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Cambiare punto di vista per una didattica attiva

Corso di formazione

Civitella 14 gennaio 2010

Paola Veronesi

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Programma della giornata

• Breve “ripasso” introduttivo

• Cosa cambia nella didattica con il C.L.

• Esempi di attività

• La valutazione:L’importanza della valutazioneLe osservazioni educativeLa revisione del processoLa valutazione autentica: rubric

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Cambiare punto di vista

I lavori di gruppo, se opportunamente progettati, si rivelano uno strumento

utile e potente tutte le volte che l’insegnante vuole produrre un

apprendimento attivo.

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Le metodologie didattiche che fanno ricorso alla mediazione dei compagni … possono essere

applicate dagli insegnanti per rendere più agevole il processo di apprendimento, per adattare l’istruzione

a livello di ogni singolo alunno e per favorire l’aumento del rendimento scolastico. L’istruzione

mediata dai compagni può anche soddisfare l’esigenza di sviluppare all’interno della classe

rapporti di amicizia tra i diversi gruppi di studenti e di promuovere l’integrazione fra minoranze e culture diverse e l’accettazione dei portatori di handicap.

(M. Comoglio, Università Pontificia Salesiana,1996)

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Certamente i metodi di apprendimento cooperativo non risolvono di per sé tutti i problemi

dell’apprendimento, né vogliono sostituirsi, superandoli, agli altri metodi e modelli d’insegnamento utilizzati nella scuola.

Fondamentalmente essi innestano una riflessione maggiore sugli aspetti sociali e interazionali

dell’apprendimento, enfatizzando gli elementi dell’apprendimento sociale, di gruppo, creativo e

responsabile.

(G. Chiari, Università di Trento, 1998)

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Tuttavia si può affermare, con un buon margine di sicurezza, che questa modalità sia più efficace di altre,

soprattutto per quanto riguarda i risultati scolastici, l’autostima, la motivazione e il

recupero degli alunni più deboli.

(M. Comoglio, Università Pontificia Salesiana,1996)

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PERCHE’ FAVORIRE L’ISTRUZIONE

IN PICCOLI GRUPPI

In questo tipo d’istruzione c’è spesso un’enfasi sulla diversità dell’istruzione piuttosto che sull’uniformità dell’istruzione.

L’insegnante può dare una singola, breve spiegazione alla classe come un tutto o dare un’istruzione diversa a ciascun gruppo.

L’insegnante può assegnare lo stesso compito ad ogni gruppo o variare il compito da gruppo a gruppo.

Nell’istruzione a piccoli gruppi l’aiuto del compagno è spesso incoraggiato per promuovere l’apprendimento dello studente

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L’enfasi su un apprendimento mediato dai compagni significa che l’insegnante può avere più tempo per

assicurare assistenza agli studenti che trovano qualche difficoltà o per introdurre attività di arricchimento per coloro che hanno già acquisito buoni livelli del contenuto

prescritto.

Usare i gruppi nella classe significa disporre di un margine di flessibilità maggiore per adattare gli obiettivi di

apprendimento e ritmare l’istruzione in modo da incontrare i bisogni di apprendimento individuali.

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Gli studenti in piccoli gruppi possono impegnarsi in attività come ripetere oralmente i contenuti, spiegare i materiali ad altri, scoprire soluzioni,

dibattere e discutere contenuti e problemi procedurali

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Il ruolo dell’insegnante nell’apprendimento cooperativo cambia

radicalmente. L’apprendimento deve

derivare soprattutto da un lavoro comune cooperativo e sempre meno dalla relazione

insegnanti – alunni.

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• Definisce gli obiettivi in termini di abilità scolastiche e sociali

• Decide le dimensioni dei gruppi • Decide la composizione del

gruppo• Assegna i ruoli• Sistema l’aula• Organizza i materiali

L’INSEGNANTE PRENDE LE DECISIONI PRELIMINARI:

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Ciò che i bambini sanno fare insieme oggi, domani sapranno farlo da soli (Vygotskji)

Da tradizionale

A cooperativo

•Condivisione di:•obiettivi •compiti: chiari e gestibili•regole e metodi•ruoli precisi•valutazione del prodotto e del metodo

I gruppi cooperativi possono essere:

•Informali - Omogenei

•Formali - Eterogenei

•Di base

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Il gruppo veramente efficace è quello nel quale i componenti sentono e hanno una responsabilità

personale nei confronti degli altri partecipanti e del raggiungimento dello scopo comune.

