Anno xxxi n 7 23 febbraio 2014

8
14 febbraio 2014 - Su una cosa Matteo Renzi ha sicuramente ragione: da oggi il segretario del Partito democratico (Pd) si gioca tutto. Il dato da aggiungere è che con lui si gioca in buona parte anche il futuro prossimo dell’Italia. E, se si vo- lesse completare il quadro, si potrebbe dire che si gioca anche buona parte del futuro del Pd, il quale, dopo aver consumato una riunione di di- rezione con una voracità quasi bulimica, è riu- scito di nuovo a dare di sé l’impressione di un apparato litigioso e minato da lotte personali che fatalmente lo relegano al ruolo di eterno incom- piuto. Un’immagine che non corrisponde del tutto alla realtà e che non rende giustizia a un partito dove le voci sono plurali e legittimamente si confrontano su una base paritaria, come non accade in altre formazioni politiche. Tuttavia ciò che rimane, agli occhi degli italiani e degli os- servatori oltre confine, è il consumarsi di un’en- nesima crisi di Governo dalle motivazioni e dai rituali che sanno di stantio. Renzi rischia tutto anche per questo: perché si è assunto il compito di tirare una linea e di aprire una fase nuova, per il Paese e per la stessa sinistra, da sempre un po’ allergica alle leggi e ai compromessi della comu- nicazione e ai leader troppo leader. Il presidente del Consiglio dei ministri, Enrico Letta, si è re- cato questa mattina, venerdì, al Quirinale per presentare le sue dimissioni al capo dello Stato, mentre Renzi è al lavoro per preparare la sua squadra di Governo composta da dodici o quin- dici ministri. Le opposizioni hanno chiesto una “parlamentarizzazione” della crisi e dunque un voto di sfiducia in aula, che non c’è stato quando invece Berlusconi ha posto fine alla sua ultima esperienza a Palazzo Chigi. Napolitano avvierà invece le consultazioni già dalle 17 di oggi po- meriggio, al fine di arrivare a varare un nuovo Esecutivo in tempi stretti. La volontà del presi- dente della Repubblica è infatti quella di limitare al massimo questa fase di crisi pilotata, che male si accompagna all’identità parlamentare dise- gnata dalla Costituzione, così come male vi si ac- compagna anche una legge elettorale che sembra fatta apposta per garantire l’ingovernabilità del Paese. Ingovernabilità che si verificherebbe anche qualora si tornasse subito alle urne. Con Renzi arriva perciò il momento nel quale deve voltare pagina l’Italia intera, dopo venti anni poco utili, almeno sotto l’aspetto della mo- dernizzazione istituzionale ed economica. Il con- testo sembra favorevole, con i primi timidissimi segnali di uscita dalla crisi e con un quadro poli- tico che pare poter definitivamente prescindere dal dualismo del pro o contro Berlusconi. Renzi dovrà giocare proprio su questi due tavoli. ANNO XXXI N° 7 - 23 Febbraio 2014 1.00 Segue a pag. 2 Abbonamento annuo ordinario 30,00 - sostenitore 50,00 - Taxe parcue - Tassa riscossa Ufficio di AP - SPEDIZIONE IN ABBONAMENTO POSTALE - DL 353/2003 (conv.in L.27/02/2004 n.46) art.1 comma 1 commerciale business Ascoli Piceno A Centobuchi il 3° Incontro formativo diocesano IL PAPA INCONTRA PIù DI VENTIMILA FIDANZATI IN PIAZZA SAN PIETRO Ventimila fidanzati, provenienti da ogni parte del mondo, si sono dati appuntamento per festa di San Valentino, in Piazza San Pietro, per incontrare Papa Francesco e per confrontarsi sulla voca- zione al matrimonio. L’incontro, promosso dal Pontificio Consiglio per la Famiglia, sul tema “La gioia del sì per sempre”, parte dalla prospettiva che attualmente non ci si sposi fintanto che i problemi non siano risolti, mentre risolvere i problemi insieme e scommettere sul “per sempre” infonde speranza per il futuro. L’evento ha avuto inizio alle 11:00 con una serie di testimonianze di giovani coppie di fidanzati, musiche e poesie dedicate all’amore nelle sue diverse manifestazioni e, alle 12:30, il Santo Padre è arrivato in Piazza San Pietro per salutare i fidanzati e ha risposto a tre domande: La paura del “per sempre”; Vivere insieme: lo “stile” della vita matrimoniale e Lo stile della celebrazione del Matrimonio.”È importante chiedersi se è possibile amarsi ‘per sempre’ - ha affermato il Papa - Oggi tante persone hanno paura di fare scelte definitive, per tutta la vita, sembra impossibile. (...) E questa mentalità porta tanti che si preparano al matrimonio a dire: stiamo insieme finché dura l’amore’. Ma cosa intendiamo per ‘amore’? Solo un sentimento, uno stato psicofisico? Certo, se è questo, non si può co- struirci sopra qualcosa di so- lido. Ma se invece l’amore è una relazione, allora è una re- altà che cresce, e possiamo anche dire a modo di esem- pio che si costruisce come una casa. E la casa si costrui- sce assieme, non da soli! (...). Non volete fondarla sulla sabbia dei sentimenti che vanno e vengono, ma sulla roccia dell’amore vero, l’amore che viene da Dio. Il 13 febbraio si è svolto il 3° incontro formativo diocesano presso la sala polivalente “Giovanni Paolo II” della parrocchia Sacro Cuore di Cen- tobuchi. La sala era gremita di persone che hanno partecipato con raccoglimento e particolare attenzione. Dopo il canto introduttivo della corale interparrocchiale, il saluto del parroco don Alfonso e del vicario pastorale don Gianni, il salmo e l’alleluia hanno introdotto la procla- mazione del Vangelo di Matteo (22, 1-14) dal quale è stato preso il comando: “Andate ai crocicchi delle strade...” che è stato l’argo- mento dell’incontro trattato dal nostro ve- scovo Carlo. La parabola è nota come l’ira del re il quale dopo aver punito gli invitati indegni ordina: “Andate ai crocicchi delle strade...E qui - prosegue il vescovo Carlo - si ferma la nostra riflessione. Gesù incontra noi con il co- mando che dà ai servi: Andate! È un imperativo che manda, che chiama ogni cristiano”. Tutta la parabola dice ancora Mons. Bresciani, è centrata sul mandare:la fede mette in cammino. Non ci porta a costruire siti nei quali fermarsi, ma ci spinge all’incontro con Dio che non è mai un arrivo definitivo. Ecco la Chiesa che al pari dei servi, invita al banchetto, ma spesso trova rifiuti con diverse motivazioni; trova anche chi uccide, ecco i Martiri. “La cosa con- solante - continua il Vescovo – che dietro c’è un Re che non si scoraggia dei fallimenti, anzi prende iniziative; c’è un Dio che non abbandona il suo progetto, così come fa oggi nei nostri confronti”. Se è così sta a noi saper metterci in atteggiamento che favorisca l’ascolto. Occorre uscire dallo scoraggiamento; dalla staticità che lega solo al passato e ci fa ripercorrere le solite strade; da una tradizione farisaica che adatta il volto di Dio ai propri comodi alterandone l’aspetto. Per dar dietro al comando: andate, occorre uscire da noi stessi; non stare legati alle cose del passato; aprirsi al futuro; slegarsi dal «si è fatto sempre così» che a volte ostacola il progetto. Segue a pag. 2 LA SPAVENTOSA LEGGE SULL'EUTANASIA DEI BAMBINI Petizione al re del Belgio per non firmare la legge eutanasia infantile Tempi.it A pag. 6 Letta si è dimesso Renzi verso l’incarico In Italia al via le consultazioni per formare un nuovo Esecutivo Segue a pag. 4

description

Settimanale della diocesi di San Benedetto del Tronto-Ripatransone-Montalto

Transcript of Anno xxxi n 7 23 febbraio 2014

Page 1: Anno xxxi n 7 23 febbraio 2014

14 febbraio 2014 - Su una cosa Matteo Renzi hasicuramente ragione: da oggi il segretario delPartito democratico (Pd) si gioca tutto. Il dato daaggiungere è che con lui si gioca in buona parteanche il futuro prossimo dell’Italia. E, se si vo-lesse completare il quadro, si potrebbe dire chesi gioca anche buona parte del futuro del Pd, ilquale, dopo aver consumato una riunione di di-rezione con una voracità quasi bulimica, è riu-scito di nuovo a dare di sé l’impressione di unapparato litigioso e minato da lotte personali chefatalmente lo relegano al ruolo di eterno incom-piuto. Un’immagine che non corrisponde deltutto alla realtà e che non rende giustizia a unpartito dove le voci sono plurali e legittimamentesi confrontano su una base paritaria, come nonaccade in altre formazioni politiche. Tuttavia ciòche rimane, agli occhi degli italiani e degli os-servatori oltre confine, è il consumarsi di un’en-nesima crisi di Governo dalle motivazioni e dairituali che sanno di stantio. Renzi rischia tuttoanche per questo: perché si è assunto il compitodi tirare una linea e di aprire una fase nuova, peril Paese e per la stessa sinistra, da sempre un po’allergica alle leggi e ai compromessi della comu-nicazione e ai leader troppo leader. Il presidentedel Consiglio dei ministri, Enrico Letta, si è re-cato questa mattina, venerdì, al Quirinale perpresentare le sue dimissioni al capo dello Stato,mentre Renzi è al lavoro per preparare la suasquadra di Governo composta da dodici o quin-dici ministri. Le opposizioni hanno chiesto una“parlamentarizzazione” della crisi e dunque unvoto di sfiducia in aula, che non c’è stato quandoinvece Berlusconi ha posto fine alla sua ultima

esperienza a Palazzo Chigi. Napolitano avvieràinvece le consultazioni già dalle 17 di oggi po-meriggio, al fine di arrivare a varare un nuovoEsecutivo in tempi stretti. La volontà del presi-dente della Repubblica è infatti quella di limitareal massimo questa fase di crisi pilotata, che malesi accompagna all’identità parlamentare dise-gnata dalla Costituzione, così come male vi si ac-compagna anche una legge elettorale che sembrafatta apposta per garantire l’ingovernabilità delPaese. Ingovernabilità che si verificherebbeanche qualora si tornasse subito alle urne.Con Renzi arriva perciò il momento nel qualedeve voltare pagina l’Italia intera, dopo ventianni poco utili, almeno sotto l’aspetto della mo-dernizzazione istituzionale ed economica. Il con-testo sembra favorevole, con i primi timidissimisegnali di uscita dalla crisi e con un quadro poli-tico che pare poter definitivamente prescinderedal dualismo del pro o contro Berlusconi. Renzidovrà giocare proprio su questi due tavoli.

ANNO XXXI N° 7 - 23 Febbraio 2014 € 1.00

Segue a pag. 2

Abbonamento annuo ordinario € 30,00 - sostenitore € 50,00 - Taxe parcue - Tassa riscossa Ufficio di AP - SPEDIZIONE IN ABBONAMENTO POSTALE - DL 353/2003 (conv.in L.27/02/2004 n.46) art.1 comma 1 commerciale business Ascoli Piceno

A Centobuchi il 3° Incontro formativo diocesano

IL PAPA INCONTRA PIù DI VENTIMILA FIDANZATI IN PIAZZA SAN PIETRO

Ventimila fidanzati, provenienti da ogni parte del mondo, si sono dati appuntamento per festa diSan Valentino, in Piazza San Pietro, per incontrare Papa Francesco e per confrontarsi sulla voca-zione al matrimonio. L’incontro, promosso dal Pontificio Consiglio per la Famiglia, sul tema “Lagioia del sì per sempre”, parte dalla prospettiva che attualmente non ci si sposi fintanto che iproblemi non siano risolti, mentre risolvere i problemi insieme e scommettere sul “per sempre”infonde speranza per il futuro. L’evento ha avuto inizio alle 11:00 con una serie di testimonianzedi giovani coppie di fidanzati, musiche e poesie dedicate all’amore nelle sue diverse manifestazionie, alle 12:30, il Santo Padre è arrivato in Piazza San Pietro per salutare i fidanzati e ha risposto atre domande: La paura del “per sempre”; Vivere insieme: lo “stile” della vita matrimonialee Lo stile della celebrazione del Matrimonio.”È importante chiedersi se è possibile amarsi ‘persempre’ - ha affermato il Papa - Oggi tante persone hanno paura di fare scelte definitive, per tuttala vita, sembra impossibile. (...) E questa mentalità porta tanti che si preparano al matrimonio adire: stiamo insieme finché dura l’amore’. Ma cosa intendiamo per ‘amore’? Solo un sentimento,uno stato psicofisico? Certo,se è questo, non si può co-struirci sopra qualcosa di so-lido. Ma se invece l’amore èuna relazione, allora è una re-altà che cresce, e possiamoanche dire a modo di esem-pio che si costruisce comeuna casa. E la casa si costrui-sce assieme, non da soli! (...).Non volete fondarla sullasabbia dei sentimenti chevanno e vengono, ma sullaroccia dell’amore vero,l’amore che viene da Dio.

