Acb-Informa Marzo

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ANNO XVI N. 1 VIA CRETA 42, BRESCIA TEL: 030 - 220011 FAX: 030 - 220041 E-MAIL: INFO@ACB.BS.IT WWW.ACB.BS.IT Intervista all’Assessore Provinciale Silvia Razzi Presente e futuro del turismo Si presenti, ci parli un po' di lei... qual'era la sua materia preferita a scuola? quali erano e quali sono i suoi sogni? Quanto e perché le è caro essere amministratore? “Ho 39 anni, sono sposata, ho un bimbo di tre anni e abito a Puegnago del Garda . Tra le materie di scuola prediligevo la storia e, fin da quando ero ragazzina, la politica mi ha sempre appassionato molto. Sono iscritta alla Lega dal 2005, dopo anni trascorsi da attivista esterno, come socio sostenitore. Sognavo di poter fare, un giorno, un’esperienza amministrativa, ma non prima di essermi affermata nel mondo del lavoro. E così è stato: dopo aver raggiunto gli obiettivi professionali che mi ero prefissa, che mi hanno portato a diventare Assistente National Key Account presso un’importante multinazionale tedesca, ho scelto di fare, in prima persona, qualcosa di buono per il mio territorio. È così che ho accettato di svolgere il ruolo prima di vicesindaco del Comune di Puegnago e poi di Assessore al Turismo e alla Cultura della Provincia di Brescia. Ho preso questo impegni con la massima serietà, come una sfida in nome del partito al quale appartengo e, soprattutto, dei cittadini che le istituzioni hanno l’onore e l’onere di rappresentare. Sto lavorando tanto, e cerco di farlo in modo nuovo, svecchiando i sistemi della politica e partendo dalle reali esigenze della nostra provincia. Il mio intento è uno solo: lasciare qualcosa di veramente positivo e duraturo per il territorio. Perché gli amministratori cambiano, ma gli effetti del loro operato, se i provvedimenti presi sono buoni, restano nel tempo e continuano a dare i loro frutti...” Lei è Assessore alla Cultura e al Turismo in un periodo quantomeno difficile, fatto di tagli, disistima e dis- affezionamento alla politica, scarsa fiducia nel futuro, le è spettato un compito difficile... “Difficile sì, ma anche gratificante. Fare bene con poco dà soddisfazione e può diventare un modello valido anche per un futuro in cui, si spera, le condizioni economiche saranno migliori di quelle attuali. Per riuscirci bisogna puntare sulle tipicità, sulle eccellenze, monitorando bene ogni realtà e stimolando il confronto e la collaborazione tra i diversi attori del territorio per eliminare gli sprechi e garantire servizi sempre all’altezza. L’efficienza e la sinergia sono buone regole che permettono interventi più completi e capillari. Gli amministratori locali possono guadagnare la fiducia dei cittadini solo attraverso questo modo di fare politica, che si traduce in concreti effetti positivi sul territorio”. "Oggi c'è crisi": frase ormai quasi di uso comune al punto di risultare vuota e scontata. Quanto e come, a parer suo, il turismo sarà la risposta, e la cultura un fulcro di fiducia, per il domani delle nuove generazioni?! IN QUESTO NUMERO: PAG. 4 FUSIONE TEMÙ E PONTE DI LEGNO Dopo tanti anni si potrebbe concretizzare PAG. 5 LA VALLE CAMONICA E I DISSERVIZI POSTALI Una lettera aperta per esporre il problema PAG. 6 TORNIAMO A PARLARE DI AATO continua la relazione di Acb- informa sulle attività dell’Ambito Territoriale Ottimale PAG. 9 UN PROTOCOLLO SULL’AMMINISTRATORE DI SOSTEGNO Siglato l’accordo e definito il gruppo di coordinamento PAG. 13 PRESENTE E FUTURO DELL’ASSISTENZA Intervista a Valeria Negrini PAG. 17 OCCUPAZIONE IN ROSA dal Broletto aiuti alle disoccupate PAG. 20 MONTAGNA ADDIO Lo spopolamento dei Comuni di montagna PERIODICO D’INFORMAZIONE DELL’ASSOCIAZIONE COMUNI BRESCIANI MARZO 2012 Silvia Razzi, Assessore Attività e beni culturali, valorizzazione delle identità, culture e lingue locali; Turismo e servizi di trasporto a fune connessi all'attività turistica Continua a pag.2

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Intervista all’Assessore Provinciale Silvia Razzi

Presente e futuro del turismoSi presenti, ci parli un po' di lei... qual'era la sua materia preferita a scuola? quali erano e quali sono i suoi sogni? Quanto e perché le è caro essere amministratore?

“Ho 39 anni, sono sposata, ho un bimbo di tre anni e abito a Puegnago del Garda . Tra le mater ie di scuola prediligevo la storia e, fin da quando ero ragazzina, la politica mi ha sempre appassionato molto. Sono iscritta alla Lega dal 2005, dopo anni trascorsi da a t t i v i s t a e s terno, come soc io sostenitore. Sognavo di poter fare, un giorno, un’esperienza amministrativa, ma non prima di essermi affermata nel mondo del lavoro. E così è stato: dopo aver raggiunto gli obiettivi professionali che mi ero prefissa, che mi hanno portato a diventare Assistente National Key Account presso un’importante multinazionale tedesca, ho scelto di fare, in prima persona, qualcosa di buono per il mio territorio. È così che ho accettato di svolgere il ruolo prima d i vices indaco del Comune di Puegnago e poi di Assessore al Turismo e alla Cultura della Provincia di Brescia. Ho preso questo impegni con la massima serietà, come una sfida in nome del partito al quale appartengo e, soprattutto, dei cittadini che le istituzioni hanno l’onore e l’onere di rappresentare. Sto lavorando tanto, e cerco di far lo in modo nuovo, svecchiando i sistemi della politica e partendo dalle reali esigenze della nostra provincia. Il mio intento è uno solo: lasciare qualcosa di veramente positivo e duraturo per il territorio. Perché gli amministratori cambiano, ma gli effetti del loro operato, se i provvedimenti presi sono buoni, restano nel tempo e continuano a dare i loro frutti...”

Lei è Assessore alla Cultura e al Turismo in un periodo quantomeno difficile, fatto di tagli, disistima e dis-affezionamento alla politica, scarsa fiducia nel futuro, le è spettato un compito difficile...

“Difficile sì, ma anche gratificante. Fare bene con poco dà soddisfazione e può diventare un modello valido anche per un futuro in cui, si spera, le condizioni economiche saranno migliori di quelle

attuali. Per riuscirci bisogna puntare sulle tipicità, sulle eccellenze, monitorando bene ogni realtà e stimolando il confronto e la collaborazione tra i diversi attori del territorio per eliminare gli sprechi e garantire servizi sempre all’altezza. L’efficienza e la sinergia sono buone regole che permettono interventi più completi e capillari. Gli amministratori locali possono guadagnare la fiducia dei cittadini solo attraverso questo modo di fare politica, che si traduce in concreti effetti positivi sul territorio”.

"Oggi c'è crisi": frase ormai quasi di uso comune al punto di risultare vuota e scontata. Quanto e come, a parer suo, il turismo sarà la risposta, e la cultura un fulcro di fiducia, per il domani delle nuove generazioni?!

IN QUESTO NUMERO:

PAG. 4FUSIONE TEMÙ E PONTE DI LEGNODopo tanti anni si potrebbe concretizzare

PAG. 5LA VALLE CAMONICA E I DISSERVIZI POSTALIUna lettera aperta per esporre il problema

PAG. 6 TORNIAMO A PARLARE DI AATOcontinua la relazione di Acb-informa sulle attività dell’Ambito Territoriale Ottimale

PAG. 9UN PROTOCOLLO SULL’AMMINISTRATORE DI SOSTEGNOSiglato l’accordo e definito il gruppo di coordinamento

PAG. 13PRESENTE E FUTURO DELL’ASSISTENZAIntervista a Valeria Negrini

PAG. 17OCCUPAZIONE IN ROSAdal Broletto aiuti alle disoccupate

PAG. 20MONTAGNA ADDIOLo spopolamento dei Comuni di montagna

PERIODICO D’INFORMAZIONE DELL’ASSOCIAZIONE COMUNI BRESCIANI MARZO 2012

Silvia Razzi, Assessore Attività e beni culturali, valorizzazione delle identità, culture e lingue locali; Turismo e servizi di trasporto a fune connessi all'attività turistica

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“Purtroppo, ora più che mai, la parola “crisi” sta assumendo i caratteri del dramma sociale e le motivazioni sono sotto gli occhi di tutti. La nostra provincia ha la fortuna di poter contare su un solido comparto turistico e culturale, forte di attrazioni naturali e storico-artistiche che tutto il mondo ci invidia. Ma la competitività in questo settore è molto alta, per questo c’è bisogno di un costante impegno da parte di tutti. Il turismo bresciano può e deve rafforzarsi ed evolversi ulteriormente, anche e soprattutto grazie all’apporto delle nuove generazioni, sia in termini di idee innovative che di professionalità sempre più specializzate”.

Cosa devono fare i bresciani per favorire la crescita, anche economica, del turismo prossimale o straniero: aggiornarsi? riscoprire le tipicità? g u a rd a re e d i m p a r a re d a l l e esperienze estere?

“Promozione, enogastronomia e tecnologia sono le parole d’ordine per mettere a frutto al meglio le potenzialità della nostra provincia. Non esiste un territorio che offra di più, sia dal punto di vista morfologico sia per quanto riguarda la produzione di tipicità. Abbiamo splendidi laghi, incantevoli valli e borghi storici. Inoltre produciamo, con cura e sapienza, vino, olio e formaggi i n i m i t a b i l i . O g n i p e c u l i a r i t à rappresenta una ricchezza, ma bisogna fare sistema. La tecnologia, in particolare, deve essere usata al servizio della promozione turistica, con l’obiettivo di offrire ai visitatori strumenti efficaci che consentano di godere al meglio del territorio. Basta con le notizie affidate solo alla carta o ai dipendenti e basta con la genericità per puntare su l l e ecce l l enze . Nasceranno centri multimediali da cui scaricare direttamente le informazioni e riceverle sul cellulare, sull´iPad e simili”.

Nomina UNESCO: Brescia e la sua provincia sono pronte a questa sfida?!

“La Provincia di Brescia accoglie sempre ogni sfida con entusiasmo e, a maggior ragione in questo caso, con gli strumenti necessari; il peso di un riconoscimento UNESCO, infatti, va valorizzato al meglio. In primis attraverso azioni promozionali e di

comunicazione adeguate: fiere , workshop, eventi e materiale cartaceo o digitale non mancheranno di evidenziare questo nuovo prestigioso traguardo. Tuttavia, è evidente che al la divulgazione dell’immagine turistica debba essere a f fi a n c a t a u n a v e r a a z i o n e commerciale, che è propria degli Operatori turistici del territorio.Per quanto r iguarda il recente inserimento del complesso di San Salvatore e Santa Giulia, nel sito UNESCO “I Longobardi in Italia. I luoghi del potere (568-774 d.C.)” , abbiamo fatto e faremo la nostra par te s ia d i ret tamente s ia in collaborazione con le altre istituzioni interessate. Per esempio, il 2 d i c e m b r e s c o r s o a b b i a m o partecipato alla Convention “Arte in città”, workshop organizzato da Bresciatourism, di cui la Provincia è socio, dedicato proprio alle risorse storico artistiche.Va inoltre ricordato che l’impegno della Provincia non si è limitato e non si limiterà al sito di Brescia città. Infatti, già nel 2009, proprio per sostenere la c and ida tura UNESCO, l ’ en te Provincia aveva presentato i l progetto Langobardia Fertilis, frutto di una cooperazione fra diversi enti pubblici locali nata per conservare e valorizzare il patrimonio longobardo presente nel territorio della pianura Bresciana.

Parlando di UNESCO non posso non citare il sito n. 94 -Arte rupestre della Valle Camonica- per il quale la Provincia è partner del “Gruppo Istituzionale di coordinamento per l’attuazione del Piano di gestione del Sito Unesco” impegnato a proseguire il lavoro di squadra che ha già dato ottimi risultati. Non posso poi dimenticare il r iconoscimento UNESCO de ”I siti palafitticoli preistorici dell’arco alpino”, che permettono al Lago di Garda di potersi fregiare del marchio UNESCO per le aree archeologiche del Lago di Lucone a Polpenazze, Lavagnone a

Desenzano, Gabbiano a Manerba e Vecchia Lugana a Sirmione. Per queste aree, in particolare, stiamo valutando la creazione di una rete di interazioni per organizzare la fruizione da parte del pubblico con un apposito percorso di visita”.

Quanto sono importanti e come dobbiamo imparare a sfruttare i vari media locali e non, a proporci, insomma, con mezzi e soluzioni innovative?!