Il senso di responsabilità individuale implica:• concludere il proprio lavoro, • facilitare il lavoro degli altri,

• sostenere i loro sforzi.

Per costruire un senso di responsabilità individuale gli insegnanti possono assegnare i ruoli avendo cura che

ciascun alunno li sperimenti tutti.

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Verbalizzatore•ricapitola il lavoro•elenca le difficoltà

Facilitatore•favorisce la partecipazione•aiuta chi è in difficoltà

GestionaliGestionali--

Di stimoloDi stimolo

++

FunzionaliFunzionali

Di Di apprendimentoapprendimento

Controllore •controlla il tono di voce•attribuisce la parola•fa attenzione ai tempi

guida •ricorda le istruzioni•fornisce suggerimenti

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• Spiega il compito

• Spiega i criteri di valutazione

• Struttura i CINQUE ELEMENTI ESSENZIALI perché funzioni la

cooperazione tra pari

L’INSEGNANTE SPIEGA IL COMPITO E L’APPROCCIO COOPERATIVO

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VALUTAZIONE DI GRUPPO E INDIVIDUALEVALUTAZIONE DI GRUPPO E INDIVIDUALE

INTERDIPENDENZA POSITIVAINTERDIPENDENZA POSITIVA

RESPONSABILITA’ INDIVIDUALE E DI RESPONSABILITA’ INDIVIDUALE E DI GRUPPOGRUPPO

INTERAZIONE INTERAZIONE COSTRUTTIVACOSTRUTTIVA

INSEGNAMENTO DELLE ABILITA’ INSEGNAMENTO DELLE ABILITA’ NECESSARIE NEI RAPPORTI NECESSARIE NEI RAPPORTI

INTERPERSONALI ALL’INTERNO INTERPERSONALI ALL’INTERNO DEL PICCOLO GRUPPO (ABILITA’ DEL PICCOLO GRUPPO (ABILITA’

SOCIALI)SOCIALI)

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È la caratteristica più significativa del Cooperative È la caratteristica più significativa del Cooperative Learning. È quella condizione che fa sì che ogni membro Learning. È quella condizione che fa sì che ogni membro

agisca e si comporti in modo collaborativo perché convinto agisca e si comporti in modo collaborativo perché convinto che solo dalla collaborazione può scaturire il proprio che solo dalla collaborazione può scaturire il proprio

successo e quello degli altri membri del gruppo.successo e quello degli altri membri del gruppo.

Può essere raggiunta attraverso obiettivi comuni (interdipendenza di obiettivi), la divisione del lavoro (interdipendenza di

compito), la condivisione di materiali, risorse o informazioni (interdipendenza di risorse),

l’assegnazione di ruoli diversi (interdipendenza di ruolo) e ricompense di

gruppo (interdipendenza di premio)

INTERDIPENDENZA POSITIVAINTERDIPENDENZA POSITIVA

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Per molti il gruppo può essere un espediente per evitare impegno e

responsabilità. Il gruppo veramente efficace è quello nel quale i componenti hanno una responsabilità personale nei confronti degli altri partecipanti e del raggiungimento dello

scopo comune.Il gruppo deve sapere chi ha bisogno di maggiore assistenza nel completare il

compito e d’altra parte i membri del gruppo devono sapere che nessuno può approfittare

del lavoro degli altri.

RESPONSABILITA’ INDIVIDUALE RESPONSABILITA’ INDIVIDUALE

E DI GRUPPOE DI GRUPPO

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L’NSEGNANTE MONITORA E INTERVIENE

• Favorisce l’interazione costruttiva diretta

• Monitora il comportamento degli studenti

• Interviene per migliorare il lavoro del gruppo e sul compito

• Chiude la lezione

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L’INSEGNANTE VERIFICA E VALUTA

• Valuta l’apprendimento degli studenti

• Valuta il funzionamento dei gruppi

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Quale struttura possiamo applicare se vogliamo ripassare un argomento di studio

stimolando contemporaneamente la capacità di prendere la parola in una

discussione di gruppo, di ascoltare e di rispettare le opinioni degli altri membri del

gruppo?

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MAPPA NEL MEZZO Gli studenti organizzati in gruppi di 4 si dispongono attorno a un tavolo sul quale si trova un foglio formato A3 suddiviso secondo  il modello presentato.

