N 9 2014 inter cagliari

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Domenica 23 febbraio 2014 Anno 4 n 9 www.stadio5.it [email protected] COPIA OMAGGIO Inter Cagliari Parola al Baffo MI ASPETTO UN’INTER TONICA NERAZZURRI RITROVATI Il commento della bandiera interista Sandro Mazzola E. Tramacere E. Tramacere Lara Comi LA PARTITA INTERVISTA Arte PALLA ALL’ONOREVOLE pag 2 pag 5 pag 14 pag 8 pag 4 MESCOLANDO LE CARTE intervista a Pietro Romano sindaco di Rho Angelo Domenghini Marby I MISTERI DELL’ETNA Con due punte Mazzarri ha fatto centro Mostra fotografica a Milano Moratti pensa di comprare il Cagliari

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Domenica 23 febbraio 2014 Anno 4 n 9 www.stadio5.it [email protected] COPIA OMAGGIO

Inter Cagliari

Parola al BaffoMI ASPETTO UN’INTER TONICA

NERAZZURRI RITROVATI

Il commento dellabandiera interista

Sandro Mazzola

E. Tramacere

E. Tramacere

Lara Comi

LA PARTITA

INTERVISTA

Arte

PALLAALL’ONOREVOLE

pag 2

pag 5

pag 14

pag 8

pag 4

MESCOLANDO LE CARTE

intervista aPietro Romano sindacodi Rho

Angelo Domenghini

Marby

I MISTERI DELL’ETNA

Con due punte Mazzarri ha fatto centro

Mostra fotografica a Milano

Moratti pensa di comprareil Cagliari

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domenica 23 febbraio 20142

Pensiero Stupendo...

di Beppe Vigani

L’Inter prova a prendere per la coda il campionato. La vitto-

ria di Firenze è stata un risultato inaspettato, anche dalla società stessa, che si è trovata perfino impreparata da tale manna. L’ul-tima vittoria convincente in tra-sferta, con squadra di alto bordo, risale all’inizio della stagione scorsa quando i nerazzurri scon-fissero la Juventus per 3-1. Do you remember? Ora i viola sono soli a cinque punti, anche se Na-poli e Roma sono troppo distanti per fare corsa su di loro. Il Milan uscito livido dal match di Cham-pions League, ma è a soli sette punti, non una distanza abissale. Il recupero di Samuel, l’arrivo di Hernanes e il rientro di Mi-lito hanno dato spessore a una squadra cui mancava personalità e autorevolezza. Contro la Fio-rentina, l’Inter ha mostrato una sicurezza, che sembrava dimen-ticata. Non è troppo tardi per salvare la stagione, anche se la Champions lontano dalla piazza di Milano, sarebbe un’onta diffi-cile da cancellare. Il rischio che si corre che entrambe le squadre del Naviglio, la stagione prossi-ma non ne facciano parte. Sen-sazione, più che certezza. Lo di-cono la forza di Roma e Napoli e i punti di classifica, come già scritto. Se l’Inter vincesse anche col Cagliari, in tremenda diffi-coltà dopo la sconfitta casalin-ga contro il Livorno, potrebbe aprire un ciclo di risultati utili, anche se a cercare di ghermire i Mazzarri-boys è pronta la Roma, nell’anticipo della 26ª giornata. Uno squadrone quello gialloros-so, che fino alla fine darà filo da torcere alla Juventus, padrona per il momento del campionato.

Allenatore:Walter Mazzarri

Allenatore:Diego Lopez

INTER (3-5-2)

Arbitro: Carmine Russo di Nola

STADIO

(4-3-1-2) CAGLIARIHandanovic;

Rolando, Samuel, Juan Jesus; Jonathan, Guarin, Cambiasso, Hernanes,

Nagatomo; Milito, Palacio.

Avramov;

Perico, Rossettini, Del Fabro, Murru; Dessena, Eriksson, Ekdal;

Cossu;Nené, Sau.

MEAZZA ORE 15,00

INTER

Tornando al pianeta nerazzurro, Mazzarri, se dovesse ritrovare completamente anche Icardi, potrebbe ridisegnare una squa-dra più offensiva. Una chiave fondamentale per riavvicinare il pubblico interista al tecnico di San Vincenzo, accusato spesso di essere rinunciatario (vedi contro la Juventus). Eppure Insigne e Hamsik li ha lanciati lui nel cal-cio che conta. Il tempo cancella la memoria. Un vero peccato perché l’allenatore toscano è ve-ramente bravo: la storia parla per lui. Ma si sa: “Dove vien meno l’interesse, vien meno anche la memoria”, lo diceva quel genio di Johann Wolfgang Goethe. Mi perdonino i vivi.

In CasaUltima Vittoria 9/2/14Inter-Sassuolo 1-0Ultimo Pareggio 26/1/14Inter-Catania 0-0Ultima Sconfitta 6/10/13Inter-Roma 0-3

Fuori CasaUltima Vittoria 16/2/14Fiorentina-Inter 1-2Ultimo Pareggio 24/11/13Bologna-Inter 1-1Ultima Sconfitta 2/2/14Juventus-Inter 3-1

In CasaUltima Vittoria 2/2/14

Cagliari-Fiorentina 1-0Ultimo Pareggio 22/12/13

Cagliari-Napoli 1-1Ultima Sconfitta 16/2/14

Cagliari-Livorno 1-2

Fuori CasaUltima Vittoria 17/2/13

Pescara-Cagliari 0-2Ultimo Pareggio 6/1/14

Chievo-Cagliari 0-0Ultima Sconfitta 9/2/14Sampdoria-Cagliari 1-0

MARCATORI5 Marco Sau4 Daniele Conti4 Mauricio Pinilla

MARCATORIRodrigo Palacio 11Yuto Nagatomo 5Ricky Álvarez 4

CAGLIARI

SeveraBisceglia

statistiche

LA STAGIONE SCORSA FU PAREGGIOGli isolani non vincono al Meazza da 18 anni

Quella di oggi è la 35ª volta che Inter e Cagliari si af-

frontano. 21 vittorie contro 5 per i padroni di casa. I pareggi sono 8. La vittoria più larga dell’Inter è della stagione 1998-1999, nella 18ª giornata del girone di ritor-

di cui 67 per la Beneamata e 31 a favore degli isolani. Passando nello specifico, Inter e Cagliari nel primo tempo hanno realiz-zato 47 gol, mentre nella ripresa le reti salgono a 51. Nella prima frazione è l’Inter che ha segnato di più con 32 gol, contro i 15 de-gli avversari. Nella ripresa l’Inter ha segnato 35 reti, contro le 16

no, quando la squadra guidata da Mircea Lucescu vinse per 5-1: dopo essere passati in vantag-gio con Muzzi, i sardi dovettero arrendersi sotto le doppiette di Baggio e Simeone e rete di Simic. Il successo più largo dei rossoblu richiama alla quarta giornata della stagione 1970-1971: il Ca-gliari sbancò San Siro per 3-1 con doppietta di Riva e rete di Domenghini, contro l’unica se-gnatura dei nerazzurri realizzata da Mazzola. Sono stati realizzati nella casa dei nerazzurri 98 gol,

del Cagliari. L’ultimo successo dei sardi risale alla 32° turno del 1994-1995: il punteggio fu di 2-1: dopo i gol di Ruben Sosa e Dely Valdes, decise un’autorete di Massimo Paganin all’11’ del-la ripresa. L’ultima vittoria dei nerazzurri risale alla 12ª gior-nata della stagione 2011-2012 con il punteggio di 2-1 con gol di Thiago Motta e Coutinho per i padroni di casa e Larrivey per i sardi. L’anno scorso terminò 2-2: vantaggio di Palacio, ribal-tamento dei sardi

UN’INTER RITROVATAEmanuele

Tramacere

la partitaMazzarri con il Cagliari ritrova il mix vincente

L’Inter inizia a ingranare e se due indizi fanno una prova,

la vittoria convincente contro la Fiorentina serve a confermare il buon momento in cui è entra-ta la squadra guidata da Walter Mazzarri. Una formazione che si è ritrovata in numerosi elementi che, nel periodo più duro della stagione, compreso nel periodo che va dalla sfida contro il Bo-logna pareggiata per 1-1 fino alla pesante sconfitta contro la Juventus per 3-1 allo Juventus Stadium. In mezzo solo la vitto-ria nel derby e qualche colpo di mercato in grado di rilanciare il gruppo nei risultati e nel mo-rale. Sì, perché con l’arrivo di Hernanes in maglia nerazzurra e le contemporanee assenze di Alvarez e Cambiasso, Mazzarri ha dovuto operare delle scelte forzate che, però, hanno portato a un cambiamento radicale nello sviluppo della manovra offensiva nerazzurra. Più qualità, più fisi-cità e più dinamismo in media-na hanno agevolato, sia contro il Sassuolo, sia contro la Fiorentina lo sviluppo di una manovra più fluida e, soprattutto, più propo-sitiva di quanto visto nel perio-do buio della stagione. Lo stesso Fredy Guarin, prima scaricato, poi trattenuto ad Appiano Gen-tile appare un giocatore com-pletamente differente una volta ritrovato il ruolo da lui predi-letto ovvero quello di interno di centrocampo abbandonato nel

match di andata in trasferta con-tro l’Udinese. Anche il recupero di Diego Milito e Mauro Icardi procede a ritmi sostenuti. L’alle-natore toscano non ha pratica-mente mai avuto a disposizione una coppia d’attacco affidabile, tanto da aver spremuto in tutta la stagione il solo Rodrigo Pala-cio, arrivato stremato al giro di boa del campionato, dopo aver sostenuto da solo l’intero peso dell’attacco nerazzurro. Mazzar-ri, al momento, continua a pun-tare tutte le sue fiches sul Prin-cipe Milito, più mobile, duttile e propenso ad aiutare la manovra in entrambe le fasi. L’attaccante 34enne, tuttavia, fatica a ritrova-re il feeling con il gol, qualità che, al contrario, non manca al gio-vane bomber ex-Sampdoria. Il rientro più importante, tuttavia, ha il nome, il volto e soprattutto i tacchetti del difensore centrale più decisivo del campionato ita-liano: Walter Samuel. 35 prima-vere alle spalle, un contratto in scadenza al termine della stagio-

ne. Quando il muro argentino è stato in grado di vestire la maglia titolare dell’Inter la squadra non solo non ha mai perso, ma è an-che riuscita a mantenere la porta imbattuta per 4 su 5 occasioni con il gol di Cuadrado, complice la papera di Handanovic, a spor-care questa straordinaria statisti-ca. Mazzarri si affiderà ancora a lui per guidare la squadra contro il Cagliari che, come dimostra-to in stagione, soffre la fisicità e l’aggressività dei difensori avver-sari. Con un gioco, un’identità di squadra, l’ossatura portante e, soprattutto, la grande qualità del proprio centrocampo ritrova-te sul campo di Firenze, Walter Mazzarri è chiamato a confer-mare quanto di buono ottenuto nelle ultime due sfide di campio-nato. Vincere contro il Cagliari riaprirebbe prospettive ed obiet-tivi inimmaginabili soltanto tre settimane fa. Con un occhio alla Roma e a quell’Olimpico che si prospetta deserto a cui riservare il titolo di ‘gara della svolta’.

