Brivido Sportivo n.11

Forse l’Europa è un pizzico meno vi-cina, ma la Fiorentina, dopo la bella gara contro la Roma, è finalmente ri-entrata dentro il cuore dei tifosi viola.

Tre indizi, finalmente chiari e incontrover-tibili, fanno una prova. E’ tornata. Ancora incompleta, con qualche pausa, con una dose insufficiente di cinismo, con le pol-veri che restano umide di Gilardino, con l’impianto difensivo che specialmente sul-le due fasce lamenta disfunzioni, con una linea di centrocampo che non sempre ri-

esce a restare solida, con qualche campio-ne che ancora non ha la tenuta dei novanta minuti, però questa è una Fiorentina vera. Finalmente Mihajlovic ha a disposizione una squadra, con le sue imperfezioni, con i disagi di chi è arrivato a... strati, ovvero con differenti livelli di condizione fisica, ma anche con una sua anima e con una

qualità tecnica che davvero ci fa trovare sulla stessa linea teorica del tecnico serbo. Questa rosa, senza i tanti infortuni, senza le ricadute, i problemi extra calcio, avreb-be potuto davvero lottare per un posto in Champions.

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Da ogni partita c’è sempre qualcosa da imparare. In particolare, dalla gara con la Roma arriva un importante insegnamento sul regolamento del gioco del calcio: quando ci sono di mezzo le squadre che per comodità definiamo “grandi”, quelle cioè che hanno alle loro spalle

un supporto societario, mediatico e di tifo importante, anche le norme possono essere piegate a piacimento. Non si spiega altrimenti la decisione assunta dall’inef-fabile Mazzoleni nel primo tempo, quando ha fermato un’azione regolarissima della Fiorentina, conclusa in gol da Gilardino, per un fuorigioco inesistente a termini

di regolamento perché sul lancio lungo è veris-simo che due giocatori viola sono in netto off side, ma è altrettanto vero che Burdisso entra in possesso di palla sbagliando il controllo e facendo partire un’altra azione, a quel punto ovviamente regolare. Prendete questo episo-dio, applicatelo ad un errore nel controllo di Comotto e ad un gol di Milito, o Pato, o Matri o, chiaramente, Totti e ditemi come sarebbe andata. Due sono le opzioni: la convalida della rete, più probabile, o la riproposizione dell’episo-dio alla moviola per decine di volte, le grida allo scandalo e uno stop per Mazzoleni per qualche settimana, in modo da farlo riflettere prima di fischiare contro le mammasantissime del calcio italiano. Sorvoliamo sui commenti

tv, anche perché io per non sentire l’accoppiata Sky Gentile-Panucci ho messo l’audio con i soli rumori di fondo: a un certo punto crede-vo di essere per sbaglio su Roma Channel! Poco spazio all’episodio, però, è stato dato anche sui gior-nali fiorentini, almeno quelli che ho visto, e l’unico commento onesto sull’episodio è quello della movio-la della Gazzetta dello Sport. Così vanno le cose nel nostro calcio, c’è poco da fare, ma io sono uno di quelli che non riesce a rassegnarsi, al punto da aver vissuto con disappunto tutto il resto della gara convin-to che l’ingiustizia subita non sia stata frutto del caso o dell’errore umano, che ci stanno e devono esserci, ma di come vengono in-terpretate le cose a secondo degli interpreti. Sul resto della gara sono indubbie un bel po’ di sfortuna vera, con la traversa di Vargas che reclama vendetta, qualche errore indivi-duale, in particolare di un irritante Comotto

nei tempi di chiusura su Riise in entrambe le reti, e le di-chiarazioni di Andrea Della Valle che ha espresso la sua piena fiducia al tecnico Sinisa Mihajlovic, annunciando il rispetto del contratto che lo lega ai viola anche per la prossima stagione. Quest’ultimo aspetto, unito all’atteggiamento positivo del pubblico, mi ha fatto dire che si è trattato di una vera e propria “Festa dell’Unità”, con riferimento ai 150 anni della nascita dell’Italia, utilizzando anche nella nostra copertina un’immagine delle splendide celebrazioni che Firenze ha vissuto il 16 e 17 marzo. Dall’Unità nascono sempre buone cose, e in fondo non è mai troppo tardi…

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E’ una grande Fiorentina. Lo possiamo affermare tranquillamente. La partita con la Roma, una delle grandi del campionato, ha confermato questo giudizio. Il risultato di due a due va stretto ai viola che avrebbero legittimamente meritato la vittoria. Oltre ai gol di Mutu e Gamberini, infatti, hanno colpito due traverse, entrambe sul risultato di 2-1, con il rumeno nel primo tempo e con Vargas nel secondo (quest’ultima due minuti prima del 2-2 di Totti). Insomma il 3-1 era nell’aria e sarebbe stato un giusto premio per la forma-zione di Mihajlovic. A Verona con il Chievo la squadra non era stata abbastanza cinica per chiudere il match. Con la Roma solo i le-gni della porta avversaria l’hanno fermata. La Fiorentina, finalmente al completo, ha ancora delle potenzialità enormi e da qui alla fine del campionato potrà togliersi grandi soddisfazio-ni. Non sappiamo se andrà in Europa, ma un fatto è certo: se giocherà come contro i gial-lorossi conquisterà parecchi punti in classifi-ca e farà divertire i suoi tifosi. Fino a poche settimane fa, soprattutto a causa degli infor-tuni (ma non solo), Mihajlovic non aveva mai potuto schierare la formazione titolare, quella che lui aveva in testa. Ora, con il recupero di quasi tutti i giocatori, i frutti si stanno vedendo. Contro la Roma il tecnico serbo ha schiera-to la squadra con il 4-3-1-2, con Santana alle spalle di Gilardino e Mutu. Montolivo, come a Verona, ha fatto il regista con al fianco Behra-mi e Vargas. Il talento di Caravaggio, impie-gato ancora una volta in posizione arretrata, è stato il fulcro della manovra gigliata, confer-mando il nostro giudizio: è quella la posizione in cui si esprime meglio. E’ sempre nel vivo del gioco e dai suoi piedi passa tutta la manovra della Fiorentina. E poi è bravo anche in fase di interdizione. Il suo primo tempo in particola-re, come del resto quello di tutta la squadra, è stato straordinario. Proprio a centrocampo la Fiorentina ha costruito la sua partita. Alla clas-se e alla sagacia tattica di Montolivo, si univa la forza di Behrami e Vargas (i tre insieme a Mutu e a Santana sono stati i migliori), i quali bloccavano le iniziative avversarie e ripartiva-no come furie verso la porta giallorossa.

Nei primi quarantacinque minuti Mutu risultava impren-dibile e Santana, dietro le due punte, creava non pochi problemi ai difensori di Montella. Così al 22’ arrivava, con un bel tiro, il gol del “fenomeno” rumeno, che già in pre-cedenza aveva procurato dei grattacapi a Doni. E, dopo il pareggio su rigore di Totti e il gol del 2-1 di Gamberini, Mutu colpiva la traversa, mentre Vargas e Santana im-

pegnavano severamen-te Doni. E la Roma? Oltre alla rete di Totti si registrava solo una con-clusione di Menez bloccata da Boruc. Nella ripresa la musica non cambiava. Vargas colpiva la traversa al 5’. Totti, poi, nell’unica occasione in cui la difesa viola si faceva cogliere impreparata, realizzava il gol del 2-2. Quindi la partita si spegneva lentamente. E, a parte una punizione di Totti parata da Boruc e un missile di Var-gas, anch’esso parato da Doni, le emozioni scarseggia-vano. Così la partita finiva 2-2, con il giusto rammarico di Mihajlovic. “Non posso essere contento per il risultato – spiegava il tecnico serbo – perché, vista l’ottima pre-stazione, avremmo meritato di più. Ma non siamo riusciti a chiudere il match e abbiamo subito il gol del 2-2. Le grandi squadre al minimo errore ti puniscono. Abbiamo rischiato magari qualcosa in difesa perché, fino alla fine, abbiamo cercato il successo. Ho inserito Ljajic e D’A-gostino per rendere la Fiorentina ancora più offensiva. Qualche volta va bene e qualche altra no. Ma è giusto rischiare. Mi dispiace non aver vinto anche per i nostri ti-fosi. Ma, giocando in questo modo, ci riuscirà nelle pros-sime partite. Ne sono convinto. Negli ultimi tempi con la mia squadra ho svolto un lavoro più mentale che fisico. I ragazzi hanno preso fiducia nelle loro possibilità e i ri-sultati si stanno vedendo”. Ha ragione Mihajlovic. Nelle undici partite del girone di ritorno la Fiorentina ha perso solo una volta, a Roma con la Lazio. Il suo campionato può davvero riservarle ancora grandi gioie. Intanto, alla sosta per le partite della Nazionale, la squadra viola ar-riva con il morale alto e con il nono posto in classifica, a quattro lunghezze dalla settima piazza, occupata dalla Juve, che potrebbe valere l’Europa.

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Era un po’ anche la sua partita: “So bene cosa significhi per Firenze giocare contro la Roma. Anche per me è un derby, sono stato sei anni nella Lazio” – spiega Sinisa Mihajlovic – “Cono-sco l’anima di questa città, la storia dei Guelfi e dei Ghibellini. Dopo le critiche, adesso tocca a noi convincere tutti. Solo l’Inter è più forte della Roma”. Ma da buon guerriero: “Se siamo pronti per battere una grande? E’ un salto di qualità che dobbiamo fare, le partite migliori le abbia-mo fatte contro le grandi. Ricordo Juve, Milan, Inter, Napoli... Da gennaio abbiamo dimostrato che possiamo battere tutti. Certo, dobbiamo migliorare il nostro gioco e d’ora in avanti do-vremo affrontare grandi avversari”. Verrebbe da citare quella serata di aprile, da una parte Pran-delli, di fronte Ranieri. Una Fiorentina scatena-ta che affondava la Roma “quella tecnicamente fortissima, che giocava il miglior calcio d’Italia” rifilandogli ben 4 reti, e una tifoseria impazzita. Oggi invece, due squadre guidate da giovani allenatori, meno esperienza, ma tanto carat-tere: “Ringiovanire la categoria è giusto, io poi sono direttamente interessato.

Guardiola al Barcellona ha aperto una stra-da. Ma è giusto così... Poi ci vuole anche fortuna: io ho cominciato subito ad allena-re quando ho smesso, mentre ci sono dei giocatori, anche più bravi di me, che sono a casa. E poi noi allenatori giovani abbia-mo più entusiasmo. Montella sta dimostran-do tanto, è uno freddo in panchina. Lo era anche da giocatore. Hanno motivazioni e fiducia ma anche dei punti deboli. Ce la giocheremo fino alla fine”. Due combattenti mai domi, da una parte Mutu dall’altra Totti: “E’ sempre un grandissimo giocatore no-nostante l’età”. A proposito di giovanissimi invece: “Questi ragazzi sono di un’altra ge-nerazione, non credo facciano una vita sre-golata. Ljajic è stato utilizzato abbastanza, Babacar è la riserva di Gilardino, che abbia-mo sempre avuto in condizione”. Battere la Roma per infrangere il tabù delle big. La Fio-rentina questa volta non ci è riuscita, ma è una squadra che diverte e dimostra di avere carattere, quello del suo allenatore. Tornano gli applausi e il calore del pubblico.

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Il sogno della Fiorentina si è infranto con la traversa di Vargas dopo pochi minuti della ri-presa. La Roma si e’ rinfrancata e dopo aver trovato il pareggio con Totti ha preso in mano la partita e non ha più concesso chanches ai gigliati nonostante i tentativi di Mihajlovic

di far scattare la scintilla. Il tecnico serbo ha dapprima messo in campo Ljajic al posto di un Santana che aveva perso lo smalto e poi il redivivo D’Agostino al posto di Vargas che ormai aveva dato tutto. Infine i soliti 5’ finali per il panterone Babacar. I tre nuovi entrati

però, non sono riusciti a riportare in corsa la Fiorentina che non ha più impensierito uno svagato Doni. La nota lieta della giornata viene da Vargas che ha giocato una buona gara culminata con quel bolide scagliato al volo sulla traversa. Sareb-be stato un gol bellissimo che probabilmente avrebbe messo in crisi i giallorossi ed invece così non e’ stato e poi una mancata copertura dello stesso peruviano su Totti ha riportato la partita sul pareggio. I più possono pensare ad un errore di Pasqual, ma il laterale era andato a chiudere al centro e sarebbe toccato a Vargas andare su Totti. La disciplina tattica ancora non si addice ancora al Loco che si e’ fermato ad una decina di metri dal Pupone che ha avuto tempo e spazio per prendere la mira. E veniamo a Mutu: il Fenomeno ha fatto il bello e cattivo tempo nella prima parte della gara per calare poi visibilmente nella ripresa. A fine gara ha detto di essere all’80% della forma fisica e che per il finale di stagione sarà l’arma vincente. Certamente, sarà un caso, ma da quando è rientrato il rumeno la Fiorentina ha ripreso a girare a mille tenendo da gennaio una media paragonabile a quella della Fiorentina di Prandelli. Solo un caso? Non crediamo, ed intanto aspettiamo con fiducia il rientro in forma di Gilardino che sotto rete

è sempre presente, ma nella costruzione delle azioni appare spesso pesante e facilmente anti-cipabile dai difensori avversari. Pensierino finale per Montolivo regista davanti alla difesa: si vede certamente meno in campo, ma a mio giudizio ri-esce a dare velocità alle azioni viola che partono con rapidità e spesso in verticale. Se fosse con-vinto del nuovo ruolo potrebbe fare veramente bene e Cesare Prandelli potrebbe aver trovato il sostituto di Pirlo, quando il milanista deciderà di alzare bandiera bianca.

