coldiretti cremona informa 2/2012

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Le produzioni, l’ambiente, l’alimentazione Coldiretti Cremona Informa, Anno VII NewsLetter Informazione online Venerdì 20/01/2012 – Anno VII, Numero 2 Denuncia Simest/1. I Comuni e la CCIAA sostengono la battaglia di Coldiretti Denuncia Simest/2. Il Presidente Marini: “La peggiore delocalizzazione” SPECIALE. Prima relazione sulla contraffazione e la pirateria agroalimentare Presentata ieri a Roma nella Sede di Coldiretti Sindacale. Progetto per il Paese, Pac, Nitrati, Imu, negli incontri con i Soci Terranostra. Assemblea Provinciale il 14 febbraio a Cremona In agenda. Campagna Amica, mercato // Piante officinali, seminari a Milano Appuntamenti. Agricoltura online e in tv // Tesseramento 2012 ………………………………………………………………………… ………………… Coldiretti Cremona: dai Comuni e dalla CCIAA arrivano le delibere “salva Made in Italy” Grande sostegno alla mobilitazione di Coldiretti, che ha chiesto di approvare un ordine del giorno a tutela del vero agroalimentare italiano. La denuncia del “Caso Simest”: “Con finanziamenti statali si realizzano all’estero prodotti presentati come italiani, ma che nulla hanno a che fare con il tessuto produttivo del Paese” A Cremona, come in tutto il Paese, l’anno si è aperto nel segno delle “delibere salva Made in Italy”. Si arricchisce di giorno in giorno, infatti, il numero dei Comuni che, rispondendo all’appello rivolto da Coldiretti, hanno scelto di approvare un ordine del giorno che chiede al Governo di porre fine all’utilizzo di risorse pubbliche per finanziare quello che la prima Organizzazione degli imprenditori agricoli ha definito “il falso made in Italy di Stato”. Coldiretti ha chiuso l’anno 2011 chiamando i rappresentanti delle istituzioni, dell’economia, del tessuto sociale, ad esprimersi a tutela del vero made in Italy. Lo ha fatto chiedendo di prendere parte alla mobilitazione che vuole porre fine alla “vicenda Simest”. Questa la denuncia: “Assistiamo, purtroppo, all’intensificarsi dei rischi di contraffazione e concorrenza sleale verso i prodotti nazionali – hanno evidenziato il Delegato Confederale Eugenio Torchio e il Direttore di Coldiretti Cremona Simone Solfanelli, in una lettera inviata a tutti i Sindaci del territorio –. Siamo di fronte ad una nuova vicenda di utilizzo improprio di risorse pubbliche da parte della Società italiana per le imprese all’Estero Simest s.p.a., società finanziaria controllata dal Ministero dello Sviluppo Economico. Non può essere taciuto che il sostegno di Simest si indirizza ad investimenti in attività di delocalizzazione che oltre a costituire occasioni di concorrenza sleale ai prodotti italiani sottraggono colpevolmente opportunità di lavoro ed occupazione al sistema Italia”. In sintesi: il Ministero dello Sviluppo, attraverso la Simest, sta finanziando imprese italiane per produrre e commercializzare all’estero prodotti che di italiano hanno solo il nome. Prodotti che nascono all’estero, con materia prima e manodopera estere.

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il diario in posta elettronica di Coldiretti Cremona

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Le produzioni, l’ambiente, l’alimentazione Coldiretti Cremona Informa, Anno VII

NewsLetter

Informazione online

Venerdì 20/01/2012 – Anno VII, Numero 2

Denuncia Simest/1. I Comuni e la CCIAA sostengono la battaglia di Coldiretti

Denuncia Simest/2. Il Presidente Marini: “La peggiore delocalizzazione”

SPECIALE. Prima relazione sulla contraffazione e la pirateria agroalimentare

Presentata ieri a Roma nella Sede di Coldiretti

Sindacale. Progetto per il Paese, Pac, Nitrati, Imu, negli incontri con i Soci

Terranostra. Assemblea Provinciale il 14 febbraio a Cremona

In agenda. Campagna Amica, mercato // Piante officinali, seminari a Milano

Appuntamenti. Agricoltura online e in tv // Tesseramento 2012 ………………………………………………………………………… …………………

Coldiretti Cremona: dai Comuni

e dalla CCIAA arrivano

le delibere “salva Made in Italy”

Grande sostegno alla mobilitazione di Coldiretti, che ha chiesto di approvare un

ordine del giorno a tutela del vero agroalimentare italiano. La denuncia del “Caso

Simest”: “Con finanziamenti statali si realizzano all’estero prodotti presentati

come italiani, ma che nulla hanno a che fare con il tessuto produttivo del Paese”

A Cremona, come in tutto il Paese, l’anno si è aperto nel segno delle “delibere salva Made in

Italy”. Si arricchisce di giorno in giorno, infatti, il numero dei Comuni che, rispondendo

all’appello rivolto da Coldiretti, hanno scelto di approvare un ordine del giorno che chiede al

Governo di porre fine all’utilizzo di risorse pubbliche per finanziare quello che la prima

Organizzazione degli imprenditori agricoli ha definito “il falso made in Italy di Stato”.

