Arcicaccia Informa n.2

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N. 2 Luglio/Agosto 2014 a pag. 5 a pag. 2 a pag. 4 a pag. 16 a pag. 19 Pace in Medio Oriente Pace in Medio Oriente Pace in Medio Oriente Pace in Medio Oriente Pace in Medio Oriente Siamo alle “emozioni”, che prece- dono la “pre-apertura” e poi … l’“Apertura”. Anche per la “crisi” siamo un pò meno a rinnovare la licenza. Que- st’anno, rispetto al passato, sarà anche l’occasione per scegliere l’As- sociazione venatoria e non più solo l’“assicurazione”. Noi vogliamo pro- vare a segnalare le “novità” e le “cri- ticità” che si ripropongono per fornire elementi per decidere la “tes- sera”. Dobbiamo certo continuare a preoc- cuparci per un, ancora marcato, no- stro “isolamento” ricercato dagli animalisti, ma alimentato da una strategia fallimentare delle Associa- zioni venatorie che hanno cercato di sopravvivere, grazie al “quante gliene abbiamo dette” e nascon- dendo ai soci l’emarginazione dalla società e, in particolare, dalle nuove generazioni. L’analisi delle responsabilità del mondo venatorio le ha fatte la Ri- cerca del Prof. Finzi che ha indicato come “guarire”: raccogliere le criti- che che vengono dall’area dei citta- dini attenti all’ambiente, agli animali ma che non esprimono l’“animali- smo” anti-umano e anti-italiano. Il mondo venatorio e quello degli imprenditori delle armi, hanno con- diviso il “Finzi pensiero” e si sono messi a lavorare finalmente per co- struire una rete di relazioni con la Società. Questo ha permesso di ria- prire anche un tavolo unitario tra le Associazioni venatorie che dob- biamo offrire agli agricoltori e pre- sto. E’ finito su un binario morto, ormai da tempi biblici, il treno aperto dalla FIdC che doveva far salire l’ANUU e il CPA sotto la sigla della FIC (così nominata la Federazione al suo sor- gere) senza che alcuno dei sopra ci- tati sia “salito”. L’“opzione” delle altre Associazioni venatorie nazio- nali è parcheggiata in FACE, e da tempo. Vivaddio, malgrado quanto detto, comunque c’è stato un “sussulto uni- tario” che ha iniziato ha dare risposte con le Federazioni e le Confedera- zioni, etc… nate nelle Regioni. Na- zionalmente i tempi sono diversi e lunghi, purtroppo. Si è fatta una prima riunione: presenti ANLC, Arci Caccia, Enalcaccia e FIdC, si è ini- ziato almeno a “picchettare” il futuro indicando tutti l’esigenza di dotarci di uno “statuto” per regolare i rap- porti democratici (Federazione, Con- federazione, Unione, ecc…) che fosse valido per gli anni futuri. Al Tavolo nessuna obiezione; però non si va avanti malgrado, e va detto, che Enalcaccia ed Arci Caccia abbiano scritto proposte da discutere. Attendiamo i “ritardatari”. Qualche danno le prime “allucina- zioni” sull’idea di “annessione”, li hanno prodotti. Nei territori, invece di valorizzare le intese, alcuni si sono presentati con il “sogno del- l’unità” con rapporti subalterni. Così rimarranno soli ed inutili. Purtroppo l’“incoscienza” porta ad inseguire le “tessere” “cannibaliz- zando” le esigenze delle varie forme di caccia: talvolta si è solo cinghia- lai, beccacciai, migratoristi; qualche “imbecille” propone i giorni di “passo” fissi per la migratoria per la- sciare il campo – immagino - al chilo di carne di cinghiale. Dimen- tichiamo che, prima di tutto, siamo cacciatori e la prevaricazione di un tipo di “caccia” sull’altra è mortale. L’importante, nelle difficoltà, però è che si è tornati a discutere… molto più frequentemente. Così anche altri fatti utili sono maturati: FIdC – Arci Caccia – AnuuMigratoristi, per la prima volta hanno un “solo” Pro- gramma Assicurativo che ha consen- tito di migliorare e qualificare il ser- vizio del “sistema assicurativo” unico e per i numeri che raccoglie e per la qualità dei “Marchi” delle “Compagnie” messe insieme e già sperimentate. Così, per la prima volta, quanti sceglieranno questo “pacchetto comune” non rischie- ranno per “l’assicurazione”: franchi- gie, condizioni furbesche e ci iscriveremo pensando al lavoro che compete alle Associazioni. Probabilmente non siamo consape- voli del “nuovo inizio” per il quale le Associazioni venatorie dovranno essere più “portatori d’interesse” al- l’europea, più “gestori”, che “assicu- ratori”. Nasceranno gruppi dirigenti all’altezza? Tutto da dimostrare. Ma è urgente, se pensiamo a cosa dovrà seguire alle Province, muoversi su- bito. Bisognerà creare le regole già nella Confederazione delle Associa- zioni venatorie nazionali perché si possano eleggere rappresentanze per il merito delle persone senza ricor- rere a “trucchetti” (dall’Ekoclub a quant’altro…) per un posto in più “a tavola”! Altrimenti non ci sarà orga- nismo, unico o federato, che tenga. C’è un altro “accadimento” che se “vivrà” sarà portatore di cultura po- sitiva per la caccia. E’ nato il “Ta- volo di lavoro” tra FIdC, Arci Caccia, AnuuMigratoristi e Legam- biente per rispondere alle esigenze del Paese per una caccia utile. Dovremo applicarci perché “caccia” sia gestione, cultura rurale, ma anche alimentazione sana, etc.., così come chiesto da chi vuol bene all’Italia. Lavorare come hanno fatto ANUU, ANLC e FIdC ieri per una positiva Convenzione con l’Ispra per inve- stire 55.000,00 (derivanti dai soldi dei soci) e oggi senza che dopo nulla sia cambiato, gridare all’“ENTE INUTILE”, non va nella Direzione del “rilancio”. Per non parlare del- l’importanza data all’ISPRA e da tutti apprezzata nel “Decreto” sui ri- chiami. Accendiamo i fari sull’unità, quella realizzabile ora e subito. Per farla c’è bisogno di trasparenza e coerenza … tanta, tanta. Cerchiamola nelle tes- sere 2014. Siamo già meno soli. Osvaldo Veneziano Vigilia di una nuova stagione di caccia, sarà anche l’occasione per scegliere l’Associazione Venatoria e non più solo l’assicurazione 2014. Non solo annunciazioni ed allucinazioni Accendiamo i fari sull’unità, quella realizzabile ora e subito. Per farla c’è bisogno di trasparenza e coerenza 1 In Italia correttamente europei L’animalismo che vuole condizionare il Paese Il segreto del polpo Game Fair sotto il segno della cinofilia Gran Galà della cinofilia sportiva Progettotempod'arcicaccia2014bisnuovo:tempod'arcicaccia2014luglioagosto 07/08/2014 23:54 Pagina 1

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N. 2 Luglio/Agosto 2014

a pag. 5a pag. 2 a pag. 4 a pag. 16 a pag. 19

Pace in Medio Oriente Pace in Medio OrientePace in Medio Oriente Pace in Medio OrientePace in Medio Oriente

Siamo alle “emozioni”, che prece-dono la “pre-apertura” e poi …l’“Apertura”.Anche per la “crisi” siamo un pòmeno a rinnovare la licenza. Que-st’anno, rispetto al passato, saràanche l’occasione per scegliere l’As-sociazione venatoria e non più solol’“assicurazione”. Noi vogliamo pro-vare a segnalare le “novità” e le “cri-ticità” che si ripropongono perfornire elementi per decidere la “tes-sera”.Dobbiamo certo continuare a preoc-cuparci per un, ancora marcato, no-stro “isolamento” ricercato daglianimalisti, ma alimentato da unastrategia fallimentare delle Associa-zioni venatorie che hanno cercato disopravvivere, grazie al “quantegliene abbiamo dette” e nascon-dendo ai soci l’emarginazione dallasocietà e, in particolare, dalle nuovegenerazioni.L’analisi delle responsabilità delmondo venatorio le ha fatte la Ri-cerca del Prof. Finzi che ha indicatocome “guarire”: raccogliere le criti-che che vengono dall’area dei citta-dini attenti all’ambiente, agli animalima che non esprimono l’“animali-smo” anti-umano e anti-italiano.Il mondo venatorio e quello degliimprenditori delle armi, hanno con-diviso il “Finzi pensiero” e si sonomessi a lavorare finalmente per co-struire una rete di relazioni con laSocietà. Questo ha permesso di ria-prire anche un tavolo unitario tra leAssociazioni venatorie che dob-biamo offrire agli agricoltori e pre-sto. E’ finito su un binario morto, ormaida tempi biblici, il treno aperto dallaFIdC che doveva far salire l’ANUUe il CPA sotto la sigla della FIC (cosìnominata la Federazione al suo sor-gere) senza che alcuno dei sopra ci-tati sia “salito”. L’“opzione” dellealtre Associazioni venatorie nazio-nali è parcheggiata in FACE, e datempo.Vivaddio, malgrado quanto detto,comunque c’è stato un “sussulto uni-tario” che ha iniziato ha dare risposte

con le Federazioni e le Confedera-zioni, etc… nate nelle Regioni. Na-zionalmente i tempi sono diversi elunghi, purtroppo. Si è fatta unaprima riunione: presenti ANLC, ArciCaccia, Enalcaccia e FIdC, si è ini-ziato almeno a “picchettare” il futuroindicando tutti l’esigenza di dotarcidi uno “statuto” per regolare i rap-porti democratici (Federazione, Con-federazione, Unione, ecc…) chefosse valido per gli anni futuri. AlTavolo nessuna obiezione; però nonsi va avanti malgrado, e va detto, cheEnalcaccia ed Arci Caccia abbianoscritto proposte da discutere.Attendiamo i “ritardatari”.Qualche danno le prime “allucina-zioni” sull’idea di “annessione”, lihanno prodotti. Nei territori, invecedi valorizzare le intese, alcuni si

sono presentati con il “sogno del-l’unità” con rapporti subalterni. Cosìrimarranno soli ed inutili.Purtroppo l’“incoscienza” porta adinseguire le “tessere” “cannibaliz-zando” le esigenze delle varie formedi caccia: talvolta si è solo cinghia-lai, beccacciai, migratoristi; qualche“imbecille” propone i giorni di“passo” fissi per la migratoria per la-sciare il campo – immagino - alchilo di carne di cinghiale. Dimen-tichiamo che, prima di tutto, siamocacciatori e la prevaricazione di untipo di “caccia” sull’altra è mortale. L’importante, nelle difficoltà, però èche si è tornati a discutere… moltopiù frequentemente. Così anche altrifatti utili sono maturati: FIdC – ArciCaccia – AnuuMigratoristi, per laprima volta hanno un “solo” Pro-

gramma Assicurativo che ha consen-tito di migliorare e qualificare il ser-vizio del “sistema assicurativo”unico e per i numeri che raccoglie eper la qualità dei “Marchi” delle“Compagnie” messe insieme e giàsperimentate. Così, per la primavolta, quanti sceglieranno questo“pacchetto comune” non rischie-ranno per “l’assicurazione”: franchi-gie, condizioni furbesche e ciiscriveremo pensando al lavoro checompete alle Associazioni.

Probabilmente non siamo consape-voli del “nuovo inizio” per il qualele Associazioni venatorie dovrannoessere più “portatori d’interesse” al-l’europea, più “gestori”, che “assicu-ratori”. Nasceranno gruppi dirigentiall’altezza? Tutto da dimostrare. Maè urgente, se pensiamo a cosa dovràseguire alle Province, muoversi su-bito. Bisognerà creare le regole giànella Confederazione delle Associa-zioni venatorie nazionali perché sipossano eleggere rappresentanze peril merito delle persone senza ricor-rere a “trucchetti” (dall’Ekoclub aquant’altro…) per un posto in più “atavola”! Altrimenti non ci sarà orga-nismo, unico o federato, che tenga.C’è un altro “accadimento” che se“vivrà” sarà portatore di cultura po-sitiva per la caccia. E’ nato il “Ta-volo di lavoro” tra FIdC, ArciCaccia, AnuuMigratoristi e Legam-biente per rispondere alle esigenzedel Paese per una caccia utile. Dovremo applicarci perché “caccia”sia gestione, cultura rurale, ma anchealimentazione sana, etc.., così comechiesto da chi vuol bene all’Italia.Lavorare come hanno fatto ANUU,ANLC e FIdC ieri per una positivaConvenzione con l’Ispra per inve-stire 55.000,00 (derivanti dai soldidei soci) e oggi senza che dopo nullasia cambiato, gridare all’“ENTEINUTILE”, non va nella Direzionedel “rilancio”. Per non parlare del-l’importanza data all’ISPRA e datutti apprezzata nel “Decreto” sui ri-chiami. Accendiamo i fari sull’unità, quellarealizzabile ora e subito. Per farla c’èbisogno di trasparenza e coerenza …tanta, tanta. Cerchiamola nelle tes-sere 2014. Siamo già meno soli.

Osvaldo Veneziano

Vigilia di una nuova stagione di caccia, sarà anche l’occasione perscegliere l’Associazione Venatoria e non più solo l’assicurazione

2014. Non solo annunciazionied allucinazioni

Accendiamo i fari sull’unità, quella realizzabile ora esubito. Per farla c’è bisogno di trasparenza e coerenza

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In Italiacorrettamenteeuropei

L’animalismo chevuole condizionareil Paese

Il segretodel polpo

Game Fairsotto il segnodella cinofilia

Gran Galàdella cinofiliasportiva

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Al Senato approvato l’emendamento che fa chiarezza sull’utilizzo delle reti e dei richiami vivi

Caccia in Italia, siamocorrettamente europei

L’approvazione dell’emendamentorelativo ai richiami vivi in sede dicommissione da parte del Senato ri-lancia la sostenibilità di una praticatradizionale aggiornandola al mutaredei tempi e delle conoscenze. Per lacaccia una sfida positiva a essereforza propulsiva per la gestionedell’ambiente e la qualità della vitadell’intero PaeseLe Associazioni Venatorie Federcac-cia, Arci Caccia, ANUUMigratoristi,Enalcaccia e Liberacaccia, insiemeal CNCN – Comitato NazionaleCaccia e Natura esprimono una va-lutazione positiva per l’impegnoespresso dal Senato per superare laprocedura d’infrazione europea sullanormativa italiana per i “richiamivivi”.La materia è complessa, riguardasensibilità assai articolate e, giusta-mente, per trovare una sintesi, sisono ascoltati tutti i portatori d’inte-resse.Il lavoro fatto al Senato ha coniugatoi valori e l’importanza di tradizioniantiche e radicate con l’esigenza dirispondere “scientificamente” alle ri-chieste di una corretta e sostenibilegestione e fruizione della fauna sel-vatica. In questo contesto occorre lamassima attenzione anche per gli“uccelli da richiamo”. È priorità delmondo venatorio l’interesse di tutelae conservazione delle “specie”, non-ché corrispondere a quanto l’Europachiede per la loro detenzione e im-piego nel rispetto delle norme sul be-

nessere animale.I cacciatori italiani chiedono, senzamanipolazioni strumentali, di “vi-vere” l’attività venatoria così come ènegli altri Paesi europei, laddove lacollaborazione fra cacciatori, Bir-dlife-Lipu e agricoltori è nella con-suetudine. In Italia, i “portatori dipregiudiziali ideologiche”, anche suqueste tematiche, producono “danni”a un Paese già in forte sofferenza.

L’emendamento approvato fissa conchiarezza le competenze dello Statocentrale e del Governo delegato allascrittura delle regole di dettaglio perle reti da utilizzare, che dovranno es-sere identiche a quelle usate daglialtri Paesi europei e le stesse perl’inanellamento e la cattura ai fini dirichiamo.Il Decreto del Governo regolamen-terà inoltre i tempi, le quantità e

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quanto altro necessario per metterele Regioni nella certezza del dirittoed evitare anche errori del passato.Questa è l’Europa come sanno benei Commissari, ai quali chiediamo li-nearità e omogeneità di comporta-menti con gli altri Paesi. La sfida inpositivo, questa volta, assegna unruolo più importante alla scienza ealla conoscenza per rendere le tradi-zioni compatibili con il futuro e inquesto contesto l’emendamento ri-lancia il ruolo fondamentale e inso-stituibile della ricerca, ancheattraverso un Istituto, l’Ispra – chedeve essere messo in grado di adem-piere correttamente ai propri compiti– e che talvolta si tenta impropria-mente di strattonare da parte degli“estremisti” dei diversi schieramenti.L’insegnamento che raccogliamo daquesta esperienza è quello di mettereancora di più il mondo venatorio alservizio dei cittadini.È tempo di risolvere le questionidelle nostre campagne anche in temadi fauna selvatica e confermiamo lavolontà di procedere, con rinnovatoimpegno, alla costruzione di un “Ta-volo del buon senso, della buona vo-lontà e della collaborazione” perconcorrere, anche con l’economiadella gestione faunistica, ad una mi-gliore qualità della vita per tutti e amaggiori opportunità per il Paese.

Federcaccia, Enalcaccia, Arci Cac-cia, Liberacaccia, ANUUMigrato-risti e CNCN

Inserita anche la norma che equipara le nutrie a talpe,ratti, topi e arvicole. Consentito inoltre l’utilizzo

di 5 colpi nel caricatore per le carabine a canna rigatautilizzate per l’esercizio della caccia al cinghiale.Abrogato il divieto di caccia sui terreni innevati

Le modifiche approvate

ULTIM’ORA

Procedure d’infrazione: per la caccia sempre la stessa “nenia”

Mentre in Italia Istituzioni e Associa-zioni venatorie lavorano per rispon-dere con correttezza alle linee guidadi una caccia sostenibile così comedettate dall’Europa e applicate in tuttal’Unione, si cerca di far prevalere po-sizioni basate su preconcetti e visionidi parte che sembrano essere limitatesolo al nostro PaeseIn queste ore nei “Palazzi” del Go-verno e del Parlamento circolano do-cumenti provenienti dallaRappresentanza permanente d’Italiapresso l’Unione Europea inviati dalConsigliere Nicola Minasi. Oggettodegli stessi il tema dell’applicazionedella Direttiva 2009/147/CE (Diret-tiva Uccelli), per criticare, anche separzialmente, il Decreto fatto dal Go-verno. Non possiamo non rimanerestupiti per la solerzia e l’attenzionecon le quali il Dott. Karl Falkenberg,insieme ad altri, sembra essere impe-gnato a seguire le vicende italianedella Direttiva Uccelli “minuto perminuto”, mentre non ci risulta che suitemi venatori venga fatto altrettanto econ tanta perentorietà per altri Paesieuropei.La domanda, a questo punto sponta-nea e doverosa, può essere una sola:a chi giova?Alla luce delle diversità di tratta-mento della fauna selvatica in altriStati, alcuni dei quali anche meno im-pegnati rispetto a quanto l’Italia faper tutelarla, sarà cura delle Associa-zioni venatorie nazionali porre for-malmente la questione alle IstituzioniEuropee al fine del raggiungimento diuna chiarificazione su un principiogenerale: ovvero che “la legge èuguale per tutti ovunque e dovun-que”, sia per gli esseri umani che pergli “uccelli”. Nel contempo vor-remmo tranquillizzare l’Ambascia-tore Sannino e i “giudizi preventivi”che vengono “sentenziati” sullenorme scritte in Italia invitando aprendere conoscenza dei contenuti at-traverso i quali, grazie all’impegnodel Senato della Repubblica Italianae con l’interesse positivo delle Asso-

ciazioni venatorie nazionali (consa-pevoli e convinte che occorra supe-rare le procedure d’infrazione) ilDecreto Legge 91 del 24 giugno2014, è stato migliorato nel dibattitoparlamentare. Il Senato ha già forma-lizzato e la Camera dei Deputati do-vrebbe completare nei prossimigiorni l’iter di conversione del De-creto legge che prevede esclusiva-mente strumenti e modalità identichea quelle usate in altri Paesi europei eil Governo, entro sei mesi, procederàcon apposito Decreto a far adeguarele legislazioni regionali.L’augurio è che i Commissari euro-pei, i dirigenti, i tecnici vogliano orafornire una adeguata comparazionesu strumenti e modalità, oltre a formedi attività venatoria come la cacciacon le reti, permessa e praticata da

altri Paesi e in Italia vietata. Dinorma, la scelta precisa su come at-tuare le disposizioni delle Direttive,anche di quella “Uccelli”, dovrebbeessere delle autorità nazionali, com-prese quelle italiane. Probabilmenteverso il nostro Paese c’è qualche “in-sofferenza” sollecitata da lobby ani-maliste, privilegiate a interloquiredirettamente con le “stanze dei bot-toni” europee per condizionare le no-stre Istituzioni. Forse i confini dellecompetenze e dei ruoli sono stati su-perati. Non sarebbe cosa sbagliata ap-profittare dell’occasione per riportarlinell’ambito delle competenze e del ri-spetto istituzionale.

Federcaccia, Enalcaccia, Arci Cac-cia, Liberacaccia, ANUUMigrato-risti e CNCN

PER ESSERE SEMPRE AGGIORNATI

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Il Senato ha definitiva-mente approvato il de-creto legge“Competitività” conte-nente alcune modifichealla legge 157/92 riguar-danti i richiami vivi, lacaccia agli ungulati sullaneve, il caricamento per lecarabine semiautomatichee le nutrie (inserite tra lespecie non più protette)dopo che la Camera avevaapportato alcune modifi-che in alcune parti del de-creto stesso.Sul decreto si è sviluppatauna dura battaglia parla-mentare frutto dell’odio edel pregiudizio animalistacontro la caccia. Il Parla-mento ha respinto l’as-salto ideologico efondamentalista e ha ap-provato le nuove regolenel rispetto delle direttivecomunitarie e nel solco diquel riformismo ambien-talista tanto utile al Paese.

MAXIEMENDAMENTO

All’articolo 11Conseguentemente, dopo il comma 12 aggiungere il seguente:

«12-bis. All'articolo 2, comma 2, della legge 11 febbraio 1992, n. 157,dopo le parole:

"propriamente detti" inserire le seguenti: "alle nutrie,"».

All’articolo 16:il comma 1 è sostituito con il seguente:

«1. L'articolo 4, comma 3, della legge Il febbraio 1992, n. 157, è sosti-tuito dal seguente:

"L'attività di cattura per l'inanellamento e per la cessione ai fini di ri-chiamo può essere svolta esclusivamente da impianti della cui autoriz-zazione siano titolari le province e che siano gestiti da personalequalificato e valutato idoneo dall'Istituto superiore per la protezione ela ricerca ambientale. L'autorizzazione alla gestione di tali impianti èconcessa dalle regioni nel rispetto delle condizioni e delle modalità pre-viste all'articolo 19-bis".

Aggiungere i seguenti commi:"l-bis. Entro sei mesi dall'entrata in vigore della legge di conversionedel presente decreto-legge, con decreto del Presidente del Consiglio deiministri, su proposta della Conferenza Stato-Regioni, previa acquisi-zione del parere dell'Istituto superiore per la protezione e la ricerca am-bientale, sono definiti:

a) i criteri per autorizzare mezzi e impianti di cattura conformi a quelliutilizzati in altri Paesi dell'Unione Europea e non proibiti dall'allegatoIV della direttiva 2009/l47/UE;b) le regole e le condizioni per l'esercizio dell'attività di controllo, conparticolare riferimento al metodo di cattura selettivo e occasionale;c) le modalità di costituzione di apposite banche dati regionali;d) i criteri per l'impiego misurato e la definizione delle quantità.

l-ter. Entro sei mesi dall'adozione del predetto decreto del Presidentedel Consiglio dei ministri, le Regioni adeguano la propria normativaalle disposizioni del medesimo decreto.»

l-quater. All'articolo 13, comma 1, della legge 11 febbraio 1992, n. 157,è aggiunto, in fine, il seguente periodo: "i caricatori dei fucili ad animarigata a ripetizione semiautomatica non possono contenere più di duecartucce durante l'esercizio dell' attività venatoria e possono contenerefino a 5 cartucce limitatamente all'esercizio della caccia al cinghiale».

dopo il comma 3 è aggiunto il seguente:«3-bis. All'articolo 21, comma 1, lettera m), della legge 11 febbraio1992, n. 157, dopo la parola: "Alpi", sono inserite le seguenti: "e per laattuazione della caccia di selezione agli ungulati».

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La Parlamentare erupea Renata Briano scrive una lettera a sostegnodelle modifiche alla 157/92.

Di seguito il testo delle lettera:

Al Presidente del Consiglio dei Ministri Matteo RenziAl Capogruppo Pd Senato Luigi ZandaAl Capogruppo PD Camera dei Deputati Roberto SperanzaAlla Responsabile Ambiente del PD Chiara BragaCarissimi,Vi scrivo queste poche righe per sostenere le scelte fatte in Senato nelDL Competitività per modificare la L 157/92, legge che tutela l’avifaunaselvatica nel nostro Paese, sulle tre questioni oggetto di gravissime stru-mentalizzazioni da parte di alcune associazioni animaliste: i richiamivivi, le nutrie e la caccia di selezione agli ungulati nel periodo inver-nale.Ho sempre pensato che, ad ogni livello amministrativo, ognuno di noidebba affrontare la gestione faunistica e il prelievo venatorio scevro daogni ideologia di parte. Dobbiamo valutare la materia con grande equi-librio, basandoci su conoscenze scientifiche approfondite. Così è statonel lavoro svolto fin qui!Il testo approvato in Senato va in questa direzione perché trova soluzioniin linea con la normativa europea, rispettose della fauna ma anche dellatradizione venatoria del nostro paese (richiami vivi). Inoltre si affron-tano finalmente due questioni importanti di gestione di due specie la cuipresenza sul territorio (se non gestita) genera problemi ambientali e so-ciali (nutria e cinghiali).Mi occupo di caccia fin dagli anni dell’Università e poi in Provincia diGenova e quindi in Regione Liguria e so come la caccia sia un tema“eticamente sensibile” che genera spesso contrapposizioni forti e fret-tolose sentenze emotive. È bene invece evitare derive demagogiche per-ché non tengono mai conto della complessità dei problemi e perchéanche la fauna selvatica così come tutto il territorio va gestita.Io do la mia disponibilità, fin da ora, a seguire in Europa tali proble-matiche in stretta collaborazione con voi.Buon lavoro!

Renata Briano

Parlamentare europea PD, vicepresidente commissione Pesca, membrosostituto commissione ENVI

“Su tutte le norme che riguardano glianimali contenute nel decreto com-petitività crediamo che si pratichitroppa ideologia, anche perché le po-sizioni sostenute dal Pd nelle com-missioni Ambiente e Industriadurante l’esame del provvedimentosono di assoluto equilibrio. E perquesto facciamo un appello a consi-derare le questioni con più responsa-bilità e serenità”. Lo dicono isenatori democratici Massimo Caleoe Stefano Vaccari, rispettivamentecapogruppo del Pd e componentedella Commissione Ambiente.“Per quanto concerne le disposizionisull’uso dei cosiddetti richiami vivi- proseguono i due senatori - l’emen-damento approvato è finalizzato a li-mitare e a disciplinare le catture,consentendo in Italia reti selettive enon lesive utilizzate in altri Paesi eu-ropei e dal personale Ispra che avràil dovere della formazione, dell’au-torizzazione e del controllo. In que-sto modo si supera la procedura diinfrazione europea. Per quanto ri-guarda le nutrie, abbiamo semplice-mente escluso questa specie dalleipotesi di tutela inserite nella legge157/92 sulla caccia, dal momentoche si tratta di una specie alloctona

invasiva. Vogliamo ricordare che idanni causati dalle tane di questi ani-mali sono stati riconosciuti tra leconcause del collasso degli argini delfiume Secchia che hanno prodottol’alluvione del 17 gennaio scorso inprovincia di Modena. E’ la stessa lo-gica dell’intervento che ha estesoanche all’Appennino la possibilità dicacciare sulla neve concessa sulleAlpi, pratica che riguarda gli abbat-timenti selettivi dei cinghiali, altraspecie invasiva che sta provocandoingenti danni all’agricoltura di qua-lità.Nessuna barbarie, dunque, e nessuna

pagina penosa, ma solo interventipuntuali e non ideologici. Vorremmoinoltre puntualizzare, ed ascriverealla nostra iniziativa e del gruppo delPD nelle commissioni ambiente e in-dustria, le modiche sostanziali intro-dotte con emendamenti puntuali alDL 91 (bioshopper, carrette delmare, semplificazione per la difesadel suolo e prevenzione del dissestoidrogeologico, controllo su bonifi-che, norme su VIA postuma, rinno-vabili) che lo stesso Governo hariconosciuto come miglioramenti equalificazioni coerenti con gli obiet-tivi iniziali del provvedimento”.

Il senatore modenese del Pd Stefano Vaccari è nel mirino della Lav, che invitai propri aderenti a un mail bombing nei suoi confronti, per l’emendamentoche fa rientrare le nutrie tra le specie della fauna selvatica non protette.L’emendamento al Dl competitività, a prima firma del senatore Vaccari, haottenuto voto favorevole nelle Commissioni Ambiente e Industria del Senato.Ecco la risposta del senatore Stefano Vaccari:“Dalla LAV non prendo lezioni sulla biodiversità, con affermazioni stram-palate sugli scenari futuri, dopo l’approvazione di una modifica alla Legge157/1992 che tutela la fauna autoctona tra la quale, purtroppo, era finitaanche la nutria. Sottolineo, purtroppo, perché anche il vecchio Parlamentoeuropeo prima di decadere aveva approvato un regolamento per contrastarela diffusione delle specie alloctone invasive e che dovrà essere adottato soloformalmente dal nuovo Consiglio. Le specie alloctone invasive sono unavera e propria minaccia alla biodiversità che, secondo le stime europee, haanche un costo di 12 miliardi di euro per i danni causati. Il provvedimentoeuropeo mette in primo piano la prevenzione a livello comunitario e nazio-nale di ogni stato membro, con l’obbligo di intervenire per eradicare il pro-blema. Ogni Paese dovrà individuare i sistemi di sorveglianza e piani diazione, con un forum scientifico indipendente che supporterà i singoli co-mitati nazionali. Una decisione importante che viene dopo anni nei quali gliscienziati avevano lanciato l’allarme, sottolineando come una specie alienaintrodotta in un habitat diverso dal suo provochi uno squilibrio nell’ecosi-stema ospite soppiantando le specie autoctone e causi danni importanti,anche dal punto di vista economico e sociale. Tra queste, oltre alla nutria im-portata dapprima per scopi commerciali e poi diffusasi rapidamente per man-canza di predatori naturali, si possono citare a titolo di esempio la zanzaratigre, il coleottero rosso, la tartaruga d’acqua dolce carnivora. Per tornare acasa nostra, le stime in difetto parlano chiaro perché dal 1995 ogni anno lenutrie hanno provocato oltre 10 milioni di euro di danni, a cui vanno aggiuntisvariati milioni di euro necessari per le attività di controllo e contenimento,finora sottoposte alle norme della 157/92. Il “Piano nutrie” della provinciadi Modena - seppure con un attività importante di coordinamento svolta dallaProvincia con un significativo dispendio di risorse umane, economiche edorganizzative e migliaia di capi prelevati e abbattuti - non ha prodotto i ri-sultati sperati, tant’è che si contano a milioni gli euro di danni tra i quali èbene annoverare, purtroppo, anche i danni provocati dalle tane di animali,quale concausa del collasso arginale avutosi presso la frazione San Matteosul fiume Secchia che ha prodotto l’alluvione del 17 gennaio scorso. A con-fermarlo la relazione tecnico-scientifica sulle cause del collasso dell’argineredatta dalla commissione formata appositamente dalla Regione. La LAV egli altri che si scagliano contro la modifica approvata coerente con la nor-mativa europea, si assumano la responsabilità di andare a sostenere le lororagioni davanti ai sindaci e ai cittadini di Bomporto e Bastiglia”.

Nutrie, sen. Vaccari: dico alla Lavandate a Bomporto e Bastiglia

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Per i senatori Caleo e Vaccari occorrono più responsabilità e serenità

Sugli animali troppa ideologia,nostra posizione di equilibrio

Massimo Caleo Stefano Vaccari

Briano: le modifiche approvate sonoin linea con le normative europee

La Camera ha approvato un ordine delgiorno della Lega Nord (a firma di Ste-fano Borghesi), che, in considerazionedell'importanza “di una tradizione eco-nomica culturale fortemente radicata erappresenta non solo una tradizione dadifendere ma anche un vero e propriopresidio per la tutela degli habitat e del-l'ambiente rurale”, quale è la caccia allaselvaggina migratoria, impegna il go-verno a valutare gli effetti applicatividelle disposizioni approvate con il de-creto 91, al fine di prevedere, in un pros-simo provvedimento, una modificadell'articolo 4 della legge n. 157 del1992 riproponendo il testo contenutonell'articolo 20 della Legge europea2013-bis – visto che è chiara l'intenzionedel Governo di sopprimere tale disposi-zione mantenendo così solo il testo del-l'articolo 16 del decreto-legge all'esame– perché solo così facendo verrebbe sa-nata di fatto l'infrazione, permettendo al-tresì un proseguo dell'ars venandi e diconseguenza garantendo migliaia diposti di lavoro ad essa collegata. La legaNord ha votato contro il Dl “competiti-vità” e le modifiche apportate alla legge157.

Richiami vivi. LaCamera approva

odg della Lega

Nel decreto Competitività è stata ap-provata una norma che equipara le nu-trie ai topi, ai ratti e alle arvicole.L’importanza della nuova norma èspiegata dal Sottosegretario per le Ri-forme costituzionali e rapporti con ilParlamento Luciano Pizzetti. "Neltesto, fra le altre misure di tutela am-bientale compare anche la tanto at-tesa norma che consentel’eradicazione delle specie alloctone,in particolare nel caso delle nutrie, lecui colonie hanno proliferato in modoincontrollato causando forti danni aiterreni e all’ambiente a partire daglianni Novanta. L’emendamento, vo-luto e sostenuto presso i Ministericompetenti consente di derubricare lenutrie dalle specie protette, comparan-dole ad altre la cui soppressione noncomporta nessuna particolare autoriz-zazione. "Il provvedimento — so-stiene il sottosegretario — mira acolmare il vuoto normativo che nonprevedeva nessuna forma di tutela delterritorio a difesa dai danni provocatidall’inserimento delle nutrie, una spe-cie non autoctona e il cui numero diesemplari è in costante crescita. Leconseguenze dal punto di vista idro-geologico, agricolo e per la sicurezzastradale sono ormai diventate insoste-nibili in molte aree dell’Italia centro-settentrionale, i cui residenti nonavevano fino a oggi alcuna possibilitàper organizzare un contrasto sistema-tico contro le nutrie di concerto con leistituzioni locali. Infatti, la legge 157del 1992, che detta le Norme per laprotezione della fauna selvatica e peril prelievo venatorio, elenca le specieche sono oggetto di protezione maanche quelle che ne sono escluse es-sendo ritenute dannose, tra le qualinon risultavano le nutrie, essendosidiffuse in un periodo successivo allapromulgazione del provvedimento".

