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Periodico dell’Artigianato, del Commercio e della Piccola Industria ANNO 70 - N. 5 - LUGLIO-AGOSTO 2016 Fondato nel 1946 Seguici su: Spedizione in a.p. - d.l. 353/2003 (conv. in l. 27/02/2004, n°46 - art.1, comma 1) - Torino - Euro 0.35 - Contiene I.P. www.corriereartigiano.it «Commercio News» è all’interno della rivista La Fashion Week riaccende la Torino della moda E lo Slow fashion degli artigiani conquista il pubblico Per UnipolSai, I Love IT contro il gioco d’azzardo In Galleria San Federico, con CNA e Nova Coop Riscoprire l’artigianato e valorizzare il territorio Al via da settembre il progetto di CNA e Regione Piemonte Coinvolte Ivrea, Lanzo, Pinerolo, Susa e Torino Il nuovo Codice degli appalti piace alle imprese Tra le novità, la suddivisione in lotti delle grandi opere www.cna-to.it Alberto Bongini, «Big Chef», omaggio ad Antonio Cannavacciulo, 2016, tecnica mista, cm. 60 x 60, www.collettivo37.com

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Periodico dell’Artigianato, del Commercio e della Piccola Industria ANNO 70 - N. 5 - LUGLIO-AGOSTO 2016

Fondato nel 1946

Seguici su:

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a.p. - d.l. 353

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«Commercio News» è all’interno della rivista

La Fashion Week riaccende la Torino della moda E lo Slow fashion degli artigiani conquista il pubblico

Per UnipolSai, I Love IT contro il gioco d’azzardo In Galleria San Federico, con CNA e Nova Coop

Riscoprire l’artigianato e valorizzare il territorioAl via da settembre il progetto di CNA e Regione Piemonte Coinvolte Ivrea, Lanzo, Pinerolo, Susa e Torino

Il nuovo Codice degli appalti piace alle impreseTra le novità, la suddivisione in lotti delle grandi opere

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Sommario3

Attualità CNA: rilanciare la produttività dell’Italia

Attualità Parte il Piano Strategico dell’Eporediese

Attualità CNA conquista la Torino Fashion Week

Unioni dei mestieri • CNA promuove l’artigianato e il territorio • Il Salone del Gusto diventa on the road • Impianti a gas, nuova norma Uni 7129 • Opportunità dal nuovo Codice appalti • CNA qualifica i meccanici per auto • CNA e UnipolSai contro il gioco d’azzardo • I Love IT torna in Galleria San Federico • La seconda vita della lana rustica • A Torino congresso nazionale Aifil • Ceramica, a settembre a Castellamonte • A Pinerolo l’Artigianato compie 40 anni

Informazione • I3p per la Torino Fashion Week • In Piemonte cresce la banda ultralarga

Intervista Le case di Eva Ullio

Cultura e arte Marilyn, il mito a Palazzo Madama

Commercio NewsInserto al centro della rivista

Reg. Trib. di Torino n°78 del 21 giugno 1948

Direttore responsabile Vitaliano Alessio Stefanoni

Collaboratori:Manuela PicaSergio Enrietto

EditoreCNA Editrice Srl

ImpaginazioneDue di 2 di Francesco Pavia

StampaGraf Art - Officine Grafiche Artistiche Srl

Venaria Reale (To)

Redazionevia Millio, 26 - 10141 - Torino

tel. 011.1967.2152-2121 - fax [email protected] - [email protected]

Tiratura11.350 copie

Chiuso in tipografia il 5 luglio 2016

Tutti i diritti sono riservati. I testi, le fotografie e l’impaginazione di questo numero non possono essere riprodotti, neppure

parzialmente, in nessuna forma senza l’autorizzazione dell’Editore.

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Editoriale

C’è qualcosa di surrealenell’assistere alle partitedel calendario degli Euro-pei di calcio di Francia2016 mentre dal Regno

Unito, uno dei cuori pulsanti della vecchiaEuropa, rimbomba l’eco dell’esito disastro-so della Brexit, il referendum che ha azze-rato i sogni europeisti di una generazione eche a breve porterà il Regno Unito fuoridall’Unione europea con potenziali e graviripercussioni sugli altri 27 stati membri. Pa-rafrasando Voltaire si potrebbe dire che men-tre Londra sprofonda a Parigi si balla. Siamoperò profondamente convinti del fatto chesia la stessa gioia a scatenare ieri come oggiin occasione di ogni partita migliaia di tifo-si davanti ai maxischermi dell’idroscalo diMilano e dei televisori dei bar di ogni cittàeuropea; così come riteniamo a buon titoloche anche a Londra, Brixtol e Birminghamdove tanti inglesi hanno votato “Leave” alreferendum, gridando la propria rabbiacontro le istituzioni comunitarie nel fatidi-co 23 giugno, ancora oggi ci si appassioni -nonostante l’espulsione dell’Inghilterra do-po la sconfitta con l’Islanda - alle partite diun campionato di calcio che è diventato lospecchio di un’Europa dei popoli che ha al-trimenti stentato ad affermarsi o almeno adessere compresa. Altiero Spinelli, uno deipadri morali della Comunità economicaeuropea era convinto che il progetto diun’Europa politicamente unita potesse na-scere solo dalle ceneri della Seconda guerramondiale, ovvero nel momento in cui ledifese degli stati nazionali fossero state to-talmente azzerate, come se il grande e sag-gio popolo europeo fosse di fatto sempreesistito e solo diviso dall’opportunismo deigoverni e delle case regnanti del tempo chefu, sempre pronti a riproporre nelle relazio-ni internazionali quello stato di natura incui “homo homini lupus” (l’uomo è lupoall’uomo), una condizione che in patriaavevano cercato in ogni modo di domareper consentire la pacifica convivenza e il se-renissimo imperio dello Stato. Cosa accadedunque oggi? Quali fantasmi certa politicaè riuscita a resuscitare dagli armadi del no-stro comune e terribile passato europeo,fatto di guerre e divisioni, di razzismo e na-zionalismi? Come mai è proprio un refe-rendum, strumento di democrazia diretta,

voce più vera del popolo che per taluni èvoce di Dio, a diventare improvvisamentestrumento di divisione anziché di riconci-liazione? Prima ancora di andare a prevede-re le possibili ricadute di carattere econo-mico della Brexit occorre analizzare conmolta attenzione da un punto di vista poli-tico e sociologico quanto è avvenuto nella“civilissima” Gran Bretagna per scongiura-re la possibile insorgenza di una pandemiaantieuropea. Un virus che da Atene a Ma-drid, fucine delle nuove povertà causate dalrigore dei conti pubblici nazionali impostoda Bruxelles dal 2008 in avanti come unica

possibile soluzione ai contagi che proveni-vano dai mercati finanziari impazziti sottol’onda della Lehman Brothers, potrebbepresto diffondersi anche a Roma e Amster-dam. Va peraltro sottolineato come le ele-zioni del 26 giugno abbiano parzialmenteribaltato i pronostici elettorali certamentesull’onda delle conseguenze della Brexitche ha fatto tornare molti spagnoli a votarecon la testa piuttosto che con la pancia.Non è comunque un caso che, Italia com-presa, tra i paesi più apertamente europeistivi siano sempre state le economie più pre-carie del Vecchio Continente che dall’U-nione europea hanno sempre avuto grandibenefici attraverso i fondi di sviluppo re-gionale e che ora proprio in questi paesi siaforte il malcontento verso una mamma Eu-ropa diventata più severa e parsimoniosa,scontentando così anche il malcontentonei paesi più ricchi che si sentono defrau-dati di una ricchezza che sentono loro e cheviene spesa altrove. E’ però certo che l’U-nione europea, riprendendo le parole diSpinelli, ha pur mancato di intervenire inmodo efficace su un punto strategico, an-dando a compromettere un equilibrio giàinstabile all’origine, ma possibile, che dalTrattato di Roma del 1957 aveva funziona-

«La nuova Europa dopo la Brexite le responsabilità della politicaServe un nuovo progetto per una «Casa comune» dei popoli

SEGUE (EDITORIALE) A PAG. 98

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Il cuneo fiscale italiano è ilquinto più alto tra i paesi Oc-se. E’ quanto emerge da un’inda-gine elaborata dal Centro StudiCNA e diffusa a fine giugno. Neldibattito di politica economica,vi è larga convergenza nell’indivi-duare nel taglio del cuneo fiscale,dato dalla somma delle tasse suiredditi da lavoro dipendente edai contributi sociali a carico dilavoratori e imprese (ovvero dalladifferenza tra costo del lavoro pa-gato dalle imprese e quanto entranelle tasche dei dipendenti), unadelle misure prioritarie per deter-minare quello shock di competi-tività di cui l’Italia ha bisognoper tornare su un sentiero di cre-scita. In realtà il cuneo fiscale ita-liano, pur molto alto (è pari al48.9% del costo del lavoro tota-le), è molto simile a quelli diFrancia (48.5%) e Germania(49.4%) nei quali però il redditonetto da lavoro dipendente supe-ra il livello italiano rispettiva-mente del 28.5% e 38.4%. E se èimportante osservare che dall’ini-zio del nuovo secolo il cuneo fi-scale tedesco e francese ha segui-to una traiettoria discendente(tra il 2000 e il 2015 del -3.4%in Germania e -1.9% in Francia),

fino a convergere con quello ita-liano che, al contrario, è aumen-tato costantemente dal 2005 inpoi (+1.9%), va detto che il verogap di competitività che rendecosì poco corpose le buste pagadei nostri lavoratori dipendenti,è in effetti da ricercare nella pro-duttività. Rimasta al palo in Ita-lia dal 2000 a oggi (+0.4% la cre-scita cumulata nel periodo consi-

derato), la produttività è aumen-tata del 15.5% in Germania e del14% in Francia. È, dunque, evi-dente che senza un insieme diriforme strutturali che incidanoprofondamente sull’assetto delSistema Italia, il solo taglio delcuneo fiscale non sarà sufficienteper conseguire il desiderato rilan-cio del Paese. Il reddito dei lavo-ratori dipendenti italiani, al net-

to delle tasse sul lavoro e dei con-tributi a carico loro e delle im-prese, è pari ad un valore mediodi 20.702 euro. Si tratta di unimporto poco superiore a quellopercepito dai lavoratori spagnoli(20.618 euro), ma molto piùbasso di quelli di Germania eFrancia, dove i lavoratori godonodi redditi di lavoro più elevati epari, rispettivamente, a 28.383euro e 26.856 euro. Secondol’Ufficio Studi CNA, senza ilcompletamento delle riformestrutturali avviate nell’ultimobiennio, il taglio del cuneo fiscalenon sembra poter essere una mi-sura sufficiente per conseguire ildesiderato rilancio della doman-da interna. Semmai, la riduzionedel cuneo fiscale, che resta co-munque un obiettivo da perse-guire, deve essere affiancato adaltre misure che abbiano l’effettodi incrementare significativa-mente la competitività dell’inte-ro Sistema Italia, riducendo laforbice oggi esistente che fa sì che(secondo dati di fonte Ocse di fi-ne 2015) la produttività del lavo-ro oraria in Italia si attesti ad ap-pena 38.8 euro, contro i 53.1 eu-ro della Francia e i 51.3 euro del-la Germania.

4 Attualità

Rilanciare la produttività per salvare il paese:la ricetta del Centro Studi di CNA nazionaleIl cuneo fiscale elevato è un falso mito, servono le riforme per migliorare l’efficienza del lavoro

Il cuneo fiscale e le sue componenti in percentuale del costo del lavoro nel 2015in alcuni paesi Ue ed extra Ue (fonte: dati Ocse)

PaesiImpostepersonali sul reddito

Contributia carico dellavoratore

Contributia carico

dell’impresa

Cuneofiscaletotale

Belgio 21,6 10,8 22,9 55,3Austria 13,1 14,0 22,4 49,5Germania 16,1 17,2 16,2 49,4Italia 17,5 7,2 24,3 49,0Francia 10,7 10,3 27,5 48,5Repubblica Ceca 9,2 8,2 25,4 42,8Svezia 13,5 5,3 23,9 42,7Portogallo 14,0 8,9 19,2 42,1Spagna 11,6 4,9 23,0 39,6Grecia 7,1 12,4 19,7 39,3Turchia 10,6 12,8 14,9 38,3Norvegia 17,9 7,3 11,5 36,6Danimarca 35,8 0 0,8 36,6Paesi Bassi 15,2 12,1 8,9 36,2Media Ocse 13,4 8,2 14,3 35,9Polonia 5,0 15,3 14,4 34,7Giappone 6,7 12,4 13,1 32,2Stati Uniti 16,5 7,0 8,1 31,7Regno Unito 12,8 8,4 9,7 30,8Irlanda 14,2 3,6 9,7 27,5Svizzera 10,5 5,9 5,9 22,2

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Attualità 5

I l piano strategico della «zonaomogenea» Eporediese dellaCittà metropolitana di Torino èstato approvato all’unanimità il15 aprile 2016 dall’Assembleadei sindaci dei 58 Comuni che lacompongono. Giunge così allasua conclusione un percorso av-viato ufficialmente il 17 luglio2015 che ha visto la partecipazio-ne nella Cabina di regia, insiemea Città metropolitana di Torino,Comune di Ivrea, Torino Strate-gica, Cgil Canavese, Cisl Ivrea,Uil Ivrea, Confesercenti Ivrea,Confindustria Canavese e la Sedeterritoriale della CNA di Ivrea. Ildocumento è frutto del lavoro diuna commissione economica e digruppi di lavoro i cui componen-ti sono esponenti del mondoeconomico dell’Eporediese, indi-viduati con il supporto delle As-sociazioni di categoria, tra cuianche la CNA che ha insediatonei gruppi di lavoro tre suoi rap-presentanti della sede di Ivrea:Dario Fiò, Renato Paola e Fer-ruccio Trabanelli. Sono tre le li-nee strategiche con le relativeazioni da perseguire per realizzaregli obiettivi del piano: a) Lineastrategica 1, «Costruire la gover-nance della zona omogenea»:azione uno «Costruire una Cabi-na di regia per implementare ilpiano strategico»; azione due«Costruire un modello di gover-nance della zona omogenea epo-rediese»; b) Linea strategica 2,«Potenziare il collegamento fer-roviario tra l’Eporediese e laCittà metropolitana»: azioneuno «Garantire un treno l’ora inentrambe le direzioni su un ora-rio il più possibile lungo»; azionedue «Ridurre sotto i 40 minuti iltempo di percorrenza della trattaTorino-Ivrea»; azione tre «Massi-mizzare le potenzialità del tra-sporto pubblico locale»; c) Lineastrategica 3, «Mobilitare il siste-ma locale»: azione uno «Svilup-pare la vocazione turistica dell’A-

mi (Anfiteatro Morenico diIvrea)»; azione due «Stimolare iltessuto produttivo canavesano»;azione tre «Sostenere la forma-zione dei giovani per favorirel’occupazione»; azione quattro,«Sostenere la creazione di impre-se sociali». Il Piano strategicopasserà ora alla fase attuativa, in-nanzi tutto attraverso la defini-zione delle modalità di imple-

mentazione delle progettualitàdel piano. Facendo riferimentoalla prima azione della «Lineastrategica 1» è stata convocata l’8giugno la prima riunione dellaCabina di regia unitamente alComitato di coordinamento(rappresentanti enti pubblici eimprenditori) al fine di definirele modalità operative della stessa.Info: Sede territoriale CNA Ivrea,

[email protected]

Tre proposte strategiche dalla zona omogenea a nord della Città metropolitana di Torino

Al via il Piano Strategico dell’EporedieseCNA nella Cabina di regia; tra gli obiettivi ci sono la mobilità e l’occupazione giovanile

Silvestrini: aggredire il Moloch fiscaleLe Pmi siano al centro delle politiche economiche del governo

«I l total tax rate sulle picco-le imprese è al 67%. Fin-ché non aggrediremo questoMoloch, faticheremo e il diffe-renziale di crescita coi nostriconcorrenti maggiori rimarràinalterato o si approfondirà».Lo ha dichiarato il Segretariogenerale della CNA, Sergio Sil-vestrini, parlando con i giorna-listi a margine del convegno«Una nuova finanza per le pic-cole imprese», organizzato daCNA Siena. «Quelli vissuti so-no anni terribili, cominciati nel2008 - ha sottolineato Silvestri-ni - è la crisi più lunga dal1929», con la differenza chedopo quella crisi, in 5 anni i li-velli di reddito tornarono ai li-

velli ante-recessione, mentreoggi, dopo 8 anni, siamo anco-ra sotto dell’8%». Quella da-vanti a noi, ha proseguito Silve-strini, «è una sfida enorme, tut-ti gli indicatori ci dicono chec’è un’inversione del ciclo eco-nomico, e questo ci rende piùlieti, ma non è sufficiente a darequell’accelerazione che sarebbenecessaria per aumentare il red-dito, l’occupazione e dare spe-ranza ai nostri tanti piccoli im-prenditori che vivono una fasedi attesa, di disagio, di scarsaconsiderazione del decisore po-litico». Il problema di fondo «èche la piccola impresa ancoranon è al centro delle politicheeconomiche di questo Paese».

