Anno xxxi n 11 23 marzo 2014

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ANNO XXXI N° 11 - 23 Marzo 2014 1.00 SETTIMANALE DELLA DIOCESI DI SAN BENEDETTO DEL TRONTO - RIPATRANSONE - MONTALTO Abbonamento annuo ordinario 30,00 - sostenitore 50,00 - Taxe parcue - Tassa riscossa Ufficio di AP - SPEDIZIONE IN ABBONAMENTO POSTALE - DL 353/2003 (conv.in L.27/02/2004 n.46) art.1 comma 1 commerciale business Ascoli Piceno L’attualità di San Giuseppe... Con il 19 Marzo, la Chiesa ci ripropone la figura di San Giu- seppe: un Santo che, inserito quasi di soppiatto nella storia della redenzione, continua ad essere esempio di vita e fonte di medi- tazione. Nella santa famiglia di Nazaret, è certamente la com- ponente più fragile, più umana e forse per questo la sentiamo più vicino, più imitabile. San Giuseppe è parte indispensabile, nella realizzazione del progetto di Dio che ha voluto nella famiglia, concretizzare l’opera della salvezza. La famiglia è privile- giata, perché è la comunità cui è stato, fin dall’inizio, demandato il compito di perpe- tuare la creazione. E se il peccato coinvolse la prima famiglia, la redenzione doveva av- venire nella stessa istituzione. Tante volte mi son chiesto: “Perché, tra tanti giovani del tempo, timorati di Dio, proprio Giuseppe fu scelto?”. Poche sono le notizie che ci forniscono i Vangeli per poter dare una risposta esauriente; forse, anche per questo, la figura di questo Santo resta di una stupe- facente attualità. Nell’esortazione apostolica “Redemptoris Custos”, il Papa, Giovanni Paolo II, afferma: “È certo che la figura di San Giuseppe acquista una rinnovata attua- lità per la Chiesa del nostro tempo, in rela- zione al nuovo Millennio cristiano”. Proprio in questo nostro tempo, in cui fanno tanto rumore le famiglie disastrate, cer- chiamo nell’amore che unì Giuseppe e Maria e nel loro matri- monio aspetti di “una realtà nuova, un sacramento della nuova Alleanza” (Paolo VI). La famiglia, come istituzione indispen- sabile nell’evoluzione storica dell’umanità, è stata sistematica- mente messa in crisi per quel piacere al disordine che è un’eredità del peccato. Solo l’autentico amore, la può salvare. Il grande amore che Giuseppe nutriva per Maria, è stato mani- festato nel momento in cui tutto sembrava congiurare contro. Infatti se nella “promessa sposa” ci fosse stato solo il legame di un “contratto” Giuseppe si sarebbe visto defraudato ed avrebbe fatto, in modo clamoroso, come era usanza, ricorso alla legge. Questo amore era stato nel disegno provvidenziale una libera scelta in cui erano entrati in gioco tutti gli elementi dell’inna- moramento. E Giuseppe di fronte al presunto tradimento, non accusò, ma diede tempo alla riflessione per capire come poteva essere av- venuta una scelta così sbagliata. Si mise in discussione, cercando il modo migliore per far uscire la sua “promessa sposa” da que- sta situazione. E questo è stato il tempo dato a Dio per interve- nire. Quanti matrimoni potrebbero essere salvati se, invece di passare subito alle reciproche accuse, segno di grande egoismo, gli sposi dessero tempo a Dio di intervenire, osservando un periodo di silenzio, di attesa e di umiltà? Papa Francesco nel discorso ai fidanzati il giorno di S.Valen- tino, suggeriva: “Il cammino di ogni giorno ha delle regole che si possono riassumere in tre parole «Permesso, Grazie, Scusa»... Per- messo è la richiesta gentile di poter entrare nella vita di qualcun altro con rispetto ed at- tenzione... Grazie: nella vita matrimoniale è importante tener viva la coscienza che l’altra persona è un dono di Dio, e ai doni di Dio si dice grazie. Scusa! Nella vita facciamo tanti sbagli...In genere ciascuno di noi è pronto ad accusare l’altro e a giustificare se stesso...È un istinto che sta all’origine di tanti disastri. Impariamo a riconoscere i nostri errori e a chiedere scusa”. Nel rapporto poi , con il figlio, Giuseppe è stato un padre “in ascolto”. Oggi i padri non hanno più il tempo per ascoltare i pro- pri figli. Il cancro che corrode molti rapporti tra figli e genitori sta proprio qui. I Vangeli non riportano alcun discorso di Giu- seppe, ma la sua preoccupazione per quel figlio “un po’ indisci- plinato” ormai adolescente la si avverte dalle parole di Maria: “Tuo padre ed io, angosciati, ti cercavamo”. E non reagì alla ri- sposta, un po’ provocatoria di Gesù, accettò anche senza capirla ed ottenne, come risultato, che il figlio restò “sottomesso” ai suoi genitori fino all’età di trent’anni. Quale esempio per tanti padri! Scriveva Papa Giovanni Paolo II che nella partecipazione ai misteri dell’incarnazione e della redenzione in un ruolo così estremamente delicato e difficile, quale quello di essere addirit- tura la controfigura del Padre celeste, costituisce la grandezza unica di San Giuseppe, che gli ha meritato di essere chiamato da Gesù con il nome di padre. Pietro Pompei sulla frontiera i cattolici e la città tessuto di prossimità l’essere nel mondo - è stato affermato nel corso del convegno della diocesi di roma - costituisce un “dovere morale: esserci per trasformarlo secondo il disegno di Dio”, con la qualità della pro- fessionalità, la consapevolezza e l’orgoglio dell’identità laicale: “siamo in molti casi una minoranza, ma attiva e comunicativa” ASPETTANDO FRANCESCO La domanda religiosa è diventata sempre più “selettiva” Il sociologo Franco Garelli analizza i dati del IX Rapporto sulla secolarizzazione e parla di un “cambio di passo”. E ancora: “Nessun automatismo”, la fede è sempre più que- stione “di scelta e non di etichette”, ma la Chiesa è ancora una presenza rilevante nel nostro Paese, e il calo delle vocazioni può essere affrontato puntando sulla “qualità” della testimo- nianza. 1° dei quattro Incontri del Corso di Formazione ECM tenutosi venerdì 14 marzo sul tema: «FONDAMENTI DI BIOETICA PER OPERATORI SANITARI» Segue a pag. 2 Un invito al premier: “Non perda di vista l’orizzonte della famiglia” L’economista Stefano Zamagni, presidente del co- mitato scientifico dell’Osservatorio nazionale per le politiche familiari, osserva che “non ci sono stati annunci di provvedimenti organici per la fa- miglia in quanto tale, ma solo per i redditi dei singoli, che è cosa diversa da una riforma delle politiche familiari. Attendiamo quindi almeno la data della terza Conferenza nazionale sulla famiglia” Papa Francesco e i migranti Un anno ricco di incontri e discorsi per educare all’accoglienza e alla tutela della dignità di ogni persona Segue a pag. 2 Segue a pag. 3 Segue a pag. 4 Segue a pag. 6

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SETTIMANALE DELLA DIOCESI DI SAN BENEDETTO DEL TRONTO - RIPATRANSONE - MONTALTO

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ANNO XXXI N° 11 - 23 Marzo 2014 € 1.00

SETTIMANALE DELLA DIOCESI DI SAN BENEDETTO DEL TRONTO - RIPATRANSONE - MONTALTO

Abbonamento annuo ordinario € 30,00 - sostenitore € 50,00 - Taxe parcue - Tassa riscossa Ufficio di AP - SPEDIZIONE IN ABBONAMENTO POSTALE - DL 353/2003 (conv.in L.27/02/2004 n.46) art.1 comma 1 commerciale business Ascoli Piceno

L’attualità di San Giuseppe...Con il 19 Marzo, la Chiesa ci ripropone la figura di San Giu-seppe: un Santo che, inserito quasi di soppiatto nella storia dellaredenzione, continua ad essere esempio di vita e fonte di medi-tazione. Nella santa famiglia di Nazaret, è certamente la com-ponente più fragile, più umana e forse per questo la sentiamopiù vicino, più imitabile. San Giuseppe è parte indispensabile,nella realizzazione del progetto di Dio cheha voluto nella famiglia, concretizzarel’opera della salvezza. La famiglia è privile-giata, perché è la comunità cui è stato, findall’inizio, demandato il compito di perpe-tuare la creazione. E se il peccato coinvolsela prima famiglia, la redenzione doveva av-venire nella stessa istituzione. Tante volte mi son chiesto: “Perché, tra tantigiovani del tempo, timorati di Dio, proprioGiuseppe fu scelto?”. Poche sono le notizieche ci forniscono i Vangeli per poter dare unarisposta esauriente; forse, anche per questo,la figura di questo Santo resta di una stupe-facente attualità. Nell’esortazione apostolica“Redemptoris Custos”, il Papa, GiovanniPaolo II, afferma: “È certo che la figura diSan Giuseppe acquista una rinnovata attua-lità per la Chiesa del nostro tempo, in rela-zione al nuovo Millennio cristiano”. Proprio in questo nostrotempo, in cui fanno tanto rumore le famiglie disastrate, cer-chiamo nell’amore che unì Giuseppe e Maria e nel loro matri-monio aspetti di “una realtà nuova, un sacramento della nuovaAlleanza” (Paolo VI). La famiglia, come istituzione indispen-sabile nell’evoluzione storica dell’umanità, è stata sistematica-mente messa in crisi per quel piacere al disordine che èun’eredità del peccato. Solo l’autentico amore, la può salvare.Il grande amore che Giuseppe nutriva per Maria, è stato mani-festato nel momento in cui tutto sembrava congiurare contro.Infatti se nella “promessa sposa” ci fosse stato solo il legame diun “contratto” Giuseppe si sarebbe visto defraudato ed avrebbefatto, in modo clamoroso, come era usanza, ricorso alla legge.Questo amore era stato nel disegno provvidenziale una liberascelta in cui erano entrati in gioco tutti gli elementi dell’inna-moramento.