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Senza lilleri un si lallera… e senza giocatori, non si pos-sono ottenere risultati. È per questo che, arrivati al post partita contro la Roma – gara che la Fiorentina si meritava assolutamente di vincere! – viene la voglia di analizzare la squadra di Mihajlovic. La prima parte del campionato, fino a dicembre, è stata più o meno disastrosa. Le as-senze erano troppe (Frey, Montolivo, D’Agostino, Vargas, Mutu, Jovetic e… Behrami). Troppe e tutte di qualità. Era impossibile veder giocare a certi livelli la Fiorentina e so-prattutto era difficile trovare una stabilità di gioco ad una squadra che ogni domenica aveva a che fare anche con il forfait di uno o di un altro elemento della squadra (pen-so anche a Gamberini, Natali e Kroldrup, per esempio). Insomma, nei primi quattro mesi, Mihajlovic ha dovuto inventarsi una formazione diversa ogni domenica ed ha cercato di arrampicarsi sugli specchi riuscendo a resta-re a galla grazie alla sua personalità. Lui, sincero come pochi, non ha mai mollato e non ha mai smentito il suo pensiero: “Questa squadra, con l’organico al completo, è da quarto posto”. In molti gli hanno rinfacciato questa fra-se, omettendo troppo spesso un passaggio fondamentale della frase stessa, ovvero: “Con l’organico al completo”. E allora, eccoci passare alla seconda parte della stagione,

quella che da gennaio ad oggi ha visto perdere la Fioren-tina solamente a Roma contro la Lazio e nel recupero con l’Inter. Dunque, da gennaio la squadra ha riabbracciato Montolivo (dalla partita col Bologna) e, nonostante le as-senze degli altri big, sono arrivati i primi risultati, seppur con molta sofferenza (6 punti in 4 gare, con tanto di otti-mo pareggio al San Paolo contro il Napoli). Nel frattempo è arrivato Behrami dal mercato di gennaio. Il giocatore ha fatto il suo esordio nel finale di gara contro la Lazio all’Olimpico, gara della delusione viola. Gara dell’ira. Una sconfitta indecorosa che, però, ha smosso l’ambiente. Dalla gara col Genoa in casa, poi, ecco che Mihajlovic aggiusta il centrocampo con Montolivo che cresce di do-menica in domenica e Behrami che aggiunge quantità e qualità alla squadra, oltre ad un pizzico di vitalità. Ecco che solo per aver reso il centrocampo più solido, la squa-dra non ha più perso, a volte lasciando qualche punto per strada (vedi i pareggi con Lecce e Samp), ma anche diventando la quarta miglior difesa del campionato (quin-ta dopo i due gol subiti con la Roma). Però, nonostante i buoni risultati, mancava qualcosa in fase offensiva, man-cava la fantasia allo stato puro. Come può esserci fanta-sia se mancano Mutu, Jovetic e Vargas? E il povero Gila,

là davanti, a lottare solo con le difese avversarie… Però, ecco il primo rientro, quello di Mutu, a Par-

ma. Entrato a gara in corso ad un quarto d’ora dalla fine, per poco non mette lo zampino sulla gara. Poi, gioca dal primo minuto a Palermo, non segna, ma la sua presenza in campo basta per mettere paura agli avversari e soprat-tutto per dare una mano all’attacco gigliato. Ne viene fuori una vittoria da cineteca. Certo, il romeno non poteva es-sere subito al 100%, ma gara dopo gara cresceva. Poi, in casa contro la Samp è rientrato Vargas, a partita in corso. Idem a Bari, il romeno in campo, Vargas a partita in corso. Il peruviano non aveva i minuti nelle gambe, non aveva ancora lo scatto bruciante, ma stava tornando e il suo sinistro faceva sempre e comunque paura. I due tornano a giocare insieme e dall’inizio a Verona contro il Chievo. Mutu è tornato il Fenomeno che Firenze conosce, impla-cabile sotto porta, delizioso e cattivo in campo quanto basta per essere il vero leader della squadra. Vargas sta crescendo a vista d’occhio e quello visto contro la Roma è stato devastante. Potente, inarrestabile, con la personali-tà di chi si fa rispettare dagli avversari. Un toro scatenato a cui mancano solo i 90 minuti nelle gambe per tornare ad essere perfetto. E la Fiorentina ha ritrovato le geometrie, i gol e il bel gioco. Sì, il bel gioco, perché anche contro la Roma è stata una bella Viola. Potremmo dire che alla squadra insipida della prima parte della stagione, è sta-to aggiunto un pel pizzico di pepe con i ritorni di Mutu e Vargas e l’innesto di Behrami. Tre uomini che hanno restituito il proprio volto alla Fiorentina. Tre uomini di cui la Viola non può fare a meno. E manca ancora Jovetic…

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E’ la terza partita che la Fiorentina gio-ca bene, o, almeno, gioca bene diri-gendo le danze per lungo tratto della

gara. Questo sia in casa (Catania e Roma) sia fuori (Chievo), sia con avversari abbor-dabili, sia con avversari importanti. Insomma, delle belle conferme. Finalmente la luce in fondo al tunnel non è un miraggio e collegarla, questa luce, al recupero dei giocatori importanti appare quasi ovvio. A Mutu e Vargas oggi i voti più alti e tra averli e non averli è come quella famosa aranciata, è un’altra cosa.

Quelli che sanno farci fare il salto di qualità, non han-no ancora i novanta minuti nelle gambe e, quando si

fermano o rallentano, la squadra rallenta e si ferma. Di qui finali in affanno, patemi d’animo, paure e rischi di perdere quanto meritato fin lì. E’ successo a Bari, è successo con la Roma. Ma la strada dovrebbe essere in discesa o, almeno, si spera e sarebbe l’ora dopo un 2010 che pareva stregato.

Un bel panino col lampredotto (ovviamente insaporito con sale, pepe, salsa verde e ba-gnato nel sughetto) alternato da qualche sorso di buon Chianti (senza esagerare, mica abbiamo tutti il fisicaccio del Nonno Pilade). Poi, dopo aver nutrito il corpo, occhi sulla nostra squadra del cuore per nutrire l’anima. Questo american brunch rivisto e corretto in versione fiorentina, aveva portato fortuna nelle precedenti occasioni: punteggio pieno nelle gare delle 12.30 sia al “Franchi” contro il Chievo (nel girone d’andata), sia a Paler-mo. Anzi, spulciando negli annali si poteva rispolverare un ulteriore successo all’ora di pranzo: quello dell’aprile 2009 - fischio d’inizio alle ore 13.00 - sul campo dell’Atalanta con primo gol in serie A per Jovetic. Stavolta, invece, la Roma ci ha voluto servire l’ama-ro (col contributo di un arbitraggio discutibile), e non era di quelli digestivi. «Bella partita? Per me una partita è bella solo quando si vince», questo il commento del sindaco Renzi

a fine gara, archetipo della reazione che probabilmen-te ha accomunato tutti i so-stenitori gigliati, compresi Mihajlovic e Andrea Della Valle. Intanto Juventus e Palermo hanno ricomincia-to a vincere - prima o poi doveva succedere - e l’o-biettivo del settimo posto si è allontanato un po’. Fra le

restanti otto pagine, inoltre, la Fiorentina troverà in agenda le tre big a strisce, contro le quali ha raccolto meno vittorie delle dita di una mano da quando è tornata in A. La prima che incroceremo sarà il Milan (fra due giornate), che “picchia in testa” quando Ibrahimovic non carbura o manca. Dura lex del cal-cio: senza i campioni si viaggia la metà, Mihajlovic ne sa qualcosa. Proprio l’attaccante svedese, in teoria, dovrebbe osservare il suo terzo turno di squa-lifica deliberato dal giudice sportivo e non esserci al “Franchi”. La storia del Bel Paese, però, ci insegna che i verdetti di primo grado fungono solitamente da preludio allo “sconticino” in appello, e non solo nello sport. Morale della favola, Ibra ci sarà. Insomma, ce n’è abbastanza per ributtarsi giù, magari ripartendo con i refrain «ma perché Camporese e Babacar non giocano», «come mai non proviamo qualche altro giovane» e così via. Tutte considerazioni legittime, senza dubbio, ma secondo me marginali ri-

spetto alla constatazione di una mini-continuità di rendimento final-mente tangibile, anche grazie ad un paio di campioni ritrovati che - vedi sopra - sono imprescindibili per ogni squadra. Uno di essi è Mutu, che sembra rinato anche dal punto di vista caratteriale: parte-cipa alle cerimonie resistendo dall’inizio alla fine, parla con lungimi-ranza in sala stampa, si impegna più che mai nell’ambito della bene-ficenza e della solidarietà. Che sia davvero diventato maturo alla tenera età di trentadue anni? Se così fosse… impossible is nothing e tutto può succedere, anche che nevichi in agosto o che la Fiorentina batta le tre big.

L’Angolo del tifosodi Luca Capanni IMPOSSIBLE IS NOTHING

I quattro minuti di Babacar fanno ormai parte della tra-dizione, come l’albero di Natale e l’uovo di Pasqua. Allo scoccare dell’ottantaseiesimo minuto, puntuale, si alza il cartello con il numero di Gilardino accanto a quello del senegalese e il pubblico assiste a un rituale che ormai si ripete da diverse partite. Gli affezionati tifosi di “Baba” lo considerano quasi un affronto da parte dell’allena-tore, mentre gli indifferenti si stringono nelle spalle e i tecnici, o supposti tali, affermano (non senza ragione) che oggi Babacar rappresenta la terza scelta nella linea d’attacco viola. Vogliamo togliere il Gila oppure mettere in panchina Mutu, che per assoluta necessità è stato reintegrato nella rosa a furor di popolo? Gli estimato-ri del giovanissimo attaccante dicono che potrebbero giocare tutti e tre insieme. Insomma, la gestione di Ba-bacar sta creando un caso nella Viola e molti vedono

nel comportamento di Mihajlovic una sorta di punizione per certi atteggiamenti del giocatore non consoni alla sua professione. Noi, dal nostro punto di vista di tifosi e osservatori (quasi) imparziali, pensiamo che ciò che sta accadendo sia cosa di poco conto e che tutti coloro che soffiano sul fuoco lo facciano solo per creare un caso buono per trasmissioni e giornali a corto di scoop. E crediamo anche di aver capito che adesso il tecnico serbo alleni per se stesso e per le proprie idee. Ha ri-spolverato Natali, lasciando in panchina Camporese, ha messo Vargas a centrocampo − vecchia idea sua e di Corvino d’inizio stagione − ha definitivamente fatto fuori Cerci, ha spedito Ljajic perfino in tribuna. Insomma, ora come ora, la valorizzazione dei giovani non rientra nei suoi programmi: ha deciso di affidarsi alle certezze dei vecchi soldati, che non tradiscono e non muoiono mai.

Immaginiamo quanto gli sia piaciuto il trattamento che Natali ha riservato a Marchionni in quel di Verona. Anzi, siamo quasi convinti che sia stato proprio lui il mandan-te della quasi-aggressione del difensore al centrocam-pista, reo di aver fallito un gol facile facile. Volete che uno così si faccia problemi con un Babacar qualsiasi?

Fuori Giocodi Duccio Magnelli QUATTRO MINUTI E POI…

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…e sulle note di questa favo-losa canzone di De Gregori,

ci fermiamo un attimo per un breve spot. Restate con noi e

soprattutto con la bellissima Mo-nica.

“Non sai come sistemare un risul-tato? In questa giornata proprio non

vuoi perdere? Hai un obiettivo da raggiun-gere? Da oggi la soluzione c’è! Mazzoleni, e non perdi mai! Mazzoleni, e il risultato è assicurato! Mazzoleni è una pasticca effer-vescente da prendere prima e dopo pranzo.

