Anno xxxi n° 44 21 dicembre 2014

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ANNO XXXI N° 44 - 21 Dicembre 2014 1.00 Abbonamento annuo ordinario 30,00 - sostenitore 50,00 - Taxe parcue - Tassa riscossa Ufficio di AP - SPEDIZIONE IN ABBONAMENTO POSTALE - DL 353/2003 (Conv.in L.27/02/2004 n.46) art.1 comma 1 commerciale business Ascoli Piceno Gli Auguri del Vescovo Carlo 21 DICEMBRE 2014 QUARTA DI AVVENTO AVVENTO DI FRATERNITà Una sola famiglia umana, CIBO PER TUTTI: ... E' C O M P I T O N O S T R O... “È necessario trovare il modo di rendere tutti partecipi dei frutti della terra” ( Papa Francesco ) L'appello lanciato da Papa Francesco a tutta l'umanità, rappresenta un impegno alla mobilita- zione per rimuovere le cause della fame e le fonti di una disu- guaglianza sempre più profonda, per porre un freno alle derive di un sistema finanziario fuori controllo, per rispondere alla do- manda di giustizia ed alla necessità di perseguire il bene co- mune. Si tratta di questioni che ci interpellano direttamente, in questi tempi di crisi, che sembrano aver ridisegnato anche i confini della povertà e della vulnerabilità: non sono soltanto i paesi poveri a richiedere la nostra attenzione; i segni della de- privazione e della sofferenza son ben presenti nel nostro mondo, assieme ai paradossali sintomi dello spreco e della dissipazione. Promuovere una prospettiva che restituisca di- gnità a tutta l'umanità è l'impegno a cui siamo chiamati. In questo contesto nasce il nostro progetto dell'Avvento: “UNA SOLA FAMIGLIA UMANA, CIBO PER TUTTI: E' COM- PITO NOSTRO” , che si pone l'obiettivo di promuovere con- sapevolezza ed impegno sugli squilibri del Pianeta, avendo come aspetto centrale l'elemento educativo. Tante sono le Famiglie della nostra Diocesi che non hanno sufficienti ri- sorse alimentari per il proprio sostentamento. Una situazione che conoscono molto bene le nostre comu- nità parrocchiali, chiamate sempre più spesso a confrontarsi con forme di disagio e povertà, attivando servizi di distri- buzione di emergenza. Per questo la raccolta delle offerte “AVVENTO DI FRATERNITA' 2014” si rende necessaria come misura straordinaria di solidarietà che si presta ad essere occasione di sensibilizzazione per tutta la comunità diocesana. Per una CARITA' APERTA AL MONDO, le offerte raccolte serviranno ad acquistare beni alimentari per aiutare i tanti in difficoltà economica della nostra Diocesi e per contrastare l'emergenza alimentare di migliaia di Filippini nelle Missioni delle nostre Suore Teresiane. L'Avvento e il Natale che si avvicina, metta nei nostri cuori una santa inquietudine nel cercare il bene, comunicare la pace, aiutare chi ha bisogno! Diacono Umberto Silenzi Direttore Natale 2014 Una stella dal cielo illumina la terra. Cade luce, nasce vita, scende Dio. Cielo e terra si fondono, colmata è la distanza: Dio si è fatto uomo. L’uomo ritrova se stesso in Dio. Carlo Bresciani Carissimo, con queste parole vorrei che il mio augurio per il S. Natale entrasse in tutte le case: un augurio che ognuno, illuminato dalla luce che cade dalla stella di Betlemme, ritrovi il suo vero io in quel Gesù che si fa povero e umile per poter incontrare tutti e dire a tutti che Dio li ama così come sono. Vorrei che in quel Dio che si fa vicino ognuno ritrovasse la speranza dentro le molte oscurità della vita: Dio non è un Dio lontano da te, a lui tu interessi come nessun altro. Anche in questo Natale torna a bussare alla tua porta. Vuoi aprirgli? Non vuole portarti via qualcosa, vuole soltanto darti la sua amicizia, la sua vicinanza, il suo affetto, vuole esserti compagno in quella solitudine che forse non osi confessare a nessuno. Non perdere l’occasione di accogliere la sua amicizia. Intanto, con amicizia, io ti auguro di cuore Buon Natale! + Carlo Bresciani Vescovo Un tempo, certamente meno dispersivo di oggi e con meno sfarzo di luci, eravamo aiutati anche da certe tradizioni per comprendere e vivere mo- menti di intensa vita sociale e religiosa. Nell'am- biente familiare c'erano luoghi di aggregazione ben precisi presso i quali la storia passava il te- stimone. Il caminetto, specie la sera, era il luogo di incontro e presso di esso alcuni riti si ripete- vano da generazioni. Alla Vigilia di Natale c’era la cerimonia del Ceppo ( lu ciucche), che veniva posto a bruciare come augurio di fecondità per la casa e per tutti i lavori in cui erano impegnati i componenti la famiglia. E si pregava e ci si met- teva in attesa del lieto EVENTO, aspettando il Bambinello che doveva apparire nel modesto pre- sepio immancabile in ogni casa. I personaggi erano lì pronti, ma la “mangiatoia” era vuota. La mamma metteva Gesù Bambino di nascosto, mentre noi bambini, infreddoliti affronta- vamo le tenebre per la S.Messa di mezzanotte, coprendolo con una pezzolina, pronto per ripetere, in casa, la stessa cerimonia a cui ave- vamo partecipato in chiesa. E il “Tu scendi dalle stelle…” risuonava nella notte, compresi nel mistero di Dio che volendo nascere tra noi, non trovò nessuno pronto ad ospitarlo. Si rispolveravano consunte filastrocche con quel “peregrinare” e bussare alle porte di Giuseppe e Maria e il ritmato rifiuto:” Non c’è posto qui”. Una commozione che ci portavamo a letto, dove, sotto il cuscino avevamo nascosto “la lette- rina” delle promesse e degli auguri, che avremmo posto il giorno di Natale sotto il piatto del babbo, in un mo- mento, concordato, in cui la mamma l’avrebbe distratto. Oggi il presepio è bello e pronto, con un Bambinello incollato nella mangia- toia. L’attesa è tutta rivolta a Babbo Natale col suo carico di giocattoli per l’ebbrezza di un momento. Tolto via il caminetto con il ceppo e sostituito da anonimi radiatori, c’è l’albero con le sue asfittiche lampadine e addobbi , ad essere il centro di raccolta. Il calore si è distribuito nella casa ed il “panettone” elaborato in mille modi, (e spesso ritrovato nel secchio dell’immondizia), ha perso il valore simbolico dell’abbondanza del pane che si sperava avere per tutto l’anno. Nonostante tutto il SANTO NATALE torna con il suo carico di speranza per un mondo migliore. L’AUGURIO che ci facciamo è quello di riuscire a captare, in un istante di silenzio, il canto degli Angeli, che tornano a ripeterci:”PACE AGLI UOMINI DI BUONA VOLONTA’”. Ne ab- biamo tanto bisogno, mentre, ovunque, spirano “venti” di violenza e di guerra. AUGURI La Redazione AUGURI di BUON NATALE e BUON ANNO E che siano veramente BUONE queste feste, in cui dobbiamo tanto recuperare la vastità e la profondità teologale del GRANDE EVENTO! CERTO, ABBONATI PER IL 2015 basta versare 30 (abbonamento ordinario) oppure 50 (Abbonamento sostenitore) sul nuovo C.C.P . n. 11886637 intestato a: L’ANCORA VIA FORTE, 16 S. Benedetto del tronto Causale: ABBONAMENTO

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ANNO XXXI N° 44 - 21 Dicembre 2014

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ANNO XXXI N° 44 - 21 Dicembre 2014 € 1.00

Abbonamento annuo ordinario € 30,00 - sostenitore € 50,00 - Taxe parcue - Tassa riscossa Ufficio di AP - SPEDIZIONE IN ABBONAMENTO POSTALE - DL 353/2003 (Conv.in L.27/02/2004 n.46) art.1 comma 1 commerciale business Ascoli Piceno

Gli Auguri del Vescovo Carlo

21 DICEMBRE 2014 QUARTA DI AVVENTO

AVVENTO DI FRATERNITàUna sola famiglia umana, CIBO PER TUTTI:

... E' C O M P I T O N O S T R O...

“È necessario trovare il modo di rendere tutti partecipi dei frutti della terra”( Papa Francesco )

L'appello lanciato da Papa Francesco a tutta l'umanità, rappresenta un impegno alla mobilita-zione per rimuovere le cause della fame e le fonti di una disu-guaglianza sempre più profonda, per porre un freno alle derivedi un sistema finanziario fuori controllo, per rispondere alla do-manda di giustizia ed alla necessità di perseguire il bene co-mune. Si tratta di questioni che ci interpellano direttamente, inquesti tempi di crisi, che sembrano aver ridisegnato anche iconfini della povertà e della vulnerabilità: non sono soltanto ipaesi poveri a richiedere la nostra attenzione; i segni della de-privazione e della sofferenza son ben presenti nel nostromondo, assieme ai paradossali sintomi dello spreco e delladissipazione. Promuovere una prospettiva che restituisca di-gnità a tutta l'umanità è l'impegno a cui siamo chiamati. Inquesto contesto nasce il nostro progetto dell'Avvento: “UNASOLA FAMIGLIA UMANA, CIBO PER TUTTI: E' COM-PITO NOSTRO” , che si pone l'obiettivo di promuovere con-sapevolezza ed impegno sugli squilibri del Pianeta, avendocome aspetto centrale l'elemento educativo. Tante sono leFamiglie della nostra Diocesi che non hanno sufficienti ri-sorse alimentari per il proprio sostentamento.Una situazione che conoscono molto bene le nostre comu-nità parrocchiali, chiamate sempre più spesso a confrontarsicon forme di disagio e povertà, attivando servizi di distri-buzione di emergenza. Per questo la raccolta delle offerte“AVVENTO DI FRATERNITA' 2014” si rende necessariacome misura straordinaria di solidarietà che si prestaad essere occasione di sensibilizzazione per tutta la comunità diocesana. Per una CARITA' APERTA AL MONDO, le offerte raccolte serviranno ad acquistare benialimentari per aiutare i tanti in difficoltà economica della nostra Diocesi e per contrastarel'emergenza alimentare di migliaia di Filippini nelle Missioni delle nostre Suore Teresiane.L'Avvento e il Natale che si avvicina, metta nei nostri cuori una santa inquietudine nel cercareil bene, comunicare la pace, aiutare chi ha bisogno!

Diacono Umberto SilenziDirettore

Natale 2014Una stella dal cielo illumina la terra.Cade luce, nasce vita, scende Dio.

Cielo e terra si fondono, colmata è la distanza:

Dio si è fatto uomo.L’uomo ritrova se stesso in Dio.

Carlo Bresciani

Carissimo,

con queste parole vorrei che il mio augurio per il S. Natale entrasse in tutte

le case: un augurio che ognuno, illuminato dalla luce che cade dalla stella di Betlemme, ritrovi

il suo vero io in quel Gesù che si fa povero e umile per poter incontrare tutti e dire a tutti che

Dio li ama così come sono.

Vorrei che in quel Dio che si fa vicino ognuno ritrovasse la speranza dentro le molte oscurità

della vita: Dio non è un Dio lontano da te, a lui tu interessi come nessun altro. Anche in questo

Natale torna a bussare alla tua porta. Vuoi aprirgli? Non vuole portarti via qualcosa, vuole

soltanto darti la sua amicizia, la sua vicinanza, il suo affetto, vuole esserti compagno in quella

solitudine che forse non osi confessare a nessuno.

