brivido n. 29

www.brividosportivo.it [email protected] 85 - n. 29 - Martedì 26 luglio 2011

COPIAOMAGGIO

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Tifare per una squadra è un atto d’amore, farlo a centinaia di chi-lometri di distanza dal luogo dove gioca abitualmente lo è ancora di più. Per questi tifosi viola, ovvia-mente per quelli del nord, il ritiro a Cortina rappresenta l’occasio-ne per vedere da vicino i propri calciatori, magari farsi fare un autografo o scambiare due bat-tute con chi si avventura (pochi, per la verità), in passeggiate se-rali nel corso principale di quella che viene definita la perla delle Dolomiti. Essere a contatto con questo tipo di entusiasmo porta inevitabilmente lontani anni luce dalle polemiche fiorentine, an-che di quelle più accese sull’in-toccabile Antognoni o da quelle su un mercato che è stato len-to a decollare. Per questo sono memorabili certe telefonate tra chi era sugli spalti dello stadio di Fiames a seguire gli allena-menti e chi invece se li faceva raccontare da Firenze, con le fiamme dell’ardore polemico che arrivavano dalla Toscana che si spegnevano inesorabilmente a contatto con il fresco dell’ombra del Pomagagnon, il monte che domina il campo da calcio dove si allenano i viola. Con un calem-bour potremmo dire che ci arriva-vano gli echi dei Pomugugnon, e qualche volta anche più di un po’,

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I primi dieci giorni di ritiro, non c’è dubbio, sono stati contraddistinti da continue e anche inutili polemiche. Polemiche di ogni genere, provenienti da ogni parte e cervello. Tutto è iniziato da facebook, noto social network, quando il nuovo responsabile della comu-nicazione della Fiorentina, Gianfranco Teotino (tra l’altro già criticato per aver, in passato, emesso inaudite sentenze sulla squadra gigliata ai tempi di Calciopoli), ha scritto, rispon-dendo ad un tifoso che si era chiesto il perché fosse stato inserito in società Vincenzo Guerini piuttosto che la bandiera di Firenze, che Giancarlo Antognoni non è stato preso in considerazione perché “gli ultimi anni e gli ultimi giorni della vita di Antognoni sono costellati di sgarbi nei confronti della proprietà della Fiorentina”. In seguito a questa polemica, la piazza di Firenze si è rivoltata e allo stadio sono apparsi i primi striscioni contro Teotino, firmati dal 7Bello. Poi, è stata la consorte di Antognoni, Rita, la prima a rispondere al re-sponsabile della comunicazione viola, sempre tramite face-book, seguita dal marito che ha dichiarato – in un’intervista rilasciata a Il Giornale della Toscana – di non poterne più di attacchi mediatici e che non ha più intenzione di andare al Franchi a seguire la Fiorentina, fino a quando a capo della società ci sarà la famiglia Della Valle. Un piccolo attacco an-che nei confronti di Vincenzo Guerini - nuovo dirigente viola -, sempre emerso dalla già citata intervista: “Guerini? Non mi fate dire niente”, ha detto Antognoni. Nel frattempo, Giovan-ni Galli, in seguito alla nomina di club manager di Guerini,

aveva parlato di “regia occulta” e questo ha mandato su tutte le furie il diretto interessato e il ds viola Pantaleo Corvino, tanto che si è creato un botta e risposta a di-stanza tra i due litiganti. Corvino ha fatto intendere che Galli non ha avuto successo come dirigente e che, per questo, adesso ha imparato l’arte del parlare. L’ex por-tiere viola ha risposto che, mentre il ds leccese era sotto l’ombrellone, lui ricostruiva, da uno scantinato, la nuova Fiorentina. E la città, ovviamente, continua a dividersi

su ogni argomento. Polemiche, queste, che possono dare fastidio, disturbare un gruppo che lavora, ma che restano estra-nee alla squadra. Per restare al passo e non rimanere indietro, però, sono arrivate anche due piccole diatribe dall’interno dello spogliatoio. La prima riguarda Se-bastien Frey che, dopo aver compreso di essere diventato il terzo portiere della Fiorentina, davanti ai tifosi si è lamentato: “C’è qualcosa dietro che non capisco”. Alla fine, c’è poco da capire, perché la linea del-la Fiorentina sembra abbastanza limpida:

Seba è il giocatore con l’ingaggio più alto della rosa (giustamente, visto che è stato un punto di riferimento e un super campione della squadra per ben cinque anni), la società vuole diminuire il monte ingaggi e la scelta di rinuncia-re al portiere francese è quella più palese. Non è certamente una scelta tecnica, perché sarebbe incomprensibile visto che, ancora oggi, è un numero uno tra i numeri 1. Però, le parole del portiere hanno fatto rumore e hanno creato una polemica, così come quelle di Valon Behrami che, da uomo di caratte-re, sulla nomina di capitano, ha svelato che: “Ha scelto solo la società. Personalmente penso che Gamberini sia una scelta giusta, ma si poteva chiedere un parere alla squadra”. Per completezza di cronaca, la società aveva fatto intendere che sarebbe stata una scelta che avrebbe preso la squadra con l’allenatore. In realtà non è stato così e le preferenze della società sono ricadute su Gamberini (capitano) e Jovetic (vice capitano). Anche le parole del guerriero Behrami hanno alzato un po’ di polvere intorno alla Fiorentina, anche se tutto è rien-trato in pochissime ore. Poi sono passati i giorni ed ecco che dalle pagine de Il Tirreno arrivano come saette altre parole di Antognoni: “Per prima cosa dico subito che io rispetto le scelte, ma non tollero le bugie... Cinque anni fa i Della Valle, dopo un Fiorentina-Inter, mi dissero che avevano in mente

un posto per me. Da allora aspetto una chiamata, che non è arrivata e chiaramente non arriverà mai...”, e poi su Guerini: “Un amico come Vincenzo Guerini non si è sentito neppure obbligato a darmi un colpo di telefono per dirmi che era stato contattato, e gli avevano offerto questo incarico, ben sapen-do qual era la mia situazione”. E poi ancora striscioni con-tro tutti, a Firenze e a Cortina: Teotino, Mencucci, Corvino e Della Valle. Tutti presi di mira dai tifosi. Ognuno la pensi come vuole, ma forse sarebbe opportuno accantonare tutte queste lamentele e polemiche. Sembra che la tranquillità non stia di casa a Firenze – in questo caso a Cortina –, ma se tutto que-sto serve per scuotere la squadra in positivo, è ben accetto. O magari per riscaldare un ambiente - quello ampezzano - nel quale è comparsa addirittura la neve sulle cime che ghiaccia mani, piedi e animi. E allora che si sfoghino adesso a litiga-re tutti. Poi, quando prenderà il via ufficialmente la stagione, deporre le armi! Michela Lanza

DIRETTORE RESPONSABILELuca [email protected]@brividosportivo.it

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HANNO COLLABORATOAlessandro Rialti, Saverio Pestuggia, Michela Lanza, Ruben Lopes Pegna, David Fabbri, Luca Capanni, Chiara Baglioni, Alfredo Verni, Dory D’Anzeo, Gianni Di Ferdinando, Lorenzo Mossani, Massimo Gianni, Cristina Botteri, Duccio Magnelli, Federico Pettini, GiampieroTosi, Enrico Zoi

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BEHRAMI: “CREdO NELLA FIORENTINA”È un guerriero in campo e un uomo vero fuori dal campo. Uno che dice quello che pensa anche quando, altri, pensano sia meglio tenere i propri pensieri per sé. Così, senza paura, Va-lon Behrami ha detto la sua quando è stato interpellato sulla questione capitano: “La società ha scelto Gamberini e Jo-

vetic. Una scelta che ritengo giu-sta, ma penso che poteva essere chiesto il parere della squadra. Montolivo? Siamo tutti affezionati a Riccardo e vederlo ancora qui e costretto a togliersi la fascia, dispia-ce a livello umano. Nonostante stia vivendo una situazione particolare, si sta allenando molto bene. Anche nei momenti di pressione riesce a fare emergere la sua tranquillità. Se era un mio desiderio o una mia speranza fare il capitano? Né uno,

né l’altra. Sono a Firenze da pochi mesi e non mi sarebbe piaciuto vedere la reazione di chi è qui da tanti anni, ad una mia eventuale nomina. Quando mi è stato chiesto se me la sarei sentita di fare il capitano, ho detto sì, ma questa mia affermazione non va fraintesa come desiderio o speranza”. Certamente, anche se Valon non è il capitano della nuova Fiorentina, è di fatto una pedina fondamentale e, soprattutto, un esempio da seguire. Non è un caso che i vertici della so-cietà e l’allenatore, spesso, hanno dichiarato: “Ci vorrebbero 11 Behrami”. Lui, però, conosce i suoi pregi e i suoi limiti: “Ci sono giocatori certamente con più qualità di me. Penso che quando parlano di me come esempio da seguire, si riferisco-no allo spirito”. Con la sua solita schiettezza, poi, esprime la sua sul modulo, su Aquilani e sul progetto della società: “Sono uno dei tanti che è qui perché ci crede nel progetto Fiorentina, così come credo in ogni cosa che faccio. Oggi, la nostra dimensione è quinto-sesto-settimo posto, ma i tifosi devono starci vicino. Tante persone dicono che noi calcia-

tori siamo dei mercenari e che gli unici veramente attaccati alla maglia sono i tifosi, e questo è il momento di restare più che mai vicini alla squadra. Gli acquisti? Aquilani è un grande giocatore, uno di quelli che può stimolare la gente. Il modulo? 4-3-1-2 o 4-3-3 per me cambia poco. Sono simili”.

