Bergamo Socialista n° 4 2012

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1/12 Bergamo socialista Notiziario di informazione dei socialisti bergamaschi - Fondato nel 1946 Nuova serie anno III - Giugno 2012 - n. 4 Autorizzazione Tribunale di Bergamo n. 2 del 16.01.1973 Poste Italiane s.p.a. - spedizione in a.p. 70% - LO/BG INDICE Dalla seconda alla terza repubblica ...... Non più complici Energie rinnovabili Nembro “paese vivo” fa tris La Francia ci colora di rosa Lettere al direttore Dalla seconda alla terza repubblica senza aver mai abbandonato la prima di Francesco De Lucia* L’esito delle recenti elezioni amministrative è stato paragonato ad un Tsunami sulla politica Italiana. . Di fatto la Lega e il PDL hanno ricevuto una severa bocciatura dall’elettorato. Siamo andati al voto nel pieno di una delle più gravi crisi economiche del Paese dal dopoguerra ad oggi completa di crisi occupazionale alla quale aggiungere una degenerazione della moralità mai vista. Continua a pag. 4 Non più complici Appello contro la violenza delle donne di Pia Locatelli* “L’Italia rincorre primati: sono cinquantaquattro, dall’inizio di questo 2012, le donne morte per mano di uomo… I nomi, l’età, le città cambiano, le storie invece si ripetono: sono gli uomini più vicini alle donne a ucciderle. Continua a pag. 9 Energie rinnovabili: opportunità o vincoli per lo sviluppo economico? di Maurizio Masi* Il binomio “energia e sviluppo” è da sempre indissolubile. Negli ultimi anni è stato arricchito con l’aggettivo “sostenibile”, facendo emergere interessanti prospettive per le fonti di energia rinnovabili che si presentano prive d’impatti ambientali e precorritrici di una futura indipendenza energetica. Continua a pag. 4

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Bergamo socialista

Notiziario di informazione dei socialisti bergamaschi - Fondato nel 1946 Nuova serie anno III - Giugno 2012 - n. 4 Autorizzazione Tribunale di Bergamo n. 2 del 16.01.1973 Poste Italiane s.p.a. - spedizione in a.p. 70% - LO/BG

INDICE

� Dalla seconda alla terza

repubblica ......

� Non più complici

� Energie rinnovabili

� Nembro “paese vivo” fa tris

� La Francia ci colora di rosa

� Lettere al direttore

Dalla seconda alla terza repubblica senza aver mai abbandonato la prima

di Francesco De Lucia*

L’esito delle recenti elezioni amministrative è stato paragonato

ad un Tsunami sulla politica Italiana. .

Di fatto la Lega e il PDL hanno ricevuto una severa bocciatura

dall’elettorato.

Siamo andati al voto nel pieno di una delle più gravi crisi

economiche del Paese dal dopoguerra ad oggi completa di crisi

occupazionale alla quale aggiungere una degenerazione della

moralità mai vista. Continua a pag. 4

Non più complici Appello contro la violenza delle donne

di Pia Locatelli*

“L’Italia rincorre primati: sono cinquantaquattro, dall’inizio di questo

2012, le donne morte per mano di uomo… I nomi, l’età, le città

cambiano, le storie invece si ripetono: sono gli uomini più vicini alle

donne a ucciderle. Continua a pag. 9

Energie rinnovabili: opportunità o vincoli per lo sviluppo economico?

di Maurizio Masi*

Il binomio “energia e sviluppo” è da sempre indissolubile. Negli

ultimi anni è stato arricchito con l’aggettivo “sostenibile”, facendo

emergere interessanti prospettive per le fonti di energia rinnovabili

che si presentano prive d’impatti ambientali e precorritrici di una

futura indipendenza energetica. Continua a pag. 4

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Segue da pag. 1 – Non più complici

Le notizie li segnalano come omicidi

passionali, storie di raptus, amori sbagliati,

gelosia. La cronaca li riduce a trafiletti

marginali e il linguaggio le uccide due volte

cancellando, con le parole, la responsabilità.

E’ ora invece di dire basta e chiamare le cose

con il loro nome, di registrare, riconoscere e

misurarsi con l’orrore di bambine, ragazze,

donne uccise nell’indifferenza…”

Inizia così l’appello di SeNonOraQuando

Bergamo che, aderendo alla campagna

nazionale, si sta impegnando per raccogliere

1.000 firme da inviare a Roma, dove è partita

l’iniziativa.

Le violenze, da quelle mortali a quelle più

“lievi”, che colpiscono tante donne, almeno

una su tre, una su due se si considerano anche

quelle psicologiche, sono perpetrate

soprattutto nel contesto domestico, e vedono

protagonisti mariti, padri, parenti, amici di

famiglia.

Questo aspetto “privato”, nascosto è

all’origine delle scarse denunce di questo

dramma - pare che il 95% dei casi non sia

denunciato - e della sua sempre sottovalutata

portata.

Sono morte cento donne lo scorso anno in

Italia, quasi mille in Europa e questo

femminicidio sembra confermarsi nella sua

inesorabilità.

