Bianconero n 13

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Bianco Nero -magazine- www.cesenacalcio.it TESTATA UFFICIALE CESENA CALCIO ANNO V N.13-01 MARZO 2015 COPIA OMAGGIO CESENA - UDINESE DOMENICA 1 MARZO H. 15:00

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Bianconero n 13

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TESTATA UFFICIALE CESENA CALCIO ANNO V N.13-01 MARZO 2015COPIA OMAGGIO

CESENA - UDINESEDOMENICA 1 MARZO H. 15:00

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TESTATA UFFICIALE CESENA CALCIO ANNO V N.13-01 MARZO 2015COPIA OMAGGIO

CESENA - UDINESEDOMENICA 1 MARZO H. 15:00 PERIODICO SPORTIVO CESENA CALCIO Iscr. Reg. Stampa n. 36/010 il 15.10.2010

EDITORE Coordinamento Clubs CesenaDIRETTORE RESPONSABILE Vittorio CalbucciCONTRIBUTO DI REDAZIONE Gabriele PapiIN REDAZIONE Roberto Checchia, Omar Galassi, Fabio Pagliarani, Luigi Balducci, Ettore Pasini, Eric Malatesta, Daniele Magnani, Gabriele Evangelisti

In copertina: Brienza, classe grinta e esperienza

STAMPA KandoFOTOGRAFIE Vittorio CalbucciGRAFICA Studio 59MARKETING, PUBBLICITÀ E DISTRIBUZIONE Kando

TIRATURA 15.000 copie

“Era già tutto previsto…”, cantava una canzone d’amore, un po’ masochista, di Riccardo Coc-ciante. Che vuol dire, traducendo nei termini del calcio di serie A oggi sin troppo malmostoso? La serie B? Non è ancora detto, mai dire mai. E poi c’è di peggio, nel calcio odierno. Ogni tifoso avveduto lo vede e lo sa. Ad esempio, cronaca recente. Il Parma, già gloriosa squadra, non ha neanche i soldi per aprire lo stadio… Al mo-mento in cui scriviamo, ancora non sappiamo gli esiti di questo brutto pasticcio..Sono in ballo interventi (ci auguriamo non abborracciati né caritatevoli, verso nuove norme anti-filubustieri) per consentire alla sventurata squadra emiliana almeno una decorosa fine del campionato, senza che questo sia falsato Bisogna -o bisognerebbe- sempre guardare un po’ più lontano, altrimenti:

CESENA: LA FIEREZZA DI UNA IDENTITA’ IN UN CALCIO CHE LA STA SMARRENDO…

di Gabriele Papi

“non c’è partita che tenga”. E, a questo punto, bisogna sempre essere orgogliosi di questo at-tuale Cesena Calcio: anche se la classifica va poco bene. Perchè c’è una partita ancora più im-portante che il nostro Cesena sta comunque vin-cendo: quello della identità, dell’orgoglio di tutto un territorio, pur dopo disgraziate altrui gestioni che avevano ridotto anche il Cesena sull’orlo del fallimento e della bancarotta. Ma faremmo torto all’intelligenza dei nostri lettori se insistessimo più di tanto in questo “quaresimale”. E’ già un mezzo miracolo (forse di più) in termini di dignità provinciale, che il Cesena sia ancora in serie A e che se la giochi, nella buona e nella cattiva sorte, quando altre squadre sportive, espressioni di re-altà economiche ben più potenti, sono già uscite di scena, o stanno per farlo. Spesso, in tribuna

stampa, i colleghi giornalisti di altre città, ci chie-dono stupiti, sempre con simpatia: “Ma come fa il Cesena a tener botta in questo calcio d’oggi?”. Risposte precise non ne abbiamo: tranne una fierezza tutta romagnola, segno di un’identità, la consapevolezza diffusa che la passione calcisti-ca è anch’esso “capitale sociale”, il biglietto da visita per un intero territorio. Finchè sarà pos-sibile. Teniamocela dunque cara questa nostra identità peculiare, che molte altre realtà sportive ci invidiano sinceramente. Che poi si vinca o si perda, sul campo, fa parte delle regole del gioco leale. Anche se si perde, si può e si deve riparti-re, come sempre nella vita. A patto di essere in condizione di farlo: mica è così semplice, oggi. Come troppe maleodoranti vicende, calcistiche e non solo, dimostrano.

