Agenda Coscioni anno I n.00: settembre 2006

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GOVERNO NUOVO E VITA NUOVA L uca Coscioni non è per noi un’eredità della quale disporre come un oggetto. La sua memoria è forza per il futuro, un tesoro alimentato ogni giorno da intelligenze che si affidano alla nostra associazione per realizzare le proprie speranze. Questo è il primo numero di un mensile che vuole aiutare a non disperdere quel tesoro: 10.000 copie per 4.000 euro, spedite a sostenitori e simpatizzanti, ma anche a personalità della politica, della scienza e dell’informazione. E’ un “Numero Zero”, come inevitabile per una redazione militante che vive sul filo dell’autofinanziamento quotidiano. È il primo numero di una “Agenda”, cioè di un mensile che propone “cose da fare”, urgenti per noi e per il Paese, e che conta sui suoi primi lettori per andare lontano. NUMERO ZERO 2-3 16-17 19 RICERCA Crociate contro le staminali Riforma del sistema ricerca: Mussi, Strata Dal mondo 4-7 POLITICA Dall’alternanza all’alternativa: Corbellini, Poretti, intervista a Cappato; Forum con Dato, Bandinelli e Boniver 8-13 CAMPAGNE Riforma Legge 40: intervento di M. Cossutta; Testamento biologico: intervento di I. Marino; Bioetica di Stato; eugenetica; pillola del giorno dopo; marijuana terapeutica, stanze del buco 20-24 ROSA NEL PUGNO Valore aggiunto “Coscioni”: Pannella, Spadaccia, De Giovanni 25-30 IN AZIONE Cellule di alternativa, Libertà di parola, vita indipendente, sordi, storia di speranza 32 ISCRIZIONI 40 Parlamentari. 28 centesimi al dì. DOPO 5 MESI DALLE ELEZIONI, COSA POSSIAMO ASPETTARCI DALLA NUOVA MAGGIORANZA SUI TEMI DELLA VITA , SULLE BATTAGLIE DI LUCA COSCIONI? LE MURA IDEOLOGICHE ERETTE A OGNI LIVELLO CONTRO LA LIBERT¸ DI RICERCA E DI CURA NON SONO PI INSORMONTABILI. IL CASO FONDI EUROPEI ALLE STAMINALI Ø UN PRIMO RISULTATO DELL ALTERNANZA . MA PER AVVIARE UNA STAGIONE DI GRANDI RIFORME, PER APRIRE LA FASE DELL ALTERNATIVA , Ø NECESSARIO IL COINVOLGIMENTO DI OGNI ENERGIA DISPONIBILE. NELLE CONDIZIONI ITALIANE DI NON-DEMOCRAZIA, LA NONVIOLENZA RESTA LO STRUMENTO NECESSARIO PER PROVOCARE MOBILI- TAZIONI POLITICHE E POPOLARI SU GRANDI QUESTIONI SOCIALI Notizie Radicali, Associazione Luca Coscioni (Soggetto Costituente del Partito Radicale e della Rosa nel Pugno) MENSILE DI INIZIATIVA POLITICA E NONVIOLENTA DELL’ASSOCIAZIONE LUCA COSCIONI,PER IL CONGRESSO MONDIALE PERMANENTE PER LA LIBERTÀ DI RICERCA Agenda Coscioni Numero Zero Settembre 2006 Direttore Marco Cappato SPEDIZIONE IN ABB. POSTALE ART.2 COMMA 20 C LEGGE 662/96 FILIALE DI ROMA NOTIZIE RADICALI - QUOTIDIANO - N.1 1 SETTEMBRE 2006 AUT. TRIB. ROMA 11673 DEL 13.07.1967 - DIR. RESP. AURELIO CANDIDO VIA DI TORRE ARGENTINA, 76 00186 ROMA

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Agenda Coscioni - settembre 2006

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GOVERNONUOVO E

ÒVITAÓ NUOVA

Luca Coscioni non è per noiun’eredità della quale disporre

come un oggetto. La sua memoriaè forza per il futuro, un tesoroalimentato ogni giorno daintelligenze che si affidano allanostra associazione per realizzarele proprie speranze.Questo è il primo numero di unmensile che vuole aiutare a non

disperdere quel tesoro: 10.000 copie per 4.000 euro, spedite a sostenitori esimpatizzanti, ma anche apersonalità della politica, dellascienza e dell’informazione. E’ un“Numero Zero”, come inevitabileper una redazione militante chevive sul filo dell’autofinanziamento

quotidiano. È il primo numero diuna “Agenda”, cioè di un mensileche propone “cose da fare”, urgentiper noi e per il Paese, e che contasui suoi primi lettori per andarelontano.

NUMEROZERO

2-316-17

19

RICERCACrociate contro lestaminali

Riforma del sistemaricerca: Mussi, Strata

Dal mondo

4-7

POLITICADall’alternanzaall’alternativa:Corbellini, Poretti,intervista a Cappato;Forum con Dato,Bandinelli e Boniver

8-13

CAMPAGNERiforma Legge 40:intervento di M. Cossutta;Testamento biologico:intervento di I. Marino;Bioetica di Stato;eugenetica; pillola delgiorno dopo; marijuanaterapeutica, stanze delbuco

20-24

ROSA NELPUGNOValore aggiunto“Coscioni”:Pannella, Spadaccia,De Giovanni

25-30

IN AZIONECellule di alternativa,Libertà di parola, vitaindipendente, sordi,storia di speranza

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ISCRIZIONI40 Parlamentari.28 centesimi al dì.

DOPO 5 MESI DALLE ELEZIONI, COSA POSSIAMO ASPETTARCI DALLA NUOVA MAGGIORANZA SUI ÒTEMI DELLA VITAÓ, SULLE BATTAGLIE DI LUCA COSCIONI? LE MURA IDEOLOGICHE ERETTE A OGNI LIVELLO CONTRO LA LIBERT¸ DI RICERCA E DI CURA NON SONO PIô INSORMONTABILI. IL CASO ÒFONDI EUROPEI ALLE STAMINALIÓ Ø UN PRIMO RISULTATO DELLÕÒALTERNANZAÓ. MA PER AVVIARE UNA STAGIONE DI GRANDI RIFORME, PER APRIRE LA FASE DELLÕÒALTERNATIVAÓ, Ø NECESSARIO IL COINVOLGIMENTO DI OGNI ENERGIA DISPONIBILE. NELLE CONDIZIONI ITALIANE

DI NON-DEMOCRAZIA, LA NONVIOLENZA RESTA LO STRUMENTO NECESSARIO PER PROVOCARE MOBILI-

TAZIONI POLITICHE E POPOLARI SUGRANDI QUESTIONI SOCIALI

Notizie Radicali, Associazione Luca Coscioni (Soggetto Costituente del Partito Radicale e della Rosa nel Pugno)

MENSILE DI INIZIATIVA POLITICA E NONVIOLENTA DELL’ASSOCIAZIONE LUCA COSCIONI, PER IL CONGRESSO MONDIALE PERMANENTE PER LA LIBERTÀ DI RICERCA

Agenda CoscioniNumero Zero

Settembre 2006 Direttore Marco Cappato

SPEDIZIONE IN ABB.POSTALE ART.2 COMMA

20 C LEGGE 662/96FILIALE DI ROMA

NOTIZIE RADICALI -QUOTIDIANO - N.1

1 SETTEMBRE 2006AUT. TRIB. ROMA 11673DEL 13.07.1967 - DIR.

RESP. AURELIOCANDIDO

VIA DI TORREARGENTINA, 76 00186

ROMA

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VALERIO LO PRETE

Il 24 luglio il Consiglio UE si é espresso sulla pro-posta della Commissione riguardante il SettimoProgramma Quadro (VII PQ), passando così lapalla al Parlamento Europeo che, in seconda let-

tura, dovrà votare sui fondi per ricerca e sviluppodell'Unione.

Lo scontro politico ha riguardato la cosiddetta “que-stione etica” della ricerca sulle cellule staminali em-brionali, riaprendo anche in Italia un dibattito soffo-cato dall’annullamento del referendum del 2005. Laprima polemica era scoppiata quando Fabio Mussi,neo-Ministro della Ricerca, aveva ritirato la firmadell'Italia dalla "Dichiarazione etica contro la ricercasulle cellule staminali embrionali". Il GovernoBerlusconi infatti - assieme a Germania, Austria,Lussemburgo, Slovenia e Polonia - aveva costituitonel 2005 una "minoranza di blocco" per far saltare lapossibilità che l'UE finanziasse la ricerca su cellulederivate da embrioni. L’atto di discontinuità del nuo-vo Governo è stato salutato dalla comunità scientifi-ca internazionale come "una decisione onorevoleche tiene in piena considerazione il pluralismo diidee e principi etici", così in una lettera aperta dellaInternational Society for Stem Cell Research (ISSCR).Le reazioni contrapposte hanno portato a un dibat-tito parlamentare al Senato per definire il mandatodel Ministro Mussi in sede europea. Il 19 luglio dun-que, dopo che l'Aula aveva respinto una "mozioneButtiglione" per il rifiuto di ogni appoggio italianoalla questione del finanziamento, era approvato conun solo voto di scarto (152 favorevoli, 150 contrari ed1 astenuto) un compromesso che affiancava il "so-stegno finanziario alle ricerche che non implicano ladistruzione di embrioni" alla promozione "della ri-cerca avanzata tesa a verificare la possibilità di ricer-

ca sugli embrioni crioconservati non impiantabili". Il voto era stato preceduto da pronunciamenti nettida parte della comunità scientifica: "Basta con leipocrisie: l'unica possibilità che abbiamo di far ricer-ca e sperimentazione sulle embrionali è utilizzare gliembrioni crioconservati e destinati a morte sicura" -aveva dichiarato Elena Cattaneo, direttrice delLaboratorio di Biologia sulle cellule staminalidell'Università di Milano e tra le promotrici delCongresso Mondiale per la Libertà di RicercaScientifica - "la ricerca deve essere lontana da com-portamenti addomesticati: non esiste nessuna ricer-ca se a comando o secondo convenienze religiose"."Quale morale stabilisce le regole della scienza? Se èla morale religiosa e cattolica, il dialogo non inizianeppure, se invece è quella della scienza, il buon sen-so comune, allora il dialogo e la discussione possonoavviarsi", così si era espresso il ginecologo CarloFlamigni, membro del disciolto Comitato Nazionaledi Bioetica e del Consiglio Generaledell’Associazione Coscioni. Un altro membro del

Consiglio Generale Coscioni, Luca Gianaroli,direttore scientifico della Società

Italiana di Riproduzione, ave-va parlato di "compromessostupido e dannoso". Il dibattito sul merito dellaquestione si

era subito trasformato in un più generale confrontosulla tenuta della maggioranza, tanto da portarel'Avvenire, il quotidiano della Conferenza EpiscopaleItaliana, a titolare: "Siamo a un bivio, il Governo scel-ga la vita". Marco Cappato, segretario dell'associazione LucaCoscioni, parlava di "accordo bizantino" , ma sotto-lineava che l’ambiguità del testo avrebbe consentitocomunque a Mussi di "negoziare in Europa". Nelle ore che precedevano la riunione del Consigliodei Ministri europei, Martin Rees, presidente dellaRoyal Society brittanica, faceva appello ai Ministrinazionali perché non imponessero “un bando gene-ralizzato sull'uso dei fondi europei per la ricercascientifica e medica sulle cellule staminali embrio-nali”. Lord Rees invocava il principio di sussidiarie-tà, per lasciare ai singoli Stati la scelta se utilizzare omeno i fondi, ma senza impedire che altri lo faccia-no. “Nonostante i finanziamenti specifici non sianopoi così consistenti, un divieto generalizzato” - av-vertiva lo scienziato - "darebbe un altro grave colpoalle speranze dei pazienti in tutto il mondo ed inco-raggerebbe i ricercatori a guardare al di là dei confi-ni dell'Unione per portare a termine importanti pro-getti con le cellule staminali embrionali". Sullo stes-so fronte si schierava il professor David Spearman,Presidente dell'Assemblea Consultiva delleAccademie Europee della Scienza che, temendo unblocco del VII PQ, ammoniva: "un ritardo dell'ap-provazione del piano pluriennale di finanziamenticolpirebbe la competitività di tutta l'Unione”. Intanto

11 Premi Nobel sottoscrivevano la petizionedell’Associazione Coscioni al PE (vedi box a

destra).

Con l’accordo del 24 luglio i ministri dellaricerca raggiungono un compromesso:

l'Europa non finanzierà la ricerca che

VATICANO RESPINTO (PER ORA)ALLA FRONTIERA EUROPEA

LETTERADEI RICERCATORIA PRODI

Oggetto: Perché la ricerca sullecellule staminali embrionali umanenon è un inutile “optional”, ma èdoverosa per il progresso dellascienza ed è una praticalegalmente permessa in Italia

Egregio Presidente,

(…) - Le ricerche sulle cellulestaminali embrionali sononecessarie quanto quelle sullestaminali adulte. Non esistecontrapposizione tra questericerche, macomplementarietà. Le scopertesulle prime costantementefavoriscono gli studi sulle altre,e viceversa. Non vi è alcunacertezza che la ricerca sullesole staminali adulte possagarantire la cura di tutte lemalattie umane. Per questo è“scientificamente sbagliato”impedire questa sinergia.- La percezione, da alcuniveicolata all’opinionepubblica, che le cellulestaminali siano un “merostrumento di trapianto”, èfrutto di una comunicazionesuperficiale e deviante. Non

c’èniente di piùsbagliato. Ad esempio, lecellule staminali embrionalipresentano caratteristiche talida renderle un preziosissimoelemento di conoscenza pergiungere a capire lo sviluppodei nostri tessuti, le molecoleimplicate o come si ammalinoalcune delle nostre cellule.Non solo, esse possono essereusate per sviluppare e valutaregli effetti biologici di farmaci evaccini o per capire la tossicitàdi composti dannosi allasalute del feto. Il trapiantocellulare rappresenta, quindi,soltanto uno dei potenzialiambiti applicativi delle cellulestaminali, siano esseembrionali o adulte.- La “curiosa” campagnasecondo cui la ricerca sullestaminali embrionali sarebbefinanziata da non beneidentificate “lobbyinternazionali”, attente soloall’aspetto economico è falsa,inconsistente e faziosa. Alcontrario, queste ricerchesono, per la quasi totalità,rigorosamente controllate esostenute economicamente daEnti Pubblici e da Fondazioni.

- L’affermazionesecondo cui il

finanziamento per la ricercasulle staminali embrionali“sottragga ingenti fondi” aquella sulle staminali adulte èaltrettanto falsa. Il Ministerodella Ricerca ha già messo inevidenza che le staminali diorigine embrionalecompaiono in un numeroesiguo di progetti europei eche hanno ricevuto unafrazione irrisoria del budgetcomplessivo. All’atto pratico, idue campi si sostengono l’unl’altro, anche come possibilitàdi accesso ai fondi per laricerca. Non si tratta di duestrade parallele ma di una retedi conoscenze che siintersecano. Dimostrazione èche molti scienziati nel mondoed anche italiani, neilaboratori, lavorano sia sulleune che sulle altre.- Tutti i ricercatori chelavorano solo sulle staminaliadulte, devono avere l’onestàscientifica e intellettuale diricordare, sempre, a se stessi,alla gestione politica eall’opinione pubblica quantobeneficino e beneficerannodelle ricerche sulle staminaliembrionali. Devono ricordare

quanti vantaggi conoscitivitraggono dal partecipare aprogetti internazionali diricerca che contemplanoentrambi i tipi cellulari. Equanto i risultati ottenutisiano interdipendenti.Qualcuno, correttamente, lofa. Qualcun altro invece no.Non farlo è grave e fuorviantenei confronti della societàintera. Peggio ancora èalimentare il clima di sospettoe l’azione tesa a screditare laricerca sulle staminaliembrionali.- La ricerca sulle cellulestaminali embrionali in Italia èlegale. Non contravvienealcuna legge e neanche ledisposizioni previste dallaLegge 40/2004 (artt. 13 esegg.). Sosteniamo inoltre che,anche dal punto di vista etico,le nostre ricerche sonopienamente legittime edoverose. Non è questa la sedeper affrontare il temadell’embrione, ma quello che ècerto oltre ogni ragionevoledubbio è che una cellulastaminale embrionale non èun embrione, e che lavorare suqueste cellule non equivaleaffatto a lavorare su unembrione.

2 GOVERNO NUOVOE ÒVITAÓ NUOVA

LE CROCIATECONTRO LESTAMINALI :

L’Europa non fi-nanzierà la ri-cerca che pre-vede la distru-zione di embrio-ni umani, ma fi-nanzierà le fasisuccessive dellaricerca, chepossono riguar-dare anche lecellule stamina-li embrionali

LÕEUROPA SOSTIENE INOSTRI LABORATORICHE RICERCANO SULLEEMBRIONALI. MA PERPRODI (E TANTI ALTRI)NEMMENO ESISTONO

I LABORATORI FANTASMA

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“È molto preoccupantela diffusa leggendametropolitana secondola quale in Italia non sipotrebbe lavorare sullecellule embrionali sta-minali già derivate.Sembrerebbe, cioè, chela legge impediscaimplicitamente, o inqualche modo, la deriva-zione di queste cellule.Abbiamo formato ungruppo indipendente diricercatori che lavoranosulle embrionali stami-nali, per ribadire la lega-lità di queste ricerche.”

Elena Cattaneo Consiglio generaledell’AssociazioneCoscioni, Roma, 21 luglio 2006

- I nostri progetti di ricercasono stati approvati e sonosottoposti a monitoraggio daparte di un Comitato Eticoindipendente che si è fattogarante della loro rilevanzascientifica e della legittimitàdei finanziamenti, nonchédell’osservanza dellanormativa vigente (ancheregionale) e della consonanzaall’etica. Ci impegniamo acontinuare questa prassi ed arendere conto a Lei eall’opinione pubblica diquanto andiamo facendo eprogettiamo di ricercare.- La libertà di ricercascientifica è principiosacrosanto accolto edesplicitato nella nostraCostituzione. Vorremmo chealle dichiarazioni seguano ifatti anche per quantoriguarda il nostro settore diricerca. Siamo preoccupati chela carta fondamentale dellanostra società sia violata nondai nostri studi, ma da chitenta di limitare la libertà diricerca sulla scorta distrumentali e ingiustificateinterpretazioni restrittive dellaLegge 40/2004.Come scienziati chiediamoche alle nostre ricerche

innovative sia dato il giustorilievo, e siamo aperti aqualsiasi confrontotrasparente e costruttivo.Siamo pronti e sempredisponibili a presentare inpubblico ciò che stiamofacendo, perché la scienza èun’attività che deve esseresempre svolta nella totaletrasparenza e nel dialogoargomentato – senzapregiudizi.La invitiamo a venire a visitarei nostri laboratori per prendereatto di quel che stiamofacendo, mostrandoattenzione alle ricerche incorso.Signor Presidente, sostenga efavorisca le nostre ricerchenelle forme a Lei possibili,perché queste ricerche sonoparte significativa efondamentale del benecomune: la salute di domani sigarantisce soprattutto con lescelte di oggi. Un Paese comel’Italia non può sottovalutarele nuove opportunità che sisono aperte sul pianoscientifico in questo settore. Èper questo che ci siamo rivoltidirettamente a Lei sicuri ditrovare considerazione esostegno.

Il Gruppo dei RicercatoriItaliani sulle Cellule StaminaliEmbrionali

ELENA CATTANEO(Università di Milano)GIANLUIGI CONDORELLI (I.R.C.C.S. Multimedica, Milano,Fondazione Parco BiomedicoSan Raffaele Roma)CESARE GALLI (LTR-CIZ, Spallanzani, Cremona,Università di Bologna)FULVIO GANDOLFI (Università di Milano)ALESSANDRO MUGELLI(Università di Firenze)FEDERICA C. SANGIUOLO(Università di Roma “TorVergata”)GIUSEPPE NOVELLI (Università di Roma “Tor Vergata”e Università dell’Arkansas)

Tra bizantinismi eguerre terminologiche,lÕItalia non � pi� tra i

Paesi che voglionoproibire il finanziamentoeuropeo alla ricerca

sulle cellule staminaliembrionali

LE CROCIATECONTRO LESTAMINALI 3GOVERNO NUOVO

E ÒVITAÓ NUOVA:prevede direttamente la distruzione di embrioniumani, ma ammetterà al finanziamento fasi succes-sive degli studi riguardanti cellule staminali embrio-nali. Germania e Italia superano le loro reticenze,sfaldando così il fronte del "no". La bozza finale del-l'accordo è approvata a maggioranza qualificata, conil voto di 20 ministri. Contrari solo Polonia, Lituania,Malta, Slovacchia e Austria. In realtà, il compromes-so raggiunto è una conferma dello status quo. Di fat-to, il finanziamento della prima fase di ricerca sugliembrioni non era mai stato ammesso. LaCommissione Europea si è quindi limitata a forma-lizzare tale politica, in un allegato al testo finale delConsiglio.Nonostante la continuità della decisione europeacon le politiche già in vigore, dai clericali italiani pio-vono le critiche. Rocco Buttiglione parla di "ipocritavia libera alla ricerca" mentre Monsignor ElioSgreccia, Presidente della Pontificia Accademia perla Vita, paventa un ritorno "alla situazione presentein Europa prima di Norimberga", cioè "nella situa-zione in cui si faceva ricerca sui bambini indifesi, poi-ché malati gravi, e la si faceva senza bisogno di nes-suna autorizzazione medica". Agli anatemi vaticanisul "macabro mercimonio" (Osservatore Romano)i radicali replicano rovesciando le accuse: "Macabroè il Vaticano che sacrifica la speranza di vita delle per-sone in nome di un'astratta sacralità della vita"(Cappato). Il bioeticista Demetrio Neri, ConsigliereGenerale dell’Associazione Coscioni afferma che "lalibertà dalla sofferenza, l'umanità libera da malattie,non sono priorità della Chiesa Cattolica, da sempreostile al progresso scientifico". Al cardinale AlfonsoLopez Trujillo, che su Famiglia Cristiana chiede lascomunica per "le donne, i dottori ed i ricercatori chedistruggono embrioni", rispondono alcuni scienzia-ti inglesi. "Penso che il Vaticano, con queste argo-mentazioni, sia su un altro pianeta", ironizza AlisonMurdoch della Newscastle University. Arrivano cri-

tiche anche per limitazioni fissate dalla UE: StephenHawking, uno dei più illustri fisici viventi, affetto dauna malattia degenerativa ai neuroni motori, giudi-ca una "truffa" il compromesso raggiunto.

Sicuramente da Bruxelles non arriva un segnalechiaro, innanzitutto a quei "60 milioni di cittadinidell'UE" che, come disse Luca Coscioni in occasionedella sua audizione al Parlamento Europeo nel 2001,“sperano nell'impatto della clonazione terapeuticae delle nuove ricerche che ne potranno conseguire[…]. Chi non condivide il principio di sacralità degliembrioni” – ammoniva Coscioni – “deve essere mes-so nelle condizioni di poter disporre, liberamente,delle nuove terapie; se così non fosse, non uno, mamilioni di Giordano Bruno sarebbero condannati alrogo di atroci malattie, curabili, per altro, in menoavanzati paesi extra comunitari".

Pur con i limiti evidenziati, quanto ottenuto aBruxelles va ora difeso da ulteriori attacchi. Mentreil Ministro Mussi ha dichiarato che la seconda lettu-ra parlamentare difficilmente rimetterà mano all'ac-cordo raggiunto, alcuni deputati della Margheritacome Luigi Bobba e Paola Binetti hanno manifesta-to la speranza di introdurre il contenuto del cosid-detto "emendamento Niebler": l’esclusione delle li-nee cellulari prodotte dopo una data limite.Dal fronte laico e liberale europeo arrivano comun-que segnali incoraggianti, come il sostegno alla peti-zione dell'Associazione Coscioni da parte del PartitoLiberal Democratico tedesco. Ma il punto di maggio-re forza rimane quello dell’opinione pubblica: se-condo un recente Eurobarometro, il 55% degliEuropei e il 60 % degli italiani approvano la ricercasulle staminali embrionali, a fronte di un esiguo 4%di "totalmente contrari".

Nonostante la continuità delladecisione europea con lepolitiche già in vigore, daiclericali italiani piovono lecritiche.

Pur con i limiti evidenziati,quanto ottenuto a Bruxelles vaora difeso da ulteriori attacchi.

Dal fronte laico e liberaleeuropeo arrivano comunquesegnali incoraggianti, come ilsostegno alla petizionedell’Associazione Luca Coscionida parte del Partito Democraticotedesco.Ma il punto di maggiore forzarimane quello dell’opinionepubblica.

Suwww.freedomofresearch.org,oltre 2.500 firmatari da 38Paesi. Adesione dei liberalitedeschi

Primo firmatario ilprofessor PiergiorgioStrata, direttore del RitaLevi Montalcini Center forBrain Repair e Co-Presidentedell'Associazione Coscioni.Dopo di lui, oltre 2.500cittadini europei hannosottoscritto la petizione alParlamento Europeo chechiede di mantenere lafinanziabilità a livellocomunitario della ricercasulle cellule staminaliembrionali.

Spiccano le firme di 11Premi Nobel: Paul Berg,Christian De Duve, EdmondH. Fischer, Richard Roberts,E. Donnall Thomas, Eric F.Wieschaus (vincitori delPremio Nobel per laMedicina), Alexei Abrikosov,Jack Steinberger, StevenWeinberg (Nobel per laFisica), Herbert A.Hauptman e Jean-MarieLehn (Nobel per laChimica).

La Commissione per lepetizioni del PE ha"ravvisato l'opportunità disottoporre le questionisollevate" nel testo "allecommissioni delParlamento europeocompetenti in materia". LaCommissione, in unamissiva al prof. Strata, hasottolineato come ilParlamento europeo abbiadeliberato in manierafavorevole, seppur concontrolli e limiti rigorosi,alla ricerca sulle cellulestaminali embrionali.

Un primo successo per ifirmatari di trentottonazionalità (Italia, Turchia eSpagna in primis) che, invista della seconda letturadel Parlamento Europeo sulSettimo Programma Quadrodi ricerca, si possono fareforti di un'ulterioreadesione, quella del PartitoLiberale Democraticotedesco, FDP (appartenenteal Partito Europeo deiLiberali, Democratici eRiformatori) che hacomunicato il suo sostegnoalla petizione.

NOBEL E CITTADINI:PETIZIONE“COSCIONI”PERCHÉBRUXELLESNON DELUDALE SPERANZEDI MILIONI DIMALATI

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GILBERTO CORBELLINI

Richiesto un commento agli attac-chi da parte di numerosi espo-nenti della gerarchia ecclesiasticacontro il recente concerto-spetta-

colo di Madonna, allo Stadio Olimpico diRoma, il vice-Presidente del ConsiglioFrancesco Rutelli ha detto che "la libertà nelmondo dello spettacolo non si tocca". Forsesi è ricordato che è ancora in vigore l’artico-lo 33 della Costituzione. Ma quell’articolomette quantomeno sullo stesso piano arte escienza, affermando che entrambe “sono li-bere e libero ne è l’insegnamento”. Perchénessun politico, di destra, sinistra o centro,si azzarda più a dire che “la libertà dellascienza non si tocca”? Mentre tutti, Rutelliin testa, si affannano a dichiarare un impe-gno intransigente di vigilanza etica nei ri-guardi della scienza, e in modo particolaredella ricerca biotecnologica?

Non è un caso che le prime avvisaglie di cri-si per il Governo Prodi siano venute dallabioetica. Sul terreno della bioetica, com-prendendovi il problema della percezionedel ruolo della scienza e della tecnologia nelquadro del funzionamento democraticodelle società della conoscenza, si gioca oggiuna delle più importanti battaglie per rilan-ciare la laicità della cultura civile e politicadell’Occidente. Perché attraverso le sceltepolitiche sulle questioni cosiddette bioeti-che si possono aprire o chiudere spazi di li-bertà non solo a livello personale, ma anchea livello economico. Non è un’esagerazione.Si tratta di un’analisi su cui l’AssociazioneLuca Coscioni ha sorprendentemente ri-scontrato una convergenza sia a livello in-ternazionale che nazionale per la libertà diricerca scientifica. Qualcuno ha detto che la bioetica non do-

vrebbe essere la principale fonte di preoc-cupazioni del Governo Prodi. Ben più serisono, infatti, i problemi riguardanti il rilan-cio dell’economia, la riforma dello stato o ilposizionamento della politica esteradell’Italia nel quadro internazionale.Nondimeno, le contraddizioni, all’internodell’Unione, sono subito esplose sulla bioe-tica. Perché la bioetica è e sarà un serio pro-blema per il Governo Prodi. Per due ragio-ni. Innanzitutto, perché nella coalizioneuna parte della Margherita, ha apertamen-te scelto di rappresentare nel Governo e disostenere in Parlamento, le tesi del Vaticanosui temi della bioetica. In secondo luogo,perché se passa la linea proibizionista delVaticano sul versante della ricerca sugli em-brioni e la fecondazione assistita, se nonviene limitato il potere dei comitati etici, sepersiste la pregiudiziale anti-ogm da partedei Verdi e dell’area no-global diRifondazione e se si continua a limitare l’ac-cesso alle informazioni genetiche e clinicheper tutelare la privacy anche là dove non èproprio necessario, non si capisce in chemodo il Governo Prodi riuscirà a far riparti-re il Paese. Oggi la bioetica, se non viene go-vernata politicamente o, meglio, se vienestrumentalizzata per fini politico-ideologi-ci, può ritardare o cancellare la ricerca insettori strategici per l’innovazione tecnolo-gica, ovvero in settori come la ricerca farma-ceutica e le biotecnologie in generale, cherichiamano i più ingenti investimenti e pro-ducono larga parte dei brevetti. Senza con-tare quello che accadrebbe, o meglio checontinuerebbe ad accadere sul versantedelle libertà di scelta personale nelle mate-rie che riguardano nascita/morte e salu-te/malattia.

Si possono fare decine di esempi, un buonnumero di questi accaduti in Italia a co-

minciare dalla Legge 40/2004, di come in-terpretazioni bioetiche hanno causato piùdanni e sofferenze, che non hanno miglio-rato il governo della ricerca e della praticabiomedica. Occorre quindi avviare un di-battito politico sul ruolo della bioetica e sucome dirimere le controversie. Un dibatti-to che disinneschi le micce ideologiche chequesta tematica porta con sé. Se non si rie-sce a imporre questo dibattito al fronte cul-turale laico del paese, anche il progetto po-litico della Rosa nel Pugno perde una parteimportante della sua originalità.

Andrebbe peraltro detto in modo più espli-cito che in questo momento non esiste a li-vello politico una penalizzazione delle sen-sibilità morali dei cattolici. Se esiste unastrategia volta ad affermare il “leninismomorale”, questa viene praticata ai danni deivalori laici. Che esistono e devono essere ri-spettati. E che non implicano alcuna formadi relativismo. Anzi. Quantomeno storica-mente, cioè sinora, si sono dimostrati piùsani di quelli religiosi.

Le reazioni politiche, all’internodell’Unione, contro la decisione di Mussi diritirare la firma, apposta dal precedenteGoverno a un documento che solleva a li-vello dell’Unione Europea una pregiudizia-le etica contro la ricerca sugli embrioniumani altrimenti destinati alla distruzione,la decisione di istituire una Commissionedi bioetica, affidata al ministro Amato, inseno al Governo, e le reazioni scompostecontro la soluzione al ribasso concordatatra Margherita e DS dimostrano che laChiesa cattolica ha intenzione di conside-rare la bioetica il bagnasciuga su cui cerca-re di impedire gli sviluppi più pericolosi delprocesso di secolarizzazione.

DONATELLA PORETTI

C on la collaborazionedell’AssociazioneCoscioni abbiamodepositato un’inter-

rogazione al Ministro dellaSalute in cui si sollecita traspa-renza sull’assegnazione di fondiper le ricerche con le cellule sta-minali da parte dell’IstitutoSuperiore della Sanità e si chie-de al Governo di annullare un

bando per 7,5 milioni di euro,istituito nel 2001.

La “Commissione sulle stamina-li”, presieduta da Enrico Garaci,Presidente dell’ISS, compostada 12 persone avrebbe assegna-to finanziamenti a più progetti icui responsabili erano gli stessicomponenti della commissio-ne; i progetti finanziati, i compo-nenti della commissione e tuttociò che informava sul bando èletteralmente scomparso dal si-

to Internet e non rintracciabilein altro modo. (Interrogazione arisposta in Commissione 5-00014 presentata il 6 giugno2006).

Grazie alla collaborazionedell’Associazione Luca Coscionie dell’Aduc è stato elaborato unprogetto di legge per intervenirein una materia scottante comequella della libertà della sceltaterapeutica e del testamentobiologico. Il testo prevede che il

paziente non senziente possa ri-fiutare tutto ciò che gli può esse-re somministrato da terzi o mac-chinari, come già oggi può fare ilpaziente cosciente. Le sue di-chiarazioni anticipate sarannovincolanti per i sanitari, come losono già il consenso e rifiuto delpaziente cosciente. Inoltre è pre-vista la creazione di un registronazionale telematico a cui potràaccedere in tempo reale ognistruttura sanitaria al momentodel ricovero.

4 GOVERNO NUOVOE ÒVITAÓ NUOVA

DALL’ALTERNANZAALL’ALTERNATIVA :

LA BIOETICA PER PRODI SAR¸ UN SERIO PROBLEMAUna parte dellaMargheritarappresenta le tesivaticane, ma senzalibera ricerca ilPaese non riparte

STAMINALIE DIRETTIVEANTICIPATE

I PRIMI 100 GIORNI

DONATELLA PORETTI

Con l’auspicio chel’incarico a MauraCossutta direvisionare le linee

guida della Legge 40 possarisultare presto in unaqualche limitazione deidanni provocati da questalegge, con altri deputatiabbiamo depositato unaserie di proposte per rivederela legge sulla procreazionemedicalmente assistita, perrendere praticabile lafecondazione assistita, laricerca con le staminaliembrionali nonché laclonazione terapeutica.

Un progetto di legge a parte èstato depositato inoltre per

prevedere la possibilità didonare embrionisoprannumerari sia ad altrecoppie che alla ricerca.

Quando il ministrodell’Università e dellaRicerca, Fabio Mussi, haritirato il sostegno dell’Italiaalla dichiarazione congiuntadi alcuni Paesi dell’UEcontrari ai finanziamentieuropei alla ricerca con lecellule staminali embrionaliabbiamo auspicato fosse soloil primo passo per abrogare idivieti italiani.

Ma mentre la Legge 40 restain vigore, avvengono anchecasi di cronaca grotteschi.Uno su tutti quello di SalvinoMadonia che, detenuto inregime di 41bis, pur non

essendo sterile, può ricorrerea tecniche di fecondazioneassistita a differenza dellecoppie “libere”. Su questoabbiamo chiesto al Ministrodella Salute, insiemeall’Associazione AmicaCicogna, se non ritiene utileproporre una modificadell’articolo 4 della legge40/2004 al fine di consentirela fecondazione artificialealle coppie che, sebbene nonsterili come i portatori dipatologie virali e di patologiegenetiche, non possono oggiaccedervi, rischiando ditrasmettere il virus o lapatologia genetica o alpartner o al nascituro.

