Artigianato & Imprese | CNA Vicenza 03/2009

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ARTIGIANATO & imprese imprese Confederazione Nazionale dell’Artigianato e della Piccola e Media Impresa / Associazione Provinciale di Vicenza luglio 2009 anno VIII numero 3 www.cnavicenza.it Poste Italiane spa - Spedizione abbonamento postale D.L. 353/2003 (conv. in l. 27/02/2004 n. 46), art. 1, comma 1, DCB Vicenza Contiene I.P. periodico d’informazione tecnica e sindacale DOPO L’ASSEMBLEA PROVINCIALE Insieme verso nuovi traguardi SILVANO SCANDIAN CONFERMATO PRESIDENTE PROVINCIALE

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Insieme verso nuovi traguardi

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ARTIGIANATO& impreseimpreseConfederazione Nazionale dell’Artigianato e della Piccola

e Media Impresa / Associazione Provinciale di Vicenza

luglio 2009anno VIIInumero 3

www.cnavicenza.it Poste Italiane spa - Spedizione abbonamento postale D.L. 353/2003 (conv. in l. 27/02/2004 n. 46), art. 1, comma 1, DCB VicenzaContiene I.P.

periodico d’informazionetecnica e sindacale

DOPO L’ASSEMBLEA PROVINCIALEInsieme

verso nuovitraguardi

SILVANO SCANDIAN CONFERMATO PRESIDENTE PROVINCIALE

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primo pianoprimo piano

3/2009

La CNA ha consegnato al rappresen-tante del Governo appunti sulla crisi

Promemoriaal PrefettoMattei

“ Segnalatala sempre

più diffi cile relazione

tra aziende emondo bancario

111155

ScandianDalla crisiDalla crisiopportunitàopportunitàdi rilanciodi rilancio

1717

ThieneUrban centerUrban centeruna portauna portaper l’Europaper l’Europa

“Periodico edito da CNA via Zampieri 19, VicenzaRegistrazione Tribunale di Vicenza n. 1019/11.3.2002Comitato di redazione Silvano Scandian, PaoloMonaco, GiuseppeMantese, Stefano Masiero, Giannina Scremin, Enrico Storti, Marco Troncon, Leonardo ZamperettiDirettore responsabileClaudio StratiRedazione e pubblicità via G. Zampieri 19, Vicenza. Tel. 0444 569900, fax 0444 961628 e mail: [email protected]., via Corbetta 9, Vicenza

Fotografi e: Renato Dalla Vecchia, Luca Andolfatto, Lino Basiricò, Luciano Dal Lago, Sergio Mantello e Ruggero Zigliotto pagine 5,7,8, 9 e copertina; e dall’archivio CNA

ARTIGIANATOARTIGIANATO&& impreseimprese

ARTIGIANATO & imprese3

NFORMATIVA AI SENSI DEL DECRETO LEGISLATIVO N. 196 DEL 30/06/2003. Spettabile Impresa, il D. Lgs. n. 196 del 30/06/2003, “CODICE IN MATERIA DI PROTEZIONE DEI DATI PERSONALI”, all’art. 13 impone l’obbligo di informare l’interessato sugli elementi fondamentali del trattamento. Per quanto attiene alla scrivente Associazione vi si adempie compiutamente informandoLa che: 1) i dati sono stati raccolti per inviarle del materiale che pubblicizza la nostra associazione e per promuoverne l’attività; 2) in relazione alle summenzionate fi nalità, il trattamento dei dati personali avviene mediante strumenti cartacei ed informatici in modo da garantirLe la sicurezza e la riservatezza dei dati, nonché la piena osservanza della Legge; 3) la presente informativa è resa per i dati raccolti da pubblici registri, elenchi; 4) contro le sopra indicate fi nalità di utilizzo dei dati può esercitare i diritti di cui all’ art. 7 della Legge; 5) i diritti che Le competono sono quelli previsti dall’art. 7 della Legge ed in particolare: di conoscere,

in ogni momento, quali sono i Suoi dati presso noi e come essi vengono utilizzati; di farli aggiornare, integrare, rettifi care o cancellare, chiederne il blocco ed opporsi al loro trattamento; 6) titolare del trattamento è CNA Confederazione Nazionale dell’Artigianato e della Piccola e Media Impresa - Associazione Provinciale di Vicenza, corrente in Vicenza, Via Zampieri, n. 19. Vicenza, dicembre 2008

U na serie di appunti è stata consegnata al Prefetto Pietro

Mattei dai vertici della CNA vicentina, che ha voluto sintetizzare al rap-presentante del Governo i punti critici della con-giuntura per le piccole e medie impre-se. Nel docu-mento si fa riferimento ai più gravi pro-blemi occu-pazionali, che affl iggono orafo e concia, ma anche meccanica, con numerose aziende coin-volte nei meccanismi di cassa integrazione: circa 60 ditte, per quasi 500 di-

pendenti, cioè il 20% de-gli addetti delle imprese associate. La CNA ricorda al dot-tor Mattei l’ammissione anche delle imprese ar-tigiane alla Cigs in dero-ga, grazie anche al lavoro

della CNA, e le iniziative in materia di ammortizza-tori sociali a t t r a v e r s o Ebav (che però ha già esaurito i suoi fondi

per tali funzioni), la co-stituzione di consorzi di imprese per fronteggiare insieme le diffi coltà dei mercati, le attività forma-tive e consulenziali.

Un paragrafo specifi co ri-guarda l’accesso al credi-to: la CNA segnala, riguar-do al Confi di, una continua richiesta delle banche per maggiori garanzie su po-sizioni in essere o nuove; la continua diminuzione di fi nanziamenti rivolti ad investimenti a favore di mutui per consolidi e per esigenze di liquidi-tà; la continua richiesta anche di aumento di fi do di cassa o autoliquidante (quest’ultimo non per in-crementi dei fatturati ma per allungamento dei tem-pi di riscossione).Al Prefetto la CNA ha ri-cordato l’importanza di

attivazione del Fon-do antiusura (prima volta per il Confi di), con il quale si eleva

la garanzia prestata alle imprese (fi no all’80%) nei confronti degli istitu-ti di credito, l’adesione a iniziative del territorio a supporto delle imprese in termini di garanzie e di condizioni bancarie, come il plafond Cciaa - Popola-re di Vicenza e il bando del Comune di Bassano; il supporto alle imprese nel-la questione relativa alla commissione di massimo scoperto, con la richiesta scritta agli istituti di cre-dito di non applicare le nuove commissioni alle imprese convenzionate con il Confi di.

GiovaniInnovazioneInnovazionerivoluzionerivoluzionedel pensaredel pensare

:: Il prefettoPietroMattei

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editorialeeditoriale

ARTIGIANATO & imprese4

L’Italiatra crisi e riformedi Paolo Monaco

Negli ultimi giorni dello scorso mese di giu-gno, il Consiglio dei

Ministri ha approvato alcune apprezzabili misure per fron-teggiare gli effetti più evidenti ed immediati della crisi econo-mica in atto, consentendo alle

aziende grandi e piccole di poter de-fi scalizzare in parte gli utili reinvestiti in macchinari e ri-ducendo parimenti i costi per l’energia per le nostre impre-se (gas in partico-lare).Si è inoltre dispo-sto di “premiare” quegli imprenditori che non ricorrono a tagli di personale in questa fase cri-tica, rafforzando al contempo il siste-ma degli ammor-tizzatori sociali ed avviando un piano

statale per limitare lo scanda-lo dei ritardi nei pagamenti dei crediti alle imprese da parte della Pubblica Amministra-zione, “minacciata” in questo anche di gravose sanzioni da parte dell’Unione Europea.Questi provvedimenti con-tingenti paiono opportuni per dare certamente respiro e co-raggio alle aziende più “vir-tuose”, che non hanno ancora avuto grossi contraccolpi dalla crisi in atto e possono permet-tersi di accantonare utili, assu-mere personale e programmare investimenti.

