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Adriano Celentano • Franco Califano • Mina • Enrico Ruggeri • Vasco Rossi • Fabio Concato • Roberto Vecchioni • Biagio Antonacci • Gianluca Grignani • Luciano Ligabue • Francesco Renga • Stefano Belisari, detto Elio • Nicola Di Bari • Nerone • Gionny Scandal • Manuel Agnelli • Max Pezzali • Loredana Berté • Ivana Spagna • Chiara Iezzi • Paola Iezzi • Rosario Fiorello • Johnny Dorelli • Clive Owen Aldo, Giovanni e Giacomo • Brigitte Nielsen • Enzo Iacchetti • Alessandro Besentini • Fabio De Luigi Bruno Arena • Max Cavallari • Aldo Baglio • Giacomo Poretti • Giovanni Storti • Paolo Rossi • Gioele Dix Raoul Cremona • Valentino Rossi • Usain Bolt • Pietro Mennea • Igor Cassina • Martin Castrogiovanni Valentino Rossi • Filippo Magnini • Andrea Lucchetta • Alex Schwarzer • Valentina Vezzali Marco Belinelli • Francesca Schiavone • Igor Cassina • Marco Melandri • Mario Cipollini Don Antonio Mazzi • Paolo Bonolis • Amadeus • Francesco Facchinetti • Nicola Savino • Katia Ricciarelli Antonella Clerici • Enrico Mentana • Gad Lernet • Gianni Riotta • Antonio Ingroia • Marco Tronchetti Provera Luisa Corna • Elenoire Casalegno • Elisabetta Canalis • Emanuela Folliero • Veridiana Mallmann Elio Corno • Bruno Barbieri • Alessandro Cattelan • Andrea Pucci • Ignazio La Russa • Gino Strada Bebo Storti • Gabriele Salvatores • Alessandro Profumo • Armando Cossutta • Fabrizio Bentivoglio SONO GLI INTERISTI FAMOSI! 132/2018 | GIORNALE ITALIANO DE ESPAÑA - GRATUITO | WWW.ILGIORNALEITALIANO.NET | D.L.: MA-884-2008

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Adriano Celentano • Franco Califano • Mina • Enrico Ruggeri • Vasco Rossi • Fabio Concato • Roberto Vecchioni • Biagio Antonacci • Gianluca Grignani • Luciano Ligabue • Francesco Renga • Stefano Belisari, detto Elio • Nicola Di Bari • Nerone • Gionny Scandal • Manuel Agnelli • Max Pezzali • Loredana Berté • Ivana Spagna • Chiara Iezzi • Paola Iezzi • Rosario Fiorello • Johnny Dorelli • Clive OwenAldo, Giovanni e Giacomo • Brigitte Nielsen • Enzo Iacchetti • Alessandro Besentini • Fabio De LuigiBruno Arena • Max Cavallari • Aldo Baglio • Giacomo Poretti • Giovanni Storti • Paolo Rossi • Gioele Dix Raoul Cremona • Valentino Rossi • Usain Bolt • Pietro Mennea • Igor Cassina • Martin Castrogiovanni

Valentino Rossi • Filippo Magnini • Andrea Lucchetta • Alex Schwarzer • Valentina Vezzali Marco Belinelli • Francesca Schiavone • Igor Cassina • Marco Melandri • Mario CipolliniDon Antonio Mazzi • Paolo Bonolis • Amadeus • Francesco Facchinetti • Nicola Savino • Katia Ricciarelli Antonella Clerici • Enrico Mentana • Gad Lernet • Gianni Riotta • Antonio Ingroia • Marco Tronchetti ProveraLuisa Corna • Elenoire Casalegno • Elisabetta Canalis • Emanuela Folliero • Veridiana MallmannElio Corno • Bruno Barbieri • Alessandro Cattelan • Andrea Pucci • Ignazio La Russa • Gino Strada Bebo Storti • Gabriele Salvatores • Alessandro Profumo • Armando Cossutta • Fabrizio Bentivoglio

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Pag. 2 132/2018Il Giornale Italiano de España è anche on-line. Viene distribuito in Ambasciata; nei Consolati Italiani, Camere di Commercio e Istituti Italiani di Cultura di Madrid e Barcellona; ICE; Scuole Italiane di Madrid e Barcellona; Casa degli Italiani di Barcellona; Associazioni di Italiani e nei 24 Vice Consolati Italiani

l Football Club Internazionale Mi-lano, meglio conosciuto come In-ternazionale o più semplicemente come Inter, è una società calcistica per azioni italiana con sede a Mila-no. Fondato nel 1908 da un gruppo di soci dissidenti del Milan, il club ha sempre militato nella massima serie del campionato nazionale dalla propria stagione di debutto, nel 1909, ed è l’unico ad aver par-tecipato a tutte le edizioni della Serie A, istituita nella stagione 1929-30. Fin dalla fondazione, in-dossa una divisa a strisce verticali nerazzurre, a parte una breve pa-rentesi nel 1928 quando adottò una maglia bianca rossocrociata. Nel suo palmarès annovera 30 ti-toli nazionali – 18 scudetti, 7 Cop-pe Italie e 5 Supercoppe italiane – che ne fanno il secondo club più titolato a pari merito con il Milan e alle spalle della Juventus (52). A livello internazionale vanta invece 3 Coppe dei Campioni/Champions League, 3 Coppe UEFA, 2 Coppe Intercontinentali e una Coppa del mondo per club FIFA, per un tota-

le di 9 trofei ufficiali che pongono l’Inter dietro il Milan (18) e la Ju-ventus (11) nella classifica dei club italiani per numero di vittorie in competizioni internazionali. Nel 2010 è diventata la prima e unica squadra italiana ad aver conqui-stato le tre competizioni principali disputate nel corso della stagione: la Champions League, il campiona-to e la Coppa Italia; coi successi-vi trionfi in Supercoppa italiana e Coppa del mondo per club FIFA è diventata anche la prima squadra del Paese a vincere cinque trofei nell’arco di un anno solare. In virtù del suo blasone, il club può contare su un sostegno numeroso sia a li-vello nazionale che internazionale. Nel 1998 e nel 2010 l’Inter fu no-minata squadra mondiale dell’an-no dall’IFFHS; nel 2009 si piazzò al sesto posto nella lista secolare sui migliori club europei redatta dalla stessa federazione di storia e sta-tistica, che nel 2011 inserì l’Inter al quinto posto (prima italiana) nella classifica mondiale delle migliori squadre del decennio 2001-2010.

LA STORIAIl Football Club Internazionale nac-que la sera del 9 marzo 1908 al ri-storante “L’Orologio” di Milano per iniziativa di un gruppo di soci dissi-denti del Milan Football and Cricket Club, contrari al divieto imposto dal club rossonero di arruolare calcia-tori di nazionalità straniera. Gior-gio Muggiani, uno dei 44 fondatori del nuovo club, scelse i colori che ne avrebbero caratterizzato il logo societario: il nero e l’azzurro, a rap-presentare anche simbolicamente la rottura rispetto al passato. Gio-vanni Paramithiotti, un altro dei soci fondatori, fu scelto come pre-sidente, lo svizzero Hernst Marktl passò invece alla storia come il pri-mo capitano dei nerazzurri. Già due anni dopo la fondazione, nella sta-gione 1909-10, arrivò il primo titolo nazionale, conquistato sotto la gui-da di Virgilio Fossati — nella doppia veste di giocatore e allenatore — e la presidenza di Carlo De Medici. A questo successo seguirono risulta-ti deludenti, fino allo scoppio della prima guerra mondiale che costrin-

L A “ I N T E R N A Z I O N A L E ” E ’ TA N T O A M ATA I N I TA L I A E N E L M O N D OIl Football Club Internazionale nacque la sera del 9 marzo 1908 al ristorante “L’Orologio” di Milano per iniziativa di un gruppo di soci dissidenti del Milan Football and Cricket Club, contrari al divieto imposto dal club rossonero di arruolare calciatori di nazionalità straniera. Giorgio Muggiani, uno dei 44 fondatori del nuovo club, scelse i colori che ne avrebbero caratterizzato il logo societario: il nero e l’azzurro, a rappresentare anche simbolicamente la rottura rispetto al passato.

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L A “ I N T E R N A Z I O N A L E ” E ’ TA N T O A M ATA I N I TA L I A E N E L M O N D OIl Football Club Internazionale nacque la sera del 9 marzo 1908 al ristorante “L’Orologio” di Milano per iniziativa di un gruppo di soci dissidenti del Milan Football and Cricket Club, contrari al divieto imposto dal club rossonero di arruolare calciatori di nazionalità straniera. Giorgio Muggiani, uno dei 44 fondatori del nuovo club, scelse i colori che ne avrebbero caratterizzato il logo societario: il nero e l’azzurro, a rappresentare anche simbolicamente la rottura rispetto al passato.

se il campionato italiano a fermarsi. Alla ripresa del torneo dopo la fine del conflitto bellico, nella stagio-ne 1919-20, la squadra allenata da Francesco Mauro e Nino Resegotti centrò il suo secondo titolo nazio-nale. Nel 1928, per venire incontro alle direttive del regime fascista, la società nerazzurra fu costretta a fondersi con l’Unione Sportiva Mi-lanese e cambiare denominazione in Società Sportiva Ambrosiana per ragioni politiche. Due anni dopo, nella stagione 1929-30, l’Ambro-siana vinse il primo campionato italiano disputato a girone unico, conquistato sotto la guida dell’un-gherese Árpád Weisz, che a 34 anni divenne il tecnico più giovane a lau-rearsi campione. Intanto nel 1931, su iniziativa del presidente Ferdi-nando Pozzani, il club cambiò nuo-vamente denominazione e diven-ne noto come Ambrosiana-Inter. Il quarto tricolore venne conquistato nella stagione 1937-38 con Arman-do Castellazzi in panchina, mentre la successiva gestione dell’austria-co Tony Cargnelli portò in bacheca la prima Coppa Italia della storia

interista, nell’annata 1938-39, e il quinto scudetto in quella 1939-40. Nel 1942, mentre la seconda guer-ra mondiale era ancora in corso, fu nominato presidente Carlo Masse-roni, il quale nel 1945 annunciò il ritorno all’antica denominazione di Internazionale. La squadra dovette attendere fino alla prima metà de-gli anni 1950 per tornare a primeg-giare in Italia: guidata in panchina da Alfredo Foni, l’Inter vinse lo scu-detto sia nella stagione 1952-1953 che in quella 1953-1954, centrando un’inedita doppietta tricolore. Nel 1955 la società fu acquistata dal pe-troliere Angelo Moratti che, dopo i primi risultati non all’altezza delle aspettative, nella stagione 1960-61 scelse di affidare la panchina all’ar-gentino Helenio Herrera: fu l’ini-zio dell’epopea della Grande Inter, una formazione leggendaria che nel giro di quattro anni vinse tre scudetti — compreso quella della stella nel 1965-66 — due Coppe dei Campioni e due Coppe Interconti-nentali. La prima Coppa dei Cam-pioni fu conquistata nel 1963-64, superando nella finale di Vienna il

Real Madrid, la seconda arrivò inve-ce l’anno dopo sconfiggendo a San Siro il Benfica. I due successi conti-nentali furono seguiti in entrambi i casi dall’affermazione mondiale, con l’Inter capace di vincere la Cop-pa Intercontinentale sia nel 1964 — diventando la prima squadra italia-na a riuscirci — che nel 1965, sem-pre contro l’Independiente. Il 1968 segnò la fine di un ciclo, con Morat-ti che decise di passare la mano ad Ivanoe Fraizzoli. Sotto la sua pre-sidenza, l’Inter tornò a vincere lo scudetto nella stagione 1970-71, guidata in panchina da Giovanni Invernizzi che divenne il primo tec-nico subentrante a conquistare il titolo nazionale. Nel 1977 fu ingag-giato Eugenio Bersellini, che rimase sulla panchina nerazzurra per cin-que stagioni vincendo due Coppe Italia nel 1977-78 e nel 1981-82 e uno scudetto nel 1979-80. Nel 1984 la società fu acquistata da Ernesto Pellegrini, che resterà in carica per poco più di un decennio. La squadra dovette però attendere ben nove anni prima di vincere nuovamente il campionato, nella stagione 1988-89, sotto la guida di Giovanni Tra-pattoni. Durante la gestione di Tra-pattoni, arrivarono pure una Super-coppa italiana nel 1989 e una Coppa UEFA nel 1990-91, quest’ultima vin-ta contro la Roma. Negli anni suc-cessivi seguirono campionati delu-denti, a cui fece da contraltare solo

L’Inter, all’epoca denominata Ambrosiana, vincitrice del primo titolo italiano nell’era del girone unico

La Grande Inter di Helenio Herrera festeggia la vittoria della Coppa dei Campioni 1964-65, la seconda della sua storia

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un altro successo in Coppa UEFA nel 1993-94, questa volta sugli au-striaci del Salisburgo. Nel 1995 si verificò una svolta epocale per la storia dell’Inter, quando Massimo Moratti decise di rilevare il club da Pellegrini, riportando — a distanza di 27 anni dal padre Angelo — un membro della famiglia Moratti al timone della società. Tuttavia, no-nostante gli ingenti investimenti, i primi anni di presidenza Moratti re-galarono poche soddisfazioni, se si eccettua il terzo successo in Coppa UEFA nella stagione 1997-98 contro la Lazio. Il club dovette attendere fino al 2004 per tornare a primeg-giare in Italia, con l’arrivo in pan-china di Roberto Mancini che aprì un nuovo ciclo di vittorie: risalgono infatti alla sua gestione la conqui-sta di due Coppe Italia, nel 2004-05 e nel 2005-06, due Supercoppe italiane, nel 2005 e nel 2006, e tre scudetti — di cui il primo a tavolino per le vicende di Calciopoli — dal 2005-06 al 2007-08. Chiusa l’espe-

rienza di Mancini, Moratti ingaggiò il portoghese José Mourinho, che condusse la squadra alla vittoria in Supercoppa italiana nel 2008 e in campionato nel 2008-09, consen-tendo ai nerazzurri di raggiungere il Milan al secondo posto nell’albo d’oro della competizione. La sta-gione 2009-10 fu una tra le più glo-riose nella storia del club: vincendo scudetto, Coppa Italia e Champions

League, quest’ultima nella finale di Madrid contro il Bayern Mona-co, i nerazzurri divennero la prima squadra italiana e tuttora unica a realizzare il treble. Nella stagione 2010-11, nella quale sedettero in panchina prima Rafael Benítez e poi Leonardo, il club vinse la Super-coppa italiana, la Coppa del mondo per club FIFA — centrando un ine-dito quintuple per il calcio italiano nel corso del 2010 — e la Coppa Italia. Nel 2013, dopo diciotto anni di gestione Moratti, la società fu ac-quistata dall’imprenditore indone-siano Erick Thohir, che divenne così il primo presidente straniero della storia nerazzurra. Tuttavia la nuova proprietà non fu in grado di risolle-vare la società da una crisi di risulta-ti nata al tramonto della preceden-te gestione e sostanzialmente pro-seguita nelle stagioni successive. Nel 2016 lo stesso Thohir cedette il controllo del club al Suning Hol-dings Group, di proprietà dell’im-prenditore cinese Zhang Jindong.

L’Inter di Giovanni Trapattoni che vinse la Coppa UEFA 1990-91, tornando al successo europeo dopo ventisei anni

L’Inter di Roberto Mancini durante la celebrazione della conquista dello scudetto nella stagione del centenario

COLORI E SIMBOLILa tradizionale divisa da gioco dell'Inter è rappre-sentata da una maglia a strisce verticali neraz-zurre, abbinata a pantaloncini e calzettoni neri. Nel 1928, in seguito alla fusione con l'Unione Spor-tiva Milanese, la società fu costretta ad adottare una maglia bianca rossocrociata, che riprendeva la bandiera di Milano. Tuttavia, già dalla stagione successiva si tornò a vestire le più consuete ri-ghe verticali nerazzurre. La seconda divisa è tra-dizionalmente bianca con inserti di vario tipo az-zurroneri. Nella stagione 2007-08, in occasione delle celebrazioni per il centenario della società, la maglia da trasferta riprendeva la divisa stori-ca dell'Ambrosiana: croce rossa su fondo bianco, in abbinamento a pantaloncini e calzettoni neri.

