Artigianato & Imprese | CNA Vicenza 01/2006

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Confederazione Nazionale dell’Artigianato e della Piccola e Media Impresa Associazione Provinciale di Vicenza POSTE ITALIANE S.P.A. - SPEDIZIONE IN ABBONAMENTO POSTALE - D.L. 353/2003 (CONV. IN L. 27/02/2004 N. 46) ART. 1, COMMA 1, DCB VICENZA La nuova normativa è in attesa di pubblicazione. Il presidente Scandian: “Troppo complessa” Codice ambientale: luci, ombre e perplessità NEWSLETTER In febbraio il Governo ha approvato lo schema del cosiddetto “Codice ambientale”, ovvero il testo delle nuove norme che, se emanate, sostituiranno varie norme che attualmente regolamentano la materia di tutela ambientale. Di riorganizzare e razionalizzare le normative c’era bisogno, ma il risultato viene accolto con una certa perplessità dal mondo delle imprese, in particolare per la sua complessità. “Alla fac- cia della semplificazione, il decreto è composto da 318 articoli e 45 allegati, raccolti in quasi ottocento pagine - spiega il presidente provin- ciale della CNA, Silvano Scandian - che conten- gono le norme sulle autorizzazioni ambientali (Valutazione ambientale strategica, Valutazione impatto ambientale, Autorizzazione ambientale integrata), sui rifiuti, sull’acqua, sull’aria e sul danno ambientale. Il testo suscita perplessità. D’altra parte non è stato ancora firmato dal Presidente della Repubblica, dopo l’approvazio- ne in Consiglio dei Ministri il 10 febbraio”. Il provvedimento, che seconda la legge delega doveva consistere nel riordino e nella semplifi- cazione delle norme ambientali attualmente in vigore, in più parti ha introdotto modifiche sostanziali che non trovano d’accordo le diver- se parti sociali, le associazioni ambientaliste e le stesse Regioni hanno già annunciato il ricor- so alla Corte Costituzionale. “Anche la CNA, con le altre associazioni imprenditoriali, aveva presentato numerosi emendamenti al disegno di legge - aggiunge Scandian - che sono però stati, per la loro quasi totalità, ignorati. A nostro avviso l’impat- to sulle imprese non sarà indolore. Porterà alcune semplificazioni ma anche ulteriori aggravi, anche perchè molti punti sono di diffi- cile interpretazione”. Con l’aiuto del Servizio Sicurambiente della CNA provinciale cerchiamo di capire allora i punti dolenti della normativa. Tutela delle acque dall’inqui- namento. Il decreto introduce la nuova definizione di scarico inteso come “qualsiasi immissione di acque reflue in acque superfi- ciali, sul suolo, nel sottosuolo e in rete fognaria, indipendentemente dalla loro natura inquinante, anche sottoposte a pre- ventivo trattamento di depurazione”. Con la nuova definizione si riaprirà il contenzioso sulla SPECIALE SICURAMBIENTE www.cnavicenza.it differenza tra scarico indiretto e rifiuto liquido, e sulla conseguente difficoltà di individuare, caso per caso, la normativa applicabile. Spetterà alla normativa regionale individuare e assimilare ai domestici determinati scarichi: perciò per certe tipologie di scarichi (attività di servizio alla persona, lavasecco, eccetera) si dovranno aprire lunghi confronti con la Regione. Il rilascio delle autorizzazioni sarà competenza