27 agosto 2014

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L'Oscar del giorno lo assegniamo a Pierpaolo Nagni. L'assessore regionale è riuscito a tratte- nere alla direzione della struttura il valente inge- gnere, Rodolfo Cocozza che, altrimenti, sarebbe tornato nuovamente in Comune. Visto e considerato che chi ha voglia di fare, di lavo- rare, di innovare, di razionalizzare il lavoro alla Regione Molise spesso si trova nell’impossibi- lità di agire e, quindi, aveva chiesto di lasciare, di cambiare aria, di trovare dimensioni organiz- zative, amministrative e politiche adeguate alle personali capacità e aspirazioni. Ora è rimasto in regione. Il Tapiro del giorno a Paolo Frattura Il Tapiro del giorno lo diamo a Paolo Frattura. Il presidente della Regione, in attesa di passare alla seconda fase del suo governo (visto che il primo non si è mai visto anzi, è stato un falli- mento) si è lasciato coinvolgere nella secchiata d'acqua gelata per i malati di Sla. In molti si sono chiesti se il presidente della Regione abbia, poi, contribuito, in termini economici al- l'iniziativa a parte il gioco dell'acqua. Sarebbe bello potere conoscere se il governatore abbia inteso di contribuire economicamente alla ma- nifestazione di solidarietà. GIORNALE SATIRICO 30.000 copie in omaggio Quotidiano del mattino - Registrato al Tribunale di Campobasso atto n. 03 del 21/03/2008 - Direttore Responsabile: Angelo Santagostino Rotostampa Molise sede legale: Sessano del Molise (Zona Industriale) Tel.: 0874.698012 Fax: 0874.494461 E-mail Redazione Campobasso: [email protected] E-mail: Amministrazione - Pubblicità: [email protected] Ufficio pubblicitario: Tel.: 0865.412094 - Cell.: 389.0563606 Stampa: Rotostampa Molise - Sessano del Molise (Z.I.) Il lunedì non siamo in distribuzione La collaborazione è gratuita Responsabile di Redazione: Giovanna Ruggiero ANNO X - N° 172 - MERCOLEDÌ 27 AGOSTO 2014 - DISTRIBUZIONE GRATUITA www.lagazzettadelmolise.it | [email protected] RESTA AGGIORNATO, SEGUICI ANCHE SU FACEBOOK TUTTO QUELLO CHE GLI ALTRI NON DICONO L’Oscar del giorno a Pierpaolo Nagni

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Ciao, Tommaso

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Page 1: 27 agosto 2014

L'Oscar del giorno lo assegniamo a Pierpaolo

Nagni. L'assessore regionale è riuscito a tratte-

nere alla direzione della struttura il valente inge-

gnere, Rodolfo Cocozza che, altrimenti,

sarebbe tornato nuovamente in Comune. Visto

e considerato che chi ha voglia di fare, di lavo-

rare, di innovare, di razionalizzare il lavoro alla

Regione Molise spesso si trova nell’impossibi-

lità di agire e, quindi, aveva chiesto di lasciare,

di cambiare aria, di trovare dimensioni organiz-

zative, amministrative e politiche adeguate alle

personali capacità e aspirazioni. Ora è rimasto

in regione.

Il Tapiro del giorno

a Paolo Frattura

Il Tapiro del giorno lo diamo a Paolo Frattura. Il

presidente della Regione, in attesa di passare

alla seconda fase del suo governo (visto che il

primo non si è mai visto anzi, è stato un falli-

mento) si è lasciato coinvolgere nella secchiata

d'acqua gelata per i malati di Sla. In molti si

sono chiesti se il presidente della Regione

abbia, poi, contribuito, in termini economici al-

l'iniziativa a parte il gioco dell'acqua. Sarebbe

bello potere conoscere se il governatore abbia

inteso di contribuire economicamente alla ma-

nifestazione di solidarietà.

GIORNALE SATIRICO

30.000 copie in omaggio

Quotidiano del mattino - Registrato al Tribunale di Campobasso atto n. 03 del 21/03/2008 - Direttore Responsabile: Angelo SantagostinoRotostampa Molise sede legale: Sessano del Molise (Zona Industriale)Tel.: 0874.698012Fax: 0874.494461E-mail Redazione Campobasso: [email protected]

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Stampa:Rotostampa Molise - Sessano del Molise (Z.I.)

Il lunedì non siamo in distribuzioneLa collaborazione è gratuita

Responsabile di Redazione: Giovanna Ruggiero

ANNO X - N° 172 - MERCOLEDÌ 27 AGOSTO 2014 - DISTRIBUZIONE GRATUITA

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TUTTO QUELLO CHE GLI ALTRI NON DICONO

L’Oscar del giorno

a Pierpaolo Nagni

Page 2: 27 agosto 2014

CAMPOBASSO. La riduzione delle percentuali riguardanti le

competenze tecniche relative ai progetti per la ricostruzione post

sisma spinge gli Ordini e i Collegi regionali delle professioni tec-

niche ad esprimere un forte disappunto nei confronti della ge-

stione politica targata Frattura.

“E’ purtroppo amaro constatare come la correttezza istituzio-

nale, l’impegno ed i moniti sinora profusi dagli Ordini e Collegi

regionali delle professioni tecniche del Molise non siano stati an-

cora sufficienti a far comprendere alla classe politica regionale,

in primis al Governatore Frattura, che tutto ciò che riguarda il

mondo delle professioni tecniche debba essere valutato, perse-

guito ed ottenuto attraverso atti formali e concreti messi in

campo con correttezza morale e istituzionale.

Nonostante il disaccordo espresso dagli ordini rispetto alla

possibile riduzione delle percentuali inerenti alle competenze

tecniche relative ai progetti per la ricostruzione post sisma, sem-

brerebbe che la Regione abbia deciso d’imperio di ridurre di ben

7 punti tali percentuali. Una decisione che, sommata agli au-

menti di Iva e Cassa previdenziale, determinerebbe, di fatto,

una decurtazione complessiva dell’11%.

A parte la doverosa verifica dell’effettiva legittimità dell’atto

messo a punto dalla Regione, si tratterebbe, in ogni caso, di

un’azione totalmente fuori luogo ed inopportuna considerando la

condizione di crisi e di profonda sofferenza in cui versa l’intero

comparto delle professioni tecniche regionali.

In un momento in cui dai dati delle casse previdenziali di ap-

partenenza si evidenzia che il 30% dei liberi professionisti risulta

sotto la soglia di povertà, incidere sul lavoro delle categorie pro-

fessionali tecniche della regione con la formulazione di incom-

prensibili e dissennati tagli, appare quanto mai delittuoso e

politicamente molto poco savio.

A dodici anni dall’evento calamitoso è inaccettabile assistere

alla riduzione dei compensi professionali dopo che l’intera rico-

struzione si è basata, e tuttora si basa, sul lavoro svolto dai tec-

nici attraverso l’attività di identificazione e quantificazione dei

danni, prima, e la redazione di progettazioni esecutive, poi, pro-

prio perché si tratta di quegli stessi progetti che consentono al-

l’attuale classe politica regionale di essere fiera delle

sottoscrizioni dei vari “Accordi Quadro di Programma” , i cosid-

detti APQ. Inoltre non va dimenticato che i compensi professio-

nali sono frutto di una percentuale concordata con una specifica

ordinanza commissariale, la n. 13/2003, e che tali compensi sono

stati già ampiamente ridotti a causa degli aumenti degli oneri fi-

scali.