Il 13 febbraio si è svolto il 3° incontro formativodiocesano presso la sala polivalente “GiovanniPaolo II” della parrocchia Sacro Cuore di Cen-tobuchi. La sala era gremita di persone chehanno partecipato con raccoglimento e particolareattenzione. Dopo il canto introduttivo dellacorale interparrocchiale, il saluto del parrocodon Alfonso e del vicario pastorale don Gianni,il salmo e l’alleluia hanno introdotto la procla-mazione del Vangelo di Matteo (22, 1-14) dalquale è stato preso il comando: “Andate aicrocicchi delle strade...” che è stato l’argo-mento dell’incontro trattato dal nostro ve-scovo Carlo. La parabola è nota come l’ira delre il quale dopo aver punito gli invitati indegniordina: “Andate ai crocicchi delle strade...Equi - prosegue il vescovo Carlo - si ferma lanostra riflessione. Gesù incontra noi con il co-mando che dà ai servi: Andate! È un imperativoche manda, che chiama ogni cristiano”. Tutta

la parabola dice ancora Mons. Bresciani, ècentrata sul mandare:la fede mette in cammino.Non ci porta a costruire siti nei quali fermarsi,ma ci spinge all’incontro con Dio che non èmai un arrivo definitivo. Ecco la Chiesa che alpari dei servi, invita al banchetto, ma spessotrova rifiuti con diverse motivazioni; trovaanche chi uccide, ecco i Martiri. “La cosa con-solante - continua il Vescovo – che dietro c’èun Re che non si scoraggia dei fallimenti, anziprende iniziative; c’è un Dio che non abbandonail suo progetto, così come fa oggi nei nostriconfronti”. Se è così sta a noi saper metterci inatteggiamento che favorisca l’ascolto. Occorreuscire dallo scoraggiamento; dalla staticità chelega solo al passato e ci fa ripercorrere le solitestrade; da una tradizione farisaica che adatta ilvolto di Dio ai propri comodi alterandonel’aspetto. Per dar dietro al comando: andate,occorre uscire da noi stessi; non stare legatialle cose del passato; aprirsi al futuro; slegarsidal «si è fatto sempre così» che a volte ostacolail progetto.

Segue a pag. 2

LA SPAVENTOSA LEGGESULL'EUTANASIA DEI BAMBINI

Petizione al re del Belgioper non firmare la legge

eutanasia infantile

Tempi.it A pag. 6

Letta si è dimesso Renzi verso l’incaricoIn Italia al via le consultazioni per formare un nuovo Esecutivo

Segue a pag. 4

Page 2: Anno xxxi n 7 23 febbraio 2014

In un clima di festa e commozione si è svolta in Piazza San Pietro,dove era una folta rappresentanza della nostra dio-cesi, guidata dal Vescovo Carlo, l’udienza specialedi Papa Francesco ai fidanzati di tutto il mondo, nelcontesto dell’incontro “La gioia del Sì per sempre”,promosso nel giorno di San Valentino dal PontificioConsiglio per la Famiglia. Oltre 25 mila i parteci-panti, provenienti da una trentina di Paesi. Dopouna mattinata di canti, testimonianze, poesie e ri-flessioni, con l’intervento dell’arcivescovo Vin-cenzo Paglia, presidente del dicastero per laFamiglia – e dopo questo tweet lanciato dal Ponte-fice poco prima dell'incontro: “Giovani, non ab-biate paura di sposarvi: uniti in un matrimoniofedele e fecondo, sarete felici” – Papa Francesco hasalutato le coppie presenti e ha risposto alle do-mande sul valore del matrimonio poste da tre diloro “Signore, dacci oggi il nostro amore quoti-diano”.

È un suggerimento per la preghieraquello che Papa Francesco ha volutodare ai fidanzati di tutto il mondo, ispi-randosi al Padre Nostro. Ha chiesto diripeterlo più volte in Piazza. Rispon-dendo alle domande di tre coppie, il

Pontefice ha fatto un quadro della so-

cietà contemporanea: “Tante persone hanno paura di fare sceltedefinitive, per tutta la vita, sembra impossibile”. “Oggi tutto cam-bia rapidamente, niente dura a lungo”. Eppure, ha spiegato il Papanel suo primo incontro ufficiale coi fidanzati, l’amore è una rela-zione, “è una realtà che cresce”, che si costruisce come una casa.E la casa si costruisce assieme, non da soli: Costruire qui significafavorire e aiutare la crescita”.

Si può affermare che i nostri interessi, quandodiventano il tutto e ci portano a dimenticareDio, ci allontanano dal suo progetto, in altritermini ci tolgono la libertà. “Andate versogli altri - ha aggiunto il Presule – il Vangelo èper tutti. La contrapposizione, «noi sì e glialtri no», dice Gesù è sempre nociva : «noi egli altri». Ricordate che la logica di Diotende ad includere non ad escludere: sìanche i peccatori, le razze diverse. Dobbiamofidarci di Lui”. Dio non si scoraggia se ilnostro agire appare come un rifiuto; ci rispetta,rispetta la nostra libertà. Volge lo sguardoaltrove se in Europa il Cristianesimo perdecontinuamente in percentuale e la nostra con-dotta si adegua verso tutt’altri interessi chepartecipare al banchetto. Ci sono ed è notiziadi tutti i giorni, molti altri che accettano l’invitodel Signore a rischio della vita. Chi sono questi altri verso i quali ci indica ilSignore? Qual è la nostra disposizione verso diloro? Occorre cercare gli altri in luoghi nuovi,nei crocicchi, là dove c’è gente. E per farequesto occorre una Chiesa in uscita, come dicepapa Francesco. La Chiesa in periferia che vadistinta in geografica cioè luoghi dove la paroladi Dio risuona con difficoltà ed in esistenzialecioè situazioni di esistenza difficile, di soffe-renza, dove sembra non ci sia Dio e poi magari

ti accorgi con un substrato di grande spiritualità.Il vescovo Carlo ha così continuato: “Dobbiamoriconoscere che ci sentiamo impreparati difronte a questa proposta, siamo un po’ balbettanti.Ma è importante, intanto, aprirci. Questa sfidaci mette a confronto con la nostra fede, talvoltale nostri convinzioni vacillano. Dobbiamoportare l’invito alle nozze; un invito gioiosoche è contagioso solo se la gioia la portiamodentro. Dobbiamo sentirci fortunati di essere

Anno XXXI

23 Febbraio 2014

2PAG

Continua dalla prima pagina

La famiglia nasce da questo progetto d’amoreche vuole crescere come si costruisce una casache sia luogo di affetto, di aiuto, di speranza, disostegno. Come l’amore di Dio è stabile e persempre, così anche l’amore che fonda la famigliavogliamo che sia stabile e per sempre. Non dob-biamo lasciarci vincere dalla ‘cultura del provvi-sorio’! Dunque come si cura questa paura del‘per sempre’? Si cura giorno per giorno affidan-dosi al Signore Gesù in una vitache diventa un cammino spiri-tuale quotidiano, fatto di passi,di crescita comune, di impegnoa diventare donne e uomini ma-turi nella fede. Perché, cari fi-danzati, il ‘per sempre’ non èsolo una questione di durata! Unmatrimonio non è riuscito solose dura, ma è importante la suaqualità. Stare insieme e sapersiamare per sempre è la sfidadegli sposi cristiani. (...) Nellapreghiera del Padre Nostro noidiciamo: ‘Dacci oggi il nostropane quotidiano’. Gli sposi pos-sono imparare a pregare anche così: ‘Signore,dacci oggi il nostro amore quotidiano’, insegnaciad amarci, a volerci bene!”.Rispondendo alla se-conda domanda Papa Francesco ha sottolineatoche: “Vivere insieme è un’arte, un camminopaziente, bello e affascinante. (...) Questo cam-mino di ogni giorno ha delle regole che si pos-sono riassumere in tre parole, che ho già dettoalle famiglie, e che voi già potete imparare adusare tra voi: permesso, grazie e scusa. ‘Per-messo?’. È la richiesta gentile di poter entrarenella vita di qualcun altro con rispetto e atten-zione. (...) L’amore vero non si impone con du-rezza e aggressività. Nei Fioretti di san Francescosi trova questa espressione: ‘Sappi che la cortesiaè una delle proprietà di Dio … e la cortesia è so-rella della carità, la quale spegne l’odio e con-serva l’amore’. (...) E oggi nelle nostre famiglie,nel nostro mondo, spesso violento e arrogante,c’è bisogno di molta più cortesia. ‘Grazie’. (...)La gratitudine è un sentimento importante(...). Sappiamo ringraziare? Nella vostra rela-zione, e domani nella vita matrimoniale, è impor-tante tenere viva la coscienza che l’altra personaè un dono di Dio...e ai doni di Dio si dice ‘grazie’.(...) Non è una parola gentile da usare con gliestranei, per essere educati. Bisogna sapersi diregrazie, per andare avanti bene insieme. ‘Scusa’.

Nella vita facciamo tanti errori, tanti sbagli. Lifacciamo tutti. (...) Ecco allora la necessità diusare questa semplice parola: ‘scusa’. In genereciascuno di noi è pronto ad accusare l’altro e agiustificare se stesso. È un istinto che sta all’ori-gine di tanti disastri. Impariamo a riconoscere inostri errori e a chiedere scusa. (...) Anche cosìcresce una famiglia cristiana. Sappiamo tutti chenon esiste la famiglia perfetta, e neppure il marito

perfetto, o la moglie perfetta. Esistiamo noi, pec-catori. Gesù, che ci conosce bene, ci insegna unsegreto: non finire mai una giornata senza chie-dersi perdono (...), senza che la pace ritorni incasa. Se impariamo a chiederci scusa e a perdo-narci a vicenda, il matrimonio durerà, andràavanti”. Infine il Santo Padre ha ricordato che lacelebrazione del matrimonio deve essere unafesta, “una festa cristiana, non una festa mon-dana!” ed ha offerto come esempio il miracolodelle nozze di Cana, quando Gesù trasforma l’ac-qua in vino, perché il vino era venuto a mancare.“Quanto accaduto a Cana duemila anni fa, capitain realtà in ogni festa nuziale: ciò che renderàpieno e profondamente vero il vostro matrimoniosarà la presenza del Signore che si rivela e donala sua grazia. (...) Al tempo stesso, però, è beneche il vostro matrimonio sia sobrio e faccia risal-tare ciò che è veramente importante. Alcuni sonopiù preoccupati dei segni esteriori, del banchetto,delle fotografie, dei vestiti e dei fiori... Sono coseimportanti in una festa, ma solo se sono capacidi indicare il vero motivo della vostra gioia: labenedizione del Signore sul vostro amore. Fatein modo che, come il vino di Cana, i segni este-riori della vostra festa rivelino la presenza del Si-gnore e ricordino a voi e a tutti i presenti l’originee il motivo della vostra gioia”. Vis

cristiani, di poter manifestare la gioia e labellezza di aver incontrato Cristo e di esserestati alla sua mensa. Sull’esempio di S.Paolo,non temiamo di andare nelle nuove piazze (in-ternet, TV, bar, discoteche ed altri) a portare ilVangelo, ben sapendo di essere dalla partedella verità. Tutto questo implica: aperturaverso l’uomo; preparazione; avere coraggioe fede; essere comunità gioiosa e attraenteperché ci vogliamo bene anche se con i nostrilimiti;amore per ogni essere umano anchese sbaglia;pazienza, la pazienza di Dio, lapazienza di un cammino da fare insieme. IlVescovo avviandosi alla conclusione si è chiesto

come dobbia-mo intenderela Chiesa: “LaChiesa non èuna roccaforte,non è chiusa indifesa, ma unaChiesa che stasulla strada de-gli uomini.Non è arrocca-ta sulle tradi-zioni che pos-

sono frenarla, ma arroccata sul Vangelo, sì, èuna Chiesa in cammino. Lo Spirito ci indica lastrada da percorrere insieme ed insieme saremosulla strada di Dio”. Le parole di Mons. Brescianisono state ascoltate, oserei dire, in un religiososilenzio e al termine non sono mancate alcunedomande alle quali ha risposto in modo chiaroe preciso. Lo scambio della pace, la benedizionee il canto del Magnificat hanno concluso questofruttuoso incontro. M.C.