Resta però un problema di fondo, legato alla mancanza di quel ”respiro” strategico, di medio-lungo periodo, che troppo spesso è mancato ai go-verni che si sono succeduti alla guida del Paese negli ultimi 15/20 anni. Tanto più in questo eccezio-nale momento storico, in cui la maggioranza ed il Premier possono contare su un consen-so nel Paese che raramente si è potuto verifi care nella nostra Storia Repubblicana, si ritiene utile e necessario richiedere a chi ci governa di dimostrare la volontà di mettere mano una volta per tutte alle troppo spes-so vanamente invocate “rifor-me strutturali”. Esse sono or-mai indispensabili alla nostra economia per essere in grado di cogliere adeguatamente le diverse opportunità che si pre-senteranno una volta (speria-mo presto) superata la fase più preoccupante dell’attuale crisi economica.Già registriamo che altri Pa-esi europei si stanno dotando di strumenti adatti ad essere i capofi la della ripresa o quanto meno a creare qualifi cati grup-pi di studio su questo delicato argomento (penso in partico-lare alla Francia ed ai Paesi Scandinavi), mentre in Italia si manifesta una inspiegabile cautela rispetto a riforme non più rinviabili per non arrivare al collasso del sistema econo-mico e sociale: mi riferisco alla riduzione struttu¬rale del-la spesa pubblica corrente (da attuarsi anche attraverso la ri-forma delle pensioni), alla for-mazione del capitale umano, alle realizzazione di adeguate infrastrutture, ad una maggiore concorrenza per aprire i mer-cati e ridurre le rendite, alla liberalizzazione dei servizi (specialmente dei servizi pub-blici locali).Il ministro Tremonti ama spes-so ricordare, non a torto, che esistono punti di forza della struttura sociale, del sistema produttivo e perfi no del sistema fi nanziario italiano, che hanno certamente contribuito a far sì

che gli effetti dell’attuale crisi nel nostro Paese avessero con-notati meno drammatici che altrove. Ma ciò non toglie che dovremo farci trovare pronti e rapidi non appena la congiun-tura mondiale consentirà di programmare la ripartenza.Contrariamente alla diffusa convinzione per cui non è in fasi storiche come quella attua-le che si devono porre in essere azioni riformistiche di natura strutturale, io credo invece che sia proprio questo il momento giusto per dotarsi fi nalmen-te di un sistema economico e sociale moderno, effi ciente e fl essibile in grado di far ripar-tire l’Italia, ed il Nord Est delle PMI in particolare, non appena le condizioni esterne lo con-sentiranno.Purtroppo, questi argomenti estremamente seri vengono oggi sottovalutati dal ceto poli-tico e dagli organi di informa-zione, a scapito magari della accurata relazione su disedu-cative situazioni private dei nostri governanti, che possono sgomentare o divertire a secon-da delle propensioni politiche del cittadino-utente, ma che testimoniano anche una preoc-cupante mancanza di respon-sabilità, di visione strategica, ed oserei dire di “serietà”, da parte di chi può oggi maggior-mente indirizzare ed infl uenza-re il pubblico dibattito.In questo contesto il sistema CNA, dal suo osservatorio privilegiato e forte della sua riconosciuta credibilità nel pa-norama associativo nazionale, non può esimersi dalla de-nuncia e dal richiamo sull’at-tenzione a queste tematiche, nella convinzione che l’Italia, e la nostra realtà territoriale veneta in particolare, possie-da in potenza tutti i mezzi per proporsi come leader e guida del cambiamento e della ripre-sa europea, a patto che la po-litica faccia la sua parte per-ché siano favorite e realizzate tutte le condizioni “di contor-no” necessarie e suffi cienti a perseguire questo importante obiettivo.

:: Paolo MonacoDirettore CNA Vicenza

“ Latitanoquegli interventi

strutturaliindispensabilinel dopo-crisi

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primo pianoprimo piano

ARTIGIANATO & imprese5segue ☞

L’intervento del presidente Silvano Scandian all’assemblea elettiva provinciale della CNA vicentina

La crisi, un’occasioneAll’Hotel Viest di Vi-

cenza l’assise pro-vinciale elettiva della

CNA ha concluso un lungo percorso tra i soci attraverso dieci assemblee di Unione, otto di mandamento e tre di gruppi di interesse, donne, giovani e pensionati. Oltre trecento i soci che hanno par-tecipato agli incontri, motiva-ti dalla voglia di partecipare ma anche di proporre ai ver-tici associativi idee e soluzio-ni per superare il particolare momento di diffi coltà delle imprese.Il presidente Silvano Scan-dian ha aperto i lavori dicen-do: “La parola “crisi” nell’al-fabeto cinese è composta da due ideogrammi, accostati ed inscindibili fra loro, che rap-presentano rispettivamente il concetto di “paura” e quel-lo di “opportunità”. Io sono convinto che dalla cultura orientale abbiamo molto da imparare, tanto più in questo momento storico, quando una crisi generalizzata e violen-ta sta colpendo molte nostre imprese e molti artigiani con una forza senza preceden-ti. Già oggi possiamo dire che il 2009 sarà infatti l’an-no più negativo dal secondo dopoguerra per l’economia italiana, veneta e vicentina in particolare. Ma non per questo vogliamo e dobbiamo abbatterci, non per questo vo-gliamo e dobbiamo cedere ad un panico senza prospettive. Anzi, è proprio in momenti come questi che dobbiamo superare la fase della “paura” e concentrarci sul secondo ideogramma cinese che com-pone la parola “crisi”: le “op-portunità” che sempre una crisi sa offrire”.L’intervento di Scandian si

è soffermato su un’analisi della storia e del pensiero moderno: è proprio dal-le fasi di crisi che l’uomo ha saputo ingegnarsi per ripar-tire da nuove basi, per mi-gliorare la sua condizione e far prosperare la società. E spesso le crisi sono state la vera occasione per crescere, per rinascere, per innovare.

“A maggior ragione noi, oggi, non pos-siamo che affi -darci a queste convinzioni , alla nostra sto-ria di piccoli

imprenditori ed artigiani di successo, alla nostra forza nel quotidiano lavorare, che hanno fatto del Veneto, e del Nord Est in generale, la loco-motiva di Italia, e di Vicenza in particolare, una delle prin-

cipali realtà italiane a vocazione internazio-nale, ben prima che fosse di moda parla-re di globa-lizzazione e di interna-zionalizza-zione come della solu-zione a cui tutti tendere per allarga-re il proprio business”.C i t a n d o l’indimenti-cato presi-dente della Camera di Commercio di Vicen-za Danilo

Longhi, che amava ripetere come i vicentini fossero pas-sati “dalla fame alla dieta”, per signifi care la capacità di creare benessere e ricchez-za sviluppato negli anni del boom dalla provincia, Scan-dian ha aggiunto: “Proprio dal Nord Est, da Vicenza, dobbiamo avere la certezza che ripartirà la nostra econo-mia, con la nostra fl essibilità, con la nostra creatività, con la nostra cultura del lavoro e

“In cinese la parolacrisi assembla “paura”

e “opportunità”:teniamone conto

:: Due momenti dell’assem-blea provin-ciale CNA: mentre parla il presidente Scandian e, sotto, la sala

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ARTIGIANATO & imprese6

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“L a crisi economica

mette a repentaglio la coesione economica e

sociale del Paese. E la CNA considera i provvedimenti varati dal Governo “apprez-zabili nelle intenzioni e negli obiettivi, ma incapaci di inci-dere sulle diffi coltà reali del Paese anche per l’assenza di risorse aggiuntive: infatti quasi tutti gli interventi sono stati effettuati spostando ri-sorse precedentemente asse-gnate. Inoltre prevalgono gli interventi a favore del-le banche, rispetto a quelli per le imprese. Le risorse per gli ammor-tizzatori so-ciali sono individuate, ma l’effettiva disponibilità è ancora incompleta. Sul fronte fi scale l’impatto dell’Iva per cassa è purtroppo modesto e gli studi di settore devono ancora trovare modalità più incisive per cogliere le mo-difi che del quadro economi-co. I singoli interventi anti crisi sono apparentemente condivisibili, ma in assenza di adeguate coperture fi nan-ziarie, l’azione del Governo risulta del tutto ineffi cace”. Tre grandi limiti nella ma-novra vede la CNA: risorse estremamente limitate e de-rivanti da capitoli di spesa già disponibili per altri in-terventi; la sovrapposizione di competenza fra ministeri e fra livelli istituzionali ral-lenta qualsiasi iniziativa quando invece la crisi si dif-fonde con una velocità mai registrata prima; la maggior parte degli interventi è orien-tata alla grande impresa e al sistema creditizio. Anche se sono condivisibili le misu-re a favore dell’auto e de-gli altri settori industriali in crisi, non sono stati previsti

