responsabilitàed oneri, allevando una folta ni-diata di figli e sopportando, nellasemplice fedeltà, traversìe esventure, superando incompren-

sioni, assaporando amarezze e rimettendo intera fidu-cia nel Signore.Meglio, invece, contrarre esperienze prematrimoniali colcorredo di un concepimento ché questo, sì, dà consapevo-lezza e maturità. «Non dite subito: Perché non ti sposi inchiesa? No. Accompagnarli, aspettare e far maturare.E fare maturare la fedeltà».Ecco il mantra della pastorale del cammino, della sfida,da cui discende essere quanto mai pedagogico, istrutti-vo e degno di ammirazione vivere lo stato del concubi-naggio con l’aggravante di un figlio al quale non è statoamministrato il Sacramento del Battesimo. Una vera eproditoria rottamazione della dottrina della Chiesa fatta

se Questo

È un papadel Prof Luciano Pranzetti

Copertina di Newsweek che si chiede:«Il Papa è cattolico?».

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passare per logica e buon senso e, soprattutto, per atto dimisericordia. «Pecca fortiter sed ama fortius» – peccafortemente ma ama più fortemente – variante del luterano«Pecca fortiter sed crede fortius» che, stante l’empatìaecumenistica reciproca tra Papa Bergoglio e gli scismaticieretici luterani, è di facile accostamento.

Qualcuno, come l’ingenuo Renato Farina (Il Giornale, 20giugno 2016) scrive che il Papa, nel predicare un matrimo-nio consapevole e convinto, non invita di certo alla convi-venza. Ma allora, come deve interpretarsil’estemporanea tirata con cui con-clude la sua allocuzione: «Ho visto tanta fedeltà in questeconvivenze e sono sicuro (!) chequesto è un matrimonio, hannola grazia del matrimonio, pro-prio per la fedeltà che hanno»?

Se non è invito alla convivenzaquesto, ci dica l’ingenuo Farinache cosa sia. Se la fedeltà è il fon-damento primario della conviven-za, a che pro’ la Chiesa ha posto ilmatrimonio santificato e ratificatosotto il segno del Sacramento erendendolo indissolubile in terra,tale da farne peccato il suo inde-bito scioglimento? Secondo PapaBergoglio una convivenza, cioè ilconcubinaggio, se vissuto nellapratica di una fedeltà meramentelaica, brilla della grazia di Dio.Ora, che dal peccato possa sgor-gare il merito, possa darsi esem-plarità pedagogica è dottrina chenon può ritenersi solo ereticaquanto demenziale. Non è lo stesso Pontefice che ci harivelato esistere “nelle coppieomosessuali elementi positivi edaffettivi” scorgendo anche inquesta immondizia morale, la so-domia, una sfida alla capacitàpastorale della Chiesa?Il Papa, venuto dalla fine del mondo, sta, con l’applicazio-ne del metodo evoluzionistico darwiniano al dogma, por-tando il gregge di Cristo all’estinzione della fede tramu-tando l’intero “corpus” della dottrina in un dispositivo direlativistico contenuto – la teorìa della situazione – alta-mente gradito dal mondo che, secondo le previsioni au-gurali del dannato massone/carbonaro Nubius, ha final-mente trovato nella Chiesa chi fa il lavoro di Satana. Il verme nella polpa del frutto.

Ora, arriva il Pastore della Chiesa cattolica che predica, alume di buon senso, come essendo la convivenza “un fattoordinario”, un mozartiano “così fan tutti/e”, essa si con-

figura come un dato di fatto di cui accettare la presenza.«Un’altra mia esperienza a Buenos Aires: i parroci neicorsi di preparazione al matrimonio la prima domandache facevano era: “Quanti siete conviventi?”. La mag-gioranza alzava la mano. Preferiscono convivere, e que-sta è una sfida, chiede lavoro».Ecco che ritorna “la sfida”, uno dei tanti termini del voca-bolario bergogliano che tende, subdolamente, a maschera-re un accomodamento col mondo, un termine che haprodotto, nello scenario della Chiesa, un’inversione dei

ruoli tale che se prima era Cristoa lanciare la sola, ineludibile edonnicomprensiva sfida – «Sequalcuno vuol venire dietro a me,rinneghi se stesso, prenda la suacroce ogni giorno e mi segua» (Lc.9, 23) – ora è la pastorale (!) diJorge Mario Bergoglio, in artePapa Francesco I, che concede almondo diritto e facoltà di lancia-re le sue sfide a una Chiesa ri-dottasi alla difensiva, in condi-zione di questuante.Eppure, a dar retta a Matteo (4,1/11), non pare che Gesù abbiaaccettato le sfide di Satana, checon spirito amichevole le abbia di-scusse, che ne abbia approvato ildato in sé. A leggere Matteo – edubitiamo che il Papa lo legga – èGesù che tronca l’approccio sua-dente di Satana congedandolo conun perentorio: “Vattene, Satana”,indicando e chiarendo che con ilmale, da cui preghiamo di esser li-berati (Mt. 6, 13) non si entra indialogo.E non diversamente il Signore in-segna, per bocca del profeta, a fug-gire il male, ad evitarlo, a non en-trarci in contesa ché Satana, inquanto spirito “loico” (Inf. XX-VII, 123), non trova difficoltà al-cuna a prevalere su una debole in-telligenza umana. «Chi di noi puòrimanere presso un fuoco divo-

ratore? Chi di noi può restare presso un braciere conti-nuo? Chi cammina santamente e parla con giustizia,chi respinge un guadagno avuto con la violenza, chiscuote la sua mano per non trattenere il dono mirantea corrompere, chi si tura gli orecchi per non sentirepropositi di sangue e chiude gli occhi per non vedere ilmale» (Is. 33, 14/16).Eppure, nonostante siffatti ammonimenti, oggi il pastoredella Chiesa, su sollecitazione del Concilio Vaticano II, ilmale se lo va a cercare, invita ad entrarci in dialogo, adaccettare la sfida col mondo, con quel male che tale simanifesta, ad esempio, nella convivenza prematrimo-niale.

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Ma è naturale, perché il Papa, che non si considera “Vica-rius Christi” ma solo “vescovo di Roma”, disdegna diseguire la metodologìa del Figlio di Dio e la verità del pro-feta, per affermare una pastorale meramente umana che, adirla chiara e fuori dai denti e nello stile del parlar “Si SiNo No”, altro non è che paura, viltà, codardìa, servili-smo, tiepidezza che si concludono nel tradimento,nell’eresìa e nell’apostasìa.

Nel commentare questa ennesima uscita papale emessa abassa quota, il nostro intendimento non era tanto fornirel’informazione in sé quanto metter in evidenza le silen-ziose, impalpabili ma velenose conseguenze di ordineteologico-morale che ne scaturiscono.Prima di darne conto, è bene rammentare la nozione dimatrimonio che così viene definita:

«Il Matrimonio è il Sacramento in cui l’uomo ela donna si uniscono in una comunità di vita alloscopo di propagare la specie umana e ricevonoda Dio la grazia per adempiere bene i doveri delproprio stato» (Bernardo Bartman: “TeologiaDogmatica”, pag. 1512 – Ed. Paoline 1950).

Dalla precedente definizione ne deriva che:

1. sacramento essendo, esso si riceve in stato di grazia;2. solo in esso, gli atti e gli effetti sono buoni;3. è vincolo indissolubile che neppure l’adulterio di unodei due sposi scioglie;

4. l’adempimento degli obblighi e delle promesse è so-stenuto dalla grazia;

5. l’unione coniugale fuori di esso è peccato grave diconcubinaggio.