Non perdere l’occasione di accogliere la sua amicizia. Intanto, con amicizia, io ti auguro di

cuore Buon Natale!+ Carlo Bresciani

Vescovo

Un tempo, certamente meno dispersivo di oggi econ meno sfarzo di luci, eravamo aiutati anche dacerte tradizioni per comprendere e vivere mo-menti di intensa vita sociale e religiosa. Nell'am-biente familiare c'erano luoghi di aggregazioneben precisi presso i quali la storia passava il te-stimone. Il caminetto, specie la sera, era il luogodi incontro e presso di esso alcuni riti si ripete-vano da generazioni. Alla Vigilia di Natale c’erala cerimonia del Ceppo ( lu ciucche), che venivaposto a bruciare come augurio di fecondità per lacasa e per tutti i lavori in cui erano impegnati icomponenti la famiglia. E si pregava e ci si met-teva in attesa del lieto EVENTO, aspettando ilBambinello che doveva apparire nel modesto pre-sepio immancabile in ogni casa. I personaggi

erano lì pronti, ma la “mangiatoia”era vuota. La mamma mettevaGesù Bambino di nascosto, mentrenoi bambini, infreddoliti affronta-vamo le tenebre per la S.Messa dimezzanotte, coprendolo con unapezzolina, pronto per ripetere, incasa, la stessa cerimonia a cui ave-vamo partecipato in chiesa. E il “Tuscendi dalle stelle…” risuonavanella notte, compresi nel mistero diDio che volendo nascere tra noi, nontrovò nessuno pronto ad ospitarlo. Sirispolveravano consunte filastrocchecon quel “peregrinare” e bussare alleporte di Giuseppe e Maria e il ritmatorifiuto:” Non c’è posto qui”. Unacommozione che ci portavamo aletto, dove, sotto il cuscinoavevamo nascosto “la lette-rina” delle promesse e degliauguri, che avremmo postoil giorno di Natale sotto ilpiatto del babbo, in un mo-mento, concordato, in cui la

mamma l’avrebbe distratto.Oggi il presepio è bello e pronto, conun Bambinello incollato nella mangia-toia. L’attesa è tutta rivolta a BabboNatale col suo carico di giocattoli perl’ebbrezza di un momento. Tolto via ilcaminetto con il ceppo e sostituito daanonimi radiatori, c’è l’albero con le

sue asfittiche lampadine e addobbi , ad essere ilcentro di raccolta. Il calore si è distribuito nellacasa ed il “panettone” elaborato in mille modi, (espesso ritrovato nel secchio dell’immondizia), haperso il valore simbolico dell’abbondanza delpane che si sperava avere per tutto l’anno.Nonostante tutto il SANTO NATALE torna conil suo carico di speranza per un mondo migliore.L’AUGURIO che ci facciamo è quello di riuscirea captare, in un istante di silenzio, il canto degliAngeli, che tornano a ripeterci:”PACE AGLIUOMINI DI BUONA VOLONTA’”. Ne ab-biamo tanto bisogno, mentre, ovunque, spirano“venti” di violenza e di guerra. AUGURI

La Redazione

AUGURI di BUON NATALE e BUON ANNOE che siano veramente BUONE queste feste, in cui dobbiamo tanto

recuperare la vastità e la profondità teologale del GRANDE EVENTO!

CERTO, ABBONATI PER IL 2015basta versare € 30 (abbonamento

ordinario) oppure € 50

(Abbonamento sostenitore)

sul nuovo C.C.P. n. 11886637

intestato a: L’ANCORA

VIA FORTE, 16

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Anno XXXI

21 Dicembre 2014

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Parola del Signore4ª DOMENICA DI AVVENTO - ANNO B

IL SIGNORE E’ FEDELE PER SEMPRE

Dal VANGELO secondo LUCA

Nel sesto mese, l'angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamataNazaret, a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, chiamato Giu-seppe. La vergine si chiamava Maria. Entrando da lei, disse: "Ti saluto, o piena di grazia,il Signore è con te". A queste parole ella rimase turbata e si domandava che senso avesseun tale saluto. L'angelo le disse: "Non temere, Maria, perché hai trovato grazia pressoDio. Ecco concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. Sarà grande e chia-mato Figlio dell'Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre e regneràper sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine".Allora Maria disse all'angelo: "Come è possibile? Non conosco uomo". Le rispose l'angelo:"Lo Spirito Santo scenderà su di te, su te stenderà la sua ombra la potenza dell'Altissimo.Colui che nascerà sarà dunque santo e chiamato Figlio di Dio. Vedi: anche Elisabetta, tuaparente, nella sua vecchiaia, ha concepito un figlio e questo è il sesto mese per lei, che tuttidicevano sterile: nulla è impossibile a Dio". Allora Maria disse: "Eccomi, sono la servadel Signore, avvenga di me quello che hai detto". E l'angelo partì da lei. (LUCA 1,26-38)

La liturgia di questa quarta domenica di Avvento ci pone di fronte il mistero dell’Annunciazione.

L’angelo Gabriele, messaggero di Dio, dopo aver portato a Zaccaria la notizia che sarebbe di-

ventato padre, si reca a Nazareth dalla giovane Maria, promessa sposa del giovane Giuseppe,

discendente della casata di Davide. L’angelo si reca da Maria per comunicarle il grandioso e

misterioso progetto di Dio su di lei, e per conoscere la sua risposta. Maria, la donna profetizzata

fin dalla creazione del mondo, (vedi il libro della Genesi e la maledizione di Dio sul serpente

tentatore) pur non riuscendo a capire fino in fondo ciò che l’angelo dice, risponde con un me-

raviglioso, fiducioso abbandono nelle mani di Dio: AVVENGA DI ME QUELLO CHE HAI

DETTO. A partire da queste semplici, ma importantissime parole, il

mondo, la storia dell’uomo subisce un profondo e radicale cambia-

mento; il mistero atteso da millenni si compie, l’inconcepibile diventa

realtà: Dio si fa uomo; o per usare la bellissima espressione di Giovanni

l’evangelista, Dio pone la sua tenda in mezzo agli uomini, cioè entra a

far parte della famiglia umana, viene a condividere con l’uomo tutta la

sua carnalità, la sua umanità, la sua debolezza, uomo in tutto e per tutto,

fuorché il peccato. Dio, nella persona del Figlio, s’incarna per portare

la salvezza all’uomo, per compiere la sua redenzione. Tutto questo ac-

cade perché come dice l’angelo, NULLA E’ IMPOSSIBILE A DIO,

ma per poter agire Dio, che si è autolimitato per dare all’uomo la

somma libertà, ha bisogno del consenso dell’uomo, in questo caso

della Donna per poter realizzare il suo progetto. Quindi grazie a Maria

e alla sua disponibilità ad accettare il piano che Dio voleva compiere

attraverso di Lei, si realizza l’evento atteso da tutta la creazione, il Figlio di Dio si fa uomo per

redimere tutto il creato. Quelle semplici parole, AVVENGA DI ME QUELLO CHE HAI

DETTO, permettono all’azione redentrice di Dio di raggiungere tutta l’umanità, quella di ogni

tempo e di ogni luogo. Quelle parole danno il via all’evento storico salvifico che cambierà ogni

cosa, dopo di ciò nulla sarà più uguale a prima. Perfino la storia si dividerà tra prima e dopo,

prima di Cristo e dopo di Cristo, e tutto ha inizio, grazie ad una fanciulla (di quindici o sedici

anni) di un piccolissimo, sperduto e sconosciuto villaggio appartenente ad una delle tante terre

sottomesse all’impero romano. Per un evento così mirabilmente grandioso possiamo solo rin-

graziare Dio per il suo amore per noi, e ringraziare Maria, questa meravigliosa fanciulla della

terra di Davide, che lo ha permesso con il suo SI. Maria aiuta anche noi a dire si, sempre, alla

volontà di Dio nostro Padre. RICCaRDo

PILLOLE DI SAGGEZZAMaria una donna come noi, e che come noi gode della misericordia divina, vive e rappresenta

ciò che noi dobbiamo essere davanti a Dio (Karl Rahner)

Emergenza: qualcuno da tempo, come il gesuita

Giovanni Lamanna del Centro Astalli in Roma,

aveva segnalato che nella capitale dietro questa

parola si nascondevano operazioni di dubbia le-

galità e trasparenza. Una trama di illegalità e cor-

ruzione che approfittava della buona fede di

un’opinione pubblica convinta che con “emer-

genza” si intendesse un aiuto immediato e tem-

poraneo a persone in gravissime situazioni. Si

poteva immaginare qualche azione poco traspa-

rente e qualche buco nella organizzazione, mai si

poteva immaginare tanta desolante immoralità.

Ai bordi della cronaca quello che colpisce, oltre

ai molteplici aspetti di cui i media stanno rife-

rendo, è soprattutto l’oltraggio inferto a persone

tra le più fragili e indifese. Persone che nella

“emergenza” avrebbero dovuto trovare un respiro

di umanità nell’affanno di riprendere una vita

meno carica di terrore e di angoscia. Persone che

sono state ridotte a numeri e a merce

per concludere affari più sporchi che

mai.

La giustizia farà il suo corso, la pa-

gina è aperta e i media continueranno

a svolgere il loro servizio di ricerca e

di denuncia. Ma è sulla parola

“emergenza” che si impone una rigo-

rosa riflessione perché di essa se ne

è fatto scempio, perché si è svuotata

di significato nel momento in cui è

stata isolata, culturalmente e politicamente, ri-

spetto a un percorso di promozione della dignità

della persona. E quando una qualsiasi realtà

umana e sociale viene isolata è più facile che soc-

comba all’attacco dei violenti.

Eppure da molte espressioni di solidarietà e ac-

coglienza, cattoliche e non cattoliche, la richiesta

di una prospettiva post-emergenza si era levata

con forza. Continua a levarsi perché a chi è im-

pegnato in un percorso di carità e giustizia non

basta un riconoscimento formale e ancor meno

basta un encomio pubblico. La risposta attesa

dalla politica e dalle istituzioni è ben altra.

L’estrema gravità dei fatti accaduti esige dunque

di tornare in tema senza tuttavia fermarsi al di-

sgusto, all’indignazione, alla richiesta doverosa e

vibrante di giustizia. Urgono una riflessione e un

progetto più maturi attorno all’emergenza e al

dopo-emergenza per evitare il rischio che queste

due parole, dopo la reazione allo scandalo, tor-

nino nel limbo dell’indifferenza, vengano rimosse

dal vocabolario di un Paese civile. Non c’è dub-

bio: l’emergenza, intesa come intervento imme-

diato per consentire la sopravvivenza a persone

con elevato rischio di vita, deve essere riorganiz-

zata con rigorosi criteri di trasparenza e controllo.

“Ma i veri problemi - afferma Tiziano Vecchiato

della Fondazione E. Zancan - nascono nel dopo

emergenza quando tutto diventa normale e quo-

tidiano. Chi, uscendo dall’emergenza, sperava di

trovare risposte trova il contrario: disattenzione,

paura, domanda di sicurezza, regolamenti a van-

taggio delle organizzazioni di servizio, presta-

zioni senza relazioni di aiuto”.

Traditi nell’emergenza e dimenticati dopo l’emer-

genza: è questa dunque la sorte che attende quanti

fuggono dalla disperazione? La risposta di un

Paese civile può ancora essere: “Ci dispiace, non

possiamo, siete troppi?”.

Ai bordi della cronaca torna alla mente l’appello

di Papa Francesco a guardare negli occhi l’altro

soprattutto quando fragile e smarrito. Significa ri-

conoscere la dignità dell’altro, significa compren-

dere che il mancato riconoscimento della dignità

dell’altro affievolisce o spegne la dignità di tutti.