Coldiretti ha chiuso l’anno 2011 chiamando i rappresentanti delle istituzioni, dell’economia,

del tessuto sociale, ad esprimersi a tutela del vero made in Italy. Lo ha fatto chiedendo di

prendere parte alla mobilitazione che vuole porre fine alla “vicenda Simest”. Questa la

denuncia: “Assistiamo, purtroppo, all’intensificarsi dei rischi di contraffazione e concorrenza

sleale verso i prodotti nazionali – hanno evidenziato il Delegato Confederale Eugenio Torchio e

il Direttore di Coldiretti Cremona Simone Solfanelli, in una lettera inviata a tutti i Sindaci del

territorio –. Siamo di fronte ad una nuova vicenda di utilizzo improprio di risorse pubbliche da

parte della Società italiana per le imprese all’Estero Simest s.p.a., società finanziaria controllata

dal Ministero dello Sviluppo Economico. Non può essere taciuto che il sostegno di Simest si

indirizza ad investimenti in attività di delocalizzazione che oltre a costituire occasioni di

concorrenza sleale ai prodotti italiani sottraggono colpevolmente opportunità di lavoro ed

occupazione al sistema Italia”. In sintesi: il Ministero dello Sviluppo, attraverso la Simest, sta

finanziando imprese italiane per produrre e commercializzare all’estero prodotti che di italiano

hanno solo il nome. Prodotti che nascono all’estero, con materia prima e manodopera estere.

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La risposta del ‘parlamentini’ cremonesi non si è fatta attendere: presso la sede di Coldiretti

Cremona sono già giunte le copie delle deliberazioni dei Comuni di Cappella de’ Picenardi,

Gadesco Pieve Delmona, Persico Dosimo, Genivolta, Crotta d’Adda, Bonemerse, Moscazzano,

Derovere, Gerre de’ Caprioli, San Daniele Po, Voltido, Sospiro, Cella Dati, Chieve, Volongo,

Dovera. Vari altri Comuni hanno già annunciato il loro impegno per l’approvazione delle

“delibere salva Made in Italy”. In esse, Consigli e Giunte comunali dichiarano di condividere la

mobilitazione di Coldiretti impegnandosi “con particolare riferimento all’operato di Simest, ad

intraprendere iniziative per impedire l’uso improprio di risorse pubbliche per la

commercializzazione sui mercati esteri di prodotti di imitazione Italian sounding, a favore,

invece, della promozione dell’autentico Made in Italy”.

Nei giorni scorsi si è aggiunta una ulteriore, significativa deliberazione: quella della Giunta

della Camera di Commercio di Cremona che, richiamando la battaglia di Coldiretti contro

“l’intensificarsi della contraffazione e della concorrenza sleale verso i prodotti italiani” e

citandone la denuncia “di uso improprio di risorse pubbliche da parte di Simest Spa”, ha

espresso “condivisione e sostegno all’azione di Coldiretti a tutela del vero Made in Italy

agroalimentare nonché all’assunzione di tutte le altre iniziative che si riterranno utili a

contrastare il fenomeno dell’Italian sounding”. La Giunta Camerale ha così “dato mandato al

suo Presidente ad invitare Unioncamere Lombardia a farsi interprete presso i competenti

Ministeri della problematica in questione”. “In un momento di grave crisi in cui l’Italia è alla

ricerca di azioni e risorse per il rilancio dell’economia e della crescita occupazionale, il Made

in Italy, e in particolare quello agroalimentare, è una straordinaria leva competitiva e di

sviluppo del Paese. L’agroalimentare rappresenta oltre il 16% del Pil nazionale e l’export

agroalimentare raggiunge quasi 28 miliardi di euro e ha segnato, anche durante la crisi, tassi di

crescita del 13% – sottolinea il Direttore Solfanelli –. La diffusione di prodotti che traggono in

inganno circa la vera origine geografica realizza un evidente danno all’immagine della

produzione agroalimentare nazionale, raggirando i consumatori che non vengono messi in

condizione di scegliere in modo consapevole. Ed è inaccettabile che proprio dallo Stato

vengano destinati finanziamenti a produzioni che nascono all’estero, con materia prima,

ingredienti e manodopera estera, confezionati sul posto con etichette e marchi che evocano

prodotti tipici della gastronomia italiana e delle specialità regionali”. “Quella che contrastiamo

– conclude il Direttore di Coldiretti Cremona – è una situazione che danneggia i nostri

agricoltori, che con il loro lavoro hanno saputo costruire un patrimonio unico al mondo. Tale

situazione è anche un grave inganno verso i cittadini, ed un autentico affronto all’intero Paese,

che in questo momento di difficoltà deve puntare sulle sue eccellenze e non svilirle. Numerose

Amministrazioni Comunali si sono già espresse a sostegno della nostra mobilitazione.