Ora, avendo Francesco affermato che, di sicuro, una convi-venza vissuta nella fedeltà reciproca – una fedeltà laica,diciamo noi – è un vero matrimonio illuminato dallagrazia di stato, fa capire, e non troppo velatamente, che:

1. la fedeltà, un effetto della grazia, diventa valore ante-cedente alla grazia stessa;

2. il concubinaggio non è peccato, finché i conviventi ri-mangono fedeli;

3. non vi sarà necessità, in caso di successivo matrimo-nio religioso, di confessare il precedente stato di pec-cato, in quanto peccato non fu in virtù della fedeltàmantenuta;

4. se matrimonio debba darsi, è sempre meglio farlo pre-cedere da una convivenza che faccia da tirocinio, du-rante il quale si possa verificare la maturità degli affettie degli impegni;

5. non vi sarà necessità di matrimonio religioso dacché,perdurando la convivenza nella reciproca fedeltà laica,la grazia è di fatto presente a legittimare anche un’unio-ne irregolare.

Aggiungiamo un’altra considerazione. Dice il Papa che, senon c’è nei nubendi consapevolezza e maturità di ciò

che si va a celebrare, non si deve amministrare il sacra-mento. Siffatto criterio, che non ci vietiamo di accettarecome sacrosanto applicato alla fattispecie del matrimonio,potrebbe portare, se non limitato a questo solo àmbito, adaltre drastiche conseguenze, una delle quali sarebbe la so-spensione del Battesimo ai neonati i quali non sono, ov-viamente, in grado di capire il prodigio che ricevono, cosìcome i fanciulli che si accostano alla Prima Comunione oalla Cresima.Che facciamo, Santità: tutto a maturità conseguita?Se non è eversione questa miseria, chiediamo ai lettori, esoprattutto ai pastori della Chiesa, che inerti e in pavi-do silenzio consentono il diffondersi di un relativismo,di dirci che cosa sia.Ma non è difficile scorgere in questa ulteriore picconata al-la mole della Chiesa, il tentativo di sgretolamento portatoavanti con passetti, gradualmente, via via allacciando eimpastando verità con eresìe con il mastice di una mielo-sa e ambigua formalità linguistica improntata al “buonsenso”. Solo che questo buon senso è di marca umana enon divina.Exsurge Domine!

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documenta Facta

La russia vuoLe consacrarsi aL cuore immacoLato di maria:

bergogLio riFiutaTestimonianza del Sacerdote Paul Leonard Kramer – SSPX Marian Corps –

uno tra i più autorevoli studiosi delle vicende di Fatima(Il testo è una traduzione dal video)

In novembre 2013, il presidente Russo signorVladimir Vladimirovic Putin, è venuto a Ro-ma per una visita in Vaticano con l’uomo cheama essere chiamato padre Bergoglio; unavisita ufficiale per discutere il Messaggio diFatima e problemi annessi. Contemporaneamente, era in corso un in-contro internazionale tra Russia e Santa Se-de cui è stata affiancata la questione di Fati-ma.

Mi trovavo proprio di fronte alle Mura Vatica-ne, in Piazza Risorgimento a Roma, nel mo-

mento in cui il signor Putin è arrivato per en-trare in Vaticano e incontrare l’uomo chechiama se stesso padre Bergoglio. L’incon-tro ha avuto luogo e, tramite i canali diploma-tici che ho a Roma, ho saputo che, durante ilcolloquio ufficiale, il signor Putin ha chiestoin merito alla Consacrazione della Russiaal Cuore Immacolato di Maria.Bergoglio, ha replicato al signor Putin:«NOI NON DISCUTEREMO FATIMA».

Attraverso i canali diplomatici interni, ho sa-puto che il signor Putin ha recepito questo

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come uno stop. Qui c’è sotto qualcosa: il si-gnor Putin ha ammiccato all’agente del servi-zio segreto militare che lo accompagnava inVaticano.Uno dei Cardinali presenti, il Card. Ravasi,descritto come uno dei “soldati” di Bergo-glio, osservando di fronte a sé la statua diNostra Signora di Fatima cui era molto vici-no, ha affermato: «NOI DISTRUGGEREMOFATIMA».Questo è il pensiero delle persone che occu-pano oggi il Vaticano. Si usa dire: «Non possiamo consa-crare la Russia perché offendereb-be i comunisti». Ma i comunisti nonsono più al potere. Ora sono i Russi a chiedere laConsacrazione della Russia e co-loro che vogliono impedirlo sono imassoni in Vaticano, poiché que-sto sarebbe un duro colpo per illoro ecumenismo.L’Unità Ecumenica, che fu profetiz-zata da San Pio X, rappresenta ilgrande pericolo di una “Unica Reli-gione Mondiale”.E questo perché il Vaticano, è occu-pato dai massoni, come affermatoda Mons. Marini: «SIAMO SOTTOOCCUPAZIONE DELLA MASSO-

NERIA, ORA LA CONSACRAZIONE DELLARUSSIA È UNA QUESTIONE DELLA MAS-SONERIA ECCLESIASTICA, PERCHÉ IN-TERFERISCE CON I LORO PIANI».Nulla a che vedere con un’offesa per i Russi,poiché… l’uomo più potente della Russia,forse l’unico Capo di Stato cristiano rimasto,è ora interessato alla Consacrazione dellaRussia ed è, invece, l’uomo che chiama sestesso “vescovo di Roma”, Bergoglio, chedice: «NOI NON DISCUTEREMO FATIMA».

Nella fotografia a fianco,Putin bacia l’icona della Madonanna che aveva portata a Francesco come dono.Questo atto sembra aver obbligato Francesco “vescovo di Roma” a ripeter questo gesto. (vedi fotografia in basso).

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il segretodella “tomba vuota”

di Padre Pio

il segretodella “tomba vuota”

di Padre Pio

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a cura del dott. F. A.

GIAMBATTISTA MONTINI

– Alla luce degli scritti di personaggicome Alice Bailey, H.G. Wells, A.Manhattan, B. Russell, il calendariodei “test” delle diverse armi nucleari,condotti nel 1958, acquista oraun’enorme importanza. L’incredibileaumento delle detonazioni di ordigninucleari (da parte degli Stati Uniti edell’URSS) si sono verificati pro-prio durante il 1958, più che inqualsiasi altro anno precedente. Inrealtà, vi furono più esplosioni di or-digni nucleari durante i 18 giorni,compresi tra la morte di Pio XII e iltrionfo delle forze massoniche alConclave che ne seguì, di quelle chesi sono verificate nel corso di un ana-logo periodo di tempo da quando av-venne il primo test nucleare degliStati Uniti, nel1945.

– I test nucleari dell’Unione Sovieticainiziarono il 24 settembre 1957 eproseguirono sporadicamente e conpiccola potenza fino ai primi di otto-bre 1958. Dal 10 al 25 ottobre 1958, esattamente il perio-do in cui i Cardinali si isolarono nella Cappella Sistinaper eleggere il Papa, vi fu un notevole aumento dei testnucleari sia in numero che in potenza.

– Per non essere da meno, gli americani fecero la loroparte per tenere alto il livello del terrore nucleare fino

al momento dell’elezione del nuovoPontefice. Durante lo stesso periodo,gli Stati Uniti condussero test nu-cleari senza precedenti per tipo e pernumero. Dal 28 maggio 1957 al 29 ottobre1958, i test nucleari furono 77.

