Grosseto CNA
-
Author
caterina-policaro -
Category
Technology
-
view
1.927 -
download
4
Embed Size (px)
Transcript of Grosseto CNA

Dott.ssa Caterina Policaro TUTOR di FAD – Grosseto – Gennaio/Febbraio 2006 1
ModuloUFC 10 – Formazione in rete
Dott.ssa Caterina Policaro
[email protected] - [email protected] www.elearningtouch.it – www.elearningpertutti.org
Tutor di FAD Grosseto
Gennaio - Febbraio 2006
Tutor di FAD - Istituto Magistrale Statale "A.Rosmini" - Grosseto

Dott.ssa Caterina Policaro TUTOR di FAD – Grosseto – Gennaio/Febbraio 2006 2
Obiettivi della UFC 10
Un quadro esaustivo sulla progettazione e creazioneprogettazione e creazione di un corso in rete e sul mantenimento mantenimento di un corso on-line utilizzando programmi e software dedicatiprogrammi e software dedicati.
- Formazione a distanza- Formazione in rete, e-learning- Progettare corsi - Ambienti di apprendimento- Creare (Dreamweaver, html…) - Pubblicare e mantenere (LMS/CMS/LCMS)
Vedremo anche come questi aspetti siano correlati alla comunicazione mediata da computer (CMC)

Dott.ssa Caterina Policaro TUTOR di FAD – Grosseto – Gennaio/Febbraio 2006 3
Programma del modulo
Introduzione (e-learning)
Progettare un corso in rete
Definire l’ambiente di apprendimento
Creare un corso
Esercitazioni: Pubblicare e mantenere un corso online
Formazione a distanzaFormazione in rete e e-learningPunti di forza e punti di debolezzaGlossario e-learning
Fasi per la costruzione di un progetto in reteCiclo di vita di un corso Mantenimento di un corso in reteStrutturazione dei contenutiSelezione risorseGestione Interazioni
Ambienti di apprendimentoPiattaforme e-learningCriteri per la scelta
Elementi di Dreamweaver/HTMLLMS/CMS/LCMS

Dott.ssa Caterina Policaro TUTOR di FAD – Grosseto – Gennaio/Febbraio 2006 4
Introduzione
Modulo 1
Formazione a Formazione a distanzadistanza
Formazione in Formazione in rete e e-rete e e-learninglearning
Punti di forza Punti di forza e debolezzae debolezza
Glossario Glossario e-e-learninglearning

Dott.ssa Caterina Policaro TUTOR di FAD – Grosseto – Gennaio/Febbraio 2006 5
E-learning
E-learning…
Progetto e realizzazione di materiali didattici
Criteri di selezione ed usodi mezzi e metodi
Valutazione processi formativi
Tecniche di strutturazione dei contenuti
Task analysis
Computer come agente didattico
Stili di apprendimento
Strategie di insegnamento individualizzato
FAD e-learning Multi ed ipermedia
Apprendimento collaborativo
WWWTelematica

Dott.ssa Caterina Policaro TUTOR di FAD – Grosseto – Gennaio/Febbraio 2006 6
Tecnologie didattiche…
…e progettazione didattica attraverso il multimedia…
Progetto e realizzazione di materiali didattici
Criteri di selezione ed usodi mezzi e metodi
Valutazione processi formativi
Tecniche di strutturazione dei contenuti
Task analysis
Computer come agente didattico
Stili di apprendimento
Strategie di insegnamento individualizzato
FAD e-learning Multi ed ipermedia
Apprendimento collaborativo
WWWTelematica

Dott.ssa Caterina Policaro TUTOR di FAD – Grosseto – Gennaio/Febbraio 2006 7
L’e-learning si diffonde a livello mondiale,
con la promessa di fare formazione in modo
più efficace ed economico.
Anno 2000…

Dott.ssa Caterina Policaro TUTOR di FAD – Grosseto – Gennaio/Febbraio 2006 8
Evoluzione delle Tecnologie didattiche…
computer computer tutortutor
ANNI ‘80ANNI ‘80
computer computer tool personaletool personale
ToolsTools
ANNI ‘90ANNI ‘90
WORD WORD PROCESSORPROCESSOR
(sw general purpose)(sw general purpose)
computercomputertool tool
collaborativocollaborativo
COOPERAZIONECOOPERAZIONE
2000..2000..
GROUPWARE GROUPWARE INTERNETINTERNET
CMC - Social CMC - Social networking …networking …
computer computer multimedialemultimediale
TuteeTutee
IPERTESTOIPERTESTOIPERMEDIAIPERMEDIA
E-learningE-learningM-learningM-learning
……

Dott.ssa Caterina Policaro TUTOR di FAD – Grosseto – Gennaio/Febbraio 2006 9
Alcuni concetti fondamentali dell’e-learning
Intera
ttivit
à
Multim
ediali
t
à Inte
rattiv
a
e loro caratteristiche
Formaz
ione
contin
ua Auto -
formaz
ione
Le 3 generazioni

Dott.ssa Caterina Policaro TUTOR di FAD – Grosseto – Gennaio/Febbraio 2006 10
“La potenziale capacità di un medium di La potenziale capacità di un medium di lasciare che l’utente eserciti un’influenza sul lasciare che l’utente eserciti un’influenza sul contenuto e sulla forma della comunicazione contenuto e sulla forma della comunicazione mediatamediata” (Jensen 1999, 183)
Intera
ttivit
à
Tre livelli di interattività:• Selezione delle informazioni fra le possibilità offerte• Feedback del ricevente secondo una modalità comunicativa broadcast• Circolazione dei contenuti e scambio reciproco delle informazioni
Interattività

Dott.ssa Caterina Policaro TUTOR di FAD – Grosseto – Gennaio/Febbraio 2006 11
Un prodotto multimediale/e-learning è interattivo se consente all’utente di intervenire nella fruizione dei contenuti:
Interattività
MultimedialitàMultimedialità
Classe globale
Molteplicità comunicativaMultisensorialità Multisensorialità
Multidimensionalitàprospettica
…ognuno può scegliersi il suo programma, il suo contenuto

Dott.ssa Caterina Policaro TUTOR di FAD – Grosseto – Gennaio/Febbraio 2006 12
Caratteristiche dell’interattività
PluridirezionalitàPluridirezionalità dello scorrimento delle informazioni
Ruolo attivoRuolo attivo dell’utente nella selezione delle informazioni richieste
Ritmo della comunicazioneRitmo della comunicazione (tempo reale)
Produzione di oggetti testualiProduzione di oggetti testuali nuovi non completamente prevedibili a priori

Dott.ssa Caterina Policaro TUTOR di FAD – Grosseto – Gennaio/Febbraio 2006 13
I formati non testuali non possono svolgere la funzione di semplice supporto al testo (in funzione di mera “spettacolarizzazione”)
ma devono interfacciarsi reciprocamente secondo modalità specifiche
del nuovo ambiente comunicativo che è strutturalmente
un ambiente di sintesiambiente di sintesi (tra tv, editoria cartacea, informatica,
telecomunicazione).
Multimedialità interattiva

Dott.ssa Caterina Policaro TUTOR di FAD – Grosseto – Gennaio/Febbraio 2006 14
• aumenta il numero delle porte d'accesso alla
comprensione e alla conoscenza
• permette delle esperienze che stimolano l'apprendimento
di particolari abilità
• facilita la concentrazione
• focalizza l'attenzione
• consente un elevato livello d'immersione• canalizza la conoscenza sotto nuove forme • crea collegamenti tra oggetti• raccoglie immense basi di dati• L'ipermedia contestualizza il testo• Rappresenta la conoscenza in diverse prospettive
multidisciplinari• Stimola l’apprendimento, la ricerca, l’autonomia
Caratteristiche della Multimedialità interattiva

Dott.ssa Caterina Policaro TUTOR di FAD – Grosseto – Gennaio/Febbraio 2006 15
Formazione a distanza - Introduzione
Attività formativa rivolta agli adulti (occupati e non) ed ai giovani per l’acquisizione di nuove competenze nel corso della vita lavorativa.
Formaz
ione
contin
ua
Processo di formazione che comincia con la scuola materna e continua nelle varie fasi personali e professionali, accompagnando lo sviluppo delle persone per tutta la vita.
Ambito professionale. Percorso formativo professionalizzante: apprendimento programmato delle conoscenze e competenze di base per una professione, continua dopo l'inserimento lavorativo come formazione sul lavoro (affiancamento ad altri, alternanza tra momenti di lavoro e momenti di formazione, corsi di aggiornamento veri e propri); riprofessionalizza in caso di professioni obsolete.

Dott.ssa Caterina Policaro TUTOR di FAD – Grosseto – Gennaio/Febbraio 2006 16
Si svolge in modalità esclusivamente autonoma e in assenza di interazione, con l’ausilio di supporti didattici appositamente strutturati,
ad esempio corsi in rete (o eventualmente su CD-ROM) che possono essere utilizzati quando e dove si ritiene opportuno.
Autoformazione
Auto -
formaz
ione

Dott.ssa Caterina Policaro TUTOR di FAD – Grosseto – Gennaio/Febbraio 2006 17
La Formazione a distanza - FAD
Separazione spazio-temporaledegli atti di insegnamento e
di apprendimento
Organizzazione fortementestrutturata dei processi
Collegare il materiale da
apprendere alle modalità
dell’apprendimento (quantità,
qualità, dignità)
Attivare modalità di comunicazione interpersonale e verifica dei
feedbackEventuali momenti diEventuali momenti di
interazione “in presenza”interazione “in presenza”
Esplicitazione degli obiettivi, stile chiaro, anticipazione dei problemi,
accurata strutturazione dei contenuti, domande di auto-diagnosi

Dott.ssa Caterina Policaro TUTOR di FAD – Grosseto – Gennaio/Febbraio 2006 18
La "prima generazione" di FaD è la scuola per corrispondenza. Nata già nell'Ottocento, negli USA e in Canada. Varie Università e Istituzioni vendevano formazione veicolata grazie all'invio per posta di libri, dispense e test; ai corsisti era richiesto di restituire i moduli compilati, per verificare i loro progressi.
Negli anni '50 e '60, con la nascita del mezzo televisivo, a queste metodologie vennero affiancate i cosiddetti sistemi di FaD di "seconda generazione", basati sull'uso di lezioni preregistrate su cassette audio o video e, successivamente, software didattici, CD-ROM, e-mail ed altri supporti. Apprendimento come processo individuale autoistruzione. La didattica è ancora di tipo erogativo e non interattivo.
La FaD di "terza generazione", infine, si avvale delle reti telematiche, sfruttando tutte le risorse dell'ICT (Information & Communication Technology) attualmente disponibili ed in continua evoluzione. Proprio per il fatto di sfruttare le potenzialità della Rete, la FaD di ultima generazione è individuata ormai da una pluralità di termini. Quelli attualmente più usati sono: On line learning, Open learning, Distance education, E-learning, Distance training, Lifelong learning on line.
Tre generazioni di FAD
Oggi

Dott.ssa Caterina Policaro TUTOR di FAD – Grosseto – Gennaio/Febbraio 2006 19
FAD di 1a generazione: corsi per corrispondenzacorsi per corrispondenza
Sviluppo dellastampa e deltrasporto
ferroviario
Interazione lenta, basata sullo scambio
di elaborati e questionari
FAD di 2a generazione: corsi multimedialicorsi multimediali
Invenzione diradio, TV,
telefono, fax,registratori
Uso integrato di materiale a
stampa, trasmissioni radio – televisive, registrazioni
sonore, assistenza telefonica, comunicazioni via fax e anche con il
computer
FAD di 3a generazione: formazione in rete – e-learningformazione in rete – e-learning
Sviluppo ediffusione delle
tecnologieinformatiche
La maggior parte del processo formativo avviene in rete,
mediante una comunicazione assidua
con e tra i partecipanti
Tre generazioni di FAD a confronto
FAD di 4a generazione: mobile learning & the next thingmobile learning & the next thingOggi

Dott.ssa Caterina Policaro TUTOR di FAD – Grosseto – Gennaio/Febbraio 2006 20
Il processo di insegnamento-apprendimento
si effettua in rete,
L’apprendimento è visto come processo sociale tramite l’interazione di gruppo
e la discussione tra pari. “
Fonte: Guglielmo Trentin, Insegnare e Apprendere in rete, Zanichelli 1998
E’ caratterizzata dall’impiego delle tecnologie digitali (CMC) in particolare dalle reti telematiche (Internet/ Intranet)
III generazione

Dott.ssa Caterina Policaro TUTOR di FAD – Grosseto – Gennaio/Febbraio 2006 21
Apporto del web nell’e-learning

Dott.ssa Caterina Policaro TUTOR di FAD – Grosseto – Gennaio/Febbraio 2006 22
Uso del medium nella didattica online

Dott.ssa Caterina Policaro TUTOR di FAD – Grosseto – Gennaio/Febbraio 2006 23
Uso delle reti