L’appello è che tanti altri Comuni si facciano avanti, così da dare forza e incisività alla

battaglia che abbiamo intrapreso per sostenere la nostra economia e il nostro territorio”.

Marini: DA SIMEST LA PEGGIORE DELOCALIZZAZIONE

Attacco violento al Made in Italy a spese dei contribuenti italiani

Produrre pecorino in Romania con latte e lavoro rumeno e soldi dei cittadini italiani, per poi venderlo in Europa e nel mondo, con l’aggravante dell’italian sounding, in concorrenza con quello vero nazionale, non è infatti semplice delocalizzazione ma la forma più becera della delocalizzazione e l’attacco più violento al vero Made in Italy a spese dei contribuenti italiani. E’ quanto afferma il Presidente della Coldiretti Sergio Marini in riferimento alle dichiarazioni della SIMEST, controllata dal Ministero dello Sviluppo Economico.

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Speciale PRIMA RELAZIONE SULLA CONTRAFFAZIONE

E PIRATERIA NELL’AGROALIMENTARE

COLDIRETTI: CON LO STOP AI FALSI SI TRIPLICA L’ EXPORT AGROALIMENTARE

Le esportazioni agroalimentari potrebbero addirittura triplicare con una radicale azione di contrasto al falso Made in Italy. E’ quanto ha affermato il Presidente della Coldiretti Sergio Marini sulla base dei risultati della prima relazione sulla contraffazione e pirateria nell’agroalimentare elaborata dalla Commissione Parlamentare di inchiesta. Secondo l’analisi Coldiretti/Eurispes, per giungere ad un pareggio della bilancia commerciale del settore agroalimentare italiano, ad importazioni invariate, sarebbe sufficiente recuperare quote di mercato estero per un controvalore economico pari al 6,5% dell’attuale volume d’affari del cosiddetto “Italian sounding”. Ad essere colpiti sono i prodotti più rappre-sentativi dell’identità alimentare come è stato evidenziato dall’esposizione della Coldiretti sui casi più eclatanti di pirateria alimentare divisi per regione. Se sul piano nazionale le recenti operazioni hanno scoperto falsa mozzarella di bufala dop, ma anche vino ed olio etichettati come doc e dop senza documenti di tracciabilità; a livello internazionale sono state scovate aberrazioni, dai pomodori San Marzano coltivati in Usa al “Parma salami” del Messico, dal Parmesao del Brasile allo Spicy thai pesto statunitense, dall’olio Romulo con tanto di lupa venduto in Spagna al Chianti prodotto in California, ma anche una curiosa “mortadela” siciliana dal Brasile, un barbera bianco rumeno e il provolone del Wisconsin. Il comune denominatore è la spinta motivazionale da cui tali comportamenti traggono origine e si diffondono a livello globale. Tale spinta motivazionale consiste nell’opportunità, per un’azienda estera, di ottenere sul mercato un vantaggio competitivo rispetto alla concorrenza, associando ai propri prodotti valori riconosciuti ed apprezzati dai consumatori stranieri, come quelli del vero Made in Italy, in primis la qualità. Una concorrenza sleale nei confronti dei produttori nazionali con il rischio che, soprattutto nei Paesi emergenti, si radichi tra i consumatori un falso Made in Italy che non ha nulla a che fare con il prodotto originale e che toglie invece spazio di mercato ai prodotti autentici.

DALLA LOTTA ALLA CONTRAFFAZIONE 300MILA NUOVI POSTI DI LAVORO

Dopo il contrasto all’evasione fiscale prende il via la lotta alla contraffazione, dalla quale possono venire fino a trecentomila nuovi posti di lavoro con il fatturato del falso Made in Italy che solo nell’agroalimentare ha raggiunto i 60 miliardi di euro. Il quadro emerge dalla prima relazione sulla contraffazione e pirateria nell’agroalimentare elaborata dalla Commissione Parlamentare di inchiesta, oggetto di un incontro svoltosi ieri presso la sede Coldiretti, al quale hanno partecipato, tra gli altri, il Ministro per le Politiche Agricole Mario Catania, il Procuratore Antimafia Pietro Grasso e il Presidente della Coldiretti Sergio Marini. “Il fatto che per effetto della falsificazione vengano sottratti all’agroalimentare nazionale ben 164 milioni di euro al giorno dimostra che il contrasto all’evasione fiscale, la lotta alla contraffazione e alla pirateria rappresentano per le Istituzioni un’area di intervento prioritaria per recuperare risorse economiche utili al Paese e generare occupazione”, ha affermato Marini. La lotta alla contraffazione alimentare è considerata prioritaria dalla maggioranza dei cittadini: le frodi a tavola sono le più temute da sei italiani su dieci, secondo una indagine Coldiretti/Swg. Ai rischi per la salute si sommano i danni di immagine provocati al Made in Italy che nell’alimentare è il più copiato a livello internazionale per i grandi risultati raggiunti sul piano della qualità.

