altereco ambiente novembre-dicembre 2014

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al t er eco ambiente Anno 1 Numero 3 novembre-dicembre 2014

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Rivista tecnica riguardante tematiche ambientali

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Risparmio energetico e architettura eco-sostenibile i valori alla base del progetto14

Editoriale

4 L’impianto di compostaggio della Repubblica di San Marino: un sistema ad alta innovazione tecnologica

Speciale Ecomondo17

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Speciale EIMA33

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47REIMEX GROUP: la piattaforma a fianco delle aziende del settore ambiente

Foto di copertina ©Ottolobi

Airbank - Controldusk Ek: la soluzione ecologica per abbattere le polveri su sterrato, cave e cantieri

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di Lorena Martinelli

Siamo giunti all’ultimo numero di questo 2014. Di solito, al termine di un percorso, si cerca di tracciare un bilancio e di capire quali siano le cose da tenere e quelle da, se non buttare, quantomeno migliorare. Noi, sebbene sia doveroso ringraziare tutti coloro che con grande professionalità e passione hanno contribuito alla nascita di questa rivista, vogliamo semplicemente guadare avanti, al prossimo appuntamento. Lo facciamo dedicando, all’interno delle nostre pagine, un ampio spazio a quelli che sono due appuntamenti fondamentali del settore: Ecomondo-Key Energy ed EIMA International. La prima è la più importante fiera sulle tecnologie della green economy; Rimini, che ogni anno ospita l’evento, diverrà un luogo d’incontro tra l’industria dell’ambiente e della sostenibilità. La manifestazione sarà una vera e propria vetrina sulle soluzioni più tecnologiche oltre che un punto di confronto sui nuovi modelli di crescita economica e di business. In contemporanea si svolgerà Key Energy, la fiera Internazionale per l’Energia e la Mobilità Sostenibili, con la presentazione di prodotti e soluzioni in grado di affrontare il nuovo contesto economico e approfondire le novità normative.

A pochi giorni e chilometri di distanza si terrà l’EIMA International, un’esposizione internazionale di macchine per l’agricoltura e il giardinaggio che si svolge ogni due anni presso la Fiera di Bologna. Si tratta, dopo Agritechnica di Hannover e il SIMA di Parigi, di una delle esposizioni più importanti del settore, non solo per l’ampiezza di superficie e di voci merceologiche ma per l’alta qualità delle tecnologie esposte.

C’è da scommettere che, da questi eventi, nasceranno nuove collaborazioni e ulteriori spunti per migliorare un settore in grande crescita; sicuramente noi ci saremo e continueremo a dare spazio a tutti quei professionisti che, anche tramite le nostre pagine, vorranno proseguire il cammino della sostenibilità.

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di Lorena Martinelli

Attendiamo di sapere la vostra opinione su questi argomenti e su tutto ciò che troverete pubblicato all’interno del numero di novembre-dicembre di altereco ambiente, vi invito quindi a inviarci i vostri quesiti e a sottoporci le tematiche che desiderate approfondire al nostro indirizzo di posta [email protected] in modo tale da affrontarle seriamente, insieme.

Buona lettura!

Lorena Martinelli

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L’IMPIANTO DI COMPOSTAGGIO DELLA REPUBBLICA DI SAN MARINO UN SISTEMA AD ALTA INNOVAZIONE TECNOLOGICA

Premessa

Salvaguardare le risorse ambientali è un obbligo da ottemperare non tanto per noi — spesso indifferenti a comportamenti che nulla hanno a che vedere con gli equilibri naturali — ma soprattutto per le generazioni future verso le quali abbiamo l’obbligo di lasciare un mondo più vivibile e pulito.

Un bene che ogni giorno la biosfera ci dona è costituito dalla sostanza organica che ci permette di assolvere a tutte quelle funzioni, essendo il serbatoio dove viene immagazzinata l’energia e nel contempo la materia che nei diversi cicli sintetici entrerà a far parte del nostro protoplasma.

Come più volte ripetuto la materia organica biodegradabile non costituisce un bene infinito bensì la sua produzione è regolata da severe leggi scientifiche che ne consentono un continuo turnover nel nostro pianeta.

Da un punto di vista termodinamico il mondo in cui viviamo si può considerare un sistema isolato per quanto riguarda la materia e chiuso riguardo l’energia.

Infatti mentre l’energia primaria attraverso i raggi solari arriva nella terra, la produzione della materia organica assume un carattere ciclico tra attività di sintesi e di decomposizione.

Nella figura sopra viene rappresentato in modo schematico il ciclo della sostanza organica in natura.

Uno dei principali effetti negativi degli ultimi decenni sull’ambiente, è quello legato alla produzione dei rifiuti e alla conseguente loro cattiva gestione.

La produzione dei rifiuti, fortemente peggiorata da un punto di vista quantitativo e qualitativo, non ha ancora trovato risposte esaustive finalizzate alla corretta gestione in senso ambientale ed economico.

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L’IMPIANTO DI COMPOSTAGGIO DELLA REPUBBLICA DI SAN MARINO UN SISTEMA AD ALTA INNOVAZIONE TECNOLOGICA

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Ancora assente in moti paesi è il concetto di prevenzione mentre le operazioni di recupero e riciclaggio risultano attività scarse con ovvia perdita di risorse quali la sostanza organica biodegradabile.

Nei rifiuti urbani il contenuto degli scarti di origine animale e vegetale risulta sempre la frazione più cospicua con valori che spesso superano il 30% non considerando tutti i rifiuti provenienti dalla produzione dei derivati delle cellulosa (carta, cartone etc.).

La seguente tabella illustra la composizione media dei rifiuti

urbani presente in tre aree di un territorio di circa 38.000 abitanti, con differrenti caratteristiche socioeconomiche nelle quali è presente un diverso grado di raccolta differenziata.

Per recuperare la sostanza organica la via più razionale dal punto di vista ambientale ed economico è quella che prevede il compostaggio.

Mediante tale sistema di trattamento non solo si opera secondo le regole imposte dalla natura ma soprattutto si creano condizioni di razionale gestione dei rifiuti da un punto di vista igienico sanitario.

Il compostaggio della frazione organica contenuta nei rifiuti deve prevedere la realizzazione di un impianto strutturato

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di G.Ferrari, R.Ferrari, S.Cecchini e D.Felici

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nell’ambito territoriale di riferimento con precisione e accuratezza.

Per tale ragione bisogna evitare la costruzione di strutture di scarsa modularità in modo da eludere eccessi o difetti della potenzialità reale richiesta.

Gli impianti di grande dimensione — spesso cattedrali nel deserto — negli ultimi anni sono stati sostituiti da strutture modulari che godono del principio di costruzione progressiva adattandosi al graduale incremento della raccolta differenziata con ovvi benefici gestionali e commerciali.

La costruzione di un impianto di compostaggio deve essere fatta in base alle richieste del mercato del trattamento dei rifiuti e nel contempo all’utilizzo del prodotto finito.

Sfruttando tale ipotesi è possibile realizzare sistemi anche per piccole comunità con costi contenuti e di facile gestione.

In tale senso un esempio molto significativo si trova nella Repubblica di San Marino dove da alcuni mesi è entrato in funzione un impianto di compostaggio a moduli (biocelle) con risultati entusiasmanti.

L’impianto, realizzato dalla Società GFambiente di Bologna, partendo da una potenzialità iniziale di circa 500 tonnellate, oggi è in grado di trattare circa 1500 tonnellate/anno di rifiuti organici di natura domestica e/o commerciale.

La raccolta di tale quantità di rifiuti rappresenta una copertura di circa il 60% dell’intero territorio.

Con gli interventi previsti dalla pianificazione

dell’ambiente e del territorio per l’anno 2014 l’aggiunta di nuovi moduli dell’impianto consentirà la gestione complessiva di tutti gli scarti organici generati nella Repubblica di San Marino.

Descrizione e dell’impianto

La progettazione dell’impianto, commissionata dall’Azienda Autonoma di Stato, è stata incentrata su due aspetti fondamentali: a) essere in grado di istallare progressivamente dei moduli per incrementare la potenzialità del tempo b) avere il minimo impatto ambientale con particolare riguardo al controllo degli odori e garantire la massima compliance della popolazione residente.