• Ogni componente del gruppo scrive, in un quadrante, la propria opinione in merito a un tema proposto•I componenti del gruppo condividono quanto scritto e ne fanno una sintesi, “un precipitato”, che riportano nell’ovale centrale.•Il precipitato può lasciare spazio alla creatività: uno slogan, un disegno, uno schema, una mappa...

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FINESTRE Gli studenti organizzati in gruppi di 4 si dispongono attorno a un tavolo sul quale si trova un foglio formato A3 suddiviso secondo  il modello presentato

•    Ogni componente del gruppo, a rotazione, esprime la propria opinione in merito a un tema proposto•Le opinioni dei singoli andranno riportate negli spazi numerati a seconda del livello di condivisione del gruppo (Se solo due persone concordano con l’opinione espressa, questa verrà riportata nello spazio contrassegnato con il numero 2;...)•Lo spazio centrale dovrà contenere una sintesi delle diverse opinioni

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THINK PAIR SQUARE•Ogni persona pensa a livello individuale la risposta alla domanda posta

•In coppia si confrontano le risposte individuali e si discute. Si può giungere ad una risposta condivisa da entrambi i membri che tenga conto dei contributi di entrambi.

•Ogni coppia si confronta con un’altra coppia vicina e il gruppo cerca di arrivare a una risposta condivisa e argomentata.

• Un membro del gruppo , chiamato a caso (responsabilità individuale), condivide con tutta l’assemblea la risposta elaborata.

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Teste numerate insieme

•I membri del gruppo si assegnano un numero, per esempio da 1 a 4, senza che l’insegnante senta

•L’insegnante individua il gruppo che deve rispondere e chiama a esporre un numero a caso: 1, 2....

•L’insegnante valuta l’esposizione dell’alunno e attribuisce il voto a tutti i membri del gruppo.

Interdipendenza di valutazione

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FINESTRE MAPPA NEL MEZZO

• Ascoltare attivamente

• Condividere un’idea• Prendere il turno di

parola• Rispettare le scelte

altrui• Cercare un accordo

e/o un’integrazione

•  Ascoltare attivamente

• Condividere un’idea• Valorizzare le

specificità

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•Compito: ripasso e approfondimento di un argomento disciplinare

Passi della struttura:

•Formazione di gruppi di 4 persone •Assegnazione dei ruoli

• D = pone una domande• R = risponde alla domanda •A = aggiunge alla risposta di R• P = raccoglie la domanda e le risposte in una parafrasi

•Rotazione dei ruoli•Prodotto atteso: sintesi scritte delle riflessioni del gruppo

Un’altra ipotesi: DRAP

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Il Learning Together La modalità di Learning Together è tra le più significative del Cooperative Learning. E' una proposta articolata del Cooperative Learning applicabile in diverse condizioni e a diversi livelli nella scuola.

Consistete in un’attività di studio all’interno di gruppi formali in cui sono stati strutturati i cinque principi fondamentali del cooperative learning.

E' sempre necessario strutturare l'attività in modo che i membri del gruppo percepiscano che sono legati insieme per il successo o per il fallimento del compito. Nel gruppo gli studenti lavorano insieme e/o individualmente, ma in ogni caso sempre in vista di una cooperazione nell'apprendimento

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Una particolare categoria formale di Learning Together è quella della controversia.

La controversia è una struttura che persegue obiettivi specifici: educare alla flessibilità, alla

creatività, alla capacità di risolvere in modo costruttivo i conflitti, alla capacità di ascolto e

all'educazione alla riflessione critica

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“SITUAZIONI PROBLEMATICHE” Gruppi: gruppo di approfondimento formato da 6 alunni che vengono suddivisi in due gruppi da 3. Sono gruppi base stabili per tutta l’attivitàRuoli: ruoli di gestione: controllo del tono di voce controllo del tempo e dei materialisegretario e relatoreruoli di funzionamento:chiedere e dare aiuto e chiarimentichiedere e dare informazioni e spiegazioniascoltare attentamentefornire sostegno

  I ruoli vengono definiti, ma non assegnati: la suddivisione avviene spontaneamente all’interno dei gruppi. Il ruolo di segretario e di relatore dovrà essere esercitato da tutti gli alunni.

