Baskettiamo Magazine #1 - Dicembre 2011

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D D O O N N N N E E E E C C A A N N E E S S T T R R I I A A N N N N A A C C R R E E M M A A S S C C O O L L I I P P E E R R S S O O N N A A G G G G I I G G I I A A N N M M A A R R I I A A V V A A C C I I R R C C A A P P A A O O L L A A E E L L L L I I S S S S E E B B A A S S K K E E T T M M O O N N A A M M O O U U R R

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Mensile sulla pallacanestro a cura di Baskettiamo.com, sito dedicato alla palla a spicchi.

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DDDDOOOONNNNNNNNEEEE EEEE CCCCAAAANNNNEEEESSSSTTTTRRRRIIIIAAAANNNNNNNNAAAA CCCCRRRREEEEMMMMAAAASSSSCCCCOOOOLLLL IIII

PPPPEEEERRRRSSSSOOOONNNNAAAAGGGGGGGGIIIIGGGGIIIIAAAANNNNMMMMAAAARRRRIIIIAAAA VVVVAAAACCCCIIIIRRRRCCCCAAAA

PPPPAAAAOOOOLLLLAAAA EEEELLLLLLLLIIIISSSSSSSSEEEE

BBBBAAAASSSSKKKKEEEETTTT MMMMOOOONNNN AAAAMMMMOOOOUUUURRRR

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WW WW WW .. BB AA SS KK EE TT TT II AA MM OO .. CC OO MM WW WW WW .. BB AA SS KK EE TT TT II AA MM OO .. CC OO MM

IIII NNNN SSSS IIII DDDD EEEE3 SLAM DUNK

di Salvatore Cavallo

4 FOCUS FOTOGRAFICO

18 PERSONAGGI: GIANMARIA VACIRCA

di Andrea Ninetti

22 L’ALFABETO DELLA STAGIONE

di Guido De Felice

28 BORDO CAMPO: PAOLA ELLISSE

di Salvatore Cavallo

34 UNA CANZONE PER TE

di Alessandro delli Paoli

36 DONNE E CANESTRI

di Francesca Mei

40 NUMBERS

di Vincenzo Centore

42 UP & DOWN

di Giuseppe Mazzone

44 TIME OUT

di Andrea Ninetti

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A d i s tanza d i d i ec i ann i da l l a nasc i t a d i Baske t -

t i amo.com, p rende i l v i a una nuova avven tu ra .

Con i l mese d i d i cembre, i n fat t i , s i a l za l a con -

t esa su un ’a l t ra avv incen te s f i da , Baske t t i amo

Magaz ine, i l mens i l e i deato e rea l i z zato da I t a l -

Repor te r, soc ie tà ed i t r i ce d i Baske t t i amo.com.

Baske t t i amo Magaz ine vuo le d i ven ta re pe r g l i

appass ionat i de l l a pa l l a a sp i cch i un appun ta -

men to mens i l e i r r i nunc iab i l e pe r appro fond i re i

t em i de l l a pa l l acanes t ro, pe r conoscere p i ù da

v ic i no i pe rsonagg i e l e s to r i e che s tanno d i e t ro

un t i ro che f i n i sce i n fondo a l l a re t i na ed un

a l t ro che s ’ i n f range su l fe r ro. S i t rat t a d i una

par t i t a avv incen te ed impegnat i va che vog l i amo

v i ve re ( e v i ncere ) i nnanz i t u t t o accan to a vo i v i -

s i t a to r i de l s i t o e qu ind i f u tu r i l e t t o r i de l men -

s i l e. Con i l numero d i d i cembre a l z i amo l a pa l l a

a due, ma i l nos t ro t eam è work i n p rogress,

aper to a sugger imen t i , p ropos te e cons ig l i . C i

p i acerebbe r i usc i re a sodd i s fa re l a cu r i os i t à

deg l i appass ionat i , o f f rendo un apprond imen to

ogg i r i se rvato so lo a l ca l c i o. C i p roveremo sp in t i

da l l a pass ione, da l l ’ en tus i asmo e da l l ’ amore pe r

ques to s tupendo spor t che neg l i u l t im i ann i ha

sub i t o s i n t roppe s toppate r i spe t to a i poch i t i r i

mandat i a be rsag l i o. Sperando d i i ncon t ra re i l

vos t ro grad imen to, v i augur i amo una buona l e t -

t u ra .

WW WW WW .. BB AA SS KK EE TT TT II AA MM OO .. CC OO MM WW WW WW .. BB AA SS KK EE TT TT II AA MM OO .. CC OO MM

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DANILO GALLINARI

Riparte l’NBA e Denver si riprende il

“Gallo”. Positiva la sua seconda

esperienza in maglia Olimpia, che lascia

a ridosso della rivale Siena. Peccato che

in Europa…

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VON WAFER

Con lui Cremona aveva fatto davvero

13, ma l’NBA è un richiamo troppo

forte. Un piacere avere ammirato sui

nostri parquet un simile fuoriclasse.

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GIANLUCA BASILE

Se in Europa torna a circolare il nome di

Cantù lo si deve anche al “Baso”, la cui

esperienza può completare il gioiello

messo su da Arrigoni e Trinchieri.

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LINTON JOHNSON

Partito Troutman, Linton “il leone” ne

ha raccolto la pesante eredità e, a

giudicare dalle cifre, sono in pochi a

piangere dalle parti di Avellino.

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JUMAINE JONES

Un altro JJ infiamma l’Italia ad oltre 20

anni dall’Anderson che fece grande

Firenze. Basterà “Thrilla from Camilla”

per riportare Pesaro fra le grandi?

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ALVIN YOUNG

Il 36enne newyorkese è tornato a far

canestro in A ad un lustro di distanza

dall’esperienza con Capo d’Orlando. La

Reyer punta su di lui per volare?

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IGOR RAKOCEVIC

Perso per infortunio Kaukenas,

Pianigiani si affida a Rakocevic: sarà lui

l’uomo giusto per far quadrare il cerchio

ancora una volta?

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In un microcosmo in

crisi come quello del

basket italiano, sempre

a corto di idee e pregno

di pasticci che ne mi-

nano credibilità e so-

prattutto la diffusione

fra i giovanissimi, la

forza delle idee può

spesso fare da contral-

tare alla difficoltà di

reperire fondi in uno

sport che, almeno nello

stivale, ha sempre

stentato a muovere

grossi capitali, fatta

eccezione per due o tre

club di primo piano.

Uno dei protagonisti di

questo plotone di diri-

genti capaci di mettere

a frutto con coraggio le

proprie visioni è senza

dubbio Gianmaria Va-

circa, 40enne milanese

che si è fatto le ossa in

provincia, centrando

risultati straordinari a

Castelletto Ticino e

Capo d’Orlando prima

di realizzare il suo ca-

polavoro a Montegra-

naro, piccolo centro

marchigiano famoso in

precedenza per l’indu-

stria calzaturiera e sa-

lito agli onori della

cronaca grazie a una

squadra capace di stu-

pire e mettere i brividi

alle grandi del campio-

nato.

Iniziamo dal recente

passato, quanto le è

costato l’addio al pro-

getto Montegranaro?

“Sono stati tre anni e

mezzo molto positivi,

pur tra alti e bassi

come è normale che

sia. La società è solida,

ben diretta e con delle

professionalità “co-

struite in casa” con ri-

sorse limitate e con un

po’ di inventiva.

Chiaro che è sempre

triste salutarsi, soprat-

tutto quando accade a

inizio stagione, ma era

giusto così”.

Alla base delle sue di-

missioni ci sono stati

solo i risultati delu-

denti di quest’inizio

di stagione?

