Rivista agosto 2014

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Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 2, DCB Trento - Taxe Percue MENSILE DELL’ASSOCIAZIONE TRENTINI NEL MONDO onlus ADERENTE ALLA F.U.S.I.E 8/2014 anno 57° La nostra rivista è stata «ospite» di una trasmissione dell’emittente «TV Panorama Litoral» di Balneario Camboriú (Santa Catarina - Brasile) TRENTINI nel MONDO

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Mensile dell'Associazione Trentini nel Mondo del mese d'agosto.

Transcript of Rivista agosto 2014

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MENSILE DELL’ASSOCIAZIONE TRENTINI NEL MONDO onlus ADERENTE ALLA F.U.S.I.E 8/2014anno 57°

La nostra rivista è stata «ospite» di una trasmissione dell’emittente «TV Panorama Litoral» di Balneario Camboriú (Santa Catarina - Brasile)

TRENTINI nel

MONDO

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CIRCOLI, DELEGAZIONI E FEDERAZIONI/COORDINAMENTI DI CIRCOLI

dell’Associazione Trentini nel Mondo - onlus

Argentina - 57 circoli - 1 delegazione

Alta Gracia, Avellaneda, Azul, Bahia Blanca, Bariloche, Buenos Aires, Catamarca, Chajarì, Chilecito, Colonia Tirolesa, Concepción del Uruguay, Concordia, Cordoba, Cordoba Sud, Corrientes, Corzuela, Cruz del Eje, Formosa, General Roca, General San Martín, La Carlotta, La Plata, La Toma, Lanteri, Las Breñas, Machagai Plaza, Makallè, Malabrigo, Malagueño, Mar del Plata, Mendoza, Olavarria, Pampa del Infierno, Presidente Roque Sáenz Peña, Puerto Tirol, Quitilipi, Reconquista, Resistencia, Río Cuarto, Romang, Rosario, Salta, San Jaime, Sampacho, San José (Depto. Colon), San Nicolas de los Arroyos, Santa Fé, Santa Rosa de la Pampa, Tandil, Tucuman, Venado Tuerto, Viedma, Villa Carlos Paz, Villa General Belgrano, Villa Ocampo, Villa Regina, Zárate - Comodoro Rivadavia

Australia - 8 circoli - 2 delegazioniAdelaide, Canberra, Mackay, Melbourne, Myrtleford, Perth, Sydney, Wollongong - Tasmania, Townsville

Belgio - 4 circoli - 1 delegazione

Bruxelles, Charleroi, La Louviére, Liegi – Limburgo

Bolivia - 1 circolo

La Paz

Bosnia - 3 circoli

Sarajevo, Stivor, Tuzla

Brasile - 62 circoli

Ascurra, Belo Horizonte, Bento Gonçalves, Blumenau, Brusque, Caxias do Sul, Colatina, Coronel Pilar, Corupà, Curitiba, Divino di Laranjeiras, Encantado, Erexim, Florianopolis, Garibaldi, Gasparin, Gramado, Guaramirim, Indaial, Jahú, Jaraguà do Sul, Joinville, Jundiaì, Laurentino, Londrina, Luzerna, Nereu Ramos, Nova Brescia, Nova Trento, Ouro Fino, Passo Fundo, Pedrinhas Paulista, Piracicaba, Porto Alegre, Presidente Getulio, Rio de Janeiro, Rio do Oeste, Rio do Sul, Rio dos Cedros, Rodeio, Salete, Salvador, São Paulo, Sananduva, Santa María, Santa Olímpia, Santa Teresa, Santa Tereza do Rio Taquarì, São Bento do Sul, São João Batista, Sao Miguel do Oeste,São Sepe, São Valentim do Sul, Taiò, Tapejara, Trentin, Três de Maio, Tucunduva, Venda Nova do Emigrante, Veranòpolis, Vitoria, Xanxerè

L’elenco è consultabile (completo con indirizzi e nomi dei presidenti) sul nostro sito internet: www.trentininelmondo.it

Canada - 5 circoli

Alberta, Montreal, Toronto, Vancouver, Windsor & Detroit

Cile - 3 circoli Copiapò, La Serena, Santiago

Colombia - 1 circoloBogotá

Danimarca - 1 circoloCopenaghen

Ex emigrati - 3 circoliAustralia, Stivor (BIH), Svizzera

Francia - 3 circoli Grenoble, Lorena, Parigi

Germania - 7 circoli - 1 delegazioneColonia, Dortmund, Friedrichshafen, Monaco, Norimberga, Reno Neckar, Stoccarda – Berlino

Gran Bretagna - 1 circolo - 1 delegazioneLondra - Manchester

Italia - 13 circoli Biella; Borgosesia; Brescia; Bresciani amici del Trentino; Como; Famiglia Trentina di Roma; Friuli; Milano; Pontino; Predazzani nel Mondo; Roma; Società Americana di Storo; Trieste

Lussemburgo - 1 circolo

Lussemburgo

Messico - 13 circoli - 1 delegazione

Aguas Calientes, Citlatepetl, Città del Messico, Colonia Manuel Gonzalez, Colonia Manuel Diez Gutierrez, Cordoba, Huatusco, Monterrey, Puebla, San Luis de Potosí, Tijuana, Veracruz, Xalapa - Cuernavaca

Paraguay - 10 circoli

Asunción, Atyrà, Caacupé, Caaguazù, Concepción, Fernando de la Mora, Lambaré, Luque, Paso Barreto, San Pedro Ycuamandiyù

Peru - 1 circolo

Lima

Portogallo - 1 circolo

Portogallo

Romania - 1 circolo

Romania

Serbia - 1 circolo

Indija

Stati Uniti - 21 circoli

Alliance, Chicago, Cleveland, Denver, Hazleton, Milwaukee, Minnesota, New England, New York, Norway, Ogden, Pittsburgh, Readsboro, San Francisco, Solvay, South Alabama, South East Pennsylvania, Southern California, Washington, Wyoming

Sud Africa - 2 delegazioni

Pretoria, Cape Town

Svizzera - 8 circoli

Amriswil, Basilea, Sciaffusa, Ticino, Winterthur, Zofingen, Zug, Zurigo

Uruguay - 5 circoli

Carmelo, Cerro Largo, Colonia del Sacramento, Montevideo, Rivera (S. Ana do Livramento - BR)

Venezuela - 1 circolo

Caracas

FederazioniITTONA (Canada e Stati Uniti)

CoordinamentiArgentina, Australia, Benelux, Bosnia, Brasile, Canada, Cile, Germania, Messico, Paraguay e Uruguay

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EDITORIALE

CI SONO ANCORA MOLTE POTENZIALITÀ DI CUI BISOGNA AVERE MAGGIORE CONSAPEVOLEZZA

E così anche quest’autunno è arrivato puntuale a prendere il posto di un’estate che, in verità, è passata senza che ce ne fossimo tanto accorti. Di giornate calde ed assolate infatti se ne sono viste poche, mentre invece c’è stata abbondanza di maltempo che ha inciso sia sull’economia agricola e turistica che sull’umore della gente.

Se non possiamo dirci contenti del clima che che abbiamo avuto, tanto meno possiamo ritenerci soddisfatti dei drammatici avve-nimenti nazionali ed internazio-nali che hanno caratterizzato i mesi appena trascorsi. Infatti non è passato giorno senza l’eco di devastazioni e di massacri com-piuti nel mondo; non è passato giorno senza che si ripetesse il dramma di migliaia di esseri umani in fuga dalla guerra e dalla morte; non è passato giorno senza che donne e bambini mo-rissero in mare a causa del cini-smo dei nuovi mercanti di schiavi e per l’egoismo e l’incapacità dei governi; non è passato giorno senza che la crisi provocasse la chiusura di fabbriche e cantieri togliendo alle famiglie, oltre al lavoro, anche la speranza per il domani.

Questa è la realtà che ha ca-ratterizzato una brutta estate da poco trascorsa e che ha provo-cato uno strascico di sfi ducia e malcontento pure in Trentino, cioè in quella parte d’Italia che fi no a poco tempo fa era defi -nita «un’isola felice». Infatti i contraccolpi di una crisi ormai generalizzata hanno cominciato a scavare la sostanza che rende-va «felice» il Trentino rischiando di trasformarlo un po’ alla volta solamente in «un’isola».

Appare dunque quanto meno urgente che si prenda coscien-za degli strappi che si stanno aprendo nel pur robusto ombrello protettivo della nostra autonomia speciale in quanto la globalizza-zione senza regole, la crisi eco-nomica mondiale, i cambiamenti antropologici e culturali di una società sempre più disorientata stanno mettendo a nudo – pur con tutte le eccezioni del caso – i limiti di un Trentino rimasto per troppo tempo al riparo del

guscio protettivo della propria autonomia.

Per usare una metafora calci-stica si potrebbe dire che negli ultimi tempi il Trentino ha gioca-to prevalentemente in difesa, cer-cando di velare le diffi coltà di un attacco ormai senza prospettive

con diversivi giornalistici come l’uccisione dell’orsa Daniza o i conigli nel cimitero di Trento.

Eppure le potenzialità ci sono ancora e l’attacco potrebbe se-gnare ancora qualche gol se solo chi per primo ha l’onore e l’onere di gestire bene la cosa pubblica, provasse seriamente a dare degli obiettivi seri alle prerogative autonomistiche di cui ancora dispone, anziché disperderle in mille e mille rigagnoli dagli esiti vaghi.

Un utilizzo «visionario» delle risorse che lo Statuto ancora ci consente, potrebbe riportare il Trentino a quel ruolo di labora-torio socio/politico che in passato ci è stato ampiamente riconosciu-to, così come potrebbe tornare ad assumere un ruolo guida nel campo politico/amministrativo, come avvenne negli anni ’60 e

SOMMARIO

ASSOCIAZIONETRENTINI NEL MONDO

O.n.l.u.s.

TRENTINI NEL MONDOMensile dell’Associazione

Trentini nel Mondoaderente alla F.U.S.I.E

Direzione, amministrazione e redazioneVia Malfatti, 21 - 38122 TRENTOTel. 0461/234379 - Fax 0461/230840sito: www.trentininelmondo.ite-mail:[email protected]

Direttore responsabileMaurizio Tomasi

Comitato editorialeG. Bacca, M. Bazzocco, A. Bazzanella,F. Casagrande, B. Cesconi, C. Ciola, M. Dallapè, P. Dalla Valle, A. Degaudenz,C. Donei, P. Duranti, E. Formilan,B. Fronza, L. Imperadori, A. Lanfranchi,E. Lorenzini, G. Michelon, A. Piccolotto, L. Pontalti, F. Pisoni, S. Regazzola, G. Sbetti, A. Tafner, M. Viola

Hanno collaborato:R. Barchiesi - S. Corradini - G. Degasperi -F. Bocchetti - E. Caldonazzi

Autorizzazione del Tribunale di Trenton. 62 - 6 febbraio 1958

STAMPA: Grafiche Dalpiaz srl Ravina di Trento (TN)

Quote di adesione:Italia: Euro 20,00; Europa; Euro 20,00 Sud America: Euro 20,00;Nord America e Australia: Euro 25,00Socio - Euro 55,00Conto corrente postale n. 12509386

N. 8 AGOSTO 2014Stampato il 25 NOVEMBRE 2014

In copertina: la nostra rivista ospite a «TV Panorama Litoral» in Brasile.

PresidenteAlberto Tafner

Pagine 2-3AGENDA

Pagine 4-5VIAGGIO FRA I CIRCOLITRENTINI DEL MESSICO

(seconda parte)

Pagina 6VISITE IN SEDE

Pagina 7ATTUALITÀ

Pagine 8-10 GENTE E FATTI

Pagine 11-14IL DISCORSO DEL PAPA

ALLINCONTRO MONDIALEDEI MOVIMENTI POPOLARI

Pagine 15-23CIRCOLI

(Tuzla, Londra, Charleroi,Zofingen, Villa Regina, Cordoba,Colonia Manuel Gonzalez, Belo

Horizonte, Sydney; Norway,Bento Gonçalves - Erexim -

Luzerna, Garibaldi,Caxias do Sul, Montevideo)

Pagina 24ABBONAMENTI

DirettoreAnna Lanfranchi

CONTINUA A PAG. 2

Dobbiamo tutti aiutare il Trentinoad essere meno autoreferenziale

Un utilizzo «visionario» delle risorse che lo Statutodi Autonomia ancora consente, potrebbe riportare

il Trentino a quel ruolo di laboratorio socio/politicoe di guida nel campo politico/amministrativo,

che in passato gli è stato ampiamente riconosciuto.Attraverso l’uso accorto delle prerogative

autonomistiche si potrebbero rinvigorire quei rapporti culturali e sociali transfrontalieri storicamente favori-ti dalla storia e dalla particolare posizione geografi ca

La Trentini nel Mondo - nel suo piccolo - ha più

volte messo a disposizionela propria esperienza

e la propria rete internazionale costituita da oltre duecento Circoli

Trentini che rappresentanomigliaia di conterranei

residenti all’estero

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AGENDA

IL CANALE TELEVISIVO DI BALNEARIO CAMBORIÚ (BRASILE) HA DEDICATO UNA TRASMISSIONE ALLA TRENTINI NEL MONDO

Il nostro periodico è andato in ondasull’emittente «TV Panorama Litoral»

CONTINUA DA PAG. 1

’70 quando la concretizzazione di idee forti come l’Università, l’Autostrada del Brennero ed il Piano Urbanistico Provinciale, portò ad una trasformazione sostanziale sulla quale il Trentino vive ancora oggi.Ma non basta.

Attraverso l’uso accorto delle prerogative autonomistiche si potrebbero rinvigorire quei rapporti culturali e sociali transfrontalieri storicamente favoriti dalla nostra storia e dalla nostra particolare posizione geografi ca.

Per fare questo però si dovrebbe aprirsi ad una visione un po’ meno autoreferenziale e provincialistica della realtà, usando tutte le risorse che potrebbero dare un aiuto in questo senso.

Ad esempio la Trentini nel Mondo – nel suo piccolo – ha più volte messo a disposi-

zione la propria esperienza e la propria rete internazionale costituita da oltre duecento Circoli Trentini che rappresentano migliaia di conterranei residenti all’estero.

La nostra Associazione - consapevole delle potenzialità che tutto ciò può rappresentare - ha già impostato da tempo un sistema di reciproca collaborazione basata sullo spirito di appartenenza e di amicizia, nell’ottica di realizzare nel tempo un’unica e coesa Co-munità Trentina.

Non si presenta certo come una strada facile e veloce da percorrere – irta com’è di gelosie, invidie e piccoli trappole sparse sul suo tragitto – ma la Trentini nel Mondo è intenzionata ad andare avanti convita che questa possa essere una delle vie capaci di farci tornare ad essere quello che un tempo si chiamava «un’isola felice».

Alberto Tafner

Il 7 novembre, durante il pro-gramma «Panorama Geral», sull’emittente «TV Panorama Litoral» (televisione della città di Balneário Camboriú - stato di Santa Catarina, Brasile - col-legata alla rete nazionale «TV Cultura»), è stata presentata la rivista dell’Associazione Trentini nel Mondo, e in particolare l’edi-zione numero 6 del 2014.

