Nuovo Artigiano - il Magazine di CNA Vicenza 03/2012

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IL MAGAZINE DI CNA VICENZA OTTOBRE 2012 NUOVO ARTIGIANO INTERNET HA CAMBIATO GLI STRUMENTI PER COMUNICARE BISOGNA CONOSCERLI PER FAR ARRIVARE ILGIUSTO MESSAGGIO ANCHE LE IMPRESE SI CONFRONTANO CON QUESTE NUOVE STRADE Impresa Artigiana & P.M.I. - ANNO IX N° n.32 del 22 ottobre 2012 - Poste italiane s.p.a. - Sped.abb.post. D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n°46), art. 1 comma, DCB Po CONTIENE I.P. www.nuovoartigiano.it CODICI DELLA COMUNICAZIONE

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Codici della comunicazione

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il magazine di cna vicenza OTTOBRe 2012Nuovo artigiaNo

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onostante le recenti rassicura-zioni istituzionali, dal punto di vista dell’artigianato vicentino,

possiamo dire che la crisi, che da oltre tre anni sta colpendo le economie del mondo occidentale, non accenna a dare segnali di rallentamento o di ripresa. Il Governo Monti è intervenuto con diver-se “manovre” e processi di riforma, alcuni dei quali anche molto pesanti, ma senza registrare nell’immediato effetti benefici in termini di riduzione del debito e di rientro nei parametri di equilibrio imposti dall’U-nione Europea. Anzi, possiamo affermare che l’irrigidimento e la stretta sulla tassazio-ne, principalmente rivolti ver-

03editoriali silvano scandian

N so le imprese, hanno accentuato i problemi di liquidità delle nostre aziende e probabil-mente rallentato ogni possibilità di ripresa nell’immediato.Certamente, il fenomeno dalle conseguenze più drammatiche è quello della restrizione dei canali di accesso al credito. Il sistema delle banche, ad eccezione di qualche BCC del territorio che sta tentando con notevoli sforzi di supportare le imprese locali, è sem-pre più distante dai reali bisogni delle nostre imprese.Vincoli e politiche comunitarie, con gli stringenti obblighi di adeguamento agli standard imposti dal sistema bancario euro-peo e nazionale e alla ormai prossima intro-duzione dei rigidi criteri di patrimonializ-zazione di Basilea 3, in questa fase si sono rivelati un ulteriore elemento di strozzatura per la nostra economia. Gli aiuti della BCE

si sono rivelati però sino ad ora insuffi-cienti e soprattutto, quello che va denun-ciato con forza e grande indignazione è

che non sono stati dirottati sul sistema imprenditoriale italiano ma utilizzati dalle banche per acquistare titoli di sta-to e per ricomprarsi le proprie obbliga-

zioni!Va ora rimarcato una vol-

ta di più il ruolo de-cisivo dei Consorzi

fidi, che stanno ac-collandosi vincoli e garanzie crescenti, richiesti dal siste-ma bancario per concedere credito. CNA Vicenza ha fatto la sua scelta ad inizio 2012 di fondere il proprio Confidi nel siste-ma regionale di Sviluppo Artigia-no.

Sviluppo Artigiano è il Consorzio Fidi del sistema CNA Veneto e della Lombardia, il più esteso territorialmente d’Italia ed uno dei primi ad essere autorizzato da Banca d’Italia ad operare sulla cosiddetta “prima chiamata” secondo la normativa del testo unico bancario ex art. 107. E’ evidente come sia sempre più necessario per chi opera nel settore delle garanzie e controgaranzie esse-re dimensionalmente e patrimonialmente adeguato a far fronte a situazioni di emer-genza e alle crescenti difficoltà del sistema imprenditoriale. L’auspicio, in questo scenario così delicato, è che ciascun attore istituzionale faccia la pro-pria parte responsabilmente e senza creare ulteriori ostacoli ed inutili doppioni. Penso, in particolare, al ruolo di particolare rile-vanza che potrebbe svolgere in tale contesto la Regione Veneto, alla quale chiediamo di mettere a disposizione del sistema impren-ditoriale tutte le risorse possibili, evitando di moltiplicare la creazione di Società pubbli-che, di cui non si sente alcun bisogno spe-cifico. E’ evidente infatti che realtà come la finan-ziaria regionale Veneto Sviluppo stiano creando nuova confusione e inutile concor-renza, introducendo una pericolosa spin-ta alla burocratizzazione in un sistema già collaudato e funzionante, come quello del credito locale e dell’erogazione di garanzie. E’ utile ricordare che, in tempi non lontani, solo la responsabilità e l’intraprendenza del sistema associativo ha saputo inventarsi il “meccanismo” dei consorzi fidi, che da solo sta tenendo in piedi, con mille difficoltà, il nostro modello imprenditoriale e che deve poter operare in un contesto favorevole per continuare in questa importante e decisiva funzione.

CrEDito E iMPrESEDal Governo Monti serve un segnale di apertura, l’irrigidimento e la stretta sulla tassazione rivolta verso le aziende hanno accentuato i problemi di liquidità e rallentato la ripresa - Va rimarcato il ruolo decisivo

dei Consorzi Fidi - CNA Vicenza ha scelto di entrare nel sistema regionale di Sviluppo Artigianodi Silvano Scandian

silvano scandianpresidente provinciale cna

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SoMMario

03 EDitoriaLi

CrEDito E iMPrESEdi Silvano Scandian

07 EDitoriaLi

CoMuNiCarE ai tEMPi DEL WEBdi ario gervasutti

09 EDitoriaLi

CoNtEMPoraNEo È CoMuNiCazioNEdi Flavio albanese

10 attuaLitÀ

uN aPPELLo aL govErNoMoNtidi luisa nicoli

12 CoPErtiNa

CoMuNiCarSidi Jacopo vencato

Nuovo artigiaNoIl magazine di CNA Vicenza

PErioDiCo Di CNa viCENza SrLVia G. Zampieri, 19 - 36100 VicenzaTel. 0444.569900 - Fax [email protected] www.facebook.com/nuovoartigiano

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iMMagiNE, graFiCa E iMPagiNazioNEHassel Comunicazione

CaPo rEDattorELuisa Nicoli

rEDazioNEUfficio Stampa CNA Vicenza

CoorDiNaMENto EDitoriaLEPaolo Monaco Marco Troncon Jacopo Vencato

HaNNo CoLLaBorato a QuESto NuMEro:Flavio AlbaneseNatalino BalassoArio GervasuttiSilvano ScandianMarcello Splendore

FotograFiaFotografi CNA VicenzaNicola Boschetti

impresa artigiana & P.M.i.Periodico della CNAAut. Tribunale di Praton°6 del 25/6/04Dir. Resp.: B. LiseiRed. e Amm.: Media srl,Via Lombarda 72, ComeanaTel. 055 8716801Stampa: Rindi - copia 0,10

CONTIENE I.P.

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Informativa ai sensi del decreto legislativo n. 196 del 30/06/2003.Spettabile Impresa, il D. Lgs. n 196 del 30/06/2003, “CODICE IN MATERIA DI PROTEZIONE DEII DATI PERSONALI” , all’art. 13 impone l’obbligo di infor-mare l’interessato sugli elementi fondamentali del trattamento. Per quanto attiene alla scrivente vi si adempie compiutamente informandoLa che : 1) i dati sono stati raccolti per inviarle del materiale che pubblicizza la nostra associazione e per promuovere l’attività; 2) in relazione alle summenzionate finalità, il trattamento dei dati personali avviene mediante strumenti carta-cei ed informatici in modo da garantirLe la sicurezza e la riservatezza dei dati, nonchè la piena ossevanza della Legge; 3) la presente informativa è resa per i dati raccolti dapubblici registri, elenchi; 4) contro la sopra indicate finalità di utilizzo dei dati può esercitare i diritti di cui all’art. 7 della Legge; 5) i diritti che Le competono sono quelli previsti dall’art. 7 della Legge ed in particolare: di conoscere, in ogni momento, quali sono i Suoi dati presso noi e come essi vengono utilizzati; di farli aggiornare, integrare, rettificare o cancellare, chiederne il blocco ed opporsi al loro trattamento; 6) titolare del trattamento è CNA Vicenza srl, corrente in Vicenza, via Zampieri, n. 19, Vicenza, Agosto 2010.

il magazine di cna vicenza OTTOBRe 2012Nuovo artigiaNo

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CoDiCi DELLa CoMuNiCazioNE

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15 oPiNioNi

CoDiCiDELLa CoMuNiCazioNE

22 SPECiaLE

StazioNE DELL’aLta vELoCita’ CuLturaLEdi Jacopo vencato

26 ruBriCHE

LEtturE

29 ruBriCHE

NEWS

24 SPECiaLE ii

CrEDErCidi Jacopo vencato

18 StoriE artigiaNE

La CriSi?SuPEratadi luisa nicoli

28 tErritori

arEa BEriCa:PuNti Di ForzaE Di DEBoLEzzadi marcello Splendore

27 ruBriCHE

DEStiNazioNi

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07editoriali ario Gervasutti

P er decenni le aziende hanno utiliz-zato i canali tradizionali della pubblicità per raggiungere un numero sempre più vasto di clienti. I giornali, la radio, la televisione sono gli strumenti preferiti perché sono in grado di collegare centinaia di migliaia di persone in contemporanea, e attraverso il “peso” di autorevolezza e penetrazione in un determinato territorio garantiscono un “valore aggiunto” al messaggio che l’azien-

da vuole veicolare attraverso la pubblicità. Oggi, accanto a questi strumenti, si sta af-facciando il mondo di internet. Un pianeta per ora esplorato soprattutto dai grandi pla-yer internazionali o da aziende in grado di gestire logiche di comunicazione alle quali non tutti sono abituati. Ma in un futuro or-mai prossimo sarà un mondo con il quale dovranno confrontarsi anche le attività a di-mensione artigianale, sia come fruitori delle notizie che come aziende interessate a vei-colare i propri prodotti: in altre parole, sia dal punto di vista dell’informazione che dal punto di vista della pubblicità.Spesso mi trovo a rispondere alla domanda: «Quale sarà il futuro della carta stampata

di fronte al diffondersi di internet?». La risposta è la stessa che anche i più ac-creditati esperti americani ora condivi-dono: la carta, così come gli altri mezzi di comunicazione, non sarà sostituita dal web. I computer, i tablet, i telefoni-

ni di ultima generazione andranno ad aggiungersi ai “vecchi”

mezzi ma non li

cancelleranno: semplicemente perché ogni mezzo ha una sua caratteristica che lo rende “unico”. Inoltre il mondo di internet, oggi, deve ancora trovare una sua completa ma-turazione. Non solo da parte dei professio-nisti del settore, ma anche e soprattutto da parte degli utenti.Purtroppo c’è una larga massa di persone che ritiene di essere in grado di comunicare concetti per il solo fatto di sapere adoperare una tastiera; e da quando internet ha reso possibile per chiunque l’accesso alla comu-nicazione, si è assistito a un crollo verticale della qualità dei messaggi veicolati sia per quanto riguarda lo stile che per quanto ri-guarda i contenuti. È sufficiente dare un’occhiata ai commenti rilasciati sui siti web giornalistici per trova-re - accanto a molti lettori che esprimono pensieri razionali - alcuni tuttologi a tempo pieno incapaci di scrivere un concetto senza usare turpiloqui, insulti, deliri e pregiudizi ideologici o politici. È il segno che la fase di crescita è solo agli inizi, e che procederà di pari passo con l’evoluzione culturale sia dei protagonisti dell’informazione che dei lettori.Le regole che sottostanno alla produzio-ne delle notizie purtroppo non sono note alla stragrande maggioranza delle persone: e troppi ancora credono che le notizie e la pubblicità siano la stessa cosa. Conoscere determinati meccanismi è una condizione determinante per poterne beneficiare: e per chi svolge un’attività produttiva è una con-dizione imprescindibile.