Dott.ssa Caterina Policaro TUTOR di FAD – Grosseto – Gennaio/Febbraio 2006 24
“ “ The use of new multimedia The use of new multimedia technologies and the Internet technologies and the Internet to to improve the quality of learningimprove the quality of learning by by facilitating access to resources and facilitating access to resources and services as well as remote exchanges services as well as remote exchanges and collaboration.”and collaboration.”
The eLearning Action Plan: Designing tomorrow’s education
Communication from the Commission to the Council and the European Parliament, March 2001
Cos’è E-learning: una definizione

Dott.ssa Caterina Policaro TUTOR di FAD – Grosseto – Gennaio/Febbraio 2006 25
L’e-learning è una metodologia L’e-learning è una metodologia didattica che offre la didattica che offre la possibilità di erogare possibilità di erogare contenuti formativi contenuti formativi
elettronicamente, attraverso elettronicamente, attraverso Internet o reti Intranet Internet o reti Intranet
(ASFOR, 2003).(ASFOR, 2003).
E-learning esattamente significa attività di apprendimento su
Internet. Questi eventi possono essere rappresentati da un
apprendimento "live" condotto da un insegnante, oppure da
apprendimento autogestito in cui è il discente a scegliere i
contenuti ed il ritmo di studio."(Cushing Anderson, Analista IDC)
Altre definizioni

Dott.ssa Caterina Policaro TUTOR di FAD – Grosseto – Gennaio/Febbraio 2006 26
• Il web-learning permette la fruizione di corsi di formazione, corsi di aggiornamento, materiale didattico, etc. senza distinzione di tempo e luogo
• L’e-learning può quindi diventare uno strumento di crescita – Economica: per riqualificazione e aggiornamento sia per le aziende che per il singolo
– Culturale: aumenta la possibilità di accedere ad informazione strutturata e qualificata ovunque e in qualunque momento
Perchè l’e-learning

Dott.ssa Caterina Policaro TUTOR di FAD – Grosseto – Gennaio/Febbraio 2006 27
• Valore aggiunto
• Valorizzazione del discente
• Maggiore qualità
• Flessibilità
• Interattività
• Collaborazione
• Migliore accesso alle risorse
Cosa implica l’e-learning

Dott.ssa Caterina Policaro TUTOR di FAD – Grosseto – Gennaio/Febbraio 2006 28
Da instructor centered a learner centered

Dott.ssa Caterina Policaro TUTOR di FAD – Grosseto – Gennaio/Febbraio 2006 29
1. Estendere il tempo per apprendere2. Aumentare la comunicazione3. Migliorare l’accesso alle risorse4. Aumentare la motivazione5. Ri-bilanciare la mediazione docente e
l’apprendimento autonomo6. Introdurre scalabilità e riproducibilità7. Garantire l’accesso alle “minoranze”8. Attivare più canali di comunicazione9. Apprendere secondo diversi modelli mentali10.Poter elaborare e “pubblicare” il proprio
lavoro11.Gestione e documentazione dei percorsi
I 10 vantaggi dell’e-learning
(European Education Partnership www.eep-edu.org)

Dott.ssa Caterina Policaro TUTOR di FAD – Grosseto – Gennaio/Febbraio 2006 30
E-learning
Vantaggi:– economica– flessibile– efficace– facilmente aggiornabile– uniforme– facilmente monitorabile
e valutabile– requisiti tecnici minimi
– difficoltà di accesso
– isolamento del discente
– scarsa interazione– basso livello di apprendimento
– brutta copia dell’insegnamento frontale via web
possibili svantaggi e rischi
di un e-learning mal
realizzato:
forma di apprendimento che utilizza una rete per la trasmissione, l'interazione, o l'agevolazione della didattica

Dott.ssa Caterina Policaro TUTOR di FAD – Grosseto – Gennaio/Febbraio 2006 31
Risparmio di tempo e denaro negli spostamenti
Autonomia di elaborazione Velocizzazione ed esplorazione delle interazioni possibili
Memoria del percorso didattico Ampliamento dello scaffolding di supporto e dei materiali di lavoro
Flessibilità delle forme di condivisione cooperazione
Possibilità di avvalersi dell’expertise stessa dei partecipanti
Esponibilità dei prodotti
Fattori di forza della formazione in rete

Dott.ssa Caterina Policaro TUTOR di FAD – Grosseto – Gennaio/Febbraio 2006 32
Fattori di debolezza della formazione in rete
Lato docente/ente erogatore: spesso grandi investimenti iniziali questioni tecnologiche (compatibilità con software e hardware già esistente, investimenti in nuovo software e hardware ecc.) alcuni argomenti non si prestano ad essere insegnati con l'e-learning (per es. abilità psicomotorie o relazionali, anche se questo è messo in discussione) il grado di accettazione dei potenziali utenti (alcuni possono essere fortemente maldisposti verso i computer).

Dott.ssa Caterina Policaro TUTOR di FAD – Grosseto – Gennaio/Febbraio 2006 33
Lato studente: possibile tecnofobia, o indisponibilità della tecnologia necessaria portabilità della formazione: i computer hanno ancora molta strada da fare per essere maneggevoli e consultabili ovunque come un libro! l'interazione ridotta con altri studenti, impersonalità, l'eliminazione di strumenti di comunicazione come il linguaggio del corpo (anche se gli avanzamenti nella tecnologia delle comunicazioni stanno sempre più riducendo questo svantaggio).
Fattori di debolezza della formazione in rete

Dott.ssa Caterina Policaro TUTOR di FAD – Grosseto – Gennaio/Febbraio 2006 34
• Apprendimento è responsabilità dello studente– Auto-Assessment– dedicare il tempo necessario
• Coinvolgimento attivo tutor– Rivolgere domande– Invitare alle discussioni– Capire perché uno studente è ‘escluso’
• Ampiezza di banda Internet– Connessione lenta = - performance
• Difficoltà tecnica dello strumento– Frustrazione e Abbandono
Limitazioni

Dott.ssa Caterina Policaro TUTOR di FAD – Grosseto – Gennaio/Febbraio 2006 35
–“Non posso scrivere cosi’ veloce!”
–“Non posso parlare”–Resistenza al cambiamento
•“Preferisco lasciare il lavoro per una settimana e andare in classe!”
–“Voglio un insegnante vero !”–“Voglio guardarlo in faccia”– Le sintesi non sempre sono efficaci
Altre Limitazioni

Dott.ssa Caterina Policaro TUTOR di FAD – Grosseto – Gennaio/Febbraio 2006 36
StudenteSiti web
Scuola e altreag. formative
Docentiesperti
E-mail, corsi
Forum
Bibliotecheistituzioniculturali
Database on line
Internet
www
Comunitàvirtuali diapprendimento
Forum Mailing-list, Chat
Centri diformazione di aziende ecompagnie
Siti web,
risorse
Corsi
Interazione studente/sistema e-learning

Dott.ssa Caterina Policaro TUTOR di FAD – Grosseto – Gennaio/Febbraio 2006 37
Immagine tratta da: Cisco Systems. 2001, E-Learning. Slide Show.
In rete: http://www.cisco.com/
Uno dei rischi da evitare è quindi il sovraccarico, la dispersione, il rumore…
In generale le tecnologie favoriscono un approccio centrato sull’utente (learner-centered) al posto di quello centrato sul docente (instructor-centered learning). Lo studente si trova così ad interagire con una molteplicità di strumenti e di risorse da selezionare.
Lo studente al centro

Dott.ssa Caterina Policaro TUTOR di FAD – Grosseto – Gennaio/Febbraio 2006 38
Modelli di community per la cooperazione online
•Comunità di dialogo •Comunità di pratica•Comunità di apprendimento, circolo di apprendimento (community of learning, learning circle)

Dott.ssa Caterina Policaro TUTOR di FAD – Grosseto – Gennaio/Febbraio 2006 39
Gruppo di persone che condividono un insieme di pratiche, attività, interessi lavorativi o conoscitivi e che trovano in Internet l’ambiente per incontrarsi, condividere esperienze e conoscenze.
Traggono beneficio dallo scambio di informazioni e dal sistema di relazioni che si instaurano…
Comunità di dialogo
Comuni
tà di
dialog
o

Dott.ssa Caterina Policaro TUTOR di FAD – Grosseto – Gennaio/Febbraio 2006 40
L’apprendimento consiste nel negoziare nuovi significati in un’interazione di partecipazione e reificazione.
L’apprendimento è un processo essenzialmente esperienziale e sociale, crea strutture emergenti, contribuisce alla costruzione della nostra identità attraverso l’appartenenza a comunità
Comunità di pratica
Comuni
tà di
pratic
a

Dott.ssa Caterina Policaro TUTOR di FAD – Grosseto – Gennaio/Febbraio 2006 41
Si assume il modello dellaricerca scientificaSi valorizza l’apprendereCome si apprendeApprendistato cognitivoReciprocal teaching
Comunità e circoli di apprendimento
Comuni
tà di
appren
diment
o
Circol
i di
appren
diment
o
Progetti collaborativi tra scuole in rete

Dott.ssa Caterina Policaro TUTOR di FAD – Grosseto – Gennaio/Febbraio 2006 42
Livelli di comunità e di apprendimento

Dott.ssa Caterina Policaro TUTOR di FAD – Grosseto – Gennaio/Febbraio 2006 43
””L‘ambiente è definito come un L‘ambiente è definito come un luogo in cui coloro che apprendono luogo in cui coloro che apprendono possono lavorare aiutandosi possono lavorare aiutandosi reciprocamente, avvalendosi di una reciprocamente, avvalendosi di una varietà di risorse e strumenti varietà di risorse e strumenti informativi, di attività di informativi, di attività di apprendimento guidato o di problem apprendimento guidato o di problem solving.” solving.”
A. CalvaniIndividuoAula-laboratorioRete scolasticaSpazi virtuali
Ambienti di apprendimento
Comuni
tà di
appren
diment
o

Dott.ssa Caterina Policaro TUTOR di FAD – Grosseto – Gennaio/Febbraio 2006 44
Glossario dell’e-learning
AMBIENTE DI APPRENDIMENTO VIRTUALE [ENGLISH: VLE (VIRTUAL
LEARNING ENVIRONMENT)]
Si riferisce agli spazi che compongono l'interazione on-line di studenti e insegnanti con
qualsiasi obiettivo, includendo l'apprendimento.
APPRENDIMENTO SINCRONO
Evento di apprendimento on-line nel quale tutti i partecipanti sono collegati nello stesso
istante e comunicano direttamente tra loro.
Studenti ed insegnanti usano una “lavagna bianca” per vedere il work in progress e condividere le conoscenze. Il contenuto può essere erogato on-line usando live courses (classi virtuali), conferenze audio/video, chat,
telefonia Internet.
APPRENDIMENTO ASINCRONOProcesso di apprendimento nel quale le persone non sono on-
line nello stesso istante, e non possono comunicare senza un
ritardo di tempo. Esempi di – sono corsi via Internet o CD-ROM, presentazioni Web, gruppi
di discussione, e-mail.

Dott.ssa Caterina Policaro TUTOR di FAD – Grosseto – Gennaio/Febbraio 2006 45
Glossario dell’e-learning
BLENDED E-LEARNING
Modalità di erogazione della formazione che integri
l’aula e la rete
CBT (COMPUTER-BASED TRAINING)
Addestramento basato sull’utilizzo di un computer. Metodo di apprendimento che utilizza un computer ed un pacchetto
software. Tipicamente, indica un corso in auto istruzione da seguire su di un computer. L’allievo segue le lezioni direttamente sul video, interagisce con il programma o rispondendo alle domande che gli vengono poste o effettuando alcune operazioni in completa simulazione. In molti casi, i risultati ottenibili sono paragonabili a quelli dei tradizionali corsi in aula. Strumenti molto diffusi prima dell’avvento di Internet che ha introdotto nuovi termini quali WBT(vedi) ed e-learning (vedi).

Dott.ssa Caterina Policaro TUTOR di FAD – Grosseto – Gennaio/Febbraio 2006 46
Glossario dell’e-learning
DISTANCE EDUCATION
Il processo della distance learning. Il processo di erogazione di istruzione in uno scenario in cui studenti e docenti sono separati da distanze fisiche e tecnologiche. La comunicazione fra loro viene effettuata mediante utilizzo di differenti tipi di media: testi, audio, video, applicazioni software su computer
DISTANCE LEARNING
Il processo di istruzione in cui i docenti e gli studenti si trovano in luoghi fisicamente separati e vengono utilizzate diverse forme di media per trasferire contenuti e comunicazioni (audio, video, testi, computer, multimedialità…). Il DL può essere sincrono o asincrono. Può comprendere corsi per corrispondenza, trasmissioni tv satellitari o elearning. Normalmente viene riferito ai livelli più alti della formazione. Vedi anche FAD.

Dott.ssa Caterina Policaro TUTOR di FAD – Grosseto – Gennaio/Febbraio 2006 47
Glossario dell’e-learning
DISTRIBUTED LEARNING
Formazione a distanza che fa uso di tecnologia informatica o di reti di comunicazione per l’erogazione dei contenuti, dei feedback e delle
informazioni logistiche. Talvolta è definita anche col termine
“networked learning”(molto simile all’e-learning).
DISTANCE TRAININGUn aspetto del distance
learning limitato a utenti corporate o di livello professionale. Più
comunemente si parla di distributed learning, WBT o
e-Learning.