In quella edizione della rivista è stato pubblicato un articolo sulla scoperta del registro contenente i primi atti della vecchia coope-rativa di Rio dos Cedros, fondata da emigrati trentini. Il documento era stato trovato dall’imprendito-re Antonio Ailton Martins dopo la demolizione di una vecchia casa nella città di Balneário Camboriú. Nello stesso articolo veniva men-zionato anche il canale televisivo «TV Litoral Panorama», dove era stato presentato, per la prima volta, il documento.

Durante il programma del 7 no-vembre - che aveva come ospiti in studio Andrey José Taffner Fraga (vice presidente del Circolo Tren-tino di Rio dos Cedros) e Antonio Ailton Martins (l’imprenditore

Nella foto, da sinistra: Andrey José Taffner Fraga (vice presidente del Circolo Trentino di Rio dos Cedros), Gilberto Luz (presentatore del pro-gramma “Panorama Geral”) e Anto-nio Ailton Martins (l’imprenditore che ha trovato il verbale). La foto è stata scattata negli studi televisivi della «TV Litoral Panorama». Sotto la foto, la riproduzione dell’articolo pubblicato nel numero 6/2014 del nostro periodico.

che ha trovato il verbale) - è stata sottolineata l’importanza della rivista, i suoi obiettivi, il pubblico a cui è destinata.

Inoltre, si è parlato della grande rete di trentini in Brasile e in tutto il mondo, oltre che dell’Asso-ciazione «Trentini nel Mondo»,

Dobbiamo tutti aiutare il Trentinoad essere meno autoreferenziale

a trovato il verbale).

che ha promosso la creazione di questa importante rete per i discendenti di emigrati trentini esistenti in tutto il mondo.

Nel corso del programma sono state presentate anche alcune foto delle città di Trento, in par-ticolare di Mattarello, luogo di provenienza dei primi immigrati trentini che hanno colonizzato Rio dos Cedros.

In questo modo, attraverso il mezzo televisivo, è stato dato grande risalto al lavoro dei circoli trentini, all’Associazione «Tren-tini nel Mondo», così come alla rivista dell’Associazione, che è attualmente uno dei più impor-tanti mezzi di diffusione delle attività svolte dalla comunità trentina in tutto il mondo.

Il presentatore Gilberto Luz, alla fi ne del programma, ha rin-graziato calorosamente i redattori della rivista dell’Associazione «Trentini nel Mondo», poiché è stata data molta rilevanza alla scoperta degli atti della vecchia cooperativa di Rio dos Cedros, evento verifi catosi proprio a Bal-neário Camboriú, città sede della «TV Litoral Panorama».

EDITORIALE

Il Consiglio dei Ministri il 10 novem-bre ha approvato un provvedimento d’urgenza che posticipa al 17 aprile 2015 la data di voto per l’elezione dei componenti dei Comitati degli italiani all’estero. Ricordiamo che le elezioni erano previste per il prossimo 19 dicembre.

Il provvedimento del Governo si è reso necessario per favorire una maggiore affl uenza al voto, visto che la nuova procedura di registrazione preventiva degli elettori introdotta per la prima volta ha richiesto tempi ulteriori per raccogliere una più va-sta partecipazione. Di conseguenza il termine ultimo per l’iscrizione degli elettori è stato spostato al 18 marzo 2015. (Inform)

Slitta al 15 aprile 2015il voto per l’elezione

dei membri dei Comites previsto a dicembre

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AGENDA

Il 6 novembre, presso la sede della Biblio-teca Intercomunale di Primiero, si è riunita la giuria incaricata di esaminare i disegni realizzati sul tema dell’emigrazione dalle attuali classi quinte delle scuole elementari di Canal San Bovo, Mezzano e Tonadico, per il concorso promosso in occasione della Festa provinciale dell’emigrazione, che quest’anno si è svolta dall’11 al 13 luglio in Primiero.

Tutte le quattro classi, anziché disegni fatti dai singoli alunni, hanno presentato ognuna un’opera collettiva.

Il compito della giuria è stato molto diffi ci-le, vista la bravura di tutti e il valore dei lavori presentati. È stato così deciso di assegnare il primo premio “pari merito” a due opere e di esprimere una menzione di encomio alle altre due classi partecipanti.

Le due opere premiate sono state quelle presentate dalla scuola di Mezzano e dalla scuola di Tonadico, sezione A.

L’elaborato della scuola di Mezzano è stato apprezzato per i numerosi spunti proposti e l’approfondimento della tematica affrontata, l’emigrazione. Sono state utilizzate diverse tipologie di documenti che sono presentate

con tecniche e registri vari.Quello della scuola di Tonadico, sezione A,

è stato selezionato perché si presenta come un progetto integrale che compone un insieme omogeneo e che, usando più materiali, illustra i diversi temi con cura e poesia.

Il premio per le due classi vincitrici consiste

in un viaggio a Genova per visitare il Museo dell’emigrazione che si svolgerà il 12 e 13 maggio 2015.

Nel suo verbale la Giuria si complimenta con tutte le scuole partecipanti per il lavoro svolto, rileva nei lavori presentati una forte sensibilità verso il tema dell’emigrazione. Tutte le classi partecipanti hanno cercato, attraverso una evidente sensibilità artistica, di comunicare i sentimenti, le paure, le ansie di chi ha lasciato con nostalgia il Trentino tanti anni fa per cercare lavoro in terra straniera. «A tutte le classi - si legge testualmente nel verbale della giuria - vanno i nostri com-plimenti per l’impegno dimostrato e per la loro bravura. L’apprezzamento si estende al corpo insegnante che è riuscito a seguire e orientare con effi cacia i bambini partecipanti al concorso».

La giuria era composta da Valentina Galas-so (Fondazione Museo Storico); Chiara San Giuseppe (Uffi cio Emigrazione Provincia Autonoma di Trento); Angelo Longo (Co-munità di Valle del Primiero); Luisa Marini (referente delle scuole) Sabina Corradini e Rosanna Barchiesi (Trentini nel Mondo).

Premiati i disegni realizzati in Primieroper la Festa provinciale dell’emigrazione

In alto (a sinistra) una visione d’insieme del lavoro realizzato dal-la scuola di Mezzano e poi il dettaglio delle quattro parti che lo compongono. A centro pagina, il disegno della scuola di Tonadico sezione A: la scritta alla base dell’onda blu è «La lontananza di un grigio malinconico si tinge di speranza per un ritorno». I disegni qui a fianco sono (a sinistra) quello della scuola di Tona-dico sezione B e (a destra) quello della scuola di Canal San Bovo: quest’ultimo è completato da un aquilone, collocato al di fuori del-la cornice, che riporta la scritta «In viaggio... i ricordi volano come aquiloni in posti lontani».

NELLE FOTOGRAFIE

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AGENDA

Dunque, dove eravamo rimasti con il viaggio in Messico? Ah, sì. Avevo accompagnato il vicepre-sidente Aldo Degaudenz all’ae-roporto di Veracruz e, salutatolo, con Ruben Conzatti partiamo con l’autovettura messaci a disposi-zione da René Croda Parisi (colgo l’occasione per ringraziarlo a nome dell’Associazione Trentini nel Mondo) alla volta di Oaxaca.

Il viaggio, di circa 500 km, si presenta subito periglioso: dalle nebbie fitte della Cumbre de Maltrata agli acquazzoni battenti che ci accompagnano attraverso l’impervia Sierra punteggiata da enormi Saguari e da svettanti “Pi-lones”. Dobbiamo affrettarci, an-che rischiando un po, per arrivare puntuali al Tjago, l’istituto d’arte moderna presieduto dal maestro Toledo, alla presentazione alle ore 18,30 del libretto-DVD “La scoperta di Cassiano Conzatti”. Alle 18, alle porte di Oaxaca, la città di Hernan Cortés e di Benito Juarez, chiamo Elisabeth Conzat-ti la quale mi comunica che, per ragioni ancora ignote, l’evento viene cancellato mezz’ora prima.

Allora andiamo a visitare l’ar-zilla Victoria Conzatti, di 95 anni e mezzo, unica fi glia rimasta in vita dell’illustre botanico e “mae-

stro de maestros” Cassiano, dove troviamo pure la fi glia Elisabeth, che tenta di spiegarci l’accaduto. Pazienza. Alle ore 20 ci conso-liamo con una cena alla pizzeria Ciao Italia (prospicente al Jardin Conzatti) di proprietà di Hector Conzatti, fi glio di Emma Conzatti fi glia di Silvio fi glio di Cassiano. Durante la cena vengo contattato

telefonicamente dal dott. Alfonso Aquino Mondragón, il quale si offre di accompagnarci il matti-no successivo a vedere il Jardin Botánico Conzatti. Accettiamo di buon grado.

Alla fine della cena Emma chiama i due figli maschi con le rispettive famiglie per le foto ricordo.

Il 2 luglio, dopo una gustosa co-lazione a casa di Victoria Conzat-ti, visitiamo con il dott. Alfonso Aquino il politecnico (“CIDIR”) dove c’è il Jardin Conzatti, curato dalla botanica Gladys Manzanero che gentilmente si presta a farci da guida. Parlando con il diret-tore del Politecnico rimaniamo d’accordo di organizzare, se fosse possibile, un convegno su Cassiano Conzatti per i giorni 3-4 di ottobre. L’esito è positivo e ci ripaga della presentazione mancata.

Alle 13 passiamo a salutare Victoria, Elisabeth e Emma e ci accingiamo al lungo viaggio di rientro a Veracruz (circa 500 km), con sosta a Cordoba per salutare Jaime Crivelli e René, la cui au-

Intenso ed emozionante viaggiofra i Circoli trentini del Messico

L’INIZIATIVA RIENTRA NEL PROGRAMMA DELL’ASSOCIAZIONE VOLTO A RAFFORZARE I LEGAMI CON LE COMUNITÀ ALL’ESTERO

Completiamo la pubblicazione del resocontodella trasferta che si è svolta dal 26 giugno al 7 luglio:

la prima parte è apparsa sul precedente numero

NELLE FOTO. In alto, foto di gruppo con i soci del Circolo trentino di San Luis Potosí. Qui sotto (da sinistra a destra): a casa di Virginia Zanella Chessani, a Colonia Diez Gu-tierrez; Victoria Conzatti e la figlia Elisabeth, a Oaxaca; Leobardo Cortes Manica, coordinatore dei Circoli trentini del Messico; Raquel Chessani, vedova di René Altschuler

Osti, recentemente scomparso; foto ricordo all’ingresso del giardino botanico intitolato a Cassiano Conzatti, ad Oaxaca. Sull’altra pagina: in alto la cena durante la qua-le è stato festeggiato il compleanno di Flora Martinez Bra-vo e (in basso) una foto di gruppo scattata nella Colonia Díez Gutierrez.

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AGENDA

tovettura consegnerò in mattinata presso la sua casa a Mocambo (Boca del Rio), prima di prendere l’aereo per Monterrey.

L’Eroico porto di Veracruz ci accoglie nella calda penombra che principia la notte tropicale. Rubén già assapora l’aria acco-gliente di casa sua e, conoscen-dola, anche il sottoscritto.

Il 3 luglio siamo obbligati a visitare il centro storico di Vera-cruz a causa della cancellazione del volo Veracruz-Monterrey delle 8, quindi alle 10 torniamo all’aeroporto per il volo delle 11,45 con arrivo a Monterrey alle 14 e relativo sdoganamento. Ad attendermi c’è Leobardo Cortes Manica, coordinatore dei Circoli trentini in Messico (e ora consul-tore della Provincia Autonoma di Trento).

Alle ore 15 ci presentiamo, con una macchina a noleggio e un bel po’ di ritardo, all’appuntamento con Raquel Chessani Altschuler e i figli René e Melany con i quali viaggiamo verso San Luis Potosí, che dista più o meno a 550 km. Ci arriviamo alle ore 21 ed è immediata la cena con i soci del Circolo Trentino di San Luis Potosí a casa del “licenziado”, avvocato e ex-deputato, Pedro Naif Chessani (fratello di Elias Chessani “huapanguero” famoso a livello internazionale). Presenti fra la quarantina di persone, i Chessani, gli Osti, Antonio Mani-ca e David Calvillo (discendente dei Lazzeri, attuale presidente del Circolo trentino di San Luis Potosí).

Consegno a Raquel Chessani, con la commozione dei presenti, il quadro della Provincia Au-tonoma di Trento, con l’albero e le sue radici, in riconoscenza di quanto fatto da suo marito, il compianto René Altschuler Osti recentemente scomparso, per la rivalutazione della storia dei discendenti di trentini nell’area della Colonia Diez Gutierrez e di Tampico.

Inoltre consegno uffi cialmente tre libretti DVD “Descubriendo a Cassiano Conzatti” al padrone di casa, a Raquel e a Pani Chessani. Pedro Chessani mi ricambia con

il suo libro appena pubblicato sulla storia della sua famiglia fra il Trentino e il Messico.

Il 4 luglio, con Leobardo e Me-lany, partiamo per Aguascalien-tes che dista circa 230 km da S. Luis Potosí. Arriviamo alle ore 14 alla Cattedrale dove ad attenderci troviamo Valentina Dallapé, la quale ci accompagna al pranzo da Toks con Elda Cetto Garollo e le fi glie Gloria e Dora (referente della delegazione), raggiunte successivamente dalla presidente veneta della Dante Alighieri e dal signor Dario.

Alle 16,30 rientriamo a San Luis Potosí per la cena sociale a casa di David Calvillo; in una trentina festeggiamo pure il com-

pleanno di sua zia Flora (89 anni), la pittrice di fama, discendente di una Lazzeri. Alle ore 23 con Leobardo rientriamo a casa di Pani Chessani, che ci ospita per la seconda notte, dove ci atten-dono i fi gli Emilio, Alessandra, nonché Pedro e Dora Chessani per accomiatarsi.

Il 5 luglio, dopo una lauta colazione e passati a prendere Rachel, Melany e René jr., par-tiamo alle 10 per la Colonia Diez Gutierrez (che dista circa 200 km). Ci arriviamo alle ore 13. Ad attenderci Virginia Zanella Chessani, moglie del compianto Pedro, tre fi gli suoi (che vivono a Baltimora-USA, a Città del Mes-sico e a Tampico) e cinque nipoti.

Accompagno Leobardo a vi-sitare la piccola Colonia, dove tuttora vive Antonio Zeni, fra ricordi ed emozioni, evocate dalla brezza e dalla eco delle parole di René Altschuler Osti. Il viag-gio che ci aspetta è lungo. Con Melany e Leobardo ripartiamo, benché sia sconsigliato viaggiare di notte, e giungiamo a Monterrey alle ore 24.

Il 6 luglio, dopo che Melany mi ha fatto fare un giro per il centro dell’enorme città di 6 milioni di abitanti, si pranza al ristorante tipico “El Cabrito” con Sandra Manica e famiglia, con suo cugino Manica e fi glia e con la giovane famiglia di Leo-bardo. Alle ore 18 ci concediamo una passeggiata domenicale al vecchio e moderno parco “La Fundidora”. È già giunto il tempo di ritornare ai patri lidi.

Il 7 luglio Leobardo mi accom-pagna all’aeroporto.

In attesa del volo per Città del Messico - Parigi, per arrivare a Verona alle 17,30 e a Trento alle 19, penso che se si organizzasse con il Museo civico di Rovereto e l’Associazione Trentini nel Mondo potrei essere presente al convegno presupposto del 3-4 ottobre a Oaxaca, nonché alla festa del 133° anniversario dell’e-migrazione trentina in Messico o quantomeno nella giornata del 7 ottobre alla commemorazione della Virgen del Rosario (la statuetta lignea della Madonna portata dai trentini) che si terrà, con festa grande, alla chiesetta di Zocapa del Rosario nei pressi della Colonia Manuel Gonzáles.

