Brivido stadio Fiorentina Cesena

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Bisogna uscire dalla confusione generale che or-mai sta attanagliando tutta la Fiorentina. Confu-sione pericolosa, perché rischia di generare una crisi irreversibile. Parliamo della confusione che ha avvolto lo stesso Delio Rossi il quale in occa-sione della trasferta con la Lazio è finito davve-ro nel… pallone. Ma la confusione non riguarda solo il tecnico ma un po’ tutta la struttura viola. E’ come se di colpo fossero spariti tutti i punti i riferimento, per questo motivo abbiamo auspica-to un ritorno di Amauri come elemento chiarifica-tore. Perché quando una squadra finisce dentro il caos per riportarla fuori c’è bisogno sempre di un’impresa.La partita di oggi con il Cesena, se nella diffe-renza tecnica racconta di un match che potrebbe essere scritto, tiene però nascoste tra le proprie pieghe velenose particelle negative. E’ ovvio che

la mente corra a Adrian Mutu, a Santana e pure al coriaceo Comotto. E’ come se la memoria di colpo avesse cominciato a far riemergere i ricordi belli di un tempo, di una Fiorentina che non c’è più ma che proprio adesso, come per un dispia-cere postumo, potrebbe ricollegarsi e tentare un pericoloso sgambetto.Non abbiamo dubbi sul fatto che Adrian il ‘Feno-meno’ sia pronto, in agguato per prendersi una rivincita, per dare una coltellata al cuore della sua ex squadra e, principalmente, a chi lo ha vo-luto lontano da Firenze. Ma pure Santana è uno di quelli che non dimenticano. Anche lui è stato protagonista di un addio sofferto, anche lui si è sentito ‘scacciato’ così come Comotto. Tre pezzi di una Fiorentina bella e vincente abbandonati sul ciglio del campionato. Perché non servivano più, come fossero dei ricchi rottami. Loro, state-ne certi, vorranno dimostrare il contrario. E co-alizzati, se ci riusciranno, proveranno a tornare almeno questa domenica quelli che erano. Tre ‘nemici’ pericolosi che conoscono bene la Fio-rentina. Mutu ha ancora dentro tanta classe e tanto veleno da stendere chiunque. Certo non è al top della condizione, certo gli anni gli hanno tolto parte della sua brillantezza, del suo scatto, della sua facilità di arrivare al gol. Lo stesso accade naturalmente per Santana: pure lui a Firenze ha dato molto, eterno jolly che si è sacrificato anche nei momenti difficili. Infine Co-motto, altro giocatore che sul piano dell’impegno non è mai stato secondo a nessuno. Tre ex amici che possono diventare tre perico-lose coltellate al cuore viola. Per questo, e non solo per questo, la Fiorentina deve ritrovare la serenità e la determinazione, ha bisogno asso-luto di evitare la confusione e le incertezze di quest’ultimo periodo. Serve insomma la migliore Fiorentina possibile perché proprio col Cesena dovrà giocare una gara che lo stesso Rossi ha descritto come uno ‘scontro diretto’. C’è bisogno quindi che tutta la squadra sia coesa intorno all’esperienza di Amauri e alla verve di Jovetic che anche con la sua nazionale è stato vincente

segnando una doppietta di al-tissimo livello tecnico. Loro due devono riuscire a far meglio di quel ‘vecchio amore’, il Fenomeno, che però Firenze conosce bene. Talmente bene da averne paura.

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eDitore e PUBBliCità salvini editore srl

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GrAFiCA e iMPAGiNAZioNe Chiara Reggiani

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Alessandro Rialti, Luca Caneschi, Michela Lanza, Ruben Lopes Pegna,

Alessandro Latini, Cristina Mattioli,Luca Capanni, Chiara Baglioni, Alfredo Verni, Federico Pettini

Foto La Presse

Quanti passi inDietro non soltanto nella classificaDa rimpatriata fra amici a scontro diretto. La gara con il Cesena ha cambiato radicalmente aspetto nel giro di

poche settimane, e già questo basterebbe per far capire la criticità della situazione in casa viola alla luce dei pessimi

risultati delle ultime tre gare. Oltre a decisi passi indietro sul piano numerico e della classifica, quella che si è vista è anche

una pericolosa involuzione sul piano tattico, più che del gioco che, oggettivamente, un gran che non è stato mai. Si è già parlato molto delle va-

riazioni apportate in occasione della partita con la Lazio, ma non è tanto il ritor-no alla difesa a quattro a balzare all’occhio quanto la riconferma del fatto che, senza attaccanti, non si può giocare al calcio e, se manca Amauri, un altro che possa giocare al suo posto lo si avrebbe dovuto prevedere in sede di mercato, ma se così non è si va a cercarlo nella Primavera, negli allievi, nei giovanissimi, o nei primi calci. Non credo che, siccome i settori giovanili devono essere lo specchio della prima squadra, tutti giochino senza attaccanti, così come non credo che, per quanto abbia caratteristiche tecniche particolari, Cerci non pos-sa essere considerato neanche in situazioni di emergenza, preferendogli un Ljaijc che ormai, a dispetto di qualche qualità che indubbiamente ha, non è più proponibile in maglia viola in contesti di difficoltà. Una squadra che manda lo stopper a fare il centravanti negli ultimi minuti ha il sapore di torneo dei bar, più che di formazione di quello che una volta veniva ritenuto il campionato più bello del mondo e che, con ogni probabilità, resta anche oggi il più difficile. Intanto oggi, per fortuna, ci sarà Amauri, al quale auguriamo con vero cuore di essere sempre in salute in quanto impossibile farne a meno, e se poi riesce anche a fare qualche gol sarà cosa buona e giusta. Di fronte ci troveremo, come detto, dei vecchi amici come Mario Alberto Santana, lasciato andare via dopo la sua migliore stagione in viola e che non ha però al momento trovato fortuna né a Napoli né a Cesena, il generoso e arruffone Comotto, che comunque si

è sempre dimostrato calciatore al quale la testa non serve solo per tenere il cappello, come diceva il buon Boskov, e soprattutto Adrian Mutu, tutt’ora idolo di una parte della tifoseria nonostante comportamenti che non definirei proprio espressione di amore per la maglia. Più che ai comitati di accoglienza per la pattuglia di ex, però, bisognerà pensare a misure di salute pubblica per evita-re il diffondersi del virus Sampdoria, per il quale la medicina sono i tre punti, comunque ottenuti. A giocar bene ci penseremo (speriamo) il prossimo anno.

la 25a oradi Luca Caneschi

Quando ad affrontare il Cesena C’erano eriKsson e baggioSpesso sono state partite divertenti quelle tra Fioren-

tina e Cesena come quella del 20 marzo 1988, valida per

la ventitreesima giornata, l’ottava di ritorno (il campionato era a sedici

squadre). I viola si presentano alla sfi-da con i bianconeri romagnoli reduci da una

striscia di quattro risultati utili consecutivi. Hanno pareggiato per 0-0 al Comunale con l’Empoli, per 1-1 ad Avellino e poi hanno battuto a Firenze il Tori-no per 1-0 prima dell’1-1 di Pescara della settimana precedente. Insomma in una stagione vissuta tra alti e bassi le cose sembrano aver preso la piega giusta. Il tecnico svedese Sven Goran Eriksson, al suo primo anno in riva all’Arno, manda in campo la seguente formazione: Landucci; Calisti, Carobbi; Bosco, Pin (il capitano), Hysen; Davide Pellegrini, Battistini, Diaz, Baggio (Cucchi dal 71’), Di Chiara. Nel Cesena guidato da Albertino Bigon (che con il Napoli nel 1989/90 si laureerà campione d’Italia) ci sono tra gli altri il portiere Sebastiano Rossi (futuro milanista), Alessandro Bianchi (che nel 1988/89 vin-

cerà lo scudetto con l’Inter di Trapattoni), il difensore centrale, o meglio lo stopper come si diceva allora, Alberto Cavasin (allenatore della Fiorentina in C2, subentrando a Vierchowod, e in serie B prima dell’e-sonero), Rizzitelli e Agostino Di Bartolomei, ex capi-tano della Roma (conquistò il tricolore nel 1982/83; si suicidò nel 1994). E’ una buona squadra, insom-ma, quella romagnola. La gara si mette subito in di-scesa per i viola, che dopo tredici minuti passano in vantaggio. Sergio Battistini (che ancora gioca come centrocampista; in seguito verrà trasformato da Eriksson in difensore centrale) si avventa in area su un cross da destra di Bosco e batte imparabilmente il portiere cesenate Rossi. Per la squadra di Bigon non c’è neppure il tempo per riorganizzare le idee che i gigliati segnano di nuovo. Il centravanti argen-tino Ramon Diaz approfitta di una corta respinta di un difensore bianconero e di sinistro al volo realizza una rete stupenda. E’ appena il sedicesimo del pri-mo tempo e l’incontro sembra praticamente chiuso. Roberto Baggio, intanto, delizia i tifosi viola con al-cune giocate da fuoriclasse. A ventuno anni, al suo primo campionato da titolare (causa i tanti infortuni

che lo hanno bloccato nelle stagioni precedenti), si sta dimostrando un autentico campione. E poi sta facendo bene anche Alberto Di Chiara. L’ex romani-sta che gioca ancora all’ala (sarà Lazaroni a trasfor-marlo in terzino) con le sue volate sulla fascia sini-stra mette continuamente in difficoltà i difensori del Cesena. La squadra di Bigon fa poco o nulla. E la di-fesa viola passa un pomeriggio tranquillo. Al trenta-treesimo la Fiorentina segna di nuovo. C’è una pu-nizione dal limite dell’area a favore della squadra di Eriksson. Tutti si aspettano il tiro a effetto di Baggio. E invece la punizione la calcia di potenza Battistini. Il suo tiro viene toccato dal cesenate Leoni, la cui deviazione spiazza Rossi. Il Comunale è in delirio. Non succede altro nel primo tempo. Nella ripresa i romagnoli accorciano le distanze con Lorenzo dopo due minuti. Ma la Fiorentina a quel punto controlla bene la gara e non corre eccessivi rischi. Il match così si conclude con il successo dei gigliati per 3-1. La squadra di Eriksson concluderà poi il campiona-to all’ottavo posto. Il Cesena si classificherà nono ad appena due lunghezze dai viola. Un bel risultato davvero per una neo promossa.

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4 marzo 2012 Fiorentina - Cesena6STADIO

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Di salvezzaIl calcio a volta è storia che si ripete. La Fioren-tina è in piena lotta per non retrocedere in se-rie B, obiettivo lontano da ogni previsione e dal pensiero di ogni elemento di squadra, società e tifo ad inizio campionato e per questo ancor più difficile da digerire. Una squadra costruita per provare ad accedere all’Europa che, invece, si ritrova infognata nei bassifondi della classifica, a cercare di fare punti salvezza per aggrapparsi prima possibile a quota-40. Una squadra che ar-ranca, che non riesce, talvolta anche non deme-ritando, a fare punti ed imboccare la via d’uscita del tunnel. Un tunnel pericoloso. Una situazione simile a quella che sta vivendo oggi la Fiorentina di Delio Rossi ha visto protagonista, 20 anni fa, la squadra allenata da Radice prima, Agroppi poi e infine dalla coppia Chiarugi-Antognoni che ha avuto il cruccio di accompagnare la squadra in B.