CoMuNiCarE ai tEMPi DEL WEB

Oggi accanto agli strumenti tradizionali si sta affacciando il mondo di internet con il quale in futuro dovranno confrontarsi anche le attività a dimensione artigianale - Attenzione però alla qualità

dei messaggi veicolati, allo stile e ai contenuti: il segno che la fase di crescita è solo agli inizi

di Ario Gervasutti

ario Gervasuttidirettore de “il Giornale di vicenza”

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09editoriali flavio albanese

Confrontando la ruota di bicicletta di Duchamp con un qualsiasi quadret-to trovato in cantina, ci troveremmo

di fronte a un grande dilemma: come mai il primo oggetto, pur non presentando appa-rentemente nulla di un’opera d’arte, è con-siderato uno dei più importanti capolavori dell’arte del ‘900, mentre il secondo, pur mostrando tutte le caratteristiche esteriori di un’opera (tela, colori, cornice), potrebbe al limite essere il passatempo di un dilettan-te della domenica?La risposta a questo si può trovare nel concetto di “società liquida” proposto da Zygmunt Bauman. La familiarità è “l’infor-mazione che suggerisce a un essere umano le azioni appropriate per manipolare un oggetto”. Ad esempio, l’aspetto fisico di una caraffa d’acqua permette all’utilizzatore di dedurne le funzionalità anche senza averla mai vista prima.Oggi però ci muoviamo in uno scenario nuovo nel quale si incontrano e si mescola-no credenze, abitudini e universi simbolici diversi e lontanissimi, che si influenzano a vicenda mandando in frantumi i nostri usi e comportamenti.Non disponendo più di una familiarità, dob-biamo sforzarci di elaborare nuove strategie per ripristinarla.Il mondo necessita di un supporto, di ele-menti facilitatori, in grado di mettere di nuovo in relazione il senso degli oggetti con la testa delle persone. Questo elemento è senza dubbio la comu-nicazione.Oggi è impossibile creare, produrre, rela-zionarsi senza una corretta strategia di co-municazione, senza un passpartout grazie al quale generare empatia tra le diverse parti della società.

Poiché il lavoro delle persone non si inter-faccia più con un linguaggio condiviso, oc-corre “mostrare”, far venire a galla il sapere, la qualità, le nozioni e le competenze che stanno dietro a ogni gesto. In poche parole: attivare i meccanismi della comunicazione.L’aspetto comunicativo tocca essenzialmen-te due livelli: l’oggetto in sé e il contesto che lo circonda.Un oggetto (sia esso una cosa piuttosto che un’idea) va considerato comunicativamente efficace quando dalla sua semplice presen-za se ne deducono non solo la funzione, ma anche l’affidabilità, la qualità, l’innovazione, la bellezza. L’attenzione a questi aspetti intu-itivi non è secondario rispetto al resto: “Lo strumento è il messaggio”.Questo obiettivo però è destinato a fallire senza l’aiuto di una comunicazione legata anche al contesto. Se un oggetto (o un con-cetto) ha una storia, o veicola un universo di valori, o fa parte di un network più gran-de che lo trascende, anche questi elementi, apparentemente esterni, “fanno corpo” con esso, dicono qualcosa di lui, lo rappresen-tano.Allora l’idea di oggetto si allarga, fino a comprendere una dimen-sione più complessa, l’intera filiera della produzione, diven-tando più interessante. In que-sto caso: “Il messaggio è lo stru-mento”.Queste semplici osservazioni sono sperimentabili molto fa-cilmente: la nostra vita di tutti i giorni si trova immersa in un universo saturo di comunicazioni in competizione fra loro.Basterà acquistare il latte o recarsi

in un ufficio postale per verificarlo.Il supporto comunicativo può forse essere considerato il tratto più caratteristico del mondo contemporaneo. Un mondo in cui alle persone e alle cose non è più sufficiente occupare una casella nello spazio, ma a cui viene richiesto di avere, di mostrare e di dire ciò che sanno fare, e di raccontarlo nel mi-gliore dei modi possibili.

“Comunque ci si sforzi, non si può non comunicare”. Paul Watzlawick, Janet Helmick Beavin e Don D. Jackson,

Pragmatica della comunicazione umana, 1967di Flavio Albanese

iL CoNtEMPoraNEo È CoMuNiCazioNE

Flavio alBanesepresidente Fondazione teatro coMunale di vicenza

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10 attualitÀ

Dai vertici della CNA preoccupazioni condivise sullo stato del credito alle imprese e sulla legge di stabilità - “E’ insufficiente sul fronte dello sviluppo e della crescita” dice il Segretario Generale Sergio Silvestrini - Attenzione ai livelli raggiunti dalla cassa integrazione e dalla disoccupazione

di Luisa Nicoli

uN aPPELLoaL govErNo MoNti

Le imprese? Sarebbe sufficiente lasciarle in pace. La provocazione lanciata da un imprenditore su uno dei tanti blog che danno voce ai cittadini fa sorridere. Ma soprattutto riflettere. Perché oggi i nu-meri continuano a parlare di una crisi che non da’ tregua e che è sempre più difficile affron-tare senza avere il sostegno delle istituzioni e degli isti-tuti di credito. Quello che si rischia è un circolo vizio-so, in cui le banche fanno sempre meno prestiti all’impresa, l’economia cresce

sempre meno per mancanza di ossige-no finanziario, le aziende fanno sempre meno utili e danno di conseguenza sem-pre meno garanzie agli istituti di credito. Il rapporto della Banca d’Italia non la-scia dubbi: sono in calo i prestiti alle so-

cietà non finanziarie e in generale quelli al settore privato. “Un rigore estremo che non permette al paese di rialzarsi” ha detto Sergio Silvestrini, Segretario

Generale della CNA. “Abbiamo registra-to dal 2007 un credito erogato dalle ban-che invariato e costantemente al di sotto delle necessità. E nessun paese indu-striale può reggere un periodo così pro-lungato di asfissia creditizia” ha aggiun-

to Silvestrini. Ormai lo stanno chiedendo tutti da più parti: per sbloc-care la situazione alle

imprese serve innanzitutto la riduzione della pressione fiscale. Quel “lasciate-ci in pace” lanciato dagli imprenditori tradotto significa: non gravate più sulle

un rigore estremo non permette al paese di rialzarsiil credito erogato è al di sotto delle necessità

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11attualitÀ

aziende ma tagliate la spesa pubblica per non far pesare sulle imprese lo sperpero di risorse che va poi comunque ad im-poverire i cittadini. Liberateci dal maci-gno degli adempimenti burocratici. Difficile avere fiducia nelle istituzioni. E il governo Monti finora non sembra avere portato a risultati concreti a favo-re delle imprese. Per un rilancio quan-to mai urgente e necessario. Per far ripartire tutto. Anche i consumi delle famiglie. Che l’Italia sia in difficoltà lo conferma anche il Rapporto trimestra-le sulla situazione economica e sociale

della Commissione UE: il nostro è il paese che nel 2012 ha perso il maggior numero di posti di lavoro in seguito alle ristrutturazioni, ben 33.802 tra giugno e agosto. E’ dell’Italia anche il record di calo della produttività: - 2.1%, peggio di Ungheria e Gran Bretagna. E il Go-verno? “La CNA apprezza il Governo quando lavora con determinazione alle politiche di rigore, senza rinunciare all’equità sociale e, soprattutto, allo svi-luppo e alla crescita. Ma è un equilibrio che oggi non riscontriamo nella legge di stabilità il cui asse centrale pare co-struito sul rapporto incrociato fra più IVA e meno Irpef. Uno scambio che non può essere né compreso né tantomeno condiviso” continua Sergio Silvestrini, Segretario Generale della CNA. “Que-sta legge di stabilità è deludente. Non manca certamente il rigore, ma è total-mente insufficiente sul fronte dello svi-luppo e della crescita. L’effetto congiun-to dell’aumento dell’IVA accompagnato da una drastica riduzione di detrazioni e deduzioni fiscali, peraltro inopina-tamente retroattiva, annulla i benefici della riduzione dell’imposta sui redditi e comprime la domanda interna. Senza la ripresa vigorosa della domanda interna ogni ipotesi di sviluppo è destinata a ri-manere sulla carta. L’Italia non può per-metterselo. Serve subito un intervento più incisivo sui livelli di spesa pubblica da utilizzarsi per ridurre ulteriormente la pressione fiscale”. E le preoccupazio-ni sono condivise da Alessandro Conte, presidente di CNA Veneto. “E’ difficile dire se ha ragione il presidente Mario Monti quando afferma, come ha fatto di recente, che si comincia ad intravvede-re qualche barlume alla fine del lungo

tunnel della crisi. Se si dovesse giudicare solo dall’andamento dell’economia reale, quella delle piccole e grandi imprese e dei lavoratori, non si potrebbe che con-cludere in modo molto pessimistico. Lo confermano i dati della cassa integrazio-ne che ha raggiunto e superato i livelli più bassi del 2009, la disoccupazione è cresciuta del 10%, la caduta dei consumi delle famiglie ormai in tutti i segmenti di spesa, la riduzione dei volumi di cre-dito concessi dalle banche causata sia dalla stretta da loro imposta sia dalla ri-duzione della stessa domanda delle im-prese”. Alla ripresa dopo l’agosto feriale, anche se molti non si sono mossi da casa, insomma il profilo economico non è dei migliori. Qualcosa di positivo arri-va dall’export che ha continuato a tenere e anche a crescere. La politica di rigore del Governo Monti ha bloccato la cadu-ta dell’economia. “Ma l’azione di conte-nimento però non basta più. Accanto alla necessaria politica di rigore occorre altrettanta energia e determinazione per liberare risorse private e portare ossi-geno ai consumi. La metà di ogni euro recuperato dall’evasione e dalla lotta agli sprechi deve andare senza indugi a rafforzare la domanda, alleggerendo il carico fiscale e contributivo sul lavo-ro e sulle imprese. Inoltre occorre dare effettiva concretezza alle misure assunte con i vari decreti. Non abbiamo molto tempo, dobbiamo fare in fretta. Il peso fiscale aumenta e l’accesso al credito è sempre più utopistico. Forse sbloccare al più presto i fondi per il pagamento dei debiti della Pubblica Amministrazione potrebbe essere un primo segnale con-creto. E servirebbe a salvare tanti posti di lavoro”.

il rapporto trimestrale della commissione ue sulla situazione economica e sociale boccia ancora una volta l’italia. i dati rilevati finora nel 2012 dicono che siamo il paese che ha perso il maggior numero di po-sti di lavoro - e’ nostro anche il record di calo della produttività: - 2,1%, peggio di ungheria e Gran Bretagna.

