2010/2 - ANPAS Informa - Marzo (numero 2)

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informa informa Anno 10°, numero 2, marzo 2010- Anpas Informa: Periodico mensile Dir. Responsabile: Fausto Casini Redazione: Via Pio Fedi, 46/48 - Firenze Reg. Trib. Firenze n°4395 del 13/07/1994 - Spedizione in abbonamento postale Legge 662/96 art. 2 comma 20/c - Stampato da: Litografia IP - Firenze Tesseramento nazionale Obiettivi, storie e numeri In questo numero: In questo numero: In questo numero: In questo numero: In questo numero: La casa del volontariato a L’Aquila Intervista a Roberto Museo Integrazione e legalità nelle P.A. Parma, Casal di Principe, Rosarno Internazionale Progetto Kebemer

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Il numero di maggio di ANPAS Informa, la newsletter dell'Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze. In questo numero si parla di: - Tesseramento nazionale: Obiettivi, storie e numeri - Integrazione e legalità nelle P.A.: Parma, Casal di Principe, Rosarno - La casa del volontariato a L'Aquila: Intervista a Roberto Museo - Internazionale: Progetto Kebemer

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Anpas Informa - Periodico mensile Dir. Responsabile: Fausto Casini - Redazione: Via Pio Fedi, 46/48 - Firenze Pagina 1

informainformaAnno 10°, numero 2, marzo 2010- Anpas Informa: Periodico mensile Dir. Responsabile: Fausto Casini Redazione: Via Pio Fedi, 46/48 - FirenzeReg. Trib. Firenze n°4395 del 13/07/1994 - Spedizione in abbonamento postale Legge 662/96 art. 2 comma 20/c - Stampato da: Litografia IP - Firenze

Tesseramento nazionaleObiettivi, storie e numeri

In questo numero:In questo numero:In questo numero:In questo numero:In questo numero:

La casa del volontariato a L’AquilaIntervista a Roberto Museo

Integrazione e legalità nelle P.A.Parma, Casal di Principe, Rosarno

InternazionaleProgetto Kebemer

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Pagina 2 Anpas Informa

IL LIBRO VERDE DEL TERZO SETTOREUna riflessione concreta

per una nuova stagione costituente

COMITATO DIREDAZIONEFausto Casini (Direttore Re-sponsabile), FabrizioPregliasco, Luciano Dematteis,Moreno Milighetti, BenedettaBrugagnoni, Lucia Calandra,Andrea Cardoni, Sergio Giusti,Ilaria Lucaroni Monica Rocchi,Enzo Susini, Mirco Zanaboni.

Sono intervenuti: Roberto Na-tale, Roberto Museo, FilippoMordacci, Giuseppe Trimarchi,Medoun Wade, AnnalisaBergantini, Nicola De Rosa,Stefano Venditti.

Ilaria Lucaroni, ricercatriceConsiglio delle Scienze Sociali di Roma,

consulente ANPAS nazionale

“Questo documento viene redatto dal Forum Nazionale Terzo Settore per dare inizio ad un dibattito,che auspichiamo ampio e partecipato, per giungere a definire le nuove strategie del Terzo Settore inquesta fase, successiva al riconoscimento formale del proprio ruolo e del valore della sussidiarietà,caratterizzate da problematiche e sfide in larga parte inedite”.

Non lascia spazio all’immaginazione la pre-messa al Libro Verde del Terzo Settore a curaForum e che vuole porsi quale risposta con-creta al sollecito proveniente dal Libro bian-co sul welfare per una “nuova stagione costi-tuente”. Una voce del Terzo Settore che vaoltre le proprie frammentazioni per arrivarea definire una linea comune d’azione nelquale identificarsi.

La pubblicazione è stata strutturata con unaparte introduttiva dedicata all’attuale conte-sto sociale del Paese e all’identità e ruolodel Terzo Settore, seguono le sfide all’inter-no dei settori che ad esso competono (veditemi quali cultura, educazione, lavoro, sicu-rezza, welfare, e ancora advocacy, immigra-zione etc.), suddivisi in singole sezioni pre-parate dai presidenti delle Reti aderenti alForum. Anche ANPAS ha quindi dato il suocontributo nella stesura della parte “Terzosettore e sicurezza”: in questo contesto ilpresidente Fausto Casini ha sottolineatocome la sicurezza, nel significato di “diffu-sione e stabilizzazione della legalità sul ter-ritorio in cui si vive”, rappresenti un bene pub-blico determinante nella qualità della vita deicittadini, soprattutto in una fase come quel-la attuale dove, continua Casini, “la societàitaliana è percorsa dalla cultura della paura”.

Quale visione di sicurezza per il Terzo Setto-re propone ANPAS? Sicuramente gli ambitiche gli sono propri afferiscono ad azioni mi-rate alla prevenzione, intesa come azioneintegrata di testimonianza, di educazione edi comunicazione; al supporto delle Istitu-zioni nelle emergenze e nel recupero, bastipensare che tutto il sistema della ProtezioneCivile in Italia si regge sul prezioso contribu-to delle associazioni di volontariato che in-tervengono con uno spirito non solo finaliz-zato al “riparo del danno” ma alla concretacollaborazione nel ricostruire il sostrato so-ciale che rischia di perdersi. In ultimo la fun-zione di vigilanza verso le Istituzioni intesasia come collaborazione per il miglioramen-to della qualità della vita del territorio chevigilanza affinchè si rispettino i diritti dellepersone perseguite.Per ogni singola tematica affrontata vengo-no posti tutta una serie di interrogativi e que-stioni rilanciati per cercare una “soluzione-visione” comune attraverso un dibattito il piùampio possibile.

La prima parte del Libro Verde si conclude,subito dopo l’excursus “sfide”, proponendoun focus di approfondimento per una nuovalegislazione del Terzo Settore, ancora troppo“ingabbiata” in legislazioni speciali che nelimitano l’operato e contribuiscono a creare

In questo numero

Il libro verde delTerzo Settore

L’Aquila: lacasa del volontariatoIntervista aRoberto Museo

Tesseramentonazionale soci

InternazionaleKebemer: i l viaggiocontinua

Integrazione e legalitàParma/Pikine: a/r

Casal di Principe:l ’esempio della JerryMasslo

Rosarno: dai migrantiuna grande lezione diciviltà

Volontariamente sicuri

I prossimi appuntamenti

ANPAS INFORMAVia Pio Fedi, 46/4850142 - FirenzeTelefono 055.30.38.21Fax 055.37.50.02Email [email protected] www.anpas.org

ALLEGATI: (solo per le

Pubbliche Assistenze)CD “VolontariamenteSicuri”Locandina LA QUI LA

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Luciano Dematteis , vicepresidentenazionale ANPAS e responsabile ProtezioneCivile, il 16 dicembre 2009 è stato elettovicepresidente della Consulta nazionale delvolontariato di Protezione civile. LaConsulta, istituita presso il Dipartimentodella Protezione Civile della Presidenza delConsiglio dei Ministri il 25 gennaio 2008, èun Organo a carattere collegiale con compitidi ricerca e approfondimento su tematicherelative alla promozione, alla formazione eallo sviluppo del volontariato di protezionecivile, nonché per il coordinamento operativocon le altre componenti e strutture dellaProtezione Civile.

una disorganica stratificazione legislativa. Inparticolare si vuole prendere le mosse, peruna rivisitazione generale, dal parere delConsiglio di Stato 1440/03 che definisce glienti del Terzo Settore “ordinamenti di basemuniti di una intrinseca capacità di gestionedi interessi con ri l ievo sociale” al f ine dimettere l’accento non unicamente sulla formagiuridica quanto sulla f inalità e modalitàdell’attività svolta.

Infine verrà allegato, oltre ai contributi diesperti in materia riuniti nel neo costituitoComitato di Partenariato, i risultati di unaprima indagine conoscitiva su “le reti del TerzoSettore” per dare qualche numero delle realtàriunite presso il Forum: si scopre così che le53 reti partecipanti all’indagine associanooltre 94 mila enti di base, circa 350 milalavoratori, circa 1,6 milioni di volontari emuovono risorse economiche per circa 8miliardi di euro. Si vuole inoltre, con questecifre, superare l’ immagine, spesso tropposuperficiale, di un Terzo Settore pulviscolaremettendo in evidenza come, ad esempio, 45reti su 53 si caratterizzano per articolazioniterritoriali e/o settoriali cui le organizzazionie le persone partecipano e l’80% ha avviatorelazioni formalizzate con altri enti aderenti enon al Forum.Il Libro Verde del Terzo Settore si auspicaabbia una grande diffusione anche peravviare, riprendendo la premessa, un dialogoconcreto che si concluda con la stesura di unprossimo Libro Bianco e faccia da precursoread una comunicazione sempre più mirata cheporti ad un Report Annuale del Terzo Settore.