Pizzetti: l’impor-tanza della norma

sulle nutrie a difesadel territorio

La reazionescompostadella Lipu

Reazione scomposta della Lipu dopol’approvazione dell’emendamentoCaleo in Commissione Ambiente alSenato che consente la regolamenta-zione dell’utilizzo e della cattura deirichiami vivi nel rispetto delle nor-mative europee. Immediato il postpubblicato su face book che ammettela sconfitta. Tra l’altro si dice “Cariamici, abbiamo perso 22 a 18. Tuttoil PD, tranne le senatrici Laura Pup-pato e Monica Cirinnà, ha votatocontro di noi e a favore dei #richia-mivivi. Catturati, detenuti, usati, te-nuti in gabbia e al buio tutta la vita.Tutto il PD, compatto, si è schieratoa favore di questa tortura. GraziePresidente Matteo Renzi , GrazieMinistro Boschi, Grazie PresidenteZanda, grazie senatori tutti (...oquasi) del PD. Tenetevi cara la vostratortura, la vostra prostrazione alletradizioni più violente e retrograde.Non è finita come volevamo, e anzinon è finita affatto. E’solo l’inizio.Ce la faremo. Mai più catture, maipiù torture, mai più richiami vivi”.

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Le diete vegetariane e veganesono nemiche degli animali?

In atto in queste ore una pesante ag-gressione da parte di un animalismoestremista. Un “pressing” sopra lerighe nei confronti delle Istituzionida parte di personaggi lontani dal-l’approccio francescano di chi scelsela “povertà” per difendere il creato,rappresentanti di un animalismo sa-lottiero forte di vitalizi parlamentarie benefitLa manipolazione della “realtà vena-toria” italiana è figlia dell’esigenzadi mantenere certi privilegi sullapelle degli animali?La domanda sorge più che legittimaperché il quadro che rappresentanogli animalisti nostrani è ben diversodalla realtà, “denunciando” aspettiche senza apportare miglioramentialla condizione degli animali distol-gono l’impegno delle Istituzioni daiveri problemi del Paese e dei citta-dini a cui le difficoltà non mancano!Si tace così che la questione in di-scussione non riguarda la caccia conle reti, in Italia vietata per stessascelta dei cacciatori, al contrario diquanto avviene in altre aree del-l’Unione le cui Istituzioni però, stra-namente, non sono messe sottoaccusa dai Commissari Europei.Sui richiami, il mondo venatorio ita-liano si è posto prima dell’“animali-smo verde” il tema delle procedured’infrazione per regolamentare connorme più stringenti e rigorose, e conl’avallo degli Istituti scientifici delloStato, la possibilità di catture limitatee controllate utilizzando strumenti,ovvero le reti, identici a quelli usatida quegli stessi Istituti a fini di ri-cerca, proprio perché non lesive delbenessere degli uccelli catturati.L’ideologia animalista si è palesata,in questa occasione, in tutta la sua vi-rulenza per mortificare l’iniziativaapprovata dal Parlamento per la qua-lificazione, sempre più supportatadalla conoscenza, delle nostre tradi-zioni rurali.Al di là e in maniera molto più pro-fonda e preoccupante del tema og-getto negli ultimi giorni di campagnegridate e aggressive, questo animali-smo è un problema concreto per ilPaese, per l’economia stessa dellenostre “campagne” e dei nostri mari.Magari il prossimo passo dei “giusti-zieri” dell’ambiente sarà propriol’abolizione, per restare in tema reti,di quelle per la pesca, mentre giànessuna preoccupazione pongonoalle conseguenze sempre più pesantidel lavoro devastante delle nutriesugli argini o delle ripercussionisulle specie autoctone di quelle

aliene che la stessa Europa chiede dieliminare, mentre da noi sono daloro strenuamente difese.Quella dei richiami, è una questioneemblematica di questo modo di pen-sare e di agire per il rilievo strumen-tale che le è stato attribuito,spropositato per l’accanimento sopraogni ragionevole pensiero di fronteai veri drammi dell’ambiente e delterritorio che il nostro Paese vive eche dopo un fugace passaggio me-diatico vengono presto dimenticati.Gli italiani hanno regolarmente“bocciato” questi provocatori, cheperaltro arrivano anche agli scranniparlamentari grazie alle liste bloc-cate. Sarebbe tempo finalmente chese ne comprendessero le conse-guenze per gli interessi generali delPaese.L’occasione della legge in discus-sione in Senato è utile al mondo ve-natorio per proseguire nellacostruzione di una solida coscienzacritica per una nuova e valida poli-tica ambientale di governo, costrut-tiva e produttiva. Noi continueremoa discutere con altri cittadini, con gliagricoltori, con il “popolo” che nongrida e che lavora per il bene del-l’Italia in migliaia di comunità locali,creando economia e ricadute positiveper tutta la società.Sono in corso centinaia di assem-blee, di petizioni locali in piccoli egrandi paesi che, auspichiamo, leIstituzioni sappiano ascoltare. Il no-stro è uno “stile” di vita diverso chenon provoca e non accetta provoca-zioni. È alla politica, a quella chevuole dare concretezza e saggezza, esoprattutto far ripartire l’Italia in unmodo concreto, che spetta dare unarisposta coerente a questi signori. Adaspettarsela non sono solo i caccia-tori.

Federcaccia, Enalcaccia, Arci Cac-cia, Liberacaccia, ANUUMigrato-risti

L’animalismo che vuolecondizionare il Paese

La manipolazione della “realtàvenatoria” italiana è figliadell’esigenza di mantenere

certi privilegi sulla pelle degli animali?

articolo di Agostino Macrì, tratto da lastampa.it rubrica cibo e salute del 30/06/2014

considerate le produzioni “biologi-che” che non fanno uso di sostanzechimiche “xenobiotiche” ; probabil-mente questa mancanza è dovuta alfatto che in Australia sono prevalentile colture agricole “convenzionali”rispetto alle biologiche”.Il lavoro di Archer è stato oggetto diun accesso dibattito tra animalisti,vegetariani e vegani da una parte edall’altra movimenti di cittadini conopinioni diverse che non ha portatoa risultati concreti per cui tutti sonorimasti con le proprie idee.Il problema dell’impatto ambientalecon la produzione ed il consumodegli alimenti è divenuto negli ultimianni un argomento di grande inte-resse e di preoccupazione per l’opi-nione pubblica. La FAO ed altriOrganismi stanno seguendo congrande attenzione l’evoluzione delleconoscenze scientifiche nel settore esono relativamente frequenti degli“aggiustamenti” nelle valutazioni deirischi ambientali, ma anche alimen-tari che derivano dai vari tipi di pro-duzioni.Sono stati costruiti diversi modelli di“piramidi” ambientali e/o alimentariche però alle volte riflettono gli inte-ressi, anche economici, di chi li pro-pone. In ogni caso si stanno

Sono passati circa tre anni da quandoMike Archer, ricercatore australiano,ha pubblicato un articolo in cui so-steneva che seguendo una dieta ve-getariana o vegana vengono uccisipiù animali rispetto ad una dieta on-nivora. Le sue affermazioni eranobasate sul fatto che alcuni animali da“carne” (in particolare bovini e can-guri) allevati allo stato brado si ali-mentano prevalentemente convegetali che l’uomo non mangerebbemai. Questa condizione non compor-terebbe problemi significativi perl’ambiente e gli animali non andreb-bero incontro a sofferenze se non almomento della macellazione. Alcontrario, per produrre alimenti diorigine vegetale è necessario modi-ficare l’ambiente ed anche utilizzaretecniche di coltivazione invasive chesconvolgono il territorio e richie-dono l’uso di sostanze chimichesotto forma di fitofarmaci e pesticidi.L’ecosistema ne verrebbe alterato ela conseguenza sarebbe la morte congravi sofferenze di un gran numerodi animali mammiferi (es. topi) e diinvertebrati. Non sono state però

compiendo numerose ricerche e pro-babilmente nei prossimi anni saràpossibile avere delle informazionipiù accurate e veritiere.Uno degli aspetti più controversi èquello della produzione degli ali-menti di origine animale; un argo-mento abbondantemente impiegatoper i detrattori è che l’alimentazionedegli animali da allevamento si basasu prodotti (cereali, leguminose,ecc.) che potrebbero essere mangiatidirettamente dall’uomo. Chi è invece a favore degli alimentidi origine animale ne esalta il valorenutrizionale e fa rilevare che ne ba-stano quantità modeste per farefronte ai propri fabbisogni; in defini-tiva quindi non ci sarebbero i lamen-tati grandi sprechi.Un aspetto di non poco conto, peral-tro evidenziato dal Prof. Archer, èche gli erbivori (ruminanti in parti-colare) possono vivere e produrrealimenti per l’uomo senza competerecon lui. Questo avviene non solo

negli allevamenti allo stato bradodove la sola fonte alimentare è rap-presentata dai foraggi, ma anche inmolti allevamenti intensivi di bovinida carne e/o da latte dove la fontealimentare prevalente sono appuntoi foraggi freschi o conservati. Gliovini ed i caprini che si adattano fa-

cilmente a diverse condizioni am-bientali riescono a dare ottime pro-duzioni con relativi bassiinvestimenti. Altro aspetto impor-tante è che per produrre foraggiviene utilizzata l’anidride carbonicache, purtroppo, è presente in eccessonell’atmosfera. Per un corretto cal-colo dell’impatto ambientale degliallevamenti dei ruminanti, sarebbequindi utile misurare non soltantoquanto viene emesso dagli animali,ma anche quanta anidride carbonicagli animali con la loro alimentazionecontribuiscono ad assorbire. Conogni probabilità ci si renderebbeconto che l’impatto ambientale degliallevamenti dei ruminanti è menodrammatico di quanto finora stimato.Bisogna però anche aggiungere chei bovini ruminanti emettono metanoche ha scarse possibilità di essere“riciclato” e che è forse il vero ele-mento critico.Nel nostro Paese la grande tradizionenell’allevamento dei ruminanti è inforte declino e questo comportagravi conseguenze ambientali edanche economiche. La ripresa di at-tività zootecniche nelle tante areemarginali abbandonate potrebbe darea queste ultime nuova vita e cree-rebbe un notevole numero di posti dilavoro.Noi tutti siamo però impegnati inaltre faccende e quando vogliamodella carne di agnello magari acqui-stiamo quella proveniente dall’Au-stralia.

* Biologo e Medico Veterinario, halavorato per oltre 45 anni all’Isti-tuto Superiore di Sanità svolgendoattività di ricerca in materia di si-curezza alimentare, veterinaria eimpatto ambientale di contami-nanti chimici. Ha collaborato conla Commissione ed il Consiglio eu-ropeo, ha ricoperto incarichi di do-cenza presso molte Università ecollabora con l’Unione NazionaleConsumatori

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La matrice delle moderne stupidità è nella deleteria,cultura metropolitana cartoonesca

Il segreto del polpo

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A volte, d’estate – è raro, ma capita– i polpi si spiaggiano. Sì, più omeno come i balenotteri. Non credoche nessuno sappia veramente per-ché accade. Femmine che cercano ilposto adatto dove lasciare le uova?Soggetti un po’ stupidi – ci sarannoanche tra i polpi? – che si fanno sor-prendere dalla calura estiva? Non sisa; o, meglio, io non lo so. Fatto stache capita. Capitò anche tanti annifa, quando mio figlio, di anni, neaveva una decina. E, avendone tro-vato uno imbambolato in mezzo aisassi, facendosi forza e coraggio, loprese con le mani per precipitarsi dame, che ero un po’ lontano, e mo-strarmi orgogliosamente l’impresa.Tanto felice e contento da non sen-tire nemmeno le ventose dei tenta-coli che gli si incollavano alla pelle.Sul cammino però s’imbatté in ungiovane sulla trentina che lo fermòe gli chiese cosa avesse in mano. Elui, ingenuo e ancor più felice ed or-goglioso, gli disse che lo aveva ap-pena pescato. Il giovane gli chiesedi vederlo meglio, glielo tolse dallemani con sospetta abilità e lo lanciòlontano per ridargli la vita, dicendoa mio figlio con apparente tranquil-lità che anche il polpo ne aveva di-ritto.Forse a quel polpo salvò effettiva-mente la vita, forse…, ma perse de-finitivamente l’opportunità diconquistare alla causa verde unnuovo adepto. Tra i polpi non lo so, ma tra gli es-seri umani le statistiche dicono chei cretini sono più o meno una deter-minata percentuale. Sinceramentesono convinto che tra i verdi italianici sia stata negli ultimi anni una se-lezione durissima e la percentualesia arrivata ad essere un po’ più altadi quella riscontrabile nel resto dellapopolazione.Tra i verdi italiani. Altrove, più chela stupidità colpisce una coerenza…intrigante. E mi spiego. Non ho al-cuna simpatia per i balenieri giap-ponesi che incuranti di qualsiasinorma internazionale e di qualsiasiindicazione di umana rettitudine,continuano ad inseguire le loroprede a tutte le latitudini del paci-fico per centinaia di tonnellate al-l’anno. Ma siamo proprio sicuri che

nel mondo dei ‘cattivi’, loro siano ipeggiori? Non mi pare che siano al-trettanto frequenti, per esempio, gliattacchi fulminei ed improvvisi deigommoni dei ‘buoni’ alle carrettedel petrolio che, è vero, nei loro in-terminabili spostamenti, non ucci-dono una mezza dozzina di cetaceiogni viaggio, ma rischiano, però,ogni volta, di far fuori per secolicentinaia di chilometri di quellecoste dove sistematicamente fini-scono, ogni tanto, per schiantarsi; econ esse decine di miliardi di esseriviventi. O no? D’altra parte, parlando di cretini,come non ricordare che un’ impor-tante scrittrice straniera ha deciso diabbandonare la sua residenza ita-liana dopo che le era morto non mi

ricordo se il terzo o il quarto caneavvelenato dai bocconi che ignobili,quanto stupidi, cacciatori sparge-vano per le campagne lì attorno?Che gli stupidi siano anche tra noi?In una percentuale simile a quellanazionale, è molto probabile di sì.In realtà è più probabile, invece, chela matrice di queste moderne stupi-dità sia simile. È quella deleteria,stupida, cultura metropolitana car-toonesca, che è quanto di più lon-tano dalla natura sia mai esistito sulnostro pianeta e che la natura af-ferma di voler difendere senzaaverne mai acquisito alcuna cono-scenza.Il suo ritratto più somigliante lo ab-biamo letto sull’Amaca di MicheleSerra il primo giorno di luglio,

quando si è occupato degli orsetti ri-fiutati dai genitori in uno zoo tede-sco: “spesso la loro visione dellanatura (quella dei verdi, n.d.r.) è an-tinaturalistica. Non prevede le re-gole dure della vita organica, labrutalità implacabile della sele-zione, la faticosa armonia tra vita emorte. Si limita a un "giù le manidalle bestie" che le bestie per primenon capirebbero. L'orso che sbranai figli non è Yoghi e non è CompareOrso: è una magnifica e terribile be-stia. Anche madre natura è una ma-gnifica e terribile bestia. Farne unacquerello lagnoso equivale a be-stemmiarla”.Hic manebimus optime.

Michele Chialvo

L’AMACA di Michele Serra

Chi ama la natura e la fre-quenta conosce la sua bellezzama anche la sua cruenza. Diquesta cruenza fa parte la deci-sione dei responsabili dello zoodi Berna di sopprimere un cuc-ciolo d’orso rifiutato dai geni-tori e risparmiargli la fine delfratello, appena sbranato dalpadre (vedi il reportage diFranco Zantonelli su Repub-blica di ieri). L’orsetto verràimpagliato a scopo didattico ela sua storia raccontata ai ra-gazzi delle scuole, così chedella natura non abbiano l’ideamelensa e bamboleggiante pur-troppo così diffusa. C’è dibat-tito tra zoologi, etologi, gestoridi parchi su quale fosse la de-cisione più giusta, o meno sba-gliata. Ai margini di questodibattito, legittimato dalla com-petenza e dall’esperienza di chilo sta affrontando, insorgonofuribondi gli animalisti, deiquali (senza generalizzare) di-spiace dover dire che spesso laloro visione della natura è an-tinaturalistica.Non prevede le regole duredella vita organica, la brutalitàimplacabile della selezione, lafaticosa armonia tra vita emorte. Si limita a un “giù lemani dalle bestie” che le bestieper prime non capirebbero.L’orso che sbrana i figli non èYoghi e non è Compare Orso: èuna magnifica e terribile bestia.Anche madre natura è una ma-gnifica e terribile bestia. Farneun acquerello lagnoso equivalea bestemmiarla. (tratto da LaRepubblica del 01/07/2014)

Michele Serra:la visione della

natura degli ani-malisti è spesso

antinaturalistica

Gestione grandi carnivoriIn Europa si firmano gli accordi.In Italia si cercano solo i conflitti

Firmato a Bruxelles l’accordo per “la gestione dei conflitti dei grandi carnivoricon le attività umane”. L’intesa si riferisce a quattro specie in particolare: lupo,orso bruno, lince euroasiatica e ghiottone. Il lungo lavoro di concertazione,coordinato dal Commissario per l’Ambiente, ha portato alla firma di una piat-taforma condivisa da organizzazioni ambientaliste, cacciatori, proprietari ter-rieri, agricoltori, parchi e mondo scientifico, che permetterà di intervenire sullespecie sulla base di parametri tecnici e scientifici. Tra i firmatari il Cic, la Face,il Wwf, Europarc, Copa Cogeca, Iucn. In Europa la strada scelta è quella dellasoluzione dei problemi tenendo conto degli interessi generali; in Italia, comesi è visto in questi giorni sulle questioni della riforma dei parchi, dei richiamivivi od anche della razionalizzazione dei canili a Roma, si procede innalzandole barriere ideologiche e mettendo in scena gazzarre strumentali.

Testato sugli animali: scriviamolosui farmaci per combattere l’ipocri-sia di quanti raccolgono, per sensibi-lità, l’offensiva ideologica deglianimalisti fondamentalisti che nonsolo rischia di paralizzare la ricercaitaliana ma mette a repentaglio la sa-lute di milioni di cittadini le cui curesono possibili solo grazie a quei far-maci testati in laboratorio su cavie lacui aspettativa di vita è legata prin-cipalmente a questa funzione so-ciale. Non si tratta di mettere indiscussione il giusto equilibrio (daricercare sempre con grande ostina-zione) tra le ragioni della scienza ela tutela del benessere animale (perquanto riguarda l’alimentazione poiquesto è prerogativa di carni di qua-lità) ma di favorire la divulgazionetra i cittadini della realtà sgom-brando il campo dall’emotività edalla strumentalità. Tutti devono sa-pere che la maggior parte dei farmaciattualmente in commercio (non soloquelli antitumorali o legati alla cure

di patologie particolarmente gravi)sono il frutto dell’intelligenza deinostri ricercatori che con equilibrioe responsabilità hanno utilizzato unratto o una cavia: mai per gioco, maiper diletto. Sempre nell’interessecollettivo. La scritta sui farmaciserve proprio a questo: a ristabilire ilgiusto corso delle cose e a far emer-gere capacità critica in tutti coloro

che si trovano quella confezione trale mani, pronta ad essere utilizzata suse stessi o sul proprio figlio o suipropri genitori e alimentando così lasperanza che quel medicinale possaaiutare a scongiurare decorsi anchefatali.Dovremmo dire grazie alla comunitàscientifica italiana, spesso costretta amigrare all’estero per esercitare unamissione, per quanto ha fatto equanto farà e dovremmo ascoltaremolto di più le loro richieste, le lorovalutazioni. Dovremmo tutelarlidalle violente aggressioni verbali dicui da diversi anni gli scienziati sonovittime per mano di fanatici oltran-zisti assecondati da certa informa-zione che alimenta l’odio e loscontro. Ora servono atti concreti emi auguro davvero che la politicasappia assumerli cominciando ad ap-provare un provvedimento che servaalla ricerca per far apprezzare il la-voro fatto. Non servono coperture fi-nanziarie ma solo volontà. Allora siche si potrà parlare di ricerca e sipotrà pensare di aver fatto una cosagiusta per un futuro migliore.

Marco Ciarafoni

Testato sugli animali? Scriviamolo sui farmaciCombattere l’ipocrisia per sostenere la ricerca scientifica dai fanatici dell’odio

Condannati a due anni e quattro mesi gli animalisti del terroreErano accusati di aver compiuto nel 2012 quattro attentati incendiari, “per-petrati con finalità di terrorismo”, nei confronti di aziende di Firenze eSiena impiegate nella lavorazione o trasformazione di latticini o carni ani-mali. L’ultimo, avvenuto la notte di Capodanno del 2013, devastò il “Cen-tro latticini Srl” di Montelupo Fiorentino: otto furgoni innaffiati di benzinae dati alle fiamme. E anche in quel caso la firma fu lasciata ben chiara sulluogo dell’attentato: Alf, l’Animal liberation Front i cui simpatizzantiescludono l’uso di prodotti animali e loro derivati fino a colpire le aziendeche ne fanno uso. Ma l’attacco di Montelupo fece scattare la reazione delleforze dell’ordine che, temendo una preoccupante escalation, fece scattarele manette ai polsi dei militanti fiorentini dell’Alf: Filippo Serlupi D’On-gran, 23enne di Firenze, e Lorenzo Oggioni, 29 anni, di Scandicci. Il terzo,il 41enne Luca Bonvicini, venne catturato a Parigi due mesi dopo.Ieri, martedì 18 marzo, tutti e tre si sono presentati davanti al giudice perl’udienza preliminare Francesco Bagnai e i loro avvocati Rosso, Fenyes

e Pepi hanno scelto il processo con il rito abbreviato, al termine del qualei tre aderenti all’Alf sono stati condannati a due anni e quattro mesi di re-clusione. Il giudice ha fatto cadere l’aggravante della finalità di terrorismoe ha derubricato l’originaria imputazione di incendio nel più lieve dan-neggiamento seguito da incendio, in entrambi i casi discordandosi forte-mente dall’impostazione accusatoria sostenuta dal pubblico ministeroSandro Cutrignelli.Quattro gli episodi contestati agli esponenti dell’Alf:detto dell’ultimo, quello di Montelupo, gli altri avvennero tra il 7-8 ottobrea Monteriggioni (Siena) alla centralina elettrica e all’impianto d’aerazionedi ‘Salcis di Morbidi A. & C. sas’, che produce insaccati e salumi; tra il27 e 28 dello stesso mese furono dati alle fiamme un camion e i localidella ‘Fani Giuliano & C. snc’ di Troghi (Rignano sull’Arno) che lavorasottoprodotti di macelleria; il 25 novembre venne colpito il mattatoio co-munale di S.Giovanni Valdarno (Arezzo) con scritte del tipo “assassini”e “carne è morte”. (di Gigi Paoli – tratto da La Nazione)

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Approvato dalla Giunta regionale ilcalendario venatorio per la stagione2014/2015. Alla stesura dell’atto si èarrivati dopo una fase di confrontotra i diversi portatori di interesse enel rispetto delle indicazioni scienti-fiche fornite dall’Ispra.La pre apertura è prevista per ilprimo settembre, da appostamentotemporaneo, alle specie tortora,gazza e ghiandaia. Specie che po-tranno essere oggetto di prelievoanche il 4 e 7 settembre mentre l’11e il 14 settembre rimarranno caccia-bili solo gazza e ghiandaia. L’aper-tura generale è stata fissata alla terzadomenica di settembre e con un si-stema articolato di aperture e chiu-sure per singole specie si arriveràfino al 31 gennaio. La quaglia saràcacciabile dalla terza domenica disettembre fino al 30 novembre;l’ipotesi di anticipo non è stata presain considerazione poiché in contrastocon i pareri scientifici e peraltroavrebbe comportato un forte anticipo

nella chiusura. La novità, rispettoallo scorso anno, è l’apertura alprimo ottobre e la chiusura al 31gennaio per beccaccini, frullino etordo sassello. Dal primo ottobre al9 febbraio si potrà cacciare il colom-baccio e la cornacchia grigia.“Siamo soddisfatti – ha dichiaratoSergio Sorrentino, presidente regio-nale dell’Arci Caccia e vice presi-dente nazionale –perché il calendarioapprovato determina quella certezzadi diritto che i cacciatori campani siaspettavano e che negli ultimi annispesso è venuta meno. Porre in equilibrio alcune parti delcalendario è stato necessario poichéè preferibile di gran lunga la cacciavissuta nelle nostre belle campagnepiuttosto che nei tribunali ammini-strativi. Il calendario è equilibrato, moderno,coerente con i dati scientifici a di-sposizione ed è inattaccabile anchesul piano regolamentare”.“Ci auguriamo – conclude Sergio

Sorrentino – che il clima di respon-sabilità e di confronto che è stato vis-suto nella fase della predisposizionedel calendario venatorio possa pro-seguire per affermare le ragioni e le

prospettive della caccia nel contestodi una migliore gestione del territo-rio e della fauna e di una attività piùgratificante per i cacciatori cam-pani”.

Si è tenuto sabato 12 luglio, pressol’Area Addestramento Cani diMontepilli (Bagno a Ripoli – Fi-renze) l’attivo dei Circoli e dei Di-rigenti dell’Arci Caccia Toscanaper lanciare la campagna di tesse-ramento. Si è trattato di un mo-mento importante per fare il puntocon il gruppo dirigente attivo sulterritorio delle principali questionidi politica venatoria aperte e peranalizzare la nuova convenzioneassicurativa.All’iniziativa hanno partecipatonumerosi Presidenti dei CircoliArci Caccia provenienti dalle dieciprovince toscane che hanno datovita ad un approfondito dibattito

sui temi che erano stati introdottidalle comunicazioni dei compo-nenti dell’Ufficio di Presidenzadell’Arci Caccia Regionale. Nelcorso dei lavori sono stati affrontatii temi dell’unità del mondo vena-torio, con la nascita della CCT , siè parlato delle proposte e delle pro-spettive inerenti la riforma delleprovince, dei problemi attualmenteaperti (appostamenti fissi, dimen-sioni dei canili, deroghe, richiamivivi, ecc.) e naturalmente del tes-seramento.Nonostante le criticità che sta attra-versando la caccia in questo pe-riodo e le incertezze normative e diassetto istituzionale futuro, è tutta-

Arci Caccia toscana. Attivo dei circoli a Bagno a Ripoli

Iniziativa partecipata e di qualità

A Ischia continuano leiniziative Arci CacciaCsaa sul territorio iso-lano. Terminati i con-trolli antibracconaggioin collaborazione conl’Arma dei Carabinieridi Ischia e con la Poli-zia Locale. Da lunedì14 luglio, in occasionedella giornata Ecolo-gica, come per gli anniscorsi, parte il piano diVigilanza Ambientale ePrevenzione IncendiBoschivi varato dallapresidenza dell’ArciCaccia Isole del Golfodi Napoli e dalle se-zioni territoriali, con lacollaborazione dei dueCapo Squadra Salva-tore Sarpa e Colombo Del Deo,Guardie particolari giurate venato-rie provinciali distaccate sull’isolad’Ischia e dei volontari/osservatoriambientali che hanno dato la lorodisponibilità alla attuazione delpiano. Il piano prevede turni di vi-gilanza e ronda h24 sia sull’isolad’Ischia che sulle isole di Capri eProcida con monitoraggio costantedel territorio per garantire la pre-senza, scoraggiare chi non ha ri-spetto per l’ambiente e la natura edè responsabile dei disastri ambien-tali. “Oltre a combattere il Bracco-naggio sia sotto il profilo culturaleche repressivo, anche quest’annosiamo in prima linea, sempre a ti-tolo gratuito per la prevenire gli in-

cendi boschivi – ha dichiaratoEmilio Galano, Presidente e Re-sponsabile delle Guardie Partico-lari Giurate Venatorie dell’ArciCaccia Isole del Golfo di Napoli -denunceremo insieme ai Carabi-nieri, Vigili del Fuoco, Corpo Fo-restale dello Stato, Polizia,Associazioni Agricole ed Ambien-taliste i Piromani/ incendiari re-sponsabili di questo reatoambientale che prevede l’arresto inflagranza di reato ed una pena finoa 10 anni di reclusione e comesempre siamo pronti a costituirciparte civile nei processi controquesti crimini per la tutela del-l’ambiente e dei soggetti che ci vi-vono”.

Arci caccia di Ischia e Isole del Golfo

Parte il piano di vigilanzae di prevenzione incendi

via emerso un quadro di fiducia eduna grande voglia di impegno riba-dita da tutti gli intervenuti.Al termine dell’iniziativa, i volon-tari del Circolo Arci Caccia diBagno a Ripoli hanno preparatoun ottimo pranzo ed il momentoconviviale ha ancor più rinsaldatolo spirito di appartenenza e l’entu-siasmo per essere protagonisti inuna associazione che, da sempre, siè contraddistinta per la lungimi-ranza delle sue vedute e che, iericome oggi, vuole tracciare la stradafutura della caccia, una caccia so-stenibile e pienamente riconosciutaper il valore sociale che ineludibil-mente possiede.

ste, permettendo alla manifestazionedi chiudersi con un bilancio più chepositivo e con un’affluenza di parte-cipanti maggiore rispetto agli anniscorsi.Ne siamo lieti ed è dimostrazione chequesta festa, cresciuta negli anni,piace ed è ben apprezzata da moltagente, a discapito di quello scettici-smo iniziale e di quelle ostilità daparte di ambientalisti che, negli annipassati, avevano tentato di ostaco-larne la realizzazione, Invece l’imma-gine trasmessa nelle varie edizioni diquesta festa, è quella di un cacciatoremoderno, apertoalla collaborazione, al rispetto e allasoddisfazione di grandi e piccini.Perchè quest’anno, come negli annipassati, i cacciatori hanno inseritovarie attività extra-venatorieall’interno del programma della festa:il torneo di briscola, il torneo di cal-cetto, il moto-raduno d’epoca, il tirocon la fionda nel quale poteva parte-

cipare chiunque, adulti e bambini.Inoltre in ogni serata, c’era a dispo-sizione un fornitissimo stand eno-ga-stronomico che ha potuto soddisfareanche i palati più esigenti con piattidella cucina tipica e vini dei nostriterritori.“Gran successo..” cita il nostro titolo,ed è stato proprio così: un trionfo perle nostre associazioni, perché nel no-stro piccolo, abbiamo creato unagrande festa ed una grande collabo-razione….e non importa che tu sia diTarzo o di Vittorio: siamo tutti cac-ciatori, tutti praticanti della caccia perpassione, ma soprattutto amanti dellanatura, persone con un’etica sana eregole ben precise, che hanno il com-pito molto importante di gestire econservare la fauna selvatica dellenostre zone, nell’interesse di tutti.

I PresidentiDalle Crode Rolando e Piccin Giu-seppe

Nei giorni 3-4-5-6 luglio presso glistand della Proloco di Corbanese, siè svolta la 7^ Festa del Cacciatore,organizzata dall’Associazione ARCI-CACCIA di Tarzo e dall’Associa-zione LIBERA CACCIA di VittorioVeneto.Sinergia perfetta e grande collabora-zione fra i due circoli, che ha portatoad una reale dimostrazione di come,la collaborazione fra associazioni di-verse, può diventare fonte di orgoglioe soddisfazione e soprattutto è riu-scita a sfatare quell’idea di “rivalità”che tende a condizionare moltospesso gli ambienti delle mondo ve-natorio.Tutto è stato organizzato per il me-glio e grande merito va alla supervi-sione ed al lavoro dei due presidenti:Dalle Crode Rolando e Piccin Giu-seppe, che sono riusciti a coordinaretutti gli aspetti (dalla burocrazia al la-voro materiale) della festa, coadiu-vati in modo fondamentale da molticollaboratori che hanno permessouno svolgimento ideale e senza in-toppi dell’intera festa.Un ringraziamento sincero a tuttequeste persone ed alle pubbliche Am-ministrazioni: Comune di Tarzo, Co-mune di Vittorio Veneto, Provincia diTreviso, Regione Veneto che cihanno sostenuto con i loro patrocinie che ci hanno onorato con la pre-senza dei loro rappresentanti.Ed è stata una vera e propria festa:gente felice di lavorare, clima serenoe giovani disponibili a cimentarsi invari ruoli, senza avere grandi pretesetranne la soddisfazione dei tanti con-sumatori che, da diverse zone (ancheda fuori provincia) sono venuti edhanno apprezzato le specialità propo-

Organizzata dai circoli locali dell’Arci Caccia e della Liberacaccia

Corbanese. Gran successoper la Festa del cacciatore

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Approvato il calendario venatorio 2014/2015 della regione Campania

Sorrentino: siamo soddisfatti perchè è equilibrato e dà certezza di diritto

Simbolico dono dell’Arci Caccia

e dell’Anuual Comune di

Massa LubrenseUna donazione di piante e vasi èstata fatta dai circoli Arci Caccia eAnuu al Comune di Massa Lubrense.Nella lettera inviata al sindaco, ilpresidente del circolo Arci CacciaAttilio Gargiulo ha messo in rilievoche il “modesto contributo” ha altempo stesso un valore simbolico maanche estetico e naturalistico poichécontribuirà ad “incorniciare il pano-rama in quella che è l’ultima finestradi affaccio ad ovest della penisolasorrentina contribuendo ad offrire aturisti e visitatori un dignitoso e na-turale contributo”.

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Lettera aperta dell’Arci Caccia del Lazio al presidente della Giunta regionale

Caro Zingaretti: su caccia, ambiente e fauna avevamo immaginatouna regione diversa. Intende cambiare lo stato delle cose?

