Giornale Dei Veronesi Speciale Gennaio

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GENNAIO 2015 - ANNO III www.ilgiornaledeiveronesi.it Registrazione al Tribunale di Verona n. 2984/12 Droghe: conoscere è anche prevenire Un convegno di altissimo livello, “Droga e Vita Quotidiana, dall’Agorà… a Internet”, il 28 gennaio a Verona. Dottori, esperti, professionisti e cittadinanza, discuteranno insieme dell’impatto e delle conseguenze negative che la droga ha sulla società. L’EDITORIALE Uno stupefacente 2015? Inauguriamo il primo numero del 2015 del giornale proponendo ai lettori una riflessione sulle proble- matiche e sui rischi associati all’as- sunzione delle sostanze stupefa- centi, convinti che per vivere uno stupefacente 2015, le sostanze psicoattive siano del tutto inutili. Il convegno “Droga e Vita Quotidia- na, dall’Agorà… a Internet” darà modo ai cittadini di confrontarsi con queste tematiche e di con- siderare le difficoltà e i problemi che le dipendenze portano con sé. Potrete leggere il parere di medici, dottori e specialisti sia delle scien- ze della natura che di quelle uma- ne e capire meglio le implicazioni e gli effetti che questo fenomeno comporta. Dopo lo speciale dedi- cato al convegno, il giornale si apre con quella ferita che l’attentato di Parigi lascia aperta in Occidente e che spalanca insieme paure e con- siderazioni sul confronto tra civil- tà. Notizie in rosa sono quelle sulla pagina della Regione; e un bilancio sui tagli statali alle Province che si ripercuote sui servizi che esse pos- sono garantire, interessa le pagine dedicate alla nostra Provincia di Verona. Dal Comune scaligero, poi, sono tante le proposte, i servizi ai cittadini e le notizie, utili da cono- scere per tutti i lettori. Una novi- tà di questo numero, è la rubrica “Veronesi nel mondo”, che porta a compimento il progetto iniziale di questo giornale, chiamato “dei Veronesi” , intendendo proprio la “veronesità” come qualcosa che si estende dai confini del territorio di Verona, ad una dimensione sem- pre più estesa, sempre più globale. di Diego Cordioli Le nuove droghe e la sicurezza stradale articolo a pag. 4 DROGA & VITA QUOTIDIANA Le origini, i luoghi e l'evoluzione delle droghe articolo a pag. 5 DROGA & VITA QUOTIDIANA Fattori di rischio. Il ruolo dei genitori articolo a pag. 10 DROGA & VITA QUOTIDIANA Intelligenza emotiva e uso di droghe articolo a pag. 11 DROGA & VITA QUOTIDIANA Il Dott. Francesco Cobello, l'Ass. Anna Leso e l'Ass. Luca Coletto DROGA & VITA QUOTIDIANA Azioni nel mondo della scuola foto a pag. 13 DROGA & VITA QUOTIDIANA Le dipendenze e la legislazione penale articolo a pag. 14

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Droga & Vita Quotidiana, Comune di Verona, Calcio D'alta Quoto, Notizie Dalla Provincia, Economia & Imprenditoria

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Page 1: Giornale Dei Veronesi Speciale Gennaio

GENNAIO 2015 - ANNO IIIwww.i lgiornaledeiveronesi . it Registraz ione a l Tr ibunale d i Verona n . 2984/12

Droghe: conoscere è anche prevenireUn convegno di altissimo livello, “Droga e Vita Quotidiana, dall’Agorà… a Internet”, il 28 gennaio a Verona. Dottori, esperti,

professionisti e cittadinanza, discuteranno insieme dell’impatto e delle conseguenze negative che la droga ha sulla società.

L’ E D I TO R I A L E

Uno stupefacente 2015?

Inauguriamo il primo numero del 2015 del giornale proponendo ai lettori una riflessione sulle proble-matiche e sui rischi associati all’as-sunzione delle sostanze stupefa-centi, convinti che per vivere uno stupefacente 2015, le sostanze psicoattive siano del tutto inutili. Il convegno “Droga e Vita Quotidia-na, dall’Agorà… a Internet” darà modo ai cittadini di confrontarsi con queste tematiche e di con-siderare le difficoltà e i problemi che le dipendenze portano con sé. Potrete leggere il parere di medici, dottori e specialisti sia delle scien-ze della natura che di quelle uma-ne e capire meglio le implicazioni e gli effetti che questo fenomeno comporta. Dopo lo speciale dedi-cato al convegno, il giornale si apre con quella ferita che l’attentato di Parigi lascia aperta in Occidente e che spalanca insieme paure e con-siderazioni sul confronto tra civil-tà. Notizie in rosa sono quelle sulla pagina della Regione; e un bilancio sui tagli statali alle Province che si ripercuote sui servizi che esse pos-sono garantire, interessa le pagine dedicate alla nostra Provincia di Verona. Dal Comune scaligero, poi, sono tante le proposte, i servizi ai cittadini e le notizie, utili da cono-scere per tutti i lettori. Una novi-tà di questo numero, è la rubrica “Veronesi nel mondo”, che porta a compimento il progetto iniziale di questo giornale, chiamato “dei Veronesi” , intendendo proprio la “veronesità” come qualcosa che si estende dai confini del territorio di Verona, ad una dimensione sem-pre più estesa, sempre più globale.

di Diego Cordiol i

Le nuove droghee la sicurezza stradale

articolo a pag. 4

DROGA & VITA QUOTIDIANA

Le origini, i luoghi e l'evoluzione delle droghe

articolo a pag. 5

DROGA & VITA QUOTIDIANA

Fattori di rischio.Il ruolo dei genitori

articolo a pag. 10

DROGA & VITA QUOTIDIANA

Intelligenza emotivae uso di droghe

articolo a pag. 11

DROGA & VITA QUOTIDIANA

Il Dott. Francesco Cobello, l'Ass. Anna Leso e l'Ass. Luca Coletto

DROGA & VITA QUOTIDIANA

Azioni nel mondodella scuola

foto a pag. 13

DROGA & VITA QUOTIDIANA

Le dipendenze e lalegislazione penale

articolo a pag. 14

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Droga e Vita Quotidiana dall’Agorà… a Internet

Il monitoraggio epidemiologico

della Regione Veneto e le nuove sostanze psicoattive

28 gennaio 2015 - Centro Marani

Ingresso Libero

6 crediti ECM – Provider SSPI Aperto alla cittadinanza

Responsabili scientifici e moderatori: Direttore Sanitario AOUI Verona Giorgio Ricci, Direttore ff Pronto Soccorso AOUI Verona Viviana Olivieri, Formatore SSPI, AOUI Verona 08.30 – 09.00 Presentazione della giornata e saluto delle autorità: Anna Leso, Assessore ai Servizi Sociali e Famiglia – Comune di Verona Direttore Sanitario, AOUI Verona 09.00 – 09.20 Nuove droghe e sicurezza stradale - Luigi Altamura, Comandante Polizia Municipale

Verona 09.20 – 09.40 Le origini, i luoghi e l’evoluzione delle droghe - Giorgio Ricci, Tossicologo Clinico AOUI

Verona 09.40 – 10.00 Nuove droghe e indagini tossicologiche – Franco Tagliaro, Direttore Ist. di Medicina

Legale, AOUI Verona 10.00 – 10.20 Le modifiche dei pattern d’uso - Massimo Zannoni, Medico D’Urgenza, AOUI Verona 10.20 - 10.40 Indagini epidemiologiche – Stefano Tardivo, Prof. Associato Dip. di Sanità Pubblica e

Medicina di Comunità, Università degli Studi Verona 10.40 - 11.00 La droga di genere – Roberto Castello, Direttore Medicina Generale indirizzo

Endocrinologico, AOUI Verona 11.00 - 11.20 Dipendenza e disassuefazione dalla droga – Fabio Lugoboni, Responsabile U.O. Medicina

delle Dipendenze, AOUI Verona 11.20 - 11.40 Evoluzione psicologica del bambino e fattori di rischio nel primo contatto con la droga. Il ruolo dei genitori - Franco Pajno Ferrara, Neuropsichiatra infantile 11.40 - 12.00 Intelligenza emotiva e uso di droghe – Viviana Olivieri, SSPI, AOUI Verona 12.00 - 12.30 Discussione e chiusura 1^ parte 13.30 - 13.50 Il richiamo delle nuove sirene: la sociologia delle nuove droghe – Maria Gabriella Landuzzi, Tesis Università degli Studi di Verona 13.50 - 14.10 Azioni nel mondo scuola – Annalisa Tiberio, Responsabile Ufficio Interventi Educativi,

UST XII Verona 14.10 - 14.30 Dipendenza e legalità – Enrico Buttitta, Procuratore della repubblica presso il Tribunale

Militare di Verona 14.30 – 15.30 Intervento di biblioterapia e discussione finale – Marco Dalla Valle, Biblioterapista e

tutti i relatori Intrattenimento musicale: Valentina Mericio, Corpo Bandistico Città di Bussolengo Segreteria Organizzativa: SSPI, AOUI Verona, tel 0458123527, fax 0458123587, e-mail [email protected]

Servizi Sociali e Famiglia

Droga & Vita QuotidianaSPECIALE

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A cura di Diego Cordioli

Droga & Vita Quotidiana 3

Il convegno: “Droga e Vita Quotidiana”

Il contributo dell’AOUI Verona al convegno

È una grande opportunità questa iniziativa di informazione sulle nuove droghe e sui

devastanti effetti a breve e a lungo termine che esse producono nelle persone dipendenti...

Si tratta di un incontro formativo aperto a tutta la cittadinanza ma soprattutto a genitori e figli.

Il tema su cui riflettere sono le Nuove Sostanze Psicoattive, ormai largamente diffuse in tutto il mondo.

L’obiettivo della giornata è re-alizzare il valore che la Regio-ne Veneto dà alla prevenzione, soprattutto in un ambito così esteso e fragile come quello della famiglia e, nel contesto specifico, di genitori e figli. La politica di prevenzione e socio assistenziale della Regione Ve-neto è attenta soprattutto e non solo, al mondo dei giova-ni che rappresentano il nostro futuro.Ringrazio innanzitutto i Pro-

Per Nuove Sostanze Psico-attive si intende quel gruppo di sostanze difficilmente iden-tificabili perché fabbricate ed "inventate" chimicamente nei laboratori clandestini e che differiscono dalle sostanze tradizionali per i luoghi ed i metodi di diffusione. Tratte-remo l'argomento da diver-si punti di vista: quello delle Forze dell'Ordine, quello del tossicologo e del clinico, sen-za tralasciare un approccio

motori di questa importante oc-casione di riflessione su un tema purtroppo sempre di grande at-tualità anche nella nostra città: in primis l’Azienda Ospedaliera Universitaria Integrata di Vero-na, nelle persone dei Respon-sabili scientifici del Convegno Giorgio Ricci e Viviana Olivieri, ma anche il Club di Giulietta, che sostiene l’iniziativa.Ringrazio poi tutte le istituzio-

ni: la Polizia, la Scuola e i Pro-fessionisti della salute coivolti. Grazie a questa sinergia multi-professionale potremmo affron-tare con serietà e competenza questo disagio così presente nel mondo giovanile.La conoscenza, il promuovere

l’informazione sulle nuove so-stanze stupefacenti e sui loro ef-fetti permettono di attuare una corretta prevenzione. È impor-tante poi che questo processo di prevenzione coinvolga tutte le Istituzioni dalla Regione Veneto, attraverso la sua politica istitu-zionale, al mondo poi della scuo-

formativo, psicologico, socio-logico e scolastico. Lungi dal rappresentare un compendio accademico di teorie, il breve percorso formativo potrà es-

di Luca Coletto, Assessore della sanità Regione Veneto

del Dott. Francesco Cobello,Direttore Generale, Azienda

Ospedaliera Universitaria Integrata Verona

la, della famiglia, della sicurezza. Questo percorso di prevenzio-

ne che si attua attraverso l’azio-ne quotidiana, la competenza si-nergica di tutti gli attori coinvolti e il loro confronto istituzionale permette una attenta e mirata prevenzione sociosanitaria che ottempera alle indicazioni della

sere un’importante occasione per approfondire le tematiche sul come sono costituite le nuove droghe, dove vengono diffuse e i rischi che compor-

Regione Veneto e accoglie il di-sagio dei giovani “a rischio” e dei loro famigliari.L’incontro di oggi non può che

essere un punto di partenza per un impegno continuativo non solo nel monitoraggio del feno-meno droga ma per una serie di iniziative nel campo della preven-

zione in cui la Regione non man-cherà di essere in prima fila. Grazie ai relatori che oggi at-

traverso la loro competenza e professionalità approfondiranno i diversi aspetti di un tema di interesse rilevante per la politi-ca assistenziale regionale e buon lavoro!

tano. L’obiettivo è di creare coesione con un approccio multidisciplinare, tra i vari professionisti che si occupano di sociale, scuola e sanità, in

modo di creare così un team di sicurezza e tutela di alcune delle maggiori fragilità del no-stro momento storico attuale: i genitori e i figli.

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Droga & Vita Quotidiana

A cura di Diego Cordioli

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Le nuove droghe e la sicurezza stradaleParlare di droghe per un tutore dell'ordine, quale io sono, significa spesso insistere

sull'aspetto normativo e sanzionatorio del fenomeno, ovvero sulle conseguenze alle

quali vanno incontro le persone che decidono di non rispettare limitazioni e divieti vari.

Molte volte è anche l'occasione per estendere il ragionamento alle conseguenze, anche involon-tarie, che questi comportamenti possono provocare a sé stessi e agli altri.Chi si mette alla guida in stato

di alterazione spesso non consi-dera il rischio di cui si sta facendo carico, quello di provocare gravi incidenti coinvolgendo innocenti che hanno la sola responsabilità di trovarsi nel posto sbagliato in un momento sfortunato.Non è sempre semplice far

comprendere l'effetto che le sostanze psicoattive hanno sulle nostre capacità e reazioni, consi-derata anche una certa abitudine diffusa a tollerare o quantomeno

non stigmatizzare adeguatamen-te il consumo di alcune droghe ri-spetto ad altre, ritenute più “leg-gere” e perciò forse con minori effetti negativi. Così non è, infatti è vero che guidare un veicolo o anche semplicemente muoversi sulla strada sono attività comuni, alle quali ciascuno di noi è cer-tamente abituato, ma sarebbe sbagliato ritenerle banali. Infat-ti, riflettendo anche solo sulla sequenza di attività e controlli necessari per parcheggiare sem-plicemente in retromarcia senza urtare altri veicoli o il marciapie-de, appare chiaro quanta compe-tenza specifica sia necessaria per muoversi nel traffico cittadino. Non solo alla guida, ma anche in senso più generale, la mobilità nei caotici centri urbani è lega-ta ad una serie di abilità affinate durante la selezione della nostra specie, quella umana, che anziché proteggersi da pericoli naturali ed animali deve oggi guardarsi da incidenti, imprevisti prevedibili e comportamenti sbagliati o peri-colosi, propri ed altrui. Cosa vi sia di così imprevedibile, infatti, nel trovare ad esempio un pe-done che sta attraversando sulle strisce pedonali resta infatti un mistero... e ciò nonostante molti pedoni vengono ogni giorno in-

del Dott. Luigi Altamura, Comandante Polizia

Municipale Verona

vestiti proprio la dove si sentono più al sicuro. Tornando alle abili-tà, dicevamo, esse sono necessa-rie per permetterci di muoverci in un contesto fondamentalmen-te pericoloso. Le droghe altera-no queste abilità esponendoci a pericoli maggiori: modificano le percezioni, i tempi di elaborazio-ne e reazione, i comportamenti, gli atteggiamenti. È chiaro perciò che se cambia ciò che vedo, il tempo in cui lo elaboro, la mo-dalità in cui reagisce, la coeren-za di ciò che faccio per evitare quel rischio, è facile capire come spesso sia lo stesso protagonista a mettersi in un pericolo maggio-re: perché non lo ha considerato tale e perché ha meno strumenti a disposizione per uscirne.Ormai in disuso il concetto di

droghe leggere molto diffuso in passato, oggi ha maggiore pre-sa la definizione di smart drugs, preparati di origine naturale o sintetica che contengono principi attivi di estratti vegetali e sostan-ze psicotrope (efedrina, caffeina, mescalina, ecc.). La traduzione letterale in "droghe furbe" si rife-risce al fatto che queste sostanze stupefacenti siano più accessibili perché i prodotti di origine vege-tale che le contengono non sono ancora inclusi nelle tabelle delle

sostanze stupefacenti e psicotro-pe di cui al DPR 309/90. L'associazione "naturale = buo-

no" in questo caso è più che mai ingannevole!Infatti, anche se di origine vege-

tale le smart drugs hanno pessimi effetti e conseguenze sulla salute psico-fisica, paragonabili alle so-stanze di sintesi.Smart, utilizzato in due conte-

sti differenti, assume perciò si-gnificati opposti: mentre le città smart sono quelle intelligenti, le droghe sono estremamente stu-pide.L'uso di sostanze per alterare

le percezioni e capacità arriva da molto lontano, nella storia dell'uomo. Pensiamo agli antichi sciamani che così miravano ad in-terpretare meglio l'incertezza di quanto accadeva, raggiungendo stati diversi di coscienza. Qualco-sa di simile accade ancora oggi tra artisti e musicisti, ad esempio.Le droghe hanno anche avuto

un ruolo nel potenziamento delle performance di schiavi e lavora-tori e, più recentemente, in quelli di alcuni sportivi. Eclatante il re-cente caso di Lance Armstrong, ciclista americano che dopo aver sconfitto il cancro è riuscito a vincere per sette volte consecu-tive il tour de France, titoli poi

revocati in seguito ad un'inchiesta sull'uso di pratiche dopanti.Perché un concetto deve essere

chiaro: quando sostanze esterne modificano abilità, percezioni, reazioni e risultati, la situazione nella quale l'interessato si mette deve essere valutata nel comples-so e mai sottovalutata. Sempre in tema di reazioni e percezioni al-terate, chi si sentirebbe tranquillo sapendo che l'equipe medica che seguirà il suo intervento ha appe-na assunto sostanze per reggere meglio la fatica dell'operazione? E chi si sentirebbe tranquillo sapen-do che il pilota che sta guidando l'aereo per raggiungere il luogo delle vacanze ha fumato un po' per essere più rilassato? Credo nessuno! Intimamente ciascuno di noi conosce l'effetto di queste sostanze sul nostro corpo, natu-rali o chimiche, leggere o pesanti che siano. Siamo consapevoli che se da noi dipende la sussistenza della nostra famiglia, la salute di un familiare, la realizzazione dei sogni di un figlio, perdere la pa-tente o addirittura l'unica auto in famiglia per colpa di un alcol/drugtest non è un'opzione valida. E quando poi il nostro compor-tamento causa conseguenze più gravi, allora la situazione può solo peggiorare.

Presentazione della giornata e saluto delle autoritàCredo sia molto importante continuare a diffondere una conoscenza approfondita sulle sostanze

stupefacenti e sui devastanti effetti a breve e a lungo termine che esse producono nelle persone dipendenti.

Ringrazio innanzitutto i Pro-motori di quest’importante occasione di riflessione su un tema purtroppo sempre di forte attualità anche nella no-stra città: in primis l’Azienda

Ospedaliera Universitaria Inte-grata di Verona, nelle persone dei Responsabili scientifici del Convegno Giorgio Ricci e Vivia-na Olivieri, ma anche il Club di Giulietta, che sostiene l’inizia-tiva. Porto dunque con molto piacere il saluto dell’Ammini-strazione Comunale e in parti-colare del nostro Sindaco Flavio Tosi, che vi ringrazia per il vo-stro impegno. Per quanto ri-guarda le sostanze stupefacen-ti, un campanello d’allarme va posto in particolare sulle nuove droghe sintetiche, drammatica-mente sempre più diffuse pres-so i giovani attraverso canali non controllabili. Conoscere è anche prevenire. E la preven-zione nell’ambito dell’uso delle droghe e dell’alcol va portata

di Anna Leso, Assessore ai Servizi Sociali e Famiglia

Comune di Verona

sempre più nei contesti dove vi-vono i giovani. Sul terreno della prevenzione è necessario poi stimolare continuamente il con-fronto tra le diverse istituzioni e realtà che si occupano dei ragazzi “a rischio”. L’asse tra servizi di prevenzione socio-sanitaria e mondo della scuola,

che è così ben rappresentato dagli esperti presenti a questo tavolo dei relatori, è fondamen-tale per un’azione coordinata ed efficace. Ma credo si debba an-che continuare ad insistere nel coinvolgimento delle famiglie e della comunità civile su questo fronte: la battaglia contro ogni

forma di dipendenza deve es-sere una battaglia comune, da vincere assieme, in nome del rispetto di sé e della vita e del senso di responsabilità di ognu-no. Grazie ancora per l’invito, grazie ai relatori che approfon-diranno i diversi aspetti e buon lavoro.

SPECIALE

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A cura di Diego Cordioli

Droga & Vita Quotidiana 5

Le origini, i luoghi e l’evoluzione delle drogheLa storia della droga corre parallela alla storia dell’uomo. Da sempre infatti l’essere umano ha utilizzato sostanze in

grado di alterare lo stato mentale o di stimolare-inibire l’attività del sistema nervoso. Quello che è cambiato nel corso

del tempo è il motivo dell’assunzione e il contesto, la modalità, il significato che a questa azione veniva attribuito.

Osservando il “percorso” at-traversato dalle droghe nel cor-so della storia, notiamo diversi cambiamenti. Inizialmente rap-presentavano la via d’accesso per l’assoluto e un tentativo di unione con la divinità. Duran-te la Rivoluzione Industriale sono apparse come una possi-bile fuga dalla realtà, come una ricerca edonistica del piacere e, per alcune classi, come un ampliamento delle percezioni. All’inizio del XIX secolo sono cominciate ad apparire sostanze per aumentare le prestazioni e rispondere così alle richieste di una società sempre più esigente. Poco dopo, ma in parte in modo parallelo, si sono diffuse altre droghe che, si supponeva, po-tessero liberare l’uomo da que-sto meccanismo. È chiaro che non è questa la sede per un’ap-profondita analisi di quali siano le ragioni dell’ulteriore cambia-mento che sta avvenendo negli ultimi anni, ma si può cercare di osservare la situazione. Il fe-nomeno che ci troviamo ad af-frontare integra diversi aspetti, sanitari, sociali, legali. Le nuove sostanze psicoattive, sono mo-lecole sintetizzate a partire da sostanze naturali. Ma la base viene alterata, con l’aggiunta, la rimozione o la modificazione di alcune parti molecolari e le so-stanze risultanti vengono ven-dute su internet, mascherate da sali da bagno o prodotti per le piante.Questo crea diverse conse-

guenze:queste molecole non si sono

potute considerare illegali per molti anni (ora la legge è cam-biata), perché non rientravano nelle liste di sostanze illecite re-datte dal Ministero.Non si conosce la loro esatta

composizione e verosimilmen-te non la si conoscerà mai, per-ché continuano a cambiare.Vengono sintetizzate in labo-

ratori allestiti in modo illegale e privi di qualsiasi controllo e a volte gli additivi utilizzati sono peggio delle sostanze psicoatti-ve contenute.Il commercio su internet im-

pedisce un controllo reale della loro diffusione e, soprattutto non consente di bloccarla.Ma, riprendendo il punto di

vista dell’analisi che ci ha ac-compagnato finora, la domanda è: perché? Cosa porta i ragazzi (che sono i maggiori utilizzatori di queste sostanze) ad assume-re la droga?La natura del legame tra il di-

sagio che porta alla tossicoma-nia e la società è stato indagato

da molti, ma un’interessante in-terpretazione viene fornita da Lévi-Strauss:“I caratteri istituzionali di una

società dipendono dalle moda-lità particolari della persona-lità dei suoi membri o invece questa personalità si spiega attraverso alcuni aspetti dell’e-ducazione dell’infanzia i quali sono essi stessi dei fenomeni di ordine culturale? Il dibattito rimarrà senza risposta, a meno di accorgersi che i due aspet-ti non sono l’uno nei confronti dell’altro in una relazione cau-

del Dott. Giorgio Ricci, Direttore Pronto Soccorso,

AOUI Verona

sa-effetto, ma che la formula-zione psicologica è solamente una riduzione sul piano psichico individuale di una struttura pro-priamente sociologica”.In quest’ottica, il comporta-

mento individuale rifletterebbe la struttura sociale e il disagio rilevato ci mostrerebbe le pro-blematiche collegate, forse for-nendoci la possibilità di correg-gerle. Come sottolinea Margaron,

è bene ricordare che in passa-to una società veniva giudicata “buona” in relazione alle garan-zie di ordine e sicurezza che ri-usciva a offrire agli individui che la componevano mentre ora la si valuta dalla sua capacità di rendere tali individui “felici”.Noi siamo quindi, in qualche

modo “costretti” a essere, o

perlomeno ad apparire, felici.Nei forum-drugs (fonte impor-

tante anche per i reports scien-tifici, considerata la mancanza, e l’impossibilita, di eseguire studi sistematici sull’argomento), i ragazzi riportano come effetti desiderati l’aumento della con-centrazione, il rendimento lavo-rativo o di studio, la performan-ce sessuale (drugs-forum, 2011; erowid, 2011). Effetti ricercati, tra il resto, anche attraverso l’u-so della cocaina, che è la secon-da sostanza illecita più utilizzata dopo i cannabinoidi secondo

le statistiche dell’Osservatorio Europeo delle Droghe e delle Dipendenze (OEDT). Gli altri effetti psicoattivi attesi sono l’aumentata socialità, l’energia e l’effetto empatico (drug reco-gnition expert, 2011). Il quadro che si va delineando

è quindi quello di ragazzi che acquistano le droghe su inter-net, con grande facilità e senza controllo e lo fanno sostanzial-mente per due ragioni: migliora-re le loro prestazioni e apparire empatici. Superata l’idea della ribellione degli anni Sessanta, quello che questa generazione sembra dire è: voglio essere parte della società, essere “giu-sto”, essere “al top” e… essere amato. Con la distorsione che l’amore sarebbe figlio della ca-pacità di mostrarsi agli altri con

una maschera di felicità, perché è appunto questo che la società ci chiede. Le droghe vengono assunte in

contesti sociali, come le disco-teche, ma non hanno più nulla a che fare con il rito collettivo delle cerimonie religiose, ma nemmeno con i rave party uto-pici degli anni Sessanta. Qui la droga si assume “da soli” per poi immettersi nella società ed essere da essa accettati. Va considerato anche che, seppu-re l’informazione non sia forse ancora sufficientemente diffusa,

la tossicità delle droghe nel no-stro secolo è chiara e conosciu-ta. Il fatto che l’utilizzo, seppur diminuito, sia ancora esteso, non può non farci considera-re come dietro l’assunzione di queste sostanze possa esserci un tentativo di autodistruzio-ne, seppure inconscio. E se così fosse, le radici non possono es-sere che ricercate nel disagio. Sicuramente non è questo il luogo per discutere sulle pos-sibili soluzioni a questo tipo di problematiche, ma l’ambito del-le droghe, così come qualsiasi ambito che riguardi il benes-sere dell’uomo in senso lato, è qualcosa che riguarda il medico. Dobbiamo prendere atto del fatto che in questa società in mutamento rapido e continuo, le stesse droghe si modificano

velocemente rendendoci quasi impossibile catalogarle. Da un punto di vista medico, come ve-dremo, esiste una possibilità di approccio che si distacchi dalla ricerca dell’agente eziologico e ci permetta di risolvere le si-tuazioni in acuto. Da un punto di vista etico, o semplicemente “umano”, dobbiamo invece ri-flettere sulla problematica, con-siderando che l’unica reale via per ridurre i danni provocati da queste sostanze sia indagare le ragioni alla base dell’assunzione e provare a correggerle.