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Interdipendenza positiva: di materiali e di compito rispetto all’altro gruppo Responsabilità individuale e di gruppo:  incoraggiare gli altrifacilitare il lavoro degli altrisostenere gli sforzi Obiettivi Cooperativi:Incoraggiare gli altriCriticare le idee e non le personeMotivare le proprie argomentazioni Obiettivi cognitivi:Impostare correttamente l’analisi di una situazione problematicaProporre ipotesi risolutiveArgomentare le scelteVerificare e valutare i percorsi e i risultati

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Tipologia di situazioni problematiche: problemi di logica Modalità di lavoro: stabile per tutta l’attività.Ad ogni gruppo viene assegnata la stessa situazione problematica.Ogni gruppo discute al suo interno: leggono attentamente il testo, individuano le informazioni, propongono strategie risolutive, ne concordano una, la attuano, verificano la procedura e la motivano. Gli alunni sono invitati a trascrivere gli interventi individuali e le motivazioni proposte. Tempo: 20 – 30  minutiOgni gruppo espone  agli altri il proprio percorso e le argomentazioni a sostegno. Tempo: 5 minutiIl gruppo che non espone: ascolta, prende nota, si consulta e porta argomentazioni contrarie alla procedura seguita o evidenzia le differenze rispetto al percorso attuata dal proprio gruppo. Tempo 5 minuti Verifica e valutazione: non si prevedono prove di verifica individuali strutturateVerifica in itinere delle modalità di lavoro è osservazione e materiali prodottiVerifica in itinere sulle soluzioni proposte è  esposizione oralePer il monitoraggio degli obiettivi cooperativi si utilizza una scheda di osservazione.

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Il Group Investigation si articola in:

• Proposta di un tema generale (insegnante)

• Individuazione e selezione di sotto-argomenti (studenti)

• Organizzazione di piccoli gruppi di ricerca (studenti)

• Pianificazione delle presentazioni

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In laboratorio

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Scheda di laboratorio

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GRUPPO 1

OGGETTO PORTATA CILINDRO

PRIMO LIVELLO

SECONDO LIVELLO

VOLUME OGGETTO

VITE 50 ml 16 20,5 4,5

VITE 100 ml 74 79 5

BARRA 100 ml 69 73 4

BARRA 50 ml 35 39 4

TUBO 100 ml 75,5 80,1 4,6

TUBO 50 ml 31 35,5 4,5

GRUPPO 2

OGGETTO PORTATA CILINDRO

PRIMO LIVELLO

SECONDO LIVELLO

VOLUME OGGETTO

TUBO 500 200 210 10

BARRA 100 75 80 5

BARRA 25 20 24 4

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Come faccio a determinare il volume di una goccia d’acqua?

Formulazione di ipotesi:GRUPPO 1: riempio il cilindro fino a 9 ml, aggiungo con la pipetta una goccia d’acqua e leggo il nuovo livello raggiunto dall’acquaGRUPPO 2: riempio con la pipetta il cilindro fino a 2 ml contando il numero di gocce e poi divido il volume, 2 ml, per il numero delle gocce.GRUPPO 3: riempio il cilindro fino a 10 ml, tolgo con la pipetta una goccia d’acqua e leggo il nuovo livello raggiunto dall’acquaGRUPPO 4: riempio il cilindro fino alla prima tacca, aggiungo con la pipetta una goccia d’acqua e leggo il nuovo livello raggiunto dall’acqua

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Verifica delle ipotesi

I gruppi 1, 3, 4 sperimentano le loro ipotesi e concludono che non riescono a leggere un livello diverso dopo aver aggiunto o tolto una goccia d’acqua

Il gruppo 2 trova che per raggiungere 2 ml servono 44 gocce.

2 : 44 = 0,045 ml0.045 ml è il volume calcolato di una goccia d’acqua

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Il metodo sperimentale

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Per la correzione degli esercizi relativi agli obiettivi di abilità si è proceduto alla verifica sperimentale

" Una amica mi ha invitata a cena e mi ha chiesto di portarle dell'acqua e dell'olio. Io li ho messi nella stessa bottiglia: metà acqua e metà olio. Quando la mia amica ha visto la bottiglia mi ha detto che sono una pasticciona. Io ho cercato di non offendermi visto che mi stava accusando ingiustamente, ma le ho dimostrato che si sbagliava e sono riuscita a versare l'acqua e l'olio in due contenitori diversi.

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Se devi calcolare il volume di un tappo di

sughero, come puoi procedere?

Sulla LIM sono state riportate anche ipotesi

diverse da quelle sperimentate

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Mappe Concettuali

Le mappe concettuali nascono principalmente per rappresentare il quadro concettuale dei ragazzi prima e dopo una

sequenza di lavoro scolastico e per osservarne le modifiche strutturali.