E’ ancor più inaccettabile se si pensa alla profonda disparità

che si verrebbe a creare, a parità di condizioni iniziali e di presta-

zioni professionali espletate, tra chi sino ad ora ha visto già liqui-

date le proprie competenze e chi, invece, per manchevolezze

certamente non addebitabili a se stesso ma alla classe politica di

questa Regione che ha fatto sì che a dodici anni dal sisma, in

maniera indegna, non si è ancora conclusa l’attività di ricostru-

zione dell’intera “Classe A”, si trova soltanto oggi a concludere

l’iter per ottenere il finanziamento del proprio progetto.

Le istituzioni ordinistiche e collegiali delle professioni tecniche

del Molise meritano la giusta considerazione e il dovuto rispetto

perché sono sempre state pronte, in passato così come nel pre-

sente e in qualsiasi situazione di necessità, a dare il proprio

contributo alle istituzioni pubbliche, come è giusto è doveroso

che sia.

Altrettanto rispetto merita il lavoro svolto da un esercito di tec-

nici che non può essere strumentalizzato da chi non riesce, evi-

dentemente, a risolvere in maniera corretta i problemi legati ad

una parte della ricostruzione post-sisma e che crede di potersela

sbrigare impunemente con mezzi ed azioni inaccettabili in

quanto lesivi della dignità professionale di ciascun professionista.

L’auspicio - chiude la nota degli Ordini e Collegi regionali delle

professioni tecniche - è che da parte del Presidente Frattura e

della sua Giunta, nella malaugurata eventualità che le notizie di

cui si è venuti a conoscenza rispondano a verità, ci possa essere

un immediato, repentino ed opportuno ripensamento”.

227 agosto 2014

Progetti di ricostruzione post sisma, la Regione riduce

le competenze dei tecnici e gli ordini professionali insorgono

TAagliolto

di Avv. Simone Coscia

A termine di questa estate climaticamente incerta, d'un tratto il ceto

politico-professionale molisano si è improvvisamente ridestato dal suo

sereno torpore a causa della ennesima proposta di “Riforma della Giu-

stizia”, così come prospettata dal neo ministro Orlando dell'attuale Go-

verno Renzi.

Naturalmente, dei 12 punti previsti dal ministro proponente ( respon-

sabilità civile dei magistrati, reato di falso in bilancio, intercettazioni tele-

foniche, tribunali specializzati ecc...), quello che ha creato scompiglio e

reale attenzione nostrana è quello previsto al punto 11 riguardante la “ra-

zionalizzazione della geografia giudiziaria”, dove si enunciano due semplici

regolette:

a) abbandonare la regola che ha imposto di mantenere almeno tre tri-

bunali per ogni distretto di corte di appello;

b) rimuovere il divieto di soppressione dei tribunali con sede nei ca-

poluoghi di provincia, a prescindere dalla conformità ad altri parametri

funzionali.

In pratica, l'applicazione dei sopra indicati principi, potrebbero deter-

minare la chiusura della Corte d'appello di Campobasso e di uno o più

Tribunali presenti nella nostra amata regione.

E ovvio che tale riforma - a parte la questione specifica dell'organizza-

zione giudiziaria - se attuata avrebbe deflagranti conseguenze economi-

che sulla nostra regione, difatti più di qualcuno ne ha prospettato il

prodromo per la sua sostanziale cancellazione.

Le levate di scudi e le altisonanti dichiarazioni di guerra in difesa del-

l'attuale assetto giudiziario non sono di certo mancate, sia da parte delle

associazioni di categoria, nonché della totalità dei politici (- avvocati),

molti dei quali sedicenti ortodossi renziani.

E' difatti paradossale la circostanza dove flotte di neo “politici rotta-

matori” ( o sedicenti tali), immortalati con tanto di foto a fianco del neo

Cesare, oggi si trovano nella condizione di rischiare loro stessi tale de-

cantata rottamazione e di passare alla storia come gli ultimi dei moicani.

Il problema della razionalizzazione delle sedi giudiziarie, può essere

anche “ matematicamente” ineccepibile ma il taglio dei servizi, in una re-

altà come quella molisana, può avere conseguenze devastanti che possono

arrivare fino alla vera e propria negazione del diritto alla giustizia.

Il governo dei “riformatori ad ogni costo” sembra procedere come se

le innovazioni tecnologiche che dovrebbero compensare il venir meno

delle sedi fisiche dei servizi fossero già attive e rodate da diversi anni. In-

vece si procede ponendo il carro davanti i buoi, tagliando i servizi senza

tener conto delle distanze e dei relativi tempi di percorrenza necessari

ai cittadini per poter fruire degli stessi. Viene così a crearsi una evidente

disparità di accesso ai servizi pubblici tra chi vive in aree densamente po-

polate e chi invece vive in luoghi con una popolazione numericamente più

scarsa.

O dobbiamo credere che il ministro Orlando illustrerà insieme alla ri-

forma sulla “desertificazione dei servizi giudiziari” anche il brevetto e la

prossima messa in opera del “teletrasporto renziano” fulgido esempio di

risparmio ed efficienza della futura Italia dalle “magnifiche sorti interga-

lattiche”.

Il problema, secondo me, è anche metodologicamente mal posto dal-

l'attuale governo sotto l'aspetto organizzativo istituzionale.

In vero, prima di procedere alla c.d. “razionalizzazione” ( o meglio sa-

rebbe dire disintegrazione) dei servizi pubblici, si dovrebbe eventualmente

riorganizzare tutto il territorio statale in nuovi aggregati territoriali effi-

cienti e solo dopo prevedere i relativi servizi ( giudiziari, ospedalieri, uni-

versitari ecc..).

Sentite però le lacunose e per lo più fumose dichiarazioni dei nostri (le-

gali !) rappresentanti locali e nazionali, dovremmo comunque ringraziarli

almeno da un punto di vista dogmatico.

Sarà anche grazie alla loro cieca sottomissione che il nuovo titolo V

della nostra Costituzione conterrà l'istituzione di un nuovo tipo di ente

territoriale.

Il Molise sarà “orgogliosamente” la prima regione a “Statuto ridotto”.

L’intervento

Molisani... state sereni

“Frattura, meritiamo rispetto”

Page 3: 27 agosto 2014

Alla Regione parlano di seconda fase del programma di

governo regionale, come se la prima l’avessero realizzata.

Stramberie della politica nostrana che riesce a far passare

per ragionevoli anche le assurdità. Non sappiamo qualificare

altrimenti questo tentativo di mistificazione da parte del go-

verno regionale che del programma elettorale con cui ha

convinto i molisani ha fatto perdere le tracce (tutti i governi

sono affetti dallo stesso vizio, anche perché nessuno chiede

loro conto).

Governo che sopravvive a se stesso tamponando qua e là

le falle che si aprono nei settori del’economia (industria,

agricoltura, turismo, artigianato, commercio, servizi sociali

eccetera), nei rapporti interpartitici (tensione costante tra Pd

e Idv), nei rapporti con le forze sociali (sindacati) e con il

partenariato.

Un governo affogato nella quotidianità che rigurgita pro-

blemi, insufficienze, inefficienze, urgenze e ... maldicenze!

Vorrebbe far credere di aver sciolto i nodi del lavoro e dello

sviluppo, per cui sarebbe nella condizione di passare alla

fase due: quella delle Riforme. Roba da manicomio. Anzi,

da interdizione dai … pubblici uffici. Tant’è. Non ce lo stiamo

inventando noi.

Ci sono comunicati stampa che parlano in proposito.

Come quello, appunto, che prefigura il governo regionale

pronto per la fase due: le Riforme! Nelle intenzioni, lo sba-

raccamento dei vecchi apparati (intanto cominciassero dalla

la giunta, dalle commissioni, e dal consiglio regionali, quindi

ponessero mano una volta per tutte alla riorganizzazione dei

servizi e degli uffici regionali); lo snellimento delle procedure

burocratiche; la cancellazione degli enti inutili; l’introduzione

di Agenzie agili ed efficienti e della metodologia, in forma

stabile, della programmazione. Ma per programmare occor-

rono i programmi.