BAti NoN Ce lA FeCe. Era la stagione 1992-93. La Fiorentina era una squadra costruita per andare in Europa (obiettivo minimo, l’acces-so alla Coppa Uefa) con gli arrivi del 24enne Effenberg dal Bayern Monaco, del 23enne Laudrup sempre dal club tedesco, del 24enne Baiano dal Foggia e del 27 enne Di Mauro dalla Roma, e la presenza in rosa del 21enne Massimo Orlando e di un certo, seppur anch’e-gli giovane, Gabriel Batistuta. Era nominata la ‘Fiorentina a 5 stelle’: dalla ‘cintola’ in su era considerata una delle compagini più forti del campionato. Magari con alcune lacune in dife-sa, ma pur sempre una squadra ricca di talento, fantasia e leader. Un inizio di campionato im-portante, fino a toccare il secondo posto in clas-sifica, poi il cambio di tecnico (scelta alquanto discutibile fatta da Vittorio Cecchi Gori in segui-

to ad una sconfitta interna contro l’Atalanta) e il crollo graduale. Come una roccia che si sgre-tolava domenica dopo domenica. Le speranze dei tifosi erano tutte riposte nell’orgoglio dei big (qualora ne avessero) e ancor più nel destro di Batigol. Arrivato dall’Argentina solamente un

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STADIO7

anno prima a soli 22 anni, era già un giocatore della Nazionale ed aveva anche già vinto una Coppa America diventando il capocannoniere della stessa (1991), ma la sua esperienza in Italia era all’inizio. Ritrovarsi a 23-24 anni, dopo aver trionfato nelle squadre più importanti e tito-late d’Argentina, a lottare per non retrocedere in un campionato difficile come quello italiano, era un qualcosa che non era previsto e fuori dal-la portata anche per un futuro campione come Batistuta. E allora, nonostante non mancasse l’impegno, neanche lui con la sua già spiccata personalità e con le sue reti (16 in 32 presenze) riuscì ad evitare il baratro e quella disonorevole retrocessione. All’epoca Bati non era il capitano

della squadra, solo un bomber già implacabile ma ancora incompleto che sarebbe diventato di lì a poco il più forte centravanti del mondo. Firenze, che aveva già capito di trovarsi davanti ad un ‘animale’ dell’area di rigore, a quello che sarebbe stato il trascinatore della Fiorentina del futuro, non a caso aveva riposto su di lui le uni-che speranze salvezza. Ma non ci fu niente da fare. Il giovane bomber non riuscì nell’intento di salvare la Fiorentina e, anzi, fu suo malgrado anche colpevole di aver contribuito alla retro-cessione a causa di uno sfortunatissimo autogol che decise la gara di Bergamo contro l’Atalanta, alla quartultima giornata di campionato. Fu una sconfitta amara per tutta Firenze, per il patron Mario Cecchi Gori rammaricato e triste, e so-prattutto per lui. Dopo quella sconfitta arrivaro-no 2 pareggi (con Udinese e Torino) e l’inutile e roboante vittoria casalinga col Foggia di Zeman. Così, la Fiorentina – spinta anche dalla Roma di Andrea Carnevale – finì in B. Il centravanti ar-gentino si unì al pianto di tutta Firenze con una promessa: restare in viola per riportare subito la Fiorentina in A. Promessa mantenuta, prima di partire per il Mondiale ‘Usa 1994’.

orA toCCA AD AMAUri. Se 20 anni fa la squadra si aggrappò alle spalle di Batistuta non riuscendo però a gioire a fine campionato, quest’anno gli uomini di Delio Rossi non pos-sono fare a meno di affidarsi ai gol (con l’augu-rio che arrivino prima possibile, magari già da oggi) dell’italo-brasiliano Amauri. La Fiorentina è a 4 punti dalla terzultima in graduatoria (quel Lecce risollevato nella classifica e nel mora-le da un combattente come Serse Cosmi) e la partita odierna contro il Cesena sembra essere fondamentale. Se i viola non riuscissero a fare risultato pieno in casa contro i romagnoli, il ri-schio retrocessione aumenterebbe anche per-ché le concorrenti sono agguerrite e lottano con il coltello tra i denti. Per fare punti ed evitare il peggio servono dunque anche i gol e il carattere di Amauri. Ma perché proprio l’ultimo arrivato? Semplice. Prima di tutto è il giocatore che, dopo troppi mesi di inattività, ha maggiori motivazioni, maggior voglia di rimettersi in gioco, di lottare, di arrivare stremato al 90’. Poi – cosa da non sottovalutare – arriva da un finale di campiona-

to (quello dello scorso anno) in cui si è cala-to perfettamente nella mentalità da ‘piccola’, da provinciale, contri-buendo con gol pesanti e prestazioni da ‘gregario’ alla salvezza del Parma di Colomba. Infatti, da quando nel mese di gen-naio del 2011 passò in prestito alla squadra emiliana, ne cambiò le sorti con 7 gol in 11 pre-senze. Infine perché Amauri – non solo in virtù del campionato scorso con la maglia dei crociati – è un giocatore che all’età di 32 anni ha matu-rato nel campionato italiano esperienza di ogni tipo: in dodici anni trascorsi sui terreni di gioco del nostro Paese ha affrontato o respirato l’aria di ambienti in lotta per la salvezza acquisendo-ne la mentalità in più occasioni, anche con le maglie di Piacenza e Chievo Verona. Insomma è uno abituato anche a lottare per traguardi di fondo-classifica. Ed è per questo che su di lui più che su altri, la squadra punta per raggiun-gere prima possibile il traguardo salvezza. Poi, a fine stagione, potrà decidere il suo destino. Ma prima si travesta da àncora e salvi la Fio-rentina. C’è bisogno delle sue reti, di quelle pe-santi da tre punti. Che si sblocchi, si carichi la squadra sulle spalle e le insegni l’impostazione della compagine agguerrita, con gli occhi del-la tigre e quell’ardore agonistico che quando si lotta per non retrocedere fanno sempre la dif-ferenza in positivo. Per dirla come vorrebbero i tifosi: <Bisogna correre>. La domanda è: ce la farà Amauri, insieme alla grinta del guerriero Behrami e alla classe di Jovetic, a salvare la Fiorentina?

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STADIO4 marzo 2012 Fiorentina - Cesena8

E’ stato uno dei personaggi che a Firenze è stato molto stimato. Daniele Carnasciali, ex difensore viola, ha militato nella Fiorentina dal 1992 al 1997, anni un po’ particolari per la squadra. Proprio nella stagione in cui Carnasciali arrivò a Firenze, il club, dopo un ottimo inizio di campionato, con una squa-dra costruita per ben altri obiettivi, iniziò un lento quanto inaspettato declino che portò fino alla re-trocesse in serie B. L’anno successivo però i viola riuscirono a tornare nella massima serie e, nella stagione ‘95-’96, a conquistare la Coppa Italia e successivamente una Supercoppa italiana. Anni di dispiaceri ma anche di grandi soddisfazioni che il difensore ricorda sempre con piacere e dai quali dice di aver imparato molto. la Fiorentina sta attraversando un brutto mo-mento si trova al sest’ultimo posto in classifi-ca, a 4 punti dalla terz’ultima. secondo lei c’è davvero la possibilità che questa squadra re-troceda in B? «Quattro punti dal terz’ultimo posto sono veramente pochi ed è inevitabile dire che sta lottando con Bologna, Siena e Lecce, tutte molto vicine; sinceramente non prenderei nemmeno in considerazione Cesena e Novara perché sono quasi spacciate. Preoccupazione da parte dei viola ci deve essere: nel ’92-’93 noi retrocedemmo per-ché pensavamo sempre che la partita che anda-

vamo a giocare l’avremmo vinta sempre, invece così non fu. Vorrei che loro non facessero il nostro stesso errore».lei visse la retrocessione in B della Fiorentina nel ‘92-93, ci racconta quell’anno? «Quell’anno avevamo una gran bella rosa, addirittura la mag-gior parte di noi faceva parte delle varie Nazionali. L’inizio di campionato fu ottimo: eravamo al se-condo posto in classifica, poi dopo la partita con l’Atalanta fu cambiato l’allenatore e purtroppo co-minciammo a perdere punti. Eravamo una squadra costruita per stare nella parte alta della classifica e ci ritrovammo di punto in bianco a lottare per ri-manere in serie A e non eravamo abituati a farlo. Credetemi, quando non sei abituato a lottare, non è facile ed ogni partita che giochi è sempre più dura. La Fiorentina oggi gioca una gara importante, è in una brutta situazione e deve riuscire a calarsi nel-la mentalità della squadra che risiede in fondo alla classifica».Ci sono delle analogie tra quella Fiorentina e quella di adesso? «Sì, perché anche quest’an-no la Fiorentina, nei piani della società, avrebbe dovuto essere in cima alla classifica e invece sta sprofondando. La classifica però è molto corta; fino a due settimane fa sentivo parlare di Europa dagli addetti ai lavori e ora dopo 3 partite perse, si parla di retrocessione. Io mi auguro che i viola rimanga-no in serie A, però devono iniziare a fare punti da adesso perché fra 3-4 domeniche potrebbe essere già troppo tardi».Cosa può fare la Fiorentina per uscire da que-sta situazione? «E’ difficile dirlo. Sinceramente penso che i ragazzi debbano giocare a calcio e non farsi distrarre da altro. Mancano due mesi e mezzo alla fine del campionato e si devono concentrare solo sul lavoro da svolgere durante la settimana, pensare positivo, ma allo stesso essere un po’ pre-occupati. Adesso è il momento di cercare, partita per partita, di racimolare più punti possibili».secondo lei un intervento un po’ più deciso da parte della società, servirebbe? «Andrea Della Valle e Corvino sono molto vicini alla squadra a quanto so, certo un intervento di Diego Della Valle sarebbe importante, perché farsi sentire o vedere più spesso aiuterebbe i ragazzi. Ovviamente chi va in campo la domenica sono i giocatori e devono dare indubbiamente sempre il meglio. Comunque un giocatore che sente la società vicina, vive la situazione, anche la più difficile, molto più tranquil-lamente».Per molti buona parte delle responsabilità di questa situazione è di Pantaleo Corvino. e ad-

dirittura alcuni tifosi hanno iniziato a storcere il naso anche su Delio rossi. Che ne pensa? «La colpa, a livello tecnico potrebbe anche essere in parte di Corvino perché è lui che si occupa del mercato. Sinceramente penso che sia un ottimo direttore sportivo e molto capace, certo in passa-to avrà fatti i suoi errori, ma chi non ne fa? Delio Rossi invece credo che non abbia colpe: è arrivato in corsa, a squadra già fatta e con delle difficoltà, è arduo quindi per un allenatore farle cambiare rot-ta. L’anno prossimo, insieme alla società, costruirà la squadra come vuole e se i viola continueranno ad andare male allora la colpa sarà anche sua. Quest’anno era partito tutto male: il caso Montolivo che non ha contribuito a costruire un clima sere-no, ma anche le vicende riguardanti Vargas sicu-ramente non hanno aiutato. Quando ‘perdi’ due giocatori importanti come loro, le cose iniziano a farsi un po’ complicate. Le critiche continue hanno fatto sì che rendessero molto meno di quanto sono capaci di fare».tutto sommato però la squadra viola è formata da buoni giocatori, come mai secondo lei non riesce a portare a casa risultato? «I buoni gioca-tori non si fanno con i nomi. Anche l’Inter ha una rosa incredibile, piena di campioni, ma adesso non è che stia facendo molto meglio della Fiorentina. I viola purtroppo, a quanto ho visto nelle ultime partite, ruotano intorno ad un solo giocatore che è Jovetic: se lui è in forma e gira la Fiorentina vince, sennò no. La squadra di Delio Rossi deve impa-rare a non dipendere solo da lui, ma a cercare di fare gioco di gruppo. Il tecnico viola deve riuscire a mettere in campo una formazione che abbia voglia di fare bene e con le giuste motivazioni per portare a casa i tre punti ogni domenica. Alcuni giocatori scendono in campo con la testa altrove, pensan-do magari che a fine campionato andranno via, e questo non fa bene alla squadra. Ci voglio giocatori motivati».A questo punto sarebbe meglio per la Fioren-tina provare a schierare in campo i ragazzi giovani che, magari per la voglia di mettersi in mostra, potrebbero essere motivati e far bene? o ritiene sia meglio continuare con la vecchia guardia? «Non è il momento di rischiare per la Fio-rentina. Lo può fare il Novara che praticamente è già con un piede in serie B, ma i viola non se lo possono permettere. E’ bene che, ora più che mai, Delio Rossi si affidi a giocatori con una certa espe-rienza e che sanno come uscire da determinate situazioni. Noi, nel ’92-’93, facemmo l’errore di pensare che tanto ce l’avremmo fatta in un modo

Carnasciali: Fiorentina non ripetere gli errori Della viola 1992-’93

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Carnasciali: Fiorentina non ripetere gli errori Della viola 1992-’93

o nell’altro, così non fu e rimanemmo scottati. Lo stesso errore non deve commetterlo la Fiorentina di oggi».i viola non sono abituati a lottare per la salvez-za, come lo sono le squadre sottostanti. Que-sto potrebbe rivelarsi un problema in futuro? «E’ vero. La Fiorentina però tra un paio di partite, se riesce a mettere insieme una serie di risultati positivi, potrebbe essere già uscita da questa si-tuazione e tutti saremmo più tranquilli. Oggi arriva il Cesena, ed è uno scontro importante. Rossi e i suoi non devono dare per scontato che riusciranno a portare a casa i tre punti: potrebbe essere l’er-rore più grande e gli si potrebbe ritorcere contro».se la Fiorentina disgraziatamente dovesse re-trocedere pensa che sarebbe complicato risali-re, visto quanto è competitiva e difficile la serie B? «A questa eventualità non voglio nemmeno pensare».