“La promozione del territorio avviene anche grazie ad una corretta e t r a s p a r e n t e a t t i v i t à d i comunicazione, in questo senso il coinvolgimento dei media, sia locali sia n a z i ona l i , è d i fondamen t a l e importanza. Non a caso, tutte le iniziative più importanti avviate dalla Provincia in ambito tur istico e cu l t u r a l e vengono p re sen ta te

mediante appos i te conferenze stampa, che permettono di conferirgli adeguata visibilità e di illustrarne le caratter istiche . La Provincia, in particolare, ha promosso un progetto a costo zero con Rai2 riuscendo a portare sul piccolo schermo del secondo canale nazionale Monte

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Sopra: scavi al lago Lucone di Polpenazze

Sopra: un’incisione rupestre camune

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Isola, con il lago d’Iseo, Malerba, con il Basso Garda e Tignale, con l’Alto Garda. Sono in preparazione servizi su Pianura, Valle Trompia, Valle Sabbia e Valle Camonica”.

Cosa significa destagionalizzare, e quanto conta?

“Destagionalizzare significa rendere più elastica e continuativa l’offerta tur istica del nostro terr itor io, promuovendo al massimo tutte quelle risorse in grado di attrarre visitatori indipendente- mente dai periodi dell’anno . Si tratta di un’operazione di cruciale impor- t anza per i l conso l i damento dell’intero comparto. Penso, ad esempio, a luoghi come le Terme di Boario, o ai percorsi enogastronomici avviati sul Garda grazie alla collaborazione con la Strada dei Vini e dei Sapori del Garda e il Consorzio Riviera dei Limoni e dei Castelli. C’è poi il golf, sport sempre più apprezzato; nella nostra provincia gli appassionati hanno a disposizione numerosi e curatissimi campi”.

I Comuni, a parer suo, cosa dovrebbero fare per favorire il turismo, la riscoperta dei valori e de l l e t r ad i z ion i loca l i , que l patrimonio di cultura spesso tenuto troppo segreto al punto da passare sottotono? E' nel coordinarsi e in progetti condivisi, anche coraggiosi, la risposta?

“I Comuni, prima di tutto, devono tutelare ciò che hanno, preservarlo e valorizzarlo al meglio, anche grazie ad iniziative condivise. Integrare le disponibilità della Provincia con quelle del Comune e degli operatori locali, ad esempio nella gestione degli Uffici di Informazione e Accoglienza Turistica, permette di ottimizzarne l´impiego di dipendenti e risorse garantendo al contempo la massima soddisfazione degli utenti”.

Manovra d'estate, accorpamenti, tagli, qual'è la sua posizione in merito?

“Se per accorpamento si intende quello dei due assessorati turismo e cultura, è stata una decisione ben accolta perché la cultura è da sempre una risorsa turistica e la nostra Provincia non sfugge a questa

regola. Se la nascita del turismo in provincia di Brescia è stata sollecitata dai fattori climatici ed ambientali, non vi è dubbio che, da tempo, questi si s iano coniugat i a l patr imonio culturale inteso nel senso più completo del termine. Credo che nessuno possa dubitare del valore de l le nost re r i sor se s tor ico-ar tistiche, della r icchezza delle strutture museali, ma è cultura di un territorio tutto ciò che ne ha costruito l’identità è quindi anche la letteratura, la musica e così via, fino ad arrivare all’enogastronomia. Unire gli sforzi dei due assessorati, oltre ad ottimizzare le r isorse produce plusvalore. Per quanto riguarda i tagli, posso assicurare che alla scarsità delle risorse si è cercato di ovviare con i l rendere p iù effic iente l’esistente e la ricerca di partenariato tra pubblico e privato per abbattere i costi”.

Ha in essere progetti di cui desidera parlare?!

“Abbiamo vari progetti in corso, maturati anche in seguito ad Accordi di programma stipulati sul territorio, che vanno dalla valorizzazione della Med i a Va l l e Camon i c a , con particolare riguardo al comparto termale, alla Valle Trompia, per il comparto sci del Maniva, al Lago di Garda . In par ticolare desidero segnalare: la neonata “Accademia bresciana Arti e Mestieri della buona tavola” (un’Accademia per la valorizzazione e la promozione delle e c c e l l e n z e b r e s c i a n e d e l l ’ e n o g a s t r o n o m i a , d e l l a ristorazione e dell’accoglienza); il recente “Protocollo d’intesa tra l’ Assessorato al Turismo della Provincia di Brescia e TreNord s.r.l” (per la condivisione di un progetto di rilancio e valorizzazione turistica della linea ferroviaria Brescia Iseo Edolo e dell’area interessata); un progetto di promozione per il golf bresciano (spor t che potrebbe richiamare nella nostra provincia, soprattutto dal Nord-Europa, molti appassionati); “Garda4All” (una proposta pilota per far crescere l’accessibilità turistica alle persone c o n d i s a b i l i t à ) ; l o s v i l u p p o dell’”Agenzia promozionale unica per il Sebino Brescia-Bergamo” e, infine, le “Olimpiadi d’Informatica” del prossimo settembre”.

ACB PROSSIMAMENTE

CERTIFICATORI ENERGETICI: la nuova edizione

Conclusosi con l’esame del 9 di Gennaio il corso normato, abilitante all’iscrizione all’albo regionale dei certificatori energetici degli edifici., è al via la nuova edizione che vedrà ad Aprile le prime lezioni.

CORSI PER RAPPRESENTANTI

Acb organizza un corso per  Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza di 32 ore e un corso di aggiornamento di 8 ore per R.L.S. che hanno già adempiuto all’obbligo formativo delle 32 ore. Ricordiamo che Il D.Lgs. 81 del 09 Aprile 2008 (art.47) tra i vari attori della prevenzione prevede la presenza di un Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza (RLS) designato nell’ambito delle rappresentanze sindacali o eletto direttamente dai lavoratori al loro interno.

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LAVORATORI PER LA SICUREZZA

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Il 2011 si è concluso con l’ipotesi di una fusione che vedrebbe confluire Temù (1050 ab i tant i ) con i l capoluogo Ponte di Legno (circa 1750) in un’unica realtà. Non pochi i quesiti in proposito, puntualmente chiariti dai principali artefici di questo progetto: Mario Bezzi (Sindaco di Ponte), Roberto Menici (attuale primo cittadino di Temù) e il suo predecessore Corrado Tomasi (Presidente di BIM e Comunità Montana) che col Bezzi da sempre c o l l a b o r a s u l t e m a dell ’ imprenditor ial ità tur istica e dell ’ottimizzazione delle r isorse energetiche camune. Nulla stupisce che la proposta abbia sollevato curiosità e qualche preoccupazione e, se ad oggi sembra che i più siano favorevoli a questo passo, l’operazione arriva in un momento storico che guarda con interesse alle gestioni associate. Un primo incontro sul tema è stato indetto lo scorso 1 dicembre, trasformando il consueto Consiglio Comunale di Ponte di Legno in un’assemblea pubblica. “Un’occasione” ha detto Bezzi “per chiarire l’iter che, da legislazione vigente, comporta una serie di atti obbligati. In primis” ha spiegato “la delibera dei Consigli Comunali dei due Comuni interessati, che funge da avvio al procedimento per passare poi in Regione, dove la proposta è sottoposta ad apposita commissione (che andrà definendosi non senza chiamare in causa anche Provincia e Comunità Montana), al fine di far approvare dalla Giunta Regionale una bozza del disegno di legge. Operato questo passaggio” ha continuato il Sindaco di Ponte “sarà la stessa Regione ad indire nei due Comuni tra giugno e settembre 2012 uno

specifico referendum. Se quello darà esito favorevole alla fusione la palla tornerà al Consiglio Regionale per l’approvazione del disegno di legge stesso, e l’ufficializzazione dell’avvenuta unione dei Comuni. Perché il tutto diventi dunque definitivo si dovrà attendere la pubblicazione sul Bollettino Ufficiale, indicativamente tra i prossimi settembre 2012 e febbraio 2013.” Questa la procedura. Lo stato del progetto vede ora il Pirellone al suo primo step, ma nel frattempo alcune titubanze serpeggiano “Come è naturale che sia…” per Tomasi “Così quanto naturale è temere la perdita d’identità, servizi o vantaggi. Bene dire, dunque, fin da subito, che il processo di fusione sarà passibile ai “si” espressi da un referendum vincolato alla maggioranza di chi vi parteciperà, e che i residenti avranno tutte le nozioni necessarie, materiale informativo e chiarimenti per potervisi preparare per tempo. Nel frattempo” ha continuato l’ex primo cittadino di Temù “si tenga presente che sono già numerosissimi gli ambiti d’interesse economico e sociale che coniugano le due realtà.” Temù e Ponte di Legno condividono infatti da più o meno tempo: Segreteria comunale e Ufficio tecnico, scuola media, associazioni di categoria, continuità territoriale, casa di riposo, teleriscaladamento e, per finire, Adamello Ski, Sit e il Grande Sogno (il pregevole progetto di economia locale integrata a 360°). Se dunque sul versante dei ser vizi il passaggio potrebbe sembrare poco disagevole, quali sarebbero le modifiche a livello istituzionale introdotte da un’eventuale f u s i o n e ? ! “ U n e n d o l e d u e ammin is t raz ion i” ha r i sposto i l Presidente della Comunità Montana “si verrebbero ad avere 6 Consiglieri ed un Sindaco unico al posto di 24

Consiglieri per 2 Sindaci. Sarebbe poi introdotta la figura del prosindaco, eletto da ogni frazione in sua rappresentanza e che il Consiglio consulterà prima di prendere ogni decisione. Anticipando di un anno il voto a Temù (così da farlo coincidere con la primavera 2013 con quello di Ponte), due o t re mes i p r ima le due amm in i s t ra z i o n i v e d r e bbe r o i l commissariamento da parte della Regione, a garanzia che il passaggio di consegne avvenga senza strappi, nel m a s s i m o d e l l a c o n t i n u i t à e collaborazione. I cittadini” ha continuato Tomasi “non devono temere infine aumenti di tasse, tutt’altro: un Comune più grosso può ottenere maggiori risorse, non ultimo il finanziamento per la stessa fusione.” Spiegata così la modalità di rappresentanza identitaria resta lo scoglio di superare ogni campanilismo… Aiuta in questo la ricerca storica. Uno Statuto del Comune di Ponte di Legno della prima metà del Seicento, da poco ritrovato, testimonia come, l’allora ancora “Dalegno” non comprendesse solo l'attuale Comune di Ponte, ma già anche l'odierno Comune di Temù, per una realtà territoriale quindi ben più vasta dell’odierna, suddivisa in 10 quadre che a loro volta costituivano 5 degagne. Si può dire così risolto anche il giallo sul futuro nome del nuovo Comune da costituirsi: non sarà, n e l c a s o , “ P o n t e m ù ” o “Telegno” (come molti temevano), ma, guardando al passato che già li univa a partire dal nome, per entrambi “Ponte di Legno”.

Dopo tanti anni di “fidanzamento”si potrebbe concretizzare la fusione dei due

Comuni camuni

Matrimonio Temù - Ponte di Legno

VALLE CAMONICAFUSIONE TEMÙ - PONTE DI LEGNO

Tra Giugno e Settembre 2012 sarà indetto un referendum per decidere

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In una recente conferenza stampa che Acb ha contribuito ad organizzare, sono stati esposti i numerevoli disagi che Poste Italiane, soprattutto durante il periodo natalizio, ha comportato per i residenti della Valle Camonica. In quella stessa occasione è stata presentata una lettera aperta sul tema, in merito alla quale abbiamo chiesto delucidazioni al Sindaco di Vione dott. Mauro Testini. “La missiva” ha spiegato il primo cittadino camuno “firmata dai Sindaci della valle, vuol es-

sere un modo per stigmatizzare l’atteggiamento di Poste Italiane, che ha operato l’improvvisa ed unilaterale chiusura di ben 37 uffici postali, senza a d e g u a t o av v i s o , t a n t o m e n o

preoccupandosi degli effetti o disagi che tale scelta avrebbe comportato per molti Comuni a vocazione turistica in particolare a cavallo delle festività natalizie”.“Non dimentichiamo” ha continuato Testini “che numerosi uffici postali sono ospitati presso strutture municipali a condizioni di locazione e gestione calmierate a fronte della p e r m a n e n z a d i u n s e r v i z i o continuativo, rendendo oltremodo sconcertante l’atteggiamento di Poste I ta l iane che propr io i l g iorno precedente la massiccia chiusura,  presso la sede bresciana di Regione Lombardia ed alla presenza di molti Sindaci, lodava il proprio sostegno alle piccole realtà comunali”. “Sempre nella lettera” ha poi sottolineato Testini “richiamiamo l’attenzione alle concrete difficoltà che la grave decisione di Poste Italiane ha comportato con particolare riguardo alle fasce più deboli della popolazione, come gli anziani. La nostra vibrata protesta ha come scopo ottenere un tavolo di concertazione e confronto con l’azienda e fare percepire a tutti i riferimenti politico istituzionali del territorio come iniziative del genere impattino pesantemente sui servizi e qualità della vita in realtà già di per sé per ifer iche, volendo scongiurare chiusure indiscr iminate nonché verificare la possibilità di soluzioni e percorsi alternativi”

HOUSING SOCIALEUn’iniziativa di Acb

Ha richiamato molti partecipanti l’iniziativa “Housing sociale e Comuni: normativa, metodi, opportunità” che si è svolta a fine gennaio presso la nostra sede. L’incontro aveva lo scopo di definire le novità in tema di housing, Comuni e fondi immobiliari, fondi d’investimento per l’abitare nel SIF, opportunità, procedure ed esperienze attive in tema di patrimonio pubblico.