Caro Presidente,Le scriviamo per manifestare la de-lusione e l’amarezza dei nostri socie dei cacciatori del Lazio perquanto fino ad ora avvenuto sullepolitiche ambientali, faunistiche evenatorie della nostra regione.Anche noi, due anni fa, avevamoImmaginato una regione diversa.Lo abbiamo fatto, forti della nostraautonomia, guardando alle spalle imille disastri succedutisi e ripo-nendo fiducia in un futuro dove, in-sieme a Lei, abbiamo immaginatoche vi fosse una solida speranza dicambiamento su molte di quellecriticità che hanno allontanato i cit-tadini dalle istituzioni e dalla poli-tica, incapaci, come sono stati, tramille scandali ed altrettante illega-lità, di rispondere agli interessi ge-nerali della comunità.Non neghiamo che la strada che sista percorrendo, anche attraversoatti e scelte coraggiose, comincia adare risultati significativi. E di que-sto siamo felici visto che siamo cit-tadini prima ancora che cacciatori.Però con tutta franchezza il giudi-zio che attiene ai nostri argomentidi riferimento è decisamente nega-tivo ed anzi notiamo una regres-sione anche rispetto ai democraticirapporti tra istituzioni e rappresen-tanze che nel programma era se-gnalato quale punto di forza pergarantire, nei luoghi deputati, con-divisione e concertazione.D’altronde c’è poco da condivi-dere e concertare se si naviga avista senza una strategia capace direalizzare quella parte del pro-gramma che assumeva la nuovapianificazione faunistica venatoriaquale occasione per “definire gliobiettivi di tutela, conservazione edi gestione di ambiente e fauna me-

diante la destinazione differenziatadel territorio nelle percentuali previ-ste dalle attuali leggi regionali e na-zionali” od anche sul fatto che “ilprimo degli obiettivi è far funzionareconcretamente gli ATC (Ambiti Ter-ritoriali di Caccia), luogo deputato atradurre le previsioni legislative infatti compiuti nel rapporto virtuosoche in quella sede, come previsto,dovranno avere i rappresentanti deicacciatori, degli agricoltori, degliambientalisti e degli enti locali. L’ap-plicazione del piano faunistico vena-torio dovrà trovare sinergie con ilsistema delle aree naturali protetteanche perché la conservazione e lagestione non debbono conoscere li-miti territoriali in un quadro di valo-rizzazione, anche attraverso lemisure europee, dell’impresa agri-cola di qualità e multifunzionale”.Senza contare come era scritto nelprogramma che “il comparto dei mi-glioramenti ambientali a fini fauni-stici può divenire una praticaagronomica diffusa e remunerativa.Luogo della condivisione e dellaconcertazione sarà innanzitutto il co-mitato tecnico faunistico regionale.Il calendario venatorio regionale saràl’atto amministrativo annuale da ap-provare entro i termini di legge chesarà definito nel pieno rispetto dellenorme nazionali ed europee e inpiena adesione delle indicazionidelle linee guida dell’Ispra anche perquanto concerne l’applicazione dellederoghe come previste dalle direttiveeuropee a difesa delle colture agri-

gli impegni assunti) a “difenderel'ambiente per valorizzare territori,culture e popolazioni, ricostruire ilpatrimonio faunistico nel segno dellatutela della biodiversità e promuo-vere il presidio e il lavoro delle im-prese agricole di qualità emultifunzionali” nella convinzioneche “saranno le coordinate di riferi-mento e dell’azione della nuovagiunta regionale. Lo faremo pen-sando ad una pratica venatoria soste-nibile e responsabile, rispettosa delleindicazioni della scienza e delleleggi nazionali ed europee”.Valorizzare i territori, con la buonagestione, è per quanto ci riguardauno degli assi portanti per affrontareal meglio la crisi che investe il Paese.

Il mondo ci invidia il nostro pae-saggio e le sue risorse, la cultura ela storia dei nostri borghi, le produ-zioni delle nostre campagne. Lacaccia responsabile , con la sua at-tività di gestione, è parte integrantedi un modello di sviluppo sosteni-bile e attento alla qualità della vitadelle persone.Tutto questo è lettera morta. Perquesto le scriviamo e lo facciamopubblicamente per dare peso e rile-vanza ai temi trattati. Le chie-diamo: abbiamo immaginato male?Intende cambiare lo stato dellecose? Il governo regionale vorràdedicare spazio e tempo a quanto,oggi, decine di migliaia di cittadinile segnalano attraverso questa no-stra missiva? Noi naturalmente spe-riamo di si.La nostra preoccupazione,inoltre, èacuita dai conflitti aperti nella re-gione Lazio, e in quasi tutte le altreregioni, attorno ai temi della ge-stione della fauna selvatica con ri-corsi a Tar e Consigli di Stato chehanno inficiato i poteri decisoridelle regioni stesse. Indichiamo unainiziativa attraverso la ConferenzaStato Regioni che porti a dare cer-tezze giuridiche al “sistema cac-cia”. Certezze giuridiche, peraltro,da basare su certezze scientifichecostruite sui dati provenienti dal-l’Osservatorio Faunistico, la cui at-tività va sostenuta ed implementataper fronteggiare le nuove esigenze.Confidiamo in una sua risposta,pronti ad un confronto se lo riterrànecessario.Caro presidente grazie per l’atten-zione e buon lavoro

Claudio TerribiliPresidente Arci Caccia Lazio

cole. Particolare attenzione sarà ri-servata alla necessità di contenere idanni derivanti da una presenza ec-cessiva della fauna selvatica, ancheattraverso metodologie di conteni-mento, che comunque saranno sotto-poste alla valutazione della ricercascientifica. Azioni ferme e determi-nate saranno svolte per contrastare ereprimere il bracconaggio anche at-traverso il coordinamento di tutte leforze, gli enti e le associazioni pre-poste al controllo”.Argomenti questi che sono rimastinei cassetti e nelle buone intenzionidi allora. Eppure dare forza proget-tuale e normativa a quanto Immagi-nato avrebbe aiutato la comunità delLazio (continuiamo a citare

Vista la scarsissima quantità di lepri efagiani catturati nelle ZRC ed immessisul territorio di caccia programmata,considerata l’incognita sulla resa dellelepri acquistate da paesi esteri, datoormai per certo che i nostri quattroATC acquisteranno sul mercato fagianidi allevamento da lanciare a luglio-agosto o addirittura a caccia aperta –degradando così l’attività venatoria –l’Arci Caccia di Alessandria ha orga-nizzato una serie di incontri per discu-tere di questa grave situazione e perraccogliere idee e proposte nuove e piùefficaci, al fine di imboccare strade di-verse per ripopolare il nostro territorioe ridare valore e significato all’attivitàvenatoria.Il pronta-caccia dequalifica la caccia,ma non è una strada obbligata; dob-biamo percorrere altre vie, sostengonoall’Arci Caccia di Alessandria.Per questo si è scelta la strada della di-scussione con i cacciatori, per ascol-tare le loro opinioni e proposte, perdire loro quello che propone l’ARCICaccia, per raccogliere la disponibilitàad operare per migliorare la qualità ela quantità faunistica.Si è parlato della crisi delle ZRC, del

perché si è determinata e sul come ri-lanciarle ridisegnando la loro disloca-zione sul territorio, migliorando e/ocambiandone la gestione, affermandoin modo totale una gestione chiara etrasparente sul catturato e sulla desti-nazione della fauna, con bilanci da ren-dere pubblici e quindi conoscibili datutti i cacciatori.C’è bisogno di una svolta, e questa lapossono produrre i cacciatori, chia-mando gli ATC e la Provincia a mani-festare una nuova volontà ed unanuova operatività.

Arci Caccia dei Monti Prenestini:è la Festa della Caccia

Il 13 aprile è ormai una festa da scri-vere sul calendario. Il merito va ai bra-vissimi volontari del Circolo diPalestrina (via Consortile, 3 Castel SanPietro Romano) che hanno organizzato“alla grande” il tradizionale pranzo so-ciale che di positivo e storico ha ormaiil clima di grande affetto ed amiciziache lo contraddistingue l’appunta-mento: cacciatori, famiglie al com-pleto hanno trascorso un “lungopranzo” in fraternità, amicizia e conquella necessaria “serenità” che nonguasta in momenti di crisi come quelloche il paese attraversa e che porta dif-

ficoltà nella vita quotidiana dei lavora-tori, dei pensionati, dei disoccupati edei cassaintegrati, dei più deboli edelle loro famiglie.Sotto la sapiente guida del Presidentedel Circolo Edoardo Tagliacozzo trabrindisi, abbracci e lotteria con premiper tutti, la crisi quel giorno è rimastafuori dalla porta. Il compito dell’ARCI Caccia oltre chetutelare il territorio, lottare contro ilbracconaggio, far vivere le buone pra-tiche della caccia e anche creare occa-sioni per stare bene insieme, perqualche ora di migliore qualità della

vita.Il merito di questa festa dell’”ars Ve-nandi” è al Presidente del Circolo edell’ARCI Caccia è stato comprovatodai numeri dalla straordinaria pre-senza, e dagli intervenuti dalle autoritàpresenti, sindaco, amministratori localie regionali.Appuntamento a tutti al più presto perun nuovo pranzo magari stavolta abase di pesce dopo l’apprezzatissimacucina così come da anni sperimentataal Ristorante Montoni che tanti ap-plausi ha ricevuto anche il 13 aprile ein altre occasioni.

Giornata ecologica a Nardòcomputer, materiale igienico sanitario,vetri, lattine ed altro. Non è stata unasemplice scampagnata ma una giornataimpegnativa. Si è reso anche necessariol’utilizzo di mezzi particolari per losmaltimento di enormi gomme da trat-tore,considerate come rifiuti speciali.Lo scopo della “Giornata Ecologica”era quello di ritrovarsi anche come os-servatori in una area diinteresse collettivo per discutere circaun diverso e buon utilizzo di quellepoche aree naturali che sono rimastenel nostro amato Salento. Quella di Do-menica è stata un’occasione per riflet-tere e per impegnarsi sempre di più peril rispetto dell’Ecologia del Paesaggioparticolarmente legata all’ambiente co-struito dall’uomo.Ancora una volta i cacciatori hanno fat-tivamente dimostrato l’interesse a pre-servare e a riqualificare gli habitat conil quale hanno un forte legame ed una

Domenica 27 Aprile “Circolo dellaCaccia Neretum” ha organizzato, con ilpatrocinio dell’Ambito Territorialedella Caccia di Lecce,una giornata eco-logica in Contrada Molinari nel territo-rio di Nardò in Provincia di Lecce.All’invito del Consiglio Direttivo delCircolo hanno partecipato diversi socicon le loro famiglie che sono state si-stemate a bordo di tre calesse tirati dabellissimi cavalli che hanno subitocreato un’affascinante atmosfera difesta che ha contribuito notevolmentealla riuscita dell’iniziativa.La carovana composta da macchine,camion , calesse e biciclette ha attraver-sato la città per poi dirigersi sul postoprestabilito.Con spiccato senso civico la locale dittaBianco ha messo a disposizione uominie mezzi per collaborare all’attività direcupero dei vari materiali disseminatinel territorio.Tra i partecipanti spiccava la presenzadell’Avv. Marcello Risi, Sindaco dellacittà di Nardò, che ha

apprezzato molto l’iniziativa della gior-nata ecologica così organizzata e si èdichiarato pronto a sostenere il “Cir-colo” sulle proposte legate all’ambientee al territorio. Era presente il Prof. An-tonio De Bartolomeo Presidente Regio-nale dell’ Arci Caccia.Il sito prescelto è uno dei più belli dalpunto di vista naturalistico esistenti sulterritorio Neretino perché è costituitoda un bosco di pini e dalla macchia me-diterranea che al momento è stata inbuona parte distrutta a causa dei conti-nui incendi provocati dai soliti irre-sponsabili. Quindi armati con guanti esacchi ma soprattutto da tantissimabuona volontà è stata realizzata in circa5 ore di intenso lavoro dalle ore 8.30alle ore 13,30 una efficace pulizia delterritorio.Grazie all’impegno dei soci del “Cir-colo della Caccia”, sono stati riempiti2 camion di rifiuti contenenti televisori,

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L’Arci Caccia di Alessandria incontra i cacciatori

Il “prontacaccia” dequalifica la caccia

innata consapevolezza del valore delpatrimonio ambientale.Il “Circolo della Caccia Neretum”, datempo, effettua con riunioni e confe-renze una campagna di responsabiliz-zazione dei cacciatori che devonotrasformarsi da semplici “Fruitori” a“Gestori” dell’ambiente e della faunaselvatica in tutti i suoi aspetti .Nel no-stro piccolo ci stiamo sforzando dicreare una figura del cacciatore piùesperta e responsabile in grado di inter-loquire con chi ancora non conosce

bene il nostro mondo o con chi è co-munque interessato in questo settore.Nostro malgrado,dobbiamo rilevarel’assenza in questa speciale giornata deirappresentanti delle istituzioni prepostealla gestione dell’ambiente e della cac-cia .Sappiamo che a riguardo c’è moltoda lavorare e che, a nostro avviso, è ar-rivato il momento di effettuare gli op-portuni ricambi per avere una classedirigente preparata e sensibile a questetematiche alle quali non ci si può piùsottrarre.

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Giovedì 5 giugno scorso, a Firenze,si è tenuta l’inaugurazione della sededell’Arci Caccia Toscana che è statooggetto di profondi lavori di ristrut-turazione edilizia. L’intervento si èreso necessario sia per ridare smaltoalle strutture della sede regionale siaper consentire la riunificazione degliuffici con la Federazione Provincialedi Firenze.Grazie a questo intervento il Comi-tato Regionale Toscano e la Federa-zione Provinciale di Firenzepotranno dar vita ad un nucleo ope-rativo maggiormente efficiente ed ingrado di fornire servizi, i nforma-zioni e supporto al territorio. Contestualmente è stato ricavato unospazio che sarà la sede dell’UfficioTecnico Legislativo della Confede-razione Cacciatori Toscani.La ristrutturazione, progettata dal-l’Architetto Ivan Maurizio Pancani,

socio ed appassionato dirigentedell’Arci Caccia, assieme al teamdello Studio Associato UP_date, hatrasformato la sede dell’Arci Cacciain un ambiente fresco, accogliente edestremamente funzionale per le atti-vità associative con vari uffici, laPresidenza regionale e quella provin-ciale, spazi per la programmazionedelle attività sportive del CSAA, lasede dell’Arci Pesca – Fisa Toscana,un front office per fornire servizi aisoci ed una sala riunioni con ben 50posti a sedere.L’inaugurazione, introdotta da unatoccante proiezione di foto sulla sto-ria dell’Arci Caccia in Toscana, havisto gli emozionati interventi delPresidente Regionale Fabio Lupi e diEttore Michelacci (per tutti Giotto)in rappresentanza della Federazionedi Firenze (il Presidente Paolo Mal-quori era assente per inderogabili

impegni di lavoro). Dopo l’illustra-zione degli interventi edilizi da partedei progettisti, hanno portato il lorosaluto Gianluca Mengozzi, Presie-dente dell’ARCI Toscana, MarcoRomagnoli, Segretario della Confe-derazione Cacciatori Toscani eRenzo Ulivieri, famoso uomo disport ma in veste, in questa occa-sione, di socio Arci Caccia e compo-nente dell’Assemblea Confederaledella CCT; ha concluso la “storica”giornata il Presidente Nazionaledell’Arci Caccia, Osvaldo Vene-ziano.Sono intervenuti all’evento, oltre aicomponenti del Consiglio Direttivodell’Arci Caccia Toscana e della Fe-derazione di Firenze e vari dirigentied attivisti dell’Associazione, SergioSorrentino, Vicepresidente Nazio-nale dell’Arci Caccia, Moreno Peric-cioli, Presidente di Federcaccia

Ristrutturata, a seguito dell’unificazione tra regionalee provinciale di Firenze, la sede dell’Arci Caccia della Toscana

Più servizi, più informazionie più supporto al territorio

Toscana, Massimo Cocchi e PaoloCerdini (Membri di presidenza dellaFidc Toscana e dell’Ufficio di segre-teria della CCT), Franco Bindi, Pre-sidente di ANUU – MigratoristiToscana, Marco Spinelli, ConsigliereRegionale, Paolo Banti, Dirigentedell’Ufficio Caccia della RegioneToscana, Moreno Ventisette, Presi-dente di Arci Pesca Toscana.Con la riunificazione della sede con

la Federazione Provinciale di Fi-renze, presso i locali di via Merca-dante, hanno cessato la loro attivitàgli uffici di Via Campofiore mentrerimangono inalterati i recapiti:Telefono: 055 368813055 3684 87 – 055 6550841Fax 055 5270084 – 055 6550841

Email: [email protected][email protected]

Il Cacciatore? Un NobiluomoIl cacciatore? Un Nobi-luomo e a Valpiana diMassa Marittima, in occa-sione della Festa dell’ArciCaccia, organizzata dal 3 al6 luglio, dalla federazioneprovinciale e dal circolo co-munale, ai cacciatori veteri-nari ultrasettantenni delcircondario è stato riservatoil giusto tributo di “nobi-luomo” con una serata aloro dedicata (venerdì 4 lu-glio) e la consegna di di-plomi per riconosceresimbolicamente “una vitad’amore per la caccia, nelcuore, nella testa e nellegambe”. Nelle parole pro-nunciate da Ivan Terrosi,presidente del circolo di

tolineato Claudio Sozzi e Marco Ciarafoni –accompagnata dalla buona gestione rende piùbelli e più ricchi di fauna i nostri paesaggi so-stenendo così qualità della vita e delle produ-zioni. Lo sanno bene i turisti di tutto il mondoche non a caso scelgono il nostro Paese”. Lafesta di Valpiana ha offerto molte opzioni ludi-che, gastronomiche, di intrattenimento e di ri-flessione: dalle serate di danza della scuola diballo “Odissea 2001” agli spettacoli musicalidei Gruppi “I Velos” e “Mirello e la sua orche-stra”, dall’esposizione nazionale canina all’esi-bizione dei poeti estemporanei. Uno dei

Massa Marittima,di Claudio Sozzi, presidentedell’Arci Caccia provinciale di Grosseto e diMarco Ciarafoni, presidente del Consiglio Na-zionale dell’Arci Caccia si è stretta una comu-nità di cittadini e cacciatori orgogliosa dirinnovare, storicamente e culturalmente, valorie tradizioni di vita delle nostre campagne. Lequattro giornate di Valpiana hanno complessi-vamente riaffermato il ruolo della caccia e deicacciatori nell’era moderna e a maggior ra-gione nel tempo della crisi allorché occorre ri-partire dai territori per guardare al futuro conconcretezza e fiducia. “La caccia – hanno sot-

A Valpiana di Massa Marittima la seconda festa dell’Arci Caccia. Premiati i cacciatori veterani

Le associazioni Provinciali ArciCaccia e Federcaccia senesi aderentialla Confederazione Cacciatori To-scani, hanno incontrato il giorno17/07/2014 il Presidente dell’Ammi-nistrazione Provinciale di Siena a se-guito della necessità più volte dallestesse ribadita, di giungere in tempirapidi, alla definizione di un per-corso politico istituzionale certo ine-rente la gestione degli AmbitiTerritoriali di Caccia SI 17, 18 e 19.Da molte settimane e mesi infatti, èin atto un serrato confronto tra lestesse associazioni e l’Amministra-zione Provinciale di Siena determi-nato da un quadro di forti incertezzesul futuro gestionale ed amministra-tivo degli Ambiti Territoriali di Cac-cia ancor più aggravato dalledeterminazioni assunte da tutte le as-sociazioni agricole provinciali, cheda mesi hanno di fatto ritirato la lororappresentanza all’interno dei Comi-tati di Gestione degli Atc in oggetto.La ricomposizione di tutte le compo-nenti in seno ai Comitati ATC in pri-mis quella del mondo agricolo, harappresentato quindi il fulcro dellarichiesta avanzata dal mondo vena-torio all’Amministrazione Provin-ciale, per poter garantire il proseguodelle attività gestionali, rispettare gliimpegni e la programmazione degli

investimenti da partedegli ATC assolvendo aicompiti ed alle funzioniad essi delegate dallaLegge.Ragioni, quelle sopraesposte che erano statepienamente compresedal Presidente Bezzini ilquale si era impegnato aprendere le necessarieiniziative al fine di supe-rare la grave situazionein essere ponendo lebasi per una ripresadell’attività degli stessiATC.Nell’incontro in oggetto si è riscon-trata purtroppo, la decisione ricon-fermata dal mondo agricolo, di nonpartecipare con la propria rappresen-tanza nei Comitati di Gestione degliATC. Una decisione grave che mettein luce come da tempo siano statesottovalutate molte delle istanze sol-levate dalle categorie da parte degliorgani preposti e che rende di fattoimpossibile anche da parte delle no-stre associazioni venatorie, la perma-nenza all’interno dei Comitati.Alla luce di quanto sopra rivendi-cando la nostra totale coerenza e li-nearità che ci ha visti sino ad oggipienamente responsabili ed impe-

gnati a garantire la massima operati-vità degli ATC, intendiamo denun-ciare un quadro di responsabilità chenon ci sentiamo di poter condivideree che procurerà gravi danni dal puntodi vista faunistico ambientale e perla certezza del diritto non solo per icacciatori.A fronte di ciò, le scriventi associa-zioni Arci Caccia e Federcaccia diSiena , confermano il ritiro della no-mina dei propri rappresentanti all’in-terno dei Comitati di gestione degliATC Senesi.

Arci Caccia Siena – AlessandroFerrettiFedercaccia Siena – Neri Mauro

Siena. Arci Caccia e Fidc ritirano i rappresentanti dagli Atc

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momenti clou è stata la premiazione delle ma-nifestazioni cinofile ed in particolare il cam-pionato per cani da seguita su cinghiale equello per cani da cerca e ferma. Insieme aClaudio Sozzi ha partecipato alla consegna deipremi Osvaldo Rossi, presidente regionale delCsaa della toscana. Tra i premiati Renzo Citta-dini e Adriano Sgarbi, vincitori, rispettiva-mente del campionato provinciale per cani daseguita su cinghiale categoria singolo e coppie.Prossimo appuntamento per l’Arci Caccia, laFesta del cane a bagno di Gavorrano dal 25 lu-glio al 3 agosto.

Il Presidente di Libera Caccia, scrivendo di cose che non conosce o fafinta di non conoscere, parla degli ATC della Provincia e straparla di Fe-dercaccia e Arci Caccia lanciando accuse e insinuazioni.Risponderemo al momento e nei modi più opportuni ed efficaci alle ac-cuse e insinuazioni, a tutela del buon nome e della onorabilità delle dueassociazioni anche ascoltando i nostri legali.Intanto però, la Libera Caccia si metta d’accordo con se stessa:Prima dice che Arci Caccia e Federcaccia hanno “congestionato” dasempre la gestione venatoria, poi propone se stessa come soluzione per-ché Siena torni “ad essere quella Provincia che un tempo era consideratail fiore all’occhiello della Regione Toscana”.E’ vero, Siena era il fiore all’occhiello, e lo era proprio grazie all’operadi governo degli ATC svolta, con le altre componenti, prima di tutto dairappresentanti di Arci Caccia e Federcaccia.Siamo usciti dai Comitati perché non c’erano più le condizioni per con-tinuare una gestione positiva, per via delle incertezze e contraddizionidella Provincia e per il disimpegno delle organizzazioni Agricole: nonpotevamo più tollerare l’equivoco di comitati in carica senza però alcunaeffettiva possibilità di gestione.Questa la verità, semplice e chiara, così come altrettanto chiaro sembrache l’interesse della Libera Caccia sia soltanto quello di occupare qual-che poltrona che fino a ieri aveva semplicemente disprezzato.

Occupare poltrone, sembra esserel’interesse della Libera Caccia

www.arcicacciatoscana.it

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Aree protette, ATC, mondo venatorioe “ambientalismo costruttivo” in-sieme, energia positiva per la valo-rizzazione dei territori dellaCampaniaQuesto il messaggio forte e chiarovenuto dal Convegno tenutosi a Gra-gnano il 21 maggio, sulla “Gestionedel Cinghiale”. Una giornata di particolare impor-tanza significativa per l’ambiente eil patrimonio faunistico campano ecosì utile anche a qualificare ilmondo venatorio proponendolo inun ruolo protagonista per uscire dalla“crisi”.L’appuntamento tenuto a Gragnano,per “concretizzare” una produttivagestione faustica, voluto dal Presi-dente della ATC di Napoli Dr. SergioSorrentino, in collaborazione con leUniversità di Napoli Federico II(Giuseppe Iovane, Adriano Santoro,Luigi Esposito), di Pisa (ClaudiaRusso), della Tuscia (Andrea Amici)ed il centro di Raccolta e Monitorag-gio dell’ATC di Napoli, ha realizzatoi proponimenti che si era prefissato.Per i risultati e la qualità delle pro-poste possiamo dire è andato oltre leaspettative e la vera novità è statal’articolazione della rappresentanzadei “portatori d’interesse” che hapermesso di abbattere gli “steccatiideologici” di una vecchia ed anacro-

nistica discussione che, pregiudizial-mente, disconosceva il ruolo dellagestione faunistico venatoria.Le testimonianze sono venute ancheda quanti hanno preso parte alla gior-nata di studio: i Presidenti dei ParchiNaturali Regionali della Campania“Monti Lattari” (Giuseppe Guida),del “Bacino idrografico del Sarno”(Massimiliano Mercede) e il Diret-tore del Parco Naturale Regionaledelle “Serre” (Francesco Maria Pi-titto).I lavori del Seminario dedicati alla“Gestione del Cinghiale: piaga del-l’agricoltura-risorsa dei territori”, sisono svolti in sintonia con quanto ri-chiesto già dal 1992 nella Conven-zione sulla Diversità Biologica,grazie al confronto che si era svoltotra agricoltori, cacciatori, ambienta-listi e mondo scientifico, già allorafinalizzato alla conservazione delPianeta.La diffusione generalmente incon-trollata dei cinghiali è un problemamolto sentito in Italia e riguarda l’in-tero territorio agro-silvo-pastorale:sia quello sottoposto alla gestionedelle aree protette, sia quello disci-plinato dalla normativa per la cacciaprogrammata.I Danni alle coltivazioni e all’am-biente, i pericoli per gli incidentistradali sono infatti riscontrabili sia

dentro che fuori dalle aree protette,non hanno confini. Gli ungulati,inoltre, possono essere serbatoi dipatologie trasmissibili all’uomo ealla fauna domestica e selvatica. Tut-tavia, i suidi selvatici possono essereconsiderati una rilevante ed alterna-tiva risorsa economica. Le loro carni,infatti, dopo un accurato controlloigienico-sanitario, possono rappre-sentare una importante sorgente diproteine nobili da includere negli iti-nerari di turismo ambientale. Lagiornata si è conclusa con gli inter-venti del Comandante Regionale delCorpo Forestale dello Stato (Vin-cenzo Stabile) e del Dirigente delUOD Pesca Caccia e Agricoltura(Antonio Carotenuto). I loro inter-venti hanno indicato la corretta viaper trasformare il “problema”, in “ri-sorsa” della comunità regionale. E dirisorse, oggi più che mai, ha bisognola collettività. La proposta scaturitaè stata molto chiara – così ha com-mentato il Dr. Sergio Sorrentino,Presidente dell’ATC di Napoli –“occorre che la corretta gestione delcinghiale sia inserita in una filiera“breve” che coinvolga tutte le com-petenze tecniche, di controllo e so-ciali per la lavorazione. Cosìpotremo avere da queste carni pro-dotti di qualità per rappresentarequella migliore “Campania” da pro-

Aree protette, ATC, mondo venatorio e “ambientalismo costruttivo”

Insieme, energia positiva per lavalorizzazione dei territori campani

Egregio Direttore,mi auguro, grazie alla sua attenzione, diavere lo spazio per un “contraddittorio”con quanto scritto da Andrea Satta “Dioè morto” sull’Unità del 27 aprile.Qualche osservazione vorrei farla sulledichiarazioni del Prof. Tozzi in parte ri-portate nell’articolo. In Italia è la legge“vera” che tutela la fauna patrimonio in-disponibile dello stato e dei cittadini econtestualmente detta le regole per l’at-tività venatoria. Non è un’”annuncia-zione” ma è un fatto. Merito aicacciatori – politici di un tempo, il se-natore Carlo Fermariello e l’on. Gia-como Rosini che tra gli altri la scrisseroe, grande plauso alla “mamma dell’am-bientalismo italiano” l’on. Laura Contiche “ideò” articoli qualificanti della nor-mativa.La storia politica testimonia che culturepur diverse hanno potuto trovare unasintesi che si è dimostrata utile agli in-teressi generali della comunità. Così “lacaccia” che taluno “criminalizza” o de-finisce “ludica” con tono sprezzante,trovò solida legittimazione in una nor-mativa “equilibrata”. Gli italiani quandoinvitati a misurarsi su caccia si o no, ingrande parte hanno segnalato l’inutilitàdi un “voto” di “scontro” sia in Referen-dum nazionali che regionali. Quando sidice la saggezza popolare …La “caccia sostenibile” a livello europeoha messo insieme ambientalisti e cac-ciatori. L’autorevolezza della rappresen-tanza di Birdlife International non è indiscussione, tanto è che firma accordicon i cacciatori e, non è prevista l’”im-piccagione”. Anche in Italia in realtà c’èpiù collaborazione diffusa nei territoridi quanto si vuol far credere: però il“clamore” mediatico c’é grazie agli “in-sulti”.Io rispetto la cultura animalista pur noncondividendola; credo che altrettanto ri-spetto meriti chi va a caccia, chi allevapecore e chi maiali o polli, ecc. e quantisi ritrovano piacevolmente a tavola conpiatti di carne o pesce.Contrariamente a quanto scritto nell’ar-ticolo credo anche che tagliare gli alberiè “affetto” necessario per il bosco, (pur-ché autorizzati) e così lo è raccoglierecorrettamente funghi e tartufi o man-giare quanto “nasce” nell’orto o pro-durre uva o girasole. Talvolta qualche“specie selvatica” troppo numerosa av-versa con una presenza “invasiva” il la-voro meritorio di agricoltori e/oallevatori nel produrre tanta “buona”alimentazione che, qualifica il nostropaese nel mondo.

Io mi auguro un futuro con la campagnaitaliana, frequentate da tanti ovini,suini, polli e tacchini in numero da ga-rantire che almeno modiche quantità di“proteine animali” possano essere di-sponibili anche per quanti oggi non pos-sono permettersela.Credo anche si debba lavorare perché cisiano mari, laghi, fiumi non inquinatiove si “moltiplichino” i pesci e qual-cuno possa finire a “tavola” per creareoccasioni di lavoro anche a qualche gio-vane.Mi auguro che donne e uomini possanoavere reddito sufficiente per una buonaqualità della loro vita dall’agricoltura,dall’allevamento, dal taglio “conserva-tivo” del bosco e anche dalla pesca edella caccia fatte con “parsimonia”.Sono fiducioso che questo paese sia vi-sitato da tanti turisti e che alcuni di loroanche in numero maggiore rispetto al-l’oggi possano apprezzare la bistecca“chianina” e il lardo di “Colonnata”, espero che questi prodotti possano rag-giungere anche altre tavole nel mondo,ed essere accompagnati dal prosciuttodi cinghiale e dal Brunello.Spero in un mondo dove ci siano in nu-mero “giusto”, presenze di cinghiali,volpi, fagiani, lepri e caprioli ecc. ecredo che l’uomo cacciatore saprà an-cora meglio “coltivare” d’intesa con gliagricoltori, gli ambientalisti e il mondoscientifico l’equilibrio delle popolazionianimali selvatiche e della volpe richia-mata con specifica attenzione nell’arti-colo. (Necessariamente controllata: aLondra nei parchi sparano la notte, i “ti-ratori scelti” o usano gas letali, e senzail “clamore” che in Italia serve anche amanipolazioni politiche).Amore per la natura per gli animali loesprimono anche coloro che li allevano

e li commerciano e amano restare a vi-vere nel loro territorio. Molti allevatorivogliono continuare l’attività dei geni-tori e farne una prospettiva per i figli.Amano il “creato” tanto quanto chi pre-siede un parco oggi e domani un altro.E’ grazie alle tasse pagate dai cittadini(senza discriminazione di chi è più omeno animalista) che vivaddio esisteanche il “diletto” di fare il presidente diun’area protetta.Io ho amore alla caccia (dal www.trec-cani.it/vocabolario/amore) come tantiche in Italia e nel mondo sono consape-voli di quanto questa “cultura” caratte-rizza la vita di persone “normali” e, perquanto letto, credo che abbia soffertoPiergiorgio Welby, le cui condizionidrammatiche di vita sono note, giàquando la malattia lo ha allontanato daisuoi cani da caccia.Io non credo che fanatismi e crociatesiano utili, tantomeno se fatti da chi sicompiace che essere umani ancorchécacciatori si “sparino”. Nell’interessedella “vita” non raccolgo l’invito provo-catorio e lavorerò come altri perchécontinuino a diminuire gli “incidenti”tutti, anche quelli di “caccia”.La violenza di certe affermazioni sa-rebbe bene evitarla e neppure pensarla:minacce non ne mancano, qualche attoa dir poco “vandalico” c’è già stato, leguardie animaliste continueranno aportare pistole e mitragliette per difen-dersi dagli animali “aggressivi” spero,mai per “sparare” agli uomini.Io faccio un bel sogno spesso: unpaese “egemonizzato” dalla ragionevo-lezza.

Osvaldo Veneziano

Dopo le polemiche sulla caccia innescateda Tozzi, Veneziano scrive a l’Unità

Sogno un Paese egeminizzatodalla ragionevolezza

porre al “gusto” dei cittadini delmondo, senza frontiere.Dalla discussione che ha coinvolto laplurale ed eterogenea platea - rilevaancora il Dr. Sorrentino – è emersainoltre la necessità di istituire corsidi cacciatori di selezione, formati e

riconosciuti ai sensi di legge, e corsidi “formazione sanitaria” rivolti aicacciatori e agli operatori di filiera inmodo da ottenere prodotti e servizigarantiti da quel marchio di qualitànecessario, a garanzia dei consuma-tori italiani e non solo.

Convegno Fidc, Arci Caccia e Anuu

E’ gestione la parolad’ordine del Nature Show

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Proseguendo sulla strada della colla-borazione e dell’unità di intenti e diazione che nel pieno rispetto dellanormativa italiana e degli indirizzieuropei in materia consenta una pro-grammazione del prelievo e un im-pegno gestionale in grado digarantire lo svolgimento di una sta-gione venatoria certa e gratificanteper tutti i cacciatori, Federazione Ita-liana della Caccia, Arci Caccia eANUU Migratoristi, nel quadro delleiniziative unitarie che le coinvol-gono, hanno dato vita ad un nuovomomento di confronto fra i diversiattori interessati in questo non sem-pre facile processo.Approfittando dell’occasione offertadalla fiera Nature Show, che si è te-nuta ad Ariano Irpino (AV) dal 9all’11 maggio, le tre AssociazioniVenatorie hanno organizzato un con-vegno dedicato al tema “Italia Meri-dionale – È il tempo della gestione:calendari venatori e mobilità dei cac-ciatori”.L’intento è stato quello di mettere aconfronto tecnici, mondo venatorioe rappresentanti delle Istituzioni perindividuare un percorso che già apartire dai prossimi mesi e dallaormai prossima stagione venatoriapossa dettare le linee guida più ag-giornate e proficue per mettere afrutto un modello di gestione fauni-stica funzionale, che sappia coglieretutte le opportunità offerte dall’Eu-ropa per dare vita a una caccia pro-grammata che nella pienasostenibilità sia insieme fonte di sod-disfazione per chi la pratica, di valo-rizzazione e difesa per campagne e

ambiente e arricchimento della qua-lità di vita per la società nel suo com-plesso.Su questi temi dopo l’apertura dei la-vori affidata a Vladimiro Boschi,Vice Presidente ANUUMigratoristi,ha preso la parola per l’introduzioneSergio Sorrentino, Vice PresidenteNazionale Arci Caccia e PresidenteATC di Napoli.Moderati da Andrea Ferrara, Presi-dente Regionale Campania dellaFIdC, sono seguite le relazioni deldottor Michele Sorrenti, responsa-bile tecnico scientifico Ufficio faunamigratoria FIdC, su “Guida interpre-tativa e riflessi sui calendari vena-tori. L’Europa approva” e delladottoressa Giorgia Romeo, responsa-bile tecnico scientifico dell’Ufficiofauna stanziale FIdC, su “L’informa-tica migliora la gestione faunistica equalifica i calendari venatori”.E’ stata poi la volta di AgostinoEsposito, Responsabile Nazionaleprogetti Biodiversità del Club AlpinoItaliano, seguito da Franco Saragò,che nel suo ruolo di Coordinatore re-gionale illustrerà “L’esperienza degliATC della Calabria”. Ha partecipatoDaniela Nugnes, Assessore Agricol-tura – Piano di Sviluppo Rurale Fo-reste, Caccia e Pesca della RegioneCampania, e Fabrizio Nardoni, Co-ordinatore degli Assessori alle Poli-tiche Agricole e AssessoreAgricoltura, Caccia e pesca, Forestedella Regione Puglia.Il presidente nazionale FedercacciaGian Luca Dall’Olio ha avuto ilcompito di concludere i lavori delconvegno.