Ma è proprio vero che non ci sia modo di

fermarlo? Lo denunciamo da anni ma i casi di

violenza e le sue vittime non sembrano

diminuire, al contrario. Anche per questo ci

rivolgiamo agli uomini, il cui silenzio

sull’argomento non può continuare, e

chiediamo loro di firmare il speranza che la

nostra comune denuncia abbia più ascolto.

nostro appello e soprattutto di prendere la

parola ed insieme a noi denunciare la violenza

alle donne, nella

In questa fase ci sembra importante

richiamare gli uomini in prima persona, in

modo particolare coloro

che svolgono ruoli nel pubblico e nel sociale,

ad una presa di responsabilità promuovendo

le misure necessarie per cambiare la cultura

diffusa, spesso silenziosamente complice

nella sua mancata reazione all'orrore dei

numeri della violenza. Insieme a norme e

leggi è necessaria una trasformazione

culturale, che non può più prescindere dagli

uomini, perché la violenza contro le donne la

fanno loro.

Oltre alla sottoscrizione dell'appello,

sollecitiamo tutte e tutti ad azioni concrete:

- gli ordini dei giornalisti e degli avvocati

perché, quando ricostruiscono un fatto di

violenza di genere, utilizzino parole capaci di

esprimere la responsabilità maschile;

- le forze di polizia perché formino i loro

operatori sulla violenza di genere;

- le organizzazioni sindacali perché

promuovano azioni di sensibilizzazione nei

luoghi di lavoro;

- le famiglie, la scuola e le università perché

educhino alla nonviolenza;

- gli amministratori degli Enti locali e i

politici perché nelle scelte di welfare venga

data priorità alle questioni di genere e

antidiscriminatorie;

- gli Enti locali e le diverse organizzazioni

femminili perché si costituiscano parte civile

nelle cause di violenza sulle donne...

Noi donne di SeNonOraQuando Bergamo

chiediamo di aderire a questo appello

firmandolo e insieme di sollecitare e vigilare

perché questi impegni vengano concretizzati

in progetti e azioni dandone visibilità

attraverso media e network. Per aderire:

http://senonoraquandobergamo.blogspot.com

per comunicazioni:

[email protected]

di Pia Locatelli

Presidente dell’Internazionale Socialista Donne

Bergamo socialista Notiziario di informazione dei socialisti bergamaschi

Direttore editoriale: Francesco De Lucia –[email protected]

Direttore responsabile: Rino Tiani - [email protected]

Vice direttore responsabile: Paolo Pasquot

Redazione: Celestino Bianchi, Franco Colacello,

Santo Consonni, Pia Locatelli, Sara Pasquot, Carlo Rizzi.

Sede-Direzione-Redazione-Amministrazione:

Via C. Serassi, 13/E – Bergamo

Tel/Fax 035234377 - www.psbergamo.it

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La Francia si colora di rosa François Hollande è il nuovo Presidente della

Repubblica francese.

Ho seguito nei giorni scorsi il dibattito

Hollande-Sarkosy e ho temuto fino all’ultimo

che ancora una volta i socialisti sarebbero

stati battuti grazie all’apporto dei voti

dell’estrema destra. Per fortuna le cose non

sono andate così: Hollande ha saputo

conquistare la fiducia dei francesi senza

rinunciare al suo programma: ha ribadito la

cancellazione di una centrale nucleare, ha

promesso di tassare al 75% le fortune al di

sopra del milione di euro, ha promesso di

mettere una imposta sulle transazioni

finanziarie, ha promesso di bloccare il costo

del carburante per tre mesi, ha promesso di

assumere 60000 insegnanti, di aumentare

l’organico delle forze dell’ordine, di dare il

voto agli immigrati regolari nelle elezioni

amministrative, di contenere il deficit

pubblico, di sollevare le aziende che

assumono un giovane da affiancare ad un

anziano dal pagamento dei contributi

previdenziali, sia per l’anziano che per il

giovane.

In ultimo ha promesso di rinegoziare il patto

di stabilità a livello europeo.

Potrà mantenere le suddette promesse?

Lo vedremo a breve, certo è che lo stile del

nuovo presidente è decisamente più consono

ai sacrifici che stanno sopportando i cittadini

francesi; si è immediatamente ridotto

l’appannaggio del 30% e lo stesso intende

fare con i suoi ministri.

Ha rinunciato ad ogni immunità per i fatti

delittuosi che dovessero essergli contestati se

riferiti ad atti compiuti prima della sua

elezione alla presidenza della repubblica.

Una presidenza in sintesi che si pone al

servizio dei suoi cittadini e chiede sacrifici a

tutti, ma in particolare a chi ha di più.

Noi italiani non possiamo che guardare con

interesse a quest’uomo che ha saputo riportare

a normalità lo scontro politico e ha saputo

mettere al centro del suo programma

l’interesse generale.

Una lezione di stile e di coraggio che

dovremmo assumere anche noi se volessimo

uscire dalle secche in cui si è incagliata la

politica, tutta la politica, senza distinzione di

schieramento o di idee.

A chi teme che la presidenza Hollande porterà

la Francia al disastro economico va detto che

il liberalismo senza regole, la legge del

mercato selvaggio ci hanno ridotti nelle

condizioni attuali, condizioni che non

possono essere tollerate ancora a lungo.