«La stretta creditizia continua asoffocare le imprese e soprattut-to le piccole imprese. E’ neces-sario riqualificare il rapportobanche-imprese e trovare solu-zioni alternative di finanzia-mento». La prima regola sareb-be quella di rivolgersi a un mer-cato che non è più solo regolatodalle banche, cosa che però ap-pare ancora proibitiva. Le no-stre imprese si approvvigionanodalle banche quasi nel 99% deicasi, non esistono finanziamen-ti privati, non esiste crowdfun-ding, non esistono altri stru-menti che negli altri Paesi ser-vono a calmierare i costi e adavere forme di approvvigiona-mento più adeguate.

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La Torino Fashion Week co-me strumento per rilanciare

l’immagine un po’ sbiadita diuna Torino capitale della modapiemontese in una regione, esembra paradossale, in cui ope-rano 4500 aziende di settore perun totale di 40 mila addetti conpunti di particolare eccellenza aTorino, Biella e Novara. Conquesto spirito CNA Federmodaha aderito alla Torino FashionWeek coinvolgendo 13 stilisti,sarti e produttori di accessorimoda della Città metropolitanatorinese nella sfilata del 29 giu-gno alle ex officine Fiat, oggi«Mrf», corso Settembrini 178,sotto l’insegna Slow fashion ilmarchio ideato nel 2010 peridentificare e valorizzare la moda100% italiana (legge 166/2009).Torino Fashion Week è un pro-getto dell’Associazione TModa -in partnership con Camera dicommercio di Torino, Unionca-mere Piemonte, Entreprise Eu-rope Network, CNA-Slow Fa-shion, Confartigianato, BookingPiemonte e Iaad - che si è svoltodal 27 giugno al 3 luglio grazie alcontributo della Camera dicommercio, con il patrociniodella Città di Torino e il suppor-to degli assessorati al Commer-cio e alla Cultura di Torino.«L’artigianato e la piccola impre-sa sono la colonna vertebrale delsistema moda piemontese - haevidenziato il Presidente regio-nale di CNA Federmoda, SilvioCattaneo - ed eccellono per qua-lità e competenza e non di radoanche per la capacità di raggiun-gere importanti mercati estericon i loro prodotti». Ambascia-tori di un made in Italy esclusivoe raffinato i piccoli produttoripiemontesi non riescono tutta-via ad ottenere quella visibilitàcommerciale che solo i grandibrand, sempre meno italiani, rie-scono invece ad ottenere soprat-tutto sul mercato nazionale. La

Torino Fashion Week può dun-que diventare uno strumento divisibilità per le piccole impreseper rilanciare il made in Italy in-dipendente sul mercato e con-sentirgli di avvicinare nuovi con-sumatori. E in questo senso èstato particolarmente opportunoil sostegno economico offertodalla Camera di commercio, suforte indicazione di CNA eConfartigianato. Più in generale,CNA Federmoda punta sullasensibilizzazione delle nuove ge-nerazioni al consumo consape-vole dei prodotti tessili e degliaccessori moda, per assicurareun futuro al vero made in Italyche rischia di essere travolto daiprodotti di importazione a bassocosto e sempre più omologati.Un primo risultato in questosenso è stato raggiunto con unimportante protocollo d’intesasiglato a livello nazionale daCNA Federmoda e ministerodella Pubblica istruzione. Pre-sentato al Circolo del design diTorino il 23 giugno, nel calenda-rio degli eventi che hanno anti-cipato la Torino Fashion Week,il protocollo è stato fortementesostenuto da un’imprenditricetorinese Rossella Calabrò, vicePresidente nazionale di CNA Fe-dermoda, e punta a responsabi-lizzare il consumatore - lavoran-do sulle nuove generazioni - peraiutarlo a preferire - insegnando-gli a riconoscerla - una moda so-

stenibile e rispet-tosa delle leggi inmateria di lavoro,emissioni in at-mosfera e utilizzodi prodotti per lapigmentazione, ilfinissaggio e laconcia dei pellaminel rispetto del-l’ambiente e dellasalute. Quello del-la moda sostenibi-le è un altro dei

cavalli di battaglia di CNA Feder-moda che è stato portato sullapasserella della Torino FashionWeek. Ogni anno il 10% circadelle dermatiti da contatto svi-luppate in Italia sono da impu-tarsi a tessuti, bijoux ed articoliin pelle trattati con sostanze chi-miche nocive. Su questo tema,CNA Federmoda, anche attra-verso il marchio Slow fashion, èimpegnata da anni con una co-municazione massiccia ai consu-matori. Stando alle analisi con-dotte in laboratorio da Tessile eSalute - associazione nazionalecon sede a Biella partecipata daConfindustria, CNA e SistemaModa Italia che per conto delministero della Salute effettuaogni anno controlli a campionesugli articoli moda in vendita -nel 100% dei casi in cui vengo-no rilevate sostanze tossiche nel-la moda pronta si tratta di arti-coli importati da paesi extra Ueed in particolare da Cina, India eBangladesh. Stiamo parlando disostanze pericolose come ammi-ne aromatiche cancerogene, co-loranti allergenici, metalli pesan-ti come piombo e mercurio, for-maldeide e persino cromo esava-lente (nelle calzature). «Preferirela moda italiana, autenticamenteitaliana - commenta Silvio Cat-taneo - non è quindi solo unascelta di stile, ma anche di be-nessere» (al.st). Per informazio-ni: [email protected]

7Attualità

CNA FEDERMODA: STILISTI,SARTI E PRODUTTORI DI AC-CESSORI MODA PER LA TORI-NO FASHION WEEK. Trediciimprese associate hanno sfilatomercoledì 29 giugno a partiredalle ore 21 nelle ex officineFiat di corso Settembrini 178per il terzo appuntamentodella Torino Fashion Weekdavanti ad un pubblico diquasi quattrocento ospiti.Una squadra efficiente - as-sistita nel back stage da Studio2 Fashion - che ha sorpresoper la qualità dei prodottipresentati, capaci di unirecreatività e concretezza, bel-lezza e portabilità. Molte lenew entry nella squadra pro-posta da CNA Federmodasotto l’insegna Slow fashion,il marchio di qualità 100%Italia ideato nel 2010: Mad-dalena Bertello per To BeMad (borse), Cristina Do-neddu (stilista), Aura e DavideFuria per Camurria by Aura(stilista), Enrico Giunta e Fe-derico Chirico per co.Cool(borse), Gbags (borse), LorellaGreco per Alternative Arti-stiche (bijoux), Patrizia Guc-cione per Trixia (accessori),Elena Imberti per Manifac-tura (bijoux), Alessandra Mar-chiandi per Marchiandi AltaModa (stilista), Robero No-varese (stilista), Francesca Di-letta Squassabia ed Erik Ca-stello per Elle Ignis (stilista),Antonina Tauro per AtelierNina Tauro (cappelli), ElenaVaria per Deadettaglidistile(bijoux). Informazioni sulleattività di CNA Federmoda:Vitaliano Alessio Stefanoni,tel. 011.1967.2152, [email protected] - www.slowfa-shionitalia.it

The catwalk

La foto di gruppo degli stilisti di CNA Federmoda davan-ti al wall della Torino Fashion Week al termine della sfi-lata (foto, Marco Carulli coutesy)

Quando il «vero made in Italy» unisce stile, qualità dei materiali e benessere della persona

CNA conquista la Torino Fashion WeekTredici stilisti, sarti e produttori di accessori in passerella: è la moda «slow» degli artigiani

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9Attualità

Premiata la buona edilizia in Val di Lanzo:una montangna più bella è più turisticaA Cantoira, durante la fiera dell’artigianato tipico, grazie all’impegno di CNA e Gal

Con il premio «La casa inarmonia con la monta-

gna», CNA Torino, Artimont eGal Valli Lanzo Ceronda Ca-sternone hanno premiato l’ec-cellenza nelle ristrutturazionidelle case tipiche delle vallatealpine in occasione dellaXVIIII edizione della Fiera del-l’artigianato tipico di Cantoirache si è svolta il 2 e 3 luglioscorsi in località Trambié. Allacerimonia di consegna dei pre-mi e degli attestati ai cittadiniche hanno effettuato, a propriespese, interventi di miglioria suimmobili localizzati nei comu-ni della Val Grande e della Val-le Tesso, erano presenti nume-rose autorità, a partire dai Sin-daci - in fascia tricolore - deiComuni in cui sono localizzatigli immobili: gli assessori regio-nali alla Cultura Antonella Pa-rigi e allo Sport Giovanni Ma-ria Ferraris, il Segretario dellaCNA Torino Paolo Alberti, ilPresidente della Sede territoria-le CNA Cirié-Lanzo Domeni-co Ciccaldo, il Presidente e ildirettore del Gal Valli LanzoCeronda Casternone ClaudioAmateis e Mario Poma, i Sin-

daci di Cantoira LuigiAla, Ceres DavideEboli, ChialambertoAdriano Bonadé Botti-no, Coassolo FrancoMusso, GroscavalloMaria Cristina CeruttiDafarra. Tre i proprie-tari di immobili premiati: Ber-nardo Armando Enrietta per laristrutturazione della casa di fa-miglia a Groscavallo, frazioneAlboni, utilizzata come secon-da abitazione; Alda Scaiola perla ristrutturazione dell’anticomulino di Coassolo San Pietro,frazione Turcin, adibita a loca-tion per cerimonie ed eventi;Antonio Giors Reviglio, per laristrutturazione come primacasa della baita di Chialamber-to, frazione Vonzo. Ai premi sisono aggiunte tre menzioni: a

Luisa Giors per la ristruttura-zione in corso della casa di fa-miglia a Chialamberto, frazio-ne Vonzo; a Sergio PecchioChiariglione per la casa di resi-denza a Ceres, frazione Proca-ria, costruita ex novo nel rispet-to dell’architettura tipica dellaVal Grande; a Laura Benente,per la ristrutturazione in corsodi un antico mulino a Cantoi-ra. Il premio, come spieganoClaudio Amateis e Paolo Alber-ti, «punta a far emergere lebuone prassi nella manutenzio-ne e nel recupero del patrimo-nio edilizio privato», la buonaarchitettura, insomma, che fabene alla montagna e a chi lavive nel rispetto della natura everrà certamente ripetuto, vistoil grande successo riscontrato,negli anni a venire. L’uso dimateriali a filiera corta e tipicidel contesto montano come illegno, il ferro battuto e la pie-tra - ben rappresentati dal con-sorzio di Artigiani Artimont -sono, infatti, l’espressione piùgenuina di un’edilizia sosteni-bile e riguardosa dell’ambientemontano e del lavoro dellemaestranze locali che da gene-razioni li trasformano sul terri-torio, un’edilizia che come hasottolineato Antonella Parigi fa

bene anche al turismo perchérende la montagna più bella.CNA ha presentato a Cantoira,in anteprima assoluta, anche ilprogetto «In viaggio tra mestie-ri e territorio, alla scopertadell’artigianato di eccellenzapiemontese» che propone cin-que viaggi alla scoperta dellebotteghe artigiane della Cittàmetropolitana, uno dei quali èdedicato a Lanzo e alle sue Valli(si veda approfondimento a pagi-na 10, ndd).Oltre un centinaiogli espositori di quest’anno allaFiera di Cantoira, organizzatadal Comune di Cantoira incollaborazione con il Gal,CNA Torino e l’Unione mon-tana e i volontari della Pro Lo-co di Cantoira. Nella giornatadi sabato, in presenza del Sin-daco di Cantoira Luigi Ala edell’architetto Paolo Massa Bo-va Bovat è stato presentato unprogetto integrato di territorioche interessa un’ampia area di700 ettari del Comune di Can-toira, tra le frazioni di Lities eVrù fino al confine con Mona-stero di Lanzo e Locana, conl’obiettivo di conservare e mi-gliorare il patrimonio edilizio(alpeggi) e forestale esistenteper incentivare il turismo natu-ralistico e sportivo (al.st).

to: si è dimenticata di costruire quell’Europa dei popoli da più partiauspicata, occupandosi solo di moneta unica, finanza e tanta bu-rocrazia che con il tempo e sotto la pressione della crisi economica edelle progressive minacce al benessere raggiunto dalle famiglie euro-pee - dei ceti più poveri in primis, ma anche dei ceti medi che ovun-que hanno intrapreso un percorso verso un reale calo del loro potered’acquisto - hanno finito col risvegliare i temibili nazionalismi cherendono gli uomini italiani, francesi e inglesi prima che europei etra loro nemici potenziali. Non sarà dunque la sterlina ad affossarel’Europa unita, ma l’azione della cattiva politica che nel RegnoUnito come in tanti altri paesi europei alimenta da almeno due de-cenni le divisioni di qualsiasi natura: tra gli Stati, tra le regioni,tra le razze, tra le religioni. Un’Europa solidale e capace di parlarea tutti i suoi cittadini attraverso la forma dello Stato federale, au-spicata da Spinelli, sarà ora l’unica via possibileper salvare le istituzioni comunitarie e quelmillenario sogno di unità che se infranto saràforiero solo di nuovi conflitti e nuove povertàcome è già avvenuto nel nostro comune passato

8SEGUE (EDITORIALE) DA PAG. 3

«.