Johann Wolfgang von Goethe, scrittore, poeta e drammaturgo tedesco

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3domenica 23 febbraio 2014

LA CLASSIFICA TURNO ODIERNO

PROSSIMO turnoclassifica marcatori

MIGLIOR ATTACCO

Miglior DIFESA

25ª Giornata

26ª Giornata

Pos. Squadra P.ti G V N S Gf Gs +/-1 Juventus 63 24 20 3 1 59 19 402 Roma 54 23 16 6 1 48 11 373 Napoli 50 24 15 5 4 49 27 224 Fiorentina 44 24 13 5 6 43 26 175 Inter 39 24 10 9 5 42 28 146 Parma 36 23 9 9 5 36 27 97 Torino 36 24 9 9 6 39 31 88 Verona 36 24 11 3 10 40 40 09 Milan 32 24 8 8 8 37 35 210 Lazio 32 24 8 8 8 30 32 -211 Genoa 31 24 8 7 9 27 31 -412 Sampdoria 28 24 7 7 10 27 35 -813 Udinese 27 24 8 3 13 28 35 -714 Atalanta 27 24 8 3 13 24 36 -1215 Cagliari 24 24 5 9 10 22 34 -1216 Bologna 21 24 4 9 11 22 40 -1817 Livorno 20 24 5 5 14 24 42 -1818 Catania 19 24 4 7 13 19 41 -2219 Chievo 18 24 4 6 14 17 35 -1820 Sassuolo 17 24 4 5 15 23 51 -28

Sabato 22 Febbraio 20:45 Bologna-Roma Stadio Dall’Ara, BolognaDomenica 23 Febbraio12:30 Livorno-VeronaStadio Armando Picchi, Livorno15:00 Inter-CagliariStadio Giuseppe Meazza, Milano15:00 Chievo-CataniaStadio Marc Antonio Bentegodi, Verona15:00 Udinese-AtalantaStadio Friuli, Udine15:00 Sampdoria-MilanStadio Luigi Ferraris, Genova18:30 Juventus-TorinoJuventus Stadium, Torino20:45 Lazio-SassuoloStadio Olimpico, RomaLunedì 24 Febbraio19:00 Parma-FiorentinaStadio Ennio Tardini, Parma21:00 Napoli-GenoaStadio San Paolo, Napoli

Roma-InterCagliari-UdineseTorino-SampdoriaSassuolo-Parma Verona-BolognaGenoa-CataniaAtalanta-ChievoLivorno-NapoliMilan-JuventusFiorentina-Lazio

Pos. Giocatore Gol Squadra1. Giuseppe Rossi 14 Fiorentina2 Carlos Tévez 13 Juventus2 Ciro Immobile 13 Torino4 Gonzalo Higuaín 12 Napoli4 Luca Toni 12 Verona4 Domenico Berardi 12 Sassuolo7 Alberto Gilardino 11 Genoa7 Alessio Cerci 11 Torino7 Arturo Vidal 11 Juventus7 Rodrigo Palacio 11 Inter11 Mario Balotelli 10 Milan11 Fernando Llorente 10 Juventus13 Paulinho 9 Livorno13 Éder 9 Sampdoria13 José Callejón 9 Napoli

Pos. Squadra Gol fatti1 Juventus 592 Napoli 493 Roma 484 Fiorentina 435 Inter 426 Verona 407 Torino 398 Milan 379 Parma 3610 Lazio 3011 Udinese 2812 Sampdoria 2712 Genoa 2714 Atalanta 2414 Livorno 2416 Sassuolo 2317 Cagliari 2217 Bologna 2219 Catania 1920 Chievo 17

Pos. Squadra Gol subiti1 Roma 112 Juventus 193 Fiorentina 264 Parma 275 Napoli 276 Inter 287 Torino 317 Genoa 319 Lazio 3210 Cagliari 3411 Chievo 3511 Sampdoria 3511 Udinese 3511 Milan 3515 Atalanta 3616 Bologna 4016 Verona 4018 Catania 4119 Livorno 4220 Sassuolo 51

EnzoOcchiuto

bioritmi

INTER CON QUALCHE CHANCE IN PIU DEL CAGLIARI

Forse sono in pochi a crederci, in particolare modo i tifosi

sardi, ma secondo i bioritmi l’In-ter, alla lunga, dovrebbe farcela a battere il Cagliari di Lopez que-sta sera a San Siro. La differen-za dei valori fra le due squadre è quasi all’osso però mettendo a fuoco la situazione i nerazzur-ri di Mazzarri sembrano star

meglio degli isolani dal mo-mento che i bioritmi registrano un controvalore di 6,07 contro 6,02. Potrebbe sembrare poca la differenza fra le due formazioni ma anche poche cifre dimostra-no che lo stato di salute generale dell’Inter è leggermente migliore di quello dell’avversario. Anche i due allenatori sono importanti e Mazzarri in questa circostanza regala alle platee un 6,02 contro il 5,89 di Lopez, sicuramente negativo rispetto al collega ne-razzurro. Sul piano individuale su tutti sembra svettare Guarin con il suo 6,37 seguito a breve

distanza da Hernanes con 6,32 , 6 centesimi più sotto troviamo Rolando mentre il Principe Mili-to tocca il 6,27. Più basso appare Palacio con 6,15 però sul piano istintivo l’ex genoano è sicura-mente più in palla dei compagni pronto a sferrare il colpo vincen-te per l’Inter. Handanovic fra i pali fa registrare un discreto 6,16 molto meno del collega Abramo-vic quasi al top con 6,28. Sotto-media Rossettini con 5,90 men-tre appena sopra alla sufficienza ci sono Pinilla, Sau e Murri, tutti con 6,09. Un po’ meglio Ibarbo con 6,17.

INTER-CAGLIARI È TEMPO DI OVER 2,5Nerazzurri in corsa per l’Europa, sardi in affannoPino

Sardiello

scommesse

La Serie A arriva alla giorna-ta n° 25 e a San Siro l’Inter,

in netta crescita, affronta un Cagliari che, dopo un buon ini-zio, rischia di farsi risucchiare nelle zone basse della classifica, mettendo a repentaglio la per-manenza nella categoria. Due successi consecutivi per Maz-zarri che hanno riportato fiducia nell’ambiente con la squadra che ha trovato giovamento dall’in-nesto di Hernanes a centrocam-po con un Guarin trasformato rispetto al recente passato: tutto questo, senza dimenticare an-che l’importantissimo ritorno al gol di Icardi, ha reso possibile l’ottima prova al Franchi contro la Fiorentina di Montella, dove i nerazzurri, a tratti, hanno do-minato come mai in questa sta-gione. Numero ricorrente il 2 ma in negativo per quanto riguarda il Cagliari che è reduce da una

doppia sconfitta, a Genova con la Sampdoria e contro il Livor-no al Sant’Elia, con quest’ultima che è stata seguita da un tira e molla Cellino-Lopez con il tec-nico prima esonerato poi rein-tegrato; situazione che di certo non ha portato serenità in un ambiente già turbato dalle noti-zie relative all’acquisto da parte di Cellino del Leeds. Attenzione però all’orgoglio dei sardi e alla fame di punti per evitare patemi nel finale di stagione. Partita che potrebbe vedere il ritorno dell’ Over 2,5 che manca dalla sfida contro il Parma (finì 3-3), opzio-ne che paga circa 1,80 e che pos-siamo accoppiare al segno 1 per una giocata 1 + Over 2,5 offer-ta mediamente intorno al 2,30. Non dimenticatevi che scom-mettere Live su questo evento è possibile, basta scaricare una delle tante applicazioni dei mag-giori concessionari italiani dal

vostro Smartphone, Iphone o Tablet ed entrare nel mondo del-la giocata durante lo svolgimen-to del match. Scommettete Live sulla vostra squadra del cuore ed esultate il doppio, ma ricor-datevi di farlo con RESPONSA-BILITÀ Uno sguardo anche alle altre partite che completeranno la giornata iniziando dal derby della Mole in programma alle 18,30: bianconeri favoriti, ma che potrebbero risentire dell’im-pegno in Europa contro un Toro reduce dal successo di Verona e protagonista di una stagione fantastica che alimenta sogni d’Europa: opzione Gol molto in-teressante per questa gara offer-ta a 1,70. Chiudiamo con i due posticipi in programma domani, alle 19 Fiorentina di scena al Tar-dini contro il Parma in cerca di arginare una crisi preoccupante contro i ragazzi di Donadoni che sono reduci da 12 risultati utili consecutivi: partita molto equi-librata con il segno X che, per la quota 3,30 e possibilità d’uscita, si lascia preferire. Alle 21 al San Paolo il Napoli ospita il Genoa in un match dove i gol potrebbero essere parecchi ed allora andia-mo in direzione di un rischioso ma remunerativo Over 3,5 in lavagna a 2,70. In bocca al lupo.

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domenica 23 febbraio 20144

AlessandraCaronni

l’ospite

NON CHIAMATELO PICCOLO PATOIl campioncino del Cagliari sogna il Brasile

È soprannominato Pattolino. Lo ha spiegato lui stesso: il

soprannome certo non deriva dalla storpiatura di quello del brasiliano Pato bensì da un no-mignolo affibbiatogli durante l’infanzia. Caso vuole che sulla strada di Marco Sau ci sia ancora un mondo verdeoro. Il suo fu-turo è ancora a tinte fosche: un po’ azzurro e un po’ no. Salvato il Cagliari, perché è questo il suo obiettivo, è facile che farà le va-

ligie. In Nazionale lo spogliatoio è stretto e le maglie disponibili poche. Ci sono tanti giocatori, tutti forti, proprio nel suo ruolo. Sau sta cercando di dare il mas-simo. “Poi, nei prossimi mesi, si vedrà”. Gli piacerebbe fare più gol, questo è fuor di dubbio. Te-stimonial del progetto “Non fare autogol, gioca d’attacco contro il cancro”, Sau sa che i sacrifici sono dietro l’angolo: prima c’è la squadra, poi i gol. Prima ci sono

i compagni e poi il proprio ego da accontentare. “Con il Cagliari mi trovo benissimo”. Ma si parla troppo spesso di calciomercato. “A me interessa soltanto stare tranquillo e pensare al Cagliari. Il successo ci dà fiducia e mora-le”. È dall’estate del 2012 che Sau è al Cagliari. È tornato sull’isola dopo aver girato tanti luoghi e aver transitato dal Foggia. Ori-ginario di Tonara, è cresciuto nelle giovanili della squadra lo-cale. Nel 2000 si è trasferito in Scozia per tre mesi: lì ha gioca-to nel Gourock Youth A.C.. Nel 2005 è passato al Cagliari. Due anni dopo è in prestito al Man-fredonia. La stagione successiva passa all’Albinoleffe. Nel 2009 è al Lecco. Torna al Cagliari e in-fine approda al Foggia. Sotto la guida di Zeman, Sau diventa un elemento di indubbio valore. Ma da qui iniziano diversi problemi burocratici. Sau lascia gestire la cosa a dirigenti e manager. E guarda avanti.

Chi è Marco SauNato a Sorgono, il 3 novem-bre dell’87, Marco Sau è un

attaccante non solo del Cagliari ma anche della Nazionale italia-na. Attaccante moderno, nasce come punta centrale ma le sue caratteristiche fisiche e l’attinen-za tattica sommate a una buo-na tecnica, velocità e resistenza fanno di lui una seconda punta ideale, abile a disimpegnarsi con entrambi i piedi.

GiovanniLabanca

ospiti

MAMUTHONES ALLA PRESA DI SAN SIRONon sappiamo proprio come

fare contro la nuova Inter che si sta ritrovando, proprio adesso che tocca a noi renderle visita nel suo stadio. Danna-zione, che disdetta”. La pensa-va così il presidente Cellino, temendo, forse più del dovuto, alla brutta sorte capitata al suo Cagliari, dalle mille peripezie e scivoloni anche casalinghi, mentre la B diventa sempre più uno spauracchio minaccioso. La paura di un’altra batosta è tan-ta e lo sconforto dell’ambiente palpabile quanto la nebbia che una volta attanagliava san Siro. Bisogna farsi venire un’idea, as-solutamente adatta alla bisogna per frenare i ritrovati diavoletti nerazzurri , anche loro costretti a ben altro sacrificio, vincere e basta. D’un tratto, pensando a Daniela Sanna, una accesissima tifosa della bandiera dei Quattro Mori, ecco la lampadina che si accende e forte. Il Cagliare deve cambiare fisionomia, trasfor-marsi a tal punto da incutere il

timore più forte e spaventevole alla nemica di turno. Scettici la squadra ed il mister aspettano la proposta. Cellino, stratega e fine diplomatico in un mon-do di intrighi, rivela il piano ai suoi prodi, alla guisa di Ulisse con i suoi achei prima dell’as-salto finale alle mura di Troia. Tutti pensano ad una nuova e vincente tattica da mettere in pratica, il suo allenatore non ha minimamente idea di quello che sta per succedere e pensa alle di-missioni per le troppe ingerenze dall’alto. Niente di tutto questo. “Ecco il piano: al posto delle tra-dizionali magliette, camuffiamo i giocatori in “Mamuthones”, con campanacci ed affini, visto che siamo nel periodo giusto di Car-nevale. Fino all’ultimo , staremo acquattati negli spogliatoi e solo

all’ennesimo richiamo dell’arbi-tro e dopo aver evocato lo spirito di Rombo di Tuono, entreremo di corsa in campo, in modo tale da spaventare a tal punto gli in-teristi, da indurli alla confusione e, quindi , alla resa. Senza con-dizioni.” Sorridono tutti, logica-mente e lo fa molto meno il più preoccupato mister Diego Lopez che, svegliato da una triste realtà, pensa ad escogitare lui un piano vero, da pari a pari, che metta le briglia e la museruola al Biscione rinvigorito, dopo aver violato in malo modo la Viola di Montella. Lui, dai suoi uomini vestiti come norma comanda, vuole la forza e la grinta delle famose maschere della Sardegna. Solo così, carne-vale o quaresima, i Mamuthones possono tentare la presa di San Siro.