LA CNA

Caro Governo, ecco le misuredi cui c’è bisogno subito

interventi strutturali a favore delle imprese manifatturiere più duramente colpite dalla recessione.“L’Italia - sostiene la CNA - ha bisogno di una strategia di contrasto che sostenga la domanda privata e utilizzi la spesa pubblica per realizzare investimenti che rafforzino la competitività del Paese, abbattendo le carenze infra-strutturali ed energetiche.Quindi urgono grandi ta-

gli: abolire Province e C o m u n i t à M o n t a n e , riformare la p r e v i d e n -za in base all’allunga-mento della vita media. Per favorire la ripresa de-gli investi-

menti pubblici e privati, so-stenere i consumi e restituire prospettive alle imprese, la CNA indica alcuni interventi non rinviabili, tra cui: acce-lerazione dei tempi paga-mento PA, consentendo alle imprese di compensare i cre-diti vantati; allentamento del Patto di stabilità per consen-tire agli enti locali la ripresa di investimenti in opere pub-bliche cantierabili; adattare il Fondo centrale di garanzia alle esigenze delle imprese e dei confi di dell’artigianato; restituire subito tutte le risor-se per la riduzione dei premi Inail; rivedere immediata-mente gli studi di settore per registrare non solo le diffi -coltà del IV trimestre 2008, ma soprattutto la caduta dei ricavi in atto nel 2009; dimi-nuire la percentuale dell’ac-conto delle imposte dal 40 al 25%; allargare ai contratti di subfornitura il pagamento dell’Iva per cassa; rivedere i criteri di Basilea 2, che non colgono la realtà che si è venuta a determinare con la crisi economica.

primo pianoprimo piano

ARTIGIANATO & imprese7

dell’impresa. Perché noi sa-remo in grado di riconoscere le “opportunità”, forti della nostra capacità di risolve-re i problemi e prevedere le occasioni di ripresa, pronti a ripartire dalle innovazioni di prodotto, di processo o di sistema, ma soprattutto gra-zie al nostro spirito di adatta-mento ed alle intuizioni im-prenditoriali che hanno reso la nostra terra oggetto di stu-dio e di ammi-razione in tutto il mondo”.Purtroppo, ha chiosato il pre-sidente, le im-prese troveran-no pochi aiuti, visto che la politica nazionale ha preferi-to dirottare altrove le risorse per le grandi infrastrutture, e ha lanciato una provoca-zione: “E’ possibile che sia prioritario costruire un ponte tra Messina e Reggio Cala-bria e non dotare il Veneto di un sistema di viabilità più moderno? E’ possibile che l’Alta Velocità nel trasporto ferroviario, su cui tanto si sta investendo a livello go-vernativo, si possa fermare a Brescia, ignorando comple-tamente il Nord Est, terra a più alta vocazione impren-ditoriale d’Italia? E’ possi-bile che i politici a Roma si

“Ripartiremo macon le nostre forze

perché la politica vedealtrove le priorità

“ Provvedimentiineffi caci e risorse

molto limitateInvece va sostenuta

la domanda e servonoinvestimenti pubblici

segue ☞

La crisi, un’occasione

mobilitino solo per salvare la collassata industria dell’auto o il carrozzone dell’Alita-lia, quando oltre il 90% del Pil nazionale è ascrivibile a merito delle PMI, in partico-lare del nostro territorio?”. Scandian ha poi sintetizzato i nodi locali: concia e orafi in sofferenza, settori per i quali si sta operando con consor-zi tra imprese. In diffi coltà anche l’edilizia, con tutto il suo indotto di impiantisti e terzisti, l’industria alimenta-re e tessile, l’autotrasporto e soprattutto la meccanica.CNA Vicenza, ha spiegato Scandian, si è attivata per as-

sistere le sue imprese: corsi di formazione, nuove attività consulenziali, opportunità di finanziamen-to e supporto volta per volta

offerte dal Fondartigianato, dal Fondo Sociale Europeo e dall’Ente bilaterale Ebav, consolidamento e sviluppo dei servizi paghe e fi scale, della tutela della sicurezza, dell’ambiente e della pri-vacy. Il Confi di invece “sta reggendo bene alle richieste che provengono sia dai soci che dagli istituti di credito”. E il presidente ha aggiunto di avere grande fi ducia in altri progetti avviati, ad esempio per il fotovoltaico, spronando i colleghi a cogliere le oppor-tunità che la CNA offre. Un messaggio di ottimismo che è stato ben accolto dalla platea.

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ARTIGIANATO & imprese8

l’associazionel’associazioneChiusa la tornata delle assemblee,si delinea il nuovo gruppo dirigente

Pianeta CNAConferme e novità nei

quadri dirigenziali del-la CNA vicentina, che

attraverso la serie di assemblee territoriali e di categoria, e con l’assemblea provinciale con-clusiva, ha defi nito l’assetto

dei nuovi quadri dirigenziali. Ecco quindi il “pianeta CNA” attraverso tutti i nomi dei pre-sidenti delle Unioni e delle sedi territoriali.

:: Silvano ScandianPresidente provinciale CNA

:: Sergio CarraraComunicazione e terziario avanzato

:: Monica CarraroGiovani imprenditori

:: Marino CasarottoInstallazione e impianti

:: Gianluigi Chiappin Cna Pensionati

:: Cinzia FabrisFedermoda, Gruppo Donne e Area Schio

:: Egidio ManeaServizi alla comunità

:: Orazio Sergio PaArtistico e tradizione Area Bassano del G

:: Giuseppe PillonProduzione

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ARTIGIANATO & imprese9

:: Sara RenieroAlimentare

:: Marcello SplendoreCostruzioni e Area Castegnero

:: Arduino ZappaterraArea Vicenza

io Paolindizionale

del Grappa

llon

:: Riccardo ValenteFita

:: Giacomo PilastroArea Thiene

:: Ruggero ZigliottoArea Montecchio Maggiore

:: Giorgio VieroBenessere e sanità e Area Molvena

:: Giuseppe PrettoArea Valle Agno

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l’associazionel’associazione

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Assemblea dei Giovani Imprenditori con Carlo Pignatari: “Non basta la tecnologia, le piccole imprese devono trovare soluzioni pensando oltre i soliti schemi”

Innovare, ovvero confrontarsiSono quattro le fasi che

le imprese possono percorrere per ricerca-

re l’innovazione: misurarsi rispetto ai competitori; indivi-duare i modelli da cui appren-dere; cercare occasioni per confrontarsi con loro; imple-mentare le nuove idee anche grazie a nuove competenze.Ne ha parlato Carlo Pignatari, presidente di CNA Innovazio-ne, che è intervenuto all’as-semblea dei Giovani Impren-ditori CNA. “Innanzitutto si migliora ciò che si misura, ma occorre misurare tutte le cose impor-tanti - ha spiegato Pignatari -. In primo luogo, è importante il confronto con i competitori. L’innovazione organizzativa parte dalla conoscenza di ciò che è veramente importante e dai fattori che spiegano la ca-pacità dell’impresa di creare valore aggiunto. Inoltre si im-para dal confronto con chi è alla nostra portata. Il confron-to non deve tuttavia, limitarsi a chi opera nel nostro stesso settore perché il tasso di inno-vazione sarebbe molto basso. L’innovazione - ha proseguito il relatore - ha una forte com-ponente di casualità. Non si può essere certi che tutte le occasioni producano innova-zione, ma si può incrementare

