Antico e Primitivo Rito Orientale Rettificato di Mitzraїm e...

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Antico e Primitivo Rito Orientale Rettificato di Mitzraїm e Memphis Sovrano Gran Santuario Byzantium Alla ricerca del SE’ La presente pubblicazione non è in vendita ed è riservata ai soli membri del Rito. Stampato in proprio Viene riportata anche in Internet, sul sito dell'Antico e Primitivo Rito Orientale Rettificato diMitzraïm e Memphis: http://www.mitzraimmemphis.org/ Anno VII Novembre 2020 N.11

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  • Antico e Primitivo Rito Orientale Rettificato

    di Mitzraїm e Memphis

    Sovrano Gran Santuario Byzantium

    Alla ricerca

    del SE’

    La presente pubblicazione non è in vendita ed è riservata ai soli membri del Rito.

    Stampato in proprio

    Viene riportata anche in Internet, sul sito dell'Antico e Primitivo Rito Orientale Rettificato diMitzraïm e Memphis:

    http://www.mitzraimmemphis.org/

    Anno VII

    Novembre

    2020

    N.11

  • ALLA RICERCA DEL SE’ ALLA RICERCA DEL SE’ - Luglio 2016- Luglio 2016

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    SOMMARIOSOMMARIO

    UN PIZZICO DI ETOLOGIA MA ANCHE ALTRO - S... G... H... G... S... G... M... - pag.3

    UN SALUTO DOPO L’EQUINOZIO D’AUTUNNO - Luca - pag.11

    BREVI CENNI SU PERCORSO E FORMAZIONE

    NEL CONTESTO MASSONICO - Eros - pag.12

    APPUNTI SU DANTE ESOTERICO - Fabiana - pag.16

    MASSONERIA EGIZIANA SIMBOLI E CENNI SULLA VIA FEMMINILE - Manuela - pag.18

    Redazione

    Direttore Responsabile: Renato Salvadeo - via Bacchiglione 20 - 48121 Ravenna

    AALLA RICERCALLA RICERCADEL SE’DEL SE’

    intuizione della conoscenza e conoscenza dell’intuizione

  • UUn pizzico di etologiama anche altro

    Il S.Il S. .. .G..G. .. .H..H. .. .G..G. .. ..S.S. .. .G..G. .. .M..M... ..

    CC redo che sia inevitabile, da parte mia, afronte di ciò che vedo e leggo, confermare l’im-pressione riguardante il fatto che troppo spesso,tra alcuni cosiddetti ricercatori spirituali, sitenda a sottovalutare o ad ignorare la predispo-sizione comportamentale dell’animale uomo,donna, il quale al contrario, condiziona pesante-mente chiunque non abbia camminato con suc-cesso, su particolari ed oggettivamente difficilipercorsi finalizzati all’emersione ed all’evolu-zione del SE’; da intendere, in questo caso,come la parte spiritua-le più pura.Ovviamente non staròa ripetere che spesso,proprio per soddisfaresolo le esigenze “car-nali”, da parte loro, siinventano teorie eliturgie etichettate co-me spirituali, ignoran-do non solo acciden-talmente, anche qual-siasi fondamento si-curo e scientifico cheperò dovrebbe esseresempre ineludibile al-lorché si esplora lamateria vivente; acco-gliendo e proponendopoi come inevitabileconseguenza, propo-ste iniziatiche, forma-tive, per lo più stram-

    palate. Ad esempio, allo scopo di cono-scersi e di conoscere, sarebbe importanteprendere coscienza della propria ereditàgenetica, la cui origine riguarda tutte

    quelle espressioni comportamentali che si svela-no istintive a fronte di particolari, forti, stimola-zioni; tipica situazione che si riscontra quandoci si ritrova “stretti all’angolo”.Tutto questo, senza escludere le conseguenzedelle esperienze individuali del singolo indivi-duo che comunque trae forza dalla sua ereditàgenetica, unendola alle informazioni più rile-vanti per la conservazione della propria soprav-vivenza, estrapolate da una personale storia con-tingente, legata ad accadimenti “forse” casuali.Però, sarebbe bene notare che in ambito mistico,nulla è ritenuto casuale.Banalmente, ne consegue che alcuni tendono araggruppare semplicemente sotto l’aggettivo di“istintivo”, ogni comportamento che si presentisenza aver avuto precedenti esperienze con que-gli stimoli che innescano il pensare, parlare,agire, non osservati in altri casi specifici.

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    Animale uomo e donna - le origini genetiche sempre presenti in ognuno

  • Se è indispensabile capire cosa scorra nelsangue, che condiziona con talenti edifetti, nel bene e nel male, la materiavivente, sarà opportuno precisare nuova-mente che il cuore, la mente, intesi non solostrettamente in senso fisico e quindi l’anima, lospirito, possono portare ad andare oltre a tuttociò.Ad ogni modo, forse sarà possibile riuscirci soloper i soggetti dei percorsi particolari di cuiaccennavo all’inizio.Per gli altri, nonostante le fantasie, continueran-no a regnare prevalentemente solo i condiziona-menti della materia e le regole della natura, peraltro strettamente legate alle predisposizionifatali contemplate da millenni anche in ogniambito tradizionale.Per loro, non sarebbe male decidersi a migliora-re almeno la propria formazione culturale, sco-lastica, scoprendo che esiste, tra le varie, unascienza che si occupa di “etologia”.Non sarà sempre facile. Infatti, da un punto divista mistico, dovranno fare i conti con la pro-pria ignavia, spesso legata strettamente all’inti-ma presunzione di superiorità.

    Vale la pena pensarci un pochino. Forsetutti anche i meno evoluti spiritualmente,si eviterebbero tanti guai e probabilmen-te vivrebbero più sereni.

