Alternativa News Numero 75

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  • 7/31/2019 Alternativa News Numero 75

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    Alternativa newsIn collaborazione con: Megachip

    Volume : 3Numero: 75Data: Maggio 2012Sede: Gruppo AlternativaLiguriaDi: Asta Paolo, MartiniClaudio

    PAGINA 1 Alternativa news n75

    IN QUESTO NUMERO

    1 - Fine del Centro - Di: GiuliettoChiesa (pag. 1)

    2 - ALTERNATIVA CHIAMA ALAVORO! (pag. 2)

    3 - Elezioni: il Movimento 5 Stelle e ilmiracolo italiano - Di: Debora Billipag. 2)

    4 - Marine Le Pen e la destraenofoba-populista francese - Di:

    Anna Lami (pag. 3)

    5 - Val Susa, Italia: Pd e Pdl insieme,per conquistare Avigliana - Di: Librepag. 3/4)

    6 - Primo Maggio. La classe operaia ndata in pensione - Di: Gianni

    Biondillo (pag. 4/5)

    7 - Ecco come reagiranno i partiti - Di:abrizio Tringali (pag. 5/6)

    8 - qui la festa? - Di: Anna Lamipag. 6/7)

    9 - Loccupazione della Torre Galfa aMilanoDi: Ivan Carozzi (pag. 7)

    10 - Eurodammerung. Il crepuscolodell'Euro - Di: Paul Krugman (pag. 7)

    11 - La nuova frontiera agricola - Di:Mirel Bran(pag. 8)

    Fine del Centro - Di: Giulietto Chiesa- www.ilfattoquotidiano.itBisogna capire cosa sono i terremoti elettorali in Francia, Grecia, Germania, Italia. Ancheperch solo un inizio, e sbagliare giudizio sar pericoloso. Io credo che abbiano un epicentrocomune: si chiama rottura del patto sociale europeo. Chi lha prodotta? Una rivoluzione,quella dei banchieri, cio il passaggio finale, formale, della politica nelle mani della finanzainternazionale, di quelli che Luciano Gallino chiama i proprietari universali. I popoli europei,raggirati prima e adesso bastonati senza piet, cominciano a reagire. Per ora confusamente.Ma cominciano a capire. E cosa vedono? Vedono che i partiti tradizionali, tutti, destra esinistra, cui avevano fatto riferimento negli ultimi cinquantanni, mancano allappello.Perch hanno tenuto bordone, hanno taciuto, sono complici. Per questo gli elettori liabbandonano (cominciano ad abbandonarli). Cosa cercano? Risposte semplici, salvifiche.Quelli di destra scivolano verso il nazionalismo, il razzismo, la xenofobia. Emozioni forti,plebee. Quelli di sinistra anelano a, per ora vaghe, piattaforme di buon governo, pipartecipazione, pi democrazia. Tutti capiscono che le decisioni passano sopra le loro teste.

    Vanno alle estreme. Pi si accentua la crisi, pi queste tendenze diventeranno acute, e dimassa. E la fine del centro.In Italia Beppe Grillo. In Germania sono i Pirati, i Verdi, la Linke. In Grecia Syriza e Albatragica. In Francia Marie Le Pen, e Mlenchon (vincono ancora Merkel e Hollande, perchin Germania e Francia la crisi ancora poco visibile e l i partiti tradizionali ancora non sonofranati). Siamo solo allinizio. Poi cosa verr? Se loffensiva dei banchieri continua, chesucceder? Loro, i banchieri, e i loro servi politici e giornalisti, dicono che poi verr la crescita.Ma la crescita impossibile senza investimenti. E investimenti non possiamo farne perchabbiamo permesso il pareggio di bilancio in Costituzione. Dunque ci restano due speranze:la prima attingere al mercato internazionale della finanza, indebitandoci ancora di pi. Laseconda privatizzare: cio svendere tutte le propriet dello Stato. A chi? A coloro cheverranno con il denaro inventato al computer. Cio ai nove banchieri che dominano il

    pianeta Occidente.Il fatto che, se siamo in questa situazione perch siamo entrati in una crisi strutturale chenon ha uscita. Siamo al capolinea. I banchieri sono diventati rivoluzionari non per caso. Lacatena di SantAntonio si rotta e loro continuano a strattonarla. Adesso dopo averciipnotizzati tutti con il consumismo si apprestano a costringerci al razionamento (chesaranno loro a decidere come farlo).Come se ne esce? Non so, francamente. Ma so che la prima cosa da fare non pagare ildebito usuraio che cimpongono (a tutti gli europei ormai). Secondo mettere fuori legge iderivati e mettere in galera quelli che interagiscono con gli offshore (vere organizzazionicriminali, come coloro che ci portano i soldi). Terzo, nazionalizzare subito le pi importantibanche.Keynes si pu usare, per qualche tempo, ma non baster a lungo, perch una crescita infinita

    in un sistema finito di risorse impossibile. Questo appunto il capolinea. Si scende.Comincia una transizione. Ma questa politica, questi partiti, questi maggiordomi, non sono ingrado nemmeno di concepirla. Sono pagati per non farla. Allora bisogna mettere mano a uncomitato di salvezza nazionale che unisca tutte le forze popolari e che imponga (in base allaCostituzione, fino a che non la aboliranno del tutto) una svolta radicale. Arriva il nazismobianco(ce lo annuncia Tremonti, uno che i nazisti bianchi li conosce bene). Se siamo capaci,bene, se non siamo ca aci, e io er noi.

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    2/8PAGINA 2 Alternativa news n75

    ALTERNATIVA CHIAMA AL LAVORO!

    NNNNon la solita disoccupazione, questa volta. uninteraenerazione di uomini e di donne che viene sacrificata in unauerra sociale spietata. Per milioni di persone lavventura della vitadulta passa ora soltanto attraverso brutti lavori o nessun lavoro.on una questione contingente ma un divario crescente traomanda e offerta di lavoro.na societ fin qui ordinata dal lavoro, ora minacciata nelle sue

    ondamenta dalla nuova regola imposta dal potere: il precariatotrutturale. Se nulla cambia, saranno compromessi i destini di

    ntere generazioni. Sar annichilita la cittadinanza, non avr piasi la sovranit che appartiene al popolo. I sovrani rimasti sonoli iniziatori e i complici di questa guerra sociale.

    loro progetto lasciar crescere un esercito di riserva diisoccupati che si aggiungono via via nelle mille piccole crisiettoriali e nei mille territori che collassano.