Sulla base di tali richieste, i progettisti hanno individuato la soluzione più razionale per evitare i problemi che spesso emergono negli impianti di compostaggio di scarsa potenzialità e di emissione di odori molesti.Inoltre al fine di raggiungere un miglioramento sui costi della gestione dei rifiuti (precedentemente destinati alla discarica) un fattore indispensabile è il miglioramento sugli oneri di smaltimento.

L’impianto in oggetto consta di tre distinte sezioni:

a) Sezione di preparazione del substrato b) Sezione di biossidazione c) Sezione di raffinazione e invio all’utilizzo del prodotto.

Sezione di preparazione del substrato

Il processo di compostaggio della frazione organica dei rifiuti per avvenire in modo corretto deve prevedere la formazione di un substrato che possegga una granulometria

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omogene e di idonee dimensioni, un contenuto in carbonio e in azoto tale da assicurare un giusto rapporto C/N, e un’adeguata umidità.

Per tale ragione generalmente gli scarti di mensa ricchi in azoto e molto umidi devono essere miscelati con rifiuti a bassa umidità e ad alto contenuto di carbonio. Questi ultimi spesso provenienti dalla gestione del verde pubblico e privato.

L’impianto di San Marino dispone di un biotrituratore mescolatore di media potenzialità con conseguente prelievo del materiale per il carico delle biocelle mediante piccola pala gommata.

Il substrato prodotto nella sezione di preparazione presenta le caratteristiche indicate nella seguente tabella:

Sezione di Biossidazione

Il cuore dell’impianto è rappresentato dalla cosiddetta biocella nella quale avviene il processo di compostaggio.

Il compostaggio è un processo aerobico durante il quale le molecole organiche, in presenza di ossigeno, vengono degradate trasformandosi in parte in sostanze minerali

e in parte in materiali di riserva (costituti in prevalenza da humus) indispensabili per la fertilità del terreno.

Per ottenere un processo equilibrato sono necessari alcuni accorgimenti mirati, tra i quali il più importante è la fornitura di ossigeno, capace di assicurare la respirazione da parte dei microrganismi decompositori, che trasformano il substrato in un compost utilizzabile in agricoltura senza alcun problema di carattere ambientale e igienico sanitario.

La biocella costituisce un modulo all’interno del quale viene immesso il rifiuto; essa ha un sistema di areazione per consentire la omogenea distribuzione dell’ossigeno nella massa dei rifiuti (substrato) ed evitare in questo modo fenomeni di anaerobiosi, i quali sarebbero molto dannosi sia da un punto di vista ambientale che qualitativo.

Tabella formazione substrato

La particolarità costruttiva del sistema di distribuzione dell’aria rappresenta la principale innovazione tecnologica dell’impianto.

L’aria prelevata dall’ambiente esterno mediante un ventilatore centrifugo mono assiale collegato a una serie di tubazioni, è distribuita all’interno della biocella attraverso un pavimento appositamente

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forato.

Il fluido è continuamente ricircolato tramite una valvola, passando per un biofiltro.

La valvola permette di distribuire l’aria dall’alto verso il basso o dal basso verso l’alto.

In questo modo la regolazione del sistema, consentirà di evitare eventuali percorsi preferenziali che possono verificarsi distribuendo l’aria in un unico senso.

Per assicurare la giusta percentuale di ossigeno una saracinesca posta nella tubazione di uscita dal biofiltro consente di arricchire l’aria di ossigeno in modo da permettere il processo di ossidazione richiesto nel compostaggio.

La seguente figura schematizza la struttura di una singola biocella.La funzione del biofiltro e la particolare distribuzione dell’aria permettono di evitare completamente la presenza di cattivi odori nell’ambiente circostante, che spesso sono causa di scarsa accettabilità da parte della popolazione di questa tipologia di impianti.

La gestione dell’impianto, in funzione con

cinque moduli da circa un anno, finora non ha mai dato problemi di cattivi odori eccetto in un caso dovuto però alla non corretta gestione del percolato ora smaltito mediante idonea fognatura.

Il percolato che viene prodotto durante la fase ossidativa è inviato in un pozzetto di raccolta da dove, sulla base delle misure di umidità previste nella biocella, è ricircolato nella stessa essendo anche ricco di nutrienti utili per il compostaggio.

Monitoraggio del processo

Tutte le fasi del processo sono controllate misurando appositi parametri quali temperatura, ossigeno e umidità, all’interno della biocella. I dati sono verificati via radiofrequenza con un pc collocato a distanza negli uffici dell’azienda.

Un software dedicato consente di registrare in continuo i dati rilevati e di segnalare mediante avvisatori acustici eventuali anomalie che dovessero presentarsi all’interno della biocella.

Il sistema permette di intervenire in modo automatizzato o manuale, per ripristinare le condizioni di normalità del processo.

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Profilo Biocella con sistema ventilazione

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parametri necessari per il corretto andamento del processo e il range fuori dal quale viene segnalata l’anomalia con conseguente intervento automatizzato o manuale di ripristino.

Stabilizzazione finale e raffinazione

Terminato il processo all’interno della biocella, il materiale estratto viene analizzato per verificare lo stato di maturazione; tra i parametri ricercati si dà particolare interesse al valore dell’Indice di respirazione Dinamico.

Verificata la qualità del compost grezzo, si passa alla fase di vagliatura per la conseguente raffinazione.

Per tale operazione è impiegato un vaglio circolare a maglie con fori da 10 mm e 20 mm sulla base delle richieste del mercato locale.

Verifiche di qualità

Durante la fase di avviamento dell’impianto sono stati eseguiti una serie di accertamenti

per verificare il corretto funzionamento dei dispositivi utilizzati e la qualità del prodotto finito.Un parametro molto importante, utilizzato per verificare l’avvenuta stabilizzazione

del compost, è l’indice di respirazione dinamico.

Tale misura consente di controllare in modo diretto il grado di attività metabolica dei microorganismi e il conseguente stato di mineralizzazione del materiale durante il compostaggio.

Ribadendo che il compostaggio è un processo prettamente aerobico, la trasformazione della sostanza organica in compost richiede un apporto di ossigeno che tende a diminuire con il progredire della maturazione.

Convogliando un flusso d’aria all’interno di un campione prelevato in diversi periodi del processo di compostaggio potremo avere una misura diretta dell’attività metabolica dei microrganismi e nel contempo l’indicazione dello stato di maturità del compost.

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Tabella formazione substrato

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Ricerche nel settore hanno identificato che un valore non superiore a 1000 mmO2/g sv può considerarsi tale da rendere sicuro e manipolabile il prodotto senza che questo causi danni all’ambiente e sia valido per l’utilizzo in agricoltura.

Per tale ragione una delle misure condotte durante l’avviamento dell’impianto durante i primi cicli di produzione è stata proprio la determinazione dell’IRD.

I seguenti grafici illustrano i valori medi riscontrati sui prelievi eseguiti a diverso

periodi di maturazione durante il processo di compostaggio e nel materiale a fine processo.

Sul substrato in fase di maturazione e sul prodotto finito sono state eseguite le analisi per accertare l’evoluzione del processo e la qualità agronomica del prodotto, onde garantire il suo uso da un punto di vista igienico sanitario e ambientale.

I risultati ottenuti da laboratorio chimico altamente qualificato sono illustrasti nella tabella della pagina seguente.

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Valore dell’indice di respirazione dinamico a differenti periodi di maturazione

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Impatto sugli odori

Uno degli aspetti più importanti sui quali è basata la progettazione dell’impianto è quello relativo al controllo degli odori, causa sovente di critiche e contestazioni da parte della popolazione.

Obiettivo primario della realizzazione, imposto dalle autorità competente, è stata la produzione di un fertilizzante di altissima qualità ambientale con il minimo impatto dell’impianto sull’ambiente circostante.