J.D. Novak,

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Programma: Inspiration 8.0 IE Trl

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Le 4 operazioni

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Le relazioni alimentari

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Il frame cognitivo , o cornice di riferimento, (Piaget 1979, Nelson 1982) considera le

conoscenze, sia autobiografiche che scientifico-professionali, che ruotano attorno ad un concetto;

la loro interconnessione ed organizzazione attribuisce significati diversi alle conoscenze

possedute dall'individuo.

La sua rappresentazione grafica, fornendo una struttura atta ad analizzare la rappresentazione

mentale di concetti, delle loro caratteristiche, delle parti strutturali e delle relazioni tra esse, permette di

modellizzare le conoscenze dichiarative di un soggetto o di un gruppo. Il suo uso didattico facilita l'analisi e la definizione di un concetto mediante domande-guida e

la sua costruzione cooperativa favorisce lo scambio e la riflessione sui propri processi di pensiero

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Il frameè un modello formale che interroga le conoscenze personali in modo

piuttosto rigido e, proprio per questo, facilita i processi di pensiero che portano alla costruzione e all'espansione dei concetti oggetto.

Al centro viene posto il concetto in esame, nei quattro quadranti ne vengono analizzate funzioni, struttura e relazioni, iniziando dal primo quadrante in alto a sinistra e procedendo in senso antiorario. A. Carletti,

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ATTRIBUTI

Da che parti è fatta?Da atomi di idrogeno e di ossigeno Che colore,forma e dimensioni ha?Incolore, allo stato liquido prende la forma del recipiente che la contiene;allo stato gassoso non ha forma.Da che materia è fatta?Da gas

CARATTERISTICHE

Com’e?Incolore, inodore, priva di forma propriaquando si presenta allo stato liquido. Come potrebbe essere?Solida, aeriformeSalata, dolce, termale, distillata, inquinata, minerale,profumata, fresca, calda, limpida

Che parti potrebbe avere?

Sali minerali

ACQUA

Cosa fa?Da la vita agli esseri viventi: animali piante e uomo Determina il principio dei vasi comunicanti,, l’osmosiesercita una pressione idrostatica. E una pressione superficialeEvapora dai fiumi, mari ….. forma il vapore acqueo che condensando origina le nubi che danno luogo alle precipitazioni, quindi compie un ciclo.Trasporta le sostanze in soluzione,contribuisce al sostegno delle parti molli,per esempio nei petali dei fiori o nella medusa. Dove?Nell’atmosfera, occupa il 70% della superficie terrestre e il 60% del nostro corpo. In generale è presente con elevata percentuale in tutti gli esseri viventiA che cosa serve?Alla vita degli organismi, alla determinazione del tipo di clima, all’agricoltura, alla navigazioneAbbassa la temperatura di congelamento Che cosa faccio con….Bevo, nuoto, gioco, mi lavo, innaffio, cucinoQuali sono le conseguenze della sua attività?Fenomeni atmosferici, maremoti, straripamenti, inondazioni,

FUNZIONI

E’ un………•Composto•Solvente•Soluzione•Isolante termico     Altri tipi di…….• Anidride carbonica, ammoniaca, metano……•Acetone, trielina, acquaragia……•Caffè zuccherato, caffelatte, acqua e vino……•Sughero, polistirolo…..A quali concetti lo puoi collegare?•Geografia: lo scioglimento dei ghiacci •Scienze: il ciclo dell’acqua, l’inquinamento, i fenomeni climatici•Storia: irrigazione dei campi

RELAZIONI

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FUNZIONI: a cosa serve?Sostiene i muscoliPermette il movimento attraverso le articolazioniProtegge gli organi interniProduce le cellule del sangueCostituisce un deposito di sali mineraliRegola la quantità di sali nel circolo sanguigno

RELAZIONI: con cosa è collegato?È formato da 206 ossa nell’adultoÈ formato da circa 300 ossa nel neonatoÈ collegato con:Il sistema muscolare attraverso i tendiniIl sistema circolatorio attraverso i capillari che portano ossigeno e sostanze nutritive e eliminano le sostanze di rifiutoIl sistema digerente che fornisce nutrienti e sali mineraliIl sistema nervoso le cui terminazioni si trovano nelle ossa

ATTRIBUTI: quali parti lo costituiscono?