– Secondo l’ex consulente dell’FBI,Paul L. Williams, documenti “de-classificati” dell’intelligence USAconfermano che «Nel conclave del1958, (...) Al terzo scrutinio, Siri –secondo le fonti dell’FBI – ottenne ivoti necessari per essere eletto Pa-pa Gregorio XVII.Il fumo bianco uscì dal camino dellaCappella per informare i fedeli cheavevano un nuovo papa. La notiziafu annunciata con gioia alle 06:00 suRadio Vaticana. L’annunciatore dis-se: «Il fumo è bianco. Non c’è as-solutamente alcun dubbio. Un pa-pa è stato eletto».«Ma il nuovo papa non si presentòal balcone. Cominciarono allora asorgere i dubbi se il fumo fosse stato

bianco o grigio ... Alla sera, la Radio Vaticana annun-ciò che i risultati erano rimasti incerti...Ma gli annunci fatti al mondo furono validi. Al quartoscrutinio – sempre secondo le fonti dell’FBI – Siri ot-tenne ancora i voti necessari per essere rieletto nuo-vamente Sommo Pontefice. Ma i cardinali francesi

Padre Pio con le stigmate.

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tica, contemporaneamente, an-nunciarono la sospensione deiloro rispettivi programmi ditest nucleare. La connessionedei due eventi la dice lunga sevista nel contesto di ciò che è ac-caduto alla Chiesa subito dopo ilConclave del 1958.

– Il pontificato dell’AntipapaGiovanni XXIII fu solo un pon-tificato di “transizione”, cheserviva esclusivamente per eleva-re Mons. Montini al Cardinalatoe metterlo in condizione di esse-re imposto come Papa successi-vo. Il massone Giovanni XXIIIera una semplice pedina ed unesecutore delle indicazioni cheMontini, dalla sua posizione diarcivescovo di Milano, gli tra-smetteva tramite il suo uomo difiducia, Mons. Loris Capovilla.Ma Giovanni XXIII era anchel’esecutore di “ordini” o di“suggerimenti” che proveniva-no dai vertici di certe potentiLogge massoniche.

– Nel libro “La Chiesa eclissata”,di Louis-Hubert Remy, (pp. 6-7)l’autore si reca a New York perintervistare il gesuita Padre Ma-lachi Martin. Alla domanda:«Giovanni XXIII era massone?»,

il gesuita rispose: «Sull’appartenenza di GiovanniXXIII alla Massoneria, tutte le prove sono negli ar-chivi del Vaticano, gelosamente conservate dal cardinalAngelo Sodano».

– Ad un’altra domanda, fattagli nel settembre 1996: «Gio-vanni XXIII era un iniziato? Certi documenti lo defini-scono “fratello”. Che ne pensa lei?», Malachi Martin ri-spose: «Sì, egli fu iniziato da Vincent Auriol».

– Da una telefonata, che ricevetti nello studio di Don LuigiVilla, l’interlocutore, un insigne diplomatico e giuristainternazionale mi disse che Roncalli era pedofilo e mas-sone e continuò: «Quando era nunzio a Parigi, un giorno,Roncalli fu chiamato dal presidente francese, VincentAuriol, il quale gli disse: “Il tuo vizietto, per noi, non èun problema... se tu entrerai nel Grande Oriente, tudiventerai Cardinale e io ti metterò la berretta rossain testa, E se un giorno diventerai papa, allora DO-VRAI INDIRE UN CONCILIO...”».L’alto diplomatico disse che la fonte era il suo amicoMons. Bruno Heim, che fu il segretario di Roncalli al-la nunziatura di Parigi e che queste parole furono dettead un gruppo di eminenti personalità.

– Sarebbe quindi stato il massone e anticlericale presidentefrancese Vincent Auriol a “suggerire” al card. AngeloRoncalli di indire un Concilio “se un giorno fosse dive-nuto papa”?

annullarono i risultati, soste-nendo che l’elezione di Siriavrebbe causato disordini el’assassinio di diversi premi-nenti vescovi oltre la Cortinadi Ferro. Infine, il terzo giornodi ballottaggio, Roncalli rice-vette il supporto necessarioper diventare Papa GiovanniXXIII».

– Padre Paolo Perrotta, nel suoracconto “mainstream” sull’ele-zione di Giovanni XXIII, rivelala sua consapevolezza che ilConclave del 1958 avrebbe po-tuto divenire il bersaglio di unattacco nucleare, scrivendo:«Se tutti i cardinali fossero uc-cisi, com’è possibile oggi conuna bomba atomica, il dirittodi eleggere i Vescovi di Romatornerà al corpo che l’ha pos-seduto in origine e di cui i car-dinali sono i rappresentanti,vale a dire, il clero della CittàEterna».

– Nel suo saggio del 1972, “L’ele-zione del Romano Pontefice”Giuseppe Siri, o meglio papaGregorio XVII, scrisse: «Oggi,alcune superpotenze hanno uninteresse troppo grande nelpossedere, da parte loro, lamassima autorità morale nel mondo. E loro farebbe-ro qualsiasi cosa in loro potere per raggiungere que-sto obiettivo. Le pressioni per rovesciare la sostanzadella legge del Conclave sarebbero spinte dal deside-rio di ottenere proprio questo risultato».

– In una dichiarazione del 1985 al giornalista francese,Louis Hubert Remy, Giuseppe Siri disse: «Questo se-greto (del conclave) è orribile. (...) Sono avvenute co-se molto gravi. Ma non posso dire nulla».

– Il 28 ottobre 1958, il massone Angelo Roncalli, descrit-to da Avro Manhattan come il “Candidato del Cremli-no”, apparve improvvisamente al balcone papale e sullascena mondiale come “Papa” Giovanni XXIII. Inrealtà, sulla scena mondiale apparve l’Antipapa Gio-vanni XXIII.

– Questa fu la prima volta, dal 1378, che i Cardinali avreb-bero ingannato gli esterni del Conclave sull’identità delprelato che essi avevano eletto Papa, con le conseguen-ze non intenzionali di lanciare il Grande Scisma d’Oc-cidente che è durato decenni e che ha creato una serie diantipapi.

– Una volta che il card. Giuseppe Siri fu sostituito dalcard. Angelo Roncalli sulla cattedra di Pietro, e dopoche le strutture del Vaticano furono portate totalmen-te sotto il tallone delle potenze mondiali massoniche,nell’arco di sole 48 ore, gli Stati Uniti e l’Unione Sovie-

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Fu usata la minaccia di una bomba atomica sul Vaticanoper allontanare il card. Giuseppe Siri dalla Cattedra di Pietro?

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Quanto alla Chiesa, se co-manda di ubbidire in-nanzi tutto a Dio supre-

mo Signore di ogni cosa, sarebbeingiuriosa calunnia crederla perciònemica del potere dei Principi, odusurpatrice dei loro diritti. Vuoleanzi essa, che quanto è dovuto allapotestà civile, le si renda per dove-re di coscienza. Il riconoscere poi da Dio, com’essafa, il diritto di comandare, aggiun-ge al potere politico dignità grande,e giova molto a conciliargli il ri-spetto e l’amore dei sudditi. Amica della pace, autrice dellaconcordia, tutti con affetto maternoabbraccia la Chiesa; e intenta uni-camente a far bene agli uomini, in-segna doversi alla giustizia unir laclemenza, al comando l’equità, alleleggi la moderazione; rispettareogni diritto, mantenere l’ordine e latranquillità pubblica, sollevare alpossibile privatamente e pubblica-mente le indigenze degl’infelici. «Ma – per usare le parole diSant’Agostino – credono o voglio-no far credere che non torna uti-le alla società la dottrina del Vangelo, perché voglionoche lo Stato posi non sul fondamento stabile delle virtù,ma sull’impunità dei vivi» (Epist. CXXXVII, al. III, adVolusianum c. v, n. 20). Per le quali cose opera troppo più conforme al senno civilee necessaria al comune benessere sarebbe, che Principi epopoli, invece che allearsi coi Frammassoni a danno dellaChiesa, si unissero alla Chiesa per respingere gli assaltidei Frammassoni.

