Artigianato & Imprese | CNA Vicenza 10/2006

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Confederazione Nazionale dell’ Artigianato e della Piccola e Media Impresa Associazione Provinciale di Vicenza MENSILE DI INFORMAZIONE TECNICA E SINDACALE PER IL MONDO DELLE PICCOLE E MEDIE AZIENDE ANNO 5 - NUMERO 10 DICEMBRE 2006 POSTE ITALIANE S.P.A. - SPEDIZIONE IN ABBONAMENTO POSTALE - D.L. 353/2003 (CONV. IN L. 27/02/2004 N. 46) ART. 1, COMMA 1, DCB VICENZA www.cnavicenza.it CONTIENE I.R. / CONTIENE I.P. L’AUGURIO NON SOLO TASSE ANCHE SVILUPPO L’AUGURIO NON SOLO TASSE ANCHE SVILUPPO

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Non solo tasse Anche sviluppo

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Confederazione Nazionale dell’Artigianato e della Piccola e Media Impresa Associazione Provinciale di Vicenza

MENSILE DI INFORMAZIONETECNICA E SINDACALE

PER IL MONDO DELLEPICCOLE E MEDIE AZIENDE

ANNO 5 - NUMERO 10DICEMBRE 2006

POSTE ITALIANE S.P.A. - SPEDIZIONE IN ABBONAMENTO POSTALE - D.L. 353/2003 (CONV. IN L. 27/02/2004 N. 46) ART. 1, COMMA 1, DCB VICENZA

www.cnavicenza.itCONTIENE I.R. / CONTIENE I.P.

L’AUGURIO

NON SOLO TASSEANCHE SVILUPPO

L’AUGURIO

NON SOLO TASSEANCHE SVILUPPO

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CNA ARTIGIANATO& IMPRESE

Periodico di informazionetecnica e sindacale

per il mondo delle piccolee medie aziende

Edito da CNA, via Giordano, 4 - Vicenza

Registrazione Tribunale di Vicen-za n. 1019 dell’11/3/2002

Comitato di redazioneFRANCESCO PIGATOGIUSEPPE MANTESESTEFANO MASIEROGIANNINA SCREMIN

ENRICO STORTIMARCO TRONCON

LEONARDO ZAMPERETTIDirettore responsabile

CLAUDIO STRATIFoto

Cristiano Urban: copertina (atelierAlessio Tasca), pag. 4/5 (lab. Taglia-monte); Giannina Scremin: pag. 3

sopra, 8, 11, 27 in basso e a destra;Nerino Campesato pag. 9 (quarantesi-

mo CNA); Luca Andolfatto pag. 9(Paolini); e dall’archivio CNA

Redazionevia Giordano, 4 - 36100 Vicenza

tel. 0444 569900 - fax 0444 961628e-mail: [email protected]

StampaC.T.O., via Corbetta 9

36100 Vicenza

3 CNA ARTIGIANATO&Imprese

in primo piano

NFORMATIVA AI SENSIDEL DECRETO LEGISLATIVO

N. 196 DEL 30/06/2003

Spettabile ImpresaIl D. Lgs. n. 196 del 30/06/2003, "CO-DICE IN MATERIA DI PROTEZIONEDEI DATI PERSONALI", all’art. 13impone l’obbligo di informare l’interes-sato sugli elementi fondamentali deltrattamento. Per quanto attiene allascrivente Associazione vi si adempiecompiutamente informandoLa che:1) i dati sono stati raccolti per inviar-le del materiale che pubblicizza lanostra associazione e per promuover-ne l’attività;2) in relazione alle summenzionatefinalità, il trattamento dei dati perso-nali avviene mediante strumenti car-tacei ed informatici in modo da garan-tirLe la sicurezza e la riservatezza deidati, nonché la piena osservanza dellaLegge; 3) la presente informativa è resa peri dati raccolti da pubblici registri,elenchi;4) contro le sopra indicate finalità diutilizzo dei dati può esercitare i dirittidi cui all’ art. 7 della Legge;5) i diritti che Le competono sonoquelli previsti dall'art. 7 della Leggeed in particolare: di conoscere, inogni momento, quali sono i Suoi datipresso noi e come essi vengono utiliz-zati; di farli aggiornare, integrare, ret-tificare o cancellare, chiederne il bloc-co ed opporsi al loro trattamento;6) titolare del trattamento è CNA –Confederazione Nazionale dell’Ar-tigianato e della Piccola e MediaImpresa – Associazione Provinciale diVicenza, corrente in Vicenza, Via U.Giordano, n. 4.Vicenza, maggio 2005

❁❁ Tra creatività e tecnologia si racchiude tutto l’u-niverso della CNA vicentina. Sopra, a Bassano,dopo la presentazione del libro “Percorsi Artigiani”dedicato al blasonato settoredegli artigiani artisti, foto digruppo con, da sinistra, AntonioBonaldi, Cristiano Urban (cura-tore), Alessio Tasca, Maria Luisae Renata Bonfanti, FedericoBonaldi, Lee Babel. Un po’ laquintessenza degli artisti CNA,con il trio Bonaldi BonfantiTasca capace di imporsi, con leloro opere, tra ceramica e tessi-ture, a livello mondiale. Cometanti altri nomi che fanno partedel prestigioso gruppo.Sotto, invece, un recente convegno di aggiorna-mento normativo e professionale svolto dallaCNA nei locali della Fiera, e dedicato al settoredegli impiantisti termoidraulici: una sala piena diimprenditori coinvolti nella “formazione conti-nua” ad ascoltare tecnici ed esperti per miglio-rare la propria conoscenza del know-how indi-

spensabile per lavorare e tenersi al passo con itempi.Ecco, in queste immagini c’è, dicevamo, tutta la

CNA. La tradizione, la passio-ne, la modernità; l’artigianatointeso come creatività e intui-zione personali, ma anche lapiccola e media impresamoderna, tecnologizzata,impegnata nei percorsi dellaqualità, attenta a stare sulmercato con competenza esapendo essere competitiva.Dopo quarant’anni di storia, laCNA di Vicenza, attiva connumerose sedi in tutta la pro-vincia, può tranquillamente

guardare al futuro: al suo interno ci sono grandirisorse umane e imprenditoriali, costruite contenacia.

Immagini d’impresa

Dal mondo dell’artisticoalle attività tecnologiche

tutte le energie e le risorsedella nostra imprenditoria

Immagini d’impresa

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4 CNA ARTIGIANATO&Imprese

artigianato oggi

DI NUOVO DELUSITasse molte, sviluppo pocoLe imprese si aspettavano di meglio

❁❁ Risanamento e sviluppo erano le parole d’ordine ampia-mente sbandierate dal Governo nella fase che ha prece-duto il varo della Finanziaria per il 2007.Ci si attendeva quindi una manovra incentrata su misureidonee a promuovere lo sviluppo, a recuperare competiti-vità sui mercati, sia pure improntata al rigore necessario arimettere in ordine i conti pubblici e a riallineare il Paeseai parametri europei.In realtà ci siamo trovati di fronte a misure fortementesbilanciate sul fronte del prelievo e poco protese verso ilsostegno allo sviluppo ed alla competitività. Ciò valesoprattutto per le piccole imprese che beneficeranno inmodo poco significativo del “cuneo fiscale”, mentredovranno subire aumenti contributivi e fiscali di vario tipo.Aumenteranno infatti i contributi previdenziali per gli arti-giani, lieviteranno le tasse per effetto di revisioni più omeno automatiche degli studi di settore, cresceranno i

contributi per gli apprendisti,disincentivando così unodegli strumenti più efficaciper l’immissione dei giovaninel mondo del lavoro.Quello che in sintesi emerge èil disconoscimento del ruolofondamentale che l’artigiana-to e la piccola impresa svolgo-no nell’economia nazionale.Al contrario si accreditaun’immagine che vorrebbequesta categoria interamen-te dedita all’evasione fiscale,quando sappiamo quali equanti siano gli strumenti dievasione e di elusione cheutilizzano le grandi imprese,e quanto il lavoro nero rap-

presenti la concorrenza più temuta proprio dalle piccoleimprese. Basti considerare che il 50% delle società perazioni denuncia redditi inferiori allo zero, mentre un altro20% dichiara redditi inferiori a 10.000 €.Gli artigiani chiedono quindi primo di tutto di essere rico-nosciuti e rispettati per quello che sono e per quello chevalgono e che, conseguentemente, vengano modificatequelle che sono considerate delle vere e proprie misurepunitive.Qualche passo avanti su questo fronte è stato fatto, si veda-no la parziale attenuazione dei contributi per gli apprendistio l’impegno alla riduzione dei contributi Inail, ma si attendeben altro per evitare di mettere in difficoltà imprese che giàlottano tutti i giorni per rimanere sul mercato.Occorre più coraggio sul fronte dei tagli alle spese elimi-nando sprechi e inefficienze così fortemente presenti nellapubblica amministrazione.Chi lavora assiduamente, e quotidianamente producebenessere per sé e per l’intero Paese, merita senza dub-bio maggior rispetto e considerazione.

di Francesco Pigato

Francesco Pigato, direttore pro-vinciale della CNA

❁❁ Sviluppo, se ci sei, batti uncolpo. Dopo mobilitazioni intutta Italia, gli artigiani conti-nuano a sollevare gli scudicontro la Finanziaria 2007. Lamanovra proprio non va giùalla CNA che, dopo la grandemanifestazione a Milano cheha visto la partecipazione dimigliaia di Pmi, torna a pun-tare il dito contro una leggeche, per il presidente, IvanMalavasi, “manca totalmentedi un progetto riformista etra tasse e contributi arriva aprendere il 75% del nostroreddito”.Le Pmi, così, rilanciano: se cichiedete lacrime e sangue,dicono al governo, che alme-no sia per un progetto di svi-luppo che riguardi anche noi,non solo il settore pubblico ei grandi monopoli.“Le aziende che rappresen-tiamo si ritengono, a ragio-ne, protagonisti dell’econo-mia nazionale e, in quantotali, chiedono di essere rico-nosciute”, ha dichiaratoMalavasi a ItaliaOggi. “Se ilgoverno ha una sua visionedello sviluppo, ce la dica,p e r c h éancora nonl’ha fatto.Fino ad oraa b b i a m ovisto solotasse ea u m e n t odei contri-buti. Ma setutto que-sto non èfinalizzatoa un pro-getto dicrescita che ci renda almenopiù forti dei nostri competitorspagnoli, la questione non hasenso”.Secondo Malavasi, a livellocentrale un artigiano pagadal 42 al 46% di tasse. Seaggiungiamo, ora, il 20% dinuovi contributi più tutte letasse locali, dall’Ici alla Tarsue compagnia varia, ad arriva-re al 72-73% di reddito civuole poco. Tutto questo afronte di una media Ocse

Finanziaria 2007. “Pensano a grandi imprese

In questa manovIl presidente nazionale Ivan Malavasi:

Non si vede la strategiaper uno sviluppo

“Paese in grave situazionema non certo per le Pmi”

attestata sotto il 50%.“I numeri che snocciola ilpresidente Malavasi sonopurtroppo molto realistici -spiega Silvano Scandian,presidente provinciale dellaCNA, imprenditore termoi-draulico di Thiene -. Il pro-blema non è affermare unoscontro col governo: scontroè una parola che non ciappartiene e lo stile, anchenella contrapposizione, è untratto al quale non potrem-

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v e n g o n ochiesti allePmi. Ma nonsi parla diriorganizza-zione dellaspesa pubbli-ca, di crea-zione di reti

d’impresa, di innovazionedelle infrastrutture, di fondiper sostenere le piccole emedie imprese che perdonoil Tfr. Se i nostri sacrificidevono solo riallineare i contidello Stato, non siamo d’ac-cordo. Vogliamo un progettodi crescita per la competiti-vità, per una prospettivafutura credibile”.A tutto ciò, Scandian aggiun-

ge unaconsidera-zione difondo: lasensazionedi esserestati messiancora unavolta sulbanco deglia c cu sa t i .“Le nostrei m p r e s esono con-sapevoli di

essere portatrici di valore -dice il presidente provinciale-, ma sentono un attaccopesante contro la loro imma-gine. Prima ci hanno dettoche siamo evasori, poi Viscoha riconosciuto che a fineanno le entrate sarannostraordinariamente superiorialle previsioni, dimostrandoche gli studi di settore fun-zionano. Gli evasori, insom-ma, non siamo noi”.Rimane il fatto di una situa-

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SilvanoScandian,presidente pro-vinciale CNA. In bassoil presidentenazionale IvanMalavasi.Nell’altra pagi-na il manifestodella protestasulla finanziaria

Diciamo no a “minimumtax” generalizzate

C'è bisogno di rivederela pressione previdenziale

mo mai rinunciare. Nonabbiamo pregiudiziali controquesto governo. Quando c’èstato da concertare, lo abbia-mo fatto sempre: tanto colcentrosinistra quanto colcentrodestra. Noi tifiamo peril paese. Che senso avrebbecontrapporsi in maniera ste-rile?”.Ma a Prodi e Padoa-Schiop-

pa, aggiunge Scandian, varimproverata soprattutto unacosa: la mancanza di rifor-me. “Concordo che in questaFinanziaria ci sia un fortedeficit di riformismo. Nellamanovra ci vengono chiestitroppi sacrifici ma il rischio èche, alla fine, tutto rimangauguale. Si pensa alle grandiimprese col cuneo fiscale, sirinnovano i contratti al pub-blico impiego: tutti soldi che

zione pesante del Paese, deiconti pubblici, del deficitpubblico. Su questo non sipuò far finta di non vedere.“Ma la logica del declino del-l’Italia va respinta. Non cisentiamo affatto responsabi-li. Anzi, è facendo leva sulcomparto delle Pmi che sipuò risalire”.Si sostiene che l’artigianato ela piccola e media impresa ita-liani siano poco competivi.Che le aziende siano troppopiccole, poco strutturate. Male ultime stime dicono che inEuropa il 94% imprese è sottoi 10 dipendenti, il 5% sotto i50 e solo l’1% sopra i 50. E ildato italiano si differenzia soloper un punto percentuale dimicro-imprese in più.“Appunto, è inutile perciòtirare fuori la demagogiadelle Pmi come poco compe-titive, perché la reltà è lastessa in tutta Europa. Comeafferma Malavasi, la differen-za è semmai che, altrove, lagrande industria non si ètutelata nei monopoli e neisettori protetti, ma ha man-tenuto alta la sfida nei setto-ri innovativi: dall’aerospazia-le, alle fibre ottiche, alle bio-tecnologie, alla logisticaavanzata. Il declino indu-striale italiano è colpa deisalotti buoni dell’economia,non delle Pmi. Eppure è pro-prio la grande industria cheviene premiata col cuneofiscale”.Cosa serve allora per cam-biare rotta?“Una revisione degli studi disettore con un protocollo traorganizzazioni d’impresa egoverno come nel ‘96, facen-do in modo che siano studieconomici e non adegua-menti matematici o statistici.Non accettiamo minimum taxgeneralizzate. E poi sarebbegiusto rimodulare la pressio-ne previdenziale, almenoquella per il 2008-2009.Chiediamo solo rispetto. C’èmolto da mettere a posto nelPaese, ma intervenendo conlogiche massimaliste non sirisolve”.