E Giuseppe di fronte al presunto tradimento, non accusò, madiede tempo alla riflessione per capire come poteva essere av-venuta una scelta così sbagliata. Si mise in discussione, cercandoil modo migliore per far uscire la sua “promessa sposa” da que-sta situazione. E questo è stato il tempo dato a Dio per interve-nire. Quanti matrimoni potrebbero essere salvati se, invece di

passare subito alle reciproche accuse, segnodi grande egoismo, gli sposi dessero tempo aDio di intervenire, osservando un periodo disilenzio, di attesa e di umiltà? Papa Francesconel discorso ai fidanzati il giorno di S.Valen-tino, suggeriva: “Il cammino di ogni giornoha delle regole che si possono riassumere intre parole «Permesso, Grazie, Scusa»... Per-

messo è la richiesta gentile di poter entrarenella vita di qualcun altro con rispetto ed at-tenzione... Grazie: nella vita matrimoniale èimportante tener viva la coscienza che l’altrapersona è un dono di Dio, e ai doni di Dio sidice grazie. Scusa! Nella vita facciamo tantisbagli...In genere ciascuno di noi è pronto adaccusare l’altro e a giustificare se stesso...Èun istinto che sta all’origine di tanti disastri.Impariamo a riconoscere i nostri errori e achiedere scusa”.

Nel rapporto poi , con il figlio, Giuseppe è stato un padre “inascolto”. Oggi i padri non hanno più il tempo per ascoltare i pro-pri figli. Il cancro che corrode molti rapporti tra figli e genitorista proprio qui. I Vangeli non riportano alcun discorso di Giu-seppe, ma la sua preoccupazione per quel figlio “un po’ indisci-plinato” ormai adolescente la si avverte dalle parole di Maria:“Tuo padre ed io, angosciati, ti cercavamo”. E non reagì alla ri-sposta, un po’ provocatoria di Gesù, accettò anche senza capirlaed ottenne, come risultato, che il figlio restò “sottomesso” aisuoi genitori fino all’età di trent’anni. Quale esempio per tantipadri! Scriveva Papa Giovanni Paolo II che nella partecipazioneai misteri dell’incarnazione e della redenzione in un ruolo cosìestremamente delicato e difficile, quale quello di essere addirit-tura la controfigura del Padre celeste, costituisce la grandezzaunica di San Giuseppe, che gli ha meritato di essere chiamatoda Gesù con il nome di padre. Pietro Pompei

sulla frontiera

i cattolici e la cittàtessuto di prossimità

l’essere nel mondo - è stato affermato nel corso del convegno

della diocesi di roma - costituisce un “dovere morale: esserci per

trasformarlo secondo il disegno di Dio”, con la qualità della pro-

fessionalità, la consapevolezza e l’orgoglio dell’identità laicale:

“siamo in molti casi una minoranza, ma attiva e comunicativa”

ASPETTANDO FRANCESCO

La domanda religiosa

è diventata sempre più “selettiva”Il sociologo Franco Garelli analizza i dati del IX Rapporto

sulla secolarizzazione e parla di un “cambio di passo”.

E ancora: “Nessun automatismo”, la fede è sempre più que-

stione “di scelta e non di etichette”, ma la Chiesa è ancora una

presenza rilevante nel nostro Paese, e il calo delle vocazioni

può essere affrontato puntando sulla “qualità” della testimo-

nianza.

1° dei quattro Incontri del Corso di FormazioneECM tenutosi venerdì 14 marzo sul tema:

«FONDAMENTI DI BIOETICA

PER OPERATORI SANITARI»

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Un invito al premier: “Non perda di vista l’orizzontedella famiglia”

L’economista Stefano Zamagni, presidente del co-

mitato scientifico dell’Osservatorio nazionale per

le politiche familiari, osserva che “non ci sono

stati annunci di provvedimenti organici per la fa-

miglia in quanto tale, ma solo per i redditi dei

singoli, che è cosa diversa da una riforma delle

politiche familiari. Attendiamo quindi almeno la

data della terza Conferenza nazionale sulla famiglia”

Papa Francesco e i migrantiUn anno ricco

di incontri e

discorsi per

educare

all’accoglienza

e alla tutela

della dignità di

ogni persona

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Anno XXXI

23 Marzo 2014

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Parola del SignoreTERZA DI QUARESIMA A

Dal VANGELO secondo GIOVANNI

Giunse pertanto ad una città della Samariachiamata Sicàr, vicina al terreno che Giacobbeaveva dato a Giuseppe suo figlio: qui c’era ilpozzo di Giacobbe. Gesù dunque, stanco delviaggio, sedeva presso il pozzo. Era versomezzogiorno. Arrivò intanto una donna di Sa-maria ad attingere acqua. Le disse Gesù:“Dammi da bere”. I suoi discepoli infatti eranoandati in città a far provvista di cibi. Ma laSamaritana gli disse: “Come mai tu, che seiGiudeo, chiedi da bere a me, che sono unadonna samaritana?”. I Giudei infatti non man-tengono buone relazioni con i Samaritani.Gesù le rispose: “Se tu conoscessi il dono diDio e chi è colui che ti dice: “Dammi da

bere!”, tu stessagliene avrestichiesto ed egli tiavrebbe dato ac-qua viva”. Gli dis-se la donna: “Si-gnore, tu non haiun mezzo per at-tingere e il pozzo è profondo; da dove haidunque quest’acqua viva? Sei tu forse piùgrande del nostro padre Giacobbe, che ci diedequesto pozzo e ne bevve lui con i suoi figli eil suo gregge?”. Rispose Gesù: “Chiunquebeve di quest’acqua avrà di nuovo sete; machi beve dell’acqua che io gli darò, non avrà

mai più sete, anzi, l’acqua che io gli daròdiventerà in lui sorgente di acqua chezampilla per la vita eterna”. Signore, glidisse la donna, dammi di quest’acqua,perché non abbia più sete e non continuia venire qui ad attingere acqua”. . .

(vangelo di giovanni 4,5-42)

Due brevi considerazioni.Gesù parla con una donna: oggi sembrauna cosa del tutto normale, ma al tempodi Gesù, un pio ebreo e tanto meno unRabbi (un maestro) mai si sarebbe sognatodi fermarsi a parlare con una donna e

tanto meno per la strada. Gesù stravolge ognirapporto umano, egli si avvicina a tutti, eglivuole portare il suo messaggio a tutti senzapreclusioni di sorta.“Mio cibo è fare la volontà del Padre”: anchenoi nella vita di tutti i giorni siamo chiamatia questo: fare la volontà di Dio. Molto spesso

ci riesce difficile leggere i segni dei tempi, ecapire cosa vuole il Signore da noi, ma unacosa è certa dobbiamo fidarci e continuare afidarci di Lui perché anche noi possiamodire come i samaritani: noi stessi abbiamoudito e sappiamo che questi è veramente ilsalvatore del mondo”.Chiediamo al Signore Gesù di aiutarci adavere fede, una grande fede per poter esseresuoi discepoli ed essere tra quelli che sisentiranno dire dal Signore : Venite benedettidal Padre mio. Riccardo

Pillole Di saGGeZZa:

Dammi, Signore la capacità di fare ciò che mi ordini. (S. agostino)

Non importa se non avete coraggio, basta agire come se ne aveste.

(S. Teresa di lisieux)

Ripensare e rilanciare la presenzadei cristiani: nell’anniversario del-l’elezione di Papa Francesco la dio-cesi di Roma pone una questionenegli ultimi tempi un po’ trascurata.Cui dare risposte in termini nuovi.Coerenti cioè con le priorità, con lostile, con la sostanza del Papa. L’an-niversario dell’elezione non è unaricorrenza di maniera. Papa Fran-cesco ha colpito tutti. Ma un purbenefico choc non basta, lascia lecose come stanno, al massimo pro-duce quella “francescomania” cheil Papa, dialogando col direttore del“Corriere della Sera”, ha convenutonon durerà a lungo: “Non mi piac-ciono le interpretazioni ideologiche,una certa mi-tologia di PapaFrancesco…S i g m u n dFreud diceva,se non sbaglio,che in ogniidealizzazionec’è un’aggres-sione”.Per questo bi-sogna seria-mente fare iconti con l’es-senziale di un messaggio che penetranei cuori e mette in movimento lepersone: “vogliamo diventare santi?Sì o no?”, si legge a tutta paginasul sito del Vaticano, con gli auguriper l’anniversario.E così obbliga anche le strutturedella Chiesa a mettersi in movimentoe dunque a rimettersi in discussione.Per rispondere all’esempio, primaancora che al magistero. Questovale in particolare proprio sulla que-stione dell’impegno, “della missionedei laici cristiani nella città”, alcentro dell’incontro dei responsabilidi tutte le aggregazioni laicali ed’ispirazione cristiana della diocesidel Papa, chiamate ad un convintogioco di squadra. Il messaggio diPapa Francesco infatti ha un’enormevalenza sociale, ma non attraversole forme classiche. Sollecita dunquea un’iniziativa rinnovata, prima di

tutto e propriamente dei laici, coe-rente con il tessuto complessivo diChiesa.Puntuale è l’elenco di criticità, nellenostre città, di cui quella Roma dapoco insignita dell’Oscar per la suagrande bellezza e la sua altrettantogrande decadenza, è emblematica.Il Vicario del Papa ha parlato diperdita di una identità collettiva, diaumento del disagio sociale e delledistanze sociali: “classi e gruppisono sempre più lontani; cresce ladisoccupazione e il precariato, conlo sgretolamento del ceto medio”.Ne risente la coesione sociale, cosìcome l’assetto urbanistico, semprepiù sfilacciati.