In ogni modo, alla vista d’un malesì grave e già troppo diffuso, è de-bito Nostro, Venerabili Fratelli, ap-plicar l’animo a cercarne i rime-di. E poiché sappiamo che nellavirtù della religione divina, tantopiù odiata dai Massoni, quanto piùtemuta, consiste la migliore e piùsalda speranza di rimedio effica-ce, a questa virtù sommamentesalutare crediamo che prima ditutto sia da ricorrere contro il co-mune nemico.

Tutte queste cose pertanto, che iRomani Pontefici Nostri Anteces-sori decretarono per combattere idisegni e render vani gli sforzi del-la sétta Massonica; tutte quelleche sancirono per allontanare oritrarre i fedeli da così fatte so-cietà; tutte e singole Noi conl’Autorità Nostra Apostolica leratifichiamo e confermiamo.E qui, confidando moltissimo nelbuon volere dei fedeli, preghiamo escongiuriamo ciascuno di loro perquanto su questo proposito fu pre-scritto dall’Apostolica Sede.

Preghiamo poi e supplichiamo voi, Venerabili Fratelli,che cooperiate con Noi ad estirpare questo vero veleno,che largamente serpeggia in seno agli Stati. A voi toccaDIFENDERE LA GLORIA DI DIO e LA SALVEZZADELLE ANIME; tenendo, nel combattimento, questidue fini davanti agli occhi, non vi mancherà coraggio néfortezza. Il giudicare quali sieno i più efficaci mezzi da su-perare gli ostacoli è cosa che spetta alla prudenza vostra.

Humanum genusCONDANNA DEL RELATIVISMO FILOSOFICO

E MORALE DELLA MASSONERIA

Leone PP. XIII, Roma, 20 Aprile 1884.

55

Papa Leone XIII.

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“Chiesa viva” *** Novembre 2016 17

Pur nondimeno trovando Noi conveniente al Nostro mini-stero l’additarvi alcuni dei mezzi più opportuni, la primacosa da farsi è di togliere alla setta Massonica le mentitesembianze, e renderle le sue proprie, ammaestrando conla voce, ed anche con Lettere Pastorali, i popoli, quali sia-no di tali società gli artifizi per blandire ed allettare; qualila perversità delle dottrine e la disonestà delle opere.Conforme dichiararono più volte i Nostri Predecessori,chiunque ha cara quanto deve la professione cattolica ela propria salute, non si lusinghi mai di poter senza col-pa iscriversi, per qualsivoglia ragione, alla sétta Masso-nica.Nessuno si lasci illudere alla simulata onestà; anche se puòben parere a taluno che i Massoni nulla impongano diapertamente contrario alla fede e alla morale: ma essendoessenzialmente malvagio lo scopo e la natura di tali sèt-te, non può essere lecito di darvi il nome, né di aiutarlein qualsivoglia maniera.È necessario in secondo luogo con assidui discorsi edesortazioni mettere nel popolo l’amore e lo zelodell’istruzione religiosa: e a tal fine molto raccomandia-mo, che con ragionamenti opportuni a voce e in iscritto sispieghino i principi fondamentali di quelle santissime ve-rità, nelle quali consiste la cristiana sapienza. Scopo di ciòè guarire con l’istruzione le menti, e premunirle contro lemolteplici forme degli errori, e i vari allettamenti dei vizi,

massime in questa gran licenza di scrivere ed insaziabilebrama di imparare.Opera faticosa di certo: nella quale tuttavia partecipe ecompagno delle fatiche vostre avrete specialmente il clero,se in grazia del vostro zelo sarà ben disciplinato e istruito.

Ma causa così bella e di tanta importanza richiede altresìl’industria cooperatrice di quei laici, che all’amore dellareligione e della patria congiungono probità e dottrina.Con le forze unite di questi due ordini procurate, Venerabi-li Fratelli, che gli uomini conoscano intimamente ed ab-biano cara la Chiesa; perché quanto più crescerà in es-si la conoscenza e l’amore di Lei, tanto maggiormentesaranno aborrite e schivate le società segrete.

Ed è per questo che, giovandoCi della presente occasione,torniamo non senza ragione a ricordare la opportunità in-culcata altra volta, di promuovere caldamente e proteg-gere il Terz’Ordine di San Francesco, di cui recente-mente con prudente condiscendenza mitigammo la regola.Anche se, secondo lo spirito della sua istituzione, esso nonmira ad altro, che a trarre gli uomini all’imitazione di Ge-sù Cristo, all’amore della Chiesa, alla pratica di tutte lecristiane virtù: e però tornerà efficacissimo a spegnere ilcontagio delle sètte malvagie.

(continua)

apocalisse di s. giovannidott. Franco Adessa (pp. 48 - Euro 5)

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Il primo libro della Bibbia, la Genesi, ci fa assistere allacreazione del mondo; l’ultimo, l’Apocalisse, alla sua fi-ne. L’apostolo S. Giovanni scrisse l’Apocalisse per le set-te Chiese dell’Asia proconsolare annunziando la vitto-ria finale di Gesù Cristo e della sua Chiesa su tutti iloro nemici. L’Apocalisse è divisa in sette periodi, i setteSigilli, e noi stiamo vivendo l’ultimo, quello del regnodell’Anticristo.Questo è il periodo più drammatico in cui l’umanità ve-drà eventi che non ha mai visto in tutta la sua storia. Lagravità di questo Sigillo è evidenziata dalle sette coppedell’ira di Dio, di cui noi stiamo vivendo la fase finaledella prima.Con le sette coppe della sua ira, Dio annienterà tutti inemici della sua Chiesa, salvando il suo popolo da unpiano di sterminio che l’Anticristo e la sua Corte han-no pianificato da un paio di secoli e che ora si trova in fa-se di realizzazione finale. Umanamente parlando, non ci sarebbe più nulla da fare,ma Dio, con la seconda coppa della sua ira sconvolgerài piani dei suoi nemici ponendoli l’uno contro l’altro epoi mettendo a morte tutti i nemici della sua Chiesatanto da far “diventare il mondo come un deserto”.A vincere sarà la Croce di Gesù Cristo: i popoli si con-vertiranno al vero Dio, Uno e Trino, e il mondo, final-mente, avrà un lungo periodo di pace.

Novità

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18 “Chiesa viva” *** Novembre 2016

La storia del mondo, come sievince da molti documentiantichi: dalla Bibbia al Van-

gelo, dalle storie di Erodoto agliscrittori e storici egiziani, babilone-si, greci, latini, medioevali; mostrache le nazioni erano governatedall’istituzione monarchica, nel de-corso dei millenni. Quando si tro-vavano istituzioni repubblicane,queste, erano tutte riconducibili al-le oligarchie aristocratiche1.Solo la “Massoneria fautrice deimali del mondo”, nella sua conno-tazione satanica, amorale, priva diogni rispetto verso Dio, fino a so-stituirlo – “blasfema” – con l’“Uo-mo-Dio”, ha voluto abbattere l’isti-tuto monarchico, volendo sostituir-lo con la precarietà delle istituzionirepubblicane, in nome dei “dirittidell’uomo” per cancellare i “dirittidi Dio”... per esattezza, la Masso-neria voleva istituzionalizzare il do-minio delle “Logge”, per megliorendere l’uomo povero e schiavosotto il tallone della finanza giudai-ca e massonica, con tasse esose eillegali, con un “debito pubblico” falso, con la circolazionedi una moneta emessa da banche di proprietà privata, delvalore reale della “carta straccia”, usurpando la sovranitàdegli Stati; inoltre, imponendo codici fiscali e impronte di-gitali (dove i cittadini vengono trattati peggio dei detenuti

del “braccio della morte” negli isti-tuti carcerari USA!) e togliendo lo-ro ogni libertà ed ogni diritto.Con queste premesse, si può facil-mente comprendere quali dannihanno fatto e continuano a fare le“Logge” (specialmente ammantan-dosi delle ipocrite e farisaiche isti-tuzioni come l’ONU – con i suoi“14” Istituti specializzati – l’U.E.(50.000 impiegati per emettere solo“raccomandazioni” inutili e lesivedella sovranità degli Stati, con spe-se enormi di gestione, fino ai 1.700pseudo-diplomatici di uno Statoinesistente e non riconosciuto daldiritto internazionale).