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A poco meno di trent’anni dalle prodezze della “Torre di Sarajevo” Davor Jozic, è ritornata a sventolare la bandiera della Bosnia Erzegovina sui gradoni dell’Orogel Stadium “Dino Manuz-zi”. Fresco di rinnovo contrattuale, si appresta a diventare il dominatore assoluto dei cieli della serie A, dove cercherà di fornire al cavalluccio la “sponda” decisiva verso la salvezza.

Buongiorno Milan, innanzitutto hai raggiunto il sogno di ogni attaccante debuttante in serie A, ovvero segnare un goal a Gigi Buffon.....Sicuramente è stata un gran bella soddisfazione. Per un debuttante in categoria segnare un goal alla Juventus è sempre un sogno che si realizza. Non mi cullo sugli allori, anzi lo ritengo un punto di partenza per proseguire il trend positivo degli ultimi tempi. Quanto è cambiata la manovra bianconera e l’interpretazione del tuo ruolo con l’arrivo di mister Di Carlo? Come sempre ogni allenatore ha il suo stile di

DJURIC, UNA DELLE MIGLIORI “TORRI” DELLA SERIE A

di Fabio Pagliarani

gioco e le sue metodologie d’allenamento. Il nuovo assetto prevede più giocatori offensivi e sfrutta maggiormente le qualità di noi attaccanti, di conseguenza siamo più coinvolti in zona goal.In virtù delle ultime convincenti prestazioni, cosa è mancato di più nel girone d’andata?Abbiamo pagato l’inesperienza alla categoria, essendo per la maggior parte dei debuttanti. Col lavoro giornaliero qualcosa di buono si sta vedendo, siamo più propositivi e vogliamo pro-seguire su questa strada con coraggio.Un goal nella tua carriera che ricordi in maniera particolare…Oltre a quello realizzato a Buffon direi senza dubbio la rete in rovesciata segnata quando giocavo nel Crotone, nel match casalingo con l’Empoli. Fu premiato come goal più bello di quel campionato cadetto, edizione 2010/2011. Il frutto dei tanti sacrifici che ho fatto in una piazza lontana da casa e dagli affetti più cari.Un grande giocatore della storia bianconera è stato il tuo connazionale Davor Jozic.

Quanto è stato importante per la tua cresci-ta ed il tuo ambientamento iniziale? E’ stato proprio Davor a portarmi al Cesena quando ancora giocavo nelle giovanili del San Marino. Negli ultimi anni ho girato parecchio e non l’ho sentito, ma è più in contatto con mio padre, essendo stati avversari nel campionato jugoslavo agli inizi degli anni ’80.Ci pensi alla nazionale maggiore?Ho già giocato con l’Under 21 della Bosnia con discreti risultati. Stanno già impazzando voci di una presunta coppia d’attacco Djuric - Dzeko, ma sono solo fantasie. Se arrivasse la chiamata del CT Bazdarevic sarebbe una grande soddi-sfazione anche se al momento non ci penso.Concludiamo con un messaggio ai tifosi e a tut-to il popolo bianconero.Voglio ringraziarli per tutto l’amore e l’affetto che nutrono per i nostri colori. Non ci siamo mai sentiti soli, soprattutto nei momenti difficili. Speriamo di premiarli con “qualcosa di specia-le” a fine anno.

Milan Djuric: gli elogi di Pioli, Allegri , Inzaghi...

