Brivido Sportivo n.38

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E’ inutile mentire a se stessi, la Fio- rentina, almeno quella che noi tutti attendevamo e che Sinisa Mihajlo- vic sperava di allenare, non c’è e non ci sarà forse prima del prossi- mo anno. Perché Montolivo dovrà operarsi, magari lo farà al momento del rientro di D’Agostino (fra alme- no due-tre settimane) e dal momen- to dell’ingresso in campo del bisturi ci vorranno poi otto settimane per tornare in campo. Perché Zanet- ti lotta con i problemi alla rotula e prima di tre-quattro settimane non potrà giocare. Perché Bolatti non pare proprio avere il passo giusto per il nostro campionato, o almeno non sembra avercelo adesso. Con un centrocampo viola ridotto al solo Donadel è improponibile pensare alla costruzione del gioco. Certo Mihajlovic può cercare di adattare Santana, ma resta la coperta cor- ta, se levi l’argentino dalla fascia ti ritrovi con il Marchionni piuttosto spento di questo periodo, con il Vargas dolorante e spesso in offici- na di questi tempi e con il Cerci im- barazzante di tutti i giorni. Coperta cortissima quindi e la speranza di vedere una Fiorentina bella, diver- tente, che gioca al pallone sempre lontana all’orizzonte. E allora? Mica ci si può arrendere alla classifica mortificante di questo periodo, mica si può sperare solo su una difesa che a sua volta mostra smagliature mica da poco. www.brividosportivo.it [email protected] anno 84 - n. 38 - Mercoledì 3 Novembre 2010 COPIA OMAGGIO TANTI PROBLEMI, UN’UNICA SOLUZIONE di Alessandro Rialti CONTINUA IN ULTIMA Via G. Manfredi 30 Firenze tel. 055 690011 CALZATURE BAMBINO 0-14 ANNI Via Gioberti 61-43/r Centro Commerciale Le Nove Botteghe Via Landino 14 - Firenze [email protected] www.paolaolmi.it Paola Olmi POGGETTO Vendiamo otti- mo appartamento ristrutturato di 3 ampi vani, balconi, termo singolo e cantina. Strada vera- mente tranquilla. VALDINIEVOLE Vero affare, vendesi ottimo appartamento, 3 vani piano alto con ascenso- re. Ristrutturato €205.000 LORENZO IL MAGNIFICO Traversa, vendiamo bellissimo appartamento bohemien di mq 130, composto da sala doppia, cucina arredata, 2 camere, ba- gno e grandissima sala da ba- gno attrezzata come SPA. UGOLINO Bellissima villa da ristrutturare, frazionabile in due terra tetto indipendenti, ottima posizione panoramica, prezzo veramente interessante. Gran- de giardino libero su quattro lati. manutenzione auto e camper e servizio gomme Vuoi il 10% DI SCONTO su CAMBIO OLIO E FILTRI ? Se sei un lettore del Brivido LO AVRAI ! Ti aspettiamo!!! CENTRO REVISIONI VEICOLI di Stefano e Doriano Masetti & c. VIA DEL PALLONE, 6 FIRENZE - TEL. 055/666534 www.sdmrevisioni.altervista.org Sei un intenditore ? Fallo diventare un GUADAGNO ! IPPICA TENNIS CALCIO MOTORI VIA BARACCA 157 A/B FIRENZE TEL. 055 4377053 BIGLIETTI STADIO - LOTTO - SUPERENALOTTO GIOCHI SPORTIVI - TUTTI I SERVIZI DI RICEVITORIA

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Il Brivido Sportivo n. 38 del 3 novembre 2010

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E’ inutile mentire a se stessi, la Fio-rentina, almeno quella che noi tutti attendevamo e che Sinisa Mihajlo-vic sperava di allenare, non c’è e non ci sarà forse prima del prossi-mo anno. Perché Montolivo dovrà operarsi, magari lo farà al momento del rientro di D’Agostino (fra alme-no due-tre settimane) e dal momen-to dell’ingresso in campo del bisturi ci vorranno poi otto settimane per tornare in campo. Perché Zanet-ti lotta con i problemi alla rotula e prima di tre-quattro settimane non potrà giocare. Perché Bolatti non pare proprio avere il passo giusto per il nostro campionato, o almeno non sembra avercelo adesso. Con un centrocampo viola ridotto al solo Donadel è improponibile pensare alla costruzione del gioco. Certo Mihajlovic può cercare di adattare Santana, ma resta la coperta cor-ta, se levi l’argentino dalla fascia ti ritrovi con il Marchionni piuttosto spento di questo periodo, con il Vargas dolorante e spesso in offici-na di questi tempi e con il Cerci im-barazzante di tutti i giorni. Coperta cortissima quindi e la speranza di vedere una Fiorentina bella, diver-tente, che gioca al pallone sempre lontana all’orizzonte. E allora? Mica ci si può arrendere alla classifica mortificante di questo periodo, mica si può sperare solo su una difesa che a sua volta mostra smagliature mica da poco.

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HANNO COLLABORATOAlessandro Rialti, Saverio Pestuggia, David Fabbri, Laura Parigi, Michela Lanza, Luca Capanni, Francesco Caremani, Dory D’Anzeo, Federica Falciani, Gianni Di Ferdinando, Roberto Gallastroni, Massimo Gianni, Cristina Botteri, Angela Giulietti, Matteo Dovellini, Ruben Lopes Pegna, Sara Lucaroni, Duccio Magnelli, Marco Marucelli, Federico Pettini, GiampieroTosi, Pa.Vi e Enrico ZoiFOTO Poli & Galassi, Alessandro Falsetti

Qualche settimana fa Mihajlovic lo aveva detto, che voleva una Fiorentina capa-ce di vestire i panni della provinciale. Con un po’ di ritardo, ma adesso ci siamo arrivati a vedere una squadra che più provinciale di così non si può, tanto da accettare un tacito accordo maturato sul campo durante il secondo tempo e accogliere con gioia lo 0 a 0 di Catania. Sono sincero, non mi era mai capitato di addormentarmi durante una partita della Fiorentina. Quando dico mai intendo proprio mai, neanche nelle amichevoli estive o i trofei Dahlia finiti oltre la mezza-notte. Nonostante una tendenza all’appisolamento causatami dal calcio di oggi, spesso più noioso che divertente, il colore viola mi ha tenuto vigile e presente in ogni situazione, ed il, pur brevissimo, pisolino del finale della partita del Cibali mi ha quindi preoccupato un po’. Narcolessia galoppante? O, più semplicemente, refrattarietà ai verdetti sul campo maturati un po’ così, con un “volemose bene” più adatto alle gare di fine campionato che non a quelle della fase di avvio della stagione? Comunque sia, la sensazione non è stata piacevole e la speranza è che alla fine della stagione si posa dimostrare che questo punto è stato fonda-mentale e che, quindi, io abbia in realtà dormito il sonno del giusto e non quello dello scontento. La partita in terra etnea è stata, ovviamente, quella del ritorno in campo di Adrian Mutu, figliol prodigo accolto a braccia aperte dall’ambiente e dallo spogliatoio con la benedizione indiretta della società, i cui toni dopo l’iniziale drastico giudizio di Andrea Della Valle si sono notevolmente ammorbi-diti. Si attende l’esito dell’inchiesta della magistratu-

ra prima di prendere provvedimenti, è la ventilata posizione della società, ma forse sarebbe più giu-sto dire che si preferisce non sapere cosa un pro-prio tesserato fa al fuori della propria attività spor-tiva, perché è difficile pensare che la magistratura possa decidere che il cameriere assurto agli onori delle cronache, con tanto di intervista esclusiva al Tg1, sia in realtà caduto dalle scale. In realtà Mutu è ritenuto indispensabile da Mihajlovic, che per ri-abilitarlo ha raccontato in sala stampa anche le sue di scazzottate, e per questo la Fiorentina ha fatto la scelta della necessità, applicando una sorta di regola per la quale il fair play vale solo da metà classifica in su. Auguriamoci che il “fenomeno” riesca a ri-sollevare le sorti della squadra ed a giustificare almeno sul campo tanto inaspet-tato buonismo, lasciando poi ad ognuno (anche all’interno del nostro giornale) la libertà di esprimere il proprio pensiero su questo, evidenziando così come le opinioni siano diverse tra loro ed ugualmente basate sull’onestà intellettuale e sull’amore per i colori viola.

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TOCCA ACCONTENTARSI Voci di spogliatoiodi Ruben Lopes Pegna

Un punto prezioso e il ritorno positivo di Adrian Mutu dopo oltre nove mesi di assenza. Sono questi gli aspetti più importanti del pareggio ottenuto dalla Fiorentina a Catania. E c’è di più. Dopo 19 partite in trasferta la squadra viola non ha subito gol e, in fondo, ha rischiato anche poco. A parte la traversa col-pita da Mascara su punizione dopo tre minuti, la difesa gigliata ha vissuto una serata abbastanza tranquilla. E’ quello che ha sostenuto anche Mihajlovic. “La nostra gara – ha affermato – dal punto di vista difensivo è stata soddisfacente.

I miei ragazzi sono stati davvero bravi”. Non è rimasto contento, invece, il tecni-co serbo della prova della sua squadra in fase di attacco, nonostante la buona partita disputata da Mutu. Infatti di occasioni pericolose soprattutto nel secondo tempo la Fiorentina non ne ha praticamente create. “Non sono soddisfatto – ha spiegato – per il nostro gioco offensivo. A Catania, però, non eravamo in grado di fare di più. E allora in partite come queste l’importante è almeno non perdere”. Così la squadra viola, per la seconda volta consecutiva in questo

campionato, inanella due risultati positivi. Se ci mettiamo anche la partita di Coppa Italia con l’Empoli i risultati positivi diventano tre. Accontentiamoci di questo per il momento e anche del fatto che la formazione gigliata è salita al quintultimo posto in classifica con una lunghezza di vantaggio sulle ultime della classe. Al Massimino poi si è rivisto Mutu e si è capita subito l’impor-tanza del fenomeno rumeno, un giocatore dal quale la Fiorentina non può certo prescindere. Per sessanta minuti la sua gara è stata impeccabile. Poi logicamente è subentrata la fatica. Nei primi venti minuti tra l’altro Mutu ha impegnato pericolosamente un paio di volte il portiere Andujar. Mihajlovic ha elogiato il suo numero dieci a fine gara. “Si è notata – ha spiegato – la sua grande personalità. E’ un campione autentico e a Catania ha dato davvero tanto alla squadra. L’ho tenuto in campo fino alla fine perché ero convin-to che da un elemento come lui, anche se stanco, può arrivare sempre la giocata vincente”. La Fiorentina, però, dopo un discreto primo tempo nella ripresa è parsa accontentarsi del pareggio, che ha ottenuto peraltro senza grossi problemi. Ne ha di problemi, invece, Riccardo Montolivo. Il capitano soffre per i dolori alla caviglia. La sua prova è stata sufficiente ma vederlo patire così fa male a tutti. Con il ritorno a breve di D’Agostino forse per lui po-trebbe profilarsi davvero l’intervento chirurgico che lo rimetterebbe in sesto per l’inizio del 2011. Intanto continua a giocare bene Donadel, un autentico lottatore che corre per due e non molla mai. Oltre a lui, Mutu, un superbo Natali, è piaciuto ancora una volta Santana. L’esterno argentino anche a Catania ha dimostrato di essere in grande spolvero. Se domenica rientrerà anche Vargas Mihajlovic potrà contare su due esterni di autentico valore, in grado di fare la differenza. All’allenatore viola è piaciuto comunque il modo in cui la Fiorentina è stata in campo a Catania. “Ho visto – ha affermato – lo spirito giusto. Il risultato è stato positivo. Vincere al Massimino è difficile per chiunque e noi abbiamo giocato alla pari con i nostri avversari. Siamo andati bene nel primo tempo e abbiamo sofferto un po’ di più nel secondo. Comunque la classifica è corta. E sono sufficienti due risultati positivi per risalire posizioni”. Intanto domenica arriva il Chievo di Stefano Pioli al Fran-chi. E’ l’occasione giusta questa per conquistare per la prima volta in questo campionato tre risultati utili consecutivi.