IL PAPA INCONTRA PIù DI VENTIMILA FIDANZATI IN PIAZZA SAN PIETRO

A Centobuchi il 3° Incontro formativo diocesano

14 febbraio - San Valentino - L'abbraccio di Papa Francesco ai fidanzati:

"Signore, dacci il nostro amore quotidiano"Il Vescovo Carlo guida esperta per i fidanzati della diocesi a Roma

Page 3: Anno xxxi n 7 23 febbraio 2014

3Anno XXXI

23 Febbraio 2014 PAG

Domenica 16 febbraio 2014 spartiacque perGrottammare perché ci sarà un prima e un dopoquesta data. Infatti, è il giorno dell’inizio del-l’Adorazione Eucaristica Perpetua nellachiesa di Sant’Agostino nella Parrocchia di SanGiovanni Battista in Grottammare e che coin-volge tutto il vicariato. Comincia così nelleMarche la settima realtà di adorare Dio in GesùCristo presente nel Santissimo Sacramentodell’altare da parte soprattutto dei fedelilaici che si succedono, ora dopo ora, confor-mando una comunità eucaristica di fede e diamore verso il Signore. Oltre a tutti i moltissimibenefici che gli adoratori iscritti con un’ora setti-manale, riceveranno, faranno anche sì che tantis-sime altre persone possano godere anche dellegrazie che il Signore elargisce. Innanzitutto, lepersone per le quali gli adoratori intercedonosono dei beneficiari, ma anche tutte le altreche potranno avvicinarsi perché permettonoche le porte della chiesa rimangano aperte. Adorazione Perpetua potrebbe essere

riassunta in due grandi avvenimenti: Diosempre adorato e le porte della chiesaaperte. Le altre diocesi delle Marche conAdorazione Perpetua sono Urbino, Ascoli Pi-

ceno, Ancona, Senigallia e Jesi.Domenica 16 febbraio il tuttoavrà inizio con la Santa Messasolenne presieduta dal Ve-scovo Carlo Bresciani alle ore11 nella chiesa di San Pio V.Seguirà la processione con ilSantissimo per la sua introniz-zazione nella cappella di San-t’Agostino. Al progetto hannopartecipato 350 adoratori con laloro adesione di adorare il San-tissimo almeno un’ora la setti-mana. Siete tutti invitati apartecipare.

Padre Justo

L’ anniversario della morte del Servo di Dio donLuigi Giussani (22 febbraio 2005) e il XXXII delriconoscimento pontificio della Fraternità di Co-munione e Liberazione vengono ricordati con lacelebrazione di Messe presiedute da cardinali evescovi in centinaia di città in Italia e nel mondo.Nella nostra diocesi Sua eccellenza Mons.

Carlo Bresciani officerà la S. Messa il giorno

25 febbraio la alle ore 19.30 presso la Chiesa

di S. agostino a grottammare, secondo la se-guente intenzione. «A 60 anni dall’inizio del Mo-vimento, nella fedeltà al carisma di don Giussani,chiediamo a Dio la grazia di una sana e bella in-quietudine affinché, seguendo papa Francesco,riconosciamo in ogni circostanza della vita l’ini-ziativa di Dio che sempre ci precede e ci attrae aSé con il Suo amore. E con Cristo presente an-diamo incontro a ogni uomo che Lo desidera eLo cerca con verità per rendere visibile l’essen-ziale». Fraternità di Comunione e Liberazione

Inizia l’Adorazione Eucaristica Perpetua

Grottammare Chiesa di S. Agostino 350 adoratoriComunione e Liberazione nel ricordo

di don Luigi giussani

C’è il momento, Signore, in cui non sappiamopregarti, in cui ci sembra di non aver niente dadirti. Forse è un momento bello, se lo sapessimocapire, perché è il momento di una sosta, per la-sciar parlare te. Sei tu che hai sempre l’iniziativa– lo sappiamo bene – anche quando le cose sem-brano essere in mano nostra. Ma non è così: sonsempre in mano tua. Ma la tua mano è così apertae generosa che ci consente anche quest’illusione:di esser protagonisti in vece tua. Ed è illusionesolo per metà (se fosse intera non ce la daresti)perché, in effetti, siamo anche un po’ protagonistidella nostra sorte e della nostra vita, ma perchétu ce l’hai concesso. E c’è più generosità nel la-sciare un po’ di potere in mano nostra che nel te-nerlo stretto e chiuso tutto nella tua mano. Vieneperò il momento in cui non ci sembra di poterepiù nulla, neanche parlarti e nemmeno esprimertiquelle belle preghiere che sono la gioia (e potreb-b’essere l’orgoglio) dei momenti felici del nostrorapporto con te. In que-ste ore invece nulla. Tusei lassù, come un’ipo-tesi improbabile, e noiqui in terra, intrigati intutti i nostri fastidi,senza che tu dia a ve-dere di occuparti di noi.Del resto neanche noici occupiamo di te: ilcielo è chiuso e la terraci basta. O magari nonci basta; però non cisentiamo forza e forseneanche desiderio divarcarne i confini.Siamo chiusi sotto unacappa di tedio, di noia,di stanchezza. Cosa possiamo fare, se non tro-viamo le parole e neanche il gusto o il desideriodi dirle? Sarebbe bello, Signore, se in questigiorni sapessimo raggiungere il silenzio. Ma il si-lenzio è al di là della parola e lo si tocca dopoaver esperito ed esaurito tutte le possibilitàespressive del discorso. Non è questo il mo-mento. In questi giorni grigi le nostre possibilitàson più modeste: riconoscerci poveri; e che la ric-chezza sei tu soltanto che la dai. E anche quandosiamo felici, euforici, e ci sembra di poter scrol-lare il mondo con una spallata, sei sempre tu cheagisci, fornendo vigore alle nostre spalle. Ecco,allora, Signore, la preghiera della nostra umiltà.Non cederemo ai vezzi di una certa cattiva asce-tica, non diremo che siamo dei “vili vermi della

terra”. No. Tu non ci hai fatti vermi e non c’è bi-sogno di questi paralleli zoologici per sostenerel’umiltà. Tu non ci hai fatti vermi né vili. Comerecita un salmo tu “hai coronato l’uomo di gloriae di onore e l’hai fatto poco meno degli angeli”.Però sei tu che hai fatto questo. La corona di glo-ria non ce la siamo messa noi sul capo perché,senza di te, non avremmo mani né capo, né vo-lontà di coronarci. Noi siamo grandi, Signore,perché così tu ci hai voluti; eppure siamo piccoli,perché nulla abbiamo di nostro, che non vengada te. Noi siamo un nulla, che tu hai vestito ditutto. Come le piante, ricche di foglie, di fiori, difrutti, ricche di nidi, di pigolii, di trilli. Non sonostate loro a decidere di  vestirsi di verde, di fiorire,di fruttificare. Ora i germogli dormono ancora,sotto terra. Che ne sarebbe se tu te ne dimenti-cassi? Verrebbe primavera e la terra resterebbebrulla, spoglia, nuda. Così come noi. Reste-remmo poveri rami secchi, recisi per sempre dalla

vita. Dacci, Signore, dicomprendere appieno lanostra totale dipendenza edi amarla. Perché ricono-scere che ci dai tutto signi-fica riconoscere il tuoamore inesausto. Noi tichiamiamo “creatore”; elo sei. Però quanto sa-rebbe riduttivo il termine,se lo confinassimo all’ini-zio della vita! Tu, Signore,non ci hai creati ungiorno: tu seguiti a crearciogni giorno, tu seguiti adamarci ogni giorno: anchenei giorni neri, anche neigiorni grigi, anche nei

giorni senza sole, senza gioia, senza voglia di vi-vere. Tu ci crei egualmente, tu ci ami egualmente.Non c’è che riconoscere la nostra povertà, rive-stita dal tuo amore; non c’è che attendere un di-svelarsi più evidente di te. Dacci, Signore,l’umiltà di riconoscerci per ciò che siamo e perciò che tu ci hai voluti e fatti; e dacci la pazienzadi sopportare la nostra povertà e di attendere i tuoidoni. Forse anche questo tedio, Signore, è undono: per toglierci l’orgoglio di sentirci protago-nisti in proprio e non in grazia a te; forse anche –come insegna l’ascetica – per toglierci la golositàdelle tue gioie e insegnarci la costanza di servirtinel buio. Dacci, Signore, la dolce pazienza deigermogli che attendono sotto la terra e sotto ilgelo. E la speranza della primavera. Myriam

I giorni dell’ascolto

pReghIeRa e vIta

La Storia di sei ragazzi che come lucciole brillano nei loro percorsi di dolore e accettazioneMiracolo, amicizia, dono, speranza, grati-tudine: parole ricorrenti nella Storia dei

sei ragazzi che raccontano la propria “di-versità”. Come lucciole brillano nei loropercorsi di dolore e accettazione. Unascrittura quasi piatta per raccontare, senzadistrazione di orpelli letterari, vite in-tense, importanti. Diverse, ma per il mo-tivo contrario a quello che riferito aCesare, Carlo, Mariangela, Marino, Ste-fania, Guido si potrebbe pensare. Di-verso è infatti lo sguardo, la sensibilità,l’ attenzione che essi porgono al respirodella vita. Viene da dire che chi non èstato fragile, anche una sola volta, nonha vissuto pienamente. Quando la vita entra in apnea, la distrazioneaffrettata che ci travolge e ottunde la sensibilità si ferma. Allora ci si sente persi. Quello che è ec-cezione per i più, per ognuno dei nostri narratori è la normalità. Dover sentire la fatica, il peso diogni gesto li rende attenti alla vita, l’hanno conquistata attimo per attimo. Ogni loro giorno è statoun dono strappato, con l’aiuto dell’affetto, alla malattia. Il sostegno dell’affetto, della condivisione.Ecco questo è il cuore vivo che pulsa nei sei racconti e si conferma nell’esperienza del dolore,della sofferenza. In quei momenti ci accorgiamo della presenza del prossimo. Presenze inavvertite,sconosciute diventano essenziali e nell’incontro non sappiamo più chi è prossimo di chi. Perché,in quel porgere la mano per dare e prendere aiuto e conforto, si innesca uno scambio che vanificail bilancio del dare e del ricevere, lì tutto è dono. Chi riceve è riconosciuto come prossimo, manel riconoscere la prossimità diventa prossimo e beneficia di quello stato di grazia che nasce dall’esserci per qualcuno; lì si trova un senso autentico. Sui treni bianchi, nelle corsie degli ospedali,nelle carceri si compie il miracolo della prossimità e proprio i momenti più bui possono accendereluci che poi continuano a ardere inestinguibili. Questi racconti parlano di Speranza, di Gioia, nonva tuttavia dimenticato che ogni conquista è distillata dal dolore e non vanno ignorati i momentidi sconforto, di rabbia che questi amici avranno patito. Le loro storie, narrate con naturalezza,meritano un grazie, perché ci ricordano quanto querulo sia il quotidiano scontento, il lamentocon il quale facciamo di un problema un dramma. Quella naturalezza non è scontata, ma una duraconquista, non è solo un viaggio di speranza il pellegrinaggio che tanta importanza riveste inqueste narrazioni, ma un andare insieme verso la speranza. Un cammino reso possibile dall’in-contro, dal dare una mano sostenendo il peso dei passi incerti, un incontro di reciprocità che nellasim-patia (condividere uno stesso pathos, entrare in comunione) riconosce non solo una risorsa,ma anche l’unico bene che non subisce inflazione. In poche pagine una lezione semplice e inef-fabile, meritano una sosta, una riflessione queste storie, e tanta gratitudine.

Page 4: Anno xxxi n 7 23 febbraio 2014

4 Anno XXXI

23 Febbraio 2014PAG

Ficcadenti Angelo e Pasqualini Linda hanno festeggiato il loro 60esimoanniversario di matrimonio! Angelo nato nel 1927 e Linda nata nel 1933 si sono spo-sati a San Savino l’11 febbraio del 1954! Erano con loroa festeggiare questo grande amore il loro figlio Alessan-dro, la nuora Daniela, i nipoti Andrea e Alessandra, e poiAda Livia Claudio e Laura! Prendiamo da esempio que-sta lunga vita insieme, ricca di rispetto e dedizione l’unox l’altra e auguriamo ancora tanti anni di serenità e gioia!