AndreaAnelli

i cugini

IL BANCO PIANGE

A Marassi una battaglia per i “soli” tre punti

Marassi e la Samp non sono l’Atletico Madrid e San

Siro pieno, ma l’importanza di questa gara è la stessa di merco-ledì scorso. La versione Dottor Jekyll e Mister Hyde del Milan è nota e anche questa volta si è molto ben notata nella serata di Champions League non nel ri-sultato ma certamente sul piano della voglia del gioco. Contro gli spagnoli i rossoneri avreb-

MI ASPETTO UN’INTER TONICAL’Inter è tornata a vincere e

tutti noi tiriamo un bel sospi-ro di sollievo. A Telenova spesso si divertivano a sfottermi per i risultati negativi dei nerazzurri. Ora con il successo di Firenze le

SandroMazzola

cose sono cambiate. Anche per-ché i cugini, sebbene sfortunati, hanno incassato un altro pugno nello stomaco in Champions League dall’Atletico Madrid che, guarda caso, attualmente è gui-

dato da un ex interista. Per Si-meone la sfida col Milan aveva il sapore di un derby e lui pun-tualmente lo ha vinto. Mi dispia-ce, visto che si trattava di una squadra italiana, l’unica rimasta in coppa. Ma quando la fortuna ti gira le spalle non c’è nulla da fare. I rossoneri hanno centrato due legni; fosse entrato uno dei due tiri adesso non saremmo qui a discutere sul difficile futuro del Milan in Champions. Già la scorsa settimana sottolineavo le difficoltà della gara di ritorno del Calderon dando per scontato, o quasi, di un possibile successo dei cugini a San Siro. Non è stato così. Vedremo come andrà a fi-nire. Intanto complimenti al Psg ed a Ibra per la vittoria tonda di Leverkusen con il Bayer. Un po’ meno bene, malgrado i risultati più che positivi, il Barcellona e il Bayern Monaco che non mi han-no entusiasmato contro il City e l’Arsenal considerando di aver giocato oltre metà partita in su-periorità numerica per le espul-sioni di De Michelis e Szczesny. Tornando al campionato oggi mi attendo un’altra bella prova

dall’Inter contro questo Caglia-ri che ha il veleno in bocca per la sconfitta del Sant’Elia con il Livorno. Nel tardo pomeriggio mi aspetto un derby della Mole di fuoco a Torino dove i grana-ta di Ventura, con Immobile e Cerci potrebbero colpire la Vec-chia Signora. Forse la prima vera occasione per il Toro di battere finalmente i bianconeri. Per il Milan a Genova con la Samp

la vedo brutta perché le tossine della sfida di San Siro con l’At-letico, probabilmente, non sono state ancora del tutto assorbite.

bero meritato maggior fortuna; il punto ad oggi, però, non è questo, il problema di fondo del Milan è la continuità di concen-

trazione e risultati. Aver domato per lunghi tratti Diego Costa e compagni solo quattro giorni fa non è condizione sufficiente per avere ragione anche degli uomini di Mihajlovic. La Sampdoria non navigava in buone acque prima del cambio tra il serbo e Delio Rossi, poi, però, la carica ago-nistica portata all’interno dello spogliatoio ha fatto in modo che l’inversione di tendenza arrivas-se presto. Sarà una battaglia e non ci sarà la musichetta della Champions League a caricare gli uomini di Seedorf poco prima del fischio d’inizio, il rischio è di finire a parlare ancora una volta della trasformazione di questa

squadra dall’Italia all’Europa. Purtroppo per Seedorf tutti i jolly sono già stati giocati e se si vuole risalire la china questi tre punti sarebbero d’oro. E’ fin trop-po chiaro che i rossoneri devono lavorare sull’intensità e la voglia dimostrata in Europa per poterci tornare l’anno prossimo, anche dalla porta secondaria. Non è come dirlo. Su questo lato del “carattere” della squadra ci han-no lavorato in tanti e quasi nes-suno è riuscito veramente a cor-reggerla. Seedorf non è uomo da urla e strepitii nello spogliatoio e certamente non lo farà in questa circostanza oggi, lasciando an-cora una volta spazio al dialogo. Un dato certo è che il Milan con una versione tattica più accorta,

mercoledì sera ha fatto un’ottima partita e allora è lecito chieder-si se sarà ripetibile la prestazio-ne anche contro la Samp. Soliti grandi problemi di formazione con una lista di indisponibili molto nutrita. Oltre ai soliti noti lungodegenti si è fermato anche De Sciglio per una botta subita alla caviglia contro gli spagnoli, sfumata quindi la possibilità di vedere Abate a destra e De Sci-glio a sinistra, largamente da coppia di terzini migliore schie-rabile. Torna nei titolari Mon-tolivo così come Honda, ancora alla ricerca di una sua vera di-mensione nel rettangolo verde e non solo come “operazione di

marketing”. C’è poco da guarda-re la classifica e tanto da concen-trarsi sul risultato, tre punti che non fanno scavalcare avversari, ma tengono i rossoneri aggrap-pati alla speranza di un posto in Europa.

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5domenica 23 febbraio 2014

DERBY DELLA MOLE ALLO JUVENTUS STADIUM

LauraTangari

campionato

C’è il derby della Mole oggi nel tardo pomeriggio allo

Juventus Stadium. Il Toro, re-duce dalla bella vittoria del Ben-tegodi col Verona, prova a dar fastidio alla Vecchia Signora che dall’alto della classifica sta ormai dominando il campionato da inizio stagione. Col Chievo la squadra di Conte ha faticato un po’ per portarsi a casa i tre punti ma in questa circostanza, rispet-to ai granata di Ventura, oltre all’impeto di Immobile e com-pagni, dovrà guardarsi allo spec-chio verificando a fondo il pro-prio stato di salute dopo la fatica in Europa League contro i turchi del Trabzonspor. Sicuramente sarà un bel derby, in particolare modo per l’ottimo momento di forma attraversato dall’undici granata ormai collocato in zona d’alta classifica grazie alla perfor-mance col Verona di Mandorli-ni. La Juve quando scenderà in campo sarà già al corrente del risultato della Roma impegnata ieri sera al Dall’Ara col Bolo-gna. I giochi al vertice sembra-no praticamente già fatti perché ben difficilmente il Napoli, alle prese al San Paolo domani sera con il Genoa, nel primo dei due posticipi della 24esima giornata, riuscirà a riagguantare la Roma pur conquistando i tre punti in palio. Stesso discorso per la Fio-

rentina in merito al quarto posto minacciato da un’Inter resuscita-ta grazie al successo del Franchi della scorsa settimana. La Viola domani sera affronterà il Par-ma, squadra lanciatissima che in questo momento può far male a

tutti. L’Inter dal canto suo prove-rà a concedere il bis oggi pome-riggio a San Siro con un Cagliari dal dente avvelenato che ha fatto pagare a Pulga la sconfitta del Sant’Eiia col Livorno. Da segui-re con attenzione la trasferta del

Milan a Marassi con la Sampdo-ria altra formazione dal dente avvelenato per i tre gol incassati all’Olimpico dalla Roma. La lan-ciatissima Udinese di Guidolin /per un nulla non ha espugnato Marassi nella gara con il Genoa,

ospiterà invece l’Atalanta ancora ferita dallo 0-4 di Bergamo inflit-tole dal Parma mentre la Lazio, castigata dal Catania, riceverà all’Olimpico il Sassuolo di Ma-lesani alla disperata ricarca del primo punto della sua gestione.

INTER E CAGLIARI TRA SOGNO E REALTÀ

Inter e Cagliari sono due so-cietà che tra loro non hanno

mai avuto molti punti in comu-ne: rappresentano realtà troppo diverse, inseguono obiettivi di-stanti e anche nel calcio-mercato gli acquisti e cessioni di giocatori rientrano nella normalità. Ma gli scenari cambiamo, a volte le situazioni si ripetono in modo routinario per anni e poi im-provvisamente gli scenari mu-tano in modo radicale e impre-vedibile. L’Inter, ad esempio, con l’avvento di Thohir sta lentamen-te ma inesorabilmente cambian-do pelle, con l’obiettivo di diven-tare una società sana dal punto di vista contabile e vincente sul campo. Il Tycoon indonesiano ha avviato la rivoluzione negli organigrammi della società che presto vedrà personalità dal cur-riculum internazionale nei posti più importanti. L’Inter quindi non punta a vincere nell’imme-diato (ovvio che se si verifica la possibilità non rinuncerebbe) ma vuole cementare una so-cietà solida in grado di imporsi sul campo e sui mercati com-merciali, esportando un brand che sicuramente è uno dei più riconosciuti a livello calcistico. Al Cagliari sembra, invece, in-teressare un fondo finanziario composto da un pool di sceic-chi, guidati da Al Thani, che già possiede il Paris Saint German.

Le voci si sono rincorse e ad un certo punto sembrava che l’affare andasse in porto ma negli ultimi giorni invece si sono susseguite solo notizie controverse e varie smentite. Con un po’ di fantasia consideriamo l’ipotesi che l’affa-re vada in porto: le casse del Ca-gliari si riempirebbero di quat-trini da spendere per portare in Sardegna i giocatori più forti in circolazione. La parte più diffici-le sarebbe proprio convincere il primo nome importante a sce-gliere Cagliari, realtà non ancora riconosciuta a livello internazio-nale e ambita dai top player. Un po’ quello che successe al Man-chester City all’inizio dell’era di Al Nahyan nel 2008, il quale, sebbene avesse un’ingente quan-

tità di denaro da investire, non riusciva a portare nessuno sulla propria sponda. Poi il magnate centrò l’acquisto di Robinho per 42 milioni di Euro dal Real Ma-drid e, incassato il no di Kaka nel gennaio del 2009, riuscirono poi a costruire un squadra vincente con al timone Roberto Mancini. Questo potrebbe essere il nuovo destino del Cagliari e in Sarde-gna molti stanno incrociando le dita. Ma tornando alla realtà concreta i tre punti in palio oggi pomeriggio sono linfa vitale per entrambe le squadre: per l’Inter significano continuare la propria marcia verso l’Europa mentre per i sardi mantenere le distanze di sicurezza con gli ultimi della classe.