In realtà, oggi come all’inizio dellastoria dell’impegno sociale e dunqueanche politico dei cattolici le città,cioè il tessuto di prossimità, è ilprimo e decisivo terreno dell’azionee dell’aggregazione. Insomma, comeha riassunto Giuseppe Dalla Torre,i cattolici hanno da dire molto comesoggetto ecclesiale e civile.L’essere nel mondo costituisce un“dovere morale: esserci per trasfor-marlo secondo il disegno di Dio”,con la qualità della professionalità,la consapevolezza e l’orgoglio del-l’identità laicale: “siamo in molticasi una minoranza, ma attiva e co-municativa”.Ecco allora un chiaro punto di ri-partenza. Oltre “il pensiero unico,che è anche un pensiero debole”,sulla concretezza della vita.Francesco Bonini

sulla frontiera

i cattolici e la cittàtessuto di prossimità

Un invito al premier: “Non perda di vista l’orizzonte della famiglia” Luigi Crimella

“Cento giorni di lotta durissima percambiare”: così mercoledì pomeriggioil premier Matteo Renzi ha introdottola conferenza stampa a Palazzo Chigicon la quale ha annunciato una serie diprovvedimenti per far ripartire il Paese.Sulle riforme annunciate abbiamo in-tervistato l’economista stefano Zama -

gni, docente all’università di Bolognae presidente del comitato scientificodell’Osservatorio nazionale per le po-litiche familiari.Come valuta a un primo sguardo i

provvedimenti annunciati dal premier

renzi?

“Mi sembra che vadano sicuramentenella direzione giusta. A un primosguardo e in attesa di verificare glisviluppi, la vastità degliinterventi e l’ampiezzadegli stessi appare su-periore alle più roseeaspettative. Tutto questopuò essere salutato congrande soddisfazione, inparticolare direi i finan-ziamenti previsti per leimprese sociali, che ave-vamo chiesto già da unpaio d’anni. Ora vedia-mo che finalmente ve-niamo ascoltati”.Cosa pensa delle modifiche per il

mercato del lavoro e l’apprendista-

to?

“È una decisione positiva semplificaree incoraggiare l’apprendistato. Noi cat-tolici dobbiamo ricordare che il primoa prospettare questa strada fu san Gio-vanni Bosco, nella seconda metà del-l’Ottocento. L’intuizione avuta da quelgrande santo dell’educazione dei giovanie della formazione al lavoro era statapoi abbandonata e piegata a pseudo-ideologie prive di ogni senso. Ora spe-riamo che l’apprendistato possa davveroripartire per rispondere alla voglia dilavoro di tantissimi giovani”.tra i critici di renzi ci sono coloro

che parlano di una sua “televendita”,

“venghino signori …”, e ridicolizzano

l’uso di slides e di promesse non suf-

ficientemente supportate da coperture

economiche certe. lei cosa pensa?

“Bisogna capire che si tratta di interventidi tipo ‘emergenziale. Il giudizio, ri-badisco, è complessivamente positivo,

ma le risposte alle emergenze valgonoper il breve termine. Occorrerebbe,non subito, ma nei prossimi mesi, met-tere mano a un disegno istituzionalepiù complesso. Va in questa direzionel’aumento della tassazione per le renditefinanziarie al 26%, perché modifica leregole del gioco, considerato che lamedia europea è al 26% appunto. Ag-giungerei che non ci sono stati annuncidi provvedimenti organici per la famigliain quanto tale, ma solo per i redditi deisingoli, che è cosa diversa da una ri-forma delle politiche familiari. Atten-diamo quindi almeno la data della terza‘Conferenza nazionale sulla famiglia’.Doveva esserci l’ottobre scorso, ma èstata rinviata”.

Perché le sembra così importante la

famiglia? in fondo renzi ha detto di

puntare sui redditi da lavoro più

bassi, quindi implicitamente a sosteg-

no delle famiglie più povere. non è

così?

“Vero, però come Osservatorio dellepolitiche familiari abbiamo preparatogià da tempo il cosiddetto documentodi base, con proposte e progetti concretisui temi specifici della famiglia. Citola riforma fiscale che tenga conto deicarichi familiari, le misure sulla armo-nizzazione dei tempi di lavoro e diquella della vita, l’introduzione dei ‘di-stretti famiglia’ e altro ancora. Bastaquindi che il Capo del governo annuncila volontà di occuparsi della famigliae la nostra macchina organizzativa faràla sua parte. Lavoriamo da un anno esiamo pronti. Non si può dimenticareche, anche dal punto di vista economico,buona parte dei problemi della societàsono legati alla sottovalutazione siste-mica della famiglia come cellula fon-

damentale della società. Lo dico nonin senso ‘retorico’, ma specifico: il no-stro welfare ha bisogno di mettere alsuo centro la famiglia, solo così la so-cietà può riprendere slancio”.Quali aspetti delle riforme annunciate

le sembrano più problematici?

“Direi che il principale consista nellariforma della burocrazia. Il capitolosulla riduzione delle remunerazioni deidirigenti pubblici è un primo passo,ma occorre guardare in faccia la realtà.Abbiamo circa 1 milione di dipendentipubblici di troppo. Non è sopportabileun costo del genere. Finora, bastasentire qualsiasi imprenditore piccoloo grande, la burocrazia ha impedito alsistema produttivo di sviluppare le pro-

prie potenzialità. Ciò si ètradotto in un gravame nonsolo per i costi diretti chevengono imposti, ma perquelli legati all’adempi-mento di formalismi deltutto inutili che nessun altropaese ha. Da noi ogniazienda, anche quelle pic-cole, deve tenere almenoda 1 a 3 dipendenti perriempire moduli e scartof-fie. Ciò è intollerabile eincivile”.

C’è anche il capitolo degli annunci

sulla scuola e la casa. altri aspetti

positivi?

“Sì, con una avvertenza: i problemi discuola e università non sono primaria-mente legati alla mancanza di fondi,ma piuttosto a una vasta crisi di identitàdegli insegnanti. Sembra che questinon abbiano più come obiettivo l’edu-cazione, mentre sappiamo tutti che lascuola da sempre è stata la primariaagenzia educativa accanto alla fa-miglia. Se essa rinuncia a questocompito, noi potremo anche au-mentare le dotazioni, ma senza unprogetto educativo fallisce comunqueil suo compito, perché i giovani losentono e capiscono che i docentinon vogliono dare loro la cosa prin-cipale, che non è l’istruzione tecnica,ma l’educazione profonda, i grandivalori umani e civili. Questa è lavera riforma della scuola di cui c’èbisogno”.

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23 Marzo 2014 PAG

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Stazione quaresimale Diocesana

14 Marzo - Vicaria di Santa Maria in Montesanto

S. Egidio alla Vibrata, Chiesa di S. Egidio

Prossima Stazione Quaresimale Diocesana

21 Marzo - Vicaria di San Giacomo della Marca

Martinsicuro: quartiere Tronto,

Chiesa S. Cuore

Origini e significati

della Via Crucis

Simbolo di un’esperienza universale di dolore e di morte, difede e di speranza, la Via Crucis commemora l’ultimo tratto delcammino percorso da Gesù durante la sua vita terrena: daquando Egli e i suoi discepoli, “dopo aver cantato l’inno, usci-rono verso il monte degli ulivi” fino a quando il Signore, reg-gendo il patibulum, fu condotto al “luogo del Golgota” dove fucrocifisso e inumato in un sepolcro nuovo, scavato nella rocciadi un giardino vicino. Reperti archeologici attestano, già nel IIsecolo, l’esistenza di espressioni di culto cristiano nell’area ci-miteriale dove era stato scavato il sepolcro di Cristo. Forme em-brionali della futura Via Crucis possono essere ravvisate nellaprocessione che si snodava fra i tre edifici sacri eretti sulla cimadel Golgota - l’Anastasis, la chiesetta ad Crucem e la grandechiesa del Martyrium - e nella via sacra, un cammino attraversoi santuari di Gerusalemme che si desume dalle varie “cronachedi viaggio” dei pellegrini dei secoli V e VI. La Via Crucis, nellasua forma attuale, risale al Medio Evo inoltrato. Nel corso delMedio Evo, infatti, l’entusiasmo sollevato dalle Crociate, il ri-fiorire dei pellegrinaggi a partire dal secolo XII e la presenzastabile, dal 1233, dei frati minori francescani nei “luoghi santi”suscitarono nei pellegrini il desiderio di riprodurli nella propria

terra: un esempio in tal senso è il complesso delle sette chiesedi Santo Stefano a Bologna. Verso la fine del secolo XIII la ViaCrucis è già menzionata, non ancora come pio esercizio, macome cammino percorso da Gesù nella salita al Monte Calvarioe segnato da una successione di “stazioni”. La pratica della ViaCrucis nasce dalla fusione di tre devozioni che si diffusero, apartire dal secolo XV, soprattutto in Germania e nei Paesi Bassi:la devozione alle “cadute di Cristo” sotto la croce; la devozioneai “cammini dolorosi di Cristo”, che consiste nell’incedere pro-cessionale da una chiesa all’altra in memoria dei percorsi di do-lore compiuti da Cristo durante la sua passione; la devozionealle “stazioni di Cristo”, ai momenti in cui Gesù si ferma lungoil cammino verso il Calvario o perché costretto dai carnefici, operché stremato dalla fatica, o perché, mosso dall’amore, cercaancora di stabilire un dialogo con gli uomini e le donne che par-tecipano alla sua passione. Spesso”cammini dolorosi” e “sta-zioni” sono speculari nel numero e nel contenuto (ogni“cammino” si conclude con una “stazione”) e queste ultime ven-gono indicate erigendo una colonna od una croce nelle quali ètalora raffigurata la scena oggetto di meditazione. La Via Crucis,nella sua forma attuale, con le stesse quattordici stazioni dispo-ste nello stesso ordine - la condanna a morte, il carico dellacroce, le tre cadute lungo la via, l’incontro con un gruppo didonne gerosolimitane, col Cireneo, con Maria e con la Veronica,la spoliazione delle vesti, la Crocifissione, la morte, la deposi-