delle nuove Autorità d’Ambito. Gestione dei rifiuti. Altri problemi interpretativi nel caso del rifiu- to, vista la nuova definizione che produrrà molti contenziosi. Viene introdotta la defini- zione di “materia prima seconda per attività siderurgiche e metallurgiche”. Novità anche nella classificazione dei rifiuti: tra gli urbani figurano i non peri- colosi provenienti da locali e luoghi adibiti ad usi diver- si da quelli dome- stici, assimilati dai Comuni ai rifiuti urbani, sulla base dei criteri quali- quantitativi deter- minati dallo Stato. La novità sta nel fatto che questi rifiuti sono assimilati agli urbani solo se derivanti da enti e imprese esercitati su aree con superficie non superiore a 150 metri quadrati nei comu- ni con popolazione residente inferiore a 10.000 abitanti, o superficie non superiore a 250 metri quadrati nei comuni con popolazio- ne residente superiore a 10.00 abitanti; di norma non potranno essere assimilati agli urbani i rifiuti che si formano nelle aree pro- duttive, compresi i magazzini di materie prime e prodotti finiti. Il Mud – Modello Unico di Dichiarazione – dovrà essere presentato, oltre che dagli opera- tori che effettuano attività di gestione dei rifiu- ti (trasportatori, gestori, recuperatori, eccete- ra) dalle imprese e dagli enti che producono rifiuti pericolosi. Il registro di carico e scarico dei rifiuti dovrà essere tenuto da tutti i produttori di rifiuti peri- colosi e speciali. I registri dovranno essere numerati, vidimati e gestiti con le procedure e le modalità fissate dalla normativa sui registri Iva. Vengono previste nuove norme per le autoriz- zazioni per gli impianti di smaltimento e recu- pero dei rifiuti. Novità importanti per l’Albo Nazionale Gestori Ambientali. A questo albo dovranno essere iscritti, oltre alle imprese che effettuano atti- vità di gestione dei rifiuti (trasportatori, gestori, recuperatori, eccetera) anche le imprese che esercitano la raccolta ed il tra- sporto dei propri rifiuti non pericolosi come attività ordinaria e regolare (esempio le imprese edili che conferiscono a centri auto- rizzati i materiali da demolizione). Tutela dell’aria. Anche qui molte novità. Basti considerare che per emissione si intende “qualsiasi sostanza solida, liquida o gassosa introdotta nell’atmo- sfera che possa causare inquinamento atmo- sferico” . Non è più previsto che tale emissione sia “proveniente da un impianto” cioè viene ampliato il campo di applicazione e ora si contemplano sia le emissio- ni convogliate che le diffuse. Il sistema autorizzativo viene previsto con due modalità: in regime ordinario e per impianti e attività in deroga che possono beneficiare di alcune semplificazioni. L’autorizzazione avrà una durata di 15 anni fatto salvo che dovrà essere rinnovata nel caso di trasformazioni degli impianti già auto- rizzati. Gli emendamenti proposti dall’artigianato sono stati ignorati Prevediamo aggravi per le imprese Acque, emissioni e rifiuti: ecco i punti principali e le novità contenuti nel testo varato dal Governo Silvano Scandian presidente provinciale della CNA MENSILE DI INFORMAZIONE TECNICA E SINDACALE PER IL MONDO DELLE PICCOLE E MEDIE AZIENDE ANNO 5 - NUMERO 1 MARZO 2006