DEMATTEIS elettoVicepresidente dellaConsulta Volontariato

Protezione Civile

pagina 9<<...casalese è ilnome di un popolo enon di un clan>>

-Roberto Natale,Presidente della P.A.Jerry Masslo.

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L’AQUILA: LA CASA DEL VOLONTARIATOIntervista a Roberto Museo, direttore Coordinamento Nazionale dei CSV (CSVnet)

Lei ha preso parte al nostro Consiglio itinerante a Ravello. Cosa nepensa di questa iniziativa e di questa metodologia di lavoro?Si è trattato a livello personale di un momento molto intenso edemotivamente forte perchè, tra i temi all’ordine del giorno, mi è statochiesto lo stato della situazione della mia città de L’Aquila a settemesi dal terremoto del 6 aprile. In particolare ritengo che lapartecipazione di “invitati esterni”, come è stato nel mio caso a Ravello,rappresenti un’opportunità importante di conoscenza reciproca cheesce dai soliti stereotipi dei convegni e degli incontri seminariali econsente un confronto approfondito ed una condivisione aperta suquestioni sulle quali spesso non si ha sufficiente tempo perapprofondire. Il modello del Consiglio Itinerante dell’ANPAS è unaformula interessante perché, a mio avviso, consente di far sentire ivertici dirigenziali dell’associazioni più prossimi alle realtà associateperiferiche rispetto alla sede centrale.

Può fare un bilancio delle attività del Centro Servizi per il Volontariatonel campo allestito da ANPAS ad Acquasanta? Il centro di servizio dell’Aquila prima del sisma del 6 aprile 2009aveva la propria sede nel centro della città e più precisamente quelladefinita “zona rossa” (con accesso consentito solo insieme ai vigilidel fuoco): parte dei beni sono andati distrutti. Per questo la fortesinergia che in 48 ore si è attivata tra CSVnet, CSV de L’Aquila eANPAS ha consentito di riattivare dal 9 aprile la sede provvisoria delCSV dell’Aquila presso il campo dell’Acquasanta, attraverso la messaa disposizione di un camper e due tensostrutture adibiterispettivamente a sala “polinfuzionale” (per le lezioni scolastiche, leriunioni) e uso ufficio con due postazioni internet.La sede del CSV è stato un punto di:- ascolto dei bisogni: delle associazioni e delle persone per darerisposte concrete;- informazione e servizi: dalla distribuzione gratuita dei quotidiani allaproduzione di un giornalino informativo del campo. Una delle due tendeha ospitato un punto informativo del comune de L’Aquila, mentre l’altraè stata messa a disposizione per la scuola media. Tutto questo graziealla disponibilità dei 34 operatori dei diversi CSV d’Italia chesettimanalmente si sono alternati presso la sede provvisorio delCSVaq oltre naturalmente a tutto il supporto logistico ed organizzativodei volontari dell’ANPAS.

Qual è stato il motivo per cui il CSVAQ si è fatto promotore di questoprogetto?L’idea della Casa del Volontariato nasce dalla constatazione che, aseguito del sisma del 6 Aprile 2009, molte organizzazioni divolontariato presenti nel territorio Aquilano e lo stesso Centro diServizio per il Volontariato non hanno più una sede idonea che consentadi svolgere la propria attività.Una rete locale di organizzazioni divolontariato che si ritrovino insieme sotto un “unico tetto” o strutturapolifunzionale, permette la razionalizzazione dei costi e offre lapossibilità, sia alle associazioni che al CSVAQ, di riprendere le attivitàordinarie e quelle straordinarie necessarie ad affrontare leproblematiche di “ricostruzione sociale” del post terremoto.

Firenze, Teatro SaschAll

domenica 21 marzo 2010

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Dalla Pubblica Assistenza aL'Aquila.Da L'Aquila alla PubblicaAssistenza...Dalla Pubblica Assistenza a...

I volontari dell'ANPAS si riuni-ranno domenica 21 marzo alleore 10 a Firenze per condivi-dere e testimoniare la loroesperienza sui campi aquilaninel corso dell'EmergenzaAbruzzo 2009.

All'evento parteciperanno i Volontari delle Pubbliche Assistenze, i dirigentiANPAS e le autorità locali e nazionali. L’iniziativa ha avuto il Patrocinio delComune di Firenze e del Cesvot - Centro Servizi Volontariato della Tosca-na.

Gli Angeli, il film-documentario diretto daGianni del Corral e prodotto dall’Emotion Filme ANPAS sull ’ intervento delle PubblicheAssistenze in Abruzzo, è stato selezionatoper la terza Edizione delPremio Sinestesie.La presentazione delleopere in corso e lapremiazione di quellevincitrici si terrà a L’Aquilatra aprile e maggio. Oranon ci resta che incrociarele dita!

Victor Hugo scrisse “Dalla conchiglia si può capire il mollusco,dalla casa l’inquilino": che tipo di inquilini andranno ad abitarela Casa del Volontariato?Abbiamo creduto fin dall’inizio che questa Casa possa rappresentareper la città de L’Aquila un progetto simbolo per la ricostruzionesociale della città. Crediamo che i suoi inquilini siano coloro checredono che, dopo una tragedia come quella del 6 aprile, occorreavere a cuore il Bene Comune della città mettendo da parte i propriinteressi e quelli di una parte solamente. Anche la localizzazione ha una valenza fortemente simbolica: laCasa del Volontariato sorgerà tra i due centri commerciali delGlobo e dell’Aquilone e crediamo che potrà essere la casa di tuttii piccoli Davide che hanno ancora il coraggio di impugnare la propriafionda e sconfiggere i giganti Golia della illegalità, della finanzaspeculativa, dei diritti negati, della comunicazione manipolativa.-

La “Casa del Volontariato” non è solamente una struttura, ma èanche un “laboratorio” dove condividere idee e progettualità rivolteal futuro: cosa può nascere da questo laboratorio?La superficie totale prevista nel progetto è di circa 700 mq e lastruttura sarà organizzata su due piani con un seminterrato disuperficie analoga ai piani superiori.Sono previsti spazi funzionali alle diverse attività che vengonosviluppate nel Centro di Servizio per il Volontariato dell’Aquila.Lo spazio centrale della struttura è dedicato alla Casa delVolontariato con suddivisione in spazi attrezzati e collegamentitecnologici (rete PC e telefonia) messi a disposizione delleorganizzazioni di volontariato per la loro attività associativa.Si prevede anche la realizzazione di una Sala Convegni da 80 postie una Foresteria per un totale di dieci posti letto destinata adospitare studenti, partecipanti a campi di lavoro e di ricerca perscambi internazionali sui temi del volontariato.

Quali benefici porterà alla comunità locale?La realizzazione della Casa del Volontariato de L’Aquila ha treobiettivi principali che si aggiungono a quello più immediato direstituire una sede alle associazioni colpite dal sisma:1. valorizzare il ruolo del volontariato aquilano nella definizionedel nuovo welfare locale che risponda in modo fattivo ai bisogniespressi e latenti della popolazione colpita dal terremoto;2. consentire al volontariato aquilano di esercitare appieno lasua funzione di moltiplicatore dell’azione pubblica per ricostruire lacoesione sociale di un territorio orami fortemente instabile ecaratterizzato da variazioni veloci e repentine.3. divenire luogo per la costruzione di reti e collegamentistabili tra le diverse organizzazioni di volontariato e con gli altriattori sociali, per essere un “laboratorio” di progetti socialipartecipati e concreti per rispondere alle nuove necessità che lacittà dell’Aquila dovrà affrontare nella ricostruzione materiale eimmateriale.

“GLI ANGELI” AL PREMIOSINESTESIE

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Pagina 4 Anpas InformaTESSERAMENTO NAZIONALE SOCI

Se tiriamo le somme del tesseramento nazionale soci dell’anno appena trascorso ci accorgiamo che siamo di nuovo viciniall’importante traguardo dei 400.000 soci.Nel 1989 con l’approvazione del nuovo Statuto e la trasformazione da Federazione ad Associazione Nazionale prende avvioil progetto di un grande Movimento unitario che riconosce come suo patrimonio insostituibile i soci (volontari e sostenitori)delle Pubbliche Assistenze dando loro rappresentanza attraverso una tessera associativa nazionale.L’avventura vera e propria del Tesseramento nazionale nasce di fatto 17 anni fa, nel 1993, con l’entrata in vigore dellatessera associativa nazionale deliberata dal 43° Congresso Nazionale di Modena.

