Bianconero Magazine - N. 15 - 2013/2014

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ANNO IV N. 15 - 22 MARZO 2014 www.cesenacalcio.it CESENA- JUVE STABIA SABATO 22 MARZO H. 15:00 DE FEUDIS ALLE PRESE CON L’EX ROSINA

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anno IV n. 15 - 22 marzo 2014

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Mattia Graffiedi

www.cesenacalcio.it

Cesena-juve stabiaSabato 22 Marzo h. 15:00

de feudiS alle preSe con l’ex roSina

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Dopo un doppio viaggio senza souvenir, il Cesena ritrova il suo stadio e soprat-tutto il suo pubblico, nella sfida contro

la Juve Stabia. Le due prove offerte contro il Pescara e il Siena non sono state soddisfa-centi e, nonostante la caratura degli avver-sari e le assenze nella partita dell’Adriatico, i bianconeri sono rimasti fermi a quota 43, scivolando all’ottavo posto in classifica. Il momento è certamente delicato con certezze che nel giro di poche settimane sono state ribaltate.Prima di tutto la difesa non è più il punto di forza del Cesena: dall’infortunio di Capelli, Volta e compagni hanno incassato 5 reti in 3 gare. Decisamente troppe per una retroguar-dia che si è dimostrata come tra le più affi-dabili nel girone d’andata e che ora si trova a vivere un periodo di parziale smarrimento.Il momento di maggior apnea riguarda però

l’attacco: a secco nelle due trasferte e con elementi ancora a bocca asciutta dal giro di boa, come Marilungo, Succi e Defrel. Bisoli sostiene che con gli attaccanti è ne-cessario avere pazienza, ma è chiaro che la fase opaca di tre punte contemporaneamen-te è un fattore da considerare come proble-matico, in attesa di un pallone calciato dai tre che rotoli finalmente in rete.Nel guazzabuglio della zona play-off può succedere ancora di tutto ed il Cesena deve ritrovare la via del buon gioco e, soprattutto, la convinzione di poter essere superiore agli avversari.Il più positivo nelle ultime sfide è stato D’A-lessandro, una vera spina nel fianco nelle difese avversarie, ma molto spesso i guizzi del numero 7 non sono stati adeguatamente trasformati in azioni pericolose. Per uscire dal limbo della sterilità serve fare

quel metro in più, ovvero andare incontro a quei palloni messi in area dagli esterni. Con-ta poco proporre uno schema che prevede anche 5 giocatori offensivi contemporanea-mente, se poi in area c’è solo un uomo e per giunta, circondato dai difensori.Il Cesena deve ritrovare lo smalto che pos-siede ed il calendario ora può essere amico: oltre al fanalino di coda Juve Stabia, l’agen-da propone altre tre avversarie ampiamente alla portata della truppa di Bisoli, come Bari, Novara e Ternana. Bisogna ragionare partita per partita, certo, ma affrontare squadre che occupano la seconda metà della classifica, può far innalzare il morale e la fiducia in vi-sta del rush finale. Nel quale si spera che la salute della rosa sia al massimo, visto e con-siderato il credito che il Cesena può contare con i tanti infortunati collezionati finora.

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di andrea Gori di Giovanni Guiducci

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QUEL METRO IN PIÙ

per l’affermazione dell’ideale sportivo e dei suoi valori

morali e culturali

ceSena

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Luca Caldirola

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Massimo Ambrosini

Siena: biSoli catechizza MarilunGo

Come un anno fa, oggi ospite del Manuzzi è una Juve Stabia sen-za grossi assili di classifica. Se