Sulla corretta informazionedei farmaci e in particolaresull’assunzione di

gonadotropine nelle terapiedell’infertilità, conun’interrogazione sollecitatadal CoordinamentoFederativo Associazioni deiPazienti Sterili, abbiamochiesto come mai l’Italiarisulti essere l’unico Paesenell’UE dove farmaci estrattidalle urine umane nonriportino nelle avvertenzealcune informazioni sullepossibilità di contrarrepatologie virali dagli stessi.Nell’interrogazione si chiedeintanto il ripristino delrispetto della correttainformazione del paziente,con l’inserimento di idoneeavvertenze nel foglioillustrativo dellegonadotropine da urinari.

PROCREAZIONE ASSISTITA EFARMACI

I PRIMI 100 GIORNI

Page 5: Agenda Coscioni anno I n.00: settembre 2006

SULLA ÒVITAÓ, SI RIAPRE IL CONFRONTOLa cortina di ferro clericale non � pi� inattaccabile. Serveinformazione e coinvolgimento delle ÒbasiÓ, anche a destra.

DALL’ALTERNANZAALL’ALTERNATIVA 5GOVERNO NUOVO

E ÒVITAÓ NUOVA:

In questi ultimi mesi si sonoaffacciati con notevoleevidenza sullo scenariopolitico italiano ed europeo

i cosiddetti “temi Coscioni”:dalla fecondazione assistitaalla ricerca scientifica, daltestamento biologico fino adarrivare alla decisione delMinistro Mussi per il ritirodella firma italiana sulladichiarazione etica a livelloeuropeo. Marco Cappato,Segretario dell’AssociazioneLuca Coscioni, sostiene aproposito del dibattito diquesti primi mesi di legislaturache «i segnali sono certamentecontraddittori e scontano unmetodo che è deleterio per chivuole governare il Paese:quello delle dichiarazioni aeffetto corredate da smentite,di decisioni coraggioseaccompagnate da marceindietro».

E’ un bilancio negativo,dunque, quello segnatodall’inizio del Governo Prodi?

«Diciamo che il bilancio èpositivo, per il Paese più cheper il Governo, almeno su unpunto fondamentale: ilconfronto, lo scontro politicosui temi della malattia, dellamorte e della vita è tornatopossibile. Nel quinquennioberlusconiano la maggioranzaparlamentare era arruolatanella trasposizione legislativadei desiderata del Vaticano,con un contributodeterminante di buona partedella Margherita. Così è statopossibile militarizzare ilParlamento sulla Legge 40sulla fecondazione assistita,affondare divorzio breve etestamento biologico,peggiorare la legge sulledroghe, lanciare la crociatacontro la RU486»

Il Parlamento è quindicambiato in meglio?

«Diciamo che la cortina diferro clericale non è piùinattaccabile. Non è stataspazzata via, e ha buonepossibilità di reggere a lungo.Ma se l’Italia ha votato inEuropa per i finanziamenti allaricerca sulle cellule staminaliembrionali, vuol dire chequalcosa di importante ècambiato. E diciamoanche che noi radicalinon ci siamo sbagliatinel ritenere necessarial’interruzionedell’esperienza diGovernoberlusconiano.Sebbene a livello di

convinzioni personaliBerlusconi avesse minoriattitudini moralistico-proibizioniste, le convenienze– o meglio, quelle che siilludeva fossero tali – loavevano reso un ultràd’Oltretevere. Chiudere quellapagina era necessario».

Cosa succederà sui temi dellabioetica?

«Sulla bioetica mi pare accadaun po’ come sulleliberalizzazioni economiche: iveti interni alla maggioranzarischiano di far fare quasi unpasso indietro per ogni passoavanti, ma almeno si è riapertoil confronto, è tornata lapolitica».

Lo stesso Prodi sembra averchiusa la porta alla modificadella Legge 40. Sulla droga èin programma l’abolizionedella legge Fini, ma nondel proibizionismo.Per i PACS ogniinterpretazionesembrapossibile. Dieutanasianemmeno aparlarne…

«Nessuno siillude. Sedovessimo stare adaspettare lemediazioni tra ivertici delleoligarchiepolitiche,sappiamo che ilmassimocompromessopossibile èquanto accadutosuifinanziamentieuropei allestaminali: ottimorisultato sulpiano pratico,ma ottenutograzie a unabuonadose di

ambiguità e alla “copertura”dei Governi europei».

Allora non si muoverà nulla?

«Si deve partire dal nostropunto di forza, che èl’opinione pubblica. Ladichiarazione peggiore diProdi è stata quella che facevapropria la tesi in base allaquale al referendum gli italianisi sarebbero opposti allamodifica della legge. Ilreferendum è stato uncapolavoro di illegalità:Rai/Mediaset, la CorteCostituzionale che fece fuoril’unico quesito chiaro e non-tecnicistico, il boicottaggioillegale promosso da alcunetra le massime cariche delloStato. E’ stata una sconfitta,certo. Ma il campo clericale ha

scelto

l’astensionismo perchésapevano che non avrebberopotuto vincere uno scontro aviso aperto. Loro hannoimparato – anche meglio dei“referendari”, in particolare diDS e comunisti che si sonomossi in fatale ritardo – lalezione del divorzio edell’aborto, ma anche di tutti isondaggi che danno leposizioni dei cattolici italianimolto lontane da quelle delVaticano. Questo è il punto: leriforme antiproibizioniste sifanno con il coinvolgimentopopolare, contro i riflessiconservatori della classedirigente».

Coinvolgimento popolaresignifica anchecoinvolgimentodell’opposizione?

«In Spagna, Zapatero siimpegnò su questi temi già incampagna elettorale,vincolando così il suoGoverno. In Italia, ilprogramma dell’Unione – dalquale noi della Rosa nel Pugno

siamo stati esclusi – dicepoco o nulla sulle cose che

ci interessano. E’ unpeccato, ma ancheun’opportunità. Perchése è vero che lamodifica della Legge40 non è nelprogramma di

Governo, è anchevero che nulla

impedisce

un’iniziativa parlamentare checoinvolga ogni energia liberaledell’opposizione».

La bioetica è un tema buonoper il famoso “allargamentodella maggioranza”?

«Alcuni parlamentari dellaCasa della Libertà si sonoiscritti all’AssociazioneCoscioni: Boniver, Adornato,Del Pennino, Paravia, Del Bue,Barani. Altri ne arriveranno. Ilfatto che Berlusconi èall’opposizione potrebbeliberare nel centrodestraenergie che nella scorsalegislatura erano statemarginalizzate. La condizioneperché ciò sia possibile rimanequella di una mobilitazionenel Paese. Questo rimane ilcompito più difficile, nellecondizioni di non-democraziaitaliana».

Il Governo però non sembradisposto a rinunciare allamediazione interna. Questo èil senso del CoordinamentoInterministeriale sullaBioetica condotto da GiulianoAmato. E tutto sommato sullavicenda Mussi sembra averdato buoni risultati…

«Quando la maggioranza è ingrado di assumersi laresponsabilità di unaposizione comune ècertamente un contributo dichiarezza. Quando peròquesto non accade, o accade aprezzo di mediazioniparalizzanti, la priorità devespostarsi su un altro terreno. Illuogo deputato a dibatterne èil Parlamento, non il Governoné, ovviamente, ilCoordinamento di Amato. Perquesto come AssociazioneCoscioni, con PiergiorgioStrata abbiamo anche insistitoper l’immediata nomina, oltreche per la riforma, delComitato Nazionale per laBioetica. Berlusconi, oltre arifiutare la richiesta avanzatada centinaia di scienziati dinominare Luca Coscioni, volleun Comitato pletorico,politicizzato e clericalmenteorientato».

Quale dovrebbe essere ilcompito di un rinnovatoComitato?

«Dovrebbe essere quello difornire al decisore politicopareri esperti e informati. E’ ilprimo passo per istruire ildibattito parlamentare equindi per raggiungere,attraverso il Parlamento,l’opinione pubblica, RAI-Mediaset permettendo. Loscontro più duro ci aspettasull’informazione, sullaconoscenza. Per i conservatoriè il pericolo maggiore».

Negli Stati Uniti c’è stata unapositiva convergenza direpubblicani e democraticiper la ricerca sulle staminali,poi bloccata dal veto di Bush.Siamo molto lontani in Italiada una simile convergenza?

(SEGUE A PAGINA 7)

Page 6: Agenda Coscioni anno I n.00: settembre 2006

CHI HADETTOCOSA

MAURO BARNIvice-presidente del ComitatoNazionale di Bioetica

Ho appreso con moltopiacere che si stannorielaborando le lineeguida della Legge 40,Quelle attuali sono, fravirgolette, peggiori dellalegge stessa; e la legge èpessima, non solo e nontanto perché èideologicamentemotivata fino

all’esasperazione, maperché è sbagliata. Èprofondamenteoffensiva per gli scopidella medicina, per lalibertà e l’autonomia delmedico.

PASQUALINA NAPOLETANOeuroparlamentare dei DS

A Bruxelles c'è stata unagrande trasversalitàsull’approvazione delsettimo Programma

Quadro che ha fattocadere tra l'altro il luogocomune dello scontrolaici-cattolici; e laposizione del Senatoitaliano ha evidenziatoun'apertura di quelmondo politico cattolicodell'Unione,rispecchiabile nellaposizione del cardinaleMartini che ammetteesistere "un maleminore". Anche questova salutato come un

passo avanti per ilconfronto.

ELETTRA DEIANAdeputata di RifondazioneComunista

C’è bisogno di unmonitoraggio degli effettinegativi generati dallaapplicazione della Legge40 e delle sue lineeguida. Questo potràcontribuire ad aprire unadiscussione pubblica

sulla questione. Inparlamento sono statedepositate varieproposte di legge, manon basta. Queste infattipotranno rimanere ingiacenza per sempre.Bisogna stimolarepiuttosto il confronto e ladiscussione.

DANIELE CAPEZZONEsegretario di Radicali Italiani ePresidente della CommissioneAttività Produttive della Camera

6 GOVERNO NUOVOE ÒVITAÓ NUOVA

DALL’ALTERNANZAALL’ALTERNATIVA .

Il Forum si è tenuto durante la trasmissione“Il Maratoneta” dell’Associazione Coscioni,dai microfoni di Radio Radicale

L’allargamento della maggioranza

BONIVER Il metodo dell’allargamento dellamaggioranza è una prassi condivisibile oltreche auspicabile e dovrebbe essere unmetodo usuale e quotidiano per unparlamentare il cui mandato è proprio inquesto senso riconosciuto dallaCostituzione: piena assunzione dicoscienza e senza vincolo di mandato.Dunque anche sui temi della bioetica,delicati e controversi, bisogna ricercarecon molta pazienza e cura dellemaggioranze trasversali che sono di per sestesse migliori rispetto alle semplicimaggioranze proprio perché danno l’ideadi un Paese che può pensarla in modopreciso su temi così importanti.

PARACHINIDurante la discussione della Legge 40purtroppo, però, non c’è stato spazio didibattito, e forse si è scelto il metodo piùsbagliato dopo anni di discussione, ovverochiudere lo spazio a qualsiasi intervento dimodifica e di dibattito parlamentare. Comesi può fare a non incorrere di nuovo nellostesso errore?

BONIVERNaturalmente si può riaprire il dibattitoattorno ai punti più restrittivi di una leggeche definirei malinconica, perchérispecchia francamente un solo punto divista. Al tempo si blindò di fatto la legge e ildibattito, non tenendo mai in contol’esperienza di altri paesi e soprattuttomettendo la donna in una posizione di verae propria “gogna mediatica”. E alla fine diquesto penosissimo dibattito, infatti, si èvista qual è la concezione della donna inquesta nostra società. La legge...

BANDINELLI...un po’ talebana...

BONIVER...sì, infatti, una “legge burqa”, la definii.

BANDINELLISulla questione dell’allargamento io, forseanche per fare il “bastian contrario”, sonomolto perplesso. Non che di per sé non

sia un metodo auspicabile, ma credo chesia uno sforzo improbo. Ci sono moltiparlamentari del centrodestra iscrittiall’Associazione Coscioni e checondividono le sue tesi, ma credo chequesta situazione non possageneralizzarsi in forme tali da provocareun vasto allargamento, o rovesciamento,di maggioranza. Perché questi temi eticinon sono temi marginali della divisionetra maggioranza e opposizione attuali,ma sono temi centrali se non addirittura ildato centrale della divisione. Suquesti argomenti si può pensare didisegnare il tracciato di una possibilegrande innovazione, anzi una vera“Rivoluzione liberale” nel nostro Paese,oppure no. Diciamo, in termini radicali,una vera “alternativa”, che dia il cambioall’attuale “alternanza”. L’alternativa invocatadalla Rosa nel Pugno deve puntare suquesti temi più ancora che su quellidell’economia. E’ interessante che Ruinieviti di entrare oggi nel dibattito, forseperché consapevole che questamaggioranza non lo seguirebbe fino infondo, ed evita dunque di creare frattureche rischierebbero di creare problemi suinteressi di altra natura. Se, dunque, è veroche l’attuale maggioranza è più permeabilea questo dibattito, esempio è stato ilcomportamento di Mussi in Europa,altrettanto non si può dire perl’opposizione.

BONIVER...su queste osservazioni di Angiolo

Bandinelli penso che sarebbe utilissimolavorare al di là dei nostri schieramenti. Maattorno alla cosiddetta “Rivoluzioneliberale”, consentitemi una nota dipessimismo. La cultura politica di questoPaese credo, infatti, sia scesacomplessivamente ad un livello talmenteatono che l’auspicata “Rivoluzione Liberale”tende ormai a corrispondere ad un sognoirraggiungibile. Lo stesso esito delreferendum ha certificato il Paese comelaico al 25% e anche se non credocorrisponda ad una reale fotografia... nonci fa dormire sonni tranquilli...

BANDINELLI...quella fotografia è stata scattata grazieall’opera di sabotaggio di Rai e Mediaset...

DATOA mio modo di vedere la situazione di

allargamento diuna maggioranzatrasversale e liberale sui temi etici èsempre possibile, e certamente lo è oggimolto di più di quanto non lo sia stato nellascorsa legislatura. Tuttavia sono rimastaattonita nell’ascoltare, pochi giorni fa, queglistessi che dicevano al tempo delreferendum di non andare a votare perchéquesti temi sono da lasciare al Parlamento,dire “qui non si tocca niente perché ilreferendum ha detto già tutto quello che sipoteva dire in materia”. Penso che lecondizioni attualmente non sianosemplicissime, ma se riuscissimo ariguadagnare il senso dell’interessegenerale, del bene comune e a nonstrumentalizzare le posizioni politiche perbattaglie di potere, credo che si potrebbepalesare una diversa maggioranza diposizioni politiche e ideali a favore di unalegislazione più civile e accettabile inquesta materia.

Il ruolo dell’Associazione Coscioni

BANDINELLIRitengo che l’Associazione Coscioni sia ilcuneo e il motore di iniziativa e di iniziativepolitiche di lotta che possono e debbonospingere nella direzione liberale. Non c’ègrande spazio nel centrodestra, ma anchenel centrosinistra mi sembra ci sia bisognodi uno stimolo, proprio quello della“Coscioni”; una azione che speriamopossa ricongiungere i liberali di ognischieramento.

PARACHINI Essendo necessario un trasferimento diqueste iniziative e di questo dibattitoall’interno del Parlamento e non essendociuno Zapatero nè a destra nè a sinistra,credo che la spinta zapateristadell’Associazione Coscioni debba tenderea rendere possibile l’incardinamento diquesto dibattito proprio nel luogo deputatoalla discussione e alle riforme delle leggi.Una questione, quella delle libertàpersonali, che peraltro divideprofondamente la classe dirigente dalleistanze reali del Paese. La difficoltà ditradurre questi temi in leggi liberali noncorrisponde affatto al sentire profondo delnostro Paese: “Il rapporto sullasecolarizzazione” (il secondo rapporto,pubblicato dall’ultimo numero di “Criticaliberale”) sta a dimostrare proprio questanon coincidenza tra comportamenti deicittadini e prescrizioni di natura religiosa,prescrizioni assunte troppo spesso dallaclasse dirigente italiana come modello acui fare riferimento.

DATOL’Associazione Coscioni svolge un lavoroencomiabile per noi tutti e - se continuacosì - riuscirà a smuovere dinamiche eopinioni in modo straordinario, ricco evorrei che questa fosse una realtà animatada tanti altri soggetti...

PARACHINI...sono già 40 i parlamentari iscritti, di ogni

schieramento...

ALLARGARE LA MAGGIORANZANON BASTAIscritti Coscioni si confrontano sulle prospettivedella nuova legislatura a Radio Radicale

Page 7: Agenda Coscioni anno I n.00: settembre 2006

«Difficile dirlo, sicuramenteanche in Italia non sarebbesoltanto il costituendo PartitoDemocratico a doversi attenere auna linea laica, ma anche ForzaItalia e Alleanza Nazionale.Gianfranco Fini l’ha capito,andando a votare i referendum,anche se il suo partito nonsembra ancora in grado diriformare se stesso».

Non c’è solo il Governo arischiare, nell’affrontare temicome le staminali o l’eutanasia.C’è anche il percorso del PartitoDemocratico…

«Vale lo stesso discorso. Seaspettiamo che sulla laicità simettano d’accordo Rutelli eFassino, la cosa più probabile è larimozione del tema. Il ConsiglioGenerale dell’AssociazioneCoscioni ha proposto di partiredalla “base”, da quel “popolo delleprimarie” che Romano Prodivanta giustamente come propriopunto di forza. Se nel Paese gliobiettivi laici sono maggioritari,nell’Unione sonoultramaggioritari».

Sembra una situazione di stalloanche a sinistra. Cosa si può fareper superarla?

«Bene, lo ripeto, l’allargamento amembri dell’opposizione susingole battaglie, singoli temi.Però dobbiamo andare oltre:magari verso una consultazione,con la partecipazione del “popolodelle primarie”, sull’abolizione deidivieti alla ricerca sulle staminali,o sulla fecondazione assistita, osulle droghe, sull’eutanasia, tabùdell’oligarchia italiana, tema che ègià maturo tra la gente comegrande questione sociale.Basterebbe un minimo difunzionamento democratico deipartiti italiani, oltre che delleistituzioni, per far saltare veti eproibizioni impopolari, voluti dachi usa in modo parassitario lareligione trasformandola instrumento di potere. Perintenderci: il vero grimaldello perscardinare le resistenze delleoligarchie di potere è rivendicarecon forza, e con capacità dimobilitazione, la lotta perl’“alternativa” che i radicali e laAssociazione Coscioni invocanotenacemente come verocompimento della conquistadell’alternanza, il passaggioparlamentare dal governoBerlusconi a quello Prodi,ottenuto alle elezioni con il nostroapporto determinante…».

DALL’ALTERNANZAALL’ALTERNATIVA 7GOVERNO NUOVO

E ÒVITAÓ NUOVA.BONIVER: sui temidella bioetica,delicati econtroversi, bisognafare in modo diricercare con moltapazienza e curadelle maggioranzetrasversali

BANDINELLI:lÕalternativainvocata dallaRosa nel Pugnodeve puntare suquesti temi pi�ancora che suquellidellÕeconomia

DATO: seriguadagnassimoil senso del benecomune, sipotrebbepalesare unadiversamaggioranza

. . .

Emma Bonino:“Sono sempre stataallergica all’ “etica diStato”, figuriamoci all’eticadi governo. Trovo molto piùopportuno favorire ildibattito nel Paese e inParlamento, dove sipossono anche formaremaggioranze diverse susingoli temi. Si respiracomunque un’aria nuova”. Da l’Unità – agosto 2006

Dobbiamo rivendicaresenza spiritoconsolatorio ma comeun successo nostro, diRadicali Italiani,dell'Associazione LucaCoscioni e della Rosa NelPugno, il fatto che inquesto avvio dilegislatura, pur in unasituazione caotica cherischia in certi momentidi precipitare, ci sia unacerta atmosfera;pensiamo, per capirci,

alle parole ed aicomportamenti deiministri Mussi, Turco,Pollastrini e Ferrero, checostituiscono di per séun dato politico. Sonoconvinto che su unaserie di temi che sononostri si possa cercare dicogliere le maglie che avolte si allargano ed unasituazione parlamentarenon necessariamentechiusa.

BENEDETTO DELLA VEDOVAdeputato di Forza Italia -Riformatori Liberali

Sebbene dal punto divista politico la strada siain salita, ritengo che sipossano individuaretemi specifici sui qualiaprire un fronte.Circoscrivendo ladiscussione ai soliembrioni sovranumerari,il confronto ideologico sistempera: la questione

non è più dove cominciala vita, ma cosa facciamodi questi embrioni. Ed ilconfronto parlamentarepotrebbe coinvolgereanche coloro che sullaquestione generale sischierano con ilVaticano, ma che suargomenti specifici sonodisposti a discutere; conla garanzia che ci siattiene esclusivamente aitemi trattati.

IL CONFRONTOSULLA “VITA”(SEGUE DA PAGINA 5)

DATO...certo ed è molto bello vedere quante

persone interessanti, giovani, e peraltrovalidi professionisti, studiosi, ricercatori checontribuiscono ad animare questodibattito, si riconoscano in questaAssociazione.

Il valore della vita e i veti vaticani

DATOUna cosa che mi colpisce molto è comesia possibile che nel dibattito pubblicovenga fatto passare che certi valori sianotipici di una visione religiosa e, qui da noi inparticolare, cattolica. Allibisco all’idea che,ad esempio, il valore della vita siaconsiderato un valore tipico di chi se lo dàin virtù di un credo religioso. Mi sembrache non ci sia bisogno di ispirarsi ad unaetica o a una morale religiosa perconsiderare la vita come valore. Cercherei,dunque, nel dibattito pubblico di mettere inchiaro che l’attaccamento ai valori eall’etica deve essere ancora piùesasperato per il laico, perché mentre ilnon-laico, in generale, si identificanell’organizzazione religiosa, nel dogma, illaico si ispira soltanto al proprio valore, allapropria morale, che considera prioritari a talpunto da prendere le distanze dalla propria“chiesa” e dal proprio partito quando questisi muovono in direzione opposta rispetto alloro pensiero.

BANDINELLIA proposito di questo dibattito infinito suivalori: cioè se siano valori religiosi quellietici e della vita o anche valori laici, questoè un dibattito storico, appassionante, manoi ci occupiamo con la “Coscioni” dipolitica, e la politica vive di tempi brevi, nondei tempi lunghi di un dibattito filosofico. Ilfatto è altro: è che, mentre il Parlamento ela politica in generale discutono,intervengono veti da parte vaticana. Esono veti che in virtù della loro posizione,della loro statura, della loroautoreferenzialità si oppongono allapossibilità di una visione liberale. C’è unaintromissione che non è accettabile e cheavviene proprio nel momento in cui ildibattito diventa politico e interessa lescelte immediate dei cittadini. Il che nonsignifica che la Chiesa non debba porre lesue condizioni o esprimere il suo parere,solo che quando questo avviene con il

Cardinal Ruini che dice “non si va a votareperché è contro la vita”, ecco questo nonè accettabile, è un gradino saltato, inquanto non si tratta più di valori, ma - inprimis per il cattolico - di un annullamentodella sua libertà di coscienza e diespressione.

BONIVERL’interferenza della Chiesa cattolica c’èsempre stata, anche perché come si fa amettere limiti a un potere di interventosoprattutto nella sfera morale da parte dellegerarchie ecclesiastiche in Italia inparticolare e altrove. Il punto dolente, inrealtà, secondo me, è la risposta delleforze politiche ad un messaggio cosìpossente. Nell’attuale quadro politicodestrutturato, soprattutto dopo il 1992-94dopo la scomparsa dei partiti storici italiani,c’è stato un grande rimescolamento dellecarte e di nuove sigle politiche, che hafatto venir meno quella cultura storicapropria di quelle formazioni politiche.

DATOIo non voglio insegnare al Cardinal Ruiniquello che deve fare, però pretendo daileader politici una capacità di propostaautonoma, ma loro non lo fanno perchéritengono che la raccolta del consensoattraverso le formazioni cattoliche funzionibene per loro. Ed è dunque un problema

tutto politico, la cui responsabilità non puòessere individuata nella Chiesa. Un’altracosa che però trovo inopportuna esbagliata da parte della Chiesa, o meglioda alcune parti della gerarchiaecclesiastica, è quella di voler affermarealcuni valori attraverso leggi dello Stato enon attraverso l’educazione ad un’etica,quale che essa sia...

BANDINELLI...il sistema della Chiesa o di “alcune sue

gerarchie”, come Cinzia Dato le chiama, inrealtà un tempo si chiamava “bracciosecolare”, e richiama un tema nostro,radicale, quello dell’abolizione delConcordato. Se i cattolici capissero che illoro interesse è l’abrogazione delConcordato il problema del rapporto tralaici e cattolici diventerebbe più chiaro, piùonesto, più limpido e più profondo.

Forum tenuto a Radio Radicale durantela trasmissione “Il maratoneta”,moderato da Mirella Parachini, membrodi giunta dell’Associazione Coscioni, conAngiolo Bandinelli, consigliere generaledell’Associazione Coscioni, giàparlamentare radicale, MargheritaBoniver, deputata di Forza Italia, iscrittaall’Associazione Coscioni, Cinzia Dato,deputata dell’Ulivo, iscrittaall’Associazione Coscioni.

Page 8: Agenda Coscioni anno I n.00: settembre 2006

CHIARA LALLI

Nel luglio 2006 ilMinistro della SaluteLivia Turco ha affidatoa Maura Cossutta il

compito di revisionare le LineeGuida della Legge 40. L’incaricoha causato malumori e polemi-che feroci; ha addirittura solle-citato una interpellanza parla-mentare a firma di Bondi,Volontè e La Russa. L’analisi deltesto dell’interpellanza costitui-sce una buona occasione pervalutare l’efficacia e la validitàdegli argomenti e delle ragionipresenti, molti dei quali sonoluoghi comuni tenaci ma vacil-lanti nel dibattito bioetico.

Una osservazione preliminareriguarda la natura stessa dell’in-terpellanza che somiglia alla ba-rocca e insensata istituzionedella “Unità Precrimine” diPhilip K. Dick in MinorityReport. Prevenire il crimine èuna intenzione nobile, ma an-che rischiosa se si calca la manosulla prevenzione e se la si tra-sforma in punizione anticipataper un crimine che non è stato(ancora) commesso. E che nonsi è nemmeno certi che saràcommesso. L’interpellanza èpermeata da uno spirito del ge-nere: si invita all’azione preven-

tiva prima che qualsiasi ragionesi sia manifestata. Si richiamanoindizi per dare corpo alla provaineluttabile della colpevolezzadi Maura Cossutta, ricostruen-do la storia e le azioni passatedell’accusata.

Il primo ad intervenire è EnricoLa Loggia per illustrare l’inter-pellanza Bondi n. 2-00096. “Ilfatto che sia stata incaricata[Maura Cossutta] di revisionarele linee guida sulla Legge n. 40del 2004, in materia di procrea-zione assistita, ha suscitato pre-occupazione, nella parte mag-gioritaria della popolazione ita-liana che, come è noto, si rico-nosce nei principi cattolici chestanno alla base della difesa del-la vita, dall’inizio alla fine natu-rale”.

Pur trascurando la correttezza ela forza dell’inferenza da A (sceltadi Cossutta) a B (preoccupazionenella parte maggioritaria dellapopolazione italiana), molto di-scutibili, è difficile non doman-darsi: siamo sicuri di poter affer-mare con tanta sicurezza che laparte maggioritaria della popola-zione italiana si riconosca neiprincipi cattolici? Sarebbe consi-gliabile approfondire la questio-ne, ad esempio scorrendo il se-condo rapporto sulla laicità in

Italia.Quanto alla fine naturale LaLoggia (e quanti usano un simileargomento) dovrebbe mostraremaggiore cautela, perché le evo-luzioni biomediche hanno scalfi-to di molto la naturalità dellamorte. Richiamarsi alla naturacome limite o come valore invio-labile è ingenuo e vago.

Le preoccupazioni di La Loggiasono tre. La prima è che “le inten-zioni dell’onorevole MauraCossutta siano di utilizzare le li-nee guida – ovvero la via ammini-strativa, perché di questo si tratta– per stravolgere o trasformare laLegge n. 40, scavalcando ilParlamento e, peraltro, tenendoin nessuna considerazione la vo-lontà popolare, che si è espressain maniera inequivocabile nel re-ferendum di appena un anno fa”.Invece di processare le intenzio-ni dell’onorevole Cossutta, per-ché non stare a vedere di qualieventuali delitti si macchierà? Masoprattutto: il referendum sullaprocreazione assistita non haraggiunto il quorum e pertantonon è valido, come una doman-da cui non sia stata data una ri-sposta. Sostenere che vi sia statauna risposta sarebbe frutto di al-lucinazione o mala fede. (Articolo75 della Costituzione: La propo-sta soggetta a referendum è ap-

provata se ha partecipato alla vo-tazione la maggioranza degliaventi diritto, e se è raggiunta lamaggioranza dei voti validamen-te espressi).La seconda preoccupazione ri-calca la prima su processi alle in-tenzioni e presunta confermapopolare alla Legge 40, e fa invo-care a La Loggia addirittura la “le-altà alle istituzioni”, da novelloSocrate in giacca e cravatta. E poisi sofferma sulla particolarità del-la Legge 40. La Loggia ci tiene achiarire che l’argomento (tecni-che di procreazione assistita) è“particolarmente sensibile” – ter-za preoccupazione. Questo pes-simo modo di esprimersi è piùsgradevole di ‘bipartisan’ e ‘un at-timino’, neologismi che infesta-no le nostre orecchie con una in-sistenza intollerabile. Un argo-mento non è “sensibile”, ma èforte o debole, convincente oinefficace. Ma non è sensibile. LaLoggia poi si stupisce che un ar-gomento tanto sensibile possa“diventare oggetto di polemicaall’interno delle due coalizioni, diopposizione o di Governo. […]Perché sembra che uno tra gli ele-menti che può avere in qualchemodo intralciato il percorso che,legittimamente – anche se si pos-sono avere opinioni diverse suciò –, una parte cospicua dellamaggioranza di Governo sta

8 GOVERNO NUOVOE ÒVITAÓ NUOVA

CAMBIARELA LEGGE 40 ;

QUELLA LEGGE INDIFENDIBILEIl referendumsulla PMAnon haraggiunto ilquorum edunque non� validoLÕiniziativa diMussi non hascalfito laLegge 40

USCIAMODALL’IMPASSE

MAURA COSSUTTAIntervento (non rivisto dall’autore) al Consigliogenerale dell’Associazione Coscioni, 20 luglio 2006

L’Associazione Luca Coscioni è unsoggetto che sul campo si èmeritato la possibilità di entrareed anche la capacità di

influenzare il dibattito politico.Abbiamo svolto assieme un percorsoimportante, non solo nella vita politica,ma in generale in tutta la fase passata.Siamo stati, è vero, sconfitti al

referendum abrogativo della Legge 40,ma l’esperienza è stata comunquepositiva, utile almeno per costruirepratiche di relazione, di confronto e diargomentazione.Spero anche che questa esperienza siaservita per capire quanti errori sono statifatti nella politica. Per affrontare questitemi, tipici della quotidianità e dellamodernità allo stesso tempo, non si èscelta una bussola di riferimento, checomunque non preclude la presenza didifferenze di interpretazione. La bussola

è per me la cultura dell’uguaglianza, deidiritti sociali e civili, ma anche dei dirittidi libertà. Serve aggiornare questacultura dell’uguaglianza e dellademocrazia, e per fare questo sarebbeutile ridefinire le stesse modalità dipartecipazione alla attività politica.Inoltre, sempre da tenere comeriferimento, credo vi sia la cultura dellalaicità, che io considero un pensiero fortedella modernità, tutt’altro cheminimalista.

FILOMENA GALLO

La legge sulla procreazionemedicalmente assistita (Legge 40 del19 febbraio 2004) prevedel’emanazione di Linee Guida contenenti

l’indicazione delle procedure e delle tecnichedi procreazione medicalmente assistita (PMA)vincolanti per le strutture sanitarie autorizzate.La stessa legge prevede anchel’aggiornamento delle medesime“periodicamente, almeno ogni tre anni, inrapporto all’evoluzione tecnico-scientifica, conle medesime procedure di cui al comma 1”.Le attuali Linee Guida, però, non tengonoconto dell’evoluzione tecnico-scientifica dellemetodiche che evolvono rapidamentesoprattutto a favore della tutela della salute dichi si sottopone alla PMA.Quali sono le carenze più evidenti delle LineeGuida? Principalmente non forniscono inmaniera adeguata indicazioni sull’applicazionedelle tecnologie lasciando così al “rischioso”buon senso degli operatori del settore, o allagiustizia ordinaria, la risoluzione dellecontroversie emergenti, con il rischio dienfatizzare gli aspetti bioetici che hanno poco

a che vedere con le applicazioni delletecnologie. Dall’attuale testo delle Linee Guidaemerge, inoltre, la totale mancanza diesperienza nel campo della fecondazioneassistita da parte della Commissione cheall’epoca ha redatto il testo.La revisione delle Linee Guida dovrà affrontare,prima di tutto, la definizione di “sterilità”.Attualmente tale condizione non è riconosciutanel nostro Paese come patologia, comeinvece è dall’Organizzazione Mondiale dellaSanità e negli altri Paesi europei. Ciòimpedisce di configurare le tecniche di PMAcome terapie da includere nel ServizioSanitario Nazionale.Le attuali Linee Guida negano l’accesso alletecniche di PMA a coppie non sterili,escludendo così anche i portatori di malattietrasmissibili (genetiche e virali) per i quali invecetali metodiche consentirebbero di procrearesenza trasmettere la patologia al partner e alnascituro. La condizione di chi è fertile masoffre di una patologia trasmissibile è dunqueequiparabile a quella del soggetto sterile oinfertile. Tale interpretazione della normativa è,inoltre, supportata anche da recenti pronunce.In ultima l’autorizzazione del Gup di Palermo di

accedere alla PMA concessa ad unergastolano in regime di 41 bis, “poiché lacondizione del detenuto fertile è equiparabile alsoggetto sterile” che non può procreare senzal’aiuto della tecnologia. In questo, il Giudice diPalermo, ha introdotto un interessante einnovativo concetto di sterilità “legale” che sifonda sul fatto che nessuna legge può negareun fondamentale diritto dell’essere umano:quello di riprodursi, diritto precedentementesancito già dalla Corte di Cassazione per tutticoloro in stato di libertà.Alla luce di tutto ciò, l’interpretazione dellanorma all’art. 4, definita dalle Linee Guida,deve consentire l’accesso alla PMA anche acoppie fertili, ma sterili di fatto, poichécondizione obbligata ai fini della tutela dellasalute del partner e del nascituro alla luce degliarticoli 32 e 3 della Carta Costituzionale e inlinea con l’art. 1 della Legge 40: “1. Al fine difavorire la soluzione dei problemi riproduttividerivanti dalla sterilità o dalla infertilità umana èconsentito il ricorso alla procreazionemedicalmente assistita, alle condizioni esecondo le modalità previste dalla presentelegge, che assicura i diritti di tutti i soggetticoinvolti, compreso il concepito; e 2. Il ricorso

AGGIORNARELE LINEEGUIDALA LEGGE LOPREVEDE, LACOSCIENZALO IMPONE

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compiendo verso la costruzionedi un partito unico, il PartitoDemocratico, sia proprio un ar-gomento così sensibile, che attra-versa quella coalizione, così co-me peraltro è sotto gli occhi ditutti; non è un’illazione è soltan-to una constatazione”. Sarebbedunque un motivo strategico? Dimera tattica politica? E prosegueLa Loggia: “Mi permetto di osser-vare, e non posso non farlo, cheun argomento di tal genere nonpuò essere politicizzato al puntoda divenire oggetto di una pole-mica su un percorso politico”.Però può essere politicizzato alpunto da essere oggetto di unalegge? Qualcosa stride nel ragio-namento di La Loggia: se l’argo-mento è così sensibile forse sa-rebbe stato più prudente non of-fenderlo con una legge, e con unalegge tanto spigolosa qual è laLegge 40.