Per intanto questa è la fine dell’intenso viaggio fra alcuni dei Circoli trentini in Messico.

Renzo Tommasi

Si ringrazia vivamente Jaime Crivelli, Ruben Conzatti, Vic-toria e Elisabeth Conzatti, Pani Chessani e Melany Altschuler Chessani per l’ospitalità, Ruben Conzatti per la disponibilità ad accompagnarmi a Oaxaca, al pari di Leobardo Cortés Manica a San Luis Potosì, Aguascalientes e Colonia Diez Gutierrez, nonché René Croda Parisi per avermi prestato, come sempre del resto, la sua preziosa autovettura.

Un vivo ringraziamento a...

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VISITE IN SEDE

Piacevole visita proveniente dal Circolo Trentino di Tres di Maio (Rio Grande do Sul - Brasile): la famiglia Fiorentini, Heidi, Irineu e Luis Felip, assieme al direttore Anna Lanfranchi. Irineu è l’attuale presidente del Circolo di Tres di Maio. La famiglia Fiorentini è venuta in Trentino per la prima volta per rendere omaggio a Giovanni Fiorentini, nato a Roncegno cento anni fa ed emigrato in Brasile nel 1928.

Domenica 19 ottobre il Circolo Trentino di Colonia Manuel Gonzalez nello

Stato di Veracruz in Messico ha celebrato i 133 dell’arrivo degli emigranti e

della fondazione della Colonia (articolo alle pagine 18-19). Per questa occa-

sione erano presenti alle celebrazioni il nostro socio e storico Renzo Tommasi

e il coordinatore dei Circoli del Messico, Leobardo Cortes Manica che ha

portato il saluto dell’Associazione. La presidente del Circolo trentino, Monica

Fadanelli, ha consegnato una targa per l’associazione che Renzo Tommasi ha

portato poi in sede. Nella fotografia, il momento della consegna al direttore

Anna Lanfranchi.

Lunedì 6 ottobre ci ha fatto visita Graciela Domenech (a destra nella foto, in-

sieme a Rosanna Barchiesi), figlia di Giovanna Lorenzini nata ad Ala nel 1923.

Giovanna e la mamma Rosanna Fugatti, emigrarono a Buenos Aires in Argen-

tina per raggiungere il papà partito un anno prima. Graciela è arrivata in Tren-

tino per la prima volta, con l’obiettivo di conoscere i paesi natii della mamma

e dei nonni, Avio e Borghetto. Per lei è stata una magnifica esperienza.

-si ha ca ha oree

Laiana Cucco, figlia di Osnir e Margarete Cucco del Circolo Trentino di Presi-

dente Getulio (Santa Catarina - Brasile) ha fatto visita all’Associazione durante

la sua presenza in Trentino per un progetto di studio tra la sua Università

e quella di Trento. Nella foto Laiana è assieme al giornalista e socio della

Trentini nel mondo Fulvio Gardumi (a sinistra) e al presidente Alberto Tafner.

Il presidente del Circolo Trentino di Rodeio (Santa Catarina - Brasile), Thiago

Testoni e la cugina Teresina di Caderzone Terme hanno fatto visita all’Associa-

zione. Nella foto sono assieme al direttore Anna Lanfranchi.Il Tezi

I nostri amici del Circolo Trentino di Ouro Fino (Minas Gerais - Brasile), Dimas

Bolognani e Sidney Zerbinatti hanno fatto visita all’Associazione per salutarci

e hanno portato il saluto di Paulo Henrique Chistè, Presidente del Circolo

Trentino di Ouro Fino. Nella foto, Dimas e Sidney sono assieme al consigliere

Cesare Ciola e al presidente Alberto Tafner.

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7 8 - 2014

ATTUALITÀ

Si è svolta il 15 novembre a Palazzo Roccabruna (Trento) la cerimonia di premiazione dei vini distintisi al «XXII Con-corso internazionale dei vini di montagna» organizzato dal Cer-vim, il Centro di ricerca, studi, salvaguardia, coordinamento e valorizzazione per la viticoltura montana con sede ad Aymavil-les in Val d’Aosta. L’iniziativa è frutto della collaborazione fra l’Ente valdostano, la Camera di Commercio di Trento, la Camera valdostana, l’Assessorato all’a-gricoltura e risorse naturali della Regione autonoma Valle d’Aosta e l’associazione Vinea.

Il presidente del Cervim Ro-berto Gaudio ha richiamato l’at-tenzione sull’attività dell’Ente da lui presieduto ed in particolare sul Concorso internazionale dei vini di montagna: «Si tratta un’i-niziativa unica nel suo genere: negli anni è diventata un punto di riferimento per i produttori vitivinicoli delle aree agronomi-camente più diffi cili del mondo; l’obiettivo è quello di valoriz-zare le caratteristiche peculiari dei prodotti di montagna, di far conoscere gli aspetti culturali connessi alla viticoltura monta-na - che rappresenta circa l’8% di quella europea - e la preziosa attività dei viticoltori nella difesa del territorio e dell’ambiente».

Ben 157 sono stati i vini che si sono messi in evidenza nelle diverse categorie fra gli oltre 550 che hanno partecipato in rappre-

sentanza di 220 cantine. Fra i Pa-esi con il numero più consistente di presenze si segnala l’Italia con 132 etichette, seguita in questa edizione dalla Spagna, la nazione straniera con il maggior numero di vini, ben 101. Numerosa anche la delegazione di produttori spa-

gnoli che in mattinata ha gremito le sale dell’Enoteca.

Degna di nota poi la partecipa-zione della Germania con tanti Riesling renani (57 vini), e della Svizzera con 33 etichette.

Interessante la presenza fran-cese (15 etichette) e austriaca

(4 etichette), oltre alle conferme della Slovenia (3 etichette) e dell’Armenia (1), al ritorno del Portogallo (15 etichette - isola di Madeira compresa) e alla novità assoluta del Kazakistan (6 etichette).

Per quanto riguarda le regioni italiane presenti, anche in questa edizione, si conferma il primato della Valle d’Aosta con 77 vini in gara, mentre la Lombardia si aggiudica il primato per le aziende (26 cantine e 59 vini partecipanti). Ottima la presenza anche di vini provenienti dal Trentino (42), dall’Alto Adige (19), dalla Liguria (16), dal Ve-neto (29), dalla Toscana (9), dalla Campania (9), dalla Calabria (6), dal Piemonte (4) e dal Friuli Venezia Giulia (2); in aumento i vini provenienti dalla Sicilia (30) e dall’Abruzzo (9). Undici sono stati i vini trentini premiati nelle diverse categorie.

PALAZZO ROCCABRUNA A TRENTO HA OSPITATO LA CERIMONIA CONCLUSIVA DEL 22° CONCORSO ORGANIZZATO DAL CERVIM

Sono undici le etichette trentine premiatefra i migliori vini di montagna del mondo

I vini trentini saliti «sul podio»Trentino Doc Müller Thurgau Vigna delle Forche 2013, Cembra Cantina di Montagna (Cembra)Trentino Doc Chardonnay Vigna del gelso 2013, Cantina sociale Mori Colli Zugna (Mori)Trentino Doc Riesling 2011 – Pelz (Cembra)Trentino Doc Gewürztraminer Athesis Flumen 2013, Cantina Aldeno (Aldeno)Trentino Doc Gewürztraminer Biovegan 2013, Cantina Aldeno (Aldeno)Trentino Doc Gewürztraminer Enopere 2013, Cantina Aldeno (Aldeno)Trentino Doc Gewürztraminer Pendici del Baldo 2013, Cantina sociale Mori Colli Zugna (Mori)Trentino Doc Pinot nero Enopere 2012, Cantina Aldeno (Aldeno)Trentino Superiore Doc Marzemino Terra di S. Mauro 2011, Cantina sociale Mori Colli Zugna (Mori)Trento Doc Spumante Brut Riserva Altinum 2009, Cantina Aldeno (Aldeno)Trento Doc Spumante Brut Riserva Opera 2009, Opera vitivinicola in Val di Cembra (Giovo)

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Valutare la notorietà e la reputazione dei vini trentini e l’attuale offerta di vini del terri-torio trentino nelle carte vini della ristorazione commerciale, era uno degli obiettivi di una recente indagine realizzata da Nomisma e or-ganizzata in collaborazione con il Consorzio vini del Trentino.

Per realizzare l’indagine sono stati presi in considerazione gli esercizi segnalati dalle principali guide enogastronomiche italiane in nove regioni (Lombardia, Veneto, Emilia-Romagna, Toscana, Lazio, Campania, Sicilia, Marche e Piemonte).

Premesso che il 75% dei ristoranti dichiara di privilegiare nella propria offerta vini del proprio territorio e che il 72% li acquista

direttamente dal produttore, gli intervistati che hanno dichiarato di avere in carta vini trentini imbottigliati - in media 15 etichette per ristorante - sono stati l’83,3%. Media-mente il vino trentino rappresenta l’11,7% del volume di vendita.

Passando alle tipologie, il Trentodoc è il vino più presente: il 67% dei ristoranti dichiara di proporlo in carta. Perché? Per il 33% è l’abbinamento ideale con molti piatti, per il 20% ha caratteristiche di struttura e complessità che ne fanno un gran vino, per il 17% è un prodotto molto richiesto dai clienti.

Per tasso di penetrazione dopo le bollicine si impongono il Trentino Doc Müller Thurgau, il Teroldego rotaliano Doc, il Trentino Doc

Chardonnay, il Trentino Doc Pinot grigio, il Trentino Doc Nosiola e il Trentino Doc Marzemino.

Solo il 17% dei locali non propone vini trentini, perché - rispondono i ristoratori - si preferiscono etichette di altri territori (40%) o perché la clientela non li richiede (15%) o perché non si abbinano bene ai menù (10%).

Nel binomio vino-territorio un aspetto importante è rappresentato anche dalla mon-tagna: secondo il 49% sarebbe un fattore determinante nei propri acquisti, tanto che, nella classifi ca dei territori di montagna rite-nuti più interessanti, il Trentino con il 21% è secondo solo al Piemonte (24%), davanti a Veneto (16%) e all’Alto Adige (13%).

L’83% dei ristoranti di qualità ha vini trentini

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A fi ne novembre arriva puntuale nelle librerie e nelle edicole “Strenna Trentina 2015”, la popolare pubblicazione attesa da molti trentini come una sorta di regalo natalizio.

Fondata nel 1905, “Strenna Trentina” si presenta per la prima volta quest’anno con tutte le sue pagine a colori ed una nuova sottolineatura grafi ca dei suoi poliedrici contenuti: dalle perle della ricerca storica locale, alle cartoline di un’epoca, dalle medaglie di qualche personaggio indimenticabile, agli affreschi sociali e alle visioni future che possono illuminare come lanterne lo sviluppo della comunità trentina.

La copertina inedita è dedicata ai missili della Nato piazzati a Folgaria nell’ex base Tuono ora trasformata in museo per la pace, visitato da molte scolaresche, con il suo monito al dialogo fra i popoli nel ricordo terribile della Guerra Fredda.

Fra gli altri titoli di spicco i ricordi dei due storici mons. Iginio Rogger e padre Frumenzio Ghetta, gli avvenimenti di cinquant’anni fa, le novità al Muse e al Museo di San Michele all’Adige, uno studio sulle fonti leggendarie di San Romedio, alcune recenti campagne archeologiche e le prospettive occupa-zionali nella prospettiva di due studenti universitari.

«Strenna trentina», missili in copertina

Mi chiamo Renato Alessando Franch, sono nato il 3 giugno 1935 a Cloz, Val di Non. Sono figlio di Rina Rizzi in Franch (“Cidenta” è il soprannome della famiglia, utilizzato per distingue-re le famiglie nel villaggio) e An-gelo Sisinio Franch (“Marincoi” è il soprannome della famiglia, tuttora utilizzato).

Sono partito dal mio paese il 1° novembre 1954. Sono andato a Trento a prendere il treno diretto a Genova. In seguito, mi sono imbarcato sulla nave S.S. Conte Bianca Mano, dove sono rimasto per 14 giorni. Era la prima volta che viaggiavo su una nave. Tutti soffrivano il mal di mare, ma fortunatamente io non ho avuto questo malessere.

Mi guardavo attorno ed ero felice di andare in America, ma avevo anche nostalgia, perché stavo lasciando le mie nonne, le mie amiche, la mia patria…

Con me avevo solo quattro vecchi vestiti che mi erano stati mandati dall’America: allora la mia valigia era piena di sogni, piena di tanti pensieri e di tanta voglia di lavorare per poter aiu-tare la famiglia.

Sono arrivato a New York il 13 novembre 1954. La mia cara amica Flora Zanoni mi ha accolto quando sono sceso dalla nave.

EMIGRATO SESSANTANNI FA A CHICAGO (USA) NON HA MAI DIMENTICATO IL PAESE NATALE

Per Renato Alessandro Franchil paradiso sulla terra è a Cloz

PER LA PRIMA VOLTA LA PUBBLICAZIONE VIENE STAMPATA CON TUTTE LE PAGINE A COLORI

Per comunicare con la redazione del mensile:[email protected]

Sono stato due giorni a casa sua, poi ho preso un aereo per Chica-go: è stato il mio primo viaggio in aeroplano. All’aeroporto, mia madre mi aspettava con un nostro caro amico, Fabio Zanoni (paesa-no di Cloz).

Rina Rizzi in Franch, mia madre, era arrivata in America sei mesi prima di me. Mia ma-dre lavorava presso lo Zanoni Grocery Store (negozio di generi alimentari) e viveva con due dei miei fratelli, Silvio e Umberto (sono già morti entrambi).

Mia madre è nata a Rock Spring, nel Wyoming; ma sua madre (mia nonna) ritornò a Cloz quando lei aveva tre anni.

Essendo cittadina americana, mia madre ha potuto trasferire tutta la famiglia in America.

Quando sono arrivato a Chica-go, la mia famiglia abitava in una casa normale. L’estate del 1955 è stata la prima che ho trascorso all’estero: era troppo caldo, facevo molta fatica a dormire la notte, e ciò mi faceva ricordare i pini freschi del Trentino, e le campagne con i prati verdi.

Nel frattempo, mio padre era rimasto in Italia: ci ha raggiunti due anni dopo. I miei genitori hanno avuto nove fi gli, io sono il primogenito.

Il viaggio è stato lungo: pensa-vo a tutti i miei amici che avevo lasciato a Cloz, un paese piccolo, carino, che non dimenticherò mai. Sono passati 60 anni dal mio viaggio in America, ma ogni anno ricordo il giorno della mia partenza, la nostalgia per la mia patria. Penso spesso a Cloz, il mio paese, che è sempre nei miei sogni.

Mi piace tornarci ogni tanto per ritrovare gli amici di una volta: adesso sono tutti vecchi e sono vecchio anch’io. Il mio pensiero è sempre rivolto alla mia patria, a Cloz, “il paradiso sulla terra!”.

“Mi son nones! Mi son Trentin!”Intervista di

Maria Lourdes Comparan

Continuano da parte del Servi-zio Foreste e Fauna della Provin-cia Autonoma di Trento i monito-raggi sulla presenza di orsi, lupi e linci sul territorio trentino.