nella passata stagione a tre giornate dal termine le Vespe erano praticamente già salve, adesso invece che di giorna-te ne mancano 13 i campani sembrano irrimediabilmente condannati all’ulti-mo posto, ma non per questo saranno – giustamente – disponibili a regala-re punti. Proprio come fu lo scorso 4 maggio contro un Cesena alla ricerca di punti fondamentali per la salvezza.Ci pensò Succi con un colpo di testa a sbloccare il risultato prima del riposo, ma ad inizio ripresa immediato fu il pa-reggio della squadra capitanata dall’ex Fabio Caserta. Quando la gara sembra-va ormai bloccata sull’1-1 a dieci minuti dal triplice fischio un tiro non proprio irresistibile di Meza Colli sorprese il portiere ospite. Poi in pieno recupero, con la Juve Stabia tutta nella metà del Cesena alla ricerca del pareggio, arrivò anche il terzo gol bianconero grazie ad una fuga in campo aperto di Lolli (su-bentrato ad un Graffiedi uscito in lacri-me per la rottura del legamento crociato del ginocchio destro) finalizzata da Suc-ci per il definitivo 3-1.La contesa tra romagnoli e stabiesi continuò nel post partita: nel tunnel che porta agli spogliatoi i giocatori vennero alle mani, una rissa che alla fine costò tre giornate di squalifica al bianconero Comotto e altrettante all’ex Mezavilla, due giornate anche al preparatore atleti-co del Cesena Ragnacci.La vittoria consentì alla formazione di Bisoli di raggiungere la Juve Stabia a 49 punti, che di fatto significava salvezza, anche se per la matematica si dovette attendere ancora una gara.

UN ANNO FA FINÌ IN RISSA

ceSena-juveStabia 2012-13: in alto le due reti

del ceSena.lolli Giovane proMeSSa del

ceSena, inSeGuito dall’ec caSerta, Serve l’aSSiSt per il

Secondo Gol di Succi (in basso)

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Dopo aver celebrato le gesta del tifoso prima e durante l’agone della trasferta eccoci sulla strada del ritorno a casa.

Lasciato il campo della partita si giunge ai pullman con umore differente a seconda di come sia stato il risultato ottenuto. Se si è vinto i metri che separano lo stadio dal parcheggio son percorsi dal corteo come una sorta di processione trionfale volta ad inneggiare ai propri colori e perché no anche a sbeffeggiare quelli dell’avversario.Come non ricordare il ritorno da San Bene-detto o quello ancora più vicino nel tempo di Piacenza. La tua mente, ebbra di gioia, ripercorre i momenti che ti hanno portato a festeggiare. Gli amici con cui hai condiviso gioie e dolori, ma anche quelli che non cono-scevi e che grazie alla passione per il caval-luccio sono diventati tuoi fratelli di battaglia.I chilometri e gli ostacoli (come recita un coro della Mare) che hai dovuto percorrere e superare sono niente rispetto alla gioia pro-rompente che hai nel cuore.

Quella gioia che ti fa dimenticare in un istan-te le amarezze e i sacrifici che hai dovuto sopportare durante questa camminata fe-stosa.Ti affacci al finestrino e vorresti comunicarla a chi ti vede passare, vorresti urlargli in fac-cia la tua soddisfazione, ma la tua mente non è lì, e già a Cesena quando anche tu,come i tuoi vicini, potrai urlare: io c’ero!Quando si perde invece entri in una sorta di limbo annebbiato. Ripercorri ogni istante della partita disputata cercando il più pos-sibile di scovarne sia le occasioni perdute che i torti arbitrali subiti. E se non li trovi te la prendi con te stesso, magari pensando all’errore che hai commesso nell’indossare quella maglietta o quelle scarpe che non ti hanno portato fortuna. Vorresti da subito che iniziasse una nuova partita, ma sei stanco, provato, senza forze.Tiri la tendina, appoggi la testa al sedile e ti affidi nella braccia di Morfeo, l’unico che in questo caso ti capisce e ti comprende.

Ma quando ti svegli il ricordo della sconfitta diviene quasi subito meno amaro, volgi gli occhi verso coloro che come te hanno condi-viso le stesse emozioni, ti senti fiero e pronto per la prossima e suggestiva battaglia. Solo chi ha partecipato ad una trasferta di gruppo può capire quali siano i sentimenti che accomunano i tifosi durante queste irri-petibili momenti.La consapevolezza di aver presenziato all’e-vento e l’orgoglio di aver dato libero sfogo alla propria passione cancellano in un atti-mo qualsiasi eventuale delusione legata al risultato.Ai tempi d’oggi leggi liberticide tentano di mi-nare, attraverso divieti, tessere e quant’altro, queste nostre emozioni. Non so se riusci-ranno nel loro intento, ma quello di cui sono certo è che la nostra fede non si piegherà a questi soprusi e che presto tutti insieme po-tremo cantare nello stadio del nemico “gio-chia-mo-in-ca-sa lalalalala”.