Speciale PRIMA RELAZIONE SULLA CONTRAFFAZIONE

E PIRATERIA NELL’AGROALIMENTARE

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Speciale PRIMA RELAZIONE SULLA CONTRAFFAZIONE

E PIRATERIA NELL’AGROALIMENTARE

LA COMMISSIONE D’INCHIESTA: AGROMAFIE, VOLUME D’AFFARI

DA 12,5 MILIARDI DI EURO (E’ il 58% dell’intero business criminale)

Il sequestro da parte della questura di Trapani di beni immobili e terreni per un valore

di 25 milioni di euro a Michele Mazzara, 52 anni, indicato dagli investigatori come

fedelissimo del boss Matteo Messina, dimostra l’interesse della criminalità organizzata

per l’agroalimentare con il volume d’affari delle agromafie che ammonta oggi a 12,5

miliardi di euro (il 5,6% dell’intero business criminale). E’ quanto emerge dai dati

Coldiretti/Eurispes contenuti nella prima relazione sulla contraffazione e pirateria

nell’agroalimentare elaborata dalla Commissione Parlamentare di inchiesta. Le

imprese agricole e i consumatori – precisa la Coldiretti – subiscono l'impatto

devastante delle strozzature di filiera su cui si insinua un sistema di distribuzione e

trasporto gonfiato e alterato troppo spesso da insopportabili fenomeni di criminalità

che danneggiano tutti gli operatori. L'effetto è un crollo dei prezzi pagati agli

imprenditori agricoli, che in molti casi non arrivano a coprire i costi di produzione, e un

ricarico anomalo dei prezzi al consumo che raggiungono livelli tali da determinare una

contenimento degli acquisti. I prezzi della frutta triplicano dal campo alla tavola anche

per effetto delle infiltrazioni della malavita nell’attività di trasporto messe spesso in luce

nell’attività investigativa. Le agromafie – sottolinea la Coldiretti – investono i loro ricchi

proventi in larga parte in attività agricole, nel settore della trasformazione alimentare,

commerciale e nella grande distribuzione con il reinvestimento dei proventi illeciti che

ha come corollario il condizionamento della libera iniziativa economica e la

concorrenza sleale. Inoltre, come denunciato dalla Coldiretti, le associazioni criminali,

attraverso le suddette pratiche estorsive, finiscono per determinare l’aumento dei

prezzi dei beni al consumo. A rischio – conclude Coldiretti – sono anche la qualità e la

sicurezza alimentare, con la vendita di prodotti alimentari “spacciati” come Made in

Italy ma ottenuti in realtà con materie prime importate, speso di bassa qualità .

Nelle pagine che seguono, si riportano gli stralci degli interventi di Pietro Grasso,

Procuratore nazionale Antimafia, Mario Catania, Ministro delle Politiche agricole, e

Giovanni Fava, Presidente della Commissione parlamentare di inchiesta sulla

contraffazione e pirateria nell’agroalimentare, alla presentazione della prima relazione

sulla contraffazione e pirateria nell’agroalimentare elaborata dalla Commissione

Parlamentare di inchiesta presentata ieri a Roma, a Palazzo Rospigliosi, sede della

Coldiretti.

Speciale PRIMA RELAZIONE SULLA CONTRAFFAZIONE

E PIRATERIA NELL’AGROALIMENTARE

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Speciale PRIMA RELAZIONE SULLA CONTRAFFAZIONE

E PIRATERIA NELL’AGROALIMENTARE

Il Procuratore antimafia Grasso: “Alla tavola degli italiani c’è un invitato in più:

le organizzazioni criminali”

“Io penso che ogni fenomeno vada affrontato attraverso delle indagini che possano mettere in risalto se c’è effettivamente questa presenza. Non c’è dubbio che in realtà complesse e in territori dove c’è da sempre una presenza della criminalità organizzata di tipo mafioso è possibile che questi fenomeni ci siano. Però vanno accertati con rigore e severità”. Il Procuratore nazionale Antimafia Pietro Grasso si è così espresso, a margine della presentazione della prima relazione sulla contraffazione e pirateria nell’agroalimentare, in merito al blocco dei Tir in Sicilia, denunciando milioni di danni per latte e frutta e verdura già andate perdute. La difesa del Made in Italy – ha rilevato Grasso – è sempre più importante e i prodotti agroalimentari italiani sono sempre più spesso oggetto di contraffazione illegale e di imitazione. Si riscontra un inserimento e un’infiltrazione di organizzazioni criminali nel settore agroalimentare e si è scoperto l’interesse mafioso in tutta la filiera, dall’acquisto dei terreni alla produzione, dal trasporto all’acquisto di supermercati. Tutto ciò genera una situazione aberrante. I produttori abbandonano e i consumatori pagano un prezzo dieci volte superiore al prezzo normale. Alla tavola degli italiani – ha precisato il Procuratore Antimafia – c’è un invitato in più: l’organizzazione criminale che mangia quello che dovrebbero mangiare gli italiani. Esiste anche una globalizzazione del fenomeno e le indagini hanno come oggetto la produzione di beni contraffatti dislocati in filiere di Paesi anche fuori dall’Europa. C’è un’area grigia accanto all’organizzazione criminale che presta la propria attività: avvocati, commercialisti, società di money transfer, società di import/export, necessari perché le organizzazioni criminali non hanno queste competenze. La nostra legislazione – ha aggiunto Grasso – è all’avanguardia, ma tutto è migliorabile. La riforma nel 2009 ha portato alla legge che punisce la condotta di chi detiene e introduce nello Stato prodotti a denominazione contraffatta, introducendo anche la competenza dell’antimafia. Non si spiega, però, perché non sia stato inserito l’articolo della contraffazione. Camorra ed n’drangheta sono protagoniste della contraffazione agroalimentare e si può ipotizzare che le cosche mafiose che gestiscono catene di ristoranti e pizzerie in Canada ed Usa utilizzino prodotti frutto di tali contraffazioni a basso costo, fornendo il prodotto per una pizza italiana scadente. Un altro punto importante da segnalare – ha concluso il Procuratore Grasso – è la modifica dell’articolo 518 sulla pubblicazione dell’illecito perché i consumatori devono sapere chi commette contraffazione.