I Sindaci dei comuni delle Valli di Lan-zo coinvolti dal concorso «La casa in ar-monia con la montagna» accanto allegigantografie delle tre case premiate.In alto, la cerimonia del taglio del na-stro che ha dato il via alla fiera. A fian-co: Paolo Alberti e Domenico Ciccaldo(CNA) durante le premiazioni

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Si parla spesso di«made in Italy» e

mai come ora è impor-tante riuscire a valorizzar-lo davvero, anche perchéin un paese come l’Italiain cui il 98% delle im-prese ha meno di 20 ad-detti le risorse che posso-no essere messe in campodirettamente dalle singo-le attività sono davveroesigue. Sicuramenteun’ottima strada per farloè il turismo industriale,con percorsi tra laborato-ri e aziende, per chi vo-glia conoscere la culturae la tradizione del territo-rio anche attraverso ilmondo dell’economia. Da questaidea nasce il progetto «In viaggiotra mestieri e territorio, alla sco-perta dell’artigianato di eccellenzapiemontese» iniziativa cofinanziatadalla Regione Piemonte con fondodi sviluppo e coesione. Il progetto,dopo un attento studio da partedella CNA Torino, ha individuatocinque direttrici lungo le qualioperare: Lanzo e le sue Valli dove èfiorente l’artigianato del legno e lalavorazione del ferro battuto; Ivrea

e il Canavese, con una spiccataspecializzazione nella lavorazionedella ceramica artistica; le Valli diSusa, dove le specialità alimentariincontrano i mestieri tradizionalilegati al legno; il Pinerolese, conun percorso che si snoda tra amarid’erbe alpine e lavorazioni di pre-gio del legno; Torino, infine, conla sua rinomata lavorazione delcioccolato dalle origini secolari.Artigianato e territorio sono, dasempre, un binomio inscindibile.

L’artigianato tradiziona-le quanto quello innova-tivo affonda le proprieradici nel territorio chelo ospita, ne trae conti-nua ispirazione e resti-tuisce al territorio flussidi natura economica esociale. Ecco perché unprogetto efficace per lapromozione dell’artigia-nato piemontese devepartire dalla valorizza-zione del contesto stori-co, geografico e socialein cui le aziende sonocollocate. «Attraversoquesto progetto, CNATorino è pertanto con-vinta di poter operare a

favore della valorizzazione del ma-de in Italy indipendente e di favo-rire l’avvicinamento delle nuovegenerazioni ai mestieri dell’artigia-nato, anche in una logica di tra-smissione d’impresa che - spieganoil Presidente di CNA Torino Nico-la Scarlatelli e il Segretario PaoloAlberti - rappresenta per noi un te-ma di grande importanza sul qualeoccorre lavorare tutti insieme congrande determinazione». Tutti itour prevedono la partenza da To-rino (bus terminal di corso Vitto-rio Emanuele II) e alcuni anche unpunto di ritrovo nel comune cherappresenta il punto di riferimentoper ogni itinerario. La quota dipartecipazione è di soli 15 euro apersona e comprende il servizio dibus navetta (pranzo libero); con 25euro a persona l’offerta si arricchi-sce di un menù turistico (bevandeescluse). I tour verranno organiz-zati al raggiungimento del numerominimo di venticinque visitatori apartire dal mese di settembre e sisvolgeranno sempre nelle giornatedi sabato o domenica, ore 9-18 cir-ca. Il pagamento delle somme do-vute è anticipato. Informazioni eprenotazioni: CNA Torino, viaMillio 26, tel. 011.1967.2190, [email protected]

Torino, Ivrea, Lanzo, Pinerolo, Susa: progetto per promuovere i mestieri e il territorio

Scoprire l’artigianato è un’impresa che valeParte a settembre l’iniziativa della CNA Torino cofinanziata dalla Regione Piemonte

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Il fronte dei dépliant informativi di due dei cinque tour orga-nizzati da CNA Torino per promuovere l’artigianato e il terri-torio: a Lanzo e nelle sue Valli e a Torino

IL SALONE DEL GUSTO EDI-ZIONE ON THE ROAD. Avent’anni dalla prima edizio-ne, il principale evento inter-nazionale di Slow Food escedai padiglioni del Lingotto persvolgersi all’aperto ed entrarenel cuore di Torino. Terra Ma-dre e Salone del Gusto 2016,che si svolgeranno dal 22 al 26settembre, abbattono le barrie-re fisiche ed economiche, con-sentendo a tutti di visitare l’e-vento liberamente, per scopri-re e conoscere il valore e la di-gnità di chi si prende curaogni giorno della terra (i con-tadini, i pastori, gli artigiani, ipiccoli pescatori) ed il gusto eil piacere dei prodotti coltivati,raccolti, trasformati e gustaticon rispetto e passione. IlMercato è il cuore di TerraMadre-Salone del Gusto: illuogo di incontro fra migliaiadi piccoli produttori di tutto ilmondo e centinaia di migliaiadi visitatori, la vetrina dellastraordinaria diversità gastro-nomica dei cinque continenti.Qui si potranno incontrare ar-tigiani, contadini, allevatori ecuochi di Terra Madre, oltre aiproduttori dei Presìdi SlowFood. Il Mercato si svilupperàin tutto il Parco del Valentino.All’interno del borgo Medioe-vale prenderanno vita le atti-vità di Slow Food: un’area di-dattica per famiglie e adulti. AlTeatro Carignano si terrannoconferenze con intellettuali eartisti di alto profilo che inter-preteranno il tema dell’evento:«Voler bene alla terra»; a Palaz-zo Reale e Circolo dei lettorisaranno di casa i Laboratoridel Gusto con ingresso libero.Info: CNA Alimentare, [email protected]

Salone del Gusto

È un’importante leva di competitività per l’intera nazione

Tav, da Unioncamere ancora un sìUn’adesione piena e convinta alla realizzazione della Torino-Lione, co-me strumento strategico di competitività e sviluppo territoriale. A riba-dire la propria posizione, a nome delle otto Camere di commercio re-gionali, è stato il Presidente di Unioncamere Piemonte, Ferruccio Dar-danello lo scorso 14 giugno in una nota stampa. Il nesso tra la presenzasul territorio di una rete di infrastrutture e di trasporto efficiente e losviluppo economico, soprattutto in quei comparti che rappresentano lepiù importanti vocazioni industriali regionali, è stato più volte dimo-strato e quantificato: maggiori e più efficienti infrastrutture portanopiù imprese e risultano quindi fondamentali nel determinare il livellodi competitività del territorio. «La Tav Torino-Lione è un’opera infra-strutturale strategica per il nostro Paese, in grado di contribuire alla cre-scita del tessuto economico e produttivo partendo dalle regioni interes-sate dal suo percorso» e coinvolgendo a vario titolo sin dalla sua realiz-zazione Pmi, artigiani, commercianti, imprese agricole e immobiliari.

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11Unioni dei mestieri

La sempre più diffusa intro-duzione di fonti rinnovabi-

li e la conseguente e progressivasostituzione di generatori esi-stenti nonché l’entrata in vigoredella Direttiva europea2009/125/Ce e del Regolamen-to «Ecodesign» 813/2013, han-no portato alla revisione dellanorma Uni-Cig 7129/2008, cheregola gli impianti a gas per usodomestico e similari alimentatida rete di distribuzione. Dal 26settembre 2015, infatti, i fabbri-canti di caldaie a gas possonoimmettere sul mercato solo: cal-

daie con rendimento stagionale≥ 86% (caldaie a condensazio-ne); caldaie di tipo B1 per solasostituzione di Canne collettiveramificate (Ccr) esistenti conrendimento stagionale ≥ 75%.La deroga è valida per caldaieper solo riscaldamento e caldaiecombinate. La nuova Uni7129/2015 si divide in 5 parti:parte 1, impianto interno; parte2, installazione degli apparecchidi utilizzazione, ventilazione eaerazione dei locali di installa-zione; parte 3, Sistemi di eva-cuazione dei prodotti della com-

bustione; parte 4, messa in ser-vizio degli impianti e apparec-chi; parte 5, sistemi per lo scari-co delle condense (sostituirà lanorma Uni 11071/2003). Leprincipali novità per l’impiantointerno riguardano: l’introdu-zione di nuovi materiali; unamigliore identificazione dellezone contatore (PdR) di perti-nenza dell’impresa distributricee di pertinenza dell’utilizzatorefinale; le nuove modalità di in-stallazione di «asole tecniche aduso promiscuo», nelle quali pos-sono essere alloggiati anche altri

servizi; la riduzione dei tempiprevisti per il collaudo degli im-pianti e l’inserimento di unamaggiore tolleranza nella lettu-ra. Per quanto riguarda l’instal-lazione degli apparecchi, i localiverranno dotati di sistemi per-manenti di aerazione. In presen-za di locali con apparecchi Gplche comunicano con locali sot-tostanti, l’installazione è subor-dinata alla realizzazione di di-spositivi che impediscano al gas,in caso di fughe, di insinuarsinei locali sottostanti. E’ in que-sta parte della norma che vi so-no le maggiori prescrizioni e no-vità per gli apparecchi. La novitàpiù importante della parte 3 ri-guarda la possibilità di evacuarei prodotti della combustione permezzo di canne collettive fun-zionanti con «pressione positi-va», che non permettono il ri-torno dei prodotti della combu-stione negli apparecchi non infunzione. Ne conseguirà pertan-to una diffusione massiccia dicaldaie a condensazione. Nel ca-so di sostituzione di un apparec-chio collegato ad una canna col-lettiva esistente è necessario ga-rantire la compatibilità dell’in-tervento relativamente a: appa-recchi allacciati similari; funzio-nalità dell’intero sistema. Nellaparte 4 non ci sono modifichesostanziali. La Parte 5 della nor-ma trae origine dalla Uni 11071e non impone, a differenza diquesta che andrà ritirata, lo sca-rico delle condense direttamentenelle fognature. Il sistema di sca-rico delle condense quindi puòessere collegato ad un impiantodi smaltimento reflui domestici.L’Unione CNA InstallazioneImpianti sta valutando la possi-bilità di organizzare un semina-rio di approfondimento sul temaed ha redatto una pubblicazioneesplicativa sulla norma che puòessere richiesta via e.mail a [email protected]

Installazione contabilizzatori di caloreUna nota del Ministero riconosce l’abilitazione degli impiantisti

Pubblichiamo un estrattodel parere del ministero

dello Sviluppo Economico cherisponde ad un quesito postoda CNA in merito all’abilita-zione necessaria per l’installa-zione dei contabilizzatori di ca-lore e delle valvole termostati-che. Il quesito era stato formu-lato per chiarire una volta pertutte che un sistema, e non unimpianto, di contabilizzazionedel calore si riassume in un di-spositivo certamente elettroni-co, ma che va installato su unradiatore collegato ad un im-pianto termico, e quindi ancorprima di procedere all’installa-zione del dispositivo occorreràprobabilmente intervenire sul-l’impianto con il lavaggio adesempio delle tubazioni per li-berarle dalle impurità, con lapredisposizione di eventuali fil-tri, con la possibile sostituzionedella pompa con una più mo-derna a inverter a velocità va-riabile, tutti interventi che solochi è in possesso dei requisititecnico-professionali per le atti-

vità impiantistiche può effet-tuare. Eppure alcuni ammini-stratori di condominio, citandoun parere dell’Ufficio Studi diuna loro associazione di catego-ria (in questo caso Anaci), so-stenevano che l’installazione diun contabilizzatore, in quantoerroneamente considerato «im-pianto elettronico», fosse com-petenza di imprese abilitate aisensi della lettera b) del Decre-to ministeriale 37/08. Tale er-ronea valutazione aveva creatonon pochi problemi alle nostreimprese del settore termico acui spesso diversi amministra-tori di condominio, citando ilparere di Anaci, avevano nega-to la possibilità di concorrerealle gare per l’installazione diquesti dispositivi elettronici,asserviti naturalmente ad unimpianto termico, nei condo-mini da loro amministrati. Ilministero, nel concordare conla nostra ipotesi, ha invecechiarito che «l’attività di instal-lazione dei contabilizzatori edelle connesse valvole termo-

statiche (meccanismi di termo-regolazione che vengono instal-lati in ogni termosifone in pre-senza di contabilizzatori) deveconsiderarsi rientrante nell’atti-vità di installazione dell’im-pianto di riscaldamento. Per-tanto l’attività di installazionedei suddetti apparecchi resta diesclusivo appannaggio delle so-le imprese abilitate all’eserciziodell’attività di cui alla lettera ccomma 1 dell’art.2 (impiantidi riscaldamento di climatizza-zione, di condizionamento e direfrigerazione di qualsiasi natu-ra o specie, comprese le operedi evacuazione dei prodottidella combustione e delle con-dense, e di ventilazione ed aera-zione dei locali), ancorchè trat-tasi di abilitazione limitata aisoli impianti di riscaldamento.La presente nota è inviata, inogni caso, anche all’Anaci, peropportuna conoscenza e affin-chè possa, eventualmente, in-tervenire sull’argomento». Perulteriori informazioni: [email protected]

Impianti a gas: la nuova norma Uni 7129Gratis per i Soci CNA una guida esplicativaPer gli installatori e manutentori di impianti e apparecchi a gas in ambito domestico