e pubblico impiego e chiedono i soldi a noi” dice il presidente provinciale Scandian

ra mancano all’appello le riforme“Qui tra tasse e contributi vari se ne va in fumo il 75% del nostro reddito”

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CONFIDI CNA VICENZA ScarlSede Legale: 36100 Vicenza - via U. Giordano, 4 - tel. 0444 569900 fax 0444 961628anoo, 4 - tel. 0444 569900 fax x 0444 961628

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❁❁ L’ipotesi di accordo traVincenzo Visco e PierluigiBersani e CNA, Confartigia-nato e Casartigiani e Confe-sercenti sul testo di un pro-tocollo di intesa sull’evolu-zione degli studi di settorerappresenta un importantepasso in avanti per rafforza-re la selettività ed evitandoautomatismi, per la semplifi-cazione degli adempimentidei contribuenti e contienesignificativi impegni persostenere lo sviluppo econo-mico e la crescita delle microe piccole imprese. “Riman-gono ancora – afferma ilSegretario Generale CNA

Il governo concerta con le organizzazioni imprenditoriali per la revisione

Studi di settore, uno spiraglioPasso in avanti per decisioni condivise su come applicare e verificare lo strumento

PREVIDENZA COMPLEMENTARE

Gian Carlo Sangalli – tuttaviaalcune questioni che devonoessere meglio chiarite edapprofondite. Colgo peròpositivamente la riafferma-zione della validità deglistudi di settore e del metododel coinvolgimento delleassociazioni di categoria sianella fase di definizione, sianella fase di verifica deglistudi stessi”.Significativa appare inoltre lavolontà espressa dal gover-no di non trasformare glistudi di settore in uno stru-mento automatico di prelie-vo fiscale e l’impegno allariduzione del prelievo deri-

vante da emersione di baseimponibile. “Siamo in attesa– prosegue il SegretarioGenerale CNA – che gliimpegni che sono statiassunti vengano dal governoimmediatamente tradotti inemendamenti al testo dellaFinanziaria. Rimangono valu-tazioni critiche della nostraConfederazione all’impiantocomplessivo della manovrafinanziaria, molto spostatasulle entrate e poco determi-nata nel ridurre la spesa. Sitratta comunque di un passoavanti frutto del confrontotra governo e associazioni diimpresa che dimostra che la

concertazione, quando èfatta di lavoro vero, nelmerito e con serietà dà frut-ti per lo Stato e per le impre-se. In tale direzione vannol’esenzione dell’imposta disuccessione per micro e pic-cole imprese e il superamen-to della valenza fiscale discontrino e ricevuta”.“Rimangono – concludeSangalli – aperte sullaFinanziaria ancora questionidi grande importanza comeil rafforzamento del sistemadei Confidi e la creazione diun fondo di garanzia percrediti alle piccole impresesul Tfr”.

Nelle impresesei mesi di tempo per i dipendenti:

lasciare in aziendala liquidazione o no?

Riforma dall’1 gennaio 2007. Tfr, si cambia❁❁ Dopo l’accordo tra Gover-no, Confindustria e sindaca-ti Cgil Cisl Uil del 19 ottobrescorso, il Governo, attraver-so la Finanziaria 2007, haanticipato al 1. gennaio2007 l’entrata in vigoredella riforma della previden-za complementare (Dlgs252/2005).L’anticipazione è dunque diun anno, poichè inizialmenteera prevista al 1° gennaio2008.L’accordo trilaterale citato inpremessa riguarda le moda-lità di destinazione del Tfr damaturare dei lavoratori el’anticipazione della riforma.Cerchiamo di capirne dipiù con Armido Battistello,responsabile del ServizioPaghe della CNA provin-ciale.“Dal 1. gennaio 2007 scat-tano i sei mesi di tempo disilenzio / assenso durante iquali i lavoratori dovrannodecidere la destinazione del segue a pag 8

7 CNA ARTIGIANATO&Imprese

Tfr – spiega Battistello –.Cioè potranno scegliere selasciarlo in azienda, odestinarlo ai fondi di previ-denza complementare, se-condo le regole del Dgls252/2005. Se il lavoratorenon fa alcuna scelta, il Tfrmaturando verrà destinatoa un fondo di previdenzacomplementare”.

Che cos’è il nuovo fondo isti-tuito presso l’Inps?

“Non si tratta di un fondo diprevidenza. È un fondo daalimentare con il 100 percento del Tfr maturando deilavoratori che hanno optatoper tenerlo in azienda, per

un periodo transi-torio da definire.Attenzione, però:le aziende obbli-gate al versamen-to saranno soloquelle con almeno50 dipendenti. Chiha meno di 50dipendenti nonavrà alcun obbligodi versare quotedi Tfr a questofondo Inps”.

Ma chi sono idestinatari dellariforma della pre-videnza comple-mentare?

“Sono diversi soggetti -risponde Battistello -. Innanzi tutto i lavoratoridipendenti, privati e pubbli-ci, compresi quelli assunti inbase alle tipologie contrat-

Armido Battistello responsabile del ServizioPaghe della CNA

artigianato oggi

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❁❁ In conseguenza del Dl3/10/2006, n. 262, converti-to in legge il 23/11/2006,sono diverse le novità per leimprese. Ne sintetizziamo quile principali.

Indeducibilita’ ammortamen-to riferito all’area su cui insi-ste il fabbricato.Come noto, l’art. 36 del DL223/2006, ha stabilito l’obbli-go di calcolare le quote diammortamento dei fabbricatistrumentali sul costo al nettodel valore delle aree occupa-te dalla costruzione e di quel-le pertinenziali, prevedendoche tale valore:doveva essere determinatoattraverso un’apposita peri-zia di stima, e che non pote-va comunque essere inferio-re al 20% (ovvero 30% per ifabbricati industriali) delcosto complessivo.Il DL 262/2006 ha modificatola predetta disposizione sta-bilendo che:- non è più richiesta la reda-zione della perizia di stima;- il costo del terreno, qualoranon autonomamente acqui-stato in precedenza, è pari almaggior valore tra quelloesposto in bilancio nell’annodi acquisto e il 20% (ovvero30% per i fabbricati indu-striali) del costo complessi-vo;- la limitazione della deduci-biltà si applica anche in casodi immobili acquisiti in lea-sing con riferimento allaquota capitale;- la norma è applicabile dal2006 anche per le quote diammortamento e i canoni dileasing relativi ai fabbricatiacquistati/acquisiti in periodidi imposta precedenti.

Imposta sulle successioni edonazioni.È reintrodotta la disciplina

Segue da pag 7

Riformadel Tfr

tuali della legge Biagi (fondia contribuzione definita);poi i lavoratori autonomi e iliberi professionsiti (fondi acontaribuzione definita e aprestazione definita), e siritiene che vi possanoentrare anche i collaborato-ri; i soci lavoratori di coope-rative di produzione e lavo-ro, anche insieme ai dipen-denti delle cooperative(fondi a contribuzione defi-nita), e infine le personeche svolgono lavori di curanon retribuiti derivanti daresponsabilità familiari,anche se non iscritti alfondo previsto”.

Come possono essere istituitii fondi integrativi?

“In diversi modi. Innanzitut-to con contratti ed accordicollettivi, anche aziendali, oin mancanza tramite accorditra lavoratori, promossi dasindacati firmatari di con-tratti collettivi nazionali dilavoro; con accordi ancheinteraziendali per gli appar-tenenti alla categoria deiquadri, promossi da organiz-zazioni sindacali nazionalirappresentative. Inoltre pos-sono essere costituiti daaccordi tra lavoratori auto-nomi, compresi i collabora-tori coordinati e continuativie a progetto, o tra liberi pro-fessionisti, promossi ancheessi da sindacati o associa-zioni di rilievo almeno regio-nale. Quindi, da regolamentidi enti o aziende, da accorditra soci lavoratori di coope-rative di produzione e lavo-ro, promossi da associazioninazionali di rappresentanzadel movimento cooperativo.Infine con le Regioni, chedisciplinano il funzionamen-to dei fondi con leggi regio-nali”.

Fiscale. Le novità introdotte dal Dl 262. Rischio scontrini

“Taglio” alle auto aziendaliDiminuiscono la deducibilità e i valori massimi d’acquisto

ne dello scontr-ino/ricevuta fiscalepuò essere dispostala sospensione del-l’attività da 3 giorni aun mese qualorasiano contestate tredistinte violazioni nelcorso di un quin-quennio (periodo ele-vato da 1 a 6 mesi sei corrispettivi nondocumentati supera-no l’importo di €

50.000).

Nuovo regime dideducibilità dei veicoliaziendali.Sono confermate le

modifiche dalle quali derivala generalizzata indeducibilitàdi costi e spese (quote diammortamento, canoni dileasing, carburanti, assicura-zioni, ecc.) relativi ad auto-vetture, ciclomotori e moto-cicli ad eccezione deiseguenti casi:- deducibilità integrale perveicoli utilizzati esclusiva-mente come beni strumenta-li nell’attività dell’impresa;- deducibilità limitata: nellamisura dell’80% per veicoliutilizzati da agenti e rappre-sentanti di commercio nellimite, per il costo di acqui-sto, di € 25.822,84; in misu-ra corrispondente all’impor-to che costituisce fringebenefit in capo al dipenden-te per i veicoli dati in usopromiscuo allo stesso per lamaggior parte del periodo diimposta; nella misura del25% per i veicoli utilizzatidai professionisti, nel limite,per il costo di acquisto, di €18.075,99.Le nuove regole hanno effet-to per l’anno di imposta2006.

Annalisa Salionti

Annalisa Salionti, responsabile ServizioFiscale CNA

Novità nelle normerelative a donazioni

e successioni.Sanzioni per chi nonemette la ricevuta

riguardante l’imposta sullesuccessioni e sulle donazionisecondo le regole in vigorefino al 24 ottobre 2001. Vasegnalato che a favore delconiuge e dei parenti in linearetta è applicabile una fran-chigia, sul valore complessi-vo netto dei beni ceduti, di €1.000.000 per ciascun bene-ficiario. Nessuna franchigiaper le successioni e donazio-ni nei confronti di altri sog-getti. Le nuove disposizionisono applicabili alle succes-sioni aperte dal 3/10/2006.

Sospensione della licenza permancata emissione di scon-trini e ricevute fiscali.In caso di mancata emissio-

artigianato oggi

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9 CNA ARTIGIANATO&Imprese

La CNA provinciale, fondata il 12 agosto 1966, ha celebrato l’anniversario

Quarant’anni a fianco delle impreseIn Fiera l’evento alla presenza di tutto il mondo associativo e istituzionale

❁❁ Il 2006 va in archivio con lagrande soddisfazione di averecelebrato i 40 anni di vita del-l’associazione. La CNA vicenti-na infatti nasce davanti alnotaio il 12 agosto del 1966,su iniziativa di nove coraggiosiartigiani che avevano capitol’importanza di creare unavoce alternativa nella rappre-sentanza sindacale delle picco-le imprese.In Fiera a Vicenza la CNA haricordato con una manifesta-zione di spessore i suoi 40anni. Nell’occasione tutto ilmondo istituzionale e impren-ditoriale era presente, cosìcome tutti coloro che hannocontribuito alla crescita dell’or-ganizzazione.Davanti a oltre mille persone,sul palco sono stati premiati ifondatori, i presidenti e i diri-genti di lungo corso, i dipen-denti e i funzionari di più lungapermanenza negli uffici dellaCNA vicentina, a far funziona-re una “macchina” che oggivede operare nove sedi intutta la provincia.A chiusura della grande gior-nata, la CNA provinciale haofferto a tutti l’opportunità cul-turale di uno spettacolo di

notevole impatto, con MarcoPaolini sul palco in “Song n.32, concerto variabile” insiemea I Mercanti di liquore, coninserti di letterati come il poetaLuigi Meneghello o lo scrittoreGianni Rodari.Nelle foto, gli interventi delpresidente provinciale Scan-dian e del presidente dellaCamera di Commercio Mena-rin, il folto pubblico, la premia-zione dei dirigenti più anzianie, nel riquadro in alto, Paolinidurante la sua performance.