Foto e video possono essere visti sul sito internet www.orso.provincia.tn.it, dove due fi lmati restituiscono con emozione e bel-lezza il «gioco» di una mamma orsa con il suo cucciolo mentre si divertono a grattarsi su un albero.

Altra inedita testimonianza video è quella che riguarda la lince B132 colta dalla fototrappola nel territorio comu-nale di Tremosi-ne, in provincia di Brescia, a poca

distanza dal confi ne con la provincia di Trento. Non man-ca, infi ne, nemmeno il lupo: l’esemplare fotografato dal Servi-zio Foreste e fauna è quello della lupa F10.

Un sito internetcon foto e video

di orsi, linci e lupipresenti in Trentino

GENTE E FATTI

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GENTE E FATTI

Il nuovo magazzino sotterraneo di Melinda, entrato in funzione lo scorso ottobre a Segno di Taio, in val di Non, a 800 metri di distan-za dalla sede di Mondo Melinda, è un sistema all’avanguardia. Si tratta del primo magazzino al mondo per la conservazione delle mele realizzato sotto terra. Nato per iniziativa di Tassullo Spa e Melinda, ha la capacità di con-tenere e conservare in atmosfera controllata 10.500 tonnellate di mele (1.050 vagoni) accogliendo 33.870 cassoni.

Uno spazio largo 15 metri, alto 50, che si sviluppa sui 140 metri di una galleria più ampia, lunga ben 17 km. Consentirà un minor consumo di 27mila metri cubi di acqua annui, pari a dieci piscine olimpioniche; eviterà la costru-zione di un ulteriore capannone per la conservazione delle mele, limiterà di 40mila kg l’anno le emissioni di anidride carbonica, l’equivalente di quanto riesce a fare, con il proprio lavoro, un bosco di 50 ettari.

«Un progetto pilota positivis-simo, in termini di sostenibilità - commenta soddisfatto Michele Odorizzi, presidente di Melinda -ora lo testeremo concretamente, ma i dati sperimentali ci dicono che funzionerà».

L’idea è nata nel 2010: «Nel nostro business plan abbiamo visto che entro il 2020 saremo passati da 350mila a 400mila tonnellate di mele. Dovevamo trovare un modo per conservarle

– ha spiegato il direttore di Melin-da, Luca Granata – dopo una serie di studi approfonditi, abbiamo deciso di cercare di sfruttare il comportamento geotermico della dolomia, la roccia presente nella grotta».

La dolomia, infatti, è imperme-abile ai gas e mantiene costante il rapporto tra ossigeno, azoto e CO2 nell’ambiente. La roccia, inoltre funziona da intercapedine termica, un po’ come un grande thermos per le mele: una volta portata la cella dai 10 gradi della roccia alla temperatura di 1 grado è suffi ciente una minima quantità di energia per mantenere la tem-peratura costante e si consuma oltre il 60% in meno che con una cella frigo.

La valorizzazione delle eccel-lenti qualità della dolomia come isolante naturale ha inoltre con-sentito di risparmiare l’impiego di 850 tonnellate di isolante artifi ciale riducendo in maniera signifi cativa l’impronta ambien-tale dell’impianto.

«Questo primo progetto è stato messo in atto dopo aver costruito nel 2012 una prima celletta-labo-ratorio totalmente sperimentale. Se funzionerà come previsto, amplieremo i lotti nella galleria» ha proseguito Granata.

Per ora nella cella ipogea ci sono diecimila tonnellate di mele. «L’idea è quella di costruirne, nei prossimi anni, altre quattro, sem-pre qui - ha aggiunto Granata - si farà così spazio alle altre 40mila

tonnellate che dovrebbero venir prodotte secondo il nostro piano industriale».

Tra i pro del progetto, per l’a-zienda ci sono un risparmio del 20% dei costi di costruzione e un 30% di spese in meno nella ge-stione. Per la valle, la possibilità di sviluppare un vero e proprio «turismo della mela».

«Ogni anno 40mila persone visitano Melinda, ma i turisti potrebbero aumentare ulterior-mente, vista la peculiarità della struttura – ha concluso Granata – senza contare che la dolomia merita di essere vista anche per le sue peculiarità geomorfolo-giche. Abbiamo la possibilità di incoraggiare un settore che creerà indotto sull’intera Val di Non».

È in Val di Non il primo impianto al mondoper la conservazione ipogea delle mele

ATTUALMENTE HA LA CAPACITÀ DI CONTENERE E CONSERVARE IN ATMOSFERA CONTROLLATA 10.500 TONNELLATE DI FRUTTA

Il sistema sfrutta il comportamento geotermicodella dolomia, la roccia presente nella grotta,

e le sue qualità di isolante naturale

Il 10 maggio scorso Andrey José Taffner Fraga e Daniela Destefani hanno celebrato il loro matrimonio. La cerimona ha avuto luogo nella Chiesa Parrocchiale di San Francesco di Assisi, a Rodeio (città del sud Brasile, nello statoi di Santa Catarina) e il successivo ricevimento presso la società Antares, nella stessa città.

Alla festa hanno partecipato più di trecento persone, tra amici e parenti, che sono venuti da varie regioni del Brasile e dall’estero per onorare gli sposi.

Andrey è avvocato fi scale e scrittore, e i suoi articoli sono stati pubblicati in Brasile e all’estero. È vice presidente del Circolo Trentino di Rio dos Cedros e presidente fon-

datore del «Gruppo Giovani Tosarami». Dal 2007 è membro attivo del Gruppo Giovani Trentini Brasiliani e ha anche partecipato al programma di interscambio giovanile della Provincia Autonoma di Trento.

Daniela Destefani è analista di risorse umane, socia del Circolo Trentino di Rodeio, componente del Gruppo Giovani Trentini Brasiliani e del Gruppo Folk Trentino di Rodeio, del quale è gia stata segretaria e con il quale è gia stata in Italia per partecipare al gemellaggio con il Gruppo Folk di Castel Tesino (Trento).

Da parte della redazione del nostro giornale (al quale Andrey collabora), festose felicita-zioni alla nuova coppia.

«Fiori d’arancio» in Brasile per Andrey e Daniela

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GENTE E FATTI

Martedì 28 ottobre è stata una giornata storica.

In primo luogo perché non succede di frequente che il Papa convochi, in Vaticano, un «In-contro Mondiale dei Movimenti Popolari» al quale partecipino organizzazioni di persone escluse ed emarginate dai cinque conti-nenti, di tutte le origini etniche e religiose: contadini senza terre, trabajadores informales urbanos (venditori ambulanti), riciclatori, cartoneros, popoli indigeni in lotta, donne che protestano per i diritti, ecc...

Insomma, un’Assemblea mon-diale dei poveri della Terra, di poveri in lotta, tutt’altro che rassegnati.

In secondo luogo, non succede spesso che il Papa si rivolga di-rettamente a loro, in Vaticano, di-cendo loro che vuole «ascoltare la voce dei poveri», perché «i poveri non solo subiscono l’ingiustizia, ma lottano anche contro di essa» e lui (il Papa) «vuole accompa-gnarli in questa lotta».

Inoltre, Francesco ha affermato che «i poveri non aspettano a braccia conserte soluzioni che non arrivano mai; ora i poveri vogliono essere protagonisti e trovare loro stessi una soluzione ai loro problemi»; «i poveri non sono persone rassegnate, anzi protestano», e le loro proteste «danno fastidio».

Il Papa, così ha dichiarato, spera che «il vento della protesta di trasformi in tempesta della speranza».

Inoltre, il Papa ha affermato: “La solidarietà è un modo di fare la storia” e per questo egli si unisce alla richiesta dei poveri che reclamano “terra, casa e lavoro”. Ha aggiunto: “Quando

chiedo che ai bisognosi vengano dati terra, casa e lavoro, alcuni mi accusano di essere comunista! Non capiscono che la solidarietà verso i poveri è la base stessa del Vangelo.”

Francesco ha inoltre affermato: “La riforma agraria è una neces-sità non solo politica, ma anche morale!”. Ha accusato, senza nominarlo, il neoliberalismo di essere la causa di molti dei mali di oggi: “Tutto questo accade

quando l’essere umano non è più al centro del sistema e viene sostituito dal denaro.” “ Per que-sto dobbiamo alzare la voce”, ha ripetuto. Ha ricordato che “noi cristiani abbiamo un programma, potremmo dire, rivoluzionario: le beatitudini del “Discorso della Montagna”, tratto dal Vangelo secondo Matteo.”

Un discorso forte, coraggio-so, che segue perfettamente il fi lo della Dottrina Sociale della

Chiesa che il Papa ha rivendicato esplicitamente, soprattutto per quanto riguarda per i poveri. Era da molto tempo che un Papa non pronunciava un discorso così “so-ciale”, “progressista” su un tema, quello della solidarietà verso i poveri, che costituisce la base stessa della dottrina cristiana.

In terzo luogo, tutto ciò si è rivelato ancora più importante, poiché il Papa ha pronunciato questo discorso in presenza del Presidente della Bolivia Evo Morales, icona dei movimenti sociali e capo dei popoli indigeni. Poco dopo, il Presidente Morales, ricevendo un forte applauso, ha preso la parola davanti allo stesso pubblico dei movimenti popolari in lotta per spiegare, con molti esempi, che “il capitalismo che compra e vende tutto ha creato una civiltà scialacquatrice”.

Ha insistito sulla necessità di “rifondare la democrazia e la politica, poiché la democrazia è il governo del popolo, non il governo dei capitali e dei ban-chieri.” Ha inoltre posto l’accento sul “rispetto per la Madre Terra” e sulla necessità di opporsi alla “privatizzazione dei servizi di base.” Ha suggerito ai Movimenti Popolari ivi presenti di “creare una grande alleanza degli esclusi” per difendere i “diritti collettivi”.

L’opinione generale dei parte-cipanti a questo inedito incontro è che questi due interventi con-fermano sia l’enorme leader-ship politica e morale, su scala internazionale, del Presidente Evo Morales, sia il nuovo ruolo storico di Papa Francesco, come portavoce solidale delle lotte dei poveri dell’America Latina e degli emarginati del mondo.

Ignacio Ramonet

«Terra Labor Domus » (terra, lavoro, casa): era questo il titolo scelto per il primo «Incontro mondiale dei movimenti popola-ri», che si è tenuto a Roma e in Vaticano, dal 27 al 29 ottobre 2014, organizzato dal Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace, dalla Pontifi cia Accademia delle Scienze Sociali e da esponenti di vari movimenti, tra i quali João Pedro Stedile (nella foto insieme a Papa Francesco), uno dei leasder del Movimento Sem Terra brasiliano, discendente di emigrati trentini partiti da Terragnolo.

All’«Incontro» hanno preso parte circa

cento delegati di organizzazioni popolari di ogni parte del mondo (in rappresentanza dei contadini senza terra, degli indigeni, dei precari, dei lavoratori del settore informale e dell’economia popolare, dei migranti, di quanti vivono nelle periferie urbane e in in-sediamenti di fortuna, come pure di quanti lottano al loro fi anco), numerosi vescovi dei diversi continenti e della Curia Romana.

Il programma dell’«Incontro» si è svolto attorno alle tre grandi tematiche richiama-te nel suo titolo: Terra (contadini, proble-matica ambientale e sovranità alimentare, agricoltura); Pane (lavoratori dell’econo-

mia informale, giovani precari e nuova problematica del mondo del lavoro); Casa (insediamenti informali, abitazioni preca-rie e problematica delle periferie urbane).

Su questa pagina pubblichiamo un testo di Ignacio Ramonet - scrittore e giornalista spagnolo, direttore del periodico francese «Le Monde diplomatique» - con alcune considerazioni sull’evento.

Nelle quattro pagine seguenti (da 11 a 14) riportiamo ampi stralci del discorso tenuto martedì, 28 ottobre 2014 da Papa Francesco nell’Aula Vecchia del Sinodo in Vaticano ai partecipanti all’«Incontro».

Impressioni di una giornata storicaIL 28 OTTOBRE PAPA FRANCESCO HA INCONTRATO I PARTECIPANTI ALL’INCONTRO MONDIALE DEI MOVIMENTI POPOLARI

Il discorso tenuto dal Santo Padre all’«Incontromondiale dei movimenti sociali» conferma

il nuovo ruolo storico di Papa Francesco, come portavoce solidale delle lotte dei poveri

dell’America Latina e degli emarginati del mondo

Era da molto tempo che un Papa non pronunciava un discorso così «sociale», «progressista» su un tema, quello della solidarietà verso i poveri, che costituisce la base stessa della dottrina cristiana

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DOCUMENTI

Sono contento di stare tra voi e vi do un caloroso benvenuto.

Grazie per aver accettato questo invito per dibattere i tanti gravi problemi sociali che affl iggono il mondo di oggi, voi che vivete sulla vostra pelle la disuguaglian-za e l’esclusione.

Questo incontro dei Movimenti Popolari è un segno, un grande segno: siete venuti a porre alla presenza di Dio, della Chiesa, dei popoli, una realtà molte volte passata sotto silenzio. I poveri non solo subiscono l’ingiustizia ma lottano anche contro di essa!

Non si accontentano di promes-se illusorie, scuse o alibi. Non stanno neppure aspettando a brac-cia conserte l’aiuto di Ong, piani assistenziali o soluzioni che non arrivano mai, o che, se arrivano, lo fanno in modo tale da andare nella direzione o di anestetizzare o di addomesticare, questo è piuttosto pericoloso. Voi sentite che i poveri non aspettano più e vogliono essere protagonisti; si organizzano, studiano, lavorano, esigono e soprattutto praticano quella solidarietà tanto speciale

che esiste fra quanti soffrono, tra i poveri, e che la nostra ci-viltà sembra aver dimenticato, o quantomeno ha molta voglia di dimenticare.

Solidarietà è una parola che non sempre piace; direi che alcune volte l’abbiamo trasformata in una cattiva parola, non si può dire; ma una parola è molto più di alcuni atti di generosità sporadici.

È pensare e agire in termini di comunità, di priorità della vita di tutti sull’appropriazione dei beni da parte di alcuni. È anche

lottare contro le cause strutturali della povertà, la disuguaglianza, la mancanza di lavoro, la terra e la casa, la negazione dei diritti sociali e lavorativi.

È far fronte agli effetti distrut-tori dell’Impero del denaro: i dislocamenti forzati, le emi-grazioni dolorose, la tratta di persone, la droga, la guerra, la violenza e tutte quelle realtà che molti di voi subiscono e che tutti siamo chiamati a trasformare. La solidarietà, intesa nel suo senso più profondo, è un modo di fare

la storia ed è questo che fanno i movimenti popolari.

Questo nostro incontro non risponde a un’ideologia. Voi non lavorate con idee, lavorate con realtà come quelle che ho menzionato e molte altre che mi avete raccontato. Avete i piedi nel fango e le mani nella carne. Odorate di quartiere, di popolo, di lotta! Vogliamo che si ascolti la vostra voce che, in generale, si ascolta poco. Forse perché disturba, forse perché il vostro grido infastidisce, forse perché si ha paura del cambiamento che voi esigete, ma senza la vostra presenza, senza andare realmente nelle periferie, le buone proposte e i progetti che spesso ascoltiamo nelle conferenze internazionali restano nel regno dell’idea, è un mio progetto.

