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Sabato-Domenica 5k- 6 Giugno 1926 Splendida settimana anche questa di cronaca fe- stosa e patriottica. 11 Re ha attraversato la Sardegna tra manifesta- zioni affettuose di popolo: Mussolini Iii riconfermato al Senato i diritti d'Italia di cui ha esaltato l'ascen- dente fortuna; l'on. Fede rzoni, Ministro dell'Interno. ha inaugurato Trento il Congresso delle provincie Radiata° fra calde manifestazioni di italianitii; le pi)• polazioni del patriottico Mugello hanno accolto trionfalmente il Principe dell' Italia nuove. Il XXIX Nlaggio è stato solennizzAto in quest'anuo Con maggiore pompa e così pore l' anniversario del- la morte di Garibaldi. specialmente el) Il 111I buon intervento di pellegrini devoti a U:1 prete. Il Ministro Ciano ha messo in chiara, luce :dia Camera, con un poderoso discorso, le floride condi- zioni delle Ferrovie e della Marina inere:ottile e delle Poste. Lo Statuto Nella prima Domenica di Giugno si celebra la promulgazione dello Statuto. L'Italia ora rinnovata ricorda con devoto animo il patto giurato fra Re e Popolo e dalla solennità trae auspicio alle sue maggiori fortune. la Esposizione fiera Internazionale di fiume Dal 1.0 al 30 Agosto 1926 Fiume terrà una grande Esposizione-Fiera internazionale sotto la presidenza onoraria di S. E. il Mi- nistro della Economia Nazionale °n. Belluzzo, sotto quella effettiva di S. E. l' ori. Gigi La,nfranconi presidente del benemerito I - stituto nazionale per la espansione economica italiana all'estero, e sotto l'alto patronato della Città di Fiume e della Federazione fascista del Camaro. Anche S. E. il Presidente del Consiglio Mussolini ha accordato alla Esposizione il battesimo ufficiale disponendo lo più lar- ghe concessioni e facilitazioni a favore della nobilissima città. Questa Mostra internazionale, così vi- cina ai più larghi sbocchi della produzione italiana, ha puro un movimento patriottico. Non per niente Gabriele d'Annunzio scriveva « La sacrificata Fiume, insegna il sacrificio; chi per Lei si sacrifica sarà benedetto n. Le più bolle industrie italiane dovranno avere importante rapprosentanza alla Mostra; e fra queste è necessasio che figurino quelle di Pisa e della provincia, specialmente quelle agrarie. o patriotti, proprietari o industrali, avanti ! I tessuti del "Nom „ labbritati a Pisa In data 28 Maggio è arrivata allo Sta- bilimento Pontecorvo o C. della nostra città la comunicazione della Areostatica di Ro- ma colla quale si pone bene in sodo che dallo Stabilimento di costruzioni areonautiche e precisamente dal sig. Tenente Colonnello Pesco vice-Direttore — che insieme con il colonnello Nobile attese alla costruzione del « Norge »: che « tutti i tessuti principali dell'involucro del Norge sono della Ditta Pontecorvo (tipi aviazione e 2 bianco) e che perciò alla Ditta spettava la soddisfa- zione di rendere ciò di pubblica ragione. In data 29 maggio la Direzione degli Stabilimenti pisani Pellegrino Pontecorvo e C. indirizzava al personale il seguente or- dino del giorno « 11 glorioso dirigibile Norge,che ha gettato la bandiera italiana nel polo e che ha traver- sato regioni finora inesplorate affrontando e vincendo og si sorta di ostacoli e desta ndo l'am.- mirazione del inondo, è stato costruito esclusi- vamente con tela prodotta, nei nostri Stabi- lime nti. Questa notizia, che ci riempie l' attimo (li legittima soddisfazione ci è stata confermala ufficialmente solo oggi e ci affrettiamo a portarla a conoscenza del personale che con il lavoro intellettuale e morale ha contribuito al grande successo italiano. Come italiani e come pisani, due volte dobbiamo rallegrarci della bellezza di questa industria pisana che sa preparare involucri si meravigliosi ed attirare sul suo lavoro fatto di precisione e di valentia la considerazione del mondo. .2471a Sapienza La inaugurazione della lapide in ricordo del Senatore prof. D Ancona. — Alle W di Sabato 29 Maggio alla presenza del Mi- nistro della P. I. On. Fedele, di senatori e deputati, di autorità, di insegnanti e stu- denti, si scoprì la lapide in memoria di A- lessandro D'Ancona, il più dotto dei nostri letterati, il più studioso ed attivo, che la. ponderatezza della critica affinò con ge- niali espressioni o con fresco umorismo di sapore toscano. . Erano presenti alla cerimonia anche il figlio del prof. D'Anemia dott. Giu- seppe ed il Rettore della Università di Fi- renze Gr. Uff. prof. Enrico Burci. Tutte le Università come gli Istituti e le Accademie avevano mandato la loro calda adesione alla cerimonia che riuscì austera e degnis- sima. Meglio non poteva onorarsi il grande nostro concittadino, illustre letterato ed in- segnante, che fu vanto delle Lettere in Italia e fuori, o decoro altissimo del nostro Ateneo. Parlarono : il Rettore prof. Aducco, il prof. Carlini della Facoltà, il senatore prof. Bianchi della Scuola Normale, S. E. il Mi- nistro Fedele e l'oratore ufficiale cm. sena- tore prof. Torraca che disse una smagliante orazione. I Pisani a Bisanzio Una delle pagine più oscure della storia di Pisa nell'epoca stia più gloriosa, è quella delle relazioni della Repubblica nostra con l'Impero Bizan tino . Flaininio Dal Borgo pubblicò diplomi dati dal Basileus di Costantinopoli ai Pisani; ma nessuno, che io sappia, ha fatto ricerche negli archivi dei Monasteri orientali, cercato di interpretare i documenti noti, ri- ferendosi allo località ricostituii e nello Stato antico. questa .una delle ragioni per cui ho fatto un viaggio a Costantinopoli, ove oggi l'Italia è degnamente rappresentata da un nostro illustre concittadino, l'Ambasciatore Luca Orsini Baroni che insieno con la sua Signora ospita e ricevo principeseamente gli italiani che passano di qua. Lo relazioni della Repubblica Pisana con l'Impero Bizantino risalgono all'Il secolo ; molto ci sarebbe da dire sull'arcivescovo sano Daiberto e la sua flotta al tempo della conquista di Gerusalemme per parte dei Crociati. Ma lo stanziamento ufficiale della Re- pubblica di Pisa a Costantinopoli è poste- riore a quell'epoca e non risale oltre il 1112 dell'Era Volgare. I Veneziani o gli Amalfitani avevano già scali e caso consolari in Costantino- poli; e forse le concessioni fatte dall'Impe- ratore Alessio Comneno ai Pisani furon mosse da un'intimo malizioso pensiero,quel- Io cioè di creare un contrappeso all'inva- dente supremazia di Venezia in tutti i mari del Levante ed anche sulle rive del Bosforo. Nel 1112 un crisobollo imperiale con- cesse ai Pisani un territorio, nel porto di Costautinopoli, presso quello degli Amai- fitani ; ossia sul Corno d'Oro, nel triangolo oggi . indicato dalle mura del serraglio, da Santa Sofia e dalla Mo - schoa della Sultana Validé ( Sultana Madre). La località è anche oggi una dello più frequentate nel Porto di Costantinopoli. e le nuove fabbriche fra lo quali è l'enorme edifizio della Borsa, hanno cambiato com- pletamente l'aspetto dei luoghi. Ma rimano la situazione topografica 'in generale dalla quale si ricava che nel secolo XII il quar- tiere dei Pisani era il più vasto, fra quelli delle Repubbliche Italiane, nella grande capitale d'Oriente. Ed era all'imbocco del Corno d'Oro, allora destinato soltanto a scali marittimi, approdi e depositi di mer- ci, mentre la città bizantina si distendeva sul mare di Marinara, dalla punta del Serraglio alla Porta aurea, che ancor si conserva fra mozzo al grandioso Castello medioevale, dotto delle 7 torri. I Pisani ebbero dunque un quartiere vasto e privilegiato nella parte della città più ricca di commerci, ma più povera di sionumenti e di ricordi storici. Questo primitivo