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Speciale Sicurambiente Codice ambientale: luci, ombre e perplessità

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Confederazione Nazionale dell’Artigianatoe della Piccola e Media Impresa

Associazione Provinciale di Vicenza

POSTE ITALIANE S.P.A. - SPEDIZIONE IN ABBONAMENTO POSTALE - D.L. 353/2003 (CONV. IN L. 27/02/2004 N. 46) ART. 1, COMMA 1, DCB VICENZA

La nuova normativa è in attesa di pubblicazione.Il presidente Scandian: “Troppo complessa”

Codice ambientale: luci, ombre e perplessità

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In febbraio il Governo ha approvato lo schemadel cosiddetto “Codice ambientale”, ovvero iltesto delle nuove norme che, se emanate,sostituiranno varie norme che attualmenteregolamentano la materia di tutela ambientale.Di riorganizzare e razionalizzare le normativec’era bisogno, ma il risultato viene accolto conuna certa perplessità dal mondo delle imprese,in particolare per la sua complessità. “Alla fac-cia della semplificazione, il decreto è compostoda 318 articoli e 45 allegati, raccolti in quasiottocento pagine - spiega il presidente provin-ciale della CNA, Silvano Scandian - che conten-gono le norme sulle autorizzazioni ambientali(Valutazione ambientale strategica, Valutazioneimpatto ambientale, Autorizzazione ambientaleintegrata), sui rifiuti, sull’acqua, sull’aria e suldanno ambientale. Il testo suscita perplessità.D’altra parte non è stato ancora firmato dalPresidente della Repubblica, dopo l’approvazio-ne in Consiglio dei Ministri il 10 febbraio”.Il provvedimento, che seconda la legge delegadoveva consistere nel riordino e nella semplifi-cazione delle norme ambientali attualmente invigore, in più parti ha introdotto modifichesostanziali che non trovano d’accordo le diver-se parti sociali, le associazioni ambientaliste ele stesse Regioni hanno già annunciato il ricor-so alla Corte Costituzionale.“Anche la CNA, con le altre associazioniimprenditoriali, aveva presentato numerosiemendamenti al disegno di legge - aggiungeScandian - che sono però stati, per la loroquasi totalità, ignorati. A nostro avviso l’impat-to sulle imprese non sarà indolore. Porteràalcune semplificazioni ma anche ulterioriaggravi, anche perchè molti punti sono di diffi-cile interpretazione”.Con l’aiuto del Servizio Sicurambiente dellaCNA provinciale cerchiamo dicapire allora i punti dolentidella normativa.

Tutela delle acque dall’inqui-namento.Il decreto introduce la nuovadefinizione di scarico intesocome “qualsiasi immissione diacque reflue in acque superfi-ciali, sul suolo, nel sottosuoloe in rete fognaria, indipendentemente dallaloro natura inquinante, anche sottoposte a pre-ventivo trattamento di depurazione”. Con lanuova definizione si riaprirà il contenzioso sulla

S P E C I A L E

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differenza tra scarico indiretto e rifiuto liquido,e sulla conseguente difficoltà di individuare,caso per caso, la normativa applicabile.Spetterà alla normativa regionale individuare eassimilare ai domestici determinati scarichi:perciò per certe tipologie di scarichi (attività diservizio alla persona, lavasecco, eccetera) sidovranno aprire lunghi confronti con laRegione. Il rilascio delle autorizzazioni saràcompetenza delle nuove Autorità d’Ambito.

Gestione dei rifiuti.Altri problemi interpretativi nel caso del rifiu-to, vista la nuova definizione che produrràmolti contenziosi. Viene introdotta la defini-zione di “materia prima seconda per attivitàsiderurgiche e metallurgiche”. Novità anchenella classificazione dei rifiuti: tra gli urbani

figurano i non peri-colosi provenientida locali e luoghiadibiti ad usi diver-si da quelli dome-stici, assimilati daiComuni ai rifiutiurbani, sulla basedei criteri quali-quantitativi deter-minati dallo Stato.

La novità sta nel fatto che questi rifiuti sonoassimilati agli urbani solo se derivanti da entie imprese esercitati su aree con superficienon superiore a 150 metri quadrati nei comu-

ni con popolazione residente inferiore a10.000 abitanti, o superficie non superiore a250 metri quadrati nei comuni con popolazio-ne residente superiore a 10.00 abitanti; dinorma non potranno essere assimilati agliurbani i rifiuti che si formano nelle aree pro-duttive, compresi i magazzini di materie primee prodotti finiti.Il Mud – Modello Unico di Dichiarazione –dovrà essere presentato, oltre che dagli opera-tori che effettuano attività di gestione dei rifiu-ti (trasportatori, gestori, recuperatori, eccete-ra) dalle imprese e dagli enti che produconorifiuti pericolosi.Il registro di carico e scarico dei rifiuti dovràessere tenuto da tutti i produttori di rifiuti peri-colosi e speciali. I registri dovranno esserenumerati, vidimati e gestiti con le procedure e lemodalità fissate dalla normativa sui registri Iva.Vengono previste nuove norme per le autoriz-zazioni per gli impianti di smaltimento e recu-pero dei rifiuti.Novità importanti per l’Albo Nazionale GestoriAmbientali. A questo albo dovranno essereiscritti, oltre alle imprese che effettuano atti-vità di gestione dei rifiuti (trasportatori,gestori, recuperatori, eccetera) anche leimprese che esercitano la raccolta ed il tra-sporto dei propri rifiuti non pericolosi comeattività ordinaria e regolare (esempio leimprese edili che conferiscono a centri auto-rizzati i materiali da demolizione).