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12 copertina codici della comunicazione

la comunicazione siamo noi. la co-municazione è tutto, e niente. un tema, quello dell’universo comunica-tivo, che racconta il contemporaneo in tutte le sue sfaccettature. ne rappre-senta la spina dorsale, lo stimola e lo accompagna, deformandone giornal-mente l’aspetto. Sì, perché la comunicazione è fiera colpevo-le di tutto ciò che possiamo immaginare: è mezzo e voce stessa, è studiata e va compre-sa, ma fatalmente ci appartiene anche innata come mezzo di relazione.Dove c’è comunicazione c’è vita, velocità, at-tività, scambio e stimolo. Temi cari al mon-

do della piccola impresa, in costante sfre-nabile bisogno di comprendere le esigenze di un mercato che fugge in avanti come un cavallo imbizzarrito.Certo, comunicazione è paradossalmente anche comprensione: una rete di informa-zioni nella quale apriamo la porta ad ospiti incuriositi sarà un canale fondamentale per comprendere anche noi stessi. La nostra azienda, il nostro lavoro.comunicando il valore e la professio-nalità artigianale ci possiamo scon-trare con un pubblico innamorato ed inerme, con quello curioso e collabo-rativo, con una comunità di esperti e

consiglieri, e ancora. Le proprietà del tema sono indiscutibilmen-te benefiche però, e c’è un però, se maneggia-te ed utilizzate con coscienza e conoscenza. Oggi le soluzioni per comunicare e comuni-carsi al mondo sono tante, troppe; inciam-pare di continuo non è così difficile, al punto di non comprendere più quali siano le stra-de da intraprendere per far arrivare il mes-saggio che abbiamo in mente. L’artigiano ha osservato sofferente un processo storico industriale che lo ha portato ai margini della discussione, ai bordi della rete commercia-le e promozionale. Grandi centri destinati al commercio, grandi investimenti, grandi

Oggi le soluzioni sono tante, troppe. Si rischia di inciampare di continuo al punto da non comprendere più quali siano le strade da intraprendere per far arrivare il messaggio che vogliamo - CNA ha investito

su questo con progetti coraggiosi per stimolare il mondo dell’artigianato - Un percorso che è anche promozione della professionalità - Comunicazione è Rete, d’Impresa e di distribuzione

di Jacopo Vencato

CoMuNiCarSi

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13copertina codici della comunicazione

imprese che fagocitano le piccole, grandi masse e grandi, concentrati, poteri decisio-nali. Processi di massificazione totalmente impossibili da immaginare senza il peso co-stante della comunicazione.Arma letale senza scrupoli allora, opportu-nità di crescere e aggredire il mercato ora. le tecnologie esistenti hanno varca-to la soglia del valore monetario e si presentano sul mercato come ‘open source’ (sorgente aperta a tutti, gratu-ita), totalmente gestibili e utilizzabili da qualsiasi pc o smartphone persona-le. La rivoluzione internet offre al mondo tut-to la medesima possibilità di gestione delle risorse, la differenza si trova proprio nella modalità con la quale le applichiamo e le in-crociamo. O meglio, le sfruttiamo a nostra misura. Più in generale, la comunicazione si identifica in una professione che imprime ricordi, gestisce relazioni, crea opportunità,

confeziona iter promozionali ad hoc, e non lascia mai nulla al caso. cna vicenza ha conosciuto e impa-rato a comprendere quanto i processi comunicativi possano influenzare e incidere su un caso di successo, o sulla buona riuscita di un progetto artigia-nale; a tal punto da aver investito in com-petenze e capacità, in soluzioni innovative e nuovi slanci relazionali. Progetti corag-giosi come creativity in action, aaa cercasi nuovo artigiano, edition of non sarebbero potuti divenire realtà senza un processo di fiducia verso il mondo del-la comunicazione e della promozione digi-tale. Comunicazione è generare nuove idee e suscitare stimoli negli artigiani coinvolti e non, facilitare la relazione con soggetti apparentemente distanti. Ma è anche pro-mozione della professionalità, intesa come ingrediente necessario in ogni processo comunicativo che si possa chiamare tale.

comunicazione è rete, d’impresa e di distribuzione. comunicazione è offri-re una faccia diversa della medaglia. comunicazione è per la nostra asso-ciazione una colonna fondamentale di sostegno, in continua trasformazione, in pieno sviluppo. Il calendario di eventi e di incontri che CNA sta stilando giorno dopo giorno vede alla base delle soluzioni proposte al mondo ar-tigianale, proprio il tema della comunica-zione. A partire da qualsiasi considerazione sulla condizione umana e commerciale at-tuale, comprendiamo che ogni singolo arti-giano che opera al buio è un artigiano che il mondo non può conoscere, osservare e ammirare. ‘Se un albero cade nella foresta, e nessuno lo sente, fa rumore?’ Questa è la domanda che i piccoli imprendi-tori dovrebbero porsi giornalmente, quando si regalano alla maestria della loro intelli-genza manuale.

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14 copertina codici della comunicazione

il nome di questa rivista m’interessa perché è sotto gli occhi di tutti che quella che oggi chiamiamo “crisi economica” altro non è che una malattia dell’invecchiamento del nostro sistema sociale. Prima o poi saremo costretti a prendere un’altra mano di carte per non soccombere sotto il peso della nostra inadeguatezza al cambiamento. Certo, ci vor-rà un altro tipo di classe politica, un altro tipo di società, ma anche il singolo, anche adesso, dovrà cominciare, volente o nolente, a mette-re in gioco se stesso.come sarà dunque questo nuovo arti-

CoME Sara’ iL Nuovo artigiaNo?Natalino Balasso, comico e noto autore di teatro, libri, cinema e televisione, da’ il benvenuto alla nuova

versione del magazine di CNA Vicenza - Un contributo che vuole essere uno stimolo per l’imprenditore di oggi, che si muove facendo gioco di squadra e che sa chiedere con onestà quello che gli spetta

giano? Voglio sperare che sia così: un im-prenditore che pagherà tutte le tasse dalla pri-ma all’ultima, ma che chiederà con forza che le tasse (com’è giusto che sia) non superino il 30% effettivo. E chiederà con forza che quelle tasse non servano a foraggiare i potentati po-litici ma a creare infrastrutture moderne per il proprio lavoro. Un imprenditore che chie-derà uno stipendio sociale per i propri dipen-denti così da non essere ricattato dal dovere morale di mantenere dipendenti quando non li può mantenere. Un imprenditore che si renda conto di far parte di una rete complessa

di altre attività e che la collaborazione rende più che la competizione dopata. Un impren-ditore che ha ben chiaro che farsi strada nel proprio lavoro grazie ad appoggi politici, lo porterebbe alla lunga nella società corrotta in cui oggi annaspiamo praticamente tutti, proprio a causa di quei comportamenti. Un imprenditore che sa di far parte della spina dorsale economica del paese e che si muove facendo gioco di squadra con altri milioni di imprenditori come lui, pretendendo atten-zione da parte della politica all’unica linfa che può ridare vita a questo Paese.

natalino Balasso

Attore, comico e autore di teatro, cinema, libri e televisione, debutta nel 1990 in teatro, nel 1998 in televisione, nel 2007 al cinema e pubblica libri dal 1993. Scrive e rappresenta numerosi spettacoli tra cui la commedia “Dammi il tuo cuore, mi serve” (2003) “I monologhi Ercole in Polesine” (2004), “La tosa e lo storione” (2007), “L’Idiota di

Galilea” (2011), “Stand Up Balasso” (2011) e insieme a una giovane compagnia rappresenta “Fog Theatre” (2009) un colossal teatrale di dieci spettacoli da lui scritti. Interpreta spettacoli per la regia di Gabriele Vacis, Libera Nos

(2005), Viaggiatori di pianura-tre storie d’acqua (2008), Rusteghi – I nemici della civiltà (2011) e per la regia di Paolo Valerio e Piermario Vescovo “La bisbetica domata” (2009). Con Ferrini interpreta Aspettando

Godot (2012) per la regia dello stesso Ferrini. Pubblica una raccolta di racconti: Operazione buco nell’acqua (Sperling & Kupfer 1993) e tre romanzi: L’anno

prossimo si sta a casa (Mondadori 2004), Livello di guardia (Mondadori 2007), Il figlio rubato (Keller-

mann 2010). Al cinema lavora con Gianni Za-nasi Non pensarci, con Carlo Mazzacurati La giusta distanza e La Passione, con Massimo Venier Generazione mille euro, con Federi-

co Rizzo Fuga dal call center. Per la tele-visione recita nella fiction Padri e

Figli (G.Zanasi e G.Albano) e nel film Il segreto dell’acqua (R.De

Maria). E’ autore e interprete di apprezzati video comici a

sfondo sociale per youtu-be. Collabora con il Fatto Quotidiano.it

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15copertina codici della comunicazione 15

C omunicare (e comunicare bene) per un’associazione di categoria è sem-pre più fondamentale e sempre più

complesso. Cambiano alla velocità della luce gli strumenti e le modalità di acces-so alle informazioni e regalano poten-zialità inaspettate, ma anche difficili da comprendere appieno e anticipare. Sono sotto gli occhi di tutti esempi recenti di

fenomeni essenzialmente mediatici, che in tempi rapidissimi arrivano a raccoglie-re estesi consensi a livello nazionale, in politica come nel mondo del business. Il fiorire continuo di nuovi social network apre scenari inattesi e rompe confini se-colari, consentendo democraticamente a chiunque di presentare la propria of-ferta. CNA vede con favore ed interesse

queste nuove prospettive del comunicare ed è pronta per essere sempre più “open source” e favorire un dialogo 2.0, interat-tivo e costante con il proprio network.