LE GESTIONI ASSOCIATE

Un seminario per parlarne

Una lettera aperta a Sindaci, Prefetto, Provincia e Regione per esporre il problema

La Valcamonica e i disservizi postali

Lo scorso 23 gennaio Associazione Comuni Bresciani ha organizzato, con l ’As soc iaz ione Seg re tar i Comunali “G. B. Vighenzi” e il Comune di Passirano un incontro u t i l e a v a l u t a r e s t r u t t u r a , organizzazione, avvio e novità delle G e s t i o n i A s s o c i a t e d o p o l’introduzione dei decreti 78/2010 e 138/2011.

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AATOTRA INVESTIMENTI, CONTRIBUTI ED OBBIETTIVI

E-Mail: [email protected]: ATO.PROVINCIA.BRESCIA.IT

Torniamo, dopo i tre interessanti contributi pubblicati sul numero di dicembre 2011 della nostra testata, sul tema dell’Ambito Territoriale Ottimale.

Approvati investimenti per 227 milioni in tre anniE’ stata approvata nell’ultima Assemblea dell’anno la Revisione di Piano

Con le deliberazioni n.10 e 11 del 21 dicembre 2010, l’Assemblea Consortile dell’AATO ha approvato il documento di riprogrammazione tecnica, economica e finanziaria del Piano d’Ambito e il conseguente programma degli investimenti per il triennio 2011-2013.Un programma ambizioso, messo a punto dal Consiglio di Amministrazione dell’AATO dopo l’intenso lavoro degli ultimi mesi e che ha registrato l’unanimità del voto dell’Assemblea, che prevede la realizzazione di interventi infrastrutturali per 227,6 milioni di euro ed è in grado di dare risposta a buona parte delle criticità emerse dalla ricognizione condotta dall’Autorità in collaborazione con tutti gli enti Gestori.Questa ingente mole di investimenti verrà finanziata per 130,4 milioni di euro attraverso la tariffa di Piano, per 24,8 milioni di euro attraverso il corrispettivo di servizio che i gestori versano annualmente all’Autorità, per 33 milioni di euro direttamente dall’Autorità con l’impiego di risorse proprie e infine per 39,4 milioni di euro attraverso finanziamenti pubblici inseriti nell’AdPQ “Tutela delle acque e gestione integrata delle risorse idriche”.Le criticità più rilevanti emerse dalla ricognizione interessano senza dubbio il servizio di depurazione, ancora assente in molte zone della provincia e, laddove presente spesso carente in termini quali/quantitativi. L’obiettivo primario dell’Ufficio d’Ambito, che ha raccolto l’eredità dell’AATO, nel triennio 2011-2013 è un primo superamento di tale criticità; a tale scopo è stata pertanto destinata la parte più cospicua del budget a disposizione per investimenti: 177 milioni di euro.

Gli interventi più significativi in questo settore sono la realizzazione del sistema depurativo della Valle Trompia (quasi 25 milioni di euro a disposizione), gli adeguamenti del collettore e del depuratore dello schema di collettamento e depurazione di Peschiera del Garda (3,5 mil. €), la realizzazione dello schema di collettamento e depurazione della Bassa Franciacorta con depuratore a Rovato e dei Comuni dell’asta del Gandovere con depuratore a Torbole Casaglia (circa 40 mil. €), la realizzazione di un sistema di depurazione ad Offlaga (6,6 mil.€), la centralizzazione dello stesso a Capriano del Colle (6,1 mil.€).In campo acquedottistico lo sforzo economico si è concentrato nella risoluzione delle problematiche quali/quantitative relative alla dotazione idrica. Ad investimenti finalizzati al superamento di tale criticità sono stati destinati circa 10 milioni di euro; tra gli interventi più significativi si segnalano la realizzazione dell’acquedotto intercomunale della Bassa Bresciana Centrale, la realizzazione di una prima parte dell’acquedotto intercomunale della Valtenesi, il collegamento intercomunale tra i Comuni di Polaveno, Brione, Ome, Rodengo Saiano e Gussago, la sistemazione del potabilizzatore di Montichiari, la realizzazione di un nuovo pozzo a Concesio, Castenedolo, Gavardo, Lonato, Ospitaletto, Pavone Mella, Rodengo S., Azzano Mella, Corte Franca, Dello, Paderno F. e Travagliato, la realizzazione di un nuovo impianto di trattamento a Monte Isola e Quinzano d’Oglio, l’adeguamento delle fonti a Zone, la realizzazione di un nuovo impianto di trattamento a Lumezzane, il collegamento con la rete di Pirle a Gardone V.T., un nuovo potabilizzatore a Gargnano, una nuova adduttrice a Tignale e una nuova dorsale al servizio del Pozzo S. Antonio a Calvagese d/R.. Un Piano d’investimenti sostanzioso e quanto mai necessario per garantire il rispetto delle norme ambientali di settore, degli standard di qualità del servizio reso all’utente e dei principi di tutela della risorsa acqua.

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Il CdA dell’Ufficio d’Ambito ha destinato alla Comunità Montana di Valle Trompia 227 mila euro per interventi di difesa e tutela dell’assetto idrogeologico.

Anche per quest’anno si rinnova la proficua collaborazione degli ultimi anni tra la ormai ex AATO (Autorità d’Ambito Territoriale Ottimale), oggi Azienda Speciale Provinciale per la regolazione e il controllo della gestione del Servizio Idrico Integrato, e le Comunità Montane.

Di recente il Consiglio di Amministrazione dell’Ufficio

d’Ambito ha infatti assegnato i contributi per l’anno 2011 che, come per gli anni scorsi, sono finalizzati alla difesa e tutela dell’assetto idrogeologico, delle acque e degli ambienti connessi.

Le somme concorreranno al finanziamento di opere per le quali è già stata approvata la progettazione definitiva, garantendo in questo modo il rapido completamento delle procedure per dare avvio ai lavori, che in alcuni casi risolvono problematiche connotate da carattere di urgenza.

La tabella sottostante dettaglia la ripartizione dei quasi 774.000,00 euro complessivamente assegnati a livello provinciale.

Con questa ulteriore iniziativa dell’Ufficio d’Ambito i contributi complessivamente assegnati alle Comunità Montane arrivano a quasi 3,5 milioni di euro, un impegno concreto che si è già tradotto negli ultimi anni in opere che hanno contribuito a migliorare la protezione e la sicurezza ambientale del territorio, eliminando situazioni di rischio e garantendone una maggiore fruibilità.

Il lago di Garda come è noto è il lago più esteso ed importante d’Italia, un patrimonio di risorse naturali e paesaggistiche che va tutelato e preservato. E’ in quest’ottica che di recente si è attivato un tavolo tecnico-politico tra le due realtà bresciana e veronese deputate alla programmazione e alla regolazione del servizio idrico integrato.Scopo dichiarato mettere il lago al centro di una programmazione condivisa degli investimenti, in particolare per quanto riguarda il sistema fognario e depurativo dell’area.Per l’attuale sistema di collettamento e depurazione a servizio dei Comuni delle due sponde del lago di Garda va infatti prevista una rivisitazione, necessaria tanto per il rinnovamento delle infrastrutture quanto per affrontare in modo sistematico le sempre più pressanti richieste normative, ambientali in un’area a forte vocazione turistica. Occorre in definitiva dare una risposta al territorio in chiave strategica considerato che l’intero sistema potrà essere realizzato nel medio periodo.Ecco quindi che la concomitante attività di revisione del Piano d’Ambito dell’AATO Veronese e la programmazione di quella bresciana che ha previsto nel triennio 2011-2013 la definizione progettuale delle opere da realizzare in quest’area, ha sollecitato i due Enti a discuterne insieme.

Assegnati alle Comunità Montane i contributi AATO

AATO: occhi puntati sul GardaOperativo il tavolo tra i due ATO bresciano e veronese per coordinare scelte e interventi per la depurazione nell’area gardesana

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Dopo un primo incontro avvenuto lo scorso 13 settembre, al quale hanno partecipato oltre ai vertici delle Autorità d’Ambito, l’Assessore provinciale all’Ambiente, Stefano Dotti, e le società di gestione, Garda Uno per Brescia e AGS per Verona, più di recente, il 18 ottobre, si è giunti ad una prima decisione significativa.“Sono bastati due soli incontri” spiega l’Assessore Dotti “per concordare una soluzione, un segnale importante per il positivo proseguo delle attività che ci attendono. Avevamo, insieme a Garda Uno, messo a fuoco tre possibili soluzioni per la depurazione dell’area gardesana: con la prima avremmo mantenuto i l depuratore di Peschiera, opportunamente potenziato, a servizio di entrambe le sponde, con la seconda avremmo lasciato il depuratore in mano ai veronesi, costruendoci un nostro depuratore, con la terza avremmo adottato una soluzione intermedia, Desenzano e Sirmione a Peschiera, insieme alla sponda veronese, e il resto al nuovo depuratore”.“In ogni caso” continua Dotti “il progetto prevede l’abbandono della condotta sublacuale che molti, negli ultimi tempi, hanno individuato come fonte di preoccupazione, sia dal punto di vista gestionale che ambientale e l’adeguamento idraulico di tutto il collettore sia nella parte bresciana che in quella veronese. Il Lago ne avrà ripercussioni solo positive”.“Nell’ultimo incontro abbiamo approfondito gli aspetti economico-finanziari delle tre soluzioni convergendo sulla

terza ipotesi, quella cioè di conservare il trattamento delle acque reflue di Sirmione e Desenzano a Peschiera che per il resto raccoglierà solo le fognature della sponda veronese. E’ la soluzione più conveniente sia in termini di costo di investimento (poco più di 78 milioni di euro) che di successiva gestione (quasi 11 milioni di euro), che ottimizza quanto abbiamo realizzato fino ad oggi sul depuratore ed evita di dover sostituire le attuali condotte di Desenzano e Sirmione, perché saranno sgravate dalle acque reflue dei Comuni della Valtenesi”.“Anche Verona ne avrà dei vantaggi” conclude l’Assessore Dotti “dunque ci aspettiamo che concorra alla copertura finanziaria dell’investimento complessivo, che comunque in ogni caso intendiamo presentare alle due Regioni, per arrivare al Ministero e all’Unione Europea. E’ un sistema, quello gardesano, che merita più di un’attenzione nella lista degli interventi finanziabili da questi soggetti”. Dal canto nostro è già in cima alle opere strategiche per i prossimi anni, paragonabile solo al sistema di collettamento al depuratore di Verziano a Brescia. Al prossimo appuntamento, previsto entro la fine dell’anno, sarà disponibile anche la quantificazione del costo per il collettore in sponda veronese, in modo da completare il quadro progettuale e dare avvio alle attività che consentiranno il perfezionamento degli accordi tra le due Autorità d’Ambito.

Sono 13 i Comuni quest’anno interessati al voto (Acquafredda, Cazzago, Darfo, Desenzano, Gottolengo, Malonno, Odolo, Ospitaletto, Paspardo, Provaglio Valsabbia, Gussago, Rovato e Palazzolo), per un totale di oltre centomila residenti. Dieci di questi sono giunti a normale scadenza amministrativa, Malonno sconterà invece l a s f i d u c i a a l S i n d a c o e c o n s e g u e n t e commissariamento, mentre Ospitaletto, com’è noto, paga la decisione del Tar di procedere a nuove elezioni causa irregolarità riscontrate in quelle precedenti (sempre che il 20 Marzo prossimo non veda il Consiglio di Stato accettare il ricorso dell’ex Sindaco Gian Battista Sarnico). Ultimo in ordine di tempo ad aggiungersi a quanti andranno a nuove elezioni è infine Gussago, dopo le recenti dimissioni di undici consiglieri comunali. Dei 12 solo Desenzano potrebbe essere interessato ad eventuale ballottaggio, stante il censimento 2001 a cui si è scelto di fare riferimento, mentre se fossero presi in considerazione i numeri del censimento più recente il ballottaggio potrebbe rappresentare un’eventualità anche per Darfo e Rovato e Gussago. Sulla scelta di tener conto del censimento 2001 si riverbera anche l’effetto “taglia Assessori e Consiglieri” introdotto dalla legge 26 marzo 2010 che prevede più range a seconda del numero di

In primavera i Comuni al votoDalla popolosa Desenzano al piccolo Paspardo, tornano col 2012 seggi e schede elettorale

abitanti, numero che, neanche a dirlo, è in alcuni casi sensibilmente variato negli ultimi dieci anni. Il Consiglio dei ministri ha ufficializzato la date che, per il primo turno, saranno il 6 e 7 maggio , p ross im i , ment re l ’ even tua le ballottaggio si svolgerà il 20 ed il 21 dello stesso mese. Le liste dovranno essere presentate il 4 e 5 aprile.