Tutela dell’aria.Anche qui molte novità. Basti considerare cheper emissione si intende “qualsiasi sostanzasolida, liquida o gassosa introdotta nell’atmo-sfera che possa causare inquinamento atmo-sferico” . Non è più previsto che tale emissione

sia “proveniente da unimpianto” cioè viene ampliatoil campo di applicazione e orasi contemplano sia le emissio-ni convogliate che le diffuse.Il sistema autorizzativo vieneprevisto con due modalità: inregime ordinario e perimpianti e attività in derogache possono beneficiare dialcune semplificazioni.

L’autorizzazione avrà una durata di 15 annifatto salvo che dovrà essere rinnovata nelcaso di trasformazioni degli impianti già auto-rizzati.

Gli emendamentiproposti

dall’artigianatosono stati ignoratiPrevediamo aggravi

per le imprese

Acque,emissioni e rifiuti:

ecco i puntiprincipali e le novitàcontenuti nel testo

varato dal Governo

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Silvano Scandian presidenteprovinciale della CNA

MENSILE DI INFORMAZIONE TECNICAE SINDACALE PER IL MONDO DELLEPICCOLE E MEDIE AZIENDE

ANNO 5 - NUMERO 1MARZO 2006

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Rifiuti, i criteri per gestiregli adempimenti

in vista del Mud 2006É utile ricordare alcune procedureda mettere in atto per la correttagestione degli adempimenti, sia tec-nici sia burocratici, relativa ai rifiuti. > Registro Rifiuti. I produttori dirifiuti devono compilare il registrodi carico e scarico dei rifiuti, conannotazioni da eseguire entrosette giorni dalla data di presa incarico, o scarico del/dei rifiuto/i,secondo le modalità previste dallanormativa vigente. Il registro, chedeve essere vidimato dall’Ufficiodelle Entrate prima dell’utilizzo,deve essere conforme al modelloministeriale approvato con ildecreto 148/1998. La vidimazioneè soggetta al pagamento dei dirit-ti. Se il registro è tenuto presso leassociazioni di categoria, o le soci-età di servizi delle stesse, le anno-tazioni devono essere apportatecon cadenza mensile e la dittadovrà conservare copia dei datitrasmessi. Le registrazioni sonoannotate riportando un numeroprogressivo che inizia con ilnumero 1 all’inizio di ogni anno. Ilregistro deve essere conservatoper cinque anni dalla data dell’ul-tima annotazione riportata.> Formulari di identificazione deirifiuti trasportati. I rifiuti, per losmaltimento, devono essere con-segnati a ditte autorizzatedall’Albo nazionale delle impreseche effettuano la gestione deirifiuti. Durante il trasporto, i rifiutidevono essere accompagnati dalformulario di identificazione deirifiuti. Il formulario – vero e pro-prio documento di trasporto –prima della sua utilizzazione deveessere vidimato dalla Camera diCommercio, o dall’Ufficio delleEntrate, e la fattura di acquistoregistrata sul registro Iva acquisti.La vidimazione è gratuita. E’ obbli-gatorio compilare il formulario inogni sua parte, in quattro esem-plari il primo dei quali sarà trat-tenuto dal produttore/detentoredel rifiuto, gli altri tre seguiranno ilrifiuto con il trasportatore che