Lo studio della regimentazione dell’aria e la realizzazione di un’unità filtrante di tipo biologico ha reso l’impianto scevro da qualsiasi inconveniente dovuto

all’emanazione di esalazioni fastidiose. Per raggiungere i massimi rendimenti è stata applicata una particolare valvola a due vie che consente il ricircolo del fluido tra il corpo della biocella e l’unità filtrante.

L’applicazione di una serranda nella tubazione in testa al biofiltro consente inoltre di arricchire di ossigeno l’aria esausta proveniente dalle biocelle nella quantità richiesta per le attività metaboliche dei microorganismi durante la varie fasi del processo.A verifica del sistema di biofiltrazione durante un intero periodo di prova è stato eseguito l’esame olfatto-metrico con il metodo del panel, il quale ha fornito risultati molto interessanti soprattutto

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in merito al consenso da parte della popolazione di questa tipologia di impianti.

Aspetti Economici

La realizzazione di un modulo composto da 10 biocelle e l’affidamento a terzi riguardo il sistema di preparazione del substrato e raffinazione del compost finito ha permesso di ottenere una discreta diminuzione dei costi sostenuti dall’azienda per lo smaltimento dei rifiuti.

La seguente tabella mostra in modo sintetico

l’analisi dei costi e determina la quota onnicomprensiva per tonnellata di rifiuto

trattato comparandola al costo attualmente dovuto dall’azienda.

Conclusioni

Nelle diverse fasi di gestione dei rifiuti le attività di recupero sono di gran lunga le più importanti per la salvaguardia delle risorse e il mantenimento dei costi su base economica sostenibile.

Il trattamento dei rifiuti deve essere programmato secondo principi che tendono a valorizzare al massimo tutte le operazioni

che permettono il riciclaggio delle frazioni potenzialmente riutilizzabili.La raccolta differenziata si pone come primo obiettivo per ogni comunità che pur cercando di prevenire la produzione degli scarti non arriverà mai alla logica di zero rifiuti.

Tale attività consente da una parte di ottenere beni di immediato conferimento nel mercato e dall’altra di avere materiali che mediante il trattamento in impianti specifici possono essere reinseriti nei cicli produttivi con vantaggio economico e ambientale.La raccolta differenziata della frazione organica biodegradabile e nel contempo la realizzazione di un impianto innovativo per trattamento finalizzato alla produzione di compost di qualità ha permesso una gestione razionale di una buona quantità

dei rifiuti nel territorio della Repubblica di San Marino; Stato con una popolazione

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non superiore a 40 mila abitanti.

Il presente lavoro ha descritto secondo una rigida metodologia tecnico scientifica l’impianto attualmente in funzione evidenziando anche gli aspetti economici, i quali sono un fattore indispensabile

per operare scelte certe e trasparenti in rispetto a tutta la collettività.

GF ambiente srlwww.gfambiente.it

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Risparmio energetico e architettura eco-sostenibile i valori alla base del progetto

Un progetto sperimentale e ambizioso all’insegna del risparmio energetico e del rispetto per l’ambiente. Vincitore di ben due bandi per la promozione dell’energia rinnovabile e dell’efficienza energetica negli edifici pubblici, il progetto è stato interamente finanziato da fondi europei il che ha permesso al Comune la realizzazione quasi a costo zero. Accolto con interesse per la qualità della progettazione all’avanguardia, il progetto è stato sviluppato dallo Spin Off dell’Università di Camerino nell’ambito di un programma di sperimentazione sulle tecnologie energetiche innovative applicate alle strutture pubbliche eco-compatibili.

La progettazione ha previsto l’installazione di 191 moduli fotovoltaici Brandoni Solare Made in Italy per una potenza complessiva di 45 KWp. Un grande e raro esempio di sensibilizzazione per una maggiore consapevolezza ambientale, promosso da un’amministrazione comunale che è riuscita a coniugare l’esigenza della comunità locale con una progettazione all’avanguardia ed eco-sostenibile.

Il complesso è composto da due diverse aree: una scuola dell’infanzia dimensionata per 25 alunni e un parco solare attrezzato. Il polo didattico è progettato in modo da sfruttare soluzioni tecnologiche mirate al risparmio energetico, sfruttando sistemi di produzione di energia attivi e passivi, fonti di energia fotovoltaica e geotermica e principi

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Risparmio energetico e architettura eco-sostenibile i valori alla base del progetto

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Energia green firmata Brandoni per la nuova scuola dell’infanzia a San Firmano

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di architettura bioclimatica. L’intero edificio è alimentato da un impianto di 108 moduli fotovoltaici Brandoni di qualità interamente integrato nella copertura a falda. Il design all’avanguardia mira a massimizzare la produttività dei pannelli solari in modo da rendere la struttura non solo energeticamente autonoma ma in grado di produrre l’energia sufficiente a soddisfare anche i bisogni delle altre utenze comunali.

La scuola è circondata da un parco solare di quasi 5000 mq progettato per massimizzare l’esposizione solare e la produzione di energia attraverso due pensiline con sistema fotovoltaico integrato di 59 moduli Brandoni Solare e un percorso solare dotato di 24 pannelli solari.

Nella struttura è presente inoltre un sistema solare passivo, la serra solare, per l’accumulo di energia termica gratuita. Attiva prevalentemente nei mesi invernali, funziona come accumulatore

di calore, avvalendosi di una parete opaca che funge da muro di Trombe, producendo un continuo rilascio di calore nell’ambiente retrostante che favorisce il risparmio energetico. L’involucro isolante è realizzato con materiali naturali, quali sughero e fibra di legno, per ridurre la dispersione di calore, mentre gli scambi energetici tra l’interno e l’esterno si basano su processi naturali come conduzione e irraggiamento. La struttura

è inoltre dotata di un sistema radiante alimentato da una fonte di calore geotermico.

Grazie alla progettazione innovativa e alle tecnologie impiegate, la scuola rientra in classe energetica A+ secondo la certificazione nazionale e rappresenta un riuscitissimo esempio di green building a impatto zero.

Brandoni Solarewww.brandonisolare.com

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Dal 5 all’8 novembre Rimini Fiera ospiterà la diciottesima edizione di ECOMONDO, fiera internazionale dedicata alle imprese della filiera del recupero di materia ed energia e dello sviluppo sostenibile.

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Dal 5 all’8 novembre Rimini Fiera ospiterà la diciottesima edizione di ECOMONDO, fiera internazionale dedicata alle imprese della filiera del recupero di materia ed energia e dello sviluppo sostenibile.

Un appuntamento nato quando ad inizio degli anni ’90 la cultura del riuso era marginale, ma che nel tempo ha contribuito a generare quello che oggi è un autentico sistema industriale, volano della cosiddetta green economy, fattore decisivo per alimentare segnali di ripresa.

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Un appuntamento nato quando a inizio degli anni ’90 la cultura del riuso era marginale, ma che nel tempo ha contribuito a generare quello che oggi è un autentico sistema industriale, volano della cosiddetta green economy, fattore decisivo per alimentare segnali di ripresa.

ECOMONDO è la fiera leader del settore nell’area del Mediterraneo, fra le primissime in Europa e sin dalla prima edizione Alessandra Astolfi ne è project manager.

“Abbiamo compiuto un cammino importante – dice – siamo cresciuti insieme alle imprese e abbiamo contribuito alla costruzione di una cultura ambientale che oggi caratterizza la rotta dello sviluppo di gran parte dei Paesi. Nel 2013 a Rimini Fiera abbiamo ospitato oltre 94mila operatori, nell’ultimo triennio l’aumento è sempre a doppia cifra e premia uno straordinario lavoro dell’intero sistema che promuove l’affermazione di una green economy”.

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Lo svolgimento, per il terzo anno, degli Stati Generali della Green Economy, aperti sempre dal Ministro dell’Ambiente e che coinvolgeranno anche quest’anno il Ministero dello Sviluppo Economico e di quello del Lavoro, sono un riconoscimento di questo ruolo.“E’ vero. La Fondazione Sviluppo Sostenibile

ha colto con grande tempismo la necessità di mettere insieme gli attori che trainano questa nuova stagione imprenditoriale e dalle giornate riminesi emergono le coordinate per orientare lo sviluppo economico, ma tutto è frutto di un enorme lavoro che per tutto l’anno coinvolge 66 organizzazioni di imprese e l’evento di Rimini Fiera rappresenta un riferimento stabile e organizzato, una piattaforma solida sulla quale innestare innovazione e ricerca, tecnologia e progettualità”.