Indicata soprattutto quando la partita deve essere gestita in un certo modo e non si hanno

le forze necessarie per farlo. E’ un medicinale. Tenere lontano dalla portata delle squadre non allineate al po-tere. Consigliato da Lega Calcio Serie A Belen Tim.Anche Totti usa Mazzoleni! E i risultati, si vedono subito! Soddisfatti o rimborsati. Mazzoleni, e puoi stare tran-quillo”.

Intanto, nel fuori onda…(E ora io dovrei parlare della partita tra Fiorentina e Roma di domenica? E soprattutto dovrei dire queste cose? Ragazzi, ma chi è che scrive ‘sti copioni? La partita la vedete o ve la raccontano chi per sbaglio l’ha sentita per radio? Via su, son cose che proprio non si possono raccontare… Comotto che fa una buona gara. Ma dove? Siam tornati a difendere con i terzini che marcano a cinquanta metri l’avversario. Che poi posso capire se si chiama Costant del Chievo. Che non è un fulmine di guerra e, con tutto il rispetto, lo lascio dov’è. Ma come si fa con Menez e Riise a lasciare tutto quello spazio. Ti passano in velocità e poi per forza ti purgano. Che poi non si è neanche giocato male, e per questo ti girano ancora di più. Perché passi in vantaggio per due volte, prendi due traverse e per due volte l’azio-ne dopo ti riprendono. E poi chi? Totti! Che a Firenze non ha mai segnato e finalmente l’ha fatto, addirittura doppietta. Ovvio il rigorino, ma quello era da mettere in preventivo. C’era il duecentesimo gol da raggiungere. E in qualche modo l’avrebbe fatto. Poi, guardate cosa mi scrivono qui. Sinisa è finalmente diventato un allena-tore completo. Ma come? Con un Gilardino ormai allo stremo che da dicembre gioca con un menisco rotto e non fa altro che prendere botte dai centrali delle altre squadre, si tiene Babacar fermo in panchina e lo si fa entrare a cinque minuti dalla fine. La maglietta che ha dato a fine gara al raccattapalle a fondo campo nem-meno era sudata da quanto è rimasto in campo il Baba! D’Agostino è l’ombra di un centrocampista; Ljajic non si sa quanta cioccolata mangi, visto che da troppo tempo

non indovina una partita. E Della Valle che fa? Conferme senza riserve perché ci siamo salvati con più di una gior-nata d’anticipo e con quattro milioni di riccioli cerciosi a fare la messa in piega in tribuna…)

Una voce dal fondo della stanza. “Sei in onda tra quattro, tre, due, uno…”

Eccoci di nuovo qui amici, per parlare e discutere con voi del pareggio di ieri tra Fiorentina e Roma. Quanta sfortu-na per la nostra viola? Troppa! La traversa di Vargas sta ancora tremando e Pavarotti dall’alto sta usando le vibra-zioni per regolare la tonalità di quella nota. La sfida poi tra Sinisa Mihajlovic e Vincenzo Montella è finita in pari-tà, e non solo per il risultato. Gioco, tattiche e idee per portare alla fine un risultato che accontenta tutte e due le squadre. Gilardino fa una gran partita di sacrificio, un po’ la fase difensiva da rivedere, ma tutto sommato la squadra c’è e potrà togliersi ancora grandi soddisfazioni. Il sogno Europa League continua. Soprattutto con un Mutu e un Vargas che piano piano stan-no riprendendo la condizione e sono sempre più determi-nanti. Ma ora spazio ai vostri messaggi che potete inviare a… dillo te, Monica…Allora sì, ecco, ehm… sì, ci sono. Allora, potete mandare i messaggi al 3357050636, oppure mandare una mail al nostro indirizzo senzafiltro, tutto attaccato, chiocciolina forzaviola punto com.Bene grazie, Monica. E per quest’oggi io vi saluto, lascio il microfono a Max che vi ter-rà compagnia per le prossime due ore. Ci sentiamo domani e ovviamente si continuerà a parlare di calcio. Sempre qui, su Radio Senza Filtro. Vi lascio con un’ultima can-zone. Irene Grandi, Bruci la

città…E stacco. “Ciao a tutti, ragazzi. Ci vediamo do-mani. Come? Mi vuole il direttore? Bene, vado su-bito”.

“Sì, direttore… ha ragio-ne… deve scusare il mio sfogo di prima, Direttore Calderone. Ma proprio quando leggo certe cose mi va il sangue al cervello. Sì, sì lo so. Devo esser da esempio. Seguire la linea della radio che ormai è ben de-finita. Mi scusi di nuovo, Direttore Calderone. Da domani le cose andranno diversamente. La saluto, buona serata”.

La porta d’ingresso degli studi radiofonici si chiude. Una sigaretta si accende, del fumo si alza e una figura non curante della pioggia sparisce dietro l’angolo.

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E m’ero belle abituao a sartare i’ desinari la dome-niha, tanto pe’ quelle sbove che mi danno… e lo pigliao come un fioretto. Niente pastasciutta, ma tre pun-ti pe’ la viola! Ma proprio

questa vorta che m’interessaa di più e ce n’è toccati uno solo! Oh e un si fa miha così, e patti e son patti! Così ora e mi ritroo affamao e ‘ncazzao.Perché di motivi pe’ ‘ncazzicisi e ce n’enno stai! du’ tra-verse (i’fenomeno e l’Inca…zzato anche lui questa vorta), un go’ annullao dubbio, un rigore che ci danno contro, ma che a favore e un ci darebben mai, ortre a i’ solito go’deci-sivo preso a bischero, o che vo’ rimane’ tranquillo? A me e un mi riesce maremma zoccolina!Comunque e discorsi e un fanno farina, quando que’ tre o quattro che fanno la differenza e girano, e gira tutto i’re-sto, quando e si fermano, e si ferma ogni cosa, e siccome que’ tre o quattro e cominciano a riapparire ora, anzi, an-cora e un reggan nemmen fino ‘n fondo, ecco belle spie-gate tutte le nostre sciagure. Appena s’è fermao i’feno-meno pe’ raggiunta riserva ni’ serbatoio e sortio l’Inca pe’ la medesima ragione e s’è cominciao a rinculare, come co’ i Bari e come co’ i Chievo e grasso che cola se un pun-to e s’è portao a casa! Peccato perché fin lì, finché e ci ha retto i’fenomeno e Furia cavallo dell’est..erno sinistro, e si son asfartai que’ montai giallozzozzi. E un la vede-an mai, peggio di’ nonno! E possano accendere un cero

a sant’Arberto se un sono andai a piglia’ i thè con tre o quattro go’ su’ i’groppone. ‘Nvece, e questo e gli è un pro-brema vecchio, e si lascian ritti, pencoli, ma ritti, ‘nvece di sdraialli co ‘ i corpo di’ K.O. e quelli e rinviviscano e noi di santi e si finisce co’ i’ vede’ sempre i’ solito: s’ha’n culo .Su un crosse da sinistra, ‘ndoe Comotto, dopo i’ rigo-re, e parea ‘n catalessi, solito addensamento di difensori sull’unico romanista, i’terribile Perrotta che l’urtimo go’ e l’ha fatto ‘n quell’artro millennio. Totti, ‘nvece, che gli è i’ più bischero di tutti, e si lascia solo solo che pe’ poho e un va dallo strizzacervelli pe’ fassi cura’ da questo dramma della solitudine! igGambero e marca Caravaggio, Natali e sarta e un la piglia, Pasqual gli è andao a corre’ dreo a Taddei e i’ pallone e gli arria, comodo, comodo, su ‘ piede di’ pupone, che e se l’aggiusta e furmina i’poero polacco. Ita. Da qui gli è grazia se un si perde, dopo che s’era potuo stravincere! Pe’ questo i’nonno e un sa se ridere o se piangere.Pe’ levammi da’ dubbi e ribeo, così e un ci penso. Poi ni’ dormiveglia della briaha e mi sembra tutto bello, come quello che gli avea la sciorta e gli avea sbagliao pastic-che, invece di’ Bimixinne e gli aveva preso un tranquil-lante. Gli era tutto pieno di merda, ma gli era contento! Ora e un n’è i’nostro caso, e un n’esageriamo, finché gli è durao le pile a’fenomeni e s’è visto una bella viola, e a quella e brindo, quest’ar-tra vorta raddoppia’ le pile che ce n’è pe’ tutti: Forza Violaaaaaaaaaaaaa!

Enrico Varriale a Stadio Sprint su Raidue comunica una splendida notizia a Cavasin allenatore della Sampdoria: «Cavasin, come ci riferisce il nostro statistico Tiberio Fossi, ogni volta che il campionato, come quest’anno, finisce il 22 maggio la Sampdoria retrocede». Cavasin nell’apprendere la notizia è immediatamente sbiancato e con lui tutti i tifosi blucerchiati.*Sabrina Gandolfi, nel corso di Sabato Sprint su Raidue, formula una domanda che, come al solito, denota la sua spigliatezza mentale: «Cosmi, mi perdoni, posso farle una domanda molto diretta? Lo sa che stasera lei ha tolto la serenità al Milan?». è vero perbacco, come si sarà permesso un simile affronto? Cosmi a pensarci bene è anche un pò offensivo!

Splendido siparietto tra la regina delle dive plastificate Simona Ventura e Sinisa Mihajlovic a Quelli che il calcio, Raidue: « Mihajlovic, tua moglie durante la partita era a fianco del nostro Aldo Biscardi». Pronta la replica del tecnico fiorentino: «Allora sono tranquillo».*Mario Mattioli a Novantesimo minuto serie B: «Si può dire che il livello di questo campionato è sempre più livellato».*Edi Reja alla Rai è profondamente amareggiato dopo la contestazione ricevuta da parte dei tifosi della Lazio: «Ho ricevuto offese dal punto di vista verbale».*Simone Pepe parla della sua Juventus a Sky: «Qualche tifoso tra virgolette ha un pò sognato».

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Una partita fondamentale per la qua-lificazione agli Europei attende l’Italia di Prandelli venerdì prossimo a Lu-biana. Sono cinque appena in totale i precedenti tra gli Azzurri e la Slove-nia, che, come stato, nasce solo nel 1991. Solo un giocatore della Fiorentina ha giocato contro i prossimi avversari dell’Italia. E’ stato Luca Toni, in cam-po al Barbera di Palermo l’8 ottobre 2005 nel match vinto dagli Azzurri per 1-0 (gol di Zaccardo). Quell’incontro permise alla formazio-

ne di Marcello Lippi di qualificarsi in anticipo per i mondiali di Germania del 2006. Quella sera giocò anche l’attuale centravanti gigliato Alberto Gilardino, allora in forza al Milan. C’erano, invece, tre futuri giocatori della Fiorentina nel confronto d’andata disputato a Celje il 9 ottobre 2004 e perso dall’Italia per 1-0. Scesero in campo, infatti, Gilardino, poi sostituto da Toni, e Fiore, che subentrò ad Esposito. I tre militavano rispettivamente nel Parma, nel Palermo e nel Valencia. La sfida va-

lida per la qualificazione agli Europei d’Inghilterra del 1996, svoltasi a Udi-ne il 6 settembre 1995 e vinta dall’Italia per 1-0 (gol di Ravanelli), vide l’esordio del futuro ca-pitano della Fiorentina Angelo Di Livio. La gara d’andata disputata a Ma-ribor il 7 settembre 1994 e terminata 1-1 (gol di Costacurta) fu, invece, la prima giocata dalle due Nazionali. Pochi tifosi della Fiorentina assistettero, invece, all’unica amichevole (si fa per dire, visto i gravi incidenti provocati dagli ultrà sloveni) tra le due formazioni, svoltasi a Trieste il 21 agosto 2002 e vinta dalla Slovenia per 1-0. Quella sera, infatti, la Flo-rentia Viola disputò al Franchi, davanti a 35.000 spettatori, la prima partita ufficiale della sua storia contro il Pisa in Coppa Italia. La squadra di Pietro Vierchowod perse per 1-0, ma il risultato di per sé non fu im-portante. Quel giorno prese il via, infatti, la splendida avventura della famiglia Della Valle alla guida del club viola.