zione dalla croce, la sepoltura - è attestata in Spagna nella primametà del secolo XVII, soprattutto in ambienti francescani. Dallapenisola iberica la pratica passò prima in Sardegna, allora sottoil dominio della corona spagnola, e poi nella penisola italica.Qui trovò un instancabile propagatore in San Leonardo da PortoMaurizio, frate minore francescano, che suggellava le sue mis-sioni popolari, con l’erezione di una Via Crucis. Delle oltre 572Via Crucis che il frate istituì personalmente, la più celebre èquella insediata nel Colosseo, su richiesta di Benedetto XIV, il27 dicembre 1750, per celebrare l’Anno Santo. Nell’anfiteatroconsacrato alla memoria dei martiri e della passione di Cristo,il Pontefice fece erigere 14 edicole con le stazioni tradizionalie fece piantare al centro una grande croce, meta di una proces-sione che percorreva la via Sacra. Dopo il 1870, nella Roma ca-pitale del Regno d’Italia, investita da un’ondata di laicismo, leedicole e la croce furono abbattute. Nel 1926, mentre si prepa-rava la Conciliazione tra lo Stato e la Chiesa, per eliminare unmotivo di contrasto che avrebbe potuto ostacolare le trattativein corso, la croce fu collocata di nuovo all’interno del Colosseo,anche se non al centro, com’era prima, bensì di lato, dove sitrova ancora. La pratica della Via Crucis fu ripresa, durante laQuaresima, da gruppi di fedeli che avevano particolarmente acuore il culto dei martiri. La tradizione del rito della Via Crucisal Colosseo è stata ripresa da Paolo VI nel 1964.

(da Italica. Rai Inter.)

Papa Francesco

e i migrantiE’ passato un anno dal giorno in cui il collegiocardinalizio ha scelto il nuovo Pontefice, cheprendeva il nome di Papa Francesco. Il nuovoPapa, argentino di origine italiana, dalla suaprima apparizione alla loggia, dimostrerà unaaffabilità e familiarità, unite a una profonda spi-ritualità, alimentata dal carisma di S. Ignazio edalla ricca e profonda esperienza pastorale.L’amore ai poveri, da subito annunciato comecategoria della credibilità della Chiesa, ha tro-vato presto dei gesti e segni evidenti. L’8 luglio2013, il Papa è a Lampedusa, per ringraziare lapopolazione, la parrocchia per “l’esempio di so-lidarietà e di accoglienza” e per “risvegliare lenostre coscienze” al senso della “responsabilitàfraterna” sulla drammatica situazione dei rifu-giati. Una visita che rimarrà impressa a PapaFrancesco se, il 14 novembre, in occasione dellaprima visita al Presidente della RepubblicaGiorgio Napolitano, ricorderà: “A Lampedusaho incontrato da vicino la sofferenza di coloroche, a causa delle guerre o della miseria, si av-viano verso l’emigrazione in condizioni spesso

disperate. A Lampedusa ho visto l’encomia-bile testimonianza di solidarietà di tanti chesi prodigano nell’opera di accoglienza”. Nelfrattempo, il 10 settembre 2013, la visita alCentro Astalli di Roma, in un luogo familiare,sarà il segno di questa attenzione concreta delSanto Padre ai volti e alle storie dei migrantie rifugiati. La pubblicazione dell’esortazioneapostolica Evangelii gaudium, il 26 novembre2013, sarà un altro importante luogo magiste-riale per collocare l’attenzione al dramma deimigranti coniugandola con la tratta degli es-seri umani, lo sfruttamento sessuale e lavora-tivo, anche dei bambini, condannando ogniforma e struttura di esclusione sociale e sfrut-tamento: “tutto ciò – scrive il Papa – non puòcontinuare, costituisce una grave violazionedei diritti umani delle vittime e una offesa allaloro dignità”. In particolare, Papa Francesco ri-corda come i migranti siano “una particolaresfida perché sono Pastore di una Chiesa senzafrontiere che si sente madre di tutti” e immaginauna città che faccia dell’ “integrazione un fat-tore di sviluppo” e favorisca “il riconoscimentodell’altro”. A Natale 2013, Papa Francesco ri-torna più volte nel messaggio natalizio, nelladomenica della Sacra Famiglia, sul dramma dei

migranti e dei profughi, “segnato da paura, in-certezza, disagi”, che “non sempre incontranoaccoglienza vera, rispetto, apprezzamento deivalori di cui sono portatori”. Domenica 19 gen-naio 2014, a cento anni dalla nascita della Gior-nata Mondiale del Migrante e del Rifugiato,Papa Francesco si è rivolto familiarmente ai mi-granti: “Cari amici voi siete vicini al cuore dellaChiesa, perché la Chiesa è un popolo in cam-mino verso il Regno di Dio, che Gesù Cristo ha

portato in mezzo a noi. Non perdete la speranzadi un futuro migliore! Vi auguro di vivere inpace nei Paesi che vi accolgono, custodendo ivalori delle vostre culture di origine”. A unanno di distanza dalla Sua elezione, la Migran-tes saluta un Magistero e un modello pontificiodi attenzione al mondo delle migrazioni, comea un luogo per ricostruire le nostre città, l’Italia,l’Europa. Mons. Gian Carlo Perego

Direttore generale Migrantes

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4 Anno XXXI

23 Marzo 2014PAG

dalla prima pagina

In Italia tramontano le vocazioni, diminuiscono ibattesimi, i matrimoni religiosi sono sempremeno diffusi e il numero delle scuole cattolicheva riducendosi. Sono i risultati del IX Rapportosulla secolarizzazione in Italia, curato dalla Fon-dazione Critica Liberale e dalla Cgil-Nuovi Di-ritti. Franco Garelli, ordinario di sociologiaall’Università di Torino, commentando i datiparla di un “cambio di passo” che può avere ri-svolti anche sorprendentemente positivi: “Nessunautomatismo”, la fede è sempre più que-stione “di scelta e non di etichette”, mala Chiesa è ancora una presenza rile-vante nel nostro Paese, e il calo delle vo-cazioni può essere affrontato puntandosulla “qualità” della testimonianza, inuna società in cui la domanda religiosaè molto più “selettiva” rispetto al pas-sato. Senza contare l’“effetto France-sco”, che ancora nessuna statistica harilevato...Professor Garelli, come giudica dal

punto di vista scientifico il Rapporto?

“I dati si riferiscono agli ultimi ven-t’anni, un arco di tempo abbastanzalungo per i tempi che stiamo vivendo. Gli annidal 1991 ad oggi sono stati anni di grandi trasfor-mazioni sociali, alcune prevedibili e altre meno.Siamo passati da una società in cui le figure reli-giose erano molte - e molte di più nei decennipassati - a una società in cui le figure e le strutturereligiose sono ancora rilevanti, ma meno presenti.Contemporaneamente, le associazioni ecclesialio i gruppi di base sono presenti in maniera pro-porzionalmente più intensa, più forte, più ramifi-cata rispetto a 20 o 30 anni fa, dove la presenzacattolica era ‘di punta’. In una parola, viviamo inuna società più pluralistica, in cui si è ormai pas-sati da un cattolicesimo diffuso e dato per scon-tato per quote ampie di popolazione a un tipo diappartenenza che si mantiene numericamente ab-bastanza elevata, ma con una quota di popola-zione che aderisce in modo diverso. Di fronte aquesto scenario, la questione religiosa è semprepiù una questione di scelta e non di etichette”.Con quali conseguenze?

“In questi vent’anni si è assistito ad un vero e pro-prio cambio di passo. La nostra è oggi una societàin cui c’è una quota minoritaria di cattolici con-vinti, che io definisco ‘sub-cultura’ cattolica; poic’è una quota rilevante di persone che vivonol’appartenenza religiosa ‘a maglie più larghe’ ri-spetto al passato; infine ci sono coloro che si pon-gono ai margini del discorso religioso, che siidentificano, cioè, a prescindere da esso. In questoscenario, il ruolo della Chiesa è ancora rilevante,ma deve trovare nuove modalità di presenza ri-spetto al passato”.Uno dei dati salienti del rapporto è il calo delle

vocazioni...

“I dati degli ultimi due decenni fanno registrareuna certa diminuzione del personale religioso, madirei che 408 nuove vocazioni all’anno non sonopoche: in vent’anni, se si dovesse confermare

questa tendenza, sarebbero poco meno di 10milanuove unità, che di certo non riescono a sostituirele ‘uscite’ per le morti o per l’invecchiamento delclero, ma non sono tuttavia un dato trascurabile.Bisogna uscire da un discorso sempre riferito alpassato. Quella di oggi è una Chiesa che restringeun po’ le proprie fila, ma anche la domanda reli-giosa è molto diversa rispetto a quella di untempo: è numericamente ridotta, ma molto più se-lettiva”.

La sua proposta è, quindi, di puntare sulla

“qualità”?

“Il cattolico impegnato, molto attivo e convinto,che vuole la socializzazione e l’educazione reli-giosa per i propri figli, che vive con intensità econtinuità la propria fede e testimonia la sua iden-tità religiosa nelle scelte di vita, è minoritario, iericome oggi. Il vero problema è se il clero è capacedi una presenza nella società italiana e nelle no-stre comunità che sia davvero rigenerante. Civuole più specializzazione, più preparazione pervivere in un contesto in cui i ‘vicini’ sono più esi-genti e i ‘lontani’ sono attenti solo se il livellodella proposta è alto. Siamo passati dall’unifica-zione religiosa, dalla domanda diffusa, a un con-testo in cui la gente vuole scegliere tra diversepossibilità, o decide di non incamminarsi su uncammino di fede perché non lo ritiene necessariopiù per la vita. In passato, c’era un’unica alterna-tiva: credere o non credere. Era plausibile credere.Oggi è quasi più plausibile non credere”.L’“effetto Francesco” può invertire questa

tendenza?