Il Tesseramento è stato pensato come lo strumento più naturale per rafforzare e unire il Movimento, mantenendo da unaparte la necessaria autonomia delle Associazioni e, dall’altra, accentuando il carattere unitario dell’Organizzazione nazionale.Anche nelle successive modifiche statutarie, necessarie per l’adeguamento di ANPAS alletrasformazioni sociali e politiche e per cogliere le nuove opportunità offerte dal riordino dello stato sociale, il tesseramentonazionale è stato mantenuto come elemento importante. Si è infine ulteriormente consolidato attraverso la scelta del 49°Congresso nel 2005 di farlo diventare obbligatorio.

A chi è rivolto il tesseramento nella tua Associazione(volontari, simpatizzanti, cittadini, famiglie..)?

Monzone - E’ rivolto a tutti i residenti nella nostra vallata,compresi, e sono un buon numero, coloro che, pur nonabitando più nella nostra zona, hanno ancora saldi vincoli colloro territorio di origine.

Gallicchio - A tutti.

In che modo viene consegnata la nuova tessera? Vi rivolgetesolo ai soci degli anni precedenti o realizzate dei momentipubblici per coinvolgere nuovi soci? Promuovete dellecampagne di comunicazione? Realizzate una vendita porta aporta?

Monzone - Il tesseramento avviene nel corso dei mesi di Luglioed Agosto di ogni anno. Questa scelta non è casuale poiché,in questo modo, riusciamo a coinvolgere anche coloro che,pur non essendo più stabilmente residenti in zona,approfittano del periodo estivo per tornare nei luoghi diorigine.

A questo riguardo approntiamo un elenco dei Soci dell’annoprecedente suddiviso per zona – la peculiarità della nostravallata è che è composta da un numero molto elevato dipiccolissime frazioni od agglomerati di case – per facilitare leoperazioni di tesseramento.Alcuni nostri Volontari e Soci si incaricano di una sorta dioperazione porta a porta, utile sia per rendere il tesseramentoquanto più possibile capillare, sia per essere in grado distabilire un contatto diretto col territorio e conoscerne leesigenze.Nella norma ogni tessera identifica un componente dellafamiglia: poiché è molto spiccato il senso di appartenenza,tutte le famiglie aderiscono al tesseramento.

La storia del tesseramento in due Pubbliche Assistenze:Valle del Lucido di Monzone (provincia di Massa Carrara) eGallicchio (provincia di Potenza).

STORIE DALLE PUBBLICHE

...continua a pagina 5

E’ stata così sancita la centralità del socio nel MovimentoANPAS e l’importanza del tesseramento nazionale per darerappresentanza ed identità unica a tutte le donne e gli uominiche trovano nelle Pubbliche Assistenze una valida edimportante forma di aggregazione; per favorire il legame delcittadino sia con l’Associazione che con il Movimento nazionale;per incentivare la diffusione dell’immagine e della conoscenzadi Anpas nel territorio.

Nel 2011 il Tesseramento diventerà finalmente maggiorenne equindi con la collaborazione e l’impegno di tutti potrebbeessere bello a fine anno festeggiare questo importantecompleanno e spengere le candeline arrivando al traguardodei 400 (mila soci).

...continua da pagina 3

La Casa del Volontariato sarà la base stabile dove potersi“rincontrare” e “ri-progettare il proprio futuro” certi dellacentralità del volontariato come motore di sviluppo umano,coesione sociale, cultura della solidarietà, che intendeesprimere la propria identità e le proprie radici, a beneficiodi tutta la comunità locale.

In che modo si può contribuire alla ricostruzione? E quandoinizieranno i lavori?Dopo un lungo iter amministrativo – urbanistico il 4 febbraio2010 il consorzio per lo sviluppo industriale de L’Aquila haassunto il provvedimento di assegnazione del lotto al CentroServizio Volontariato L’Aquila per la realizzazione della Casa.Si sta procedendo alla individuazione della ditta esecutricedei lavori e contemporaneamente alla redazione delprogetto esecutivo di dettaglio per la realizzazione dellaCasa del Volontariato da presentare entro la metà di marzo.L’inizio lavori è previsto per i primi di aprile con la previsionedel termine entro settembre 2010. Rispetto al fabbisognofinanziario di 993.000 euro a fine gennaio 2010 sono statiraccolti 607.000 euro (61% del fabbisogno).Tra i donatori ci sono oltre 700 cittadini italiani singoli edassociati, la rete dei CSV e il Ministero del Welfare.

Ci sono due modalità di donazione:1- tramite bonifico bancario sul seguente conto correntedel Coordinamento delle Associazioni di volontariato della

provincia dell’Aquila: IT 33 P 0501803200 000000404404, pressoBanca Popolare Etica, filiale diRoma,Via Parigi, 17 - 00185Roma. Causale: Casa delVolontariato dell’Aquila.2-Attraverso l ’acquisto del vinoRinascita imbottigl iatoesclusivamente per la Round TableItalia in collaborazione con il Centrodi Servizio dell ’Aquila e i lCoordinamento Nazionale deiCentri di Servizio per il Volontariato.

OBIETTIVO QUOTA 400 (MILA)

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Abbiamo fatto unesperimento: far scrivere insole 140 battute (come suTwitter o via sms) lemodalità di tesseramentodelle Pubbliche Assistenze.Questo il risultato.

Stefania/ Tessera amano ai soci anniprecedenti no servizilocali ne nazionali infosu Anpas e Lavs Pula.

Andrea Filippini/Esattore previsto dastatuto che passa casaper casa a riconfermaretessere del precedenteanno.Contratto aprogetto per altrapesrona che passa casaper casa a reclutarenuovi soci. Il tuttopresentato con unabrochure.

Giulia Favi / Latessera è rinnovatadirettamente in P.A. espesso sono organizzatimomenti di incontro perpubblicizzare servizi econvenzioni a cui si hadiritto come soci.

Giorgio Gasparini /Quando facciamo lacampagnatesseramento,cerchiamo di spiegare atutti il movimento,illustriamo leconvenzioni legate allatessera, ma spieghiamoquale significato haappartenere ad unmovimento.

Andrea Bonizzoli /A.N.P.As. 1904-2010,106 anni di solidarietàin movimento unisciti anoi siamo gia 400.000,siamo i soci diA.N.P.As., muoviti,vieni, cresciamoassieme.

Marina Vittori / Iltesseramento da noi èin realtà un rinnovoeffettuato dai volontarirecandosi a casa deicittadini. Lapresentazione ANPASviene fatta solo ai nuovivolontari.

Tiziana Aiazzi /“Volontari: passione perla vita”: è partito iltesseramento 2010:vieni a trovarci escoprirai quanti sono ivantaggi di esseresocio e volontario pertutti noi!

ANPAS Nazionale è suTwitter: twitter.com/anpasnazionale

Nella nostra vallata abitano circa 2.500 persone ed il numero delle famiglie è di circa 1.300che, in effetti, è all’incirca il numero di tessere che compiliamo.

Gallicchio - La tessera viene consegnata direttamente dai volontari. Ci rivolgiamo sia ai nuovisoci che a quelli degli anni precedenti. Il tesseramento non è oggetto di una campagna dicomunicazione. La vendita avviene attraverso il porta a porta.

Alla tessera sono legati alcuni servizi?I soci sono informati delle convenzioni nazionali a cui possono accedere con la tesseraAssociativa?

Monzone - Alla tessera non sono legati servizi particolari, proprio perché tutte le famiglie sonoassociate e, quindi, ne possono beneficiare a prescindere.Sinceramente i Soci, ancorchè informati delle convenzioni nazionali, non vi ricorronodirettamente: probabilmente perché si ritengono “coperti” dal rapporto di fiducia e diappartenenza con la nostra Associazione.

Gallicchio - Per quanto riguarda la tessera, noi applichiamo uno sconto sui servizi. Da quest’annoabbiamo iniziato ad informare i soci sulle convenzioni nazionali.

La tessera Associativa Anpas riporta oltre al logo e ai dati della tua Associazione anche quellodi ANPAS? Durante la campagna del tesseramento presentate ai soci anche il Movimento dicui fate parte?