Lo StemmaIl biscione – declinato in varie forme – è uno dei simboli più ricorrenti nell'iconografia del club nerazzurro. Il simbolo originario dell'Inter fu disegnato dall'illustratore Giorgio Muggiani, che scegliendo il nero e l'azzurro intendeva op-porsi anche simbolicamente ai colori del Milan. Ispirato a quello dei club inglesi, lo stemma ri-portava le lettere FCIM sovrapposte in bianco su uno sfondo costituito da un cerchio dorato, circondato da un cerchio nero, che a sua volta era circondato da un cerchio azzurro. Il mono-gramma di Muggiani fu abbandonato nel 1928 dopo la fusione con la Milanese e il cambio di denominazione in Ambrosiana: venne quindi adottato uno stemma formato da un cerchio blu con al centro un fascio littorio, sulla si-nistra un biscione e sulla destra il simbolo di Milano. Tale emblema fu utilizzato solo nella stagione 1928-29, prima di lasciare il posto ad altri simboli di pari passo con i vari cambi di denominazione. Solo nel 1945, a seguito della caduta del regime fascista, l'Ambrosiana-Inter poté tornare a chiamarsi Inter e riadottare il suo stemma originario. Quest'ultimo rimase in uso fino alla stagione 1959-60. Nel corso degli anni seguirono altre variazioni, più o meno im-portanti, fino al 1979 quando al posto del clas-sico cerchio fu adottato uno scudo che riporta-va al suo interno un biscione, declinato in una forma più vicina a quella di un serpente. Tale simbolo rimase in adozione fino al 1990 quando venne ripristinato nuovamente il monogram-ma di Muggiani, in uso ancora oggi con l'ultimo restyling in ordine di tempo risalente al 2014.

InnoL'inno dell'Inter, composto da Elio e interpretato da Graziano Romani, si intitola C'è solo l'Inter. Pazza Inter è invece una canzone risalente al 2003 e incisa dagli stessi giocatori della socie-tà nerazzurra; grazie al suo notevole successo di pubblico, ha di fatto sostituito l'inno ufficiale nerazzurro nelle occasioni pubbliche a parti-re dal primo decennio del XXI secolo, a parte una breve parentesi all'inizio degli anni 2010.

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GLI ALLENATORI I PRESIDENTIIn più di 100 anni di storia societaria alla guida dell’Inter si sono avvicen-dati 20 presidenti. Il primo presiden-te della società nerazzurra fu Gio-vanni Paramithiotti, che faceva par-te anche dei 44 soci fondatori. Mas-simo Moratti è invece il presidente più longevo della storia nerazzurra, avendo guidato il club dal 1995 al 2013, eccetto la parentesi di Giacin-to Facchetti dal 2004 al 2006. La ge-stione di Massimo Moratti è anche la più vincente della storia interista con 16 trofei in 18 anni, di cui 11 sot-to la sua presidenza diretta. Da se-gnalare anche Angelo Moratti, che contribuì in maniera determinante alla costruzione della Grande Inter, la squadra che centrò due Coppe dei Campioni e due Coppe Interconti-nentali consecutive. Dal 2013 a rico-prire la massima carica dirigenziale è l’indonesiano Erick Thohir, il primo straniero in oltre un secolo di storia.

del premio Portiere dell’anno IFFHS Walter Zenga; nel III millennio sono da menzionare Christian Vieri e Mar-co Materazzi, quest’ultimo campione

Helenio Herrera è l’allenatore più vincente della storia interista – a pari merito con Roberto Mancini – con 7 trofei conquistati

Sono 71 gli allenatori che hanno as-sunto la guida tecnica dell’Inter, tre dei quali con la funzione specifica di direttore tecnico e/o consulente e al-tri tre che hanno ricoperto sia l’incari-co esclusivo di allenatore che quello supplementare di direttore tecnico o consulente. Il primo a svolgere com-piti assimilabili a quelli di un allena-tore fu Virgilio Fossati, in virtù del ruolo di capitano del club, mentre il primo allenatore professionista in-gaggiato dal club fu il britannico Bob Spottiswood, che guidò i nerazzurri dal 1922 al 1924. Il tecnico che è sta-to in carica più a lungo è Helenio Her-rera, rimasto alla guida della squadra per nove anni, di cui otto consecutivi dal 1960 al 1968 (record per un alle-natore straniero nella storia del cal-cio italiano). Herrera fu richiamato in panchina nel 1973 e detiene anche il primato di partite come allenatore (366) e di trofei vinti con il club (tre scudetti, due Coppe dei Campioni e due Coppe Intercontinentali, per un totale di 7 titoli). A pari merito con l’argentino come allenatore più vin-cente nella storia del club c’è Rober-to Mancini, che è stato anche l’unico a vincere tre scudetti consecutivi con l’Inter (oltre a due Coppe Italia e due Supercoppe italiane). Entra di dirit-to nella storia della società anche José Mourinho, che in due anni ha conquistato due scudetti, una Cop-pa Italia, una Supercoppa Italiana e soprattutto la Champions League, realizzando così, nella stagione 2009-2010, il cosiddetto treble (vittoria contemporanea di scudetto, cop-pa nazionale e Champions League).

Angelo Moratti è stato il Presidente della Grande Inter e capostipite della famiglia Moratti, il cui nome è legato a quello della società

I CALCIATORIIn oltre un secolo di storia hanno ve-stito la maglia dell’Inter oltre 800 cal-ciatori, in gran parte italiani, alcuni di questi hanno militato nella nazionale italiana. Tra i calciatori italiani di rilie-vo che hanno militato nell’Inter sono annoverati Virgilio Fossati, uno dei primi idoli della tifoseria nerazzurra, Giuseppe Meazza, giocatore simbolo degli anni 1930 e trascinatore della nazionale vincitrice di due campiona-ti mondiali nel 1934 e nel 1938, Gia-cinto Facchetti, uno dei giocatori più rappresentativi dell’intera storia inte-rista, Tarcisio Burgnich, Sandro Maz-zola – tutti vincitori del campionato europeo 1968 –, Alessandro Altobel-li, Giuseppe Bergomi, – campioni del mondo nel 1982 – e il plurivincitore

Lothar Matthäus, primo giocatore a vincere il Pallone d’oro durante la militanza nella squadra nerazzurra

del mondo nel 2006. Tra i giocatori non italiani ad aver vestito la maglia dell’Inter si segnalano negli anni 1950 e 1960 l’ungherese István Nyers, il mi-glior marcatore straniero della storia interista, l’argentino Antonio Valentín Angelillo e lo spagnolo Luis Suárez, uno dei registi più forti nella storia del calcio; tra gli anni 1980 e 1990 sono da citare il Pallone d’oro 1990 Lothar Matthäus, Andreas Brehme e Jürgen Klinsmann, tutti vincitori del campionato mondiale 1990; dagli anni 1990 in avanti vanno infine men-zionati il Pallone d’oro 1997 Ronal-do, campione del mondo nel 2002,] l’argentino Javier Zanetti, detentore assoluto del record di presenze nel-la storia nerazzurra, il francese Youri Djorkaeff, campione del mondo nel 1998, e il colombiano Iván Córdoba.

HALL OF FAMEIl 2 dicembre 2017 è stata presenta-ta la Hall of Fame dell’Inter, nata allo scopo di celebrare e ricordare i miglio-ri giocatori nella storia del club. Per ogni ruolo (portiere, difensore, cen-trocampista e attaccante) sono sta-ti selezionati tutti i calciatori con un passato nell’Inter che avessero deter-minati requisiti (almeno 60 presenze in gare ufficiali, almeno un titolo vin-

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to, almeno 3 anni dal ritiro); in seguito sono stati annunciati tre candidati fi-nali per ogni categoria. Al voto hanno partecipato tifosi e giornalisti, oltre a dipendenti e calciatori del mondo Inter. I primi quattro giocatori ad en-trare nella Hall of fame nerazzurra, rivelati in occasione delle celebrazioni per il 110º anniversario di fondazio-ne del club, sono stati Walter Zenga, Javier Zanetti, Lothar Matthäus e Ro-naldo. Inoltre è stato assegnato un premio speciale alla famiglia Moratti.

MAGLIE RITIRATEL’Inter, su proposta di Massimo Mo-ratti, ha ritirato la maglia numero 3 in seguito alla morte del presiden-te ed ex bandiera interista Giacinto Facchetti, scomparso il 4 settembre 2006. Il 3 era, infatti, il numero che l’aveva caratterizzato durante tut-ta la carriera. L’ultimo possessore di tale numero è stato Nicolás Burdis-so, che in seguito ha vestito la maglia numero 16. Il 26 aprile 2015 il presi-dente Erick Thohir ha annunciato la decisione di voler ritirare la maglia numero 4 appartenuta a Javier Za-netti, che l’ha indossata per dician-nove anni consecutivi. La cerimonia di ritiro si è svolta il 4 maggio a San Siro in occasione del Match for Expo.

CONTRIBUTO ALLA NAZIONALEAl 18 marzo 2018 l’Inter è il secondo club che ha fornito il maggior nume-ro di giocatori alla nazionale italiana: a tale data, infatti, 109 elementi han-no vestito la maglia azzurra all’epoca della loro militanza interista (meglio ha fatto solo la Juventus con 142, mentre dietro c’è il Milan con 108 giocatori). Sono 14 in totale i gioca-tori dell’Inter militanti nelle selezioni nazionali italiane campioni del mon-do; fra questi Meazza lo è stato per ben due volte: i convocati nerazzur-ri sono stati quattro nel 1934 (Alle-mandi, Castellazzi, Demaría e Meaz-za), cinque nel 1938 (Ferrari, Ferraris II, Locatelli, Olmi e Meazza), cinque nel 1982 (Altobelli, Bergomi, Bor-don, Marini e Oriali) e uno nel 2006 (Materazzi). Quattro sono, invece, i calciatori dell’Inter laureatisi cam-pioni d’Europa con la nazionale, nel

1968 (Burgnich, Domenghini, Fac-chetti e Mazzola). Il contributo mag-giore dell’Inter in termini di elementi prestati alla nazionale italiana risale ai mondiali del 1954, del 1970 e del 1986, edizioni in cui furono schierati sei uomini dell’Inter ciascuna: Ghez-zi, Vincenzi, Giacomazzi, Neri, Nesti e Lorenzi nel 1954; Burgnich, Facchetti, Mazzola, Bertini, Vieri e Boninsegna nel 1970; Bergomi, Collovati, Baresi, Tardelli, Altobelli e Zenga nel 1986. L’Inter è al terzo posto nella partico-lare classifica dei club che vantano giocatori campioni del mondo con la propria nazionale, 19: ai 14 citati van-no aggiunti Andreas Brehme, Jürgen Klinsmann e Lothar Matthäus, cam-pioni nel 1990 con la Germania, You-ri Djorkaeff, campione nel 1998 con la Francia e Ronaldo campione nel 2002 con il Brasile. L’Inter è precedu-ta in tale graduatoria dalla Juventus (24) e dal Bayern Monaco (23). Quan-to al campionato d’Europa, oltre ai quattro italiani citati, altri tre gio-catori sono vincitori del torneo con nazionali diverse da quella italiana: Luis Suárez (Spagna, 1964), Laurent Blanc (Francia, 2000) e Giorgos Ka-ragounis (Grecia, 2004). In totale, al mondiale 2014, l’Inter è la squadra che può vantare il maggior numero di giocatori convocati dalle rispettive nazionali al campionato del mondo, 114. Inoltre, al mondiale 2010, i cal-ciatori nerazzurri hanno anche realiz-

zato il maggior numero di reti nella manifestazione, 68, e sono secondi per quantità di partite disputate, 361 (la Juventus è prima a quota 362).

La Nazionale Italiana scesa in campo nella ripetizione della finale del campionato europeo 1968 con i quattro interisti che hanno atto parte degli undici giocatori di partenza (Burgnich, Domenghini, Facchetti e Mazzola)

IMPEGNO NEL SOCIALEL'Inter si è distinta per il suo costante im-pegno sociale. Nel febbraio 1996 nacque "Inter Campus", progetto benefico creato con lo scopo di promuovere la cultura del-lo sport anche in realtà periferiche trami-te la fornitura di attrezzature da gioco e competenze tecniche a società calcistiche giovanili minori. Un anno dopo venne inaugurato anche "Inter Campus Estero", finalizzato a promuovere lo sport in nu-merose zone del mondo, specialmente in quelle teatro di conflitti bellici o in gravi difficoltà economiche, come le favelas di Rio de Janeiro. A dieci anni dalla nascita Inter Campus coinvolgeva circa 20 000 ragazzini dagli 8 ai 13 anni in Italia e nel mondo, con una squadra di 500 tra alle-natori-educatori e volontari. Il primo de-cennio di vita del progetto Inter Campus è culminato con un film documentario diretto da Gabriele Salvatores e presentato al Festival internazionale del film di Locar-no del 2008, mentre nel 2012, in occasione delle celebrazioni per i quindici anni del progetto, è stata inaugurata una partner-ship tra l'Inter e l'Organizzazione delle Nazioni Unite (ONU). Altre organizzazio-ni che hanno ricevuto sostegno dalla so-cietà nerazzurra sono state "Emergency", "Fondazione I Bindun" e "Fundación Pupi". Un'altra iniziativa degna di nota è il "ge-mellaggio", istituito nel 1998, tra l'Inter e il gruppo teatrale e culturale milanese Co-muna Baires, che organizza periodicamen-te incontri con i giocatori, serate culturali sui loro paesi d'origine, dibattiti, spettacoli.

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Pag. 8 132/2018Il Giornale Italiano de España è anche on-line. Viene distribuito in Ambasciata; nei Consolati Italiani, Camere di Commercio e Istituti Italiani di Cultura di Madrid e Barcellona; ICE; Scuole Italiane di Madrid e Barcellona; Casa degli Italiani di Barcellona; Associazioni di Italiani e nei 24 Vice Consolati Italiani

M A D R I DAMBASCIATA D’ITALIA

COMUNICA

JEREZ DE LA FRONTERA: I CONSOLI ONORARI D’ITALIA

(sin) Il Vice Delegato del Governo a Cadice, Agustín Muñoz, la Sindaca di Jerez, Mamen Sánchez, il Console Onorario, Gabriel González-Gordón, e l’Ambasciatore Sannino

Si è svolta a Jerez de la Frontera l’annua-le riunione di coordinamento dei Conso-li Onorari d’Italia in Spagna (nella foto), ospitata dal Console Onorario in Jerez, Ga-briel González-Gordón, presso le Cantine González Byass, importante polo di produ-zione vitivinicola andaluso. La riunione è stata presieduta dall’Ambasciatore d’Italia Stefano Sannino, alla presenza della Conso-le Generale in Barcellona, Gaia Danese. La visita dell’Ambasciatore Sannino a Jerez è stata anche l’occasione per incontrare le au-torità locali, la Sindaca María del Carmen Sánchez e il Vice Delegato del Governo, Agustín Muñoz. A margine delle due gior-nate di lavoro il dottor Marcello Memoli, già Vice Console Onorario a Granada, ha prestato promessa solenne davanti all’Am-basciatore Sannino come nuovo Console Onorario competente per la circoscrizione di Málaga, Almería, Granada e Jaén. A lui van-no i nostri migliori auguri di buon lavoro!

(sin) L’Ambasciatore Stefano Sannino ed il Vice Delegato del Governo a Cadice, Agustín Muñoz

L’Ambasciata d’Italia a Madrid ha ospi-tato l’evento di presentazione di Mabea, Fondazione che lavora a sostegno delle donne e della loro piena partecipazione, su un piano di parità, allo sviluppo del-la nostra società. L’evento è stato aperto dall’Ambasciatore Sannino, in presenza del Segretario di Stato per i Servizi So-ciali e le Pari Opportunità del Ministero della Salute, Mario Garcés Sanagustín. Le attività della Fondazione sono state presentate dalla fondatrice e Presidente Beatriz Cachón, sono intervenute con proprie testimonianze la Direttrice Gene-rale del Foro de la Familia Luisa María Maldonado, l’avvocato Emilia Zaballos, la pugile Mariam Gutiérrez, la psicolo-ga e scrittrice Blanca Tejero e l’impren-ditrice italiana Yliana Carazo. La Fon-dazione non-profit MABEA è presente nell’aiuto integrale alla donna nella con-ciliazione famiglia-lavoro, nel sostegno legale e psicologico anche in casi di violenza fisica o mentale; l’aiuto all’in-serimento nel mercato del lavoro e la formazione accademica e professionale. Mabea collabora con la Cancelleria Con-solare dell’Ambasciata d’Italia a Madrid per assistere le donne italiane in Spa-gna che si trovino in situazioni delicate.