E arriviamo al punto più deboledell’attacco di La Loggia: l’accen-no a Mussi, reo di avere intrapre-so “un’iniziativa – che definiscoassolutamente improvvida – del-l’onorevole Mussi, ministro delvostro Governo, nel mettere in di-scussione la posizione dell’Italiarispetto all’Europa sull’argomen-to delle cellule staminali embrio-nali. Il mio giudizio è che egli ha

fatto malissimo, perché, in coe-renza con quanto ho detto sinoad ora, per rispetto della legge,per rispetto della volontà del po-polo italiano, per rispetto dellasensibilità dello stesso popoloitaliano, egli avrebbe dovuto aste-nersi, in assenza di un precisomandato, che non poteva chenascere attraverso una trasfor-mazione della Legge n. 40 del2004”. L’iniziativa di Mussi non hascalfito la Legge 40; sarebbe forseopportuno leggerla con attenzio-ne per non incappare in simili er-rori.

Gli interventi successivi spesso ri-propongono argomenti simili(“Tutto il paese ha detto che laLegge n. 40 va bene così comescritta”). Con qualche extra chemerita di essere menzionato.Luisa Capitanio Santolini (che il-lustra l’interpellanza Volontè n. 2-00097) sostiene: “Attraverso le li-nee guida, è possibile interveniresulla diagnosi preimpianto, che èproibita ma si potrebbe in qual-che modo prevedere, e tutti losanno. Così com’è accaduto inEuropa con la spallata di Mussi, enon mi si venga a dire che è statauna grande conquista, perché èstata una grande sconfitta collet-tiva, perché, con giochi di parole,con giochi di prestigio, con frasi

più o meno chiare, più o menoambigue si fa passare quello chesi nega e si nega quello che si vuo-le far passare! Allora, su tali que-stioni occorre estrema chiarezza”.Sarebbe forse stata una vittoria inassenza di giochi di parole e diprestigio? Inoltre quali siano statiquesti giochi non è molto chiaro,e non è nemmeno molto chiaro,nonostante si invochi estremachiarezza, cosa sia passato ne-gandolo e cosa sia negato pas-sandolo.

Patrizia Paoletti Tangheroni rin-cara la dose: “Francamente, misembrava di leggere una paginadi George Orwell quando parladel ministero della verità, percui tutto è sovvertito. Fare occu-pare l’onorevole MauraCossutta della prevenzione al-l’aborto, quando è una convin-ta abortista, mi sembra una si-tuazione veramente orwellia-na!”. Citazioni letterarie a parte,il fatto che qualcuno sia a favoredell’aborto non esclude chepossa essere anche a favore del-la prevenzione dell’aborto. Lacontraddizione non esiste. Laprevenzione dell’aborto nonconsiste nell’impedire l’interru-zione di gravidanza, ma nell’evi-tare di creare le circostanze diuna interruzione di gravidanza

con una corretta informazionee una politica di contraccezio-ne.

Luca Volontà conclude la sua re-quisitoria: “Sappiamo quali so-no le posizioni; sappiamo, però,qual è il principio di laicità,principio attraverso il quale si èerroneamente «crocifisso» – fac-cio un esempio che sia chiaro inquesto ramo del Parlamento –l’onorevole Buttiglione. Egli, ci-tando Kant, non ha negato leproprie convinzioni, ma, nellostesso tempo, ha detto che lesue convinzioni erano una cosae il rispetto della legge era un’al-tra, ed è stato cacciato per unmalinteso sul concetto di laici-tà. L’On Cossutta, invece, chenelle interviste dichiara di esse-re orgogliosa delle proprie posi-zioni, di non voler rinnegare ipropri convincimenti, di volerliaddirittura introdurre nella revi-sione della Legge n. 40, non vie-ne neanche sancita con un am-monimento”. Non esiste alcunmalinteso, ma una sottile diffe-renza: se lo Stato è laico e nonconfessionale, allora ad essereinopportuno è chi inquina lapolitica con le proprie credenze(religiose o calcistiche non fadifferenza), non chi riafferma lalaicità delle istituzioni.

DIFESA DALLÕOLIGARCHIA

DALLA MOZIONEDEL CONSIGLIOGENERALEDELL’ASSOCIAZIONECOSCIONI ROMA 20 E 21LUGLIO 2006

E’ tempo dicoinvolgere di nuovole risorse mobilitateall’epoca deireferendum perlanciare unacampagna – contanto di testimonial efinanziamenti ad hocper comprarel’informazionenecessaria - per lariforma radicale dellaLegge 40, iniziandocon la diffusione diuna lettera apertasottoscrivibile daicittadini da inviare aiPresidenti delleCommissionicompetenti di Camerae Senato affinché siamessa all’ordine delgiorno la discussionesulle propostelegislative di riformadella Legge 40.

Nel contempo, ilConsiglio Generale,recepisce e proponein materia di revisionedelle Linee Guida ildocumento elaboratodai tecnici dellafecondazione assistitaintervenuti.

Va considerato che non abbiamo vinto ilreferendum, ma abbiamo vinto leelezioni politiche. Sappiamo bene che laLegge 40 si è potuta sviluppare incoerenza con una cultura regressivatipica del Governo di centrodestra,seppur aiutata dai nostri errori. Oggidobbiamo voltare pagina, seguendo unabussola che è quella della laicità, dellauguaglianza e della democrazia.Per me, e per voi che siete stati amici ditante battaglie, credo possa costituiremotivo di orgoglio il fatto che la Ministra

Livia Turco, della quale vi porto unaffettuoso saluto, abbia affidato a me ilcompito di rivedere le Linee Guida dellaLegge 40. L’obiettivo politico è complessoma determinato: dobbiamo uscire daun’impasse, potendo fare molto anchesolo lavorando sulle Linee Guida,com’era stato fatto molto, d’altronde,attraverso le Linee Guida, da parte delGoverno precedente. Serve quantomenoun adeguamento per trovare unasoluzione a punti critici della legge, purnon modificando per ora la stessa.

Ho già iniziato ad incontrare operatoridel settore, giuristi, associazioni,egregiamente rappresentati in questasede di Consiglio Generale: si è aperto unpercorso e a settembre faremo un puntodella situazione.La mia e-mail è [email protected], e aquesto indirizzo potete inviarmidocumenti e riflessioni. Costituiremo ungruppo informale per presentare unabozza delle rinnovate Linee Guida già persettembre. Credo sia un puntoimportante di partenza.

CAMPAGNAPER LARIFORMADELLALEGGE 40

alla procreazione medicalmente assistita èconsentito qualora non vi siano altri metoditerapeutici efficaci per rimuovere le cause disterilità o infertilità”.Altra grave carenza delle attuali Linee Guidaè la specifica all’articolo 13 delle Legge 40,che indica come unica indaginesull’embrione “l’indagine osservazionale”,che nulla può diagnosticare su malattiegenetiche, limitando lo stesso art. 13 c. 2,che consente l’indagine “con finalitàterapeutiche e diagnostiche”. È necessarioprecisare invece che nella Legge 40 non siparla di divieto di diagnosi, ma di divieto diselezione a scopo eugenetico. Bisognafare una differenza tra i termini utilizzati:“diagnosi genetica” e “eugenetica” sonoquestioni molto diverse e la scelta di evitarela trasmissione delle proprie malattie ai figliè infatti ben diversa dallo scegliere un figlio“di razza perfetta”.La sola osservazione al microscopio, cosìcome prevista dalle Linee Guida, non risultaidonea a diagnosticare alcuna anomaliagenetica e limita l’effettivo diritto dellacoppia di conoscere lo stato di salutedell’embrione e la possibilità di diagnosi da

parte dell’operatore. Anche il divieto di fecondazione di più di treovociti e l’obbligo del loro trasferimento inun unico contemporaneo impiantocontenuto nell’art. 14 della Legge 40appare oggi più che mai illegittimo, poichéha causato un aumento delle gravidanzeplurime, con rischio per la salute per lamadre e per il nascituro. Lo stesso divietoha determinato molti casi di riduzioneembrionaria e di perdite di gravidanza connessun nato.In ultimo, l’impossibilità di crioconservare gliembrioni e quindi di esporre la donna aripetute stimolazioni ormonali. Le LineeGuida invece dovrebbero tutelare la salutee interpretare la legge alla luce della CartaCostituzionale; quindi dare la possibilità almedico di trasferire, ove lo reputinecessario, solo uno o due embrioni allavolta. Ma anche fecondare più di tre ovocitise l’età e lo stato di salute del paziente lorendono necessario. O, ancora, dicrioconservare embrioni, sempre tenutoconto dell’evoluzione tecnico-scientifica.Bisogna restituire all’operatore della PMA lafacoltà data ad ogni medico di scegliere

terapie e modalità in base alle differenzebiologiche soggettive dei pazienti sterili.Differenze del tutto ignorate dalla Legge 40e dalle Linee Guida.Karl Nigren, presidente del Registroeuropeo sulla PMA, ha posto in evidenzaalcuni dati che dimostrano come, inEuropa, “sia migliorata l’efficacia delletecniche di fecondazione, tanto da fardiminuire il numero di impianti. In Italiainvece, a seguito della Legge 40, sonoaumentati i parti gemellari e sono calate legravidanze in rapporto ai tentativi diimpianto.La situazione si complica ancheanalizzando l’art. 10 della Legge 40, chedispone che le regioni alla luce delle LineeGuida nazionali, definiscano “con proprioatto, entro tre mesi dalla data di entrata invigore della presente legge: a) i requisititecnico-scientifici e organizzativi dellestrutture; b) le caratteristiche del personaledelle strutture; c) i criteri per ladeterminazione della durata delleautorizzazioni e dei casi di revoca dellestesse; d) i criteri per lo svolgimento deicontrolli sul rispetto delle disposizioni della

presente legge e sul permanere dei requisititecnico-scientifici e organizzativi dellestrutture”. Ad oggi invece sono ancoramolte le regioni che non hanno legiferato inmateria e si riportano a normative regionaliemanate prima dell’entrata in vigore dellalegge, perfino in contrasto con le normedello Stato. Tenuto conto della particolaritàdella materia e degli interessi emergenti ecollegati, le Linee Guida nazionalidovrebbero essere adottate come attounico per tutte le regioni.Ultimo punto controverso risulta esserel’impiego dei 2.690 embrioni abbandonatinelle cliniche italiane. Può essere emanatauna norma in linea con la convenzione diOviedo, cosicché gli embrioni che risultanoabbandonati, e quelli non idonei per unagravidanza possano essere utilizzati per laricerca al pari di linee cellulari acquistateall’estero e studiate in Italia.L’aggiornamento dei criteri scientifici delleattuali Linee Guida è urgente perché non sipuò ignorare la salute dei cittadini. Mal’attuale Governo, dovrà anche operareuna modifica della norma in modo radicale.

CAMBIARELA LEGGE 40 9GOVERNO NUOVO

E ÒVITAÓ NUOVA;

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vita non perfetta ma comunque piena. Sequalcuno avesse scritto un testamento biolo-gico nel 1962, avrebbe potuto scrivere chein caso di intossicazione renale avrebbevoluto essere lasciato morire. La sua sceltasarebbe stata comprensibile fino al 1964,ma da quel momento è cambiato tutto, evisto che ognuno di noi non si mette a riscri-vere il testamento biologico ad ogni nuovascoperta scientifica, credo che qualcunoche interpreti le mie volontà, e che allo stes-so tempo mi conosca bene, debba avere unruolo riconosciuto.

Per quanto riguarda la questione del tratta-mento e dell’alimentazione forzati, credo chenella discussione su questi ed altri puntiimportanti servirà grande equilibrio e serenità.Non c’è nel mio progetto un articolo su ali-mentazione ed idratazione, cui nel disegno dilegge precedente non veniva riconosciuta laconcezione di accanimento terapeutico. Nonso come sia potuto accadere, però sonoconvinto che se portiamo avanti la discussio-ne insieme, riusciremo a convincere moltiperché chiunque abbia lavorato in una riani-mazione sa benissimo che se abbiamo unpaziente terminale immobile a letto ancheper settimane o anni, è impensabile che quelpaziente possa sopravvivere, per varie com-plicazioni: infezioni respiratorie, problemimetabolici, problemi di rischio di trombo-

IGNAZIO MARINO Intervento (non rivisto dall’autore) al Consiglio Generaledell’Associazione Coscioni, 21 luglio 2006

Per direttive anticipate di vita intendo che sia ilpaziente a decidere riguardo alla propria salute.Faccio un esempio: se oggi dico che per me nonsi può parlare di vita in certe condizioni, per cui sesono un cardiopatico che già abbia subito treinterventi di bypass ortocoronarico e considero ilmio progetto di vita concludibile, credo debbaessere libero di scrivere che, se avrò un altroattacco cardiaco, non vorrò essere rianimato. Nondovrò essere rianimato né ventilato se mi sonoespresso chiaramente in tal senso.

La questione del fiduciario è complessa e fonda-mentale. Faccio un esempio, seppur anacronisti-co. Fino al 1964 non esisteva nemmeno negliUSA la dialisi, che oggi sappiamo permette una

10 GOVERNO NUOVOE ÒVITAÓ NUOVA

TESTAMENTOBIOLOGICO

ED EUTANASIA ;

TESTAMENTOBIOLOGICO: NONBASTA LA PAROLA

CERCHIAMOUN PERCORSOCOMUNE

CLAUDIA MORETTI

Se dovessero passare leproposte di legge pendentiin Commissione Igiene eSanità del Senato, cheprevedono che il testamentobiologico non valga nei casid’urgenza o nei casi dipericolo di vita, non soloavremo perso l’occasioneauspicata di garantirel’attuazione del diritto diognuno a vedere rispettatele proprie scelte suitrattamenti medici, maassisteremo alla strage deldiritto stesso. Sotto l’egidadi chi vuol innovare e faravanzare il diritto e la civiltàgiuridica introducendo nelnostro ordinamento la figuradella dichiarazioneanticipata di volontà, siconsumerebbe la morte didiritti che, se pur di confusae difficile attuazione, oggiancora possiamo invocare,quelli sanciti all’art. 32 e 13della Costituzione: la libertàdi cura e il diritto al rifiutodel trattamento sanitario.Oggi infatti, in assenza diuna legislazione di dettaglio,si possono ancora invocare iprincipi che regolano ilconsenso informato,l’obbligo dei sanitari diinformarsi su qualitrattamenti il malatoavrebbe o non avrebbeaccettato o voluto. Possoappellarmi al principio diuguaglianza, che impone iltrattamento di situazioniuguali in modo uguale, e lediseguali in modo diverso. Èpossibile spiegare a ungiudice, che ha come primafonte del diritto laCostituzione, che unpaziente fino a ieri sano elucido, che ha espressovolontà precise sul suo finevita, è da considerarsiuguale a chi le stessevolontà le esprime al medicopersonalmente e in modocosciente e attuale; chel’uguaglianza comporta ilpieno esercizio di tutte lepossibilità riconosciute oggiad un essere senziente,come ad esempio il diritto incaso di pericolo di vita od’urgenza a rifiutarequalunque trattamentosanitario, compresa lasomministrazione di cibo eacqua. Senza considerareche nella maggioranza deicasi il testamento biologicoè necessario proprio neicasi d’urgenza e di pericolodi vita: escluderli dallapossibilità di decisione delpaziente significa creareuna legge vuota e inutile dalpunto di vista pratico. Ognilegge che uscirà dalParlamento italiano, che nonveda riconosciuta la paridignità, il pari dirittoall’autodeterminazione, allalibertà e scelta terapeutica esoprattutto all’uguaglianzafra il soggetto senziente ecolui che un domani perderàla capacità di intendere e divolere, rappresenterà unadiminuzione di diritti.

IL RISCHIODEL PASSOINDIETRO

Dal documento d’ingressodella Convenzione laica,socialista, liberale, radicaledi Fiuggi, 23-25 settembre2005

Punto 6 – Eutanasia etestamento biologico:legalizzazione,regolamentazione e controllodella somministrazione, neicasi terminali, di farmacicontro il dolore anche se adelevato rischio. Interruzionedel mantenimento artificialein vita, nei casi di comaprofondo e irreversibile, ecomunque in quelli in cuinon ci sia ulterioreaspettativa di vita che nonsia puramente vegetativa: lascelta deve essereespressamente indicata inun apposito testamentobiologico da prevedere perogni cittadino.

UNIONEDal Programma di Governodell’Unione 2006-2011,capitolo “I nuovi diritti”Pagina 71: “Vogliamocostruire un sistema digaranzie per la personamalata, che abbia comepremessa il consensoinformato el’autodeterminazione delpaziente […] Lo strumentopiù efficace, per rendereeffettivo quel diritto, è laDichiarazione anticipata divolontà (o Testamentobiologico) secondo quantoindicato nelleraccomandazioni bioeticheconclusive approvate dalComitato nazionale per labioetica nel dicembre 2003”.

NEGLI ALTRI PAESI

Negli Stati Uniti il testamentobiologico (living will) è statointrodotto per la prima voltain California nel 1976 con ilNatural Death Act, checonvalidava il “testamento divita” come la volontà dellapersona a non esseresottoposta all’accanimentoterapeutico quando la“propria vita non varrà più lapena di essere vissuta”. Daallora, quasi tutti gli StatiUSA hanno adottato unalegislazione simile. NegliStati Uniti il living will èvincolante; l’idratazione el’alimentazione artificialesono considerate trattamentimedici e come tali possonoessere rifiutate.Il testamento biologico havalore legale e vincolante inaltri Paesi, dove può essererichiesta anche lasospensione delle terapie disostentamento vitale. Traquesti: Francia, Inghilterra,Danimarca, Canada,Australia, Olanda, Belgio,Singapore, ecc.

ROSA NELPUGNO E...

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GIULIA SIMI E ANDREA FRANCIONI

Il 25 luglio scorso è stata depositata alla Cameradall’on. Donatella Poretti, della Rosa nel Pugno,una proposta di legge sul testamento biologico.Il disegno di legge è il risultato della

collaborazione fra l’Associazione Luca Coscioni perla libertà di ricerca scientifica e l’Associazione per iDiritti degli Utenti e dei Consumatori (Aduc) eporta il nome “Disposizioni in materia di consensoinformato e di dichiarazioni di volontà anticipatenei trattamenti sanitari”. Secondo la definizione delComitato Nazionale per la Bioetica, le dichiarazionianticipate di trattamento (dette anche: testamentobiologico; testamento di vita; direttive anticipate;volontà previe di trattamento e living will) sono undocumento con il quale una persona, dotata dipiena capacità, esprime la propria volontà circa itrattamenti ai quali desidererebbe o meno esseresottoposta nel caso in cui, nel decorso di unamalattia o a causa di traumi improvvisi, non fossepiù in grado di esprimere il proprio consenso o ilproprio dissenso informato.

Sembra che con l’insediamento del Governo Prodisi sia creato un clima favorevole all’introduzioneanche in Italia del testamento biologico: ilprogramma dell’Unione lo prevede esplicitamentee il Ministro della Salute Livia Turco si è dichiaratafavorevole. Durante l’ultimo consiglio generaledell’Associazione Coscioni, il presidente dellaCommissione Sanità e Affari Sociali del Senato,Ignazio Marino, ha ribadito il suo impegnoelettorale “a portare questo tipo di legislazioneanche in Italia”, sottolineando come sia “davverograve che il nostro Paese abbia un ritardo ditrent’anni rispetto ad altre realtà”.Tutto bene dunque? Non proprio. I problemidiventano evidenti non appena esaminiamo lequattro proposte di legge attualmente depositate alSenato, da dove partirà la discussioneparlamentare. I testi presentano, in misura diversa,grosse lacune che vanno a scalfire il dirittoall’autodeterminazione e alla libera sceltaterapeutica. I disegni di legge Tomassini e Marinosono i più lontani dalla nostra proposta: nonconsiderano vincolante per il medico il testamentobiologico; in caso di urgenza o di pericolo di vitanon attribuiscono valore al consenso o dissensoscritto del malato. L’altro nodo cruciale è sel’alimentazione e l’idratazione artificiale siano daconsiderare accanimento terapeutico. Nella suaproposta il senatore Tomassini escludel’alimentazione e l’idratazione artificiale dai

trattamenti che possono essere rifiutati. I senatoriCarloni, Ripamonti e Marino non le includonoesplicitamente fra i trattamenti sanitari sui quali sipuò esprimere il paziente nella sua dichiarazionedi volontà, ma così facendo rimandano ilproblema perché un domani il medico potràinterpretare a sua discrezione: il fatto che non sene parli potrebbe essere accettato se fosse definitoin modo chiaro il concetto di accanimentoterapeutico, inteso come includente tutti quegliinterventi medici che servono solo a prolungareuno stato vegetativo e diventano quindi, come hascritto Piero Morino, “trattamenti futili”.

Il principio ispiratore della nostra legge sultestamento biologico è quello del consensoinformato della persona per qualunquetrattamento sanitario. Così come il pazientecosciente non può essere sottoposto a trattamenticontrari alla sua volontà, anche il suo“testamento” deve essere vincolante per il medicoed essere valido nei casi di urgenza e di pericolo divita. L’alimentazione e l’idratazione artificialedevono essere assimilate all’accanimentoterapeutico. La legge prevede anche la possibilitàdi nominare un fiduciario, fondamentalesoprattutto nei casi di urgenza e di pericolo vita. Ilfiduciario sostituisce integralmente la personaincosciente nelle decisioni sanitarie che lariguardano. Infine, secondo la proposta Coscioni-Aduc, non è necessario che il testamentobiologico sia depositato dal notaio. La pubblicitàdel documento sarà garantita da un registronazionale telematico delle dichiarazionianticipate, al quale potranno accedere tutte lestrutture sanitarie pubbliche e private.Probabilmente la discussione parlamentarepartirà dal disegno di legge Marino, che traduce ilprogramma dell’Unione, il quale a sua voltarimanda alle raccomandazioni bioeticheconclusive del Comitato Nazionale per la Bioetica.Una legge di quel tipo metterebbe così tantipaletti da risultare inutile. Non servirebbe acolmare il ritardo del nostro Paese rispetto ad altrerealtà, come invece auspicato dal PresidenteMarino, ma lo dilaterebbe, bloccandoindefinitamente la possibilità di avere untestamento biologico degno di questo nome. C’ècomunque la possibilità di rivedere questaimpostazione: l’Associazione Coscioni, che saràaudita in Commissione Sanità e affari sociali delSenato a settembre, si prepara a una battagliatrasversale da attivare grazie ai parlamentariiscritti all’associazione e alla Rosa nel Pugno.

embolia, e non solo il sondino con cui si dàidratazione o alimentazione. Concentrarsisolo sull’alimentazione è sciocco; non sitoglie l’acqua e il pane, come si è sentitodire anche recentemente per il caso di TerrySchiavo. Ho un debito con Maria Antonietta Coscioni,per non essermi espresso bene in un’intervi-sta ad aprile, e sono quindi ben felice dipoter rimediare affrontando una questioneimportante. Il disegno di legge non entra neldettaglio della possibilità per un paziente cheha deciso di essere tracheotomizzato dicambiare poi idea e di non protrarre la pro-pria esistenza – questa era la domanda rivol-tami. Credo che il percorso giusto sia quellodi ascoltare le persone che hanno molto dadire perché hanno provato sulla loro pellecosa voglia dire prendere una posizione piut-tosto che un’altra in un testo legislativo comequesto. Questo dilemma si pone al confinetra accanimento terapeutico ed eutanasia.Ho sempre detto, e l’ho anche scritto in uncolloquio con il Cardinale Martini, che perso-nalmente non me la sento di porre fine allavita di un altro essere umano. Però non misento neanche di condannare chi pensa dipoterlo fare. Per risolvere dobbiamo cercareinsieme di fare un percorso comune e con-divisibile. Se noi sapremo spiegare le cosecome realmente stanno, riusciremo ad avereuna legge ben fatta e con grande condivisio-

ne. Io in questo momento non saprei offrireuna risposta definitiva. Sicuramentel’Associazione Luca Coscioni è uno dei primisoggetti cui abbiamo già pensato di rivolgerciper una interlocuzione.

Sulla questione del consenso informato:sicuramente deve essere prevalente lavolontà del paziente. Tuttavia, sarà difficiletradurre questa volontà in una legge. È chia-ro che è un dl e dobbiamo trovare insiemeun percorso.La questione del fiduciario. Questa figura esi-ste in altri paesi, negli USA si chiama la per-sona con il “power of attorney”; la figura èincoraggiata nel mio disegno e non è obbli-gatoria. Certo è vero che alcuni non hannola possibilità di avere un fiduciario perchésono soli: a chi va affidata la responsabilità didecidere in questa situazione?Il problema dei costi delle terapie è moltoimportante, e di nuovo sconfina nel discorsodella eutanasia. Secondo me, in molte situa-zioni, quando non c’è un grande sostegnoed un supporto di fronte a malattie moltogravi, e la dignità viene persa proprio perchési è senza supporto fisico, morale ed econo-mico per affrontare una malattia, allora quellapersona forse pensa che sia meglio morirepiuttosto che continuare così. Per le personenon autosufficienti deve essere presentetutta quella rete di supporto per garantire che

l’eutanasia non sia un obiettivo di chi èdisperato.Sulla Legge 40 credo che il Parlamento siasovrano. Se ci sarà un disegno di legge lodovremo discutere. Tra l’altro io stesso hoespresso la mia perplessità sul fatto che lalegge contenga degli elementi veramenteantiscientifici. Credo non sia stato fatto unlavoro valido, ed anche il referendum cui si èarrivati è stato veramente complicato. Iostesso, nel leggere il testo delle domande,mi confondevo, pur avendo una laurea inmedicina. Penso che molti aspetti possanoessere risolti legittimamente anche all’internodello schema della Legge 40 ed attraverso lamodifica delle Linee Guida. Dovranno essereriviste entro gennaio 2007, perché così pre-vede la legge, e quindi c’è lo spazio con gliaddetti ai lavori di poterle rivedere perché siarrivi ad una soluzione soddisfacente.Ultimo punto: sono assolutamente convintoche la situazione dei due pronuclei, anchese so che non è largamente condiviso perlo-meno in certe aree, sia una situazione moltodiversa dall’embrione. Non c’è un nuovoDNA e quindi non ritengo ci possa essereun nuovo individuo. Penso quello sia un per-corso che veramente si possa fare e sonostato confortato dal fatto che il CardinaleMartini stesso abbia riconosciuto che questomomento dell’evoluzione costituisca unazona grigia, visto che non è presente DNA.

TESTAMENTOBIOLOGICO

ED EUTANASIA 11GOVERNO NUOVOE ÒVITAÓ NUOVA;

LUCA COSCIONI

Ciao Diane, purtroppo sei mortaproprio come non volevi, cioèsoffocata, così come tutte lepersone con sclerosi lateraleamiotrofica. Anche la Corteeuropea dei diritti umani non tiha riconosciuto il diritto dimorire, quando e come avrestivoluto. Sono con te, siamo con tee con chi ti ama. Spero tanto chegli anatemi dei sedicentidifensori della vita non venganopiù scagliati contro chi, come te,vorrà ricorrere alla eutanasia.Girolamo Sirchia, RoccoButtiglione e Monsignor ElioSgreccia, tre, fra i moltiintegralisti cattolici, sono inrealtà paladini del martirio edella morte, e non tengono contodi molte cose. La sclerosi lateraleamiotrofica, malattia che mi hacolpito 7 anni fa, è una patologiaforse curabile mediante le cellulestaminali embrionali, contro lecui ricerche si sono scagliati i trecavalieri della Apocalisse. Questamalattia terribile, aveva reso lasignora Pretty completamenteparalizzata, muta, con unagravissima insufficienzarespiratoria, che avrebbe potuto,in qualsiasi momento, provocarlela morte per soffocamento. DianePretty non poteva mangiare e perquesto le era stato praticato unbuco all’altezza dello stomaco. Lesue facoltà intellettuali così comele sue funzioni sessuali esfinteriche erano intatte. DianePretty comunicava, così comeme, grazie ad una tastiera vocalee si definiva uno spirito libero.Grazie a questa tastiera vocaleaveva espresso la volontà dimorire, con l’aiuto del marito echiaramente non in modocruento, ma dolce. Il MinistroSirchia ha dichiarato di nonessere favorevoleall’accanimento terapeutico. E cimancherebbe altro! Tuttavia ladura, durissima scelta delsuicidio assistito non ha niente ache fare con l’accanimentoterapeutico. Così comel’eutanasia non ha nulla incomune con la terapia del dolore.Il Ministro Buttiglione ha invecedisumanamente osservato che ildiritto al suicidio esiste già. Inaltre parole la signora Pretty,quando mani e braccia lefunzionavano ancora, avrebbepotuto tranquillamente, perRocco Buttiglione, darsi fuoco. Unrogo sì, una morte dignitosa no.Buttiglione, contrario al divorzio,contrario all’aborto, contrario allaricerca sulle cellule staminali,contrario alla eutanasia, è peròfavorevole ai roghi, al rogo diDiane Pretty, purché avvenganella intimità delle muradomestiche, lontano dai riflettori,purché il dibattito ed il confrontopolitico non abbiano luogo.Infine, Elio Sgreccia e il Vaticanonon avrebbero dovuto scagliareanatemi religiosi contro lasignora Pretty. Prevalga, oraalmeno, in chi si professacredente, il silenzio dellapreghiera.

13 maggio 2002

CIAO, DIANEPRETTY

LÕalimentazionee lÕidratazione

artificiali devonoessere

assimilateallÕaccanimento

terapeutico

Cos� come ilpaziente

cosciente nonpu� esseresottoposto atrattamenticontrari allasua volont�,anche il suoÒtestamentoÓdeve essere

vincolante per ilmedico

Page 12: Agenda Coscioni anno I n.00: settembre 2006

12 GOVERNO NUOVOE ÒVITAÓ NUOVA

COMITATONAZIONALE

PER LABIOETICA !

GILBERTO CORBELLINI

Andrebbe sollevata a livellopolitico la questione dellafunzione del ComitatoNazionale per la Bioetica

(Cnb), chiedendo esplicitamente chevenga riformato. Così com’è, il CNBnon serve a niente. Produce solodiscussioni accademiche all’interno diuna cupola di esperti e pseudoesperti,che viene nominata con lo scopoassurdo di configurare unamaggioranza di componenti con lostesso orientamento ideologico-politico, in materia di morale, delGoverno. I documenti sono spessodelle mediocri e discutibilicompilazioni. Quando va benescoprono l’acqua calda. Nel corsodell’ultima legislatura, alcunidocumenti e dichiarazioni del CNBsono serviti per giustificare‘eticamente’ e promuovereculturalmente la traduzione in leggi oproposte di legge delle posizioni dellaChiesa cattolica. Si possonoimmaginare diverse soluzioni. Nonesclusa l’abolizione: la Gran Bretagnanon ha un comitato nazionale che sioccupa dei temi di bioetica, e gestiscemolto efficacemente i problemiistruendo commissioni ministeriali oparlamentari ad hoc, che lavorano performulare e giustificare delle proposteoperative per governare i problemi.Siccome mancherà questo coraggio,perché si tratta di un palcoscenicocomunque politicamente ambito,almeno si discuta una riforma che

predefinisca la composizione e lemodalità di funzionamento.Basterebbe predefinire quanticomponenti deve avere –possibilmente meno di venti – e, traquesti, quanti devono essere gliscienziati e i medici, quanti i bioeticistie i giuristi, etc. Andrebbe quindidefinito qualche criterio operativogenerale per dare pertinenza e utilità allavoro del CNB. Per esempio, sarebbeimportante promuovere ed esaminarenon solo i risvolti filosofici, ma anchequelli empirici dei problemi bioetici.In Italia, a differenza degli altri paesicivilmente avanzati, spicca la carenzadi dati conoscitivi sulle conseguenzedelle vacanze normative in ambiticome quelli che riguardano ledecisioni di fine vita. Così comeandrebbe seriamente monitoratol’impatto delle leggi. Lasciamo starequella sulla fecondazione assistita,dove si va subito a toccare il nervo piùscoperto. Oggi esiste un’emergenza perquanto riguarda l’attività dei comitatietici: i paesi dove si pratica la ricercabiomedica più avanzata stannoprovvedendo a riformarli perché sonodegenerati in un sistema di vessazioneai danni dei ricercatori che ostacola laricerca clinica. La Direttiva2001\20\EC è al centro di una buferasollevata innanzitutto dai centri diricerca oncologici. La EuropeanOrganization for Research andTreatment of Cancer (EORTC) halanciato addirittura un appello aiparlamentari europei, in cui vienechiesto “Perché l’Unione Europea ha

deciso di fermare la ricerca sulcancro?”. La Direttiva viene definita“una soluzione inutile per unproblema che non esiste”. Proprioinutile però non è, perché, per unasorta di eterogenesi dei fini starendendo la ricerca sul cancrocompletamente succube degli interessidell’industria, in quanto “impone atutte le forme di ricerca focalizzata suipazienti spese amministrativetalmente pesanti che di fatto porràtermine ad ogni ricerca clinica che nonsia costituita da studi ispirati da motivicommerciali e sponsorizzatidall'industria”.www.saveeuropeanresearch.org. I dati che dimostrano gli effetti dellaDirettiva sulla ricerca clinicaoncologica sono impressionanti: ilnumero di nuovi trial è crollato da 19 a7 (-63%) dal 2004 al 2005, con un terzoin meno di pazienti, mentre i costi deitrial sono aumentati dell’85% e i costiassicurativi sono passati da 70 a 140milioni di euro. Un presupposto necessario percambiare registro nel modo diaffrontare il dibattito sui temi dellabioetica è che venga superatal’accezione della bioetica qualegendarme posto a controllodell’integrità morale della ricercascientifica. Perché la scienza e la suastoria hanno comunque molto dainsegnare alla politica e all’etica sucome affrontare le questionicontroverse in modo razionale e utileal miglioramento del benessere ditutti.