Monzone - Gli associati sanno perfettamente che la nostra organizzazione fa capo ad A.N.P.As.nazionale. Vi è, quindi, la consapevolezza di appartenere ad un movimento radicato in tuttoil territorio nazionale e che opera praticamente in ogni situazione anche al di fuori dal territorioitaliano. Questa percezione non fa altro che rafforzare l’idea di “concorrere”, attraverso lapropria associazione locale, alla diffusione dei valori della solidarietà ed alla difesa delladignità dell’individuo.

Gallicchio - Il Movimento abbiamo iniziato a presentarlo da quest’anno. Mentre la tesseraAssociativa riporta entrambi i loghi.

...continua da pagina 4

I NUMERI

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Pagina 6 Anpas Informa

Il 19 dicembre una delegazione dell’ANPAS hapresentato, presso il Comune di Piombino, i risultatidel progetto “Volontari e salute a Kebemer”,intervento realizzato nella regione di Louga, inSenegal, al fine di migliorare l’accesso dellapopolazione ai servizi socio sanitari.Il progetto è stato cofinanziato dalla Provincia diLivorno.

I trenta centimetri di neve caduti su Firenze e gliinevitabili ritardi dei treni non hanno fermatol’iniziativa che ha coinvolto tutti i partner delprogetto. Erano presenti l ’Assessore allaCooperazione Internazionale del Comune diPiombino Sergio Giorgi, il Responsabile Nazionalealla Cooperazione dell’ANPAS Luigi Negroni, AdrianoTalenti per la Pubblica Assistenza di Piombino eMamadou Ndiaye, volontario dell’associazione SOSMilano, che ha svolto la formazione in loco alletecniche di primo soccorso prevista dal progetto.Hanno inoltre partecipato alcuni rappresentantidella comunità senegalese residente a Piombino chehanno dimostrato interesse e partecipazione versogli interventi di ANPAS nel loro paese di origine.L’incontro ha rappresentato l’attività conclusiva delprogetto in cui i partner hanno avuto modo diraccontare come hanno contribuito alla realizzazionedelle azioni svolte.

L’Assessore Giorgi ha ringraziato ANPAS per ilcoinvolgimento nel progetto ed ha sottolineatol’importanza di attività di questo tipo, che nonsoltanto condividono risorse importanti per lacomunità locale, ma mettono in condizione ibeneficiari di acquisire competenze che saranno poia disposizione di tutta la comunità.

In seguito sono state brevemente illustrate leesigenze specifiche che hanno portato allastrutturazione di questo progetto in strettacollaborazione con i partner locali, con i quali ANPASlavora dal 2004, essendo fin da allora presente siacon il servizio di adozioni internazionali che conprogetti di cooperazione allo sviluppo.

INTERNAZIONALE

KEBEMER: IL VIAGGIO CONTINUACon il supporto di una presentazione video, sonostati poi illustrati nel dettaglio i risultati e le attivitàsvolte. Le due ambulanze donate dalla Croce Verdedi Torino, le culle termiche messe a disposizione dallaPubblica Assistenza di Piombino e i mille capi divestiario sono arrivati a destinazione a fine ottobree a breve si terrà una cerimonia di consegna ufficialealla presenza delle autorità del distretto di Kebemer.

Nonostante i ritardi del Governo senegalese nelconcedere l’esenzione dalle tasse d’importazione deimezzi, siamo riusciti con il supporto prezioso di tuttii partner a contenere il ritardo in modo da garantirel’arrivo delle ambulanze subito dopo lo svolgimentodella formazione.

Mamadou Ndiaye ha raccontato l’esperienza dellaformazione, svoltasi dal 25 novembre al 2 dicembre.Con la dedizione che contraddistingue lo spirito delvolontariato ha formato alle tecniche di primosoccorso 21 volontari, invece dei 14 previsti.I volontari hanno avuto un approccio entusiasta allaformazione, misto di curiosità e voglia di imparare,auspicando un seguito del progetto.

Infine è intervenuto, via Skype, anche il referente diANPAS in Senegal, Ass Aw, presidentedell’associazione Help&Solidarité che ha coordinatoil progetto in loco. Ha testimoniato le buonissimeimpressioni che le autorità senegalesi hanno avutodi questo intervento, considerandolo innovativo eauspicandone la continuazione. Ha riferito che ilpresidente del Senegal, originario di Kebemer, ha asua volta apprezzato le attività svolte. Vista lariuscita del progetto l’impegno di ANPAS sarà di dareseguito agli inviti,venuti da più parti, acontinuare su questastrada per fare delvolontariato, attivonella gestione deiservizi socio sanitari,un modello da potercondividere anche fuoridal nostro paese.

Il progetto KEBEMER èstato cofinanziatodalla Provincia diLivorno nell’ambito delBando D.D. 42 del 15dicembre 2008 (I Call).

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GROWING STRONGGROWING STRONGGROWING STRONGGROWING STRONGGROWING STRONGI II II II II I

Parte il nuovo progetto ANPASin Nepal

Attraverso il Bando per i progetti disussidiarietà 2009-2010 laCommissione AdozioniInternazionali ha approvato unfinanziamento di circa 60.000 Eurorichiesto dall’ANPAS per il progetto“Growing Strong/Crescere forti II”,una seconda edizione del progettoGrowing Strong realizzato consuccesso nel 2008.Nell’arco di 18 mesi il nuovo progettoproseguirà e potenzierà le attivitàgià realizzate nella precedenteedizione, introducendo importantimeccanismi di sostenibilità auto-gestiti dai beneficiari e coinvolgendouna più ampia rete di partenariatoin Italia e in Nepal.

Per sostenere il progetto contattal’Ufficio Cooperazione e AdozioniInternazionali dell’ANPAS (referentiMonica, Annalia e Annalisa).Tel. 055/303821 – fax 055/375002Email: [email protected]

Puoi inviare il tuo contributo tramite bonifico bancario a:ANPAS Progetto Volontari e salute a KebemerBanca Popolare di Milano – Agenzia 2 di FirenzeIBAN IT60 W 05584 02802 000000000070

Per ulteriori informazioni contatta l’Ufficio Cooperazione e AdozioniInternazionali dell’ANPAS - referenti: Monica Rocchi, AnnaliaSommavilla, Annalisa Bergantini.Tel. 055-303821. Fax 055-375002. Email: [email protected]

Ai sensi dell’art. 13 comma 1 del Decreto legislativo 4/12/97 n. 460 è possibileportare a detrazione d’imposta per i privati e a deduzione dal reddito d’impresaper le ditte, le somme versate all’A.N.P.AS. per effetto del suo riconoscimento inONLUS, fino ad un limite massimo di 4 milioni o al 2% del reddito d’impresadichiarato.

Benvenuti!Kamo e Edgar - ArmeniaAtanas Alessio e Valero

Vasil - BulgariaMatilde Misna - Sri Lanka

Il 28 febbraio scorso, a Carpi, il Consiglio nazionale ha deliberato l’adesione di ANPAS – Associazione NazionalePubbliche Assistenze - a SAMARITAN INTERNATIONAL, rete europea di associazioni non governative, che operanonel soccorso sanitario, nella protezione civile e nella solidarietà internazionale. SAMARITAN INTERNATIONAL conta quasi3 milioni di soci, 34.000 volontari e 30.000 collaboratrici e collaboratori professionali. L’adesione a SAINT è un primopasso di un lavoro che ANPAS sta compiendo su Volontariato e Europa anche in vista del 2011 Anno Europeo delVolontariato. (Info su www.anpas.org)

Ultim’ora: ANPAS ADERISCE A SAMARITAN INTERNATIONAL

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Pagina 8 Anpas InformaAccessibilità, integrazione, Cooperazione

Ogni volta che faccio servizio con qualcuno ne escocon un amico in più. Il mio amico più caro di Parmafa parte della Pubblica ed è Alessandro. La cosache un po’ mi spaventava era andare fuori. E invecesono stato accolto molto bene dalle persone. Anzi:quando vado li i pazienti mi chiedono di dove sei?Anche questo mi fa piacere e mi danno sempre piùla forza per andare avanti.Quando mi sono ammalato in ospedale mi chiamanoe mi chiedono come stai e quelle cose sonoimportanti».

Cosa ti ha colpito di più di questa esperienza?«La solidarietà nel lavoro: perché non mi aspettavodi andare in un intervento difficile e vedermi arrivareun’altra macchina per darti una mano. Aldilà conquesto sono anche le chiacchiere con i pazienti,soprattutto con i vecchi che ti chiedono tante cose:come mai sei in Italia? Dalla casa all’ospedale tifanno tante domande: non so se lo fanno solo conme perché sono un nero. Ma non hanno mai fattoniente che mi ha dato fastidio. E ti fanno icomplimenti».