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artigianato oggi

❁❁ Negli ultimi anni profondi sonostati i cambiamenti nel tessutoeconomico del Veneto. E grandeè stata l’evoluzione dell’artigia-nato e delle Pmi. Nuovi prodotti,nuove professionalità, nuovi tipidi organizzazione. Le aziendehanno cambiato pelle.Da qui è nata una forte doman-da di formazione, di crescitanelle conoscenze e nelle abilità.I continui cambiamenti richiedo-no a titolari e dipendenti di esse-re costantemente aggiornati sustrumenti, tecnologie e processi.La formazione continua è ilmodo per non restare tagliatifuori dallo sviluppo delle capa-cità d’impresa. Ne parliamo conLeonardo Zamperetti, responsa-bile della formazione della CNAprovinciale di Vicenza.Che cos’è la formazione conti-nua? “È il processo grazie al quale

Zamperetti, responsabile dei corsi, spiega come le aziende possono usufruirne

Le frontiere della formazione continuaAderendo a Fondartigianato i costi dei percorsi formativi sono coperti

Fattibili corsi aziendali e interaziendali sucontenuti base o legati ai processi lavorativi

imprenditori e dipendenti svilup-pano competenze professionaliche migliorano le qualifiche tecni-che e professionali dell’impresa”.Come si fa la formazione conti-nua?“Attraverso corsi di aggiorna-mento brevi e mirati su uno spe-cifico argomento: azioni formati-ve e percorsi progettati ad hoc,anche su richiesta delle aziendeper l’aggiornamento delle risorseumane”.Come si sostengono i costi dellaformazione continua ?“Esiste un fondo che sostiene le

iniziative di formazione continuaper i lavoratori dipendenti dellepiccole imprese: si chiama Fon-dartigianato. Non costa nullaaccedere al fondo se l’aziendaaderisce al Fondartigianato. L’a-zienda può richiedere uno speci-fico finanziamento per percorsiformativi e il Fondo copre l’inte-ro costo della formazione”.Cos’è il Fondartigianato ?“È il fondo interprofessionale perla formazione continua per lepiccole imprese e l’impresa arti-giana previsto dalla legge388/2000. Il Fondartigianato è

stato costituito dalle parti socialiper la gestione dei contributi giàversati dalle aziende all’Inps edestinati alla formazione eall’aggiornamento dei lavoratoridipendenti delle piccole imprese.Fondartigianato è costituito daassociazioni datoriali (CNA, Con-fartigianato, Casartigiani, CLAAI)ed organizzazioni sindacali(Cgil,Cisl,Uil). Al fondo aderisco-no più di 170mila imprese equasi 700.000 lavoratori”.Come aderire a Fondartigianato?“Per usufruire di questa oppor-tunità bisogna effettuare l’ade-sione a Fondartigianato che noncosta nulla perché tutte leimprese già versano lo 0,3%sulla busta paga di ogni dipen-dente. Inserendo nel quadro B/Cdel DM10 (denuncia contributivaInps) il codice “FART” si scegliedi aderire a Fondartigianato ecosì devolvere il versamento

Corsi CNA. Scheda informazioni/iscrizioni Da inoltrare via fax: 0444 961628 o via e-mail a [email protected]

Privacy - CNA Vicenza S.r.l., con sede a Vicenza in via Giordano 4, titolare del trattamento, la informa che la raccolta diretta dei dati che riguardano l’impresa ed eventuali soci e/o collaboratoriche Lei rappresenta attraverso la compilazione della seguente scheda serve per poterLa contattare (telefonicamente, tramite posta/e-mail) a fini pubblicitario-promozionali. Il trattamento dei datipersonali avviene mediante strumenti manuali, informatici, telematici in modo da garantire sicurezza e riservatezza. Il conferimento dei dati è facoltativo ma il Suo eventuale rifiuto a risponderecomporterà la nostra impossibilità di contattarla a fini pubblicitario-promozionali. I dati potranno essere, senza ulteriori adempimenti, comunicati solamente ad enti e/o società controllate, con-trollanti, partecipate, partecipanti e/o comunque collegate, che agiranno come autonomi titolari per le medesime finalità per le quali essi sono stati raccolti. I diritti che le competono (che potràesercitare facendone apposita richiesta al titolare del trattamento) sono quelli previsti dall’art. 7 del D.Lgs. 196/2003 ed in particolare: di conoscere, in ogni momento, quali sono i Suoi dati pres-so di noi e come essi vengono utilizzati; di farli aggiornare, integrare, rettificare o cancellare, chiederne il blocco ed opporsi al loro trattamento.

❑ CONSENTO ❑ NON CONSENTO

il trattamento dei dati per finalità pubblicitario-promozionali e mi impegno ad informare eventuali soci e/o collaboratori che rappresento sui contenuti dell’informativa sopra riportati.

Data e firma

Ditta

LOCALITÀ p.iva

Numeri addetti in azienda (titolari+soci+dipendenti+ecc…):

TEL. FAX E-MAIL

Nome partecipante

Residente a in via

Tel./cell.

Qualifica in azienda: ❑ titolare ❑ socio ❑ dipendente

❑ Il controllo di gestione dell’impresa a partire dall’analisi dei costi

❑ L’accesso al credito

❑ La continuità d’impresa : affrontare, con successo, la trasmis-

sione/passaggio generazionale nell’impresa.

❑ Tecniche degli scambi internazionali e pratica dell’Export

❑ Corso per installatori termoidraulici

❑ Corso manutentori di impianti termici

❑ Corso di formazione per responsabili tecnici dei centri di revi-

sione autoveicoli.

❑ Autotrasporto merci: preparazione per l’esame di capacità pro-

fessionale per autotrasporto

❑ Corso biennale di qualifica per parrucchiere uomo e donna

❑ Corsi per il riconoscimento del libretto formativo sanitario per

personale addetto alla produzione e alla vendita delle sostanze

alimentar

❑ Leggere e capire un disegno meccanico

❑ Corso di saldatura

❑ L’affresco antico: la tecnica e il restauro (con il contributo di

Ceva)

❑ L’utilizzo di Excel nella gestione dell’azienda

❑ L’utilizzo di Access nella gestione dell’azienda

❑ L’applicazione di Office e l’utilizzo dell’e-mail e del web nella

gestione aziendale

❑ Inglese base

❑ Inglese avanzato

❑ La certificazione di qualità di processo e prodotto e introduzio-

ne alla gestione ambientale

❑ Marcatura CE per i prodotti incorporati/installati nelle opere di

costruzione

❑ La certificazione di qualità di processo e prodotto e introduzio-

ne alla gestione ambientale

Page 11: Artigianato & Imprese | CNA Vicenza 10/2006

11 CNA ARTIGIANATO&Imprese

dello 0,3% al Fondo stesso”.Che corsi si possono fare conFondartigianato?“Si possono fare corsi interazien-dali e corsi aziendali. Nel primocaso si possono progettare corsidalle 18 alle 80 ore sui seguenticontenuti: inglese, informatica,qualità, ambiente e sicurezza,gestione aziendale. Nel secondocaso, invece, si possono proget-tare corsi “ad hoc” per ogniimpresa che coinvolgano almeno4/6 lavoratori dipendenti. Ilcorso deriverà i suoi contenutidall’analisi dei processi lavoratividell’impresa e sarà mirato almiglioramento della professiona-lità dei dipendenti”.

Leonardo Zamperetti responsabileFormazione CNA

AMPIA SCELTAEcco i corsi che si avviano a gennaio❁❁ La formazione proposta da CNA Vicenza sisviluppa in aree diverse: Area fiscale, finan-ziaria e controllo di gestione; Area export escambi internazionali; Area qualificazione tec-nica professionale di categoria; Area informa-tica; Area inglese; Area certificazione dellaqualità e marcatura CE .A gennaio vengono avviati i seguenti corsinelle sedi CNA: 1) Tecniche degli scambi internazionali e pra-tica dell’Export: 32 ore, a Thiene e MontecchioM., docente Giorgia Canato. Con Fse, adesio-ne gratuita.2) Corso per installatori termoidraulici: 30 ore,Thiene e Montecchio M., docente RobertoRigoni. Con Fse, adesione gratuita.3) Corso manutentori di impianti termici: 18ore, a Thiene e Montecchio M. Con Fse, ade-sione gratuita.4) Autotrasporto merci: preparazione per l’e-same di capacità professionale per autotra-sporto, in collaborazione con il CPV Centroproduttività veneto”: 150 ore, a Vicenza.Ebav: possibilità di ristorno di euro 300,00 per

le aziende aventi diritto. A pagamento (euro545,00 esente Iva).5) Corso per montaggio e smontaggio pon-teggi (obbligatorio): quota di adesione 200euro. 6) Corso di formazione per responsabili tecni-ci dei centri di revisione autoveicoli: 30 ore, aThiene e Vicenza. Contributo Ebav per leaziende in regola.7) L’utilizzo di EXCEL nella gestione dell’azien-da: 30 ore, a Thiene, docente Valter Fioraso.Con Fse, adesione gratuita.8) Marcatura CE per i prodotti incorpora-ti/installati nelle opere di costruzione: 30 ore,a Thiene. Con Fse, adesione gratuita.9) Inglese base: 30 ore, a Thiene. Con Fse,adesione gratuita.10) La continuità d’impresa: affrontare, consuccesso, la trasmissione/passaggio genera-zionale nell’impresa: 30 ore, a Thiene e Mon-techio M. Relatori dell’Atelier Studio CentroVe-neto per la Continuità Competitiva di Vicenza,Toni Brunello, Paolo Zaramella, Elena Pado-van, Ferruccio Dal Lin.

Page 12: Artigianato & Imprese | CNA Vicenza 10/2006

in azienda

12 CNA ARTIGIANATO&Imprese

■ EPASA è il patronato della

CNA per la tutela sociale a

favore degli artigiani, delle

loro famiglie, dei cittadini.

■ EPASA interviene, gratuita-

mente, per la richiesta di tutte

le prestazioni previdenziali e

assicurative previste dalla

legge sui patronati.

In particolare, EPASA opera

per il riconoscimento in Italia

e all’estero di tutte le presta-

zioni in materia di:

■ Verifiche contributive

Inps e determinazione delle

decorrenza pensioni, con

calcolo previsionale

■ pratiche gratuite di pensio-

ne: di vecchiaia, invalidità,

anzianità, inabilità, sociale,

reversibilità, superstiti, ricosti-

tuzioni, maggiorazione e sup-

plemento di pensione.

■ Infortuni e malattie profes-

sionali:

■ riconoscimento degli eventi

contestati dall'INAIL;

■ richiesta indennità per ina-

bilità temporanea:

■ valutazione postumi perma-

nenti e richiesta per ricono-

scimento rendite (per inabilità

permanente, per morte, in

sede di revisione);

■ richiesta di tutte le presta-

zioni sociali acquisite o da

acquisire nell'ambito dell'U-

nione Europea, USA, Austra-

lia, Canada;

■ accertamento e recupero di

periodi assicurativi maturati

all'estero.

Ente di Patronato promosso daDecreto Ministeriale 21 aprile 1971

EPASA

Vicenza, Via Giordano 4

telefono 0444 569900

Il doppio binario dell’integrazione: lavoratori e imprenditori

Con “Crea l’impresa” e “CNA World”cresce la presenza straniera

❁❁ Scuola e lavoro. Ma anche impresa. Diqui passa l’integrazione dei flussi migrato-ri in continuo aumento in Italia. I migran-ti regolari, infatti, secondo i dati di Caritase Istat hanno raggiunto quota 3.035.000,ossia il 5, 2% della popolazione italiana.Un dato che conferma ormai l’Italia comegrande Paese di immigrazione, in codasolamente a Germania (7.287.980), Fran-cia (3.263.186) e Spagna (3.371.394),superando persino la Gran Bretagna(2.857.000). Per integrare al meglio gli immigrati il per-corso formazione, quindi scuola, e lavororisulta essere fondamentale. “Il modomigliore per integrare al meglio gli stra-nieri resta un corretto inserimento lavora-tivo – spiega StefanoMasiero, responsabileCNA dell’Ovest vicentinoe referente (insieme con icolleghi Giuseppe Mante-se della sede di Thiene eLeonardo Zamperettidella Formazione) delprogetto CNA World e inquesto senso anche lenostre imprese possonosvolgere un ruolo impor-tante”.Di recente, a Chiampo, insala consiliare del muni-cipio e in collaborazionecon il Comune, la CNA haorganizzato il convegno“Immigrati: il ruolo delleimprese nell’integrazio-ne”, a conclusione delcorso di “Addetto al con-trollo delle lavorazionimeccaniche”, a cura diCNA e con il sostegnodella Giunta Regionale.“Il corso – spiega Masie-ro – ha raggiunto risultati importanti, tra iquali aiutare nell’integrazione un gruppodi donne immigrate, trasferire le compe-tenze necessarie all’inserimento lavorati-vo; collocare il 70% delle partecipanti alcorso nelle imprese del territorio. Il conve-gno ha proposto una riflessione sulle ini-ziative da prendere per l’integrazionesotto i profili culturale, normativo e socia-le. La CNA propone una collaborazionecon associazione e istituzioni del territorioper la creazione e lo sviluppo d’impresa dineo-imprenditori immigrati”.Al convegno sono intervenuti il sindaco diChiampo, Massimo Confente, il presidenteprovinciale CNA Silvano Scandian, PietroSergio Cervellin dell’istituto Rezzara,

Marco Paggi, avvocato Assoc. Studi Giuri-dici sull’Immigrazione, Cristina Bandinelli,vice-presidente CNA Nazionale, GiulianaFontanella, presidente della terza Com-

missione Attività Produt-tive del Consiglio Regio-nale del Veneto.Crea l’Impresa, servizioriservato alle giovaniimprese che nascono, eCNA World sono sportelliche si stanno dimostran-do molto utili per lenuove aziende fondateda cittadini immigrati: untrend che è in ascesa,soprattutto nel Venetodove il “modello” dellavoro autonomo vienesempre più assorbitoanche da extracomunita-ri che intraprendono lastrada della nuovaimpresa artigianale.“Con il Confidi CNA si stapensando a finanziamen-ti su misura per impresestraniere – aggiungeMasiero –. In programmac’è anche un convegno,coinvolgendo il Ministero,

su come cambierà la normativa che rego-la gli stranieri e come le imprese potrannoaccedere a manodopera dall’estero ( spe-rando senza la complessità di pratiche e ditempi che servono adesso). Inoltre CNAWorld ha in programma per il 2007 la pub-blicazione di alcuni manuali, tradotti in piùlingue: uno sulla “Creazione d’impresa”(vademecum per chi intende avviareun’attività imprenditoriale autonoma: iterburocratici ed amministrativi); un altro,“Le Parole dell’impresa”, sarà un glossariocon più di duecento parole comunementeutilizzate nel linguaggio aziendale conrelativa traduzione in più lingue e ad ogniparola sarà offerta una spiegazione sinte-tica, aggiornata e rigorosa”.