    In sintesi, si scoprirebbero che alcuni settoricomportamentali sono ben incanalati in tipolo-gie interattive macroscopicamente comunianche per ogni animale-uomo.I padri di tali scienze suggeriscono che sipotrebbero riassumere, grosso modo, con l’os-servazione e l’analisi delle azioni-reazioni; peresempio, come negli argomenti sintetizzati diseguito e che ognuno potrebbe approcciare aseconda delle sue possibilità:• Filogenesi, ontogenesi e actogenesi del com-portamento;• Istinto;• Emozioni;• Apprendimento;• Feromoni, comportamenti sessuali e riprodut-tivi;• Cure parentali;• Sviluppo comportamentale infantile e adole-scenziale;• Organizzazione sociale;

    • Aggressività;• Rapporto col territorio;• Sistemi di comunicazione;• Cognizione ed emotività;• Stress e comportamentopatologico;• Ecc.In effetti, se si volesse in-traprendere qualsiasi stradainiziatica che parta dal bas-so, dalla materia, per indi-rizzarsi verso l’alto, semprepiù distante e distaccato daquesta, non credo sarebbeopportuno ignorare le basida cui ci si vorrebbe evol-vere. Sarebbe come voler costrui-re una casa partendo daltetto o da qualsiasi altropunto che non siano le fon-damenta; inoltre, ignoran-

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    Stress - arte digitale

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  • do anche le tecniche elementari dicostruzione che al contrario, devonoessere rigorosamente rispettate.Come conseguenza della sottovalutazio-ne delle conoscenze necessarie, esistono situa-zioni in cui un qualsiasi soggetto, per molteplicie diversi motivi, non riesce ad organizzare inpercezioni coerenti non solo le sensazioni cheproducono impulsi contraddittori ma anche lestesse informazioni che acquisisce. Così, non comprende lucidamente quanto osser-va, provando difficoltà a distinguere un elemen-to da un insieme caotico; quindi non nota l’as-senza di un criterio logico riguardante la dispo-sizione di più elementi che vengono offerti allasua attenzione.L’eventuale guazzabuglio d’informa-zioni e suggestioni proprio di unamescolanza confusa di cose o personeeterogenee, provocherebbe un intrec-cio di sentimenti o di pensieri contra-stanti, difficilmente gestibili, selasciati fluire senza controllo coscien-te. La confusione mentale che si manife-sta come annebbiamento, turbamento,o obnubilamento, unitamente ad unparticolare stato di ansia o di emoti-vità, spesso provoca un periodo più omeno lungo, di ottundimento del pen-siero.In queste condizioni psico-fisiche, si èabbastanza indifesi da induzioni mani-polatorie, tendenti addirittura a faraumentare tale stato di disordine per-cettivo con progressivo azzeramentodelle capacità analitiche. Alcuni programmi pubblicitari, fina-lizzati ai più disparati obiettivi, sfrut-tano queste situazioni.Nella peggiore delle ipotesi, è proba-bile che proprio su questo continoanche gli imbonitori, i truffatori sem-pre presenti nella storia dell’umanità,per mettere in atto, con successo,quanto previsto dai loro programmi, disolito mascherati astutamente dietro

    immagini, strutture, teoremi, forse archi-tettati con un certo estetismo culturaleche si presenta affascinante per chi fosseprivo di una solida formazione di base.

    Questi programmi diventano poi apparentemen-te ancora sempre più belli e buoni per coloro chesono stati “catturati”. Però, non reggerebbero unistante all’analisi di una mente lucida, non con-taminata da passioni e da emozioni fuori con-trollo.Nell’ambito dei cosiddetti percorsi iniziatici unpoco “strani”, nelle congreghe che sostengonoforse a sproposito, di occuparsi di cose magiche,miracolistiche, nelle sette affatto “luminose”,purtroppo diffuse e spesso in aumento, è semprepresente la confusione per la mente dei propri

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    Un ciarlatano ed il suo assistente - Jan Miense Molenaer, 1630

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  • aderenti; forse è incardinata nell’osser-vanza di regole e di dogmi, non di radoaffatto piacevoli, imposti dai vertici ditali strutture che fanno della confusionenelle arzigogolate mescolanze formative, rituali,liturgiche, il loro punto di forza manipolatorio.Giusto per ripetermi ancora una volta, nonsarebbe male, ogni tanto, fermarsi, svegliarsi,pensare. Forse si potrebbe osservare, come nellafavola, che in quegli ambienti “il re è nudo” eche ciò che esibisce probabilmente tramite uncitazionismo compulsivo, martellante, non esi-ste veramente ma è solo frutto di suggestioni.Da parte di qualcuno che improvvisamente sirenda conto della propria situazione e di quellagenerale, non di rado si sente dire che in ambitoiniziatico, forse si dovrebbe azzerare tutto ciò acui sembra si sia pervenuti in questa nostrasocietà moderna. In particolare, ci si riferiscealla progressiva trasformazione di varie struttu-

    re ormai pervase, nella migliore delleipotesi, solo da riferimenti concettuali,speculativi, oppure addirittura solo daparvenze caritatevoli che vengono para-

    gonate a sepolcri imbiancati di evangelicamemoria, facilmente utilizzabili per darsi untono di “bontà”.Però, quando va male, si presentano ormaianche senza queste caratteristiche, limitandosiad esistere come semplice associazionismoumano, strutturato con regole materiali, econo-miche e con vere finalità molto nebulose, a pre-scindere da eventuali enunciazioni moralistichedi facciata, più o meno auliche.Tramontata ogni illusione di lineare continuitàdella trasmissione spirituale, rispetto all’origi-nalità costitutiva dei sacri depositi, caduto ilmito dell’universalità metodologica della for-mazione, è probabile che alcuni soggetti si sianoaddirittura "appropriati" anche dei riferimenti

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    Falsità - El Champic Rd, 2019

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  • identificativi, altrui, rendendo problema-tico, non solo per i profani, il riconosci-mento tra la copia e l’originale.Negli aspetti liturgici, una copia più omeno aggiustata, spesso “contaminata”, puòderivare, ad esempio, da un Rituale e poi pur-troppo dalla conseguente alterazione non tantodelle descrizioni superficiali che al contrario,potrebbero, dovrebbero, essere adattate conmolta cautela ai tempi ed alle società che neusufruiscono, ma addirittura del metodo nasco-sto sotto la superficialità del testo più o menoconosciuto; quindi l’artefatto oltre che proprio,può così essere facilmente millantato come“prezioso” anche se il deposito originale, a suotempo probabilmente influenzato dallo Spirito, èstato svuotato, contaminato. Diffondendolo, si intenderebbe poi esercitareun'influenza culturale con finalità non sempretrasparenti.Soprattutto se si sono mante-nuti, copiati, anche nomi, em-blemi, titoli, ecc. In alcuni casi, affatto rari, siciterebbe l’autore originale discritti, discorsi, ecc. ma inquesti casi, non è chiaro se losi faccia per rendergli omag-gio, o semplicemente lo siutilizzi per incensare furbe-scamente sé stessi comedetentori di cultura e cono-scenza, sostenendo così leproprie affermazioni con l'au-torevolezza dell'opera citata,magari anche per discutere ecriticare, sia in senso positi-vo, che negativo, l'opera dialtri.Ad ogni modo, chiunque ha lafacoltà immediata di avverti-re, comprendere, valutare ifatti che si manifestano nellasfera dell'esperienza indivi-duale o che si prospettano,immaginano, come futuribili.Si tratta semplicemente della

    propria coscienza che in un dato istante,si connette con forza alla mente, tenden-do ad obbligarla a prendere consapevo-lezza della realtà oggettiva, sfrondandola

    dai condizionamenti emotivi, passionali, cos-tringendo ognuno a svincolarsi dall’ignaviamentale a cui l’ha costretta l’abitudine alla ri-cettività passiva, in modo da riuscire ad osserva-re lucidamente come stiano veramente le cose.Se finalmente la si ascoltasse (la coscienza),ognuno troverebbe forse la tenacia, il coraggiodi far evolvere i pensieri e contestualmente direttificare, ove necessario, parole e soprattuttoazioni.In effetti, credo che non sia ancora tutto comple-tamente contaminato. Come sempre, però, se lo si desiderasse vera-mente, sarebbe necessaria la volontà di cercare,di scegliere, di mettere in pratica, anche se qual-che volta, ciò dovesse risultare molto probabil-