(Fine)

di “balbo” luiGi balducci coordinaMento clubS ceSena

periodico Sportivo ceSena calcio Iscr. Reg. Stampa n. 36/010 il 15.10.2010editore Coordinamento Clubs Cesenadirettore reSponSabile Giovanni Guiduccicaporedattore Vittorio Calbuccicontributo di redazione Gabriele Papiin redazione Andrea Bertozzi, Giampiero Ceccarelli, Roberto Checchia, Davide Cucchi, Matteo Fanesi, Omar Galassi, Giovanni Guiducci,

Giorgio Lugaresi, Daniele Magnani, Marco Valentini, Ettore Pasini, Andrea Gori, Fabio Pagliarani, Luigi BalducciStaMpa Kando, CesenaticofotoGrafie Vittorio CalbucciGrafica Lisa CamporesiMarKetinG, pubblicità e diStribuzione Coordinamento Clubs Cesena tel. 0547.632502 / 0547.313090 / [email protected]

IL RITORNO UN TRANQUILLO wEEkENd dI PAURATorniamo da due ravvicinate trasferte con zero punti in tasca, ma con sen-

timenti diversi. A Pescara l’amarezza per la sconfitta è stata mitigata dalla splendida accoglienza ricevuta, mentre a Siena abbiamo assistito alla scon-

fitta di quei valori di reciproco rispetto, pur se “divisi” da passioni sportive diver-se, di cui come Coordinamento Clubs Cesena ci siamo da tempo fatti promotori.L’8 marzo allo stadio Adriatico il Pescara Calcio e il Club Donne Biancazzurre uni-tamente ai nostri tifosi e alle donne del Coordinamento hanno dato vita ad un incontro extra calcistico all’insegna del motto “Avversari in Campo. Amici Fuori”, a cui ha partecipato anche l’Associazione di Pescara “Diversuguali”.Manifestazioni come queste fanno il bene del calcio perché abbattono il campani-lismo, bagaglio culturale spesso del tifoso e avvicinano le persone senza precon-cetti di sorta, ma solo per il piacere dello stare insieme. Dobbiamo fare in modo che quanto di buono viene fatto nel mondo del calcio abbia lo stesso spazio, la stessa cassa di risonanza dei comportamenti di violenza. Una violenza che invece il 15 marzo a Siena ha catapultato indietro negli anni quat-tro ragazzi di Cesena. Quello che doveva essere un momento di relax e passione si è trasformato in un “Tranquillo week end di paura”. Purtroppo per loro però non stavano assistendo alla proiezione del famoso film del 1972, ma essi stessi sono diventi involontari protagonisti di un premeditato ed infame attacco senza senso. Solo perché indossavano una maglia con scritto Cesena?Attaccare e colpire (con una chiave inglese) ragazzi ed in particolare una ragazza, che tranquillamente passeggiavano per le vie di una delle più belle città del mondo, va aldilà di ogni rivalità. Gli autori del gesto, di una vigliaccheria e brutalità come non si vedevano da tanto, non possono essere considerati tifosi di calcio, tanto meno ultras (hanno ideologie e modi di comportarsi diversi), hanno un solo nome: delinquenti o banditi! Questo episodio è l’ennesima riprova che bisogna dire basta con il permissivismo italiano. Come Coordinamento Clubs Cesena insieme alla Federazione alla quale apparteniamo (FISSC) ci faremo promotori per iniziare un cammino di cambiamento delle regole e delle normative che ruotano attorno al mondo dei tifosi, affinché chiunque in Italia possa essere libero di andare a vedere una partita di calcio, o di qualsiasi altro sport, senza dover pensare a chi è gemel-lato con chi, a come vestirsi, a come viaggiare, etc… Nel rinnovare la nostra vicinanza ai ragazzi protagonisti di questo tremendo ag-guato, li invitiamo a non mollare e continuare (sappiamo sarà difficile) ad andare avanti con la loro passione per non darla vinta a questi teppisti.Vogliamo infine ringraziare i Fedelissimi di Siena (i primi ad avvisarci dell’accadu-to) e i cittadini di Siena che in questi giorni hanno espresso solidarietà ed amarez-za per quanto accaduto, dimostrando il vero volta della loro bellissima città.