Parola del SignoreSETTIMA TEMPO ORDINARIO A

Dal VANGELO secondo MATTEO

In quel tempo, gesù disse ai suoi discepoli:38 avete inteso che fu detto: “Occhio per oc-

chio e dente per dente”; 39 ma io vi dico di

non opporvi al malvagio; anzi se uno ti per-

cuote la guancia destra, tu porgigli anche

l’altra; 40 e a chi ti vuole chiamare in giudi-

zio per toglierti la tunica, tu lascia anche il

mantello. 41 e se uno ti costringerà a fare un

miglio, tu fanne con lui due. 42 Da’ a chi ti

domanda e a chi desidera da te un prestito

non volgere le spalle.43 avete inteso che fu detto: “amerai il tuo

prossimo e odierai il tuo nemico”; 44 ma io

vi dico: amate i vostri nemici e pregate per

i vostri persecutori, 45 perché siate figli del

padre vostro celeste, che fa sorgere il suo

sole sopra i malvagi e sopra i buoni, e fa pio-

vere sopra i giusti e sopra gli ingiusti.46 Infatti se amate quelli che vi amano, quale

merito ne avete? Non fanno così anche i

pubblicani? 47 e se date il

saluto soltanto ai vostri

fratelli, che cosa fate di

straordinario? Non fanno

così anche i pagani?48 Siate voi dunque perfetti

come è perfetto il padre

vostro celeste. – (vangelo

di Matteo 5,38-48)

Continuiamo in questa domenica a leggere ilDiscorso della montagna. Gesù ci vuole inse-gnare con degli esempi come i suoi discepolidevono adempiere la legge, come il cristianodeve contrapporre al male il bene e deve es-sere disponibile ad aiutare gli altri nei loro bi-sogni. Gesù utilizza l’ormai noto schema:“avete inteso… ma io vi dico”, intendendocosì non l’annullamento della Legge mosaicama il suo completamento, il suo perfeziona-

mento e indicando inoltre che come la Leggefu da Dio data a Mosè, così la nuova legge èdata dal Figlio di Dio direttamente al suo po-polo, ai suoi discepoli. Negli esempi cheGesù ci propone ci chiede di superare la lo-gica del mondo (Non fanno così anche i pub-blicani? Non fanno così anche i pagani?) perarrivare a una logica celeste: “Siate voi dun-que perfetti come è perfetto il Padre vostroceleste”. Il cristiano non può e non deve aspi-rare a niente di meno che la perfezione . Gesùci chiede di aspirare a cose grandi, ci chiededi essere perfetti come il Padre celeste, di es-

sere santi come Dio è santo, perché, come Luici ricorda, non siamo più schiavi ma figli ecome figli anche eredi di quella santità e per-fezione inarrivabili, ma a cui dobbiamo ten-dere per poter essere chiamati figli di Dio eper poter chiamare Dio: Abba – Padre. E noisuoi discepoli, tempi dello Spirito Santo, sal-vati a caro prezzo dalla morte e dalla mortedi croce del suo Figlio, possiamo e dobbiamoincamminarci sulla strada della perfezione edella santità, la nostra riconoscenza per il Dioche si è fatto vicino, che si è fatto carne nonpuò essere minore di questa. L’unico grandeproblema che dobbiamo risolvere è quello diavere fede quanto un piccolo granello di se-napa. La nostra fede in Dio deve crescere,deve rinforzarsi, deve esprimersi attraversole parole che Gesù ci insegna: beati i poveriin spirito perché di essi è il Regno dei cieli.RICCARDO

pILLOLe DI SaggeZZa

IN TUA COMPAGNIA, SIGNORE, CHE COSA È DIFFICILE?

COSA NON POTREMMO FARE PER TE,QUANDO TI ABBIAMO COSì VICINO?

(TERESA D’AVILA)

Uno è quello delle riforme strutturali, quella “ri-voluzione liberale” che non è stata realizzata dalcentrodestra. L’altro è quello delle riforme isti-tuzionali, con in testa una nuova legge elettoralee quindi l’abolizione del bicameralismo perfettoe la riforma del Titolo v della Costituzione. Il se-gretario del Pd potrà alzarsi vincente da questidue tavoli solo giocando parallelamente su en-trambi. Letta - al quale si deve riconoscerequanto meno la capacità di aver restituito alPaese un’immagine di serietà e di minima affi-dabilità, passando indenne, fra l’altro, attraverso

gli scossoni che hanno accompagnato l’uscita diBerlusconi dal Parlamento - non ha avuto iltempo o, secondo i suoi avversari, la capacità difarlo. Renzi dovrà riuscirci potendo contare pre-sumibilmente sulla stessa maggioranza, all’in-terno della quale è presente in manieradeterminante anche il Nuovo centrodestra di An-gelino Alfano. L’incognita principale è allora see in quale modo un Governo, che si definisce dilegislatura in quanto a vocazione politica, possamettere in opera un programma con obiettivi cosìambiziosi e trasversali. E, sotto questo aspetto,

come si comporterà il Pd di fronte auna rivoluzione copernicana che coin-volge la sua identità e il suo modo diporsi di fronte agli elettori. Fino adora tempi e modalità di questa crisisono apparsi ancora legati al passato:il Governo Renzi, se nascerà, lo faràdunque con una sorta di peccato ori-ginale. Durante la sua vita dovrà di-mostrare di sapersene redimere.Marco Bellizi (da l’Osservatore Romano)

Continua dalla prima pagina

Lega del Filod’Oro e Gruppo Gabrielli, insieme

per l’infanzia

Letta si è dimesso Renzi verso l’incaricoIn Italia al via le consultazioni per formare un nuovo Esecutivo

CAMPIGLIONE – Assistere, educare, riabilitare e reinserire nella famiglia enella società le persone sordocieche e pluriminorate psicosensoriali. E’ questala missione che quotidianamente i volontari della Lega del Filo D’Oro portanoavanti con dovizia attraverso il loro operato al quale, il Gruppo Gabrielli con-ferma la propria vicinanza. Dal 17 al 23 febbraio, presso il Centro CommercialeGirasole verrà allestita un’area interamente dedicata alla Lega del Filo D’Oroin cui i volontari saranno impegnati nella raccolta fondi e nell’attività di divul-gazione circa l’operato della Onlus. “Da 50 anni la Lega del Filo D’Oro rappre-senta un punto di riferimento per moltissime famiglie – ha detto BarbaraGabrielli Vicepresidente del Gruppo – continuare a far sentire la nostra vicinanzaa tutti gli operatori della Onlus è un atto doveroso e al quale confermiamo lacondivisione d’intenti.” Ufficio stampa Logos

È in corso di approvazione anche nel Parlamentoitaliano la cosiddetta legge contro l’omofobia. Percapire di cosa si tratta partiamo innanzitutto daltermine: “omofobia”. La proposta di legge, cosìcome ogni legge, vuole identificare un reato, cir-coscriverlo, definirlo e sanzionarlo per repri-merne la reiterazione. Il primo elemento dasottolineare è che oggetto della repressione dellegislatore è nientemeno che una “fobia”.Ciò appare davvero sin-golare: come è possibilesanzionare un senti-mento, un’avversioneistintiva o, come in psi-chiatria, un disturbo psi-chico, qual è la fobia?Ogni legge, per sua na-tura, deve avere per og-getto fatti concreti echiaramente identificabili, non paure o istinti cheaprono voragini alla soggettiva interpretazionedel giudice ed esercitano una gravissima viola-zione della parte più sacra di ogni cittadino neiconfronti dello Stato che è la libertà e più preci-samente la libertà di pensiero. A meno che… ameno che non si voglia, di fatto, esercitare unaforzatura tipica dei regimi totalitari ad ogni lati-tudine per la quale, tramite una legge, si intenda“rieducare” un intero popolo, la sua cultura,orientandolo verso nuove visioni interpretativedella realtà introdotte da una certa “intellighenziailluminata”. Infatti qui non si tratta di sanzionarereati oggettivi contro la persona, qualunque essasia, per i quali il nostro ordinamento già prevedele necessarie misure, ma addirittura di punire unistinto e di prevedere una fattispecie per una spe-cifica categoria di cittadini identificata con le pro-prie preferenze sessuali. Esiste, in verità, adesempio, il reato di istigazione all’odio razziale ol’apologia del fascismo in cui si va a sanzionare

delle posizioni personali tese ad incitare all’odioe alla violenza verso, nello specifico, gli ebrei.Ciò è possibile solo considerando la recente storiapassata e ciò che realmente è accaduto al popolosemita. Infatti, giustamente, nessun uomo do-vrebbe essere oggetto di violenza o discrimina-zione. Ma nel caso dell’omofobia siamo sututt’altro terreno. Siamo proprio sicuri che gli

omosessuali sono og-getto di gravi violenzee discriminazioni amotivo della loro pre-ferenza sessuale?L’Italia risulta l’ottavoPaese più tollerante almondo nei confrontidell’omosessualità, apari merito con l’Ar-gentina. Non solo,l’Italia si piazza al

quarto posto mondiale – dietro Corea del Sud,Stati Uniti e Canada – tra i Paesi che hanno fattoi più grandi passi avanti nell’accettazione del-l’omosessualità negli ultimi sei anni. Ipotizziamoanche che vi sia una parte di violenze non denun-ciate: ciò giustifica un allarme sociale tale da in-vocare una legge ad hoc? Secondo i promotoridella legge parrebbe di sì. Fino al punto da intro-durre l’omofobia – omofobia e non un reato con-creto contro la persona – quale fattispeciespecifica all’interno della “legge Mancino”,quella nata per inasprire le pene per reati tipo ter-rorismo, mafia, e violenza razziale. Non solo, mala legge sta seguendo in Parlamento un iter privi-legiato riconoscendo all’omofobia un’urgenza nellegiferare ben superiore a quella richiesta dallacrisi economica e occupazionale, per cui i parla-mentari sono stati ripetutamente chiamati a votarela legge in sessione notturna… È proprio vero cheil sonno della ragione genera mostri…Moina Maroni

Legge CONtRO L’OMOFOBIa

Page 5: Anno xxxi n 7 23 febbraio 2014

5Anno XXXI

23 Febbraio 2014 PAG

Ancora nella prima domenica cristiana

145. GESù APPARE ALLE DONNE E AD ALTRILeggiamo Mt 28,9-15 e facciamo anche qual-che accenno ad altre apparizioni.

1. Gesù in persona appare alle donne. «Ed

ecco, Gesù venne loro incontro e disse: ‘Salute

a voi!’. Ed esse si avvicinarono, gli abbraccia-

rono i piedi e lo adorarono» (Mt 28,9).Dopo le parole dell’angelo e mentre le

donne stanno lasciando il sepolcro Gesù va in-contro ad esse e le saluta: cháirete, rallegratevi,con valore di semplice saluto (cf 26,49: Giudausa lo stesso verbo per salutare Gesù). I gestiche esse compiono esprimono fiducia (si av-vinarono), affetto riverente (abbracciarono ipiedi), adorazione in senso stretto, come attodi latria (lo adorarono). Ricordiamo che inMatteo proskynéô ha questo significato latreu-tico.

2. Il comando

del Risorto. «Allora

Gesù disse loro: “Non

temete; andate ad an-

nunciare ai miei fratelli

che vadano in Galilea:

là mi vedranno”» (Mt28,10). Gesù ripete nellasostanza le parole del-l’angelo. Dà alle donneil comando per i «mieifratelli», per i Dodiciche sono scappati la-sciandolo, includendoanche Pietro che lo harinnegato. Ha accordatoloro il perdono. Ora vuole riunirli e ricostituirecosì il nucleo originario, che, nonostante laperdita di un elemento, di Giuda, conserva ilvalore dei Dodici, dei capostipiti del nuovo po-polo di Dio, come i dodici Patriarchi lo eranostati per Israele. La ricomposizione si avrà uf-ficialmente in Galilea, dove era risuonato ilprimo annuncio della Buona Novella, e tuttoverrà autenticato con la cristofania che Gesùaccorderà ad essi: là mi vedranno.

3. Le guardie informano del fatto i

capi dei sacerdoti. «Mentre esse erano in

cammino, ecco, alcune guardie giunsero in

città e annunciarono ai capi dei sacerdoti tutto

quanto era accaduto. 12Questi allora si riuni-

rono con gli anziani e, dopo essersi consultati,

diedero una buona somma di denaro ai soldati,13dicendo: “‘Dite così: I suoi discepoli sono

venuti di notte e l’hanno rubato, mentre noi

dormivamo . 14E se mai la cosa venisse al-

l’orecchio del governatore, noi lo persuade-

remo e vi libereremo da ogni preoccupazione“.15Quelli presero il denaro e fecero secondo le

istruzioni ricevute. Così questo racconto si è

divulgato fra i Giudei fino ad oggi» (Mt 28,11-15). L’«oggi» è quando Matteo scriveva, cioènegli anni 70-80, e la polemica tra ebrei e cri-stiani era ancora in atto.

4. Altre apparizioni. Ben nota è l’apparizionedel Risorto ai due discepoli Emmaus, doveLuca sottolinea il fatto che i due riconobberoil Signore “allo spezzare del pane” eucaristico(Lc 24,13-35). Nella sua apparizione lo stessogiorno di Pasqua il Risorto dona agli apostolilo Spirito Santo e il potere di perdonare i pec-cati (Gv 20,22-23); in un’altra conferisce il pri-mato a Pietro: «Pasci le mie pecore, pasci imiei agnelli» (Gv 21,15-19). Attestando il fattodella risurrezione Paolo riferisce un’appari-zione a moltissime persone: «In seguito ap-parve a più di cinquecento fratelli in una solavolta: la maggior parte di essi vive ancora,mentre alcuni sono morti. 7Inoltre apparve aGiacomo, e quindi a tutti gli apostoli» (1Cor15,6-7). Nel resto del lunghissimo capitolo 15

Paolo presenta larisurrezione di Cri-sto come causadella nostra risur-rezione. «Se non viè risurrezione deimorti, neancheCristo è risorto!»(1Cor 15,13).