“Avanti, avanti che lo spettacolo sta per comincia-re”. Ci sembra di sentirli gli imbonitori davanti ai cancelli del Franchi pronti a richiamare più folla possibile per una delle partite chiave del campio-nato viola. Per riempire lo stadio hanno messo la partita a saldo, facendo imbestialire gli abbonati che si sono sentiti presi in giro una seconda volta dopo aver dato fiducia a una campagna acqui-sti rivelatasi del tutto fallimentare. Quello che ci sconcerta, e ci preoccupa, è che se qualcuno ha deciso di calpestare i diritti di qualcun altro − nel caso specifico degli abbonati − significa che la si-tuazione forse non è grave ma è certamente mol-to seria. A meno che la società non abbia deciso di anticipare la stagione dei saldi per far vedere quello che metterà sul mercato al maggior nume-ro possibile di (possibili) acquirenti. Così magari l’allenatore dovrà mandare in campo Cerci (e chissà che non si riesca a piazzarlo da qualche parte…) oppure Vargas o anche Kharja (hai visto mai, qualche collezioni-sta…). Magari riusciamo a si-stemare pure Lazzari oppure a qualcuno può interessare un’ottima riserva come Ro-mulo, brasiliano silenzioso e tranquillo, o forse un portie-re affidabile come Boruc (a proposito, Montolivo e Na-tali potremmo anche tenerli in panca, tanto quelli sono già venduti, anzi, regalati). E allora, guarda un po’ che ha ragione chi sostiene che per rifondare la Fiorentina ci

vogliono dai 60 ai 70 milioni di euro, esclusi i 25 necessari per ri-pianare il buco di bilancio. E siccome da qualche parte questi soldi vanno trovati, ecco il saldo di mezza stagione, la partita in cui si riempie lo stadio (speriamo), vinciamo (speriamo) e mostriamo quello che c’è da vendere per comin-ciare a mettere da parte i soldi che serviranno per la rifondazione (Jovetic e qualche altro gioiello di famiglia però sono fuori mercato, perché la rico-struzione non può cominciare con una distruzio-ne). Perciò diciamo agli abbonati di stare tranquilli: il loro sacrificio potrebbe servire per una buona causa, ovvero costruire lo squadrone del prossimo anno. O magari di quello dopo. “Avanti avanti che lo spettacolo sta per cominciare!”.

Fuorigiocodi Duccio MagnelliIl sacrificio degli abbonati

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STADIO11

Le probabili formazioni Fiorentina-Cesena

Il Cesena di Beretta, manco a dirlo, arriverà a Firenze con l’acqua alla gola, da fanalino di coda, ma con qualche piccolo vantaggio rispetto alla Fiorentina: il primo è di non aver niente da perdere, il secondo è di poter contare sulla voglia di rivincita degli ex. Ed è piuttosto scontato capi-re che il tecnico dei romagnoli (che non potrà disporre degli squalificati

Guana e Lauro e dell’infortunato Van Bergen, ma che riavrà a disposi-zione Moras per il reparto difensivo) si affiderà proprio a loro (Comotto, Santana e soprattutto Mutu) per cercare di arginare e colpire la squadra di Rossi. Nonostante la situazione di classifica, le armi per fare male ai viola non mancano agli uomini di Beretta che, inoltre, proveranno a man-dare in gol l’ariete Iaquinta (per adesso solo una rete segnata su calcio di rigore per lui) cercando di sfruttare al meglio le doti a centrocampo di un certo Marco Parolo che piace tanto alla società viola e non solo. Cecca-relli, nonostante sia stato colpito nei giorni scorsi da attacco influenzale, dovrebbe scendere regolarmente in campo. Da capire anche il modulo che adotterà il Cesena quest’oggi contro la Fiorentina, visto che il tecni-co in settimana ha provato sia il 5-3-2 che il 4-3-1-2 mischiando le carte. Passando alla Fiorentina, tutto ruota intorno a Valon Behrami. Delio Rossi dovrebbe contare sul rientro di Amauri (e questo è già qualcosa), ma fino alla fine non saprà se potrà mandare in campo o meno il suo guerriero di centrocampo. Legata al suo utilizzo, probabilmente, anche la scelta del modulo. Augurandoci che lo svizzero sia della partita, la Fiorentina dovrebbe scendere in campo col 3-5-2 virato in più occasioni da Rossi che, comunque, potrà contare anche sui rientri di Gamberini e Pasqual. Dunque, la difesa tornerebbe ad essere formata dai tre centrali Gamberini, Natali, Nastasic. Il centrocampo a cinque, vedrebbe l’impie-go dei due esterni Cassani e Pasqual, di Montolivo in cabina di regia davanti alla difesa, e di Behrami e Lazzari (che dovrebbe essere anco-ra favorito a Salifu) come interni. Davanti, spazio e fiducia alla coppia Jovetic-Amauri, il primo rivitalizzato dalla splendida doppietta messa a segno in Nazionale, il secondo alla ricerca del suo primo gol in viola che vorrebbe - ora più che mai - arrivasse al Franchi. Nel caso in cui Rossi all’ultimo momento non potesse avere a disposizione Behrami, allora potrebbe decidere di mandare in campo una Fiorentina con modulo e uomini (magari a centrocampo, anche se non è disponibile Olivera per squalifica) diversi.

FioreNtiNA (3-5-2): Boruc; Gamberini, Natali, Nastasic; Cassani, Behrami, Montolivo, Lazzari, Pasqual; Amauri, Jovetic. All.: Rossi

CeseNA (3-5-2): Antonioli; Comotto, Moras, Rodriguez; Ceccarelli, Colucci, Parolo, Santana, Pudil; Iaquinta, Mutu. All.: Beretta

ArBitro: Guida AssisteNti: Musolino – Maggiani iv: Giancola

BorUC1

CAssANi16

GAMBeriNi5

NAtAli14

NAstAsiC15

MoNtolivo18

BeHrAMi85

lAZZAri21

AMAUri11

JovetiC8

PAsQUAl23

iAQUiNtA9

ANtoNioli1

CoMotto16

roDriGUeZ 2

MorAs81

PUDil

33

sANtANA7

CeCCArelli77

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A 21.12.11 1a giornata r 29.01.12

4 1 Atalanta-Cesena 1 00 2 Bologna-Roma 1 10 2 Cagliari-Milan 0 34 1 Inter-Lecce 0 10 0 Lazio-Chievo 3 06 1 Napoli-Genoa 2 32 2 Novara-Palermo 0 23 3 Parma-Catania 1 10 0 Siena-Fiorentina 1 20 0 Udinese-Juventus 1 2

A 11.09.11 2a giornata r 01.02.12

0 0 Catania-Siena 1 01 3 Cesena-Napoli 0 02 2 Chievo-Novara 2 12 0 Fiorentina-Bologna 0 22 2 Genoa-Atalanta 0 14 1 Juventus-Parma 0 00 2 Lecce-Udinese 1 22 2 Milan-Lazio 0 24 3 Palermo-Inter 4 41 2 Roma-Cagliari 2 4

A 18.09.11 3a giornata r 05.02.12

1 0 Atalanta-Palermo 1 20 2 Bologna-Lecce 0 02 1 Cagliari-Novara 0 01 0 Catania-Cesena 0 00 0 Inter-Roma 0 41 2 Lazio-Genoa 2 33 1 Napoli-Milan 0 02 1 Parma-Chievo 2 10 1 Siena-Juventus 0 02 0 Udinese-Fiorentina 2 3

A 21.09.11 4a giornata r 12.02.12

1 2 Cesena-Lazio 2 31 0 Chievo-Napoli 0 23 0 Fiorentina-Parma rinv3 0 Genoa-Catania 0 41 1 Juventus-Bologna rinv1 2 Lecce-Atalanta 0 01 1 Milan-Udinese 2 13 1 Novara-Inter 0 13 2 Palermo-Cagliari 1 21 1 Roma-Siena 0 1

A 25.09.11 5a giornata r 19.02.12

2 1 Atalanta-Novara 0 01 3 Bologna-Inter 3 00 0 Cagliari-Udinese 0 01 1 Catania-Juve 1 32 1 Chievo-Genoa 1 00 0 Lazio-Palermo 1 51 0 Milan-Cesena 3 10 0 Napoli-Fiorentina 3 00 1 Parma-Roma 0 13 0 Siena-Lecce 1 4

A 02.10.11 6a giornata r 26.02.12

0 0 Cesena-Chievo 0 11 2 Fiorentina-Lazio 0 10 3 Inter-Napoli 0 12 0 Juventus-Milan 1 10 2 Lecce-Cagliari 2 13 3 Novara-Catania 1 32 0 Palermo-Siena 1 43 1 Parma-Genoa 2 23 1 Roma-Atalanta 1 42 0 Udinese-Bologna 3 1

A 16.10.11 7a giornata r 04.03.12

0 0 Atalanta-Udinese0 0 Cagliari-Siena2 1 Catania-Inter0 0 Cesena-Fiorentina0 0 Chievo-Juventus0 0 Genoa-Lecce2 1 Lazio-Roma3 0 Milan-Palermo1 2 Napoli-Parma0 2 Novara-Bologna

A 23.10.11 8a giornata r 11.03.12

0 2 Bologna-Lazio0 0 Cagliari-Napoli2 2 Fiorentina-Catania1 0 Inter-Chievo2 2 Juventus-Genoa3 4 Lecce-Milan1 2 Parma-Atalanta1 0 Roma-Palermo2 0 Siena-Cesena3 0 Udinese-Novara

A 26.10.11 9a giornata r 18.03.12

1 1 Atalanta-Inter1 1 Cesena-Cagliari0 1 Chievo-Bologna2 1 Genoa-Roma2 1 Juve-Fiorentina1 1 Lazio-Catania4 1 Milan-Parma2 0 Napoli-Udinese1 1 Novara-Siena2 0 Palermo-Lecce

A 30.10.11 10a giornata r 25.03.12

3 1 Bologna-Atalanta0 3 Cagliari-Lazio2 1 Catania-Napoli1 0 Fiorentina-Genoa1 2 Inter-Juventus1 1 Lecce-Novara2 0 Parma-Cesena2 3 Roma-Milan4 1 Siena-Chievo1 0 Udinese-Palermo

A 06.11.11 11a giornata r 01.04.12

1 0 Atalanta-Cagliari0 1 Cesena-Lecce1 0 Chievo-Fiorentina

Genoa-Inter1 0 Lazio-Parma4 0 Milan-Catania3 3 Napoli-Juventus0 2 Novara-Roma3 1 Palermo-Bologna2 1 Udinese-Siena

A 20.11.11 12a giornata r 07.04.12

0 1 Bologna-Cesena1 2 Catania-Chievo0 0 Fiorentina-Milan1 0 Genoa-Novara2 1 Inter-Cagliari3 0 Juventus-Palermo0 0 Napoli-Lazio2 0 Parma-Udinese2 1 Roma-Lecce2 2 Siena-Atalanta

A 27.11.11 13a giornata r 11.04.12

1 1 Atalanta-Napoli1 1 Cagliari-Bologna2 0 Cesena-Genoa0 1 Lazio-Juventus0 1 Lecce-Catania4 0 Milan-Chievo2 1 Novara-Parma2 0 Palermo-Fiorentina0 1 Siena-Inter2 0 Udinese-Roma

A 04.12.11 14a giornata r 15.04.12

1 0 Bologna-Siena0 1 Catania-Cagliari0 0 Chievo-Atalanta3 0 Fiorentina-Roma0 2 Genoa-Milan0 1 Inter-Udinese2 0 Juventus-Cesena3 0 Lazio-Novara4 2 Napoli-Lecce0 0 Parma-Palermo