Page 6: Giornale Dei Veronesi Speciale Gennaio

Droga & Vita Quotidiana

A cura di Diego Cordioli

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Le nuove modifiche dei pattern d’usoNegli ultimi anni sono entrate a far parte delle droghe d’abuso sostanze la cui identificazione e classificazione sono

particolarmente complesse in quanto assai eterogenee e in continua evoluzione sotto l’aspetto chimico-strutturale, le

cosiddette nuove sostanze psicoattive. L’UE è una delle principali destinazioni per quanto concerne le sostanze stupefacenti.

Le sostanze sono provenienti da Africa settentrionale, America Latina e paesi dell’Est. Tuttavia l’Europa è anche all’avanguardia nella produzione di quelle sostanze, definite droghe sintetiche, che stanno acquisendo un valore sociale sempre più importante sia per il loro consumo e valore sociale sia per la rilevante quantità disponibile sui mercati dell’Unione Europea. Un’indicazione dell’estensione del problema può esser fatta analizzando i sequestri di sostanze stupefacenti effettuati dalle forze dell’ordine nel corso degli ultimi anni in Europa, avendo presente tuttavia che il dato è parziale e sottostima le dimensioni del fenomeno a causa dei molteplici stratagemmi adottati per eludere i controlli. Questi dati collocano l’Italia nella top ten dei Paesi con il maggior numero di sequestri di droga. Sebbene il trend sia in calo, il consumo rimane elevato ed è un utilizzo che coinvolge prevalentemente le fasce di età più giovani. Una chiave di lettura del fenomeno può derivare dalle attuali difficoltà dei giovani nei confronti di valori etici e sociali in rapida evoluzione così come dai problemi connessi all’inserimento nel mondo del lavoro. Diviene quindi fondamentale un’accurata informazione e formazione sui rischi connessi all’utilizzo di sostanze d’abuso per evitare che le sostanze psicotrope diventino un’ancora di salvezza per dimenticare i problemi economici e sociali. Da ultimo, ma non meno rilevante, diviene sempre più frequente la concomitante assunzione di sostanze psicotrope illegali con alcool e tabacco, il cui uso è accettato socialmente e legalmente ma con rilevanti danni alla salute dei giovani utilizzatori. Parlando di pattern d’uso di sostanze stupefacenti è doveroso iniziare dalla cannabis, la sostanza psicoattiva maggiormente usata in Europa. Pur non approfondendo in questa sede il discorso, è noto il grande dibattito esistente sul doverla considerare legale o illegale. È importante, invece, evidenziare la sua ampia diffusione nella

popolazione tra i 15 e i 65 anni dove una persona su cinque fa utilizzo di cannabis. È molto utilizzata in particola nelle fasce più giovani, molto spesso in co-assunzione con alcool e tabacco, con modalità variabili di utilizzo che vanno dalla semplice sperimentazione, con somministrazioni sempre più prolungate fino alla vera e propria dipendenza conclamata con correlata necessità di trattamento. Da qualche anno sta incrementando l’utilizzo dei cannabinoidi sintetici, sostanze create in laboratorio per simulare l’effetto della cannabis. È importante rendere evidente che queste sostanze sono spacciate come sostanze naturali cavalcando il mito che tutto ciò che è naturale fa bene mentre si tratta di sostanze più potenti della stessa cannabis capaci, soprattutto, di sviluppare una dipendenza molto maggiore. Uno studio, condotto qualche anno fa dal Dipartimento delle Politiche Antidroga del Consiglio dei Ministri, ha analizzato il contenuto di cannabis e derivati dei tetracannabinoidi nelle acque reflue di varie città italiane. Per quanto concerne Verona, una delle città italiane prese in esame, pur collocandosi nella parte bassa della classifica, l’utilizzo di cannabis è significativo al punto da aver suscitato l’attenzione nei media locali e ingenerato espressioni gergali quali “la nostra canna quotidiana ce la facciamo”. La cocaina è la sostanza che si colloca al secondo posto per quantità di utilizzo, la cui assunzione può avvenire attraverso vari modi, dallo sniffo al fumo. Il suo utilizzo è incrementato in particolar modo nell’ultimo decennio e, nelle statistiche europee, l’Italia è al 4° posto per quantità di utilizzo. Interessante è il dato, emerso attraverso l’analisi delle sostanze sequestrate, che per aumentare il volume della sostanza da vendere siano usati in aggiunta e innocue (quali amidi o zuccheri) ma anche farmaci, non solo con funzione di sostanza da taglio ma anche per amplificare l’effetto psicotropo. Da ultimo sono state trovate anche sostanze pericolose per la salute della persona quali il levamisolo, usato in medicina veterinaria che nell’uomo provoca un notevole calo delle difese immunitarie fino a uno stato simile all’AIDS.

L’analisi di sostanze psicotrope nelle acque reflue, condotto dal Dipartimento delle Politiche An-tidroga del Consiglio dei Ministri, ha evidenziato un cospicuo utilizzo di cocaina anche nella città di Ve-rona. Sull’uso degli stimolanti quali Ecstasy, anfetamine e LSD, un dato confortante è che il loro utilizzo, in Italia, è meno diffuso rispetto alla media degli altri paesi dell’Unione

del Dott. Massimo Zannoni, U.O. Pronto Soccorso e

Tossicologia Clinica

Europea. Si tratta di sostanze utiliz-zate soprattutto in particolari con-testi quali discoteche, festival musi-cali; molto frequente è, peraltro, la loro co-assunzione con l’alcool. L’a-nalisi delle acque reflue documenta un utilizzo di questi stimolanti in tutto il nostro Paese. Interessante, tuttavia, rispetto a cocaina e can-nabis, è il maggior consumo nelle grandi città rispetto ai piccoli centri urbani.

Proseguendo nella nostra analisi, troviamo l’utilizzo di catinoni, so-stanze prodotte chimicamente, così chiamate perché simulano l’effetto euforizzante del Khat (pianta africa-na); esplicano un‘azione stimolante analoga a quella della cocaina. Sono sostanze di estrema reperibilità e facilmente acquistabili, soprattutto tramite e-commerce su internet dove, per eludere i controlli delle forze dell’ordine, sono vendute nel-le forme più disparate ed eteroge-nee quali, ad esempio, sali da bagno o fertilizzanti. Recentemente è tor-nata in auge, retaggio degli anni '70-'80, Angel Dust, polvere degli an-geli, (fenciclidina) ed è stato rivisto l’utilizzo dell’anestetico ketamina, sostanze utilizzate per i loro effet-ti dissociativi con azione cocaino-simile. Derivata dalla ketamina, ma dotata di maggiore e protratta atti-vità dissociativa, è la metossietami-na. Un rischio nascosto di quest’ul-tima risiede nella latenza d’azione quando assunta per via inalatoria con pericolo di dosi ripetute a brevi intervalli e conseguente pericolo di accumulo. Un problema di partico-lare rilievo deriva dalle cosiddette droghe da stupro, sostanze ad uso sanitario, usate per perpetrare cri-mini sia a sfondo sessuale ma anche per vere e proprie rapine. Oltre ad essere di facile reperibilità su in-ternet queste sostanze hanno una persistenza nel sangue delle vittime molto limitata, la loro individuazio-ne può essere riscontrata fino a 12 ore dopo l’assunzione. Trascorso questo periodo non si ha più alcu-na possibilità di riscontro anche da esami tecnologicamente avanzati quali, ad esempio quelli effettuati nei laboratori di Medicina Legale con apparecchiature dedicate. Se aggiungiamo a questo il fatto che la persona solitamente ci mette qual-che giorno per ricordare sommaria-mente quanto è successo, è eviden-te come ci si trovi di fronte ad un problema particolarmente impor-tante verso cui sia le forze dell’or-dine, ma anche i medici hanno le armi spuntate. Da ultimo occorre segnalare che questo tipo di dro-ghe, utilizzate a fini criminali, sono utilizzate, per esser sicuri della loro azione, a dosaggi che si avvicinano pericolosamente alla dose tossica o letale, con conseguente pericolo im-mediato per la salute della vittima. Le nuove sostanze psicotrope sono

il boom del momento e presentano un trend in continuo aumento. Si tratta di sostanze create per mima-re le azioni di una delle droghe già presenti sul mercato. Il loro nasce-re deriva dalla competizione, nel contrasto al commercio e utilizzo di stupefacenti, che esiste tra forze dell’ordine e produttori/spacciato-ri. Sino a qualche tempo fa, infatti, una sostanza era classificata come illegale se inserita in un elenco; cambiandone la composizione chi-mica mutava la sostanza che non è più illegale in quanto non tabel-lata. Onde ovviare a tale lacuna, è stato recentemente apportato un cambiamento legislativo in favore delle forze dell’ordine e della loro attività di contrasto, etichettando come illegale “qualsiasi sostanza ad azione psicotropa contenuta in forma pura, o anche miscuglio, ba-sta che abbia una azione analoga ad una altra sostanza ritenuta droga il-legale” ovviando così alla necessità di dover attendere l’atto legislativo formale. Del resto occorre rileva-re che queste nuove sostanze sono prodotte nell’ottica di soddisfare vere e proprie esigenze di merca-to, ove vige la legge della domanda e dell’offerta. All’interno di questo gioco a guardie e ladri tra chi deve tutelare i diritti della salute della persona e quanti commerciano ille-galmente sostanze psicoattive, s’in-serisce un altro scenario. Oltre ad essere prodotte, in quanto illegali, con metodiche e in strutture pri-ve di qualsiasi controllo, sono pro-dotte molecole solo per soddisfare le richieste della clientela crean-do nuove sostanze o potenziando gli effetti di vecchie molecole con maggiore azione psicoattiva o azio-ne neuropsichica a fini ricreativi o voluttuari, ignorando tutto l’aspet-to legato alla sicurezza clinica del farmaco. Ne conseguono impor-tanti ricadute anche sull’aspetto sanitario con problemi di salute per quanto riguarda il processo di disintossicazione, il trattamento a lungo termine del paziente a carico del servizio sanitario nazionale, ma anche un grosso problema nell’ur-genza per i medici dei Dipartimenti di Emergenza. Il personale sanitario deve, infatti, fronteggiare gli effetti acuti e cronici di sostanze spesso prodotte da persone poco o nulla competenti in farmacologia uma-na, su cui mancano o sono carenti tutte le prove di tollerabilità e di sicurezza che sono invece effettua-te nella produzione di un farmaco, la composizione e i dosaggi sono approssimativi (la produzione ha finalità criminali) tesi ad accentuare alcune azioni senza preoccuparsi di altri effetti associati. È ipotizzabile che analogamente a quanto acca-duto con il fumo di sigaretta, dove la correlazione fumo-tumore al polmone è emersa dopo decenni,

solo fra qualche decennio emer-geranno gli effetti a lungo termine derivanti da queste nuove sostanze psicotrope. Torniamo ora a parlare di alcool. È, di solito, presente in co-assunzione con le sostanze psi-coattive, in particolar modo nelle fasce di età più giovani, e, purtrop-po, non si tratta quasi mai di uno o due bicchieri di vino durante il pasto: i giovani, oggi, utilizzano su-peralcolici e soprattutto fuori pa-sto. Questo fenomeno assume poi un altro aspetto, quello così detto della “abbuffata alcolica (binge drin-king)” che non è l’assunzione di 4-6 bicchieri durante la serata tra ami-ci, bensì un uso ossessivo compul-sivo di qualsiasi cosa che contenga una elevata gradazione alcolica. I dati epidemiologici evidenziano che questo tipo di consumo di alcolici è la modalità prevalente, soprat-tutto tra i giovani sotto i 24 anni. Altro dato preoccupante deriva dal fatto che, nella fascia di età 16-17 anni, l’assunzione di alcolici egua-glia il consumo medio nazionale. Pur trattandosi di un modo di bere socialmente accettato, è necessa-rio rilevare che il binge-drinking amplifica tutti gli effetti dannosi dell’alcool. Un recente studio ha evidenziato che gli Energy drink, molto diffusi tra i giovani ma an-che nelle altre fasce d’età, associati all'alcol sembrano aumentare il bi-sogno di bere alcolici: la co-assun-zione bevande alcoliche ed Energy drink aumenterebbe il desiderio di assumere una maggiore quantità di alcol rispetto alla sola assunzione di quest’ultimo. Agli inizi del 2014 internet e il mondo globale avevano lanciato la necknomination (nomi-na alcolica), una sfida che prevede-va mezzo litro di birra da bersi nel più breve tempo possibile, filmarsi e pubblicarlo su internet con suc-cessivo invito agli amici a fare di meglio. Dalla birra la sfida è passata al bere un mix di superalcolici e in seguito dimostrare di esser riusciti a fare qualcosa di azzardato o peri-coloso. Ne è derivata una serie di decessi, in Australia (5), Inghilter-ra (3), Irlanda (2) e anche in Italia (1). Dopo un iniziale momento di successo, grazie anche ai social network, questo gioco idiota pare scomparso. L’utilizzo di sostanze psicotrope, soprattutto nei giovani, rappresenta un rilevante problema sociale e di salute pubblica. È ne-cessario intervenire efficacemente su più livelli: individuale, famigliare ma anche sociale. Fondamentale è aumentare l'attenzione pubblica e diffondere informazioni sui rischi derivati dal fenomeno, ad esem-pio utilizzando quanto accade nei dipartimenti di emergenza per far vedere quali conseguenze, talora tragiche, possono derivare dall’uso, non medico, di qualsiasi sostanza psicoattiva.

SPECIALE

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A cura di Diego Cordioli

Droga & Vita Quotidiana 7

Indagini epidemiologiche sulle dipendenzeNel descrivere l’andamento delle dipendenze da droghe all’interno di una popolazione, in primo luogo va sottolineato

che la raccolta dei dati presenta molteplici difficoltà collegate alla numerosità e frammentarietà delle fonti informative.

A livello internazionale, secon-do un recente report delle Na-zioni Unite, il fenomeno della dipendenza riguarda il 4-7% della popolazione mondiale, quindi più di 200 milioni di persone sono coinvolte. Tra queste il consumo più esteso è quello della canna-bis (circa 180 milioni). Ci sono poi 14 milioni di persone che fanno uso di droghe per via iniet-tiva e 34 milioni che fanno uso di sostanze stimolanti. Esistono notevoli differenze anche a li-vello mondiale nell’utilizzo delle

droghe, dovute principalmente a fattori socio-economici che complicano ulteriormente le strategie di prevenzione. A livel-lo di Unione Europea (dati rile-vati dall’ Osservatorio Europeo delle Droghe – OEDT nell’ambi-to delle scuole superiori) circa il 21% dei giovani ne ha fatto uso almeno una volta all’età di 13-14 anni, oltre il 48% all’età di 17-18 anni. La mortalità per overdose nell’Unione Europea è di circa 7000/8000 decessi all’anno, an-che se ad esempio nel nostro Paese questo numero è in un trend di diminuzione impor-tante. Sempre i dati dell’OEDT relativi ad un progetto europeo di indagine nelle scuole sul con-sumo di alcol e altre droghe tra studenti europei di età compre-sa tra 15 e 16 anni ha consentito di stimare, ad esempio, come nel 2011 ci sia stato un consumo nei giovani intorno al 18%, con una sostanziale differenza tra maschi e femmine, individuando nella popolazione maschile un ri-schio maggiore rispetto a quella femminile, con una particolare accentuazione in queste fasce di età nell’utilizzo di cannabis con-

del Dott. Stefano Tardivo, Dipartimento di Sanità Pubblica e Medicina di Comunità – Università

degli Studi di Verona

tro una bassa propensione ver-so l’utilizzo di altre droghe quali Ecstasy, eroina o LSD. I tassi di utilizzo più bassi sono presenti nell’Europa sud-orientale e nei paesi nordici. La cannabis è la so-stanza illegale più comunemente utilizzata. Riguarda il 19% dei ragazzi e il 14% delle ragazze. Si nota inoltre come uno su tre ri-sulta ad alto rischio di sviluppare una dipendenza associata all’uso di questa sostanza, che può poi sfociare in altri tipi di dipen-denza. Un ulteriore problema è quello relativo alla poli-assunzio-ne tra varie sostanze che posso-no creare dipendenza, in parti-colare tabacco ed alcool. I dati dello studio europeo mostrano che la percentuale di persone dedite a questo tipo di assun-zione si aggira intorno al 9%. La poliassunzione di droghe è asso-ciata a comportamenti devianti come avere avuto problemi con la polizia, essere stato coinvolto in una rissa, avere avuto rapporti sessuali non protetti e aver per-so giorni di scuola senza motivo. Emerge infine che negli ultimi anni il trend di assunzione di so-stanze da abuso sta gradualmen-

te anticipandosi, creando sicura-mente un problema sia dal punto di vista curativo che preventivo. Passando ad un’analisi dei dati Italiani, recentemente il Diparti-mento di Politica Antidroga nel 2012 ha condotto uno studio che ha coinvolto 490 istituti sco-lastici di secondo grado, coinvol-gendo 35.980 studenti tra i 15 e i 19 anni, 50% dei quali ragazze e 50% ragazzi. I risultati dell’indagi-ne confermano una graduale ten-denza ad una diminuzione dell’u-tilizzo di sostanze stupefacenti quali la cocaina, gli allucinogeni e l’eroina, ma anche un leggero aumento negli ultimi anni di can-nabis e stimolanti (in particolare le droghe sintetiche). Uno degli indicatori di esito positivo delle politiche antidroga è sicuramen-te la diminuzione della mortalità, passando da circa 1000 decessi nel 1999 ad un dato di 390 nel 2012, con una significativa diffe-renza anche in questo caso tra i maschi e le femmine. Si nota inoltre come nell’analisi dei dati relativi ai consumi di tali sostan-ze in Italia, è presente una signifi-cativa differenza in base alle aree geografiche, evidenziandosi una

differenziazione nelle modalità e significati di somministrazione come mostrato in Fig. 1.Per quanto riguarda le statisti-

che sull’uso delle sostanze risul-ta come in Italia la cannabis ad esempio viene dichiarata per l’u-tilizzo dal 24% dei ragazzi e dal 18% delle ragazze; per quanto riguarda la cocaina le percentuali fortunatamente scendono dra-sticamente, così come per l’eroi-na con una percentuale per que-sta fascia di età di meno dell’1%. Infine dati raccolti a livello della Regione Veneto sull’utilizzo di sostanze stupefacenti evidenzia-no che il 25% dei soggetti di 15 anni dichiara di aver usato can-nabis. Le prevalenze sull’utilizzo di sostanze come ecstasy (1.7%) e amfetamine (1.7%) risultano essere quasi la metà di quelle ri-scontrate a livello nazionale (3%) mentre il consumo di LSD (2.6%) è in linea con l’andamento nazio-nale. Il 3.7% ha consumato co-caina e l’1.6% gli oppiacei: il dato risulta essere abbastanza conte-nuto ma preoccupante se mes-so in relazione all’età dei ragazzi e alle potenzialità di sviluppo di una dipendenza. Un ulteriore dato estrapolabile attraverso le risposte alle domande è la pos-sibilità di calcolare il rischio at-tribuibile a certi comportamenti dei soggetti giovani rispetto alla propensione di sviluppare una dipendenza, quali: la maggiore possibilità e libertà nell’uscire la sera, il gioco alle slot-machine, il marinare la scuola, la presen-za di problemi relazionali con i propri genitori, la disponibilità economica di soldi dei quali non devono render conto e l’ave-re fratelli che già ne fanno uso. Dove si possono trovare queste sostanze? Dai risultati dell’indagi-ne emerge una prevalenza tra gli amici seguita dall’ambito famiglia-re, in particolare fratelli e sorel-le. Infine il dato più preoccupan-te che emerge dal punto di vista della sanità pubblica è quello che si sta verificando un cambio ge-nerazionale nel consumo di so-stanze psicotrope, in particolare per una anticipazione dell’uso di alcool, tabacco, cannabis tra i più giovani. Concludendo, i dati epi-demiologici possono rappresen-tare un elemento importante per mappare il problema della dipen-denza da droghe e quindi porre delle indicazioni utili sull’identifi-cazione delle migliori strategie di prevenzione del fenomeno della dipendenza.

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Droga & Vita Quotidiana

A cura di Diego Cordioli

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Cos'è la “dipendenza” di genere?La medicina di genere è la nuova frontiera. Non riguarda solo la salute della donna, ma è una nuova dimensione

che studia l'influenza del sesso e del genere su fisiologia, fisiopatologia e patologia umana. Il sesso è una entità non

modificabile, mentre il genere è una entità modificabile in relazione all’evoluzione sociale, culturale, politica ed economica.

Tutti sono consapevoli che vi siano particolari e distinte dif-ferenze tra uomini e donne nei consumi delle sostanze definite come “droghe”. La dipendenza di genere è un approccio di genere e nell’ affrontare “ l’approccio di genere” alle dipendenze bisogna tenere conto delle differenze non solo biologiche (uomini e donne hanno reazioni neurofisio-logiche diverse rispetto alle so-stanze psicotrope) ma anche dei diversi ruoli sociali. Le differenze di carattere e comportamento di maschi e femmine sono date dal fatto che un cervello unisex non esiste e che la "materia gri-gia" di uomini e donne è diversa. Bisogna considerare quindi sia le caratteristiche biologiche che quelle ambientali. Altri aspetti che debbono es-

sere tenuti in considerazione sono che i maschi hanno un vo-lume cerebrale maggiore ed è coinvolta nell’uomo la corteccia orbito-frontale, che si palesa con una connotazione più razionale. Nelle femmine vi è una maggiore complessità architetturale della corteccia con coinvolgimento del sistema limbico, che si mani-festa con una connotazione più affettiva. La tossicodipendenza femminile costituisce un ambito di indagine finora poco esplora-to nel contesto nazionale e poco tematizzato anche sul fronte in-ternazionale. Bisogna cercare di far emergere le basi di una rifles-sione sulle specificità e diversità della dipendenza femminile – fi-nora spesso omologata a quella maschile sia sul piano teorico sia dell'offerta terapeutica. Secondo studi recenti le donne tossicodi-pendenti sarebbero mediamente più istruite degli uomini (diplo-mate due volte e laureate quat-

tro volte di più) ma con un tasso inferiore di occupazione e una conseguente dipendenza eco-nomica da altre persone. Sono più spesso vedove, separate, di-vorziate e coniugate rispetto al sesso maschile e più spesso vi-vono con il partner o sole con i propri figli. Inoltre spesso ma-nifestano esperienze di violenza e abusi sessuali in età infantile e in età adulta (dal 25 al 57% nel-le donne tossicodipendenti, ri-spetto 1.5 – 16% in quelle non tossicodipendenti), depressione, prostituzione, comportamenti sessuali a rischio riferiti tanto alla sfera sessuale quanto a quel-la riproduttiva, discriminazione e sottomissione sessuale, ecces-siva responsabilizzazione e ca-richi di lavoro, ridotta capacità di fare fronte agli eventi negativi e di capacità di chiedere aiuto e sono molto condizionate da un partner tossicodipendente (“co-

dipendenza”).È noto come la connessione

tra tossicodipendenze e genere sia oggi in continua evoluzione e che siano molteplici i fattori sot-tostanti al desiderio o all’ obbli-go di legare la propria esistenza (anche solo transitoriamente) alla dipendenza da sostanze. Bambini e ragazzi sono una fa-cile preda per i disturbi mentali e da abuso di sostanze e di alco-

del Dott. Roberto CastelloMedicina Generale e Sezione di Decisione Clinica AOUI Verona

ol. Tra i 10 ed i 24 anni, ovvero quando la salute fisica è general-mente vigorosa ed al massimo delle sue potenzialità e si realizza la maturazione neurobiologica e personale, insorge la stragrande maggioranza dei disturbi mentali e da abuso di sostanze e di alco-ol. Si delinea insomma un quadro generale della morbilità fisica e mentale che è speculare: i giovani (di entrambi i sessi) presentano condizioni di salute fisica eccel-lenti, ma sono afflitti da proble-mi psichici e comportamentali che diventano spesso molto ri-levanti e possono compromette-re anche il futuro della persona, con un impatto ad esempio de-vastante sulla carriera scolastica ed universitaria, sul lavoro, ecc; al contrario gli adulti, ed ancor più le persone in età avanzata presentano un carico ingrave-scente di malattie somatiche, ma minori problemi dal punto di vi-

sta dei disturbi mentali. Secondo vari studi scientifici condotti ne-gli ultimi 20 anni, più del 75% dei disturbi mentali si manifesta pri-ma dei 25 anni. Questo accade anche in Italia ed in Europa. Le relazioni individuali con il mondo delle droghe e delle dipendenze da sostanze possono essere, al-quanto diversi e divergenti. Re-lazioni sempre più intrecciate a peculiarità di genere, di etnia, di

generazione e, al contempo, in costante mutamento. Rispetto alle caratteristiche della famiglia di origine, le tossicodipendenti provengono più spesso degli uo-mini da famiglie dove altri mem-bri manifestano problemi menta-li o abuso di droga e alcool. Nel complesso si evidenzia che le famiglie di origine di donne che sviluppano una tossicodipenden-za sono maggiormente distrutti-ve e con molti problemi. I per-corsi e gli approcci che portano uomini e donne non sono identi-ci, le sostanze cercate dagli uni e dagli altri sono diverse, le rispet-tive reazioni alle stesse droghe sono fisiologicamente differenti e determinate sostanze attirano maggiormente la donna rispetto all’ uomo. Le donne abusano di “droghe” e anche di psicofar-maci e per loro la finestra di tempo tra l'inizio del consumo e il suo esito fatale si è rivelato

più breve rispetto agli uomini. La dipendenza da medicamenti colpisce in misura maggiore le donne indipendentemente dalla fascia di età e questo dipende dal diverso approccio alla salute: gli uomini sono poco inclini a cu-rarsi e a ricorrere ai farmaci, la donna ha più cura di sé, ha una tolleranza al dolore più basso, maggiori e più frequenti “proble-matiche” per dover cercare far-

maci (cefalea, ciclo mestruale). Infatti le donne consumano ed abusano soprattutto di ansioli-tici, analgesici ed antidepressivi. Le donne usano in misura mag-giore queste sostanze dal pote-re sedativo sia con prescrizione medica che recuperandole nel mercato illegale come forma di auto-medicazione; mentre negli uomini la spinta alla trasgres-sione li conduce a sperimentare combinazioni sempre diverse e pericolose di diverse sostanze psicoattive. In generale l’età di inizio dell’uso di droghe è supe-riore nelle donne rispetto agli uomini, grazie alla scarsità del-le occasioni di consumo. Negli Stati Occidentali le donne sono meno numerose rispetto ai ma-schi nell’ uso di sostanze illegali, presentano un consumo quasi doppio di psicofarmaci e stanno progressivamente portandosi ai livelli del sesso maschile per

utilizzo di alcol e tabacco. Pos-siamo cercare di riassumere che la differenza, comune a tutte le droghe, sembra più legata alle di-verse opportunità, rispetto che ad una maggior vulnerabilità. In-fatti le giovani donne una volta che assumono “droghe” diven-gono dipendenti più rapidamen-te e subiscono più velocemente le complicanze derivanti dall'uso di sostanze.