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Il classico brodino che si serve in ospedale dopo un’operazione. Ecco quello che possiamo riassu-mere del pareggio ottenuto a Catania. Ma se vo-gliamo trarre qualche spunto positivo lo possiamo fare guardando al primo tempo giocato con molto possesso palla anche se senza tanto costrutto in fase offensiva. D’altra parte se nella linea media-na hai un Montolivo che gioca al 25% delle sue possibilità e non attacca mai con accanto Dona-del, dedito da sempre più alla fase difensiva che offensiva, non possiamo aspettarci molto. Se a questo aggiungiamo che sulle fasce il solo Santa-na è capace di pungere per una mezz’oretta contro l’ex viola Potenza, il gioco è fatto. Sulla destra Mar-chionni è ancora la controfigura del bel giocatore visto all’opera nella prima parte della scorsa sta-gione e i cambi non soddisfano certo il popolo vio-la visto che Cerci ad ogni partita compie un passo indietro dopo i primi venti minuti in maglia viola che avevano fatto “sognare” qualche esteta del calcio. E veniamo a Mutu: il Fenomeno ha cominciato alla grande tirando in porta al-meno questo volte nel primo quarto d’ora, ma poi ha arretrato il proprio raggio d’azione ed è stato risucchiato dal non gioco della ripresa viola. Da lui non potevamo aspettarci di più ed anzi c’è da dirgli bravo per come è tornato in campo dopo quasi dieci mesi di inattività. E poi Gilardino: lotta corre si impe-gna ma non tira in porta. E’ colpa sua o della squadra? La colpa va forse divisa

a metà ma dal centravanti della nazionale è leccio aspettarsi qualcosa di più. Chiusura con la difesa: bene Natali e Gamberini che al centro hanno gigan-teggiato concedendo pochissimo ad Antenucci e non male neanche Pasqual e Comotto che, solo in fase difensiva, hanno svolto il loro lavoro. Ma dagli ester-ni vogliamo vedere anche qualche sortita e non solo copertura. Tutto questo aspettando il brunch di domenica prossima contro il Chievo.

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Houston, abbiamo un problema. Dal Cibali di Catania la Fiorentina non esce vittoriosa ma neppure vinta semplicemente, si esibisce in una prestazione all’al-tezza della notte dei morti viventi. “Tra il piacere e il dolore, un vuoto che si chiama noia”. Il Toro Loco scalpita ma anche il confronto con la sua ex squa-

dra alla fine, è costretto a seguirlo dalla tribuna. Juan Manuel Vargas guarda al futuro con ottimismo anche se la sua prolungata assenza pesa, e non poco, sulle sorti di questa Viola: “dopo la fine del cam-pionato ho avuto tanti problemi che mi hanno impedito di svolgere una buona preparazio-ne. Il fatto di esser stato

al momento infortunato mi fa rabbia ma ora voglio dare il 100% per la Fiorentina. Il clima nello spogliatoio comunque è tranquillo, sappiamo che non abbiamo fatto grandi partite dunque dobbiamo lavorare in silenzio e con umiltà. Noi non molliamo, questa situazione non piace a nessuno, dobbiamo vincere e ci riusci-remo restando tutti uniti, insieme al Mister”. Un Mister profondamente diverso da Cesare Prandelli: “Gli voglio bene, mi ha sempre dato fiducia anche quando le cose non andavano bene. Mihajlovic invece è uno che non molla mai, ci sta insegnando molto e sono convinto che con il tempo farà bene”. L’unica nota positiva di questa Fiorentina ancora carente di personalità non può che essere il tanto atteso rientro di Adrian Mutu: “E’ un giocatore troppo importante per la squadra”, che ha scelto di ripartire proprio da lui. Sono bastati pochi minuti per far dimenticare i nove lunghi mesi di assenza forzata, due prodezze per spaz-zare via ogni interrogativo riguardante la propria condizione fisica e ricordare al mondo intero che lui, col pallone, ci sa davvero fare. Ha preso per mano il grup-po ed ha puntato dritto alla rete, regalando persino l’illusione di poter rivedere presto quell’inchino. Il Fenomeno è tornato, lui, che ha dimostrato ancora una volta di riuscire a fare la differenza. Alla Fiorentina però mancano ancora qualità e soprattutto il tocco decisivo, il gol.

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Il Fenomeno è tornato! E nonostante una condizione non ancora ottimale, ha già dimostrato che questa Fiorentina non può non prescindere da lui. Vederlo in campo è stato, almeno per la prima mezz’ora di gioco, come tornare a respirare dopo essere rimasti prigionieri di uno spazio vuoto, senza uscita. Vederlo in campo è stato come riaccendere una luce ormai eclissata da tempo. Il suo sorriso, il suo carisma, la sua personalità: quanto è gioioso e sfizioso vedere Adrian Mutu! Quanto è esaltante vedere il numero 10 viola! Prima della partita ha ringraziato i compagni per non averlo mai lasciato solo durante i mesi in cui ha dovuto scontare la squalifica, poi ha caricato il gruppo. E dopo, eccolo il fischio d’inizio, soave come quello di un usignolo o come il suono di un flauto dolce, musica per le orecchie di Adrian rimasto fin troppo tempo lontano dai campi. Quel fischietto, quanto gli è mancato! E quanto gli erano mancate quelle corse e quegli scatti che in un campo da gioco fanno la differenza tra chi vince e chi perde. Non sembrava, a dire il vero, che mancasse da così tanto tempo e neanche che da febbraio non avesse più potuto giocare neanche la più inutile delle amichevoli. Del resto il feeling con il pallone fa parte di lui e non è scindibile dal suo modo

di essere uomo e calciatore. Lui e la palla: un unico elemento. Lui e il dribbling: un modo per superare gli ostacoli. Lui e la porta: la sua valvola di sfogo. Lui e il gol: un rapporto consolidato. Quella tra Mutu e il pallone è una vera e propria storia d’amore che, dopo una pausa di riflessione, ha ripreso il via a Catania. In Sicilia, inondato da insulti razzisti da parte del pubblico di casa, il romeno è stato il migliore, il più pericoloso in fase offensiva e quello che lascia una scia di positività guardando al futuro. Dopo pochi minuti è andato subito al tiro dalla distanza, come a voler riassaporare quel piacere di calciare in porta. Il suo destro, però, non violento e centrale, è stato facile preda di Andujar. Poi ha sfiorato il gol di testa, non arrivato solamente per la prontezza di riflessi del portiere catanese che ha deviato in angolo quel pallone maligno. Poi un’altra occasione per lui: servito alla perfezione da un colpo di testa di Gila, Mutu si è trovato solo in area tra due difensori. Davanti a lui solo Andujar… ma un tocco di palla involontario di troppo ha consentito a Spolli di sventare il pericolo. E ancora falli subiti, falli commessi per la generosità di dare una mano anche in fase di ripiegamento, tanta era la voglia di essere di nuovo lì, al centro della scena. Un primo tempo da primo della classe con un’unica assenza: il gol. Poi il calo evidente e normale del secondo tempo, nonostante il quale, però, non ha mai smesso di lottare. Per questo Mihajlovic ha optato per la sua permanenza in campo fino al 90°: perché dal Fenomeno ci si può aspettare sempre una scintilla che illumini la scena. E infatti, quasi c’era riuscito a illuminare la serata, quando al 63’ aveva servito Gila reo di essersi allungato troppo un pallone ghiotto sul quale avventarsi da rapace dell’area di rigore. C’è chi lo odia e chi lo ama. Adrian Mutu non è da mezze misure, o tutto o niente. E allora, pur conoscendo i suoi limiti caratteriali, noi continuiamo ad amarlo e ad accettare di lui “il pacco completo”. Del resto ai tifosi interessa vederlo con la casacca viola addosso, non con jeans e camicia fuori dal campo. Conta solo il suo talento, contano solo la sua rabbia agonistica, la sua voglia, il suo fiuto del gol. Adrian inchinati… e che Firenze ricominci a godere!

Il meglio è che non si è perso, per il resto, a parte la soddisfazione di rivedere Mutu in campo giocare nel complesso bene, soprattutto all’inizio, e la conferma delle buone condizioni di Santana a livello individuale, non sapremmo proprio quali auspici favorevoli trarre dalla trasferta di Catania. La rete di Frey è rimasta inviolata e ci sembra la prima volta in campionato, a memoria, e questo mettiamolo nelle note positive, ma davanti…andiamo al capitolo qui sotto.

Il peggio è che si conferma una paurosa incapacità di velocizzare la fase offensiva e, quindi, di creare

occasioni da gol che non possono non essere propedeutiche al fatto di segnarli i gol. Se tiri in porta due volte da lontano, se il portiere avversario fa una parata e nemmeno difficilissima in novanta minuti, sperare di far goal è quasi utopico. Ora è rientrato anche Mutu (il che ha comportato il sacrificio di Ljajic, il migliore davanti finora) ma si continua a vivere di spunti isolati. Urge curare la fase offensiva.

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Capisco che a fare il ct il tempo scorra più lentamente perché manca la quotidianità del campo, mentre per gli allenatori di club le settimane volano via. Mihajlovic, ad esempio, ha svelato di possedere un orologio da ricaricare ogni venti giorni, e di dimenticarsi tutte le volte di farlo perché il tempo passa troppo in fretta. Parentesi: ma che orologio ha Mihajlovic? Comunque, le giornate sono meno convulse, dicevo, per chi fa il commissario tecnico, e sarà forse per questo che Prandelli ha avuto modo negli ultimi mesi di intensificare i suoi contributi a livello mediatico. Ha avuto modo anche di fare outing, diciamo così, sulla Fiorentina. Reagendo ad una dichiarazione di «non feeling» rilasciata da Frey alla Gazzetta, l’ex mister viola ha sganciato una serie di esternazioni al Nuovo Corriere che, a parer mio, sono fuori luogo e fuori tempo almeno quanto la frase stessa di Frey: se le due righe critiche del portiere viola sul suo ex allenatore potevano essere evitate, lo stesso principio vale per i cinque o sei paragrafi di Prandelli sulla sua ex squadra, che peraltro hanno coinvolto non solo Frey ma anche gli altri giocatori (con i quali ha condiviso tante soddisfazioni sportive e grazie ai quali è potuto “salire di grado” sulla panchina azzurra), nonché Mihajlovic e la proprietà. A proposito di quest’ultima, il famoso sfogo di Diego Della Valle nel marzo scorso («Vorrei

che Prandelli dicesse che non andrà alla Juventus»), oggi potrebbe sembrare meno gratuito di allora, alla luce di una recente intervista del ct azzurro a Tuttosport: «Sono stato molto vicino alla Juve - ha detto senza specificare come e quando - però nel nostro mestiere a volte non si sceglie ma si è scelti». Forse non era poi così “visionario”, dunque, lo sfogo del patron che in questi giorni - ironia della sorte - ha ricevuto a New York il premio “Brand visionary”. O forse è solo una mia sensazione priva di fondamento; poco importa, ormai, scavare nel passato. Il presente, intanto, registra una nuova scossa di Diego Della Valle proveniente proprio da New York ed indirizzata ad Oliviero Beha, ufficialmente sfidato a “singolar tenzone” da consumarsi attraverso un dibattito pubblico. Un’ottima cassa di risonanza per “Il Fatto Quotidiano” su cui scrive l’autorevole giornalista, ma soprattutto un’ottima notizia per Firenze, perché denota un nuovo impeto di passione da parte di Diego Della Valle che fa da corollario alla presenza sempre più assidua del fratello. Ben vengano le arrabbiature di

Prandelli, di Frey, dei Della Valle, della stampa e di tutti coloro che sono mossi da un legame con Firenze. Un po’ di sana e beata litigiosità non ha mai fatto male al capoluogo toscano, che sembra si stia riaccendendo dopo un periodo di torpore e di assopimento. La speranza, a questo punto, è che lo faccia presto anche la squadra.