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    Scelte - Arte digitale

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  • mente, “costoso”.D'altronde lo stesso concetto di evoluzio-ne spirituale può denotare atteggiamenti,ideali e valori con molteplici, differenti,accezioni ed interpretazioni.Come base di riferimento, si potrebbe immagi-nare un’ipotesi secondo cui esisterebbero uno opiù livelli della realtà, raramente percepibili coni sensi fisici; nell’ipotesi gli ambiti sarebberosituati oltre quello della materia e del tempo checonosciamo tramite i cinque sensi. Da questi livelli proverrebbe vita, intelligenza el’impulso collegato al misterioso scopo di esi-stere.Da qui si potrebbe partire per includere anchel’eventuale fede religiosa (di ogni tipo ed inogni tempo) comprensiva di entità e di poterisoprannaturali, senza escludere il continuo rife-rimento all’importanza personale dell'esperien-

    za.Ne conseguirebbe che la spiritualitàsarebbe vista come un "modo d'essere"che, a seconda dei diversi ambiti forma-

    tivi, a prescindere da contrapposizioni concet-tuali tra religioni ed altro, potrebbe evidenziareprogressivamente scarso attaccamento allamaterialità o per lo meno, un'attenzione a leinon eccessiva, nella convinzione che le variedimensioni dell'esistenza possano, debbano,essere riscoperte dalla coscienza e dalla consa-pevolezza umana.Muovendosi con molta cautela, nell’accennare atali aspetti, sarebbe bene tenere presente cheesistono vari convincimenti per diversi percorsispirituali. Perciò, ne consegue una notevole dif-ficoltà a voler descrivere qualche verità oggetti-va o assoluta, in base alla quale decidere qualepercorso sia più opportuno seguire.

    Ogni persona è diversa dallealtre, la scelta è inevitabil-mente legata allo stato dell’es-sere dell'individuo, al deside-rio di evoluzione, al suo vissu-to, alla sua sensibilità, alla suaintelligenza e al suo discerni-mento.A tal proposito, immagino chequalsiasi soggetto, che abbiacommesso cose non belle onon buone una o più voltenella sua vita, però ne possaaver fatte altre in eguale misu-ra anche apprezzabili; forse inquantità maggiore.Se abbia commesso qualcosanel passato ma si sia veramen-te pentito, non è escluso checosì quella cosa, in qualchemodo, non sia più percepibilecome parte della sua vita. Sarebbe come se appartenesseormai a qualcun altro.Ogni iniziato potrebbe avervissuto esempi di tale discon-tinuità, se ha camminato cor-rettamente.

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    Liberaci dal male - Roberto ferri, 2013

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  • Ciò non vuol dire che sia ormai incapacedi sbagliare, ma che il suo stato dell’es-sere potrebbe essere divenuto tale checommettere effettivamente errori, comeprima, sarebbe, in coscienza, progressivamentesempre più difficile e ciò entrerebbe forse inrisonanza con la sua anima che però continue-rebbe a non essere quella di un santo.Intuire come camminare dirigendosi nella giustadirezione, non cambia la struttura profondadell’anima che mantiene le tensioni derivate daiprobabili conflitti interni, così comuni per lamaggior parte dell’umanità.Il bene che esiste in ogni individuo potrebbeprevalere sul male; avrebbe successo unicamen-te in forza del coinvolgimento volontariamenteattivo di ogni singolo soggetto partecipe di que-sta lotta.L’auspicabile vittoria sul male che è comunquepossibile soprattutto anche in ogni iniziato, èprobabile che non risulti mai completa; al mas-simo si ottiene un temporaneo intermezzo nelconflitto, ma mai una vera tregua. L’iniziato

    passa la sua vita in una lotta continua.Egli non può mai rilassare la sua vigilan-za, perché nel momento in cui dovessefarlo, così come è riportato dalle racco-

    mandazioni in vari percorsi, il suo nemico inte-riore, “l’altro lato” che cerca un punto deboleove forzare un’entrata, senza indebolirsi mai, sirialzerebbe e distruggerebbe il suo migliore sta-tus interiore, così faticosamente raggiunto.L’iniziato è colui che deve continuamente sorve-gliarsi e che, se è veramente tale, lo fa con suc-cesso. E’ poi normale, in alcuni casi, che possa esserevisto come un uomo “grande” e decisamentebuono, secondo qualsiasi comune paragoneoggettivo. Lui stesso potrebbe sentirsi così manon dovrebbe mai permettersi di considerarsitale, perché, come ho accennato all’inizio, nondovrebbe mai abbassare la guardia nei confrontidel suo IO animale.A scanso di equivoci, forse sarebbe opportunoconsiderare che un iniziato, anche se non rag-giungesse mai completamente la pace e la tran-

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    Suggerimenti tradizionali per vite spirituali - arte digitale

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  • quillità interiori, non significa che nonavrebbe conseguito nulla. Se non avràottenuta una vittoria completa e decisivanella battaglia interiore, potrebbe ancorarealizzare l’importante obiettivo che è comun-que quello di continuare la lotta fino alla finedella vita, cercando di non cedere terreno.E’ importante, però, coltivare vigilanza, pruden-za e perseveranza. In effetti, come ho già accen-nato in altre occasioni, nel momento in cui siriscontrasse calma nel perenne conflitto, ci sidovrebbe allarmare, perché si tratterebbe conbuona probabilità, di un segno sicuro che c’èqualcosa che non va in ciò che si sta facendo.Lo stato di iniziato non dovrebbe mai essereinteso come un traguardo ma bensì un percorso,tra l’altro disponibile per tutti gli uomini; nessu-no escluso. E’ un modo di vivere a cui tutti possono aspirare

    e sulla cui via ognuno potrebbe cammi-nare spronando continuamente l’inclina-zione interiore al bene contro l’inclina-zione al male.