SPECIALE

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A cura di Diego Cordioli

Droga & Vita Quotidiana 9

Dipendenza e disassuefazione dalla drogaIl fenomeno delle dipendenze è di per sé un fenomeno complesso, che, per quanto riguarda

il suo sviluppo e il mantenimento, è in stretta relazione – oltre alle scelte individuali – con

tutta una serie di fattori di ordine genetico, sanitario, culturale, sociale, educativo e legale.

La tipologia dei consumato-ri è sempre più diversificata, coinvolgendo sia i giovanis-simi che le persone adulte. Sempre più diversificati an-che i comportamenti e le nuove modalità di consumo sia delle sostanze “storiche” che di nuove sostanze, che possiamo raggruppare in queste categorie:• droghe illegali (eroina,

cocaina, amfetamine, canna-binoidi, allucinogeni, ecc.);• sostanze d’abuso legali

(alcol, tabacco, caffeina, ina-lanti, ecc.);• dipendenze comporta-

mentali (gioco d’azzardo, da internet, da social network, viodeogiochi, da sesso, da lavoro, ecc.).Le indagini effettuate in

alcune scuole superiori e in diversi ambienti informa-li nel territorio nazionale hanno evidenziato un uso diffuso di sostanze fra ado-lescenti e giovani, accompa-gnato, però, da una scarsa consapevolezza da parte degli stessi degli effetti sul-la salute, a medio e lungo termine, e in particolare dei rischi legati alla dipendenza. Rispetto al passato, quando l’uso di sostanze veniva con-siderato un comportamento “deviato”, oggi si riscontra una sorta di “normalizzazio-ne del consumo”, fenomeno alimentato anche da diversi personaggi dello spettacolo, che porta giovani e meno giovani a ritenere “normale” l’uso di sostanze. Il fatto che molte sostanze che induco-no dipendenza sono “legali” (alcol, tabacco, ecc.) viene

spesso considerato dai gio-vani come una giustificazio-ne a questo atteggiamento. Gli operatori hanno messo in particolare evidenza il pericolo di assumere “mix” di diverse sostanze; droghe come l’eroina, che sembra-vano ormai cadute in disu-so, stanno ritornando nel “mercato” miscelate con al-tre sostanze erroneamente ritenute dai giovani “meno pericolose” con l’unico sco-po di indurre la dipenden-za e, quindi, alimentarne la vendita. Ovviamente, tutto all’insaputa degli utilizzatori. Di fondamentale importan-za, per i genitori, la distin-zione fra “uso esplorativo” e “abuso” di sostanze, anche se gli operatori hanno sot-tolineato che, in ogni caso, l’uso, per quanto esplorati-vo, va sempre scoraggiato; considerato che il cervello di un ragazzo è ancora in fase di maturazione, i dan-ni arrecati dall’assunzione anche di piccoli quantitativi di sostanze – alcol compre-so – possono essere molto seri e rappresentano una via facilitata all’uso di sostanze “pesanti” da cui è ben diffi-cile allontanarsi volontaria-

del Dott. Fabio Lugoboni, Responsabile reparto di

Medicina delle DipendenzeAzienda Ospedaliera

Universitaria Integrata Verona

mente. La reazione normale nei confronti delle informa-zioni che vengono date sulle droghe sono la sensazione di paura e la tendenza alla fuga. Benché siano reazioni naturali, non sono comun-que atteggiamenti vincenti e occorre, invece, saper co-gliere i segnali di pericolo.

Fattori di rischio: Bassa autostimaIntroversioneTimidezzaAggressivitàIrritabilitàTendenza alla ribellioneDifficoltà a controllare gli impulsiScarse capacità socialiUso di sostanze nel gruppo dei pari e/o da parte dei ge-nitoriPrecocità nell’età di inizia-zioneCredenze e aspettative po-sitive sull’uso di sostanzeDi particolare rilevanza, per il sesso femminile, lo sta-to di salute psicologica e le relazioni intra-famigliari di-sfunzionali.

Fattori protettivi:Avere dei solidi legami fami-liari e affettivi

Avere dei buoni risultati scolasticiEssere impegnati in attività extra scolasticheAspettative familiariBuona autostima.

Ed il ruolo genitoriale? Il ruolo normativo è sin-

tetizzabile nella figura pa-terna; è un ruolo direttivo, che chiede piena fiducia per condurre verso la meta, in modo fermo detta le regole del gioco, in modo chiaro le spiega ma le esige; il messag-gio che vuole trasmettere è “sarò giusto ma intransigen-te, ti darò un’altra possibi-lità ma non tollererò altri errori”.Il ruolo affettivo è sintetiz-

zabile nella figura materna; lo stile è quello affettivo, comprensivo, volto al per-dono, di ascolto partecipe, fiducioso; il messaggio che vuole dare è “sarò il tuo sostegno”. Naturalmente i ruoli non sono legati al sesso del genitore che, anzi, sono sempre più indipendenti dal sesso. Il dialogo tra i due ruoli deve essere calcolato, pronto, attento; se l’adole-scente presenta un atteggia-mento minimizzante si deve

aprire la frattura interiore puntando sul ruolo normati-vo, dimostrando grave pre-occupazione per l’infrazione commessa (“Hai fatto una grave leggerezza”), senza mai eccedere nella colpevo-lizzazione e senza esprimere giudizi sul soggetto o cede-re ad inutili generalizzazioni (“Come hai potuto fare ciò dopo tutto quello che abbia-mo fatto fino ad ora?”). Ma come il medico attento tasta la parte dolente cercando di capire dove e quanto sia il dolore, pronto a ritrarsi una volta individuata la sede, così il ruolo normativo deve lasciare il posto al sostegno affettivo non appena la frat-tura interiore si apre trop-po: il dolore acuto può cau-sare resistenza e la resisten-za deve essere neutralizzata nel processo di ricaduta.Chiunque fosse interessa-

to ad approfondire gli argo-menti può facilmente tro-vare su Internet tantissimo materiale, oppure rivolgersi ai SerD (Servizi Dipendenze) di Verona, ai CIC scolastici, a Medicina delle Dipendenze (Policlinico GB Rossi).www.medicinadipendenze.

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Droga & Vita QuotidianaSPECIALE

A cura di Diego Cordioli

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Fattori di rischio. Il ruolo dei genitoriIl mio intervento cercherà di spiegare il ruolo genitoriale. Sono uno studioso dell’immaginario

ed un narratore, inizio quindi proponendovi la metafora: “il fiume che scorre tra due rive”…

Voi sapete che i giapponesi utilizzano gli ideogrammi per scrivere e sono rimasto partico-larmente colpito ed emozionato nello scoprire che, l’ideogram-ma che rappresenta il bambino, si traduce letteralmente come “il fiume che scorre tra due rive”. È un’immagine molto for-te perché già indica di per sé il suo significato. Un bambino ma in generale ogni essere umano è come un fiume. Raccontiamo la sua storia…

comincia con la sua piccola sor-gente, il suo corso è tortuoso, spumeggiante, il regime è tor-rentizio…poi diventa un fiume, qualcosa di più ampio… fino a sfociare al mare perseguendo il suo destino. È contenuto tra due sponde, che lo indirizzano, lo accompagnano e che si modi-ficano rispetto al fiume. I genito-ri funzionano allo stesso modo, da contenitore. Provate a pen-sare quando due rive si allonta-nano a dismisura tra di loro, il fiume rallenta il suo corso e si impaluda; oppure al contrario se le due sponde si avvicinano troppo tra di loro, il fiume di-venta impetuoso e scorre via rapido senza che si possa arre-stare; ma soprattutto nel caso in cui le due sponde sono disuguali in altezza, alla prima pioggia o curva il fiume esonda nella parte più bassa. In questa metafora c’è spazio anche per i nonni, essi in questo contesto rappresentano le golene, accettano una picco-la esondazione, ed accettano il contenimento con una piccola esondazione. Il concetto gene-rale è che intorno al fiume, cioè intorno al ragazzo, ci devono es-sere due sponde, il cui compito sostanzialmente è non lasciargli fare soltanto quello che vuole. Chi l’ha detto che l’educazione anarchica e libertaria conduce allo sviluppo di tutte le facoltà…

anzi…le brucia! L’affascinante paradosso dell’educazione è che per insegnare a scegliere, che in fondo è lo scopo appun-to dell’educazione, bisogna limi-tare, non favorire tutto, bisogna scegliere per chi non sa sceglie-re fino a quando avrà imparato a farlo da solo. Questo significa che la coppia

genitoriale deve concordare i termini dell’educazione, non può agire d’impulso, si tratta fondamentalmente di un lavoro. Freud diceva che il compito del genitore è quello di sbagliare il meno possibile, ma ciò significa confrontarsi e discuterne, non essere impreparati di fronte a determinati tipi di richieste. Direi che se dovessi tracciare il profilo di un futuro candidato alla dipendenza (naturalmente non dal punto di vista scienti-fico quanto piuttosto della nar-razione) il profilo è quello di un bambino il quale viene sempre accontentato, per il quale il

mondo gira secondo la propria volontà. Ed a quelli che mi di-cono che il loro figlio ha un ca-rattere duro, forte, pianta dei chiodi infiniti, rispondo che in realtà è fragilità del carattere. Di fronte alle piccole avversità, quando il mondo non gira se-condo quello che ho pensato, perché sono abituato a farlo girare in questo modo, allora vado in “tilt”. Di fronte a que-ste situazione c’è la necessità di un esame di coscienza da parte dei genitori. Nessuno insegna ai genitori ad essere genitori, al 50% lo fanno perché ci si basa

del Dott. Franco Pajno Ferrara, Neuropsichiatra

infantile

su quello che è successo a noi, prendiamo ad esempio i nostri genitori, ed al 50% lo imparia-mo dai figli. Quello che però è indispensabile ed assolutamente non eliminabile è il fatto della presenza. Un genitore non può limitarsi a dire che ha un dialogo con i propri figli quando rientra a casa la sera e comincia a fare l’interrogatorio su come è anda-ta la sua giornata, questo non è dialogo. Il dialogo consiste nel far parlare i bambini. Certo non è cosa semplice poiché molte concause ce lo impediscono, ma sostengo che per far parlare un ragazzo bisogna cominciare a far parlare di sé; io ricordo mio padre che rientrava a casa dal lavoro e iniziava a raccontarci quello che aveva fatto, le per-sone che aveva incontrato e mi veniva la voglia di parlare io delle mie esperienze. Non c’è nessun bambino che resista alla tenta-zione di raccontare di sè, quan-do sente parlare di sè il suo geni-

tore. Ritornando a quanto prima detto, paradossalmente quindi insegnare a scegliere è sceglie-re per chi non lo sa fare, fino al momento in cui sarà in grado di farlo; ed è evidentemente il momento più difficile, riuscire a capire quanto è in grado di fare delle scelte e quanto invece noi pensiamo che non lo sia, per tu-telare le nostre ansie, le nostre preoccupazioni. Condurre, edu-care significa quindi tirare fuori, non riempire ed è una azione molto più impegnativa poiché mi prendo la responsabilità come educatore di eliminare alcune

tendenze e favorirne delle altre. D’altra parte non esiste, se non in una situazione falsa, di pensa-re che noi non dobbiamo inci-dere sulle scelte, noi dobbiamo invece incidere sulle scelte dal momento che questo è propria-mente il compito dell’educato-re, una enorme responsabilità quella di scegliere appunto per chi non lo sa fare. Sono tre se-condo me i principi che devono essere affrontanti e discussi dai genitori, dagli insegnanti e da coloro che voglio fare gli educa-tori. Il primo principio è che lo scopo principale è quello di fare in modo che l’educando faccia a meno di noi. Fino a che questo concetto non viene elaborato, l’autonomia, che è quello che vorremmo dare al nostro edu-cando, non si realizzerà, ma per-ché siamo noi che abbiamo bi-sogno di non dare l’autonomia! Non per quella che è una istanza fisiologica del bambino, quanto una nostra problematica relati-

va all’abbandono. È una situazio-ne da risolvere per riuscire ad educare, ovvero fare in modo di venire “licenziati”, dal momento che il nostro educando non avrà più bisogno di noi. Certamente facile a dirsi ma difficilissimo a farsi… Il secondo concetto che mi sta a cuore è quello che noi non dobbiamo educare a nostra immagine e somiglianza, come Dio, perché non vogliamo delle fotocopie bensì dei bambini che diventino dei futuri uomini che ci superino. Ciò che un educa-tore deve volere soprattutto è quello di essere superato, non

uguagliato; certo è impossibile non immettere nella educazione dei principi ai quali siamo affe-zionati, delle situazioni che sono formative per noi, ma la prete-sa di creare degli esseri uguali a noi è fasulla, poiché se così fos-se che creassimo solamente de-gli esseri uguali a noi saremmo ancora sugli alberi. È proprio questa diversità e la tolleranza dell’educatore per la diversità che è da stimolo ad ogni tipo di progresso. L’ultimo principio ma non il meno importante, è che nessun educatore ha dirit-to all’amore del suo educando, almeno fino al momento in cui non sarà educato. Perché non si ama per obbligo, non si ama perché non si può scegliere, ma bensì per scelta e si impara a scegliere soltanto se si realizza-no le cose di cui abbiamo par-lato in precedenza. L’educatore potrà essere amato soltanto dopo che avrà esaudito il suo compito, allora avrà educato e

potrà essere amato. Scusate la brevità del tempo, questi sono concetti che andrebbe discussi molto più a lungo, però sono concetti che stanno alla base nella creazione di individui liberi nelle loro scelte positive e non schiavi di altre cose, quali pos-sono essere anche le dipenden-ze. Alla fine di questo discorso dico sempre che vorrei che l’u-ditorio fosse d’accordo con me, come quando facevo con gli stu-denti dell’università, nel pensa-re che la più bella dichiarazione d’amore è: “ti amo perché non ho bisogno di te”.

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A cura di Diego Cordioli

Droga & Vita Quotidiana 11

L'intelligenza emotiva e l'uso di droghe

Monitoraggio delle nuove sostanze psicoattive

Vi invito a riflettere insieme: in quale modo l’apprendimento cognitivo, la capacità di apprendere model-

li di vita, cultura e vivere emozioni possono distogliere o avvicinare l’individuo all’utilizzo delle droghe?

Negli ultimi anni sono comparse sul mercato una grande quantità di nuove sostanze psicoattive non regolamentate,

sintetiche e naturali. Vengono commercializzate come sostanze legali, pubblicizzate con strategie di marketing

sofisticate,talvolta vengono etichettate in modo erroneo, riportando ingredienti diversi da quelli effettivamente contenuti.

In questo conteso specifico andremo a leggere un aspet-to dell’intelligenza legato alla capacità di riconoscere, utiliz-zare, comprendere, gestire in modo consapevole le proprie e le altrui emozioni ovvero l’in-telligenza emotiva. Studiata ini-zialmente da Salovey e Mayer, aggiornato poi il significato, l’in-telligenza emotiva è stata defi-nita come segue: “L'intelligenza

Sono sostanze che hanno effetti sulla psiche, parenti di farmaci utilizzati in psichiatria, capaci di provocare profonde modificazioni nella personalità e nella percezione delle relazioni. Su internet, anche i più giovani le possono acquistare con facilità e riceverle direttamente a domicilio con i normali corrieri postali. Esistono anche forum e blog dedicati, dove gli utenti e gli utilizzatori possono

emotiva coinvolge l’abilità di percepire, valutare ed espri-mere un’emozione; l’abilità di accedere ai sentimenti e/o cre-arli quando facilitano i pensieri; l’abilità di capire l’emozione e la conoscenza emotiva; l’abilità di regolare le emozioni per pro-muovere la crescita emotiva”. In Italia il contributo è fornito da Daniel Goleman (1995) tra-dotto in italiano nel 1997 “In-telligenza emotiva che cos’è, perché può renderci felici”. Il vivere emozioni in modo sano è ben illustrato anche da De Saint-Exupery, 1943, 94, 2015) come spiega la volpe al Piccolo Principe: “Gli uomini non han-no più tempo per conoscere nulla. Comprano dai mercanti le cose già fatte. Ma siccome non esistono mercanti di amici, gli uomini non hanno più amici. Se tu vuoi un amico addomesti-cami!” disse la volpe. “Che cosa vuol dire addomesticare?” disse il Piccolo Principe. “È una cosa molto dimenticata. Vuol dire

scambiarsi informazioni, consigli, indicazioni e “istruzioni per l’uso” su come utilizzarle per sfruttare al meglio i loro effetti o addirittura per produrle nel garage di casa. Per ogni sito web che viene scoperto e chiuso, ce ne sono altri 2 o 3 pronti ad aprire i battenti e ad attirare giovani e giovanissimi, con droghe che portano i nomi dei supereroi e dei cartoni animati e che promettono esperienze

della Dott.ssa Viviana Olivieri, Formatore e

Laureata in Giornalismo, AOUI Verona

del Dott. Pier Paolo Benetollo già Direttore Sanitario AOUI Verona

della Dott.ssa Silvia Carrillo

‘creare dei legami’". È un per-corso quindi con approccio mul-tidisciplinare dove a pieno tito-lo sono coinvolte nel processo di crescita del giovane e poi dell’adulto tutte le forze sociali, educative e civili: la famiglia, la scuola, il mondo sociale, sanita-rio e civico. Sono queste forze che in sinergie permetteranno al giovane di acquisire una com-petenza emotiva (conoscenza delle proprie e altrui emozioni) e l’abilità di comportamento intesa come capacità di gestire e regolare le proprie emozioni per affrontare le diverse situa-zioni che si propongono e, sul tema specifico, l’utilizzo o meno delle droghe. Sorge spontaneo il pensiero che tali capacità sono necessarie non solo al giovane ma anche all’adulto e in qual-siasi ambiente di vita compre-so il mondo lavorativo. Infatti l’intelligenza emotiva e i suoi strumenti vengono utilizzati nel mondo lavorativo professionale, scolastico sanitario, sociale ecc.

Gli adulti sono di fatto gli attori protagonisti di questo processo educativo, sono i primi che nel loro percorso di crescita devo-no acquisire queste competenze cognitive ed emozionali, per aiu-tare poi i giovani ad apprendere gli strumenti necessari alla pro-pria crescita e conquistare così un equilibrio che permetta loro di vivere in questo complesso mondo. Riflettiamo ora sulla no-stra società. Non esiste più una società solida, non ci sono più i riferimenti e i capisaldi di dieci anni fa: la famiglia, la chiesa, la scuola. Il mondo multimediale ha rotto i confini sociali espo-nendo i giovani a esperienze che possono diventare pericolose. Inoltre le attuali crisi sociali eco-nomiche nel mondo del lavoro creano instabilità nella famiglia e nei giovani stessi. La flessibilità richiesta dall’attuale mondo li-quido (Bauman) se da una parte promuove una formazione con-tinua ed un processo educativo che dura tutta la vita, dall’altra

in questo momento storico non sempre offre il minimo vitale per una serena vita armonica basata sul diritto allo studio e al lavoro.Questo si ripercuote sulla fa-

miglia, sul mondo della scuola e sulla società in generale e crea quelle fragilità che espongono i giovani alla ricerca di realtà vir-tuali alternative esterne (droga, internet) per stare meglio den-tro di loro.Questa giornata di studio of-

fre una base da cui ripartire. Tutte le forze socio sanitarie e culturali coinvolte: il Comune, la Polizia, l’Ospedale, la scuola, l’università e il club di Giulietta (bacino di accoglimento dei bi-sogni, disagi di una parte dei gio-vani del mondo) in sinergia of-frono il loro contributo e il loro impegno affinché, attraverso la conoscenza, ci siano sempre più strumenti e strategie di aiuto per i giovani al fine di prevenire il sopravvento del mondo delle nuove droghe.

mai provate prima. Scopo di questo percorso formativo è proprio quello di coinvolgere i diversi professionisti che si occupano di sociale, scuola,

sicurezza e sanità al fine di istituire una comunicazione tra queste figure e di garantire un approccio multimodale in grado di creare un anello di

supporto e tutela intorno ai giovani e alle loro famiglie per dare loro delle risposte sempre maggiori e più articolate.

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Droga & Vita Quotidiana

A cura di Diego Cordioli

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La sociologia delle nuove droghe“Il canto delle Sirene, gli uomini che ne rimangono incantati: lasciano qualunque azione e si gettano a nuoto

verso di loro...” Il Canto delle Sirene è seducente e attrae i marinai per poi farli naufragare (Odissea, XII,

39-54; 158-200); è un canto che seduce l’individuo sino a portarlo all’oblio, alla perdita della memoria.

Data questa premessa, appa-re interessante riflettere sulla dimensione di seduttività del-le sirene utilizzandole come espressione delle “nuove dro-ghe”, “smart drugs”, sostanze seducenti per i giovani che oggi le avvicinano e le consuma-no. Perché sono i giovani che, sempre più in anticipo rispetto al passato, vengono sedotti da questo “canto”? Il canto delle si-rene sembra porci ad ottenere la felicità, il benessere, il potere, la conoscenza e quindi a miglio-rarsi. Eppure, dopo averci illuso esso ci porta all’oblio… Come sostiene Caramiello (2003), ap-

parteniamo ad una società che usa droghe: caffè, tè, alcol, si-garette… Ed è questo universo societario il terreno privilegiato della droga della modernità che è, nel nostro tempo, essenzial-mente un fenomeno giovanile vissuto in assenza degli storici, tradizionali riferimenti (Cara-miello, 2003). Entriamo quindi in quella che Bauman (2002) definisce la “società liquida”, un contesto sociale che chiede adattabilità, flessibilità, velocità in ogni ambito della vita e quin-di anche nei legami. Il mondo giovanile si trova a crescere in un contesto di liquidità che coinvolge anche la famiglia, un ambito in cui le gerarchie appa-iono “appiattite” - ciò che dava autorità e rendeva il genitore gerarchicamente “potente” era ciò che possedeva in termini di competenze, conoscenze, soldi e dove le regole già acquisite dai genitori, non appaiono ade-guate al contesto in cui vivono con i figli (Caramiello, 2003). In fondo, tutto si risolve nel presente e vivere il presente è l’unica certezza che i giovani hanno; il futuro, al contrario, rappresenta un’incognita e la

di Dott.ssa Maria Gabriella Landuzzi, Tesis, Università

degli Studi Verona

loro stessa progettualità rischia spesso di presentarsi come debole e indefinita (Pasqualini 2005). Gli stessi luoghi di rife-rimento che ieri rappresenta-vano il tessuto connettivo della società familiare e civile si sono perduti facendo spazio a stili di vita autoreferenziali; ne conse-gue che, in questa società in-certa e fragile, il corpo ha paura di ciò che può procurare di-spiacere o delusione pertanto, quando nella vita compare una delusione, il corpo cerca una medicina (Bauman, 1999) per guarire da malessere e disagio. Una situazione quindi molto

diversa da quella vissuta dal consumatore di sostanze di qualche anno fa, che mostrava in quel modo il suo disagio e il suo desiderio di “togliersi” dal contesto. Al contrario, oggi il consumatore giovane deside-ra di appartenere al gruppo, di fare parte della tribù e la stessa partecipazione al rave party ad esempio, risponde al suo bisogno di appartenen-za e di condivisione di tempi e spazi, anche se in realtà…resto comunque un singolo.Cercare benessere attraverso

l’uso di sostanze, come accade per il canto delle sirene, illude ma nasconde insidie: l’uso di smart drugs - “droghe furbe” - a volte affiancato o sovrapposto a quello delle droghe tradizio-nali ad es. cocaina, cannabis e amfetamine - è pratica “diffusa” tra i giovani in virtù del fatto che, almeno entro certi limiti, consente al consumatore una vita sufficientemente integrata con il resto della società. In-fatti, dopo gli anni ‘80 l’uso di sostanze si è legato al consumo in sé più che alla dipendenza: di-venta importante non la droga in sé, ma il clima che essa porta con sé, il senso di “benessere” che produce (Bertolazzi, 2013). Pur mantenendo un significato di trasgressione, oggi assumere droghe non è più identificabile con ideologie o specifici stili di vita l’uso di sostanze si lega alla buona performance, aiuta a mantenere elevati livelli di energia e allo stesso tempo può aiutare ad attutire frustrazioni, delusioni, insoddisfazioni (La-vanco, Croce, 2008; Albertini, Gori, 2011). Al fine di contra-stare le “nuove sirene” occor-re allora modificare il punto

di vista assumendo una cultu-ra della responsabilità, con la partecipazione della comunità, in un’ottica di promozione di valori quali il senso di appar-tenenza, l’ascolto di sé e degli altri, la creazione di legami (Al-bertini, Gori, 2011); “educare alla cultura e alla civiltà […] creare legami sociali e legami di pensiero. E solo in un mon-do di desiderio, di pensiero e di creazione si è in grado di svi-luppare legami e produrre qual-cosa di diverso dal disastro” (Benasayag, Schmit, 2003, 62). Il che non significa solo – ri-

prendendo la metafora delle sirene – controllare e impedi-re “l’oblio” mettendo “tappi di cera” ma agire in termini edu-cativi “perché la prevenzione non passa solamente attraverso il non ascoltare il canto delle sirene ma anche attraverso i ragionamenti, i dialoghi in sedi collettive e familiari “ovvero educare le nuove generazioni a non focalizzare l’attenzione “sull’avere e sull’apparire”, ma piuttosto incoraggiare il dia-logo, la creazione di relazioni significative e la promozione dell’avere cura dei legami stessi.