Cosa può fare una pubblica assistenza per integrarele comunità straniere?«Andare verso le comunità straniere per cercare diparlare e spiegare bene le cose. Perché ciò che stofacendo qua non è funzionale solo al fatto che portoa ambulanze in Senegal: può servire anche a mequa a Parma perché ho qui la mia famiglia. Se percaso hanno bisogno, chiamano Filippo, Gianpaoloo Cecilia che vanno a prenderli. Perché io non lodovrei fare? Lo devo fare. Devo partecipare anch’ioalla vita di Parma perché faccio parte anch’io diParma. Vivo qua e devo farlo per questo primomotivo.Le altre cose che possono essere a vantaggio peril mio paese, per l’Africa questo si vede dopo. Peròconcretamente le cose vanno anche fatte per testesso. Perché noi non dobbiamo farlo? Perché sologli italiani devono aiutarci?Spesso i senegalesi che mi vedono in divisa,chiedono e si informano: alcuni di loro, tra i quali cisono anche alcune donne, vogliono venire a fare icorsi e la Pubblica di Parma è ben felice di farlivenire».

Ma ora cosa ti spinge a fare il volontario qui?«Prima di tutto perché ho bisogno di colmare unvuoto che è dentro di me, e poi, come ho dettoprima, è un modo per ridare qualcosa a Parmaperché Parma mi ha dato tanto».... e ora la Coppa d’Africa.

DatiParma,mappa/

logoparma ePikineFoto

Youtube

«Fai tutte le domande che devi fare, tranquillo.Però alle 20 inizia la Coppa d’Africa, quindi…»,dice Medoun. È nato in Senegal, ha 41 anni, è unoperatore terapeutico ed è un volontariodell’Assistenza Pubblica di Parma. La storia diMedoun è l’esempio pratico di chi afferma che ilvolontariato stimola più volontariato: il suoingresso in Pubblica Assistenza a Parma nonsolo sottolinea il ruolo importante che possonosvolgere le pubbliche assistenze nel percorsodi integrazione di non-italiani in una comunità.Medoun ha anche stimolato la creazione di unprogetto della Pubblica di Parma che ha fattonascere una pubblica assistenza in Senegal, aPikine: l’Assistance Publique de Pekine.

«La popolazione senegalese ha una mentalitàmolto vicina a quella delle PubblicheAssistenze» dice Filippo Mordacci, presidentedella Pubblica di Parma. «Nella storia, la Pubblicadi Parma ha favorito la nascita di altre pubblicheassistenze, soprattutto nella provincia. Inquesto caso abbiamo fatto una collaborazioneun po’ più distante geograficamente, ma lo spiritoè rimasto lo stesso». È’ stato un progettostudiato per essere duraturo e la formazione èstata considerata fondamentale al fine di rendereil progetto replicabile. Il progetto Pikine èdestinato a continuare e a ingrandirsi sempre dipiù.«Ora», continua Filippo, «si sta ragionando sucome posizionare, nella città di Pikine, dei puntidislocati di ambulanze per razionalizzare ilservizio».

E Medoun? Sarebbe bello sapere tutto di lui, mala Coppa d’Africa incombe e Medoun arrotola trale dita il filo dell’auricolare del telefonino comeper prepararsi ad andare via.

Quali forme assume il volontariato nel tuo paesed’origine?«Anche se in Senegal o in Africa, questo tipo divolontariato non c’è, comunque lo spirito delvolontariato esiste e si è visto dalla rispostadella gente di Pikine: all’inizio abbiamo potutoformare solo 50 volontari anche se le domandeerano più di 100».

Parlando invece del tuo impegno a Parma, comesei stato accolto?«Sono stato accolto molto bene sin dallaformazione. Magari anche loro dell’AssistenzaPubblica avevano bisogno di vedere un’altrafaccia, di cambiare un po’ perché sono tuttiparmigiani o italiani.

L’ACCESSIBILITA’ NELLEPUBBLICHE ASSISTENZE

Il 14 novembre si è riunito il gruppo di lavorosull’accessibilità al Volontariato nelle PubblicheAssistenze coordinato da Mario Pacinotti,Responsabile Nazionale delle Politiche SocialiANPAS.

Attraverso questo lavoro, ANPAS cercherà dicapire in quale modo vengono accolti nuovivolontari all’interno delle Associazioni, non solonell’ottica di aumentarne il numero ed i settori diintervento delle Pubbliche Assistenze, ma ancheper affrontare la questione delle pari opportunitànel nostro Movimento, guardando non solo allequestioni di genere, ma anche al tema dei migrantie ai rapporti tra le diverse generazioni.

BILANCIO SOCIALE2009

Assistenza PubblicaParmaAnno Fondazione:1902Persone: 792 volontari,23 dipendenti, 3207 soci.Mezzi: 11 ambulanze, 2automediche, 1 automedica/fuoristrada; 5 pulmini trasportodisabili; 1 vettura; 5 mezziprotezione civile; 4 mezziservizio onoranze funebri

www.apparma.org

Assistance Publique dePikine.Persone: 80 volontari, di cui 8formatori.Mezzi: 4 ambulanze.1^ missione, agosto 2006:orientamento.2^ missione, 4/20 ottobre2008: consegna di treambulanze donate da: CroceVerde Noceto e Croce BiancaVarsicorso di formazione per 50Volontari.Costituzione, a fine corso,dell’Assistance Publique dePikine.3^ missione, 14/23 novembre2009 consegna di unaambulanza donata da:Assistenza Volontaria diCollecchio - Sala Baganza -Felino.Partner: Comune di Parma,Regione Emilia-Romagna,Assistenza Pubblica di Parma,Centro di Solidarietà“L’Orizzonte”, Associazione deiSenegalesi di Parma eProvincia “Guy Gi” - Ville dePikine, Centro Jack Chirac.

Potete vedere l’intervistaintegrale a Medoun Wade

e Filippo Mordacci suwww.youtube.com/

anpasnazionale

-2 mesi: è iniziato il conto alla rovescia per lapubblicazione del Bilancio sociale di ANPASrelativo all’anno 2009, il quarto prodotto dal2007 a oggi.

Questo documento non è più soltanto una tappaobbligatoria per un’associazione come ANPASdi rendicontare o informare le proprie attività,ma è uno strumento di condivisione e dicomunicazione frutto di un lavoro complesso chesta cercando di mettere insieme tutto ciò che èstato fatto dal Movimento.Il Bilancio Sociale 2009 verrà presentato il 29maggio in occasione dell’Assemblea Nazionalein Valle D’Aosta. Tutte le Pubbliche Assistenzene riceveranno una copia.

PARMA/PIKINE: ANDATA E RITORNO

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Anpas Informa - Periodico mensile Dir. Responsabile: Fausto Casini - Redazione: Via Pio Fedi, 46/48 - Firenze Pagina 9Integrazione e Legalità

PA Jerry Essan MassloAnno Fondazione:1989Persone: 40 volontari e soci,7 lavoratori a contratto,2 a prestazione occasionale,un professionista afatturazione.Mezzi: un camper come UDS eun pulmino per gliaccompagnamenti.

www.associazionejerrymasslo.it

La testimonianza di Roberto Natale,presidente della Pubblica Assistenza di Casaldi Principe (CE): un territorio spesso al centrodella cronaca per episodi di violenza ecriminalità. La Jerry Masslo offre servizialla cittadinanza, crea reti associative conaltre associazioni e aumenta il capitalesociale. E magari riuscirà anche a far parlaredi Casal di Principe in senso positivo.

«C’è la bellezza e ci sono gli umiliati. Quali che siano le difficoltà dell’impresa, vorrei non esseremai infedele né all’una né agli altri» -A. Camus.

CASAL DI PRINCIPE: L’ESEMPIO DELLA “JERRY MASSLO”

tempi siamo stati costretti a ribadire che“casalese è il nome di un popolo enon di un clan”. Gli immigrati , per le difficoltàche incontrano sulla strada della regolarizzazione, grazie ad una legge iniqua, sono costretti a viveree lavorare nella clandestinità e questo pone grossiproblemi di legalità: possono divenire vittime disfruttamento lavorativo, oltre che di quellosessuale,ma anche vittime di organizzazionicriminali che, sfruttando la loro debolezza diirregolari, possono utilizzarli nei loro traffici.