“Purtroppo le cose non

hanno funzionato. Ave-

vamo in mente un certo

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PERSONAGGIPERSONAGGI: : GIANMARIA VACIRCAGIANMARIA VACIRCA

““““UUNN AAPPPPAASSSSIIOONNAATTOO SSEEMMPPRREE AALLUUNN AAPPPPAASSSSIIOONNAATTOO SSEEMMPPRREE AALL

SSEERRVVIIZZIIOO DDEELL MMOOVVIIMMEENNTTOOSSEERRVVIIZZIIOO DDEELL MMOOVVIIMMEENNTTOO””””

d i d i A n d r e a N i n e t t iA n d r e a N i n e t t i

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tipo di squadra, cir-

costanze che fanno

parte del gioco ci

hanno obbligato a

cambiarla, probabil-

mente serviva più

tempo in un campio-

nato che non ne con-

cede. Mettersi in

discussione è alla

base di tutto, la mia è

stata una scelta leale

e responsabile”.

Quale è stata la soddisfazione più bella

raccolta in queste tre stagioni trascorse

nelle Marche?

“Senza dubbio le dieci vittorie consecu-

tive con Fabrizio Frates in panchina, dopo

un inizio difficile, che per certi versi ri-

c o r d a

quello di

quest’anno.

Insieme ab-

biamo vis-

suto nove

mesi stra-

ordinari e

90 giorni

ind iment i -

cabili, dif-

f i c i lmen te

ripetibili a

questo livello”.

Da cosa partire e

quali strade seguire

per organizzare e

portare ai vertici

una società di pro-

vincia?

“Bisogna chiederlo

ai tre proprietari

della Sutor, non a

me. I collaboratori

passano, la società

resta insieme alla passione di un popolo

che vive per i colori gialloblù. Nel mio

piccolo ho sempre cercato di dare il mas-

simo, purtroppo non ci sono riuscito sem-

pre, ma aver contribuito a mantenere per

tre stagioni in serie A la più piccola realtà

del campionato resta una bella soddisfa-

zione”.

Q u a n t o

riuscirà a

r e s t a r e

fermo ai

box?

“Non ci si

può fer-

mare mai.

Il mondo

ai tempi di

internet è

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già vecchio dopo un secondo. Ho lasciato

il mio incarico dopo un mese dall’inizio

del campionato e già mi sembra un tempo

lontanissimo. Si lavora, si guarda, ci si

aggiorna, si legge”.

Quali dovranno essere i presupposti per

sedersi dietro la scrivania di una nuova

società?

“Non sono at-

taccato alle pol-

trone e alle

scrivanie. Sono

semplicemente

un appassionato

a disposizione

del movimento,

con umiltà e

passione. Non

sono interessato

a ruoli e cari-

che, mi piace-

rebbe tornare a

quella vita di

campo che negli ultimi anni avevo un po’

abbandonato per diverse esigenze della

società”.

Tra le sue tante scoperte, qual è l’atleta

che le ha dato maggior soddisfazione?

“Sono legato a tutti i giocatori con cui ho

condiviso qualcosa. Senz’altro Drake

Diener è il ragazzo con cui c’è un rap-

porto più speciale degli altri: grande gio-

catore, grande mentalità, grande per-

sona”.

Quale giocatore sbarcato quest’anno in

Italia si guadagnerà il titolo virtuale di

“affare dell’anno”?

“Dire Pullen, per come sta giocando, è

quasi scontato.

Sono convinto

che Lighty farà

bene con Cre-

mona, ma la

storia più bella

è la scommessa

che ha fatto

Cantù con Cin-

ciarini, vincen-

dola”.

Siena ancora

una volta sul

trono d’Italia:

quest’afferma-

zione è realmente così scontata ?

“Non c’è mai nulla di scontato e le vitto-

rie di Siena non sono mai banali. Sono i

favoriti per il titolo, magari la finale sarà

più equilibrata, chiaro che la variabile fi-

sica – infortuni e condizione – sarà molto

importante”.

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Avversarie: quelle che sono sempre man-cate, realisticamente, negli ultimi anni al

Montepaschi. Quest’anno la musica sembra di-versa: Cantù ha confermato il gruppo che tantoha fatto bene, Milano ha messo su un gruppodalle enormi potenzialità guidato da quello cheforse è il miglior coach d’Europa in circola-zione, sicuramente il più vincente. Pesaro hacostruito un gruppo molto intrigante, la VirtusBologna è lì e in generale il livello sembra es-sersi alzato. Insomma, forse forse rischiamo ditornare ad avere un campionato degno di talenome?

Biella: per l’ennesima volta i piemontesi ri-fondano una squadra quasi da zero, pun-

tando sulla rinomata capacità di scopriretalenti, grazie anche al supporto di un am-

biente sano e in cui poter crescere senza pres-sioni. Anche quest’anno le carte in regola persorprendere ci son tutte e chissà che nonesploda tutto il talento del funambolico play-guardia Pullen, sbarcato in Piemonte con l’ar-duo compito di non far rimpiangere Sosa. Peril momento la squadra di coach Cancellieri starecitando un ruolo di primo piano.

Collins: è il prescelto, la punta di diamanteche dovrà traghettare la JuveCaserta verso

la stagione più difficile della sua storia re-cente. Con un roster costruito al risparmio, unapiazza la cui passione va scemando ognigiorno di più, i numeri e le giocate dell’ex playferrarese, che al Palamaggiò da avversario hasempre fatto danni, possono essere la chiave divolta per far tornare il buonumore all’ambiente

L’alfabeto del la stagioneL’alfabeto del la stagione

Tu t t o i l b a s k e t d a l l a A a l l a Z e t aTu t t o i l b a s k e t d a l l a A a l l a Z e t a

di Guido De Felice

AA BB CC

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cestistico ca-sertano.

Di s o c c u -p a t i :

Mordente eVitali sonostati i due casipiù eclatantirisoltisi soloda poche gior-nate. Il mo-tivo? Effetticollaterali del protezionismo FIP sul numerominimo di italiani: oggi con la formula del 3+2o del 2+4 si costruisce un roster importante giàsoltanto con giocatori stranieri, relegando gliitaliani per lo più a posti di rincalzo. Perché?Principalmente per le elevate pretese economi-che degli stessi, che si stanno ergendo sempredi più a “casta”. Come si dice, a tirar troppo lacorda si rischia di spezzarla prima o poi.

Ettore: è il Messina nazionale che ha soffertoin silenzio in questi mesi di lockout. Ma ora

finalmente le porte della Nba gli si spalancanodavanti e l’ex CT azzurro può intra-prendere l’avventura più attesa nelmondo del basket delle stelle, por-tando a quattro le bandiere tricoloripresenti dall’altra parte dell’Oceano.In bocca al lupo Ettore!

Fip: la presidenza di Dino Mene-ghin dovrebbe essere una garan-

zia per la palla a spicchi ma la suastoria sul parquet non basta. Vor-remmo vedere una Federazione più presente,propositiva ed impegnata ad evitare brutte vi-cende come wild card, campionato a 17 (ed unaltro a 15), formule cervellotiche per tutelare gliitaliani ma poi la Nazionale si ritrova a non

avere una doppia P maiuscola (play e pivot).Così con il naufragio dell’Italbasket, l’interomovimento perde visibilità e credibilità. ForzaDino strappa il pallone come facevi sul parquete vai in sottomano a segnare i canestri per quelbasket italiano al quale hai dedicato un’interavita.

Gallo: inutile dirlo, degli italiani in NBA èsicuramente quello che ha più appeal verso

il grande pubblico, il più comunicativo, anchequello che fondamentalmente ha sempre saputovendersi meglio per il suo carattere molto piùistrionico degli altri due italoamericani.