5. Le for-

mule di fede. «Diolo ha risuscitato daimorti» (At 2,24; espessissimo fino aAt c. 13). «Cre-diamo che Gesù è

morto e risorto» (1Ts 4,14); «Cristo morì per inostri peccati secondo le Scritture e che 4fu se-

polto e che è risorto il terzo giorno secondo leScritture» (1Cor 15,3-4); «è stato consegnatoalla morte a causa delle nostre colpe ed è statorisuscitato per la nostra giustificazione» (Rm4,25); ecc.

6. La nostra vita è plasmata dalla morte e

risurrezione di Cristo. Vita soprannaturale chenasce dal battesimo. Ecco la straordinaria sin-tesi di Paolo: «Con lui sepolti nel battesimo,con lui siete anche risorti mediante la fedenella potenza di Dio, che lo ha risuscitato daimorti» (Col 2,12). Ecco quanto Paolo dice ri-guardo la Messa e la comunione: «Ogni voltainfatti che mangiate questo pane e bevete al ca-lice, voi annunciate la morte del Signore, fin-ché egli venga» (1Cor 11,26).

7. Il Risorto vive e opera nella sua Chiesa.

«Egli, posando su di me la sua destra, disse:“Non temere! Io sono il Primo e l’Ultimo, 18eil Vivente. Ero morto, ma ora vivo per sempree ho le chiavi della morte e degli inferi”» (Ap1,17-18).

“Io [il Risorto] sono con voi tutti i giorni,fino alla fine del mondo” (Mt 28,20). «Iocredo, risorgerò; questo mio corpo vedrà il Sal-vator». Credo, Signore!

[email protected]

Giovedì 20 febbraio Ore 21.00 S. Benedetto Tr. - Sacramentini:

Incontro con l’AMCI

Domenica 23 febbraioOre 10.30 Villa Rosa

CresimeOre 16.45 Incontro con i fidanzati

della diocesiOre 17.30 S. Messa per i fidanzati

della diocesi

Lunedì 24 febbraioOre 20.45 S. Benedetto Tr. - Biancazzurro:

Incontro con la Comunità diaconale

Martedì 25 febbraioOre 19.30 Grottammare - S. Agostino:

S. Messa per l’anniversario dell’approvazione della Fraternità diComunione e Liberazione

Giovedì 27 febbraioOre 10.00 Paolantonio

Vicaria S. Maria in Montesanto

Impegni Pastorali del Vescovo

DAL 20 AL 27 FEbbrAiO 2014

Il 13 Febbraio u. s. si è tenuto il quarto incontro mensile della “Scuola della Parola”, organizzatoe rivolto particolarmente alla Vicaria della Beata Assunta Pallotta, presso il Convento di S. Tom-maso di Montedinove, guidato dal Provinciale dell’Ordine dei Frati Minori Conventuali P. Gian-carlo Corsini, che ne è stato sempre anche relatore.Come al solito, moltissimi sono stati i partecipanti, giunti dalle Parrocchie circostanti con la pre-senza anche dei rispettivi Parroci, sempre più entusiasti della riuscita e della responsabile fedeltàall’iniziativa, nonostante il gelo invernale dei mesi scorsi.La tematica di questa ultima “Lectio Divina” si è basata sul “servo senza pietà” (da Matteo 18,21-35) e il relatore, dopo l’invocazione allo Spirito Santo e la lettura, si è soffermato per l’appro-fondimento su alcuni punti nevralgici, che avrebbero potuto disorientarci o essere considerati su-perficialmente, senza aver avuto alcuni preziosi termini di riferimento. Infatti la “parabola deldebitore”, secondo quanto afferma la prassi della giustizia di questo mondo, “chi sbaglia paga”,ha trovato il suo primo momento di riflessione nella domanda: Quanto? Si risponderebbe: secondol’entità dell’illecito commesso;ma il valore monetario non giu-stifica sempre la causa del de-bito, e della sua insolvenza.Esso può essere superato se ilcreditore apre il suo cuore allacarità, alla povertà del fratello,che si trova in difficoltà echiede pazienza, e perdono.È il perdono la molla della ca-rità più autentica, l’amore checi fa fratelli, che ci rende con-formi alla volontà di Dio. Aquesto punto il relatore ha vo-luto approfondire meglio que-sta tematica del “perdono” conla lettera di S. Francesco “ad unministro”, tratta dalle Fonti Francescane (234-235) e letta dal nostro Parroco don Lorenzo, nellaquale il Santo esorta il frate affinché “non consenta mai ad alcun peccatore di tornarsene via senzaaverne il suo perdono”, poiché Dio ha insegnato che l’Amore vero supera ogni barriera; e infattiesso è incalcolabile nei confronti dell’umanità, creata “a sua Immagine e Somiglianza”. D’altrocanto il tema del “perdono” recentemente è stato ripreso anche da Papa Francesco, durante il di-scorso per l’incontro dei fidanzati, in piazza S. Pietro, quando ha consigliato ai giovani di nonterminare la giornata senza aver chiesto perdono al proprio o alla propria “amata”, perché la gioia,la serenità, non il buio di tenebre e peccato, accompagni la loro notte. È questo l’insegnamentoche la morale evangelica ci esorta a mettere in pratica nella famiglia, nel lavoro quotidiano, masoprattutto verso il fratello, chiunque egli sia, per la ricerca comune del Vero, del Bene, e quindiin definitiva di Dio stesso.Con il commento al “Pater noster” di S. Francesco d’Assisi, ci siamo congedati pregando e rice-vendo la Benedizione dal relatore P. Giancarlo Corsini, dandoci insieme appuntamento al 13 marzop. v. per il quinto incontro. Silvia e Daniela

Abbiamo avuto la fortuna di esserci conosciutiin parrocchia, io impegnato nel CSI e mia mo-glie nella ACR. Abbiamo condiviso il nostrocammino di fede fin dall’inizio pur facendoparte di due associazioni diverse. Siamo poicresciuti dando la nostra disponibilità a renderciutili anche nell’UNITALSI anche se per unbreve periodo, e grazie all’allora nostro parrocoDon Luciano abbiamo approfittato di ogni oc-casione proposta da qualsiasi movimento o as-sociazione, per poterci avvicinare a Cristo.Abbiamo maturato così una fede che ci fa sen-tire vicini a tutti ed uniti a loro nella unicachiesa di Cristo. Oramai da diversi anni ci pre-occupiamo soprattutto della pastorale familiaredando il nostro contributo nel Per Corso per fi-danzati della nostra comunità parrocchiale econtinuiamo a cercare di approfittare di ognioccasione proposta a livello diocesano per potervivere in comunione con altri nostri fratelli ilnostro cammino di formazione. Oggi siamopadre e madre di due figli: una ragazza di 16anni ed un ragazzo di 13 cresciuti entrambi dap-prima attraverso il gruppo scout di Acquavivae poi con il catechismo settimanale. La piùgrande quest’anno si è impegnata a seguire in-sieme ad altre ragazze i bambini di prima ele-mentare nel loro cammino di crescita comecristiani. Come famiglia sentiamo di non fare

niente di straordi-nario, cerchiamo sem-plicemente di fare meglio possibile l’ordinarioche il Signore ci chiama a vivere. Nel nostrocammino di fede l’unico punto fermo che siamoriusciti a mantenere nel tempo è la liturgia do-menicale che spesso viviamo tutti e quattro in-sieme. Il nostro cammino fino ad oggi, comepensiamo per tutti, non è stato assolutamentefacile abbiamo dovuto superare momenti diffi-cili di diversa natura ma non avendo mai ta-gliato il filo che ci tiene uniti a Cristo, anche sea volte un po’ sfilacciato, non abbiamo mai di-sperato, certo ci è anche capitato di dubitaredella sua presenza ma siamo comunque riu-sciti ad andare sempre avanti senza la consape-volezza che era proprio lui a farci tener duro. IlSignore, a volte attraverso persone speciali concui abbiamo condiviso la nostra fede, a volte at-traverso persone di altre religioni e a volteanche attraverso persone che si professano ateesi è fatto presente nella nostra vita dandoci laforza per lottare, la gioia di essere amati e la ca-pacità di amare. Oggi possiamo con grandegioia affermare di essere felici di avere Cristoal nostro fianco come garante del nostroAMORE e cerchiamo di riversare quanto ci èstato donato sulle persone che lui ci fa incon-trare! Quintilio e Francesca

Vicaria della Beata Assunta Pallotta

“Scuola della Parola” presso il Convento di S. Tommaso di Montedinove

Ufficio per la pastorale della famiglia

Beata La FaMIgLIa Che CReDe

Page 6: Anno xxxi n 7 23 febbraio 2014

6 Anno XXXI

23 Febbraio 2014PAG

Sui quotidiani anche in tema di legge elettorale siaffaccia un fantomatico “algoritmo”, parolaastrusa, che serve ad indicare un procedimentomatematico per risolvere un determinato pro-blema. In questo caso è il sistema di calcolo concui distribuire i seggi dopo le elezioni politiche.Quindi un nodo non da poco, cambiando il qualesi possono favorire alcuni territori a scapito dialtri, o i partiti grandi a scapito di quelli piccoli, evia di seguito. Eppure, noi cittadini qualunque, cisiamo sempre fidati che questi calcoli fosserodavvero rispondenti a criteri oggettivi, di giusti-zia, finalizzati a far sì che l’esito finale corrispon-desse alla volontà degli elettori. Invece scopriamoche “molte delle 21 pagine in cui si articolano gliemendamenti sono dedicate al problema delica-tissimo della legge elettorale” (Cor-

sera del 12 febbraio). E noi chepensavamo che il vero nodo fosse lasoglia per i partiti piccoli (4 o 5%?),oppure quella per il premio di mag-gioranza (35%, 37% o 40%?)! Al-meno questi numeri li avevamocapiti…Però non posso non ricor-dare altri “algoritmi”, altrettanto“discreti”, quindi ben poco discussi,che hanno avuto un effetto deva-stante sulla vita dei cittadini e delle famiglie. Ilprimo è collegato alla modalità con cui si è intro-dotta l’IMU: l’impatto dell’IMU è stato così de-vastante anche perché il valore catastale degliimmobili veniva conteggiato moltiplicandoloprima per 1,05 (quindi +5%), e poi per un ulte-riore +60%. Ma da dove è saltato fuori questo+60%? Quale segreto algoritmo ha portato ad in-nalzare la stima del valore dell’immobile (equindi la presunta ricchezza immobiliare di unafamiglia) del 60%? Perché non 50%, o 70%? Eperché non raddoppiare, già che c’eravamo? Epensare che questo numero è stato fissato da ungoverno che più tecnico non si poteva (quello diMario Monti).Un altro algoritmo decisivo per lefamiglie è stata il complesso calcolo del nuovoISEE, e in particolare la scala di equivalenzaadottata per misurare il peso della dimensione fa-miliare. In questo caso la discussione c’è stata, eanche molto serrata, soprattutto grazie all’impe-gno del Forum delle associazioni familiari. Ser-rata ed inutile visto che il nuovo ISEE è risultato

un sistema assolutamente non trasparente,astruso, incomprensibile per il cittadino normale;provate a spiegarlo ad una persona che non sialaureata in Matematica o in scienza delle finanze(e anche loro avrebbero bisogno di un computer).Ma questo purtroppo non è strano, nel nostroPaese, che sulla trasparenza del fisco per il citta-dino è certamente agli ultimi posti nel mondo. Mal’algoritmo più controverso è stata la Scala diequivalenza dei carichi familiari, vale a dire, persemplificare, “quanto pesa un figlio” sul bilanciofamiliare. Alla fine, secondo la scala inserita nellalegge, la scala considera il coefficiente di un figliopari a 0,35, la valutazione più avara che si potessescegliere, addirittura più bassa di quella che usal’Istat per le proprie indagini (ma il Ministro in

carica, che ha ereditato la Scala non è stato anchePresidente dell’Istat?). Il Forum proponeva un va-lore pari a 0,80 (in Francia, per dire, il quozientefamiliare usa un coefficiente 1,00). Forse lo 0,35adottato dalla nuova legge è stato documentatoda studi, misurazioni, conti economici? Forse sì,però il governo non ha presentato alcuna simula-zione o alcuna analisi specifica, nemmeno allecommissioni parlamentari, basandosi invece sulla“letteratura scientifica”. Insomma, anche sul-l’ISEE, così come per la legge elettorale, degli al-goritmi ci si deve fidare. Però, visto che ci sichiede un atto di fede, ricordiamoci anche che “ildiavolo si nasconde nei dettagli”. E anche nei nu-meri. A proposito di numeri: ieri l’Istat ha segna-lato che il 25% delle famiglie è in difficoltàeconomica; forse non è un algoritmo, e quindinon piace alla nostra politica. Però è un numerochiaro: e chi si sta occupando di queste famiglie?

Daniele Nardi 

Capo ufficio stampaForum delle associazioni familiari

La StRaNa pOLItICa DeLL’aLgORItMO

Nota del presidente del Forum, Francesco belletti. 