MarcoPapetti

ricordi

lo sceicco Al Thani

EmanueleTramacere

intervista

Domenghini: CON LE DUE PUNTE MAZZARRI HA FATTO CENTRO

Cresciuto nell’Atalanta dove muove i suoi primi passi

nel mondo del pallone, presto si riscopre imprendibile fenomeno tanto da convincere Angelo Mo-ratti a portarlo all’Inter nella sta-gione 1963-1964. Ci volle poco per conquistare Helenio Herre-ra, le sue spiccate doti offensive

L’INTER HA RITROVATO EQUILIBRIOne facevano un’ala imprendi-bile con il vizio del gol. Angelo Domenghini ha giocato cinque campionati con l’Inter. Alla pri-ma stagione in nerazzurro ha vinto uno scudetto, una Coppa dei Campioni e una Coppa In-tercontinentale. Non male come inizio, salvo poi essersi rifatto anche l’anno successivo. Aveva l’innata capacità di trovarsi alla grande con tutte le tipologie di attaccanti: da Mazzola prima, a Riva con il Cagliari, nel quale è stato uno dei protagonisti del magico e unico scudetto della storia dei sardi. In nazionale ha giocato 33 partite vincendo an-

che l’unico campionato Europeo della storia italiana. Che partita si aspetta di vedere? Sicuramen-te sarà una partita che sulla car-ta, per il momento che stanno at-traversando le due squadra, può sembrare già decisa. L’Inter ha trovato nelle ultime giornate la formazione giusta, con una squa-dra più equilibrata, che è riuscita a creare molto in fase offensiva mostrando dei forti passi avanti. Certamente il Cagliari non sta passando un periodo semplice

e nonostante le difficoltà farà di tutto per mettere il bastone fra le ruote all’Inter E’ più impor-tante l’arrivo di Hernanes o il rientro di Samuel per questa

tre centrocampisti scesi in campo nelle ultime gare garantiscono un grande equilibrio e qualità ven-gono fuori i risultati positivi. Nel calcio di oggi, se non c’è equilibrio a centrocampo fai fatica dal pun-to di vista difensivo perché manca protezione, se invece come sta suc-cedendo all’Inter, c’è grande aiuto e intesa fra centrocampo e gli altri reparti allora anche la difese subi-scono meno. In tanti continuano a sostenere che il terzo posto sia l’obiettivo stagionale di questa

squadra…Fanno bene. Io penso che sia l’obiettivo di tutte le squa-dre, non solo dell’Inter, quello di raggiungere le formazioni che si trovano più avanti in classifica. Credo che per i nerazzurri sarà difficile, ma penso che l’organico che ha a disposizione Mazzarri possa essere un buon punto di ini-zio per tentare l’impresa. Se arri-verà il terzo posto, però, si tratterà davvero di un’impresa perché ad oggi il distacco è fin troppo ampio.Il Cagliari sta vivendo un pe-riodo nerissimo, si vocifera che Lopez sia già stato virtualmen-te esonerato. Cos’è successo ai Sardi? Purtroppo per il Cagliari

in questi momenti va tutto male, va tutto storto e si fa fatica ad uscire. Il Cagliari esprime sia un buon calcio, sia un gioco convin-cente, ma non arrivano i risultati e come sempre è l’allenatore che ne paga le conseguenze. Credo che l’inizio di questo calo sia stato a Bergamo contro l’Atalanta quan-do i bergamaschi non meritava-no minimamente di vincere, ma alla fine sconfissero ugualmente il Cagliari, da quel momento la sfortuna ha poi tolto sicurezza alla squadra. Serve una vittoria per risollevarsi. Le voci su una possibile cessione, il Sant’Elia ancora in condizioni pietose, Cellino che acquista il Leeds, quanto possono incidere sul rendimento della squadra? Non sono così vicino alla squadra da poterlo dire. Sicuramente le voci di una cessione possono incidere, ma riguardano più la società e io non conosco la reale situazione. Lo stadio, invece, a Cagliari c’era ed era da 60 mila posti, se l’hanno voluto trasformare in uno stadio molto più ridotto non sta a me giudicare, però non vedo il motivo per cui solo una parte possa essere usata. Da grande ala quale è sta-to lei, come mai Milito per l’In-ter e Sau per il Cagliari stanno facendo così fatica a trovare la via del gol? Penso che Milito ab-

Cagliari sfortunatobia innanzitutto un po’ di anni in più di tanti altri attaccanti come lo stesso Sau, viene da due anni sfortunati e la condizione è diffi-cile trovarla. Serve determinazio-ne e voglia di tornare a essere il Milito che abbiamo potuto ammi-rare due o tre anni fa. Lo stesso discorso, in realtà, possiamo farlo

anche per Marco Sau. Quando le squadra va male si va sempre a puntare il dito scontro giocatori che possono fare la differenza, ma Sau non è l’unico nel Cagliari. Il ragazzo ha forse troppe respon-sabilità sulle sue spalle e deve ri-trovare la giusta fiducia nei suoi mezzi senza pressioni.

serve una vittoriasquadra? Credo che la base della quadratura del cerchio all’Inter venga dal fatto che Mazzarri ha avuto la possibilità di schierare le due punte. Finalmente l’Inter ha trovato due attaccanti che hanno anche una condizione differente, più in forma rispetto a un mese fa. Se a questo aggiungiamo che i

Angelo Domenghini con la maglia dell’Inter

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domenica 23 febbraio 20146amarcord

Il mediano Cesare Poli indossa anche la maglia del Cagliari nelle stagioni 1969-1971 scendendo in campo per 35 incontri

Cesare Poli all’Inter dal ‘67 al ‘69, ha disputato 17 partite a reti inviolate

59-1?Q?to_l’attacante_del_Cagliari_con_cui_i?= nizia la carriera da pro-fessionista. In 52 presen-ze ha segnato 4 reti

Marco Branca all’Inter prima come calciatore, dal ‘95 al ‘98, segnando 23 reti in 52 partite giocate e poi torna come dirigente nel 2002 fino alla stagione in corso

Roberto Boninsegna al Cagliari nelle stagioni 66-69 totalizzando 23 gol in 83 presenze

Roberto Bonisegna cresce nelle giovanili dell’Inter. Torna in neraz-zurro da professionista, dal 1969 al 1976. Le presenze totali sono 197 e i gol 113.

Trapattoni, tra il 1986 e il 1991, ha riportato la Beneamata ai vecchi lustri. Il Trap risulta l’allenatore pù vincente nella storia del campionato italiano con 7 scudetti. Vince subito il campionato ottenendo il record di punti per un campionato di Serie A a 18 squadre (58 punti su 68, nell’epoca dei 2 punti a vitto-ria), una Supercoppa Italiana e una Coppa UEFA.

Giovanni Trapattoni ha allenato il Ca-gliari nella stagione 1995-1996 nel mezzo dei tre ann passati in Germania al Bayern Monaco

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7domenica 23 febbraio 2014

GiovanniLabanca

i club INTER CLUB TRADATELo scorso 11 febbraio, presso

il ristorante giapponese “Sa-kura Cicero”, si è svolta l’annua-le cena sociale. Ospite gradito ed eccellente è stato Moreira Jonathan, accompagnato dal Responsabile del CCIC Sergio Spairani e dal segretario Nico-la Ranieri. Erano presenti alla serata anche il Coordinatore di Varese Patrizio Alfieri e gli Inter Club Origgio e Cislago. La cena è stata anche l’occasione per un sereno e vivace di dibattito sulla attuale condizioni della squadra, intervallato, tanto per stempera-re il clima della discussione , con

la sessione di autografi e foto con Jonathan e con l’estrazione del-la lotteria, che ha visto mettere

in palio la maglia numero 2 del nostro difensore. L’Inter Club Tradate, presieduto da Simo-ne Martorana , ha sede presso il Maxi Bar in via Pietro Micca e in questa stagione sportiva ha raggiunto la quota di 89 soci. Per iscriversi ed avere maggio-ri informazioni sul Club potete visitare il sito http://www.inter-clubtradate.it oppure la pagina Facebook.

MILANO: ZANETTI VISITA IL CENTRO COORDINAMENTO850 presenze, 21 reti, 5 scu-

detti, 3 coppa italia, 3 super-coppa italiana, 1 coppa uefa, 1 champion’s league e 1 mondiale per club: con questa invidiabi-le dote e un palmares unico al mondo. Javier Zanetti ha fatto visita di cortesia ai “lavoratori” del Centro Coordinamento, che non proprio sorpresi, hanno accolto il gran capitano con lo stesso entusiasmo con cui viene accolto in un Club qualsiasi. In fondo, anche loro sono tifosi allo stesso modo. Eccolo , al centro

della foto, con ,da sinistra, Ales-sandro Buono, Valerio Bressani, Nicola Ranieri, Sergio Spairani e Rocco Di Stasi. Attraverso il sito interclub.inter.it ha manda-to un grosso abbraccio agli oltre 105.000 soci Inter Club, sparsi in tutto il mondo. Stadio5 è bel lieto di pubblicare questa significativa foto, per presentare agli affezio-nati lettori, tifosi nerazzurri, lo staff al completo del Centro, cui va dato atto dell’impegno sem-pre più professionale con cui guida e soddisfa le tante richie-

ste degli altre mille Inter Club. E lo fa con estremo piacere, anche come segno di ringraziamento per la proficua collaborazione che ci concede.

INTER CLUB TRAMUTOLAIl 9 Febbraio scorso, è stata

inaugurata in via Mario Paga-no la sede ufficiale dell’Inter Club “J.Zanetti“ Erano presenti all’e-vento i soci, che hanno ricevuto i saluti del Presidente Vincenzo

Nicoletti e del Coordinatore Re-gionale Ludovico Iannotti. La serata si è conclusa con la visio-ne della partita Inter-Sassuolo. Il direttivo del nuovo Inter Club, che nel suo primo anno di vita

ha già raggiunto 130 soci, è com-posto inoltre da: Antonio Liuzzi (Vicepresidente e Responsabile sede), Michele Albini (Segreta-rio e Addetto Stampa), Claudio Sacco (Tesoriere) Bruno Passa-rella e Mario Gioia (Responsabili relazioni con l’esterno). Per iscri-versi visitare il sito del sodalizio www.interclubzanetti4.it oppure utilizzare i seguenti contatti: Tel. +39 347.2860998 - Email: [email protected] della torta celebrativa con Jonathan, Sergio Spairani

e Simone Martorana

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domenica 23 febbraio 20148

(L. S.)

Lara Comieuroparlamentare

sindaco di Rhointervista Pietro Romano

“Inter squadra pazza ma è sulla via giusta, Icardi il futuro”Sono un sindaco ultrà, Milan-Inter 0-4tra le più belle partite di sempre

Sul nuovo stadio a Rho “vietato” a chi è andato in B ho fatto solo una battuta

Si dichiara un simpatizzante o un ultrà dell’Inter? “Sono un acceso tifoso. Chi è solo

simpatizzante non è un vero inte-rista. A volte allo stadio divento un vero ultrà!”.Sembra che per un nuovo sta-dio a Rho l’Inter abbia frenato,

visto che la cifra necessaria si aggira intorno ai 300 milioni di investimento. Lei ha proposto una clausola, nel bando di gara per questa struttura sportiva, secondo la quale non potrebbe

essere realizzata e affidata a una squadra che è stata in serie B.“Era ovviamente una battuta. Penso però davvero che un nuo-vo stadio possa essere un’oppor-

tunità per l’Inter. Di recente è stato chiesto all’Inter e ‘all’altra squadra di Milano’ di manife-stare in tempi brevi l’interesse o

meno a realizzare il nuovo sta-dio sull’area dove nel 2015 si ter-rà l’Expo. Vedremo”. La vittoria a Firenze e quella col Sassuolo dicono che l’Inter

è finalmente uscita dal tunnel?“La vittoria di Firenze ci ha dato morale, quella con il Sassuolo era abbastanza scontata. Penso che siamo sulla strada giusta, ma l’In-ter come sappiamo è una squadra pazza”.Hernanes e i nuovi acquisti sono stati determinanti nel ri-lancio dei nerazzurri?“Per adesso sono giocatori im-portanti che senza dubbio hanno

contribuito al rilancio della squa-dra, insieme a quelli rientrati dagli infortuni. Spero diventino davvero determinanti nelle pros-sime partite. Per l’anno prossimo mi aspetto da Thohir una impor-tante campagna acquisti”. L’unica nota stonata sembra Mi-lito, che appare ancora in ritardo. Mazzarri non dovrebbe dare più spazio a Icardi?“Il Principe ha dato tanto all’In-ter e merita fiducia e mi sembra sulla via del recupero. Icardi è fortissimo ed è il futuro. Il Mi-

ster saprà bilanciare l’utilizzo di questi due campioni e poi un po’ di concorrenza in attacco non fa mai male”. Altro giocatore che rimane un po’ nell’angolo è Kovacic. È un potenziale fuoriclasse o un buon giocatore sopravvalutato?“Ha grandissime potenzialità ma ad oggi non ha ancora dimostrato nulla. È necessario dargli ancora un po’ di tempo per poterlo giu-

dicare definitivamente, ha solo 19 anni. Sta però a lui dimostrare quello che vale”.L’Inter pensa già al futuro, col mercato estivo arriverà Vidic. Ma è giusto investire su calcia-tori ultratrentenni?“I giocatori esperti fanno repar-to e aiutano i giovani e poi sono i campioni che fanno vincere le partite. Un progetto a lungo ter-mine come quello che vuole co-struire Thohir, però, non può pre-scindere di giocatori più giovani”. Mourinho sostiene che la mi-

glior partita di sempre sia stata Inter-Barcellona di Champions finita 3-1. È d’accordo?“Concordo, Mourinho è un gran-de. Anche Milan-Inter 0-4 non è

stata male”. La qualificazione in Cham-pions è ormai una chimera o l’Inter può ancora farcela?“La speranza è l’ultima a morire e l’Inter ha il dovere di provarci, anche se, oggettivamente, è molto difficile raggiungere la qualifica-zione. Di certo l’Inter dovrà rien-trare tra le Grandi d’Europa”. I nerazzurri ospitano il Cagliari, come la vede?“Vinciamo facile…”