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coordinaMento clubS ceSena

CLUb kI bIRIChÌN SAvIgNANO SUL RUbICONE & CLUb UvA NERA SAN MAURO PASCOLI

Lo scorso 25 febbraio 2014 presso la Locanda “Il Castellaro” di Borghi i no-stri Clubs “Ki Birichìn” di Savignano

sul Rubicone ed “Uva Nera” di San Mauro Pascoli hanno radunato oltre un centinaio di persone per una serata vissuta all’insegna del tifo per il Cesena. Ospiti, molto graditi, della serata i giocatori Gregoire A. Defrel, Luka Krajnc, Guido Marilungo e Francesco Renzetti accompagnati dal Team Manager Fiorenzo Treossi. Durante la serata si sono susseguite alcune premiazioni tra le quali ha avuto una particolare importanza ed ha su-scitato anche una certa emozione quella per il finlandese Pasi Vornanen. Pasi, che vive in un paese di 4.000 abitanti situato a nord della Carelia regione orientale della Finlandia ai confini con la Russia, è affiliato al Club “Ki Birichìn” e si è innamorato del Cesena 13 anni fa in occasione di una vacanza tra-scorsa sulla riviera romagnola. Nella serata è stato dato anche il premio denominato

“Birichìn dl’an” con il quale ogni anno viene dato un riconoscimento ad uno sportivo sa-vignanese che si è particolarmente distinto. Quest’anno il premio è andato ai ragazzi del “Dart Club Galleria” che annovera al proprio interno campioni italiani di freccette dart soft categoria C. A proposito di premiazioni non è mancato un presente ai giocatori ai qua-li è stata consegnata, fra le altre cose, una confezione di squacquerone, tipico formag-gio fresco, tanto per dare un tocco di ro-magnolità. Come dicevamo la Festa è stata organizzata in sinergia dai nostri Clubs affi-liati al Coordinamento. La ricerca di questa sinergia ci ha dato modo di andare oltre il normale campanilismo tipico dei paesi vicini ed è un aspetto positivo che va sottolineato in quanto è utile anche per risvegliare l’in-teresse nei nostri Clubs. Questa positività crediamo abbia contribuito a creare un clima di spensieratezza che ha caratterizzato la se-rata. La nostra speranza è quella di aver fatto

trascorrere ai presenti una serata piacevole avvicinandoli ai protagonisti del campo che non sono presenze eteree ma reali che si possono … toccare con mano. Vogliamo ringraziare l’A.C. Cesena per la disponibili-tà dei giocatori accordata, il Team Manager Fiorenzo Treossi che li ha accompagnati, il Coordinamento che ha messo a disposizione alcuni premi e tutti gli intervenuti con una menzione particolare ai rappresentanti degli altri Clubs che fanno parte della famiglia del Coordinamento e che condividono con noi la passione per il calcio in generale e per il Ce-sena in particolare. Vogliamo chiudere con il solito, ma che non ci stancheremo mai di ripetere, FORZA CESENA SEMPRE.

Gabriele Evangelisti Presidente Club “Ki Birichìn”

Stefano Scardavi Presidente Club “Uva Nera”

coordinaMento clubS ceSena

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di ettore paSini

Che la Romagna venga considerata come una terra calda per l’amo-re è un fatto quasi scontato. Che

