AIDID dicembre 2007

16
pag.9 - Varate dall’UE delle regole contro la malnutrizione - Link tra malnutrizione, obesità, malattie cardiovascolari e diabete pag.10 - Più attività fisica col contapassi pag.8 - “Piede diabetico”, un’emergenza da affrontare - Convegno multidisciplinare a Pollenza pag.5 - La crescita del pericolo diabete chiede una risposta più forte - Aumentano i giovani diabetici: in esame i fattori ambientali pag.7 - Scoperta la memoria metabolica delle cellule - Metformina: da 50 anni contro il diabete di tipo 2 pag.3 - Informazione e consulti gratis in tutta Italia Anno XIII n°4 - Ottobre-Dicembre 2007 Spedizione in abbonamento postale - 45% - Art.2, comma - Legge 622/96 - Filiale di Roma Trimestrale di informazione dell’Associazione Italiana Diabetici É con immenso piace- re che ho accettato la direzione respon- sabile di “il giornale A.I.D.I.D.”, un periodico che, contrariamente a tanti altri, vuole essere al servizio dei suoi lettori, vuole essere l’utile e umile strumento di informazione per chi vive in diretta una patologia, come il diabete, che pur essendo una malattia non-infettiva, ormai ha raggiunto livelli di pandemia. Siamo infatti di fronte ad una minaccia senza precedente che colpi- sce ormai 180 milioni di persone nel mondo e oltre 3 milioni solamente in Italia. Le previsioni anche, sono drammatiche e forse la prin- cipale arma di prevenzione è proprio l’informazione. Una ricerca promossa l’an- no scorso dalla Sanofi- Aventis sottolineava quanto difficile e delicato sia il rap- porto medico-paziente e quanto un paziente affetto dal diabete necessiti di un’informazione seria quan- to capillare per raggiungere un maggior grado di consa- pevolezza sulle modalità del buon controllo della patolo- gia. Per questo motivo l’Aid, Associazione Italiana per la Difesa degli Interessi dei Diabetici, tende a partecipa- re e promuovere ogni azione tesa al miglioramento del rapporto medico-paziente e “il giornale A.I.D.I.D.” inten- de veicolare verso i suoi let- tori, tutte le notizie ed infor- Una guerra che si combatte anche con l’informazione Roma, 18-19 Febbraio 2008 Prevenire le complicanze del diabete: dalla ricerca di base all’assistenza 2° convegno nazionale sul progetto IGEA Aula Pocchiari, Istituto Superiore di Sanità - Viale Regina Elena, 299 – Roma AGENDA All’interno C on questo numero “il giornale A.I.D.I.D.” chiude il 2007. Questo richiede da una parte un bilancio dall’altra qualche anticipazioni sul 2008. Lo chie- diamo a Raffaele Scalpone, medico diabetologo, nel suo primo anno di presidenza dell’A.I.D., già responsabile del Servizio di Diabetologia dell’ Istituto Neurotraumatologico Italiano INI di Grottaferrata (ROMA), e da anni attivo all’interno dell’associazione Il 10 e 11 novembre scorso si è svolta la giornata del diabete dedicata, quest’anno ai bambini e agli adole- scenti. Quali, in questa settima edizione,sono stati i momenti salienti dell’iniziativa secondo lei? segue a pag. 2 segue a pag. 3 Nasce la “diabesità” e un 2008 molto impegnativo Nasce la “diabesità” e un 2008 molto impegnativo segue a pag. 2 Danièle Comparon Studi&Ricerche Ortopedia Alimentazione Obesità pag.11 - Una dieta geniale… - La barbabietola contro l’ipertensione pag.13 - Un prezioso aiuto: le vitamine - La “Mia” dieta salutare pag.14 - Alcune ricette tratte da “La “MIA” dieta salutare” pag.15 Libri

description

rivista dell'Associazione Italiana Diabetici

Transcript of AIDID dicembre 2007

Page 1: AIDID dicembre 2007

pag.9 - Varate dall’UE delle regole contro la malnutrizione- Link tra malnutrizione, obesità, malattie cardiovascolari e diabete

pag.10 - Più attività fisica col contapassi

pag.8 - “Piede diabetico”, un’emergenza da affrontare- Convegno multidisciplinare a Pollenza

pag.5 - La crescita del pericolo diabete chiede una risposta più forte- Aumentano i giovani diabetici: in esame i fattori ambientali

pag.7 - Scoperta la memoria metabolica delle cellule- Metformina: da 50 anni contro il diabete di tipo 2

pag.3 - Informazione e consulti gratisin tutta Italia

Anno XIII n°4 - Ottobre-Dicembre 2007Spedizione in abbonamento postale - 45% - Art.2, comma - Legge 622/96 - Filiale di Roma

Trimestrale di informazione dell’Associazione Italiana Diabetici

Écon immenso piace-re che ho accettatola direzione respon-

sabile di “il giornaleA.I.D.I.D.”, un periodico che,contrariamente a tanti altri,vuole essere al servizio deisuoi lettori, vuole esserel’utile e umile strumento diinformazione per chi vive indiretta una patologia, comeil diabete, che pur essendouna malattia non-infettiva,ormai ha raggiunto livelli dipandemia. Siamo infatti difronte ad una minacciasenza precedente che colpi-sce ormai 180 milioni dipersone nel mondo e oltre 3milioni solamente in Italia.Le previsioni anche, sonodrammatiche e forse la prin-cipale arma di prevenzioneè proprio l’informazione.Una ricerca promossa l’an-no scorso dalla Sanofi-Aventis sottolineava quantodifficile e delicato sia il rap-porto medico-paziente equanto un paziente affettodal diabete necessiti diun’informazione seria quan-to capillare per raggiungereun maggior grado di consa-pevolezza sulle modalità delbuon controllo della patolo-gia.

Per questo motivo l’Aid,Associazione Italiana per laDifesa degli Interessi deiDiabetici, tende a partecipa-re e promuovere ogni azionetesa al miglioramento delrapporto medico-paziente e“il giornale A.I.D.I.D.” inten-de veicolare verso i suoi let-tori, tutte le notizie ed infor-

Una guerra che si combatteanche con l’informazione

•• Roma, 18-19 Febbraio 2008Prevenire le complicanze deldiabete: dalla ricerca di baseall’assistenza2° convegno nazionale sulprogetto IGEAAula Pocchiari, IstitutoSuperiore di Sanità - VialeRegina Elena, 299 – Roma

AGENDA

All’interno

Con questo numero “il giornale A.I.D.I.D.” chiude il2007. Questo richiede da una parte un bilanciodall’altra qualche anticipazioni sul 2008. Lo chie-

diamo a Raffaele Scalpone, medico diabetologo, nel suoprimo anno di presidenza dell’A.I.D., già responsabiledel Servizio di Diabetologia dell’ IstitutoNeurotraumatologico Italiano INI di Grottaferrata(ROMA), e da anni attivo all’interno dell’associazione

Il 10 e 11 novembre scorso si è svolta la giornata deldiabete dedicata, quest’anno ai bambini e agli adole-scenti. Quali, in questa settima edizione,sono stati imomenti salienti dell’iniziativa secondo lei?

segue a pag. 2

segue a pag. 3

Nasce la “diabesità” e un 2008 molto impegnativo

Nasce la “diabesità” e un 2008 molto impegnativo

segue a pag. 2

Danièle Comparon

Studi&Ricerche

Ortopedia

Alimentazione

Obesità

pag.11 - Una dieta geniale…- La barbabietola contro l’ipertensione

pag.13 - Un prezioso aiuto: le vitamine- La “Mia” dieta salutare

pag.14 - Alcune ricette tratte da “La “MIA” dieta salutare”

pag.15 Libri

Page 2: AIDID dicembre 2007

• Praga (Repubblica Ceca), 27 Febbraio -1 Marzo 20081st International Conference onAdvanced Technologies and Treatmentsfor Diabetes (ATTD)Web: www.kenes.com/attd

• Latina, 23 Febbraio 2008Standard italiani per la cura del diabete melli-to: dalle raccomandazioni alla pratica clinicaVictoria Palace Hotel Via VincenzoRossetti 24