stanziamento della no- stra Repubblica a Costautinopoli compren - deva un ampio approdo detto : Dipli-scala ossia lo « scalo doppio ». E là presso erano i magazzini dei Pisani (specie di punto fran- co doganale) ; una loggia, amplissima ove si esponevano e si compravano lo mer- canzie venuto dalle rive dell'Arno ; ed una chiesa detta S. Maria dei Pisani. In cambio tlj certi servizi di carattere politico o mi- litare l'Imperatore aveva concesso ai ma- gistrati dei Pisani (come a quelli di Vene- zia e di Amalfi) posti d'onore all'ippo- dromo o per lo solenni funzioni religiose a S. Sofia. E la chiesa di Santa Maria dei Pi- sani riceveva ogni anno 400 monete d'oro dall'orario imperiale por uffici religiosi e di assistenza ospitaliera. Il quartiere dei Pisani nella prima me- tà del Secolo XII andò sempre accrescen- dosi ; ed i magistrati della Repubblica, residenti a Costantinopoli, furono autoriz- zati ad acquistare terreni là presso il Mo- nastero di A.po -Logoteton, che aveva pu- ro diritti sopra un altro scalo a contatto con quello di Dipli-Scala. Il Monastero di Apo-Logoteton è da lun- go tempo scomparso ; ma si conosce esat- tamente la località in cui sorgeva presso le intim del Serraglio, sotto quella che fu poi detta « Sublinia Porta Verso il 1150 il quartiere dei Pisani a Costantinopoli giunse al suo massimo splen- dore ; od i Pisani ivi residenti, secondo le notizie degli scrittori bizantini, erano più di 1000, numero notevolissino por quell'e- poca. Oltre i duo scali, quello più antico e quello acquistato dal Monastero di Apo- logoteton ; oltre i magazzini, la loggia, la chiesa e la casa consolare ; i Pisani ebbero in Costantiuopoli (ed in vicinanza del loro quar- tiere) altre due chiese dedicate l'una a S. Pietro e l' altra a S. Niccola ; ma la ubica- zione di questo nuove fabbriche religiose è incerta, nè gli scrittori antichi dànno no- tizie sufficienti. Secondo alcuni dati archeolo- gici la chiesetta pisana di S. Pietro sarebbe sorta fra S. Sofia e la chiesa di S. Irene, oggi museo militare ; e questo starebbe a dimostrare che il quartiere commerciale dei Pisani dal mare, sul Corno d'oro, saliva for- mando un triangolo fino al sommo della collina, ove erano i grandi edifizi monumen - tali, conte S. Sofia, il Foro di Toodosio e l' lp - podromo. Sul Corno d'oro il quartiere dei pisani, coi suoi duo scali, aveva una fronte di almeno 800 metri a cominciare dal luogo in cui è oggi la sala di Sirk,edji-Iskelessi. Ivi era anticamente una torre, dotta di Mangana ; e tutto il territorio è oggi occu- pato dalla stazione ferroviaria principale di Costantinopoli. Questa situazione privilegiata dei Pi- sani nella capitale dell'Impero Bizantino durò 50 anni precisi, dal 1112 al 1162, ma ebbe tniserevole fine. Come gli Imperatori avevano fatto larghe concessioni ai Pisani, per frenare la potenza dei Veneziani, così lo fecero ai Genovesi por mettere un limite al fiorire della potenza di Pisa sullo rive del Corno d'oro. I privilegi di scalo, chiesa, loggia e casa consolare concessi a Genova irritarono i Pisani che videro sorgere così come concor- rente un popolo, col quale erano in continua 4 guerra a casa loro ; ossia in Sardegna e sul mare Tirreno. La frase nella concessione ai Genovesi sicut Pisani habent parve a questi una atroce offesa, poichè d'un colpo i nuovi arrivati venivano ad avere ciò che Pisa aveva otte- nuto a fatica iir un mezzo secolo di lavoro. Sorsero perciò querele private per concorren- za di prezzi nello merci ; o questo degene- rarono in una zuffa generale fra Pisani, mol- to piùnumerosi, e Genovesi in numero di 300. Tutta Costantinopoli, almeno nei quar- tieri commerciali, andò sottosopra e rimase, ucciso Ottavio Ruffo uno dei notabili go- nevosi . L'Imperatore sequestrò le merci dei Pi- sani e li cacciò dal loro quartiere, dando ad altri quelli edifizì che erano stati raccolti Coli lunghi sacrifizi, dalla Repubblica e dai cittadini venuti sul Bosforo dallo rive del- l'Arno, distanza che si superava con forse liti mese di navigazione. Soltanto le chiese pisano ed alcuni pri- vilegi del clero furono rispettati o almeno reintegrati entro breve tempo ; ma por 30 anni i commercianti Pisani si trovarono in condizioni di inferiorità di fronte a quelli di Venezia e di Genova. E solo nel 1192 la Repubblica di Pisa potè ottenere un nuovo crisobollo imperiale nel quale però fu detto esplicitamente che non si potevano rendere tutte lo antiche fabbriche ai Pisani, perchè molte di questo erano state concesse ad al- tri e per diversi usi. Il nuovo quartiere dei Pisani era in so- stanza l'antico, ma più ristretto e senza con- tinuità di territorio fra le diverse fabbri- che ; lie fra queste fu compreso il doppio scalo già famoso (Thipli-scala). La Repub- blica di Pisa si mise però all'opera per ri- parate i danni sofferti ed acquistò terreni dal Monastero di Sant'Antonio (Kyr An- tonion) fino alla località ben conosciuta dai topografi (letta NERO DROMOS. Questo secondo quartiere dei Pisani, in località disgiunte di proprietà d'altri, non potè mai giungere al grado di prosperità del primo, perchè pochi anni dopo nel 1204, tutto cangiò in Costantinopoli presa dai Veneziani e dai Crociati. I Pisani, legati alle antiche dinastie bizantino e protetti specialmente dalla casa dei Commerci, non ressero più la concorrenza dei Genovesi, sta- biliti a Galata, e dei Veneziani poco meno che padroni dello stato. Già prima di Costantinopoli era decaduta la potenza diAma,lf i ed una parte del quartiere amalfitano (là dove oggi è l'imbocco del Ponte Nuovo sul Corno d'oro) era passato ai Pisani. Ma anche questi dovettero cedere dinanzi a nuove condizioni storiche. -Ad ogni modo, esaipinando le località a Costantinopoli è facile farsi una idea abba- stanza chiara di quello che fu il primitivo quartiere pisano ; od anche del secondo non mai distrutto, ma abbandonato a poco alla volta per la decadenza di Pisa di fronte a Genova alla fine del secolo XIII. Il testo dei crisobolli imperiali non piTò in- tendersi a pieno altro che sui luoghi ; perciò ivi sono indicate porte, chiese e scali oggi spariti, ma dei quali si conserva ricordo locale in vari documenti. La concessione spe- cialmente del 1192, da cui ebbe origine il secondo quartiere dei Pisani, ha importanza non solo per noi, ma per tutta la topografia di Costantinopoli bizantina, perchè indica località e determina con misure a gomiti (cioè a braccia bizantine) le distanze da punti fissi ai territori concessi ai Pisani. Ma spesso nel viaggiare o veder località nuove accade di scuoprire cose impor- tanti ; o pur diverso da quelle elio si cer- cano. Così la torre rotonda ha una storia parti- colare (collegata con l'Impero Bizantino) . della quale si trovano testimonianze a Ra- velina. Altre torri rotonde, che gli Arabi imitavano dai bizantini si trovanocome nu- cleo dei più antichi castelli di Sicilia. Ma a Costantinopoli il Castello delle 7 torri e la grandiosa torre di Galata rappresentano il perfezionamento di questo tipo architettonico consistente in due anelli concentrici di fab brica fra i quali si svolge una scala a spirale. Ed il grande cilindro vuoto occupa il centro illuminato da finestrelle. Tale concezione della torre bizantina era servito di modello ai costruttori del nostro famoso campanile, noto specialmente per la sua strana pendenza, ma che merita di es- sere studiato anche per la bella costruzione rimasta incompleta e rivestita all'esterno di vari ordini di colonnette in arco, corrispon- denti a motivi già espressi nel Duomo e '.rè!!•,!. 14$4,- lf t ni.W.429. 1.M3177 .17;41"- miti —Z.7.-- - . . , • !••••!.!. '• -•