Avete annunciato una fiera su misura delle imprese. Ci spiega meglio?“Condividiamo pienamente gli obiettivi del sistema produttivo, che necessita di produrre sforzi per incrementare l’efficienza e ridurre i consumi, fino a definire processi più sostenibili e competitivi sui mercati internazionali.

La fiera offre soluzioni, rappresentando quanto di più innovativo, valorizzando i progetti. Il concetto è sintetico, ma dietro c’è una enormità di ambiti di sviluppo che coinvolgono l’intero ciclo del prodotto, che viene progettato sin dall’inizio in una logica di recupero e di riuso; a ciò si aggiunge il rifiuto, non solo da recuperare e da differenziare, ma da destinare a filiere produttive per le quali rappresenta una risorsa. E’ una concezione moderna LCA di ‘ciclo del rifiuto’, dietro alla quale sta sviluppandosi uno straordinario sistema industriale, nel quale l’Italia ha valide carte da giocare”.

Per questo vi sforzate di organizzare una platea internazionale di buyers attenti alle proposte della fiera?“Abbiamo investito risorsi ingenti in questo ambito, sviluppando relazioni internazionali, ascoltando le imprese, rivolgendoci a

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mercati emergenti come quelli di Russia e Cina. La fiera serve a questo, a sviluppare business, e noi abbiamo questo orizzonte in ogni progetto che affrontiamo”.

Lei ha un osservatorio privilegiato sulla qualità delle imprese della green economy. Sta cambiando il panorama?“Il turn over delle imprese presenti in fiera è normale. La crisi ha colpito duro e i processi di internazionalizzazione sono la soluzione per chi ha più successo. Certo, la stagione degli incentivi alla produzione di energia rinnovabile ha generato una caratterizzazione che va diminuendo, ma c’è comunque tanta vivacità e ci siamo attivati per valorizzare il nuovo che emerge. Ad esempio, porteremo gratuitamente in fiera una ventina di start up selezionate fra quelle più innovative, proprio per assecondare una nuova cultura d’impresa. Il cuore espositivo di ECOMONDO, quello che guarda al ciclo del rifiuto è sempre più solido e aggiunge continuamente nuove filiera su materiali da gestire e valorizzare”.

Su quali aree geografiche vi concentrate?“Siamo aiutati da un Comitato Tecnico Scientifico di straordinaria qualità, che per la sua aderenza al sistema delle imprese fornisce elementi utili a impostare le strategie

di Rimini Fiera. L’area del Mediterraneo è il riferimento naturale, perché tiene insieme una economia sviluppata e Paesi con forte domanda di tecnologia e sapere. Qui siamo leader assoluti. Poi con focus specifici guardiamo ad altre realtà e quelle di Cina e Russia, come dicevo, sono le realtà più attraenti per le imprese. Non è una attività superficiale, ma coordinata con partners locali e programmata durante l’anno con incontri e visite sul posto per incontrare imprese e territori che necessitano di risposte adeguate”.

Ultima domanda: ECOMONDO in 18 anni ha generato numerosi altri saloni e/o progetti. Con quali obiettivi?“Abbiamo un solo obiettivo: soddisfare le imprese e intercettare soluzioni a nuovi bisogni. Quando un settore matura dimensioni tali da rendersi autonomo, pur nella contemporaneità di svolgimento, è giusto ritagliare un nuovo prodotto che sia utile alle aziende per identificarsi e proporsi. Un sistema così concepito attrae altre manifestazioni. Infatti la proposta 2014 tiene insieme KEY ENERGY (fiera internazionale per l’energia e la mobilità sostenibile), KEY WIND (Salone dell’energia del vento), COOPERAMBIENTE (salone del sistema cooperativo legato all’ambiente) e H2R - Mobility for Sustainability”. Città Sostenibile, quest’anno “la città delle reti intelligenti” invece è un progetto ampio e trasversale tra i settori di Ecomondo, che vuole coinvolgere e integrare grandi attori come Trenitalia, Ferrovie dello Stato, ENEL, ENI, Telecom con piccole raltà e Start up che operano nel campo della Green Economy, per la realizzazione di progetti Smart anche a livello internazionale in collaborazione con le Pubbliche Amministrazioni per le Città in funzione di una migliore gestione del terriotrio per i cittadini.

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Sarà un ECOMONDO ritagliato sempre più su misura delle necessità delle imprese.

L’impresa al centro, quindi, già nei contenuti della terza edizione degli Stati Generali della Green Economy, che nelle prime due giornate di ECOMONDO (5 e 6 novembre) articoleranno i contenuti intorno al tema guida: “Le imprese per lo sviluppo di una green economy”. La sessione di apertura guarderà al semestre UE a guida italiana per spronare a un cambio di passo nelle politiche comunitarie, poi sarà la volta delle sessioni tematiche di approfondimento e, nella seconda giornata, proprio il mondo delle imprese sarà protagonista, anche con la diffusione dell´annuale Rapporto Green Economy 2014 (promosso da Fondazione Sviluppo Sostenibile ed ENEA) contenente una preziosa indagine condotta in collaborazione con le imprese per impostare una prospettiva di “crescita green”.

Proprio nella direzione di fornire risposte concrete alle imprese, ECOMONDO ha organizzato due “Focus Paese” dedicati a Cina e Russia.

Mercoledì 5 novembre, dalle 10.00 è in programma un incontro dedicato alle prospettive di business in quest’ultimo

Paese. Alla sala Reclaim Expo (Pad. C1) si terrà infatti Environmental Focus on Russia. Needs and prospectives, appuntamento a cura dell´organizzazione indipendente e no profit International Center of the Best Environmental

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ECOMONDO 2014: LA FIERA SU MISURA DELLE IMPRESE

Il salone internazionale di Rimini Fiera, leader nell´area mediterranea per la lunga e articolata filiera dell´ambiente, concentrerà i suoi contenuti sulle soluzioni utili a incrementare l’efficienza e a ridurre i consumi, fino a definire processi più sostenibili e competitivi sui mercati internazionali.

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Paese. Alla sala Reclaim Expo (Pad. C1) si terrà infatti Environmental Focus on Russia. Needs and prospectives, appuntamento a cura dell´organizzazione indipendente e no profit International Center of the Best Environmental Technologies (Russia, Moscow) in collaborazione con il Comitato tecnico scientifico di ECOMONDO. La conferenza individuerà le migliori tecniche disponibili in materia di gestione dei rifiuti e bonifiche dei siti contaminati, utili al management delle imprese russe e allo scopo di mettere in contatto le imprese italiane con opportunità concrete di appalti e di attività in Russia.

Venerdì 7 novembre (dalle 14.00 in Sala D1, pad. D1), in collaborazione con la Fondazione Italia-Cina, la Camera di

Commercio Italo-Cinese e In3act, con il patrocinio dell’Ambasciata d’Italia in Cina, si svolgerà invece l’appuntamento dal titolo “Le opportunità in Cina per le aziende Italiane del Greentech”. Nei prossimi anni si prevedono investimenti di 1,5/2 trilioni di USD nei settori Greentech e sebbene la Cina possieda già buone tecnologie, le nuove normative molto stringenti fanno si che esistano segmenti di soluzioni e tecnologie interessanti per le aziende italiane.

Infine, sempre venerdì 7 (alle ore 11.00 alla Hall Sud), il tradizionale Premio Sviluppo Sostenibile valorizzerà le imprese che, in un panorama di partecipanti sempre più numeroso e qualificato, hanno espresso i più alti livelli di innovazione.

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Via Vieris 11 33050, Terenzano (UD) Tel.: +39 0432 562665 Fax: +39 0432 562649

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CENTRORICERCHE

dal 1987

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Un seminario, promosso da CIB e CIC con il coordinamento e il sostegno dei Comitati Scientifici delle due manifestazioni, si terrà a Rimini Fiera il 7 novembre. Per la prima volta verranno riunite le esperienze della filiera agricola e quella dei rifiuti organici.