Dott.ssa Caterina Policaro TUTOR di FAD – Grosseto – Gennaio/Febbraio 2006 48
Glossario dell’e-learning
E-LEARNING
Electronic Learning: indica il legame crescente tra offerta formativa e new economy e suggerisce quindi l'idea che conoscenza e formazione costituiscano uno dei business della rete. Dal punto di vista del significato il termine equivale a Online Learning, anche se presuppone un concetto più ampio e un'articolazione più complessa dell'offerta formativa. Metodologia didattica che offre la possibilità di erogare contenuti formativi elettronicamente (e-learning) attraverso Internet o reti Intranet. Per l’utente rappresenta una soluzione di apprendimento flessibile, in quanto fortemente personalizzabile e facilmente accessibile. L’utilizzo sistematico e diffuso di tecnologie sempre più performanti (piattaforme LMS) e l’evolversi dei bisogni di apprendimento individuali e organizzativi, hanno recentemente condotto al passaggio da una prima generazione di e-learning, identificabile semplicemente con la distance learning ad una seconda generazione che offre la possibilità di progettare e gestire in maniera coordinata e centralizzata sistemi di formazione continua collegati con la gestione delle competenze e integrati con i sistemi di knowledge management Il termine elearning copre un’ampia serie di applicazioni e processi formativi, quali computer-based learning, Web-based learning, virtual classrooms, e digital collaboration.

Dott.ssa Caterina Policaro TUTOR di FAD – Grosseto – Gennaio/Febbraio 2006 49
Glossario dell’e-learning
FAD
Acronimo di Formazione a Distanza, metodologia didattica attraverso cui l’allievo apprende dal proprio posto di lavoro o da casa e può comunicare con il tutor (vedi) e con gli altri allievi, che possono essere anche geograficamente molto
distanti, per mezzo di tecnologie di comunicazione quali le reti telefoniche, le reti di computer e i satelliti (vedi). L’apprendimento a distanza sta diventando sempre più popolare perché non richiede lo spostamento fisico delle persone. Si identificano solitamente 3 generazioni di FAD: la FAD di prima generazione è una formazione a distanza di tipo tradizionale, ad esempio un corso per corrispondenza; la FAD di seconda generazione punta sull'ausilio di sussidi multimediali, come le videocassette o i Cd-Rom; la FAD di terza generazione punta sull'uso delle tecnologie telematiche e si configura come formazione in rete in senso stretto.

Dott.ssa Caterina Policaro TUTOR di FAD – Grosseto – Gennaio/Febbraio 2006 50
FORMAZIONE APERTA E A DISTANZA [English: ODL (Open and distance learning)]
Possibilità di effettuare l'apprendimento a distanza, fuori dalle aule e con un alto grado di autonomia, con l'aiuto di diversi
sistemi, tra i quali attualmente emerge l'e-learning.
FORMAZIONE IN RETE
Apprendimento nel quale si utilizzano le tecnologie dell'informazione e la comunicazione (TIC) per generare
collegamenti: tra un alunno ed il resto degli alunni e tutori; tra una comunità di
apprendimento e le sue fonti (Jones y Steeples 2001, en "Networked Learning:
Perspectives and issues").
Glossario dell’e-learning

Dott.ssa Caterina Policaro TUTOR di FAD – Grosseto – Gennaio/Febbraio 2006 51
Glossario dell’e-learning
MOBILE LEARNING
Letteralmente “apprendimento via cellulare”, è una modalità di
apprendimento che consente la fruizione di corsi online via cellulare GSM e a breve anche con tecnologia UMTS. E’ indirizzata a tutti coloro che lavorano per la maggior parte del loro tempo fuori ufficio (uomini
di vendita, agenti di commercio, rappresentanti ecc…) e a tutti coloro che necessitano di un aggiornamento continuo su processi, tecnologie, mercati ecc.

Dott.ssa Caterina Policaro TUTOR di FAD – Grosseto – Gennaio/Febbraio 2006 52
ONLINE LEARNING = WEB-BASED LEARNING
Formazione accessibile via rete. La modalità di apprendimento on-line è preferibile quando i contenuti necessitano di aggiornamento, quando gli allievi sono numerosi e distribuiti sul territorio, quando non è necessaria una forte multimedialità (vedi) e l’accesso alla rete non rappresenta un problema. Il Learning Online rappresenta solo una parte del TBT (technology-based learning) e si riferisce al lerning gestito via Internet, intranet ed extranet. I livelli di sofisticatezza dell’online learning possono variare di parecchio. Ad esempio una versione di base di online learning può comprendere corsi basati su testo, grafica, esercizi e funzioni di con- trollo e di tracking. Una versione più sofisticata può invece comprendere animazioni, simulazioni, sequenze audio e video, discussioni di gruppo con colleghi o con esperti, mentoring online, link a materiali residenti su una intranet aziendale o sul web, collegamenti a data base di human resources aziendali. Molto spesso il termine Online Learning viene utilizzato come sinonimo di Wbt o Ibt (vedi).
Glossario dell’e-learning

Dott.ssa Caterina Policaro TUTOR di FAD – Grosseto – Gennaio/Febbraio 2006 53
ONLINE-LEARNING
Il termine indica ormai in modo estensivo la formazione in rete, ovvero l'insieme delle attività di formazione a distanza di terza
generazione e tutte le esperienze di apprendimento basate prevalentemente sulle tecnologie telematiche. (vedi) le quali a
loro volta sono composte di learning object.
OPEN LEARNING
E’un tipo di approccio formativo costituito da sistemi flessibili che integrano momenti di autoapprendimento con incontri di gruppo finalizzati allo scambio, al confronto e all’acquisizione di nuove conoscenze.N
LEARNING (apprendimento aperto)
Glossario dell’e-learning

Dott.ssa Caterina Policaro TUTOR di FAD – Grosseto – Gennaio/Febbraio 2006 54
WEB-BASED TRAINING
Addestramento basato su Internet. Evoluzione dell’addestramento basato sull’utilizzo del solo computer (CBT, CAI) che offre la possibilità di istruzione in tempo reale tramite il Web (Internet o intranet) con l’assistenza di tutore docenti. Con questo termine si indicano anche i singoli corsi autodidattici, erogati via web, sia Intranet che Internet. Sul web si utilizzano elementi multimediali e simulazioni meno sofisticate rispetto a quelle utilizzate nei CBT anche se, man mano che la ampiezza di banda aumenta e le tecniche di compressione si vanno affinando, la differenza tra CBT e WBT si sta rapidamente azzerando.
Glossario dell’e-learning

Dott.ssa Caterina Policaro TUTOR di FAD – Grosseto – Gennaio/Febbraio 2006 55
Nell’apprendimento collaborativo in rete (e in generale in tutte le tipologie di formazione a distanza che prevedono la centralità del momento dialogico) sono necessarie riflessioni legate alla qualità dei supporti tecnologici ed all’ecologia della comunicazione
Non si tratta solo di rispettare una netiquette, ma:– di regolare accuratamente i flussi comunicativi – di consentire una bilanciata partecipazione di tutti
gli attori – di definire la qualità e quantità della
comunicazione ammessa in un determinato contesto– di specificare le regole della pertinenza e
congruenza o il “formato” specifico da utilizzare, ecc.
Alcuni problemi: antagonismo narcisismo, esibizionismo, protagonismo dispersività, non pertinenza degli apporti emarginazione o accaparramento creazione di gruppi e sottogruppi in conflitto
Alcuni problemi

Dott.ssa Caterina Policaro TUTOR di FAD – Grosseto – Gennaio/Febbraio 2006 56
Per raggiungere un obiettivo comune deve cambiare la trama delle relazioni ed il sistema di accordi (ruoli e metodi). Devono aumentare le regole.
Cooperazione:Cooperazione:lavorare assieme ad un obiettivo comune
Collaborazione:Collaborazione:lavorare da soli (obiettivi separati), ma con forme di aiuto reciproco,e di condivisione
• Comunicazione: semplice scambio informativo.• Collaborazione: implica uno scambio informativo
orientato verso un aiuto reciproco (obiettivi separati)
• Cooperazione: forma di collaborazione più forte: i partner concorrono insieme a conseguire un obiettivo che è comune.
Nell’interazione tra pari sono individuabili tre diversi livelli di coinvolgimento:
Collaborare o cooperare

Dott.ssa Caterina Policaro TUTOR di FAD – Grosseto – Gennaio/Febbraio 2006 57
SequenzialeSequenzialeOgni componente del gruppo, a turno, agisce sul semilavorato apportandovi il proprio contributo
ParallelaParallelaOgni componente del gruppo lavora in autonomia su una parte specifica del prodotto complessivo
I componenti del gruppo lavorano in regime di forte interdipendenza su ognuna delle parti del prodotto complessivo
ReciprocitàReciprocità
(G. Trentin, 1998)
Strategie organizzative per cooperare

Dott.ssa Caterina Policaro TUTOR di FAD – Grosseto – Gennaio/Febbraio 2006 58
La rete è inferiore alla presenza?
Quali sono le caratteristiche peculiari?
• Indipendenza spazio-temporale• Rapporto molti molti. Flessibilità nella costruzione
di classi e gruppi di lavoro• Spazio per l’apprendimento collaborativo e cooperativo• Memoria del percorso di lavoro• Estensione dell’ambiente di apprendimento (esperti e
risorse remote)• Aggiornabilità in itinere di contenuti e mezzi• Monitoraggio e valutazione formativa in tempo reale• Valorizzazione dell’expertise dei partecipanti• Esponibilità / confrontabilità dei prodotti
Il valore aggiunto della rete

Dott.ssa Caterina Policaro TUTOR di FAD – Grosseto – Gennaio/Febbraio 2006 59
Progettare un corso in rete
Modulo 2
FasiFasi
Ciclo di vitaCiclo di vita MantenimentoMantenimento ContenutiContenuti
RisorseRisorseInterazioniInterazioni

Dott.ssa Caterina Policaro TUTOR di FAD – Grosseto – Gennaio/Febbraio 2006 60
Come apprendiamo

Dott.ssa Caterina Policaro TUTOR di FAD – Grosseto – Gennaio/Febbraio 2006 61
Piano organizzativo
Piano didatticoPiano della ricerca
Piano tecnologico
Le linee di intervento

Dott.ssa Caterina Policaro TUTOR di FAD – Grosseto – Gennaio/Febbraio 2006 62
Usi delle reti nella formazione a distanza

Dott.ssa Caterina Policaro TUTOR di FAD – Grosseto – Gennaio/Febbraio 2006 63
TESTO ALLEGATO 2 (Esercizio 2): IL TRASFERIMENTO DEI FORMATI DELLA DIDATTICA IN RETE Verso la rete si stanno rapidamente trasferendo gran parte della attività didattiche in presenza.Cosa accade nel momento in cui i formati classici della didattica sono trasferiti nella rete? Le seguenti sono ipotrsi. Potete perfezionarle o aggiungerne altre? La didattica espositiva (lezione) viene ridefinita. Avrebbe poco senso impiegare la rete per cercare di riprodurvi il modello della lezione in presenza d’aula. Sono diverse le attività richieste agli attori, è diversa la modalità di introduzione, l'uso del contenuto.In una lezione tradizionale la presentazione è orale, non si inizia a studiare finché non inizia la lezione, la disciplina è esterna, esiste meno dialogo; in una lezione online le attività iniziano sia prima che dopo l’interazione con il docente, ai partecipanti si richiedono altre attività, ad es. browsing, searching di informazioni più o meno definite.