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il Ponte di PisaGIORNALE POLITICO AMMINISTRATIVO DI PISA E PROVINCIA

PUBBLICITÀ Le inserzioni — e si intende che la tarifla agnata tino ad oggi era aolanto convenzionale come ai usa itutti i gio,nali è ora fissata indistintamente per tutti. perciòsono aboliti trattamenti di favore. in L. • Alla linea in nprd lipagina, in L. 2 ha -inonda, in L. 1,50 in terza e L. I i nquarta. A cui si aggiungerà la tassa go% ..nativa.

:■NNO XXX.IV Si pubblica ogni settimana NUM. 23A IIBONAMENTI : per un anno L. 15, per un semestre L.10.Abbonamento di sostegno L. 25.

Per abbonarsi basta mandare una e ,rtolinavìg1iai all'Annoi-nisti azione del Ponte di

Utliei di Redazione e Amministrazione: Piazza del Montino.C. t 5. cicrx-klea ipc..411a Py4àzz.E. Cent. szo. Sabato-Domenica 5k- 6 Giugno 1926

Splendida settimana anche questa di cronaca fe-stosa e patriottica.

11 Re ha attraversato la Sardegna tra manifesta-zioni affettuose di popolo: Mussolini Iii riconfermatoal Senato i diritti d'Italia di cui ha esaltato l'ascen-dente fortuna; l'on. Fede rzoni, Ministro dell'Interno.ha inaugurato Trento il Congresso delle provincieRadiata° fra calde manifestazioni di italianitii; le pi)•polazioni del patriottico Mugello hanno accoltotrionfalmente il Principe dell' Italia nuove.

Il XXIX Nlaggio è stato solennizzAto in quest'anuoCon maggiore pompa e così pore l' anniversario del-la morte di Garibaldi. specialmente el) Il 111I buonintervento di pellegrini devoti a U:1 prete.

Il Ministro Ciano ha messo in chiara, luce :diaCamera, con un poderoso discorso, le floride condi-zioni delle Ferrovie e della Marina inere:ottile e

delle Poste.

Lo StatutoNella prima Domenica di Giugno si

celebra la promulgazione dello Statuto.L'Italia ora rinnovata ricorda con

devoto animo il patto giurato fra Re ePopolo e dalla solennità trae auspicioalle sue maggiori fortune.

la Esposizione fiera Internazionale di fiumeDal 1.0 al 30 Agosto 1926 Fiume terrà

una grande Esposizione-Fiera internazionalesotto la presidenza onoraria di S. E. il Mi-nistro della Economia Nazionale °n. Belluzzo,sotto quella effettiva di S. E. l' ori. GigiLa,nfranconi presidente del benemerito I -stituto nazionale per la espansione economicaitaliana all'estero, e sotto l'alto patronatodella Città di Fiume e della Federazionefascista del Camaro.

Anche S. E. il Presidente del Consiglio• Mussolini ha accordato alla Esposizioneil battesimo ufficiale disponendo lo più lar-ghe concessioni e facilitazioni a favore dellanobilissima città.

Questa Mostra internazionale, così vi-cina ai più larghi sbocchi della produzioneitaliana, ha puro un movimento patriottico.Non per niente Gabriele d'Annunzio scriveva« La sacrificata Fiume, insegna il sacrificio;chi per Lei si sacrifica sarà benedetto n.

Le più bolle industrie italiane dovrannoavere importante rapprosentanza alla Mostra;e fra queste è necessasio che figurino quelledi Pisa e della provincia, specialmente quelleagrarie.

o patriotti, proprietari o industrali,avanti !

I tessuti del "Nom „ labbritati a PisaIn data 28 Maggio è arrivata allo Sta-

bilimento Pontecorvo o C. della nostra cittàla comunicazione della Areostatica di Ro-ma colla quale si pone bene in sodo che dalloStabilimento di costruzioni areonautichee precisamente dal sig. Tenente ColonnelloPesco vice-Direttore — che insieme con ilcolonnello Nobile attese alla costruzionedel « Norge »: che « tutti i tessuti principalidell'involucro del Norge sono della DittaPontecorvo (tipi aviazione e 2 bianco) eche perciò alla Ditta spettava la soddisfa-zione di rendere ciò di pubblica ragione.

In data 29 maggio la Direzione degliStabilimenti pisani Pellegrino Pontecorvoe C. indirizzava al personale il seguente or-dino del giorno

« 11 glorioso dirigibile Norge,che ha gettatola bandiera italiana nel polo e che ha traver-sato regioni finora inesplorate affrontandoe vincendo og si sorta di ostacoli e desta ndo l'am.-mirazione del inondo, è stato costruito esclusi-vamente con tela prodotta, nei nostri Stabi-lime nti.

Questa notizia, che ci riempie l' attimo (lilegittima soddisfazione ci è stata confermalaufficialmente solo oggi e ci affrettiamo aportarla a conoscenza del personale che con illavoro intellettuale e morale ha contribuito algrande successo italiano.

Come italiani e come pisani, due voltedobbiamo rallegrarci della bellezza di questaindustria pisana che sa preparare involucrisi meravigliosi ed attirare sul suo lavoro fattodi precisione e di valentia la considerazionedel mondo.

.2471a SapienzaLa inaugurazione della lapide in ricordo

del Senatore prof. D Ancona. — Alle Wdi Sabato 29 Maggio alla presenza del Mi-nistro della P. I. On. Fedele, di senatori edeputati, di autorità, di insegnanti e stu-denti, si scoprì la lapide in memoria di A-lessandro D'Ancona, il più dotto dei nostriletterati, il più studioso ed attivo, che la.ponderatezza della critica affinò con ge-niali espressioni o con fresco umorismodi sapore toscano.. Erano presenti alla cerimonia anche ilfiglio del prof. D'Anemia dott. Giu-seppe ed il Rettore della Università di Fi-renze Gr. Uff. prof. Enrico Burci. Tutte leUniversità come gli Istituti e le Accademieavevano mandato la loro calda adesionealla cerimonia che riuscì austera e degnis-sima. Meglio non poteva onorarsi il grandenostro concittadino, illustre letterato ed in-segnante, che fu vanto delle Lettere in

•Italia e fuori, o decoro altissimo del nostroAteneo.