DALLA MOZIONE DEL CONSIGLIOGENERALE DELL’ASSOCIAZIONELUCA COSCIONI PER LA LIBERTÀDI RICERCA SCIENTIFICA. ROMA 20 E 21 LUGLIO

“Uno dei luoghideputati a fornireinformazioni e pareriqualificati utili per il

confronto politico è ilComitato Nazionaleper la Bioetica. Senon sarà nominatoprima della pausaestiva, il ComitatoNazionale di Bioetica,scaduto all’inizio diGiugno, sarà per

l’AssociazioneCoscioni una ragionee un obiettivo in piùper la partecipazionealla ripresa delgrande Satyagrahaper la legalitàlanciato da RadicaliItaliani”.

CNB: RIFORMA O ABOLIZIONE?

La Gran Bretagnanon ha uncomitato nazionaleche si occupa deitemi di bioetica, egestisce moltoefficacemente iproblemi istruendocommissioniministeriali oparlamentari adhoc

RINNOVO DELCNBOBIETTIVO INPIÙ PER ILSATYAGRAHA

CHIARA LALLI

Spesso il termine “eugenetica” èusato come spauracchio ecome motivo incontestabileper condannare le tecniche diprocreazione assistita (si pensialle motivazioni per vietare ladiagnosi genetica dipreimpianto) e le innovazionibiotecnologiche in generale.Il richiamo è sbagliatostoricamente e scorrettoconcettualmente, perché ilsottinteso è che “eugenetica”coincida con la politica razzialenazista e perché l’anticaeugenetica non ha nulla a chefare con le possibilità che lascienza oggi offre – chepotremmo chiamarel’eugenetica attuale omanipolazione geneticamigliorativa.L’eugenetica è oppressa dal

ricordo della politica nazista dimiglioramento della razza e daquel movimento eugeneticoche si sviluppa alla finedell’ottocento e si diffonde inpaesi insospettabili comeInghilterra e Stati Uniti.Seppure in contesti moltodissimili, lo scopo comunedell’ideologia eugeneticaconsisteva nel migliorare larazza, attraverso l’eliminazionedi tutti gli elementi difettosi:mascalzoni, prostitute,criminali, ma ancheinsufficienti mentali, pazzi,poveri o appartenenti apresunte razze inferioridovevano essere eliminati, oalmeno dovevano esserecancellati dai processiriproduttivi al fine di estirpare iloro geni difettosi. Il fantasmadell’eugenetica nazista è benconosciuto; forse è meno noto

quello che accadde negli StatiUniti all’inizio del novecento.Tra il 1907 e il 1940 la cacciaagli indegni (the hunt of unfit)causa la sterilizzazione forzatao la castrazione di migliaia diesseri umani: la maggior partedi essi erano deboli di mente,malviventi oppure consideratimoralmente degenerati; 700furono classificati come “altro”.La differenza tra quellaeugenetica e l’eugeneticaattuale è profonda, e l’assolutacondanna della prima non puòessere trasferita, totalmente oparzialmente, sulla seconda.L’eugenetica al servizio di unarazza migliore schiaccial’individuo e la sua libertà innome di una idea autoritaria;per il benessere dell’umanitànon esita a maltrattare,umiliare e perfino a uccidere isingoli uomini. La libertà

individuale è spazzata via dallanecessità di raggiungere unoscopo che trascende lepersone. Al contrario, lapossibilità di intervenire ascopo migliorativo sul genomadel nascituro costituiscel’ampliamento della sfera dellalibertà degli individui, che inquanto futuri genitori scelgonodi conferire un vantaggio alnascituro, allo stesso modo incui possono scegliere il luogodove farlo nascere e il pediatrache giudicano migliore. Ilnascituro non rischia nessundanneggiamento né alcunaviolazione dei suoi diritti, magode della possibilità di nascerenelle migliori condizionipossibili. L’orroredell’eugenetica razziale nullaha a che vedere con gliinterventi di manipolazionegenetica migliorativa.

EUGENETICA:FALSIFICAREPER MEGLIOSPAVENTARE

I membri delConsiglio Generaledell’ AssociazioneCoscioni che eranomembri del conclu-so ComitatoNazionale per laBioetica

Mauro BarniCarlo FlamigniDemetrio Neri

Page 13: Agenda Coscioni anno I n.00: settembre 2006

COMITATONAZIONALE

PER LABIOETICA 13GOVERNO NUOVO

E ÒVITAÓ NUOVA!

L’incompatibilità di Carlo Casini al Gruppo Europeodi Etica è un’occasione per cambiare registro

Nel mese di giugno Marco Cappato aveva rivolto laseguente interrogazione scritta alla CommissioneEuropea sul ruolo ricoperto dall’On. Carlo Casini,giàmagistrato militante dell’antiabortismo e subentra-to da maggio al Parlamento Europeo:«Non ritiene la Commissione,ed in particolare il suoPresidente,che vi sia un’incompatibilità sostanzia-le tra il ruolo di membro “indipendente da ogni in-fluenza esterna” del GEE “indipendente”, e il ruolodi deputato europeo, cumulo di funzioni che minal’indipendenza del GEE nonché la sua credibilità difronte alle altre istituzioni,nazionali ed europee,al-l'opinione pubblica e alla comunità scientifica?».A due mesi di distanza ecco finalmente la rispostafirmata dal Presidente della Commissione EuropeaJosé Manuel Barroso,a nome della Commissione:«Sin dalla creazione del Gruppo Europeo sull’Eticanelle scienze e nelle nuove tecnologie (GEE) nel1997,il presidente della Commissione è stato auto-rizzato dalla Commissione a nominare i membri delGEE. La decisione 2005/383/CE della Commissione,dell’11 maggio 2005,sulla proroga del mandato delGEE ha formalizzato questa situazione. Il 19 ottobre2005, l’on. Carlo Casini è stato nominato membrodel GEE a seguito della decisione 2005/754/CE del-la Commissione, del 19 ottobre 2005, sulla nominadei membri del GEE per il terzo mandato e in confor-mità alle disposizioni di cui alla decisione2005/383/CE della Commissione.Dall’8 maggio 2006,tuttavia, l’on. Casini è stato no-minato membro del Parlamento. La Commissioneritiene che la nuova nomina possa essere in contra-sto con le funzioni affidate al GEE dall’articolo 2 del-la decisione 2005/383/CE della Commissione e chepossa creare potenziali conflitti di interesse. L’on.Carlo Casini lascerà il GEE per onorare le sue fun-

zioni al Parlamento».Barroso ha così confermato le ragioni in base allequali ritenevo incompatibile il ruolo di consulenzasui temi della bioetica – teoricamente “neutrale”sulpiano politico – con quella di Deputato alParlamento.

Nel caso di Casini – già magistrato militante antia-borista e più volte parlamentare – forse non si sa-rebbe dovuto attendere il suo subentro a Strasburgoper poter considerare del tutto “politica”,e dunqueincompatibile, la sua presenza al GEE. Ma tant’è:do-po tre mesi di oggettivo conflitto di interessi Barrosoannuncia che sarà posto rimedio a questa incredi-bile situazione. E ora?

Ora è bene occuparsi, attraverso l’Europa, di cosaaccade in Italia. Ed è ora di rivolgere parole chiare alPresidente del Consiglio, Romano Prodi. La sceltadi portare Casini – cioè il più fervente militante con-tro la libertà di ricerca scientifica e contro la sceltalibera e responsabile della donna in materia di con-traccezione e riproduzione – come rappresentante“tecnico” nell’organismo della bioetica europearappresenta davvero una fotografia eloquente diun’epoca, o se preferite di una legislatura: quelladella Legge 40, del NO al divorzio breve, del NO aLuca Coscioni nel Comitato Nazionale per laBioetica, del peggioramento della legge sulle dro-ghe,dell’affossamento del testamento biologico, esi potrebbe continuare.Quello che però dovrebbe interessare,a una sinistralaica e liberale,non è di “continuare”,ma appunto di“smettere”. In altre parole,sui temi della vita e del-la morte, della cura e della procreazione, per nonperdere il contatto con un elettorato a stragrandemaggioranza più vicino a Zapatero che a Rutelli (enon solo a sinistra), è vitale che sia Romano Prodistesso a lanciare segnali di discontinuità.

DALLO STATO BIOETICOAL COMITATOBIOETICO

Il 28 marzo 1990, con decreto delPresidente del Consiglio deiMinistri, è stato istituito presso laPresidenza del Consiglio deiMinistri il Comitato Nazionale perla Bioetica (CNB) con il compito dimonitorare gli obiettivi e i risultatidella ricerca scientifica e delle sueapplicazioni, soprattutto nelcampo delle scienze della vita edella salute, e di formulare pareritecnici ai fini della promulgazionedi testi normativi da parte delParlamento.

Il mandato dell’ultimoComitato è scaduto il 12giugno scorso

L’Associazione Luca Coscioni hapiù volte chiesto che la nuovanomina del Comitato Nazionaleper la Bioetica avvenga al piùpresto, per garantire unacontinuità di confronto e didiscussione sulle questioni dinatura etica e giuridica sollevatedal tumultuoso sviluppo dellebiotecnologie. Discussionepreziosa sia ai fini del dibattitoparlamentare, sia ai fini di unadivulgazione delle questionibioetiche.L’Associazione, inoltre, haproposto una modifica del decretoistitutivo del Comitato, al fine diribadire la sua autonomia e la suanatura non politica. E di ristabilireil suo ruolo di approfondimentosulle questioni di bioetica. Lemodifiche sono “tecniche”, mahanno una portata moltoimportante dal punto di vistaconcettuale.

LE PROPOSTE DI MODIFICADELL’ASSOCIAZIONECOSCIONI

* Riportare le funzioni alla meraconsulenza. Il Comitato dovrebbetornare ad essere un gruppostrettamente tecnico,indipendente, politicamenteautonomo e con funzioniessenzialmente di consulenza. Laraccomandazione del Consigliod’Europa n. 1100 del 2 febbraio1989 impone che l’organo informi ipubblici poteri e la collettività deiprogressi scientifici e tecnici, diorientarne e controllarne lepossibilità di applicazione,valutarne i risultati, i vantaggi e gliinconvenienti anche sotto il profilodei diritti dell’uomo, della dignitàumana e degli altri valori morali.Ribadire l’importanza della ricercascientifica, come sostenuto dallaUniversal Declaration on Bioethicsand Human Rights dell’Unesco del2006 (Article 2, Aims d): torecognize the importance offreedom of scientific research andthe benefits derived from scientificand technological developments).* Introdurre l’incompatibilità tra la

nomina di membro del CNB e lecariche parlamentari.* Per quanto attiene alle delibere,considerata la necessità che ilComitato emetta pareri condivisi,si potrebbe ipotizzare la possibilitàche, in caso di disaccordo tramembri, sia consentito emetterenon più di due pareri divergentisottoscritti dai membri cheaccedono alle diverse versioni,indicando, in calce, le eventualiulteriori posizioni dissenzienti. Laredazione di due parerigarantirebbe la più ampia libertà dideterminazione dei membri e lamassima conoscibilità da parte delCommittente di tutte le questioni eposizioni connesse all’argomento.* Escludere la possibilità che ledeliberazioni vengano adottatecon il voto a scrutinio segreto,attualmente previsto dall’art. 6,comma 3, del regolamento interno.Dare la precedenza alla redazionedei pareri relativi a richieste delGoverno o del Parlamento.* Il CNB dovrebbe promuovere emonitorare lo sviluppo e l’attivitàdei Comitati etici regionali e locali.In tal senso dovrebbe svolgere uncoordinamento efficace.Il CNB dovrebbe promuovereattività di divulgazione e dieducazione riguardo allebiotecnologie (si veda il protocollodi intesa tra il CNB e il Ministerodell’Istruzione del 6 ottobre 1999per la diffusione dei temi relativi aiprogressi delle scienze in rapportoalla vita dell'uomo e delle altrespecie e all'uso delle biotecnologiee alla acquisizione diconsapevolezza delle implicazionigiuridiche, sociali e moraliconnesse a tali progressi).* La nomina dei membri dovrebberimanere affidata alla Presidenzadel Consiglio. Auspicabile unaperentorietà dei termini dinomina.Riduzione del numero dei membria 20. In origine erano 40. Ad oggisono più di 50.* Membri di diritto sono ilPresidente del Consiglio Nazionaledelle Ricerche, della FederazioneNazionale degli Ordini dei Medici edell’Istituto Superiore di Sanità, ilPresidente del Consiglio Superioredella Sanità e il Presidentedell’Ordine degli Infermieri.

L’Associazione Luca Coscioni siaugura che il Comitato Nazionaleper la Bioetica contribuisca anchea favorire e a incoraggiareattivamente una correttainformazione dell’opinionepubblica, oltre ad offrire lecondizioni necessarie percompiere una decisione politicafondata e sensata. Tutto questo nelrispetto di un valore fondamentalequale la libertà di ricercascientifica. Fondamentale per lastessa vita democratica.

EUROPA: NON FACCIAMO ALTRI

CASINI!

Page 14: Agenda Coscioni anno I n.00: settembre 2006

È FORSE TROPPO PRESTO PERFARE UN BILANCIO DELLA PRESENZA

DELLA ROSA NEL PUGNO ALLACAMERA DEI DEPUTATI, MA NON LO ÈPER FARE IL PUNTO SULLE INIZIATIVE

DONATELLA PORETTI

STAMINALI CORDONALI E BANCHE PRIVATE

Uno tra gli ultimi provvedimenti del GovernoBerlusconi è stata la pubblicazionedell’ordinanza in materia di donazione econservazione del cordone ombelicale, cheribadisce il divieto di apertura in Italia dibanche private per la conservazione dellestaminali cordonali per uso autologo. Saràbene ricordare che quello del cordoneombelicale è un sangue ricco di cellulestaminali utili per combattere malattie delsangue stesso, con capacità dirigenerazione tissutale nel caso di leucemia,anemia o talassemia. Mentre il Senato haincardinato il dibattito per legiferaresull’argomento, abbiamo sollecitato il Ministrodella Salute Livia Turco a prendere unprovvedimento a spesa zero annullandoquesta ordinanza e preparandol’applicazione della direttiva UE che permetteproprio l’apertura di queste banche private.Abbiamo anche presentato un’interrogazioneparlamentare per chiedere al Ministro: “qualisono i tempi previsti dal Governo perl’emanazione del decreto per l’istituzione diuna rete nazionale di banche per laconservazione di cordoni ombelicali ai fini ditrapianto ai sensi dell’art. 10, comma 3, dellaLegge 219/2005; sulla base di qualirequisiti, nel rispetto delle normative nazionalie comunitarie in materia, verranno individuatele strutture private idonee ad essereaccreditate per la conservazione di cordoniombelicali ai fini di trapianto”.

RISPARMIARE SUI FARMACI:LIBERALIZZAZIONE E DOSIINDIVIDUALI

La richiesta della liberalizzazione della venditadei farmaci senza obbligo di ricetta (SOP) eda banco (OTC) è stata oggetto del primoquestion time e di una delle prime propostedi legge, realizzate in collaborazione conl’Aduc: per adeguarsi alle direttive europee espezzare il monopolio del sistemafarmaceutico come più volte segnalatodall’Antitrust consentendo così una maggioreconcorrenza, con conseguenze positive sianel prezzo che nel servizio. Ma perrisparmiare sui farmaci abbiamo sollecitato ilMinistro della Salute a riprendere una

sperimentazione in corso in Galizia (Spagna)per la somministrazione di dosi individuali diantibiotici, con il medico che prescrive e ilfarmacista che consegna la dose idonea alpaziente e non la confezione intera, con ilrisparmio del 35% della spesa. In Italia talemodalità consentirebbe di risparmiare circa400 milioni di euro, superiore allosfondamento di spesa registrato nel 2005.

PILLOLA DEL GIORNO DOPOSENZA RICETTA MEDICA

Dopo la Gran Bretagna e la Francia, anchegli Usa hanno deciso, con una disposizionedella FDA (Food and Drugs Administration) diconsentire la vendita in farmacia senza lapresentazione della ricetta medica della pilloladel giorno dopo, contraccettivo d’urgenza. InItalia come più volte denunciato da inchiestegiornalistiche, si verifica, in particolare nel finesettimana, la difficoltà di farsi fare la ricettamedica anche negli ospedali pubblici chedovrebbero garantire questo servizio. Unadifficoltà che può tradursi nell’impossibilità difatto di assumere la pillola, ed evitare cosìuna gravidanza non desiderata. La richiestafatta alla Ministra Turco con una interpellanzaè quella di fare un provvedimento a costozero: consentirne l’acquisto in farmacia senzaricetta medica, seguendo il metodofrancese, cioè per chiunque in formaanonima e gratuitamente per le minorenni. Diconseguenza, se ne intende programmare ladistribuzione e promozione nelle scuole, nelleuniversità e nei centri per le immigrate.

EPIDURALE

In occasione dell’audizione del Ministro dellaSalute, Livia Turco, in Commissione AffariSociali alla fine di giugno, abbiamo coltol’occasione per sollecitare un suo interventoin materia di parto indolore scavalcando leamministrazioni locali. I dati dellaCommissione Maternità e Parto del ministerodelle Pari Opportunità, parlano chiaro. Il partoindolore è un miraggio e l’anestesia epiduraleè boicottata. Solo nel 37% delle strutturesanitarie vi si può ricorrere. Già un’indaginedell’Aduc dello scorso febbraio, sul territoriotoscano, aveva rilevato questa situazione conuna percentuale del 43%. Se poi ricordiamoche l’Italia detiene il record in Europa per iparti cesarei con il 35,2%, si capiscel’urgenza di un intervento.

14 GOVERNO NUOVOE ÒVITAÓ NUOVA

INIZIATIVEPARLAMENTARI ?

I PRIMI 100 GIORNIALLA CAMERA DEI

DEPUTATI

INTANTO INUSAPILLOLADEL GIORNODOPOSENZARICETTA

La Food and DrugAdministration ha datoil via libera per lavendita della pillola del

giorno dopo senza bisognodella ricetta medica per imaggiorenni. Chi ha meno di18 anni ha ancora bisognodella prescrizione medica.

Finora già nove Stati, tra cui laCalifornia, potevano venderela pillola del giorno doposenza ricetta. La decisionedella FDA potrebbe facilitareulteriormente l’accesso alfarmaco anche in questi Stati,ma soprattutto nelle areerurali e lontane dai grandicentri cittadini.Sono molte le associazioni chesalutano la notizia conentusiasmo e che la giudicanoun aiuto prezioso per evitarealmeno una parte dellegravidanza indesiderate, circaun milione e mezzo all’annonegli Stati Uniti. I conservatori, invece,mettono in guardia contro ilpericolo dell’aumento dellapromiscuità sessualeadolescenziale e delladiffusione di malattiesessualmente trasmissibili.Addirittura Wendy Wright,

presidente del ConcernedWomen of America, avverteche la liberalizzazionepotrebbe favorire la coperturadi abusi sessuali: gli stupratoriavrebbero facilità di acquistareil farmaco per cancellare laviolenza sessuale!Nonostante le polemiche, ladecisione della FDA èimportante, e ancora piùimportante è la classificazionedel farmaco comecontraccettivo (e non comeabortivo). Il farmaco deveessere assunto in due dosi e adistanza di 12 ore. Se assuntoentro 72 ore dalrapporto arischio,riduce

drasticamente il rischio digravidanza prevenendo lafertilizzazione dell’ovocitaoppure l’impianto di unovocita già fertilizzato. Lapillola del giorno dopo èentrata nella discussionesull’aborto proprio inconsiderazione di questosecondo modo di agire nelbloccare l’avvio di unagravidanza. E spesso è stataconfusa con la RU486, cheagisce a gravidanza avviata.

In Italia è stata proposta unainterpellanza parlamentare

per consentire a tuttil’acquisto del

contraccettivod’urgenza

senzaricetta.

IL NUMERO ZERO DI “AGENDA COSCIONI”È STATO CHIUSO DOMENICA 27 AGOSTO2006 ALLE ORE 18.

DIRETTORE: Marco Cappato

HANNO COLLABORATO: Angiolo Bandinelli, RoccoBerardo, AlessandroCapriccioli, EdoardoCicchinelli, Josè De Falco,Maria Antonietta FarinaCoscioni, Andrea Francioni,Diego Galli, Chiara Lalli, ValerioLo Prete, Simona Nazzaro,Maria Pamini, Mirella Parachini,Marco Perduca, Giulia Simi,Carmen Sorrentino,Gianfranco Spadaccia.

PROGETTO GRAFICO: Roberto Pavan

GRAFICA: Mihai Romanciuc

ILLUSTRAZIONI: Paolo Cardoni

Page 15: Agenda Coscioni anno I n.00: settembre 2006

PROIBIZIONISMOSULLE DROGHE E

SULLE IDEE 15GOVERNO NUOVOE ÒVITAÓ NUOVA?

MARCO PERDUCA

In un’intervista a Radio Radicaledell’inizio del giugno scorso, il Ministrodella Solidarietà Sociale Paolo Ferrero,delegato dal Presidente del Consiglio al

coordinamento dell’azione “antidroga”, siera dichiarato favorevole allasperimentazione delle cosiddette ‘stanzedel buco’. “Stiamo lavorando per vederequale può essere una forma rapida persterilizzare gli effetti negativi della legge Fini-Giovanardi” aveva affermato “e questoavverrà senz’altro entro l’anno”. Una riformacomprendente, tra le altre cose, “ladepenalizzazione del consumo e laeliminazione delle relative sanzioniamministrative per fare un discorso fortenel Paese rispetto alla distinzione tradroghe leggere e droghe pesanti. Poi, contempi più lunghi, ci sono le politiche diriduzione del danno sulle droghe pesanti.In questo secondo ambito, credo che sianecessario avere la possibilità disperimentazioni, come le ‘sale del buco’che sono assolutamente da provare”.Il 13 giugno 2006, nel corso del questiontime tenutosi alla Camera dei Deputati, ilministro aveva però tenuto a precisare chela sua apertura alle ‘stanze’ non era “unadecisione del governo” bensì una“opinione personale”. Nel correggere lapropria dichiarazione, Ferrero aveva ancheaggiunto che il programma dell’Unione erada considerarsi come la “bussola” a cui iministri devono “attenersi”. Il chiarimento in Parlamento seguiva alcune“precisazioni” della Ministro per la FamigliaRosy Bindi, la quale aveva sottolineatocome “nel programma [dell’Unione] nonc’è alcuna ipotesi di avviare lasperimentazione delle cosiddette ‘stanzedel buco’. Il ministro Ferrero ha espressouna posizione personale, che non è quelladel Governo. Abbiamo preso l’impegno diabrogare la legge Fini-Giovanardi, maquell’impegno non può essere trasformatoin un atteggiamento permissivo o di resanei confronti della tossidipendenza. La

scelta non è tra un proibizionismo che fascattare la galera anche per qualchespinello e la liberalizzazione delle droghe”.La Bindi aveva inoltre dichiarato chel’approccio avrebbe dovuto essere quellodi “prevenire, educare e non punire conl’obiettivo del consumo zero. Un obiettivopossibile coinvolgendo nel confronto e neldialogo, sulle strategie di contrasto delletossicodipendenze, tutti gli operatori etutte le comunità, impegnati da anni in undifficile lavoro di recupero e direinserimento al fianco dei ragazzi e delleloro famiglie”.Queste strategie di “contrasto delletossicodipendenze” – che difficilmentepossono essere incluse tra le misure dellacosiddetta “riduzione del danno” –secondo quanto annunciato dal Ministrodella Salute Livia Turco dovrebbero essereelaborate da una “Consulta sulletossicodipendenze” comprendente “glioperatori del pubblico e del privato, leassociazioni familiari e dei consultori al finedi promuovere insieme gli interventi e lepolitiche necessarie”.Malgrado i distinguo dei due Ministri,Ferrero ha comunque ripetuto in piùoccasioni che “Il giudizio sullasperimentazione delle cosiddette stanzedel buco in Europa è ingeneroso” e che“sarebbe opportuno guardare al meritodella sperimentazione per i risultati prodotti”auspicando una discussione più laica sultema. La proposta di creare luoghi dove itossicomani possano iniettarsi in condizioniigienico-sanitarie salubri e sicure lesostanze illecite di cui fanno usorappresenta una delle storiche misure diminima “riduzione del danno” daassunzione di sostanze psicoattive. I primiad adottarle son stati dalla fine degli anni’80 alcuni Stati nordeuropei oltre che ilCanada e l’Australia. Si tratta di locali dovenon solo l’igiene e la profilassi sonogarantite, ma anche dove sono presentioperatori sanitari pronti a intervenire in casodi complicaizioni a seguito dell’assunzioneper via endovenosa.

Per avviare delle sperimentazioni sullafalsariga delle “narco-salas” spagnole odelle “shooting rooms” tedesche ilGoverno Prodi dovrebbe comunqueritoccare il testo unico sulla droga (Dpr.309 del 1990) modificandone l’articolo 75al fine di eliminare le sanzioniamministrative per coloro che assumonosostanze stupefacenti nei luoghipredisposti dalle autorità sanitarie.Visto che ancora non sembra esistere quelconsenso necessario in seno al Consigliodei Ministri per il lancio di progetti pilotarelativi alle ‘stanze’ in varie città, forse unaprima sperimentazione, magari al di fuori diuna riforma più complessiva del Dpr. 309,potrebbe essere tentata nelle carceri doveil 35% della popolazione è ritenutatossicodipendente, con picchi del 60%nelle strutture penitenziarie di grandi cittàcome Milano, Torino, Roma, Firenze eNapoli. Eventualmente, anche qualora ilMinistro Ferrero riuscisse a trovare unaaccordo coi colleghi e a orientare labussola del programma dell’Unione versola “riduzione del danno” per farne uncardine delle politiche socio-sanitarieitaliane, la mera creazione di “stanze delbuco” difficilmente potrebbe essereconsiderata un rimedio efficace pergestire il fenomeno del consumo disostanze stupefacenti – anzi, a unalettura più radicale si potrebbeconcludere che consentire lecitamente ilconsumo di sostanze proibite equivale acondonare la repressione proibizionista ei suoi prodotti.“Stanze del buco” o no, occorrecomunque avviare quanto prima ladefinizione dei contorni della nuova leggesulle sostanze stupefacenti che, più chealternare un progetto di compassioneconcertata alla repressione punizionistadovrà caratterizzarsi per una gestioneradicalmente alternativa del fenomenoponendo al centro la libertà di sceltaindividuale – in scienza, coscienza econoscenza – nonché la sua tuteladavanti alla legge.

Ascolta “Il maratoneta”, trasmissionedell'Associazione Luca Coscioni indiretta su Radio Radicale ognisabato dalle 14,30 alle 15,30. Latrasmissione, curata da MirellaParachini e Luigi Montevecchi, oltre atrattare e approfondire i temi

dell’attualità politica sui temi dellabiotica e della ricerca, informa sulleattività dell’associazione stessa. “Il maratoneta” è oggi scaricabile anchein podcasting o riascoltabile instreaming. Tutte le informazioni suradioradicale.it e lucacoscioni.it

STAMINALI E DINTORNI

Notiziario sulle cellule staminali ognisabato su Radio Radicale dalle10.15 a cura di Donatella Poretti. Latrasmissione aggiorna sulle notiziesulle ricerche e politiche riguardanti lecellule staminali. Scaricabile inpodcasting o riascoltabile in streamingsu radioradicale.it

NOTIZIARIOANTIPROIBIZIONISTA

Il notiziario sui temi delle politicheantiproibizioniste in Italia e nel mondoa cura di Roberto Spagnoli ogni lunedìdalle 13.00 alle 14.00 su RadioRadicale.

Scaricabile in podcasting o riascoltabilein streaming su radioradicale.it

MARIJUANATERAPEUTICA

LÕapproccio dovrebbeessere quello diprevenire, educare e nonpunire con lÕobiettivo delconsumo zero.Al posto di compassionee repressione, libert� discelta e tutela.

ÒSTANZE DEL BUCOÓ, UNÕOPINIONE PERSONALE DEL MINISTRO FERRERO?

LUCA COSCIONI

Venerdì 3 maggio 2002, inoccasione di un’azione didisobbedienza civile, vieneceduta marijuana terapeuticaa due malati romani.

“Questo breve intervento perricordare che molti di noi,ormai da parecchi anni,combattono una battagliacontro la propria malattia,aiutati, in ciò, dai rimedi che lamedicina ha saputo mettere adisposizione. Rimedi talvoltasolo parzialmente efficaci;

talora, con effetti collateraliindesiderati di una certarilevanza.

È necessario creare lepremesse per una valutazionecomplessivadell’atteggiamento dellacomunità medico-scientifica edel Governo italiano neiconfronti dei possibili usiterapeutici della marijuana.Mi auguro che l’Italia non siautoescluda, come troppospesso è successo in passato esuccede nel presente, da unnuovo e promettente campo

di ricerca che potrebberilevarsi determinante per lacura, o almeno per il sollievosintomatico e il miglioramentodella qualità della vita, dimigliaia di pazienti talvoltaaltrimenti incurabili.

Il significato di questadisobbedienza civile di noiradicali è legato alla questionee all’impossibilità di poterliberamente fare ricorso aqueste sostanze non reperibililegalmente.L’unico modo di procurarle è ilricorso al mercato nero,

comportamento che noiriteniamo eticamentecensurabile oltre che rischioso;oppure ricorrendo allacoltivazione in proprio, il cheespone l’individuo aconseguenze checonsideriamo inaccettabili.

Voglio, vogliamo, augurarciancora che questadisobbedienza possa almenotentare di rimuovere gliostacoli che si frappongonoall’uso terapeutico dellamarijuana in un contesto dilegalità e sicurezza”.

IL MARATONETA

Page 16: Agenda Coscioni anno I n.00: settembre 2006

FABIO MUSSIIntervento (non rivisto dall’autore) delMinistro dell’Università e della Ricercaal Consiglio generale dell’AssociazioneCoscioni, 21 luglio 2006

Sono convinto del fatto che nonsi possa governare chiusi in unastanza, ma che siaestremamente utile un dialogocon l’esterno, come stoprovando e proverò a fare.

Sento crescere una grandeaspettativa sulle cose chepotrebbero cambiare in questosettore con questo governo. Io,da parte mia, sono partito conintenzioni ‘forti’; ho idee, ancheradicali, cui sono affezionato, masono allo stesso tempo unrealista. Occorre sin da subitorendersi conto che la realtà ponesempre una certa resistenza,inerzia. Se saremo capaci dicambiare almeno una parte diquesta realtà, avremo raggiunto ilnostro obiettivo.

CONCORSI UNIVERSITARIMi auguro, già a partire dallaprossima finanziaria, di riuscire aproporre e far passare un pianostraordinario di assunzione digiovani ricercatori nelle università;la nostra Università infatti, occorrericordarlo, è, per età media degliaddetti (52 anni), la più vecchia almondo. Abbiamo dunque unsistema che cerca di utilizzare icervelli nella loro fase declinantee non in quella di massimacreatività, compresaconvenzionalmente tra i 25 ed i45 anni. Una immissione di15.000, 20.000 o 25.000elementi? Dipenderà anche dallostato delle finanze pubbliche.Non prometto miracoli, a questiera addetto il governoprecedente. Dobbiamoselezionare tra la massa di precarigià esistente, ispirandoci aiprincipi di uguaglianza e di libertà,sanciti anche dalla nostraCostituzione. Per quanto riguardail rispetto del principio diuguaglianza è necessario chevengano eliminate le cause diuna realtà che non offre a tuttipari opportunità; vogliosottolineare che la nostraUniversità fotografa troppo,riproducendolo, l’attuale assettodelle classi sociali. Quando siarriva a livello alto, di lauree,dottorati, etc., abbiamo per lo piùfigli di professionisti elaureati...Tutto ciò naturalmentenon è colpa dei ragazzi, ma dellapolitica. Per rispettare invece ilprincipio di libertà, occorrericordare che ogni persona va

valorizzata per il suo merito ed ilsuo talento. Se la Costituzione loconsentisse io annuncerei sin dasubito l’abolizione dei concorsi,ma per ora c’è l’articolo 97 adimpedirlo. Servirebbenaturalmente un sistema divalutazione della cooptazione, incui sia il cooptato che ilcooptatore siano valutati per i loroerrori, di malizia o diincompetenza che siano. Almomento stiamo studiando qualipotrebbero essere i sistemiconcorsuali più efficienti, chepermettano di selezionaresecondo il merito ed allo stessotempo creare un meccanismoche, anche a regime, tengaaperto un rubinetto di ingressoper i giovani nel mondoaccademico.

VALUTAZIONECondivido l’apprezzamento deilavori del Comitato di Indirizzo perla Valutazione della Ricerca(CIVR), anche se non in tutti icampi. Si tratta, intanto, già diutilizzare i risultati del primorapporto CIVR 2001-2003, ilquale per esempio ci dice chenel 2003 in Italia vi sono tre istitutidai risultati di assoluta eccellenzaa livello internazionale: INAF(astrofisica), INFM (fisica dellamateria), INFN (fisica nucleare);ma nonostante questo l’INFM èstato preso ed infilato dentro ilCNR, aumentando così il numerodi personale amministrativo ediminuendo quello deiricercatori… dei geni, insomma,gli artefici di tutto ciò! Il CNR è

stato valutato al 38% come valoreindicativo della produzione dilavori, brevetti, pubblicazioniconsiderati di qualità; e quindi inzona rossa. Non so valutare sedal 2003 al 2006 le cose sianomigliorate in modo rilevante, maper ora mi attengo al datodisponibile. Con l’ENEA siamo al22%, cioè allo sprofondo, in unsettore poi, come quello delleenergie alternative, in cui, in vistadella ormai certa fine dell’età delpetrolio, in tutto il mondo siespandono ricerche edapplicazioni tecnologiche. Pensodi radicalizzare questa esperienzadella valutazione introducendoper legge una “agenzia dellavalutazione”, indipendente daisoggetti valutati e dal poterepolitico, fortementeinternazionalizzata, con lanecessità, ovviamente, diassegnargli una “dote per ilmerito”. Non sono in grado inquesto momento di attingere alfondo di finanziamento ordinario(FFO), perché altrimenti dovreichiudere gli Atenei; anchequest’ultimo è un tasto dolente. InItalia spendiamo sugli Atenei lo0,88% del PIL, un po’ meno dellamedia europea (1% del PIL).Bisogna, con gli anni,incrementare progressivamente ilbudget, che non si mischia conl’FFO, ma che viene assegnato inbase alla qualità dei risultati. Ciòanche in funzione dell’incrementodella competizione tra Atenei. Lacompetizione è finora avvenutasotto il tavolo; per questo, adesempio, ho già risolto alcune

convenzioni, come quella deidipendenti del Ministero, agevolatinell’assegnazione dei creditiuniversitari. In questo modo leuniversità si sono strappate glistudenti a vicenda per ridistribuirsii fondi del FFO; anche questa infondo è “concorrenza”, madobbiamo portare la stessaanche nei campi di didattica ericerca.