A 11.12.11 15a giornata r 22.04.12

1 1 Atalanta-Catania2 2 Bologna-Milan0 0 Cagliari-Parma2 0 Inter-Fiorentina2 3 Lecce-Lazio1 1 Novara-Napoli0 1 Palermo-Cesena1 1 Roma-Juventus0 2 Siena-Genoa2 1 Udinese-Chievo

A 18.12.11 16a giornata r 29.04.12

2 0 Catania-Palermo0 1 Cesena-Inter2 0 Chievo-Cagliari2 2 Fiorentina-Atalanta2 1 Genoa-Bologna2 0 Juventus-Novara2 2 Lazio-Udinese2 0 Milan-Siena1 3 Napoli-Roma3 3 Parma-Lecce

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A 27.11.11 13a giornata r 11.04.12

1 1 Atalanta-Napoli1 1 Cagliari-Bologna2 0 Cesena-Genoa0 1 Lazio-Juventus0 1 Lecce-Catania4 0 Milan-Chievo2 1 Novara-Parma2 0 Palermo-Fiorentina0 1 Siena-Inter2 0 Udinese-Roma

A 04.12.11 14a giornata r 15.04.12

1 0 Bologna-Siena0 1 Catania-Cagliari0 0 Chievo-Atalanta3 0 Fiorentina-Roma0 2 Genoa-Milan0 1 Inter-Udinese2 0 Juventus-Cesena3 0 Lazio-Novara4 2 Napoli-Lecce0 0 Parma-Palermo

A 11.12.11 15a giornata r 22.04.12

1 1 Atalanta-Catania2 2 Bologna-Milan0 0 Cagliari-Parma2 0 Inter-Fiorentina2 3 Lecce-Lazio1 1 Novara-Napoli0 1 Palermo-Cesena1 1 Roma-Juventus0 2 Siena-Genoa2 1 Udinese-Chievo

A 18.12.11 16a giornata r 29.04.12

2 0 Catania-Palermo0 1 Cesena-Inter2 0 Chievo-Cagliari2 2 Fiorentina-Atalanta2 1 Genoa-Bologna2 0 Juventus-Novara2 2 Lazio-Udinese2 0 Milan-Siena1 3 Napoli-Roma3 3 Parma-Lecce

A 08.01.12 17a giornata r 02.05.12

0 2 Atalanta-Milan2 0 Bologna-Catania3 0 Cagliari-Genoa5 0 Inter-Parma0 1 Lecce-Juventus0 3 Novara-Fiorentina1 3 Palermo-Napoli2 0 Roma-Chievo4 0 Siena-Lazio4 1 Udinese-Cesena

A 15.01.12 18a giornata r 06.05.12

1 1 Catania-Roma3 1 Cesena-Novara1 0 Chievo-Palermo0 1 Fiorentina-Lecce3 2 Genoa-Udinese1 1 Juventus-Cagliari2 0 Lazio-Atalanta0 1 Milan-Inter1 1 Napoli-Bologna3 1 Parma-Siena

A 22.01.12 19a giornata r 13.05.12

0 2 Atalanta-Juve0 0 Bologna-Parma0 0 Cagliari-Fiorentina2 1 Inter-Lazio2 2 Lecce-Chievo0 3 Novara-Milan5 3 Palermo-Genoa5 1 Roma-Cesena1 1 Siena-Napoli2 1 Udinese-Catania

PArtitA Gol riGore C F t C F t rF rC

sQUADre Pt G v N P G v N P G v N P M.i. r s r s r s t r t rMilan 51 12 7 4 1 13 8 2 3 25 15 6 4 2 25 6 24 16 49 22 6 6 1 1Juventus 50 12 8 4 0 12 5 7 0 24 13 11 0 2 24 8 13 7 37 15 1 1 3 1Udinese 45 13 10 2 1 12 3 4 5 25 13 6 6 -6 23 7 14 16 37 23 5 4 5 4lazio 45 13 7 4 2 12 6 2 4 25 13 6 6 -6 18 9 21 20 39 29 4 4 4 4Napoli 40 13 6 5 2 12 4 5 3 25 10 10 5 -11 24 13 18 11 42 24 5 2 0 0roma 38 12 7 3 2 13 4 2 7 25 11 5 9 -11 24 11 14 20 38 31 3 2 4 4inter 36 13 6 2 5 12 5 1 6 25 11 3 11 -15 21 17 13 17 34 34 4 3 6 3Palermo 34 12 10 0 2 13 0 4 9 25 10 4 11 -15 31 15 8 24 39 39 4 4 5 5Catania 33 12 6 4 2 12 2 5 5 24 8 9 7 -15 18 9 14 24 32 33 8 7 3 3Chievo 33 12 6 3 3 13 3 3 7 25 9 6 10 -16 11 9 10 21 21 30 2 1 6 4Atalanta 31 13 6 5 2 12 3 5 4 25 9 10 6 -14 16 10 14 18 30 28 4 3 5 5Cagliari 31 13 4 6 3 12 3 4 5 25 7 10 8 -20 13 12 10 14 23 26 4 4 2 2Genoa 31 13 7 3 3 12 2 1 9 25 9 4 12 -20 21 16 12 30 33 46 3 2 8 7Parma 29 11 5 4 2 13 2 4 7 24 7 8 9 -17 19 12 10 25 29 37 5 4 3 2Fiorentina 28 12 6 3 3 12 1 4 7 24 7 7 10 -20 19 13 4 12 23 25 5 5 3 3Bologna 28 12 4 2 6 12 3 5 4 24 7 7 10 -20 12 16 12 13 24 29 2 2 6 6siena 26 13 6 3 4 12 0 5 7 25 6 8 11 -25 21 10 6 18 27 28 6 6 6 5lecce 24 12 2 3 7 13 4 3 6 25 6 6 13 -25 14 19 14 21 28 40 4 4 5 5Novara 17 13 2 6 5 12 1 2 9 25 3 8 14 -34 13 21 8 24 21 45 3 3 3 2Cesena 16 11 2 3 6 13 2 1 10 24 4 4 16 -30 9 13 7 25 16 38 6 4 6 5

ClassiFiCa - serie a

18 Di Natale A. (Udinese), 15 Cavani E. (Napoli), Denis G. (Atalanta), Ibrahimovic Z. (Milan),14 palacio r. (genoa), 13 Klose M. (lazio), 12 Jovetic s. (Fiorentina), Milito D. (inter),11 Miccoli F. (palermo), 10 Calaio’ e. (siena), Matri a. (Juventus),

9 Giovinco S. (Parma), 8 Di Vaio M. (Bologna), Nocerino A. (Milan), 7 borini F. (roma), Di Michele D. (lecce), Hernanes a. (lazio), lodi F. (Ca-tania), Mutu a. (Cesena), osvaldo D. (roma), 6 Bergessio G. (Catania), Budan I. (Palermo), Hamsik M. (Napoli), Lavezzi E. (Napoli), Marchisio C. (Juventus), Rigoni M. (Novara), 5 Basta D. (Udinese), Destro M. (Siena), Jankovic B. (Genoa), Moralez M. (Atalanta), Pandev G. (Napoli), Pazzini G. (Inter), Pepe S. (Juventus), Ramirez G. (Bologna), Rocchi T. (Lazio), Thereau C. (Chievo), 4 Acquafresca R. (Bologna), Barrientos P. (Catania), Boateng K. (Milan), Bojan P. (Roma), Hernandez A. (Palermo), Larrivey J. (Cagliari), Lulic S. (Lazio), Marilungo G. (Ata-lanta), Maxi Lopez G. (Milan), Moscardelli D. (Chievo), Muriel L. (Lecce), Paloschi A. (Chievo), Pellissier S. (Chievo), Pinilla M. (Cagliari), Robinho R. (Milan), Totti F. (Roma),3 Almiron S. (Catania), Biabiany J. (Parma), Cambiasso E. (Inter), Cerci A. (Fiorentina), Conti D. (Cagliari), Cuadrado J. (Lecce), De Rossi D. (Roma), Diamanti A. (Bologna), Floccari S. (Parma), Floro Flores A. (Udinese), Giacomazzi G. (Lecce), Gilardino A. (Genoa), Isla M. (Udinese), Juan S. (Roma), Legrottaglie N. (Catania), Modesto F. (Parma), Morimoto T. (Novara), Motta T. (Inter), Pjanic M. (Roma), Ribeiro T. (Cagliari), Rossi M. (Genoa), Silvestre M. (Palermo), Vucinic M. (Juventus),

2 Bertolacci A. (Lecce), Bertolo N. (Palermo), Campagnaro H. (Napoli), Candreva A. (Cesena), Caracciolo A. (Novara), Cassano A. (Milan), Chiellini G. (Juventus), D’agostino G. (Siena), Dzemaili B. (Napoli), Eder C. (Cesena), El Shaarawy S. (Milan), Gobbi M. (Parma), Gomez A. (Catania), Grossmuller C. (Lecce), Ibarbo V. (Cagliari), Ilicic J. (Palermo), Kozak L. (Lazio), Kucka J. (Genoa), Lichtsteiner S. (Juventus), Maggio C. (Napoli), Mantovani A. (Palermo), Marchese G. (Catania), Mascara G. (Novara), Migliaccio G. (Palermo), Nagatomo Y. (Inter), Quagliarella F. (Juventus), Rubino R. (Novara), Sammarco P. (Chievo), Sculli G. (Lazio), Seedorf C. (Milan), Simplicio F. (Roma), Veloso M. (Genoa), Vidal A. (Juventus), Zahavi E. (Palermo)

ClassiFiCa MarCatori

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STADIO4 marzo 2012 Fiorentina - Cesena14

Massimo Agostini, soprannomi-nato il “Condor”, è stato un attaccante

italiano degli anni Ottanta e Novanta che ha realizzato tantissimi gol con molte maglie im-portanti della serie A (Roma, Milan, Napoli, Parma e Cesena) e non solo, toccando quota 126 reti in 489 presenze tra i professionisti. Un rapace dell’area di rigore che oggi è diventato allenatore e segue con molta attenzione il cal-cio italiano. Tant’è vero che la scorsa estate ha trascorso anche tre giorni a Cortina, loca-lità dove la Fiorentina di Sinisa Mihajlovic ha effettuato la prima parte della preparazione. In quei giorni ha dedicato molto tempo allo stu-dio di tattica e schemi della squadra viola. Ma il “Condor” più famoso d’Italia è anche tifoso di quel Cesena che lo ha visto protagonista da calciatore e che oggi scenderà in campo al Franchi contro la Fiorentina in una delicata sfida-salvezza. Una Fiorentina che secondo l’ex bomber non rischierà la retrocessione ma che dovrà essere vigile e vivere il campionato partita dopo partita.La Fiorentina sta vivendo il momento più difficile della stagione. Come dovrà affrontarlo? «Ci sono dei campionati che nascono male, sotto una cattiva stella. Ci sono state tante componenti che hanno portato la Fiorentina a questa situazione: gli infortu-ni, il mercato, le ambizioni. Tutto questo ha causato il problema Fiorentina».lei, la scorsa estate è stato qualche giorno a Cortina dove ha seguito da vicino la squadra allora agli ordini di Mihajlovic. Che tipo di pre-parazione ha fatto? «Secondo me è stata una buo-na preparazione sia a livello tattico, che fisico. Una preparazione che seguiva le regole di una visione di gioco di un allenatore che aveva le idee chiare. Ricordo una squadra motivata che lavorava dura-mente ogni giorno».Dopo un po’ di mesi quell’allenatore è stato eso-nerato. «Lo so, alla fine se i risultati non arrivano è l’allenatore a pagare. Ma Mihajlovic è stato messo in discussione anche per i suoi atteggiamenti, per il suo modo d’interpretare e vivere il calcio. E non si può giudicare un allenatore sotto questo punto di vista».ritiene ingiusto il suo esonero? «La società ha avuto le sue ragioni. Quello che dico è che Mihajlo-vic ha lavorato sempre bene cercando di dare un’im-pronta alla squadra secondo il suo credo. E’ stato anche sfortunato, molti risultati non sono arrivati a causa di episodi. Secondo me non era da mettere in discussione e in questo senso dico che mi piace

molto il modello-Roma: l’allenatore è a capo di un progetto che deve portare avanti con il tempo neces-sario. Tante società dovrebbero seguirlo».Anche con Delio rossi la situazione non è cam-biata. e’ un problema di organico? «Rossi è un allenatore preparato, molto bravo. La sua filosofia del lavoro e della ricerca dei giovani porterà sod-disfazioni ma voglio fare un piccolo passo indietro. Mihajlovic si è trovato a disposizione tanti giocatori che non sapevano più quale fosse il loro futuro: al-cuni sono andati via, altri sono rimasti. La situazione ad oggi non è cambiata e a Rossi si stanno ripresen-tando gli stessi problemi. E anche gli stessi risultati».Nella stagione 1992/1993 lei giocava con l’An-cona in un campionato che per la squadra viola sancì un verdetto spietato: la retrocessione. Nel-la gara di ritorno al Conero segnò una doppiet-ta. Che Fiorentina ricorda? «Erano altri anni, un altro calcio, ma soprattutto un’altra Fiorentina. Sulla panchina viola si susseguirono diversi allenatori. Noi incontrammo la squadra di Agroppi. La partita per la Fiorentina era molto importante in chiave salvezza, ma noi facemmo bene e a me riuscì andare anche due volte in gol».Ci sono delle analogie tra quella squadra e que-sta di oggi? «Assolutamente no. Quella Fiorentina a quel punto del campionato era in una posizione ancora più scomoda in classifica. Quel campionato e questo come andamento non hanno niente in co-mune. Inoltre la Fiorentina di oggi secondo me tec-nicamente è molto più forte di quella, eccezion fatta per Batistuta e Baiano».