Stefano Masiero,responsabilecon LeonardoZamperetti e GiuseppeMantese di CNA World

Si preparano manualimultilingue per spiegarecome aprire un’impresae tradurre le 200 paroleindispensabili in azienda

Page 13: Artigianato & Imprese | CNA Vicenza 10/2006

13 CNA ARTIGIANATO&Imprese

❁❁ L’impresa continua. CNAda circa un anno ha datovita al progetto “Sentieri dicontinuità”, a sostegno delleaziende che mira a salva-guardare il patrimonio diconoscenze gestionali du-rante il processo di trasmis-sione di competenze da unagenerazione all’altra. Unmomento critico che neiprossimi anni metterà arischio circa 120 mila azien-de venete e 1 milione e 500mila su scala nazionale. LaCNA vicentina ha realizzatoil vademecum “Sentieri vir-tuosi di continuità d’impre-sa”, che propone una meto-dologia testata sul campoattraverso una prima fase disensibilizzazione (condottacon un corso di formazioneche ha coinvolto 12 aziende)ed una seconda fase di con-sulenze mirate e check-uppersonalizzati. Partner dell’i-niziativa lo Studio CentroVeneto Atelier e Toni Bru-nello, uno dei massimiesperti a livello europeo(attraverso colloqui liberi einterviste mirate, il cosiddet-to “kit Brunello”, ha ap-profondito il tema propo-nendo una “buona pratica”),con il contributo della Came-ra di Commercio di Vicenza.Con “Sentieri di continuità”si è proposto di seguire leaziende interessate al pas-saggio generazionale di con-segne fra imprenditori“senior” a capo di un’impre-sa e “junior”, che gradual-mente ricevono le compe-tenze necessarie per lagestione dell’attività inmodo competitivo. Il meto-do proposto da CNA intendeaffiancare le medie e piccoleimprese nella delicata faseche va programmata e assi-stita, scongiurando ladispersione delle professio-nalità e l’ipotesi di mortalitàdell’azienda. Entro 10 anni,in Veneto, saranno circa il27 % le imprese artigiane

Continuità d’impresa. Presentata la guida CNA “Sentieri virtuosi”

Titolari pronti a passare la manoSono migliaia gli imprenditori ultracinquantenni. Menarin: “Una sfida cruciale”

Due momentidella pre-sentazionein Camera di Commer-cio e lacopertinadel volume

interessate da questo pro-cesso (il 25% delle 77 milaimprese vicentine). I verticidelle imprese sono attual-mente ricoperti per il 43%circa da imprenditori con etàsuperiore ai 50 anni. Oltre46 mila persone, nelleimprese vicentine, tra titola-ri e manager, sono vicini alasciare e andare in pensio-ne.“Non possiamo perdere lasfida del passaggio genera-zionale – ha spiegato DinoMenarin, presidente della

zione che si appresta a pas-sare la mano l’impresa eraed è una scelta di vita, una“missione”; per oltre il 53%dei giovani imprenditori chearrivano a prendere le redinidelle aziende l’approccio èdiverso: si tratta, per loro, diuna professione”. Oltre a Menarin, alla pre-sentazione del progetto ela-borato da CNA sono interve-nuti il presidente provincialeCNA Silvano Scandian,Elena Bertinato di StudioCentro Veneto, il direttoreprovinciale CNA FrancescoPigato, Toni Brunello mem-bro del “Gruppo EspertiBusiness Transfer” dellaCommissione Europea efigura di spicco nell’editoriadi settore, e i dirigenti pro-vinciali di CNA LeonardoZamperetti e Marco Tron-con.

Camera di Commercio, pre-sentando l’iniziativa dellaCNA – perché ne risentireb-be tutto il nostro tessutoproduttivo. Ci si deve prepa-rare a una metamorfosi delmondo economico: per gliimprenditori della genera-

Page 14: Artigianato & Imprese | CNA Vicenza 10/2006

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Page 15: Artigianato & Imprese | CNA Vicenza 10/2006

15 CNA ARTIGIANATO&Imprese

sicurambiente

❁❁ A partire dal 14 dicembre èentrato in vigore il novo decre-to legislativo sul rumore (10aprile 2006, n. 195 “Attuazionedella direttiva 2003/10/CE rela-tiva all’esposizione dei lavorato-ri ai rischi derivanti dagli agentifisici”). Con l’entrata in vigoredel nuovo decreto sono abroga-te le disposizioni di cui al CapoV del decreto legislativo277/1991 e, limitatamente aldanno uditivo, non si applicheràl’articolo 24 del Dpr 303/1956;inoltre non è più in vigore lavoce “rumori” nella tabella alle-gata allo stesso Dpr.Le valutazioni e le misurazionieffettuate in base al precedentedecreto 277 non hanno piùvalore e vanno quindi ripetutesulla base di quanto previstodal nuovo decreto.Le nuove disposizioni legislativeentrano come modifiche aldecreto legislativo 626/1994: lavalutazione generale dei rischideve ora valutare anche ilrischio rumore.Se, a seguito della valutazionedei rischi si può fondamental-mente ritenere di superare gli80 decibel (valore inferiore diazione), il datore di lavoro faràmisurare i livelli di rumore.Questo significa che al di sottodi tale soglia continua a nonessere obbligatoria la misura-zione strumentale.I dispositivi di protezione indivi-duale dell’udito dovranno esse-re forniti dal datore di lavoro ailavoratori quando vengonosuperati i valori inferiori che

È entrata in vigore la normativa: previsti altre tipologie di valutazione

Rumori, come proteggere l’uditoMisurazioni almeno quadriennali da parte di personale qualificato

VIBRAZIONI MECCANICHEControlli su valutazioni dei rischi❁❁ Nuovi adempimenti anche per l’esposizione deilavoratori ai rischi derivanti da vibrazioni mecca-niche, intese come vibrazioni trasmesse al siste-ma mano-braccio e al corpo intero. Il Dlgs 187che attua la direttive 2002/44 CE prevede obbli-ghi già in vigore dal 1° gennaio 2006. La valuta-zione dei rischi prevista dalla 626 va integratacon quella riferita agli eventuali rischi da vibra-zioni: il livello di esposizione non deve superare ilimiti definiti. Gli organi di vigilanza stanno comin-ciando a chiedere le valutazioni. Ulteriori infor-mazioni al Servizio Sicurambiente 0444 569900.

fanno scattare l’azione, cioè 80db(A), mentre dovranno esserefatti indossare nel caso in cuil’esposizione al rumore sia pario maggiore ai valori superioriche fanno scattare l’azione, cioè85 db(A).Il nuovo provvedimento preve-de un valore limite di esposi-zione più basso, 87 db(A) alposto degli attuali 90, il cuisuperamento è vietato, ma esi-ste la possibilità di tenereconto dell’attenuazione prodot-ta dai dispositivi di protezioneindividuale (DPI) dell’udito aifini del rispetto di suddettovalore limite. È interessante il fatto di potertener conto degli otoprotettoriai fini della valutazione dell’e-sposizione. In pratica un datoredi lavoro che ha fornito ai lavo-ratori i Dispositivi di Protezione

Individuale in grado di assorbi-re, per esempio, 3 decibel,allorchè si trovi in una situazio-ne generale di 86 db(A) avràlavoratori esposti a solo 83db(A) e quindi sotto il valoresuperiore di azione che corri-sponde a 85 db(A).La valutazione e la misurazio-ne devono essere programma-te ed effettuate con cadenzaalmeno quadriennale, da per-sonale adeguatamente qualifi-cato. La valutazione dei rischi,inoltre, deve sempre essereripetuta in occasione di note-voli mutamenti che potrebberoaverla resa superata, o quan-do i risultati della sorveglianza

sanitaria ne mostrino le neces-sità.L’utilizzo dei DPI – Dispositivi diProtezione Individuale – nondeve essere considerata la

misura principale perridurre l’esposizionedei lavoratori alrumore. L’articolo 48septies del decretolegislativo 626/1994impone, infatti, aldatore di lavoro dimetterli a disposizio-ne dei lavoratori (odi obbligare i mede-simi al loro utilizzo)solamente nel casoin cui non sia possi-bile a monte una eli-minazione, o riduzio-

ne, in altro modo dell’esposizio-ne al rumore.L’obbligo di formare e informarei lavoratori sui rischi connessi alrumore presente sul luogo dilavoro scatta con il raggiungi-mento di valori uguali o superio-ri ai “valori inferiori di azione”.Sono permesse deroghe all’usodei DPI e al rispetto dei valori diesposizione quando, “per lanatura del lavoro, l’utilizzazionecompleta ed appropriata di talidispositivi potrebbe comportarerischi per la salute e sicurezzadei lavoratori maggiori rispettoa quanto accadrebbe senza laloro utilizzazione”. Le deroghepossono essere concesse solodagli organi di vigilanza compe-tenti per territorio e sono condi-zionate a una intensificazionedella sorveglianza sanitaria.

Enrico Storti responsabile del Servizio Sicuram-biente della CNA provinciale

RIFIUTI ELETTRICI ED ELETTRONICI❁❁ Il 25 ottobre scorso il Mini-stero dell’Ambiente ha presen-tato le bozze dei primi tredecreti attuativi del DLgs.151/2005 per far partire ilnuovo sistema di gestione deirifiuti da apparecchiature elet-triche ed elettroniche (RAEE). Gli schemi dei tre decreti stabi-liscono: il funzionamento delRegistro cui devono obbligato-riamente iscriversi i produttoridi apparecchiature elettriche ed

elettroniche; gli obblighi deidistributori di apparecchiatureelettriche ed elettronichedomestiche (vi rientrano leimprese artigiane che svolgonoattività di manutenzione di AEE,come ad esempio gli impiantistie i riparatori, solo se, oltreall’attività artigiana, sono iscrit-ti regolarmente alla Cciaaanche per l’attività di vendita diapparecchiature elettriche edelettroniche); l’istituzione del

“Comitato di vigilanza e di con-trollo sulla gestione dei RAEE”.Sull’argomento la CNA chie-derà un ulteriore slittamentodei termini per l’avvio del siste-ma di gestione dei RAEE, euna contestuale modifica delDLgs. 151/05 che preveda ladefinizione chiara e precisadegli obblighi e delle eventualisemplificazioni.Le apparecchiature elettricheed elettroniche sono definite

nell’allegato 1A al DLgs.151/2005: grandi e piccolielettrodomestici, apparecchia-ture informatiche e per teleco-municazioni, apparecchiaturedi consumo, apparecchiaturedi illuminazione, strumenti elettrici ed elettroni-ci, giocattoli e apparecchiatureper lo sport e per il tempo libe-ro, dispositivi medici, strumen-ti di monitoraggio e di control-lo, distributori automatici.

Page 16: Artigianato & Imprese | CNA Vicenza 10/2006

16 CNA ARTIGIANATO&Imprese

categorie

Chiarimenti del Ministero del Lavoro

Ponteggi su ruoteobblighi e istruzioni❁❁ Il Ministero del Lavoro ha chiaritocon una circolare gli obblighi deldatore di lavoro relativi all’impiegodei ponteggi, e il tema dei ponteggisu ruote (trabattelli) ed altre attrez-zature per l’esecuzione di lavori tem-poranei in quota in relazione agliobblighi di redazione del piano dimontaggio, uso e smontaggio(Pi.M.U.S.) e di formazione. Molte erano state le richieste di delu-cidazione, così il Ministero, con unacircolare del direttore generale LeaBattistoni, ha fatto chiarezza sumontaggio, uso e smontaggio diattrezzature di lavoro per l’esecuzio-ne di lavori temporanei in quota, conriferimento agli adempimenti, di cuiall’art. 36 quater del Dlgs. n. 626/94così come introdotto dal Dlgs. n.235/03, concernenti la redazione diun piano di montaggio, uso e smon-taggio (Pi.M.U.S.).Sintetizziamo dalla circolare (ulterio-ri informazioni al Servizio Sicuram-biente CNA).Il comma 4 alla lettera d) dell’art. 36quater richiama anche i “ponteggi suruote”. Per tali attrezzature – comu-nemente denominate “trabattelli” –,considerate le modalità di montag-gio, uso, trasformazione e smontag-gio, sostanzialmente ripetitive pertutti i diversi modelli presenti sulmercato, per ciò che concerne laredazione del Pi.M.U.S. si ritiene suf-ficiente il semplice riferimento alleistruzioni obbligatorie fornite dal fab-bricante, eventualmente completateda informazioni (ad esempio sugliappoggi e sugli ancoraggi) relativealla specifica realizzazione. Perquanto riguarda la formazione degliaddetti al montaggio, smontaggio otrasformazione dei trabattelli e per lastessa motivazione di cui sopra, siritiene che il datore di lavoro debbadare attuazione a quanto già previ-sto dall’art. 38, comma 1, lettera b)del Dlgs. n. 626/94, tenendo comun-que presente, per ciò che riguardal’addestramento, i contenuti genera-li di cui al secondo e al quarto puntodel modulo pratico dell’AccordoStato, Regioni e Province autonome,del 26 gennaio 2006 pubblicato sullaG.U. in data 23 febbraio 2006.Sempre a proposito di formazione, sievidenzia che il termine di due anni,di cui ai commi 9 e 10 dell’art. 36-quater del D.Lgs. n. 626/94, entro i

quali gli addetti alle attività di mon-taggio, smontaggio o trasformazionedi ponteggi sono tenuti a partecipareai corsi di formazione, decorre dalladata di pubblicazione sulla GazzettaUfficiale del citato Accordo: l’obbligodi partecipazione non si estende aisemplici utilizzatori dei ponteggi. Nel periodo transitorio, la pregressaesperienza biennale e triennale,rispettivamente per i lavoratori e peri preposti, che consente l’attività dimontaggio, smontaggio o trasfor-mazione di ponteggi, nelle more del-l’effettuazione della formazione dicui al succitato art. 36-quater, puòessere autocertificata ai sensi dilegge dallo stesso lavoratore sotto lapropria responsabilità. Tale autocer-tificazione dovrà fare riferimentoall’attività lavorativa svolta pressoimprese regolarmente iscritte allaCamera di Commercio, Industria eArtigianato in un settore compatibilecon l’attività d’uso dei ponteggi. Perciò che riguarda altre attrezzature,quali ponti su cavalletti di altezzanon superiore a metri 2, pontisospesi, ponteggi a piani di lavoroautosollevanti e ponti a sbalzo, ilMinistero è dell’avviso che non tro-vano attuazione né le norme relativeal Pi.M.U.S. né quelle relative allaformazione di cui al citato Accordodel 26 gennaio 2006. Infatti i pontisu cavalletti di altezza non superiorea metri 2 sono esclusi dal campo diapplicazione della norma; i pontisospesi e i ponteggi a piani di lavoroautosollevanti sono soggetti allanorme di cui al D.P.R. n. 459/96 e leistruzioni per l’uso che obbligatoria-mente accompagnano l’attrezzatura(vedi punto 1.7.4 dell’Allegato 1 alD.P.R. n. 459/96) definiscono lemodalità per il montaggio e lo smon-taggio dell’attrezzatura e le istruzio-ni per l’addestramento dei lavoratoriai quali, comunque dovrà essereerogata dal datore di lavoro la for-mazione di cui al già citato art. 38del D.Lgs. n. 626/94; i ponti a sbal-zo sono soggetti alla normativa spe-cifica di cui al D.P.R. n. 164/56 che,all’art. 25 definisce le regole per ilmontaggio dei ponti mentre, per ciòche concerne la formazione dei lavo-ratori, anche in tale ultimo caso ildatore di lavoro farà riferimento aldisposto di cui al già citato art. 38del D.Lgs. n. 626/94.