LA FONDAZIONE MABEA

(sin) La Presidente della Fondazione MABEA Beatriz Cachón, il Segretario di Stato Mario Garcés, l’Ambasciatore Stefano Sannino e la Responsabile Giuridica e Istituzionale di MABEA Adriana Bonezzi

I componenti della Fondazione MABEA(sin) L’Ambasciatore Sannino ed il Console onorario Marcello Memoli

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M A D R I DAMBASCIATA D’ITALIA

COMUNICA

Preparare il terreno per una rafforzata collaborazione tra Italia e Spagna nei settori di interesse strategico per i due Paesi: questo l’obiettivo della visita a Madrid del Segretario Generale della Farnesina, Elisabetta Belloni, accompa-gnata da Direttore Generale per l’Unio-ne Europea, Giuseppe Buccino. Proprio le politiche europee sono state al cen-tro dei colloqui di lavoro con il Segre-tario di Stato per gli Affari Europei del Ministero degli Esteri spagnolo, Jorge Toledo, con l’obiettivo di rafforzare la cooperazione bilaterale nei settori di

L’Ambasciatore Elisabetta Belloni con l’Ambasciatore Stefano Sannino e il personale dell’Ambasciata d’Italia a Madrid

(sin) Il Console Onorario Alessio Paoletti, il Sindaco di Palma Antoni Noguera e l’Ambasciatore Stefano Sannino

(sin) Il Segretario Generale del Ministero degli Affari Esteri Elisabetta Belloni è ricevuto dal Segretario di Stato Toledo.

A MADRID: SPAGNA E ITALIA INSIEME IN EUROPA

(sin)L’Ambasciatore Sannino e il Presidente Picornell

(sin)Alessio Paoletti, Miquel Ensenyat e Stefano Sannino

Nell’ambito delle abituali visite sul ter-ritorio spagnolo, con l’obiettivo di raf-forzare le relazioni tra “Comunidades” spagnole e regioni italiane, l’Ambascia-tore d’Italia Stefano Sannino ha iniziato oggi una missione di due giorni a Palma di Mallorca, capoluogo della Comuni-tà autonoma delle Isole Baleari. Il pro-gramma di incontri si è aperto stamane con un colloquio con il Presidente del Parlamento regionale, Baltasar Picor-nell. Successivamente l’Ambasciatore è stato ricevuto dal Sindaco di Palma, Antoni Noguera, e a seguire si è intrat-tenuto con il Presidente del Consell de Mallorca, Miquel Ensenyat. Gli incon-tri con le autorità locali proseguiranno nella giornata di domani con la Dele-gata del Governo, Maria Salom Coll, e con la Presidente del Governo delle Isole Baleari, Francina Armengol. In tutti gli incontri l’Ambasciatore Sanni-

L’AMBASCIATORE SANNINO A PALMA DI MALLORCA

comune interesse, dove Italia e Spagna insieme possono incidere e plasmare le scelte e le politiche dell’UE. Tra i temi in agenda, dunque, il dossier migratorio, alla luce della comune condizione di Pa-esi frontiera dell’UE e dell’esperienza maturata da Italia e Spagna nei rapporti con i Paesi africani di origine e transi-to; il rafforzamento della difesa comune europea, anche in risposta alle minacce provenienti dal fronte Sud; il completa-mento dell’Unione Economica e Mone-taria e il negoziato per il prossimo Qua-dro Finanziario Pluriennale dell’UE, con l’obiettivo di rafforzare ulteriormente la sintonia di posizioni tra i due Paesi. Al centro della visita anche le relazio-ni bilaterali economico-commerciali, alla luce della significativa e consolidata presenza italiana sul mercato spagnolo e viceversa. Alle consultazioni bilaterali, oltre all’Ambasciatore d’Italia in Spa-gna Stefano Sannino, hanno partecipato per parte spagnola anche il Direttore Ge-nerale per i rapporti con i paesi dell’Eu-

ropa, Juan López-Herrera Sánchez ed il Direttore Generale per l’Unione Eu-ropea, José Pascual Marco Martínez. L’Ambasciatrice Belloni ha inoltre avu-to occasione di incontrare esponenti del mondo imprenditoriale italiano in Spa-gna e di rivolgere un saluto al persona-le dell’Ambasciata e ai rappresentanti delle altre istituzioni italiane a Madrid.

no è accompagnato dal Console Ono-rario d’Italia a Palma, Alessio Paoletti.

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M A D R I DAMBASCIATA D’ITALIA

COMUNICA

INCONTRO CON ENDESAL’Ambasciatore d’Italia Stefano Sannino si è incontrato con alcune rappresentazioni sindacali dei lavoratori di Endesa. L’Ambasciata d’Italia comunica che durante l’incontro che si avuto presso la sede diplomatica italiana, su richiesta dei rappresentanti sindacali di Endesa, i quali hanno segnalato all’attenzione dell’Ambasciatore le loro preoccupazioni relativi alla gestione della società Endesa. L’Ambasciatore Sannino ha assicurato la sua disponibilità per trasmettere agli organi direttivi di Endesa e dell’Enel le parole delle rappresentazioni sindacali. L’Ambasciatore ha poi dichiarato di non poter essere portavoce di quelle istanze con il governo italiano in quanto la gestione dell’azienda dipende dai suoi organi direttivi e risponde alle logiche del mercato che sono quotate in borsa.

ANCHE L’AGENZIA ITALIA PER COOPERAZIONE ALLO SVILUPPOIl Ministero degli Affari Esteri e del-la Cooperazione Internazionale indi-ce una procedura di selezione al fine di individuare candidature in posses-so di particolare e comprovata quali-ficazione professionale ed esperienza in materia di cooperazione allo svi-luppo ai fini della nomina del diret-tore dell’Agenzia italiana per la co-operazione allo sviluppo, di cui alla legge 11 agosto 2014, n. 125. Il trat-tamento giuridico ed economico on-nicomprensivo del Direttore è deter-minato con contratto individuale, ai sensi dell’articolo 19, comma 2, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165. L’incarico, ai sensi dell’art. 17, comma 5, della legge 125/2014 ha durata quadriennale ed è rinnova-bile una sola volta. Le domande in lingua italiana dovranno essere indi-rizzate inderogabilmente entro le ore 12.00 del 4 maggio 2018 al seguen-te indirizzo di posta elettronica cer-tificata: [email protected].

PORTALE: STUDY IN ITALY

Nell’ambito della strategia di inter-nazionalizzazione avviata nel corso degli ultimi anni, Il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale ha lanciato il nuovo portale “Study in Italy”, disponibile in lingua inglese e italiana. Il por-tale nasce con il duplice obiettivo di creare una nuova piattaforma per la gestione del programma di borse di studio del Governo italiano e per orientare ed assistere lo studente in-ternazionale interessato a trascor-rere un periodo di studio in Italia.

TAJANI: PREMIO CARLOS V

L’Ambasciata d’Italia si congratula con il Presidente del Parlamento Euro-peo Antonio Tajani per l’assegnazione del Premio Europeo Carlos V, edizione 2018. Il prestigioso premio è assegnato annualmente dalla Fondazione Accade-mia europea ed iberoamericana di Yuste ad una personalità che si è distinta per il suo contributo ai valori e alla costruzione dell’integrazione europea. Nelle edizioni precedenti è stato attribuito, fra gli altri, a Simone Veil, Helmut Kohl, Michail Gorbaciov, Felipe González, Jacques Delors e, nel 2016, all’italiana Sofia Cor-radi, ideatrice del Programma Erasmus. Secondo quanto reso noto nel comunica-to stampa della Fondazione, la cerimo-nia di consegna del premio si svolgerà il prossimo 9 maggio, Giornata dell’Eu-ropa, nel Real Monasterio di Yuste, in presenza del Re di Spagna Felipe VI.

PREMIO MARIO SOLINASTre EVOO italiani, finalisti al premio Solinas, tra i primi quattro migliori oli al mondo. Tre aziende olivicole italiane hanno conquistato i vertici della classifi-ca mondiale dei finalisti del Premio Ma-rio Solinas, il piu’ prestigioso al mondo dedicato dal Consiglio Oleicolo Interna-zionale all’olio extravergine di oliva di qualita’. Le aziende agricole premiate sono: Leone Sabino di Canosa di Puglia, prima classificata e Frantoio Romano di Ponte, 3º classificato entrambi nella ca-tegoria fruttato medio verde; a loro si aggiunge l’Accademia Olearia srl di Al-ghero anch’essa prima classificata nella categoria fruttato verde leggero. “È la conferma che l’Italia mantiene una po-sizione di rilievo internazionale per la produzione di oli extra vergine di oliva di alta qualità”. Ha commentato l’Amba-sciatore d’Italia a Madrid Stefano Sanni-no. “Questo è il terzo anno consecutivo - ha poi aggiunto - che il nostro Paese si piazza tra i primi posti in classifica dopo aver vinto nel 2017 e nel 2016 la meda-glia d’oro del Solinas con l’azienda di Paolo Bonomelli di Torri del Benaco”. Alla diciottesima edizione hanno parte-cipato 189 aziende provenienti da 11 pa-esi produttori diversi. L’Italia, secondo produttore mondiale per l’olio di oliva in generale, ha partecipato con 15 aziende di cui tre sono tra i primi 4 migliori oli extra vergine di oliva del mondo. “Un bel traguardo che premia gli sforzi del-le aziende e dà lustro all’attività del COI che con impegno sostiene questo impor-tante riconoscimento in tutto il mondo”, ha poi concluso l’Ambasciatore Sannino.

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M A D R I DANTONIO TAJANI: PREMIO NUEVA ECONOMIA FORUM 2018

Presso l’Auditoria del Museo Nacional Centro de Arte Reina Sofia de Madrid il Presidente Antonio Tajani ha ricevu-to il Premio Nueva Economia Forum 2018 per il “ Desarollo Economico y la Cohesion Social” per “ Su notabili-simo liderazgo politico, su contribu-ción ejemplar a la construcción eueo-pea, su profunda amistad hacia España y su permanente actitud de servicio y compromiso en la defensa de los inte-reses de nuestro país ante las Institu-ciones Europeas”. “ Al mismo tiempo se reconocen al Parlamento Europeo su impulso al desarrollo económico y social de los Pueblos de Europa, la promoción de mayores derechos para sus ciudadanos, la inversión en creci-miento y empleo, la solidaridad con los emigrantes y refugiados y la equi-dad. Il Presidente Tajani ha dichiarato che per far fronte ai complessi “de-safios” que ha la Comunità Europea bisogna trasformare la politica delle grandi parole in fatti concreti in set-tori come la sicurezza, le azioni verso l’esterno e aumentare la prosperità dei cittadini comunitari. Per questo i pa-esi debbono gestire in maniera unita le frontiere. Per la politica estera Ta-jani ha dichiarato che la Unione Euro-pea deve essere “fuerte en el mundo”.

Nel ricevere il premio il Presiden-te ha affermato che ha un “significato speciale” riceverlo dalla Vicepresi-denta del Gobierno, Soraya Saénz de Santamaria, dal Presidente del Con-greso. Ana Pastor, dal Presidente del Senado, Pio Garcia Escudero e del Presidente de Nueva Economia Fo-rum, José Luis Rodrìguez, conside-rando che sono i rappresentanti di un “gran pais” come la Spagna. Terminò il suo discorso con “VIVA ESPAÑA, ITALIA EUROPA Y EL REY”

Il Presidente della Comunitá Europea, Antonio Tajani, durante il suo intervento per il Premio Nueva Economía Fórum 2018

La presidente del Congreso, Ana Pastor, durante la chiusura della cerimonia per la consegna del Premio 2018

Antonio Tajani saluta il Presidente di Nueva Economía Fórum

Consegna del Premio Nueva Economía Fórum 2018 al Presidente del Parlamento Europeo Antonio Tajani

Il Presidente Antonio Tajani ringrazia per il Premio

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M A D R I DCAMERA DI COMMERCIO ITALIANA

Il settore agroalimentare italiano tor-na ad essere protagonista in uno dei principali eventi dedicati agli opera-tori internazionali. Si è tenuta, infatti, a Barcellona la nuova edizione della fiera Alimentaria e anche quest’anno, dopo la positiva esperienza degli anni passati, i riflettori sono stati puntati sull’enogastronomia italiana, grazie alla presenza di 17 imprese e consor-zi che hanno esposto in una superficie di 270 m2, ubicata nel padiglione in-ternazionale. Durante i 4 giorni di fie-ra moltisssimi sono stati i visitatori, con una presenza di oltre 140.000, tra operatori spagnoli ed internazionali, quest’ultimi provenienti dai principa-li mercati di interesse verso i prodotti italiani, tra cui l’Unione Europea, gli Stati Uniti, Russia, Cina, Giappone, Corea ed i paesi dell’America Latina. L’Area Italia ha costituito una vera e propria vetrina delle eccellenze eno-gastronomiche nazionali, con una ric-ca varietà di prodotti quali pasta fre-sca e secca, farine, cereali, insaccati, formaggi e latticini, tartufi e creme di tartufo, conserve, olii e aceti, liquori e vini, caffè e dolci. In particolare, i visitatori hanno avuto la posibilità di

conoscere direttamente alcune spe-cialità regionali, come il prosciutto di Modena DOP, la mortadella di Bolo-gna IGP ed il fomaggio Gran Moravia, per citarne alcuni. Anche quest’anno si è avuto un ampio programma di at-tività collaterali all’interno dell’Area Italia che hanno fatto da contorno alla partecipazione delle imprese. Tra le più significative gli showcooking, le degustazioni di prodotti, masterclass e presentazioni. In particolare, durante la fiera, è stato promosso l’importante progetto “100% Auténtico”, per la va-lorizzazione dei prodotti agroalimen-tari italiani a denominazione di origine e identificazione geografica ricono-sciuti dall’Unione Europea. Questa significativa presenza italiana ad Ali-mentaria 2018 è stata possibile grazie all’impegno congiunto della Camera

MADRID E BARCELLONA: ALIMENTARIA 2018

di Commercio e Industria Italiana per la Spagna (CCIS) e la Camera di Com-mercio Italiana di Barcellona (CCIB). L’obiettivo è stato duplice. Da un lato si è mirato a consolidare la presenza dell’enogastronomia italiana nel mer-cato spagnolo; dall’altro si è voluto favorire l’introduzione di nuovi pro-dotti nel mercato. L’impegno comu-ne messo in campo dalle due Camere conferma l’importanza che il mercato spagnolo riveste per le imprese italia-ne del settore. La Spagna rappresen-ta infatti il quinto mercato d’approdo dell’export italiano di prodotti agro-alimentari e bevande, con un volume superiore a 1,3 miliardi di € nel 2017 ed un incremento di oltre il 37% negli ultimi cinque anni, secondo le statisti-che messe a disposizione da Eurostat.