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Numerosi sottoscrittori (il Tribunale Ordinario di Brescia – III Sezione Civile e Cancelleria Volontaria Giurisdizione, l’ASL di Brescia, Struttura per la Tutela – Ufficio Protezione Giuridica, l’ASL della Valle C a m o n i c a - S e b i n o – U f fi c i o Protezione Giuridica, Il Comune di B r e s c i a – U f fi c i o Tu t e l a , l’Associazione Comuni Bresciani, l’UPIA Brescia, la rete del progetto ADS Brescia, rappresentato dall’ente capofila ANFFAS Brescia Onlus, la rete de l progetto ADS Val le Camonica, rappresentato dall’ente capofila ANFFAS Valle Camonica Onlus, l’Ordine degli Avvocati di Brescia) hanno siglato, il giorno 16 di dicembre, un protocollo le cui finalità sono di coordinare gli interventi in materia di Amministrazione di Sostegno del Tribunale Ordinario di Brescia, delle Istituzioni locali competenti per gli interventi socio-sanitari e assistenziali e le Reti del progetto ADS Brescia e del progetto ADS Valle Camonica, al fine di organizzare il flusso dei ricorsi al Giudice Tutelare. Per ottenere detto r isultato hanno costituiscono il “Gruppo di coordinamento per la protezione giuridica”. I suddetti firmatari si sono altresì impegnati ad avviare la sperimentazione delle procedure a par t ire dal l ’ in iz io dell’anno. Si riuniranno quindi a metà e a fine 2012 per valutare la f unz iona l i t à de l pe rcor so ed apportare eventuali correttivi. Tra gli impegni dichiarati : promuovere iniziative di informazione e formazione sulla protezione giuridica rivolta a

cittadini ed operatori; informare i cittadini interessati al tema con chiarezza e completezza, anche attraverso materiale informativo appositamente predisposto; adottare i modelli di ricorso, istanze, rendiconti, allegati al presente protocollo. I sottoscrittori si assumono, inoltre, specifici impegni in relazione ai propri compiti istituzionali.

Le ASL della provincia di Brescia s’impegnano ad offrire consulenza gratuita ai cittadini per la valutazione delle situazioni e delle soluzioni più adatte nel caso di necessità di protezione giuridica della persona fragile e agli amministrator i di sostegno nominati, oltre a sviluppare un aggiornamento permanente sulla materia e l’omogeneità informativa nel rapporto con i cittadini. Attraverso l’Ufficio di Protezione Giuridica opereranno al fine di coordinare l’attività con gli Uffici di Piano degli Ambiti territoriali, concordando con essi strategie, percorsi promozionali e linee operative, offrendo consulenza nella valutazione dei bisogni degli utenti , nel l ’ identificazione del le soluzioni adatte al singolo caso, supportando la presentazione del r i c o r s o e g l i a d e m p i m e n t i dell’amministratore di sostegno e promuovendo, con le Aziende Ospedaliere dell’ASL di Brescia e con l ’Ospedale del l ’ASL nel la Val le Camonica del proprio territorio, una procedura di presentazione del ricorso al Giudice Tutelare dei casi per cui gli operatori sociali e sanitari, territoriali e ospedalieri, ravvisino la necessità di un amministrazione di sostegno.

Il Comune di Brescia, attraverso l’Ufficio Tutela, si impegna ad offrire consulenza, per la valutazione dei bisogni dell’utenza in carico ai Servizi Sociali Comunali, consulenza ai familiari dell’utenza in carico per affrontare l’iter procedurale del ricorso, promuovere i ricorsi per i soggetti soli, privi di rete familiare o con parent i inadeguat i e che necessitano di un’azione di tutela g i u r i d i c a , a n c h e a c a u s a d i compor tament i preg iud iz ievo l i autodiretti o da parte di terzi, in carico ai Servizi Sociali, ricercare nominativi di amministrator i di

s o s t e g n o e s u p p o r t a r l i nell’adempimento delle diverse fasi app l i c a t i ve de l r uo lo , pe r l a r e a l i z z a z i o n e d e l p r o g e t t o individualizzato.

Le Reti dei Progetti ADS di B r e s c i a e d e l l a V a l l e Camonica assumono l’impegno di offrire consulenza gratuita ai cittadini per la valutazione delle situazioni e delle soluzioni più adatte nel caso di necessità di protezione giuridica della persona fragile e agli amministratori di sostegno nominati. A tal fine, le reti dei progett i ADS r iconoscono l’importanza di definire e promuovere iniziative formative utili ad assicurare un aggiornamento permanente sulla materia e l’omogeneità informativa nel rapporto con i cittadini. Inoltre, la Rete del progetto ADS Brescia, rappresentata dall ’ente capofila ANFFAS Brescia Onlus si dichiara interessata e disponibile, secondo modal ità da definire mediante convenzione bilaterale, ad affiancare il Tribunale al fine di coadiuvar lo nell’informazione e nella consulenza re la t iva a l l ’ ammin is t r az ione d i sostegno.

L’UPIA Brescia s’ impegna a svolgere opera di sensibilizzazione degli associati riguardo all’opportunità di svolgere funzioni di analisi dei bisogni e di filtro rispetto alla presentazione del ricorso al Giudice Tutelare, tenendo conto anche dei criteri individuati dall’ASL, par te integrante del protocollo.

L ’ A s s o c i a z i o n i C o m u n i Bresciani s‘impegna a svolgere opera di sensibilizzazione dei Comuni associati riguardo all’opportunità di avvalersi degli Uffici di piano degli Ambiti territoriali per la valutazione d e i b i s o g n i d e g l i u t e n t i e l’identificazione delle soluzioni adatte al singolo caso.

L’Ordine degli Avvocati di Brescia si impegna a diffondere presso i propri iscritti la modulistica sotto r ipor tata e promuoverne l’utilizzo.

Il Giudice Tutelare si impegna a programmare udienze dedicate all’amministrazione di sostegno, al fine

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Grazie a un gruppo di coordinamento ora la possibilità di organizzare il flusso dei ricorsi al Giudice Tutelare

Redatto un protocollo sull’“Amministratore di sostegno”

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di ottimizzare i tempi di presentazione dei ricorsi e di effettuazione dei colloqui, predisporre e ad utilizzare uno schema di verbale di udienza e uno schema di provvedimento, uno schema di verbale di giuramento dell’ADS, ar ticolato in una parte standard in cui verranno riportati i dati del modulo di istruttoria e una par te personalizzata relativa alle valutazioni specifiche del caso, intervenire, su richiesta, alle iniziative di formazione per amministratori di sostegno organizzate dalle Istituzioni locali e dalla Rete del volontariato, per quando concerne i profili giuridici dell’istituto.

La cancelleria Volontaria Giurisdizione del Tribunale di Brescia si impegna a monitorare l’andamento dei ricorsi presentati, dei provvedimenti emessi dal Giudice Tutelare, delle pendenze e dei tempi di attesa.

Comuni a tutti i sottoscrittori, ciascuno nell’ambito delle proprie competenze, si impegnano inoltre a suppor tare i r icorrent i ne l la predisposizione del ricorso e delle procedure conseguenti, mettere in atto tutte le azioni possibili per proporre per ciascun caso un amministratore di sostegno idoneo e disponibile ad assumere il ruolo, supportare gli amministratori di sostegno per la presentazione di istanze e rendiconti al GT, proporre al Tribunale nominativi di persone idonee e disponibili ad assumere l’incarico di ADS, che saranno inserite in un elenco a cui il Tribunale potrà attingere.

Copia del protocollo è visibile presso il sito di Associazione Comuni bresciani.

ACB risponde....La nostra consueta rubrica affronta un quesito sottopostoci:

I Comuni sono tenuti a rilasciare il  “ CERTIFICATO STATO DI FAMIGLIA USO ASSEGNI FAMIGLIARI “ ?La domanda è motivata dal fatto che nella nostra Provincia vi è difformità di comportamento a fronte di richieste di tale documento da parte dei nostri assistiti, documento che deve essere obbligatoriamente allegato alla domanda di Assegni Familiari CDCM da presentare all’INPS di Brescia.

Secondo l’art. 46 del Testo Unico in materia di documentazione amministrativa (D.P.R. 28 dicembre 2000, n. 445), sono comprovati con dichiarazioni sostitutive di certificazioni, anche contestuali all'istanza, sottoscritte dall'interessato e prodotte appunto in sostituzione delle normali certificazioni, vari stati, qualità personali e fatti comprendenti, tra gli altri, lo STATO DI FAMIGLIA.

La dichiarazione in questione sostituisce a tutti gli effetti le normali certificazioni richieste o destinate ad una pubblica amministrazione nonché ai gestori di pubblici servizi ed ai privati che vi consentono. La firma non va autenticata, né deve necessariamente avvenire alla presenza dell'impiegato dell'Ente che ha richiesto il certificato. In luogo dell'autenticazione della firma si allega copia fotostatica del documento di identità. La dichiarazione ha validità per 6 mesi (art. 41 D.P.R. 445/2000); se i documenti che sostituisce hanno validità maggiore ha la stessa validità di essi. Tale dichiarazione può essere trasmessa via fax o con strumenti telematici (art. 38 D.P.R. 445/2000). La mancata accettazione della dichiarazione costituisce violazione dei doveri d'ufficio (art. 74 comma 1 D.P.R. 445/2000).

L’art. 15 della legge di stabilità 2012 (12 novembre 2011, n. 183 – ultima manovra governo Berlusconi) prevede le seguenti importanti novità in materia, che entreranno in vigore dal 1 gennaio 2012:

-le certificazioni rilasciate dalla pubblica amministrazione in ordine a stati, qualità personali e fatti sono valide e utilizzabili solo nei rapporti tra privati. Nei rapporti con gli organi della pubblica amministrazione e i gestori di pubblici servizi i certificati e gli atti di notorietà sono sempre sostituiti dalle dichiarazioni di cui agli articoli 46 e 47 (D.P.R. 445/2000).

risposta:

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Sulle certificazioni da produrre ai soggetti privati e' apposta, a pena di nullità, la dicitura: "Il presente certificato non può essere prodotto agli organi della pubblica amministrazione o ai privati gestori di pubblici servizi".

Le amministrazioni pubbliche e i gestori di pubblici servizi sono tenuti ad acquisire d'ufficio le informazioni oggetto delle dichiarazioni sostitutive di cui agli articoli 46 e 47, nonché tutti i dati e i documenti che siano in possesso delle pubbliche amministrazioni, previa indicazione, da parte dell'interessato, degli elementi indispensabili per il reperimento delle informazioni o dei dati richiesti, ovvero ad accettare la dichiarazione sostitutiva prodotta dall'interessato.

Si fa notare, infine, che l’INPS, per pagare gli assegni familiari ai lavoratori agricoli compresi i coltivatori diretti, non richiede la presentazione della stato di famiglia rilasciato dal comune, ma la compilazione di una autocertificazione.

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Il Progetto “Pianura Sostenibile, percorsi per la qualità della vita” ha sviluppato una serie di monitoraggi ambientali allo scopo di sondare lo stato di salute della nostra provincia e, più in particolare, della pianura occidentale. I primi risultati sono stati oggetto di alcuni incontri utili a sugger i re a l le ammin i s t r az ion i interessate (e non solo) come sviluppare adeguato cambio di rotta. Il quadro che i rilievi hanno concorso a d e fi n i r e è , i n f a t t i , d a v v e r o preoccupante: cementificazione abitativa e viaria, traffico e smog, uniti ad un ancora davvero scarso utilizzo di energie pulite come quella solare. Consola il fatto che, rispetto al passato, si sia ridotta la produzione di rifiuti ed integrato il loro smaltimento con una sempre più attenta opera di riciclaggio. Altro dato emerso con preoccupante chiarezza è la sensibile riduzione della superficie agricola, che è stata “divorata”, con costanza irrefrenabile negli ultimi due anni, per un totale ponderato di circa 46 ettari di campagna perduta per Comune. Motivo di questo “ritiro”, secondo il Prof. Maurizio Tira, docente di P i a n i fi c a z i o n e u r b a n i s t i c a d e l l ’ u n i ve r s i t à d i B re s c i a e responsabile del progetto Pianura sostenibile, sarebbe il fenomeno di frammentazione dell’urbanizzato. N u o v e c o s t r u z i o n i c i o è (particolarmente quelle delle grandi

infrastrutture come Brebemi ed Alta Capac i tà ) , hanno compor ta to l’isolamento di parti di campagna, distese “di risulta”, di fatto inservibili. Altri test sull’aria saranno effettuati dur ante i per iod i inverna l i e primaverili, ma è già tempo di r i fl e s s i o n i . I C o m u n i d e l l a Franciacorta, infatti, dove i risultati delle indagini di Cogeme sono disponibili da più tempo e lo stato del progetto è più avanzato, hanno già dato segni di scelte consapevoli, come la modifica a l la v iab i l i tà o la soppressione di alcuni interventi urbanizzanti previsti in precedenza.