Uno scandalo così grave, strumentalizzazioni così

rumorose, indifferenze così grigie rimettono a

dura prova questi pensieri.

Le infinite testimonianze e iniziative di segno op-

posto rispetto a quelle raccontate in questi giorni

dai media sembrano insignificanti, sembrano

frutto di menti sognatrici.

A molti appaiono come inutili tentativi per con-

tenere il male. Forse in questo giudizio si rivela

un’emergenza che riguarda la coscienza.

Un’emergenza invisibile ma non meno grave e

preoccupante di altre.Paolo Bustaffa

Torniamo al vero significato del S.Natale

Siamo ormai al S. Natale cristiano, ed impazzano su ogni dove gli inviti, le suppliche, scintillantiimmagini di località e prodotti vari, perché gli Italiani si invoglino a... spendere onde risanarele disastrate finanze della Nazione. Ma questi "Mentori" delle bellezze italiche, si rendonoconto che sono i maggiori responsabili della situazione e che siamo già da qualche tempoeconomicamente alla frutta? Ma del vero significato del S. Natale chi ne parla? Anzi si leggesempre più spesso che in diversi plessi scolastici, il personale dirigenziale, docente e con-nessi vari, come colpiti da un pruriginoso senso "civico" non gradiscono o vietano ciò cheè una peculiare caratteristica italiana: cioè il PRESEPIO e questa avversione per costoroè segno di civiltà e modernità. Preferisco un semplice, rustico e disadorno Presepio, a tuttele loro dotte elucubrazioni "dottrinali". Silvio Palombi Montalto delle Marche.

Cantone lancia l’allarme: “Clima teso. Ricorda quello di Tangentopoli”

Il presidente dell'Anticorruzione: "La gente mi chiede di arrestaretutti. Rivedo la voglia di forca e le monetine del '93".

Monito sull'Italicum: "Le preferenze possono peggiorare la situazione"

Il clima dei sospetti e dei veleni si riaffaccia in Ita-lia dopo 23 anni. A lanciare l’allarme è RaffaeleCantone. Dopo gli scandali legati ad Expo e al Mosee quello di Mafia Capitale una ventata di indiscrimi-nato giustizialismo si è abbattuta sul Paese. “La gentemi ferma per strada e mi dice: ‘arrestateli tutti’ – haraccontato il presidente dell’Autorità Nazionale An-ticorruzione a Repubblica – La cosa mi preoccupamolto perché mi ricorda la voglia di forca e le mone-tine del ’93. Sono preoccupato della generalizzazionenel considerare tutta la politica corrotta”. Un modocon cui anche un magistrato navigato fatica a farei conti. “La gente – spiega – in questa fase, fatica aragionare. In un Paese in crisi, vedere chi ruba indi-gna ancora di più e quindi è difficile far ragionare lapancia delle persone. Ma il nostro compito è ragionare e non farci prendere dall’emotività”. Il ri-schio, infatti, è quello di farsi trascinare dal sentimento comune perdendo di vista l’obbiettivo:punire i colpevoli e non gettare nel tritacarne chi non c’entra. “Vorrei che l’indignazione di ungiorno delle persone e della politica fosse sostituita da un impegno duraturo – è il desiderio diCantone – La corruzione non è un male che si vince urlando due giorni, c’è bisogno di cambia-menti radicali da parte della politica e dei cittadini”. La storia ci ha imposto di guardare conocchi diversi a Tangentopoli: da una parte una stagione che sradicò il marcio da una classepolitica giunta alla fine della sua storia, dall’altra un accanimento mediatico e giudiziarioche si pose ai limiti della civiltà. Per questo bisogna restare equilibrati. Cantone, tra l’altro,guarda con ottimismo alla classe dirigente che si sta formando. “Malgrado la difficoltà del periodo,io vedo segnali positivi – dice – la nomina all’unanimità del presidente dell’Anac, l’approvazionedi una legge che ci ha consentito di commissariare gli appalti dell’Expo e il consorzio Mose. Sipuò dire che non basta, ma certamente è un segnale positivo”. In chiusura Cantone si è soffermatosulla nuova legge elettorale e sulla possibilità di prevedere le preferenze. “L’indagine di Romanon ha dimostrato che i soldi servivano per comprare voti in qualche caso destinati perfino alleprimarie? – si domanda la massima carica dell’Anticorruzione – Non è la prova che forse le pre-ferenze rischiano di peggiorare la situazione?” di Luca La Mantia (Interris)

AI BORDI DELLA CRONACAUna parola a rischio

“Emergenza”: da uno scandalo un risveglio della coscienza?

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EVENTOPranzo di NataleIn questa ultima domenica prima di Natale poniamo attenzione sulla fa-

miglia di Nazareth, sulla bellezza del Vangelo della famiglia, sulla pos-

sibilità che essa offre di amare e accogliere la vita. Accogliamo l’invito

del nostro Vescovo Carlo: “Intanto, continuando a pregare perché lo

Spirito di Dio illumini i Padri Sinodali, affido alla preghiera di tutti le

famiglie, in modo particolare quelle che stanno affrontando momenti di

difficoltà: il Signore le aiuti a restare nella fedeltà e nell’amore. Pre-

ghiamo per coloro che stanno soffrendo per la rottura del loro matrimo-

nio, soprattutto per i figli che soffrono per la separazione dei genitori”

(lettera post-sinodo).Invitiamo le famiglie a partecipare insieme alla Messa di Natale eportiamo l’invito a chi rimarrebbe solo il 25 dicembre al pranzo diNatale che si terrà nella Chiesa della Ss. Annunziata a Porto d’Ascoli.

TESTIMONIANZACome Maria e Giuseppe tante famiglie vivono la meravigliosa esperienza della nascitadi un figlio: le parole di Zemiana e Fabio.Il 1° agosto 2014 è nato nostro figlio Tommaso e i nostri cuori si sono riempiti di una gioia

che le parole non possono descrivere, una gioia che si rinnova ogni giorno quando lo vediamo

crescere. Forse basterebbero queste poche righe a descrivere la nascita di un figlio, perché

tanto si potrebbe dire eppure ciò che davvero conta è solo la gioia. La gioia di chi accoglie

l’amore. La stessa gioia provata qualche anno fa quando ci siamo accolti l’un l’altro nel sa-

cramento del matrimonio. La gioia quotidiana che

possiamo sperimentare quando facciamo spazio all’altro

nella nostra vita. Certo il fatto che Tommaso sia stato atteso e tanto desiderato

e sia arrivato come un dono inaspettato, ci ha portato a godere pienamente di

ogni momento della gravidanza e della sua nascita, Non ci siamo voluti perdere

dietro le incombenze ma abbiamo desiderato fermarci a godere con stupore di

fronte allo spettacolo di un Dio che ci ha resi partecipi del miracolo della vita.

A volte ci è sembrato e ci sembra ancora di essere inadeguati e un po’ di timore

ci assale, ma la fiducia che non camminiamo soli ci infonde coraggio. Nella

preghiera ora affidiamo spesso al Signore tutte quelle coppie che soffrono per

la perdita di un figlio mai nato, quelle che tardano a coronare il proprio sogno

di essere genitori e coloro che sono chiamati a diventare genitori un po’ speciali

attraverso l’adozione e l’affido.

21 DICEMBRE 2014 QUARTA DOMENICA DI AVVENTO

La famiglia ama e accoglie la vita

SUGGERIMENTI: IN FAMIGLIAA TAVOLA

Come Giuseppe si prese cura per la nacita del bambino Gesù,

così il papà si prende cura della famiglia apparecchiando e servendo a tavola.

DALLA TAVOLA ALLA VITA

Preparare un augurio di Natale da portare da una famiglia giovane,

invitandola alle celebrazioni natalizie in Parrocchia

CORONA D’AVVENTO

All’accensione della quarta candela la preghiera: «Vieni, Gesù, luce di vita e di accoglienza».

DISPOSIZIONI PER LA GIORNATA MISSIONARIA MONDIALE E PER LA RACCOLTA DELLE OFFERTE PER LE PONTIFICIE OPERE MISSIONARIE (PP.OO.MM.) La celebrazione della Giornata Missionaria Mondiale fu fissata alla penultima domenica di ottobre dal Santo Padre Pio XI, con decreto della Congregazione dei Riti (14 luglio 1926) che ne indicava anche le finalità “Giornata di preghiere e di propaganda per le Missioni da celebrarsi in uno stesso giorno in tutte le diocesi, le parrocchie e gli istituti del mondo cattolico” onde “far sempre meglio conoscere l’Opera della Propagazione della Fede, promuovere le iscrizioni e sollecitare l’obolo per le Missioni. Nessun altro scopo può essere aggiunto alla celebrazione di tale Giornata, né le offerte da essa provenienti possono essere stornate per altre richieste ed esigenze, sia pure di carattere missionario. La Conferenza Episcopale Italiana con l’istruzione in materia amministrativa del 1 aprile 1992, al n. 78/d ha confermato, circa LA RACCOLTA DI SUSSIDI DESTINATI ALLE Pontificie Opere Missionarie, quanto precedentemente disposto dall’Episcopato Italiano con le “Norme per il coordinamento delle attività e per l’animazione missionaria delle diocesi” del 27 marzo 1974 (Cap. III): “Per raccogliere i mezzi da distribuire a tutte le Missioni, le PP.OO.MM. organizzano ogni anno la Giornata Missionaria Mondiale, espressione della solidarietà di tutta la Chiesa verso l’opera missionaria.

Gli Istituti missionari e le altre istituzioni si asterranno dalla propaganda con la raccolta di offerte in proprio favore, un mese prima della Giornata Mondiale e un mese dopo (n.22) . Tutti i cattolici e le comunità, diocesane e parrocchiali, sono obbligate in coscienza a rispettare le finalità della GMM inviando le offerte ricevute all’Opera della Propagazione della Fede che, con quanto ricevuto, costituisce il “ Fondo Mondiale per l’Evangelizzazione” da cui poi si ridistribuisce alle giovani Chiese o alle missioni a seconda delle necessità. Nessun altro scopo, se non quello delle missioni, può venire aggiunto alla GMM. Le norme della Conferenza Episcopale Italiana per la Cooperazione missionaria della Chiesa che è in Italia (21 gennaio 1975) stabiliscono che le offerte per le PP.OO.MM devono essere trasmesse integralmente alla Direzione Nazionale tramite l’apposito ufficio Diocesano e niente può essere stornato per altre esigenze o richieste sia pure di carattere missionario. Gli Istituti Missionari si devono astenere dalla propaganda con raccolte di offerte in proprio favore non solo nel mese di ottobre ma anche un mese prima della Giornata Mondiale e un mese dopo.