Michela Lanza

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GAMBERINI: “Orgoglioso della fascia. Tifosi, daremo più del 100%”

Un nuovo capitano, ma un “vec-chio” leader. Alessandro Gam-berini è a Firenze da sette anni. Quando è arrivato in viola da un Bologna retrocesso, erano in pochi a credere in lui. C’era perplessità intorno al giovane Alessandro poi, col passare del tempo, è maturato tanto da diventare in pochissimo un gio-catore fondamentale, un pilastro della difesa viola, un punto di riferimento e l’unico titolare ina-movibile del reparto arretrato. Questi i numeri di Gamberini, giocatore il cui contratto con la Fiorentina scadrà tra due anni: 194 presenze e 5 gol di cui 165 presenze e 5 reti in campionato, 12 presenze in Champions, 10 presenze in Coppa Uefa e 7 gettoni in Coppa Italia. Numeri che gli consentono di essere, ad oggi, il quinto viola più presente dell’epoca Della Valle, dopo Montolivo (225 presenze), Donadel (221 presenze), Frey (219 presenze) e Pasqual (199 presenze), e di conseguenza di essere stato eletto nuovo capitano della squadra direttamente nel ritiro di Cortina: “Non ho mai pensato di rifiutare la proposta della società e, anzi, sono orgoglioso di indossare la fascia di capitano in una squadra nella quale milito da sette anni e che, ormai, sento mia. A Firenze ho trovato la mia dimensione e la mia idea è quella di chiudere la mia carriera in riva all’Arno, anche se non voglio parlare di rinnovo del contratto, visto che mi scade nel 2013”. Capitano viola al posto dell’amico Montolivo per volontà della società: “Qualcuno avrebbe preferito eleggere il capitano con una votazione interna, come è successo quando è andato via Dario (Dainelli ndr). È giusto che i giocatori dicano la sua, ma sempre nel rispetto delle decisioni prese dall’alto e la società ha tutto il diritto di imporre una sua volontà. Monto-livo? Condivido la camera con lui da sette anni, così come ho condiviso molte esperien-

ze professionali e tempo libero fuori dal campo. Con lui non ho parlato di questa decisione e il rapporto con Riccardo non è cambiato per niente, siamo grandi amici. Chi avrei votato io? Lo scorso anno ho votato Monto-livo e l’avrei rivotato anche quest’an-no”. Archiviato l’argomento “fascia”, si passa al mercato, ai nuovi arrivi e alle probabili partenze: “Nastasic ha grandi potenzialità fisiche e tecniche. Si impegna molto e questo lo aiuterà nell’inserimento e nella crescita. Ro-mulo ha una grande facilità di corsa, è presto per dire dove deve migliorare, ma anche lui si sta impegnando tanto. Per quanto riguarda i tre giocatori in rosa che sono in forse, dico che Cerci è un giocatore che, quando si renderà conto delle sue qualità, diventerà l’esterno più forte che c’è in Italia. Ha rapidità, tecnica, ottimi spunti e spero che rimanga. Gila? La sua intenzione è quella di ri-manere. Se dovesse andare via, mi dispiacerebbe molto. Sarebbe davvero dura rimpiazzare un giocatore del suo calibro e, per quanto riguarda Vargas, mi auguro che resti anche lui. Lo abbiamo seguito in Coppa America dove ha dimostrato di aver ritrovato completamente la condizione. È quella che gli è mancata per gran parte della scorsa stagione, ma già nel finale si era ripreso. Adesso sta facendo vedere quanto sia devastante. Ad oggi sono comunque soddisfatto: la rosa attuale è il giusto mix di giovani e giocatori esperti e poi, qualche regalo da parte della società, arriverà”. Infine, un occhio agli obiettivi: “Il principale è non ripetere la prima parte del campionato scorso e poi raggiungere un posto in Europa. Non vogliamo par-lare di sesto posto per non creare aspettative. Un anno fa abbiamo fatto questo errore, ma questa squadra ha tutte le potenzialità per disputare un grande campionato. La delusione dei tifosi? Capisco il loro stato d’animo, c’eravamo abituati tutti bene, ma ora è il momento di farci sentire il loro affetto più che mai. La squadra ha voglia di riscattarsi e garantisco che darà più del 100% per fare un campionato all’altezza”. Michela Lanza

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MUNARI: “Amo l’inno della Fiorentina. Quando mi ha chiamato Corvino, non ho avuto dubbi a scegliere Firenze”

Sabato è stato presentato Gianni Munari, ex centro-campista di Palermo e Lecce, classe 1983, primo acquisto arrivato nella sede ampezzana del ritiro gigliato. Il giocatore è stato presentato da Vincen-zo Guerini, il quale si è detto soddisfatto dell’arrivo di Munari che definisce: “Grande acquisto”. Poi, la parola a lui, il calciatore dal look tenebroso, che si presenta: “Sono un centrocampista, mi adatto a mezzala, esterno, sia sinistro che destro, ma pre-ferisco giocare a tre. Mi piace allungare e accor-ciare la squadra, faccio la fase di contenimento e d’impostazione di gioco con qualche gol. La mia annata migliore è stata quest’ultima a Lecce dove ci siamo salvati e nessuno ci credeva. C’erano tre, quattro squadre di serie A interessate a pren-dermi, tra cui il Bologna. Alla fine si è aggiunto Corvino che mi ha voluto subito. E’ un’opportuni-

tà enorme. La cosa che mi ha convinto è che la Fiorentina è una piazza importante, dove c’è un progetto nuovo. Sarei stato un pazzo a non accettare. Sono a disposizione del mister e farò di tutto per onorare questa maglia. Mihajlovic? Lo conoscevo come calciatore e quando l’ho incontrato è bastata una stretta di mano per farmi capire la voglia che ha di far bene. Del resto è lo stesso mio obiettivo: cercare di dare il massimo per questa squadra”. Un giudizio sul nuovo centrocampo viola: “E’ giovane, tecnico, fisico. Col modulo a tre si può fare bene”. Orgoglioso di approdare a Firenze: “Per me è un grande salto. La tifoseria la conoscono tutti, Firenze è una piazza caldissima. Mentre venivo a Cortina insieme al mio procuratore ascoltavo l’inno della Fiorenti-na, mi è sempre piaciuto. Ai tifosi prometto che cercherò di ‘raspare’ e farò il meglio”. Ebbene sì, il centrocampo viola sta prendendo forma e, dopo gli arrivi di Munari e Laz-zari, si aspetta l’ufficialità di Aquilani.

LAZZARI: “Ho fatto 5 gol alla Juve e amo Rui Costa”

Uomo di qualità e quantità: “posso fare anche il trequartista, ma sono disponibile a ricoprire qualsiasi ruolo”, proveniente dal ricco vivaio dell’Atalanta dei tempi di Montolivo e Pazzini: è lui il nuovo rinforzo del centrocampo viola, presentato lunedì a Cortina d’Ampezzo: il suo nome è Andrea Lazzari. Il suo biglietto da visita è quello che fa mandare in tilt i tifosi viola, visto che ha segnato ben 5 gol in due partite di Coppa Italia contro la Juve. Ma, al di là della Juve, lui si è presentato col sorriso e tanta voglia di fare bene: “Non c’è stata una rottura col Cagliari, la Fiorentina era un’occasione da cogliere al volo. Quella di venire a Firenze è stata una mia volontà. Per chi la vede da fuori, la Fiorentina affascina perché è una società seria, ha un pubblico caloroso, una città bellissima ed è una piazza importante. Per me, la maglia viola è un punto di partenza per far bene quest’anno. Montolivo? Egoisticamente vorrei che rima-nesse non solo perché è un grande giocatore, ma anche perché è un amico col quale sono stato tanti anni insieme, nel settore giovanile dell’Atalanta. Mi ha sempre parlato molto bene di Firenze. Il nostro centrocampo? Sono tutti giocatori di grandi qualità e all’altezza della Fiorenti-na. Spero che avremo la possibilità di giocare tutti insieme. Sicuramente mi ha stupito Behrami per la volontà che mette in campo. A chi mi ispiro? A nessuno in particolare, ma mi piacciono i giocatori con le grandi qualità. Uno di quelli che amo è Rui Costa”. Non poteva scegliere miglior nome per presentarsi ai suoi nuovi tifosi. E per i suoi obiettivi: “Io ho fame e, dopo una stagione non troppo esaltante, voglio rifarmi. Quindi, l’obiettivo primario è quello di fare bene con la maglia viola, poi, di conseguenza, potrebbe arrivare la Nazionale. La soddisfazione di giocare a Firenze potrebbe darmi questa possibilità di vestire l’’azzurro. Io ci spero”.