Hosley: il suo acquisto è forse passato unpo’ in sordina, ma ci si dimentica troppo

in fretta delle aspettative che si avevano fino adun paio di stagioni fa su quest’ala piccola ca-pace di far tutto su un campo di basket, e in ma-niera eccellente. Il suo arrivo nel campionatoitaliano sarebbe stata già di per sé una notizia,se terrà a freno i suoi noti bollenti spiriti, puòbenissimo essere la miglior ala piccola del tor-neo e non far rimpiangere White.

Italiani: dove sono?Abbiamo detto dei

disoccupati eccellenti,vittime del sistema maanche dell’ingordigiada ingaggio. E se ini-ziassero ad avereanche un po’ di famedi tornare ad essereprotagonisti? Non èpiù il tempo dei soli

due Usa quando gli italiani incidevano (e se in-cidevano) ma… la pochezza di oggi è imbaraz-zante. Ed i risultati della Nazionale sono lospecchio di un campionato dove gli italiani ser-vono solo (o quasi) a tenere buona la Fip ed a

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rispettare le regole.

JJ: J come James White, J come JumaineJones. Pesaro si è assicurata una coppia stel-

lare che permette (a ragion veduta) di sognareanche se i primi risultati sono troppo altale-nanti. Da verificare l’accoppiata di due funam-boli molto poco propensi alla fase difensivacome questi due (sì, siamo in vena di eufemi-smi) con un coach che, per contro, ha sempredato una grande impronta difensiva alle propriesquadre. Ma se si trova un compromesso, questidue non hanno limiti.

Kobe: ovviamente. Il suo possibile arrivo haf a t t o

buttar giùfiumi di in-chiostro. Allafine non èsbarcato inItalia edadesso èpronto a ten-tare l’assaltoall’anello coni Lakers. Mail tentativodel Sabba èstato intri-gante e ca-pace dicalamitare l’attenzione dei media di tutto ilmondo per diversi giorni sul basket italiano. Emagari un giorno chissà… vedremo davveroKobe disputare la Lega A.

Lockout: è stato il tormentone dell’estate eanche dell’autunno. Proprietari e giocatori

sono stati ad un passo dalla rottura definitivacon conseguente cancellazione del campionatopiù bello del mondo. Alla fine ha prevalso ilbuonsenso. Si, il buonsenso di non perdere altrimilioni di dollari…

Montegranaro: il trionfo del “piangi efotti”. Ogni anno per un’estate tocca sor-

birsi il muro del pianto per la mancanza difondi, ogni anno la saracinesca sembra sulpunto di essere tirata giù, poi si permettono difare un’offerta addirittura ad Andrea Bargnani,spiattellandola ai quattro venti. Se il basket ita-liano iniziasse a liberarsi di certe ipocrisie, sene gioverebbe alquanto.

Nazionale: dopo l’ennesima figuraccia agliultimi Europei, urge una profonda rifles-

sione. Come prevedibile, neanche Pianigiani hala bacchetta magica per curare tutti i mali pro-fondi del nostro movimento, così come non sipuò pretendere che i tre NBA potessero risol-vere da soli le eccessive carenze che affligono il

nostro roster.Da anni nonp r oduc i amopiù un play-maker degnodi tale nome,per non par-lare del di-scorso pivot.Serve un pro-fondo resty-ling di tuttala gestionedei settorigiovanili inprimis, senon vogliamo

continuare ad inanellare figuracce in serie neiprossimi anni.

Obama: curioso se non addirittura parados-sale che con un Presidente cestofilo il

campionato Nba abbia rischiato la cancella-zione. Molti hanno sperato in un intervento pro-prio del Presidente Obama per alzare l’agognata“contesa” e dare il via alla stagione; ma i pro-blemi economici statunitensi gli hanno con-cesso solo un veloce invito a… scendere sulparquet!

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Passione: quella che sembra un po’ sce-mata nel mondo della pallacanestro

dopo tutti gli ultimi guai combinati dalla ter-ribile accoppiata Fip – Lega. Chissà che ver-detto tireranno fuori i numeri, certo è che ilbasket ad oggi in Italia è al punto più bassodi appeal da chissà quanto tempo. Per risol-levare questa drammatica situazione ser-vono profondi cambiamenti e rinnovamenti.Specie per quanto riguarda le persone cheabitano certi palazzi e poltrone.

Qualità: è indubbio che da qualche annoil livello del campionato sia in risalita.

Timidi segnali di ripresa tecnica che spe-riamo si accompagnino ad una ritrovatacompetitività, perché non è tanto la Sienamangiatutto ad aver stufato, quanto l’as-senza di avversari degni di questo nome ca-paci di contrastarla.

Regolarità: che campionato stiamo ve-dendo? Squadre dispari, doppio turno

iniziale casalingo per Bologna, giocatori in-gaggiati a “tempo determinato”, uno statutodi Lega che esiste solo per convenzione, re-gole di cui ci si prende gioco sempre di piùquotidianamente. Serve un bel repulisti, eserve in fretta.

Scariolo: uno dei migliori, se non forseattualmente il migliore coach italiano in

circolazione, fresco campione d’Europa incarica, torna dopo tanto girovagare nel no-stro paese con una missione speciale: ripor-tare le Scarpette rosse sul tetto d’Italia e,perché no, d’Europa. Il compito non è af-fatto facile ma per un coach vincente comeScariolo nulla è impossibile.

Tv: quest’anno finisce il monopolio Skyed è l’anno zero del binomio Rai – La7.

Ma possibile che, con tutte le nuove tecno-logie che esistono, bisogna ancora acconten-tarsi degli scampoli di tempo concessi da

mamma Rai privilegiando la visibilità sututto il territorio nazionale alla qualità delprodotto? In tal senso le telecronache diqualità infima (cos’erano walkie-talkie?)degli Europei hanno già fatto capire quantacura dei dettagli viene concessa dalla Rai albasket. Che possa rappresentare uno stimoloper far tornare la gente nei palasport?

Una: sarà la squadra che retrocederà inLegadue alla fine di una Lega A di-

spari. Dal cilindro magico di un’estate cesti-stica avara di sorrisi in campo e fuori è cosìvenuta fuori la decisione di tappare la fallaprovocata da wild - card, ricorsi, sentenzedopo il suono della sirena finale con un’ope-razione matematica: due promozioni, unasola discesa al piano inferiore nella scorsastagione danno come risultato una retroces-sione e campionato a diciotto dal 2012/13.

Venezia: ripescata ben oltre la zona Ce-sarini, ha potere economico per potersi

sistemare in pianta stabile in Serie A, ancheai piani alti. C’è curiosità nel vedere comerisponderà la piazza, ma la Reyer ha storia eblasone ed è un piacevole ritorno, anche per-ché riporta la pallacanestro in una delleprincipali città italiane.

Wild - card: andrebbe chiamata conquello che era il suo vero nome, una

porcheria. Perché forse saremo poco lungi-miranti, forse retrogradi o inguaribili ro-mantici, ma il diritto sportivo, quello che ticonquisti sul campo sputando sangue e su-dore, deve essere necessariamente, sempre ecomunque, preservato. Dopo un solo anno èstata già abolita, con tutto il pastrocchio cheè successo tra Teramo e Venezia: era dav-vero necessario creare tutta questa confu-sione, un campionato a 17 squadre, 500milaeuro che viaggiano da un conto all’altro, percapire tutto ciò?