Dott.ssa Caterina Policaro TUTOR di FAD – Grosseto – Gennaio/Febbraio 2006 64
Unità informativa di partenza (composizione in moduli)
Attività, elaborazione personale: consultazione, esercizi,
produzione di testi
ProblemaQuesiti
Possibile interazione con tutors
Possibili link, approfondimenti eventuali
Possibile interazione con altri partecipanti
Il materiale fornito (per quanto le modalità possano variare) ha una struttura diversa, si tende per lo più ad una soluzione modulare . Un modulo è un’area specifica di contenuto che va però concepita in forma diversa dalle tradizionali unità didattiche informative, tipiche della progettazione curricolare- sequenziale classica; è strutturato in sezioni, con eventuali input orientati all’apertura di problemi, all’avvio di attività, ad approfondimenti su piani diversi di complessità (link, ipertestualizzazione) o interazioni con altri soggetti. Il materiale interno ad un modulo (schede, unità informative ecc.) sollecita l’allievo a porre delle domande ed a cercare le risorse adeguate per rispondervi. Le attività possono essere affrontate a livelli diversi di profondità, rimanendo ad una prima conoscenza o penetrando più a fondo nella materia; un modulo conduce inoltre ad altri moduli, secondo possibilità combinatorie, non esiste un percorso univoco nel passaggio da un modulo ad un altro. I moduli spostano l’attenzione del soggetto sulla sua capacità di iniziativa, offrendo anche suggestioni per appoggiarsi a supporti più articolati. L’attività tipica può essere così sintetizzata:

Dott.ssa Caterina Policaro TUTOR di FAD – Grosseto – Gennaio/Febbraio 2006 65
La didattica tutoriale può essere affrontata ragionevolmente bene nelle forme a distanza, per diversi versanti in modo superiore alla didattica in presenza. La facilità (economicità, velocità) dell’interazione elettronica permette al formatore di seguire gli allievi con un’attenzione particolare ai loro bisogni specifici, in modo più costante e continuo. L’attività di tutorship può assumere connotati quantitativi e qualitativi diversi, da quelli di un semplice counseling occasionale, ad un’attività più profonda di mentoring, che l’attività in rete tende adesso a far rinascere, dopo il declino provocato dall’avvento della scolarizzazione di massa. In questo contesto si distinguono modalità che generalmente la didattica in presenza non riesce facilmente a consentire, se non in forme numericamente esigue: quelle rivolte prevalentemente alla individualizzazione e alla personalizzazione dei percorsi di apprendimento. La didattica seminariale di piccolo gruppo rimane la modalità didattica di qualità più elevata, vuoi nella forma in presenza, che, come abbiamo detto, conserva connotati di per sé ineguagliabili per la complessità di interazioni dirette che può consentire, vuoi nella forma a distanza di ultima generazione, dove, in negativo, si possono perdere la ricchezza e la fluidità delle interazioni reali ed in particolare il complesso apporto della comunicazione para ed extralinguistica, ma in positivo si può acquisire la possibilità di integrare reciprocamente gli apporti e di rivisitare ed analizzare le interazioni “a freddo”. Laddove si possa realizzare un’integrazione tra presenza e distanza in piccolo gruppo (aula reale- aula virtuale), con in rete i momenti esplorativi preliminari (brainstorming), accanto alle fasi più propriamente compilatorie (editing, ristrutturazione dei materiali ecc..), in presenza i momenti familiarità di base tra partecipanti, accanto a momenti più espressamente “decisionali” (accordi sulle finalità, struttura d’insieme del lavoro), si ottiene la miscela a maggior potenziale qualitativo. La didattica laboratoriale può invece essere solo parzialmente riprodotta a distanza. Ciò dipende evidentemente dalla natura del contenuto e dal tipo di apparecchiature. In diversi casi rimane indispensabile utilizzare un concreto laboratorio ed il gap della distanza e della virtualità rimarrà allora come uno sgradevole limite: vedere su un video è cosa ben diversa dal provare con le proprie mani nella situazione reale. Dove, conseguentemente, la didattica in rete mostra ancora una sua evidente debolezza è nella didattica del modellamento e dell'apprendistato: qui l'essere in situazione ha un peso decisivo ed insostituibile; l’imitazione del modello reale, che si deve tradurre in una concreta attività manipolativa ma anche cognitiva, con gradi di autonomia via via regolabili (fading), orienta a preferire rapporti situati in un contesto concreto.

Dott.ssa Caterina Policaro TUTOR di FAD – Grosseto – Gennaio/Febbraio 2006 66
Scelta delle strategie didattiche
Definizione obiettivi
Organizz. dei gruppi
virtuali
Pianificaz. delle
attività
Definizione dei criteri di valutazione
Scelta degli artefatti
Conoscenza dei
prerequisiti dei
partecipanti
Vincoli di progetto
Strutturaz. dei
contenuti
Progettare e fare e-learning

Dott.ssa Caterina Policaro TUTOR di FAD – Grosseto – Gennaio/Febbraio 2006 67
In ogni caso, non si abbandona il modello tradizionale, considerando il processo di e-learning come una modalità complementare.
apprendimentoindividuale
interazionea distanza
interventoin presenza
Blended SolutionBlended Solution
e-learninge-learning
Progettare e fare e-learning

Dott.ssa Caterina Policaro TUTOR di FAD – Grosseto – Gennaio/Febbraio 2006 68
cosa, come, chi produce
[ Professionalità dell’e-Learning
[ Formato didattico
[ Contenuti didattici
[ Processo di produzione dei contenuti

Dott.ssa Caterina Policaro TUTOR di FAD – Grosseto – Gennaio/Febbraio 2006 69
Macrofasi del processo di sviluppo di un corso e-learning e figure richieste per ciascuna di esse
[ per comodità si propone una sequenza, ma il processo è da ritenersi ‘fluido’
editor
multimedia publisher
debugger
Ruoli e competenze coinvolte in un progetto e-learning

Dott.ssa Caterina Policaro TUTOR di FAD – Grosseto – Gennaio/Febbraio 2006 70
Team di progettazione e sviluppo

Dott.ssa Caterina Policaro TUTOR di FAD – Grosseto – Gennaio/Febbraio 2006 71
Project managerdefinisce la struttura complessiva del progettoindividua ed interpreta correttamente le reali esigenze del committentepianifica, gestisce e monitora l’andamento dei lavori con particolare attenzione a:
qualitàspecifichetempi di consegna previsti e costi
Focus fase di progettazione
Progettazione

Dott.ssa Caterina Policaro TUTOR di FAD – Grosseto – Gennaio/Febbraio 2006 72
Instructional designerelabora adeguate tecniche di progettazione formativa e strategie didattiche basandosi sulla conoscenza dei modelli di apprendimento e comunicazione online, sui bisogni formativi del target e sul contesto in cui avverrà l’intervento educativodefinisce dettagliatamente la struttura del percorso formativo e affronta le problematiche relative alla valutazione delle soluzioni tecnologiche
Focus fase di progettazione
Progettazione

Dott.ssa Caterina Policaro TUTOR di FAD – Grosseto – Gennaio/Febbraio 2006 73
Software developerprogetta la piattaforma che ospiterà l’intervento formativo considerando:
il target di riferimentole metodologie didattichei contenuti e le attività che verranno offerteponendo particolare attenzione, ove di interesse, alle specifiche e agli standard tecnologici internazionali
Focus fase di progettazione
Progettazione

Dott.ssa Caterina Policaro TUTOR di FAD – Grosseto – Gennaio/Febbraio 2006 74
Esperto contenutiesperto della materia che detiene il sapere specifico relativo agli argomenti sviluppati dal corsoelabora la mappa dei contenuti senza preoccuparsi della loro efficacia comunicativa dal punto di vista dell’erogazione e fruizione in reteè garante della scientificità e della qualità dei materiali proposti
Team di sviluppo contenuti si compone di tutte quelle figure che realizzano e implementano i contenutiil team sarà tanto più articolato quanto più sofisticato sarà il percorso formativoprofili indispensabili: editor e multimedia publisher
Focus fase di produzioneProduzione

Dott.ssa Caterina Policaro TUTOR di FAD – Grosseto – Gennaio/Febbraio 2006 75
• Tutor– assiste costantemente il corsista e la classe virtuale comunicando in modalità sincrona e/o asincrona, aiutando a superare le difficoltà di apprendimento, organizzazione e motivazione
– monitora l’andamento del corso e i risultati del singolo discente e della classe
– predispone e guida le attività collaborative peer to peer
– propone e commenta le esercitazioni, valuta (in collaborazione con il docente) le verifiche formative e sommative
– a volte si confonde con la figura del mentor: • facilitatore e monitoratore del processo di apprendimento• supporta lo studente suggerendogli il miglior percorso didattico da seguire in base al suo stile di apprendimento.
Focus fase di erogazione (1/2)
Erogazione

Dott.ssa Caterina Policaro TUTOR di FAD – Grosseto – Gennaio/Febbraio 2006 76
Virtual instructor (docente virtuale del corso) [ove previsto]
a volte è la stessa figura che svolge le mansioni di esperto di contenuti, a volte si
confonde con la figura del tutorinterviene nei momenti di comunicazione
sincrona, in aula virtuale o in videoconferenza
valuta, in collaborazione con il tutor, i contenuti da proporre, le modalità di
presentazione nell’aula virtuale, i tempi e i modi della valutazione dell’apprendimentointerviene didatticamente nel supporto ai corsisti qualora il tutor si trovi in
difficoltà nel rispondere a domande sulla disciplina in oggetto
Focus fase di erogazione (1/2)
Erogazione

Dott.ssa Caterina Policaro TUTOR di FAD – Grosseto – Gennaio/Febbraio 2006 77
• Esperto docimologico– propone criteri e metodi di valutazione del profitto
legato all’apprendimento online– dovrebbe collaborare con il tutor (e il docente) nella fase di
valutazione del corsista, ma spesso il ruolo è svolto direttamente dal tutor (PRO e CONTRO)
• Amministratore ambiente/piattaforma– gestisce la piattaforma e tutti i tool preposti
all’erogazione dei corsi, all’identificazione degli utenti, alla gestione delle attività sincrone e asincrone.
Focus fase di erogazione (2/2)
Erogazione

Dott.ssa Caterina Policaro TUTOR di FAD – Grosseto – Gennaio/Febbraio 2006 78
Help-deskservizio di supporto tecnico rivolto agli utenti ed eventualmente ai formatori
Responsabile del monitoraggiomonitora le attività, gli accessi, le interazioni, la customer satisfaction, i risultati di apprendimento degli utentimonitora le attività di progettazione, sviluppo ed erogazione lato gestori del progetto e staff coinvolto
Focus fase di erogazione (2/2)
Erogazione

Dott.ssa Caterina Policaro TUTOR di FAD – Grosseto – Gennaio/Febbraio 2006 79
Istructional Design per mappe logiche

Dott.ssa Caterina Policaro TUTOR di FAD – Grosseto – Gennaio/Febbraio 2006 80

Dott.ssa Caterina Policaro TUTOR di FAD – Grosseto – Gennaio/Febbraio 2006 81
La produzione di un corso e-learning

Dott.ssa Caterina Policaro TUTOR di FAD – Grosseto – Gennaio/Febbraio 2006 82
ProgettazioneProgettazione > analisi target > concept > navigazione
InterfacciaInterfaccia funzionalefunzionalee look&feele look&feel
Raccolta testi, contributiRaccolta testi, contributie stesura storyboarde stesura storyboard
DigitalizzazioneDigitalizzazionedei contributidei contributi
RealizzazioneRealizzazioneanimazioni e videoanimazioni e video
Montaggio softwareMontaggio software
Registrazione audioRegistrazione audio
TestingTesting
Flusso produzione multimediale

Dott.ssa Caterina Policaro TUTOR di FAD – Grosseto – Gennaio/Febbraio 2006 83
l’azienda che collabora con la learning company alla verifica tecnica dei prodotti finiti
Gli attoriGli attori
l’azienda, come Sfera, che risolve con diverse soluzioni i bisogni formativi del cliente
Learning CompanyLearning Company
la struttura che fornisce i contenuti oggetto del percorso di apprendimento
Content ProviderContent Provider
Multimedia AgencyMultimedia Agency
l’azienda che collabora con la learning company alla progettazione del corso multimediale e ne realizza concretamente la grafica e il software
TesterTester

Dott.ssa Caterina Policaro TUTOR di FAD – Grosseto – Gennaio/Febbraio 2006 84
Le figure coinvolte - progettazioneLe figure coinvolte - progettazione
Instructional designer Instructional designer (learning company):• esperto di teorie sull’apprendimento con competenze anche sui linguaggi della
comunicazione multimediale e sulle logiche degli strumenti informatici• recepisce i bisogni formativi ed elabora la strategia didattica, scegliendo lo strumento
più efficace e definendo nel dettaglio la struttura del prodotto o del percorso formativo
Content Designer Content Designer (Content Provider):• esperto della materia• organizza i contenuti in modo che siano rispondenti alle esigenze di un prodotto di e-
learning, strutturando la mappa logica dei contenuti in un’architettura per learning object
Progettista multimediale Progettista multimediale (multimedia agency) • esperto di comunicazione multimediale• cura la progettazione di dettaglio del prodotto, l’utilizzo adeguato ed efficace di tutti i
linguaggi e gli strumenti a disposizione
Art director Art director (multimedia agency) • esperto in comunicazione• progetta il “look and feel’’ del prodotto: lo stile grafico più opportuno e funzionale agli
obiettivi didattici

Dott.ssa Caterina Policaro TUTOR di FAD – Grosseto – Gennaio/Febbraio 2006 85
Le figure coinvolte - produzioneLe figure coinvolte - produzione
Responsabile della produzione Responsabile della produzione (learning company e multimedia agency)• pianifica, organizza e controlla la produzione multimediale nel suo insieme,
coordinando tutti i progetti afferenti alla struttura, con particolare attenzione a qualità, tempi e costi
Project manager Project manager (learning company e multimedia agency)• pianifica, gestisce e monitora l’andamento dei lavori, con particolare attenzione al
rispetto: - del livello di qualità atteso, - delle specifiche di progetto, - dei tempi di consegna previsti e dei costi.
• In molte learning company, soprattutto in Italia, svolge, inoltre, un ruolo progettuale
Content developer Content developer (Content Provider)• esperto della materia• scrive la prima traccia dei contenuti basandosi sulla struttura elaborata dal content
designer.