La celebrazione della Giornata MissionariaMondiale fu fissata alla penultima domenicadi ottobre dal Santo Padre Pio XI, con decretodella Congregazione dei Riti (14 luglio 1926)che ne indicava anche le finalità “Giornata dipreghiere e di propaganda per le Missioni dacelebrarsi in uno stesso giorno in tutte le dio-

cesi, le parrocchie e gli istituti del mondo cat-tolico” onde “far sempre meglio conoscerel’Opera della Propagazione della Fede, pro-muovere le iscrizioni e sollecitare l’obolo perle Missioni. Nessun altro scopo può essereaggiunto alla celebrazione di tale Giornata,né le offerte da essa provenienti possono es-

sere stornate per altre richieste ed esigenze,sia pure di carattere missionario. La Confe-renza Episcopale Italiana con l’istruzione inmateria amministrativa del 1 aprile 1992, aln. 78/d ha confermato, circa LA RACCOLTADI SUSSIDI DESTINATI ALLE PontificieOpere Missionarie, quanto precedentemente

disposto dall’Episcopato Italiano con le“Norme per il coordinamento delle attività eper l’animazione missionaria delle diocesi”del 27 marzo 1974 (Cap. III): “Per raccoglierei mezzi da distribuire a tutte le Missioni, lePP.OO.MM. organizzano ogni anno la Gior-nata Missionaria Mondiale, espressione della

Offerte Giornata Missionaria

Pervenute a questo Ufficio negli anni 2011 2012 2013 2014

Parrocchie Vicaria Ven. padre Giovanni dello Spirito SantoSanta Maria della Marina 660000 442200 550000 550000Madonna del Suffragio Sant'Antonio di Padova 555500 550000 551155 775500San Benedetto Martire 11115500 11..110000 11110000 995500San Filippo Neri 11220000 880000 880000 770000San Giuseppe 884455 994400 990055 775500San Pio X 11110000 660000 11000000San Niccolo' 115500 330000 220000 115500San Savino

Parrocchie Vicaria San Giacomo della MarcaRegina Pacis 220000San Cipriano 8855San GiovanniBeata Madre TeresaSacro Cuore di MonteprandoneSacro Cuore di Martinsicuro 330000 220000 220000 225500San Niccolo' 115500Cristo Re 11880000 22006655 22111100Sacra FamigliaSan Giacomo della MarcaSS.ma Annunziata 882255 880000 770000 556622San Gabriele 220000 225500 330000 330000

Parrocchie Vicaria Santa Maria in MontesantoSan Pietro ApostoloSanta Maria della Misericordia 997777 337722 444422San Giuseppe 11222255 11005500 11110000 11550000Santa Maria e Sant'Angelo di Ripe 550033 110000Sant'Egidio abate 881155 665500Santa Maria del Carmine

Parrocchie Vicaria Madonna di San GiovanniSanta Maria Assunta 115500 115500 115500 115500San Basso 550000 227755 338800 227700Madonna della Speranza 115500 440000Gran Madre di Dio 550000 225500San Giovanni Battista 5500 110000San Pio V 22440000 11550000 11660000 11663300Madonna di Fatima 115500 117700 115500 220000Santa Maria Ausiliatrice 7700 5500 8800 8800SS. Benigno-Michele-Gregorio-Niccolò 440000 550000 559955,,5500 883300

Parrocchie Vicaria Beata Maria Assunta PallottaSan Pietro Apostolo di Castignano 115500 7700 6600Santa Caterina 771100 556655 669900,,1188San Paolo Apostolo 112200 115500Santa Maria Assunta 550000 446677Santa Maria in Viminato 9900 6600Santa Lucia 3300 2255 6600San Pietro Apostolo di Valdaso 223300 554455San Lorenzo di Montedinove 112200 226600 224433 119900San Michele arcangelo 335500 220000 PPPP..OOOO..MMMM..

San Benedetto abate e San Giorgio 110055 228844,,8833San Lorenzo di Rotella 5522 3333,,6666

Comunita' Religiose e persone che hanno contribuitoPersona 1 550000 550000 550000 550000Persona 2 110000Padri Sacramentini 11003300 11..115500 991100Casa San Francesco 6600Frati Minori di Grottammare 555500 775500 550000 220066,,7744Frati Minori di Monteprandone 770000 PPPP..OOOO..MMMM.. 770000 880000

TOTALE 17822 17437 15108,50 18436,41

Offerte pervenute al 10 Dicembre 2014 salvo errori e/o omissioni

DISPOSIZIONI PER LA GIORNATA MISSIONARIA MONDIALE E PER LA RACCOLTA DELLE OFFERTE PER LE PONTIFICIE OPERE MISSIONARIE (PP.OO.MM.)

Diocesi di San Benedetto del Tronto-Ripatransone-Montalto

Missio Diocesana - Offerte Giornata Missionaria

solidarietà di tutta la Chiesa versol’opera missionaria. Gli Istituti missio-nari e le altre istituzioni si asterrannodalla propaganda con la raccolta diofferte in proprio favore, un meseprima della Giornata Mondiale e unmese dopo (n.22). Tutti i cattolici ele comunità, diocesane e parroc-chiali, sono obbligate in coscienza arispettare le finalità della GMM in-viando le offerte ricevute all’Operadella Propagazione della Fede che,con quanto ricevuto, costituisce il“Fondo Mondiale per l’Evangelizza-zione” da cui poi si ridistribuisce allegiovani Chiese o alle missioni a se-conda delle necessità. Nessun altroscopo, se non quello delle missioni,può venire aggiunto alla GMM. Lenorme della Conferenza EpiscopaleItaliana per la Cooperazione missio-naria della Chiesa che è in Italia (21gennaio 1975) stabiliscono che le of-ferte per le PP.OO.MM devono es-sere trasmesse integralmente allaDirezione Nazionale tramite l’appo-sito ufficio Diocesano e niente puòessere stornato per altre esigenze orichieste sia pure di carattere missio-nario. Gli Istituti Missionari si devonoastenere dalla propaganda con rac-colte di offerte in proprio favore nonsolo nel mese di ottobre ma ancheun mese prima della Giornata Mon-diale e un mese dopo.

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Santa Tecla - MaaloulaSanta Tecla - Maaloula

4 Anno XXXI

21 Dicembre 2014PAG

IN ATTESA DEL SIGNORE CHE VIENE,NELLA PREGHIERA E NELLA FRATERNITÀ

I presbiteri della nostra Diocesi in ritiro

col Vescovo Carlo in questo Tempo di Avvento.Si è svolto, con larga partecipazione del presbi-

terio diocesano, nella mattinata e nel primo po-

meriggio, come di consueto da alcuni mesi, di

Giovedì 11 dicembre c. m., presso il Convento

di Santa Maria delle Grazie di Monteprandone,

il Ritiro mensile del Clero, presieduto dal nostro

vescovo Carlo e animato dalla Vicaria di San

Giacomo della Marca, Patrono nonché costrut-

tore di questo luogo di profonda spiritualità

francescana, che ha accolto in un clima di vera

fraternità quanti hanno voluto approfittare di

questa sosta di preghiera e di riflessione, ormai

a sole due settimane dall’inizio del Tempo na-

talizio in tutte le nostre Comunità. Dopo la pre-

ghiera dell’Ora Terza, che ha aperto

l’appuntamento, nella accogliente Sala dedicata

agli incontri sul bel chiostro del Convento

(dove già si vedevano i “segni” natalizi della

preparazione del presepe da parte di alcuni col-

laboratori del Santuario…), il relatore, Padre

Lorenzo Turchi, novello Guardiano del Con-

vento, ha tenuto una interessantissima medita-

zione sulla tematica che era stata scelta, dalla

prima Lettera di San Paolo apostolo ai Corinzi,

al capitolo quarto, versetto due, “ciò che si ri-

chiede agli amministratori è che ognuno risulti

fedele”. Proseguendo così l’approfondimento

di questa lettera, che il nostro Pastore ha scelto

come testo fondamentale da seguire in questo

Anno pastorale, ormai avanzato, Padre Turchi

ha sottolineato, con competente sguardo alla

teologia medievale, di cui è esperto, come la

fede in Dio possa donare gioia profonda e du-

ratura al presbitero, ed in genere al cristiano,

proprio perché nella relazione intima col Si-

gnore è possibile trovare la fonte di un sentire

autentico e di un rifuggire sentimentalismi pas-

seggeri ed euforie che non costruiscono con so-

lidità. Bella è stata poi la Liturgia penitenziale,

celebrata nel Santuario, con letture, preghiere e

canti, nella quale si è inserita a ragione la parola

del Vescovo, che ha trovato in seguito, dopo il

pranzo preparato ed offerto dalla Famiglia fran-

cescana del Convento, una eco di condivisione

e di ulteriore riflessione nella collatio che ha

chiuso la giornata di ritiro. Un ringraziamento

sentito ai frati Minori che hanno aperto le porte

all’accoglienza squisita dei nostri sacerdoti, che

hanno potuto fare insieme memoria dell’Amore

e della Misericordia di Dio. lauretanum

Proprietà: “Confraternita SS.mo Sacramento e Cristo Morto”

Via Forte - S. Benedetto del Tr. (AP) REGISTRAZIONE TRIB. DI ASCOLI PICENO N. 211 del 24/5/1984

DIR. RESPONSABILE: Pietro Pompei [email protected] REDAZIONE E AMM.NE 63074 S. Benedetto Tr. (AP) Via Forte, 16 - Tel. 0735 581855 (int. 2-5)

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AVVENTO: PREPARIAMO IL SANTO NATALE

RITIRO SPIRITULE

STRAORDINARIO AFFLUSSO DI FEDELI

GRUPPI DI PREGHIERA DI P. PIO AMICI E SIMPATIZZANTI

Domenica pomeriggio 7 dicembre, presso le suore Concezioniste, tutti i gruppi di Preghiera S.Pio presenti nella nostra Diocesi si sono ritrovati, insieme al nostro Vescovo Emerito Mons. Ger-vasio Gestori, per pregare e riflettere sul significato dell’ Avvento.Dopo una gioiosa accoglienzae la recita dei vespri Mons. Gervasio ha incentrato la propria riflessione su un verbo che reggetutta la dinamica dell’attesa: “vegliate”. Avvento significa “venuta” e venuta è un atteggiamentocostante, una dimensione fondamentale nella storia del popolo cristiano. Infatti noi cristiani cele-briamo nella Natività la venuta del nostro Salvatore Gesù Cristo, il Figlio di Dio fatto uomo enato dalla Vergine Maria.

La Chiesa rileggendo Isaia e le sue profezie di speranza rinnova nel cuore del cristiano il suo de-siderio che Gesù Cristo venga presto a salvare questo mondo e a regnare sull’universo: “se tusquarciassi i cieli e scendessi” (Is. 63,19). E allora come bisogna vivere questo tempo d’Avvento? Mons. Gervasio Gestori ha concluso la propria riflessione portando l’esempio di come viveva laprima comunità dei cristiani (At. 2,42-47). “Il cristiano deve vivere l’Avvento con: PERSEVERANZA cioè, “essere costanti nella mente, nel cuore e nella volontà”. San Pio ripeteva sempre ai suoi figli spirituali: “il premio si dà a chi termina, non a chi cominciae si arresta.”; TIMORE, cioè “non è paura di Dio, ma è un atteggiamento secondo cui il fedele è preoccupatodi piacere più a Lui che agli uomini”, San Pio scriveva: ”vivete sempre col santo timor di Dio.”.“Poniamo i nostri cuori in Dio solo, per non più riprenderli. Egli è la nostra pace, la nostra con-solazione e la nostra gloria”;LETIZIA, cioè la gioia. Mons. Gestori ha parlato di S. Francesco, al quale il Signore gli fece ca-pire che prestigio, potere e fama non portano a quella “perfetta letizia”, la quale va ricercata so-lamente in Dio povero e umile; SEMPLICITà DI CUORE, che non significa “mancanza di conoscenza”, ma guardare le cosecon trasparenza. “Dio è semplice” La semplicità ci permette di riconoscere l’altro come altro e ri-spettarlo come tale; SIMPATIA, perché i primi cristiani godevano della simpatia e del favore del popolo. Anche San Pio è stato sempre considerato burbero, ma la sua durezza mascherava la dolcezza ela simpatia di chi ama Dio e il prossimo”. Con l’Adorazione e la contemplazione dei misterigloriosi ci siamo messi ai piedi di Gesù in atteggiamento di filiale ascolto e di lode, nella consa-pevolezza che solo Lui basta e solo Lui conta.Il momento conclusivo e fondamentale del nostro ritiro spirituale è stato la S. Messa che è l’espres-sione suprema dell’assemblea cristiana. Essa è stata concelebrata da Mons. Gestori e da P. DiegoMusso responsabile diocesano dei gruppi di preghiera di P. Pio. Nell’omelia il Vescovo Emerito ci ha ricordato che il Signore vuole la nostra consolazione. Lacomprensione reciproca, soprattutto nei momenti di dolore e di difficoltà arriva solo fino ad uncerto punto. Solo il Signore può consolarci fin nelle profondità del nostro cuore. La sola consolazione è quellache parla al cuore. Per consolarci il Signore ci annuncia la sua Misericordia, il suo perdono.La buona notizia è che i cieli nuovi e la terra nuova sono vicini, stanno venendo. Anche se abbiamo l’impressione che vi è una lentezza nell’agire del Signore, in realtà è lo sguardodella fede che riconosce i segni della venuta del Signore. E’ necessario aprirsi al Signore per avere la consolazione che il Signore vuole darci.Vogliamo ringraziare Sua Eccellenza Mons. Gervasio Gestori che ci ha accompagnato ed aiutatoin questo ritiro spirituale a riflettere e a comprendere il vero significato della venuta del Salvatore.Lo vogliamo ringraziare per le parole di conforto, per la sua semplicità con cui ha affrontato te-matiche difficili e per il messaggio di speranza che ci ha lasciato.