Che non ci sono. Magari accadesse. Ma non essendo

mai stata data per avviata né per conclusa la fase uno, non

possiamo prendere sul serio la fase due.

Stando ai fatti, stando cioè alla lettura pedissequa della

realtà in cui si contano a migliaia i cassaintegrati, i giovani

disoccupati, a migliaia le pale eoliche e i pannelli solari a

deturpare i profili delle colline e a rubare terreno coltivato, la

rete ospedaliera boccheggiante, il patrimonio storico-ar-

cheologico in abbandono, le industrie serrate e i negozi a

serrande abbassate, è il caso di saltare le fasi (uno e due)

e di mettere mano alla sopravvivenza.

L’avessero dimenticato, ci premuriamo di ricordare al pre-

sidente della giunta e all’assessore alle politiche Sociali e

del Lavoro che a sperare di sopravvivere sono i dipendenti

della Molise Dati SpA, di Esattorie SpA, della Biblioteca

Provinciale “P. Albino”, del Korai, in aggiunta a quelli di

Gam, di Ittierre e dello Zuccherificio, dell’indotto metalmec-

canico, dell’edilizia, del turismo, del commercio e delle im-

prese di vigilanza. Bastano, o ne occorrono altri di guai, per

darvi una mossa?

Dardo

327 agosto 2014

TAagliolto

Ma che fase una e fase due,cerchiamo di sopravvivere

CAMPOBASSO. Anche a ridosso del

Parco nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise

sarà possibile cacciare il cinghiale come nel

resto del territorio molisano.

La II Commissione consiliare ha appro-

vato, su proposta della Giunta regionale, il

Calendario e il Regolamento per la stagione

venatoria 2014/15. Soddisfatto il Presidente,

Carmelo Parpiglia: “Il Calendario tiene conto

del parere dell’Istituto Superiore per la Pro-

mozione e la Ricerca Ambientale, delle esi-

genze di tutela del patrimonio faunistico

molisano e delle richieste pervenute dalla

federazione e dalle associazioni di catego-

ria. Inoltre – continua il Capogruppo dell’Ita-

lia dei Valori a Palazzo Moffa – recepiamo

alcune Delibere di Giunta, tra cui la 43/2014,

per la tutela dell’orso bruno”.Il Delegato alla

Caccia Cristiano Di Pietro, sollecitato dai

Sindaci di Rocchetta al Volturno, Scapoli,

Cerro al Volturno, Castel San Vincenzo, Piz-

zone, Colli al Volturno, Montenero Valcoc-

chiara e Filignano, ha presentato un

emendamento che supera il vincolo della

caccia al cinghiale, nell’area contigua al

Parco nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise,

esclusivamente con la girata e con un unico

cane limiere.

“Né la Provincia di Campobasso né quella

di Isernia – spiega Di Pietro – hanno avviato

i corsi prescritti dall’Ispra per l’abilitazione

alla caccia in forma collettiva, la cosiddetta

girata.

Una lacuna istituzionale che non può es-

sere scaricata sui cacciatori.

Ecco perché, anche nei territori dei Co-

muni amministrati dai Sindaci che hanno

sensibilizzato la Regione su questa proble-

matica, sarà possibile cacciare il cinghiale

come nel resto del Molise.

Si tratta di una semplice deroga di un

anno e sarà mia cura convocare, in tempi

brevi, i due assessori provinciali competenti

affinché il problema possa essere risolto

prima della prossima stagione di caccia”.

Più in dettaglio, l’annata venatoria avrà

inizio il 21 settembre e terminerà il 31 gen-

naio 2015, con la sola eccezione delle Zone

di Protezione Speciale (ZPS) dove si partirà

il 1 ottobre.

Caccia, si sparerà dal 21 settembre

Approvato il Piano Venatorio della Regione Molise per la stagione 2014/2015

Stando al parere degli amministratori, a Palazzo Moffa sarebbe giunto il tempo delle riforme

E’ già tanto che il governo regionale riesca a tamponare le falle che

si aprono nei settori dell’economia (industria, agricoltura, turismo,

artigianato, commercio, servizi sociali eccetera), nei rapporti interpartitici

(Pd-Idv), nei rapporti con le forze sociali (sindacati) e il partenariato

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Questo che segue, tra virgolette, è un comunicato stampa,

tra i tanti, emessi dal vice presidente della giunta regionale

del Molise, Michele Petraroia. Riassume gli incontri cui ha

preso parte, gli eventi cui ha assistito, e le conclusioni che

ha tratte.

“Il Molise che non s’arrende è quello di due trentenni,

Tommaso e Giacinto, che la sera del del 23 agosto (alle

22.00) nello storico Chiostro Comunale di Limosano parla-

vano di vino e di latte con rara competenza e passione tutta

molisana. Ragazzi che dopo aver studiato hanno investito

sulle loro competenze realizzando una cantina che produce

e commercializza la Tintilia di San Biase o ampliando una

stalla con quaranta vacche per latte di alta qualità venduto

alla Granarolo. Ieri sera con lucidità insieme ad agronomi

ed agrotecnici illustravano ad oltre cento persone le poten-

zialità del biologico e della tipicità sollecitando la Regione a

spendere bene i 210 milioni di euro del Piano di Sviluppo

Rurale 2014-2020.

Tommaso e Giacinto non sono soli in questo Molise in cui

va di moda parlare solo in negativo. Bastava vedere

sempre ieri alle 16.30 il drappello di molisani che

al seguito del Vescovo di Trivento si erano ar-

rampicati fino a Castelguidone per ascoltare

Monsignore Tommaso Valentinetti e Don

Luigi Ciotti in una lectio magistralis su “

Carità e Giustizia “.

E se a San Giovanni in Galdo ci fosse

stata una telecamera chiunque avrebbe

letto nello sguardo del Maestro Nicolino

Di Donato, fondatore degli Zig Zaghini,

dell’archeologa Gabriella Di Rocco e

del Presidente della Socità Operaia

Rocco Barrasso, l’orgoglio di figure

che davanti a decine di persone in

uno scorcio di rara bellezza discetta-

vano delle monete di età augustea

ritrovate sul territorio o di mutualità

rurale e artigiana. Il Molise che non

si arrende è quello che oggi alle

17.00 riceverà il Ministro dei beni Culturali Dario France-

schini per mostrargli l’opera di un emigrante speciale come

Tony Vaccaro, è quello delle centinaia di eventi artistici, cul-

turali, sociali e della miriade di seminari, convegni e incontri

che animano i nostri borghi da Castel del Giudice a Tufara.

Volontari che si fanno in quattro per promuovere manife-

stazioni, pubblicare e presentare libri, coinvolgere artisti in-

ternazionali del jazz, far conoscere il patrimonio culturale

del proprio comune, e valorizzare tutto ciò che c’è di bello e

di unico nella nostra terra. Quello che manca è la sintesi

positiva sollecitata proprio da Don Luigi Ciotti ieri nel suo in-

tervento alla Caritas di Trivento in cui ha denunciato il senso

di depressione che assale ognuno di noi a seguire un qual-

siasi notiziario. Disgrazie, lutti, crisi, guerre e epidemie, in

una miscela che alimenta la disillusione e la passività. Serve

ribaltare la rappresentazione della realtà agendo fuori dagli

schemi come ci ha invitato a fare Papa Francesco creando

una rete virtuosa che sappia raccogliere le mille energie del

Molise che non si arrende e orientarle a condividere un per-

corso di riscatto e di rilancio”.