Parlarono : il Rettore prof. Aducco, ilprof. Carlini della Facoltà, il senatore prof.Bianchi della Scuola Normale, S. E. il Mi-

nistro Fedele e l'oratore ufficiale cm. sena-tore prof. Torraca che disse una smaglianteorazione.

I Pisani a BisanzioUna delle pagine più oscure della storia

di Pisa nell'epoca stia più gloriosa, è quelladelle relazioni della Repubblica nostra conl'Impero Bizan tino .

Flaininio Dal Borgo pubblicò diplomidati dal Basileus di Costantinopoli ai Pisani;ma nessuno, che io sappia, ha fatto ricerchenegli archivi dei Monasteri orientali, nècercato di interpretare i documenti noti, ri-ferendosi allo località ricostituii e nello Statoantico.

questa .una delle ragioni per cui hofatto un viaggio a Costantinopoli, ove oggil'Italia è degnamente rappresentata da unnostro illustre concittadino, l'AmbasciatoreLuca Orsini Baroni che insieno con la suaSignora ospita e ricevo principeseamentegli italiani che passano di qua.

Lo relazioni della Repubblica Pisana conl'Impero Bizantino risalgono all'Il secolo ;molto ci sarebbe da dire sull'arcivescovosano Daiberto e la sua flotta al tempo dellaconquista di Gerusalemme per parte deiCrociati.

Ma lo stanziamento ufficiale della Re-pubblica di Pisa a Costantinopoli è poste-riore a quell'epoca e non risale oltre il 1112dell'Era Volgare.

I Veneziani o gli Amalfitani avevanogià scali e caso consolari in Costantino-poli; e forse le concessioni fatte dall'Impe-ratore Alessio Comneno ai Pisani furonmosse da un'intimo malizioso pensiero,quel-Io cioè di creare un contrappeso all'inva-dente supremazia di Venezia in tutti imari del Levante ed anche sulle rive delBosforo.

Nel 1112 un crisobollo imperiale con-cesse ai Pisani un territorio, nel porto diCostautinopoli, presso quello degli Amai-fitani ; ossia sul Corno d'Oro, nel triangolooggi . indicato dalle mura del serraglio, daSanta Sofia e dalla Mo- schoa della SultanaValidé ( Sultana Madre).

La località è anche oggi una dello piùfrequentate nel Porto di Costantinopoli.e le nuove fabbriche fra lo quali è l'enormeedifizio della Borsa, hanno cambiato com-pletamente l'aspetto dei luoghi. Ma rimanola situazione topografica 'in generale dallaquale si ricava che nel secolo XII il quar-tiere dei Pisani era il più vasto, fra quellidelle Repubbliche Italiane, nella grandecapitale d'Oriente. Ed era all'imbocco delCorno d'Oro, allora destinato soltanto ascali marittimi, approdi e depositi di mer-ci, mentre la città bizantina si distendeva sul

mare di Marinara, dalla punta del Serraglioalla Porta aurea, che ancor si conserva framozzo al grandioso Castello medioevale,dotto delle 7 torri.

I Pisani ebbero dunque un quartierevasto e privilegiato nella parte della cittàpiù ricca di commerci, ma più povera disionumenti e di ricordi storici.

Questo primitivo stanziamento della no-stra Repubblica a Costautinopoli compren -deva un ampio approdo detto : Dipli-scalaossia lo « scalo doppio ». E là presso eranoi magazzini dei Pisani (specie di punto fran-co doganale) ; una loggia, amplissima ovesi esponevano e si compravano lo mer-canzie venuto dalle rive dell'Arno ; ed unachiesa detta S. Maria dei Pisani. In cambiotlj certi servizi di carattere politico o mi-litare l'Imperatore aveva concesso ai ma-gistrati dei Pisani (come a quelli di Vene-zia e di Amalfi) posti d'onore all'ippo-dromo o per lo solenni funzioni religiose aS. Sofia. E la chiesa di Santa Maria dei Pi-sani riceveva ogni anno 400 monete d'orodall'orario imperiale por uffici religiosi e diassistenza ospitaliera.

Il quartiere dei Pisani nella prima me-tà del Secolo XII andò sempre accrescen-dosi ; ed i magistrati della Repubblica,residenti a Costantinopoli, furono autoriz-zati ad acquistare terreni là presso il Mo-nastero di A.po -Logoteton, che aveva pu-ro diritti sopra un altro scalo a contattocon quello di Dipli-Scala.

Il Monastero di Apo-Logoteton è da lun-go tempo scomparso ; ma si conosce esat-tamente la località in cui sorgeva presso leintim del Serraglio, sotto quella che fu poidetta « Sublinia Porta

Verso il 1150 il quartiere dei Pisani aCostantinopoli giunse al suo massimo splen-dore ; od i Pisani ivi residenti, secondo lenotizie degli scrittori bizantini, erano piùdi 1000, numero notevolissino por quell'e-poca.

Oltre i duo scali, quello più antico equello acquistato dal Monastero di Apo-logoteton ; oltre i magazzini, la loggia, lachiesa e la casa consolare ; i Pisani ebbero inCostantiuopoli (ed in vicinanza del loro quar-tiere) altre due chiese dedicate l'una a S.Pietro e l' altra a S. Niccola ; ma la ubica-zione di questo nuove fabbriche religioseè incerta, nè gli scrittori antichi dànno no-tizie sufficienti. Secondo alcuni dati archeolo-gici la chiesetta pisana di S. Pietro sarebbesorta fra S. Sofia e la chiesa di S. Irene,oggi museo militare ; e questo starebbe adimostrare che il quartiere commerciale deiPisani dal mare, sul Corno d'oro, saliva for-mando un triangolo fino al sommo dellacollina, ove erano i grandi edifizi monumen -tali, conte S. Sofia, il Foro di Toodosio e l' lp -podromo. Sul Corno d'oro il quartiere deipisani, coi suoi duo scali, aveva una frontedi almeno 800 metri a cominciare dal luogo

in cui è oggi la sala di Sirk,edji-Iskelessi.Ivi era anticamente una torre, dotta diMangana ; e tutto il territorio è oggi occu-pato dalla stazione ferroviaria principaledi Costantinopoli.

Questa situazione privilegiata dei Pi-sani nella capitale dell'Impero Bizantino durò50 anni precisi, dal 1112 al 1162, ma ebbetniserevole fine.

Come gli Imperatori avevano fatto largheconcessioni ai Pisani, per frenare la potenzadei Veneziani, così lo fecero ai Genovesi pormettere un limite al fiorire della potenza diPisa sullo rive del Corno d'oro.

I privilegi di scalo, chiesa, loggia e casaconsolare concessi a Genova irritarono iPisani che videro sorgere così come concor-rente un popolo, col quale erano in continua

4 guerra a casa loro ; ossia in Sardegna e sulmare Tirreno.

La frase nella concessione ai Genovesisicut Pisani habent parve a questi una atroceoffesa, poichè d'un colpo i nuovi arrivativenivano ad avere ciò che Pisa aveva otte-nuto a fatica iir un mezzo secolo di lavoro.Sorsero perciò querele private per concorren-za di prezzi nello merci ; o questo degene-rarono in una zuffa generale fra Pisani, mol-to piùnumerosi, e Genovesi in numero di 300.