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STEFANO LUCCHINI FRA SCARAMANZIE, LASAGNE E SOLIDARIETÀ

Martedì scorso l’ospite di Scarpini, su Radio Studio Delta, è stato il difensore Stefano Luc-chini, classe 1980, felicemente sposato con Elena e papà di Matteo.“Mia moglie - ci spiega Stefano - l’ho cono-sciuta da ragazzino a 17 anni. Siamo cresciuti nello stesso paese, Castelnuovo Bocca D’Adda, un centro di 1.600 anime vicino a Cremona. Sette anni fa, quando giocavo nella Sampdoria, è arrivato Matteo”.Abbiamo notato che sei solito fare un “tri-plo” segno della croce, quando entri in cam-po, sei un tipo scaramantico? “Mi attaccò la “malattia” il mio compagno di squadra ai tempi dell’Empoli Antonio Busce’, napoletano doc. Mi diceva sempre di ripetere i gesti che portavano bene ed è un vizio che non ho mai perso. A Bergamo mi prendevano in giro perché quando entravo in campo strappavo tutta l’erba del prato. Forse anche per questo Rino Foschi, anche lui noto scaramantico, ti ha voluto qui in Romagna?“Non penso - risponde ridendo - il direttore mi ha chiamato diverse volte, riuscendo a convin-cermi, perché cercava un difensore di espe-rienza ed il progetto mi è piaciuto. Tu sei lombardo e sei stato in Umbria (Ter-

nana), Toscana (Empoli) e Liguria (Samp), prima del ritorno in Lombardia con l’Atalan-ta. Che cosa ti ha sorpreso più positivamen-te di Cesena e della Romagna?“Direi la grande simpatia e gentilezza della gente. Appena messo piede in città io e mia moglie, in giro per il centro per cercare casa, siamo stati accompagnati da un simpatico si-gnore in bicicletta che ci fece da Cicerone per una buona mezz’oretta senza mai averlo incon-trato prima. Ci piacerebbe incontrarlo ancora per ringraziarlo ed offrirgli almeno un buon caffè...”Di cosa sei goloso e a che cosa ti spiace rinunciare a tavola, essendo uno sportivo professionista?“Credo che almeno una volta alla settimana, anche noi calciatori, senza esagerare ci pos-siamo concedere qualche vizio. Io sono goloso di caramelle, amo le lasagne, soprattutto quelle che mi cucina mia madre. Apprezzo anche la piadina romagnola, farcita con nutella o con qualsiasi salume”.Ho letto che ami raccogliere le maglie dei tuoi compagni e avversari, per poi organizzare aste benefiche a favore di progetti di solidarietà.“Si è vero, credo sia importante aiutare chi sta peggio di noi. A Castelnuovo abbiamo quella

di Llorente, dell’andata a Torino, che è stata “battuta” a 950 euro, un bella cifra. Vedremo quanto riusciremo a realizzare con quella di Marchisio che ho ricevuto in occasione dell’ul-tima gara con la Juve”.Nel tempo libero cosa ami fare?“Stare in famiglia e seguire mio figlio quan-do va a giocare a calcio. Ho conosciuto tanti genitori di coetanei di Matteo. Spesso faccio arrabbiare mia moglie per gli allenamenti che facciamo io e mio figlio in casa, per evitare di giocare solo alla Playstation”.Cosa farai da grande? Potresti cimentarti anche come allenatore?“Perché no, non mi dispiacerebbe affatto. Una volta smesso di giocare vorrei partecipare al corso per allenatori anche se a dire il vero il DS della Juventus Paratici, domenica sera, mi ha detto che con quel che c’è in giro posso sperare di giocare ancora per qualche anno...”Il momento o i momenti più belli della tua vita calcistica?“Sicuramente la gara che ci portò in Europa con la Sampdoria. I festeggiamenti per le vie di Genova con il pullman aperto abbracciati da 30/40.000 persone. Anche la convocazione in Nazionale, della quale conservo la maglia n. 6 che però non metterò mai all’asta...”

di Daniele Magnani

Lucchini: gran mischia e blocco senza fallo

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VI PRESENTIAMO MUDINGAYI

Dopo il tesseramento, la settimana scorsa Gaby Mudingayi si è presentato alla stampa, intro-dotto dal Direttore dell’Area Tecnica bianconera Rino Foschi.Il centrocampista nato a Kinshasa nel 1981 ma con passaporto belga, arriva a Cesena dopo un’esperienza mai sbocciata con la maglia dell’Elche, formazione della Liga spagnola che per problemi finanziari non ha mai potuto tesse-rare il giocatore. Mudingayi ha nel suo bagaglio 204 presenze in Serie A, nella quale ha vestito le maglie di Torino, Lazio, Bologna e Inter. Gaby è un centrocampista che fa della fisicità una delle sue armi migliori, in mezzo al campo davanti alla difesa ha fatto vedere grandi cose nel nostro campionato e domenica a San Siro ha fatto il suo esordio con la maglia del Cesena sostituendo l’infortunato Ze Eduardo al 41’ del primo tempo.