Ministero dell’ambiente, Ispra e Associa-zioni venatorie insieme per la tutela del-l’orso marsicano. Primo passo nelriconoscimento del ruolo dei cacciatoricome difensori di una biodiversità patri-monio comune di tutta la collettività“Anche le Associazioni Venatorie diven-tano alleate delle Istituzioni nella ‘mission’di tutela dell’Orso marsicano”. Così il Mi-nistro dell’ambiente Galletti ha commen-tato il protocollo d’intesa firmato fra ilMinistero e le Associazioni Venatorie perla salvaguardia di un selvatico che ha giu-stamente definito “straordinario simbolo di

biodiversità”. Federcaccia, Liberacaccia,Enalcaccia, ANUUMigratoristi e Arci Cac-cia vedono così ufficialmente riconosciutoil loro impegno al fianco delle amministra-zioni competenti per portare al Paese uncontributo concreto, fatto di conoscenzadel territorio e capacità gestionali. Un ba-gaglio di esperienze, professionalità e diamore e rispetto di paesaggio, ambiente edi tutta la fauna, al di là e al di fuori diqualsiasi interesse per il prelievo, che fa sìche anche le specie protette siano sentiteda ogni cacciatore come un patrimonioproprio, da difendere e salvaguardare in

modo disinteressato, al servizio di tutta lasocietà. Questo sta alla base dell’accordosottoscritto, primo riconoscimento da partedelle Istituzioni del lavoro spesso scono-sciuto o ignorato svolto dalle AssociazioniVenatorie e dai cacciatori che rappresen-tano, in nome del bene comune. Un pas-saggio, di cui ringraziamo il Ministro perl’attenzione e la sensibilità con cui ha sa-puto cogliere il nostro agire, che apre lastrada a ulteriori passi che porteranno la fi-gura del cacciatore ad essere vista sottouna nuova e ben diversa luce.Un cammino di novità che proietti la cac-cia e i cacciatori verso un ruolo che li vedaprotagonisti indiscussi di una politica am-bientale moderna, concreta e priva di de-magogiche preclusioni.

Ministero Ambiente: riconosciuto alla cacciail ruolo di salvaguardia delle specie protette

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Il Senato respinge l’assalto degli animalisti

Arci Caccia Veneto: ora non abbassarela guardia, la battaglia continua

Dichiarazione di Giuliano EzzeliniStorti, presidente Arci Caccia del Ve-neto: “Ha rilevanza sociale e culturale ilvoto espresso ieri sera dalle Com-missioni ambiente ed industria delSenato su un emendamento al de-creto “Competitivita’” presentato dalcapogruppo Pd Massimo Caleo ri-guardante la disciplina della catturadei richiami vivi per la caccia da ap-

postamento.E’ importante ovviamente che il no-stro Paese abbia deciso di regola-mentare la materia per rispondere aduna procedura di infrazione del-l’Unione europea ma e’ altrettantosignificativo che sia stata respintadalle istituzioni e dalla politica l’ag-gressione animalista che aveva uti-lizzato strumentalmente l’argomentoper ridare voce e sostanza alla cro-

ciata ideologica anticaccia.Nelle votazioni sono prevalse valu-tazioni di ordine tecnico, giuridico,scientifico tenendo a riferimento sto-ria, cultura e tradizioni del Paese.Non era facile farlo visto che “infor-mazione e salotti buoni” lavoravanoal disfattismo e ringraziamo il go-verno, e tutti i gruppi parlamentariche hanno tenuto la barra dritta inuna situazione di effettiva difficoltà,per non aver ascoltato le sirene fon-damentaliste.In questo quadro come Arci Caccia,insieme al presidente nazionaleOsvaldo Veneziano, che ringra-ziamo per la determinazione messain campo, abbiamo affrontato una

grande battaglia a salvaguardia dellacaccia e dei cacciatori migratoristi eabbiamo profuso il massimo sforzo,insieme alle maggiori associazionivenatorie per raggiungere l’obiet-tivo.Il risultato raggiunto ci rassicura ma

dobbiamo stare ancora attenti agliagguati che ci saranno e continuarea seguire da vicino le votazioni suc-cessive in Aula sia al Senato che allaCamera e quindi la predisposizionedel Dpcm che entro sei mesi dovràessere approvato dal Governo”.

“Delusi. E’ la parola giusta per esprimere il nostro giudizio sulle politichefaunistico venatorie della Regione Lazio. Per di più rispetto al passato c’èpure una decisa regressione sul piano dei rapporti istituzionali e democratici”.E’ la forte critica espressa dall’Arci caccia del Lazio dopo la pubblicazionedel calendario venatorio.“E’ decisamente grave dover apprendere dalla stampa dell’approvazione delcalendario venatorio, per di più avvenuta in ritardo e senza seguire la proce-dura normativa che prevede la riunione del comitato tecnico faunistico ve-natorio regionale, più volte richiesta. In quella sede avremmo espresso lenostre valutazioni”: continua il comunicato dell’Arci Caccia del Lazio. “Ilproblema vero è che su queste materie si naviga a vista senza una progettua-lità e senza un programma concreto di legislatura. Alle nostre richieste di in-contro e alle nostre missive è seguito il silenzio assoluto. Il presidente NicolaZingaretti è al corrente di questa situazione? Intende metterci mano per dareseguito a quanto aveva scritto nel suo programma elettorale?”“Attendiamo un deciso cambio di passo. Lo richiedono tutti coloro che hannoa cuore la gestione del territorio e la tutela della fauna. Lo richiedono i cac-ciatori ai quali fino ad ora non è stato garantita certezza di diritto.”

Regione Lazio. Su calendario venatorio e politiche faunistiche

la delusione dell’Arci Caccia“Serve un deciso cambio

di passo. Zingaretti lovuole fare?”

A Donoratico presentata laCCT in una affollata assembea

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Il 21 Luglio, attenta e sentita discussionesui temi dell’unità del mondo venatorioe dei tanti temi di attualità in corso.Si è svolta a Donoratico, con la presenzadi Massimo Logi e di Massimo Cocchi,dirigenti regionali e nazionali di ArciCaccia e Federcaccia nonché membridell’Ufficio di Segreteria della CCT,un’assemblea molto partecipata di cac-ciatori interessati a conoscere da vicinoi temi riguardanti la contingenza e leprospettive del mondo venatorio toscanoed italiano.E’ stata da tutti salutata con grande con-vinzione la nascita della ConfederazioneCacciatori Toscani, considerata comeun’operazione non soltanto necessaria,ma pienamente condivisibile per gli in-tenti e gli obiettivi che persegue; nonun’operazione difensiva per limitaredanni, bensì un progetto capace di guar-dare al futuro con rinnovato slancio cul-turale per la riaffermazione del ruolo edella dignità sociale della caccia. E’ sullascia di questa convinzione, espressadalla globalità degli intervenuti, chel’assemblea ha sollecitato i due dirigentiregionali e nazionali a promuovere lanascita, nel più breve tempo possibile,della Casa Comune dei Cacciatori To-scani ed Italiani; è emersa con forza larichiesta che anche sul piano nazionalesi proceda con speditezza verso la rea-lizzazione di un obiettivo ritenuto fon-damentale per le sorti della nostraattività.A tal proposito è stato fortemente auspi-cato il varo, entro la fine dell’anno incorso, della Confederazione dei Caccia-tori Italiani.Aperta ed intervallata da interventi di di-rigenti locali e provinciali delle due As-sociazioni, che, insieme all’ANUUMigratoristi, hanno dato vita alla Confe-derazione, l’assemblea ha via via affron-tato i temi che riguardano da vicinol’attualità venatoria regionale.La delibera per la caccia in deroga allostorno, la difficile situazione dei ri-chiami vivi con la discussione del De-creto 91 in Commissione al Senato, lanecessaria modifica alla legge 59/2009sul benessere animale (la Legge che re-golamenta, tra le altre, la dimensione deicanili), il Calendario Venatorio, le ri-sorse finanziarie per la gestione degliATC e il superamento delle specifichedeleghe e competenze oggi in capo alleProvince, hanno offerto a ciascuno degliintervenuti di entrare in possesso di pre-ziose conoscenze e di esprimere a ragionveduta la propria idea e la propria sensi-bilità.La consapevolezza delle tante criticitàche il mondo venatorio sta attraver-sando, il cui principale pericolo è rap-presentato dalla forza dell’estremismoanimalista, non ha tuttavia indebolito lesperanze e le motivazioni di una catego-ria, quella dei cacciatori, che affondanole radici nella storia, nella moralità enella legalità dei comportamenti nonchénell’utilità sociale di un’attività tanto an-tica quanto nobile.Dall’assemblea è emerso invece comequeste ragioni, che dovranno essereespresse senza urlare ma con la forza ela serietà delle nostre argomentazioni,trovino nella Confederazione dei Cac-ciatori Toscani uno strumento assai fun-zionale e significativo per riaprire unconfronto utile e virtuoso con la società,la cultura e le Istituzioni.

Confederazione Cacciatori Toscani

Commentando i risultati di Caccia Vil-lage la festa dell’ambiente e delle tradi-zioni rurali recentemente conclusasi ilPresidente regionale dell’ARCI CAC-CIA dell’Umbria Emanuele Bennati hadichiarato:“il successo di partecipazione che havisto migliaia di cittadini, famiglie, amicie tanti giovani incontrarsi nei padiglionidella Fiera di Bastia è per l’ARCI CAC-CIA motivo di soddisfazione anche asso-ciativa, pur consapevole del modesto maanche importante contributo che anchel’ARCI CACCIA ha dato per la miglioreriuscita di questa “Festa” della ruralità.Appuntamenti come Caccia Village sonofondamentali per rompere le “barriereideologiche” costruite in malafede da unanimalismo fondamentalista “mediatico”e “cinghia di trasmissione” al serviziodella peggiore politica.Contrariamente a quanto vuol far crederela comunicazione animalista, le “per-sone” vere erano li a passeggiare tra gli“stands” della caccia e della pesca, aguardare i prodotti per i cani, la coltelle-ria, i cavalli, a parlare con i titolari dellearmerie e con tanti altri espositori concuriosità ed interesse.Grande successo ha avuto il nostro stand:archi, chioccolatori, accoglienza per ibambini, così è stato bello “essere accer-chiati” dagli spettatori quando conBruno Modugno, mitico presentatore delprogramma Caccia e Pesca Canale235/236 di SKY ha presentato con noi ilprogetto per la cinofilia alla presenza didue importanti allevatori. Lo scopo che

ci siamo prefissi di fare un po’ di greeneconomy anche con i nostri fedeli edamati amici di caccia, ha trovato dinuovo positiva accoglienza.L’ARCI CACCIA dà appuntamento al-l’anno prossimo a “Caccia Village 2015”impegnandosi a fare di più e meglio perfar conoscere le buone ragioni della cac-cia e dei suoi prodotti per festeggiare dinuovo insieme con un buon bicchiere divino Umbro ed i migliori salumi offertidagli amici del Circolo di Norcia.Il nostro grazie all’organizzazione, ai vi-sitatori, ai volontari che hanno lavoratoper la caccia di oggi e delle future “ge-nerazioni”.

Dichiarazione di Emanuele BennatiCaccia Village, orgoglio dei

cacciatori dell’Umbria

Rafforzamento del rapporto tra set-tore agricolo ed attività venatoria,salvaguardia delle attività agricole,difesa e valorizzazione della cacciapubblica e sostenibile: sono questigli elementi che caratterizzano l’ac-cordo sottoscritto nei giorni scorsi aBenevento dai Presidenti di CIA,Raffaele Amore, e Arcicaccia, LuigiLuongo. L’accordo vuole essereanche un contributo alla elabora-zione del Piano Faunistico VenatorioProvinciale, che l’Amministrazioneprovinciale dovrà approvare neiprossimi mesi. “La risoluzione delproblema dei danni all’agricoltura ècondizione essenziale per una nuovae positiva stagione di gestione delterritorio ai fini faunistici e vena-tori”, sottolinea il neopresidenteCia,Raffaele Amore. “In questi annistiamo assistendo al sovrappopola-mento di ungulati ed in particolaredel cinghiale, responsabile di circa il70% dei danni causati alle coltiva-zioni. E’ prioritario riportare la den-sità degli ungulati entro parametriaccettabili per l’economia agricola eper il sistema agricolo e ambientale”.Luigi Luongo si sofferma sul fattoche “la stesura del Piano FaunisticoVenatorio è in primo luogo un atto

programmatico, con il quale si get-tano le basi per le diverse attività ge-stionali da applicare poi nelle attivitàquotidiane: è il luogo in cui si de-vono prevedere gli interventi incampo faunistico e venatorio per ifuturi 5 anni”. I Presidenti concor-dano sulla difesa e valorizzazionedella caccia pubblica e sostenibile,nel rispetto delle indicazioni scienti-fiche nazionali e comunitarie e nellacostruzione di un nuovo patto tramondo venatorio ed agricolo. Gliagricoltori possono trovare un’utilitàeconomica nel favorire ed incremen-tare il patrimonio faunistico di qua-lità nel Sannio, ed in altre esperienzeinnovative di gestione faunistico-ve-natoria della piccola selvaggina stan-ziale.

Benevento. Siglato l’accordotra Cia e Arci Caccia

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Grande successo della manifestazione tiravolistica in notturna “Aspettandol’alba” che si è svolta sabato 26 luglio presso lo stand tiro a volo Arci Caccia di“Campo Castiello” di caivano, in provincia di Napoli. L’organizzazione è statacura dall’Arci Caccia della Campania in collaborazione con la società Fidasc“Sparviere”, il Csaa di napoli e l’armeria Artemide Sud. E’ stat una bella nottesportiva d’estate curata nei particolari dal direttore della struttura Giovanni Ca-stiello. Hanno presenziato e partecipato alla sfida tiravolistica Felice Buglione,presidente della Fidasc e Sergio Sorrentino, vice presidente nazionale dell’ArciCaccia. Alla fine questa la classifica:1) Rea Pasquale 22 (zero alla 3); 2) Picardi Michele 20 (zero alla 8); 3) Rea Sal-vatore 20 (zero alla 4); 4) Tufano Vincenzo 20 (zero alla 1); 5)Ferrara Pasquale19 (zero alla 7); 6) Rosati Giulio 19 (zero alla 4); 7) Napolitano Pasquale 19(zero alla 3); 8) Castaldo Santo 18; 9) Celardo Francesco 16 (zero alla 4); 10)Romano Antonio 16 (zero alla 3)

La Confederazione dei Cacciatori Toscani partecipa al progetto LIFE “Bentornatoibis” per la reintroduzione dell’uccello considerato sacro dagli antichi egizi ed ora arischio estinzione.“La reintroduzione dell’ibis eremita rientra da quest’anno nei progetti a favore del-l’ambiente cofinanziati dall’Unione (progetto LIFE+ ) – ha spiegato la dottoressa Ni-coletta Perco presentando l’iniziativa nel corso dell’Assemblea di FedercacciaToscana. Al progetto aderisce adesso anche la Confederazione dei Cacciatori Toscanidi cui, oltre a Federcaccia, fanno parte anche Arcicaccia e Anuu toscane.“L’intento -– ha illustrato la naturalista – è di riportare questa specie migratrice inEuropa dopo la sua scomparsa avvenuta almeno 200 anni fa. La specie è attualmentepresente allo stato selvatico in Marocco con circa 600 individui, 1 solo in Siria e ungruppo in Turchia dove però è mantenuto allo stato semilibero”.Grazie alle iniziative messe in atto, alcune decisamente originali come l’uso di unparaplano a motore per guidare gli uccelli dall’area di riproduzione al sito scelto perlo svernamento, dal 2011 gli ibis eremita hanno iniziato a migrare autonomamente.Nell’ottobre 2012 in Toscana due uccelli del progetto sono stati uccisi ed uno feritomentre migravano verso Orbetello.“Da quell’anno si è deciso di portare avanti una campagna per sensibilizzare l’opi-nione pubblica sull’esistenza di questa iniziativa – racconta ancora la dott.ssa Perco– e per coinvolgere anche i cacciatori nella sua salvaguardia.Adesso la Confederazione Cacciatori Toscani, come la già la Federcaccia nazionale,parteciperà al progetto adottando un ibis eremita. E’ già pronto anche il nome: si chia-merà “Granduca” per ricordare la Toscana di Leopoldo, tra le prime a dotarsi di regolemoderne per la caccia.Granduca potrà essere seguito durante la migrazione anche grazie alla nuova app gra-tuita “Animal Tracker” disponibile su google play store o sull’app store di apple.

I cacciatori in difesa dell’Ibis Eremita

“Cosa succede alla caccia? Convegnodell’Arci Caccia a Recoaro Terme

Presenza significativa dei cacciatori a Recoaro Terme per il convegno or-ganizzato dall’Arci Caccia di Vicenza dal titolo “Cosa succede alla caccia?Capire per conoscere il nostro futuro”. L’Assemblea è stata aperta da unaintroduzione di Gian Emilio Coltro, presidente dell’Arci caccia di Vicenza.nel corso del dibattito è intervenuto il presidente regionale Giuliano Ezze-lini Storti. Il convegno è stato concluso dal presidente nazionale OsvaldoVeneziano.

Expo di Villa Potenza di Macerata: vince un Airedale

Aspettando l’alba. Vince Pasquale Rea

In occasione della fiera Wild Natura si è svolta a Villa Potenza di Macerata unaesposizione cinofila per cani da caccia organizzata dall’Arci caccia Csaa delleMarche. Il più bello dei soggetti presentati è risultato lo Airedale Terrier del si-gnor Giuliano Soccetti. Eccolo nella foto insieme al presidente regionale delCsaa Domenico verdecchia e del giudice Roberto Sciorilli.

Puglia. Associazioni Venatorie unite contro la pretesadi distogliere i soldi dei cacciatori per iniziative improprie

Con l’ecologia spettacolonon si controllano le lepri

e non si risolvono i problemiIl fallimento dell’ente parco che ha respinto le proposte a suo tempo avanzate

Al Presidente della Regione PugliaAll’Assessore all’Agricoltura Re-gione PugliaAll’Assessore all’Ambiente RegionePugliaAl Commissario Prefettizio della Pro-vincia di BrindisiAl Sindaco del Comune di BrindisiAl Dirigente dell’Ufficio Caccia - Re-gione PugliaAl Dirigente dell’Ufficio Caccia -Provincia di BrindisiAl Direttore della Riserva NaturaleSaline di Punta della ContessaAl Direttore della Gazzetta del Mez-zogiorno di BrindisiAl Direttore del Quotidiano di Brin-disi

Le scriventi Associazioni VenatorieProvinciali, ANUU, ARCICACCIA,ENALCACCIA, FEDERCACCIA eLIBERACACCIA, hanno appresodalla stampa di una riunione tenutasia Bari presso gli uffici regionali, allapresenza dell’Assessore alla Agricol-tura NARDONI ed avente all’ordinedel giorno la questione dei danni pro-vocati agli agricoltori dalle Leprinella Riserva Naturale Saline diPunta della Contessa. Da anni, infatti, l’autorità che gesti-sce il parco sta tentando di intervenireper mantenere in equilibrio la popo-lazione della Lepre, ma ogni voltache si decide di intervenire, l’opposi-zione animalista blocca tutto, grazieanche all’inefficienza dell’Ente Parcoche ha evidenziato poca attitudinealla gestione di un’ area protetta, allaconservazione delle specie animali evegetali ed incapacità a realizzareazioni tali da creare un’integrazionetra uomo e ambiente naturale, la-sciando che il parco versi in uno statodi totale abbandono e favorendo losviluppo di fenomeni negativi, comenel caso di specie, dei danni provocatidalla lepre alle colture agricole.Oggi, alla luce dell’incontro tenutosia Bari, pare che la soluzione del pro-blema sia quella di autorizzare i pro-prietari dei terreni ricadenti nellariserva a recintare il proprio fondo edi finanziare tali recinzioni con il ri-parto dei proventi delle tasse regio-nali, di cui la Legge Regionalen.27/98 e ss.mm ed ii., ed non ancorautilizzati dalla Provincia di Brindisi.

Le scriventi Associazioni Venatorie,nel merito manifestano la ferma con-trarietà a tale soluzione, infatti non sicomprende come stanziamenti prove-nienti dalle tasse versate dai caccia-tori la cui utilizzazione è previstadalla legge statale e dalla legge regio-nale a favore della realizzazione di in-terventi a fini ambientali e faunistici,possano essere distolti a favore di re-cinzioni da realizzare in una RiservaNaturale, soprattutto quando la ge-stione di questa ultima spetta all’enteparco.Da tempo i cacciatori, anche nei mesiscorsi, hanno manifestato la propriadisponibilità attraverso l’A.T.C. adare una soluzione alla problematicadelle lepri delle Saline di Punta dellaContessa, con la realizzazione di unprogramma di cattura delle lepri ( so-luzione individuata e ritenuta la piùidonea anche dai tecnici dell’ISPRA)e mettendo a disposizione fondi ne-cessari affinché la problematica di-venti una risorsa economica per gliagricoltori presenti nell’area delparco. Una soluzione, quest’ultima, tecnica-mente corretta e coerente con le fina-lità storiche della conservazione dellanatura e con le nuove esigenze di pro-mozione di sviluppo socio-econo-mico degli agricoltori presenti nellearee protette, ma evidentemente èprevalso l’aspetto ideologico in cui icacciatori sono considerati una cate-goria da tenere a distanza, salvo poirivolgersi per scippargli le risorse edattuare iniziative non previste dalle

leggi e dalla normativa in materia esoprattutto non idonei al manteni-mento degli equilibri ambientali efaunistici di un parco.Così, mentre gli anticaccia sono in at-tesa di volpi e rapaci (illusi ed igno-ranti poiché mai nessuna volpe orapace ha tenuto sotto controllograndi popolazioni di erbivori; almassimo le selezionano, peraltro mi-gliorandone le capacità riproduttive equindi aggravando il problema), e po-litici e dirigenti si muovono in modosbagliato cercando soluzioni fanta-siose, disparate e tecnicamente pococorrette, la lepre continua ad inflig-gere danni economici di non pococonto ai legittimi proprietari dei ter-reni ricadenti nel parco.Ebbene sì, perché un’altra pecca dell’ente parco è di non essere in proprietàdei beni ambientali e faunistici chehanno il mandato di gestire e proteg-gere.Questa è ecologia spettacolo, non po-litica di tutela: sono scelte di chi nonè capace di governare con criteri ra-zionali ed equilibrio, il territorio affi-datogli in gestione. I cacciatori non sono disposti a pa-gare per tale incapacità. Non c’è al-cuna motivazione tecnica a sostegnodi una azione che prevede recinti inun’ area protetta.San Vito dei Normanni, lì 23 luglio2014

ANUU, ARCICACCIA, ENAL-CACCIA, FEDERCACCIA, LIBE-RACACCIA

Arci Caccia Csaa Marche. Campionato regionale di caccia

Tanti partecipanti per una prova di qualitàIl 12 e 13 luglio si è svolto a Sant’El-pidio il campionato regionale di cac-cia organizzato dall’Arci CacciaCsaa delle Marche presieduta da Do-menico verdecchia. Hanno parteci-pato un bel numero di concorrenti:alla fine se ne sono contati ottantottoe sono stati indivisi in diverse cate-gorie: cinofili, per quei soggetti chepartecipano alle prove enci; garisti,per quei soggetti che partecipano alleprove con abbattimento; cacciatori,per tutti gli altri soggetti. Doverosialcuni ringraziamenti: a tutti i parte-cipanti naturalmente ma anche aRenzo Diletti, proprietario del ter-reno che ha consentito lo svolgi-mento della prova, alla provincia diFermo e all’Atc Firmano Sibilliniche hanno autirzzato il campionato.Un plauso particolare a tutti i socidel circolo Cacciatori Elpidienseguidato dal presidente Enrico Gibel-lieri. Ed infine, non certo per impor-tanza, allo sponsor MangimiTerranova. Veniamo ai risultati.Nella categoria cinofili ha vinto ilsetter Kluni condotto daRobertoScarpecci. Nella categoria garisti in-

glesi sul podio più alto è salito il set-ter Unica condotto daGiovanni DeAngelis mentre il primo dei garisticontinentali è risultato il kurzhaarErik condotto da Delio Bruni. Perquanto riguarda i cacciatori il mi-

gliore è stato Florindo Bedetta con ilsetter Mia. Da segnalare la parteci-pazione alla gara, con due cani, diuna giovane donna (11 anni!): EricaLattanzi. Complimenti da parte ditutta l’Arci Caccia.

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A Cascina nei giorni 26/27 Luglio 2014 si è svolta la 1° manifestazione ci-nofila a livello regionale della CONFEDERAZIONE DEI CACCIATORITOSCANI (CCT) , riscuotendo un grande consenso di partecipanti , facendosi che alla fine della manifestazione sono state immesse 81 PERNICI .I primi classificati di ogni categoria sono stati :Albamonte con Ned nei Garisti Inglesi , Sardi con Agata nei Garisti Conti-nentali ,Bianco con Janet nei Giovani. Vannucci con Cleo nella Libera Cerca,Cappelli con Kim nei Cacciatori Inglesi , Lupi con Odì nei Cacciatori Con-tinentali. Le associazioni ( Arci Fidc Anu ) aderenti al (CCT) sono rimastepienamente soddisfatte del buon andamento della manifestazione , ringra-ziano i dirigenti Provinciali che sono stati presenti durante la fase di premia-zione dei concorrenti , richiamando nel loro intervento la necessità dell’unitàdel mondo venatorio.

A Cascina la prima manifestazione cinofila della CCT

Quella del cane al fianco dell’uomo è una storia millenaria e a Bagno di Ga-vorrano, dal 25 luglio al 3 agosto, il circolo Arci Caccia locale ne ha celebratoil connubio con una Festa dedicata che si è tenuta alla Casa del popolo “Ar-naldo Senesi”“La Festa del Cane 2014” si è aperta venerdì 25 luglio con la premiazionedegli alunni delle scuole primarie di Gavorrano che hanno partecipato al pro-getto “Conoscere la fauna nelle nostre campagne”.“Una iniziativa importante – sottolineano Claudio Sozzi, presidente delle fe-derazione provinciale e Piero Bettaccini, presidente del circolo Arci CacciaBagno di Gavorrano,organizzatore della festa – che ha l’obiettivo di far co-noscere ai nostri ragazzi le straordinarie bellezze ambientali e faunistichedei territori della maremma anche al fine promuovere nelle nuove genera-zioni i temi della conservazione e della gestione così importanti per valoriz-zare la natura e le sue risorse”. Come Arci Caccia siamo impegnati in questoanche attraverso il lavoro svolto negli Ambiti Territoriali di Caccia insiemead agricoltori ed ambientalisti”.La festa ha vissuto anche di momenti ludici e spazi di divertimento con ilballo e l’esibizione di affermati gruppi e d orchestre. Apprezzatissimo lostand enogastronomico dove tutte le sere i visitatori hanno potuto degustarei piatti tipici della maremma.Momento intenso e partecipato è stato quello della premiazione dei cacciatoriveterani. All’iniziativa ha partecipato Marco Ciarafoni, presidente del Con-siglio nazionale dell’Arci Caccia.

La Festa del Cane di Bagno di Gavorrano

Foto ricordo per Antonino Martino - Armeria Casa del cacciatore, vincitoredella gara di caccia pratica su qualgle liberate con abbattimento organiz-zata dall’Arci Caccia a Reggio Calabria. Insieme al primo classificato (asinistra) Giuseppe Spoleti, presidente provinciale dell’Associazione

Caccia Pratica. Vince Antonino Martino

Vigilia di una nuova stagione venatoriaSozzi: la caccia è utile al PaeseVigilia di una nuova stagione venatoria. Fervono i pre-parativi ma anche le occasioni di festa e di ritrovo permigliaia di cacciatori e di cittadini. L’Arci Caccia di Grosseto è in prima fila nell’organiz-zazione di eventi e di manifestazioni che precedonol’apertura. Dopo la festa di Valpiana è la volta della Festadel cane di Bagno di Gavorannoe subito dopo di quelladi Scarlino. “Portiamo in ogni dove la cultura millenariadella caccia italiana – sostiene Claudio Sozzi, presidentedella federazione provinciale dell’Arci caccia di Gros-seto. E’ per noi l’occasione di mettere in evidenza lo stra-ordinario lavoro di gestione del territorio e di tutela dellafauna che svolgiamo attraverso gli Atc. A noi interessapoco discutere di queste problematiche in qualche salottobuono ma siamo impegnati sul campo giorno dopogiorno con la nostra rete di volontari che partendo dallaspecificità della loro passione rispondono , con i risultatiacquisiti, agli interessi della comunità grossetana ed ita-liana”.Vuol forse dire che l’attività dei cacciatori assume unafunzionale sociale?“Assolutamente si. Il prelievo venatorio che nel nostroterritorio, sulla base di inoppugnabili dati scientifici,viene per lo più svolto su specie particolarmente dannoseper l’agricoltura e per quanto riguarda la fauna migratricenel rispetto delle direttive europee è solo in piccolissimaparte legato alla complessità della fauna sulla quale la-voriamo giorno dopo giorno per incrementare quel pa-trimonio faunistico che rende più belle e produttive lenostre campagne. Sentiamo così più forte l’orgoglio diessere cacciatori e il nostro obiettivo è quello di crearesinergie più concrete tra tutte le forze e le organizzazioniche, come noi, hanno a cuori le sorti della natura e delPianeta”.Come sarà la prossima stagione venatoria?“Sul piano delle regole la Toscana ha una normativaavanzata ed anche il calendario venatorio, su base pro-vinciale, deve trovare una coerente applicazione. Ci ri-feriamo tra le altre cose alla necessità di prevedere inpreapertura, come avviene nelle altre province, la possi-bilità di cacciare anche il colombaccio e disporre che lacaccia alla beccaccia avvenga solo con l’ausilio del caneda ferma e da cerca”.La campagna tesseramento vi vede particolarmente at-

tivi?“L’Arci Caccia è una grande realtà in provincia di Gros-seto. Siamo presenti in ogni dove ed in questi anni i cac-ciatori ci hanno dato fiducia perché accanto ai serviziabbiamo saputo offrire una prospettiva credibile, lontanodalla demagogia e dalle frasi ad effetto. Per dare prospet-tiva alla caccia e alle ragioni dell’unità del mondo vena-torio sentiamo la necessità che si rafforzi l’Arci cacciada sempre baluardo contro le iniziative abolizioniste eprivatizzatrici che sono tornate a minare l’impianto pub-blico della caccia popolare e sostenibile”

Arci Caccia. Campionato italiano per cani da seguita su cinghiale

Masotti, Righini e Mancinisul podio tricolore

Ottima l’organizzazione di Marco Antonini e dell’Arci Caccia di Orvieto Una partecipazione mai vista tanto che in Umbria hannodovuto chiudere prima del tempo le iscrizioni per le eli-minatorie delle mute. Il campionato per cani da seguitasu cinghiale cresce sempre di più e ad Orvieto sembraaver trovato una collocazione naturale per l’effettuazionedelle semifinali e della finale che ques’anno è avvenutadomenica 8 giugno. A contendersi i titoli i migliori sin-goli, le migliori coppie e le migliori mute che hanno su-perato le fasi regionali ed interregionali (dal primofebbraio al 18 maggio) e poi le semifinali (dal 24 maggioal 7 giugno) prima di entrare nei recinti prediposti dal-l’Arci Caccia dell’Umbria (presenti Giorgio Filippucci edil presidente regionale Emanuele Bennati) e dall’ArciCaccia di Orvieto (presenti Marco Antonini e il presidenteGian paolo Pollini) d’intesa con l’Arci Caccia nazionale(presente il presidente del consiglio nazionale, Marco Cia-rafoni). Ma il merito più grande ed il plauso più forte vaa tanti volontari e soci dell’associazione che hanno messoa disposizione passione e competenza: Senza di loro nullasarebbe avvenuto. Il regolamento a disposizione dei giu-dici è quello dell’Arci Caccia Csaa e la giuria con valuta-zione unanime ha proclamato campioni Masotti nel“singolo”, Righini nelle “coppie” e Mancini nellle“mute”. Ai posti d’onore rispettivamente Di Trocchio eBelli (singolo), Sozzi e Cenci (coppie) e Moscatelli ePosti (mute). Applausi per tutti durante le premiazioni eil convincimento comune che attraverso la cinofilia lacaccia si qualifica ulteriormente puntando senza indugisulla qualità. Premi per tutti anche grazie allo sponsorSmarty Dog di Grosseto, alimenti per cani e per gatti.