Amarcorddi Ruben Lopes PegnaGLI INCROCI SLOVENI

Un Brivido rosadi Dory D’Anzeo

Se in una settimana l’Inter passa da essere quasi elimi-nata in Europa a passare il turno, da -5 dalla vetta della classifica a -2, se la Nazionale di rugby si lascia sfuggire l’occasione di chiudere il Sei Nazioni in una posizione diversa dall’ultimo posto, se Valentino Rossi arriva al settimo posto nel primo Gp della stagione… è segno che bisogna parlare d’altro. Premesso che i maschi possono anche non leggere quest’articolo, perché non si parla né di donne, né di cartoni animati, né di calcio in senso proprio, né di fisica quantistica (quest’ultima materia bisognava metterla per forza per due motivi: in-tanto esistono uomini che si offendono se fai notare loro che hanno solo tre argomenti. Inoltre, a volte dobbiamo accarezzare l’ego dei nostri uomini, così non rompono

quando compriamo le scarpe), si parlerà semplicemen-te di una delle cose meno interessanti che possano esistere: i maschi (a questo punto ci siamo già giocate un paio di stivali texani). Quante di voi hanno provato l’ebbrezza di andare allo stadio con il proprio compa-gno? È un’esperienza affascinante. Ci sono quelli che “non posso moccolare perché c’è la mia ragazza”, quelli che invece tirano giù bestemmie di cui non sospettavi l’esistenza con una voce diaframmatica che nemmeno Proietti a teatro. Ci sono quelli che al gol si preoccupano di proteggerti per evitare che tu venga travolta dai com-pagni di curva e quelli che invece corrono ad abbraccia-re i compagni di curva lasciando che tu sia palpeggiata da chiunque. Quelli che appena proviamo a dire qualsi-

asi cosa rispondono “non adesso” e quelli che non ti ascoltano per niente e rispondono sì a tutto (po-tremmo approfittare per riprenderci gli stivali texa-ni). Poi ci sono quelli che riconosci: sono lì con la faccia di sempre, urlano “gol” con la stessa voce con la quale imprecano sulle bollette del telefono, a volte ti tengono anche la mano. Ecco, forse quello è una maschio interessante.

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Fiorentina-Roma termina in parità. I viola si porta-no per ben due volte in vantaggio, prima con Mutu che va in rete dopo aver saltato entrambi i difensori centrali giallorossi, e poi con Gamberini sugli svilup-pi di un calcio d’angolo; per la Roma c’è la doppietta di Totti, che realizza la 200esima rete e il 201 esimo gol in Serie A proprio a Firenze, dove non aveva mai segnato. Per un punto sulla Serie A, noi del Brivido Sportivo abbiamo intervistato Fabrizio Di Mauro, ex calciatore di entrambe le squadre negli anni ottanta e novanta. In Fiorentina-Roma il pareggio è giusto? “è una partita che poteva finire in qualsiasi modo. La Fiorentina ha sicuramente fatto qualcosa in più. Totti sta dimostrando che è un giocatore che può dare an-cora tantissimo”. La formazione viola può sperare di raggiungere l’Europa League? “Senza dubbio.

Ora la rosa è quasi al completo e penso che la partita al Franchi contro la Juventus possa essere decisiva”. E’ d’accordo su un’eventuale conferma di Mihajlovic? “è

un tecnico giovane e preparato. è inoltre un grosso motivatore e ora con quasi tutti i giocatori a disposizione sta facendo bene. Se si dovesse raggiungere la qualificazione europea, presumo che la sua conferma sarà scontata”. Questo pareggio pesa di più alla Roma? “è chiaro che una qualificazione in Champions League ti dà delle risorse che in Europa League non trovi, e perciò per la Roma, in prospettiva, il pareggio po-trebbe essere più dannoso rispetto alla Fiorentina, ma entrambe le formazioni hanno dato prova di essere vive. L’aspetto negativo per le due squadre sta nel fatto che tutte le concorrenti che lottano per l’Europa hanno vinto”. Per lo scudetto è sfida Milan-Inter o sia il Napoli, che l’Udinese e la Lazio possono ancora sperare? “Sono sicuro che la lotta sia tra le due milanesi e che il Milan, non essendo impegnato in Champions, ab-bia un leggero vantaggio. Il Napoli sinceramente non mi piace proprio e non penso che possa vincere lo scudetto, mentre l’Udinese è senza dubbio la rivelazione del campio-nato e mi farebbe davvero piacere se potesse ripetere ciò che ha fatto il Verona nell’85, ovvero vincere il tricolore. Infine ritengo fuori dai giochi la Lazio perché 8 punti di distac-co a 8 partite dalla conclusione sono davvero troppi e poi ha anche diverse squadre che le stanno sopra”. Per la Sampdoria è una crisi senza fine? “è in un momento di enorme difficoltà, ma penso che abbia ancora delle possibilità in più di salvarsi rispetto alle squadre neo promosse, perché ha giocatori di grande esperienza”.

DI MAURO VOTA MIHAJLOVIC

Ritorna la Nazionale, finalmente. Alla faccia di chi vorrebbe eliminarla, perché i calen-dari sono troppo pieni, già ma le rappresentative nazionali esistevano prima di Blatter e Platini e di tutti i presidenti di leghe e federazioni varie che hanno raschiato il fondo del barile per guadagnare sopra il calcio. Perché, non dimenticatelo mai, meno partite vuol dire meno diritti televisivi, meno pubblicità, in pratica meno soldi. è tutto qui, purtroppo!Fatta questa doverosa e polemica premessa, venerdì 25 marzo l’Italia torna in campo dopo la buona prova di Dortmund, dove ha pareggiato 1-1 contro la Germania che c’a-veva preparato il trappolone ed è rimasta con la bocca asciutta, come quasi sempre quando incontra gli Azzurri. Le convocazioni di Cesare Prandelli sono in linea con il suo progetto, anche se dovrà preparare a dovere la partita con la Slovenia, valida per Euro 2012. Generalmente il calcio slavo ci ha fatto sempre soffrire, che si chiamasse Jugo-slavia, Serbia, Croazia o Slovenia, questione di mentalità, soprattutto quando giochiamo fuori casa. Per loro battere l’Italia è qualcosa più che una partita, per noi un po’ meno. Ed è qui che il Ct azzurro dovrà lavorare, anche per la scarsa esperienza internazionale dei più giovani. Con la Slovenia finisce il primo giro di boa e battere la seconda staccandola di sei punti rappresenterebbe un’ottima ipoteca sulla qualificazione, considerando che nel “ritorno” la partita più difficile sarà quella con la Serbia fuori casa ed essere già qua-lificati ci metterebbe al riparo da qualsiasi trappolone. Ottima idea anche l’amichevole di martedì 29 contro l’Ucraina. Non sarà uno squadrone, ma l’Italia ha bisogno di abituarsi anche ad affrontare partite di media difficoltà, perché è troppo facile trovare la concentra-zione contro Germania, Inghilterra, Francia, Spagna, Brasile e Argentina, difficile è averla contro formazioni meno blasonate, handicap che gli Azzurri hanno manifestato troppo spesso in passato. Soprattutto in chiave “esperienza internazionale”, fondamentale per costruire un nuovo gruppo vincente. Qualche giorno fa Cesare Prandelli è tornato alla carica con l’idea di un Under 21 da far giocare in serie B e a me l’idea non piace, diciamo che la penso come Fantozzi sul fil ‘La corazzata Potemkin’… Io non credo che stravol-gere i nostri campionati professionisti possa aiutare il calcio italiano, semmai dobbiamo trovare delle formule per ridare fiato alla serie B e all’ex serie C. Meno squadre, a partire dalla A, meno partite, meno doping, salvaguardando le specificità del nostro calcio in modo, come dice correttamente Arrigo Sacchi, di mandare i ragazzi a fare esperienza all’estero con le Nazionali di categoria, invece che sbuffare per un impegno in più.Prandelli è una persona seria, preparata e intelligente e non capisco perché debba fare

il “pappagallo” a Demetrio Albertini, che stimavo tanto da calciatore, ma molto meno da dirigente federale. Forza azzurri!

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Vista la sempre maggiore attenzione che i tifosi viola rivolgono alla Fiorentina Primavera, perché non dedicare uno spazio ai giovani viola anche sul Brivido Sportivo? Approfondia-mo quindi la conoscenza dei ragazzi di Renato Buso, il punto sul campionato e sui Tornei ai quali partecipano, compresa la Coppa Italia. La Fiorentina, quinta in classifica lanciata verso i play off, ha incontrato sabato 19 marzo al campo Poggioloni delle Caldine, un Modena fanalino di coda del girone A. Dopo il Torneo di Viareggio, conclusosi appena 2 settimane fa, e la partita in Coppa Italia di mercoledì scorso contro la Roma, destava cer-tamente più curiosità vedere la reattività della squadra piuttosto che il risultato della par-tita, visto il divario tra i viola ed i ‘canarini’ di mister Notari. Infatti gli assenti per problemi muscolari, Romiti, Agyei, Fatticcioni, e un piccolo turn over, hanno rimodellato la squadra rispetto alle ultime apparizioni. Il neoacquisto Salifu si piazza davanti alla difesa dettando i tempi delle ripartenze e lo fa in modo ottimale; Seferovic viene schierato dal primo minuto al posto di Iemmello; in difesa tocca a Bagnai prendere il posto di Piccini. Ebbene, la rea-zione e la determinazione si sono viste eccome: dopo appena 10 minuti la partita poteva già essere sbilanciata a favore dei viola. Seferovic non sa sfruttare due limpide palle da gol sotto rete, ispirate dal gioiellino Carraro, in forma strepitosa. Il vantaggio viola arriva al 18°, quando Biondi, su angolo di Carraro, prima di testa colpisce il palo poi ribatte a rete. Dai 20 metri ci pensava il numero 10 viola a pennellare una punizione che si insaccava nel sette e siglare quindi il 2 a 0. Da questo momento la Fiorentina amministrava la partita senza correre alcun rischio, aiutata dal minimo sforzo dei giocatori modenesi. Alla ripresa uno stanco e generoso Acosty lasciava il campo per Grifoni, mentre il maratoneta Taddei lascia spazio a Baccarin, permettendo di far riposare i giocatori cardine della squadra

visto che il risultato non era messo in dubbio. Tuttavia la squadra più in debito di ossigeno appariva il Mo-dena che, infatti, subisce il ritorno dei viola negli ulti-mi minuti di gioco, ed è un ritorno pesante: 2 gol in 5 minuti, doppietta di Sefero-vic, siglano il risultato sul 4 a 0. Tre punti pesanti per la classifica del girone A, vi-sto che permettono ai viola di salire al secondo posto a pari merito con Torino e Juventus. E’ bene ricordare che accedono ai play off le prime 4 classificate e la migliore quinta nei 3 gironi, le quali poi si giocheranno lo scudet-to nelle fasi finali. A conferma dell’ottimo momento che sta attraversando la Fiorentina Primavera arrivano anche 4 convocazioni in Nazionale: Taddei e Masi per l’Under 19, Carraro e Iemmello in Under 20. La prossima giornata di campionato, l’8° di ritorno, la Fiorentina sarà in trasferta contro il Piacenza, ancora un’ottima possibilità per consolidare

il secondo posto in classifica. FIORENTINA (4-2-3-1): Seculin; Bagnai, Bittante, Masi, Biondi; Taddei (72’ Baccarin), Salifu (85’Rosaia); Acosty (65’Grifoni), Carraro, Matos; Seferovic. A disposizione: Miranda, Piccini, Rosaia, Baccarin, Grifoni, Iemmello, Empereur. Allenatore: Buso.

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Quando giocava a Padova e Pantaleo Corvino lo notò a soli 14 anni, di certo Federico Carraro non si aspettava che con la maglia della Fiorentina avrebbe vinto, dopo appena due anni, lo scudetto Allievi da protagonista. Da allora, l’evolu-zione del fantasista è stata continua fino a diventare l’attuale leader della Primave-ra viola. Destro naturale, non disdegna di usare il piede sinistro, coniugando un’otti-ma tecnica di base con la velocità d’ese-cuzione. Le sue giocate da fantasista cre-ano superiorità numerica perché Carraro è bravissimo a saltare l’uomo e a mettere in condizione la punta di segnare, o segnare lui stesso. I numeri lo confermano anche come ottimo realizzatore: 10 gol in campio-nato, 6 in Coppa Italia e 3 al Torneo di Via-reggio per un totale di 19 gol da settembre. Attualmente gioca nella Primavera di Re-nato Buso come seconda punta, ma con il suo talento è in grado di giocare ad ottimi livelli come trequartista. Il nostro piccolo numero 10 ha attirato su di se le attenzioni anche dei tecnici delle Nazionali Under 18 prima (compresa la partecipazione al Mon-diale Under 17 in Nigeria, dove è risultato il migliore degli azzurri) e Under 19 adesso. Nell’ottobre 2010 ha ricevuto la sua prima chiamata nell’Under 21 di Casiraghi, in occasione della partita contro la Bosnia. Ricorderete anche che Cesare Prandelli lo

fece esordire a soli 17 anni negli ottavi di Coppa Italia contro il Chievo. C’è ancora qualcosa da migliorare, ad esempio potenziare la muscolatura lavorando in pale-stra ed aumentare la forza perché Federico ha anco-ra un fisico adolescenziale. Tempo fa dichiarò di voler presto segnare con la prima squadra per poter esultare sotto la Fiesole, e noi glielo auguriamo.