Anche la stagione 2004/2005 quella del ritor-no nella massima serie con i Della valle fu molto sofferta, la squadra viola trovò la sal-vezza nell’ultima partita di campionato. Biso-gnerà aspettare anche questa volta fino alla fine? «Penso che la Fiorentina centrerà l’obietti-vo salvezza prima: è la squadra più attrezzata e riuscirà a venire fuori da questo momento. I tifosi viola non dovranno soffrire così a lungo, non si dovrà aspettare l’ultima giornata».lei è stato un attaccante e sa che il gol è fon-damentale. Amauri ancora non riesce a sbloc-carsi. «L’attaccante è il punto terminale della squadra. Amauri sta lottando, sta sgomitando, ha bisogno di fiducia e continuità, ma soprattutto di assist. Il gol arriverà presto».oggi il Franchi ospiterà il Cesena ultimo in classifica in una sfida-salvezza molto delicata. Che partita si aspetta? «Vedremo due squadre che si studieranno. Dal punto di vista tecnico è in vantaggio la Fiorentina che dovrà fare la partita, ma dovrà stare attenta alle ripartenze del Cesena

che ha uomini molto veloci che possono far male».Può essere la partita dei tre ex Mutu, santana e Comotto, in cerca di rivincita? «A Cesena stanno aspettando la svolta dei giocatori più rappresentativi: Mutu sta facendo bene, anche se non è ancora deter-minante per la classifica; Santana è appena arrivato ed ha sicuramente le carte in regola per contribuire alla causa; Comotto grazie al suo carisma e al suo impegno si sta rivelando un giocatore d’esperienza».Un pronostico? «Da tifoso spero che il Cesena porti a casa un risultato utile, magari un pareggio. In ma-niera obiettiva credo però che la Fiorentina possa vincere, proprio grazie a un gol di Amauri. Del resto il nostro campionato è caratterizzato da giocatori che rientrano dagli infortuni e fanno gol al Cesena>.

il ConDor agostini: Rossi ha gli stessi problemi di Mihajlovic

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Page 15: Brivido stadio Fiorentina Cesena

STADIO15

Diego torna, qui è stata uccisa la passione

“Tutti insieme per battere il Cesena... Tutti insieme per dare un calcio alla crisi di risultati”. Questo un estratto del messaggio con cui la Fiorentina ha volu-to chiamare a raccolta i propri tifosi. E la risposta dei tifosi? Multiforme, composita, come la città stessa. «Fiorentina-Cesena è diventata la partita della vita, e pensare che un tempo le nostre partite della vita erano quelle contro la Roma, con la Juve o le sfide Champions», commenta a denti stretti un tifoso non tesserato da noi contattato. Anche il movimento dei non tesserati, collocato al centro della curva Fieso-le, rispecchia la città presentando un panorama di opinioni molto sfaccettato. Non è un gruppo in senso stretto e, per scelta, non ha un portavoce ufficiale. Ecco perché il nostro interlocutore, pur essendo uno dei componenti più operativi del movimento, ha

preferito restare anonimo ribadendo di non parlare a nome di nessuno se non di se stesso.Che aria tira in curva? «Che devo dirti, la situazio-ne è sotto gli occhi di tutti. Una situazione calcistica-mente drammatica, che però è figlia di un problema a monte. Altro che discorsi su Montolivo, su Jovetic o altri». Qual è il problema a monte? «La totale assenza della proprietà. Qualcuno mi dica da quanto tempo non vediamo Diego a Firenze, perché io non me lo ricordo. Inoltre, sarebbe l’ora di porsi delle doman-de sull’organigramma societario visto che i dirigenti sono tutti qui da mesi e qualcuno anche da anni».Chi deve porsi delle domande? «I Della Valle, ap-punto. In un mondo come quello della serie A, dove girano i milioni, se pretendi di andare avanti con l’au-tofinanziamento devi per forza avere i collaboratori più preparati e competenti del settore, altrimenti è un’utopia».Anche una nota pasticceria di sesto Fiorentino, ubicata nella zona del termine, ha deciso di lan-ciare un segnale critico alla società, offrendo la colazione a tutti coloro che rinunciano a venire allo stadio oggi. «Guarda, credo sia giusto punta-re il dito verso Diego, quindi siamo d’accordo con il messaggio di protesta. Ma non siamo d’accordo nel lasciare sola la squadra in un momento difficile come questo. Perché comunque vada, che Diego passi, venda oo resti, che resti Mencucci o rimanga Montolivo, gli unici ad esserci sempre saremo noi tifosi. Noi ‘non tesserati’ purtroppo non possiamo an-cora fare le trasferte, ma le cose stanno cambiando: dopo due anni, finalmente, si stanno rendendo conto che la tessera del tifoso era una str…». straordinaria politica dei prezzi per la partita odierna: biglietti di curva a 5 euro, Maratona parterre a 7 euro e così via. e’ stata una trovata giusta? «Se vogliono rivedere gente allo stadio, e

non sagome disegnate o bambole gonfiabili, l’unico modo è quello di abbassare i prezzi, visto che al momento non c’è l’attrattiva del gioco né quella della passione sugli spalti, che è stata uccisa. Non riconosco più neanche la Fiesole, or-mai si arriva allo stadio con una predisposizione sbagliata, che non è quella di tifare bensì quella di vedere la partita con lo stesso atteggiamento che avremmo sulla poltrona di casa. La passione è stata uccisa ma un modo per resuscitarla c’è: far entrare nuovamente i colori, i fumogeni, le torce e i tamburi. Come ogni altro oggetto, una torcia non è perico-losa, a meno che io non decida di tirarla in testa a uno. In quel caso, allora, non mi meriterei il Daspo ma proprio la galera». Che significa la precedente affermazione ‘punta-re il dito verso Diego Della valle’? «Significa che tocca a lui. Diego non è uno con le palle, è uno con le stra-palle! E’ questo il mio pensiero personale. Se lui torna a fare l’imprenditore della Fiorentina come è capace di farlo con le altre sue aziende, ben ven-ga. Se invece deve trovare una exit-strategy, magari teorizzando che alcuni tifosi non lo vogliono o che il sindaco Renzi non gli fa fare la Cittadella o che altro ne so… allora è meglio cambiare. La scelta è sua e non deve chiedere nulla a Firenze perché Firenze gli ha già dato, basti pensare alla manifestazione alla stazione Campo di Marte nel post-Calciopoli». Chiudendo il cerchio, torniamo al match contro il Cesena. C’è davvero da aver paura di retroce-dere? «Retrocedere? Non ci voglio nemmeno pen-sare, e se ci sono delle similitudini con la Sampdoria non le voglio sapere. Noi siamo unici, Firenze è Fi-renze. Siamo stati capaci di fare grandi cose e vo-glio continuare a credere di essere quella Firenze, non questa di adesso».

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Page 16: Brivido stadio Fiorentina Cesena

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spettro-saMp aspettando il duello dei bomber scartati dalla Juve

Luci, nella penombra. Prima rossa, poi verde, blu, rosa. Una

ragazza faceva il suo lavoro, ballan-do e strusciandosi per quelle persone

che le stavano intorno, sedute su dei di-vanetti di una stanza poi non così grande. Jack e

Trevor erano lì, nascosti tra quelle persone. A godersi uno spettacolo che sembrava, per fortuna, non finire mai. Uscirono quando ormai le strade della città erano rimaste vuote, in giro neanche il classico cane. Un po’ alticci, ma anche un po’ più felici grazie a quella ragaz-za. Jack e Trevor erano entrati in quel night in una data del calendario, ne erano usciti in quella successiva.Charlie era rimasto a casa a lavorare. Wendy era par-tita per andare a trovare i parenti nel fine settimana. Così, aveva deciso di restarsene davanti al suo pc, a trovare informazioni, canzoni, e a continuare quel libro che non aveva mai finito di scrivere. O che forse, non voleva finire. Il tempo passava, tanto che non si rendeva più conto se fosse sabato, domenica o lune-dì. In fondo, in certi momenti, ci voleva sempre vicino un bicchiere.Fiorentina contro Cesena, una partita da raccontare alla Radio come una sfida salvezza. Cosa che mai si sarebbe pensato qualche mese fa. C’era sempre agitazione nella palazzina della Radio, visto che già da qualche settimana le parole “serie B” erano diven-tate tabù, pur restando l’incubo più reale che si fosse mai visto.“Hai preparato tutto per oggi?”, incalzò il direttore Cal-derone.“Beh, sì. Anche se non ero poi così fornito di materia-le...”, fece un Charlie senza caffè e con due occhiaie che gli arrivavano fino al mento.“Ti vedo stanco, c’è bisogno di grinta in questo mo-mento, lo sai”.“Caro direttore, lo dica a quelle femminucce che vanno in campo la domenica, io per fortuna sto in un ufficio con delle cuffie”.“Lo so, ma in fondo la parte che smuove i tifosi siamo noi, loro sempre meno”.“Intanto la società ha messo per domenica i biglietti a cinque euro, per vedere di riempire lo stadio. Ora vai in studio, Jerry ti aspetta”, fece il direttore.“Si, e intanto chi è abbonato ha pagato a giugno un pacco di soldi per vedere degli spettacoli indecenti”, fece Jack mentre saliva le scale, imprecando tra i denti.- Hai bisogno di un kebab? Un po’ di carne per rimetter-ti in forze? Un pezzo di pizza? Prima e dopo la partita e per tutte le tue serate passa da noi. Qualità assicurata a prezzi bassissimi. E compreso nel prezzo intratte-nimento di vario genere. Sempre aperto fino a tarda notte. Zio Mimmo vi aspetta! -“Se non volete dirlo, lo dico io. Buongiorno a tutti, amici di Radio Senza Filtro. Cosa devo dire? Sam-pdoria! Non ci vuole poi molto a trovare le analogie in quella che fu una stagione disastrosa per la squa-