    quel progetto interessa che si gonfi una massa nebulosa diottoccupati o precari, che galleggia a malapena sul livello medio diopravvivenza: cos pi comodo fare a pezzi il quadro che tenevansieme i diritti conquistati e anche i doveri. Non solo distruggono iluturo personale di milioni di cittadini, non solo impediscono ilormarsi di milioni di famiglie, ma compromettono

    responsabilmente la cultura del lavoro italiana. Questi sono glisiti finali di un progetto di politica economica globale, che in Italiata realizzando il governo dei cosiddetti tecnici.n progetto purtroppo chiaro e che scaglia il paese, senza freni, inn precipizio. Ma che dice anche come questa lite di banchierion in grado di capire quali cambiamenti radicali sono givvenuti, che rendono le sue ricette ridicole e pericolose per laollettivit.olo un cieco avventurismo pu ignorare che negli ultimi cinqueecenni si verificato: a) un aumento costante e vertiginoso dellaroduttivit; b) che siamo ormai arrivati alla saturazioneonsumistica che ci obbliga a lavorare in modo parossistico per

    rodurre il superfluo; c) che sono emersi i limiti ambientali con ielativi segnali di collasso; d) che il mondo ormai pieno di qualche

    miliardo di nuovi produttori non pi rapinabili e ormai in grado diifendersi.ornare indietro impossibile.i annunciano che i tempi sono cambiati e che nulla sar comerima. Ce ne siamo accorti da soli.

    Ma sono proprio loro che non vedono ci che gi accaduto. Peruesto partoriscono lideuzza del mettere ordine nei contiubblici, ignorando che ci produce disordine sociale che siovescia su gran parte della popolazione. Lunica cosa che siroduce crescente insicurezza che comincia a produrre rivolta.

    nnunciano crescita futura in cambio dei sacrifici, ma non ci saressuna crescita, n nel breve, n nel medio periodo. Invitiamoerci tutte le forze politiche, sociali, intellettuali che condividonouesto giudizio a pensare insieme a qualcosaltro, a un modellorovvisorio ma non improvvisato di organizzazione del lavoro. Laonferenza internazionale sulla decrescita, a Venezia nelettembre 2012, sar una buona occasione per affermarlo.ntanto, la proposta di Luciano Gallino - presentata al convegno diirenze dellALBA (il nuovo soggetto politico) e ivi approvata - darendere in seria considerazione, prima di tutto come strumento diattaglia. Essa dice con chiarezza che la sfera pubblica deveperare come creatore di lavoro di ultima istanza, incidendoirettamente sulla sorte lavorativa del maggior numero di persone.o si pu fare con una congrua tassa di scopo con cui crearepportunit per i disoccupati e i sottoccupati precari che deveguardare per tutte le fasce det e non solo quelle giovanili.orizzonte quello di un reddito di cittadinanza legato a percorsii lavoro, diritti, doveri, accesso universalistico a beni sociali. Un

    fisco gi pi rispettoso della costituzione, con una tassazione piprogressiva, si aggiungerebbe a una pluralit di fondi in grado difinanziare una profonda riforma nella struttura del lavoro.Anzich un esercito di riserva di sottoccupati e disoccupati, siavrebbero le risorse umane per far funzionare tante realteconomiche essenziali che sono trascurate da quando prevale ilpunto di vista della rendita finanziaria di breve periodo: lamanutenzione delle scuole e degli ospedali, della stessa strutturaproduttiva, settori come la ricerca e la formazione, i settoriabbandonati perch ritenuti infruttuosi, lagricoltura locale, leintegrazioni di reddito o le detassazioni che possono dare sicurezze

    di lungo termine per lavori saltuari ma importanti per lequilibriosociale.Non un paradosso: la fine dellossessione della crescitafunzionale al debito consentirebbe di aprire molti cantieri chealtrimenti non aprirebbero mai. Per la fine del precariato nonoccorre la promessa di far crescere il PIL per darlo ai redditieri,occorre una Repubblica fondata sul lavoro. Floridezza edemancipazione sociale, non crescita.Chi ci fa la guerra non vuole che lavoriamo tutti, ma di pi (e nonsolo per pi anni, ma anche per pi ore). Due secoli indietro.Noi vogliamo andare in unaltra direzione: lavorare tutti, ma dimeno, con tempi di vita valorizzati, risorse non solo monetarie,

    recupero di una dimensione sociale, un reddito che ci rendacittadini. Ci serve, urgentemente, un modello di transizione, chepunti a ricucire il tessuto sociale. Poi dovremo dire che anchequesto non sufficiente per rimettere in moto la macchina dellacrescita, che ormai inservibile. Al contrario dobbiamo mettere indiscussione proprio la quantit del tempo di lavoro necessario. Eavanzare un piano di riconversione industriale che metta in primopiano la riconversione ecologica. E pensare a una transizione oltrequesto sistema. Ma vogliamo arrivarci vivi.

    Alternativa. Laboratorio politico culturale. Gruppo Lavoro.

    Elezioni: il Movimento 5 Stelle e ilmiracolo italiano - Di: Debora Billi -www.crisis.blogosfere.itCarini, eh, i rappresentanti di "Golden Dawn", il partito neonazi cheha preso un bell'8 per cento in Grecia?Neonazi. In Grecia. Teste rasate, facce incazzate e torve, muscoli inevidenza, e fregi che ricordano svastiche.Succede. Succede, quando un Paese sull'orlo del baratro e non sa ache santo votarsi. Ed l'opzione soft, perch quella hard un casinodi piazza senza capo n coda che conduce dritto al golpe militare.Ai greci toccato gi il golpe finanziario e i cittadini non ce la fanno

    pi. Nella loro scheda elettorale, le solite facce prone ai diktatneoliberisti globali oppure i neonazi che vaneggiano di Patria, Onore,e morte ai banchieri. Si finisce allora col votarli, tanto peggio tantomeglio.A noi invece andata di lusso, almeno per queste amministrative. E'sbucata una valvola di sfogo che ha preso il posto che sarebbe statoinevitabilmente occupato da nazisti e pazzoidi assortiti: il Movimento5 Stelle. Un miracolo italiano. Invece delle teste rasate tatuate,ingegneri e volontari delle ONG. Invece dei razzisti sciovinisti francesi,geologi e insegnanti. Invece dei picchiatori, laureati secchioni chesciorinano dati e cifre. Invece del morte allo zingaro e dalli al cinese,piste ciclabili e orti urbani.

    Abbiamo parlato male degli italiani per 15 anni, e poi guarda che ticombinano: unici in Europa a non farsi incantare dalle sirenedell'estremismo nero, si rimboccano le maniche tra cittadini eprovano a fare qualcosa che abbia un futuro. Un esempio per tuttal'Unione. E se ancora ci vedete demagogia, populismo e antipolitica,fate uno sforzo di immaginazione: potevamo a quest'ora starecommentando Forza Nuova all'8%. Come ci saremmo sentiti, allora?