    Ad ogni modo, sarà opportuno tenere presenteche se non si è sottovalutata o ignorata eccessi-vamente la predisposizione comportamentaledell’animale uomo/donna, è possibile consegui-re maggiore coscienza e consapevolezza tramiteun’interazione luminosa ed amorevole tra mentee anima, libere da condizionamenti passionali,animali, ecc. È possibile a coloro che non si limitano solo adesiderarle ma che muovono in modo corretto ipropri passi, attivando conseguentemente ilivelli spirituali necessari, riuscire tramite lavolontà che si concretizza in pensieri, parole edazioni, ad intuire, comprendere, sempre meglio,dove e perché muoversi nella giusta direzione.

    Il S.Il S. .. .G..G. .. .H..H. .. .G..G. .. ..S.S. .. .G..G. .. .M..M... ..

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    Tentazioni di St.Antonio - Max Ernst, 1945

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  • UUn saluto dopo l’equinozio d’Autunno

    LUCA LUCA

    L’L’ Equinozio d’Autunno rappresenta unistante di equilibrio tra la luce e la tenebra, dopoquell’istante già incomincia il disequilibrio, unamodifica di correnti.Prendendo in considerazione l’Autunno meteo-rologico, ovvero l’avvicinarsi all’Inverno notia-mo nel nostro emisfero, grandi bellezze, come icolori cangianti degli alberi, ma sentiamo che cistiamo avvicinando al freddo. Simbolicamente parlando la Luce del Sole ancheinteriore potrebbe affievolirsi; proprio per que-sto dobbiamo raccogliere la luce ricevuta neiperiodi di abbondanza, come l’Estate, racco-glierla e distribuirla alla nostra interiorità, pernon incorrere in un Inverno gravoso.L’Autunno è anche la stagione della raccolta, ilfrutto viene separato dall’albero e questo ricor-

    da, secondo alcuni maestri, la Spada diMikhael, l’elemento che scinde ciò che èdenso da ciò che è sottile, forse per pre-parare la materia interiore sottile appena

    liberata ad un incontro, un incontro con l’In-verno, apparentemente freddo nel nostro emisfe-ro, ma comunque associato all’inizio del Capri-corno, ovvero un periodo dell’anno che potrebberappresentare la massima Luce Interiore.Altra considerazione riguarda l’istantaneitàdell’Equilibrio, due volte all’anno.Vero, ma se fossimo dei costanti viaggiatori delglobo potremmo seguire l’Equinozio; l’Alba èsempre presente, basta spostarsi col pensieroverso Est e questo equivale alle Stagioni e diconseguenza al loro inizio.E’ affascinante e singolare pensare che i dueSolstizi, i due Equinozi, le quattro stagioni el’Alba siano immediate o lunghe tre mesi se si èfermi, ma possono diventare costanti nel caso incui fossimo in movimento; meditare su di questotrasponendo il tutto nel mondo interiore, potreb-be toccare corde dell’Anima da tempo dimenti-cate.

    LUCA LUCA

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    Aurora trionfante Evelyn De Morgan, 1886

  • BBrevi cenni su percorsoe formazione

    nel contesto massonico

    EROS EROS

    II l percorso e la formazione sono due aspettidella stessa medaglia. Si potrebbe sostenere chesono un parallelismo con il percorso che ognunodi noi dovrebbe svolgere durante la sua vita, performarsi come uomo più evoluto e spirituale,cercando di migliorarsi sempre per ottenere l’o-biettivo di arrivare alla fine della propria esi-stenza con un valore aggiunto in più di cono-scenza ancestrale e mistica; elementi necessariper raggiungere uno stato di , quale fine ultimo del divenire umano.Lo stesso Maestro Dante Alighieri in un passodella Divina Commedia, raccoglie in una frasetutto il vero senso della nostra vita ed il fineultimo alla quale dovremmo tendere per arrivarealla meta; infatti recita: fatti non foste a vivercome bruti ma a perseguir virtude e canoscenza.Queste poche parole rappresentano una sorta di

    archetipo importantissimo perché analiz-zandole, si comprende proprio lo scopodella nostra esistenza, dove si evidenziache non siamo stati fatti per vivere come

    bruti, cioè come poco più che animali senzaavere interessi, porsi delle domande esistenzialidel tipo: perché sono al mondo, qual’ è il fineultimo della mia esistenza e poi: credo che ci siaqualcosa oltre al mondo del visibile, credo inDio, ecc. Ecco, queste sono solo alcune doman-de che nel contesto evolutivo l’uomo si dovreb-be porre, e proprio a queste domande il MaestroDante risponde: a perseguire sempre le virtù anoi concesse in dono e la conoscenza; è questolo scopo ed il cammino che si intraprende duran-te il percorso massonico con la sua formazioneche aumenta e cresce man mano che vengonosciolti tutti i veli, tutti i retaggi ed i condiziona-menti della vita comune che sono solo unazavorra o meglio un freno per la evoluzioneindividuale. Tanto è vero che uno dei principibasilari in Massoneria è proprio il: Solve et coa-gula, ossia sciogliti, annullati in modo figurato,muori come uomo ignaro della conoscenza illu-minante e coagula, cioè predisponiti a recepirele informazioni ancestrali che provengono dallanotte dei tempi. Le informazioni si apprenderanno durante iliturgici lavori che si celebreranno nel Tempioma soprattutto gli insegnamenti si riceverannonell’ Officina dove si trasmuta la conoscenza peressere sempre più forgiato ad un uomo nuovo,

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    Priamo della Querciaillustrazione al Canto

    XXVI inferno

  • comprendendo e mettendo in pratica isuggerimenti che possono derivare daisimboli identificabili negli strumenti chesi trovano nella fucina del Tempio che èil nostro laboratorio alkemico esteriore ed inte-riore. In questo luogo l’uomo primordiale èparagonabile ad una pietra grezza, piena di spi-goli che dev’essere trasmutata e levigata in baseagli insegnamenti e alla formazione che neglianni si ottengono durante il facendo tesoro degli insegnamenti ricevutidurante i lavori nel Tempio. Prima di tutto, vadetto però che l’uomo desideroso d’intraprende-re il percorso formativo in Massoneria deve dareprova, in primis, di metabolizzare un principio

    cardine per il suo processo evolutivo,ossia i suggerimenti desumibili dall’a-cronimo V.I.T.R.I.O.L. cioè: ispeziona l’interno della Terra,purificando troverai la pietra nascosta. La conseguente messa in pratica di tali suggeri-menti, tramite le scelte quotidiane, è indispensa-bile per compiere quel viaggio interiore nelprofondo del proprio “Io” per capire e trovare,una volta azzerati tutti i condizionamenti ester-ni, la vera via per arrivare alla Luce dellaConoscenza. Quindi il percorso e la formazioneche si possono ottenere in ambito Massonico,sovente intrapresi con senso di sacrificio per