dra blucerchiata che si è ritrovata nel precipizio della serie B quasi da un momento all’altro. Con Palombo che piange davanti alla curva e qualche mese dopo, asciugatosi le lacrime, se ne va all’Inter. A piangere ancora... La Fiorentina sta rischiando questo. La men-talità di squadra che deve lottare non ce l’ha e mai ce l’avrà. Nonostante Mihajlovic abbia fatto di tutto per spiegarglielo. Per poi fare allenare i giocatori quando se la sentivano, o quando non si ribaltavano con la macchina, o non andavano alle feste. Povero Delio, in che barca sei arrivato. Fatemi finire con un’ultima cosa. La sconfitta di Roma con la Lazio, nonostante qualche scelta discutibile, è l’ennesima sconfitta di Corvino. Con un attaccante di qualsiasi tipo, la par-tita si sarebbe vinta. O almeno pareggiata. La Lazio che aveva gli uomini contati aveva più attaccanti di noi. Così come il Cesena. Che sembra quasi la ‘discarica’ degli scarti della Fiorentina. Che chissà quanto c’avrebbero fatto comodo in questa situazio-ne. O forse no.Comunque, domenica, è la sfida tra scarti di un’altra squadra, ovvero la Juventus. Che aveva puntato tantis-simo su di loro e che, per un motivo o per un altro, sono finiti ai margini della squadra e per ingaggi improponi-bili anche difficili da vendere. Amauri e iaquinta, amici fuori dal campo, che di gol ne hanno sempre fatti, più o meno, e che si troveranno di fronte per una sfida che credevano diversa. O almeno, uno dei due. Perché tut-to si poteva aspettare Amauri tranne che arrivare in un squadra dove sembra che ognuno pensi a se stesso e poco pare importargli se la serie B è lì. Jerry non farmi continuare, manda la pubblicità...”.- Vuoi trovare un modo sicuro ed efficace per supera-re i tuoi ostacoli? Cerchi un modo per vendere cara la Pelle? Qui non stiamo a spazzolare i gatti! Iscriviti alla Scuola d’Addestramento Conte Anton Tupè. Metodi ri-gidi e assicurati, dove sarai istruito in tutto quello che ti serve per sopravvivere. Anche a non vedere quello che è chiaro a tutti! Scuola d’Addestramento Conte Anton Tupè, dal 1992 -“Amauri e Iaquinta. Storie diverse in bianconero, tante aspettative e clamorosi flop. Ma le analogie tra ormai gli scarti della Juve si susseguono. Tanti gli infortuni patiti in bianconero, sia per l’uno che per l’altro, che hanno minato e non poco il posto tra i titolari dei due bomber. Così, con la scarsa continuità, non sono riu-sciti a ritrovare un ritmo partita accettabile fino a se-gnare pochissime reti, nonostante un buon numero di partite disputate. Iaquinta arriva alla Juve da campio-ne del mondo, e viene pagato undici milioni di euro. Amauri invece arriva a Torino con uno stipendio da quasi quattro milioni d’euro a stagione e con Zampa-rini che si mette in tasca più di venti milioni d’euro. Ancora sta ridendo, non certo però di più di quanto sta ridendo per i quaranta e rotti milioni di Pastore.Come dicevamo, tante le aspettative su di loro in casa Juve. Ma come diavolo si fa ad avere aspettative per

due giocatori che al massimo in serie A hanno fatto uno quat-tordici e l’altro quindici gol? Di quel che ricordiamo, i bomber che ti fanno vincere qualcosa non sono certo questi. Intanto, nascono addirittura gruppi su face-book per riuscire a vendere i due. E in questo gennaio occhio di falco Marotta ci riesce. Amauri arriva alla Fiorentina, e per qualcuno doveva arrivare già qualche tempo fa. Nove mesi senza una partita uf-ficiale sulle gambe, tanta voglia, zero gol e una partita a riposo per precauzione. In fondo, Delio ha solo lui. Non ci si può affidare su chi vuol continuare a fare il ragazzino e su ‘belli capelli’. Ia-quinta va al Cesena, e si cala in una realtà ancor più di provincia per cercare di far gol salvezza. Segna un gol su rigore, peraltro inutile al risultato.Ecco, gli epurati della Juventus che cercano fortuna lontano dalla Juve. Domenica si troveranno uno contro l’altro, amici che non hanno mai smesso di spendere belle parole l’uno per l’altro, che però saranno contro in una (forse) delle partite più fondamentali del girone di ritorno. La sfida sarà decisa da uno dei loro gol. Perché il cuore ci dice che Mutu proprio non potrà segnare. Mentre la mente, vedendo queste ultime partite, ci ri-corda che alla fine il gol partita ce lo farà Comotto...Intanto tra i tifosi a Roma, con la Lazio, non ci va nes-suno. E si aspettano il tutto esaurito con il Cesena perché mettono i biglietti a cinque euro? Se continua così, ci sarà qualcuno che non prenderà un posto allo stadio nemmeno gratis. Anche nello stadio nuovo... Meglio chiuderla qui, perché poi mi viene in mente che Mutu aveva il numero 10 e ne ha fatte tante, tipo ad Eindoven. E che il numero 10 ora ce l’ha Oliveira e glien’è bastata una, a Bologna. Io vi saluto qui, e per restare in tema vi lascio con L’Avvelenata, di France-sco Guccini. Alla prossima!”Jack uscì di fretta dagli studi di Radio Senza Filtro, per cercare di non trovare il direttore che sicuramen-te gli avrebbe detto qualcosa. Invece, il direttore, era proprio lì ad aspettarlo, con le braccia incrociate e il viso scuro.“Mi spieghi perché devi sempre fare polemica?”.Charlie ci pensò su un attimo. “Vorrei dirle tutt’altro, ma... Uno sfogo fa sbagliare spesso la misura, sa-ranno state le quattro del mattino, l’angoscia e un po’ di vino...”.“Il favoloso mondo Pettini... vai a casa, che la prossi-ma è Fiorentina-Juventus e voglio vedere cosa t’in-venti...”.“Arrivederci direttore, e grazie...”, e così dicendo fece qualche passo. Jack uscì dalla palazzina con un ghi-gno stampato sul volto. E il primo pensiero fu rivolto ancora quella ragazza e a quelle luci rosse, poi verdi, blu e rosa.

radio SEnza Filtrodi Federico Pettini

Page 17: Brivido stadio Fiorentina Cesena

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Page 18: Brivido stadio Fiorentina Cesena

STADIO4 marzo 2012 Fiorentina - Cesena18

La Fiorentina convive in queste settimane con una classifica piut-

tosto deficitaria. Il presente trabal-lante ci impone però di proiettarci alla

prossima stagione consapevoli che, in termini di risultati, bisognerà evitare di fare peggio di così. Lo spettro della zona retrocessione (ad oggi la conside-riamo ancora una provocazione) fa capire che il ds viola (o chi per lui) è atteso da un lavoro incredibile fin dal prossimo giugno. Immaginatevi una sorta di Corvino giardiniere, con tanto di grembiule verde e forbici in mano, che dovrà tagliare tutti i rami secchi di questa Fiorentina per lasciare spazio alle pianticelle che stanno già crescendo nell’orto di casa e a quelle che dovranno arrivare. Parentesi agricola a parte, il messaggio è chiaro: prima ancora di andare a com-prare i giocatori per far ripartire il progetto, occorre ‘liberarsi’ di quelli che a Firenze non hanno più niente da dare, privi ormai di stimoli e con la testa altrove.ColoNNA verteBrAle. Partiamo però da quelli (non sono molti) che costituiranno la base da cui ri-partire. Uno per ruolo, i dirigenti viola hanno in mente di puntare su Neto, Nastasic, Behrami e Jovetic, in rigoroso ordine di ruolo. Si parte da qui, poi è nor-male che anche qualcun altro elemento dell’attuale rosa sarà confermato, un po’ per volontà della socie-tà e un po’ per le dinamiche che creerà il prossimo mercato. Norberto Murara Neto è ritenuto il portiere del futuro. Lo diciamo ormai da diverso tempo, ma né Mihajlovic né Rossi si sono mai presi la briga di to-gliere Boruc dalla porta per far giocare il giovane bra-siliano. Un portiere dal sicuro avvenire, che quando è stato chiamato in causa ha però messo in mostra alcuni piccoli cali di concentrazione: gli esperti li giu-dicano normali per un portiere che gioca di rado. Le sue abilità tecniche non sono in discussione e dalla sua parte ha anche Mano Menezes, il selezionatore della Seleçao, che lo ha già convocato diverse volte e che gli ha promesso un posto fra i convocati per le prossime Olimpiadi di Londra. Da Neto a Matija Nastasic, il giocatore che è riuscito ad emergere in questa stagione nonostante le altalenanti prestazioni della Fiorentina e che mercoledì scorso ha esordito brillantemente nella nazionale maggiore della Serbia. Nelle ultime uscite il centrale è sembrato accusare un calo di forma, ma risulta in ogni caso uno dei gioca-tori con la media voto più alta. La sua giovane età lo proietta nel futuro della Fiorentina insieme ad Ahmed Hegazy, altro centrale di difesa egiziano classe ’91 che Corvino porterà a Firenze la prossima estate e che in patria paragonano addirittura a Nesta. Dalla difesa al centrocampo, la Fiorentina non può fare a meno della grinta di valon Behrami. Gli assalti delle grandi squadre (Juventus su tutte) si riproporranno

prepotenti ma la conferma del centrocampista svizze-ro è basilare per rilanciare il progetto. Un po’ per quel-lo che rappresenta in campo ma soprattutto per quel-lo che i tifosi vedono in lui: il leader della Fiorentina. Behrami a parte, sulla linea mediana troverà posto anche Guido Pizarro, che arriverà dal Lanus. Oltre al trascinatore carismatico serve anche quello che fa la sua parte in fatto di gol. stevan Jovetic è il fuoriclas-se della squadra, quello che fa vincere le partite con una giocata e di cui la Fiorentina non può proprio fare a meno. In questo caso è superfluo aggiungere altro. La colonna vertebrale è dunque questa: con l’aggiun-ta di Mattia Cassani, che la Fiorentina dovrebbe ri-scattare dal Palermo pagando circa 5 milioni di euro, di Manuel Pasqual ed Amidu salifu. Intorno a questi giocatori verrà costruita la squadra del futuro, che avrà ancora una volta l’obiettivo di tornare in Europa.rAMi seCCHi. E tutti gli altri? Qualcuno rimarrà a completare la rosa, ma molti faranno le valige. Quelli sicuri sono i soliti noti con il contratto in scadenza: Na-tali, Kroldrup, Montolivo, Gulan (adesso in prestito al Chievo, ma a giugno libererà un posto da extraco-munitario) e Marchionni. Oltre a loro, che comunque sgraveranno il monte ingaggi, Corvino dovrà vendere altri giocatori per rimpinguare le casse del club. Artur Boruc ha diverse richieste in Premier League, ma pri-ma di pensare al futuro la Fiorentina farà valere l’opzio-

ne (a maggio la scadenza) per rinnovargli il contratto. In questo momento Boruc è legato al club viola fino a giugno ed è logico pensare che Corvino prolungherà il rapporto per non perderlo a parametro zero. Dopo verranno prese in considerazione tutte le offerte ed è probabile che il portiere polacco lasci davvero Firenze, anche perché il destino di Neto è intrecciato con il suo e la Fiorentina ha fatto capire che intende puntare sul brasiliano per il futuro. Un altro che Corvino farà di tutto per vendere è il brasiliano Felipe. Ha ancora due anni di contratto a 900.000 euro a stagione e le squadre interessate a lui (quelle di medio-bassa classifica) non gli possono garantire gli stessi soldi che guadagna a Firenze. L’inghippo è sempre il solito (che si ripropone ad ogni sessione di mercato), Corvino in estate spera solo di essere più fortunato. Per quanto riguarda Juan Manuel vargas la fortuna non c’entra, serve una squa-dra che metta sul piatto più di 10 milioni di euro. Cor-vino è disponibile a parlare con tutti, ma il prezzo lo fa lui. Sul peruviano, che a Firenze ormai ha raggiunto il capolinea, c’è l’interesse di un paio di club inglesi: nei prossimi mesi capiremo se l’interesse si è trasformato in un’offerta concreta. E poi c’è Alessio Cerci, che la Fiorentina ha provato a cedere già nel mercato di gen-naio. Che non rientri nei piani tecnici di Rossi è ormai assodato, ma Corvino vuole conciliare la cessione con un’importante contropartita economica. In caso di pro-mozione, il Torino di Ventura (suo maestro ai tempi del Pisa) potrebbe essere la squadra maggiormente inte-ressata all’esterno di Valmontone.iN BiliCo. A guidare la schiera di chi non è sicuro di una permanenza ma che alla fine potrebbe rima-nere in viola è capitan Gamberini. A livello tecnico sembra in fase di involuzione, quello che conquistò la Nazionale è uno sbiadito ricordo. Il suo futuro lo farà il mercato: se qualcuno bussasse alla porta di Corvino per lui, potrebbe non trovare una serratura chiusa a chiave. Lo stesso discorso vale per De silvestri (l’U-dinese continua a seguirlo) e ljajic (la Fiorentina lo vorrebbe cedere in prestito ma lui potrebbe opporre resistenza a questa formula). Fra i giocatori in com-proprietà lazzari avrebbe qualche chance in più di Kharja di essere riscattato, mentre è ancora presto per parlare della situazione di Amauri. Il suo contratto scade a giugno e solo dopo aver visto il rendimento di questi tre mesi verrà presa una decisione. E’ chiaro che la formula del contratto per solo metà campiona-to è un’arma a doppio taglio: Amauri potrebbe accet-tare di rinnovare per due stagioni, ma teoricamente potrebbe anche segnare dieci gol da qui alla fine del campionato, attirare l’interesse di una squadra im-portante e accettare una proposta superiore a quella viola. Impossibile fare previsioni: saranno il campo (e i suoi gol) a decidere il futuro.