E’ giunto il momento di dire tutta la verità:

noi socialisti siamo contro gli sprechi, contro

la finanza allegra, ma siamo decisamente

contro i privilegi, contro ogni forma di

nepotismo, contro il dominio di una finanza

senza regole.

Per l’Economia, per l’Ecologia! Aiutaci a ridurre i costi della politica!

Aiutaci a risparmiare la carta e gli alberi!

Comunicaci il tuo interesse a ricevere Bergamo

Socialista online e consiglia il nostro periodico ai Tuoi

amici invitandoli ad “abbonarsi gratuitamente” alla

versione online scrivendo a:

[email protected].

Come Hollande siamo per una scuola

pubblica efficiente, siamo contro ogni

discriminazione sociale, siamo per uno stato

laico che sappia rispettare ogni idea, ma sia

nel contempo severo custode del primato

della legge, senza eccezione alcuna. Siamo

per l’integrazione degli stranieri nel nostro

tessuto sociale e siamo contro ogni forma di

ghettizzazione, ma siamo contro il

multiculturalismo che si è dimostrato foriero

di frammentazione della società in molte

realtà europee generando fenomeni di rigetto

che hanno creato le basi per il successo di

formazioni di estrema destra, così come è

accaduto in Francia, in Olanda e come hanno

dimostrato i fatti di Danimarca.

Aspettiamo quindi con fiducia un’Europa

diversa, più solidale, più giusta, più attenta ai

bisogni dei più deboli, più impegnata a

costruire un diverso avvenire per i suoi

giovani. Rino Tiani

Direttore di Bergamo Socialista

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Segue da pag. 1 –Energie rinnovabili: opportunità o vincoli per lo sviluppo economico?

Nessuna di esse ha però acquistato dimensioni

tali da poter essere considerata “alternativa”

all’energia prodotta dai combustibili fossili,

che coprono l’85% del fabbisogno mondiale

di energia. La loro estensione su ampia scala

comporta infatti un’onerosa transizione

tecnologica per cui le applicazioni sinora

ricevute sono state ampiamente sussidiate dai

Governi dei Paesi Occidentali, tra cui anche il

nostro. Anche se lo sviluppo delle fonti

energetiche rinnovabili stimola la creazione di

nuova occupazione è tuttavia chiaro che la

politica degli incentivi può essere

ragionevolmente sostenuta solo per un

limitato periodo di tempo, trascorso il quale le

nuove tecnologie dovranno avere la capacità

di auto sostenersi nell’ambito dei prezzi

stabiliti dal mercato.

Nell’attuale panorama mondiale le

problematiche sopra elencate si devono

affrontare ponendo una particolare attenzione

ai seguenti fattori:

- aumento dei consumi di energia: si

assume ragionevolmente che entro la metà

del presente secolo, gli attuali 15 TW1 di

potenza consumati nel mondo raggiungano

circa 25 TW. La dinamica di tale evoluzione è

sostanzialmente dovuta alla deriva

demografica e, in minor misura,

dall’incremento del fabbisogno energetico

medio pro-capite (da circa 2,2 kW/persona a

3,3 kW/persona). Per riferimento, i fabbisogni

italiano e statunitense sono, rispettivamente,

pari a 4,1 e 9,9 kW/persona;

- evoluzione climatica: è riconosciuta la

necessità di controllare la produzione di

anidride carbonica per limitare il

riscaldamento globale, anche se l’influenza

del contributo antropico appare ancora

incerta;

1 Si noti che si farà sempre qui riferimento ai

fabbisogni energetici in termini di unità di potenza in quanto la grandezza da monitorare è il fabbisogno energetico annuo (potenza = energia/tempo). 1 TW (terawatt) corrisponde a 8760 TWh/anno o 753,3 MTOE/anno (milioni di tonnellate di petrolio equivalente/anno).

- combustibili fossili: sono oggi la fonte

primaria prevalente poiché più dell’85%

dell’energia viene prodotta attraverso il loro

impiego e si presume che nel presente secolo

eserciteranno ancora un ruolo importante,

essendo ancora lungi il loro esaurimento.

Per poter affrontare in modo adeguato i

problemi che nascono da questa situazione è

opportuno avere piena consapevolezza delle

ragioni per le quali i combustibili fossili

dominano il mercato dell’energia.

L’energia è un bene di largo consumo,

appartenente alle cosiddette “commodities”,

per i cui impieghi sono di grande rilevanza il

“prezzo” e la “disponibilità”.

Riguardo al primo fattore, anche ai prezzi

attuali del petrolio dell’ordine di 100 USD al

barile (corrispondenti a circa 0,63 USD/litro),

l’energia elettrica prodotta, pur con qualche

differenza tra olio combustibile, gas naturale e

carbone, si aggira sugli 0,06 USD/kWh. Per

quanto concerne il secondo fattore, esistono

oggi ampie infrastrutture che sono in grado di

rendere disponibile l’energia in ogni luogo, in

qualunque momento e alla potenza desiderata.