Mudingayi si sente l’uomo giusto per una squadra come il Cesena e per dare il suo contributo nella corsa alla salvezza?Qui a Cesena ho trovato un bell’ambiente e mi sono subito trovato bene con i compagni. Vedo

come lavorano tutti i giorni, stanno dando tutti il 100%. Mi piace molto lo spirito del gruppo e anche io darò il massimo. Nella mia carriera ho sempre lottato, nessuno mi ha mai regalato nul-la e sono qua per dare una mano alla squadra.

Dopo il pareggio con la Juventus e la scon-fitta con il Milan pensa ancora di aver fatto la scelta giusta venendo a Cesena?Io ero già convinto prima e la partita contro la Juventus è stata bellissima. Abbiamo messo in campo tanto carattere e fino all’ultimo secon-do tutti hanno lottato per ottenere un grande risultato. Partite come questa servono per darci la fiducia nei nostri mezzi, indispensabile per raggiungere il nostro traguardo. A Milano non abbiamo avuto un buon approccio, soprattutto nei primi minuti ma credo che la prova non sia da buttar via.

Due parole sull’Orogel Stadium – Dino Ma-nuzzi, come le è sembrato? Ero già stato al Manuzzi da avversario ma devo dire che il nostro è davvero una stadio fantasti-co. I tifosi sono vicinissimi ai giocatori e il calore

del pubblico è forte. Il nostro stadio dovrà diven-tare un fortino in vista delle prossime battaglie che ci aspettano.

Sappiamo che è reduce da un infortunio su-bito quando ancora era all’Inter, fisicamente come si sente?Mi sento bene, mi manca solo il ritmo partita. Dopo l’esperienza all’Inter pensavo di trovare squadra subito, purtroppo ci è voluto del tempo ma per fortuna ho avuto una famiglia che mi è stata molto vicino. All’Elche mi sono sempre al-lenato regolarmente, purtroppo per problemi so-cietari non mi hanno potuto tesserare e quando è arrivata l’offerta del Cesena non ci ho pensato due volte. Ho trovato una Società che ha l’ambi-zione di mantenere la categoria e io voglio dare il mio contributo.

Chiudiamo con una curiosità, perché ha scelto la maglia numero 26?Si tratta di un numero molto speciale per me. Il mio primo figlio è nato infatti il 2 giugno e quando è disponibile scelgo sempre il 26 come numero.

Ufficio Stampa A.C. Cesena

Mudingayi: new entry Foto di Luigi Rega

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AMARCORD...

Serie B 78-79 Cesena-Udinese 1-1.Petrini esulta dopo il pareggio cesenate

Serie A 81-82 Cesena-Udinese 2-1 Walter Schachner porta in vantaggio il Cesena

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Serie A 2011-12 Cesena-Udinese 0-1 (nella foto, Djokovic Damjan)

Serie A 89-90 Cesena-Udinese 1-1 Agostini, il Condor, piazza la sua zampata

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Djuric, sorveglienza speciale

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CESENA-UDINESE: story

Il Cesena, nato nel 1940, aveva solo 38 anni di vita quando incontrò per la prima volta come avversario sul campo di gioco il 92enne squa-drone dell’Udinese (nato nel 1896)!fLa sfida che riportiamo alla cronaca risale al 14 Gennaio del 1979; era Serie B; il risultato dei 90 minuti recita 1-1, un pareggio maturato grazie al gol di Fanesi per i bianconeri della squadra friulana diretta da Giacomini e rete di Petrini per il Cesena di Cadè.Anche nella gara di ritorno (27 Maggio 1979) ad Udine fu 1-1 (autorete di Bencina e pareg-gio di Riva, artefici entrambi di marca friulana.Le formazioni. Cesena: Piagnerelli, Piangerelli,