questa passione abbia più volte conta-giato i calciatori che hanno messo piede da queste parti è una prova tangibile ed approvata dai fatti.Basterebbe rileggere pagine del pas-sato per avere conferma di varie storie di passioni amorevoli sbocciate sulle sponde del Savio. Decine di atleti appro-dati a Cesena, oltre ad appropriarsi della maglia bianconera, si sono conquistati anche una moglie. Il primo della serie fu Chiodi negli anni ’40-’50. Renzo (scom-parso qualche settimana fa) in quel periodo si mise in luce come ferreo di-fensore e diligente capitano del Cesena. Con quel fisico da granatiere, Chiodi non tardò molto a conquistarsi la simpatia e l’amore di una cesenate che, ben presto, portò all’altare. L’esempio di Chiodi, nel tempo, ha trovato tanti satelliti.Sicuramente, nell’elenco che andiamo a proporre in ordine alfabetico, ne dimen-ticheremo qualcuno. Comunque, andia-mo per ordine: Agostini, Annibale, Anto-nioli, Bessi, Cotroneo, Cravero, Danova, De Falco, Ferrario, Gasperini, Genzano, Giaccherini, Govoni, Jozic, Leoni, Man-tovani, Rizzitelli, Scalabrelli, Scorsa, Scugugia. Pronti a scommettere che nel tempo ne seguiranno altri. Tanti atleti ar-rivati nel Cesena come calciatori; ragazzi ancor giovani trovati dopo anni con una fede al dito!Oggi, girando per le vie del centro di Ce-sena, capita spesso di incontrare questi ex accompagnati da mogli e figli. Qual-cuno di questi è ancora legato al mondo del calcio, vuoi come tecnici, come diri-genti o come supervisori.Sul volto di tutti questi ex calciatori e soprattutto nel loro cuore c’è sempre scritto “Cesena”. Si è sempre detto che la Romagna è quel tipo di virus dal quale è difficile staccarsi!

CESENA, CITTÀ IdEALE PER LE NOZZE dEI CALCIATORI

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arChivio storiCo vittorio CalbuCCi

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in Collaborazione con:

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È toscana, è un ex giocatrice di basket, si chiama Sara Galligani e da quest’anno è la responsabile del marketing interno

della società bianconera.

buongiorno sara, come ha iniziato a lavo-rare per il Cesena?Ho iniziato nel luglio 2011, tramite GSport (concessionaria ufficiale marketing e pubbli-cità del Cesena Calcio dalla stagione 2010-‘11), quando per organizzare tutte le attività e le iniziative collaterali al ritiro di Acqua-partita ci fu bisogno di nuove persone. In precedenza avevo lavorato per quattro anni presso un’agenzia di comunicazione di Mon-tecatini Terme, poi dopo la laurea in Econo-mia, indirizzo Marketing, decisi di iscrivermi al Master internazionale dello Sport di San Marino, il più rinomato in Italia nel settore, il secondo in Europa. Lo sport è sempre sta-ta una mia grande passione, ho giocato 13 anni a pallacanestro nelle fila del Montecatini Basket, e ho collaborato con il club termale quando ancora militava in A2. Il mio deside-rio era quello di lavorare nel marketing ap-plicato allo sport. Il Master di San Marino mi ha permesso di abbinare le due cose offren-domi la possibilità di fare uno stage pres-so GSport dopo un colloquio con Saverio Provenzano (che fino allo scorso anno era il responsabile marketing e commerciale del Cesena Calcio per contro della GSport, ndr).All’epoca svolgevo lavoro di back-office, mi occupavo prevalentemente della gestione dei contratti di sponsorizzazione, della parte amministrativa, del controllo dell’ottimizza-zione dell’immagine aziendale, delle proce-dure di accredito e hospitality dei nostri part-ner e dell’organizzazione di eventi.

Dallo scorso settembre però è passata dalla Gsport direttamente al Cesena Cal-cio. Cosa è cambiato?La società voleva che il DNA Bianconero (il piano di sponsorizzazioni pluriennali pro-mosso dal presidente Giorgio Lugaresi) fos-se seguito a tempo pieno, sia per contattare nuove aziende, ma anche per seguire quelle che già avevano aderito. Il momento è difficile, stiamo costantemen-te cercando, insieme al presidente Lugaresi, forze nuove, ci auguriamo una risposta posi-tiva da parte delle aziende del territorio.