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Dr. Sergio Chiamparino, Presidente Regione PiemonteDr. Giorgio Ferrero Ass. all’Agricoltura, Caccia e Pesca del Piemonte

Gentile Presidente, gentile Assessore, augurandovi un sereno e proficuo lavoro, mi è cosa gradita donarvi, e spero losia altrettanto per voi riceverlo quello che, almeno per me lo è, il bellissimolibro “I predatori compassionevoli”, scritto da Franco Zunino, uno dei piùgrandi e veri ambientalisti italiani, non cacciatore ma che ha descritto mirabil-mente il mondo venatorio ponendolo anche a confronto con chi lo avversa edenigra. Un mondo, quello venatorio per l'appunto, con cui avrete modo diconfrontarVi, ricco di passione, competenze ed energie positive ma anche dianacronistiche paure, antipatici egoismi e improduttive diffidenze, anche alsuo interno. Certo, così come ovviamente si verifica in ogni settore ed aspettodella vita umana, pubblica e privata.Pertanto non soltanto ma sicuramente anche a Voi, il compito forse non facilema credo sicuramente stimolante, di saper convogliare quanto più possibilele qualità in proficui progetti ed azioni e di individuare e spegnere le steriliseconde peculiarità.Personalmente, in qualità di inadeguato presidente di Arcicaccia – Cuneo,ormai da anni mi sono fatto, troppo spesso però inutilmente, portavoce, insiemead alcuni amici/collaboratori, pubblicamente tramite gli organi di stampa localie direttamente verso gli organismi competenti, ovvero ATC e CA, Assessoratiprovinciali e regionali, fino a giungere alla Presidenza regionale, dei malumorie delle istanze di quei cacciatori forse maggiormente attenti alla trasparenza,alla correttezza, all’utilità concreta delle azioni degli organismi deputati a ge-stire buona parte della risorsa faunistico/ambientale, ovvero proprio gli ATCed i CA. A distanza di circa diciotto anni dall’avvento dei citati istituti, infatti, si è assi-stito nel corso del tempo ed almeno in riferimento alla provincia di Cuneo, aduna gestione che definire in troppe circostanze personalistica ed inadeguataparrebbe solo un eufemismo.E così, a pochi chilometri tra un territorio e l’altro, è accaduto ed accade, amero titolo di esempio, che la norma ed il calendario venatorio regionale,quest’ultimo, tra l’altro, giusto o meno che sia, già il più restrittivo d’Italia eforse d’Europa, siano stati e vengano tuttora variati a seconda delle “prefe-renze” e/o “sensibilità” del presidente e/o del comitato di gestione di turno,senza alcuna motivazione realmente tecnica, spesso a discapito di alcuni e pochicacciatori forse solo “colpevoli” di non far parte delle maggioranze.E’ accaduto che, interpellati in merito, gestori di ATC/CA si siano espressi congiustificazioni del tutto astratte, quando non palesemente contrarie alle norme,dichiarando magari che “alla maggioranza dei cacciatori sta bene così”. Ma sepalesi ingiustizie fossero ben sottovalutate e/o addirittura volute da molti, ciònon le renderebbe meno gravi ed odiose.A parere dello scrivente e di chi lo sostiene rinnovando ancora la nostra tesseraassociativa, per ovviare a tali storture sarebbe sufficiente che la Regione ema-nasse norme semplici, attuali, facenti riferimento ai più autorevoli studi scien-tifici in materia nazionali ed europei, scevre da qualsivoglia faziosità, cheforniscano così agli istituti gestionali territoriali linee guida inequivocabili edunivoche, non derogabili, pena sanzioni che comprendano anche il commissa-riamento degli inadempienti.Inoltre ritengo di primaria importanza evidenziare ciò che risulta utile real-mente alla nostra fauna, anche a quella NON cacciabile e pertanto all’interabiodiversità. Sicuramente, come prova ormai consolidata ultradecennale espe-rienza, non l’”imbalsamazione” di più o meno estesi territori, con la speranzao la pretesa che la semplice apposizione di cartelli, sui loro confini, recanti lascritta “divieto di caccia” possa creare condizioni ambientali migliori ma l’im-piego di risorse reali per operare in concreto al miglioramento ed al ripristinodegli habitat. Infatti dalle condizioni di questi ultimi, e solo da quelle, dipendela tipologia e la qualità della citata e sempre più anelata biodiversità.Ed a sostenerlo non sono certo io, in quanto sarebbe ben poca cosa ma ancoraautorevoli studi scientifici nazionali ed internazionali e comunque questa prio-rità già era stata colta in passato dagli organismi Regionali piemontesi.Infatti l’ abolita legge regionale piemontese 70/96 sulla caccia e non solo, pre-vedeva (art 56) che il comitato di gestione degli atc “predisponesse il pro-gramma quinquennale ai fini dell’attribuzione d’incentivi economici aiproprietari e/o conduttori di fondi rustici per i seguenti obbiettivi:- la ricostituzione di una presenza faunistica ottimale per il territorio;- le coltivazioni per l’alimentazione naturale dei mammiferi e degli uccelli so-prattutto nei terreni dismessi da interventi agricoli ai sensi del reg. cee 1094/88del coniglio del 25 aprile 1988 e successive modificazioni;- il ripristino di zone umide e fossati;- la differenziazione delle colture; la coltivazione di siepi, cespugli, alberi, adattialla riproduzione della fauna selvatica;- la tutela dei nidi e dei nuovi nati di fauna selvatica nonché dei riproduttori;- la collaborazione operativa, ai fini del tabellamento, della difesa preventivadelle coltivazioni passibili di danneggiamento , della pasturazione invernaledegli animali in difficoltà , della manutenzione degli apprestamenti di ambien-tamento della fauna selvatica.Oggi, ribadisco, a distanza di quasi un ventennio dall’avvento degli ATC-CA,sarebbe interessante, almeno per me/noi, conoscere quale percentuale, dei co-spicui milioni di euro transitati nelle casse di tali organismi, è stata destinataagli interventi di cui sopra indicati dalla LEGGE.E quante, invece, delle citate risorse economiche VERE, sborsate direttamentee VOLONTARIAMENTE dai cacciatori, sono state utilizzate per sostenere icitati numerosi ….troppo numerosi??….. istituti territoriali, dimostratisi neltempo organismi perlopiù meramente BUROCRATICI, se non addirittura diPOTERE, invece che di SERVIZIO per l’habitat, i cacciatori e la comunitàtutta.Ulteriore sconforto reca poi sapere che molti di quegli ATC sono oggi addirit-tura in “bancarotta”! E questa condizione parrebbe venir considerata perfino…normale da molti. La mia, la nostra speranza, forse l’ultima, è quella che seppur Voi non condi-vidiate con me/noi questa passione, che ha l’unico torto di non essere più “allamoda” ma che solo in Piemonte coinvolge ancora decine di migliaia di personeoneste e per bene, ed in Italia centinaia di migliaia, che muove una notevole,varia, vera e sana economia, saprete ben interpretare il Vostro delicato ed im-portantissimo ruolo, comprendendo quanto prima quali dovranno essere leazioni veramente e semplicemente GIUSTE da intraprendere per giungere aduna ottimale gestione faunistica ed ambientale nella nostra meravigliosa Pro-vincia di Cuneo e dell’intera splendida Regione in cui viviamo. Probabilmentepertanto non le azioni più comode o di immediata e facile presa sui “media”,questi ultimi ormai troppo spesso acriticamente e/o “furbescamente” in lineacon false o irrazionali teorie anticaccia o peggio della religione fondamentalistaanimalista.E ridico ancora, pur rendendomi conto di poter risultare fastidioso ma lo ri-tengo il fulcro del discorso, che solo e soltanto la tipologia di habitat sancisceil successo od il declino delle specie viventi, non certo la caccia così come laintendo io/noi, e questo FATTO è sotto gli occhi ed alla portata della mente ditutti quelli che vogliono realmente e semplicemente vedere e capire la sostanzadelle “cose” con onestà intellettuale.Vogliate accettare i miei più cordiali saluti corroborati da un caloroso “in boccaal lupo!”, così come si usa tra cacciatori.

Ezio Cardinale pres. prov. Arcicaccia - Cuneo

Su Atc e Ca l’Arci Caccia di Cuneoscrive a Chiamparino e Ferrero

Cardinale: migliorare la gestionee l’utilizzo dei soldi dei cacciatori

Una riflessione di Andrea Severi, presidente Arci Caccia di Roma e provincia

“Va tutto ben madama la marchesa”,metafora dell’avvio degli Atc romani

Il “Tutto va ben, madama la marchesa”trae le sue origini da una vecchia can-zone francese che narra di un servitoreche cerca di rassicurare una marchesa altelefono, mentre le comunica che il suopalazzo è andato a fuoco in seguito alsuicidio del marito.Va tutto ben? No non direi proprio. Stoscrivendo, prendendo spunto da una can-zone, degli ATC di Roma con innegabiledolore poiché l’Arci Caccia ne è stata in-dubbiamente fondatrice, motivatrice eper larga parte ideatrice. Non temosmentita, neanche da parte di tutti coloroche mi attaccheranno perché mi firmocon il nome dell’associazione che pre-siedo, tanto per essere originali.L’Arci Caccia infatti ha lavorato per anniinsieme alla provincia di Roma e l’alloraassessore Lo Fazio per far partire questidue organismi vitali sia per la completaapplicazione della 157 sia per la ge-stione, auspicabilmente oculata ed effi-ciente della gestione venatoria nelterritorio. Auspicabilmente oculata hoscritto, ecco questo è il nodo cruciale.A distanza di un anno dalla sua nascitasia l’ATC RM1 che l’ATC RM2 si dimo-strano fortemente in affanno da un puntodi vista operativo, ad onor del vero inmodo particolare l’ATC RM2 infattisotto il profilo dell’operatività non risultapervenuto. La governance dell’Ambitosembra più interessata ai titoli onorificiche all’efficienza interna, con uno stallosu tutti i fronti, scritto questo nel mese diluglio a due mesi dall’inizio della sta-gione venatoria la cosa assume un parti-colare significato in termini diaspettativeMi permetto anche di segnalare che pe-raltro il concetto di trasparenza nella ge-stione dei soldi dei cittadini contribuentidovrebbe far riflettere sulla necessità didover essere sempre in una piramide divetro, consentendo a tutti di poter vedere

in tempo reale, delibere, bandi, nominee financo i verbali degli organi di go-verno interno con i relativi allegati. Noncredo infatti nel rispetto delle normesulla trasparenza che un ambito territo-riale di caccia abbia necessità e diritto asecretare qualcosa, neanche fosseun’agenzia di intelligence governativa.A fronte insomma di un aumento del600% delle tasse (assolutamente legit-timo nel caso della maggioranza degliATC italiani) non credo ci sarà un ap-prezzabile e proporzionale aumento dellerisorse gestite e dell’efficienza generale,non mi sembra però ci sia neanche un au-mento delle competenze in campo, rele-gando spesso gli organismi a calderonidi interessi di bottega e presunti poteri.Se per l’ennesima volta il senso di parte-cipare alla gestione inizia e finisce con ilvanto di essere semplicemente membridi un ATC eventualmente sgangherato edinoperoso mbè meglio starne letteral-mente fuori. In effetti nessuna presenzadell’Arci Caccia nel comitato direttivodel RM1 e di recente il membro propostoper l’ATC RM2 si è dimesso lamentando

guarda caso l’inesistenza di trasparenzasia nelle comunicazioni che nelle deci-sioni interne con gravissimo danno diimmagine all’esterno.Ci sarà totale coinvolgimento e parteci-pazione da parte dell’Arci Caccia diRoma solo il giorno che gli ATC deci-deranno bontà loro di dotarsi di una strut-tura all’altezza di governare il territoriocon professionalità e competenza nel ri-spetto di tutti gli iscritti a prescindere

La grave crisi di produttività di leprie fagiani, verificatasi negli ultimianni nelle Zone di Ripopolamento eCattura, ha indotto l’assessore pro-vinciale alla caccia ing. On. LinoRava ad incaricare l’Università diAlessandria di elaborare uno studiosu tutte le 64 ZRC esistenti in provin-cia al fine di meglio comprenderne lavalidità territoriale ed ambientalenonché le forme di gestione ottimaliper riuscire ad avere fauna di qualitàper ripopolare i territori di cacciaprogrammata. La prima parte dello studio è statocompletato e consegnato alla Provin-cia ed alle Associazioni Venatorie egià la Giunta provinciale, nella se-duta del 24 giugno 2014, l’ha adot-tato.Il progetto riguarda la revisione delleZRC della provincia di Alessandriaed è stato redatto dalla nostra Univer-sità e direttamente dai professori Ma-lacarne e Cuccu e loro collaboratorie sarà attuato nei prossimi anni viavia che le ZRC andranno a scadenza.Lo studio è partito dai dati forniti daigestori delle ZRC ed elaborati dagliuffici provinciali e dall’Università.

E’ stato fatto un lavoro importantedove si propongono conferme o su-peramento di ZRC, modifica dei con-fini, nonché di definizione delle lineeguida per la gestione. E’ un lavoro molto qualificato edARCI caccia vuole ringraziare laProvincia ed i suoi uffici e l’Univer-sità per la professionalità che hamesso in campo e che consentirà dicostruire un nuovo rapporto con leAssociazioni e con gli ATC.La fase che seguirà sarà di grandeimpegno e chiamerà tutti i soggettiinteressati – in primis i gestori – adoperare un lavoro costruttivo e nellaassoluta trasparenza gestionale, ri-guardante la qualità della fauna e lacorrettezza dei bilanci delle singoleZRC.Come ARCI caccia daremo il nostrocontributo per innovare le forme digestione e dare così ai cacciatoridella provincia di Alessandria faunadi qualità che ponga fine ai ripopola-menti fatti con lepri e fagiani di alle-vamento e nuova dignità allapassione venatoria.

Arci Caccia Provinciale Alessandria

Dopo lo studio dell’Università di AlessandriaArci Caccia: rilanciare le zone

di ripopolamento e catturaed innovare la gestione faunistica

L’impegno e la volontà ad essere piùpresenti ed efficaci nel rappresentaremeglio i problemi venatori dei cac-ciatori della zona è emersa nella di-scussione che ha visto presenti iDirigenti dei Circoli di Monteleoned’Orvieto, Fabro e Montegabbionecon il Presidente nazionale e quellodel Comitato di Zona dell’orvietanodell’Arci Caccia.In autunno, dopo la Campagna diTesseramento 2014 si pensa adun’Assemblea costituente per eleg-gere un Gruppo Dirigente unitarioespressione del comprensorio e dellediverse realtà locali.Nell’incontro tenutosi a marginedella “Sagra degli gnocchi” in loca-lità Santa Maria di Montegabbione,si è avviata la discussione sui temioggi più immediati per i cacciatori:la preparazione della prossima sta-gione venatoria, il “calendario” re-gionale, la gestione faunistica. Gliinterventi hanno approfondito anchele problematiche del “ripopola-mento” nell’ATC TR 3 e l’impor-tanza della Campagna diTesseramento 2014, con i vantaggi ei servizi connessi all’iscrizione al-l’Arci Caccia. Nel dibattito si è anche richiamatal’importanza di una iniziativa dellaRegione umbra per concordare e de-finire “calendari” omogenei con lealtre Regioni limitrofe e con forza siè espressa la preoccupazione per lo“stallo” nelle scelte dell’ATC e l’in-sufficiente rapporto tra questo e leAssociazioni venatorie del territorio.Fin da ora per il Tesseramento 2014,l’Arci Caccia di Santa Maria si rior-ganizza all’interno del Circolo Arcilocale, dove sono disponibili nonsolo le tessere ma dove sarà possibileavere servizi ed assistenza per i cac-ciatori e dove l’Arci Caccia lavoreràper riprendere attività comuni con leAssociazioni della Federazione Arci,la più grande ed importante organiz-zazione democratica dell’associazio-nismo progressista.

Arci Cacciadel Comprensorio di Orvieto

Arci Caccia di Fabro,Monteleone d’Orvieto

e Montegabbione:un solo Gruppo

Dirigente, tutti insieme

dalle associazioni di rappresentanza chein quanto tali devono solo fornire il mas-simo delle energie operative fuori dai so-liti salottini di interessi personali o comesi diceva la tanto evocata “Marchesa”.Per il momento ci limitiamo a prendereatto delle cose e a controllare ciò che tra-pela faticosamente dalle “segretestanze”.

Andrea SeveriPresidente Arci Caccia

di Roma e Provincia

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Con la CCT per cambiare musica.Con una campagna affidata ad una capillare affissione di poster e ad unospot televisivo, la Confederazione dei Cacciatori, cui aderiscono Federcaccia,Arcicaccia e Anuu, promette di cambiare musica e propone a tutti i cacciatorila via dell’unità: “Insieme per la caccia e l’ambiente del futuro”, recita il payoff del manifesto. Uno spartito nuovo ed un bel setter in azione di cacciacampeggiano sulle affissioni e invadono il video in un susseguirsi di imma-gini di caccia.“Altri si perdono in sterili polemiche – spiegano alla Confederazione – noivogliamo rilanciare l’immagine ed il prestigio della caccia e questa campa-gna ne costituisce un momento importante”.

La pubblicazione curata dalDr. Federico Merli dimostra,con la forza dei numeri, l’im-portanza sociale della cacciaattraverso una dettagliataanalisi dell’impegno in ter-mini di lavoro volontario edinvestimenti economicimessi in atto dai cacciatori insettori quali i miglioramentiambientali a fini faunistici,gestione degli istituti fauni-stici pubblici, prevenzionedei danni alle coltivazioni,vigilanza, controllo dellespecie faunistiche in eccesso,ecc.La scelta di Pisa quale luogodi presentazione del reportnon è stata casuale ma legataal fatto che la Provincia dellaTorre pendente è l’ultima, inordine di tempo, ad essersi“arresa” alle provocazioni animaliste ritirando il provvedimento per il con-trollo della volpe. Il libro del Dr. Merli, invece, dimostra che l’attività deicacciatori, compreso il riequilibrio faunistico, sono fondamentali per la sal-vaguardia e ripristino degli equilibri ecologici. Le difficoltà per una correttagestione dovute all’incertezza del quadro normativo a seguito anche delleazioni provocatorie e dei ricorsi messi in atto dai gruppi animalisti, stannocausando una serie di problemi di equilibrio degli ambienti e della fauna cherischiano di divenire irreversibili.Alla presentazione del lavoro del Dr. Merli ha partecipato l’Assessore Re-gionale Gianni Salvadori a testimoniare il suo impegno e la sua vicinanzaalle tematiche del mondo venatorio che, sempre di più, trovano assonanzecon i problemi degli agricoltori.Presente anche il Segretario della Confederazione Cacciatori Toscani, MarcoRomagnoli, a sottolineare il fatto che la CCT sta raccogliendo e valorizzandoil meglio della cultura faunistico venatoria della nostra regione riuscendo asprigionare, come i primi atti dimostrano, una profonda azione di contrastoall’animalismo e di promozione del valore sociale della caccia.Durante l’incontro ha preso la parola il dr. Federico Merli insieme al Presi-dente Arci Caccia Toscana, Fabio Lupi. Ha concluso i lavori il Presidentedell’Arci Caccia Nazionale Osvaldo Veneziano.

Presentata a Pisa la pubblicazione di Federico Merli

La caccia contribuiscea salvaguardare la fauna?

Soddisfazione, nonostante le diffi-coltà applicative, della Confedera-zione dei Cacciatori Toscani,l’associazione che raccoglie Feder-caccia, Arcicaccia e Anuu, per l’ap-provazione della delibera sulprelievo in deroga di storno e piccione: “Si tratta di un provvedimento – af-ferma la CCT – che accoglie le nostre richieste e costituisce un dato decisa-mente positivoanche nell’interesse delle colture agricole”.Solo tre le province che hanno fornito i dati sul piccione, Lucca, Pistoia eSiena e dunque solo queste sono ricomprese nella delibera approvata loscorso 14 luglio.“Un provvedimento rilevante – sostiene la CCT – anche per la determina-zione con cui la Regione ha inteso dare attuazione puntuale a quanto previstodalle direttive dell’Unione Europea, troppo spesso oggetto di forzature e let-ture poco obiettive o disattente”. La CCT ricorda infine che la strada maestra,per specie non a rischio come lo storno e per le quali non vi sono ostacolireali se non di natura politica, il reinserimento tra le specie cacciabili attra-verso la modifica degli elenchi in sede comunitaria.Confederazione Cacciatori Toscani(Federcaccia – Arci Caccia – ANUU)

Dopo l’approvazionedella delibera

Storno e piccione inderoga, la sodisfazione

della CCT

PER CHI NON SI ACCONTENTA

DELLA NORMALITA’

Abbonamenti specialiper i soci Arci Caccia

Caccia Più,la voce libera

del mondo venatorio

Una cena fra cacciatori è sempre unacena di ottima qualità, ma se questaviene fatta all’interno di uno stabileARCI alla fine di un anno di buona ge-stione faunistica in un Ambito Territo-riale di Caccia, il connubio diventairresistibile.Su questo straordinario insieme di fat-tori, il presidente regionale dell’ArciCaccia del Veneto Ezzelini Storti Giu-liano e il segretario regionale Paolo DallaVia, invitati e accompagnati dal presi-dente provinciale di Rovigo FerdinandoZanella (componente direttivo ATC RO1) hanno partecipato alla festa, dopo la“campagna catture”, dell’ATC RO 1nella frazione di Zampine di Stienta inprovincia di Rovigo.Presente alla cena anche il presidenteprovinciale di Rovigo FIDC Roberto Ro-vigatti.Per precisione, la cena si è svoltapresso il Circolo ARCI “Rinascita” diStienta ( RO), detto e soprannominatofino ad oggi “4 lamiere”,per la sua ori-gine costituita proprio da ondulati in me-tallo, ma che ora è una fantasticastruttura polivalente dove vive, sul vo-lontariato tipico dei Circoli ARCI, unpezzo dell’antica socialità rurale diquelle zone, viva e vegeta ancora nei di-pinti di lavoro che ornano i muri portanti.In questo scenario d’altri tempi, ricco distoria del Polesine, nella modernità diuna struttura accogliente si è consumatoil fantastico pasto dove, in un clima disocialità, si è rammentato il lavoro svoltosul territorio, nella gestione faunistica,dell’ATC RO 1 che conta all’incirca1200 cacciatori soci guidati dal presi-dente Luca Bernardelli.

Ma i dati dell’ATC e della gestione so-ciale vanno messi a “nudo”. Durante lecatture nelle zone ZRC sono stati recu-perati, da 650 soci durante le 14 uscite,800 Lepri di cui 626 rimesse nel territo-rio cacciabile per ripopolamento e le re-stanti re-immesse nelle stesse Zone diRipopolamento e Cattura.A fine anno l’ATC, con la collaborazionedei soci, raccoglie i dati complessividegli abbattimenti di stanziale sul pro-prio territorio, stilando uno studio peranalizzare in modo scientifico l’anda-mento della stagione ed effettuare even-tuali interventi.Nell’ATC i lanci di selvaggina, segnaledi buona cura della fauna, non vengono

Festa del “dopo catture” all’ATC RO1 nella frazione di Zampine di Stienta

Caccia, amore per il proprio territorio

mai fatti oltre il mese di luglio: segnotangibile che la vera gestione da i suoifrutti, senza ricorrere alla cosiddetta“pronta caccia”.Fino a qualche anno fa l’ATC svolgevaanche ripristini ambientali e cura dellaflora, ma la crisi economica e la scarsitàdi fondi a disposizione hanno impeditodi procedere con questa buona usanza,ma non si esclude di poter riprendereaspettando tempi migliori.Se questi sono i dati e la socialità di ierisera dimostra che la caccia non è solocompetizione per il carniere, ma amoreper il proprio territorio, vuol dire che lanostra passione ha un futuro.Che dire, arrivederci al prossimo anno.

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Arci Caccia e Pesca di Terni hanno organizzato la MostraMercato Valserra territorio e tradizioni. L’evento è statocaratterizzato da varie attività, soprattutto inerenti i temidella tutela del territorio, della caccia e della pesca. Nonsono mancati momenti di intrattenimento, spettacoli eduna mostra mercato regionale, degli articoli della cacciae pesca, delle produzioni agroalimentari e tanto altro an-cora.La manifestazione si è svolta in una location, immersain un parco naturale di rara bellezza, come quello dellaValserra che la rende particolarmente attrattiva, ancheper le attività gastronomiche dei punti ristoro che offri-ranno piatti tipici e prelibati.Durante la manifestazione si è tenuto un dibattito sullacaccia, in particolare sull'unità del mondo venatorio. Undibattito approfondito, in grado di coinvolgere i presentiattorno ai temi decisivi per il futuro del mondo venatorio.Alla discussione hanno preso parte tra gli alri: OsvaldoVeneziano, presidente di Arcicaccia, Massimo Buconivice presidente di Federcaccia, Vladimiro Boschi, vicepresidente dell'Anuu. Moderatore il giornalista BrunoModugno.Veneziano ha dichiarato:"Oggi la caccia viveuna fase difficile, caratterizzata dagli attacchi che pro-vengono da una cultura animalista distorta, ultraradicalee ben lontana dalla parte più sana del mondo autentica-mente ambientalista. Chi pensa di affrontare questa faseda solo, commette un grave errore. La strada che porta

verso l'unione dell'intero associazionismo venatorio, èl'unica possibile".Secondo Massimo Buconi la caccia hacontro una cultura estremista che ignora le basi stesse delmondo rurale e non capisce l'importanza della caccianella gestione del territorio e nel mantenimento della bio-diversità. Il vicepresidente di Federcaccia ha detto: "Peressere apprezzati bisogna abbandonare questa immaginedi litigiosità che ci caratterizza e attuare finalmente lacoesione politica e decisionale". Per rafforzare questopensiero Vladimiro Boschi ha portato in evidenza i ri-sultati ottenuti dal coordinamento venatorio umbro checon la coesione è riuscito a ottenere un calendario vena-torio tra i migliori d'Italia. Boschi ha anche detto: "Biso-gna dare continuità a questo modello di cooperazione,anche al di fuori dei tavoli' ufficiali ".

Arci Caccia e Pesca di Terni hanno organizzato“Valserra, mostra mercato, territorio e tradizioni

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Somma Vesuviana chiama Monte SanBiagio ovvero una virtuale linea dicongiunzione tra due località dove gio-vedì 12 giugno (Somma Vesuviana) esabato 14 giugno (Monte San Biagio)si sono svolti due workshop sulla ge-stione tecnica, scientifica e venatoriadella beccaccia.Entrambi gli appuntamenti hanno vistoprotagonisti gli Atc, quello della pro-vincia di Napoli presieduto da SergioSorrentino, vice presidente nazionaledell’Arci Caccia e quello di Latina 2presieduto da Elio Trani, presidentedell’Arci Caccia di Latina. In tutti edue gli appuntamenti tra gli organizza-tori troviamo l’Associazione Beccac-ciai d’Italia e il suo presidente, PaoloPennacchini che ha relazionato sullostato di salute della specie e sulle pro-poste di gestione venatoria.A Somma Vesuviana il workshop hapotuto contare sulla collaborazione delCentro Studi Beccaccia e tra i relatoritroviamo Giuseppe Raho, vice presi-dente di “Beccacciai d’italia”. AMonte San Biagio la giornata è statapiena di approfondimenti. I lavori, co-

ordinati da Giacomo Cretti, sono statiavviati da un filmato predispostodall’Atc e da una puntuale relazione diElio Trani. “Lo scopo di questa giornata – ha sot-tolineato Trani - è rappresentato dal-l’esigenza di approfondire il concettodi “caccia sostenibile alla beccaccia” edefinire quale sia il percorso virtuosoe immediato da seguire per contrastaredefinitivamente la famigerata posta, alfine di garantire un buono status di

conservazione della specie tale da per-mettere nel futuro di poterne conti-nuare la caccia solo ed esclusivamentecon il cane da ferma”.“Dobbiamo essere capaci di fare puli-zia al nostro “interno”, dobbiamo farein modo che quanti praticano la postaalla beccaccia, non siano più chiamaticacciatori, sono delinquenti e cosìvanno chiamati e denunciati, tolleranzazero”.“Siamo altresì fermamente convinti –ha continuato Elio Trani - nel riteneree sostenere che tutte le cacce hannopari dignità e meritano pari rispetto. Dobbiamo ricostruire l’immagine delcacciatore e questo processo rappre-senta per noi un’opportunità, il tutto varicondotto all’interno dell’intero pano-rama venatorio italiano che deve cam-biare, crescere culturalmente,rinnovarsi e dialogare con tutta la So-cietà.Iniziamo questo percorso in nomedella beccaccia, dobbiamo essere peròcapaci pur in presenza di una vera epropria rivoluzione culturale del pre-lievo, riuscire a compattare il mondovenatorio, a rafforzare l’unità dei cac-ciatori.Non possiamo e non dobbiamo divi-derci!! “Cacciare di più ……prelevando dimeno, era lo slogan di qualche anno fami pare del Prof. SPANO’ già Presi-dente del Club della Beccaccia. Io nontroverei scandaloso ad esempio se agennaio anziché ridurre le giornate dicaccia alla beccaccia si riducesse ilprelievo giornaliero ad un solo capo.Rappresentiamo la parte sana della so-cietà, non siamo macchiati da alcun

crimine, non siamo delinquenti, diso-nesti, approfittatori, rappresentiamo ladimensione culturale vera su cui ba-sare la tutela dell'ambiente e del terri-torio e la relazione ISPRA allapresentazione del terzo rapporto allaDirettiva Habitat, nel fare il puntodella situazione, fa emergere una veritàdifficilmente controvertibile: la faunaè condizionata “solo” da modificheagli ecosistemi, disturbo antropico,agricoltura, selvicoltura e urbanizza-zione. Alla caccia, seppur inserita insieme apesca e prelievo di flora- ha conclusoElio Trani - non è attribuita nemmenouna minima percentuale di disturbo, ilche dimostra che tutti gli allarmi am-bientalisti sul depauperamento delle ri-sorse faunistiche causato daicacciatori, sono immotivati o basati sudati falsi e fuorvianti. Le pressionisulle specie animali e vegetali sonoaltre.Durante i lavori sono intervenuti il sin-daco di Monte San Biagio FedericoCarnevale, Giuseppe Landucci dellaTenuta presidenziale di Castelpor-ziano, Walter Trocchi e Barbara Ama-desi dell’Ispra, Marco Tuti, tecnicofaunistico dell’Università di Firenze,Goffredo De Matteis, giudice Enci,Michele Soprano, tecnico faunistico,Paolo Tito Colombari, direttore osser-vatorio faunistico regionale. Allincon-tro ha partecipato anche GiuseppePilli, presidente dell’Atc di Viterbo eClaudio Terribili, presidente dell’Arcicaccia del Lazio. Il dibattito è statoconcluso da Marco Ciarafoni, presi-dente Consiglio nazionale dell’ArciCaccia.

Due importanti seminari sulla beccaccia a Somma Vesuviana e aMonte San Biagio organizzati dagli Atc di Napoli e Latina 2

Gestione, responsabilità elotta spietata al bracconaggio

A Montelaterone nel comune di Arcidosso, sul Monte Amiata versante gros-setano, per l’organizzazione dell’Arci Caccia locale e dell’Associazione Lacasi è svolto, domenica 3 agosto, per il quindicesimo anno consecutivo il ra-duno equestre dedicato a Simone Bognomini, per tutti “Schifi”, un ragazzoche proprio a cavallo, la sua grande passione, perse la vita. Tanta partecipa-zione e come al solito curato ogni aspetto della manifestazione dai tanti amicidi allora: roberto detto “ugo”, danilo “navaio”, andrea “pipino”, pierino, aldo,danilo “palle”, mirko calzafina, maria luisa, sara, simonetta, marco, mariastella, mirko, giulia e tanti altri ancora. La mattina a cavallo, poi a pranzotutti insieme e nel pomeriggio a ricordare solennemente Simone insieme amamma Gilda, al sindaco di Arcidosso Jacopo Marini e a Marco Ciarafoni,presidente del Consiglio nazionale dell’Arci Caccia.

A cavallo per ricordare “Schifi”

Domenica 18 Maggio, a San Mauro Castelverde, in provincia di Palermo, siè disputata una gara amatoriale di tiro al piattello giunta alla terza edizione.La manifestazione è stata organizzata dal locale Circolo Arci Caccia presie-duto da Giuseppe Ragonese.Ben 64 i partecipanti alla gara che hanno dovutofronteggiare anche le non ideali condizioni di vento e di pioggia tanto che leultime due batterie sono state annullate. Presente alla manifestazione il Pre-sidente Provinciale Arci Caccia Mimmo Parrino. I vincitori della categoriaunica tiratori-cacciatori premiati con piatto in ceramica artigianale sono stati:1° classificato: Rizzo Giorgio 16/20; 2° classificato: Panepinto Giovanni16/20; 3° classificato: Munafò Vincenzo 14/20; 4° classificato: Trapani Sal-vatore 14/20; 5° classificato: Colantoni Domenico 13/20; 6° classificato: Pi-tingaro Fabrizio 13/20. I vincitori della categoria residenti premiati conocchiali da tiro Beretta sono stati:1°classificato : Cassata Mauro 12/20; 2°classificato: Farinella Nicola 11/20; 3° classificato: Gatta Mario 10/20. Ungrazie a nome del Presidente del Circolo Arcicaccia è andato tutti i tiratorigiunti da diverse parti della Sicilia. Una menzione particolare per quanti sisono prodigati per la buona riuscita della manifestazione, al Comune di SanMauro Castelverde, all’Arma dei Carabinieri e alla Polizia Municipale.lafoto della premiazione è di Gabriella Cavoli.

Gara di tiro al piattelo a San Mauro Castelverde

Strategia e servizi per la caccia e per i cacciatori: è su queste direttrici che ormai datempo sta lavorando l’Arci Caccia del Veneto per rispondere agli interessi della co-munità venatoria che vuole certezze e fatti. In questo contesto per la stagione vena-toria 2014/2015 iscriversi all' Arci Caccia conviene ancora di più.Infatti per iniziativa del Comitato Regionale del Veneto è stata avviata la campagnadenominata "Armerie amiche del'Arci Caccia". Le armerie che hanno deciso di ade-rire alla campagna infatti si impegnano, per la stagione venatoria corrente, di appli-care particolari sconti, agli iscritti e alle iscritte 2014 all'Arci Caccia, previaesibizione della tessera. Al momento sono sei le armerie che hanno sottoscritto laconvenzione e garantito sconti e facilitazioni ai soci dell’associazione. Ecco il detta-glio:1) Armeria Corrà Alessandro Via ten. Lorenzon, 154 - Pianezze S.L. (VI), 10% disconto sugli accessori e abbigliamento ad uso venatorio e omaggio per gli iscritti cheacquistano armi e munizioni2)Armeria "Extrema" via Barbiriga 82/84 Fiesso D'artico (VE), 10 % di su accessorie abbigliamento ad uso venatorio e 5% di sconto su armi e munizioni3) Armeria Bo via Ponti Romani, 58 Padova, 10% di sconto per accessori e abbiglia-mento ad uso venatorio e dal 10% al 20% di sconto su armi4)Armeria Ragazzi Pierluigi via Cavin di Sala , 255 Mirano (VE), 5% di sconto suaccessori e abbigliamento ad uso venatorio5) Armeria Laura e claudio Via Pezze 1 Cavion Veronese 10 % di sconto su accessorie abbigliamento ad uso venatorio e 20% di sconto su armi e munizioni6)NUOVA ARMERIA VENETA 10 % di sconto su accessori e abbigliamento ad usovenatorio e 5% di sconto su armi e munizioni

Veneto. Parte lacampagna “Arme-

rie amiche del-l’Arci Caccia”

Più serviziper i cacciatori

Pace in Medio Oriente

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Per la caccia al cinghiale inserire lagirata e rimuovere inutili esclusività

L’ Arci Caccia dell’Umbria, ormai da tempo,ha presentato, come richiesto dall’assessore re-gionale Fernanda cecchini, le sue valutazionied alcune proposte di modifica alla bozza di re-golamento di caccia al cinghiale. Le polemichedi questi giorni ed illazioni fuori luogo ci spin-gono a puntualizzare di nuovo la posizione del-l’associazione in modo tale che cacciatori edagricoltori possano farsi una idea compiuta.La nostra proposta prevede la caccia in brac-cata, in singolo e la girata.Per quanto riguarda la girata riteniamo utileistituire un registro dei gruppi presso ciascunAtc, con le modalità di iscrizione previste perle squadre. I gruppi potranno essere costituti daun minino di tre ad un massimo di sei cacciatoricon possibilità di ospitare altri due cacciatoripurché abilitati e nel rispetto del tetto massimo.Inoltre per i gruppi è previsto un contributoeconomico stabilito dall’Atc, come per l’iscri-zione delle squadre, la scelta del comprensorio,le distanze di attività tra i diversi gruppi, l’uti-lizzo di un solo cane limiere e l’ampiezza mas-sima delle zona (tabellata), nella quale svolgerela girata che è prevista nei giorni stabiliti dalcalendario venatorio per la caccia in braccata.Inoltre la proposta prevede delle norme di si-curezza (giacche alta visibilità, tabelle e distin-tivi, utilizzo radio), l’iscrizione esclusiva ad unsolo gruppo e lo svolgimento della girata solonel territorio a caccia programmata non setto-rializzato e non assegnato alle squadre (25%della zona vocata non settorializzata).Per quanto riguarda la caccia in braccata, ab-biamo definito il criterio di assegnazione deisettori, dettagliando i punteggi. Tale sistema hala forza di assegnare con merito e premialità isettori alle squadre che partecipano alla ge-stione e allo stesso tempo garantisce anche ri-spetto della tradizione e delle dimensioni dellasquadra.Abbiamo richiesto la possibilità che gli Atcpossano avere un margine di flessibilità rispettoalla perentorietà del numero minino di parteci-panti (venti) delle squadre che esercitano lacaccia in braccata.La nostra proposta interviene anche sulla cac-cia al cinghiale effettuata in forma individuale.

