IL PARTITO SOCIALISTA NEL REGGINO

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  • 7/26/2019 IL PARTITO SOCIALISTA NEL REGGINO

    1/46

    i

    A

    AONA

    A

    I

    1888-1908

    Larufta Editore

  • 7/26/2019 IL PARTITO SOCIALISTA NEL REGGINO

    2/46

    Gaetano Cingari

    partito Socialista nel

    Reggino

    1888

    1908

    Istituto

    di

    Studi

    Storici Gaetano Salvemini

    Sezione per

    la Sicilia

    e la

    Calabria

    dellIstituto Socialista di

    Studi

    Storici

    Laruffa Editore

  • 7/26/2019 IL PARTITO SOCIALISTA NEL REGGINO

    3/46

    Prefazione

    Prima edizione settembre 1990

    Copyright

    Dr. Domenico

    Laruffa Editore

    Via Pietrastorta, 123 -

    TeL

    (0965) 681071

    89126 Reggio Calabria

    Stampato

    da

    Mapograf~ Vibo Valentia, Catanzaro

    Composto da

    Fotocomp,

    Reggio

    Calabria

    Il presente

    saggio rz~rende,

    ampliandole, le linee di una con

    ferenza

    da

    me tenuta nel

    1988 ad iniziativa del

    Comitato

    cit

    tadino socialista

    di

    Reggio

    Calabria.

    Esso non

    pretende

    di

    esaurire

    il tema, ne di offrire

    una

    in

    terpretazione compiutamente storica del quadro in cui operarono

    i

    primi

    militanti socialisti

    reggini.

    Vuol essere piuttosto un con

    tributo ad una

    riconsiderazione del lo ro

    d~ffi

    cile

    ruolo,

    spesso

    travisato,

    se non

    addirittura stralciato

    dalla

    storia del movi

    mento

    socialista

    meridionale

    e nazionale.

    E per

    questo

    vuol esse

    re

    anche

    un ricordo

    di tanti

    generosi pionieri, intellettuali,

    ope

    rai

    e

    artigiani, combattuti

    ed emarginati

    dalla

    societ

    del

    loro

    tempo e

    purtroppo, spregiati perfino

    dalla nostra generazione

    come

    trasformisti

    e pertanto

    incapaci

    di

    convincere

    e di costruire.

    La storiografia

    sul

    movimento operaio

    stata cieca e nel

    migliore dei casi, strabica. Lo abbiamo

    detto

    in varie occasioni e

    lIstituto

    socialista

    di

    studi

    storici d~aetano

    Salvemini

    ha svol

    to

    il

    suo programma

    perseguendo

    lobbiettivo di

    colmare i

    vuoti

    e

    di

    correggere

    le

    storture

    dettati da una evidente e pericolosa su

    bordinazione della storia reale a finalit politiche contingenti. In

    questo

    mbito, la storiografia

    comunista

    ha parecchio da rimpro

    verarsi.

    Non

    sarei onesto se

    non

    aggiungessi

    che

    questa mia

    riconsi

    derazione della nascita e formazione del partito

    socialista

    nella

    provincia reggina ha

    anche

    una motivazione pi

    ravvicinata,

    an

    zi attuale. ,,Quando

    penso a quei generosi artigiani,

    di

    cui ci

    parlano

    i rapporti di polizia,

    arrestati

    e

    inquisiti

    perchdistri

    5

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    1. Democrazia e quadro ambientale

    buivano il garofano rosso agli studenti nel drammatico 1894,

    non riesco a trattenere la

    commozione

    e insieme una forte ripulsa

    per l esito molto amaro di

    quei

    sacrj/ ci

    So bene che loggi

    non

    lieri e

    che tutto

    si

    trasformato.

    Ma

    possibile che

    non resista

    un filo

    tra

    il passato e il presente e che la politica morale, allo

    ra

    elemento

    forte dei socialisti, si

    debba,

    nel

    loro

    nome,

    calpesta

    re?

    So

    bene anche

    che

    il moralismo fuori

    moda

    e ci sono

    molti

    che lo

    considerano

    elemento

    fortemente frenante dellagire

    politico e

    ogni

    giorno ne scrivono nei grandi giornali ma pu

    il realismo pragmatico costituire giust~J cazione e cemento del

    socialismo? E

    lo

    pu soprattutto in aree dominate

    dalla vio

    lenza, in cui unazione socialista

    non

    inquinata potrebbe costitui

    re la linea di forza?

    Sono

    domande

    di un

    vecchio socialista riformista che

    non

    si

    contenta, per

    dirla

    con Salvemini. Il lettore le consideri con la

    pi ampia discrezionalit e le giudichi anche

    uno

    .~fogo o

    una

    in-

    debita irruzione del

    contingente

    nel

    campo

    della

    storia ponderata.

    Ma sentivo il bisogno di

    perle,

    anzi di r~proporle, anche

    perch

    il

    pi

    sano

    riformismo

    quello

    di

    riformare

    soprattutto

    noi

    stessi.

    La

    formazione del partito socialista

    a

    Reggio Cala

    bria e

    nella sua

    provincia non

    presenta caratteri

    diversi

    dai processi

    di

    altre aree meridionali,

    anzi

    si qualifica

    per la sua maggiore fragilit anche rispetto ai

    contem

    poranei movimenti di

    altre

    regioni protagoniste di

    forti

    lotte

    sociali.

    Ma essa presenta altri motivi

    dinteresse,

    se

    no n

    altro

    perch si

    colloca

    nella

    provincia

    meno

    depres

    sa

    del la Calabria

    e

    senza scioperi,

    come

    osserva Nitti

    nella sua Inchiesta 1~

    E il

    pi rilevante

    di

    essi

    appunto

    la sua interpretazione,

    ormai

    quasi generale,

    come

    movi

    mento

    di

    borghesia trasformista

    e di

    piccola borghesia

    spostata,

    privo

    in ogni caso di autonomia, massimali

    sta

    o

    riformista che fosse.

    Esis te dunque qualche

    buona ragione per

    occuparse

    ne

    pi

    da

    vicino,

    limitando

    per ora lindagine ai due

    primi

    periodi

    della incubazione

    e

    della formazione vera

    e propria, in sostanza allultimo

    decennio

    dellOttocento

    e

    al primo decennio

    di

    questo

    secolo,

    fino al

    terremoto

    Le

    citazioni

    sono limitate

    ai libri,

    opuscoli e giornali con riferimenti

    di

    retti ai fatti e ai

    personaggi

    considerati

    Si danno pe r note

    le opere generali

    sul

    movimento

    socialista in Italia e

    nel Mezzogiorno.

    E

    S NITTI, Inchiesta parlamentare sulle condizioni dei

    contadini nelle

    provincie

    meridionali e nella Sicil ia, voi V, t 11 pp

    270

    e 669.

    6

    7

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    del

    1908 che sconvolse non

    solo

    la natura ma anche

    una par te

    dellimpianto umano

    precedente.

    Tra le tre province calabresi, quella reggina no n co

    nobbe in realt moti

    contadini dellampiezza

    cli quelli

    sprigionatisi specie

    ne l

    Cosentino

    ne l 1848,

    anche se

    aveva dato

    lavvio gi

    ne l 1847, con Messina, alla nota

    rivoluzione costituzionale;

    n,

    dopo lUnit, ebbe

    unap

    prezzabile fioritura

    di gruppi

    democratici. Linsistito

    ri

    chiamo a Garibaldi rappresent piuttosto

    un

    topas delle

    varie frazioni

    borghesi

    vincenti che non laffermazione

    di

    un a line a effettivamente democratica e, tanto meno,

    di antagonismo

    al

    nuovo

    sistema. Massonismo

    e

    anticle

    ricalismo,

    vero, ne costituirono il

    cemento comune,

    ma

    senza tuttavia che da essi ne derivasse una diversifi

    cazione rispetto

    al nuovo

    regime

    e

    alla

    sua base sociale

    conservatrice.

    E se

    c da aggiungere che anche nel Co

    sentino

    e

    nel Catanzarese i

    gruppi

    democratici pi avan

    za ti e rano

    entrati in

    crisi gi negli anni 70,

    non

    c

    dubbio

    che nel

    Reggino era

    complessivamente

    pi de

    bole la

    tradizione rivoluzionaria.

    Rispetto alle altre due province, invece, quella reggi

    na,

    pur

    nelle

    condizioni

    generali

    di

    arretratezza,

    presen

    tava una

    ben diversa

    strutturazione economico-sociale.

    Non conosceva

    il latifondo, a parte

    le

    grandi masserie

    ad esso

    non assimilabili; la

    media

    e la piccola propriet

    erano prevalenti; consistente

    era

    la

    presenza, specie

    nel

    larea

    attorno a

    Reggio, delle

    culture specializzate; tra

    i

    ceti rurali forte era il peso

    dei

    coloni;

    esistevano

    nume

    rosi piccoli

    opifici per

    la trasformazione delle

    essenze;

    e

    tutto questo

    comportava

    un

    maggiore livello di com

    mercializzazione. Tale

    diversit

    mostrata

    anche

    dalla

    natura e

    dai

    tempi de l forte esodo

    in

    riscontro

    alla

    crisi

    agraria e

    a lla caduta del tradizionale

    impianto

    artigiana

    le,

    esodo esploso nel Reggino soltanto ne l primo decen

    nio

    del

    secolo

    e incentrato

    nelle aree di concentrazione

    8

    terriera

    pi alta

    e

    dove erano meno diffuse la

    piccola

    propriet,

    la colonia

    e

    le

    culture

    specializzate 2~

    Larea

    del

    comune capoluogo dalt ra parte si riparti

    va

    sostanzialmente

    in

    quatt ro d iversi

    settori:

    il

    sempre

    pi affoliato centro urbano;

    lampia rete de i

    suoi villag

    gi; la

    zona agrumetata o dei

    giardini ai suoi confini a

    sud e a

    nord,

    dove

    insisteva

    anche la

    concentrazione

    delle

    filande d i seta di

    Villa

    San Giovanni;

    la zona pi

    esterna verso le alte

    colline e

    le montagne. Il centro

    ur

    bano

    era

    dominato

    dal la borghesia agrar ia che

    deteneva

    gran

    parte

    dei

    giardini,

    oltre

    in

    taluni casi vaste pro

    priet

    nella piana di Gioia Tauro e nel versante ioni

    co, e si collegava strettamente allo stesso circuito

    del

    commercio degli agrumi e dei

    loro

    derivati. Al

    di

    sotto

    lo strato, talora parecchio

    irrequieto,

    dei

    piccoli

    proprie

    tari, da l quale pi frequentemente emergevano gruppi

    professionali

    e

    intellettuali. E al

    di

    sotto ancora

    i l foltis

    simo numero di artigiani o di categorie

    assimilabili.

    Po

    chi erano

    gli

    operai,

    alcuni

    dei quali

    peraltro

    definibili

    meglio come

    artigiani

    operanti in officine

    proprie, di

    norma con un o o due garzoni apprendisti.