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CNA Costruzioni, che ha li-vello nazionale ne ha se-

guito tutto il percorso legislativocontribuendo a migliorare nu-merosi aspetti della disciplina suquestioni particolarmente carealle imprese, ha organizzato unaserata formativa, lo scorso 7 giu-gno sul Nuovo Codice Appalti,a cui hanno partecipato comerelatori gli avvocati dello studiolegale Tosetto e tecnici dellaCNA. Si elencano di seguito leprincipali novità del Nuovo Co-dice Appalti (Dlgs 50/2016): a)suddivisione in lotti. La leggedelega ha introdotto l’obbligoper le amministrazioni aggiudi-catrici di suddividere in lotti igrandi appalti, in modo da ren-derli adeguati alle necessità dellemicro e piccole imprese. Il suc-cessivo decreto legislativo ha in-serito la possibilità per le stazio-ni appaltanti di procedere con lasuddivisione in lotti prestazio-nali, definiti su base qualitativa;b) disciplina del subappalto epagamento diretto. Nel decretolegislativo è stato introdotto illimite al subappalto del 30% pertutte le lavorazioni e non solo lacategoria prevalente. Nello spe-cifico, nel caso di appalto o con-cessione di opere per le quali so-no necessari lavori o componen-ti di notevole contenuto tecno-logico o di rilevante complessitàtecnica, l’eventuale subappaltonon può superare il 30% del-l’importo delle opere e non puòessere, senza ragioni obiettive,suddiviso. Inoltre, è stato intro-dotto l’obbligo per la stazioneappaltante di procedere al paga-mento diretto dei subappaltatoriin caso di inadempimento daparte dell’appaltatore o anche surichiesta del subappaltatore.Nello specifico, è possibile il pa-gamento diretto: quando il su-bappaltatore o il cottimista èuna micro impresa o piccolaimpresa; in caso di inadempi-

mento da parte dell’appaltatore;su richiesta del subappaltatore ese la natura del contratto lo con-sente; c) appalti di servizi la-bour intensive. La legge delegaha introdotto una disciplinaspecifica per gli appalti pubblicidi servizi ad alta intensità di ma-nodopera, prevedendo: clausolesociali volte a promuovere la sta-bilità occupazionale del perso-nale impiegato; il riferimento,per ciascun comparto merceolo-gico o di attività, al contrattocollettivo nazionale di lavoroche presenta le migliori condi-zioni per i lavoratori. Successi-vamente, il decreto legislativo haopportunamente specificatoche, per ciascun comparto mer-ceologico o di attività, vada pre-so a riferimento il Ccnl stipulatodalle Associazioni dei datori edei prestatori di lavoro compa-rativamente più rappresentativesul piano nazionale; d) consorzi.Per quanto riguarda l’ammissio-ne dei consorzi alle procedure diaffidamento, nel decreto legisla-tivo è stato previsto che, per iprimi cinque anni dalla costitu-zione, i requisiti economico-fi-nanziari e tecnico-organizzativi

posseduti dalle singole impreseconsorziate esecutrici venganosommati in capo al consorzio; e)sotto-soglia comunitaria. La leg-ge delega ha previsto l’introdu-zione di una disciplina applica-bile ai contratti pubblici di lavo-ri, servizi e forniture di importoinferiore alle soglie di rilevanzacomunitaria. Successivamente,per favorire un maggiore coin-volgimento delle piccole impre-se, il decreto legislativo ha innal-zato il numero degli operatorieconomici da consultare me-diante procedura negoziata: da 3a 5 per affidamento di lavori eservizi di importo pari o supe-riore a 40 mila euro e inferiore a150 mila euro; da 5 a 10 per i la-vori di importo pari o superiorea 150 mila euro e inferiore a 1milione di euro; f) qualificazio-ne degli operatori economici.Attinenza e proporzionalità al-l’oggetto dell’appalto dei requi-siti di capacità tecnica ed econo-mico-finanziaria degli operatori;scelta dei potenziali partecipantida parte delle stazioni appaltantinel rispetto dei principi di tra-sparenza e rotazione, al fine difavorire l’accesso delle micro,piccole e medie imprese; valoriz-zazione delle competenze tecni-che e professionali (ivi compresele risorse umane) organiche al-l’impresa; g) progettazione. Va-lorizzazione della fase progettua-le negli appalti pubblici e nelleconcessioni di lavori, preveden-

do la limitazione radicale del ri-corso all’appalto integrato. Laprogettazione dei lavori pubbliciviene articolata su tre livelli:progettazione di fattibilità, pro-gettazione definitiva, progetta-zione esecutiva; h) variazioni. Èprevista la limitazione del ricor-so a variazioni progettuali incorso d’opera, da distinguere trasostanziali e non sostanziali.Ogni variazione in corso d’operadeve essere adeguatamente mo-tivata e giustificata da condizio-ni impreviste e imprevedibili; i)avvalimento. La legge delega haprevisto una revisione della di-sciplina in materia di avvali-mento, imponendo che il relati-vo contratto indichi nel detta-glio: le risorse impiegate; i mezziprestati. Il successivo decreto le-gislativo specifica che i requisitirichiesti dal bando potranno es-sere dimostrati avvalendosi diun soggetto ausiliario, che nonpotrà a sua volta ricorrere ad unaltro soggetto; l) aggiudicazio-ne. Tra i requisiti premianti diqualificazione della stazione ap-paltante è stata introdotta anchel’individuazione di buone prassi,in fase di predisposizione delladocumentazione di gara, voltealla più ampia partecipazione al-le procedure delle micro, piccolee medie imprese; m) garanzie. Ildecreto legislativo ha introdot-to: una revisione delle garanzieper l’aggiudicazione e l’esecuzio-ne degli appalti pubblici di lavo-ri, servizi e forniture, per ren-derle proporzionate ed adeguatealla natura e al grado di rischiodell’appalto; un criterio di pre-mialità (riduzione del 50% del-l’importo) anche per la garanziadi esecuzione dei lavori, oltreche nel caso di partecipazionealla procedura. Per informazio-ni e consulenze: CNA Costru-zioni, Giovanni Brancatisano,tel. 011.1967.2102, [email protected]

Il nuovo Codice appalti e le principali novità:suddivisione in lotti e disciplina del subappaltoCNA Costruzioni ne ha seguito l’iter di approvazione soddisfando le richieste delle Pmi

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Il pubblico e i relatori della serata del7 giugno: da sinistra, Filippo Proven-zano, Segretario CNA Piemonte, Nico-la Scarlatelli, Presidente CNA Torino,Giovanni Brancatisano, ResponsabileCNA Costruzioni e gli avvocati dellostudio legale Tosetto.

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Per fare chiarezza su alcunequestioni normative di gran-

de interesse per la categoria, CNAAutoripazione, lo scorso 29 giu-gno, ha organizzato una seratainformativa alla quale è intervenu-to il Presidente provinciale di cate-goria Raffaele Digregorio. La pri-ma novità ad essere presa in esameè stata la figura del «meccatroni-co», introdotta dalla legge224/2012 che ha soppresso le ca-tegorie di elettrauto e meccanicoin quanto superate dalla tecnolo-gia presente da tempo nelle nostreautomobili, nelle quali è pressochéimpossibile distinguere il «limite»tra i due ambiti. La normativaconcede 5 anni per mettersi in re-gola, pena la chiusura della atti-vità: la scadenza è il 31 dicembre2017. Non vi sono particolari pro-blemi per gli autoriparatori che giàdetengano le due vecchie qualifi-che, e per i quali il passaggio almeccatronico sarà pressoché auto-matico. Lo stesso non può dirsi,invece, per coloro che possiedonosoltanto una delle due qualifiche.Questi ultimi hanno tre possibilitàper mettersi in regola: a) frequen-tare un corso di formazione di sole40 ore, delle quali 20 di pratica inofficina, con il quale si acquisirà laqualifica di meccatronico (risulta-to ottenuto grazie alla mediazionedi CNA che si è anche adoperataper organizzare i primi corsi già incalendario a partine dall’autunno2016 presso Ecipa Piemonte, cor-so Svizzera, Torino); b) esibire lefatture emesse negli ultimi anni re-lative a lavori di diagnostica; c) no-minare come preposto alla gestio-ne tecnica una persona che possie-da entrambi i requisiti. E’ esentatodall’obbligo normativo chi ha piùdi 55 anni, che potrà ancora eser-citare ma non potrà trasmettere irequisiti professionali né a dipen-denti né a figli che lavorano pressola stessa impresa. CNA ha avviato,in collaborazione con il ConsorzioArtigiano Autoriparatori (Caa), un

servizio informativo per gestire:pre-analisi dei requisiti aziendali epersonali per capire se siano suffi-cienti ad aggiornare automatica-mente la categoria di attività del-l’impresa; accompagnamento am-ministrativo per le operazioni ne-cessarie e integrazione dei docu-menti; avvio al corso del meccatro-

nico secondo lo stan-dard nazionale di 40ore. La seconda novitàoggetto della serata èstata una recente sen-tenza della Cassazioneche ha ribadito il di-ritto alla riduzionedella Tari, qualoral’impresa contribuen-te dimostri di provve-dere allo smaltimentoin proprio dei rifiutispeciali secondo le di-

sposizioni del Dlgs 152/2006. An-che in questo caso, CNA offre unservizio per le pratiche di sgravioed ha in programma iniziative diconfronto con i comuni per ridefi-nire l’area dove vengono prodotti irifiuti non assimilabili a quelli ur-bani. In collaborazione con Caa-Ecipa e Aitec (Assistenza tecnica

telefonica e formazione per gli au-toriparatori), inoltre, CNA Auto-ripazioni ha in programma nume-rose iniziative formative rivolte a:meccatronici e centri di revisione;settore del gas Gpl e Metano, siaper le qualifiche, sia per l’aggiorna-mento tecnico di base (sistemielettrici, sistemi di iniezione) chespecialistico (cambi robotizzati,ibridi elettrici, reti Can); sulla si-curezza nei luoghi di lavoro. Infi-ne, sono a disposizione tramiteCogart CNA Piemonte e gli Arti-giancassa Point (in ogni sede terri-toriale CNA) numerosi strumentie servizi finanziari agevolati neces-sari in una fase di difficoltà delmercato e di accesso al credito(m.p). Informazioni e consulenza:CNA Autoriparazione, Luca Mas-senz, tel. 011.1967.2150, [email protected]

Da CNA Autoriparazione consulenza per analisi dei requisiti e pratiche amministrative

Via ai corsi per la qualifica di meccatronicoBisogna mettersi in regola entro il 2017; in programma anche diverse proposte formative

Il numeroso pubblico del convegno organizzato daCNA Autoriparazione il 29 giugno

La diagnosi per auto anche in carrozzeriaUn corso di formazione gratuito per un miglior servizio ai clienti

Quando si parla di diagnosidell’auto si pensa subito

all’officina meccanica, ma inrealtà sui veicoli incidentati chegiungono in carrozzeria, durantele varie fasi della riparazione, ènecessario smontare e rimontaresistemi collegati alla centralinaelettronica. Quindi, ciò che è giàscontato per la meccatronica de-ve diventare prassi anche per lecarrozzerie almeno per quel cheriguarda la diagnosi elettronicadei sistemi di sicurezza. Si trattain realtà di una scelta obbligata,perché senza la strumentazioneadatta oggi non è più possibilelavorare su nessun veicolo in cir-colazione. A tal fine, CNA Auto-riparazione ha organizzato, loscorso 16 giugno, in collabora-zione con Tecnomotor Spa, unseminario gratuito sull’utilizzo

dell’Autodiagnosi. Gli argomen-ti trattati sono stati: principi dielettricità; evoluzione dei sistemimotoristici; sistema di sicurezzaattivi e passivi (Abs e Airbag); re-ti Can e gestione periferiche;Tpms (sensori per rilevare lapressione dei pneumatici) dia-gnosi; accettazione, codifiche ericonsegna veicoli. Il corso siproponeva di dare delle basi didiagnostica alle carrozzerie, per-ché, in Italia soprattutto, il car-rozziere è spesso un mestiere aparte rispetto al meccatronico.In realtà, essendo le automobiliun sistema integrato, il carroz-ziere non può non avere una co-noscenza di base di meccatroni-ca. L’autodiagnosi non solo haportato ad una vera rivoluzionenel modo di lavorare, ma ha an-che permesso un livello superio-

re di affidabilità dell’officina ver-so i clienti. Tradotto in terminipratici, ciò significa anche unadiagnosi maggiormente adegua-ta al progresso tecnologico delledotazioni del veicolo. Perché ciòsia veritiero naturalmente glistrumenti di autodiagnosi devo-no essere polivalenti, facili dausare e universali. Oggi il merca-to è indirizzato verso apparec-chiature di carattere aperto, cioèespandibili verso la gestione didiverse applicazioni diagnostichee verso eventuali cambiamentinormativi. Alla serata sono in-tervenuti Raffaele Digregorio eFrancesco Circosta, rispettiva-mente Presidente provinciale eregionale CNA Servizi alla Co-munità e Saverio MercadanteReferente nazionale di CNACarrozzerie.

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La spesa delle famiglie to-rinesi nel 2015 ha regi-strato un +5.6% rispetto

al 2014 (+125 euro), grazie allacrescita generalizzata di tuttele categorie. Lo dicono i datidella tradizionale indaginerealizzata dalla Camera dicommercio di Torino con lacollaborazione di Luigi Bolla-ni, docente di statistica socia-le presso l’Università degliStudi di Torino. Sono stati mo-nitorati, quest’anno, gli acqui-sti di 200 famiglie torinesi, re-sidenti in città o nei comuni li-mitrofi. La spesa media nel2015 si è attestata a 2.357 eu-ro mensili. In crescita sia l’ali-mentare (+4.9%), sia il non ali-mentare (+5.7%), che sfiora i 2mila euro mensili. «Nel 2015 lefamiglie torinesi sono tornatea spendere con maggiore fidu-cia, dopo gli anni della crisi: celo dice l’incremento della spe-sa complessiva, l’aumento ge-neralizzato in tutte le catego-rie, ma anche la mutata perce-zione dell’andamento econo-mico, con il netto calo delle fa-miglie che denunciano una di-minuita capacità di acquisto,passate dal 68% nel 2014 al33% del 2015» ha spiegatoVincenzo Ilotte, Presidentedella Camera di commercio diTorino. Nuovo respiro quindiper le spese «voluttuarie», co-me vacanze, pasti fuori casa ecultura, cresciute in un annodel 15.2%. La spesa alimenta-re rappresenta il 15.4% deiconsumi totali ed è passata da345 a 362 euro mensili, con unincremento del +4.9%. La quo-ta più rilevante è rappresenta-ta dalla spesa per la carne (il22% del totale), seguono pa-ne e cereali (15%), latte, for-maggi e uova (15%) e verdura(12%). Nel 2015 gli incrementipiù significativi hanno riguar-dato la frutta (+10.4%, +3 eu-

ro), il pesce(+7.9%, +2 eu-ro), la verdura(+6,7%, +3 eu-ro). Ben duefamiglie su tre,inoltre, hannoacquistato abi-tualmente pro-dotti bio. La di-mensione delnucleo familia-re è un fattoredeterminanteper gli acqui-sti: le famiglienumerose ri-sparmiano sul-la spesa rispet-to ai single,che da soli arrivano a spende-re 266 euro, contro i 116 pro-capite nelle famiglie di 4 o piùcomponenti. I nuclei degli ul-tra 64enni si confermano i piùmoderati e parsimoniosi. Laspesa non alimentare aumen-ta del 5.7%, passando da1.887 a 1.995 euro mensili: sitratta del terzo anno consecu-tivo di crescita. L’aggregatocasa, che comprende l’abita-zione in senso stretto, ma an-che utenze domestiche, servi-zi per la casa e arredamenti, siconferma la prima voce di spe-sa non alimentare (il 51.6%),in crescita dell’1% (10 euro) ri-spetto al 2014.Tuttavia, l’ag-gregato alimentari-casa risul-ta essere per il secondo annoconsecutivo in calo: nel 2013queste spese, denominate ir-rinunciabili, assorbivano il58% del budget famigliare,ma nel 2015 la quota è scesaal 53%. Inoltre, ben il 28% del-le famiglie (il 25% nel 2014) haeffettuato interventi di manu-tenzione o ristrutturazione.Trasporti e comunicazioni rap-presentano la seconda voce dispesa non alimentare con il14.5%, ma in calo rispetto al

2014 (-2.5%, -7 euro): quirientrano gli esborsi per car-burante, parcheggi e mezzipubblici e le spese per assicu-razioni e bolli. In media sispendono invece 70 euro pertelefoni, ricariche, abbona-menti a Internet. In netto au-mento (+26.4%, +23 euro) lespese sanitarie, riguardantisia gli acquisiti di medicinali eticket sia gli onorari dei medi-ci. Le famiglie sostengono unaumento anche delle speseper l’istruzione, passate da25 a 30 euro in media(+19.4%), soprattutto per ret-te scolastiche e acquisto libridi testo. In crescita anche, peril secondo anno consecutivo,le spese per abbigliamento ecalzature (+27%, +21 euro). Enell’incremento della spesanon alimentare, c’è spazio an-che per spese non stretta-mente necessarie: vacanze(+23 euro), pasti fuori casa(+21 euro), ricreazione e spet-tacoli (+2 euro). Infine, l’ac-quisto on-line e l’acquisto dibeni di seconda mano ha ri-guardato una famiglia su tre,mentre l’acquisto a rate oltreil 16% delle famiglie (m.p).