Non si può affrontare lo scan-dalo della povertà promuovendo strategie di contenimento che unicamente tranquillizzano e trasformano i poveri in esseri ad-domesticati e inoffensivi. Che tri-

Terra, casa, lavorosono «diritti sacri»

I poveri non aspettano più e vogliono essere

protagonisti;si organizzano, studiano,

lavorano, esigono e soprattutto praticano quella solidarietà tanto

speciale che esistefra quanti soffrono, tra i poveri, e che

la nostra civiltà sembraaver dimenticato

Solidarietà è pensaree agire in termini

di comunità, di priorità della vita di tutti.

È anche lottare contro le cause strutturali

della povertà, la disuguaglianza,

la mancanza di lavoro,la terra e la casa,

la negazione dei diritti sociali e lavorativi

Nessuna famigliasenza casa,

nessun contadino senza terra,

nessun lavoratoresenza diritti,

nessuna personasenza la dignitàche dà il lavoro

Da pagina 11 a pagina 14, riportiamo ampi stralci del discorso tenuto martedì, 28 ottobre 2014 da Papa Francesco nell’ Aula Vecchia

del Sinodo in Vaticano ai partecipantiall’Incontro mondiale dei movimenti popolari. Un discorso nel quale sono stati toccati molti

temi che riguardano anche il mondodell’emigrazione e sono stati richiamati valori

e principi nei quali la Trentini nel mondosi è sempre riconosciuta, come la solidarietà

CONTINUA A PAG. 12

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DOCUM

ste vedere che, dietro a presunte opere altruistiche, si riduce l’altro alla passività, lo si nega o, peggio ancora, si nascondono affari e ambizioni personali: Gesù le defi -nirebbe ipocrite. Che bello invece quando vediamo in movimento popoli e soprattutto i loro membri più poveri e i giovani. Allora sì, si sente il vento di promessa che ravviva la speranza di un mondo migliore. Che questo vento si trasformi in uragano di speranza. Questo è il mio desiderio.

Questo nostro incontro rispon-de a un anelito molto concreto, qualcosa che qualsiasi padre, qualsiasi madre, vuole per i pro-pri fi gli; un anelito che dovrebbe essere alla portata di tutti, ma che oggi vediamo con tristezza sempre più lontano dalla mag-gioranza della gente: terra, casa e lavoro. È strano, ma se parlo di questo per alcuni il Papa è comunista. Non si comprende che l’amore per i poveri è al centro del Vangelo. Terra, casa e lavoro, quello per cui voi lottate, sono diritti sacri. Esigere ciò non è affatto strano, è la dottrina sociale della Chiesa. Mi soffermo un po’ su ognuno di essi perché li avete scelti come parola d’ordine per questo incontro.

LA FAME È CRIMINALE

Terra. All’inizio della creazio-ne, Dio creò l’uomo custode della sua opera, affi dandogli l’incarico di coltivarla e di proteggerla. Vedo che qui ci sono decine di contadini e di contadine e voglio felicitarmi con loro perché custo-discono la terra, la coltivano e lo fanno in comunità. Mi preoccupa lo sradicamento di tanti fratelli contadini che soffrono per questo motivo e non per guerre o disastri naturali. L’accaparramento di terre, la deforestazione, l’appro-priazione dell’acqua, i pesticidi inadeguati, sono alcuni dei mali che strappano l’uomo dalla sua terra natale.

Questa dolorosa separazione non è solo fi sica ma anche esi-stenziale e spirituale, perché esi-

ste una relazione con la terra che sta mettendo la comunità rurale e il suo peculiare stile di vita in palese decadenza e addirittura a rischio di estinzione.

L’altra dimensione del proces-so già globale è la fame. Quando la speculazione fi nanziaria condi-ziona il prezzo degli alimenti trat-tandoli come una merce qualsiasi, milioni di persone soffrono e muoiono di fame. Dall’altra parte si scartano tonnellate di alimenti. Ciò costituisce un vero scandalo.

La fame è criminale, l’alimen-tazione è un diritto inalienabile. So che alcuni di voi chiedono una riforma agraria per risolvere alcu-ni di questi problemi e, lasciatemi dire che in certi paesi, e qui cito il compendio della Dottrina sociale della Chiesa, “la riforma agraria diventa pertanto, oltre che una necessità politica, un obbligo morale”.

Non lo dico solo io, ma sta scrit-to nel compendio della Dottrina sociale della Chiesa. Per favore, continuate a lottare per la dignità della famiglia rurale, per l’acqua, per la vita e affi nché tutti possano benefi ciare dei frutti della terra.

INTEGRAZIONE URBANA

Casa. L’ho già detto e lo ripeto: una casa per ogni famiglia. Non bisogna mai dimenticare che Gesù nacque in una stalla perché negli alloggi non c’era posto, che la sua famiglia dovette abbando-nare la propria casa e fuggire in Egitto, perseguitata da Erode. Oggi ci sono tante famiglie senza casa, o perché non l’hanno mai avuta o perché l’hanno persa per diversi motivi. Famiglia e casa vanno di pari passo!

Ma un tetto, perché sia una casa, deve anche avere una di-mensione comunitaria: il quartie-re ed è proprio nel quartiere che s’inizia a costruire questa grande famiglia dell’umanità, a partire da ciò che è più immediato, dalla convivenza col vicinato. Oggi viviamo in immense città che si mostrano moderne, orgogliose e addirittura vanitose. Città che offrono innumerevoli piaceri e benessere per una minoranza

felice ma si nega una casa a mi-gliaia di nostri vicini e fratelli, persino bambini, e li si chiama, elegantemente, “persone senza fi ssa dimora”.

È curioso come nel mondo delle ingiustizie abbondino gli eufemi-smi. Non si dicono le parole con precisione, e la realtà si cerca nell’eufemismo. Una persona, una persona segregata, una perso-na accantonata, una persona che sta soffrendo per la miseria, per la fame, è una persona senza fi ssa dimora; espressione elegante, no? Voi cercate sempre; potrei sbagliarmi in qualche caso, ma in generale dietro un eufemismo c’è un delitto.

Viviamo in città che costrui-scono torri, centri commerciali, fanno affari immobiliari ma ab-bandonano una parte di sé ai mar-gini, nelle periferie. Quanto fa male sentire che gli insediamenti poveri sono emarginati o, peggio ancora, che li si vuole sradicare! Sono crudeli le immagini degli sgomberi forzati, delle gru che demoliscono baracche, immagini tanto simili a quelle della guerra. E questo si vede oggi.

Sapete che nei quartieri popo-lari dove molti di voi vivono sus-sistono valori ormai dimenticati nei centri arricchiti. Questi inse-diamenti sono benedetti da una ricca cultura popolare, lì lo spazio pubblico non è un mero luogo di transito ma un’estensione della propria casa, un luogo dove generare vincoli con il vicinato.

Quanto sono belle le città che superano la sfi ducia malsana e che integrano i diversi e fanno di questa integrazione un nuovo fattore di sviluppo! Quanto sono

belle le città che, anche nel loro disegno architettonico, sono piene di spazi che uniscono, relazionano, favoriscono il rico-noscimento dell’altro! Perciò né sradicamento né emarginazione: bi-sogna seguire la linea dell’integrazione urba-na! Questa parola deve sostituire completamen-te la parola sradicamen-to, ora, ma anche quei progetti che intendono riverniciare i quartieri poveri, abbellire le pe-riferie e “truccare” le ferite sociali invece di curarle promuovendo un’integrazione auten-tica e rispettosa. È una sorta di architettura di facciata, no? E va in questa direzione.

Continuiamo a lavorare affi n-ché tutte le famiglie abbiano una casa e affi nché tutti i quartieri ab-

Dobbiamo rimettere la dignità umana al centro. Va fatto con coraggio,ma anche con intelligenza. Con tenacia, ma senza fanatismo. Con passione,

ma senza violenza. E tutti insieme, affrontando i confl itti senza rimanerviintrappolati, cercando sempre di risolvere le tensioni per raggiungere

un livello superiore di unità, di pace e di giustizia.

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MENTI

biano un’infrastruttura adeguata (fognature, luce, gas, asfalto, e continuo: scuole, ospedali, pronto soccorso, circoli sportivi e tutte le

cose che creano vincoli e uniscono, accesso alla salute - l’ho già detto - all’educazione e alla si-curezza della proprietà.

Lavoro. Non esiste peggiore povertà mate-riale — mi preme sot-tolinearlo — di quella che non permette di guadagnarsi il pane e priva della dignità del lavoro. La disoccupa-zione giovanile, l’in-formalità e la mancanza di diritti lavorativi non

sono inevitabili, sono il risultato di una previa opzione sociale, di un sistema economico che mette i benefi ci al di sopra dell’uomo, se il benefi cio è economico, al di sopra dell’umanità o al di sopra

dell’uomo, sono effetti di una cultura dello scarto che considera l’essere umano di per sé come un bene di consumo, che si può usare e poi buttare.

CULTURA DELLO SCARTO

Oggi al fenomeno dello sfrut-tamento e dell’oppressione si somma una nuova dimensione, una sfumatura grafica e dura dell’ingiustizia sociale; quelli che non si possono integrare, gli esclusi sono scarti, “eccedenze”. Questa è la cultura dello scarto, e su questo punto vorrei aggiungere qualcosa che non ho qui scritto, ma che mi è venuta in mente ora. Questo succede quando al centro di un sistema economico c’è il dio denaro e non l’uomo, la persona umana.

Sì, al centro di ogni sistema sociale o economico deve esserci la persona, immagine di Dio, creata perché fosse il denomi-natore dell’universo. Quando la persona viene spostata e arriva il dio denaro si produce questo sconvolgimento di valori.

Per quanto riguarda lo scarto dobbiamo anche essere un po’ attenti a quanto accade nella nostra società.

Oggi si scartano i bambini perché il tasso di natalità in molti paesi della terra è diminuito o si scartano i bambini per man-canza di cibo o perché vengono uccisi prima di nascere; scarto di bambini.

Si scartano gli anziani perché non servono, non producono; né bambini né anziani producono, allora con sistemi più o meno sofi sticati li si abbandona len-

tamente, e ora, poiché in questa crisi occorre recuperare un certo equilibrio, stiamo assistendo a un terzo scarto molto doloroso: lo scarto dei giovani. Milioni di giovani sono scartati dal lavoro, disoccupati.

Nei paesi europei, e queste sì sono statistiche molto chiare, qui in Italia, i giovani disoccu-pati sono un po’ più del quaranta per cento; sapete cosa signifi ca quaranta per cento di giovani, un’intera generazione, annullare un’intera generazione per man-tenere l’equilibrio. In un altro paese europeo sta superando il cinquanta per cento, e in quello stesso paese del cinquanta per cento, nel sud è il sessanta per cento. Sono cifre chiare, ossia dello scarto. Scarto di bambini, scarto di anziani, che non produ-cono, e dobbiamo sacrifi care una generazione di giovani, scarto di giovani, per poter mantenere e riequilibrare un sistema nel quale al centro c’è il dio denaro e non la persona umana.

Nonostante questa cultura dello scarto, questa cultura delle ec-cedenze, molti di voi, lavoratori esclusi, eccedenze per questo sistema, avete inventato il vostro lavoro con tutto ciò che sembrava non poter essere più utilizzato ma voi con la vostra abilità arti-gianale, che vi ha dato Dio, con la vostra ricerca, con la vostra solidarietà, con il vostro lavoro comunitario, con la vostra econo-mia popolare, ci siete riusciti e ci state riuscendo... E, lasciatemelo dire, questo, oltre che lavoro, è poesia! Grazie.

Già ora, ogni lavoratore, faccia parte o meno del sistema formale del lavoro stipendiato, ha diritto a una remunerazione degna, alla sicurezza sociale e a una copertura pensionistica. Qui ci sono cartoneros, riciclatori, ven-ditori ambulanti, sarti, artigiani, pescatori, contadini, muratori, minatori, operai di imprese recu-perate, membri di cooperative di ogni tipo e persone che svolgono mestieri più comuni, che sono esclusi dai diritti dei lavoratori, ai quali viene negata la possibilità di avere un sindacato, che non han-

no un’entrata adeguata e stabile. Oggi voglio unire la mia voce alla loro e accompagnarli nella lotta.

PACE ED ECOLOGIA

In questo incontro avete parlato anche di Pace ed Ecologia. È logico: non ci può essere terra, non ci può essere casa, non ci può essere lavoro se non abbiamo pace e se distruggiamo il pianeta. Sono temi così importanti che i popoli e le loro organizzazioni di base non possono non affrontare. Non possono restare solo nelle mani dei dirigenti politici. Tutti i popoli della terra, tutti gli uomini e le donne di buona volontà, tutti dobbiamo alzare la voce in difesa di questi due preziosi doni: la pace e la natura. La sorella ma-dre terra, come la chiamava san Francesco d’Assisi.

Poco fa ho detto, e lo ripeto, che stiamo vivendo la terza guerra mondiale, ma a pezzi. Ci sono sistemi economici che per so-pravvivere devono fare la guerra. Allora si fabbricano e si vendono armi e così i bilanci delle eco-nomie che sacrificano l’uomo ai piedi dell’idolo del denaro ovviamente vengono sanati. E non si pensa ai bambini affamati nei campi profughi, non si pensa ai dislocamenti forzati, non si pensa alle case distrutte, non si pensa neppure a tante vite spez-zate. Quanta sofferenza, quanta distruzione, quanto dolore! Oggi, care sorelle e cari fratelli, si leva in ogni parte della terra, in ogni popolo, in ogni cuore e nei mo-vimenti popolari, il grido della pace: Mai più la guerra!

Al fenomeno dello sfruttamento e dell’oppressione si somma una nuova dimensione, una sfumatura grafi ca e dura dell’ingiustizia sociale; quelli che non si possono integrare, gli esclusi sono scarti, “eccedenze”. Questa è la cultura dello scarto

città che si mostranoe addirittura vanitose.revoli piaceri e benesserece ma si nega una casa cini e fratelli, persinoma, elegantemente, fi ssa dimora»

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Un sistema economico incen-trato sul dio denaro ha anche bisogno di saccheggiare la natura, per sostenere il ritmo frenetico di consumo che gli è proprio. Il cambiamento climatico, la perdita della biodiversità, la defo-restazione stanno già mostrando i loro effetti devastanti nelle grandi catastrofi a cui assistiamo, e a soffrire di più siete voi, gli umili, voi che vivete vicino alle coste in abitazioni precarie o che siete tanto vulnerabili economicamen-te da perdere tutto di fronte a un disastro naturale.

IL CULTO DEL DENARO

Fratelli e sorelle: il creato non è una proprietà di cui possiamo disporre a nostro piacere; e ancor meno è una proprietà solo di alcu-ni, di pochi. Il creato è un dono, è un regalo, un dono meraviglioso che Dio ci ha dato perché ce ne prendiamo cura e lo utilizziamo a benefi cio di tutti, sempre con rispetto e gratitudine. Forse sapete che sto preparando un’enciclica sull’Ecologia: siate certi che le vostre preoccupazioni saranno presenti in essa. Ringrazio, appro-fi tto per ringraziare per la lettera che mi hanno fatto pervenire i membri della Vía Campesina, la Federazione dei Cartoneros e tanti altri fratelli a riguardo.