Gentile Associazione,scrivo perché vorrei porre l’ac-

cento su delle questioni di cuimai nessuno si occupa attiva-mente. Vivo a Firenze ma sononata a Palermo. Ho il diabete daquando avevo l’eta di 12 anni,ora ne ho 23. Sono andata via dicasa a 17 per venire a studiare aFirenze dove mi sono laureata evivo e lavoro tutt’ora. Nessuno sioccupa di me, è sempre statotutto responsabilità mia. Il diabe-te non è tutto rose e fiori comedicono le associazioni, col diabetenon è tutto comunque facile. Ionella mia esperienza sono sempree solo stata penalizzata,mai age-volata per la mia condizione. Perprendere la patente ho dovutofare tantissime analisi ed andarepure da un medico legale che miha solo chiesto se ci vedevo e poiha firmato. La cosa che più miirrita e di cui non si parla mai,non è tanto il dovere fare certecose per tenere sotto controllo ildiabete ma tutto il contorno dipersone e di burocrazia che sonocostretta a subire. Le persone che

si occupano di ciò, ovvero impiegatiasl, farmacisti e chi per loro, sonopersone prive di sensibilità e tatto,sono forse selezionate apposta perso-ne arroganti per rendere ancora piùcomplicato quello che tu stai cercan-do di ottenere e che ti spetta.

La regione in cui sono residente, laSicilia, non vuole mai autorizzarealla regione Toscana la fornitura deimiei presidi, perché non ha soldi,

perché i soldi li mangiano loro e chista male deve fare economia. Ognianno devo andare a Palermo conrichiesta asl e medico di Firenze, elitigare per avere l’autorizzazione.

Quest’anno c’e la novità dei presi-di che vengono dati in farmacia, cosida farci passare un pò di tempoanche in compagnia dei farmacistiche non sanno nemmeno cosa sia

un ago da insulina, una penna, unpungidito, una lancetta. Sonoall’oscuro di tutto ma sono forniti digrande arroganza.

Cosi oggi mi è successo di andarea prendere i presidi gia ordinati gior-ni fa in una farmacia (perché loronon tengono nulla) e di scoprire chela Asl di Firenze che mi aveva stam-pato e autorizzato un foglio per pren-dere tutto per sei mesi, mi avevaannullato l autorizzazione. Domaniio dovrò ritornare li e vedere cosa èaccaduto.

Secondo voi io non ho niente dimeglio da fare?

2 AnnoXIII - n°4 - 2007

AGENDA

• Viterbo, 23 Febbraio 2008Standard italiani per la cura del diabete melli-to: dalle raccomandazioni alla pratica clinicaGrand Hotel Salus - Via Toscanese 26/28

• Torino, 1 Marzo 2008Piede diabetico – Il diabete e le nuoveterapieCentro Congressi Villa Gualino

mazioni che possono agevolare la suavita quotidiana. Infatti fa pensare ilsapere che un italiano su dieci ha il dia-bete o è a rischio di averlo e non sem-pre lo sa perché la glicemia provocadisturbi solo quando è molto alta. Cosìè possibile essere diabetici per annisenza accorgersene. Ma nel tempo, glizuccheri alti danneggiano occhi, reni,circolazione del sangue, nervi, cuore,piedi.

Tutto questo può essere evitato con

pochi semplici mezzi. L’importante èscoprire se si ha il diabete! Ma l’infor-mazione è fondamentale anche per chisa di avere contratto la malattia.Importante è sapere che tutti gli effettideleteri del diabete si possono preveni-re o fermare; che con il diabete si puòcondurre una vita assolutamente nor-male; che il diabete non richiede unadieta particolare, complicata o piena dirinunce, ma il rispetto di alcune sempli-ci regole e un’alimentazione corretta.Infine l’A.I.D., associazione che vanta,tra i propri collaboratori sanitari, insigni

medici specialisti in Diabetologia edEndocrinologia, consente un contattodiretto con gli ultimi ritrovati scientificidel settore consentendo così di arric-chire ulteriormente l’informazione di “ilgiornale A.I.D.I.D.”.

Grandi sono quindi le mire di “il gior-nale A.I.D.I.D.”: essere una finestrasugli ultimi ritrovati scientifici ma ancheun semplice rappresentante degli inte-ressi dei diabetici.

Al lavoro quindi e cari lettori, la reda-zione di “il giornale A.I.D.I.D.” attendevostre testimonianze e suggerimenti!

da pag. 1

• Desenzano del Garda (BS), 1 marzo 2008Quale algoritmo di terapia per il diabetetipo 2 non ben controllato?Hotel Villa Maria

Quando a farti sentire diversa non è il diabete ma gli altri

segue a pag. 4

• Genova, 21-23 Febbraio 20087th Genoa Meeting on Hypertension,Diabetes and Renal DiseasesCentro Congressi Magazzini del Cotone -Area Porto Antico Web: ww.aristea.com

Impiegati asl, farmacisti e chi per loro, sono persone prive di sensibilità e tatto

da pag. 1

segue a pag. 4

Page 3: AIDID dicembre 2007

3AnnoXIII - n°4 - 2007

Innanzitutto la ulteriore afferma-zione a livello istituzionale nazionaleregionale e comunale che il diabetesarà nei prossimi anni la patologiache verrà il maggiore sviluppo dinuovi casima sopra-tutto chequesti nuovicasi saran-no mag-giormenterappresen-tati da gio-vani indivi-dui marca-tamenteobesi al ele-vatorischiocardiovascolare nonostante lapur giovane età, tanto è vero che siè coniato il nuovo termine di DIA-BESITA

Molti non sanno nemmeno di avereil diabete o di esserne a rischio. Chi losa, spesso non effettua una misura-zione regolare dell’emoglobina glica-ta. Il buon compenso del diabete pre-senta quindi ancora notevoli marginidi miglioramento, il che spiega l’im-portanza di una campagna di sensi-bilizzazione e informazione impernia-ta sul rapporto medico-paziente qualela BCD. Ma in breve di che si tratta?

E’ il primo progetto pilota realizza-to in Italia dove le associazioni deidiabetologi e le associazioni deipazienti sotto l’egida delle JdFInternational collaborano alla stesuradi un programma editoriale mediati-co e applicativo sul territorio di ste-sura delle linee guida più avanzateaffinchè il paziente con diabete possacompensare meglio quotidianamentela sua glicemia.

Siamo sul finire del 2007. Qualisono i programmi dell’associazioneper il 2008?

1 ) l’AID è tra le quattro societàsponsor del BCD che per il 2008spenderà in tutte le piazze italianetramite l’ausilio di un camion itine-rante

2) l’AID farà gli onori di casa aSettembre durante il congressoEuropeo di diabetologia che dopoalcuni anni torna in ITALIA e nellacapitale ( Nuova Fiera di Roma)

3) L’AID parteciperà ad un pro-getto della comunità Europea daltitolo “GUADAGNANDO in SALU-TE” occupandosi dello stato di cono-scenza del diabete a livello delleamministrazioni di ogni comuned’ITALIA.

Il diabete è una minaccia per tuttoil mondo. Lo ha dichiaratol’Assemblea Generale delle

Nazioni Unite il 21 dicembre 2006,siglando una Risoluzione.

Quest’ultima ha indicato il 14n o v e m b r eGiornata Mondialedel Diabete. InItalia, è giuntainvece alla suasettima edizionela Giornata deldiabete che hacome scopo pro-prio quello diinformare e sensi-bilizzare l’opinionepubblica su questa malattia.L’edizione 2007 era dedicata al dia-bete nei bambini e negli adolescenti.

In 300 piazze delle principali città, il 10e 11 novembre, sono stati allestiti deglistand diabetologici dove, grazie al volon-tariato di medici, operatori sanitari, infer-mieri e associazioni di pazienti, tutti i cit-tadini avevano la possibilità di riceveremateriale informativo, consulenza medi-ca qualificata ma soprattutto potevanoeffettuare gratuitamente l’esame dellaglicemia. e compilare un questionariodiagnostico per scoprire la percentualedi rischio diabete da qui a 10 anni.