SPECIALE

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Droga & Vita Quotidiana

A cura di Diego Cordioli

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della Dott.ssa Anna Lisa Tiberio, Responsabile Ufficio Interventi

Educativi UST XII Verona Contingente del Ministero

dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca

Le azioni nel mondo della scuola La scuola oggi è intesa come una Comunità Educante che fa parte

di un sistema istituzionale e intergenerazionale molto importante. La scuola in questi ultimi anni sta facendo

molto per informare gli studenti e le famiglie. Si cerca di lavorare in sinergia con loro, utilizzando lo stesso linguaggio.

Si tenta così di educare ma soprattutto prevenire certi tipi di comportamento a rischio. Uno dei progetti in atto è far lavorare i ragazzi in per-corsi di peer-education con seminari residenziali, per po-terli valorizzare in riferimen-to alle loro competenze rela-zionali, in modo di far passare a tutti gli studenti messaggi valoriali molto importanti. È importante che l’adulto, in particolare nella relazione insegnante-alunno, si renda conto che talvolta non usa le strategie migliori per entra-re in empatia con lo studen-te. Questo permette di far emergere le difficoltà di in-dividuazione soprattutto da parte dei docenti, nel cogliere quelle che sono le vere emo-zioni dei ragazzi, soprattutto in una fascia di età delicata come quella adolescenziale. Ben vengano quindi tutte que-ste iniziative di valorizzazione degli studenti, come infatti le assemblee degli studenti che non sono più contenitori di cosa non funziona nella scuola, bensì di cosa funziona e quali sono le buone prassi da man-tenere, cosa salvare nel piano formativo attraverso proget-ti che i ragazzi condividono con i docenti ed i genitori. Non c’è scuola sul nostro territorio, dalle materne alla scuola superiore di 2° gra-do, che non abbia attua-to percorsi su questi temi.Il titolo di questo nostro in-contro è “dall’Agorà…a Inter-net”, dove sono finite appunto le relazioni? Dove è finita la piazza nella quale i nostri ra-gazzi avevano l’opportunità di vivere delle relazioni vere ed autentiche, condividere idee

oppure scontrarsi per cresce-re e forgiare la loro persona-lità? Noi oggi, ci chiediamo spesso dove siano finiti questi gruppi di ragazzi. Spesso sono proprio loro a risponderci, ad esempio dicendoci che devo-no studiare troppo, che hanno tre compiti in un giorno. Que-sta è una critica che rivolgo al mondo della scuola perché questo non deve accadere. Dobbiamo anche riequilibrare il nostro modo di fare scuola dando più spazio alla relazio-ne. È per questo che abbiamo favorito l’ingresso nel mondo scolastico di numerose asso-ciazioni di volontariato, pro-prio per dar ai giovani la possi-

bilità di vivere il proprio tempo libero in modo costruttivo. Le associazioni culturali, musi-cali, di volontariato sono quel giusto antidoto affinché gli stu-denti non abbiano spazi vuo-ti che poi possono riempire in un modo sbagliato, ma che siano invece spazi costrutti-vi. Spazi in cui il ragazzo ha la possibilità di vivere la vera par-tecipazione attiva, democrati-ca, dove si senta responsabile anche di un percorso socia-le e comunitario importante. I ragazzi invece sono troppo spesso lasciati soli davanti al computer. Non demonizziamo

però l’uso del pc, piuttosto portiamo i ragazzi ad utiliz-zarlo in modo consapevole, con la capacità di critica che permetterà loro di scegliere ciò che è giusto o sbagliato. Non basta quindi fare in modo che questi percorsi vengano creati fin dalla scuola dell’in-fanzia. Bisogna crearli a monte perché talvolta la difficoltà del mondo scuola è dovuta alla difficoltà degli adulti nel rela-zionarsi con i ragazzi, propo-nendo così a chi si occupa di formare questi docenti di crea-re dei laboratori su questi temi. Abbiamo rilevato la difficoltà dei genitori nella conoscenza e nella interazione su questi

temi, si sono creati così dei seminari residenziali (di solito il fine settimana) aperti anche ai rappresentanti di classe per formare quella continuità edu-cativa fondamentale per rag-giungere i risultati. A tale sco-po è stato effettuato un grande lavoro sui Centri di Ascolto e Consulenza, che sono attivi in ogni scuola, da parte del Dipar-timento Dipendenze del Con-siglio dei Ministri. Vi è inoltre lo Sportello di Ascolto nel qua-le lavorano persone formate che ascoltano i ragazzi al fine di prevenire certi comporta-menti a rischio oppure inter-

vengono all’interno delle classi dove ci sono casi particolari segnalati dagli stessi studenti. Il progetto è una sinergia inter istituzione, una collaborazione tra le istituzioni scolastiche, i Comuni, le Forze dell’Ordine, quali ad esempio Municipale o Guardia di Finanza. Vi è poi la Polizia Postale che in questo ultimo anno sta affrontando grazie alle segnalazioni ricevu-te, il cyber-bullismo. La siner-gia si attua attraverso dei tavoli tecnici di lavoro con sede in Prefettura dove si riuniscono tutte le realtà coinvolte ed ognuno porta i propri contri-buti facendo si che poi queste buone prassi possano diventa-

re progetti capofila in Italia e in Europa. Vengono poi attuati dei concorsi come ad esempio “Segni, parole e immagini per la legalità”, o raccolte in DVD. Molto interessante è il film dell’Istituto Bentegodi dal ti-tolo “Racconta la verità” che tratta l’importanza della se-gnalazione del caso da parte dei ragazzi. È importante per il valore educativo che assume la segnalazione. Tutte queste for-me di comunicazione e moda-lità di linguaggio sono utilizzate per riuscire a raggiungere le emozioni dei giovani. Le parole chiave sono “alleanza educati-

va, corresponsabilità educati-va”. In ogni istituto ci sono san-zioni disciplinari che si rifanno appunto alle tematiche che abbiamo affrontato, che hanno costante necessità di revisione. Il Ministero inoltre è favore-vole all’adozione di misure di lavori socialmente utili per i ragazzi che attuano comporta-menti non corretti. Un altro dei nostri obiettivi è la prevenzio-ne. Per noi è molto più impor-tante prevenire che recupera-re. Per fare questo è necessaria la collaborazione dei genitori nel rispettare e far rispettare ai propri figli il ruolo che han-no le istituzioni e le figure isti-tuzionali che quotidianamente

lavorano attraverso l’analisi dei dati e le segnalazioni, per mi-gliorare sempre più l’offerta formativa degli istituti scolasti-ci e inserendo nell’offerta for-mativa progetti che gli studenti hanno diritto di poter sceglie-re. Cerchiamo e collaboriamo per creare sinergia nell’affron-tare questa strada in salita, nel parlare lo stesso linguaggio, confrontando tra esperti tut-ti i dati a nostra disposizione, ma soprattutto cerchiamo di essere uniti perché i ragazzi hanno bisogno di sentire che il mondo degli adulti è per loro. Impariamo ad ascoltarli.

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Le dipendenze e la legislazione penalePremesso che si ha dipendenza quando si verifica un invincibile bisogno psichico e fisico di qualcosa, le

dipendenze possono essere classificate in: dipendenze sociali o legali e dipendenze antisociali o illegali.

Le prime dipendenze sono costitui-te da droghe legali (tabacco, alcool, farmaci, etc.) e da attività socialmen-te accettate, come giocare, mangia-re, guardare la televisione, etc.Le dipendenze antisociali o illegali comprendono invece l’uso di so-stanze illegali (eroina, cocaina, anfe-tamine, allucinogeni, etc.) o il compi-mento di attività criminali quali furti, incendi, etc. • Tutte le forme di dipendenza han-no in comune le seguenti caratteri-stiche:• Impossibilità di resistere all’impul-so di mettere in atto il comporta-mento;• Sensazione di malessere e nervo-sismo che aumenta prima del com-portamento;• Piacere o sollievo quando il com-portamento viene messo in atto;• Sensazione di assorbimento dei propri sensi dal comportamento posto in essere;• Persistente reiterazione del com-portamento, nonostante questo im-plichi conseguenze negative.Con riferimento in particolare all’a-dolescenza, questo è un periodo della vita in cui l’individuo affronta veloci e importanti cambiamenti

del Dott. Enrico Buttitta, Procuratore Militare

presso il Tribunale Militare di Verona

del proprio aspetto, della percezio-ne di se stesso, del rapporto con i coetanei, con i genitori e con gli adulti in genere. Proprio perché gli adolescenti si trovano in questo de-licato periodo di sviluppo della loro personalità e di rapida maturazione psicologica, sono più disponibili e più vulnerabili degli adulti all’influenza dannosa di vari agenti che possono creare dipendenza. Tra questi agen-ti, la droga è il più distruttivo e peri-coloso perché può condurre fino ad un non ritorno dalla acquisita dipen-denza dalla sostanza.I ragazzi sperimentano sempre pri-ma i comportamenti a rischio. Solo per dare alcune cifre, alcuni studi hanno messo in evidenza come tra i giovani nella fascia di età 14-19 anni, il 35% ha fatto uso di sostanze stu-pefacenti almeno una volta nella vita. Allarmante è poi l’abbassamento dell’età della prima assunzione: 12-13 anni. Inoltre, l’“innamoramento” per una determinata sostanza viene oggi sostituito da una propensione generalizzata al consumo di più dro-ghe, sia vecchie che nuove. Il nuovo consumatore è soprattutto un poli-consumatore. Vi sono dei fattori di rischio che possono far presagire un futuro probabile uso di stupefacenti in un giovane:Introversione e aggressività;Timidezza;Irritabilità;Tendenza alla ribellione e difficoltà a controllare gli impulsi;Scarse capacità di relazionarsi con gli altri;Uso di sostanze nel gruppo degli amici, coetanei e da parte dei geni-tori;Convinzione di effetti positivi dell’u-so di stupefacenti.Fattori protettivi possono essere invece:

Solidi legami familiari ed affettivi;Buoni risultati scolastici;Impegno in attività extra scolastiche e nello sport;Forti legami con le istituzioni sociali, come la scuola o le istituzioni reli-giose.I momenti di maggiore rischio di uso di droghe da parte dei ragazzi coin-cidono con i principali momenti di transizione nella loro vita: per esem-pio con la pubertà, o con situazioni sociali quali il trasferimento da un quartiere ad un altro, da una città ad un’altra, da una scuola ad un’altra, o con la separazione dei genitori.A volte il contatto dei minori con sostanze stupefacenti, in particolar modo con la cocaina, avviene, oltre che per “desiderio di sperimentazio-ne”, anche per diminuire lo stimolo della fame. Ciò soprattutto tra le ragazze, che tendono ad assumere cocaina per ottenere una rapida ri-duzione del proprio peso corporeo. La situazione è aggravata dal fatto che l’uso della cocaina, per i suoi effetti anoressizzanti, sembra costi-tuire prassi normale anche tra alcuni personaggi del mondo della moda e dello spettacolo, visti come model-lo. Ciò contribuisce a trasmettere ai giovani la falsa ed erronea percezio-ne che il fenomeno sia “socialmente accettabile”, quando non addirittura da emulare.Importante è anche sottolineare come l’inizio del consumo di droghe viene spesso preceduto dal consu-mo di sostanze quali alcol e/o tabac-co, comunque dannose per la salute. La somministrazione di alcol e di tabacco ai minori di anni 16 non è legale (art. 689 e 730 c.p., art. 25 Re-gio Decreto 2316 del 1934), ma assi-stiamo in questo campo ad un vuoto normativo, essendo sempre possibi-le l’acquisto da parte di un minore di alcolici in negozi e supermercati.

È dimostrato che il cervello degli adolescenti risente in particolar modo degli effetti acuti e cronici della nicotina e dell’etanolo e che l’e-sposizione a queste sostanze duran-te l’età evolutiva accresce la possibi-lità di un successivo uso di droghe.È necessario quindi affrontare que-sti fenomeni per poter intervenire efficacemente prima che diventino comportamenti pericolosi, dannosi o addirittura patologici.Con riferimento ai reati connes-si all’uso di droghe, la normativa di riferimento è costituita dal D.P.R. 309/1990 “Testo unico delle leggi in materia di disciplina degli stupe-facenti”, modificato con la Legge n. 49/2006 e di recente con il D.L. 20 marzo 2014, n. 36. Inizialmente le sostanze stupefacenti venivano suddivise in droghe “pe-santi” (in grado di produrre effetti diretti sul sistema nervoso centrale e di determinare dipendenza fisica o psichica, come l’oppio e i suoi deri-vati, le foglie di coca, le anfetamine) e droghe “leggere” (per le quali i pericoli di dipendenza sono minori. Tra queste: cannabis, hashish e ma-rijuana). Nel 2006, con la Fini-Giovanardi, questa differenza è venuta meno e tutte le droghe sono state equipa-rate sotto il profilo sanzionatorio: il reato prevedeva la sanzione della reclusione da 6 a 20 anni e la multa da 26.000 a 260.000 euro (art. 73 D.P.R. 309/90). Per i fatti di lieve en-tità si applicava la reclusione da 1 a 6 anni e la multa da 3.000 a 26.000 euro. Detenere, cedere o consuma-re tali sostanze era quindi punito dalla legge e bastava possedere più di una quantità massima prestabilita per diventare spacciatori e rischiare pene da uno a vent’anni di carcere, secondo la gravità. Il consumo, inol-tre, era comunque punito con san-

zioni amministrative (il ritiro della patente, del porto d’armi, del pas-saporto, del permesso di soggiorno, ecc.) revocabili se l’interessato si sottoponeva a programma terapeu-tico, di cui si fosse certificato il buon andamento. La competenza era del prefetto al termine di un rapido pro-cedimento. L’effetto principale di questa disci-plina è stato quello di un rilevante incremento degli ingressi in carcere per reati legati agli stupefacenti, an-che per piccolo spaccio. La Corte Costituzionale, con sen-tenza n. 32 del 12 febbraio 2014, ha dichiarato incostituzionale la Legge Fini-Giovanardi, per difetto di dele-ga del Parlamento (art.77 Cost). È dunque tornata in vigore la disciplina precedente al 2006 (c.d. Jervolino-Vassalli), con la distinzione tra dro-ghe leggere e droghe pesanti. Tale distinzione è stata confermata, nel-la sostanza, anche dal D.L. 36/2014 (c.d. decreto Lorenzin), che ha previ-sto 5 diversi tipi di tabelle: la I e la III raggruppano le droghe pesanti, la II e la IV quelle leggere, la V le droghe a uso terapeutico. Per le condotte penalmente rilevanti aventi ad og-getto le sostanze comprese nelle ta-belle I e III, si applica la reclusione da otto a venti anni, mentre per quelle che hanno ad oggetto le sostanze delle tabelle II e IV si applica la re-clusione da due a sei anni. Ciò che è vietato è la vendita e la coltivazione di queste sostanze sul territorio na-zionale. L’acquisto o la detenzione di sostanze per uso personale, invece, non ha rilevanza penale. Restano in piedi le sanzioni amministrative, che avranno però durata variabile a se-conda che si tratti di droghe pesanti o leggere. La vendita di piccole quantità di dro-ga prevede la reclusione da sei mesi a quattro anni e la multa da 1.000 a

Droga & Vita Quotidiana14 01 15SPECIALE

Page 15: Giornale Dei Veronesi Speciale Gennaio

Omero e la droga secondo la BiblioterapiaQuesto breve intervento vuole avvalersi di una tecnica molto discussa, ma poco conosciuta, che

è la Biblioterapia. Si tratta di utilizzare testi letterari di diverso tipo per raggiungere un obiettivo…

La desinenza “terapia” induce a pensare che questo obiettivo sia di tipo sanitario. In realtà la Biblio-terapia si biforca in due branche: una di queste, chiamata Biblio-terapia clinica, è appannaggio dei medici (soprattutto psicologi) che utilizzano i testi letterari in ambiti clinici all'interno di un piano tera-peutico più ampio e possono avva-lersi di personale infermieristico o di operatori sociali supervisionati; l'altra, detta Biblioterapia dello sviluppo, è utilizzata da professio-nisti non medici (infermieri, inse-gnanti, operatori sociali) in modo autonomo e mirano a sostenere la parte “sana” della persona in dif-ficoltà, ma anche nella normalità, considerando l'enorme potenziale che l'uso mirato della letteratura può far nascere. La Biblioterapia dello sviluppo favorisce la crea-tività, amplifica la capacità di en-trare in contatto con le proprie emozioni positive, indica ango-lazioni inaspettate della realtà e dei problemi della vita, stimola a

del Dott. Marco dalla ValleBiblioterapista

confrontarsi con i personaggi della letteratura generando nuovi modi di pensare le situazioni, permette un modo diverso di socializzare, crea oasi di tranquillità utile so-prattutto a quanti stanno vivendo momenti difficili. L'obiettivo che mi sono fissato oggi è di ragionare di dipendenza da sostanze attraverso un brano che non parli nello spe-cifico dell'argomento in questione, ma attraverso delle metafore. So-prattutto mi preme indicarvi come i testi letterari possano essere uti-lizzati da voi stessi per entrare in contatto, in modo differente, con i vostri figli e parlare con essi di questo problema. Il testo che mi appresto a leggere

è ripreso dall'Odissea di Omero. Si tratta del brano che vede Ulisse legato all'albero maestro per im-pedire che il richiamo delle sirene possa turbarlo e attirarlo. L'acco-stamento con le sostanze appare naturale. Come le sirene, anche le droghe, l'alcol e quant'altro, atti-rano, affascinano, confondono. Gli spunti che ci dà questo testo sono molti. Cos'hanno le sirene di così attraente? E le droghe? Le sirene sono irresistibili, tanto che Ulisse aiuta i suoi compagni a mettersi la cera nelle orecchie e poi si fa lega-re. Anche le sostanze sono altret-tanto irresistibili? Perché? Nelle sirene possiamo individuare un ri-chiamo sensuale e anche una piace-volezza estrema che viene dall'ar-monia del canto: e nell'alcol e nelle droghe? Pensando a come avrei potuto offrirvi il testo di Ulisse ho ragionato sul mio duplice ruolo: quello di infermiere e quello di ge-

nitore. Diciamo che il mio essere infermiere mi induce a delle preoc-cupazioni maggiori come genitore. Lavorando con pazienti affetti da ogni tipo di cardiopatia vengo a contatto con persone dipendenti da sostanze di tipo diverso. Innan-zitutto da chi non riesce a sepa-rarsi dalle sigarette. Certamente, parlando di sostanze stupefacenti e illecite, la questione del tabacco appare minore. Eppure costatare che non raramente pazienti infar-tuati si precipitano a fumare di na-scosto non appena sono in grado di alzarsi al letto mi fa riflettere. Cer-tamente particolari sono le cardio-patie che intercorrono dopo l'uso di sostanze, ad esempio la cocaina. Spesso si manifestano in modo drammatico. Coloro che ne sono colpiti difficilmente li definiremmo “tossicodipendenti” e proprio per

questo è più facile pensare che an-che uno dei nostri figli potrebbe incorrere in un comportamento simile. Ulisse è un eroe, prestan-te fisicamente, piace alle donne, è addirittura un re. Eppure anche lui al richiamo delle sirene non po-trebbe resistere. E per questo ha bisogno di essere legato all'albero maestro. Allo stesso modo que-sto genere di pazienti sono spesso professionisti affermati, o brillanti studenti di bell'aspetto con una famiglia alle spalle. Uno dei van-taggi di lavorare con i libri è che conosco molta della letteratura che i miei figli studiano a scuola. Questo mi permette di aprire un canale di comunicazione particola-re, un modo informale di applicare la Biblioterapia. Sono convinto che per ogni genitore può essere inte-ressante conoscere maggiormente

la letteratura proprio per poterla discutere con i propri figli. Oggi, ad esempio, potreste tornare a casa e parlare di quel tipo che al conve-gno ha portato il brano sulle sire-ne di Ulisse per parlare di sostanze illecite e dannose. Potreste iniziare chiedendo se l'hanno già studiato a scuola. Cosa ne penseranno? E cosa potrebbero dirvi? E prima ancora, quali collegamenti vi sti-mola questo testo? Cosa potrebbe pensare vostro figlio di un collega-mento simile? Lo condividerebbe? Oggi stesso cercate nel dodicesi-mo libro dell’Odissea. Nella ricer-ca chiedete aiuto a vostro figlio e provate a parlarne. Questo brano è un semplice spunto, un meto-do, una scusa. Un atto concreto per avvicinarvi un po’ di più a quel mondo che a volte appare tanto lontano e che i nostri figli abitano.

Droga & Vita Quotidiana

A cura di Diego Cordioli

15

15.000 euro. Il reato non distingue tra droghe leggere e pesanti, spet-terà al giudice decidere l’entità della pena in base alla qualità e alla quantità della sostanza e alle altre circostan-ze di ogni singolo caso. Pur essendo prevista la possibilità di arresto in flagranza del reato, la riduzione del-la pena prevista per il piccolo spac-cio esclude in tal caso la possibilità di applicare la custodia cautelare in carcere. La pena detentiva può es-sere sostituita col lavoro di pubblica utilità (art.73 co. 5bis D.P.R. 309/90) e questo anche nei casi in cui il giudi-ce non possa concedere il beneficio della sospensione condizionale della pena (art.163 C.p.). Chi ha commesso un fatto di lie-ve entità in materia di stupefacenti avrà inoltre la possibilità di evitare la sentenza di condanna mediante la sospensione del processo con mes-sa alla prova e, anche nell’ipotesi in cui si arrivi ad una condanna senza

sospensione condizionale, l’ingresso effettivo in carcere sarà quasi sem-pre subordinato ad una preventiva valutazione del tribunale di sorve-glianza sulla possibilità di ammetter-lo a misure alternative al carcere.È importante infatti tenere sempre presente che, nel nostro ordina-mento, ci sono vari strumenti che consentono di evitare la detenzione in carcere, allo scopo di ridurre l’at-tuale situazione di sovraffollamento degli istituti penitenziari, che hanno visto il nostro Paese richiamato an-che a livello europeo. Innanzitutto esistono le pene sosti-tutive delle pene detentive di breve durata: la semidetenzione, la liber-tà controllata e la sostituzione con pena pecuniaria. Esse sono previste con riferimento a reati che non ri-velano una particolare inclinazione criminale da parte dell’autore e sono destinate ad evitare il contatto con l’ambiente carcerario per soggetti

non dediti al crimine.Esistono poi le misure alternative alla detenzione: affidamento in pro-va al servizio sociale, semilibertà, liberazione anticipata e detenzio-ne domiciliare. Sono misure tese a valorizzare la funzione rieducativa della pena, prevista dall’art. 27 del-la Costituzione, e si prefiggono lo scopo della risocializzazione del reo. Se infatti è vero che ancora oggi il carcere costituisce l’unico rimedio nei confronti dei delinquenti più pericolosi, in quanto le esigenze di difesa sociale impongono di isolare costoro per non procurare ulteriori danni alla collettività, dall’altro si ri-tiene la reclusione carceraria inutile nei confronti di colpevoli di reati non gravi e ai quali sia stata inflitta una pena mite. L’alternativa al carcere può pro-spettarsi anche con misure di tipo preventivo, che intervengono quin-di prima che si arrivi alla sentenza

di condanna. È il caso dell’istituto, di recente introduzione, della so-spensione del processo con messa alla prova, di cui agli artt. 168 bis e ss. c.p., introdotto con la legge n. 67/2014, che prevede la sospensione del processo con conseguente estin-zione del reato nei procedimenti pe-nali per reati puniti con la reclusione fino a quattro anni.Concludendo, è necessario ricono-scere i fattori di rischio ed interve-nire lavorando sui comportamenti pericolosi dei ragazzi, che possono diventare compulsivi e abituali, per scongiurare future dipendenze. Ritengo non superfluo ricordare che l’uso di sostanze stupefacenti è un comportamento che favorisce e alimenta le più pericolose mafie e organizzazioni criminali italiane e straniere.Su questi presupposti, a causa della rinuncia sempre più radicale da par-te del legislatore alla funzione dissua-

siva, punitiva e di prevenzione della pena detentiva, non ritengo possa affievolirsi l’attività criminale legata alle sostanze stupefacenti. Penso in particolare ai c.d. “pusher” o piccoli spacciatori, soggetti comunque lega-ti alla criminalità organizzata i quali nelle discoteche, nei locali pubblici o fuori dagli istituti scolastici offrono e forniscono la droga anche ai gio-vanissimi. Certamente è indispen-sabile, ed imposto dall’art. 27 della Costituzione, che la pena consista in trattamenti che tendano alla riedu-cazione del condannato, ma lo stato attuale e le prospettive della nostra legislazione mi inducono a ritenere che, per contrastare la diffusione della dipendenza da droga specie nei soggetti più giovani, ci si debba affidare con sforzi e impegno sem-pre maggiori alle attenzioni ed agli interventi educativi della famiglia, degli organismi di protezione sociale e della scuola.

Page 16: Giornale Dei Veronesi Speciale Gennaio

Attentato di Parigi: confronto di civiltà? Dopo l’emozione profonda causata dalla strage parigina, dopo la grande manifestazione che ha

riunito capi di Stato e di governo in un’affermata nuova consapevolezza, dopo aver visto, ancora

una volta, cittadini europei pur di origine araba e mediterranea, combattere dietro le nere bandiere

dell’Isis e di Al Qaeda, è ora necessario riflettere seriamente sul significato di quanto accaduto.