Una decisione storica e tragica nel cuoredell’Europa: i deputati belgi riuniti in sedutaplenaria hanno definitivamente adottato lalegge che estende la legalizzazione dell’euta-nasia ai minori. La legge, già votata in dicem-bre dal Senato, è stata votata da unamaggioranza di 86 voti, 44 i voti contrari e 12gli astenuti. Entrerà quindi in vigore nelleprossime settimane. Il testo approvato modi-fica ed estende la legge sull’eutanasia in vi-gore dal 2002 in Belgio che diventa così ilsecondo paese europeo, dopo iPaesi Bassi, ad autorizzarel’eutanasia ai minori. Mentreperò in Olanda si fissa a 12anni l’età limite per richiederel’eutanasia, in Belgio il legi-slatore non ha indicato alcunaetà minima del bambino. I mi-nori che stanno vivendo “sof-ferenze fisiche insopportabili einguaribili, in fase terminale”,sono ritenuti dal legislatore ingrado di “discernimento” edunque capaci di chiedere persé l’eutanasia.La “delusione” dei vescovi cattolici. La

legge passa nonostante sul testo ci fosse unaconvinta opposizione da parte non solo dellaChiesa cattolica e dei maggiori leader delleChiese cristiane e delle religioni presenti nelPaese, ma anche di un numeroso gruppo di pe-diatri e associazioni che si definiscono “apo-litici e aconfessionali”. Nell’ultimo periodo, laChiesa cattolica belga e in particolare l’arci-vescovo di Bruxelles mons. andré-Joseph

Léonard, avevano fatto sentire la propria vocecon comunicati ufficiali e con una serie di ve-glie di preghiere nelle diocesi e giornate di di-giuno. Il 6 novembre scorso tutti i responsabilireligiosi del Belgio si erano uniti ed avevanosottoscritto, in maniera del tutto straordinaria,un appello congiunto perché l’estensionedell’eutanasia ai minori non passasse. Nelprendere quindi atto della decisione finalepresa alla Camera dei deputati i vescovi, in uncomunicato, si dicono “molto delusi” ma so-prattutto preoccupati per le derive che una si-mile estensione può ulteriormente provocarenella legislazione. “I vescovi – prosegue lanota ufficiale – temono che questa nuova leggepossa aprire la grande porta a un ulterioreestensione alle persone portatrici di handicap,alle persone dementi, ai malati psichici e a co-loro che sono stanchi di vivere”.

gli interrogativi dei pediatri. Si eranoespressi contrari anche molti pediatri. In unalettera pubblicata su alcuni media belgi, ungruppo di 38 pediatri chiedevano se davvero

fosse così “necessario estendere la legge sul-l’eutanasia ai minori”. E osservavano che lamaggior parte delle équipe mediche che hannoin cura bambini in fase terminale, a domicilioo in ospedale, “non si sono mai trovate nellaloro pratica davanti a una domanda di eutana-sia spontanea e volontaria espressa da un mi-nore”. E Stéphan Clément de Cléty, pediatra,ad indicare le cifre reali del problema: “i casisono limitati”, dice. Le domande di eutanasiaper minori vanno da 0 a 5 richieste per anno

in Belgio. Mentre in Olanda dal 2002 al 2013,e dunque in un lasso di tempo di 11 anni, le ri-chieste di eutanasia per minori di 18 anni sonostate appena 5. Ecco perché i pediatri riten-gono che una discussione politica così preci-pitosa della legge, “crea l’impressione che lasituazione nel nostro Paese sia drammatica eche occorre quindi agire con urgenza. Noismentiamo questa falsa impressione e affer-miamo che la situazione nel nostro Paese èlontana dall’essere drammatica”. Alla vigiliadel voto belga era giunto anche un appello daun gruppo di pediatri riuniti in una conferenzainternazionale a Mumbai. L’Icpcn Internatio-nal Children palliative care network chiedevaal governo belga di ripensare alla legislazione:“Crediamo che l’eutanasia non sia un’alterna-tiva alle cure palliative. E’ urgente lavoraretutti insieme per migliorare l’accesso dei bam-bini alle cure palliative in tutto il mondo”.La petizione dei cittadini. In campo contro

la legge si è schierato anche un cartello di cit-tadini sotto il nome dei “Dossards jaunes”.Un’associazione “apolitica e aconfessionale”che ha accompagnato la discussione parlamen-tare con manifestazioni in piazza. Al terminedel voto finale, hanno lanciato una petizioneai parlamentari puntando il dito sull’ineffica-cia della commissione preposta al controllo suicasi di eutanasia. Secondo l’associazione, su6mila casi di eutanasia compiuti nel Paese,nessuna procedura è stata presentata al vagliodella Commissione.

Un altro cambio di governo. E la scuola torna nelvortice, perché ogni volta sembra di dover ricomin-ciare. Questa è la sensazione che accompagna i cam-biamenti che stiamo attraversando e che nei prossimimesi dovremo vedere alla prova.Provando a ragionare “dal punto di vista dellascuola”, il primo pensiero è che i continui cambi didirezione (alcuni sostanziali, altri meno) non hannofatto bene negli anni passati, con un avvicendamentodi riforme dichiarate o meno, che hanno sostanzial-mente disorientato il mondo dell’istruzione. Unesempio: continuare sulla strada del recupero del-l’edilizia scolastica, della messa a norma degli edi-fici, del consolidamento strutturale (che vuol direanche cura delle dotazioni di base, comprese le con-nessioni internet, per intenderci), vale probabilmentedi più, in questo momento, che immaginare una “ri-voluzione” dei percorsi scolastici per accorciarli diun anno. Intendiamoci, non che questo non sia im-portante e magari necessario - se ne discute da oltreun decennio - ma raggiungiamo un punto fisso,prima. Senza precludere lo sguardo ampio, l’occhioall’orizzonte. E anche qui l’esperienza insegna che iproclami, ogni volta bellissimi, si sono sempre im-pantanati nelle sabbie mobili quotidiane, piccole einsidiose. Così, alla vigilia di nuovi cambiamenti digoverno, e di nuovi impegni sulla necessità di “ri-partire dalla scuola”, vorremmo ricordare gli step danon dimenticare. Edilizia scolastica, dicevamo. Lotta

alla dispersione, verrebbe da aggiungere, potenzia-mento delle infrastrutture tecnologiche... cose con-crete, che peraltro sembravano essersi avviate negliultimi mesi, anche con qualche risorsa economicastanziata in più dal governo. E poi bisogna puntaresulla formazione dei docenti, probabilmente rivederele questioni che riguardano la selezione e la scelta,la valutazione del loro operato. C’è il grande capitolodella cosiddetta “scuola digitale”, da affrontare conlucidità, tenendosi lontani dagli estremi di chi imma-gina già gli istituti “total tablet” e di chi, al contrario,ne vede solo i pericoli. E’ vero che l’Italia scontauna perdita di credibilità nei confronti della scuola.E’ vero che l’opinione pubblica nei confronti degliinsegnanti, ad esempio, soffre di luoghi comunisqualificanti. Per tornare a pensare positivo, però,oltre a ribadire che la scuola è il futuro del Paese, ser-vono azioni e politiche concrete. Ritocchi anche pic-coli, ma efficaci. In alcune direzioni il ministroCarrozza ha fatto fare qualche passo avanti e vale lapena che gli eventuali avvicendamenti in viale Tra-stevere ne tengano conto. In sostanza, chi arriva alvertice, non si senta in dovere di ricominciare tuttoda capo, secondo un’usanza italica che ha spessoprodotto danni. Poi, c’è da augurarsi che per un po’di tempo ci sia stabilità, così da inserire i “ritocchi”in una prospettiva di più ampio respiro, con la pos-sibilità di raggiungere (e verificare) qualche risultatoimportante. ALBERTO CAMpOLEOnI

Proprietà: “confraternita SS.mo Sacramento e cristo Morto”

Via Forte - S. Benedetto del Tr. (AP) REGISTRAZIONE TRIB. DI AScOLI PIcENO N. 211 del 24/5/1984

DIR. RESPONSABILE: Pietro Pompei [email protected] REDAZIONE E AMM.NE 63074 S. Benedetto Tr. (AP) Via Forte, 16 - Tel. 0735 581855 (int. 2-5)

e-mail: [email protected] C.C.P. n. 11886637, intestato a L’ANCORA - Causale abbonamento

Impaginazione e stampa: Linea Grafica Srl - Tel. 0735 702910 - centobuchi (AP) - E-mail: [email protected] Il sito della Diocesi www.diocesisbt.it

[email protected]

Facebook: Ancora On Line

StRappO aNtROpOLOgICO

eutanasia ai minorii vescovi belgi ora temono il peggioI pastori paventano che “la nuova legge possa aprire la grande porta a un’ulte-

riore estensione alle persone portatrici di handicap, alle persone dementi, ai ma-

lati psichici e a coloro che sono stanchi di vivere”. ancora pesanti riserve sulla

legge da un ampio fronte che comprende non solo credenti di varie religioni, ma

anche pediatri e associazioni di cittadini “apolitiche e aconfessionali”

Maria Chiara Biagioni

SCUOLa: punto fermo cercasiper carità, il nuovo ministro non ricominci tutto da capo

Page 7: Anno xxxi n 7 23 febbraio 2014

7Anno XXXI

23 Febbraio 2014 PAG

COOpeRLat-COaLaC:

SUBItO UN tavOLO IStItUZIONaLe

peR INDIvIDUaRe Le StRategIe DI SvILUppO

a tUttO vaNtaggIO DeLL’INteRO SettORe

ANCONA - Netta presa di posizionedella CIA COPAGRI e CONFAGRI-COLTURA che sono fortemente pre-occupate per al situazione che si staverificando attorno alla vicendaCoalac-Coperlat. condizioni che po-tranno garantire la giusta valoriz-zazione della funzione svolta daiproduttori marchigiani. Un tavolo istituzionale che dovrà prevedere la diretta partecipazionedei produttori per una valutazione obiettiva del piano industriale di Cooperlat. Cia Copagri e Confagricoltura auspicano poi che il confronto aperto con i sindacati dei la-voratori sia orientato concretamente a tutelare gli interessi di coloro che sono impegnati nellagestione dello stabilimento di Ascoli. In merito all’annunciata visita del Sottosegretario Cas-tiglione, considerato che ha la delega alle politiche agricole, auspichiamo che possa ascoltarele esigenze di tutti gli allevatori. La preoccupazione nasce dal fatto che a fronte di proclami,manifestazioni e recriminazioni non ci si è preoccupati dei produttori agricoli che consegnano

latte nello stabilimento di ascoli piceno.

La difficoltà che attraversa il settore, anche in considerazione della prossima conclusione

del regime delle quote, impone di affrontare la situazione attivando ogni iniziativa utile

per garantire prospettive di continuità e sostenibilità delle aziende dell’intera filiera.Va sottolineato come qualsiasi attività di trasformazione può realizzarsi laddove esista una pro-duzione di base, che è anche garanzia di qualità per il consumatore. Cia Copagri e Confagri-coltura, chiedono inoltre agli enti, istituzioni e tutte le forze politiche che in questi giorni sioccupano della vicenda di tenere presente le esigenze del settore agricolo produttivo semprepiù spesso relegato ad un mero strumento. La Cia, Confagricoltura e Copagri ritengono cheCooperlat è patrimonio dell’intero sistema degli allevatori regionali e che questa deve effettuarele proprie scelte per favorire la crescita dimensionale e qualitativa dell’intero sistema latte delleMarche. Per questo motivo è essenziale l’istituzione di un tavolo, dove affrontare contrasparenza e spirito costruttivo la vicenda nel suo insieme.