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X: per indicare le tante, troppe incogniteche accompagnano l’italico movimento

Senza nascondersi dietro un dito, la sta-gione 2011/12 presenta punti interrogativisulla tenuta economica di diverse società,sulle conseguenze del passaggio da Skyall’accoppiata Rai – La7, sull’impatto spor-tivo, oltre che mediatico, delle “stelle” Nba(a tempo determinato), sulla competitività(e sulla regolarità) di un campionato a 17squadre ma con una sola retrocessione, sullacredibilità di uno sport ormai in caduta li-bera. E le X sul parquet? Si ci sono anchequelle ma sono le uniche belle e riguardanoSiena e la sua capacità di ripetersi ancora evincere anche in Europa, Milano e la possi-bilità di porre fine alla dittatura senese, eancora dove arriverà Cantù, chi sarà la sor-presa e tante altre domande alle quali, fortu-natamente, solo il pallone ed il canestropotranno rispondere.

Young: la guardia newyorkese torna inserie A con Venezia dopo i quasi 20

punti di media segnati con Capo d’Orlandocinque anni fa. Una sorta di premio alla car-riera per il 36enne (non proprio young) che,dopo aver sciolto solo al College la riserva“basket si, basket no”, non ha mai smessodi fare canestro. E la sua mano calda sta giàriportando in alto la gloriosa Reyer.

Zero: indica il punto di partenza, quelloda cui deve necessariamente iniziare il

percorso della pallacanestro italiana. È ilmomento di azzerare polemiche, faziosità,provincialismi, negatività e quant’altro.Dopo aver toccato il fondo (e lo SpaghettiCircuit c’è riuscito) si deve risalire la china,ripartire con entusiasmo, pensando soltantoa… triple, slam dunk, pick&roll, assist etutto quanto sia solo e sempre BASKET!

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Coniugare lavoro e passione è un privilegio per pochi e Paola Ellisse può ritenersi fortunata per averlo

fatto a lungo. Oggi l’incantesimo non si è rotto, il giornalismo sportivo è ancora la sua vita. Ma la

scelta di Sky di non puntare più sulla palla a spicchi italiana costringe “Lady Basket” ad occuparsi d’al-

tro, pur senza abbandonare il mondo dei canestri. A molti appassionati le sue telecronache già man-

cano, ma Paola non è triste voltandosi indietro, anzi dalla valigia dei ricordi trae ancora più energia

ed entusiasmo. E poi il basket, pur senza l’appuntamento settimanale con microfono e telecamera, con-

tinua ad essere un punto fermo, professionale e non solo.

Dopo 7 anni in giro per l’Italia dei canestri, come è mutata quest’anno la sua vita?

“E’ cambiata parecchio: meno possibilità di tenere i contatti con il mondo del basket, ma anche la

chance di “vivere” la pallacanestro in modo diverso, più disincantato sotto certi aspetti ma anche più

sereno sotto altri. Vado a vedere le partite per la gioia di farlo, ho ritrovato la passione nel senso più

puro del termine, cosa che l’aspetto professionale aveva un po’ nascosto”.

Quanto le manca il pathos della telecronaca?

BORDO CAMPO: PAOLA ELLISSEBORDO CAMPO: PAOLA ELLISSE

IL BASKET, LA MIA PASSIONE“Ogni volta che dalla regia partiva il con-teggio per la diretta il brivido che sentivo

era straordinario”d i S a l v a t o r e C a v a l l od i S a l v a t o r e C a v a l l o

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“Tantissimo, se consideriamo che ogni volta che

dalla regia partiva il conteggio per la diretta il bri-

vido che sentivo era straordinario”.

Assieme alla squadra di “Sky Basket” ha provato

a forzare la mano alla sua azienda per proseguire

l’avventura televisiva con la palla a spicchi?

“Nessuno di noi avrebbe avuto il diritto di farlo. Le

strategie aziendali vengono stabilite a piani molto

più alti del nostro. Chiaro che il dispiacere è noto

a tutti, ma il rispetto dei ruoli e delle gerarchie è

alla base della nostra etica del lavoro”.

Secondo lei il basket alla fine dei conti avrà l’au-

spicata maggiore visibilità con la trasmissione in

chiaro delle partite?

“Rispondere a questa domanda richiederebbe

tempo e spazio che ovviamente qui non ci sono, ri-

spondere in modo parziale sarebbe scorretto. Ho

letto troppe spiegazioni o dissertazioni totalmente

parziali, ritenendole inutili. Sono certa che chi ha

rilasciato certe dichiarazioni oggi vorrebbe non

averlo fatto. Non voglio “surfare” su questa super-

ficie”.

Quali sono i ricordi più belli di questi anni vissuti

a pane e pallacanestro?

“Sono così tanti che faccio fatica a definirli. Ogni

giorno ha avuto un momento di unicità. Ma do-

vendo scegliere non vado su un momento ma su un

fattore: le persone. Quelle con cui lavoro quotidia-

namente, quelle che ho incontrato per un minuto o

che sono diventate amicizie strette. Il basket ha

rappresentato il 99% dei miei pensieri per gli ultimi

20 anni, e poterlo vivere con persone straordinarie

ha reso gioiosa la mia vita”.

È stato difficile imporsi come giornalista facendo

dimenticare (se mai fosse possibile) di essere una

donna con tanto charme?

“Altro discorso piuttosto lungo e complicato… la

prima a dover dimenticare di essere una donna

sono stata io (ringrazio per il complimento, ma lo

charme che mi attribuisci è un fattore secondario).

Ho invaso un mondo creato, gestito, giocato, alle-

nato e commentato dagli uomini. L’ho fatto senza

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avere un background sportivo né giornalistico. Ad una

donna era ampiamente concesso lo spazio a bordo

campo, ma le telecronache erano, e forse sono, un altro

paio di maniche. Un salto nel buio fatto con grande in-

coscienza e altrettanto entusiasmo, un salto che non ha

trovato ostacoli all’interno della mia azienda e che ha

visto sempre la massima collaborazione da parte dei

miei colleghi. Fuori la situazione è stata talvolta più

difficile soprattutto tra alcuni colleghi e con i tifosi.

Ma ho sempre lavorato nella consapevolezza che molti

avrebbero voluto essere al mio posto (e ne comprendo

i motivi dato che ho fatto il lavoro più bello del

mondo), e che il mio essere “diversa” mi rendeva più

vulnerabile. E quindi mi costringeva ad essere più

forte”.

Ricorda la prima telecronaca?

“College basket, UConn contro UMass, primo cane-

stro Marcus Camby su pick and roll. Il resto della par-

tita è totalmente avvolto nella nebbia. Però ricordo che

al termine di quella telecronaca, che avrebbe dovuto

essere una prova e che invece il giorno dopo fu man-

data in onda, uscendo dalla sala speaker mi trovai da-

vanti Flavio Tranquillo. Aveva ascoltato la “prova”. Mi

strinse la mano. Credo che quella sia stata la più grande

soddisfazione professionale della mia vita”.

E la più emozionante?

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“L’elenco è interminabile. La finale dell’instant re-

play del 2005, la finale degli Europei di Stoccolma,

tutto l’Europeo del 99, la prima final four NCAA,

i 3 supplementari di Siena-Roma e quelli dello

scorso 26 dicembre fra Bologna e Cremona. Il ri-

tiro di Bodiroga e quello di Pozzecco. Di certo sto

dimenticando tanti momenti, ed è una fortuna per-

ché significa che ce ne sono stati moltissimi…”.

Che consiglio darebbe a chi volesse cimentarsi

nelle telecronache cestistiche?

“Studiare, prepararsi, non pensare che sia suffi-

ciente mettersi davanti ad un microfono avendo la

parlantina sciolta. Guardare la televisione è facile,

farla non lo è. Ma bisogna guardarne tanta, ascol-

tare i migliori, crearsi uno stile sapendo che non

piacerà a tutti, continuare a credere anche quando

le critiche potrebbero demolirti. E sentirsi parte del

basket, non osservarlo dall’altro ma viverlo in tutti

i suoi aspetti, dal partecipare agli allenamenti di

una squadra al rompere le scatole all’allenatore

prima della partita. E non smettere mai. In questo

lavoro non si arriva, si viaggia”.