Ceccarelli, Zuccheri, Oddi, Morganti, Valentini, Maddè, Dossena, Speggiorin, Petrini. Udinese: Della Corna, Bonora, Fanesi, Leonarduzzi, Fel-let, Riva, De Bernardi, Del Neri, Vriz, Bencina, Vagheggi.Al termine di quella stagione calcistica di Serie B, l’Udinese con 55 punti in classifica conqui-stò il primo posto e la promozione in Serie A. Per il Cesena di Cadè, 35 punti, dodicesima posizione e salvezza tranquilla nella cadette-ria.Oggi, alla distanza di 36 anni, fa sensazione rileggere nomi come Ceccarelli, Oddi, Valen-tini, Dossena, Del Neri, Giacomini che ruotano

di Ettore Pasini

ancora intorno al del mondo del calcio.Quasi giornalmente mi capita d’incontrare un vicino di casa, ex calciatore… “Per tanti anni ho giocato al calcio: Serie C, Serie B, 150 par-tite di Serie A. Mi è capitato di segnare poco poiché vestivo i panni del centrocampista di copertura. Dopo tanti anni l’unico disappunto che conservo è che nelle 150 partite gioca-te nella Spal (Serie A) del grande presidente Paolo Mazza ebbi la fortuna di segnare un gol soltanto. Volete che vi riveli il nome della squa-dra avversaria? L’Udinese!”. Parola di Franco Osvaldo Riva!

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Renato Luchitta

di Eric Malatesta

“LUCHITTA, IL FRIULANO DI ROMAGNA”

A Cesena c’è un friulano di Romagna che si chiama Renato Luchitta. Se ai più sono note le gesta calcistiche di Sergio Domini, altro friulano trapiantato in riva al Savio, non tutti forse conoscono il percorso di un calciatore che a Cesena ha giocato ad inizio degli anni ’70 e che ha anche raggiunto la Serie A con la maglia della Ternana. In Umbria, nella mas-sima serie, ha segnato anche due gol (uno al Bologna e uno a Dino Zoff contro la Juve). Tanti gli aneddoti e tante le differenze col calcio di oggi per il classe 1948 originario di Corno di Rosazzo in provincia di Udine. “Nell’Udinese non ho mai giocato però – attac-ca l’ex centrocampista – ho lasciato il Friuli a 14 anni dopo aver fatto le giovanili nella Cor-monese, la squadra di Cormons in provincia di Gorizia. Lì ho anche giocato assieme a Bruno Pizzul che di ruolo faceva lo stopper. Fui notato e portato un po’ in giro per l’Italia, dapprima a Porto San Giorgio per approdare poi al Bologna

dove vinsi una Coppa Carnevale a Viareggio facendo gol in finale contro la Fiorentina. In quegli anni in prima squadra giocava gente come Bulgarelli”. Poi la grande opportunità per Luchitta capitò proprio a Cesena nel 1971 sotto la guida di Gigi Radice: “Giocavo assieme a Ceccarelli, Ammoniaci, Festa, Brignani e Fer-rario. Arrivammo quarti in serie B e sfiorammo la promozione in A gettando via la partita più importante contro il Como. La stagione se-guente il Cesena, che mi aveva prelevato dall’I-molese per 17 milioni di lire, mi vendette in A alla Ternana per 175 milioni. Ricordo ancora che piansi perché non ci volevo andare”. Una plusvalenza, come si dice oggi, che ha die-tro aspetti distanti anni luce da quelle attuali. “Quando giocavo io – riprende l’ex biancone-ro – non c’erano i procuratori, era la società che decideva il tuo futuro. C’era un’atmosfera comunque più familiare, l’idea di un calcio più sincero. Anche in campo era tutto diverso: oggi