Tutta Costantinopoli, almeno nei quar-tieri commerciali, andò sottosopra e rimase,ucciso Ottavio Ruffo uno dei notabili go-nevosi .

L'Imperatore sequestrò le merci dei Pi-sani e li cacciò dal loro quartiere, dando adaltri quelli edifizì che erano stati raccoltiColi lunghi sacrifizi, dalla Repubblica e daicittadini venuti sul Bosforo dallo rive del-l'Arno, distanza che si superava con forseliti mese di navigazione.

Soltanto le chiese pisano ed alcuni pri-vilegi del clero furono rispettati o almenoreintegrati entro breve tempo ; ma por 30anni i commercianti Pisani si trovarono incondizioni di inferiorità di fronte a quelli diVenezia e di Genova. E solo nel 1192 laRepubblica di Pisa potè ottenere un nuovocrisobollo imperiale nel quale però fu dettoesplicitamente che non si potevano renderetutte lo antiche fabbriche ai Pisani, perchèmolte di questo erano state concesse ad al-tri e per diversi usi.

Il nuovo quartiere dei Pisani era in so-stanza l'antico, ma più ristretto e senza con-tinuità di territorio fra le diverse fabbri-che ; lie fra queste fu compreso il doppioscalo già famoso (Thipli-scala). La Repub-blica di Pisa si mise però all'opera per ri-parate i danni sofferti ed acquistò terrenidal Monastero di Sant'Antonio (Kyr An-tonion) fino alla località ben conosciuta daitopografi (letta NERO DROMOS.

Questo secondo quartiere dei Pisani, inlocalità disgiunte di proprietà d'altri, nonpotè mai giungere al grado di prosperitàdel primo, perchè pochi anni dopo nel 1204,tutto cangiò in Costantinopoli presa daiVeneziani e dai Crociati. I Pisani, legatialle antiche dinastie bizantino e protettispecialmente dalla casa dei Commerci, nonressero più la concorrenza dei Genovesi, sta-biliti a Galata, e dei Veneziani poco menoche padroni dello stato.

Già prima di Costantinopoli era decadutala potenza diAma,lf i ed una parte del quartiereamalfitano (là dove oggi è l'imbocco delPonte Nuovo sul Corno d'oro) era passatoai Pisani. Ma anche questi dovettero cederedinanzi a nuove condizioni storiche.

-Ad ogni modo, esaipinando le localitàa Costantinopoli è facile farsi una idea abba-stanza chiara di quello che fu il primitivoquartiere pisano ; od anche del secondonon mai distrutto, ma abbandonato a pocoalla volta per la decadenza di Pisa di fronte aGenova alla fine del secolo XIII.

Il testo dei crisobolli imperiali non piTò in-tendersi a pieno altro che sui luoghi ; perciòivi sono indicate porte, chiese e scali oggispariti, ma dei quali si conserva ricordolocale in vari documenti. La concessione spe-cialmente del 1192, da cui ebbe origine ilsecondo quartiere dei Pisani, ha importanzanon solo per noi, ma per tutta la topografiadi Costantinopoli bizantina, perchè indicalocalità e determina con misure a gomiti(cioè a braccia bizantine) le distanze da puntifissi ai territori concessi ai Pisani.

Ma spesso nel viaggiare o veder localitànuove accade di scuoprire cose impor-tanti ; o pur diverso da quelle elio si cer-cano.

Così la torre rotonda ha una storia parti-colare (collegata con l'Impero Bizantino) .

della quale si trovano testimonianze a Ra-velina. Altre torri rotonde, che gli Arabiimitavano dai bizantini si trovanocome nu-cleo dei più antichi castelli di Sicilia. Ma aCostantinopoli il Castello delle 7 torri e lagrandiosa torre di Galata rappresentano ilperfezionamento di questo tipo architettonicoconsistente in due anelli concentrici di fabbrica fra i quali si svolge una scala a spirale.Ed il grande cilindro vuoto occupa il centroilluminato da finestrelle.

Tale concezione della torre bizantina eraservito di modello ai costruttori del nostrofamoso campanile, noto specialmente perla sua strana pendenza, ma che merita di es-sere studiato anche per la bella costruzionerimasta incompleta e rivestita all'esterno divari ordini di colonnette in arco, corrispon-denti a motivi già espressi nel Duomo e

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nel Battistero. Ma certo è che, a parte questiadattamenti locali il campanile del Duomo diPisa rappresenta il perfezionamento diuna idea architettonica bizantina, dellaquale qua si conservano varie testimonianze.

La storia e l'arte nost re sono dunque stret-tamente collegato con la storia e con l'artedi Costantinopoli. Ed è facile intendere chenei secoli XI, XII e XIII sulle rive dell'Ar-no, i nostri antichi padri continuamentedovevano parlare fra loro del Levante o dellecose bizantino, ispirandosi così a manifesta-zioni antiche e venerate nel disegno, comenella politica ; e volgendole ad una larghezzadi vedute nei commerci, che dobbiamo au-gurare alle futuro generazioni pisane.

Costanlinopoli 25 maggio 1926.

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La festa del fiore.In quest'anno la festa, che è fatta a

sussidio della lotta antitubercolare ha avutomaggiore successo come festa nazionale.

Gli alunni e le alunne dell'Istituto Tec-nico e del Liceo classico con vero entusiasmodistribuirono i fiori inviati graziosamentedai proprietarii di giardini, dagli Istitutie dall'Orto botanico.

Si sono incassate L. 3955,15.

In onoro di San Francesco.Domenica, nel pomeriggio, S. E. l' on.

Dario Lupi tenne nell' Aula Magna dellaUniversità di Pisa una brillante e (lotta con-ferenza sul tema <, Il Santo (1' Italia », ri-scuotendo molti applausi.

Questa conferenza era molto attesa,data la valentia, del conferenziere che fece o-noro alla sua hitt' • O fra vivissimi consensiparlò all'uditorio più eletto di Pisa.

A*Il Cardinale 'Alani a Roma.Il EPapa ha dee v u to in p mi va ta udienza

S. E. pl Cardinale Pietro Maffi Arcivescovodi Pisa che era accompagnato da una Com -missio,no. di pisani che hanno ci ferto al Pon-tefice 'pita medaglia d'oro contmemorativadella restaurazione del pergamo di Gio-vanni IPisano e pubblicazioni.

Il Papa gradì molto il dono od inviò lasua benedizione a Pisa gloriosa nelle memorienell'arte e nella fede.

Componevano la Commissione pisanal'Operaio comm. Fascetti ed i due depu-tati comm. dott. Simoni e comm. avv. Lecci.Il Pontefice regalò a loro, anche per i duedeputati assenti un personale ricordo con-sistente in TOGI preziosa medaglia di ar-creo to.

AALa tessera fascista.Ai 21 Maggio, nel giorno solenne che ri-

corda la nostra entrata in guerra, alla Ven-turina ebbe luogo una amichevole ceri-monia : dal s3gretario politico del Fasciosig. Arnaldo Guidi fu offerta la tessera fa-scista ai tre fratelli Nobili Merciai e cioè aisignori cav. dott. Cesare, Giulio e cav.prof. Giuseppe Merciai. Il Segretario poli-tico rilevò le benemerenze agrarie e l'inte-ressamento ad ogni iniziativa di ordine pub-blico dei tre fratelli Merciai che nel Campi -gliese custodiscono con onore la tradizionedi una cortesia signorilmente ospitaleed i signori Merciai si dissero orgogliosi diportare il distintivo in ossequio al Fascio e perdevozione a M ussolini.