  • 7/31/2019 Alternativa News Numero 75

    3/8PAGINA 3 Alternativa news n75

    Marine Le Pen e la destra

    enofoba-populista franceseDi: Anna Lami - Megachip

    Mettiamo le mani avanti: in Italia non cttualmente nessuna Marine Le Penlorizzonte, per fortuna, anche se non etto che le cose non possano cambiare inn prossimo futuro. Per ora la Lega Nord,he rischiava di raccogliere alcune quote

    gnificative di consenso popolare controMonti, naviga in cattive acque e la Destra di

    torace tutto fuorch un movimento conperanze di radicamento sociale e crescitaettorale significativa. Francia tutta unaltra storia. Oltretutto

    a quando il Front National non subisce piconcorrenza degli scissionisti di Bruno

    Mgret (2.3 % al primo turno delleresidenziali del 2002) si puanquillamente considerare lunico realeartito della destra xenofobo-populista

    ancese. Mai sdoganato dagli ambientionservatori e moderati, mai arruolatoemmeno per accordi tattici contingenti,uindi essenzialmente puro e nonompromesso con nessun partito di potere,gli occhi dellelettorato pu, con una certaredibilit, presentarsi quale realepposizione all embrouille Umps . Dal011 la sua leader pressoch incontrastata

    donna, figlia darte, quarantenne,amma di tre figli, divorziata eemminista.

    Marine Le Pen la migliore creaturaolitica che lestrema destra europeaossa proporre sul mercato elettorale diuesti tempi.on lei al timone, il Front National ventato il primo partito tra le fasce pieboli della popolazione francese , haonquistato una parte non trascurabileellelettorato femminile e ha un successootevole tra i giovani.a quando Marine ha ereditato laadership del Front, sono stati aboliti tutti iarchi distintivi dellestremismo para-scista: finita lepoca dei nostalgismi

    andeani, definitivamente fuori glikinheads dai cortei e dai ranghiellorganizzazione, espulsi i quadri colti inllo mentre si lasciavano andare a

    omantici saluti romani (Alexandre Gabriac,otografato mentre salutava romanamente,

    stato radiato), significative aperture sulema dei diritti civili per gli omosessuali.on Marine si sono oltretutto fatte largo leonne e le istanze femminili, in barba allaadizione machista dellestrema destra: le

    agazze del Front National non si sentonongeli del focolare n rivendicano solo ildiritto ad essere madri. Chiedono paritel trattamento economico rispetto agliomini ed arringano contro laottomissione femminile dellIslamtegralista. Le Pen ha chiara la linea.

    Val Susa, Italia: Pd e Pdlinsieme, per conquistare

    AviglianaDi: Libre - www.libreidee.org

    A prima vista, sembra una qualsiasicampagna elettorale locale, di rangocomunale. Non lo , se vero chescomoda nientemeno che NichiVendola, accanto allaltro leader

    nazionale impegnato nella contesa,Beppe Grillo. Due pesi massimi, indifesa di una cittadina di nemmenoquindicimila abitanti? Ebbene s: perchil Comune in questione Avigliana,dinamico capoluogo produttivo dellavalle di Susa ribelle, a met strada fraTorino e le Alpi.Ventanni fa, quando lepopea No-Tavera alle primissime battute, ancoralontana dallattuale dimensionepopolare, Avigliana pun il partito

    trasversale degli affari premiando unalista di outsider, dal nomeinequivocabile: Piazza Pulita. Da allora,la dinastia della trasparenza hasfornato sindaci-contro. Ultimoesponente Carla Mattioli, nel 2005 inprima linea sulle barricate della storicarivolta pacifica che costrinse il governoa sospendere il progetto Torino-Lione,rivelando allItalia la profeticaresistenza della valle di Susa,avamposto della Grande Crisi.Periodici e inutili assalti elettoralihanno tentato di disarcionare glieretici di Avigliana. Problema:centrodestra e centrosinistramarciavano in ordine sparso. Oggi,invece ed ecco la grande novit delfatidico 2012 Pd e Pdl scommettonoinsieme sulla caduta degli eredidellantica Piazza Pulita. Sembranonormali elezioni per il rinnovo delConsiglio comunale, ma non lo sono:perch in palio, insieme al premiosimbolico della poltrona di sindaco, clindipendenza politica della valle diSusa di fronte alla minaccia dellaTorino-Lione, il mostro che avanza trareticolati e lacrimogeni, senza mai unostraccio di spiegazione. Mario Monti eGiorgio Napolitano si sonosemplicemente rifiutati di rispondereallappello di 150 docenti e tecnicidelluniversit italiana, evitando cos dientrare nel merito delle elementariquestioni sollevate: costi, convenienza,utilit strategica, infiltrazioni mafiose,

    impatto ambientale, grandi pericoli perla salute. Domande imbarazzanti? Eallora, per lestablishment, niente dimeglio che togliere di mezzo chi lepone, conquistando anche Avigliana,per via elettorale: obiettivo,

    di distinzione amico-nemico: loro resistonoin difesa della nazione, contro il nemicorappresentato tanto dallUnione europea dellebanche quanto dallimmigrazione edallislamizzazione. Non a caso alla radio si rallegrata perch la tecnocrazia di Bruxellesteme il risultato del suo FN: il ritorno dellanazione e della volont popolare, ha dichiarato.Dunque, abbastanza intelligente da saper alzarela bandiera del patriottismo francese (adifferenza di quanto avviene Italia, oltralpe

    nessuno si vergogna della propria cittadinanza)coniugando modernit nellimmagine aradicalit nei messaggi e concentrando lacampagna elettorale sui 3 temi centrali: rifiutodellUnione Europea e dellEuro, critica allestorture delleconomia mondializzata, feroceattacco agli immigrati ed allinvasionemusulmana.Il Fn mette il dito nella piaga dei principaliproblemi del tempo presente e nonostante lesue risposte siano populiste e sbagliate (adesempio scaricando il malcontento sociale dei

    francesi, in particolare dei pi disagiati, contro ilfacile bersaglio dei migranti stranieri, alimenta laguerra tra poveri) convince tanti perch le altreforze politiche o sono corresponsabili deiproblemi attuali (come lUMP di Sarkozy e ilParti Socialiste di Hollande) o sono incapaci diproporre alternative credibili.Basti pensare che Eva Joly candidata dei Verdi diEurope- cologie uneuropeista convinta (nona caso ha dimezzato i voti del suo schieramentoprecipitando al 2%), che Jean-Luc Melenchn,del Front de la Gauche, pur proponendo cose

    meritevoli come labolizione del fiscalcompact, laumento dei salari minimi e luscitadalla Nato, rimasto sostanzialmente silentesulla questione dellEuro e del debito perch gipensava allappoggio garantito al socialistaHollande nel ballottaggio, per non parlare deicandidati di Lutte Ouvrire e Nouveau PartiAnticapitaliste ridotti ai minimi storici in quantopersi nel loro trotskismo dantan.Invece il Front National pone in primo piano latematica della sovranit nazionale, orrore degliorrori: ma non si capisce davvero, e soprattutto piuttosto impegnativo farlo capire, come sipotrebbe difendere quel poco di democrazia checi resta e magari riconquistare qualcosa dimeglio senza fare i conti con un recupero dellasovranit nazionale ormai espropriata dallatecno-finanza europea.Semmai il problema come declinare ilrecupero della sovranit nazionale in chiaveautenticamente democratica e progressivasenza inceppare in pulsioni fascistoidi e razziste.Ed anche come conciliarla con la costruzione diunEuropa a vocazione sociale e non piostaggio di pochi. Due sono le possibilit: o

    sorger una vera alternativa politica in grado didare uno sbocco positivo alle istanze popolarioppure il pericolo che certe forze reazionarieintercettino il malcontento popolare e lodirottino su binari deviati rischier di diventareuna preoccupante realt.

