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RIVOLUZIONARI MUSSOLINI MARXISTA REVISIONISTA L’«UTOPIA» DI BENITO novembre-dicembre 2013 59 | STORIA IN RETE novembre-dicembre 2013 I l 22 novembre 1913 usciva in Italia il primo numero di un periodico politico poco noto e stu- diato ma ancora oggi di rilevante interesse per la storia delle idee agli albori del ventesimo se- colo: «Utopia», che aveva per sottotitolo «Rivi- sta Quindicinale del socialismo Rivoluzionario Italiano». Stampata a Lugano dalla «Tipografia Luganese» di Sanvito e C. su carta elegante e con caratteri goticheggianti, la rivista aveva la direzione e l’amministrazione a Milano, in via Castel Morrone 12, poco distante dall’abitazione del suo giovane fondatore editore e direttore: Benito Mussolini. Che «Utopia» sia stata dimenticata, quando non ignora- ta, dalla storiografia nonostante avesse visto la luce in quel primo Novecento italiano intellettualmente vivace e così fe- condo di riviste culturali e politiche, è probabilmente dovuto all’ingombrante e imbarazzante nome del suo ispiratore, a quel tempo leader del Partito Socialista Italiano e della sua componente interna rivoluzionaria. Ha indubbiamente in- fluito, nella ricerca storiografica, la svolta interventista di Mussolini che nell’autunno del 1914 ne provocò la sua espulsione dal partito decretata con la qualifica di “tradi- tore”. Da quel momento la biografia del socialista Musso- lini fu interpretata alla luce del suo “tradimento”; si volle vedere, nel socialismo del giovane romagnolo, il preludio del fascismo e «Utopia» fu considerato come l’anello di congiunzione tra il Mussolini socialista e quello fascista. E’ sintomatico che persino Renzo De Felice, pur premet- tendo che «Utopia» nacque «da un sincero desiderio di ela- borazione culturale ed ideologica di un Socialismo adatto ai tempi», sostenga alla fine che alcuni articoli ospitati dalla rivista forniscono la chiave interpretativa della conversione di Mussolini all’interventismo e poi al Fascismo. A questo punto, per considerare la funzione storica e politi- ca di questa rivista che fu il frutto della prima impresa edito- riale autonoma tentata da Benito Mussoli- ni ancor prima Benito Mussolini durante la militanza socialista Nel 1913 l’uomo a capo della frangia più intransigente del Partito Socialista Italiano, il giornalista Benito Mussolini, lancia un quindicinale politico che dovrebbe rappresentare la miccia di una svolta rivoluzionaria. L’«Utopia», però, non ottiene il successo sperato, e con la sua fine nel dicembre 1914, termina anche l’illusione di Mussolini di guidare il PSI lontano dal riformismo di Michelangelo Ingrassia Il secondo numero della rivista «Utopia» Cortesia Ufficio Stampa Benito Mussolini Mostre

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RivoluzionaRi Mussolini MaRxista Revisionista

L’«Utopia» di Benito

novembre-dicembre 2013 59 | STORIA IN RETEnovembre-dicembre 2013

I l 22 novembre 1913 usciva in Italia il primo numero di un periodico politico poco noto e stu-diato ma ancora oggi di rilevante interesse per la storia delle idee agli albori del ventesimo se-colo: «Utopia», che aveva per sottotitolo «Rivi-sta Quindicinale del socialismo Rivoluzionario Italiano». Stampata a Lugano dalla «Tipografia Luganese» di Sanvito e C. su carta elegante e

con caratteri goticheggianti, la rivista aveva la direzione e l’amministrazione a Milano, in via Castel Morrone 12, poco distante dall’abitazione del suo giovane fondatore editore e direttore: Benito Mussolini.

Che «Utopia» sia stata dimenticata, quando non ignora-ta, dalla storiografia nonostante avesse visto la luce in quel primo Novecento italiano intellettualmente vivace e così fe-condo di riviste culturali e politiche, è probabilmente dovuto all’ingombrante e imbarazzante nome del suo ispiratore, a quel tempo leader del Partito Socialista Italiano e della sua componente interna rivoluzionaria. Ha indubbiamente in-fluito, nella ricerca storiografica, la svolta interventista di Mussolini che nell’autunno del 1914 ne provocò la sua espulsione dal partito decretata con la qualifica di “tradi-tore”. Da quel momento la biografia del socialista Musso-lini fu interpretata alla luce del suo “tradimento”; si volle vedere, nel socialismo del giovane romagnolo, il preludio del fascismo e «Utopia» fu considerato come l’anello di congiunzione tra il Mussolini socialista e quello fascista. E’ sintomatico che persino Renzo De Felice, pur premet-

tendo che «Utopia» nacque «da un sincero desiderio di ela-borazione culturale ed ideologica di un Socialismo adatto ai tempi», sostenga alla fine che alcuni articoli ospitati dalla rivista forniscono la chiave interpretativa della conversione di Mussolini all’interventismo e poi al Fascismo.

A questo punto, per considerare la funzione storica e politi-ca di questa rivista che fu il frutto della prima impresa edito-

riale autonoma tentata da Benito Mussoli-ni ancor prima

Benito Mussolini durante la militanza socialista

nel 1913 l’uomo a capo della frangia più intransigente del partito Socialista italiano, il giornalista Benito Mussolini, lancia un quindicinale politico che dovrebbe rappresentare la miccia di una svolta rivoluzionaria. L’«Utopia», però, non ottiene il successo sperato, e con la sua fine nel dicembre 1914, termina anche l’illusione di Mussolini di guidare il pSi lontano dal riformismo

di Michelangelo ingrassia

il secondo numero della rivista «Utopia»

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