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Pag. 13132/2018Il Giornale Italiano de España è anche on-line. Viene distribuito in Ambasciata; nei Consolati Italiani, Camere di Commercio e Istituti Italiani di Cultura di Madrid e Barcellona; ICE; Scuole Italiane di Madrid e Barcellona; Casa degli Italiani di Barcellona; Associazioni di Italiani e nei 24 Vice Consolati Italiani

M A D R I D“IL MONDO DELLO SCRITTORE”“ARS AMANDI”Rubrica diElisabetta Bagli

“Ars Amandi” è un progetto culturale, un recital poetico-musicale che riunisce vari ar-tisti provenienti da diversi ambienti, che in-teragendo tra di loro creano qualcosa di vera-mente originale nel panorama delle arti dello spettacolo, dando luogo a sinergie positive, uniche e singolari. A tutto questo e a molto altro hanno assistito, lo scorso 1 marzo, gli studenti della EOI di Alcalá de Henares. I protagonisti di questa performance sono sta-ti invitati presso la Scuola ufficiale di lingua di Alcalá de Henares (facendo così entrare ufficialmente questo spettacolo nel mondo accademico) per interpretare “Ars Amandi” durante le lezioni di italiano in modo che gli studenti potessero accumulare crediti for-mativi. Nonostante l’imponente pioggia di quel pomeriggio, in aula c’erano tutti i colori dell’arcobaleno, dato l’argomento amoroso protagonista di questo splendido recital. Le emozioni interpretate da questi fantastici ar-tisti, scardinando ogni sfumatura dell’amore, giocato, vissuto, passionale, forte e delicato, in una sapiente amalgama di ironia e piacere, hanno riempito l’anima dei presenti di una bellezza irrepetibile, mescolnado il suono dell’italiano con lo spagnolo. Come moderni menestrelli hanno dato il meglio di sé: Inma J. Ferrero, poetessa, scrittrice e direttrice di Proverso con la lettura di poesie estratte dalle sue sillogi “Adagio ma non troppo”, “Geografia Inversa” “El acorde perturbado”, Elisabetta Bagli, poetessa e scrittrice con poesie originali delle sue opere “Dietro lo sguardo” e “Le nostre due anime”, l’attore e scrittore italiano Fabio Bussotti, declamando versi del canto V dell’Inferno della Divina Commedia di Dante, e versi di Ragazzoni e

Bukowski, poesie più ironiche e pragmati-che queste ultime, ma non per questo meno rappresentative del sentimento universale per eccellenza l’amore, il tutto accompa-gnato dalla musica della chitarrista Barbara Teti, direttrice dell’Academia de Música Za-rabanda e dalle bellissime e impressionanti immagini dell’artista plastica e fotografa Rosa Gallego del Peso.L’accoglienza nella patria di Cervantes della compagnia di Pro-verso è stata eccezionale: gli studenti sono rimasti molto soddisfatti e, come, di con-sueto hanno richiesto un bis all’attore Fa-bio Bussotti, esaudito con la declamazione della lirica “Ballata” di Ernesto Ragazzoni e con un finale a sorpresa con la canzone Vo-lare di Domenico Modugno, riconosciuta a livello internazionale. Propongo la lettura di un brano tratto dalla Galatea di Cervan-tes considerando che ci siamo trovati nella sua città natale. Secondo lui, l’amore è rac-chiuso in questi pochi versi “No son los ce-los señales de mucho amor, sino de mucha curiosidad impertinente; y si son señales de amor, es como la calentura en el hom-bre enfermo, que el tenerla es señal de tener vida, pero vida enferma y mal dispuesta; y así, el enamorado celoso tiene amor, mas es amor enfermo y mal acondicionado”. (Non è la gelosia un segno di molto amore, ma di molta curiosità impertinente; e se è un segno d’amore, è come una febbre di un uomo ma-lato, come se fosse la vita stessas, una vita malata e maleducata; per questo l’innamo-rato geloso sente amore, ma un amore ma-lato e condizionato). Prossimamente ARS AMANDI sarà programmato in un even-to del Círculo de Bellas Artes de Madrid.

(sin) Elisabetta Bagli, Fabio Bussotti, Barbara Teti, Inma J. Ferrero durante la presentazione di ARS AMANDI che si è tenuta nella Escuela Oficial de Idiomas de Alcalá de Henares.

L’Istituto Ita-liano di Cul-tura di Madrid rinnova la col-l a b o r a z i o n e con il Festival I n t e r n a c i o -nal de las Le-tras GUTUN ZURIA di Bilbao pre-

sente gli scrittori Stefano Mancuso, Manuel Rivas e Eudald Carbonell. Il festival è alla sua XI edizione con il titolo “Regreso a la naturaleza ¿Utopía literaria?” La coreografa Natalia de Miguel ha inaugurato il Festival.

L’Istituto Italiano di Cultu-ra partecipa alla IX edizio-ne delle Jornadas Interna-cionales de Experiencias Bibliotecarias, che si svol-gerà il 9 maggio presso il Goethe-Institut Madrid, sul tema Cabemos todXs:

diversidad e inclusión en Biblioteca. Interverrà la Professoressa Antonella Agnoli (nella foto) con una conferenza dal titolo: “La Biblioteca e la città. Quale futuro per le biblioteche?” Bi-bliotecaria, membro del Consiglio Superiore dei Beni Culturali e Paesaggistici, dell’Associazio-ne Forum per il Libro, Presidente della Fonda-zione Federiciana di Fano, vicepresidente della Fondazione Rusconi di Bologna e membro del board della School of Sustainability, la Agnoli è la più grande conoscitrice di biblioteche in Ita-li. L’evento è organizzato in collaborazione con Goethe-Institut, Sociedad Española de docu-mentación e información Científica, Ambasciata U.S.A. Madrid, Comunidad de Madrid, Ministe-rio de Educación, Cultura y Deporte, Internatio-nal Institute Madrid-Boston e Institut Français.

IL FUTURO PER LE BIBLIOTECHE?

MANCUSO, RIVAS E CARBONELL

CICLO E3+ - ENCUENTROS EDITORES ESCRITORES. L’AUTORE E L’EDITORE

ISTITUTO ITALIANODI CULTURA

COMUNICA

Nell’ambito della nuova edizione del Ciclo E3 L’autore e l’editor, l’Istituto Italiano di Cultura di Madrid organizza per il prossimo 24 maggio un incontro con lo scrittore italiano Tiziano Scarpa e Paola Gallo, responsabile della narrativa italiana Einaudi. Interverrà Daniele Giglioli, critico e docente di Letterature Comparate all’Università di Bergamo.

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Società Italiana di Beneficenzac/Agustín de Betancourt, 3 - www.beneficenzaitaliana.es

(0034) 91 5333106 - (0034) 91 5348423 - (0034) 690 065577

SOCIETÀ ITALIANA DI BENEFICENZAL'Assemblea Generale del 4/07/16 ratificherà il cambio alla Presidenza della SIB (So-cietà Italiana di Beneficenza) di Madrid, votato durante il Consiglio del 6/06 u.s: Fran-cesco Perniciaro, dopo anni di intenso lavoro lascia la Pre-sidenza ad Almerino Furlan. Questa centenaria Istituzione, stampella della Cancelleria Consolare di Madrid, conti-nua con il suo programma di espansione per poter soddi-sfare l'aumento costante della

richiesta di aiuto da parte dei cittadini italiani e spagnoli. Questo primo documento vuol essere una lettera di presen-tazione è una descrizione dei possibili obbiettivi della nuo-vo Consiglio.

Come possiamo fissarli?Negli ultimi 10 anni i residenti italiani sono passati da 50.000 a più di 200.000, arrivati dall'Italia e dal Sudamerica alla ricerca di un posto di lavoro o di godersi la pensione al sole del sud o nelle isole spagnole e che si sono concentrati maggiormente in Madrid, nella Catalogna (Barcellona e Ge-rona), in Andalusia (Malaga e Siviglia), in Alicante e alle Iso-le Canarie. La crisi degli ultimi anni ha creato delle sacche di povertà alle quali la SIB, con scarse risorse, dovrà dare una risposta creativa.

Questa realtà deve essere affrontata dalla nostra Istituzio-ne con un allargamento delle nostre frontiere madrilene e creare, se così lo vuole il Consiglio della SIB, nuove filiali lad-dove altri italiani di buona volontà, vorranno associarsi ai nostri obbiettivi e con nuove attività generare nuove risorse da destinare ai più bisognosi.

Sono obbiettivi ambiziosi?, può darsi, però se la domanda è in aumento la nostra risposta si dovrà allineare: la generosi-tà saprà essere all'altezza della necessità solo se noi saremo all'altezza della situazione.

In ogni caso non vorrei dimenticare l'Obbiettivo 15.000 del Presidente Perniciaro sottolineandola con la citazione del Manzoni “Si dovrebbe pensare più a far bene che a star bene; e così si finirebbe anche a star meglio”. Concludo rin-graziando al gran lavoro svolto dal Presidente Perniciaro ed il suo Consiglio e auguri alla nuova squadra perché sappia raggiungere gli obbiettivi dei propositi e delle richieste di-mostrando organizzazione negli intenti e trasparenza nei risultati.

Grazie in anticipo a tutti coloro che ci vorranno aiutare.

Il Presidente Almerino Furlan

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AMBASCIATA D’ITALIA | Calle Lagasca, n. 98 - 28006 MADRID Centralino automatizzato consolare (dalla Spagna): 902.050.141www.ambmadrid.esteri.it - e-mail: [email protected]

CANCELLERIA CONSOLARE MADRID | Capo Cancelleria Consolare: Dott.ssa Gilda SANTANGELO | Indirizzo: Calle Agustín de Bethencourt, 3 - 28003 MadridTelefono: 902 05.01.41 | Call Centre: 807 30.07.47(servizio a pagamento, disponibile solo in Spagna - il numero non è valido da altri paesi) Fax: 91 554.66.69 - Cellulare per emergenze: (0034) 629.842.287www.consmadrid.esteri.it - e-mail: [email protected]

Per gravi e reali emergenze che richiedano l’intervento dell’Amministrazione centrale, è possibile chiamare il Funzionario di Turno del Ministero degli Affari Esteri al n. (0039) 06 - 36.91.26.66Per telefonare in Italia a carico del destinatario, il telefono gratuito è il 900.990.391

CONSOLATO GENERALE BARCELLONA | Console Generale: Cons Gaia Lucilla DANESE | Indirizzo: Calle Mallorca, 270 - 08037 Barcellona | Telefono: 902 05.01.41 Call Centre: 807.505.883 (servizio a pagamento, disponibile solo in Spagna - il numero non è valido da altri paesi) Fax: 93 487.00.02www.consbarcellona.esteri.it - e-mail: [email protected]

UFFICI ONORARI DIPENDENTI DALLA CANCELLERIA CONSOLARE IN MADRID

CONSOLATO BILBAO | Console Onorario: Giorgio BARAVALLE | Circoscrizione: Alava, VIZCAYA Indirizzo: Calle Ercilla, 14 - 48009 Bilbao | Telefono e Fax: 944.230.772 | e-mail: [email protected] telefonica prestata dalla società “Innovatel Europe s.l” al numero 807.300.747 (servizio a pagamento). Per chiamate dall’estero +34 902 502512

VICE CONSOLATO BURGOS | Vice Console Onorario: Giancarlo FEDERIGHI RINCÓN | Circoscrizione: Burgos, León, Palencia, Soria, Valladolid, ZAMORA Indirizzo: Avenida de la Paz, 10 - 1º B - 09004 Burgos | Telefono: 947.270.723 | e-mail: [email protected]

CONSOLATO CEUTA | Corrispondente Consolare Onorario: Clemente CERDEIRA MORTERERO | Circoscrizione: Ceuta, Melilla, Islas Chafarinas, Peñones de Alhucemas, Velez de la Gomera | Indirizzo: Calle Cervantes, 8 - 51001 Ceuta | Telefono: 956.514.574 - Fax: 956.510.589 | e-mail: [email protected]

VICE CONSOLATO GRANADA | Vice Console Onorario: Marcello MEMOLI | Circoscrizione: Almería, Granada, Jaén | Indirizzo: Ap.do de Correos n. 314 - 18080 Granada | e-mail: [email protected] Attenzione telefonica prestata dalla società “Innovatel Europe s.l” al numero 807.300.747 (servizio a pagamento). Per chiamate dall’estero +34 902 502512 Si riceve il pubblico esclusivamente su appuntamento

VICE CONSOLATO JEREZ | Vice Console Onorario: Gabriel GONZÁLEZ GORDON ARANDA | Circoscrizione: Jerez | Indirizzo: Calle Manuel María González (Bodegas González Byass) - 11403 Jerez de la Frontera | Telefono - 956 357 000 - Fax 956 357 057 | e-mail: [email protected] riceve dal lunedì al venerdì ore 10.00 - 13.30

VICE CONSOLATO LA CORUÑA | Vice Console Onorario: Francesco MILANI | Circoscrizione: La Galizia | Indirizzo: Calle Rosalia de Castro, 13/bajo - 15004 La Coruña | Telefono: 663.787.010 - Fax: 981.224.462 | e-mail: [email protected] telefonica prestata dalla società “Innovatel Europe s.l” al numero 807.300.747 (servizio a pagamento). Per chiamate dall’estero +34 902 502512

CONSOLATO LAS PALMAS DE GRAN CANARIA | Console Onorario: José Carlos DE BLASIO | Circoscrizione: Fuerteventura, Gran Canaria, Lanzarote | Indirizzo: Calle Reyes Católicos, 44 - 35001 Las Palmas de Gran Canaria | Telefono: 928.241.911 - Fax: 928.244.786 | e-mail: [email protected] telefonica prestata dalla società “Innovatel Europe s.l” al numero 807.300.747 (servizio a pagamento). Per chiamate dall’estero +34 902 502512

VICE CONSOLATO MÁLAGA | Corrispondente Consolare: Marcello MEMOLI GARCÍA | Indirizzo: Alameda Principal, 35/1º izq. - 29001 Málaga | Telefono: 952.365.593 | e-mail: [email protected] Orario telefonico al pubblico: da lunedi a venerdi dalle ore 10:00 alle ore 13.00 Si riceve il pubblico esclusivamente su appuntamento

VICE CONSOLATO OVIEDO | Vice Console Onorario: Paolo Augusto ERCOLANI | Circoscrizione: Il Principato delle Asturie | Indirizzo: Avda. Valentín Masip, 25 - Entlo. Oficina 7 - 33013 Oviedo | Telefono: 680.155.013 - Fax: 984.246.534 | e-mail: [email protected]

CONSOLATO PAMPLONA | Console Onorario: Carlo TAMBURRI MOSO | Circoscrizione: La Rioja, NAVARRA Indirizzo: Calle Taconera, 2 - 31001 Pamplona (Navarra) | Telefono: 948.222.822 - Fax: 948.223.716 | e-mail: [email protected]

CONSOLATO SANTA CRUZ DE TENERIFE | Console Onorario: Silvio PELIZZOLO | Circoscrizione: Tenerife, Hierro, La Gomera, La Palma | Indirizzo: Calle Cruz Verde, 10 2ºA - 38003 Santa Cruz de Tenerife | Fax: 922.241.040 | e-mail: [email protected] telefonica prestata dalla società “Innovatel Europe s.l” al numero 807.300.747 (servizio a pagamento). Per chiamate dall’estero +34 902 502512

VICE CONSOLATO SANTANDER | Vice Console Onorario: Manuel LOPEZ-DORIGA ALONSO-URQUIJO | Circoscrizione: Cantabria | Indirizzo: Hernán Cortés, 55 3º izq. - 39004 Santander (Cantabria) | Telefono: 942.215.855 - Fax: 942.310.711 | e-mail: [email protected] riceve il pubblico esclusivamente su appuntamento

CONSOLATO SIVIGLIA | Console Onorario: Carlos RUIZ- BERDEJO Y SIGURTÁ MUCHETTI | Circoscrizione: Algeciras, Badajoz, Cáceres, Cádiz, Córdoba, Huelva, Sevilla Indirizzo: Calle Fabiola, 10 - 41004 Siviglia | Fax: 954.228.549 | e-mail: [email protected] telefonica prestata dalla società “Innovatel Europe s.l” al numero 807.300.747 (servizio a pagamento). Per chiamate dall’estero +34 902 502512Si riceve il martedì e giovedì ore 10.30 - 12.30 e venerdì ore 17.00 - 19.00

UFFICI ONORARIDIPENDENTI DAL CONSOLATO GENERALE IN BARCELLONA

VICE CONSOLATO ALICANTE | Vice Console Onorario: Danilo ANGELINI | Circoscrizione: la provincia di Alicante e la Regione MURCIA Indirizzo: Avenida da Benito Pérez Galdós, 9-11 1º dcha. - 03004 Alicante | Telefono:965.141.133 - Fax: 965.141.143 | e-mail: [email protected]

VICE CONSOLATO CASTELLÓN DE LA PLANA | Vice Console Onorario: Federico PASCARELLA | Circoscrizione: la provincia di Castellón | Indirizzo: Calle Benarabe, 5 bajo (entresuelo) - 12005 Castellón de la Plana | Telefono: 964.237.466 - Fax: 964.261.295 | e-mail: [email protected]

VICE CONSOLATO GIRONA | Corrispondente Consolare Onorario: Emanuela CARMENATI | Circoscrizione: Girona | Indirizzo: Avenida de la Pau nº26, 1º 3ª - 17250 Platja d’Aro (Girona) | Tel.: +34 972 82 61 82 - Fax: +34 972 82 55 40 - e-mail: [email protected] (solo su appuntamento): lunedì, mercoledì e venerdì dalle ore 11,00 alle ore 13,00 VICE CONSOLATO IBIZA (Baleari) | Vice Console Onorario: Monica LACALAMITA | Circoscrizione: le isole di Ibiza e Formentera | Indirizzo: Calle Diputado Josè Ribas, s/n - 07800 Ibiza (Baleares) | Telefono 971.199915 - Fax 971.191746 | E-mail: [email protected] Apertura al pubblico: lunedì, mercoledí e venerdí dalle ore 11,00 alle 13,00