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COGNIGNI: “Su Antognoni un incidente di percorso. Via Frey, Montolivo e Cerci”.

ANTOGNONI: “Mai a sedere con un incompetente”Ci sono tre giocatori che non fanno più parte del progetto Fiorentina. Lo ha annunciato, senza mezzi termini, il presi-dente Mario Cognigni dal ritiro di Cortina: “Frey, Montolivo e Cerci rappresentano tre problemi accumunati. E cioè un problema di convivenza all’interno del gruppo di elementi funzionali, ma che hanno delle problematiche. Credo sia più giusto che il rapporto con questi giocatori si interrompa. A Montolivo avevamo detto che era il centro del nostro proget-to, ma quando il ragazzo mi dice che vuole provare nuove sensazioni io cosa devo fare? Se non troviamo una solu-zione che va bene ad entrambi, rimane con noi perché ha ancora un anno di contratto. Per quanto riguarda Cerci, tra il ragazzo e Firenze c’è stato un approccio che fin dall’inizio ha creato problemi. Il ragazzo è sensibile e ha sofferto il man-cato e si è lasciato andare ad affermazioni poco calzanti. In questa struttura ci vive male. Frey? La scelta in questo caso l’ha fatta Mihajlovic. Ha un portiere emergente come Neto e un portiere che ha fatto bene lo scorso anno come Boruc”. Poi ha voluto chiarire, una volta per tutte, la posizione della società su Giancarlo Antognoni, cercando di placare le pole-miche dei giorni passati: “Quando abbiamo parlato di Anto-gnoni, lo abbiamo sempre fatto con estremo rispetto. Tutti lo consideriamo una bandiera non solo della Fiorentina, ma di Firenze. Lui rappresenta quello che noi andiamo cercando, ovvero l’attaccamento alla maglia. Le polemiche che sono emerse mi hanno colto di sorpresa e quello che è successo lo considero un incidente di percorso (chiaro il riferimento alle parole di Teotino). Spero di incontra-re presto Giancarlo per chiarire e per capire da lui, in qualità di tifoso, quali sono le sue aspettative per questa Fiorentina.

Speriamo di non deluderlo come tifoso, ma non sto pensando ad un ruolo per lui. Vedere una bandiera dirigere la società, mi viene difficile da immaginare. (Ma Antognoni non ha gradito e tramite fa-cebook ha ribattuto: “Con Cognigni non ci incontreremo mai perché, quando mi siedo al tavolo, il mio interlocutore deve avere competenza, serietà e veridicità. Per quanto riguarda il mio essere tifoso, lo sono da 39 anni, ma non di questa di-rigenza che denigra con questi comuni-cati la mia persona. Pensate a fare una squadra competitiva per i tifosi e dimen-ticatevi il nome di Antognoni che serve solo a farvi pubblici-tà. Non mi siedo al tavolo con un incompetente”). Un’ultima considerazione sui nuovi innesti societari: quelli di Giani e Nardella non sono stati ingressi politici. Se l’assessore allo sport fosse stato Giovanni Galli, avremmo chiamato lui”. Poi, tra i tanti argomenti, il presidente gigliato rivela due novità importanti: “Diego mi chiede della Fiorentina e mi suggerisce di prestare attenzione a quelle che sono le nostre caratteri-stiche, sulla correttezza e sulla nostra filosofia di mercato. Per quanto riguarda quello che sta succedendo a Firenze, dico che non è bello. I Della Valle sono qui dal 2002 e Andrea Della Valle, dopo due anni, è tornato presidente della Fioren-tina - che sia onorario o esecutivo, poco cambia - e questo non significa che sarà presente solo la domenica allo sta-dio. La presenza dei Della Valle si vede anche in altre cose, come nella realizzazione del mini centro sportivo per il quale

abbiamo già investito molto e per il quale spenderemo anco-ra, per un totale di circa 7 milioni di euro, visto che appena ci daranno i permessi realizzeremo un altro progetto affinché il centro possa essere ancor più adeguato e consenta anche a voi di seguire gli allenamenti con sale interne riscaldate affacciate sui campi. Sarà invidiabile. Tutti questi striscioni e il mancato entusiasmo - entusiasmo che comunque è calato nei confronti di tutto il calcio italiano -, spero esprimano il pensiero di pochi. Noi ce la metteremo tutta affinché que-sto secondo ciclo possa regalare le stesse soddisfazioni di quello precedente. Voglio concludere con una domanda: e se l’entusiasmo passasse ai Della Valle?”. Intanto, nel fine settimana l’entusiasmo sembra pian, piano ritornare, visto che in ritiro sono arrivati un bel numero di supporters viola. Sarà l’effetto dei primi acquisti?

Michela Lanza

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8-11 settembre 2011vivi il calcio da protagonista A Firenze, dall’8 all’11 settembre: convegni, allenamenti, dimostrazioni, curiosità

per tutti gli amanti del pallone, in un nuovo, grande, evento nazionale

Firenze si prepara a ospitare la prima edizione di calcioExpo, il nuovo even-to nazionale sul mondo del pallone che si terrà alla Fortezza da Basso dall’8 all’11 settembre 2011.Una manifestazione con un programma ricco d’iniziative: dai convegni, come quello previsto per giovedì 8 settembre con demetrio albertini, gianni rivera e renzo Ulivieri sui cambiamenti che si profilano per quanto riguarda il settore giovanile. E poi dimostrazioni, tornei, allenamenti e stage tecnici con allenatori e preparatori sportivi, realizzati in collaborazione con la Figc settore tecnico.

Si darà grande spazio alle diverse associazioni, alle federazioni, e alle realtà che operano nella solidarietà, come la Fondazione stefano Borgonovo onlus, impegnata nella lotta alla Sla, che organizzerà a calcio Expo aste di beneficenza e appassionanti sfide nella “dragon goal” la gabbia dove giocare in appassionanti sfide a 2 o a 3, contro i campioni del calcio italiano.Si incontreranno alcune delle più importanti squadre italiane – come Fiorentina, lazio e Milan – e si conoscerà la storia del calcio, grazie alla presenza di musei come quello di san siro, del torino, della Fiorentina e con i cimeli del calcio in Costume fiorentino. Si sperimenteranno le tante discipline che compongono questo sfaccettato mon-do, come il calcio Balilla, il Beach Soccer, il Freestyle e il Rapid Football. La Federazione calcio a 5 presenterà il calendario del campionato di serie a femminile 2011-2012 e animerà la rassegna con un quadrangolare tra squadre di serie A2 e serie A.

E poi, tanti premi e riconoscimenti come la prima edizione del “premio calcio-mercato.com”, lanciato dall’omonimo sito per premiare il miglior osservatore di calcio, il miglior agente e il migliore giornalista sportivo, e “Facce da calcio”, il contest fotografico organizzato in collaborazione con calciopiù, che selezionerà le foto inviate alla redazione e quelle scattate dai visitatori durante calcioExpo per creare la Footwall Parade, un enorme puzzle che rappresenta la miriade di facce dell’universo calcio.

Le aziende del settore, come limonta, legea e puma, le squadre di calcio, tra cui Fiorentina, Milan e lazio e i tanti media partner – dal corriere dello sport stadio al guerin sportivo, dal nuovo calcio a Qs, da topolino a Metro – nei 4 giorni della manifestazione saranno promotori di tornei, concorsi, mostre e altre iniziative speciali, come la mostra sui 100 anni di storia del guerin sportivo, rac-contata attraverso le più belle copertine della rivista, scelte dai lettori.

calcio Expo 2011: per tutti gli appassionati di calcio, un appuntamento da non perdere! Il programma aggiornato della manifestazione

è disponibile sul sito www.calcioexpo.it

calcioExpo ti aspetta alla Fortezza da Basso di Firenze, tutti i giorni, da giovedì 8 settembre a domenica 11 settembre, dalle 10 alle 20.