AAAncora.Dal Direttorio del Fascio di Monteeal-

voli por le sue particolari benemerenze con-seguite durante la guerra coll'aiuto allefamiglie bisognose e poi colle sollecitudinidimostrate verso il Fascismo e le sue or-ganizzazioni, il cav. dott. Carlo Tabet indata del settembre 1922 è stato inscrittonel ruolo dei Fasci.

Al cav. Tabet che è la colonna dellaGiunta Comunale pisana come assessore dellaFinanza fu offerto il distintivo con una dimo-strazione cordialissima.

La medaglia d'oro alla Esposizione.Il dottor Italo Magagna, della premiata

Farmacia Magagna, di Vecchiano, ha ot-tenuto alla Esposizione di Firenze la meda-glia d'oro per le sue efficacissime candeletteche curano molto bene e molto presto levacche affetto da vaginite.

Questa bella distinzione onora le fatichet• gli studi: del caro amico dott. Magagnache è uno dei più attivi ed intelligenti cul-tori della Chimica Farmaceutica nella no-stra provincia. Ed affettuosamente gli man-do tanti rallegratnenti.

A.AL'Unica trionfa.Non soltanto per i manifesti di cui si

vedono tappezzati i muri delle città d'Italia,mima per la squisitezza dei generi insuperabile,I , rnica trionfa oggi in un consenso di tri-buti e di omaggi alla delicatezza e soavità.

Essa vuole essere ricordata specialmenteper questi articoli vittoriosi : il deliziosoCioccolato al latte, le inarrivabili CaramelleFalnionia, il fine e fragrante Cacao, i gustosie delicati Creniiiii, i Confetti ed -. i Biscotti.È, un assortimento superlativamente ghiotto.Anche nella nostra città e provincia l'Unicaha radunato una bella e distinta clientelae più l'adunerà ora colla bontà indiscussadei suoi prodotti e colla mitezza dei suoiprezzi.

Per festeggiare la salute.Domenica scorsa i capi-sezione ed i loro

aiuti di tessitura dello stabilimento Ponte-corvo di Via S. Lorenzo si recarono a Calci alRistoratore di Freschello » per solenniz-zare la ricuperata salute del loro amato Di-rei toro signor Alberto Premoli.

Al bachetto gustoso, che riconfermò lagloria di Freschello, presero parte venti-due conim (+risali. I signori fratelli Pontecorvoinvitati alla riunione, si scusarono con tele-

---grammi affettuosi di augurio ai quali sirispose fra la cordialità del convegno consaluti rispettosi.

Al signor Premoli, simpaticamente fe-steggiato, si espresserocongratulazioni edauguri a cui io pure col mio giornale e consincera voce mi associo.

A.*Buona usanza.Nel trigesimo della morte della signora

Giuseppa Landi, la famiglia ha elargito alleOrfanelle di Padre Agostino L.100, ed alcuneamiche L. 30.

— La sig.ra Anna Negroni vedova Loriin memoria del compianto consorte LuigiLori volontario di guerra L. 50 alla Pubbli-ca Assistenza.

— La famiglia Giampaoli in memoriadel compianto Eliseo L: 82.25 all' Ospi-zio di Mendicità.

— Gli impiegati ed i farmacisti dei R.R.Spedali di S. Chiara in memoria del già ra-gioniere dell'Istituto Sig. Olinto SalghettiL. 50 all'Ospedale.

ALAI giuochi del C. E. P. N.ANAGRAMMA A FRASE (10-5+5)

Qua c'è un povero diavoloche ha perso la ragione :là un nuvolo di femminein pari condizione.Soluz. del giuoco precedente:

TIGLI TOGLI TAGLI

C.2 EU.

IN PUNTA DI PENNAIn favore dei vini.In Francia si fa una grande campagna

in favore dei vini, ed interessa tutte le classiletterati, poeti, artisti.

La Società delle Belle Arti di Beziersapre un concorso di manifesti per la propa-ganda del vino. La mostra avrà luogo nel-l'atrio del grande teatro municipale di Be-ziers dal 23 giugno al 4 luglio. Una somma di10.000 franchi suddivisa in 4 premi, verrà,assegnata ai concorrenti. Pur lasciandointera libertà agli artisti, il Comitato citiene a precisare che questo concorso èdestinato alla difesa del vino, contro ilregime secco puritano, che attribuisce alvino i misfatti dell'alcool, e ispirarsi al con-cetto del poeta Bertillon che cantava« Diffondiamo fra gli uomini l'uso del vino,noi miglioreremo la loro salute e diminui-remo tanti flagelli che tormentano I 'uman it

A.EPensieri e sentenze.La vera ricchezza, della vita è compresa

negli affetti, la vera povertà è rinchiusanell'egoismo. — • VINET.

Nessuna idea vera, nessuna risoluzionepura, nessun atto d'amore hanno esistito.ROBERTSON.

I versi.Sono senza titolo ; di F. Pastonchi.

Tramontata è la luna,i boschi e i pratich'erano fase inatisentono con un brivido l'incantoil mormorar del fiume è un lungo pianto,S'ode un galoppo laggiù che s'accosta,che ansima e -poi sostacome incerto e poi fugge oltre la dunatra i pioppi verso la. svanita luna.Forse un amante che la insegue follecosì di riva in collee ch'ella prima lusingava; e schivao delude così di colle in riva.

La corbelleria.— In quanto a me — dice uno — il mio

modo di vedere mi ha impedito di esseresoldato.

— Siete dunque anarchico— No, signore, sono miope.

Ak.Per finire.In ufficioDice il direttore di un'azienda— t vero che quando suonano le sei

lei inette giù la penna e se ne va anche seè alla metà di una parola

- Oh ! no ! Questa è una calunnia.Quando si è così vicini alle sei, non la comin-cio affatto:

MARTELLETTO

Ancora delle grandiose festeMentre rimane gradita l'eco della solennità

per la riconsacrazione del pergamo (e ri-cordiamo subito S. E. il Cardinale Maffi,l'Arcipreto Monsignor prof. Zucchelli etutto il Capitolo reverendissimo) e delleaccoglienze strepitose a Benito Mussoliniprimo Ministro d'Italia, noi desideriamofare dei ricordi che il dovere ci detta.

Ed additiamo, e non per un vezzo di rin-graziamenti stereotipati ma per debito dicortesia riconoscente, le nobili fatiche delrappresentante della città, del deputato,e del rappresentante il Governo (prof. U-golini, on. Buffarini e contm. Terzi) chetanto contribuirono alla riuscita ed all'ordinedelle feste.

* Due punti culminanti del discorso diMussolini : il compiacimento di parlare sullapiazza dei miracoli, unica al mondo come ilpergamo, il campanile ed il camposantoe l'assicurazione a Pisa della fine da parte dilei di ogni abnegazione.

* Un bel ricordo e degno è stato appostodi fianco al pergamo : una iscrizione chesuona così

Hoc perbium : Vict Emmanuele III regePetro Card Maffi Archiep : Benito Mussoliniduce : Josepho Pascetti Operano. A. D.MCM XXVI restitutum.

* Al Comm. dot. Ferdinando Puntonisono pervenute due belle lettere : del Mi-nistro della P. I. che gli ha inviato ringra-ziamento e viva lode per lo studio e per lozelo dimostrati nella ricostruzione dell'in-signe monumento che è gloria della pritn a artedel nostro Paese ; e del Sindaco di Pisa chesi è rallegrato col comm. Puntoni che vedevacoronata da tanto successo l'amorosa te-nacia, e che a Lui ha espreso a nome dellaAmministrazione del Comune e dell'interacittadinaza congratulazioni e riconoscenza.