In questo caso può essere effettuata solo al-l’aspetto, con canna rigata munita di ottica dipuntamento e arco esclusivamente nel territo-rio a caccia programmata non settorializzato.Misure particolare sono previste per l’utilizzodell’arco.Infine per la forma singola da appostamento,cosi come proposta, appare eccessivamente li-mitante la previsione del calendario venatorioche prevede l’esclusività nella giornata vena-toria per la caccia al cinghiale, essendo cacciad’appostamento sia con arco che con arma acanna rigata essendo essa una “caccia crepu-scolare”.Abbiamo proposto che la caccia al cinghiale inogni forma prevista (braccata, singolo d’appo-stamento) deve essere esercitata nei stessi

giorni previsti dal calen-dario venatorio“Abbiamo presentato unaproposta che guarda alfuturo e alla gestionedella specie, cercando didare a tutti il diritto diesercitare la caccia al cin-ghiale nelle forma cheognuno di noi riterrà piùappropriata, dichiaraEmanuele Bennati, presi-dente regionale dell’ArciCaccia dell’Umbria. Laproposta fornisce uno strumento di gestionedel territorio, individuando per ciascuna zonasia essa vocata o non vocata un soggetto che

potrà esercitare un controllo sulla specie an-dando incontro anche alle esigenze degli agri-coltori che continuano a denunciare danni allecolture agricole . Inoltre il rischio che la ge-stione del cinghiale diventi esclusività dellesquadre le espone al rischio di dover sostenereanche l’indennizzo dei danni, come prevede ilregolamento attuale.”Ritengo al quanto scorretto divulgare informa-zioni distorte che continuano ad alimentare po-lemiche nel mondo venatorio, quando chidivulga certe informazioni ha ritenuto oppor-tuno come sempre, non presentare nessuna pro-posta e non prendere nessuna decisione. Certoè che la nostra proposta non metterà tutti d’ac-cordo ma abbiamo saputo assumerci le nostreresponsabilità, senza sguazzare nel torbido permeri interessi di tessera, prosegue il presidenteBennati. E’ ora di dire basta a questi atteggiamenti pococostruttivi che danneggiano solo il mondo dellacacci; abbiamo bisogno di responsabilità e diguardare al futuro perché la caccia ha bisognodi certezze. Mi voglio rivolgere anche all’As-sessore Fernanda Cecchini. Abbiamo tutti il do-vere di mettere la parola fine alla modifica delregolamento che ora mai dura da circa due anni;questa vicenda ha monopolizzato la discussione,distogliendo l’attenzione dalla gestione del ter-ritorio, dell’ambiente e dalle altre forme di cac-cia che vivono una crisi profonda dovuta ad unamancanza di programmazione di interventi ge-stionali in grado di rispondere alle esigenzedegli agricoltori, dei cacciatori, ma anche degliambientalisti.

Le riflessioni e le proposte dell’Arci Caccia dell’Umbria

Si è svolta con successo a Tarquinia dal 31 maggio al 2 giugno la grande kermesse dedicata alla caccia e all’outdoor

Game Fair sotto il segno dellacinofilia con Federcaccia,

Arci Caccia ed Anuu

Uno stand comune visitato da migliaia di ap-passionati dove si è parlato con rinnovata fidu-cia della caccia di oggi e di domani e tantospazio alla cinofilia hanno caratterizzato la par-tecipazione delle tre Associazioni Venatoriealla festa della ruralità di Tarquinia.La strada è stata scelta con convinzione e ancheal Game Fair, la grande kermesse della cacciae dell’outdoor, Federcaccia, Arci Caccia edANUUMigratoristi hanno voluto rappresentaresimbolicamente il percorso unitario intrapresoproponendosi insieme nello stesso stand e or-ganizzando una serie di eventi cinofili chehanno riscosso pieno consenso tra coloro chevi hanno partecipato da protagonisti o anchesolo da spettatori apprezzando le esibizioni diuomini e cani: dalle passerelle amatoriali e ri-conosciute nei ring per il conseguente giudiziomorfologico ai riporti dall’acqua, dalle provedi lavoro per i cani da ferma al Derby Expo trabracchi italiani e spinoni. È stata questa la no-vità del Game Fair 2014. Migliaia di cacciatori hanno visitato lo standunitario, dove hanno potuto dialogare con i di-rigenti delle tre Associazioni (a cominciare dai

presidenti Dall’Olio; Veneziano e Castellani),ricevere le informazioni sulla polizza venato-ria unitaria, conoscere le prossime iniziativeche saranno messe in atto per dare forza emaggiore dignità alla caccia italiana. Sui campi di gara e nei ring si è parlato di ci-nofilia e centinaia di cani e conduttori hannoconsentito di segnare con la loro presenza tregiornate indimenticabili di una manifesta-zione, il Game Fair, che allarga i suoi orizzontie incrementa il numero dei visitatori e delleaziende presenti. La soddisfazione per questo risultato è diret-tamente proporzionale all’impegno che Feder-caccia, Arci Caccia e ANUUMigratoristihanno voluto mettere in campo dando so-stanza a quel “rapporto tra la caccia e gli ita-liani” che è la stella polare alla quale guardarecon rinnovata fiducia per afferrare un futuropiù certo e dignitoso della caccia italiana.E’ stata anche una tre giorni all’insegna dellacinofilia con una serie veramente importante

duno amatoriale Game Fair delle Razze daFerma italiane. Sul podio più alto del podio èfinita Vera, una gran bella bracca italiana roanomarrone condotta da Giorgio Temperini e diproprietà dell’Allevamento del Buonvento.Appuntamento classico invece per gli appas-sionati segugisti. il Lunedì mattina con il Ra-duno amatoriale del Segugio Maremmano,condotto come sempre dal Giudice Sestilio To-nini.E ancora, se non bastasse, dimostrazioni tec-nico funzionali del lavoro delle diverse razzeda caccia.Alla fine soddisfazione per i dirigenti di Feder-caccia (Roberto Malfagia), Arci Caccia (Sal-vatore Piedepalumbo); Anuu Migratoristi(Tiberio Grilli) del Gruppo Cinofilo Capitolino(Sergio Bianconi e Francesco Rossi).“E’ stata una bella esperienza, certamente daripetere e con maggiore tempo organizzativo adisposizione sarà possibile raggiungere numeridi assoluto valore: è il commento finale diMarco Ciarafoni che per conto delle associa-zioni ha coordinato il pacchetto delle inizia-tive.

di appuntamenti difficili se non impossibili datrovare altrove concentrati in così breve tempoe in un solo luogo.Grazie agli sforzi e alla collaborazione fra gliorganizzatori di questa grande festa della ru-ralità con Federcaccia, Arci Caccia, ANUUMigratoristi e Gruppo Cinofilo Capitolino si èsvolto il 1° Game Fair Top Dog, una formulanuova e avvincente che si è articolata in dueexpo regionali canine con riconoscimentoENCI, aperte a tutte le razze ed in una Passe-rella Finale per l’assegnazione del titolo TOPDOG a cui hanno avuto accesso i migliori dirazza delle due Expo regionali. Ha vinto Morgana, una weimaraner del signorBacci.Sempre sotto l’egida delle tre associazioni ve-natorie e del gruppo cinofilo capitolino, aiquali si aggiungono questa volta SABI – So-cietà Amatori Bracco Italiano, e CISP – ClubItaliano Spinoni, nella giornata di Sabato si èsvolto il “Game Fair Derby Expo”, il 1° Ra-

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A Salerno il primo campionato provinciale per cani da seguita su cinghiale

Giannattasio vince il trofeoArtemide. Sul podio d’onore

De Rosa e Giordano La manifestazione nasca da una idea del presidente Luigi BottaUna sera a cena , intorno ad una buonapizza e ad una buonissima mozzarella dibufala della Piana del Sele, fra ricordi edaneddoti di caccia , gare e prove di lavoriper cani da ferma e da seguita, il presi-dente provinciale Arci Caccia LuigiBotta ci informa che ha in mente di or-ganizzare un trofeo per cani da seguitasu cinghiale categoria coppie.Dopo alcuni giorni ricevo una telefonatadal Presidente, in cui mi invita ad unariunione con Antonino Abbate e l’ amicoAntonio Troisi di Giffoni Valle Piana, perorganizzare un Trofeo dell’Arcicaccia eha pensato di chiamarlo “Trofeo Arte-mide “ gara per cani da seguita, specia-lità cinghiale.Si concorrerà in coppia. Il recinto per di-sputare il trofeo è quello presso l’Azienda di Maio in località “Ornito” inGiffoni Valle Piana. Il gestore sempremolto disponibile, lo ringraziamo peraver concesso l’ uso dei terreni.Giudici di gara: sigg. Antonio Parisi, An-tonino Abbate, Marcello Nappo.Il delegato Arcicaccia: sig. AntonioTroisi. Il Trofeo denominato “Artemide”nasce da un’idea del presidente Botta,che sceglie questo nome mitologico, trale più venerate divinità dell’ olimpo. Ar-temide era la dea greca avvicinata alcervo ed al cipresso, omonima della dearomana Diana. Fu la dea in Grecia dellacaccia, dei boschi e della selvaggina.Non si poteva scegliere un nome mi-gliore per un trofeo per cani da seguitasu cinghiale.La cronaca del Trofeo èsemplice come lo è ogni racconto di suc-cesso:a catalogo 10 coppie , concorrentida tutta la provincia, abbiamo avuto per-

sino un concorrente dall’ agro sarnese-nocerino , Aniello Genco. Solitamente l’agro nocerino ha più cacciatori che si de-dicano alla migratoria, ci fa piacere cheiniziano anche ad occuparsi di cinofiliacinghialaia.Un valido aiuto alla giuria è stata datoanche dai sigg.: Gerado D’Aponte e For-tunato Vicinanza, e dalle guardie venato-rie Arcicaccia : Giovanni Scermino eLuigi Spisso.La giornata è stata caratterizzata da sole.Tutti i concorrenti hanno avuto la possi-bilità di incontrare il selvatico. Ottimo la-voro svolto dalla giuria. Sono statipremiati i primi tre classificati. Alla finedella manifestazione discorso da parte

del presidente Provinciale Luigi Botta, ilquale era visibilmente emozionato perl’ottima riuscita del Trofeo. L’Arci Caccia ringrazia tutti i concorrenti(Albano Francesco , De Rosa Alfonso,Genco Aniello e suo fratello Raffaele,Livio Grimaldi, Carmine Erra, GerardoMassa) e tutti gli spettatori che fino al-l’ultimo sono stati con noi.

Questa la classifica1° Classificato Giovanni Giannattasio2° Classificato De Rosa Alfonso3° Classificato Giordano Nicola

Marcello Nappo(giudice Arci Caccia Salerno)

"Non ci eravamo accorti che gli Am-biti Territoriali di Caccia avesserotale potestà legislativa. Il ricorso adun tesserino di abbattimento diversoda quello regionale previsto dallalegge non è una novità assoluta inItalia ma istituirlo alla chetichella nelmese di agosto dando ad esso unapotestà dispositiva e quindi preve-dendo probabilmente anche una re-lativa sanzione nel caso delcacciatore che non lo ritiri e che nonlo utilizzi è un'iniziativa fuori daqualsiasi contesto di legalità. CosìAndrea Severi, Presidente dell'ArciCaccia di Roma e Provincia e nuo-vamente:"I Tesserini di Abbattimento adottatida altri ATC in Italia sono infatti ilfrutto di leggi regionali o di regola-menti applicativi delle province. Inmolti casi sono anche annualmente

menzionati nel Calendario Venatorioregionale. L'ATC RM1 si sta pertanto muo-vendo arbitrariamente attribbuendosipoteri che non ha. Sono fortementepreoccupato per la deriva autocraticae un pò autoritaria che questo nuovoorganismo si sta costruendo giornodopo giorno. E' necessario convo-care quanto prima un tavolo tecnicoin Regione in cui si stabiliscano unavolta per tutte le regole e i limitientro cui gli ATC si debbano muo-vere. Nel frattempo auspico chel'ATC RM1 faccia immediatamentechiarezza su questo strumento attri-buendo allo stesso al massimo il va-lore di una raccolta dati statisticafacoltativa per il cacciatore iscrittoall'ambito in attesa di fonti norma-tive superiori che autorizzino diversiutilizzi".

Atc Rm1. Severi: illegittimo il ri-corso ad un tesserino di abbatti-

mento supplementare obbligatorio

A ridosso dell’estate intensa attività ci-nofila in Campania nelle province di Na-poli e Caserta. Da segnalare al riguardoil campionato regionale di caccia su qua-glie liberate che si è svolto domenica 25maggio presso la struttura polifunzionaleArci Caccia di Napoli “Campo Castiello“ di Caivano-Afragola. La manifesta-zione giunta alla ventiquattresima edi-zione, ha visto cacciatori ed ausiliari ditutte le province della Campania sfidarsiin un appassionante “duello” all’insegnadell’amicizia e del fair play cinofilo/ve-natorio. La giuria presieduta da FeliceAddeo, al quale tutti riconoscono profes-sionalità e equilibrio, ha laureato cam-pioni, nella categoria inglesi, CiroSannino, con il setter inglese Rio e nellacategoria continentali esteri MicheleD’Ambrosi con l’epagneul breton Jack. Appassionante, infine, il barrage per l’as-segnazione del titolo di Campione asso-luto regionale Arci Caccia Campania2014: ha vinto l’epagneul breton Jack.Presente alla gara ed alla premiazione ilPresidente regionale e Vice PresidenteNazionale dott. Sergio Sorrentino as-sieme a numerosi dirigenti regionali,pro-vinciali e di circolo.Notevole è stata l’organizzazione soste-nuta dal direttore del campo GiovanniCastiello con il supporto di tanti volon-tari Arci Caccia e Csaa della Campania.Notevole successo ha riscosso pure ilcampionato regionale di caccia su starnesvoltosi sul campo addestramento caniArci Caccia di Mondragone a Caserta,località Parco Rivo. I titoli regionali inpalio hanno “scatenato” ovviamente unasana rivalità sportiva che si è conclusacon l’affermazione di Giovanni Baianocon il setter inglese Dark. Alle sue spalleancora due setter inglesi, Aira e Aldair,condotti rispettivamente da Luigi Viola(secondo) e Enrico Marangio (terzo). Aseguire la classifica assegnata dal giudiceFelice Addeo vede al quarto posto An-gelo Maisto con il setter inglese Argo ePasquale Scognamiglio con il setter in-glese Flash. E’ stata una gran bella giornata coordi-nata magistralmente da Michele Cor-vino, come ha sottolineato SergioSorrentino durante le premiazioni.

RISULTATI E CLASSIFICHEXXIV CAMPIONATO REGIONALEARCI CACCIA DI CACCIA SU QUA-GLIE LIBERATECATEGORIA INGLESI

1° Class. SANNINO Ciro con Setter In-glese RIO; 2° Class. MARANGIO En-rico con Setter Inglese BRIO; 3° Class.SANTAMARIA Aldo con Setter IngleseAMBRA; 4° Class. SANTAMARIAAldo con Setter Inglese BENEDETTO;5° Class. BAIANO Giovanni con SetterInglese DARK; 6° Class. MAZZALeone con Setter Inglese KIM; 7° Class.CAMPANA Biagio con Setter Inglese-ASSIA.CATEGORIA CONTINENTALIESTERI1° Class. D’AMBROSI Michele conEpagneul Breton JACK; 2° Class. FI-LOSA DOMENICO con Epagneul Bre-ton NEMO; 3° Class. FILOSADOMENICO con Epagneul Breton

PUPA.CAMPIONE ASSOLUTO REGIO-NALE 2014D’AMBROSI Michele con EpagneulBreton JACKXV CAMPIONATO REGIONALEARCI CACCIA DI CACCIA SUSTARNE LIBERATE1° Class. BAIANO Giovanni con SetterInglese DARK ;2° Class. VIOLA Luigi con Setter In-glese AIRA ;3° Class. MARANGIO Enrico con Set-ter Inglese ALDAIR ;4° Class. MAISTO Angelo con SetterInglese ARGO ;5° Class. SCOGNAMIGLIO Pasqualecon Setter Inglese FLASH.

Domenica 29 giugno presso la Struttura polifunzionale Arci Caccia di Napoli “CampoCastiello “ di Caivano-Afragola, si è svolto l’undicesimo campionato regionale dicaccia su su fagiani liberati. Cacciatori ed ausiliari di tutte le Province della Campa-nia si sono sfidati per conquistare gli ambiti titoli. La giuria presieduta da BiagioCampana ha laureato campione regionale assoluto Gennaro Gelardo con il Setter In-glese JURY. Presente alle gare ed alla premiazione il presidente regionale e vice presidente Na-zionale Sergio Sorrentino. Con lui a numerosi dirigenti regionali,provinciali e di cir-colo.RISULTATI E CLASSIFICHEXI° CAMPIONATO REGIONALE ARCI CACCIA SU FAGIANI LIBERATI1° Class. CELARDO Gennaro con Setter Inglese JURY;2° Class. VISCONTI Francesco con Setter Inglese ENNY;3° Class. SCOGNAMIGLIO Pasquale con Setter Inglese FLASH;4° Class.PAPARO Gennaro con Setter Inglese DIANA;5° Class. BAIANO Giovanni con Setter Inglese BILLY;6° Class. MARANGIO Enrico con Setter Inglese BRIO.

Campania. Celardo con jury è campioneregionale Arci Caccia su fagiani liberati

Arci Caccia Campania. Cinofilia, assegnati i titoli regionali suquaglie e su starne. Sannino, D’Ambrosi e Baiano i neo cam-

Domenica 29 giugno presso la Struttura polifunzionale Arci Caccia di Napoli“Campo Castiello “ di Caivano-Afragola, si è svolto il IX° Campionato regio-nale Arci Caccia Campania PERCORSO DI CACCIA. Numerosa la rappre-sentanza di Tiratori e Cacciatori da tutta la Regione. Presente alle Gare ed allaPremiazione il Presidente regionale e Vice Presidente Nazionale Sergio Sor-rentinoCLASSIFICA TIRATORI1° Class. SECONDI Francesco con 24 piattelli su 25;2° Class. TUFANO Vincenzo con 22 piattelli su 253° Class. CELARDO Andrea con 21 piattelli su 25(zero 15)4° Class.GIUSTINO Raffaele con 21 piattelli su 25(zero alla 17).CLASSIFICA CACCIATORI1° Class. ASCONE Pasquale con 19 piattelli su 25 (zero alla 6);2° Class. PICARDI Michele con 19 piattelli su 25(zero alla 5)3° Class. MUSELLA Ciro con 17 piattelli su 254° Class.MAROTTA Antonio con 16 piattelli su 255° Class.SAVARESE Salvatore con 15 piattelli su 256° Class.IORIO Giulio con 14 piattelli su 25

Percorso di Caccia. Ascone e Secondii campioni della Campania

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Comunicato congiunto di Fidc e Arci Caccia di Siena

Pro Cinghiale, una pistola scarica

In merito alle polemiche contro l’ArciCaccia e la CCT Toscana da parte del-l’ANLC locale e di fu “partitini deicacciatori” senesi, il Presidente regio-nale dell’Arci Caccia del Lazio, Clau-dio Terribili, ha dichiarato:“Si può sempre fare di più e meglioper la gestione della fauna selvatica.Stupisce però che proprio l’ANLCsviluppi una crociata furiosa relativa-mente a quanto accade in Provincia diSiena. Che ci siano problemi e diffi-coltà gestionali per gli squilibri dovutialla presenza esuberante di alcunespecie di ungulati, come denunciatodagli agricoltori, è certo. Che ci siastato un ridimensionamento degli in-terventi economici a sostegno degliATC e che le indagini della magistra-tura impongano riflessioni, sono unfatto. Si aggiunga inoltre che oggi“vengono al pettine” i “nodi” dell’in-certezza sullo stato giuridico degliATC e sul ruolo e competenze di que-sti enti, anche questo è a tutti noto.Però che “il bue dica cornuto al-l’asino” non ci sta. I “reduci” del Par-tito dei Cacciatori ovunque si sianoinfiltrati – antesignani delle dimis-sioni dagli ATC – come l’ANLC delleMarche e non solo, da anni a Romanel Lazio, cantano le lodi del “pronta-caccia”. Si affidano ai “cartomanti” o

poco e male. Nell’interesse della cac-cia, noi dovremmo invitare questi “si-gnori romani” ad azzerare gli ATC eda ripartire. Invece siamo diversi: iltema, per noi, è come evitare che aRoma, per l’attività venatoria, conti-nui il …. “nulla” per questo occorreuna federazione delle associazioni ve-natorie anche nel Lazio che con unitàdi intenti sia capace di riaprire un rap-porto con la società. Intanto anchequest’anno sono state tante le richie-ste per la caccia a Siena, Grosseto,Arezzo ma anche per l’Umbria, per leMarche, l’Abruzzo. Un grazie dob-biamo dirlo alle Associazioni venato-rie, ai volontari, ai cacciatori, agliATC, agli amministratori che ci per-metteranno di fare “l’Apertura” e convoce forte lo diciamo agli agricoltorie a quanti, ovunque siano collocati evogliano stare insieme così da supe-rare le false partenze che pur nelle dif-ferenze hanno contrassegnato gli ATCromani.Per questo è irresponsabile promuo-vere le polemiche tra cacciatori, crearetensioni che si riverberano nei rapportitra Regioni limitrofe quando, invece,avremmo bisogno di unità e di essereutili all’economia degli agricoltori. Il rispetto del loro lavoro è prioritarioe noi non dobbiamo mai dimenticarlo.

Tiziano Bellucci e il kurzhaar Zara sisono aggiudicati il secondo Memo-rial Lazzaro Fusco, la manifesta-zione cinofila organizzata dal circoloArci caccia di Montespaccato diRoma per ricordare Sergio, caccia-tore e persona stimata da quantihanno avuto modo di conoscerlo edapprezzarlo.La prova si è svolta nell’area adde-stramento cani Arci Caccia di Tra-gliatella a Fiumicino nella formuladella gara combinata cane cacciatorecon abbattimento del selvatico (qua-glie). Si sono alternati sui campi digara 16 concorrenti suddivisi in duebatterie riservate alle razze continen-tali ed inglesi sotto lo sguardo vigilee competente dei giudici FrancescoRossi e Nando Bellucci che hannodovuto svolgere il loro compito nonavendo a disposizione il terreno inperfette condizioni.“Sono stati fatti

passi in avanti rispetto alla 1ª edi-zione, ma ancora non sono soddisfa-centi – afferma il presidente delCircolo Salvatore Piedepalumbo. Ci impegneremo di più, cercando lacollaborazione di tutti i cinofili e icacciatori, perchè questa manifesta-zione possa già a partire dal pros-simo anno possa raggiungere itraguardi che merita. Ringrazio tuttia nome del Circolo per la disponibi-lità che ci è stata offerta”.A contendere il trofeo al binomioZara/Bellucci ci hanno provato An-drea D’Acunzo e il setter ingleseMargò, vincitori della batteria riser-vata alle razze inglesi. Margò si è di-mostrato un buon soggetto, dotato dibuon movimento, ferma in stile,buoni i riporti.Di contro sul taccuinodei giudici Zara, vincitrice della bat-teria continentali, si è dimostrato unsoggetto interessante, ottimo il la-

voro e il movimento. Esplora bene ilterreno ed effettua due belle fermeespressive.Da segnalare le prestazioni dei kur-zhaar Leo di Francesco Bellucci eSelly di Pietro Crocetti e dei setteringlesi Perla di Lucaioli e Zago diGiuseppe Onorato.

CLASSIFICHE Continentali Esteri1° ZARA K proprietario Bellucci Ti-ziano2° LEO K proprietario BellucciFrancesco3° SELLY K proprietario CrocettiPieroInglesi1° MARGO’ SI proprietarioD’Acunzo Andrea2° PERLA SI proprietario Lucaioli3° ZAGO SI proprietario OnoratoGiuseppe

Il Memorial Lazzaro Fusco a Tiziano Bellucci con Zara

ad “autodidatti” della scienza per trat-tare di gestione faunistica (mestiereforse più adatto a bravi laureati) e sta-volta si ripropongono sul tema (nulladi nuovo) con un linguaggio partico-larmente censorio e aggressivo.La risposta alle “chiacchiere” e alla“speculazione” la danno i cacciatoridella Provincia di Roma di tutte le As-sociazioni venatorie che, infischian-dosene di propaganda e demagogia,per andare a fare “l’Apertura”, mal-grado le criticità citate, si iscrivonoagli ATC di Siena e di altre Provincetoscane affinché, grazie alla qualitàdegli ambienti merito anche degliagricoltori, possano trovarsi in cam-pagna almeno dalla terza domenica disettembre sperando di fare “carniere”,anche se modesto. Quando le Asso-ciazioni “predicano” invano e i cac-ciatori scelgono di andare in quegliATC che sono venatoriamente moltopiù appetibili, è chiaro che sono sba-gliati i giudizi delle Associazioni“predicatrici”. A Roma, la “caccia”, per responsabi-lità oggi di quelle Associazioni vena-torie che presidiano gli ATC, ha un“saldo negativo”. Per noi gli Ambitidella gestione sociale erano una spe-ranza anche per rimettere in campoProvincia e Regione che hanno fatto

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Per la selvaggina … Siena resta nel cuore dei romani

Fomentare le polemiche non serve. Siamo i primi a saperlo,specie se rivolte a coloro che hanno bisogno di alimentarlecome condizione essenziale per la loro stessa esistenza. Tuttavia, siccome anche il più becero qualunquismo – per es-sere credibile -necessita di un minimo di stile, è necessario, no-stro malgrado, ripristinare il buon senso che il kafkianocomunicato della Pro Cinghiale di Siena ha completamenteasfaltato sotto una valanga di irosi quanto vacui interrogativi.La avanziamo noi, allora, una domanda di carattere generale:la Pro Cinghiale pensava che fossimo impegnati in una pro-lungata serata di gala quando, in tutti questi mesi, Arcicaccia eFedercaccia di Siena hanno ingaggiato un contenzioso senzaprecedenti con l’Amministrazione Provinciale? I comunicatipubblici, gli spazi sui giornali, le aspre polemiche intrattenutecon i responsabili tecnici e politici della Giunta Bezzini, pen-savano fossero degli scambi di amorevoli sensi? Si sono maiinterrogati costoro, che oggi si scoprono fieri ed orgogliosi in-terpreti dei diritti dei cacciatori di cinghiale, cosa volesse maisignificare quel continuo confliggere con le scelte e la condu-zione tecnica- politica della Provincia? Ricordiamo, a chi hadifficoltà di memoria, che le nostre due Associazioni si sonobattute, sin dal primo momento, per modificare radicalmenteil Piano Faunistico Venatorio, si sono opposte con fermezza edeterminazione contro il provvedimento per il controllo dellavolpe, hanno esercitato una stringente opposizione contro learee problematiche così come disegnate dalla Provincia, deter-minandone il loro disconoscimento e l’impegno per l’aperturadi una reale concertazione con i portatori d’interessi locali;inoltre, sono mesi e mesi che le scriventi si impegnano quoti-dianamente affinché gli ATC senesi possano beneficiare di ciòche la Legge stabilisce per loro, ovvero il trasferimento di ri-sorse economiche tali da consentire ai Comitati di program-mare con certezza la loro attività. La Pro Cinghiale è aconoscenza del significato profondo della parola responsabi-lità? Noi, statene certi, la conosciamo bene. E’ semplicementeper corrispondere agli interessi dei cacciatori e per imporre unadirezione di marcia diversa alla politica dell’AmministrazioneProvinciale che siamo rimasti negli ATC; non è dunque – comevolgarmente affermano la Pro Cinghiale ed altri – per reggerele sorti di una politica amica che abbiamo continuato a rima-nere ai nostri posti, ma esattamente per il motivo opposto, ov-vero per tamponare e correggere una politica e deiprovvedimenti che abbiamo sempre osteggiato. Dimostrazionene è che quando abbiamo valutato che non sussistessero più lecondizioni, queste due Associazioni si sono ritirate dagli am-biti; la condizione fondamentale è venuta meno, in termini de-finitivi, quando tutta la componente agricola ha confermatol’indisponibilità a rientrare. Va da sé che senza gli agricoltori,che sono una delle tre gambe del tavolo previste dalla Legge

(insieme ai cacciatori e agli ambientalisti), proprio per difen-dere le prerogative del mondo venatorio, Arci Caccia e Feder-caccia si sono viste costrette a fare un passo indietro.Dov’erano lor signori quando, con responsabilità e senza al-cuna demagogia, Arci Caccia e Federcaccia sviluppavano que-ste azioni di contrasto? Si pensa davvero che la soluzione deiproblemi alla gestione faunistica e all’attività venatoria pos-sano venire da organizzazioni che fanno dell’esaltazione degliinteressi corporativi la loro stella polare? Si pensa davvero chei veri problemi, come, ad esempio, la limitazione a tre dei colpidella carabina a canna rigata per la caccia al cinghiale che eraprevista nel Decreto 91 che è stata modificata al Senato conl’approvazione di un testo che ne ripristina i cinque iniziali, sa-rebbe potuta avvenire senza l’azione intelligente, argomentataed autorevole delle grandi Associazioni venatorie? Qualcunopuò verosimilmente pensare che, per gestire e risolvere con lu-cidità una crisi tanto profonda, si possano bypassare le grandiorganizzazioni venatorie e rinunciare a condurre sui tavoli giu-sti ed ufficiali i nodi intricati di questa complessa situazione?Si pensa davvero di dare ad intendere che queste neo organiz-zazioni, come per l’appunto la Pro Cinghiale, siano autentica-mente autonome e prive di qualsivoglia “copertura” politicaquando ci si riferisce alla Confavi, nota organizzazione che nonviene precisamente ricordata, specie dove è nata, per i beneficiche ha portato al mondo venatorio? Stupisce, inoltre, il livorenei confronti di Arci Caccia e Federcaccia, che grazie alla lorostoria ed organizzazione hanno offerto opportunità a tante pro-fessionalità tecniche (e non solo) che oggi, anziché impegnarsinella risoluzione dei problemi nei contesti deputati, sono allatesta di sterili ed incomprensibili polemiche. Abbiamo già co-nosciuto questi fenomeni, ed oggi più di ieri possiamo tran-quillamente affermare che queste organizzazioni sono dellevere e proprie pistole scariche; non potrà esservi una soluzioneche veda il protagonismo attivo di costoro, anche perché, ed èun tratto caratteristico di certi pseudo-rivoluzionari, all’osten-tazione pubblica dei muscoli, fanno sempre corrispondere l’at-titudine all’accordo sotto banco. Chiunque abbia a cuore lesorti della caccia, di quella capace di parlare alla società e didare dignità culturale a chiunque la pratichi, guardi con grandesospetto a certi fenomeni. Le nostre associazioni sono comun-que disponibili ad un confronto serio e costruttivo con tutte lecategorie di cacciatori, cinghialai, stanzialisti, migratoristi ecc.,per cercare unità e condivisione di interessi perché solo cosìpotremo essere ascoltati dalla politica e dalle istituzioni. Ri-cordiamoci che se continuiamo a dividerci su tutto non fac-ciamo gli interessi del mondo venatorio ma di coloro che locontrastano con tutti i mezzi e sono in tanti.