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(Ndr) - Scrivendo di ciò che ha visto e sentito, il vice pre-

sidente della Regione Molise, avrebbe dovuto avvertire il bi-

sogno, oltre quello di esternare i sentimenti vissuti e le

conclusioni tratte sull’esistenza di un Molise che non intende

arrendersi, di dimettersi.

Per coerenza. Perché, se c’è un ostacolo al Molise che

non intende arrendersi a crescere, a svilupparsi, a diventare

virtuoso nella misura necessaria per uscire dalla tristezza

dei tempi e degli uomini, è la classe dirigente che attual-

mente il Molise lo governa: ideologicamente carente, ammi-

nistrativamente inadatta, tecnicamente incompetente,

culturalmente presuntuosamente incontinente.

Delle iniziative cha tanto hanno bene impressionato il vice

presidente della Regione Molise non c’è una che possa farsi

risalire alla volontà politica e alla capacità amministrativa

dei regionali. Ma che ci stanno a fare!

427 agosto 2014

TAagliolto

Il Molise che non si arrende non si vede, ma c’è!

Impoveriti. Sempre di più. Di risorse finan-

ziarie, di progetti, d’idee, e ora anche di strut-

ture dello Stato: Corte d’appello e Corpo

Forestale.

Vogliono toglierceli senza colpo ferire. Po-

veri di classe dirigente lo siamo da anni, da

quando il declino del Molise è apparso chiaro

e trasparente anche all’occhio dell’inclita.

Arriverà il giorno che saremo noi molisani

per primi a chiederci a cosa serva la Regione

Molise oltre a dare potere e benessere ad un

manipolo di persone che con l’abilità degli in-

cantatori di serpenti e dei mistificatori, co-

gliendo le concomitanze storiche e

congiunturali, è riuscito a farsi eleggere in-

cassando 12mila euro al mese e mettendo da

parte il futuro vitalizio perché l’età della pen-

sione non sia meno sollazzevole del pre-

sente.

Sarà questo manipolo di persone bene-

stanti (tutt’altro che benpensanti) oggi nel

consiglio regionale imperniato sulla proposta

del governo di sottrarre la Corte d’Appello di

Campobasso a discutere del fatto specifico e

di quant’altro potrà seguire in termini d’impo-

verimento strutturale e funzionale da parte di

un Governo che ha deciso di stringere la cin-

ghia prendendosela con le realtà economi-

che, sociali ,e culturali più deboli. Il Molise si

presta in tutta la sua dimensione geografica,

demografica ed economica ad essere sacrifi-

cato alla nuova politica di contenimento e di

razionalizzazione della spesa pubblica.

Il Molise dei disastri industriali configurati

nel dato numerico dei cassintegrati, dei

senza lavoro, dei fallimenti commerciali, del

vorticoso buco sanitario, dei servizi sociali al

lumicino, della politica della casa mortificata

dagli sfratti, delle pale eoliche a centinaia in

attesa che diventino migliaia, dell’ambiente

naturale costantemente a rischio inquina-

mento; con il fardello dei finanziamenti euro-

pei lasciati a metà; con i gestori della cosa

pubblica dediti alle divagazioni (la giunta a

cinque) e alle banalità che contornano la ri-

costruzione post-terremoto e non alla fatica

dell’impegno e della dedizione alla causa per

cercare di mettere riparo alle carenze e agli

errori, e per trovare il punto di leva per solle-

varlo dalla crisi.

Siamo certi che oggi il manipolo di persone

benestanti che governa il Molise alzerà la

voce, ricorrerà all’armamentario della peg-

giore demagogia per denunciare l’ennesima

ingiustizia, l’ennesima penalizzazione a no-

stro danno da parte di un potere centrale

bieco, cieco, e cinico. In questo sapersi la-

mentare daranno il meglio di sé stessi.

L’unica cosa in cui finora hanno eccelso. Aiu-

tando i molisani finalmente a chiedersi in che

mani sono finiti e quale sorte ingrata gli

venga riservata. Se non sarà trovato l’anti-

doto a questa perniciosa transizione politica

e amministrativa.

Dardo

Nel sapersi lamentare i regionali del Molise non sono secondi a nessuno

Vogliono toglierci la Corte d’Appello e il Corpo Forestale.

Oggi a Palazzo Moffa convocato un Consiglio monotematico per tamponare la falla

Arriverà il giorno che saremo noi molisani per primi a chiederci a cosa serva la Regione Molise

Proviamo a crederlo

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Nel gergo giornalistico, il coccodrillo è un necrologio scritto

in anticipo, per averlo pronto al momento del bisogno; proba-

bilmente molti dei commenti che si leggono oggi a seguito

della dipartita di Tommaso Di Domenico fanno parte di questa

categoria.

Non è quello il “coccodrillo” a cui pensiamo noi: ci riferiamo

ai tanti necrologi caratterizzati da “lacrime di coccodrillo”, scritti

da personaggi che ben poco hanno a che fare con il reale af-

fetto e stima nei suoi confronti. Noi, invece, ci sentiamo in do-

vere di esprimere il nostro disinteressato e profondo dolore per

la morte di un uomo che, nel bene e nel male, faceva politica

perché credeva realmente in ciò che portava avanti, perché

credeva fino in fondo nell’obbligo di rispettare le promesse elet-

torali e, soprattutto, credeva nella necessità di lavorare per il

bene comune e per le classi disagiate, tutte, senza distinzioni!

E' sembrato quasi uno scherzo del destino. Proprio mentre

continua a sbriciolarsi l'autonomia regionale se ne è andato

uno dei più tenaci assertori dell'esistenza istituzionale del Mo-

lise: Tommaso Di Domenico.

E' come se quel mosaico, faticosamente costruito nel tempo,

se ne stesse andando un pezzettino alla volta, sgretolandosi

nell'assenza di abili manutentori. Tommaso era una di queste

tessere. Una giovinezza passata all'ombra del marxismo poi

l'iscrizione alla Democrazia Cristiana partito nel quale militò

fino alla caduta dello Scudocrociato. Un intermezzo alle ele-

zioni politiche del 1994 con una lista tutta sua e, poi, l'adesione

alla Margherita. Sindaco della sua Riccia e consigliere regio-

nale.

Poi l'addio alla politica istituzionale e la contestazione ad un

centrosinistra che non sembrava potesse incarnare la guida

della Regione. Numerosi i suoi interventi in Consiglio regionale

quando la politica era ben altra cosa rispetto all'oggi. quando

le parole non erano fumosità, quando il pensiero aleggiava in

quell'aula nella speranza di costruzione di un Molise nuovo e

all'avanguardia.

Tante le sue proposte di legge presentate e le battaglie su

specifici argomenti. Proprio perchè il nostro non è un cocco-

drillo giornalistico non ne facciamo un elenco. Ci piace, invero,

sottolineare la sua tenacia, la sua difesa fino allo stremo delle

tesi a sostegno delle argomentazioni poste all'attenzione con-

siliare.

La sua sagacia, la sua cordialità, la sua ironia, la sua sortita

filosofica che non mancava mai. Questo il Tommaso Di Do-

menico che abbiamo conosciuto sui banchi del Consiglio re-

gionale.

Questo il Tommaso Di Domenico politico che amava il con-

fronto, lo scontro dialettico per, poi, trovare la mediazione. Così

vogliamo ricordarlo e serbarlo nel ricordo e nel cuore. Per po-

tere immaginare ancora una politica capace di guardare al do-

mani per rappresentare anche ora un Molise possibile e

moderno. Come continuava a vedere il nostro Tommaso. Ciao.