“Al di là degli effetti che questo papato già stra-ordinario sta producendo, il vero problema che idati del Rapporto ci consegnano è che c’è una te-nuta del tessuto cattolico, che però indubbiamentesi riscopre minoritario nella società. Per invertirela tendenza, bisogna superare l’idea che la fedesia legata a iniziative eccezionali o estemporanee:occorre stare dentro le parrocchie, nel vissutoquotidiano delle persone, altrimenti il rischio èche la Chiesa al tempo di Internet sia legata adeventi eccezionali o spettacolari ma non riescapiù a parlare il linguaggio della gente, ad inter-cettarne le domande. Soprattutto quelle dei gio-vani, che altrimenti rischiano di restare senzaproposte”. M. Michela Nicolais

ASPETTANDO FRANCESCO

La domanda religiosa

è diventata sempre più “selettiva”Domenica 16 Marzo presso i locali del Se-minario Vescovile si è tenuto il primo incon-tro per giovani coppie e famiglie, che sisvolgerà con cadenza quindicinale. L’incon-tro si è svolto in due momenti: nel primo ab-biamo visitato la mostra “L’indelebileimpronta del cuore”, promossa dal movi-mento Fides Vitae proprio nei locali del Se-minario. Qui ci ha guidati la signoraSimona, illustrandoci pittori quali VanGogh, Munch, Dalì, Matisse e Picasso;molti di questi atei, ma tutti alla ricerca diuna Verità superiore, che alcuni di loro co-nosceranno grazie alle esperienze familiari, socialied individuali. Dopo un piccolo momento dipausa, ha preso la parola il nostro Parroco don Lo-renzo ricordando le parole dette da Papa France-sco il 14 Febbraio durante l’incontro con ifidanzati. Sua Santitá rispondeva alle domande deigiovani dicendo che i fidanzati o gli sposi cristianidevono rammentare quotidianamente e ripetersi

vicendevolmente:”Permesso? Grazie! Scusa...”,tre parole così semplici che sostengono la vita dicoppia e quella matrimoniale. Inoltre ci ha ricor-dato anche la frase che Papa Francesco ha dettoincontrando le famiglie: “Tiratevi pure i piatti maalla sera non andate a letto senza esservi chiestiScusa”! Abbiamo concluso alle ore 19 dandoci ap-puntamento a Domenica 30 Marzo alle ore 18.

daniela e Stefano

Con la partecipazione delnostro Vescovo MonsignorCarlo Bresciani, i gruppi ap-partenenti al Movimento ve-dovile “Speranza e Vita” sisono riuniti in Cattedrale, inoccasione della festa di SantaFrancesca Romana patronadel Movimento, per vivereinsieme la preghiera delleLodi e la Liturgia Eucaristica.Don Ulderico Ceroni, Assi-stente Diocesano del Movimento, ci ha accoltocon calore e salutato una ad una con la suasolita affettuosa spontaneità. Nell’omelia, com-mentando le letture, il Vescovo ci ha ricordatoche Gesù ci mostra molti modi di esercitare lacarità fraterna a cui tutti siamo chiamati so-prattutto in questo tempo quaresimale. Sforzia-moci quindi di vedere le povertà morali e ma-teriali di chi incontriamo sul nostro cammino.Al termine della Liturgia Eucaristica don Uldericoci ha invitato a riconoscerci comechiamate da Dio, a rendere fecondala nostra missione nella Chiesa. Ilnostro Movimento è presente in Dio-cesi in gruppi parrocchiali che si riu-niscono mensilmente nelle Parrocchiedi residenza. Gli incontri sono imperniati sulla Pa-rola di Dio, sulla Messa celebratadai rispettivi Parroci e sulla condivi-sione delle esperienze. Ogni gruppocontinua una storia iniziata tanti anni

fa, ed è una storia d’amore. Circanovanta anni fa un giovane sa-cerdote, don Enrico Mauri, nelladevastazione della prima guerramondiale, vedendo il dolore im-menso che l’odio produce, senteuna chiamata particolare di fronteal dramma degli orfani e dellevedove della guerra: li chiama,li raduna, trova loro una casa, simette a vivere con loro, offrepane e conforto, offre formazione

e lavoro, ma soprattutto sa che solo un camminospirituale può offrire quella guarigione interioreche consente alla persona di riappropriarsi dellapropria vita per realizzarla e poterla di nuovodonare. Con l’aiuto della Vergine Maria, unitea suo Figlio Gesù e con il sostegno spiritualedel Movimento, non ci sentiremo più sole epotremo essere il buon Samaritano per ilprossimo come lo è stato Padre Mauri per lepersone vedove.

Montalto delle Marche

inContro Per GioVani CoPPie e faMiGlie

Il Movimento Vedovile ha celebrato,

con il vescovo Carlo,

la festa della Santa Patrona Francesca Romana.

ViCaria Della Beata assunta Pallotta

“sCuola Della Parola”

Presso il ConVento Di san toMMaso a MonteDinoVe

Il quinto incontro mensile della “Scuola della Parola” per la nostra Vicaria haavuto luogo Giovedì 13 Marzo c.a. Presso il Convento di San Tommaso a Mon-tedinove. Esso, come in precedenza, è stato diretto e guidato da Padre Giancarlo

Corsini, Padre Provinciale dell’Ordine dei Frati Minori Conventuali. Molto inte-resse e attenzione vengono dedicati dai parrocchiani della Vicaria alla Lectio Di-vina, esposta da P. Corsini, a tal punto che sempre nuovi partecipanti si accostanoalla conoscenza approfondita dei passi del Vangelo. Stavolta la Lectio Divina siè basata su “gli operai mandati nella vigna” (da Matteo 20, 1-16), per cui dopo lalettura della parabola evangelica, il relatore si è soffermato sulla questione eco-

nomica e cioè sul compenso spettante all’ope-raio alla fine della giornata. La logica delmondo direbbe “quanto hai lavorato, tanto ri-scuoti”, ma non è così, perché il padrone dà ilgiusto contrattato, ma dispone del suo patri-monio come vuole. E il richiamo ad altre pa-rabole che conducono allo stesso fine nonmancano nell’insegnamento evangelico. Ilmormorio, la scontentezza di chi pensa di nonmeritare tale insoddisfazione è in fondo la chiave di lettura a cui ci ha portato il relatore:”Il tuoocchio è cattivo perché io sono buono?” E la domanda vuole una profonda riflessione: è l’invidia,il vizio capitale che sconvolge l’animo di chi sospetta un sopruso, una ingiustizia. Ma è l’acco-

stamento antitetico alla bontà “del padrone” che la parabola evangelica ci fa conside-rare per affermare che un cuore “buono” non è mai sordo dinanzi alla povertà degli“ultimi”. È il sentimento cristiano della gratitudine che dovrebbe radicarsi nel cuoredi ognuno e che invece sembra latente nel mondo di oggi. È il richiamo che PapaFrancesco nell’omelia durante l’incontro con i fidanzati ha ribadito sottolineando cheuna delle tre voci e cioè “grazie” deve essere fondamento dell’unità nell’ambito do-mestico. La Lectio si è chiusa con una preghiera conclusiva, tratta dal Salmo 103, equindi ci siamo dati appuntamento col Relatore al 10 Aprile prossimo per il sesto in-contro. Silvia

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Il corso, organizzato dall’AMCI, havisto la partecipazione attenta di unfolto pubblico, molto interessato alleproblematiche suscitate man mano daldibattito. Dopo le operazioni di rito el’introduzione del presidente del-l’AMCI dott. Alfredo Fioroni, si è pas-sati al saluto dell’Autorità. Moltoatteso quello del nuovo vescovo dioce-sano Mons. Carlo Bresciani il quale,dopo aver ringraziato per l’invito, haricordato che: “ Aveva visto bene A.V.Potter quando nel 1970 diede inizio aquesta disciplina insegnata in tante università nel mondo: la bioetica. Lui da oncologo aveva ca-pito che lo sviluppo e le applicazioni delle nuove tecniche aprivano questioni molto ampie e moltoprofonde, toccavano la stessa sopravvivenza dell’umanità e che implicavano una riflessione etica,filosofica e teologica”. (l’intero intervento può essere letto sull’ ancora on line ndr). Si è notatosubito come il nostro Vescovo avesse ben chiaro i tanti interrogativi che la «Bioetica» pone al-l’uomo di oggi, specie nel rispetto dei valori. È per questo che concludendo ha detto: “Pertantoringrazio l’Amci e spero che questa iniziativa possa dare risultati che aiutino meglio a comprenderequeste problematiche, affinché sappiamo scegliere come singoli e come società cosa è veramenteutile all’essere umano e alla sua vita su questa terra”. Ha portato il saluto anche il dott. MassimoDel Moro, direttore generale dell’Area Vasta 5 – Marche, il quale tra l’altro ha detto: “Il temadella bioetica è affascinante e mette in gioco noi stessi davanti ai problemi e ai temi che accom-pagnano la nostra vita nel quotidiano. È importante testimoniare l’attenzione di questi temi nellasocietà moderna”. Dopo i saluti il dott. Fioroni ha presentato il Corso che si svolgerà in quattroincontri con l’obiettivo specifico di promuovere la “cultura dell’accoglienza e dell’accompa-

gnamento” in ogni fase della vita, grazie ad una conoscenza non più intesa solo come sapere tec-nico, ma come sapere umanistico, che si riappropri del significato profondo della vita e dellasofferenza, contro la disperazione esistenziale e la perdita della dignità”.  Nell’intervento dellaprof.ssa Palma Sgreccia che ha riguardato la persona, è stato posto l’accento “sull’importanza im-prescindibile della relazione degli operatori sanitari con il paziente, che, in quanto persona, è ir-ripetibile ed unico nella sua unitotalità di corpo e di  spirito, espressa attraverso la sua finitudinee vulnerabilità. L’essere umano, infatti, assume la sua dignità di persona dal momento del conce-

pimento alla morte”. Dopo l’inter-vento di don Decio Cipolloni e deldott. Pierangelo Santori, il dott. Giu-seppe Romani ha tenuto la secondaparte della relazione sulla Bioeticacattolica e Bioetica laica, prendendospunto dall’omonima pubblicazionedi Giovanni Fornero.