L’Angolo del tifosodi Luca Capanni BEHATA LITIgIOSITà

Sembrava una partita a porte chiuse, quella tra Fiorentina ed Empoli. C’era lo stesso senso di desolazione che si è respirato negli altri stadi che hanno ospitato le partite del turno di Coppa Italia. Del resto, le squadre affrontano la seconda com-petizione nazionale mettendo in campo chi, fino a quel momento, “ha giocato poco”: quindi le riserve, le seconde e le terze linee, cioè i rincalzi che rim-polpano rose in cui anche i titolari offrono spesso spettacoli scadenti. Compagini improbabili, inven-tate sul momento, che non si capisce per quale ragione la gente dovrebbe precipitarsi a vedere (pagando, s’intende). La gara del Franchi è sta-ta di una bruttezza esemplare, una partita che dovrebbe essere utilizzata didatticamente come esempio di non-calcio. Abbiamo provato grande pena per il pubblico pagante che si è sorbito uno spettacolo quasi imbarazzante che, con gli inter-valli, è durato più di due ore. Per chi lo guardava in televisione, alternando riviste e telecomando, il tempo in qualche modo è passato, ma quanta sof-ferenza in quei poveretti sugli spalti! Anche questa è una delle tante facce del malessere che sta at-tanagliando il calcio italiano. E non è certo colpa

della televisione, che, anzi, permette di spende-re pochissimo per spettacoli indecorosi che, visti dal vivo, non varrebbero certo il prezzo pagato. Il vero dramma è che i nostri dirigenti continuano a non capire dove stiamo finendo. Per esempio, alla notizia che l’assegnazione dell’Europeo 2012 po-trebbe essere inquinata da fatti di corruzione − con passaggio di denaro attraverso orsetti di peluche − il sottosegretario italiano con delega allo sport ha

incautamente dichiarato che l’Italia sarebbe pronta ad organizzarli al posto di Polonia e Ucraina. Forse il nostro dirigente si è dimenticato che siamo stati estromessi dall’Europeo 2016 per carenza negli im-pianti e nella sicurezza. Quello che non è pronto fra sei anni, lo sarebbe fra uno e mezzo? Stanno ormai scorrendo i titoli di coda sulle esternazioni dei nostri illuminati dirigenti. Meglio cambiare canale e cerca-re spettacoli migliori. Magari a porte aperte.

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Page 7: Brivido Sportivo n.38

OCCHIO DELLA TIgRE Senza Filtrodi Federico Pettini

Parte una canzone in sot-tofondo. Cammina lento nel corridoio che porta sul ring. Sale le scale. Ed ecco il campo. Dopo 9 mesi. Adrian Mutu torna a com-battere, a incassare, a col-pire, a sudare, a cadere e rialzarsi. Senza mollare mai. Non ha mollato Adrian. Non è indietreggiato nean-che di un passo. Restando su quel ring per tutti e no-vanta i minuti, compreso il recupero. Nessuno in pan-china ha gettato la spugna. Sinisa Mihajlovic ha punta-to su di lui, proprio quando tutti sembrano che abbiano abbandonato il talento del numero 10 viola. Fin dalla partita con il Bari, il Mister ha spiegato bene di quan-to Adrian sia fondamen-tale per questa squadra, e qualsiasi cosa faccia, o almeno nei limiti, giocherà. Dal primo minuto o dalla panchina. Perché Mutu è l’unico giocatore di questa squadra, e di tante altre a giro per l’Europa, che ti può risolvere la partita con una sola giocata. Come Cassano, come Balotelli. Giocatori che solo un altro allenatore non aveva e non ha paura di avere tra i suoi uomini: Cesare Prandel-li. Perché il talento viene prima di tutto, per chi non ha paura di forgiare anche l’uomo. Ha avuto paura anche chi ha vinto un mondiale e non smette mai di

ricordarcelo, come Lippi.Ecco, Sinisa non ha paura. E sa che senza Mutu questa Fiorentina non potrà mai ambire a posi-zioni importanti. Certo, il pa-reggio di Catania tradotto nel più classico dei “non facciamo del male, ci siamo pure ama-ti”, sia per quanto riguarda il tecnico sia tra società, non è che ha fatto vedere quel salto di qualità che in molti si aspet-tavano. Ma intanto è il terzo risultato utile in una settimana, dopo Bari e dopo la sofferente quanto depressiva partita con l’Empoli. Non si prende goal. Eccolo lì, un altro dato importante. Ma soprattutto, Adrian. Che nel giro di dieci minuti tira in porta più volte che in tutta una partita prima del suo ritorno. Che tie-ne gli avversari più lontani dalla porta (magari hanno paura che sferri uno dei suoi pugni, chissà), con Gilardino più libero di giocare e riesce a ritro-vare quelle movenze di campione che non si scordano mai, così come andare in bicicletta. Ora non resta che aspettare. Non resta aspettare che la tigre ruggisca e che Adrian torni a gonfiare la rete. E magari, dopo aver vinto l’ennesimo sofferto round di una carriera tor-mentata. Urlan-

do poi “Adriaaaaaan” a squarciagola, per far sapere a tutti che il cam-pione è tornato. Ma per farlo sapere soprattutto a se stesso.

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Pochi gol, ma alcuni sono davvero delle per-le. Ecco a che cosa si è potuto assistere nei cam-pi della Serie A in questa nona giornata di cam-pionato. Partiamo dalla capolista rivelazione, la Lazio di Edy Reja, che in casa di un ostico Pa-lermo consolida la sua

prima posizione in classifica grazie alla splendida rete al volo di Andre Dias. Seconda e terza posizione per miglior realizzazione spetta alla coppia cilena dell’Udi-nese, Sanchez e Isla, che con i loro splendidi gol pie-gano il Bari e fanno scappare la compagine friuliana a 13 punti. Quarto posto per Fabio Quagliarella. Sua è la bella rete di testa che porta in vantaggio una Juve che, orfana di due colonne come Krasic, assente per squalifica, e di Chiellini per infortunio nel riscaldamen-to pre partita, nell’anticipo di sabato sera riesce ad espugnare San Siro contro il Milan di un irriconoscibi-le Pato e di un distratto reparto difensivo. Altro capola-voro degno di nota di questa giornata calcistica è il de-stro al volo dal limite dell’area del giovane nazionale belga Nainggolan, che realizza così il definitivo 2 a 0 del Cagliari su uno spento Bologna. Nel nono turno di

campionato non sono stati protagonisti solo i marcato-ri, ma nel bene e nel male lo sono stati anche i portieri. Sugli scudi c’è Fernando Muslera della Lazio, autore di alcune parate fenomenali contro i rosanero di Delio Rossi, mentre protagonista in negativo è il portiere del Genoa Eduardo, responsabile di una papera nell’oc-casione della rete del vantaggio interista sul discreto tiro dalla distanza di Muntari. Sotto i riflettori a questo giro ci sono comunque anche molti numeri 10: alcuni che segnano assicurando la vittoria alla propria squa-dra come Alessandro Del Piero, altri che invece fanno parlare di se perché vengono espulsi forse ingiusta-mente ma reagiscono poi in modo sconsiderato. E’ il caso di capitan Totti che si becca una squalifica che gli costerà l’assenza nel prossimo derby capitolino e probabilmente altrettante sanzioni proporzionali all’inaccettabilità del suo comportamento durante l’uscita dal terreno di gioco. E’ anche la giornata dei colpacci in trasferta come quello del Napoli in casa del Brescia con la rete decisiva del Pocho Lavezzi e quello della Sampdoria che vince a Cesena grazie al primo goal realizzato in campionato da Giampaolo Pazzini. E la Fiorentina? Niente da fare, a Catania sbatte contro il muro difensivo quasi tutto argentino dei rossoazzurri, nessuna delle due squadre segna e il match termina a reti inviolate. Non basta qualche buon spunto nel primo tempo dell’appena rientrato

Mutu a sbloccare il risultato, e tuttavia anche in se-guito le emozioni e le occasioni viola sono poche o quasi nulle. Sinisa e i suoi uomini ritornano così dalla Sicilia con un punticino, che a livello di piazzamento fa staccare i gigliati dalle ultime tre posizioni, ma non va dimenticato che attualmente nella zona bassa del-la classifica le distanze sono abbastanza corte. Del resto l’importante era sicuramente non perdere, come ha detto il mister a fine gara, ma dato che i tre punti in trasferta la Fiorentina è da un bel pezzo che non li incassa, bisogna riconoscere che non sarebbe nean-che tanto male tornare a vincere lontano dal Franchi...

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Page 8: Brivido Sportivo n.38

E un si vince nemmeno ‘n Sicilia! Nemmen se rientra i’fenomeno! Nemmen se pioano e cassettoni! O icche tu vo’ vincere se si gioha a du’ all’ora? Se i più vispo, da quando l’è rientrao, gli è i’chitarrista? Poi anche Sinisa e gli ha preso la prandellite! E rientra i’fenomeno e chi sorte? I’meglio che s’ha, ‘n mancanza di

nasello ‘n restauro, “icce 2”! A me e mi ci fanno ‘ncattivire e mi va’ i’gallo nero di traverso! (Nero…e dihano, per me gli è bianconero perché e lo gratto sempre a i’gobbo, ma lui e se ne dee essere accorto, e un gni più bono come prima…) Ma a parte i’vino, la partita e gli è staa un pianto greco. Meno male che di là e un n’eran miha meglio, anzi, vorta la carta e peggiora. Un n’aveo cenao, da poero vecchio la sera e sto leggero, (anche pe’ lascia’ posto a i’ gotto, che quello e fa sempre bene), se no, con la digestione di mezzo, e c’era da addormentassi davvero. E si potea gioha’ senza portieri, i’suo e n’ha prese una su un corpo di testa di’fenomeno, i’nostro nemmen quella. ‘Nsomma una di quella partite che le ti levano i’sonno, che pe’ ritrovallo e ti ci vo’ du’ litri di camomilla! Uno zenzero messo bene pe’ resta’ sveglio e ti ci vole, artro che smanie! Per lo meno e un s’è perso, oh, e bisogna accontentassi. Visto che pe’fa’ un go’ e ci vo’ du’ partite co’ supplementari contro de’ brodi, se tu li pigliassi anche e si sarebbe di’gatto. Così gli è du’ partite che si finisce a “0” pe’ reti subite. Pigliamola come una bella notizia, speriamo e si seguiti perché e diceano e vecchi saggi: “Primo non piglialle”. Gli è vero, ma se le un si danno prima o poi e le si pigliano. Ma perché le un si danno? I’fenomeno gli è rientrao, e, finchè gli ha retto, gli è stao l’unico a provaccisi, ma iGGila gli è ripiombao n’una fase gnostica che un si sa bene icche ci ha’ pe’ iccapo. Speriamo e gni passi. Ma manca la capacità di cambia’ passo quando e tu attacchi, gli è come uno che va a fa’ uno sprinte e pedala rotondo. E n’ha a vince’ dimorte di volate! Gli è un vizio vecchio, un n’è che gliel’abbia dato i’tigre, e ce l’avean di già, ma se tu ci hai e fenomeni che ‘nventano e tu lo mascheri, ma se un tu ce l’hai o sono ‘n crisi mistiha e tu dei fa’ con quegli artri e si vede eccome. Quindi rimettere “icce2” senza fa’ tanti discorsi, dreo a Gila e Mutu e co’ un be’ centrocampo forto a reggili, i’nonno e farebbe anche la difesa a tre che pe’ i Pranda e gli era un moccolo ma che anche I’tigre e pare un n’ave’ ‘mparato a scuola, e gli ha sartao i’capitolo, forse e gli avea la varicella quando e la spiegaano a Coverciano. Dati di questi lumi, e mi merito un gotto pe’ricompensa. Co’ i’Chievo e un voglio smanie, e dean esse’ tre punti se no la cosa e la si fa scura. Alla salute, Forza Violaaaaaaaaaaaa!