La tua redazione

527 agosto 2014

TAagliolto

La scomparsa di Tommaso Di Domenico nel pensiero della sua redazione

Attività politica- Iscritto alla Democrazia Cristiana nel 1976, Segretario provinciale della Democrazia Cristiana dal 1981 al 1984.

Consigliere Nazionale della Democrazia Cristiana fino al 1994. Attività amministrativa- Sindaco di Riccia dal 1985 al 1990, Dirigente

provinciale amministrativo, Assessore all'Agricoltura e Foreste fino al termine della legislatura, Consigliere Comunale di Riccia dal

1980 al 1985, eletto Consigliere Regionale nel 1990 è stato capogruppo della Democrazia Cristiana, Vicepresidente del Consiglio,

Presidente della Commissione indagine, Presidente della I^ Commissione. Rieletto Consigliere regionale nel 1995 è stato capo-

gruppo e Presidente di Commissione, Presidente del Gruppo regionale Democrazia è Libertà, Componente Commissione speciale

per l'Autoriforma e per lo Statuto, Componente I^ Commissione consiliare permanente.

Quando la politica era guardare al domani

Appena un anno fa era entrato, in punta di piedi, con garbo signorile, nella

nostra redazione giornalistica. Da subito lo volemmo indicare come diret-

tore editoriale della testata La Gazzetta del Molise. Tommaso Di Domenico,

in silenzio, dopo avere combattuto fino all'ultimo con una terribile malattia

ci ha lasciati. Lascia un vuoto, è vero, come ogni qualvolta va via una persona

cara o, semplicemente, ci hai lavorato gomito a gomito.

Ma, altrettanto, lascia una testimonianza. Il suo spirito libero, a tratti ribelle

di ogni ordine, il suo sincero essere democratico, la sua arguzia filosofica.

E, soprattutto, le mille domande che poneva quasi a volere il confronto

fino alla fine dell'ultimo rigo scritto. Gli era sempre piaciuto scrivere pur

dovendosi celare dietro qualche pseudonimo nel mentre sedeva sui banchi

del Consiglio regionale. Memorabili i duetti di lettere su Le Libertà con un

altro grande della politica molisana, Girolamo Lapenna, anch'egli celatosi

sotto lo pseudonimo di Sebastiano Rosso. Erano scatti felini, arguzie politi-

che, visioni di una società ancora da venire e da costruire.

Quella febbre si leggeva nelle note di quegli interventi che oggi, purtroppo,

non appartengono più alla sfera della politica. Per Tommaso, poi, anche l'iscri-

zione all'Ordine dei giornalisti del Molise che ha sempre voluto caramente

conservare con affetto.

Quindi l'esperienza con I Fatti del Nuovo Molise e, quindi, l'approdo alla

Gazzetta del Molise. In non poche prime pagine il suo editoriale ha carat-

terizzato la notizia o il fatto del giorno con la sua solita arguzia politica e una

sottigliezza filosofica che ne arricchiva il testo. Mai con acredine ha combat-

tuto i suoi avversari politici proprio perchè nella democrazia credeva e non

a chiacchiere.

Quel continuo confronto in redazione lo stava a dimostrare al pari del ri-

spetto dell'altrui pensiero.

E' quest'afflato che mancherà in redazione che resterà permeata, però, dal

suo sorriso, dalla voglia di lottare sempre e comunque per un ideale, gior-

nalistico o politico senza differenziazione alcuna.

E' questo che renderà presente la sua persona in redazione.

Un giornalismodi democraziaPer un anno è stato il nostro

direttore editoriale. Spirito libero

e arguzia filosofica nelle sue note

di Giovanni MUCCIO*

E' scomparso un mio grandissimo amico, Tommaso Di Do-

menico.Se ne va un compagno di una vita, ma resteranno

per sempre in me spicchi di vita trascorsi insieme, nel bene

e nel male, ricordi che custodirò per sempre nel preziosis-

simo scrigno della mia memoria. Il Guerriero Sannita, addo-

lorato, saluta una persona cara, intelligente, geniale, estrosa,

estroversa, disponibile ed umana. Il mondo, politico e non, è

oggi più povero, ma di sicuro una stella in più arricchirà il

cielo sopra noi.Ciao, Tommaso, Guerriero di vita e di politica.

*Presidente Regionale del Guerriero Sannita

Scompare con Tommaso Di Domenico un amico sincero, un

interlocutore schietto, intelligente e avveduto, un padre di fa-

miglia prodigo e coscienzioso. Fino a pochi giorni fa mi sono

confrontato con lui godendo della sua lucidità di analisi e della

sua lungimiranza nelle strategie. Oggi mi sento più povero

come credo ci si senta tutto il Molise.

Il suo ricordo però non mi lascerà mai come non abbando-

nerà mai tutti coloro i quali con lui hanno potuto vivere av-

venture politiche, sfide, successi e in alcuni casi sconfitte

dignitose.

Battagliero, coraggioso, sagace e capace di osare in politica

come nella vita privata, orgogliosamente iscritto alla schiera

coloro i quali credono che l’audacia sia una virtù imprescindi-

bile nella costruzione del bene comune, Tommaso Di Dome-

nico, con quel suo linguaggio forbito, da cui traspariva una cul-

tura vasta che sapeva unire in modo sapiente la conoscenza

tecnica con quella umanistica, ha servito la sua terra prima

come Sindaco di Riccia, poi come consigliere Regionale e

quindi da Assessore. Ha ricoperto incarichi importanti e di

primo piano nella Democrazia Cristiana e alla fine di questa ha

sempre mantenuto la sua presenza nella scena politica regio-

nale.

Rispettato da tutti, amici e avversari, Tommaso ha contribuito

a scrivere la storia della sua città e della sua terra. Tutti siamo

a lui debitori, tutti possiamo e dobbiamo imparare dal suo

esempio di impegno civile e sociale.

Il senatore Michele Iorio ricorda la figuraumana e politica di tommaso di domenico

"E' andato via un amico"

Tommaso Di Domenico era nato a Riccia il 26 maggio del 1946

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‘Parcheggi rosa’ a Campobasso:

è l’idea del gruppo di Democrazia

Popolare. I consiglieri comunali

Marialaura Cancellario, prima fir-

mataria della mozione presentata

al presidente dell’assise di Palazzo

San Giorgio, e Francesco Pilone

sperano che l’assemblea possa

accogliere l’idea, tesa a favorire le

donne in stato di gravidanza e le

neomamme.

L’idea, studiata da Cancellario e

Pilone, nasce dall’esigenza di faci-

litare la vita delle donne che gui-

dano, in stato di gravidanza,

oppure mamme con figli fino a do-

dici mesi, alle prese con carrozzine

e passeggini. I ‘parcheggi rosa’, in-

fatti, faciliterebbero e non poco gli

spostamenti di coloro che si appre-

stano a diventare madri o lo sono

da poco.

“I parcheggi rosa – hanno affer-

mato in coro Marialaura Cancella-

rio e Francesco Pilone – sarebbero

per la città di Campobasso una

conquista sociale, perché la possi-

bilità per le donne incinte e le neo-

mamme di potersi spostare con

minori disagi e con la certezza di

trovare parcheggio, soprattutto in

aree sensibili, farebbe vivere la

gravidanza e la fase immediata-

mente successiva con minore

stress.