    La

    massa dei

    coloni,

    molto atomizzata per condiz ione

    di

    vita,

    solo

    parzialmente prendeva

    una

    fisionomia bracciantile

    ~.

    Pi in

    generale

    (riassumo le

    attente

    considerazioni

    del

    segretario

    generale

    della

    Camera

    di commercio, Giu

    seppe Carbone-Grio,

    che

    utilizzava i

    censimenti

    accanto

    ad indagini

    sue

    particolari) cos

    si

    presentava

    il quadro

    provinciale

    negli

    anni Ottanta

    certo che nel

    nostro paese

    si

    accentuato

    pi che altrove quel

    movimento universale che attira ne i

    centri popolosi

    la popolazione

    sg~

    2 G. CINGARI, Storia della Calabria dallUnit ad o,ggi, Bari 1982, p~a 79

    ID.,

    Reggio Calabria,

    Bari 1988, p~a

    95 sgg

    9

  • 7/26/2019 IL PARTITO SOCIALISTA NEL REGGINO

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    delle campagne... Ci conseguenza

    in

    par te del la

    diffusione

    della

    cultura

    intensiva

    che no n lascia il territorio libero n per

    lalleva

    mento n per la

    coltivazione

    dei bassi cereali

    e

    dei legumi; in parte

    del pess imo risultato che si ebbe a subire per circa un decennio

    dal

    le

    industrie

    oleifere

    ed

    agrumarie.

    Per

    queste

    ragioni,

    la

    popolazione

    operaia

    v en ne m an o m an o crescendo, e forse fuor di misura, ove si

    considera che i soldati congedati difficilmente ritornano

    al

    mestiere

    di contadini

    e preferiscono in

    massima parte di

    esercitare unarte

    qualunque, di nuovo appresa, o darsi ad un

    mestiere

    che stimano

    meno ignobi le .

    cianti

    e i

    525

    industrianti, quanti

    cio esercitavano

    il

    commercio

    e lindustria

    con capitale proprio

    e no n per

    conto terzi (grossisti, esportatori, negozianti

    di

    vari pro

    dotti;

    esercenti

    ma

    non

    proprietari

    di

    fornaci, muli

    ni,

    frantoi,

    fabbriche

    di

    essenze,

    appaltatori,

    ecc.).

    Annotava acutamente il Carbone-Grio:

    Mancando in

    questa

    provincia le grandi

    manifatture, non

    vi so

    no

    grandi agglomerati

    di operai,

    n grossi

    centri di

    popolazione

    ope

    raia; cosicch anche in

    rami di

    arte o dindustria somiglianti no n si

    pu notare neppure

    comunanza

    dinteressi; giacchq ue sti , c om e i

    bi

    sogni,

    dipendono

    da condizioni locali, o dalle circostanze particolari

    in

    cu i

    si svolgono

    ne i

    diversi comuni lindustria agricola e le piccole

    industrie;

    nondimeno in alcune borgate si hanno eventualmente e

    per

    quattro

    o

    cinque

    mesi

    dellanno,

    considerevoli

    masse

    di

    lavorato

    ri, ed in altre, segnatamente dove sono concentrate

    le

    filande di seta,

    vi

    sono costantemente aggregazioni

    di

    operaie, viventi quasi del le

    medesime abitudini

    ed

    alle medesime

    condizioni

    Lungi, per, dal

    lessere questo accentramento

    un

    fornite

    di

    malessere

    o

    di

    malcon

    tento, produce finora leffetto pi benefico;

    perch

    la sola condi

    zione

    in cui l opera io

    sente

    assicurato il

    lavoro

    e

    garantito

    lavvenire

    della

    sua

    modesta esistenza.

    In tutte le

    altre classi

    di lavoratori le

    condizioni

    sono

    pessime... Il

    lavoro

    per lo

    pi

    manca;

    manca

    special

    mente

    pe r il mestiere

    e

    per

    quella

    infinit

    di piccole

    industrie, che

    un

    tempo

    erano alimentate dalla richiesta

    locale.

    Oggi

    le grandi

    in

    dust ri e hanno ucciso

    le

    piccole officine, ed i

    grandi

    magazzini han

    fatto chiudere le piccole botteghe...

    E

    ancora

    sui salari fluttuanti

    senza

    sicurezza

    e

    sen

    za misura

    fissa,

    fuori

    dagli stabilimenti, il che accresce

    va il d is ag io de lla classe

    laboriosa:

    Anche il lavoro

    di

    cultura

    in parte

    trascurato, specialmente

    quello a

    salario.

    La situazione

    della

    propriet

    fondiaria,

    che noi

    siam

    venuti spiegando nelle nostre passate Relazioni,

    non

    incoraggia

    pi

    le

    opere

    di trasformazione e di miglioramento agrico lo; onde si

    pre

    ferisce affidare il bonificamento o a nch e la

    cultura annuale

    a

    diffe

    renti

    specie

    di

    coloni; lasciando cos

    alleventualit

    de l ricolto il

    compito di

    dividere la rimunerazione, sistema

    primitivo,

    per quan to

    11

    4

    I

    Sulla base

    di

    quel

    movimento

    la

    popolazione

    sparsa

    in campagna rappresentava

    lil

    per cento

    del

    totale

    provinciale e

    una

    percentuale

    uguale

    era collocata in

    centri al di

    sopra

    di ottornila

    abitanti il 10,37 nel ca

    poluogo, lo stesso livello

    del

    1901 quando la popolazio

    ne provinciale

    era cresciuta da 367.787

    unit a

    437.209).

    La maggioranza era distribuita in centri

    mez

    zani

    da 2000 ad 8000 abitanti (38 )

    e

    in

    centri

    infe

    riori

    a

    2000 abitan ti 40 ). I lavoratori salariati (a

    mercede

    fissa o variabile) ammontavano

    a

    191 mila,

    il

    48

    per cento nellagricoltura,

    il

    33

    per

    cento

    ne l

    tessi

    le, tranne poche decine

    tutte filatrici e

    tessitrici, quasi il

    3

    p er cento n el

    vestiario, il

    2

    e

    mezzo

    per cento

    negli

    alimentari, quasi il 6 per cento nel le

    costruzioni,

    po

    co pi delluno per cento in mestieri meccanici e, infi

    ne, il

    6 e

    mezzo per cento in mestieri

    diversi

    (barbieri,

    cuochi,

    nutrici, farnigli, facchini, lustrascarpe

    ecc.).

    Tra

    gli addett i allagricoltura, la

    quota

    pi consistente appar

    teneva ai

    braccianti

    di campagna (58 e mezzo per cen

    to), ma tuttaltro

    che bassa era la percentuale

    dei

    conta

    dini

    e

    bifolcbi

    a lavoro fisso

    (32

    e

    mezzo per cento).

    Rispetto

    ad

    un

    cos

    alto

    numero

    di

    salariati

    addetti

    ai

    lavori

    agricoli

    e

    allindustria

    artigianale, che

    comprende

    va quasi la met del la popolazione,

    e

    circa i due terzi,

    se

    si

    calcolano

    in

    questa i fanciulli no n ancora capaci di

    lavorare, si devono poi considerare

    gli

    869

    commer

    Io

  • 7/26/2019 IL PARTITO SOCIALISTA NEL REGGINO

    7/46

    secondo

    la

    professione

    e la condizione,

    tabella

    elaborata

    ncora

    problematico, di

    risolvere la questione. Il fatto

    sta

    che con

    questo

    metodo

    non

    certo il bracciante colui che ci perde: ma son

    pochi i fortunati che possono

    imprendere

    delle colonie,

    e

    molti con

    tadini perdono la giornata, o debbono

    prestare

    lopera loro a salario

    molto ridotto_

    Lanalfabetismo era

    generalizzato.

    Ancora

    ne l

    1901

    esso toccava

    il

    79 per cento, sette punti in pi della

    me

    dia

    meridionale e

    di

    gran lunga

    pi

    alto

    della

    media

    del

    lItalia centrale

    (52 ),

    nord-orientale

    (40 ) e

    nord-occi

    dentale (21 ).

    La c itt e

    pochi altri

    comuni

    della pro

    vincia

    avevano

    compiuto

    vero

    maggiori

    progressi

    in questo campo il capoluogo registrava

    il

    57 per cen

    to, in percentuale sicuramente pi bassa ne l centro sto

    rico, considerato che met della popolazione

    del

    comu

    ne era rurale),

    ma

    il

    dato generale provinciale era forte

    mente negativo e

    specie

    ne l

    circondano d i

    Gerace

    che

    toccava

    l84

    per c en to ~. Se una ce rta migliore circola

    zione di elementi o rudimenti culturali si poteva

    riscon

    trare

    nella

    piccola borghesia e in taluni strati artigianali,

    abbastanza ristretta

    restava comunque

    la platea

    profes

    sionale e intellettuale, dominata

    in ogni caso

    dalla pro

    fessione forense.

    Pu

    essere

    abbastanza indicativo di quanto

    sin qu i si

    detto la seguente

    tabella sulla

    popolazione presente

    nei t re c ircondar i, d i et

    superiore

    a 10 anni, classificata

    Le

    condizioni

    economiche della provincia di Reggio

    Calabria.., nellanno

    1889,

    Reggio

    Calabria 1890, pp. 13-20.

    G.

    CINGARJ, Storia

    della Calabria...

    cir., p~a 101-102; ID., Re5gio Calabria

    cit.

    pp.

    159-60.

    Tra i

    comuni

    pi

    alfabetizzati.

    Caulonia, Gioiosa, Roccella,

    Bovalino

    (Circondano di

    Gerace)

    Cittanova,

    Palmi, Raclicena

    [Taurianova],

    Seminara (Cire. d i Palmi ) Bova Mar ina, Bagnara, Campo

    Calabro,

    Cannitello,

    Cataforio, Catona, Gallico, Gallina,

    Pellaro,

    Rosa l , Salice,

    Sazobatello,

    Villa

    S

    Giuseppe [questi

    ultimi

    nove

    centri

    ora nel comune

    di

    Reggio],

    San Lorenzo,

    Santo Stefano, Scilla e Villa S

    Giovanni.