Oltre alle iniziative nelle piazze, doveerano distribuite migliaia di locandine e

opuscoli informativi sul diabete, que-st’anno è stato coinvolto in prima lineaanche il mondo dello sport: dalle squa-dre di calcio di serie A (3 – 4 novembre)al rugby capitolino, dal canottaggio alla

pallavolo di serie A2,migliaia di atletisosterranno l’iniziati-va. Il GruppoFerrovie dello Statoha partecipato allacampagna di sensi-bilizzazione, metten-do a disposizionedella propria clien-tela materiale infor-mativo nel circuito

dei Club Eurostar. La Giornata del Diabete è promossa

da Diabete Italia, con la collaborazione diCidev (Consulta italiana diabete dell'etàevolutiva) e centinaia di associazioni divolontariato.

La Giornata del Diabete si svolge sottol’Alto Patronato della Presidenza dellaRepubblica e con il patrocinio dellaPresidenza del Consiglio dei Ministri, delMinistero della Salute, del Ministerodell’Università e della Ricerca, delMinistero della Solidarietà Sociale, delMinistero delle Politiche AgricoleAlimentati e Forestali e della CroceRossa Italiana.

Per ulteriori informazioni consultare ilsito www.diabeteitalia.it.

Informazione e consulti gratis in tutta Italia

Nasce la “diabesità”... : da pag. 1

Page 4: AIDID dicembre 2007

Secondo voi è giustoche oltre ai problemi della malat-tia debba subire anche questo?Quanti fogli ci vogliono per capireche una persona ha il diabete egli spettano determinate cose?

io voglio cio che mi spetta.Questa vita col diabete è unoschifo per via di questa gente, pervia di questi fogli, per via dellegiornate passate ad aspettarenelle stanze delle asl per poimagari farti rispondere in malmodo. Io questa vita in questomodo non la voglio, mi fa schifo.Le associazioni dove sono? percosa si battono? chi controllatutto ciò? Non me ne importanulla se un diabetico ha scalato ilMonte Bianco, io non voglio farescalate!!!Ne immersioni.

Qui si tratta della quotidianità.

Dove sono i giovani con il diabete?Fanno tutto i genitori per loro? Dovesono? Ditemelo per favore, io vedosolo vecchi alle asl che accettanotutte le brutte risposte, che sono solie non sanno cosa fare. Forse questamail verrà cestinata da voi, perché èdifficile dare ascolto alle cose chenon piacciono. Bisogna sempre direcose belle, “ il diabete è troppo bello”!! da fare invidia. Invece no, fa schifo. Fanno schifo le cose da fare e nonesiste nessuno che ci tuteli, non esi-ste nessuno che, perché no, litighiper noi. Urli! Questa è una vita cheio non voglio vivere. Domani devotornare alla Asl, non vado a passeg-giare, non venitemi a dire che tuttigli altri ragazzi vanno alla Asl efanno quello che faccio io.

Scusate lo sfogo, in fondo nonsono cattiva, sono solo arrabbiata eun po disperata a volte.

Eloisa

4 AnnoXIII - n°4 - 2007

Direttore responsabileDaniele Comparon

Comitato di redazioneRaffaele ScalponeMarisa Pentori (segretaria)Leonardo Girardi (coordinatore)

Direzione, RedazioneVia della Scrofa, 14 00186-RomaTel 06.68803784fax 06.68803784email [email protected]

StampaLodigraf 2via Giovanni XIII snc00018 Palombara Sabina (Roma)

RegistrazioneTribunale di Roma n.325/93del 22/07/93

Contributo ordinaria: euro 52Contributo sostenitore: euro 100

Associazione Italiana Diabetici00186 Roma - Via della Scrofa, 14c/c Postale n. 59918003

Periodico trimestrale dell’Associazione Italiana Diabetici

AGENDA

CONSIGLIO DIRETTIVO A.I.D

PresidenteRaffaele Scalpone

Vice presidente Cosimo Pennetta

SegretarioLeonardo Girardi

Consiglieri effettiviGiovanni CarruLuigi DonaraLeonardo GirardiRoberto IoriTommaso MarroneAlessandro NardiniCosimo Pennetta

Internetwww.assitdiab.it

COMITATO SCIENTIFICO A.I.D.

DIRETTORE SCIENTIFICO:

Alberto FidanzaPresidenteFondazione Alberto Fidenza

COMPONENTI:

Roberto Bartolucci• Chirurgo Vascolare Azienda S. Camillo -Roma• Docente I Scuola

Specializzazione in ChirurgiaVascolare - “La Sapienza” - Roma

Giovanni Gasbarrini• Direttore Istituto Medicina

Interna e Geriatria del PoliclinicoGemelli - Roma

Carlo Teodonio• Diabetologo Ospedale

FatebenefratelliIsola Tiberina “San Giovanni

Calibita”• Direttore Sanitario

Associazione Italiana Diabetici

Giuseppe Visco• Professore di Malattie Infettive

Università di Roma - tor Vergata

Francesco Tucci• Oftalmologo Presidente Società

Italiana di Oftalmologia Legale

Ai sensi della legge n.675/96 (tutela datipersonali) si garantisce la massima riser-vatezza dei dati personali forniti e la pos-sibilità di richiederne gratuitamente larettifica o la cancellazione, o di opporsi altrattamento dei dati che li riguardano,scrivendo a: A.I.D. - Via della Scrofa, 14- 00186 -Roma

Finito di stampare nel mese di dicembre 2007

ERRATA CORRIGESono state erroneamente scambiate lefirme di M. Romano e R. Scalpone presen-te rispettivamente sulle pagine 3 e 13 delnumero 3/2007 di “Il giornale Aidid”

• Padova, 7- 8 marzo 2008Buon compenso del diabeteAula Magna del Bo’ Web: www.marben.it

• Roncadelle (BS), 10 marzo-7 aprile 2008L’uomo, la malattia, la terapiaPresso Aula conferenze Centro diFormazione Avanzata - Via VittorioEmanuele II, 28

• Bologna, 14 – 15 Marzo 2008Nuove frontiere nella terapia del diabetee problemi apertiZanhotel & Meeting Centergross

• Roma, 14 – 15 Marzo 2008Aggiornamento psicopedagogico in dia-betologiaGrand Hotel Palazzo Carpegna – Via Aurelia, 481

• Mariano Comense, 14-16 marzo 2008Formare per accreditare. Una opportu-nità per migliorarePresso la Struttura Semplice diDiabetologia e Malattie Metaboliche

Quando a farti sentire... : da pag. 2

• Tivoli (RM), 6 Marzo 2008La gestione della persona affetta da diabetemellito durante il ricovero ospedalieroOspedale S.Evangelista

da pag. 2

Page 5: AIDID dicembre 2007

Lo studio, presen-tato recentemen-te a Milano ma

svoltosi nel 2005, rivelache ogni medico difamiglia italiano ha fra isuoi assistiti dagli 80 ai100 diabetici (il 5,59%su un totale di oltremille pazienti). Di questipiù della metà non èancora sufficientementesotto controllo: il 53%non raggiunge gli obiet-tivi terapeutici consi-gliati dalle linee guidanazionali per raggiungere il cosiddet-to ‘buon compenso’ del diabete, unapratica che mette i pazienti al riparodalle complicanze che derivano dallamalattia, mantenendo i valori del-l’emoglobina glicata sotto una sogliaraccomandata del 7%. Ma non solo:meno del 10% fa ricorso all’insulina,mentre il 42% ha come unica terapia

quella di stare a dieta. Sono pochiquelli che controllano regolarmentela pressione arteriosa e il colesterolo,amplificando i rischi di andare incon-tro a una patologia cardiovascolare.