il prossimo incontro si terrà

Venerdì, 21 Marzo 2014, nello

stesso luogo e alla stessa ora.

la Redazione

5Anno XXXI

23 Marzo 2014 PAG

dalla prima paginaPreannuncio della nascita del Battista3. DUE CONIUGI PII, MA SENZA FIGLI

Leggiamo Lc 1,5-25 indue puntate perché iltesto è lungo. Questa

volta ci fermiamo a Lc 1,5-12.1. Introduzione. Dopo il prologo abbiamo

il Vangelo dell’infanzia di Gesù (Lc cc.1-2).Questi due capitoli offrono scene delicate,quali l’Annunciazione a Maria, la visita a Eli-sabetta, la nascita di Gesù in una grotta, comeanche Canti, quali il Magnificat e il Benedic-tus, che hanno richiamato in continuazionel’attività di pittori, musicisti, poeti, e hanno su-scitato i sentimenti più religiosi e profondiverso Gesù Bambino e la Madonna. La loroambientazione palestinese, incentrata sul cultonel Tempio, sul sacerdozio ebraico in piena at-tività, e altro, ci riportano ai primi tempi del-l’incarnazione e allepersone di Giovanni Batti-sta e di Gesù, con Maria eGiuseppe. Con la distru-zione di Gerusalemme e delTempio nell’anno 70 la li-turgia ebraica cessa di esi-stere. Lc cc. 1-2 raccontano,in forma parallela, i prean-nunci e le nascite dei dueprotagonisti, Giovanni eGesù. Di Gesù raccontanosolo i suoi primi 40 giorni.Luca riprende tale materialedalla tradizione e gli con-serva l’impostazione fortemente anticotesta-mentaria. Nello stesso tempo, Luca rileva lasconfinata superiorità di Gesù rispetto a Gio-vanni, di Maria rispetto a Elisabetta. In più ri-legge in chiave cristiana il materialedell’Antico Testamento, orientandolo verso ilMessia Gesù e Maria sua Madre.

In questo modo Luca ci chiede di fare unalettura redazionale; cioè, di leggere i braniriportandoci al tempo in cui Luca li scriveva,alla luce della fede vissuta da Luca e dalla suachiesa negli anni 70-80. In tale fede erano in-cluse, per esempio, la divinità del Kýrios-Si-gnore Gesù. il mistero della Trinità, laemergente venerazione verso Maria, Madredel Kýrios. Il Concilio Vaticano II insegna che«tutto ciò che gli autori ispirati o agiografi[Luca, qui per noi] asseriscono è da ritenersiasserito dallo Spirito Santo»; Dio infatti haagito «in essi e per loro mezzo» nella compo-sizione dei loro scritti (DV n. 11).

2. I due coniugi irreprensibili. «Al tempo

di Erode, re della Giudea, vi era un sacerdote

di nome Zaccaria, della classe di Abia, che

aveva in moglie una discendente di Aronne, di

nome Elisabetta. 6Ambedue erano giusti da-

vanti a Dio e osservavano irreprensibili tutte

le leggi e le prescrizioni del Signore. 7Essi non

avevano figli, perché Elisabetta era sterile e

tutti e due erano avanti negli anni» (Lc 1,5-7). Erode, è Erode il Grande, l’uomo della

strage degli innocenti (+ 4 a. C.). La Giudea èil paese dei giudei; qui sta per l’intera Pale-stina; altre volte ne indica solo la parte meri-dionale. La «classe» è l’ottavo dei 24raggruppamenti di sacerdoti, che servivano aturno la liturgia del Tempio (cfr. 1Cr c. 24). Ladescrizione della spiritualità dei due è quellatipica dell’Antico testamento.

3. Zaccaria durante l’offerta dell’incenso

riceve una visione, «Avvenne che, mentre

Zaccaria svolgeva le sue funzioni sacerdotali

davanti al Signore durante il turno della sua

classe, 9gli toccò in sorte, secondo l’usanza

del servizio sacerdotale, di entrare nel tempio

del Signore per fare l’offerta dell’incenso.10Fuori, tutta l’assemblea del popolo stava

pregando nell’ora dell’incenso (Lc 1,8-10). Durante la loro settimana

di servizio nel Tempio i sacer-doti svolgevano varie fun-zioni; quella da loroparticolarmente ambita eral’offerta dell’incenso, che con-sisteva nello spargere incensosul braciere e fermarsi poi apregare; tale rito si aveva duevolte al giorno, di primo mat-tino e al pomeriggio. Con talecerimonia essi avevano l’occa-sione di entrare «nel Tempiodel Signore», cioè nel Santo,dove si trovava l’altare dell’in-

censo, di legno ma rivestito d’oro (1Re 6,20-21). La cerimonia era tanto ambita che venivaassegnata col sorteggio. Zaccaria sta vivendouna situazione tale, che non si ripeterà piùnella sua vita perché, una volta sorteggiato,quel tale veniva escluso dai sorteggi succes-sivi (Mishna, Tamid V,2). Il popolo si univaalla cerimonia stando nei cortili interni anti-stanti al Santo, cioè quello dei giudei e quellodelle donne. 4. L’apparizione dell’angelo Gabriele. «Ap-

parve a lui un angelo del Signore, ritto alla

destra dell’altare dell’incenso. 12Quando lo

vide, Zaccaria si turbò e fu preso da timore»(Lc 1,11-12). L’angelo stava «ritto alla destradell’altare dell’incenso», posizione che espri-meva con forze la sua alta dignità. In Eze-chiele «i cherubini erano fermi alla destra deltempio” (Ez 10,3). Il turbamento di Zaccariaè dovuto alla situazione spirituale che si creain occasione di un contatto ravvicinato con ilsoprannaturale; il «timore» è quello riveren-ziale. Viene da pensare che Zaccaria era nellamigliore situazione spirituale per ricevere unacomunicazione divina; ma non fu così: non cicredette. Conclusione. Certe situazioni e cir-costanze possono rivelarsi spiritualmente in-portanti nella vita; non lasciamocele scappare.«Se ascoltaste oggi la sua voce! “Non induriteil cuore...”» (Sal 95,7-8).

[email protected]

Domenica 23 marzo

Ore 10.00 S. Benedetto Tr. - Biancazzurro,ritiro per le famiglie organizzatodal Centro Famiglia

Martedì 25 marzo

Ore 21.00 Porto d’AscoliChiesa SS. Annunziata: S. Messa

Mercoledì 26 marzo

Ore 11.00 S. Benedetto Tr. - Cattedrale: Precetto pasquale interforze

Venerdì 28 marzo

Ore 21.00 S. Benedetto Tr.Chiesa di S. Antonio di Padova:Stazione quaresimale

Sabato 29 marzo

Ore 9.00 Pasqua dell’albergatore

Domenica 30 marzo

Ore 11.15 Acquaviva Picena - Parrocchia di S. Niccolò: S. Messa

Ore 15.30 S. Benedetto Tr. - Ritiro per i Gruppi di preghiera di Padre Pio

Impegni Pastorali del Vescovo

DAL 23 AL 30 mArzO 2014

1° dei quattro Incontri del Corso di Formazione ECM tenutosi venerdì 14 marzo sul tema:

«FONDAMENTI DI BIOETICA

PER OPERATORI SANITARI»

gerusalemme (agenzia Fides) – La visita chePapa Francesco compirà in Terra Santa alla finedi maggio darà un impulso nuovo al processodi pace tra israeliani e palestinesi. Lo scrive ilPatriarca di Gerusalemme dei Latini FouadTwal nella lettera pastorale per la Quaresimadiffusa in lingua araba e rilanciata dagli organiufficiali del Patriarcato Latino di Gerusalemme.Il messaggio patriarcale, oltre a riproporre lepratiche tradizionali che segnano in manieraparticolare il tempo quaresimale – preghiera, di-giuno, elemosina, sollecitudine nell’accostarsial sacramento della confessione – invita i fedelia prepararsi alla imminente visita che il Ve-scovo di Roma compirà “come pellegrino neiluoghi che il Signore ha benedetto con la suanascita, il suo battesimo, la sua predicazione, lasua morte e resurrezione”.Il Papa – riferisce il Pa-triarca Twal “verrà a con-fermare la nostra fede,intensificare le relazioniecumeniche e il dialogointerreligioso e donare unnuovo slancio al processodi pace tra israeliani e pa-lestinesi, rafforzando lerelazioni tra il Vaticano e

ognuno dei Paesi che verrà a visitare: la Gior-dania, la Palestina e Israele”. Fin da ora, il Pa-triarca latino di Gerusalemme invita “il piùgrande numero di fedeli possibile a parteciparealle messe che il Santo Padre celebrerà, una allostadio internazionale di Amman (24 maggio)l’altra sulla piazza della Natività a Betlemme(25 maggio). Dalla fine di febbraio è già statoattivato dalla apposita commissione media isti-tuita in vista della visita papale dalla Assembleadei vescovi ordinari cattolici di Terra Santa ilsito http://popefrancisholyland2014.lpj.org, ac-cessibile in 7 lingue, che fornisce documenta-zione riguardo al prossimo pellegrinaggiopapale in Terra Santa e alle sue intenzioni. In-tanto, nel pomeriggio di giovedì 6 marzo vieneinaugurata nella hall del Convento di san Sal-

vatore a Gerusalemmel’esposizione intitolata“Paolo VI in Terra Santa”,allestita con il patrociniodella Custodia di TerraSanta, che presenta al pub-blico foto e documenti sto-rici relativi al viaggiocompiuto da Papa Paolo VIa Gerusalemme nel 1964.