Nonostante tutto quanto continua a seguire il ba-

sket?

“Credo che le risposte precedenti diano per scon-

tata questa: certo che si. Il basket non è il mio la-

voro, è una passione che per mia fortuna riempie

anche le mie giornate professionali”.

LLLLeeee cccc iiii tttt aaaazzzz iiiioooonnnn iiii pppprrrr eeee ffff eeee rrrr iiii tttt eeee dddd iiii PPPPaaaaoooo llll aaaa ssssuuuu llll ssssuuuuoooo pppprrrrooooffff iiii lllloooo FFFFaaaacccc eeeebbbbooooooookkkk

MMEEGGLLIIOO UUNNAA PPEESSSSIIMMAA GGIIOORRNNAATTAA IINN MMAARREE CCHHEE UUNNAA OOTT--TTIIMMAA IINN UUFFFFIICCIIOO..

NNOONN AAGGGGIIUUNNGGEERREE GGIIOORRNNII AALLLLAA VVIITTAA,, AAGGGGIIUUNNGGII VVIITTAA AAIIGGIIOORRNNII..

SSEE PPEERRDDII TTEEMMPPOO AA GGIIUUDDIICCAARREE LLEE PPEERRSSOONNEE NNOONN HHAAII

TTEEMMPPOO PPEERR AAMMAARRLLEE..

Page 33: Baskettiamo Magazine #1 - Dicembre 2011

Che giudizio dà a questo primo scorcio di stagione?

“La vedo in linea con le ultime 5. Difficile da rendere

appassionante perché la superiorità senese, per quanto

forse meno netta, permane e rende scontato il campio-

nato. E come negli anni precedenti c’è tanto equilibrio

tra le squadre di fascia media, quelle che offrono

l’unico motivo di incertezza e quindi di passione al-

l’interno del campionato. Peccato che la cultura spor-

tiva italiana viva di chi vince e di chi si salva, perché

invece nel nostro basket il bello sta nel mezzo”.

Quale è il suo quintetto ideale del campionato?

“Travis Diener, Gianluca Basile, Alessandro Gentile,

Viktor Sanikidze, Linton Johnson. Forse non vincerei

molte partite, ma avrei gioventù, esperienza, cuore e

cervello”.

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LLAA JJUUVVEECCAASSEERRTTAA CCAANNTTAA ““SSAAVVEE MMEE!!””

Il club di Pezza delle Noci rischia di non concludere la stagione a causa delledifficoltà economiche. Si chiede l’aiuto di tutti per continuare a stupire.

ddddiiii AAAAlllleeeessssssssaaaannnnddddrrrroooo ddddeeeellll llll iiii PPPPaaaaoooollll iiii

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L’estate t r ibolata ha consegnato a Caser ta una Juve consapevole del fat toche, per mezzi economici r iversat i sul mercato, l ’obiet t ivo non potesse es-sere a l t ro che la salvezza. I l parquet , invece, ha sanci to la forza del gruppo creato e plasmato dacoach Sacripant i . Aggressivi tà , combat t ivi tà , cuore ed esperienza hannoinaspet ta tamente innalzato i l rendimento del la Pepsi . Così , mentre Coll ins ,

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Smith e soci , v iolavano i l Pala Estra diSiena ed i l Pala Tiziano di Roma, esconfiggevano t ra le mura amiche laMilano di Gal l inar i conquis tandosi ,così , l ’appel la t ivo di ‘ammazza-grandi’ , fuori esplodeva la cr is i econo-mica del c lub.L’appel lo di Sacr ipant i , rafforzato dal leparole del presidente Gervasio è s ta tochiaro. Alla Juve manca circa un mi-l ione di euro per completare la s ta-gione. Diversamente s i ass is terebbe aduna dismissione del la squadra che hasin qui s tupi to avversar i ed addet t i a ilavori .Una canzone per la Juve, quindi , nonpuò che essere la s t ruggente “Saveme”, ‘Salvami’ , interpretata dal la ma-gica voce di Freddie Mercury, leaderdei Queen.“Ti amerò f inché non morirò. Salvamisalvami salvami. Non posso affrontarequesta vi ta da solo” In quest i t re vers ic’è tut to quanto s ta passando nel lamente dei ‘malat i ’ bianconeri . Un gr ido di a iuto che non può e nondeve r imanere inascol ta to .Tut t i dovranno fare la loro par te . Qual-che sacr i f ic io in più per i t i fosi . Coin-volgimento dei commerciant i ,sensibi l izzazione da par te del la s tampae pol i t ica .I l supporto del la c lasse pol i t ica deveessere fondamentale . I pol i t ic i devonoperorare la causa bianconera e chiedere

al le forze imprendi tor ia l i local i di so-s tenere la JuveCaserta con un for te ap-porto economico. Perché? Perché lo sport rappresenta una formadi r iscat to sociale; perché i l calcio e laCaser tana viaggiano nel la mediocr i tàda t roppo tempo e perdere anche unasquadra di basket che nemmeno unanno fa par tecipava al la più al ta com-pet iz ione cont inentale , sarebbe delete-r io per tut t i . I c i t tadini caser tani nonmeri tano di vedersi s t rappata via unadel le passioni che animano la c i t tàPerché la Juve è una del le poche notel ie te del la provincia di Caser ta , perchéuna Juve ad al t i l ivel l i e che s i scontra ,non necessar iamente vincendo, controle real tà del nord, socialmente ed eco-nomicamente superior i a l la nostra , nonpuò che t rasmettere un’immagine posi-t iva del terr i tor io locale . Come a dire ,non c’è solo degrado in Terra di Lavoroma anche qualcosa che funziona e sefunziona è anche meri to del le is t i tu-zioni local i , del la pol i t ica .Come convincere le facol tose aziende?Coinvolgendole; la par tecipazione alsociale produce r i torni di immagine ga-rant i t i e , a loro vol ta , le s impat ie pol i -t iche producono sostegno.La Juve è un bene pubbl ico e come ta leva tutelato, preservato ed incrementato.“Save me” è l ’ur lo del la Juve e del po-polo bianconero.

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La vera “f i rs t lady” del basket i ta l ianoè un ingegnere meccanico. Anna Cre-mascol i , milanese, è la pr ima ed unicapresidente-proprietar ia di una squadradi ser ie A, la Bennet Cantù, vice cam-pione d’I ta l ia in car ica . Un ruolo nonfaci le da r icoprire , come lei s tessadice, che è anche da conci l iare con lafamigl ia e la gest ione del la azienda difamigl ia , la NGC Medical .“La mia giornata t ipo? La matt ina, ap-pena mi svegl io , s is temo i bambini (hadue f igl i piccol i , ndr) , la grande laporto al l ’as i lo , l ’a l t ro res ta a casa, epoi mi reco in uff ic io al l ’NGC doveresto f ino a dopo pranzo. Ma i l miopensiero va molto spesso al basket .Molte vol te durante la mia giornata la-vorat iva nel la azienda di famigl iavengo interrot ta dal le quest ioni cest i -s t iche. Fini to in azienda, di sol i to ,vado al Pianel la a seguire gl i a l lena-menti o nel mio uff ic io del c lub. Lasera torno a casa a Milano dal la fami-gl ia e dai miei bambini . Impegni di la-voro permettendo, mi sono pref issa diseguire gl i a l lenamenti a lmeno duevol te a set t imana. Naturalmente, i lweekend, e i l turno infraset t imanale diEurolega, sono dedicat i a l la squadra:ol t re a seguire tut te le gare casal inghe,vado anche puntualmente in t rasfer ta” .Quali sono le differenze fra i l farel’ imprenditrice del l ’azienda di fami-gl ia e r icoprire i l ruolo di presidentedi una società di basket di serie A?“Sono due cose totalmente diverse . Inazienda sai bene qual i sono i r isul ta t ida ot tenere e come fare per ot tener l i .Se lavori in un cer to modo ci r iesci .