Per informazioni: Ufficio Stampa CalcioExpoStudio A&C Comunicazione - email [email protected],

tel. 392-5411277 - 055 4564711

BigliEttigiornaliero intero: 10 euro - 4 giorni: 28 euro

giornaliero ridotto per i bambini dagli 8 ai 12 anni: 7 euroIngresso gratuito per i bambini sotto gli 8 anni e per i disabili

Tutte le informazioni sui biglietti e gli sconti, sul sito www.calcioexpo.it


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Mercoledì 20 luglio, presso il un noto hotel di Cortina, alle ore 21.15, è stato inaugurato il Viola Club Dolomiti. All’evento ha preso parte una delegazione viola. Presenti: il capitano Alessandro Gamberini, Lorenzo De Silvestri, Michele Camporese, Alberto Gilardino e il club manager Vincenzo Guerini. Una mezz’ora di foto e autografi prima di lasciare la scena all’arrivo – intorno alle 22.30 – del presidente viola Mario Cognini e del tecnico serbo Sinisa Mihajlovic.

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JOVETIC E UN RINNOVO INCERTOJOVETIC si prende la Fiorentina,

il posto accanto a Gila, ma non il 10. E sul futuro…Dopo un anno di stop, rientra come vero punto di riferimento della nuova Fiorentina di Mihajlovic. Stevan Jovetic è, di fatto, colui che prende il posto di Mutu, in campo e nel cuore della gente. Dopo tanta sofferenza, è pronto per ripartire: “Sto bene, adesso mi sento un giocatore sano. Sono soddisfatto perché il ginocchio ha risposto bene. Ho lavorato tanto, anche durante le vacanza. La paura? Un pò di timore c’è. Quando ho giocato la prima partita dopo l’infortunio in Nazionale contro la Bulgaria, mi sono entrati in due sul ginocchio. Per fortuna non mi hanno preso bene. La società non voleva che giocassi. Io, però, non sentivo dolore e ho deciso di farlo. È stata una scelta importante a livello mentale. È chiaro che ancora mi manca il fiato, mi manca l’allenamento col pallone, però per l’inizio del campionato sarò pronto. Anzi, dopo un periodo di grande sofferenza, credo di poter diventare ancora più forte. Ho tanta voglia di giocare. Il modulo? Io sono a disposizione del mister. Posso giocare dietro Gilardino, come seconda punta e come punta esterna. È chiaro che giocando a sinistra, corro di più, spendo di più e magari posso essere meno lucido in fase offensiva. Comunque col Gila abbiamo giocato spesso insieme e mi sono trovato bene. Il mio obiettivo? Arrivare in doppia cifra nel numero dei gol e degli assist; spero di essere anche il rigorista della squadra”. Dopo aver parlato del suo rientro, il talento montenegrino ha approfondito la questione capitano ed ha mandato un messaggio ad Adrian Mutu: “Non voglio entrare in merito alla questione capitano, mi preme solo dire che Montolivo è un grande giocatore e un bravo ragazzo. Si allena con noi come se dovesse rimanere in viola per i prossimi dieci anni. Gamberini lo scorso anno era il terzo capitano, dopo Montolivo e Donadel. Riccardo potrebbe andare via, Marco non c’è più, giusta la scelta di Alessandro che, tra l’altro, è un ragazzo serio e un giocatore sempre presente. Per quanto riguarda, invece, la mia nomina di vice, sono orgoglioso e onorato, ma non è una situazione strana per me visto che a 17 anni ero già capitano del Partizan, il più giovane della storia del club. Ringrazio comunque la società. Mutu? Ho imparato tanto da lui, dentro e fuori dal campo. Lui è un giocatore che ha oltre trent’anni e, nonostante le tante vicissitudini, ha sempre fatto tanti gol e ha sempre dato il suo importante contributo. È un grande calciatore, un leader che fa della mentalità la sua forza maggiore. Gli auguro di fare un grande campionato col Cesena, senza infortuni”. A proposito di Mutu, il numero 10 è libero: “Se mi piacesse il numero 10 lo prenderei, ma da sempre io amo l’8. Fin da quando ero piccolo è il mio numero preferito, lo porto anche sul braccialetto e non lo lascio”. Se Mutu è stato importante per Jovetic, il montenegrino può diventarlo per Ljajic: “Ha grandi potenzialità. È fortissimo nell’uno contro uno, ha un gran tiro, ma la scorsa stagione per lui è stata dura perché, dopo il mio infortunio e in seguito alla prolungata assenza di Mutu, è stato investito di troppa responsabilità. All’inizio ha fatto bene, poi ha avuto delle

difficoltà. Quest’anno lo vedo più motivato e sono convinto che farà meglio. Parlerò spesso con lui”. Infine, il vice capitano si è sbilanciato sulla società e sul tecnico, ma non lo ha voluto fare sul suo futuro: “Sono stati ceduti giocatori importanti, ma ho fiducia nella società. Vediamo quello che succederà. Io mi sento pronto a prendermi la responsabilità di punto di riferimento, perché è normale che sia così dopo la partenza di Mutu e l’incertezza sul futuro di Montolivo e Gilardino. Tutti i giocatori sono importanti, ma noi tre siamo i giocatori sui quali la gente ripone maggiori speranze. La depressione del tifo? Vedo che ci sono sempre meno tifosi al seguito della squadra e questo è un peccato. Li capisco, ma devono sostenerci. Solo insieme a loro possiamo tornare ad alti livelli. Mihajlovic? Alla luce dei tanti infortuni, ha fatto una grande stagione. Spero che arrivino un paio di giocatori importanti e di dare un grande contributo al mister, quest’anno. Il mio futuro? Ho un contratto di due anni. Sono sicuro che tra un po’ di tempo parleremo di un’eventuale rinnovo. Vedremo quel che succederà”. Michela Lanza

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JOVETIC - GILA: intesa perfetta. Cerci show.

Dopo aver battuto la formazione locale del Cortina per 12-0, la squadra di Mihajlovic, giovedì scorso, ha replicato ed ha strapazzato la Vazzolese per 14-0. Nel primo tempo il tecnico serbo ha mandato in campo la seguente formazione, sempre adottando il modulo 4-3-3: Neto, Romulo, Natali, Felipe, Pa-squal, Papa Waigo, Montolivo, Marchionni, Jovetic, Gilardino, Matos (Acosty). In evidenza uno splendido Stevan Jovetic, versione capitano. Il gioiello montenegrino ha incantato gli spettatori presenti con serpentine, spunti in velocità e una tri-pletta importante. Fantastico il terzo gol, un destro potente che si è andato ad infilare sotto la traversa. E poi la paura - o meglio, il timore di cui aveva lui stesso parlato - sembra svani-re partita, dopo partita. Infatti, Jo-Jo ha giocato libero di men-te e tranquillo. Se Jovetic è stato devastante, non è stato da meno Alberto Gilardino che ha timbrato il suo solito cartelli-no per due volte ed ha offerto due sponde al bacio proprio al compagno di reparto, dimostrando che tra i due c’è già un’ot-tima intesa. E partire dal feeling Gila-Jovetic non è poco, per

il nuovo corso gigliato! C’è qualcuno che parla di un bomber triste (ma qualcuno ha parlato con lui, rice-vendo questa notizia esclusiva?), ma onestamente i grappoli di reti che ha già iniziato a segnare in alle-namento e nelle amichevoli, non possono che ras-sicurarlo, se ne avesse bisogno. Non sono tante le squadre che possono vantare nel proprio undici un goleador come Gila! Nel secondo tempo, Mihajlo-vic ha mandato in campo (4-3-3): Frey (Lezzerini), De Silvestri, Gamberini, Felipe, Piccini, Behrami, Agyei (Seferovic), Salifu, Cerci, Babacar (Iemmel-lo), Ljajic. Dai secondi quarantacinque minuti, si è messo in mostra, ancora una volta, il ragazzo di Valmontone, Alessio Cerci. Tripletta con gol un più bello dell’altro (il terzo strepitoso: partenza in velo-cità sulla destra, accentramento con due-tre uomini saltati e sinistro al giro) e un paio di assist al bacio. Sarà pure antipatico (ma ne siamo sicuri?), ma lasciarselo scappare potrebbe essere una scelta quantomeno discutibile. Da non sottovalutare due chicche: il gol, raro ma importante di Valon Behrami – il biondo segna poco, ma consola il fatto

che ci prova – e la doppietta dell’ancor giovanissimo Adem Ljajic. Le note negative? Per una volta, vorremmo lasciarle da parte e guardare al futuro con ottimismo. Le reti: Jovetic (r), Jovetic, Jovetic, Gilardino, Gilardino, Ljajic, Cerci, Cerci, Iemmello, Behrami, Seferovic, Cerci, Ljajic, Gamberini.