  • 7/31/2019 Alternativa News Numero 75

    4/8PAGINA 4 Alternativa news n75

    Primo Maggio. La classe operaia andatan pensione -Di: Gianni Biondillo - www.doppiozero.com

    Alfonso abitava al sesto piano della torre a stella dove vivevonchio da ragazzo, a Quarto Oggiaro. Era un operaio dellAlfaomeo; si divertiva a raccontarmi di quando era partito da Napolieppure ventenne e appena sceso alla stazione Centrale di Milanouardandosi attorno si disse, convinto: questa la mia citt.rov quasi subito lavoro in fabbrica.Il suo caporeparto gli parlava dialetto milanese e si incazzava se Alfonso (Rossi, un cognome

    he pare gi un luogo comune) faticava a comprenderlo. Per parondicio lui replicava in napoletano, finch, nel tempo, trovaronoellitaliano la lingua franca per comunicare e lavorare al meglio,utti assieme. Allinizio non conosceva nessuno, ma fra colleghi dieparto, sezioni di partito, riunioni sindacali, nel volgere di poco

    empo si sent gi completamente integrato. Qualche mese dopo laua partenza, la madre dal paese, piangendo di nostalgia alelefono, gli implor di ritornare a casa. No - fu la sua risposta -on torno. Qui mi chiamano signor Rossi, mi danno del lei espettano il mio lavoro. Era uscito dal suo mondo pre-moderno,milista, aveva preso coscienza, sapeva dappartenere ad unaasse in s e per s.rano gli anni Sessanta, gli anni in cui nacqui io, figlio di due

    mmigrati meridionali, sottoproletari e semianalfabeti, che ilassimo che potevano augurare al loro figlio era un lavoro come

    uello di Alfonso, aspirazione autentica di emancipazione sociale aortata di mano. Essere operai, quando ero bambino, era una nota

    vanto, era sentirsi parte di una lite, nel cuore di unavanguardia che guardava verso il sol dellavvenire con fiducia empegno.d Alfonso piaceva suonare la chitarra. Lo conobbi cos, studiandossieme a lui i primi rudimenti dello strumento, io ragazzino, luiomo fatto. Tornava dal lavoro, smetteva la tuta, una doccia

    addomesticare il pi importante Comune della valle.Insieme alla Comunit Montana, presieduta da Sandro Plano ex sindaco di Susa iscritto al Pd, dissidente in quanto No-Tav eperennemente minacciato di espulsione dal partito il Comune di Avigliana resta il maggior caposaldo istituzionale valsusino. Lirriducibileavversione alla Torino-Lione disturba i manovratori torinesi, il cui sogno il commissariamento definitivo della valle e la suanormalizzazione, mediante loccupazione anche politica delle istituzioni-simbolo. Furono proprio i sindaci schierati in fascia tricolore, nel2005, a indurre il governo a non abusare dei reparti antisommossa. Per contro, la successiva e parziale ritirata delle autorit locali difronte alle ambigue prove di dialogo tentate, senza successo, dallOsservatorio di Mario Virano ha finito per consentire al mainstreamdi presentare a lungo la protesta No-Tav come una ordinaria questione di ordine pubblico, come se a monte non ci fosse lo scandalodella Torino-Lione. Il progetto pi pazzo dItalia resta un oggetto misterioso: una maxi-opera devastante, finanziariamente suicida ecompletamente inutile, mandata avanti a qualsiasi costo si teme solo per intascare il bottino dei finanziamenti europei, sufficientiperaltro ad aprire soltanto i primi cantieri, sulle aree conquistate il 27 giugno 2011 manu militari, con luso della forza, strappandole agli

    abitanti.Si scrive Avigliana, si legge Italia: se dietro le quinte, oltre le maschere della vita pubblica locale, si muovono gli uomini di Piero Fassino, diconcerto con lo stato maggiore del Pdl piemontese, dallaltra parte della barricata resistono gli eredi di una singolare rivoluzione civica,antesignana degli attuali Comuni Virtuosi. Isolati, ma non troppo: con la lista Avigliana citt aperta, a dar manforte allennesimocandidato dalla faccia pulita, il popolarissimo insegnante Angelo Patrizio, si mobilitano direttamente Nichi Vendola e Beppe Grillo, adisegnare una nuova possibile frontiera, un argine di volenterosi per provare a salvare lItalia che affonda. Sul fronte opposto, quello deicosiddetti poteri forti, laffabile Aristide Sada cavallo di razza e figlio di Gioachino, antico mentore di Piero Fassino e Sergio Chiamparino sfodera lo slogan Grande Avigliana, che fotocopia il claim Gran Torino della campagna fassiniana, promettendo nuove convergenzeper prospettive condivise.Piaceranno, quelle nuove convergenze, ai cittadini di Avigliana che vedono trasformato il proprio Comune in una sorta di campo dibattaglia, nella pluridecennale guerra fredda pro o contro la Torino-Lione? Un incubo, che non accenna a dileguarsi neppure in pienaemergenza-debito, sconcertando economisti e intellettuali: don Ciotti chiede che la grande opera venga almeno discussa, Roberto Saviano

    sostiene che lo Stato non in grado di vigilare sulle infiltrazioni della ndrangheta nei cantieri, ma il governo dei banchieri tace su tutto.Di rigore si pu morire, e la malattia pi grave resta linaudita diserzione della politica, cos spesso ridotta a comitato daffari al riparo delcommissario tecnico di turno. Riscrivere le regole? Primo: non calpestare i cittadini. E quello che chiede da ventanni la valle di Susa,divenuta Avigliana in testa un cruciale laboratorio politico. In fondo, lultima istituzione rimasta davvero al cittadino il Comune:archiviata la propaganda bugiarda e decrepita del marketing nazionale con destra e sinistra ormai unite, allombra di Mario Monti ivalori che oggi tornano in campo evocano parole antiche, come legalit e trasparenza: la piena sovranit di istituzioni credibili, verso lariconquista popolare di un bene supremo, chiamato democrazia.