In particolare, per quanto riguarda il petrolio,

sono presenti capacità di trasporto, estrazione

e raffinazione del greggio per un ammontare

di 1000 barili al secondo. Inoltre il petrolio

fornisce, in senso relativo, un ottimo vettore

energetico costituito dalle miscele

d’idrocarburi leggeri (per esempio, la

combustione di un litro di benzina fornisce

circa 31 MJ di energia termica).

Una condizione al contorno assai rilevante

riguarda il rinnovato scenario che si presenta

nel panorama mondiale, poiché l’economia è

trainata dai Paesi emergenti che aspirano a

raggiungere un grado di benessere

confrontabile a quello dei Paesi occidentali. Il

loro attuale sviluppo fruisce in gran parte

della gratuità d’impiego di alcune importanti

tecnologie, in particolare quelle energetiche

che privilegiano i combustibili fossili. In

questo quadro competitivo appare poco

realistico ritenere che lo sviluppo economico

dei Paesi occidentali possa essere sostenuto

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attraverso la produzione dell’energia

mediante tecnologie non competitive.

Un’evidente testimonianza del ruolo

esercitato dal consumo di energia sullo

sviluppo economico è fornita dal fatto che, in

prima approssimazione, i valori del prodotto

interno lordo pro capite delle diverse nazioni,

dall’Africa agli Stati Uniti, aumenta in modo

lineare con l’aumentare dell’intensità di

consumo energetico pro capite. Il Prodotto

Interno Lordo, anche se è stato detto che

manca di tutto ciò che rende la vita veramente

degna di essere vissuta, viene correlato con lo

standard di vita e quindi può essere

ragionevolmente assunto come un indice di

benessere. L’intensità energetica rappresenta

il fattore moltiplicativo della capacità

personale di produrre lavoro rispetto alla pura

azione manuale. Energeticamente un uomo

equivale a circa una lampadina a 100 W

(2600 kcal/24ore). Se prendiamo il dato

riferito all’Italia, l’ausilio del lavoro delle

macchine ci consente di moltiplicare di circa

40 volte le nostre capacità lavorative, più di

due volte il valore corrispondente alla media

mondiale odierna.

Nell’ambito di un sistema in continua

trasformazione è però necessario tenere conto

della sua evoluzione nel tempo. Ad esempio,

la recente crisi economica sta esercitando

un’azione negativa sui consumi energetici

facendo crollare le emissioni dei gas serra, per

cui risultano quasi raggiunti gli obiettivi che

l’Unione Europea si era prefissa per l’anno

2020. In realtà tale riduzione

dell’inquinamento è dovuta a quella dei

consumi per cui non costituisce una scelta ma

viene imposta dalla crisi economica. Essa si

ripercuote in particolare sulle energie

rinnovabili poiché sta diminuendo lo spazio

per gli investimenti mentre i finanziamenti

tendono ad essere devoluti a vantaggio delle

esigenze di carattere sociale. Pertanto, una

società soggetta all’aumento della sua

popolazione e alla diffusa aspirazione ad una

più estesa ripartizione del benessere non può

quindi sottrarsi allo sviluppo economico che,

come abbiamo già visto, è legato ai consumi

energetici.

Se teniamo ora conto che nel bilancio

energetico dei Paesi sviluppati il 50% circa

dell’energia impiegata viene dissipata ne

emerge che il miglioramento dell’efficienza

degli impieghi energetici offre nell’immediato

le più interessanti prospettive per conciliare il

risparmio con la tutela dell’ambiente. Occorre

però precisare che tale risultato è

raggiungibile solo persistendo negli

investimenti orientati al progredire dello

sviluppo tecnologico. Un mero “risparmio

energetico” non connesso ad un incremento

dell’efficienza si tradurrebbe inevitabilmente

(come è successo nella recente crisi

economica mondiale) in una riduzione del

benessere generalizzato.

Un altro impartante fattore è di tipo

infrastrutturale. Nel compiere le scelte, è

importante stabilire programmaticamente la

ripartizione delle fonti sulle quali s’intende

puntare, tenendo conto che la loro attivazione

richiede ingenti investimenti distribuiti su un

arco temporale esteso ed è necessario

confrontarsi con le analoghe scelte fatte dai

Paesi che sono nostri concorrenti o partner

commerciali. Poiché all’impiego di ciascuna

fonte primaria corrisponde un’emissione più o

meno elevata di gas serra, la quantità di

anidride carbonica emessa per unità di energia

consumata fornisce un indice del “mix

energetico” adottato.

Per stabilire un ragionevole quadro del futuro

prossimo, è in primo luogo necessario

precisare che i consumi energetici sono, in

prima approssimazione, pressoché equamente

suddivisi tra i trasporti, la produzione di

energia elettrica e la produzione del calore

impiegato per rispondere alle necessità

industriali e a quelle domestiche civili.