:: Carlo Pignatari presidente di CNA Innovazione

il numero di occasioni e se-lezionare quelle che possono avere le maggiori ricadute. E alla fi ne è nel ‘come’ si applica l’innovazione, più ancora che nella sua creazione, che si fa la differenza. Poco conta che la pizza e il cappuccino siano prodotti tipici italiani quan-do a diffonderli per il mondo sono Pizza Hut e Starbucks”. Nei quattro passaggi, ha ag-giunto Pignatari, la CNA vuo-le affi ancare i propri associati per aiutare le imprese nella ricerca dell’innovazione affi n-ché anche le piccole aziende possano agire in modo attivo rispetto alla crisi dei mercati.Ma che cos’è l’innovazione, questo concetto che le picco-le imprese si sentono ripetere che è per loro fondamentale? Pignatari ha fatto un esempio concreto: la rotatoria alla fran-cese, che ha risolto gli annosi confl itti del traffi co negli in-croci tradizionali e che è ser-vito a Pignatari per spiegare come, per trovare le soluzioni, si debba uscire dai modi tradi-zionali di pensare. Il semafo-ro, ovvero la tecnologia, può aiutare a ridurre i costi di ge-stione dell’incrocio tradizio-nale rispetto all’utilizzo del vigile ‘pre-industriale’, ma è solo la rotonda che permette di risolverlo. Si può parlare

in questi casi di innovazione organizzativa, ovvero un nuo-vo modo di organizzarsi per risolvere un problema.“Il concetto è altrettanto po-tente per le imprese, in parti-colare per le piccole - ha detto il relatore -. Quelle di sub-fornitura, ad esempio, hanno operato tradizionalmente con pochi clienti che, generaliz-zando, acquisivano la loro for-za lavoro fatta di macchinari e persone competenti. La picco-la impresa, storicamente, si è assunta il compito di rimanere tecnologicamente all’avan-guardia perché così il lavoro sarebbe arrivato naturalmen-te grazie al meccanismo del passaparola. Ma la crisi in atto sta, purtroppo, dimostrando

come questo meccanismo fos-se tutt’altro che inevitabile”.Continuare a investire secon-do i soliti schemi, ovvero raf-forzare il già elevato livello di tecnologia dell’impresa, per questo tipo di imprese rischia di essere controproducente. Le imprese più innovative oggi stanno invece ribaltando gli schemi tradizionali. Invece di continuare a pensarsi come puri produttori acquisiscono anche un ruolo di venditori delle proprie competenze. Si tratta di percorsi non sempre facili nei quali un’associazio-ne come CNA può essere un partner importante: attraverso una struttura appositamente dedicata a queste tematiche, cioè CNA Innovazione, cer-ca di uscire dagli schemi tra-dizionali e proporre percorsi che possano aiutare le imprese a ricercare l’innovazione.“Il modello che CNA Inno-vazione ha costruito in questi anni ha nell’innovazione or-ganizzativa il primo obiettivo - ha confermato Pignatari - e nel confronto con gli altri lo strumento che più di altri si è mostrato effi cace”.

“ DONNA ET LABORA

donne che ce l’hanno fatta. Curato da Maria Luisa Dal Pozzo nell’ambito di un pro-getto voluto dalla commis-sione provinciale per le pari opportunità, il lavoro è stato

Quelle pari opportunità non ancora raggiuntepresentato in un incontro della CNA a cui hanno partecipa-to, oltre alla stessa Dal Poz-zo, Cinzia Fabris. presidente del Comitato Impresa Donna CNA e Ornella Galleazzo,

presidente della commissione per le pari opportunità della Provincia.Come ha ben sintetizzato la giornalista Marialuisa Duso,

“Donna et labora” è un libro che raccoglie storie

di pari opportunità conqui-state sul campo e raccontate attraverso le testimonianze di segue ☞

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ARTIGIANATO & imprese12

l’associazionel’associazione

moderatrice del dibattito, su Il Giornale di Thiene e la Pede-montana, dire che nell’ ultimo mezzo secolo c’è stata una sorta d i rivoluzione nel rap-porto donna / lavoro è quasi un eufemismo. Prima di tutto perché le donne, un po’ per scelta, un po’ per necessità, hanno sempre più rinunciato al ruolo di casalinghe per sce-gliere una professione e poi, di conseguenza, perché tanti ambiti lavorativi, conside-rati giocoforza appannaggio dei maschi, hanno aperto alle donne: non solo professioni classiche come la maestra, l’operaia, la segretaria o l’im-piegata. ma più o meno anche tutte le altre.“Da qui a dire però che è sta-to raggiunto l’obiettivo delle pari opportunità - ha scritto la

Duso, sintetizzando la serata e i contenuti del volume - il passo è ancora lungo. Le te-stimonianze delle persone in-tervistate nel libro, ma anche quelle portate nel dibattito, confermano che se una donna vuole assumere un incarico di responsabilità è costantemente messa alla prova e più dell’uo-mo deve dimostrare di essere brava. A volte deve accetta-

re anche di smantellare certi pregiudizi. Ma il problema è ancora più sottile perché il mondo dei lavoro è stato crea-to dagli uomini, su misura per loro e la diffi coltà più grande. per la donna rimane quella di conciliare i tempi del lavoro con i tempi della vita, soprat-tutto quando si deve occupare dei fi gli o di anziani che han-no bisogno di assistenza. Ed è

ancora la donna a do-ver fare delle rinunce, sia che si tratti di un po’ di tempo per sé, sia che si tratti della professione stessa, quando la famiglia lo richiede”.La donna ha fatto enormi progressi ma non è raro il caso che debba rinunciare ai fi gli o alla famiglia per dedicarsi inve-ce alla professione. La pari opportunità probabilmente non sì raggiungerà mai,

a meno che non avvenga un altro salto culturale, molto più sottile e profondo, e sicura-mente più lento, che permetta all’uomo e alla donna di uscire da certi ruoli stereotipati. Una rivoluzione che non costringa le donne ad assumere ruoli da maschi ma porti ad un vero incontro fra universo maschile e femminile, fondato sulla col-laborazione.

segue ☞

Donnaet labora

:: Foto di Alessandro Fiocchi dalla mostra “Donne Imprenditrici”

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artigianato oggiartigianato oggi

ARTIGIANATO & imprese13

Dopo i dibattiti e le polemiche degli ultimi mesi e so-

prattutto delle ultime set-timane, il disegno di legge contenuto nel cosiddetto “Pacchetto Sicurezza” è stato approvato alla Ca-mera. All’interno di questo “contenitore normativo” sono disciplinate materie diverse: dalla sicurezza stradale, alla lotta contro la mafi a, alla regolamenta-zione del fenomeno immi-gratorio in Italia. Per quanto riguarda quest’ultimo argomento, il Governo ha ritenuto op-portuno non considerare le numerosissime critiche che hanno accompagnato il per-corso del ddl. A contestare la normativa, il cui effetto - secondo le critiche - sareb-be la maggior precarizza-zione della condizione del cittadino straniero in Italia

“GLI UFFICI

DI CNA PROVINCIALEDI VICENZA E DELLE SEDI

TERRITORIALI RESTERANNO

CHIUSI PER FERIEDA LUNEDI’ 10A VENERDI’ 21

AGOSTO COMPRESI

UFFICI

CNA ad agostole chiusure

“CNA Inform@ è il nuovo

servizio gratuito con cui la CNA, da settembre,

arriverà in modo tempestivo agli associati con le notizie relative ai loro specifi ci settori di interesse: via e-mail o via fax. Le imprese segnalino i loro riferimenti mail, fax, telefoni o di cellulare alle sedi CNA.

SERVIZIO

E-mail e faxinfo veloci

“Problemi nei rapporti tra

mondo dell’impresa e mondo delle banche? Ora

a Schio c’è un numero verde, 800031323, che consente a citta-dini ed imprese di presentare se-gnalazioni e anomalie che ritenga-no di aver riscontrato nei rapporti con il credito. L’iniziativa è stata voluta dal consiglio comunale, a sostegno delle aziende.