provvederà a lasciarne copia aldestinatario, trattenendone un’al-tra e restituendo la quarta al pro-duttore/detentore entro tre mesidalla data del trasporto; se entro itre mesi previsti il formulario nonsarà restituito, controfirmato daldestinatario, il produttore/deten-tore del rifiuto dovrà darne comu-nicazione alla Provincia. Le copiedei formulari devono essere con-servate, unitamente al registro dicarico e scarico dei rifiuti, percinque anni.> Obbligo di smaltimento dei rifiu-ti. Il deposito temporaneo deirifiuti, per il quale non è neces-saria alcuna autorizzazione, èammesso purché i rifiuti sianosmaltiti almeno una volta l’anno,ovvero al raggiungimento dei 20m3 per quanto riguarda i rifiutispeciali, ridotti a 10 m3 per i rifiu-ti pericolosi se la quantità è rag-giunta prima dello smaltimentoannuale. I rifiuti devono esserestoccati separati per tipologia,depositati in luoghi accessibilisolamente a persone autorizzate,al riparo dagli agenti atmosfericie, inoltre, quelli liquidi devonoessere stoccati in idonei recipientidotati di bacino di contenimento. Irifiuti che, secondo il CodiceEuropeo Rifiuti sono classificaticome pericolosi, devono riportaresui recipienti/contenitori la stessaetichettatura prevista per la mate-ria prima da cui derivano.> Comunicazione annuale deirifiuti prodotti e smaltiti. Entro il30 aprile (salvo proroghe), isoggetti interessati (produttori,smaltitori e trasportatori di rifiuti)devono presentare alla Camera diCommercio competente per terri-torio dove ha sede la unità localeche ha prodotto i rifiuti, la comu-nicazione relativa ai rifiuti prodottie smaltiti nell’anno 2005. Per ogniulteriore esigenza le aziende pos-sono rivolgersi al servizioSicurambiente della CNA provin-ciale, 0444 569900.

Le numerose normative vigenti inmateria di igiene e sicurezza neiluoghi di lavoro e quelle inerentigli aspetti ambientali (acqua, aria,suolo e rifiuti) rappresentano unelemento importante nella ges-tione dell’attività delle imprese.Si tratta dell’attuazione di adempi-menti formali e interventi opera-tivi finalizzati al rispetto dellenorme vigenti, al miglioramentodelle condizioni di sicurezza neiluoghi di lavoro, alla tutela erispetto dell’ambiente esterno,che nel suo insieme richiedonouna gestione e mantenimento benorganizzata e coordinata.Con il suo servizio “Sicuram-biente” (certificato ISO9001:2000), la CNA è in grado diproporre alle imprese un servizioche fornisce soluzioni adeguateper la gestione delle problem-atiche derivanti dall’applicazionedelle norme in materia di sicurez-za nei luoghi di lavoro e dellatutela ambientale. Il servizio,garantito dall’intervento di tecniciesperti, si attiva dopo una visitaaziendale (check-up) nel corsodella quale saranno analizzate lo

Servizio Sicurambientesvolgimento dell’attività dell’im-presa, la sua struttura organizzati-va, lo stato di applicazione degliadempimenti previsti dalle leggi inmateria.Nell’ambito delle prestazioniofferte è inoltre prevista la pro-grammazione di attività formative(rivolte a titolari, soci, collabora-tori e dipendenti) sia in riferimen-to agli obblighi di legge che peracquisire e approfondire le speci-fiche conoscenze e l’esame dellevarie opportunità per ottenerecontributi da parte degli enti bilat-erali o pubblici (Ebav, Cciaa,Regione Veneto, Provincia, Inail,bandi specifici).Il check up in azienda è gratuito epotrà essere richiesto attraversola sottoscrizione dell’appositomodulo presso gli uffici della CNA,nella sede provinciale di Vicenza(via Giordano 4, 0444 569900) oin quelle territoriali.Il servizio di consulenza siattiverà invece a seguito dellaformalizzazione di una specificaofferta e dell’accettazione dellaproposta da parte del respons-abile aziendale.