Non può essere un’anali-si superficiale, di pancia o d’istinto, di legittima difesa dalla paura del terrorismo. Né può essere una, forse per molti inconsapevole, strumentalizzazione eletto-rale, agitata da capipartito che pensano di ingrassare su questo o di conquistare il potere come il leghista Sal-vini e la sua alleata Le Pen, agitando spettri e persone incolpevoli. O problemi che vanno affrontati, ma per di-versi obiettivi del nostro Pa-ese e dell’Europa tutta. L’a-nalisi, la riflessione, la stra-tegia da seguire, le azioni statali e internazionali da in-traprendere devono essere il frutto dell’informazione, della conoscenza, della cul-tura storica e ideolologica, religiosa, civile e sociale, in-dispensabili per saper com-battere un nemico, quello vero, con intelligenza ed efficacia, conoscendolo sen-za generalizzare e avendo chiari gli obiettivi. L’attenta-to di Parigi era diretto con-temporaneamente contro un importante giornale sati-rico e la sua totale libertà di espressione, esercitata in modo pesante anche contro Maometto e i musulmani, contro la Francia e l’Europa, pur in modo diverso, alleati degli odiati Stati Uniti, con-tro una cultura (nel mondo arabo concepita anche come politica) cristiana da sempre considerata diversa e perciò stesso nemica, e, cosa da non sottovalutare, contro quella parte di mondo ara-bo statuale che certo non vuole la propria demolizio-

ne, la fine del proprio po-tere, la nascita di uno stato arabo nemico e così feroce-mente combattivo. Forse gli stessi attentatori di Parigi non erano consapevoli della complessità della situazione e degli obiettivi per cui mi-litavano in forma così vio-lenta. Va aggiunto che, sot-to tutto questo, c’è anche sempre il petrolio, le sue potenzialità economiche, le ricchezze che produce, il potere che consente sia ad ambienti arabi e “musulma-ni” che a quelli occidentali e “cristiani”, senza che le religioni influenzino i loro livelli di ingordo cinismo. In mezzo ci stanno popoli vessati, sfruttati, dominati, violentati dagli stessi loro connazionali e altri popo-li, a occidente e non solo, spaventati, incerti, timoro-si, ma certo sempre restii a comprendere che il mondo è uno e non può essere in eterno diviso tra ricchi e

poveri, sviluppati e sottosvi-luppati, sani e malati, pasciu-ti e affamati. Naturalmente nessuno vuole rinunciare al proprio e relativo benesse-re, ma anche nessuno può accettare senza rivolta la permanente sottomessa miseria. Come aveva pre-visto il grande Huntington, ora il conflitto, dopo la fine del bipolarismo americano e sovietico, è divenuto di-versamente ideologico, non comunista e neocapitalista, ma tra culture, tra “civiltà”, tra storie diverse, tra mas-se religiose che vanno oltre gli Stati, i confini, penetra-no negli anfratti delle varie società, delle nazioni, delle loro istituzioni. Le guerre frontali, tecnologiche, di-struttive, aeronautiche, ven-gono sostituite o integrate dal terrorismo che sceglie i suoi campi di battaglia e le sue particolari truppe d’as-salto. Se si dovesse accetta-re il confronto e lo scontro

con i vecchi criteri, saremo perdenti, se non altro per il diverso valore che diamo alla vita umana, per una di-versa concezione dell’uo-mo, della libertà, dei diritti individuali e collettivi. Del resto bisogna ricordare che anche noi, fino a pochissimi secoli fa, siamo stati immer-si nelle cosiddette “guerre di religione” tra cattolici e protestanti, tra guelfi e ghi-bellini, tra principi e impero, tra Chiesa di Roma e chiese “nazionali”. Nè dimenticare che il mondo musulmano, con tutte le sue contrad-dizioni e rivalità interne, è culturalmente e religiosa-mente al nostro medioe-vo. Se vogliamo difenderci con intelligenza dai perico-li certo gravi che ci stanno dinanzi, questo confronto non va quindi combattuto in modo frontale, non come religione e non come grande collettività ideologica, non evocando come fanno cer-

ti pseudo culti, né Lepanto né Vienna. Ma assumendo nuove consapevolezze, au-mentando le difese, non in-terferendo nei loro proble-mi interni, dimenticando di voler esportare malamente una democrazie già difficile per noi, ma crescendo tec-nologicamente, collaboran-do a livello internazionale e di intelligence, anche soste-nendo e aiutando i nemici interni dell’estremismo isla-mico, gli stessi Stati musul-mani che certo democratici non sono come vorremmo ma che rappresentano l’uni-co argine, anche alle stesse emigrazioni di massa, ora in-crementate dal terrore delle guerre. Più realismo e meno demagogia ci impediranno pericolose illusioni, come quelle delle “primavere ara-be”, da poco vissute e di cui paghiamo il prezzo pesante, a cominciare dalla Francia allora dell’interventista Sar-kozy.

dell'Avv. Aventino Frau

A cura dell' Avv. Aventino Frau

16 01 15Lasciatemi Dire

Page 17: Giornale Dei Veronesi Speciale Gennaio

A cura di Diego Cordioli

Regione Veneto 17

200 mila euro contro la violenza sulle donneApprovato dal Consiglio regionale il finanziamento di ulteriori 200.000 euro a sostegno della legge contro la

violenza sulle donne. Piena soddisfazione della Commissione Pari opportunità. La presidente Tregnago: «Le

nostre sollecitazioni sono state ascoltate. Quando si lavora uniti i risultati arrivano: è questa la forza della rete».

Ulteriori 200mila euro stan-ziati dalla Regione Veneto per la prevenzione e il contrasto alla violenza sulle donne: lo ha approvato il Consiglio regio-nale, quasi all’unanimità, con il maxi emendamento al bilancio 2014, che dunque porta a com-plessivi 400mila euro il capito-lo di bilancio in sostegno alla legge 5/2013 dedicata a questi obiettivi. «Tutti gli operatori avevano evidenziato la neces-sità di mantenere inalterato il finanziamento alla legge, istanza di cui in Consiglio ci eravamo fatti portavoce» commenta Si-monetta Tregnago, presidente della Commissione pari Oppor-tunità del Veneto, che aggiunge:

«Sono risorse indispensabili per dare gambe e respiro alla leg-ge, e per tradurre gli indirizzi e le potenzialità espresse dal-la normativa in politiche reali, in azioni e strumenti concreti. Solo così la prevenzione e il contrasto alla violenza contro le donne – in ogni sua forma, fisica o psicologica che sia - po-trà portare frutti importanti e duraturi, e contribuire a costru-ire una nuova cultura dei diritti delle donne e delle pari oppor-tunità». Un tema e un obiettivo di impegno sempre centrali per la Commissione regionale Pari opportunità, che li ha voluti evi-denziare anche nel “decalogo di Venezia”, il documento presen-tato in occasione del convegno promosso dal Consiglio Veneto sul tema della lotta alla violenza di genere, chiedendo attenzio-

dell' Ufficio stampa Commissione regionale

Pari opportunità

Simonetta Tregnago, Presidente della CommissionePari Opportunità Regione Veneto

ne e adesione a consiglieri, as-sessori e gruppi politici. Tra le dieci richieste di azione e di im-pegno, appunto, proprio quella di assicurare un’adeguata dote finanziaria alla legge 5/2013, ap-provata 18 mesi fa dal Consiglio Veneto per prevenire e contra-stare le violenze sulle donne. «Il sostegno economico alla legge garantirà continuità e risorse alle strutture di accoglienza per le vittime, ma anche a interventi seri e strutturati sul fronte del-la formazione degli operatori e delle operatrici, come dell’e-ducazione, dell’informazione e della prevenzione» spiega la presidente, che promette: «Su questo fronte il nostro impegno resterà sempre intenso e tena-ce, in termini di sensibilizzazio-ne culturale e di sollecitazione alle istituzioni. L’approvazione

del finanziamento – conclude – è il segno tangibile che quando le diverse realtà impegnate sul

territorio in questi ambiti lavo-rano insieme e parlano a un’uni-ca voce, i risultati arrivano».

È stata approvata in Prima Commissione l’introduzione della doppia preferenza di genere anche nella Regione Veneto.

Verso la doppiapreferenza di genere

Commissione regionale Pari Op-portunità:«Ci auguriamo che il Consiglio sap-

pia compiere questo passo avantisul fronte della rappresentanza fem-

minile e della democrazia». «Finalmente anche il Veneto po-

trà allinearsi alle altre regioni che riconoscono la rappresentanza po-litica femminile come un caposaldo importante di democrazia e di pari opportunità»: così Simonetta Tregna-go, presidente della Commissione re-gionale Pari opportunità, assieme alle vicepresidenti Cristina Greggio e Da-niela Rader, commentando la notizia,

appena giunta, che la Commissione Affari Istituzionali ha approvato l’in-troduzione della doppia preferenza di genere tra le modifiche da appor-tare alla legge elettorale regionale.«Ci auguriamo vivamente che la di-

scussione possa aprirsi a breve in aula consiliare e trovare ampio sostegno e senso di responsabilità da parte dei consiglieri regionali. La politica deve colmare la sua distanza nei confronti della società: lì fuori il mondo dell'im-presa, del lavoro, della cultura e del sociale, offrono ogni giorno confer-ma di quanto sia strategico il ruolo della donna nel cambiamento».

Page 18: Giornale Dei Veronesi Speciale Gennaio

Provincia di Verona

A cura di Diego Cordioli

18 01 15

Legge di Stabilità : a rischio servizi e lavoroLo scorso 22 dicembre in Provincia di Treviso si è tenuta la riunione dell'UPI Veneto (Unione delle

Province del Veneto) per discutere la situazione in merito alle disposizioni della Legge di Stabilità.

Erano presenti: il presidente dell'Upi Veneto e della Pro-vincia di Treviso, Leonardo Muraro, la presidentessa della Provincia di Belluno, Daniela Larese Filon, il presidente del-la Provincia di Padova, Enoch Soranzo, il presidente della Provincia di Verona, Antonio Pastorello, il presidente della Provincia di Vicenza, Achille Variati, il vicepresidente del-la Provincia di Rovigo, Vinicio Piasentini, il segretario gene-rale della Provincia di Vene-zia, Stefano Nen, il direttore generale della Provincia di Treviso e segretario dell’Upi Veneto, Carlo Rapicavoli. I 7 presidenti hanno prima

discusso tra di loro in merito al testo della Legge di Stabilità e hanno poi accolto i rappre-sentanti delle organizzazioni sindacali dei dipendenti delle 7 Province del Veneto. È stato esaminato il testo

della legge di stabilità, già ap-provato dal Senato e in fase di approvazione finale alla Camera, esprimendo unani-mi critiche e perplessità sul testo del Governo che mette fortemente a rischio l’eroga-zione dei servizi ed il perso-nale stesso delle Province.Il disallineamento tra le pre-

visioni della Legge 56/2014 (Delrio) e la Legge di stabilità creano evidenti problemi di gestione del personale.La determinazione per legge

della quota di sovrannumero, pari al 50% rispetto alla spesa del personale di ruolo in ser-vizio l’8 aprile 2014 (la ridu-zione è del 30% per Venezia e Belluno), non basata su ragio-ni organizzative né di riasset-to delle funzioni ma esclusiva-mente, in modo indifferenzia-to, sulla spesa del personale alla data dell’8 aprile 2014, determina effetti iniqui tra le varie Amministrazioni.Tale rideterminazione del

personale non tiene conto infatti:a) del numero di dipendenti

effettivamente addetti all’e-sercizio delle funzioni fonda-mentali;b) degli esiti della mappatu-

ra delle funzioni realizzata in attuazione della Legge Delrio;c) del diverso assetto di de-

leghe tra le diverse Regioni;d) della razionalizzazione

già realizzata in numerose amministrazioni che si tro-vano maggiormente penaliz-zate.e) Senza tener conto di al-

cun rapporto dipendenti/abi-tanti o costo del personale/abitante;f) dell’assetto organizzativo

dei singoli Enti e dell’eventua-le esercizio di funzioni fonda-mentali tramite società par-tecipate (è il caso ad esempio della Provincia di Vicenza che svolge le funzioni relativa alla viabilità tramite una control-lata e quindi non computa in dotazione organica il relativo personale). L’effetto combi-

nato dei tagli previsti dal D. L. 24 aprile 2014 n. 66, con-vertito in Legge 23 giugno 2014 n. 89, che ha imposto alle Province un taglio pari a 340 milioni di euro nel 2014 e a 510 milioni di euro per cia-scuno degli anni dal 2015 al 2017, e dalla Legge di stabilità 2015, un miliardo per il 2015, 2 miliardi per il 2016 e 3 mi-liardi per il 2017, non consen-te l’esercizio neanche delle funzioni fondamentali rico-nosciute alle Province e Cit-tà metropolitane dalla Legge 56/2014, con conseguente disavanzo di parte corren-te, interruzione dei servizi e premessa per il dissesto fi-nanziario. Come annunciato nella riunione dell’osserva-torio regionale del 18 dicem-

dell' Ufficio Stampa Provincia di Verona

bre, l'UPI Veneto inoltre ha dunque deciso di predispor-re una proposta di Legge da presentare alla Regione del Veneto, con le proposte del-le Province sul riordino delle funzioni fondamentali. Resta aperta la grande preoccupa-zione sul futuro delle funzioni delegate in materia di turismo e di formazione professionale con centinaia di lavoratori in-teressati.Infine un pressante appello

affinché giungano a brevissi-mo decisioni su servizi fonda-mentali alle persone, nell’am-bito delle politiche sociali, quali l’assistenza scolastica ai disabili sensoriali, il trasposto scolastico dei disabili e il rico-

vero dei minori riconosciuti da un solo genitore, che nel 2013 ha comportato una spe-sa per servizi per le sette Province di circa 14 milioni e che, a seguito dei tagli e sen-za un finanziamento specifico della Regione, si rischia di non potere assicurare per il 2015. A conclusione dell’incontro, i presidenti hanno ricevuto una delegazione dei rappre-sentanti sindacali dei lavora-tori, che hanno manifestato presso la sede della Provincia di Treviso, condividendo un percorso di azione e iniziative comuni a tutela del livello dei servizi ai cittadini e del lavoro e professionalità dei dipen-denti delle Province del Ve-neto. Alla conferenza stampa sono intervenuti anche: Gior-

dano della Cgil, Pozzato della Cisl, Scarparo della Uil.“Oggi abbiamo messo in

piedi una grande squadra per mantenere i servizi ai cittadini e l'occupazione dei dipenden-ti – ha detto Leonardo Mura-ro, presidente della Provincia di Treviso e dell'UPI Veneto – di fronte a una legge fatta senza razionalità che non ha tenuto conto dei problemi reali. Ora preme avere dal Governo delle certezze in tempi brevi perchè non è più tempo di annunci, qui si par-la di cancellare i servizi per il cittadino e il personale che li svolge. Abbiamo già aperto un dialogo costruttivo con la Regione Veneto e siamo certi

che sarà della squadra anche lei. Ringrazio anche le parti sindacali che hanno dimostra-to grande attenzione a que-sta tematica, con la volontà di lavorare assieme. Questa è la dimostrazione che non ci sono schieramenti e colori politici, ma la volontà di te-nere in vita servizi essenziali”. “Il Governo sta dimostrando di affrontare la questione del riordino della PA senza ra-zionalità. Con questa legge e le risorse disponibili al mo-mento, le Province possono garantire i servizi a gennaio e febbraio, e poi... vedremo” ha aggiunto Achille Variati, pre-sidente della Provincia di Vi-cenza. “Bisogna tener conto anche della questione della si-curezza, specie quella strada-

le, a rischio come tutti gli altri servizi. In questo momento di grande incertezza sul per-sonale, sindacati e Province hanno dato un grande esem-pio di spirito collaborativo e gioco di squadra per cercare le soluzioni necessarie”, ha detto Antonio Pastorello, presidente della Provincia di Verona. “Il punto di par-tenza sono i servizi. Perché parliamoci chiaro, possono anche dirci che le Province non esistono più ma devono dirci chi svolgerà queste fun-zioni in futuro, con che fon-di e col relativo personale” ha aggiunto Enoch Soranzo, presidente della Provincia di Padova. “Questione fonda-mentale sono le funzioni e le risorse umane” ha detto Vi-nicio Piasentini, vicepresiden-te della Provincia di Rovigo. “Sebbene Belluno in qualità di area montana sia colpita da un taglio minore – ha detto Daniela Larese Filon – resta fondamentale il discorso di finanziamento alle funzioni, perché senza di esso non si possono garantire i servizi”.Le parti sindacali, in accor-

do con l'UPI Veneto, hanno ribadito che non bisogna sot-tovalutare il problema dei di-pendenti pubblici perchè ga-rantiscono i servizi per tutto il territorio e i cittadini. Antonio Pastorello: "La si-

tuazione non accenna a mi-gliorare, e mi riferisco ai pe-santi tagli e ai quasi 27 milioni che il Governo ci chiede di restituirgli. Come si vede nei stime fatte dall'Upi anche Ve-rona non avrà le risorse ne-cessarie per svolgere le fun-zioni fondamentali. Io allora proseguirò in ciò che avevo annunciato, e cioè nella diffi-da al Governo ogni qualvolta ci sia a rischio la sicurezza dei veronesi sulle strade o nel-le scuole o nella tutela am-bientale. Servizi che io non riesco a garantire perché i nostri soldi vengono portati nel grande sacco romano. E, da quel che mi risulta, anche in questa Finanziaria, a Roma capitale sono state destinate non poche risorse. Io difendo i 920 mila abitanti della pro-vincia di Verona che hanno diritto ad avere investiti qui i soldi che sarebbero toccati a loro".

Page 19: Giornale Dei Veronesi Speciale Gennaio

Le attività del 2014 e le proteste dei lavoratoriUn breve resoconto delle attività svolte dalla Provincia di Verona con la Presidenza Pastorello e il presidio dei

lavoratori contro il taglio degli organici, che stanno protestando, considerato il rischio di perdere il proprio lavoro.

Il Presidente Pastorello: “Sono in carica dal 13 ot-tobre scorso e in questi due mesi sono soddisfatto di aver risolto tre questio-ni che giacevano da tempo. Abbiamo bandito l'appal-to per lo sgombero neve, non era stato fatto prima per non sforare il Patto di Stabilità. Ma fra incorrere nei controlli della Corte dei Conti oppure finire nel mirino della Procura per interruzione di pubblico servizio nel caso di viabi-lità compromessa, ho scel-to di garantire la sicurezza delle strade. Inoltre, abbia-mo affrontato il problema dell'Alta Velocità, creando un coordinamento e tro-vando una soluzione per la ditta Ancap di Sona e il ri-collocamento dello stabili-mento toccato dal traccia-to della linea Brescia-Vero-na. Infine, con il progetto 'Alta Via della Montagna', finanziato dal Ministero dello Sviluppo economi-co, ci sarà il collegamento dell'alta montagna da San Zeno a Bolca attraverso percorsi pedonali e ciclabi-li dotati di strumenti 'tec-

nologici'. Non nascondo, però, che ci sia ancora mol-to da fare, soprattutto alla luce della riorganizzazione dell'Ente in base alle nuove funzioni che verranno de-finite - mi auguro il prima possibile - dalla legge Del-rio. Inoltre, sto lavorando per trovare una modalità di riapertura degli uffici IAT per garantire i servizi turistici, la mia idea è di trovare una collaborazio-ne con Comuni, operatori del settore e stakeholders. Infine, da gennaio dobbia-mo affrontare il problema del bilancio di previsione dell'Ente, che non siamo ancora in grado di fare finché la Legge di Stabilità non sarà completata defi-nitivamente e quindi non avremo capito l'esatta en-tità dei tagli in relazione alle funzioni che ci verran-no assegnate. Da gennaio, quindi, partiremo con la capacità di spesa in dodice-simi. L'anno che ci aspetta non sarà facile: dobbiamo ancora comprendere quali siano le intenzioni del Go-verno in merito a deter-minate funzioni della Pro-vincia, che devono essere 'traghettate' a Comuni e/o Regioni, e dobbiamo af-

dell' Ufficio Stampa Provincia di Verona

frontare giorno per giorno i problemi della comunità con risorse sempre più ri-dotte. L'impotenza di agire per risolvere le problema-tiche che stanno a cuore ai nostri cittadini ci toglie il sonno. Vogliamo chiarez-za, vogliamo sapere come dobbiamo muoverci prima che le conseguenze ricada-no sulla testa dei nostri cit-tadini. Come ho già avuto modo di dire, non è negli enti virtuosi come il nostro che deve passare la manna-ia, ma dove effettivamente ci sono sprechi e sperperi. Stiamo navigando a vista, aspettando che da Roma vengano date le istruzioni per poter finalmente capire come operare. Anche il presidio dei di-

pendenti e le loro legittime azioni di lotta si fondano sulla paura di perdere il posto di lavoro, del resto l'ipotesi del taglio del 50% dell'organico è preoccupan-te. Ma a tutti i lavoratori e ai rappresentanti sindacali ricordo che lottando insie-me e dialogando civilmen-te è l'unico modo per farsi sentire. Comprendo tutta la preoccupazione - dei cittadini ma anche dei no-stri dipendenti con le loro

famiglie - e chiedo a ciascu-no di non mollare, perché sono convinto che da que-sta situazione ne usciremo. Come dice Papa Francesco: 'per favore aiutiamoci', al-trimenti rischiamo di paga-re noi gli errori fatti altro-ve. Vi ricordo solo che nel-la Provincia di Firenze, con soli 80 mila abitanti in più rispetto a Verona, ci sono il doppio dei nostri dipen-denti, che sono 458”.Vicepresidente Mazzi: “La

protesta dei nostri dipen-denti non può passare inos-servata ed è giusto così: persone, tra cui padri e ma-dri di famiglia, che rischia-no di perdere il proprio po-sto di lavoro non possono passare in secondo piano. Io purtroppo non riesco ad essere molto positivo, tut-to il contrario: dalle anali-si svolte di recente emer-ge che i tagli alla Province sono davvero enormi, solo per il Veneto si ipotizzano 400 milioni in meno. La lot-ta diventa sempre più dura, quasi impossibile. I tagli non possono essere fatti in maniera indiscriminata, specialmente agli enti vir-tuosi come il nostro. Inol-tre, mi risulta incredibile che il debito pubblico au-

A cura di Diego Cordioli

Provincia di Verona 19

menti nonostante l'incre-mento delle tasse, poiché di norma il rapporto tra i due dovrebbe essere in-versamente proporzionale. Spero dunque che a partire dal 2015 la situazione quan-tomeno migliori, noi conti-nueremo ad impegnarci e a lavorare sodo come abbia-mo sempre fatto”. Il Direttore generale Pel-

legrini: “Confido nella ca-pacità di soluzione delle istituzioni e in quelle del Governo. Voglio esprimere un approccio positivo no-nostante il periodo grave che la Provincia, così come tutta l'Italia, sta vivendo. Dobbiamo, quindi, accet-tare la Riforma che stanno portando avanti a Roma fa-cendo fronte comune per-ché - come ben sappiamo - le grandi cose non nasco-no dalle macerie ma dalla modernizzazione delle pre-cedenti. Una sfida che noi siamo pronti ad affrontare. É importante quindi attua-re una modifica nell'asset-to delle attività, necessaria per dare una spinta in avan-ti all'intero sistema il prima possibile. Noi, dal canto nostro, ce la metteremo tutta”.

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Page 20: Giornale Dei Veronesi Speciale Gennaio

A cura dell' Agenzia stampa Comune di Verona

01 1520

Il Presidente del Consiglio comunale Luca Zanotto ha presentato in sala Arazzi il rendiconto dell’attività del Consiglio comunale per il 2014.

Si è svolta a Palazzo Barbieri, alla presenza del Sindaco Flavio Tosi, la cerimonia di giuramento alla Costituzione e della consegna dell’attestato di cittadinanza italiana al giovane ruandese Jean Kwizera.

Sono stati presentati i dati del primo anno di atti-vità dello Spor tello di ascolto delle vittime di rea-to, istituito a Palazzo Barbieri nel dicembre 2013.

La Giunta comunale, su proposta del Sindaco Flavio Tosi, ha deciso di far proseguire i controlli della Polizia municipale in corso Milano, per garantire la sicurezza degli attraversamenti pedonali e sanzionare chi non dà la precedenza a pedoni e ciclisti.

Il resoconto delle attività del Consiglio Comunale

Cittadinanza italiana a un giovane ruandese

I dati dello Sportello di ascolto Vittime di reato

Sanzioni a chi non dà la precedenza

“Per il Consiglio comunale di Verona si è trattato di un anno di lavoro produtti-vo –spiega Zanotto- con una percentuale media di presenza in aula dei consiglie-ri del 92 per cento, che conferma l’alta partecipazione ai lavori consiliari anche in questo secondo mandato dell’Ammi-nistrazione Tosi, che da maggio 2012 a dicembre 2014 registra una media del 94 per cento di presenze. Sul fronte della spesa, i costi amministrativi di funziona-mento del Consiglio comunale e delle commissioni permangono in linea con quelli del 2013: 518 mila euro per le 323 sedute complessive. Permangono virtuo-se anche le spese effettuate per l’attivi-tà dei gruppi consiliari, che a fronte di un budget stanziato di 15 mila euro, ne hanno impiegati 3.565. Dal settembre di quest’anno, inoltre, abbiamo iniziato a sperimentare un “escamotage” tecnico, che posticipando di mezz’ora l’orario di convocazione del Consiglio comunale,

Erano presenti alla firma i genitori veronesi affidatari del ragazzo. “Si conclude con un lieto fine – ha di-chiarato Tosi – la storia di una vita difficile e di una lunga battaglia bu-rocratica per il conferimento di una cittadinanza fortemente voluta da Kwizera. Un importante esempio di una concreta integrazione fra i po-poli e, in particolar modo, del desi-derio di tanti giovani, perfettamente inseriti, di diventare cittadini a tutti

Lo Sportello è stato creato dalla Pre-sidenza del Consiglio comunale in colla-borazione con il Garante dei diritti delle persone private della libertà personale e l’ASAV-Associazione Scaligera Assisten-za Vittime di Reato. Erano presenti alla presentazione dei dati: il Presidente del Consiglio comunale Luca Zanotto, la Ga-rante dei diritti delle persone private del-la libertà personale Margherita Forestan e la presidente dell’Associazione Scalige-ra Assistenza Vittime di Reato Annalisa Rebonato. “Un servizio sperimentale ed innovativo – spiega Zanotto – finalizza-to ad ampliare l’attenzione sul tema dei diritti dei cittadini che subiscono reati, come peraltro richiesto dalla normativa europea, ma anche a far luce su un nume-ro di reati che resta ancora oscuro per-ché le vittime non trovano chi le ascolta. Grazie ai volontari Asav e al contributo della Polizia municipale lo sportello rap-presenta un’occasione per ogni cittadino che si ritiene leso nel suo diritto alla si-curezza personale di trovare un ascolto costruttivo, informazioni utili e, se neces-sario, di essere indirizzato alle strutture specifiche presenti sul territorio”. “In un anno – spiega Annalisa Rebonato – si sono rivolte allo sportello 24 persone

“Al di là degli interventi specifici di questi giorni - ha detto Tosi – i controlli prose-guiranno almeno una volta al mese e saranno effettuati in giornate non prestabilite, in modo che automobilisti e mo-tociclisti si abituino a rispet-tare i limiti e le precedenze. Si tratta purtroppo di male-ducazione al volante, per la quale le uniche soluzioni sono sanzioni pesanti e la decurta-zione dei punti dalla patente. Corso Milano, come altre vie,

consente minori rimborsi ai datori di la-voro e quindi un ulteriore risparmio sulle spese di circa 7 mila euro l’anno”. Questi in sintesi i numeri che hanno caratteriz-zato i lavori del Consiglio comunale nel 2014: 97 le proposte di delibera pre-sentate, 73 delle quali approvate; 365 gli emendamenti presentati, di cui 182 quelli accolti; 39 in totale le sedute di consiglio per un totale di 111 ore di lavoro dell’au-la, con una percentuale media di presenza dei consiglieri comunali del 92 per cento. Sono state 1.213 le richieste di accesso agli atti, di cui 974 evase e 796 le richieste alla segreteria dei gruppi consiliari, di cui 763 evase; presentate anche 49 interroga-zioni/interpellanze (38 evase), 51 mozioni (23 approvate, 25 da trattare), 60 ordini del giorno (11 approvati, 12 da trattare). Per quel che riguarda le 7 commissioni consiliari e la conferenza dei capigruppo, il 2014 registra complessivamente 284 sedute con 625 ore di lavoro.

gli effetti di questo Paese”. Kwize-ra, come dichiarato dai genitori af-fidatari all’atto del riconoscimento d’identità dal tribunale, è nato il 14 gennaio del 1994 in Ruanda. Il gio-vane, orfano dalla nascita e giunto in Italia a pochi mesi di vita con la Croce Rossa Italiana, è stato affida-to inizialmente ad una coppia di me-dici e, dal 2002 all’età di otto anni, all’attuale famiglia veronese.