    e poi si suonava assieme. E si parlava. Mi spieg che unproletario deve leggere sia Il Manifesto che il Corriere della Sera,ch quello che pensano i padroni dobbiamo sempre conoscerlo. Miinsegn la moralit del lavoro, Alfonso. Compresi davvero il

    significato del primo articolo della nostra Costituzione: unaRepubblica fondata sul lavoro. Sulla dignit del lavoro, a volerprecisare. I lavoratori erano investiti di doveri onerosi - neiconfronti dellimpresa, della famiglia, della nazione - ma eranoanche portatori di diritti, inalienabili, conquistati negli anni daipadri, dai fratelli. Cera un giorno per ricordarcelo: il giorno dellafesta dei lavoratori.Ricordo le feste del Primo Maggio della mia infanzia. Ricordo ilsilenzio delle strade vuote, le vetrine abbassate come a Natale, imezzi pubblici che restavano nel chiuso dei depositi. Ricordo lemanifestazioni in centro citt, affollate processioni sacre dellaicismo proletario. Roba del secolo, del millennio scorso. Le

    fabbriche hanno chiuso, buona parte dei capannoni dismessi sonostati abbattuti, le aree liberate si sono trasformate in prezioseoccasioni per eccitare la famelica speculazione immobiliare, ilmercato privato ha ridisegnato le citt indifferente ai temi sociali,senza una politica pubblica che abbia saputo governare latrasformazione. La classe operaia, dagli anni Ottanta in poi, non andata in paradiso. andata in pensione.Il Primo Maggio sembra ormai solo il giorno di un evento musicaleda seguire alla televisione, senza capire esattamente cosa sicelebri, in una societ polverizzata, indebolita, antisolidale. Oggi -ironia della sorte - si festeggia il giorno dei lavoratori lavorando; inun circolo antropofago autolesionista s secolarizzata la sacralit

    del lavoro per oggettiva perdita della classe clericale, che tenevavivo il culto. Il proletariato, e la sua vitalit di soggetto sociale, desaparecido. Ci che resta, e accresce le fila sempre pi, unsottoproletariato straccione e sperduto, troppo simile a quellodella mia infanzia, che si barcamena in un mondo del lavoroprecarizzato e ferino, che non ha pi voglia di festeggiare,

  • 7/31/2019 Alternativa News Numero 75

    5/8PAGINA 5 Alternativa news n75

    Ecco come reagiranno i partitiDi: Fabrizio Tringali

    Alcune riflessioni sulla tornata elettorale e sulle possibiliconseguenze.....1) Non rappresentano pi nessuno

    l primo dato da sottolineare commentando la tornata di elezioniamministrative che si appena conclusa, certamente quellodell'astensione.La cifra del non-voto, conteggiando anche le schede bianche enulle, raggiunge quasi la met dell'elettorato. Evidentemente nonpu trattarsi solo di qualunquismo e disinteresse. Al contrario,l non-voto rappresenta, in buona parte, una lucida, chiara e diffusascelta politica.Un cittadino su due non esprime un voto valido perch vuoletestimoniare di non riconoscere nessuno dei contendenti comeproprio rappresentante. l'ennesimo segnale dell'agonia di questo modello stantio di

    rappresentanza politica, che riduce la sovranit popolare a meraperiodica indicazione del gruppo di inamovibili rappresentantidelegati con pieni poteri a decidere tutto ci che impatta sullenostre vite. Torneremo su questo argomento nei prossimi post dimain-stream.it.2) Il crollo degli attuali partitiPer avere una idea della reale capacit di rappresentanza degliattuali partiti bisognerebbe guardare al numero di voti che essihanno conseguito calcolandone la percentuale sulla base delnumero degli aventi diritto al voto, e non in riferimento ai soli votivalidi.n questo modo si vedrebbe, per esempio, che a Genova i principali

    partiti ottengono questo magro risultato:PD 10,94%SEL 2,3%DV 2,7%

    PDL 4,2%Lega 1,7%E nelle altre citt importanti i risultati non sono molto dissimili.Un esito del genere dovrebbe portare alla caduta del governo inmen che non si dica, tuttavia noi ci troviamo sotto ilcommissariamento dell'Unione Europea, spalleggiata dal peggiorPresidente della Repubblica della storia d'Italia (ebbene si, peggiodi Cossiga), che per sordit senile non ha udito il boom delmovimento 5 stelle.Quindi non facile prevedere le conseguenze sulla tenuta delgoverno. Vedremo.3) Il ceto politico ha necessit di una alternanza apparenteQuel che appare molto probabile che il ceto politico si renderconto di aver bisogno di ripristinare l'alternanza apparente che hacontraddistinto il nostro sistema politico dal 1994 fino all'avventodel governo Monti.Le diverse coalizioni infatti devono apparire fra loro alternative, inmodo da legittimare l'occupazione di diversi spazi politici, emotivare i propri elettorati.Una volta al governo, poi, ciascuno continua a fare le stesse cosedei predecessori perch ciascuno rappresenta parti diverse dello

    stesso ceto dominante.Con il governo Monti l'apparenza momentaneamente venutameno, e tutti hanno potuto finalmente vedere ci che gli attualipartiti cercano di mascherare con la retorica, i simboli, e gli slogan,e cio che non esistono fra loro significative differenze di

    perch non possiede nulla, perch fatto di schiavi senza diritti, nuda vita alla merc di negrieri finanziari, loro s davveronternazionalizzati. Il rosseggiare che si vede allorizzonte non il sol dellavvenire, il tramonto del sogno collettivo.Temo il buio a venire, temo il gelo.

    proposta politica.Le coalizioni di centodestra, centrocentro e centrosinistra nonavrebbero certo voluto mostrare queste affinit, ma il peggiorPresidente della Repubblica della storia d'Italia (ebbene si, peggiodi Cossiga) sapeva che l'esecutivo guidato da Silvio Berlusconi nonavrebbe potuto facilmente realizzare quanto imposto dalla BCE,perch, come vediamo in questi giorni, le richieste implicano

    conseguenze talmente dure ed antipopolari che la coalizione a luiavversa avrebbe potuto facilmente far perno sul malcontentoconseguente, e ottenere la caduta del governo (non pochiparlamentari si sarebbero fortemente impauriti di fronte alprevedibile calo di consenso).Il peggior Presidente della Repubblica della storia d'Italia (ebbenesi, peggio di Cossiga) sapeva anche che, per ragioni speculari,neanche il centrosinistra avrebbe potuto concretizzare quellerichieste. Se lo avesse fatto, il centrodestra avrebbe avuto giocofacile nell'accusare gli avversari di tradimento verso i propri settoridi riferimento.Insomma, le ricette della BCE sono talmente negative per la

    stragrande maggioranza dei cittadini, che nessuna coalizionepolitica avrebbe potuto, da sola, realizzarle. La coalizioneall'opposizione avrebbe infatti potuto facilmente agire sulconseguente e inevitabile malcontento per erodere il consensodell'avversario e impadronirsi del governo, fingendo di averesoluzioni alternative. E finendo per trovarsi nella stessa situazionedei predecessori.L'unica soluzione trovata dal peggior Presidente della Repubblicadella storia d'Italia (ebbene si, peggio di Cossiga) stata quindiquella di sponsorizzare la nascita di un governo bi-partisan, checonsente di non addossare le responsabilit delle decisioni su diuna sola parte politica.

