Biosfera agosto 2014

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LE GRANDI OFFERTE DI AGOSTO RAVENNA via Panfilia, 66 - Tel. 0544 66658 via Faentina, 121 - Tel. 0544 502490 FORLÌ viale Italia, 22 - Tel. 0543 36560 CESENA via G. Marinelli, 27 (zona barriera) - Tel. 0547 26897 NaturaSì Romagna www.naturasi.it AGOSTO 2014 mensile anno 5 numero 7 Non hai trovato la tua copia gratuita? Il mese prossimo mi trovi abbinato a il Fe - il Ro - la Pulce - il Rigattiere, in tutte le edicole, da Padova a Pesaro Vacanze al “verde” L’estate bollente è nel pieno del suo splendore e noi vi raccontia- mo dove potete trascorrere del tempo in spiaggia in compagnia dei vostri amici a quattro zampe. Abbiamo poi analizzato quanto costa e che peso ha sull’econo- mia lo spreco alimentare, che al momento è una piaga che fa get- tare ad ogni famiglia italiana nel pattume circa 30 euro al mese e siamo andati a leggere fra le righe del rapporto sull’andamento delle vendite auto: sale solo il comparto delle ibride. Abbiamo scoperto poi che nei ri- fiuti speciali, ossia fra gli scarti di elettrodomestici e materiali elet- tronici, si trovano circa 15 miliardi di oro ed argento che sarebbero da recuperare. Abbiamo poi ripre- so uno studio di quanto e come il recupero e il riciclo dei pneuma- tici possa influire positivamente sull’ecologia e vi raccontiamo di quanto inquina la produzione delle bottigliette di acqua che uti- lizziamo ogni giorno. Biosfera vi porta poi alla scoperta di “diavolerie” tecnologiche che promettono di cambiarci la vita: i pantaloni che ricaricano gli smartphone, la bioplastica che si produce dai resti di lavorazione del ketchup e una rete per creare un orto a... centimetro zero. Infine, poiché agosto è il mese solitamente associato alle vacan- ze, vi suggeriamo alcune soluzio- ni per programmare un viaggio sostenibile: gli alberghi diffusi, le ecospiagge e tutto quanto può stimolare la vostra voglia di pren- dervi una pausa di relax. [email protected]

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LE GRANDI OFFERTE DI AGOSTO

RAVENNAvia Panfilia, 66 - Tel. 0544 66658

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AGOSTO 2014 mensile anno 5 numero 7

mensile di sviluppo sostenibile

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Vacanze al “verde”L’estate bollente è nel pieno del suo splendore e noi vi raccontia-mo dove potete trascorrere del tempo in spiaggia in compagnia dei vostri amici a quattro zampe.Abbiamo poi analizzato quanto costa e che peso ha sull’econo-mia lo spreco alimentare, che al momento è una piaga che fa get-tare ad ogni famiglia italiana nel pattume circa 30 euro al mese e

siamo andati a leggere fra le righe del rapporto sull’andamento delle vendite auto: sale solo il comparto delle ibride.Abbiamo scoperto poi che nei ri-fiuti speciali, ossia fra gli scarti di elettrodomestici e materiali elet-tronici, si trovano circa 15 miliardi di oro ed argento che sarebbero da recuperare. Abbiamo poi ripre-so uno studio di quanto e come il

recupero e il riciclo dei pneuma-tici possa influire positivamente sull’ecologia e vi raccontiamo di quanto inquina la produzione delle bottigliette di acqua che uti-lizziamo ogni giorno. Biosfera vi porta poi alla scoperta di “diavolerie” tecnologiche che promettono di cambiarci la vita: i pantaloni che ricaricano gli smartphone, la bioplastica che si

produce dai resti di lavorazione del ketchup e una rete per creare un orto a... centimetro zero.Infine, poiché agosto è il mese solitamente associato alle vacan-ze, vi suggeriamo alcune soluzio-ni per programmare un viaggio sostenibile: gli alberghi diffusi, le ecospiagge e tutto quanto può stimolare la vostra voglia di pren-dervi una pausa di relax.

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.3mondo ambiente

COME L’ACQUAPER LA PLASTICA

Nonostante l’acqua del rubinetto delle regioni

italiane sia sana e di ottima qualità, gli Italiani

preferiscono l’acqua in bottiglia, che – fra l’altro – non risente della crisi.

L’indagine annuale di Legam-biente e Altreconomia sui canoni di imbottigliamento dell’acqua mi-nerale “Regioni imbottigliate” rac-conta che consumiamo 192 litri d’acqua minerale per abitante, in pratica una bottiglina da mezzo litro al giorno a testa, ovviamente l’80% dei casi si tratta di un con-tenitore di plastica.

Le bottiglie sono fatte di P.E.T. Polietilene tereftalato; una bot-tiglia di PET da 1,5 l pesa 35 g, quindi con un kg di PET si fabbri-cano 30 bottiglie. La produzione di un chilogrammo di PET anche

richiede 17,5 chilogrammi di ac-qua; così, paradossalmente per trasportare 45 litri d’acqua se ne consuma quasi la metà.

L’acqua in bottiglie di plastica costa da 2 a 4,5 euro alla confe-zione (6 bottiglie da 1,5 l). In real-tà il costo effettivo dell’acqua con-tenuta nelle bottiglie è solo l’1% del costo di produzione totale, mentre l’imballaggio ne assorbe il 60%. Ma quanto costa produrre una bottiglia?

Per produrre una tonnellata di plastica occorrono almeno 1,5 tonnellate di petrolio. Ai prezzi attuali (103 $ a barile media-mente al 7 luglio), una tonnellata di petrolio (un barile ne contiene circa 159 litri ovvero 135 kg) co-sta circa 765 euro. Una tonnellata di plastica, insomma, costa circa 900 euro soltanto in materie pri-me. A questa cifra va aggiunto il costo di 17,5 tonnellate di acqua

necessarie per la produzione.Una tonnellata di PET è sufficien-

te a produrre 30.000 bottiglie da 1,5 l. Inutile dire che anche la tra-sformazione del PET in bottiglie costa, ad esempio in termini di energia: circa 3 Mwh (circa 300 euro), di solito ottenuta consu-mando petroli.