    12

    Palmi

    Reggio

    Agricoltura,

    caccia

    epesca

    59400 51,1

    70100 52,544225

    Culto, prof.ni,

    arti libli

    1084 0,9 1119 0,8

    Addetti serviz i dom.ci

    86 0 0,8 931 0,7

    1179

    Propr.ri, benestanti 1160 1,0 1844 1,4 1878 1,4

    Atten.ti cure dom. che,

    pena, studenti, ricoverati 37557 32,3 36432 27,3 57907 42,3

    Totale 116282 100133533 100136528 100

    La provincia

    reggina

    era

    la

    meno

    rurale della

    regio

    ne,

    con

    il 45

    per

    cento

    di

    addetti

    in

    agricoltura

    Cosen

    za, 48,5 ;

    Catanzaro,

    49,9 ) e

    con il

    14 per cento di ad

    detti allindustria (Cosenza,

    12,8 ;

    Catanzaro,

    10 ). Ma

    in

    questo

    quadro,

    il

    suo carattere pi rilevante era

    que llo g i notato della presenza

    in

    essa

    di un

    fraziona

    mento

    molto

    a lto della

    propriet e di

    una

    concentrazio

    ne nellarea

    del capoluogo

    delle culture pi

    pregiate,

    condotte in colonia,

    a

    cui si deve aggiungere laltro

    rile

    vante

    connotato della diffusissima presenza del mini-

    fondo

    in

    mano contadina,

    tanto

    che il

    bracciante

    si

    con

    fondeva quasi sempre con

    il

    minuto proprietario e si

    qualificava

    come semplice

    salariato

    in

    quei centri in

    cui,

    come

    osservava il Carbone-Grio, si concentravano ag

    13

    sulla base

    del

    censimento

    1901:

    Gerace

    Industria

    Commercio

    Amm. pub. e priv.

    13682

    1650

    840

    11,8 19531

    1,4

    2628

    0,7 948

    14,6

    2,0

    0,7

    20978

    4237

    3366

    2178

    32,2

    15,5

    3,1

    2,5

    1,6

    1,3

    I

    I

  • 7/26/2019 IL PARTITO SOCIALISTA NEL REGGINO

    8/46

    glomerati

    operai,

    da

    intendere

    soprattutto

    come

    brac

    ciantato femminile

    per

    la

    raccolta

    delle

    olive.

    Abbastanza

    indicativa

    inoltre la

    distribuzione

    per

    categorie della popolazione (al di sopra di 9 anni) del

    comune capoluogo,

    composto

    dal

    centro urbano

    e 14

    tra

    sobborghi

    e

    villaggi:

    maschi

    femmine m

    +

    f

    Commercio

    2209

    Servizi

    551

    Guardando pi

    in

    dettaglio

    le

    categorie maggiori

    si

    vede che nel settore agricolo i coltivatori diretti rappre

    sentavano

    il

    4,79

    e

    che i

    giornalieri di

    campagna

    occu

    pavano

    il

    59 , seguiti per

    dai

    coloni

    e

    mezzadri il

    20,78 ) e, in quote molto inferiori,

    dai

    contadini obbli

    gati, giardinieri e ortolani

    (9,20 ),

    dai pastori

    (4,79 )

    e

    via via

    da altre

    figure di scarsa

    entit numerica. Le la

    voratrici del settore

    non

    rappresentavano

    tuttavia

    una

    percentuale

    molto

    alta

    (17,92

    del

    totale

    degli addetti).

    Nel

    settore industr iale

    il

    n um ero deg li addetti era

    complessivamente

    super iore (6537 contro i 5717 del

    lagricoltura),

    ma

    era molto

    significativa

    la loro distribu

    zione tra i vari comparti. Intanto

    le

    lavoratrici

    rappre

    sentavano il 3 1,78

    del

    totale

    deg li addet ti ; e questi

    si

    concentravano in

    particolare

    nellindustria

    del vestia

    rio e dellacconciatura (36,17 :

    sarti,

    modiste, barbieri,

    calzolai,

    ecc~), con quote elevate peraltro nellindustria

    edilizia

    e

    affine

    (26,66 :

    e

    pi

    dei

    Y3

    muratori

    e

    mano

    vali)

    e

    in

    quella

    tessile (13,98 :

    in massima parte

    filatori

    e ritorcitori di lino e canapa),

    cui facevano seguito

    gli

    addetti

    allindustria alimentare

    (6,11 : in prevalenza

    fornai e panettieri e anche

    macellai).

    Tutti gli altri ra

    mi dindustria erano poco presenti (nella meccanica, su

    381

    ben 208 erano

    fabbri

    e

    chiavari, e

    in

    quella del la

    carta

    e

    tipografica,

    su 55 addetti 40 erano operai tipo

    grafi).

    I ferrovieri,

    compresi

    i dirigenti, erano

    365,

    men

    tre

    tra le professioni

    liberali

    si contavano 50

    medici,

    3

    dentisti, 37

    farmacisti; 108

    avvocati

    e procuratori,

    12

    notai; 28 ingegneri

    e architetti,

    33 geometri ed

    agrono

    mi;

    5

    letterati-pubblicisti; cui si possono aggiungere,

    tra

    altre categorie

    presenti

    con poche unit, i

    176 professo

    ri

    e

    insegnanti

    pubblici e privati. Lamministrazione

    pubblica, esclusi i professori e gli

    insegnanti, contava

    555 unit, mentre 668 erano ufficiali

    e soldati

    6~

    6 Miri. Agr.

    ma Comm.,

    Ccnsimrnta 1901, Roma 1904,

    voL

    V.

    Agricoltura 4692

    Industria 4459

    5717

    16,28

    6537 18,62

    1025

    2078

    220

    1260

    211

    12884

    Prof. liberali

    1978

    Pers. n on o cc

    3453

    2429

    1811

    2189

    16337

    6,92

    5,15

    6,23

    46,53

    Totale

    17434

    17678

    35112 100,00

    14

    15

  • 7/26/2019 IL PARTITO SOCIALISTA NEL REGGINO

    9/46

    2. Le prime lotte. Da LOperaio al circolo socialista I

    fisli del lavoro

    La

    vita

    politico-amministrativa

    non poteva non

    ri

    flettere questa generale condizione. In realt

    gi

    nei

    primi

    anni 70

    era

    emerso nei

    gruppi che avevano

    di

    retto

    il processo

    di

    unificazione

    un profondo disagio

    sulla legislazione

    economico-amministrativa

    posta

    a fon

    damento del

    nuovo

    stato;

    e

    le

    posizioni di

    sinistra, o

    democratiche, avevano guadagnato terreno,

    riferendosi

    soprattutto alliniziativa

    del calabrese Giovanni Nicotera.

    Per

    due

    decenni a lmeno la

    guida

    politica era stata

    in

    mano

    a

    quella

    sinistra,

    sia

    pure

    con

    aree

    di

    forte ege

    monia

    moderata.

    Ma, nel contempo, la costellazione dei

    gruppi democratici si era ulteriormente frastagliata,

    tan

    to

    che, ai

    primi del 90,

    lelezione

    del

    deputato democra

    t ico-radicale Biagio Camagna,

    po i divenuto

    un fedelissi

    mo giolittiano, era stata salutata, anche dalla par te po

    polare,

    come

    unautentica rottura. Non cera

    dubbio

    sul

    fatto che la

    sinistra

    rappresentasse,

    personalmente o

    in via

    mediata, la borghesia agraria,

    e che

    essa, quasi

    sempre, esprimesse

    una

    facies

    massonico-anticlericale;

    ma, in

    complesso, essa

    aveva mostrato

    un

    certo

    dinami

    smo

    sulle

    question i de llo svi luppo, massime

    dei

    lavori

    pubblici,

    accoppiato

    per

    ad una

    altrettanto

    chiara

    chiu

    sura

    su l

    terreno pi propriamente sociale.

    Tutto sommato un

    cos variegato

    fronte

    liberal

    democratico era pi rivolto

    a

    contenere

    il

    clerico-mode

    ratismo e, n eg li a nn i O tta nta ,

    il

    nascente

    movimento

    cattolico che non

    preoccupato

    di una contestazione a si

    nistra.

    Non

    erano

    mancate,

    vero,

    singole

    posizioni

    re

    pubblicane

    o

    democratiche in senso

    sociale,

    e

    si posso

    no

    ricordare

    quelle degl i internazionalisti Michele Atta

    nasio

    e Tommaso Alati, questultimo implicato nel moto

    di Filadelfia

    del 1870; e magari anche

    la

    frazione

    masso

    nica

    di rito simbolico

    perch pi democratico, della

    quale fu

    esponente

    lo stesso Alati ~.

    Ma

    il filo che

    lega

    va i nuovi momenti con la tradizione giacobina e tardo

    carbonara

    era assai

    esile. Qualche

    fermento

    sopravvive

    va nelle

    26 societ

    cli

    mutuo

    soccorso

    della

    provincia,

    ma,

    pur svolgendo un

    ruolo non

    del tutto

    demonizzabi

    le relativamente al contesto,

    come

    spesso si fa, esse in

    genere

    finivano,

    quando

    no n ne erano

    gi

    finalizzate

    dalla formazione,

    saldamente

    in mano

    a

    gruppi

    liberali

    o democratici molto

    inseriti

    nei contrasti

    di

    potere loca

    le

    8~ Daltronde i prefetti che pure

    vedevano qualche

    sovversivo

    in

    pi , confondendo le critiche aspre a lle

    maggioranze con

    orientamenti politico-ideologici,

    no n

    segnalavano molto in

    direzione

    della

    sinistra

    estremista,

    anche loro

    assai pi

    attenti

    al crescente

    clerico-modera

    tismo.

    In questo contesto nacque LOperaio,

    di cui devono

    essere stati

    stampati

    almeno

    una

    quindicina di numeri. Il

    sottotitolo, generico, riproduceva

    un

    motto tratto da La

    T. ALATI, Note storiche di

    nn mazziniano

    daJ

    1862 al 1882, Reggio

    Cala

    bria

    1911,

    pp~

    22-48;

    G.

    CINGARI,

    Reggio Calabria

    cri., pp.

    61-2

    e

    102.

    8

    E. ESPOSITO,

    Il

    movimento operaio

    in

    Calabria.

    Legemonia borghese

    1870-1892),

    Cosenza 1977;

    G. MASTROIANNI,

    Il

    movimento operaio

    in Ca

    labria negli atti dei

    congressi

    operai regionali 1896.1913),

    Movimento

    Operaio,

    1953, n. 5-6, pp 793-807,

    16

    17

  • 7/26/2019 IL PARTITO SOCIALISTA NEL REGGINO

    10/46

    Fontaine

    Il nos tro

    nemico

    il

    nostro padrone.

    Nel

    primo numero il

    suo

    fondatore, Luigi

    Crucoli,

    spiegava

    per: LOperaio

    il

    primo

    giornale

    socialista che vede

    la

    luce in

    Calabria....

    In

    verit

    esso

    era

    stato

    preceduto

    da

    Il

    Socialista

    di Cosenza,

    e sembra strano

    che

    il suo

    fondatore no n conoscesse allora Giovanni Domanico,

    con

    il

    quale attestata una fitta

    corrispondenza

    ne l de

    cennio

    successivo.