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Ljajic: “Obiettivo Europa”“Queste partite sono importanti per noi - ha detto alla fine della partita contro la Vazzolese, Adem Ljajic - è sicuramente un buon inizio, anche se dobbiamo an-cora lavorare tanto. Per quanto mi riguarda, in questo momento sto giocando a sinistra nel 4-3-3, ma il mio ruolo ideale sarebbe dietro le punte. Comunque, per me è indifferente. Certo, mi piacerebbe giocare con Jovetic. Lui è incredibile, tra i cinque giocatori più forti del campionato italiano e sono contento del suo rientro. Se penso di poter essere tra i titolari di que-sta Fiorentina? È una domanda per il mister. Il nostro obiettivo? Migliorare ciò che abbiamo fatto lo scorso anno e puntare all’Europa, che sia Europa League o Champions”. Poi fa un passo indietro, alla passata sta-gione: “Lo scorso anno, per me, ma anche per tutta la squadra, è stato troppo difficile. Per me, poi, era il pri-mo campionato di serie A che è decisamente più duro rispetto a quello serbo. Le prime partite, però, non ero andato male. Il mio potenziamento? Sto lavorando

molto in palestra col prepa-ratore. Per me è importante potenziare il mio fisico”.

Michela Lanza


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Sabato pomeriggio, alle ore 18.30, la Fiorentina al gran com-pleto ha salutato i suoi tifosi a Cortina d’Ampezzo. In piazza tutti quanti: dal presidente Mario Cognigni all’amministratore delegato Sandro Mencucci, dal responsabile della comunica-zione Gianfranco Teotino al club manager Vincenzo Guerini, da nuovo membro del Consiglio di Amministrazione Eugenio Giani al tecnico Sinisa Mihajlovic, a tutti i ragazzi che hanno colorato Cortina di viola con le loro tute e la loro voglia di rico-minciare. Assente solo Pantaleo Corvino, sicuramente impe-gnato a portare a termine altre importanti operazioni di mer-cato, ma presente una numerosissima folla di tifosi che hanno accolto la Fiorentina 2011-2012 con entusiasmo e cori. Unico neo della festa, i fischi all’indirizzo di Riccardo Montolivo, capi-tano degradato con le valigie in mano. C’è da dire che vedere i viola tutti insieme in centro a Cortina, non è cosa da tutti i gior-ni. Qualche sera, infatti, intorno alle 21.30, è possibile incon-trare qualche tuta viola a passeggio per Corso Italia per un’ora d’aria prima del rientro in Hotel, ma la gioia di abbracciare la

squadra al gran completo è stata immensa per i supporters della Fiorentina che, nell’ultimo fine settimana di ritiro, si sono notevolmente moltiplicati. Ecco alcune immagini del saluto ampezzano dei viola. Michela Lanza

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SALUTI VIOLA dA CORTINAGILARdINO 8 gol in 3 gare. Fascia destra ok. LAZZARI subito in campoTerza vittoria in tre partite. Dopo aver battuto il Cortina e la Vazzolese, i ragazzi di Mihajlovic hanno vinto anche contro il Treviso nell’amichevole giocata domenica scorsa presso il campo “A. De Rigo” a Fiames. La gara contro i trevigiani ha esaltato ancora una volta le doti offensive del bomber Alberto Gilardino che ha messo a segno una tripletta, arri-vando a quota otto gol segnati nelle prime tre uscite stagio-nali. Segno evidente che, dopo un anno contraddistinto da qualche problema fisico e dalla totale assenza (almeno nella prima parte della stagione) di una valida spalla che potesse servigli palle gol importanti, il centravanti della Fiorentina e della Nazionale è tornato ad essere rifornito e, dunque, ad essere infallibile. Ma la squadra gigliata non è solo Gilardino. Nel primo tempo, tra gli undici mandati in campo da Mihajlo-vic (Neto, De Silvestri, Gamberini, Felipe, Pasqual, Behrami, Montolivo, Lazzari, Cerci, Gilardino, Jovetic), si è messa in evidenza la fascia destra, con De Silvestri e Cerci particolar-mente in palla e Behrami che, gara dopo gara, sta tornando al top della forma. Novità: Lazzari, appena arrivato nel ritiro

ampezzano, è stato mandato subito in campo dal tecnico serbo e, senza aver mai giocato con i suoi compagni, ha fatto capire ai tifosi presenti (circa settecento) di essere un acquisto importante per il nuovo centrocampo viola. Nel secondo tempo, Sinisa ha mandato in campo la seguente formazione, concedendo a qualche elemento minuti in più di gioco, rispetto alle altre partite: Frey, Romulo, Natali, Na-stasic, Pasqual, Behrami, Montolivo, Marchionni, Cerci, Gi-lardino, Jovetic (nel corso della ripresa sono usciti Pasqual, Behrami, Cerci, Montolivo, Gilardino e Jovetic e sono en-trati Piccini, Matos, Agyei, Papa Waigo, Babacar e Ljajic). Da segnalare, per quanto riguarda i secondi quarantacinque minuti, un errore difensivo del giovanissimo Nastasic, che ha portato alla rete del Treviso, la prima subita dalla Fiorentina in tre gare (Perna per il 3-1), e la doppietta di Ljajic, che si riconferma dopo i due gol messi a segno contro la Vazzole-se. In attesa di ulteriori rinforzi a centrocampo, e di eventuali quanto evitabili partenze di lusso, Mihajlovic può ritenersi convinto dei primi tredici giorni di lavoro dei suoi ragazzi.

Speciale cortinaIL FIUTO dI GILAGOL

NETO si prende il posto da titolare: “Posso fare qualcosa di

importante per la Fiorentina”Nelle ultime due partite, è stato Neto il portiere che è par-tito titolare negli undici di Mihajlovic. Che questo sia un segnale? Che Sinisa abbia deciso di puntare sul giovane brasiliano e di affidargli il difficile, ma ambizioso compito di difendere la porta viola? Sembra più che probabile. Lui, dal

canto suo, si dice pronto: “Io titolare? Difficile dirlo. Lavoro tutti i giorni per essere il numero uno. Spero di giocare, sempre nel rispetto dei miei compagni. Quando sono arrivato a Firenze, venivo dal cam-pionato brasiliano dove ero stato artefice di buone prestazioni e speravo di ritagliarmi da subito il mio spazio, ma avevo davanti Boruc, che stava facendo molto bene e Frey, che è sempre un grande por-tiere. Adesso inizia una nuova stagione e sono sicuro di poter fare qualcosa di importante per la Fiorentina. Sono giovane e ambizioso, per questo lavorerò giorno dopo giorno per migliorare in tutto. Un portiere che punta in alto e che vuole diventare il numero uno, deve farlo”. Già buono il rapporto con Firenze e coi compagni: “A Firenze mi sento già a casa. All’inizio è stato un po’ difficile, do-vevo imparare la lingua, ambientarmi, ma i miei compagni mi hanno dato una mano. Sono stati tutti bravi. Il gruppo? Siamo uniti e, come è facile intuire dai nostri allenamenti, stiamo dando tutti il massimo”. Michela Lanza

FREy torna capitano… biondo platinoCuriosità: nel secondo tempo della partita contro il Treviso, con Gamberini già a farsi la doccia e dopo l’uscita di Jovetic dal campo, la domanda è stata: a chi consegnare la fascia di capitano? La decisione è stata presa direttamente dai compagni, dopo un confronto flash di sguardi e parole, e la fascia è finita sul braccio di Sebastien Frey. Nonostante sia nota a tutti la sua situazione di separato in casa, rimane un punto di riferimento. E lui, del resto, è tornato quello dei tempi migliori: sul campo e nella capigliatura. Infatti, lunedì mattina, si è presentato al campo con una capigliatura biondo platino che fa scopa con quella di Behrami. Magari, è la stessa pettinatura con la quale si presenterà al Genoa...