ARCI CACCIA PROVINCIALE DI SIENAFEDERCACCIA PROVINCIALE DI SIENA

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Per iniziativa della Fidasc si è tenuto a Roma il Dog Festival

Gran Galà diCinofilia Sportiva

Martedì 1 luglio, all’interno dello Sta-dio Dei Marmi di Roma si è svolto ilDog Festival, gran galà della cinofiliasportiva organizzato dalla FIDASC(Federazione Italiana Discipline ArmiSportive Da Caccia). La manifesta-zione, con ingresso gratuito per il pub-blico, ha ottenuto il patrocinio da partedel CONI grazie al Presidente Gio-vanni Malagò e al Segretario GeneraleRoberto Fabbricini che hanno presen-ziato alla manifestazione, insieme adaltri ospiti illustri di istituzioni varie in-vitati dal Presidente della FIDASC Fe-lice Buglione che ha ufficialmenteaperto le attività in campo: “Nel ringra-ziare tutti i presenti voglio ribadire cheil Dog Festival è un evento unico nelsuo genere, che per la prima volta inItalia mette in campo una serie di spet-tacolari esibizioni di tutte le specialitàdel CinoWork. questo è un gran galàper festeggiare degnamente ed in ma-niera spettacolare la cinofilia italianaed il rapporto che da millenni lega inmaniera indissolubile il cane al-l’uomo”. Giovanni Malagò ha poi te-nuto a battesimo la manifestazione.“Avevo preso l’impegno con il Presi-dente Buglione e volevo essere assolu-tamente presente perché io amo i canie il CONI è, e sarà sempre molto vicinoa questi eventi - ha detto il numero unodello sport italiano - io personalmenteho dei Labrador bellissimi che consi-dero, con tutto il rispetto per le mie duefiglie, esattamente come dei figli.Adoro divertirmi con loro specialmenteal mare e poi ho instaurato l’abitudinedi dormire con loro. Sono adorabili,come tutti i nostri amici a quattrozampe”.Agility Dog, Cinathlon, Delta, Prote-zione Civile Sportiva, Rally Obediencee Working Test-Retrievers, queste, apartire dalle 19:00, le specialità visteallo Stadio dei Marmi gestite da educa-tori cinofili, preparatori di base, istrut-tori e ufficiali di gara con lasupervisione di Cristina Dominici delComitato Tecnico Nazionale del Cino-Work e spiegate al pubblico da Ric-cardo Morelli, coordinatore nazionaledel CinoWork, Carlo Garacci istruttoredi fama internazionale, Agatino Cor-vaia, della squadra di Protezione CivileSportiva e Angelo Zoccali, anche luiistruttore cinofilo.Tra gli altri, in campo anche le eccel-lenze della cinofilia italiana, VittorioPapavero, Campione del Mondo diAgility Dog e la squadra di ProtezioneCivile Sportiva qualificata al prossimoMondiale di categoria, guidata da Aga-tino Corvaia. Presenti, inoltre i gruppi

Assediato da una coppia di gabbiani che non gli permettevadi uscire in terrazza, giovane architetto viene salvato dall’in-tervento di Sos Gabbiani. I volatili, che avevano nidificato inun vaso vuoto, hanno assunto atteggiamenti aggressivi dopola deposizione delle uova. Più si avvicinava il momento dellaschiusa, più i gabbiani diventano minacciosi, costringendol’uomo (un architetto procidano residente a Portici) e la suafamiglia a vivere asserragliati in casa.Nati i primi due pulcini e con un terzo in arrivo, i gabbianisono diventati feroci. Risolutivo allora è stato l’interventodegli operatori di Sos Gabbiani, progetto promosso dall’Am-bito Territoriale della Caccia della provincia di Napoli. Soloi caschi e le altre protezioni hanno permesso ai tecnici di nonessere feriti dalle beccate dei gabbiani, che si lanciavano inpicchiata su di loro. Gli uomini di Sos Gabbiani hanno isolatoil nido dal resto del terrazzo installando dissuasori di varianatura. I gabbiani, infatti, per il decollo e l’atterraggio hannobisogno di spazio di rincorsa, e non s’avventurano dove ele-menti di disturbo impediscono loro il movimento.Grazie a questo intervento (il primo stagionale per Sos Gab-biani) l’architetto è tornato a vivere il proprio terrazzo, conuna soluzione rispettosa del nido e delle necessità di svezza-mento dei pulcini.Sergio Sorrentino, presidente del comitato tecnico di gestionedell’Atc di Napoli, esprime soddisfazione per l’esito positivo

dell’operazione a nome dell’ente che rappresenta. “E’ un veroe proprio successo, in linea con gli obiettivi del progetto – af-ferma Sorrentino -: aiutare i napoletani a risolvere i problemidi convivenza con i gabbiani nel rispetto della biodiversità”.Il progetto Sos Gabbiani (primo del genere in Italia) nasceproprio per venire in soccorso ai cittadini della provincia diNapoli che si trovano a dover coabitare con un nido di gab-biani. Con l’arrivo dei primi caldi, i gabbiani entrano nellastagione della riproduzione. I solai e i terrazzi di abitazioni euffici, quando liberi da antenne e stenditoi, si prestano a di-ventare la loro dimora. Nei tre mesi circa che intercorrono trala deposizione delle uova e lo svezzamento dei piccoli, i gab-biani assumono un atteggiamento aggressivo verso quanto ailoro occhi rappresenta una minaccia per il nido. Cosa che su-scita problemi per i proprietari degli spazi e per i residenti nelvicinato.E’ possibile fare istanza di intervento a Sos Gabbiani inviandoun fax al numero 081-7949599, oppure telefonando FabioProcaccini, vicepresidente Atc, al numero 330-367304

Sos Gabbiani, tratta insalvo una famiglia

di Porticiassediata dai gabbiani

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Incontro della CCT con il presidentedell’Unione delle Province

La Confederazione Cacciatori Toscani ottiene dal Presidentedell’Unione delle Province Pieroni massimo impegno per gliatti di competenza in scadenza: “Tempi e modalità per i ca-lendari venatori e gli altri adempimenti saranno puntualmenterispettati”. Una delegazione della Confederazione che riuni-sce Federcaccia, Arcicaccia ed Anuu ha incontrato AndreaPieroni, Presidente dell’UPI della Toscana e della Provinciadi Pisa. L’incontro era stato chiesto per un confronto sulleprospettive che si aprono per la gestione faunistica e la cacciacon i prossimi effetti della legge di riforma delle Province edil procedere delisegno di legge costituzionale per la loro abo-lizione. I rappresentanti della Confederazione hanno in par-ticolare sottolineato la necessità che siano comunquegarantiti gli atti, oggi di competenza delle Province, concer-nenti il calendario venatorio e l’insieme delle attività deiprossimi mesi e settimane, con la prima scadenza che ri-guarda la caccia di selezione ed a seguire i provvedimentiche dovranno essere adottati dopo che la Regione avrà deli-berato il calendario per la stagione 2014/2015. Il PresidentePieroni ha assicurato la massima attenzione e l’impegno delleProvince della Toscana affinché la fase di riordino degli as-setti istituzionali non comporti alcuna conseguenza negativaper i cittadini: tempi e modalità per i calendari venatori e glialtri adempimenti saranno puntualmente rispettati.

Confederazione Cacciatori Toscani(Federcaccia – Arcicaccia – ANUU)

Riordino e abolizionedelle Province: evitare

vuoti di governo

Presentata a Piombinola Confederazione

dei Cacciatori ToscaniUna nutrita assemblea di cacciatoriha salutato a Piombino la presenta-zione della Confederazione dei Cac-ciatori ToscaniMartedì 6 maggio presso la sala delQuartiere Perticale, Federcaccia eArcicaccia di Piombino hanno orga-nizzato un’importante iniziativaaperta a tutti i cacciatori, per presen-tare la nascita della ConfederazioneCacciatori Toscani, illustrarne le fi-nalità e gli obiettivi per giungere intempi rapidi alla sua costituzione aarticolazione anche nella realtà lo-cale.L’incontro, al quale hanno parteci-pato Massimo Cocchi e MassimoLogi in rappresentanza della CCTToscana e dei dirigenti prov.li e localidi Arci Caccia e Federcaccia, ha re-gistrato anche la presenza di nume-rosi ospiti quali l’Assessore Prov.lealla Caccia di Livorno Ringo An-selmi, il Presidente dell’Atc Livorno9 Pellegrini, il consigliere regionaleMatteo Tortoli, l’ex sindaco di Piom-bino e appassionato cacciatore Lu-ciano Guerrieri.L’unità del mondo venatorio, il pro-getto innovativo della CCT, la neces-sità di aprire una nuova stagione perridare prospettiva al mondo venato-rio, sono stati elementi accolti congrande apprezzamento da parte ditutti gli intervenuti e dai numerosicacciatori. La caccia è stato più volteaffermato, merita un suo riscatto so-ciale e solo l’unità vera e su contenutiqualificanti, può riconsegnare al no-stro mondo la dignità e la centralitàche merita per confrontarsi a testaalta con la società tutta, le categorie,la politica e le istituzioni.Nessuna vena di autoreferenzialità haanimato la discussione; piuttosto èstato rilevato, occorre da subito af-frontare le numerose criticità aperte:una forte azione per ribaltare lapseudo cultura animalista, una comu-nicazione moderna che faccia emer-gere il vero volto della caccia e leimportanti ricadute che quest’attività

produce sul piano dell’interesse ge-nerale, la necessità di pensare unnuovo “modello di gestione socialedel territorio” per superare la crisidegli Atc, ripensare la filiera degli in-vestimenti e delle risorse destinatealla gestione per ridisegnare il terri-torio agro-silvo-pastorale in “AmbitiOttimali per la gestione della faunaselvatica” dando così risposte con-crete e pari opportunità a tutti i cac-ciatori sul tema del rapportocacciatore-territorio.Il superamento delle province e unanuova articolazione delle delegheamministrative sulle materie fauni-stico venatorie tra regione e territo-rio, non dovranno essere vistesolamente come un elemento di cri-ticità, ma rappresentare una nuovaopportunità e una nuova prospettivada costruire nel breve periodo. Oc-corre da subito pertanto lavorare aduna proposta che,partendo dal supe-ramento dei confini amministratividelle province, ridefinisca i nuoviAtc e le loro future competenze. Ciòè stato congiuntamente affermatonegli interventi di Logi e Cocchi, re-gistrando totale condivisione nellaplatea. L’assemblea si è inoltre sof-fermata su altri importanti temi e so-prattutto sulle soluzioni introdottedella nuove modifiche alle norme re-gionali sugli appostamenti fissi ed allavoro che la competente commis-sione del Consiglio Regionale staportando avanti per garantire la cer-tezza del diritto. Tale aspetto, collegato anche alle pe-culiarità del territorio piombinese edel suo promontorio, è stato al centrodell’intervento del consigliere Tortoliin rappresentanza del gruppo PDConsiglio regionale. Da Piombino pertanto giunge unforte segnale di incoraggiamento adandare avanti sulla strada intrapresae ad accelerare i tempi per giungeresenza indugio in Toscana e a livellonazionale, alla casa comune di tutti icacciatori.

cinofili della Polizia Di Stato, Carabi-nieri, Corpo Forestale dello Stato e dellaGuardia di Finanza che hanno aperto lamanifestazione con una prova, fuori pro-gramma, dedicata all’antidroga.Sono stati graditi ospiti dell’eventoanche: Francesco Balducci (PresidenteENCI), Matilde Caprino (CommissioneAgility ENCI), Rossano Tozzi (Sovrin-tendente Capo Corpo Forestale delloStato-Nirda), Silvia Paoletti (Perito Su-periore servizio Cinofilo Forestale),Francesco Paolo Capelli (Questore Se-nato della Repubblica), Stefano Ciafani(Vice Presidente Legambiente), NinoMorabito (Responsabile settore ambientee benessere animale di Legambiente),Gianfranco Ravà (Consiglio NazionaleCONI e Presidente FICr), Riccardo Viola(Presidente CONI Lazio), Osvaldo Vene-ziano (Presidente Nazionale ARCI CAC-CIA), Sergio Sorrentino (Vice PresidenteARCI CACCIA), Marco Ciarafoni (Pre-

sidente Consiglio nazionale Arci Cac-cia), Alfonso Damato (Vice PresidenteNazionale FIDASC), Lello Buco (Con-sigliere Federale FIDASC).

Il Taglio del nastro del presidente del Coni, Giovanni Malagò

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Gruppo Cinofilo Capitolino e Arci Caccia Csaa con la collaborazione della Sis Roma

Caccia a starne. Scudetti tricolore per Busca e ScarpecciQualità e grande partecipazione alle prove di Borghetto di Civita Castellana. Tre giornate fantastiche

Giuseppe Busca con il bracco italiano Medea di CascinaCroce e con il kurzhaar Noah e Simone Scarpecci con ilpointer Dina della Cervara sono i campioni italiani ArciCaccia di caccia a starne nelle categorie continentali ita-liani, continentali e inglesi. Lo scudetto tricolore lohanno conquistato nei tre giorni di prove internazionaliorganizzate a Civita Castellana in provincia di Viterbodal Gruppo Cinofilo Capitolino e dall’Arci Caccia na-zionale e regionale del Lazio con la collaborazione delladelegazione Sis di Roma e di un gruppo di cacciatori ci-nofili coordinati da Stefano Riganelli, presidente dellalocale sezione della Federcaccia.Le prove si sono svolte nell’Azienda faunistica venatoriaBorghetto di Tirio Profili e nella zona ripopolamento ecattura di Civita Castellana. Entrambe le strutture insi-stono sul territorio dell’Atc Viterbo 2 presieduto da Giu-seppe Pilli. Per valutazione unanime di giudici econcorrenti selvaggina e terreni (oltre 1000 ettari a di-sposizione: stoppie ed erbai) hanno offerto enormi pos-sibilità a tutti i soggetti presentati di dimostrare il propriovalore. I numeri confermano quanto detto. Su circa 300cani a catalogo sono state assegnate 38 qualifiche di cui2 cacit, 2 riserve di cacit, 7 cac, 4 riserve di cac, 25 ec-cellenti, 12 molto buoni. Una sola batteria (mista inglesi)non ha avuto alcun classifico ed altrettanto è successonella batteria della speciale setter gordon. C’è da aggiun-gere a tal proposito che le iscrizioni sono state chiuse inanticipo poiché gli organizzatori hanno voluto fissare untetto di partecipazione per garantire equilibrio tra terreni,selvaggina e cani e per consentire a tutti i conduttori eproprietari di avere possibilità omogenee di incontro edi terreno. A malincuore, come hanno sottolineato SergioBianconi, presidente del Gruppo Cinofilo Capitolino eMarco Ciarafoni, presidente del Consiglio nazionale del-l’Arci Caccia – presente operativamente alla manifesta-zione insieme a Claudio Terribili, presidente regionaledell’Arci Caccia e Salvatore Piedepalumbo, responsabilecinofilo dell’Arci Caccia del Lazio – sono state respintemolte richieste di iscrizione ma c’è già l’impegno a par-tire dal prossimo anno di incrementare gli spazi di par-tecipazione. C’è stato da lavorare quindi per la giuria

composta da Sergio Bianconi, Umberto Giovanni Carosi,Claudio Lombardi, Pietro Pignataro, Americo Procac-cini, Raffaele Pozzi, Sergio Marchetti, Luca Massimino,Pietro Nurra e Osvaldo Rava coordinati dal delegato EnciPaolo Andreini, persona competente e grande appassio-nato. Tutto è filato alla perfezione anche dal punto divista della segreteria che ha visto la presenza anche diFrancesco Rossi e Giacomo Gentili. Torniamo alle proveper segnalare il primo cartellino assegnato. E’ per il kur-zhaar Noah condotto da Giuseppe Busca che però in sededi verifica (giuria: Pozzi, Pignataro, Lombardi) non siaggiudica il cacit poiché sganciato, il cane non apre comedovrebbe ed il rientro è a vento sbagliato.Nella stessa batteria il secondo eccellente è per il braccoitaliano condotto sempre da Busca mentre al terzo moltobuono va il kurzhaar Helga del Somi.Nll’altra batteria dei continentali vittoria ed eccellenteper il bracco francese Made in Canada Axel di RobertoRenzi. Le batterie degli inglesi, di contro, tornano conun nessun classificato e due cac per il setter inglese GiarD’Aleria di Giuseppe Pezzotta e il pointer Chef dellaCervara di Simone Scarpecci. Al barrage è il cane di Pezzotta ad impressionare di piùla giuria plurima (Bianconi, Lombardi, Marchetti) e aconquistare il cacit. La riserva invece viene assegnata alpointer che ha palesato un piccolo neo nel rientro di si-nistra.Nelle batterie degli inglesi di venerdì 25 luglio da sotto-lineare la riserva di cac per il setter inglese Hermann diEugenio De Marchi, il secondo eccellente per il setter in-

glese Varaschinis Mozart di Francesco Lapini, il terzoeccellente per il pointer Dina della Cervara di SimoneScarpecci, gli eccellenti per i due setter inglesi Branco eShila di Eugenio De Marchi, il terzo molto buono per ilsetter inglese Leon di Ado Mariani ed ancora i moltobuoni per i setter inglesi Vasco dell’Arcera di MaurizioCaporuscio, Alla Aldimis di Mattia Margutti e Athena diFausto Masci.La giornata di sabato 26 luglio è stata dedicata alle provespeciali per setter e alle batterie di continentali. Perquanto riguarda queste ultime si conferma mattatoreBusca con il primo eccellente del Kurzhaar Carina, il se-condo eccellente del kurzhaar Togo di Santa Caterina delSasso ed il Molto Buono del bracco italiano Medea diCascina Croce. Roberto renzi con Made in Canada Axelreplica il primo eccellente della prima giornata. Risultatie qualifiche anche per Dora, Kurzhaar di Marco Proietticon il secondo eccellente, per Lord, kurzhaar di Tom-maso Marino Invernizzi con il terzo molto buono e perAiace di Cascina croce, bracco italiano di Ottavvio Men-cio con il terzo molto buono.Nelle speciali setter inglesi il miglior risultato è per Sododel Zagnis condotto da Mattia Margutti che consegueanche la riserva di cac con Sollo del Zagnis, Primi ec-cellenti di batteria per Artù di Andrea Tidei e Lem di AdoMariani. Sempre nei setter inglesi conquistano il secondoeccellente Aldimis Vik 2 di Umberto D’Alessandris, ilterzo molto buono Torres del Zagnis di Maurizio Brugie molto buono Vicagiu’s Zito di Becherini.Domenica, infine, exploit delle razze inglesi. Ben tre Cacnelle batterie previste. Due setter inglesi e un pointer. Treamici cinofili, Mattia Margutti, Simone Scarpecci e Giu-seppe Pezzotta, si sono trovati a contendersi nel barrageil cartellino internazionale e l’eventuale riserva. La giuria(Procaccini, Carosi e Lombardi) mette di fronte subito idue setter inglesi. Sollo del Zagnis di Mattia Margutti simette bene sul terreno e sfrutta bene il vento mentreMarco del Zagnis di Giuseppe Pezzotta parte male e vafuori mano. E’ scontro quindi tra Sollo e il pointer Dinadella Cervara di Simone Scarpecci ma quest’ultimo di-mostra poca “energia” nel confronto con il setter inglese.

Il cacit va dunque a Sollo del Zagnis. Il pointer Dinadella Cervara si deve “accontentare” della riserva diCacit anche se in virtù dei risultati conseguiti può fre-giarsi del titolo tricolore dell’Arci Caccia e della vittoriadel “Memorial Silvano Sorichetti”. Per il team Zagni unbel successo coronato anche dalla vittoria del viaggiovenatorio in Romania messo in palio dalla G.M.C. Hun-ter.Per quanto riguarda i continentali le batterie vengonovinte, entrambe con il molto buono, da due kurzhaar:Pino del Cakic di Corrado Genovesi e Nanà del Poggettodi Mauro Malizia. Secondo molto buono anche per Kai-ser, kurzhaar di Francesco Casucci. Durante le prove unpiccolo malore, presto risolto, ha interessato lo sporti-vissimo concorrente Ciro Sannino. A lui l’abbraccio ditutti i cinofili presenti.Da menzionare, infine, non certo per ordine di impor-tanza due iniziative organizzate dalla Sis di Roma pre-sieduta da Claudio Lombardi. Il convegno “Setter eCinofilia” al quale hanno partecipato come relatori Fran-cesco Balducci, Remo Lui, Ademaro Scipioni e LiberoZagni e il raduno setter nelle diverse varietà. Radunivinti da Marlie della Bassana (setter inglese) di RemoLui, Allevamento della Bassana, da Ludstar Giuditta(setter gordon) di Ivaldi Michele, Allevamento Ludstar, da Blaze dell’Incredulos Red (setter irlandese rosso )di Sara Vaccari, Allevamento Incredulos Red.Che dire ancora? Stanchi ma davvero soddisfatti. La sto-ria continua.

Red Fox

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XII Campionato Italianosu beccacceCani da cerca1ª BatteriaGiudice: Giampaolo ZandriniNessun classificatoContinentali2ª BatteriaGiudice: Ugo Pucciatti1° ECC. FEDRA DTR proprietarioe conduttore VadoriniInglesi3ª BatteriaGiudice: Salvatore Piedepalumbo1° ECC. NERA SI p. e c. MiguelBalduini4ª BatteriaGiudice: Matteo NeriNessun classificato5ª BatteriaGiudice: Flavio MarioliNessun classificato6ª BatteriaGiudice: Giancarlo Massari1° ECC. ZETA SI p. e c. Alessan-dro Franceschini

7ª BatteriaGiudice: Domenico Verdecchia1° ECC. APPIA SI p. e c. Gene-frido Micheletti2° ECC. AGO SI p. e c. Luigi Ghi-roni8ª BatteriaGiudice: Marco PensalfiniNessun classificato9ª BatteriaGiudice: Federico TostiNessun classificato10ª BatteriaGiudice: Massimo Marini1° ECC. LEISGO SI p. e c. Ales-sandro Veltroni

Al termine si è effettuato il barragea 4 dei primi classificati con ECC.Ha vinto con pieno merito ZETA SIdi A. Franceschini, poi APPIA SI diG. Micheletti, NORA SI di M. Bal-duini e LEISGO SI di A. Veltroni.CLASSIFICA A SQUADRE1° UMBRIA Punti 10 A. France-schini, C. Isidori, A. Pericolini

Le classifiche finaliCittà di Castello. Campionato italiano di caccia su beccacce

Ben 10 batterie!Scudetto tricolore per Franceschini e Vadorini

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Città di Castello è il centro più im-portante e popolato dell’Alta Valledel Tevere. Depositaria di un pre-zioso patrimonio storico, religioso,artistico e culturale di assoluto ri-lievo, Città di Castello è inserita inun sistema ambientale che gli con-sente di essere rotta di migrazioneper specie importanti dell’avifauna.Tra queste vi è sicuramente la bec-caccia. Non è un caso che ormai daanni che l’Arci Caccia Csaa affida aquesti straordinari territori una dellepiù prestigiose manifestazioni cino-filo/sportive: il campionato di caccia(senza abbattimento) su beccacce peri cani delle razze da ferma e da cerca.Quest’anno la competizione, giuntaalla dodicesima edizione, ha riscossoun ragguardevole successo di parte-cipazione se il dato di 97 cani iscritti,provenienti da tutta Italia e divisi indieci batterie, viene collocato nell’al-veo della particolare specificità diquesta tipologia di caccia. Successopieno anche grazie all’indomabile eprezioso coordinamento di Giam-paolo Zandrini che nella prepara-zione dell’evento si è avvalsodell’aiuto di preparati e esperti ac-compagnatori: Fabio Falleri, Ga-briele Faloci, Luigi Falleri, RomanoBianconi, Egidio Biagioli, RobertoTognoloni, Walter Boni, Andrea Ro-sadoni, Mirco Pagnotta, Carla Fio-rucci, Marioli Valerio, MaestriMario, Locchi Fernando, Gracci Ste-fano coadiuvati perfettamente dalpresidente dell’ARCI Caccia di Cittàdi Castello Alberto Alunni e dai suoicollaboratori Marcello Falcinelli,Silvia Cecchetti, Lorenzo Ruggeri eDario Baldelli. A loro anche l’impor-tante compito di preparare la mani-festazione attraverso censimentipreventivi utili a fissare le zone dovepoter sciogliere i cani iscritti. E chetutto si è stato preparato nel miglioredei modi lo attesta il fatto che, li-bretti dei giudici alla mano, ben 14sono statele beccacce involate.E’ indubbio che l’habitat su cui sisvolge il campionato non teme con-fronti; tutto sembra fatto apposta perospitare le beccacce, e di questohanno usufruito con grande maestriamolti dei concorrenti, tanto che delle10 batterie solo quattro non hannoavuto classifica.Questo fa grande onore a tutti i par-tecipanti i quali hanno presentatocani di ottimi mezzi e ben preparati.Al barrage sono andati ben quattroinglesi e la setter inglese ZETA diAlessandro Franceschini, che loscorso anno era giunta seconda, que-st’anno, oltre a confermare le suegrandi doti, ha dominato la scena esi è aggiudicata il Campionato Ita-

liano. Alle sue spalle cani dallegrandi potenzialità, come la SI Appiadi Genefrido Micheletti giunta se-conda e Nora SI di Miguel Balduini,giunta. Anche il SI Leisgo di Ales-sandro Veltroni e Ago SI di LuigiGhironi si sono dimostrati ottimi rea-lizzatori e solo qualche sfumaturanon li ha portati al pieno successo.Nei continentali, un’altra femmina,Freda DTR di Vadorini, con unazione nella massima nota e con unacerca di ottimo ordine, si aggiudicaottimo punto ben risolto laureandosicon pieno merito Campionessa Ita-liana.I cani da cerca, presenti con ben 13soggetti, nell’edizione 2014, purdando fondo alle loro grandi capacitàd’incontro, purtroppo non sono statifortunati. Per loro nessun incontrocon la regina del bosco.La premiazione è stata molto parte-cipata e le relazioni dei giudici, Fla-vio Marioli, Ugo Pucciatti, SalvatorePiedepalumbo, Federico Tosti, Gian-carlo Massari, Domenico Verdec-chia, Massimo Marini, Neri Matteo,Giampaolo Zandrini e Marco Pen-salfini, Filippo Ubaldi sono statemolto applaudite, segno che hannocolto in pieno i valori in campo. IlCampionato si è concluso congrande soddisfazione dei concor-renti. Importanti consensi per l’inter-vento del presidente regionale ArciCaccia, Emanuele Bennati, che ha il-lustrato l’iniziative e il progetto chel’Arci Caccia e il CSAA stanno por-tando avanti sul fronte della cinofiliain un quadro di valorizzazione dellagestione del territorio e di rafforza-mento dell’unità del mondo venato-rio.E’ al futuro che già si guarda e l’ArciCaccia è impegnata a costruirlo concinofili e cacciatori.

Giorgio Filippucci

Expo nazionale canina di Foligno

Il cane più bello della mostraè il fox terrier di Gianluca GoriNella splendida location del ParcoFluviale Hoffman di Foligno, Cittàdella Quintana, si è svolta la decimaedizione della Mostra Nazionale Ca-nina Arci Caccia Csaa per l’organiz-zazione del circolo di base “StelioRicci”, indimenticabile dirigente del-l’Associazione. Sotto la competente e squisita dire-zione di Roberto Sciorilli, coadiu-vato dai giudici Simona Pieracci,Giorgio Caciolo e Flavio Mariolitutto si è svolto nel migliore deimodi per la soddisfazione di concor-renti, spettatori, organizzatori, espo-sitori e sponsor presenti in grannumer.Sponsor ufficiale della manifesta-zione la Ditta di mangimi WxclusionDorado.La mattinata è stat altresì allietatadalla presenza di tanti bambini e ge-nitori che con la regia del dott. FabioCasciola hanno partecipato al Dog-Trekking per le vie della città. Al ter-mine della passeggiata si è svoltauna esibizione, molto apllaudita, di

agility. E’ il fox terrier di Gianluca Gori diSpoleto il cane più bello dell’Expo.Alle sue spalle il Golden retriever diTiziana Turchi di Sinalunga e il pa-store autraliano di Albano Rossetti diMontefalco.

Il pointer Aristani’s Klint condotto da Francesco Politiniha vinto il Trofeo Centro Italia organizzato dall’ArciCaccia dell’Umbria e dalla Fidasc. Le prove di cacciasu selvaggina naturale si sono svolte il 2 e 3 agosto aCastiglion del Lago. Sono state due intense giornate du-rante le quali si sono messi altresì in evidenza due setteringlesi di Baloci (Gibly – 2° eccellente e Criss – 3°molto buono). Un primo eccellente anche per il setteringlese Break di Angelici.

Francesco Politini vinceil Trofeo del Centro Italia

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La muta di Cristian Nizzoli ed il singolo di Antonio Patarinosi aggiudicano, nelle rispettive categorie, la dodicesima edi-zione della Coppa dei Campioni, prove per cani da seguitasu lepre, ideata dall’Arci Caccia Csaa nazionale ed organiz-zata dall’Arci caccia Csaa di Reggio Emilia e dell’Emilia Ro-magna. Le prove si sono svolte nel suggestivo scenario dellecolline reggiane con punto base a Levizzano di Baiso, localitàPiola dal 10 al 13 aprile ed i concorrenti hanno potuto acce-dere alla Coppa dei Campioni acquisendo nelle prove di qua-lificazione previste nel corso dell’anno una card di ingressoalla semifinale che prevedeva il molto buono per i singoli eil primo molto buono e l’eccellente per le coppie e le mute.Il 10 di aprile, per i ritardatari, è stata organizzata una provadi qualificazione aggiuntiva. Alla fine ai nastri di partenzadelle semifinali si contano 10 singoli, 18 coppie e 28 mute.Un bel lotto di cani che con i loro canettieri non si sono ri-sparmiati per avere la possibilità di entrare nelle cinquine diequipaggi che, per singoli, coppie e mute, si sono contesi, intre specifiche batterie, domenica 13 aprile il titolo di “cam-pione dei campioni”. C’è da dire che l’accesso alla finale ècomunque un riconoscimento importante visto il carnet di ri-sultati è già davvero significativo ed è per questo che meri-tano comunque una segnalazione: Umberto Mattei (con duecani), Daniele Lenzini, Antonio Patarino e Domenico Orlandinei singoli; Luciano Incerti, Mario Moreschini, Daniele Fer-rari, Paolo Del Conte e Aldivo Licini nelle coppie; GianniBordicchia, Emidio Auriti, Cristian Nizzoli, Leonardo Stefa-noni, Tiziano Randighieri nelle mute. Il testo, come sempre,l’hanno fatto i terreni, la presenza delle lepri, le capacità deiconduttori e dei cani ed un pizzico di fortuna che, per que-st’anno, sembra aver dimenticato le coppie visto che i tre giu-dici della finale (D’Aquaro, Corbucci e Monti) non sonoriusciti a stilare una classifica. Discorso diverso per i singolidove i giudici Montanari, Morellini e Landini hanno asse-gnato un primo e secondo posto rispettivamente a Zeus(primo eccellente), segugio italiano pelo raso nero focato, delbrianzolo di Osnago Antonio Patarino e a Vanda (secondomolto buono), segugio italiano pelo forte rosso fulvo del mo-denese Daniele Lenzini. Zeus ha convinto la giuria per aversvolto egregiamente le quattro fasi della prova di caccia(cerca, accostamento, scovo e seguita) e complessivamenteperché il cane ha una altissima conformità allo standard dilavoro dove, come tutti sanno, si tiene conto dello stile dirazza, della morfologia, dell’intelligenza e di altre particolariattitudini. Spulciando nella relazione dei giudici la fase piùimportante è risultata la seguita avvenuta dopo un accosta-mento e uno scovo svolto con sicurezza. Anche nelle mutedue concorrenti sono stati messi in classifica gai giudici LeRose, Paliotta e Taraschi. Sul gradino più alto del podio, conil primo molto buono, la muta di segugi italiani a pelo rasoneri focati (arno, buck, linda e dora) del reggiano CristianNizzoli. Al secondo posto con il molto buono la muta di arie-geois (igor, perla, mori, ombra) del modenese Tiziano Ran-deghieri. E’ omogenea e ben costruita la muta di Nizzoli,scrivono i giudici che osservano altresì che ad un buon acco-stamento si accompagna anche una difficoltà (risolta conl’aiuto del conduttore) nello scovo. Linda e dora i due segugicon i punteggi più alti. Da segnalare nelle prove di semifinaleanche le prove dei segugi di Zeno Colò, di Rodolfo Bale-strazzi, di Domenico Orlandi, di Tiziano Sani, di antonio Iaiae di Vanessa Butini. Le premiazioni sono state anche l’occa-sione per riflettere a voce alta della necessità di tenere altol’obiettivo della buona gestione del territorio ai fini dell’in-cremento del patrimonio faunistico così importante per losvolgimento di una caccia e una cinofilia di qualità. Lo hannofatto nei loro interventi Demos Morellini, presidente del-l’Arci Caccia di Reggio Emilia, William Landini, presidentedell’Atc collina di Reggio Emilia, Giovanni Montanari, pre-sidente della pro segugio di Reggio Emilia e Marco Ciara-foni, presidente del Consiglio nazionale dell’Arci Caccia.Ampi consensi sono venuti dai concorrenti e dai giudici chesanno bene come una prova su lepre deve poter contare suselvaggina di qualità e non certo su “surrogati” frutto del-l’azione di una cassetta che si apre all’ultimo momento. Anessuno è sfuggito che ragionare in questi termini a Reggioemilia è certamente più facile che altrove visto il lavoro co-mune e proficuo svolto in questi anni dagli amministratori,dagli Atc, dagli agricoltori e dai cacciatori. Ed era un bel sen-tire, anche nella negatività della segnalazione, avvertire lapreoccupazione per un calo, a macchia di leopardo, dellalepre in alcune zone. Insieme alla Coppa dei Campioni sì èsvolto anche il campionato italiano Arci Caccia in provaunica per segugi iscritti o non iscritti ai libri genealogici.Quattro le batterie programmate e giudicate dagli esperti giu-dici Giacinto Pigoni, Rodolfo Balestrazzi, Nando Corciolanie Daniele Carretti. Nella batteria dei singoli nessun classifi-cato mentre nelle coppie lo scudetto tricolore è stato asse-gnato a Fernando Borelli con il primo molto buono per isegugi dell’Appennino Laika e Birba. Posto d’onore, conmolto buono, per Luigi Ferri con Gino e Brina (segugi del-l’Appennino). Nelle mute lo scontro è tra segugi italiani. I“pelo raso neri focati” Brina, Maia, Roy e Red di FabrizioMagnani e Sesto Ginardi con una prestazione eccellentehanno avuto la meglio, sempre con l’eccellente, sui “fulvipelo raso” Baldo, Red, Toby, Negus di Marco Gambalonga.Per loro il trofeo dedicato al parmigiano reggiano. Il memo-rial dedicato alla figura di “Renzo Lusoli” è stato vinto dalsegugio brina (punti 176) di Magnani e Ginardi. Infine, manon per ordine di importanza (anzi!), due parole sull’orga-nizzazione: semplicemente perfetta. A dirigerla in segreteriaRino Boiardi e Nelson Tamassia, ai quali l’età “matura” nonintacca competenza, equilibrio e professionalità. Sono un ri-ferimento indispensabile per il campionato, hanno sottoli-neato Morellini e Ciarafoni che hanno rivolto un graziesentito a quanti dietro le quinte e in cucina hanno offerto unacollaborazione decisiva. Sperando di non dimenticare nes-suno vogliamo citare Angelo Gianferrari (anche per la suafunzione di coordinatore) e sua moglie Miriam, Vincenzo Co-

mastri e la moglie Sandra, Claudio Casoli, Emore Ligabue,Alessandro Pasella e Antonello Guidetti. Una menzione par-ticolare e che ci trasmette speranza nel futuro è stata la pre-senza in cucina, tutti i giorni, di due straordinari ragazzi:Martina e Andrea. Per chiudere in bellezza citiamo gli sponsor che hanno con-tributo alla riuscita della manifestazione: WillyBar, TurciSport, Vergnani Carburanti, Autotrasporti Corciolani Giorgio,Tyrolit Vincent Ceramics, Surfaces di Simone Sorrentino,Luna Abrasivi di Andrea Malvolti. Tra le New entry ancheuno sponsor importante nell’alimentazione per cani e pergatti. Parliamo della Smarty Dog “Nutrire con amore” diGrosseto che offre prodotti di alta qualità ad un prezzo dav-vero molto interessante. Dulcis in fondo per Elisa Lucibello,già editore di una apprezzatissima rivista sulla cinofilia dacinghiale “Cinghiale&Cani” che in occasione dei campionatiha tenuto a battesimo la sua nuova rivista dedicata alla Lepre– Cani e Caccia. Gli auguriamo tanta fortuna.