    Gli

    articoli

    che abbiamo

    potuto

    leg

    gere ne i pochi numeri superst it i non aggiungono molto

    altro, e scarse

    sono

    le considerazioni sugli operai cui

    si

    r ivolgeva. La

    societ prefigurata

    era senza

    padroni e

    tutti operai;

    e per

    giungere ad essa occorreva laboli

    zione dello

    s ta to , il qua le

    essendo composto di ricchi e

    per i

    ricchi ha

    sempre interesse

    a

    mantenere e

    far ri

    spettare con la forza delle bajonette

    glinfami

    privilegi

    della classe proprietaria.... Lo sfondo era pi anarchico

    che socialista, pur considerando

    il

    momento e le poco

    chiare distinzioni tra anarchismo e soc ia lismo della

    stampa operaia dellepoca.

    E se ne ha conferma da

    alcu

    ne rubriche di

    annunzi

    e di

    corrispondenza. Ad

    esem

    pio, si annunzia, consentendo, lintenzione dei

    compa

    gni di

    Palermo

    di

    voler

    stampare un

    giornale

    comuni

    sta anarchico

    quotidiano

    che avrebbe per titolo LAnar

    chia; e lo stesso per i due

    numeri

    unici stampati

    a

    S.

    Remo

    (Spartaco)

    e a

    Livorno

    (Sempre

    Avanti),

    questulti

    mo dedicato alla Comune di

    Parigi.

    E cos in

    una

    noti-

    cina diretta a un

  • 7/26/2019 IL PARTITO SOCIALISTA NEL REGGINO

    11/46

    potere

    politico-giudiziario. Nella

    sua

    scheda

    si

    legge in

    fatti che, perch allontanatosi dopo la

    prima

    ammoni

    zione,

    era

    stato

    condannato nellottobre

    1888

    a

    tre mesi

    di carcere

    e,

    quasi contestualrnente, ad altri tre mesi,

    una

    multa di

    51 lire

    e

    sei mesi

    di

    vigilanza

    speciale per

    contravvenzione alla

    legge

    sulla stampa. Conclusione

    per

    questa

    parte,

    in

    quanto

    Crucoli ritorner in campo

    dopo a lcun i

    anni

    e costituir

    un e lemento

    significativo

    del

    movimento

    socialista reggino: Arrestato ne l gen

    naio 1890

    in

    Reggio perch

    colpito

    da

    mandato di

    cat

    tura per lespiazione

    di

    dette condanne, usc

    dal

    carcere

    il

    luglio successivo,

    e

    dallora trasfer la sua dimora a

    Catanzaro, dove tuttora trovasi

    10

    Come si vede,

    Crucoli

    no n si

    collega

    direttamente,

    come il pi anziano

    Domanico

    11, alla linea

    di democra

    zia

    sociale internazionalista dei nuclei napoletani

    e

    dei

    loro seguaci calabresi. Quanto egli riprende da quella li

    nea

    un

    semplice ritorno

    di

    frammenti sparsi

    de i

    con

    temporanei articoli

    e

    opuscoli dispirazione

    anarchica,

    anche

    se

    in

    seguito dir di aver letto Marx e i testi

    principali

    del

    pensiero anarchico e socialista E daltra

    parte, nel con testo

    reggino e

    anche

    catanzarese,

    quel

    collegamento non

    aveva un suppor to oggett ivo. Pi in

    cidente era s ta ta in

    lui

    la constatazione della debolezza

    della democrazia

    radicale,

    troppo invischiata con le

    lotte

    di potere e

    poco

    sensibile ai contraccolpi della crisi eco

    nomico-sociale sui ceti pi deboli e poveri.

    10

    ARCHIVIO CENTRALE DELLO

    STATO

    =

    ASC),

    Casellario politico

    centrale.

    Il

    rapporto

    del

    prefetto

    di Reggio

    del

    10 giugno

    1894; quello del

    prefetto

    di Catanzaro del 1 febbraio 1896. Ma v.

    nel

    presente saggio, Appen

    dice, ad vocen,.

    Su G. Domanico: G. MASI, Giovanni Domanico e l sua it1fluenza

    sul

    movi

    mento

    socialista calabrese,

    1-listorica,

    1970,

    p~a 171-87; e G. SOLE, Le orzgini

    del socialismo a

    Cosenen

    1860-1880), Cosenza 1981.

    Il suo tentativo non era comunque

    cadu to nel vuo

    to. Nei primi anni Novanta si profil difatti un primo

    nucleo

    di

    giovani che, nel sottofondo della propaganda

    anarchica,

    cominci ad esprimere

    il travagliato

    e confu

    so

    passaggio

    al

    movimento

    socialista Lesempio

    di

    An

    drea Costa

    e

    la nascita del

    nuovo

    partito ebbero sicura

    mente un peso decisivo, sebbene

    in una

    provincia

    peri

    ferica

    e

    priva

    di

    nuclei operai

    pi evoluti

    la tendenza

    fosse

    pi estremistica e, in un certo senso,

    di

    rifiuto to

    tale

    e

    di attesa

    palingenetica

    Spigolando nei giornali

    del

    lepoca, e soprattutto nellorgano nazionale

    del

    Partito

    dei Lavoratori

    italiani, Lotta di

    classe,

    possibile ricavare

    alcune

    utili notizie, a

    conferma

    di

    quel primo abbozzo

    di

    partito.

    Nel

    1893

    Lotta

    di

    classe

    annunzia

    che

    a

    Reggio era nato il

    circolo

    socialista

    Pensiero

    ed Azio

    ne, aderente al

    programma

    del

    partito, invitando ad

    inviare libri e giornali ad Antonio

    Custurone;

    attacca gli

    pseudosocialisti

    di Meito Porto

    Salvo, i quali si erano

    infiltrati

    ne l

    Fascio

    de i

    lavoratori fondato

    da

    Pasquale

    Nausia (Namia) e propalavano la

    voce

    che

    del

    nuovo

    vessillo sarebbe

    stato

    padrino

    il compagno Niccol Pe

    trina di Messina; e

    il

    giornale democrat ico reggino Il

    Calopinace d notizia della dimostrazione svolta in citt

    per

    i fatti

    di

    Aigues

    Mortes 12 Frammenti

    che

    permet

    tono tuttavia di collocare

    negli ann i 1892-95

    la

    forma

    zione

    di un

    g ru pp o d i

    giovani

    di or ientamento

    sociali

    sta

    E se ,

    in

    realt,

    in

    taluni di essi

    la posizione anarchi

    ca

    restava

    dominante, il segno della transizione

    emerge-

    12 T. CORNACCHIOLI,

    Le

    orzgini del movimento socialista organirenato in Ca

    labria

    1892-97). Le corrispondenze

    dalla Calabr ia

    di

    Lotta di dasse,

    Cosenza

    1983,

    pp.

    54

    sgg Il Calopinace,

    27

    agosto 1893, n. 33.

    Sulla formazione

    del

    partito socialista in Calabria

    fondamentala G.

    MASI, Socialismo e socialisti

    di

    Calabria, Salerno-Catanzaro

    1981.

    Molto ideologizzato,

    e

    con

    parecchie im

    precisioni, A. DE LEO, Stor ia del socialismo in Calabria, Polistena 1984.

    20

    21

  • 7/26/2019 IL PARTITO SOCIALISTA NEL REGGINO

    12/46

    va via via

    con

    maggiore

    evidenza.

    I

    fattori

    che la deter

    minavano

    oltre

    alla

    svolta

    compiuta nel congresso

    di

    Genova, si possono ridurre sostanzialmente alla crisi

    politico-sociale, aggravata nel Reggino dal

    terremoto

    del

    1894,

    e

    alla

    influenza

    dei

    Fasci

    siciliani.

    Anche

    in

    pro

    vincia di

    Reggio

    non

    erano mancate

    agitazioni contro

    il

    rincaro

    dei prezzi

    e

    il

    troppo

    grave

    e discriminante cari

    co fiscale. Ma si era trattato

    di

    episodi locali,

    peraltro

    senza

    alcuna

    finalizzazione, talora spontanei,

    talaltra

    so

    spinti da gruppi locali in lotta per

    il

    potere municipale.

    Quel primo nucleo socialista,

    troppo immaturo

    per po

    terli estendere

    e guidare, ne

    aveva comunque

    tratto un

    impulso ad

    una pi efficace sua presenza, e la linea

    po

    litica

    generale,

    accompagnata

    anche localmente da ten

    denze pi repressive e

    dalle

    lotte

    intestine

    dei

    gruppi

    democratici, ne aveva

    ulteriormente

    accelerato la spinta.

    Daltra

    parte,

    se

    vero (ed constatazione

    fin

    troppo

    abusata) che i Fasci costituiti erano ben

    povera

    cosa,

    anche vero che

    lesperienza siciliana aveva con ta to non

    poco

    in una fase di prima

    aggregazione, come

    ci mostra

    il legame

    allora stabil ito

    dai socialisti

    reggini con quelli

    siciliani, specie con

    il

    messinese Nicola Petrina, quasi di

    casa

    in

    citt

    e

    in

    provincia,

    con il catanese Giuseppe

    De

    Felice Giuffrida

    e anche,

    negli anni

    immediatamente

    successivi, con

    Nicola Barbato.

    Sta cli

    fatto

    che in quei tre anni si ha un maggio re

    attivismo,

    cui corrisponde una pesante m ano del potere

    politico-giudiziario,

    come

    nel

    caso d i D av ide

    Pompeo

    condannato

    ne l

    1892 a sei

    mesi

    di

    reclusione

    < per

    di

    sturbo delle funzioni religiose, oltraggio e

    resistenza

    alla

    forza

    pubblica

    13 o

    come il

    calzolaio anarco-socialista

    Giovanni

    Olandese

    sottoposto alla commissione

    per il

    ~

    Appendice

    ad vocem; G. MASI, Socialismo

    e socialisti...,

    cli., ~a 192

    domicilio

    coatto

    e come

    scriveva il

    corrispondente

    di

    Lotta

    di

    classe attualmente in carcere dove

    sconta

    di

    ciotto

    mesi

    di pena inflitti

    pe r lesecrando

    delitto

    daver

    fischiato

    il generale Morra l4~

    Quellattivismo

    si

    era pe

    raltro

    manifestato

    nei soccors i

    ai

    terremotati

    e

    nella

    vi

    vace contestazione dellinerzia

    governativa

    15

    e,

    pi

    an

    cora, nei tentativi dinserirsi nelle societ operaie

    e

    con

    tadine per

    modificarne

    la

    struttura

    I

    6~

    Si infittiscono le

    conferenze sui

    principi del

    socialismo,

    con

    riferimento

    anche

    a

    Marx

    ed

    Engels,

    e nasce il

    quindicinale LIdea.

    Che il

    nuovo movimento, a

    quel punto,

    avesse trovato

    dei

    precisi momenti

    di

    organizzazione

    mostrato, oltre

    che dalla celebrazione

    a Palmi

    nel successivo

    1896 del

    primo

    congresso

    regionale

    social ista, dal

    dibattito

    sulla

    linea da assumere

    in

    materia elettorale.