VICE CONSOLATO PALMA DI MAIORCA (Baleari) | Vice Console onorario: Alessio PAOLETTI | Circoscrizione: le isole di Maiorca e Minorca | Indirizzo: Calle Baro de Pinopar, 11 esc.B 1º - 9ª puerta - 07012 Palma de Mallorca | Telefono 971 097 013 fax: 071570402 | E-mail: [email protected] al pubblico: martedì, mercoledì e giovedì dalle 11:00 alle 13:00

VICE CONSOLATO SARAGOZZA | Vice Console Onorario: Massimo MARCHETTI | Circoscrizione: le province di Saragozza, Huesca e Teruel | Indirizzo: Calle Espoz y Mina, 6 principal - 50003 Saragozza | Telefono: 976.228.659 - Fax: 976.223.294 | e- mail: [email protected]

CONSOLATO ONORARIO VALENZA | Console Onorario: Adriano CARBONE | Circoscrizione: la provincia di Valenza | Indirizzo: Calle Quart, 14 - 46001 Valenza | Telefono: 96.321.72.34 - Fax: 96.193.02.95 | Cellulare 672.770.743 | E-mail: [email protected] al pubblico: lunedì, mercoledì e venerdì dalle 10:00 alle 13:00

CORRISPONDENTE CONSOLARE MINORCA (Baleari) | Corrispondente Consolare: Ornella VARESANO | Circoscrizione: Isola di Minorca | Telefono: 971 36 54 48 | Cellulare: 610 21 50 14 | E-mail: [email protected]

CORRISPONDENTE CONSOLARE MURCIA | Corrispondente Consolare: Dott. Giuseppe LEOTTA | Circoscrizione: le provincie di Murcia e Cartagena | Telefono: 727 729 050 | E-mail: [email protected]

CONSOLATO ONORARIO AD ANDORRA | Console Onorario: Alberto ROSSI | Circoscrizione: Principato di Andorra | Indirizzo: Carretera dels Vilars a Urbanización Sant Romà dels Vilars, Ed. Vilars B, Àtic - AD700 Escaldes Engordany | Principato di Andorra

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Pag. 16 132/2018Il Giornale Italiano de España è anche on-line. Viene distribuito in Ambasciata; nei Consolati Italiani, Camere di Commercio e Istituti Italiani di Cultura di Madrid e Barcellona; ICE; Scuole Italiane di Madrid e Barcellona; Casa degli Italiani di Barcellona; Associazioni di Italiani e nei 24 Vice Consolati Italiani

B A R C E L L O N A

La Console Generale ha incontrato, presso l’Ayuntamiento di Barcel-lona, Gerardo Pisarello Prados, Primer Teniente de Alcadía e Direttore dell’area di Economia e Lavoro, Cittá Digitale e Relazioni Internazionali, Felip Roca, Responsabile delle Relazioni Internazionali e Luis Gomez, Responsabile per le Imprese e l’Innovazione. Nel corso dell’incontro, la Console ha esposto il Progetto ITmakes e, in anteprima, l’iniziativa Experience-it che sarà lanciata nel corso della prima settimana di apri-le. In calendario, vi saranno una serie di eventi organizzati dal nostro Consolato in vari luoghi/locali emblematici della città per valorizzare il talento italiano qui presente nel settore dell’industria culturale e crea-tiva, che si concluderá con i festeggiamenti in occasione del 2 Giugno. Il Vicesindaco ha molto apprezzato la presenza importante e il dinami-smo della nostra comunità su questo territorio esprimendo interesse alla piena collaborazione per la buona riuscita di questi e futuri progetti.

COMUNICACONSOLATO GENERALE D’ITALIA

LA CONSOLE GENERALE DANESE E GERARDO PISARELLO PRADOS PRIMER TENIENTE DE ALCADÍA DEL COMUNE DI BARCELLONA

Nell’ambito del proget-to ITmakES il Conso-lato Generale patrocina la presenza del Milano Design Film Festival per la prima volta a Barcellona, iniziativa

dell’Istituto Italiano di Cultura di Carcellona, in collabo-razione con il Barcelona Centre de Disseny (nella foto).Le due giornate di cinema dedicate al design sono un appuntamento imperdibile per appassionati e addet-ti ai lavori, un’attenzione particolare è stata dedicata, nell’ultima edizione di ottobre scorso a Milano, a temi di grande interesse, quali il verde nelle città e la sosteni-bilità della produzione di oggetti d’uso. Le proiezioni si son tenute presso l’Auditori del Disseny Hub Barcelona.

MILANO DESIGN FILM FESTIVAL A BARCELLONA

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Pag. 17132/2018Il Giornale Italiano de España è anche on-line. Viene distribuito in Ambasciata; nei Consolati Italiani, Camere di Commercio e Istituti Italiani di Cultura di Madrid e Barcellona; ICE; Scuole Italiane di Madrid e Barcellona; Casa degli Italiani di Barcellona; Associazioni di Italiani e nei 24 Vice Consolati Italiani

B A R C E L L O N A

to da Xover (Danilo Casti) e Dalila Kayros, che vedranno affiancata alle loro esibizione una degustazione di cocktail offerti da Campari; “Fatto a Mano” uno showcooking creativo in cui l’unione tra la designer di gioielli Valentina Falchi e un maestro pasticce-re italiano, creerà pasta artigianale, ac-compagnata dalla musica di Piero Pe-sce; “Un ponte di storie fantastiche”, un pomeriggio di racconti per bambini e ragazzi con degustazione di pastic-ceria italiana e performance teatrale; e “Pinocchio Elettronico” performan-ce e interpretazione della colonna so-nora originale della pellicola muta di Pinocchio di Giulio Antamoro con Fer-dinand Guillaume (1911), realizzata da Miclono (Alicante) insieme alla pre-sentazione del nuovo numero dei Qua-derni del CSCI, l’annuale rivista cine-matografica Italiana diretta da Daniela Aronica. “Dal Consolato Generale d’I-talia siamo molto felici di presentare il nuovo calendario delle iniziative che abbiamo sviluppato per quest’anno. Ci sentiamo cittadini di Barcellona, rappresentiamo la più grande comuni-tà straniera e vogliamo valorizzare il dialogo tra creativi e imprenditori, tra italiani e locali, affinché possa aiutarci a fornire esperienze molto stimolanti e arricchenti, godendo allo stesso tempo dei luoghi emblematici di Barcellona” con queste parole la Console Generale

Scoprendo una nuova Italia a Barcello-na, espressione dello scambio creativo tra Italia e Spagna 12 aprile 2018- La Console Generale d’Italia a Barcello-na, Gaia Danese, presenta Experien-ce IT - scoprendo una nuova Italia a Barcellona - un insieme di eventi or-ganizzati nell’ambito del progetto IT-makES al fine di diffondere la nuova scena creativa italiana a Barcellona e, allo stesso tempo, moltiplicare i pon-ti di dialogo tra Italia e Spagna e le loro culture, sempre più ibride e tran-sfrontaliere. Performance artistiche, musica, cinema e degustazioni si ter-ranno nei mesi di aprile e maggio con un focus dedicato alla città di Cagliari (Sardegna) e culmineranno nella Festa Nazionale Italiana aperta al pubblico, il 3-4 giugno prossimo. Experience IT esplorerà i territori dell’emozione, della fantasia, dell’ecologia, dell’eco-logia, della diversità e dell’innovazio-ne, e si svolgerà in differenti luoghi di Barcellona. Insieme ai curatori di Ex-perience IT, David Berna e Massimi-liano Casu, vengono proposti quattro eventi che evidenziano l’esperienza della cultura italiana e del nuovo Made in Italy nelle sue interconnessioni con la città di Barcellona, presentando arti-sti e performance provenienti da campi molto diversi tra loro, ma tutti legati alla sperimentazione: “Radical Italy” un progetto sonoro e visivo realizza-

David Berna

Massimiliano Casu

IL CONSOLATO ITALIANO PRESENTA EXPERIENCE ITGaia Danese desidera inoltre ringra-ziare tutti i partner presenti all’even-to per il loro sostegno: “il Comune di Cagliari, la Camera di Commercio Ita-liana a Barcellona e l’Istituto Italiano di Cultura, co-organizzatori della ma-nifestazione, il Comune di Barcellona che ci ha dato il suo appoggio, la col-laborazione di Ocaña, luogo perfetto per inaugurare Experience IT con la sua grande energia creativa, senza di-menticare Campari, Menarini, eSound insieme ai due partner principali della Festa Nazionale Italiana, Port de Bar-celona e Grimaldi Lines”. “Questo è solo l’inizio”, sottolinea la Console Generale “siamo molto contenti del nuovo percorso che abbiamo intrapre-so e delle iniziative previste, e confi-diamo che altre aziende del “sistema Italia” si uniranno per collaborare e partecipare al progetto del 3-4 giugno”.

COMUNICACONSOLATO GENERALE D’ITALIA

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Pag. 18 132/2018Il Giornale Italiano de España è anche on-line. Viene distribuito in Ambasciata; nei Consolati Italiani, Camere di Commercio e Istituti Italiani di Cultura di Madrid e Barcellona; ICE; Scuole Italiane di Madrid e Barcellona; Casa degli Italiani di Barcellona; Associazioni di Italiani e nei 24 Vice Consolati Italiani

B A R C E L L O N ACOMUNICA

I sovversivi

KaosIl film è una selezione delle storie di Lu-igi Pirandello, come sempre fedele alle sue radici siciliane. Il caos di quell’iso-la, un sincretismo di culture costrette a vivere in un mondo isolato ma in un cosmo unico, è la ragione degli approc-ci che i fratelli Taviani ci presentano.

ISTITUTO ITALIANO DI CULTURA

LA RETROSPETTIVA: FRATELLI TAVIANI I LIBRI: CHE SPETTACOLO!

RICERCA ITALIANA NEL MONDO 2018

Le affinità elettiveIl titolo si riferisce a una legge fisica della natura per la quale certe sostan-ze si fondono e poi, per effetto di al-tre sostanze, si separano per formare nuove coppie. È questo il tema del rac-conto di Goethe al quale si ispira que-sto film dei fratelli Taviani, opera che non suscitò interesse al suo apparire.

Resurrezione Ambientato alla fine del XIX secolo, è la storia di un princi-pe russo che, coinvolto nel pro-cesso a una donna che aveva sedotto e abbandonato anni ad-dietro, sente il bisogno di redi-mersi dai peccati di gioventù.

Sotto il segno dello Scorpione

Il primo incontro di “Libri, che spettaco-lo!” inizia con una storia che ci invita ad essere curiosi, a sco-prire nuovi mondi, a fare nuovi incontri. “Gatto nero, gatta bian-

ca”; “Le case degli altri bambini”; “Ci sono gli orsi in Africa?”; “Cornelio”; “Il soldatino del Pim Pum Pà”; “Dov’è la casa dell’aquila?”

A partire da quest’anno, la “Giornata del-la Ricerca Italiana nel Mondo” sarà ce-lebrata ogni 15 aprile, data della nascita di Leonardo da Vinci, per valorizzare il lavoro dei ricercatori italiani, divulgarne i risultati e mantenere saldo il rapporto tra l’Italia e le ricercatrici e i ricercatori italiani all’estero. A Barcellona, quattro eccellenze italiane hanno illustrato le loro ricerche. Hanno partecipato: Nan-da Rea, astrofisica; Francesca Bria, eco-nomista digitale; Benedetta Bolognesi, biotecnologa; Eugenia Resmini, medi-co, endocrinologa. Ha moderato Luca Tancredi Barone, giornalista scientifico.

L’Istituto Italiano di Cultura di Barcel-lona ha collaborato con il Festival In-ternazionale del Cinema di Barcello-na nel promuovere il cinema italiano. Due i film in programma: “La musica del silenzio “ e “Il postino”, entram-bi diretti dal regista Michael Radford.

FESTIVAL INTERNAZIONALE DEL CINEMA

La Musica del Silenzio Il Postino

Il film combina immagini di repertorio sulla morte di Palmiro Togliatti con le vicende di quattro personaggi giunti a Roma per i suoi fu-nerali. La morte del segretario del PCI è sentita come la fine di un’epoca e spinge i personaggi a riflettere sulla propria esistenza e a rivedere i rapporti con gli altri e con l’ideologia di sinistra.“Su uno sfondo collettivo abbiamo proposto storie private, e questo ci ha aiutato ad avvicinar-ci alle risposte di altre persone a domande alle quali, in quell’epoca, noi non avremmo saputo affatto rispondere” (Vittorio e Paolo Taviani).

Una parabola sui problemi che colpiscono la società contemporanea, analizzata in un periodo indeterminato e partendo dalle di-spute fra due comunità che vivono in un’i-sola dopo un’eruzione vulcanica. “I Taviani lavorarono con interpreti famosi come Gian Maria Volonté o Lucia Bosè, ma decisero di ricorrere anche a compagnie giovani di tea-tro radicale di modo che gli attori dessero al film una sensazione di urgenza e di tensione fisica, e così trasportare, nella storia, gli ele-menti che avevano alimentato, in buona par-te, il maggio del ’68” (Hilario J. Rodríguez).

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B A R C E L L O N ACOMUNICA

Come da Statuto, lo scorso 21 Marzo si è riunita l’Assemblea Generale Ordinaria, che ha eletto il Consiglio d’Amministra-zione per il triennio 2018-2021. La prima seduta del nuovo Consiglio si è quin-di svolta lo scorso 4 Aprile e a norma dell’art.25 dello Statuto sono state eletti le seguenti cariche sociali. Presidente: Mirko Scaletti; Vice Presidenti: Agostino Corfini e Valeria Saltarelli; Amministra-tore: Sergio Felice; Segretario: Urbano Figarolo di Gropello.Consiglieri: Cristina Bandettini di Poggio; Enzo Carlevaro; Franco Gay; Paola Lucidi; Andrea Mar-chesi; Lucia Materassi; Giuseppe Meli; Luca Ongaro; Eugenia Resmini; Fran-cesca Tomassetti.Il nuovo Consiglio è da subito a disposizione dei Soci per ciò che sarà necessario e conferma la sua missione benefica e culturale – che dura ormai da 153 anni – al servizio della nu-merosa comunità italiana di Barcellona.

CASA DEGLI ITALIANI

Barcellona, 21 Marzo 2018

Cari Consoci, Come molti di voi sanno, per statuto, un socio non può più essere nominato Presidente più di tre mandati consecutivi per cui oggi per me è l’ultimo giorno in cui ricopro la suddetta carica. Sono passati ben 9 anni nei quali ho ricoperto la più alta rappresentanza e responsabilità della nostra prestigiosa associazione, e credo anche che sia giusto che qualcun altro prenda il testimone. Devo dire che sono stati anni molto intensi nei quali ho avuto la fortuna di celebrare anniversari così importanti come i 150 anni dell’unità d’Italia o i 150 anni della fondazione della Casa degli Italiani. Abbiamo iniziato ad organizzare viaggi in varie regioni italiane nelle quali ho potuto salutare, a nome della Casa, Ministri, Onorevoli, Sindaci e persino Papa Benedetto XVI. Durante la mia Presidenza abbiamo organizzato Cene di Gala con ospiti eccellenti, eventi di varia natura con ospiti d’eccezione dal Presidente del Senato Grasso, Ambasciatori, Consoli Generali ma anche del mondo dello spettacolo e della cultura come Giovanni Allevi, Aldo Giovanni e Giacomo, grandi sportivi come il Campione del Mondo di Spagna 1982 Giancarlo Antognoni, Tania Cagnotto e la Nazionale di nuoto oltre a personaggi del mondo dello spettacolo come Cesare Bocci e Maria Grazia Cucinotta e tanti altri. Importantissimo il nostro fine sociale “l’assistenza” in tutte le sue versioni: dalle borse di studio ai ragazzi con una media di 40.000€ all’anno, aiuti ai terremotati, agli alluvionati, alle persone indigenti, agli ospedali come il San Juan de Diós, la Fundación Aura, enti come il FAI e tanti altri. Abbiamo anche effettuato interventi importanti come la ristrutturazione del Salone, il rifacimento della cucina, interventi importanti nella manutenzione delle scuole, sempre guardando all’efficacia ed efficienza e senza per questo prosciugare i fondi della Casa anzi la situazione finanziaria in questo momento èdi tutta tranquillità lasciando una posizione più che trasparente anche dal punto di vista fiscale.