Ad oggi, purtroppo, i parcheggi

rosa non sono previsti dal Codice

della Strada, per questo motivo

l’azione comunale diventa impor-

tante, perché andrebbe a soppe-

rire, in un certo senso, a una

lacuna legislativa. Non essendo

previste multe per l’eventuale

sosta nei parcheggi rosa, l’azione

del consiglio comunale nei con-

fronti delle donne in gravidanza e

delle neomamme sarebbe un

‘gesto di cortesia’, mentre spetterà

al senso civico dei cittadini non oc-

cupare quei posti che si vorranno

contrassegnare e riservare. A dire

la verità – proseguono i consiglieri

comunali Cancellario e Pilone –

l’amministrazione comunale di

Campobasso già nel 2009 aveva

deliberato l’installazione di appositi

contrassegni, atti a creare aree di

parcheggio riservate, scomparse

nel giro di poco tempo”.

La mozione, presentata da Ma-

rialaura Cancellario e Francesco

Pilone, impegna il sindaco Antonio

Battista e la Giunta comunale ad

adottare tutti i provvedimenti ne-

cessari, al fine di consentire alle

donne residenti a Campobasso, in

stato di gravidanza e con figli fino

a dodici mesi e in possesso della

patente di guida, di poter ottenere

un contrassegno temporaneo rosa,

che consenta l’esenzione dal pa-

gamento del parcheggio negli ap-

positi spazi che saranno individuati

sul territorio cittadino, provve-

dendo quindi all’allestimento delle

aree di sosta denominate ‘Par-

cheggi Rosa’ con la segnaletica

orizzontale e verticale e discipli-

nando la procedura per la richiesta

del ‘contrassegno temporaneo

rosa’.

“Noi riteniamo – hanno concluso

Marialaura Cancellario e France-

sco Pilone, rappresentanti di De-

mocrazia Popolare al Comune di

Campobasso – che chi amministra

un comune debba mettere il citta-

dino al centro dell’attenzione e nel

capoluogo molisano si deve fare

ancora tanto per far sì che anche

la ‘nostra’ Campobasso si elevi a

simbolo di una città all’avanguar-

dia sotto l’aspetto sociale. I par-

cheggi rosa sono solo il primo

passo della nostra politica, tesa

alla tutela dei cittadini e, soprat-

tutto, delle fasce più deboli”.

Questa mattina alle 10 presso

la Sala della Costituzione del-

l’ente, avrà luogo la cerimonia di

consegna dei biglietti di viaggio

del progetto “A scuola di turi-

smo”. L’iniziativa di mobilità in-

ternazionale “Leonardo da

Vinci” ha visto protagonista la

Provincia di Campobasso e pre-

vede 1 mese di tirocinio al-

l’estero nel settore turistico per i

ragazzi dell’Istituto professio-

nale di Stato “Cuoco” di Campo-

basso, dell’Istituto Alberghiero di

Vinchiaturo e dell’Ipseoa “Fede-

rico II” di Termoli.

827 agosto 2014 Campobasso

Gambatesa (CB) e Copertino (LE):prove tecniche di gemellaggio

Progetto “A scuola di turismo”, oggi la consegna dei biglietti di viaggio

Parcheggi rosa in città, la proposta di Cancellario e Pilone

“Paesi distanti e diversi ma con

un grande patrimonio culturale da

condividere, scambiare e valoriz-

zare”. Queste le parole d’ordine

dettate dai delegati alla cultura

delle amministrazioni comunali di

Gambatesa e Copertino, Luca

D'Alessandro dal paese fortorino,

ospite dell'omologo Cosimo Lupo

del comune salentino. L'impulso

ad iniziare un percorso finalizzato

ad un gemellaggio tra i due comuni

è partito del musicista copertinese

Emanuele Raganato, arrivato a

metà Agosto in Molise in qualità di

presidente di giuria al 25° Festival

della Canzone Dialettale Molisana.

Nei due giorni trascorsi a Gamba-

tesa per la kermesse canora, col-

pito dagli affreschi del Castello di

Capua firmati proprio da quel Do-

nato Decumbertino, quasi sicura-

mente proveniente dalla sua

stessa terra, e dopo aver apprez-

zato quanto il paese fortorino può

offrire in termini di arte, storia, mu-

sica e tradizione, non ha esitato a

mettere in relazione le due ammi-

nistrazioni locali.

Nell'incontro tra i delegati alla

cultura dei rispettivi comuni, tenu-

tosi nella biblioteca di Copertino

sabato 23 Agosto, sono emersi

tanti punti di contatto e la condivi-

sione di tante belle iniziative da at-

tuare in diversi settori. Si è parlato

di musica di storia e di tradizioni,

ma anche di sport (in particolare

cicloturismo) nonché turismo itine-

rante. All'incontro ha partecipato

anche la Pro-Loco di Copertino,

associazione molto attenta nel for-

nire servizi turistici nella città sa-

lentina, nella persona della

consigliera Laura Leo.

Per l'occasione è già attiva una

pagina facebook dal nome Coper-

tino LE - Gambatesa CB che in

poche ore ha raccolto oltre 100

likes a riprova dell'interesse che le

due comunità nutrono per l'inizia-

tiva. Da Gambatesa l'amministra-

zione comunale ci tiene a

sottolineare l'importanza della dif-

fusione della cultura, la storia e le

tradizioni locali al di fuori dei con-

fini regionali come strumenti di

marketing territoriale da promuo-

vere ai fini di un ritorno turistico.

Ora la palla passa ai sindaci Car-

melina Genovese (Gambatesa) e

Sandrina Schito (Copertino) per

l'ufficializzazione dei rapporti tra i

due comuni.

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di Vittorio Venditti

GAMBATESA - Come volevasi di-

mostrare: I Caporali colpiscono an-

cora potenza del web e della

stampa: Altro che Dio! Altro che

Santa romana Chiesa! Qui,

quando si fa sul serio, si ottiene

qualcosa. Ma come la si ottiene?

E’ di venerdì scorso il mio inter-

vento/denuncia, ripresa e rilanciata

poi in un comunicato stampa in for-

mato ridotto, acquisito da giornali

e siti web che ringrazio a nome dei

miei amici spazzini.

La notizia però non è questa, ma

deriva proprio dagli effetti da que-

sta generati. E’ di ieri infatti un’e-

mail con la quale la nostra

Sindaca, in risposta al mio solle-

cito dei giorni scorsi, mi avvertiva

di aver girato l’articolo di giornale

alla ECOJunk, il nome che identi-

fica la società che dà lavoro a Sal-

vatore e Donato, dimenticando poi

di dar loro lo stipendio. E’ di oggi

alle dodici e trentasèi invece la te-

lefonata con la quale Totore mi av-

verte di essere andato in banca e

di aver trovato lo stipendio. Alle-

luia? Ma che! Magari! Il nostro, con

somma delusione, mi comunica di

aver trovati i soliti seicento euro e

nulla più. E gli ottanta euro di

Renzi? E gli straordinari di giugno

e luglio promessi dai caporali e di-

menticati anche questa volta? A

questo punto, chiedo pubblica-

mente e ribadirò immediatamente

in privato a Carmelina ed il suo

staff, di trasmettere anche questa

farneticazione a quella gente: Ce

la facciamo almeno a recuperare

gli straordinari di giugno e luglio?

Ad ogni buon conto io ho consi-

gliato a Totore di cercare la Sin-

daca e chiedere a lei se non sia il

caso di recuperare le ore non pa-

gate, dimezzando il servizio fino a

recupero concluso, atteso che

come ho dimostrato, questa gente

del beneventano crede di essere

furba prendendo in giro il gamba-

tesano medio che se però “s’in-

cazza”, sa come recuperare il mal

tolto!

Si son dovuti rimangiare le ordinanze in-

giuntive di pagamento. Per il comando dei vi-

gili urbani di Campobasso è l’ennesimo

smacco. Che fa seguito ad un precedente

smacco: il mancato introito delle violazioni

alle norme del Codice della Strada, accertate

nell’anno 2008/2009. Sia i verbali di contrav-

venzione che le ordinanze ingiuntive sono

stati applicati ed emanati in maniera errata.