Parliamo di terra, di lavoro, di casa. Parliamo di lavorare per la pace e di prendersi cura della natura. Ma perché allora ci abituiamo a vedere come si distrugge il lavoro dignitoso, si sfrattano tante famiglie, si cac-ciano i contadini, si fa la guerra e si abusa della natura? Perché in questo sistema l’uomo, la persona umana è stata tolta dal centro ed è stata sostituita da un’altra cosa. Perché si rende un culto idolatrico al denaro. Perché si è globalizzata l’indifferenza! Si è globalizzata l’indifferenza: cosa importa a me di quello che succede agli altri fi nché difendo ciò che è mio? Perché il mondo si è dimenticato di Dio, che è Padre; è diventato orfano perché ha accantonato Dio.

Alcuni di voi hanno detto: que-sto sistema non si sopporta più. Dobbiamo cambiarlo, dobbiamo rimettere la dignità umana al centro e su quel pilastro vanno costruite le strutture sociali al-ternative di cui abbiamo bisogno.

Va fatto con coraggio, ma anche con intelligenza. Con tenacia, ma senza fanatismo. Con passione, ma senza violenza. E tutti insie-me, affrontando i confl itti senza rimanervi intrappolati, cercando sempre di risolvere le tensioni per raggiungere un livello superiore di unità, di pace e di giustizia.

CULTURA DELL’INCONTRO

So che tra di voi ci sono perso-ne di diverse religioni, mestieri, idee, culture, paesi e continenti. Oggi state praticando qui la cul-

DOCUMENTI

tura dell’incontro, così diversa dalla xenofobia, dalla discrimi-nazione e dall’intolleranza che tanto spesso vediamo.

Tra gli esclusi si produce questo incontro di culture dove l’insieme non annulla la particolarità, l’in-sieme non annulla la particolarità. Perciò a me piace l’immagine del poliedro, una fi gura geometrica con molte facce diverse. Il polie-dro rifl ette la confl uenza di tutte le parzialità che in esso conservano l’originalità. Nulla si dissolve, nulla si distrugge, nulla si domina, tutto si integra, tutto si integra.

La prospettiva di un mondo di pace e di giustizia durature ci chiede di superare l’assistenzialismo

paternalista, esige da noi che creiamo nuove forme di partecipazione che includano

i movimenti popolari e animino le strutture di governo locali, nazionali e internazionali

con quel torrente di energia morale che nasce dal coinvolgimento degli esclusi nella costruzionedel destino comune. E ciò con animo costruttivo,

senza risentimento, con amore

Oggi state anche cercando la sintesi tra il locale e il globale. So che lavorate ogni giorno in cose vicine, concrete, nel vostro territorio, nel vostro quartiere, nel vostro posto di lavoro: vi in-vito anche a continuare a cercare questa prospettiva più ampia; che i vostri sogni volino alto e abbraccino il tutto!

I MOVIMENTI POPOLARI

Perciò mi sembra importante la proposta, di cui alcuni di voi mi hanno parlato, che questi movimenti, queste esperienze di solidarietà che crescono dal basso, dal sottosuolo del pianeta, confl uiscano, siano più coordina-ti, s’incontrino, come avete fatto voi in questi giorni. Attenzione, non è mai un bene racchiudere il movimento in strutture rigide, perciò ho detto incontrarsi, e lo è ancor meno cercare di assorbirlo, di dirigerlo o di dominarlo; i movimenti liberi hanno una pro-pria dinamica, ma sì, dobbiamo cercare di camminare insieme.

I movimenti popolari esprimo-no la necessità urgente di rivita-lizzare le nostre democrazie, tante volte dirottate da innumerevoli fattori. È impossibile immaginare un futuro per la società senza la partecipazione come protagoni-ste delle grandi maggioranze e questo protagonismo trascende i procedimenti logici della demo-crazia formale.

La prospettiva di un mondo di pace e di giustizia durature ci chiede di superare l’assisten-zialismo paternalista, esige da noi che creiamo nuove forme di partecipazione che includano i movimenti popolari e animino le strutture di governo locali, nazionali e internazionali con quel torrente di energia morale che nasce dal coinvolgimento degli esclusi nella costruzione del destino comune. E ciò con animo costruttivo, senza risentimento, con amore.

Vi accompagno di cuore in que-sto cammino. Diciamo insieme dal cuore: nessuna famiglia senza casa, nessun contadino senza ter-ra, nessun lavoratore senza diritti, nessuna persona senza la dignità che dà il lavoro.

Cari fratelli e sorelle: continua-te con la vostra lotta, fate bene a tutti noi. È come una benedizione di umanità.

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Appello del Circolo di Tuzla,«salviamo il cimitero Boric»L’Associazione Italiani “Rino

Zandonai” di Tuzla - Circolo Trentino ha intrapreso un proget-to di protezione del patrimonio artistico e culturale del cimitero cattolico di Tuzla (Bosnia Er-zegovina). Dopo la devastante alluvione avvenuta nel maggio 2014, la collina dove è situato il cimitero cattolico ha accelerato lo slittamento (spostamento del terreno verso il basso), causando danni a circa 155 tombe. Tra que-ste, sono numerose le tombe nelle quali sono stati sepolti italiani.

Il cimitero cattolico «Boric», è il più antico e grande cimitero nella città di Tuzla ed è situato sull’omonima collina. Il cimitero venne aperto nel 1878, quando i soldati della monarchia austro-ungarica furono sepolti, allo stesso modo dei soldati uccisi in battaglia, mentre entravano nel territorio di Tuzla.

Il cimitero è ancora utilizzato e conta circa tremila tombe. I catto-lici sepolti sono quelli arrivati a Tuzla a partire dal periodo austro-ungarico. Erano lavoratori, fun-zionari pubblici, amministratori, esperti, persone che lavoravano a Tuzla, che sono rimaste nella città e si sono costruite una famiglia. Le principali nazionalità presenti al cimitero, secondo le lapidi e i sacrari, sono quelle italiana, ceca, slovacca, ungherese, tedesca, au-striaca, slovena, polacca, rumena, russa, ucraina, croata, e perfi no francese, greca, ecc.

La città di Tuzla è conosciuta per lo sfruttamento del sale, attività estrattiva che causa sub-sidenza del terreno, cioè il suo continuo e progressivo abbas-samento. A partire dallo sfrutta-mento industriale del sale iniziato nel 1878, il centro della città di Tuzla è sprofondato di oltre dodici metri.

La subsidenza del terreno causa il movimento del suolo (slitta-mento della terra) nelle colline circostanti verso il centro della città. Questo è un processo co-stante, ma senza gravi pericoli.

Il problema è diventato più vi-sibile a seguito delle forti piogge e alluvioni a Tuzla (e in altre parti della Bosnia-Erzegovina) avvenute nel maggio 2014. Le forti piogge hanno dato inizio

e accelerato il movimento del terreno, in particolare nelle aree già colpite dallo slittamento del suolo. Una di queste aree è la collina Boric, su cui è situato il cimitero.

Secondo gli esperti, il movi-mento del terreno della collina potrebbe causare enormi disastri se non viene fermato. L’intera collina potrebbe “fi nire” nell’a-

rea dei tre laghi salati nel cuore di Tuzla. Ciò causerà la perdita permanente del patrimonio nazio-nale di Tuzla, distruggerà l’attra-zione turistica verso la città, oltre a causare la devastazione delle infrastrutture e l’interruzione dei flussi di introiti generati dallo sfruttamento dei tre laghi salati.

Il cimitero Boric non è un ci-mitero ordinario, bensì un luogo che presenta un notevole valore artistico e culturale. Le lapidi e gli ornamenti funebri hanno un chiaro valore artistico, poiché gran parte sono stati riconosciuti come opera d’arte dalle istituzio-ni locali autorizzate.

L’espressione artistica è vi-sibile indipendentemente dalla nazionalità delle persone sepolte nel cimitero. In particolare, è stato attribuito un notevole valore

a uno dei monumenti, costruito a Cordignano (foto qui sopra), poiché è considerato una pura opera d’arte creata nella roccia.

Al fi ne di evitare la devastazio-ne culturale, il Circolo Trentino ha organizzato incontri e creato accordi di partenariato con le se-guenti istituzioni: il governo della città di Tuzla (Comune di Tuzla), l’Istituto per la protezione e l’uso del patrimonio culturale, storico e naturale del Cantone di Tuzla, la Chiesa cattolica di Tuzla e l’im-presa di pompe funebri “Boric”.

Tutte le parti concordano sulla necessità di agire per risolvere questa situazione complessa; come primo passo, l’Associa-zione Italiani “Rino Zandonai” di Tuzla – Circolo Trentino ha preparato una mostra virtuale che sottolinea il valore artistico e culturale delle lapidi da un lato, e il grado dei danni dall’altro. È possibile visitare la mostra al sito http://www.ugip-tz.ba/home.html

La fase successiva consisterà nell’organizzazione di una mo-stra “dal vivo”, in cui saranno presentate fotografi e che docu-menteranno l’arte e i danni delle lapidi del cimitero Boric. Alla mostra, prevista per la fine di novembre 2014, saranno invi-tati gli ambasciatori presenti in Bosnia-Erzegovina, oltre a tutti coloro che desiderano supportare l’iniziativa atta a proteggere il cimitero Boric.

La documentazione tecnica ini-ziale richiesta per contrastare lo slittamento del terreno è già stata prodotta da un esperto, il quale ha volontariamente predisposto gli elementi necessari, affi nché sia possibile iniziare a risolvere il problema. Nella fase tecnica successiva, sarà necessario effet-tuare ricerche dettagliate in loco.

Tihomir Knezicek

CIRCOLI

SONO STATI FATTI INCONTRI CON IL COMUNE E CON L’ENTE CHE TUTELA I BENI CULTURALI

Il cimitero cattolico è il più antico e grandedella città, ospita circa tremila tombe ed è un luogo

di notevole interesse e valore artistico ma dopola devastante alluvione del maggio scorso è minacciato dallo slittamento del terreno

che ha già provocato danni a molte sepolture

La «mostra virtuale» si può vedere sul sito del Circolo: www.ugip-tz.ba/home.html

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CIRCOLI

Il nostro gruppo, composto da 42 trentini e amici, è partito da Londra per dirigersi, in pullman, verso la meravigliosa contea del Norfok. La prima tappa è stata la città di Ely, con la sua splendida cattedrale; in seguito, abbiamo pranzato nella località di mare Sherringham.

Arrivati al nostro hotel, siamo rimasti a bocca aperta nel trovare stanze fantastiche, alcune perfi no con letti a quattro piazze e bagni fi rmati Jacuzzi, e soprattutto una deliziosa cena.

Il giorno seguente, abbiamo visitato la tenuta della Regina a Sandringham, una meravigliosa villa di campagna circondata da 60 acri (circa 24 ettari) di giardino e splendidi parchi, ca-ratterizzati da stupefacenti colori autunnali. La casa, residenza pri-

vata della monarchia britannica da quattro generazioni, è tuttora utilizzata regolarmente dalla Famiglia Reale, in particolare durante il periodo natalizio. Si possono ammirare tesori, ma an-che oggetti più comuni, come un

Piacevole fi ne settimana nel Norfolk per i soci del Circolo trentino di Londra

puzzle incompleto su un tavolo nel soggiorno.

Nel Museo, situato nell’Ala Permanente, sono esposti nu-merosi veicoli a motore antichi, appartenuti alla casata reale, oltre a diverse automobili per bambini,

completamente funzionanti. In ogni stanza e nel Museo è pre-sente una guida, pronta a fornire spiegazioni, rispondere a qualsi-asi domanda e raccontare la storia della casa e dei suoi proprietari.

Dopo un’altra squisita cena, seguita domenica mattina dalla tradizionale cena inglese con uova e pancetta, abbiamo fatto un’escursione in barca nella fa-mosa area delle Norfolk Broads, approfi ttando del bel tempo: è stata una splendida mattinata, passata ad ammirare i meravi-gliosi corsi d’acqua.

Ormai ritornati a Londra in serata, affrontando la pioggia torrenziale, possiamo affermare che il ricordo di questo piacevole fi ne settimana rimarrà per sempre con noi.

Si parla anche della «ciuiga»nell’ultimo numero di «3nt’»

Il quarto numero di «3nt’», il trimestrale destinato ai soci dei Circoli trentini di Charleroi, La Louviere e Bruxelles (Belgio), curato da Giuseppe Filippi, è stato inviato a fi ne novembre.

Otto le pagine dell’edizione invernale del periodi-co, con alcune informazioni sulla vita dei Circoli e il calendario delle principali iniziative in program-ma nei prossimi mesi, fra le quali il quarto «Gran

premio di pirlo - Rino Zandonai», cioè la sfi da a trottola tirolese, che si svolgerà l’11 gennaio 2015 presso la sede del Circolo di Charleroi.

Una pagina è stata dedicata alla presentazione della «ciuiga», il tipico insaccato della zona del Banale, che secondo i raconti dei vecchi, fu inventata intorno al 1875, da un macellaio di San Lorenzo in Banale, che aggiunse rape alla polpa tritata di maiale.

Marisa Rado, del Circolo trentino di Zofi ngen (Svizzera), ha fatto visita alla Trentini nel mondo, accompagnata dal marito Franz. A salutarla, l’intero personale dell’Associazione e il presidente Alberto Tafner.

Marisa non è giunta a mani vuote: memore dell’ormai risaputa golosità dello staff dell’Associazione, ha portato una squisita e corposa fornitura di cioccolatini svizzeri, che ha reso tutti molto felici (come testimoniano nella foto i sorrisi di Sabina Corradini e Giada Degasperi).

Cioccolatini da Zofi ngen

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CIRCOLI

Nel mese di agosto 2014 è stata pubblicata la prima edizione de “La gazzetta trentina”, notizia-rio del Circolo Trentino di Villa Regina (Argentina), curato da Carina Caverzan e Maurizio Del-ladio - che hanno avuto l’idea di realizzarlo - con la collaborazione del direttivo del Circolo.

Il «piccolo periodico» (come viene defi nito dal presidente del Circolo Andrés Prieto, nel mes-saggio con cui ha comunicato alla Trentini nel mondo la pub-blicazione del primo numero), riporta informazioni sull’attività del Circolo e notizie di interesse per i soci.

Sulla prima delle sei pagine, con titolo “Historias de inmigran-tes”, è stato trattato l’argomento dell’immigrazione: oltre a fornire alcuni dati statistici in merito alla situazione in Argentina tra la fi ne del XIX secolo e la prima metà del XX (periodo in cui la popolazione argentina era per il 30% straniera, secondo le stime), l’articolo analizza il tema da un punto di vista sociologico.

L’immigrante - si afferma nell’articolo - nel momento in cui si trova a doversi integrare nella nuova società, è obbligato ad abbandonare tutto ciò che gli è familiare e ad adeguarsi alla sua nuova vita. Superate le prime dif-

fi coltà, l’immigrante intraprende un cammino all’interno della nuova società, e con il passare del tempo si integra sempre di più, fi no a sentirsi parte di due culture contemporaneamente.

L’articolo si conclude con que-ste parole: “importa veramente quale sia la nostra terra? La terra è il luogo in cui seminiamo e raccogliamo i frutti; la cosa importante è non dimenticare da dove veniamo”.

Nel notiziario viene ricordata la fi gura di Enzio Mazzoldi (Me-rano-Buenos Aires 14/08/2014), alpinista che scalò il Lanin, rea-lizzando il suo sogno più grande.