È stata pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n.27 del 2 febbraio 2006 lanorma tecnica UNI EN 81-80 recante il titolo “Regole per il migliora-mento della sicurezza degli ascensori per passeggeri e degli ascensoriper merci esistenti”. La pubblicazione di questa norma tecnica è con-seguenza del Decreto del Ministero delle Attività Produttive del 26 otto-bre 2005, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 265 del 14 novembre2005 intesa a garantire il miglioramento della sicurezza degli impiantidegli ascensori installati negli edifici civili precedentemente all’entrata invigore della direttiva 95/16/CE.Il contesto storico della norma UNI EN 81-80 sta nel fatto che sono piùdi tre milioni gli ascensori in uso nei Paesi dell’Unione Europea e neiPaesi dell’Efta e quasi il 50% di questi, sono stati installati più di ventianni fa. Gli ascensori esistenti sono stati installati con un livello disicurezza adeguato all’epoca. Questo livello è inferiore allo stato del-l’arte odierno per quanto riguarda la sicurezza.Nuove tecnologie e nuove aspettative sociali hanno condotto a quelloche è lo stato dell’arte odierno in termini di sicurezza. Ciò ha portato,oggi, a una situazione di livelli di sicurezza diversi che hanno causatovari incidenti sia nel nostro Paese come in Europa. È evidente che gliutenti si aspettano un comune livello di sicurezza accettabile. Il ciclo di vita di un ascensore è più lungo di quello della maggior partedegli altri sistemi di trasporto e degli impianti di un edificio: perciò ilprogetto di un ascensore, le sue prestazioni e la sicurezza possonorimanere indietro rispetto alle tecnologie moderne. Se gli ascensori nonverranno portati allo stato dell’arte in termini di sicurezza il numerodegli infortuni potrebbe aumentare. Infine, con la libertà di movimentodelle persone all’interno dei Paesi dell’Unione Europea è sempre più dif-ficile familiarizzare con le diverse installazioni, sia per gli utenti che perle persone autorizzate.

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È stato pubblicato sulla GazzettaUfficiale n. 45 del 23 febbraio2006 il provvedimento 26 gennaio2006 recante il titolo “AccordoStato, regioni e provinceautonome, in attuazione degliarticoli 36-quater, comma 8, e 36-quinquies, comma 4, del decretolegislativo 19 settembre 1994, n.626, in materia di prevenzione eprotezione dei lavoratori sui luoghidi lavoro. Accordo ai sensi dell’ar-ticolo 4 del decreto legislativo 28agosto 1997, n. 281”.Il provvedimento altro non è chel’accordo della Conferenza perma-nente per i rapporti tra lo Stato, leregioni e le province autonome diTrento e Bolzano che costituisceattuazione dei citati articoli 36-quater e 36-quinquies del decretolegislativo 626/1994, ove sidemandava a questo organismol’individuazione dei soggetti for-matori, la durata, gli indirizzi ed irequisiti minimi di validità dei corsiper lavoratori e preposti addettiall’uso di attrezzature di lavoro inquota.Nella premessa del provvedimen-to è stabilito che la partecipazioneai suddetti corsi, secondo quantodisposto dall’articolo 22 del D.Lgs. 626/94, deve avvenire inorario di lavoro e non può com-portare oneri economici per illavoratori; la formazione previstadal provvedimento citato, essendoformazione specifica non è sosti-

CNA Artigianato & ImpresePeriodico di informazione tecnica e sindacale per ilmondo delle piccole e medie aziende