Nonostante questi numeri, il nostro Paese si trova in cima alla classifica dei paesi dell’Unione Europea in consumo di consumi di acqua confezionata, con 12,4 miliardi di litri imbottigliati per un giro d’affari da 2,3 miliardi di euro, in mano a 156 società e 296 diversi marchi.

Secondo il report, l’attività di imbottigliamento dell’acqua po-tabile h un impatto ambientale importante, poiché vengono utiliz-zati più di 6 miliardi di bottiglie di plastica da 1,5 litri, per un totale

di più di 450 mila tonnellate di petrolio e l’emissione di oltre 1,2 milioni di tonnellate di CO2. Un’in-dustria pesante dal punto di vista ecologico, che gode comunque della garanzia di profitti elevati, vi-sto che le società che gestiscono questo business vantano canoni agevolati, sempre estremamente vantaggiosi.  Questo perché, come spiegano  Legambiente  e Altrae-conomia, le Regioni continuano a chiedere canoni ridicoli agli im-bottigliatori. Fra le più “economi-che” ci sono la Puglia, il Molise, la provincia autonoma di Bolzano, l’Emilia-Romagna e la Sardegna, a seguire la Basilicata, la Campania e la Toscana. Soltanto Sicilia e La-zio impongono prezzi “più giusti”, ed è stato calcolato che attraver-so la revisione dei canoni le Regio-ni potrebbero ottenere 250 milio-ni di euro per le politiche di tutela e gestione della risorsa idrica. 

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4. mondo riciclo

GIOIELLI DAI RIFIUTI?SI PUO’!

Ogni anno si producono nel mondo dai 20 ai 50

milioni di tonnellate di rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche

(Raee), ma si trascura spesso che questi contengono 320

tonnellate d’oro e 7.200 d’argento per un valore

di oltre 15 miliardi di euro. Secondo l’ONU,

però solo il 15% di questo ‘tesoro’ viene

recuperato.

Solo in Europa vengono prodotti annualmente 10 milioni di tonnel-

late di RAEE con una percentua-le di riciclo del 33%. Se questa percentuale fosse portata fino all’80%, ci sarebbero potenzialità economiche per almeno 1 miliar-do di euro dal recupero dei mate-riali preziosi. Inoltre, tra i metalli recuperati ci sarebbero molte del-le terre rare importate dalla UE, il cui fabbisogno si aggira intorno alle 12-20 mila tonnellate l’anno, con prezzi oscillanti tra i 5-10 mila dollari per tonnellata.

Insomma, nei rifiuti hi-tech si na-sconde un tesoro che vanno quo-tidianamente in fumo, con grave danno, ovvio, per le stese scorte del pianeta di oro ed argento che con il tempo potrebbero diventare sempre più rari e costosi.

Per stare vicino alle piccole e medie imprese nel campo delle

tecnologie nuove ed emergenti e ridurre il loro tempo di reazione alle innovazioni tecnologiche nel settore del recupero di metalli preziosi dai RAEE, l’Associazione Italiana per la Ricerca Industriale (AIRI) e Unioncamere hanno or-ganizzato presso l’Enea il  primo tutorial meeting  durante il quale sono state presentate alle PMI tre diversi tipi di tecnologie sviluppa-te in Italia:

1. le tecnologie e i sistemi di  frantumazione e separazione meccanica di prodotti elettroni-ci e schede elettroniche a fine vita per il recupero di metalli preziosi, messe a punto dal Politecnico di Milano;

2. le tecnologie per il trattamen-to di pirogassificazione di schede elettroniche per il recupero attivo,

sviluppate presso il Centro Svilup-po Materiali;

3. le tecnologie per il recupero di materiali di elevato valore da RAEE attraverso tecniche idrome-tallurgiche di trattamento, che ora sono in corso di sviluppo all’ENEA.

In Europa ci sarebbero poten-zialità economiche per almeno un miliardo di euro dal recupero dei materiali preziosi, innalzando la percentuale di riciclo dall’attuale 33% all’80% dei circa 10 milio-ni di tonnellate di Raee prodotti ogni anno, rileva l’Enea. Inoltre tra i metalli recuperati ci sarebbero molte delle terre rare importate dalla Ue, il cui fabbisogno si aggira intorno alle 12-20 mila tonnella-te l’anno, con prezzi oscillanti tra i 5-10 mila dollari per tonnellata. 

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.5mondo ambiente

GLI ITALIANIPREFERISCONO LE GREEN

Il parco auto dell’Italia sta diventando sempre

più sostenibile: i dati del primo semestre di

quest’anno, comparati con lo stesso periodo del 2013, dimostrano

che gli italiani scelgono la mobilità sostenibile,

quando si tratta di auto.

Crescono quindi i cittadini che preferiscono le auto ecologiche. Secondo i dati raccolti nell’ulti-mo Osservatorio di Segugio.it, il comparatore di assicurazioni online del Gruppo MutuiOnline, il parco auto ecologico italiano è in crescita e parrebbe proprio che gli ecoincentivi statali abbiano ini-ziato a dare qualche piccolo risul-

tato, con la quota di vetture ecolo-giche (bi-fuel, ibride ed elettriche), sul totale del parco circolante ita-liano, che è passata dal 5,6% del primo semestre 2013 al 6,8% nei primi sei mesi del 2014. Fonda-mentale è stato il contributo delle auto nuove, visto che nel mese di maggio il 18,9% delle prime im-matricolazioni è stato costituito da modelli ecologici. 

Attualmente sono davvero tanti i modelli di autovetture  possono essere considerati  auto meno in-quinanti. Le loro caratteristiche sono essenziali, soprattutto per la meccanizzazione, che le ren-de adatte ad essere portatrici di una minore quantità di  emissio-ni di anidride carbonica. Questi modelli di veicoli rappresentano delle soluzioni fondamentali che

rientrano nella mobilità sostenibi-le, importante settore, sul quale si dovrebbe fare un maggiore affida-mento per l’ecosostenibilità.