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Page 19: Brivido stadio Fiorentina Cesena

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Possibile che ci sia da fasciassi i’capo anche pe’ giohare ‘n casa con gli urtimi? Una squadra fatta con chi un si sapea

più icche fassene, noi, la Juve e quegli artri? ‘N por-ta e ci hanno un parapregiho che gli ha quasi quanto i’ nonno, davanti du’attaccanti che fanno settant’anni ‘n due, co’ i’chitarrista triste ‘n appoggio, poi e c’è Comot-to. O che ci riuscirà a perdere anche co’ loro? Eppure i’nonno e un n’è miha tranquillo, un n’è più tranquillo nemmen ne’ meccini di giovedì, manca poho e si perde anche con lo Scandicci!Basta con le litanie che sembra d’esse’ a i’funerale di’Geggi! Pensiamo positivo, anche a costo di mettici

dentro un par di bocce di quello bono, perché a pensa’ positivo se un siam briachi e gli è difficile. E pensa’ che questa squadra e ce l’ha preparaa Corvino! O se e si chiamaa Collacqua o che troiaio che ci mettea su? E dovrebbe rientra’ i’Mocio e questo e gli è di già un be’ passo avanti, se gli sta bene, e dovrebbe fa bene an-che a Nasello che a Roma e parea più sperso d’un cieho n’una sparatoria. Se que’ due e girano e fanno gira’ quarcosa anche agli avversari. Dreo speriamo di non fa’ le solite cazzate e piglia’ go’ ‘n contropiede tutti spenzolai ‘n avanti o a fare i’ forigioho sulla linea di porta. Ni’ mezzo e si sta anche peggio. Caravag-gio e timbra i’cartellino e basta, Lazzari e un risorge nemmen vicino a Pasqua, Behrami e si rattoppa un ginocchio e gni si scuce un muscolo, poeromo, a for-

za di rappezza’ di qua e di là, da rappezzare gli è lui ora, e c’è i’ragazzino, che, come tutti e ragazzini ne fa una bene e una meno, ma, armeno, ‘n genere e corre. I’portiere gli è l’uniho che un mi da’ pensieri, ma un po’ miha fare e’ miraholi, se tu gliene fa’ arriva’ quattro soli davanti come domeniha, artro che portiere santo e ti ci vorrebbe!E i’ dodicesimo? Meglio non parlanne, perché, per ora, e gli è stao a i’livello di quegli artri undici e anche peg-gio. E sarebbe l’ora che scendesse ‘n campo anche lui, perché domeniha o si vince o ci viene una crisi di scacazzo che l’alluvione e gli era acqua da occhi.I’nonno quasi quasi e s’imbriaca davvero perché un ce la fa più, ma, prima d’entra’ nell’oblio etilico, e un po’ mancare i’ solito: Forza Violaaaaaaaaaaaaa!

Lo sciame di api con i pungiglioni appuntiti vola verso il caso Buffon, là qualcuno da pungere ci

deve essere per forza. I fatti sono noti. Un grave er-

rore arbitrale ai danni del Milan e a favore, guarda caso, della Juventus. Muntari colpisce di testa da due passi

e Buffon respinge il pallone mezzo metro oltre la li-nea bianca, ma per l’arbitro e il guardalinee non è gol. Clamoroso, ma succede. Il putiferio nasce nel dopo-partita. Incalzato dai giornalisti e richiesto se se ne era accorto (e come non poteva?) e perché non l’avesse detto all’arbitro, Buffon dichiara: <Gli arbitri facciano gli arbitri e i giocatori i giocatori. Anche se mi fossi ac-corto che il pallone era dentro, non avrei aiutato l’ar-bitro>. Dichiarazione improvvida, da uomo forte che

se ne frega, ma che certo apre la porta alle polemi-che. Una puncicatina se la merita, pur con il rispetto per aver detto la verità in un mondo di ipocriti, ma delle volte anche il tacere è paro-la, anzi è meglio delle parole. Perché il vespaio nasce eccome (e le mie api?). Nicchi, numero uno degli arbi-tri, lo accusa senza mezzi termini: <Il capitano della mia nazionale ha detto cose che si poteva risparmiare, che non sono di esempio per i giovani>. E’ un po’ vero, e questo giustifica la puncicatina a Buffon. Quando sei un personaggio pubblico non puoi dire quello che ti salta in mente, un minimo di autocensura ci vuole. Ma a Nicchi come rappresentante della classe arbitrale una punci-cata ben più convinta gliela diamo davvero. I codici etici non possono essere a senso unico. Al povero Gilardino per un fallo di mano non confessato vennero date due giornate di squalifica. Questo non solo non confessa,

ma se ne vanta anche e solo una tiratina d’orecchi? Infine c’è Prandelli che accoglie il suo capitano della nazionale respingendo sdegnato qualsiasi possibilità di punizione: <Non possiamo pretendere che un giocatore durante una partita aiuti l’arbitro sfavorendo la propria squadra>: e tutte le ciance sul “fair play” che lui stesso faceva? Non solo, ma per giustificare l’espressione un po’ troppo decisa, non prandelliana, parla di tensione agonistica, di dubbi che questa può provocare, insom-ma decisamente ritorna lui, quello del dico ma non dico. Buffon non parla di dubbi, dice che non l’avrebbe detto e basta. Api colpite, senza pietà. A noi va bene tutto, quanto detto da Buffon e ribadito da Prandelli è nella logica delle cose, ma allora non ci strapazzino l’anima da anni con il “fair play”. Ingannare l’arbitro sarà legitti-mo ma è tutto fuori che “fair” o io non conosco l’inglese.

Caso buffon: sciame di api verso il trio gigi-niCCHi-pran

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Page 20: Brivido stadio Fiorentina Cesena

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Il calcio è un gioco, una diverti-mento, una passione, pura felicità.

Forse non lo è più per tutti, ma esi-stono ancora giovani che dietro ad un

pallone sognano perché proprio quel pallone è il loro motivo di vita. Quella che il Brivido sporti-vo racconterà oggi ai suoi lettori è la storia di Kaio Almeida Nascimiento, un giovane brasiliano arrivato in Italia in cerca di fortuna, nella speranza di realizzare la sua favola. Kaio, nato ad Itapé in Brasile il 14 aprile 1994, sogna di giocare a pallone. In questo momento si sta allenando con la prima squadra della ludus 90, società dilettantistica di Compiobbi (che già il Brivido e i tifosi viola conoscono bene visto che è una società alla quale ha legato recentemente il suo nome l’ex bomber gigliato Alberto Gilardino), ed è proprio lì che lo abbiamo scovato. Lo abbiamo visto concentrato, attento, allenarsi con gli altri ragazzi, e quello che è balzato agli occhi è stato vederlo con la divisa della Fiorentina. Allora ci siamo incuriositi, abbiamo chiesto di lui. Ed ecco la sua storia genuina e semplice, come fosse realmente una favola da vivere lasciandosi emozionare. Partiamo da lontano, da quando piccolis-simo giocava a pallone sulle vaste spiagge brasiliane o per la strada insieme agli amichetti nel suo paese. Il padre (ex calciatore dell’Itabuna, squadra brasiliana) è sempre stato un tifoso della Fiorentina (in Brasile ce ne sono, eccome) e questa passione l’ha trasmessa anche al figlio, così come gli ha trasmesso un’educa-zione ed un rispetto ineccepibili. È per la sua fede vio-la che già da piccolo gli faceva seguire le gesta dei campioni brasiliani viola: da Edmundo ad Adria-no: «Sì, il mio babbo, da bambino, mi ha insegnato ad amare la Fiorentina. Ero piccolo ma ho visto in tv gio-care Edmundo ed Adriano. Il primo per me è un vero idolo. Un talento come pochi. Il secondo una forza della natura. Sarebbe stato davvero bello poterli vede-re giocare insieme, sono convinto che avrebbero po-

tuto fare grande la Fiorentina. Ma non conosco sola-mente loro due: il mio babbo, infatti, mi ha insegnato ad apprezzare anche i campioni brasiliani viola del passato: da Socrates a Dunga, ed io sono rimasto af-fascinato ed ho iniziato a tifare Fiorentina». È così, con semplicità che, come accade spesso, si tramanda una passione. Quella per la Fiorentina, quella per il calcio. Dicevamo, Kaio (ha sei fratelli – 2 femmine e 4 maschi – e lui è il più piccolo) ha iniziato a giocare a calcio sulla spiaggia per poi approdare nell’Itabuna (squadra della cittadina vicina al suo paese natio), per passare infine al Bahia all’età di 16 anni, prima di fare una scelta di vita molto coraggiosa: partire alla volta dell’Italia per cercare fortuna. Così, ha preso l’aereo ed ha raggiunto la sorella Marilia che lavora a Firenze.

È stata proprio lei, che per lui è quasi una seconda madre, a comprargli il biglietto aereo con non pochi sacrifici per regalargli il sogno. Un regalo arrivato, però, solamente dopo la fine degli studi in Brasile. Sì perché la sorella di Kaio è molto severa con lui e non gli avrebbe permesso di volare in Italia senza prima aver finito di studiare. Tant’è vero che quando si senti-vano per telefono, lei lo rimproverava sempre di pas-sare troppo tempo in spiaggia a giocare a pallone e troppo poco sui libri. Allora lui ha capito che lo studio doveva essere messo al primo posto perché solo così, dopo, avrebbe potuto sognare ed inseguire… il pallo-ne, ovvero la sua ragione di vita. E anche oggi quegli insegnamenti li tiene sempre presenti. Non è un caso che sia un ragazzo che si dedica molto alla lettura du-rante il tempo libero, ma soprattutto allo studio della lingua italiana che già, in poco tempo, capisce e parla discretamente bene. Così, a 17 anni ha avuto grazie alla sorella Marilia l’occasione di venire a Firenze con un permesso di soggiorno per turismo di tre mesi che gli scadrà in concomitanza del suo 18° compleanno (14 aprile). Allora, alla scadenza del permesso di sog-giorno, tornerà in Brasile (ha già il biglietto aereo data-to 22 aprile), con la speranza però di tornare presto in Italia per coltivare la sua vita e il suo sogno. Nel frat-tempo si allena con la Ludus 90 e sta cercando un la-voro qualsiasi che gli possa permettere in primo luogo di poter tornare in Italia subito dopo il rientro in patria, e poi di aiutare la sorella per riuscire a vivere a Firenze dove vorrebbe continuare a giocare a calcio: «Sono molto grato a mia sorella che mi ha dato la possibilità di essere a Firenze sacrificandosi per me. Spero di ri-pagare i suoi sacrifici. Spero di tornare presto perché è qui che vorrei realizzare il mio sogno. Spero di avere un po’ di fortuna, di poter fare quello che amo fare di più nella mia vita: giocare a calcio. Certo, vestire la maglia della squadra del mio cuore, cioè la Fiorentina, sarebbe un sogno fantastico, ma sarei felice anche di