Edito da CNA, via Giordano 4, 36100 Vicenza

Registrazione Tribunale di Vicenza n. 1019 dell’11/3/2002

Redazione: Francesco Pigato, Enrico Storti

Direttore responsabile: Claudio Strati

Stampa: CTO, via Corbetta 9, 36100 Vicenza

Corsi formativi gratuitiper i lavoratori in quota

NFORMATIVA AI SENSI DEL DECRETO LEGISLATIVO N. 196 DEL 30/06/2003

Spettabile ImpresaIl D. Lgs. n. 196 del 30/06/2003, "CODICE IN MATERIA DI PROTEZIONE DEI DATI PER-SONALI", all’art. 13 impone l’obbligo di informare l’interessato sugli elementi fonda-mentali del trattamento. Per quanto attiene alla scrivente Associazione vi si adempiecompiutamente informandoLa che:1) i dati sono stati raccolti per inviarle del materiale che pubblicizza la nostra asso-

ciazione e per promuoverne l’attività;2) in relazione alle summenzionate finalità, il trattamento dei dati personali avviene

mediante strumenti cartacei ed informatici in modo da garantirLe la sicurezza e lariservatezza dei dati, nonché la piena osservanza della Legge;

3) la presente informativa è resa per i dati raccolti da pubblici registri, elenchi;

4) contro le sopra indicate finalità di utilizzo dei dati può esercitare i diritti di cuiall’art. 7 della Legge;

5) i diritti che Le competono sono quelli previsti dall'art. 7 della Legge ed in partico-lare: di conoscere, in ogni momento, quali sono i Suoi dati presso noi e come essivengono utilizzati; di farli aggiornare, integrare, rettificare o cancellare, chiederneil blocco ed opporsi al loro trattamento;

6) titolare del trattamento è CNA – Confederazione Nazionale dell’Artigianato e dellaPiccola e Media Impresa – Associazione Provinciale di Vicenza, corrente inVicenza, Via U. Giordano, n. 4.

Vicenza, maggio 2005

tutiva della formazione obbligato-ria spettante comunque a tutti ilavoratori; durata e contenuti deicorsi previsti devono essere con-siderati come minimi e che, quin-di, i soggetti formatori, qualora loritengano opportuno, potrannodecidere di organizzare corsi“specifici” per lavoratori addetti eper preposti con rilascio di specifi-co attestato.Il decreto prevede alla lettera A) icorsi per addetti al montag-gio/smontaggio/trasformazionedei ponteggi; (totale 28 ore piùuna prova di verifica finale), consoggeti formatori: Regioni eProvince autonome, Ministero delLavoro e delle politiche sociali,Ispesl, associazioni sindacali deidatori di lavoro e dei lavoratori,nel settore dei lavori edili e diingegneria civile, organismiparitetici istituiti nel settore del-l’edilizia, scuole edili. E alla letteraB) i corsi per addetti ai sistemi diaccesso e posizionamento medi-ante funi con soggetti formatori,oltre a quelli della lettera A, ilMinistero dell’interno “Corpo deiVigili del Fuoco”, il Collegionazionale delle guide alpine di cuialla legge 6/1989 “ordinamentodella professione di guida alpina”:durata 12 ore.Sono stati inoltre definiti altrimoduli formativi per l’accesso e illavoro in sospensione in siti natu-rali o artificiali e su alberi.

Imballaggi, l’obbligo di aderire al ConaiL’adesione al Conai, Consorzio Nazionale Imballaggi, è obbligatoria per le imprese che producono,vendono o utilizzano imballaggi.Le due categorie fondamentali sono rappresentate dai produttori, coloro che fabbricano imbal-laggi, e dagli utilizzatori, coloro che utilizzano gli imballaggi per confezionare le merci prodotte,individuati all’art. 35, lettere q, e, r del Decreto Ronchi. Ogni informazione si può ritrovare nelsito www.conai.org, o richiederla al servizio Sicurambiente della CNA, 0444 569900 e mail:[email protected].