Secondo il regolamento CE 443/2009 ci sono dei precisi ter-mini che gli Stati che fanno parte dell’Unione Europea devono os-servare in termini di  inquinamen-to dell’aria provocato dalle emis-sioni prodotte dalle automobili. Nello specifico si fa riferimento al fatto che, entro il 2015, si deve raggiungere l’obiettivo europeo di  130 grammi di CO2/chilome-tro. Proprio per questo motivo si sono dovute adattare anche le case automobilistiche, le quali, a poco a poco, hanno dovuto pro-gettare dei modelli di  auto gre-en sempre più corrispondenti alla possibilità di raggiungere lo scopo

prefisso. Tutto ciò ha visto le case produttrici prendere determinati provvedimenti, per riuscire a met-tere in commercio delle auto che possano veramente definirsi come meno inquinanti.

Da questo punto di vista a fare le parte del leone sono sicuramente i veicoli elettrici, che evitano di im-mettere nell’atmosfera sostanze nocive. Un effetto particolarmen-te apprezzabile è anche quello determinato dalle  auto ibride, le quali potrebbero rappresentare un punto di svolta importante in termini di  mobilità green. Forse nel nostro Paese c’è ancora mol-to da fare soprattutto in termini di sensibilizzazione, per arrivare ad un uso più generalizzato di questi mezzi di trasporto, che possa an-che portare ad un calo dei prezzi

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Le due regole fondamentali:

protezione e idratazione

Relax, mare, belle giornate e buon umore. Al rientro dalle va-canze sono questi i ricordi più piacevoli ma il ritorno in città può essere segnato anche da sorpre-se meno gradevoli. Se è vero che il sole ‘fa bene’ (contribuisce alla sintesi della vitamina D e della serotonina) non bisogna dimen-ticare che un’esposizione pro-lungata può causare danni più o meno gravi alla pelle e in generale all’organismo.Arrossamenti, eritema, invecchiamento cutaneo precoce, macchie scu-re, sensazione di pelle ‘che tira’ dovuta alla disidratazione, sono alcu-ne delle conseguenze più comuni di un’esposizione ‘selvaggia’ senza contare i danni che il sole può provocare agli occhi (es. infi ammazioni come la congiuntivite) o al sistema immunitario (favorisce l’insorgere dell’herpes). “Per evitare brutte conseguenze è indispensabile una corretta prote-

zione – spiega Melis-sa Bruschi, dottoressa della farmacia comu-nale n. 8 specializzata in prodotti erboristici, dietetici e cosmetici -. Esistono sei fototipi di-versi, da quello con ca-pelli rossi e carnagione chiara fi no a quello con pelle e occhi scuri che diffi cilmente si scotta. Per scegliere il solare più adatto al proprio fototipo è consigliabile consultare personale specializzato, come

il farmacista o il cosmetologo che, con la loro esperienza o anche gra-zie a speciali attrezzature, possono misurare il grado di sensibilità e de-licatezza della pelle e la reattività ai raggi solari.” Importante è anche la preparazione della pelle all’abbron-zatura con un’esfoliazione periodi-ca, da ripetere anche al rientro per favorire l’assorbimento dei prodotti doposole.

Gli integratori Molto utili risultano anche gli in-

tegratori a base di carotenoidi, lico-pene, vitamina C ed E, selenio, an-tocianine e polifenoli, da assumere prima e durante l’esposizione al sole

per contrastare la formazione dei radicali liberi. “In estate è fondamen-tale l’idratazione perchè con il caldo si perdono molti liquidi – chiarisce Bruschi -. Sì dunque agli integratori di magnesio e potassio ma anche a quelli antiossidanti, da assumere dopo le ferie”.

Restituire tono e idratazione

Al rientro è molto impor-tante continuare ad idratare la pelle con prodotti specifi ci contro secchezza e atonia. “Per favorire l’elasticità cutanea è consigliabile utilizzare olio di jojoba, mandorle e argan, mol-to ricchi di antiossidanti e acidi grassi. Questi possono essere utilizzati da soli o in abbina-mento a creme farmaceutiche che penetrano nella pelle e la nutrono a fondo. Un altro ine-stetismo da tenere sotto con-trollo sono le macchie scure, che possono essere contrastate con prodotti a base di acido glicerittico o acido glicolico in associazione all’acido fi tico, da evitare però durante il periodo dell’esposizione. Anche le pelli acneiche infi ne vanno tratta-te con attenzione per evitare l’effetto rebound al ritorno dalle vacanze, mentre le pelli delicate e soggette a rossore potranno trovare giova-mento da prodotti lenitivi a base di aloe e calendula”.

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T.R.

SOLE,come riparare i danni della pelle

La dottoressa Melissa Bruschi, specialista in prodotti erboristici, dietetici e cosmetici

L’area parafarmaci della farmacia comunale n. 8 a Ravenna

Page 7: Biosfera agosto 2014

.7mondo tecnologia

TASCHE SUPERTECNOLOGICHE

Ci sono delle notizie che sembrano tratte dai

fumetti di fantascienza e quella della quale vi raccontiamo ora i

dettagli non è da meno: è stato inventato un tipo di blu-jeans che ricarica

lo smartphone tenendolo in tasca.

L’idea e la realizzazione del pro-totipo sono opera dello stilista britannico Adrien Sauvage che in collaborazione con la Microsoft Mobile ha presentato a Londra i primi pantaloni con la ricarica wireless disegnati appositamen-te per uno modello di cellulare di ultimissima generazione della

Nokia. La novità è stata svelata nel corso della London Collec-tion: Men, l’appuntamento con la moda che si tiene annualmente nella capitale britannica. Il funzio-namento è semplice: lo stilista e designer si è affidato alla tecnolo-gia dell’induzione elettromagneti-ca, già utilizzata dai caricabatterie wireless Nokia.