È evidente che tutto ciò non è merito mio ma di tutti quelli che mi hanno aiutato ed in primo luogo i membri dei tre Consigli che si sono susseguiti in questi nove anni e che hanno partecipato attivamente sia alle sedute, apportando valide opinioni, sia regalando il loro tempo alla nostra causa.

Desidero ringraziare i nostri dipendenti che si sono prodigati durante questi anni, talvolta con un carico di lavoro elevato, ma sentendosi parte de questa nostra grande famiglia: Elena, Simone e Umberto.

Infine, desidero ringraziare tutti quanti, soci e non soci, che hanno avuto fiducia in me ed hanno reso possibile che questo nostro progetto continui e resista nel tempo; in ogni caso resto a far parte del nuovo Consiglio e sarò disponibile per quello che sarà necessario.

Mi aspetto di vedervi presto e potervi salutare calorosamente

Giuseppe Meli

NUOVO DIRETTIVO ALLA CASA DEGLI ITALIANI

Mirko Scaletti, Presidente della Casa degli Italiani

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M A L A G A

El crítico de cine y biógrafo de Federico Fellini, Tullio Kezich, define El libro de los sueños como una especie de diario, de novela, de comic, de guion gráfico y de antología de cuentos en una sola obra.Durante 30 años (1960-1990), el direc-tor de cine italiano describe y dibuja sus sueños siguiendo las indicaciones de su psicoanalista junguiano Ernst Bernhard. El resultado son dos volúmenes que re-cogen sus obsesiones, miedos, pasiones y angustias más íntimas. El repertorio de formas, motivos e historias que con-tiene, permite relacionar su producción cinematográfica con su imaginario oníri-co.Federico Fellini se sueña a sí mismo como una sombra delgada y joven que aún conserva sus cabellos, que a lo lar-go de las cerca de 400 páginas del libro se encuentra con multitud de personajes que rodearon su vida, con muchos otros que no tuvo ocasión de conocer y con algunos más que nunca llegaron a existir. Entre estos sueños en cuatro ocasiones distintas se encuentra con Pablo Picasso.Esta es una historia fascinante que dos grandes protagonistas del cine y las ar-tes visuales de la europa mediterránea que propuesta por la comisaria de la ex-posición, la profesora parisina Audrey Norcia, se convierte en un reto inédito para un museo como el nuestro dedicado a estudiar y dar a conocer la obra y la vida del pintor malegueño : ¿como aunar

pintura y cine en una misma exposición? El resultado es un encuentro alegre, complejo y feliz de dos grandes artistas que nunca llegaron a conocerse y que se estructura a modo de tres episodios de un relato audiovisual a la vez que pictórico:

La antigüedadEl mar Mediterráneo con su imaginario histórico y mítico ha sido un elemento constante en la obra pictórica de Pablo Pi-casso. Escenas en playas luminosas mar-cadas a tiralíneas por un horizonte con-gelado o recreaciones placenteras con el trasfondo de ruinas de antiguos edificios romanos son los parajes donde faunos,

José Lebrero Stals. Director artístico Museo Picasso Málaga ci ha rilasciato in esclusiva la sua dichiarazione in occasione della mostra “Y Fellini soñó con Picasso”

di Gian Giacomo Bei

QUANDO FEDERICO FELLINI “SOÑÓ” CON PICASSO

unos frescos de estilo pompeyano duran-te los trabajos del metro, y en Amarcord (1973) el viejo Fellini recuerda sus cla-ses de latín en un esperpéntico colegio.

Los arquetipos femeninosLa múltiple significación de la mujer en la vida de Pablo Picasso y Federico Fel-lini toma forma en sus respectivas obras artística y cinematográfica: mujeres en-cinta como diosas de la antigüedad que se convierten en grandes maternidades, figuras femeninas que son a la vez musas y modelos, capaces de metamorfosearse terribles y amenazantesOlga Khokhlova, Françoise Gilot o Dora Maar, encuentran en Giulietta Masina, Anita Ekberg o Sandra Milo correspon-dencias imaginadas en la especulación sobre las representaciones arquetípicas del amor o de la ira.

El circoAl poco de instalarse en París, el joven Pablo Picasso se convierte en asiduo espectador del Circo Medrano. En estos años de principio del siglo XX, figu-ras de arlequines, acróbatas y bufones comienzan a poblar su obra pictórica, plasmando la humildad y frugalidad de la errante vida circense. Pero el circo también representaba la protesta social y la marginalidad frente a la avidez de la nueva burguesía. También el imagi-nario de Federico Fellini, en películas desde Luces de variedad (1950) ha-sta Los Clowns (1970), estuvo habita-do de grotescos personajes circenses, influencia de la comedia del arte y de

Fellina e la Scena mitologica (variazione sulla morte di Procris), Fundación Almine y Bernard Ruiz-Picasso para el Arte-Madrid

Federico Fellini durante le riprese de “La dolce vita”, Colección Fondation Jérôme Seydoux-Pathé

Fellini disegna Nino Rota che suona il violino, Cineteca di Rimini

minotauros, ménades y otras criaturas mi-tológicas conectan con una identidad di-versa que expresan también los figurantes ideados por Federico Fellini.En el caso de la película Satiricón (1969) estos personajes y escenarios sirvieron al director italiano para poder contar ar-queológicamente una historia, según el propio Fellini, como si se tratara de un mosaico desenterrado al cual le faltan muchas de sus teselas. En su visión me-lancólica de Roma (1972) se descubren

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M A L A G A

“Y FELLINI SOÑÓ...”Una mattina del 1962, il famoso diret-tore di cinema italiano Federico Fellini si alzò dal letto e descrisse, ricordando, “l’incontro con Picasso” nel “Il libro dei sogni”. In quel quaderno scriveva e dise-gnava le sue sensazioni come le aveva prescritto il suo psicoanalista, Ernst Ber-nhardt, discepolo di Carl Gustav Jung. Pablo Picasso gli appare, come primo so-gno, il 22 gennaio del 1962 quando Fellini e sua moglie Giulietta Masina visitarono la casa di Picasso: “eravamo insieme nel-la sua cucina, una cucina piena di cose da mangiare, di quadri e di colori. Parlammo tutta la notte”. Cinque anni dopo, il 18 di gennaio del 1967 , Fellini sogna di nuovo con Picasso e scrive sul suo quaderno: “Tutta la notte con Picasso che mi par-lava, mi parlava...ervamamo molto amici, mi dimostrava un grande affetto, come un fratello maggiore, un padre artisti-co, come un suo collega, qualcuno del-la stessa famiglia, del suo rango...”. Nel 1968 di nuovo sogna con Picasso ma non scrive in relazione ad una falsa notizia sulla morte del famoso pittore. Fellini, nel 1980 in giugno descrive nel suo quar-to ed ultimo sogno che Picasso torna a parlargli come un amico ed un maestro: “Sogno con Picasso debilitato tuttavia però molto vitale continua a parlarmi...”

Nel El Palmeral de las Sorpresas si è tenuta la presentazione del Programa Europeo para jóvenes talentos “Somos el futuro”, promosso dal Ministerio de Bienes y Actividades Culturales de Italia e dalla Roma Lazio Film Commission. Questo evento fa parte della 21ª edizione del Festival di Malaga e delle attività di Malaga Talent di cui è presidente onora-rio Antonio Banderaas per promuovere i nuovi professionisti del cinema. Questta attività fa parte del Malaga Festival In-dustry Zone. Il programma è stato pre-sentato da Silvia Iturbe, coordinatrice di Malaga Talent con la presenza di Federi-ca D’Urso, rappresentante del Ministero

Beni e Attività Culturali Italiane, Jacobo Martín Fernández, vicedirettore generale della promozione e relazioni internazio-nale del Istituto di Cinematografia e delle Arti Audiovisive e da Gabriella Carlucci, direttore del programma. Presenti anche Marco Spagnoli, regista italiano e Jaco-po Reale. “Somos el futuro” permette ai giovani fra i 18 e i 25 anni di entrare nel mercato cinematografico e audiovisivo internazionale attraverso finanziamen-ti di sceneggiature e di realizzazioni e produzioni di cortometraggio. L’ini-ziativa è organizzata dal Ayuntamiento y Festival de Málaga in collaborazio-ne con il Ministero di Cultura Italiano.

CINEMA: L’ITALIA CON LA SPAGNA, “SOMOS EL FUTURO”sus inicios como dibujante en revistas satíricas. Captar los sentimientos de los personajes del circo le permitía mentir, sorprender y recordar.

José Lebrero StalsDirector artístico Museo Picasso Málaga

Disegno di Fellini del “Libro dei ogni” nel Museo di Rimini

di Gian Giacomo Bei

Gabriella Carlucci, Direttore del bando, durante la presentazione in occasione del Festival del Cinema di Malaga

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LE INTERVISTE - LE INTERVISTELE INTERVISTE DEL DIRETTORE PAOLA PACIFICI AGLI ITALIANI ED AGLI SPAGNOLI CHE FANNO PARTE DEL NOSTRO QUOTIDIANO. IL LORO LAVORO E LA LORO PROFESSIONALITA’ RENDE FIERI L’ITALIA E LA SPAGNA

Vito Ingoglia, laureato in Scienze Politiche. Perché sce-gli questa facoltà?

In principio volevo fare il Dams a Bologna, mi piaceva molto il ramo della comunica-zione, dell’interpretazione, ma i miei geni-tori pensarono che l’Emilia Romagna, la città di Bologna, oltre lo stretto era troppo lontano dal luogo in cui vivevo. Il rimedio fu quello di scegliere la facoltà di Scienze Politiche a Palermo, Perché era quella che più si avvicinava a ciò che volevo studia-re. Scienze Politiche offriva la formazione necessaria alla crescita intellettuale molto eterogenea che abbracciava tante aree: giu-ridico, economico, storico, internazionale e sociologico. Indirizzo quest’ultimo dove mi sono specializzato, presentando una tesi finale in Sociologia della Cultura “Sulle Strade del Vino” mettendo a confronto le varie realtà vitivinicole dell’area del me-diterraneo non solo della Sicilia, mettendo anche a confronto altre realtà come quella della Grecia, della Spagna, della Francia, del Portogallo e del Libano, con una inte-ressante lettura Culturale e Sociologica. Si aveva così una nuova visione di una realtà millenaria che ci fa sentire mediterranei e figli della stessa terra e della stessa regione

“Il Mediterraneo”. Anche se con non po-che difficoltà, amici e parenti non capivano la mia carriera universitaria, il tipo di laurea e soprattutto per il “dopo”, cioè a che ser-visse studiare Scienze Politiche. A dispetto di quelli che suggerivano di studiare medi-cina o giurisprudenza che erano facoltà che garantivano un dottorato ed una certezza per il futuro. Ancora oggi sono convito di aver scelto bene, contento, perché la mia vita lavorativa mi ha avvicinato ad attivi-tà dove tutto quello che avevo studiato nel mio percorso universitario mi è stato utile.

Esperto in Comunicazione e Relazioni Pubbliche Interna-zionali per istituzioni ed im-prese sia in Europa, America Latina e Medio Oriente. Paesi molto diversi fra di loro per cultura e tradizioni. Ma cosa li accomuna?

Ho vissuto in Sicilia spingendo sempre lo sguardo oltre l’orizzonte immaginan-do altri tramonti e altri paesaggi, dentro quello spazio infinito, davanti ai miei occhi curiosi del mondo. Ho rincorso la mia infanzia e la mia giovinezza sempre

evitando i pericoli di una terra madre, a volte matrigna. Mi sono sempre sentito uomo di confine e di confini, ma sento la Sicilia necessaria come l’aria e il sentir-mi siciliano necessario e indispensabile per viaggiare e vivere in ogni parte del mondo. Le mie radici sono le ali che mi aiutano ad andare avanti. Sono una con-tinuazione del mio corpo, delle mie ori-gini, ma non c’è nulla di materiale. È una condizione metafisica. La mia sicilianità, la mia concretezza, la disponibilità ed ospitalità, la semplificazione dei proble-mi e delle difficoltà sono il mio essere. Una cosa è certa, pero, tutto questo mi ha aiutato a vivere nel mondo come in una parte del grande mosaico, la Sicilia. Nei miei viaggi cerco di portare sempre la mia terra, l’Italia, con me. Presentan-dola a tutti, cercando di farla conoscere, avvicinandola al Paese che visito, con-frontandola sempre, con rispetto, alle altre culture. Noi non cambiamo modo di essere, adattiamo quello che siamo a quello che incontriamo di nuovo. Non spezzando mai quel filo invisibile con la nostra Italianità. Il mio legame continua ad essere profondo con il mio paese, pur vivendo in Spagna da tanti anni. Non si è mai spezzato, gli affetti, gli amici ed il cibo continuano ad essere in Italia. C’è una sofferenza comune tra gli italiani che vivono all’estero legata alla nostalgia del-

VITO INGOGLIA È A MADRID CON GLI ITALIANI E CON GLI SPAGNOLI“La politica serve a togliere barriere, a catapultare nuove idee aiutando a rottamare il passato creando un futuro in difesa dei valori di libertà e democrazia.” - “La mia intenzione è quella di lavorare ed essere pioniere per una futura generazione politica più italiana dentro alle istituzioni spagnole garantendo una maggiore presenza dei nostri connazionali.”

Vito Ingoglia con Alfredo Prada durante l’incontro in Paraguay con il Rector de la Universidad UniNorte Juán Manuel Marcos

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LE INTERVISTE - LE INTERVISTELE INTERVISTE DEL DIRETTORE PAOLA PACIFICI AGLI ITALIANI ED AGLI SPAGNOLI CHE FANNO PARTE DEL NOSTRO QUOTIDIANO. IL LORO LAVORO E LA LORO PROFESSIONALITA’ RENDE FIERI L’ITALIA E LA SPAGNA

la nostra cucina. Tante volte vengo assa-lito dalla voglia di un piatto, di un gusto, di un cibo in concreto, troppe volte soffro l’assenza delle prelibatezze nostrane. Per essere sincero mi manca tutto, soprattutto gli odori familiari, il profumo delle cose, dei luoghi, il mio mare e la mia spiag-gia hanno un odore. Viaggiando tanto per il mondo ho avuto modo di scoprire nuovi odori ma mai nessuno come quel-lo del primo mare che mi ha generato.

Hai lavorato anche come at-tore in film di produzione nord americana ma anche nel “Pa-drino”, nel “Robin Hood Princi-pe dei Ladri” e nel “Siciliano”. Che parti hai interpretato?

L’avventura cinematografica è frut-to della casualità del grande set che offriva la mia terra quando era facile avvicinarsi ed essere avvicinato per realizzare delle piccole parti secon-darie in film importanti di fama in-ternazionale. Addirittura qualcuno mi propose di trasferirmi in California, a Hollywood, perché dicevano che ci sapevo fare e che avevo solo bisogno di formazione, di essere “scolpito”, mi offrirono la possibilità di perfezionar-mi, di frequentare scuole di recitazio-ne e di continuare la professione tra-sferendomi a Los Angeles. Cosa che io rifiutai immediatamente, perché allora ero solo un ragazzo che voleva dividere la sua allegria, la sua felicità con gli amici d’infanzia. Per me era impensabile abbandonare la mia Sici-lia, le cose più care, gli studi, cioè tut-to, per provare l’avventura hollywoo-diana. Devo dire, che ricordo sempre con piacere quei momenti accanto alle grandi star del cinema mondiale come Al Pacino, Kevin Constner, Tom Cru-ise, James Belushi, Morgan Freeman, John Savage, Andy Garcia (di cui sono

stato il suo professore di siciliano per un periodo di tempo, lavoravamo sulla gestualità caratteristica della Sicilia.

In Italia per la Rai hai organiz-zato produzioni ed audiovisivi, era un mercato nuovo e quindi difficile da far conoscere?