Una v i ta spesa ad osser vare , raccontare e partecipare attivamente Brescia e la sua provincia, i suoi luoghi d’interesse, una figura che tutti ricordano con piacere e rammarico in un momento storico che la sua penna avrebbe sicuramente narrato con entusiasmo e propositività quando, in un libro, torna a par lare delle potenzialità turistiche del territorio, ed ecco che le sue parole si dimostrano

quanto mai attuali e al passo coi tempi. Così, grazie ad un’iniziativa promossa da Federalberghi, “Le risorse di un territorio pregiato”, ri-edito e presentato poco prima della fine dell’anno, incoraggia Brescia a puntare senza pudicizia o timore sulle tradizioni, i tesori d’arte e storia, in un’ideale passeggiata tra le sue valli, laghi e pianure alla riscoperta della leva che, oggi, sempre più, potrebbe valorizzare una provincia che davvero tanto ha da offrire. Massimo Tedeschi ha magistralmente moderato un viaggio nella memoria dell’amico e giornalista e, con Paolo Rossi di Federalbeghi, Ugo Calzoni, Tino Bino e Agostino Mantovani, ha tratteggiato lo stato dell’arte del turismo d’oggi, che molto deve alla preveggenza di Mutti, come delle prospettive future che, dal suo piglio entusiastico, verrebbe da dire, tanto avrebbero da imparare e fare tesoro. Per Acb era presente alla presentazione del libro il vice-Presidente Michele Orlando.

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Disponibili i primi monitoraggi promossi dalla Fondazione Cogeme

Cogeme denuncia l’aria malata e la campagna perduta

Un’iniziativa editoriale rinnova vecchie riflessioni

Turismo: nuova vita alle parole di Ubaldo Mutti

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A seguito dei tagli resterà solo a Brescia la figura del Giudice di pace

Giudice di pace: 10 uffici in menoCol decreto legislativo messo a punto dal ministero della Giustizia, anche la nostra provincia risentirà dei pesanti tagli agli uffici dei Giudici di pace. Il testo, passibile del riesame da parte di Camera e Senato, prevede la riduzione del 75% delle sedi che significa, per il bresciano, che la sola città manterrà la figura del Giudice di pace. In questo caso le sedi di Breno, Chiari, Gardone Valtrompia, Iseo, Lonato, Montichiar i , Orzinuovi , Rovato, Salò e Verolanuova, sarebbero tutte accorpate all'Ufficio di Brescia, coordinato da Nicola Nesi. Nella sede di via Vittorio Emanuele lavorano ad oggi sette giudici, e l'organico dovrebbe tu t t av i a e s sere d i ventiquattro , dato, questo, che concorre ad evidenziare le gravi d i f fi c o l t à l o g i s t i c h e c h e s i prefigurano. Dal ministero della Giustizia, per ora, è arrivata una sola richiesta: una descrizione dettagliata dell'edificio che è stato recentemente ristrutturato, con tanto di metrature, u t i l i a va lu ta re le poss ib i l i t à del l ’accentramento. Secondo i l decreto, inoltre, il personale degli uffici soppress i , g iudic i esc lus i , sarà distribuito tra quelli del Giudice di Pace, del Tribunale e della Corte d'Appello. L’unico modo per evitare la soppressione di un ufficio inserito nell'elenco dei tagli è che gli Enti locali, entro sessanta giorni dalla pubblicazione delle tabelle sul bollettino ufficiale del ministero, si a c c o l l i n o t u t t e l e s p e s e d i f u n z i o n a m e n t o : u n ’ i p o t e s i quantomeno difficle data l’attuale sofferenza economica della maggior parte dei Comuni.

Il Comune di Brescia, preso atto della richiesta del Presidente della Corte di appello Graziana Campanato, in merito alla necessità di ambienti adatti ai minori nella nuova struttura a ridosso del cavalcavia Kennedy, ha operato tempestivi interventi e, con un esborso di poco più di 6.000 euro, ha dotato l’ambiente di stanze apposite. Ora i bambini troveranno infatti ad attender li due luoghi arredati come un ambiente familiare, con giocattoli e pareti colorate, dove il giudice potrà conversare con loro senza intimorir li. In una stanza attigua, dotata di televisori a circuito c h i u s o e v e t r i r i fl e t t e n t i , prenderanno posto pm, cancelliere, forze dell’ordine, avvocati, indagati e genitori. Una terza stanza infine accoglierà eventuali altri attori del processo. Sinora, in occasione di colloqui in cui i bambini dovevano interagire con esperti, ci si doveva rivolgere ad un’associazione che, all’occorrenza, metteva a disposizione una sede esterna. Da oggi l’audizione dei minori sarà dunque molto più agevole nella Cittadella della giustizia bresciana, e particolare attenzione sarà data allo “spazio neutro” necessario perché i piccoli possano interloquire nella migliore percezione di tutela e tranquillità.

Tr a v a g l i a t o , t e r z o C o m u n e “riciclone” di Lombardia per l’omologa edizione 2011 del premio di Legambiente, è il primo sul podio bresciano seguito da Ghedi e Mazzano. Quest’ultimo merita, tuttavia, un plauso particolare in r a g i o n e d e l r a p i d i s s i m o miglioramento dei suoi standard e risultati attestati a un + 40% in un solo anno. Nella raccolta differenziata restano maglia nera i capoluoghi lombardi, soprattutto Brescia e Milano. Il premio tiene conto, infatti, di molti e complessi indicatori oltre ai semplici risultati numerici della differenziata, come per esempio la qualità stessa servizio, la prestazione ta r i f f a r ia , l a r iduz ione de l l a produzione dei rifiuti.

In poco più di due settimane dalla sua apertura la mostra fotografica sul primo cittadino del capoluogo dal 1948 al 1975 ha riscosso un grandissimo successo, superando ogni aspettativa con i suoi 2.000 e più visitatori. Il risultato attesta la curiosità e l’attaccamento ad una delle figure più amate del passato amministrativo della città. Boni è s tato Sindaco di Bresc ia per trent’anni, Presidente della Provincia, P r e s i d e n t e d e l l a C a m e r a d i Commercio di Brescia, vicepresidente della Società Autostrade Brescia-Padova. Tra le sue iniziative politiche vi fu quella di diffondere la cultura ferroviaria: nel 1961 partecipa alla posa della locomotiva n. 1 della SNFT presso il castello, il primo monumento italiano alla locomotiva. Era inoltre un grande appassionato di c i c l i s m o e a l u i s i d e v e l’organizzazione di molte tappe del Giro d'Italia, una partenza del Giro di Lombardia e l'organizzazione dei Campionati del mondo di ciclismo su strada del 1962, disputatosi a Salò.Boni contribuì anche a far rinascere, sebbene in veste di rievocazione storica e non di gara, la Mille Miglia,

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Approntati spazi fin’ora assenti in seno al nuovo tribunale

Palagiustizia: un’aula protetta per i minori

A TRAVAGLIATO LA PALMA DI COMUNE PIÙ RICICLONE

UN SINDACO MESSO IN MOSTRA

ACB-SERVIZI E AZIONI POSITIVEA breve il termine per la consegna dei questionari

Acb-Servizi e Consigliera di Parità Provinciale, nell’ambito del progetto “Azioni Positive”, hanno inviato ai Comuni un questionario utile a dare forma a d u n ’ i n d a g i n e s u l l e P a r i Opportunità. A breve il termine ultimo per la consegna, a partire dal quale i dati raccolti verranno analizzati per valutare status quo e i futuri sviluppi del progetto.

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Intervista a Valeria Negrini

Presente e futuro dell’assistenzaIl settore della cooperazione sociale è quello che più dipende dai contratti con gli Enti pubblici e, data la difficile situazione economica in cui essi versano, le prospettive dell’assistenza, con le inevitabili ripercussioni sulle famiglie bresciane, si mostrano sempre più foschi. Per saperne di più ci siamo rivolti alla dott.sa Valeria Negrini, presidente Settore Sociale di C o n f c o o p e r a t i v e B r e s c i a e vicepresidente di Federsolidarietà Regionale...

Qual è lo status quo dei servizi erogati e come si sono andati modificando od incrementando negli ultimi anni?

“La cooperazione sociale bresciana interviene nella gestione di una variegata tipologia di servizi socio-sanitari ed educativi quali ad esempio l’assistenza domiciliare e scolastica, le attività rivolte all’infanzia, ai minori ed ai giovani, la gestione di centri e servizi per anziani, per disabili e per la salute mentale; inoltre svolge attività di prevenzione e cura nel campo delle dipendenze , di promozione ed integrazione rivolte agli immigrati.

Negli ultimi anni molte cooperative gestiscono direttamente anche servizi sanitari quali Consultori e SMI, ambulatori specialistici nonché servizi accreditati per le Politiche Attive del Lavoro (cooperative sociali di tipo A).Sul ver sante delle attività per l’inserimento lavorativo di soggetti svantaggiati (cooperative sociali di tipo B) si distinguono le cooperative che operano nell’ambito dell’agricoltura, del verde, dell’ecologia, delle pulizie, dell’informatica , dell'ambiente e dell’assemblaggio. Oggi le cooperative sociali aderenti a Federsolidarietà-Confcooperative Brescia sono 276, hanno 10.553 soci, offrono lavoro stabile a 10.212 persone (di cui 1.200 lavoratori svantaggiati), in maggioranza donne, e realizzano un fatturato pari a € 298.901.831. Crediamo quindi che non si possa prescindere dalla nostra presenza, così come da quella degli altri organismi del Terzo Settore, per affrontare questa fase difficile di ridisegno del welfare e delle politiche sociali”.

Qual è la situazione che si prospetta causa i gravi tagli alle casse comunali?

“Per quanto riguarda la cooperazione sociale, nel trend complessivo di sviluppo che ha caratterizzato l’ultimo quinquennio, si assiste ad un quadro di

recente difficoltà che coinvolge, seppure con diver se modalità, entrambe le tipologie di cooperative sociali con situazioni di crisi che sono aumentate rispetto gli anni p re ceden t i . L a s i t u a z i one è preoccupante e si temono ulteriori ripercussioni per gli anni a venire in conseguenza delle varie manovre economiche del precedente ed attuale governo che hanno e avranno pesanti ricadute non solo sulle nostre imprese ma anche sulle famiglie e sui cittadini. Le cooperative sociali di tipo B, risentendo direttamente della crisi che il settore manifatturiero e produttivo sta attraversando, manifestano una forte difficoltà derivante dal calo delle commesse, sia pubbliche che private. Ricordiamo che attraverso le convenzioni stipulate ex art. 5 della legge 381/1911 con i Comuni, con le Aziende Municipalizzate e con gli altri Enti Pubblici presenti sul territorio, le cooperative sociali rappresentano un efficace strumento di inclusione lavorativa e sociale; l'inserimento lavorativo di soggetti svantaggiati è infatti un “bene comune” che produce “esternalità positive” a favore delle comunità locali in termini di aumento della sicurezza, della coesione sociale e della qualità della vita e, non da ultimo, sono anche un risparmio delle risorse pubbliche investite in servizi di cura e di

SERVIZI SOCIALI

LE FAMIGLIE RISCHIANO DI DOVERSI ADDOSSARE COSTI SEMPRE PIÙ INSOSTENIBILII tagli sul welfare della manovra d’estate e del decreto salva-Italia si stanno rivelando una scure pesantissima per le famiglie con a carico persone bisognose d’assistenza

COL 2012 25.000 POSTI DI LAVORO IN MENO IN AMBITO SOCIALEquesti i numeri ipotizzati da una ricerca lombarda

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contenimento che ne fanno uno dei migliori esempi di “Politiche Attive del Lavoro e di welfare dello sviluppo”. Le cooperative di tipo A devono fare i conti con i tagli nel campo delle politiche sociali che, in alcuni Comuni, si stanno già traducendo in una r iduz ione , ad esempio, deg l i interventi domiciliari oppure con una diminuzione della quota parte della retta nelle strutture residenziali; vi è il rischio poi che l’assistenza si concentri verso le situazioni più gravi r i d u c e n d o i c o n t e n u t i p i ù p r o p r i a m e n t e s o c i a l i , d i accompagnamento, promozionali, preventivi, ambientali, di comunità”.

C o s a v o r r e b b e d i r e a g l i Amministratori che ci leggono? quali poss ib i l i so luz ion i , propos i t i , atteggiamenti andranno presi in esame nel prossimo futuro?

“Direi innanzittutto che in una logica di riconoscimento reciproco della funzione pubblica e sociale che entrambi agiamo, alcune parole, spesso usate e abusate, quali la sus-sidiarietà, vanno concretizzate in azioni e strategie.Noi operiamo da decenni in settori nei quali incontr iamo situazioni personali, familiari, sociali difficili; abbiamo sempre creduto nella collaborazione con le istituzioni pubbliche, nel ruolo importante che e s se devono e se rc i t a re pe r continuare a garantire a tutti i cittadini e le persone che risiedono nel territorio pari opportunità di

cura, di crescita, di sviluppo. Ma abbiamo anche avanzato una richiesta di protagonismo e di pari dignità che spes so è s t a t a d i s a t t e s a . E ' paradossale che a fronte di un ruolo s e m p r e p i ù r i l e v a n t e d e l l e organizzazioni sociali nel settore dei servizi alle persone/famiglie gli enti locali e le pubbliche amministrazioni non hanno quasi mai di fatto coinvolto le stesse in una funzione di programmazione vera dei Piani di Zona (al massimo un confronto, una comunicazione, la presentazione di qualcosa già deciso). Pe n s i a m o c h e m o l t e f r a m - men t a z ion i , sov r appos i z i on i , scoperture sui territori si sarebbero evitate e il risultato sarebbe stato quello di una maggior risposta ai cittadini che rimangono, come per l'Ente Pubblico, il nostro ultimo fine.In questo momento di grave crisi agli Enti Locali è richiesta la capacità di attuare scelte difficili, forse anche impopolar i , perchè ad esempio potrebbe trattarsi di posticipare o eliminare qualche intervento nel campo del lavori pubblici per evitare di diminuire o tagliare qualche servizio sociale. E' una responsabilità, quella del welfare, che deve essere assunta da tutta la giunta di un Comune e n o n s o l o d a l l ' a s s e s s o r a t o competente. Un invito anche, nel momento in cui si chiedono sacrifici e r inunce ai propr i c ittadini , ad analizzare e rivedere i costi delle numerose società che sono state costituite per la gestione dei Piani di Zona, per liberare eventuali risorse da destinare al “bene comune”.