Internet e i social network: tutto si muove a grande velocità - Cambiano rapidamente gli strumenti a disposizione e le modalità di accesso alle informzioni - Abbiamo chiesto agli addetti ai lavori,

al mondo politico, ai rappresentanti delle imprese cosa significa “comunicare oggi”

CoDiCiDELLa CoMuNiCazioNE

PAOLO MONACODirettore Provinciale CNA Vicenza

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16 copertina codici della comunicazione

La politica vive di comunicazione. Ed è questo il canale che consente di trasferire ciò che si fa al cittadino, di far conoscere il proprio lavoro. Oggi il politico entra direttamente in contatto con il cittadino, utilizzando ogni mezzo possibile, non solo quindi stampa e televisione, ma anche facebook e twitter. E’ un modo per arrivare alle persone senza filtri, senza il “rischio di impresa” del politico ovvero l’essere male interpretato. La comunicazione in termini di promozione turistica poi è un canale fondamentale perché il messaggio arriva subito all’u-tente. E anche la regione utilizza spesso le nuove tecnologie, pagine facebook dedicate, o il sito esclusivo www.veneto.to per far conoscere e promuovere le iniziative del territorio. C’è anche un applicativo da scaricare sui cellulari che consente al turista di localizzare il punto in cui si trova e ricevere tutte le informazioni possibili, sugli eventi programmati, su cosa è possibile visitare, su tutto ciò che sta accadendo in quel luogo. Utilizziamo tutti gli strumenti moderni di comunicazione in tempo reale per far sapere cosa il Veneto offre dal punto di vista turistico.

MARINO FINOZZI ASSESSORE REGIONALE VENETO AL TURISMO

Quello che si è annunciato per anni sta accadendo. la comunicazione cartacea ha ter-minato il suo corso, quella televisiva si è frammentata in centinaia di canali e segmenti. Ma il passaggio definitivo alla rete non è ancora compiuto e la transizione è ancora in corso. la rete trova ancora difficoltà a trovare strumenti che garantiscano la sostenibilità economica, l’autorevolezza dei contenuti e un loro “ordine”. in questa fase, comunicare è diventato più semplice ed al tempo stesso più complicato. Bisogna presidiare ogni fa-scia e contemporaneamente guardare al prossimo futuro. come nordesteuropa stiamo preparandoci a questa fase, puntando tutto sull’online, ma costruendo attorno all’auto-revolezza della testata la sua credibilità.

FILIBERTO ZOVICO MARKETING MANAGER

in develon assistiamo ogni giorno ai mutamenti della comunicazione, cambiamenti sempre più orientati al mondo digitale. i dispositivi mobile, ad esempio, permettono di essere sempre interconnessi con il mondo intero per raccontare impressioni ed esperien-ze, mentre i social network, piazze digitali frequentate quotidianamente da un sempre maggior numero di persone, trasferiscono in rete il dibattito attorno ai brand. diventa quindi essenziale, soprattutto per le aziende, saper costruire un dialogo continuo e tra-sparente ascoltando e coinvolgendo direttamente i propri interlocutori.

LORENZO GOTTIN AMMINISTRATORE DELEGATO DEVELON

Comunicare è trasferire un’esperienza. Non è soltanto raccontare qualcosa, ma trasferire idee ed emozioni. Se la comunicazione è passione viene recepita e percepita allo stesso modo in cui viene raccontata. Così, il successo di Apple e del suo fondatore Steve Jobs, è trasferimen-to di sensazioni ed esperienze: quando incroci quel tipo di comunicazione ne esci mutato. Comunicazione è modificazione esperienziale.

LORENZO CINOTTI FNV – COMUNICAZIONE ESPERIENZIALE

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17copertina codici della comunicazione

Saper fare è una bella cosa, ma ora è arrivato il tempo di far sapere. Quindi capacità e grandi competenze, senza un’adeguata capacità di comunicazione rimangono nascoste.

ARDUINO ZAPPATERRA PRESIDENTE ORAFI CNA VICENZA

la comunicazione oggi? Bella domanda! penso che non ci sia un’unica risposta ma mol-ti dubbi. resisterà la carta stampata o è troppo tardi per lei? internet è una valida risorsa oppure è un sistema che ha ucciso il giornalismo? le televisioni generaliste verranno spazzate via dalle televisioni a pagamento? potremmo continuare così per molte righe perché in realtà siamo in un momento di passaggio epocale per la comunicazione. Ma non si parla solo di mass media nel momento in cui i social network sostituiscono le piazze e le opinioni hanno perso sempre più referenzialità rispetto al pensiero dell’uomo qualunque che cinguetta su tutti i cellulari. noi siamo fermamente convinti che i tablet, partendo dall’ipad siano una reale possibilità in cui si riesca a coniugare la qualità del prodotto giornalistico con la velocità dell’informazione, in cui l’abbattimento di molti costi porti a gestire risorse da investire nella qualità dei giornalisti perché, qualunque cosa succeda, alla fine abbiamo una sola certezza: alla fine vinceranno i contenuti sulla tecnologia, qualunque essa sia.

STEFANO COTROZZI DIRETTORE CORRIERE VICENTINO

Comunicare per un’impresa oggi significa “esserci”. Trasmettere quel valore aggiunto ai no-stri prodotti o servizi che altrimenti rimarrebbero in qualche modo privi di identità, diciamo senz’anima. Una giusta comunicazione ci permette di aggiungere anche le nostre sensazioni, i mood e definire il segmento di dove vogliamo posizionarci sul mercato. Al giorno d’oggi la parola “mercato” è di uso comune, la sentiamo di continuo nei telegiornali o nei talk show, e certo è che tutti i singoli mercati concorrono a formare questo vasto “mercato globale”. Noi aziende artigiane, possiamo e dobbiamo nel nostro piccolo, essere comunque presenti nel mercato, e farlo attraverso una comunicazione d’impresa adeguata e professionale: rivolgen-doci ai soggetti che fanno Comunicazione di mestiere. Agenzie pubblicitarie, videomaker o studi fotografici sono sostenuti da persone che con la loro professionalità riescono a dare quel valore aggiunto che serve per non essere sconosciuti al cliente finale.

SERGIO MANTELLO COORDINATORE FOTOGRAFI CNA VICENZA

Comunicare in politica significa riuscire a spiegare in modo chiaro e diretto progetti, idee e programmi. Per me significa anche entrare in sintonia con i cittadini, cercando di tra-smettere non solo concetti ma anche sentimenti: quelli che mi spingono ogni giorno ad impegnarmi per la mia comunità con passione, serietà e rigore. Credo che la buona politica vincerà sulla cattiva politica se riuscirà a dimostrare, anche con la comunicazione, la volontà di rimettere al centro dell’agenda programmatica gli interessi del Paese: il lavoro, la crescita, lo sviluppo economico e l’uguaglianza sociale.

ALESSANDRA MORETTI VICESINDACO DI VICENZA

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18 storie artigiane

come trasformare una passione, in questo caso il cinema, in una professione. per in-formazioni chiedere a Graziano dal Maso, un diploma di perito in telecomunicazioni all’istituto Rossi di Vicenza, un’esperienza professionale importante nel sindacato fino al 1984 e poi fondatore della videomaker srl di schio, studio di produzione video (promozionali, didattici e documentaristici) per aziende, agenzie e istituzioni. All’inse-gna dello slogan “immagini per comuni-care”, più che mai di attualità, soprattutto oggi. una storia che parte da una famiglia operaia di villaverla, che a fine anni Cin-quanta la domenica porta il figlio a vedere “Via col Vento”. Quelle immagini colpiscono così tanto il piccolo Graziano che il cinema diventa una passione. Così quando gira in bicicletta tra Villaverla e Dueville prende nota di tutte le locandine dei film in uscita e le trasforma in un archivio personale. Tanti e tanti quaderni in cui trascrive titolo, regi-sta, attori. Insomma, fotografia e cinema, il mondo dello spettacolo nel suo complesso, diventano una vera attrazione. Così a 29 anni, conclusa l’esperienza sindacale, ci ri-pensa. “per le aziende nasceva la necessità di produrre video promozionali per le fiere di settore – racconta Graziano dal Maso

– di comunicare attraverso le immagini. Così mi sono messo in moto. Vanni Potente, cameraman esperto, è diventato il mio so-cio nel fondare la Videomaker. Era il 1985”. Graziano Dal Maso, neofita in questo senso, diventa un appassionato di regia e di mon-taggio. nel giro di un paio d’anni la video-maker cresce, le persone impiegate sono 5 e la società diventa il punto di riferimento dell’alto vicentino per le produzioni vi-deo industriali. Oggi conta 3 dipendenti ma è una struttura leggera, flessibile, che risponde alle esigenze di un mercato in con-tinua evoluzione. Diventa premiante il ritmo, il montaggio fresco, nuovo, dinamico. “Ci vogliono pas-sione e competenza – continua Graziano Dal Maso – bisogna lanciare il cuore oltre l’ostacolo. Abbiamo sempre avuto una logi-ca di cooperativa, tutti coinvolti, tutti chia-mati a qualche sacrificio ma con la voglia di costruire qualcosa insieme”. accanto ai filmati industriali si sviluppa il settore documentaristico, di carattere religioso (beatificazioni e santificazioni di congre-gazioni religiose), ma anche di promo-zione del turismo e del territorio. così si comincia a viaggiare: cile, africa, india, europa. Graziano Dal Maso ottiene un ri-conoscimento al festival latino-americano.