Barbara

LA BELLEZZA DELLA SEMPLICITÀ CONTEMPLATA NEL GESTO DI MARIA

La vigilia e la Solennità della Patrona diocesana vissute nelle Parrocchie montaltesi.I giorni che vanno dal sette al dieci di dicembre racchiudono la prima decade del mese in un con-

tinuo canto di lode a Dio per le meraviglie operate nella Vergine Santissima. Già i giorni della

Novena e della Solennità dell’Immacolata Concezione della Beata Vergine Maria hanno aiutato

le nostre Comunità cristiane a vivere con più fervore il clima dell’Avvento, nel solco della tradi-

zione mariana. Molte sono le preghiere e tantissime le usanze ancora tramandate e vissute dalle

nostre Famiglie su tutto il territorio diocesano in occasione della Festività della Beata Vergine

Maria di Loreto, celebrata come Solennità in tutta la Regione Marche, ma particolarmente sentita

nella nostra Chiesa locale, dal momento che dopo la piena unione delle antiche diocesi di Montalto

e di Ripatransone, Ella fu proclamata dall’allora Vescovo diocesano, Monsignor Giuseppe Chia-

retti, Patrona unica della nuova Diocesi. Anche nelle Comunità di Montalto, nel pomeriggio del

nove e nella mattinata del dieci, diversi sono stati i momenti di preghiera e le attestazioni di fede

in onore della Madre celeste, una tra tutte quella del tradizionale ‘focaraccio’, il falò che si accende

nella contrade e nelle piazze dopo il tramonto, fino alle ore notturne più tarde, per salutare il “pas-

saggio” della Santa Casa, nel suo viaggio angelico dalla Palestina al colle lauretano. Un passaggio

che trova tra l’altro testimonianze continue nelle riprodu-

zioni artistiche disseminate nella gran parte delle chiese

del nostro territorio collinare. Oltre al simulacro ripano,

venerato nel Santuario diocesano della Madonna di San

Giovanni, che è in questa occasione annuale al centro del-

l’attenzione dell’intera Chiesa particolare, e l’effigie an-

tichissima e raffinata della Concattedrale sistina, custodita

nel Museo Vescovile, la Comunità cristiana di Montalto

ne vanta altre, meno preziose, ma comunque piuttosto

belle, ancora oggi, soprattutto in questa circostanza litur-

gica, oggetto di visita e di devozione da parte dei fedeli

piccoli e grandi. Un ringraziamento va a quanti si sono

prodigati per accendere e vigilare il buon andamento dei

falò, sia a Patrignone che nel capoluogo, mentre ci si rac-

coglieva tutti insieme in preghiera fraterna, semplice e

sentita, al ritmo delle Litanie proposte in canto dal Par-

roco don Lorenzo. lauretanumConfraternita Madonna di San Giovanni

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Santa Tecla - MaaloulaSanta Tecla - Maaloula

5Anno XXXI

21 Dicembre 2014 PAG

Le Beatitudini secondo Luca divergono inmodo profondo con quelle che di Mt già lette asuo tempo (Serie su Matteo nn. 15-25). Questavolta diamo uno sguardo d’insieme al nostrotesto che è Lc 6,20-26.

1. Le quattro Beatitudini. Disceso con iDodici e i discoli, Gesù «si fermò in un luogopianeggiante» (6,17). «Ed egli, alzàti gli occhiverso i suoi discepoli, diceva:

Beati voi, poveri, / perché vostro è il regnodi Dio. /

Beati voi, che ora avete fame, / perché sa-rete saziati. /

Beati voi, che ora piangete, / perché ride-rete. /

Beati voi, quando gli uomini vi odierannoe quando vi metteranno al bando e vi insulte-ranno e disprezze-ranno il vostro nomecome infame, a causadel Figlio dell’uomo.23Rallegratevi in quelgiorno ed esultateperché, ecco, la vo-stra ricompensa ègrande nel cielo. Allostesso modo infattiagivano i loro padricon i profeti» (Lc 6,20-22).

Ecco alcuni rilievi. Luca e Matteo hanno incomune quattro beatitudini cioè: 1. «voi, po-veri» (Lc) e «i poveri in spirito» (Mt); 2. «voi,affamati» (Lc) e «gli affamati e assetati di giu-stizia» (Mt); 3. «voi, piangenti» (Lc) e «gli af-flitti» (Mt); 4. «Voi, insultati per causa mia»(Lc) e «Voi, odiati per causa mia» (Mt). Non sihanno in Lc cinque Beatitudini di Mt: i miti, imisericordiosi, i puri di cuore, i pacificatori, iperseguitati per la giustizia. - Ancora. Mt usa laterza persona plurale in otto – delle nove – Bea-titudini; Luca usa sempre la seconda personaplurale; Matteo è un catechista con un uditoriouniversale, Luca è un pastore che ha l’uditoriosotto gli occhi. La quarta Beatitudine lucana, lapersecuzione «per causa mia», corrispondebene a quella rispettiva di Mt , la sola redatta inMt nella seconda persona, e riversa molta lucesulle tre che la precedono.

2. E i quattro Gua. Sono esclusivi di Luca:«Ma Guai a voi, ricchi, / perché avete già

ricevuto la vostra consolazione. Guai a voi, che ora siete sazi, / perché

avrete fame. Guai a voi, che ora ridete, / perché sarete

nel dolore e piangerete. Guai, quando tutti gli uomini diranno bene

di voi. Allo stesso modo infatti agivano i loropadri con i falsi profeti» (Lc 6,23-26). Questi«guai» si contrappongono alle Beatitudini ecosì ne rafforzano il messaggio.

3. L’impostazione discorde e concorde conMt. Discorde. In Mt predomina l’aspetto spiri-tuale delle Beatitudini; quindi, poveri «in spi-rito», fame e sete «della giustizia»; perseguitati

«per la giustizia». In Lc quello sociale e con-creto. Quindi, «voi poveri» simpliciter, «voiche ora avete fame», «voi che ora avete sete»,«guai a voi, ricchi», «guai a voi che ora sietesazi», «guai a voi che ora ridete», «guai a voiquando tutti gli uomini diranno bene di voi».L’avverbio «ora» vi ricorre ben quattro volte!– Concorde. Come Mt, Luca parla di ricom-pensa «nel cielo», inoltre, attesta che le altre treBeatitudini dipendono, come in Mt, da Is 61,1-3, testo in Lc citato da Gesù a Nazaret e appli-cato alla sua persona (Lc 4.18-19).

In breve, pure Lc fonda le sue Beatitudinisul contenuto spirituale; ma punta con forzasul’aspetto sociale.

4. Le molte domande che nascono. Cosaha detto, o non etto, il Gesù storico, ecc. ecc.

La fede che cerca dicomprendere, fides quae-rens intellectum, non hapaura di addentrarsi inquesta selva aspra e forte.Jacques Dupont vi ha la-vorato più di vent’anniproducendo un’opera intre volumi di pp. 2.258,Edizioni Paoline.

5. L’insegnamento

del Vaticano II. La conoscenza esatta della na-tura dell’ispirazione rende meno pungentiquelle domande. Ecco tre momenti. a) Lo Spi-rito Santo nella vita della Chiesa. «Molte coseho ancora da dirvi, ma per il momento nonsiete capaci di portarne il peso. Quando verràlui, lo Spirito della verità, vi guiderà a tutta laverità, perché non parlerà da se stesso, ma diràtutto ciò che avrà udito e vi annuncerà le cosefuture» (Gv 16,12-13; cf 15,26). La cosa valeper la risurrezione di Gesù. «Quando poi fu ri-suscitato dai morti, i suoi discepoli si ricorda-rono che aveva detto questo, e credettero…»(Gv 2,22). Le vicende della Chiesa, la circon-cisione dichiarata non necessaria: «È parsobene, infatti, allo Spirito Santo e a noi, di nonimporvi altro obbligo…». b) Ne raccogliere lecose tramandate gli evangelisti si muovono, tral’altro, «spiegandole con riguardo alla situa-zione delle Chiese, conservando infine il carat-tere di predicazione» ma sempre riferendo cosevere su Gesù. (DV n. 19). c) Valore di quantogli evangelisti scrivono. “Poiché Dio nella sacraScrittura ha parlato per mezzo di uomini allamaniera umana, l'interprete della sacra Scrit-tura, per capir bene ciò che egli ha voluto co-municarci, deve ricercare con attenzione checosa gli agiografi abbiano veramente volutodire e a Dio è piaciuto manifestare con le loroparole” (DV n. 12). In altri termini, anche le ag-giunte e le modifiche degli Evangelisti godonodel carisma dell’ispirazione biblica; sono quindiuno sviluppo organico, non una crescita tumo-rale. Conclusione. “Credo la Chiesa” una,santa, cattolica e apostolica.