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Secondo i dati camerali, in media le famiglie torinesi hanno speso 2357 euro al mese

Ripartono i consumi: +5.6% nel 2015In crescita sia l’alimentare, sia il non alimentare che da spazio anche alle spese voluttuarie

Vendite di fine stagione.I saldi estivi 2016 a Torinoe nei principali comuni del-la Città metropolitana so-no iniziati sabato 2 luglio eproseguiranno fino a saba-to 27 agosto. A Torino, neinegozi che effettuano i sal-di, deve essere espostacopia dell’informativa per iconsumatori con le princi-pali regole osservate (cheha sostituito la comunica-zione preventiva richiestainvece in quasi tutti gli altricomuni). Tale informativa èa disposizione sul sito webwww.comune.torino.it/commercio dove è reperibileanche il testo dell’ordinan-za comunale n°173 del 21dicembre 2015 che defini-sce il calendario dei saldi2016 a Torino. Le informa-zioni da esporre nel cartel-lino sono il prezzo origina-rio di vendita, la percen-tuale di sconto sul prezzooriginario, il prezzo scon-tato. In caso di violazioni,punite con una sanzioneamministrativa da 516.46a 3098.74 euro, il consu-matore può rivolgersi allaPolizia municipale. Si ri-corda infine che «nei tren-ta giorni che precedono ladata di inizio delle venditedi fine stagione non è con-sentito lo svolgimento del-le vendite promozionaliaventi ad oggetto articolidi carattere stagionale o dimoda, suscettibili di note-vole deprezzamento senon venduti entro un certoperiodo di tempo» fattaeccezione per le «venditepromozionali effettuatesottocosto».

Saldi

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Sono oltre sei milioni lepresenze turistiche chelo scorso anno si sono

contate a Torino. Con il termi-ne presenze turistiche si inten-de il numero degli arrivi per igiorni trascorsi nel luogo scel-to, ovviamente, maggiore è ilnumero dei giorni di perma-nenza del turista, più sonoelevate le ricadute economi-che per il territorio. Per quantoriguarda la tipologia del turi-sta, a Torino si divide tra turi-smo di affari, percentualmen-te in minoranza, è quello con-vegnistico e di piacere, in net-ta prevalenza. Nel tempo, so-no aumentati costantemente igiorni medi di permanenza incittà. E’ evidente che questinumeri cominciano a costitui-re una parte importante delprodotto interno lordo cittadi-no ed hanno, nel tempo, fattocrescere una sempre più im-portante fetta di indotto. Nonsolo, essere una meta turisticavuol dire aprire la città semprepiù al mondo ed alle relazioniinternazionali e come insegna-no altre esperienze, se unacittà è bella e caratterizzata dauna elevata qualità della vita,

diventa un attrattore di inve-stimenti. Per queste ragioniCNA Torino da tempo organiz-za delle iniziative che possanomettere in contatto le impresecon i flussi turistici. Le impreseinteressate ad intercettare taliflussi sono certamente quelledel settore agroalimentare,della moda nelle sua accezio-ne più ampia, dell’artigianatotipico ed artistico. CNA Torinoha da tempo avviato la brillan-te esperienza di «I Love IT», unmarchio registrato nato perpromuovere l’artigianato ita-liano sul mercato nazionale einternazionale, con l’obiettivodi sorprendere e sfatare tantiluoghi comuni su un settorenevralgico dell’economia ita-liana e spesso sottovalutatorispetto alla sua reale portata.I Love IT ad oggi, dopo esserestata presente in Galleria SanFederico, prosegue la sua av-ventura in collaborazione conGolden Palace Hotel, struttura5 stelle lusso situata nel cen-tro di Torino, dove fino a di-cembre sarà presente una ve-trina che ogni mese proponeselezionate aziende artigianepiemontesi. La piccola impre-

sa è, oggi più che mai, con lapropria forza ma anche, talvol-ta, con i propri limiti struttura-li, il soggetto protagonista del-l’economia italiana, vera am-basciatrice di un made in Italyreale e di qualità in Italia e nelmondo, pur spesso senza ilsupporto di grandi strategie dimarketing e marchi commer-ciali riconoscibili dai consu-matori. Forti di questa espe-rienza e di un marchio semprepiù conosciuto, CNA Torino hachiesto al Comune di Torino diindividuare un luogo che pos-sa diventare il «Punto dell’ec-cellenza artigiana» nel qualetrovare prodotti selezionati egarantiti dei settori alimenta-re, legno-arredamento e moda(abbigliamento, gioielli e bijoudi alta gamma , calzature). Na-turalmente, le imprese saran-no selezionate da CNA Torino,anche coinvolgendo le altreAssociazioni di tutta Italia.Pensiamo di articolare il «Pun-to» con esposizioni perma-nenti di imprese ed altre a ro-tazione, anche attraverso ladefinizione di un calendarioche preveda momenti tematicicome il week end della birra,la settimana della moda, il me-se dell’arredamento, e la pro-grammazione di degustazioni,dimostrazioni di realizzazionedei prodotti, incontri con gliimprenditori, presentazioni dicase history di successo. Unluogo di eventi e attività chesappia coinvolgere ancheemotivamente il pubblico edessere, oltreché che una vetri-na dell’artigianato di eccellen-za, anche un punto di incontroe socializzazione. La realizza-zione di questo progetto saràuno dei punti qualificanti dellerichieste della CNA alla nuovaGiunta che amministrerà laCittà di Torino per i prossimicinque anni (s.e).

Torino richiama oltre 6 milioni di turisti:molte le opportunità per le piccole impreseCNA chiede al Comune un «Punto dell’eccellenza artigiana» per alimentare, legno-arredo e moda

Le vetrine del pinero-lese. Domenica 4 set-tembre a Pinerolo sisvolgerà la settima edi-zione della manifesta-zione dedicata al com-mercio fisso non solocittadino, ma delle valli.La formula, consolidatanegli anni sarà semprela stessa: le attività eco-nomiche si riuniranno

ed esporranno su corsoTorino per avvicinarsi algrande pubblico. L’e-vento sarà preceduto lasera precedente dall’a-pertura straordinaria fi-no a mezzanotte dei ne-gozi in occasione di«Aspettando le vetrine».Lo scorso 2 luglio invecesi è svolta con successola notte dei saldi, in cui iclienti hanno potuto ap-profittare di sconti tra il10 e il 30%. Per informa-zioni e adesioni a Le ve-trine del Pinerolese:CNA Commercio Pinero-lo, via Chiappero 15, tel.0121.040.272, [email protected]

Pinerolo

Bando per la creazione di Pmi; contributi fino a 10 mila euro

Regione: servizi turistico culturaliE’ stata pubblicata sul Bollettino ufficiale della Regione Piemon-te (Bur) la determina dirigenziale di modifica ed integrazione re-lativa al bando per la creazione di Pmi sull’attivazione di servizituristico culturali che allarga leggermente i vincoli del bando.L’obiettivo è sostenere progetti con finalità di accoglienza turi-stica connessi all’avviamento di nuove attività imprenditorialinei Comuni attraversati dalle grandi direttrici ciclabili della Re-gione. Sono previsti contributi in conto capitale fino a 10 milaeuro. Le domande devono essere inviate via Internet entro il 28dicembre e verranno accolte fino ad esaurimento fondi: occorrecompilando il modulo telematico reperibile sul sito www.finpie-monte.it. Per ulteriori informazioni rivolgersi a: Direzione Pro-mozione della Cultura, del Turismo e dello Sport, via Avogadro30, Torino, tel. 011.432.1503.

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Insieme contro il gioco d’azzar-do e per la promozione dell’ar-te, dell’artigianato e della culturadel lavoro: Gruppo Unipol, NovaCoop e I Love IT-CNA Torinohanno organizzato una serie dieventi dal 14 al 19 giugno scorsiall’interno della suggestiva cornicedi Galleria San Federico a Torinocon l’obiettivo di sensibilizzaregiovani, donne e anziani - le cate-goria più a rischio - sui danni so-ciali provocati dalla dipendenzadal gioco. Attraverso la mostra iti-nerante «Art for U», promossa dalGruppo Unipol, dieci opere rea-lizzate dagli studenti di primo esecondo livello dell’Accademia diBelle Arti di Napoli, la città della«Smorfia», simbolo delle scom-messe, anche clandestine, stannofacendo il giro d’Italia per racco-gliere il consenso degli italiani:Bologna, Milano, Firenze, Torino,Napoli, Roma. A ciascuno deicinque migliori elaborati, selezio-nati grazie al voto popolare nellevarie location in cui la mostra vie-ne proposta e alle valutazioni diuna giuria tecnica, sarà ricono-sciuto dal Gruppo Unipol un pre-mio di mille euro. Il gambling,ovvero la pratica del gioco d’azzar-do nelle sue diverse forme, è di-

ventato un fenomeno economica-mente e socialmente rilevante,contribuendo all’impoverimentodel Paese, nonché al suo deterio-ramento valoriale. Il progetto «Pergioco, non per azzardo» di Uni-polSai intende promuovere e au-mentare la consapevolezza delleimplicazioni del gioco d’azzardoattraverso il trasferimento di co-noscenze e la promozione di com-portamenti di prevenzione propridi un’impresa assicurativa, al finedi contribuire efficacemente alcontrasto dei rischi ad esso legati.Il ministero della Sanità stima cheuna percentuale compresa tra lo0.5% e l’1% della popolazioneitaliana abbia sviluppato forme di

gioco problematico, l’anticameradella «Sindrome da gioco patolo-gico», elencata dall’Oms tra le for-me di dipendenza. Attraversoquesta mostra, Unipol ha decisodi coinvolgere i giovani perché so-no la fetta di popolazione partico-larmente esposta a questo proble-ma, come si evince dalla rilevazio-ne «Young Millennials Monitor»di Nomisma, società di studi eco-nomici, che ha coinvolto oltre 10mila studenti tra i 14 e 19 anni,secondo cui il 10% dei giovanigioca almeno una volta a settima-na: ad educare al gioco sono però,paradossalmente, proprio le fami-glie, con i loro comportamenti.L’inaugurazione della mostra, alle-stita nello spazio I Love IT dentrola Urban Up di Galleria San Fede-rico, è stata preceduta da un semi-nario sul gioco d’azzardo e i dannisociali che produce a cui hannopartecipato Enrico Nada Respon-sabile attività sociali di NovaCoop, Maria Luisa ParmigianiResponsabile sostenibilità diGruppo Unipol, Giorgio Moro diCh4 Sporting Club e collaborato-re di Libera e il Responsabile dellaComunicazione di CNA TorinoVitaliano Alessio Stefanoni. «Laludopatia, come ha evidenziato,Stefanoni, può rappresentare inmodo emblematico tutte le formedi dipendenza patologica, «per ilcui contrasto efficace occorre la-vorare non solo sul piano psicolo-

gico, ma soprattutto prendendoatto delle sue cause scatenanti».Dietro alle dipendenze c’è, infatti,sempre il desiderio di isolamentoe di alienazione della persona chepuò essere innescato da forme de-pressive e da problematiche di ti-po sociale, tra le quali primeggia-no la noia e la mancanza di lavo-ro. Ed è proprio questo il «fil rou-ge» che ha unito la mostra «Art fotU» con l’esposizione I Love IT,organizzata da CNA Torino inGalleria San Federico con il sup-porto di UnipolSai e Comitato re-gionale Unipol, a dimostrazionedel fatto che la cultura del lavororappresenta un freno importanteal gioco d’azzardo ed alle altre for-me di dipendenza. La ricerca af-fannosa di un’occupazione da par-te di tanti giovani, ricerca non dirado frustrata dalla difficoltà atrovare un lavoro ritenuto adegua-to alla propria formazione, è cer-tamente uno dei fattori che spingenella direzione delle «dipendenze»patologiche. «In questo senso - haproseguito Stefanoni - il lavorodegli artigiani della CNA, ben te-stimoniato nella stessa sede espo-sitiva della mostra Art for U, è uninvito esplicito a riflettere sul va-lore della trasmissione dei mestieridell’artigianato alle nuove genera-zioni e sul ruolo dell’artigianatocome palestra di talenti, di fucinain grado di forgiare il carattere deigiovani insegnando loro il valoredel lavoro come luogo in cui sicresce e ci si realizza e si costrui-scono nuove reti sociali, ma anchea ragionare per obiettivi da rag-giungere, per passi successivi».Certamente, la cultura del lavororafforza gli anticorpi delle personee le rende meno fragili di fronte atutte le tentazioni, comprese le lu-singhe del gioco d’azzardo chepromette guadagni facili e senzafatica. Accanto alla mostra, sonostate organizzate cene a tema pres-so Fiorfood e animazioni rivolte aigiovani (al.st).