La vostra associazione nasce come moto di rivoltae di ribellione ad una violenza: l’uccisione di JerryEssan Masslo, sudafricano rifugiato in Italia.A distanza di 21 anni continuano gli episodi diviolenza contro gli immigrati in zone delicate delPaese. Se la gente di Rosarno dovesseintraprendere il vostro stesso percorso, da dovedovrebbero cominciare?Oggi, a livello nazionale registriamo un climaculturale fortemente negativo sui temidell’immigrazione: troppo spesso e da troppepersone l’immigrato è visto come un nemico, uncriminale a prescindere da eventuali reaticommessi, un pericolo per la nostra società.Ciò rende difficile qualsiasi intervento su questitemi. Non so dare consigli a chi vive e lavora aRosarno, se non quello di tentare di organizzare gliimmigrati in modo tale da orientare la loro legittimaed eventuale ribellione contro soprusi e violenze.In provincia di Caserta, vi sono organizzazionivolontarie che agiscono in questo senso conefficacia: i l Centro Sociale ex canapificio diCaserta, o la stessa CGIL. Noi, grazie alla fiduciache ci siamo conquistati in anni ed anni di presenzafra gli immigrati con le nostre strutture e i nostriservizi, diamo una mano a queste organizzazioniper trasmettere messaggio e obiettivi.

La fiducia riscossa presso le popolazioni immigratenasce dal fatto che continuiamo ad essereassociazione che offre servizi, in particolare sullasalute: in una realtà in cui a volte è difficile pureper gli italiani avere risposte ai propri bisognisanitari, avere del personale sanitario in grado diassicurare un minimo di assistenza, per glistranieri qui presenti, è qualcosa di moltoimportante. A fianco ai servizi sanitari, negli anniabbiamo sviluppato altre iniziative, dall’attività distrada per i TD e per le prostitute, alla scuola diitaliano, alla mensa di strada.

Tutte queste cose, ci hanno fatto diventare puntodi riferimento di centinaia di persone;attraversoquesto contatto quotidiano, possiamo divenirestrumento valido di comunicazione fraorganizzazione dagli obiettivi più polit ici esindacali, e il mondo dell’immigrazione.

Fate anche dei percorsi di integrazione.L’Associazione ha realizzato molte iniziativedi servizio e di integrazione. Qui vorreicitarne una, non importante per i numeri maper il significato che riveste. In questi annici siamo fatti carico, nel senso pieno dellaparola, di alcune ragazze vittime della tratta:dapprima le abbiamo fatte studiare la linguaitaliana, poi le abbiamo avviate a percorsi distudio portandole fino alla licenza liceale.Alcune di loro sono poi state aiutate afrequentare l’Università, e infine due si sonolaureate di recente: una in scienzeinfermieristiche e l’altra in lingue e ora è inattesa di trasferirsi in Inghilterra perfrequentare un master. Poi c’è statol’inserimento in un gruppo teatrale di altrinostri utenti/amici, che attraverso l’arte, lamusica e la recitazione, hanno riacquistatofiducia in sé.

C’è una storia, in particolare, che ti è rimastapiù impressa?I processi di integrazione attuati dalla nostraAssociazione sono passati anche attraversoinserimenti lavorativi: alcuni di loro sonoriusciti ad uscire da situazione di degradoraggiungendo anche risultati importanti. E’il caso di M., arabo, assunto da noi comeoperatore in un progetto per TD (TossicoDipendenti). Poi è entrato nel nostro gruppoteatrale e oggi è protagonista di unaimportante band a livello nazionale a fiancodi importati musicisti.Poi c’è la storia di J., camerunense, arrivatoin Italia alla ricerca di un futuro possibile eche si ritrovò a raccogliere arance a Rosarno,i pomodori a Villa Literno, ad accudire bufalenelle campagne di Cancello Arnone. Fuintercettato da noi e assunto per il progettoper TD.Poi lo abbiamo aiutato ad andare ascuola di italiano, a prendere il diploma e adiscriversi infine a Legge. Attualmente èoperatore del nostro sportello per immigrati,responsabile di un giornale on-line chestiamo per mettere in rete, ha scritto perl’Unità, La Repubblica e Narcomafie.

L’ integrazione el ’ intercultural ità sonopercorsi di legalità: unacomunità alternativa aquella camorristico/mafiosa, si basa su valorialternativi quali lasolidarietà e lademocrazia. Nel momento

in cui lavoriamo e lottiamo per affermarequesti valori nella società, nei fatti stiamolavorando e lottando per la legalità.Di recente abbiamo prodotto un film sui temidell’integrazione e legalità dal titolo Non tuttii neri vengono per nuocere. Il film, con la regiadi un nostro volontario, si è avvalso dellaprova da attori di alcuni nostri amici utenti:i l f i lm vuol essere uno strumento periniziative di contrasto all’illegalità e per lapiena integrazione di cittadini stranieri(N.d.R. il traileri del film è visibile su TouTube).

Sul tema della legalità, tra chi nasce a Casaldi Principe e gli stranieri, chi è più integrato?

D o m a n d adifficile ; siagli uni che glialtri hannoproblemi conla legalità ; icasalesi sis e n t o n oaccomunati aicriminali perl’uso distortodi questaparola.Più voltenegli ult imi

In che modo riuscite a promuovere percorsie culture della legalità e dell’integrazione?Nel corso degli anni siamo riusciti acostruire una rete di rapporti con altreorganizzazioni del territorio. Mentresull’area domizia si è concentrata in servizisulla persona, in particolare verso gliimmigrati, nell’area di Casal di Principe la“Masslo” ha favorito la nascita e lacrescita di altre organizzazioni, conl’intento di promuovere la cittadinanzaattiva, una comunità basata sui principidella legalità, della solidarietà e dellademocrazia. E’ così che abbiamo favoritola nascita della sezione locale di Libera,siamo stati fra i promotori e soci fondatoridel Comitato don Diana: entrambe sibattono contro la criminalità organizzatae per la legalità. Inoltre siamo stati fra ifondatori di Assovoce e di Sinistra 2000.Insieme a queste, ed altre organizzazioni,abbiamo sviluppato e organizzatoiniziative e progetti che hanno vistocoinvolti centinaia di cittadini: dai corsidi formazione sul volontariato a quelli suibeni confiscati e sulla legalità, dai rapporticon le scuole del territorio sui temi dellasolidarietà e dell’interculturalità ai rapporticon le Istituzioni locali sul riuso dei beniconfiscati e sull’applicazione di norme indifesa della legalità, a iniziative dimobilitazione popolare in memoria deicaduti per mafia (i l 19 Marzo 2009ventimila persone hanno attraversato laCittà di Casal di Principe per ricordareDon Giuseppe Diana a 15 anni dalla suamorte).

In questo momento avete un progetto sultema della legalità?Stiamo costituendo unaCooperativa per la gestionedi beni confiscati cheabbiamo deciso di chiamare“Cooperativa delle Terre diDon Diana”, in ricordo delSacerdote ucciso a Casal diPrincipe dalla Camorra nel94, e divenuto il simbolo della voglia diriscatto di questo territorio. La cooperativagestirà una fattoria confiscata alla famigliacamorristica Zaza e produrrà mozzarelladi Bufala biologica.Inoltre la Cooperativa avrà in gestioneanche altri terreni agricoli confiscati dellaprovincia di Caserta e produrrà pasta, olioed altro. La nascita di questa cooperativaè stata preceduta da da percorsi formativi,stage di gruppi giovanili, animazioneterritoriale con i l coinvolgimento dicentinaia di giovani provenienti da tuttaItalia che la scorsa estate hanno svoltocampi di lavoro su queste terre, cheverranno riproposti anche per la prossimaestate.

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Pagina 10 Anpas Informa

Corso dirigentiANPAS 2009 -2010

Si è da poco concluso il quartomodulo, svoltosi a Napoli il 12,13 e 14 febbraio, del Corsodirigenti ANPAS. Ecco leimpressioni, in 140 battute, deipartecipanti al corso.

Federico Menean/ Lavoro digruppo: 1° modulo, gestionedei conflitti. Sono venuto aconoscenza di realtà fino aquel punto completamentesconosciute sotto il profilopolitico.

Andrea Filippini/ Stimolopersonale, dettato dallapassione e l’interesseincondizionato pervolontariato. Ascoltare i“meccanismi” che regolano ilmovimento anpas anche sulpiano nazionale.Conoscere ipensieri.