L’anno scorso gira in Spagna il documenta-rio su S. Teresa D’Avila per la congregazione dei carmelitani. “In Micronesia il viaggio più avventuroso – ricorda – per un docu-mentario di stampo antropologico sulle monete più grandi del mondo. Ospiti delle tribu locali abbiamo vissuto una settimana di emozioni primordiali”. di certo non c’è routine nella vita di Graziano dal Maso. che vive anche l’esperienza politica tra il 1999 e il 2001 come assessore alla cultura del comune di schio. Diventa presidente della Fondazione Teatro Civico e vicepre-sidente della Rete Museale Alto Vicentino. Tanti i progetti realizzati ma un’esperienza che si chiude lì perché la politica è un altro mondo. “oggi l’immagine audiovisiva si colloca al centro della comunicazione. in-ternet impera. ogni azienda ha il suo sito. e ogni sito ha video o link collegati. si co-munica con le immagini. e se non ci rie-sci sei tagliato fuori dalla realtà, rischi di non esistere. Anche la Videomaker qualche mese fa ha rifatto il sito. Bisogna investire in tecnologia ma soprattutto in competenze. E noi ci siamo specializzati nella qualità dei filmati”. Comunicare attraverso le immagi-ni è quindi la priorità oggi. E si può fare in tanti modi. Basta trovare la strada. Come ha fatto Graziano Dal Maso.

STORIE ARTI GIANELa CriSi? SuP Erata

Graziano Dal Maso a Schio e Daniele Battistella a Rossano Veneto raccontano la crescita delle loro aziende, di come hanno superato gli ostacoli e di come affrontano il futuro

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19storie artigiane

di Luisa Nicoli

STORIE ARTI GIANELa CriSi? SuP Erata

Di generazione in generazione. All’inse-gna della qualità e della professionalità. Partendo da un garage di 6 metri per 4 per arrivare ad una sede da 8mila metri quadrati. E una produzione che esporta in 40 paesi all’estero. Chissà se ci pensa-va Guerrino Battistella da Rossano Veneto quando nel 1975, dopo aver lavorato in un’a-zienda produttrice di tavoli da stiro, decise di fondare una ditta individuale, sostenuto dalla moglie Amabile, e di creare “Eva”, la sua prima macchina da stiro, per lanciarsi in un settore tessile, di confezione e abbigliamen-to, che in quel momento è particolarmente florido nel Vicentino. “Eva” porta bene al

suo ideatore e così nascono poi Vaporino e tanti altri modelli dai nomi mitologici: Ve-nere, Nettuno, Eros, Andromeda. Nel 1987, finita la terza media, entra in azienda anche il figlio Daniele, e la Battistella fa il primo salto di qualità acquistando un capannone da 300 metri quadrati in via Bessica, dove si trova tuttora. Nell’azienda del piccolo arti-giano Guerrino, tra i primi iscritti alla CNA di Bassano del Grappa, entra anche la figlia Monica, che si occupa della produzione. Nel 1992 la Battistella si allarga ulterior-mente, con il nuovo showroom, e si tra-sforma in Battistella Guerrino & C. snc. Sono gli anni della svolta. “I grandi mar-chi, Stefanel e Benetton, portano la produ-zione all’estero e qui chiudono tutto” ricorda Daniele Battistella. Che a quel punto, a 23 anni, deve rimboccarsi le maniche. Lavorare e studiare, giorno e sera, senza orari. C’è da imparare l’inglese e cominciare a frequenta-re le fiere. Prima in visita, per vedere un po’ come funziona, poi come azienda per lan-ciare all’estero la produzione. Negli anni No-vanta comunque i traguardi raggiunti non mancano: nel 1993 vince la medaglia d’oro della Camera di Commercio di Vicenza per il progresso tecnico, nel 1996 per la beneme-rita nel campo delle esportazioni. Nel 2004 si arriva alla sede attuale di ben 8mila metri quadrati, con una ventina di di-pendenti e un fatturato di circa 2 milioni

500mila euro. “Tutto verso l’estero in prati-ca – racconta il titolare Daniele Battistella – paesi europei, Medio Oriente, Nord Africa, Asia, America. Siamo in tutti i mercati del mondo, in particolare Russia, Arabia Sau-dita, Emirati Arabi, Thailandia, Malesia e Paesi dell’est, a parte il Sud America. Inoltre il 20-25% che vendiamo in Italia, per buona parte finisce comunque all’estero”. I clienti sono soprattutto comunità, hotel, lavande-rie e tessile-confezioni, per macchine e ferri da stiro di produzione industriale, anche se c’è una piccola fetta rivolta a semiprofessio-nisti e casalinghe. Un centinaio i modelli prodotti oltre alla possibilità di realizza-re macchine su misura per il cliente. Lo spirito di innovazione e la ricerca di nuove soluzioni sono un imprinting dell’azienda, che ha portato la tecnologia tra i ferri da sti-ro. “Ha un doppio vantaggio: ridurre i con-sumi e facilitarne l’uso, offrendo molteplici funzioni. Anche la lavandaia che da 40 anni usa la stessa macchina alla fine si è converti-ta all’innovazione. Noi oggi siamo in grado di fare aggiornamenti tecnologici a distanza, da qui in Malesia. E collegando una macchi-na al computer possiamo vedere tutti i dati, dalla fotografia di tutti i componenti alle ore di lavoro”. In tutto questo però non si perde la tradizione di famiglia. Perché papà Guer-rino segue ancora la parte tecnica, la sua passione. Fa le migliorie, i test, utilizzando

ancora la taglierina e la saldatrice di un tempo. “La crisi l’abbiamo sentita solo nel 2009, quando ci sono venuti a mancare alcuni clienti internazionali e il fatturato ha avuto un calo del 30%. Quest’anno però ritorniamo a buoni livelli. Certo ora bisogna metter-si in macchina e andare dal cliente, organizzare il porte aperte in azienda. Insomma bisogna creare il contatto diretto, per conquistare la fiducia. Devi farti conoscere nel-le fiere, devi mostrare al rivenditore i vantaggi del prodotto. Il nostro non si vende da solo, va spiegato. Guai se ti fermi. E poi bi-sogna garantire il servizio post vendita. Parole d’or-dine: continuità e innova-zione, qualità e prezzo giu-sto. Con un occhio attento all’internazionalizzazione”.

Graziano Dal Maso a Schio e Daniele Battistella a Rossano Veneto raccontano la crescita delle loro aziende, di come hanno superato gli ostacoli e di come affrontano il futuro

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Giardino zen, open space, angolo bar. e niente segreteria in azienda. e’ tutto aper-to, insomma very easy. Questa l’atmosfera che si respira alla project srl di zanè, ti-tolare e amministratore unico Matteo la-vezzo, classe 1975 di Malo. azienda di ab-bigliamento sportswear, dal disegno alla realizzazione. All’insegna del fashion ma anche dell’innovazione e della tecnologia. Del resto i 12 dipendenti della Project han-no tra i 20 e i 38 anni. Una scelta. Perché i giovani, come il mercato, san-no adattarsi rapidamente ai cambiamenti. Matteo Lavez-zo, aria creativa del designer, nell’ambiente delle confezioni e dell’abbi-gliamento ci è cresciuto. Era il suo mondo fin da bambino, quello di mamma Mirella e papà Fernando. Poi però ha preso un’altra strada. Diploma di ragioniere programma-tore a Schio, due anni di economia azien-dale all’università Cà Foscari a Venezia. Fa l’obiettore in una casa di riposo a Malo quando conosce due agenti di commercio dell’abbigliamento. E l’amore per il mondo della moda, quello di famiglia, ritorna. Così decide di provarci. La passione c’è. E le idee non mancano. Nasce la Project nel 1999:

Matteo Lavezzo progetta linea e campiona-rio, come partner al 50% un’azienda di Rovi-go, la Giada srl. Prima collezione e fa subito il botto: 100mila capi venduti. Il fatturato cresce di anno in anno. Poi rallenta mentre aumentano le richieste di collaborazioni. Così decide di chiudere con la Giada srl e ripartire. Con il suo gruppo fidato. “Conti-nuavamo a lavorare per l’azienda di Rovigo ma da esterni, così potevamo aprire a nuovi clienti – racconta – abbiamo ricominciato

disegnando collezioni, poi producendo il prototipo, ovvero il primo capo, e succes-sivamente ci sono stati chiesti campiona-rio e produzione”. Insomma la Project srl si allarga. E dal 2006, fatturato di 300mila euro, raddoppia ogni anno per arrivare oggi a 3 milioni 500mila euro, andando dritti dritti verso i 4 milioni. “Produciamo circa 180-200mila capi l’anno – continua Matteo Lavezzo – ci siamo specializzati sul pantalo-ne. Ed è stata la necessità di creare anche il prototipo per far capire come realizzarlo che ci ha poi portati al processo completo. Da

ufficio stile a prodotto finito, commercializ-zato. Dalla ricerca dei materiali ai prototipi, al campionario, alla produzione. Cosa che non fa quasi nessuno”. la testa pensante dell’azienda è a zanè ma dal 2006 la project ha avviato una struttura per la produzione del 60% made in tunisia. il resto viene realizzato nel vicentino, in laboratori esterni. “Siamo una struttu-ra flessibile. Facciamo 12 collezioni per 12 marchi due volte l’anno, estiva e invernale. Ora stiamo predisponendo le collezioni au-tunno-inverno del 2013”. Sono giorni frene-tici in azienda a Zanè. Del resto si lavora per marchi come Bottega Veneta, Etro, Moschi-no, Cerruti, Gruppo Forall, Seventy, Patrizia Pepe, Pinko. “Di norma il cliente fornisce il mood, le tendenze. Ci mostra la direzione della collezione. Noi cerchiamo comunque di anticipare la moda, prima delle fiere di settembre, presentando a luglio una sorta di collezione, un insieme di prodotti che ci sembrano interessanti. Il cliente quindi può attingere qui. Non vogliamo essere solo un

service ma veri e propri partner lavorando sulle collezioni”. La Project srl ha soprattutto clienti ita-

liani. “Solo il 3% sono aziende straniere. Ma quelle italiane per cui lavoriamo esportano almeno il 50%. Per noi è una caratteristica fondamentale. Il made in Italy vende molto in mercati come Russia, Cina, India e Bra-sile”. Il fatturato è in crescita ma per Matteo Lavezzo l’obiettivo non è ancora raggiunto. “Io sono partito con niente. Il traguardo sarà raggiunto quando tutti gli anni si capitalizza e si reinveste in azienda. E questo la rende forte”. Di certo la crescita c’è stata. Tanto da traferirsi da aprile nella nuova sede di Zanè in un ex falegnameria: 1600 metri quadrati