SCHIO

Credito e impresenumero verde

Approvato il pacchetto sicurezza. In materia di immigrazione numerose le novità che devono conoscere anche i datori di lavoro

Lavoratori stranieri, nuove normepiuttosto che la pur dichia-rata migliore integrazione, oltre ai rappresentanti dei partiti dell’opposizione, è stata anche la Conferenza Episcopale Italiana, attra-verso la voce di padre Gne-sotto, direttore dell’Uffi cio per la pastorale degli im-migrati. Inol-tre sono stati numerosi in questi mesi gli interven-ti da parte di interi ordini professiona-li, insieme ad associazioni umanitarie e di volontariato e altre organizzazioni che si occupano di immigrazione. Tra le norme contenute nel ddl approvato alla Camera, ve ne sono alcune partico-larmente discusse. Le riassumiamo perché

comunque possono inte-ressare le imprese che oc-cupano lavoratori stranieri: l’introduzione del reato di clandestinità; l’obbligo di presentazione del permes-so di soggiorno per poter richiedere qualsiasi atto di stato civile e accedere ai

pubblici ser-vizi (eccetto cure sanitarie e iscrizione dei minori alla scuola dell’obbligo); la possibili-tà di dover sottoporre il proprio allog-gio a controlli

igienico-sanitari per poter ottenere la residenza; l’ob-bligo di sottoscrivere e ri-spettare un “accordo di in-tegrazione” nel momento in cui si riceve il permesso di soggiorno; il superamento

di un test di lingua italiana per ottenere il permesso di soggiorno CE per soggior-nanti di lungo periodo (che, dal gennaio 2007, ha sosti-tuito la carta di soggiorno); il pagamento di una tassa variabile da 80 a 200 euro per ogni richiesta di rila-scio o rinnovo del permes-so di soggiorno; l’obbligo per gli operatori di money transfer di richiedere al cliente extracomunitario il permesso di soggiorno e conservarne una copia (se il cliente ne è sprovvisto, l’operatore deve denun-ciarlo, altrimenti rischia la revoca della licenza per svolgere l’attività commer-ciale); il prolungamento del periodo massimo di perma-nenza nei Centri di identi-fi cazione ed espulsione per i cittadini stranieri in attesa di espulsione dagli attuali 60 a 180 giorni.

“ Permesso disoggiorno da

presentare perqualsiasi domanda

Superamenti di testdi lingua italianaControlli igienici

agli alloggi

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l’associazionel’associazione

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protagonistiprotagonistiPierluigi Cazzola, titotale di Laurus a Valli del Pasubio: dalla passione per la chitarra alla produzione di bassi elettrici ad alto valore aggiunto

Chitarrista nato

“L a storia di questa professione passa attraverso tante

ginocchia e mani piene di dolori e di artrosi, e ap-proda a una modernità di tecniche e macchinari in-

novativi. Antonietta Campesato, presidente della categoria delle im-prese di pulizia CNA, racconta com’è cambiato il mestiere, dai classici ”brusca, strofi naccio e paglietta” a metodo tec-nologici. “E un po’ alla volta - spiega Campesato - cambia anche la mentalità per cui “la donna che non studia struscia i pavimenti”: certo, non ci servono titoli di studio, ma attorno a noi girano persone preparate tecnicamente e competenti a risolvere ogni quesito a loro posto. Questo lavoro può all’ap-parenza sembrare facile. Ma se lo guardi da vicino, scopri un mondo pieno di sfaccettature, di profi li, di angoli e di rotaie dove si insinua lo sporco più diffi cile ed è lì che si presenta la tua prima sfi da, far valere la tua fi gura di tecnico professio-

nale, dare certezza e fi ducia al cliente”.“Questo lavoro deve essere veramente capito fi no in fondo, cogliendo molti particolari e cercando di far capire al cliente la competenza e gli sforzi per soddisfare le sue richieste, mentre ma-gari lui guarda solo il costo fi nale - con-tinua Antonietta Campesato -. Il nostro mestiere poi presenta alcuni handicap, ad esempio non si hanno orari perché si lavora quando gli altri hanno terminato o debbono ancora alzarsi dal letto”.Il settore è cresciuto enormemente in tecnologie: “Si è migliorati molto con una attrezzatura varia: dal lavaggio dei

vetri, ad aspiratori di tutti i tipi con più funzioni, a macchina-ri per lavaggio pavimenti come monospazzole e lavasciuga, a carrelli attrezzati di materiali sempre pronti per abbattere tempi e costi. Sono aumentate competenze e specializzazioni nell’utilizzo di materiali e macchine, si sono trovate soluzio-ni molto avanzate nel settore dei “trattamenti”. Insomma è nata l’impresa, la struttura che impiega personale e offre ser-vizi diversi, dando ci clienti la completezza di più capacità lavorative. Il forte impiego di personale straniero, spesso con visuali lontane dal nostro concetto di pulizia, implica un for-te impulso alla formazione e all’addestramento: dando buon supporto tecnico ai nostri operatori formiamo dei veri pro-fessionisti, anche in termini di conoscenza della pericolosità dei prodotti e delle attrezzature, di utilizzo di segnaletiche e metodiche in linea con le norme sulla sicurezza, di macchi-nari revisionati e a norma”.

IMPRESE DI PULIZIE

Una professione modernizzataper la guerra totale allo sporco

Il laboratorio della azienda artigiana Laurus nasce nel

1982 ad opera di Pier-luigi Cazzola, ideatore, costruttore e supervi-sore della prestigiosa serie di strumenti professionali, molto apprezzati dai miglio-ri professionisti e da un gran numero di amatori. Nato nel 1954, Cazzola inizia a suo-nare la chitarra a otto anni e dopo qualche anno passa al basso elettrico. Per anni suona i generi mu-sicali più disparati, accumu-lando esperienza e usando bassi elettrici di quasi tutte le marche. La sonorità giovane e coinvolgente del basso e il suo fascino lo convincono a cimentarsi nella realizzazio-ne di un proprio strumento: il che diventa presto una pas-sione e una professione. “La mia più grande soddi-sfazione è cercare sempre quell’idea che non è ancora stata applicata, che possa così migliorare ulteriormen-te i miei strumenti. Senza li-miti alla ricerca e all’inven-zione”.Cazzola, nel suo laboratorio di Valli del Pasubio, uni-sce lo spirito professionale a un’innata passione per la natura: spesso lo si può tro-

vare immerso nel verde de-gli amati boschi del Trentino che, spiega, gli sono utili an-che per trarre l’ispirazione. “Apprezzo molto la vita in ogni suo aspetto, dalla fami-glia allo sport, ovviamente passando per la buona mu-sica”.I bassi elettrici Laurus ven-gono costruiti e modellati a mano, secondo i canoni del-la più pregiata liuteria classi-ca, assimilati da Cazzola in lunghi anni di apprendistato in un laboratorio di violi-ni. I legni esotici utilizzati, la stagionatura e il tipo di verniciatura consentono di ottenere le migliori capacità sonore. I manici sono com-posti di 5/7 sezioni di legni sceltissimi. La lavorazione a mano inoltre rende i manici particolarmente agevoli, gra-zie alla particolare sagoma-tura asimmetrica. Cazzola unisce ai suoi strumenti parti elettroniche di prima qualità, per riprodurre fedelmente il sustain e le serie di armoni-che con grande versatilità timbrica.