[email protected]

Sguardo d’insieme su Lc 6,20-2635. LE «BEATITUDINI» E I «GUAI» SECONDO LUCA

DOMENICA 21 DICEMBRE

Ore 15.30 San Benedetto Tr. Caritas: Ritiro per i Diaconi

LUNEDì 22 DICEMBRE

Ore 11.30 San Benedetto Tr. Sala polivalente Caritas: incontro con i Politici e gli Amministratori

MERCOLEDì 24 DICEMBRE

Ore 23.00 San Benedetto Tr. Cattedrale: Ufficio delle Letture

Ore 24.00 Cattedrale: Santa Messa della Notte

GIOVEDì 25 DICEMBRE

Ore 11.00 Ripatransone Duomo: S. Messa

Ore 17.15 San Benedetto Tr. Cattedrale: Vespri

Ore 18.00 Cattedrale: Santa Messa solenne

VENERDì 26 DICEMBRE

Ore 16.00 Grottammare Presepio vivente

Ore 21.15 Chiesa di S. Pio V: Concerto di Natale della Corale SistoV

Impegni Pastorali del Vescovo

DAL 21 AL 26 DICEMbRE 2014

Il 9 Dicembre 2014, la Comunità Par-rocchiale “Madonna di Fatima” in Val-tesino è stata in festa per i 25 anni disacerdozio del Parroco Don Luis San-doval Vegas. Con la concelebrazioneEucaristica, presieduta dal vescovoCarlo e partecipata da molti sacerdoti,che si è svolta alle ore 19 e con la se-rata di allegria al termine della SantaMessa, tutta la Comunità Parrocchialeha voluto esprimere la propria gratitu-dine al Signore per il dono del nostroParroco Don Luis e, insieme a lui, vogliamo lo-dare e benedire Dio nostro Padre per l’invitoche Egli gli rivolse quando lo ha chiamato alSacerdozio:“VETE DE TU TIERRA Y DE TU PATRIA, YDE LA CASA DE TU PADRE, A LATIERRA QUE YO TE MOSTRARÉ”(Gen 12,1)(VATTENE DALLA TUA TERRA, DALLATUA PARENTELA E DALLA CASA DITUO PADRE, VERSO LA TERRA CHEIO TI INDICHERÒ). e che lo ha condottofin qui in mezzo a noi.È bello far festa insieme perché il donodel Sacerdozio non è solo per il Presbiteroo solo per la Comunità che egli guida, maper tutta la Chiesa. Il nostro Don Luis ha lasciatola sua terra nel 1983 ed è statoordinato Sacerdote il 9 Dicem-bre 1989 nella Chiesa Catte-drale di Comayagua inHonduras da Mons. GeraldoScarpone. Da allora fa espe-rienza dell’Amore di Dio edella verità della sua Parolaanche grazie a tutti noi che oggisiamo la sua famiglia.È con il cuore colmo di gioia enella consapevolezza di quanto

Dio sia fedele nonostante le debolezze e le fra-gilità di ciascuno di noi, la Comunità parroc-chiale “Madonna di Fatima”rivolge all’amatopastore gli Auguri più fervidi di tanta salute eserenità.

Parrocchia Madonna di Fatima25° ANNIVERSARIO DI ORDINAZIONE PRESBITERALE

DEL PARROCO DON LUIS REYNALDO SANDOVAL VEGAS

Celebrazioni del Tempo di Natale in Cattedrale

Mercoledì 24 dicembre 2014Vigilia del Natale del SignoreOre 23.00 Ufficio delle LettureOre 24.00 Santa Messa della Notte

Giovedì 25 dicembre 2014Natale del SignoreOre 17.15 Secondi VespriOre 18.00 Santa Messa solenne

Mercoledì 31 dicembre 2014Vigilia della SS. Madre di DioOre 17.00 Adorazione EucaristicaOre 18.00 Santa Messa e canto del Te Deum

Giovedì 1° gennaio 2015Maria SS. Madre di DioOre 17.15 Secondi VespriOre 18.00 Santa Messa solenne

Consegna del Messaggio del Santo Padreper la Giornata Mondiale della Pace

Martedì 6 gennaio 2015Epifania del SignoreOre 16.45 Secondi VespriOre 17.30 Santa Messa solenne

Domenica 11 gennaio 2015Battesimo del SignoreOre 17.30 Santa Messa

Anniversario dell'Ordinazione Episcopale

Page 6: Anno xxxi n° 44 21 dicembre 2014

6 Anno XXXI

21 Dicembre 2014PAG

II giorno 13 Dicembre 2014, presso la

chiesa “Regina Pacis” di Centobuchi

tutte le classi della Scuola Secondaria

di I grado dell’IC di Monteprandone

hanno partecipato alla Santa Messa di

Natale presieduta dal Vescovo Carlo

Bresciani e fortemente voluta dagli inse-

gnanti di religione Walter Gandolfi e

Clelia Santori. Alla presenza del Diri-

gente Scolastico Francesca Fraticelli, del Con-

sigliere delegato all’istruzione del Comune di

Monteprandone, dott.ssa Morelli Daniela e del

Dirigente Scolastico Gabrielli Mario tutti gli

alunni, i docenti e il personale ATA hanno vis-

suto, con grande partecipazione e profonda

emozione, la celebrazione eucaristica. Molto si-

gnificative le parole del Vescovo Carlo che, du-

rante l’Omelia, ha sottolineato l’importanza del

rapporto filiale con il Signore, della bellezza di

essere e di sentirsi figli di Dio che ci ama e ci

accoglie nel suo cuore con immenso amore. Il

Vescovo ha, inoltre, ribadito la necessità di sen-

tire la parrocchia come la propria casa in cui vi-

vere con serenità e pace la riscoperta dei veri

valori dell’esistenza. La celebrazione si è con-

clusa con un saluto del Dirigente Scolastico

Fraticelli Francesca che ha voluto porre l’ ac-

cento sull’importanza di essere vicino ai ragazzi

in una fase così complessa della loro vita e la

necessità di una collaborazione fattiva tra

scuola, territorio, parrocchia, famiglia, al fine

di stimolare i giovani a cogliere i veri valori e

la piena realizzazione della vita. Conclusa la S.

Messa alcuni alunni, preparati dalla professo-

ressa di musica Maria Ferrara, hanno proposto

un concertino molto allegro per augurare a tutti

i presenti un Buon Natale, nella riscoperta dei

veri valori. La prima canzone eseguita è stata

“Un cuore con le ali” di Eros Ramazzotti, il cui

testo parla dei ragazzi, del loro desiderio di au-

tonomia e del loro bisogno di essere aiutati a

“spiccare il volo”. La loro semplicità e la loro

voglia di vivere devono essere perciò capite

dagli adulti in modo da saperli incoraggiare e

favorirne la crescita. Altro momento molto di-

vertente è stata l’esibizione, in due strofe di un

canto, dei professori Azzara Alberto e Fabio

Gabrielli. Gli alunni hanno applaudito con

molta enfasi apprezzando il dono fatto dai loro

insegnanti. La conclusione di questo piccolo

spettacolo è stata affidata alla voce profonda e

potente del professor Azzara che ha recitato un

passo, da lui stesso doppiato, del film Gesù di

Nazareth di Zeffirelli. Anche questa esibizione

è stata accolta da una ovazione generale a di-

mostrare l’affetto e la stima di cui l’insegnante

gode. Come ogni anno i ra-

gazzi ci hanno emozionato

con i loro canti e la loro

partecipazione molto sen-

tita alla celebrazione reli-

giosa, dimostrando così che

le cose semplici e fatte con

il cuore sono sempre attuali

e coinvolgenti.

Prof.ssa Emanuela Gabrielli

La teoria del gender, in base alla quale l’essere

uomo o l’essere donna non è frutto di leggi na-

turali che plasmano il nostro corpo, la nostra psi-

che, le nostre emozioni ed abilità fin dalla vita

intrauterina, ma solo la conseguenza di compor-

tamenti stereotipati che ci verrebbero imposti fin

dalla più tenera età, sta entrando nelle scuole ita-

liane: cosa possono fare i genitori per difendersi

e controllare il contenuto delle lezioni che ven-

gono impartite ai figli? A livello nazionale il

Forum delle associazione familiari si sta mobili-

tando attraverso un documento "Persona, ses-sualità e affettività per una nuova alleanzaeducativa tra famiglia e scuola" del novembre2014 e un'iniziativa, Il Filo e la rete, che si pro-pone, appunto, di mettere in rete le buonepratiche per essere attivi e protagonisti nelmondo della scuola: tutti i materiali sono sca-ricabili dal sito www.forumfamiglie.org. Nel

documento citato si ricorda che attualmente, la

teoria del gender è stata fatta "propria dall’Orga-

nizzazione mondiale della sanità e dall’Unione

europea, e recepita dal Governo

italiano, nella cosiddetta 'Strate-

gia nazionale per la prevenzione

ed il contrasto delle discrimina-

zioni basate sull’orientamento

sessuale e sull’identità di ge-

nere', sottoscritta dal ministro

per le Pari Opportunità nel

febbraio 2013. In forza di ciò,

durante l’anno scolastico

2013-2014, ventinove asso-

ciazioni LGBT (lesbiche, gay, bisessuali e tran-

sgender), hanno potuto entrare nelle scuole a

parlare di gender, grazie alla disponibilità di 10

milioni di euro stanziati dal governo; l’Unar, or-

ganismo del Dipartimento per le Pari opportunità

della presidenza del Consiglio dei ministri, ha

commissionato all’Istituto Beck di Roma la re-

dazione di volumetti destinati ai docenti di

scuole di ogni ordine e grado,contenenti le istru-

zioni per le lezioni di gender da proporre ai loro

allievi. Tutto ciò, senza il minimo coinvolgi-

mento delle associazioni dei genitori riuniti nel

Fonags (Forum nazionale delle associazioni dei

genitori della scuola), organismo consultivo del

MIUR, e quindi senza permettere ai genitori di

conoscere e di prendere una posizione su quanto

predisposto per i loro figli a loro insaputa. Sono

stati così proposti a minori, anche di scuola ma-

terna o primaria, libri, strumenti didattici e giochi

del progetto “Educare alla diversità”, tanto am-

bigui, quanto lesivi del fondamentale diritto dei

genitori ad educare i propri figli, che la nostra

Costituzione tutela chiaramente. Il tutto a spese

di noi cittadini. In questo modo, per mezzo del

condivisibile obiettivo di lottare contro ogni

forma di discriminazione e di bullismo, a comin-

ciare da quelle dettate dall’orientamento ses-

suale, passa il tentativo di far giungere alle nuove

generazioni il messaggio della neutralità della

identità sessuale". In questi giorni sulle cattedre

dei professori è arrivata la circolare del ministero

della Pubblica istruzione del governo Renzi che

annuncia i nuovi corsi contro le discriminazioni

e il bullismo. Il ministero della Pubblica Istru-

zione assieme al dipartimento per le “Pari Op-

portunità” e al citato Unar hanno infatti indetto

una settimana dedicata alla lotta contro le discri-

minazioni. La "Settimana nazionale contro la

violenza e le discriminazioni" che si è svolta nei

giorni dal 24 al 30 novembre. Nella circolare si

invitava i docenti a dedicare “almeno una setti-

mana nel corso dell’anno scolastico” a questo

tipo di problematiche e a prevedere

delle “iniziative stabili”.

Non è difficile leggere

un'imposizione da parte

dello Stato di queste nuove

lezioni non meglio specifi-

cate e l’intenzione di inten-

sificarle fino ad inserirle

definitivamente nei pro-

grammi scolastici come “ini-

ziative stabili” e, quindi,

come materie obbligatorie. Cosa si può fare? Il

Forum suggerisce che prima di tutto "è fonda-

mentale che i genitori, meglio se in gruppo od in

associazione, facciano sentire la loro voce nel

consigli d’istituto, nei consigli di classe, in me-

rito alla diffusione dell’ideologia gender e alla

sua proposta nelle classi, riprendendosi il diritto-

dovere di educare i propri figli. Il Forum, nel pro-

prio sito, nella sezione denominata appunto "Il

filo e la rete" mette a disposizione un modulo

scaricabile in cui il genitore chiede alla scuola di

essere informato su eventuali lezioni o progetti

inerenti la sfera affettiva e sessuale dei ragazzi,

di conoscere precisamente modalità contenuti e

soggetti coinvolti nelle lezioni ed eventualmente

richiedere l'esonero del proprio figlio o figlia se

queste informazioni venissero a mancare.

simona Mengascini

A Centobuchi Le classi della Scuola Secondaria di primo grado celebrano con il vescovo Carlo il Santo Natale

Valtesino: Parrocchia Madonna di Fatima

NOEMI: ANCHE LA MAGISTRALE È FATTA!