L’arte e l’artigianato contro il gioco d’azzardo:UnipolSai, Nova Coop e CNA insieme a TorinoUna mostra di opere dell’Accademia di belle arti di Napoli esposta in Galleria San Federico

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Il taglio del nastro, con Ugo Zanchetta (UnipolSai), Enrico Nada (Nova Coop), Ma-ria Luisa Parmigiani (UnipolSai), Vitaliano Alessio Stefanoni e Stefano Busi (CNA)

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17Unioni dei mestieri

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Dopo il grande successo ot-tenuto nel 2015, I Love

IT la mostra itinerante per lapromozione dell’artigianato di ec-cellenza italiano è tornata in Gal-leria San Federico, a Torino, pertutto il mese di giugno con untemporary shop all’interno dellagalleria commerciale Urban Up,a fianco del concept store«Fiorfood». Si tratta di un progettoideato da CNA Torino e sostenutoda UnipolSai e dal Comitato re-gionale Unipol Piemonte per lavalorizzazione del made in Italy.Nel temporary shop sono stateospitate due aziende artigiane eun artista contemporaneo cheama proporre le sue opere in con-testi inusuali, avviando spessocollaborazioni con produttori lo-cali: a) Slowood FalegnameriaNaturale, falegnameria ed ebani-steria, Stefano Quadro, Collegno,www.slowood-falegnamerianatu-rale.com; b) Autoselleria Conselldi Torassa Massimo, produzionee vendita borse a marchio Rebelrealizzate con materiali di recu-pero del settore automotive, Mas-simo Torassa, Torino; c)VittorioVarré, artista informale, www.var-reart.com. Dal 14 al 19 giugno,I Love IT ha convissuto con ilFestival «Per gioco, non per az-zardo» ideato dal Gruppo Unipolche ha portato in Galleria SanFederico incontri, mostre e proie-zioni per confrontarsi sul feno-meno del gioco d’azzardo diven-tato economicamente e social-mente rilevante e promuoverecomportamenti di protezione dairischi che possono scaturirne. L’i-niziativa è promossa dal GruppoUnipol, in collaborazione conNova Coop, ed è parte dell’im-pegno più ampio che il Gruppoha assunto per approfondire di-namiche soggettive e collettivealla base della diffusione del giocod’azzardo e aumentare la consa-pevolezza delle pesanti implica-zioni sulla sicurezza, la previdenza,

la salute, la capacità lavorativaanche delle nuove generazioni.Insieme a Nova Coop, con lapartecipazione dell’Accademia di

Belle Arti di Napoli, il GruppoUnipol intende utilizzare diversilinguaggi per destare la giusta vo-glia di comprendere le motiva-

zioni, i desideri delle persone chegiocano compulsivamente e glielementi che favoriscono la lu-dopatia (al.st).

La «Urban Up» ha accolto per tutto il mese di giugno un temporary shop della CNA

I Love IT torna in Galleria San FedericoIn concomitanza con la mostra itinerante «Art for U» organizzata dal Gruppo Unipol

In alto, alcune delle opere in concorso della mostra «Art for U» promossa dal Gruppo Unipol in collaborazione con l’Accade-mia di belle arti di Napoli; accanto, un momento dell’inaugurazione dello spazio espositivo nella Urban Up di Galleria SanFederico a Torino. In basso, a sinistra, un momento del seminario presso Fiorfood che ha preceduto l’inaugurazione dellamostra, lo scorso 14 giugno, a cui hanno preso parte come relatori rappresentanti di Unipol, Nova Coop e CNA; accanto, unoscorcio di I Love IT con in primo piano i lavori di Consell e Slowood e le opere di Vittorio Varré

I Love IT al Borgo Medievale di TorinoCNA affida a rotazione ai Soci una bottega per vendita al pubblico

ILove IT approda al BorgoMedievale, nel parco del Va-lentino di Torino. A giugnoCNA Torino ha sottoscritto conla Fondazione Torino Musei uncontratto di locazione di lungadurata per l’uso di una bottegaall’interno della Casa di Cuor-gné, sotto i portici, di fronte al-la caffetteria del borgo. Il nego-zio, loggato I Love IT, vieneconcesso in gestione ad aziendeartigiane associate alla CNA cheoperano nei settori del fashion,del legno-arredo e dell’alimen-tare confezionato e non deperi-bile. Il negozio ha una superfi-cie di 8 mq ed è dotato di vetri-

na con bancone di vendita ri-volto all’esterno. Il negozio vie-ne dato in affidamento al costodi 350 euro al mese, cifra chesale a 500 euro se due aziendecondividono lo spazio (con unsolo venditore). Il Borgo Me-dievale, nato come Sezione diStoria dell’Arte della Esposizio-ne Generale Italiana di Torinonel 1884, è un luogo molto fre-quentato dai turisti durante lasettimana e nel week end dai to-rinesi. Il complesso architetto-nico, divenuto museo aperto alpubblico, è oggi un bene cultu-rale tutelato dal Codice dei Beniculturali e del Paesaggio. Fino al

30 agosto il negozio è stato affi-dato a Michele Spadaro, pro-duttore artigiano associato cherealizza articoli di merchandi-sing turistico. E’ attualmentedisponibile la gestione dal pri-mo settembre al 31 dicembre, alcosto di 400 euro al mese piùIva (sono incluse le spese per lafornitura di energia elettrica eriscaldamento). Il negozio os-serva gli orari di apertura echiusura del borgo: orario in-vernale (ora solare), dal lunedìalla domenica, ore 9-19; orarioestivo (ora legale), dal lunedì al-la domenica, ore 9-20. Info:[email protected]

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Rivalutare la lana italianaproveniente dalla tosatura

degli animali da allevamento,trasformando quello che oggi èa tutti gli effetti un rifiuto, unoscarto di lavorazione, in unaimportante risorsa economicadai notevoli risvolti etici. E’questo l’obiettivo di un gruppodi ricerca del Consiglio Nazio-nale delle Ricerche (Cnr) che harecentemente realizzato unapubblicazione rivolta alla co-munità scientifica e al mondodelle imprese dal titolo «Econo-mia del tessile sostenibile: la la-na italiana», redatta da ElenaPagliarino, Monica Cariola eValentina Moiso, presentata loscorso 23 maggio a Torino a cu-ra di Secondo Rolfo, direttoredel Ceris-Cnr con sede a Mon-calieri. Lo smaltimento della la-na tosata di pecore destinate allaproduzione casearia rappresentanell’Italia dei mille formaggi re-gionali un problema di non po-co conto: secondo i ricercatoridel Cnr, ogni anno si produco-no circa 8700 tonnellate di ri-fiuti da smaltire. Si tratta del ri-sultato delle due o tre tosature acui sono sottoposti ogni anniper motivi igienici i 7 milioni di

capi ovini censiti nel nostropaese. Un tempo utilizzatenell’economia contadina, que-ste lane indubbiamente ruvide edifficili da tessere, consentireb-bero di produrre qualcosa come14 mila vestiti al giorno per tut-ti i giorni dell’anno. E non solo,visto che la lana può essere uti-lizzata anche come isolante acu-stico e termico nel mondo dellecostruzioni dove diventano me-no rilevanti le particolari carat-teristiche tessili di questa mate-ria prima. Il quotidiano La

Stampa ha recentementeportato agli onori dellecronache l’imprenditricesarda Daniela Ducatoche all’insegna dellagreen economy attraver-so la sua impresa, la Edil-zero, ha iniziato in colla-borazione con la localeColdiretti a trasformarela lana sucida, quella ap-punto derivante dalla to-satura delle pecore da al-levamento, in un prezio-so ed ecosostenibile ma-teriale isolante per labioedilizia. Ad ogni mo-do, oggi sul mercato ac-cade questo: circa il 60%

della lana sucida viene esportatain Cina, India e Pakistan dovediventa materia prima per l’ab-bigliamento locale a prezzi ridi-coli, venduta dai nostri allevato-ri ad appena 50 centesimi alchilogrammo pur di non dover-la smaltire a loro spese come ri-fiuto speciale. Accade così che,in parte, questa lana viene bru-ciata o seppellita illegalmente,con un impatto ambientale nonindifferente, oppure finisce peralimentare esportazioni clande-stine che sfuggono ad ogni trac-ciabilità. Se è vero che nonmancano le difficoltà tecniche alavorare la lana sucida, spessosporca e ispida perché frutto diallevamenti non destinati allaproduzione di una lana di qua-lità, è pur vero che a favoredell’utilizzo della lana italianaderivante dalla tosatura vi sonodiversi argomenti interessanti: èun prodotto genuinamente ita-liano e a chilometro zero e puògenerare un nuovo business nel-le imprese italiane di tessitura edel settore abbigliamento. Inquesto senso, la ricerca del Cnrha già messo in pratica un pro-getto sperimentale per far in-contrare gli allevatori, una tessi-tura illuminata di Firenze e al-

cuni maglifici artigiani, tra iquali uno di Torino, per pro-durre alcuni capi di abbiglia-mento. La qualità oggettiva delprodotto finito tessuto e tinto èancora nettamente inferiore aglistandard dell’alta moda, ma so-no stati indubbiamente fattigrandi progressi tecnologici perarrivare, a costi sostenibili, adottenere prodotti di qualità me-dia, espressione di una modaetica che attrae non pochi con-sumatori. Del resto, l’esperienzafrancese in questo settore è si-gnificativa. Le filature Arpin,nell’Isere, in Savoia, sono unchiaro modello di riferimento:trasformano 36 tonnellate di la-na rustica d’alpeggio e fatturano2.5 milioni di euro all’anno. InItalia, secondo il Cnr, il girod’affari della lana provenienteda tosatura trasformata per l’ab-bigliamento potrebbe valere450 milioni di euro. Nel soloPiemonte si stima la presenza di70-80 mila pecore che potreb-bero generare un’interessanteeconomia a filiera corta, met-tendo in relazione allevatori,tessiture e artigiani. E questo,proprio mentre l’industria la-niera italiana sta attraversandouna crisi economica importan-te, la cui tendenza potrebbe es-sere invertita proprio attraversoil lancio sul mercato di nuoviprodotti iscrivibili ad una modaetica e sostenibile ed abbassan-do i costi di produzione (la lanasucida permette margini di gua-dagno molto interessanti). Se-condo dati di fonte SistemaModa Italia, dal 2006 al 2012(ultimi dati disponibili), il fat-turato complessivo delle 2160aziende di settore è sceso da 6.1a 5.9 miliardi di euro. «Econo-mia del tessile sostenibile: la la-na italiana» è stato pubblicatoda Franco Angeli editore ed èdisponibile in libreria al costo di26 euro (al.st).

Da materia prima per l’economia contadina a scarto di lavorazione degli allevatori

La seconda vita della lana rustica italianaUna ricerca del Cnr, presentata a Torino, indica la via possibile per una moda etica

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La copertina del volume, edito da Franco Angeli

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19Unioni dei mestieri

Installare un’insegna pubblici-taria in Italia è un percorsoad ostacoli tra burocrazia, auto-rizzazioni e imposte locali, sem-pre diversi da regione a regione epersino da comune a comune,anche quando a separarli è solouna strada. Eppure si tratta diun settore nevralgico per l’eco-nomia italiana perché anche intempi di crisi vale ancora l’anti-co adagio secondo il quale «lapubblicità è l’anima del com-mercio». Battute a parte, sono3500 i produttori italiani di in-segne luminose, un mondo cheda lavoro a oltre dieci mila ad-detti generando un fatturatocomplessivo superiore ai 500milioni di euro e che è ben rap-presentato dall’Aifil, l’associazio-ne nazionale di categoria checonta 350 iscritti e che da alcunianni ha aderito alla CNA e pro-prio a Torino lo scorso sabato 18giugno ha deciso di organizzarela propria Assemblea nazionale,in raccordo con CNA Comuni-cazione e Terziario Avanzato. Unmondo, quello dei fabbricanti diinsegne luminose che rappresen-ta l’apice di una filiera articolatafatta di installatori elettrici, dicostruttori edili, di grafici e di

designer perché dietro ad unanuova insegna pubblicitaria daposizionare c’è sempre una ri-strutturazione edilizia, una nuo-va apertura di attività, un creati-vo che progetta. Eppure i fabbri-canti di insegne luminose fatica-

no ad essere ascoltati,anche se le loro richiestesono semplici e dettatesolo dal buon senso: l’in-stallazione di un’insegna,in un’Italia a macchia dileopardo che tanto ricor-da i regni preunitari,può richiedere in talunearee del paese 10 giorni ein altre arrivare fino a 2anni; ogni amministra-zione richiede inoltredocumentazioni diffe-

renti, mettendo in difficoltà iproduttori che lavorano in piùregioni anche sul fronte delle au-torizzazioni (si spazia dalla Diaalla Scia, alle concessioni edilizieconcesse a suo tempo all’edificiosu cui sarà posizionata l’inse-gna); mancanza di coerenza trale richieste tecniche pretese dalleamministrazioni e l’evoluzionetecnologica che interessa le inse-gne di nuova generazione (i ledper esempio). E queste compli-cazioni aumentano in modoesponenziale se l’insegna deveessere collocata in un’area sotto-posta a vincolo ambientale. So-no stati oltre un centinaio i par-tecipanti alla parte pubblicadell’Assemblea che si è svoltapresso l’Hotel Genova di Torinocoinvolgendo molti delegati re-gionali dell’Aifil, ma anche nu-merosi imprenditori associati al-la CNA piemontese e importan-ti autorità, iniziando dai relatori:gli onorevoli Chiara Bragantini

membro della Commissione bi-lancio della Camera e ChiaraBraga membro della Commis-sione ambiente della Camera, ilSegretario della CNA PiemonteFilippo Provenzano e il coordi-natore nazionale di CNA Co-municazione Ettore Cenciarelliche a fine lavori ha comunicatola disponibilità dell’Unione dimestiere ad assicurare una rap-presentanza organica di Aifil al-l’interno dei propri organismidirigenti, andando a rafforzare ilsodalizio avviato quattro anni fa.I lavori sono stati aperti dal Pre-sidente di Aifil, Alfio Bonaven-tura, che ha ringraziato CNATorino e CNA nazionale perl’importante supporto offerto al-l’organizzazione dell’Assemblea,in raccordo con il referente loca-le di Aifil Vitaliano Mantovani.Da evidenziare a questo proposi-to il collegamento in videocon-ferenza curato da CNA naziona-le con Silvana Paparo, dirigentedel ministero della Semplifica-zione che riconoscendo le nu-merose lacune della burocraziaha promesso un impegno forte aridurre gli oneri a carico di im-prenditori e utenti che sonocoinvolti nell’installazione delleinsegne pubblicitarie. Le richie-ste avanzate dall’Aifil sono statepienamente condivise anche daidue parlamentari presenti. Parti-colarmente innovativa è stata laproposta di creare in Italia unaetichetta energetica per le inse-gne luminose, così come già ac-cade per gli elettrodomestici, inmodo da renderne palese al con-sumatore l’impatto ambientaleed il consumo di energia. Secon-do Aifil questa etichetta permet-terebbe di stimolare la ricercadelle imprese verso la produzio-ne di insegne meno impattanti edi tracciare tutta la filiera pro-duttiva (al.st). Info: CNA Co-municazione e Terziario Avan-zato, [email protected]

Sì alle insegne luminose a «burocrazia zero»:la richiesta dell’Aifil e della CNA al GovernoA Torino l’assise nazionale dei produttori italiani; l’Associazione rappresenta 3500 aziende

In alto: l’on. Chiara Bragantini, Alfio Bonaven-tura (Aifil), l’on. Chiara Braga ed Ettore Cencia-relli (CNA). Sopra: imprenditori, delegati Aifil erappresentanti CNA durante i lavori

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La Mostra della Ceramica diCastellamonte, in program-

ma quest’anno dal 3 al 30 settem-bre, per la nuova curatela di OlgaGambari, arriva da una lunga tra-dizione che nel tempo ha raccon-tato lo stato dell’arte della cerami-ca, come dimensione legata al ter-ritorio così come ricognizionecontemporanea e storica interna-zionale. Si tratta di una pratica an-tica come l’uomo, che lega la terra,il materiale argilla, a un fare checomprende la funzionalità che simescola all’ingegno e alla creati-vità diventando da semplice ma-nufatto oggetto artistico. Questanuova edizione, la 56esima, si pre-senta come un progetto corale,che coinvolge diversi soggetti emolti luoghi del territorio, propo-nendo alcune importanti novità.Il tema generale, che lega le sue va-rie articolazioni, è «Terra!», un’e-sclamazione che è un arrivo, unavvistamento, ma anche un desi-derio, una sorpresa, una speranza.Terra! E’ il luogo raggiunto, chesia dal mare come dal cielo, dallospazio, dall’anima. È un tema sim-bolico dalla natura poetica, che ac-coglie valenze diverse, perché vuo-le comprendere situazioni non so-lo materiali ma anche spirituali. Ea questo tema ben si collega la se-sta edizione della Mostra delgioiello ceramico, «Terre Nuove»,curata da CNA Federmoda chequest’anno coinvolge StefaniaMairano, Elisa Giampietro, NadiaAllario ed Elena Imberti. Le sediespositive istituzionali di quest’an-no saranno: Palazzo Botton, ilCentro Congresso Piero Martinet-ti, il Castello (giardino e cappella)e il liceo artistico Felice Faccio. Aqueste si aggiungono alcune sediprivate gentilmente messe a dispo-sizione: il Museo Fornace Paglie-ro, Casa Gallo e la Casa MuseoFamiglia Allaira. Il cuore del pro-getto espositivo è però il settecen-tesco Palazzo dei Conti Botton,nella parte alta e antica della città.