GIOvANI cON STIlECrESCErE Si Puo’

di Luisa Nicoli

Hanno tutti tra i 20 e i 38 anni alla Project srl di Zanè e si lavora all’insegna dell’innovazione e del fashion, della tecnologia e della professionalità - Non si timbra il cartellino ma così si produce

anche di più - ll titolare Matteo Lavezzo arriva alle 5 del mattino e dai tanti viaggi nel mondo della moda ha portato nella sua impresa un po’ di Giappone

“siamo una struttura flessibile. e il cliente vivecon noi quando dobbiamo creare una collezione”

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21storie artigiane

di spazi, 800 di uffici open space più lo show room più 800 metri quadrati di magazzino per i materiali. Lo stile è accogliente e molto libero. C’è pure la cucina. “Il cliente vive con noi. Vive l’azienda. Abbiamo un frigorifero ben fornito e facciamo la spesa una volta alla settimana” continua Matteo Lavezzo. Qui non ci sono cartellini e orari. Non si deve timbrare quando si arriva al mattino. Ma il rigore non manca. E tutti alle 8 sono opera-

tivi. Beh Matteo Lavezzo già all’alba delle 5. Quando in azienda c’è ancora silenzio e può lavorare tranquillo. Perché durante l’anno si macinano chilometri. Circa 50mila l’anno in auto, tante trasferte in aereo e tre tappe fon-damentali: Tokio, New York, Londra. L’amo-re per il Giappone traspare, e non solo per il giardino zen scala 1 a 3 del Ryoan – ji di Kio-to che campeggia all’interno del capannone. Anche nella filosofia aziendale. “Vado in

Giappone una volta l’anno. Mi piaceva l’idea di avere qui qualcosa di quel mondo che mi ha aiutato molto nel 2006. Volevo un senso di serenità. Un ambiente tranquillo, creati-vo per lavorare sulle collezioni”. Serenità e innovazione. “sono un grande sosteni-tore di internet e dell’informatica. noi sfruttiamo solo l’1% delle possibilità che abbiamo, lottiamo per il mercato italiano e fuori c’è un mondo”.

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22 speciale

Vicenza è in fermento, come non si av-vertiva da tanto, troppo tempo. L’inaugurazione della Basilica e il via alle folle visitanti hanno rubato qualche sorriso qua e là, tra gli addetti ai lavori e i promotori. Tra gli amanti della cosa bella, tra i vicentini tutti.Comunicazione e cultura sono le parole chiave di un momento storico fonda-mentale per una città spesso abbando-nata nella presa soffocante di Venezia e Verona. Inevitabile, ci siamo sempre detti, il valore delle mete che circondano la città del Palladio è immenso e spesso così luccicante da soffocarne la luce.Mancava qualcosa, quel qualcosa che si trova nell’incontro culturale e nello sti-molo creativo. Un momento, uno spazio che potesse significare nella coscienza di tutti il luogo dell’incontro e della conta-minazione intellettuale: così fascinosa, questa immensa struttura bianca, e così uniche le vie di una città a misura d’uo-mo che la circondano.‘Raffaello verso Picasso – storie di sguar-di, volti e figure”, mostra in essere nella ristrutturata Basilica, rappresenta uno

step fondamentale nell’affermazione a gran voce di quel “io ci sono” necessa-rio per attirare le attenzioni del mondo creativo. Un’esposizione di grande valo-re artistico, capace di una risposta del pubblico che regala stupore allo stesso curatore Goldin. Lunghe file di curiosi all’entrata, visi-te guidate in prenotazione da qualche mese e un vociferare rappresentativo del buon lavoro promozionale operato attorno all’evento.E quando Picasso tornerà in Spagna? La grande Basilica, ora contenitore di meraviglia, avrà bisogno di continuare a correre da sola. O meglio, con il soste-gno di tutti.Sarà indispensabile che la struttura pal-ladiana diventi un simbolo di intrecci sociali e relazionali, luogo d’incontro e di scambio, idea, spazio creativo e at-trattivo, un essere vivente dinamico e svincolato dai cliché: una vera e propria stazione dell’alta velocità culturale. Il concetto di cultura non deve fermarsi all’intenzione o al mero esercizio di stile, altresì è importante possa rappresentare

StazioNE DELL’aLta vELoCita’

CuLturaLELa riqualificazione della Basilica e la mostra “Raffaello verso Picasso” rilanciano la città del Palladio, stretta nella morsa soffocante di Venezia e Verona - Vicenza ora offre un contenitore di meraviglia - Un salone che potrebbe fare da cornice alla prossima innovazione imprenditoriale o coniu-gare l’incontro tra figure intellettuali distanti, grazie alle potenzialità artistiche e artigianali che vi abitano

di Jacopo Vencato

un mondo vivo pulsante, che abbraccia in toto i tessuti della società tutta, dalla produzione al terziario, fino alla politica (dal Greco politikós: l’Arte di governare le società).Se volessimo provocare, sosterremmo che la vita sociale della città ora dovrà necessariamente passare attraverso la vita sociale della Basilica stessa: centro nevralgico del borgo veneto. Non spet-tacoli o musei permanenti, non auto-referenzialità, e nemmeno grandi spazi volti a sostenere se stessi; l’estetica del salone potrebbe fare da cornice alla prossima innovazione imprenditoriale, o coniugare l’incontro tra figure intel-lettuali distanti. Workshop, esperimenti, prime volte, esperienze e incontri sug-gerirebbero alla città stessa di vivere di nuovi colori e di sentirsi integrata in un percorso internazionale di velocità cul-turale. Le potenzialità artistiche ed artigianali delle figure che abitano Vicenza posso-no e devono ricoprire un ruolo prima-rio nella re-introduzione di quell’iden-tità ora forse poco sentita dalla giovane

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23speciale

gente. I piccoli imprenditori, colonne del tes-suto produttivo del vicentino, avrebbe-ro la possibilità di tuffarsi nel presente ed affacciarsi al futuro con un coinvol-gimento inaspettato: basti pensare alla possibilità di intrecciare esperienze e at-titudini diverse sotto lo stesso immenso tetto, di intercettare competenze e capa-cità internazionali e portarle al servizio di un’artigianalità territoriale.

Laboratorio palladiano, quello che molti di noi stanno immaginando e sognando, ma anche incredibile opportunità attrat-tiva. Immaginare così una città culturalmen-te frenetica, frequentata da menti illu-minate e da opinion leader, capace allo stesso tempo di offrire al pubblico pro-dotti personalizzati di grande qualità e botteghe artigianali dense di spirito cre-ativo. Un’opportunità senza precedenti

per mostrare al mondo che il connubio tra cultura e sviluppo produttivo può esistere e forse è inevitabile. La magnificenza dell’opera palladia-na diventa così pretesto per affiancare innovazione e storia, social network e nuova piazza sociale, linguaggi di pro-grammazione digitale e linguaggio cre-ativo. Nessuno potrà opporsi a questo tipo di alta velocità. Si può fare.

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24 speciale ii

nuovo artigiano, il magazine di cna vicenza. Fu ennea e fu molte altre cose, mi dicono. Ma nel magazine si può parlare del magazine? e così sia.Il nostro principale strumento di comunica-zione verso il mondo dell’intelligenza arti-giana non può che disegnare le curve di una sagoma nella quale ci muoviamo con deli-catezza e convinzione, per primi. Crederci; credere in noi stessi e nelle nostre scelte, cre-dere in un esperimento editoriale che tocca i punti caldi della società produttiva, sfioran-do temi d’attualità e di economia come quelli della più astratta sperimentazione artistica. Crederci portatori di un messaggio che non costruiamo a tavolino, ma piuttosto tradu-ciamo in parole, a partire dai momenti che gli artigiani tutti ci regalano giornalmente.nuovo artigiano è raccontare un mondo, quello delle piccole imprese, immaginando che possa fondersi con la narrazione di tutti gli altri mondi: trarre spunto da realtà appa-rentemente distanti o incredibilmente vici-ne, è un esercizio che proviamo a generare attraverso un gioco di immagini e parole. Le vostre immagini e le parole del mondo nel quale nuotiamo insieme.nuovo artigiano è credere in un proget-to che ha radici antiche e prescinde dalle

catastrofi economiche del nostro tempo, si spinge ad affermare la presa coscienza di un nuovo modo di essere artigiani oggi. E’ cre-derci prima che far credere.Sì, la comunicazione è spesso paradosso: muove su un tappeto dorato e sempre ben pettinato, è racconto, immaginazione e sug-gestione; ma se chi comunica non crede con tutto se stesso a ciò che sta narrando, fallisce.cna e le persone che ne muovono le scelte hanno imparato ad ascoltare ed interpretare le dinamiche del presente per immaginare un futuro possibile. Un domani dinamico e difficile da cavalcare, dove ci sarà spazio solo per il nuovo arti-giano.Investire sul concetto di nuovo artigiano è deliberatamente comunicazione, non si può toccare con mano e forse nemmeno as-sume forme o colori ben definiti: ma è molto di ciò che può e deve fare oggi un’Associazio-ne di categoria come la nostra. Immaginare che il domani sia abitato dalle stesse figure che incontriamo oggi sarebbe come affer-mare che un artigiano oggi opera alla stessa maniera di come faceva suo padre, vent’anni fa. Una bugia e un potenziale pericolo per un reticolato economico già piuttosto mor-sicato dal tempo e dagli errori di pochi.Coraggio e virtù sono le colonne portanti di

un processo di innovazione sul quale stiamo muovendo i primi passi, noi per primi. Noi di cna vicenza. Rappresentare uno stimolo al cambiamento e alla presa di coscienza deve necessaria-mente passare attraverso quello che palese-mente chiameremmo “buon esempio”, o nel linguaggio pubblicitario si definisce “testi-monial”. Testimoniare appunto una strada, crederci al punto di affrontarla per primi e magari inciampando o barcollando. nuovo artigiano è un progetto editoriale che muove da questi concetti fondanti spin-gendosi oltre l’orizzonte e immaginando di poter vedere al di là. Avere l’onore di ospita-re le idee di chi conosce il successo grazie al lavoro di una vita, le esperienze illuminanti di imprenditori coraggiosissimi, i racconti dei nostri artigiani più diversi; e ancora, in-dividuare un percorso di spazi e tempi che potrebbero aiutare il processo d’innovazio-ne, oltre che una curata selezione di letture stimolanti.Nel magazine di cna ci siete voi, artigiani, quelli di oggi e quelli che credono nel do-mani. Ci sono i cancelli del futuro lavorati da partner e colleghi d’ogni tipo, ci sono le nostre iniziative e le nostre proposte. C’è so-prattutto la possibilità di condividere un’e-sperienza.