vedo tanti giocatori fermarsi per crampi quan-do invece ai miei tempi era raro. Credo fosse dovuto al tipo di allenamento che facevamo, allenamenti molto duri che però servivano. A Terni poi ho avuto come allenatore Vigiani, che era considerato l’inventore del “gioco corto” con una fitta rete di passaggi nello spazio bre-ve, una sorta di tiki taka”. La carriera prosegue con Spal e tanto Forlì per ben 8 anni, passan-do anche da Cesenatico in C2 dove Luchitta rivela: “L’allenatore era un certo Zaccheroni, lui era all’inizio e io in campo ero l’allenatore-giocatore”. Romagnolo acquisito, Luchitta non ha mai smesso di seguire il Cesena: “Di più in televisione – confessa – ma qualche volta an-che allo stadio come contro il Milan, di cui sono simpatizzante. La squadra ora ha un’identità di gioco e credo possa ancora giocarsi le sue carte in chiave salvezza. Contro l’Udinese mi auguro possano arrivare i tre punti”.

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Dopo il successo della prima tappa, venerdì 20 febbraio è tornato a Cesena il GTOUR, il nuovo format ideato e organizzato da Gsport, Con-cessionaria Ufficiale Marketing & Commercia-le per A. C. Cesena, all’interno delle sedi delle aziende Partner e rivolto alla stessa business community A. C. Cesena. Il GTOUR rappresenta un momento di incontro mirato sia a far cono-scere l’azienda ospite attraverso un tour guidato, sia a rafforzare i contatti tra i Partner in un clima cordiale e amichevole. La seconda tappa si è svolta nella sede di Olidata, storica azienda ce-senate leader italiana nel settore dell’Information Technology e primo produttore di PC in Europa, in collaborazione con Tecnocopi. “Il GTOUR – ha sottolineato Luigi Soccoia, Diret-tore Marketing e Commerciale Gsport per A. C. Cesena - nasce dalla volontà di Gsport di dare l’occasione alle aziende Partner di incontrarsi

GRANDE SUCCESSO PER LA SECONDA TAPPA DEL GTOURIl format ideato e organizzato da Gsport si è svolto in Olidata

in contesti piacevoli e informali per cercare di creare nuovi contatti e di rafforzare quelli esi-stenti. Gli obiettivi sono di creare un gruppo di aziende Partner legate dalla stessa passione per il Cesena e di rafforzare la loro rete commerciale attraverso nuove opportunità di business”.L’evento, che ha visto la partecipazione di ol-tre 100 ospiti, è stato inoltre un’occasione per far conoscere, tramite tour guidato, il nuovo volto di Olidata, che oggi è sempre più specializzata nel-la progettazione di soluzioni tecnologiche inno-vative e sostenibili per le Pubbliche Amministra-zioni e le Aziende private che vogliono migliorare la propria redditività e operatività ed allinearsi a quei criteri di efficienza e uso intelligente delle risorse previsti dal modello Smart City in ampia diffusione in Europa e nel mondo. Musica, giochi a premi e video interviste agli ospiti sull’attività della propria azienda e sulla

partecipazione all’evento, con l’immancabile pronostico sul campionato: questo il GTOUR. A fine serata l’Amministratore Delegato di Oli-data Marco Sangiorgi, dopo un breve saluto agli ospiti, ha premiato il vincitore del gioco a quiz, l’imprenditore Francesco Borgini dell’a-zienda Prog.el, e la giovane vincitrice dei calci di rigore Sofia Baschetti, figlia dell’imprenditore Andrea Baschetti di Edilcontract. “Voglio ringraziare tutti gli ospiti che hanno par-tecipato a questa serata - ha dichiarato Marco Sangiorgi al momento della premiazione - E’ stata una bella occasione di incontro e di net-working fra aziende, sotto l’ombrello di una pas-sione comune: quella per il Cesena. Spero che i contatti messi in campo oggi possano portare a future e proficue collaborazioni”. Eventuali crediti foto: Giulia Masci - Contrasti FotoStudio