NEPPURE BALOTELLI SALVA IL MILAN

L’Inter oggi incrocia le ‘armi’, almeno da quanto ha fatto

Lopez. I sardi arrivano a San Siro motivati, potrebbe essere questa l’arma più pericolosa per i neraz-zurri. Al tecnico Mazzarri l’onere di tenere alta la concentrazione. E’ una partita alla portata della Beneamata, se viene confermata anche la formazione con le due punte, la partita può decidere di perderla solo l’Inter. Un pen-siero ai cugini: un brutto Milan nell’anticipo di Serie A contro il Bologna. I felsinei sono riusciti a mettere nel sacco i rossone-ri che solo grazie alla bordata dalla distanza di SuperMario, fin qui per niente incisivo e al-quanto indisponente, all’85’ ha tolto dall’imbarazzo Seedorf. Il tecnico rossonero non può co-munque dormire sonni tranquil-li. E’ riuscito a mettere in campo una squadra confusa perché le sue idee di tecnico sono già di per sé confuse. Difficile da com-prendere perché viene lasciato un giocatore come Balotelli iso-lato. E’ impensabile il Milan a San Siro che non riesce a trovare un varco, merito va dato anche al Bologna che si è presentato chiuso e compatto, per sfondare e, nell’unica occasione buona, il

solito sprecone Balotelli sbaglia una palla gol. Contro l’Atleti-co Madrid, mercoledì scorso, neppure a Balotelli è riuscito il miracolo anzi, la rete subita nel finale potrebbe mettere in seria difficoltà psicologica la squadra che oggi a Genova incontra una Sampdoria messa anche peggio, ammesso che sia possibile, dopo le tre sberle subite dalla Roma. In Champions, a dirla tutta, il Milan è stato anche sfortunato, tre legni e un rigore negato non hanno certo fatto bene ai nostri. Insomma, continua l’altalena tutta milanese.

SeveraBisceglia

il punto

vedere nelle ultime due gior-nate di campionato, in forma smagliante con un Cagliari precipitato, invece, nella zona rossa della classifica. Sulla car-ta sembrerebbe tutto facile, ma i rossoblu devono salvare, oltre all’onore, la panchina del tecnico

Icardi suo il gol vincente sullaFiorentina

l’amarezza di Mario Balotelli

TRAPATTONI ALLENERÀ LA COSTA D’AVORIOCosa ti combina quel diavolo

di un Trap a 75anni? Non contento di aver guidato l’Eire per cinque stagioni saluta tutti e va nell’Africa Nera ad allenare la nazionale della Costa d’Avorio prendendosi, dopo il Mondiale, sottobraccio Didier Drogba, il giocatore più rappresentativo dei Leoni della foresta attualmente in forza al Galatasaray di Manci-

ni. Al Trap di fare il pensionato non gli andava giù, di conse-guenza perchè non prendere al volo la proposta di allenare la Costa d’Avorio? Detto fatto. Ma quello che stupisce di più è che Giuan di Cusano Milanino ha firmato un contratto della durata di quattro anni. In bocca al lupo da Stadio5, diavolo di un Trap.

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9domenica 23 febbraio 2014

DanielRizzo

primavera

giù al nord

I ROSSONERI SI RITUFFANO IN CAMPIONATOALL’INSEGUIMENTO DELLE FINAL EIGHT

Nerazzurri ospiti dell’Atalanta

Dopo la ‘sbornia’ di Viareggio il Milan si rituffa in cam-

pionato per proseguire la rin-corsa alle Final Eight. I rossoneri si trovano in questo momento quarti in classifica con 32 punti, ma con un gara ancora da recu-perare. Gli avversari di turno saranno i pari eta’ dell’Hellas Ve-rona, anch’essa protagonista nel Torneo di Viareggio: gli scalige-ri, infatti, hanno eliminato la Ju-venuts agli ottavi per poi arren-dersi ai quarti contro il Palermo. La squadra allenata da Pavanel cerchera’ di rifarsi in campiona-to, e Super Pippo non dovrà sot-tovalutare la formazione veneta, la quale si ritrova poco dietro il Milan in classifica e ha la difesa meno battuta del campionato insieme all’Atalanta. Intanto In-zaghi, dopo il trionfo di Viareg-gio, inizia a gustare il futuro che verrà: ‘“Il Milan non voleva che andassi al Sassuolo e per me il discorso era chiuso, non gli an-drei mai contro. Ho accettato un piano di lavoro: un anno di Al-lievi, due di Primavera. Davanti a un progetto importante, se il Milan è d’accordo, lo considero. Altrimenti completo il piano. Anche al Milan sta a cuore la mia crescita professionale”. Av-versario per niente facile anche per l’Inter di Cerrone: i baby ne-

razzurri dovranno vedersela con la capolista Atalanta a Zingonia. Quello che piu preoccupa non e’ tanto il blasone dell’avversario, uscito in semifinale nel Torneo di Viareggio e inarrestabile in campionato, ma la crisi d’identi-tà che sta attraversando la squa-dra allenata da Cerrone, le cui prestazioni sembrano lontane parenti di quelle viste nel girone d’andata. Lo stesso tecnico non nasconde la sua preoccupazio-ne: ‘Ci siamo fermati al 21 di-cembre, perché comunque fino a quella data si poteva essere contenti di questo gruppo. Non so cosa sia successo, effettiva-mente questo mese e mezzo si è rivelato un momento difficile,

dal quale dobbiamo uscire tutti insieme. Poi sull’ avversario ag-giunge: ‘Sabato contro l’Atalanta potrebbe esserci la svolta, visto che giochiamo contro una squa-dra ancora imbattuta, la più forte in campionato, e di conseguenza quella potrebbe essere una svolta per avere stimoli in più e far ri-vedere quanto fatto vedere fino a dicembre, una squadra che non ho visto più e questa è la mia de-lusione’. Infine la chiosa finale: ‘Dobbiamo uscirne prima possi-bile, poi c’è anche una mancanza sotto l’aspetto della non serenità. La palla scotta, quindi le cose difficili si fanno male. Dobbiamo lavorare in settimana, perché si può dare molto di più”.

Quando negli anni ’80  riapri-rono le frontiere  calcistiche

del nostro campionato il  Napo-li di Corrado Ferlaino e Antonio Juliano  acquistò un grandissimo calciatore europeo, uno di quei famosi “orange” che avevano reso l’Olanda  di  Rinus Michels  una perfetta e spettacolare mac-china da guerra: il maestro Ruud Krol, il  von Karajan  del calcio, un vero manifesto alla bellezza del pallone. Eppure, nonostante il successo del campione olan-dese e la sinergia con il pubbli-co del  San Paolo,  il Napoli non seguì la scia di prendere altri calciatori  europei; anzi la gal-leria dei campioni (e anche di qualche bidone: su tutti quell’og-getto misterioso di nome  José Luis Calderón),  gli ingaggi del club che aveva sede in Piazza dei Martiri furono perlopiù  di mar-ca “sudaca”. Ora, tralasciando i grandissimi  Diego Armando Maradona, Antonio Careca e Ri-cardo Alemao  di cui si è parla-to a iosa in questi anni, credo valga la pena ricordare gli altri. L’asse Sudamerica - Napoli è sta-to sempre costante, simbiotico, per l’appunto   il primo simbolo del calcio napoletano era nativo di Asunción nel Paraguay,   par-liamo del  fortissimo Attila Sallu-stro. Un amore, quello tra Napoli e i campioni dell’America Latina, che è sottolineato anche dal fatto che alcuni di loro, su tutti  Luis Vinicio  detto  o’ Lione  e  Bruno Pesaola alias Petisso  , dopo una carriera onorata hanno deciso di fermarsi nella città parteno-pea anche per il resto della loro vita. Attori  di una calcio fat-to di delizie balistiche: chi non ricorda  Omar Sivori,  Josè Al-

LA MAGIA DEGLI ANNI ‘80

tafini  che smorzò il sogno del primo scudetto del Napoli in quella famosa, indimenticabile  sfida di Torino del  6 aprile 1975 quando, con una rete realizzata a pochi minuti dal termine del-la sfida, riuscì a spegnere i sogni di gloria del Ciuccio. Proprio a questo proposito, nei gior-ni immediatamente successivi a quel match comparve su un cancello di accesso del “San Pa-olo” l’ormai famosa scritta  “José core ‘ngrato”. Quanti campioni, quanti indimenticabili fuoriclas-se :  Josè Guimaraes Dirceu bra-siliano,  Daniel Bertoni  argenti-no,  Daniel Fonseca  uruguagio , Andrè Cruz nativo di Piracica-ba di Sao Paolo, specialista dei calci da fermo, il capitano della  albiceleste   degli inizi del  2000 Roberto Ayala, il Pampa Roberto Sosa fino agli ultimi grandissimi, straordinari, inimitabili    Edin-son Cavani,  Ezequiel Lavezzi  , campioni ancora  tanto amati dal popolo napoletano. Ora a deliziare la platea partenopea ci sono    Gonzalo Higuain,  il gio-vane  Jorginho  e  Camilo Zuniga  colombiano momentaneamen-te   fermo da mesi  causa infor-tunio. Arrivano da noi, questi funamboli, e si trovano subito a loro agio, quasi a casa loro: sarà il clima, la passione dei tifosi, sarà un’appartenenza per molti di loro ancestrale. Diventano “napoleta-

ni” questi malinconici brasiliani,  questi tignosi uruguaiani, fanno parte della nostra storia calci-stica gli argentini immortali, gli instancabili cileni. Anche se la storia più famosa, non certo per un fatto solo calcistico, rimane quella di uno svedese , poten-te, grande realizzatore di reti,  a Napoli in 112 presenze realizzò 52 reti, acquistato negli anni ’50 da Achille Lauro che pagò la bel-lezza di 105 milioni di lire all’A-talanta  per  portarlo all’ombra del Vesuvio: Hasse Jeppson.  L’e-norme esborso ispirò l’esclama-zione “Gesù, è caduto il Banco di Napoli” di un tifoso partenopeo quando, proprio all’esordio in maglia azzurra, Jeppson ruzzolò a terra per il brutale intervento di un avversario. Napoli e il Su-damerica, Maradona cantava  : “Son venuto da lontano, qui è casa mia, già ti conoscevo Napo-li, seconda mamma mia. Grazie di chiamarmi figlio, adesso che ti sto vicino, grazie per tutto il bene che mi vuoi.”

FioreMarro

Il trio MaGiCa del calcio

I sudamenricani che hanno fatto sognare i npoletani e non solo

È proprio un periodaccio per Male-sani: gli manca solo uno streaming con Grilloe poi le ha passate tutte.

Handanovic ha detto: “Troppi gol subiti, ma qualcosa all’Inter sta cambiando”. Infatti: Ausilio sta cercando un nuovo portiere.

Il manager di Icardi, in un video su Twit-ter, strappa la foto Milito. Se il voodoo non è un’opinione, presto Milito non potrà giocare a causa di uno strappo.