La gestione di questa patologiacronica, che colpisce ormai più ditre milioni di persone e che verosi-milmente porterà i malati a quota 5

milioni nel 2025, deve registraredrastici cambiamenti. “Nonostantel’Italia sia tra le più virtuose a livellointernazionale e versi in una situa-zione più favorevole rispetto ad altrerealtà, la strada da percorrere èancora lunga”, osserva PaoloCavallo-Perin, vicepresidente della

Società italiana di diabetologia(Sid). Il primo passo da compiere èsenza dubbio rafforzare l’alleanzafra diabetologi e medici di medicinagenerale, per creare una solida reteassistenziale al paziente e, aggiungeRaffaele Scalpone, presidente

Anche il diabete di tipo 1 è increscita, quello insulinodipen-dente autoimmune, che col-

pisce ogni anno circa 70.000 bambi-ni. Nel panorama mondiale laSardegna condivide con la Finlandiaun primato assoluto per il rischio dicontrazione del diabete tipo1 e di altrepatologie autoimmuni ad esso asso-ciate. L’ elevatissima incidenza e le

peculiari caratteristiche geografiche egenetiche registrate nell’isola garanti-scono condizioni ideali per lo studiodella malattia, che continua a cresce-re soprattutto nella fascia d’età 0-14anni sostiene il centro diabetologicodell’azienda ospedaliera sarda“G.Brotzu”. Sin dal 2000, l’attività diricerca del Centro di Diabetologia del-l’ospedale cagliaritano si è orientata

verso l’attuazione di numerosi progettivolti alla caratterizzazione del diabetetipo 1 e alla comprensione dei mec-canismi e delle cause che lo determi-nano. Il Registro Sardo, inserito nelprogetto Eurodiab e curato dal dott.Marco Songini, primario dellaStruttura Complessa di Diabetologia

5AnnoXIII - n°4 - 2007

La crescita del pericolo diabetechiede una risposta più forte

Aumentano i giovani diabetici: in esame i fattori ambientali

segue a pag. 6

segue a pag. 6

I bambini diabetici hanno da dieci a vent’anni di vita in meno rispetto ai coetanei se non vengono curati adeguatamente. L’allarme, lanciato dal Meeting annuale della Società Europea per lo studio del Diabete (EASD) , svoltosi ad Amsterdam il 18 e 19 settembre scorso, si basa su studi che denunciano un incremento annuo della malattia pari al 3% a livello mondiale.

Da un’indagine condotta dalla Società italiana di medicina generale (Simg) e dal suo centro di ricerca Health Search, su un campione di 602.670 assistiti ( 52%donne, 48% uomini – afferenti a 400 medici di medicina generale omogeneamentedistribuiti su tutto il territorio nazionale), di cui 33.698 diabetici, emerge un quadrodrammatico sulla previsione di crescita del diabete in Italia.

Ogni medico di famigliaitaliano ha fra i suoi assistitidagli 80 ai 100 diabetici

Page 6: AIDID dicembre 2007

6 AnnoXIII - n°4 - 2007

dell’Associazione italiana diabetici(Aid), “aumentare la consapevolez-za sull’importanza dell’obiettivo delbuon compenso del diabete”. A que-sto fine punta la campagna istituzio-nale lanciata dall’InternationalDiabetes Federation (Idf) insiemealle affiliate Associazione medicidiabetologi (Amd) e Società italianadi diabetologia (Sid). Un’iniziativaavviata in Italia nel corso del 2006 edel 2007, coinvolgendo diabetologi,medici di medicina generale e asso-ciazioni di volontariato. A una fasepreliminare è seguita la pubblicazio-ne di un libro bianco sul buon com-penso del diabete. Il secondo passoè rappresentato dalla pubblicazionedi un terzo libro in distribuzionepresso medici di famiglia. Il flusso diinformazioni però non deve essereinterrotto, spiegano gli esperti. Infineun terzo passo, il più importante,sarà quello di trasferire, nel 2008, le

conoscenze ai diretti interessati: ipazienti, che devono essere in gradodi collaborare consapevolmente conil medico di medicina generale, con-dividendo target terapeutici di cuiriconoscono l’importanza per la

salute. L’invito è chiaro: adottare lapratica del test dell’emoglobina gli-cata, importante cartina di tornasoledelle terapie. Finora, secondo laricerca solo il 30% ne effettua alme-no due l’anno, come consigliato

dalle lineeguida nazionali(più di due). Lamaggioranza(44%) esegueuna sola misu-razione nelcorso dei 12mesi, il 26%neanche quella.Tra quanti sisono sottopostial test almenouna volta, il47% mostravalori entro illimite. In pochi

però sono anche attenti agli altri duefattori di rischio cardiovascolare:solo il 34% dei pazienti ha valori atarget (cioè sotto i 130-80 mmHg)mentre per il colesterolo Ldl solo il26,7% ha un valore sotto il limiteprevisto di 100 milligrammi perdecilitro. Per tutti gli altri il rischio disviluppare patologie cardiovascolariaumenta. “E si amplifica ancora dipiù per quel 18% di diabetici fuma-tori. Il messaggio da lanciare è unosolo: il compenso del diabete deveessere globale, non solo limitato allaglicemia, ma esteso anche alla cor-rezione degli altri fattori di rischiocardiovascolare, come l’ipertensionee la dislipidemia”, sottolineaCavallo-Perin.

dell’AO Brotzu, in collaborazione conil gruppo per l’epidemiologia dell’IDDM (Diabete Mellito) in Sardegnapromuove attualmente delle ricercheche, oltre a studi epidemiologici, met-tono in esame i fattori ambientali cor-relati alla presenza del diabete di tipo

1 in Sardegna. Numerosi gli studi dipredizione, come il Diabfin: una ricer-ca che ha lo scopo di individuare -attraverso uno screening geneticoprima, immunologico e metabolicopoi – i soggetti a rischio per Diabete di

tipo 1 e per altre patologie endocrineautoimmuni nella popolazione genera-le, al fine di poter eseguire in futuro un

programma di prevenzioneprimaria. Lo screening èattualmente condotto inSardegna attraverso un cam-pione di 2500 neonati sani,reclutati in 4 servizi di neona-tologia. I dati genetici edimmunologici raccolti capil-larmente nella popolazionesarda daranno la possibilitàdi identificare nuove ed effi-caci strategie predittive - daestendere successivamente atutta la popolazione generaleitaliana - ed offriranno il sup-porto per la ricerca e l’indivi-duazione dei fattori ambienta-li coinvolti nell’isola nei mec-canismi patogenetici dell’au-toimmunità. Un altro studio,lo Schoolchildren, iniziatonegli anni 90 e basato su uncampione di 10.000 bambinisani delle scuole dell’isola, hal’obiettivo di disegnare unamappa della condizione di

prediabete all’interno dell’isola e disviluppare un modello di predizionedella malattia in età scolare.

Il rischio di sviluppare patologie cardiovascolariaumenta

Nel panorama mondiale la Sardegna condivide con la Finlandia un primato assoluto per il rischio di contrazionedel diabete tipo1 e di altrepatologie autoimmuni ad esso associate

“Aumentare la consapevolezza sull’importanza dell’obiettivo del buoncompenso del diabete”

Aumentano... : da pag. 5

La crescita... : da pag. 5

Page 7: AIDID dicembre 2007

7AnnoXIII - n°4 - 2007

Lo spiega Antonio Ceriello,Endocrinologo autore di unarecente ricerca pubblicata sulla

rivista della Società Europea diDiabetologia.

I problemi iniziano quando il livello diglucosio nel sangue aumenta esagera-tamente. Se questi episodi si ripetonofrequentemente e la glicemia resta altaper lunghi periodi, l’organismo acqui-sta una sorta di memoria chiamata“memoria metabolica” dovuta adun’alterazione delle proteine contenutenei mitocondri, che fungono da centra-le energetica dell’organismo.

Gli studi sulle colture cellulari e suratti hanno dimostrato inequivocabil-mente che lo zucchero in eccesso haun effetto tossico; si lega alle proteinedei mitocondri (strutture cellulari chefungono da centrali elettriche) e indu-ce la produzione di radicali liberi, chedanneggiano i tessuti, in particolarel’endotelio, ovvero il tessuto di rivesti-mento dei vasi e le beta cellule, chesono le cellule produttrici di insulina.

Una volta legate allo zucchero, leproteine mitocondriali continuano aprodurre radicali liberi anche quandola glicemia viene riportata a livelli dinorma, ovvero entro i 100 mg/dL.