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Il campionato di serie A osserva un turno di riposo per gli impegni della Nazionale, pertanto ci tuffiamo sul campionato cadetto. Sabato alle ore 20.45 anticipo tra Pado-va e Atalanta. Entrambe le formazioni sono reduci da importanti vittorie. Gli orobici cercheranno di consolidare il primo posto in classifica, ma dovranno fare i conti con una formazione in piena forma. Crediamo che un pareggio sia la soluzione più logica per questa sfida. Il segno X ha una quota di 2,90. Il Grosseto ospita il Cittadella e il successo ci sembra sia alla sua portata. Puntiamo al segno 1 con fiducia (quota 1,90). Modena e Pescara si sfideranno con opposti pro-positi: i canarini cercano di portarsi in salvo quanto prima, gli abruzzesi vogliono il successo per rilanciarsi in zona play off. Un pareggio potrebbe rappresentare la soluzione più logica e produttiva per entrambe le formazioni (quota 2,85). Il Piacenza fiuta la vittoria tra le mura amiche contro il Portogruaro (quo-ta 1,83). Pochi problemi in vista anche per il quotato Siena in casa contro il Sassuolo (quota 1,60). Infine il Varese che ospiterà il Vicenza. Sfida molto incerta ,ma vediamo i lombardi leggermente favoriti rispetto alla formazione vicentina. Segno 1 con una quota di 1,80. Riassumendo abbiamo totalizzato, con la nostra multipla, una quota totale di 82,76. Puntando una somma di 8 € si ottiene una bolletta da 662,10 €. Padova-Atalanta XGrosseto-Cittadella 1Modena-Pescara XPiacenza-Portogruaro 1Siena-Sassuolo 1Varese-Vicenza 1

La Mandrakatadi Massimo Gianni LO STROLOGO DI BROZZI... INTERROGA

PREVISIONI FRA RAGIONAMENTI E SFERE DI CRISTALLOI’mago gli è triste perché queste partie e le si dean vincere, miha per nulla e ve l’aveo detto! Perché ora e ce n’è un’artra che la un n’è facile un accidente. I’Cesena e pare roba facile, ma ‘n casa e regalan poho. I’mago e si concentra pe’ facci arriva’ e tre punti,

ma la sarà gara dura. E un posso di’ che “2” ma e tocco ferro. Brescia-Bologna: “1” ora che gli è tranquillo Ma-lesani e po’ fare anche i’signore. Catania-Palermo “X”. Cosmi e l’ha fatto i’miraholo co’i’diaolo, ma i’derby gli è roba tosta. Chievo-Sampdoria “X”, ora che gli ha trovao tre punti a Bari, Pioli e si po’ anche contenta’ di pareg-gia’ con que’ disperati di Cavasin che, se e riperdano, e ci son davvero fino a i’collo. Genoa-Cagliari “X”, un ci hanno dimorto da chiede’ nessun de’ due, facile che si contentino. Lecce-Udinese “2”: ridendo e scherzando Frignolin l’è in zona scudetto, se vince a Lecce potreb-be cominciare a pensacci! Milan-Inter “2”, la partita che vale tutto. Pe’ lo strologo l’Inter l’è più forte, e i’Milan nemmen tanto ‘n forma. Napoli-Lazio “1” anche i’Napoli e po’ sognare e la Lazio la ci sembra alla frutta. Parma-Bari “1”, non ci dovrebbe esse’ più gara, ma un si sa mai. Roma-Juventus “1”, la Juve la un ci sembra guarita, e, anche se e giallozzozzi e un son la fin di’ mondo, ‘n casa e dovrebben vincere.E così anche pe’ questa vorta e s’è belle sistemao ogni cosa. Vincete e godete, che i’mago e gode pe’ una cosa sola, se si mangia la piadina cesenate e si torna co’ tre punti. Alè Violaaaaaaaaaaaaa!

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BERUATTO – L’ex allenatore dell’Arezzo e attuale tecnico della Primavera del Palermo potrebbe seguire, nella prossima stagione alla Sampdoria, Walter Sabatini che assumerà il ruolo di diesse dei blucerchiati. Sabatini, così come si è verificato in Sicilia, affiderebbe al tecnico aretino di adozione la panchina della formazione Primavera, al momento guidata da Luciano Bruni.CUPI – L’ex difensore dell’Empoli e del Napoli ha accettato l’offerta del Tuttocuoio, sodalizio della provincia di Pisa neopromosso nel campionato di serie D, dove finirà la stagione. Cupi, svincolato dall’Empoli, era stato contattato nel corso di questa annata prima dalla Ternana e poi dal Grosseto, ma con nessuna delle due società aveva trovato

l’accordo. Ora la discesa in serie D, vicino a casa, visto che risiede a Empoli.CUOIOCAPPIANO – Terzo cambio della guardia sulla panchina dei conciari che partecipano al campionato di Promozione. Dopo Bani, è Lazzerini ad essere stato esonerato. Al suo posto la dirigenza ha chiamato Carlo Caramelli, ex allenatore del Poggibonsi in C2, con trascorsi alla guida del Viareggio e della Primavera dello Spezia. Caramelli, per un mese in estate, aveva affiancato Antonio Soda come secondo nell’esperienza poi terminata repentinamente a Catanzaro.RIZZOLO – L’ex allenatore della Primavera dell’Arezzo è stato esonerato dalla guida tecnica del Città di Castello, che milita nel campionato di Eccellenza umbro. Per prendere il suo posto, in una folta rosa di nomi, si era fatto anche quello del tecnico aretino Roberto Gallastroni, poi lasciato decadere dal patron Ivano Massetti. Gallastroni era stato accostato nelle passate settimane anche alla panchina del Montevarchi, che ha poi scelto Santino Bellanvia.

POLITO – L’ex portiere del Grosseto è stato messo fuori rosa dalla Salernitana per non aver accettato di ridiscutere i termini dell’oneroso contratto che lo lega al sodalizio campano.FEDELI – L’ex difensore della Primavera della Fiorentina, della Florentia Viola, del Pisa e della Ternana, aretino di nascita e di formazione calcistica, ha accettato l’offerta del Sanluri, sodalizio sardo che partecipa al campionato di serie D, proseguendo così la sua esperienza in Sardegna dopo le ultime due stagioni a Olbia.SESTESE – Ingaggiato il difensore di fascia sinistra Buzzi, nelle passate stagioni nelle fila della Rondinella, della Sansovino e, nell’ultimo campionato, tesserato per il Merate.

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BRIENZA (SIENA) – Con i suoi gol, vedi la gara casalinga con la Triestina e quella di sabato scorso con il Crotone, lancia il Siena verso la serie A, sostituendosi ai conclamati Calaiò e Mastronunzio, bocche di fuoco che hanno, al momento, le polveri bagnate.PINSOGLIO (VIAREGGIO) – Onore a questo giovane portiere di scuola Juventus che, nonostante militi in una società di Prima Divisione come il Viareggio che staziona nelle zone di retroguardia della graduatoria, si è ritagliato il suo spazio nella rosa della nuova Under 21 di Ciro Ferrara.

CRISTIANO LUCARELLI (NAPOLI) – Mare, sole, pizza, ma non vede mai il campo. Ma a Napoli non starà mica svernando? Stando alle ultime vicende, sembrerebbe di si. Mazzarri gli preferisce anche Mascara e questo la dice lunga.AGLIETTI (EMPOLI ) – Dichiarazioni fuori luogo che non rispecchiano la realtà quotidiana. Parla di play-off, ma non guarda la classifica. Dietro corrono e i play-out non sono così lontani. Occhio, la B quest’anno non ammette distrazioni, la graduatoria è davvero corta.DIRIGENZA DELLO SPEZIA – La rivoluzione attuata dopo la sconfitta interna con la Cremonese sconfessa, a distanza di pochi mesi, una precisa progettualità che doveva andare avanti almeno per due stagioni. I soldi nel calcio contano, ma di più il rispetto per le persone che, in queste situazioni, vengono usate e poi messe da una parte con troppa facilità. Pane e Cappellini pagano anche per colpe non loro.KNEZEVIC (LIVORNO) – Nelle battute finali della gara con il Grosseto, commette una follia che potrebbe costare cara al Livorno che perde due punti importantissimi in chiave play-off. Il presidente Spinelli dovrebbe multarlo pesantemente. Certi comportamenti non si possono tollerare.

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Si è da poco conclusa la seconda gara regionale riservata alle specialità ad aria compressa che si è tenuta nei giorni 12/13 e 19/20 febbraio presso il tiro a segno di Siena.Ancora una volta, Firenze ha riportato a casa numerosi primi posti e risultati importanti sia per quanto riguarda le qualifica-zioni individuali dei tiratori, sia per quanto con-cerne il campionato regionale a squadre.Partendo dalle carabine senior, è arrivata una medaglia d’argento per Michele Toccafondi in carabina a 10 metri aria compressa gruppo A, conquistata dal tiratore gigliato con il punteggio di 390/400. Sempre rimanendo sulla carabina, ma spostandosi verso le quote “rosa”, Firenze conquista tutte e 3 le medaglie d’oro rispetti-vamente nel gruppo super A con Claudia Nun-ziati (385/400), nel gruppo A con Paola Aronni (382/400) e infine nel gruppo B grazie a Mar-gherita Nuti con 375/400; un ottimo risultato per quest’ultima atleta fiorentina che ha iniziato da poco l’attività agonistica.Passando alla Pistola, nei senior conquista il bronzo Riccardo Matteucci con il punteggio di 377/400 nel gruppo A, oro invece per Enzo Sa-mele 373/400 nel gruppo B. Dai Senior ai Ma-ster, dove Gini Giulio conquista l’argento con 363/400.

Per quanto riguarda gli Juniores, la gara di Siena è stata una vera e propria pioggia di medaglie.Si registrano gli ori degli atleti azzurri Matteo Torti in Carabina a 10 metri grup-po A Juniores 1 e Lorenzo Bacci nel gruppo A Juniores 2, rispettivamente con

i punteggi di 378/400 e 394/400; altri due ori vengono riportati a casa da Riccardo Buricchi con il punteggio di 377/400 in Carabina a 10 metri gruppo B Juniores 2 e da Giulia Caroti in Pistola a 10 metri Juniores 1 gruppo B Juniores Donne con il punteggio di 360/400; sem-pre nella categorie donne, rimanendo all’interno della categoria Juniores, Veronica Frasca, in Carabina a 10 metri Juniores 1 gruppo A con il punteggio di 372/400, si aggiudica la medaglia d’argento, mentre Paola Pepe conquista un bronzo negli Juniores 2 gruppo B di Pisto-la con 310/400 Dalla categoria Juniores a quella Ragazzi dove Firen-ze conquista entrambe le medaglie d’oro, la prima in Pistola a 10 metri con Andrea del Regno (359/400), e la seconda con Alessio Barcucci che, con il punteggio di 380/400, è arrivato davanti all’altro atleta gigliato Da-niele Caroti, argento che ha fatto registrare l’ottimo pun-teggio di 378/400.Infine la categoria Allievi nella quale Tommaso Bellisa-rio, con 181/200, ha conquistato il secondo gradino del podio.La Direzione Sportiva

FIRENZE RUGBYdi Lorenzo Mossani

L’anima del rugbista è sempre giovane. Chi tocca per una volta l’ovale non lo vuole più lasciare, è uno degli sport che se si ama non si scorda mai. Un legame che dura “per sempre”. Se l’anima del rugbista non invecchia, lo spirito che lo alimenta è quello di un ragazzino che scalpita per lottare, per divertirsi insieme agli altri. A Firenze c’è una squadra che viaggia per il mondo con la passione per il proprio sport, che applica alla lettera le regole del fair-play e porta con sé il fanciullino del rugby. E’ la compagine ‘Old’ dei

rugbisti fiorentini. I Ribolliti Firenze Old Rugby Club hanno festeggiato la scorsa stagione il loro 125mo incontro agonistico con l’ennesimo incontro fuori Italia. La mèta questa volta è stata la Catalogna (Spagna) a Lloret de Mar, dove lo scorso ottobre si è svolto il 2° Festival Rugby Veteranos Barcelona. Il Festival ha visto la partecipazione record di ben 36 squadre maschili con regole old, sei squadre di rugby competitivo con regole rugby union e tre squadre femminili, in rappresentanza di Spagna, Francia, Portogallo, Belgio, Svizzera,

Irlanda, Inghilterra, Andorra e Italia (con ben 7 formazioni). Nel corso della manifestazione, si sono disputate oltre 70 partite e sono stati utilizzati contemporaneamente 9 campi di gioco: il tutto condito da un’organizzazione logistica praticamente perfetta. Gli “avversari” dei Ribolliti sono stati i francesi Les Bandars e Les Suscrofats, e i baschi di Guerenika. Poi tante altre iniziative fino al match di pochi giorni fa. Dopo la storica partita del Sei Nazioni che ha visto

l’Italia prevalere sulla Francia per 22-21, c’è stata anche un’altra ‘partita epica’. Si è svolta, infatti, la tradizionale amichevole al Padovani. I “Ribolliti” hanno ospitato il “XV du Parlement”, equipe transalpina che compie una sorta di Sei Nazioni parlamentare, incontrando di volta in volta i colleghi, con calendario identico a quello della loro nazionale. Si è rinnovata, pertanto, la tradizione che ha visto i “Ribolliti” affrontare oltre ai parlamentari francesi, nel corso degli anni, le rappresentative dell’ “Assemblea Nazionale Gallese” a Cardiff, della “House of Common” a Londra e della Polizia a Edimburgo in Scozia. Magia del rugby. Il risultato non è stato importante. Importante è stato dedicare la partita a Paolo, uno degli Old, scomparso non molto tempo fa. Paolo aveva conosciuto il rugby non da giovanissimo, ma lo aveva amato e lo scorso anno era a giocare la sua partita in Francia. I francesi lo hanno voluto ricordare come se fosse uno di loro. Nella pagina degli Old c’è questo post lasciato dalla squadra transalpina molto prima del match, che non ha bisogno di traduzioni e non ha bisogno di commenti: “C’est avec une immense tristesse que nous avons appris le décès de notre ami Paolo. Nous avons perdu un joueur passionné, mais surtout un ami cher. Nous vous présentons, à vous ainsi qu’à sa famille nos condoléances attristées. Le XV du Parlement”. La magia del rugby.