L’Inail ha previsto finanziamenti, ai sensi dell’art. 23 delDecreto legislativo n. 38/2000 “Adeguamento delle strutture edell’organizzazione della sicurezza sul lavoro”, per le piccole emedie imprese di qualsiasi settore di attività, comprese anchequelle appartenenti ai settori agricolo e artigianale. Ledomande vanno presentate entro il 2 maggio 2006.>> LLee ssppeessee aammmmiissssiibbiillii sono quelle riguardanti la sostituzionedelle macchine senza marcature CE con quelle marcate (ancheusate); l’acquisto, l’installazione, la modifica di impianti,apparecchiature e dispositivi per l’incremento del livello disicurezza contro gli infortuni (impianti di aspirazione, impiantiantincendio ecc.); l’nstallazione di dispositivi di monitoraggiodello stato dell’ambiente di lavoro; la ristrutturazione e la mod-ifica strutturale dell’ambiente di lavoro (es. sostituzione dellecoperture in amianto, pavimentazione, lucernari, scale daripristinare, impianti elettrici, impianti di riscaldamento e cli-matizzazione, ristrutturazione servizi igienici, ecc.); l’imple-mentazione di sistemi di gestione aziendale della sicurezza(Certificazione OHSAS 18001).>> LLee aazziieennddee cchhee iinntteennddoonnoo presentare la domanda devonoavere un preventivo dettagliato degli interventi da eseguire:sono ammissibili solo le spese da sostenere successivamentealla data di presentazione della domanda.>> LL’’aaggeevvoollaazziioonnee ccoonnssiissttee in un finanziamento a tasso zeroerogato da una banca convenzionata con Inail per un importominimo di euro 10.329,14 e massimo di euro 154.937,07. Peralcuni degli interventi è possibile trasformare il 30% dell’im-porto finanziato in contributo in conto capitale fino ad un mas-simo di euro 43.481,12, per gli altri è possibile trasformare il60% dell’importo finanziato per l’investimento in un contribu-to in conto capitale fino ad un massimo di euro 7.746,85.>> LLee iimmpprreessee iinntteerreessssaattee possono prendere contattocon il servizio Sicurambiente CNA, Vicenza via Giordano 4,tel. 0444 569900, fax 0444 961628,e-mail: [email protected].

Sicurezza sul lavoro, Inailfinanzia: domande entro 2/5

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Sede Provinciale:Vicenza – Via U. Giordano, 4Tel. 0444/569900 Fax 0444/961628e-mail: [email protected]

Cornedo Vicentino Via M.te Ortigara, 34/f Tel. 0445/430469 Fax 0445/430426

Montecchio Maggiore Via Zannato, 5Tel. 0444/696455 Fax 0444/493133

ThieneVia del Terziario, 14Tel. 0445/362733 Fax 0445/380238

Bassano del GrappaPiazzale Firenze, 20Tel. 0424/523631 Fax 0424/227678

SchioVia Lago di Lugano 27/1Tel. 0445/575020 Fax 0445/500038

Marano VicentinoVia Vittorio Veneto, 2Tel. 0445/621590 Fax 0445/569287

Castegnero Via Ponte, 53Tel. 0444/639263 Fax 0444/738259

Asiago Via J. Scajaro, 1Tel. 0424/463054 Fax 0424/462534

SOGESCA S.r.l. opera da circa 20 anni per aiutare le Imprese nel miglioramento della gestionedell’ambiente, dell’energia, della qualità, della sicurezza e dell’etica sociale in moltissimi settori diattività, in maniera capillare su tutto il territorio regionale e nazionale, anche attraverso convenzionie collaborazioni con Associazioni territoriali e di settore. Fra queste segnaliamo l’accordo di collaborazione in atto con la CNA del Veneto per lo sviluppo diazioni innovative e di qualificazione delle imprese artigiane, in particolar modo sul temadell’ambiente, ed interventi nell’ambito del progetto “Sicurambiente Schio” per la CNA di Vicenza.

SOGESCA ha contribuito alla crescita di moltissime imprese, anche artigiane, supportandone un centinaionell’acquisizione della certificazione ambientale, della sicurezza e della qualità.

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