GILARDINO PIACE A THOHIR

Litigano Conte e Capello su come allenare la Juve. Ma fra

i due c’è un abisso in merito ai movimenti di mercato di qual-che anno fa, i sussurri e le voci di spogliatoio, e la preparazione at-tuale dei giocatori. Ad esempio, Conte, scusate il gioco di parole, può contare su una rosa più am-pia di atleti rispetto a don Fabio e i giochi cambiano. Cambiano perché la Vecchia Signora, in questo momento, non contenta del primato in classifica, guarda

già al futuro prospettando nuovi arrivi alla corte del Bell’Antonio. Non è notizia di oggi che la Juve vuole Guarin e non è neanche una notizia nuova che all’Inter sono pronti a far pazzie per avere Vucinic. Il dg Marotta era rima-sto piuttosto male per il tratta-mento avuto dal club nerazzurro nella trattativa per il montene-grino e il colombiano, però ora la musica sembra cambiata. Vedre-mo come andrà a finire. Thoihr intanto prova a cambiare faccia all’Inter. Se parte Handanovic arriva Marchetti ormai ai ferri corti con la Lazio. L’ex cagliari-tano però ha gli occhi addosso del Marsiglia e del Monaco e sic-come Marchetti è uno che ama

il mare è facile capire a fine sta-gione quale sarà la sua destina-zione. Ranocchia invece andrà in Germania, forse al Borussia Dortmund di Klopp. Contatti dell’Inter col City per Jovetic. Alla corte di Pellegrini potrebbe approdare Alvarez. Ma la noti-zia più fresca è quella dell’arri-vo a Milano, sponda nerazzurra naturalmente, di Gilardino in cambio di Milito che farebbe la sua rimpatriata a Genova dopo la parentesi interista. Intan-to Thoihr ha promesso Vidic a Mazzarri. Ma la bomba arriva dalla Roma. I giallorossi stanno tastando il polso all’Arsenal per avere Sturridge a fine stagione in modo da affiancarlo a Gervinho.

LuigiSada

mercato

INTANTO IL PRESIDENTE OPZIONA VIDIC

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domenica 23 febbraio 201410

IBRA NON VA IN BLANCdi Luigi Sada

estero

Il Psg non scherza. Basta vedere come ha liquidato la pratica di Champions col Leverkusen per dare un’idea della potenza e la forza d’urto di Ibra e compagni in prospettiva di un nuovo im-pegno in Ligue 1 che dovrebbe respingere l’assalto del Monaco di Ranieri che pare abbia ripre-so a sorridere dopo la bella no-tizia di un recupero in tempo record dell’infortunato Falcao. I parigini sono una macchina da gol, i ragazzi del Principato un po’ meno. In 24 gare l’undici di Blanc è andato a segno ben 55 volte contro i 39 della formazio-ne monegasca. Le altre stanno a guardare perché il Lille terza for-za del campionato, pur tornando al successo con il vice fanalino di coda Sochaux resta con un ritar-do di undici punti sulla capolista.

In Inghilterra riprende la Pre-mier dopo la parentesi della Fac che ha laureato l’Arsenal e il City al turno successivo. Il Chelsea di Mourinho ha un punticino di vantaggio in classifica sui Gun-ners di Wenger mentre un gradi-no più sotto è collocato il City di Pellegrini uscito con le ossa rotte dallo scontro col Barcellona in Champions. A meno sei dalla capolista londinese troviamo il Liverpool e a seguire il Totten-ham e l’Everton. In Bundesliga aumenta vertiginosamente il di-stacco del Bayer Leverkusen dai campioni d’Europa in carica del

Bayern Monaco dopo il capi-tombolo alla Bayer Arena delle “Aspirine” con lo Schalke 04. L’undici di Pep Guardiola è anco-ra imbattuto e in venti partite ha messo a segno 53 reti subendone solo 9. In Spagna il Barca, reduce dal bel successo esterno di coppa col City, prova a scrollarsi di dos-so l’Atletico di Cholo Simeone e il Real di Carletto Ancelotti. Ma la strada da percorrere è piena di insidie. Per ora in Liga una cosa sola è sicura: la retrocessione del Betis Siviglia ultimo in classifica staccato dal Rayo Vallecano di cinque lunghezze.

MarjljaBisceglia

IL MILAN STECCA CON L’ATLETICO

Ce l’ha messa tutta il Milan per far fuori l’Atletico Ma-

drid ma alla fine a pagare il pe-daggio sono stati i ragazzi di See-dorf infilati come tordi, a 7’ dalla fine, da una perfetta inzuccata di

Diego Costa abile nell’approfitta-re del solito errore difensivo del-le retrovie rossonere. Una rabbia tremenda perché, in effetti, se una squadra poteva recriminare per il pareggio questa era il Mi-lan neanche per i due legni colpi-ti da Kakà e Poli bensì per l’asse-dio quasi continuo verso la porta di Courtois tra l’altro risultato il migliore in campo dei Colcho-neros. Nell’aria si respirava un

bella serata per il vecchio Dia-volo targato Seedorf alla ricerca di una riscossa in Europa dopo il piccolo recupero in campionato ma non è stato così. L’Atletico ha fatto la sua partita tenendo quasi nascosti i suoi gioielli, vedi Die-go Costa, e alla fine si è intascato una vittoria che potrebbe valere la qualificazione in prospettiva del match di ritorno in program-ma al Calderon l’undici marzo. Ci vorrà sicuramente un miraco-lo perché a Madrid i tifosi bian-corossi hanno da sempre rappre-sentato il dodicesimo giocatore in campo per la loro squadra. E questo il Milan lo sa. Per questo 0-1 ci sono rimasti male tutti, a partire da Berlusconi papà alla bella Barbara, sconcertata per il tonfo finale. Con un po’ di fortu-na avrebbe potuta finire nel sac-co quella saetta scagliata da Rami a tempo scaduto. Ma non era se-rata. Adesso il Milan guarda alla sfida di oggi a Marassi contro la Sampdoria augurandosi di aver assorbito nel migliore dei modi le tossine e la rabbia di San Siro.

SeveraBisceglia

champions

europaleague

champions

l’evidente tensione di Clarence Seedorf.

LuigiSada

IL PSG GETTA IL GUANTO DI SFIDA AL BAYERN

Alzi la mano chi si aspetta-va un poker del Psg a Le-

verkusen. Un successo di Ibra e compagni quello, forse, sì. Ma quattro gol confezionati e mes-si alle spalle di Leno quelli no. Anche se tornando indietro di tre mesi scarsi i tifosi della Bayer

Arena avevano dovuto incassare non quattro bensì cinque reti sul proprio terreno per opera di uno scatenato Manchester United con un super Rooney migliore in campo malgrado l’assenza di gol. Insomma, una vera débâcle per i tedeschi che salutano la Cham-pions con largo anticipo con-segnando il passaggio ai quarti all’undici di Blanc indipenden-temente dalla sfida di ritorno del Parco dei Principi del 12 marzo. Ibrahimovic ne ha fatti

due migliorando ancora il pro-prio record stagionale in Europa e Ligue 1, Se il Psg ride non da meno sono il Barca e il Bayern Monaco passati rispettivamen-te in tutta tranquillità a Man-chester col City e a Londra con l’Arsenal. Chi ha rischiato di più sono stati però i campioni in ca-rica del Bayern di Pep Guardiola per via di un rigore fischiato da Rizzoli a Boateng per un fallo su Ozil dopo soli 8 minuti di parti-ta. Il tedeschino dei Gunners si è fatto parare il tiro dal dischet-

to da Neuer, uno specialista nel neutralizzare i penalty ridando ossigeno al Bayern. Un rigore è arrivato anche nella ripresa a favore dei tedeschi per un fal-lo da ultimo uomo di Szczesny su Robben ma Abala lo sbaglia calciando a lato. Per il portiere polacco è cartellino rosso. I gol dei panzer di Germania arriva grazie a una sassata di Kroos e una rete di Muller allo scadere. All’Allianz Arena di Monaco fra quindici giorni sarà dura per l’Arsenal. Anzi, durissima.

FIORENTINA COL TURBO LAZIO DISASTROLa più bella e convincente è sta-

ta la Fiorentina. Le altre, cioè la Juventus e il Napoli così così. La

il solletico ai toscani in occasione del momentaneo pareggio arrivato dopo la rete d’apertura siglata da Matri bravo nell’infilare a fil di palo un assist di Mati e battere Dubrav-ka. Per il resto la gara per i viola è filata liscia, soprattutto dopo il gol di Ilicic al quarto d’ora al quale ha fatto seguito il rigore trasformato

spor che hanno tenuto duro fino alla fine dopo il gol iniziale di Osval-do. A tranquillizzare Conte è stato Pogba in pieno recupero. Ma quanta paura perché al Trabzonspor sull’1-0 è stata negata una rete regolare di Olcan. Un bel errore per l’arbitro bielorusso Kulbakov. A Trebisonda giovedì sarà sicuramente dura per Pirlo e compagni. Fischi e sberleffi al Napoli in Galles col Swansea. I par-tenopei si salvano grazie alle parate di Gabriel e Reina, quest’ultimo en-trato nella ripresa a sostituire il bra-siliano infortunato. Il match finisce zero a zero con un bel sospirone di sollievo per Benitez. Crolla clamo-rosamente all’Olimpico la Lazio con i bulgari del Ludogorets, formazione imbattuta in Europa League. I bul-gari prima sbagliano un rigore con Dyakov che calcia verso Berisha col cucchiaio poi vanno a segno sul fi-nire del primo tempo con una sas-sata di Bezjak da trenta metri. Ora la Lazio dovrà vincere a Sofia. Nelle altre partite dei sedicesimi, tonfo casalingo dell’Ajax con il Salisburgo che va in gol tre volte e del Benfica a Salonicco col Paok mentre il Totten-ham cade a Dnipro. Valencia corsa-ro a Nicosia con la Dinamo Kiev e pareggio del Basilea a Tel Aviv con il Maccabi

Lazio crolla con i bulgari e l’Europa League per Reja diventa un incubo. Ma andiamo con ordine: I ragazzi di Montella trascorrono una bella se-rata in Danimarca battendo per 1-3 l’Esbjerg che è riuscito solo a fare

da Aquilani allo scadere del primo tempo. La ripresa è stata giocata al risparmio perché Montella pensava già all’impegno di campionato col Parma. Una faticaccia invece per la Juventus con i turchi del Trazbon-

un fotogramma della disastrosa serata all’Olimpico

Bernd Reno, affranto dai quattro gol subiti dal Leverkusen

Page 11: N 9 2014 inter cagliari

11domenica 23 febbraio 2014

MILANO, C’ERA UNA VOLTA BOLOGNABeppeVigani

basket Al Forum arriva la Virtus quartultima in campionato

L’EA7 Armani, dopo la vitto-ria a Pistoia, ritrova la testa

della classifica insieme con Brin-disi. Le fatiche in Eurolega sem-brano riscoprire nuove energie alle “scarpette rosse”, le quali per tutta la stagione si porteranno

dietro la delusione della “Capo-retto” in Coppa Italia. Alle 18.15 di oggi, l’Armani affronta una delle nobili decadute della pal-lacanestro italiana, la Virtus Bo-logna. Nelle ultime sei partite, la squadra felsinea ne ha perse ben cinque. L’ultima vittoria risale a due settimane fa contro Siena, dopo quattro sconfitte consecu-tive. Esclusa dalla Coppa Italia, la squadra di Giorgio Valli pro-va a sorprendere Milano, reduce dal match contro Malaga, contro

il quale si sta giocando il tutto per tutto per entrare nei quarti di finale della manifestazione. Le V nere, quartultime in classifica, schierano in cabina di regia Ca-sper Ware , 24 anni, capace di ti-rare col 44% da due. Il giocatore di Cerritos non è un play natura-le e infatti la visione di gioco non sempre brilla per fluidità. Matt

Walsh è la nota positiva della stagione: 59.1% da due, 36.7% da tre, ma soprattutto ottimo e ati-pico rimbalzista con addirittura 7.6 palloni catturati e assistman da urlo con 3.2 palle smarcanti in ogni match. Una guardia che si trasforma a ala, ma che ha una visione da play. Walsh ha messo piede anche in NBA, giocando due partite nella stagione 2005-2006 con la maglia dei Miami Heat. Viktor Gaddefors è l’ala piccola. Lo svedese viaggia con

un interessante 59.7% da due e un buon 39% da tre. Si fa vale-re anche sotto le plance con 3.7 rimbalzi a partita. L’ala grande di questa squadra è Brok Mo-tum. Fisico possente, 23 anni dall’Australia, tira con il 44.3% da due e il 35.3% da tre. 3.5 pal-loni catturati nell’area pittura-ta. Shawn King è il centro della

squadra bianconera. Antillano, tira con il 58.3% da due e sotto le plance fa sentire il suo peso con 6.7 rimbalzi conquistati a partita, con una punta massima di 13. Dalla panchina parte soli-tamente Dwight Hardy, ma è la guardia tiratrice dei bolognesi. Il giocatore di New York ha nelle mani tantissimi punti: nella sta-gione 2011-2012 fu eletto MVP del campionato di Lega Due con Pistoia. Tira col 53% da due e ad-dirittura il 50% da tre.