terra santa - il Patriarca twal:

la visita del Papa darà slancio al processo di pace

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Ufficio Dicesano Pastorale della FamigliaS. Benedetto T., 16.03.2014

Carissimo Parroco,vogliamo ricordarti che DOMENICA 30 MARZO alle ore 15,45 pressoil Biancazzurro si svolgerà il secondo incontro

per la formazione di operatori di pastorale pre

e post battesimale. Tratteremo l’aspetto biblico-

sacramentale e avremo come relatore il prof.

don Antonio Nepi, docente di Sacra Scrittura

presso l’ITM – sede di Fermo – e l’ISSR “SS.Alessandro e Filippo”. Ti chiediamo il favore diricordarlo alle coppie della tua parrocchia che giàinvii o che stai pensando di mandare nelle case dichi chiede il Battesimo per i propri figli. Lo ricor-deremo anche noi, via e-mail, alle coppie che cihanno lasciato l’indirizzo al primo incontro, mapreferiamo che sia tu a contattarli personalmente, in quanto pastore e guida della tua Comunitàparrocchiale. Vi ringraziamo anticipatamente. Un abbraccio fraterno

Don Alfredo, Marco e Anelide

N.B. L’incontro del 25 maggio (sull’aspetto pastorale) è stato anticipato al 18 maggio e avrà comeRelatori il Gruppo della Catechesi pre e post battesimale della Parrocchia Santi martiri Protaso eGervaso di Gorgonzola (MI).

Il Cursillos diCristianità Dioce-sano, domenica 9

marzo, ha iniziatola quaresima conuna giornata diconvivenza pressole Suore Concezio-niste di San Bene-dettodel Tronto.L’incontro, moltopartecipato, ancheperché tanti corsisti ritornavano nei luoghi oveavevano vissuto la bella esperienza del loroprimo corso di cristianità, ha avuto inizio con leLODI DEL MATTINO guidate, a sorpresa, daDon Claudio MARCHETTI che ha concluso ilmomento di preghiera con il commento del Van-gelo della giornata. Guidati dal CoordinatoreDiocesano Giuliano MARINI, i lavori sono pro-seguiti con lo studio e l’approfondimento di al-cuni punti tratti dal nostro libro guida “IDEEFONDAMENTALI” riguardanti: intendenze,

Selezione degli ambienti, Fermentazione degli

ambienti, individuazione e selezione dei leader,

Preparazione dei candidati al corso, l’espe-

rienza del Cursillo. Gli argomenti trattati, fonda-mentali per il nostro Movimento, hanno datoluogo a riflessioni ed utili suggerimenti per unfecondo prosieguo del nostro cammino, confor-tati ed incoraggiati dalle parole del Santo Padre,tratte dalle Sue omelie e dal Suo libro “Esorta-zione apostolica” EVANGELII GAUDIUm cheè stato scelto dal nostro animatore spiritualequale testo di studio per la Scuola Responsabili.La conviviale ci ha offerto l’opportunità di orga-nizzare una “festa a sorpresa” al nostro anima-

tore spirituale diocesano p. renato

PeGorari per il suo QuarantesiMo

anniVersario di sacerdozio. Abbiamo

brindato e tagliato la torta con l’immancabilescritta augurale e concluso con il tradizionalecanto“ tanti auguri a Te…”. Per ricambiare lenostre attenzioni ed affetto, P. Renato ci ha rega-lato una RiFleSSione dal titolo: SCUOLARESPONSABILE – SCUOLA DI COMU-NIONE. Riportiamo alcune espressioni chehanno toccato il cuore dei fratelli e sorelle pre-senti: “Sentirsi in Comunione con Cristo con

quel Cristo senza mani e senza piedi tanto caro

al movimento” – “essere comunione nell’am-

biente in cui si vive, operare nel gruppo in coe-

renza con il vangelo nella vita di tutti i giorni”;

In questa quaresima, e non solo,vivere” un rap-

porto d’amore, amore dato per amore e non per

essere applaudito”, mettere al centro “gesù Cri-

sto” che diventa perno della nostra vita Cri-

stiana; “essere Cristiani operativi per

coinvolgere altre persone all’incontro con Cri-

sto”. Abbiamo concluso la convivenza con la ce-lebrazione della Santa Eucaristia deponendo aipiedi del Tabernacolo tutti i nostri buoni propo-siti e ringraziando il Signore per la bella giornatavissuta in Sua compagnia. Gli stessi impegni per-sonali e quelli previsti dalla metodologia e dalloStatuto del movimento, sono stati presentati aSua Eccellenza il Vescovo Mons. Carlo Bre-

sCiani nel primo incontro che i componentidel coordinamento hanno avuto venerdì 14

presso la Curia Vescovile. Il Vescovo haascoltato con attenzione la relazione di P.Renato e Giuliano sulle finalità ed i risul-tati raggiunti in quasi cinquanta anni di pre-senza del Movimento nella Diocesi.L’incontro si è concluso con la promessa delVescovo di seguire da vicino il lavoro delmovimento, per conoscerlo meglio e ma-gari “innamorarsene”, com’è accaduto aiSuoi predecessori dal 1965 in poi. elbano

IL MOVIMENTO DEI CURSILLOS DI CRISTIANITA’

HA INCONTRATO IL VESCOVO Mons. Carlo BRESCIANI Festeggiato p. Renato Pegorari

per il suo quarantesimo anniversario di sacerdozio

Monteprandone: Il centro storico in festa.

Sabato 22 marzo inaugurazione degli ascensori e del nuovo punto di informazione turistica.

L’incassato medioevale, sabato 22 marzo alle ore 17.00,scriverà un ulteriore pagina della sua storia: sarannoinaugurati i due ascensori, che collegano il parcheggio“campo delle fiera” con piazza dell’Aquila, e il punto di in-formazione turistica ubicato nel locale noto a tutti per es-sere stato per anni la sede dell’associazione Pro Locotrasferitasi in via corso nei locali che precedono il museocivico-libreria dei codici di San Giacomo della Marca. Taliinterventi di riqualificazione e rilancio del centro storicorealizzati dall’Amministrazione comunale hanno avutoanche la compartecipazione finanziaria della RegioneMarche in particolare per quanto attiene i due nuoviascensori compreso anche il contributo del BIM di AscoliPiceno. Il taglio del nastro è previsto alle ore 17,00 si sa-bato 22 marzo: avverrà nella riqualificata cornice di vialeLeopardi con le nuove aiuole ben piantumate. Alle 18,00seguirà l’inaugurazione del nuovo punto di informazioneturistica in piazza dell’Aquila. Ad allietare la serata saràun momento di intrattenimento musicale in una Piazzadell’Aquila completamente rivisitata con un nuovo ed ori-ginale allestimento composito perchè composto da sva-

riate essenze arboree. FC

30 MARZO 2014

UN INCONTRO ECCEZIONALE

con S.E. VESCOVO CARLO

Nell’approssimarsi della Pasqua, i Gruppi di Preghiera diS.Padre Pio, come ogni anno, si preparano spiritualmente a vi-vere la Passione e Resurrezione di Nostro Signore in preghierae raccoglimento. Anche quest’anno i fedeli, provenienti datutta la Diocesi, si incontreranno nella Chiesa di S.GiovanniBattista presso l’Istituto omonimo in via S.Martino 143 a S.Be-nedetto del Tronto dove, tra canti e riflessioni guidate, il po-meriggio volerà in totale serenità e pace. Quest’anno,ilcoordinatore dei Gruppi di Preghiera, Padre Diego, ha invitato,per la gioia dei devoti di S. Pio da Pietrelcina, una Guida spi-rituale eccezionale : S.E.Monsignor Carlo Bresciani, neo Ve-scovo della nostra Diocesi che guiderà il momento dellameditazione, confesserà i presenti e celebrerà la S.Messa. Saràun pomeriggio intenso, da ricordare, che avrà inizio alle 15,30....a proseguire. E’ prevista anche una Via Crucis con video acolori e guida parlante fuori campo, musica e canti appropriati.Ad un pomeriggio così intenso e profondo non si può mancare!I Gruppi di Padre Pio invitano tutti i fedeli a partecipare al ritiropasquale, domenica 30 marzo p.v. presso l’Istituto delle suoreBattistine. Sarà davvero un incontro ricco di contenuti, vissutocon gioia e arricchimento spirituale che è cibo dell’anima.Alfiera Carminucci

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S.Benedetto del Tronto

Forni e camini, nuova ordinanza

per combattere l’inquinamentoLa novità è che si potrà accendere in casa nei week

end e nei giorni festivi

Il Sindaco ha firmato una nuova ordinanza che, rece-

pendo le stringenti indicazioni fornite dalla Regione

Marche, pone severe limitazioni alle attività commerciali

che utilizzano forni e agli immobili dotati di camini per il

riscaldamento. La decisione rientra negli obiettivi che i

Comuni marchigiani ricadenti nella zona A (quella cioè

a maggior rischio di sfo-

ramento dei limiti delle

polveri sottili) si sono im-

pegnati a conseguire

con la sottoscrizione di

un apposito accordo di

programma. Il provvedi-

mento ricalca quello già

emanato negli anni pas-

sati ed è valido fino al 15

maggio 2014 su tutto il

territorio comunale ad

eccezione dell’area della

Sentina, di quella Bran-

cadoro e di alcune zone

periferiche.