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1. Alessio, ala della Fiorentina.2. Maurilio tra i viola del primo

scudetto.3. Può essere libero nel nuoto.4. Quella aerea è compito del

portiere.5. Alain, ex pilota francese.6. Maurizio, ex viola del

campionato 1985/86.

7. Il soprannome di Stankovic secondo Roberto Scarpini di Inter Channel.

8. L’austriaco Polster che giocò anche nel Torino.

9. Lo Stefano della Roma attualmente in prestito al Bari.

10. Se si è felici si può andare in quello di giuggiole!

11. Copia perfetta di un essere vivente.

12. Un pesce spesso in scatola!13. Roger, ex calciatore del

Camerun.14. C’è quello della diretta!15. Taddeo, noto pittore

fiorentino del Medioevo.16. È famosa quella del Greco.

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IL CALCIO NON HA SOBRIETA’Il linguista Tullio De Mauro e lo sport Calcio anch’io

di Enrico Zoi

Tullio De Mauro, origi-nario di Torre Annunzia-

ta, classe 1932, è uno dei maggiori linguisti italiani. È stato anche ministro della pubblica istruzione del Governo Amato fra l’aprile 2000 e il giugno 2001. Lo abbiamo incontrato nel suo recente passaggio da Ba-gno a Ripoli (Firenze) all’Antico Spedale del Bigallo, in occasione del Festival dei Saperi.Qual è il suo rapporto con il calcio? “Da ragazzo è stato anche un rapporto attivo. Al di là del giocare a palletta o a palla e fognetta, come si diceva allora, sono stato portiere e allenatore di squadre di calcio di

strada e di scuola. Oggi sono uno dei tanti che segue partite e campionati nazionali e internazionali, pur non frequentando gli stadi: cerco di capire di cosa si inte-ressi gran parte degli italiani. Non si dice che siamo tutti commissari tecnici della Nazionale? Pochissime le eccezioni. Un tempo le donne erano estranee, ma mi pare che a questo punto anche molte di loro si-ano coinvolte. Il lunedì Palmiro Togliatti esaminava i funzionari della direzione del Partito Comunista sulle partite della domenica: voleva che fossero informati su ciò che interessava la maggioranza della popolazione, per comprenderne gli umori collettivi. Credo che aves-se ragione”.Dalla sua disamina dei comportamenti degli italia-ni, cosa ricava? “Una certa propensione a fare da spettatori piuttosto che da partecipi attivi, una tendenza che gradirei vedere corretta e che non emerge solo dal calcio o dallo sport: c’è un’inerzia che lascia ad altri il compito di fare che non mi piace”.Lei tifa per? “Sono nato e vissuto da bambino a Napo-li e, pur non avendo ricordi precisi, da bambino credo tifassi Napoli. Poi, mio fratello maggiore, partito volon-tario durante la guerra mondiale, rinunciando ai privi-legi universitari, era stato mandato al centro reclute di Torino. Lì aveva incontrato, come suo tenente, Pietro Rava, del formidabile trio juventino Sentimenti-Foni-Rava. Gli chiesi qualcosa di lui e mi mandò una foto autografata di Rava in divisa. Questo mi sedusse e

a 9/10 anni entrai nel manipolo dei tifosi bianconeri del Sud Italia. Sono tanti gli juventini nel Meridione, per motivi in parte misteriosi. Dagli anni ‘50 in poi ci fu la grande emigrazione verso le industrie di Torino, che può aver favorito il mito di questa squadra, ma il fenomeno è più antico. Insomma, anch’io divenni blan-damente juventino”.Alcune esultanze di goleador sono punite con l’am-monizione, altre vengono criticate. Come giudica il linguaggio di tali manifestazioni di gioia dopo la rete in rapporto al messaggio che danno agli spet-tatori? “Nel calcio della mia infanzia e adolescenza non ricordo episodi scorretti e violenti, come le scivo-late a gamba tesa che vedo ora. Ci saranno state? Io non le vedevo. Il gioco era duro, ma senza le canaglia-te cui capita di assistere oggi e senza certe finzioni. Inoltre, chi segnava il gol si vedeva che era contento, ma non c’erano le attuali spettacolarizzazioni dovute alla coscienza della ripresa televisiva. Un po’ meglio va all’estero. Mi piacerebbe vedere più sobrietà”.Il suo campione? “Ho simpatia per Del Piero e Totti, che si limitano alla linguaccia e al dito in bocca. Non li ho mai visti fare spogliarelli, anche perché con tutti i gol che hanno realizzato forse si saranno abituati!”E la sua partita? “Un Roma-Torino del 1947, che finì 1-7 per il Toro, all’epoca una macchina straordinaria”.È bello che un tifoso juventino rievochi una vittoria gra-nata!

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Giornata N. 16 RisultatoAllegra Brigata Rude Boys 1 - 4Il Fiorino Aran Island 0 - 10Craiova Fc San Lorenzo 2010 6 - 6Fc Badalà Circolo 69

2^ Categoria C5 LIBERTAS 2010/2011, Girone D.

Giornata N. 20 RisultatoBarzotti Fc Argentina Cordoba Color 4 - 2I Liverpolli Csa Seano 4 - 2Forza Palas Shkodra 2 - 5Sport Club Veleciku San Mauro Utd 81 - 2Alpa Napoli Club 1 - 4Deportivo la Corona Stella Rossa 3 - 4

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Serie A C7 LIBERTAS 2010/2011, Girone A. Classifica generale.

P.ti Società P.Gioc. P.Vinte P.Par. P.Perse G.Fatti G.Subiti D.Reti Penal.04 San Lorenzo 2010 61 31 1 2 88 43 45 053 Aran Island 61 11 2 3 27 13 14 043 Rude Boys 61 11 1 4 06 72 33 082 Circolo 69 61 9 1 6 84 14 7 022 Il Fiorino 61 7 1 8 15 36 21- 071 Craiova Fc 61 5 2 9 55 07 51- 021 Allegra Brigata 61 4 0 21 33 86 23- 00 Fc Badalà 0 0 0 0 0 0 0 0

2^ Categoria C5 LIBERTAS 2010/2011, Girone A. Classifica generale.

P.ti Società P.Gioc. P.Vinte P.Par. P.Perse G.Fatti G.Subiti D.Reti Penal.74 Club 2001 12 51 2 4 501 84 75 044 Sport e Tempo libero 12 41 2 5 69 86 82 034 Back in Black 12 41 1 6 511 56 05 063 Dottor Thomas 12 21 0 9 58 76 81 063 Drinking Team 12 11 3 7 58 08 5 053 Negroni Fc 12 11 2 8 27 37 1- 043 Akumal travel 12 11 1 9 48 86 61 003 Hellas San Piero 12 9 3 9 16 27 11- 042 Asf Savanasta 12 8 0 31 08 68 6- 071 I Viva la Frugna 12 5 2 41 06 301 34- 061 Vecchia Guardia 12 5 1 51 95 76 8- 04 Windball Club 12 1 1 91 34 841 501- 0

2^ Categoria C5 LIBERTAS 2010/2011, Girone B. Classifica generale.

P.ti Società P.Gioc. P.Vinte P.Par. P.Perse G.Fatti G.Subiti D.Reti Penal.36 Le Riserve 12 12 0 0 111 82 38 045 Caffe` Dolceamaro 12 81 0 3 401 92 57 004 Antani 12 31 1 7 28 74 53 093 Atletico Beghe` 12 21 3 6 57 55 02 053 Cin Cin 12 11 2 8 801 97 92 043 Rayo Avellaneda 12 01 4 7 87 85 02 082 QGS calcio a 5 12 9 1 11 611 19 52 032 Ac Denti Revolution 12 7 2 21 46 86 4- 012 Ac Doganini 12 5 6 01 29 89 6- 061 Atletico Sangria 12 5 1 51 67 921 35- 041 Hellas Novoli 12 4 2 51 76 09 32- 00 Devil Drunk 12 0 0 12 52 622 102- 0

2^ Categoria C5 LIBERTAS 2010/2011, Girone C. Classifica generale.

P.ti Società P.Gioc. P.Vinte P.Par. P.Perse G.Fatti G.Subiti D.Reti Penal.55 Galacticos 12 81 1 2 341 15 29 015 Ac Gaggi 12 71 0 4 801 26 64 005 I San Martino 12 61 2 3 811 26 65 034 Vecchia Guardia C/5 12 41 1 6 28 94 33 023 Arcobaleno Fc 12 01 2 9 49 68 8 023 Gorinel Fc 12 01 2 9 17 36 8 022 Real Loco 12 7 1 31 46 301 93- 002 Straccioni di Valmy 12 6 2 31 57 69 12- 081 Pro Evolution Centromeccanica 12 5 3 31 35 79 44- 081 The Losers 12 5 3 31 07 201 23- 041 I Raccattati 12 4 2 51 35 111 85- 021 Rutti Volanti 12 3 3 51 84 79 94- 0

2^ Categoria C5 LIBERTAS 2010/2011, Girone D. Classifica generale.

P.ti Società P.Gioc. P.Vinte P.Par. P.Perse G.Fatti G.Subiti D.Reti Penal.75 Sport Club Veleciku 02 91 0 1 571 84 721 065 Shkodra 02 61 2 2 941 44 501 054 Argentina Cordoba Color 02 31 0 7 88 24 64 054 Barzotti Fc 02 41 3 3 711 64 17 073 I Liverpolli 02 21 1 7 38 28 1 033 Alpa 02 11 0 9 57 37 2 003 Forza Palas 02 8 2 01 26 85 4 072 Napoli Club 02 7 2 11 17 89 72- 081 Csa Seano 02 4 0 61 35 38 03- 081 Stella Rossa 02 6 0 41 86 69 82- 09 Deportivo la Corona 02 3 0 71 24 261 021- 06 San Mauro Utd 02 2 0 81 33 481 151- 0

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2^ Categoria C5 LIBERTAS 2010/2011, Girone A.

Giornata N. 21 RisultatoWindball Club Hellas San Piero 2 - 3Vecchia Guardia Akumal travel 2 - 4Sport e Tempo libero Back in Black 5 - 3Asf Savanasta Club 2001 1 - 8Negroni Fc Dottor Thomas 0 - 6I Viva la Frugna Drinking Team 0 - 4 Tav.

2^ Categoria C5 LIBERTAS 2010/2011, Girone B.

Giornata N. 21 RisultatoRayo Avellaneda Caffe` Dolceamaro 0 - 3QGS calcio a 5 Ac Denti Revolution 5 - 6Le Riserve Antani 5 - 3Hellas Novoli Ac Doganini 6 - 6Devil Drunk Atletico Sangria 3 - 7Cin Cin Atletico Beghe` 1 - 4

2^ Categoria C5 LIBERTAS 2010/2011, Girone C.