Al piano terra ci sarà l’omaggio aLuigi Stoisa (nato nel 1958 a Sel-vaggio di Giaveno, dove vive e la-vora), una figura d’artista che nelsuo lavoro ha sviluppato un forte

percorso personale legato alla cera-mica e all’opera plastica. Al primopiano, invece, ci sarà una collettivadi giovani artisti che rappresentauna significativa panoramica,un’esplorazione su come la cera-mica sia di nuovo un materialedell’arte contemporanea. Moltigiovani artisti hanno ripreso que-sta tecnica antica rinnovandola e

rendendola viva, una pratica di ri-cerca e sperimentazione che purmantiene nel suo Dna la tradizio-ne storica, declinandone le suepossibilità da un punto di vistaconcettuale prima ancora che ma-terico. Gli artisti coinvolti sono:Francesca Ferreri; Manuela Ciri-no; Andrea Salvatori; Keren Ben-benisty; Serena Zanardi; KristianSturi; Daniele Carpi; Eracle Dar-tizio; Isa Melsheimer; Aurora Pao-lillo; Sandro Beltramo; Thebounty killart. A Palazzo Botton,inoltre, saranno collocate alcunepreziose opere della collezionepermanente di Castellamonte. Alpiano interrato, infine, ci sarà laCollezione di Fischietti presentatacon un nuovo allestimento e conuna racconto-video che ne offrevarie letture di tipo semantico,storico e antropologico.

A settembre la mostra di Castellamonte:Terra! La ceramica ritorna alle sue originiPersonale di Luigi Stoisa e CNA propone la sesta edizione dell’esposizione dei gioielli

21Unioni dei mestieri

Sculture in ceramica di Nino Ventura(2013, foto archivio CNA) esposte alCentro Congresso Piero Martinetti inoccasione della Mostra della Ceramica

A Pinerolo la Rassegna compie 40 anniSi terrà dall’8 all’11 settembre, CNA è partner dell’organizzazione

La Rassegna dell’Artigianatoche si svolgerà a Pinerolo da

giovedì 8 a domenica 11 settem-bre toccherà quest’anno il tra-guardo, non scontato, della qua-rantesima edizione. Come permolte altre manifestazioni anchequesta si è trasformata nel corsodegli anni: da esposizione all’in-terno del cortile della CasermaFenulli fino all’attuale sistema-zione en plain air. La formula or-mai consolidata degli stand espo-sitivi montati nelle vie e nellepiazze del centro storico noncambierà neppure quest’anno,anche se la nuova direzione tec-nica, affidata dal Comune allaPro loco (Pro Pinerolo) ha inprevisione di implementare lapartecipazione degli stand del-l’Eccellenza Artigiana, ossia quel-le aziende che si possono fregiare

del riconoscimento regionale chesaranno collocate in piazza SanDonato, cuore vero della Città ein questo caso cuore della Rasse-gna. Come sempre, a fianco degliartigiani, le Associazioni di cate-goria ed in primis CNA Torino el’Associazione Commercianti edEsercenti del Pinerolese aderenteCNA Commercio che avranno adisposizione in piazza San Dona-to degli spazi per promuovereaziende particolarmente merite-voli per le loro creazioni. Nellevie laterali a piazza San Donatoverrà collocato anche quest’annol’Artigianato di Servizio, ossiaquelle aziende iscritte all’Albodelle imprese artigiane che fannolavorazioni meno tradizionali. Supiazza Cavour troveranno postole due filiere più rappresentativedelle Valli del Pinerolese: quella

del legno e della pietra, attivitàtradizionalmente artigiane e dialta qualità. Un’interessante e in-novativa proposta che caratteriz-zerà l’edizione del quarantennalesarà la rassegna «ArtigianatoOff», dedicata alle aziende com-merciali e a supporto degli arti-giani che verranno sistemate inpiazza Lequio. Per finire, si stavalutando la possibilità di pro-porre «la piazza dei prodotti agri-coli» a cura di Coldiretti e Cia inpiazza Santa Croce, mentre comegià consolidato negli anni passatila «piazza del Gusto» sarà allestitain piazza Marconi. Su piazza Fac-ta troveranno, infine, posto glistand istituzionali voluti dal Co-mune con realtà artigianali italia-ne ospiti provenienti da altre re-gioni. Info: [email protected] [email protected]

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Informazione22

Biciclette elettriche con mo-tore miniaturizzato, pareti

vegetali eco-compatibili per l’e-dilizia e montature per occhialiecofriendly: queste alcune dellenovità tecnologiche e di designmesse in mostra dall’IncubatoreI3p del Politecnico di Torino inoccasione della Torino FashionWeek. Un appuntamento che havalorizzato la creatività di giovanie talentuose startup e raccontatola nascita di prodotti innovativie unici come le bici elettricheZeroundici realizzate su misurada Lektro Innovation: a partiredalle componenti tecnologicheall’avanguardia, come il motoreminiaturizzato e la batteria inte-grata nel telaio che permettonodi ridurre il peso e gli ingombrie fanno sì che mantengano l’a-spetto estetico di normali singlespeed. Rimanendo in tema mo-bilità e design, interessanti anchei prodotti proposti da Nito-NuovaIndustria Torinese: motocicletteelettriche e biciclette pieghevoliinteramente disegnate in Italiain cui la cura dei dettagli si unisceall’efficienza, al divertimento ealla convenienza, con l’unico sco-po di proporre una mobilità cit-tadina con un impatto ambientale

molto ridotto. Attenta all’am-biente è anche l’innovazione sug-gerita da Growing Green, startupche sviluppa e produce pareti ve-

getali per esterni e per interni,modulari, ecocompatibili, flessi-bili, sottili, leggere, componibili,di grande impatto visivo e a costo

contenuto. Ogni materiale vieneselezionato per assicurare la mas-sima eco-compatibilità e l’otte-nimento di certificazioni am-

bientali che aumentano ilvalore degli immobili. Ispi-rato alla natura è ancheYar Audio, il sistema audioche, grazie alla sua tecno-logia, immerge l’ascoltatoreal centro della scena. Yarviene realizzato a mano in100 esemplari unici, doveil cliente ha una vasta pos-sibilità di personalizzazione

combinando diversi tipi di fibradi carbonio, legni pregiati, finituremetalliche. Una volta realizzato,Yar è testato per 200 ore e in-

stallato a casa del cliente dallostesso team che l’ha prodotto. Ilcosto è di 250 mila euro e questolo rende uno dei sistemi audiopiù costosi al mondo. E a pro-posito di Torino Fashion Week,non poteva mancare l’innovazioneapplicata al mondo della moda:«011Eyewear», idea di impresatutta torinese ospitata in I3p conil programma Treatabit dedicatoalle startup digitali, proponemontature da sole e da vista conmateriali di alta qualità ed eco-friendly ad un prezzo accessibile,unendo l’esperienza artigianaleitaliana certificata all’originalitàe il design. Per chi, invece, amascegliere on-line ma comprareoff-line, la startup «In the City»propone la soluzione: i capi, dicertificata origine italiana, ven-gono mostrati on-line sul sitomadeinitalyinthecity.com attra-verso composizioni grafiche de-nominate “shopping tour” chegeolocalizzano i prodotti vendutinei punti vendita della propriacittà per permettere al consuma-tore di provare e toccare conmano i vestiti e gli accessori dellamoda italiana e di comperarli fi-sicamente nel negozio. Info:www.i3p.it

Innovazione e design per Torino Fashion WeekTecnologia e made in Italy nelle startup di I3pLe proposte del Politecnico per la settimana della moda: bici, occhiali e new e-commerce

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Un modello delle bici elettriche «Zeroundici» realizzate da Lektro Innovation

Trendy: occhiale «011Eyewear»

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Che la banda larga sia fon-damentale per lo sviluppo

socio-economico di un territo-rio è un concetto ormai condi-viso. Ma la classifica europea deldivario digitale vede l’Italia an-cora al quart’ultimo posto fra i28 paesi membri. A che puntosiamo quindi e qual è la situa-zione in Piemonte? Nel 2015 ilGoverno ha approvato la «Stra-tegia Italiana per la banda ultra-larga», secondo la quale l’Italiadeve rispettare gli obiettivi pre-visti dall’Agenda Digitale Euro-pea. Per aggiornare lo stato dellacopertura attuale e di quellaprevista al 2018, Infratel - attua-tore dei Piani banda larga e ul-tralarga del Governo - ha giàcondotto nel 2015 una consul-tazione nazionale. Sempre loscorso anno, la Regione hamappato il territorio piemonte-se per rilevare le azioni da com-piere per il 2018. Per raggiunge-re le aree a più forte divario di-gitale, le cosiddette «aree bian-che», che sono il 72% del terri-torio regionale, il Piemonte avràa disposizione circa 284 milionidi euro, di cui 90 da fondi euro-pei (Fesr e Feasr) e 194 da fondinazionali (Fsc). Le aree «nere»,

più popolose e maggiormenteservite, saranno destinate agliinvestimenti diretti degli opera-tori privati (previsti nell’ordinedi 200 milioni di euro circa).Ma quali saranno i prossimipassi? Se ne è parlato al Csi Pie-monte durante un recente con-vegno organizzato con UncemPiemonte e Anci Piemonte. Inqueste settimane la Regione il-lustrerà il Piano agli Enti locali,che collaboreranno per indivi-duare le strategie di interventoterritoriali e per sottoscrivere leconvenzioni tecniche con il mi-nistero dello Sviluppo economi-co. La Regione Piemonte stipu-lerà poi con il Mise un accordodi programma per aprire i bandi

e costruire le infrastrutture. Saràquindi importante il ruolo deisoggetti regionali impegnati nel-la ricerca, nell’infrastrutturazio-ne e nell’offerta di nuovi servizi.Grazie alle competenze matura-te sul tema della banda larga, ilCsi Piemonte offrirà agli Entisupporto per individuare gliobiettivi strategici e lavorerà conla Regione nel validare la docu-mentazione prodotta dal Mise eda Infratel. L’obiettivo è quellodi arrivare a sottoscrivere l’ac-cordo di programma con il Misee le convenzioni con i Comuni.Nel Piano sarà inoltre fonda-mentale valorizzare quanto giàrealizzato, come Wi-Pie, e inte-grare con le nuove attività ciòche già esiste sul mercato localegrazie ai Wisp (Wireless Inter-net Service Provider). Natural-mente, non basterà colmare ilgap infrastrutturale. Imprese ecittadini dovranno essere rag-giunti da servizi digitali avanza-ti. La fibra, insomma, dovràportare soprattutto contenuti.Solo così le realtà locali potran-no dirsi effettivamente «connes-se», più competitive e in gradodi attrarre investimenti. Anchein questo senso il contributo delCsi, che gestisce sistemi infor-mativi e banche dati per oltreun centinaio di Enti pubblicipiemontesi, potrà confermarsidecisamente importante. Info:www.csipiemonte.it

A disposizione 284 milioni di euro per raggiungere le aree a più forte divario digitale

Piemonte, la banda ultralarga in crescitaLo sviluppo della connettività «fattore chiave» per il rilancio dell’economia regionale

23Informazione

Mappate tutte le azioni da compiere entro il 2018

TORINO CREATIVE CITY SCE-GLIE L’ARTIGIANATO TORINE-SE. Su indicazione di CNATorino, l’agenzia di promo-zione turistica della Città me-tropolitana torinese (TurismoTorino) in raccordo con l’as-sessorato alla Cultura dellaCittà di Torino, ha seleziona-to alcune aziende artigianetorinesi da coinvolgere in unciclo di visite guidate che sa-ranno inserite nel calendariodegli eventi della seconda edi-zione di Torino Creative CityUnesco, prevista a novembre2016. Coerentemente con iltema di quest’anno, «ToMake-To Move», CNA Tori-no ha evidenziato all’internodella cabina di regia delle ma-nifestazioni volte a dare lustroalla nomina di Torino Cittàcreativa Unesco che non sipoteva non dare il giusto spa-zio alla creatività frutto del la-voro degli artigiani. TurismoTorino ha così selezionatouna serie di laboratori artigia-ni proposti da CNA con trerequisiti: la qualità dei pro-dotti realizzati, l’idoneità deilocali per la visita, la facileraggiungibilità a piedi dapiazza Castello. Turismo Tori-no ha scelto tre aziende asso-ciate che verranno inseritenella brochure «Made in To-rino» in occasione di TorinoCreative City: a) Michele Me-scia, «Il Sarto dei Presidenti»,giovedì 3 novembre, ore9.30; b) Pieffe, «Studio ecreazioni di oreficeria e gioiel-leria», giovedì 3 novembre,ore 14; c) Amat, «Strumentimusicali a percussione», saba-to 5 novembre, ore 9.30.Info: [email protected] -www.turismotorino.org