Ossa

Periostio

Midollo

Tessuto osseo

Tessuto cartilagineo

Articolazioni

CARATTERISTICHE: come può essere?Lunghe, corte e piatteNelle ossa lunghe la parte centrale è detta diafisi e le estremità si chiamano epifisi

Costituisce il rivestimento esterno delle ossaRosso e gialloIl midollo rosso è contenuto nelle epifisi e produce le cellule del sangueIl midollo giallo contenuto nella diafisi è un deposito di sostanze grasseTessuto connettivo costituito da cellule, dette osteociti, da sali minerali e da osseinaPuò essere compatto o spugnoso

Tessuto connettivo costituito da cellule dette condrociti immerse in sostanza intercellulare formata prevalentemente da collageneCostituisce le zone di accrescimento

Possono essere fisse, semimobili e mobili

SISTEMASCHELETRICO

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Il frame per approfondire una mappaEcco come la procedura di interrogazione del frame può aiutare ad approfondire quanto si è iniziato ad organizzare in una mappa:

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Il Cooperative Learning sottolinea l’importanza di una valutazione individuale e di una valutazione di gruppo perché lo

scopo è raggiunto attraverso il lavoro dei singoli, ma tutti sono impegnati perché ognuno svolga bene il proprio lavoro.

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Metodi a costruzione di risposta

• Permettono di valutare livelli tassonomici più elevati

• Costituiscono dei compiti complessi

• La loro valutazione si basa sulla misurazione di una prestazione autentica

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Lo studente dimostra di aver compreso se:

Sa dare spiegazioni;

Sa fare interpretazioni;

Se sa applicare conoscenze e abilità;

Sa analizzare, dare prospettive, esprimere opinioni;

Se sa assumere un ruolo o mettersi nei panni di qualcuno;

Se sviluppa una conoscenza di sé e di ciò che sa e sa fare.

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MODALITA’ DI VALUTAZIONECOMPETENZE SOCIALI

• griglie di osservazione sistematica

• assegnazione di bonus

• momenti pubblici di revisione del funzionamento dei gruppi

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Osservazioni EducativePerché gli esiti dell’osservazione siano significativi e non viziati da eccessiva soggettività occorre:

•Predisporre strumenti adeguati

•Focalizzare l’attività di osservazione su aspetti specifici

•Condurre osservazioni sistematiche e in contesti diversi

•Confrontare i dati della propria osservazione con quelli di un secondo osservatore che ha effettuato la valutazione nello stesso momento, ma in modo indipendente

•Uniformare il linguaggio:

•T - chart

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Osservazioni Educative

La T –Chart, uno strumento mediato dall’apprendimento cooperativo, permette essenzialmente di condividere un codice comunicativo tra:

docente – docente docente – alunno alunno – alunno

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T - Chart

Partecipazione

Ciò che vedo(Non verbale)

Ciò che sento(Verbale )

Guarda chi parla

Prende appunti

Esegue le consegne

Domande pertinenti

Richieste d’aiuto

Risposte adeguate

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T - Chart

Ciò che vedo(Non verbale)

Ciò che sento(Verbale )

•Colpo sulla spalla•Battito delle mani•Uno sguardo e un piccolo movimento della testa che esprime assenso•Pausa di attenzione

•“Ti sei espresso bene!”•“Il tuo sforzo ha dato ottimi risultati”•“Continua cos씕“Sai che io non sono stato capace di fare quello che hai fatto tu?”

Incoraggiare

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Controllo e revisione

Molta importanza è data all'attività di controllo e revisione del lavoro del gruppo e alla pratica delle competenze sociali.

Il controllo-osservazione è svolto dall'insegnante durante il lavoro di gruppo.

La revisione è svolta sia dall'insegnante sia dagli alunni dopo il lavoro di gruppo su come si è lavorato insieme (metodo di studio), si sono praticate le competenze sociali, si vorrà migliorare il lavoro.

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ROUNDTABLE ROUNDROBIN • E’ una struttura semplice

che può essere usata per qualsiasi materia.

• I fase: l’insegnante pone una questione che ha molteplici risposte possibili.

• Consegna un foglio al gruppo.

• II fase: ciascuno scrive una risposta e poi passa il foglio al compagno alla sinistra.

• Il foglio, quindi, ruota intorno al tavolo.

• III fase: condivisione, prima nel gruppo e poi a classe intera delle risposte.

•  Quando le risposte sono prevedibilmente lunghe, per evitare tempi morti di attesa, vengono fatti girare contemporaneamente tanti fogli quanti sono i membri del gruppo. Ogni foglio pone un quesito diverso

• Per evitare che ciò che ha scritto un alunno condizioni chi riceve successivamente il foglio, si può scrivere la domanda in alto sul foglio e richiedere che la risposta venga scritta in fondo al foglio, che poi verrà ripiegato per coprire la risposta stessa.