DISTRIBUZIONE DELLERISORSEÈ evidente che sia necessariovalutare la ricerca ovunque essasia finanziata con i fondipubblici, anche quelli destinatialle imprese, che se sonodestinati alla ricerca nonpossono andare ad alimentare iltasso di profitto già abbastanzaalto. Il problema italiano non èsolo il fatto che oggi spendiamol’1,1% del PIL nazionale per laricerca. Alla sola mano pubblicasi deve una spesa dello 0,72%del PIL, poco più della mediaeuropea (0,68%). Il problemavero sono gli scarsi investimentiprivati. Ciò è dovuto ad unproblema di cultura industrialedel paese (pensiamo all’adagio“piccolo è bello”), che sentepoco il richiamo al rischio per gliinvestimenti volti alla ricerca. Inpochi si sono accorti, travoltidalla questione dei tassisti, chenella parte fiscale dello stessodecreto sono contenutedetrazioni di imposta, adesempio per i brevetti, chevalgono circa un miliardo dieuro. Stiamo lavorando,

PIERGIORGIO STRATA

È un luogo comune difficile da smentire chein Italia la crisi del sistema ricerca sia dovutaprincipalmente alla carenza di finanziamenti.In realtà, il basso indice degli investimenti inquesto settore è dovuto allo scarso contri-buto del settore privato. Infatti, i finanzia-menti statali sono in linea con quelli europei.La crisi, dunque, è imputabile ad altre causeed in gran parte al sistema di reclutamentodel personale che fa ricerca, reclutamentoche raramente avviene secondo le regoledella meritocrazia e del mercato, come ènorma nella maggior parte dei paesi mag-giormente sviluppati. Di questo sono re-sponsabili i vari Enti di ricerca ed in partico-lare le Università, su cui focalizzerò la miaanalisi.L’autonomia universitaria voluta dal ministroRuberti è considerata da tutti, giustamente,una grande conquista. Ciò nonostante l’au-tonomia ha portato le Università ad agiresenza controlli e di conseguenza a poter ri-

fiutare, con facile motivazione, qualunquevincitore di concorso anche se prestigioso.Questo è il punto più critico da superare.Mancando una separazione fra potere am-ministrativo e potere accademico, leUniversità si trovano in un chiaro conflitto diinteressi. Ne segue che l’autonomia, peravere i suoi effetti benefici e non distruttivi,deve essere accompagnata da misure cheesercitino un controllo.L’Associazione Luca Coscioni ritiene che ilmigliore provvedimento possibile sia un ri-goroso sistema di valutazione delleUniversità stesse. Pertanto, la prima propo-sta che rivolgiamo al nuovo ministro dellaRicerca è quella di non distruggere, ma dimigliorare l’opera iniziata dal precedenteMinistro Moratti che tramite la valutazionefatta dal Comitato di Indirizzo per laValutazione della Ricerca (CIVR) ha portatoper la prima volta a distribuire le risorse delfondo ordinario delle Università in base allaproduzione scientifica dei singoli Atenei.Continuando su questa strada molte

Università saranno costrette a chiudere. Perevitare di chiudere, molte Università saran-no costrette a garantirsi una migliore produ-zione scientifica con reclutamenti meritocra-tici e una razionalizzazione delle spese. Unavolta che il sistema funzionasse in base atali criteri si potrebbero abolire i concorsi(Costituzione permettendo) e le assunzionipotrebbero avvenire per una vera valutazio-ne meritocratica al posto di quella che at-tualmente di fatto, nonostante i concorsi, èuna cooptazione dove ad essere assunto èil pezzo di turno di una catena di montaggio,in cui i criteri di selezione sono il tempo di at-tesa e le logiche clientelari.Sarebbe anche auspicabile che assieme al-la valutazione scientifica e didattica si proce-desse anche ad una valutazionedell’Amministrazione.Un secondo punto fondamentale riguardala valutazione delle richieste di finanziamen-to. È stato un grande merito del ministroBerlinguer l’avere introdotto per la prima vol-ta un sistema di valutazione dei progetti di ri-

16 EDITORIALIINTERVENTICOMMENTI

RICERCA E RIFORMA &

RADIORADICALE

MUSSI: INTENZIONI FORTI

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Il nuovo sito di RadioRadicale rappresenta ilprimo sito di un mezzo diinformazione a sperimentareil giornalismo partecipativoin Italia.

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SISTEMARICERCAIN ITALIA:COSA NONFUNZIONA?

LA PROPOSTADELL’ASSOCIAZIONE LUCA COSCIONI INVIATA AL MINISTRO FABIO MUSSI

Page 17: Agenda Coscioni anno I n.00: settembre 2006

assieme ai Ministri Bersani eNicolais, ad un coinvolgimentodel mercato dei capitali, cioèquello che nel mondo ha fatto lafortuna della ricerca; in Italia no.Ci sono fior di imprenditori chesono impegnati in fondi diventure capital in Israele, in Cinae negli Stati Uniti, ma qui no!Tenteremo allora di adottarequello che è stato ribattezzato‘modello asiatico’; si creino adesempio dei fondi perinvestimenti nella ricerca,facendo in modo che lo stato siassuma una parte del rischio,ma dando per scontata lanecessità di trovare partnerprivati per questi investimenti.

RIENTRO DEI CERVELLII cervelli vanno in realtà dovevanno gli investimenti. Ieri hoincontrato l’ambasciatoreamericano e scherzando gli hodetto che l’Italia per loro è ilregno di Bengodi perché dopoche noi abbiamo investitomediamente mezzo milione dieuro per laureato, poi quasigratuitamente loro li portano via.Questo avviene anche versoFrancia e Gran Bretagna; trapoco avverrà nei confronti dellaCina, ma anche dell’India e dellaMalesia o della Corea. Siamouna cava di materia primaintellettuale pregiata. Non milamento che la gente vada ingiro per il mondo; il problema èche per ognuno che esce daiconfini nazionali, ci dovrebbeessere qualcuno che entra.

PROLIFERAZIONE DELLESEDI UNIVERSITARIEViviamo una situazioneparadossale. Una delle chiavidell’istruzione superiore dovrebbeessere la mobilità, ma mobilitàdelle persone, non delle sedi!Invece in Italia quelli cheinsegnano restano abbarbicatialla sede di partenza, e aglistudenti abbiamo portato leUniversità sotto casa. Ancheperché così in ogni città c’é unonorevole che può vantarsi diavervi portato un Ateneo.Chiudere tutte le sedi che sonostate aperte in questi anni èdifficile, ma bloccare quelle nuovesi può fare e lo sto facendo.Inoltre mi riprometto di alzare glistandard per le Universitàtelematiche.Mi pare quindi che siamod’accordo sui temi fondamentali esu alcuni di questi proverò anchead intervenire senza percorreretutto l’iter legislativo, spesse voltetroppo tortuoso.Io sono un laico, nella vita del miopartito come in quella dello Stato.Non sopporto le idee chepromanano dalla autoritàcostituita, dalla tradizione. Per mela laicità non è spazio neutrale evuoto, ma è spazio pieno di idee,tra le quali sono compreseovviamente quelle di derivazionereligiosa. Lo Stato deve esseregarante di questo pluralismo diidee e valori che salgono dalbasso.Nel mio operato di ministro credodi essermi comportato da laico,non da anticlericale.

SETTIMO PROGRAMMAQUADRO. Tre giorni dopo l’elezione aMinistro sono arrivato aBruxelles e mi sono trovatosubito di fronte a scelte cruciali.Ho iniziato con l’esprimere unaposizione totalmente favorevolealla costituzione di un ‘consiglioeuropeo delle ricerche’. Perquanto riguarda in generale ilSettimo Programma Quadro perla ricerca, ci tengo a sottolinearequanto sia essenziale, con il suostanziamento di 53 miliardi dieuro in 7 anni. Questo SettimoProgramma Quadro rappresentail tentativo dell’Europa di tenerela sfida con Asia e America,dove, in questo campo, è incorso una rivoluzione mai vista.Dopo le due vere rivoluzioni,quella di diecimila anni fa conl’addomesticamento di pianteed animali, e quella di duecentoanni fa con l’industria, forsesiamo alla terza svolta epocale.Gli USA stanno realizzando unraddoppio degli investimenti inricerca di base nei prossimidieci anni; ogni quattro anni laCina, da parte sua, raddoppia isuoi investimenti. Sonosciocchi, in definitiva, coloro chepensano che la Cina ci minacciper le scarpe da ginnastica e let-shirt. E sul ritmo cinese cisono altri paesi; l’India, che vapiù “piano”, cresce al ritmo del6-7% annuo, differente dal 3%che, con l’agenda di Lisbona, cisiamo posti noi Europei da quial 2012!Vorrei poi ricordare che il

Settimo Programma Quadro nonè strutturato per capitolatinazionali; i finanziamenti, perintenderci, si ottengono aseconda dei progetti; servequindi un’Italia in assetto dacombattimento nel campo dellaricerca, altrimenti perdere soldisarà facilissimo. Nel SestoProgramma Quadro, per ogni10 euro di fondi immessi, neabbiamo ripresi 7. Sarebbe ilcaso di provare ad invertire latendenza.

MINORANZA DI BLOCCOAltra questione è quella dellafirma dell’Italia per costituire unaminoranza di blocco sulla ricercasulle cellule staminali embrionali.Io ho obbedito alle mieconvinzioni più profonde, tral’altro andando contro unadecisione che comunque nonera stata approvata dalParlamento italiano. Credo siamolto più grave non averascoltato il Parlamento perapporre quella firma, che toglierequella firma. Ci tengo adevidenziare che sono l’unicoministro che si recherà allariunione del Consiglio avendoalle spalle un voto del proprioParlamento. Sottolineo infine chenon solo il Settimo ProgrammaQuadro non è più permissivo delSesto, ma che sono statiintrodotti nuovi ed ulteriori vincoli.Entrambi i programmistabiliscono comunque rigorosiprotocolli pubblici perl’autorizzazione ed ilfinanziamento della ricerca.

Essere arrivati al voto delParlamento europeo di fine lugliosulla ricerca sulle cellulestaminali senza minoranza diblocco grazie al ritiro della firmaitaliana, credo sia di per sé unpasso importante in vistadell’approvazione del SettimoProgramma Quadro.Essendo leale, sono comunqueimpegnato sul fronte interno alrispetto del dispositivo approvatoin Senato. In questo dispositivoci si impegna a “valorizzare lericerche sulle staminali adulte”,ed io non sono affatto contrarioa ciò. Ma al riguardo vorreisottolineare soprattutto unpunto, anche culturalmentemolto importante, racchiusonella frase contenuta nellarisoluzione del Senato, in cui siafferma di voler “valutare il limitedi impiantabilità dell’embrione”.Una frase sottoscritta dapersone che due mesi fa non loavrebbero probabilmente fatto.Sebbene come ulteriorecompromesso, si può prenderein considerazione l’ipotesiproposta dalla parlamentareeuropea Angelika Niebler, magaristabilendo una data al di là dellaquale, non ritenendosi, perconvenzione, che gli embrionisiano impiantabili, apriremmouna possibilità per la ricerca. Aquel punto, tra il distruggereembrioni non più impiantabili odusarli piuttosto per la ricerca, ilprincipio etico dell’amore, dellasolidarietà e della cura degli altri,convergeranno proprio a favorenella ricerca.

cerca da parte di revisori esterni, anchestranieri. Tale rivoluzione, tuttavia, riguardauna modestissima parte dei finanziamentiuniversitari. Il secondo invito che proponia-mo al nuovo ministro, pertanto, è di esten-dere lo stesso sistema di valutazione a tutti– ripeto: tutti – i fondi pubblici per la ricerca.Tale sistema, peraltro, funziona benissimo inistituzioni private come Telethon, dove esi-ste una netta separazione fra potere ammi-nistrativo e potere accademico.Questa riforma a costo zero innescherebbeun circolo virtuoso molto positivo. Si cree-rebbero così le prime condizioni per un mer-cato serio, perché chi ha ottenuto i fondi inquesto modo sa che se sceglierà giovanicollaboratori qualificati otterrà risultati che glipermetteranno di accedere ad ulteriori fi-nanziamenti. Questi giovani ben selezionaticostituiranno il miglior vivaio per il recluta-mento del corpo docente. Inoltre, questo si-stema entrerebbe in sinergia con quello del-la valutazione CIVR consentendo alleUniversità che si comportano bene di emer-

gere sempre di più. A questo proposito sidovrebbe trovare il modo di indurre leFondazioni bancarie, alcune delle quali mol-to ricche, ad elargire fondi per la ricerca conanaloghi sistemi di valutazione esterna. Tuttiquesti enormi capitali, di qualunque origine,costituirebbero il miglior finanziamento per ilrilancio delle Università, le quali non posso-no fare affidamento soltanto sui fondi elargitidal Ministero.In un recente rapporto della ComunitàEuropea si afferma che il 25-50% dell’econo-mia di un Paese dipende dall’investimento inricerca. Per questo motivo oggi nel mondo lagestione delle conoscenze è al centro di unvero mercato finanziario. Si parla di flusso dicervelli per indicare come anche il capitaleumano si muova con facilità sotto la spinta delmercato, al pari dei flussi finanziari.Le statistiche dimostrano che gli Stati Uniti so-no un vero vacuum cleaner che attira cervellida tutto il mondo e non soltanto dall’Italia. Laragione di questo enorme flusso verso gli StatiUniti sta nell’eccellenza delle strutture di cui di-

spongono. L’investimento in ricerca devequindi frenare l’esodo dei nostri ricercatori efavorire il rientro di coloro che già si trovano al-l’estero.Meglio ancora sarebbe riuscire anche ad at-trarre ricercatori stranieri. Va notato che finora ilprogramma per il rientro dei cervelli non hadato i frutti sperati anche perché sono rimpa-triati cervelli temporaneamente parcheggiatiall’estero, mentre i ricercatori altamente qualifi-cati, che si trovano soprattutto negli USA, nonsi accontentano di rientrare solo perché a lorosi offre uno stipendio.La ricerca è un’attività fortemente competitivae gli scienziati altamente qualificati cercano la-boratori dove si possa lavorare e produrre. Sele Università vorranno attrarre ottimi ricercatoridebbono organizzare centri di ricerca compe-titivi, ben attrezzati e soprattutto dotati di mas-sa critica, cosa che di regola manca nelle no-stre Università dove le strutture tendono adessere disperse sul territorio.Un ultimo punto riguarda l’istituzione di nuo-ve Università che devono essere approvate

sulla base di ben chiari requisiti minimi. Lacreazione di sub-sedi situate a notevoli di-stanze dalla sede centrale impone un inve-stimento di tempo per i ricercatori che nonha ricadute a nessun livello. L’immissionedelle Lauree Brevi nell’attuale situazione haimposto un intollerabile carico didattico aspese soprattutto dei giovani ricercatori cheper la loro formazione dovrebbero dedicarsiquasi esclusivamente alla ricerca (v. Legge382, 1980).Il suggerimento dell’Associazione LucaCoscioni al ministro è di creare Università divario livello come i Colleges o le ScuoleSuperiori. Non è compatibile con l’econo-mia del Paese che per far fronte ad una di-dattica di livello inferiore si creino Universitàcon docenti prestigiosi per poi chiedere lorodi dedicarsi ad un insegnamento che è pa-ragonabile a quello di un superliceo, e nep-pure che si crei un numero enorme di do-centi, una parte dei quali non è in grado difare ricerca.

RICERCA E RIFORMA 17EDITORIALI

INTERVENTICOMMENTI&

E IDEE RADICALI PER LA RICERCA

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i migliori articoli arrivati sui“temi Coscioni” sarannopubblicati nel mensiledell’Associazione LucaCoscioni.

Page 18: Agenda Coscioni anno I n.00: settembre 2006

18 RICERCA SENZAFRONTIERE

NOTIZIEDAL MONDO +

THOMAS SCHINDLMAYR

Ho accettato a lungo il fatto di dovercontare su una sedia a rotelle perspostarmi, visto che ne ho utiliz-zata una sin da quando il mio mi-

dollo spinale é stato leso a causa di un inci-dente d'auto in cui sono stato coinvolto al-l'età di quattro anni. Così come fanno mol-te altre persone disabili, accetto di essere lapersona che sono. Ma ciò che non potròmai accettare sono i limiti artificiali che misono imposti tramite barriere fisiche, sianoesse scale, ignoranza o qualche volta vera epropria discriminazione.

Nel corso di questa e della prossima setti-mana le Nazioni Unite ospitano dei nego-ziati, che vedono coinvolte associazioni didisabili, riguardanti una nuova convenzio-ne sui diritti umani per proteggere ed incre-mentare i diritti delle persone disabili. E' daregistrare un progresso costante in materiae ci sono buone possibilità che per la finedella prossima sessione si trovi un accordosul testo della convenzione. Quest'ultima,che costituirebbe il primo trattato sui dirittiumani del XXI secolo, se adottata e ratifica-ta assicurerà ai disabili la possibilità di go-dere degli stessi diritti di chiunque altro. Inalcuni campi i disabili otterranno per la pri-ma volta diritti umani effettivi.

Alcuni paesi hanno fatto passi importanti,attraverso la legislazione, nel migliorare leprospettive delle persone portatrici di disa-bilità. Negli Stati Uniti, dove vivo in questomomento, posso muovermi nelle stradedelle città, prendere un autobus, avere ac-

cesso all'istruzione, sposarmi, e non possovedermi rifiutare un posto di lavoro a causadella mia disabilità. Certo la mia vita non éperfetta - ancora sono presenti molti osta-coli - ma ho avuto numerose opportunitàche mi hanno permesso di raggiungere imiei obiettivi.

C'è da dire però che solo circa 45 paesi nelmondo si sono dotati di una legislazioneche abbia l'obiettivo di assicurare i diritti deidisabili, e che in troppe parti del globo esse-re disabili é fonte di imbarazzo ed ostraci-smo sociale, oltre che una condanna allapovertà. La maggior parte dei 650 milioni diindividui portatori di disabilità é privata del-le opportunità che gli permetterebbero dipoter realizzare tutte le loro potenzialità. Una tale discriminazione può toccare qual-siasi aspetto di ciò che significa essere uma-ni. In alcuni stati il matrimonio per le per-sone disabili é contro la legge. Nei paesi piùpoveri circa il 90% dei bambini disabili nonva a scuola. Tra la popolazione disabile la di-soccupazione é normalmente ben più altadi quella media di qualsiasi paese. Sono a conoscenza di casi di persone intel-ligenti e capaci rifiutate in posti di lavoro acausa della loro disabilità. Perché le cose de-vono andare così quando ci sono studi cheprovano che le persone disabili sono altret-tanto valide sul posto di lavoro, se non ad-dirittura migliori del resto della popolazio-ne? Uno studio di DuPont de Nemours suun periodo di trent'anni, ha dimostrato chei disabili hanno performance valutate comeuguali o migliori, si assentano meno edhanno migliore memoria, riducendo diconseguenza gli alti costi legati al ricambio

del personale. Molti datori di lavoro non assumono perso-ne con disabilità perché temono i costi di unadeguamento delle strutture o un rinnova-mento del posto di lavoro. Ma una indagi-ne condotta nel 2003 tra datori di lavoro sta-tunitensi ha dimostrato come il costo dellasistemazione di un lavoratore disabile siaminimo; tre quarti degli stessi datori di la-voro riferiscono che i loro impiegati disabi-li non hanno nemmeno richiesto alcuna si-stemazione.

La nuova convenzione proposta non richie-de ai paesi senza risorse di implementaresoluzioni molto costose, come l'adegua-mento di interi edifici, immediatamente.Infatti la singola misura in assoluto più effi-cace, cioè quella che consiste nel mutare lapercezione che abbiamo delle persone di-sabili, é teoricamente a costo zero, eppurefarebbe una grande differenza. Soprattutto la convenzione in questione ri-guarda il fatto di offrire opportunità che so-no spesso date per scontate, ma che sonorimaste irrealizzabili per la maggior partedei disabili. Questo trattato servirà comeprimo passo in un processo che riconoscache non solo esistono persone come me,ma che queste possono dare un contributosignificativo alla società. La questione noné garantire un trattamento speciale o prefe-renziale a qualcuno, ma piuttosto com-prendere che il benessere di un paese di-pende dal benessere di tutti i suoi cittadini.

Thomas Schindlmayr lavora sui temi della disa-bilità per il Dipartimento di Affari Economici eSociali delle Nazioni Unite.

ROCCO BERARDO

Luca Coscioni denun-ciò questa situazione agiugno dello scorsoanno, durante il refe-

rendum sulla fecondazioneassistita: migliaia di cittadi-ni in condizioni di disabilitàe malattia grave non pote-vano uscire di casa per re-carsi al seggio e votare. Adoggi siamo riusciti a strap-

pare, grazie all’impegno diRita Bernardini, Piero Welbye altri di noi, una piccola ri-forma all’ex Ministro Pisanuin virtù della quale possonovotare da casa i cittadini le-gati in modo vitale ad appa-recchiature elettromedicali.La legge è troppo stretta:questo diritto è riconosciu-to a pochissimi e assegnatosolo ad un’ulteriore piccolaparte.

Occorre subito estendere ildiritto di voto a tutti i citta-dini che si trovino in condi-zioni di intrasportabilità,eliminando inutili burocra-zie ed assegnando loro lostesso diritto degli italianiresidenti all’estero: il votoper posta. “Tutti i cittadini -infatti, recita l’art.3 dellaCostituzione - hanno paridignità sociale e sono egua-li davanti alla legge”: per-ché, dunque, differenziare

le opportunità di voto deiresidenti all’estero e dei re-sidenti in Italia? ComeAssociazione Coscioni chie-diamo che il Governo si im-pegni da subito affinchéquelle del referendum costi-tuzionale siano le ultimeelezioni senza diritto di vo-to per tutti i disabili intra-sportabili. Questo è il mi-glior modo per difendere laCostituzione non solo a pa-role.

PERCH� UN TRATTATO DELLE NAZIONIUNITE PER LE PERSONE DISABILI

Solo 45 paesi nelmondo si sonodotati di unalegislazione cheabbia l’obiettivo diassicurare i dirittidei disabili

REFERENDUMCOSTITUZIONALE,ULTIMA ELEZIONESENZA DIRITTO DIVOTO PER TUTTI IMALATI E DISABILIINTRASPORTABILI

NAZIONI UNITE (REUTERS)Un trattato per il rispetto deidiritti di 650 milioni dipersone disabili nel mondoha compiuto ieri un passodecisivo con l'approvazioneda parte della Commissionedell'assemblea generale Onudella bozza sullaconvenzione.

I testo verrà ora sottopostoall'attenzione dell'assembleagenerale delle 192 nazioni,che si prevede l'approverànel corso della sua 61esimasessione annuale inprogramma all'inizio delprossimo mese. Ildocumento sarà poi prontoper essere firmato efinalmente ratificato.

"State mandando unmessaggio assolutamentemeraviglioso al mondo. Statemandando il messaggio chevogliamo vivere con dignitàper tutti e che tutti gli esseriumani sono uguali", ha detto

il presidentedell'assemblea JanEliasson elogiando idelegati perl'approvazione dellabozza all'unanimità,senza bisogno diponteggio di voti.La convenzione , chepotrebbe entrare invigore nel 2008 o 2009,richiederà alle nazioni diratificarla adottandoleggi che proibiscano ladiscriminazione sulla

basi di qualsiasi forma didisabilità, dalla cecità allamalattia mentale. Le nazionidovranno anche eliminareogni legge discriminatoria.

La convenzione obbligherà

anche i governi a combatterecontro gli stereotipi ed ipregiudizi e promuovere laconsapevolezza dellecapacità delle personedisabili e dei loro contributialla società.

Il documento proteggeràanche il diritto alla vita deineonati venuti alla luce conhandicap, e garantirà che ibimbi con invalidità nonverranno separati dia genitoricontro la loro volontà.

Per realizzare il trattato uncomitato dell'assembleagenerale che comprende tuttii 192 stati membri halavorato a partire dal 2001.

ULTIM’ORA:COMMISSIONEONU APPROVACARTA SUIDIRITTI DEIDISABILI

Page 19: Agenda Coscioni anno I n.00: settembre 2006

NOTIZIEDAL MONDO 19RICERCA SENZA

FRONTIERE:CARMEN SORRENTINO

Già dalla metà degli anni Novanta laGermania si confronta sulle motivazionietiche e sulle conseguenze mediche edeconomiche dei limiti posti allasperimentazione sulle cellule staminaliembrionali e all’ingegneria genetica ingenere. Alle limitazioni imposte dallaStammzellgesetz (la legge tedesca del2002 sulle cellule staminali) il FinancialTimes attribuisce la responsabilità di averdanneggiato la scienza e l’industria,bloccando l’innovazione tecnologica e lacrescita competitiva del Paese. Numerosipolitici, scienziati, intellettuali e associazionitedesche hanno chiesto la revisione dellaStammzellgesetz, sostenuti dalla insperatadecisione assunta dal loro Ministro per laRicerca, Annette Schavan, che inoccasione del voto del Consiglio Europeodel luglio scorso ha appoggiato ifinanziamenti alla ricerca sulle linee cellulariderivate da embrioni. Fino ad allora, laGermania era stata leader del blocco diminoranza che avrebbe voluto porre unveto ai finanziamenti. Senza il sostegno deitedeschi, il gruppo dei Paesi proibizionisti -composto da Austria, Slovacchia, Malta,Lituania e Polonia – non è più in grado diminacciare il blocco dei fondi. Come riportato dal “Frankfurter AllgemeineZeitung” (FAZ) del 25 luglio scorso, larichiesta di modificare la Stammzellgesetzè tornata alla ribalta in Germania già dalgiorno dopo il voto europeo. In particolare,la relatrice per la ricerca europea in seno alBundestag, Ilse Aigner (della CSU, icristiano-sociali della Baviera), ha chiestoche sia abolito per i ricercatori tedeschi ildivieto di cooperare con i loro colleghiall’estero. Infatti, la legge tedesca prevedesanzioni per gli scienziati che cooperanosu linee cellulari derivate da embrioni,eccetto quelli non più impiantabili prodottientro il primo gennaio 2002 (lo stessolimite che la ministra Schavan avevatentato di porre in sede europea). LaAigner ha per altro verso criticato quellache ha definito una contraddizione dellabiopolitica, ossia che il denaro pubblicotedesco venga speso in Europa perfinanziare la ricerca vietata in Germania. Patrick Bahners, editorialista di punta dellaFAZ, si è chiesto che senso abbia

IL VOTO EUROPEOSCUOTE ANCHE LA

GERMANIA

USASenato approva finanziamento perstaminali embrionali. Bush pone il veto (dalnotiziario ADUC cellule staminali n. 118 del21.7.2006)Per la prima volta da quando è alla CasaBianca, il Presidente George W. Bush haesercitato il suo potere di veto rimandandoal Congresso una legge che ripristinerebbei finanziamenti federali alla ricerca sullestaminali embrionali. Sostenuta sia dalpartito repubblicano che da quellodemocratico la ricerca sulle cellule ricavateda embrioni sopranumerari è statabocciata da Bush come "unamanipolazione della vita e una violazionedella dignità umane". Il veto potrebbeessere scavalcato con un nuovo voto deidue rami del Congresso ma è improbabileche si raggiunga la maggioranza qualificatadei due terzi.

USANuovi sviluppi per la creazione di cellulestaminali embrionali senza distruggerel’embrione I ricercatori della Advanced CellTechnology (ACT), gruppo americano del

biotech, sono riuscitia generare delle colture dicellule staminali togliendo singole celluledagli embrioni neo-fecondati. RobertLanza, capo della ricerca di ACT, haaffermato che la possibilità per gli embrionidi svilupparsi in un bambino sano nonsarebbe influenzata. La Conferenza deiVescovi cattolici degli Stati Uniti non ritieneche questa nuova tecnica permetta diaggirare l’impasse etica della ricerca sullecellule staminali embrionali.

OrganizzazioneMondiale per la SanitàMedicinali più economici per la curadell’AIDS (dal Financial Times, 17.8.06)Il direttore del dipartimento HIV/AIDSall’Organizzazione Mondiale della Sanità(OMS), Kevin De Cock, ha dichiarato allaconferenza internazionale sull’AIDS diToronto che le nazioni povere stannofacendo scarso uso del cosiddettoaccordo Trips che permetterebbe loro diannullare i brevetti delle grandi casefarmaceutiche e di emettere licenze per iproduttori generici affinché producanoversioni più economiche dei medicinaliantiretrovirali. Il provvedimento,fortemente avversato dalle case

farmaceuticheoccidentali e dai funzionari statunitensi,viene raramente applicato.

CileAd un passo dal divieto di clonazione (dalnotiziario ADUC cellule staminali n. 120 del18.8.2006)Manca solo la firma del PresidenteMichelle Bachelet per la promulgazionedella legge che impedirebbe in Cile nonsolo la ricerca sulle cellule staminaliembrionali ma anche la fecondazioneassistita e la pillola del giorno dopo. Lalegge stabilirebbe la protezione dell’essereumano dal concepimento, ossia daquando l’ovulo viene fecondato eproibirebbe la clonazione umana.

FranciaUn rapporto parlamentare raccomanda dilegalizzare la clonazione terapeutica (dalnotiziario ADUC cellule staminali n. 119 del4.8.2006)Il 27 luglio scorso il deputato francesePierre-Louis Fagniez (dell’UMP) ha

presentato ilrapporto “Cellule staminali

e scelte etiche”, richiesto loscorso gennaio dal Primo Ministro

Villepin in vista della revisione prevista per il2009 della legge francese sulla bioetica. Ildocumento, che è la sintesi di audizionicon scienziati, giuristi, bioeticisti, filosofi,esponenti politici e religiosi, raccomanda abreve o medio termine la legalizzazionedella clonazione a scopo terapeutico el’autorizzazione della ricerca sulle cellulestaminali embrionali. Il rapporto Fagniezpropone la sostituizone dell’espressione“clonazione terapeutica” con “trasferimentonucleare somatico”.

CinaNorme per la raccolta e il trapianto dicellule staminali (dal notiziario ADUC cellulestaminali n. 119 del 4.8.2006)Il Ministero della Sanità cinese ha elaboratonuovi criteri per raccogliere e trapiantare lecellule staminali sanguigne periferiche ocellule staminali. Nelle disposizionipubblicate si spiega che le fonti di cellulestaminali devono essere legali e registratein modo da consentirne la rintracciabilità.Inoltre è fatto divieto di rivelare i dati deidonatori.

conservare la Stammzellgesetz, mentre il restodell’Europa finanzia la ricerca sulle embrionali. Unalegge come la Stammzellgesetz è fatta perun’”isola” conclude Bahners. Il prof. Carl Djerassi,inventore della pillola contraccettiva e relatore alPrimo Congresso mondiale per la libertà di ricercascientifica, interviene con l’articolo Im Labor wirdaus dem Zellklumpen sowieso kein Baby (“Inlaboratorio dai grumi di cellule non deriva nessunbambino”). Djerassi, pur proponendo unadefinizione di embrione e di inizio della vita umanain termini favorevoli alla ricerca, ha espresso anchela sua “simpatia per l’origine storica dell’attualelegge tedesca, che formalmente si basa sul decisorifiuto delle pratiche nazionalsocialiste”. InGermania, come del resto in Austria, i fantasmidel nazismo sembrano pesare quanto ilfondamentalismo religioso.Sempre secondo il FAZ, vicine a quelladella Aigner sono le posizioni delMinistro per la Ricerca del LandNord Reno-Westfalia, AndreasPinkwart, dei liberali del FDP,e del membro delConsiglio nazionaledi bioeticatedescoKristianeWeber-

Hassemer. Contrari alla risoluzione europeasono invece sia i Grünen (Verdi) che le duegrandi Chiese tedesche: la cattolica el’evangelica. In particolare, la Conferenzadei Vescovi tedesca ha parlato di unapesante minaccia contro l’embrione inEuropa, e il consigliere della Chiesaevangelica, Wolfgang Huber, ha rilevatoche la pratica autorizzata a livello europeopotrebbe incentivare la futura uccisione diembrioni. Il Ministro Anette Schavan hareplicato che in realtà l’Unione Europeanon ha stanziato alcun importo perl’effettiva produzione di cellule staminaliembrionali, sottolineando così una volta dipiù la contraddizione denunciata dallaAigner. Le similitudini tra il dibattito in Germania equello in Italia hanno portato a un gioco disponda tra i due Paesi a Bruxelles. IlMinistro Mussi aveva scritto al MinistroSchavan per annunciarle che avrebbe

appoggiato il limite diimpiantabilità degli embrioni.

Sempre Mussi ha volutoaccertarsi del sostegno

tedesco prima diallinearsi al

compromessofinale.Le primeconvergenzearrivano anche sulfronte dellamobilitazionepopolare, vistoche il Partitoliberale tedesco hasostenuto lapetizionepresentata alParlamentoEuropeodall’AssociazioneCoscioni.

Senza il sostegno dei tedeschi, ilgruppo dei Paesi proibizionisti

non è più in grado di minacciareil blocco dei fondi.

PILLOLE TRANSNAZIONALI

Page 20: Agenda Coscioni anno I n.00: settembre 2006

IL VALORE AGGIUNTO DELLÕANOMALIA ÒCOSCIONIÓ

GIANFRANCO SPADACCIA

La Rosa nel Pugno è nata sullaspinta e sotto la pressione deitemi di lotta politica di cui èstata protagonistal’Associazione Luca Coscioni.La prima idea di costituirla siaffacciò infatti in quella“assemblea dei mille”, affollatadi ricercatori, scienziati,militanti della Coscioni,convocata subito dopo ilmancato raggiungimento delquorum nel referendum sullaLegge 40 non per reagire a unasconfitta ma per stabilire unalinea di resistenza e una basedi rilancio della lotta politicaper la libertà di ricerca. Equando prese forma il nuovosoggetto politico parvenaturale che l’Associazionedivenisse una delle quattrocomponenti federate nellafondazione della RnP insiemea SDI, Radicali Italiani eFederazione Giovani Socialisti.Non era affatto scontato:perché l’arco delle forzepolitiche in cui siriconoscevano gli iscritti allaAssociazione era assai piùampio di quello all’interno delquale nasceva la nuova forzapolitica. Ma ci parve a tutti,indipendentemente dai partitidi riferimento, che il costituirsidella RnP, il federarsi in essa didiversi movimenti politici, il

suo auspicabile successoelettorale, l’ambizionedichiarata di voler rilanciareuna politica laica, socialista,liberale, radicale, potesserafforzare nell’interoschieramento politico leposizioni ideali e politiche cheavevano indotto Luca Coscionia dar vita a questaAssociazione: non soloall’interno della sinistra e delcentro-sinistra ma ancheall’interno del centro-destradove pure quelle posizioniesistevano spesso schiacciatein condizioni di minoranza.Non c’è bisogno di ricordare ilcontributo che l’Associazioneha dato al costituirsi della RnPe delle sue liste elettorali,attraverso quelle che si sonovolute chiamare “candidatured’onore” presentate senzaalcun interesse che non fossepolitico. Ora mi sembra, ma seguardo allo svolgimento delrecente consiglio generale misento legittimamente di dire“ci” sembra, cheindipendentemente dall’entitàdel risultato elettoralequell’investimento, quellascommessa siano statipremiati. La presenza dellaRnP in un solo ramo delParlamento (nell’altro larappresentanza è statascippata) ha impedito cheposizioni, idee, progetti,

obiettivi fossero spazzati viadal dibattito politico ed apertoun terreno di confronto, didialogo e anche di lotta politicaall’interno del Governo, delParlamento, della stessaUnione europea.