CONTRAFFAZIONI: ESTENDERE NELL’ALIMENTARE I METODI D’INDAGINE DELL’ANTIMAFIA

Estendere nella lotta alla contraffazione alimentare gli stessi metodi di indagine utilizzati nel contrasto ai reati di mafia. E’ una delle “proposte a costo zero” formulate in occasione della presentazione della reazione sulla contraffazione e pirateria nell’agroalimentare. Tra le proposte vi è innanzitutto - riferisce la Coldiretti - l’inserimento nel codice penale del delitto di associazione a delinquere finalizzato alla commissione del reato di contraffazione di indicazioni geografiche o denominazioni di origine dei prodotti agroalimentari. Per coloro che commettono tale reato è poi opportuno prevedere l’interdizione dall’esercizio delle attività d’impresa. E ancora, ai fini della maggiore conoscibilità per i consumatori di comportamenti delittuosi, si deve prevedere l’obbligo di pubblicare le sentenze in caso di condanna per i delitti in materia di frodi e di false indicazioni di origine. Come la relazione della Commissione presieduta dall’Onorevole Giovanni Fava ha sottolineato, occorre dotare gli organismi di polizia giudiziaria di poteri investigativi già previsti nella disciplina antimafia - come ad esempio la capacità di condurre operazioni sotto copertura - anche per il contrasto dei reati in materia di tutela della salute. Infine, è necessario aggredire il patrimonio dei soggetti dichiarati responsabili dei reati di contraffazione e adulterazione attraverso la confisca dei beni.

Speciale PRIMA RELAZIONE SULLA CONTRAFFAZIONE

E PIRATERIA NELL’AGROALIMENTARE

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Speciale PRIMA RELAZIONE SULLA CONTRAFFAZIONE

E PIRATERIA NELL’AGROALIMENTARE

IL MINISTRO CATANIA: A BREVE UN DDL PER TUTELARE IL MADE IN ITALY

DALLE CONTRAFFAZIONI “I tempi sono maturi per ragionare su un disegno di legge a tutto tondo a tutela del Made in Italy sul quale torneremo nei prossimi giorni”. Questo l’impegno preso dal Ministro delle Politiche Agricole Mario Catania, espresso nel suo intervento alla presentazione della prima relazione sulla contraffazione e pirateria nell’agroalimentare elaborata dalla Commissione Parlamentare di inchiesta presentata nella sede della Coldiretti. La grande vittima della pirateria e della contraffazione è il produttore italiano che in un momento di difficile relazione con il mercato non può subire un ulteriore danno da un fenomeno che comprime la quota di valore. Abbiamo il dovere di sgombrare dal tavolo – ha precisato il Ministro Catania – da tutti i comportamenti che sottraggono agli imprenditori italiani reddito e risorse infinitamente importanti. Sulla denuncia fatta dal Presidente della Coldiretti Sergio Marini sull’attività della Simest che ha finanziato operazioni di delocalizzazione, Catania si è detto “totalmente d’accordo sul fatto che bisogna rimettere le mani su questa questione. Ho già posto il problema al Ministro dello Sviluppo Economico Corrado Passera. Non voglio anticipare soluzioni, ma dico che bisogna rivedere tutto questo e che non si debba, con il denaro pubblico, contribuire ad investimenti nell’agroalimentare all’estero che hanno ricadute negative per il Paese. Se le imprese italiane vanno in Romania con i propri soldi, nessun problema – ha concluso il Ministro – ma se ci vanno con i soldi degli italiani, facendo concorrenza sleale al prodotto italiano, allora non va. Se la concorrenza è condita da elementi di slealtà, va combattuta”.