Dott.ssa Caterina Policaro TUTOR di FAD – Grosseto – Gennaio/Febbraio 2006 86
Le figure coinvolte - produzioneLe figure coinvolte - produzioneStoryboarder o sceneggiatore multimediale Storyboarder o sceneggiatore multimediale (multimedia agency)
• scrive la sceneggiatura del corso, sulla base delle specifiche didattiche e rispettando la struttura
• combina diversi linguaggi in una scrittura sintetica e modulare, adatta ai prodotti multimediali
Editor multimediale Editor multimediale (learning company e multimedia agency)• esperto nel controllo e nella correzione dei testi con competenze sui linguaggi ipertestuali
e sugli strumenti multimediali• controlla i testi scritti dallo storyboarder, per individuare refusi, incoerenze o inesattezze
Grafico Grafico (multimedia agency)• traduce in concreto le specifiche di progetto elaborate dall’art director e dal progettista
multimediale: realizza l’interfaccia grafica, rispettando il “look and feel’’ indicato nel progetto
Lms expert Lms expert (learning company) • esperto di piattaforme per la gestione della formazione• contribuisce a individuare le specifiche tecniche e monitora la compatibilità con la
piattaforma e il rispetto degli standard• installare i corsi sulla piattaforma e interviene negli eventuali problemi tecnici che
dovessero insorgere durante la produzione l’erogazione

Dott.ssa Caterina Policaro TUTOR di FAD – Grosseto – Gennaio/Febbraio 2006 87
Le figure coinvolte - produzioneLe figure coinvolte - produzioneMedia developer Media developer (figura tecnico-specialistica della multimedia agency)
• figura tecnico-specialistica della multimedia agency• acquisisce e realizza i contributi audio e video, le foto, ecc curando anche la post-
produzione
Sistemista Sistemista (figura tecnico-specialistica della multimedia agency)• organizza, dal punto di vista software, le funzioni del corso, le modalità di fruizione e le
interazioni
Software developer Software developer (figura tecnico-specialistica della multimedia agency)• prendendo a riferimento lo storyboard realizza le singole schermate che costituiscono un
corso, inserendovi testo, immagini, audio e interazioni
QualityQuality testertester • controlla che il prodotto finito risponda alle specifiche previste, in particolare dal punto di
vista della navigabilità e del software (collaudo tecnico)
Usability manager Usability manager • figura della learning company• valuta il livello di usabilità del prodotto (navigabilità, ergonomia e facilità d’uso)

Dott.ssa Caterina Policaro TUTOR di FAD – Grosseto – Gennaio/Febbraio 2006 88
progettazione
erogazione, monitoraggio e valutazione
processo di produzionee implementazione
Ruoli nel processo di produzione dei contenuti
Macrofasi del progetto didattico

Dott.ssa Caterina Policaro TUTOR di FAD – Grosseto – Gennaio/Febbraio 2006 89
analisi del target
sviluppo, testing, analisi
prototipo
progettazioneformato didattico
definizione obiettivi, target
bisogni
idea di progetto
pianificazionedidattica
progettazione grafica
progettazionepiattaforma
Ruoli nel processo di produzione dei contenuti
Macrofasi prog. didattico: aspetti della progettazione

Dott.ssa Caterina Policaro TUTOR di FAD – Grosseto – Gennaio/Febbraio 2006 90
gestione delle attività
pubblicazionecontenuti
monitoraggio processo di
apprendimento
fruizione deicontenuti
partecipazione alleattività didattiche
valutazioni in itinere
valutazioni conclusive
Macrofasi prog. didattico: attività di erogazione, valutazione e monitoraggio

Dott.ssa Caterina Policaro TUTOR di FAD – Grosseto – Gennaio/Febbraio 2006 91
• Le professionalità coinvolte nel processo di produzione dei contenuti
– Parliamo di sistemi di competenze omogenee, che possono essere considerate in un unico “ruolo”
– Non necessariamente a tante competenze corrispondono altrettante persone
– In piccoli progetti più competenze possono essere riunite nella stessa persona
– In progetti grandi e complessi più persone possono svolgere lo stesso ruolo o suddividersi i compiti relativi ad un sistema complesso di competenze

Dott.ssa Caterina Policaro TUTOR di FAD – Grosseto – Gennaio/Febbraio 2006 92
• Le professionalità coinvolte nel processo di produzione dei contenuti
– La terminologia non è del tutto consolidata, o per lo meno non è univoca
– sentirete citare i medesimi ruoli con appellativi diversi e ruoli diversi con lo stesso appellativo
• es. “docente” è un modo più semplice per citare l’esperto di una specifica materia oggetto di un corso, il soggetto che produce i contenuti “grezzi” di una disciplina, spesso denominato “esperto della materia” nei glossari sulle competenze dell’e-Learning.

Dott.ssa Caterina Policaro TUTOR di FAD – Grosseto – Gennaio/Febbraio 2006 93
• Le professionalità coinvolte nel processo di produzione dei contenuti
• Team sviluppo contenuti
– web editor o editor multimediale o content editor
• elabora i contenuti forniti dagli esperti di materia e prepara lo storyboard per la traduzione del contenuto nel formato didiattico multimediale programmato;
• in alcuni casi può essere affiancato da figure aventi particolari competenze tecniche nella realizzazioni di ambienti virtuali complessi (ad es. l’esperto in simulazioni).

Dott.ssa Caterina Policaro TUTOR di FAD – Grosseto – Gennaio/Febbraio 2006 94
• Le professionalità coinvolte nel processo di produzione dei contenuti
• Team sviluppo contenuti
– Esperto contenuti (o Esperto della materia nel Glossario Asfor)
• elabora la mappa dei contenuti di una specifica disciplina e ne produce i contenuti;
• può essere coinvolto in attività sincrone o asincrone con finalità di dare un contributo tecnico specialistico.
– Subject-matter expert (glossario Asfor)
• esperto di un particolare argomento o segmento del percorso didattico di cui possiede una conoscenza approfondita e specialistica.

Dott.ssa Caterina Policaro TUTOR di FAD – Grosseto – Gennaio/Febbraio 2006 95
• Le professionalità coinvolte nel processo di produzione dei contenuti
• Team sviluppo contenuti
– web editor o editor multimediale o content editor
• elabora i contenuti forniti dagli esperti di materia e prepara lo storyboard per la traduzione del contenuto nel formato didiattico multimediale programmato;
• in alcuni casi può essere affiancato da figure aventi particolari competenze tecniche nella realizzazioni di ambienti virtuali complessi (ad es. l’esperto in simulazioni).

Dott.ssa Caterina Policaro TUTOR di FAD – Grosseto – Gennaio/Febbraio 2006 96
• Le professionalità coinvolte nel processo di produzione dei contenuti
• Team sviluppo contenuti
– content manager
• cura, controlla, approva e aggiorna i contenuti di un qualsiasi sistema editoriale;
• normalmente è il soggetto che coordina la produzione e l’implementazione dei contenuti, quindi coordina il team degli editor e degli implementatori;
• a volte coincide con il web editor in piccole organizzazioni o in progetti piccoli.

Dott.ssa Caterina Policaro TUTOR di FAD – Grosseto – Gennaio/Febbraio 2006 97
• Le professionalità coinvolte nel processo di produzione dei contenuti
– l’esperto dei contenuti può essere un professionista, un docente dell’università, un professore delle scuole superiori, ecc... ;
– spesso viene denominato “docente”, come nel caso di Mathonline, data la sua provenienza;
– trattandosi di un esperto della disciplina o delle discipline facenti parte del percorso didattico, il “docente”;
• può far parte del gruppo di progettazione del percorso didattico, presieduto dal responsabile scientifico del corso
• può svolgere anche il ruolo di “docente” in fase di erogazione o di tutor inteso come la figura che gestisce una classe virtuale.

Dott.ssa Caterina Policaro TUTOR di FAD – Grosseto – Gennaio/Febbraio 2006 98
• Le professionalità coinvolte nel processo di produzione dei contenuti
• Responsabile scientifico del corso
– Rientra logicamente nella fase di “progettazione” del percorso didattico.
– Definisce la strutturazione e l’armonizzazione dei contenuti in modo da garantire l’armonizzazione e l’unitarietà del percorso didattico;
– può avvalersi di un team di “docenti” esperti delle discipline trattate nella progettazione del percorso didattico.

Dott.ssa Caterina Policaro TUTOR di FAD – Grosseto – Gennaio/Febbraio 2006 99
• Le professionalità coinvolte nel processo di produzione dei contenuti
• Docente
– Sovraintende alla produzione dei moduli• definizione generica: si riferisce – appunto - a diversi ruoli
– valuta, in collaborazione con il tutor, i contenuti da proporre, le modalità di presentazione nell’aula virtuale, i tempi e i modi della valutazione dell’apprendimento;
– interviene didatticamente nel supporto ai corsisti qualora il tutor si trovi in difficoltà nel rispondere a domande sulla disciplina;
– può intervenire nei momenti di comunicazione sincrona, in aula virtuale o videoconferenza.

Dott.ssa Caterina Policaro TUTOR di FAD – Grosseto – Gennaio/Febbraio 2006 100
Articolazione di un progetto didattico

Dott.ssa Caterina Policaro TUTOR di FAD – Grosseto – Gennaio/Febbraio 2006 101
TERRITORIO
Rilevazione bisogni formativi
PROGETTAZIONE CORSO
PianificazionePromozioneManaging
amministrazione
StaffAttrezzature
Infrastruttura tecnologica
Monitoraggioqualità
AccreditamentoCertificazioni
riqualificazione
STUDENTE
Orientamento tutorship distribuzione
Percorso iscrizione… apprendimento … valutazione
Materiali Prof. Calvani – Università di Firenze

Dott.ssa Caterina Policaro TUTOR di FAD – Grosseto – Gennaio/Febbraio 2006 102
CON IL CON IL PERCORSPERCORS
OO
CON IL CON IL CONTENUCONTENU
TOTO
VERTICALVERTICALEE
ORIZZONTALORIZZONTALEE
VARIABILI IN VARIABILI IN USCITAUSCITA
UU
TT
EE
NN
ZZ
AA
AA
PP
PP
RR
EE
NN
D.D.
II
NN
FF
RR
AA
SS
TT
R.R.
ACCESSOACCESSO
EXPERTISEEXPERTISE
CHIUSO/CHIUSO/APERTOAPERTO
TESTO/MULTIMTESTO/MULTIM
CONTENUTOCONTENUTO/ PROCESSO/ PROCESSO
TECNICATECNICA
UMANAUMANA
VARIABILI VARIABILI D’INGRESSOD’INGRESSO
TIPI DI TIPI DI INTERAZIONEINTERAZIONE
strategia strategia ORGANIZZATIVORGANIZZATIV
AA
strategia strategia METODOLOGICMETODOLOGIC
AA
strategia strategia COMUNICATIVCOMUNICATIV
AA
strategia strategia GESTIONALGESTIONAL
EE
Materiali Prof. Calvani – Università di Firenze
Scelta di un sistema e-learning

Dott.ssa Caterina Policaro TUTOR di FAD – Grosseto – Gennaio/Febbraio 2006 103
Fase Attività
Individuazione dei destinatari della formazione e delle loro
esigenze
Rilevazione dei dati sul personale relativi a natura e competenza del target
I ndividuazione del fabbisogno formativo
Analisi dei fabbisogni individuali, dei ruoli e dei bisogni organizzativi, alla luce delle norme che attribuiscono nuovi compiti, tenuto conto della programmazione delle assunzioni, della disciplina contrattuale e degli accordi sindacali
Attenzione agli obiettivi dell’azione formativa
Considerazione delle caratteristiche dell’organizzazione
Considerazione delle risorse finanziarie
Considerazione del numero e delle aree professionali del personale
Scelta tra le piattaforme tecnologiche e gli ambienti di apprendimento che consentono la fruizione dei contenuti attraverso vari strumenti
Definizione dei programmi didattici
Definizione delle metodologie didattiche
Definizione dei contenuti relativi ai programmi didattici
Scelta delle modalità di erogazione (blended, on line in modalità sincrona, on line in modalità asincrona, off line)
Definizione del sistema di verifica e valutazione individuale
Definizione del sistema di valutazione e di monitoraggio del programma formativo
Erogazione Erogazione dei corsi secondo le modalità del piano di formazione
Monitoraggio e valutazione Valutazione dell’intervento formativo in termini di apprendimento, crescita delle competenze individuali e cambiamento organizzativo
Aggiornamento piano Formazione
Rimodulazione del piano formativo a seconda delle criticità rilevate nella fase di monitoraggio
Progettazione vincolata alla normativa generale sugli appalti
e servizi, al mercato, alle caratteristiche tecniche della
formazione nonché alle dotazioni tecnologiche e alle
metodologie da impiegare
Il processo di e-learning

Dott.ssa Caterina Policaro TUTOR di FAD – Grosseto – Gennaio/Febbraio 2006 104
Step del processo