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L’arbitro di Palermo-Lazio ha appena fischiato la fine della partita. Aldo Biscardi, a Quelli che il Calcio su Raidue, chiede a Chiara Picone fidanzata del calciatore: “Che gli fai questa sera a Pastore?”. Apriamo subito un sondaggio per conoscere come si è espresso il pubblico da casa!*Arrigo Sacchi a Mediaset Premium: “Berlusconi pretende che Allegri si pettini meglio prima delle interviste? Strano, a me non l’ha mai chiesto”. Davvero strano….*“Quello di Oliveira è un fallo che non sa di nulla”. Ciccio Graziani, Guida al Campionato, Italia 1*“Se la Sampdoria vende Cassano riesce a prendere un piccione con due fave”. Meraviglioso Pietro Vierchowood a Sabato Sprint, Raidue.*“Il posto più strano dove ho fatto l’amore? Bassano del Grappa!”. Ubaldo Pantani, Quelli che il calcio, Raidue.

*La Gazzetta dello Sport e Tuttosport hanno aperto la prima pagina di domenica mattina con lo stesso titolo: “Bunga Bunga Juve”. Il Cavaliere si è un pò sdegnato ed ha incaricato il suo fido maggiordomo Galliani di attaccarsi al telefono per protestare con i rispettivi direttori delle due testate. Se non è coda di paglia questa .

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La notizia della settimana è che Antonio Cassano non è un terrorista, almeno così ha detto lo stesso Fantantonio nel disperato tentativo di ricucire i rap-porti con la Sampdoria. Cassano non è Bin Laden, quando parla velocemente non lancia anatemi in arabo ma semplicemente si esprime in dialetto ba-rese. E quando manda a quel paese il suo presi-dente è solo perché ha un brutto carattere, non si sognerebbe mai di mandare a schiantarsi un aereo sulla villa di Garrone. Questo andava precisato, per sgomberare il campo da possibili fraintendimenti.Dicono che la scorsa domenica, pardon giornata

calcistica, sia stata caratterizzata dai numeri 10. Prima Cassano, di cui abbiamo detto. Poi Totti, che si fa espellere saltando così il prossimo derby con la capolista Lazio, gettando nello sconforto orde di tifosi biancocelesti che con lui in campo pensava-no di avere qualche possibilità in più di aggiudicarsi la stracittadina. Infine Del Piero, l’eterno fantasista juventino. Lui se ne sta lì buono, parla agli uccellini, sforna figli in continuazione. Poco importa se non è più decisivo dal 1997, se in nazionale non ha mai fatto la differenza e se ogni allenatore della Juve deve fare i conti con il muro Alex, il che può diven-

tare un problema se anche un amico come Ciro Ferrara alla fine ne aveva le scatole piene. Del Pie-ro è lì, caricato come certe pile che durano di più, ogni tanto sforna qualche prestazione di altissimo livello con la quale giustifica l’ingaggio e vive felice. A lui, come a Totti e Cassano, non si negano le prime pagine dei quotidiani. Numeri dieci sempre più uomini immagine, nel bene e nel male, sono le icone del calcio italiano. Sarà mica un caso se il calcio italiano è in crisi, se l’Inter ha vinto la Cham-pions League schierando 10 stranieri su 11 e se in Sudafrica abbiamo fatto ridere?

CASSANO NON E’ BIN LADEN

C

Arriva il Chievo domenica al Franchi all’ora di pranzo. Poche sono state in passato le sfide tra i viola e la squadra veronese, che a Firenze ha comunque anche colto dei successi importanti. L’incontro del 28 aprile (anticipo in notturna del sabato) valido per la trentatreesima giornata è stato tra i più interessanti. La Fiorentina, che in quella stagione sconta quindici punti di penalizzazione per la vicenda calciopoli, è settima ed è addirittura in lotta per un posto in Coppa Uefa (chi l’avrebbe

mai detto prima dell’inizio del campionato?). Il Chievo, invece, è nelle sabbie mobili della classifica, relegato al quintultimo posto insieme al Parma con una lunghezza di vantaggio sulla Reggina (terzultima). Insomma è un match davvero importante. Prandelli manda in campo la seguente formazione (priva fra gli altri di Toni e Ujfalusi), schierata con il 4-3-3: Frey; Jorgensen, Gamberini, Dainelli, Pasqual; Pazienza, Liverani, Montolivo; Reginaldo (Blasi dall’82’), Pazzini, Mutu. Cinque di questi elementi vestono ancora la maglia viola. Nel Chievo, guidato in panchina da Gigi Del Neri, ci sono tra l’altro

Mantovani e Pellissier, che ancora giocano nella formazione gialloblu. E ci sono anche Semioli, che dopo pochi mesi approderà a Firenze, e Brighi, il centrocampista della Roma. La partita è molto combattuta. La Fiorentina nel primo tempo gioca male. Non tira mai in porta, mentre i veronesi si difendono con ordine. Nella ripresa, però, si capisce subito che è un’altra musica. Mutu e Montolivo impegnano il portiere Squizzi con due belle conclusioni. Poi al 19’ avviene l’episodio che decide il match. Liverani, in ombra fino a quel momento, serve alla perfezione Reginaldo, che con un tiro al volo di collo pieno batte imparabilmente Squizzi. Per l’ala brasiliana, partita come riserva, si tratta del quarto gol del campionato. La partita a quel punto diventa più bella. Il Chievo, che aveva badato soltanto a difendersi, comincia ad attaccare ma lascia anche ampi spazi ai contropiedi viola. Reginaldo così, su assist di Montolivo, con un tiro al volo con l’esterno del piede batte nuovamente Squizzi. L’arbitro Banti di Livorno annulla però la rete per un fuorigioco che in realtà non c’è. L’incontro poi non offre altre emozioni e si chiude così con il successo per 1-0 della Fiorentina. I viola concluderanno il campionato al sesto posto (a tre lunghezze dalla zona Champions) ed andranno in Coppa Uefa. Il Chievo, invece, retrocederà in serie B.

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«Caro Campana, uno sciopero ora sarebbe un’iniziativa priva di buon senso e offensiva per l’intelligenza dei giocatori», così ha scritto Massimo Oddo, già porta-voce Aic, al presidente del sindacato calciatori Sergio Campana.E ancora: «Prendo atto delle dichiarazioni dell’Avvocato Campana che da 40 anni esprimono antica e consolidata saggezza. Nel caso in oggetto però non mi trovo d’accordo con lui per il fatto che, avendo personalmente incontrato i vertici della Lega, ho avuto modo di verificare la sussistenza di larghe e soddisfacenti intese su principi guida inerenti tutti i punti in contestazione […] Per quanto attiene alla mia rappresentatività tranquillizzo la presidenza dell’Aic in quanto, allo stato, ho solo ampiamente parlato e ricevuto consensi incondizionati di tantissimi giocatori di serie A i quali, fortunatamente, non hanno il cervello all’ammasso come qualcu-no può pensare. Ribadisco infine con assoluta fermezza che lo sciopero è, e deve essere, l’ultima estrema ratio e, a maggior ragione, per una categoria ‘privilegiata’ come la nostra e che quindi tale strumento deve essere usato solo per far valere dei principi fondamentali della dignità umana che, lo ripeto, è assolutamente iden-tica a quella di qualsiasi altro lavoratore, a prescindere dall’entità del salario per-cepito. Ne consegue che, alla luce dei contenuti dell’incontro da me recentemente avuto con la Lega e delle rassicurazioni in tale contesto ricevute, uno sciopero ora costituirebbe una iniziativa del tutto priva di buon senso, oltre che irrispettosa per l’intelligenza dei calciatori e, a mio giudizio, addirittura offensiva nei confronti della gente che lavora e che ama il calcio». Torno sull’argomento e lo faccio con le parole altrui per non travisare, ma resto sempre della mia idea. Nel caso che ve la foste dimenticata: 1) “In un Paese che fa dell’invidia economica un’asse portante del proprio marciume quotidiano non mi accoderò alla colonna infame di chi criti-ca i calciatori solamente perché guadagnano cifre enormi. Per ciò che mi riguarda sono soldi privati pagati da soggetti privati”; 2) “Trovo allucinante che chi vive vite parallele in mondi fatati, con stili nemmeno immaginabili per un comune mortale, possa parlare di regole e rispetto delle stesse, quando i primi a non rispettarle sono loro coadiuvati dai rispettivi procuratori”; 3) “Se i giocatori di B e di Lega Pro sono in difficoltà possono ringraziare proprio i campioni pluripagati che hanno fatto scopa di risorse economiche grazie alla dittatura dei diritti televisivi”. Eviden-temente qualcuno l’ha prontamente ricordato a Oddo… novello Marchionne.

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CHIESA – L’ex attaccante della Fiorentina, che ha finito la sua carriera a giugno nel Figline, sta attualmente fre-quentando a Coverciano il corso master per allenatore. Nel frattempo ha rifiutato l’offerta della stessa Fiorentina per guidare la formazione giovanissimi.LUCCHESE – Il centrocampista Carloto e il difensore Lollini, in vista della prossima stagione, sono nel miri-no, il primo di una società di B il cui nome è top- secret, mentre il secondo interessa al Parma, che lo sta da tempo seguendo in vista di un probabile ingaggio.SAVOLDI – Gianluca Savoldi, 35 anni, figlio d’arte, ex attaccante di Reggina e Napoli, ha accettato l’offerta del Borgo a Mozzano, società della provincia di Lucca che partecipa al campionato di I categoria. IACOBELLI – Dopo un anno e mezzo di stop torna in pista Agostino Jacobelli. L’ex allenatore della San-sovino e del Cappiano, ha firmato per il Real Rimini, sodalizio di serie D che ha esonerato il tecnico, Mau-rizio Neri.BARBAGLI – L’Arezzo tratta il ritorno del difensore Bar-bagli, ex del Grosseto e della Pro Patria che, da alcune settimane, si sta allenando con il gruppo di Fratini. Il giocatore prima di scendere in D, vorrebbe aspettare qualche offerta dalla Prima o dalla Seconda Divisione. Ingaggiato e si tratta di un ri-torno, il portiere Mandini che proprio Fratini ha avuto alle sue dipendenze a Orvieto.PENNUCCI – Svincolato a giugno dal San Marino, è in attesa di una sistemazione. Per mantenersi in condizio-ne l’ex esterno del Castel-nuovo Garfagnana e della Carrarese, ha accettato l’of-ferta di una società amato-riale della provincia di Lucca,

che partecipa al campionato Aics di III categoria.BELLUOMINI – Emigra in Valle d’Aosta l’ex attaccante del Viareggio e della Lucchese, con la quale ha vinto due campionati consecutivi. La punta di Viareggio ha firmato per il St Cristophe, sodalizio neopromosso in serie D.SERROTTI – L’ex centrocampista dello Scandicci, che sembrava a un passo prima all’approdo alla Fortis e poi al ritorno alla corte di Gutili, ha firmato per il Peru-gia.GIUSTI – L’ex portiere dell’Arezzo, ha firmato per il Castel Rigone, che si con-ferma come la favorita prin-cipale per la vittoria del cam-pionato di serie D.CALENZANO – Ingaggiati due nuovi giocatori: tratta-si del difensore Novani, ex del Monteriggioni, reduce dall’esperienza con una squa-dra sarda di Eccellenza e del

centrocampista Benesperi, svincolato dal Vernio ed ex anche del San Donato – Tavarnelle.ANTELLA 99 – Esonerato il tecnico Gennaro Gabriel-li, al suo posto la dirigenza del sodalizio fiorentino ha chiamato Segato, fermo da alcune stagioni e figlio di Armando, l’ex giocatore della Fiorentina del primo scu-detto.