CrEDErCiIl magazine di CNA Vicenza è uno strumento artigianale, che nasce dalle mani di pochi ma dalle esperienze di tanti, di tutti voi. Il coraggio di un’associazione che diventa testimonial

di un processo di trasformazione è il primo passo verso un futuro che non fa paura. Scrivete, chiedete, criticate, applaudite, interagite: [email protected] - nuovoartigiano.it

di Jacopo Vencato

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Wired è una rivista mensile statunitense con sede a San Francisco in California dal marzo 1993, e di proprietà di Condé Nast Publica-tions.Nota come “La Bibbia di Internet”, è stata fondata dal giornalista Louis Rossetto e da Nicholas Negroponte, in Italia diretta da Carlo Antonelli. La rivista tratta tematiche di carattere tecnologico e di come queste in-fluenzino la cultura, l’economia, la politica e la vita quotidiana.Le versioni internazionali della rivista sono

LEtturETitolo: wired.it

Il Post – testata giornalistica n. 419 del 28 settembre 2009Il Post è un giornale online pubblicato dal 19 aprile 2010Per contattare la redazione scrivete a mail [at] ilpost.it

Queste le poche parole con cui si racconta il quotidiano online italiano diretto da Luca Sofri.Sostenuto da una società di imprenditori,

Titolo:ilpost.it

Linkiesta è un quotidiano online italiano di approfondimento che esce sul web dal 31 gennaio 2011. Il direttore Jacopo Tondelli ha vinto il Premiolino nella sezione Web e la testata richiama nel nome il termine in-ternet usato per il collegamento ipertestuale: il link. Non ha dunque fondamento la notizia di

una scelta obbligata causata dall’in-disponibilità del dominio linchiesta.it. Anche questo indirizzo internet appartiene infatti alla società che pubblica Linkiesta e reindirizza au-tomaticamente al sito principale.

Linkiesta si presenta come un gior-nale indipendente di approfondi-mento su temi sociali, politici, eco-nomici e finanziari aperto anche al giornalismo partecipativo, al gior-nalismo investigativo e on demand. Nella versione definitiva avrà anche un’applicazione iPad.

Titolo:linkiesta.it

l principale socio investitore è Banzai che cura il progetto grafi-co, gli aspetti tecnologici e la rac-colta pubblicitaria.Il modello di business si basa ovviamente sugli inserzionisti e funge da aggregatore dei miglio-ri contenuti della stampa italiana

e internazionale, selezionati e commentati dalla redazione, affiancati da quelli originali prodotti dalla stessa redazione.

promuove il progetto Internet for Peace con l’obiettivo di candidare la Rete al prossimo Premio Nobel per la Pace.

Wired UK e Wired Italia, fruibili anche e so-prattutto in versione on line all’interno dei rispettivi siti web.Dal novembre 2009, Wired Italia

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27rubriche

la ManiFestazione dedicata al desiGn autoprodotto e di piccola serieOpen Design Italia, è un concorso-mostra-mercato internazionale che esplora in maniera inedita il panorama nazionale ed internazionale dell’autoproduzione: una nuova modalità di fare design in cui l’attivi-tà creativa - progettare, pensare - è direttamente collegata all’attività produttiva.

Si pone come partner privilegiato nella promozione della collabora-zione tra designer, imprese e artigiani del territorio, creando reti tra gli attori della filiera e stimolando la sostenibilità del ciclo produttivo.La nuova edizione sconvolge gli schemi delle mostre attuali sul design autoprodotto decidendo di coinvolgere più territori nazionali, portan-do la manifestazione a Venezia, per creare più sinergie e collabora-zioni tra i diversi distretti produttivi, designer e realtà locali creative.

Open Design Italia quindi si svolgerà a Venezia dal 23 al 25 novembre nella splendida cornice dell’area Magazzini Ligabue, in occasione di Venezia 2019 - Salone Europeo della Cultura che vedrà Venezia in gemellaggio con Berlino.

DEStiNazioNi

appuntaMento del Mese di Marzoa FieraMilanocitY

Si svolge ogni anno nel mese di marzo a Fieramilanocity e offre la gamma completa delle proposte del settore promozionale pensate per aiutare le imprese a comunicare in modo efficace, suscitare nuovo in-teresse e creare una relazione duratura con i clienti già conquistati.

Promotion Expo è la grande fiera italiana che da 18 anni mette in con-tatto d’affari gli operatori del settore promozionale, dell’in-store e dei servizi con oltre 8.400 manager che ricercano idee e prodotti per le proprie esigenze di marketing e di comunicazione

Promotion Expo è la fiera che offre tutte le soluzioni per il mondo: delle loyalty, del direct, degli eventi, dell’incentive, dell’in-store mar-keting, della comunicazione sul punto di vendita, dei premi, dei gad-get, dei regali aziendali, del licensing e del merchandising. Dal 13 al 15 marzo 2013.

open desiGn italia 2012 la Fiera della coMunicazionee del MarKetinG di relazione

Tutti i più importanti rappresentanti del mondo internazionale della fotografia e dell’imaging sono presenti alla fiera Photokina di Colonia.

Nel 2010 oltre 1.300 aziende provenienti da 45 paesi e ben 180.000 visitatori da tutto il mondo hanno dato vita a 6 giorni di fruttuosi incontri e grandi affari.Numerosi eventi collaterali, convegni, workshop, simposi, mo-stre fotografiche ed eventi speciali hanno fatto da cornice all’e-dizione 2012.La prossima edizione di Photokina sarà nel 2014.

photoKina world oF iMaGinG

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28 territori

Per capire la situazione oggi dell’Area Berica bisogna analizzare i punti di debolezza e i punti di forza della sua economia e conosce-re le iniziative messe in campo dai comuni del territorio con l’obiettivo di creare nuovo sviluppo economico.Per quanto riguarda gli aspetti negativi, ci si deve confrontare innanzitutto con una grave carenza di infrastrutture viarie e di mobilità in genere, che non facilitano né lo sviluppo delle attività produttive attuali né l’insedia-mento di altre aziende, anche se l’apertura del casello a Longare della Valdastico Sud potrebbe rappresentare una soluzione im-portante. A questo si aggiunge la profonda crisi che hanno subito i numerosi laborato-ri artigiani del tessile, per la maggior parte terzisti: una difficile situazione economica

che ha provocato molte chiusure di attività e comunque una situazione “stagnante” anche per quelle aziende che hanno continuato a produrre.Il GAL locale, per far fronte ad un momento non facile, ha quindi puntato sulla crescita del settore agrituristico, ma i risultati finora non hanno dato vita ad un comparto robu-sto e in crescita, che possa dare lavoro ad una parte della popolazione. In un’area che ha il suo punto di forza più significativo nel patrimonio paesaggistico, in particolare nel-la zona collinare, con una rilevante produ-zione agroalimentare. Settore però ad oggi non sufficiente a creare nuove opportunità di sviluppo economico e quindi posti di la-voro.Per questo è nata la proposta del Parco Ecoindustriale Intercomunale che fa rife-rimento ad un Patto fra i Comuni di Ca-stegnero, Longare, Montegaldella e Nanto. Patto nel quale sono stati definiti anche gli obiettivi: trovare le risorse adeguate per la realizzazione di infrastrutture e servizi alle imprese condivisi nelle quattro aree comu-nali; eliminare la concorrenza fra ammi-nistrazioni confinanti nell’offerta di aree industriali e artigianali; ridurre la movi-mentazione di merci e persone nell’area e concentrare la logistica e le nuove attività produttive. Tutto questo dovrebbe rendere possibile la realizzazione di un’unica zona produttiva intercomunale, l’arrivo di nuove aziende con prodotti innovativi, la creazione di posti

di lavoro e la costruzione di un’area previ-sta a ridosso dello svincolo autostradale da realizzare secondo i criteri ecologici e della bioedilizia.I comuni hanno istituito un gruppo di lavo-ro con tutte le associazioni di categoria, di cui fa parte anche CNA, per procedere in questo progetto di sviluppo dell’Area Berica. Le posizioni però sono diverse. Perché da un lato si registrano le preoccupazioni de-gli agricoltori, che stanno puntando decisi sul settore dell’agriturismo; dall’altro invece c’è l’appoggio al progetto delle associazioni industriali. Con CNA impegnata a mediare le diverse esigenze per arrivare comunque a sfruttare questa opportunità. Nella con-vinzione che creando nuovi servizi per il trasporto, l’energia, la logistica si possano attirare nuove imprese che troverebbero una situazione favorevole essendo vicine al ca-sello autostradale.Come CNA abbiamo proposto di uscire da discussioni “ideologiche” per vedere se è possibile arrivare alla costruzione di un’a-rea industriale secondo criteri di Bioedilizia ed Ecologia. Questo ecodistretto industria-le dovrebbe essere occupato da una o più aziende che costruiscano prodotti innova-tivi e diano lavoro alle imprese della zona. CNA ci crede per rilanciare lo sviluppo dell’area industriale e artigianale dell’Area Berica. Il Parco Ecoindustriale Intercomu-nale potrebbe essere una delle strade per ricostruire e innovarsi con uno sguardo al futuro, al di là della crisi.

arEa BEriCaPuNti Di ForzaE Di DEBoLEzza

Le difficoltà non mancano, tra la carenza di infrastrutture e di mobilità in genere, ma si lavora oltre la crisi, con un nuovo progetto: il Parco Ecoindustriale Intercomunale - Coinvolte le associazioni

di categoria e i comuni, potrebbe essere lo strumento per lo sviluppo economico ma servono sinergiedi Marcello Splendore

Marcello splendorepresidente cna area Berica

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29rubriche

news, eventi, appuntaMenti

potrà aprire nuovi canali di produzione e forme diverse di commer-cializzazione. Con l’obiettivo finale comunque di sostenere il valore culturale dell’artigianato.

Master universitario 1° livello “scienza e tecnica sulla prevenzione e della sicurezza2012 -2013” università ca’ Foscari- venezia

Il Cobis ha preso in esame l’avvio del Master Universitario proposto dall’Università Cà Foscari di Venezia in collaborazione con l’Inail Veneto sul tema “Scienza e Tecnica sulla Prevenzione e della Si-curezza 2012 -2013” ed ha condiviso tale percorso teso a formare laureati con elevati profili professionali in materia di gestione della sicurezza, con possibile sbocco professionale come RSPP nelle im-prese e/o nelle strutture collegate al sistema Veneto dell’Artigianato e piccola Impresa.