DeboraCheli

NUOVE GERARCHIEformula1Si concludono i test in

Bahrain e si tirano le sommeUn progetto troppo ambi-

zioso. Anzi no, è tutta col-pa della Renault. Si sprecano i tentativi di spiegare l’impasse in cui si trova la Red Bull. Mancano poco più di due settimane all’i-nizio del Mondiale e i rapporti di forza fra le squadre sembrano completamente invertiti rispetto allo scorso anno. Nulla è anco-ra definitivo, ma a giudicare dai risultati della prima giornata di test in Bahrain, la scuderia cam-pione in carica ha cominciato col piede sbagliato. Il team diretto da Chris Horner ha registrato solo 14 tornate all’attivo, lontano anni luce dalle 74 della Mercedes di Hamilton e dalle 55 di Alonso. Arrivato quinto al termine della sessione, Sebastian Vettel ha po-tuto girare meno di due ore, co-stretto a uno stop anticipato per la fuoriuscita di fumo dal motore e una rottura sospetta dei freni. Già all’inizio della giornata vi erano stati forti ritardi ai box, che hanno obbligato il tedesco a uscire in pista con ben cinque

ore di ritardo rispetto agli av-versari. Persiste il problema del surriscaldamento, al quale la scuderia di Milton Keynes cer-ca di ovviare prima dell’inizio delle gare il 16 marzo in Austra-lia. Guai anche per la Lotus e la Toro Rosso, scese sul tracciato di Sakhir rispettivamente per 7 e 5 giri. Per quel che concerne il team di Enstone c’è stato un guasto al sistema elettronico e alle batterie. Ai box della scu-deria faentina invece si parlava di un difetto meccanico. Quasi tutti i team a motore Renault hanno avuto i medesimi risulta-ti: solo la Caterham è riuscita a effettuare un numero sufficiente di tornate senza segnalare par-ticolari problemi. Spopolano invece le monoposto che mon-tano i V6 Mercedes e Ferrari. Il miglior crono della prima gior-nata è stato fermato sull’ 1’ 36’’ 880 da Hulkenberg a bordo della Force India, mentre Alonso ha segnato il secondo miglior tem-po, seguito da Hamilton e Ma-

gnussen, rispettivamente con la Mercedes e la McLaren. Il team di Woking è stato quello che ha effettuato il maggior numero di tornate. Unico neo per il forni-tore tedesco, la prestazione della Williams di Massa, fermo ai box per risolvere un guasto al siste-ma di pescaggio della benzina: il brasiliano ha assaggiato l’asfalto solo nel pomeriggio e per cinque giri in tutto. Dopo una preoccu-pante fuoriuscita d’olio all’inizio della sessione, risolta senza con-seguenze, Alonso ha confermato le prime impressioni avute a Je-rez: la monoposto del Cavallino si è dimostrata affidabile, veloce, in linea con le prestazioni fornite dai team a motore Mercedes. Il lavoro dello spagnolo e del suo compagno di squadra Raikko-nen, al volante venerdi e sabato, si è concentrato sull’assetto, il rendimento degli pnematici e le prestazioni fornite dalla power unit. Bene anche la Sauber di Sutil motorizzata Ferrari, che re-gistrano ben 75 di giri nel corso della prima sessione.

SCHUMI, ARCHIVIATA L’INCHIESTAMentre permane il silenzio

sulle sue condizioni di salute, l’inchiesta penale, aperta in seguito all’incidente di Mi-chael Schumacher il 29 dicem-bre scorso, è stata archiviata dal procuratore Patrick Quincy.

Secondo il comunicato diffuso dalla procura di Albertville, non ci sarebbero gli estremi per un’a-zione penale nei confronti dei gestori dell’impianto di Méribel in quanto, si legge nelle dichia-razioni, «l’incidente è avvenuto

fuori pista e le segnalazioni sono conformi alla legge francese». Nulla impedirà alla famiglia del campione, se lo riterrà opportu-no, di intraprendere una causa civile in futuro.

di Debora Cheli

LA MOTOGP PARTE DAL QATAR

Come già più volte anticipato, non è più possibile vedere in

chiaro il motomondiale su Italia 1, così come il mondiale di F1. Mediaset non ha più nessuno dei due diritti e, quindi, bisognereb-be sottoscrivere l’abbonamento al pacchetto sport, ovvero 19,90 euro al mese per il pacchetto Sky più 10,00 euro al mese per Sport). L’alternativa è proposta dal sito www.motogp.com che consente la visione in streaming con un costo annuale minimo di euro 99,95. Ancora per quest’an-no viene data la possibilità di vi-sionare in chiaro, sul canale del digitale terrestre Cielo, alcune gare, resta ancora da decide-re quali, ma pare che almeno 8 Gran Premi saranno accessibili a tutti. Non ci resta che attendere il 23 marzo per capire chi la farà da padrone in questo mondiale,

MarjljaBisceglia

motomondiale

anche se tutto sembra copiato dal precedente. La notizia più interessante è relativa a Valenti-no Rossi che non appendereb-be più il casco al chiodo a fine stagione, come si paventava nei mesi scorsi. Il campione di Ta-vullia avrebbe stretto un accordo con lo sponsor Pata, marchio di proprietà della famiglia Gobbi e main sponsor del team Honda Ten Kate in SBK, che vorrebbe fare il classico salto di qualità salendo in sella alla moto della

classe regina, anzi sulla spalla del Dottore. Pare che il marchio Pata abbia già messo sotto contrat-to Valentino anche per il 2015, ciò consentirebbe al sopracitato marchio di comparire da subito sulla tuta e sul merchandising del pluricampione e, nel mon-diale 2015 sarà stampato diret-tamente sulla sua moto. Non è dato ancora sapere se Pata, già sponsor Honda in SBK, sarà solo sponsor personale del pilota che corre comunque in Yamaha.

la Honda sponsorizzata da Pata in SBK

GIORNO MESE GARA LUOGO23 marzo Moto Gp Qatar - Losail13 aprile Moto Gp delle Americhe - Austin, Texas27 aprile Moto Gp Argentina - Termas de Rio Hondo04 maggio Moto Gp Spagna - Jerez18 maggio Moto Gp Francia - Le Mans01 giugno Moto Gp Italia - Mugello15 giugno Moto Gp Catalogna - Barcellona28 giugno Moto Gp Olanda - TT Assen13 luglio Moto Gp Germania - Sachsenring10 agosto Moto Gp Usa - Indianapolis17 agosto Moto Gp Repubblica Ceca - Brno31 agosto Moto Gp Gran Bretagna - Silverstone14 settembre Moto Gp San Marino & Riviera di Rimini - Misano21 settembre Moto Gp Aragon12 ottobre Moto Gp Malesia - Sepang19 ottobre Moto Gp Giappone - Motegi26 ottobre Moto Gp Australia - Phillip Island09 novembre Moto Gp Valencia - Ricardo Tormo

Calendario MotoGp 2014 luogo e date

Daniel Hackett, playmaker dell’EA7 Armani

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domenica 23 febbraio 201412

di Toni MorandirugbyRGM SI RIFUGIA NEL RECUPERO

Perso il derby, la squadra di Ragusi prova a rifarsi col BresciaDomenica, Rugby Grande

Milano recupera la partita con il Marco Polo Cus Brescia, rinviata due settimane fa per impraticabilità del Giuriati. Ri-torna in campo divisa tra l’ama-rezza della sconfitta nel derby di domenica scorsa con la ASR

alcune situazioni sfortunate. Per-sonalmente sono stato orgoglio-so della squadra e abbiamo avuto una verifica importante dei pro-gressi che abbiamo fatto in que-sti mesi”. RGM ha dimostrato di non essere lontana dal vertice: “Il

si sono integrati bene e adesso siamo una squadra unita. Que-sto è uno degli aspetti positivi del lavoro di Ragusi e Vaghi. Ab-biamo delle belle individualità e continuando a lavorare in questo modo saremo ancora più com-petitivi nella prossima stagione. Peccato perché davvero contro i cugini dell’ASR avremmo me-ritato di più”. Domenica contro il Marco Poli Cus Brescia è pre-vista ancora una dura battaglia: “Non vediamo l’ora - afferma Gianluca Ragusi - che passi que-sto periodo di pioggia, per poter provare ancora con maggior in-tensità il nostro gioco di corsa. E’ lo spirito della squadra provare a giocare e chiaramente con piog-gia e fango è difficile sviluppare il gioco alla mano. I bresciani hanno un pacchetto di mischia forte e sono molto aggressivi, quindi dovremo essere precisi e non rischiare troppo. La nostra mischia ha fatto grandissimi progressi e sono convinto che potrebbe essere la chiave del-la vittoria domenica prossima”. L’appuntamento al Giuriati è per domenica alle 14.30.

Milano e la consapevolezza di aver meritato più di quanto non dica il risultato finale di 24-12: “I ragazzi hanno fatto una grande prestazione e-afferma Mauro Va-ghi, responsabile della mischia di RGM - siamo stati penalizzati da

nostro obiettivo in questa stagio-ne era proprio di crescere con i nostri giovani - dice il direttore sportivo Antonio Raimondi - Il processo di crescita, pur con qualche comprensibile caduta, è stato costante. I giovanissimi

GustavoVitali

volo CARNIVAL FLY 2014 SORVOLA L’ETNANella splendida cornice dell’Et-

na, uno dei vulcani più attivi del mondo alto 3500 metri, con ai suoi piedi un fantastico mare az-zurro e l’immagine della bellissima Taormina, in un clima da fare invi-dia al resto d’Italia, maschere e carri pittureranno il cielo in un contesto tra tradizione e folclore, granite e paste di mandorla. Si tratta del Car-nival Fly 2014 che si terrà a Letojan-ni (Messina) nei primi due giorni di marzo. La manifestazione fu ideata a suo tempo dall’indimenticabile Angelo d’Arrigo, il pilota siciliano pietra miliare del volo in deltaplano che volò sopra l’Everest e l’Aconca-gua, la vetta più alta del Sud Ame-

rica, che da ornitologo insegnò agli uccelli migratori le rotte che a causa dell’uomo avevano dimenticato e che fu protagonista di altre mille im-prese. Oggi sono gli allievi di D’Ar-rigo, ormai esperti piloti di volo li-bero, ad organizzare la due giorni di festa in coincidenza con il periodo di Carnevale. Protagonisti assoluti saranno i parapendio ed i deltaplani, mezzi semplici, entusiasmanti, eco-logici, che si reggono in volo senza motore sfruttando le masse d’aria ascensionali create dall’azione del sole sul suolo. Poi ci saranno i piloti in maschera che a bordo di questi mezzi per due giorni s’innalzeranno in cielo dal decollo posto a circa 400 metri d’altezza su una collina sopra Letojanni al confine con il piccolo comune di Gallo d’Oro. L’atterraggio

avverrà in una spiaggia molto ampia che si raggiunge facilmente dallo svincolo di Taormina procedendo sulla strada statale verso nord, quat-tro chilometri dopo il casello auto-stradale si arriva al paese di Letojan-ni. Gli organizzatori hanno pensato anche a carri allegorici. Il program-ma prevede per sabato 1 marzo, dopo il ritrovo in piazza Angelo D’Arrigo, l’esibizione di Street Band ed artisti da strada che renderanno calorose ed accoglienti le vie del co-mune messinese. Alle10 inizieranno i voli in maschera ed un’ora dopo il laboratorio creativo di maschere in cartapesta. Dopo la pausa pranzo, le attività proseguiranno fino a pome-riggio inoltrato. Si replica il giorno dopo fino alle premiazioni verso le ore 17.