SAVOLDI TORNA IN TOSCANASuccede in Toscanadi Gianni Di Ferdinando

PILLON (LIVORNO) – Per una volta il presidente Spinelli non si è fatto

prendere dall’istinto, ha riflettuto un attimo e ha deciso di confermare la fiducia a Pillon, nonostante l’inizio di campionato non positivo del Livorno. I fatti, a distanza di qualche settimana, gli stanno dando ragione, striscia di risultati utili consecutivi, classifica che ora sorride, con una squadra che gioca, diverte e non prende reti. Chiedere, basta guardare alle ultime gare, a Torino, Atalanta e Reggina, tre delle big del torneo, per rendersene conto e proiettare la truppa amaranto tra le favorite per la promozione.BELLINI (PRATO) – Quattro punti nelle ultime due partite con Fano e Gavorrano che hanno rimesso in linea di galleggiamento una formazione come quella laniera che ha fornito sensibili progressi anche sul piano del gioco. I play- off non sono lontani l’importante è non fare come i gamberi: vale a dire tornare pericolosamente indietro. FRASCHETTI (SANGIOVANNESE) – Un lungo silenzio stampa, una società ballerina, un cda nuovo che si sta insediando. Lavoro, dedizione, fatica, le armi a sua disposizione per permettere alla truppa valdarnese di non deragliare, di conquistare quattro punti nelle due trasferte consecutive di Noceto e Chieti e di mantenersi a contatto a quota 13 con la zona play-off.

DIRIGENZA LUCCHESE – Scarica in maniera non tanto elegante il tecnico

Favarin che, in due stagioni, ha riportato la società rossonera dalla serie D alla Prima Divisione e lo sostituisce con Paolo Indiani. La riconoscenza, ma non c’è da meravigliarsi, non fa più parte del calcio, bastano una serie di risultati negativi per rompere un rapporto e mandare all’aria stima, gratitudine e tante belle parole. Che, a ritroso, basta riannodare il nastro, appaiono solo come delle belle, ma vuote, parole.

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Page 11: Brivido Sportivo n.38

Arriva alla Fiorentina giovanissimo, forse perché proprio al viola era desti-nato fin dalla nascita; Fattori esordi-sce non ancora ventenne all’Artemio Franchi, di fronte ad un pubblico che conosceva molto bene, proprio perché “uno di loro”. In viola tante emozio-ni e un bagaglio di ricordi che Sauro ha deciso di raccontare proprio nelle pagine del Brivido Sportivo, dove par-la di attualità, passato e futuro della Fiorentina. Attualmente allenatore del Castelfiorentino ma come trent’anni fa tifoso viola dice come molti suoi colle-

ghi che “i gigliati usciranno da questo momento grigio con le loro gambe” , perché dopo ogni temporale arriva sempre il sereno …Cresciuto calcisticamente nella società giovanile della Cattolica Vir-tus, viene notato non ancora maggiorenne dagli osservatori della Fio-rentina che se la assicurano presto. Il suo esordio è datato 1980, ma a distanza di trent’anni come lo ricorda? “Un esordio annunciato, visto che ero nell’orbita della prima squadra da qualche tempo, ma non per questo meno emozionante. La partita era di quelle cruciali, ossia in casa contro l’Inter capolista, ma forse anche grazie alla mia giovane età seppi trovare la sfacciataggine giusta per scrollarmi di dosso ogni timore”. Lei è l’ultimo giocatore fiorentino ad aver segnato una doppietta con la maglia viola … “Che grande emozione quel giorno a Catanzaro! Certo il peso mediatico che veniva dato prima al calcio era inferiore a quello di adesso ma da fio-rentino di nascita e di tifo ero al settimo cielo. Avevo comunque già segnato la prima rete nella trasferta di Como, ma quella di Catanzaro sono stati certamente 90 minuti da incorniciare”. La sua carriera lontano da Firenze è proseguita in molte altre piazze di serie maggiore e serie cadetta; quale di città porta sempre nel cuore? “Beh, certamente Verona e Bergamo, città molto belle e tifoserie altrettan-to affezionate alla squadra locale; sia con l’Hellas che con l’Atalanta riu-

scimmo a conquistare la promozione in serie A conducendo campionati davvero importanti”. Da fiorentino cosa pensa del tanto discusso pro-getto Cittadella? “Penso che sia un idea davve-ro brillante che potrebbe valorizzare non solo la Fiorentina ma anche la nostra bella città; certo affinché non resti soltanto un progetto credo sia fondamentale un definitivo accordo tra le autorità locali con la Presidenza viola”. La Fiorentina di Mihajlovic; quando ingranerà davvero la mar-cia giusta? “Mi pare che Firenze ma anche tutta l’opinione mediatica sportiva abbia sottovalutato cosa possa significare per un gruppo ormai consolidato, un cambio di allenatore. Sinisa e Cesare inoltre sono due figure del tutto di-verse caratterialmente e quindi un periodo di assestamento era prevedibi-lissimo. Bisogna solo guardare avanti”. L’ultima settimana è stata carat-terizzata dalla grande polemica sollevata dalla simulazione di Milos Krasic nella gara contro il Bologna. Lei cosa pensa dell’ausilio della tecnologia nel calcio? “Sinceramente credo che difficilmente ci potremmo mai mettere d’accordo su come utilizzare tali innovazioni; per quanto riguarda la moviola, che a mio parere è l’unico mezzo che i calciatori potrebbero accettare di buon grado, è lampante come anch’essa sia di difficile interpretazione. Nei pro-grammi tv spesso ognuno rimane con le sue convinzioni dopo ore di discus-sione, è difficile pensare che un arbitro nel bel mezzo di una partita riesca ad essere abbastanza lucido e fermo da cambiare la propria decisione, spesso davanti a quarantamila spettatori. Per quando riguarda invece la prova TV, credo che sia una cosa tutta italiana per aggiungere polemiche alle polemiche; si rischia di togliere al calcio estro e furbizia e soprattutto di prendere decisioni destinate a creare una fattispecie. Perché se Krasic o chicchessia fosse caduto a terra spinto dal difensore avversario e il di-rettore di gara non avesse visto? Sicuramente non sarebbero stati presi provvedimenti né nei confronti di chi ha commesso il fallo (che di certo non può essere squalificato) né nei confronti della squadra danneggiata che non può pretendere di ripetere l’incontro”.

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La Fiorentina a Catania ha conquistato un punto importante su un campo difficile, ma ha offerto una prestazione davvero opaca. L’unico sussulto della gara, a pochi minuti dal fischio iniziale, è stato de-terminato dal fantasista rossoazzurro Mascara, che ha colpito in pieno l’incrocio dei pali su punizione con Frey immobile. La prestazione di Mutu è stata positiva considerata la lunga squalifica di dieci mesi che lo ha tenuto fuori dai campi di gioco. Il romeno soprattutto a inizio gara, quando è stato schierato in posizione più avanzata, ha tirato spesso in porta, anche se non si è mai reso troppo pericoloso. Lo schieramento sceso in campo ha presentato sulla li-nea difensiva Pasqual e Natali, che al momento non sembrano essere migliori di Gulan e Kroldrup. Sul-le fasce si è visto un ottimo Santana che ha speso tanto e che pertanto a metà ripresa è stato sostituito da Cerci, che non ha reso al meglio, e forse questa sostituzione l’avrebbe meritata di più Ljajic. Gilardi-no si è reso protagonista in tutta la gara solo di una spettacolare girata al volo di testa peraltro ben parata dal portiere argentino Andujar. Quindi l’ingresso nei minuti di recupero di Babacar, reduce dal gol decisivo segnato in Coppa Italia contro l’Empoli, ha lasciato qualche dubbio. La squadra viola in trasferta finora ha osato ben poco, a eccezione della partita contro la Sampdoria, anche se a dire il vero, dopo il vantaggio immediato in quella circostanza la formazione di mi-ster Mihajlovic non ha prodotto quasi più nulla.

Domenica nel pre-anticipo delle ore 12.30 la compagine gigliata riceverà il Chievo e dovrà cercare assolutamente i tre punti per risalire la china in classifica.Noi del Brivido sportivo abbiamo intervi-stato Mario Beretta, ex tecnico proprio del Chievo, per meglio chiarire l’attuale situa-zione viola.Questa Fiorentina non decolla. Quali sono i principali motivi? “Da fuori è dif-ficile fare una disamina attenta e precisa. Posso dire che c’erano e ci sono assen-ze pesanti. Un punto a Catania non è da buttare via. Sono convinto che a breve la Fiorentina tornerà nelle parti più alte della classifica, anche perché non sono tanti i

punti che la separano dalle altre squadre del suo livello.Il cambio di allenatore si è fatto sentire. Prandelli ha allenato per cinque anni ot-tenendo grandi risultati e ora Mihajlovic dovrà approfondire meglio le conoscenze con i ragazzi e saper creare un nuovo spi-rito di gruppo”. Come giudica il rientro di Mutu? “Il ritorno di Mutu è stato molto in-coraggiante. Il fantasista si è mosso bene, considerando che era fermo da dieci mesi e che ha cercato in più di un’occasione la via del gol”. Con questo Santana a tem-po pieno, con il rientro di Vargas e con l’utilizzo di D’Agostino nel ruolo di regi-sta, pensa che si possa vedere un gioco piacevole? “Penso proprio di sì. La tattica e gli schemi sono molto importanti nel gio-co del calcio, ma i giocatori con i piedi buoni portano qualità. Il tecnico oltretutto potrà adottare più soluzioni e rendere meno prevedibile la propria squadra.Montolivo invece farebbe bene a fermarsi per cu-rare meglio la propria caviglia?Questo dipende dallo staff gigliato. Io posso dire che se un giocatore non è al top fisicamente, si vede in campo. Bisogna anche ammettere però che questo per i viola è un momento delicato e Montolivo da vero capitano sta dando un grande esempio di sacrificio”.Che partita si aspetta che sia Fiorentina-Chievo? “Sarà una partita difficile per gli uomini di Mihajlolvic.

Il Chievo di mister Pioli ha dimostrato che soprattutto fuori casa sa dare spettacolo. La Fiorentina giocan-do al ‘Franchi’ però parte da favorita”.

I VIOLA NEL MIRINO DI BERETTA S.p.q.R.di Stefano Rizzo Intervista all’ex allenatore di Siena e Chievo

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Settimana dedicata alle coppe europee. In Champions mercoledì sera il Ba-yern Monaco cercherà di ribadire il suo strapotere nel girone di qualificazione. Affronterà il Cluj in trasferta e i pronostici sono tutti dalla sua parte. Segno 2 che non dovrebbe tradire le attese. Altra gara dall’esito scontato è Chelsea-Spartak Mosca. Gli uomini di Ancelotti non dovrebbero sudare le sette cami-cie per avere ragione dei russi. Segno uno pagato poco ma sicuro. Il Milan dopo la sconfitta in casa contro la Juve cercherà di ripartire. Il clima non è sereno e il cavaliere ha dato segnali di insofferenza invitando Allegri a pettinarsi prima di rilasciare inter-viste (lui questi problemi non li ha). Il Real arriva bello carico e cercherà di fare risul-tato. Alla fine potrebbe spuntarla il pareg-gio che è ben pagato a 3,25. Altro segno X potrebbe uscire dalla partita Basilea-Roma. Per i giallorossi sarà fondamentale non perdere altrimenti addio sogni di gloria. Segno X con una quota davvero appetitosa a 3,40. Il Marsiglia andrà in trasferta con-tro lo Zilina. Una partita che non dovrebbe riservare sorprese con i francesi strafavo-riti: segno 2 a 1,63. Infine giovedì in Euro-pa League il Manchester City di Roberto Mancini farà visita al Lech Poznan. Anche se il Manchester City non sta attraversan-do un ottimo periodo di forma lo vediamo nettamente favorito sugli avversari. Segno 2 bancato a 1,63.