RITIRO DI QUARESIMAPER TUTTI I GRUPPI

DI PREGHIERADI PADRE PIO

PRESENTI IN DIOCESI

E’ aperto a tutti.

Page 7: Anno xxxi n 11 23 marzo 2014

7Anno XXXI

23 Marzo 2014 PAG

CONCORSO PER LE PARROCCHIE

“ifeelCUD”Il Servizio C.E.I. per la promozione del sostegno economico alla Chiesa cattolica lancia uninteressante concorso rivolto ai parroci e ai giovani. Per le parrocchie un’occasione danon perdere. Tutte le info su www.ifeelcud.it.

COS’ÈÈ un concorso rivolto ai giovani, dai 18 ai 35 anni, eai parroci di tutte le parrocchie d’Italia.

COSA SI VINCEUn contributo economico da un minimo di 1.000 €fino a un massimo di 29.500 € per realizzare unprogetto di utilità sociale per migliorare la vitadella propria comunità.

GLI SCOPI� sensibilizzare i giovani al tema del sostegno

economico alla Chiesa� coinvolgerli attivamente nella raccolta� agevolare la conoscenza del mondo del lavoro

tramite un’esperienza concreta di progettualità � favorire nelle parrocchie vincitrici specifiche

finalità sociali emerse dai progetti presentati.

COME FUNZIONAI giovani ideano un progetto con specifiche caratteristichedi utilità sociale e sostenibilità economica econcorrono alla vincita di un budget per realizzarlo.

Per concorrere i ragazzi sono chiamati a:�organizzare una raccolta in busta chiusa delle

schede 8xmille allegate ai CUD nella loro parrocchia, e consegnarle a un CAF

� presentare una pianificazione dettagliata del progettoche intendono realizzare

� realizzare un video che mostri le idee proposte nel Progetto. Il video non è obbligatorio ma può far vincereun bonus del 10% sulla somma vinta e permette di concorrere anche alla vincita del Premio del Pubblico:1.000 € per il video più votato online.

Più è alto il numero di CUD raccolti più è alto il budgetche si può vincere. Esistono 5 categorie per le qualisi può concorrere: per ogni categoria vince il progettoconsiderato più meritevole dalla giuria, secondo icriteri di valutazione presenti nel sito.

QUANDO�Durata concorso: dal 1 Marzo 2014 al 30 Maggio 2014.�Proclamazione dei vincitori sul sito: 26 Giugno 2014.� Il progetto va realizzato entro il 31 Gennaio 2015.

4 edizi

one

a

Servizio C.E.I. per la promozione de l sostegno economico a l la Chiesa cat to l ica

Page 8: Anno xxxi n 11 23 marzo 2014

8 Anno XXXI

23 Marzo 2014PAG

AGENZIA GENERALE DI S. BENEDETTO DEL TRONTO

Agente Generale Cinzia AmabiliVia F. crispi, 107 - Tel. e Fax 0735 582101

Un’ampia riflessione sta attraversando l’attualedibattito sul contributo che la donna può e devedare alla vita della Chiesa. È a questo propositoche spesso viene chiamata in causa Chiara Lu-bich, morta il 14 marzo 2008, per il suo patrimo-nio di spiritualità, di pensiero e di opere. Il 6°anniversario della sua morte verrà ricordata inmolte città del mondo sotto diversi profili e perconfrontarsi con la sua eredità. Sul suo contributoall’incremento del dialogo ecumenico si rifletteràa Pretoria (Sudafrica) con il Dr Kobus Gerber, Se-gretario Generale della Dutch Reformed Church,come pure a Melbourne (Australia) e altrove. Iltema della famiglia, una delle passioni della Lu-bich, sarà al centro di manifestazioni a Lussem-burgo, Lublino (Polonia) e Siviglia (Spagna), invista anche del Sinodo straordinario ad ottobre inVaticano. Una via cittadina le verrà intitolata a

Porto Alegre (Bra-sile), mentre a Peru-gia (Italia) ne saràdedicata un’altraalla beata ChiaraLuce Badano, figliaspirituale della Lu-bich. Eventi di ca-rattere ecclesiale oculturale, presenta-zioni di libri, con-certi musicali siterranno da molteparti. Moltissime lecomunità dei Focolari che si raccoglieranno perringraziare Dio d’aver dato Chiara Lubich in donoall’umanità, in piccoli centri come nelle metro-poli, spesso insieme ai vescovi, come a Sidney

Il mondo ricorda Chiara Lubich nel 6° anniversario della sua scomparsa Il 20 marzo a Roma, personalità di diverse religioni a Convegno rifletteranno su

“Chiara e le Religioni. Insieme verso l’unità della famiglia umana”

Proprietà: “confraternita SS.mo Sacramento e cristo Morto”

Via Forte - S. Benedetto del Tr. (AP) REGISTRAZIONE TRIB. DI AScOLI PIcENO N. 211 del 24/5/1984

DIR. RESPONSABILE: Pietro Pompei [email protected] REDAZIONE E AMM.NE 63074 S. Benedetto Tr. (AP) Via Forte, 16 - Tel. 0735 581855 (int. 2-5)

e-mail: [email protected] C.C.P. n. 11886637, intestato a L’ANCORA - Causale abbonamento

Impaginazione e stampa: Linea Grafica Srl - Tel. 0735 702910 - centobuchi (AP) - E-mail: [email protected] Il sito della Diocesi www.diocesisbt.it

SETTIMANALE DELLA DIOCESI DI SAN BENEDETTO DEL TRONTO - RIPATRANSONE - MONTALTO

[email protected]

Facebook: Ancora On Line

(Australia) con il cardinale Pell, a Wellington(Nuova Zelanda) con l’arcivescovo Dew, a Olo-muc (Cechia) con l’arcivescovo Graubner, a Me-stre con il Patriarca di Venezia mons. Moraglia oa Lisbona (Portogallo) con il Patriarca mons. Cle-

mente. Del suo con-tributo al dialogointerreligioso si par-lerà al Noor Center,Centro Islamico diToronto (Canada), aMontevideo (Uru-guay) e in moltealtre città dell’Eu-ropa, Medio Orientee Africa. “Chiara e

le religioni. In-

sieme verso l’unità

della famiglia

umana” sarà il tema del convegno di giovedì 20marzo a Roma, presso l’Aula Magna della Ponti-ficia Università Urbaniana. Un ricordo della Lu-bich tracciato da personalità di varie religioni, chehanno avuto un contatto personale con lei.   Si

svolgerà a conclusione di un simposio interreli-gioso di tre giorni, a Castelgandolfo, con la parte-cipazione di cristiani e fedeli di altre tradizionireligiose, quali ebraismo, islam, induismo, bud-dhismo, shintoismo, sikhismo. Questo 6° anniver-sario porta in filigrana lo svolgersi delle fasipreliminari della causa di beatificazione di ChiaraLubich, dopo che il 7 dicembre 2013, Maria Voce,attuale Presidente dei Focolari, ne ha firmato la ri-chiesta formale al vescovo di Frascati, mons. Raf-faello Martinelli. Un atto – aveva detto allora Vocerivolgendosi al Movimento – che «invita tutti noia una santità ancora più grande, a costruirla giornoper giorno nella nostra vita, per contribuire a faremergere quella “santità di popolo” a cui Chiaratendeva». Diversi gli atti procedurali compiuti inquesti tre mesi da mons. Martinelli, tra cui l’ap-provazione della nomina del postulatore fattadall’attore della causa, e successivamente l’appro-vazione delle nomine di due vice-postulatori, e lenomine rispettive dei censori teologi, della com-missione storica e di un tribunale ad hoc che prov-vederà a raccogliere testimonianze e prove chealtrimenti potrebbero perdersi. Zenit

Forse che l’uomo non ci interessa?La vita e l’opera di chi ha elevato la politica a forma di carità

Dal 20 al 29 marzo 2014, nella Sala Consiliare di San Benedetto del Trontosarà allestita la mostra “Forse che l’uomo non ci interessa? - La vita e

l’opera di chi ha elevato la politica a forma di carità”, presentata per laprima volta in occasione del ventitreesimo Convegno Fides Vita. Il percorso si articola in tre sezioni. La prima tratta dei principi fondamen-tali di quell’inesauribile patrimonio di riflessione attorno al bene di tutti edi ciascuno che prende il nome di Dottrina Sociale della Chiesa. La se-

conda sezione è dedicata alla grandiosa figura di san Tommaso Moro, di-chiarato da Giovanni Paolo II Patrono dei Governanti e dei Politici; èdedicata dunque ad un uomo che fece realmente della politica un’elevataforma di carità, fino all’offerta della sua stessa vita. Nell’ultima sezione,vengono presentate la vita e la preziosa opera di alcuni politici del Nove-cento italiano: uomini che, con l’intelligenza della fede che diventa intelli-genza della realtà, hanno contribuito in modo evidente e decisivo allacrescita della società e al suo sviluppo sotto il profilo umano e civile. Giovedì 20 marzo, alle ore 21.00, nella Sala Consiliare si terrà un in-

contro di presentazione e approfondimento della mostra. Interver-

ranno Domenico Pellei, Consigliere Comunale a San Benedetto del

Tronto e don Armando Moriconi, Curatore della mostra.

ParroCCHia san filiPPo nerisala Blu alle ore 21,15

Negli ultimi tre lunedì di marzo

17-24-31 Marzosarà tra noi il Priore di Fonte Avellana

don Gianni Giacomelliper una riflessione su

“la gioia del Vangelo”promessa di Dio,

esperienza degli uomini.

non ManCate a Questi aPPuntaMenti