Giornata N. 21 RisultatoVecchia Guardia C/5 Pro Evolution Centromeccanica 3 - 0The Losers Ac Gaggi 7 - 4Rutti Volanti Arcobaleno Fc 5 - 9Straccioni di Valmy Galacticos 2 - 6Real Loco Gorinel Fc 5 - 4I Raccattati I San Martino 5 - 7

GALACTICOS


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CAMPIONATO CONCLUSO CON LA QUINTA SCONFIT-TA CONSECUTIVA. RECORD NEGATIVO PER I VERDE-NERO AL QUALE SARA’ NECESSARIO RIFARSI NELLA COPPA INTERTOTO.In una partita in cui il divertimento e la voglia di conclu-dere bene il campionato erano le prerogative fonda-mentali, vista l’insignificanza in termini di classifica, si è riusciti come sempre a soddisfare la prima e non la se-conda visto che, dopo un primo tempo concluso in van-taggio, si è arrivati al fischio finale sul passivo di tre reti a uno per gli avversari. Atmosfera di festa all’immediata vigilia di questa “ultima”, con una curva verde-nera im-bandita di striscioni e di una cospicua tifoseria, giun-ta al “Bartolozzi” per salutare il campionato griolese. Tutti convocati per l’occasione, eccetto gli indisponibili Pa-gani (infortunio muscolare) e Margheri (influenza).Inizio di partita marcato Grioli, con i verde-nero che ammi-nistrano da subito il possesso palla, tenendo alto il baricen-tro della squadra. La Fiorentina è ben più lenta dei verde-nero, che guadagnano terreno sulle fasce per mettere nel mezzo interessanti palloni. Nulla di fatto fino al 10’, quando una progressione insistita di Bertilacchi libera il giocatore al tiro che viene in un primo tempo respinto dal portiere e su-bito dopo ribadito in rete dallo stesso Bertilacchi. Vantaggio meritato con Bertilacchi che va ad esultare sotto la curva. Alla ripresa dei giochi servirebbe un gioco di maggior con-tenimento da parte del Grioli, per cercare di amministrare senza rischiare troppo il vantaggio ed in un primo momento sembra andare tutto liscio, con pochi rischi corsi ed un paio di tentativi in contropiede che per poco non riescono a por-tare il doppio vantaggio. Però, come capita con troppa fre-quenza nelle ultime giornate, la squadra tende col passare dei minuti a tirare troppo il fiato, proponendo un gioco più rinunciatario, senza mantenere alti i ritmi. La Fiorentina ini-zia quindi a prendere coraggio e se in finale di primo tempo non riesce a colpire, dopo circa 7’ della ripresa trova la via del pareggio grazie ad uno splendido calcio di punizione finito nel sette, laddove il portiere non può arrivare. La rete ha una ripercussione incredibile sulla squadra verde-nera che sembra aver ricevuto il colpo del KO all’ultimo minuto, quando invece si trattava solo del pareggio con quasi mez-za partita ancora da giocare; è proprio qui che è maturata la sconfitta, a causa di un gioco troppo remissivo, votato più alla difesa del pareggio che al provare a riportarsi in vantaggio. “Chi non risica non rosica” recita un famoso proverbio e così, verso il quarto d’ora, è la Fiorentina a mettere la freccia con la rete del 2-1, che possiamo attribu-ire praticamente a Vaporelli, autore di un clamoroso liscio

in area di rigore che spiana la strada all’attaccante viola che batte a rete a tu per tu con Di Marco. Lo svantaggio sembra aver smosso un po’ le acque e la manovra griolese sembra ricominciare a far girare gli in-granaggi. Di nuovo baricentro alto per il Grioli, alla ricerca del 2-2 che però, a 10’ dalla fine, diventa 3-1 per la Fiorentina, che concretizza la terza rete a conclusione di un contropiede. I minuti finali non regalano più grosse emozioni ed il fischio dell’arbitro segna la fine della partita, nonchè del campionato. Fiorentina batte Grioli 3-1.“In una stagione che sembrava trasformarsi in qualcosa di stra-ordinario, ci ritroviamo alla fine del campionato con un piazza-mento che rimane un po’ sotto le aspettative iniziali. Dispiace, quello si, ma con un gruppo

totalmente rivoluzionato ad inizio stagione c’è sicuramen-te da migliorare e da dimostrare sempre cose più belle.” Conclusosi quindi questo campionato, che ha regala-to come sempre grandi emozioni, ci si appresta ad af-frontare un pre-finale di stagione, fatto di amichevoli ec-cellenti per preparare al meglio l’Intertoto, trofeo a cui il Grioli si appresta a partecipare fra le teste di serie, con una formazione che ha tutto il diritto di candidarsi fra le favorite, numeri alla mano. Chi però ha macinato un po’ di calcio nella propria vita sa benissimo che i numeri con-tano ben poco nel gioco del pallone e quindi sarà ne-cessario affrontare tale impegno con la stessa mentalità con cui si sfida la prima in classifica di un campionato. Un saluto ed un ringraziamento va infine a squadra, socie-tà, e tutti coloro che hanno seguito le vicissitudini di questa piccola grande squadra dal vivo o leggendo qui sul sito.http://fcgrioli.blogspot.com/ SI CHIUDE UNA PAGINA, SE NE APRE UN’ALTRA. LA PASSIONE RESTA LA STESSA! ...FORZA GRIOLI!!!! ...IN ATTESA DELLE PROSSIME SFIDE... (add stampa Michele Ceccarelli)

LA TRALLALTRO VIN-CE E RIAPRE LE DAN-ZE!Il commento del Pub SportSiamo alle solite, sul cam-pionato dei galletti è que-sto: partite orribili alternate a piccole “lezioni di calcio a 5”. Quella dell’altra sera infatti è stata una gran bella prova della Trallal-tro che esce vittoriosa per 9 a 2 dallo scontro diret-to contro il Giglio Rosso, fino a prima della parti-ta secondo in classifica. Le danze sono aperte dall’ormai “non più bomber per caso” Carissimo che corona un’ottimo triangolo a seguito dei primi 5 minuti di dominio dei galletti.

La reazione degli avversa-ri è inesistente e la Trallal-tro continua a segnare e dilagare con ottime azioni: tripletta di qualità dell’ot-timo Chiapparello; solita doppietta del bomber Ca-faro, doppietta anche del rientrato Bertini e assolo di Bocchino.La Trallaltro porta a casa 3 preziosi punti che danno morale a tutto l’ambiente dei galletti, che dimostra-no di voler finire il campionato con dignità. LE PAGELLECAPUA voto 6+: il nostro capitano non è reattivo nel primo gol avversario, ma si riscatta come sempre con un’uscita delle sue e con la costante sicurezza che trasmette ai com-pagni. SIGILLOBOCCHINO voto 7: ormai il capitano fuori dai pali è lui. Come tutti non sarà quello di qualche anno fa, ma si ri-vedono diversi barlumi del Bocco dei vecchi tempi. Quantità e qualità notevoli. VERO GALLETTOCARISSIMO voto 7,5: non solo per il colore della pelle, ma ecco a voi il Thiago Silva del calcio a 5. Imperatore e diga della difesa anche quando si ritrova solo contro due. Sgroppate e gol di giustezza. MARCO AURELIOZAGARA voto 6,5: per fortuna non gioca come scrive e in-fatti la nostra vecchia TAV torna a sfrecciare in difesa e sulla fascia sinistra. Anche se non trova la porta, è come al solito uno dei più in forma e corre per 2. ALFABETO FARFALLINOCHIAPPARELLO voto 8: segna 3 reti, tocca una marea di palle, sforna assist ai compagni... che dire. Per tutto il resto c’è ZENDEN STREISAND. UOMO SKYCAFARO voto 7: riesce a fare due gol anche se spesso è usato in difesa. Tutto un altro Cafaro rispetto alla prima par-te di stagione. Ormai è uno dei trascinatori della Trallaltro! Corsa, grinta e gol. CAFARINHOMELANI voto 5,5: in una serata dove i bei voti si spreca-no, spicca la prova incolore del vecchio Bomber che per il troppo nervosismo sciupa la sua partita dove non riesce a incidere come ci si aspetterebbe da lui. ASINELLO D’ORO. SCANNELLO NERVOSOBERTINI voto 7: dopo due settimane di assenza torna con una forma non perfetta, ma piazza una doppietta geste-stendo diverse azioni con filtranti precisi. Lingua sempre un pò lunga, ma la grinta non manca. BERTO-LINO da www.trallaltro.it Lorenzo Bertini

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I’BLUES - 3937047696 I TARLI: UNA PARTITA CHE HA FATTO LA “NOSTRA” STORIA

La partita che si è svolta lunedì 14/03/2011 presso il campo sportivo di calcio a 5 della “Sancat” poteva sembrare una partita come tante altre, ma in realtà non lo era. Per i ragazzi dei “I’Blues”, ma anche per i ragazzi dei “3937047696 I Tarli”, suppongo, era “LA PARTITA”, cioè quella in grado di cambiare le sorti di un campionato, la partita decisiva per vincerlo o perderlo, la partita dell’anno. Una di quelle partite che per alcuni significa tutto e per atri, forse, niente.Per noi dei “I’Blues” significava un anno di sacrifici, un anno di impegni, un anno intenso, con un solo obbiettivo: vincere il campionato.Questo era il nostro obbiettivo e lo abbiamo rincorso, cercato e voluto in tutte le partite giocate.Quel lunedì alle ore 22.00 non avremmo giocato una semplice partita di campionato, ma “LA PARTITA” del campionato, quella che decideva tutto, quella per il titolo, quella che tutti noi aspettavamo con ansia.La partita non era iniziata bene e sembrava proseguire sempre peggio. Eravamo fuori fase, per ogni gol fatto, ne subivamo un altro e gli avver-sari erano sempre in vantaggio, nonostante il loro portiere fosse stato espulso per un fallo di mano fatto fuori area. Noi avevamo un uomo infortunato, e sembravamo smarriti, incapaci di reagire, di aggredire il pallone, di stare dietro al gioco.L’aria era incandescente, eravamo agitati, tesi, ognuno di noi voleva solo vincere, fare gol per riportare la squadra in vantaggio; volevamo trionfare, ma quella sera sembravamo non essere capaci di ciò. Il pun-teggio ci era contrario: perdevamo 8-5 a una manciata di minuti dal ter-mine del match. Tutto sembrava già deciso, quando poi, all’improvviso, forse la grinta, la determinazione, o forse la nostra compattezza e la voglia di vincere, ci ha fatto reagire. Una serie di azioni e di gol ci ha consentito di portare così il risultato sul 10-10 a pochi minuti dalla fine.Noi eravamo carichi, positivi e vogliosi di concludere la partita e mettere la parola “FINE” a quel campionato che ci aveva visto per tutta la sua durata sempre tra le “grandi”.Erano momenti decisivi, e poi... il lampo: palla sulla fascia destra, tiro di punta della nostra ala, verso la porta... il pallone fila dritto, ma non è nello specchio... a rimediare alla direzione del pallone ci pensa l’ala sinistra che, a pochi metri dalla porta, insacca in rete; il portiere, ormai non può fare più niente.Quando l’arbitro, un minuto più tardi, ha fischiato la fine è stato deli-rio. Una gioia indescrivibile ci ha attraversato, anche se non l’abbiamo esternata tanto; forse non ci eravamo ancora accorti che alla fine erava-mo campioni, come volevamo noi, come avevamo progettato più di una volta nelle nostre menti. Eravamo campioni di un piccolo campionato, di una piccola parte di Firenze, ma per noi valeva come aver vinto il campionato di serie “A”.