• Chi riceve successivamente il foglio, può quindi leggere la domanda, ma non la precedente risposta.

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Esempi di domande...

• Ritieni che l’attività svolta sia stata efficace per imparare? Perché?

• Che cosa avresti voluto cambiare dell’attività svolta?

• Secondo te è stato utile lavorare in gruppo con i compagni? Perché?

• Quali attività sono stati più utili per capire gli argomenti? Perché?

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Secondo i Johnson ci sono cinque regole per verificare e valutare:

• Il processo di verifica e di valutazione deve svolgersi nel contesto dei gruppi di apprendimento;

• È necessario verificare con costanza e sistematicità;

• Gli studenti devono essere coinvolti direttamente nella verifica del livello di apprendimento proprio e dei compagni;

• Per la verifica e la valutazione è opportuno usare un sistema basato su criteri oggettivi;

• Si possono utilizzare metodi di verifica diversi

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MODALITA’ DI VALUTAZIONEAPPRENDIMENTI

In relazione a questa problematica non esiste accordo tra i diversi autori.

• Il risultato della verifica individuale è un voto ponderato (Johnson):– 80% voto individuale– 20% media dei risultati del gruppo

• La verifica è individuale poi viene calcolato lo scarto tra le prove d’ingresso e quelle successive per determinare il miglioramento ottenuto da ogni componente del gruppo. La somma degli scarti determina il punteggio del gruppo.

Nell’ottica del “torneo” di classe, vince il gruppo che raggiunge il miglioramento più consistente. (Slavin)

• Vi è una prova di gruppo in cui ognuno è autore di una parte e ottiene due valutazioni:– voto individuale;– voto di gruppo (media dei voti individuali).

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Le Rubric come strumento di

valutazione autentica

Il termine rubric o rubrica sembra che sia mediato dal significato di rubric in liturgia dove si riferisce all’insieme delle norme che regolano lo svolgimento dei riti e che sono scritte in rosso (ruber) per distinguerle dal testo delle preghiere.

In analogia, in docimologia, si usa il termine rubric come insieme di norme per valutare la qualità dei prodotti e delle prestazioni in un determinato ambito.

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Prevedono la scomposizione della prestazione in elementi importanti o dimensioni e una rigorosa

definizione dei livelli di prestazione attesi espressi in termini comportamentali e quindi osservabili e

misurabili.

Le rubric sono frequentemente accompagnate da esempi di prodotti o di prestazioni che hanno lo scopo di illustrare ciascuno dei punteggi. Tali

esempi sono detti ancore

Le rubric sono strumenti per valutare prestazioni complesse come lo sviluppo di un prodotto, la

soluzione di un problema, la conduzione di un’esposizione orale...

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LivelliDimensioni

Livello 1Ottimo/distinto

Punti 3

Livello 2BuonoPunti 2

Livello 3Sufficiente

Punti 1

Livello 4Non sufficiente

Punti 0

1. Esposizione

L’alunno espone i contenuticon chiarezza e proprietà dilinguaggio, sottolinea con iltono di voce e la gestualità ipassaggi più importanti.Durante l'esposizione osserva icompagni e coglie le lorosollecitazioni (risponde adomande, si interrompe e ripetese vede espressioni di dubbio oprendere appunti…)

L’alunno espone i contenuti conchiarezza e proprietà dilinguaggio, sottolinea con iltono di voce e la gestualità ipassaggi più importanti.

L’alunno espone i contenuti in modo abbastanza chiaro, non sempre utilizza un linguaggio appropriato; il tono di voce è monotono e non sempre la gestualità sottolinea i passaggi più importanti

L’esposizione non è chiara e l’alunno usa un linguaggio approssimativo. Non sottolinea i passaggi più importanti con il tono di voce e con la gestualità

1. Conoscenza dei contenuti

L’alunno rielabora in modo personale i contenuti, fa esempi e collegamenti con altri argomenti. Risponde con sicurezza alle domande.

L’alunno rielabora in modo personale i contenuti, fa esempi e risponde con abbastanza sicurezza alle domande.

L’alunno ripete i contenuti riportati sull’elaborato; ha delle difficoltà a rispondere alle domande.