    tutto ciò che dovrà essere depurato, maanche di obbedienza ai principi insiti neirituali liturgici che si praticano nelTempio, non sono altro che la vera scuo-la spirituale atta alla trasformazione ealla trasmutazione alkemica dell’essereumano, Osservando dall’inizio il percorso ed inparticolare quello del nostro Rito, a mioavviso, ritengo che la prima parte delprocesso evolutivo il quale si concretiz-za con l’accesso alla possibile trasmuta-zione alkemica dell’essere umano, doveda profano si passa formalmente ad ini-ziato, sia la parte più importante di tuttoil percorso. Infatti, è in questo momentoche l’individuo convenzionalmente det-to vuole mettersi in discus-sione ponendosi delle domande esisten-ziali per cercare di andare oltre al visi-bile, ricercando e ricevendo nei varipassaggi quelle conoscenze atte alla suatrasformazione che per allegoria rappre-sentiamo nel simbolo della pietra grez-za, per passare poi a quello della pietralevigata, dove tutti gli angoli irregolarisono stati smussati. L’iniziazione dell’individuo, pertanto, èin prima istanza, un processo anche esoprattutto psicologico, in modo da con-sentirgli di intuire e poi di comprenderequanto sarà necessario per tentare di

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    Nigredo - simbologia alchemica

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  • passare a stati superiori dell’essere,accompagnato dai suggerimenti e daglistimoli del Rito iniziatico che si sviluppanelle camere corrispondenti ad ognigrado. Da millenni, la ricerca della conoscenza ance-strale è tipica in varie popolazioni, un po’ intutte le parti del mondo; dagli aborigeni austra-liani agli egizi. Tutti, con appositi rituali, pre-paravano interiormente l’iniziato per il viaggiosu più piani, sicuramente più importante dellasua vita. Ad esempio, lo stesso Aristotele sosteneva nei di non imparare ma di prova-re perché solo in questo modo si apprendemeglio. Per tutti, seppur con metodi e strade diverse, ilprocesso è simbolicamente di purifica-zione dell’essere umano che “muore” aisuoi desideri e condizionamenti mate-riali per volgersi al perfezionamento, alcompimento della Grande Opera del-l’Alchimia Spirituale, all’Illuminazioneper ritrovare la , per lareintegrazione su scala individuale ecosmica dell’unione del micro e macrocosmo, quale unione degli opposti prin-cipi. Pertanto, il neo apprendista dovrà primadistruggere il suo edificio interiore eripartendo dalle sue rovine, dovrà trova-re poi la sua via, ma solo se soddisferà ilprincipio di dissoluzione e poi di coagu-lazione, nel senso metaforico del “Solveet Coagula”; bisogna prima azzerarsi edannullarsi per predisporsi così senzacondizionamenti al nuovo. Gli elementi che determinano l’Operasono presenti in potenza e simboli, pro-prio nel . Inquesta fase e in quella della putrefazio-ne simbolizzata dal Caput Corvi ricono-scibile nello scheletro e nel colore nero,come 1^ fase dell’Opera, da un punto divista alchemico, si manifestano all’in-terno del Gabinetto di Riflessione, daltermine latino reflectere; qui l’Appren-

    dista si raccoglie per tentare di eseguireun’interiorizzazione, prima di intrapren-dere il viaggio nell’istituzione massoni-ca. Il Gabinetto di Riflessione, di solito,

    è formato da una stanza, a forma rettangolaredove le pareti e gli arredi sono di color nerotipico della 1^ fase alchemica, della Putrefazio-ne in quanto simboleggia la morte o la rinunciaal mondo profano. Gli arredi ed i simboli previsti, non sono sempreidentici nei differenti Riti che ovviamente sug-geriscono modalità di percorso diverse. Nel nostro, quella stanza è rappresentata, fuoridal Tempio. Sulle sue pareti oppure in un unico quadro,appaiono i seguenti Simboli: • l'acronimo ermetico "V.I.T.R.I.O.L."

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    Androgenia alchemica - Leonardo da Vinci, XV sc.

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  • • i simboli alchemici del SALE e delloZOLFO • una CLESSIDRA• un TESCHIO con tibie incrociate• una FALCE• un GALLO sotto o dietro cui è scritto: "VIGI-LANZA E PERSEVERANZA" • una RUOTA a QUATTRO RAGGI e le seguenti frasi:• se sei capace di dissimulare TREMA: noipenetriamo nei tuoi pensieri più nascosti• se hai timore, FERMATI• se nel tuo animo alberga il tradimento, SIICERTO CHE SARAI TREMENDAMENTE PU-NITO• se sei puro e deciso ad affrontare le prove che

    ti saranno imposte, VIENI TRA NOI:RICEVERAI LA LUCE.Nella camera si trova un piccolo tavolocon tovaglia nera, con sopra un cero (od

    un lume ad olio), l'occorrente per scrivere, unpezzo di pane secco, una brocca/coppa d'acqua;accanto al tavolo una sedia.Tutte queste indicazioni, non solo in chiavealchemica, rappresentano una sintesi di ciò cheattende il postulante e del possibile lavoro chedovrà svolgere dentro e fuori sé stesso per com-pletare l’intero percorso iniziatico.Quindi sarà proprio durante i lavori e tramite lepersonali meditazioni prima, durante e dopo glistessi, su argomenti specifici, che ogni simboloavrà l’opportunità di essere progressivamente

    svelato, avendo però cura d’osservarloda molteplici punti diversi.Non a caso questa camera, è appuntodetta di riflessione. Infatti, è proprio quiche sarà data una prima opportunità diriflettere anche sulla complessa simbo-logia ternaria, sugli obblighi verso unpreciso aspetto di essa e sulla volontà dionorarli.Concludendo, vediamo che questa primafase è sicuramente la più importante inquanto è proprio in questo momento chel’uomo primordiale privo di ogni cono-scenza decide, a volte anche con soffe-renza, di avere una nuova vita dove laconoscenza, prima sconosciuta, divengala sua linfa vitale del nuovo uomo chesta nascendo.