In questo quadro le fonti energetiche

rinnovabili potranno avere in primo luogo un

impatto diretto sulla produzione di energia

elettrica dato che al momento esistono

modeste prospettive per una massiccia

sostituzione dei derivati petroliferi nel campo

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dei trasporti, in attesa che si verifichino

significativi progressi nelle tecnologie

concernenti le prestazioni delle batterie

elettriche, dei sistemi di produzione e

d’immagazzinamento dell’idrogeno, della

produzione di biocombustibili. In aggiunta,

anche il fabbisogno di calore nei processi

industriali, tipicamente ad alta temperatura,

tranne qualche eccezione, non potrà essere

agevolmente ed economicamente fornito

mediante elettricità. Viceversa il fabbisogno

di riscaldamento civile potrebbe essere fornito

in parte da energia elettrica e ricorrendo a

sistemi geotermici di bassa entalpia, con la

riduzione quindi del ricorso ai combustibili

fossili destinati a tale bisogna.

di Maurizio Massi

Prof. ordinario del Dipartimento di Chimica,

materiali ed Ingegneria Chimica “G. Natta”. Politecnico di

Milano

Nembro, “Paese Vivo” fa tris Ancora una vittoria per la lista civica, l’erede di Cavagnis è il

professor Cancelli

Il risultato

La lista civica di “PAESE VIVO”, sapiente

connubio su base comunale tra il mondo

riformista e quello moderato, in grado di

superare le appartenenze politiche e partitiche

locali, si riconferma per la terza volta alla

guida di Nembro (il più grande paese

bergamasco, con circa 14'000 abitanti, andato

al voto nel recente turno amministrativo). Ciò

con la soddisfazione di aver messo in fila le

tre liste concorrenti, raccogliendo un’adesione

vicina alla metà dei votanti; altro scenario

politico quindi, ma esito analogo a quello del

2007 quando, con uno scarto di 379 voti,

lasciò in minoranza il listone “Centrodestra

per Nembro” in una battaglia a due giocatasi

sul filo di lana.

Non si trattava di un turno elettorale facile, a

causa del profondo rinnovamento impresso

alla squadra: oltre all’impossibilità di

ricandidare il sindaco uscente, infatti,

l’Associazione aveva deciso di sostituire tutti

i candidati presenti in consiglio da dieci anni

(tra cui quattro dei cinque assessori uscenti);

ciò al fine di evidenziare come la politica

locale debba ritrovare quello spirito di

servizio di natura temporanea alla propria

cittadinanza. Ma la compagine guidata da

Claudio Cancelli, insegnante di matematica e

fisica al Liceo scientifico “Amaldi” di Alzano

Lombardo nonché consulente informatico

presso importanti Aziende della zona, non ha

tradito le attese, ottenendo il 48,83% delle

preferenze (contro il 32,31% della “Lega

Nord” di Luca Morotti, il 17,01% della lista

civica “Il Ponte” di Tiziana Bergamelli e

l’1,83% di “Progetto per Nembro” di Valeria

Giudici).

I primi commenti dei protagonisti:

Soddisfatto e commosso il neosindaco, che ha

dichiarato: «Una grandissima vittoria, frutto

del lavoro dell’Amministrazione in questi

dieci anni, del supporto da parte

dell’associazione “PAESE VIVO” per

l’organizzazione dell’intera campagna

elettorale e dei singoli candidati della mia

lista, persone che si sono messe in gioco per il

bene della comunità…».

Eugenio Cavagnis, il sindaco uscente che

torna semplice cittadino, ha invece

commentato così: «Contento: abbiamo

superato la maturità; nel 2002 fu l’esame delle

elementari, nel 2007 delle medie e ora le

superiori!». E aggiunge: «è una soddisfazione

aver vinto con questi numeri contro altre tre

liste; anche nel 2002 si presentarono in

quattro, ma vincemmo con il 33%, ora è quasi

il 49%…».

La nuova Giunta

Presentata ufficialmente nel consiglio

comunale di venerdì 25 maggio la nuova

Giunta si caratterizza, in continuità con

l’esperienza degli scorsi dieci anni, per

l’ampio spazio riservato ai giovani; piacevole

novità è rappresentata, invece, dalla forte

presenza femminile (anche alla luce del

risultato elettorale, che ha visto entrare in

consiglio ben cinque delle sei candidate).

• Importante riconferma per il

quarantatreenne Beppe Birolini, che

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continuerà a seguire, per il secondo

mandato, il settore dei Servizi alla

Persona e alla Famiglia; ciò anche

grazie all’esperienza maturata nel

modo del lavoro, dove è dipendente al

settore Servizi Sociali del Comune di

Bergamo, e all’interno della società

Servizi Sociosanitari Valseriana, in cui

è fresco di nomina alla

vicepresidenza.Un volto noto, quello

di Candida Mignani, anche per

l’assessorato al Territorio e Lavori

Pubblici: 42 anni e consigliere

comunale nel precedente mandato con

delega nel seguire l’istituzione dei

P.L.I.S. (i parchi locali d’interesse

sovracomunale), faceva parte della

rosa dei possibili candidati alla carica

sindaco; si appresta a seguire le orme

dell’assessore uscente Mariarosa

(Cino) Perico: entrambe donne,

architetto e vicesindaco.