Dopo la Laurea triennale già conseguita nel2012, la nostra Noemi Pierantozzi si è presaanche la Laurea Magistrale. Lo scorso 10 Di-cembre, infatti, al termine della discussionedella sua tesi in Letteratura Francese intitolata“Il tema della follia nei racconti fantastici diMaupassant”, la nostra Noemi si è laureata inLingue e Letterature Europee ed Americanepresso l’Università Tor Vergata di Roma.E nel momento in cui è stato sentito proclamarequel 110 e lode, i cuori di Giordano e Daniela,genitori di Noemi, e di Giada, sua sorella, si

sono riempiti di im-menso orgoglio efelicità per lo stra-ordinario risultatoconseguito.Cara Noemi, tuttala nostra Comu-nità Parrocchiale“Madonna di Fa-tima” si uniscealla tua gioia e aquella dei tuoifamiliari perquesto eccezio-nale traguardo, augurandoti un futuropieno di successi e soddisfazioni al pari diquelli vissuti in questi giorni.

Teoria del gender nelle scuole, dal Forum un aiuto concreto alle famiglie"Il filo e la rete" è un'iniziativa nazionale che può essere utile anche nei nostri territori

LETTERA AL DIRETTORE

Un nostro lettore con gli Auguri ci ha inviato una dotta riflessione di cui

pubblichiamo la conclusione…

“Ciò che è stato resta possibile solo a condizione di porsi in continuità con laricchezza del passato, basandosi sulla solidità del tronco e la profondità delle radici chelo alimentano. se si perdono le radici, il tronco lentamente si svuota, muore ed i rami, un temporigogliosi e dritti, si piegano a terra e cadono”. l’uomo sottomesso al degrado, all’incomunica-bilità, vive naufrago, incurante del progresso che lo attraversa. ogni uomo dovrebbe invece com-portarsi conformemente al grado che gli appartiene, rivolgersi all’altro, riconoscerne la buonainclinazione, il sentimento. Essenziale è non voltare le spalle, bensì presentarsi con cuore sincero,partecipare ai momenti importanti della vita comunitaria, camminare verso Dio rinnovati, ognisanto giorno e grati alla vita, tornare a scrutare la stella nel cielo. Buon santo Natale arnaldosantori.

Questo è accaduto aBari

Genitore 1 e genitore 2. Questa ladicitura inserita nel bando, pubbli-cato dal Comune di Bari, relativo allaformazione delle graduatorie per gliasili comunali. Non madre e padre,bensì un più generico “genitore”.Posta come una questione di civiltàe di contrasto all’omofobia dal primocittadino del capoluogo pugliese An-tonio Decaro, la cosa non è affattopiaciuta ai genitori baresi sentitisi fe-riti e offesi. Una scelta, quella dellagiunta cittadina, fatta a partire dal-l’accoglimento delle richieste delmondo Lgbt (lesbiche, gay, bises-suali e transgender) nell'ottica di unpercorso di sensibilizzazione controle discriminazioni. Ma da quando inqua mamma e papà sono paroleomofobe? Questa la domanda delleincredule associazioni familiari. As-sociazioni tanto reattive, da indurreil sindaco Decaro a fare una piccolamarcia indietro acconsentendo, perora, a cancellare dai moduli la nu-merazione 1 e 2.

Mafia - Don Ciotti: “Mi stupisco di chi si stupisce”“lo dico con sincerità, rispetto edumiltà: mi sono stupito di chi si èstupito“. E’ chiaro  don LuigiCiotti, fondatore di Libera, che aigiornalisti parla dell’inchiestaMafia Capitale. E loda  la sceltadella procura di perseguire il reatodi associazione di stampo ma-fioso: “È la modalità che è mafiosa, è il modo, lastrategia. la corruzione e le mafie in Italia sono duefacce della stessa medaglia, la corruzione fa un pòda avamposto a tutto questo, quindi bisogna che siaffronti il problema della corruzione in manierachiara, senza compromessi o vie di fuga“.“I provvedimenti che sono stati presi dal Governo sultema della corruzione sono certamente un passo im-portante in avanti, da stimare, da riconoscere e dasostenere, però insufficienti“, commenta don LuigiCiotti, che sabato 13 ha ricevuto il Pegaso d’Orodella Regione Toscana. “È necessario mettere dentroanche la concussione, la corruzione giudiziaria etutti gli altri aspetti e le altre modalità“. E accusa:“C’è chi ricatta dicendo che se non passano alcuniprovvedimenti, si va a casa tutti. Questi ricatti perme non sono accettabili“

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7Anno XXXI

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In occasione del bicentenario della nascita di Don Bosco,la Santa Sindone sarà esposta

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Ostensione con i giovani e con le persone che soffrono.Così l'Arcivescovo Nosiglia vuole caratterizzare

l'ostensione solenne che, dal 19 aprile al 24 giugno

2015, chiamerà nuovamente a raccolta il «popolo

della Sindone», per vedere e pregare davanti a quel-

l'Immagine che ricorda con tanta forza espressiva

la Passione e la morte di Gesù Cristo.

Perché i giovani, perché i malati? L'ostensione del2015 è stata concessa da Papa Francesco per la coin-cidenza con i 200 anni dalla nascita di san GiovanniBosco, fondatore della famiglia salesiana: un «giubi-leo» che richiamerà a Torino da ogni parte del mondoi giovani (e i meno giovani) che hanno frequentatoscuole, oratori e campi sportivi nel nome di donBosco. Lo stesso Francesco sarà a Torino il 21 giugno:l'ha annunciato nell'udienza in piazza San Pietro il 5novembre scorso. Per lui il viaggio sarà anche un «ri-torno alle radici»: da Torino e dalle colline del Mon-ferrato la famiglia Bergoglio partì, come tanti altriemigranti piemontesi, alla volta dell'Argentina.

Quanto ai malati, il collegamento con la Sindone è di-retto: chi conosce la sofferenza, sul proprio corpoo nello spirito, chi vive accanto a persone amma-late sperimenta nel profondo il mistero del dolore;e anche per questo è tanto più aperto a «ricono-scere» e cercare di alleviare la sofferenza altrui,per quanto possibile. L'attenzione al mondo dellamalattia porta alla ragione autentica, vera dell'osten-sione: contemplare il Volto del Signore per uscire a«servire i fratelli». È il senso del motto che il CustodeNosiglia ha scelto per questa esposizione: «l'Amorepiù grande». Le parole di Gesù in Giovanni 15 ricor-dano che non c'è amore più grande di chi dà la vita. Edunque proprio per questo rendono manifesto l'amoredi Dio per noi, che abbiamo ricevuto la vita di Dio inCristo. Ma l'«amore più grande» ci invita, ci spinge ariconoscere il Signore nei fratelli – nei poveri, nei bi-sognosi, nei sofferenti.

L'ostensione della Sindone, celebrazione e pellegri-naggio religioso, spirituale, momento forte di vitadella Chiesa, è anche una grande occasione per Torinoe per il suo territorio: per farsi conoscere, proporreun'accoglienza che, negli ultimi anni, è cresciuta in

quantità e qualità. Saranno soprattutto i giorni vicinia quelli della visita di Francesco a mostrare un «voltonuovo» di Torino, quando verranno migliaia di gio-vani per incontrare il Papa. Come nelle ostensioni piùrecenti (dal 1998 in poi) Torino e il Piemonte si sonomobilitati per organizzare l'ostensione. Nel Comitatoorganizzatore siedono, insieme alla diocesi, la Città,la Provincia di Torino, la Regione Piemonte, con ledue fondazioni bancarie (San Paolo e CRT), i Sale-siani e la Direzione regionale per i Beni artistici. Lacoincidenza con l'Expo di Milano dovrebbe favorireil flusso di visitatori anche su Torino.

Si vuole realizzare un'ostensione che garantisca a tuttila possibilità di vedere la Sindone e di conoscere me-glio le realtà – ecclesiali e non solo – di Torino e delsuo territorio. Per questo, come in passato, la visita

alla Sindone è completamente gratuita, pur essendo

obbligatoria la prenotazione (anch'essa gratuita). Si

prenota esclusivamente via Internet, attraverso il sito

ufficiale della Sindone, www.sindone.org. Durante i

giorni lavorativi è attivo un servizio telefonico di in-

formazione, al numero 011.5292550 (le tariffe di-

pendono dal proprio gestore telefonico).

Nel mese di dicembre 2014 ANCO-RAinCORO Gospel Choir terrà due

Concerti di Natale dal titolo

Natale in Gospel 2014 - Concerto disolidarietà, così programmati:

- 20 dicembre alle ore 21,30 presso il Palariviera di San Bene-

detto del Tronto

- 28 dicembre alle ore 21,30 presso il Teatro Ventidio Basso di

Ascoli Piceno.

L’ingresso sarà gratuito e i fondi raccolti, a libera offerta, saranno

destinati rispettivamente all’ASSOCIAZIONE RAFFAELLOdi Camerino, impegnata da anni a regalare un sorriso e un aiuto

concreto ai bambini e alle famiglie del reparto di onco-emato-

logia pediatrica dell’Ospedale Salesi di Ancona, e all’AISMAssociazione Italiana Sclerosi Multipla di Ascoli Piceno, im-

pegnata nelle attività socio-assistenziali per le persone colpite

dalla malattia.

I concerti saranno parte integrante dei programmi ufficiali degli

eventi natalizi promossi e patrocinati dai Comuni di San Bene-detto del Tronto, e Ascoli Piceno,e presenteranno un repertorio che spazierà dai classici della tra-

dizione natalizia anglosassone, al gospel americano e a brani di

musica leggera e pop-rock internazionale, reinterpretati e accom-

pagnati per l’occasione da una band di musicisti professionisti,

il tutto rigorosamente dal vivo.

Si comunica altresì che il 12 dicembre 2014 è uscito “One”, il

primo CD di ANCORAinCORO Gospel Choir, in vendita

presso la libreria “La Bibliofila” di San Benedetto del Tronto.

Per maggiori informazioni:

Associazione Musicale ANCORAinCOROVia Balilla, 57 - 63074 San Benedetto del Tronto

Tel. 340 0766479 email [email protected]

sito ufficiale www.ancoraincoro.it

facebook www.facebook.com/ancoraincoro Youtubewww.youtube.com/user/marquezyt

ANC O M / A N C O R A I N C O R O

ANCORAinCORO Gospel Choir, Natale in Gospel 2014 - Concerto di solidarietà.

Page 8: Anno xxxi n° 44 21 dicembre 2014

8 Anno XXXI

21 Dicembre 2014PAG

buona la Prima!!Al termine del percorso di formazione per Allenatori-

Educatori Sportivi in Parrocchia, organizzato dal

Centro Sportivo Italiano e promosso dall’ufficio dello

Sport e tempo libero e dal Coordinamento degli Ora-

tori della Diocesi di San Benedetto, in occasione del

Santo Natale, il C.S.I. ha organizzato il 7 dicembre

2014 presso al Parrocchia Madonna della Speranza a

Grottammare, il primo di una serie di tornei per la fa-

scia UNDER 14 denominato “TORNEO DI NA-TALE”. Il Torneo, si è svolto in un pomeriggio ricco

di gioco, gol e divertimento. Al termine delle gare i

vincitori sono stati i ragazzi dell’ Atletico MDS por-

tando a casa la coppa del Primo posto, secondi clas-

sificati i ragazzi del San Giacomo della Marca, mentre al terzo posto troviamo i ragazzi del San

Basso.

L’obiettivo che ha animato la proposta, è quello di realizzare delle occasioni di incontro in cui si

possano vivere le relazioni umane profonde, in spirito di amicizia e di fraternità, per contribuire

a quel percorso di maturazione e crescita personale, in grado di ricostruire il senso di una comunità

che si chiama Società Sportiva, che abita l’oratorio, la Parrocchia il quartiere.