Come sta vivendo da dentro una società di calcio professionistica, con tutte le sue problematiche e peculiarità rispetto ad al-tre aziende?Rispetto a prima il lavoro è più complesso e comporta anche una maggiore respon-sabilità. Mi ha comunque aiutato il fatto di amare tantissimo il lavoro che faccio e di co-noscere già i dipendenti del Cesena Calcio e la proprietà. Da subito si è creato un buon affiatamento con i colleghi. Siamo consape-voli della situazione che sta attraversando la società, ma ogni giorno lavoriamo con impe-gno e professionalità e poi naturalmente se il Cesena vince al lunedì si affronta la settima-na con maggiore entusiasmo.

oltre a seguire Dna bianconero di che cosa si occupa all’interno del Cesena Cal-cio?Mi occupo dell’organizzazione di eventi ed iniziative per la società, come ad esempio l’ultimo convegno che abbiamo fatto con il C.T. della Nazionale, Cesare Prandelli, alla Technogym, ma anche legate alla squadra, come il calendario benefico con i giocatori o la visita al reparto di Pediatria all’ospedale

di Cesena nell’ambito delle iniziative della “B Solidale” promosse dalla Lega Serie B. Sono l’interfaccia della società per quanto riguarda gli sponsor della Lega e con le associazioni del territorio per promuove insieme alcune attività. Stiamo poi sviluppando il merchan-dising in vista della prossima stagione, men-tre per il momento ci appoggiamo al punto vendita del Coordinamento Clubs Cesena dove è possibile acquistare il materiale uf-ficiale. Sempre per il prossimo anno stiamo pianificando un programma di membership a favore dei nostri abbonati e tifosi.

a proposito di tifosi, come vive il giorno della gara?Se sono in programma delle iniziative pro-mosse dalla Lega o dalla società stessa, come è stato ad esempio per l’evento Mc Vitie’s, mi occupo dell’organizzazione e del-la supervisione della situazione, gestisco gli accrediti e l’hospitality per i nostri partner. Poi al momento del fischio di inizio, vivo la partita anche io da tifosa e non potrebbe es-sere diversamente dopo tre anni che vivo a Cesena. L’attaccamento alla squadra è molto forte.

MARkETINg E SPORT, UN CONNUbIO FELICEIntervista a Sara galligani, responsabile marketing

di Giovanni Guiducci

il fatiDiCo momento Del sì Di rizzitelli

e Di borDin, Con rispettive belle siGnore

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Quando hai iniziato a collezionare e perché? E’ nato tutto qualche anno dopo il primo abbo-namento allo stadio. Non ho subito pensato di collezionare maglie, semplicemente volevo portare con me quei momenti vissuti allo sta-dio ed avere la possibilità di riviverli attraverso un cimelio. Di lì è nato tutto, la prima maglia è stata quella di Morabito e sinceramente non avrei mai pensato che sarebbe stata la prima delle 120 che ho raccolto e trovato in questi anni. Quelle che sono arrivate in seguito le ho avute in campo dai giocatori oppure, per i pez-zi storici, le ho cercate tra i collezionisti in tut-ta Italia. A questo punto per me non si tratta più di una semplice maglia, ma di un pezzo ti storia, un pezzo di gloria, da conservare e fis-sare nella memoria; nella fiducia e aspettativa di una squadra in cui credo e che con le sue altalene di vittorie e disfatte rappresenta per me il vero calcio.

tifi Cesena da quando? Sono sempre stato appassionato di calcio sin da bambino, ma l’amore per il Cesena è nato in occasione della prima partita vista insieme ad un amico non tanto tempo fa; era il 24 Marzo 2006 contro il Torino. Rimasi estremamente impressionato dalla curva, dai cori alla core-ografia, nonché dall’idea di vivere la squadra e il tifo sulla pelle e non guardando la partita in televisione come avevo sempre fatto prima. Da allora non ho più smesso di tifare Cesena, vivendolo al Manuzzi o in trasferta, ed il mio

desiderio di avvicinarmi alla squadra è stato sempre più grande.

Qual è la maglia a cui sei più affezionato? Ho una collezione vasta ed è difficile dire a quali sia più affezionato. Sicuramente sono le-gato alle maglie indossate in campo e lanciate a fine partita dai calciatori; ma in particolare potrei dire quelle di Maurizio Lauro che è il giocatore che più mi è rimasto nel cuore. Ov-viamente anche i pezzi storici hanno un gran-de valore per me, in quanto evocano le origini della squadra, la sua storia e un’idea di calcio molto lontana da quella che è diventata oggi.