PON ODIOQUE:

UN MASTER PER

“OPERATORI DEL DIALOGO

INTER-CULTURALE”

Università Cattolica del Sacro Cuore, con Comune di Brescia e Provincia di Brescia, ha avviato, anche per quest’anno, il master per “Operatori del dialogo interculturale presso istituzioni pubbliche e p r i va t e”. I l Master nasce de un’esigenza fortemente vissuta dal territorio bresciano ed è su di esso che le competenze dei corsisti formati dovranno risultare prio-ritariamente spendibili. diversi Enti pubblici e privati, associazioni, fondazioni sono stati coinvolti nella progettazione e nel monitoraggio delle attività ed hanno dato disponibilità ad accogliere stagisti. o l tre che a sostenere finan-ziariamente il Master. tra queste: Associazione centro migranti Onlus, Fondazione “Giuseppe Tovini”, Fondazione ASM, BCC d e l G a r d a , F o n d a z i o n e Tassara.I corsi si svilupperanno su tre moduli e alcuni laboratori per un totale di 1500 ore ripartite su 18 mesi. tra gli sbocchi lavorativi: - consulente per il dialogo interculturale ed interreligioso - progettista di eventi interculturali- operatore emediatore di iniziative di

dialogo interculturale e interreligioso presso strutture pubbliche o private

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Sopra: un gruppo di anziani e di assistenti sociali

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Dall'iniziativa di alcuni Segretari comunali di Varese, Milano e Brescia, l'idea di costituire un'Associazione per aiutare gli inoccupati. "Solidarietà per il Lavoro", questo il nome del p r e g e v o l e p r o g e t t o a s s i s - t e n z i a l e ,  m i r a a f a v o r i r e l’occupazione delle persone prive di lavoro, specialmente di quelle che per condizione di disagio psico-fisico o sociale, o per l’età maturata, incontrano maggiori difficoltà a collocars i . Grazie a  contr ibuti economici sottoforma di donazioni, l'Associazione opera a sostegno di iniziative imprenditoriali che generino

occasioni di lavoro anche temporaneo e consentano il recupero della dignità umana all'occupazione da sempre conna t u r a t a .  I f o nd i e r o g a t i dall’Associazione sono finanziati dalle quote associative attualmente fissate in € 1000,00 per i soci fondatori ed in € 500,00 per i soci ordi-n a r i .  O r g a n o d i g o v e r n o del l ’associazione è i l consig l io direttivo,attualmente composto da: Giacomo Andolina con funzioni di P r e s i den t e de l l ’A s soc i a z i one ; Gerardina Nigro con funzioni di v i c ep r e s i d en t e ; F r ance s ch i n a Bonanata con funzioni di segretario;

Dario Geraci con funzioni di tesoriere; Gabriella Di Girolamo; Morri Maristella; Maria Concetta Giardina.

Per ulteriori informazioni ed a d e s i o n i è p o s s i b i l e contattare l’Associazione scrivendo all’indirizzo mail: [email protected]

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Presentato dalla Provincia il libro sugli stemmi dei Comuni Bresciani

La storia dei Comuni attraverso i l proprio simbolo araldico

A fine Gennaio, presso la cittadina, neo-restaurata chiesa di San Giorgio, si è tenuto un convegno promosso dall’Assessorato al Turismo, Attività e Beni Culturali della Provincia di Brescia. In quest’occasione l’Assessore Silvia Razzi (cui la nostra testata ha dedicato un’intervista proprio su questo numero di Acb-Informa) ha presentato il volume “Hic sunt leones”, compendio di storia araldica ed esaustivo stemmario municipale del nostro territorio. Nella provincia bresciana è la prima opera che affronta il complesso tema dell’Aradica cui, naturalmente, sottendono gli altrettanto complessi contenuti di carattere storico, giuridico ed artistico. Riprendendo i più tradizionali e filologici dettami lombardi l’autore, Marco Foppoli, ha inteso così rappresentare ogni stemma nella sua interezza e completezza, non senza restituire una ricca mole di notizie storiche talora inedite. Ogni stemma civico vuole essere un richiamo alla coscienza civica , al senso d’appartenenza e alla tradizione che l’ha stratificato, modificato e legato ad ogni specifica comunità umana. Con Foppoli (illustratore araldico pluririonosciuto ed accademico), a firmare il volume anche Alessandro Savorelli (storico della filosofia e cultore di araldica e simbologia), Vieri Favini (storico e membro della Società Araldica Svizzera e del Centro Italiano Studi Vessillologici) e Marcello Zane (giornalista bresciano già appassionato di storia ed araldica).

Dai Segretari comunali un aiuto concreto agli inoccupati

Nasce “Solidarietà per il Lavoro” u n ’ a s s o c i a z i o n e p e r c re a re occupazione

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“Cumber” (dall ’ inglese “ingombrare”, “intralciare”, “impacciare”) è il nome scelto da Giuseppe Magro, ingegnere nucleare e direttore della società Algebra di Lonato, per il nuovo sito web che avrà il compito di venire a capo dell’annoso problema del cattivo odore che da tempo attanaglia Montichiari. Www.Qcumber.org, nelle speranze dell’Amministrazione e del Sindaco Elena Zanola, vorrebbe essere l’arma definitiva per “eliminare gli ostacoli ingombranti che minano l'ambiente” oltre che “Aiutare a smantellare la Gedit che sta causando tanti disagi alla popolazione”. L’obbiettivo è, infatti, grazie alle tempestive segnalazioni dei cittadini e alla scansione con GPS del territorio, d’identificare con esattezza le fonti del disagio olfattifero, e consentire quindi di mettere quest’ultime in diretta correlazione con i malesseri da tempo accusati nella zona, mettendo la parola fine alla vicenda. Tempo fa il TAR, pur riconoscendo nella discarica della Gedit a Vighizzolo l ’or igine del tanfo, si era espresso sottolineando l’impossibilità che gli odori fossero nocivi oltre che fastidiosi. Di diverso avviso i molti residenti che hanno affollato la sala dell’incontro di presentazione del nuovo dominio. In prima fila i residenti di Vighizzolo che, giurano, saranno i primi a registrarsi sul sito. Grazie ad una scheda di inserimento dati, evidenziando la propria posizione, data e ora del momento in cui si avvertono cattivi odori, ha spiegato Magro, si daranno al software gli strumenti necessari per operare allo sviluppo di una “mappa della puzza”. Cinque i gradi d’intensità del disturbo che saranno spuntabili: “assente”, “leggero”, “intenso”, “molto intenso”, “insopportabile” e che , congiuntamente a l lavoro del ca lcolatore ,

evidenzieranno i punti esatti dove collocare altre più specifiche apparecchiature e, si spera, con l’intervento delle autorità sanitarie, por tare questa lunga vicenda a conclusione. Cumber, tuttavia, non sarà solo impiegato per la caccia ai cattivi odori, il software opererà infatti anche la raccolta di dati e fotografie inerenti discariche abusive, acque sporche, insoliti e vari malori, inquinamento di vario tipo tanto del terreno quanto dell’aria, nei pressi delle case, come delle strade e industrie. “E’ un sistema questo” ha commentato Gigi Rosa, Presidente di SOS TERRA (con

Un satellite e un sito web dedicato per tenere in scacco il tanfo che ha attanagliato (ed esasperato) Montichiari

Tecnologia V.S. cattivo odore

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Algebra e il Comu-n e d i M o n t i -chiari co-finanziatric e d e l progetto)“unico in Italia, che s p e r o p o t r à e s s e r e p r e s o a m o d e l l o anche da a l t r i Comuni”.

A lato::

il Sindaco di Montichiari

Elena Zanola

Alato:

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L’ in i z i a t i va , che s i è conc lusa ufficialmente lo scorso 31 dicembre, ha ottenuto, con buona soddisfazione de l l ’Asses sore Prov inc i a l e a l commercio, industria, artigianato, fiere, Lavoro e Centri per l'impiego, Formazione professionale, Giorgio Bontempi, l’ottimo risultato di 80 collocamenti per altrettante donne b r e s c i a n e ( c i r c a i l 7 3 % h a “conquistato” un posto a tempo indeterminato”). E ora si pensa ad un

nuovo bando al femminile per 40 doti da 6.500 euro ciascuna. “Progetto donne disoccupate” era stato varato da Provincia di Brescia nello scorso novembre e, nel giro di poco più di un mese, ha superato ogni più rosea aspettativa, stando uno dei peggiori periodi a memoria recente per quanto riguarda precariato e disoccupazione,

trovando lavoro a 80 disoccupate dalle fasce di età più disparate (49 hanno tra i 30 e i 49 anni, 24 tra i 20 e i 29 e 7 tra i 50 e i 59). Le (oggi si può ben dire) “for tunate”, sono state ricollocate in altrettante aziende del Bresciano con contratti part time (il 69%) e full time (il 31%). Così Bontempi ha commentato la riuscita: “Il progetto si è dimostrato pienamente soddisfacente non solo alla luce dei risultati che dimostrano la bontà della formula ut i l izzata per sopper ire all'incidenza del costo del lavoro in un momento d i e s t r ema d i f fi co l t à economica, ma anche e soprattutto perché ha testimoniato come anche oggi si possa trovare un impiego se si uniscono le forze e ci si sostiene a vicenda”. A buona conferma della bontà della cosa, “un intervento serio e preciso che molte altre Province ci invidiano e tentano di replicare” come ha avuto ancora modo di sottolineare l’Amministratore Provinciale, ora è in essere i l nuovo bando, che si affiancherà a quello scaduto il 31 gennaio e subito riaperto, dedicato a 46 donne disoccupate residenti nel territorio della Valle Camonica e del Sebino (per il quale sono ancora a disposizione bel 16 doti). Per accedere ai bandi è necessario rivolgersi agli enti accreditati per i servizi al lavoro il cui elenco è pubbl i ca to a l l ' i nd i r i z zo h t tp : / /sintesi.provincia.brescia.it/portale, dove sono visionabili anche tutti i dettagli relativi ai progetti. Per informazioni [email protected] o telefonicamente allo 030/3749342 -

7-19-28 Marzo prossimi, Acb-Servizi e Centro Innovazione e tecnologie della Provincia di Brescia, date le continue novità in tema di appalti pubblici e la sempre p iù cos tante necess i tà d i ag- giornamento, propongono a tutti gli Enti bresciani il corso dal titolo: "L’attività contrattuale negli Enti Locali, con particolare riguardo alla fornitura di beni e servizi, dopo le recenti novità normative”

Per saperne di più clikka qui

Acb-Sevizi e Anusca propongono un corso di aggiornamento e riqualificazione professionale per messi comunali sul tema della notificazione degli atti amministrativi il prossimo venerdì 30 Marzo 2012. Per info sono attive le segreterie di Acb-Servizi (tel.: 030-220011) e A.n.u.s.c.a. (tel.: 051-1944641)

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Dopo il primo, positivo risultato, il “Progetto donne disoccupate” pensa al bis

Dal broletto un aiuto concreto per facilitare l’occupazione femminile

Sopra: l’Assessore Provinciale Giorgio Bontempi

ACB

PROSSIMAMENTE

L’ATTIVITA’ CONTRATTU-ALEDopo le recenti novità normative

NOTIFICAZIONI DEGLI ATTI AMMINISTRATIVIUn seminario di studio

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SEDE: Comune di Ponte di Legno - Piazzale Europa, 9 - 25056 PONTE DI LEGNO Tel. 0364 929808 Fax 0364 91658 Codice Fiscale e Partita IVA 02180620987 e-mail [email protected]

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L’IDENTITÀ DEI PICCOLI COMUNI È MINACCIATA...Dall’Unione dei Comuni dell’Alta Valle Camonica una lettera all’On. Cancellieri, che, di seguito, riportiamo per intero

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NEWSLETTER INVESTITORE EDIZIONE N.3 AUTUNNO 2009

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Ponte di Legno � Temù � Vione � ������� ����� Incudine � Monno