Il Servizio risposte alcologiche dell’Ambitoterritoriale Sociale 21, in collaborazione conil Centro Giovani “Casa Colonica” e il Servizioterritoriale dipendenze patologiche dell’Asur– Area Vasta 5, con il patrocinio del Comunedi San Benedetto del Tronto, promuove peril terzo anno consecutivo due concorsi rivoltiagli studenti delle scuole dei comuni dell’Am-bito Territoriale Sociale 21. L’intento è quellodi favorire una riflessione tra i giovani in etàscolare sulla nuova “cultura” del bere giova-nile e sui significati che essi attribuiscono al-l’uso dell’alcol. Le sezioni del concorso sonodue. “Rosa e Giada” è rivolto agli studentidella seconda e terza classe della scuola se-condaria di primo grado e consiste nella rea-lizzazione di un video inedito, della duratamassima di 10 minuti, in cui sia narrata la sto-ria di due giovani, Rosa e Giada appunto,che offra un messaggio efficace che sensibi-lizzi sugli stili di vita sani e contribuisca a pro-muovere la tutela del benessere, della salutee della sicurezza. “Dont’Burn the Brain”, in-vece, è riservato agli studenti degli istituti su-periori e consiste nella realizzazione di un

video (durata massima 10 minuti) o spot pub-blicitario (durata massima 90 secondi), checontengano un messaggio sul pericolo e suidanni derivanti dal consumo di alcol.I Dvd devono essere realizzati in formati*.vob, *.avi o *.ogg e la scheda d’iscrizione èstata già distribuita alle scuole ed è richiedi-bile anche via e-mail all’indirizzo [email protected]. La documentazione va inviataa mezzo posta all’Ambito Territoriale Sociale21 - Servizio Risposte Alcologiche del Co-mune di San Benedetto del Tronto, V.le A. DeGasperi, 124 - 63074 San Benedetto delTronto (AP) oppure consegnata al Protocollodel Comune entro le 13 del 14 marzo 2014(fa fede il timbro postale). Le opere in con-corso saranno valutate da una giuria compo-sta da personale del Comune e dell’ASURMarche. Tre premi in palio per ciascun con-corso consistenti in buoni spesa. Per ulterioriinformazioni: Servizio Risposte Alcologiche -via Manzoni, 36 (ex scuola per l’infanzia)aperto al pubblico il lunedì, mercoledì e ve-nerdì dalle 16 alle 19. Telefono: 800-239220

PICENO PROMOZIONE INDICA LE NUOVEFRONTIERE DEL SISTEMA DELLA PESCA

SAMBENEDETTESEGROTTAMMARE – A Grottammare si è svolto un importante in-contro, promosso da Piceno Promozione azienda speciale della Ca-mera di Commercio di Ascoli presieduta da Gino Sabatini, tra gliimprenditori dell’area portuale di San Benedetto con le istituzioni.Il sistema della pesca sambenedettese deve tornare a recitare unruolo di primissimo piano nel contesto internazionale. “Per raggiun-gere questo obiettivo – ha spiegato il presidente di Piceno Promo-zione Gino Sabatini – dobbiamo intensificare i nostri sfrozi al finedi supportare adeguatamente i programmi di internazionalizzazionedelle aziende del nostro territorio. In particolar modo le stesse imprese chiedono di effettuare ve-rifiche per individuare nuovi mercati nell’area del Mediterraneo e in particolar modo nei confrontidei Paesi del nord Africa. Tra gli altri erano presenti l’europarlamentare Guido Milana, il sindacodi San Benedetto Giovanni Gaspari l’assessore Fabio Urbinati, il presidente della sezione nauticadella Cna Picena Vincenzo Michettoni e il vice presidente di Confindustria Giovanni Cimini oltrea numerosi imprenditori. Al termine sono state individuate alcune linee strategiche che verrannoportate avanti dalla stessa Piceno Promozione d’intesa con l’amministrazione comunale di SanBenedetto e con le associazioni di categoria presenti, attraverso la verifica e il coinvolgimentodell’Unione Europea. “Nei prossimi giorni – ha detto Gino Sabatini – con la collaborazione del-l’europarlamentare l’onorevole Guido Milana organizzeremo delle missioni in Marocco dedicateal sistema delle imprese supportandole concretamente per arrivare alla definizione di accordi com-merciali, tenendo conto del livello tecnologico che le aziende sambenedettesi sono in grado diesportare e che viene ancora riconosciuto, nel sistema della pesca nel suo complesso, uno dei mi-gliori al mondo. Le nostre imprese che operano nel settore che va dalla pesca alla lavorazione econservazione del prodotto oltre alla realizzazione di infrastrutture, rappresenta un segno distintivodella nostra economia e il livello di conoscenze raggiunto costituisce un fattore importantissimoper vincere la concorrenza sui mercati”. Luigina Pezzoli

I ragazzi dell’IIS “Capriotti”

fanno esperienza in ComuneSette studenti impegnati per tre settimane nel progetto “alternanza scuola lavoro”

Da lunedì 10 febbraio, per tre settimane,sette studenti dell’Istituto d’Istruzione Su-periore “Capriotti” stanno compiendo unostage lavorativo negli uffici del comune diSan Benedetto del Tronto.Sono alcuni degli studenti della scuola su-periore sambenedettese che partecipano al“Progetto di alternanza scuola-lavoro”, so-stenuto anche da Ufficio Scolastico Regio-nale delle Marche e da Confindustria AscoliPiceno, che prevede la loro presenza in re-altà produttive per compiere un’esperienzadi lavoro della durata di tre settimane. Glistudenti avranno così modo di applicare le conoscenze acquisite a scuola direttamente sul campo.La novità di quest’anno è che i ragazzi sono ospiti non solo di aziende private del territorio maanche di una pubblica amministrazione come appunto il comune di San Benedetto. I sette ragazzisono stati assegnati a settori in cui si stanno portando avanti progetti coerenti con il loro percorsodidattico: opereranno accanto ai responsabili del servizio Informatica, dello Sportello Unico perle Attività produttive e del Servizio Trasparenza che fungeranno da tutor aziendali.“Ringrazio il comune di san Benedetto, e in particolare la segretaria generale dr.ssa Fiorella Pier-battista, per la sensibilità dimostrata e per aver colto con entusiasmo la nostra proposta – dice ladirigente del I.I.S. “Capriotti” prof.ssa Elisa Vita – siamo convinti che queste esperienze sianomolto valide e formative e, nel caso specifico, contribuiscano anche a formare nei ragazzi un’opi-nione precisa su come lavora e fa innovazione una pubblica amministrazione. Anche in questomodo si contribuisce a sfatare alcuni luoghi comuni sul lavoro pubblico”.

Un concorso nelle scuole

per dire “no” all’abuso di alcol Comune, Ambito sociale e Asur insieme

per sensibilizzare gli studenti sul tema

PER “SPONSALIA”

SETTE SERATE DI ARTE CULINARIA L’Associazione Palio del Duca, è già all’opera per organizzare la XXVII Rievocazione Sto-rica Sponsalia in programma il Giovedi 31 Luglio, Venerdi 1 Agosto e Domenica 3 Agostoe il Palio dei Bambini Sabato 31 Maggio, per battere la crisi, rilancia con l’entusiasmo disempre e ripropone le canoniche serate di arte culinaria a cadenza mensile.Il successo riscontrato nelle passate edizioni della Serata Selvaggia, dell’Orto, Trionfo delMare, del Sottobosco, del Baccalà e dell’Umido si è aggiunta la serata dello Spiedinopiatto tipico Acquavivano. create per organizzare il menù del banchetto nuzialemedievale in programma per Domenica 3 Agosto 2014 a conclusione dellaXXVII Rievocazione storica “Sponsalia”, vengono riproposte ogni anno con ri-cercati e succulenti menù medievali.L’arte della cucina esiste dalla notte deitempi. Essa è volta, innanzi tutto, all’organizzazione rigorosa di tutte le com-plesse operazioni che portano, infine, alla realizzazione ed alla presentazionedel piatto per il rituale del banchetto.Durante il medioevo lo stomaco era considerato una sorta di pentola chiusa in cuii cibi si dovevano cuocere. Bisognava quindi rimuoverne all’inizio dei pasti il coperchio. A tal proposito nulla di meglio che incominciare con portate di frutta, ecco perché su tutti imenù del nostro Banchetto Nuziale trovate il trionfo di frutta.Gli storici riportano in dettaglio, vivande gustose abbondanti e descrivono minuziosamente

le sofisticate preparazioni culinarie servite sulle tavole medievali, si potrebbe provare la sen-sazione di essere capitati in una vera e propria epoca della cuccagna.Alcune di queste rare ricette vengono riproposte dall’Associazione Palio del Duca senza

snaturarne la veridicità storica, con particolare attenzione al gusto della nostra epoca.Ristorante Il Grillo, Pizzeria 1941, Locanda del conte, La Paesana e AgriturismoNonna Peppa, La Forola 1923, questi i ristoranti Acquavivani che hanno aderito alprogetto dell’Associazione Palio del Duca.Per adesioni e informazioni e prenotazioni 0735 764115 www.paliodelduca.itLe date delle altre serate.

VENERDI 21 Febbraio Serata dello Spiedino - La Locanda del ConteGIOVEDI 27 Marzo Serata dell’umido e spezzatino - Ristorante Pizzeria 1941

GIOVEDI 24 Aprile Serata Selvaggia - La Locanda del ConteVENERDI 23 Maggio Serata dell'Orto - Agriturismo Nonna PeppaVENERDI 20 Giugno Serata del Sottobosco - Country House LA FOROLA1923VENERDI 25 Luglio Serata Trionfo del Mare - Ristorante Il Grillo

ctr. Forola, II

via Valle Apparignano, 21

R

Page 8: Anno xxxi n 7 23 febbraio 2014

8 Anno XXXI

23 Febbraio 2014PAG

VIAGGI E TURISMO - NOLEGGIO BUS

S. Benedetto del Tronto Tel. 0735 594456

Cupra Marittima Tel. 0735 777636

www.pertur.it

30 anni di esperienzaorganizzando viaggi per le Parrocchie

AGENZIA GENERALE DI S. BENEDETTO DEL TRONTO

Agente Generale Cinzia AmabiliVia F. crispi, 107 - Tel. e Fax 0735 582101

MANOJLOVIC

BRONZO TRICOLORE

Ennesima prodezza di un atleta sambenedetteseai Campionati Italiani Allievi indoor svoltisi nelweek end al Palaindoor di Ancona.Loris Majnolovic, ostacolista che da tempo sta fa-cendo parlare di sé a livello nazionale, ha conqui-stato il bronzo nella finale dei 60 metri ad ostacolicon il tempo di 8”16 .L’atleta della Collection Atletica Sambenedettese,allenato dal tecnico Adalgisa Vecchiola, confermaancora una volta di essere uno dei più grossi ta-lenti giovanili dell’atletica marchigiana, soprattuttoin virtù del fatto che è al primo anno allievi e quinditutto fa presagire che il prossimo anno il titolo tri-colore non potrà sfuggirgli.Oltre che negli ostacoli, Majnolovic eccelle anchenelle prove multiple, disciplina nella quale detieneil record italiano del tetrathlon indoor stabilito loscorso anno sempre nell’impianto al coperto delcapoluogo marchigiano. Il bilancio positivo dellarassegna nazionale giovanile per la CollectionAtletica Sambenedettese è stato completato dal-l’ottima prova nella staffetta 4 x 200 il cui teamcomposto sempre da Majnolovic, Mercatili, Lucianie Spinozzi ha stabilito il record sambenedettese dicategoria con il tempo di 1’38”35. Appuntamentoal prossimo week end quando la donna di puntadell’atletica femminile della nostra città Enrica Ci-polloni si giocherà le sue chances di vittoria per iltitolo nazionale assoluto nel salto in alto.

ASD Collection Atletica Sambenedettese

Due eventi diversi tra loro ma con una ma-trice in comune: mentre in questi giornil’urna di Don Bosco sta girando l’Italia ac-colta ovunque da migliaia di giovani infesta, il calcio prova a ripartire dagli oratori,la cellula viva su cui il fondatore dei Sale-siani costruì’ il suo modo di fare Chiesa.Può sembrare un tentativo estremo, quasifuori tempo massimo visto gli scandali e leviolenze che ormai quotidianamente accom-pagnano il nostro calcio, ma almeno i mas-simi dirigenti della Lega hanno capito che

se non tornano ai valori delle origini, questosport, che era il più bello del mondo è de-stinato a bruciarsi in pochi anni.Così la Junior Tim Cup, competizione checoinvolge quasi cento oratori in tutta Italiae giovani sotto i 14 anni che avranno il pri-vilegio di esibirsi in stadi di serie A primadelle partite del massimo campionato, di-venta più di un torneo: è un messaggio disperanza affidato a chi vede ancora in que-sto sport un sano divertimento, non ancoracolluso con interessi economici, legami con

sponsor o tv, alchimie tattiche assortite. Ed è bello che vessillifero di questa inizia-tiva sia il Csi, il Centro Sportivo Italianoche quest’anno compie 70 anni, che havisto crescere nei suoi tornei campioni delcalibro di Gianni Rivera e Giacinto Fac-chetti, e ancor oggi rappresenta il volto no-bile dello sport, la sua carica educativa, conlealtà e altruismo come valori forti accantoalla naturale spensieratezza che dovrebbesempre accompagnare questo gioco, speciese praticato nei primi anni di vita, e cheoggi viene invece messo a rischio persinodalle tossine polemiche di certi genitori.Quest’anno lo Junion camp si arricchiscedi un’ ulteriore iniziativa: ogni settimanaun calciatore dei club di serie A, sceglierà

un oratorio e trascorrerà un pomeriggio coni ragazzi, giocando una partita con loro ècercando di trasmettere quei valori che oggisembrano dimenticati, sepolti sotto unacappa di cattivi esempi che disorientano iragazzi, spesso portati a credere, nel calciocome nella vita, che certe scorciatoie pa-ghino più dei sacrifici e del duro lavoro. Può essere un nuovo inizio, non sprechia-molo.