    Tuttavia, anche se il ceto politico non si assume le colpe della crisi ela responsabilit della realizzazione delle scelte suicide impostedall'Unione Europea, il risultato, per i partiti, stato comunquedrammatico.Senza il teatrino dell'alternanza apparente, il calo di consensoappare comunque inevitabile, poich il ceto politico appare oramainon solo inutile, ma chiaramente dannoso. Il suo volto parassitario,volgare, corrotto sotto gli occhi di tutti.4) Accelerazione verso le riforme antidemocraticheDa parte del ceto politico c' da aspettarsi una reazione. E'probabile che essa si concretizzi in una accelerazione versoriforme che consentano di chiudere l'accesso al sistema politico

    alle forze popolari o comunque esterne alla casta.Riforma costituzionale, nuove leggi elettorali (nazionali, e forseanche locali), aumento della tensione sociale. Questo il cocktail checi stanno preparando.Abbiamo gi in Costituzione la follia del pareggio di bilancio.Presto avremo anche il definitivo svuotamento del ruolo delParlamento, e l'accentramento del potere nelle mani del capo delgoverno. E il cambio delle regole di accesso alla rappresentanzaistituzionale.Il ceto politico ha bisogno di tutelarsi, e l'unico di modo per farlo restringere ulteriormente la democrazia, mantenendone la forma,ma cancellandone la sostanza.

    L'obiettivo una nuova architettura costituzionale che consenta digovernare senza consenso, in modo tale da smettere le vesti delgoverno bi-partisan e ritornare all'alternanza apparente. La castapotr cos svolgere essa stessa, contemporaneamente, sia il ruolodi governo che quello di opposizione.5) Il Movimento 5 Stelle, potenzialit e criticit

  • 7/31/2019 Alternativa News Numero 75

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    Il Movimento 5 Stelle ha ottenuto un risultato strepitoso, e pudiventare l'asse portante dell'opposizione allo scempio in atto.

    M5S elegge il suo primo sindaco, va al ballottaggio a Parma,ottiene un consenso a due cifre a Genova (e si laurea terzo partiton citt).

    problemi, per questo nuovo soggetto politico, iniziano adesso. Movimento nato intorno al blog di Beppe Grillo rischia di vederquefare le proprie importanti potenzialit, sia per cause internehe per cause esterne.ra le prime vi sono i rischi connessi alla scelta, giustissima, di

    presentarsi alle prossime elezioni politiche nazionali. Il movimento

    privo di una organizzazione, e le vere decisioni possono essereprese solo da Beppe Grillo, unico depositario del simbolo e gestoredel principale canale di informazione.Ora che le potenzialit del M5S sono chiarissime anche dal punto divista elettorale, il rischio di assistere ad una lotta fratricida per iposti in grado di garantire l'accesso al Parlamento, dato che nelMovimento non esistono meccanismi chiari, noti, trasparenti epartecipativi per assumere le decisioni interne, compresa ladefinizione delle candidature.Questo scenario vanificherebbe quanto di buono sin qui fatto dalMovimento, ed aprirebbe inevitabilmente la strada ad unavelocissima degenerazione dello stesso, che resterebbe nelle mani

    dei pi arrivisti-carrieristi, perdendo immediatamente ogniapacit di opposizione alla casta.'unico modo di evitare questa degenerazione quello di smettere

    di rifiutare di dotarsi di una struttura (peraltro una "struttura"esiste sempre, anche quando la si nega), ed iniziare subito aostruire una organizzazione radicalmente diversa da quella dei

    partiti attuali, basata sui principi della partecipazione, dellademocrazia diretta, della rotazione delle cariche, su modalitrasparenti, chiare e democratiche per l'assunzione delle decisioni.

    Purtroppo Grillo non sembra orientato in questa direzione, ed anziddirittura espelle chi prova ad aprire una discussione in questoenso. Pessimo segnale.

    a speranza che il Movimento sappia emanciparsi dal propriospiratore-fondatore, non certo per rinnegarlo, cosa che sarebbessurda (i meriti di Beppe Grillo sono innegabili), ma per dotarsi

    della capacit di decidere in modo aperto, trasparente edemocratico indipendentemente da lui anche sul piano nazionaleed organizzativo.Per quanto riguarda i condizionamenti esterni, il Movimentoischia, dopo essere stato ignorato, di diventare la prima

    preoccupazione della casta. Vorranno sputtanarne i membri. Primao poi tenteranno di offrir loro posti, onori, soldi e carriere.

    e riusciranno a comprarseli potranno facilmente dire: visto? Tuttiuguali, anche loro e azzerarne il potenziale offensivo.

    Anche per questo il M5S farebbe bene a dotarsi di strutturepartecipative che sbarrino la strada agli arrivisti-carrieristi.

    qui la festa? - Di: Anna Lami - MegachipLa festa di questo Primo Maggio completamente offensiva perquelli che come noi da festeggiare non hanno proprio nulla.Il loro concertone, il loro mega palco allestito da unazienda che si presa 43 mila euro, ironia della sorte, per mancato rispetto dialcune norme di sicurezza sul lavoro (ma sarebbero irregolaritfisiologiche, secondo limpresa), cosa raccontano a noi studenti elavoratori under 30, precari, disoccupati, di che cosa ci voglionoparlare?

    I loro fatti ci spiegano bene con quanta cura, con quanto amore erispetto per le vecchie e giovani generazioni si occupano deilavoratori. Le loro parole hanno il sapore amaro delle menzognedette da chi confida nella propria perenne impunit, degli ingannidefiniti nei pranzi domenicali e firmati allinterno dei loro palazziministeriali.Mentono confidando che non verr mai il momento in cui saranno iloro figli a guadagnare 500 euro al mese lavorando in unsupermercato part-time con la laurea in economia e commercio intasca, mentono quando ci spiegano che comunque fanno tutto pernoi, che fanno tutto perch le conseguenze di questa crisi devonopagarle tutti e non si pu pretendere di conservare quegli odiosi