Page 17: Artigianato & Imprese | CNA Vicenza 10/2006

17 CNA ARTIGIANATO&Imprese

Le spiegazioni ministeriali relative all’applicazione della legge Bersani

Lotta al lavoro nero nei cantieriNel “mirino” tutto il personale non risultante da scritture

❁❁ Con la circolare n. 29 del 28settembre scorso rivolta agliorganismi preposti alle ispezioni,il Ministero del Lavoro fornisceindicazioni sull’applicazione del-l’articolo 36-bis della Legge Ber-sani, relativo alla sicurezza neicantieri edili.La circolare spiega che la sospen-sione dei lavori nel cantiere è pre-vista nel caso in cui venga riscon-trata la presenza di manodoperairregolare in misura maggiore del20%, e che tale percentuale varapportata alla totalità dei lavora-tori della singola impresa operan-ti nel cantiere al momento delcontrollo ispettivo risultanti dallescritture o da altra documentazio-ne obbligatoria.Vengono fornite indicazioni sultesserino di riconoscimento(obbligatorio dal 1° ottobre) esul registro, che sostituisce latessera nei cantieri con meno didieci dipendenti.Per quanto riguarda invece lacomunicazione preventiva diinstaurazione del rapporto dilavoro, il Ministero ricorda che idatori di lavoro sono tenuti adare la comunicazione il giornoantecedente a quello di instau-razione dei relativi rapporti,mediante documentazioneavente data certa.È possibile utilizzare, quindi, siala tradizionale raccomandataa/r, che mezzi di comunicazionetelematica (fax o posta elettro-nica certificata). Di conseguen-za, in caso di instaurazione dirapporti di lavoro in un giornoimmediatamente successivo aun giorno festivo, l’adempimen-to potrà essere effettuato anchenella stessa giornata festiva.Infine, in merito alla maxisanzio-ne per il lavoro “nero”, la circo-lare ricorda che la sanzione (da€ 1.500 a € 12.000 per ciascunlavoratore, maggiorata di € 150per ciascuna giornata di lavoroeffettivo) si aggiunge ad ogniulteriore provvedimento dicarattere sanzionatorio legatoall’utilizzo di manodopera irrego-lare e scatta se vi è impiego dilavoratori non risultanti dallescritture o da altra documenta-zione obbligatoria.Con la circolare n. 111 del 13

ottobre scorso sonostate fornire indica-zioni sull’articolo 36bis della Legge n.248/2006.Per quanto riguarda lasospensione del can-tiere edile, l’Inps ricor-da che questo provve-dimento scatta in casodi presenza nel cantie-re di personale innero, in misura pari osuperiore al 20% deltotale, o in caso di rei-terate violazioni inmateria di supera-mento dei tempi di lavoro, di ripo-so giornaliero e settimanale.Il secondo punto della circolarespiega che la violazione dell’ob-bligo, vigente dal 1° ottobre2006, di dotare i lavoratori di

nero, – fa notare l’Inps – l’art. 36-bis li definisce “l’impiego di perso-nale non risultante dalle scrittureo da altra documentazione obbli-gatoria”, a differenza della prece-dente definizione (comma 3 delDL 12/2002). In altri terminimentre prima dell’entrata in vigo-re dell’art. 36 bis i lavoratori innero erano soltanto i lavoratorisubordinati, dopo il 12 agostosono da considerare lavoratori innero anche i parasubordinati,nonché gli autonomi, sconosciutiagli istituti previdenziali.Per lo stesso principio – osserval’ente – è da considerare lavora-tore in nero anche l’autonomoche presta attività lavorativa nelcantiere edile, non iscritto allaCamera di Commercio e ai relati-vi albi di categoria e quindi sco-nosciuto agli enti previdenziali.

CODICE APPALTI. UNA PARTE SLITTA A FEBBRAIO❁❁ Il decreto “milleproroghe” ha disposto lo slitta-mento al 1° febbraio 2007 delle norme del CodiceAppalti riguardanti: centrali di committenza (art. 33),divieto di subappalto per l’impresa ausiliaria, in casodi avvalimento (art. 49), dialogo competitivo (art.58), accordo quadro nei settori ordinari (art. 59),appalto integrato nei settori ordinari (art. 53 commi2 e 3), ampliamento della trattativa privata (artt. 56e 57). È abrogato, tra i criteri per l’aggiudicazione deicontratti, quello relativo alla maggiore entità di lavo-ri e servizi che il general contractor si impegna adsubaffidare a terzi (art. 177, comma 4, lettera f).

Il preannunciato intervento del Ministro Di Pietrosul nuovo testo unico sta seguendo anche la stra-da di un decreto correttivo: è stato infatti appro-vato in via preliminare dal Consiglio dei Ministri,uno schema di decreto che, all’articolo 2, presentauna lunga lista di disposizioni correttive. Sono pre-viste, tra le altre cose, modifiche alla disciplina deiconcessionari privati, al meccanismo di controllodelle certificazioni delle SOA da parte dell’Autoritàdi Vigilanza sui Lavori pubblici, alle procedure con-nesse alla VIA, ed è definita la normativa applica-bile nel periodo transitorio.

tessera di riconoscimento, com-porta sanzioni sia per il datore dilavoro, sia per il lavoratore chenon esponga la tessera di rico-noscimento.Per quanto riguarda i lavoratori in

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categorie

Non piace alla categoria il nuovo sistema di risarcimento da incidenti

Autoriparatori sul piede di guerraIl sistema dell’indennizzo diretto può far perdere clienti fidelizzati

❁❁ Per i sinistri automobilisticiche accadranno dal 1° feb-braio 2007, in Italia entrerà invigore il sistema dell’indenniz-zo diretto (art. 149 e 150Codice delle Assicurazioni,Dlgs. 17 Settembre 2005, n°209). Di fatto ogni impresaassicuratrice, dovrà risarciredirettamente il proprio clienteassicurato che ha ragione, intutto o in parte.É estremamente difficile capi-re fino in fondo quale impattoavranno le misure contenutenel regolamento attuativo sulmercato della riparazione deiveicoli generato dall’Assicura-zione RC Auto, sui comporta-menti del cliente e su quellidelle Compagnie di Assicura-zione.Su alcuni punti però la letturadel provvedimento sembrasufficientemente chiara; ilprimo aspetto è che si staconcentrando nelle mani delleCompagnie di Assicurazioneun potere di gestione del sini-stro molto forte in termini diaccertamento, quantificazionee liquidazione del danno e l’in-dennizzo diretto è uno stru-mento che rafforza questatendenza. La seconda nota-zione riguarda la previsionenormativa del risarcimento informa specifica attraverso lasottoscrizione di polizze assi-curative “ad hoc”; questoaspetto rappresenta la novitàpiù forte del provvedimentoche di fatto conferisce alleimprese di assicurazione con-crete opportunità di scegliere,già in via preventiva, la car-rozzeria a cui commissionareil lavoro di riparazione.Il provvedimento modificheràprofondamente anche il rap-porto tra assicurazione eautomobilista. Alcune conse-guenze derivano dall’introdu-zione del cosiddetto indenniz-zo diretto; altre dalla futuraapplicazione del cosiddettorisarcimento in forma specifi-ca. Le imprese assicuratrici, almomento del rinnovo del con-tratto, potranno proporre unnuovo contratto assicurativonel quale l’automobilista si

❁❁ Centri di revisione veicoli: chiesta l’istituzionedi un tavolo tecnico al Governo. La CNA, a firmadel proprio Presidente Ivan Malavasi, in riferi-mento alla stagnante situazione dei centri direvisione privati con un proprio documento harichiesto al neo sottosegretario del Ministero deiTrasporti on. Andrea Annunziata, l’istituzione diun “Tavolo di confronto” nell’ambito del qualevalutare il mancato adeguamento delle tariffe

ferme dal 1999 e definire le soluzioni idonee persuperare le gravi criticità del settore. Fra questefigurano le diverse questioni operative legateall’utilizzo del protocollo informatico MCTC, alregime di acquisto di attrezzature innovativetecnicamente ridondanti ed assai onerose, non-ché all’inefficienza dei controlli, ed in ultimo larevisione dei veicoli industriali. La nuova tariffasarà di 45, 85 euro + Iva.

CENTRI REVISIONE VEICOLI

impegna a far riparare obbli-gatoriamente la vettura dovegli verrà indicato. E non rice-verà più denaro, ma solo lariparazione.In conseguenza dell’indenniz-zo diretto, si legge in unanota diffusa dalla CNA Autori-parazione, l’automobilistanon potrà più usufruire gra-tuitamente, come avvenutofino ad oggi, della tutela dilegali, periti o società diinfortunistica stradale nellafase stragiudiziale della pro-cedura (che durerà 30 giornidalla richiesta di risarcimen-to, in caso di firma congiuntadel modello CAI, o 60 giorniin caso contrario). Non potràpiù avere la certezza che,

anche se nel sinistro haragione, questa gli vengariconosciuta; infatti se anchel’altro automobilista inviarichiesta di risarcimento,sostenendo di avere ragione,entrambi potrebbero essererisarciti percentualmente,ognuno dalla propria compa-gnia, in concorso di colpa(con automatico incrementodel malus ad entrambi) e conla necessità di dovere poi,con l’ausilio di un legale o diun perito, aprire un conten-zioso con la propria compa-gnia. Appare chiaro che inquesti casi, sarà impossibileprocedere alla riparazioneimmediata del mezzo tramiteaccordo con la carrozzeria, se

non anticipando le sommenecessarie.Sottoscrivendo inoltre lapolizza auto del 2007 con laclausola “risarcimento informa specifica”, l’utente nonpotrà più scegliere il riparato-re di fiducia, ma dovrà anda-re da quello indicato dall’assi-curazione; sarà più difficilefarsi riconoscere i danniaccessori (fermo macchina,auto sostitutiva, ecc. ecc.); eprobabilmente sarà più diffici-le ottenere riparazioni fatte aregola d’arte, perchè è proba-bile che le assicurazioniimporranno agli autoriparato-ri loro fiduciari tempi e tariffedi riparazione sempre piùstringenti, per ridurre i costi ilpiù possibile.Gli autoriparatori CNA nonapprezzano questo sistema,che può far loro perdere clien-ti fidelizzati da anni. La cate-goria avverte gli automobilistidi leggere con attenzione ilnuovo contratto assicurativo.Spiegano ai loro clienti che, sequesto conterrà la clau-sola/formula di risarcimentospecifico, dovranno capire chea fronte di una certa percen-tuale di sconto sul premioperderanno i loro diritti aduna scelta consapevole e aduna riparazione accurata.Una nuova formula contrat-tuale di questo tipo, aggiun-gono gli autoriparatori CNA,limita la libertà di scelta dell’u-tente. A maggior tutela degliinteressi di quest’ultimo loinvitano a informarsi dal suoautoriparatore di fiducia sulleproblematiche del nuovosistema di risarcimento.

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RISPARMICertificatoenergetico❁❁ Il Consiglio dei Ministriha approvato uno schemadi decreto legislativo chemodifica alcune parti dellanormativa in materia direndimento energeticonell’edilizia, promuovendol’utilizzo di fonti rinnovabi-li. Tra le principali novitàpreviste dal decreto legi-slativo ci sarà l’obbligo del“certificato energetico”(un documento che atte-sta la capacità di rispar-mio energetico di undeterminato edificio) pergli edifici esistenti o infase di costruzione.Dal 1° gennaio 2007, inol-tre, il certificato energeti-co sarà una condizioneindispensabile per ottene-re le agevolazioni fiscaliper ristrutturare edifici infunzione di una maggioreefficienza energetica.Entro la fine del 2006 undecreto ministeriale indivi-duerà le linee guida per icriteri di certificazione.L’Unione Impianti dellaCNA ha proposto che ledate di entrata in vigorepreviste a seconda dei tipidi fabbricato venganoprogrammate sulla basedella data in cui verrannoemanate le disposizioninecessarie ad emettere icertificati.In tutti i nuovi edifici èprevisto l’obbligo del sola-re termico per il riscalda-mento dell’acqua sanita-ria, per una frazione alme-no del 50% del fabbiso-gno di acqua calda. Per inuovi edifici è previsto,inoltre, l’obbligo di unimpianto fotovoltaico.

categorie

Impianti. Aumenta la burocrazia, perdendo di vista l’obiettivo principale

“Così non si fa più sicurezza”Casarotto (CNA Installatori): “Chiediamo maggiore semplificazione”

❁❁ “La delibera n. 40 del2004 dell’Autorità dell’ener-gia elettrica e del gas è statafatta per assicurare agliutenti del gas la sicurezzadel loro impianto. Il principioè giusto, ma l’obiettivo dellasicurezza è difficilmente rag-giungibile se si pensa che lesocietà di distribuzione delgas avranno il controllo tota-le anche sui documenti diconformità degli impianti”.A parlare è Marino Casarot-to, presidente provincialeCNA Installazione di impian-ti, riferendosi alla deliberasull’utilizzo degli allegatiobbligatori nell’erogazionedel gas e manutenzionedelle caldaie.“É necessario intervenire persemplificare la vita a impian-tisti e cittadini – aggiungeCasarotto –. Teniamo contoche l’impiantista esecutorecollaudatore compila tutta ladocumentazione, ma soprat-tutto la firma sotto la suaresponsabilità. Nel luglio diquest’anno è stato introdot-to anche l’obbligo di utilizza-re l’allegato E (previsto nelladelibera 40) nei casi in cuivenga riattivato un impiantonel quale sono state riscon-trate perdite di gas. Alla finesi aggiungono sempre nuovidocumenti che non fannoaltro che accrescere la buro-crazia in questo settore ilquale, invece, avrebbe biso-gno di chiarezza, semplicitàe trasparenza”.