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territorioterritorioA Thiene il polo informativo promosso dal Comune offre supporto a imprese, giovani e donne formandoli alle opportunità continentali

Urban center, porta d’Europa

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Urban Center O.A.S.I. Europa, il polo informativo a valenza europea del Comune di Thiene,

accanto ai molteplici servizi di consu-lenza ed orientamento sui programmi promossi dall’Unione Europea e dal Consiglio d’Europa per favorire i giova-ni nei settori dell’educazione, mobilità e cultura, promuove un’importante attivi-tà di informazione e di supporto rivolta specifi catamente all’imprendito-ria. L’obiettivo è creare uno staff di supporto al mondo impren-ditoriale, che lo affi anchi sia nel-le nuove sfi de ed opportunità che il mercato euro-peo offre, sia nel delicato momen-to di formazione di una nuova ge-nerazione di im-prenditori, in cui si registra la pre-senza dalle gran-di potenzialità dell’emergente realtà giovanile e femminile. L’attività di in-formazione sulle modalità di accesso ai fi nanziamenti europei è stata fi nora condotta soprattutto nell’ambito di ap-positi seminari e convegni organizzati in collaborazione con Unioncamere Eurosportello del Veneto, parallela-mente al servizio di consulenza indi-viduale rivolto alle singole persone e imprese. Spazio riservato alle donne, invece, quello organizzato nell’ambi-to di Progetto Donna, la nuova forza dell’impresa, promosso e fi nanziato dalla regione Veneto con il supporto tecnico operativo della Fondazione Giacomo Rumor – Centro Produtti-vità Veneto di Vicenza per far cono-scere gli incentivi regionali a favore dell’imprenditorialità rosa, illustrare le problematiche correlate all’accesso al

credito e alle misure di conciliazione vita-lavoro. Previsto nei prossimi mesi è anche Intra-prendi: orientamento all’imprenditoria-lità per giovani e donne, progetto della Regione Veneto svolto in partenariato con la Fondazione G. Rumor, il Cen-tro di Produttività Veneto, il Comune di Torri di Quartesolo, Provincia di Vi-cenza e Sportello Donna del Comune di

Malo. Il progetto intende aiutare giovani aspiran-ti imprenditori nella scelta del lavoro “indipen-dente”, fornendo orientamento, in-formazione e for-mazione gratuiti sulle opportunità e sulle proble-matiche relativi all’avvio di una attività.In effetti nel va-sto panorama legislativo e di opportunità fi -nanziarie regio-nali ed europee è fondamentale poter contare su un punto di rife-

rimento certo e qualifi cato, grazie alla cui professionalità essere aiutati a muo-versi con sicurezza, conoscere il quadro completo e personalizzato – perché il personale dell’Urban Center offre con-sulenze anche singole su richiesta - e delle opportunità e dei fi nanziamenti europei a disposizione delle imprese. Un esempio è stato quello costituito da E.C.O. Energia Creatività Opportunità, convegno organizzato nel maggio scor-so sull’utilizzo e la valorizzazione delle energie rinnovabili. A Thiene è possibile anche ricevere informazioni sul programma europeo Erasmus per giovani imprenditori, ri-volto a quanti pianifi cano una propria impresa o l’hanno costituita nel corso degli ultimi tre anni.

“È già in moto la macchina

organizzativa della 37a Mostra dell’Artigiana-

to dell’Alto Vicentino, che si svolgerà dall’1 al 4 ottobre a Marano Vicentino, una delle più signifi cative e qualifi cate della zona. La collaborazione tra Comune di Marano, CNA, Assoartigiani e Pro Loco, ha prodotto un ottimo lavoro nel-la passata edizione, grazie alla determinazione del presiden-te Andrea Piovan, che non ha mai cessato di sfornare idee, indirizzate a dare risalto ad una manifestazione che sta crescen-do ogni anno, favorendo un settore come l’artigianato che, in un periodo di congiuntura economica globale, rappresen-ta un vigoroso volano dell’ in-tera economia dell’area.L’utile di bilancio registrato nella passata edizione, dopo anni di passivo, dimostra che la formula manageriale, regolata da un forte impulso gestionale ed organizzativo, ha saputo im-primere una marcia innovativa e vincente all’evento. Il pro-gramma degli appuntamenti collaterali sarà anche quest’an-no di alto livello e seguito da una specifi ca divisione artisti-ca. Le aziende che intendono esporre i propri prodotti pos-sono contattare la segreteria organizzativa, 0445 598824, o rivolgersi alla sede CNA di Thiene, 0445 362733.

LA MOSTRA

Alto Vicentinomotori accesi

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territorioterritorioIl Centro opera a servizio di un distretto con 5800 aziende manifatturiere

Demotech, è a Schiol’incubatore di impresePortare servizi altamen-

te innovativi quanto più vicino possibile

alle realtà degli insediamenti industriali della nostra pro-vincia e far sì che gli stessi siano aperti a tutto il territorio provinciale è fatto di grande importanza. Tale obiettivo si coniuga strettamente con la politica della Camera di Com-mercio di Vicenza, che in col-laborazione con il Comune di Schio ha fondato il Centro per il Trasferimento Tecnolo-gico Tmd Demotech. L’orga-nizzazione e la gestione del Centro sono affi date al Centro Produttività Veneto (Cpv) che opera sul territorio in maniera sinergica con le Associazioni di Categoria. La collabora-zione nata tra Enti territoriali e Centro Produttività Veneto, e la sintonia che si è creata su questi temi, sono il segno della volontà di crescita di un territorio che vuole compete-re in Europa e nel mondo. Il Centro per il trasferimento tecnologico Tmd Demotech si trova a Schio, in un contesto economico e produttivo forte-mente dinamico. Attualmente l’industria scledense e quella di tutto l’Alto Vicentino di-spongono di ben 5800 imprese manifatturiere, pari al 32,7% dell’intero settore provincia-le. Queste operano in diversi ambiti produttivi: dal mecca-nico alle materie plastiche, dal tessile al packaging. Sono inoltre presenti settori parti-colarmente innovativi quali le nanotecnologie, le energie rinnovabili e alternative, la bioedilizia e la domotica.Il Tmd Demotech è sorto in questa realtà poiché è emersa con forza la necessità di un centro capace di svolgere un ruolo di incubatore, allo sco-po di costituirsi come valido

supporto all’innovazione tec-nologica.Ma quali sono, nello specifi -co, le attività che si effettuano al centro? Al Tmd Demotech sono erogati alcuni importanti servizi di orientamento all’in-novazione relativi ai materiali, al design industriale, al mon-do dei marchi e dei brevetti e, più in generale, riguardo ai processi di accelerazione nell’applicazione delle nuove tecnologie. Tali servizi sono forniti grazie alle collabora-zioni con il Parco Scientifi co e Tecnologico Galileo, con il Matech di Padova, con la Scuola Italiana Design, con alcune Università Italiane ed importanti Centri di Ricerca Europei.Numerosi sono i servizi ero-gati dal Centro. Tra questi ne vanno segnalati in particolare alcuni , come il “Matech Point Vicenza”, che si propone di favorire la crescita della com-petitività dell’impresa affi an-candola in opportune scelte di materiali e tecnologie, propo-nendo materiali innovativi per lo sviluppo di nuovi prodotti, risolvendo specifi che proble-matiche progettuali e coordi-nando brainstorming creativi per la selezione di nuovi ma-teriali. ll “Servizio sul design industriale” promuove poi la creatività negli ambiti di concept, product, packaging, visual e web design. Il “Servi-zio brevetti e marchi” invece diffonde la cultura brevettuale informando le aziende circa le procedure, i costi e i vantaggi del deposito brevetti, marchi e modelli ornamentali. Infi ne il “Servizio di formazione e trai-ning per l’impresa” promuove attività formative e seminari di alta specializzazione mirate alle specifi che esigenze delle aziende.