La proposta si concretizza in percorso sportivo strutturato su 5 incontri, uno ogni mese a partire

dal mese di dicembre 2014, ogni torneo è autonomo, quindi con un proprio calendario ed una pro-

pria classifica, questo permette ogni volta di avere nuove iscrizioni, al fine di dare la possibilità

a tutti di partecipare e condividere questa esperienza.

Al termine del percorso sarà stilata una classifica generale generata dalla somma dei punteggi

conseguiti nei 4 tornei, considerando una media tra : punteggi conseguiti sul campo, partite giocate

e  sanzioni subite, la vincente di questa particolare classifica riceverà il trofeo CSI dell’anno.

AGENZIA GENERALE DI S. BENEDETTO DEL TRONTO

Agente Generale Cinzia AmabiliVia F. Crispi, 107 - Tel. e Fax 0735 582101

Sta dentro i bilanci delle banche il nocciolo della

crisi economica che attraversa l’Europa e le im-

pedisce di riprendere il volo. Perché quei bilanci

sono zavorrati da miliardi di euro di cosiddetti

“crediti inesigibili”: insomma soldi bruciati, che

mai più torneranno a base.

Cartina di tornasole: i primi tre trimestri del 2014

sono stati quasi tutti positivi per le banche italiane.

Ma il bilancio di chiusura trasformerà molti segni

neri in rossi. Perché una buona gestione presente

viene affossata dai crediti predetti, una montagna

da smaltire senza far tracol-

lare e le banche e il sistema

in generale.

Nel frattempo non sta an-

dando bene il tentativo for-

temente voluto da Mario

Draghi di iniettare liquidità

a costo zero nel sistema

bancario, e quindi in quello

economico. Le banche

stanno chiedendo alla Bce

molti meno euro di quanto

preventivato, e di quanto si

calcola servirebbe per rianimare l’euro-economia.

La ragione è semplice: quei soldi non servono. Sa-

ranno gratis (i tassi sfiorano lo zero), saranno fa-

cilmente disponibili, ma se non servono… E ciò

accade perché l’economia non li richiede. Gli in-

vestimenti non ripartono, quindi se la macchina

sta ferma, la benzina non serve.

Parlando con i banchieri, emerge un panorama

non confortante: a chiedere soldi è soprattutto chi

è con le spalle al muro e ha bisogno di credito

come ossigeno per non morire. Il problema è che

non partono nuove iniziative, non si fanno ulteriori

investimenti, non c’è nemmeno più di tanto richie-

sta di euro per acquisizioni in un panorama dove

dominano i vendesi piuttosto che i comprasi. In

più il mercato immobiliare è sostanzialmente…

immobile, quindi i mutui sono quel che sono (e le

banche non li spingono più di tanto: molti rischi,

pochi guadagni); i prestiti sono facilmente acces-

sibili a tutti, a tutti coloro cioè che sono disposti a

pagare il fior di interessi con i quali sono offerti.

Perché il denaro sarà gratis per le banche; ma è

con l’intermediazione dello stesso che queste

campano.

Non interessa nemmeno più di tanto avere liqui-

dità aggiuntiva per fare cose poco ortodosse

quanto succulente quali le speculazioni finanzia-

rie; in primis perché di li-

quidità ce n’è una marea in

giro (effetto diretto della

carenza di investimenti);

poi perché c’è poco su cui

speculare con rischi rela-

tivi e guadagni adeguati.

Infine non si possono

compensare i buchi in bi-

lancio con quei soldi pre-

stati dalla Bce.

Morale della favola, la

mossa della liquidità usata

con successo negli Usa e in Gran Bretagna – e con

alcuni effetti collaterali in Giappone – nell’euro-

zona non sta funzionando. A Draghi e alla Bce ri-

mane un ultimo, grosso colpo in canna: l’acquisto

di titoli di Stato dei Paesi dell’euro per alleggerirli

del fardello dei debiti pubblici, e magari rilanciare

un grande piano di investimenti. Con due ostacoli

da superare: il deciso “no” tedesco (a Berlino non

hanno voglia di farsi carico del nostro debito pub-

blico) e la diffusa opinione che le politiche nazio-

nali – anzitutto quella italiana – approfitteranno

dell’occasione per non cambiare nulla e ricomin-

ciare a sperperare come prima, più di prima.

Ma qualcosa andrà fatto, perché l’encefalo-

gramma si sta appiattendo pure in Germania. Poi,

più che recessione, sarà declino. Nicola salvagnin

CHIESA ITALIANA

Contro l'irrilevanza investire

in comunicazioneIl segretario generale della Cei, Nunzio Galantino, ne ha parlato al convegno su "Nuovi media e nuovo umanesimo", in occasio-

ne dei dieci anni del Direttorio Cei sulle comunicazioni sociali. Relazioni di monsignor Claudio Giuliodori e di Domenico Pompili.

Tavola rotonda con i direttori dei media cattolici (Avvenire, RadioInblu, Tv2000, Sir, Settimanali cattolici aderenti alla Fisc)

M.Michela Nicolais

“Se non investiamo seriamente sulla comunicazione, rischiamo l’irrilevanza e la marginalità”. Loha detto monsignor Nunzio Galantino, segretario generale della Cei, aprendo a Roma il Con-vegno su “Nuovi media e nuovo umanesimo”, organizzato da Anicec e promosso dall’Ufficio Na-zionale per le comunicazioni sociali e dall’Università Cattolica del Sacro Cuore in occasione deidieci anni del Direttorio Cei sulle comunicazioni sociali (“Comunicazione e missione”). La Chiesaitaliana, dunque, continua a investire sui media cattolici (Avvenire, RadioInblu, Tv2000, Sir, Set-timanali cattolici aderenti alla Fisc), con una parola d’ordine: “Abitare”. Ovvero, progettare nuoveforme di presenza e testimonianza nella società digitale. “Umanizzare” è l’altro verbo risuonatodurante i lavori: da Palermo (1995) a Firenze (2015), la posta in gioco resta la persona, e ai cat-tolici spetta il ruolo di presidio dell’umano. Lo “stile” che la Chiesa deve adottare in materia dicomunicazione, ha spiegato mons. Galantino, deve essere quello di una Chiesa “in uscita”, comevuole Papa Francesco: nessuna “nostalgia sterile”, ma una Chiesa “che sappia e che vogliaosare, che non abbia paura di dire ‘qui ho un po’ esagerato, qui mi sono sbagliato’”. La prima

missione. “La nostra missione - ha precisato il segretario generale della Cei - è prima di tuttouna missione di comunione, ognuno con i mezzi che ha a disposizione”. No, allora, ai “profes-sionisti del lamento” e alla “sindrome della moglie di Lot, che cammina con la testa all’indietro”.Si, invece, a media cattolici che abbiano la capacità di “provocare domande, di educare alla do-manda e offrire strumenti critici perché le domande possano essere sensate e portino a risposteconcrete”. “È importanteche la nostra comunica-zione non sia una co-municazione troppoprevedibile, una comu-nicazione da replicanti”,ha ammonito il vescovo,esortando a “non pen-sare che tutto cominciacon noi”: ci vuole “fe-deltà e gratitudine per ilpassato, anche a quelloche ci ha dato fastidio,per non diventare ridi-coli” e poi “un’attenzioneseria, faticosa per il pre-sente, per esser proiet-tati in maniera seria verso il futuro”. Abitare il digitale. “Cosa è rimasto” del Direttorio? Arispondere a questa domanda è stato monsignor Claudio Giuliodori, presidente della Com-missione Cei per la Cultura e le Comunicazioni sociali. “C’è ancora molto da attuare, per uncammino di prospettiva a lungo termine”, ha esordito il vescovo, che ha ripercorso il rapportotra Chiesa e media partendo dalla “svolta del Convegno di Palermo” nel 1995, in cui “il primoambito di riflessione è stato riservato al tema della cultura e della comunicazione” e si sono fatte“ipotesi di lavoro molto coraggiose”. Nasceva in quegli anni l’idea del “progetto culturale”, come“cerniera” tra la Chiesa e la società, e si andava affermando l’idea per cui “comunicazione è cul-tura”. Oggi, ha detto mons. Giuliodori, “la comunicazione è diventata paradigma antropologico”ed è necessario che “la comunità ecclesiale abiti coraggiosamente, e con la dovuta saggezzae prudenza”, la società digitale, partendo dalla consapevolezza che i media “possono divenireoccasione di umanizzazione”. Ed è questa, ha concluso il vescovo, “la grande sfida che ci ap-prestiamo ad affrontare con il Convegno di Firenze”. Scommettere sull’umano. “L’era digitaleè l’era della scommessa sull’umano”. Ne è convinto monsignor Domenico Pompili, sottose-gretario della Cei e direttore dell’Ufficio nazionale per le comunicazioni sociali, secondo il quale“o abitiamo questo tempo e questi nuovi spazi con attenzione e premura per l’umano, o saremoassorbiti da un modello tecnico che ci sfuggirà di mano, perché va molto più veloce della nostracapacità di elaborarne i significati”, ha ammonito il portavoce della Cei, ricordando che “il reali-smo cristiano è quello di chi sa che ciò che fa la differenza è la persona umana. I media hannosenso laddove riescono a farci essere più umani, a produrre la cultura dell’incontro”. Oggi, permons. Pompili, “i contenuti della comunicazione sono ciò che le persone condividono. I mediasiamo noi”. Già dieci anni fa, il Direttorio Cei sulle comunicazioni sociali “aveva colto l’importanzae la centralità del fattore umano”. Il modello da seguire è quello della “Chiesa in uscita” auspicatadal Papa, che “decide di annullare le distanze rispetto ai suoi interlocutori”. Di qui la necessità,ha concluso il sottosegretario della Cei, di “rompere schemi e gabbie ideologiche, anche all’in-terno dell’”ecosistema dei media cattolici”. “Cupole” e “periferie”. “Ci sono ‘cupole’ che con-dizionano la fruizione delle notizie, che amputano la realtà”. A denunciarlo è stato Marco

Tarquinio, direttore di Avvenire, durante la tavola rotonda del Convegno. Per Tarquinio “nonamputare la realtà” è, invece, uno dei compiti principali che i media cattolici devono assumersi,in un’epoca di “informazione selfie, che ci somiglia”. “Nel mondo dell’informazione - ha fatto no-tare Domenico Delle Foglie, direttore del Sir - è cambiato tutto: o cambiamo e accettiamo lasfida, o le cose ci sfuggiranno di mano. Il Sir, ad esempio, ha introdotto la “diretta Twitter” del-l’udienza generale del Papa, che viene ora seguita in un modo triplice: tweet, lanci di agenzia evideo di sintesi di un minuto. Delle Foglie ha anche proposto che il portale della Cei in fase diprogettazione e nel quale confluiranno sinergicamente i contenuti dei media cattolici, possa ef-fettivamente essere il seme di una “community”. “Una finestra che guarda e che racconta ilmondo”: cosi il direttore di rete, Paolo Ruffini, ha definito Tv2000, che vuole essere “interessanteper tutti, per chi crede e per chi non crede”. “I giornali diocesani raccontano storie che restanoconfinate nei territori, per questo ci facciamo compagni di viaggio delle persone ascoltandole”,ha fatto notare Francesco Zanotti, presidente della Fisc. “Ci sono periferie geografiche ed esi-stenziali”, ha aggiunto: “dobbiamo raccontare le storie di speranza nel territorio, ma con unosguardo che va oltre”.

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