• Per l’assessorato al Bilancio,

Commercio e Attività Produttive è

invece stato scelto il compagno

socialista Francesco Ghilardi: 31 anni,

ingegnere meccanico libero

professionista e collaboratore

dell’Università di Dalmine; nonostante

un numero di preferenze di poco

inferiore a quelle necessarie per

l’ingresso in Consiglio Comunale,

l’esperienza accumulata nei cinque

anni trascorsi alla presidenza della

Commissione Bilancio gli ha

consentito di essere designato come

“esterno” direttamente dal sindaco,

seppur col sostegno dell’intera

squadra.

• L’assessorato alla Scuola e alla

Cultura è stato assegnato a Graziella

Piccinali: 47 anni, originaria della

Valgandino, insegnante alla scuola

primaria di Nembro e impegnata nel

mondo dell’Oratorio, è alla sua prima

esperienza amministrativa; grazie

all’attività svolta sul territorio con

bambini e ragazzi, sia per il lavoro che

nel proprio tempo libero, rappresenta

però una garanzia per la gestione

dell’ambito affidatole.

• Novità, infine, anche per lo Sport,

demandato al giovane gavarnese

Massimo Pulcini: soli 25 anni,

laureando in Lingue e Letterature

Straniere presso l’Università di

Bergamo, addetto vendita per un

grande supermercato della città ed

impegnato da oltre 6 anni nella veste

di allenatore-educatore nelle squadre

di calcio dell’Oratorio.

Come capogruppo è infine stata scelta ancora

una donna; si tratta di Marina Noris,

ricercatrice cinquantenne nel “Centro di

Ricerche Cliniche per le Malattie Rare Villa

Camozzi” dell’Istituto Mario Negri, con

esperienza pregressa nelle Commissioni

Biblioteca ed Ecologia. Sarà affiancata, a

causa dei numerosi impegni di lavoro che la

costringono a frequenti trasferte all’estero per

importanti convegni internazionali, dal

vicecapogruppo Orazio Bergamelli, medico

quarantottenne residente nella piccola

frazione di Lonno, che si occupa della

raccolta di sangue nei Presidi Ospedalieri di

Alzano e Gazzaniga.

Per ulteriori informazioni e costanti

aggiornamenti sull’attività amministrativa:

www.nembro.net e www.paesevivo.it (oltre

alla più “leggera” pagina Facebook della

nostra lista).

di Francesco Ghilardi

Assessore al Bilancio, Commercio e Attività Produttive

Comune di Nembro

La burocrazia ti schiaccia?

La Pubblica Amministrazione e le Municipalizzate, non

rispettano i tuoi diritti e non ti ascoltano?

Dillo ai Socialisti: ti

aiuteranno e sosterranno.

Fissa un

appuntamento!!

[email protected]

Tel. 035 23 43 77

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Bergamo socialista

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In occasione dell’anniversario per i 120 anni di vita del Partito Socialista Italiano abbiamo varato TRE importanti iniziative:

1) Corso per amministratori comunali (i primi due incontri si sono svolti a maggio e giugno i prossimi tre incontri a ottobre)

2) Iniziativa di sostegno scolastico e didattico a favore di studenti delle medie

superiori (a cura della neonata SOS Scuola);

3) Incontri seminariali sula vita e le opere dei padri del socialismo.

Per informazioni e pre iscrizioni scrivete a:

[email protected]

Lettere al Direttore:

da alcuni numeri è iniziata la pubblicazione delle lettere che i Lettori inviano

al Direttore.

Tutta la redazione ringrazia sin d’ora coloro i quali

vorranno far pervenire un proprio contributo.

Potete scrivere alla sede di via Serassi 13/E 24125 – Bergamo oppure via email:

[email protected]

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Dalla seconda alla terza... Il circo mediatico del 1992 che sembrava

imbattibile è stato, al contrario, surclassato sia

in materia di “etica pubblica” che di paura del

futuro.

L’esito delle recenti lezioni amministrative è

stato paragonato ad un Tsunami sulla politica

Italiana. .

Di fatto la Lega e il PDL hanno ricevuto una

severa bocciatura dall’elettorato.

Siamo andati al voto nel pieno di una delle

più gravi crisi economiche del Paese dal

dopoguerra ad oggi, crisi occupazionale alla

quale aggiungere una degenerazione della

moralità pubblica e privata, mai vista.

Il circo mediatico del 1992 che sembrava

imbattibile è stato, al contrario, surclassato sia

in materia di “etica pubblica” che di paura per

il futuro.

Il risultato è una ovvia conseguenza: una

importante affermazione del Movimento 5

stelle che potremmo considerare “l’ennesima

ultima chance” per gli Italiani che sperano in

un cambiamento importante e che lo cercano

in un messaggio semplice e immediato (a

tratti violento o velleitario).

Il centro sinistra è cresciuto e si è consolidato

e il terzo polo si è assottigliato in maniera

significativa.

Ma il dato che porto alla vostra attenzione è

quello delle astensioni perché credo sia degno

di una importante attenzione parliamo del

48,6% dei cittadini che avrebbero diritto al

voto e che, consapevolmente, decidono di

astenersi dal manifestarlo.

Una percentuale che si traduce in milioni e

milioni di cittadini che sembra ad oggi in

continua crescita!.