Ora che tutto si è concluso, o quasi, voglio fare un ringraziamento speciale alla squadra, a tutti coloro che ci hanno sostenuto, a coloro che hanno giocato, a coloro che hanno dato l’anima, che hanno messo del loro in questa “missione”, e in particolare vorrei ringraziare:il nostro portierone Alberto Ridi, i nostri esterni Cosimo Mantelli e Niccolò Becciolotti, il nostro difensore centrale Alessio Pucci, il nostro “jolly” Francesco Francalanci e il nostro “bomber” Francesco Spolveri. Inoltre volevo ringraziare anche due giocatori che, pur giocando poche partite, hanno contribuito lo stesso a fare “la storia” dei “I’Blues”: Lippi Gabriele e Raciti Giuseppe.Grazie a tutti ragazzi per questo campionato, per l’impegno, per i sacrifici fatti, per la vo-glia di vincere che ognuno di noi aveva dentro. Alla fine sono convinto che ne è valsa la pena.UN GRAZIE E UN BRAVI A NOI! FORZA RAGAZZI, CONTINUIAMO COSI’Il vostro Presidente - Capitano Giulio Orsimari

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I’BLUES

ATLETICA CASTELLO Sez. CALCIO di Matteo Dovellini

Siamo arrivati a fine del mese di marzo, un momento caldissimo sul fronte delle classifiche alle quali le varie categorie di Castello sono interessate. Ma analizziamole nel dettaglio. La Seconda Categoria conquista tre punti d’oro contro la Laurenziana, vincendo 3-0 con reti di Petruzzi, Bianco ed il “sempre a segno” Apricena. Per i ragazzi di Mister Giovannini

raggiunta quota 40 punti, ad uno solo dalla zona play off (occupata per il momento dalla quinta posizione del Progresso Montelupo). Con questo successo la salvezza è a un passo. Gli Juniores continuano a macinare gioco e successi! 1-0 contro la quotata Grignanese con rete di Cherubini. Gli Allievi B vincono addirittura 4-0 nel derby contro il Sesto Calcio e si portano ancor più a ridosso delle primissime posizioni in un girone difficilissimo come quello di Prato. I Giovanissimi incappano in un pantanoso pareggio (3-3) e

adesso dovranno dar battaglia per mantenere un posto di primissimo piano in classifica. I Giovanissimi B staccano un’altra vittoria esterna (a Rufina) per 2-0 e si confermano in ottima forma, in un finale di stagione davvero sorridente per i ragazzi di Mister Gargano – Baldinotti. E poi ci sono gli Esordienti: vittoria per 3-2 contro il Reggello e secondo posto confermato, dietro alla Sestese, distante soltanto due punti! Un sogno che continua a tenere svegli tutti quanti qui a Castello! Infine ricordiamo a tutti i lettori che è stato immesso il nuovo video di Castello Channel: andate sul sito www.societaatleticacastello.it , entrate nella sezione calcio e potrete vedere l’intervista video (con azioni e gol) della partita Atl.Castello – Fiorentina valida per la categoria Esordienti B, di giovedì scorso. I recapiti Segreteria: via del Pontormo 88, 501441 Firenze, tel. 055-4250989, email [email protected] www.societaatleticacastello.it

VITTORIE PESANTI

La squadra GAM oro nella seconda prova; le ginnaste GpT impegnate nella UISP

Ed è ancora podio, anzi, doppio podio per gli atleti della sezione di ginnastica artistica maschile del Centro Ginnastica Firenze. La squadra A – formata da Daniele Bedini, Nicola Poeta e Niccolò Vannucchi – sale sul gradino più alto del podio al termine della seconda prova del campionato regionale di serie C, disputata sabato 19 marzo presso la società Etruria di Prato, conquistando poi anche il titolo di vicecampione regionale e l’accesso alla fase inter-regionale, prevista per il 7 maggio prossimo proprio in Toscana. Una bellissima prova an-che per quanto riguarda i singoli ginnasti: Poeta è quarto in classifica individuale generale,

Vannucchi sesto (suo lo strepitoso punteggio di 14.60 al volteggio), Bedini ottavo, su un campo gara che ha visto sfilare oltre 60 atleti. Ottima anche la prova della squa-dra B della società di Sorgane – Riccardo Chiti, Jacopo Gaito, Si-mone Piseddu e Sovann Vitellozzi – che chiude la gara con il settimo punteggio a pari merito con un’al-tra squadra, ma è premiata come ottava per criteri di regolamento federale.

Spostandoci sul fronte femminile, troviamo le ginnaste della sezione GpT impegnate nella seconda prova del campio-nato regionale UISP di Miniprima 4 attrezzi, che si è svolta sempre sabato a Ponsacco (PI). Tra le allieve, in gara per il CGF Elisa Caldini (classe 2003!), Sara Corsini e Alessia Ravenni, che conquista il miglior piazzamento con il suo 13° posto; per le junior, una categoria che contava circa 70 partecipanti, Irene Badii, Arianna Giannelli, Agatha Pecchia, Annachiara Sottili; infine le senior (pure in questo caso, più di 60 le concorrenti), Bianca Aterini, Olivia Carnera ed Elena Praticò (suo il bel 13.85 al corpo libero e un 14 tondo al vol-teggio). Un’ottima prestazione, quella offerta dalle ginnaste fiorentine, viziata purtroppo a monte da un paio di errori di composizione degli esercizi che sono costati qualche po-sizione in classifica; tuttavia, la finale del campionato è vicina e le ginnaste avranno la possibilità di dimostrare il proprio valore nella terza ed ultima pro-va del 9 aprile a Scarperia.

Ginnasticadi Maria Consiglia Grieco

I GINNASTI DEL CGF VICECAMPIONI DI SERIE C


19Centro Ginnastica Firenze a.s.d.

ORGANIZZATORI DELLA FINALE 2011 DEL CAMPIONATO NAZIONALE DI SERIE A1/A2 DI GINNASTICA ARTISTICA MASCHILE E FEMMINILE E DI TRAMPOLINO ELASTICO

AL MANDELA FORUM DI [email protected]








SOLDI SUBITO

Le allieve di Miniprima 4 attrezzi con l’istruttrice

Le senior di Miniprima 4 attrezzi durante il riscaldamento Le junior di Miniprima 4 attrezzi con l’istruttrice

I’BLUES

La dignità è l’unico, vero patrimonio che possediamo come umani.Credevo fosse andata perduta tra laser negli occhi dei portieri, fischi ai minuti di silenzio e offese a registi morti con pre-quel a dir poco idioti (ma qualcuno andrà a vedere “Amici miei come tutto ebbe ini-zio”? E poi c’è la crisi...!). Pensavo che i balletti dopo i gol, le la-mentele sugli arbitri e le provocazioni avessero oscurato il significato stesso della parola dignità.

Poi ho visto i giapponesi, così fieri e composti nel loro dolore, e ho capito che si può soffrire senza far troppo rumore anche quando perdi tutto, anche quando una catastrofe ti riporta indietro di secoli nonostante tu viva in un paese all’avan-guardia. E ho letto le poche righe con cui Eric Abidal, difensore del Barcellona, comu-nicava alla stampa di essere malato di tumore al fegato. Sottovoce, quasi scu-sandosi per averlo dovuto rivelare.

Di sicuro con molta più classe di quan-to ne abbia usata Adriano per urlare al mondo i suoi problemi esistenziali, o Zamparini per accusare gli arbitri, o Cas-sano per lamentarsi della Roma, della Sampdoria, del Real Madrid, di chi non lo chiamava in nazionale, dei giornali-sti... e stavolta non si tratta di un infortu-nio o di un gol annullato. Un ragazzo poco più che trentenne ri-schia di morire. Non posso che tifare per lui, e tifare per i giapponesi.

Non posso che ammirare tanta com-postezza e tanta decenza in un mondo dove regnano volgarità e vittimismo. E sperare che da un francese trapiantato in Catalogna e da un popolo così lontano tanti dei nostri “eroi” prendano esempio. E che ogni tanto si affaccino alla vita re-ale, dove non ci sono solo veline, SUV, locali alla moda, abiti firmati e spot te-levisivi, e dove la tragedia non è stare in panchina, ma lottare per sopravvivere.

SEGUE DALLA PRIMA

LA DIGNITA’ DI ERIC ABIDALL’Unghiatadi Angela Giulietti

alessandro Rialti

Non solo, in una stagione così stra-na dove anche le piccole in crisi possono sovvertire i pronostici (ce ne sono decine di casi a sostegno) la Fiorentina avrebbe potuto diver-tirsi così come si stanno divertendo i tifosi di Napoli e Udinese. Ma bi-sogna avere memoria e ricordare i giorni nei quali tutto non era grigio bensì nero seppia. I giorni dell’ulti-mo posto in classifica e della paura del tracollo. I giorni della contesta-zione, degli striscioni che avvolge-vano il Franchi e le notti nelle quali gli ultrà aspettavano il pullman della squadra. Dunque, ben venga questo finale di stagione che la-scia aperto ancora un difficile, ma credibile obiettivo. L’Europa che ancora la Fiorentina può guardare a distanza non è certo quella bella delle trasferte a Liverpool e Mo-naco, però rappresenterebbe un autentico miracolo. Intanto si tiri un sospiro di sollievo perché i 25.000 di domenica scorsa si sono final-mente divertiti. Gioco, due gol e due traverse contro la Roma sono il terzo indizio. Prima c’era stata la vittoria a Verona e quella interna con il Catania. Tre gare comunque da protagonisti autentici che hanno dato una sterzata alla classifica. Ma quello che più conta è che la Fiorentina adesso può contestual-mente battersi con tutte le forze per un’impresa quasi impossibile e può verificare intanto quale possa essere la strada per rilanciarsi poi per la prossima stagione. Intanto Andrea Della Valle ha ricordato a tutti che Mihajlovic ha ancora un anno di contratto e un’opzione per quello successivo. Ha ribadito che il serbo è il suo allenatore. In cam-po Mutu ha detto a tutti che intende ripagare Firenze per le sue... ma-rachelle. Vargas ha gridato forte che ha ancora dentro tanta forza quanto la dinamite. Behrami e Montolivo si sono confermati gam-be e cervello del gioco. Insomma si inizia a intravedere davvero una possibile svolta, magari nella con-tinuità, ma comunque svolta. E poi c’è quel che resta del piccolo so-gno europeo. La sosta permetterà a Sinisa di prendere la rincorsa e provare a saltare l’enorme ostaco-lo che ancora rimane: la Juve, oltre al Palermo. E’ tanto, ma almeno Fi-renze torna a divertirsi. Era questo che volevamo.

Anche su questo devono parlare i fatti: perché, ci si chiede, proprio nel momento in cui si è lavorato per ringiovanire la squadra ci si deve porre il problema della fi ne di un ciclo? In fondo oggi il solo Mutu, e per colpa esclusivamente sua, sembra essere fuori dal futuro della squadra perché tutti gli altri, per l’età e per la durata dei contratti sottoscritti, sono tutti quanti dentro un progetto che può avere lunga scadenza ed essere ambizioso. E perché poi proprio noi dobbiamo porci il problema del futuro di Prandelli, visto che c’è un contratto e che l’allenatore allontana da se con decisione il calice della nazionale che qualcuno vorrebbe fargli bere? Prendiamo esempio dai romani, dai giornalisti romani che affollano ( e domenica lo abbiamo visto e sentito!) tutti i canali nazionali, analogici, digitali e satellitari. Ranieri, per età e curriculum, sarebbe l’allenatore perfetto per la nazionale, ma qualcuno osa distoglierlo dal lavoro che sta facendo per la Roma? Giammai. E perché allora dobbiamo essere autolesionisti? Su Corvino, poi, è vero che in un’intervista a Radio Radio ha detto che gli piacerebbe lavorare a Roma, ma ha anche detto che per lui la Fiorentina è una scelta di vita. L’unico precario, anche se nessuno sembra ricordarselo più, in realtà è il Presidente: quando si scioglierà il nodo delle dimissioni di Andrea Della Valle, ancora stretto come quello dei maglioni al collo del fratello Diego? Forse è a questo che bisognerebbe porre un po’ di attenzione, perché dalla chiarezza societaria dipende tutto il resto, e non viceversa. Un’ultima annotazione sulla partita con i giallorossi: a centrocampo il duello tra Daniele De Rossi e Riccardo Montolivo è stato uno spettacolo. Il romanista non è un mostro di simpatia, tanto poter quasi farmi considerare i cori che gli dedica la Fiesole non offese ma constatazioni, ma è un giocatore dal rendimento fenomenale; al suo cospetto Montolivo non solo non ha sfi gurato, ma ha giganteggiato. Una coppia così farebbe la fortuna di qualsiasi Ct della nazionale: chissà se Lippi se ne accorgerà o se il suo menu prevede ormai soltanto il carrello dei bolliti.

Io adoro gli inglesi. Sanno interpretare lo sport, girano fi lm bellissimi e conoscono l’arte italiana meglio di noi. Però, a volte, mi sorprende quanto sono esageratamente bacchettoni. Da qualche tempo i media britannici stanno massacrando John Terry, capitano della nazionale. La sua colpa? E’ andato a letto con la ex fi danzata di Wayne Bridges, suo ex compagno del Chelsea. . E

allora? Sai che novità, un calciatore che fa le corna alla moglie con una modella che era già stata con un altro calciatore…anzi, con più di uno perché pare che la ragazza avesse un debole per un po’ tutti i “Blues” …..Vogliamo ammettere che JT si è comportato male verso moglie e fi gli? Okay, lo ha fatto. Non sarà né il primo né l’ultimo. Trovo molto più riprovevole che Ashley Cole corresse

per Londra a 100 miglia all’ora, ma no, i reporters si sono buttati su Terry, ottenendo che gli fosse tolta la fascia di capitano ai prossimi mondiali. E invece, nessuno meglio di lui poteva rappresentare la nazionale inglese ,che è formata da un gruppo di mascalzoncelli, con precedenti vari di fl irt con entrambi i sessi, sbornie, risse, e altri peccati vari. Ma quando giocano sono grintosi, determinati,

danno tutto, fi no all’ultima scorta di ossigeno. E JT è il leader ideale. Gli piacciono le donne, sì,è un umano e un peccatore. Sublime nella sua area, imponente fi sicamente, meraviglioso quando segna gol decisivi. E sono tanti. Se poi è così vincente anche a letto, il problema è di sua moglie. E come dice De André..”Si sa che la gente dà buoni consigli se non può più dare il cattivo esempio”….

SEGUE DALLA PRIMA

JOHN TERRY, UN LEADER IDEALEL’Unghiatadi Angela Giulietti

Brivido Sportivo n.11

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