L’alunno ripete alcuni deicontenuti riportati sul cartellonee ha spesso bisogno diguardare gli appunti. Non riescea rispondere alle domandeposte.

1. Organizzazione nelle modalità di presentazione

L’alunno espone i contenuti secondo una logica predefinita, utilizza il cartellone per richiamare l’attenzione e presentare concetti; rispetta i propri tempi di esposizione

L’alunno espone i contenuti, utilizza il cartellone per richiamare l’attenzione e presentare concetti; rispetta i propri tempi di esposizione

L’alunno espone i contenuti facendo raramente riferimento al cartellone per richiamare l’attenzione e presentare concetti; rispetta abbastanza i propri tempi di esposizione

L’alunno espone i contenuti senza fare riferimento al cartellone; non rispetta i tempi di esposizione

1. Creatività nell’elaborazione dei cartelloni

Il cartellone contiene tutte le informazioni principali, attira l’attenzione, è originale nella sua realizzazione e c’è un buon equilibrio tra immagini e parti scritte.

Il cartellone contiene tutte le informazioni principali, attira l’attenzione ed è originale nella sua realizzazione .

Il cartellone non contiene tutte le informazioni principali, c’è un buon equilibrio tra immagini e parti scritte non presenta soluzioni particolari nella sua realizzazione.

Il cartellone contiene solo alcune informazioni, c’è prevalenza di immagini o di parti scritte, non presenta soluzioni particolari nella sua realizzazione.

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LivelliDimensioni

Livello 1Punti 3

Livello 2Punti 2

Livello 3Punti 1

Livello 4Punti 0

1.Esposizione

L’alunno espone i contenuti con chiarezza e proprietà di linguaggio, sottolinea con il tono di voce e la gestualità i passaggi più importanti. Durante l'esposizione osserva i compagni e coglie le loro sollecitazioni (risponde a domande, si interrompe e ripete se vede espressioni di dubbio o prendere appunti…)

L’alunno espone i contenuti con chiarezza e proprietà di linguaggio, sottolinea con il tono di voce e la gestualità i passaggi più importanti.

L’alunno espone i contenuti in modo abbastanza chiaro, non sempre utilizza un linguaggio appropriato; il tono di voce è monotono e non sempre la gestualità sottolinea i passaggi più importanti

L’esposizione non è chiara e l’alunno usa un linguaggio approssimativo. Non sottolinea i passaggi più importanti con il tono di voce e con la gestualità

2. Modo di esprimersi

Lo studente usa una voce chiara e corretta, pronuncia con precisione le parole così che tutti possono sentire l’interrogazione

La voce dello studente è chiara. Pronuncia molte parole correttamente. La maggior parte dei membri dell’uditorio possono sentire l’interrogazione.

La voce dello studente è bassa. Pronuncia alcuni termini in modo scorretto. Chi ascolta ha difficoltà a sentire quanto viene detto.

Lo studente borbotta, pronuncia i termini in modo scorretto e parla troppo piano perché gli studenti in fondo alla classe possano sentire.

1.Conoscenza dei contenuti

L’alunno rielabora in modo personale i contenuti, fa esempi e collegamenti con altri argomenti. Risponde con sicurezza alle domande.

L’alunno rielabora in modo personale i contenuti, fa esempi e risponde con abbastanza sicurezza alle domande.

L’alunno ripete i contenuti riportati sul testo e sugli appunti; ha delle difficoltà a rispondere alle domande. Aspetta suggerimenti da parte dell’insegnante.

L’alunno ripete alcuni dei contenuti riportati sul testo e sugli appunti. Non riesce a rispondere alle domande poste anche con i suggerimenti dell’insegnate.

1.Organizzazione nelle modalità di esposizione

L’alunno espone i contenuti secondo una logica predefinita, utilizza una mappa per sottolineare le diverse connessioni e richiamare l’attenzione sui concetti più importanti; rispetta i tempi di esposizione

L’alunno espone, seguendo una successione logica i contenuti, utilizza schemi grafici per sottolineare i concetti e i passaggi più importanti; rispetta i tempi di esposizione

L’alunno espone i contenuti non sempre seguendo una logica chiara. Non si aiuta con schemi e non evidenzia i concetti più importanti e le loro connessioni. Rispetta abbastanza i tempi di esposizione

L’alunno espone i contenuti senza seguire uno schema logico. Non si aiuta con schemi e non evidenzia i concetti più importanti e le loro connessioni. Non rispetta i tempi di esposizione.

Rubrica per interrogazione orale

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