la Favola Di Kaio: Dal Brasile alla Ludus sognando la viola

Page 21: Brivido stadio Fiorentina Cesena

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stare con i miei compagni della Ludus. Giocare nella Viola può restare anche un sogno irrealizzato, a me basta giocare, non importa dove perché per me il calcio è un gioco e rimarrà tale. È gioia e divertimen-to, non è business. Per questo voglio trovare un lavo-ro che mi permetta di mantenermi in Italia, a Firenze, una città che ho già avuto modo di apprezzare tantis-simo». Se poi chiediamo a Kaio cosa ama del-la sua nuova città, lui ha già le idee ben chiare: «Pon-te Vecchio, piazza Duomo, piazza della Signoria. Ho già camminato a piedi per tutta la città avendo la pos-sibilità di ammirare tanta bellezza. E poi mi hanno raccontato anche che il calcio è nato qui… c’era il calcio storico no? A parte tutto, sto conoscendo l’arte di questa città e non si può che innamorarsene». Un ragazzo educato, timido, rispettoso, pacato che ha il calcio nel sangue. E poi è molto umile e sa riconosce-re le persone che cercano di dargli una mano: «Sono molto grato ai ragazzi della Ludus. Sono rimasto col-pito dalla maniera in cui cercano di aiutarmi ad inse-rirmi. Così come mi sento di dire grazie agli amici che mi hanno fornito il ma-teriale ufficiale della Fiorentina col quale mi alleno con orgoglio (le scarpe, per esempio, sono quelle di Ales-sandro Gamberini). La mattina quando mi alzo mi vesto, mi metto la tuta gigliata e vado a correre con una felicità immensa. Poi il pome-riggio, dopo aver stu-diato un po’ di italiano, prendo l’autobus e vado a Compiobbi per l’allenamento. Dopo è quasi sempre un com-pagno a riaccompa-gnarmi a Firenze ed io raggiungo mia sorella al lavoro e l’aspetto che finisca per poi an-dare a casa. Non so come dire grazie a chi ha per-messo che io potessi sognare. Non sono un presun-tuoso, sono solamente alla ricerca di una favola. Del resto il mio babbo mi ha sempre detto, fin da piccolis-simo: <Dovrai sempre rimanere umile, qualunque cosa accada nella tua vita>. E questo insegnamento me lo porterò sempre dentro. Se sento la nostalgia del Brasile? No del mio paese no, ma della mia fami-glia sì. Mi mancano i miei cari e anche i miei amici. Ma a Firenze sto bene, vorrei viverci per sempre. Le ragazze fiorentine? Sono bellissime, ma adesso non è il momento di pensarci. Il mio chiodo fisso è solo il calcio. Tutto il resto può e deve aspettare». Ma non può aspettare la Fiorentina: «Oggi sarò allo stadio contro il Cesena. Sono emozionato perché è la prima volta che vedo giocare la mia squadra del cuore dal vivo. Amauri? E’ un giocatore che mi è sempre piaciu-to e sono sicuro che a Firenze farà bene. È un cam-pione, così come lo era Gilardino che ho avuto modo di conoscere alla Ludus. Anche se io preferisco la

coppia gol dei miei sogni: Adriano-Edmundo». Kaio è molto informato sulla Fiorentina e anche sul suo set-tore giovanile. Non a caso… «Corvino lo ritengo mol-to bravo. In Brasile sa dove andare a pescare talenti e non è un caso che abbia portato a Firenze Cam-panharo, Matos ed Empereur. Non li conosco perso-nalmente, ma dicono che siano bravi. Chi invece ho visto giocare nell’Itabuna è stato il portiere Mar-cos». Il sogno continua, forse presto potrebbe anche giocare. Intanto rimane tranquillo, col suo sogno ripo-sto nel cassetto pronto a aprirlo quanto prima. I sogni son desideri e chissà che il suo non possa realizzarsi? Per come lo abbiamo conosciuto noi del Brivido sportivo, non possiamo che augurarglielo. È un ra-gazzo così posato ed educato che certamente dareb-be un’immagine positiva e genuina al mondo del cal-cio. E poi, diciamo la verità: sentire un ragazzone bra-siliano arrivato da pochissimo a Firenze pronunciare la parola ‘babbo’ non può che suscitare simpatia. E an-che un po’ di tenerezza. Così come il suo volto dolce e malinconico, ma allo stesso tempo felice e sognatore.

il suo tecnico: è il pato della situazione Si chiama Alessandro rossi ed è l’allenatore della Ludus, squadra con la quale si sta allenando Kaio. Proprio Rossi - ex giocatore, tra le altre, dell’Inter che ha vinto nel 1994 una Coppa Uefa con Bagnoli in panchina - ci ha spiegato le caratteristiche tecni-che del giovane brasiliano che sogna di indossare la maglia viola: «Calcisticamente parlando ha un buon palleggio, ma mi preme sottolineare che è un ragazzo che si mette a disposizione della squadra, molto edu-cato e rispettoso. E’ tecnicamente valido con entram-bi i piedi e per avere una mole importante è veloce, non tanto nel breve, ma soprattutto in progressione, in allungo, quando viene lanciato negli spazi. Certo, come tutti i brasiliani, è un pò troppo innamorato del

pallone, ma col tempo sta migliorando anche sotto questo punto di vista. Il suo ruolo? Lo ri-tengo un esterno d’attacco in un 4-3-3 oppure in un 4-3-1-2 una seconda punta che svaria senza dare punti di riferimento». Nasce spon-taneo chiedere al tecnico della Ludus, chi è possibile scomodare tra i campionissimi per rendere meglio l’idea ai lettori del Brivido sportivo sulle qualità tecniche o sul ruolo di Kaio: «La butto lì, con tutte le dovute distanze, ci mancherebbe altro, ma potremmo iden-tificarlo nel Pato della situazione. Stilisticamente mi viene in mente l’asso brasiliano per come corre, per il suo allungo. Kaio è un attaccante che non ama dare punti di riferimento, che gli piace partire in velocità e quando parte può fare male. Per fare un paragone più alla portata, penso al giovane Gondo della Pri-

mavera viola. Matos e Acosty sono più ester-ni. Se Kaio può diven-tare un calciatore in Italia? Sì e lo dico non solo perché ha qualità che però andrebbero limate da un allenato-re che gli insegnasse ad altri livelli tattica e tecnica affinché possa migliorare, ma anche e soprattutto perché non è presuntuoso. Ha dei valori importanti. È entrato nel nostro spo-gliatoio in punta di piedi facendosi ben volere da tutti e, infatti, tutti lo hanno accolto come fosse un loro amico da una vita. L’esordio? Se venisse tesserato e si

meritasse di scendere in campo più che volentieri. Sicuramente potrebbe farmi comodo un giocatore come lui». Magari potrebbe essere lanciato in un’a-michevole con la Primavera della Fiorentina: «Mi piacerebbe moltissimo per due motivi. Perché mi pia-cerebbe incontrare il mio amico leonardo semplici (ottima persona e ottimo tecnico) e perché sarebbe una soddisfazione per la società e i ragazzi. Vorrei sottolineare che dal presidente Ciolli fino ai magazzi-nieri, in questa piccola società ci sono persone squi-site che sembrano far parte di un calcio antico, di-verso. E poi i ragazzi: non percepiscono nessun tipo di rimborso, ma all’allenamento non sono mai meno di 20-21». Storie di un calcio che punta ancora sulle emozioni che vengono dal campo, dal puro piacere di scendere sul terreno di gioco e giocare. E magari cadere e sbucciarsi un ginocchio su un terreno arido e con poca erba. È il calcio di quando si è bambini ed è quello che sogna per se stesso Kaio Almeida Nascimiento.

la Storiadi Michela Lanza

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STADIO4 marzo 2012 Fiorentina - Cesena22

La deludente stagione della Fiorentina allenata da Delio Rossi porterà inevitabilmente la dirigen-za viola a prendere diverse decisioni nel prossi-mo mercato estivo. Molti giocatori svincolati, o non più funzionali al progetto, partiranno. A com-pletare l’organico saranno necessari acquisti e, perché no, recuperi di alcuni giovani giocatori ex Primavera viola, attualmente in prestito in società di serie B o Lega Pro. Come già successo negli scorsi anni con Mihajlovic, anche Rossi aggre-gherà solo alcuni di loro al ritiro estivo della prima squadra, dove saranno visionati e di conseguen-za selezionati. Ma chi sono e in quali squadre stanno giocando?iN serie A. L’esordio con la maglia del Chievo Verona per Nikola Gulan è avvenuto domenica scorsa contro il Cesena: è subentrato a Vacek

subito dopo la rete del vantaggio di Moscardelli e ha giocato 11 minuti. Gulan però è in scadenza a giugno. Altro discorso invece per Haris sefe-rovic, l’attaccante svizzero in prestito a Lecce, che non si è accomodato neppure in panchina in occasione della trasferta vittoriosa dei giallorossi contro il Cagliari. Certamente Cosmi ha tre attac-canti di tutto rispetto come Di Michele, Muriel e Bojinov: Seferovic dovrà faticare per accaparrarsi un posto. serie B. Alla Juve Stabia, serie B, è in presti-to Andrea seculin, il portiere classe ‘90 che dopo una partenza di campionato in panchina si è gua-dagnato il ruolo di titolare da 10 turni. Tuttavia il suo impiego nella viola del futuro appare arduo: Corvino gli ha preferito Neto come riserva a Bo-ruc, poi ci sono i diretti concorrenti della Primave-ra Lezzerini e Svedkauskas. La stessa situazione si può pensare per Francesco Di tacchio, 1991, centrocampista che fin qui ha collezionato 4 pre-senze. La società viola probabilmente cercherà di collocarlo definitivamente a giugno. Rimaniamo nella serie cadetta, ma a Bari, dove troviamo il difensore centrale Federico Masi, ventiduenne. Con sole 3 presenze e soprattutto a causa delle difficili relazioni tra la sua famiglia e la Fiorentina, si candida ad essere ceduto definitivamente da Corvino. Complicata appare la situazione di Mar-co Augusto romizi, da gennaio in prestito al Bari con la speranza di trovare lo spazio che a Firenze gli mancava. Anzi, ad essere precisi, è stato scavalcato nelle preferenze dell’allenatore da Salifu e questo ha un po’ incrinato i rapporti con il club viola. In Puglia è diventato subito tito-lare, collezionando 5 partite, aiutato anche dalla precedente esperienza in serie B alla Reggiana.leGA Pro. Scendendo di categoria, in Lega Pro Prima Divisione, la Carrarese gioca con tre ra-gazzi viola in prestito. Il terzino destro Cristiano Piccini, classe ‘92, già esordiente in A, è titolare inamovibile di questa squadra con 21 presenze. Essendo molto bravo tecnicamente e dotato fi-sicamente, sarebbe un ottimo sostituto nel caso dovesse partire di De Silvestri; Max taddei, di un

anno più grande rispetto a Piccini, centrocampi-sta dal polmone d’acciaio, ha collezionato fin qui 8 presenze. Spesso parte dalla panchina, e come nelle sue caratteristiche, non ha perso il vizio di tirare dalla distanza. Sfortunato invece Andrea Bagnai, difensore classe ‘92 che tra infortuni e guai fisici ancora non ha trovato posto in squadra. Molto interessante appare la posizione di Pietro iemmello, ventenne punta centrale in prestito alla Pro Vercelli: partito subito titolare ha realizzato 21 presenze e 6 gol. L’aspetto più importante dell’e-sperienza in Lega Pro di Iemmello sono l’affetto dei suoi tifosi e i commenti entusiasti della società piemontese, che più volte lo ha definito <spre-cato per questa serie, senza dubbio il giocatore con maggior classe mai visto qua>. L’attaccante potrebbe essere veramente il primo candidato a diventare nella prossima stagione il vice Amauri. La sua posizione è estremamente interessante e potrebbe far parte della rosa della Fiorentina nel prossimo campionato. Intanto però è stato prota-gonista assoluto dell’ultimo match casalingo con-tro la Reggiana, lanciando con la sua doppietta la Pro Vercelli al terzo posto in classifica. Proprio adesso che ha ritrovato in squadra il suo compa-gno di Primavera, Federico Carraro che, dopo la breve esperienza a Modena (8 presenze sal-tuarie) sembra aver ritrovato proprio in Piemonte lo smalto di Firenze. Un fantasista come lui, un ragazzo che ha scalato quasi tutte le categorie della Nazionale Italiana, è stato riadattato nel ruo-lo di trequartista, ed ha bisogno di giocare. Tanta qualità e tanta sintonia con Iemmello: si è rifor-mata la coppia dei golden boys che ha trascinato la Primavera della Fiorentina a vincere la Coppa Italia lo scorso anno.Chissà invece cosa avrà pensato Khouma Ba-bacar che dal campo delle Caldine si è ritrovato a giocare da titolare al Santiago Bernabeu. Sì per-ché il suo Racing Santander ha giocato contro il Real Madrid con ‘Baba’ titolare per 90 minuti. Poi, però, contro il Gijon, il giovane senegalese clas-se 1993 si è accomodato in panchina per tutta la partita.

giovani viola in prestito: nel segno Di Carraro e ieMMello

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