È per questa ragione che anchealcuni diabetici, anche se ben trattati econ livelli di zuccheri nel sangue nellanorma, col tempo sviluppano le com-plicanze della malattia, in particolarequelle più temute legate al dannovascolare (retinopatia, neuropatia dia-betica, insufficienza renale ed infartodel miocardio).

La scoperta di questo meccanismo,che si deve al diabetologo italianoAntonio Ceriello che lavora in Italiapresso l’Università di Udine, in GranBretagna presso la Warwick Universitye negli Stati Uniti presso l’OklahomaCity University, apre la strada anchead una possibile nuova terapia inquanto varie sostanze antiossidantisono state in grado di “spegnere” que-sta memoria metabolica delle cellule.Inoltre il gruppo di ricerca sta valutan-

do nuove molecole che specificamen-te possono “staccare” le molecole diglucosio dalle proteine dei mitocondri,il che costituirebbero la migliore tera-pia della causa della memoria meta-bolica. Secondo il professor Ceriello, lascoperta può cambiare l’approccioalla terapia del diabete -soprattutto nelcaso del diabete di tipo 2, quello checolpisce l’anziano- poiché, alla luce diqueste indagini, diventa auspicabile unintervento, anche farmacologico,immediato, non preceduto da un’atte-sa dei miglioramenti portati dal cam-biamento di stile di vita, come è con-suetudine ad oggi.

Cinquanta anni fa, nel 1957, ilmedico e farmacologo francese

Jean Sterne metteva a punto unasostanza che sarebbe diventata unapietra miliare nella storia della diabeto-logia: la metformina.

Il farmaco, appartenente alla classedegli ipoglicemizzanti orali chiamatibiguanidi, e impiegato nella cura deldiabete di tipo 2, fu reso disponibile perla prima volta in Francia daiLaboratoires Aron. L’azienda transalpi-na che entrò a far parte di MerckPharma, divenuta dal gennaio 2007Merck Serono, divisione farmaceuticadel gruppo tedesco Merck KGaA, aseguito dell’acquisizione di Serono S.A.da parte della società di Darmstadt.

La Meformina viene utilizzata in ben

90 paesi per la sua efficacia, tollerabili-tà, sicurezza e presenta dei vantaggiinteressanti specie in persone obese inquanto non induce all’ aumento delpeso corporeo e la comparsa di ipogli-cemia risulta essere un fenomeno pococomune. Il meccanismo d’azione dellametformina non è ancora del tuttochiaro, ma non sembra dipendere dallapresenza di cellule ‚ nel pancreas poi-ché non pare stimolare la produzione diinsulina. Al momento si ritiene che essariduca la glicemia, cioè i valori di gluco-sio nel sangue, sia riducendone la pro-duzione da parte del fegato, sia aumen-tandone il consumo da parte dei tessu-ti periferici, sia riducendone l’assorbi-mento da parte dell’intestino.La met-formina non induce diminuzione dellaglicemia in persone non diabetiche, ameno che non ne vengano assunte altedosi. Infine il farmaco non viene meta-bolizzato ed è eliminato come taleattraverso le urine.

Metformina: da 50 anni contro il diabete di tipo 2

Gli studi sulle colture cellulari e su ratti hanno dimostrato inequivocabilmente che lo zucchero in eccessoha un effetto tossico

“Bastano poche settimane di glicemia elevata per modificare il modo di comportarsi delle cellule e per danneggiare l’organismo anche quando gli zuccheri sono tornati sotto controllo”

Scoperta la memoriametabolica delle cellule

Page 8: AIDID dicembre 2007

8 AnnoXIII - n°4 - 2007

“Piede diabetico”, un’emergenza da affrontare

Dall’incontro è emerso un qua-dro a dire poco allarmante:risulta infatti che Ogni 30

secondi, nel mondo, viene amputatauna gamba a causa del diabete e inItalia, 3.000 sono i casi ogni anno,quindi quasi 10 amputazioni al giorno.Il “piede diabetico” “è in assoluto tra lecomplicanze che comportano il mag-

gior numero di ricoveri ospedalieri” hasottolineato Carlo Caravaggi,Coordinatore del Gruppo intersocietarioPiede Diabetico di SID (Società Italianadi Diabetologia) e AMD (AssociazioneMedici Diabetologi). Considerandoquando questa parte del corpo vieneesposto nel corso della giornata, èsemplice immaginare quanta sofferen-za generino: da ferite che si cicatrizza-no lentamente e a vere e proprie ulcereche possono ulteriormente evolvere inlesioni più gravi sino portare il malatoall’amputazione. Le cause sono innan-zitutto un problema di circolazione delsangue e una progressiva distruzionedei nervi che arrivano al piede, effetti,purtroppo, comuni del diabete.

Si stima che l’80% delle amputazioninon causate da traumi sia di originediabetica. A fronte delle previsionidell’Organizzazione Mondiale dellaSanità che stima in oltre 350 milioni ilnumero di diabetici nel 2025 rispetto ai120 milioni calcolati nel 1996 e deglioltre 3.000 casi di amputazioni chediabetici italiani subiscono ogni annoappare più che necessario un approc-cio pluridisciplinare nella cura del dia-bete. “Nel nostro paese esiste già oggiuna rete di oltre 350 centri di diabeto-logia in cui operano in maniera integra-ta diabetologi, podologi e tutti i profes-sionisti necessari alla miglior gestionedella malattia. “È dimostrato – ha affer-mato il prof. Caravaggi - che la gestio-ne multidisciplinare tra centrospeciali-stico, medico di medicina generale e

servizi territoriali riduce sia le amputa-zioni sia la mortalità legata a questacomplicanza. Ciò che ancora manca è

un progetto nazionale di assistenza alpiede diabetico, per il quale da tempostiamo sensibilizzando le Autorità”.

Dal 7 Ottobre 2007 al 10 Ottobre 2007 si è svolto a Riccione un Forum nazionale di operatori e professionisti, organizzato dalla SID-Società Italianadi Diabetologia sul problema del diabete ed in particolare su una delle complicanze più frequenti ovvero il “piede diabetico”

Le giornate di studio sono in pro-gramma per il 18 e 19 gennaio

Ormai da molti anni i progressi nellacura della malattia diabetica hannoportato ad un allungamento dellaaspettativa di vita dei diabetici, che nondifferisce sostanzialmente dall’aspettati-va di vita della popolazione non diabe-tica. I problemi principali oggi per i dia-

betici non sono più quelli legati allasopravvivenza ma quelli legati allecomplicanze croniche del diabete, E’parere comune tra i diabetologi che il“piede diabetico” sia da considerareuna delle complicanze del diabete piùinvalidanti e cariche di rischio. Il piedeè una delle parti del corpo più vulnera-

bili del paziente diabetico. E’ esposto amolteplici sollecitazioni quotidiane, puòsubire ferite che cicatrizzano con diffi-coltà, infezioni difficili da curare, chepossono raggiungere anche l’osso erichiedere l’intervento del chirurgo enella peggiore delle eventualità, l’am-putazione.La sua rilevanza clinica e lasua complessità, spesso sottovalutate,richiedono un approccio specialisticointegrato multidisciplinare per la gestio-ne del problema. Queste sono le pre-messe alla base del convegno plurispe-cialistico per medici chirurghi e infer-mieri <Il piede diabetico>, in program-ma venerdì 18 (dalle 14.30 alle 19) esabato 19 gennaio (dalle 8.30 alle 17)presso l’Albergo dell’Agenzia diPollenzo - Bra, organizzato dalla SC diRadiodiagnostica dell’ASO S. CroceCarle di Cuneo e dalla SC di ChirurgiaGenerale dell’Asl 18 - Ospedale S.Spirito di Bra.

“Obiettivo delle giornate di studio –sottolinea Maurizio Grosso, direttore deldipartimento radiologico di Cuneo - èla presentazione del più recente statodell’arte, dall’epidemiologia ai mecca-nismi fisiopatologici, dalla gestioneantalgica al trattamento chirurgico, finoai più recenti e innovativi sviluppi dellaradiologia interventistica nel salvatag-gio d’arto”.