La banche di credito cooperativoa sostegno della rete bibliotecaria

Premiate le scuolebrave in astronomia

Un’unica grande bi-blioteca di tutte le scuole vicentine

con un catalogo di oltre 200.000 libri a portata di clic. L’idea è divenuta re-altà con il progetto “Reti bibliotecarie vicentine”, al quale hanno aderito 38 scuole e oltre 50 biblioteche. A coordinarlo è l’Istituto Ma-sotto di Noventa, a sostenerlo le Banche di Credito Coopera-tivo e Casse Rurali della pro-vincia, intervenute a premiare classi e alunni risultati vinci-tori del concorso a premi nel corso di otto manifestazioni in tutto il territorio vicentino dove le Bcc sono presenti con 10 sedi e oltre 120 sportelli.Dei tre concorsi indetti, il per-corso “Segui la scia” consi-steva nel riconoscere il punto dei libri da cui sono stati letti i brani in audio Mp3, scari-cati sotto la guida degli inse-gnanti e realizzati in collabo-razione con “Il Narratore”. I libri erano tutti di argomento astronomico: una scelta che si collega allo spirito di ricerca dell’ignoto nell’anno interna-zionale dell’astronomia.Qui sono risultate vincitrici le biblioteche della Direzio-ne didattica ”Scortegagna” di Lonigo (docente Flavia

Wielmo), della scuola me-dia “Dalle Laste” di Maro-stica (docente Maria Teresa Canton) e dell’Itc “Rosselli” di Lonigo (docente Cristina Negri). A livello individuale premi a Giuliana Gentilin di Lonigo, Ilaria Bastianello di Camisano e Giulia Brendolan di Lonigo. Il concorso “Book Stars” consisteva nel commentare libri di astronomia su una li-sta fornita dalla Rete. Il terzo, “Questo libro l’ho fatto io”, nel creare un libro collega-to con il tema astronomico. L’appuntamento fi nale a Vi-cenza ha visto la premiazione – spettacolo “Dedicato alle stelle”. Ai vincitori sono an-dati premi in libri e in i-pod nano offerti dalla Abc.it di Vi-cenza. La mattinata è stata al-lietata dalle letture fantastiche degli attori Pino Costalunga e Martina Pittarello e dalla mo-stra dei libri partecipanti al concorso, allestita dall’artista Lia Malfermoni.

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Dall’Ulss 4 alcune indicazioni alle imprese sul Testo unico sulla sicurezza: gli adempimenti essenziali per non cadere nel formalismo inutile

I consigli dello SpisalLo Spisal dell’Ulss 4

“Alto Vicentino” ha rivolto alle imprese

alcune indicazioni sull’ap-plicazione del Dlgs 81/2008, per evitare che i datori di la-voro adottino atteggiamenti fi nalizzato solo a proteggersi dalle sanzioni, impegnandosi in adempimenti formalistici inutili e costosi, bypassando le azioni per migliorare la salute e la sicurezza dei la-voratori nei luoghi di lavoro. E’ interessante capire i con-sigli dello Spisal, per indiriz-zare le aziende verso quegli adempimenti sostanziali, utili a gestire la sicurezza, in un momento in cui va evitato qualsiasi spreco di risorse.> Valutazione dei rischi. Citando l’Agenzia Europea per la sicurezza e la salute sul lavoro (secondo cui “per i pe-ricoli e le attività presenti in molti luoghi di lavoro può es-sere suffi ciente una valutazio-ne semplice, che non richiede competenze specialistiche o tecniche complicate: tra que-sti ambienti di lavoro si anno-verano le attività che compor-tano pericoli di lieve entità o i luoghi di lavoro in cui i rischi sono ben noti o facilmente rilevabili”), lo Spisal ricorda che L’analisi dei rischi viene riportata nel Documento di Valutazione dei Rischi (Dvr), con lo scopo di evidenziare le misure di prevenzione e pro-tezione e organizzative già at-tuate e di indicare quelle che dovranno essere inserite in un “piano degli interventi”, nel quale sono precisati i tempi di realizzazione ed i compi-ti assegnati ai vari soggetti aziendali.Il datore di lavoro valuta i rischi in collaborazione con il responsabile del servizio di prevenzione e protezione, con il medico competente e consulta il rappresentante dei lavoratori per la sicurezza, se presenti.

> Il documento di valu-tazione dei rischi. E’ uno strumento utile al datore di lavoro quando risultano chia-ramente indicate quali azioni compiere, in che tempi, e da parte di chi. L’imprenditore deve essere in grado di leg-gere il documento, di com-prendere il signifi cato del suo contenuto sostanziale, di consultarlo autonomamente e di averlo a disposizione. Il Dvr sarà sempre consultabile anche da dirigenti, preposti e Rls.> Aziende fi no a 10 dipen-denti. In queste aziende la stesura del Dvr può essere sostituita dall’autocertifi ca-zione del datore di lavoro, che dichiara di avere effet-tuato la valutazione dei ri-schi. E’ importante effettuare una valutazione anche quan-do i rischi sono modesti, con modalità semplifi cate.

La CNA vicentina ha stipulato una convenzione con

la Montresor di Thiene, azienda specializzata nella fornitura di mate-riale per la sicurezza. Per l’antincendio, l’a-zienda thienese pratica

LA CONVENZIONE

Per gli associatisconti sui materiali

sconti del 15% su estin-tori, manichette, attrez-zature antincendio.Per l’antinfortunistica invece la facilitazione è del 10 per cento e ri-guarda tra l’altro l’ab-bigliamento da lavoro, i dispositivi di prote-zione individuali, le cassette di pronto soc-corso, la segnaletica di sicurezza.Maggiori informazioni al Servizio sicurezza e ambiente della CNA

> Il piano degli interventi. Non può essere inteso come “autodenuncia” del datore di lavoro rispetto all’inos-servanza delle prescrizioni legislative, ma invece, sem-plicemente, una dichiarazio-ne di impegni pianifi cati e concreti per la sicurezza sul lavoro. Nell’arco di tempo necessario per attuare gli in-terventi defi nitivi, il datore adotterà soluzioni tempora-nee di tutela dei lavoratori, ad esempio formazione spe-cifi ca, istruzioni operative, interdizione all’utilizzo della macchina, utilizzo di speci-fi ci dispositivi di protezione individuale.> Gestione degli appalti. In caso di affi damento dei lavo-ri all’impresa appaltatrice o a lavoratori autonomi, il datore di lavoro, al fi ne di eliminare i rischi da “interferenze” tra i lavori delle diverse imprese,

elabora il Documento Unico di Valutazione dei Rischi da Interferenza (Duvri) che va allegato al “contratto di ap-palto o d’opera”: non riguar-derà i rischi specifi ci propri dell’attività delle imprese appaltatrici o dei lavoratori autonomi e non va redatto quando non vi è interferenza.> I rischi particolari. 1) Per verifi care il livello di com-prensione della lingua ita-liana da parte dei lavoratori stranieri, il datore oltre ad utilizzare il colloquio diretto potrà chiedere al lavoratore la compilazione di un modu-lo che riporti alcuni semplici quesiti. 2) Per quanto riguar-da le differenze di percezio-ne del rischio dovute ad età, genere, nazionalità, potranno essere valutate verifi cando l’effi cacia degli interventi di formazione e addestramen-to realizzati, in particolare tramite l’osservazione dei comportamenti dei lavorato-ri sul campo. 3) La differente sensibilità ai rischi correlati al lavoro (esempio: rischio chimico, movimentazione manuale dei carichi, rumore) dovuta ad età, genere e nazio-nalità, sarà valutata in sede di sorveglianza sanitaria da parte del medico competen-te. 4) Tra i principali fattori di stress ci sono il rischio di infortunio e di malattia pro-fessionale, le situazioni di er-gonomia scorretta, la insuffi -ciente chiarezza sul ruolo e sui compiti assegnati, le ina-deguate condizioni di lavoro. Nella grande maggioranza delle situazioni lavorative, osserva lo Spisal, quando il datore di lavoro assume un chiaro impegno per la salute e la sicurezza ed attiva una effi cace organizzazione e gestione dei rischi aziendali, contemporaneamente adotta anche una effi cace misura di contenimento dei rischi da stress lavoro-correlato.

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“S i svolgerà a Vicenza sabato 17 ottobre la festa

regionale di CNA Pensionati 2009. Il program-ma prevede al mattino la visita guidata al cen-

tro storico con i suoi palazzi e poi l’incontro, al teatro Olimpico, con le autorità comunali e provinciali e i dirigenti CNA. Quindi pranzo e divertimenti vari al ristorante “Dai Gelosi” a Valproto di Quinto Vicen-tino.E’ importante prenotare subito la partecipazione alla manifestazione!