Nell’agenda del Circolo per l’anno 2014 sono stati segnalati il ciclo di proiezioni a tema musica-le (aprile-novembre), il pranzo in

onore di San Vigilio (29 giugno) con esibizione del coro cittadi-no, il “Pranzo di inverno” (31 agosto), il “Trento Fest – Festa della Birra”, oltre alle numerose attività solidali (donazione di materiale scolastico e medico, aiuto parascolastico gratuito, …). In vista di questi appuntamenti, sono stati acquistati materiali e installazioni apposite.

Un articolo è dedicato al-l’«Interscambio Giovanile 2014»: il progetto, organizzato dalla Provincia Autonoma di Trento, ha permesso a Daniela Zotelle di trascorrere tre settimane in Tren-tino presso una famiglia locale. Daniela ha avuto la possibilità di incontrare gli altri 22 parte-cipanti, discendenti di trentini, e di scambiare usi e costumi, oltre

ad apprendere la lingua italiana. La visita a Roncegno, paese d’o-rigine dei suoi bisnonni, è stata un’occasione per conoscere i suoi parenti, esperienza che ha potuto condividere in seguito con il nonno in Argentina.

In conclusione, si informano i lettori che come parte del proget-to “Trentini a tavola”, sono stati avviati nel mese di settembre i corsi di cucina trentina; come ricetta del mese presentata all’in-terno del notiziario, è stato scelto il tradizionale strudel di mele.

Sull’ultima pagina è pubbli-cato un prezioso documento storico: la foto (qui sotto) che ritrae i partecipanti alla «prima assemblea generale dei trentini di Villa Regina», che si è svolta il 24 giugno 1962.

Complimenti al Circolo di Villa Reginaper la sua prima «Gazzetta trentina

LA PUBBLICAZIONE DESTINATA AI SOCI È CURATA DA CARINA CAVERZAN E MAURICIO DELLADIOLA P

Il 23 luglio 2014, a Córdoba (Argentina), è scomparso all’età di 57 anni Pío Eduardo Bal-dissare. Sposato con Ana María Aldrighetti nel 1979, dalla loro unione sono nati due fi gli, Franco e Gino. Franco, a sua volta, ha sposato Noelia ed entrambi sono genitori di Francesco Pio, il primo nipote di Pío Eduardo, con cui ha passato gli ultimi tre meravigliosi anni.

Pio Eduardo, ha dedicato molto del suo tempo al Circolo Trentino di Córdoba, lavorando con

amore ed entusiasmo. Tra il 1998 e il 2002 ha svolto la funzione di Presidente della Commis-sione Direttiva e tra il 2001 e 2003 ha lavorato come Consultore della Associazione Trentini del Mondo. La sua scomparsa, così prematura, ha lasciato un grande vuoto nella famiglia Baldis-sare e in tutti i suoi amici.

Eduardo ti ricorderemo per sempre per la tua simpatia e il tuo sorriso.

CIRCOLO TRENTINO DI CÓRDOBA

In memoria di Pío Eduardo Baldissare

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In quattrocento a Colonia Manuel Gonzálezper i 133 anni di emigrazione in Messico

LA PRESIDENTE DEL CIRCOLO TRENTINO RACCONTA COSA È SUCCESSO DURANTE LE CELEBRAZIONI DEL 19 OTTOBRE

Oggi, 19 ottobre 2014, cen-tinaia di discendenti di italiani si sono svegliati con lo stesso obiettivo: visitare la colonia Ma-nuel González, per assistere alla messa per il 133° anniversario dell’arrivo degli italiani e della fondazione della Colonia Manuel González.

L’appuntamento è alle ore 12. Alle 11.30 cominciano ad arri-vare in paese le prime auto e gli autobus con persone provenienti da diverse città, destinazioni di vari discendenti alla ricerca di nuove opportunità e di una nuo-va vita, di scuole di formazione per occupare posti di lavoro che potessero offrire loro uno stile di vita migliore.

Con loro arrivano anche i

discendenti di italiani di diverse comunità, che tuttora vivono nei territori che vennero concesse ai loro avi, arrivati nel 1881.

Mentre si sentono gli ultimi rintocchi delle campane per l’ini-zio della messa, una dopo l’altra, le persone prendono posto, fi no a quando la chiesa è riempita totalmente.

Tutti ascoltano molto atten-tamente la messa del ringrazia-mento; il sacerdote chiede un applauso unanime per un altro anno di celebrazioni.

Tutto è pronto per l’atto del ringraziamento. Nel frattempo, tutti si salutano, si abbracciano, alcuni con nostalgia, poiché non si vedevano da anni, altri inve-ce si sono appena conosciuti e

hanno scoperto di essere parenti.Poi, tra saluti e abbracci, molte

foto e tanto altro, scoppia un forte acquazzone, che impedisce di rendere omaggio al monumento a Manuel Gonzales, come era previsto dal programma delle celebrazioni. Di conseguenza, tutti si sono spostati nella sala in cui si sarebbe dovuto concludere il ricevimento.

Sono presenti all’evento Igna-cio Castelán Marini, presidente municipale di Zentla, accompa-gnato dalla moglie Elvia Fernán-dez de Castelán; Aurora Cantón Croda, sindaco di Comapa, e Máximo Zanatta, presidente mu-nicipale di Tepatlaxco. Tali personalità hanno appoggiato in modo molto solidale il Circolo

Trentino di Colonia Manuel González per la realizzazione di questo evento, al quale hanno partecipato circa quattrocento persone, soddisfatte della serata, nonostante la pioggia che è dura-ta fi no a notte inoltrata.

Karime Kuri de Conzatti ci ha regalato melodie meravigliose con la sua grande voce.

Il Circolo Trentino di Colonia Manuel González ha consegna-to un riconoscimento a Renzo Tommasi per le sue notevoli indagini riguardanti l’emigra-zione italiana in Messico, per la pubblicazione dei suoi libri, oltre che per l’affetto che prova per questo paese.

Inoltre, è stato riconosciuto il lavoro di Laura Versini per il

CIRCOLI

È con molto dolore che il Circolo Trentino di Belo Horizonte comunica la morte di Amério Damião Savoi, padre del nostro vice-presidente Marcos Vinícius Rocha Savoi.

Tio Amério (Zio Amério), com’era affettuosa-mente chiamato dai familiari, era sposato con Maria Anésia Rocha Savoi. Era un uomo sempre devoto alla famiglia e alla città di Pedro Leopoldo/MG, al cui sviluppo aveva contribuito notevolmente. Per-sona luminosa, era l’esempio di un Essere Umano degno e onorabile.

Suzana Savoi Diniz, una delle sue fi glie, ha voluto rendergli omaggio attraverso i social network con le seguenti parole:

«Oggi una parte di noi se n’é andata, anzi il no-

stro Tutto, la nostra Guida, colui che nell’umiltà ha cresciuto la sua famiglia con onore e dignità. Amério Savoi, come avevo pubblicato un giorno, “dall’alto dei tuoi novant’anni puoi vantarti di come sei stato amato e festeggiato!” Che si stenda il tappeto vermiglio nel cielo, poiché sta arrivando un Uomo nella sua vera essenza. Padre mio, che Dio ti accolga tra le sue braccia».

Il funerale e la sepoltura si sono svolti il 6 ottobre nella città di Pedro Leopoldo (Minas Gerais).

Amério Savoi lascia fi gli(e) e nipoti. Auguriamo a tutta la famiglia di trovare la forza per affrontare questa perdita.

Ezzio Savoi Cassimiro Browne CunhaPresidente Circolo trentino di Belo Horizonte

Cordoglio a Belo Horizonte per Amerio Savoi

Page 21: Rivista agosto 2014

19 8 - 2014

Cari amici del Circolo, sono passati 133 anni da quando i primi italiani ed i primi trentini approda-rono in terra messicana cercando di costruirsi in questa parte del mondo una nuova vita e dare così un futuro migliore ai propri fi gli.

Per molti trentini questo futuro è diventato una realtà positiva e lo stanno a dimostrare le persone qui presenti e quanti altri hanno trovato in Mes-sico le opportunità migliori per esprimere le loro capacità e la propria preparazione. Però quello che vorrei esprimere attraverso Leobardo Manica, co-ordinatore dei Circoli Trentini in Messico per conto dell’Associazione, è la soddisfazione nel vedere che dopo 133 anni esiste tra di voi ed è ancora ben viva la voglia di coltivare le radici e ricordare le origini.

In questo importante anniversario la Trentini nel Mondo intende ribadire come l’affetto e l’ami-

cizia che ci lega ai Circoli - e in quest’occasione in particolare al Circolo Trentino della Colonia Manuel Gonzales ed al suo presidente Monica Del Carmen Fadanelli - sono sempre vivi e presenti nei nostri cuori.

Sappiamo tutti che ci sono dei momenti partico-lari dove è più diffi cile testimoniare concretamente questa nostra realtà di trentini nel mondo, ma dobbiamo essere tutti consapevoli che la nostra forza ed i nostri valori si possono esprimere nel migliore dei modi solo restando uniti e aiutandoci reciprocamente per arrivare a costruire una grande ed unica Comunità Trentina.

Con questo auspicio la Trentini nel Mondo vuo-le ancora rinnovare i migliori auguri per questo anniversario stringendovi tutti in un grande ed affettuoso abbraccio. Alberto Tafner

suo grande impegno continuo come Consultore della Provincia Autonoma di Trento in Messico. Ugualmente, è stata ringrazia-ta l’Associazione Trentini nel Mondo per aver collaborato nel mantenere i legami di unità tra il Trentino e gli emigranti di tutto il mondo.

È importante ricordare che abbiamo ricevuto le visite del presidente del museo civico di

Rovereto, Nello Fava, che è stato accolto con grande entusiasmo, e di un giovane trentino, Federico, fi glio di Renzo Tommasi.

Ringrazio l’Associazione Tren-tini nel Mondo e il presidente Alberto Tafner per il messaggio molto commovente (riportato qui sotto), che ci è pervenuto grazie a Renzo Tommasi e Leobardo Cortes Mánica (quest’ultimo in qualità di traduttore, nonché di

nuovo coordinatore e consulente in Messico; siamo stati molto onorati della loro presenza).

Ancora una volta, è stato possi-bile riunire alcuni partecipanti al soggiorno formativo in Messico che si è svolto nel 2013 - promos-so dall’assessorato all’emigra-zione della Provincia Autonoma di Trento e dalla Trentini nel mondo - tra cui Leobardo Cortes Mánica, Cristina Croda, Andres

Rafael Cruz Suazo, Martha Aurora Rincón Marini, Marisol Sampieri Petrilli, Alexis Diaz Vargas, Dante Flores Marini, Dante Crivelli Canales, Mónica Hernández Cantón, ovviamente don Jaime Crivelli Espinoza e Miriam Mánica, che ha colla-borato in modo notevole per la realizzazione di questo evento.

Mónica del CarmenFadanelli Figueroa

IL TESTO INTEGRALE DEL MESSAGGIO INVIATO PER L’ANNIVERSARIO DAL PRESIDENTE DELLA TRENTINI NEL MONDO, TAFNER

Costruiamo insieme una grande e unica comunità trentina

CIRCOLI

Il 3 maggio 2014 un gruppo di Trentini di Sydney (Australia) si è raccolto insieme alla famiglia Scarpa, per dare l’ultimo saluto e accompa-gnare Teresa Rattin Scarpa alla sua ultima dimora. Ora si trova in com-pagnia del marito Renzo (deceduto quattro anni fa, e della fi glia Cristina, morta a otto anni).

Teresa Rattin era nata a Grigno Valsugana il 7 settembre 1929, in una famiglia numerosa. Uno dei fratelli, Lauro, divenne missionario Coboniano in Africa; mentre tre sorelle vivono an-cora in Italia. Nel 1952 Teresa si sposò con Renzo

Scarpa, anche lui di Grigno, e poco tempo dopo partirono per l’Australia. Renzo lavorava per la compagnia italiana che si occupava di trasmis-sione elettrica. Qui nacquero tre fi gli: Pia e Marco vivono a Sydney. Renzo e Teresa furono soci fondatori del Circolo Trentino di Sydney, ed assidui sostenitori fi nché la salute lo premise. Renzo è stato per molti anni Segretario della Federazione dei Cir-coli Trentini in Australia. Padre Ber-tagnolli ha celebrato il rito funebre.

Ai fi gli e nipoti giungano le condoglianze dei Trentini in Australia, e della Trentini nel Mondo.

I trentini di Sydney hanno salutato Teresa Scarpa

Il 14 maggio ci ha lascia-ti il nostro ex-presidente, Robert Battiola. Nato il 9 marzo 1925, è stato presi-dente del Circolo di Norway (Stati Uniti) per oltre dieci anni. La su famiglia prove-niva dalla Val di Sole. Ne sentiranno la mancanza la moglie, i loro sei fi gli, i nipoti e i pronipoti.

Sandra FranchPresidente

del Circolo di Norway

L’addio di Norwaya Robert Battiola

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208 - 2014

CIRCOLI

Il 19 luglio, i Circoli Trentini di Bento Gonçalves e di Erexim (Rio Grande do Sul - Brasile) sono stati in visita a Luzerna e Treze Tílias nello stato di Santa Catarina (Brasile), dove sono stati accolti dal Circolo Trentino di Luzerna.

Durante la giornata, hanno partecipato al Knoldefest nella città di Treze Tílias, hanno visitato vari luoghi e assistito alla preparazione dei canederli.

In serata, si è tenuta a Luzer-na la «X Cena» e il «V Incontro Culturale Trentino Italiano»: in tale occasione sono state esposte le prime stampe della Mostra fotografi ca del Circolo Trentino di Bento Gonçalves «Giornata Nazionale dell’ Ita-lia».

«Al festival, con piacevole sorpresa, abbiamo incontrato molti discendenti trentini pro-venienti da Bento Gonçalves, ad esempio i Valduga», sottoli-nea Jones Longhi, tesoriere del Circolo Trentino.

Tutti i presenti hanno apprez-

zato lo scambio di esperienze e attività: in particolare le presentazioni culturali delle varie autorità locali italiane hanno evidenziato la presenza di immigrati italo-trentini nella regione.

Il Presidente del Circolo Trentino di Bento Gonçalves ha invitato il Presidente del Cir-colo di Luzerna a partecipare alle celebrazioni per i 140 anni di immigrazione italo-trentina in Brasile, che si terranno nel 2015.

AD ACCOGLIERE LE DUE DELEGAZIONI PROVENIENTI DAL RIO GRANDE DO SUL È STATO IL CIRCOLO TRENTINO DI LUZERNA

Il 23 maggio, a Garibaldi (Rio Grande do Sul - Brasile), si è tenuta un cena per celebra-re il giorno dell’Etnia Italiana (20 maggio) e presentare il libro «Vicino alle Stelle: registro della memoria architettonico-religiosa della Colônia Conde D’Eu: chiese, cappelle, capi-telli e grotte».

In questa occasione, il Circolo ha rin-graziato tutti co-loro che h a n n o collabo-rato alla realizza-

zione del libro, che ha richiesto dieci anni di intenso lavoro.

Erano presenti alla cena il direttivo del Circolo, alcuni collaboratori, Tãnia e Charles Tonet, i quali hanno scritto i testi, il fotografo Vicente Silveira, la segretaria per il Turismo di Garibaldi, Ivane Fávero, oltre a soci e simpatizzanti del Circolo.

È stata una bella e accogliente serata di fe-steggiamenti per la consegna alla comunità di questa opera, che rappresenta il legame tra la comunità di Garibaldi e le altre città coinvolte appartenenti alla Colônia Conde D’Eu.