    Non

    avendo la

    possibi li t di presentare propri candidati scriveva il

    corrispondente di Lotta di classe

    i l gruppo

    socialista

    ha deliberato

    di

    astenersi... riservandosi in caso

    di

    bal

    lottaggio

    d i vota re

    a

    favore

    del

    candidato

    di

    opposizio

    ne

    al

    governo. Ma qu i e l

    si

    tent

    qualche

    candidatura

    di bandiera,

    come

    quella di De Felice

    Giuffrida

    ne i col

    legi di

    Melito

    Porto

    Salvo

    e di Bagnara 17

    LIdea

    pubblic

    11

    numeri,

    dal

    luglio

    1895

    al gen

    naio 1896

    e dichiar

    dal primo

    sottotitolo, modificato

    dal numero 10, la sua

    appartenenza

    al partito socialista:

    Giornale socialista

    e poi

    organo dei socialisti

    calabre

    si;

    motto: Pro letari di tutti i paesi, uni tevi . Questa

    14 Lotta di

    classe,

    1-2 giugno

    1895,

    n. 22.

    Ii,

    22-23 dicembre

    1894,

    n.

    51.

    Si

    citano

    come

    pi

    attivi

    i

    compagni

    Ferrari, Giancotti, Mammoliti, Sprea, Spinelli.

    16 G. MASI, Socialismo e socialisti...,

    cli.,

    p. 60.

    17 Lo tta d i elasse,

    6-7 aprile 1895,

    o. 14;

    20-21 aprile

    1895, n. 16;

    11-12 maggio 1895, o. 19.

    22

    23

  • 7/26/2019 IL PARTITO SOCIALISTA NEL REGGINO

    13/46

    sua

    appartenenza

    pi volte ribadita anche con la pub

    blicazione

    dei

    deliberati della direzione

    nazionale.

    Lef

    fettivo redattore fu Giovanni Battista De Rosa, un o stu

    dente

    liceale.

    Cos si

    legge

    in due

    notizie di cronaca del

    lo

    stesso

    periodico: Il nost ro

    car issimo compagno

    G.B.

    De

    Rosa, che finora

    stato

    uno

    dei pi attivi del parti

    to, lascia con questo numero la redazione del

    giornale,

    dovendo per i suoi studi recarsi in altra citt...; al ca

    rissimo compagno G. B. De Rosa,

    gi

    redattore dellIdea,

    partito per Napoli, i nostri pi vivi auguri... 18 La re

    sponsabilit

    del

    giornale era stata assunta da

  • 7/26/2019 IL PARTITO SOCIALISTA NEL REGGINO

    14/46

    ma tutto questo

    anzich renderci incerti e dubbiosi

    deve

    esserci di sprone...

    22

    Le divers it

    tra

    i

    collaboratori e anche tra

    i

    gruppi

    gi costituiti emerge poc o dag li

    articoli

    e

    dalle

    note

    di

    quei

    pochi numeri.

    Sono

    notevoli tuttavia

    la

    ripresa

    di

    scritti

    di

    De Amicis e, allincontro,

    linserimento

    in ap

    pendice

    de

  • 7/26/2019 IL PARTITO SOCIALISTA NEL REGGINO

    15/46

    ciale, e che

    se

    si lasci andare a parole

    vivaci

    non lo

    fe

    ce per malanimo,

    ma

    trascinato dalla

    sua

    stessa indole

    un po aspra ed acre, n

    noi

    potevamo

    far

    torto

    al no

    stro

    carattere di

    socialisti,

    nemico di ogni inquisizione

    e

    castratura;

    e

    che

    il

    nostro

    giornale

    non

    si

    atteggia, ma

    socialista, aderente al

    Partito e

    dei pi

    rigidi osserva

    tori della

    sua

    tattica.

    La

    replica

    di

    Rossi,

    mentre

    conferma la sua diversa

    linea ideologica, indica le difficolt in

    cui

    si svolgeva il

    processo

    di

    amalgama politico

    in

    particolare nelle pro

    vince

    meridionali.

    Egli rileva che

    Giberna

    fa

    una con

    fusione indicibile

    fra

    alcuni

    suoi

    scritti

    di

    propaganda

    politica e altri

    come

    chiamarli? di

    propaganda

    scien

    tifica.

    Nei primi

    cos

    ne spiega

    la

    tecnica

    il

    fre

    quente ricorso ad argomenti solo in apparenza religio

    si dettato

    dalla

    necessit di

    penetrar meglio nellani

    mo cli

    gente

    povera, non istruita,

    ma

    altamente proficuo:

    lesempio migliore

    la Giustizia

    di

    Reggio

    Emilia,

    il

    giornaletto pi popolare

    del socialismo;

    e

    daltra parte

    perch non r icordare

    quanto

    disse Prampolini, che

    cio

    si

    volle

    fare

    la

    propaganda

    antireligiosa e non

    si

    riusci,

    si fece laltra apparentemente religiosa

    e

    dette ottimi

    frutti.

    Ma con fe rma

    la

    sua

    convinzione d i fondo,

    che

    la

    parte

    morale effettiva

    del contenuto

    socialista

    stata

    anticipata da un

    pezzo,

    come

    ben

    dimostrato

    dal

    fat

    to che

    in molti

    libri socialisti,

    fra

    i

    quali il socialismo

    di

    Malon, la

    lotta

    di classe

    dello Scarabello, il socialismo

    con

    temporaneo del Lavelus

    ecc~ ripetuto il richiamo alle

    invettive

    dei primi

    padri

    della chiesa, che si direbbero

    uscite pur ora dalla

    bocca

    duno

    qualunque dei

    nostri

    oratori. Non

    sono

    su

    questa linea De

    Amicis,

    Bissolati

    e

    lo

    stesso Almanacco

    socialista

    1895

    che

    raffigura

    un

    Cristo

    martire?

    E riafferma inoltre la

    sua

    convinzione

    che San Paolo fu un

    grande

    uomo, un

    discepolo

    che

    compie

    il maestro

    in

    un

    ideale

    pi vasto. Limmensit

    di

    Cristo

    celebrata

    da Rnan

    non

    impostura,

    ma

    un

    dato

    reale,

    espressione

    di

    una

    rivoluzione

    in apparenza

    religiosa,

    ma

    in fondo

    sociale.

    La

    parte

    non

    caduca

    del

    cristianesimo, luniversalit dellidea, passata nel

    sociali

    smo,

    ed

    assurdo

    comunque ritenere

    che lapprezza-

    mento

    di

    un

    movimento

    storico

    come quello

    cristiano

    comporti laccusa di

    non

    essere

    socialista,

    quasi

    che

    ad u n p atto

    solo si

    pu

    essere socialisti,

    essendo igno

    ranti

    24

    Questi temi

    sono

    prevalenti nella redazione

    del

    gior

    nale, in

    riscontro

    anche dellaccentuato anticlericalismo

    dei

    socialisti reggini, che

    si

    scontravano con una forte

    strumentalizzazione politica della religione e

    con

    la fo r

    rnaz ione del

    blocco

    locale

    clerico-moderato

    e

    che

    co

    minciavano

    a dividersi peraltro

    su l valore della

    masso

    neria

    egemone

    tanto nel set to re democratico quanto in

    quel lo moderato, quest u lt imo non

    alieno

    a

    stabilire al

    leanza

    con

    gli

    stessi clericali. I riferimenti al

    problemi

    concreti

    del

    lavoro e

    dellorganizzazione

    sociale

    sono,

    invece,

    molto tenui. Lunico articolo di un

    certo interes

    se

    quello

    dedicato alla

    proletarizzazione

    in atto,

    resa

    oltremodo

    manifesta dallo

    straordinario

    numero

    cli falli

    menti, indice

    questultimo

    centrale

    com

    noto

    nelle

    indagini sulla c ris i merid iona le condo tte da Nitti 25~

    Lanonimo

    articolista, considerando

    che

    la media dei

    fallimenti si era pi che raddoppiata in Italia

    dal

    1870

    al

    1886,

    si pone il problema

    se

    questo

    fenomeno che

    24 Cristianesimo e socialismo (nLIdea, n. 5, 14

    settembre

    1895; Il socialismo

    e la

    scienza

    (Ivi, a 6, 28 settembre 1895; Polemica Rossi-Giberna (Ivi, a 7, 13 ot

    tobre

    1895)~

    25 F. S

    NITII,

    Il bilancio dello

    Stato

    dal 1862 al 1896-97.

    Nord

    e Sud, Bari

    1958,

    lI, pp. 399-40 1. In quanto ad espropri per morosit

    il

    dato di Reggio

    e ra pi

    alto

    che nelle

    altre due

    province

    calabresi.

    La

    Calabria

    aveva assai

    pi

    espropriati

    dellitalia centrale

    e dellItalia

    settentrionale

    unite

    assieme.

    28

    29

  • 7/26/2019 IL PARTITO SOCIALISTA NEL REGGINO

    16/46

    colpiva i piccoli proprietari e i piccoli

    commercianti

    era

    un ostacolo o un

    incentivo alla formazione di un partito

    socialista a

    Reggio

    e in

    Calabria. Egli

    notava che il pi

    colpito

    della

    crisi

    era

    quel

    ceto

    di persone in genere,

    che pi propriamente viene classificato sotto il nome cli

    piccola

    borghesia

    e

    che esso costituiva

    tuttavia uno

    dei

    settori

    della citt pi ostinato

    ne l rifiuto delle

    dottrine

    socialiste: conservatori irragionevoli, e di fatto ele

    mento portante della funzione direttiva dello stato

    auto

    ritario,

    questi

    piccoli borghesi

    sono

    passionalmente,

    ciecamente attaccati al

    pezzo di

    terra,

    alla

    sparuta

    botte

    ga e si rifiutano di comprendere il largo concepimen

    to dei socialisti, che

    intendono

    trasformare quella

    forma

    irrisoria

    di

    diritto

    di

    propriet. Ma

    appunto

    la crisi

    apriva

    positive prospettive e

    i nuovi vinti avrebbero

    costituito il grosso dellesercito socialista. Il

    processo

    di proletarizzazione e di

    pi

    forte concentrazione

    fon

    diaria e commerciale

    era inevitabile, e si

    illudevano i

    piccoli

    borghesi

    reggini,

    p resi nella stre tta dei

    bisogni

    quotidiani e le sigenze

    del

    fisco, che

    sarebbero

    tornati i

    vecchi

    tempi, che lessenza

    di

    bergamotto abbia

    di

    nuo

    vo il prezzo di

    20

    lire a libra, il

    bozzolo

    di 2, il vino di

    40 lettolitro

    e il

    grano di

    30

    al quintale.

    E

    da qu i la

    certezza che

    si

    stessero

    creando

    le basi per la formazio

    ne di

    un

    partito

    socialista

    calabrese,

    non solo possibile,

    ma

    naturalmente spontaneo

    26

    26

    LIdea, n. 6, 28

    settembre

    1895. Sulla crisi agrumicola e la caduta

    dei

    prezzi delle essenze: G.

    CINGARI, Re,ggio Calabria cit.,

    p~s 95 sgg.

    3.