In pratica, come spiegato nelle riviste specializzate, Sauvage ha smontato e integrato in una delle tasche frontali dei pantaloni una piastra del telefono, per permet-tere a chi li indossa di ricaricare il telefono semplicemente infilando-lo in tasca. “Abbiamo una consoli-data storia di collaborazione con il mondo della moda, avendo già lavorato con Bruce Weber e David Bailey, nonché i più recenti lavori

alle Fashion Week di New York e Londra - ha spiegato Adam John-son, Direttore Marketing di Micro-soft Mobile per ilRegno Unito e l’ Irlanda – e proseguendo su que-sta strada siamo entusiasti di aver lavorato a fianco di un designer di talento come Adrien Sauvage”. 

Microsoft ha già reso noto, attra-verso il tam tam sui social network il web, che i pantaloni saranno in vendita prossimamente su Ama-zon al prezzo di 340 dollari, an-che se su alcuni elementi tecnici c’è ancora il massimo riserbo.

Non sappiamo se questi “panta-loni ricaricatori “ saranno mai lan-ciati in Italia e – nel caso – quale sarà il prezzo, senza contare che non è stato ancora rivelato da dove i pantaloni otterranno l’e-

nergia necessaria per la ricarica, se quindi avranno delle batterie incorporate o meno. Secondo gli “smanettoni tecnologici” una so-luzione possibile potrebbe essere offerta da Power Felt, il tessuto termoelettrico in grado di conver-tire il calore del corpo in corrente elettrica su cui stanno lavorando i ricercatori del Centro di Nano-tecnologie e Materiali Molecolari della Wake Forets  University. In realtà Power Felt è un dispositivo costituito da nanotubi di carbonio rinchiusi in fibre di plastica fles-sibili, che al tatto ricordano una stoffa. Sfruttando le differenze di temperatura tra l’ambiente ester-no e il corpo, il dispositivo riesce a creare una carica elettrica. In altre parole si tratta di una innovazione a portata di sarto.

Page 8: Biosfera agosto 2014

8.

IN VACANZASe state ancora

progettando le vostre vacanze abbiamo pensato di darvi

qualche idea su come godere di una vacanza

green, siete già sotto l’ombrellone vi diamo qualche spunto per la prossima occasione di

relax.

Forse nemmeno lo immaginate, ma secondo il Rapporto Con-sumption and Environment, il tu-rismo è la quarta causa di inqui-namento ambientale e ritrovare

un equilibrio con la Natura, an-che in vacanza, è un importante sfida da affrontare.

Innanzitutto, come si individua un modo di viaggiare meno inva-sivo sull’ambiente?Attualmente sono diverse le scelte possibi-li per restare in armonia con la natura. Uno di questi è l’Albergo diffuso, una proposta concepita per offrire agli ospiti l’esperienza di vita di un centro storico di una città o di un paese, potendo con-tare su tutti i servizi alberghieri, cioè su accoglienza, assistenza, ristorazione, spazi e servizi co-muni per gli ospiti, alloggiando in case e camere che distano non oltre 200 metri dal “cuore”

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Page 9: Biosfera agosto 2014

.9mondo vacanze

dell’albergo diffuso: lo stabile nel quale sono situati la reception, gli ambienti comuni, l’area ristoro. Ma è anche un modello di sviluppo del territorio che non crea impatto ambientale. Per dare vita ad un Al-bergo Diffuso, infatti, non è neces-sario costruire niente perchè ci si limita a recuperare/ristrutturare e a mettere in rete quello che esiste già. Inoltre, anima i centri storici, può generare indotto economico e può offrire un contributo per evita-re lo spopolamento dei borghi. In Italia ci sono 83 Alberghi Diffusi, per informazioni è possibile con-sultare il sito alberghidiffusi.it .

Per chi cerca un approccio green ma anche molto rilassante e disin-

tossicante rispetto ai ritmi frenetici della quotidianità, ci sono i mona-steri o gli eremi ecosostenibili.

Solitamente si tratta di eremi laici immersi nel verde, dove è possibi-le passeggiare fra piante secolari, e sono restaurati secondo le re-gole della bioedilizia, grazie ad un sistema fotovoltaico che garanti-sce la sicurezza di auto produzione del 100% dei consumi dell’intera struttura, l’illuminazione “princi-pe” dopo il tramonto è data quasi unicamente dalla luce di torce e candele. I menù della cucina sono esclusivamente vegetariani e pre-parati con i prodotti dell’orto bio-logico, perciò le ricette seguono la tradizione monastica mediterra-

nea e variano in base alle stagioni. Anche in spiaggia si può fare una

scelta green. Alcuni stabilimenti balneari, infatti, sono particolar-mente attenti a promuovere un turismo ecosostenibile sulle spiag-ge italiane, mediante le buone pratiche di risparmio energetico, risparmio idrico, raccolta differen-ziata in spiaggia, educazione am-bientale e mobilità sostenibile.

Le Ecospiagge, inoltre, premiano tutti i turisti che viaggiano in tre-no, pullman, aereo, e quindi non fanno inquinamento e traffico nel-le nostre località turistiche con un regalo ecologico del valore di oltre 10€. Qualche esempio? A Riccio-ne, il Bagno Giulia 85 fa la raccolta

differenziata, utilizza pannelli fo-tovoltaici e rubinetti a tempo per il risparmio idrico, recupera l’ac-qua delle docce per annaffiare le piante. Sul sito www.ecospiagge.it si può trovare l’elenco di tutti gli altri lidi a impatto zero. A Val-verde di Cesenatico, invece, è nata la “Spiaggia Vegetale”, primo esempio in Italia di arenile rinatu-ralizzato.  Le passerelle costruite rigorosamente con  materiali di recupero sono semplici da percor-rere anche per disabili e anziani, e poi dopo essersi rinfrescati con un tuffo in mare, ci sono le comode cabine in legno di castagno, come le docce, la cui acqua viene riscal-data in modo ecologico usando il calore del suolo.