Ora è accaduto che le difficoltà,le incomprensioni insortedopo le elezioni abbianoinvece paralizzato gli organifederali della RnP (segreteria edirezione) e impedito allaAssociazione di dare il propriocontributo al superamento diuna crisi che è in singolare,paradossale contrasto con isuccessi politici che si sonoregistrati in questi primi mesi.Si è preteso di ridurre questacrisi a fatto privato fra SDI eRadicali Italiani e i loro verticipolitici, tutt’al più con lamediazione di una “terzacomponente” secondol’abitudine correntizia dellapartitocrazia italiana anzichéaffrontare un dibattito apertonegli organi statutari che ci siera dati, come è stato a lungorichiesto e sollecitato dacentinaia e centinaia dimilitanti della RnP che hannosottoscritto l’appello di cuisono stati primi firmatariAlberto Benzoni e AntonioLandolfi. La tentazione di dareper concluso e fallito ilprogetto politico è stata grande

ed è rischio tuttora presentementre tutto, tutto ci dice chequel progetto non è soloastrattamente valido mapraticamente, politicamentenecessario e vitale.

Si è finalmente concordato uncalendario di riunioni dellasegreteria, si è prevista persettembre a convocazionedella direzione, si è creata unapresidenza provvisoria affidataa Boselli e Pannella, si è tornatia prospettare entro l’autunnouna Fiuggi 2. Speriamo che ilconfronto a viso aperto possaportare al superamentodefinitivo di questeincomprensioni e difficoltà,rilanciare il processocostituente della Rosa nelPugno, chiarire le regole e lemodalità di un progettofederale che non si riduca apratica verticistica diorganizzazioni fra loro separatee non comunicanti. Mabisogna fare presto, recuperareil tempo perduto, ritrovare lavolontà e la speranza di parlareal Paese, di rivitalizzare – con inostri obiettivi e i nostriprogetti, con i nostri valorilaici, socialisti, liberali, radicali– posizioni e tradizioni che nondebbono essere cancellatedalla storia italiana, né ridottea fenomeno marginale,velleitario e impotente.

20 ASSOCIAZIONE COSCIONIROSA NEL PUGNO

DAL CORPO DEIMALATI AL CUORE

DELLA POLITICA

ROSA NELPUGNO:RECUPERAREIL TEMPO PERDUTO

Associazione Luca Coscioni, é tutto qui.Accade cioè che sulla base di valori siamoqui insieme a fare politica, su quella che a mioavviso é la questione sociale dell'epoca. I pro-blemi di etica, di scienza, oggi acquistano in-fatti una portata globale, in un modo diversodal tempo di Galileo, quando il mondo era incausa - certo - ma solo per le aristocraziepensanti e di potere, mentre oggi abbiamo inconcreto il 90% dei viventi attrezzato per com-prendere e porsi queste esigenze. E’ un saltoantropologico, non solo culturale.

E' la prima volta che fa breccia nella sfera pub-blica l’affermazione: "Io sono ricercatore, cioèmi qualifico come qualcuno che crede e vive'per' e 'di' ricerca, e voglio che quest'ultima siariconosciuta come mia libertà o diritto ma an-che come forza di proposta e convenienzaper la società". E poi se ne è tratta una ulte-riore conseguenza: "Premesso che io sotto-scritto do priorità etica, deontologica ed uma-na, al mio impegno di ricercatore, premessoquindi che non potrò onorare l'impegno poli-tico con altrettanta professionalità, non miposso comunque esimere dalla battaglia incorso. Perché se io resto solo applicato al miomestiere - questo è in fondo il ragionamentofatto dai tanti esponenti della Coscioni - unamattina arriverà non il lattaio ma qualche altroa darmi il buongiorno". Come si è risolto tuttociò? Con il sostegno ad un soggetto politico,spinto fino all'atto straordinario del candidarsi,spesso riservato alle burocrazie, alle oligarchiee ad altri poteri delle società, ma ad una con-dizione: di non essere eletti perché travolti dal-le cose da fare nel proprio campo di ricercaprincipale.

INTERVENTO DI MARCO PANNELLAal Consiglio generale dell'Associazione Luca Coscioni

21 luglio 2006 Mirella Parachini ha posto “il” problema diun dibattito preventivo e prioritario che vaaffrontato in sede di Consiglio Generale,con i suoi compiti deliberativi, di indirizzo

certo, ma precisi ed importanti. Non si può dare peracquisita la anomalia, io credo felicissima, l'ambigui-tà - e non l'equivocità! -, che l'Associazione LucaCoscioni rappresenta in quanto cosa veramentenuova, che turba volumi precedenti come fa unoggetto nuovo messo in una stanza. Tutto ciòè stato ed è essenziale per la Rosa nel Pugnoperché è stato grazie al valore aggiunto rap-presentato da questa anomalia che, ad uncerto punto, si è determinata e diffusa unasorta di ubriacatura intorno alla appena co-stituita RnP nel Paese. Compagni espertie navigati mi chiamavano prospettando unrisultato elettorale del 6% alle elezioni poli-tiche, mentre io non mi schiodavo dallaforbice 1,8-2,4%, perché occorre ricor-dare che qui non agiamo con le regole diun corretto gioco democratico, ma in ungioco democraticamente inesistente. Nonc'è da lagnarsi che non ci sia lo stato di di-ritto, ma quantomeno da tenerlo presente.

Il fatto che sia qui presente PasqualinaNapoletano, che ieri il Ministro dellaRicerca Scientifica abbia accettato di con-frontarsi con i nostri ricercatori e scienziati,non solo sul problema delle staminali masui problemi generali della ricerca, che sia-no intervenuti Cinzia Dato e MauraCossutta, che altri politici eletti in liste diversedalla RnP non si siano ritratti ma al contrario

abbiano confermato e rinnovato la loro iscri-zione, ecco lo specifico che si è tradotto in

quella che è Associazione di Luca ed anche

Page 21: Agenda Coscioni anno I n.00: settembre 2006

Grazie al valore aggiuntorappresentato dallÕanomaliadellÕAssociazione Coscioni si �

determinata una sorta diubriacatura intorno alla appenacostituita RnP nel Paese.

DAL CORPO DEIMALATI AL CUORE

DELLA POLITICA 21ASSOCIAZIONECOSCIONIROSA NEL PUGNO

Tutto ciò ha fatto parte della realtà che hamandato in tilt le classi dirigenti di alcuni parti-ti, le quali hanno pensato e temuto che questavolta avremmo potuto "fare il pieno".Aspettative e timori che sono stati poi ridimen-sionati dalla stessa realtà non-democraticadel nostro Paese.

Comunque la novità rimane e continua. Sentosempre di più affinarsi non l'intuizione, ma laprassi di questo nuovo tipo di rigore. Un patri-monio immenso che, ha ragione Mirella, nonsi deve dare per scontato. Non può mancareal dibattito sulla RnP una parola che sia quel-la specifica delle esigenze della AssociazioneCoscioni.

Ora secondo alcuni comincerebbe per la RnPun percorso federalista. Ma la situazione stain termini diversi: un partito già c'è e risulta dalfederarsi di quattro organizzazioni che hannotenuto congressi ordinari e straordinari.Organizzazioni che hanno certo lasciato altempo successivo la definizione di un'articola-zione e di una strutturazione, ma che hannosottolineato più volte di non essere, di non vo-ler essere solo un cartello elettorale. E questotra l'altro ha giustificato le stesse candidaturee lo stesso lavoro della Coscioni, che potevae può contare sulla durata di una iniziativa.Non possiamo stare in un ambiente in cui av-vengono le lotte a me sconosciute, perchénon le ho mai volute conoscere, tra correnti efazioni partitocratiche. Questo é insostenibilesoprattutto di fronte alle tante candidatured'onore, confluite nelle liste della RnP. Eligendinon radicali che costituiscono un'apertura an-tipartitocratica, continuazione di una linea po-

litica che seguiamo da tempo.

Oggi, contro delibere della Rosa nel Pugno,in tutto il territorio italiano si sono presentateuna caterva di liste RnP; ed ora sappiamo, so-lo per voci, che avremmo 272 eletti nei consi-gli comunali, di cui a malapena ne avremo au-torizzati cinque. Nei confronti dei nostri eletto-ri non ci possiamo nemmeno prendere la re-sponsabilità, in quanto RnP, di quel che faran-no in giunta, nei vari posti di potere e sottopo-tere, questi - non per colpa loro - innominati.Allora il problema è questo: non sono com-ponibili a livello della federazione sul territorio"350 assessori" e "350 ricercatori d'altro",quali noi siamo o di cui siamo anche portavo-ce. Tutti sanno però che la federazione inquanto tale é inizialmente federazione di queisoggetti determinati (e speriamo poi di tanti al-tri), ma non federazione di tutte le struttureelettorali, clientelari e quali che esse siano, dibase.Credo che questo connotato anti-partitocrati-co dell'Associazione Luca Coscioni debbaessere tenuto presente. Luca fino alla fine, e lavoce di Luca non era solo quella che ascol-tavamo e che era stata creata da Luca, maanche quella di Maria Antonietta, ha rivendi-cato l'estrema politicità della sua associazio-ne, ma anche il rifiuto di essere e considerar-si caratterizzati dallo stesso tipo di servitù di al-tre formule politiche.

Penso che sia ancora in corso un momento diricreazione, ma credo sia l'ora di fischiare la fi-ne dell'ora di ricreazione, per tornare a parlaredi fatti e non solo di misfatti, magari radicali.

Siamo qui insieme a farepolitica, su quella che a mioavviso è la questionesociale dell’epoca

Dalla mozione approvatadal Consiglio generaledell’associazione

Il Consiglio generaleassicura fin d’ora cheintende partecipare adun’ulteriore fasecostituente della RnPattraverso la convocazionedi una convenzione (Fiuggi2) e impegnarsi per il suosuccesso con l’interventotanto di scienziati che diaccademici, molti dei qualihanno accettato dipresentarsi come“candidati d’onore” primanella listaRadicali/Coscioni, respintedall’Unione nel 2005 e poinelle liste della RnPinsieme a tante personemalate e disabili a cui lalotta e l’esempio di LucaCoscioni hanno dato lamotivazione della forza persottrarsi all’isolamento. ealla rassegnazioneraccogliendo registrazionidi cittadini “ad un euro”come previsto dallaSegreteria della RnP.

L’Associazione Coscioni,che ne è stata e ne è unelemento costitutivo,esprime preoccupazioneper quanto sta accadendonella RNP cui in tanti,anche tra coloro che nonl’hanno votata, hannoguardato come fattore dipossibile rinascita liberal-socialista e dirafforzamento dellepassioni laiche e liberaliall’interno dell’Unione dicentro-sinistra.

Le ragioni che portaronoalla costituzione del nuovosoggetto politico sono oggipiù che mai valide, comedimostra il fatto che moltidei temi che hanno fattoparte della campagnaelettorale della RnP spessosono diventatipoliticamente rilevantidiventando i temi principalidell’agenda politica delnuovo governo e del nostroParlamento.

Per superare questasituazione è necessario chesiano al più presto resi dinuovo funzionanti gliorganismi federati che laRnP si è data, assicurandola rapida convocazionedella Segreteria e delComitato direttivo.

Roma, 21 luglio 2006

L’IMPEGNOPER UNA“FIUGGI 2”!

La connessione trarisorse, ancheeconomiche, ediniziativa politica è

molto stretta. Per noi risorseeconomiche equivale a direpartecipazione degli iscritti,appunto tramite iscrizioni esottoscrizioni.

Ad oggi innanzitutto, rispettoallo scorso anno, c'é unasituazione economica positiva,con un avanzo cumulato di37.000€, sostanzialmentecrediti che l'associazione vantanei confronti di altri soggettidell'area radicale. Le spese, dal1 gennaio al 20 luglio 2006,ammontano a 210.000€, leentrate a 286.584€. I 1.643iscritti del 2006 rappresentanoil 64% delle iscrizioni del 2005,mentre dal punto di vistadell'autofinanziamento siamogià arrivati al 90% dei 310.000Ûdi autofinanziamento raccoltinel corso dello scorso anno,ovvero a circa 280.000 euro. C’èun progetto in corso finanziatodalla Fondazione del Monte deiPaschi di Siena per lapubblicazione degli atti del

Congresso Mondiale, unfinanziamento di 100.000 eurocui speriamo di aggiungere unaltro finanziamento di100.000€, che si staperfezionando in questi giorni,per organizzare un congressointernazionale sul progetto"Libertà di parola". Abbiamodeciso di mantenere separata lacontabilità di questi duefinanziamenti, che comunquesaranno a costo zero e apareggio di bilancio perl'associazione, proprio pertestimoniare ulteriormentel'importanza, per noi,dell'autofinanziamento, dellacapacità cioè di esistere eresistere in queste condizionicon i denari degli iscritti.

La struttura dell'AssociazioneLuca Coscioni si éconsistentemente rafforzata inqueste ultime settimane, edecco perché tutto quello che sié potuto proporre in questasede ha una sua concretezza.Ciò é stato possibile anchegrazie alla presenzaistituzionale di Marco Cappatoa Bruxelles e della Rosa nel

Pugno a Roma. Possiamo oradefinitivamente ambire adessere quello che in fondosiamo sempre stati, un punto diriferimento dal punto di vistapolitico e scientifico, capacicioè di coinvolgeresull'iniziativa politica personeattive principalmente neilaboratori.

Vorrei infine ricordare che perquest'anno abbiamoraddoppiato la quota diiscrizione all'associazione;l'obiettivo del 2006 écomunque quello diconfermare il numero di iscrittidel 2005, e siamo già al 64% diquella cifra.

Esiste una stretta correlazionetra quelle che sono le ambizionidella nostra politica e lecapacità di ciascuno di noi dicontribuire alla lororealizzazione; così comebisogna porre attenzione agliobiettivi delineati dal Segretariodell'associazione, così bisognache si affianchi nei nostriobiettivi una forte attenzione aimezzi per realizzarli.

LO STATO DELL’ASSOCIAZIONEMAURIZIO TURCOIntervento al Consiglio generale dell’AssociazioneCoscioni, 20 luglio 2006

Page 22: Agenda Coscioni anno I n.00: settembre 2006

BIAGIO DI GIOVANNI

Le ragioni di questa necessitàsono chiare alla luce dellacongiuntura. Sullo sfondo, iltema della costituzione delpartito democratico.Comunque si giudichi lapotenzialità di questoprocesso, esso fa dasottofondo rumoroso a tuttol’orizzonte politico a sinistra,con intenzioni, di volta involta dichiarate o soloaccennate, di ricollocazioni,diaspore, nuove aggregazionietc. Esso sta, comunque, aindicare che le attualiaggregazioni partitiche nonsono più sufficienti adisegnare i confini reciproci ele caratteristiche del sistemapolitico, nel tentativo disancire definitivamente laconclusione di un‘epoca – lafine delle ideologienovecentesche, come si dice -e l’avvio di una nuova.

LA ROSA E ILPARTITODEMOCRATICO

Noi abbiamo manifestato, inrelazione al costituendopartito, una critica essenzialeche può esprimersi così:insofferenza verso untentativo che sembrarinnovare, in condizionicompletamente mutate edunque anche con nuovisignificati, il vecchio

compromesso storico fra post-cattolici e post-comunisti.Credo che (con la buona pacedi Galli Della Loggia, chedichiara finito ilcattocomunismo all’italiana:tornerò su questo tema) ilsenso profondo di questacritica vada nella direzionegiusta. Ebbene, per andarerapidamente al nucleocentrale del problema, la“Rosa” deve accelerare (e nonrallentare) la propriacostituzione, diventare unsoggetto politico capace dirivendicare una propriaconsistente autonomia,movendo dalla quale essa puòdecidere se e comepartecipare al dibattito sulcostituendo partito.Nell’attuale stato di debolezzae sofferenza, le diasporeinterne sarebbero accelerate,l’illusione dell’unità socialistada fare dentro il nuovo partitosarebbe incoraggiata, tutto ildisegno della “Rosa”conoscerebbe, forse, una crisisenza precedenti. Anche qui,essenzialità dei tempi politici.E anche, credo, realismo diquesti tempi: la “Rosa” è assaipiù avanti del partitodemocratico, che per ora è unconfuso e rissoso aggregato diopposti (noi, forse, un po’meno: è così? Mi sbaglio?), edovrebbe essere nellecondizioni di accelerare ilproprio processo politico diunità, darsi l’autunno come

scadenza per il proprioprocesso costituente.

IL RISCHIO DELLASUBALTERNITÀ

Bisogna dare, agli interlocutoridel partito democratico, unsegnale definitivo: sarà la“Rosa” a partecipare, se ce nesaranno le condizioni, a quelpiù largo confronto, ainfluenzarne possibilmente lelinee di sviluppo, e amantenere la sua pienaautonomia, organizzativa eideale, se quel confronto nonprodurrà (e sarà moltodifficile) ancor più largheaggregazioni. Bisognamostrare di saper combattereuna tentazione magariinconfessata e inconfessabiledi alcuni: utilizzare il fatto chein qualche modo parte ilprogetto del partitodemocratico per andare inordine sparso al confronto,come se quello fosse il sicuroapprodo da perseguire,mentre è essenzialeconsiderare - ecco il punto - ilrafforzamento della “Rosa”ineludibile condizione perpartecipare a un più largoconfronto con qualchepossibilità di influenzarne ilpercorso. Altrimenti, ilrisultato sarà subalternità,subalternità, o, per qualcuno,per reazione, mero rigetto. E ilrisultato sarà, con ogniprobabilità, il rafforzamento

del carattere oligarchico delsistema politico,l’omologazione delle tensionicostruttive in un contenitoreunico dalle inevitabilitentazioni oligarchiche, giàtutte presenti in un progettoche sembra voler mettereinsieme gruppi dirigenticonsolidati dell’areaMargherita e dell’area DS.

UN’INIEZIONE DISINISTRA LIBERALE

Ma qualcuno dice: chetemete? Il cattocomunismo èfinito, le istanze laiche eliberali, individualiste emagari libertarie sono giàampiamente rappresentatedentro quella sinistra unavolta, insieme, bacchettona ed“eroica”, che si appoggiava aivalori della tradizionecomunista. Si è, insomma,realizzata la previsione diPasolini sui mutamenti dellasocietà italiana e la sinistra siva adeguando. Consideroquesta diagnosisostanzialmente sbagliata, o,come spesso capita a GalliDella Loggia, estremizzazionedi una tesi che ha soloqualche lato di fondatezza,che non è certo quella dellatraduzione della sociologia inpolitica.La realtà pratica della classepolitica italiana è diversa. Inessa si annidano ancora tutti iresidui di due culture politiche

alla ricerca di un punto dimediazione che non si saprecisamente quale sarà, mache rischia di unire gli aspettipiù stantii delle culture dipartenza, una volta sostenuteda finalità strategiche che leinserivano, bene o male, nelcorso vivo della storia.Oggi, il meglio che esse sonoin grado di produrre sembraessere il “prodismo”, ovverouna modesta ideologia dicompromessi con matricedossettiana, segno di unainadeguatezza tutta italiana arispondere ai grandi temi dellapolitica contemporanea. Lamediazione che si proverà araggiungere, nel partitodemocratico, finirà, assaiprobabilmente, con smussaregli angoli, ridurre la chiarezzadelle scelte, con il creare unterritorio ambiguo sia per lacollocazione mondialedell’Italia, sia per le riformenecessarie allo Stato sociale,sia per l’intreccio fra Statosociale e diritti di libertà, verotema cruciale della storiad’Italia e d’Europa.

STILI, METODI EOBIETTIVI DI LOTTAPOLITICA

Può anche darsi che io siapessimista, che non sarà così,che il confronto sul partitodemocratico sarà più ricco ecompiuto, ma spero di nonsopravvalutare la “Rosa” se

1Divorzio breve: semplificazione delleprocedure e riduzione dei tempi per

l’ottenimento del divorzio.

2PACS/coppie di fatto: istituzione delregistro delle unioni civili di coppie del-

lo stesso sesso o di sesso diverso, sen-za assimilarle all’istituto del matrimonio.Possibilità di regolare per via contrattualealcuni profili della vita in comune.

3Droga: riforma del testo unico suglistupefacenti. Legalizzazione dei deri-

vati della cannabis; sperimentazione del-la somministrazione controllata di eroinacome avviene in Olanda e in Svizzera;uso terapeutico della marijuana.Revisione delle convenzioni internazionalisulle droghe.

4Aborto/Pillola del giorno dopo RU486Informazione sessuale e contraccet-

tiva: possibilità di ricorso all’aborto farma-cologico; facilitazione dell’accesso ai me-todi contraccettivi e della pillola del gior-

no dopo.

5Ricerca scientifica e fecondazioneassistita: libertà di ricerca e procrea-

zione medicalmente assistita sul model-lo britannico.

6Eutanasia e testamento biologico: le-galizzazione, regolamentazione e

controllo della somministrazione, nei ca-si terminali, di farmaci contro il dolore an-che se a elevato rischio. Interruzione delmantenimento artificiale in vita, nei casi dicoma profondo e irreversibile, e comun-que in quelli in cui non ci sia ulterioreaspettativa di vita che non sia puramen-te vegetativa: la scelta deve essereespressamente indicata in un appositotestamento biologico da prevedere perogni cittadino.

7Prostituzione: legalizzazione, regola-mentazione e controllo.

8Nuova rete di sicurezza sociale: inter-vento sull’attuale sistema di ammor-

tizzatori sociali, con politiche attive del la-voro per favorire lo spostamento di risor-se da settori e da imprese in declino asettori e a imprese con prospettive di svi-luppo. Forme di sostegno alle persone,diverse da quelle che trasformano il sus-sidio di disoccupazione in un incentivo allavoro nero.

9Nuove norme sulle politiche della ri-cerca/Università e ricerca: maggiore

libertà alla ricerca scientifica sul “modelloBlair”. Holding pubblica/privata per la ri-cerca applicata e sostegno pubblico perla ricerca di base.

10Università-ricerca: abolizione delvalore legale del titolo di studio.

11Scuola primaria e secondaria:mantenimento del valore legale

dei titoli di studio; rispetto del dettato co-stituzionale sulla libertà di istruzione priva-ta senza alcun onere per lo Stato.

12Ordini professionali: riforma in sen-so liberale delle norme per l’ac-

cesso alle professioni.

13E-democracy:- delega al Governo per l’introdu-

zione del voto elettronico con la previ-sione di procedure di controllo pubbli-che, ripetibili e verificabili dei relativi siste-mi informatizzati, per la disciplina dellasottoscrizione per via telematica delle li-ste elettorali, delle candidature e dei re-ferendum popolari;- delega al governo per la messa in rete diatti e attività istituzionali. Norme in materiadi trasparenza degli atti comunali e istitu-zione dell’albo pretorio telematico;- elaborazione di progetti nazionali e par-tecipazione a progetti internazionali per ladigitalizzazione di archivi e biblioteche;- il materiale pubblico – inclusi gli archiviistituzionali e della RAIdeve essere libera-mente divulgabile (licenze creative com-

mons o similari ) e i lavori istituzionali ac-cessibili anche in modalità peer-to-peer;- “libertà di parola”: investimenti e iniziativedi adeguamento normativo per metterea disposizione gratuitamente strumenti etecnologie che aiutino i disabili nella co-municazione e nell’acquisizione e produ-zione di informazioni; aggiornamento del-la base di dati relativa alle strumentazioniinformatiche e investimenti per mettere adisposizione gratuitamente le nuove tec-nologie relative all’ausilio per i disabili;- libertà di lettura: garantire la disponibilitàdei libri in versione digitale per disabili enon vedenti;- libertà in rete: abolizione della leggeUrbani sulla criminalizzazione del peer-to-peer;- no alla brevettabilità del software, sulquale comunque può essere fatto valereil diritto d’autore;- libera conoscenza e creatività: abolizio-

22 EDITORIALIINTERVENTICOMMENTI

DALL’ALTERNANZA ALL’ALTERNATIVA

ROSA NEL PUGNO: LE RAGIONI DELLA SUA NECESSIT¸

UN GRIDO DIALLARME

Nel periodo più acuto dellepolemiche interne alla Rosa nelPugno, che sembravano aprireuna crisi senza ritorno, BiagioDe Giovanni – uno deiprotagonisti del convegno diFiuggi che diede il via nel mesedi aprile alla fase iniziale diformazione della nuova forzapolitica – ha inviato una lungalettera appello al comitato

direttivo e alle diversecomponenti della RNP.Nella lettera Biagio De Giovannimette in luce il paradosso diuna forza politica nascenteche, trascurando le ragioni chela rendono sempre piùnecessaria e gli indiscutibilisuccessi che i suoi temiprogrammatici hanno registratonella breve vita del governo, si

lascia paralizzare dalle difficoltàcomplessive e dalleincomprensioni interne.La lettera analizzapuntualmente queste difficoltà(opposte non solo dall’interno,ma anche dall’esterno) equeste incomprensioni, neltentativo di fornire un contributoal loro superamento: ladelusione per il risultato

elettorale giudicato troppomodesto. la difficoltà obiettivadi mettere insieme le diverseanime e le diverse storie della“Rosa”; le pressioni esterne diDS e componenti socialisteostili al progetto che tendono aportare solo alcuni pezzi dellaRnP nel costituendo partitodemocratico e vedono comeun pericolo il suo

I 31 PUNTI DI FIUGGI

Page 23: Agenda Coscioni anno I n.00: settembre 2006

penso che ciò avverrà anchese ci sarà una pressione fortedi uomini, di gruppi, di ideeche dovrà provenire pure danoi, per affermare, sui temiindicati, tesi più limpide peruna lettura adeguata dellamodernità. E’ necessario unriequilibrio fra i temi? E’ unadelle richieste che provienesoprattutto dai socialisti della“Rosa”, per qualcuno dei qualici sarebbe stata una sorta diprevaricazione dei temiradicali su tutti gli altri.Anche personaggi autorevolicome Ottaviano Del Turcohanno svolto osservazioni diquesto tipo.Non entro su questo temascivoloso se non per qualcheveloce osservazione: la prima,richiama il tema degli stilipolitici sui cui ho già dettoqualcosa. Ogni tema può essertrattato con un determinatostile.La battaglia sull’amnistia osulla legalità può diventare”sciopero della fame” ocoinvolgere in modostringente le struttureparlamentari e in generale unampio dibattito nella societàcivile. Non credo che le duesituazioni si escludanonecessariamente e di fattonon sempre è stato così.Anche qui, si tratta di trovareun equilibrio, essendo inveceassai importante che sicondivida il senso di una lotta,e si escludano parzialità un

po’ settarie, che non siimmagini che uno stile sia“superiore” all’altro, che non sitaccia chi lo sceglie o diopportunismo o diestremismo. Bisogna abituarsia una convivenza, che saràpossibile, ribadisco, se si troval’intesa sui temi da sollevare,sulle loro connessioni, sullepriorità da mettere in agenda,e poi sarà naturale che uominiprovenienti da consolidatestorie diverse facciano valere iloro comportamenti chepotranno ben restare diversi.L’importante è l’orizzontesintetico entro il quale questicomportamenti vanno adincastonarsi. E’ lì, sul progettoe sul suo senso generale, chebisogna trovare l’intesa.

DEGENERAZIONI DELLOSTATO SOCIALE, LIBERTÀCIVILI E STATO DIDIRITTO

Faccio un esempio piùcomplessivo, su cui già mi ècapitato di insistere nellarelazione che svolsi inDirezione alla fine di aprile.Le prevaricazioni che formedegenerative dello Statosociale operano sulle libertàcivili e in generale sullo Statodi diritto rappresentano ungran tema (che solo la “Rosa”ha la possibilità, nell’orizzontedella sinistra, di sollevare apieno titolo, per la forza che inessa ha la componente

liberale) che può trovare millespecificazioni per lotteconcrete: dal mondo dellavoro a quello della giustizia,dall’invadenza dellecorporazioni ai temi cheriguardano la nuova libertàdei moderni e le lorospecificazioni ancorate ai temidella biopolitica. Credo chesolo le componenti chestanno nella “Rosa” sonoveramente capaci (everamente legittimate) aportare questi temi neldibattito pubblico, dallasocietà alle aule parlamentari.Ma, ripeto, questo testo nonvuol avere un significatoprogrammatico. Esempi deltipo di quelli indicati valgonoqui solo per rafforzare ilconvincimento di quantopossa esser decisivo ilcontributo della “Rosa” altema del riordinamentopolitico della sinistra italianache sembrerebbe andarsi adividere (così la cosa comparesui giornali e nei commenti)fra quel luogo di confusioneche sembra aprirsi con ilpartito democratico - dove lasinistra storica sembrascomparire, regalando perfinoargomenti che possonoapparire validi alla posizionedella sinistra antagonista - e,appunto, questa medesimasinistra antagonista, chetenderà sempre più a coltivarei propri orticelli e il proprioinfantilismo politico che già va

producendo danni esizialiall’immagine del governo.Come dubitare, in questostato di cose, dell’essenzialitàdella “Rosa”?

STABILIRE UNACONNESSIONE FORTETRA ECONOMIA, DIRITTICIVILI E VISIONESTRATEGICA DELL’ITALIA

Ora, dunque, il vero problemanon sta nel fatto che isocialisti sono andati arimorchio dei radicali. Non èvero in punto di fatto, se sipensa a quanto lacomponente SDI abbia spinto,nella campagna elettorale, sutemi che sono consideraticlassicamente radicali, con alcentro la questione dellalaicità dello Stato, che si èconvenuto, tutti, diconsiderare al cuore di nuovedomande. Tuttavia, ciò chenon è vero in punto di fatto, lodiventa attraverso le forme dimanipolazione e falsificazionedi ciò che avviene, che fa partedello stile dellacomunicazione di oggi. Se poia questa immaginepartecipano esponenti - siapur critici - della stessa “Rosa”,le conseguenze sono pessime.Dunque è pienamente validodire: bisogna estendere icampi di intervento,moltiplicare le iniziativepolitiche e di analisi politica (ilManifesto di Capezzone, che

può certo esser discusso inqualche passaggio, mi parevada con molta efficacia inquesta direzione).Ma bisogna che questoampliamento dello spettrodelle analisi e delle proposte –nella direzione di unaconnessione più forte fraeconomia, diritti civili evisione strategica sull’Italia:un partito nascente deverivendicare con gran forza ilproprio ruolo nazionale -appaia subito come propostae iniziativa di tutto il gruppodirigente della “Rosa”.Altrimenti, tutto ciò che dibuono si può dire, si disperdenei mille rivoli di uncontenzioso sulleappartenenze e sugli stilipolitici che condurrà tutti inun vicolo cieco.Così, siamo già nel problemadella politica da fare, delleiniziative politiche visibili daprendere. Qui, ribadisco, nondico nulla nel merito: questo ècompito del gruppo dirigenteimpegnato giorno per giornonella politica attiva: Io milimito a questioni di metodo,pur sapendo, come dicevaColletti, che il metodo è lascienza dei nullatenenti. Main questo caso, forse non èproprio così. Il mio grido diallarme, dunque è gridoprolungato e rumoroso,esprime, di questo sonoconvinto, uno stato dimalessere diffuso.

DALL’ALTERNANZA ALL’ALTERNATIVA 23EDITORIALI

INTERVENTICOMMENTI

ne della SIAE e ridefinizione paritaria delruolo di autori; ed editori nella politica digestione dei diritti sulle opere dell’ingegnoe riduzione a 20 anni dei tempi dei dirittid'autore;- adozione dei principi della “dichiarazio-ne di Messina” e della “dichiarazione diBerlino” sull’accesso aperto alla letteratu-ra scientifica e ai risultati della ricercascientifica finanziata con denaro pubbli-co.

14Promozione globale democrazia:sostegno all’iniziativa della

Community of democracies (versol’“Organizzazione Mondiale della e delleDemocrazie”) impegno italiano a finanzia-re il Democracy Fund delle Nazioni unite,anche per candidare Roma a far partedel Board of Directors del Fund stesso.

15Basta soldi ai dittatori: aumentodel budget della cooperazione ita-

liana allo sviluppo (prima fase: fino al-

l’obiettivo dello 0,33%, e poi fino allo0,7%), e contestuale messa in discus-sione di tutti gli accordi con i paesi chenon rispettino le clausole su libertà e de-mocrazia, diritti umani e civili. No alle po-litiche di embargo poiché il commerciofavorisce la conoscenza reciproca deglistili di vita e delle culture, minando alla ra-dice le società chiuse e autoritarie.

16(Italian and) European endowmentfor democracy: (fondo italiano e)

fondo UE di sostegno alla promozioneglobale della democrazia sul modello delNational Endowment for Democracy

17Armi di attrazione di massa: attivi-tà italiana ed europea per lo stan-

ziamento, nei bilanci della Difesa, di fon-di per attività radiofonica, televisiva e tele-matica a favore della promozione globa-le della libertà e della democrazia, nel-l’ambito di un progetto di graduale con-versione delle spese e strutture militari in

spese e strutture civili.

18Democrazia e mondo arabo: so-stegno alle attività della società ci-

vile per la promozione della democraziain Medio Oriente e in Africa. Lotta alle mu-tilazioni genitali femminili.

19Moratoria universale pena morte:rilancio della campagna per la mo-

ratoria, a partire dalla “coalizione africana”.

20Tribunale penale internazionale:sul piano interno, adeguamento

normativo italiano allo Statuto della Corte;sul piano internazionale, sostegno al-l’operatività effettiva della giurisdizione in-ternazionale.

21Politica Agricola Comune: gra-duale superamento delle politiche

di sovvenzione, eliminando i sostegni aiprezzi a favore di misure limitate a soste-gno dei redditi degli agricoltori ai fini delladifesa del territorio. Eliminazione delle bar-riere ai prodotti agricoli dei paesi in via di

sviluppo.