    privilegi che un tempo si chiamavano diritti.Anzi se c la crisi e lo stato indebitato dicono sia anche colpa diquei diritti troppo generosamente concessi ai lavoratori dellegenerazioni che ci hanno preceduto. Visto dove si finisce quando ilavoratori sono troppo tutelati e pretendono di vivere al di sopradelle loro possibilit? ora di invertire la rotta, il tempo dellepretese finito. Forse era troppo pretenzioso anche Roberto diMaria, operaio di San Martino in Rio, caduto mentre sostituiva unalampada di emergenza. E chiss quante aspirazioni avr avutoanche Matteo Armellini, ucciso dal crollo del palco di ReggioCalabria che stava montando per il concerto di Laura Pausini.Francesco Pinna, 20 anni e 5 euro lora il prezzo della sua vita, coscome Matteo non una stella in cielo, ma solo un altro operaiomorto.Gianni Alemanno, dopo aver litigato con i sindacati Cgil Cisl Uil sullaspartizione del costo del concertone ha ben pensato di dedicare ailavoratori morti il suo personale omaggio occasionale.Le loro fidanzate saranno senzaltro rincuorate. Napolitano, ilgolpista che ha sempre la bocca piena di rigore ed austerit, luomodei moniti severi, ha deposto una corona per le morti bianche,con la faccia tosta di chi trascorre la vecchiaia tra fasti lussi edonori, perch il capo dello stato ed il capo di questo stato unpo come il Padre Eterno. Di sicuro la sua vecchiaia ben differenterispetto a quella di Nunzia C., 78 anni, che si lanciata dal balconedella sua casa di Gela.

    Quello che conta abbandonare nostalgismi e sguardi al passato .Tanto questo giro non conquistate o concertate proprio nulla carimiei, siamo nel 2012 ed il tempo delle lotte dei lavoratori trascorso, oggi il tempo della lotta dei potenti nel caso non ve nefoste accorti. Non hanno nemmeno la decenza di starsene nelleloro belle case, non perdono loccasione per insultare esbeffeggiare protetti da cordoni di sicurezza. Ma forse perchcome sbuffa spesso Marchionne, sono lavoratori anche loro. E tradi loro si difendono e sindignano se qualcuno a sfilare alla testa deilavoratori non li vuole vedere. Si portano reciproca solidariet(Bonanni a Fassino) ed accusano di squadrismo chi osa contestarli.Squadrismo diventato sinonimo della rabbia di chi non ha nulla,

    ed ovviamente mai si parla di squadrismo e violenza quando con laforza dei decreti legge, disegni legge, emendamenti costituzionali erevisioni costituzionali si mette in mora la democrazia e i valorifondanti della costituzione.Il fiscal compact, il pareggio di bilancio in costituzione, lo stupro

  • 7/31/2019 Alternativa News Numero 75

    7/8PAGINA 7 Alternativa news n75

    Loccupazione dellaLoccupazione dellaLoccupazione dellaLoccupazione della

    Torre Galfa a MilanoTorre Galfa a MilanoTorre Galfa a MilanoTorre Galfa a MilanoDi: Ivan Carozzi - www.ilpost.it

    SSSSar la storia a dire se abbiamo fattona cazzata, cos stamani intorno alle1.30, da un piccolo megafono bianco. Dieguito circa centocinquanta persone,

    ante facce nuove, tra cui molti bambini inompagnia dei genitori, sono entratellinterno di un grattacielo di 32 piani,bbandonato da una quindicina danni,recedentemente sede della Bancaopolare di Milano e attualmenteommissariato al gruppo di Salvatoregresti.

    o stabile unimponente architetturaazionalista inaugurata nel 53, in buoneondizioni e bonificata dallamianto nel008 si trova a Milano in via Galvani 40,ngolo via Fara, proprio in mezzo tra ilirellone e il nuovo palazzo della Regioneombardia, molto vicino alla stazioneentrale. Intorno i grattacieli quasi ultimatiella zona Garibaldi.azione stata compiuta da un gruppo ditudenti, lavoratori dellarte e dellaonoscenza, al termine di unaonsultazione pubblica avviata in citt nel

    mese scorso, e su wmacao.tumblr.com,battezzata col nome di Macao. Macaolacronimo scelto per il nuovo centro di

    rti visive che, nellintenzione degli

    ccupanti, avr sede nel grattacielo. Ilgnificato dellacronimo lasciatollinterpretazione e alla fantasia deittadini e di chi vorr collaborare allaestione dello spazio.iniziativa si colloca nel solco di quella deleatro Valle e degli altri edifici occupatiegli ultimi mesi in diversi capoluoghialiani. Gli occupanti, durante laonferenza stampa, hanno fatto sapere chec una logica che non accettiamo neledere un edificio abbandonato nel mezzo

    i una zona circondata da altri, grandidifici in costruzione.a storia di Milano, infatti, anche la storiai una continua espropriazioneellambiente e del suolo. Anche la culturalarte ne li ultimi anni sono state...

    dellart. 18, le privatizzazioni, il nuovo contratto farsa per chi inizia a lavorare ed i tagli feroci agli ultimi brandelli di stato sociale nonsono violenza ma misure necessarie per salvarci dal default. Perch ne sono sicuri, i lavoratori si possono, anzi si devono prendere in giroperch non hanno mica studiato alla Bocconi o alla London School of Economics, quindi cosa volete mai che ne capiscano dell interessedel paese.Chiss come festeggiano il primo maggio il 9.7% di cittadini disoccupati. Probabilmente niente gita fuori porta, hanno tutti i giorni dellasettimana a disposizione, denaro permettendo.E chiss quanta allegria ci sar stata nel primo maggio di chi ha lavorato ventanni e rientra nella categoria esodati, n lavoratore npensionato, signor nessuno insomma.Purtroppo per in molte citt italiane il Primo Maggio stato un giorno come un altro, e le poche iniziative di lotta radicale sono statenaturalmente silenziate dai mezzi di informazione intenti a seguire i backstage dei musicisti che suonano a Roma . In questo primomaggio 2012 per il popolo lavoratore non c niente da festeggiare, da domani necessario lottare per riconquistarsi diritti sociali e un

    futuro degno.

    Eurodammerung. Ilcrepuscolo dell'EuroDi: Paul Krugman -www.krugman.blogs.nytimes.com[traduzione a cura di ComeDonChisciotte]

    Qualcuno di noi ne ha parlato, ed eccocome la pensiamo su come finir questogioco:

    1. Uscita della Grecia dall' Euro, moltoprobabilmente il mese prossimo.2. Enormi ritiri di denaro dalle banchespagnole e italiane, perch i correntisticercheranno di spostare i loro soldi inGermania.3a - Forse, solo una possibilit, controlli defacto, con il divieto alle banche ditrasferire i depositi fuori dal paese e limitisui prelievi di contanti.3b. In alternativa, o forse insieme, enorme

    richieste di credito alla BCE per evitare chele banche crollino.La Germania pu scegliere:Accettare il perdurare di enormi debitipubblici di Italia e Spagna, oltre a unadrastica revisione della strategia essenzialmente per dare alla Spagna, inparticolare, una speranza di mantenerebassi i tassi di interessi per garantire ilcontenimento del suo debito e un obiettivodi inflazione della zona euro pi alto perfare in modo che i prezzi si riallineino.

    Fine dell'euro.E parliamo di mesi, non di anni, per vederela fine di questo gioco.