IL PRESIDENTE DELLA COMMISSIONE PARLAMENTARE FAVA: L’ITALIA È L’UNICO

PAESE CON UN ORGANISMO SU CONTRAFFAZIONI

“Se siamo il primo Paese al mondo dotato di un organismo specifico che si occupa di contraffazione è perché l’Italia è notoriamente conosciuta come paese di contraffattori, ma anche perché l’Italia ha un brand specifico che non ha eguali al mondo”. Lo ha evidenziato il Presidente della Commissione parlamentare di inchiesta sulla contraffazione e pirateria Giovanni Fava che ha presentato nella sede della Coldiretti la prima relazione sull’agroalimentare. Abbiamo condiviso - ha sottolineato Fava - la scelta di questo settore come il più colpito, ma stiamo concludendo anche l’indagine nel tessile ed abbiamo iniziato ad esaminare la contraffazione dei tabacchi, la pirateria nelle nuove tecnologie e la pirateria informatica (musicale, cine, foto e video). Per volumi e dimensioni il fenomeno dell’italian sounding è devastante - ha precisato Fava - con un valore di 60 miliardi di euro secondo il rapporto Coldiretti/Eurispes. Gli strumenti che possono essere messi in campo – ha concluso Fava – passano per l’etichettatura e la tracciabilità che in un mercato aperto, tuttavia, devono trovare applicazione non solo a livello nazionale

Speciale PRIMA RELAZIONE SULLA CONTRAFFAZIONE

E PIRATERIA NELL’AGROALIMENTARE

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Speciale PRIMA RELAZIONE SULLA CONTRAFFAZIONE

E PIRATERIA NELL’AGROALIMENTARE

LA DENUNCIA DI COLDIRETTI: CON LE TASSE GLI ITALIANI FINANZIANO

IL FINTO PECORINO DI STATO & C.

La produzione di pecorino e caciotta in Romania come la vendita all’estero di salame calabrese, fatto però negli Stati Uniti, sono state finanziate con le tasse degli italiani senza alcun beneficio per il Paese, ma facendo anzi concorrenza sleale a tutte le produzioni tipiche espressione vere del territorio. E’ quanto emerge nella prima relazione sulla contraffazione e pirateria nell’agroalimentare elaborata dalla Commissione Parlamentare di inchiesta sulla base dell’audizione del Presidente della Coldiretti Sergio Marini. La Coldiretti ha avviato una mobilitazione sui finanziamenti accordati dalla finanziaria pubblica Simest a iniziative che danneggiano il Made in Italy. Un evidente caso di “utilizzo improprio di risorse pubbliche”, destinate alla produzione e distribuzione di prodotti alimentari nati all’estero, presentati come italiani, ma che nulla hanno a che fare con il tessuto produttivo del Paese. Un esempio concreto su dove colpire per evitare non solo che le risorse pubbliche vengano sprecate, ma che facciano addirittura danni al Made in Italy. La Coldiretti denuncia che l’attività della “Società italiana per le imprese all’Estero Simest s.p.a.”, società finanziaria controllata dal Ministero dello Sviluppo Economico, si indirizza verso investimenti in attività di delocalizzazione che sottraggono colpevolmente opportunità di lavoro e occupazione al sistema Italia”. In sintesi, il Ministero dello Sviluppo, attraverso la Simest, sta finanziando imprese italiane per produrre e commercializzare all’estero prodotti che di italiano hanno solo il nome. Prodotti che nascono all’estero, con materia prima e manodopera estere. E’ il caso dell’azienda casearia Lactitalia che è partecipata da Simest al 29,5 per cento e produce in Romania formaggi con nomi italiani “Caciotta” e “Pecorino”, ma lo Stato italiano promuove le vendite all’estero del salame calabrese prodotto negli Stati Uniti e venduti a New York dalla salumeria Rosi del Gruppo Parmacotto. Per il Presidente Sergio Marini non è politicamente, economicamente e moralmente accettabile che lo Stato, che rappresenta tutti i cittadini italiani, finanzi direttamente o indirettamente la produzione o la distribuzione di prodotti alimentari che contaminano il valore dei territori facendo concorrenza sleale a tutte le produzioni tipiche vere espressioni di quei territori. Di fronte a questa situazione la Coldiretti si pone due domande:

Quali vantaggi traggono i cittadini italiani dal finanziamento pubblico di queste operazioni in termini occupazionali ed economici?

Anziché finanziare il ritorno delle imprese in Italia, perché lo Stato investe risorse pubbliche per finanziare produzioni all’estero?

www.ilpuntocoldiretti.it Il giornale online delle imprese del sistema agroalimentare

Tutti gli approfondimenti in merito alla battaglia di Coldiretti contro la contraffazione e la pirateria nell’agroaliementare sono su Il Punto Coldiretti, il giornale online rivolto alle imprese del sistema agroalimentare, creato dalla Coldiretti, la prima Organizzazione degli imprenditori agricoli del Paese. Il Punto Coldiretti assicura un costante aggiornamento su economia e settori produttivi, fisco, ambiente, lavoro, credito, energia, previdenza, formazione, qualità, innovazione e ricerca, scadenze e prezzi, previsioni meteo. L’indirizzo è: www.ilpuntocoldiretti.it.