Dopo la breve avventura nel cinema provai fortuna a Roma avvicinandomi alla RAI TV. Il mio motto era volere e potere, non arrendermi mai. Saper aspettare il momento giusto perché le l’opportunità prima o poi arrivano. Cosi fu, ebbi il mio primo contratto Rai come aiuto regista per la realizza-zione di un documentario sulla Sici-lia “40 anni di Autonomia Siciliana”. Continuai come regista di documen-tari di grande spessore storico anco-ra oggi riconosciuti come tali. Negli

anni ‘90 la redazione di Palermo viene scelta come sede per la realizzazione di un magazine “Mediterraneo” in co-produzione con France 3, ed altre TV dell’area Europa-Paesi Arabi. Ven-ni segnalato al direttore responsabile della testata per occuparmi di peniso-la Iberica, Magreb, Medio Oriente e soprattutto della Siria, del libano, di Cipro e della Greca. Erano territori dove avevo avuto modo di viaggia-re precedentemente per mio conto. Conoscevoo quindi le lingue così da facilitarmi la collaborazione con il Magazine. Da giovane sono stato un grande estimatore, difensore dell’a-rea del Mediterraneo. Vedendolo non come un confine ma come un mondo comune, unico. Questo mi permise di approfondire le mie conoscenze poli-tiche culturali ed economiche facen-done sempre una lettura plurale e di facile interpretazione. Tutto quello che sta succedendo adesso, la rivolta del mondo arabo, per disgrazia, era

VITO INGOGLIA È A MADRID CON GLI ITALIANI E CON GLI SPAGNOLI“La politica serve a togliere barriere, a catapultare nuove idee aiutando a rottamare il passato creando un futuro in difesa dei valori di libertà e democrazia.” - “La mia intenzione è quella di lavorare ed essere pioniere per una futura generazione politica più italiana dentro alle istituzioni spagnole garantendo una maggiore presenza dei nostri connazionali.”

Ingoglia con Rafael Hernando, portavoce nel Congreso de los Diputados, e Victors Calvo Sotelo, Secretario de Estado de Industria

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Pag. 24 132/2018Il Giornale Italiano de España è anche on-line. Viene distribuito in Ambasciata; nei Consolati Italiani, Camere di Commercio e Istituti Italiani di Cultura di Madrid e Barcellona; ICE; Scuole Italiane di Madrid e Barcellona; Casa degli Italiani di Barcellona; Associazioni di Italiani e nei 24 Vice Consolati Italiani

LE INTERVISTE - LE INTERVISTE

prevedibile già 20 anni fa. Nessuno si preoccupò, nessuno capi ed interpreto il pericolo della primavera Araba. Fu visto come un vento di libertà e non di morte, come già avevo fiutato ed intui-to. Nel 2006 i miei amici arabi mi sug-gerirono di non viaggiare più in quel l’area, mi dissero che la mia vita po-teva essere in pericolo, quindi decisi di non viaggiare più per un lungo pe-riodo nei Paesi arabi. Subito dopo agli inizi del 2007 iniziai a collaborare per un periodo nella redazione della Rai che era associata con l’agenzia spa-gnola EFE. Da quel momento inizia la mia personale convivenza con la città di Madrid. Ritornando al discorso ini-ziale penso che l’Europa senza i Pae-si dell’altra sponda del mediterraneo non sarà mai completa. Senza una uni-ficazione del libero scambio di perso-ne e di commercio del sud Europa, le frontiere controllate penalizzano i Pa-esi come l’Italia, la Spagna, la Francia e la Grecia. L’apertura commercia-le quindi eviterebbe il fenomeno che oggi avviene con la immigrazione ille-gale. Sarebbe necessario quindi creare un’area cuscinetto del libero scambio nei Paesi del Mediterraneo. Dovrem-mo guardare e pensare al mare non come ad un confine tra nazioni, ma come una interessante ed importante

area di libero scambio tale da creare una stabilità evitando inutili conflitti, lutto, fame e miseria, senza continuare ad assistere alla crudeltà del mare che non conosce amici ed evitare le clan-destine traversie dell’agonia nel mare che ci accomuna. Il libero spazio evi-terebbe alle mafie di utilizzare le tratte della morte, risolleverebbe la povera economia del area a beneficio di tutti sia per una migliore integrazione che una maggiore sicurezza. La mia teoria e basata sugli antichi confini del Im-pero Romano perché siamo Europei, ma anche Mediterranei da sempre. Ba-sta studiare la storia per comprendere.

Vito, arrivi in Spagna, perché?

Ho abbandonato, o per meglio dire ho lasciato l’Italia, per amore, ritro-vando negli occhi di una donna spa-gnola, mia moglie Mercedes, l’amore necessario per decidere di traferirmi con lei in Spagna. Fino al quel mo-mento era impensabile per me uscire fuori dei confini italiani; dove avevo un lavoro una carriera ed un’ambizio-ne da seguire. Ma l’amore e talmente forte che decido di seguirla in Spagna, lasciando dietro tutto il mio passato. Sono arrivato in un paese con tanti elementi in comune con l’Italia e so-prattutto con la Sicilia. Con quei 500 anni di storia, dal Regno Aragonese al Regno di Spagna, mi facevano sen-tire un po’ più vicino alla mia terra.

Dal tuo importante curriculum si leggono tantissime espe-rienze lavorative. Quale quel-la più significativa per te?

Le mie esperienze lavorative sono sta-te tutte significative ed importanti. In tutte le attività dove mi sono cimen-tato ci sono stati momenti memorabi-li, che mi hanno regalato grandi emo-zioni, che mi hanno fatto crescere nel mio percorso nella vita. Sia nel cinema che nella televisione e attualmente nel mio lavoro come consulente politico per l’estero, incarico che occupo da un decennio per un partito spagnolo, il Partido Popular, con 800 mila affi-liati e che rappresentano il più grande partito che ha più affiliati al mondo.

Adesso da molti anni sei con-sulente del Partido Popular español per la immigrazione spagnola nel mondo. Cioè?

Esattamente mi occupo degli spa-gnoli che vivono nel mondo, aiutan-do a creare in questi ultimi 10 anni sedi e delegazioni in più di 30 pae-si nei vari continenti. L’interesse è quello di recepire attraverso le no-stre delegazioni le idee necessarie a creare proposte politiche ascoltando gli altri, queste proposte vengono poi trasferite al partito politico che

Vito Ingoglia con il Presidente del Governo Mariano Rajoy.

Ingoglia riceve il Premio all’Italianità 2016 dal Presidente del Comites Pietro Mariani. È consegnato agli italiani che vivono in Spagna

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Pag. 25132/2018Il Giornale Italiano de España è anche on-line. Viene distribuito in Ambasciata; nei Consolati Italiani, Camere di Commercio e Istituti Italiani di Cultura di Madrid e Barcellona; ICE; Scuole Italiane di Madrid e Barcellona; Casa degli Italiani di Barcellona; Associazioni di Italiani e nei 24 Vice Consolati Italiani

LE INTERVISTE - LE INTERVISTEeroici, unici ed insostituibili, adoperan-do il proprio tempo libero che potrebbero dedicare alla famiglia, per poter aiutare il prossimo. Per me fare parte di questo gruppo mi riempie di orgoglio e soddi-sfazione. Perché quando dedichi il tuo tempo ad una causa giusta riesci a capire che si può diventare ricchi dentro, impa-rando sempre qualcosa di nuovo dando una mano ai più bisognosi. Perché aiuta-re ti fa sentire bene, ti trasforma, ti rende altruista, aumentando l’amore verso gli altri. Tutto ciò ti aiuta anche a stare con i piedi per terra, ti aiuta anche a non sen-tirti solo, ad essere felice con quello che si ha. La Società Italiana di Beneficenza è una associazione con più di un secolo di storia che ha il suo principale scopo quello di assistere i connazionali in dif-ficoltà economiche, di mobilità, di assi-stenza a chi per disgrazia ha sbagliato pagando con il carcere, agli anziani che da anni hanno scelto di vivere da pensio-nati in questo accogliente paese, per il suo clima mite sulla costa e nelle isole, per il cibo e l’amabilità della gente. An-che se vivo in Spagna, da 25 anni sono e mi sento italiano dentro, poter dare una mano a un mio connazionale mi fa sen-tire orgoglioso, mi fa sentire patriottico, soprattutto utile, ad una grande causa. Invito a chi vuole venire per dare una mano, di venirci a trovare alla SIB, nella calle Bethancourt n.3, dove è la sede del

ne studia la fattibilità per migliora-re le condizioni di chi vive fuori del proprio paese, attraverso nuove pro-poste e nuove leggi che possano aiu-tare a superare le difficoltà del cit-tadino spagnolo che vive all’estero.

La tipologia degli spagnoli che lavorano all’estero?

Più di due milioni di spagnoli vivo-no fuori del proprio paese, una dia-spora formata maggiormente dalla vecchia emigrazione partita lascian-do la propria terra, i propri cari, le proprie cose, per necessità economi-che e per problemi politici durante la epoca della guerra civile in Spa-gna. Emigrazione che oggi è rappre-sentata da un folto gruppo formato prevalentemente da gente giovane con lauree e studi accademici. Han-no scelto nuove opportunità in paesi lontani come l’America, l’Oriente, ed le nazioni del vecchio continente.

Vito, noi ti conosciamo anche per il tuo grande impegno ver-so la comunità italiana che la-vora a Madrid. Infatti sei consi-gliere della Società Italiana di Beneficenza dell’Ambasciata Italiana ed il tuo volontariato è come quello di tutti gli altri estremamente importante.

Devo dire che ne faccio parte da pochi anni. Con grande orgoglio sono felice di dire che faccio parte della grande fa-miglia SIB, grazie alla volontà del Pre-sidente Almerino Furlan di volermi in squadra. Chiaramente non sempre sono presente come vorrei, ma quando il tem-po mi da’ la possibilità di esserci ci sono, aiutando il resto della famiglia formata da persone speciali, donne ed uomini ec-cezionali con un senso altruista difficile di trovare normalmente, in una socie-tà narcisista ed individualista. Con loro divido emozioni che li fanno diventare

Vito Ingoglia durante un evento del Partido Popular con la Secretaria General e Ministra de Defensa Maria Dolores de Cospedal

Ingoglia con l’ ex Alcalde di Caracas Andrés Pastrana

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LE INTERVISTE - LE INTERVISTE

Consolato Italiano. Siamo lieti di contare con un aiuto in più. Negli ultimi anni gli italiani sono aumentati, sono aumentate le richieste e di conseguenza l’attività l’azione sociale. Riceviamo chiunque voglia aiutarci, tutti sono benvenuti, nes-suno è di troppo per “aiutare ad aiutarci” a chi è ed è stato meno fortunato di noi.

Secondo te, che necessità e che problemi hanno ed incon-trano gli italiani che lavorano e vivono a Madrid. Quali sono i provvedimenti che tu ritie-ni necessari per migliorare la loro vita madrilena.

A mio parere dopo tanti anni che sono dentro alla politica spagnola ed a con-tatto con grandi leader del Partido Po-pular, attualmente al governo, ho im-parato a capire quanto sia difficile fare politica del “non solo dire”. Per me fare politica significa “missione”, come quello del volontariato. Viviamo in una società molto esigente che controlla miticolosamente tutto quello che fai. Io credo molto nella politica, nel plu-ralismo, nel confronto e nel dibattito perché significa democrazia. Per questo in una epoca dove chiunque possa dire, suggerire, operare per il bene della so-cietà significa pace, liberta. In 70 anni di Unione Europea, abbiamo raggiunto questi valori, compresa la prosperità, Vito Ingoglia durante le Europee 2014 in Argentina

Ingoglia e Ana Pastor, Presidenta Congreso de los Diputados

difendendoli ogni giorno, la democra-zia e un bene che si difende continua-mente, non dobbiamo credere che tut-to è già. Spesso si confonde la parola democrazia con modernismo o nuova tecnologia, ma disgraziatamente non è cosi facile come si crede. Per questo è importante fare politica tutti i giorni in difesa di ciò che si e già conquista-to con la volontà di migliorare il futuro di tutti noi. Per quanto riguarda la co-munità italiana, che in questo momen-to comprende più di mezzo milione di presenze nel territorio spagnolo, più di centomila hanno scelto di vivere e lavo-rare nella Comunità di Madrid. Questo comporta maggiori esigenze rispetto a qualche anno fa quando la comunità era molto più piccola. Attualmente le fami-glie sono notevolmente aumentate, mol-ti hanno deciso di trasferirsi definitiva-mente in questo paese per sempre con la necessità di sapere di più dei propri doveri e dei propri diritti. Facendo una politica adeguata alle proprie necessi-tà. Ultimamente sono emersi problemi fiscali, pensionistici, di partecipazione al voto con il paese di origine creando situazioni, con il paese di accoglien-za, di non facile soluzione. Si mettono così in evidenza grandi lacune dentro la grande famiglia europea. Da qui l’im-portanza di una maggiore integrazione dei nostri connazionali. Nessuno sa, nessuno ha la sfera magica del sapere. Come si ottiene questa informazione?

Si ottiene attraverso la partecipazio-ne politica. Partecipando, dichiarando, proponendo nuove proposte che garan-tiscano diritti, maggiore uguaglianza ed integrazione. Da qui l’importanza della vocazione politica attiva a favore degli altri, soprattutto del collettivo italiano e non solo. Attualmente la partecipa-zione dei cittadini dell’Unione Europea nei processi elettorali sono limitati po-tendo solo partecipare avendo diritto a votare e a candidarsi solo nelle elezioni comunali. Oppure la partecipazione al voto Europeo dove si decide se parte-cipare al voto ma con alcuni parados-si. A mio giudizio ritengo troppo poco per chi vive e lavora da tanti anni in un paese anche se non legittimato da un passaporto, quello d’origine. Ma se vogliamo cambiare le cose è necessa-ria una maggiore partecipazione poli-tica per fare germogliare la più ampia integrazione nel territorio europeo e nelle istituzioni per le necessità attuali e future del cittadino europeo. Sugge-risco ed invito a partecipare con mag-giore interesse alla politica locale, dove si vive, non solo con il voto, ma anche candidandosi, diventando testimone e portavoce delle esigenze degli italiani che vivono in questo paese, trasferen-do così le proprie necessità agli organi di governo. Così è possibile apportare nuove proposte che faciliterebbero una migliore integrazione ed una maggiore attenzione alle problematiche del la-voratore, delle famiglie italiane, delle imprese italiane già stabili in Spagna. La politica serve a togliere barriere, a catapultare nuove idee aiutando a rotta-mare il passato creando un futuro in di-fesa dei valori di libertà e democrazia. La mia intenzione è quella di lavorare in questa direzione ed essere pionie-re per una futura generazione politica più italiana dentro alle istituzioni spa-gnole che garantiscano una maggiore presenza dei nostri connazionali nelle politiche del paese, anche se per il mo-mento è limitata alle politiche locali.

Madrid è una città europea?

A mio parere Madrid è una città feli-ce, non solo ti accoglie, ma ti lascia “fare”. Madrid rappresenta la più bel-

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Pag. 27132/2018Il Giornale Italiano de España è anche on-line. Viene distribuito in Ambasciata; nei Consolati Italiani, Camere di Commercio e Istituti Italiani di Cultura di Madrid e Barcellona; ICE; Scuole Italiane di Madrid e Barcellona; Casa degli Italiani di Barcellona; Associazioni di Italiani e nei 24 Vice Consolati Italiani

LE INTERVISTE - LE INTERVISTE

la città europea dove si possa vivere con tutto il rispetto per le altre. Ma-drid ha tutti i connotati della grande metropoli aperta, moderna, ospitale, sicura, pulita e con ottimi servizi. Una sanità efficiente, unica, gratuita, uni-versale, disponibile a tutti. Penso che non ci sia città migliore dove poter vivere. Magari altre capitali europee saranno più belle come Parigi, Lon-dra e Roma, ma non sono così com-plete come lo è la città di Madrid .

Vito Ingoglia con Max, il Golden Retrievers che lo accompagna nei suoi viaggi in Europa

Vito con la moglie Mercedes, Gole dell’Alcántara a Taormina

Quanto della tua bella Ca-stellamare del Golfo c’è e ci sarà sempre nella tua vita spagnola?