Cluj-Bayern Monaco 2 (1,83)Chelsea-Spartak Mosca 1 (1,22)Milan-Real Madrid X (3,25)Basilea-Roma X (3,40)Zilina-Marsiglia 2 (1,63)Lech Poznan-Manchester City 2 (1,63)

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La Mandrakatadi Massimo Gianni

LO STROLOGO DI BROZZI... INTERROGAPREVISIONI FRA RAGIONAMENTI E SFERE DI CRISTALLO

Lo strologo e v’ha ‘ndovinao secco i’ “2” della Juve, andae a leggere o miscredenti e un datemi di gobbo, perché la palla la dice e lo strologo ripete, ambasciatore e un porta pena. Ora la palla e la dice che co’ iCChievo e si vince (perchè se la un lo dicesse e la spezzo) e, quindi, niente pensieri e

preoccupazioni. Tranquilli che sortanto chi casca e si rizza (magari sta’ sempre ritti e un sarebbe miha peggio, ma quarcosa e si dee dire, no?). Dunque e si comincia co’ “1” fisso pe’ pianta’ e Pioli e si va avanti con quegli artri. Inter-Brescia e Juventus-Cesena e la pa’ roba da telefono azzurro, o che ci vole i’mago pe’ dire icche succederà? “1” fisso e avanti. Bari-Milan, se a Ventura e un gli smette la sventura e rischia di sarta’ com’ un tappo, e co’ i Milan e la veggo buia, “2” quasi fisso. Bologna-Lecce gli è roba da disperati, Malesani e dee vincere, forse e ce la fa “1”. Palermo-Genoa l’incontro di vorrei ma un posso. Tutte e due e le chiacchierano le chiacchierano e poi le son quasi lì con noi. Se un vince co’ i’ Genoa lo Zampa e butta fori anche Delio! Sampdoria-Catania e sarà “1” se i’Catania gli è tutto icche s’è visto con noi e Udinese-Cagliari idem, visto che Guidolin dopo avenne perse quattro di fila ora l’ha ‘mparao come si fa a vince’ e chi lo ferma più? Difficile che sia i’Cagliari. Pe’ urtimi il derby capitolino, difficile, ma miha tanto, questa vorta e giallozzozzi e lo veggan vincere, ben che gni vada e strappano un pari “1”.”X”.E cos’ anche pe’ questa vorta e ve l’ho dette tutte. Come sempre e conta la prima, quegli artri e facciano icche gni pare ma a Pioli e un gni si po’ lascia’ nulla. Forza violaaaaaaaaaaaaaaaa!

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PALLANUOTOdi Ruben Lopes Pegna

Un pareggio casalingo e una sconfitta pesante. E’ negativo il bilancio per le due squadre fiorentine di serie A1 nella terza giornata di campionato. E poteva andare anche peggio se Chicco Pagani per la Rari Nantes Florentia non avesse segnato il gol del 12-12 contro il Bogliasco a un secondo dal suono della sirena, quando i liguri già pregu-stavano il clamoroso successo. I biancorossi co-munque hanno ampiamente meritato il pareggio. Hanno risentito la fatica per i numerosi impegni in Coppa Len e in campionato (hanno giocato lo scorso fine settimana 3 partite a Berlino e mer-

coledì a Napoli con il Posillipo il recu-pero della seconda giornata). Così si spiega il motivo per cui dopo essere partiti molto bene, hanno rischiato di perdere. E’ stata una partita vietata ai deboli di cuore, emozionante e mol-to combattuta quella disputatasi alla Nannini. L’esito dei parziali (3-1; 2-3; 3-5; 4-3) chiarisce molto bene l’an-damento del match che i biancorossi hanno iniziato alla grande con le reti di Radu, Boris Popovic e Pagani nel primo tempo, chiuso in vantaggio per 3-1. La Florentia è rimasta avanti di due lunghezze fino a oltre la metà del secondo tempo (gol di Gobbi e Radu) e di una fino a più della metà del terzo (centri di Gobbi e Mandoli-

ni). Poi però, dopo aver fallito sul 7-7 un rigore con Pagani ed aver riacciuffato il pareggio (8-8) con Boris Popovic prima e con Sottani dopo (9-9) si è trovata sotto di 2 reti (9-11). A 4 minu-ti e 15 secondi dal suono della sirena capitan Sottani ha accorciato le distanze e Ninfa poi ha riportato i biancorossi in parità (11-11). Ma non era finita. Vergano segnava ancora per Boglia-sco e la rete del definitivo pareggio di Pagani veniva realizzata a un secondo dalla conclusio-ne. La Florentia è ora quinta a quota 4. E’ andata male alla Fiorentina Waterpolo scon-

fitta a Rapallo per 10-5 (2-1; 2-2; 3-1; 3-1). Il match era una sorta di derby, perché tra le liguri c’erano 4 ex giocatrici della for-mazione di De Magi-stris, il portiere Gigli, Abbate, Frassinetti e Cotti. Le ultime 3 han-no segnato ben 5 reti. Per la Fiorentina, quarta in classifica a quota 6, sono andate a segno Biancardi (2), Lavorini, Ca-sanova e Lapi.

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Nei giorni 23 e 24 ottobre 2010 nel poligono di Siena si è svolta la gara Bandiera Toscana, centesima edizione. Come si evince dal nome, è una gara riservata ai soli tiratori della nostra regione. Le prime edizioni venivano disputate solamente su competizioni di carabina specialità a terra. Con il passare degli anni sono state introdotte anche le gare di pistola. Quest’ultima edizione ha visto disputarsi gare di 30 colpi per la carabina a terra a m. 50, 30 colpi per la carabina a m. 10, 30 colpi per la carabina Flobert Beretta, oltre a 30 colpi di pistola a m. 10 e 30 per la Pistola Standard a m. 25.È stata stilata una classifica individuale per ogni specialità e una classifica a squadre. I nostri tiratori hanno ottenuto diversi piazzamenti sul podio: Valter Rossi si è classificato al secondo posto con punti 295/300 a pari merito con il primo, ma con 11 mouches (dieci perfetto) rispetto alle 14 del primo, così come nella carabina a m. 10 le nostre tiratrici Paola Aronni e Claudia Nunziati si sono piazzate al secondo e terzo posto entrambe con punti 292/300, ma rispettivamente con 15 e 13 mouches. La “Bandiera Toscana” è stata assegnata alla squadra della Sezione in base ai seguenti criteri: ogni Sezione ha utilizzato il miglior punteggio ottenuto dai suoi rappresentanti per ogni specialità; tale punteggio è stato sottratto dal rispettivo record italiano, di

specialità e di categoria, rapportato ai 30 colpi (le gare sono disputate sui 60 colpi). Ogni Sezione ha scartato il risultato più penalizzante delle 5 specialità. La classifica è stata redatta in ordine crescente della somma dei 4 migliori coefficienti di ciascuna squadra.Per semplificare riportiamo la classifica. Ha vinto la Sezione di Pietrasanta con punti 36, seconda è arrivata Lucca con 39 punti e terza Siena con 41 punti. La nostra Sezione si è classificata sotto al podio, al quarto posto, con 46 punti. La Bandiera Toscana è una gara molto sentita fra le Sezioni della Toscana, che infatti non mancano mai di partecipare con rappresentative numerose. Alla vincitrice oltre ad una coppa viene consegnata una Bandiera che possiamo, senza paura di essere smentiti, definire storica in quanto ha veramente un secolo e viene conservata in una scatola di legno ed ha un’asta di fattura veramente pregevole. Chi si aggiudica la gara ha anche l’onore e l’onere di poter organizzare l’edizione successiva.Bisogna riconoscere al Presidente della Sezione di Siena, Massimo Dreassi, di avere organizzato la gara in maniera ineccepibile. La manifestazione ha visto la presenza del Presidente dell’Unione Italiana Tiro a Segno ing. Ernfried Obrist accompagnato dalla consorte, e del Vice Presidente avv. Riccardo Finoccki.

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Maria Tipo: natali napoletani per una delle pianiste più brave del mondo. A 17 anni vince il concorso in-ternazionale di Ginevra: da allora successi, premi della critica e onorificenze come l’Accademia di S. Cecilia e il fiorentino Fiorino d’Oro. Bach e Scarlatti tra i suoi cavalli di battaglia, e una passione per la musica che la porta a contribuire, a Bagno a Ripoli, dove ha vissuto 40 anni, all’esperienza dell’Asso-ciazione Amici di Vicchio di Rimaggio, con la sua rassegna di concerti di musica da camera, attual-mente in corso fino al 19 novembre.Ma torniamo allo sport... “Vedo le Olimpiadi, quindi gli sport mi piacciono quasi tutti: sono anche ca-pace di commuovermi. Il calcio un po’ meno, ma mio padre Alberto ne era appassionatissimo. Negli ultimi quindici anni della sua vita, viveva con me,

e io sapevo che quando c’era la partita del Napoli, bisognava lasciargli i suoi spazi. Comunque guardava anche le altre squadre”.I suoi sport preferiti? “Ginnastica artistica, corsa, nuoto”.Lei è una sportiva? “Non ho avuto tempo, perché ho cominciato a viaggiare da adolescente, però, quando arrivai a Bagno a Ripoli, sentii il bisogno di muo-vermi e presi a frequentare le palestre comunali: ero sempre seduta o in aereo, o al piano, o a scuola! È già più di venti anni che faccio una ginnastica, che, data l’età, è diventata sempre più leggera e dolce!”Quali valori può trasmettere lo sport? “La vicinanza con i coetanei. Poi, passando tanto tempo sui banchi di scuola, è importante che ci sia una materia che ti fa muovere: oltre che al fisico, fa bene al cervello e all’anima. Lo sport è una grandissima medicina per lo spirito”.I ricordi più belli della sua carriera? “Mia madre, Ersilia Cavallo, era pianista e io a 3 anni ero già al pianoforte. Da quando era incinta ne sentivo le note. A 3 anni e mezzo partecipai a un concerto con i suoi allievi e non mi sono più fermata. Tutti erano felici di sentirmi suonare anche da bambina e io mi domandavo ‘perché piangono? perché mi trovano così eccezionale?’. Per me era tutto così facile, poi ho capito che ciò che facevo io non lo facevano gli altri bambini: ero nata col talento. Continuai e vinsi a Ginevra: allora iniziò la mia carriera concertistica internazionale. Però volevo farmi una famiglia e dei figli: mi scocciava l’idea di essere solo una pianista! Era monotono. Così ho avuto una figlia, Alina Company, anche lei musicista, e due mariti, due belle storie d’amore: dieci anni la prima, diciotto la seconda. Questa è la mia carriera e non poteva essere altrimenti”.Il suo compositore? “Nella maturità Mozart e Bach (dal quale è venuto tut-to), ma ho amato molto anche i romantici e ho dedicato parte della mia vita a Scarlatti e Beethoven”.Un concerto che ricorda in modo particolare? “Tanti, anche perché ho sempre dato importanza a tutti. Mia madre mi diceva di suonare ogni volta al

massimo: ogni concerto può essere il più grande. Certo, Ginevra, la prima volta a New York o suona-re per Rubinstein, chi se li scorda?”Chiudiamo con una battuta: lei non ama parti-colarmente il calcio, ma vive molto vicino al Franchi: che aria si respi-ra? “Passano tutti di qui quando se ne van-no! È emozionante e bellissimo: acco-munare le perso-ne di fronte ad un bello spettacolo, pieno di energie e volontà, rende vivi”.