Cosa intende fare la CNA?“Occorre confrontarsi con ilMinistero delle Attività Pro-duttive e con l’Autorità del-l’energia elettrica e del gas,per definire un sistemaunico nell’effettuare gliaccertamenti sulla documen-tazione obbligatoria per l’im-pianto a gas, accorciandocosì i tempi per l’attivazionedello stesso”.

Altra questione problematicaè quella delle manutenzioni.“Infatti. Un altro interrogati-vo che si pone il cittadino è:

Accordo con UnioneConsumatori per

migliorare i serviziagli utenti finali

e mantenere i listiniaziendali dentro

una “forbice” massima

Marino Casarotto

quando occorre eseguire lamanutenzione sulla caldaiache tutti noi abbiamo incasa? Una domanda a primavista semplice se non fosseche un recente provvedi-mento del Governo (il Dlgs192 del 19 agosto 2005),anziché fare chiarezza suuna questione che ha a chefare con il risparmio energe-tico ma anche con la sicu-rezza delle persone, hagenerato confusione in uncampo che francamente nonne aveva certo bisogno. Inquesto contesto non sonoininfluenti alcune prese diposizione di Associazioniche, chi per un verso chi perl’altro, si sono premurate dievidenziare solo una partedel quadro legislativo con ilquale tutti, operatori, con-

trollori pubblici e soprattuttoconsumatori, dobbiamo con-frontarci. E allora CNAInstallazione Impianti ricor-da che, per quanto concernela garanzia che l’impiantofunzioni in sicurezza, con-trolli e manutenzione devo-no essere eseguiti secondole istruzioni emanate periscritto dal costruttore e/odal manutentore e/o dal fab-bricante del generatore dicalore (caldaia) che azional’impianto. Quindi per noncreare inutili confusioni vacontattato sempre l’installa-tore di fiducia, visto che leregole cambiano in base adata di installazione, tipo dicaldaia, luogo o ambiente diinstallazione della caldaia.Manutenzione e controllopossono essere effettuati daun periodo minimo di unanno ad un massimo diquattro”.

Ma come deve comportarsil’utente? “I consumatori in questasituazione non hanno metridi giudizio per decidere se ilservizio fornito dall’impianti-sta o dal manutentorerispetti un criterio equo diqualità/prezzo. Ciò dà spaziopurtroppo ad una concorren-za sleale da parte di alcuneimprese, che offrono bassaqualità di servizio in cambiodi prezzi assolutamente alribasso rispetto alla mediadel mercato e alle indicazionidella Camera di Commercio.La CNA di Vicenza e l’UnioneConsumatori di Vicenzahanno raggiunto un’intesaper individuare, attraversoanalisi di mercato, il migliorerapporto qualità/prezzo nel-l’offerta di servizi termoi-draulici, sempre nell’ inte-resse del consumatore, eper impegnare tutte leaziende termoidrauliche cheaderiscono all’intesa a pro-porre servizi all’interno diuna “forbice” di prezzi medidi mercato che rispettano uncorretto rapporto qualitàprezzo”.

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Acconciatorie fotografiche show

EVENTI

❁❁ All’Hotel Laguna Palace diMestre successo della nuovaedizione di “Non solo HairShow”, organizzato dalla CNAregionale in collaborazione conl’Unione Benessere e Sanità eUnione CNA Comunicazione.Acconciature, moda e fotogra-fia nella riuscita formula chemette insieme settori dell’arti-gianato creativo, un eventofortemente voluto da MaurizioPettenuzzo, presidente regio-nale dell’Unione CNA Benesse-re e Sanità, acconciatore diMarostica e presidente, inseno alla CNA vicentina, dellasede di Bassano. Quest’anno il concorso foto-grafico verteva sul tema “Unrosso chiamato desiderio”, conl’obiettivo di incentivare gliacconciatori a promozionare ilproprio stile, il proprio look, ilproprio saper fare, realizzandoanche veri e propri servizi foto-grafici in collaborazione con lostilista acconciatore.L’evento ha attirato l’interessedella stampa specializzata edegli operatori, promuovendo isettori messi “in vetrina”.Molto apprezzata la partecipa-zione straordinaria dell’Equipedi Zeo Baldi, sinonimo dimoda, immagine e tendenza,stilista di successo nel mondodella coiffure conosciuto alivello nazionale e internazio-nale per la qualità tecnica estilistica, gestore di ben undicisaloni.

PILLOLE

❁❁ È entrata in vigore la disciplina sanziona-toria in materia di rintracciabilità degli ali-menti (violazione al regolamento CE chestabilisce i principi e i requisiti generali perla sicurezza alimentare). Gli operatori delsettore alimentare che non adempiono agliobblighi di rintracciabilità degli alimenti, deimangimi, degli animali destinati alla produ-zione alimentare, di qualsiasi sostanzadestinata o atta a far parte di un alimento odi un mangime, sono soggetti al pagamen-to di una sanzione amministrativa pecunia-ria da 750 a 4.500 €.Le sanzioni si applicano anche al settorevitivinicolo, e al settore relativo alla prote-zione delle indicazioni geografiche e delledenominazioni di origine dei prodotti agri-coli e alimentari.

Rintracciabilitàdegli alimenti

❁❁ Con l’entrata in vigore del Decreto Legi-slativo 21 novembre 2005 nr. 286 (Disposi-zioni per il riassetto normativo in materia diliberalizzazione regolata dell’esercizio del-l’attività di autotrasportatore) all’articolo12, comma 5 vengono riportate determina-te prescrizioni che i provvedimenti norma-tivi avevano già precedentemente discipli-nato, ovvero “I conducenti dei veicoli adi-biti al trasporto di cose per conto di terzisono obbligati a tenere a bordo la docu-mentazione idonea a dimostrare il titolo inbase al quale prestano servizio presso ilvettore”; infatti il D.M. 212/98 ha introdot-to una nuova tipologia di documentazione

Rintracciabilitàdegli alimenti

Rapporto di lavorodell’autista Rapporto di lavorodell’autista

che il conducente dell’autoveicolo dovràesibire a richiesta degli operatori di poliziastradale.Qualora il conducente risulti sprovvisto,durante qualsiasi controllo su strada, di taledocumentazione, l’ufficio dell’agente che haaccertato il fatto invita l’impresa a mezzoraccomandata con avviso di ricevimento afornire all’ufficio o comando competenteper territorio cui l’agente appartiene, laprova del corretto rapporto che lo legavaall’azienda, entro 30 giorni dal ricevimentodell’invito. Trascorso inutilmente tale termi-ne, l’impresa viene segnalata all’Ispettoratodel lavoro.

❁❁ Con legge regionale del 30/6/2006 n.12,la Regione Veneto ha parzialmente modifi-cato la normativa relativa al cosiddetto“bollino blu”. In base alla nuovanormativa tutti i veicoli a motore immatri-colati anteriormente al 1/7/2004, di pro-prietà di persone, imprese o enti aventiresidenza o sede legale nella RegioneVeneto per circolare nel territorio regionaledevono esporre il cosiddetto bollino blu,valido su tutto il territorio nazionale, e pos-sedere l’apposito certificato relativo al con-trollo delle emissioni. I veicoli invece imma-tricolati successivamente al 1/7/2004 sonoassoggettati all’obbligo di cui sopra conte-stualmente alla prima revisione prevista, adopera delle officine abilitate al controllodelle emissioni. Obbligo dal 1° gennaio2007. La mancata esibizione del “BollinoBlu” implica una sanzione amministrativapari a € 71,00.

Il Bollino blu nel VenetoIl Bollino blu nel Veneto

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categorie

Orafi e argentieri. Promosso dal Corart un incontro con consulenti ed esperti

Come trovare le giuste alleanze“Attacco” o “difesa”? Le strategie d’impresa nelle aggregazioni

❁❁ Due avvocati, un commer-cialista, un consulente dellavoro. Una squadra di pro-fessionisti messa insieme daCorart, il consorzio promossodalla CNA di Vicenza che rag-gruppa aziende orafe artigia-ne e di piccole dimensioni eche promuove i prodottimade in Italy, con lo scopo difar conoscere in tutto ilmondo la creatività artigiana-le, il design e la tradizionedelle tecniche di lavorazione,tipiche delle imprese vicenti-ne. Promosso da Corart si èsvolto un incontro dedicatoalle forme di aggregazionetra imprese, riguardante gliaspetti economici, giuridici,fiscali e finanziari, che spessorappresentano un motivo dipreoccupazione tra le piccolemedie imprese. Aziende chenon sempre riescono a distri-carsi bene tra le novità e ascegliere le opportunitàmigliori per far fronte ai pro-cessi di cambiamento delsettore, per guardare conserenità al futuro.Relatori una serie di profes-sionisti che si sono messi adisposizione degli imprendi-tori per illustrare, tra gli altriaspetti, le strategie e leforme di aggregazione traimprese, gestione dei mar-chi, formule per abbattere icosti.Quattro gli aspetti affrontatinel corso dell’incontro. LucaRomano, ricercatore pressol’Università di Padova eVenezia e consulente per laRegione Veneto sulle dinami-che economiche del lavoro,ha evidenziato gli aspettimotivazionali alla base delleforme di aggregazione traimprese, legati in particolarealla pressione competitivaaumentata con la globalizza-zione: “La scelta dell’alleanza– ha spiegato – dipende dalleragioni e dagli obiettivi. Se gliobiettivi sono di attacco allo-ra è meglio trovare partnerche abbiano un prodotto

La strada delle intesetra aziende è importanteper ottimizzare le risorse

e ridurre i costi

diverso per presentarsi suimercati con la forza dell’of-ferta diversificata, l’aggrega-zione è occasione peraumentare la specializzazio-ne del proprio core business.

Se avviene per ragioni difen-sive, invece, allora megliofocalizzarsi nelle economie discala e nella crescita delpotere negoziale nei confron-ti delle banche, di enti eco-

nomici, delle catenedistributive. Nullatoglie che si possanocombinare le duepossibilità”.Eleonora Cerin e Sil-via Dalle Nogaredello studio CDN diVicenza, esperte inprocessi di interna-zionalizzazione, dirittidi proprietà intellet-tuale e tutela delleinformazioni si sonosoffermate sugliaspetti giuridici.“Il successo delleaggregazioni – hannospiegato – dipendedalla volontà di colla-borare, dalla sceltadella tipologia piùopportuna sulla basedegli obiettivi comunie delle caratteristicheproprie di ciascunaimpresa”.

Andrea Giovanardi, docentedi diritto tributario all’Univer-sità di Trento, si è sofferma-to invece sugli aspetti fiscalie sui possibili vantaggi legatialle forme di aggregazione.Mentre agli aspetti finanziarisi è dedicato Lucio Turra,esperto nella gestione credi-tizia di imprese del settorecorporate ed in particolaredel comparto orafo. L’esper-to ha parlato a lungo dellevalutazioni dei rischi d’impre-sa legati alle alleanze ed inparticolare sulla costruzionedel rating.Soddisfazione per l’esito del-l’incontro da parte diGabriella Centomo, presi-dente di Corart: “L’incontropromosso da Corart hariscosso interesse – ha detto– proprio per il suo obiettivoconcreto di fornire alleimprese la possibilità dicapire meglio l’opportunitàdi unirsi senza perdere lapropria individualità peraffrontare lo stato attualedel settore orafo-argentie-ro”.

A destra Gabriella Centomo, presidente del consorzio di imprese orafe e argentiere

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In vista di VicenzaOro 1 le attività per favorire le aziende del settore

Le sinergie del consorzio CorartLa presidente Centomo: “Insieme seguendo ciascuno le sue specializzazioni”

❁❁ Si avvicina l’apertura dellamanifestazione più importantedell’anno per le imprese orafeVicentine: Vicenza Oro 1. Seppur con molta cautela tragli operatori è presente unlieve ottimismo in virtù di alcu-ni riscontri emersi nell’ultimoperiodo.Le imprese del settore, e quel-le di piccole dimensione inmodo particolare, continuanoa misurarsi con l’arrivo sulmercato di nuovi competitoriche possono contare su impor-tanti differenziali di costi diproduzione, di cambio e didazi. In questo contesto l’ap-peal del prodotto orafo vicenti-no, da qualche anno a questaparte, è diminuito.È chiaro a tutti che questopanorama necessita di unapproccio diverso ed in grado

Marco Tronconresponsabile promozione Cna

di promuovere la specificitàproduttiva delle imprese orafevicentine ed italiane con modie strumenti diversi rispetto alpassato.“Il nostro consorzio Corart haproposto una serie di iniziativedi aggiornamento e formazio-ne, ad esempio in materia di

approfondimento sul tema deldesign e della tutela dei mar-chi, e delle esperienze aggre-gative tra imprese – spiegaGabriella Centomo, presidentedi Corart Scarl, Consorzio traimprese orafe ed argentiere dipiccole dimensioni – e si inten-de proseguire in questa dire-zione. Ci si occuperà di percor-si formativi legati alla gestionedell’impresa, al tema delle ten-denze e ai processi di migliora-mento e certificazione. “È chiaro a tutti che in questasituazione è opportuno lavora-re insieme – prosegue Gabriel-la Centomo –, ognuno mirandoalla propria specializzazione inmodo da poter mettere insie-me capacità e risorse per un

approccio in modo strutturatoai mercati di interesse.” Con questo indirizzo stannolavorando i coordinamentinazionali e provinciali delleassociazioni di categoria e hapreso il via, già da tempo, l’at-tività di Vicenza Fiera Interna-tional srl.A questa società, che vede lapresenza anche nel capitalesociale di tutte le associazioni dicategoria oltre che della Fieradi Vicenza, è stato delegato ilcompito di catalizzare il sistemadi imprese del settore e di“accompagnarle” verso i mer-cati di interesse. “Abbiamo lacertezza – conclude GabriellaCentomo – che l’insieme delleattività impostate e il lavoroinsieme che si sta facendodaranno i risultati attesi dall’in-sieme della categoria orafa”.