Dott.ssa Caterina Policaro TUTOR di FAD – Grosseto – Gennaio/Febbraio 2006 105
• aspetti economici;• contesto di riferimento (università, training, ecc.);• profilo dei partecipanti e le condizioni al contorno della loro
partecipazione;• tipo di tecnologia da utilizzare;• tipo di supporto che l’erogatore è in grado di offrire allo
studente;• periodo in cui erogare il corso (calendarizzazione);• disponibilità o meno di esperti coinvolgibili in rete;• possibilità o meno di produrre ex novo materiale didattico;• ….
• I vincoli rappresentano una sorta di “picchettatura” entro cui sviluppare le successive fasi progettuali.
Vincoli di progettazione

Dott.ssa Caterina Policaro TUTOR di FAD – Grosseto – Gennaio/Febbraio 2006 106
Costi

Dott.ssa Caterina Policaro TUTOR di FAD – Grosseto – Gennaio/Febbraio 2006 107
monitoraggio
Riprogettazione dell’erogazione in itinere
Es: questionari
di customer satisfaction
L’importanza del monitoraggio e la ciclicità

Dott.ssa Caterina Policaro TUTOR di FAD – Grosseto – Gennaio/Febbraio 2006 108
Strutturazione dei contenuti

Dott.ssa Caterina Policaro TUTOR di FAD – Grosseto – Gennaio/Febbraio 2006 109
Strutturazione di una unità didattica

Dott.ssa Caterina Policaro TUTOR di FAD – Grosseto – Gennaio/Febbraio 2006 110
Check sulla qualità della progettazione

Dott.ssa Caterina Policaro TUTOR di FAD – Grosseto – Gennaio/Febbraio 2006 111
– Qualunque entità, digitale o non digitale, che può essere utililizzata, ri-utilizzata o consultata nell’ambito della formazione basata sulle tecnologie (IEEE, 2002)
- Qualsiasi risorsa che può che può essere riutilizzata per supportare la formazione (Wiley, 2000)
– Definizione funzionale: “a learning object is anything that is exchanged in the learning object economy” (Downes)
riutilizzabilità dei contenuti e scambio nel mercato della formazione
• I learning objects o “Reusable Learning Objects” (RLOs) : definizioni
Tipologia di materiali didattici per l’e-learning

Dott.ssa Caterina Policaro TUTOR di FAD – Grosseto – Gennaio/Febbraio 2006 112
– unità o sistemi di contenuti omogenei ed autoconsistenti:
– si riferiscono ad un insieme omogeneo di contenuti
– esauriscono l’argomento trattato entro i limiti posti nell’obiettivo didattico, e dunque possono “avere vita propria”
– possono dunque essere riutilizzati, entro certi limiti e a certe condizioni
– come tali, possono essere scambiati sul mercato (acquistati, venduti)
LO in cosa consistono

Dott.ssa Caterina Policaro TUTOR di FAD – Grosseto – Gennaio/Febbraio 2006 113
– limiti, condizioni e vantaggi della riutilizzabilità:– se sono sono stati costruiti nell’ambito di un percorso didattico, possono non essere fruibili in modo del tutto autonomo rispetto al percorso (es.: moduli di Mathonline)
– ma possono comunque essere ricomposti per un percorso diverso (es.: master on line NBA e master in e-Management di Sfera) similmente guidato.
– l’obsolescenza dei contenuti ne limita il riuso nel tempo (es.: contenuti giuridici, tecnologici, ecc… )
– la riutilizzabilità in sistemi e piattaforme diverse, e quindi la spendibilità sul mercato è subordinata alla diffusione dell’utilizzo di tecnologie standard (interoperabilità – Manuela)
- la riutilizzabilità e la vendibilità dei learning objects permette di ammortizzarne i costi, piuttosti alti.
LO riutilizzabbilità e interoperabilità

Dott.ssa Caterina Policaro TUTOR di FAD – Grosseto – Gennaio/Febbraio 2006 114
debug
creazione del contenuto didattico
editing e organizzazione
del content
discussione revisione/approvazione
implementazione
docente esperto della materia
content editor
docente + editor
implementatore + grafico
editor + docente
documento originale prodotto
documento editato
documento restituito all’editor con
commenti e modifiche
documento definitivo consegnato
dall’editor per l’implementazione
I passaggi per l’editing

Dott.ssa Caterina Policaro TUTOR di FAD – Grosseto – Gennaio/Febbraio 2006 115
• I compiti dell’editor: elaborazione dello storyboard
• il content editor effettua le correzioni ortografiche e linguistiche;
• organizza il contenuto secondo le opportunità offerte dall’ipertesto e dagli strumenti multimediali previsti dal formato didattico, proponendole al docente;
• controlla la conformità del contenuto allo standard di formato, e propone le eventuali modifiche/adattamenti;
• discute con i grafici e gli implementatori le soluzioni grafiche e interattive.
Editing e organizzazione di contenuti

Dott.ssa Caterina Policaro TUTOR di FAD – Grosseto – Gennaio/Febbraio 2006 116
• La preparazione dei contenuti didattici: lo storyboard. è il documento che sta “alle spalle” del contenuto del sito
. riporta per intero i contenuti che si vogliono inserire
. specifica la struttura dell’ipertesto: cioè la distribuzione dei contenuti nelle varie parti in cui si articola la fase e le modalità di accesso
. specifica le modalità in cui devono svolgersi le animazioni e le interazioni (i contenuti multimediali in genere)
- es.: esercizi on line
. deve essere redatto in word
. ogni file è riferito ad un sottoparagrafo
. il file viene nominato con la numerazione del sottoparagrafo ed alcune parole del titolo
- es.: 1_2b_2_01_funzioni_algebriche
.tutte le immagini (foto, grafici, ecc.. ) devono essere fornite anche a parte.

Dott.ssa Caterina Policaro TUTOR di FAD – Grosseto – Gennaio/Febbraio 2006 117
• Codice di comunicazione tra editor e docente
• Documento editato dall’editor (consegnato al docente): – Correzioni:
• Testo che si propone di cancellare o sostituire: grigio
• Testo che si propone di inserire o aggiungere: rosa
– Note e indicazioni al docente (che non fanno parte del contenuto): blu
• Documento restituito dal docente (all’editor): – Correzioni:
• Testo che si vuole cancellare o sostituire: barrato
• Testo che si vuole inserire o aggiungere: verde
• Testo messo in grigio che si vuole mantenere (non cancellare): verde

Dott.ssa Caterina Policaro TUTOR di FAD – Grosseto – Gennaio/Febbraio 2006 118
• Codice di comunicazione tra editor e implementatori
• E’ opportuno effettuare fin dall’inizio correzioni di questo tipo:
– isolare gli esercizi di qualsiasi tipo e tutti gli interventi del menu contestuale con delle linee tratteggiate all’inizio e alla fine
– Mettere in grassetto “esercizio on line”, “esercizio proposto”, “focus”, “Ipazia ricorda”, ecc..
– Spiegare le animazioni con box di testo in blu
– ....

Dott.ssa Caterina Policaro TUTOR di FAD – Grosseto – Gennaio/Febbraio 2006 119
• Esercitazione....
Preparare uno storyboard, effettuando l’editing su un documento “grezzo” ricevuto dal docente
Organizzate il contenuto nel modo che ritenete più opportuno: lanciatevi!
Spezzate i periodi troppo lunghi, inserite punteggiatura, inserite righe di interlinea, evidenziate in grassetto i termini importanti: il testo deve risultare leggibile anche a colpo d’occhio!
Utilizzare gli strumenti di contenuto che abbiamo visto: eventualmente sostituite strumenti non previsti (es.: “Ipazia definisce” NO!)
Cercate di rendere il contenuto più interattivo se non lo è abbastanza
Utilizzare il codice di comunicazione tra editor e docente
Salvare il documento rinominando il file con un numero progressivo e sostituendo le iniziali con il proprio cognome

Dott.ssa Caterina Policaro TUTOR di FAD – Grosseto – Gennaio/Febbraio 2006 120
• Esercitazione.... altri consigli
Preparare uno storyboard, effettuando l’editing su un documento “grezzo” ricevuto dal docente
Il docente spesso non segue il codice di comunicazione nel consegnare i documenti, non fidatevi!
Formattate il testo in modo uniforme, usando un’unico font (es.: times new roman)
Inserite richieste di spiegazioni se qualcosa vi sembra incoerente o inadatto
Proponete l’inserimento di altri elementi che incuriosiscano, divertano, o chiariscano (Racconti di Ipazia, grafici, definizione di termini nuovi in glossario, ecc...)

Dott.ssa Caterina Policaro TUTOR di FAD – Grosseto – Gennaio/Febbraio 2006 121
• Un’ultima dritta: lo standard!
– standard di formato didattico:• es.: dimensione del contenuto di ogni fase, tipologia degli esercizi,
gamma di contenuti accessibili dal menu contestuale (focus, Ipazia racconta, Ipazia aiuta…).
– standard editoriale:• es.: uso del font (corsivo nelle formule, grassetto per evidenziare,..),
barra rossa per indicare le definizioni, numerazione degli esercizi di Ipazia e di immagini e grafici, ecc...
– standard di comunicazione:• tra editor e docente autore dei contenuti;• tra editor e implementatori-grafici
– esempio• ultima versione del documento standard di Mathonline

Dott.ssa Caterina Policaro TUTOR di FAD – Grosseto – Gennaio/Febbraio 2006 122

Dott.ssa Caterina Policaro TUTOR di FAD – Grosseto – Gennaio/Febbraio 2006 123
Definire l’ambiente di apprendimento
Modulo 3
Ambienti di Ambienti di apprendimentoapprendimento
Piattaforme e-Piattaforme e-learninglearning
Criteri per la Criteri per la sceltascelta

Dott.ssa Caterina Policaro TUTOR di FAD – Grosseto – Gennaio/Febbraio 2006 124
AMBIENTE DI E-LEARNING
COMPLESSITA’COMPLESSITA’
AUTONOMIA DIAUTONOMIA DINAVIGAZIONENAVIGAZIONE
MULTIFUNZIONALITAMULTIFUNZIONALITA’
Ambiente di apprendimento

Dott.ssa Caterina Policaro TUTOR di FAD – Grosseto – Gennaio/Febbraio 2006 125
La sfida dell’e-learning (full e blended)
• Learning objects – Cultura / tecnica
• Individualizzazione / personalizzazione• Assistenza / feedback
– Tutor / mentor
• Partecipazione / cooperazione / condivisione– Modelli ascendenti (bottom up)
• Controllo formativo (regolativo) e finale– Valutazione / autovalutazione

Dott.ssa Caterina Policaro TUTOR di FAD – Grosseto – Gennaio/Febbraio 2006 126
Dal sito al portale
1. Area informativa• Informazioni/dati• Documenti, leggi, ecc• Knowledge base
2. Area formativa• Erogazione di corsi di istruzione• Scambio documenti a supporto di attività formative
blended
3. Area collaborativa• Fornire uno spazio modulare configurabile dai singoli
gruppi di lavoro• Accesso alle informazioni in logica knowledge
management• Allestimento di percorsi di ricerca e scambio

Dott.ssa Caterina Policaro TUTOR di FAD – Grosseto – Gennaio/Febbraio 2006 127
Profilazione dell’utente
1. Per “tagliare” trasversalmente il portale e garantire l’accesso a specifiche aree / funzioni (informativa, formativa, collaborativa)
2. Per permettere all’utente di accedere alle proprie aree di interesse
3. Per permettere di creare e gestire gruppi di lavoro dotati degli strumenti di supporto al lavoro collaborativo
4. Per consentire la progressione nell’utilizzo di strumenti sempre più avanzati ed esclusivi (logica dell’avanzamento “informale” di carriera)

Dott.ssa Caterina Policaro TUTOR di FAD – Grosseto – Gennaio/Febbraio 2006 128
Studente
Servizi di supporto
Materiali
Tecnologie
Altri studenti Esperti
Docente
Come si può definire una piattaforma per la formazione in rete?
Tipicamente, è un software che cerca di rispondere ad alcune esigenze:
- gestione di flussi di dati - gestione di messaggistica - erogazione di materiali didattici - management della "classe virtuale" - verifica dei risultati

Dott.ssa Caterina Policaro TUTOR di FAD – Grosseto – Gennaio/Febbraio 2006 129
Un numero? 516 (2003)Un numero? 516 (2003)Sono gli ambienti software o i "sistemi" per la formazione online censiti da Tech Learn Trends. Ormai molti di più...
Perché così tanti, rispetto ad altre tipologie di software? Almeno 2 le ragioni.
1. Sono in atto enormi investimenti in questa direzione: è uno dei business del futurobusiness del futuro e ancora il "mercato" non si è assestato.
2. Si punta sulla personalizzazionepersonalizzazione: anziché poche proposte per affrontare i problemi in generale, molte soluzioni per risolvere problemi specifici.
Ammbienti di apprendimento e ambienti software