Speciale PRIMA RELAZIONE SULLA CONTRAFFAZIONE

E PIRATERIA NELL’AGROALIMENTARE

Page 8: coldiretti cremona informa 2/2012

Pac, deroga nitrati, Imu, pensioni

e il progetto per una filiera tutta italiana:

proseguono nelle Zone

gli incontri con i Soci Il progetto di Coldiretti per una filiera tutta agricola e tutta italiana, la Riforma della Pac, il

tema nitrati e la relativa deroga, l’Imu e i suoi effetti sui costi delle imprese agricole, ma anche

il tema pensioni, con l’aumento dei contributi previsti, sono i principali argomenti affrontati

negli incontri con i Soci che si stanno tenendo nelle Zone con cadenza regolare, all’inizio di

ogni settimana.

Agli incontri, coordinati dal Direttore Simone Solfanelli, prendono parte i Responsabili

provinciali e i tecnici di CAA, Ufficio Fiscale e Patronato Epaca, così da offrire agli

imprenditori tutte le informazioni utili e tutti i chiarimenti necessari in merito a tematiche che

incidono sulla quotidiana attività delle aziende agricole.

Dopo i primi appuntamenti organizzati nel mese di dicembre nella Zona di Cremona, con

l’avvio del mese di gennaio ci si è concentrati sulle altre Zone, a partire da Crema (con due

appuntamenti svoltisi in settimana, martedì mattina presso l’Ufficio Zona di Crema e mercoledì

a Rivolta d’Adda). Altri incontri sono già fissati: il prossimo in calendario è previsto a Crema,

presso l’Ufficio Zona, martedì 24 gennaio, alle ore 10. Nel mese di febbraio seguiranno altre

riunioni, a partire da quelle previste a Soresina e a Scandolara Ravara. Nelle prossime

newsletter non mancheremo di segnalare luoghi e date, in merito a tali incontri e ai successivi.

ASSEMBLEA PROVINCIALE TERRANOSTRA

Martedì 14 febbraio 2012, alle ore 9.00 a Cremona,

presso la Sala Riunioni dell’Ufficio Zona Coldiretti, in via Dante Ruffini 28,

è convocata l’Assemblea Provinciale elettiva di Terranostra.

Questo l’ordine del giorno: - relazione del Presidente

- elezione delle cariche sociali.

Durante l’Assemblea interverrà la dott.ssa Valeria Sonvico di Terranostra Lombardia, per presentare le MODIFICHE AL REGOLAMENTO SULL’AGRITURISMO (4/2008), approvate il 14.12.2011.

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GLI EUROPEI NON VOGLIONO GLI OGM E LA BASF RINUNCIA

Con la decisione di rinunciare allo sviluppo e alla commercializzazione di nuovi prodotti transgenici (ogm) destinati all'Unione Europea, la società tedesca Basf prende giustamente atto della crescente opposizione della maggioranza dei cittadini europei che in quasi due casi su tre (61%) si sono detti molto contrari ai cibi geneticamente modificati. E’ quanto afferma la Coldiretti nel commentare la decisione della multinazionale tedesca. Si prende finalmente atto – sostiene la Coldiretti – che gli Ogm spingono verso un modello di sviluppo omologante che non si adatta all’agroalimentare che in Europa è vincente solo se punta sulla distintività. Un comportamento che non potrà non essere presto seguito anche dalle altre multinazionali come dimostra il calo della superficie coltivata a Ogm in Europa che si è progressivamente ridotta negli ultimi anni fino ad appena 91.643 ettari (2010) mentre su un totale di 27 paesi dell’Unione Europea solo in 6 è stato coltivato mais Ogm (Spagna, Romania, Slovacchia, Portogallo, Polonia, e Repubblica Ceca). Sono invece solo 450 gli ettari coltivati con patata “amflora” da seme, che è presente solo in tre paesi (Germania, Svezia e Repubblica Ceca).

Mercato di

Campagna

Amica, gli

appuntamenti

Segnaliamo il calendario del

Mercato di Campagna

Amica degli agricoltori di

Coldiretti in provincia di

Cremona. Da Cremona a

Crema, da Casalmaggiore a

Soresina, da Vescovato a Bagnolo Cremasco, passando per Castelleone, sono sempre più

numerose le ‘piazze’ dove regolarmente si rinnova l’incontro diretto tra imprenditori agricoli e

cittadini-consumatori. Eventuali aggiornamenti del calendario possono essere ricercati online,

sul sito di Coldiretti Cremona (all’indirizzo www.cremona.coldiretti.it).