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le nuove costruzioni

Avanza una cultura innovativa nel settore della realizzazione e del recupe

Bioedilizia, costruire secondo natEcco come funziona il distretto nato qust’anno dall’intesa tra Regione e

❁❁ Allegato a questo numeroc’è un inserto redazionalemolto interessante, indirizza-to a tutte le imprese artigia-ne e piccole e medie dellaprovincia di Vicenza,“Costruire bene per viveremeglio”, prodotto dal Distret-to della Bioedilizia. Un fasci-coletto che spiega le nuovefrontiere del costruire inmodo “naturale”.Ma che cos’è la bioedilizia?Nell’aprile del 2003 la Regio-ne Veneto ha approvato lalegge 8 per la disciplina deidistretti produttivi e la CNA,in sinergia con l’Amministra-zione Provinciale di Treviso,si è impegnata per la nascitadel “Di-s t r e t t odella Bioe-dilizia” cheresta ancoroggi la piùsignificati-va espe-r i e n z anaz ionaledi sviluppoinnovativodel settoreedilizio. L’8agosto 2006 la RegioneVeneto ha approvato il Pattodi sviluppo del Metadistrettodella Bioedilizia, il quale ora èarrivato a coinvolgere seiprovince venete.Al Distretto della Bioediliziaaderiscono oltre 400 azien-de: imprese edili, impiantisti,studi professionali, produtto-ri di materiali. Gode delsostegno delle associazioniimprenditoriali, degli ordiniprofessionali, delle organiz-zazioni sindacali, di istitutiscolastici ed istituzioni locali.

Quali sono gli obiettivi deldistretto?

“L’obiettivo di lungo periodo– spiega Marcello Splendore,presidente della categoriaedili CNA della provincia diVicenza – è quello di mettere

Marcello Splendore, presidenteprovinciale degli edili CNA. A sini-stra il disegno sintetizza il ciclonaturale che garantisce la riprodu-cibilità delle risorse

colare i comuni, ad avviareun percorso di conoscenzadi questa materia. Gli incen-tivi sono di due tipi: econo-mici, con la riduzione deglioneri di urbanizzazione esconti sull’Ici; indiretti, conla targa di qualità ambienta-le. Tra i comuni che hannogià deliberato una formad’incentivo in favore dicostruzioni eco-compatibili,la percentuale più alta(28%) prevede uno scontosugli oneri di urbanizzazio-ne, il 21% un incentivo volu-

metrico ovvero la possibilitàdi aumentare le cubaturedegli edifici, il 16% vincolal’edificabilità di alcune areeall’edilizia sostenibile, il 12%uno sconto sull’Ici, un altro12% concede finanziamenticon bandi di concorso.

Anche tra i comuni favore-voli che stanno valutandoquali forme d’incentivoattuare, lo sconto sugli oneridi urbanizzazione rimane ilfavorito, scelto dal 44%delle amministrazioni, segui-to dallo sconto sull’Ici(35%), dagli obblighi nelleconvenzioni per le aree(34%), dall’incentivo volu-metrico (32%). Bisognaanche informare i cittadinisu che cosa significhicostruire o ristrutturare conle tecniche della bioedilizia,

su qualisiano iv a n t a g g ieconomicie per lasalute eproprio perquesto èstata di-stribuita atutte lef a m i g l i edella pro-vincia di

Treviso un’agile guida. Orada parte nostra questa ope-razione di informazioneviene estesa a tutte leimprese operanti nella pro-vincia di Vicenza”.

Come la progettazione può

“Occorre sensibilizzaregli utenti ma anche

gli enti pubblici sull'utilitàdi dare gli incentivi”

“Risparmio energeticoe benessere vitale:già 400 le aziende

coinvolte nel progetto”

in rete l’intera filiera del com-parto delle costruzioni perespandere e qualificare pro-dotti e processi del mercatodella bioedilizia, stimolando ifattori capaci di offrire unreale vantaggio competitivo.È molto interessante la stra-da intrapresa dalla Regioneinsieme alla nostra associa-zione provinciale trevigiana,presieduta dal collega Ales-sandro Conte. Noi ci siamo“collegati” a questa esperien-za che riteniamo fondamen-tale per dare nuove opportu-nità alle imprese e trasmette-re nuovi valori nella culturadelle imprese del settore”.

Come si concretizza la bioe-dilizia?

“Bisogna aiutare l’ammini-strazione pubblica, in parti-

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e e del recupero di edifici

ndo naturaa tra Regione e CNA

contribuire al risparmio ener-getico e alla salvaguardiadell’ambiente?

“Può contribuire in modofondamentale una progetta-zione che sappia orientarein modo corretto gli edifici,poiché questa incide note-volmente sui consumi deglistessi. L’uso di determinatimateriali consente unrisparmio energetico com-plessivo dalla produzioneallo smaltimento e quindi sicontribuisce anche alla sal-vaguardia dell’ambiente.Essendo ormai improcrasti-nabile procedere nella dire-zione della riduzione deicosti energetici, bisognacreare le condizioni perottenere nuovi servizi inambito energetico, nuoveprofessionalità e nuovaoccupazione. Questo è pos-sibile diffondendo le cono-scenze sulle modalità dirisparmio energetico, inve-stendo su impianti di micro-generazione alimentati dafonti rinnovabili (impiantisolari fotovoltaici, minicen-trali idroelettriche, impiantidi cogenerazione, centralibiomassa) e sulla ricerca suinuovi materiali”.

Recuperare è meglio checostruire?

“Il recupero del patrimonioedilizio esistente con le logi-che della bioarchitettura edella bioedilizia si proponecome un tema strategico delnostro futuro. Anche per lo“storico” occorre agire con icriteri della ecosostenibilità,gli unici che oggi garantisco-no recuperi di autenticaqualità. Quindi, sì, recupera-re è meglio che costruire,evitando di divorare spazinaturali utili al nostro equili-brio psico-fisico, ma a unacondizione: è necessario piùche mai “ri-costruire beneper vivere meglio””.

I PROGETTIUn marchio, un comune lavoro promozionale❁❁ Il progetto “Un Marchio per il Distrettodella Bioedilizia” ha permesso di raccoglie-re il consenso delle imprese aderenti alDistretto intorno all’esigenza comune di ununico marchio distintivo. L’opportunità diun marchio che identificasse e contrasse-gnasse il Distretto della Bioedilizia si è evi-denziato come indispensabile per:• distinguere il settore nel contesto gene-rale dell’edilizia (produzio-ne di materiali, tecniche dicostruzione, progettazio-ne);• rendere individuabili ericonoscibili le aziendeche scelgono questa“vision” dell’attività edile ene fanno il loro “core busi-ness”;• certificare la differenzaqualitativa (costruttiva,relazionale e di qualitàdella vita) di un manufat-to ecosostenibile; • sensibilizzare la popolazione al problema.Attraverso il marchio il Distretto della Bioe-dilizia ha potuto dare pubblica informazio-ne della sua “mission” e affermare i van-taggi concreti derivanti da una sceltacostruttiva in sintonia con la natura; evi-denziare sul territorio le opere ed i manu-fatti di bioedilizia creando il circolo virtuosodi “curiosità – conoscenza – informazione –scelta” che si è tradotto poi in cambiamen-to di sensibilità nel pubblico; promuovere leaziende del settore della bioedilizia, facen-dole conoscere e orientando verso di esse itarget d’interesse.

Anche il progetto “Fiere per la Bioedilizia”ha richiesto una ampia condivisione e con-certazione tra tutte le aziende coinvolte. Sista elaborando un progetto che prevede lapresentazione agli eventi fieristici piùimportanti di una “casa costruita con crite-ri della bioedilizia”, intorno alla quale posi-zionare le diverse aziende promotrici delProgetto. Il coinvolgimento delle aziende

nei dibattiti e nei dialoghiper la messa a punto del“Progetto Fiere per laBioedilizia” ha avuto l’im-portante risultato di farriflettere le stesse sugliimpegni da assumere,sulla importanza del “farerete” sotto la comuneimmagine del Distretto edi risultati sono stati tangi-bili sia per il numero dicontatti, radoppiati rispet-to all’edizione precedente

alle fiera veronese “Progetto fuoco”, siacome riconoscimento e consenso da partedi tutti, clienti e concorrenti.L’altra importante manifestazione che havisto protagoniste le imprese del distrettoè stata “Terra Futura a Firenze” che hanotevolmente contribuito ad identificarecome l’esperienza del Distretto della Bioe-dilizia sia sino ad ora esperienza unica inItalia e ci sia in molte realtà il desiderio diemularla. Le imprese presenti hannoavuto modo di confrontarsi con esperien-ze simili, soprattutto nel campo dell’inno-vazione, della ricerca e delle energie rin-novabili.

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26 CNA ARTIGIANATO&Imprese

territorio

Inaugurata in Corte delle Filande la sede della CNA: più spazi, più servizi

Montecchio, una casa tutta nuovaUn convegno con il sociologo Marini e la consigliera regionale Fontanella

❁❁ È tutta nuova anche la sede della CNAdi Montecchio Maggiore, dove è presiden-te terroriale l’imprenditore della fotografiaRuggero Zigliotto, e dove il direttore ope-rativo della struttura e dei servizi alleimprese è Stefano Masiero.I nuovissimi uffici della CNA sono statiaperti in Corte delle Filande n. 8. Conti-nua in questo modo l’ammodernamentodelle sedi della CNA,che negli ultimi dueanni ha visto investi-menti nel rinnovodelle strutture, diThiene e Schio. Eintanto a Vicenza sista lavorando perdestinare all’asso-ciazione e ai servizinuovi uffici in unazona direzionaledella città.A Montecchio, giustopoco prima di Nata-le, l’inaugurazionedella nuova sede ècoincisa con unimportante conve-gno dal taglio economico e sociologico,intitolato “Nord Est 2006, rapporto sullasocietà e l’economia”.Molto interessanti gli argomenti trattati dairelatori, che erano il sociologo DanieleMarini, direttore della Fondazione NordEst, Giuliana Fontanella, presidente dellaCommissione Attività produttive del consi-

CORSI PER LA STRUTTURA CNA

“Come eravamo”, lezioni di storia❁❁ Tutta la struttura della CNA è stata a “lezione” perapprofondire le tematiche che affronta quotidianamente afianco delle imprese. Dipendenti e collaboratori si sonoconfrontati sul funzionamento del sistema CNA, sulla“mission” dell’organizzazione, sul lavoro per le categorie ei servizi.All’interno del corso, non sono mancati incontri diapprofondimento “storico” per capire le radici e le moti-vazioni di quarant’anni di vita associativa in provincia diVicenza.In cattedra sono saliti Angelina Santucci, una dei fonda-tori della CNA vicentina nel lontano ‘66, e anche due expresidenti di lungo corso come Ferdinando Marchioro, diThiene, e Gianluigi Chiappin, di Schio, oggi referenti dellaCNA Pensionati regionale e provinciale. Esperienza perfet-tamente riuscita. Nella foto uno degli incontri con i trerelatori, “memorie storiche” dell’associazione.

glio regionale del Veneto, DinoMenarin presidente della Camera diCommercio di Vicenza. Naturalmen-

te era presente anche tutta la dirigenzadella CNA provinciale.“Anche Montecchio è una sede importan-te per noi, che fa da cerniera con l’AltoVicentino, in un territorio molto vivacedal punto di vista produttivo che risentedi alcuni ambiti di stasi economica – haspiegato il presidente provinciale Silvano

Scandian –. Abbiamo deciso di investireper fornire servizi più efficienti alleimprese. In particolare la CNA di Montec-chio sta portando avanti , oltre ai tradi-zionali servizi e al consueto impegno sin-dacale a favore delle imprese, progettirilevanti nel campo dell’integrazionesociale, lavorativa ed imprenditoriale,quasi un “laboratorio” avanzato delnuovo modo integrato di fare impresa inprovincia”.

Il presidente di sede Rugge-ro Zigliotto e i nuovi ufficidella CNA

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Altovicentino. Coordinato da Cinzia Fabris il gruppo promotore

Inizia da Thiene “Impresa donna”Riunioni per avviare in provincia il comitato dell’universo femminile

totale delle donne titolari e socie. Il veneto non è inquesta classifica ma nell’artigianato e nella piccola emedia impresa venete e vicentine il ruolo delledonne “pesa” sicuramente parecchio.Presidente di CNA Impresa Donna è la fiorentina, e

impiantista, Cristina Bandinelli.La quale, dopo l’elezione, ha indi-cato l’obiettivo di realizzare un“patto tra le donne” del sistemaCNA; rendere attiva la rete fra ledonne; costruire un gruppo diri-gente femminile ampio e diffusoall’interno e all’esterno della CNA. “Nel nostro Paese a frenare l’occu-pazione femminile ci sono varieconcause – ha spiegato –, chevanno dalle scelte culturali o perso-nali a ragioni oggettive che disin-centivano l’impiego delle donne intutti i ruoli lavorativi, dai livelli piùbassi a quelli dirigenziali. In Italia,quanto a tasso di occupazionefemminile, siamo ancora fermi al45,1% contro il 57,8% in Francia,il 60,2% in Germania e il 72,8% inDanimarca. Numeri, questi, che sicommentano da soli e che contri-buiscono già oggi alla nostra scar-sa crescita economica. Domani,poi, se il nodo non si affronta,andremo incontro a gravi difficoltàperché con i problemi previdenzia-li che già ci sono e la vita mediadelle donne che ha ormai abbon-dantemente superato gli 80 anni,ci troveremo di fronte a una larga

fetta di popolazione fatta da anziane senza coper-tura contributiva. E che però, giustamente, hannodiritto alla cosiddetta pensione sociale. Un disastro,insomma”.Quindi non una questione “salottiera” di quote rosa,ma una questione di sviluppo economico, competi-tività, equilibrio dei conti pubblici.“A carico delle donne continuano a pesare, bene omale, quasi tutti gli oneri familiari. Dal punto di vistadelle imprese, tutto ciò si traduce in maggiori spese.In caso di maternità, per esempio, alcuni costi(come tfr o indennità varie) devono essere comun-

que versati dalle aziende. E una sorta dicane che si morde la coda. Ecco perché ser-vono misure specifiche proprio sul pianopratico per incentivare l’occupazione femmi-nile – prosegue la presidente nazionale –.Misure da chiedere all’Unione europea, per-ché destini risorse in questo senso per laformazione, l’inserimento, la conciliazione:Ma anche al nostro governo a cui chiedere-mo misure specifiche, sgravi, incentivi, facili-tazioni mirate a collocare le donne in unaposizione appetibile per chi assume”.Da parte sua il Comitato Impresa DonnaCNA si farà carico di tutte le proposte ope-rative finalizzate a questo scopo. E anche inprovincia di Vicenza un gruppo di lavorosarà presto all’opera.