Si consolida il mercato del biogas italiano, sostenuto dal crescente sviluppo sia del mondo agricolo sia della filiera dei rifiuti organici. Rispetto al 2010, gli impianti a biogas in Italia sono aumentati di quasi l´82%, incrementando la produzione di oltre la metà (52%). Con oltre mille impianti per una potenza installata che presto supererà i mille megawatt elettrici, l’Italia si conferma secondo mercato europeo dopo la Germania, e terzo mondiale dopo la Cina. Soltanto con la produzione di energia elettrica rinnovabile, il settore della ´digestione anaerobica´ è in grado di innescare al 2020 un valore economico di 3,2 miliardi di euro al netto degli incentivi (fonte Althesys).

Nell’obiettivo di far confluire le diverse

esperienze, Ecomondo e Key Energy, le manifestazioni centrali dell´universo italiano della sostenibilità che si terranno a Rimini Fiera dal 5 all´8 novembre prossimi, ospiteranno una giornata dedicata al biogas a 360°, che prevede l´organizzazione di un seminario dal titolo “La filiera del biogas: un giacimento verde da esplorare”. L’iniziativa, che punta a mettere a confronto le due “anime” del biogas, quella che fa capo al reimpiego degli scarti agricoli e quella dei rifiuti organici dalla raccolta differenziata, è organizzata dal CIB (Consorzio Italiano Biogas) e dal CIC (Consorzio Italiano Compostatori) e vedrà la partecipazione della International Solid Waste Association, della International Energy Agency, della European Biogas Association, della European Compost Network, di Federambiente, di Confagricoltura, di Itabia, CRPA, ENEA, ed Associazione Chimica Verde.

All’incontro, che si terrà venerdì 7 novembre a Rimini Fiera, si farà dunque il punto sullo stato dell´arte del settore sia per quanto riguarda il biogas derivante dalle filiere dei rifiuti, sia per quello proveniente da effluenti zootecnici, sottoprodotti e colture di integrazione. Il seminario approfondirà le tematiche tecniche e strategiche legate alla valorizzazione delle filiere collegate alla produzione del biogas. La suddivisione delle sessioni nelle diverse tipologie di feedstock che alimenta la produzione di biogas consentirà di descrivere in maniera più ampia i processi produttivi, le normative

METTONO A CONFRONTO IL MONDO DEL BIOGAS, IL ´GIACIMENTO VERDE´ ITALIANO

ECOMONDO E KEY ENERGY

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collegate e le opzioni commerciali per valorizzare questo “nuovo prodotto”. Verrà quindi dato uno sguardo anche sulle prospettive di sviluppo e sull’innovazione a esse collegate in una logica che punta a rendere il biogas come ideale piattaforma tecnologica per lo sviluppo della chimica verde italiana.

«Con questa iniziativa abbiamo ritenuto — dice Fabio Fava, coordinatore del Comitato Scientifico di Ecomondo — di dare modo all´ampio gruppo di aziende della filiera del biogas che espongono a Ecomondo e Key Energy, di mostrare tutto il potenziale di un settore protagonista non solo nell´ambito delle energie rinnovabili, ma anche come driver del sistema industriale. L´obiettivo del seminario è quello di mettere a sistema entrambe le filiere, quella agricola e quella dei rifiuti organici, che si ritroveranno per la prima volta a confrontarsi in uno stesso consesso a Rimini Fiera: un fatto inedito non solo in Italia, ma anche a livello internazionale».

«In una fase di incertezza sul sostegno alle fonti rinnovabili — rileva Gianni Silvestrini, coordinatore del Comitato Scientifico di Key Energy — la nuova normativa sul biogas offre opportunità molto interessanti sul versante sia energetico che agricolo. Uno scenario particolarmente importante nel contesto di incertezza sugli approvvigionamenti internazionali del metano».

«Il biogas agricolo in questi anni — sostiene Piero Gattoni, direttore CIB — ha rappresentato un forte valore aggiunto per la green economy. Gli investimenti realizzati hanno favorito una maggiore

competitività delle aziende agricole, la riduzione del loro impatto ambientale e la creazione di migliaia di nuovi posti di lavoro stabili. Sono molte ancora le potenzialità da esprimere nell´ambito della produzione di biometano, dei fertilizzanti naturali e della chimica verde. Il crescente utilizzo di effluenti zootecnici, sottoprodotti e colture di integrazione rende il biogas un giacimento “verde” in grado di rimpiazzare con percentuali sempre più sensibili le fonti fossili più inquinanti e d´importazione».

Per Massimo Centemero, direttore generale CIC «l’Italia è ormai universalmente riconosciuto come uno dei paesi leader nel mondo per quantità e rese di intercettazione del rifiuto organico proveniente dalla raccolta differenziata in ambito urbano. Il successo passa, oltre che dalla sostenibilità del sistema, dalla valorizzazione dei prodotti finali sia in termini di materia che di energia. Il CIC si propone come piattaforma di discussione per valorizzare i prodotti della digestione anaerobica: il digestato come elemento utile alle filiere agricole come fertilizzante organico e il biogas come elemento innovativo per la

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CITTÀ SOSTENIBILE 2014: IL PATRIMONIO IMMOBILIARE NAZIONALE VA RECUPERATO IN CHIAVE SOSTENIBILE

Città Sostenibile è il grande progetto di Rimini Fiera che a ECOMONDO – KEY ENERGY si è affermato per la sua capacità di esaltare le esperienze e presentare le nuove frontiere che disegnano la rete delle città intelligenti.Un padiglione di seimila metri quadri che diventa un modello ideale di città sostenibile mostrando soluzioni, tecnologie e progetti che consentono di migliorare la qualità di vita del cittadino e favorire lo sviluppo dei territori in chiave sostenibile ed efficiente.

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Una “città sostenibile” è anche quella che guarda al suo patrimonio immobiliare e su di esso interviene recuperandolo alla piena funzione, da quella abitativa a quella culturale, così da proteggere una sua ricchezza e valorizzarla come plus valore ineguagliabile.

Quest’anno, grazie alla collaborazione con EdicomEdizioni, l’area metterà in evidenza il tema degli edifici storici, il marchio distintivo di un territorio. In particolare l’Italia vanta una ricchezza infinita, fatta di stili e tradizioni, di edifici di pregio architettonico e storico, ma anche più semplicemente di palazzi che disegnano la storia e la cultura delle nostre città. Riportarli progressivamente al loro splendore e al pieno utilizzo, è una priorità condivisa visto che il 60% versa in condizioni di obsolescenza.

Quindi, ragionare sul consolidamento strutturale, il risanamento conservativo, senza trascurare le nuove frontiere dell´intervento sul costruito, specie se di pregio, che riguardano il controllo acustico e l´efficienza energetica, così come prescritto dalle nuove normative europee, sarà un´occasione imperdibile per tutti gli operatori.

Una ghiotta anteprima dell´appuntamento di Rimini Fiera è stata rappresentata dal ciclo di workshop dedicati al tema promossi proprio da EdicomEdizioni. In accordo con Rimini Fiera, gli appuntamenti di Torino, Genova, Trieste e Roma hanno visto anche la presentazione della proposta della Città Sostenibile, approdo naturale per tutti coloro che sul tema delle città intelligenti intendono approfondire temi ed esperienze.

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Percorrere una strada sterrata comporta sollevare nuvole di polvere. Lo sanno bene coloro che operano in contesti polverosi come cantieri e cave.In aiuto arriva Controldust Ek, il nuovo abbattitore di polvere per uso stradale lanciato dall’emiliana Airbank. Una soluzione che coniuga economicità e sostenibilità, grazie ai costi di manutenzione bassi e alla biodegradabilità del prodotto.

Le strade sterrate sono luoghi particolarmente soggetti alla dispersione di polveri nell’aria. Basti pensare alle nuvole di sabbia che si sollevano percorrendo una strada non asfaltata fuori città. Tuttavia queste situazioni non sono prerogativa di percorsi extra-urbani ma possono crearsi anche in contesti lavorativi come i cantieri e le cave con conseguenti ripercussioni sulla salute dei polmoni di coloro che operano in queste circostanze.