(14 donne e 10 uomini, tra cui due cop-pie) di età compresa tra i 20 e i 70 anni, 21 di nazionalità italiana e 3 straniera. Tra i principali reati subiti: furto e truffa, lesio-ni, minacce, molestie e bullismo. Alle per-sone offriamo principalmente ascolto, ma anche informazioni riguardanti la tutela legale, il sistema penale e il procedimento giudiziario, oltre ad orientarle ai servizi territoriali (Asl/ consultori) e agli ordini professionali di competenza, avvocati e psicologi, in grado di dare un aiuto speci-fico”. “Non vi può essere un recupero alla società per chi commette un reato– con-clude Margherita Forestan – senza una forte azione a favore della vittima. Con questo servizio, primo ed unico in Italia, si tratta di dare pieno riconoscimento alle vittime e, in quanto tali, di garantire loro rispetto, sensibilità e assistenza per-sonalizzata e professionale. Un’attività che in futuro può ulteriormente miglio-rare ampliando la collaborazione con le Forze dell’Ordine, che hanno il compito di raccogliere le denunce delle vittime di reato”. Lo sportello è aperto il martedì dalle ore 16 alle ore 19 al piano terra di Palazzo Barbieri. Per contatti e appun-tamenti: [email protected], cell. 3774776561.

è una strada scorrevole e si-cura, per la cui riqualificazio-ne sono stati spesi milioni di soldi della comunità, e ades-so che è ordinata e funziona non possono essere tollerati i comportamenti indisciplina-ti di chi guida. Insieme al Co-mandante della Polizia muni-cipale Luigi Altamura monito-reremo anche altre zone della città per intervenire e adotta-re gli stessi controlli dove si verificassero fenomeni simili ripetuti nel tempo”.

Comune di Verona

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Sono stati nominati i componenti del comitato tecnico scientifico per il restauro dell’Arena di Verona.

Un contributo dalla Regione Veneto di 100 mila euro per la realizzazione della nuova sede operativa del Soccorso Alpino nell’immobile comunale prospiciente l’aeropor to di Boscomantico.

Sono 12 gli attraversamenti pedonali messi in sicurezza, nei mesi scorsi, attraverso l’installazione di led incassati nel manto stradale in corrispondenza delle strisce pedonali.

Si terrà giovedì 29 gennaio, dalle 19 alle 23, il primo appuntamento dell’iniziativa “La Luna in piazza Bra”, promossa dal Circolo astrofili veronesi e patrocinata dall’assessorato alle Politiche giovanili del Comune di Verona.

Il restauro dell'Arena

Mobilità e traffico: dispositivi luminosi

La luna in piazza Bra

Il contributo per la nuova sede del Soccorso Alpino

In riferimento all’accordo per il restauro dell’Arena di Verona, sot-toscritto lo scorso 17 dicembre a Milano da Comune, Fondazione Cariverona e UniCredit, sono stati indicati i nomi dei tre componen-ti del Comitato tecnico scientifico che controllerà lo stato di avanza-mento dei lavori e si occuperà della programmazione, progettazione e direzione del restauro. Compongo-no il Comitato il Soprintendente ai Beni culturali e paesaggistici del Ve-neto Ugo Soragni, che lo presiede, l’architetto Stefano Gris in rappre-sentanza di Fondazione Cariverona e l’ingegnere Claudio Modena del Comune. “Si tratta di nomi d’asso-

I led si illuminano automaticamente di sera attraverso un sensore crepu-scolare. I nuovi sistemi di segnalazio-ne sono stati posizionati in stradone Porta Palio, via Mameli, via Da Monte, via Menotti, via don Trevisani, via don Girardi, via Mantovana, via Montorio, via Perini, piazza del Popolo, via Del Capitel, via Unità d’Italia, via Da Le-gnago e via Valpantena. In totale sono circa 30 gli attraversamenti riquali-ficati attraverso nuove isole salva-gente, opportunamente segnalate e visibili anche di notte, posizionate al centro della carreggiata per ridurre il tempo di esposizione dei pedoni al flusso veicolare. Una nuova segnaleti-ca verticale che lampeggia automati-camente in presenza di veicoli e lavo-ri di adeguamento dei marciapiedi. In città sono state inoltre cambiate il 50 per cento delle lanterne semaforiche con luci a led che consentono, oltre ad un risparmio energetico e mino-ri costi di manutenzione, una visibi-lità tripla rispetto a quelle classiche. Gli interventi sono stati presentati dall’assessore alla Mobilità e Traffico Enrico Corsi e dal comandante del-la Polizia municipale Luigi Altamura. “In seguito ad alcune segnalazioni da parte delle Circoscrizioni com-

Gli appuntamenti, gratuiti e replicati a cadenza mensile, offriranno a tutti i cit-tadini la possibilità di osservare la luna con telescopi posizionati in piazza Bra. “L’iniziativa – sottolinea l’assessore alle Politiche giovanili Alberto Benetti – mira a diventare un punto di incon-tro per gli innumerevoli appassionati e i giovani studenti che desiderano co-noscere e approfondire l’affascinante scienza dell’astronomia”. Gli appunta-

Lo ha comunicato al Sindaco Fla-vio Tosi l’assessore regionale alla Protezione civile Daniele Stival, che ha inserito il progetto veronese tra i 5 interventi strategici per il poten-ziamento del sistema regionale di Protezione civile, cui sono stati as-segnati i contributi relativi al 2014. Il progetto presentato alla Regio-ne dal Comune di Verona prevede la realizzazione della nuova sede operativa della stazione del Corpo nazionale Soccorso Alpino e Spele-ologico –CNSAS nell’immobile di proprietà comunale prospiciente l’aeroporto di Boscomantico, situa-to in posizione strategica per l’ef-ficace operatività dell’elicottero di soccorso per l’imbarco e lo sbarco delle squadre operative. L’interven-to previsto consiste nella costru-

luto rilievo – ha dichiarato il Vice-sindaco Stefano Casali – che danno lustro e prestigio alla città di Verona e ad un progetto che, in pochi anni, permetterà la realizzazione di un restauro accurato dell’Arena, uno dei due simboli della nostra città, insieme alla Casa di Giulietta, ed uno dei monumenti più conosciuti al mondo”. L’accordo, che prevede l’erogazione di 14 milioni di euro nell’arco del triennio 2014-2016 – divisi in parti uguali tra Fondazione Cariverona e UniCredit – consenti-rà di realizzare opere e lavori di re-stauro e adeguamento funzionale e impiantistico necessari per la piena fruizione dell’anfiteatro.

petenti e dei residenti – ha detto Corsi – abbiamo deciso di mettere in sicurezza gli attraversamenti pe-donali più a rischio e percepiti meno sicuri. Sono stati installati infatti non solo led a terra ma anche nuove se-gnaletiche verticali e isole spartitraf-fico, per una spesa totale di 100 mila euro finanziata con i proventi delle multe. L’obiettivo è quello di reperire altre risorse per estendere su altre strade questi sistemi innovativi che, tra i primi in Italia, abbiamo deciso di sperimentare”. “Nel 2014 sono stati 191 gli incidenti che hanno coinvolto i pedoni, per un totale di 195 feriti, 12 persone in prognosi riservata e 3 decedute. Tra le vie più pericolose si registrano corso Milano con 13 in-vestimenti e a seguire piazzale XXV aprile, via Mameli e via Unità d’Italia con 6. Solo nella giornata di ieri, le verifiche in corso Milano, dove era-no presenti agenti ben visibili con casacche fluorescenti, hanno portato a sanzionare ben 7 automobilisti. Per questo, come deciso dalla Giunta e chiesto fortemente dal Sindaco, po-tenzieremo i controlli a sorpresa su tutto il territorio, al fine di ridurre gli incidenti e di garantire maggior sicu-rezza a pedoni e ciclisti”.

menti successivi si terranno giovedì 26 febbraio, dalle 19 alle 23.30, lunedì 30 marzo dalle 20 alle 24, mercoledì 29 aprile dalle 21 all' 1, sabato 30 maggio e domenica 28 giugno dalle 22 all' 1. Gli appuntamenti proseguiranno poi fino alla fine dell’anno sempre con ca-denza mensile. Il programma completo e tutte le informazioni sono disponibili sui siti www.astrofiliveronesi.it e www.politichegiovanili.comune.verona.it.

zione di un nuovo fabbricato a un piano, comprensivo dell’installazio-ne degli impianti elettrici termici ed idraulici, per una spesa stimata di 450 mila euro. “Ringrazio l’assesso-re Stival –commenta il Sindaco Tosi- che ha compreso la valenza strate-gica del progetto veronese e il suo valore di solidarietà sociale, oltre che la fondamentale funzione di servizio di pubblica utilità. La nuova sede risulta infatti indispensabile al CNSAS per svolgere in maniera ef-ficace le sue mansioni di vigilanza e di soccorso degli infortuni nelle at-tività alpinistiche, escursionistiche e speleologiche nelle diverse zone del territorio montano e pedemontano veronese, oltre che per le ulteriori attività in caso di calamità naturali, sia a livello locale che nazionale”.

A cura dell' Agenzia stampa Comune di Verona

21Comune di Verona

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A cura dell' Agenzia stampa Comune di Verona

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Si sono aper te lo scorso 14 gennaio le iscrizioni per le vacanze in campeggio dedicate alle famiglie con minori, organizzate dal Turismo sociale del Comune di Verona.

Dall’8 gennaio riprendono i corsi di r iciclo creativo dei materiali, proposti dal Centro di Riuso Creativo del Comune di Verona, che ha sede all’ex Arsenale. Ogni corso comprende tre incontri della durata di 2 ore ciascuno.

È stata inaugurata il 10 gennaio la terza edizio-ne della rassegna cinematografica “Ragazzi al cinema”.

Si terrà a Verona, sabato 17 gennaio al PalaOlimpia, l’edizione 2015 del Beko All Star Game, organizzata da Lega Basket e RCS Spor t.

Le vacanze in campeggio

Centro di riuso creativo

Torna "ragazzi al cinema"

Il Beko all star game

Il servizio è riservato alle famiglie, re-sidenti nel Comune di Verona, con alme-no 1 figlio minore alla data dell’iscrizio-ne. Si tratta di vacanze estive low cost, al mare, da realizzarsi nei turni di una o due settimane dal 6 al 20 giugno e dal 29 agosto al 12 settembre 2015. Le fa-miglie verranno alloggiate in case mobi-li all’interno di campeggi o villaggi nelle località: Romagna (Lido di Pomposa), To-scana (Marina di Bibbona; San Vincenzo), Veneto (Caorle), Croazia (Porec, Pola). Le case mobili hanno una superficie di circa 25 mq e sono composte da una

Questi sono gli appuntamenti del 2015: Arte del macramè: mercoledì 14, 21 e 28 gennaio dalle ore 9.30 alle ore 11.30; Gioielli con le cannucce: mer-coledì 4, 11 e 18 febbraio dalle ore 9.30 alle ore 11.30. Per informazioni e adesioni è possibile contattare l’E-cosportello del Comune di Verona: tel.: 045 8078666045 8078666, e-mail: [email protected]. Tutte le informazioni sull'attività proposta

L'iniziativa è promossa dall’assesso-rato alle Politiche giovanili del Comu-ne di Verona in collaborazione con il Teatro Stabile di Verona e il Cinema Teatro Alcione, dedicata ai ragazzi e alle ragazze dai 14 a 18 anni. “Una proposta semplice e concreta – sotto-linea l’assessore alle Politiche giovanili Alberto Benetti – che punta ad offrire agli adolescenti film ad un costo sim-bolico, con il vantaggio, rispetto alle precedenti edizioni, di una program-mazione al passo con le uscite cinema-tografiche del momento, per soddisfa-re la voglia di novità dei più giovani”. La rassegna prevede la presentazione di undici film, il sabato pomeriggio alle

L’evento è stato presentato a Pa-lazzo Barbieri dal Sindaco Flavio Tosi e dal presidente Lega Basket Fer-nando Marino. Presenti il direttore Generale Rcs Sport Paolo Bellino ed il responsabile dell'area tecnica della Scaligera Basket Giorgio Pe-drollo. “Un appuntamento sportivo di grande rilievo per gli appassionati

cucina dotata dell’occorrente per 6 per-sone (5 adulti e 1 bambino), una came-ra matrimoniale, una cameretta con 2/3 letti singoli e un bagno con doccia. Sarà possibile iscriversi on-line dalle ore 9 del 14 gennaio fino ad esaurimento dei posti, collegandosi al sito www.comune.verona.it/turismosociale oppure telefonando al numero 045/8077032, 045/8077032 op-pure 045/8077047,045/8077047. Per in-formazioni è possibile contattare l’ufficio Turismo sociale al numero 045/8078635-8077472 oppure inviare una mail all’indi-rizzo [email protected].

sono disponibili sul portale del Comu-ne di Verona al link http://ecosportello.comune.verona.it. Il Centro di Riuso Creativo, inoltre, mette gratuitamente a disposizione di insegnanti ed educato-ri materiale di scarto nuovo, offerto da aziende del territorio veronese, come carta, cartone, plastica, piccoli metalli, stoffa. Il Centro è aperto il martedì dal-le 14 alle 17.30 e il giovedì dalle 9 alle 13 e dalle 14.30 alle 16.30.

16, al Cinema Teatro Alcione, con un biglietto di ingresso al costo di 1 euro e con il seguente calendario: il 10, 17 e 24 gennaio; il 7, 14, 21, 28 febbraio; il 7, 14, 21 e 28 marzo. I film in program-mazione saranno consultabili di volta in volta sui siti www.teatrostabileve-rona.it e www.politichegiovanili.comu-ne.verona.it. e sui quotidiani locali. In base alla durata dei film le proiezioni potrebbero subire un cambiamento d’orario. Per informazioni: Cinema Teatro Alcione allo 045 8400848, 045 8400848 - www.teatrostabileverona.it; Ufficio Politiche giovanili allo 045 8078787-89 - [email protected].

di questo sport e non solo – dichia-ra il sindaco Tosi – che potranno ammirare nella nostra città, in uno degli eventi cestistici più importanti del 2015, una selezione dei migliori giocatori di basket italiani e stranieri del nostro campionato, per una se-rata di spettacolo unica ed emozio-nante”.

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Il Sindaco Flavio Tosi ha firmato l’ordinanza con la quale si dispone, anche per il 2015, lo svolgimento di alcuni mercati settimanali nelle giornate festive.

Barbieri e parrucchieri potranno tenere aperto anche la domenica e le feste infrasettimanali, tranne Natale e Pasqua, così come consentito fin dal 2009 alla categoria degli estetisti.

L’Unione Cattolica Ar tisti di Verona ha presentato, nel tornacoro della Cattedrale della città, una mostra collettiva di pittura, scultura e poesia dall' evocativo titolo: “ Natale Luce del Mondo”.

Sono ancora aper te le i scr i z ion i a l cor so “Youtube , o lo specch io de l 2000” ,che par t i rà i l pross imo 21 genna io, per un tota le d i quattro incontr i , che s i ter r anno i l mercoled ì ser a a l le ore 21 in sa la Far inat i , a l l ’ in terno de l la B ibl ioteca Civ ica .

Mercati: nuove deroghe

Natale Luce del Mondo

Corso: "Youtube, o lo specchio del 2000"

I Parrucchieri sono aperti anche nei giorni festivi

Si tratta delle giornate del: 25 apri-le, 1° maggio, 2 giugno, 15 agosto, 8 dicembre e 26 dicembre. Nelle giornate festive, sarà quindi auto-rizzato lo svolgimento dei seguen-ti mercati: sabato 25 aprile Stadio; venerdì 1° maggio via Emo, piazza Penne Nere, piazza XVI ottobre,

Le opere, di pregevole fattura, hanno interpretato con grande profondità d’animo e un’inedita ricerca sperimen-tativa, la nascita di Gesù, luce dei tem-pi e dell’universo. Valenze simboliche e personali interpretazioni artistiche dell’iconografia cristiana della Sacra Famiglia, dell’Annunciazione, della Na-scita del Salvatore, del Presepe, hanno arricchito questo Santo Natale 2014, allestito nell’incantevole spazio absi-dale del Duomo di Verona. A questo raffinato evento, che vuole idealmente lanciare in ogni direzione un messag-gio di pace e serenità. hanno parteci-pato i seguenti artisti: Caliari Elena con un’elegante Annunciazione, Castelletti Vito con un sintetico Presepe,Cozza Anna Paola con una dolce Sacra Fa-miglia ed una etnica “Maternità in Costa d’Avorio”, Don Luciano Della Riva con una moderna ed ardita “San-ta Notte”, Damiani Paola con una di-

Durante il corso, organizzato dal Cen-tro Audiovisivi del Comune di Verona, saranno analizzati i vari aspetti del lin-guaggio di Youtube (tempi comici, mon-taggio, relazione con la macchina), l'im-patto che sta avendo sul mondo della comunicazione e del cinema e le sue possibili evoluzioni. Relatori del corso saranno Alberto Scandola, docente di Storia e critica del Cinema all’Universi-tà di Verona; Andrea Baglio attore pro-fessionista, vincitore del “Rome Web Awards” come miglior personaggio web del 2014 (i suoi video hanno avuto

Lo ha stabilito l’ordinanza n. 58 “Disciplina degli orari e delle gior-nate di apertura e chiusura degli esercizi per le attività di accon-ciatore, di barbiere e di estetista”, firmata del Sindaco Flavio Tosi il 10 dicembre scorso, in accordo con le associazioni di categoria, per venire incontro alle richieste degli ope-ratori del settore e della clientela. La nuova ordinanza riconferma le disposizioni relative all’orario di apertura e chiusura giornaliera del-

piazza Arditi e piazza Corrubbio; martedì 2 giugno Borgo Venezia, via Emo, piazza Corrubbio e via don Leonardi; sabato 15 agosto Stadio; martedì 8 dicembre Borgo Venezia, via Emo, piazza Corrubbio e via don Leonardi; sabato 26 dicembre Stadio.

namica “Fuga in Egitto” e una soave “Presentazione al Tempio”, Da Ronco Benvenuto con una filiforme scultu-ra dorata dell’Annunciazione, Finardi Giovanni con una futuristica scultura del Presepe e della Stella Cometa, Iso-lani Maria con una colta e vivace “Ma-ternità” e una dolcissima “Madonna col Bambino”, Monticelli Paola con una essenziale “Natività”, Montresor Gra-ziella con un pacato “Presepe di Cam-po”, Oliboni Gaetano con una “Nativi-tà” scolpita in pietra blu, Resi Livia con un dipinto dedicato alla Natività, tratto da una vetrata del Duomo di Badia Po-lesine, opera di Giuseppe Resi (1904-1971), Spagnoli Adelina con una flore-ale “Maternità”,Sbarbati Leonilde con una suggestiva icona della “Madonna col Bambino. L’evento è stato allietato dalle intense poesie diNedda Lonar-di che hanno evocato, nel Sacro Spa-zio del Duomo di Verona, stelle lucenti e angeli in cielo per un infinito canto d’Amore.

circa 1 milione di visualizzazioni, decre-tandolo YouTuber Partner) e Francesco Castioni, studioso del mondo della re-citazione. Il corso, al termine del quale sarà rilasciato un attestato di parteci-pazione, è riconosciuto dal Ministero dell’Istruzione - Ufficio Scolastico Re-gionale per il Veneto ai fini dell’aggior-namento dei docenti e potrà essere uti-lizzato dagli studenti ai fini dell’acquisi-zione dei crediti formativi. Informazioni e iscrizioni al Centro Audiovisivi di via Cappello 43, tel. 0458079732, [email protected].

le attività, in vigore quindi anche nei giorni festivi: apertura non prima delle ore 7, chiusura non oltre le 22, divieto di superare le 13 ore giorna-liere, chiusura infrasettimanale non obbligatoria. L’orario potrà essere scelto liberamente dagli operato-ri del settore in base alle esigenze della propria attività, prevedendo o meno pause di riposo in alcune o in tutte le giornate di apertura. Per-mane l’obbligo di chiusura nei giorni di Natale e Pasqua.

A cura dell' Agenzia stampa Comune di Verona

23Comune di Verona

del Prof. Gianluigi Guarneri

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La Polizia municipale ricorda le scadenze 2015 per la revisione obbligatoria, differenziate a seconda della categoria del veicolo e dell’anno di immatricolazione o di ultima revisione.

Un automobi l i s ta 31enne d i naz iona l i tà moldava è s tato segna lato a l l ’ autor i tà g iud iz iar ia per i reat i d i gu ida senza patente e in s tato d i ebbrezza , por to abus ivo d i arma da tag l io, immigr az ione i r rego lare .

Sono stat i 7 mi la g l i spaz i inva l id i e o l t re 3 mi la i permess i contro l la t i , 98 i permess i r i t i r a t i perché ut i l i zzat i senza i l t i to lare a bordo, 9 perché scadut i e 7 perché l ' in testatar io er a deceduto.

Sono quattro i c ic lomotor i r ipescat i da l fondo de l f iume Adige , ne i press i d i lungad ige Catena , t re de i qua l i r ubat i a i propr ietar i a f ine novembre .

Circolazione stradale e revisione veicoli

Guida senza patente in stato di ebbrezza e porto abusivo d'arma

I controlli ai Passdisabili: il bilancio

Recuperati quattro ciclomotori dall'Adige

Tre le categorie di veicoli chiamati nel 2015 alla visita di prova: vi sono tutti i mezzi a revisione generale annuale, quelli immatricolati nel 2011 e quelli revisio-nati l’ultima volta nel 2013. Devono es-sere revisionati ogni anno i veicoli per trasporto di persone con più di nove posti, autocarri e rimorchi con massa a pieno carico superiore a 3,5 tonnellate, i veicoli in servizio pubblico di piazza e le ambulanze. Quadriennale è invece la scadenza per motocicli, ciclomotori, au-tovetture fino a nove posti compreso il conducente e autocarri fino a 3,5 ton-nellate immatricolati nel 2011. Dopo la prima revisione a quattro anni dall’im-matricolazione, le successive prove sono biennali: perciò la revisione nel 2015 deve essere superata anche dai veicoli già re-visionati nel 2013. Le visite possono es-sere effettuate sia in Motorizzazione sia nelle officine autorizzate entro il mese di riferimento, inteso come mese di prima immatricolazione o di ultima revisione.

L’uomo, di nazionalità moldava, è rima-sto coinvolto in un incidente stradale in via Santo Stefano, dove ha perso il controllo dell’auto ed abbattuto un dissuasore stradale in pietra. La pat-tuglia della Polizia municipale inter-venuta sul posto ha constatato che l’automobilista era in evidente stato di alterazione e lo ha perciò accompa-gnato dapprima al Comando per ac-certamenti ed in seguito all’ospedale di Borgo Trento, dove è rimasto tutta

Sono questi i risultati, da gennaio ad oggi, dei controlli sull'uso dei pass di-sabili in città, anche durante fiere ed eventi. Sono stati 36, perciò circa un terzo del totale, i pass disabili ritirati durante Fieragricola, Vinitaly e Fieraca-valli. Numerosi gli abusi ancora accerta-ti in centro città, alcuni individuati gra-zie alle segnalazioni di cittadini ed au-tisti. Come il caso di un automobilista che parcheggiava abitualmente l'auto in stazione ferroviaria esponendo un con-trassegno invalidi intestato a una donna: è stato accertato che il conducente si recava al lavoro a Bologna per l'inte-ra giornata ed usava il permesso della madre invalida, per ovviare alla sosta consentita solo per 15 minuti. O il caso della studentessa universitaria che par-cheggiava in zona disco orario utilizzan-do il permesso della nonna invalida. O ancora del signore che, per partecipare ad un incontro di lavoro in piazza Bra,

Complice l’abbassamento del livello dell’acqua, i vigili di quartiere in ser-vizio per i controlli di routine hanno avvistato le sagome dei ciclomotori sul fondo del fiume. L’operazione di recupero, ha visto all’opera due ad-detti dei Vigili del Fuoco in tenuta sub e altri tre uomini del corpo, che fornivano ausilio ai sommozzatori per contrastare la corrente del fiu-me: una volta agganciati i ciclomotori sommersi al carro rimozioni è stato possibile recuperare quattro Aprilia Scarabeo, che si trovavano a poca

Conducenti e proprietari devono presta-re particolare attenzione alle auto usate d’importazione, sempre più diffuse e sul-le quali bisogna prendere a riferimento l'anno di immatricolazione originaria, e non quello di ingresso in Italia. In que-sto senso, se non è stata fatta revisione nel Paese di origine, l'auto dovrà essere sottoposta a visita allo scadere dei quat-tro anni. Se invece la carta di circolazione riporta una revisione, il veicolo rientrerà nelle normali scadenze biennali. Chi viag-gia con la revisione scaduta rischia con-seguenze pesanti: oltre ad una sanzione di 169 euro, il veicolo viene sospeso dalla circolazione fino al giorno in cui dovrà presentarsi alla visita. In questo caso gli agenti apportano sulla carta di circola-zione la relativa nota in modo da rende-re immediatamente chiara la situazione in caso di ulteriori controlli. Qualora il veicolo venga sorpreso nuovamente a circolare nel periodo di sospensione, la sanzione minima prevista è di 1.957 euro.

la notte piantonato dagli agenti. Dagli accertamenti è emerso che l’uomo era alla guida in stato d’ebbrezza, con valori alcolemici di cinque volte supe-riori a quelli consentiti; inoltre, guidava senza patente e con un’auto, una Fiat Punto, non assicurata, all’interno della quale è stata trovata una riproduzio-ne di una katana - spada giapponese utilizzata dai samurai - con una lama lunga 65 centimetri, sequestrata dagli agenti.

sostava in via Anfiteatro su uno spazio riservato sfruttando il contrassegno del padre disabile. Stesso episodio registra-to negli stalli di via Battisti, in zona Inps, dove un automobilista è stato sorpreso ad utilizzare il pass del padre deceduto nel 1990. Accertati anche diversi casi di sosta negli stalli blu a pagamento con esposizione di permesso invalidi, che dà diritto a sosta gratuita senza limiti, da parte di familiari. Un episodio ha riguar-dato anche la moglie di un invalido de-ceduto qualche mese prima. I risultati conseguiti a Verona sono possibili gra-zie ai controlli costanti degli agenti ma anche grazie al circuito di rilascio dei permessi Citypass creato dal Comune di Verona, che consente la gestione in-formatizzata dei contrassegni invalidi di quasi tutti i comuni della provincia, un progetto unico che ha ottenuto anche riconoscimenti a livello nazionale.

distanza l’uno dall’altro. Dei quat-tro motocicli solo tre torneranno in possesso dei legittimi proprietari: uno è già stato restituito, mentre due sono stati trasportati in un deposito. Il quarto motociclo, presumibilmen-te in acqua da molto più tempo, è stato trovato in pessimo stato, con parti quasi completamente erose e senza targa, per questo motivo sarà avviato allo smaltimento rifiuti, data anche l’impossibilità di individuare il numero di telaio e quindi di risalire al proprietario.