Etna

MONZA ARRICCHISCE IL CROSS PER TUTTI CON I CAMPIONATI REGIONALI A STAFFETTAAnche in Lombardia è tempo

di Campionato Regionale di Corsa Campestre a Staffetta: è Monza, quinta tappa del Cross per Tutti- edizione 2014 ad avere il piacere di ospitare questa ma-nifestazione che, come da regola-mento federale, da quest’anno va a sostituire le prove di cross cor-to. In regia per la perfetta riuscita delle competizioni di domenica 23 febbraio, l’Atletica Monza del presidente Paolo Galimberti;

sfondo d’eccezione nel quale an-drà in scena la giornata di sport è lo splendido Parco Reale dell’o-monima villa brianzola. Ma c’è di più: il percorso, che nel 2007 ha ospitato i Campionati Italiani Assoluti di Società e nel 2013 i Campionati Italiani Master di Corsa Campestre, è stato dise-gnato da Luca Barzaghi, azzurro di maratona con un personale di 2h10’ sulla distanza, e secondo ai Mondiali di San Sebastian. Il

tracciato lungo il quale si snoda il Cross del Parco - Memorial Giuseppe Volpi è impegnativo: si parte dalla Cascina San Fede-le per inoltrarsi poi nel verde e affrontare due strappi partico-larmente ripidi e una continua alternanza di saliscendi con di-verse pendenze. Il programma della giornata rimane quello del-le precedenti tappe del Cross per Tutti con orario e gare identici a quelli di Seveso della scorsa set-

timana. In aggiunta, alle 15.00, dopo la fine della competizione riservata alle categorie PM e SM, prenderanno il via le staffette. Ogni squadra sarà composta da quattro atleti appartenenti alla stessa società, ma di diverse ca-tegorie: il primo frazionista sarà un Allievo impegnato su 2km; passerà poi il bracciale-testimo-ne allo Juniores che correrà in-vece per 3km; dopo di lui, una Promessa o un altro Juniores - 4 i

di Chiara Franzettiatletica

km di gara in questa terza frazio-ne; analoga distanza per l’ultimo

atleta in corsa appartenente alla divisione Seniores.

Page 13: N 9 2014 inter cagliari

13domenica 23 febbraio 2014

di Luca De Francointervista vip

Centrocampista centrale puro, adattabile in più ruoli”

così si autodefinisce Roberta Antignozzi sul proprio sito web. Nata a Roma il 10 ottobre 1983, Roberta ha iniziato a giocare a calcio quando aveva sei anni e nel corso della sua carriera ha vinto uno scudetto Under 20 con la Ruco Line Lazio (allenata da Patrizia Panico), poi un campionato di Serie A (sempre

Calciatrice di buon livello

con la compagine laziale), ha ottenuto una promozione in Serie A2 (con la Res Roma) e una in Serie A (con l’Inter, una società non collegata a quella presieduta da Erick Thohir). Nel luglio 2013 ha fondato l’Asd Dreamers che gioca in Serie D. Insomma, Roberta è la persona giusta con cui parlare di calcio.

Crede che la Roma possa

recuperare punti e insidiare la Juventus? “Il campionato non è chiuso fino a quando la Juve non avrà la certezza matematica di averlo vinto. Credo che la Roma recupererà parecchi punti perché non gioca le coppe ed ha un organico tanto forte quanto quello della Juve. La differenza fra le due squadre è data dall’esperienza: i giocatori della Juve sono insieme da tre anni e sempre con Antonio Conte (che è un motivatore straordinario), mentre quelli della Roma giocano insieme da quest’anno ed anche l’allenatore è alla sua prima esperienza di lavoro in Italia. La Roma va tanto forte perché i dirigenti hanno azzeccato gli acquisti: Mehdi Benatia, Kevin Strootman e l’ivoriano Gervinho sono veramente bravi e spesso fanno la differenza. Mattia Destro è al suo secondo anno in giallorosso e migliora ad ogni partita. Quando la Roma ha ceduto Pablo Daniel Osvaldo ed Erik Lamela (che nel campionato 2012-2013 avevano segnato rispettivamente 16 e 15 gol), in molti hanno storto il naso. Invece, la Roma ha guadagnato

tanti soldi ed ingaggiato dei degni sostituti”. Nella Roma segnano in tanti. Francesco Totti, invece, non segna come in passato. E’ ancora lui il leader? “Senza dubbio. A Totti basta entrare in campo per dare la carica ai compagni di squadra. E’ un punto di riferimento. I compagni sanno che gli basta toccare la palla due volte per fare due assist. Totti segna meno rispetto al passato perché gioca meno minuti. A 37 anni non

potrebbe giocare tanto spesso come faceva a 27. E’ bravissimo Rudy Garcia a gestirlo in modo che sia sempre determinante”. Ci parli della squadra che ha fondato. “Le Dreamers sono più di una squadra di calcio, sono un progetto per aiutare delle ragazze a diventare donne. Giochiamo nella Serie D della Lombardia in cui possono giocare ragazze dai 14 anni in su. Io sono la più vecchia, le altre sono adolescenti che vengono al centro sportivo

di Cornaredo (vicino Milano) grazie al nostro servizio navetta, fanno i compiti con l’aiuto di un insegnante e poi si allenano. Chi non va bene a scuola si allena ma non gioca in campionato. I genitori delle ragazze sono molto contenti perché sanno che le loro figlie sono in un luogo sicuro, studiano e fanno sport. Mi hanno aiutata a realizzare il progetto Alessandro Curioni e Luca Russo”.

ora gioca in Serie D nella squadra che lei stessa ha fondato

Prima medaglia olimpica per Carolina Kostner. La campionessa italiana centra, finalmente, l’unico obiettivo, fin qui, mancante nel suo palmares.

Short track, staffetta femminile medaglia di bronzo

Biathlon staffetta mista, medaglia di bronzo

Davide Simoncelli, medaglia di bronzo nel gigante

Arianna Fontana si aggiudica il bronzo nei 1500 di short track

Armin Zoeggeler alla sua sesta olimpiade conquista la sesta me-daglia nello slittino, nessuno come lui

ANTIGNOZZI “TOTTI SEGNA MENO,MA È SEMPRE IL LEADER DELLA ROMA

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domenica 23 febbraio 201414

RiccardoSada

musica

Mike Oldfield album dalle diverse influenze

Dopo l’esibizione alla cerimo-nia di apertura delle Olim-

piadi di Londra nel 2012, alla quale hanno assistito oltre 900 milioni di persone nel mondo, Mike Oldfield torna con “Man On The Rocks”, nuovo attesissi-mo album che giunge dopo ben sei anni dal precedente disco di inediti. A 41 anni di distanza da “Tubular Bells”, clamoroso disco d’esordio e vera rivoluzio-ne nella storia del rock di Mike Oldfield, esce ora con 11 nuove

Arisa in un film d’animazioneIl 10 aprile arriverà nelle sale

cinematografiche italiane il film d’animazione “Barry, Gloria e i Disco Worms” (distribuito da Filmnet), che avrà tra le sue voci quella di Arisa nel ruolo di Glo-ria, tra i protagonisti dell’esila-rante storia che racconta l’avven-tura di una band di vermetti che danzano e cantano al ritmo della

Andres Diamond, il dj poliedrico

Andres Diamond è un dj sa-lito alla ribalta come prota-

gonista, nei panni di se stesso, di una storia sul numero 3034 (di qualche settimana fa) di Topoli-no. Andres fa il dj da oltre dieci anni e negli ultimi cinque si è specializzato in dj set wireless (al classico mixer affianca un iPad, un controller Wii e uno della Playstation 3). Andres è un per-

sonaggio poliedrico: fa il dj (in giro per l’Italia), il presentatore (a Deejay Tv in Occupy Deejay), l’ospite (la puntata conclusiva di Zelig One su Italia Uno), il pro-duttore (per la label Restylers), il remixer (davvero di gran classe la sua versione, la The Rejected Introspective Journey Remix, per “I’m Your Sacrifice” di Ozark Henry).

Black BeautyRoby Rossini è anche reduce

da un nuovo progetto house scritto e prodotto con due alfieri del genere: Alex Natale e Mau-rizio Altieri. In collaborazione con Stefano De Donato, già bas-sista dei “Dirotta Su Cuba”, con Altieri e Natale, Rossini forma i Black Beauty, il cui esordio è con “Trust”, in tutte le radio e in tut-ti gli store digitali da venerdì 14 febbraio 2014 (su etichetta Dan-cetool). Roby Rossini è un can-tante molto popolare nel mondo della dance, soprattutto di quel-la anni Novanta. Nei suoi mini concerti si esibisce con il meglio della propria discografia, inclusa “Tanz Bambolina”: la durata di un suo show è di 30 minuti. Ma Roby Rossini va oltre e si rende protagonista di un vj set che con-siste in un’esibizione da speaker-intrattenitore in coppia con un dj (da lui suggerito).

Caetano Velosoarriva in Italia

Dopo 4 anni (l’ultima volta era stata nel 2010 con uno

spettacolo da solista), Caetano Veloso, uno dei più popolari e autorevoli cantautori sudameri-cani, icona della musica brasi-liana nel mondo, torna in Italia con il suo “Abracaco Tour 2014”. Il debutto è fissato per il 30 aprile a Torino, per poi fare tappa a Pa-dova (2 maggio), Milano (5 mag-gio), Roma (7 maggio) e Bari (9

tracce che riflettono pienamente le sue diverse influenze. Prodot-to dallo stesso Oldfield insieme a Stephen Lipson (già al lavoro con Jeff Beck, Paul McCartney, Annie Lennox e molti altri gran-dissimi artisti), questo progetto vede il coinvolgimento del leg-gendario Leland Sklar e del bat-terista John Robinson.

maggio). Il tour italiano fa parte di un tour mondiale che dopo il Brasile toccherà America Latina, Usa, Europa, Asia e Australia. Sul palco, insieme al re del Tro-picalismo, la Banda è composta da Pedro Sà (chitarre), Marcel-lo Callado (batteria), Ricardo Dias Gomes (basso elettrico). La tournée segue l’uscita dell’album uscito nel 2013 su Universal, in Italia Jazz & Classics.

Disco Music!. Il film racconta la storia di Barry che un giorno de-cide di sfidare il monotono de-stino di ogni vermetto fondando una band musicale. Insieme ad Arisa anche Gabriele Lopez nel ruolo di Barry e la partecipazio-ne straordinaria di Gianluca e Nicola Vitiello di Radio Deejay.

Roby Rossini e la house music

Page 15: N 9 2014 inter cagliari

15domenica 23 febbraio 2014

I MISTERI DELL’ ETNA D’Agostin racconta il vulcanoin una mostra fotografica

di Marby

arte

Il percorso del fuoco è nel nostro immaginario pro-

babilmente una discesa negli inferi , ma i filosofi greci di-stinsero la forza distruttiva, in Ade, e quella creativa in Efesto, dio del fuoco che at-traverso questo elemento pri-mordiale riusciva con grande creatività a forgiare il metallo.

Il vulcano, metafora della di-scesa nelle profondità della terra dove il magma primor-diale è il fuoco dell’energia li-bera e vitale, è celebrato nella mostra fotografica “Etna” di Renato ’Agostin,classe 1983, che vive da anni a New York dove produce e organizza li-bri fotografici e mostre. Il suo

sguardo sul vulcano sicilia-no sembra narrarci un posto alieno, lunare, in cui ombre e figure si muovono lungo percorsi verticali tra fumi e nebbie d’atmosfera dantesca: figure abitanti un mondo magico e ancestrale come è il vulcano, dai mille rimandi simbolici. Le foto che sono

INFO: Galleria mc2 Via Malaga 4 MilanoDa martedì 18 febbraio fino al 20 marzo

tutte in bianco e nero, come scelta stilistica e di rigoroso impatto formale che D’Ago-stin stampa in camera oscura da pellicola, utilizzando anco-ra le tecniche più artigianali della fotografia, rappresenta-no un viaggio che il fotogra-fo ha realizzato sull’Etna nel 2012 e di cui ci parla. “Ho

trascorso ore camminando intorno a questo incredibi-le deserto nero, ho lavorato con la macchina fotografica sulla distanza e sull’estensio-ne. Sono stato inoltre molto affascinato dall’esperienza vi-siva della materia. Ho ripreso i turisti che passeggiavano e si spostavano da una parte all’al-

tra avvolti da fumi e nuvole, presenti e assenti allo stesso tempo come fossero esplo-ratori in un pianeta remoto”. Oltreché la mostra, Renato D’Agostin presenta un libro fotografico sull’Etna compo-sto da 23 fotografie in bianco e nero e corredato da un disco interno in cui sono incise in quattro, sei e otto voci i versi composti per l’occasione dal poeta padovano Luigi Ceran-tola, secondo una partitura che ricorda un canto antico e rituale in cui riecheggia il ribollire del magma pronto a sviscerare ed esplodere.

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