    13 maggio 2012Traduzione perwww.ComeDonChisciotte.org a cura diERNESTO CELESTINI.

    . oggetto di rapina e processi di especulazione. Adesso vogliamo capire se cisia la possibilit e il desiderio di mettere inmoto qualcosa. Ci siamo inventati unasigla, Macao, simile a quella di altreistituzioni culturali come il Maxxxi diRoma e il Mambo di Bologna. Ma in questocaso abbiamo chiesto, nel corso di unaconsultazione pubblica, che cosavorremmo farlo diventare, quali

    potrebbero essere le proposte da partedegli addetti ai lavori e dei cittadini, apartire proprio dallindividuazionedellacronimo.Antonio Caronia, docente dellAccademiadi Belle Arti di Brera intervenuto inassemblea ha sottolineato il carattere dinovit, nella produzione di linguaggi eimmaginari, di creazione di relazioniumane, che queste iniziative stannoassumendo, anche rispetto alla tradizionedei centri sociali. Questo edificio una

    sorta di dirty cube ed questa la sfidarispetto al classico white cube museale, hadichiarato Bert Theys, artista belga eanimatore di Isola Art Center.Si tratta di prendere uno spazioabbandonato, un simbolo dei guasti dellafinanza che ci ha portato nel punto dellacrisi in cui tutti ci troviamo, non perappropriarcene, ma per restituirlo allacittadinanza, ha poi dichiarato uno deglioccupanti. Non si sa quanto durer, malimportante la voglia di provarci.Stasera musica.

  • 7/31/2019 Alternativa News Numero 75

    8/8AGINA 8 Al i 75

    La nuova frontiera agricolaDi: Mirel Bran- presseurop.eu.

    AAAAttirati dal basso prezzo dei terreni, migliaia di agricoltoridellEuropa occidentale stanno ripopolando le campagne romene,ncrociando nuove tendenze e vecchie tradizioni.

    Nel 2009 Maxime Laurent, a 19 anni, uscito dallistituto agrario diNermont Chteaudun (Eure-et-Loir) con il diploma di maturit inasca. Un mese dopo caricava gli ultimi camion di attrezzi agricoli in

    partenza per la Romania, con destinazione Macesus de Sus, un

    paesino nel sudovest del paese. Il caso di Maxime Laurent non uneccezione: la Romania ha circa 15 milioni di ettari di terrenioltivabili e sta diventando il nuovo eldorado degli agricoltori

    europei. Migliaia di francesi, italiani, spagnoli, britannici, tedeschi,danesi fanno i bagagli e si affrettano verso questo paese entratonellUnione europea nel 2007.Maxime, che dalla pi tenera et sognava di diventare agricoltore,non poteva immaginare niente di meglio. Qui a 19 anni mi sonoitrovato a capo di unazienda agricola di oltre 1.400 ettari. In

    Francia per riuscire a fare quello che qui in Romania ho fatto in treanni ci sarebbero volute due o tre generazioni.A Macesus de Sus Maxime coltiva grano, orzo, girasoli e colza. Epensa in grande. Conta di poter beneficiare molto presto dei fondihe la Commissione europea riserva a chi aiuta la Romania aimettersi in sesto. Il suo progetto dovrebbe permettergli di

    portare fino a settemila tonnellate le capacit dimmagazzinamento e di irrigare 500 ettari di terreno in pi.Malgrado le difficolt non ha rimpianti. I primi mesi ero un poopraffatto. Se fossi rimasto in Francia che cosa starei facendo

    oggi? Avrei terminato i miei studi e avrei trovato un posto di lavoroa 1.200 euro al mese. Con quelli ci paghi laffitto, mangi, ti vesti maalla fine del mese in tasca non ti resta pi niente. Quella non vita. impossibile ormai attraversare la Romania senza imbattersi inquesti coltivatori arrivati dallovest per reinventare lagricoltura del

    paese. Grazie alle loro competenze e ai loro investimenti,economia romena nel 2011 cresciuta dell11 per cento. E questo

    soltanto linizio. Non si vedono pi terreni incolti, in campagnanon si avverte pi una sensazione di abbandono.

    romeni oggi vendono le loro terre coltivabili per duemila euroettaro in media, prezzo che non ha eguali in tutta lUe. I sussidi

    europei invece arrivano a 180 euro per ettaro, la met della cifrahe si pu spuntare nellEuropa dellovest, ma a partire dal 2014 la

    nuova politica agricola comune (Pac) dovrebbe equilibrare i livellidei sussidi in in Europa dell est e dellovest.Per acquistare terreni in Romania un agricoltore occidentale devenecessariamente aprire una societ nel paese, ma a partire dal

    2014 chiunque risieder nellUe potr procedere allacquistodiretto dei terreni, e questo spiega perch gli agricoltori si stianoanto affrettando a comperare, prima che la speculazione faccia

    decollare i prezzi.Chi ha pi fretta di altri sono gli svizzeri, che devono pagarevariate decine di migliaia di euro per un ettaro di suolo elvetico.

    Gli Hani, originari del cantone di Lucerna, si sono trasferiti aFiriteaz, piccolo villaggio situato nellovest del paese, da una decinadanni con tutta la loro famiglia: padre, madre, due bambini, duenipoti. E hanno acquistato terreni per 800 ettari.In Europa occidentale non c pi posto per noi giovani, dice

    Christian Hani, 29 anni. Qui, invece possiamo costruire qualcosa

    anche dal niente. Credo che per noi giovani creare qualcosa dinuovo sia molto importante.Futuro bioNellEuropa dellovest il mercato dei prodotti biologici in pienoboom e gli Hani riescono a vendere tutti i loro prodotti: peroltivarli se uendo i rinci i della ricoltura bio hanno fatto.

    arrivare dalla Svizzera tutti i macchinari e le attrezzaturenecessarie.I cereali che adesso coltiviamo qui prima arrivavano dal Canada,dagli Stati Uniti e dalla Cina, spiega Lukas Kelterborn, un tedescospecializzato in marketing che collabora con la famiglia Hani e sioccupa della vendita dei loro raccolti. normale cercare diprodurre bio in Europa. In Romania le prospettive sonostraordinarie: dobbiamo sempre tenere a mente che questo paese stato il granaio dEuropa tra le due guerre mondiali. E torner aesserlo.A Macesus de Sus anche Maxime crede nelle rosee prospettive del

    biologico. Con la sua compagna romena costruir una casa sullesue terre. Gi ne possiede una in paese e un appartamento nellavicina citt di Craiova. In Romania conduco una vita pi facile, escopro tradizioni che in Francia ormai sono scomparse. Non avevomai macellato un maiale o una pecora in vita mia, mentre qui iromeni lo fanno sempre in campagna. In Francia nessuno ha pirapporti con gli altri. Sono veramente molto felice di essere qui.Traduzione di Anna Bissanti.