22Mezzogiorno: ripristino della lega-lità e contrasto del familismo amo-

rale come criterio base per valutare le po-litiche specifiche a favore dello sviluppo.Rifiuto dell’assistenzialismo e organizza-zione di servizi efficienti e promozione diinfrastrutture utili per la formazione del la-voro e la crescita dell’attività imprenditoria-le.

23Monitoraggio politico-elettorale:monitoraggio pre-elettorale ed

elettorale del voto politico in Italia (inclusala questione delle firme pre-elettorali).

24Amnistia

25Limitazione dell’obbligatorietà del-l’azione penale

26Responsabilità civile dei magistra-ti

27Separazione delle carriere tra giu-dice terzo e pubblica accusa

28Carcerazione preventiva: normedirette a evitare che diventi un’irro-

gazione preventiva della pena.

29Sistema sanzionatorio: attuazioneeffettiva della finalità rieducativa

della condanna.

30Sistema elettorale CSM: riformadel Consiglio Superiore della

Magistratura, compreso il sistema eletto-rale, per evitarne la politicizzazione. A tal fi-ne si può ipotizzare un’elezione singolaper ciascun membro che scada in tem-pi diversi.

31Politiche di difesa del territorio:riassetto idrogeologico; recupero

dei centri storici; sviluppo dei Parchi; tute-la e valorizzazione del patrimonio ambien-tale; politiche di prevenzione dei danniderivanti da gravi eventi naturali (a partiredall’emergenza Vesuvio); nuova politicasull’edilizia (la “rottamazione degli immo-bili” evocata da Aldo Loris Rossi).

DELLA SUA NECESSIT¸

rafforzamento; le debolezzeinterne alle forze che si sonoimpegnate con lealtà nelprogetto politico ma chestentano a convincerseneveramente e si mostranoincapaci di decisioni politicheche possono mettere a rischioqualche posizione acquisita.De Giovanni affronta anche sial’irrisolta questione della crisi

socialista che è vano speraredi risolvere all’interno delladiaspora socialista e al di fuoridi un più vasto progettoriformista sia le difficoltà deirapporti fra socialisti e radicali:difficoltà e motivi di crisi chepossono essere superati soloattraverso una sintesi politica ela ripresa e il rilancio delprocesso costituente: una

sintesi originaria, nel senso difondativa, “che dia valoredecisivo all’idea centrale, alprogetto accomunante diesperienze che provengonoda punti diversi e talvoltalontani o addirittura conflittuali”.Ora che, con le scadenzeindicate dalla segreteria,sembra essere superata lafase di stallo e di paralisi che

la RnP ha conosciuto dopo leelezioni e individuato entrol’autunno il percorso di questanuova fase costituente,pubblichiamo la parte dellalettera che, dopo averlaauspicata, guarda piùdirettamente a questaprospettiva. Perché è ad essae al raggiungimento di quella“sintesi originaria” di cui parla

De Giovanni che unaAssociazione come la LucaCoscioni – che ha deciso diessere uno dei soggetticostituenti del nuovo soggettopolitico a cui ha dato uncontributo ideale e progettualee assicurato il sostegno el’impegno di centinaia discienziati e ricercatori – èsoprattutto interessata.

Page 24: Agenda Coscioni anno I n.00: settembre 2006

A pagina 31, lo Statuto che dovranno adottare le Cellule Coscioni el’Agenda Coscioni per il legislatore da far firmare.

24 CELLULEDI ALTERNATIVA

DIVENTA AZIONE

CELLULE COSCIONI, CELLULEDI ALTERNATIVA

Le Cellule Coscioni

L'Associazione Coscioniha deciso di promuovereun nuovo strumento pergli iscritti che voglionoimpegnarsi direttamentea livello locale otematico: le CelluleCoscioni. L'obiettivo èquello di consentire a ungruppo - anche di pochepersone - di muoversicome AssociazioneCoscioni nel proprioambito territoriale, oanche semplicementenel proprio ambiente divita, di lavoro e di studio(università, ospedale,centro di ricerca).

A cosa servono

Le cellule non servono a"formalizzare" ciò chegià esiste, né asovrapporsi con soggetti

già attivi (associazioniradicali o altro). Per questo motivo, leuniche condizioni cheabbiamo posto comeobiettivo sono quelle dicoinvolgimento anche dienergie nuove: 5 nuovi iscritti, 100 nuovi nominativifirmatari degli appellilanciatidall’associazione.

Come fare perentrare in azione

Se sei interessato acostituire una cellula, o afarne parte, contattacisubito, telefonandoci allo06 68979286. Questo giornale segnalaun primo elenco dipersone a cui fareriferimento in giro perl'Italia.

Carissimi, torno oggi a Roma e vi rispondoimmediatamente. Il progetto è di mio grandeinteresse, quindi oltre a condividernel'impostazione, offro di impegnarmi in primapersona. Fra l'altro, la peculiare situazione politicaitaliana ed estera, nonché il dibattito sulle cellulestaminali (sorto alla vigilia del fallito referendum, enon ancora - per fortuna - sopito) e tutto l'indottoideologico che attorno ad esse orbita, hannorafforzato in me certi risalenti convincimenti radicalie libertari. Con settembre sarà certo possibileconvincere qualche amico, ma se non dovessiriuscire non verrà meno l''impegno preso. Potrò farparte di un'altra cellula o collaborare in altramaniera. Aspetto vostre notizie. Un saluto, Fabio

Potete contare sulla mia disponibilità (tutti i miei datipersonali dovrebbero già essere di vostraconoscenza). Cercherò di convincere qualcunoall'iscrizione. Il mio augurio è che le cellule coscioni,similmente alle staminali, possano generare tessutivitali in grado di riparare quelli malati e contribuirecosì a sanare la cronica carenza di diritti che minala salute della nostra democrazia. Anche la Rosanel Pugno non potrà che giovarsi di una nostramaggiore consistenza. Saluti a tutti. Andrea P.

Lavoro alla Harvard Medical School a Boston (US)e svolgo ricerche sulle cellule staminali embrionali.Sarei lieto di poter contribuire, nel mio piccolo, apromuovere la attività della Associazione Coscionise non altro almeno simbolicamente, come biologoricercatore impegnato proprio sulle staminaliembrionali. Tra l'altro, solo qui nel contesto di

Boston, siamo tantissimi ricercatori italiani chehanno particolarmente a cuore il tema della libertàdella ricerca scientifica. Potreste farmi saperequalche cosa in più circa le modalità di adesionealla associazione e ai compiti delle CelluleCoscioni? Grazie e cordiali saluti, Andrea

Cara Associazione Coscioni, sono disponibilissimaa far parte di una cellula Coscioni senza problemie/o condizionamenti. Purtroppo non ho lapossibilità di crearne una autonoma, almeno nonora, ma partecipo volentieri alla Vostra iniziativaintelligente, utile ed etica. Restando in attesa diVostre indicazioni, saluto con affeto. Cristina

Leggo con molto piacere l'invito a costituire delle"cellule" in tutta l'Italia. Io vivo a Berlino e midomandavo se la costituzione di una cellula èanche possibile all'estero. Cordiali saluti, Davide

Sono disponibile a difendere la libertà di ricerca nelcampo delle biotecnologie. Se le cellule staminaliembrionali fossero una risorsa, perché non sidovrebbero utilizzare a favore degli ammalati? Senon si sperimenta, non si scopre l'eventualeefficacia di queste cellule. Cordiali saluti, Ilario

Do la mia disponibilità, come laico ed esperto didiritto, a partecipare alla costituzione di una CellulaCoscioni che, tra l'altro, si occupi e promuova ilriconoscimento garantito dai pubblici poteridell’uomo-disabile, quale oggetto/soggetto previstodall' art. 2 della Costituzione italiana. Gustavo

VOGLIOCOSTITUIREUNACELLULACOSCIONI!

LETTERE RICERCA SCIENTIFICA SULLECELLULE STAMINALISono in atto numerosi tentatividi escludere dai finanziamenti laricerca scientifica sulle cellulestaminali ottenute da embrionisovrannumerari, che rappre-senta uno dei settori più pro-mettenti per la cura di gravimalattie. Il Congresso Mondialeper la Libertà di RicercaScientifica e l'AssociazioneCoscioni hanno lanciato unapetizione che chiede la possibi-lità di finanziare progetti di ricer-ca sulle cellule staminali daembrioni sovrannumerari e sultrasferimento del nucleo cellula-re (impropriamente detto "clo-nazione terapeutica").

PROCREAZIONE MEDICALMENTEASSISTITALe pratiche di procreazioneassistita sono disciplinate dallalegge 40/2004, che consentel’uso di tali tecniche solo a per-sone sterili di sesso diverso,coniugate o conviventi, proibi-sce la fecondazione eterologa,vieta il congelamento degliembrioni, impone che gliembrioni prodotti (fino a unmassimo di 3) vengano impian-tati anche se malati, e proibiscela diagnosi preimpianto e laricerca scientifica sugli embrio-ni.

PROMUOVI LA CELLULA COSCIONI NELLA TUA ZONA.COINVOLGI ALTRI DUE ISCRITTI E DIVENTA AZIONEDELL’ ASSOCIAZIONE COSCIONI

Page 25: Agenda Coscioni anno I n.00: settembre 2006

Le persone iscritteall’associazione indicatein questo elenco hannodeciso di dar vita nellaloro zona o nella lorouniversità ad un nucleoorganizzativo di una“Cellula Coscioni”. Senon è ancora statocostituito un gruppopresso il tuo comune o latua università al qualeaggregarti, dai vita aduna “Cellula Coscioni” escrivici a [email protected]

ABRUZZO

Casoli (Ch)Severino [email protected]

BASILICATA

Latronico (Pz)Maurizio Bolognetti3397467366 - [email protected]

CAMPANIA

NapoliGiuseppe Nardini3284157501 [email protected]

Mercogliano (Av)Bruno Gambardella e Enrico DeSimone3381243376 [email protected]

Villa Literno (Ce)Antonio Tessitore3394806143 [email protected]

Mondragone (Ce)Vincenzo Sessa3398929252 - [email protected]

Sorrento (Na)Nazzareno [email protected]

SalernoFilomena Gallo3334567091 - [email protected]

Pisciotta (Sa) Maurizio Provenza 3288765186 [email protected]

EMILIA ROMAGNA

BolognaAndrea Panzini340.3269654 - [email protected]

FerraraMario Zamorani3470966750 [email protected]

ForlìFrancesco Laruccia0543550105 - [email protected]

ModenaAntonino Forabosco e EmilioSalemme3474885078 [email protected]

RavennaPaolo Soglia054467404 - [email protected]

LAZIO

RomaEdoardo Cicchinelli, GiulianoPastori, Germana Grassi, GustavoFraticelli - 3473960139 [email protected]

Roma – San Filippo NeriMirella [email protected]

Roma – Università Tor VergataCarla [email protected]

LIGURIA

GenovaPatrizia De Fusco, Bruno Fedi,Andrea Alberto, Maria GraziaBarbieri3394807211 [email protected]

LOMBARDIA

MilanoValerio Federico, Yasmin Ravaglia3358256736 [email protected]@virgilio.it

BergamoMaria Serena De Santis035257154 - [email protected]

BresciaCesare Giovanardi, FiorenzoNegrizioli, Giovanni Colucci3474326111 [email protected]

CremonaErmanno De Rosa3334859940 [email protected]

Milano – San RaffaeleGiulio [email protected]

MonzaBarbara Sanua3397746017 [email protected]

PaviaAndrea Pessarelli038225661 - [email protected]

MARCHE

AnconaLaura Pistoni e Gerardo Tricarico3477562130 - [email protected]

Ascoli PicenoAlessandra Ancona3472726841 - [email protected]

PIEMONTE

TorinoPaola Cirio, Alessandro Frezzato3403193583 - [email protected]

Mondovì (Cn)Sergio Bruno3334960225 - [email protected]

PUGLIA

FoggiaAndrea Trisciuoglio3351258213 [email protected]

Barletta (Ba)Calogero Maria Scimè0883533957 - [email protected]

Fasano (Br) Leonardo Monopoli3334207025 - [email protected]

LecceRoberta Bianco3385870924 [email protected]

SARDEGNA

SassariMaria Isabella Puggioni3337955274 [email protected]

SICILIA

PalermoGiannandrea Dagnino3284146178 [email protected]

CataniaMarco [email protected]

Messina – Università di MessinaUmberto [email protected]

TOSCANA

SienaGiulia Simi3391029814 - [email protected]

FirenzeClaudia Moretti3472985969 - [email protected]

Pontassieve (Fi) Alessandro Degl'Innocenti3933300691 - [email protected]

PisaSilvano Presciuttini3476788666 - [email protected]

San Giovanni Valdarno (Ar)Edoardo Quaquini3286303865 - [email protected]

TRENTINO ALTO ADIGE

BolzanoDonatella [email protected]

UMBRIA

Orvieto (Tr)Maria Antonietta [email protected]

Umbertide (Pg)Giovanni [email protected]

VENETO

BellunoMichele Bortoluzzi3355247232 [email protected]

PadovaMarco [email protected]

VicenzaAlessio Dalla Libera0444927898 - [email protected]

VeronaLaura Vantini3381148598 - [email protected]

GERMANIA

BerlinoDavide [email protected]

INGHILTERRA

Londra Manfredi [email protected]

USA

Boston - Harvard Medical SchoolAndrea [email protected]

Hanno intenzione di promuovere una CellulaCoscioni anche i seguenti simpattizanti:

Pescara, Giuseppe [email protected] Ravenna, Paolo [email protected] (Lt), Michele Ciorra3384945129 - [email protected] Ligure (Ge), Gina [email protected] (Ge), Donata [email protected] (Sp), Cristina [email protected]ì (Cn), Sergio [email protected], Roberta [email protected] (Ba), Pasquale [email protected], Romina [email protected] (Tv), Mario [email protected], Alessio Dalla [email protected]

L’Associazione Coscioni ritiene che la pro-creazione assistita sia un diritto di ogni cittadi-no, e si batte affinché la Legge 40 vengasostituita da una disciplina più laica e liberale.

CORDONE OMBELICALEIl sangue del cordone ombelicale contienecellule staminali che potrebbero servire per lacura di gravi malattie, per ricostruire tessuti odorgani malati e, in caso di compatibilità, pertrapianti. In Italia tali cellule possono essereraccolte e conservate sol-tanto per uso autologo oper malattie già in atto diconsanguinei, e le banchedi raccolta possono essereistituite soltanto pressostrutture pubbliche.Secondo l’Associazione Coscioni la materiadeve essere riformata e deve essere appro-vata una nuova disciplina che, tra l’altro, aprala strada alle banche private accreditate.

ABORTO E PILLOLA RU486La Legge 194/78 riconosce il diritto delladonna ad interrompere la gravidanza pressole strutture pubbliche, e prevede una serie dipolitiche di prevenzione da attuarsi nei consul-tori familiari. L’Associazione Coscioni si batteper rafforzare le garanzie ed il rispetto dei dirit-ti della donna, attraverso la diffusione di infor-mazioni sulle misure di contraccezione,l’estensione della possibilità di praticare l’inter-ruzione di gravidanza alle strutture private, ilrispetto di tempi certi per gli interventi e lalegalizzazione di tecniche meno invasivecome la pillola RU-486.

EUTANASIA E TESTAMENTO BIOLOGICOIl progresso della medicina e il fenomeno del-l’eutanasia clandestina, recentemente venutoalla luce anche grazie all’ultimo libro del Prof.Veronesi, impongono con urgenza il tema del-l’eutanasia all’attenzione generale.L’Associazione Coscioni chiede che vengasvolta un’indagine conoscitiva sull’effettivaconsistenza del fenomeno legato all’eutanasiaclandestina, e che si apra un dibattito pubbli-co nel quale affermare che l’eutanasia, in un

contesto di regoleprecise, costituisceun’espressione dilibertà e di dignitàdell’individuo.Allo stesso modo,l ’ A s s o c i a z i o n e

Coscioni si batte affinché nel nostro ordina-mento venga riconosciuta validità al cosiddet-to “Testamento Biologico”, cioè al documentocon cui si possano prevedere indicazioni anti-cipate di trattamento nel caso in cui in futurosi perde la capacità di autodeterminazione acausa di una malattia invalidante o di un inci-dente eccezionalmente grave

LIBERTÀ DI PAROLAAlcune patologie neuro-muscolari, pur mante-nendo intatta la lucidità di pensiero, possonocompromettere la capacità di esprimersi,impedendo a chi ne è affetto di manifestare lapropria volontà. Per questi malati l’unica solu-zione è la "Comunicazione AumentativaAlternativa", cioè una serie di dispositivi chetraducono le piccole motilità residue in unavoce artificiale. Questi apparecchi non sonoforniti dal Sistema Sanitario Nazionale, poiché

il nomenclatore risale agli anni ’90 ed èquindi obsoleto: l’AssociazioneCoscioni chiede che l’elenco sia sosti-tuito da una dizione che rimanga attua-le nonostante i progressi tecnologici,ovvero che venga stilato sulla base diuna classificazione aggiornata e com-pleta.

LIBERTÀ DI LETTURAI portatori di patologie che impedisconol’uso di supporti cartacei sarebbero ingrado di consultare qualsiasi testo,attraverso un normale personal compu-ter, se disponessero del file del libro. Lapossibilità di acquistare la versione infor-matica dei testi, tuttavia, è preclusadall’Associazione Italiana Editori, cheteme la circolazione illegale di materialecoperto da copyright. A chi non puòleggere i testi cartacei, quindi, non restache acquistarli e convertirli in file attra-verso un lungo lavoro di scansione ecorrezione. L’Associazione Coscionichiede l’eliminazione questa discrimina-zione, che risulta fortemente penalizzan-te nello studio, nel lavoro e nella qualitàdel tempo libero.

VITA INDIPENDENTEIl movimento per la Vita Indipendente,presente in ogni parte del pianeta, sibatte contro ogni forma di discriminazio-ne delle persone con disabilità;l’Associazione Coscioni ha fatto propriele sue finalità, che si possono così sin-tetizzare:consentire l’assunzione diretta, da parte

dei disabili, delle persone che prestano loroassistenza;consentire alle persone con disabilità discegliere gli ausili tecnici ad esse necessa-ri;far sì che le persone con disabilità partecipi-no attivamente alla formazione delle leggi leriguardano.

DIRITTO DI VOTO DEI DISABILILa normativa vigente prevede che possanovotare presso il proprio domicilio gli elettoriche si trovino in condizioni di dipendenzacontinuativa e vitale da apparecchiatureelettromedicali, e quindi esclude dalla pos-sibilità di voto domiciliare tutti gli altri malati edisabili. L’Associazione Coscioni si batte permodificare l’attuale normativa, ed estenderequesta possibilità a tutti i malati e ai disabiliintrasportabili, e non solo a quelli in condi-zioni di dipendenza da macchinari.

SMS A PREZZO DI COSTO E SOTTOTITOLIPER NON UDENTILe difficoltà nella comunicazione verbaledelle persone sorde possono essere affron-tate grazie ai moderni servizi di comunica-zione elettronica (SMS, MMS);L’Associazione Coscioni ha fatto formaleistanza all’Autorità per le Garanzie nelleComunicazioni affinché i servizi per una“comunicazione indipendente” dei sordi(SMS, MMS e Videochiamate) siano fornitial prezzo di costo o con tariffazione forfeta-ria. Per gli stessi motivi, l’AssociazioneCoscioni si batte affinché tutte le trasmissio-ne televisive offerte dal servizio pubblico.

DIVENTAAZIONE 25CELLULE

DI ALTERNATIVA

CAMPAGNE IN PILLOLE

Page 26: Agenda Coscioni anno I n.00: settembre 2006

26 CELLULEDI ALTERNATIVA

LIBERTÀDI PAROLA

Il testo che segue - inviato al ministro il9 giugno del 2006 - è già statosottoscritto e inviato da centinaia dipersone; la sua attualità permanefinché non conseguiremo l’obiettivodell’aggiornamento del NomenclatoreTariffario Nazionale.

Gentile Ministro,

Le sottoponiamo un problema verso ilquale crediamo sia urgente un Suointeressamento.Si tratta della terribile situazione di chiè affetto da patologie del sistemaneuromuscolare di gravità tali dacompromettere non solo lefunzionalità motorie ma anche lacapacità di parlare e di esprimersi.Le nuove tecnologie consentono, ormaida qualche tempo e in modorelativamente semplice, di sopperire aquesta grave situazione sintetizzandola voce del paziente in modo artificiale.Purtroppo ciò che la tecnologia offre acosti ormai contenuti e le leggi generaliin materia sanitaria proclamano dirittodegli utenti e dovere del ServizioSanitario Nazionale, viene nei fattiimpedito o fortemente limitato dallaburocrazia e dalla estenuante lentezzadelle procedure.A questo proposito ricordiamo:

- La composizione del NomenclatoreTariffario delle Protesi, la cui vigenza èstata ribadita anche da una lettera(100/SCPS/PRO/4) del 5 marzo 2002

del Suo predecessore indirizzata agliAssessori alla Sanità delle Regioni, èferma a sistemi che appartengono allapreistoria tecnologica del settore e chesono del tutto incapaci di garantire lefunzioni necessarie.

- L'accordo tra Governo e Regioniraggiunto nell'ambito della ConferenzaStato-Regioni (seduta del 22 novembre2001, repertorio Atti n. 1318) relativo aiLivelli Essenziali di Assistenza (LEA)aveva previsto le modalità di modifica,integrazione e aggiornamentomediante un appositoorganismo/commissione da costituirsientro il 31 marzo 2002.

- Tale Commissione non sembra adoggi costituita o comunque averprodotto alcunché.

- Uno studio di riclassificazione degliausili del Nomenclatore Tariffariocommissionato dal Ministero allaFondazione Don Gnocchi di Milano èstato eseguito e consegnatonell'ottobre del 2003 al Ministero, mada allora nulla di operativo sembraessere emerso.

- In assenza della sostituzione dellavecchia dizione ("comunicatorisimbolici") con una che tenga contodelle nuove tecnologie disponibili, gliutenti e le loro famiglie incontrano fortidifficoltà di accesso ai nuovi sistemi epenalizzazioni economiche.

Alcuni assessori regionali sonointervenuti con delibere, atti,dichiarazioni finalizzate alla soluzionedel problema. Queste iniziative sonostate opportune ma forzatamentelimitate e non garantiscono lasoluzione del problema generale.

Coloro che necessitano di questisistemi sono, per fortuna,relativamente pochi e dunque è risibilel'impatto finanziario (peraltro in partegià coperto). Essi non hanno sindacati,ordini o corporazioni con le qualipremere o minacciare; non possonobloccare aeroporti e ferrovie. Sono essistessi imprigionati nel loro corpo dallamalattia e nella impossibilità diespressione dall'indifferenza e dalnon rispetto delle leggi di chi dovrebbegarantirne l'attuazione.

Le chiediamo di intervenire conurgenza e decisione per realizzare nelleprossime settimane quanto non si èfatto (e si doveva) negli ultimi anni. Èdavvero semplice e possibile imporresubito l'approvazione del nuovoNomenclatore Tariffario. Verso questicittadini, deboli fra i deboli, non sonogiustificabili ritardi, disattenzioni edindifferenze: abbiamo tutti il dovere diintervenire.

Per sottoscrivere:www.lucacoscioni.it/appelloministro

«La sanità avverte da tempo il bi-sogno di una profonda innova-zione tecnologica e non soltan-to in ambito clinico e diagnosti-co.La vera sfida è quella di portareavanti un’autentica rivoluzionetecnologico-comunicativa, ba-sata sulla diffusione di tecnolo-gie informatiche al fine di snelli-re, semplificare, rendere traspa-renti e facilmente accessibili atutti i servizi e le prestazioni sa-nitarie, evitando sprechi di tem-

po, denaro ed anche vere e pro-prie “vie crucis” per il cittadino.In gran parte del sistema sanita-rio, infatti, sono ancora i pazien-ti a spostarsi da una struttura al-l’altra per fare una prenotazione,per portare i referti dall’ospeda-le al medico di famiglia e vice-versa.La prospettiva di questo lavoro èanche quella dell’incrementodella deospedalizzazione e del-lo stesso utilizzo improprio eprolungato delle strutture resi-

denziali per le persone non au-tosufficienti, grazie al potenzia-mento dei servizi di home carenel quadro della continuità assi-stenziale globale».(*)

Con queste parole il MinistroLivia Turco ha impegnato il suodicastero a promuovere una po-litica che consenta una rivolu-zione tecnologica in ambito sa-nitario. L’Associazione Coscioni,che da anni è impegnata con lacampagna “libertà di parola” ad

affrancare dall’incomunicabili-tà i malati, le assicurerà una pie-na collaborazione e un continuostimolo alle iniziative che inten-derà prendere.

(*) Estratto da “Un New Deal perla Salute”, documento ricogniti-vo della audizione del MinistroLivia Turco alla CommissioneAffari Sociali della Camera (27Giugno 2006) e allaCommissione Igiene e Sanitàdel Senato del (6 luglio 2006).

DA SOTTOSCRIVERE: LETTERA APERTA AL MINISTRO, PER LA ÒLIBERT¸ DI PAROLAÓ DEI DISABILI GRAVI

Le patologie del sistemaneuromuscolare nonsolo compromettono lafunzionalit� motoria maanche la capacit� diparlare e di esprimersiOggi le nuovetecnologie rimediano aquesta grave situazione

Condannato al silenzio dalla SclerosiLaterale Amiotrofica torna a parlare.Un vero e proprio “miracolo”, ma dellatecnologia, quello che ha cambiato lavita a Egidio Sisinni, di Latronico, unpiccolo centro del Potentino a ridossodel Pollino Egidio, che oggi parla con gliocchi utilizzando per la prima volta unsofisticato comunicatore simbolico.

«Finalmente ce l’abbiamo fatta!» Conqueste parole Maurizio Bolognetti,Consigliere generale dell’AssociazioneCoscioni e Segretario di Radicali lucani,ha accolto dopo una lunga battaglia laprima concreta realizzazione delladelibera n° 2146 del 27 settembre 2004della Regione Basilicata, che destinacentomila euro all’“Acquisto dicomunicatori simbolici”.

PARLARECON GLIOCCHI ALATRONICO(POTENZA) Le istituzioni vanno premute, anzi

spremute, dai malati. Oggi lo fal’Associazione Coscioni, di cui mi vanto diessere Consigliere generale.Mi chiamo Antonio Tessitore, ho 29 anni esono di Villa Literno, in provincia diCaserta. Sono affetto da Sclerosi LateraleAmiotrofica e forse avrete letto o saputo dime in occasione delle riunionidell’Associazione. Nell’ultima, cheabbiamo tenuto a Roma con lapartecipazione del Ministro Mussi e diMaura Cossutta si è discusso inparticolare di ricerca e di testamentobiologico, ma si è anche parlato delprogetto “Libertà di Parola”, per mettere a

disposizione di disabili gravi lestrumentazioni che possano consentire ditornare a comunicare.In particolare, io mi sono impegnato perproporre agli enti locali l’acquisto didispositivi per la comunicazioneaumentativa alternativa da destinare a chinon può parlare. Il malato di SLA non simuove, ha difficoltà a parlare, a respirare,a mangiare, e l’unica cosa che può fare èpensare. Vogliamo la possibilità dicomunicare. Sono felice che abbianoaderito al progetto con entusiasmo ilPresidente della Provincia di Caserta DeFranciscis e della Regione CampaniaBassolino. E sono anche felice cheabbiamo potuto presentare il progetto alpubblico in una conferenza stampa allapresenza di Maria Antonietta Coscioni.Mi preme ribadire che lottiamo per ildiritto alla libertà della parola per tuttimalati. Sollecitiamo i malati, gli enti locali,le associazioni culturali e quanti sonoimpegnati nel sociale a sostenere questoprogetto per poter far parlare chi è statocolpito da un male che non lascia tempo.Caro lettore, impegnati!

LIBERTÀ DIPAROLA PERMALATI DI SLA A CASERTA

MINISTRO LIVIA TURCO,LA PRENDIAMO IN PAROLA

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DAL CORPO DEIMALATI AL CUORE

DELLA POLITICA 27CELLULEDI ALTERNATIVA

LUCA COSCIONI15 settembre 2005: Dalla rubrica di Panorama“Houston, c’è un problema”

La politica radicale, liberale e demo-cratica aspira a liberare l’uomo dasoprusi, violenze e disuguaglianzemirando all’autonomia degli indivi-dui e all’affermazione dei loro dirit-ti inalienabili per una coscienza del-la libertà e della dignità umana. Lalibertà e la dignità dell’uomo esisto-no là dove c’è autonomia e ricosti-tuzione delle abilità e capacità di unessere umano, perse per una malat-tia invalidante o in seguito a un in-cidente. Nel gestire la propria esi-stenza come vita. Il premio NobelAmartya Sen scrive che “la libertà èuno dei possibili campi dì applica-zione dell’eguaglianza, e l’egua-glianza è una delle possibili confi-gurazioni della distribuzione dellalibertà”.

Pensiamo a quanti individui sonoprivati della libertà personale, dellacapacità di movimento, vivendouna condizione di esclusione per-ché senza l’uso della parola. Il ripri-stino di conoscenze e competenze,che per Sen sono “lo strumento perriattivare la capacità di essere e fa-re”, restituirebbe il diritto e la libertàdi esprimersi a quanti vedono som-marsi alla prigione della malattiaquella dell’impossibilità di comuni-care, facilitando autonomia e inte-grazione delle persone disabili.“Libertà di Parola” è il progetto concui l’Associazione Coscioni inten-de favorire la diffusione delle tecno-logie della comunicazione aumen-tativa alternativa per i disabili mo-tori non in grado dì parlare.Insomma, un sogno possibile cheveleggia su esistenze probabili.

VITA INDIPENDENTE..... DAASL E BUROCRAZIE!

DAVIDE CERVELLIN

Per innovare, razionalizzare,risparmiare e rispondere congiustizia al diritto di vitaindipendente e di cittadinanzadelle persone disabili

I l Nomenclatore Tariffario DM332/99 che doveva essereriformato a partire dall’1 gennaio2001, e che il Governo

Berlusconi in nessun modo èriuscito a rinnovare, risultasbagliato e superato sia perchénon tutela in nessun modo illegittimo diritto delle personedisabili a conquistare un qualchepossibile livello di autonomia e vitaindipendente, sia perché con unimpianto burocratico e farraginosodetermina un’enorme dispersionedi risorse per la sua applicazione.La quantificazione approssimativadella spesa annua derivante dalNomenclatore Tariffario è di 1,5miliardi di euro, ovvero poco menodi 3 mila miliardi di vecchie lire, dicui la gran parte viene spesa permateriali di consumo (pannoloni,plantari, scarpe ortopediche,ecc…) e solo una minima parte,non più di un centinaio di milioni dieuro, per tecnologie compensative,per carrozzine, strumenti per lacomunicazione o la vitaindipendente.Chi ha necessità degli ausili comeprevisto dal Nomenclatore è unapersona che ha già unacertificazione di invalidità pertantoogni ulteriore visita o attoprescrittivo che coinvolga i medicispecialisti risulta una ridondanza,una inutilità, una formalitàburocratica onerosa e superflua.Tutte le attività volteall’approvvigionamento degli ausilida parte delle Asl (bandi di gara,licitazioni private, iscrizioni all’albofornitori, ecc…) non garantisconoin nessun modo la pubblicaamministrazione dalla qualità econgruità economica e funzionaledell’acquisto e tanto meno tutelanoed assicurano la persona disabilesulla reale efficacia ed obiettivautilità dei sussidi e presidiassegnati e forniti. In particolare, lagenerica e quasi spasmodicaricerca di acquistare da parte delleAsl gli strumenti al prezzo piùbasso (vedi ultime gare Asl diMilano, Lecce, Rovigo, solo percitarne alcune di questi mesi)determina delle lungagginiincredibili nell’espletamento dellaprocedura con conseguenteinterruzione del servizio pubblicoalla persona e, quel che è peggio,la mera valutazione economicafavorisce la fornitura di strumentiche mancano spesso dei requisitielementari. La pubblicaamministrazione sta determinando,spero involontariamente, losvilupparsi di un mercato dove al difuori di ogni regola i più furbi fannoaffari mentre le aziende organizzatee strutturate per operare in terminidi legge vengono pian pianosospinte alla chiusura. Si assiste

poi a un intreccio pericoloso diinteressi di alcune associazioni didisabili con alcune ditte fornitrici,tanto che vengono dati ausili(dattilobraille, videoingranditori,stampelle, ecc…) alle persone chenon ne faranno mai uso né neavrebbero mai fatto richiesta senon sollecitate, tutto questogenerando una spesa inutile.La mancanza di un quadronormativo certo fa sì che ledifferenti Asl adottino procedure emodalità interpretative della leggemolto difformi. Questo ha generatonegli ultimi cinque anni unadisparità di trattamentoinaccettabile nei confronti dicittadini aventi le stesse disabilitàma residenti su territori di Asldifferenti. Risultando impossibileimmaginare di organizzare inmaniera efficace il servizio dierogazione delle tecnologiecompensative attraverso il sistemasanitario territoriale, le Asl, sipropone una riforma radicale chetenga conto degli elementi dicriticità evidenziati nei puntiprecedenti e del fatto che lapersona disabile è unica sia che siafanciullo e frequenti la scuola, siaadulto e debba lavorare e debbaavere una vita sociale o sia anzianoe debba mantenere il più alto livellopossibile di autosufficienza e diautodeterminazione. La proposta èquella di realizzare un testo unicoper la vita indipendente che facciariferimento a un fondo apposito(Fondo per la vita indipendente). Lepersone disabili una voltacertificate devono disporre di unaCarta della Vita Indipendente con laquale possono acquistare, fino adun valore massimo di euro stabiliti,beni e servizi per la loro vitaindipendente presso organizzazionie ditte che dovranno essereautorizzate da un appositoorganismo regionale. Questo nuovorivoluzionario modo di approcciarela materia contribuirà ad innalzare ilivelli di consapevolezza e dimaturazione del diritto dicittadinanza della persona disabile,a qualificare e ridurre la spesa, asburocratizzare e rendere piùefficiente la struttura sanitaria.Con questa modalità possonoessere recuperate molte risorseumane per l’erogazione dei servizidomiciliari alla persona, per l’attivitàdi contrasto degli abusi (controllareche gli strumenti abbiano lecertificazioni di sicurezza ed isoftware dispongano delle licenzeufficiali), per iniziative diprevenzione secondaria e terziaria.Il testo unico e la Carta della VitaIndipendente finalizzerebbero inmaniera adeguata le risorseeconomiche trasferendocorrettamente la responsabilitàsulla persona disabile, sulla suafamiglia, senza che vi sia più l’alibidel “di chi è la competenza” esenza che tante preziose risorsevengano disperse in personale eprocedure che mortificano edumiliano il desiderio di normalità ditanti cittadini disabili.