    Il congresso

    regionale

    di

    Pa/mi e

    la crescita organizzativa.

    La scelta di

    Palmi

    a

    sede del primo congresso

    regio

    nale,

    no n

    certo determinata dalla

    notoriet e

    dal

    ruolo

    sociale dei

    componenti

    dei

    gruppi

    regg in i, i

    quali

    no n

    potevano contare su socialisti

    di

    lunga milizia,

    come

    Domanico,

    o

    di

    spicco

    intellettuale e

    professionale,

    co

    me

    il

    sociologo Pasquale

    Rossi

    o

    il

    filosofo

    Antonino

    De Bella, fu evidentemente det ta ta dal loro attivismo e

    dalla loro rapida diffusione nel capoluogo e nella pro

    vincia.

    Non

    facile ricostruire

    leffettiva struttura

    cli questa

    prima

    rete

    organizzativa. Si possono segnare soltanto i

    nomi dei

    militanti

    che

    in

    vario

    modo

    si

    ricavano

    dalla

    stampa

    e dalle note

    prefettizie.

    Al gruppo reggino, oltre

    ai nomi

    gi

    ricordati, vanno aggiunti Eugenio

    Boccafur

    ni, Francesco Ferrucci, Giuseppe Mantica, Giovanni De

    Nava, Vincenzo Paleologo,

    Antonio

    Buigheri,

    Francesco

    De

    Stefano, Antonio

    Modafferi, Pasquale Mollica. Al

    gruppo di Melito Domenico

    Brigand , Nino

    Principato,

    Paolo

    Minicucci

    A q ue llo di P alm i lo pe ra io De Marti

    nis,

    1agricola Fondacaro,

    Cristofaro Rota, Luigi

    Me

    duri,

    Gulli,

    Sprizzi,

    Lascala, Palermo,

    Francesco

    e

    Maria

    no

    Repaci, Francesco Comerci, Michele

    e Antonio Par

    rello (e, in connessione, i due promotori del

    g ru pp o d i

    Seminara, Domenico Antonio Piccolo

    e Vincenzo

    No-

    30

    31

  • 7/26/2019 IL PARTITO SOCIALISTA NEL REGGINO

    17/46

    stro).

    In formazione

    erano altri

    gruppi, come

    q ue llo di

    Brancaleone

    superiore ad

    opera

    d i V incenzo De

    Ange

    lis,

    di

    cui facevano parte s icuramente Francesco Paparo

    ne,

    Salvatore

    Cuppari, Angelo Palermiti, Giovanni lenti

    o

    come

    que llo d i

    Bagalacli

    ad

    opera

    di

    Giovanni

    La

    Ca

    mera aff iancato da

    Orlando, Rina ldo

    e Francesco Gue

    rino lacopino. Altri nuclei social is ti

    e

    singoli

    militanti

    erano sparsi in altri centri,

    gi

    comunque in rapporto

    con i

    gruppi

    organizzati: Antonio Vita

    DAmico

    di

    Scil

    la, Tancredi Foti di Bova superiore, Pasquale Creazzo di

    Cinquefrondi, G. Surace cli Gioia

    Tauro, Gaetano Ruffo

    di Bovalino, Diomede

    Marvasi

    di Cittanova.

    Il Prefetto

    di

    Reggio qualificava socialista

    il consigliere provinciale

    de l

    mandamento

    di

    Laureana, Giuseppe

    Custurone~

    Ma,

    forse legato di parentela con

    lAntonio

    Custurone che

    aveva

    fondato

    ne l

    1893

    il

    circolo socialista

    Pensiero

    ed

    Azione,

    quel consigliere apparteneva al settore pi ra

    dicale del

    coacervo

    democratico

    27

    La

    presenza artigianale-operaia era tuttaltro che

    debole

    come

    si

    afferma Nel gruppo

    reggino Davide

    Pompeo e Giovanni Olandese

    erano

    calzolai, operai

    tra altri, erano

    Coppola,

    Antonio Cotroneo, e sarto

    Antonio

    Modafferi,

    un

    ex

    garibaldino

    morto

    pochi

    anni dopo nel

    locale

    ospizio di mendicit. E

    daltra

    parte molti

    altri

    artigiani e ferrovieri costitui

    ranno i quadri pi

    attivi

    neg li ann i immed ia tamente

    successivi.

    Cos ne l

    gruppo di Melito, dove spiccava

    no Pasquale

    Namia,

    un

    ex-ferroviere

    l icenziato per rea

    ti

    politici

    e

    poi

    commesso

    esattoriale

    e

    gestore cli un

    27 LIdea

    ti

    5,

    14

    settembre

    1895:

    Lavv. Custurone

    per

    dichiar

    cli

    votare lordine

    del giorno in massima [o.cLg moderatissirno con cui si faceva

    voto al re per unamnistia completa

    di

    tutti i condannati dai Tribunali cli

    Guerra],

    non

    intendendo venir

    meno alla propria fede politica.

    Ma v. anche

    La Luce, 23-24 aprile 1898.

    negozio, e

    lo

    studente

    universitario

    Tiberio Evoli, ma

    in

    un nucleo

    d i art ig iani

    e

    qualche

    contadino

    o pescatore~

    N diversamente a

    Bagaladi,

    dove

    il fondatore della se

    zione era un

    operaio

    riuscito

    ben

    presto a costituire

    una

    cooperativa

    di

    contadini,

    e

    a

    Brancaleone,

    dove,

    at

    torno

    allo

    studente

    universitario Vincenzo De

    Angeis,

    si

    erano aggregati

    in massima

    parte contadini. Decisa

    mente operaia era infine la iniziale base socialista

    di

    Palmi. I

    professionisti

    erano

    molto pochi, anche

    a Reg

    gio. Di fatto a Reggio

    se

    ne trova un o

    solo,

    Eugenio

    Boccafurni, ingegnere, poi passato ai repubblicani. A

    lui

    si devono aggiungere

    comunque il

    barone

    rosso

    Giu

    seppe

    Mantica e

    il

    piccolo

    negoziante Francesco De

    Ste

    fano.

    Volendo

    si

    possono

    includere

    Francesco

    Ferrucci,

    che teneva conferenze e

    scriveva poesie pascoliane

    e,

    a

    Palmi, Luigi Meduri, pubblicista, Cristofaro Rota,

    conferenziere,

    Gulli, scultore: tutte quattro assimila

    bili

    piuttosto

    alla piccola borghesia

    intellettuale

    e

    forse,

    in

    qualche

    caso,

    impegnati nellinsegnamento.

    Una

    buona presenza, invece, era

    quella

    studentesca

    G.B. De Rosa era studente

    di

    medicina, e ugualmente

    Tiberio Evoli, studente

    a

    Napoli

    e

    figlio

    di

    medico fer

    roviario,

    il

    che

    gli

    aveva permesso

    di

    recarsi

    a

    Roma,

    Firenze

    e

    Livorno;

    e Vincenzo De Angelis, che studiava

    a Messina

    ed era stato avviato al socialismo

    dai noti

    Petrina e

    No; e

    Francesco Malgeri di

    Grottenia, figlio

    anchegli

    di

    medico,

    che

    studiava

    a Napoli,

    ed

    era

    stato

    membro del

    circolo socialista

    rivoluzionario

    Giovent

    operosa

    con Arturo

    Labniola

    ed

    era

    iscritto alla

    sezione

    socialista

    di

    Napoli

    e

    si assicura annotava

    il

    prefetto

    di

    Napoli che faccia parte del la federaz ione socialista

    calabrese

    28

    28

    Appendice, ad vocem.

    32

    33

  • 7/26/2019 IL PARTITO SOCIALISTA NEL REGGINO

    18/46

    Sia

    a

    Reggio sia

    a

    Palmi l embrionale base socialista

    era

    di

    fatto composta da pochi professionist i, da un

    nu

    cleo

    studentesco

    (ed interessante notare che qu i

    come

    in

    altri centri

    si

    trattava e

    si

    tratter anche

    nella

    fase

    immediatamente

    successiva

    d i s tu de nti

    di

    formazione

    scientifica e non umanist ica) e da un pi consistente nu

    cleo

    di

    artigiani

    Scarsa,

    o del tutto

    irrilevante,

    la

    pre

    senza degli operai in senso stretto e, a parte quanto si

    detto, cli con tadin i. Ma si

    gi

    detto della qua

    lit

    degli addetti alla industria e

    del

    fatto che essi

    so

    lo

    in

    pochi casi costituivano unaggregazione lavorativa

    specifica

    (ad

    esempio, i ferrovieri o,

    a Reggio,

    gli operai

    dellazienda del

    gas). vero che nelle

    filande erano

    im

    pegnati

    per

    circa

    Otto m es i

    allanno 2658

    lavoratori,

    ma

    essi erano

    distribuiti

    in

    ben

    30 filande, anche

    se

    20

    di

    esse nel c omune

    di Villa San

    Giovanni In

    sostanza la

    manodopera

    si ripartiva

    in

    1810

    filatrici

    pi

    575 di

    scepole

    (al

    di sotto

    dei

    14 anni)

    e

    in

    ben 112

    adulti e

    43 fanciulli addetti ai

    trasporti e

    altre mansioni sussiclia

    ne.

    Ma anche

    se

    Otto aziende occupavano pi di 100 la

    voranti (una toccava

    anzi

    i

    300

    e

    altre due superavano i

    250), le condizioni non

    erano

    le pi

    adatte

    ad una pene

    trazione

    politica

    antagonistica,

    considerati

    sia

    il

    grado

    altissimo di

    analfabetismo

    sia la

    dipendenza

    delle filatri

    ci

    dal proprio nucleo famil iare.

    E difatti,

    ne l grosso cen

    tro industriale

    di Villa

    S.G.,

    mentre era presente

    lor

    ganizzazione mutualistica,

    era

    del tutto assente il fer

    mento socialista

    29

    Al congresso

    di Palm i

    presero

    parte le sezioni di

    Reggio,

    Seminara, Scil la,

    Melito e Palmi Della sezione

    di Seminara non abbiamo cenni particolari oltre a i due.

    nomi

    dei

    promotori,

    ma

    no n

    mancano

    le

    indicazioni

    29 Le condizioni

    economiche della

    provincia di

    Reggio Calabria

    cit., p~ 51 e

    67

    sullo

    stretto

    legame con

    il

    gruppo palmese. Su

    quattor

    dici sezioni rappresentate

    cinque

    erano cosentine

    Co

    senza,

    Cel ico, Lago, Paola, Morano

    Calabro),

    quattro

    ca

    tanzaresi (Catanzaro, Nicastro,

    Monteleone

    [Vibo

    Valen

    tia]

    Nicotera)

    e

    cinque

    appunto

    reggine.