A “IMPRONTA ZERO”

SAGRA DEL PEPERONE

CARMAGNOLA (TO)29 AGOSTO - 7 SETTEMBRE 2014

Descrizione: rossi, gialli, verdi, i peperoni di Carmagnola sono noti in tutta Italia e vengono celebrati con dieci giorni di festa

grande nella cittadinaUlteriori info: www.comune.carmagnola.to.it

TRA POMI E FIORI

CALVI DELL’UMBRIA (TERNI)CENTRO CITTADINO

30 - 31 AGOSTO 2014Descrizione: vivaisti con piante ornamentali, orticole, fruttifere

e acquatiche insieme ad artigiani e produttori di specialità eno-gastronomiche animeranno le vie del paese e le sue piazze

Ulteriori info: www.comunecalvidellumbria.tr.it

POMI & GALLINE

PORANO (ORVIETO) - VILLA PAOLINAQ31 AGOSTO -1-2 SETTEMBRE 2012

Descrizione: Festa-mercato della vita in campagna e del man-giare sano. Saranno presenti espositori con allevamenti di ani-

mali, di piante da produzione ed ornamentali, di attrezzature da giardino e per la piccola agricoltura, artigianato e accessori a

tema

Ulteriori info: Pagina Facebook

APPUNTAMENTI

Page 10: Biosfera agosto 2014

10. mondo vacanze

AL MARE CONFIDO E BUBU

Tempo di caldo e mare anche per i nostri

amici a 4 zampe, che – finalmente! - vincono

sempre più attenzioni e cure da parte di

albergatori e gestori delle strutture ricettive.

In particolare, sono davvero tan-te le spiagge e i lidi al mare che si sono attrezzati al meglio per ospi-tare cani e gatti mentre i loro pa-droni sono in vacanze. Sulla coste dell’ Emilia Romagna- sinonimo di vacanze al mare - con milioni di turisti che ogni estate affollano la costa c’è chi pensa anche al vostro migliore amico: diversi bagni, in-fatti, hanno ottenuto il permesso dal comune per fare passeggiare i cani sull’arenile, farli riposare con

noi sotto l’ombrellone e, in alcuni casi, persino fargli fare un bagno rinfrescante. Il tutto rigorosamen-te al guinzaglio.

In  provincia di Ravenna  tro-vi la  spiaggia di Casal Borsetti, la spiaggia di Classe e la spiaggia Lido di Dante. Si tratta di tre spiag-ge libere in cui gli animali possono  persino fare il bagno a qualsiasi ora, ricorda solo di portare il li-bretto sanitario e museruola da usare solo in caso di necessità. Vi-cino a Ferrara i cani sono i benve-nuti al Lido di Spina, una spiaggia dog friendly attrezzatissima, in cui i padroni vengono persino forniti di ciotola e paletta.

A Rimini c’è addirittura la “dog beach” più grande di tutta l’Emilia Romagna al Bagno 82 : dal que-sta estate lo stabilimento è inte-ramente dedicato agli animali con 100 ombrelloni e più di 50 recin-tati dedicati agli amici a 4 zampe,

a pochi passi dal mare. Dopo il sole si può fare una doccia o un giretto nell’Agility Dog Area. Su richiesta è possibile usufruire dei servizi di veterinario, dog sitter e sconti in un negozio convenziona-to.

A Nord di Rimini ci si può ripo-sare in questo bagno che mette a disposizione anche le stuoie oltre alle classiche ciotole, sacchetti, doccia dedicata. Il Bagno è con-venzionato anche con il Centro Estivo Cinofilo Lago Riviera, strut-tura pet friendly dove poter lascia-re il proprio cane mezza giornata, un giorno intero o più tempo. Una curiosità: nel bar del Bagno Egisto c’è anche la gelateria che propone un gelato per Fido.

E’ importante però che i padroni conoscano bene il galateo della civile convivenza in spiaggia con i

cagnolini al seguito.Generalmente i cani, per essere

ammessi negli stabilimenti bal-neari pet friendly devono essere accompagnati e avere al seguito il tesserino sanitario con tutte le vaccinazioni in regola, per even-tuali controlli della Ausl. Ciascun bagno dispone di un regolamento interno specifico che va visionato prima di accedere.

Di solito i bagni mettono a dispo-sizione una zona delimitata, appo-sitamente segnalata ed attrezzata con l’indicazione dell’orario di uti-lizzo e delle relative prescrizioni d’uso, una fontana d’acqua dolce ad uso del cane e le attrezzature per raccogliere le deiezioni. La re-peribilità di un veterinario è sem-pre garantita.

Per tutte le zone di spiaggia resta comunque il divieto di accesso dei cani in mare, se non diversamente indicato.

Page 11: Biosfera agosto 2014

.11mondo ambiente sostenibile

LA PLASTICAAL POMODORO

Le materie simil-plastiche di nuova

generazione vengono prodotte da materiali frai puù disparati: dal

mais, dalle patate ma la tecnologia, questa volta,

è andata oltre.

Una join venture fra l’azienda produttrice di salse alimentari Heinz e la casa automobilistica Ford stanno approntando una tec-nologia capace di produrre mate-riale bio-plastico dai resti di lavo-razione dell’industria del ketchup.

L’idea è nata dall’esigenza della Heinz di smaltire bucce, gambi e semi delle 2 tonnellate di pomo-dori che tratta annualmente per

la produzione del suo ketchup. La Ford ha quindi accolto la sfi-da, coinvolgendo lo specialista tecnico di ricerca per le materie plastiche di Ford Ellen Lee, che ha spiegato: “Stiamo portando avan-ti la ricerca per stabilire quanto i sottoprodotti dei procedimenti industriali per il trattamento del cibo possano trovare applicazio-ne nel mondo dell’auto. Il nostro obiettivo è sviluppare un materia-le resistente ma leggero, che ab-bia un impatto ambientale ridotto e rispetti i nostri standard di pro-duzione”.

Primo passo è quindi testare la resistenza e la durevolezza dei materiali bio con l’intenzione di iniziare ad utilizzarli per la realiz-zazione delle piccole componenti da istallare sulle vetture, come staffe reggicavo e vani portaogget-

ti: è la fase alla quale sono arrivati ora i tecnici della Ford, con buoni risultati.