RIATTIVARE LA CAPACIT¸ DIESSERE E FARE

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Dal 1981 oltre 120 Premi Nobel hanno sotto-scritto un importante Manifesto-Appello checosì iniziava (il cui testo e l’elenco dei firmata-ri è integralmente riportato in calce a questodocumento*):

“Noi sottoscritti, donne e uomini discienza, di lettere, di pace, diversi perreligione, storia, cultura, premiati per-ché ricerchiamo, onoriamo e cele-briamo verità nella vita e vita nella veri-tà, perché le nostre opere siano testi-monianza universale di dialogo, di fra-ternità e di civiltà comune nella pacee nel progresso, noi sottoscritti rivol-giamo un appello a tutti gli uomini e atutte le donne di buona volontà, aipotenti ed agli umili, nelle loro diverseresponsabilità, perché decine dimilioni di agonizzanti per fame e sot-tosviluppo, vittime del disordine politi-co ed economico internazionale oggiimperante, siano resi alla vita” (…).

Si trattò allora di intervenire per circoscriveree superare l’orrendo olocausto per fame nelmondo già in corso e preannunciato. Da allo-ra il mondo prese maggiore coscienza dellesue responsabilità e certamente, progressiva-mente decine di milioni di persone furono sal-vate. Quello stesso Partito Radicale che pro-mosse quella iniziativa, è convinto oggi dellaprobabilità e imminenza dello scoppio di un“prossimo tremendo conflitto”, della necessi-tà e urgenza di proporre e realizzare questanuova iniziativa.

“Noi sottoscritti sosteniamo l’iniziativanonviolenta del primo grande “SATYAGRAHAMONDIALE PER LA PACE” volto a promuovererapidamente e realizzare un’ALTERNATIVA allaminaccia di un prossimo tremendo conflitto che,divampando dal Medio Oriente, si estenda rapida-mente al mondo intero.

Ogni giorno, ogni ora già confermano ilcarattere improvvisato, fragile, superficiale della“pace”, della risoluzione 1701 del Consiglio diSicurezza dell’ONU. L’Europa sembra rischiare ditornare alla sua storia, tragica e infamante, deisuoi anni ’30 e ’40: in Medio Oriente sembranoprevalere le volontà di guerra più o meno“santa”, di intolleranza, di mortale inimiciziacontro il mondo moderno e le sue fondamentacivili.

Quali che siano responsabilità e sceltedegli uni e degli altri, occorre da subito impe-gnarsi per rendere inagibile l’obiettivo della eli-minazione dello Stato e del popolo israeliani dalMedio Oriente (del quale costituiscono lo 0,2%del territorio e un po’ più dell’1% della popolazio-ne). Tale obiettivo è oggi non più solamenteammesso, ma proclamato e propagandato dallamassima autorità dell’Iran e dal complesso siste-ma di potere e di guerra terroristico le cui forze eminacce sembrano aggravarsi ed estendersi conuna capacità eversiva e distruttrice senza prece-denti.

Questa tragedia, in corso da decenni eoggi al suo apice, è di stampo assolutamente fra-tricida, antropologicamente e culturalmente, gra-vissima patologia da curare subito con grandedeterminazione politica per affermare i valoriumani e umanistici che hanno acquisito il carat-

tere di diritti naturali storicamente acquisiti dal-l’umanità; e con fiducia nella natura e nella sto-ria più profonde, radicate, vitali di questa partedel mondo.

La civiltà mediterranea, egizia, greco-romana, bizantina, infine laica e tollerante, havisto nascere e affermarsi le tre grandi religionimonoteiste, l’ebraica, la cristiana, l’islamica, pro-prio in quel suo lembo di terra che oggi sembre-rebbe dovere costituire il luogo e la causa di unapossibile orrenda apocalisse civile e umana.

Occorre reagire subito. Europa continen-tale e Medio Oriente si compenetrano nella storia,attraverso i loro popoli mediterranei. Israele è la testa di ponte più diretta anchedell’Europa continentale, del suo mezzo miliardodi persone, già oggi cittadini UE o dei Paesi can-didati all’adesione.

L’UE e Israele hanno avuto, e hanno tut-t’ora, la gravissima responsabilità: l’una, l’UE, diabbandonare la costruzione anche istituzionaledi una grande Patria Europea, anima dei Trattatidi Roma, sì da far temere al popolo europeo, ilsuo immiserirsi a “Europa delle Patrie”, estranea– questa – ai fondatori, agli Adenauer, ai DeGasperi, agli Schuman, e agli Spinelli, ErnestoRossi, Eugenio Colorni, prestigiosi ispiratori eesponenti del Federalismo Europeo; l’altra,Israele, di essersi rassegnata ad avere scelto unarroccamento nazionale e una politica struttura-le di difesa, disperata quanto nobile, estraneaoltretutto alla grande, iniziale, utopia sionista,umanista, socialista e liberale, essenzialmentetolstoiana, nonviolenta.

Di conseguenza il primo, STRUMENTALEobiettivo a disposizione del grande SatyagrahaMondiale per la Pace, sarà l’ingresso di Israelenell’UE, del suo naturale ricongiungimento imme-diato con la Grande Europa, continentale, balticae mediterranea. In tal modo, l’attacco terroristicoe militare a Israele sarebbe privato della forza deisuoi più reali motivi e dei suoi confessati obietti-vi. Prodromo, premessa, dell’auspicabile ricon-giungimento europeo, mediterraneo: con Turchia,con Giordania, Palestina e Libano democratici,fino al Maghreb, al Marocco…

Non esercitiamo così solamente il nostrodiritto di sognare, e di coltivare il sogno dell’an-nuncio.

E’ per questo obiettivo che ci appelliamoai democratici del mondo intero, ai suoiParlamenti, al sistema delle Nazioni Unite chedeve tornare a difendere e affermare i valori e leproclamazioni della sua carta costitutiva, alpopolo che si è costituito e naviga in internet, lacui libertà sarebbe ulteriormente negata, piagataa nome delle esigenze di guerra e di sicurezza.Tale appello potrà essere raccolto, fatto proprio,vissuto nei giorni del Primo Grande SatyagrahaMondiale per la Pace, per la Vita del Diritto e ilDiritto di tutti alla Vita; CONCRETA ALTERNATIVAall’altrimenti probabile, prossimo scatenamentodi una guerra globale, senza confini geopolitici,etici, umani”.

MANIFESTO – APPELLOPER UN

PRIMO GRANDE SATYAGRAHAMONDIALE

PER LA PACENON C’E’ PACE SENZA GIUSTIZIA, LIBERTA’, DEMOCRAZIA

(*) Il testo completo è disponibile sul sito del Partito Radicale Transnazionale.

Firma subito su www.radicalparty.org

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Èproprio vero: non c’èpeggior sordo di chinon vuol sentire.

Stiamo parlando dell’Autoritàper le Garanzie nelleComunicazioni delPresidente Corrado Calabrò edegli altri otto commissarinominati dal Parlamento inrappresentanza di tutti ipartiti, ad eccezione di quelloradicale.L’Associazione Coscioni nelmarzo di quest’anno haposto un problema: labarriera che il costo deiservizi di comunicazioneelettronica di nuovagenerazione (SMS, MMS,UMTS e posta elettronica)frappone alla vita dei sordi. Lo sviluppo della tecnologia,infatti, rende oggi possibilealle persone sorde e conproblemi di udito lacomunicazione a distanza inmodo indipendente. I sordi hanno difficoltà nellacomunicazione verbale, siaquella attiva - in quantol’assenza di feedbackacustico impedisce loro diparlare correttamente -, siaquella passiva. Ciò ha sempredeterminato la loroghettizzazione e dipendenzarispetto agli udenti.

I servizi di nuovagenerazione costituisconoun’opportunità storica persuperare molte di questedifficoltà. Gli SMS e lavideocomunicazione (checonsente di “parlare” nellalingua dei segni)rappresentano più di ognialtro l’innovazione in gradodi facilitare la loro vita,perché consentono lacomunicazione a distanza, intempo reale, senzamediazioni di terzi e senzarimarcare la condizione didisabili, trattandosi di unatecnologia neutra nelle suemodalità di utilizzo.L’SMS è diventato così lostrumento di comunicazionedominante tra lamaggioranza dei sordi, conun consumo molto elevato enon solo tra i giovani. Lestatistiche di utilizzoattestano una media di oltre20 messaggi inviati al giorno.Al momento, però, gli utentisordi pagano ogni SMS

inviato a prezzo pieno,ovvero circa 15 centesimi dieuro l’uno. Ciò significa chein media sono costretti aspendere 3 euro al giorno, 90euro al mese. L’Associazione Coscioni, il 23marzo 2006, ha fatto formaleistanza all’Autorità per legaranzie nelle comunicazioniaffinché adotti, comeprevisto dal Codice delleComunicazioni Elettroniche,le misure speciali necessarieper garantire ai sordi il dirittocostituzionale alla libertà dicomunicazione. Sia chiaro,non si tratta diprovvedimenti assistenziali,bensì di interventi previstidalle norme laddove lelogiche di mercato sianostate aggirate dalle aziendeoligopoliste.Oggi il mercato degli SMS èun mercato libero, dove cioè iquattro operatori di telefoniamobile (H3G, Tim, Wind,Vodafone) sono liberi nellafissazione del prezzo e dellecondizioni di utilizzo. Tutti,non solo i sordi, pagano carala loro scelta di non farsiconcorrenza sul prezzo e dimantenere così i ricavisuperiori quasi del 90%rispetto ai costi sostenuti(basti pensare allepromozioni estive o nataliziein cui le compagnieconsentono l’invio gratuito diben cento messaggi algiorno). Un vero e proprio“cartello”, direbbero glieconomisti. Almeno per isordi, però, l’inefficienza delmercato non può piùcontinuare.

L’Autorità, in base all’articolo13 del Codice delleComunicazioni, ha ilcompito di “promuovere laconcorrenza assicurando chegli utenti, ivi compresi idisabili, ne traggano ilmassimo beneficio sul pianodella scelta, del prezzo e dellaqualità”; a tal fine puòadottare, ai sensi dell’art. 57,“misure specifiche pergarantire che gli utentidisabili fruiscano dei serviziad un prezzo accessibile” ed“evitare che le loro esigenzeparticolari ne escludanol’accesso”.In assenza di una riduzionegeneralizzata dei prezzi o

dell’offerta di servizi a prezziaccessibili agli utenti sordi daparte delle imprese,l’intervento dell’Autorità diRegolazione è a nostro avvisodoveroso oltre cheopportuno. Il dubbio nonpuò essere sul “se”, ma sul“come”: la nostra richiesta èche i servizi essenziali peruna “comunicazioneindipendente” dei sordi(SMS, ma anche MMS, evideochiamate) siano fornitiad un prezzo di costo o contariffazione forfettaria (flat).Come noi la pensano giàoltre 800 cittadini – granparte dei quali sordi – che inqueste settimane hannosottoscritto l’iniziativa edinviato all’Autorità unaanaloga istanza, rafforzandola richiesta dell’Associazionedi essere audita per potermeglio spiegare le nostreragioni.

La burocrazia, si sa, ha tempilunghi ed a volte “smarrisce”i fascicoli, per cui nel mese dimaggio abbiamo reiterato larichiesta al PresidenteCalabrò, allegando i nomi ditutti gli aderenti.Ad oggi non una lettera dirisposta, non un rigo, nonuna telefonata, nemmenoun… SMS! All’Autorità iproblemi dei sordi, deldiritto, delle regole nonsembrano interessare.

Si preferisce fareorecchie damercante anzichéil proprio dovere,divenendo cosìGarante di interessialtri da quelli deicittadini. Per una salutaresturatina, dunque,appuntamento l’11settembre alle ore16.00 davanti alla sededi Roma dell’Autorità(via delle Muratte 25)e il 14 settembre, alleore 16.00, davantialla sede di Napoli(CentroDirezionale).

La ÒCoscioniÓ ha fatto istanza allÕAutorit� per le Garanzie: si adottino le misure necessarie per garantire ai sordi il diritto costituzionale alla libert� di comunicazione Al momento gli

utenti sordi paganoogni SMS inviato aprezzo pieno, ovve-ro 15 centesimi dieuro l’uno.

SMS AI SORDIA PREZZO DI COSTO!SIT-IN DI DENUNCIA E PROPOSTADAVANTI ALLA SEDE DELL’AUTORITÀDEL GARANTE PER LE COMUNICAZIONIROMA: 11 settembre, dalle 16.00 alle 18.00, viadelle Muratte 25NAPOLI: 14 settembre, dalle 16.00 alle 18.00,Centro Direzionale

Aiutaci a diffondere la notizia e preannuncia la tua partecipazione allo 06 – 68979286 o scrivendo a [email protected]

DIRITTIDEI

SORDI 29CELLULEDI ALTERNATIVA(

LE ORECCHIE DA MERCANTEDELLE COMPAGNIE TELEFONICHEE DEL GARANTE

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Mi chiamo Elisa Mereu, ho 39 anni, sonomadre di un ragazzo di 20, separata. Misono ammalata quando avevo 13 anni.Ho 26 anni di sclerosi alle spalle. Abito

in un paese che si chiama Samugheo, un paeseperiferico tra due province, povero di tutto. Distadal Centro Sclerosi di Cagliari 130 chilometri el’unico mezzo di comunicazione è un pullmanche parte alle 5 del mattino e rientra alle 20. Perun malato sulla sedia a rotelle potrebbe essere unproblema.La sclerosi è stata una bella sfida e lo è tuttora. Ilmio caratteraccio e la mia testardaggine mi hannoaiutata, ma non è stato per niente facile,credetemi, diventare da signorina smorfiosetta ecarina a donna che doveva lottare per reggere lametamorfosi di una vita che cambia. Non mi sono curata per 20 anni (NON FATELO)perché odiavo il pensiero di dipendere da unmedico o da un farmaco. Ho fatto di tutto tranneaffidarmi alla medicina, sbagliando, ma quandouna è una testa matta… Gli anni sono scivolati viatra un attacco e l’altro e la mia vita di colpo ècambiata. All’improvviso la sclerosi ha iniziato adare di matto, una brutta poussé, mesi a letto,nessuna cura, e non mi sono alzata più: le miegambe avevano smesso di camminare. Un po’ dicortisone forse lo avrebbe impedito ma io dovevocombattere contro la sclerosi con le mie sole forze(NON FATELO) e in poco tempo ho persol’autonomia, un marito e una vita comoda. Manon mi sono arresa e quindi, anche se i problemisi moltiplicavano (qualcuno che mi aiutasse incasa, un nuovo lavoro), ho trovato una sorta diequilibrio. Finalmente, dopo tanta sofferenza, misono avvicinata alla medicina, ma non ho piùrecuperato quello che avevo perso. Nel 2003 mihanno diagnosticato un tumore, maligno certo,figuriamoci, però preso in tempo, quindi nientechemio niente radio…si chiama fortuna, però daallora la sclerosi è peggiorata ulteriormente.Ho vissuto sulla pelle la diversità, l’umiliazione diessere messa da parte perché malata, gli occhi cheti guardano non con pena (magari!) ma conindifferenza, l’uomo che ami che ti preferisce unadonna sana… E allora ho iniziato a pensare a chistava male come me, a come fare per aiutarli e hoiniziato a portare avanti delle piccole grandibattaglie.

Nel mio paese i malati sono circa 15, circa perchési vocifera. Purtroppo si vive questa malattia comeuna vergogna da nascondere. Ragazze e donnespaventate da una diagnosi non semplice, chehanno la sfortuna di abitare in un posto che le

priva di quell'assistenza necessaria per accettaresenza paura e senza vergogna questa malattia che,pur non semplice, può essere vissuta con tantadignità.

Io, con una sclerosi secondariamente progressiva,sono riuscita a fare riabilitazione PER LA PRIMAVOLTA a Milano lo scorso ottobre, dove sonoarrivata seduta su una sedia a rotelle e conun'autonomia pari a 0 e ne sono uscita sulle miegambe con un'autonomia di 200 metri. E' stato unrisultato stupefacente per i medici, ma credetemi:ce l'ho messa tutta e con l'aiuto dei fisioterapistidel Dimer del San Raffaele ho ottenuto queirisultati. Qui quelle strutture non esistono eppurela Sardegna è la regione più colpita dalla sclerosimultipla.

Allora mi chiedo: Samugheo ha la sfortuna diessere distante da tutto, ma abbiamo un centrodove si fa fisioterapia: perché non potenziarlo?Perché non creare, anche in posti sperduti doveperò i ragazzi colpiti dalla sclerosi sono numerosi,una struttura in grado di dar loro risposte, aiuto?Perché non fare in modo che quelle leggi chetutelano i malati non siano solo pezzi di carta?Vengo a conoscenza di un bando della ComunitàEuropea che mette a disposizione della Sardegna9 milioni di euro. Mi frulla in testa il progetto direalizzare nel Barigadu un centro di riabilitazione:mi informo, studio il bando, chiedo aiuto a tutti,ne parlo al sindaco (che non se ne può occupare),all’assessore (che mi scoraggia). Lo presento lostesso ma “il soggetto non è pertinente”. Riesco afar sentire la mia voce e quella di un’associazionedi genitori che ho coinvolto attraverso i giornali ela televisione ma abbiamo contro l’Aism diOristano. Ma dico: come fanno a non accorgersiche in Sardegna non abbiamo le strutture che cisono a Milano e come fanno a non lottare perriuscire ad ottenerle?

Sono stata di nuovo male lo scorso mese, ho fattoancora il cortisone ma ho bisogno di un nuovociclo di riabilitazione e devo partire da sola perMilano, devo lasciare mio figlio, il mio lavoro,spendere più denaro di quanto io ne abbia. Lasofferenza è di pochi e a nessuno interessa, lenostre urla sono mute, ma io finché avrò voceparlerò e chiedo anche a voi di urlare con meperché la ricerca, anche quella sulle cellulestaminali, vada avanti qui in Italia, e perché imedici abbiano più cuore, ché se anche voglionofarci fare da cavie, va bene, purché c’informino deirischi che possiamo correre.

30 CELLULEDI ALTERNATIVA

DAL CORPO DEIMALATI AL CUORE

DELLA POLITICA @SONO ELISA

E HO 26 ANNI DI SCLEROSIALLE SPALLE

Carmela M. P. Aiello € 120Patrizia B. Albertano € 100Francesco Amore € 100Francesco Annunziata € 100Marina Balatti € 100Arturo Balestrieri € 100Giuseppe Balladore € 76F. Belelli € 100Lucia Bencini € 100Antonio Berruti € 200Daniela Berti € 100Angelo Boglio € 100Vittorio Bovolin € 150Giampaolo Brambilla € 200Giovanni Bucci € 500Piero Cammarano € 230Edoardo Camurri € 100Patrizia Carella € 200Bruno Casale € 76,32Michele Cataldi € 100Rosangela Cavallini Nava € 326,28Furio Cavanna € 150Carla Cavina Arosio € 100Francesca Ceccato € 200Stefano Cecchi € 100Giacomo Cervini € 100Ezio Chiaramonte € 100Flavia Cicchinelli € 100Vittorio Cipolla € 100Alessandro Clerici € 75,05Italo Corai € 150Eugenia Crippa Celotti € 200

Antonino D'aguanno € 100Federico Dalle Vedove € 127,20Pierfrancesco Damiani € 75Massimo De Gennaro € 100Francesca De Rose € 100Luigi De Stefano € 150Elisabetta Dejana € 200Alberto Delcorso € 100Paola Di Caro € 150Loredana Di Guida € 200Antonio Di Maio € 76Marco Di Marco € 200Fiamma Doro € 250Roberto Errichelli € 100Adele Falino € 150Sergio Fausto € 100Armando Ferrari € 100Costanzo Ferraro € 150Claudio Ferretti € 100Roberto Mario Fideli € 100Sandro Fontana € 114,48Enzo Fontanot € 500Raffaele Forci € 114,48Pietro Frasson € 150Marinella Furini € 75,05Alessandro Galli € 100Michelangelo Gambacorta € 100Giorgio Gandini € 150Matteo Gardoni € 75,05Linda Gentili Molinello € 100Jospa Gilles € 76,28Barbara Girardon Crespi € 191,07

Alessandro Giudice € 150Marco Giunco € 100Giorgio Lazzari € 200Claudio Lenti € 775Gianfranco Leonarduzzi € 100Massimo Libonati € 100Giacomo Manzo € 100Franca Marcone € 100Cristiana Margutti € 100Bruno Marongiu € 175Anna Maria Merlini € 82,64Bebo Moroni € 100Anna Claudia Mosconi € 100Mauro Mugnai € 220Iacopo Nicolosi € 150Luca Orsini € 100Paolo Osso € 127,15Adriano Pacifici € 100Francesco Palermo € 150Luca Pandini € 250Mirella Pellegrini € 120Andrea Pessarelli € 450Alberto Piazza € 100Nicola Piazza € 250Alberto Pietroforte € 100Anna Pintore € 200Alessandra Pipan € 100Andrea Pisoni € 100Eugenio Probati € 100Maria Isabella Puggioni € 100Salvatore Rabbito € 100Mauro Raichi € 100

Alfredo Raino' € 100Yasmine Ravaglia € 200Elettra Rinaldi € 100Edda Rizzuto € 75,05Aldo Roatta € 100Donato Robilotta € 100Domenico Rosati € 250Luigi Roselli € 200Marco Saladini Pilastri € 100Anna Salvatore Goria € 100Luca Salvoni € 100Elio Sbariglia € 165Giampaolo Sbarra € 100Aldo Signori € 76,91Emmanuele Somma € 75Gianfranco Spadaccia € 510Daniela Maria Stabile € 100Giovanni Tedesi € 100Giuseppe Testa € 100Angelo Toja € 100Pietro Tornaghi € 150Nicola Ucci € 100Carlo Valassina € 125Andrea Vasconi € 100Barbara Venchi € 100Alfredo Visca € 100Loris Vivoli € 100Michela Zaina € 127,15Pierpaolo Zanella € 150Antonio Zecchiero € 100Gerolamo D. Zucchi € 400

ISCRITTI 2006 LUGLIO-AGOSTO

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AGENDA COSCIONI PER IL LEGISLATORE

La libertà di ricerca scientifica è obiettivo irrinunciabile di uno Stato di diritto democratico e laico. In Italia, pur-troppo, tale libertà viene costantemente violata e condizionata attraverso leggi e scelte politiche ispirate dapregiudizi ideologici e dogmi religiosi.

Ci rivolgiamo ai responsabili politici e istituzionali di ogni partito e schieramento affinché, in questa nuova legi-slatura, si impegnino da subito per:

- consentire, attraverso limiti e regole stringenti sul modello della Gran Bretagna, la ricerca scientifica sulle cel-lule staminali embrionali finalizzata alla comprensione e alla cura di malattie che colpiscono centinaia di milionidi persone nel mondo;

- consentire l’accesso alla fecondazione assistita e alla diagnosi preimpianto per le coppie affette da malattiegenetiche, oltre alla fecondazione assistita con seme esterno alla coppia;

- garantire la libertà terapeutica, affidata al rapporto tra medico e paziente, nella effettiva somministrazione difarmaci ampiamente testati e autorizzati in tutti i Paesi civili, ma ostacolati (e in alcuni casi proibiti) nel nostroPaese, quali: pillola abortiva RU486, cannabis terapeutica, trattamenti farmacologici per i cittadini tossicodi-pendenti e oppioidi per il trattamento del dolore;

- consentire autonomia e responsabilità individuale nelle scelte relative alla fine della vita, innanzitutto perabbattere il fenomeno dell’eutanasia clandestina attraverso il rispetto della volontà individuale liberamente einequivocabilmente espressa, anche attraverso il riconoscimento delle direttive anticipate di trattamento eforme di regolamentazione dell’eutanasia sul modello olandese, belga, svizzero o secondo l'orientamento chesta assumendo anche il Parlamento britannico.

La rimozione di divieti irragionevoli è la premessa per politiche di investimento nella ricerca e nella formazionecome elemento irrinunciabile di ogni strategia di sviluppo economico, civile e democratico. Lo stesso metodoscientifico – basato sull’analisi empirica e non su pregiudizi ideologici – può e deve essere adottato dalla politi-ca, dalle democrazie liberali, come metodo laico per scegliere soluzioni di Governo ai problemi della nostraepoca, relativi all’essere umano e al suo rapporto con la società e l'ambiente.

Io sottoscritto cittadino sono a conoscenza del fatto che i miei dati personali verranno trattati, oltre che per l’ottenimento del diritto di voto dei disabilinon trasportabili, per le finalità proprie statutarie dell’Associazione Luca Coscioni per la libertà di ricerca scientifica, per le iniziative di sostegno, anchefinanziario, della medesima associazione o di altri soggetti facenti parte dell’area radicale ai quali i dati potranno essere comunicati; sono altresì a cono-scenza del mio diritto, in forza dell’art. 13 della Legge 675/96, come sostituito dal decreto legislativo n° 196 del 30/06/2003 di ottenere la conferma del-l’esistenza di tali dati, di oppormi gratuitamente al trattamento dei dati, di ottenere la cancellazione, l’anonimizzazione, il blocco, l’aggiornamento, la retti-ficazione o l’integrazione dei medesimi da parte del titolare dei dati, l’Associazione Luca Coscioni per la libertà di ricerca scientifica, con sede in Roma,via di Torre Argentina 76. In relazione a tanto, con la mia sottoscrizione espressamente fornisco il mio consenso al trattamento dei dati.

Primi firmatari: Mauro Barni, Elena Cattaneo, Gilberto Corbellini, Giulio Cossu, Elisabetta Dejana, CarloFlamigni, Cesare Galli, Piergiorgio Strata, Antonino Forabosco, Demetrio Neri.

Nome: Indirizzo: Fisso: Firma

Cognome: CAP e Comune Cellulare: E mail:

Nome: Indirizzo: Fisso: Firma

Cognome: CAP e Comune Cellulare: E mail:

Firma e fai firmale l’AGENDA COSCIONI PER IL LEGISLATORE e inviala all’Associazione Coscioni via fax allo 06 68805396 o scannerizzato via email a [email protected] o via posta a: Associazione Coscioni,Via di Torre Argentina, 76 – 00186, Roma

DIVENTA AZIONE 31CELLULE

DI ALTERNATIVA

LO STATUTO CHE DOVRANNOADOTTARE LE CELLULE COSCIONI

Articolo 1 (Costituzione e finalità)La “Cellula Coscioni di ...”, con sedea............... in Via.................., organizza esostiene le attività e le iniziativedell’Associazione Luca Coscioni per lalibertà di ricerca scientifica.La “Cellula Coscioni” è promossa da unminimo di 3 iscritti che abbiano versatola quota annuale di iscrizioneall’Associazione Luca Coscioni per lalibertà di ricerca scientifica.Articolo 2 (Organi della “CellulaCoscioni” )Gli organi della “Cellula Coscioni” sonol'assemblea dei soci e il presidente e iltesoriere.

L'Assemblea dei Soci si riunisce dinorma almeno due volte l'anno ed èsempre pubblica. Essa è valida sel'avviso di convocazione perviene ai socialmeno una settimana prima della tenutadell’Assemblea. La convocazionedell'Assemblea viene trasmessa perconoscenza alla dirigenza nazionaleaffinché ne sia data pubblicità sul sitointernet dell’Associazione LucaCoscioni.L’Assemblea elegge il Presidente ed ilTesoriere del “Cellula Coscioni”. Levotazioni non possono avvenire perdelega. Un terzo dei soci può in ognimomento chiedere la convocazionedell'Assemblea dei Soci, proponendonel'ordine del giorno.Il Presidente è il responsabile politico del

“Cellula Coscioni”, convoca e presiedel'Assemblea dei soci. Il Tesoriere è ilresponsabile della gestione finanziariadel “Cellula Coscioni” . Trasmette alsegretario e al tesorieredell’Associazione Luca Coscioni per lalibertà di ricerca scientifica l'elencocompleto dei soci nonché le loro quotedi iscrizione. Le dimissioni delPresidente o del Tesoriere del “CellulaCoscioni” comportano automaticamentela convocazione straordinariadell'Assemblea dei soci, la quale devetenersi entro e non oltre venti giorni dalmomento della loro presentazione.Articolo 3 (Finanziamenti e bilanci)I bilanci della “Cellula Coscioni”vengono discussi ed approvatidall'Assemblea dei soci e devono

indicare analiticamente le entrate e leuscite. All'atto della loro approvazioneessi sono accompagnati da unarelazione illustrativa del Tesoriere.Articolo 4 (Iniziative politicheautonome) La “Cellula Coscioni” puòintraprendere iniziative politicheautonome purché non siano in contrastocon la politica dell’Associazione LucaCoscioni per la libertà di ricercascientifica. Di esse viene data preventivacomunicazione all’AssociazioneCoscioni. Ogni “Cellula Coscioni” porta5 nuovi soci ogni anno e 100 nuovicontatti (cioè persone che abbianofirmato la liberatoria sulla privacy) al finedi incrementare la diffusione delleinformazioni riguardanti le attivitàdell’Associazione Coscioni.

DIVENTAAZIONEDELLACOSCIONI!Le “Cellule Coscioni”avranno l’obiettivo ditrovare altre persone da fariscrivere all’associazione(almeno 5) e altre 100 a cuifar firmare l’appello quidenominato: AgendaCoscioni per il legislatore.Con questo appello, daritagliare, fotocopiare e farfirmare si possonoraccogliere i 100 nuovicontatti.

In questo modo. oltre adallargare l’azioneterritorialedell’associazione e dellecellule, con tavoli nelleuniversità e per le strade, siavrà la possibilità diacquisire nuove persone dacontattare a cui inviareinformazionidell’associazione attraversole nostre pubblicazioni.

Attiva una Cellula Coscioni,trova a pagina 25 la cellulain costituzione nel tuocomune o nella tuauniversità. Se ancora non èpartito il nucleo costituivo,comunicaci la tuaintenzione a farne partireuno, scrivendo [email protected] o telefondando allo 0668979286. Diventa azionedella “Coscioni”!

Page 32: Agenda Coscioni anno I n.00: settembre 2006

PARLAMENTARI ITALIANI E EUROPEIISCRITTI ALL’ASSOCIAZIONE COSCIONI

Ferdinando Adornato(Deputato – Forza Italia) Gavino Angius(Vice Presidente del Senato – Ulivo) Rapisardo Antinucci(Deputato – Rosa nel Pugno) Lucio Barani(Deputato – Nuovo Psi) Marco Beltrandi(Deputato – Rosa nel Pugno) Margherita Boniver(Deputato – Forza Italia) Salvatore Buglio(Deputato – Rosa nel Pugno) Daniele Capezzone(Presidente Commissione AttivitàProduttive della Camera – RnP) Marco Cappato(Europarlamentare – Alde, RnP) Furio Colombo(Senatore – Ulivo)

Natale D'Amico(Senatore – Ulivo) Cinzia Dato(Deputata – Ulivo) Emilia Grazia De Biasi(Deputato – Ulivo) Elettra Deiana(Deputata – Rifondazione Comunista) Mauro Del Bue(Deputato – Nuovo Psi) Antonio Del Pennino(Senatore – PRI) Sergio D'Elia(Deputato – Rosa nel Pugno) Piero Di Siena(Senatore – Ulivo) Emanuele Fiano(Deputato – Ulivo) Franco Grillini(Deputato – Ulivo) Pia Locatelli(Europarlamentare – Pse, RnP) Bruno Mellano(Deputato – Rosa nel Pugno)

Lidia Menapace(Senatrice – Rifondazione Comunista) Gennaro Migliore(Capogruppo alla Camera – RC) Enrico Morando(Senatore – Ulivo) Pasqualina Napolitano(Europarlamentare – Pse, Ulivo) Magda Negri(Senatrice – Ulivo) Marisa Nicchi(Deputata – Ulivo) Marco Pannella(Europarlamentare – Alde, RnP) Antonio Paravia(Senatore – Alleanza Nazionale) Donatella Poretti(Deputata – Rosa nel Pugno) Dario Rivolta(Deputato – Forza Italia) Lalla Trupia Abate(Deputata – Ulivo) Lanfranco Turci(Deputato – Rosa nel Pugno)

Maurizio Turco(Deputato – Rosa nel Pugno) Luciano Violante(Deputato – Ulivo) Katia Zanotti(Deputato – Ulivo)

nonché del Governo:Emma BoninoMinistro del Commercio Internazionalee Politiche EuropeeUgo IntiniVice Ministro degli EsteriMaria Chiara AcciariniSottosegretaria al Ministero dellaFamiglia

e il Presidente della RegioneAbruzzo Ottaviano Del Turco

Hanno preannunciatol’iscrizione anche:Paola Balducci(Deputata – Verdi)

Francesco Colucci(Deputato – Forza Italia)Massimo Donadi(Capogruppo alla Camera - IDV) Grazia Francescato(Deputato – Verdi)Vittoria Franco(Presidente della CommissioneIstruzione pubblica, beni culturali delSenato - Ulivo)Roberto Giachetti(Deputato – Ulivo)Leoluca Orlando(Deputato – Italia dei Valori)Stefano Pedica(Deputato – Italia dei Valori)Luciano Pettinari(Deputato – Ulivo)Roberto Poletti(Deputato – Verdi)Elias Vacca(Deputato – Comunisti Italiani)

L’Associazione Coscioni si preparacosì alla ripresa dell’attivitàparlamentare: un vero e propriointergruppo trasversale, per lalibertà e responsabilità individualesui temi della vita, si è costituitocon il versamento della quota di

iscrizione del 2006. L’obiettivo èquello dei 100 iscritti parlamentari.Ma anche di estendere lacampagna iscrizioni, oltre che atutti i cittadini, ai rappresentantiistituzionali e agli amministratorilocali a tutti i livelli.

CON CARTA DI CREDITO

su www.lucacoscioni.it oppure telefonandoallo 06 68979.286

CON CONTO CORRENTE POSTALE

n. 41025677 intestato a "Associazione LucaCoscioni per la libertà di ricerca scientifica",Via di Torre Argentina n. 76 - cap 00186,Roma

CON CONTO CORRENTE BANCARIO

n. 000041025677 intestato a "Ass. LucaCoscioni per la libertà di ricerca scientifica"CIN N ABI 07601 CAB 03200 presso PosteItaliane s.p.a.

CON VAGLIA ORDINARIO

intestato a "Ass. Luca Coscioni per la libertàdi ricerca scientifica", Via di Torre Argentinan. 76 - cap 00186, Roma

LE QUOTE PER L’ASS. COSCIONI

Socio sostenitore almeno 200 euroSocio ordinario almeno 100 euro

LE QUOTE PER IL PARTITO RADICALEPer il 2006 è prevista una quota cumulativa che consente di iscriversia tutti i soggetti dell’area radicale (Partito Radicale Transnazionale,Radicali Italiani, Associazione Luca Coscioni, Nessuno Tocchi Caino,Anticlericale.net, Esperanto Radicala Asocio, Non c’è pace senza giu-stizia) con 590 euro.

CON 28 CENTESIMI AL GIORNO

WWW.LUCACOSCIONI.IT

ISCRITTI 2006: 40 PARLAMENTARI 1 MINISTRO,1 PRESIDENTE DI REGIONE

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