Tutte queste “piramidi di cartape-sta” di queste false “democraziedelle pance piene” giorno per gior-no si stanno sgretolando perché tut-to viene volgarmente sfruttato dallafalsa “filantropia massonica”: mi-granti, periferie, ecumenismo ereti-co, politici ignoranti ed inutili (finoal 1° gennaio 1948, entrata in vigo-re della Costituzione Repubblicana

in Italia, senatori e deputati, sindaci, consiglieri comunaliprestavano la loro attività a titolo gratuito. E non solo, maper essere “senatore” di nomina regia, occorrevano impor-tanti requisiti. Oggi, invece, manteniamo chi ha come titolo e requisito

L’Imperatore Carlo V.

Le monarchienella storia

– nella tradizione ed al presente – del conte cav. gr. cr. Prof. Sergio Luigi Sergiacomi de Aicardi

(Presidente del “World Institute of Historical Regions”)

11

1 Il Senato della Repubblica di Genova, nel 1637, elesse la Madonna “Regina e Sovrana” dello Stato ed il Doge divenne “Altezza Reale”.

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“il diploma di radio elettra” (!), abbiamo un governo dovesiedono personaggi “in cerca di autore” (come diceva Pi-randello) e con un brillante “curriculum” da “capo deiboys scout”!Tornando agli istituti monarchici, possiamo affermare che,sui “200” Stati sovrani del mondo, essi sono ancora 45:(Europa = 13; Asia = 13; Africa = 3; America = 10; Ocea-nia = 6).L’U.E. è composta da “27” Stati aderenti; il Com-monwealth (istituito l’11.12.1931 Statuti di Westminster)da “53” Stati, presieduto da S.M. Britannica.

Un confronto:

“Lista Civile” – UK

Il Re Giorgio III, nel 1760, trasferì la rendita del suo co-lossale patrimonio terriero al governo in cambio della co-siddetta “Lista Civile”, considerando anche un tasso fissod’inflazione. Al presente, questa ammonta a circa 34 mi-lioni di sterline. Ne deriva che il governo riceve molto dipiù del versamento della “Lista Civile”, e quindi la Coronabritannica non grava sulle tasse!

“Lista Civile” – ItaliaLa “Lista Civile” del Presidente della Repubblica italianaammonta a circa 240 milioni di Euro che si gode nel Pa-lazzo (usurpato ai Papi) del Quirinale!

Gli Stati monarchici, nel 21° secolo, sono:in Europa: UK, Svezia, Danimarca, Norvegia, Paesi Bas-si, Belgio, Lussemburgo, Liechtentein, Monaco, S. Cittàdel Vaticano, Spagna, Andorra, S.O.M. di Malta;in Asia: Giappone, Thailandia, Buthan, Cambogia,

Barhein, Qatar, Giordania, Arabia Saudita, Oman, Kuwait,Brunei, Malaysia, Emirati Arabi Uniti;in Africa: Swaziland, Marocco, Lesotho;in America: Canada, Antigua e Barbuda, Bahama, Barba-dos, Belize, Giamaica, Grenada, Saint Kitts e Nevis, SantaLucia, Saint Vincent e Grenadine;in Oceania: Tuvalu, Nuova Zelanda, Papua-Nuova Gui-nea, Salomone, Tonga, Australia.

Nella storia, ricordiamo alcune monarchie per la loro lun-ga durata, come:

21 secoli Santa Sede;15 secoli Impero Romano (da Augusto alla caduta di Co-

stantinopoli, 29.05.1453);16 secoli Regno di Francia (dai Merovingi e continuato,

nei diversi rami, fino ai Borbone dal 451 al1830, Borbone-Due Sicilie fino al 1861, Borbo-ne-Parma fino al 1860; Spagna, tuttora regnantecon Don Felipe VI);

10 secoli S. Romano Impero (800-1806) L.L.A.A. ELET-TORALI: i Principi Grandi elettori (Bollad’ORO dell’Imperatore Carlo IV di Boemia -1356), erano: l’Arcivescovo di Treviri, l’Arcive-scovo di Magonza, L’Arcivescovo di Colonia, ilDuca di Sassonia, il Re di Boemia (Asburgo), ilMargravio del Brandeburgo, il Ringravio, il Du-ca di Baviera - dal 1648);

14 secoli Casa degli Asburgo (dal 5° secolo al 1918) diascendenza merovingia;

10 secoli (1066-2016) Regno Unito di Gran Bretagna(preceduto dai sovrani della Eptarchia sassone).

(continua)

chi era realmente don Luigi villa?dott. Franco Adessa (pp. 100 - Euro 8)

Questa nuova edizione della breve biografia: “Chi è DonLuigi Villa”, da noi pubblicata nel 2011, non solo contieneun aggiornamento e un completamento della biografia, ma haun nuovo titolo che esprime una domanda ben precisa: “Chiera realmente Don Luigi Villa?”. Nella prima pagina, ripor-tiamo le parole di Papa Pio XII il quale, dopo aver concessoun mandato papale a Don Luigi Villa, per l’incarico ricevu-to da Padre Pio, e trasmesse le relative condizioni al suo pro-segretario di Stato, card. Domenico Tardini, aggiunse: «Di-ca anche a Mons. Bosio che è la prima volta, nella storiadella Chiesa, che viene affidato ad un giovane Sacerdoteun simile incarico. E gli dica anche che è l’ultima!».Dunque, Don Luigi Villa – nelle parole di Pio XII – saràl’unico Sacerdote della storia passata, presente e futura dellaChiesa ad aver ricevuto l’incarico di “difendere la Chiesa diCristo dall’opera della Massoneria ecclesiastica”, e questoè accaduto nel periodo del regno dell’Anticristo.Nelle ultime pagine, dopo aver testimoniato colloqui ed espe-rienze, vissute personalmente, nei lunghi anni di collaborazio-ne con Don Villa, ci poniamo nuovamente la domanda: «Chiera realmente Don Luigi Villa?».Fino ad oggi, ho trovato solo questa risposta: Per volontà diDio, Don Luigi Villa è stato l’ARTEFICE DELLA PRI-MA COPPA DELL’IRA DI DIO.