Una percentuale “all’americana”, giusto per

gioire del fatto che dopo aver copiato stili di

comunicazione politica e non, scopiazzato

nomi di partito non presenti nell’esperienza e

nella storia europea stiamo copiando anche lo

stesso livello di rappresentanza politica.

E’ dal 1992 che il “rifiuto del voto” è

diventato un mezzo di lotta politica sempre

più importante. Il cittadino che si astiene dice

alla politica:” adesso basta, non meritate

nemmeno che io investa trenta minuti della

mia vita per votarvi, siete tutti uguali perché,

mentre io faccio una fatica bestia a vivere, a

gestire la mia quotidianità, voi investite il

vostro tempo tra litigi inconcludenti tra

ipocrisie e malaffare”.

Quindi non vi delego a rappresentarmi.

Credo sia una cosa estremamente grave ed è

imbarazzante come TUTTE le forze politiche

siano indaffarate a preoccuparsi del più o

meno 0,1% dei voti presi o che sarebbe

possibile raccogliere invece di intraprendere

una strada lunga, insidiosa e faticosa. Una

strada che possa portarli ad ri-acquisire, uno a

uno, i cittadini al voto (voto a prescindere non

al voto a sé stessi).

“ Figuriamoci se mi devo impegnare a far

votare ....o votano il mio Partito, o in fondo

chissenefrega”. Ma da cosa nasce questa

situazione? Ritengo da molti errori.

Ricordo i tanti leader del passato che in certe

occasioni hanno invitato a disertare il voto,

ricordo i casi in cui l’indicazione

dell’elettorato è stata disattesa quando non

“sbeffeggiata” sia in consultazioni

amministrative che politiche ma soprattutto in

quesiti referendari.

Così invece di introdurre su temi significativi

(come in molti Paesi europei) il referendum

propositivo si è pensato bene di utilizzare a

colazione, pranzo e cena i sondaggi restando,

poi, completamente succubi dei sondaggisti

del periodo come quelli che sono succubi

dell’oroscopo.

Vedo questa come principale sfida per chi,

come noi, senza risorse finanziarie, senza

strumenti e senza spazi sui media (si veda

anche la lettera di Santo Consonni ai giornali

pubblicata su questo numero) creda che: “la

democrazia sia soprattutto partecipazione”!

La sfida è che abbiamo capito il messaggio,

che desideriamo e pratichiamo la politica

come azione rivolta agli altri, alla collettività

e utile alla collettività.

Mentre scrivo sono consapevole della

difficoltà di far passare questo messaggio.

Certo possiamo migliorare le nostre proposte

ma se poi le stesse non raggiungono i

cittadini, poco otteniamo.

Vi faccio tre soli esempi:

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Bergamo socialista

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A) Nasce SOS diritti lo sappiamo tramite

mail e comunicati interni al partito

(eravamo ancora nel ventennio

berlusconiano) e il tutto rimane

patrimonio degli addetti ai lavori

(anzi, per la precisione i nostri iscritti

e i nostri addetti ai lavori).

Dopo sei mesi il PDL (ripeto, vigente il

governo Berlusconi), presenta iniziativa

analoga che viene ripresa dai

TELEGIORNALISTI che invece di

chiedere:”ma se la Pubblica

Amministrazione non funziona a favore

dei cittadini, chi se ne deve occupare se

non il Governo? Plaudono

(accondiscendenti) il potere dando spazio

alla “grande trovata” dei dirigenti PDL.

B) Non ricordo nemmeno più da quando

Riccardo Nencini lanci l’esigenza di

una Nuova Costituente ottenendo zero

attenzione. Poi, dopo qualche mese,

iniziano a parlarne i soliti noti fino ad

arrivare a Scalfari che rilancia l’idea

con l’ intervista al Presidente

Napolitano.

C) Per ultima l’iniziativa di un anno fa

per la tobin tax: Un anno fa abbiamo

raccolto le firme in tutta Italia per

proporre una tassa (che servisse a

controllare e contrastare la

speculazione finanziaria), bene in

questi giorni il presidente Francese, il

socialista Francois Hollande,

conferma l’entrata in vigore della

tobin tax entro fine anno.

Tre piccoli esempi di come avere buone,

ma soprattutto giuste idee non sia

sufficiente se poi non si può, o non si è

capaci di, renderle di dominio pubblico

acquisendo consenso o dissenso ma cero

visibilità.

Certo il cambiare la forma dello stato può

servire ma non sarà la panacea di tutti i mali.

Mentre scrivo un quotidiano bergamasco

riporta un articolo che riguarda i cugini

francesi intitolato “le mazzette golliste” che

segnala i finanziamenti contro legge che

sarebbero stati ricevuti dal partito di Sarkozy

nel 2007.

Per dire che anche con quel sistema

istituzionale alcune cose possono capitare lo

stesso.

Guardate la moralità e l’onestà sono importati

ed è fondamentale che chi fa le leggi dia, per

primo, il buon esempio soprattutto quando si

continua a chiedere a persone con poco di

rinunciare ancora a favore della collettività,

per “salvare la Patria” per salvare l’Euro.

Ricordo anche che Nenni diceva: “ a fare il

principe dei puri arriva sempre uno più puro

che ti...epura”. La moralità usata come

strumento di lotta politica è peggio della

stessa malattia che vuole combattere e crea

mostri: basti pensare solo a Di Pietro e alla

Lega!