A VICENZA

Festa regionale CNA Pensionati

Per gli artigiani che restano “sul mercato”

Supplemento di pensionecontinuando a lavorareDa gennaio 2009 è stato

abrogata defi nitivamente la penalizzazione prevista

per il cumulo tra pensione e lavo-ro. Ora chi è titolare di pensione e continua a lavorare regolarmente non è più soggetto a trattenute o riduzione della pensione. La mo-difi ca della normativa sul cumulo pensione-lavoro ha dato ragione alle Associazioni come la CNA che da tempo l’aveva defi nita una norma storicamente superata e in-giustamente penalizzante, in par-ticolare per la realtà delle piccole imprese. Molti sono gli artigiani che pur percependo la pensione, continuano a svolgere un’attività produttiva (spesso anche per garan-tire continuità ad aziende in cui “l’ esperienza personale” conta mol-to) versando altri contributi all’In-ps, in questo caso si può chiedere che la pensione venga calcolata

di nuovo in base alla situazione contributiva corrente, cioè che gli venga liquidato un supplemento di pensione. Questo nuovo calcolo viene effettuato sulla base delle contribuzioni versate nel periodo successivo al pensionamento ed è particolarmente favorevole.Ci sono alcuni requisiti dei quali tener conto; il supplemento di pen-sione si può chiedere a condizione che dalla decorrenza della pensio-ne o del precedente supplemen-to siano trascorsi almeno 5 anni, oppure quando siano trascorsi soltanto 2 anni, a condizione che l’interessato abbia superato l’età pensionabile. Questa seconda pos-sibilità è concessa una sola volta. Se l’interessato è già titolare di pensione come lavoratore dipen-dente e può far valere anche con-tributi versati nelle gestioni spe-ciali per i lavoratori autonomi, può

chiedere il supplemento solo dopo aver compiuto l’età pensionabile, sempre che siano trascorsi due o cinque anni dalla decorrenza della pensione o del precedente supple-mento. Il supplemento decorre dal primo giorno del mese successivo alla data di presentazione della domanda. E’ perciò utile non ritar-dare la richiesta di supplemento in quanto non è possibile un calcolo retroattivo.La domanda può essere presentata anche dai superstiti del pensionato.

In tal caso, l’importo del supplemento verrà calcolato sulla base dei contributi ver-sati dal pensionato nel perio-do compreso tra la data del pensionamento e quella del decesso. Il patronato Epasa/CNA è ti-tolato alla presentazione delle domande di supplemento ed è a disposizione per quanti vo-gliano verifi care il diritto e le tempistiche per questa presta-zione pensionistica.

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CNA pensionatiCNA pensionati

ARTIGIANATO & imprese22

Social Card, fl op annunciato. Il governo sta cercando comunque di renderla più fruibile

E chi l’ha vista?Lo avevamo scritto: la CNA aveva previ-

sto che sarebbe stato un fl op, accentuato dalla disposizione fi rmata Inps secondo

cui la quattordicesima è rilevante ai fi ni di stabilire i livelli di reddito per il di-ritto alla Social Card.In effetti di fl op si è tratta-to: circa 500 mila le Social Card concesse, contro il milione e trecentomila che dovevano essere. Almeno fi nora è così, perché il Go-verno intanto, pressato dal-le proteste, sta cercando di rilanciare la Card renden-dola più fruibile e con maggiori facilitazioni.Mentre si attendono sviluppi positivi a favore delle fasce di povertà, è interessante considera-re una tabella di fonte Inps che illustra come la quattordicesima prevista dalla legge 127/2007, a sostegno delle pensioni basse, fosse tutt’altro che una misura di immagine e poca sostanza,

come fi nora si sono dimostrate essere la Social Card e il Bonus per famiglie tanto pubbliciz-zati. Secondo la tabella Inps, il numero dei

benefi ciari della “quattor-dicesima” prodiana sono in Italia tre milioni e 66 mila, nel Veneto 253.153, per un importo complessi-vo in Italia di 926 milioni 61 mila euro, e nel Vene-to di 78 milioni 162 mila euro. Una media di circa 309 euro per pensionato.I requisiti per averne di-ritto sono: età pari o su-periore a 64 anni, reddito

personale non superiore a 8.640,84 euro annui esclusi assegni per nucleo familiare, per ac-compagnamento, redditi da casa di abitazione, Tfr e competenze arretrate. L’importo della quattordicesima varia (in Italia dai 291 ai 314 euro) perché legata all’anzianità contributiva del pensionato.

Pensioni di anzianità più diffi cili

Arrivano le “quote” e la pensione di an-zianità, da quest’anno, si fa più diffi cile. Dal primo luglio è scattato il sistema

delle quote previsto dalla legge 247/2007 che modifi ca le decorrenze per il pensionamento introdotte dalla riforma del 1995 e ha stabilito

un aumento progressivo del requisito anagrafi -co. Da luglio chi non può contare su 40 anni di contributi versati deve fare i conti con la “quota 96” (95 per i dipendenti) che poi aumenta fi no a raggiungere quota 98 nel 2013 (97 per i di-pendenti).

Come funziona la pensione ai superstitiAlla morte del lavoratore

assicurato o pensiona-to la pensione spetta ai

componenti del suo nucleo fami-liare. Può essere di reversibilità, se il deceduto era già in pensione (vecchiaia, anzianità o inabilità) oppure indiretta se aveva alme-no 15 anni di contributi o era as-sicurato da almeno 5 anni.

I superstiti aventi diritto sono: il coniuge anche se separato (se “per colpa” dipende dalla deci-sione del Tribunale sugli alimen-ti), e in alcuni casi se divorziato; a certe condizioni i fi gli, i nipoti, i genitori, fratelli e sorelle.Ai superstiti spettano queste quote di pensione: 60% al coniu-ge, 80% al coniuge con un fi glio,

100% al coniuge con due fi gli.Se il superstite possiede altri redditi, la pensione viene ridot-ta da un 25 a un 50% in base al reddito.Non costituiscono red-dito: Tfr, casa di proprietà di abitazione, arretrati soggetti a tassazione separata, pensioni di reversibilità di cui l’interessato sia titolare.

Chi vuole segnalarci i suoi problemi o interpellarci può scrivere a [email protected] , telefonare allo 0444 291624 o inviare un fax allo 0444 961628

“I l Comitato unitario

pensionati lavoro au-tonomi, Cupla, di cui

è parte attiva la CNA, a livello veneto si è riunito a Verona, con centina-ia di pensionati in sala, lanciando al mondo delle istituzioni le sue proposte per agevolare pensionati e fasce in diffi coltà.Il presidente regionale Ferrin ha sintetizzato il nocciolo delle richieste: urgente una detassazione Irpef sulle pensioni me-dio basse; aumentare le minime che attualmente sono di 440 euro mensi-li; stabilire un apposito paniere speciale ai pen-sionati per garantire il recupero del costo della vita; portare gli assegni familiari allo stesso livel-lo dei pensionati da lavo-ro dipendente.In campo sanitario, il Cupla chiede la difesa del sistema pubblico, la soluzione dell’endemico problema delle liste d’at-tesa specialistiche, dia-gnostiche e chirurgiche, e la valorizzazione delle esperienze positive Utap per l’assistenza medica di base sul territorio. E a livello di politiche sociali, viene chiesta con forza l’istituzione di un fondo regionale per la non autosuffi cienza per la riduzione delle pesanti rette a carico degli ospi-ti della case di riposo, innalzando i parametri Isee e dando contributi adeguati alle persone che restano nelle proprie fa-miglie.Insomma, un carnet di urgenze minime da sod-disfare per garantire la dignità alla vita delle fa-sce sociali più disagiate e in diffi coltà.

CUPLA

Previdenzae sanità,le urgenze

LAVORATORI AUTONOMI anno somme età anagrafi ca età anagrafi ca minima e anzianità contributiva 2008 - 59 dal 1.1.2009 al 30.6.2009 - 59 dal 1.7.2009 al 31.12.2009 96 60 2010 96 60 2011 97 61 2012 97 61 dal 2013 98 62

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