Una presa d’atto poco confortevole per il Co-

mando che ormai si vede costretto a fare re-

tromarcia con una frequenza inusuale e

inaccettabile se si tiene conto che ad incap-

pare in errore sono dei professionisti. Ovvero

gente che per indossare la divisa di vigile ur-

bano ha dovuto fare un concorso e vincerlo,

dimostrando di avere padronanza dei compiti

da svolgere. Poi però accadono cose come

queste che stiamo raccontando: decine di

verbali e di ordinanze ingiuntive di paga-

mento costretti ad essere revocati perché

sbagliati. Sicché, invece di incassare, il co-

mando a volte è costretto a restituire le

somme, e a volte , come in questo caso, ad

annullarle, con l’aggravante di averci ri-

messo le spese di notifica. Non è la prima

volta che capita un fatto del genere. Vuol dire

che alla base della questione quantomeno

c’è un’evidente quota di distrazione, come

peraltro la si può evincere dalle motivazioni

degli annullamenti. Ne diamo in sequenza

una dimostrazione, riportando ciò ch’è

scritto: “… l’ingiunzione di pagamento ri-

guardante il veicolo CHRYSLER con targa

CP769MG, è stata inviata al precedente rap-

presentante legale della società proprietaria

del veicolo”; … l’ingiunzione di pagamento ri-

guardante il veicolo Fiat Panda con targa

DE207VZ, è stata inviata a persona diversa

dall’effettivo proprietario”; “… l’ingiunzione di

pagamento riguardante il veicolo Lancia

lybra con targa BJ878HX, è viziato in quanto

l’atto tornato indietro per compiuta giacenza

dopo 180 giorni, era stato inviato ad indirizzo

errato del proprietario”; “… in quanto l’atto

era stato inviato ad indirizzo errato del pro-

prietario come si evince dai certificati alle-

gati”; “… l’ingiunzione di pagamento

riguardante il veicolo Ford Cmax con targa

DP885FE, annullata in quanto l’atto era stato

inviato ad indirizzo errato del proprietario”;

“…l’ingiunzione di pagamento riguardante il

veicolo Lancia Lybra con targa BM930LX, è

stata inviata a persona diversa dall’effettivo

proprietario”; “… le ingiunzioni di pagamento

riguardanti il veicolo Toyota Yaris targato

DT052HL sono state notificate a persona di-

versa dall’effettivo proprietario del veicolo

all’epoca dei verbali”. Una rappresentazione

poco gradevole del comando che, immagi-

niamo, si vorrà fare di tutto perché non si ri-

peta. Per il buon nome del comando stesso,

dei vigili e, perché no, dell’amministrazione

comunale. Ma soprattutto per la tranquillità

degli automobilisti.

Dardo

927 agosto 2014Campobasso

Si contano a decine gli annullamenti, perché sbagliati, dei verbali

di contravvenzione e delle ordinanze ingiuntive di pagamento

Gli spazzini di Gambatesahanno preso lo stipendio, ma…

La distrazione, fino a provacontraria, non rientra nei compiti dei vigili urbani

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ISERNIA. Ho sempre pensato che

le piazze, come le strade o come

tutti i luoghi di una città, avessero

una funzione un po' di testimonianza

della e per la città stessa e un po' di

luogo dove si mettono in evidenza i

valori in cui quella città crede. Per

questa ragione mi ero anche per-

messo di pensare che "Piazza Cele-

stino V" che qualche tempo fa si

chiamava "Piazza della Fontana fra-

terna" (che, come sicuramente sa,

era stata "Piazza della Concezione")

erano state chiamate così per ricor-

dare qualcosa e per stimolare anche

a credere in quel qualcosa (forse la

santità di Celestino?, forse il carat-

tere e l'essenzialità della fontana?,

forse la purezza della Vergine

Maria?). Non ho nulla contro le

piazze che riescono ad essere luogo

di riunione e credo anzi che la piazza

italiana che esalta lo spazio aperto e

che spesso ha i portici (per questa

ragione in giro per il mondo la chia-

mano piazza italiana) inviti appunto

a questo. Fino ad oggi ho pensato

che, dato che la piazza è luogo di in-

contro per eccellenza, non era male

che testimoniasse e stimolasse a ri-

flettere e a identificarsi con qualche

valore ribadito appunto dal gesto di

governo che quel valore riconosce

mettendolo perciò in attiva evidenza.

Ora lei però mi indica che sbagliavo

e che il popolo, come lei ricorda,

vuole invece "panem et circenses",

per usare i detti che lei ama e che

nel suo stile usava Giovenale. Per

amore della quotidianità frettolosa e

ben finalizzata dei nostri giorni, ri-

porto la traduzione moderna: "auto-

strade e piazze", ovviamente per le

ragioni e le finalità che lei segnala.

1027 agosto 2014 Isernia

"Che fine ha fatto l'acqua?"

MONTAQUILA. “Siamo in carenza idrica ormai da mesi, ma negli ultimi

tempi la situazione si è fatta insostenibile. Sistematicamente, ogni sera i nostri

rubinetti vanno in secca e restano desolatamente asciutti fino alle 7 e 30 del

mattino, ben 12 ore senza una goccia d’acqua! Facile comprendere i disagi

che siamo costretti a sopportare, specie per quanto concerne la mancanza di

igiene. Una situazione esplosiva, che rischia di diventare anche un problema

di salute pubblica”. Questo l’accorato sfogo di un cittadino di Montaquila,

padre di famiglia per il protrarsi del disservizio. “In casa -continua l’uomo- ab-

biamo dei bambini, per cui è facile comprendere quali enormi disagi siamo

costretti a sopportare. Dal Comune finora non sono stati in grado di venire

a capo della questione, per cui abbiamo deciso di passare alle vie di fatto. Tra

qualche giorno terremo un’assemblea pubblica e daremo avvio ad una peti-

zione indirizzata al Prefetto ed alla Procura della Repubblica. Adesso basta -

questa la perentoria conclusione dell’inviperito cittadino-, gli amministratori

comunali intervengano senza ulteriore indugio. Diversamente saranno chia-

mati a rispondere delle loro inadempienze”.

ISERNIA. Il venafrano Ivan Forte é il nuovo

segretario provinciale di Forza Italia per il territo-

rio isernino. La comunicazione l’ha dato il diretto

interessato nel corso del recente vertice del cen-

trodestra svoltosi nel capoluogo pentro su inizia-

tiva dell’ex assessore regionale Di Sandro ed al

quale hanno partecipato l’ex governatore Mi-

chele Iorio, l’ex senatore Ulisse Di Giacomo, il

presidente della Provincia pentra Lugi Mazzuto

e numerosi sindaci ed amministratori comunali

dell’isernino. Ivan Forte, che fa parte della se-

greteria politica dell’europarlamentare Aldo Patri-

ciello, è stato designato dai vertici nazionali di

partito ed affinca Pier Luigi Lepore, attuale se-

gretario FI per la provincia di Campobasso.

Sempre in tale partito resta invece scoperto il

ruolo di segretario/coordinatore regionale, an-

cora da designare. Al momento infatti é l’on. Ro-

tondi a svolgere le mansioni di commissario

regionale di FI per il Molise.