Dalla Heinz la soddisfazione è grande: “Anche se siamo anco-ra in una fase preliminare, con ancora molte domande cui dare risposta, siamo entusiasti delle opportunità che questa ricerca può rappresentare per Ford e Heinz nel portare avanti lo svilup-po di plastiche vegetali al 100% sostenibili”, ha dichiarato Vidhu Nagpal, direttore associato per la ricerca e lo sviluppo del packaging

Ma le frontiere della ricerca sui bio-materiali si sono recentemen-te allargate anche all’Italia. Due imprenditori hanno infatti recen-temente inventato un biopolimero naturale ottenuto dagli scarti della barbabietola, con il quale è possi-

bile ottenere materiali bio-plastici che si sciolgono in acqua. Secon-do quanto raccontato dallo stesso ideatore, Marco Astorri, ci sareb-bero arrivati per caso, quando un cliente di un’attività industriale che produceva microchip, skipass aveva chiesto come risolvere il problema di non avere più pro-dotti plastici. “Dopo qualche ricer-ca, abbiamo scoperto un mondo, quello dei biomateriali, talmente affascinante che ci ha fatto deci-dere di partire a fare tutti i nostri investimenti. - ha spiegato Astorri - Ci autofinanziamo. Lo abbiamo fatto dall’inizio e lo stiamo facen-do tuttora, nel senso che lavoria-mo con gli introiti delle licenze che concediamo per la produzione del nostro biopolimero e questi in-troiti, poi, vengono reinvestiti per migliorare ulteriormente la tecno-logia con cui lavoriamo.“

Page 12: Biosfera agosto 2014

12.mondo riciclo

Oltre 247.000 tonnellate di rifiuti

potenzialmente pericolosi vengono

trasformati in materiali utili e in energia, con un

risparmio netto di 3,2 miliardi di chilowattora,

l’equivalente del consumo medio annuo di

una città come Ferrara.

Riutilizzo e riciclo portano quin-di un taglio di emissioni serra pari a 347 mila tonnellate (come se una città grande come Trapani diventasse improvvisamente car-bon free), con un import evitato di materie prime di 110 milioni. Questi sono i numeri del bilancio di un anno di attività che emerge dal Rapporto di sostenibilità di Ecopneus, la società senza fini di lucro che si occupa del riciclo dei pneumatici.

Il recupero di questi beni da un lato consente di evitare l’impor-tazione di materie prime preziose come gomma, rottame di acciaio e minerale di ferro, combustibili, additivi e dall’altro di reinvestire in imprese che producono occu-pazione in Italia (689 posti di lavo-ro) soldi che altrimenti finirebbero in acquisti all’estero. “Con la no-stra azione evitiamo l’abbandono di pneumatici che possono anda-re a inquinare il nostro territorio o finire nei canali delle ecomafie diretti verso l’esportazione ille-gale e dunque dal punto di vista ambientale il risultato raggiunto è senza dubbio importante – ha spiegato il direttore di Ecopneus, Giovanni Corbetta - C’è ancora un progresso da fare sotto il pro-filo economico perché in Italia le barriere culturali e burocratiche rallentano l’utilizzo della gomma ottenuta dalla lavorazione degli pneumatici fuori uso, ad esempio asfalto e pavimentazioni sportive”.

Per quanto riguarda il mercato “domestico” di pneumatici sta en-

trando in uso l’acquisto di pneu-matici rigenerati o ricostruiti. Alla base degli  pneumatici ricostrui-ti c’è un’idea sostanziale: le gom-me usurate, anziché cambiarle, vengono ‘risuolate’ dai costruttori. La prima fase di tale procedimen-to consiste in un’attenta  analisi delle gomme; solo quelle senza difetti, infatti, possono essere la-vorate. Dopo la scelta, ecco che avviene la raspatura, che consiste nell’eliminazione di ciò che resta del vecchio battistrada. Si passa, poi, all’applicazione di un batti-strada nuovo, dopo aver inserito uno strato intermedio gommoso. La gomma viene, così,  vulcaniz-zata, per cuocere bene tutta la mescola. Vista la procedura ormai consolidata da anni, gli pneumati-ci ricostruiti  non presentano par-ticolari problemi sul piano dell’in-tegrità strutturale, anche perchè esistono certificazioni europee al riguardo. Per quanto riguarda, in-vece, le prestazioni, la tenuta stra-dale e la silenziosità, secondo gli esperti le gomme ricostruite non

reggono ancora il passo con quel-le nuove.

Il modello Ecopneus può essere preso ad esempio di come si pos-sa creare occupazione e valore ag-giunto per il paese puntando sul riciclo di materia e sul recupero di energia da prodotti arrivati al loro fine vita. Applicando l’approccio scientifico scelto dalla Fondazio-ne per i Green Economy Report, per la prima volta è stato possibi-le fornire una misura degli impatti ambientali, sociali ed economici connessi alle attività di raccol-ta, trasporto e trattamento degli pneumatici abbandonati e del contributo della filiera alla transi-zione verso una green economy in Italia.

La presentazione del rapporto cade a un anno dalla firma del protocollo per la messa in sicurez-za degli pneumatici abbandonati nella Terra dei Fuochi: 8.500 ton-nellate recuperate da Ecopneus nelle province di Napoli e Caserta.

PNEUMATICI AL VERDE

Page 13: Biosfera agosto 2014

.13mondo risparmio

VIETATO SPRECAREAd oggi non si

ha pienamente la coscienza di quanto

cibo venga sprecato ma gli economisti hanno

calcolato che buttiamo nella spazzatura circa 30 euro al mese, 8,7

miliardi di euro l’anno.

Sul fronte domestico lo spreco alimentare comincia a venire ar-ginato: quattro consumatori su 5 non gettano più via gli alimenti scaduti senza prima guardarli me-glio e assaggiarli per vedere se il consiglio di buttarli entro una cer-ta data è valido.