A cura dell' Agenzia stampa Comune di Verona

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La canoa di Mattia Quintarelli in America

Avere i bambini del Ciad nel cuoreL'educatrice Maurizia Butturini, innamorata dei bimbi africani, sta portando a termine con la FISM un progetto per costruire

numerosi orti e 30 scuole per l'infanzia. Non ha mai perso tempo, l'educatrice e maestra d'asilo Maurizia Butturini.

Determinato e talentuoso,ha conquistato, nonostante la giovane età (il 2 marzo compierà 18 anni) diversi bronzi ed un argento ottenuto nel Mondiale Junior 2013 a Lofer in Austria. Di spessore i suoi maestri. L'appassionata mamma Romina che in gioventù si è cimentata con successo scendendo le ripide acque fluviali. Nonché lo zio Vladi Panato pluricampione mondiale, attualmente valido tecnico federale. Dice di Mattia lo stesso Panato: “È un ragazzo dotato di grandi mezzi tecnici. Può continuamente migliorarsi. Ha un carattere fiero e disponibile. Capace di non mollare mai. Continuando così, ci regalerà ampie soddisfazioni.” Mattia oltre alle dure ore d'allenamento con il club di Pescantina, è impegnato con bravura nello studio. Frequenta con profitto l'Istituto Marconi di Verona ( informatica). Da cinque anni si è buttato a capofitto con grande entusiasmo anche nella musica. Suona la batteria esibendosi in vari palcoscenici veronesi in compagnia di altri preparati musicisti. Guidato dal maestro

Vive stabilmente nel nostro territorio veronese, da sempre legata al mondo dei bambini. Autrice e responsabile del coordinamento editoriale della rivista "Scuola dell'infanzia" della Giunti di Firenze. Coordinatrice pedagogica per le scuole dell'infanzia FISM di Verona. Da pochi giorni è rientrata nella sua abitazione immersa nel verde di Pol, piccola frazione di Pastrengo da un proficuo viaggio nel Ciad in Africa.Per promuovere e sostenere il frizzante progetto di costruire 30 scuole dell'infanzia assieme a validi ed esperti volontari. Tutti facenti parte della Fism.Sono partiti con lei Antonietta

Baù che ha passato 8 anni in Ciad, facendosi portavoce della comu-nicazione con le persone del posto, Alberto Giuliani dell'as-

Raffaello Benedetti con il suo ritmo accompagna il coro voci amiche della Lessinia. Il Coro, si è esibito in quattro concerti dove ha sempre fatto il pienone di pubblico. È stata rappresentata “la buona Novella” album di maggior lustro del cantautore genovese Fabrizio De Andrè. Emozionata ci racconta la madre

sociazione Fraternità Missionaria, giovane e valente agronomo che ha visitato gli orti ed ha suggerito metodi per coltivare gli ortaggi, nonché Domenico Bottecchia medico al suo quarto viaggio in Ciad che ha preso visione dei di-spensari e dei bisogni relativi agli aspetti sanitari. Maurizia si rac-conta con la simpatia e la sponta-neità che la contraddistinguono:

di Roberto Pintore

di Roberto Pintore

Romina che lo conosce molto da vicino: “ Mio figlio è sempre pronto a cimentarsi in nuove sfide. Vitali per lui. A volte non ama le mezze misure, rispecchiando la frizzantezza della sua età. E' sempre in movimento tra prove di batteria ed allenamento sui nostri fiumi. Lo studio occupa una buona parte della sua giornata”

Intanto ci sono ottime possibilità che gareggi, nell'importante vetrina dei Mondiali junior di canoa in programma nel mese di Agosto nel nord Carolina. Come sempre allenato dallo zio Vladi Panato che assieme ad una nutrita presenza di atleti italiani volerà per raggiungere gli States. Da non dimenticare gli altri

A cura di Diego Cordioli

Veronesi Nel Mondo 25

atleti che fanno parte del Club di Pescantina. La campionessa Chiara Carbognin Campione del Mondo uscente senior ed il brillante Carlo Benciolini. La stessa figlia di Panato, la simpatica Alice e Francesco Vassanelli. Nel mese di Aprile tutti sul fiume per le prime selezioni che si terranno a Valstagna sul Brenta.

“Ho vissuto in Ciad un viaggio entusiasmante e contagioso. Non finirò mai di ringraziare la FISM che mi ha dato questa interessan-te opportunità. L'idea di pensare ai bambini piccoli (fino all'età di 6 anni) per cambiare il mondo del domani in una zona martoriata del continente africano mi ha in-trigato. Da quelle parti manca il cibo e l'acqua. Si vive in condizio-

ni molto precarie. Il dott. Zanfisi membro del Consiglio nazionale FISM (Federazione italiana scuole materne) mi ha messo in contat-to con Padre Franco Martellozzo, un gesuita veneto che vive da 36 anni in Ciad. Sono bastate poche parole ed uno sguardo d'intensa per innamorarmi del progetto”. Importante il contatto con la popolazione locale. Maurizia ha

percorso molti chilometri per vi-sitare spesso sperduti villaggi im-mersi nel cuore della savana.“Da quelle parti, dice la Butturini ci sono pochissime scuole per l'infanzia. Quelle che ci sono, si trovano sotto gli alberi e tra la paglia.A volte costruite con mez-zi di fortuna. Padre Franco ha una sensibilità incredibile, sempre pronto ad aiutare questa gente. Cercando di risolvere i proble-mi legati alla banca dei cereali, la mancanza di orti per il fabbiso-gno giornaliero e la costruzione di nuovi pozzi per l'acqua”. Per-sona vitale, Maurizia ha dato vita ad un aggiornatissimo blog che è possibile visitare cercando il suo nome sul sito di giuntiscuola.it/scuoladell'infanzia, dove racconta i suoi prossimi impegni legati al Ciad. Con un sogno nel cassetto: rendere autonoma la popolazio-ne locale nel mantenere e far fun-zionare i progetti del Fism.

Talentuoso batterista, è pronto a cimentarsi nei prossimi Mondiali di canoa in programma ad Agosto in America.

Porta in alto il vessillo del suo paese: Pescantina. Non si è mai arreso Mattia Quintarelli del canoa club Pescantina.

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26 01 15Economia & Imprenditoria

A cura di Diego Cordioli

È stata una cerimonia all’insegna della commozione e della speran-za per un futuro più roseo quel-la tenutasi in Gran Guardia per la 37esima edizione del Premio Fedeltà al lavoro, del progresso economico e del lavoro veronese nel mondo bandito dalla Camera di Commercio di Verona. In 180, di cui 72 lavoratori e 96

imprese con più di 35 anni di atti-vità hanno sfilato su e giù dal pal-co testimoniando, come ha sot-tolineato il Presidente dell’ente, Giuseppe Riello, “il merito di chi nella vita ha avuto un solo indiriz-zo: l'impegno, la serietà, la volon-tà, la tenacia. Persone grazie alle quali siamo arrivati fino a qui oggi. In questo momento, in cui preval-gono le parole: risparmio, ristret-tezza, chiusura, eliminazione e si cercano le scorciatoie dei tagli aprioristici, di cui pure la Came-ra di Commercio è vittima, senza criteri di merito e efficacia, noi premiamo l’impegno, la passione e la tenacia. Queste persone han-no una lezione di vita da dare, una lezione di vita che vale per tutti: per il Governo, per le imprese, per i lavoratori e per i giovani che ancora non hanno trovato occu-pazione. Certo, la congiuntura è difficile per tutti: per i giovani, per i lavoratori, per le imprese e per

Fedeltà al lavoro: premiati 180 lavoratori e impreseLa Domus Mercator um a P i lade R ie l lo, premi spec ia l i per i l Banco Al imentare e l ’ I s t i tuto Aleardo Aleard i , in

occas ione de l la 37es ima ed iz ione de l Premio Fede l tà a l l avoro, de l progresso economico e de l lavoro veronese .

gli stessi enti che dovrebbero so-stenere lo sviluppo del territorio come la Camera di Commercio. Ma con l’impegno di tutti ne usciremo. I segnali della ripresa economica si moltiplicano. For-se, il periodo delle vacche magre è finito: il nostro territorio ne esce profondamente provato e cambiato, ma abbiamo tutti i nu-meri per ripartire e recuperare il terreno perduto”. Verona può contare su 115mila tra imprese e sedi d’impresa. Si chiudono meno attività: nei primi 11 mesi del 2014 le cessazioni sono dimi-nuite del 15%, inferiori finalmen-te alla nascita di nuove imprese,il segnale è chiaro. Analogamente, se andiamo a studiare la compo-sizione del nostro sistema eco-nomico, sono stabili le partite Iva e le società di persone, mentre sono in crescita le società di capitali. L’export ha iniziato a ri-prendere la sua corsa, nei primi nove mesi sono state esporta-te merci e servizi per 7miliardi di euro, l’1,2% in più rispetto ai primi mesi del 2013. Le aziende veronesi hanno consolidato le posizioni con i tradizionali Paesi partner, quelli europei, ma hanno anche messo radici in mercati molto promettenti come Russia, Stati Uniti, Canada e Cina. Il tasso di disoccupazione sta lentamente tornando ai livelli pre-crisi, sotto il 6%. Lontani anni luce dalla me-dia nazionale del 13,4%. Il ricorso

dell' Uff. Stampa Camera di Commercio di Verona

La riflessione è di Andrea Bissoli, Presidente di Confar-tigianato Verona, che prende spunto dalla pubblicazione, da parte della Camera di Com-mercio scaligera, del bando 2015 per l’assegnazione di in-centivi alle Pmi veronesi per l’innovazione tecnologica. La somma destinata è di 2 milio-ni e 150 mila euro e a ciascuna delle imprese che presenterà le caratteristiche indicate nel regolamento sarà conces-sa, a titolo di contributo, una somma rispettivamente pari al 18% e al 9%, a seconda

Incentivi per l’innovazione tecnologicaAndrea B isso l i : “L’ut i l i zzo d i s t r ument i te lemat ic i non è a d i spos iz ione d i tut t i : g l i ar t ig ian i assoc iat i

l i a iut iamo noi . La sempl i f i caz ione burocr at ica at t r aver so l ’u t i l i zzo de l le nuove tecnolog ie è cosa

buona e g iusta , anche se , pur troppo, molt i non sono ancora in gr ado d i s f r ut tare ta le oppor tun i tà”

che si tratti di microimpre-sa e piccola impresa, oppu-re media impresa, per spese che saranno effettuate dal 5 febbraio al 31 ottobre 2015. Potranno richiedere il contri-buto le imprese aventi sede legale in provincia di Verona che realizzino iniziative di: inserimento di metodologie di progettazione automatica collegata col processo pro-duttivo (CAD); inserimento di tecniche di automazione di fabbrica supportate da ela-boratore (CAM); inserimento di metodologie di controllo globale della qualità del pro-dotto; inserimento di nuove tecnologie all'interno di pro-cessi o prodotti tradizionali

dell' Uff. StampaConfartigianato

tecnologicamente maturi; rin-novo per l’ammodernamento di macchinari ed impianti tec-nologici; inserimento di siste-mi informatici e di telecomu-nicazione innovativi, esclusa la creazione di siti Internet e l’applicazione della normativa sulla privacy; installazione di sistemi antifurto e antirapina collegati ad istituti di vigilanza o a forze dell’ordine; installa-zione di impianti idrosanitari nonché di trasporto, di trat-tamento, di uso, di accumulo e di consumo di acqua all’inter-no degli edifici a partire dal punto di consegna dell’acqua fornita dall’ente distributore, ma solo per ristoranti, atti-vità di ristorazione e bar. “A

pena di esclusione – spiega il Presidente di Confartigianato Verona -, le domande per ot-tenere i contributi camerali dovranno essere trasmesse esclusivamente in modalità telematica, con firma digitale, attraverso lo sportello online, a partire dal 28 gennaio e fino al 4 febbraio 2015. Ciò signifi-ca che molte imprese poten-zialmente interessate potreb-bero non riuscire a presentare domanda, per mancanza di competenze informatiche, ma soprattutto della firma digita-le. Confartigianato Verona e UPA Servizi, dunque, sono a disposizione delle imprese as-sociate, per consulenza e as-sistenza nella predisposizione

alla cassa integrazione si è ridot-to del 24% nei primi dieci mesi del 2014. C’è fiducia, soprattutto degli imprenditori. Secondo i dati di Veneto Congiuntura, gli im-prenditori credono in una ripre-sa della produzione, degli ordini esteri e dell’occupazione. “Man-ca solo la ripresa della fiducia dei consumatori italiani, - ha conclu-so Riello - e poi si può ripartire. Verona è stata invasa da turisti per le festività, da anni, non la si vedeva così brulicante di perso-ne. I dati sugli afflussi turistici se-gnalano, finalmente, una crescita dell’8% degli arrivi in un quadro complessivo nazionale in cresci-ta del 3,7%, possiamo azzardare che forse il motore della ripre-sa sta partendo”. All’insegna della fiducia anche l’intervento con cui Pilade Riello, capostipi-te dell’omonima family company di origini legnaghesi che ha riti-rato il premio Domus Mercato-rum. Classe 1932, l’imprenditore dall’industria metalmeccanica ha saputo con fermezza e lungimi-ranza differenziare il business nei settori dell’elettronica, informa-tica, multimediale e nel private equità. Riello, già cavaliere del Lavoro, è il fondatore della bu-siness school veneta per eccel-lenza, il Cuoa di Altavilla Vicenti-na. Un impegno durato tutta una vita e che perdura tuttora come quello di Giovanni Bertolini, Luigi Ambrosini e Enzo Gambin pre-

miati dalla Giunta motu proprio. Nella sua Casa del Dolce, Gio-vanni Bertolini, famoso per il suo “finissimo mandorlato” è pronto a cimentarsi con successo an-che su ricette non propriamente veronesi come il panettone. Da oltre 60 anni di attività il signor “Gigi”, nella sua trattoria, lavora con immutata passione per far conoscere ed apprezzare i sa-pori più genuini della tradizione gastronomica veronese. Come Enzo Gambin che ha trascorso la sua vita a promuovere e valoriz-zare le produzioni agroalimentari della nostra provincia (formaggio Monte veronese , riso Vialone nano, Radicchio rosso di Verona, Asparago di Arcole, Ciliegie della Valpolicella, olio extra vergine) attraverso l’impegno personale ai vertici di importanti consorzi di tutela, ma anche attraverso studi e ricerche confluite in pub-blicazione a carattere scientifico sulle problematiche del settore agricolo . Tra i veronesi che hanno sapu-

to portare le tradizioni e la cul-tura locale nel mondo, quest’an-no il premio è stato assegnato a Sandra Maria Gasparini, scrittri-ce e ricercatrice nata a Santa Te-resa nello stato di Espirito Santo in Brasile, il cui nonno era origi-nario di Villafranca di Verona ed era emigrato in Brasile nel 1866. Il premio speciale per l’impegno sociale è andato all’Associazione

Banco alimentare del Veneto pre-sieduta da Adele Biondani. Il Ban-co Alimentare recupera le ecce-denze alimentari perfettamente commestibili delle aziende che abbiano problemi di stock e le ridistribuisce a strutture caritati-ve che, in Veneto, si occupano di assistenza e di aiuto ai poveri e distribuiscono ai propri assistiti pasti o generi alimentari. All’I-stituto Aleardo Aleardi è andato il premio speciale per l’impegno profuso in campo culturale. L’i-stituto è stata fondato nel 1948 da Adele e Adolfo Nalin, genitori delle attuali responsabili Luciana e Maria Grazia. Ai percorsi del-la Scuola d’infanzia, della Scuola Primaria, delle Medie e dei Licei, affianca 18 anni fa la Internatio-nal School of Verona, un progetto innovativo di bilinguismo, ideato per dare ai giovani una formazio-ne interculturale con una visione del mondo internazionale. Tra le 96 imprese premiate, la Bono-mi, l’industria dolciaria di Velo, è stata premiata per l’innovazione assieme a Scandola Marmi, fon-data da Bruno Scandola e gesti-ta assieme ai figli, e a Cramaro Tarpaulin System di Cologna Ve-neta che produce coperture per il settore trasporti. Ad Andrea Borotto fondatore di Incuba-trici Borotto di Buttapietra che produce incubatrici artificiali per i pulcini è andato il premio per l’innovazione.

della domanda di contributo e per l’invio telematico della stessa. Per rispondere al me-glio alle richieste, i nostri uf-fici raccoglieranno la relativa documentazione entro e non oltre lunedì 26 gennaio 2015”. “Perdere l’opportunità di co-prire parte delle spese che servono a crescere sarebbe un vero peccato – conclude Bissoli -, soprattutto in un momento in cui anche mo-desti contributi risultano fon-damentali per far respirare le piccole imprese”.Per informa-zioni e contatti con lo Spor-tello Bandi di Confartigianato Verona, tel. 045 9211555, 045 9211555, [email protected]

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Il gioco si fa serio alla Fiera di VeronaDomenica 1 febbraio 2015 appuntamento da non mancare con g l i automodel l i e i g iocattol i d ’epoca a l la

F iera d i Verona. Ingresso gratu i to a l pubbl ico e atmosfera p iacevole per r i trovare scampol i del l ’ in fanz ia .

Non sempre è vero che l’Epifania tutte le feste porta via. Domenica primo febbraio, alla Fiera di Verona, ci sarà una grande festa dedicata ai giocattoli d’epoca, quelli con i quali giocavano i bambini degli anni ‘50 e ‘60. Sarà un’edizione speciale per-ché, proprio quest’anno, 2015, ri-corre il sessantesimo anniversario di questo singolare appuntamento che coinvolge oltre 200 collezioni-sti italiani e stranieri e sarà aperto al pubblico gratuitamente dalle 10 alle 16 per permettere ai più gran-di di rivivere (con una ventata di nostalgia) le emozioni dell’infanzia ormai trascorsa mostrando ai più giovani come fosse bello giocare senza telefonino, computer e Play-station. Protagonisti della “Borsa Scambio giocattoli e automodelli d’epoca” saranno infatti auto-mobiline pesanti come il piombo, moto, treni, aerei, bambole, cavalli a dondolo, soldatini, figurine, libri, foto, riviste, diorami, automobilia e molto altro ancora. Iniziata nel 1980 con cadenza annuale e qual-che anno dopo diventata seme-strale, questa simpatica mostra-mercato ha conservato nel tempo una piacevole consuetudine: quella di non far pagare il biglietto ai vi-sitatori, che possono entrare gra-tuitamente, il che di questi tempi non è cosa da poco. Ai visitatori si aprirà un variopinto caleidosco-pio di emozioni con giocattoli in latta prodotti nel Novecento in

di Danilo Castellarin Italia, Francia, Austria, Germania, Svizzera, Spagna, Inghilterra, grazie alla fortunata posizione geografi-ca di Verona, baricentro di molte autostrade, sede di aeroporto in-ternazionale e importante nodo ferroviario. La visita di questa ras-segna sarà anche l’occasione per ritrovare il fanciullino che vive dentro di noi, vittima del cosid-detto “omicidio perfetto”, ossia quello che molti hanno portato a segno con il bimbo che eravamo, la fantasia, l’ingenuità, la spensiera-tezza, insomma i giocattoli. Un’occasione per ritrovare uno

scampolo dell’infanzia anni Cin-quanta e Sessanta arriva con il collezionismo di balocchi d’anna-ta che, in piena crisi etica ed eco-nomica, o forse proprio grazie a questa contingenza, gode i favori di un pubblico trasversale e tira a gonfie vele. Valutazioni in crescita, mercatini che raddoppiano e ca-valli a dondolo, bambole, automo-biline che catturano appassionati d’ogni età più dei titoli azionari che ormai hanno stancato anche gli investitori più fiduciosi. Ma dove trovare le occasioni miglio-ri? Se in ogni mercatino di cose vecchie e d’antiquariato del fine settimana si trova spesso il tavolo con vecchi balocchi, è alle ‘Borse Scambio’ specializzate che gli ap-passionati trovano i pezzi migliori. Verona è in pole-position. Ma ci sono mercatini di questo tipo an-che a Milano, Roma, Firenze, Cre-mona, Piacenza, Faenza e Mace-

Verona Fiere

A cura di Diego Cordioli

rata dove è possibile ritrovare le vecchie automobiline Dinky Toys anni Cinquanta, i trenini Marklin e Rivarossi, le bambole fin de siècle, i cavalli a dondolo in cartapesta, i burattini di Pinocchio. Sono ri-unioni affollate, con appassionati a caccia della Ferrari di Fangio e Ascari, di automi in latta, anima-letti con la carica a molla, bebè del secondo dopoguerra, quelli con gli occhietti che si chiudeva-no se il bambolotto veniva messo a dormire, in posizione orizzonta-le. I più quotati sono i treni, forse perché furono i primi ad attira-re i costruttori di giocattoli, alla fine dell’Ottocento. Le successive invenzioni, soprattutto legate al movimento, ebbero lo stesso ef-fetto: automobili, navi, incredibili macchine volanti ed aeroplani uscirono dalle fabbriche per po-polare dapprima le vetrine dei ne-

gozi, poi le camerette dei bambini più fortunati.Altri bimbi, invece, nelle fabbri-

che lavoravano, con ritmi inces-santi e il gioco, per loro, quando c'era, era solo una palla di pezza o una spada di legno, qualche trot-tola o un cavallino intagliato dal nonno, per le bimbe una rudimen-tale bambola riempita di paglia alla quale affidare il sogno di un futuro migliore. Così, nonostan-te la maggiore attenzione rivolta al mondo dei piccoli, ciascuno rimaneva al suo posto: maschi e femmine, ricchi e poveri. Proprio alle "femminucce" è indirizzata la produzione delle bambole che si sviluppò a partire dal 1830 quan-do venne introdotto un materia-le nuovo: la porcellana. La storia della bambola affonda le sue radici in tempi remoti. Il termine ingle-se doll deriva dal greco eidolon,

idolo, a ricordare il carattere re-ligioso o magico di queste rap-presentazioni umane. Bambole di stoffa, bambole di argilla, bambo-le di legno attraversano tutte le culture, appaiono belle e costose nelle regge europee come quella regalata da Anna di Bretagna a Isa-bella di Spagna nel 1497. Diventa-no mezzi di propaganda per abiti e cappelli. Solo alla fine del Set-tecento si sviluppa la produzione di bambole in cera, cui fa seguito quella in papier mâche, cioè car-ta macinata, e quella in composi-tion, vale a dire cartapesta (carta pestata) mescolata a gesso, colla, segatura, crusca. Insomma tutta un’altra cosa dai cristalli liquidi e le luci azzurrognole dei telefonini dei tempi moderni dove i bambini d’oggi perdono il gusto del sogno, dell’immaginazione, dell’invenzio-ne, della fantasia.

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L’Hellas in un libro: All’inferno andata e ritorno

All'ombra della diga. Chievo: l’alfabeto del 2014

"All’inferno andata e ritorno-Cronache di quando l’Hellas ‘doveva’ sparire” è l’ultima fatica dei giornalisti Alberto Fabbri e

Matteo Fontana rispettivamente editore e direttore responsabile di “Hellas Live” il primo, e corrispondente de “La Gazzetta

dello Sport”, collaboratore per “Il Corriere del Veneto” e coordinatore di redazione del portale www.hellas1903.it il secondo.

L’avevano apostrofato “La Favola”, “Il Quartiere in Paradiso”, “La Cenerentola”. Una storia ricca di emozioni che,

nonostante lo scivolone del 2007 in B con immediata risalita in Serie A, dura incessantemente dalla stagione 2001/2002.

A cura di Nicola Di Ciomma

Calcio d’Alta quota

A spasso per l’inferno per poi tornare in “Paradiso”. Questo è il racconto dettagliato dei quattro anni di follia che hanno pervaso uno dei periodi più bui della storia dell’Hellas Verona. Non accadeva dal lontano 1943. Tra cambi diri-genziali, storie d’amore, morte, do-lore e vicissitudini d’ogni genere e tipo, si dipana un racconto intriso di sapori veri e genuini. Dall’incubo della C2 alla doppia finale playoff contro la Salernitana passando dalle umiliazioni di Pagani e Porto-gruaro.Il libro (già esaurita la prima edizio-ne!) è stato presentato a ridosso del Natale presso la Sala “Lucchi” nel complesso del “Palasport” di Verona alla presenza di un folto pubblico e con l’intervento di per-sonaggi illustri dell’Hellas di ieri e di oggi.

Un altro anno solare, fra turba-menti, ansie, gioie e soddisfazioni se n’è andato. Il Chievo resta an-cora aggrappato alla Serie A, con il preciso obiettivo di restarci. Nell’attesa di una dolce riconfer-ma vediamo in cifre (anzi, in let-tere) come si è concluso il 2014.

A come Amore incondizionato per questa compagine che, anche quest’anno, è stata fonte di soddisfazioni per Società, tifosi e addetti ai lavori.B come “Bottagisio”. Una nuo-va area di 33.000 metri quadrati, costruita in tempi record, dedicata non solo al calcio ma anche a scherma e canottaggio. Il fiore all’occhiello di S o c i e -tà e Presidente e a disposizione dell’intera città.