Mostra Fotografi ca. Dal 20 maggio al 1 giugno, nella hall all’ingresso del Centro

Amministrativo del Comune di Garibaldi è stata allestita la mostra fotografi ca «Vicino alle Stelle», durante la quale sono state espo-ste le foto dell’omonimo libro.

Come giorno dell’inaugurazione era stato scelto il giorno 20 maggio, perché è la data nella quale si celebra l’Etnia Italiana.

Molte persone hanno visitato la mostra, esprimendo commenti di apprezzamento per le foto di chiese, capitelli, cappelle e grotte.

In seguito, la mostra è stata trasferita presso la Biblioteca Municipale, dove è rimasta dal 2 al 30 giugno, per dare a tante persone la possibiltà di vedere le foto che fanno parte del libro «Vicino alle Stelle».

Grande interesse per la mostra «Vicino alle stelle»

«Trasferta culturale» in Santa Catarina dei Circoli di Bento Gonçalves ed Erexim

Page 23: Rivista agosto 2014

21 8 - 2014

CIRCOLI

Riunione a Caxias do Sulcon dieci Circoli trentini

del Rio Grande do SulIl 14 settembre si è tenuta la prima riunione

dei Circoli Trentini di Rio Grande do Sul, alla quale hanno partecipato dieci Circoli, oltre al Console Generale dell’Italia a Porto Alegre, Nicola Occhipinti.

L’incontro è iniziato alle ore 8 della mattina, con un caffè di benvenuto per i presenti, e si è concluso alle 12. Luogo della riunione è stato il Centro culturale Casa delle Etnie, a Caxias do Sul

Dopo la riunione, i presenti si sono trasferiti presso la sala della Chiesa di São Valentim da 6ª Légua per un pranzo con la comunità italiana di Caxias do Sul, evento organizzato

dalla Coordinatrice dei Circoli Trentini del Rio Grande do Sul e dal Consiglio direttivo del Circolo Trentino di Caxias do Sul.

In tale occasione è stato presentato e si è esibito il «Gruppo di Ballo» delle Famiglie Trentine di Forqueta.

Bete Pergher, alunna del corso di italiano, ha organizzato un’attrazione per animare l’evento: tutti i presenti hanno ricevuto un palloncino con dei semi e un foglio bianco su cui scrivere un messaggio; in seguito, i partecipanti si sono riuniti fuori dalla sala per liberare i palloncini (gonfi ati con il gas elio).

Per il momento non sappiamo se qualcuno

abbia trovato uno di questi palloncini e letto il messaggio all’interno: se qualcuno avesse trovato un palloncino, lo avrebbe dovuto rimandare all’indirizzo scritto sul biglietto e scrivere un messaggio!

I Circoli del Rio Grande do Sul presenti erano: Caxias do Sul, Garibaldi, Três de Maio, Bento Gonçalves, Gramado, São Sepé, Sanan-duva, Tucunduva, Tapejara, Famiglia Tren-tina di Forqueta/Caxias do Sul/Farroupilha.

Elisete Bertollo

Ascolta la trasmissione

Trentino nel mondo

in onda il giovedì dopo il giornale radio delle ore 13.00

venerdì alle ore 18.05.

Visita il sito: www.radioitaliatrentinoaltoadige.it

Page 24: Rivista agosto 2014

228 - 2014

CIRCOLI

IL PRANZO È STATO PRECEDUTO DA UNA MESSA DEDICATA A SAN VIGILIO, CELEBRATA DA PADRE PEDRO WOLCAN

Sabato 9 agosto presso il Cir-colo Trentino di Montevideo si è tenuta la tradizionale Festa della Polenta.

Alle ore 12, in una sala gremita di gente, è stata celebrata una Messa per San Vigilio, presieduta da Padre Pedro Wolcan, il quale è partito dalla città di Carmelo (Dipartimento di Colonia) per poter partecipare all’evento. Durante la Messa, Padre Pedro ha voluto ricordare la tragedia di Marcinelle e il centenario della partenza dei primi soldati trentini per la Galizia austriaca.

Alla Festa della Polenta erano presenti l’Ambasciatore italiano, Vincenzo Palladino, e la Presi-dente della Camera di Commer-cio Uruguay-Italia, Viviana Pol-zoni. Hanno inoltre presenziato i Presidenti del Circolo Trentino di Carmelo e dell’Associazione Abruzzese. Centoventi persone hanno riempito le strutture del Circolo.

Ogni anno, in occasione di questa festa, il Circolo rende omaggio ai soci che, grazie al loro operato, hanno apportato un importante contributo all’I-stituzione. Quest’anno è stato

omaggiato (in forma postuma) l’ex-presidente Enzo Murara: nato a Caldonazzo, fu collabo-

ratore permanente del Circolo insieme alla moglie, Carmela. La personalità di Enzo Murara, il suo

altruismo e il suo costante appog-gio ai trentini sono stati ricordati da Padre Pedro durante la Messa. Erano presenti all’omaggio i fi gli di Enzo, Inés, Mirian, Ricardo e Gabriel, il nipote Diego e la nuora Beatriz (moglie di Gabriel).

Per la parte gastronomica, è stato offerto un aperitivo di benvenuto accompagnato da bastoncini di polenta, seguiti da un primo piatto di strudel salato.

La portata principale era polen-ta con capussi grassi, bondiola e puntine. Come dolce è stata servita panna cotta con frutti di bosco e, per fi nire, un caffè con la grappa della bottega della fami-glia trentina Bernardi, di Colonia. Lo chef dell’evento è stato Pedro Pongibove Benedini, discendente di trentini, il quale porterà avanti il progetto gastronomico soste-nuto dall’Associazione Trentini nel Mondo.

Inoltre, vi è stata una per-formance del coro del Circolo Trentino di Montevideo, il quale ha ricevuto numerosi elogi da parte di tutti i presenti. In seguito, il tenore José Luis Pomi ci ha deliziati con il suo repertorio di canzoni italiane.

In 120 alla «Festa della polenta»del Circolo trentino di Montevideo

Nelle foto di centro pagina (da si-nistra in senso orario): la presidente della Camera del Commercio Uru-guay-Italia, Viviana Polzoni (i suoi avi erano originari di Campi di Riva); l’Ambasciatore italiano in Uruguay, Vincenzo Palladino; il tenore José Luis Pomi.Nelle foto in alto: (a sinistra) Laura Vera Righi, del Circolo di Montevi-deo, con lo chef dell’evento Pedro Pongibove Benedini, discendente di trentini. A destra, un momento del-la messa celebrata da padre Pedro Olano Wolcan.

Page 25: Rivista agosto 2014

23 8 - 2014

CIRCOLI

Certamente nessuno si dimen-ticherà del 14 settembre 2014. Trentini di Montevideo, Colonia e Rivera-Livramento hanno dimostrato che è possibile inte-grarsi e condividere esperienze e aspetti culturali in un’unica giornata.

All’inizio il cielo si presentava nuvoloso, poi ha fatto seguito la pioggia, ma nulla ha potuto contrastare l’entusiasmo e la voglia dei trentini che hanno reso questo 14 settembre un giorno così speciale.

A partire dalla fondazione del Circolo Trentino di Rivera-Livramento (nel maggio del 2004), uno degli obiettivi era la sua integrazione con gli altri Circoli dell’Uruguay e del Bra-sile, attraverso una riunione che avrebbe permesso a ogni circolo di organizzare un incontro. Fu proprio nel 2013, in occasione della riunione dei Circoli dell’U-ruguay a Montevideo, che venne lanciata la proposta di organiz-zare questi incontri; il Circolo Trentino di Rivera-Livramento è stato scelto come Circolo organizzatore per l’evento di quest’anno, al fi ne di decentrarlo dalla capitale. Nacque così il primo incontro, per l’appunto intitolato “Primo Incontro dei Trentini dell’Uruguay”.

Come da programma, l’evento è iniziato con l’accoglienza de trentini di Colonia e Montevideo, seguita dal pranzo presso il risto-

rante dell’Hotel Verde Plaza nella città di Santana do Livramento (Brasile).

In seguito, alle ore 17, presso il Club Casa del Empleado (città di Rivera-Uruguay), si è tenuta una riunione delle commissione dei Circoli Trentini, durante la quale sono stati trattati i seguenti temi: la presentazione delle attività di ogni Circolo, la relazione con la Provincia di Trento e l’Associa-zione Trentina, i progetti e, infi ne, la proposta del prossimo incontro che si terrà nel 2015.

Per quanto riguarda i progetti, si è parlato della programmazione dei futuri incontri dei trentini in Uruguay e di una possibile produ-zione di materiale che includesse l’eredità storica dei trentini in Uruguay. In merito al prossimo incontro, il Circolo di Colonia

ha sollevato la questione, da di-scutere in commissione, relativa alla sede del prossimo incontro: se non sarà possibile eleggere il Circolo di Colonia, il Circolo di Montevideo si è offerto come sostituto.

Ha preso parte all’incontro an-che il Coordinatore dei Trentini in Uruguay, Jorge Zas, il quale ha parlato della possibilità di organizzare un evento maggiore, che copra le aree del Brasile me-ridionale, dell’Argentina centrale e dell’Uruguay. Tale proposta è oggetto di discussione nella riunione dei coordinatori dei trentini.

Il Circolo di Rivera-Livramen-to ha proposto la compilazione in forma unica del formulario di programmazione delle attività del 2015, fornito dall’Associa-

zione Trentina, affinché ci sia una sincronizzazione tra i Circoli relativamente all’organizzazione del prossimo incontro.

Per concludere, è stata organiz-zata una serie di eventi artistici dalle città di Rivera e Santana do Livramento: Cultura italiana (inno e folclore italiano), rap-presentato dal Centro di Lingue di Rivera; Tango, rappresentato dalla Scuola di Tango Municipale di Rivera “Gerardo Mattos Ro-dríguez”; Cultura gaucha (danze tipiche del gaucho del Rio Grande do Sur), rappresentato da quin-dici coppie di giovani del “CTG Fronteira Aberta” della città di Santana do Livramento; e infi ne, Canzonetas italianas, interpretato dal famoso tenore santanese Ge-tulio Vares. È stata davvero una giornata indimenticabile.

Rivera-Livramento ha ospitato in settembreil «1°incontro dei Circoli trentini dell’Uruguay»

Page 26: Rivista agosto 2014

248 - 2014

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Page 27: Rivista agosto 2014

CALENDARIO29 novembre

C.T. Londra (GB): Cena annuale danzante

C.T. Toronto (CA): cena dei cacciatori

30 novembreC.T. Rodeio (BR): cantata di Natale

C.T. Basilea (CH): pranzo sociale

Circolo Ex emigrati trentini in Svizzera (IT): pranzo sociale

C.T. Buenos Aires (AR): the culturale

C.T. Curitiba (BR): 3° pedalata della naturalezza a Piraquara

6 dicembreC.T. Minnesota (USA): festa di Natale

C.T. Bento Gonçalves (BR): 25° anniversario

7 dicembreC.T. Como e Lecco (IT): 40° anniversario e festa di Natale

C.T. San Francisco (USA): festa di Natale

C.T. Toronto (CA): festa di Natale per i bambini

C.T. Denver – Colorado (USA): Annual Christmas Party

C.T. Montreal (CA): Festa di Babbo Natale

13 dicembreC.T. Montevideo (UY): festa di finne anno

14 dicembre

C.T. Charleroi (BE): pranzo dei pensionati trentini

C.T. Denver – Colorado (USA): trentini Christmas Brunch

C.T. San Francisco (USA): pranzo di Natale

17 dicembreAssociazione Trentini nel Mondo (IT): Incontro di Natale

20 – 22 dicembreC.T. di La Louviere (BE): gita ai Mercatini di Natale in Alsazia

6 gennaioGruppo donne del Circolo Trentino di Toronto (CA): lotteria in

sostegno delle seguenti fondazioni: Kidney Fondation of Canada e Sick Kids Hospital Camp Oki

11 gennaioC.T. Charleroi (BE): 3° gran premio “Rino Zandonai” di Pirlo,

auguri e tesseramenti

14 gennaioC.T. Denver– Colorado (USA): incontro mensile

17 gennaioC.T. Toronto (CA): cena di canederli

7 febbraioC.T. Toronto (CA): 50° anniversario di fondazione

8 febbraioC.T. Zofingen (CH): pranzo sociale

C.T. Charleroi (BE): festa dei popi trentini

1 novembreC.T. Villa Regina (AR): 4 edizione Trento Fest “Fiesta de la Cerveza”

2 novembreC.T. Villa Regina (AR): nel ciclo di proiezioni 2014: Les Luthiers

7 novembreC.T. Montreal (CA): Santa Messa in ricordo dei nostri cari

C.T. Carmelo (UY): Festa di fine anno

C.T. Toronto (CA): commemorazione per i defunti

7-8 novembreC.T. Caxias do Sul (BR): festeggiamenti di fine anno

8 novembreC.T. Montreal (CA): festa delle castagne

9 novembreC.T. Buenos Aires (AR): pranzo sociale “Asado criollo”

15 novembreC.T. Villa Regina (AR): 2° lezione del corso di cucina trentina

“Trentini a Tavola”: Strangolapreti e Schmorn

16 novembreC.T. Basilea (CH): Castagnata

C.T. Chicago (USA): Santa Messa in ricordo dei nostri cari

C.T. Toronto (CA): riunione di azionisti di Casa Trentina

C.T. Santa Teresa (BR): 40° anniversario della fondazione della Banda di Musica che preserva la cultura e le tradizioni dei primi

immigranti italiani

C.T. Villa Regina (AR): nel ciclo di proiezioni 2014: Les Luthiers - “Bromato de Armonio y... algo más”

C.T. Buenos Aires (AR): presentazione del “coral Trentino” nella parrocchia Sagrada Familia

18 novembreC.T. Denver – Colorado (USA): riunione mensile

20-30 novembre

C.T. Bento Gonçalves (BR): mostra fotografica “Giorno Nazionale dell’Italia” nella casa delle Arti

23 novembreC.T. Monaco di Baviera (DE): 50° anniversario

C.T. Colonia Tirolesa (AR): 1° fiera familiare trentina

C.T. Curitiba (BR): 9° Camminata della naturalezza a Piraquara

C.T. Rosario (AR): pranzo 68° anniversario

24 novembreC.T. Florianopolis (BR) 15° anniversario di fondazione

27 novembreNella sede del Consiglio Provinciale - Sala Aurora presentazione del

volume “Bambini proibiti. Storie di famiglie italiane in Svizzera tra clandestinità e separazione”

28 novembreC.T. Toronto (CA): assemblea generale

Page 28: Rivista agosto 2014

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Alle torri civiche in Trentino (nella foto quella di Trento) è dedicato il servizio pubblicato alle pagine 22 e 23.

Don Alessandro Stefenelli

Trent’anniin patagonia

autobiografia

a cura diMarco Romano

Introducono

RappresentantiIstituzioni, Enti e Associazioni

RappresentantiIstituto Salesiano Maria Ausiliatrice di Trento

intervieneMarco Romano

Comune di FondoIstituto Salesiano Maria Ausiliatrice di Trento

Una copia del libroverrà data in omaggio

a ogni famiglia residentenel Comune di Fondo

Venerdì 26 Dicembre - ore 16

Cinema Teatro di Fondo

Presentazione del libro