❁❁ I primi passi sono partiti da Thiene, non a caso: èla sede più “forte” e storica della CNA vicentina. LìCinzia Fabris, referente provinciale del comitato CNAImpresa Donna, ha invitato colleghe imprenditriciper una serata alla quale sono state invitate alcuneartigiane di Rovigo, che hanno rac-contato la loro esperienza in propo-sito. Anche in provincia di Vicenzasi vuole avviare il Comitato Impre-sa Donna: in molte associazioniprovinciali della CNA, anche nelVeneto, questa realtà è già operati-va.“L’universo femminile possiede,anche nelle imprese gestite dadonne, una specificità che va ade-guatamente tenuta in considera-zione in maniera distinta da quan-to avviene per la generalità delleimprese - spiega Cinzia Fabris -.Alla luce di questa esigenza, la CNAarticola la propria attività di soste-gno a tutela degli associati anchemediante i Comitati “ImpresaDonna” istituiti, appunto, peraffrontare le tematiche delleimprese “al femminile. E consape-voli di ciò, stiamo cercando diavviare anche a Vicenza questaesperienza”.Le donne imprenditrici in Italiahanno raggiunto, secondo gli ultimidati, 2.580.470unità, con un aumento dell’1,08%rispetto all’anno precedente e del6,31% rispetto al 2000. La presen-za delle donne è molto forte nel Commercio conoltre 668 mila unità (25% del totale), i Servizi pro-fessionali (350 mila, 13,5%), nella Manifattura (338mila, oltre il 13%), nell’Agricoltura (322 mila,12,5%) ed anche nei Servizi alla persona (oltre 168mila unità, pari al 6,5%9).Le donne artigiane, dal canto loro, superano le 422mila unità, sono il 27% delle donne titolari e/o socieed il 16% di tutti i titolari di impresa. In ben ottoregioni la media è superiore, si tratta di Piemonte,Lombardia, Friuli, Emilia, Toscana, Umbria, Marchee la Calabria che ha il 65% di artigiane donne sul

Cinzia Fabris

Le donne artigianein Italia sono oltre

422 mila: un titolaresu 16 è in rosa

SCHIOInauguratoil Demotech❁❁ È statou f f i c i a l -m e n t einaugurataa Schio lasede delDemoTech,il centroche si pro-pone disostenerela ricercae l’innova-zione tec-nologica,e la sua diffusione, nelle impre-se di piccola e media dimensio-ne della provincia di Vicenza.Il Centro, che fisicamente èlocalizzato nella zona industria-le di Schio, nello stesso palaz-zo, in via Lago di Lugano, cheospita la sede mandamentaleCNA, è stato promosso dalComune di Schio e dalla Came-ra di Commercio di Vicenza tra-mite la Fondazione GiacomoRumor e ha visto il coinvolgi-mento della nostra Associazio-ne assieme alle altre associa-zioni di categoria.Saranno diversi i servizi fornitida DemoTech: oltre che puntodi incontro di domanda e offer-ta di materiali e tecnologie inno-vative, sarà anche un centro perle attività formative sui temi deldesign industriale e per la diffu-sione dei brevetti industriali.Il DemoTech vuole essere unpunto d’incontro, un nodo euno snodo della rete per la pro-mozione e la diffusione dell’in-novazione: fungendo da cata-lizzatore (e allo stesso tempoda esempio) non solo per letematiche produttive, ma comemomento di aggregazione diidee, ricerca, tecnologia escienza.L’obiettivo finale è di semplifica-re il percorso delle impreseverso l’innovazione, aiutandolepoi nella registrazione dei bre-vetti e nella loro difesa, nellaverifica preventiva dei brevet-ti/prototipi esistenti a livellointernazionale. Il tutto gratuita-mente.Due dirigenti thienesi della CNA: Giacomo Pilastro, presidente

della sede, e Nereo Sella, presidente del Confidi

Giuseppe Mante-se direttore dellesedi di Schio eThiene

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Confederazione Nazionale dell’Artigianato e della Piccola e Media ImpresaProvinciale di Vicenza

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29 CNA ARTIGIANATO&Imprese

Tra gli studenti del Bassanese un’indagine sul rapporto formazione-professione

Giovani e lavoro, idee non sempre chiarePochi libri e giornali, quasi niente politica, parecchio sport e Internet

❁❁ Bassano e il Bassanesecome laboratorio di com-prensione dell’arcipelagodelle aspettative e deimodelli propri dei giovani,sondando il modo di pensaredi quelli che frequentano gliistituti superiori.Un ampio “report”, coordina-to dal prof. Paolo Feltrin,seguente all’indagine svoltatra i ragazzi dei licei e degliistituti bassanesi, con datilocali confrontati con quelli divarie fonti a livello italiano edeuropeo, è stato presentatoin sala Chilesotti del MuseoCivico nell’ambito del proget-to “Integrazione tra sistemaformativo e mondo del lavo-ro come modello di svilupposostenibile su scala territoria-le”, portato avanti dal “Pattoper il Bassanese” nel qualeoperano insieme il Comune,l’ente di formazione Irigem,la CNA, l’Umce, Assindustria,Confartigianato e Apindu-stria.Attraverso le interviste con-dotte agli studenti dei quintianni, si è delineato unmodello orientativo utile aigiovani giunti al termine delpercorso formativo, in vistadi un’ottimizzazione dellecondizioni di occupabilitànell’ottica di una formazionee un orientamento perma-nenti.La ricerca appare come unaminiera di dati utilissimi percercare di capire l’universogiovanile alle prese con laformazione e le prospettivedi lavoro. Interessante, ad esempio, ilcapitolo riguardante tempolibero, opinioni e valori. Nerisulta che quasi uno studen-te su due (il 45%) svolgequalche tipo di attività lavo-rativa, seppur saltuaria opart time o stagionale. Traquelli che non lavorano rien-trano soprattutto gli studentidei licei. Quanto all’occupa-zione del tempo libero, oltrel’80 per cento pratica o ha

Giannina Scremin e Maurizio Pettenuzzo,responsabile di sede e presidente della sede territoriale CNAdi Bassano delGrappa

praticato in passato un tipodi sport. Il 64,9% s’impegnanell’associazionismo religio-so, , il 16,9% nel volontaria-to. Quasi assente la vicinan-za a gruppi di carattere poli-tico o partiti.Interessante invece, mapoco esaltante, la scarsa pro-pensione alla lettura di libri oquotidiani non sportivi. Chi lofa è nettamente in minoran-za rispetto a chi invece passamolto tempo a navigare inInternet, attività cui si dedicaoltre un terzo degli studentiintervistati.Quanto all’approccio con illavoro, uno su tre non saancora cosa farà dopo lascuola superiore. La sceltauniversitaria tocca prevalen-

temente i figli di genitori conscolarità alta. Le autoproie-zioni a 5-10 anni di distanzaindicano che il 60% circadegli intervistati ritiene chestarà lavorando, principal-mente come dipendente maper qualcuno anche in pro-prio. Il 7,7 per cento prevedeche tra 5-10 anni sarà anco-ra alla ricerca di un lavoro,mentre il 3,3% che staràancora studiando. Tra i lavori ritenuti ideali, alprimo posto vi sono le profes-sionalità tecniche ad alta spe-cializzazione; seguono quelliche sceglierebbero una carrie-ra imprenditoriale o dirigen-ziale. Al terzo posto gli aspi-ranti impiantisti e impiegati.

“ROMANO CHE LAVORA”❁❁ Anche la CNA, comedi consueto, ha presoparte all’iniziativa“Romano che lavora”,momento di ritrovo inamicizia e tra famiglie ditutte le organizzazionid’impresa di Romanod’Ezzelino. Nell’occasio-ne è stata premiataElide Farronato, parruc-chiera artigiana roma-nese, per la sua lungafedeltà associativa allaCNA. Ad assegnarle ilriconoscimento (foto)Isaia Citton, referentecomunale della CNA aRomano.

Il mio futuro tra 5-10 anni

Propensione a svolgere attività lavorativa

Progetti per il futuro

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30 CNA ARTIGIANATO&Imprese

CNA pensionati

Il convegno regionale ha focalizzato i problemi del deficit d'efficienza del servizio pubblico

Riscoprire la virtuosa sanità venetaTiene banco l’esperienza di Zugliano, come modello del futuro

❁❁ La CNA Pensionati hadato... la scossa alla sanitàveneta. Mettendo sul piatto leesigenze dei più anziani, deipiù bisognosi di assistenzasanitaria. Il convegno regionale “Lasanità veneta... ma è vera-mente in salute”, organizzatodalla CNA Pensionati e svoltosia Padova, ha focalizzato inparticolare il problema delleliste d’attesa, che attanaglia lenostre Ulss e che penalizza l’u-tenza.Il convegno ha significativa-mente analizzato il sistemasanitario veneto, a lungo tra ipiù avanzati in Europa: era ilfrutto di una scelta politicaesplicita a favore del serviziopubblico.“Ma ora il sistema corre gravirischi a causa del sovraccaricodi domanda e della nonappropriata capacità di offertaperchè è stata debole l’indi-spensabile funzione di gover-no rappresentata dalla pro-grammazione” ha detto Rena-to Piovesan, segretario dellaCNA Pensionati del Veneto. Iproblemi, ha aggiunto, riguar-dano “l’allungamento delle

ECCO IL PROGRAMMA DELLE ATTIVITÀ TURISTICO CULTURALI DEL 2007

CNA Pensionati, aderire dà vantaggi e opportunità❁❁ Artigiani e imprenditori prossimi allapensione o già pensionati? Dipendentinella stessa situazione? CNA Pensionati èl’associazione che fa per voi. Un’opportu-nità in più per ottenere l’assistenza di cuisi ha bisogno in molteplici campi.Lo sportello “Pensionato amico” presso lesedi CNA è a disposizione. Essere socio diCNA Pensionati dà vantaggi: un’assicura-zione gratuita Unipol per infortuni, grandiinterventi chirurgici, scippi e rapine; scon-ti su polizze Unipol per Rc auto e casa;assistenza del patronato Epasa per otte-nere le prestazioni sociali; assistenza Cafper i modelli 730, Ici, Red, Isee; carta CNAServizi Più con sconti e agevolazioni; par-tecipazioni ad attività turistiche e deltempo libero.

E poi CNA Pensionati (primo dei sindacatipensionati italiani del mondo artigiano,con 20 sedi regionali, 106 provinciali, 240sedi di zona) si batte per difendere il pote-re d’acquisto delle pensioni, per la tuteladei diritti di cittadinanza, contro i privilegie per l’equità, per una sanità che funzioni,per l’assistenza ai bisognosi e ai non auto-sufficienti.A Vicenza CNA Pensionati (presidente pro-vinciale è Gianluigi Chiappin, mentre Fer-dinando Marchioro, anche lui vicentino, èpresidente regionale) è coordinata daItalo Righetto e Giuseppe Professione.Per il 2007 è già pronto il programma turi-stico culturale. Questi gli appuntamenti:• 5-19 febbraio, soggiorno a Sharm el

Sheikh all’hotel Mariott (5 stelle);

• 18 febbraio, tradizionali pranzo e festadanzante in maschera;

• 9-16 giugno, X festa nazionale CNA Pen-sionati a Marina di Pisticci al “Ti Blue Vil-lage Club”, con possibilità di partenza dal2 o dal 16 per soggiorni di 15 giorni;

• settembre, una capitale all’anno: Viennae Salisburgo in pullman;

• ottobre, tradizionale festa regionale.Inoltre sono in preparazione altre escur-sioni-gite brevi in località di interesse cul-turale ed artistico e alle cure termali. Adesioni e informazioni presso le sedi CNAo direttamente alla CNA Pensionati diVicenza (0444 569900).A tutti, dal direttivo provinciale della CNAPensionati, i migliori auguri di Buone Festee di Buon Anno Nuovo.

liste d’attesa, i bisogni assi-stenziali non soddisfatti, lecure inappropriate, l’aumentodella spesa privata. Inoltrel’ossessione del pareggio dibilancio, disancorata dall’os-servazione dei bisogni di salu-te, ha sostenuto scelte conconseguenze opposte a quellesperate: vedi la cosiddettariorganizzazione degli ospeda-li che ha tagliato posti letto

per acuti senza creare struttu-re intermedie diffuse sul terri-torio”.Dalla Regione un segnale dicomprensione e di sforzo perrisolvere i problemi: “Lanuova programmazione - haevidenziato Giampietro Rupo-lo, direttore dei Piani sociosa-nitari della Regione Veneto -deve basarsi sui bisogni dellapopolazione, su modelli che

danno risposte tenendo pre-senti le risorse a disposizio-ne”. E ha ricordato che negliultimi anni i posti letto ospe-dalieri per acuti sono statiridotti del 30%, sono aumen-tate le offerte delle Rsa peranziani e la residenzialitàextraospedaliera.Un convegno importante,molto partecipato (come sem-pre ottima la mobilitazione deipensionati CNA), nel quale l’e-sperienza vicentina di Zuglia-no, nel Thienese, ha tenutobanco come modello di rifor-ma verso cui si deve andare ealla quale tiene molto l’asses-sore regionale Flavio Tosi: l’U-tap, Unità territoriali di assi-stenza primaria, con 13 medi-ci che danno una coperturadalle otto di mattina alle 20, ilsabato fino alle 14, una strut-tura di 280 metri quadrati: seiambulatori, sala prelievi estanza infermieri, una struttu-ra amministrativa, un collega-mento in rete con l’ospedaleper seguire i ricoveri deipazienti in tempo reale. Assi-curando, dopo l’accordo traUlss e medici, il più alto livel-lo di assistenza sul territorio.

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