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DONNE E CANESTRIDONNE E CANESTRI: : ANNA CREMASCOLIANNA CREMASCOLI

UNA FIRST LADYPER CANTU’

“Guidare una società di basket non è un

gioco. Più faci le fare l ’ ingegnere”

d i F r a n c e s c a M e id i F r a n c e s c a M e i

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Nel basket ,puoi anchefare i l megl io ,puoi dare i lmassimo, manon ci seisolo tu . Dal-l ’a l t ra par te c isono gl i av-versar i , e i ltuo r isul ta to èlegato ancheal la loro pre-s tazione. Epoi dipendetut to esclusi-vamente dal lepersone, dalloro intera-gire . In unasquadra cisono equi l ibr i sot t i l iss imi che non è fa-ci le mantenere. Non è un gioco. Direiche guidare una società di basket è piùdiff ic i le che fare l ’ ingegnere”.Dovendo scegl iere tre aggett ivi , comesi def inirebbe nel suo ruolo di presi-dente del la Bennet Cantù?“Innanzi tut to , femmini le . I l mio approc-cio per questo incar ico e la mia im-pronta su questa squadra sono quel l i d iuna donna. Sono per la disuguagl ianzadei sessi , in questo senso. Siamo divers idagl i uomini , e per questo dobbiamoagire e comportarci in modo diverso. Poimi def inisco determinata: ho poche ideema molto chiare . Alla squadra facciopochi discorsi , ma quando l i faccio vadosubi to a l sodo e t rasmetto bene quel lo

che ho inmente.Inf ine,direi ,che sonocom-prensiva,cerco diconte-s tual iz-zareogni s i -tuazione,nelsensoche nonfacciomai sfu-r ia te ocose s i -mil i , e

dopo una brut ta sconfi t ta , piut tosto nonmi faccio sent i re per un giorno, la-sciando che i sent imenti negat ivi svani-scano pian piano”.Come definirebbe invece la sua squa-dra?“Ho costrui to la squadra a mia imma-gine. I giocator i che fanno par te del laPal lacanestro Cantù sono pr ima di tut tobrave persone, poi a t le t i . Sono personeal t ruis te , che danno l ’anima in campo efuori . E ne curo ogni minimo det tagl io .Ad esempio, ho fat to venire apposta unsar to che prendesse l ’or lo dei pantalonia tut t i , perché fosse uguale per tut t i enon ci fosse qualcuno con i pantalonit roppo lunghi o t roppo cort i . E poi , hoscel to personalmente anche le calze che

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devono indossare . E se qualcuno sgarra ,c i sono multe salate . Ci tengo molto aquesto aspet to . L’unica cosa che non miconcedo è entrare nel lo spogl iatoio.Sono una donna e non sarebbe giusto. Cientro solo in casi molto rar i , quandodevo fare dei discorsi , ma in ta l casoloro sono sempre avvisat i pr ima e s ifanno t rovare vest i t i” .

Come nasce l ’ interessamento per lapal lacanestro?“La mia passione per i l basket vienedal la mia famigl ia . Ho una famigl iamolto numerosa, mio padre ha dieci f ra-te l l i , e quindi ho tant iss imi cugini ,ognuno, in un modo o nel l ’a l t ro , ha sem-pre avuto a che fare con i l basket .Quindi ho sempre vissuto la pal lacane-stro, specie le ser ie minori e le squadre

giovani l i . L’ interesse per la ser ie A eper Cantù è aumentato pian piano negl ianni . La mia famigl ia è milanese ma nel1992 ha t rasfer i to l ’azienda da Milano aNovedrate , e così negl i anni c i s iamoradicat i nel terr i tor io del la Brianza. Ab-biamo iniziato come sponsor di Cantù,mettendo i l nostro logo sul le magl ie , edopo t re anni e mezzo abbiamo r i levato

la maggioranzadel la societàf ino a diven-tarne proprie-tar i . Lapassione da solanon basta però.E anche se a in-vest i re oggi nelbasket , un r i -torno econo-mico in real tànon c’è , per noiè soprat tut to undovere sociale .La Pal lacane-stro Cantù non èsolo la pr imasquadra, a l lespal le c’è un vi-

vaio di ben 1500 ragazzini . L’ impegno èsoprat tut to nei loro confront i . Sono ra-gazzi che in palestra dedicano i l lorotempo l ibero, e giocare a basket è unmodo per tener l i impegnat i in una at t i -vi tà sana e formativa, a l t r iment i chissàcosa andrebbero a fare in giro. Moltomeglio che t rascorrano i l loro tempo l i -bero su un campo da pal lacanestro”.

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i punt i messi a segno da Dee Brown nel l ’u l t imo turno di campionato; mi-gl ior prestazione del la stagione per i l regista di Teramo che invece occupala posizione numero 16 nella graduator ia dei punt i segnati , ul t ima fra leformazioni che hanno già disputato 10 part i te.

121 la valutazione fat ta registrare dal la Sidigas Avel l ino contro la Ca-nadian Solar Bologna al la seconda giornata. Leader del la formazione i r -p ina fu L inton Johnson con uno strepi toso tabel l ino fat to d i 25 punt i ,11 rimbalzi , 5 recuper i e 2 stoppate per un complessivo 39 di va-lutazione.

63,2 la percentuale dal per imetro fat ta registrare da Treviso controRoma nel l ’u l t imo turno d i campionato. I venet i hanno r i toccato i l prece-dente pr imato stagionale che apparteneva al la Cimber io Varese, ferma al63% grazie a un lodevole 17 /27 che le vale comunque l ’at tualesecondo posto in questa part icolare graduator ia.

Un terzetto tut to made in USA in vet ta al la c lassi f ica degl i assist : TravisDiener guida con 11 palloni , servi t i a i propr i compagni nel la v i t tor iosapar t i ta contro l ’Acea Roma. Seguono a quota 10 alt r i due specia l is t idel la mater ia come i l p lay del la Pepsi Caserta Andrè Col l ins (sempre con-tro Roma), e Marques Green (nel la sconf i t ta interna di Avel l ino contro Ca-sale Monferrato).

24 /25 la strepitosa str iscia dal la lunetta fatta registrare f inora da dueveterani del nostro campionato come Matteo Soragna (Angel ico Biel la) eGianluca Basi le (Bennet Cantù) che però ha giocato una part i ta in menodel “ r ivale”.

184 le pal le perse in 10 incontr i dal la Vir tus Roma nel le cui f i la i lbosniaco Dedovic det iene l ’ infausto pr imato con una media di 3 ,5 pal-loni “ regalat i ” per gara.

di di Vincenzo CentoreVincenzo Centore

NN UU MM BB EE RR SSNN UU MM BB EE RR SS

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UUUU PPPPBB rr ee ss cc ii aaBB rr ee ss cc ii aa c o n o t t o v i t t o r i e s u d i e c i è i n q u e s t o m om e n t o l a v e r ar i v e l a z i o n e d e l t o r n e o c a p a c e d i c o l l e z i o n a r e s c a l p i i l l u s t r i d ap r i m a f a s c i a : B a r c e l l o n a , V e r o l i e B r i n d i s i . I l t r a s c i n a t o r e r i -s p o n d e a l n o m e d i M a r i o G h e r s e t t i , l ’ a r g e n t i n o d a l c u o r ed ’ o r o , c h e n e l p o k e r a p e r t o d i h u r r à v i a g g i a c o n i l 1 9 / 2 7 d ad u e e 8 / 1 0 a i l i b e r i , o l t r e a i 1 4 . 2 p u n t i i 6 . 7 r i m b a l z i d i m e d i ae i l 6 2% d a d u e . U n i n v e s t i m e n t o s i c u r o p e r D e l l ’ A g n e l l o a n -

c o r a t r o p p o c o n v i n t o c h e l a s q u a d r a d e b b as o l o s a l v a r s i . S i a m o s i c u r i ?