Convegno multidisciplinare a Pollenza

Necessario un approcciopluridisciplinare nella cura del diabete

Il “piede diabetico” è da considerare una delle complicanze del diabete più invalidantie cariche di rischio

Page 9: AIDID dicembre 2007

Via i distributori di merendinedalle scuole: un inizio nellavita che spesso traccia la

strada che porta inesorabilmenteverso gravi patologie

Mentre l’Europa è famosa perla sua dieta mediterranea,ecco che in realtà gli italiani,

sempre meno, la seguono. La frettainduce a mangiare velocemente qual-che cosa al bar o in una tavola calda,a casa si consumano sempre più pro-dotti già pronti e la nuova generazionesi ingozza di merendine. Risultato: oltreil 50% degli abitanti dell’Unione èobeso o sovrappeso. Sono tre i milionidi giovani cittadini Ue obesi, e addirit-tura 22 milioni i bambini che pesanotroppo. Meglio correre ai ripari e cosìl’Unione europea ha deciso di adottare

nuove regole tese a combattere la mal-nutrizione e quindi l’obesità.

Nel libro bianco adottato dallaCommissione Ue vengono stabilite dif-ferenti misure, tutte soggette a periodi-che verifiche. Le imprese alimentaridovranno innanzitutto adeguarsi astandard più restrittivi, in attesa di unanuova normativa e le industrie alimen-tari dovranno rendere le etichette più

chiare e complete,“per indurre i cittadi-ni a compiere scelte più consapevoli”spiega il commissario europeo allaSalute Markos Kyprianou . Una secon-da raccomandazione, non menoimportante, è di incentivare l’attivitàfisica visto che “cattiva alimentazione einattività sono all’origine di sei dei setteprincipali fattori di rischio per la salutedegli europei”. Inoltre il documentosottolinea quanto questa lotta contro lamalnutrizione debba nascere da unsinergetico lavoro politico ed economi-co di tutti i paesi europei, delle aziendeprivate quanto degli enti di sanità pub-

blica, che dovrà sfociare in azioni con-crete a livello politico e amministrativo:dalla promozione del consumo di frut-ta e verdura ad una riorganizzazionedelle mense scolastiche… Si auspica,infine, un maggior dialogo conl’Organizzazione mondiale della sanitàcon la quale verrà, nel 2010 stilato laprima verifica del rispetto delle nuoveregole.

9AnnoXIII - n°4 - 2007

Link tra malnutrizione, obesità,malattie cardiovascolari e diabete

segue a pag. 10

Via i distributori di merendine dalle scuole: un inizionella vita che spessotraccia la strada cheporta inesorabilmenteverso gravi patologie

Varate dall’UE delle regole contro la malnutrizioneOltre la meta degli europei è sovrappeso

22 milioni i bambini che pesano troppo

Le etichette più chiare e complete

Page 10: AIDID dicembre 2007

10 AnnoXIII - n°4 - 2007

Via dalle scuole i distributori dimerendine: bombe caloriche cheassieme alle bevande gassate nonrappresentano rovinano la salute deinostri figli. E’ Alberto Fidanza, pro-fessore di fisiologia della nutrizionedell’universita’ La Sapienza diRoma, presidente del centro inter-nazionale di vitaminologia e diretto-re scientifico dell’AssociazioneItaliana per la Difesa degli Interessidei Diabetici, a puntare il dito suquello che giudica un rischio con-creto per la salute dei giovani. rivol-gendosi al ministro della Salute,Girolamo Sirchia, in occasione dellapresentazione della giornata mon-

diale del diabete. “L’obesita’ infanti-le - ricorda Fidanza - e’ un graveproblema. Via quindi i distributoriche per pochi centesimi regalanotroppe calorie e piu’ attenzione allarefezione scolastica”.

* * *A questo proposito un recente

articolo sul prestigioso NewEngland Journal of Medicine (2,3)ha esaminato un tema molto attua-le: la relazione tra l’aumento dellaprevalenza di sovrappeso e obesitàin età giovanile che si osserva aigiorni nostri e il rischio di malattiecardiovascolari nei prossimi decen-ni.

Utilizzando un approccio total-mente modellizzato, KirstenBibbins-Domingo ricercatore allaUniversity of California SanFrancisco e primo autore dello stu-dio, ha analizzato il fenomeno del-l’obesità giovanile negli Stati Uniti ebasandosi su adolescenti soprappe-so nel 2000. Ne emerge che 37%dei maschi e 44% delle femminesarà obeso quando questi adole-scenti raggiungeranno i 35 anni nel2020. Conseguenza nel 2035 si pre-vede un incremento del 16% dellacardiopatia ischemica rispetto all’in-cidenza attuale ed un aumento dellamortalità per cause cardiache lega-te all’obesità del 19%.

Questo incremento sarà essenzial-mente dovuto al peggioramento deifattori di rischio coronarico associatiall’obesità: un aumento dell’1-2 percento della prevalenza di una pres-

sione diastolica superiore a 90mmHg, del 4-5 per cento della pre-valenza di valori della colesterole-mia HDL o LDL non desiderabili, edello 0,2-0,3 per cento della preva-lenza del diabete di tipo 2.

“Questo studio sottolinea l’impor-tanza della prevenzione dell’obesitàprima del suo esordio infantile.L’attuale alta prevalenza dell’ecces-so di peso non è solo un problemadegli adolescenti e delle loro fami-glie, ma è un fenomeno che avràprofonde ripercussioni nel futurodella nostra società” afferma KirstenBibbins-Domingo.

* * *Un’ulteriore conferma viene da un

altro importante ricerca appenapubblicato su Circulation. Lo studioInternational Day for the Evaluationof Abdominal obesity (IDEA), coor-

dinato da BeverleyBalkau, epidemio-logo all’INSERMU780-IFR69 diVillejuif (Francia),conferma che ele-vati valori di girovita si correlanostrettamente conpatologie cardio-vascolari e diabetee sono indipen-denti dall’Indice diMassa Corporea(BMI) e dall’età.Lo studio ha valu-tato la prevalenzadell’obesità addo-minale su circa

170mila persone reclutate da oltre6.300 medici di medicina generalein 63 Paesi. IDEA dimostra chel’adiposità addominale, stabilitamediante la semplice misurazionedel giro vita, è significativamenteassociata all’aumento del rischiocardiovascolare e del diabete intutto il mondo.

I risultati della ricerca indicanoinoltre che la circonferenza addomi-nale e il BMI sono marcatori dirischio cardiovascolare e diabeteindipendenti dall’età, dal sesso edall’origine geografica dei soggetti.

Secondo una metanalisi pubbli-cata su JAMA l’uso del conta-

passi è associato ad un significativoincremento dell’attività fisica e unasignificativa riduzione del peso cor-poreo e della pressione sanguigna.L’indagine ha preso in esame i datirelativi a 26 studi, la maggior partedei quali era di origine statunitense ocanadese. L’analisi dei dati ha evi-denziato che i soggetti che usavanoun contapassi hanno aumentato del26.9% la loro attività fisica, riducen-do di 0,38 punti l’indice di massacorporea (Body Mass Index: BMI) edi 3,8 mm Hg la pressione sistolica.Questo risultato appare particolar-mente rilevante, se si considera che,nella popolazione di mezza età, unadiminuzione di 2 mm Hg della pres-

sione sistolica è associata ad unariduzione del 10% della mortalità perictus e del 7% della mortalità perdisturbi vascolari.

Più attività fisica col contapassi

Conseguenza nel 2035 si prevede un incrementodel 16% della cardiopatia

Link... : da pag. 9

Il mangiare veloceè un rischio concretoper la salute dei giovani

Page 11: AIDID dicembre 2007

Ricercatori del Barts and theLondon School of Medicine edel Peninsula Medical School

hanno appena pubblicato sulla rivista“Hypertension” uno studio che evi-

denza le alte proprietà del succo dibarbabietola.