    Tra

    i

    15

    com

    ponenti

    del direttivo regionale, equamente

    ripartiti per

    le tre province, prevalente la rappresentanza palmese

    (Comerci, Parrello,

    Repaci);

    Reggio ebbe un rappresen

    tante

    (Boccafurni) e Melito laltro (Namia) ~o . Si

    sa

    poco

    del

    dibattito, che

    forse non fu tanto evanescente come

    si

    reputa,

    e

    reputarono nelle polemiche

    interne

    sul tipo

    di

    organizzazione

    alcuni protagonisti, dovette

    pure

    toc

    care i tem i discussi in preparazione

    del congresso nazio

    nale

    di

    Firenze,

    al

    quale

    per i

    calabresi

    partecip Anto

    nino De Bella. Da

    quanto si

    r icava dal la

    sommania in

    formazione

    apparsa in Lotta di classe

    sembra proprio che

    i delegati si siano limitati

    a

    congratularsi per la riacqui

    stata libert

    dei

    cap i dei

    Fasci siciliani,

    ad

    ascoltare

    il vi

    bratissimo

    discorso

    di

    Domanico in ricordo della Co

    mune

    parigina e

    la commemorazione

    di

    Carlo Marx

    te

    nuta

    dai

    catanzarese Giovanni

    Colella.

    Marx rappresen

    tava un s imbo lo , anche se

    il

    vero teorico

    presente, An

    tonino

    De

    Bella,

    ne

    contestava

    la linea,

    e

    Domanico

    tornava a vecchi

    amori Ma si conoscono

    i modelli di

    quelle corr ispondenze,

    tutte

    infarcite

    di

    proclami pi

    che di programmi, e non

    perci da

    escludere

    che

    si

    sia

    anche discusso un

    po

    di

    organizzazione

    e cli proble

    mi locali. Su un punto

    comunque si

    sa

    di pi , sul con

    trasto di una parte almeno della

    delegazione

    reggina

    (Reggio

    e

    Melito) con il

    resto

    dei

    delegati

    circa

    il

    perio

    dico socialista

    cui

    riconoscersi

    come Federazione

    regio

    nale.

    Le sez ioni

    di

    Reggio

    e

    di

    Melito

    proponevano

    che

    30 G. MASI, Socialismo e

    socialisii

    di Calabria..., cit., pp.

    84-86.

    34

    35

  • 7/26/2019 IL PARTITO SOCIALISTA NEL REGGINO

    19/46

    il loro

    quindicinale

    Lidea,

    pubblicato fino

    a

    due mesi

    prima

    del

    congresso, divenisse lorgano della

    Federazio

    ne

    calabrese;

    ma la maggioranza

    dei

    delegati aveva inve

    ce deliberato perch la Federazione

    avesse come

    organo

    lAvanti

    di

    Portici,

    settimanale della Federazione

    sociali

    sta del Mezzogiorno

    31~

    Non una noti zia d i

    poco

    con

    to, perchin quella deliberazione,

    oltre

    al

    fatto

    che Do-

    manico era redattore

    del

    periodico prescelto, avevano

    pesato i

    primi

    contrasti interprovinciali

    e laffiorante

    op

    posizione

    tra

    le due sezioni

    di

    Palmi e Reggio, un dato

    si pu dire poi permanente Daltra

    parta gi nel

    lagosto

    1895 il

    circolo

    Barbato

    di Melito ne l

    ricorda

    to

    appello

    per la costituzione della federazione

    regionale

    aveva

    formalmente proposto

    la scelta come

    organo

    del la prossima federaz ione [del] giornale LIdea, che si

    pubblica

    in Reggio

    32

    Il

    congresso

    di Pairni

    rappresent

    quasi una svolta

    e, in

    ogni

    caso,

    un ulteriore stimolo allorganizzazione.

    Proprio in

    quellanno

    si

    riscontra difatti

    una crescita de l

    movimento,segno dellaccelerazione

    da esso impressa ai

    nuclei

    gi

    in

    formazione

    ma

    no n

    formalmente costituiti.

    La

    stessa trasformazione

    del

    primitivo

    gruppo

    reggino

    del

    circolo

    I

    figli

    del

    Lavoro,

    ne

    fu

    forse un

    effetto

    diretto. Daltra

    parte,

    proprio

    in

    quellanno e nei

    due

    successivi il

    proselitismo

    si estese in

    alcuni

    paesi

    della

    piana

    e in

    altri

    del

    versante ionico. Il circolo Figli

    del

    Lavoro r ivendicava una

    maggiore autonomia,

    del res to

    no n

    inconsueta nel contrasto

    tra

    i diversi modelli

    orga

    nizzativi

    del partito socialista

    di

    quegli anni , e certo

    non

    condivideva appieno la linea pi rigida e, se

    si

    vuole,

    pi

    operaistica

    della sezione di

    Palmi,

    oltre a nutrire un

    forte

    risentimento

    per

    il

    mancato

    sostegno alla

    loro

    ri

    36

    31

    Ivi,

    p.

    86.

    32

    Ai

    socialisti calabresi, Lidea,

    18

    agosto

    1895

    cit.

    I

    chiesta

    di

    elevare LIdea ad organo della Federazione re

    gionale

    Ne testimonianza la pubblicazione ne l

    1897

    de La Luce, il periodico socialista calabrese di pi con

    trastata

    ma

    pi

    lunga

    vita.

    Aveva

    fatto

    ritorno

    a

    Reggio

    Luigi

    Crucoli,

    stimato

    tra

    i

    socialisti

    per il

    suo passato an ch e se di carattere

    piuttosto contraddittorio.

    A

    Catanzaro

    egli aveva

    colle

    zionato una multa per oltraggio e unammenda per

    ubriachezza

    molesta

    (in a ltre parole

    non

    era rimasto

    politicamente fermo); e quel prefetto nel febbraio

    1896

    informava

    che il

    Crucoli

    da poco tempo

    ha fatto

    ritor

    no

    a

    Reggio Calabria. Ma

    il

    suo periplo a quanto

    ri

    sulta

    dalle

    informazioni

    del

    prefetto di Reggio

    era

    sta

    to

    pi

    lungo:

    era

    stato,

    a

    met

    del 1896,

    al

    Cairo

    presso

    uno zio materno

    e,

    con

    lui,

    sembra

    che

    si

    fosse trasferi

    to

    a Massaua

    per

    impiantarvi

    un

    laboratorio di acque

    gasate. Sta

    di fatto

    che egli nell agosto

    1897 il

    diret

    tore

    de

    La

    Luce, organo

    di

    rigenerazione sociale.

    Lesordio

    del

    nuovo

    periodico,

    a quanto

    sembra

    molto

    positivo

    sia

    in

    Calabria sia in altre

    regioni

    su

    scit tuttavia quasi una tempesta. Ne fu contestata la li

    nea

    e ta luno lo defin

    pi anarchico che

    socialista

    e,

    in

    ogni

    caso,

    poco osservante

    dellindirizzo ufficiale Alcuni

    socialisti

    di

    Palmi,

    in

    testa Antonino Parrello e

    Luigi

    Meduri, lo

    respinsero al mittente,

    praticamente

    perch

    nel primo numero si contestava la

    posizione

    di Antoni

    no

    De

    Bella, al quale erano molto legati, e perch

    contestazione pi rilevante il

    periodico

    gli sembrava

    legato

    alla massoneria (tutte le altre insinuazioni

    chiariva Crucoli

    massoneria,

    o altro,

    ve

    lo giuriamo,

    no n

    hanno

    alcun fondamento

    di

    verit, perch siamo

    indipendenti

    e

    facciamo

    il

    giornale per

    propagare

    esclu

    Ne fanno fede le sottoscrizioni

    e

    la corrispondenza soprattutto

    con

    le

    sezioni

    dellItalia

    settentrionale~

    37

  • 7/26/2019 IL PARTITO SOCIALISTA NEL REGGINO

    20/46

    sivamente

    le idee socialiste... Se la

    Massoneria

    ha fatto,

    fa o

    dovr

    fare

    cose

    utili alla societ, perch no n do

    vremmo

    dirlo?).

    Ma

    i malintesi

    no n

    erano soltanto

    questi, sicch la redazione

    si

    affrett

    a

    dare le risposte

    ritenute

    essenziali.

    I

    social is ti di

    Palmi

    accusavano

    quelli

    di

    Reggio (e di Meito)

    di

    proclamare una dubbia indi

    pendenza

    rispetto

    al

    partito, combattendo, ad

    esempio,

    un

    militante

    come

    De

    Bella, osservatore scrupoloso del

    la tattica deliberata dagli organi cent ra li e,

    in sostanza,

    correndo

    il per icolo d i

    rappresentar

    se stessi,

    renden

    dosi ribelli ai deliberati

    dei

    Congressi: si guardino, in

    somma,

    i compagn i di Reggio di no n

    fare,

    inavveduta

    mente, lapologia dellanarchismo. LAgitazione di Anco

    na,

    per conto

    suo,

    criticava

    il

    nuovo

    giornale

    perch

    socialista ne l

    senso generico.., molto

    generico del la

    pa

    rola, chiedendo il concorso

    di tutti

    i buoni, quali che

    siano le loro idee e le loro convinzioni, invitando

    in

    compenso gli

    operai

    a manifestare per mezzo suo i

    lo

    ro

    desiderii

    e le loro pene e perch

    esprimeva un

    di

    sprezzo olimpico

    per le scuole ed i par ti ti.

    E LA sino,

    definendolo socialista libertario in quanto

    anche esso,

    come

    i socialisti

    libertari,

    criticava

    il

    partito socialista

    e

    i

    suoi

    sacri

    pontefici,

    giungeva

    ad

    una condanna

    estrema:

    si vede bene che i suoi redattori non hanno mai cono

    sciuto i socialisti, n la loro organizzazione, per

    parlare

    a quel modo; e

    no n vorrei che

    non avessero

    mai

    letto

    Marx....

    In

    effetti la

    premessa

    fondamentale

    dei

    chiarimenti

    dati da

    Crucoli,

    quasi a conferma

    del

    fondo

    di presenta

    zione

    Per

    intenderci, una sor ta di solidar ismo socia

    lista,

    una

    tendenza

    che avvia

    lumanit e il

    crea to sul

    campo del la

    perfettibilit

    e

    della

    rigenerazione.

    Il

    socia

    lismo

    ne era lo spirito motore e il giornale

    simpegnava

    di farlo

    proprio in

    tutte

    le circostanze, tentando d i fina

    lizzare ad esso, conciliandole,

    tutte le

    varie

    scuole

    so-

    38

    cialiste. La concezione era generale, no n

    generica, come

    contestava LAgitazione. Nello

    stesso

    tempo,

    non

    po

    tendo far

    distinzione di

    chiese

    e di metodi in

    vista

    di

    questo

    avvio

    allincessante progredire della

    societ,

    si

    aggiungeva

    che

    era

    infondata

    laccusa

    di

    essere

    nemici

    e disprezzatori

    dei

    partiti. Al contrario,

    si

    era

    disponi

    bili

    ad entrarvi

    s intende nel

    partito

    socialista

    se

    vorr fa rs i un passo

    di

    pi su l terreno

    delle

    concessioni

    amichevoli

    e

    si vorranno tener presenti la natura degli

    individui, le condizioni degli ambienti,

    il

    grado

    delle

    culture

    regionali e accettare la necessit

    di

    questo accor

    do che

    faciliti

    il cammino delle idee socialiste. Non

    si

    pu permettere che,

    con la

    scusa della

    disciplina, i

    par

    titi

    socialisti

    servano

    da

    comodino

    a

    chicchessia:

    la

    di

    sciplina

    deve

    essere voluta e

    no n imposta,

    n

    essa

    pu

    servire per togliere

    ai singoli militanti

    libert

    dini

    ziativa

    e

    valore individuale; noi

    siamo

    socialisti della

    libert,

    non della

    tirannia.