Giulia Favi / Un viaggio nonsolo attraverso le cittàitaliane, ma anche attraversole esperienze, le realtà e leidee che ci sorprende e ciarricchisce di nuovoentusiasmo

Samuele Pezzuolo / Unostimolante percorsoformativo, proposto conargomenti d’interesse per lenostre realtà associative,racchiuso in un contesto dicomplicità e amicizia.

Giorgio Gasparini / Quando miè stato proposto non sapevoche utilità potevo ricavarne,ma devo dire che mi haaiutato tanto nella vitaassociativa. Tutte le sedute etutti i docenti sono statifantastici, ma il primo moduloè stato speciale. Il faregruppo immediatamente congente mai vista, ma checondivide gli stessi ideali èstato fantastico. Sembra checi conosciamo da una vita,mentre invece sono solo 9giorni.

Tiziana Aiazzi / Verso unnuovo modo di intendere iDirigenti del movimento:potrebbe essere questo loslogan del corso che si sta

svolgendo su e giù per l’Italia.

Dalla Segreteria nazionale ANPAS, mi hanno chiestodi scrivere un articolo su Rosarno. Un pezzo dal qualeemergesse il punto di vista in un volontario ANPAScalabrese.Io non so se riuscirò a far affiorare una simileprospettiva. Di sicuro emergerà il punto di vista di uncalabrese, volontario e incazzato.Un calabrese inorridito, per le deplorevoli tragediestrategicamente succedutesi nel tempo. Schifato, perl’ipocrita solidarietà sceneggiata da una piccola partedi popolazione rosarnese: “Li abbiamo accolti come esseriumani, non facendoli pesare il fatto che fossero negri”.Affranto, per l’umiliazione subita da quelle donne e daquegli uomini puliti e generosi che nella Piana di GioiaTauro sono presenti e vital i. Che umilmente evolontariamente sono stati al fianco degli africanighettizzati.Un calabrese disgustato dalla volontaria cecitàistituzionale: per anni hanno finto di non accorgersi diquel devastante carnaio umano. Di quelle migliaia dimigranti sfruttati, umiliati, sottopagati e ridotti inschiavitù. Nauseato, per l’orripilante persecuzionerazziale, per la deplorevole caccia al negro, scatenatacon inaudita violenza da quattro cretini in odore dimafia. “Se trovamu nu nigru nta strata, cni stoccamu igambi”: era questo il clima che si respirava in queigiorni. Un clima tragicamente surreale, alimentatodalle vergognose parole del ministro Maroni: “troppatolleranza con gli immigrati”.Un calabrese stomacato per l’autorizzata deportazionedi massa, gestita dalle forze dell’ordine. “Per il vostrobene è meglio che scappiate. Qui non siete più al sicuro”.Un segnale inquietante, che avalla l’impotenza delloStato innanzi alla generalizzata violenza xenofoba dimatrice mafiosa.Un calabrese rassegnato per la degradante vicendadello striscione, fatto richiudere frettolosamentedurante un corteo. “Speriamo un giorno di poter dire:c’era una volta la mafia”. Questa la frase dello scandalo.Ma la cosa ancora più scandalosa e disarmante rimanel’atteggiamento di una delle ragazze protagoniste dellavicenda. Non solo nega che il tutto sia successo, maaddirittura cerca di fare fessi i giornalisti, aprendo,alla fine del corteo, uno striscione diverso da quello“incriminato”.Un calabrese amareggiato e oltraggiato da chi continuaa sostenere, in malafede, che la ‘ndrangheta non c’entranulla. È assurdo, anche solo ipotizzare l’estraneità dellendrine, in un lembo di terra che trasuda ‘ndranghetada ogni poro. In un territorio, quello rosarnese, dovealcune consorterie criminali hanno potere di vita e dimorte su ognuno. Un contesto in cui nulla succede percaso o per fatalità. E i “fatti di Rosarno” non sono unafatalità. Una coincidenza. Sono solo il tassello di unpuzzle criminale molto più ampio e articolato.Non è casuale, che la sommossa sia scoppiata pochigiorni dopo la gravissima intimidazione alla Procura

RILEVAZIONE DATI DELLEPUBBLICHE ASSISTENZE

Un ultimo sforzo per raggiungereil 100% delle risposte

Siamo al rush finale: sono 616 le Pubbliche Assistenze che hanno ri-sposto al questionario “Risorse umane e mezzi” ed a quello su “Attivitàinternazionale e cooperazione” il 70% del totale.L’ultimo cenimento è stato lanciato a settembre dello scorso anno

L’obiettivo è arrivare a quota 100% delle risposte totali entro il 26marzo, limite massimo entro il quale far pervenire le risposte.Info: [email protected]

Generale di Reggio Calabria. Un fatto nuovo edeclatante, deciso dalle più potenti ndrinereggine. Che ha fatto accendere i riflettori. E iriflettori fanno male alla ‘ndrangheta.Serviva un diversivo. Ed ecco che proprio ilgiorno in cui Maroni si reca a Reggio, scoppiala “rivolta nera”. Architettata con algida crudeltàdai picciotti rosarnesi.Ma gli interessi delle ndrine, non si limitanoalla distrazione di massa da Reggio Calabria.Bisognava anche togliere di mezzo gli immigrati,perché non servivano più. Bisognava far andarela raccolta delle arance in malora e ottenere lasvalutazione delle terre agricole. Per poterlepoi acquistare a prezzi irrisori ed ottenere icontributi comunitari che, a differenza delpassato, non vengono più elargiti in rapportoall’effettiva produzione, ma sulla base degliettari di terreno posseduti.Il 22 gennaio il Presidente Napolitano è scesoa Reggio. Nei pressi dell’aeroporto, vennerinvenuta un’automobile piena di armi edesplosivo. Un altro segnale di spregiudicataarroganza: “può venire chi vuole. Noi siamo qui enon abbiamo paura. Continueremo a fare quelloche vogliamo”.

Mi sono vergognato di essere calabrese. Diessere figlio di un popolo di migranti. Mi sonosentito stuprato nella mia meridionalità.La Calabria sta sprofondando in un baratrosempre più oscuro e irreversibi le. Nonbasteranno le passerelle e le promesse ipocritedi politicanti a salvarla. Non basteranno lemanifestazioni postume organizzate senza unareale volontà locale.

Forse a salvarla, come sostiene AntonelloMangano (N.d.R., scrittore e giornalista, autoredel libro “Gli Africani salveranno Rosarno”),saranno proprio gli africani. Solo loro hannoavuto il coraggio di ribellarsi sul serio. Sonoscesi per le strade intorpidite dallarassegnazione a gridare con rabbia che non cistanno, che non si sottomettono a questelogiche mafiose del cazzo. Solo loro sono riuscitia far scappare un boss e a farlo barricare incasa con i calzoni sporchi di paura.Ci hanno dimostrato di essere stati la partesana di una società malata. Ci hanno dato unagrande lezione di civiltà e di coraggio.

Giuseppe Trimarchi, detto “Beppe, è presidentedella Pubblica Assistenza VOLONTARIDELL’ASPROMONTE e Responsabile AttivitàInternazionale di ANPAS Calabria.

Integrazione e Legalità

ROSARNO: DAI MIGRANTI UNA GRANDELEZIONE DI LEGALITA’

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Anpas Informa - Periodico mensile Dir. Responsabile: Fausto Casini - Redazione: Via Pio Fedi, 46/48 - Firenze Pagina 11

VALLE D’AOSTA.Le Insidie della

Cadute, avvelenamenti, ustioni,ferite, soffocamenti,folgorazioni: sono gli incidentipiù frequenti in casa. Secondol’ISPESL (Istituto Superiore perla Prevenzione e la Sicurezza delLavoro) ogni anno nelle caseital iane avvengono circa 4,5milioni di infortuni di cui 8.000mortali.Le insidie della casa è unopuscolo che arriva dallaFederazione Regionale deiVolontari del Soccorso della ValleD’Aosta: attraverso lei l lustrazioni di Massimil ianoVolpi, il documento fa vedere irischi della casa e come evitarlicon l ’obiettivo di dareinformazioni utili per preveniregli infortuni domestici.«L’argomento trattato non ècertamente dei più facili e non

VOLONTARIAMENTE SICURI. Ora anche autonomi.