    EROSEROS

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    Simboli nel Gabinetto delle riflessioni

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  • AAppunti su Dante esoterico

    FABIANA FABIANA

    VV orrei parlare di Dante, per commemorarlo,non solo perché ricorre il settecentenario dellamorte, ma per ricordarlo come uomo dedito allaricerca della conoscenza, come un fratello.Al tempo di Dante si designavano, con il termi-ne “filosofi”, gli alchimisti e, più in genera-le, i cultori delle “scienze segrete”.Questi erano abituati a disseminare i propriscritti con chiare, comprensibili indicazioni“false”, per depistare, oppure erano solitianche mischiare “verità” espresse in manie-ra nascosta, criptica, in modo che fosserocomprese solo dagli “addetti ai lavori”.L’idea, portata avanti nel 1800 da alcuniletterati, sia italiani, che francesi, è che inDante esista un pensiero esoterico espressoin modo nascosto, intellegibile solo dagliiniziati.Secondo questi studi, questo sarebbe statoindicato da Dante stesso, nel IX cantodell’Inferno, quando dice:“o voi ch’avete gl’intelletti sani/ mirate ladottrina che s’asconde/sotto il velame degliversi strani”Dell’esoterismo in Dante sono stati scrittialcuni libri, il più importante è stato quellodel 1925 di Guénon dal titolo “L’esoterismodi Dante”Egli intendeva, sia “Esoterismo” derivantedalla parola greca esoteros, che significainteriore, sia il valore dato in italiano, ecioè una dottrina, una forma di conoscenza,un sapere destinato ad essere trasmesso daun maestro ad esclusivo vantaggio di unaristretta cerchia di seguaci.

    Quindi, Esoterici, erano gli insegnamentiinteriori del maestro, rivolti solo ad unpiccolo gruppo di “allievi”, come quellidi Pitagora, il maestro dell’armonia, la

    cui eco si avverte continuamente nellaCommedia, a cominciare dalla magia del nume-ro tre, il triangolo.Il metro del poeta è la terzina concatenata contre endecasillabi rimanti, il primo con il terzo, ilsecondo con il primo e con il terzo della strofasuccessiva. Le cantiche sono 3, ognuna di 33canti. L’inferno è diviso in tre parti principali ein 21 gironi, numero importante che ha per fat-tori il tre e il sette.Anche il numero 7 è molto rappresentato nellaCommedia (i cieli, i pianeti...)

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    Le Erinni, Gustave Doré - canto IX - inferno

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  • L’intero poema è inteso a rappresentareuna duplice redenzione: dell’uomo, rap-presentato da Dante, dei suoi errori, delsuo stato di profano, attraverso la consi-derazione dei propri peccati, delle proprie azio-ni, osservando quelle degli altri, con la speranzadi raggiungere una beatitudine per sé e per tuttal’umanità.E’ ancora Dante che ci dice: “aguzza qui, letto-re, ben gli occhi al vero/chè il velo è ora bentanto sottile/certo che ‘l trapassar dentro è leg-giero” Purg. VIIIIn fondo qualcosa dovevano aver visto anche i

    suoi contemporanei perché Dante fuaccusato di eresia dai commentatori dellaCommedia. Sappiamo che il cardinalePuget, legato apostolico, avrebbe voluto

    riesumare i resti del poeta per darli alle fiamme,ma fu frenato dalla Corte pontificia. Sappiamoche Arcibaldo, arcivescovo di Milano, iscrisse ilnome di Dante nella lista degli eretici. NegliAnnali del 1314 di Spontano, Dante è segnalatocome un fautore dei templari.Il viaggio di Dante nei tre mondi è come uncammino iniziatico, una via che tende a traspor-tare il profano/viandante a un superiore livello

    di realtà, verso nuovi stati dell’essere,che trascendano i limiti dell’esistenzafisica, il V.I.T.R.I.O.L. Dante si purifica di grado in grado,passa per crisi e coscienze varie e nu-merose, cade come corpo morto, svie-ne, la sua mente esce da sé stessa, efinalmente dislega l’anima sua da ogninube di mortalità. Il velame, quindi, non nasconde dis-quisizioni morali, ma mutamenti inte-riori nella coscienza del pellegrino,viandante, trasmutazioni alchemichecome quelle che trasformano “il metal-lo in vetro, l’argilla in mattone”.Con il Paradiso, il poema si conclude el’alta visione avuta è svanita e non èconcesso richiamarla alla memoria odescriverla, come una intuizione, comeun’improvvisa folgorazione, come larivelazione dei supremi misteri. Lostesso eterno inesprimibile avvertitodagli iniziati: orfici, pitagorici, eleusi-ni, isiaci.Il monito finale del poema: “Dio, l’a-mor che move il sole e l’altre stelle” fatornare al desiderio di sapere e allavolontà di perseguire la conoscenzaultraumana.

    FABIANA FABIANA

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    Commedia - Purgatorio, canto VIII - Gustav Dorè

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  • MMassoneria egizianasimboli e cenni

    sulla via femminileMANUELA MANUELA

    NN el tempio Massonico troviamo una raffigu-razione simbolica del Macrocosmo; possiamoconsiderarlo come un portale per l’iniziato cheha scelto la via della Tradizione. Se riflettiamosul nostro percorso, ci troviamo sorelledi personaggi mitici ed emblematici checi hanno preceduto sulla via della cono-scenza; penso a Ulisse: “fatti non fosteper viver come bruti ma per seguire vir-tude e canoscenza” come dice nell’infer-no Dante Alighieri. Ma non solo, ancheGiasone con la ricerca del vello d’oro,Enea, Orfeo ed Eracle che intraprende ilviaggio verso “la profondità del bene laprofondità del Male” (cit. Sepher Yet-zirah). È indubbio che in questo viaggioscopriamo il male, il dolore, prima diogni altra cosa e che dobbiamo superarequeste barriere, le quali appaiono comealte muraglie sormontate di coccitaglienti. Un personaggio emblematico: Caino pri-mogenito di Eva, offre sacrifici che nonvengono graditi e non riesce a stabilireun rapporto con Dio, cioè con il trascen-dente. Lo possiamo definire come unorfano del Divino, colui che non giungealla consapevolezza e che ribellandosi alfatto di non essere amato portò la morte. Anche l’iniziato ha in sé l’insopprimibiledesiderio di ricongiungersi al Principio equindi di ritrovare l’Armonia forgiata alfuoco della conoscenza e della libertà,risolvendo così il suo tormento di uomo. Questa costante lotta e contrapposizionetra bene e male è raffigurata anche nelle

    varie possibili interpretazioni del pavi-mento a scacchi nel Tempio. Secondoalcuni, questa pavimentazione risalireb-be al tempio di Salomon; infatti nel libro

    dei Re si dice che il cortile interno del tempioera stato composto da pietre squadrate di coloreopposto. Altri ritengono che la simbologia deicolori opposti rappresenti invece la “congiun-zione degli opposti” di vita così, come Yin eYang sono indissolubilmente collegati. DiceRenè Guenon: “il lato luminoso è Yang, il latooscuro è Yin, ma dato che l’uno è inseparabiledall’altro, essi appaiono più come complemen-tari che come opposti…., si può dire ancora cheYang è tutto ciò che è in atto e Yin tutto ciò che