    Contrariamente a quanto so

    stiene LAsino,

    questa

    convinzione

    nasce

    dalla nostra

    esperienza di

    15 anni

    di lotte

    socialiste,

    dalla conoscen

    za delle

    varie organizzazioni, dalla lettura

    dei testi

    classi

    ci,

    a

    partire

    da Marx, anche se ,

    lasciandosi andare ad un

    argomento

    poco

    serio,

    si

    pu

    essere

    socialisti

    senza

    aver letto il Capitale, come si

    pu

    fare

    il

    prete senza

    aver

    letto la

    Bibbia.

    La r ivendicazione della nostra in

    dipendenza no n ribellismo,

    ma

    consapevole

    negazione

    dellesclusivismo, dannoso ed inutile, di tutte le no

    stre credenze. Infine, replicando in particolare

    ai

    com

    pagni

    d i Palm i, non

    c da

    aver timore

    delle teorie

    anar

    chiche, le quali comprese e studiate sui

    libri di

    Kropo

    tkin, di

    Reclus,

    di Malato, di

    Merlino

    e d i a ltr i, cance lla

    no

    tanti

    spauracchi

    e

    illustrano

    i

    pi

    ardui

    e

    interessanti

    problemi ~

    La

    Luce>, 21-22 agosto 1897; e soprattutto

    28-29

    agosto 1897.

    Il

    pri-

    39

    (

    i

  • 7/26/2019 IL PARTITO SOCIALISTA NEL REGGINO

    21/46

    vamente le idee

    socialiste...

    Se

    la

    Massoneria ha fatto,

    o dovr

    fare cose

    utili

    alla societ, perch

    non do

    i-emmo

    dirlo?).

    Ma i

    malintesi

    non

    erano

    soltanto

    iesti, sicch

    la

    redazione

    si

    affrett

    a

    dare

    le

    risposte

    tenute

    essenziali. I

    socialisti

    di

    Palmi accusavano quelli

    i Reggio (e di Melito)

    cli proclamare

    una

    dubbia indi

    endenza rispetto al

    partito,

    combattendo, ad esempio,

    a

    militante

    come De Bella, osservatore scrupoloso

    del-

    tattica

    deliberata dagli organi centrali

    e,

    in sostanza,

    orrendo

    il

    pericolo

    cli

    rappresentar se

    stessi,

    renden

    osi

    ribelli

    ai deliberati dei

    Congressi:

    si guardino,

    in

    mma,

    i

    compagni

    di

    Reggio

    di

    non

    fare,

    inavveduta

    ente, lapologia dellanarchismo.

    LAgitazione

    di

    Anco

    a,

    per conto suo, criticava il nuovo giornale perch

    socialista

    nel

    senso

    generico.,

    molto

    generico

    della

    pa

    ola,

    chiedendo il concorso

    di

    tutti i

    buoni, quali

    che

    iano

    le

    loro idee

    e le loro convinzioni, invitando in

    ompenso

    gli operai a

    manifestare per

    mezzo suo

    i

    lo-

    o

    desiderii

    e

    le loro

    pene e

    perch esprimeva un cli-

    prezzo

    olimpico

    per

    le

    scuole ed

    i part it i.

    E

    LA

    sino,

    [efinendolo socialista libertario in

    quanto anche

    esso,

    ome i socialisti

    libertari,

    criticava il partito

    socialista

    e i

    uo i sacri pontefici, giungeva ad una condanna estrema:

    si vede bene

    che

    i suoi redattor i non

    hanno

    mai

    cono

    ciuto i socialisti,

    n

    la loro organizzazione,

    per

    parlare

    quel modo; e non

    vorrei

    che non avessero mai letto

    ~1arx..i>.

    In

    effetti

    la premessa

    fondamentale

    dei

    chiarimenti

    lati da

    Crucoli, quasi

    a

    conferma de l fondo

    di

    presenta

    ~ione

    Per

    intenderci,

    una sorta di

    solidarismo socia

    ista , una tendenza che avvia lumanit

    e

    il c reato su l

    :ampo della perfettibilit e della rigenerazione.

    Il soda

    ismo

    ne era lo

    spirito motore

    e

    il

    giornale

    simpegnava

    Eh farlo proprio

    in

    tutte

    le

    circostanze,

    tentando di

    fina

    izzare ad

    esso, conciliandole,

    tutte le

    varie

    scuole so-

    cialiste.

    La concezione

    era generale, no n generica, come

    contestava

    LAgitazione. Nello stesso tempo, no n

    po

    tendo far distinz ione di chiese e di metodi in vista di

    questo

    avvio

    all~xincessante

    progredire

    della

    societ,

    si

    aggiungeva

    che era infondata laccusa di essere nemici

    e disprezzatori

    dei

    partiti.

    Al

    contrario,

    si era disponi

    bili ad

    entrarvi

    sintende nel

    partito socialista

    se

    vorr fa rs i un passo

    di

    pi sul terreno delle concessioni

    amichevoli e si vorranno

    tener

    presenti la natura degli

    individui,

    le

    condizioni degli

    ambienti,

    il grado delle

    culture regionali

    e accettare la

    necessit di questo

    accor

    do

    che faciliti

    il

    cammino delle idee

    socialiste. Non si

    pu permettere che, con

    la

    scusa della disciplina, i

    par

    titi socialisti servano da comodino a chicchessia: la di

    sciplina

    deve

    essere voluta e

    non

  • 7/26/2019 IL PARTITO SOCIALISTA NEL REGGINO

    22/46

  • 7/26/2019 IL PARTITO SOCIALISTA NEL REGGINO

    23/46

    Le contestaz ioni avevano posto un grosso nodo e

    da ritenere

    anche

    nei militanti del circolo socialista

    ;li

    del Lavoro, di cui in

    sostanza

    il giornale era

    ressione.

    E

    difatti

    il

    numero

    del 18-19

    settembre

    >7 si

    apre

    con questa nota:

    Con questo

    numero

    La

    v

    ha fatto

    adesione al Partito Socialista Italiano.

    La

    izia speriam o fa r molto piacere ai nostri amici, e

    siamo contenti d aver

    fatto

    il nostro dovere

    Al di l di questa ricomposizione

    restavano

    in piedi

    :avia

    alcune

    questioni

    sostanziali. La

    Luce o,

    quan

    meno,

    il

    suo maggiore

    ispiratore restava

    incerto

    tra

    ua primitiva

    formazione

    socialista

    libertaria

    e laccet

    one piena dello strumento part ito con gli obblighi

    :iplinari che

    ne

    derivavano e

    riconfermava il suo fi

    nassonismo, e questo

    ultimo

    dato si prestava ad ulte

    ~i congetture

    sulla

    sua disponibilit ad

    alleanze

    con i

    :ori democratico-radicali

    e,

    in

    concreto,

    a sostenerli

    Lo

    scontro con i c ler ico-moderati.

    Il

    libertarismo

    di

    tcoli

    riaffiorer

    in

    pi occasioni neg li ann i successivi,

    mdo

    in fondo connaturato

    alla

    sua formazione e al

    carattere pi di

    agitatore

    che di organizzatore, ma

    creava dissensi pi o meno componibili

    e,

    in

    so

    Elza, quasi sempre composti. La questione del rappor

    con

    la

    massoneria creava

    pi

    profondi contrasti. Non

    piamo

    se

    Crucoli fosse

    gi

    massone nel

    1897.

    Lo

    aumero usc con la

    data

    14-15 agosto 1897, con un

    articolo

    d i fondo Per

    In ogni caso La Luce

    si present

    di

    fatto

    come

    organo

    del partito

    lista. Ne l

    numero del

    21-22

    agosto

    aveva

    pubblicato integralmente la

    dare di convocazione del 2 congresso regionale,

    indetto

    dal

    consigliere

    anale De

    Bella

    e dai tre

    componenti

    dellesecutivo

    regionale

    per

    il 4-5

    :mbre

    di

    quellanno; ed

    era

    intervenuto

    con una

    nota

    redazionale

    diretta

    gevolare la composizione

    del

    dissidio insorto a Messina tra No e Petri

    lissidio

    di cui peraltro

    si

    era

    occupato lanno prima

    il consiglio nazionale

    ito a Pisa, deliberando

    un

    intervento diretto per comporlo

    (aLIdea,

    18

    to 1895).

    certamente ai primi del nuovo secolo. E daltra parte

    fratelli

    massoni

    erano

    alcuni

    componenti d i

    primo pia

    no de l

    circolo I Figli

    del

    Lavoro,

    da E.

    Boccafurni,

    autore

    dellopuscolo

    Massoneria

    e

    socialismo

    e

    del

    lungo

    articolo La Comune di

    Parzgi e la

    Massoneria, pubblicato

    in

    pi puntate

    ne i primi numeri

    de

    La

    Luce

    36

    al

    ba

    rone

    rosso

    Giuseppe Mantica, al

    giovane

    avvocato

    Gaetano Ruffo di

    Bovalino, esercente

    a Reggio e di

    scendente diretto di uno dei martiri d i Gerace del

    1847 ~

    Boccafurni passer

    come

    si

    detto ai re

    pubblicani,

    ma la

    questione

    rester al

    centro del dibatti

    to

    interno,

    specie per il

    suo

    stretto legame con

    la

    tattica

    elettorale. Non si trattava certo

    di

    un problema esclusi

    vamente reggino, perch

    anzi,

    pur limitandosi alla

    Cala

    bria , nelle a ltre due province

    la

    presenza massonica nei

    gruppi socialisti era

    pi

    forte, e basti

    pensare

    al

    cosen

    tino Pasquale Rossi,

    al

    nicastrese

    Gabriele Cerminara,

    autore anchegli di un opuscolo sui rapporti socialismo-

    massoneria, ai molti intellettuali catanzaresi che daranno

    vita,

    di li ad

    un

    anno, a lla

    nota

    rivista Pensiero

    contempo

    raneo

    38~ Ma esso

    pesava

    ne i

    rapporti

    interni

    e

    dava luo

    go a sospetti e

    contrasti,

    anche perch a Reggio non si

    ebbe una esperienza di popolarismo come a Cosenza,

    con

    la

    formazione

    di