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Non tardano ad arrivare i primi articoli dei nostri tesserati! La voglia di dimostrare è tanta, e fuori dal campo il miglior modo per farlo è inviandoci un commento del vostro match, volendo anche con foto, come hanno fatto i nostri amici della SUB PEDIBUS e A.C. FATTI DIVINI.LA SUB PEDIBUS PARTE COL PIEDE gIUSTO! L’inizio di un nuovo campionato riserva sempre più incognite che certezze e il rinnovamento operato questa estate, così come accade nel calcio che conta, at-tendeva la prova del campo per essere giudicato. L’incontro contro l’Atl. Orchite, sesto nella classifica finale dello scorso girone Francia-Croazia, era sicuramen-te da considerare come un valido test per noi della Sub Pedibus, i risultati sono stati piacevolmente al di sopra delle più rosee aspettative. Come un ciclone tropicale la combriccola biancoverde ha spazzato via dal campo i validi giovani della Atl. Orchite e il 7-0 finale lascia poco spazio ad altre interpretazioni Venia-mo ad un breve resoconto della partita. La Sub parte con un 3-1-2, fronteggiata dal 3-3 dell’Atl. Orchite. La freschezza atletica iniziale porta le due squadre ad affrontarsi su un piano di sostanziale equilibrio, ma è un fuoco di paglia, al 5°, al primo affondo serio, la Sub passa. Azione insistita sulla fascia sinistra e palla a Duca che arriva a contatto con il portiere avversario. Parata e sfortunato rimpallo su un difensore che spinge la palla in porta per l’autorete del 1-0. L’Atl. Orchite prova una reazione ma non riesce a concludere verso la porta difesa da Grammatico. Dopo 22 minuti arriva il raddop-pio. E’ ancora Duca a battere il portiere avversario. Il primo tempo si chiude sul 2-0. Il secondo tempo coincide con l’inizio del calo atletico da parte dell’Atl. Orchite, la Sub sfrutta il potenziale tec-nico dei suoi e si scatena. Apre le danze uno della vecchia guardia, Mentuccia, che, dalla tre quarti lascia partire un siluro che perfora la difesa e si infila alla sinistra del portiere per il 3-0.Pochi minuti e Duca, sostituito subito dopo, conclude la sua serata siglando il secondo gol personale dopo una travolgente azione dei verdi che lo mette solo davanti al portiere avversario. Orgogliosamente l’Atl. Orchite prova almeno a segnare il gol della bandiera, Grammatico si esibisce in due uscite e in un paio di interventi a difesa della sua porta. Gli ultimi dieci minuti sono una sorta di incubo per i ragazzi in maglia rossa con la Sub che si esibisce in un tiro al bersaglio senza soluzione di continuità. Tre reti di Tiberi per il 7-0 finale, due difficili interventi del portiere dell’Orchite, una traversa, un incrocio dei pali, un pallone messo fuori a porta vuota dal solito Tiberi, sono l’estrema sintesi del finale di partita. Giocatori correttissimi e arbitraggio sereno e puntuale. Un saluto e un in bocca al lupo all’Atl. Orchite, nel prosieguo del campionato avrà sicuramente modo di dimostrare il suo valore.

Ernesto e Giovanni

A.C FATTI DIVINI.. FATTI PER VINCERE!Risultato 0 - 5. In piena emergenza di organico la squadra compie una vera e propria impresa. La di-fesa è solida, l’attacco preciso e ineccepibile, il centrocampo crea le azioni giuste da gol e permette alla squadra di centrare il primo obiettivo stagionale e di conquistare 3 punti d’oro che fanno classifica, morale e spogliatoio. La gara inizia col piede giusto, la squadra impone il proprio gioco con passaggi calibrati e mai affrettati. Manca un po la velocità di manovra, ma nonostante questo Liccioli sfrutta la prima palla disponibile e insacca con un pallonetto sicuro sul portiere in uscita. Gol da vero fuoriclas-se! A questo punto la squadra padrona di casa viene in avanti e tenta di imporre la propria manovra, ma la difesa chiude sempre bene, con ordine e precisione. Le uniche volte che la Dinamo avanza, è costretta a tentare da fuori. I pericoli maggiori li creano con 3-4 azioni in tutta la partita, ma un superlativo Nutini fra i pali ( oggi un muro, insuperabile! ) non concede davvero niente agli avversari. La partita scorre a favore nostro, Liccioli realizza una tripletta e a completamento del bel lavoro tat-tico svolto negli ultimi mesi, la squadra compie ripartenze ordinate che portano anche a realizzare azioni pericolose e gol dagli esterni: ed è così che Poggi e Parigi ( autore di un bellissimo gol da posizione defilatissima ) arrotondano il risultato che si fissa sul 5 a 0 per gli ospiti.

Voti:All. Carbone : 7,5 - La squadra è in difficoltà di organico, ma ruotando e adattando gli uomi-ni anche in posizioni diverse da quelle abituali imposta “fisicamente” la squadra in modo da non concedere particolari occasioni agli avver-sari. Sfrutta le caratteristiche fisiche dei gio-catori per colmare le lacune della squadra e la squadra non entra mai seriamente in difficoltà. All. Azzurri : 8 - Se Nutini fa passi da gigante il merito è suo. Si vede la sua mano sulla prepara-zione del portiere che sta diventando sempre più insostituibile. Bravo!Nutini : 8 - Imbattuto. Compie interventi da fuori-classe dando sicurezza al reparto. Dove la difesa

concede qualcosa lui sbarra la porta dicendo sempre “ qua non si passa” all’ avversario. Sta maturando a livello caratteriale, sente la fiducia della squadra. Continua così! Credici sempre!Reggioli : 8 - Un muro dove regolarmente gli avversari rimbalzano. Partita cattiva la sua: lotta su ogni pal-lone, urla, richiama in continuazione l’ordine tattico in campo. Da sottolineare alcuni anticipi chiave sull’at-taccante avversario che hanno permesso alla squadra di compiere alcune importanti ripartenze. Leader.Poggi : 8 - Alcune sbavature iniziali creano qualche pericolo di troppo alla retroguardia in maglia viola, ma con il passare dei minuti diventa cattivo e aiuta molto nei momenti di sofferenza a ristabilire la calma in difesa. Alcune buone ripartenze offensive, sfruttate male sulla conclusione dell’azione di attacco. Alla fine a coronamento di una buonissima prestazione, segna il gol che impreziosisce la sua prestazione. Papa : 7 - Pulito e preciso. I “fantasmi” che gravavano sulla sua personalità sono stati spazzati via da questa partita. Sempre preciso in fase di contenimento, si propone con buoni spunti in avanti, cercan-do anche la conclusione dalla 3/4 offensiva. Sta migliorando progressivamente e sia l’allenatore che la squadra lo sta notando. Bene così, c’è ancora molto da fare, ma il suo contributo è stato prezioso... bravo! Casini : 8 - Un po acciaccato da un’influenza che lo ha condizionato negli ultimi giorni, si propone bene in avanti e inventa 2 grandi assist per Liccioli che riesce a finalizzare e a concludere egragia-mente. Molto bene, anche se deve stare attento alla fase tattica ( a volte rallenta un po’ troppo il gioco e inverte la fascia di lavoro senza avvisare i compagni ). Comunque prestazione eccellente la sua. Il voto alto è sicuramente Meritato.Parigi : 7,5 - I suoi problemi fisici alla caviglia lo condizionano. Deve ritrovare un po di sicurezza men-tale che gli permetta di ritornare a essere il bomber da 50 gol a stagione che conosciamo. Si impe-gna molto e corre x 25 minuti, creando buone occasioni da gol. Su una respinta su conclusione di Liccioli inventa un gol da cineteca, da posizione defilatissima, mettendo il suo sigillo sulla gara. Lo aspettiamo al top della condizione, appena risolverà in maniera definitiva i suoi problemi alla caviglia. Liccioli : 9 - L’allenatore chiede soprattutto a lui di tirar fuori gli attributi e lui finalmente fa quello che gli viene chiesto. Vero leader in campo. Trascina a suon di gol la squadra alla vittoria, firmando 3 reti ( alcune veri capolavori, da manuale del calcio ) e mantiene ordine in campo. Lotta su ogni pallone, parla con l’ar-bitro, si carica della responsabiltà della squadra senza paura a viso aperto. Inoltre ancora grossi margini di miglioramento.Se continua così è davvero sulla buona strada. Non ti accontentare mai... mantieni i piedi per terra e vai avanti!Petrovich : 10 - Voto di stima per la maturità che dimostra. Non scende in campo ( sa di non essere an-cora al top ) ma partecipa, viene alla partita e si dedica attivamente alla stessa, da buon vice allenatore. Verrà anche il tuo momento e la tua occasione, ci sono ancora 21 partite alla fine, grazie per la collaborazione e la disponibiltà dimostrata in questa prima apparizione. Fabio Carbone

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Page 18: Brivido Sportivo n.38

FINALI DEI TORNEI PRE-CAMPIONATOCalcio Toscana

PRE-CAMPIONATO C5 FEMMINILEIl Firenze C5 vince la finale del Torneo Pre-Campionato di calcio a 5 femminile. Per le campionesse un cammino formidabile in questa manifestazione: 5 vittorie in altrettante partite ed il merito di aver sconfitto in finale l’Aton Green, che nella passata stagione si era aggiudicato questo Torneo. Aton Green che vede sfumare la possibilità di iscri-vere per il secondo anno consecutivo il proprio nome nell’albo d’oro: non era semplice comunque vincere contro il Firenze C5 che già nel girone eliminatorio si era imposto contro le dirette avversarie, dimostrando di avere davvero pochi punti deboli nel proprio organico. Terzo posto per le Smatte F.T. che hanno superato il Meeting Place: la squa-dra di Cecconi è cresciuta molto nell’ultimo anno e potrà avere un ruolo da assoluta protagonista anche in Campionato. In evidenza anche il Meeting Place che ha dimo-strato di essere una squadra compatta e difficile da affrontare per qualsiasi avversario.PRE-CAMPIONATO C7E’ il Kosova FC la squadra vincitrice del Torneo Pre-Campionato di calcio a 7 (Fase Fi-nale A). I neo-campioni hanno superato in finale I Ragnoni col punteggio di 6-4 iscriven-do così il loro nome nell’albo d’oro del Torneo. Punto di forza del Kosova FC è stato il reparto difensivo: nel girone eliminatorio sono state appena 8 le reti subìte , mentre nel-la fase ad eliminazione diretta la squadra non ha incassato gol negli ottavi e nei quarti di finale. In semifinale i vincitori dl Torneo hanno eliminato proprio i campioni della scorsa edizione, il CS Sorgane, al termine della lotteria dei calci di rigore. CS Sorgane che,

dopo l’amara sconfitta patita in semifinale, ha subito un 3-0 nella finale per il 3° e 4° posto per mano della Polis Multietnic C7. Quinto posto che è andato alla Dinamo Florentia, a causa della mancata presentazione dell’FC Breccia nella finale 5° e 6° posto.Relativamente alla Fase Finale B la vittoria se la sono aggiudi-cata Gli Spartani che si sono imposti per 8-1 sul The Old Stove Irish Pub. Terzo posto al Muppet FC Perù, mentre quarto classificato è stato il Lokomoti-ve Ucodep. PRE-CAMPIONATO C5 SE-STO-CALENZANOIl Club Zio & Company si aggiu-