Un sondaggio della Waste Watcher, l’Osservatorio naziona-le sugli sprechi istituito dal mi-nistero dell’Ambiente e avviato da Last Minute Market con Swg,

rivela un atteggiamento ancora contraddittorio nei confronti dello spreco alimentare: l’80% cerca di ridurlo a casa propria, esercitando una maggiore attenzione prima di buttare via gli alimenti, ma la con-sapevolezza del danno complessi-vo prodotto dagli errori che porta-no agli sprechi è ancora lontana. 

Il 52% ritiene che lo spreco inci-da solo in misura marginale sulla qualità dell’ambiente e il 5% che incida “in una qualche misura”. Solo il 43% degli italiani è con-vinto che ci sia una connessione “elevata” fra spreco alimentare e ambiente.

Se si risale la catena della pro-duzione alimentare misurando gli sprechi anche nella produzione agricola e industriale e nella ca-tena della distribuzione, si scopre che in Italia si buttano altri 3,5 mi-

liardi di euro di cibo all’anno.

“In una società colpita duramen-te dalla crisi economica, in cui la carenza di alimenti arriva a riguar-dare strati sociali impensabili fino a qualche tempo fa, lo spreco è una pratica ancor più ingiustifica-bile e insopportabile”, ha dichiara-to il ministro dell’Ambiente Gian-luca Galletti. “C’è una questione morale, prima ancora di quella economica, che riguarda tutti: dai grandi produttori a ogni singolo cittadino nel suo comportamento quotidiano. Dobbiamo passare dalla logica perversa dello spreco alla cultura del riutilizzo, partendo dall’educazione ambientale nelle scuole e da regole chiare per tutti i cittadini. Il semestre europeo e l’expo 2015 saranno due occa-sioni fondamentali per dimostrare l’impegno del governo su un tema

decisivo per la tutela dell’ambien-te e per lo sviluppo del paese”. 

“I dati del sondaggio dimostrano che c’è ancora molta strada da fare: dall’indagine emerge che i giovani sono davvero poco atten-ti e sensibili alle questioni legate allo spreco alimentare e ambien-tale”, ha aggiunto  il coordinato-re di Pinpas (Piano nazionale di prevenzione dello spreco) Andrea Segrè. “Per questo proponiamo di inserire l’educazione alimentare e ambientale come materie obbli-gatorie di insegnamento scolasti-co. Un intervento da unire a quel-lo che il governo ha già previsto a favore dell’edilizia scolastica, per legare il contenuto al contenitore. Nel 2015, anno dell’Expo, voglia-mo che nelle scuole di ogni ordine e grado si insegni a dare valore al cibo”.

Page 14: Biosfera agosto 2014

14. mondo alimentazione

L’estate è amica dell’alimentazione sana.

O almeno può esserlo, visto che mangiare con gusto è molto più facile

in questa stagione, seguendo alcuni

semplici consigli.

E’ quanto la biologa nutrizioni-sta Chiara D’Ottavio ha spiegato all’Adnkronos Salute, invitando ad approfittare di questo momento dell’anno per riequilibrare la pro-pria dieta, ‘allenandosi’ alle buo-ne abitudini da conservare tutto l’anno.

“L’estate - ha spiegato l’esperta - si presta moltissimo a mangiare sano. C’è una maggiore varietà frutta e verdura. E una delle cosa più importanti per stare in forma - e anche per dimagrire se serve - è variare, in modo da fare scorta

di più micro nutrienti, necessari a farci ‘funzionare’ bene”. Le gior-nate calde, già al mattino, favori-scono una colazione equilibrata. Per esempio, spiega D’Ottavio, “a base di frutta fresca, fiocchi d’ave-na, yogurt e un pizzico di cannella che oltre a dare un buon sapore, può aiutare nel controllo della gli-cemia”. Stesso discorso per la me-renda e lo spuntino. “Ci sono tan-te possibilità golose” . Ad esempio “centrifughe di frutta e verdure, a cui si può aggiungere zenzero fre-sco, che è utile a digerire, perché stimola la secrezione di succhi ga-strici ed è vitaminico”.

La frutta di questo periodo, poi, è molto varia, “con colori diversi che indicano il contenuto di an-tiossidanti diversi, ma è anche ric-ca d’acqua e potassio. Può essere usata nei frullati, fatti ad esem-pio con latte di soia, di riso o di mandorle”, bevande che possono anche sostituire in parte un pasto se si è esagerato con le calorie du-

rante la giornata. Promossi i gela-ti, anche questi possibili sostituto di pasto negli adulti e golosa me-renda per i più piccoli. “Meglio se artigianali - suggerisce l’esperta - da evitare, invece, quelli industria-li quando ci sono molti coloranti”. Anche le granite possono essere un alimento sano “l’importante che siano fatte con frutta fresca, o con mandorle vere, e non con sciroppi”.

Il pranzo, con la possibilità di fare pasti freddi, dal prosciutto e melone alle insalatone, “è una buona opportunità per imparare a mangiar meglio”. Da sfruttare, in particolare, la ‘duttilità’ dei cere-ali.

A pranzo o a cena si può poi op-tare per uno dei tanti piatti sem-plici e freschi, bresaola, grana e rughetta o “per una sanissima ‘frisella’, un tipo di pane tostato, condito con pomodoro, origano e olio extravergine d’oliva. Piatto semplice che può essere arricchi-

to da altre verdure, da capperi (ricchi di antiossidanti) e olive, ric-che, basilico”.

D’estate aumentano anche le oc-casione per mangiare pesce “ali-mento che dovrebbe entrare nella nostra dieta almeno due volte la settimana, soprattutto se si tratta di pesce azzurro (acciughe, sgom-bro, palmita, pesce sciabola) da accompagnare, per esempio, con verdure grigliate. La carne, poi, si può riservare al pranzo quando si decide di andare a mangiare una pizza la sera, così come la capre-se. Anche se con i latticini è buona regola non esagerare, limitandone il consumo a poche volte la setti-mana” .