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    Yin e Yang

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  • è in potenza”.Io azzarderei una riflessione: gli uomininon illuminati sono portati a considerareil lato negativo delle cose come qualcosadi irrimediabilmente perduto, qualcosa che vacondannato in modo assoluto. Non occorre direche il compito precipuo della nostra Massoneriaegizia è portare alla luce tutti gli aspetti egoticie oscuri del nostro Sé: egoismo invidia ecc. maci insegna anche a non considerare questi aspetticome peccati senza assoluzione; dobbiamo pren-derne atto soprattutto prenderne coscienza per-ché illuminandoli gli togliamo la forza di agireed apriamo alla possibilità di trasformarli.Ritengo perciò come dice in sintesi RenèGuenon, che gli aspetti negativi della nostranatura di uomini si possono considerare poten-zialmente “in fieri” per il bene. Penso ad un Fra Cristoforo dei Promessi Sposiche dopo un passato travagliato e con gravivicissitudini fino all’ omicidio, riesce a diventa-re il personaggio che tutti ricordiamo, al disopradei giochi di potere e delle piccolezze morali deisuoi religiosi. Personaggio che Manzoni dice siarealmente esistito. È importante anche considerare che il nostroRito Egiziano contempla due percorsi: una via

    maschile e una via femminile per arriva-re ad una maggiore consapevolezza; que-sto per confermare la complementarietàmaschile e femminile, senza antagoni-

    smo ma con la dovuta considerazione delle dif-ferenze: uomo e donna non sono eguali mahanno la stessa dignità e per questo due vie dif-ferenziate possono risultare molto più idonee adun percorso di rigenerazione. Vorrei procedere con il mio personale pensiero:il primo Adam (inteso anche come intera uma-nità): “Iddio creò l’uomo, maschio e femmina licreò” Genesi; cioè l’Adam Kadmon, da un certopunto di vista, era androgino in lui erano pre-senti il maschile e il femminile non ancora sepa-rati: questo era l’Eden voluto da Dio. In seguitoil Signore estrasse da Adam la sua parte femmi-nile Eva: infatti solo dalla dualità poteva avereorigine il genere umano, ma entrambi sentono lamancanza dell’altra parte, per poter giungere alSé originario. La Caduta è avvenuta nella dua-lità e perciò anche il ritorno al Sé originariodeve avvenire per entrambe le parti insieme, neitempi e nei modi opportuni; questa secondo meè una premessa necessaria a tutte le considera-zioni che si possono fare circa l’iniziazione e ilpercorso femminile in Massoneria.

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    Creazione della donna Bassorilievo

    della facciata del Duomo, Orvieto-Lorenzo Maitan, 1300 circa

  • Cagliostro aveva ben intuito che l’uomoda solo non può accedere al Paradiso per-duto e altrettanto vale per la donna e pertale motivo devono esistere le logge fem-minili di adozione. In una Massoneria unicamente maschile, credonon venga compreso completamente il significa-to del simbolo del pavimento a quadri bianchi eneri. Questa pavimentazione era in uso negliedifici dei Templari i quali peraltro, avevanoanche un altro simbolo significativo a questoproposito: le figure su un cavallo erano sdoppia-te, un simbolo della dualità che aspira allaricongiunzione.Il vero iniziato percorre la strada stretta esoteri-ca e passa lungo la linea di confine tra il “bian-co” e il “nero”. In questo caso il viandante sadistinguere e comprende gli “opposti comple-mentari” ma non li attraversa poichécome dice M. Candellero: “compito del-l’adepto è quello di non cadere nell’inganno delle fazioni, nella prigioniadualistica dove non potrebbe sfuggire alcontrasto delle forze antagoniste cheperennemente si scontrano sulla scenadel mondo. Compito suo è quello di per-correre la via stretta che procede verti-calmente verso il mondo delle causesalendo i sette gradini della conoscen-za…..”.Nel nostro Rito retto dal Gran SantuarioByzantium, sono presenti con una fun-zione molto importante: Le Sibille.Queste avevano un ruolo fondamentalein Egitto e nell’antica Grecia ed in tuttol’ambito dei popoli del Mediterraneo.Tramite loro parlava il Dio, cioè essesono il tramite tra due piani: quellomateriale ed il divino.Da Sebastiano Caracciolo, con il libro“L’iniziazione femminile in Masso-neria”, si può leggere: “quando inizia-zione e sacerdozio erano in armoniosaunità, l’anima della donna era cono-sciuta, coltivata, stimata ed associataall’ufficio del culto in Egitto, Grecia,Roma, Siria ed altre parti del mondo

    conosciuto. Ad essa era data un’inizia-zione particolare che ne faceva un esserepressoché divino: il genio del focolare…… le Sibille interpreti della volontà del

    Dio”.Abbiamo due particolari Sibille: una Hermo-politana e una Heliopolitana; a questo propositocredo sia interessante dire due parole: la tradi-zione fa di Hermopolis la città di Ermete e lascienza del tre volte magistro è costantementepresente nelle nostre Logge. Mi riferisco inmodo particolare all’alchimia argomento che faparte dei nostri studi e della ritualità. La parola alchimia deriva probabilmente da Elkimya in arabo e significa terra nera come veni-va chiamata la terra d’Egitto. Arte sacra. arteocculta ma innanzitutto arte ermetica perchésecondo la tradizione è stata trasmessa dall’egi-

    20Informazioni e storia sull’Antico e Primitivo Rito Orientale Rettificato di Mitzraїm e

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    Otto divinità costituenti l'Ogdoade di Ermopoli

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  • ziano Ermete. L’opera alchemica descri-ve le tappe della morte di Osiride dallaputrefazione alla resurrezione fino allafissazione del Sole e della Luna nel loro primo aspetto: l’oro e l’argento degli attualialchimisti. Non è certo un caso che sulle nostrecolonne d’ingresso siano rappresentati il Sole ela Luna. Facendo una breve digressione vorrei accennarealle colonne: queste infatti sono un simbolo ose-rei dire fondamentale per la Massoneria, tradi-zionalmente infatti rappresentano le colonneposte all’entrata del Tempio di Salomone.Probabilmente simboleggiano la volontà creatri-ce di Dio, i pilastri che Egli aveva posto a soste-gno della Creazione. Può anche darsi che questidue grandi cilindri rappresentassero Dio stesso;infatti durante l’esodo Dio si era rivelato alpopolo ebraico sotto forma di “una colonna dinubi”.È molto probabile che questa tradizione derivi

    dall’architettura sumerica giacché gliantichi abitanti della Mesopotamia leusavano per rappresentare l’albero cos-mico considerato il pilastro del mondo.