Ce ne parla Alberto Fabbri, pro-fondo estimatore e conoscitore del mondo gialloblù, che in passa-to è stato anche collaboratore di “Radio Verona”, “Telearena”, “Tele-nuovo” e “Sky Sport”.Domanda d’obbligo, in questi casi. Da dov’è nata l’idea di que-sto libro?«Ho proposto a Matteo Fontana di dar vita a questo libro perché abbiamo vissuto in prima persona i momenti difficili di quegli anni nefasti. Abbiamo perciò deciso di mettere nero su bianco il periodo che va dalla retrocessione dell’al-lora C1, dopo lo spareggio con lo Spezia, al ritorno in Serie B, dopo il successo contro la Salernitana. Un lungo percorso che va da Ventura a Mandorlini. Non ci sono solo storie e aneddoti di campo ma tut-to ciò che ruotava dietro le quinte. Da Arvedi a Previdi. Da Martinelli a Prisciantelli senza dimenticare gente come Galli e Cannella. Tutti quei personaggi che si sono sus-seguiti in quegli anni. Ma non solo questo. Abbiamo cercato di dare importanza e rilievo a molte situa-zioni».Ad esempio?«La fusione col Chievo. Tutti sa-pevano la storia, ma noi l’abbiamo trattata in maniera profonda. Era già tutto deciso. Dal nome alle ma-glie per arrivare addirittura all’or-

Ma anche come Albano Biz-zarri che ha saputo conquistare con onore il posto di titolare fra i pali alla veneranda età di 37 anni.C come Luca Campedelli. C’è poco da aggiungere e tutto da ricordare.D come derby. Il Chievo ades-so è in vantaggio 6 vittorie a 5 nei confronti del Verona. E come esultanza. Quella sfre-nata e piena di Cagliari in occa-sione della matematica salvezza.F come Nicholas Frey. Il nuovo capitano dopo la dipartita di Ri-goni.G come “Genio”. Quello di Eu-genio Corini. Il suo operato non può comunque finire nel dimenticatoio. Artefice primo di una salvezza conquistata coi

ganigramma della nuova ipotetica società. Tutto già concordato dalle alte sfere dopo l’avvento di Mar-tinelli».Perché un libro su un periodo così buio e difficile?«In effetti sarebbe stato più facile scrivere un libro sul trentennale dello scudetto che scade proprio quest’anno. Ma la storia insegna. È proprio dalle situazioni negative e dagli sbagli che si impara. Anche quel periodo non si può e non si deve relegare nel dimenticatoio. Come ripeto, insegna. Non tutto è stato negativo. Basti pensare che uno come Rafael è ancora lì. E poi fu tutto maledettamente compli-cato e difficile. Arvedi aveva sper-perato tutto ma aveva poco pote-re in un momento dove a Verona, ai piani alti, si aveva un occhio di ri-guardo maggiore verso il Chievo».Appunto, Arvedi. Quanto ama-va l’Hellas il Conte?«Da morire. La sua è stata una vita costellata da successi e insuccessi, sportivi e non. Basti pensare che con la famiglia non girava bene. Gli era solo rimasto l’Hellas. Non avrebbe mai venduto a Martinelli perché sapeva che sotto c’era il problema della fusione col Chie-vo».E se Arvedi non fosse tragica-mente scomparso?«Bella domanda. Avrebbe sollevato

denti. H come Perparim Hetemaj. A secco anche quest’anno di gol, ma pedina insostituibile del centrocampo clivense per dina-mismo, grinta e autorità.I come Mariano Izco. Un gol. Dopo il lungo infortunio si rita-glia a centrocampo un r u o l o che lo vede sempre protagonista.L come Livorno. La vittoria, a suon di gol, in terra toscana, spiana la strada verso la salvezza.M come Rolando Maran. Pren-de in mano una squadra in catti-ve acque e te la veste da principessa. Da calciatore non ri-esce mai a giocare un derby, ma lo vince da allenatore. Ma anche come Riccar-do Meggiorini. Unico veronese d’hoc della truppa.

mari e monti. Credo avrebbe fatto di tutto per non cedere il pacchet-to azionario a Martinelli. Infatti il Conte aveva richiamato Andreoli, l’imprenditore di Buttapietra, col quale si era già accordato econo-micamente».E poi? «Martinelli rilevò comunque l’Hel-las con chiari intenti di fusione. Due figure come Siciliano e Fic-cadenti fecero ragionare il nuovo proprietario eludendo quell’ope-razione».Parlando del presente, a Verona si rumoreggia. Mandorlini via?«Io resto dell’idea che nel calcio è facile parlare quando tutto va bene. Appena qualcosa va fuo-ri posto l’allenatore è sempre in pole position pronto a farne le

N come Luca Nember. Un d.s. di alta qualità che non si fa sor-prendere dalla pesante eredità lasciatagli da Sartori.O come Victor Obinna. All’ul-tima di campionato segna una memorabile doppietta che vale la vittoria contro l’Inter. Anche se la gara è inutile non lo sono certo le sue memorabili capriole. P come Sergio Pellissier. Il ca-pitano dei capitani. Bandiera sto-rica di questo Chievo. Dopo una stagione dietro le quinte ritorna protagonista nella gara casalinga contro il Cesena. Decisiva la sua doppietta. E sono 110 gol in Serie A.Q come quota salvezza. Obiet-tivo costante del Chievo. R come Ivan Radovanovic. Fe-

di Nicola Di Ciomma

spese. Nel calcio è sempre così per tutti. Ultimamente le cose non vanno bene. Non è solo la sconfit-ta nel derby ma certe cose non gi-rano più come prima. Sia a centro-campo che in difesa ci sono delle flessioni. Si parla già di estradare Tachtsidis. Rafael Márquez era sta-to preso come pedina fondamen-tale. Ma non ha a fianco certo uno come Puyol. La condizione fisica non è al meglio. Certi infortuni e recuperi sbagliati fanno riflettere».Un nome su tutti dei quattro anni a cui il libro fa riferimento e uno della storia dell’Hellas di tutti i tempi?«Per quanto riguarda i quattro anni sicuramente Rafael. Per l’al-tro resto combattuto fra Elkjaer e Briegel».

steggia finalmente il suo primo gol in campionato. Una rete di pregevole fattura che porta pun-ti in cascina. S come Giovanni Sartori. D.s. d’hoc che ha fatto la storia.T come Titolo di Campione d’Italia conseguito in giugno dalla squadra “Primavera”.U come urlo di gioia. Quello di Alberto Paloschi dopo il gol vit-toria nel derby. V come vittorie. Quattordici nell’anno solare.Z come Ervin Zukanovic. Pre-levato dal Gent (campionato bel-ga), Maran lo inventa terzino sinistro. Sale sempre sul podio. Un gol all’attivo e l’assist a Palo-schi per il gol-derby lo fanno as-surgere ad autentica rivelazione.

Alberto Fabbri e Matteo Fontana - Foto Davide Casentini

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Emanuele hai un importante compito da portare avanti…Certamente, è con orgoglio

che ho accettato la nomina. Da tempo sono due i problemi che affliggono Pescantina, un comune che considero molto vitale. La discarica Ca' Filissine è sempre nei nostri pensieri. Il problema va risolto. Purtroppo, la discarica versa in condizioni drammatiche. Tanto che una troupe del Tg2 è venuta a visitarla. Le immagini del servizio parlano chiaro. Il per-colato ha raggiunto un livello di guardia oltre i limiti consentiti. La prima falda è inquinata. Biso-gna impedire che l'inquinamento raggiunga la falda idropotabile.

Movimento Ambiente: Boscaini nuovo PresidenteAbbiamo avv ic inato i l nuovo Pres idente , da poco nominato, Emanuele Bosca in i . A lu i i l

compito d i por tare avant i le idee ed i progett i de l Movimento Ambiente e V i ta d i Pescant ina .

Lo strato di argilla non anco-ra quantificato in spessore che separa le due falde, potrebbe non reggere a lungo alla pres-sione del perticolato. Temiamo che con il passare del tempo, possa venire in contatto con la falda potabile. Le conseguenze sarebbero irreparabili. Negli anni scorsi l'amministrazione precedente ha speso milioni di euro inutilmente. Non risolven-do il problema. Noi sosteniamo da sempre, che la discarica va dissequestrata e riaperta. Non può rimanere nelle condizioni attuali. L'estrazione del perco-lato deve essere configurata in un progetto specifico, che salvaguardi la conformazione del territorio e la salute degli abitanti. Noi del Comitato Am-

biente e Vita vogliamo la garanzia che alla ripresa dei lavori,se qual-cosa non andasse per il verso giusto, si fermi immediatamen-te tutto. Si istituisca subito una commissione di controllo forma-ta da tecnici competenti e da una rappresentanza di cittadini, cosa già ipotizzata in precedenza dal commissario prefettizio dotto-ressa Machinè. Vorrei soffermar-mi ora, sul secondo problema da affrontare relativo al bilancio. La nuova amministrazione non ha più soldi in cassa, problema ereditato dalle poco oculate ge-stioni passate. Non si riescono a fronteggiare i problemi ordinari. Come chiudere le buche che si trovano sul manto stradale del territorio, tagliare l'erba dei par-chi pubblici ed i normali lavori di

manutenzione quotidiana. Noi del Movimento comprendiamo le difficoltà che il nuovo Sinda-co Cadura deve fronteggiare, noi offriamo la massima collabora-zione. Sempre vigili e determi-nati. Non facendo nessun tipo di sconto a nessuno. Salvaguardan-do in prima istanza il benessere della cittadinanza.Recentemente siete sta-

ti accusati di essere troppo permissivi nei confronti della nuova amministrazione che si è insediata dopo le elezioni a Pescantina. Cosa vuoi dire in proposito?Non è vero. Siamo sempre sul

pezzo. Abbiamo vissuto una ri-organizzazione interna, in ter-mini di persone e di tempi. Non dimenticando l'obiettivo che da sempre ci siamo riproposti. Il tema dell'ambiente è sempre nel nostro DNA, a 360 gradi! Ci sta molto a cuore la vivibilità a Pescantina. Le piste ciclabili, ad esempio, sono importantissime. Il cittadino è sempre al centro del nostro progetto, rispettoso della natura circostante. Apolitici, vogliamo decidere con fermezza le sorti del nostro paese. Sempre affianco di coloro che vogliono il bene di Pescantina. Non ci è

di Roberto Pintore

di Piera Donà, Uff. Stampa

dell'Uff. Stampa,Comune di San Giovanni Lupatoto

Notizie dalla Provincia

A cura di Diego Cordioli

29

Grande festa a Caste lnuovo de l Garda per la nasc i ta d i Mar t ina Peron i : i l suo ar r ivo, lo scor so 2 d icembre , ha in fat t i permesso a Caste lnuovo de l Garda d i tag l ia re i l t r aguardo de i 13 mi la ab i tant i .

Lo scor so 23 d icembre è r iaper ta la s t r ut tur a d i v ia Cel l in i . Tag l io de l nastro con ammin is t r ator i e assoc iaz ion i anz ian i .

Tagliato il traguardo dei 13mila abitanti

I n a u g u r a z i o n e della Casa Alberto

L'Amministrazione comunale ha accolto la piccola Martina, i genitori Francesca e Luca e la sorellina Chiara in municipio per un momento di fe-sta e la consegna di una targa ricordo."Nel corso dei suoi due mandati, il

mio predecessore Maurizio Bernar-di ha festeggiato i residenti numero 10mila, 11mila e i 12mila" ricorda il sindaco Giovanni Peretti. "Castelnuo-vo è il paese più popoloso del terri-torio gardesano con un tasso di na-talità nettamente superiore a quello nazionale: in Italia l'indice è del 9 per mille, mentre a Castelnuovo siamo al 14 per mille". E se la crescita degli abitanti trova

una prima spiegazione nelle nuove lottizzazioni edilizie approvate negli anni Novanta, che hanno attirato a Castelnuovo del Garda molte nuove famiglie, molto si deve anche all’ar-ticolato sistema di politiche familiari attuato dall’Amministrazione Ber-

È stato inaugurato lo scorso 23 dicem-bre alle, il salone del centro diurno della Casa albergo di via Cellini, dopo i lavori di riqualificazione iniziati nel settembre del 2013. La spesa degli interventi ammonta a 668mila euro, finanziati con il fondo di rotazione regionale. A questi vanno aggiun-ti anche 80mila euro per la sistemazione dell’impianto del gas a servizio di 36 unità abitative del piano superiore e oltre 21mila euro per opere complementari di impian-tistica, somme tratte dal bilancio comunale.

Gli interventi hanno riguardato il rifaci-mento degli impianti elettrico, termico e

nardi e proseguito senza soluzione di continuità da quella di Peretti."Il sostegno alle famiglie è frutto di

scelte politiche mirate che trovano concreta applicazione nel Piano inte-grato delle politiche familiari – spiega l’assessore alla Famiglia Chiara Trotti. "La nostra società può trarre grande vantaggio dall’alleanza tra Comune, famiglia e società civile, con un per-corso di crescita di tutti i soggetti coinvolti"."Il Piano integrato delle politiche

familiari prepara un’importante evo-luzione con la nascita del Sistema amministrativo integrato comunale – precisa l’assessore Maurizio Bernar-di, con delega proprio alla realizza-zione di questo ambizioso progetto. "Si tratta di una sorta di database che consentirà di accedere a tutti gli atti amministrativi relativi ai singoli progetti, conoscere gli investimenti per settore e, soprattutto, di misu-rare con rigore scientifico l’impatto delle azioni amministrative".

di climatizzazione. È stata aumentata anche la superficie vetrata del salone per fornire una maggiore illuminazione naturale; sono stati rifatti i pavimenti, i serramenti interni ed esterni, i rivestimenti e le tinteggiature.

Al piano terra della Casa albergo sono stati realizzati inoltre dei nuovi locali a ser-vizio del futuro centro diurno: un ufficio per attività amministrative, due laboratori, una palestra, un ambulatorio, un locale per la cura della persona, degli spogliatoi e dei servizi igienici. La gestione del centro diur-no sarà assegnata con un apposito bando.

Nei primi mesi dell’anno, infine, sarà si-stemata anche l’area esterna con la semina del manto erboso e la messa a dimora di alcune piante.

piaciuta l'accusa di aver istituito il movimento per creare nuove cariche all'interno dell'attuale giunta comunale. Ogni due anni come da statuto il Movimento Ambiente e Vita rinnova le pro-prie cariche in automatico. Noi siamo pronti a cittadini desi-derosi di entrare a farne parte, portando una frizzante carica di entusiasmo e di valori, al servizio della collettività.Il nuovo anno è da poco par-

tito Boscaini che progetti vole-te portate avanti?Al primo posto la Discarica.

Nodo assai gravoso. Riqualifica-zione del territorio, biologico nelle mense scolastiche, minor uso di pesticidi in agricoltura. Le idee non ci mancano. Siamo pron-ti con l'aiuto di tutti a concretiz-zarle. Tanto che nella prossima primavera saremo sicuramente chiamati, in collaborazione con altre associazioni, all' opera di pulitura della strada alzaia che costeggia l'Adige.Abbiamo dunque capito che

avete idee molto chiare?Certamente. È scritto nello sta-

tuto. Noi vogliamo affrontare le problematiche ambientali di Pe-scantina, mettendo il nostro ope-rato al servizio dei cittadini.

PESCANTINA

CASTELNUOVO D/G

S. GIOVANNI LUPATOTO

Page 30: Giornale Dei Veronesi Speciale Gennaio

Notizie dalla Provincia 01 1530

Le immagini del fotografo Renato Begnoni, che ha esposto altre sue opere fotografiche in contesti come la Biennale di Venezia, la Bibliothèque Nationale de France a Parigi e il Fo-toforum museum of modern art di San Francisco, sono quelle che ani-mano il Calendario 2015 di “Famiglie in rete”. Una realtà nata nel 2005, che è attiva sopra la scuola mater-

Un 2015 con gli scatti di Renato BegnoniScatti d’autore per il calendario 2015 che ritrae gli atleti della squadra B2 di pallavolo della

polispor tiva San Giorgio insieme ai bambini di “Spazio accoglienza” e “Famiglie in rete”.

VILLAFRANCA DI VERONA

na San Giuseppe, in corso Vittorio Emanuele II, insieme all’associazione Il Quadrifoglio. Il suo scopo è forni-re sostegno ai genitori nella cura dei bambini in caso di bisogno e svilup-pare relazioni positive, sia tra i geni-tori che tra i bambini. Dall’esigenza di avere uno spazio dove tenere i bimbi dopo la scuola, è nato “Spazio accoglienza”, dove due volte alla set-

timana si incontrano una trentina di bambini sotto i 10 anni. Sono loro i protagonisti del Calendario 2015, insieme agli atleti della squadra B2 di

I Car ab in ier i d i Sommacampagna , ne l l ’ ambi to d i a t t iv i tà tesa a contr astare i l fenomeno de l la prost i tuz ione lungo la S .R . 11 , hanno ar restato un i ta l i ano, c lasse 1947, d i Sommacampagna .

A Caste l d ’Azzano, una presunta l i te f r a ex f idanzat i , è costata , ad un 42 enne tun is ino res idente a Trevenzuolo, l ’ a r resto.

Continua la caccia alla prostituzione

Lite tra Ex fidanzati

L'italiano si era reso responsabile di favoreggiamento della prostituzione di tre giovani ragazze dell’est per averle accompagnate nel luogo dove si pro-stituivano. I Carabinieri dopo numerosi servizi notturni di osservazione lungo la statale hanno fermato l’italiano e le tre ragazze a bordo di una Citroen C5 di colore nero, che si erano appena fer-

Il tunisino è stato arrestato per re-sistenza e violenza a pubblico ufficiale nei confronti di una pattuglia di mili-tari della stazione di Vigasio interve-nuti per riportare la calma fra i due. A richiesta di esibire i documenti da

mati per iniziare l’attività in località “La Presa” del comune di Sona. L’italiano è stato tratto in arresto mentre per le tre ragazze sarà richiesta l’emissione di un foglio di via obbligatorio dal comune di Sona. Questa operazione si aggiunge alle ultime fatte nei giorni precedenti che ha visto i Carabinieri arrestare altri due stranieri per gli stessi fatti.

parte dei militari, ha reagito violente-mente scagliandosi contro uno di loro che ha riportato alcune lesioni. Dopo l’arresto il tunisino è stato condotto presso la propria abitazione in regime di arresti domiciliari.

A cura di Diego Cordioli

pallavolo. Hanno posato anche: l'alle-natore della squadra Michele Marco-ni e il capitano Alessandro Maroldi. Michela Dalla Brea è la truccatrice

e alle acconciature ha provveduto Claudia Scattolini.

Per Informazioni: http://famigliein-rete.altervista.org

Notizie dall'Arma

Page 31: Giornale Dei Veronesi Speciale Gennaio

Società editrice: Pirite S.r.l.Editore: Diego Cordioli

Direttore responsabile: Elisa Zanola Redazione: via Napoleone III, 6 - Villafranca di Verona

Cell. 393.9413610 [email protected];

[email protected]: Centro Stampa Editoriale S.r.l. Grisignano di Zocco (VI)

Grafico: Michele Quiri

Si ringraziano per il contributo gratuito: Ass. Luca Coletto, Dott. Francesco Cobello, Ass. Anna Leso, Com. Luigi Altamura, Dott. Giorgio Ricci, Dott. Massimo Zannoni, Dott. Stefano Tardivo, Dott. Roberto Castello, Dott. Fabio Lugoboni, Dott. Franco Pajno, Dott.ssa Viviana Olivieri, Dott. Pier Paolo Benetollo, Dott.ssa Silvia Carrillo, Dott.ssa Maria Gabriella Landuzzi, Dott.ssa Anna Lisa Tiberio, Dott. Enrico Buttitta, Dott. Marco Dalla Valle, Avv.

Aventino Frau, Uff. Stampa Commissione Regionale Pari Opportunità, Uff. Stampa Provincia di Verona, Agenzia Stampa Comune di Verona, Prof. Gianluigi Guarneri,

Uff. Stampa Camera di Commercio, Uff. Stampa Confartigianato, Roberto Pintore, Danilo Castellarin, Nicola Di Ciomma, Uff. Stampa Comune di San Giovanni

Lupatoto, Piera Donà Uff. Stampa Comune di Castelnuovo D/G, Renato Begnoni, Compagnia Carabinieri Villafranca

Numero chiuso in redazione il 15/01/2015

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Registrazione al Tribunale di Verona n. 1838

PUNTI di DISTRIBUZIONE del GIORNALE NEL COMUNE di VILLAFRANCA

PUNTI di DISTRIBUZIONE del GIORNALE in PROVINCIA di VERONA

PUNTI di DISTRIBUZIONE del GIORNALE a VERONA

Municipio di Villafranca - corso Garibaldi, 24Municipio di Dossobuono - Via Europa, 28Distretto A.S.L.22 - via Ospedale, 5 Casa di Riposo “Morelli-Bugna” - via Rinaldo da Villafranca, 16 Uffici INPS - via Marconi, 18Elettrodomestici F.lli Castagna - via Mantova, 30IperFamila di Dossobuono - via BorgobelloStazioni FS di Villafranca di VeronaFarmacia Madonna del Popopo - Madonna del PopoloFarmacia Mortari - Villafranca, Via Pace, 29

Sona

Bussolengo

AffiSommacampagna

Castelnuovo

Ponte Catena Saval Chievo

Borgo Nuovo Borgo Milano

Stadio

San Massimo

Santa Lucia

Golosine

Borgo Roma

Porta Vescovo

Borgo Venezia

Basso Acquar

Veronetta

Cittadella

Centro Storico

Ponte Crencano

Borgo Trento

Verona

San Giovanni Lupatoto Isola Della Scala

Peschiera

CaprinoValeggio sul Mincio

MalcesineLugagnano di Sona BardolinoGarda

ComuneFarmaciaComuneOspedale Rep. OrtopediaCentro Comm. Ramonda

Centro Comm. AffiCustoza Via G. Logo - Comune C.tro SocialeComuneVia G. Matteotti - ASL Guardia MedicaComuneP.zza Libertà 4 - Biblioteca Comunale

Corte Pancaldo - GalleriaVia Marin Faliero 47 - Centro Comm. FarmaciaVia Fava 2/B - CEMS - Centro AnalisiVia Puglie 24 - Poliambulatori Santa Sofia Via Agrigento, 25 - La Bottega Del PaneVia F.lli Cervi - BancaVia F.lli Cervi - ComuneVia Col. Galliano - Piscine ComunaliVia Albere - Bar CuoreVia Trevisani - FarmaciaVia Urbani III - Negozio CorniciVia Urbani III - La Spiga D’oroVia Romagnoli - Centro ProfumiPiazza Risorgimento - Supermercato VivoVia Girardi, 11 - Pasticceria OlmoVia Villafranca - A&OVia Mantovana - AlpigustoVia Golosine - Bar TabacchiVia Tanaro 28 - Centro SportivoVia Pò, 8 - Cartoleria MartiniVia Prina, 2 - Gelateria OasiVia Prina 23 - Panificio ZampieriVia Prina 11 - Bar Coco LocoVia Golosine, 29 - TielleVia Murari Bra, 36 a - Tabacchi RicevitoriaStrada Le Grazie, 15 - Università Scienze MatematicheStrada Le Grazie, 3 - Piscine Le GrazieStrada Le Grazie, 15 - Università InformaticaStrada Le Grazie, 3a - Università di Medicina e ChirurgiaPiazzale Ludovico Scuro - Bar Astor - OrtofruttaPiazza Zara, 24 - Negozio del Buon GustoPiazza Zara, 22 - OrtofruttaVia Bozzini, 3 - Bar GiusyVia Bozzini, 11 - La valle degli OrtiVia Polidore - Cafè del SolVia San Giacomo 68 - TabaccheriaOspedaleOrtofrutta Piazzale OspedaleBar BaranaCaffè Colombia

Via Rosa Morando, AlpigustoVia Zagata - Centro TommasoliVia Betteloni 51 - PescheriaVia Fincato 34 - AgipVia Fincato 142 - PanificioVia Avesani - Distributore MetanoVia Avesani, 31 - AMIAVia S.Francesco, 20 - Biblioteca FrinziVia S.Francesco, 22 - Università Lettere e LingueVicolo Paradiso - Parcheggio ParadisoVia Montanari, 9 - Università di GiurisprudenzaVia Franceschine, 10 - Uffici ProvincialiVia del Pontiere - Bar SilverPiazza Renato Simoni - Tabaccheria GrattacieloVia Giberti - PosteCorte Zanconati - TribunaleCorso Porta Nuova 96 - C.C.I.A.A.Piazza Renato Simoni, 4 - AlpigustoVia della Valverde, 46 - SIGMAVia Marconi - ParrucchiereITIS MarconiCorso Cavour, 6 - INAILVia Cappello, 43 - Biblioteca CivicaVia Ca Dì Cozzi, 43 - Bar Famila Centro CommercialeVia Fogazzaro, 3 - BibliotecaVia Santini, 5 - Centro Polis. AvesaniVia TrentoVia Mameli, 152 - Parafarmacia Viver BeneVia Osoppo - Banca UnicreditVia Tommaseo, 20 - Rosticceria San PancrazioPiazza Vitt. Veneto, 22 - Farmacia MartariOspedale Verona Via Galvani, 3 - A.c. ChievoVerona S.r.l.Via Sansovino, 23/a - Bar MickyVia Paladio, 31 - Bar PalladioVia Palladio, 74 - Corner CaffèVia Palladio, 42 - Edicola PalladioCorso Milano, 78/a - Esso Centro C.P.Via Belgio, 12 - Hellas Verona F.c.Via Albere, 58/c - Maurizio AcconciatureVia Scarsellini, 41 - Stazione di Servizio Agip

ComuneComuneOspedaleComuneOspedaleOspedaleComuneOspedaleOspedaleComuneAvisUfficio InformazioniUfficio Informazioni

MBE - Mail Boxes Etc. - via Napoleone III, 6L'Aquilone - Corso Garibaldi, 19Ospedale “Magalini” - via Ospedale, 2Centro Sociale CIRICUPE - via Rinaldo da Villafranca, 9 Supermercati Martinelli - via Don Fumano, 3 / Viale del Lavoro, 1Piscine Comunali - via Olimpia, 1Farmacia Comunale Martinelli - Corso Vittorio EmanueleFarmacia Parmigiani - QuaderniEdicole di Villafranca centroEdicole di Dossobuono, Quaderni, Pizzoletta, Rosegaferro, Alpo

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