In loro aiuto arriva Controldust Ek, il nuovo prodotto lanciato da

Airbank, pensato per essere utilizzato in cantieri, cave e strade sterrate. Si tratta di un abbattitore di polvere per uso stradale contenente componenti leganti che catturano le particelle fini e le tengono legate alla superficie, impedendo di sollevarsi. È efficace su argilla, sabbia, ghiaia, calcare, aggreganti misti e la maggior parte dei terreni naturali, ed è ideale per applicazioni interne ed esterne.

Controldust Ek è un fluido cristallo-chiaro che è subito biodegradabile negli ambienti naturali e non è tossico. Facile da applicare, il prodotto ha un’azione immediata, non presenta untuosità, ed è senza colore né odore. Non teme l’inverno in quanto non gela, e può essere applicato in tutte le stagioni. Controldust Ek è anche più efficace ed economico per controllare la dispersione di PM10 e PM2.5 dalle fonti di polvere fuggitive, perché fornisce una copertura più a lunga durata degli altri metodi di controllo della polvere usando meno applicazioni.

Controldust Ek: la soluzione ecologica per abbattere le polveri

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su sterrato, cave e cantieri

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«La polvere è un fattore critico per la qualità dell’aria che respiriamo» ha sottolineato Gloria Mazzoni, Presidente di Airbank. «Con questo prodotto vogliamo aiutare a migliorare l’aria in ambienti di lavoro polverosi come cave e cantieri, offrendo una soluzione da un lato economica, con costi di manutenzione bassi, e dall’altro sostenibile, grazie alla sua biodegradabilità».

Airbank è l’azienda leader in Italia nel settore dell’antinquinamento e della sicurezza ambientale, ma soprattutto un’azienda a bassissimo impatto ambientale. Grazie al suo impianto

fotovoltaico, infatti, è autonoma dal punto di vista energetico.

Da sempre percorre le vie della ricerca, dell’innovazione tecnologica e della qualità con l’unico obiettivo di produrre articoli in grado di elevare gli standard qualitativi del lavoro dell’uomo.Tra i suoi clienti la Protezione Civile, Enel, Veolia, Parmalat, Alitalia e Trenitalia.

Airbank srl www.airbank.it

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EIMA International: il “crocevia” della meccanizzazione agricola

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EIMA International: il “crocevia” della meccanizzazione agricola

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Con largo anticipo rispetto al periodo di svolgimento, la rassegna di EIMA International - che si tiene a Bologna dal 12 al 16 novembre 2014, organizzata da FederUnacoma - ha già superato i livelli dell’edizione 2012 e si avvia verso un nuovo record in termini di superficie espositiva, di numero d’aziende partecipanti e di delegazioni estere ufficiali. La richiesta di superficie, già prima di giugno, superava i 150 mila metri quadrati netti (quasi 300 mila lordi), lasciando prevedere un incremento finale pari al 10%; mentre in aumento risulta anche il numero di aziende partecipanti (sono state 1.750 nell’edizione 2012), fra le quali ben 350 risultano del tutto nuove per la manifestazione, a conferma di come la rassegna bolognese rappresenti per le aziende della meccanica agricola un appuntamento irrinunciabile. Grazie a un’offerta di circa 30 mila differenti modelli, e a un sistema di servizi finalizzati ad assistere gli operatori negli incontri d’affari, EIMA International risponde alle esigenze di un pubblico di professionisti

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Circa 1.800 industrie costruttrici saranno a Bologna per l’edizione 2014 di EIMA International, la rassegna delle tecnologie per l’agricoltura e la cura del verde. Oltre 200 mila gli operatori attesi, provenienti da 140 Paesi. Oltre ai tradizionali 14 settori di specializzazione, confermati i quattro Saloni tematici, per un’offerta di soluzioni tecnologiche adatte a ogni tipo di agricoltura, in ogni parte del mondo.

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quanto mai esteso (oltre 200 mila i visitatori attesi, dopo l’affluenza record di 198 mila della scorsa edizione) proveniente per oltre il 20% dall’estero (140 Paesi); mentre sono circa 50 le delegazioni estere ufficiali che parteciperanno alla manifestazione, animando le sessioni d’incontro “business-to-business” organizzate con le aziende espositrici. Il taglio professionale della rassegna è confermato dalla rigorosa suddivisione merceologica, che prevede 14 distinti settori, e quattro Saloni specializzati: EIMA Green, per il giardinaggio e cura del verde, EIMA Componenti, per la componentistica, i ricambi e gli accessori, EIMA M.I.A. per le attività multifunzionali in ambiente rurale ed EIMA Energy per le tecnologie dedicate alle filiere bioenergetiche. «Il mercato della meccanizzazione agricola è in crescita a livello mondiale, per l’aumento della domanda da parte dei nuovi colossi economici di India, Cina e Brasile, e da parte dei Paesi emergenti dell’Estremo Oriente, dell’America Latina, dell’Africa e dell’Europa Orientale – ha spiegato il presidente di FederUnacoma Massimo Goldoni – e la rassegna dell’EIMA si pone come crocevia degli scambi “globali”, costituendo il luogo d’incontro fra i Paesi produttori di macchine e tecnologie per l’agricoltura e la cura del verde, e i Paesi acquirenti, che evidenziano fabbisogni molto diversi a seconda delle rispettive condizioni climatiche, economiche e sociali, e che nei padiglioni della fiera bolognese trovano le migliori tecnologie per ogni modello di sviluppo».

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Il Salone internazionale della componentistica “EIMA Componenti” si prepara a vivere un’edizione da record. Collocato nell’ambito della rassegna internazionale della meccanizzazione agricola EIMA International, il Salone ha già raggiunto il miglior risultato storico con la presenza di oltre 800 industrie costruttrici già confermate e con il possibile ingresso di ulteriori aziende attualmente in lista d’attesa. Rispetto all’edizione 2012, che aveva visto la presenza di oltre 760 case costruttrici, i dati dell’Ufficio Eventi di FederUnacoma – la Federazione italiana dei costruttori di macchine agricole organizzatrice di EIMA International – indicano, quindi un sensibile incremento del numero degli espositori e anche della superficie impegnata, che dovrebbe raggiungere i 40 mila metri quadrati (+13% rispetto all’edizione 2012). Saranno i Padiglioni 15, 18, 18bis e 20 e

Oltre quota 800 il numero degli espositori all’interno di EIMA Componenti, il salone specializzato che si svolge nell’ambito della grande rassegna della meccanizzazione agricola di Bologna. Costruttori da ogni parte del mondo per offrire tecnologie sempre più efficaci, in grado d’innovare in modo decisivo i mezzi meccanici operanti in agricoltura e nei territori rurali.

IL BOOM DELLA COMPONENTISTICA

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parte dei padiglioni 21, 22, 26 e 29bis del quartiere fieristico a ospitare il settore della componentistica, presente con una vasta gamma di parti meccaniche, ricambi, accessori, dispositivi elettronici, per un totale di 353 voci merceologiche, e con aziende costruttrici provenienti da ogni parte del mondo. Fra i Paesi maggiormente rappresentati si trovano, oltre all’Italia che vanta un ruolo di prestigio nel panorama internazionale di settore, tutti i Paesi con forte tradizione industriale come Stati Uniti, Germania, Francia, Gran Bretagna, e anche quelli emergenti e di nuova industrializzazione come Cina, India, Turchia, che puntano a espandere la propria presenza sui mercati internazionali sia per quanto riguarda le forniture alle case costruttrici sia per quanto riguarda i ricambi e gli accessori destinati direttamente agli utenti finali. «Su un totale di 1.800 industrie espositrici che parteciperanno ad EIMA

International – spiega il Presidente di FederUnacoma Massimo Goldoni – ne avremo oltre 800 per il solo settore della componentistica, e questo è indicativo di quanto importante e vivace sia questo comparto della meccanica, e di come sia stata lungimirante la scelta di dare risalto alla componentistica dedicandole un Salone specializzato all’interno della grande kermesse bolognese». «La componentistica rappresenta del resto un elemento fondamentale di innovazione nel settore della meccanica – aggiunge il responsabile organizzativo dell’Eima Marco Acerbi – e il successo di EIMA Componenti conferma come questa rassegna sia davvero orientata all’innovazione, e si rivolga a un pubblico di operatori professionali interessati a tutto ciò che può migliorare le performance, l’affidabilità e la sicurezza dei mezzi meccanici impiegati nel lavoro agricolo e in tutte le attività di manutenzione dei territori rurali».