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20 “Chiesa viva” *** Novembre 2016

Efinalmente anche lo spirito piùprofondo della laicità si è fat-to sentire ed ha manifestato

tutta la sua carica di nihilismo, tuttoil suo mefitico alito di morte e di lu-ciferina violenza.Le vignette di Charlie Hebdo sui terre-motati ci potevano essere anche rispar-miate: nooo! Assolutamente, la “sati-ra” deve essere libera, non altrettantola giusta reazione di chi si sente offesoo che invoca tutti quei diritti che la“Persona Umana” figlia prediletta diquella infausta Rivoluzione francese,dovrebbe avere in quanto tale. Due potevano essere le reazioni effica-ci da parte di un Governo degno diquesto nome: o il richiamo dell’am-basciatore a Parigi per consultazionied una veloce e violenta nota diploma-tica che richiedesse spiegazioni e scuseformali al governo della République,oppure il silenzio totale sulla faccen-da, un silenzio tombale, pesante co-me un macigno che doveva non darenessun tipo di “pubblicità” alla cosaimpedendo agli idioti vignettisti dipotersi continuare a fare pubblicità. Ovviamente nessuna delle due strade è stata percorsa: co-me al solito si è scelta la strada della grande pubblicizza-zione del fatto sui soliti “giornalini” che parlano più o me-no unanimemente la neolingua del regime, e naturalmentenessuna presa di posizione ufficiale del governicchio incarica. E poi l’Europa cosa avrebbe detto di noi? Siamotornati a contare in Europa, adesso, basta che Renzi aprabocca e tutti fanno quello che ha detto lui. In sostanza mica possiamo difendere i nostri interessi na-zionali scadendo in un bieco nazionalismo, oppure imitan-

do quello che Germania e Francia più omeno nascostamente fanno in conti-nuazione. Noi siamo superiori e guar-diamo tutto quello che avviene con ildovuto “sovrano disprezzo” dei no-stri interessi.Ho vissuto per più di venti anni inquelle terre martoriate dal sisma di fineagosto: conosco bene i paesi, tutti bel-lissimi, pieni di retaggi medioevali, ro-mani od ancora più antichi risalenti,cioè, ai Piceni ed alla loro civiltà me-dio adriatica,Ancora oggi, con un misto di orgoglioper le proprie radici e con un sacro ri-spetto delle proprie origini, da quelleparti si dice: Ascoli era Ascoli quandoRoma era pascoli. Bèh, come dar loro torto quando i pri-mi insediamenti di una civiltà che sa-peva lavorare i metalli e costruivaarmi davvero stupende, per l’epoca, eche riusciva ad esportare nel NordEuropa (Germania e paesi baltici), sta-tue ricercatissime simili a quella del fa-moso guerriero di Capestrano, per in-tenderci. Tutti manufatti che venivanoscambiati con l’ambra all’epoca mate-

riale prezioso e ricercatissimo. Ma andiamo, siamo nel XXI secolo, come si può essere at-taccati alle proprie origini millenarie, come si può ancorasentire forte il senso di appartenenza alla propria terra diorigine: come soprattutto si può seguire con fede, conostinazione, quasi con maniacale gusto, una “religionedogmatica e repressiva”, quella cristiana, cattolica ro-mana. Religione o meglio sistema filosofico religioso cheormai nemmeno il suo “liquidatore coatto amministrati-vo”, Papa Badoglio, vuole più nemmeno sentire nominare.

IL DRAMMAdel terremoto

di Luciano Garolfi

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La statua intatta della Madonna col Bambino, tra le macerie di Pescara del Tronto.

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“Chiesa viva” *** Novembre 2016 21

Eppure è così!Tanto per capirci, da quelle parti sperdute ed incassate trail Gran Sasso d’Italia e la stupenda catena dei Sibillinitutte le volte che qualcosa viene imposto per forza trovauna naturale e sana forma di rigetto. In fondo, sono glieredi di Vidacilio che osò affrontare la potenza romanaed andò a cercare aiuti presso i “fratelli” Piceni delSannio, ottenendolo. Sono sempre quelli che si opposero, per difendere la loroCristianità e la loro libertà di scelta politica, prima, a Fe-derico Barbarossa e poi a Federico II, guadagnandosi, sì,lo sfregio dell’abbattimento delle cento torri della città,ma anche l’ammirazione dello “Stupor Mundi”, per il lo-ro alto grado di coraggio e coerenza.Davvero bei tempi andati!L’Imperatore, in virtù di ciò, magna-nimamente, concesse delle “patentidi commercio” esclusive con Fran-coforte, la nuova splendida capitaledella Svevia costruita dai due Impe-ratori.Ad Ascoli, intorno al 300 dopo Cri-sto, arrivò un certo Emidio dalla lon-tana Treviri nominato Vescovo da Pa-pa Marcellino (altri dicono Marcel-lo).Arrivato nella città, la trovò ancoraquasi del tutto attaccata ai riti pagani:con il suo bastone non fece altroche percuotere il terreno suscitan-do un fortissimo terremoto che fececrollare tutte le are ed i templi pa-gani. Ma il Santo, con lo stesso ba-stone, i terremoti li faceva anchecessare, percuotendo sempre la ter-ra.Sant’Emidio è il protettore diAscoli che, sempre per caso s’inten-de, viene preservata dai terremoti one subisce dei danni molto lievi.Tutti gli operatori televisivi, durantela celebrazione del funerale delle vit-time ad Ascoli erano troppo impe-gnati a riprendere i grandi d’Italia ar-rivati a far passerella e poi magariconcentrati di nascosto come al solitoa maneggiare il telefonino o a versarecalde lagrime di pura circostanza.Quasi nessuno di questi servi e seguaci dello “sbatti il do-lore in prima pagina”, se non di sfuggita, ha inquadrato ilreliquiario dell’orafo ascolano Pietro Vannini: uno stu-pendo blocco di “argento dorato alto 87 cm, forgiato aforma di avambraccio che termina con la mano benedi-cente”, e che racchiude al suo interno una reliquia diSant’Emidio. Il braccio si erige in verticale poggiando sopra un ricco ba-samento che si eleva da un poligono esagonale stellato co-stituito da dischi sovrapposti. Un lavoro di cesello e bulinoincredibile per realismo e senso estetico.

Cose che ormai non si fanno più: in quanto, come ripetesempre l’amico Blondet, ormai viviamo in un’epoca dibarbarie e di cieco e tetro satanismo.Forse non a caso quel reliquiario era lì davanti a quelle ba-re per benedirle e simbolicamente riaffermare che i Santi“non dimenticano” e continuano sempre ad intercedere eche nessuno, nemmeno il più piccolo e insignificante pu-sillus grex sfugge all’amore ed alla misericordia di Dioche non la disgiunge mai dalla sua infinita giustizia. Que-sta è la Vera fede indipendentemente da quello che di-ca, o pensi, Papa Badoglio.Non nascondo che mi ha lasciato molto perplesso l’ab-braccio prolungato che Cialente, Sindaco dell’Aquila, hasciorinato nei confronti di Monsignor D’Ercole, attuale

Vescovo di Ascoli Piceno. Ma come,quando lo stesso era ausiliario primae Vescovo poi, di L’Aquila fu sotto-posto ad un perfido linciaggio moralesu come avesse speso certe sommeaffidate alla Curia e fu oggetto di“particolari ed intense attenzioni” daparte della Magistratura locale. Cialente fu al centro, tra l’altro, divarie inchieste per aver stornato soldia società molto vicine a lui e, succes-sivamente, diede anche le dimissionida Sindaco tranne poi a ritirarle inmaniera “clamorosa”.Signori politiconi, usi ad ingannare ea circuire con le vostre parole da Ver-milinguo, i poveri fessi che ci rica-scano in continuazione: non crediateche la compostezza e la pietas, nelmomento del dolore, sia una manife-stazione di dabbenaggine o peggiodi fesseria. Questa gente sa tacere, ma sa an-che agire e reagire fino all’estremouso della violenza. Attenzione ciar-latani felices e vispe Terese varie! Vidacilio docet!

Giunti a questo punto ci assale giu-stamente un dubbio: ma seSant’Emidio è il protettore che sal-va dai terremoti, come mai è suc-cesso tutto questo scempio? E so-prattutto se il Santo è anche coprotet-

tore di L’Aquila, Norcia, Gubbio, Napoli, come mai adesempio Norcia e L’Aquila non sono state risparmiate, inaltri momenti, da terremoti devastanti?Non mi addentro di certo nel campo della sismologia, ma-teria già complessa ed ancora bisognosa di tanti studi edapprofondimenti, posso solo formulare e stimolare dellepiccole ipotesi che di scientifico non hanno niente, ma cheattengono più al mondo dello spirito, dove per fortuna,le leggi della materialità e del “mondo” non valgono unbel fico secco.