PP aa uu ll LL ee ss tt ee rr MM aa rr ii gg nn ee yyPP aa uu ll LL ee ss tt ee rr MM aa rr ii gg nn ee yy è l ’ u o m o i n p i ùd e l l a G i v o v a S c a f a t i : n e l l e u l t i m e q u a t t r ou s c i t e h a f i r m a t o 2 7 . 5 p e r g a r a , c o n 2 3 / 4 1d a 2 , 1 3 / 2 6 d a 3 , 2 4 / 2 8 d a l l a l u n e t t a c o n -d i t i d a 4 a s s i s t e 5 . 9 c a r a m b o l e . I l t u t t o ,i m p a c c h e t t a t o c o n 3 0 . 5 d i v a l u t a z i o n e p e ro g n i a l l a c c i a t a d i s c a r p e . S p e t t a c o l a r i i 3 3p u n t i ( c a r r i e r h i g h r i b a d i t o p e r l a s e c o n d av o l t a i n L 2 ) e 4 7 d i v a l u t a z i o n e c o n t r o V e -r o l i . E ’ q u e s t o u n o d e i m o t i v i c h e s p i e g al ’ a t t u a l e p r e s e n z a c o s t a n t e d e i c a m p a n in e l l e z o n e a l t e d e l l a c l a s s i f i c a . S c a f a t i èp a s s a t a d a p o s s i b i l e o u t s i d e r a s i c u r a p r o -t a g o n i s t a n e l l a l o t t a p e r l a c o n q u i s t a d iu n o d e i d u e p o s t i i n s e r i e A ? G l i a d d e t t i a il a v o r i h a n n o r i s p o s t o d i s ì .

DD ww ii gg hh tt HH aa rr dd yyDD ww ii gg hh tt HH aa rr dd yy 4 4 p u n t i c o n t r o S a n t ’ A n t i m o :3 0 n e i m i n u t i r e g o l a m e n t a r i , 1 4 n e l l ’ o v e rt i m e m e s s i i n s i e m e c o n 6 / 1 0 d a t r e , 1 0 / 1 1 a il i b e r i , 4 r i m b a l z i . E ’ i l s e c o n d o m i g l i o r r e -c o r d d e l l a L e g a D u e d o p o i 4 8 f i r m a t i d aM a r c e l u s K e m p c o n l a m a g l i a d e l l a D i n a m oS a s s a r i . C o n p i ù d i 2 1 p u n t i d i m e d i a i l r a -g a z z o d e l B r o n x , a l s u o p r i m o a n n o d a p r o -f e s s i o n i s t a , è i l t e r z o m i g l i o r m a r c a t o r e d e lt o r n e o . I l r o o k i e p r o v e n i e n t e d a S t . J o h n ’ sc h e c o n i R e d S t o r m a N e w Y o r k a v e v a c o l l e -z i o n a t o u n a s e r i e i n f i n i t a d i n i c k n a m e ( P o c -k e t s , T h e H a r d y B o y , T o p S h e l f , o p p u r e T h eB a d d e s t M a n o n T h e P l a n e t , l ’ u o m o p i ù c a t -t i v o d e l p i a n e t a ) h a d i m o s t r a t o c o n i f a t t id ’ a v e r e t u t t e l e c a r t e i n r e g o l a p e r c o n q u i -s t a r e i l t i t o l o d i m i g l i o r e s t r a n i e r o e s o r d i e n t ed e l c a m p i o n a t o d i L e g a D u e , p r i m a d i s p i c -c a r e i l v o l o d a P i s t o i a v e r s o l ’ E u r o p a c h ec o n t a .

ddii GGiiuusseeppppee MMaazzzzoonnee

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AA ll aa nn VV oo ss kk uu ii llAA ll aa nn VV oo ss kk uu ii ll l ’ a m e r i c a n o d e l l ’ A l a b am a c o np a s s a p o r t o d a n e s e d o p o a v e r m a r t e l l a t oc o m e u n f a b b r o i l c a n e s t r o d i F o r l ì s c r i -v e n d o 3 7 p u n t i c o n u n 9 / 1 3 n e l l e t r i p l e , h ac o n f e r m a t o c h e q u a n d o è i n g i o r n a t a i l s u oc o a c h F a b i o C o r b a n i p u ò d o r m i r e s o n n it r a n q u i l l i : 1 9 . 3 d i m e d i a , 4 2 . 9 % d a d u e e5 8 . 1 % d a t r e , s o n o i d a t i c o n n e s s i a l l e 4v i t t o r i e i n c am p i o n a t o d e l l a M o r p h o , c a d u t ac o n t r o B r i n d i s i s i a i n c a m p i o n a t o s i a c o p p aa c a u s a a n c h e d e l l e u n i c h e d u e s t e c c h e d e lb i o n d o g i o v a n o t t o e x B o r n o v a .

DDDD OOOO WWWW NNNNJJ ii mm mm ii ee LL ee ee HH uu nn tt ee rr ee AA ll ee xx aa nn dd ee rr SS ii mm oo nnJJ ii mm mm ii ee LL ee ee HH uu nn tt ee rr ee AA ll ee xx aa nn dd ee rr SS ii mm oo nn ----cc ee ll ll iicc ee ll ll ii s o n o i d u e g r a t t a -c a p i m a g g i o r i p e r c o a c hP i e r o B u c c h i a n c h e d o p o

l a s t r i s c i a d i s e i v i t t o r i e c o n s e c u t i v e i nc a m p i o n a t o s e g u i t a d a d u e s c o n f i t t e c h em o l t o p r o b a b i l m e n t e l a s c e r a n n o d e g l i s t r a -s c i c h i n e l p e r i o d o l u n g o d e l l a p a u s a N a t a l i -z i a . P e r l ’ a m e r i c a n o e x S c a f a t i l e c i f r ed e l l e u l t i m e c i n q u e u s c i t e p a r l a n o d a s o l e :i n p i ù d i 3 2 m i n u t i d i u t i l i z z o h a r e a l i z z a t os o l o 5 . 6 p u n t i p e r p a r t i t a a c c u m u l a n d o u nr a b b r i v i d e n t e 1 / 2 2 d a t r e p u n t i e s o l o 2 . 4 d iv a l u t a z i o n e . T r o p p o p o c o p e r c h i d o v e v ar a p p r e s e n t a r e i l g o t o g u y d e l l ’ E n e l B r i n -d i s i . I d a t i d e l l e u l t i m e c i n q u e g i o r n a t e n o nl a s c i a n o s c a m p o n e a n c h e a l c o m p a g n o d is q u a d r a S i m o n c e l l i : 1 1 m i n u t i d i p r e s e n z ai n c a m p o c o n i l m a g r o b o t t i n o d i 2 p u n t is c a r s i s c r i t t i a r e f e r t o e l ’ a n c o r a p i ù m a g r oe d e s o l a n t e 1 / 6 d a l c a m p o .