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RIVOLUZIONE CENTROCAMPOQuasi come se fosse artefice di una seduta di elettroshock col-lettiva verso i tifosi della Fiorentina, Pantaleo Corvino ha messo a segno la scorsa settimana due colpi di mercato per iniziare a puntellare il centrocampo (Munari e Lazzari) e si appresta a mettere nero su bianco con il pezzo da novanta della nuova Fiorentina. Stiamo parlando ovviamente di Aquilani che, secon-do la gran parte dei media, è ormai un giocatore della Fioren-tina. Secondo un sondaggio messo in rete da violanews.com, il centrocampista del Liverpool piace molto di più dell’ormai ex capitano viola che è destinato ad altri palcoscenici. A centro-campo manca ancora almeno una pedina, quella del mediano-regista che certamente è fondamentale per la quadratura del

centrocampo. Potrebbe essere quell’Arouca che negli ultimi giorni ha fatto sapere di non essere disponibile per un trasferi-mento immediato e che Corvino sta cercando con tutte le forze di portare a Firenze da subito. La scorsa settimana abbiamo sentito Cognigni affermare che l’avventura di Montolivo, Cerci e Frey è finita. Per il primo si parla del Milan, Cerci è da tem-po nel mirino del City mentre per Frey c’e sempre il Genoa di Preziosi. Con l’arrivo di Lazzari potrebbe essere inoltre messo sul mercato anche Vargas che servirebbe a portare moneta per ulteriori acquisti che sono ancora attesi. Manca ad esempio un difensore sinistro e una seconda punta o, quantomeno, un vice Gilardino: il nome che ricorre più spesso è quello di Floccari,

ma non sono escluse sorprese. Certo che un centrocampo con Arouca mediano davanti alla difesa, Behrami e Lazzari interni con licenza di inserirsi e Munari di rincalzo, e con Aquilani perno più offensivo del rombo non sarebbe proprio male. Potremmo anche fare a meno di Vargas, grande esterno sinistro, ma cen-trocampista tutto da costruire. Davanti a loro Jovetic e Gilardino con il rinforzo di cui abbiamo scritto sopra. Con una difesa più protetta e rinforzata da Romulo e Nastasic, sta nascendo una Fiorentina nuova e, forse, una buona Fiorentina che in prospet-tiva non dispiace anche se, è doveroso specificarlo, Aquilani e Arouca ancora non hanno addosso la maglia viola e la strada per la nuova Fiorentina è piena di “se” e di “ma”.

E se fossero i Della Valle a stancarsi? Beh, dovrebbero vendere la Fiorentina, presumi-bilmente a qualcuno all’altezza della situazione, visto che il prezzo sarebbe cospicuo. Tutto qua. La risposta al quesito proposto dal presidente Cognigni venerdì scorso è in realtà piuttosto semplice. Sì, lo so: Gaucci, Porcedda ecc. Oppure sì, lo so, i due im-prenditori marchigiani potrebbero anche decidere di far cassa cedendo tutti i big, per poi svendere facilmente la società a chic-chessia. E ancora sì, lo so, potrebbero anche condurre la Fiorenti-na svogliatamente, lasciandola naufragare fino alle serie inferiori. Beh, io non sono d’accordo con chi paventa tali scenari apocalitti-ci per caldeggiare gli attuali proprietari: non mi sembra rispettoso, e neanche realistico, per una città di valenza mondiale come Firen-ze; e non mi sembra rispettoso nei confronti dei Della Valle stessi. Non concordo nemmeno con chi li santifica perché hanno riesumato il giglio dalle ceneri del fallimento, portandolo dalla C2 alla Cham-pions: è stato senza dubbio uno splendido lavoro, ma è stato un av-vantaggiarsi reciproco, uno squisito esempio di simbiosi. Questo è ciò che ho sempre pensato, anche quando le cose andavano bene e tutti sventolavano le bandierine “Della Valle è la nostra famiglia”. Ora però, forse per la mia sindrome da bastian contrario, non mi fido dei rivoluzionari dell’ultima ora, di tutto coloro che si improvvi-sano ribelli asserendo che i due fratelli hanno il braccino corto, che ci prendono in giro e così via. Ho la sensazione che molti di essi si-ano gli stessi che un paio d’anni fa sventolavano quelle bandierine, almeno metaforicamente. E’ cambiato qualcosa? A me non sembra, a parte qualche tuffo in piscina in meno (ma che motivo avrebbe-ro i Della Valle di tuffarsi in piscina adesso per festeggiare?). A me sembra che i Della Valle abbiano sempre speso per la Fiorentina, non tantissimo, ma neanche pochissimo. Lo hanno fatto anche nelle ultime sessioni di mercato, che però si sono rivelate sbaglia-te causando peraltro alcune minusvalenze. A me sembra che ci si faccia molto influenzare dai risultati - ecco l’unica cosa cambiata - quando si sceglie il voto in condotta da assegnare ai Della Valle. Infine, chiedo scusa, ma non mi fido troppo neanche di chi dice non andrà più al Franchi per protesta democratica. In primis: cosa c’entra la democrazia col calcio? Il calcio è dittatura d’istinto e di passione. In secondo luogo, anche in questo caso ho la sensazione che contino molto i risultati, che sia più facile andare allo stadio quando si vince

(succederà di nuovo) e fare gli anarchici quando si perde. Gli anarchici puri, secondo me, sono quelli che magari scrivono striscioni polemici, ma che la domenica sono sui gradoni dello stadio. Da che mondo è mondo, da che calcio è calcio, è lì che il tifoso deve esternare la propria gioia o la propria protesta. Non davanti alla pay-tv.

L’Angolo del tifosodi Luca Capanni A PROPOSITO dEI dELLA VALLE

E AdESSO... AQUILANISi accende il mercato della Fiorentina in maniera rapida ed efficace. Il tanto discusso e spoglio centrocampo è stato preso di mira dal direttore sportivo Pantaleo Corvino. Due i colpi portati a casa dal numero uno del mercato viola: il primo ad arrivare è stato Gianni Munari, centrocampista con caratteristiche sia d’interdizione che di costruzione di gioco. Dieci anni: è durata tanto la scalata che dal Sassuolo lo ha portato in serie A, fino alla maglia viola. Un triennale che fa ben sperare i tifosi che, un giorno dopo l’arrivo dell’ex leccese, vedono unirsi al gruppo, in ritiro nella valle ampezzana, un altro talento: Andrea Lazzari. Il secondo colpo targato Corvino è stato acquistato dal Cagliari con la modalità della comproprietà per una cifra che si aggira intorno ai 3,5 milioni di euro. La classe del fantasista bergamasco si va ad aggiungere allo scacchiere in forza al tecnico Mihajlovic. Il diesse viola è scatenato: il grande nome è Alberto Aquilani, per il quale mancano solo gli ultimi dettagli e l’ufficialità. L’ex centrocampista di Roma e Juventus, tornato tra le file del Liverpool, arriverà con la formula del prestito oneroso con riscatto fissato a 11 milioni di euro. Sarà lui il direttore d’orchestra della nuova Fiorentina. Dopo aver sistemato, per gran parte, il centrocampo,

dovrebbero essere tre i rinforzi che arriveranno ulteriormente alla corte del patron Andrea Della Valle, uno per settore. Nel reparto difensivo, va avanti la trattativa che vede la squadra gigliata interessata al centrale Matias Silvestre, il difensore argentino che piace anche a Roma e Juventus; la parte mediana del campo necessita di un interdittore: il nome in cima al taccuino di Corvino è Marcos Arouca, brasiliano del Santos. L’arrivo del mediano verdeoro, valutato tra i sei e i sette milioni di euro, è legato esclusivamente all’introito ricavato dalla cessione di Montolivo: se questo non dovesse avvenire in tempi maturi, l’alternativa sarebbe rappresentata dal centrocampista del Napoli, Gargano. Dal fronte attacco ci sarebbe stato un passo avanti nell’operazione che potrebbe far approdare in riva all’Arno l’attaccante della Lazio, Sergio Floccari. Per il vice-Gila, Corvino avrebbe offerto 3 milioni di euro, ma Lotito difficilmente accetterà una somma inferiore ai 5 milioni. Attenzione: nella trattativa potrebbe rientrare Vargas che piace molto al numero uno biancoazzurro. Offerti come contropartita per il peruviano: Floccari e Kozak. E’ tempo di cessioni e di saluti per i molti nomi pronti con la valigia in mano…

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CORTINA - E’ già cominciato da un pezzo l’esodo dei giovani viola verso le squadre di serie minori. Dopo Carraro, Fattic-cioni e Taddei, un altro ‘big’ della Primavera, Andrea Seculin, si è accasato alla Juve Stabia. In prestito s’intende, ma la concorrenza sarà pur sempre agguerrita. Ottimi suggerimenti sono arrivati dall’amichevole che la Fio-rentina ha disputato contro il Treviso in quel di Cortina: nel secondo tempo spazio ai giovani. Un buon Matos dalla de-stra fornisce assist come se piovesse, in alternanza ad Adem Ljajic. Bene anche Piccini ed Agyei. Deludente ancora una volta Babacar, troppo distratto, troppo sprecone: il tiro sgan-

gherato al 25’ del secondo tempo, che finisce maldestramen-te a lato, è l’emblema del momento che il giovane attaccante senegalese sta passando. Sarà necessario accelerare il suo passaggio al Bari. La notizia della settimana resta comunque la nomina di Leonardo Semplici come allenatore della Primavera viola 2011/12. Nato nel 1967, Semplici ha già vinto due campionati di Eccellenza con San Gimignano e Figline e un campiona-to di C2, sempre con la squadra valdarnese. Nella stagione 2009/10 ha vinto il premio “Panchina d’argento” come alle-natore dell’Arezzo e in questa ultima stagione ha allenato

un’altra toscana, il Pisa, in Lega Pro prima divisione. Il neoal-lenatore, che avrà l’arduo compito di ricompattare un gruppo di ragazzi nuovo, giovane e carico di grandi aspettative da parte dei tifosi, dovrà iniziare subito il lavoro in vista della partita di Supercoppa Italiana contro la Roma che si giocherà a metà agosto. Inizia l’ultima settimana di ritiro a Cortina, e di certo ci sa-ranno novità anche sul fronte del mercato giovanile, quanto mai movimentato. Troverà posto Pietro Iemmello nella pan-china di Sinisa Mihajlovic o verrà mandato in prestito a far-si le ossa? Resteranno anche Piccini ed Agyei seppur fuori