Qual è la maglia che evoca in te più ricordi? Nessuna in particolare, ogni maglia mi evoca ricordi speciali legati alla sua provenienza o al suo utilizzo che la rendono unica e insostitui-bile nella mia collezione.

hai un calciatore al quale sei più legato? Sì, nella mia ricerca di maglie ho avuto l’oc-casione di conoscere personalmente Maurizio Lauro ed ho scoperto, oltre al giocatore, un ragazzo umile, disponibile ed aperto al dialogo e al confronto, anche con un tifoso-collezio-nista ossessionante come me. Guardare oltre il gioco e scoprire da vicino persone come Maurizio, che fanno la squadra non solo come giocatori ma come individui, mi ha fatto aprire gli occhi su molti falsi miti e convinzioni che comunemente esistono riguardo i calciatori.

Sono contento di avere avuto la possibilità di fare conoscenza di Maurizio Lauro oppure di Gianluca Segarelli perché mi hanno fatto ap-prezzare ancora di più la casacca bianconera.

museo bianconero, quali i sogni e le am-bizioni? Credo che il sogno più grande sia la realizza-zione di un vero e proprio Museo della storia del Cesena Calcio che rievochi in tutti i tifosi e non, quei ricordi e quelle emozioni che io stes-so rivivo ogni volta che apro il mio armadio e mi ritrovo a canticchiare un coro o a ripensare ad una vittoria della squadra.

di andrea bertozzi e Matteo faneSi

I vOLTI dEL MUSEO bIANCONERO: MATTEO FANESI

Tra i giovani cresciuti sotto l’ala protet-tiva di mister Pierpaolo Bisoli c’è il tut-tofare Gregoire Defrel. In attesa della

sua definitiva consacrazione, il guizzante peperino francese, insieme al suo amico D’Alessandro, è quello che ha registrato i maggiori progressi dal punto di vista tecnico tattico, nel suo anno e mezzo di permanenza in riva al Savio.A volerlo fortemente in Romagna fu Nicola Campedelli, che spese subito parole al miele per questo giovane parigino che abbinava un fisico massiccio ad un talento ancora tutto da plasmare. Un’avventura a tinte biancone-re incominciata lo scorso anno con le tante difficoltà tipiche del calcio italiano, schiavo della tattica e poco propenso ai leziosismi.Dopo le prime settimane passate per lo più in naftalina, ecco la svolta con l’arrivo di Bisoli, che proprio da Gregoire riceverà un

prezioso contributo per il raggiungimento della salvezza finale. Ben presto Defrel si è dimostrato un jolly offensivo estremamente duttile, capace di spendere il proprio talento in tutti i ruoli dal centrocampo in su. Innu-merevoli sono state le sue collocazioni sul terreno di gioco, partendo come esterno of-fensivo nel 4-2-3-1 e nel 4-3-3, per poi pas-sare progressivamente trequartista, infine seconda punta nel 3-5-2 e nel 4-3-1-2, come accaduto anche nella recente trasferta di Siena senza però entusiasmare più di tanto. La creatività del tecnico di Porretta Terme lo ha anche collocato mezzala nel centrocam-po a tre, come soluzione estrema in caso di assoluta emergenza.Per raggiungere la piena maturità agonisti-ca non serve solo la duttilità tattica, ma oc-corrono maggior cinismo sotto porta e una visione di gioco più lucida al momento di

fornire il cosiddetto “ultimo passaggio”. Al netto delle sue qualità risulta quasi scontato pensare a Defrel come una potenziale mac-china da assist, tuttavia rimasta ancora tale, in quanto spesso lo abbiamo visto perdersi sul più bello, andando di fatto a vanificare tutti i suoi spunti e le sue progressioni du-rante i novanta minuti. Come si sa i numeri dicono tutto e finora il suo campionato reci-ta appena tre goal e quattro assist realizzati, davvero troppo poco per chi possiede tali mezzi tecnici e fisici.Quando riuscirà a smussare anche queste piccole imperfezioni, ecco che ci troveremo di fronte ad un giocatore completo, degno di poter calcare da assoluto protagonista i campi della massima serie, magari con un cavalluccio cucito sulla maglietta…

QUEL bENEdETTO ULTIMO PASSAggIO

di fabio paGliarani

SponSor del trofeo

per reGolaMento e votazioni www.ceSenaSena.coM

Defrel nella raGnatela Della Difesa senese

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D’alessanDro, spina Continua Delle Difese avversarie,

anChe a siena