Dott.ssa Caterina Policaro TUTOR di FAD – Grosseto – Gennaio/Febbraio 2006 130
L'eccessiva quantitàL'eccessiva quantità di soluzioni in circolazione ha varie implicazioniimplicazioni:
- L'eccesso di offerta può portare ad una sorta di "paralisi""paralisi" decisionale: gli utenti sono confusi, anche perché stabilire la superiorità di una piattaforma rispetto ad un'altra appare di estrema difficoltà.
- L'eccesso di strumenti e la sovrabbondanza di tipologie e funzionalità rende difficoltosa l'acquisizione lato utenti delle abilità necessarieabilità necessarie per usufruire a fondo delle potenzialità dei vari ambienti, i più sono intimiditi di fronte all'idea di doversi continuamente aggiornare.
Scelta delle infrastrutture tecnologiche

Dott.ssa Caterina Policaro TUTOR di FAD – Grosseto – Gennaio/Febbraio 2006 131
Per affrontare le difficoltà della scelta infrastrutturale si possono individuare almeno due strategie e due soluzioni:
1. Soluzione dosataSoluzione dosata In una soluzione dosata
l'infrastruttura tecnologica è minima e il focus è soprattutto sugli attori.
2. Soluzione integrataSoluzione integrata In una soluzione integrata si fa uso di piattaforme strutturate e il focus è soprattutto sul "sistema".
Due soluzioni principali

Dott.ssa Caterina Policaro TUTOR di FAD – Grosseto – Gennaio/Febbraio 2006 132
L'alternativa più interessante all'uso di software complessi o costosi per mettere a mettere a punto un "sistema" per la formazione in rete o punto un "sistema" per la formazione in rete o gestire una "classe virtuale"gestire una "classe virtuale" è probabilmente rappresentata dall'uso dosato di pochi pochi semplici strumentisemplici strumenti, come la posta elettronica, un chatting, un forum/bacheca, un blog…
In questo caso la soluzione di alcune problematiche, come la gestione delle dinamiche comunicative e il management del gruppo, sarà affidata più all'organizzazione e al coordinamento che non al software in senso stretto.
Certamente è più difficile effettuare il è più difficile effettuare il monitoraggiomonitoraggio.
Soluzione dosata

Dott.ssa Caterina Policaro TUTOR di FAD – Grosseto – Gennaio/Febbraio 2006 133
Soluzione dosata
Per puntare a una soluzione dosata bisogna soprattutto fare chiarezza sugli obiettivi del corso online e sulle modalità di interazione tra gli attori e tra attori e risorse, in modo da
scegliere di conseguenza gli "utensili" più adatti.
I punti di forza: · L'assenza di una vera e propria piattaforma garantisce estrema flessibilità nella gestione del processo · Il costo iniziale è molto basso e non sono richiesti particolari investimenti · Non sono richieste particolari abilità agli attori coinvolti e le attività possono cominciare subito
I punti di debolezza: · Continuo rischio di "overload" del tutor e rischi generali di disorganizzazione · Il costo dell'attività formativa non si abbassa nel tempo in modo significativo · Il monitoraggio sul processo e la sua valutazione devono essere affidati a persone (con conseguente aumenti dei costi) o a tecniche tradizionali

Dott.ssa Caterina Policaro TUTOR di FAD – Grosseto – Gennaio/Febbraio 2006 134
Soluzione integrata
Si può parlare di soluzione integrata in quei casi in cui i progettisti e gli organizzatori di un corso online decidono di orientarsi su una piattaforma specificapiattaforma specifica per risolvere integralmente o in larga parte il problema dell'infrastruttura tecnologica che supporterà l'attività.

Dott.ssa Caterina Policaro TUTOR di FAD – Grosseto – Gennaio/Febbraio 2006 135
Soluzione integrata
Una soluzione integrata presuppone un'analisi e una valutazione delle piattaforme tecnologiche per la formazione in rete disponibili sul mercato e una selezione basata sulla rispondenza tra le potenzialità dello strumento individuato, le esigenze in gioco, gli obietti del corso e il modello didattico che si intende applicare.
Punti di forza: · Il costo dell'attività formativa si abbassa significativamente col passare del tempo · Il monitoraggio del processo e certe analisi in vista della valutazione complessiva sono agevolati dalla piattaforma e talora fortemente automatizzati
Punti di debolezza: · La gestione delle attività è legata alle potenzialità della piattaforma e ogni variante richiede una certa "fatica" · Sono richiesti investimenti iniziali talora rilevanti · Agli attori coinvolti sono richieste specifiche abilità e questo implica una fase preliminare di formazione tecnologica, che ha un costo e incide sui tempi del processo

Dott.ssa Caterina Policaro TUTOR di FAD – Grosseto – Gennaio/Febbraio 2006 136
Come si può definire una piattaforma per la formazione in rete?
Tipicamente, è un software che cerca di rispondere software che cerca di rispondere ad alcune esigenzead alcune esigenze:
- gestione di flussi di dati - gestione di messaggistica - erogazione di materiali didattici - management della "classe virtuale" - verifica dei risultati
Le piattaforme e-learning

Dott.ssa Caterina Policaro TUTOR di FAD – Grosseto – Gennaio/Febbraio 2006 137
Si possono individuare varie tipologie di piattaforme per la formazione in rete e l’e-learning: - Desktop Conferencing Systems in senso stretto - Groupware orientati ai contenuti - Groupware orientati alle dinamiche di interazione - Ambienti di editing e authoring di materiali formativi - Ambienti di erogazione e management di corsi strutturati - Ambienti polivalenti o misti
Tipologie di ambienti

Dott.ssa Caterina Policaro TUTOR di FAD – Grosseto – Gennaio/Febbraio 2006 138
Da un lato si va verso l'integrazione di una sempre più ampia gamma di potenzialità e funzionalità in un solo ambiente con caratteristiche multifunzionali.
Dall'altro lato si progettano e si diffondono software per la formazione in rete sempre più specializzati, tipicamente suddivisi in 2 grandi gruppi:
- strumenti di condivisionestrumenti di condivisione, più orientati ad un approccio learning team-centered.
- strumenti di erogazione e managementstrumenti di erogazione e management, più orientati ad un approccio instructor-centered.
Due le tendenze più attuali

Dott.ssa Caterina Policaro TUTOR di FAD – Grosseto – Gennaio/Febbraio 2006 139
L’essenziale per la scelta della soluzione tecnologica
Bisognerebbe sempre chiedersi:
Cosa serve davvero? Delle infinite funzionalità di un software, quante ne
usiamo realmente? Sono domande che valgono ogni volta che usiamo una tecnologia: in particolare
quando si tratta di individuare uno strumento valido e utile per i nostri obiettivi tra centinaia di
proposte.

Dott.ssa Caterina Policaro TUTOR di FAD – Grosseto – Gennaio/Febbraio 2006 140
1.Poter definire argomenti da discutere e aprire su ciascun argomento un forum o un thread all'interno di un forum.
2.Poter definire un calendario di scadenze, producendo preferibilmente in modo automatico delle news che il sistema invia agli studenti o pubblica su una home page.
3.Poter assegnare nuovi compiti e descrivere nuovi obiettivi, ottenendo preferibilmente anche in questo caso un aggiornamento automatico sulla home page o l'invio di news agli studenti.
4.Poter assegnare dei ruoli agli attori presenti nella classe virtuale o ai coinvolti nell'esperienza, siano essi studenti o docenti/organizzatori.
8 criteri per la scelta

Dott.ssa Caterina Policaro TUTOR di FAD – Grosseto – Gennaio/Febbraio 2006 141
5. Poter scambiare messaggi in modo che siano visibili a tutti o a parte dei coinvolti.
6. Poter condividere documenti e file di vario genere inviandoli al server e ottenendo automaticamente indici aggiornati per consultarli
7. Poter condividere dinamicamente link a risorse in rete.
8. Poter contare su un riepilogo di quanto è accaduto o ricavare facilmente dati per monitorare l'esperienza e le interazioni intercorse, oltre che per valutare l'efficacia complessiva del sistema.
8 criteri per la scelta

Dott.ssa Caterina Policaro TUTOR di FAD – Grosseto – Gennaio/Febbraio 2006 142
Un software per la formazione in rete dovrebbe prima di tutto rispondere ai criteri precedentemente illustrati:
C'è tutto quello che serve? Manca qualcosa?
Si può ovviare alla mancanza in altro modo?
Ci sono altre funzionalità? Sono davvero utili o
appesantiscono inutilmente l'ambiente e ne rendono difficoltoso l'utilizzo?
Quali i criteri?Altre domande

Dott.ssa Caterina Policaro TUTOR di FAD – Grosseto – Gennaio/Febbraio 2006 143
Dovrebbe inoltre rispondere ad alcuni criteri. - Non richiedere l'installazione e la configurazione di un client o renderla del tutto trasparente. - Garantire la riproducibilità di una qualsiasi esperienza in qualunque altro contesto. - Essere possibilmente utilizzabile sia a livello di Internet che a livello di Intranet o LAN. - Essere relativamente semplice da configurare sul versante server o non richiedere la configurazione di un server.
I criteri…

Dott.ssa Caterina Policaro TUTOR di FAD – Grosseto – Gennaio/Febbraio 2006 144
Che cosa è un Ambiente di apprendimento virtuale
Spazio informativo strutturato
Spazio sociale
Spazio esplicitamente rappresentato
I requisiti funzionali
• uso di informazione
nelle interazioni
educative;
• multi-authoring;
• indicazione delle fonti di informazione;
• mantenimento delle informazioni;
• adeguamento continuo all’evoluzione tecnica;
• condivisione di informazioni con il mondo
E’ un luogo popolato: uno scenario in cui gli individui interagiscono
molti modi per rappresentarlo esplicitamente(in modo solo parzialmente dipendente dalla multimedialità)
tracking degli accessi, rappresentazione grafica delle interazioni
La rappresentazione esplicita dello spazio virtuale ha impatto sul processo di apprendimento
Relazione strutturale tra rappresentazione spaziale e spazio di informazione

Dott.ssa Caterina Policaro TUTOR di FAD – Grosseto – Gennaio/Febbraio 2006 145
Attività didatticaAttività didattica
Corso, moduloCorso, modulo
CurriculaCurricula
Integrazione di serviziIntegrazione di servizi
Tecnologie per ambienti virtuali di apprendimento
Ambiente virtuale per l’educazione

Dott.ssa Caterina Policaro TUTOR di FAD – Grosseto – Gennaio/Febbraio 2006 146
L’ambiente L’ambiente e le personee le persone
Le tecnologieLe tecnologie
I modelli I modelli formativiformativi
Alcune variabili dello scenario

Dott.ssa Caterina Policaro TUTOR di FAD – Grosseto – Gennaio/Febbraio 2006 147
L’ambienteL’ambientee le personee le persone
Le tecnologieLe tecnologie
I modelli I modelli formativiformativi
Formazione Formazione universitariauniversitaria
Tecnologie come Tecnologie come mezzo di mezzo di diffusionediffusione
Trasmissione Trasmissione verticaleverticale
Accesso Accesso all’informazioneall’informazione
Scenario 1: erogazione di contenuti

Dott.ssa Caterina Policaro TUTOR di FAD – Grosseto – Gennaio/Febbraio 2006 148
Scenario 2: la comunità
L’ambienteL’ambientee le personee le persone
I modelli I modelli formativiformativi
Formazione universitaria,Formazione universitaria,comunità di pratica comunità di pratica
Tecnologie come Tecnologie come sistema di sistema di
intermediazioneintermediazionea supporto a supporto
della collaborazionedella collaborazione
tutoraggio, tutoraggio, cooperazione tra paricooperazione tra pari
Accesso Accesso alle personealle persone
Le tecnologieLe tecnologie

Dott.ssa Caterina Policaro TUTOR di FAD – Grosseto – Gennaio/Febbraio 2006 149
Scenario 3: apprendimento just-in-time
L’ambienteL’ambientee le personee le persone
I modelli I modelli formativiformativi
Formazione Formazione aziendale aziendale
CBT, WBTCBT, WBT
Apprendimento Apprendimento autonomo, autonomo,
supervisione e supervisione e valutazione divalutazione di
espertiesperti
Le tecnologieLe tecnologie

Dott.ssa Caterina Policaro TUTOR di FAD – Grosseto – Gennaio/Febbraio 2006 150
L’ambienteL’ambientee le personee le persone
Le tecnologieLe tecnologie
I modelli I modelli formativiformativi
Anytime Anytime anywhereanywhere
mobilemobile
edutainmentedutainmentlearning-learning-
pillspills
Scenario 4: m-learning

Dott.ssa Caterina Policaro TUTOR di FAD – Grosseto – Gennaio/Febbraio 2006 151
docenti
studentirisorse emezzi
spazi fisici
sistema burocratico/gestionale
Programmi scolastici
EsigenzeEducative
Tradizione didatticaContesto culturale,Sociale ed economico
materiali didattici
processo
FAD – e-learning approccio sistemico

Dott.ssa Caterina Policaro TUTOR di FAD – Grosseto – Gennaio/Febbraio 2006 152
Requisiti
Progetto
Realizzazione
Controllo Conduzionecorso
Specifiche
Contesto del corso (esigenze, popolazione)scopi e contenuti di massima approcci e fonti utilizzabili prime ipotesi di soluzione
Misure di qualità tecnica, qualità didattica gestionale attraverso simulazioni e prove sul campo
preparazione dei materiali (testi, software, ecc.) e del sistema gestione
Progetto didattico (divisione in Moduli) Scelta strategie e mezzi. Progetto prove di verifica
Struttura contenuti e obiettivi del corsovincoli (prerequisiti, tempi,..) misure di qualità richieste
Ciclo di vita di un corso e-learning

Dott.ssa Caterina Policaro TUTOR di FAD – Grosseto – Gennaio/Febbraio 2006 153
1. Definire una outline delle pagine Web su cui si basa o si appoggia il corso, puntando su soluzioni a più livelli di approfondimento o di sviluppo.
2. Rendere esplicite le differenze tra le varie tipologie di materiali prodotti evidenziando almeno: A. I suggerimenti didattici B. I materiali da consultare C. Gli approfondimenti D. Gli esercizi e i compiti da svolgere E. Le regole di interazione
Relativamente ai materiali da consultare e agli approfondimenti evidenziare almeno: 1. Le informazioni cruciali (materiali che "devono essere letti") 2. Le informazioni importanti (materiali che "dovrebbero essere letti") 3. Le informazioni "godibili" (materiali che "possono essere letti")
Strutturazione contenuti di un corso e-learning

Dott.ssa Caterina Policaro TUTOR di FAD – Grosseto – Gennaio/Febbraio 2006 154
Selezione risorse di un corso e-learning
Relativamente alla selezione delle risorse aver cura di:
1. Segnalare risorse che possono rappresentare modelli, archetipi o paradigmi.
2. Proporre una selezione di risorse eterogenea e sufficientemente ricca.
3. Selezionare le risorse non solo per rispondere a richieste specifiche ma anche per offrire spunti di riflessione che vadano oltre l'immediato.
4. Individuare risorse che possano diventare occasioni per riflettere sull'uso di Internet come mezzo per condividere esperienze e conoscenze.