Infine, questione fondamentale, l’idratazione “bere acqua è un’a-bitudine importante che si può acquisire più facilmente d’estate e che sarebbe bene mantenere tut-to l’anno”.

MANGIARE SANO D’ESTATE

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.15mondo agricoltura

Mensile omaggio in abbinamento a La Pulce Il Fè Il Rò Il Rigattiere in edicola - Biosfera,mensile di sviluppo sostenibile - EDITORE: Edit Italia s.r.l a Socio Unico - Ravenna, Piazza Bernini, 6 – Tel.0544.511311 – Mail [email protected] - Concessionaria: Publimedia Italia S.r.l.- Ravenna, Piazza Bernini, 6 – Tel.0544.511311 – Ferrara, Viale Cavour n.21-Tel.0532.200033 - Mail: [email protected] – Registrazione Tribunale di Ravenna n. 1343 dell’ 11/01/2010 Direttore Responsabile: Gian Piero Zinzani - Stampa CSQ (BS) - Biosfera offre esclusivamente un servizio, non riceve provvigioni sulle contrattazioni, non effettua commerci, non è responsabile per la qualità, provenienza, veridicità e puntualità di uscita delle inserzioni e neppure per le conseguenze dirette e indirette che possono derivare dalla non corrispondenza di tali dati alla realtà.La direzione si riserva comunque, a suo insindacabile giudizio, di cestinare annunci. Edit Italia S.r.l. a Socio Unico precisa che tutte le inserzioni recanti dati personali e/o sensibili ai sensi del D.L. 196/2003, sono state pubblicate previa informativa all’interessato e espresso, diretto e specifico consenso dello stesso alla diffusione dei predetti dati ai sensi del D.L. 196/2003. Questo periodico è aperto a quanti desiderino manifestare il loro pensiero, senza recare pregiudizio ad altri, ai sensi dell’art.21 della Costituzione e, pertanto, la sua Redazione è disposta a ricevere testi scritti, fotografie, immagini ed altro materiale dai lettori. Tuttavia, l’eventuale pubblicazione, anche in via telematica, di quanto inviato alla Redazione di questo periodico, è a totale discrezione della Redazione medesima. In ogni caso l’eventualepubblicazione non determina la costituzione di alcun rapporto di collaborazione dei lettori con la stessa Redazione e/o con l’Editore, né obbligo di pagamento di alcun importo da parte della Redazione e/o dell’Editore del periodico. L’invio del materiale è a titolo gratuito.Quanto inviato alla Redazione, anche se non pubblicato, non verrà restituito al mittente. Per l’invio del materiale l’indirizzo è [email protected] - È vietata la riproduzione totale o parziale di foto, marchi e testi. Copyright, tutti i diritti sono riservati ad Edit Italia S.r.l. a Socio Unico.

ORTO A CM ZEROLa nuova frontiera della sostenibilità

arriverà presto nei nostri terrazzini cittadini, fra

le piante grasse e il bonsai che ci ha regalato

l’amica con il pollice verde. Come?

Con il progetto di “Bulbo” una startup nata due anni fa, quando Lorenzo Antonioni, designer ven-tinovenne, dopo anni di studio al Politecnico di Milano, decide di tornare nella sua terra d’origine, Bologna. Quattro amici, lavorato-ri precari, e un’idea: applicare la tecnologia usata nelle serre per sostituire il sole, o incrementare le ore di luce, anche in casa. Alle spalle, dei buoni risultati ottenuti in fase sperimentale con la Facoltà di Agraria dell’università bologne-

se e nessuna voglia di mollare, con l’obiettivo di rendere possibile la coltivazione domestica.

 Il progetto prevede l’utilizzo di

forniture locali, dalla ceramica di Faenza all’elettronica emiliana, per costruire delle lampade a Led, che sfruttano la luce bianca e le frequenze rosse e blu, cioè quelle assorbite dalle piante durante la fotosintesi. In particolare, le prime sono necessarie durante la fase vegetativa, mentre le seconde stimolano la produzione di fiori e frutti. “Una tecnica che ci permet-te di far crescere, senza inquina-mento luminoso, ortaggi compatti cinquanta centimetri. Alcuni pen-sano che siano delle dimensioni restrittive, in realtà ci rientrano tantissime varietà, come insala-te, spinaci, pomodori, peperoni, fagiolini e fragole, oltre che tutte le piante aromatiche”. Il prezzo va-ria, dalle lampade più piccole che

costano circa 150 euro, a quelle più grandi da 300 euro. “Per quel che riguarda l’elettricità, bisogna pensare che si tratta di luci ad alto risparmio energetico. La lam-pada più piccola consuma sette watt, come un router wi-fi o due televisori in standby. Testato: per crescere una pianta di basilico per fare un pesto, abbiamo impiegato un mese e speso sedici centesimi di euro”.

Antonioni ha spiegato anche che “L’obiettivo è educare i cittadini al rispetto della natura, attraverso l’esperienza diretta. Con Bulbo of-friamo la possibilità di veder cre-scere e nascere una pianta, che ha bisogno di cure e attenzioni, anche a chi vive, e ha sempre vissuto, in città. E non sa, ad esempio, che cosa significhi la stagionalità de-gli alimenti o il ritmo naturale che serve per trasformare un seme in un’insalata di pomodori. Un pic-

colo esperimento educativo”.Secondo una stima delle Nazioni

Unite più della metà della popo-lazione mondiale vive oggi nelle città, una proporzione destinata a crescere del 70 per cento nel 2050, con il conseguente rischio di rimanere senza risorse suffi-cienti. Quindi anche negli USA si cercano soluzioni a questo scena-rio: al Massachusetts Institute of Technology di Boston sono due i progetti che provano a risolvere il problema: City farm, sviluppa-to all’interno del Media Lab, ha come obiettivo quello di affianca-re agli edifici grandi fattorie verti-cali, e  Grove labs , che ha racimo-lato i finanziamenti per mettere a punto un’apparecchiatura capace di allevare pesci e coltivare ortaggi biologici, persino nelle cucine più piccole e buie con il sistema chia-mato “aquaponics”.

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