    Del resto, il Sole e la Luna sono i fondamentidella nostra esistenza terrestre, senza i qualiprobabilmente la vita come la conosciamo, nonesisterebbe.Le operazioni chimiche compiute dall’alchimi-sta descrivono in realtà, le tappe successive del-la purificazione dell’essere umano. La “questè” della spiritualità nell’opera alche-mica, presuppone un’integrazione tra materia espirito al centro dell’operatore, il quale sarebbenello stesso tempo sottoposto all’operazione. Agli occhi dell’alchimista, del resto, non essen-do la materia che spirito in stato di divenire, gliè necessario separare questa frazione spiritualedal seno della materia in cui si è trovata impri-gionata, durante la caduta. L’alchimia perciò,rappresenta uno dei mezzi per intuire, compren-

    dere direzione e modalità per tentaredi intraprendere la conquista dellareintegrazione, la riunione di anima ecorpo, materia e spirito come eraprima della caduta. In questa prospet-tiva il conseguimento della ‘pietra’conduce l’iniziato alla soluzione della“questè”: l’immortalità ; cioè la rein-tegrazione dell’adepto come indistrut-tibile entità divina che lo libera dallacatena Karmica delle nascite. Vorreisolo accennare brevemente che quelloche l’alchimista compie presso il suoathanor, sono gli stessi gesti che ilsacerdote egiziano compie presso latomba di Osiride: attiva il fuoco, versal’acqua, porta l’aria alla tomba ecc.Ricordo solo che tra le operazionialchemiche abbiamo: Solve, Coagula,zolfo, mercurio; il primo ritenutomaschile il secondo femminile: unaapparente opposizione bilanciata dalSale.L’altra Sibilla è quella Heliopolitana.Heliopolis in Egitto sul delta del Niloè stato l’ultimo grande centro di studi

    21Informazioni e storia sull’Antico e Primitivo Rito Orientale Rettificato di Mitzraїm e

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    Colonne

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  • misterici, importante anche per il cristia-nesimo. Secondo il Nuovo Testamento (aparere di J. M. Gebert.) in questa città siriposò la Sacra Famiglia, durante la fugain Egitto. Il termine Heliopolis fu attribuito aquesta località durante la dominazione greca esignifica città del Sole, ma anche il nome in egi-ziano significava sempre città del Sole. Lo stes-so autore dice: “i sacerdoti di questa città sacraavevano gettato un ponte magico sopra l’abissodella morte, secondo procedimenti che sonooggi irrimediabilmente perduti”. Nella culturagreca, la platea di coloro che avevano accessoall’insegnamento era molto più vasta di quellaristrettissima egiziana e proprio grazie a questodiverso approccio alla conoscenza, abbiamo lapossibilità di conoscere almeno in parte i segretidei sacerdoti egizi. Infatti, Manetone greco esacerdote di Heliopolis, ha scritto una storiadell’Egitto prima dell’oblio e della profanazio-ne. Solone e Pitagora studiarono ad Heliopolis equest’ultimo in seguito fondò una scuola aCrotone che alcuni definiscono Loggia, ispirataalla Tradizione primordiale.Purtroppo, non è dato conoscere con esattezzaquesto “ponte sopra la morte” della scuola elio-politana ma il concetto di morte mistica e rige-nerazione è giunto fino a noi e ai nostri Templi,in una straordinaria concordanza con le diversetradizioni.Porfirio ci descrive il viaggio dell’anima attra-verso le sfere dei diversi pianeti e la sua esposi-zione concorda esattamente con le teorie indùsugli stati di esistenza. In tutti i percorsi di illuminazione, si parla diquella Luce che potremo vedere dall’altra partedello specchio, è probabilmente riconducibile alSole di Osiride alla luce blu dei buddisti.Ricordo lo specchio magico attraverso cui pas-sava Alice per ritrovarsi nel mondo delle mera-viglie; libro solo apparentemente per bambini,che non a caso ha come personaggio principaleuna bambina.Abbiamo parlato di strada stretta ma forse è ungentile eufemismo; in realtà è un itinerario dif-ficile, sottile come la lama di un rasoio, incertocome la luce dell’ alba, faticoso come i tratturi

    di montagna, ora spazzati dal vento, oraabbacinati dal sole. Molti dicono diseguirlo ma pochi in verità ci provanocon perseveranza e pazienza. Non dob-

    biamo dimenticare che le cadute, i momenti diarresto su questo impervio sentiero, sono fre-quenti ed anche i risultati non sono sempre defi-nitivi. Spesso ci illudiamo di aver vinto alcuniaspetti negativi del nostro Sé inferiore, ma poiin modo direi improvviso, al ripresentarsi disituazioni analoghe, le nostre emozioni negativeriaffiorano, lasciandoci molto delusi.

    22Informazioni e storia sull’Antico e Primitivo Rito Orientale Rettificato di Mitzraїm e

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    Volto del Budda illuminato da luce blu

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  • Se riusciamo a proseguire con costanza,prima o poi, dovremmo vedere innalzarsidal pavimento bianco e nero un’ara, unaluce, un libro aperto e degli strumenti.Non bisogna dimenticare che fu un alchimista:Raimondo Lullo a far conoscere la Kabbalahall’Europa del Medio Evo. La Tradizione pri-mordiale per quanto la riguarda, insegna l’origi-ne non umana della Kabbalah, che secondo alcu-ni, si ritiene svelata agli uomini dall’ArcangeloMetatron. Una branca della tradizione ebraica,da parte sua, sostiene che il primo simbolodell’Albero della Vita fu svelato a Mosè dallostesso Jeohvah.È indubbio che la scienza della Kabbalah e dellatradizione ebraica è presente in molti aspetti delnostro Tempio: dalle colonne di cui si è già

    detto, alla luce delle sette fiamme pre-sente anche nel Tempio di Salomone, pernon parlare dell’Albero della Vita chealcuni identificano con l’Albero del bene

    e del male sopra il quale un serpente tentò Evacon l’illusione di poter diventare come Dio. Latentazione dell’uso della conoscenza per il solopotere è molto forte nell’animo umano ed èforse un aspetto mai sopito del nostro inconscio.Comunque Eva rimane Hawwah madre degliuomini; l’errore, il peccato non le toglie il donodella procreazione. Vorrei chiudere con alcune considerazioni delrabbino Di Segni: quando Dio diede le tavoledella legge a Mosè sul monte Sinai disse: ….Dirai alla casa di Giacobbe e ai figli diIsraele… la casa di Giacobbe sono le donne ( a

    cui dovrai parlare con parole gentili)mentre i figli sono gli uomini (a cuiesporrai i divieti, le punizioni detta-gliatamente). Allora perché la Torahvenne data in modo e con successionidifferenziate (prima alle donne?).Perché guarda che pasticcio, quandoun divieto è stato dato prima agliuomini!

    MANUELA MANUELA

    23Informazioni e storia sull’Antico e Primitivo Rito Orientale Rettificato di Mitzraїm e

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    Simbolo presente nelle varie liturgie femminili

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