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FLOROVIVAISMO: la «new entry » di EIMA International

La prossima edizione della rassegna internazionale della meccanizzazione agricola comprenderà una sezione dedicata alle aziende produttrici di fiori e piante ornamentali, e di sistemi per la creazione e manutenzione degli spazi verdi. Sempre più completa l’offerta merceologica per un settore, quello del florovivaismo, che conta in Italia oltre 20 mila aziende specializzate.

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Per la prima volta nella sua lunga storia, l’EIMA di Bologna presenterà una sezione dedicata al florovivaismo. La grande rassegna della meccanizzazione agricola, che terrà presso il quartiere fieristico bolognese dal 12 al 16 novembre prossimo la sua 41ma edizione, ospiterà infatti aziende specializzate nella coltivazione di piante ornamentali e nella produzione d’impianti per il giardinaggio professionale.Sistemi per la produzione di fiori, arbusti, alberi, tappeti erbosi, nonché cordoli per aiuole, pacciamature biosintetiche, ancoraggi per alberature, grigliati per pavimenti in ghiaia, oltre che sementi e fitofarmaci, saranno in mostra in uno spazio scenografico (all’interno del Padiglione 49), nell’ambito del Salone EIMA Green dedicato alle macchine e attrezzature per il giardinaggio e la cura del verde.

Il comparto del florovivaismo - che in Italia rappresenta, secondo i dati del Ministero delle Politiche Agricole, il 5% del valore totale della produzione agricola, e che conta circa 14 mila aziende specializzate nella produzione di fiori e piante in vaso, e 7.500 attive invece nella produzione di piante, arbusti ed alberi

per il vivaismo - esprime una domanda crescente di tecnologie volte a ottimizzare la produzione, e ad adeguarla alle nuove esigenze di manutenzione di giardini e parchi, di impiantistica sportiva, di arredo urbano e di bio-architettura.

La Federazione italiana dei costruttori di macchine agricole FederUnacoma, organizzatrice di EIMA International, ha deciso di includere il settore del florovivaismo all’interno della prestigiosa rassegna bolognese, per offrire agli operatori professionali una visione esaustiva delle tecnologie e dei sistemi per la gestione dei giardini e degli spazi verdi.

Mai come quest’anno EIMA International ha registrato una richiesta di spazi espositivi così elevata da parte delle industrie costruttrici di macchine agricole - spiegano i responsabili organizzativi - e la domanda risulta superiore alla capienza del quartiere fieristico; tuttavia, fare spazio al nuovo settore era importante per completare l’offerta di una rassegna che ha proprio nell’ampiezza merceologica uno dei suoi punti di forza.

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EIMA Energy: tecnologie e politiche per le biomasse agricole

La rassegna dedicata ai sistemi per l’impiego energetico delle materie prime vegetali, in programma a Bologna nell’ambito di EIMA International, assume una particolare importanza alla luce del recente piano nazionale per il settore bioenergetico varato ad agosto dal Governo italiano. Mostre, prove dimostrative e convegni per promuovere la filiera di settore e per sviluppare la cooperazione con altri Paesi.

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EIMA Energy – il salone dedicato alle tecnologie meccaniche e agli impianti per lo sfruttamento energetico delle biomasse agricole, organizzato da FederUnacoma e da ITABIA Italian Biomass Association – giunge in un momento importante per la politica energetica nazionale. Nel mese di agosto, il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali ha infatti varato un “Piano di settore per le bioenergie”, al quale proprio ITABIA ha fornito un contributo fondamentale, riconoscendo l’importanza strategica della risorsa biomassa in ambito agricolo e forestale, nonché la centralità del proprio ruolo nella definizione di percorsi di sviluppo sostenibile. In questo contesto, il salone delle bioenergie rappresenta un’ottima occasione per “mettere in luce” la nuova strategia del Governo, offrendo un’ampia vetrina di quanto l’industria meccanica è

in grado di produrre per una gestione efficiente della risorsa energetica “verde”, e proponendo numerose occasioni di divulgazione e di confronto tecnico sulle esperienze fatte e sui modelli adottabili nei diversi territori del Paese. Oltre alla parte prettamente espositiva, nella quale sono collocate le industrie costruttrici di macchine e impianti per le bioenergie, lo spazio di EIMA Energy prevede aree dimostrative e un ricco calendario di seminari e convegni, da quelli di taglio divulgativo rivolti al grande pubblico a quelli di carattere tecnico e politico rivolti agli esperti e agli operatori professionali. In un’area appositamente allestita all’interno del quartiere fieristico i ricercatori del CNR IVALSA (Consiglio Nazionale delle Ricerche - Istituto per la Valorizzazione del Legno e delle Specie Arboree) illustrano, con prove dimostrative

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dal vivo, le caratteristiche tecniche delle macchine operatrici più innovative progettate per la produzione di biomassa a uso energetico di origine agricola e forestale. Per la filiera legno-energia sono state create quattro macroaree per tipologie di macchine: movimentazione del legname, lavorazione della legna da ardere, cippatura forestale – triturazione dei residui e pellettizzazione, raccolta e condizionamento dei residui agricoli. L’area è stata progettata per garantire il passaggio in sicurezza dei visitatori, che possono assistere più volte al giorno alle attività di animazione. I temi dei seminari – “Meccanizzazione e biomassa”, “Colture energetiche”, “Tecnologie per la conversione energetica delle biomasse”, “Normativa e incentivi per lo sviluppo della bioenergia”, “Buone pratiche e casi di studio per le diverse filiere” – sono trattati in collaborazione con esperti e divulgatori; mentre un importante workshop a carattere internazionale – dal titolo “Biomasse e territorio: esperienze “made in Italy” per i nuovi mercati internazionali”, organizzato in collaborazione con la rivista Nuova Energia – coinvolge le delegazioni di molti dei Paesi presenti a EIMA International, con l’obiettivo di descrivere il know how tecnico sviluppato in Italia negli ultimi anni, e di esplorare le opportunità di cooperazione internazionale. Tra i Paesi esteri particolare interesse rivestono quelli a economia prevalentemente agricola, predisposti a utilizzare fonti energetiche reperibili sul territorio come appunto quelle rappresentate delle biomasse forestali, e degli scarti e sottoprodotti degli allevamenti zootecnici e delle coltivazioni agricole.

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MACCHINE PER CONTRASTARE IL DISSESTO IDROGEOLOGICO

Il Salone dell’agricoltura multifunzionale presenta un “focus” sulle tecnologie per gli interventi di manutenzione sul territorio. «La crisi nel mercato delle macchine per l’agricoltura e il movimento terra – sostiene il presidente di FederUnacoma Massimo Goldoni – ha indebolito la nostra capacità di contrastare i fenomeni ambientali».

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MACCHINE PER CONTRASTARE IL DISSESTO IDROGEOLOGICO

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Il dissesto idrogeologico si combatte con interventi sistematici di manutenzione del territorio, ma anche con mezzi meccanici adeguati. Senza pale meccaniche, terne, trattori forestali, cingolati e semicingolati, macchine scavafossi, mezzi per la cura degli argini e la canalizzazione delle acque, sistemi per la triturazione dei residui vegetali e attrezzature per la rimozione dei materiali pericolosi non è possibile effettuare interventi efficaci e fare prevenzione.

Una rassegna di queste tecnologie meccaniche sarà esposta a EIMA International nell’ambito del M.i.A., il Salone dell’agricoltura multifunzionale che costituisce una sezione specializzata della kermesse bolognese, centrata sulle attività para-agricole che si svolgono in ambiente rurale e che comprendono anche gli interventi di natura ambientale e di protezione civile.