Al fine di promuovere l’iscrizione di laureati già inseriti o da inseri-re all’interno delle strutture dedicate alla sicurezza delle Associazio-ni/Organizzazioni promotrici il COBIS ha deliberato di concorrere parzialmente al costo di iscrizione e partecipazione al master stesso per soggetti proposti da CNA Vicenza. Il termine ultimo per l’iscri-zione al Master è il 03.11.2012.

Per ogni ulteriore informazione relativo al suddetto Master potete visitare il sito www.univc.it.

cna vicenza sceGlie MultiutilitY spa e trenta spa per dare nuova enerGia ai suoi associati

CNA Vicenza ha sottoscritto una convenzione con le due aziende commerciali del Gruppo Dolomiti Energia, Multiutility S.p.A. - fornitore di energia per il target business - e Trenta S.p.A. che opera invece sul domestico con l’obiettivo di dare una nuova energia ai suoi associati.Si tratta della prima convenzione a carattere nazionale che vede coinvolte insieme entrambe le società di vendita del Gruppo Tren-tino e che permetterà a tutti gli associati CNA Vicenza di poter usu-fruire di “100% energia pulita” certificata e garantita sia per le loro attività che a casa.L’accordo prevede infatti che gli associati possano richiedere a con-dizioni assolutamente vantaggiose la fornitura di “100% energia pulita Multiutility” e “100% energia pulita Trenta”, ossia di energia proveniente dalle centrali idroelettriche trentine del Gruppo DE la cui origine è certificata e garantita dal Gestore del Sistema Elettrico con la doppia certificazione CO.FER e RECS*.

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corso crea iMpresa @ urBan center

- Lunedì 22 ottobreDALL’ IDEA DI IMPRESA ALLA SUA CONCRETA REALIZZAZIONE Consigli pratici per l’avvio d’impresa. Come muovere i primi passi e affrontare le difficoltà del mercato e del settore creditizio. Vademe-cum per l’approccio al sistema bancario.Con Francesco Dalla Valle responsabile di C.N.A. Thiene

- Mercoledì 24 ottobreBUSINESS PLANPrime essenziali indicazioni utili per la redazione del proprio piano d’impresa, strumento indispensabile per accedere alle agevolazioni finanziarie, ma soprattutto per pianificare una nuova attività che possa nascere e crescere “sana” e competitiva.Con Marco Troncon vicedirettore di C.N.A. Vicenza

- Lunedì 29 ottobreFINANZIAMENTISimulazione dell’avvio d’Impresa e redazione del businnes plan. Con Federico Sassaro responsabile area credito di C.N.A. Vicenza

Gli incontri si svolgeranno nella sede dello Urban Center OASI Eu-ropa in via Roma, 26 a Thiene (VI) dalle ore 20.30 alle ore 22.00

souvenir d’italie @ viart

Dal 27 ottobre al 20 gennaio 2013 presso la sede di Viart a Vicenza l’artigianato incontra il design nella mostra “Souvenir d’Italie”, che raccoglie le opere realizzate dagli orafi di CNA Vicenza e Confarti-gianato. In esposizione i gioielli-prototipi selezionati dal concorso “Next Jeneration – Jewellery Talent Contest 2012” bandito dalla Fiera di Vicenza in collaborazione con il Politecnico di Milano. Nel cuore di Vicenza quindi una vetrina di lavori nati dal connubio tra i giovani designer e la produzione vicentina orafo-argentiera “Made in Vicenza”: i 20 progetti selezionati dal concorso sono stati infatti abbinati a 17 imprese artigiane in funzione delle tecniche produtti-ve necessarie a realizzarli, permettendo così di passare dal disegno al prototipo e dando vita a gioielli in oro e argento abbinati a mate-riali diversi e alternativi.Quattro le aziende orafe di CNA Vicenza che hanno lavorato alla realizzazione dei prototipi, per un’iniziativa che offre spunti e sti-moli di innovazione creativa, valorizzando le competenze produt-tive del territorio: Ardovari di Arduino Zappaterra, Lucos gioielli, Lovato gioielli, Rigon & Rigon di Rigon Lucio. Un primo passo in un cammino tra la “mano” artigiana e la creatività del design che

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autocertiFicazione della valutazione dei rischi: proroGa al 31.12.2012

Diventa ufficiale la proroga per l’autocertificazione del DVR con procedure semplificate per la valutazione dei rischi nelle piccole imprese. La proroga fino al 31 dicembre 2012 delle vecchie regole consente – per tutto l’anno in corso – alle PMI con meno di 10 dipendenti di emettere una semplice autocertificazione a testimo-nianza della valutazione dei rischi effettuata (Decreto Legislativo 81/2008). L’autocertificazione del DVR (Documento di Valutazione dei Rischi) può essere effettuata anche online.Dal 2013, invece, anche le micro-imprese dovranno sottostare alle nuove procedure (destinate a diventare lo standard per tut-te le aziende) per la valutazione dei rischi in materia di sicurez-za sui luoghi di lavoro: le nuove indicazioni procedurali saranno emanate successivamente, con apposito decreto ministeriale, e ad elaborarle sarà la commissione consultiva permanente per la salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro. Per le altre imprese l’obbligo di redazione delle valutazioni di rischio secondo le nuove procedure scatterà, annullando la possibilità di auto-dichiarazione, scaduti i tre mesi dall’entrata in vigore del decreto, e comunque non oltre il 31 dicembre 2012.

autotrasporto: cna continua ad oFFrire un servizio di consulenza leGale ai suoi associati

Il recente documento “Disposizioni urgenti per la revisione della spesa pubblica con invarianza dei servizi ai cittadini” entrato in vi-gore il 15.08.2012 ha introdotto significative sanzioni nei confronti delle imprese committenti dei servizi di autotrasporto in caso di mancato rispetto del pagamento dei “costi minimi”, e di supera-mento del termine di 90 gg. per il pagamento dei servizi di auto-trasporto.Più precisamente, il mancato pagamento determina per l’impresa committente dei servizi di autotrasporto una sanzione pecuniaria amministrativa pari al doppio della differenza tra “quanto fatturato e quanto dovuto”.Ciò detto, prosegue l’impegno della CNA – FITA Vicenza ad as-sistere le imprese di autotrasporto associate tramite un servizio di consulenza professionale dedicato presso le sedi di Vicenza e Thie-ne.Un pool di legali specializzati nel settore dell’autotrasporto forni-scono consulenza legale in materia di contratti di trasporto, verbali di contestazione su strada, attività di recupero crediti, nonché, più in generale, sulle varie problematiche che possono verificarsi nella gestione quotidiana della movimentazione merci su strada.

spettacoli di Mistero

L’edizione 2012 di “Veneto: spettacoli di Mistero” vedrà nelle piazze, nelle ville, le aie, i teatri, i castelli, i giardini, la rivisitazione delle an-tiche leggende del territorio, spesso provenienti direttamente dalla tradizione orale, in una infinita teoria di fascinazione e di scoperta. Promosso dalla Regione Veneto, il Festival del Mistero è organizza-to dalle Pro Loco aderenti all’Unpli, che daranno vita a oltre due-

cento eventi: storie di streghe e di demoni, di folletti dispettosi e di fate generose, di antichi tiranni la cui vita sanguinaria è circonfusa di leggenda e di mille fantasmi pronti a essere evocati per racconta-re i segreti più nascosti. In particolare segnaliamo: Mostra d’arte sul mistero “Ars in My-sterium” dal 27/10/2012 al 5/11/2012. Mostra d’arte itinerante sul mistero veneto, che rende tangibile il patrimonio immateriale delle leggende della pedemontana. Le opere esposte sono create con va-rie tecniche e materiali diversi da artigiani-artisti locali di ottima caratura tanto da essere il fiore all’occhiello della CNA Artigianato Artistico di Bassano. Mostra inserita nell’evento “Ars e Mistero” del Centro Studi Ezzeli-no da Romano, Consorzio Pro Loco Grappa Valbrenta e CNA Arti-gianato Artistico di Bassano, direzione artistica di Roberto Frison.Per maggiori info sulla Mostra e gli Spettacoli: spettacolidimistero.it

Kit anticrisi - 12 noveMBre ore 18.00 @ cna thiene

DARE CREDITO AL CREDITO –TUTELARE I PROPRI CREDITISVILUPPO ARTIGIANO: Come i Consorzi Fidi possono aiutare le aziende a crescere ed investire Ne parliamo con Nereo Sella – Presidente C.T.A. Vicenza SVILUP-PO ARTIGIANO

Crisi: dal verbo greco krino = separare, cernere in senso più lato, discernere, giudicare, valutare. Diamo dunque un senso a questa «crisi»: riflettiamo ed agiamo per trasformarci da vittime di un si-stema politico, economico e giudiziario lento, saturo e stremato, a difensori ed innovatori del nostro futuro.L’esperienza del Consorzio Fidi del sistema CNA Veneto, “Sviluppo Artigiano”, viene presentata come opportunità fondamentale per il sistema locale dell’artigianato e delle PMI. Consigli e suggerimenti su come utilizzare al meglio le risorse e le potenzialità del sistema delle garanzie, imparando a muoversi al meglio nel difficile mondo dei crediti e dei finanziamenti.

PROGETTO SCUDO: Come tutelare i propri crediti in maniera efficace Ne parliamo con Agostino Dal Zotto – Avvocato in Thiene

Nella seconda parte dell’incontro, curata dal noto legale thienese Agostino Dal Zotto, esperto in tema di gestione legale e contrattua-le del lavoro e dell’impresa, sarà presentato un metodo diretto ed alternativo per garantire e tutelare il proprio credito con immedia-tezza nei confronti del debitore. Il metodo è ideato affinché l’acqui-rente rispetti i termini di pagamento stabiliti.Un sistema professionale serio e concreto, studiato specificatamen-te, caso per caso, per vincolare in modo giuridicamente corretto, ma al contempo trasparente e silenzioso, ogni controparte nella vendita di beni e di valori. Garantendo reciproca fiducia nel con-cludere una vendita, attraverso l’inserimento delle più opportune e stringenti clausole contrattuali.Al termine dei lavori, verrà offerto un aperitivo.

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CNA Vicenza sceglie Multiutility S.p.A. e Trenta S.p.A.

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Per info: CNA VicenzaTel.: 0444.569900email: [email protected]: www.cnavicenza.it

Per partite iva e aziende: Multiutility S.p.A.Tel.: 800.046.318email: [email protected] (rif. CNA VI)web: www.multiutility.it

Per domestico: Trenta S.p.A.Tel.: 800.990.078email: [email protected]: www.trenta.it

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