VV ee rr oo ll iiVV ee rr oo ll ii L a s c o s s a p o r t a t a d a l l ’ a r r i v o d i N a n d o G e n t i l e è d u r a t ag i u s t o i l t e m p o d i d u e v i t t o r i e , p o i l a m u s i c a s u o n a t a d a i g i a l -l o r o s s i è t o r n a t a l a s t e s s a : s t o n a t a . D o p o i q u a t t r o m a c i g n ic a d u t i s u l l e s p a l l e d i D e m i s C a v i n a , c o s t a t i l a p a n c h i n a a lc o a c h b o l o g n e s e , i l r e n d i m e n t o d e l l a f o r m a z i o n e c i o c i a r an e l l e u l t i m e t r e p a r t i t e è r i d i v e n t a t o d a a l l a r m e r o s s o : t r es c o n f i t t e i n f i l a e a r i a d i s m o b i l i t a z i o n e c o n R o w e , C o l u s s i eG a t t o m e s s i s u l l a l i s t a d e i p a r t e n t i d a r a d i o m e r c a t o . L ’ a r r i v od i A n t h o n y G i o v a c c h i n i p o r t e r à a r i a n u o v a ? S i c u r a m e n t e , i lt u r n o d i r i p o s o , a v r à p o r t a t o c o n s i g l i o .

FF oo rr ll ììFF oo rr ll ìì h a p e r s o c i n q u e p a r t i t e , t u t t ec o n m e n o d i d u e p o s s e s s i p i e n i d is c a r t o . Q u a n d o s i d i c e c h e n e l b a -s k e t l a c u r a d e i d e t t a g l i c o n t a p a -r e c c h i o . S e f o s s e u n a r e g o l ae s a t t a , l a f o r m a z i o n e d i V u c i n i ca v r e b b e i n c a s s a f o r t e u n t e s o r e t t op i ù c o r p o s o d e g l i o t t o p u n t i i nc l a s s i f i c a . C o n i l s e n n o d e l p o i ,p e r ò , n o n s i f a l a s t o r i a…

WW WW WW .. BB AA SS KK EE TT TT II AA MM OO .. CC OO MM WW WW WW .. BB AA SS KK EE TT TT II AA MM OO .. CC OO MM

Page 44: Baskettiamo Magazine #1 - Dicembre 2011

Si chiude con un dicembre ricco di appuntamenti

questo 2011 che ha vissuto fin qui su diversi spunti

di un certo rilievo. Con una Nazionale uscita a pezzi

dal campionato d’Europa, vittima anche di una filo-

sofia esageratamente esterofila in tema di ingaggi

da parte dei nostri club, il campionato di serie A ma-

nifesta un deciso livellamento al centro. Molte le

squadre in grado di lottare per un posto al sole (leggi

playoff) ma sono tutte ancora abbondantemente

sotto il livello di gioco prodotto da una Siena che, rin-

novandosi, prova a consolidare ulteriormente la pro-

pria egemonia. Generoso il tentativo di Milano e

Cantù di renderle la vita difficile, così come lodevoli

sono i risultati conseguiti da piazze come Avellino e

Caserta, in perenne difficoltà economica ma se-

conde a nessuno in quanto a calore e passione. Per

il resto se non è noia, poco ci manca. Le due Virtus

rispecchiano in campo le incertezze e gli errori dei ri-

spettivi Presidenti, Pesaro e Treviso dovranno stu-

diare e sudare ancora molto per tornare in alto,

mentre Sassari, Biella e Varese sono le note liete del

nuovo campionato.

Si giocheranno 7 partite in un mese e il calendario

fitto garantirà poco tempo libero per i festeggiamenti

ai protagonisti del parquet. Certo, il 25 dicembre sa-

remo tutti rapiti dalle prime partite della stagione

NBA, che riapre i battenti in forma ridotta, dopo lun-

ghe e sofferte trattative che non ne hanno scalfito il

fascino.

E dire che in molti, nel Vecchio Continente, hanno

sperato che l’accordo oltre oceano non si trovasse,

in barba ai colossali interessi che muove il campio-

nato “Pro” americano. Il perché è molto semplice: di-

verse squadre hanno attinto dal cospicuo serbatoio

statunitense dove molti giocatori, stufi di star fermi,

hanno deciso di mantenersi in forma disputando uno

scorcio di stagione in Europa. Ora, richiamati dal

profumo dei dollari, le “star” hanno salutato senza

troppi fronzoli e i club, sedotti e abbandonati, si ri-

tuffano un po’ più deboli nelle loro falsate competi-

zioni.

Perché falsate? La risposta è fin troppo semplice e

banale per essere sviscerata in questa sede, ma è

evidente che un conto è affrontare una squadra con

taluni giocatori, ben altra storia è battersi con quella

stessa formazione priva di una stella in grado di fare

la differenza. Sicuro di andare contro corrente, non

ho difficoltà ad ammettere che non avrei visto di

TTTT IIII MMMM EEEE OOOO UUUU TTTTd i d i A n d r e a N i n e t t iA n d r e a N i n e t t i

Page 45: Baskettiamo Magazine #1 - Dicembre 2011

buon occhio i contratti interinali ai vari Bryant, Bar-

gnani, Evans e compagnia cantando. Solo per Da-

nilo Gallinari si può parlare di caso a parte e la sua

scelta di tornare a Milano, nella squadra che lo ha

lanciato nel grande circo, per quanto ben retribuita,

è stata dettata principalmente da una questione di

cuore. Campioni come quelli, purtroppo, non sono

alla portata della nostra pallacanestro, tecnicamente

ed economicamente inferiore al loro livello e il movi-

mento ne avrebbe beneficiato solo in presenza di

contratti annuali.

Incurante del prevedibile lieto fine della milionaria

trattativa negli States, qualcuno aveva pensato bene

di fare business per almeno un paio di mesi, obiet-

tivo peraltro legittimo di ogni imprenditore; peccato

però che, per riuscire nell’impresa, si sarebbe do-

vuto stravolgere il calendario e costringere inoltre gli

altri club a cedere parte dei propri incassi per poter

permettere un tale faraonico ingaggio, con buona

pace dei regolamenti e della lealtà sportiva.

Un input che sarebbe stato un po’ l’icona dell’italica

furbizia e che fortunatamente non è stato recepito,

mettendo a nudo, una volta di più, la necessita di

idee vere, lungimiranti, per restituire al basket l’ap-

peal che merita. Una “rivoluzione” va pianificata, ha

bisogno di tempo, di progetti validi ed economica-

mente sostenibili, tutti concetti che stridono con l’im-

perante idea del “tutto e subito” che non conduce da

nessuna parte.

L’idea di riportare il basket “in chiaro”, trasmettendo

anticipo e posticipo settimanale sulle reti Rai e La 7,

oltre all’innovativa possibilità di vivere tutte le altre

gare in diretta la domenica pomeriggio sulle varie

emittenti locali (solo nella città della squadra che

gioca in trasferta), poteva essere un buon viatico per

riavvicinare il pubblico, almeno quello televisivo. I

dati di ascolto però, complice anche la scelta di un

orario decisamente infelice, dimostrano come si stia

sprecando un’importante chance di visibilità, tanto

invocata durante l’ottimo settennato della pay - tv

Sky Sport.

Buoni propositi per il 2012 ? Tornare a lavorare per

il bene della pallacanestro, sperando di non vedere

mai più pasticci come palazzetti omologati in tutta

fretta per rientrare nei parametri, le wild – card o i gi-

roni a 17 (o 15) squadre con l’inserimento di un an-

tipatico turno di riposo forzato. Più o meno sono le

stesse cose che dicemmo all’alba del giorno dopo la

radiazione di Rieti/Napoli dalla serie A, sono passati

quasi due anni in cui tutto doveva cambiare e niente

è davvero cambiato.

WW WW WW .. BB AA SS KK EE TT TT II AA MM OO .. CC OO MM WW WW WW .. BB AA SS KK EE TT TT II AA MM OO .. CC OO MM

Page 46: Baskettiamo Magazine #1 - Dicembre 2011

REPORTERDREAM TEAM

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