* Sappiamo che il cav. Giulio Genovali,e non ci è stato detto che l'esempio sia sta-to imitato, mandò spontaneamente al Sin-daco di Pisa lire 1000 quale suo contributoalle grandiose feste pisane.

Il gesto non ha bisogno di lodi.* L'Amministrazione Ospitaliera offrì

al Duce un volumetto contenente alcuniCenni storici » ed il programma di ulterioresviluppo e riordinamento edilizio dell'O-spedale.

L'Amministrazione è composta dei si-gnori cav. Pietro Malenotti presidente edott. Armando Ferrini ed ing. Piero Cu-pollo consiglieri.

* Al Sindaco di Pisa prof. Ugolini è statamandata una lettera di ringraziamento anome di tutta la Giunta che ha voluto rallegrarsi col primo cittadino per lo splendoree l' ordine delle feste.

* Un'altra lettera, Tersonale, il Sindacoha inviato al conun dott. Puntoni, vera a-nima di fascista, per congratularsi con LuiVC() e maggiore ricostitutore del pergamo, eper abbracciarlo cou tutta la cittsdinanza.

la Cappella votiva al Maestro Puccini(E stmE) Ho visto ieri l'altro a Torre del

La go l'ani icopro f .Vi n ceti zoPilo tti, i n seg n an todella Università pisana, architetto pregiatoed ora appassionato esecutore della Cappellavotiva che dovrà sorgere in onore di Giaco-mo Puccini nel paese da Lui così teneramenteamato.

Il Prof. Pilotti, autore del progetto, nedirige ora la esecuzione ed i lavori.

La Cappella è attigua allo Studio delIaestro. Nel muro della torre che divide

le due stanze sarà deposta la salma vene-rata.

La Cappella, che è veramente un'opera'd' arte, è costituita da un ricco sarcofagosormontato da una figura decorativa alle-gorica; di fronte, ripetendosi l'istesso mo-tivo architettonico, si stacca un elegantepancone in marmo colorato che porta in altouna targa decorativa scultoria con emblemiin usicali.Nella parete più breve si alza un altare

con sopra un finestrone adorno di una gra-ziosa vetrata a colori, mentre dalla parteopposta si svolge un sontuoso mosaico al-legorico con bene intonate decorazioni.

L'architettura di puro stile toscano èpregio del Pilotti che affidò i lavori di scul-tura all'ottimo scultore Antonio Maraini,quelli di pittura (soffitto, mosaico e vetrata)all'insigne Adolfo De Carolis noto e stimatonella nostra città per le splendide decora-zioni dell'Aula Magna, e quelli in pietra diArezzo ed in marmo colorato alla Ditta DelBonn di Firenze.

Ai 15 di Ottobre avrà luogo la solennitàsi tumulerà nella Cappella la salma di Gia-cente Puccini che ora è custodita a Milano,e si commemorerà il Maestro che verrà ariposare nella terra che fu a Lui più cara peri dolci sogni di gloria e per le leggiadre in -spirazioni.

La Testa della, banda a aleiper i trent' fini del Presidede CoiDomenica 30 Maggio,nella sala di proprietà

della banda, fu servito il banchetto in onoredel signor Dine Cei di cui si festeggiavanoda un Comitato paesano e dai filarmonicii trent'anni della solerte amorosa presi-denza nel Consiglio direttivo della banda.

Sino Pellegrini, grande filarmonico ani-matore, apparecchiò il banchetto con verogusto e ne ebbe acclamazioni e plausi in-

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sieme con il cuoco «La volpe ». Centocin-quanta erano i banchettanti fra i quali sinotavano i maggiorenti del paese: il Sin-daco Pio Coli, Giuseppe Biscioni comandan-te di zona, l'ing. Coppini Segretario poli-tico, Guido Cei Commissario dei Combat-tenti, cav. dott. Cepparello, Ares MuzioTozzini segretario politico di Montemagno,cav. capitano Coli, dott. Meoli, cav. Santucci,Giulio Delle Sedie Giudice Conciliatore, Ot-torino Delle Sedie, Anastasio Consani, Sol-ferino Bernardini esattore del Comune, Ali-pio Martini, Andrea Tellini ed Olivier° Lupetti assessori del Comune, Garibaldo Guididella « Banca di Firenze »,Giuseppe Brucionidel « Credito Toscano », rag. di PrefetturaGiuseppe Rossi, Pietro Martini capo-mu-sica, Adolfo Petrini presidente della Miseri-cordia.

Il Presidente del Comitato Arrigo Cei dièlettura dello adesioni inviate con telegrammie con lettere ; e si ricordarono quelle dell'on.Francesco Ruschi, dell'ing. Messerini, delsig. Tognetti di Livorno, della signoraIda Fertener, del segretario comunale avv.Piero Rossi, dell'avv. Alfredo Cardella, delcolonnello Ezio Mussi,del dott. Cesare Ruschi,del M. Tripiccione, del cav. Augusto Lupetti,del cav. don. Pirro Paoli, del cav. uff. GinoBiscioni, del Sig. Alberto Danesi capo Sta-zione del tram e dei signori Natale Coppinie Cesare Del Guerra.

Il vice-Presidente signor Solferino Ber-nardini offri al presidente festeggiato anome del paese e della filarmonica, la qua-le è fra le prime della provincia, una me-daglia d'oro colla scritta : A Dino Cei - gliamici e consoci - della Filarmonica - rico-noscenti - 1926 ; e poi una artistica perga-mena ed un album con 300 firme.

Pronunziarono indovinati discorsi in-spirati a gratitudine verso il signor Dino,ad elogio della filarmonica, a sentimentidi gentilezza verso l'arte musicale che tuttele gentilezze aduna ed a sentimenti di pa-triottismo : il signor Pietro Martini per tuttii filarmonici ; il sig. Solferino BernardiniBeppino Biscioni ; il presidente Dino Cei cheringraziò commosso di tanta dimostrazioneed inneggiò al Re ed a Mussolini ; AnastasioConsani che ricordò il primo presidente, ilcompianto Comm. Pietro Cesare Benvenuti;il dott. Cepparello con finezza per alcunispunti musicali ; il Sindaco Pio Coli ; eGuido Cei allegramente; ed anche EnricoMazzarini di cui si avvertì la discesadal mon-te o da Freschello, che fu dolcemente chiama-to nella sala ed invitato a parlare. Ed eglicalcefsano per i ricordi della nonna si associòsubito alla festa di Calci per rallegrarsi conil suo amico presidente di trent'anni, anchein tempi gravi e durante la guerra e durantela furia del bolscevismo, e per fare onorea lui vecchio lavoratore come son tutti quel-li del paese industriosi laboriosi e indefessi,clic il lavoro della direzione della filandaRuschi ingentiliva più che mai fra le curodel SUO amato corpo filarmonico perchèfosse nel paese e fuori additato come scuoladi educazione, o palestra di attività musi-cale.

Al presidente Dino Coi durante il con-vegno si indirizzarono evviva clamorosi,e la sala risuonò por tre ore di allegria e dicordialità.

La riunione prima di sciogliersi, su pro-posta del cav. P. Pellegrini, mandò un tele-gramma di saluto all'on. Guidi Buffarini.