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E’ alla sua settima stagione alla Fiorentina come il neo capitano Alessandro Gamberini e come il vecchio capitano Riccardo Montolivo. Manuel Pasqual è uno dei veterani della squadra, uno di quei giocatori sui quali si può sempre contare. Anche quest’anno, come del resto in quello passato (34 presenze), sembra essere titolare inamovibile. Al momento, del resto, a parte Gulan, non ci sono elementi in grado di ricoprire il suo ruolo. Mihajlovic ha piena fiducia in lui e glielo ha già dimostrato. Dodici mesi fa la Fiorentina voleva Insua per il ruolo di terzino sinistro. Ma la sua partenza non era comunque mai stata messa in discussione. D’altronde Pasqual è un professionista inappuntabile ed esemplare. Ha sempre dimostrato grande impegno e determinazione, in partita ed in allenamento. Non ha mai creato polemiche neppure quando Prandelli, dopo le due splendide stagioni iniziali (2005/06 e 2006/07 che gli sono valse anche due presenze in Nazionale), lo ha messo un po’ in disparte, preferendogli Gobbi (nel 2007/08 e nel 2009/10), Vargas (per gran parte della stagione 2008/09) e addirittura, in qualche

occasione, Jorgensen. Pasqual ha sempre continuato a lottare con determinazione per ritagliarsi magari un piccolo spazio anche a partita in corso. E’ così che ci si comporta per il bene della squadra e per il rispetto nei confronti della società e dei tifosi. Non sarà un fenomeno il ventinovenne terzino di San Donà di Piave. Ma è comunque uno di quei giocatori sui quali si può fare sempre affidamento. E poi, a dire la verità, non è che in Italia ci siano dei terzini sinistri molto più forti di lui. Questo è un ruolo dove non nascono dei grandi campioni. E anche tra i giovani, chissà per quale motivo, i terzini sinistri mancano. Anche per questo, quindi, Pasqual può ancora fare la sua figura.

LE SCHEdE dEI NUOVI ARRIVIGIANNI MUNARIVanta 59 presenze in serie A, tutte con il Lecce (nei tornei 2008/09 e 2010/11), con 6 gol all’attivo il ventottenne centrocampista di Sassuolo. Debutta nel massimo campionato il 31 agosto 2008, nell’incontro Torino-Lecce (3-0). Contro i granata, il 26 gennaio 2009, nel match di ritorno (3-3 il risultato finale), segna il suo primo gol e poi la sua prima doppietta. In Puglia, dove era arrivato nel gennaio del 2007 quando i giallorossi erano in serie B, ha trascorso gli ultimi quattro anni e mezzo della carriera (contribuendo tra l’altro alla promozione in A nel 2007/08), prima in prestito e poi in comproprietà dal Palermo, che a giugno ha riscattato il suo cartellino. Nell’ultima stagione ha disputato 34 partite, segnando 2 reti. E’ stato uno degli elementi cardine del centrocampo di De Canio. La carriera di Munari inizia nel Sassuolo in C2 nel torneo 2001/02. Vi resta 2 anni. Poi gioca nel Giulianova in C1 nel 2003/04, nella Triestina in B nel 2004/05 e nel Verona sempre in B nel 2005/06. Nell’estate del 2006 viene acquistato dal Palermo. Ma con i rosanero non trova mai spazio. Disputa solo 2 partite di Coppa Italia e 3 di Coppa Uefa. E così a gennaio passa al Lecce. Il resto è storia recente.

ANdREA LAZZARI Vanta 126 presenze in serie A con 10 gol all’attivo, 32 con l’Atalanta (una rete) e 94 con il Cagliari (9 gol), il ventiseienne centrocampista (ne compirà 27 il prossimo 3 dicembre) bergamasco. La sua carriera inizia nell’Atalanta, squadra con la quale conquista la Coppa Italia Primavera nel 2002/03. Debutta in serie A il 22 settembre 2004 in Atalanta-Inter (2-3), nella squadra in cui giocano tra gli altri Montolivo e Pazzini, ma l’anno prima gioca 6 gare tra i cadetti, contribuendo alla promozione in serie A. Il primo gol nel massimo campionato lo realizza il 1° maggio 2005 nel match Udinese-Atalanta (2-1). Nel 2004/05 conquista il titolo di capocannoniere in Coppa Italia, siglando 9 gol. Rimane a Bergamo anche nel 2005/06 in serie B, contribuendo alla promozione. Nell’agosto 2006 passa al Cesena in B e a gennaio del 2007 al Piacenza ancora in B. Nel 2007/08 è al Grosseto, dove stabilisce il suo record di segnature in campionato, 8 (in 40 partite). Nell’estate del 2008 va al Cagliari, dove resta tre stagioni. Nell’ultima disputa 25 gare, siglando un gol e giocando a buoni livelli.

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TORNEI C5 MASCHILE COPPA CAMPIONI - MONDIAL - SAHARA CUPAl terzo tentativo i Final Blow hanno fatto centro e si sono aggiudicati l’ambìto trofeo Coppa Campioni: dopo due terzi posti consecutivi (nel 2009 e nel 2010), i Final Blow hanno scritto per la prima volta il loro nome nell’albo d’oro della manifestazione, succedendo così al Deportivo Chiesanuova VP (giunto quest’anno al terzo posto dopo aver superato per 4-2 nella finale di consolazione l’Atletico Van Goof). La serata di giovedì 21 luglio ha segnato il trionfo di una formazione (che si è aggiudicata anche il

premio per il capocannoniere del torneo: Zef Ujku, grazie alle 34 reti realizzate in 10 partite, non ha praticamente avuto rivali per la vittoria del trofeo) che quest’anno ha vissuto un’annata indimenticabile: vittoria in campionato, secondo posto nella Top League del Calcio Toscana, quarto posto nella fase Regionale e secondo posto nella Top League Unisports. Il 6-3 finale, col quale i Final Blow si sono aggiudicati la vittoria della Coppa Campioni, conferma ancora una volta come questa formazione sia ormai un’autentica potenza nel calcio a 5, non solo del Calcio Toscana, ma anche dell’intera

provincia di Firenze. La serata di giovedì 21 luglio ha visto anche la disputa dei quarti di finale del torneo Mondial e delle semifinali della Sahara Cup. Nel torneo Mondial il Flamingo C5, bissando il successo già ottenuto nel primo girone eliminatorio, ha estromesso gli Splinters dal torneo, conquistandosi così un posto in semifinale. Il prossimo avversario del Flamingo C5 sarà la Steaua (vice campione in carica) che, dopo aver superato largamente i Bo, tenterà di conquistare la seconda finale consecutiva in questa competizione. Un posto in semifinale lo ha conquistato anche La Seleste, che ha superato per 8-6 il Cin Cin 2. Per conoscere i prossimi avversari de La Seleste sarà però necessario attendere i minuti che precederanno la semifinale stessa. Infatti il Comitato Organizzatore del torneo ha stabilito che la gara fra D.L. Firenze C5 e Firenze Gardenia

(terminata sul 5-5 e non proseguita a causa di un iniziale errore di trascrizione del risultato sul referto arbitrale) ricomincerà dal punto in cui è stata interrotta, con le due squadre che dovranno ritrovarsi per l’effettuazione dei tiri di rigore, al termine dei quali la formazione vincitrice sfiderà La Seleste nella seconda semifinale del torneo.Nella Sahara Cup invece saranno W.C. Cani Al Sole e Si Lavora E Si Fatic…a a disputare la finale del torneo. I W.C. Cani AL Sole, dopo aver superato il CSKA La Rissa nei quarti di finale, hanno vinto la semifinale a tavolino, grazie alla mancata presentazione al campo dei loro avversari, l’Eurosquash. Nell’altra semifinale, successo meritato del Si Lavora E Si Fatica... sui vice campioni in carica, Gli Imprevedibili. Dopo un primo tempo equilibrato, il Si Lavora E Si Fatica... ha alzato il ritmo e, dopo aver chiuso (nei minuti finali) il primo tempo sul 3-1, non ha permesso a Gli Imprevedibili di tornare in partita, chiudendo il match sul 6-2.