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Il fenomeno non è nuovo e, nel tempo, ha conosciuto corsi e ricorsi. Complice la crisi, sembra sia ora il momento di un nuovo ciclo di inurbamento che , tut tav ia , ha accelerato i tempi della fuoriuscita di famiglie e giovani coppie. Così ben 24 comuni della montagna bresciana stanno facendo i conti con case diserte (a stento mantenute in previsione di future villeggiature), una popolazione sempre più in là con gli anni e attività commerciali che abbassano per l’ultima volta le serrande. Principali cause di questo fenomeno sono la mancanza , ipotizzata o manifesta, di servizi e la lontananza dei luoghi di lavoro. I g iovan i che sper imentano i l dislocamento per motivi di studio tendono sempre più, ottenuta una laurea, a fermarsi nelle città, mentre chi vuole avviare una qualche attività tende a portarsi in luoghi di m a g g i o r e f r e q u e n t a z i o n e o passaggio. Ma a scegliere, spesso a mal incuore , di abbandonare la montagna sono anche molti anziani, che la famiglia vuole vicini a sé o a più attrezzati nosocomi. Il risultato è che, nel biennio 2010-2011, ben 24 centri h a n n o r i s e n t i t o d e l l a n e o -emigrazione, comunità che salgono a ben 33 se si considera gli ultimi tre

anni. Se si prende in considerazione, poi, il passato decennio, sono, stando alle statistiche, 1276 i residenti che hanno deciso di trasferirsi . La situazione più preoccupante la registra Magasa, che ha perso, dal 2000 al 2011, il 35% della sua popolazione ed attualmente conta solo 146 residenti dei 226 di un tempo. Altro dato preoccupante è quello di Saviore dell’Adamello che, con Ponte di Legno e Cevo ha assistito a un graduale ed inesorabile abbandono. In Valsabbia i più colpiti dal fenomeno sono Capovalle e Valvestino (dove la popolazione si è ridotta di quasi cento unità a comune). tra le realtà più colpite anche Berzo Demo (che sarebbe passato da da 1841 a 1747 residenti), Paisco Loveno, Incudine e Lavenone. Tra i comuni colpiti, anche se meno pesantemente, anche Casto e Lodrino. Di contro, se alcuni comuni deperiscono, altri godono di buona salute, con un tasso di crescita invidiabile: è il caso di Corzano e Sulzano, che guidano la classifica delle comun i t à numer i camente p iù prospere. Dei 37 comuni che Istat ha individuato come quelli che, negli ultimi undici anni, anno incrementato il loro stato, solo 28 ha mantenuto, probabilmente causa crisi, il medesimo primato dal 2009 ad oggi . Ad avvantaggiarli, con ogni probabilità, la posizione ideale, in zone tranquille ma prossime a centri industriali, vie di comunicazione e... poste, banche, scuole e farmacie, tutti quei servizi,

insomma, la cui assenza in aree montane ha spesso compor tato l’emigrazione. La lacustre Sulzano v a n t a l a p a l m a d e l m a g g i o r incremento (con ben 500 nuovi residenti dal 2000 al 2011), che le hanno permesso di passare da quota 1427 a 1963. Meno intenso ma più continuo lo sviluppo della bassaiola Corzano, che ha ottenuto di contare 457 nuovi corzanesi in 11 anni ma, soprattutto, è riuscita a non perdere la capacità di crescita anche negli ultimi, drammatici, due anni e mezzo. E’, infatti, ad oggi, l’unico comune che può vantare una maggiorazione di 129 unità dal 2009 al 2011.

SAVIORE DELL’ADAMELLO ha perso il 15% della popolazione residente negli ultimi 11 anni (179 persone)

MAGASA ha toccato la quota del 35% dal 2000 alla seconda metà del 2011

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24 Comuni montani hanno registrato, tra 2010 e 2011 una preoccupante emigrazione

Montagna addio

CAPOVALLE E VALVESTINO hanno risentito di un decurtamento numerico di circa cento unità

A lato: un’immagine panoramica di Berzo Demo

Acb-Servizi e Openjobmetis, tramite Formatemp, propongono corsi gratuiti per 56 ore totali da Aprile a Giugno per Inglese, Spagnolo, Tedesco e Informatica - livello base. La frequenza sarà obbligatoria. Per l’ammissione è previsto colloquio preliminare.

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Già in passato Acb-Informa aveva affrontato l’argomento, da quando cioè i Comuni e l’Agenzia bresciana de l le Entrate avevano in teso ufficializzare la loro collaborazione e, tra i firmatari di una convenzione in tal senso, dopo due anni, figurano ora ben 64 Amministrazioni del territorio bresciano: un dato ad oggi degno di nota e di riflessione. Quasi un terzo dei Comuni hanno infatti scelto di essere attivi protagonisti del lavoro di intelligence nella lotta all’evasione. Per far lo hanno dovuto costituire altrettanti Consigli tributari, necessari per adire al l ’accer tamento. Al personale degli uffici locali verrà garantita formazione, assistenza e accesso all’anagrafe tributaria e a banche dati. Il loro compito sarà raccogliere piccoli indizi, incongruenze e sospetti, quindi segnalar li agli inquirenti. Dai Sindaci coinvolti è giunta la soddisfazione di poter accedere alle banche dati, utile s o p r a t t u t t o p e r e v i d e n z i a r e corr ispondenze tra reddito ed esenzioni (come per l’Isee), mentre la speranza di un ritorno economico sembra subordinata al mero piacere di fare la propria parte, accanto allo Stato, nella lotta all’evasione.

Il Consiglio regionale ha espresso voto favorevole alla legge, in fase sperimentale, sulle politiche sociali. Il nuovo indicatore mira a compensare alcune pregresse lacune tenendo ora in debito conto le situazioni reddituali e patrimoniali alla luce del numero di figli, di familiari disabili o anziani non autosufficienti compresi in ogni nucleo familiare. Il fine è dunque offrire uno strumento di valutazione più obbiettivo e concreto, che si avva lga d i spec ifiche sca le d i equivalenza, e concorra a tutelare le famiglie socialmente più “deboli”, non ultimo evitando le sempre più frequenti contese con l’Ente locale a seguito delle alte spese a sostenersi per disabili e anziani. La speri- mentazione, interamente finanziata da Regione Lombardia con un esborso di 1 milione e 500.000 euro, durerà un anno e sarà resa operativa in 15 Comuni lombardi compreso, sembra, un Comune della bassa bresciana. Nello specifico: il disabile, che si avvale di strutture, residenziali o diurne, sarà tenuto a partecipare della spesa secondo il proprio reddito individuale. La retta per le Residenze socio-sanitarie in cui vivono gli anziani, invece, saranno cal- colate tenendo conto del red-

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sentante dell’Associazione nazionale dei Comuni “è la conseguenza dell’effetto combinato di diminuzione drastica delle risorse assegnate e della considerazione del solo reddito singolo comporterà una drastica diminuzione della platea degli assistiti, per di più, senza alcun discrimine in ordine alla capacità reddituale e patri- moniale”.

NEWSLETTER INVESTITORE EDIZIONE N.3 AUTUNNO 2009

Un terzo delle Amministrazioni bresciane ha scelto di siglare la collaborazione

64 Comuni contro l’evasione fiscale

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Il “Fattore famiglia lombardo” è legge

Vicini ai nuclei familiari più deboli

dito dell’eventuale coniuge e dei parenti di primo grado: i figli. Per sostenere la famiglia che assiste l’anziano o il disabile in casa, avvalendosi solo dei Centri diurni, la legge tiene infine conto della metà del reddito effettivo per con fe r i r e i l vou che r o l ’ i ndenn i t à d i accompa- gnamento.Sulla neo-votata legge è tuttavia intervenuta anche Anci , espr imendo parere contar io in ragione dell ’ “impossibilità per i Comuni di sostenere gli effetti finanziari derivanti da una valutazione della situazione reddituale e patrimoniale del solo assistito nel caso di disabili gravi, che accedono alle unità di offerta residenziali e semiresidenziali. Particolarmente preoccupante” avrebbe continuato il rappre-

AIUTI ALL’AGRICOLTURA DI

MONTAGNA

Dalla Regione contributi per 11 milioni

U n b a n d o d i R e g i o n e Lombardia mira a riconoscere l’indennità com- pensativa agli agr i co l tor i d i montagna , tradotta in un contr ibuto concreto alle loro imprese. Così l’Assessore all’Agricoltura Giulio de Capitani ha inteso, per il 2012, proporre il bando della Misura 211 del Programma di Sviluppo Rurale. il sostegno economico passerà dunque attr aver so l ’erogaz ione di specifiche indennità con cui compensare i costi aggiuntivi e de l l a perd i t a d i redd i to derivanti dagli svantaggi che ostaco lano la produz ione agricola in altura. Un contributo così erogato si inserisce a pieno t i to lo ne l l a l o t t a con t ro l’abbandono dell’area montana, con il duplice, ulteriore vantaggio d i combattere i l r i sch io idrogeologico e sostenere le p r o d u z i o n i d e l l a n o t r a tradizione: formaggi tipici e vini di collina o di montagna. In totale la dotazione finanziiaria ammonta a 11 milioni e 500 mila euro e le domande per b e n e fi c i a r n e p o t r a n n o pervenire sino al prossimo 15 maggio.

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Un accordo di programma si trascina lento e farraginoso dal 2008 tra i Comuni di Anfo, Bagolino, Idro e Lavenone intenti a dialogare a più riprese con Regione Lombardia per giungere al capitolo decisivo di una complessa vicenda che interessa alcune opere di regolazione per l’Eridio. I Comuni chiedono (e infine ottengono) “nero su bianco”, a fronte dell’accettazione di dette opere, parziale libertà nel dettarne specifiche caratteristiche e, a compensazione, ben 10 milioni di euro utili alla realizzazione di importanti opere pubbliche sul territorio. Tutto è bene quel che finisce bene verrebbe da dire, ma è troppo presto per cantare vittoria. Nel mentre, infatti, due Comuni, Idro e Anfo, vanno a nuove elezioni e i due nuovi, rispettivi Sindaci, si ritrovano a fare i conti con l’antico problema, cui si vanno aggiungendo altre grane: la necessità di nuove paratoie ed una nuova galleria di scarico per il lago che fa storcere il naso a moltissimi cittadini (non fosse altro per le alte spese dell’opera che ora toccano i 48 milioni di euro) e, neanche a farlo apposta, una valutazione di impatto ambientale non proprio positiva cui si sommano nuove esigenze in tema di sicurezza. Ma niente (e soprattutto i 10 milioni) è irrecuperabile. Basta che i due nuovi Sindaci firmino anch’essi l’accordo perché le vecchie promesse siano mantenute, il denaro erogato, e le “opere compensative” nel frattempo accarezzate dai residenti rivieraschi possano diventare realtà. Dalla regione fanno sapere che, a fronte della mancata apposizione anche solo di una firma, pur restando valido il pregresso accordo datato 2008, verrebbe a decadere il finanziamento del Piano integrato d’Ambito. Dei succitati 10 milioni il Comune di Anfo ne percepirebbe 3,75, Idro 2,6, Bagolino 3 e Lavenone 1,13, perché mai, dunque, un Sindaco non

dovrebbe firmare?1Ma ecco la beffa: alla data fissata per la firma manca meno di un mese e la firma dev’essere digitale. Il problema è che Il Comune di Anfo non dispone di detta tecnologia e, per ottenerla, ci vogliono minimo 45 giorni! E’ una bella doccia fredda per il Sindaco di Anfo Giampietro Mabellini, ma anche questi sono i piccoli grandi problemi in cui un’Amministrazione può incappare. Tanto più che, per una semplice firma, si rischiano di riaccendere vecchi conflitti: il Comune di Bagolino, capofila per il PiA oggetto del Decreto 488, nella persona del Vicesindaco Enzo Melzani, ben sapendo che la nuova Amministrazione di Anfo non ha mai visto di buon occhio l’accordo, ha subito chiarito che “Se Bagolino dovesse riceverne un danno agirà di conseguenza”. Ad aggravare la situazione le dichiarazioni degli Assessori regionali Belotti e De Capitanio che hanno sottolineato come, in mancanza delle firme, la Regione chiederebbe la restituzione dei 300 mila euro già erogati. Se un caso del genere dovesse davvero presentarsi Bagolino e Lavenone, compatti, sono pronti a dare battaglia perché i vicini Idro ed Anfo ne rispondano. Nel mentre la Regione fa sapere che, prescindendo dalle due mancate firme, le opere verranno approntate quanto prima, giudicando par- ticolarmente preoccupante la situazione in cui versa la cosiddetta “galleria degli agricoltori”, che presenta un rischio di crollo, a seguito della quale si potrebbe addirittura verificare un’esondazione dell’Eridio e una pressione sulla locale “paleofrana”. Il Piano integrato d’ambito con i quattro Comuni è, per Regione Lombardia, allo stato attuale delle cose, da ritenersi decaduto. Per non penalizzare le Amministrazioni di Lavenone e Bagolino tuttavia, il dialogo e l’elargizione per la messa in sicurezza resta valido. Ovviamente le polemiche si riacutizzano e, sempre Belotti, Assessore Regionale a Territorio ed Ambiente, fa sapere che il Pirellone presenterà un esposto alla Corte dei Conti per chiedere il riconoscimento del danno erariale. Se questo dovesse andare a buon fine potrebbe significare un esborso, per come la vede la Regione, a carico dei soli primi cittadini e delle giunte bresciane “ribelli”. Resta da vedere queste come reagiranno.