Il colore c’è, il sapore moltomeno… Un bicchiere di vino rosso èsicuramente più appetitoso ma500ml al giorno di succo di barba-bietole sembra diano grossi risultatiper tenere a bada la pressione arte-riosa. L’ipertensione e il diabete mel-lito sono due malattie che spesso siaccompagnano. Entrambi possonocausare gravi complicazioni comedisturbi cardiaci, infarti, disturbirenali, e danni ai vasi sanguigni dellegambe. E quindi di particolare inte-resse diventa lo studio britannico diricercatori del Barts and the LondonSchool of Medicine e del PeninsulaMedical School, appena pubblicatosulla rivista “Hypertension”. La bar-

Ad illustrare la novità, JimKaput, docente all’universi-tà dell’Illinois di Chicago e

componente del Center ofExcellence in Nutritional Genomicsdell’Università California Davis, nelcorso del recente “Workshop onDiabetes Mellitus and RelatedConditions” che si è tenuto aMantova. Si tratta di creare unadieta alimentare costituita da micro-nutrienti e macronutrienti scelti infunzione dell’assetto genetico delpaziente e di sviluppare nuovi ali-menti con combinazioni innovativedi composti chimici che, modifican-do la funzione dei geni, prevenganoo controllino le malattie.

“Gli studi che abbiamo in corso -sostiene Kaput - sono focalizzatisull’individuazione delle interazioniche esistono tra geni e dieta per

quanto riguarda malattie complessecome il diabete. Complesse perchécausate da un insieme di polimorfi-smi genici e di fattori ambientali, inprimo luogo l’alimentazione. A

complicare le cose sono le influenzereciproche tra geni e dieta: certicomponenti della dieta possonomodulare certi geni ma anche certevarianti genetiche (polimorfismi)possono influenzare la capacità didigerire, assorbire, metabolizzarecerti componenti della dieta”.

Niente più alimentazione mediter-ranea? “Assolutamente no – rispon-de il professor Enzo Bonora, ordina-rio di Endocrinologia dell’Universitàdi Verona e organizzatore del con-gresso di Mantova – La dieta medi-terranea, quella che seguivamo untempo e che ora è un pallido ricor-

11AnnoXIII - n°4 - 2007

Una dieta geniale…Si chiama ‘nutrigenomica’e può rivoluzionare cura e prevenzione del diabetee di altre malattie metaboliche. Consiste nel costruire un regime alimentare ad hoc per il paziente, secondo le sue caratteristiche genetiche.

La dieta mediterranearesta un caposaldo nel mantenimento di una salute migliore

segue a pag. 12

La barbabietola contro l’ipertensione Ricercatori del Barts and the London School of Medicine e del Peninsula MedicalSchool hanno appenapubblicato sulla rivista“Hypertension” uno studio che evidenza le alte proprietà del succo di barbabietola

segue a pag. 12

Page 12: AIDID dicembre 2007

12 AnnoXIII - n°4 - 2007

do in molte delle nostre famiglie,resta un caposaldo nel manteni-mento di una salute migliore, ma lanutrigenomica potrà fornire infor-mazioni preziose su come costruireuna dieta ancora più salutare per ilsingolo individuo. E ci potrebberoessere piacevoli sorprese, come ilsapere che avere un certo tipo diassetto genetico permette di man-giare cioccolata senza problemi dicolesterolo”.

La nutrigenomica ha già fornitovalide prove delle sue potenzialità.“In ambito cardiovascolare – ha sot-tolineato Kaput – si è visto cheattraverso l’analisi del gene dell’an-giotensinogeno è possibile identifi-care fra gli ipertesi quelli che sonoportatori di una variante genica chesi avvantaggia di un certo tipo didieta (DASH, Dietary Approachesto Stop Hypertension). È un regimealimentare messo a punto con rigo-re scientifico, che comprende frutta,

verdura, pochi grassi e nientesodio”. Altrettanto vale per il poli-morfismo del gene MTHFR. “Questogene – precisa Kaput – è coinvoltonei meccanismi che portano allaproduzione di omocisteina, unamolecola che, quando è presente inquantità elevata nel sangue, aumen-ta il rischio di trombosi e di malattiecardiovascolari. Chi ha un certo tipodi variante genica si avvantaggia didiete ricche di acido folico, cheriducono l’omocisteina e il rischio dimalattie cardiovascolari.Analogamente i soggetti con il poli-morfismo ApoE4 del gene di ApoEhanno una eccellente riduzione delcolesterolo seguendo una dietapovera di grassi saturi e colesteroloe i soggetti con un certo tipo dipolimorfismo del gene di ApoA1hanno un ottimo aumento del cole-sterolo HDL con una dieta ricca diacidi grassi poliinsaturi”. “Per quan-to riguarda ildiabete – con-cude Bonora –si è osservatoche diete conacidi grassimodificati ridu-cono l’espres-sione di geniche producono

proteine dell’infiammazione, comeNFkB e TNF-alfa, che causano, fral’altro, una ridotta efficacia dell’in-sulina. Quindi alimenti che conten-gano questi acidi grassi modificatipotrebbero essere impiegati peraumentare la sensibilità all’insulinae prevenire il diabete”.

Una dieta... : da pag. 11

La nutrigenomica ha giàfornito valide prove delle sue potenzialità

babietola, infatti, contiene il nitratoparticolarmente importante per com-battere l’ipertensione. Nel gruppomonitorato dagli studiosi, infatti, alsucco di barbabietola non solobastava un’ora per ridurre la pressio-

ne, ma l’effetto proseguiva e inmodo più pronunciato nelle 3-4 oresuccessive, ed era riscontrabile nel-l’intero arco di 24 ore. Secondo iricercatori britannici, che hanno con-dotto lo studio su un gruppo di per-sone sane, i nitrati vengono converti-ti dalla saliva, o meglio dai batteriche si trovano sulla lingua, in nitriti.E sarebbe proprio la presenza diquesti nell’organismo a tenere abada la pressione. Associare il succodi barbabietola ad altre verdure ric-che di nitrato, sostiene Amrita

Ahluwalia, tra icomponenti delteam britanni-co, “potrebbecostituire unmodo sempliceper mantenereun sano siste-ma cardiova-scolare, nonchéun nuovoapproccio nella battaglia contro l’au-mento di pressione sanguigna”.L’ipertensione è un problema in con-tinua crescita nel mondo, si stimache nel 2025 interesserà ben il 29%

della popolazione mondiale.L’ipertensione e il diabete, insieme,favoriscono l’insorgenza di gravicomplicazioni come disturbi cardiaci,infarti, disturbi renali, e danni ai vasisanguigni delle gambe.La pressione

arteriosa alta è spesso collegata aobesità, rilevanti livelli di colesterolo,elevati trigliceridi, scarsa attività fisi-ca, una storia familiare di ipertensio-ne e disturbi coronarici, ipertrofia delventricolo sinistro e fumo.L’ipertensione associata al diabeteaumenta il livello di rischio di disturbicardiovascolari, cerebrovascolari evascolari periferici.

L’ipertensione e il diabetemellito sono due malattieche spesso si accompagnano

Nuovo approccio nella battaglia contro l’aumento di pressionesanguigna

La barbabietola... : da pag. 11

Page 13: AIDID dicembre 2007

13AnnoXIII - n°4 - 2007

Tra i ruoli protettivi che le vita-mine svolgono, se assunte in

quantitativi adeguati, dobbiamoprendere in considerazione quelloche esse sono in grado di effettuaresull’obesità, patologia sempre piùpresente negli individui di tutte le etàdella società contemporanea.

Il cambiamento degli stili di vitaverificatosi in questi ultimi anni, conun aumento della assunzione deglialimenti, con le diete squilibrate, conl’eccessivo consumo di grassi di ori-

gine animale e la notevole riduzionedell’attività fisica, hanno determinatoin molti soggetti un considerevoleaumento del peso corporeo che rag-giunge in molti casi anche il 50%.

Le vitamine che sono degli attiva-tori metabolici e che si trasformanonell’organismo in forme attive, icoenzimi, sono in grado di metabo-lizzare più rapidamente i principinutritivi che vengono così ridotti adanidride carbonica ed acqua e quindieliminati.

Un prezioso aiuto: le vitamine¬ Professore Alberto Fidanza ¬

Éuscita recentemente la VI°edizione di “La “Mia “dietasalutare” di Alberto Fidanza.

Questa guida, pubblicata da Borgia,è frutta di studi molto approfonditiche il professore, i membri della suascuola e i laboratori dell’Istituto diFisiologia Generale dell’Università diRoma “La Sapienza”, hanno condot-to e sperimentato per più di 50anni.