Leo Gabbi

SPORTCalcio, ritorno agli oratoriLa Junior Tim Cup, promossa dal CSI, porta i ragazzi sui campi di Serie A

� � � � � � � � � � �

� � � � �

� � � � �

�����������������������������������

��

������������������������������������

��

����

�� � � � � �� � ��������� � � � � �� �

� � � � �� � �

� � � � � � � � � � �

� � � � �

� � � � �

�����������������������������������

��

������������������������������������

��

����

�� � � � � �� � ��������� � � � � �� �

� � � � �� � �

����

� � � � � � � � � � �

� � � � �

� � � � �

�����������������������������������

��

������������������������������������

��

����

�� � � � � �� � ��������� � � � � �� �

� � � � �� � �

����������������������� ������������������������������������������������������������� �������������������������������������������������������������� �����������������������

�������

� � � � � � � � � � �

� � � � �

� � � � �

�����������������������������������

��

������������������������������������

��

����

�� � � � � �� � ��������� � � � � �� �

� � � � �� � �

������������������������������������������������������������ ��������������������������������������������������������������������� � ����������������� �� ����������������������� � ��������������� � � �� ��� � ��������������������� � ����� ���������� ��� ����������������� ��������

��������������������� ������������������������

� � � � � � � � � � �

� � � � �

� � � � �

�����������������������������������

��

������������������������������������

��

����

�� � � � � �� � ��������� � � � � �� �

� � � � �� � �

����������������������������������������� � ��������������������� �� �

����������� ����������

� � � � � � � � � � �

� � � � �

� � � � �

�����������������������������������

��

������������������������������������

��

����

�� � � � � �� � ��������� � � � � �� �

� � � � �� � �

� � � � � � � � � � �

� � � � �

� � � � �

�����������������������������������

��

������������������������������������

��

����

�� � � � � �� � ��������� � � � � �� �

� � � � �� � �

� � � � � � � � � � �

� � � � �

� � � � �

�����������������������������������

��

������������������������������������

��

����

�� � � � � �� � ��������� � � � � �� �

� � � � �� � �

� � � � � � � � � � �

� � � � �

� � � � �

�����������������������������������

��

������������������������������������

��

����

�� � � � � �� � ��������� � � � � �� �

� � � � �� � �

���������� � � � � � � � � � �

� � � � �

� � � � �

�����������������������������������

��

������������������������������������

��

����

�� � � � � �� � ��������� � � � � �� �

� � � � �� � �

���������

������� ������ � � � � � � � � � �

� � � � �

� � � � �

�����������������������������������

��

������������������������������������

��

����

�� � � � � �� � ��������� � � � � �� �

� � � � �� � �

������������

������������� � � � � � � � � � �

� � � � �

� � � � �

�����������������������������������

��

������������������������������������

��

����

�� � � � � �� � ��������� � � � � �� �

� � � � �� � �

����

��������������� � � � � � � � � � �

� � � � �

� � � � �

�����������������������������������

��

������������������������������������

��

����

�� � � � � �� � ��������� � � � � �� �

� � � � �� � �

������ � � � � � � � � � �

� � � � �

� � � � �

�����������������������������������

��

������������������������������������

��

����

�� � � � � �� � ��������� � � � � �� �

� � � � �� � �

� � � � � � � � � � �

� � � � �

� � � � �

�����������������������������������

��

������������������������������������

��

����

�� � � � � �� � ��������� � � � � �� �

� � � � �� � �

� � � � � � � � � � �

� � � � �

� � � � �

�����������������������������������

��

������������������������������������

��

����

�� � � � � �� � ��������� � � � � �� �

� � � � �� � �

��

� � � � � � � � � � �

� � � � �

� � � � �

�����������������������������������

��

������������������������������������

��

����

�� � � � � �� � ��������� � � � � �� �

� � � � �� � �

! �������

� � � � � � � � � � �

� � � � �

� � � � �

�����������������������������������

��

������������������������������������

��

����

�� � � � � �� � ��������� � � � � �� �

� � � � �� � �

�������!!

� � � � � � � � � � �

� � � � �

� � � � �

�����������������������������������

��

������������������������������������

��

����

�� � � � � �� � ��������� � � � � �� �

� � � � �� � �

�"������

� � � � � � � � � � �

� � � � �

� � � � �

�����������������������������������

��

������������������������������������

��

����

�� � � � � �� � ��������� � � � � �� �

� � � � �� � �

� � � � � � � � � � �

� � � � �

� � � � �

�����������������������������������

��

������������������������������������

��

����

�� � � � � �� � ��������� � � � � �� �

� � � � �� � �

� � � � � � � � � � �

� � � � �

� � � � �

�����������������������������������

��

������������������������������������

��

����

�� � � � � �� � ��������� � � � � �� �

� � � � �� � �

� � � � � � � � � � �

� � � � �

� � � � �

�����������������������������������

��

������������������������������������

��

����

�� � � � � �� � ��������� � � � � �� �

� � � � �� � �

� � � � � � � � � � �

� � � � �

� � � � �

�����������������������������������

��

������������������������������������

��

����

�� � � � � �� � ��������� � � � � �� �

� � � � �� � �

� � � � � � � � � � �

� � � � �

� � � � �

�����������������������������������

��

������������������������������������

��

����

�� � � � � �� � ��������� � � � � �� �

� � � � �� � �

� � � � � � � � � � �

� � � � �

� � � � �

�����������������������������������

��

������������������������������������

��

����

�� � � � � �� � ��������� � � � � �� �

� � � � �� � �

� � � � � � � � � � �

� � � � �

� � � � �

�����������������������������������

��

������������������������������������

��

����

�� � � � � �� � ��������� � � � � �� �

� � � � �� � �

� � � � � � � � � � �

� � � � �

� � � � �

�����������������������������������

��

������������������������������������

��

����

�� � � � � �� � ��������� � � � � �� �

� � � � �� � �

� � � � � � � � � � �

� � � � �

� � � � �

�����������������������������������

��

������������������������������������

��

����

�� � � � � �� � ��������� � � � � �� �

� � � � �� � �

� � � � � � � � � � �

� � � � �

� � � � �

�����������������������������������

��

������������������������������������

��

����

�� � � � � �� � ��������� � � � � �� �

� � � � �� � �

� � � � � � � � � � �

� � � � �

� � � � �

�����������������������������������

��

������������������������������������

��

����

�� � � � � �� � ��������� � � � � �� �

� � � � �� � �

� � � � � � � � � � �

� � � � �

� � � � �

�����������������������������������

��

������������������������������������

��

����

�� � � � � �� � ��������� � � � � �� �

� � � � �� � �

� � � � � � � � � � �

� � � � �

� � � � �

�����������������������������������

��

������������������������������������

��

����

�� � � � � �� � ��������� � � � � �� �

� � � � �� � �

� � � � � � � � � � �

� � � � �

� � � � �

�����������������������������������

��

������������������������������������

��

����

�� � � � � �� � ��������� � � � � �� �

� � � � �� � �

� � � � � � � � � � �

� � � � �

� � � � �

�����������������������������������

��

������������������������������������

��

����

�� � � � � �� � ��������� � � � � �� �

� � � � �� � �

� � � � � � � � � � �

� � � � �

� � � � �

�����������������������������������

��

������������������������������������

��

����

�� � � � � �� � ��������� � � � � �� �

� � � � �� � �

� � � � � � � � � � �

� � � � �

� � � � �

�����������������������������������

��

������������������������������������

��

����

�� � � � � �� � ��������� � � � � �� �

� � � � �� � �

� � � � � � � � � � �

� � � � �

� � � � �

�����������������������������������

��

������������������������������������

��

����

�� � � � � �� � ��������� � � � � �� �

� � � � �� � �

� � � � � � � � � � �

� � � � �

� � � � �

�����������������������������������

��

������������������������������������

��

����

�� � � � � �� � ��������� � � � � �� �

� � � � �� � �

� � � � � � � � � � �

� � � � �

� � � � �

�����������������������������������

��

������������������������������������

��

����

�� � � � � �� � ��������� � � � � �� �

� � � � �� � �

� � � � � � � � � � �

� � � � �

� � � � �

�����������������������������������

��

������������������������������������

��

����

�� � � � � �� � ��������� � � � � �� �

� � � � �� � �

� � � � � � � � � � �

� � � � �

� � � � �

�����������������������������������

��

������������������������������������

��

����

�� � � � � �� � ��������� � � � � �� �

� � � � �� � �

� � � � � � � � � � �

� � � � �

� � � � �

�����������������������������������

��

������������������������������������

��

����

�� � � � � �� � ��������� � � � � �� �

� � � � �� � �

�������������

� � � � � � � � � � �

� � � � �

� � � � �

�����������������������������������

��

������������������������������������

��

����

�� � � � � �� � ��������� � � � � �� �

� � � � �� � �

��������������

� � � � � � � � � � �

� � � � �

� � � � �

�����������������������������������

��

������������������������������������

��

����

�� � � � � �� � ��������� � � � � �� �

� � � � �� � �

��������� ��������

� � � � � � � � � � �

� � � � �

� � � � �

�����������������������������������

��

������������������������������������

��

����

�� � � � � �� � ��������� � � � � �� �

� � � � �� � �

����� ����������

� � � � � � � � � � �

� � � � �

� � � � �

�����������������������������������

��

������������������������������������

��

����

�� � � � � �� � ��������� � � � � �� �

� � � � �� � �

�������������������

� � � � � � � � � � �

� � � � �

� � � � �

�����������������������������������

��

������������������������������������

��

����

�� � � � � �� � ��������� � � � � �� �

� � � � �� � �

����������������������

� � � � � � � � � � �

� � � � �

� � � � �

�����������������������������������

��

������������������������������������

��

����

�� � � � � �� � ��������� � � � � �� �

� � � � �� � �

���

� � � � � � � � � � �

� � � � �

� � � � �

�����������������������������������

��

������������������������������������

��

����

�� � � � � �� � ��������� � � � � �� �

� � � � �� � �

� � � � � � � � � � �

� � � � �

� � � � �

�����������������������������������

��

������������������������������������

��

����

�� � � � � �� � ��������� � � � � �� �

� � � � �� � ����������������

� � � � � � � � � � �

� � � � �

� � � � �

�����������������������������������

��

������������������������������������

��

����

�� � � � � �� � ��������� � � � � �� �

� � � � �� � �

����������

����� ������������������������������������������

���������������������������

� � � � � � � � � � �

� � � � �

� � � � �

�����������������������������������

��

������������������������������������

��

����

�� � � � � �� � ��������� � � � � �� �

� � � � �� � �

�����������������

��������������������������������� �����

������������ ������������������������

� � � � � � � � � � �

� � � � �

� � � � �

�����������������������������������

��

������������������������������������

��

����

�� � � � � �� � ��������� � � � � �� �

� � � � �� � �

��������

����������������������������� ��������������������������������� �����

������������ �������

� � � � � � � � � � �

� � � � �

� � � � �

�����������������������������������

��

������������������������������������

��

����

�� � � � � �� � ��������� � � � � �� �

� � � � �� � �������

� � � � � � � � � � �

� � � � �

� � � � �

�����������������������������������

��

������������������������������������

��

����

�� � � � � �� � ��������� � � � � �� �

� � � � �� � �

� � � � � � � � � � �

� � � � �

� � � � �

�����������������������������������

��

������������������������������������

��

����

�� � � � � �� � ��������� � � � � �� �

� � � � �� � �

� � � � � � � � � � �

� � � � �

� � � � �

�����������������������������������

��

������������������������������������

��

����

�� � � � � �� � ��������� � � � � �� �

� � � � �� � �

� � � � � � � � � � �

� � � � �

� � � � �

�����������������������������������

��

������������������������������������

��

����

�� � � � � �� � ��������� � � � � �� �

� � � � �� � �

����

�����

� � � � � � � � � � �

� � � � �

� � � � �

�����������������������������������

��

������������������������������������

��

����

�� � � � � �� � ��������� � � � � �� �

� � � � �� � �

�������

� ��� �������������������������

� � � � � � � � � � �

� � � � �

� � � � �

�����������������������������������

��

������������������������������������

��

����

�� � � � � �� � ��������� � � � � �� �

� � � � �� � �

� � � � � � � � � � �

� � � � �

� � � � �

�����������������������������������

��

������������������������������������

��

����

�� � � � � �� � ��������� � � � � �� �

� � � � �� � �

� � � � � � � � � � �

� � � � �

� � � � �

�����������������������������������

��

������������������������������������

��

����

�� � � � � �� � ��������� � � � � �� �

� � � � �� � �

Il Sottopasso

di via Pasubio Siamo alla fase decisiva per la realizzazione diun’opera fondamentale per migliorare la circola-zione della zona sud della città: il sottopasso divia Pasubio. Il sottopassaggio infatti elimineràl’attraversamento della linea ferroviaria lungo lastatale Adriatica a Porto d’Ascoli. Com’è noto achi attraversa la città lungo la direttrice sud -nord, il passaggio a livello posto all’intersezionetra strada e ferrovia provoca spesso lunghe codeal momento del transito dei convogli.