Dino Gai, presidente della filarmonicadi Calci ringrazia ancora una voltai promotoridella festa in suo onore, i filarmonici, i pae-sani, i banchettanti, gli aderenti e quelli checon i loro discosi gli espressero si calda ed af-fettuosa amicizia.

Di cosi cortese .immeritata dimostrazionedi simpatia. che ha superato di gran lunga i snoipiccoli meriti, serberà. sempre incancellabilericordo.

N E tíltii PER LA PROVIEUPONTEDERA (2) (N ARC ISO ) Le elezioni alla

Dante Alighieri. — È stato eletto il ConsiglioDirettivo con questi nomi : cav. prof. Rie-cardi presidente, cav. dott. Catani vice-pre-sidente, Giovanni Vitale Cassiere, rag. Sil-vano Susini segretario, Dino M.ainardi vice-segretario, cav. Vincenzo Nencioni, do tt.Giuseppe Del Corso, capitano AlessandroMainardi, Giulio Sassi, Elio Leonardi, Fer-ruccio Pacchiani, dott. Serafino Sera fini,Alessandro Mantellassi consiglieri, Remo A -lessandrini e Aldo Panattoni revisori, e Gi-no Giuntoli rappresentante dei maestri eLeopoldo Belli rappresentante degli operai.

CASCINA (3) (LIBERO) Le elargizioniCredito Toscano. — L'Istituto di « Credito

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Toscano » (Cascina) ha elargito le seguentisomme alle nostre Associazioni.

Associazione Combattenti L. 100 - Fra-tellanza Militare, 50 - Società Operaia, 100- R.a Misericordia, 150 - Pubblica Assistenza 150 - Soc. Mutuo Soccorso Principedi Piemonte, 50 - Mutilati di Guerra, 50 -Partito Nazionale Fascista, 100 - Madri evedove di Guerra 100 - Congregazione S.S. Rosario, 50 - Circolo Cattolico, 100 -Chiesa Monumentale, 200 - Musica citta-dina, 100 - Totale L. 1.300.

piè del PonteLA COMMEMORAZIOME DEI XXIX MAGGIO

— Non ancora come la fulgida gloria del 48toscano o pisano reclama, ma certo più so-lennemente degli altri anni fu celebrato ilXXIX Maggio con un bel corteo, colle scolaresche numerose, colle. autorità e con igaribaldini, la milizia nazionale e l'eser-cito.

Prontinziarono all'Università due vibran-ti discorsi : il Rettore Magnifico prof. A due-CO che portava la stracciata bandiera delbattaglione Universitario, il Generale Cec-cherini che salutò la centuria della nostraUniversità, che è sorta, come prima, e l'o -ra.tore ufficiale cc. Buffarini che trascinòalla commozione colle sue parole sfolgo-ranti.

Una gita di Istruzione alla Tenuta diColtano. — Domenica 30 Maggio circa tren-ta orfani dei contadini morti in guerra fu-rono condotti dal prof. Mazzei a visitare laTenuta di Coliamo ; e li furono accolticortesemente ed invitati ad un rinfresco.

Gli orfani erano dell'età dai 13 ai 20anni ed appartenevano ai Comuni di Cascina,Bagni San Giuliano e Vecchiano.

Massa Carrara inclusa nella nostra Dio-cesi. — Con recente decreto della Santa Sedela Diocesi di Massa Carrara è stata distaccatadalla Metropolitana di Modena ed unita allaPrimaziale di Pisa : COSi, per Massffl Carrarail Metropolita novello è divenuto il CardinalePietro Maffi che onora colla. Scienza ed ilpatriottismo la Chiesa e l' Italia.

La caccia al passero in tempo di divieto.— Il Commissario Prefettizio della Cattedraambulante di agricoltura Comm. Ing. Gio-vanni Corsi ha annunziato come il Ministerodella Economia nazionale abbia autorizzatoper il corrente anno la cattura del passeronello zone cerealicole, con mezzi consentitidalla legge, escluso il tucile, coll'uso del solopassero quale richiamo.

Il Ministero autorizza altresì la presadei passeri, ma esclusivamente sopra itetti delle abitazioni e nei fienili.

Gli agricoltori pisani in Romagna. —nedì Giugno i nostri agricoltori partirannodalla stazione centrale di Pisa diretti aFirenze, e poi a Brisighella. VisiterannoCesena (i poderi ed i trutteti della Congrega-zione di carità, la Cooperativa Esportazionedei prodotti agrari ; il Consorzio Indu-

. strie agrarie, gli allevamenti bovini e l'azien-da di S. E. il Principe Torlonia) e poi MassaLombarda, Castelbolognese, Lugo e Faenzaper ritornare a Firenze.

Borse Nazionali di pratica commercialeall'estero.— Presso la Segreteria della nostraCamera di Commercio è ostensibile unacircolare del Ministero della Economia na-zionale riguardante l'apertura di un concorsoad alcune borse di pratica commerciale al-l'estero al quale potranno prendere parte ilaureati in scienze economiche e commer-ciali

Il nuovo prezzo del pane.— Dal 1. 0 Giu-gno è stato segnato il nuovo prezzo del panenel nostro Comune colle cifre seguentiL. 2.30 al chilogrammo (pane di tipo popolarecon farina abburrattata all'80 per centoed in forma unica tonda) ; L. 2,55 (pane co-mune con farina al 75 per cento e forma di fi-lone o ciambella e peso un chilog.) e L. 2,050L. 2.75 so del peso di chilog. 0,500 e chilog.0,350.

Per il pane di lusso si faranno i prezzidi L. 3.20 di L. 3.30 e di L. 3.80 secondo ipesi ; e sempre con farina abburattata adun tasso non superiore al 65 per cento.

La morte di Pilade Falleri. — Settan -tacinquenne è morto l'altro giorno PiladeFalleri, il cappellaio vicino al Porton Rosso,che era stato anarchico fra quelli che idea-lizzavano il partito e per ciò fra gli amicipiù amorosi di Pietro Gori.

Cercava di fare il bene cole poteva,e ne era [elice. Molti lo chiamavano Piladinoed era una inacchietta simpatica che datutta Pisa era conosciuta,

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Cronachetta agrariaI premiati della Mostra Zootecnica. —

Mercoledì si ebbe la prerniazione dei proprie-tari agenti e coloni partecipanti alla MostraZootecnica pisana ed alla Mostra Campi° -natia di Milano.

Nella sala della Camera di Commerciosi trovarono colle autorità, i rappresentantidel Comizio Agrario. Pronunziarono dis -scorsi il conte G. Giuli presidente del triurn -virato del Comizio, il dott. assessore Ferruccirappresentante il Comune di Pisa e splendi -damente debuttando il Prefetto comm.Terzi. Il prof. Rook lesse una minuta edotta relazione sugli equini, il comm. prof.Mazzei una relazione sulla mucca pisana esui bovini e poi un'altra relazione del prof.l'ieri sulla cerealicultura. Quindi fu fatta lapremiazione.

Tino Mostra di frutticultura. —Nei giorni5Luglio e 6 Settembre sarà tenuta a Lari unaMostra di frutticultura dotata di varipremi.

Vi potranno partecipare, senza alcunaspesa tutti i produttori di frutta del Comunedi Lari e conterm mi. E le domande dovrannoessere indirizzate, almeno otto giorniprimadella Mostra, al Comitato esecutivo locale, erivolte alla Cattedra ambulante di agricol-tura per la provincia. di Pisa .ENRICO MAllAR1NI Direttore responsabileArti Grafiche Nistri enc. V. Lischi e Fieli PISA

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