(continua)

Sant’Emidio divenne Vescovo di Ascoli e fudecapitato dal governatore della città, Poli-mio, il cui palazzo fu poi distrutto dai fedeli.

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22 “Chiesa viva” *** Novembre 2016

del Cardinale José Maria Caro y Rodriguezex Arcivescovo di Santiago - Cile

conoscere la massoneria

AZIONE MASSONICA CONTRO LA CHIESACATTOLICA IN AMERICA LATINA

Parlando di un solo Stato del Messico, un amico miscrisse: «Qui, ora, si commettono più crimini in unasettimana che tempo fa in un anno intero. I divorzisono concessi in una sola seduta e dalla volontà diuna sola delle parti! Questo accade nello Stato delloYucatan, dove, dopo aver saccheggiato delle chiese cat-toliche ed aver assegnato il bottino per uso profano, iltempio centrale di Gesù e Maria è stato consegnato dalGovernatore Alvarado alla Fratellanza massonica, con-trariamente a tutte le leggi. Essi ne hanno ancora il pos-sesso, e dopo aver strappato le sue torri e aver modifi-cato la facciata con un’imitazione volgare dello stiledei Maya lo hanno ornato con simboli massonici. In Guatemala, con tutte le odiose restrizioni imposte alclero, contro l’esercizio del culto e la persecuzione ar-bitraria dei Vescovi, la situazione della Chiesa ha rag-giunto quella del Messico. Quindi non sarebbe erratosupporre che, in questa nazione, la stessa mano stiamettendo in opera lo stesso piano.Si possono trarre informazioni dal Rapporto presentatoal Vaticano da Mons. Rotta, il quale fu inviato da Romanelle repubbliche di Centro America.Secondo questo rapporto, il Vaticano ha dovuto pren-dere atto che non vi è nazione al mondo in cui vi so-no condizioni peggiori per la Chiesa.«La campagna massonica ha avuto inizio nel 1871,quando la maggior parte dei religiosi e degli Ordinimissionari furono espulsi dalla nazione, come pure fuespulso il Vescovo del Guatemala, il suo ausiliare emolti altri ecclesiastici. L’accusa mossa contro di loroera la solita: aver svolto attività politica.Oggi, i massoni come un unico Ordine, hanno una pro-cura legale in Guatemala e i loro statuti sono stati rico-nosciuti dal Governo, mentre la Chiesa cattolica nonsolo è priva di stato legale, ma addirittura è stataprivata del diritto di riunirsi in assemblea. Diversi decreti che proibivano l’ingresso in Guatemalaa preti cattolici stranieri, furono dichiarati incostituzio-nali, ma ciononostante, i divieti continuano ad rimane-re in vigore.

Dallo scorso novembre la situazione si è aggravata, perl’approvazione di un decreto governativo che proibiscela raccolta di denaro per il sostentamento del clero edella Chiesa»1.

Ecco alcune prove dell’azione anti-cattolica e anti-cri-stiana che la Massoneria mette in atto in Paesi del no-stro continente.Inizio col Brasile, che è il più densamente popolato edove la sétta esercita il suo potere più grande.I fatti sono tratti dalla Circolare pubblicata dai Vescovi,il 21 dicembre 1909. In essa si legge:

«Nelle oscure caverne della Massoneria, sparse sututta la terra, si preparano piani per la persecuzio-ne, che i rappresentanti dei popoli convertiranno inleggi. È un fatto dimostrato da irrefutabili prove cheesiste nelle camere legislative delle grandi nazionid’Europa un dominio massonico e la stessa realtà è al-trettanto palpabile nella nostra Repubblica del Brasile.Con totale disprezzo per la fede della quasi totalitàdel popolo cattolico, vengono approvate delle leggioppressive per la libertà di coscienza, come se i nostrirappresentanti si sentissero fieri nel contraddire i senti-menti e i desideri del loro popolo».

Card. José Maria Caro y Rodriguez,Primo Cardinale di Santiago, Cile (1939-1958).

1 Henry Wood, Teleg. de “El Diario Illust.”, 1924.

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“Chiesa viva” *** Novembre 2016 23

Il gesuita massone ed ereticoTeilhard de Chardin sac. dott. Luigi Villa

Chi legge queste pagine su Teilhardde Chardin, si sentirà inchiodato,quale che sia la sua disinvoltura; sisentirà scosso, quale che siano lesue diverse sicurezze; si sentirà tur-bato, quali che siano le sue cono-scenze a suo riguardo.Perché è un libro che vi porta allaconoscenza e alla riflessione di fattie detti intrisi di errori filosofici,teologici, scientifici, pregni dipanteismo, di poligenismo, dineo-darwinismo, della negazionedel Peccato Originale, ecc.Un libro, insomma, che vi scuoteràla mente e l’anima!

SEGNALIAMO:

«Guardati dall’uomo che ha letto un solo libro».(S. Tommaso d’Aquino)

in Libreria

ho deciso di controllare anche i rosari, edho scoperto che questo rosario è di queltipo, così ho deciso di bruciarlo. La mia preoccupazione è che è stato di-stribuito durante un evento cattolico a tut-ti i pellegrini, e che sono molto diffusi.Sembra che il “nemico” è molto attivo inquesti giorni. Invierò l’articolo sulla Medaglia miraco-losa ai miei amici in Argentina, dove vi èuna grande devozione, quindi temo cheve ne potrebbero essere molte di questotipo. La ringrazio molto per i vostri sfor-zi. In questi tempi di oscurità avete acce-so una candela.Vi sono molto grata. Cordiali Saluti,

(Alicia Alvarez)

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Buongiorno,scrivo perché, nell'ultimo numero delmensile, ho visto che vendete l'intero arti-colo “Apocalisse di S. Giovanni” (deldott. Franco Adessa). (...) Grazie per il vostro invio del PDF via e-mail (se esiste il PDF in inglese o in fran-cese li riceverei volentieri).Vorrei esprimere le mie congratulazioniper il vostro lavoro e la vostra fede. Ce n’è tanto bisogno in questi tempi...Grazie mille per tutto!Con umiltà e rispetto, un fedele lettore dalontano.

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Caro Ing. Franco,L.J.Chr.Tantissime sincere grazie per l’esemplaredi aprile 2016 del vostro meravigliosomensile “Chiesa viva”. Buon Successo nell’Immacolata VergineMaria. A voi nel Xpi-INRI

(P. Brian, cp)

RAGAZZE e SIGNORINEin cerca vocazionale, se desiderate diventare

Religiose-Missionarie” – sia in terra di missione, sia restando in Italia –

per opere apostoliche, con la preghiera e il sacrificio,potete mettervi in contatto, scrivendo o telefonando a:

“ISTITUTO RELIGIOSO MISSIONARIO”Via Galileo Galilei, 121 - 25123 Brescia - Tel. e Fax: 030 3700003

A: Chiesa VivaOggetto: rinnovo abbonamento Chiesavia 2016. (...)Sarei contento di dirVi: non avete ragio-ne! La realtà è, purtroppo, diversa.La Santa Chiesa Cattolica è allo sbando.I papi Giovanni XXIII, Paolo VI, Giovan-ni Paolo II, Benedetto XVI e Francesco Inon mi hanno convinto. (...)Gesù non è stato un rivoluzionario o unprogressista! È stato un restauratore, unconservatore della Legge iniziale del Pa-dre che solo la “dura cervice” nostra mo-difica a nostra comodità.Quindi, per continuare a lottare per man-tenere la Fede devo continuare a leggervi.Si assiste a dei comportamenti di partedel clero che investono come un tornadodi grossa potenza e, normalmente, sonoquelli che parlano sui giornali e alla tele-visione, mentre quelli che cercano di es-sere coerenti con il Messaggio di Cristonon si notano.Cordiali saluti.