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Intervista24

«Per vivere bene bisognacircondarsi di cose bel-

le». Inizia così l’intervista perCorriere Artigiano a Eva Ullio,artigiana e arredatrice, SociaCNA, ma anche tappezzierein stoffa e restauratrice di tessutiantichi, personaggio ecletticoche dell’amore per l’arte e labellezza fa la propria ragiond’essere, servendo una affezio-nata clientela nel centro storicodi Torino, al fondo di via Prin-cipe Amedeo, alle spalle dipiazza Vittorio Veneto. Figliad’arte, Eva Ullio ha un papà,Franco, tappezziere in stoffache ha lavorato per quarant’anniper il grande antiquario torinesePietro Accorsi e altri prestigiosiclienti, in attività dal 1963nella bottega di via PrincipeAmedeo dove ora Eva è su-bentrata. Franco Ullio aprì la

sua attività a soli 19 anni, im-parando il mestiere da diversimaestri artigiani in una Torinoancora orfana del Regno d’Italiain cui l’alta borghesia e la no-biltà popolavano le vie e i pa-

lazzi storici del centro, con esi-genze molto sofisticate in fattodi arredamento. «A sei anniho iniziato a respirare il profu-mo del mestiere di papà» rac-conta Eva sorridendo. «Mi por-tava da Accorsi e nelle case deiclienti, come una sorta di gar-zone. A me piaceva, non c’eranessuna forzatura. Lo aiutavoin bottega per come potevo econoscevo tutti i suoi operai».Eva Ullio ha fatto studi d’arte,diplomandosi al liceo artisticodi Torino e frequentando peralcuni anni la facoltà di archi-tettura: «Ho dato 18 esami,però mi mancava la prepara-zione sull’arredamento, così holasciato tutto per seguire uncorso regionale di consolida-mento e restauro dei tessuti:c’era la frequenza obbligatoriae ho fatto la mia scelta». Dopoundici mesi di studio in aula,Eva completa la sua prepara-zione a Volterra, in un labora-torio di restauro: «Per me fuuna vera e propria folgorazio-ne». Appena terminato il corsoinizia così a fare la restauratricedi tessuti antichi. «Nello stessoperiodo, papà prese una com-messa per un cliente molto im-portante: bisognava restaurarele fodere di alcune poltrone

del Settecento. Fu l’occasioneper mettermi alla prova e daquel momento, grazie all’ottimaesecuzione della lavorazione, iclienti cominciarono ad arrivareattraverso il passaparola in am-bienti di appassionati . Nonho più smesso». Poi, dopovent’anni di praticantato nellabottega di papà, quella che leichiama la «gavetta», Eva aprela sua partita Iva nel 2010 nellabottega al civico 49/e di viaPrincipe Amedeo. La bottegadi Eva Ullio è un laboratorioartigiano unico nel suo genere:una sorta di sartoria dell’arre-damento di alto livello. «Tuttociò che faccio - racconta - è sumisura ed è in funzione delleesigenze del cliente, delle ca-ratteristiche della sua casa: imiei interventi spaziano dalclassico al moderno e non facciomai lavorazioni seriali». EvaUllio personalizza copriletto ebiancheria per la casa, inserendoricami e applicazioni, crea ten-daggi su misura nei tessuti piùdisparati (dai più moderni edessenziali a riproduzioni di ten-daggi storici per ville e palazzi),prepara con cura cuscini, fodereper poltrone e per divani classicie moderni. I tessuti sono sempredi alta qualità, prodotti da pri-marie aziende italiane ed eu-ropee: «Ogni tessuto viene scel-to in base al tipo di lavoro chedevo effettuate perché ci sonoaziende che eccellono nella setao nella qualità degli stampati,piuttosto che nella produzionedei velluti». Il primo amoreresta però il restauro dei tessutiantichi: un lavoro minuziosoche permette di ridare nuovavita ad antiche tovaglie in lam-passo, arazzi, sedute di sedie edivani. «Ogni lavoro è un casoa sé», spiega Eva, «non c’è maiuna regola, perché le esigenzedei miei clienti sono tra le più

Le case di Eva Ullio: bellezza e funzionalitàper una tappezzeria in stoffa che veste su misuraFiglia d’arte, è una raffinata interprete dei desideri di una clientela colta ed esigente

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Eva Ullio in posa nel suo atelier

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disparate». Clienti appassionatidell’arredamento, prevalente-mente torinesi e piemontesi,ma anche milanesi e romani.Una volta le è anche capitatodi andare a lavorare a Parigi,in un palazzo antico, di pro-prietà di una sua cliente tori-nese. Brava artigiana, Eva Ullioè anche un’abile disegnatricee per le sue clienti ha inventatoun personaggio che ha chia-mato «Tao» che ricorre spessonelle sue proposte di arredocontemporaneo. Tao è un ri-camo, un’applicazione o talvoltaun dipinto su stoffa che vienedeclinato in mille modi comeelemento decorativo - può es-sere un circense, un danzatore,un capo stazione, un tuffatore- e viene proposto su tendaggi,fodere, copriletto, biancheriaper la casa. «Tao è un perso-naggio in continua evoluzioneche si ispira alla storia dell’artee dell’evoluzione del gusto deltessuto per l’arredamento at-traverso i secoli». Tappezzierein stoffa evoluta, Eva Ulliocollabora con restauratori dimobili, falegnami e laccatori,talvolta anche con fabbri, sartee ricamatrici, per completareil servizio che offre ai suoiclienti. E in questo senso, neglianni, «sono andate aumentan-do le difficoltà a trovare lemaestranze adeguate per ese-guire lavorazioni di livello, pro-prio mentre la disoccupazionegiovanile continua ad aumen-tare». Eva è piuttosto severasu questo punto: «Abbiamoimpostato la società sull’eco-nomia del consumo, del pro-dotto usa e getta a basso costoe così abbiamo distrutto il va-lore della formazione in bottegae ridotto lo spazio sul mercatoper i prodotti belli e fatti beneche sono il grande patrimoniodell’artigianato italiano». Qualè, dunque, il segreto del suosuccesso in tempi di crisi eco-nomica e dei valori del lavoro?«Ho clienti molto esigenti chesi aspettano il massimo e iocerco di essere sempre all’altezzadella situazione. Vogliono dame proposte, consigli, idee. Ioperò ascolto il gusto del cliente,

cerco di capire la sua personalitàe il suo modo di vivere la casa.E in questo mi ispiro moltoanche alle tante dimore storicheche ho avuto la fortuna di ve-dere sin da piccola accompa-gnando mio papà dai suoiclienti». La conoscenza dellastoria, dell’arte e degli stili chesi sono succeduti nell’arreda-mento sono fondamentali perun lavoro come il suo che ri-chiede anni e anni per poteressere praticato con profitto.«Il mio lavoro e la mia bottega- dice Eva - sono una scom-messa sul futuro. Desidero con-tribuire, nel mio piccolo, apreservare la bellezza italianae a tramandare alle nuove ge-nerazioni un gusto e un piacereestetico». Non paga del suolavoro quotidiano, Eva ha an-che creato una collezione diborse in tessuto, talvolta anche

ricamate o con dipinti su stoffa:nascono in serie di tre pezzi,uno diverso dall’altro. «Le met-to in vetrina e spesso sono leclienti straniere, turiste, ad ap-prezzarle e a comperarle». Cer-tamente Eva Ullio ama imma-ginare le sue piccole opere d’ar-

te a passeggio per le vie delmondo, adagiate sulle spalledelle sue clienti (al.st). Si in-vitano i Soci della CNA a rac-contare la propria esperienzaimprenditoriale a Corriere Ar-tigiano: tel. 011.1967.2152-2121, [email protected]

Intervista 25

Uno scorcio del laboratorio di Eva Ullio in via Principe Amedeo

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Sabatino, l’arte incontra l’artigianatoLa mostra del Maestro di Moncalieri seduce il pubblico di Torino

Mercoledì primo giugnosi è conclusa la mostra

del Maestro moncalierese LuigiSabatino, «La dignità del lavo-ro nei colori della musica»,inaugurata venerdì 13 maggionello storico palazzo della Bi-blioteca Nazionale Universita-ria di Torino in piazza CarloAlberto, una delle piazze piùbelle d’Italia. All’inaugurazioneche si è svolta nella sala, affolla-tissima, al limite della capienza,dell’Auditorium Antonio Vi-valdi, adiacente alla sala mo-stre, erano presenti, fra gli altri,il Sindaco di Torino Piero Fas-sino; il Console generale delBrasile a Milano, AmbasciatorePaulo Cordeiro de AndradePinto; il giornalista GianpaoloOrmezzano; il critico d’arte edocente all’Accademia Alberti-na Edoardo Di Mauro e Giu-seppe De Michele, Presidentedell’Associazione Amici del-l’Arte. Il Senatore Giorgio Ben-venuto, già Segretario Generaledella Uil, non potendo esserepresente per importanti impe-

gni familiari, ha inviato unalettera al Maestro Sabatino, vi-sibilmente commosso, che èstata letta dal giornalista Gio-vanni Firera, Presidente del-l’Associazione Culturale Vita-liano Brancati, che ha condottol’intera serata. CNA, che haavuto un ruolo importante nel-l’organizzazione della mostra,era presente con Nicola Scarla-telli, Presidente CNA Torino;Paolo Alberti, Segretario CNATorino; Fabrizio Actis, Presi-dente regionale e Filippo Pro-venzano, Segretario regionaleCNA, oltre ad altri numerosi

dirigenti e imprenditoridella Confederazione. Anome della CNA, ha por-tato il saluto Nicola Scar-latelli con un interventoda critico d’arte, moltoapprezzato in sala: «Gra-zie Maestro Sabatino perla capacità che hai nell’u-nire due mondi che sifondono l’uno con l’altroe che nascono dall’uso de-gli arti: l’Arte e l’Artigia-

nato. Cose che vengono fattecon le mani, ma che hanno incomune anche la passione, ilcuore e i sentimenti che i nostriartigiani mettono tutti i giorninel proprio lavoro». Il MaestroLuigi Sabatino consegnerà alPresidente nazionale dellaCNA Daniele Vaccarino unasua opera dal titolo «La bottegadel falegname» destinata allasede di Roma. L’inaugurazionedella mostra è stata impreziosi-ta dalla musica dei Maestri Da-niele Comba, Giò Giannese eUgo Viola con tromba, pia-noforte e fisarmonica.

«La strada», una delle opere di Luigi Sabati-no esposte alla Biblioteca nazionale

n°5 - luglio-agosto 20

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Cultura e arte26n°5 - luglio-agosto 20

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Marilyn Monroe, la vera stardi Hollywood, icona sen-

za tempo di bellezza e sensua-lità, avrebbe compiuto 90 anniil 1° giugno 2016. Palazzo Ma-dama dedica a Marilyn unagrande mostra che documentala vita della celebre attrice at-traverso l’esposizione di 150oggetti personali, molti deiquali provenienti dalla sua casadi 5th Helena Drive inBrentwood, California, lasciatial suo maestro di recitazione ementore Lee Strasberg. Vestiti,accessori, oggetti personali, ar-ticoli di bellezza, documenti,lettere, appunti su quaderni,contratti cinematografici, og-getti di scena e spezzoni difilm. E le meravigliose fotogra-fie della diva, quelle inedite eoriginali della stampa del tem-po, e quelle scattate dai leg-gendari fotografi di MarilynMonroe - Milton Greene, AlfredEisenstaedt, George Barris eBernt Stern - che la ritrasse po-co prima della morte in un fa-moso servizio per Vogue (Thelast sitting, 1962). La mostra ri-percorre cronologicamente ilbackstage della vita della don-na Marilyn Monroe. Una visio-ne insolita e intima: non solol’immagine dell’attrice di suc-cesso e di una icona glamour,ma anche il suo lato privato, ilmondo interiore in cui lei spes-so si rifugiava, sola e fragile. Maanche la donna intelligente,pronta nel rispondere ai foto-grafi con ironia e creatività. LaNorma Jeane Baker determina-ta ad avere successo e a farecarriera con impegno e forza divolontà, in un mondo domina-to dagli uomini come quellodel cinema negli anni Cinquan-ta. «I don’t mind living in aman’s world, as long as I can bea woman in it» è una delle suefrasi più celebri. La donna checurò nei minimi dettagli la sua

immagine, il trucco, i capelli el’uso del suo corpo. Quella stes-sa immagine ancora oggi intra-montabile che la rese celebre.Gli oggetti in mostra proven-gono dalla collezione di TedStampfer, una delle più vastenel suo genere, i cui pezzi fu-rono acquistati nelle aste diChristie’s e Julien’s che dal1999 resero pubblici i benipersonali e materiali di Ma-rilyn Monroe, fino ad allorachiusi in casse e conservati aNew York. Ad accompagnarela mostra, fotografie di grandeformato e clip da video, film,documentari e una colonnasonora con le canzoni di Ma-

rilyn Monroe. E unospite d’eccezione: ilquadro dipinto daAndy Warhol FourMarilyns (1979-1986).Il catalogo della mo-stra è edito da SilvanaEditoriale. Ingresso: fi-no al 19 settembre,tutti i giorni, ore 11-19;chiuso il martedì; bi-glietto ridotto per i So-ci CNA. Info: www.fon-dazionetorinomusei.it

Marilyn Monroe, «La donna oltre il mito»Palazzo Madama rende omaggio alla DivaFino al 19 settembre, un grande mostra celebra a Torino l’attrice più amata di ogni tempo

Marilyn Monroe in «BusStop», 1956, photo MiltonGreene, copyrights reser-ved Ted Stampfer

«Nothing Is Real», il ritorno dei BeatlesMao, una mostra racconta il viaggio in India della band nel 1968

Al Museo d’Arte Orientaledi Torino è in scena fino al

2 ottobre una grande mostradedicata ai Beatles e al loroviaggio in India. Era il 1968 e fuuno degli eventi chiave nellacultura popolare occidentale.In mostra centinaia di oggettiin dialogo con opere d’artecontemporanea, in un am-biente ricco di stoffe, profumie suoni. Dopo l’uscita dellostorico album «Sgt Pepper’s» iBeatles, a quel punto la popband più famosa del mondo,sente forte il richiamo del mi-

sticismo orientale; in particola-re George Harrison sollecita glialtri tre «Scarafaggi» a recarsiin India. Un primo incontro trai Beatles e Maharishi MaheshYogi ha luogo nell’agosto del1967 a Londra. L’anno dopoPaul, John, George e Ringo sirecano presso il suo ashram aRishikesh in compagnia di unfolto gruppo di amici, tra cui ilcantautore Donovan, l’attriceMia Farrow e la sorella Pruden-ce, insieme a relative mogli efidanzate, per un corso di me-ditazione trascendentale. Il

viaggio ha un’e-norme risonan-za sui media in-ternazionali ed

è uno degli eventi chiave perlo slancio all’interesse versol’oriente, che alla fine degli an-ni ‘60 tocca la cultura popolarecome la musica, la letteraturae il cinema, la fotografia e lapubblicistica in generale, lamoda e il costume. Durante illoro soggiorno indiano i Bea-tles scriveranno anche diversecanzoni che in seguito verran-no pubblicate negli album«Abbey Road» e «Let It Be». Daquesto particolare accadi-mento nasce Nothing Is Real,mostra ideata da Luca Beatri-ce, ispirata a un verso trattoda Strawberry Fields Forever,una cavalcata in undici salenegli spazi del Mao. Tra gli og-getti in mostra, Lp e fotogra-fie, guide, mappe e manuali diviaggio low cost e le primeedizioni di libri storici, comeSiddharta. Ingresso ridottoper i Soci CNA. Informazioni:www.maotorino.it

La copertina del-l’Lp «The Beatles,Sgt. Pepper’s Lo-nely Hearts ClubBand», 1967, Par-lophone, CapitolRecords, Emi, Uk

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