È entrato in vigore lo scorso 20 agosto ilD.Lgs. n° 106/2009, che ha apportato si-gnificative modifiche e integrazioni al D.Lgs.n° 81/2008, cosiddetto “Testo unico sicu-rezza” o TUSIC. Il provvedimento, emana-to per correggere evidenti errori materialicontenuti nella prima versione del TISIC,nonché per tentare di risolvere i numerosidubbi applicativi sorti all’indomani della suaentrata in vigore, il 15 maggio del 2008, siispira a una filosofia prevenzionistica diver-sa, data la diversa maggioranza parlamen-tare che ha presieduto alla sua approva-zione. In particolare, è stato realizzato unradicale cambiamento di rotta nell’inquadra-mento dei volontari di cui alla L. 11 agosto1991 n° 266 nella normativa in questione. Nella sua prima versione il TUSIC avevaper la prima volta equiparato il volontariodi cui al la L. 266/1991 al lavoratore,estendendo loro tutte le tutele previste peri lavoratori subordinati. Le associazioni divolontariato si erano trovate di punto inbianco a far fronte ad adempimenti moltopesanti a causa dell ’applicazione dellacomplessa normativa in materia disicurezza, tanto ai propri dipendenti, quantoai volontari.

Il Decreto correttivo cambia le carte intavola. È stata eliminata l’equiparazione delvolontario al lavoratore subordinato. Mosso,come si legge nella relazione diaccompagnamento al decreto, dall’intentodi evitare gli “effetti gravemente distorsividelle attività delle associazioni o degli enti divolontariato” che la suddetta equiparazionecomporta, il Legislatore ha introdotto, conl’art. 3 del correttivo, i l comma 12-bisnell’art. 3 del TUSIC, che è ora il cardinedella nuova disciplina.D’ora in avanti al volontario di cui alla L.266/91 si applicheranno le disposizionirelative ai lavoratori autonomi, che sirinvengono all ’art. 21 del TUSIC. Insostanza, i volontari dovranno utilizzare leattrezzature di lavoro e munirsi di dispositividi protezione individuali conformemente alTitolo III del TUSIC.

ANPAS e la ConfederazioneNazionale delle Misericordiehanno pubblicato la secondaedizione del CDVolontariamente sicuri, (n.d.R. inallegato a questo numero di ANPASInforma alle Pubbliche Assistenze).La nuova versione aggiornata siripropone quale strumento diausil io al le associazioni divolontariato, nonché ai volontaristessi, nell ’affrontare i nuoviadempimenti. Da segnalareall ’attenzione del lettore unabozza di accordo tra associazionee volontario per attuare quantoprevisto a tutela di quest’ultimo,un test di autovalutazione sullostato di avanzamentodell’associazione nell’osservanzadei propri obblighi, nonché unpercorso guidato, che si proponein una veste ludica come guidapratica alla costruzione di unsistema di salute e sicurezza.

L’entrata in vigore del D.Lgs. 106/2009 stravolge il regime di tutela in materia di salute e sicurezza previsto per i volontarioriginariamente previsto dal D.Lgs. 81/2008. I nuovi adempimenti e la nuova edizione del CD Volontariamente sicuri.

Inoltre, nel caso che la loro prestazio-ne venga svolta nell’ambito dell’orga-nizzazione di un datore di lavoro, do-vranno munirsi di apposita tessera diriconoscimento, corredata di fotogra-fia e contenente le proprie generalità. Occorre subito notare che se da unlato è stata alleggerita di molto laposizione dell ’associazione divolontariato, dall’altro il volontario èstato posto in qualche ambascia.Stando a un’interpretazione letteraleche discende dalla lettura combinatadelle due disposizioni citate del TUSIC,ora egli diventa soggetto titolare diobblighi la cui violazione potrebbe avererilevanza penale. Anche a voler fornireun’interpretazione normativaindulgente, in quanto nessunasanzione è esplicitamente prevista peri volontari, è chiaro che il solo doversifar carico di quanto previsto per soggettiche già sanno di dover espletare lapropria opera in autonomia è fardellodi non poco conto. La norma, tuttavia,offre subito una via per stemperarel’effetto delle nuove disposizioni.Infatti, viene lasciata la possibilità,mediante accordi tra il volontario el ’associazione, di individuare lemodalità di attuazione della tutelaprevista. Per completare la lettura del comma12-bis, art. 3 del TUSIC, ove laprestazione del volontario venga svoltanell ’organizzazione di un datore dilavoro, questi è tenuto a rendere edottoil volontario dei rischi esistenti negliambienti in cui andrà a operare, delleproprie misure di prevenzione eprocedure di emergenza, nonché adadottare tutte le misure necessarie pereliminare i rischi di interferenza tra ilvolontario e le altre attività che sisvolgano nell ’ambitodell’organizzazione stessa. Il datore dilavoro che non vi provvede puòincorrere in sanzioni penali.

Stefano Venditti e Nicola De Rosa,Ispettori del lavoro della D.P.L. di Lodi.

particolarmente “attraente”per la gente comune. L’ideadi accompagnare le parolecon semplici disegni nasceproprio dalla necessità dioffrire al pubblico unprodotto fruibile», dice i lDottor Paolo Ferrero,curatore dell ’opera ePresidente dellaFederazione dei Volontaridel Soccorso della ValleD’Aosta

L’opuscolo promuove laprevenzione attraverso unapresentazione dei rischi, imodi per evitarli, cosa farein attesa dell’ambulanza eun ABC del soccorso.P a r t i c o l a r m e n t einteressante e uti le è i lpromemoria SOSche illustra

la chiamata al 118: saperechi chiamare e cosa direall’operatore della centralesignifica collaborare con ilsistema dell ’emergenza,accelerando i tempi diintervento.

Come ri leva l ’OMS(l’Organizzazione Mondialedella Sanità), anche se nonhanno particolare risalto al ivello mediatico, gl iincidenti domesticirappresentano la primacausa di morte per i bambinie per le casalinghe:prevenirl i, evitarl i eintervenire nel modo piùadeguato fa parte dellanuova cultura della qualitàdella vita.

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HAITI: PROSEGUE LA RACCOLTA FONDI

Venerdì 19 marzo (Firenze)Direzione nazionale

Domenica 21 marzo (Firenze)LA QUI LA Emergenza Abruzzo2009.Incontro nazionale dei Volontari ANPAS

Venerdì 16 marzo (Torino)Direzione nazionale

Sabato 17 e domenica 18 aprile(Torino)Consiglio nazionale e CorsoFormazione Dirigenti(6° modulo: IL TERZO SETTOREVOLONTARI IN RETE)

Venerdì 28, sabato 29 e domenica 30maggio (Aosta)Corso Formazione Dirigenti(7° modulo: IL VOLONTARIATOOSSERVA, PROGETTA, COMPRENDE)

Sabato 29 maggio (Aosta)Assemblea nazionale dellePubbliche Assistenze(per l’approvazione del BilancioEconomico e del Bilancio Sociale)

Venerdì 18 giugno (Lagonegro – PZ)Direzione nazionale

Sabato 19 e domenica 20 giugno(Lagonegro, Latronico – PZ)Consiglio nazionale

Mercoledì 15 - Domenica 19 settembre(L’Aquila)11° edizioneMEETING NAZIONALE DELLASOLIDARIETA’

CALENDARIO 2010

Ore 9 - 12INTERVENTI:Alceste Santuari, Professore incaricato di Diritto degli Enti Non Profit,Università di TrentoUgo Ascoli, Professore ordinario di Sociologia economica e Politiche sociali,Università Politecnica delle MarcheLuigi Bulleri, Presidente UniTS (Università Terzo Settore)

Ore 14.30 – 18TAVOLA ROTONDA:Ugo Ascoli, Professore ordinario di Sociologia economica e Politiche sociali,Università Politecnica delle MarcheAndrea Olivero, Portavoce Forum Terzo SettoreFausto Casini, Presidente ANPASGiorgio Righetti Direttore Fondazione per il SudMarco Granelli, Presidente CSV.net

Coordina: Mauro Giannelli

I PROSSIMI APPUNTAMENTI

I SOGGETTI DEL TERZO SETTORE:UNA AZIONE COMUNE PER IL CAMBIAMENTO

Il 12 gennaio 2010 Haiti è stata colpita da un terremoto che ha provocato circa217 mila morti e almeno 300 mila feriti (fonte ministro haitiano dell'Interno PaulAntoine Bien-Aimé). A poche ore dal sisma, ANPAS ha attivato una raccoltafondi per la ricostruzione, una campagna di affissione con volantini e cartolinescaricabili dal sito internet www.anpas.org e personalizzabili dalle PubblicheAssistenze.

Torino, sabato 17 maggio 2010

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