dica il Torneo Pre-Campio-nato della zona di Sesto-Calenzano, succedendo così alla Steaua nell’albo d’oro della manifestazio-ne. Nella finalissima il Final Blow (campione in carica della Fiorenza Cup) si è dovuto arrendere di misura (5-4 il punteggio) ad una squadra che ha dimostrato una gran determinazione in questo torneo. Il Club Zio & Company infatti dopo aver vinto il proprio girone elimi-natorio con 12 punti (frutto di 4 vittorie ed una sola sconfitta), è riuscito a superare ai calci di rigore le gare dei quarti di finale e di semifina-le prima di aggiudicarsi la finale nell’ennesima sfida dall’esito incerto. Al terzo posto si è classificato il Caritas che nella finale di consolazione ha superato per 7-5 la Steaua, vale a dire proprio i vincitori della passata edizione. La sfida per il quinto e sesto posto ha infine visto il largo successo dell’FC Arsenal sul Pes United (13-4). PRE-CAMPIONATO C5 FIRENZETrionfa il Real Mandarino nel Torneo Pre-Campionato di calcio a 5 della zona di Firen-ze. In finale niente hanno potuto gli I.G.M. che bene si erano comportati fino a quel momento: dopo aver eliminato Real Cerveza (campioni della manifestazione del 2009), Polis Multietnic C5 e AC Giglio, i vice campioni si sono dovuti arrendere allo strapotere del Real Mandarino che con un netto 10-1 ha chiuso in maniera impeccabile il Torneo. Il Real Mandarino ha disputato delle eccellenti partite nella fase ad eliminazione diretta: oltre all’I.G.M. anche Succhi D’Arancia (ottavi) ed Aston Vino (semifinale) hanno dovuto subire il micidiale potenziale offensivo della squadra campione (che ha chiuso il Tor-neo con 69 reti all’attivo); solo il Chlesea (quarti di finale) ha tenuto testa ai campioni, uscendo sconfitto per 3-1. Nella finale per il 3° e 4° posto l’AC Giglio ha superato (6-1) l’Aston Vino, mentre il quindo posto è andato al Fruttangelo che ha sconfitto per 6-4 la Polis Multietnic C5.Nella Fase Finale B il Real Prosecco si è aggiudicato la finalissima imponendosi di misura sul Valleloadì (vincitori della Challenger Cup) col punteggio di 1-0 in una gara in cui le difese delle due squadre l’hanno fatta da padrona. Al terzo posto si è piazzata la Corte Dei Conti che ha avuto la meglio (4-1) sul Club 70.Steto

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Sei ori di specialità e tredici podi in tre gare per i ginnasti fiorentini

Tanti impegni in giro per la regione, nella seconda metà di ottobre, per gli atleti della sezione agonistica maschi-le del Centro Ginnastica Firenze di Sorgane. La prima uscita è toccata agli allievi, che lo scorso 17 ottobre, a Li-vorno, hanno disputato la prima prova del campionato regionale di categoria, la maggiore competizione individuale della Federazione Ginnastica d’Italia; in pedana, i piccoli ginnasti del primo livello (10-12 anni) Nicola Poeta e Da-niele Bedini, che portano a casa una spettacolare doppietta firmata CGF, conquistando rispettivamente il primo e il secondo posto in classifica. Bel podio – medaglia di bronzo – anche per il più esperto Jacopo Lardani, impegnato nella competizione del terzo livello. Stessa data, stessa sede anche per la seconda ed ultima prova regionale del campionato di specialità (competizione per attrezzo), che ha assegnato così i titoli toscani: il podio del volteggio junior si tinge dei colori fiorentini con un tris firmato, nell’ordine, da Lorenzo Brandini, Simone Ticci e Lorenzo Gabrielli; an-cora CGF con Brandini, che ha ottenuto anche il terzo posto al corpo libero. Tra i senior, l’ex azzurro Jacopo Desolati sbaraglia la concorrenza dei “colleghi” su ben tre attrezzi, conquistando il gradino più alto alle parallele pari, alla sbarra e al corpo libero; d’oro an-che gli anelli ed il volteggio fiorentini, con la vittoria rispettivamente di Gabriele Fibbi ed Alessandro Gori.Solo sette giorni prima dell’appuntamento successivo, a Prato, dove lo scorso 24 ottobre si è svolta la prima prova del campionato regionale allievi under 15: anche qui, vittoria fiorentina con il primo posto di Niccolò Vannucchi; inoltre, la società gigliata piazza altri tre ginnasti nella top ten della giornata, con il sesto posto di Riccardo Chiti, il settimo di Jacopo Gaito e il decimo di Sowan Vitellozzi.

ginnasticadi Maria Consiglia Grieco

ATLETICA CASTELLO Sez. CALCIO di Matteo Dovellini

Note positive dalla società Atletica Castello, dove una categoria(i Giovanissimi classe ’96) sono in te-sta al campionato con 5 punti di vantaggio sulla se-conda, a sole 5 giornate dall’inizio. I ragazzi di mister Campolmi hanno collezionato 13 punti in 5 match(un pareggio con il Firenze Ovest) e quattro vittorie, tra le quali l’ultima ottenuta sul campo del Tre Esse col punteggio di 2-0(reti di Profilato ed Irid), che ha san-cito la prima fuga da parte dei bianco verdi proprio sui diretti avversari. Avvio formidabile, quindi! Ed è per questo che abbiamo deciso di raggiungere al telefono proprio il mister Alessandro Campolmi che ha dichiarato:”per adesso stiamo rispettando le aspettative di inizio stagione, lottando al vertice della classifica, con l’ambizione di vincere il campionato. Il gruppo è sulla base di quello dell’anno scorso, con le cessioni che sono state rimpiazzate da tasselli im-portanti e decisivi che stanno giocando alla grande. Il nostro è un livello medio – alto ed anche le riserve, in

qualsiasi altra squadra, potrebbero giocare tranquil-lamente. A loro va il mio appello: ci sarà posto per tutti nel corso del campionato, perché questo è lun-go e avremo bisogno anche di gente che, come loro hanno sempre dimostrato, possa entrare in campo dando il massimo e contribuendo a quello che spe-riamo possa essere non solo un sogno: vincere!. Sono contento di tutto il gruppo ma dobbiamo tenere i piedi ben saldi per terra, il cammino è ancora lun-go”. Ha ragione il mister, dopo sole cinque giornate è ancora presto per tracciare un bilancio solido e ben ragionato di quello che sarà il prosieguo in campio-nato. Per adesso, però, alla categoria Giovanissimi e al loro mister vanno i nostri più sinceri complimenti ed auguri per il futuro, sempre in vetta!I recapiti Segreteria: via del Pontormo 88, Firenze, tel. 055-4250989, email [email protected] www.societaatleticacastello.it

CASTELLO gIA’ IN VETTA

DOPPIETTA IN CATEgORIA E ORO UNDER 15

I ginnasti Chiti, Vannucchi, Vitellozzi e Gaito con i tecnici Paoli e Gensini

I ginnasti Poeta e Bedini sul podio di categoria allievi

mercoledì 3 novembre 2010 www.brividosportivo.it

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Page 20: Brivido Sportivo n.38

A me Maradona non è mai piaciuto moltissimo. Troppo esuberante, troppo presuntuoso, troppo fuori dalle regole...insomma: troppo! Però guardo la festa che hanno preparato per i suoi 50 anni e non posso non notare quanto Napo-li lo ami ancora. Così come non si può discutere sul fatto che a Firenze Anto-gnoni sia ancora il numero uno. Poi si torna alle notizie, all’attualità, ed ecco che il livello scende. Si parla di Mutu che passa più tempo nei tribunali che a pensare al calcio. Si parla di Cassano

che litiga con il presidente, credendosi al di sopra degli altri, fino ad essere cac-ciato. Si parla di Snejider che dopo un anno esige un ritocco dell’ingaggio per prolungare il contratto (chi glielo ricorda che il Triplete non lo ha fatto da solo, ma insieme a Milito, Lucio, Julio Cesar, Cambiasso e qualche altro giocatore?). Si parla di Krasic che pensa, dopo un paio di belle partite, di poter emulare i tuffatori italiani....e poi si irrita per i fi-schi e scompare dal campo. Si parla di Totti che ha crisi isteriche che nemme-

no Glenn Close in “Attrazione fatale”... Oggi basta poco per sentirsi speciali. Prima c’erano quelli come Antognoni, campioni del mondo e simboli di una città, uomini veri, professionisti, atleti e non bambolotti dei procuratori o star della tv. Oppure c’erano le stelle, che ar-rivavano in una città che non aveva mai vinto e realizzavano il sogno, quasi da soli. Anzi, ce n’era uno. Maradona, coi suoi eccessi e le sue bizze, ma inimi-tabile, perché con la sua classe faceva davvero la differenza. Era un altro cal-

cio, forse. Di sicuro non c’erano siti web in cui autocelebrarsi, né social network tramite i quali costruirsi l’immagine più idonea, e non c’erano nemmeno scar-pini rosa o arancioni su cui scrivere il proprio nome. C’era il campo, ed era su quello che i veri campioni dimostravano chi erano. E’ per questo che nessuno di quelli che ora fanno i divi avrà una festaper i 50 anni, né il tributo di un’intera città. L’amore e l’affetto si guadagnano. Non si vincono, non si prendono con le monete d’oro di Facebook.

SEGUE DALLA PRIMA

L’AMORE E L’AFFETTO SI GUADAGNANOL’Unghiatadi Angela Giulietti

Alessandro Rialti

Quindi? Non c’è che la vecchia, usuratissima, speranza, quella che porta ai campioni. Nel nostro caso alla coppia Mutu-Gilardino. Da quanti guai ci hanno tirato fuori? Mille, e devono farlo anco-ra. Non c’è al momento alterna-tiva. Il gioco, la costruzione dello spettacolo devono avere un atti-mo di pazienza, non si può ades-so che badare al sodo. Pensare al modo migliore per far arrivare la palla a quei due e affidarsi al loro senso del gol. Gila e Adrian si conoscono bene, da una vita, e insieme hanno sempre segna-to un fiume di gol. Possono farlo ancora e non hanno bisogno di molto di più se non di stare bene fisicamente. E’ questo quello che per il momento conta: costruire una Fiorentina che riesca a far arrivare il pallone alla Mu-Gi, la coppia bomber che anche in Eu-ropa in questi ultimi due anni ha fatto vedere cose fantastiche. Non solo, si sa benissimo che lo stesso Gilardino ha bisogno del miglior rumeno per trovare poi gli spazi necessari per arrivare al tiro ed è altrettanto vero che è attraverso il lavoro dell’italiano che apre grandi spazi, che spiz-zica bene di testa che lo stesso Mutu ha la possibilità di insinuar-si dentro le difese avversarie. E allora che questa Fiorentina, questa unica Fiorentina possibi-le, pensi a costruirsi ad immagi-ne e somiglianza di questa sola soluzione gol che abbiamo per il momento. A Mihajlovic il compito di mettere insieme una Fiorenti-na ben solida sulle gambe e che, magari, riesca da arrivare dalle fasce al cross. In campo solo chi sta bene, magari con Santana un passo avanti. Pensare di arriva-re centralmente alla costruzione del gioco in questo momento ci pare impossibile. Domani, quan-do ci sarà D’Agostino con i suoi lanci millimetrici, oppure il mi-glior Montolivo o anche un buon Zanetti allora sarà possibile al-trimenti, ma fino ad allora biso-gna solo cercare un detonatore possibile alla coppia-bomba. E poi? Poi se resteranno i problemi toccherà ai della Valle intervenire per ripensare alla squadra per il finale di stagione. Per non but-tare via quanto di buono è stato fatto in questi ultimi quattro-cin-que anni.

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