PAG. 22 PERIODICO D’INFORMAZIONE DELL’ASSOCIAZIONE COMUNI BRESCIANI MARZO 2012

A lato: Gianpietro Mabellini, sindaco di Anfo

Non è possibile siglare l’accordo che porterebbe nelle casse del Comune 3,75 milioni di euro, perché non dispone della firma digitale, e si riaccendono le polemiche sul lago d’Idro

Quando la tecnologia è una perdita di.. soldi

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Difficile immaginare una parrocchia o un oratorio senza feste, feste religiose ma anche tradizionali, feste per i bambini, tavolate per gli anziani, occasioni di incontro e confronto che spesso li legano a filo doppio alla cultura e alle abitudini di un comune. Il Vescovo Monari, con un Decreto dello scorso 26 gennaio ha tuttavia inteso mettere dei paletti: feste sì, ma con degli accorgimenti. E’ nato così un vademecum dal titolo “La festa in parrocchia” che esplica le linee guida da seguire. I criteri che lo animano sono di attenzione alla legalità ( r i spe t to de l l e norme S IAE , coperture assicurative, licenze, permessi e autorizzazioni), ma anche un occhio di riguardo alle finalità o alle attinenze cristiane della festa. L’obbiettivo è che le manifestazioni m a n t e n g a n o i n t e g r a l a l o r o connotazione di crescita umana e sostegno alla vita sociale della collettività, senza il rischio, cioè, di perdere di vista i valori e le finalità pastorali delle stesse. Si raccomanda cos ì a i responsabi l i “vig i lanza prudente e intelligente” nel rispetto del vivere e delle norme civili come delle disposizioni ecclesiastiche che in quel momento rappresentano. Spesso poi, a richiedere l’uso degli spazi parrocchiali, sono realtà associative, Enti pubblici e privati o semplici gruppi di cittadini che a maggior ragione allora, svincolati dal controllo costante di un rappresentante della

par rocch ia , pot rebbero senza accorgersene incorrere in errori grossolani, rischiando di fuorviare e distorcere i l r ispetto dovuto all’identità stessa della parrocchia. Sì, dunque, a feste di compleanno in oratorio per i bimbi, feste di laurea o eventi privati, saggi di danza e di musica, tradizioni come il Carnevale e il rogo della vecchia, ma con tempi e modi congrui. Per eventi comunali, occasioni di formazione o legati a gruppi di volontariato sono rac- comandati prudenza e garanzie scritte. Ancora: no a incontri di partito o di propaganda politica, a feste della birra e giochi di ruolo, a manifestazioni paramilitari ed eventi musicali troppo costosi. Anche Halloween dovrà conoscere il rifiuto, a meno che non gli si dia una connotazione diversa, magari nel solco

prevalenza di musica sacra ed organizzati da enti ecclesiastici. Così pure le manifestazioni teatrali e le mostre d’arte dovranno avere un carattere conforme al luogo. Dal punto di vista del rispetto normativo si ricorda che feste che prevedano musica e ballo o servizio buffet comportano la comunicazione al Comune. Spettacoli realizzati su palchi con platea di oltre cento posti a sedere in una struttura tem- poranea obbligano alla richiesta di licenza di pubblico spettacolo. Sicurezza e igiene vanno sempre garantite secondo norme vigenti. Il vademecum contiene queste ed altre indicazioni ma, per questioni più particolari od articolate rimanda ai preposti uffici della Curia, mentre l’Osservatorio giuridico legislativo diocesano si impegna a seguire l ’ e v o l v e r s i d e l l a n o r m a t i v a , proponendo approfondimenti sul sito www.diocesi.brescia.it.

IL VADEMECUM

COSA FARE E COSA NO IN PARROCCHIA

“La festa in parrocchia”, il fascicolo che illustra i criteri ortodossi e le linee e guida per feste ed eventi presso le parrocchie è reperibile è reperibile in Curia e sul sito della Diocesi

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Dalla Diocesi arriva un vademecum per le feste in parrocchia

Si fa presto a dire festa...

del la tradiz ione cattolica. Iniziative d ’ incontro con c o m u n i t à straniere vanno incoraggiate, ma non si concedano spazi per culti non cristiani. Le chiese, ne l l a lo ro t r a -d i z i o n e d i a c -coglienza e servizio sociale , s i apr i-ranno per concerti liberi e gratuiti, ma meg l io se con Sopra: il Vescovo di Brescia Luciano Monari

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Per il terzo anno Associazione Comuni Bresciani Servizi Srl ha promosso con successo il corso per necrofori e tumulatori cimiteriali tenuto dalla preparata ed esper ta docente Francesca Lussana. A lei abbiamo rivolto qualche domanda.

Cosa è cambiato nel mondo della pratica mortuaria e quanto i Comuni sono a conoscenza delle normative da rispettare e degli obblighi cui ottemperare?

“Lo spazio del cimitero è demaniale, ma la sua cura e manutenzione spettano al Comune, che può anche essere chiamato a risponderne in più di un frangente. Si pensi ad esempio ad un qualsivoglia ferimento al suo interno, a danni conseguenti il mancato rispetto di privacy o norme di decoro, per non parlare di quelle igieniche. Spesso i Comuni demandano a ditte appaltatrici il lavoro, dimenticando che resta di loro ferma competenza il controllo e la vigilanza che questo sia ben eseguito, senza considerare, a monte, la necessità che (ribasso a parte) non solo le ditte in questione abbiano le necessarie competenze, ma soprattutto incarichino in ultimo personale adeguatamente formato”.

E quali competenze dovrebbe avere il buon tumulatore?

“Deve essere gli occhi delle istituzioni, alter ego dei congiunti, un operatore preparato, concretamente in grado di svolgere mans ioni manual i nel massimo dell’accor tezza e della sicurezza, sensibile alle implicazioni eti-

che e sociali dell’attività, ma anche un funzionario attento e responsabile, che documenti, analizzi e conservi, con tutti gli accorgimenti del caso, i dati inerenti arr ivi, inumazioni, estumulazioni, trasferimenti. Fino a non molto tempo fa (e in alcuni casi, purtroppo ancora), il suo ruolo era rivestito da operatori ecologici, idraulici o responsabili del verde che gli Enti (o chi per essi) “improvvisavano” necrofori”.

La loro qualifica non era cioè normata?

“Diciamo che la legge del 2005 si è “dimenticata”, nello specifico, del tumulatore. D’altronde all’epoca della sua redazione a concorrere ad elaborarla furono gli stessi incaricati

PAG. 24 PERIODICO D’INFORMAZIONE DELL’ASSOCIAZIONE COMUNI BRESCIANI MARZO 2012

Sopra: un momento del corso

Acb propone dal 2008 percorsi formativi per operatori addetti alla tumulazione

Necrofori: un corso importante vecchio stampo che sino a quel mo- mento non avevano avver t i to necessità di rinnovamento (non ultimo perché lavorativamente spesso avvantaggiati in prima persona dallo status quo).

A cosa un Sindaco dovrebbe porre maggiore attenzione, anche alla luce di questa riflessione?

“Per quanto gli impegni di Primo cittadino e giunta siano senza dubbio molteplici, il rischio di demandare troppo le pratiche e gli interventi cimiteriali a terzi, dalla cura del verde alla manutenzione degli strumenti e macchinar i , dal l ’attenzione al la sicurezza a quella all’igiene, alla sanità delle strutture, alla sicurezza di scale e trabatelli, può significare pagare nel lungo periodo lo scotto della mancata vigilanza, essere accusati di non aver

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adeguatamente vegliato sulla conser- vazione di opere d’interesse storico od ar tistico, sino a giungere all’aver favorito lobby che hanno il monopolio sui cimiteri. Oggi sarebbe di gran lunga preferibile dare fiducia ai giovani, fo rmar l i con capac i t à , magar i assicurandosi che quanti dovessero farne l’affiancamento non temano che gli si voglia “rubare il lavoro”. Un ragazzo determinato, che comprenda quanto questa professione, rispetto ai preconcetti del passato, possa essere g r a t i fi can te ed e s t remamente importante, se ben esercitata, per la comunità, quanto meriti che venga affrontata con responsabilità, può rilevarsi un concreto vantaggio per l ’Amministrazione . Questa avrà qualcuno di fiducia che tenga quotidianamente sott’occhio i cimiteri, consig l i ed indir izz i inter vent i , protocolli operativi e attività”.

Come si articolano i corsi di formazione?

Una parte è espressamente destinata all’etica del servizio cimiteriale, al r a ppo r t o c i o è ve r s o e d a i frequentatori del luogo di sepoltura, pa s sando per l ’ o s se r vanza d i determinati accorgimenti di privacy, attenzione al lutto e alla riservatezza. Poi si indagano i doveri, che spaziano dall’osservanza del codice disciplinare alla corretta compilazione dei verbali, d a l l a m i g l i o r e v e r i fi c a d e l l e autorizzazioni, al controllo della qualità dei feretr i o dell’operato delle onoranze funebri, passando per la segnalazione e il contenimento del rischio biologico. Così, ad esempio, il corso da poco conclusosi ha rivolto particolare attenzione alle vaccinazioni necessarie (epatite e tetano), alle pratiche di autoprotezione (maschere, guanti, specifici comportamenti), alla comprensione del pericolo rappre-

sentato dai gas che filtrano dal terreno o da locu l i ma l s i g i l l a t i . Una componente della formazione, poi, interessa normative e leggi, ragguagli che spaziano dalle recenti indicazioni per lo spargimento delle ceneri alla corretta informazione sulla pratica della cremazione, allo smaltimento dei rifiuti (abiti, residui di bara, parti metalliche, oggetti, tessuti), e ancora: traslazioni, riesumazioni, estumulazioni, lavori di muratura come di impalcatura in sicurezza”.

Come dovrebbe essere il cimitero perfetto?!

“Per cominciare senza fiori, acqua stagnante o cestini dell’immondizia presso cui si moltiplica la mosca sarcofaga, responsabile di pericolo-sissime malattie (come il carbonchio, una grave patologia polmonare). Sarebbe meglio limitare l’accesso ai bambini o, comunque, mai farli sedere o entrare in contato con terra ed altro, e non introdurre animali (un cane potrebbe leccare o annusare qualcosa di infetto). Le stesse architetture potrebbero essere nocive, limitare l’areazione, produrre polveri, frammenti pericolosi se inalati. La tumulazione dovrebbe essere fatta da professionisti qualificati: basta una leggerezza e il gas prodotto dalle salme genera pressioni tal i da provocare fenditure o vere e proprie esplosioni. Anche il r icorso alla cremazione non è da r itenersi igienicamente inappuntabile: sono da monitorare i filtr i , i l mater iale combusto, le esalazioni, l’eccessivo lavorio dei forni”.

A quando il prossimo corso?

“Se riceveremo da Comuni o privati numero congruo di richieste già dal prossimo maggio”.

SEMINARIO SUL PATTO

DI STABILITÀper i Comuni da 1000 a 5000

abitanti

14 e 16 Marzo un convegno per saperne di più. Associazione Comuni Bresciani, con Anci, Anci-Lombardia e Ancitel-Lombardia propone un seminario gratuito, in sedi differenti per favorire la partecipazione, sul PATTO di STABILITA' INTERNO DEI COMUNI CON POPOLAZIONE COMPRESA TRA i 1001 e i 5000 ABITANTILa legge 183 del 2011 (legge di stabilità 2012), pur non applicando il PATTO ai Comuni suddetti sin dall'esercizio 2012, li interessa comunque da subito in ragione del fatto che il PATTO ha valenza per l'intero triennio 2012- 2014 in corrispondenza al bilancio pluriennale. Data la complessità del PATTO DI STABILITA', le molteplici problematiche in esso contenute e la difficoltà della loro corretta lettura ed interpretazione, si consiglia ai partecipanti di prendere preventiva visione della normativa.

Gli incontri sono previsti mercoledì 14 Marzo dalle 14:00 alle 18:00 presso l'Istituto Tecnico per Geometri Tartaglia (via Oberdan 12/e Brescia) e venerdì 16 Marzo dalle 9:00 alle 13:30 a Milano - Centro San Fedele (Piazza San Fedele 4)

http://www.risorsecomuni.it/2012/EVENTO.asp?id=1105

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GIOVEDÌ 29 MARZO La giornata si svilupperà dalle 9:00 alle 16:30. Relatori e docenti saranno: Piera Stretti, dr. Ottavio di Stefano, Assessore provinciale Aristide Peli, prof.sa A. Costanza Baldry, dott.sa I. Sforza, dott.sa W. Formenini

LUNEDÌ 16 APRILELa giornata durerà dalle 9:00 alle 16:00 e vedrà gli interventi di: dott.sa Mariagrazia Fontana, dr. Ottavio Stefano, Dott.sa Margherita Peroni (Presidente della commissione Sanità e Assistenza della Regione), dott.sa Ermanna Berelli, dr. S. Raimondi, Dott.sa E. Bentoglio, dr. P. Marzollo, dott.sa M. Fontana, prof. F. Castelli, dott.sa L Signorini, A. Ardenghi, C. Amadio, prof.sa A. Conti, prof. E. Sartori, dott.sa F. Ramazzotto, dott.sa C. Stegher, prof.sa M. Guana, dr. F. Vassallo

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Violenza domestica e stalking: un corso per capire e aiutare

Da molte Associazioni e alcuni Comuni, con la collaborazione degli Spedali Civili di Brescia, Confartigianato, l’ist. Alberghiero “V. Dandolo” di Corzano e col patrocinio di Regione Lombardia, un percorso formativo per sapere come valutare i rischi e porsi, in sistema, alla creazione di una rete di supporto alle vittime