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Pt G V N P GF GS

Juventus 57 24 17 6 1 51 13

Roma 48 24 13 9 2 37 18

Napoli 45 24 13 6 5 44 30

Lazio 40 24 12 4 8 40 27

Fiorentina 39 24 10 9 5 36 24

Genoa 36 24 9 9 6 36 29

Sampdoria 36 24 8 12 4 30 27

Inter 35 24 9 8 7 39 31

Milan 33 24 8 9 7 35 30

Torino 33 24 8 9 7 27 25

Palermo 33 24 8 9 7 38 39

Sassuolo 29 24 6 11 6 29 35

Udinese 28 24 7 7 9 26 31

Empoli 27 24 5 12 7 25 27

Verona 25 24 6 7 11 27 43

Chievo 24 24 6 6 12 18 30

Atalanta 23 24 5 8 11 21 35

Cagliari 20 24 4 8 12 31 45

CESENA 16 24 3 7 14 23 47

Parma (-1) 10 24 3 2 18 20 47

CLASSIFICA 24a giornata

TURNO ATTUALE (25° ritorno)

Chievo-Milan 28 feb. 20:45Cagliari-Verona 1 mar. 12:30Atalanta-Sampdoria 1 mar. 15:00CESENA-UDINESE 1 mar. 15:00Genoa-Parma 1 mar. 15:00Palermo-Empoli 1 mar. 15:00Sassuolo-Lazio 1 mar. 15:00Inter-Fiorentina 1 mar. 18:00Torino-Napoli 1 mar. 20:45Roma-Juventus 2 mar. 20:45

PROSSIMO TURNO (26° ritorno)

Sampdoria-Cagliari 7 mar. 18:00Milan-Verona 7 mar. 20:45CESENA-PALERMO 8 mar. 12:30Chievo-Roma 8 mar. 15:00Empoli-Genoa 8 mar. 15:00Parma-Atalanta 8 mar. 15:00Udinese-Torino 8 mar. 15:00Napoli-Inter 8 mar. 20:45Lazio-Fiorentina 9 mar. 19:00Juventus-Sassuolo 9 mar. 21:00

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In occasione di Cesena-Juventus gli amici del coordinamento del Cittadella sono venuti all’ Orogel Stadium-Dino Manuzzi, per tifare CesenA.

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Foto di Loris Brighi

DOMENICA SPECIALE PER IL COMANDANTE COLLOREDO

L’incontro casuale durante il terzo tempo in occasione della partita d’andata Il Comandante nel suo ufficio

Sarà proprio una domenica speciale, pensare alla mia squadra che da sempre porto nel cuore sul campo della mia attuale città mi emoziona tantissimo e non riesco a immaginare i senti-menti che proverò domenica.E allora la mente si riempie di ricordi, va a quel-la domenica di ottobre, allo stadio Friuli, dove ci siamo incontrati la prima volta per caso, duran-te il terzo tempo organizzato dagli amici dell’ A.U.C.(Associazione Udinese Club), al salame consumato assieme ai tifosi delle due squadre, all’accoglienza magnifica che mi ha riservato questa stupenda città, alla cordialità della sua gente.

Combattuto nei sentimenti, tiferò senz’altro per l’Udinese ma vedo nel Cesena la squadra che per il resto del campionato avrà la mia attenzio-ne e la mia simpatia.Non credo sia un caso se i rapporti fra i due coordinamenti club siano molto buoni. Vedo molte similitudini fra la gente friulana e quella romagnola, vari aspetti che in altro contesto, magari più serio, potrebbero essere chiamati ed enfatizzati come valori, cultura, senso di appartenenza.Questa occasione mi fa pensare come potreb-be essere visto il calcio in modo diverso e pro-babilmente migliore di quanto non accada oggi.

Mentre scrivo queste riflessioni, capisco come sia possibile essere tifosi ma mantenere il ri-spetto per le persone, perché è questo il vero problema del calcio. Tiferò sempre per l’Udi-nese ma sento che un pezzo del mio cuore si sta legando a questa magnifica città e a questa splendida terra.Vinca chi merita, noi guarderemo la partita nel-la speranza che le squadre possano incontrarsi di nuovo nella Serie A del prossimo anno.

“Gianni” Giovanni ColloredoComandante Corpo Intercomunale Polizia Munici-pale Cesena - Montiano

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Foto di Alessandra Rossi

Il terzo tempo in occasione della partita del girone d’andata - domenica 5 ottobre

Bardi Giampiero - Cesena Cell. 349 6360048Balestri Alessandro - Cesenatico Cell. 347 7168931Casadei Alex - Castiglione (RA) Cell. 347 5491354

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