Sono nato alle pendici di una montagna, il Monte Inici, bagnata dal mare, a pochi chi-lometri da Emporio di Segesta, dal Borgo medievale di Erice, dalle rovine greche di Selinunte alle saline di Marsala nella provin-cia di Trapani. Amo il mare, è il mio sangue. Sono cresciuto a pochi passi da una spiaggia chiamata originalmente “Vida Loca”, sulla strada che porta verso il borgo di Scopello, alle porte della riserva dello Zingaro, luogo magico di cui si è nutrita la mia gioventù, dove sempre ritorna la mia memoria. Ri-cordo la vita con gli amici, le calette, gli scogli, i tuffi in un’oasi di natura risparmia-ta dall’ingiustizia del tempo. Grazie a Dio ritorno spesso, per esaudire il deposito dei desideri di ciò che mi manca tanto, quando si vive lontano. Un sentimento questo che si porta per sempre dentro. Dice un proverbio arabo: “chi beve l’acqua del Nilo per la pri-ma volta dirà sempre che è la più buona”. La mia acqua è Castellammare del Golfo!! Per noi siciliani esiste una parola: Sicilitu-dine. Noi viviamo una condizione esisten-ziale o stato antropologico diverso da altre realtà. Apparteniamo a una terra dove anche la natura, i luoghi, convivono con il mito e il mito convive con la storia e la memoria. Da siciliano riconosco, nell’essenza della Sicilitudine, una miscela di fatalismo, leg-

gerezza apparente, superficialità e passività, finendo in un sentimento tragico. Anche se “Cu nesci, arrinesci” (di pirandelliana me-moria ‘Chi esce, riesce’), per molti è stato e sarà sempre cosi l’espatrio, una condizio-ne necessaria per la propria affermazione.

Da uomo di comunicazione qua-le messaggio vuoi mandare a tutti noi che viviamo in Spagna?

Vorrei essere d’aiuto, facendomi portavoce degli italiani che lavorano e vivono in Spa-gna, ascoltare e mettere a disposizione le mie esperienze. Poter avere altresì una mag-giore integrazione in una società con una cultura diversa da quella d’origine. Attivare tutti gli elementi affinché possiamo ottene-re e raggiungere una vita migliore. Questo è il mio messaggio per tutti noi italiani che abbiamo deciso di vivere in questo bellis-simo paese, senza mai dimenticare l’Italia.

Vito Ingoglia con Norman Foster durante i festeggiamenti per i suoi 40 anni di attività professionale a Londra nel 2007

Ingoglia nella sede del Partido Popular a Buenos Aires

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Pag. 28 132/2018Il Giornale Italiano de España è anche on-line. Viene distribuito in Ambasciata; nei Consolati Italiani, Camere di Commercio e Istituti Italiani di Cultura di Madrid e Barcellona; ICE; Scuole Italiane di Madrid e Barcellona; Casa degli Italiani di Barcellona; Associazioni di Italiani e nei 24 Vice Consolati Italiani

LE INTERVISTE - LE INTERVISTE

GENNARO IOMMELLI A BARCELLONA CON IL FAMOSO PAPPAPOMODORO“Sono felice di aver portato a Barcellona qualcosa della nostra ‘napoletanità’”. È il propietario delle Pizzerie Pappapomodoro a Barcellona. “Per combattere la falsa pizza e la falsa cucina italiane sono necessarie la passione nel cucinare, l’orgoglio nel tramandare la tradizione del gusto, l’amore per il proprio lavoro e la bontà degli ingredienti”. In Italia “si mangiano” 8 milioni di pizze al giorno.

Gennaro, nel tuo curriculum ci sono tante esperienze lavora-tive: perito industriale, corsi di architettura, informatico, corsi di prevenzione dei rischi sul lavoro, cordinazione dei la-voratori, agente commerciale per la Mondadori, diversi ruo-li in Telecom Italia, Vodafone, Orange e Yoigo. Allora quale di queste attività è stata la più significativa?

Ognuna delle esperienze che hai men-zionato è servita ad arricchire il mio bagaglio culturale, professionale e di rapporti sociali ma il lavoro svolto nel campo delle Telecomunicazioni ha rap-presentato senz’altro l’attività per me più significativa. In particolare Telecom mi ha accolto all’età di 21 anni rappre-sentando un po’ una seconda famiglia consentendomi di imparare “l’arte” e maturare esperienza oltre che ovviamen-te consentirmi di guadagnare. Giunto in Spagna, non padrone della lingua e con

il solo bagaglio tecnico che mi derivava dai tanti anni in Telecom, mi rimisi in gioco ed in pochi mesi imparai a capire e parlare lo spagnolo ad un buon livello. Questo mi ha aperto le porte di “ONO”, Società spagnola di telecomunicazio-ni, come installatore: lavoravo 12 ore al giorno guadagnando 1000 euro al mese ma ero felice perché era tutta farina del mio sacco! Dopo solo sei mesi fui as-sunto in Ericcson, peraltro con mansioni d’ufficio, ed infine mi si aprirono le porte di INDRA, tra le prime Società spagno-le in telecomunicazioni. In INDRA ho lavorato con grandi soddisfazioni per 5 anni, iniziando come installatore ma riu-scendo in breve tempo ad essere coinvol-to in un importante progetto di telefonia mobile di Telecom-Francia “Orange”.

Arrivi in Spagna, a Barcellona perché e quando?

La svolta della mia vita è giunta cono-scendo Gemma Ferrer, mia moglie. Dopo un sofferto fidanzamento (lei abitava a Barcellona ed io a Napoli) ci sposammo

nel 2005 a Napoli ed io nel 2006 la rag-giunsi definitivamente. Nel 2008 e nel 2011 la nascita dei miei due figli Antonio ed Alessandro. Non sono stati anni faci-li per quello che raccontavo prima, per la lontananza dalla famiglia d’origine e per la nuova famiglia formata. Eppu-re man mano che passava il tempo e mi ambientavo sempre meglio a Barcellona, ripensavo con sempre maggiore insisten-za ad un mio vecchio sogno chiuso in un cassetto: avere una attività tutta mia, un Ristorante/Pizzeria. Di sera terminavo il lavoro in INDRA e raggiungevo un mio amico lavorando gratis nel suo Ristorante e maturando esperienze in questo settore. Nel 2012 il grande passo, la realizzazio-ne del sogno: l’apertura di “Pappapomo-doro” in società con due amici e nel 2013 nacque la pizza “Mammarita” in ricordo di mia madre che ci aveva purtroppo lasciati nel 2011. Da allora “Mammari-ta” è la pizza più richiesta… Nel 2017 l’evoluzione di questa pizza, chiamata “Mammarita Special” creata con il mio collaboratore Salvatore Moretto, vince il 1° premio del Concorso “ MIGLIOR PIZZA BARCELLONA” ripagando-ci di tutti i sacrifici fatti e gettando le basi, forse, per altre future imprese…

(sin) Gennaro Iommelli con i suoi “importanti” collabora-tori , Tony Testoni, Denise Vargas e Francesco Di Mauro

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Pag. 29132/2018Il Giornale Italiano de España è anche on-line. Viene distribuito in Ambasciata; nei Consolati Italiani, Camere di Commercio e Istituti Italiani di Cultura di Madrid e Barcellona; ICE; Scuole Italiane di Madrid e Barcellona; Casa degli Italiani di Barcellona; Associazioni di Italiani e nei 24 Vice Consolati Italiani

LE INTERVISTE - LE INTERVISTE

GENNARO IOMMELLI A BARCELLONA CON IL FAMOSO PAPPAPOMODORO“Sono felice di aver portato a Barcellona qualcosa della nostra ‘napoletanità’”. È il propietario delle Pizzerie Pappapomodoro a Barcellona. “Per combattere la falsa pizza e la falsa cucina italiane sono necessarie la passione nel cucinare, l’orgoglio nel tramandare la tradizione del gusto, l’amore per il proprio lavoro e la bontà degli ingredienti”. In Italia “si mangiano” 8 milioni di pizze al giorno.

Con le tue pizzerie italiane por-ti la nostra cultura gastrono-mica più conosciuta agli spa-gnoli…. Quale preferiscono?

Sono felice di aver portato a Barcellona qualcosa della nostra “napoletanità”. Di-rei che le pizze vengono richieste un po’ tutte ma devo dire che gli spagnoli prefe-riscono pizze più elaborate e con un mag-gior numero di ingredienti rispetto agli italiani che al contrario si orientano per pizze più semplici come la Margherita.La pizza Mammarita Special, molto ricca di ingredienti, è nata proprio per soddi-sfare le esigenze della clientela spagno-la, obiettivo che, a giudicare dal premio conseguito, siamo riusciti ad ottenere in pieno con nostra grande soddisfazione.

Come si combatte la “falsa cu-cina e la falsa pizza italiana” che imperversa in Spagna?

Credo fortemente che la cucina italiana sia tra le migliori al mondo per la genu-inità e la semplicità degli ingredienti. In ogni angolo del mondo c’è un ristorante che propone pietanze della gastronomia italiana ma soltanto in pochi riescono

ad esprimere in pieno la vera arte della cucina italiana. La differenza sta senz’al-tro nella qualità dei prodotti utilizzati oltre che nelle persone che li lavorano. In ogni caso direi che le armi vincenti per combattere la falsa pizza e la falsa cucina italiana sono la passione nel cu-cinare, l’orgoglio nel tramandare la tra-dizione del gusto, l’amore per il proprio lavoro e la bontà degli ingredienti. La vera marcia in più poi della pizza napo-letana è la semplicità di un piatto dal sa-pore unico che davvero non stanca mai. Ritengo sia davvero importante far cre-scere la sensibilità alla cucina semplice proprio perché buona e genuina ed inol-tre fare cultura sull’argomento. In que-sto i mass-media hanno un importante ruolo per cui mi auguro che un grande aiuto alla vera cucina italiana venga pro-prio dai giornalisti che diffondano que-sta nostra grande tradizione culinaria.

A parte i napoletani quali sono i migliori pizzaioli stranieri?

Non è facile rispondere a questa doman-da ma partirei dal considerare che nel dicembre 2017 l’arte dei pizzaioli tra-dizionali napoletani è stata dichiarata patrimonio dell’Unesco... e non a caso: gesti, espressioni e capacità di maneg-

(sin) Gennaro Iommelli e Salvatore Moretto grandi fan del loro idolo Diego Armando Maradona... anche a Barcellona

(sin) Gennaro Nasti, pizzaiolo innovatore, Gennaro Iommelli ed Ivan Musto, impresiario Italiano di Sabores de Italia.

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giare l’impasto della pizza costituisco-no un’arte impareggiabile. In maniera un po’ nazionalistica e volendo rispon-dere con una battuta direi che i migliori pizzaioli stranieri sono... quelli italiani: un fondo di verità però in questo c’è, credo che uno straniero possa diventa-re un ottimo pizzaiolo solo formando-si con un pizzaiolo napoletano, come dire che la pizza è un’arte e la si può senz’altro imparare ma dall’artista doc.

Gennaro, quali sono i “punti di forza “ per fare una buona piz-za: i prodotti di qualità, la ma-nualità del pizzaiolo, l’acqua (come si dice a Napoli), il tipo di forno o….. ?

Senza dubbio tutto quello che hai elenca-to è fondamentale: è impensabile che un pizzaiolo faccia una buona pizza se non ha l’esperienza alle spalle, se non ha la giusta manualità per lavorare la pasta che è cosa ben diversa dal distenderla con il matterello ad esempio. Ancora è essen-ziale saper dare alla pasta della pizza la giusta idratazione ed una perfetta lievita-zione ma questo non basta perché è asso-lutamente di primaria importanza il tipo di farina che si utilizza per l’impasto. Non dobbiamo poi dimenticare che lavorare la pasta, distenderla, guarnirla e cuocerla

è un processo apparentemente semplice e di breve durata ma in ognuno di questi passaggi è necessario metterci l’occhio giusto, la mano abituata, la prontezza e la rapidità di azione e poi l’ingrediente forse più importante di tutti senza il qua-le non si va da nessuna parte, la passione.

Perché piace tanto la pizza?

Mi verrebbe da dire perché è buona ma sarebbe troppo semplice. La pizza unisce, si mangia sempre con piacere, è un piatto veloce, buono ed economico, da gustare come pranzo veloce, durante una cena tra amici, in casa o in pizzeria... e, perché no, anche usando le mani. Ma soprattutto la pizza è un mix di sapori: acido, dolce, amaro, salato, piccante, un piatto perso-nalizzabile su richiesta dei clienti, ag-giungendo o sottraendo ingredienti senza modificarne però la vera essenza. C’è chi la preferisce semplice, il più semplice possibile perché non ama confondere sa-pori, c’è chi la vuole con gli ingredienti più disparati e c’è chi, e sono davvero la massima parte, che pensano che la vera pizza napoletana sia la Margherita. Que-sto è in buona sostanza vero ma ripeto, il bello della pizza è che te la godi pro-prio perché riflette i tuoi personali gusti. E poi, perché piace la pizza? Ma perché è salutare, si digerisce con facilità se ben lavorata, ti mette di buon umore, non ti

annoia, a pranzo o a cena, a casa tua o in pizzeria e, perché no, a tutte le età.

È cambiata la pizza dalla sua nascita o forse è l’unica pietan-za che non ha subito un cam-biamento neanche con l’arrivo dei social, cambierà mai?

La pizza mantiene sempre la sua tradizio-ne ma negli ultimi anni è cambiata tanto. Sono cambiate le farine utilizzate, le tec-niche di lievitazione e di idratazione. In tempi più recenti sempre più alla parola pizza viene accostata la parola gourmet: questo fa connotare la pizza in maniera differente rispetto all’origine. Pur non volendo criticare questa filosofia di piz-za sottolineo solo che questo riflette il cambiamento dei tempi e delle abitudini: Gourmet viene dal francese “buongusta-io” ma mi chiedo, non è buongustaio in generale chi mangia la pizza, la classica margherita o la semplice marinara? I so-cial influenzano un mare di aspetti della nostra società e guidano tanto processi della nostra vita quotidiana, quindi la risposta alla tua domanda è si, la pizza è cambiata dalla sua nascita ed i social network hanno di certo la loro respon-sabilità ma in cuor mio credo proprio che una buona margherita o una sem-plice marinara non tramonteranno mai.

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L’abbraccio di Gennaro Iommelli con Rossella e Chiara: dichiara “alle mie sorelle alle quali devo tanto”

(sin) Alessandro ed Antonio Iommelli I fratelli Iommelli e la loro un’unica passione: il Napoli

(sin) La famiglia: Gennaro, Antonio, Gemma ed Alessandro.

Vivi a Barcellona, cosa c’è di Ita-liano nella tua vita spagnola, cosa della tua bella Napoli hai portato e porti sempre con te?

E più semplice dire cosa c’è di spagno-lo nella mia napoletanità. Napoli è uno stato d’animo, un modo di essere... la famosa arte di “inventarsi” che viaggia di pari passo con quella di “arrangiarsi”. A Napoli vivi il sole ed il mare, li porti dentro di te, li usi in ogni momento della giornata, nei momenti facili ed in quelli difficili della vita. Napoli ti insegna ad occuparti del prossimo, ad essere con lui disponibile, a condividerne le pene più che le gioie, a trovare una soluzione a tutti i problemi nell’eterna certezza che “se si chiude una porta si apre un porto-ne” volendo significare che “non tutti i mali vengono per nuocere” ed inducen-doti a trovare sempre qualcosa di buono in quello che vivi. Napoli è sole ed il na-poletano è solare, vivo, pieno di voglia di vivere e condividere. Bene, tutte queste caratteristiche le ho ritrovate negli spa-gnoli. Barcellona non mi ha fatto mai sentire un ospite ma piuttosto mi ha ac-colto dandomi l’impressione da subito di farlo a braccia aperte. Credo che gli spa-gnoli siano pieni di creatività, di fantasia e di un’intrinseca allegria, qualità queste che sono, giusto per restare in tema culi-nario, gli ingredienti irrinunciabili di un napoletano doc. E da buon napoletano ho trasmesso in maniera del tutto spon-tanea l’amore per Napoli a mia moglie catalana e ai miei figli nati in Spagna. Antonio e Alessandro, i miei figli, senza ancora saper parlare già canticchiavano le canzoni di Renato Carosone, grande

maestro della canzone tradizionale napo-letana. Per loro il napoletano non è un dialetto ma una vera è propria lingua: lo parlano come lo spagnolo, il catalano e l’italiano. Ed ancora loro, i miei figli, che amano il calcio, hanno non una ma due squadre del cuore che non potevano che essere il Napoli ed il Barca. E tutto que-sto per me è motivo di grande orgoglio.

Gennaro, mi piacerebbe che tu dessi un “segreto tutto napole-tano” ai nostri concittadini che vivono in Spagna per fare una “buonissima” pizza napoletana.

Venite a mangiarla nei miei ri-storanti... provare per credere!!!

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