Nell’area del Quadriportico, al centro del quartiere fieristico, i visitatori troveranno esposte tutte le principali tipologie di macchine per gli interventi contro il dissesto idrogeologico, insieme con schede tecniche descrittive; mentre fra i convegni di approfondimento è previsto quello sul tema: “Rischio idrogeologico: un tema di meccanizzazione”, promosso da

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FederUnacoma, Promoverde e Landmaking, nel corso del quale verranno anche diffuse stime sul fabbisogno di meccanizzazione per le attività di manutenzione, e verranno date indicazioni sulle tipologie di macchine da impiegare in funzione delle necessità.

L’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale ISPRA valuta, infatti, che quasi 5.600 comuni italiani (pari a circa il 70% del totale) sono collocati in aree ad alto rischio idrogeologico, e descrive la complessità dello scenario e delle variabili da gestire, da quelle relative alla morfologia dei terreni a quelle relative alle tipologie di fenomeno (crolli, scivolamenti, colate, debris, mudflow). Ogni tipo di fenomeno richiede metodiche d’intervento e tecnologie meccaniche differenti, sia in fase di prevenzione che in fase di soccorso.

«Il crollo delle vendite di macchine per

l’agricoltura e il movimento terra che si è verificato negli ultimi sette anni a causa della crisi economica – sostiene il Presidente di FederUnacoma Massimo Goldoni – ha prodotto un deficit di quasi 11 mila trattrici e di oltre 20 mila macchine per il movimento terra, che in condizioni di mercato normali sarebbero state acquistate e messe all’opera in tutte le regioni del Paese, e che in parte sarebbero state destinate proprio alle attività di manutenzione sul territorio».

«Presentare una sezione dedicata al dissesto nell’ambito della rassegna della meccanizzazione agricola – conclude Goldoni – è un messaggio anche politico, perché ci ricorda come agricoltura e sistemazione del territorio non siano settori separati, ma attività da concepire e sostenere in modo integrato e organico».

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REIMEX GROUP: LA PIATTAFORMA PER L’INTERNAZIONALIZZAZIONE IN

OUTSOURCING, A FIANCO DELLE AZIENDE DEL SETTORE AMBIENTE

REIMEX Group é la piattaforma studiata per guidare e supportare le aziende nell’esplorazione ed insediamento in paesi ad alto potenziale in diversi settori tra cui l’impiantistica, la produzione ed il commercio internazionale.

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In particolare REIMEX Srl, per le aziende del settore ambiente, pone una particolare attenzione su tre mercati che in questo momento risultano offrire interessanti opportunità:

Russia• per la spinta ed i programmi

governativi per i settori riciclaggio rifiuti e produzione di energia dai rifiuti;

• per l’impegno delle città di Mosca e San Pietroburgo nei progetti di smaltimento rifiuti;

• per la scarsa qualità dell’acqua potabile nelle città e la necessità di un miglior trattamento dei reflui.

Georgia• per l’esigenza di cominciare ad

affrontare il problema dello smaltimento rifiuti nelle grandi città;

• per lo sviluppo del settore turistico da cui scaturisce una maggiore attenzione alle tematiche ambientali;

• per l’importanza della produzione

idroelettrica ed in generale delle risorse rinnovabili.

Malaysia• per la priorità ed investimenti nei

programmi governativi;• per il problema dello smaltimento dei

rifiuti a Kuala Lumpur;• per l’importante piano di riassetto

della rete fognaria e trattament

LA PIATTAFORMA REIMEX GROUP

La piattaforma si sviluppa in tre divisioni: • Internazionalizzazione• Ingegneria e consulenza• Logistica e commercio

La divisione Internazionalizzazione di REIMEX Group offre servizi e strutture di supporto in loco che mettono in condizione l’azienda cliente, che vuole avviare un processo di internazionalizzazione, di poter cogliere opportunità all’estero, al di là dei tradizionali approcci di incontri B2B o delle missioni d’affari.

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REIMEX Srl mette a disposizione personale qualificato nelle sue sedi estere, al fine di individuare ed offrire:• assistenza tecnica e commerciale• supporto a partecipazione a gare e

contratti• sopralluoghi ed ingegneria di offerta• studi di fattibilità e ricerche di mercato• tabulazioni tecnico-commerciali per

acquisti locali• presenza sul mercato e monitoraggio

domanda e concorrenza• organizzazione visite ed incontri B2B

nel paese• relazioni con clienti e partner locali• utilizzo delle informazioni-canali del

proprio network • monitoraggio opportunità, progetti e

realizzazioni nel paese• organizzazione telecomunicazioni

paese/paese• supporto logistico

REIMEX Srl fornisce un vero e proprio servizio di outsourcing delle attività all’estero in una forma personalizzata e flessibile, adattandosi alle reali necessità permettendo all’azienda cliente di essere pienamente operativa nel paese prescelto in tempi brevissimi ed a costi ragionevoli.

Il Dedicated Resident Technical Manager, la figura professionale a disposizione del cliente

Il DRTM apporta un importante valore aggiunto al servizio svolto da REIMEX Srl nel paese, per conto del cliente. Infatti, mentre nel servizio standard l’attività viene svolta da un ufficio che si interfaccia con la sede del cliente e con le diverse controparti in modalità collettiva, in questo caso il DRTM viene a rappresentare il punto

di riferimento personalizzato e costante, il cosiddetto resident. La presenza del cliente risulta quindi molto più concreta e definita sul mercato locale. In sostanza, il DRTM svolge quell’attività di coordinamento e riferimento per tutte le attività del cliente che verrebbe normalmente svolta con costi elevati per personale espatriato, struttura logistica e di staff.

La divisione Ingegneria e Consulenza tecnico-gestionale di REIMEX Group costituisce la naturale evoluzione del coordinamento tra la sede centrale e le proprie consociate estere. Con 25 anni di esperienza nei settori Energia, Industria ed Infrastrutture, i soci ed il personale di REIMEX Srl con le differenti esperienze e patrimonio locali sono unite nell’intento di soddisfare le necessità del cliente nella realizzazione di progetti chiavi in mano o

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realizzazione di progetti chiavi in mano o di scopo, con la stessa precisa attenzione per quelli più piccoli come per quelli più complessi. I progetti sono gestiti da dirigenti e personale locale ed internazionale interno, con il supporto di fornitori e sub-appaltatori qualificati con i quali esistono solide collaborazioni.

REIMEX Srl è in grado di offrire servizi e/o prodotti inerenti diverse attività e discipline:• project management• assistenza e supervisione• servizi del personale e formazione• studio capitolati e preparazione gare• studi di fattibilità• ingegneria multidisciplinare di offerta• tabulazioni, acquisti ed expediting

fornitori• realizzazione di unità tecniche modulari

(Skid & Package)

• manuali operativi di installazione, uso e manutenzione e di sicurezza

• installazione e montaggio

La divisione Logistica e Commercio di REIMEX Group è attiva sia come supporto alle divisioni internazionalizzazione e costruzione sia come unità indipendente dedicata a clienti esterni. REIMEX Srl provvede a tutto il necessario in termini di materiali, attrezzature e supporto logistico per progettare e gestire l’apertura di una sede operativa, o per aprire un cantiere fornendo:• trasporti locali• alloggio personale• gestione materiali• attrezzature• organizzazione e gestione uffici• organizzazione e gestione unità

produttive di supporto (officine, magazzini, manutenzione, etc.)

REIMEX Srl si occupa degli acquisti sul mercato locale, sia per convenienza economica, sia per facilità di gestione, quali possono essere ad esempio i materiali di consumo, materiale sfuso minore, ricambi, attrezzatura, materiali di sicurezza, ecc.REIMEX Srl è anche in grado di rappresentare e/o distribuire prodotti e manufatti commerciali di qualsiasi genere, sia in importazione che in esportazione.Con le sue sedi di Mosca in Russia, Tblisi in Georgia e Kuala Lumpur in Malaysia, oltre alla sede italiana, REIMEX Srl opera oltre che in Europa ed Asia anche in alcuni paesi dell’Africa, rendendo i processi di internazionalizzazione più semplici nella gestione e più economici nell’investimento.

Remix srlwww.reimexgroup.com

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