Le persone tendono a generalizzare. Vi

racconto un esempio.

Come SOS diritti dovevo raccogliere la firma

su un ricorso per il rimborso dell’IVA sulla

TARSU. Si trattava di un bergamasco che mi

aveva fatto contattare dalla moglie, credo

tramite Face Book, alla quale avevo spiegato

che il ricorso era gratuito cosa della quale era

rimasta favorevolmente impressionata. Bene

chiamo il marito dicendo che ero tizio del

Partito Caio e, senza farmi finire, mi ha detto

che se fosse stato per lui avrebbe fatto

volentieri a meno di tutti i partiti. Gli ho

spiegato per cosa lo chiamavo e,

naturalmente, ci siamo chiariti. Questo per

dire che anche di fronte ad una attività di

servizio gratuita la diffidenza è tale (spesso in

modo ingiustificato) che l’attività per risalire

questo stato di fatto comporterà impegno e

coerenza continui.

Ce la possiamo fare con la collaborazione

attiva di tutti gli iscritti e i simpatizzanti, di

tutte le persone oneste che credono in un

Paese migliore e più giusto! Francesco De Lucia

Segretario provinciale PSI

Per l’Economia, per l’Ecologia! Aiutaci a ridurre i costi della politica!

Aiutaci a risparmiare la carta e gli alberi! Chiedi Bergamo Socialista gratutito via

email! Scrivi a:

[email protected].

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Bergamo socialista

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Lettere al Direttore:

Quella che segue è la lettera del segretario regionale PSI ai direttori dei giornali della Lombardia (ripresa solo da Bergamonews.it)

Egr. Direttore

Cerco attenzione per sottolineare il

trattamento che i mezzi di comunicazione

riservano al Partito Socialista Italiano e

qualcuno che mi motivi il silenzio sulle nostre

proposte, le stesse che, fatte da altri, occupano

le prime pagine: flex security, patrimoniale

sui grandi patrimoni, tassazione delle rendite

finanziarie, riforme costituzionali, revisione

del finanziamento ai partiti e altro.

C’è forse una spiegazione che va oltre il fatto

che siamo un piccolo partito, considerato che

parliamo di attenzione nulla e non contenuta?

Che va anche oltre la storia del PSI che credo

avere più chiari che scuri?

Che dovrebbe anche andare oltre la logica

visto che giornalisti ed editori hanno dato

conto della elezione a Presidente di Hollande

intervistando chiunque tranne i rappresentanti

del PSI, unico partito italiano ad appartenere

allo stesso Partito Socialista Europeo del neo

Presidente francese e a denominarsi

socialista.

Socialista come il Presidente Hollande e come

il sindacalista Placido Rizzotto ucciso dalla

mafia e di cui si sono celebrati i funerali di

Stato postumi e di cui tutti hanno raccontato

senza indicare il suo essere socialista.

Cosa c’è che non capisco, che non capiamo

noi tanti socialisti che da anni lavoriamo sodo

nelle sedi del partito, nelle amministrazioni

pubbliche, nel sociale e che da sempre

sosteniamo l’esigenza di quella dimensione

internazionale che adesso viene scoperta da

tutti o quasi?

Che vediamo la parola socialista, tra l’altro

senza la precisazione ex, solo quando si parla

dei socialisti del PD, dei socialisti del PDL,

dei socialisti… comunque altri?

Certo che almeno il diritto di mugugno non ci

verrà tolto, ringrazio e porgo cordiali saluti.

Santo Consonni

Segretario regionale PSI Lombardia

Caro Rino,

L’Eco di Bergamo, nei giorni scorsi ha

dedicato uno spazio considerevole a un

problema che il nostro Servizio S.O.S. Diritti

sta portando avanti da mesi: i rimborsi IVA

sulla TARSU-TIA esatti indebitamente dai

Comuni.

Com’è a tutti noto, sulla questione si è

pronunciata la Corte Costituzionale

denunciando l’abuso dei Comuni nell’esigere

come tributo l’IVA, che tributo non è. Sul

tema ci sono già tante sentenze delle

Commissioni Tributarie e dei Giudici di Pace,

cui la Cassazione di recente ha attribuito in

esclusiva la competenza a dirimere tale

genere di controversie. Anche la Cassazione,

come non poteva non fare, ha dato ragione

alla protesta e alla pretesa dei cittadini di

avere indietro le somme pagate.

Oggi il Comune di Bergamo interviene nella

controversia, riconoscendo che i cittadini

hanno ragione, che hanno diritto al rimborso

delle somme pagate e non dovute a titolo di

IVA sui detti tributi. Sono coinvolte, per

notizia di stampa avvalorata dal Comune di

Bergamo, 128.000 famiglie di città e

Provincia.

Vediamo che succede. Intanto non possiamo

che rallegrarci per la nostra battaglia civile e

per gli esiti che vanno prefigurandosi,

invitando i cittadini a giovarsi del nostro

servizio per ottenere il “maltolto”.

Avv. Giuseppe Messina responsabile SOS diritti – Bergamo

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