Dott.ssa Caterina Policaro TUTOR di FAD – Grosseto – Gennaio/Febbraio 2006 155
Messa a fuoco delle problematiche legate all'interazione tra gli attori:
- Essere chiari nel definire gli obiettivi- Predisporre una netiquette chiara
- Predisporre un'agenda per i tutor - Invitare gli "studenti" a fornire
feedback
Le interazioni in un corso e-learning: suggerimenti

Dott.ssa Caterina Policaro TUTOR di FAD – Grosseto – Gennaio/Febbraio 2006 156
- Stabilire scadenze precise.- Verificare che gli studenti rispettino le consegne intervenendo ad personam per sollecitare lo svolgimento di un compito o la chiusura di una discussione. - Garantire una costante visibilità al processo in modo che gli studenti percepiscano la presenza del tutor o di altri attori come costante nel tempo.
Le interazioni in un corso e-learning: suggerimenti

Dott.ssa Caterina Policaro TUTOR di FAD – Grosseto – Gennaio/Febbraio 2006 157
1. Le oggettive difficoltà di familiarizzazione ed impiego tecnologica del corsista. Abbagliati dalla pubblicità e dalla presunzione che un software possa essere un oggetto semplice da usare molti neofiti mettono in mano a corsisti inesperti complessi strumenti per attività cooperative. La fase di familiarizzazione può rivelarsi in questo caso molto più lunga del previsto e si correranno seri rischi di insuccesso.
Fattori di rischio da non sottovalutare

Dott.ssa Caterina Policaro TUTOR di FAD – Grosseto – Gennaio/Febbraio 2006 158
2. Le caratteristiche del tutor: si ritiene erroneamente che un bravo tutor in presenza o un soggetto attento ai rapporti umani e capace di muoversi all'interno di gruppi di lavoro tradizionale sia tale anche in rete. Non è necessariamente vero. La specificità della formazione del tutor capace di operare online è uno degli elementi/chiave del successo di un corso.
Fattori di rischio da non sottovalutare

Dott.ssa Caterina Policaro TUTOR di FAD – Grosseto – Gennaio/Febbraio 2006 159
3. I fattori infrastrutturali, il mantenimento e il coordinamento del processo. Non si dovrebbe impiegare un software se non è stato sufficientemente sperimentato. Per quanto sia largamente auspicabile la collaborazione tra gli studenti e una relativa libertà organizzativa di ciascuno non si dovrebbe dimenticare che la comunità virtuale di apprendimento va saputa gestire e, se necessario, orientare al rispetto di vincoli e regole.
Fattori di rischio da non sottovalutare

Dott.ssa Caterina Policaro TUTOR di FAD – Grosseto – Gennaio/Febbraio 2006 160
4. La qualità complessiva dei contenuti. Non ci si improvvisa "esperti" in qualcosa, né, pur essendolo, si è per questo automaticamente capaci di distribuire contenuti e materiali sugli argomenti di nostra competenza nei nuovi e molteplici formati imposti dalla comunicazione in rete.
Fattori di rischio da non sottovalutare

Dott.ssa Caterina Policaro TUTOR di FAD – Grosseto – Gennaio/Febbraio 2006 161
Creare un corso
Modulo 4
DreamweaverDreamweaver
LMSLMS CMSCMSLCMSLCMS

Dott.ssa Caterina Policaro TUTOR di FAD – Grosseto – Gennaio/Febbraio 2006 162
Pubblicare e mantenere un corso online
Modulo 5

Dott.ssa Caterina Policaro TUTOR di FAD – Grosseto – Gennaio/Febbraio 2006 163
Accessibilità dell’e-learning

Dott.ssa Caterina Policaro TUTOR di FAD – Grosseto – Gennaio/Febbraio 2006 164
LMS: Learning Management System
Insieme di funzioni amministrative di una infrastruttura software di e-learning. Consente di gestire le attività di un ambiente di formazione distribuita (preparazione dei corsi e dei curricula, creazione dei cataloghi e dei calendari degli insegnamenti, iscrizione degli studenti, monitoraggio dello studio, misurazione e valutazione dei risultati, certificazione).Sistema che gestisce aule fisiche e virtuali e l’inventario dei materiali didattici. Un buon LMS comprende le funzioni che coinvolgono le diverse figure che possono operare nell’ambiente di formazione distribuita: gli studenti, gliamministratori, i docenti e i tutor. Contiene strumenti di comunicazione sincroni e asincroni.
Piattaforme, LMS, CMS, LCMS e Open Source
LMS

Dott.ssa Caterina Policaro TUTOR di FAD – Grosseto – Gennaio/Febbraio 2006 165
CorsistiCorsistiDocenti tutor
Docenti tutor
Materiali didattici
Materiali didattici
DatiDati
Un LMS permette di:
- Erogare formazione a distanza strutturata, solitamente strutturata in un corso (o WBT). Possono essere erogati tramite un LMS anche E-book, filmati, dialoghi, software di tipo didattico, link ad altri siti.- Assegnare i WBT agli utenti o a classi di utenza.- Rilevare delle statistiche di fruizione dei corsi stessi da parte degli studenti ed altri feedback.- Creare i contenuti didattici, o importare contenuti didattici creati esternamente all’LMS.
LMS
Piattaforme, LMS, CMS, LCMS e Open Source

Dott.ssa Caterina Policaro TUTOR di FAD – Grosseto – Gennaio/Febbraio 2006 166
CMS: Content Management SystemUn database in cui sono registrati tutti ipossibili contenuti utilizzati per l’e-learning: testi,filmati, grafica, pagine HTML, etc..
Piattaforme, LMS, CMS, LCMS e Open Source
CMS
Dati digitali dai diversi content
provvider
Contenuti di organizzazioni
editoriali
Dati da stazioni editorialiinterne
Creazione di nuovi contenuti
Documenticartacei
testi elettronici
HTML, XML(documenti
categorizzati)
Multimedia content
Infrastruttura tecnologica
Content repository
WebServer
AppServer
PersonalizationServer
Contenutia palinsesto
editoriale
Contenutida utenti
Contenuti daProfilazione
utenti
Ricezione dei contenutida diverse fonti
Trattamento dei contenuti Pre-produzione Pubblicazione
AddMeta Data
WorkflowManagement
Webpublishing
ManageWeb Objects
Il sistema dovrebbe gestire anche: Look & Feel, Authoring, Shared Web Repository, processi di approvazione, processi di pubblicazione, definizione ruoli e permessi utenti, aggregazione dimanica pagine Web su rules predefinite

Dott.ssa Caterina Policaro TUTOR di FAD – Grosseto – Gennaio/Febbraio 2006 167
Piattaforme, LMS, CMS, LCMS e Open Source
LCMS
LCMS: Learning Content Management System
Piattaforma software che consente di gestire, su rete intranet o internet, l'intero processo di formazione:
il sistema di valutazione delle competenze; il catalogo dei corsi on-line;
l'offerta formativa (tradizionale e non); la pianificazione dei curricula formativi;
i processi di iscrizione, registrazione e autorizzazione degli allievi;
l'erogazione di corsi web based; il tracking dell'utente, ossia la sua "biografia
formativa"; il monitoraggio e la valutazione dei risultati della
formazione.

Dott.ssa Caterina Policaro TUTOR di FAD – Grosseto – Gennaio/Febbraio 2006 168
Il Learning Content Management System costituisce quindi qualcosa di più e di diverso rispetto a un mezzo per erogare e distribuire corsi on-line: rappresenta un concreto e prezioso supporto per le aziende che vogliono ottimizzare il sistema di gestione delle competenze e dei processi formativi collegati; il LCMS è di fatto uno strumento utile per lo sviluppo delle risorse umane e per la realizzazione di sistemi di formazione continua.
Componenti
Content management: supporto ad editor per produzione moduli didattici
Content delivery: distribuzione e organizzazione moduli didattici
Community: supporto all’interazione tra i partecipanti all’azione formativa
Piattaforme, LMS, CMS, LCMS e Open Source

Dott.ssa Caterina Policaro TUTOR di FAD – Grosseto – Gennaio/Febbraio 2006 169
Piattaforme, LMS, CMS, LCMS e Open Source

Dott.ssa Caterina Policaro TUTOR di FAD – Grosseto – Gennaio/Febbraio 2006 170
Moodle è un’alternativa alle soluzioni software commerciali, di tipo proprietario, per la formazione online, ed è distribuito gratuitamente sotto la licenza Open Source. Un’organizzazione ha accesso completo al codice sorgente e può anche apportare modifiche allo stesso. Il progetto modulare di Moodle permette inoltre una facile creazione di corsi e la semplice aggiunta di contenuti e attività formative.
L’interfaccia intuitiva di Moodle permette agli Insegnanti di creare facilmente i corsi. Gli Studenti devono solo essere capaci di navigare su Internet per iniziare l’apprendimento.
Modular Object-Oriented Dynamic Learning Environment
Moodle

Dott.ssa Caterina Policaro TUTOR di FAD – Grosseto – Gennaio/Febbraio 2006 171
Moodle

Dott.ssa Caterina Policaro TUTOR di FAD – Grosseto – Gennaio/Febbraio 2006 172
ATutor

Dott.ssa Caterina Policaro TUTOR di FAD – Grosseto – Gennaio/Febbraio 2006 173
Il software e' liberamente ridistribuibile
Il codice sorgente e' disponibile, adattabile, modificabile a piacimento per qualsiasi necessita'
Non ci sono limitazioni sull'uso, sul numero di utenti o altro
Caratteristiche principali Open Source

Dott.ssa Caterina Policaro TUTOR di FAD – Grosseto – Gennaio/Febbraio 2006 174
L'open source e' anche un modo di sviluppare software distribuito. Viste le caratteristiche delle licenze open source, conviene sia agli utenti che agli sviluppatori diffondere modifiche, commenti, codice ecc. In questo modo si sfrutta una vastissima comunita', in grado di segnalare errori, suggerire modifiche e, in generale, migliorare il softwareLa grande modularita' riduce lo sforzo di coordinamento e integrazione tra progetti diversi, e incoraggia l'adozione (o la creazione) di standard realmente interoperabili
Caratteristiche principali Open Source

Dott.ssa Caterina Policaro TUTOR di FAD – Grosseto – Gennaio/Febbraio 2006 175
Esistono diverse licenze Open Source; in particolare, quella piu' usata e' la GPL (General Public License)
La licenza:Consente la commercializzazione del softwareObbliga alla distribuzione dei sorgenti (o delle modifiche) solo se il software viene redistribuito e solo se oggetto delle modifiche e' il codice stesso (sotto GPL)
Caratteristiche principali Open Source

Dott.ssa Caterina Policaro TUTOR di FAD – Grosseto – Gennaio/Febbraio 2006 176
Quindi:L'uso interno non richiede redistribuzioneL'uso di software GPL non obbliga a ridistribuire nulla, ne' influenza in qualsiasi modo altro softwareIn molti casi, anche se non esiste l'obbligo, conviene comunque ridistribuire le modifiche fatte, per usufruire del supporto della comunita' degli utenti e sviluppatoriIl software puo' essere liberamente modificato, copiato e adattato
Caratteristiche principali Open Source