VENAFRO. Sono anni che i venafrani

ripetono il “ritornello”, ma non c’é da fare

: nessuno lo ascolta ! E’ strano, ma le

cose stanno esattamente così. Tanta

parte dell’opinione pubblica del posto

continua a chiedersi, “perché mai da noi

sono presenti tutte le forze dell’ordine per

prevenzione e tutela di territorio e patri-

monio pubblico e privato, meno che la

Polizia di Stato ? Un’assenza che sor-

prende, considerata l’utilità e la necessità

del Corpo -ovviamente alla stregua di tutti

gli altri- tanto che tutti i “giorni del Si-

gnore” uomini e mezzi della PolStrada

sono presenti su strade e piazze di Vena-

fro provenienti da Isernia, da dove evi-

dentemente si stima (a ragione)

l’opportunità di disporre il servizio a 20

km. di distanza per il più diretto e migliore

controllo del territorio, considerata la po-

sizione di Venafro, la sua importanza

socio/economica ed il rilievo del traffico

interregionale che quotidianamente l’at-

traversa. In parole povere gli uffici diri-

genti del Corpo di Polizia nel capoluogo

pentro avvertono la necessità della pre-

senza di propri uomini e mezzi a Venafro,

in modo da affiancare il lavoro di Arma,

Fiamme Gialle, Corpo Forestale ect. al

fine di garantire tutela, prevenzione e

controllo. “Se é vero, com’é vero, tutto

questo -aggiungono i venafrani- non ci

spieghiamo perchè tutte le forze dell’or-

dine sono presenti tra noi, da segnalare

che sono appena arrivati anche i Vigili del

Fuoco, sistematisi in uffici comunali di

piazza Vittorio Veneto dove sostano con-

tinuativamente i loro mezzi, mentre per la

Polizia di Stato nessun segnale di arrivo

in pianta stabile. Ovviamente non siamo

per la militarizzazione della nostra città,

quanto piuttosto per il più opportuno com-

pletamento del “biscotto” -o cerchio se si

preferisce- della prevenzione, in vista di

una vita più tranquilla e sicura. Ve-

dremmo ad esempio l’apertura a Venafro

quanto meno di un recapito della Pol-

Strada, in modo da sentirci tutti più garan-

titi e visto l’intenso traffico interregionale

che ogni giorno attraversa la nostra città.

Non resta che augurarci che la nostra

istanza venga finalmente ascoltata. Del

resto si concretizzerebbe anche un con-

sistente risparmio per la spesa pubblica

dello Stato, una volta venuta meno la ne-

cessità di spostare ogni giorno da Isernia

a Venafro mezzi e pattuglie del Corpo,

che viceversa espleterebbero il loro servi-

zio in toto a Venafro e dintorni. Pensiamo

che il nostro Comune farebbe il possibile

per accogliere il nuovo servizio”. Saranno

ascoltati i nostri ? Staremo a vedere !

I cittadini di Montaquila segnalano un problema rimasto senza soluzione

Piazza Celestino o Piazzadella Fontana Fraterna?

Venafro reclama il posto di PoliziaIl venafrano è stato nominatosegretario provinciale di Isernia del movimento

Forza Italia si affida a Forte

Da anni cittadini e amministratori chiedono

al Ministero l'istituzione di un presidio

L'interrogativo è stato posto da un lettore che richiama l'attenzione sull'area

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TERMOLI. Stranamente, non ci

sono state grosse prese di posi-

zione (anzi, nessuna) dopo la re-

scissione del contratto tra l’Ati che

si era aggiudicata la gestione ven-

tennale del parco di Termoli e l’am-

ministrazione comunale adriatica.

A tirare fuori di nuovo la que-

stione pubblicamente è stato il ca-

pogruppo della lista Alleanza per

Termoli, Francesco Rinaldi, che col

supporto di altri firmatari come Di

Brino, Marone e Di Giandomenico,

ha presentato una mozione rivolta

al sindaco Sbrocca e al presidente

del consiglio Vigilante, con cui vor-

rebbe impegnare l’attuale maggio-

ranza a riaprire la piscina nella

villa intitolata a Girolamo La

Penna.

“La piscina scoperta del parco

comunale versa in totale stato di

abbandono da svariati anni, un

colpo alla memoria di una cittadi-

nanza che ne ha un ricordo spe-

ciale.

Per questa ragione, invitiamo il

sindaco a intervenire affinché si

possa rendere funzionale e fruibile

la piscina già dall’estate 2015, ri-

qualificando tutte le vasche, con

annessi spogliatoi e area pic-nic”.

TERMOLI. Prima l’ordinanza,

poi la riflessione. Commercianti

con l’umore variabile per i lavori

di riqualificazione del corso che

dovranno partire a settembre, pur

sapendo che sono necessari per

non perdere i finanziamenti,

anche se proprio nelle ultimissime

ore e dopo l’ordinanza di cui ab-

biamo dato notizia stamani, qual-

cosa potrebbe mutare. Non lupus

in fabula, però abbiamo incrociato

il sindaco Sbrocca nel mentre an-

dava a prendere un caffè con la

sua giunta e abbiamo chiesto se

fosse confermato l’avvio dal

primo settembre del cantiere affi-

dato alla Ditta De Francesco Co-

struzioni.

In realtà, è maturata l’idea di

posticipare l’avvio dei lavori al-

meno di una settimana, o comun-

que di arrivare all’apertura delle

scuole, così da permettere di

poter beneficiare fino in fondo

della coda bonaria di un’estate

anomala. Per questa ragione,

Sbrocca ci ha evidenziato come

l’ordinanza potrebbe dunque es-

sere rivista nei tempi e all’uopo

convocherà a giorni i commer-

cianti del corso per avere con loro

un confronto su quanto si andrà a

realizzare.

Tutti i lavori dovranno essere

rendicontati entri il 31 dicembre

2015 e uno slittamento ulteriore

potrebbe mettere a rischio questo

termine perentorio.

TERMOLI. Da Bari a Termoli bi-

glietto sola andata per Pasquale

Catalano, ufficializzato quale

nuovo allenatore del Termoli cal-

cio. Il tecnico di origine barese

questa mattina ha raggiunto l’ac-

cordo e già nel pomeriggio di oggi

potrebbe incontrare la squadra

che quest’anno allenerà. Una

scelta mirata, quella dello staff di

dirigenza, che consegna al Termoli

Calcio un tecnico molto giovane,

prossimo ai 43 anni a novembre,

proveniente da una buona espe-

rienza a Bellaria, in Lega Pro – se-

conda divisione.

Per lui Termoli sarà una sorta di

prima vetrina importante per mo-

strare le sue capacità puntando

non solo a salvarsi ma anche a

fare del suo meglio per portare la

città più in alto possibile.

1127 agosto 2014Termoli

Lavori sul Corso a settembreIn Comune arriva Tenore

“Piscina scoperta, che degrado”I consiglieri di opposizione hanno presentato una mozione al Sindaco

TERMOLI. Come avvenne già

per Petrosino, anche le previsioni

sul futuro segretario comunale

sono state azzeccate.

il dottor Vito Tenore, già compa-

gno di classe del sindaco Sbrocca

e dello stesso Pino Gallo al liceo

Classico di Termoli, è il nuovo se-

gretario comunale al municipio di

Termoli.

Ben 14 sono state le richieste di

adesione al bando indetto dal-

l’amministrazione il 12 agosto

scorso, pervenute entro la sca-

denza del 22 agosto.

Tra queste è stata scelta quella

di Vito Tenore, che già era in pre-

dicato di diventare segretario ge-

nerale del comune di Termoli con

l’amministrazione Di Brino, ma ci

un intoppo procedurale relativo

alla classe di appartenenza.

E' il nuovo segretario generale del Municipio di Termoli

Pasquale Catalano nuovo allenatoreLa squadra giallorossa sarà seguita dal giovane tecnico

Il sindaco ha confermato l'avvio per evitare lungaggini

Page 12: 27 agosto 2014