Arci Caccia Csaa. A Levizzano di Baiso (Reggio Emilia)la Coppa Campioni per cani da seguita su lepre singolo, coppie e mute

Una grande kermesse cinofilaPatarino e Nizzoli campioni dei campioni

A Borelli e Magnani i titoli tricolore

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ARCICACCIA CSAA. COPPA CAMPIONI PER CANI DA SEGUITA SULEPRE - LEVIZZANO DI BAISO – LOC. PIOLA (REGGIO EMILIA)

VENERDI’ 11 APRILE SEMIFINALISINGOLI1° BATT. Giudice INCERTI GIOVANNI1° ECC. P. 173 MATTEI UMBERTO MOIRA SEGUGIO IT. PELO RASO N.F.2° ECC. P. 168 MATTEI UMBERTO FILO SEGUGIO IT. PELO RASO N.F.2° BATT. Giudice FRANCO D’ACQUARO1°ECC. P. 160 LENZINI DANIELE VANDA SEGUGIO IT. PELO FORTE R.F.COPPIE1° BATT. Giudice PATACINI ADRIANO1° MB. P. 157,5 DEL CONTE PAOLO NERINA-VESPA SEG. IT. PELORASO NERO FOCATOMUTE1° BATT. Giudice MORELLINI DEMOS1° ECC. P. 167 STEFANONI LEONARDOISA/CORA/MINA/ANITA/RINO/CARLA/VICKY/FIFI/LEO/FATA SEG. IT.N.F. PELO RASO2° BATT. Giudice MONTANARI GIOVANNI1° ECC. P. 166,32 RANDEGHIERI TIZIANO IGOR/PERLA/MORIS/OMBRAARIEGEOIS2° ECC. P. 163,50 COLO’ ZENO LINDA/LARA/LEA/LAICA SEG. IT. PELOFORTE ROSSO FULVO3° BATT. Giudice PALIOTTA ANDREA1° MB. P. 154 BALESTRAZZI RODOLFO MERY/MAGA/ZARA/BIMBAPORCELAIN4° BATT. Giudice MONTI GINO1° ECC. P. 169 AURITI EMIDIOOMBRINA/STELLINA/GINETTA/ADRIANA ..SEG. IT. PELO RASO NEROFOCATOSABATO 12 APRILE SEMIFINALISINGOLI1° BATT. Giudice TARASCHI SANDRO1° MB. P. 156 PATARINO ANTONIO ZEUS SEG. IT. PELO RASO N.F.2° B. P. 145 ORLANDI DOMENICO YUBA SEG. IT. PELO RASO N.F.COPPIE1° BATT. Giudice LANDINI WILLIAM1° MB. P. 158 MATTEI UMBERTO PELO/MOIRA SEG. IT. PELO RASO N.F.2° MB. P. 150,50 LICINI ALDIVO LOLA/CIKO SEGUGI APPENNINOFULVO2° BATT. Giudice MORELLINI DEMOS1° MB. P. 158 INCERTI LUCIANO BRIO/DIANA SEGUGIO APPENNINO2° MB. P. 156,5 MORESCHI MARIO CLYDE/BONNIE SEG. IT. PELORASO R.F.3° BATT. Giudice CORBUCCI ROBERTO1° MB. P. 156 FERRARI DANIELE MOSCA/OFELIA SEG. IT. PELO RASONERO FOCATOMUTE1° BATT. Giudici D’ACQUARO/LEROSE1° ECC. P. 168,25 NIZZOLI CRISTIAN ARNO/BUCK/LINDA/DORA SEG.PELO RASO NERO F.2° BATT. Giudice PALIOTTA ANDREA1° ECC. P. 171,28 BORDICCHIA GIANNIELIOS/MERY/LIA/MORA/CESIRA/DIANA/DEA SEG. PELO RASO NEROF.2° ECC. P. 161,28 SANI TIZIANOSUPER/DAROK/ZAU/YANEZ SEG. IT. PELO R. ROSSO FULVO3° BATT. Giudice MONTI GINO1° MB. P. 150,5 IAIA ANTONIO SARA/LEONY/SAN/BRILL ARIEGEOIS4° BATT. Giudice PATACCINI ADRIANO1°MB. P. 155,75 BUTINI VANESSAGIOIA/FARFALLA/TONY/ETTORE SEG. IT. PELO R. ROSSO FULVOFINALISTI DOMENICA 13 APRILESINGOLI GIUDICI MONTANARI/MORELLINI/LANDINIMATTEI UMBERTO MOIRAMATTEI UMBERTO FILOLENZINI DANIELE VANDA 2° MB P. 152 SEG. IT. PELO FORTE ROSSOFULVOPATARINO ANTONIO ZEUS 1° ECC. P. 171 SEG. IT. PELO RASO N.F.CAMPIONEORLANDI DOMENICO YUBACOPPIE GIUDICI D’ACQUARO/CORBUCCI/MONTI (NESSUN CLASS.)INCERTI LUCIANO BRIO/DIANAMORESCHI MARCO BONNIE/CLYDEFERRARI DANIELE MOSCA/OFELIADEL CONTE PAOLO NERINA/VESPALUCINI ALDIVO LOLA/CIKOMUTE GIUDICI LEROSE/PALIOTTA/TARASCHIBORDICCHIA GIANNI ELIOS/MERY/LIA/MORA/CESIRA/DIANA/DEAAURITI EMIDIO OMBRINA/STELLINA/GINETTA/ADRIANANIZZOLI CRISTIAN ARNO/BUCK/LINDA/DORA 1° M.B. 156,65 CAM-PIONESTEFANONI LEONARDOISA/CORA/MINA/ANITA/RINO/CARLA/VICKY/FIFI/LEO/FATARANDEGHIERI TIZIANO IGOR/PERLA/MORIS/OMBRA 2 MB P. 152,25

CAMPIONATO ITALIANO ARCICACCIA CSAA PER CANI DA SE-GUITA SU LEPRE PROVA UNICA DOMENICA 13 APRILE 2014

1ª BATTERIA GIUDICE PIGONI GIACINTO ZONA ANTIGNOLABORELLI FERNANDO 1° MB 155 LAIKA/BIRBA SEGUGIO APPENNINOCAMPIONE COPPIEMARCHICASELLIPICCININI2ª BATTERIA GIUDICE BALESTRAZZI RODOLFO ZONA OLMOFONTANABENEVENZISTEFANIFERRI LUIGI (COPPIE) 2° MB GINO/BRINA SEGUGIO APPENNINOGAMBALONGA MARCO 1° ECC. 160 BALBO/RED/TOBY/NEGUS SE-GUGI ITALIANI FULVI PELO RASO3° BATTERIA GIUDICE NANDO CERCIOLANI ZONA CASETTECOCCHIPALACINIMORANIMAGNANI FABRIZIO/GINARDI SESTO 1° ECC. 166,5BRINA/MAIA/ROY/RED SEGUGI. ITALIANI PELO RASO NERO FOCATOCAMPIONE MUTESESTO FABRIZIO4° BATTERIA GIUDICE CERRETTI DANIELE ZONA LEVIZZANOMASINIPEDRINIFERRARIPEDRINITROFEO MEMORIAL “RENZO LUSOLI” (MIGLIOR SEGUGIO CAM-PIONATO ITALIANO)

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Attitudinale su quaglie. A Colfiorito grande successo per la Coppa dei Campioni Arci Caccia Csaa

Roberto Scarpecci, mattatore indiscussoPianigiani, Rossetti e Lascialfari ai posti d’onore

A Brillo con il setter Boss, il Trofeo Attilio De SantisUna location di grande prestigio e un lotto di cani di assoluto valore per una organizzazione di qualità messa in campo dal circolo di Foligno

E’ Roberto Scarpecci il mattatore, aColfiorito, della Coppa Campionidell’Arci Caccia Csaa nella specia-lità prove attitudinali su quaglie libe-rate. Per il conduttore marchigianodoppia vittoria, sia nei continentaliche negli inglesi e nella storia dellamanifestazione, giunta alla undice-sima edizione, non si riscontranoanaloghi risultati a conferma del va-lore assoluto del primato conseguito. Per di più c’era da contrastare una“concorrenza” spietata poiché, comeprevede il regolamento, per l’ac-cesso alla Coppa Campioni occor-reva aver conseguito un eccellente inprove analoghe o superiori (classi-che). Sono stati presentati un buonlotto di cani tanto da formare 27 cop-pie negli inglesi e 10 nei continentaliche sono state sottoposte al giudiziodi Americo Procaccini e GoffredoDe Matteis (inglesi) e Sergio Bian-

coni e Alvaro Mantovani (continen-tali). E’ stato davvero un bel vederecome gli stessi giudici hanno sotto-lineato durante le premiazioni e for-mare le classifiche ha significatoanalizzare i dettagli della prova diciascun cane e soffermarsi sui parti-colari. Basti citare al riguardo chenegli inglesi son stati assegnati 12eccellenti e 9 molto buoni mentre neicontinentali 4 eccellenti e 2 moltobuoni. Al termine delle prove, negliinglesi, è il setter inglese Clooney diRoberto Scarpecci a impressionaredi più e a salire sul gradino più altodel podio. Alle sue spalle, rispettiva-mente, ancora due setter: Anakin diStefano Pianigiani e Ardo di Setti-mio Rossetti. Da citare ancora gli ec-cellenti dei setter inglesi Back(Mercanti), Juro (Chianella), Alan eLory (Pianegiani), Lem ed elton(Mariani), Ace e Dero (benigni) e delpointer Ola (Capriotti). A seguire conil molto buono (tutti setter inglesi)Asco e Kim (Proietti), Ford e Dou-glas (Pianigiani), Dark (Brugnoni),Teo (Cacciamanni), Thor (Fabbro-cile), Dante (Codini).Relativamente più “semplice” stilarela classifica nei continentali e Ro-berto Scarpecci con i suoi kurzhaar“lascia” solo il terzo posto a FabioLascialfari con il breton Iglò. Il cam-pione è Vamos, al secondo postoIdolo. Per Scarpecci ancora un eccel-lente con il kurzhaar Laki e unmolto buono, sempre un bracco te-desco, con Vegas. Al molto buonoanche l’epagneul breton Pablo diMorichi.Le premiazioni sono state anchel’occasione da parte di Giorgio Filip-pucci, coordinatore della manifesta-zione e delle attività cinofile, e diEmanuele Bennati, presidente regio-nale dell’Arci Caccia, per illustrare

il “progetto cinofilia” e rendere cosìpartecipi, come sta avvenendo inUmbria e nelle regioni dell’Italiacentrale, tutti coloro che sono inte-ressati in Italia a creare le condizioniper una cinofilia di qualità al serviziodella gestione del territorio e dellafauna. In questo modo, hanno dettoFilippucci e Bennati, si rafforzano leragioni della buona caccia e si so-stengono, anche economicamente, iterritori sia gestiti dalla pubblica am-ministrazione e sia gestiti dall’im-presa privata.Il tema è stato ripreso da Marco Cia-rafoni, presidente del consiglio na-zionale dell’Arci Caccia, che harimarcato la necessità di far assu-mere alla cinofila un protagonismopiù attivo e concreto nelle dinamichedel sistema caccia, per superare unperiodo complesso che avrebbe biso-gno di una maggiore condivisioneunitaria , sui progetti e sugli obiet-

tivi, tra le diverse associazioni vena-torie.Applausi per i vincitori ma quelli piùcalorosi sono andati agli organizza-tori. Una prova attitudinale ha biso-gno del lavoro umile e meticoloso ditanti volontari e la squadra messa incampo dal presidente del circoloArci Caccia di Foligno Bruno Broc-colo era davvero all’altezza. Un gra-zie particolare a Massimo Cavaterra,a Marcello Maltempi, a Dino Pansa-nella, a Domenico Guerrini, a MirkoPagnotta, a Giancarlo Di CiccoPucci, a Giorgio e Roberto Togno-loni, a Elia Murgia, a Alberto Eusepi,a Ottavio Pennacchi, a Giorgio Torti.Un grazie sincero anche alla SmartyDog di Grosseto, sponsor della ma-nifestazione e di tante altre attivitàsportive dell’Arci Caccia. Prodotti diqualità per l’alimentazione dei caniche in molti stanno apprezzando. Ilrapporto qualità prezzo è davvero

vantaggioso.La manifestazione si è conclusa conun momento di grande commozionepoiché per il quarto anno consecu-tivo è stato assegnato il trofeo AttilioDe Santis per ricordare un sociodell’Arci Caccia, grande conoscitoredei cani e grande appassionato di ci-nofilia. Attilio non si sentiva certoumiliato se in circostanze come que-ste si adoperava nell’immissionedelle quaglie nonostante potesse am-bire a ruoli decisamente diversi. Malui era fatto così.Il trofeo è stato assegnato al setter in-glese Boss delle Pastenelle del si-gnor Brillo che pur non in classificaha offerto alla vista dei giudici e deicinofili una prestazione di grandetemperamento e classe.

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Il podio degli Inglesi Il podio dei Continentali

Da sinistra: Maltempi, Pianigiani, De Matteis, Bennati e Filippucci Da sinistra: Rossetti, Bennati e Procaccini

Da sin. Broccolo, Brillo, Ciarafoni, Cavaterra, Filippucci e Procaccini Da sinistra: Broccolo, Lascialfari e Filippucci

Roberto Scarpecci

www.arcicaccia.it

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Protocollo d’Intesa tra Fidc, Arci Caccia e Anuu

ASSICURAZIONE COMUNE, PIU’ FORTI LE RAGIONIDELLA CACCIAProtocollo di intesa tra Fidc, Anuu eArci CacciaDopo l’accordo sull’assicurazionel’impegno per la costituzionedi un unico soggetto “federale”

Tra le seguenti Associazioni Venato-rie:a) Federazione Italiana Della Cacciacon sede in Roma Via Salaria 298/aCodice Fiscale 97015310580 nellapersona del Presidente rappresen-tante legale pro-tempore Sig. Gian-luca Dall’Olio eb) Anuu Associazione Nazionale deiMigratoristi con sede in BergamoVia Baschenis 11/c Codice Fiscale80031380167, nella persona del Pre-sidente rappresentante legale pro-tempore Sig. Mario Castellani ec) Arci Caccia con sede in RomaLargo Franchellucci 63 Codice Fi-scale 97044280580, nella personadel Presidente rappresentante legalepro-tempore Sig. Osvaldo Veneziano

Premesso che1. E’ interesse delle Associazioni acostituire un unico “soggetto” fede-rale tra le diverse Associazioni vena-

torie nazionali riconosciute dallalegge 157/92 (art. 34)2. Le suddette Associazioni hannodeciso di concordare assieme i costidi vendita delle tessera associativeofferte ai tesserati;3. Le suddette Associazioni a talescopo hanno deciso:• di proporre ai propri tesserati ser-vizi assicurativi identici;• di procedere pertanto alla stipula dicontratti assicurativi identici percondizioni di servizio e costi; 4. A tale scopo hanno conferitoognuna per proprio conto incarico, inesclusiva, al broker Marsh S.p.a ;

Si impegnano a

A. Non sottoscrivere, per tuttala durata del presente accordo, con-venzioni assicurative che si differen-zino per costi e condizioniimpegnando di conseguenza il Bro-ker incaricato e, suo tramite, le Com-pagnie interessate, a fornire stessecondizioni e costi ai soci di FIdC,Arci Caccia e Anuu e a non forniredette coperture ad altre AssociazioniVenatorie senza preventiva accetta-

zione delle sottoscriventiil presente accordo;B. Conferire collegial-mente un incarico di con-sulenza, di stessicontenuti, in esclusivaalla Marsh S.p.a. unavolta definiti i programmiassicurativi relativi allastagione venatoria 2014,di identica durata e co-munque fino al 31 gen-naio 2017;C. Prevedere, previa col-legiale valutazione deidati dei sinistri, inter-venti comuni di adegua-mento delle copertureper costi e variazioni,atti a :• riportare il rapportoservizi, costi-benefici inequilibrio con identicaripartizione calcolatapro-capite tra i socidelle tre Associazioni,dell’incremento deicosti e/o variazione delnormativo di ogni sin-gola copertura assicu-rativa stipulata,qualora il rapporto si-nistri premi fosse ne-gativo;• beneficiare, con lestesse modalità sopra-richiamate, di even-tuali sconti e/omiglioramenti normativi accordatidai mercati assicurativi in caso dirapporto sinistri/premi positivo.D. In riferimento alla copertura perla “Morte e ferimento del Cane”della prossima stagione venatoria2014, a valutare congiuntamente enel rispetto del parametro pro-capiteper il numero dei soci, gli eventualiinterventi necessari al riequilibrio edal 2015, impegnandosi a “stabiliz-zare” la predetta copertura anche pergli anni a seguire;E. A corrispondere alle procedureoggetto del protocollo, così come ri

portato, e ad armonizzare tutte lescadenze contrattuali con le compa-gnie di Assicurazioni con riferimentoalla possibilità di far confluire le sin-gole coperture assicurative stipulateda ogni singola Associazione in ununico contratto assicurativo definitodalla Confederazione e sottoscrittodalle Associazioni Venatorie;F. A promuovere l’estensione delpresente accordo alle altre Associa-zioni Venatorie nazionali ricono-sciute aderenti;Il presente accordo viene stipulato in

data 30 dicembre 2013 ed ha duratafino al 31 gennaio 2017.

Federazione Italiana Della Caccia, ilpresidente Gianluca Dall’OlioAnuu Associazione Nazionale Mi-gratoristi, il presidente Marco Ca-stellaniArci Caccia, il presidente OsvaldoVeneziano

Roma 30 dicembre 2013

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Page 25: Arcicaccia Informa n.2

ARCI CACCIA AOSTAc/o CRAL Cogne Corso Battaglione Aosta, 1811100 AOSTA Tel: 0165/26.23.19 Fax: 0165/40.432 [email protected]

ARCI CACCIA PIEMONTEFederazione ALESSANDRIAPiazza Torriani, 21 15100 Alessandria Tel e fax: 0131/22.53.98 [email protected] [email protected]

ARCI CACCIA TORINO Via dei Platani, 11 10156 FALCHERA - TO Tel e fax: 011/26.20.552 [email protected]

ARCI CACCIA ASTIVia Roma, 1/B 14051 BUBBIO - AT Tel e fax: 0144/83543Capra Giuseppecell. 328/[email protected]

ARCI CACCIA NOVARA C.na Comunità 1 28064 Carpignano Sesia (No) Tel e fax: 0321/824241Raimondi Giancarlocell. 340/[email protected]

ARCI CACCIA VERCELLI c/o Tosi Rinaldo Fraz. Prati di Cervarolo, 4 13019 Varallo Sesia (VC) Tel: 0163/560774

ARCI CACCIA BIELLA c/o Giorsa Elvio Via Provinciale 1 13867 PRAY (BI)

ARCI CACCIA CUNEO Via Vivaro, 212051 Alba - CN [email protected]

ARCI CACCIA VERBANIACUSIO OSSOLA Via Verdi, 5 28844 Pallanzeno - VB [email protected] Danilo Manfrincell. 339/433.88.66 Ettore Onori cell. 347/04.25.843

ARCI CACCIA LOMBARDIAe Federazione PAVIAPiazza S. Allende, 24/b 27100 PAVIA Tel e fax: 0382/30.47.10 [email protected] (pavia)[email protected] (reg)sito: www.arcicaccialombardia.it

ARCI CACCIA BRESCIAVia Carlo Stuparich, 1/Via Bagni 25127 BRESCIA - BS Tel: 030/23.10.936 Fax: 030/23.12.708 [email protected]

ARCI CACCIA COMOVia Magni, 23 22100 COMO - CO Tel e fax: 031/59.21.36 [email protected]

ARCI CACCIA CREMONAc/o Circolo ARCI "Signorini" Via Castelleone 7 26100 CREMONA - CR Tel e fax: 0372/[email protected]

ARCI CACCIA MANTOVA Strada Chiesanuova, 1/F 46100 MANTOVA MN Tel e fax: 0375/780854Cell: 339/6914777 [email protected] [email protected]

ARCI CACCIA MILANO c/o Edoardo Viganò Via Pontaccio 2 20121 - Milano Tel: 02 80.54.832 [email protected]

ARCI CACCIA VARESE Via Madonna in Campagna, 10/A 21013 GALLARATE VA Tel: 0331/79.81.00 [email protected]

ARCI CACCIA LODI c/o Parmoli Alberto Via dello Zocco 23 26845 CODOGNO (LO) Tel: 0377/30.309 Fax: 0377/76.70.95 [email protected]

ARCI CACCIA LECCOc/o Lindo Colombo Via delle Rose, 5 23873 MISSAGLIA (LC) Tel: 0362/23.00.80 Fax: 0362/[email protected]

ARCI CACCIA BERGAMO c/o Giuseppe Rossi Via Rimembranze, 281 24059 URGNANO (BG) Tel: 035/89.80.11 Fax: 035/[email protected]

ARCI CACCIA VENETOStadio Euganeo - Tribuna Ovest Viale Nereo Rocco, 60 35131 PADOVA PDtel. 3351690577 [email protected]://arcicacciaveneto.over-blog.com

ARCI CACCIA PADOVAStadio Euganeo - Tribuna Ovest Viale Nereo Rocco, 60 35131 PADOVA PDTel: 049/61.80.58 Fax: 049/864.17.56tel. [email protected]

ARCI CACCIA VICENZAc/o Gianemilio Coltro Via Palladio 15 36030 Villaverla (VI) Cell. 340/[email protected]

ARCI CACCIA BELLUNOc/o Battorti Elio Via G. Dassi, 7 32100 BELLUNO Cell. 333/3226082 [email protected]

ARCI CACCIA ROVIGOViale Argine Valle, 2088 45039 - STIENTA (RO) Cell: 349/[email protected]

ARCI CACCIA TREVISOVia Colonna, 87 31010 - MARENO DI PIAVE (TV) Tel e Fax: 0438/28.611 [email protected]

ARCI CACCIA VERONAc/o Giuseppe Forestivia Olivè, 61 37141 - MONTORIO (VR) Tel: 340/2346531

ARCI CACCIA VENEZIAc/o Sandro Niero Via Porara, 166 35035 - MIRANO (VE) Tel: 340/4965393 Fax: 041/43.47.11 [email protected]

ARCI CACCIA FRIULI VENEZIA GIULIAc/o Busettini GrazianoVia San Martino, 8/2 33010 Osoppo (Ud) Tel: 0432/975927 Fax: 0432/989363 Mail: [email protected] Mail: [email protected]

ARCI CACCIA LIGURIAe Federazione GENOVA

Via Cerusa, 29/Rosso 16158 - GENOVA VOLTRI (GE)Tel e fax: 010/[email protected]

ARCI CACCIA IMPERIAVia S.Lucia, 55 18100 ONEGLIA (IM) Tel e fax: 0183/[email protected]

ARCI CACCIA LA SPEZIA Via XXIV Maggio, 351 19125 - La Spezia Tel: 0187/50.17.75 Fax: 0187/50.17.70 [email protected]

ARCI CACCIA SAVONAVia F. Baracca 1/R - 5° PianoUff. E (Palazzina Uffici Ipercoop IL GABBIANO) 17100 SAVONA Tel e fax: 019/[email protected]

ARCI CACCIA EMILIAROMAGNA Via Corticella, 145 40128 BOLOGNA BO Tel: 051/35.79.13 Fax: 051/35.57.32 [email protected]

ARCI CACCIA BOLOGNAVia Corticella, 145 40128 BOLOGNA BO Tel e fax: 051/35.79.13 [email protected]

ARCI CACCIA FERRARAVia Giovanni Verga, 4 44124 FERRARA - FE Tel: 0532/90.76.25 Fax: 0532/90.76.01 [email protected]

ARCI CACCIA FORLI' Via P. Maroncelli, 24 47121 FORLI' - FC Tel e Fax: 0543/30.861 [email protected]

ARCI CACCIA MODENAVia IV Novembre, 40L 41123 - MODENA (MO) Tel: 059/29.24.767 Fax: 059/29.24.770 [email protected]

ARCI CACCIA PARMA Strada Baganzola n°7 43126 PARMA -PR Tel e fax: 0521/94.10.62 [email protected]

ARCI CACCIA PIACENZA Via Serravalle Libarna, 5 29121 PIACENZA - PC Tel: 0523/49.91.99 Fax: 0523/49.96.01 [email protected]

ARCI CACCIA RAVENNA Via Rasponi, 5 48124 RAVENNA RA Tel: 0544/21.97.21 Fax: 0544/21.97.22 [email protected]

ARCI CACCIA REGGIO EMILIAVia Martiri della Bettola, 45

42123 REGGIO EMILIA RE Tel: 0522/32.65.02 Fax: 0522/32.63.42 [email protected] Morellini Demoscell. 335/81.50.310

ARCI CACCIA RIMINI Via dei Forzieri 6 47921 RIMINI RN Tel e fax: 0541/54.570 [email protected]

ARCI CACCIA CESENAVia Cavalcavia, 709 47521 CESENA - FO Tel e fax: 0547/61.18.18

ARCI CACCIA TOSCANA Via Mercadante, 28 50144 FIRENZE FI Tel: 055/36.88.13-36.84.87 Fax: 055/[email protected] Sito: www.arcicacciatoscana.it

ARCI CACCIA FIRENZEVia Mercadante, 28 50144 FIRENZE FI Tel: 055/36.88.13-36.84.87 Fax: 055/[email protected]

ARCI CACCIA AREZZOCorso Italia, 205 52100 AREZZO AR Tel: 0575/35.15.30 Fax: 0575/40.97.83 [email protected]

ARCI CACCIA GROSSETOVia Ravel, 19 58100 GROSSETO - GR Tel e fax: 0564/29.205 [email protected]: www.arcicacciagr.it

ARCI CACCIA LIVORNOVia Provinciale Pisana, 41757121 LIVORNO LI Tel e fax: 0586/40.92.72 [email protected]

ARCI CACCIA MASSACARRARAVia provinciale Avenza Sarzana, 56 54031 Avenza di Carrara MS Tel. 0585/55716 Fax: 0585/88.70.19 [email protected]

ARCI CACCIA PISA Via Galimberti 1/a 56025 Pontedera (PI) Tel: 0587/689261 Fax: 0587/474923 [email protected]

ARCI CACCIA PISTOIAVia Giovanni da Verrazzano, 151032 - BOTTEGONE (PT) Tel: 0573/94.64.82 Fax: 0573/[email protected]

ARCI CACCIA SIENASt. Massetana Romana, 18 -Lotto 3 53100 SIENA SI Tel: 0577/27.15.71 Fax: 0577/27.11.51 [email protected]

ARCI CACCIA PRATOVia Galeotti, 67 50047 PRATO FI Tel e fax: 0574/69.24.37 [email protected]

ARCI CACCIA LUCCA c/o Circolo ARCI Via Solaio, 64/a 55040 Loc. Vallecchia Pietra-santa LU Tel e fax: 0584/79.38.94 [email protected]

ARCI CACCIA UMBRIAVia Gramsci 5806034 Foligno (PG) Tel e fax: 0742/354738 cell. 339/[email protected] [email protected]

ARCI CACCIA PERUGIA Via delle Cornacchie, 29

06063 - MAGIONE (PG) Tel: 075/843856 Fax: 075/8478406 Clementi Giampaolo cell. 336/531549 [email protected]

ARCI CACCIA TERNIVia dei Tulipani, 9 05100 TERNI - TR Tel e fax: 0744/58.384 [email protected]

ARCI CACCIA CITTA'DI CASTELLOParco dei Cigni Rignaldello 06012 CITTA' DI CASTELLO - PGTel e fax 075/85.21.558 [email protected]

ARCI CACCIA SPOLETO Via Pietro Conti, 22 06049 SPOLETO - PG Tel e fax: 0743/44722 [email protected]

ARCI CACCIA FOLIGNO Via Gramsci 58 06034 FOLIGNO - PG Tel e fax: 0742/35.47.38 [email protected]

ARCI CACCIA ORVIETOVia I Maggio, 95 05019 ORVIETO SCALO - TR Tel: 0763/61.65.12Fax: 0763/34.15.68 [email protected]

ARCI CACCIA MARCHEVia Marina, 52 63821 Porto S. Elpidio (FM) Tel e fax: 0734/90.19.79 [email protected]

ARCI CACCIA ANCONACorso Barchiesi, 33 60030 - Belvedere Ostrense (AN)fax: 0731/62.906cel. 333/9636691 [email protected]

ARCI CACCIA MACERATA c/o Marzi Luigi Via Pacifico Massi, 6 62029 TOLENTINO (MC) Cell: 334/18.56.133

ARCI CACCIA FERMOVia Marina, 52 63821 Porto S. Elpidio (FM) Tel e fax: 0734/90.19.79 [email protected]

ARCI CACCIA PESARO Via Diaz, 23 61100 PESARO PS Tel: 0721/68.593 Fax: 0721/37.58.04 [email protected]

ARCI CACCIAASCOLI PICENOc/o Giudici DarioVia S. Lazzaro, 130 63035 - OFFIDA (AP) Tel: 336/322127 [email protected]

ARCI CACCIA LAZIOLargo Nino Franchellucci, 6500155 ROMA - RMTel: 06/40.63.258 Fax: 06/[email protected]

ARCI CACCIA ROMALargo Nino Franchellucci, 6500155 ROMA - RMTel: 06/40.63.258 Fax: 06/[email protected]

ARCI CACCIA FROSINONEc/o Gesuale Giuseppe Via Carpine, 36 03027 - Ripi (FR) Cell. 328/8269238 [email protected]

ARCI CACCIA LATINAVia Valle Viola, 2804020 MONTE S. BIAGIO - LTElio Trani 393/6826511 [email protected]

ARCI CACCIA RIETIVia Mameli, 45

02040 Poggio Mirteto (RI)Fax: 0765/44.60.02 cel. 338 [email protected]

ARCI CACCIA VITERBOVia della Pettinara, 401100 VITERBO - VTTel e fax: 0761/30.90.06 [email protected]@virgilio.it

ARCI CACCIA ABRUZZOVia Nazionale, 56764026 Roseto degli AbruzziMassimiliano Di Lucacell. 342/[email protected]

ARCI CACCIA TERAMOVia Nazionale, 56764026 Roseto degli [email protected]

Federazione CHIETICasella Postale 174 66054 Vasto CH Tel: 338/3508980 Fax: 0873/372470 [email protected]

ARCI CACCIA PESCARAVia Piano delle Cona, 136 65013 Città Sant'Angelo (PE) Cardone Gabriele Tel: 334/3174978 [email protected]

ARCI CACCIA L'AQUILAc/o Di Giorgio GabrieleColli di Barete Faz. Basanello - 67100 Barete AQCell. 348/66.61.170 [email protected]

ARCI CACCIA MOLISEVia Monte San Gabriele, 9 86100 - CAMPOBASSO (CB) Tel e fax: 0874/64.085 [email protected]

ARCI CACCIACAMPOBASSOVia Achille Grandi, 7 86100 - CAMPOBASSO (CB) Tel: 330/31.13.87 [email protected]

ARCI CACCIA ISERNIAc/o Leva Dante Via L. da Vinci, 7 86170 Isernia [email protected]

ARCI CACCIA CAMPANIAe Federazione NAPOLI Via Rossi, 194 - 1° piano 80040 - VOLLA (NA) Tel e fax: 081/77.46.813 [email protected]

ARCI CACCIA BENEVENTOViale Libertà, 10 82020 - PADULI (BN) Tel: 0824/92.80.09 Fax 0824/927628 Luongo Luigi 333/[email protected]

ARCI CACCIA AVELLINOc/o Caseificio Antico Casaro Strada Statale Ofantina, Km. 5.50083050 PAROLISE (AV) Sarno Gerardo tel 348/37.40.585 [email protected]

Coordinamento Provinciale ARCI CACCIA CASERTAc/o Enrico RosielloVia Brodolini, 3 - 81030 PARETE (CE) Cell: 339 5238125 [email protected]

ARCI CACCIA SALERNOVia F. Spinelli, 90 84088 SIANO - SA Tel e fax: 081/51.44.919 [email protected]

ARCI CACCIA BASILICATAe Federazione POTENZAVia Tirreno, 52 85100 POTENZA - PZ Tel e fax: 0971/57.356 [email protected]

ARCI CACCIA MATERA c/o Nino Nota Via Vincenzo Caropreso, 7 75100 MATERA Cell. 339/7287965

ARCI CACCIA PUGLIAe Federazione LECCEVia Leverano, 86 73010 VEGLIE - LE Tel: 0832 967243 [email protected]

ARCI CACCIA BRINDISI Via Martina 73 72013 - CEGLIE MESSAPICA(BR) Tel e fax: 0831/30.26.66 [email protected]

ARCI CACCIA FOGGIAc/o Giuseppe Mastrodonato Via FEBO, 17/B 71016 - S.SEVERO (FG) Cell. 328/8354392 [email protected]

ARCI CACCIA TARANTOViale Magna Grecia, 285 74100 TARANTO - TA Tel: 099/59.00.655 Michele Sgobio cell. 393/[email protected]

ARCI CACCIA BAT Viale Trentino 32 70031 ANDRIA BT

Vincenzo [email protected]

ARCI CACCIA CALABRIAe Federazione CATANZAROVia Matarazzo 2 - 88046 LAMEZIA TERME/Sambiase - CZ Tel e fax: 0968/43.73.71 cell. 345 5397267Email: [email protected]

ARCI CACCIA COSENZA Via Popilia 13 87100 COSENZA - CS Tel e fax: 0984/41.17.86 [email protected] Vincenzo Iannuzzi 339/4244428

ARCI CACCIA REGGIOCALABRIAStrada Statale 112 - Pellegrina 89011 BAGNARA CALABRA - RC Tel: 0966/33.73.64 Giuseppe Spoleti cell. 338/81.63.747 [email protected]

ARCI CACCIA VIBO VALENTIAVia Tiro a Segno - Coop. Daila 89900 VIBO VALENTIA - VV Domenico Pitimadacell. 338/99.69.187 [email protected]

ARCI CACCIA CROTONEVia Capo Rizzuto 88841 Isola Capo Rizzuto – KR Calabretta Antonio cell.: 328/8733585 [email protected]

ARCI CACCIA SICILIA Via Vittorio Emanuele, 78 90030 ALTOFONTE - PA Tel: 091/61.24.128 [email protected] Sito: www.arcicacciasicilia.it

ARCI CACCIA PALERMOVia Vittorio Emanuele, 78 90030 ALTOFONTE - PA cell: 320/89.68.602 [email protected]

ARCI CACCIA AGRIGENTO92025 Ravanusa - AG Tornambè Mario cell: 320/89.84.298 [email protected]

ARCI CACCIACALTANISSETTA Piazza Pirandello, 5 93100 CALTANISSETTA - CL Tel: 0934/22.721 Fax: 0934/56.59.62 [email protected]

ARCI CACCIA CATANIAPiazza Agostino Pennisi, 24 95024 ACIREALE - CT Tel e fax: 095/76.36.105 [email protected]

ARCI CACCIA RAGUSAVia Giudice Salvatore, 35 97010 - SCOGLITTI (RG) Amarù Giuseppecell: 331/74.51.878 [email protected]

ARCI CACCIA SIRACUSAc/o Vacante RosarioVia A. Da Messina, 4 PALAZ. 2 R5 96016 LENTINI - SR Vacante Rosario cell. 320/[email protected]

ARCI CACCIA TRAPANI Via C/da F. Michele Rifugio,236/a 91025 - MARSALA (TP) Milazzo Nicolò cell. 328/68.63.756 [email protected]

ARCI CACCIA ENNAc/o Greco Liborio Via Roma, 504 94100 -ENNA (EN) Tel: 393.94.24.507 [email protected]

ARCI CACCIA SARDEGNAe Federazione SASSARIc/o Columbano Giovanni Maria Via Caniga.41 07100 SASSARI - SS Tel. 335/54.56.984 [email protected]

ARCI CACCIA CAGLIARI c/o Manis GianfrancoCell. 348/37.21.883 Via E. d'Arborea, 19 09030 - GERGEI (CA)[email protected]

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