(Ospizi Giancarlo)

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Caro Signor Adessa, Grazie molto per le 2 pubblicazioni. Io leleggerò attentamente. Sono stata partico-larmente toccata dall’articolo sulla Me-daglia miracolosa, perché ho ricevuto unrosario di questo tipo. E la cosa peggiore è che l’ho ricevuto indono in un incontro di Cattolici dove i ro-sari sono stati dati come souvenir. Hosempre avuto una strana sensazione su diesso, e non l’ho mai usato (onestamenteho avuto una brutta sensazione dei mieisospetti su di esso, anche perché era diplastica e avevo già sentito parlare di ro-sari satanici. Non mi è mai piaciuto). Tempo fa, ho letto articoli sulla versionesatanica della Medaglia miracolosa ed

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Lettere alla direzione

Page 24: Chiesa viva 498 N mensile.pdf · 2019. 8. 11. · “Chiesa viva” *** Novembre 2016 5 daloin quanto rischia di indurre alcuni, se non molti, a concludere erroneamente che: o la

24 “Chiesa viva” *** Novembre 2016

2 Quella sinistra rabbia che si sente ad Amatricedi M. Blondet

6 Nessun potere per ridefinire il Matrimoniodi Don Gerald E. Murray

8 Questo Papa è già oltre la Chiesa Cattolicadi F. Lamendola

10 Se questo è un Papadi L. Pranzetti

12 Documenta Facta

14 Il segreto della tomba vuota di Padre Pio (58)di F. Adessa

16 Humanum genus (5)

18 Le Monarchie nella storia (1)del prof. L. Sergiacomi de Aicardi

20 Il dramma del terremoto (1)di L. Garolfi

22 Conoscere la Massoneria

23 Lettere alla Direzione – In Libreria

24 Conoscere il Comunismo

NOVEMBRE 2016

SOMMARIO N. 498

LA FEDE SOLAVIVRÀ

SCHEMI DI PREDICAZIONE

epistole e vangeliAnno C – Anno A

di mons. Nicolino Sarale

(Dalla XXXIII Domenica dur. l’anno alla Festa della Sacra Famiglia).

ENTRATA IN GUERRA DELL’ ITALIA

Il 16 maggio, il Re, dopo inutili e formaliconsultazioni, respinse le dimissioni delgoverno; il successivo 20 maggio, la Ca-mera conferì i poteri straordinari di guer-ra a Salandra (censura a poste e telegrafi,limitazioni alle riunioni e alla libertà distampa, ecc.).Il 23 maggio, il governo dichiarò laguerra all’Austria (non alla Germania);l’inizio delle ostilità fu quasi immediato,il 24 maggio!.. Il Partito Socialista italia-no, che nei mesi precedenti, nel quadrodella politica dell’Internazionale Sociali-sta, aveva minacciato, in caso di guerra,scioperi generali, sabotaggi ai trasportimilitari, diserzioni di massa, ecc., si ar-roccò dietro la formula: «né aderire, nésabotare», seguendo il comportamentodegli altri movimenti socialisti europeidell’agosto 1914, confermando ulterior-mente, il completo fallimento della Inter-nazionale!..Lenin, all’epoca furibondo, giudicò i so-cialdemocratici tedeschi, che non si eranominimamente opposti alla guerra, i “peg-giori traditori della classe lavoratrice”!Scrivendo, sul misero giornaletto dei fuo-riusciti russi in Svizzera: «La SecondaInternazionale ha cessato di esistere!..quel che rimane è una inutile lega perla giustificazione dello sciovinismo na-zionalista»!9

Di fatto, i movimenti socialisti perseroprestigio e credibilità in tutti gli esercitimobilitati e la loro propaganda risultòinefficace e inascoltata nelle masse delletruppe combattenti, per tutto il tempo del-la guerra.Il 24 maggio, si trovavano nel Veneto cir-ca 400.000 uomini mobilitati, ma soltan-to due Corpi d’Armata avevano gli effet-tivi al completo; il movimento dei 7.000convogli ferroviari, iniziato il 5 maggio,si concluse dopo 43 giorni, per cui l’Eser-cito risultò organicamente radunato ecompletato soltanto ai primi giorni del lu-glio 1915.Rimane incomprensibile come il Re(che ben conosceva la situazione e le esi-genze di preparazione dell’Esercito) e ilgoverno accettassero l’imposizione delPatto di Londra di entrare in guerra en-tro 30 giorni con un’immediata offensivaeffettuata con l’Esercito incompleto, ope-rativamente poco efficiente, quindi, im-possibilitato a sfruttare la sorpresa strate-gica.

Questa imposizione dei nuovi alleati,sembra voluta dal Primo ministro inglese,risultò estremamente dannosa per l’Eser-cito italiano; consentì alle scarse e im-provvisate difese austro-ungariche di ar-restare la “passeggiata” della III Arma-ta del Duca d’Aosta10 verso Trieste, aDoberdò, sui primi rilievi del Carso trie-stino; rese possibile all’Austria l’afflussod’urgenza di due Corpi d’Armata di vete-rani, sottratti dal tranquillo fronte serbo,nonché la formazione dell’efficiente e va-lorosa “Armata dell’Isonzo” che, postaal comando del generale Svetozar vonBoroevic de Bojna, il migliore, (il piùesperto e capace alto ufficiale imperiale,che si era già distinto sul fronte galizianocon la riconquista della fortezza di Pr-zemysl e nella logorante campagna inver-nale nei Carpazi), si sarebbe opposta vit-toriosamente, in oltre tre anni, alle 11 of-fensive italiane sul fronte dell’Isonzo.

Il proclama “ai miei popoli” dell’Impe-ratore Francesco Giuseppe del 23 mag-gio 1915, che definiva la dichiarazione diguerra del Re d’Italia “una fellonia qua-le la storia non conosce eguale… per-petrata verso i suoi alleati dopo un’al-leanza di più di trenta anni….”, che in-vitava l’armata di terra e di mare a difen-dere i confini della monarchia con la spi-rito di Radetzky e di Tegetthof, infuseuno spirito combattivo eccezionale intutti i soldati, fino al più semplice eoscuro fante di ogni etnia, anziano egiovane.

a cura del Gen. Enrico Borgenni

Il generale Luigi Cadorna.

conoscere il comunismo9 Essad Bey, “Lenin”, Milano, Treves Editori,1935.10 Il generale Zuccari era stato destituito dal co-mando dell’Armata lo stesso giorno dell’inizio del-la guerra, perché non aveva raggiunto tempestiva-mente il suo comando operativo, prolungando lasua permanenza a Firenze; inoltre, non aveva fattooccupare subito, secondo gli ordini ricevuti, la col-lina di Medea, un’altura in mezzo alla pianura, apochi chilometri dal confine, strategicamente im-portante, e di averne ricevuto un rifiuto, motivatodalla incompletezza delle forze dell’Armata. Inrealtà lo Zuccari – ben introdotto nel mondo politi-co, che aveva avuto sempre propria autonomia, erastato spesso preferito a Cadorna in incarichi presti-giosi – mal sopportava la dipendenza operativa edisciplinare, volendo di fatto applicare le sue ideee le conseguenti soluzioni, ovviamente “non in li-nea” con quelle del Capo di Stato Maggiore.Il conferimento del più importante comando di Ar-mata a un Savoia, peraltro desiderato, avrebbe “co-perto” e rafforzato la posizione del Cadorna difronte al Re e al governo.

(continua)