TORNEI C7 MASCHILE GRAND PRIx - EUROSPORTDavvero interessanti e molto combattute le gare dei due tornei di calcio a 7. Nel torneo Grand Prix, solo una delle quattro sfide dei quarti di finali si è chiusa senza storia. I vice campioni in carica del Narangoda FC hanno superato per 7-0 il FC Barrettino e ora si apprestano ad affrontare in semifinale I Galacticos. Questi ultimi hanno dato vita ad un quarto di finale che ha avuto dell’incredibile e si è chiuso con molte recriminazioni da parte degli Old Star (sconfitti per 4-3) che conducevano addirittura per 3-0. All’insegna dell’equilibrio anche le altre due gare dei quarti di finale. Nella sfida fra Beautiful Inside e FC Pavoreal (due squadre con un gran potenziale tecnico e due difese di ferro) ha avuto la meglio il Beautiful Inside che si è imposto per 2-1. L’AC Peruzzi (vice campione della Top League di C7) ha conquistato la sua seconda semifinale consecutiva nel torneo (superando per 3-2 il FC Press nei quarti di finale) ed affronterà adesso proprio il Beautiful Inside.Anche nel torneo Eurosport, sono state molto combattute e all’insegna della solidità dei reparti difensivi le due gare di semifinale: dopo lo 0-0 con cui si erano chiusi i 50 minuti regolamentari, I Grassi Ma Non Troppo hanno avuto la meglio sull’Ardigliona FC al termine dei calci di rigore. Nell’altra sfida è bastato un gol al Lawley per accedere in finale. Il Secretkick 08 non ha trovato la via del gol e così la finalissima per la stabilire chi succederà nell’albo d’oro del torneo a I Trasgressivi la disputeranno I Grassi Ma Non Troppo ed il Lawley.

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Ecco finalmente le foto delle splendide premiazioni al Pala-novoli nella serata Unisports, assieme all’All Star Game e ad un ottimo buffet comprensivo di grigliata mista! Cominciamo da uno dei gironi dove la presenza delle squadre vincitrici non è mancata: dai campioni ai più disciplinati, dai vice-campioni ai finalisti della Top, Golden e Silver League: insomma, una presenza che ci ha davvero fatto piacere! Ecco così che si presentano i campioni del girone LA COMBRICCOLA DEL FIASCO, con 19 vittorie su 22 gare e ben 10 punti di distac-co dai secondi del SEVEN ULIGNANO che, per un puntici-no, mantengono la posizione a discapito dei terzi classificati ZERO ZERO, che hanno segnato moltissimi gol, ma questi non sono bastati a salire in classifica. La Coppa Disciplina vie-ne portata a casa dagli sportivissimi ANCORA PANDA, ormai abituati a conquistare questo importante trofeo. Complimen-ti! LA COMBRICCOLA DEL FIASCO fa il giro doppio grazie anche alla fortissima difesa, che con i soli 30 gol subiti vince anche quest’ultimo trofeo.Simone Castaldo dei RED DEVIL C7 sbalordisce tutti con i suoi 44 gol pur vedendo la squadra non navigare nelle posi-

zioni di testa. Questo non influisce comunque nel decretare il vincitore e a lui vanno i nostri più sinceri complimenti per aver vinto la coppa di capocannoniere.

Nicola CecconiZErOZErO TErZI

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SEGUE DALLA PRIMA

Dopo tanti discorsi e si comin-cia a raccatta’ quarcosa anche noi! Per ora gli è arrivao i’pilota di rally che gli assomiglia a Don Backy e Lazzari (speriamo che resusciti anche lui), ortre a Romolo che traccia i’ sorco. Un n’è che ci sia poi da facci le feste, però e si parla anche di vola’ lassù ‘ndo volan gli Aquila-ni! E un sarebbe miha poco se volasse come e sapea e un fosse ‘n restauro anche lui spesso e volentieri. Aquilani e gli era bono sodo, l’u-niho che avre’ cambiao con Caravaggio du’ o tre anni fa! Poi e si cominciò a rompere… Ma qui e si va ancora di fantasia, finché e un lo vede scritto i’nonno e un si spenzola. Però e

basta anche questo, i’ “quasi fatto”, pe’ facci riscarda’ un pohino, pe’ facci ripiglia’ pigolo. Noi che, un po’ perché briachi spesso, un po’ perché ‘nnamorati della viola ardilà di’ raziona-le, e siam sicuri d’ave’ ragione nell’ave’ fede contro tutti que’ rosihoni, brontoloni e rompico-glioni che attaccan gli striscioni e vedan tutto ‘n monocolore: nero. Noe, i’viola è un n’è nero, gli è un colore brillante, ma e brilla sortanto se anche no’ tifosi e si fa un po’ brillare! Facciamo-gliene capire a questi novi che gli arriano, se no qui e diventa un mortorio ‘ndo e si diventa tutti passerotti, artro che aquilani! ‘Ntanto i’non-no, ‘n crisi d’astinenza da palla ruzzolante, e

si mette a segui’ anche quegli artri, un po’ pe’ consolassi. L’urtima gli è che l’amerihano an-cora un n’ha miha compraa la Roma! Dedihata questa a quelli che vorrebbero cambiare! Ma se si cambiassero i’ cervello? Ora gni vende Vucinicce e De Rossi e poi e li saluta e i’nonno e gode! E gli hanno preso un allenatore che chiacchera che pare una mitragliatrice, e un si capisce nulla, ma chiacchera tanto! Se gioha-no uguale e un n’arria a mangiare i’panettone, date retta a i’nonno. Barca due, sì, ma quella co’ buchi che la fa “glu-glu”. Tornando a noi, iGGila ‘n amichevole e le ‘mbuchetta come a tempi belli (i’nonno e segue anche quelle, me-

glio che nulla marito vecchio e la dicea quella), ma che sarà davvero i’caso di dallo via? Pe’ piglia’ Floccari? Va ia, va ia Lotrito, e tu ci ha belle rivogao Lollo Rompihollo, uno e basta, no? ‘Nsomma ‘n conclusione alla settimana i’nonno, se davvero e gli arria Aquilani, e un sarebbe miha così pessimista. Gli è vero che le somme e le si fanno alla fine, però armeno e si cammina. Pe’ concentrammi meglio ‘n queste ore decisive, quasi quasi e mi riattacco alla da-migiana, tanto a me, ‘n cantina, co’ i’palloncino a fammici soffia’ dentro e un ci vengan miha. Se ci si prohano co’ una fiataa e glielo mando ‘n tirte! Forza Violaaaaaaaaaaaaaaaa!

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ed il fatto di vivere in un cli-ma ed un’atmosfera diversi aiuta anche a capire perché è importante andare in ritiro in località distanti dalla pro-pria città di origine, soprat-tutto quando si ha bisogno di disintossicarsi dalle po-lemiche. Intendiamoci, non che chi critica abbia tutti i torti, ed anzi a volte si fa fati-ca ad intravedere una logica nelle scelte tecniche di una società che se potesse gio-care con tre portieri e cinque centrali difensivi (quelli che ha in rosa), probabilmente non subirebbe neanche un gol, ma che siccome non si può, almeno per i por-tieri, ha un progetto tattico leggermente più oscuro, al momento. Però devo dire, con franchezza, che l’entu-siasmo genuino di chi tifa Fiorentina pur parlando dia-letti diversi dal nostro, dal veneto all’emiliano, qual-cosa dovrebbe insegnare a qualcuno che sembra ormai aver fatto della condizione di tifoso, se non una professio-ne, quanto meno uno status sociale, che lo rende abile a commentare ogni vicenda riguardi lo scibile umano vio-la. Nell’albergo che ci ospita qui a Cortina, grazie al suo proprietario, abbiamo sco-perto come si può essere tifosi da lontano, ed il gra-zie quindi non va solo per l’accoglienza, ma anche per questa piccola lezione di tifo incondizionato, ovviamente non beota, del quale qual-che volta c’è bisogno. La speranza è quella di rivede-re i viola a Cortina. Sembra che, nonostante il Comune abbia già deciso per il pros-simo anno di finanziare una grande manifestazione in-ternazionale di equitazione nello stesso periodo, ci sia la possibilità di rinnovare il sodalizio tra la perla ampez-zana e la Fiorentina. Spe-riamo, del resto… il vento del nord ci lascia comunque qualcosa addosso.

brivido n. 29

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