Sorprende la semplicità di questaguida che ci permette di calibrare lanostra alimentazione all’insegnadella prevenzione di patologie comeil diabete ma, anche più semplice-mente, per mettere sotto controllo ilnostro peso. Il professore Fidanzache insegna fisiologia e scienzadella alimentazione nell’università“la Sapienza”ha compiuto ricerche

nel campo dell’alimentazione neilaboratori più prestigiosi del mondoe ha fondato l’Istituto di FisiologiaGenerale per procedere nelle suericerche sulla vitaminologia, sulmetabolismo lipidico e quello delcolesterolo in particolare, sullo stato

di nutrizione e sui consumi alimen-tari degli italiani. “Constatato che gliitaliani si alimentano molto male, inmodo squilibrato per l’eccessivoconsumo di grassi animali e conquantità di alimenti che superano diben 25% il reale fabbisogno calori-co, sostiene Fidanza, la “MIA” dietasi basa sul piatto unico da consu-mare sia a pranzo che a cenaseguendo il seguente schema:

La dieta prende in considerazioneporzioni singole e si basa su unapporto di 2000kcal al giorno. Incaso, si debba puntare ad una ridu-zione del peso corporeo è necessa-rio ridurre proporzionatamente iquantitativi proposti del 25% o 50%a secondo l’apporto giornalierodebba essere di 1500 o 1000 kcal.

La “Mia” dieta salutare

COLAZIONE Latte parzialmente scremato con caffè o orzo o yogurtmagro

200g

1 spremuta d’arancio o di pompelmo 200g

Fette biscottate integrali 50g

SPUNTINO Frutta 100g

PRANZO 1 piatto a scelta tra i 35 delle mie ricette dei piatti di pasta e riso

100g

1 piatto tra i 35 delle mie ricette dei piatti di vegetali 200g

Pane 100gFrutta 150g

SPUNTINO Frutta 100g

CENA 1 piatto a scelta tra i 40 dellemie ricette dei piatti di carne o pesce

250g

1 piatto tra i 35 delle mie ricette dei piatti di vegetali 250g

Pane 100gFrutta 150g

DIETA da 2000 kcal

Page 14: AIDID dicembre 2007

14 AnnoXIII - n°4 - 2007

Alcune ricette tratte da “La “MIA” dieta salutare”

Ingredienti:Cannelloni di semola

di grano duro 3Ricotta di vacca g 75Fior di latte g 75Pomodoro passato g 250Foglie di basilico 10Olio di oliva cucchiai 1

Procedimento:Riempire i cannelloni con un impa-

sto di ricota e fior di latte. Ungere unateglia con un cucchiaio di olio di oliva.Mettete i cannelloni in fila e coprirlicon il pomodoro passato e le foglie dibasilico. Infornare per 40 minuti.

Cannelloni al pomodoro

Ingredienti:riso per risotto g 200patate g 100pomodori maturi 4olio di oliva cucchiai 2basilico foglioline 10origano cucchiaini 2

Procedimento:Tagliare un centimetro della parte

superiore dei pomodori, vuotarli delsucco e dei semi che devono essereraccolti in un recipiente e mescolaticon il riso e gli odori tritati. Riempire ipomodori e coprire con la parte supe-riore tagliata. Tagliare le patate a fet-tine molto sottili e predisporle in unateglia formando uno strato di 2 cm sulquale saranno versati i cucchiai di oliodi oliva. Sullo strato di patate sistema-re i pomodori ripieni uno accantoall’altro, aggiungere abbondantesucco di pomodoro sino a coprie tuttigli spazi. Mettere in forno a 180°C percirca 40 minuti.

Pomodori al riso

Ingredienti:pollo spezzato g 250pomodoro g 50vino bianco bicchieri 1aglio spicchi 1rosmarino rametti 1filetto di acciuga %olio di oliva cucchiai 1

Procedimento:Porre il pollo in una padella insie-

me al vino bianco e cuocere per 10minuti. Aggiungere un pestod’aglio, rosmarino, acciuga ed oliodi oliva e continuare la cottura per3 minuti; successivamente versareil pomodoro.

Pollo delizioso

Ingredienti:trance di salmone g200olio di oliva cucchiai 1succo di limone cucchiai 3prezzemolo cucchiai 2vino bianco bicchieri 1/2

Procedimento:Porre in una teglia antiaderente le

trance di salmone, l’olio ed il succo dilimone ed infornare a 180°C; dopo 10minuti versare sul pesce il vino bian-co e continuare la cottura per altri 10minuti. Sul pesce cospargete infineprezzemolo tritato.

Salmone al forno

Ingredienti:carciofi 2olio di oliva cucchiai 1mentuccia foglioline 10

Procedimento:Pulire i carciofi eliminando le foglie

esterne dure. Allargare le foglie deicarciofi e distribuire nell’interno diesse la mentuccia. Mettere i carciofiin una casseruola, aggiungere olio,acqua e coprire il recipiente. Cuoceremantenendo la fiamma bassa pertrenta minuti.

Carciofi alla romana

Ingredienti:finocchi 2olio di oliva cucchiai 1pangrattato cucchiai 1

Procedimento:Cuocere i finocchi in un acqua bol-

lente e scolarli a mezza cottura. In unateglia porre i finocchi tagliati a spic-chi, aggiungere l’olio, il pangrattatoed infornare a 150°C per 20 minuti.

Finocchi al gratin

Page 15: AIDID dicembre 2007

Presentato all'Auditoriumdell'UNICEF il libro "Diabete:

Uniti nello sport" che raccoglie 200disegni realizzati dai bambini condiabete dei Centri di DiabetologiaPediatrica italiani. I disegni sono rag-gruppati in tre aree: sfida, vittoria egioco che alcuni esperti commenta-no conducendo il lettore alla scoper-ta della complessità del diabete. Ilvolume è stato curato da RenatoGiordano, regista teatrale, e nell'in-troduzione lo scrittore Turi Vasile, ilgiornalista Gianpaolo Ormezzano el'atleta Maurizio Damilano commen-tano il concetto di sport legato almondo dei più piccoli soffermandosisull'evoluzione dell'attività sportiva,sulla percezione giornalistica dell'in-fanzia e sullo spirito sportivo deiragazzi. L' iniziativa è patrocinata

dalla SIEDP (Società Italiana diEndocrinologia e DiabetologiaPediatrica), dalla JDRF (JuvenileDiabetes Research FoundationInternational) e dell'ANIAD(Associazione Nazionale ItalianaAtleti Diabetici) nell'ambito dellapolitica di responsabilità sociale diNovo Nordisk, azienda leader mon-diale nella ricerca sul diabete e nellaproduzione della sua cura.

La “diabeTeca” vi propone “l’ap-proccio psicologico nel diabete”

Il dialogo, le teorie, l'esperienza di P.Gentili, P. Di Berardino, C.Parmentola (2007Edito da: RocheDiagnostics S.p.A. - 144 pagine ) dascaricare gratuitamente dahttp://www.progettodiabete.org

Tre interventi complementari inquesto libro dedicato ai componentidel Team. Paolo Gentili, docente di

Psicologia aRoma analizzal'incontro conil paziente chenon pareseguire lecure.

Quello chesembrerebbeuno scacco èinvece unincontro, unaffidarsi allapersona delmedico. Paolo Di Berardino, diretto-re del Gruppo di Studio Psicologia eDiabete passa in rassegna le direzio-ni di ricerca in Psicologia che posso-no interessare il Diabetologo.

Schede semplici riassumono alcu-ni settori della psicologia e consiglia-no letture introduttive.

Catello Parmentola, psicologo, unodei pochi specialisti strutturati in unTeam diabetologico spiega qual èl'utilità dello 'psicologo nel team', eriflette sui percorsi interni, sulleforme di collaborazione di una risor-sa specializzata in psicologia nellacura delle malattie croniche.

15AnnoXIII - n°4 - 2007

Un ponteItalia-Congotargato Novo Nordisk e Unicef

L’approccio psicologico nel diabete

Page 16: AIDID dicembre 2007