CREMONA. Al Foro Boario ogni venerdì, dalle ore 8 alle 13

CASALMAGGIORE. In Piazza Turati, il sabato mattina

SORESINA. Il lunedì, ore 8-13, davanti al Palazzo Comunale (riprende da marzo)

PANDINO. In via Umberto I, prossimi appuntamenti lunedì 23 e 30 gennaio

VESCOVATO. Tutti i sabati, in piazza Roma

CASTELLEONE. La mattina del sabato in via Garibaldi

BAGNOLO CREMASCO. In piazza Aldo Moro, la seconda domenica del mese

CREMA. In via Terni, prossimi appuntamenti domenica 29 gennaio e 5 febbraio.

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AGRICOLTURA IN TV

Segnaliamo che

W l’Agricoltura,

la trasmissione a cura

di Coldiretti Cremona,

va in onda:

su Telecolor e

Primarete ogni

giovedì alle 19.45

(subito dopo il tg)

e e in replica

- la domenica, ore 13, su Telecolor.

www.cremona.coldiretti.it il sito di Coldiretti Cremona

Ricordiamo che tutti gli appuntamenti promossi da

Coldiretti Cremona vengono puntualmente

comunicati anche attraverso il nostro sito,

all’indirizzo www.cremona.coldiretti.it (in

particolare, per gli avvisi rivolti agli imprenditori

agricoli, c’è lo spazio “avvisi alle imprese”).

Il sito è uno strumento di informazione e

comunicazione, aggiornato in tempo reale, rivolto

agli imprenditori agricoli e a tutti i cittadini attenti

ai temi della difesa e valorizzazione

dell’agricoltura e alimentazione made in Italy, alla

promozione del territorio, alla tutela dell’ambiente.

Sul sito sono presenti tutti i comunicati stampa

diffusi da Coldiretti Cremona, ci sono le pagine

dedicate ai servizi garantiti dai vari uffici, tutte le

iniziative sul territorio, accanto ad una serie di link

e di indirizzi utili. Negli ultimi mesi il sito si è arricchito di una serie di video, che raccontano

iniziative, azioni e imprese agricole di Coldiretti. Particolare risalto è dato alle ‘storie’ dei

giovani imprenditori agricoli.

Page 11: coldiretti cremona informa 2/2012

SEMINARI

Sala riunioni Coldiretti Lombardia - Via Filzi 27 - Milano

1 febbraio 2012

“Piante officinali e aromatiche – coltivazione e trasformazione” Ore 09.30 - Iscrizione dei partecipanti Ore 9,45

Stefania Suanno Coordinatrice Donne Impresa Coldiretti Lombardia Introduzione e obiettivo dell’incontro Ore 10,00 Andrea Primavera agronomo, consulente specializzato piante aromatiche – presidente FIPPO Le piante officinali (piante medicinali, aromatiche e tintorie) generalità, utilizzi e mercati La coltivazione intensiva e estensiva delle piante officinali: aspetti generali Pausa pranzo

Ore 14,00 Andrea Primavera Prima trasformazione aziendale e magazzinaggio Aspetti normativi della trasformazione aziendale

SEMINARI

Sala riunioni Coldiretti Lombardia - Via Filzi 27 - Milano

2 febbraio 2012

“Piante officinali e aromatiche – commercializzazione e normative” Ore 9,15 Andrea Primavera agronomo, consulente specializzato piante aromatiche – presidente FIPPO Caratteristiche del mercato delle piante officinali e commercializzazione aziendale Pausa pranzo

Ore 14,00 Andrea Primavera Aspetti dell’avviamento di impresa, elementi tecnici ed economici per un business plan. Ore 16,45 Stefania Suanno Coordinatrice Donne Impresa Coldiretti Lombardia Chiusura del corso

Page 12: coldiretti cremona informa 2/2012

Tessera

COLDIRETTI CREMONA – IMPRESA VERDE CREMONA

SEDE PROVINCIALE Via Ala Ponzone, 8 III piano - Tel. 0372.499811 Fax 0372.499899

UFFICIO ZONA CREMONA Via Ruffini, 28 Tel. 0372.732930 - Fax 0372.732940

UFFICIO ZONA SORESINA Via Matteotti, 12 Tel. 0372.732990 - Fax 0372.732980

UFF. ZONA CASALMAGGIORE Via Cairoli, 3 Tel. 0372.732960 - Fax 0372.732970

UFF. ZONA DI CREMA Via del Macello, 34/36 - Tel. 0372.732900 - Fax 0372.732925

Page 13: coldiretti cremona informa 2/2012

MERCATI – TABELLA AGGIORNATA

AL 19 GENNAIO 2012

PRODOTTO Unità di

misura

CREMONA

MILANO

MANTOVA

MODENA

FRUMENTO

tenero buono

mercantile Tonn. 202-204

n.q.

212-217 (fino)

214-219

GRANOTURCO ibr. naz.

14% um. Tonn. 185-186 197-198 191-193 201-202

SEMI di SOIA Nazionale

Tonn. n.q. 375-377 362-367 Sorgo nazionale

195-198

ORZO naz. p.spec. 55-60

p.spec. 66-68 Tonn.

n.q. n.q.

n.q. 226–228

n.q. 212-219

(p.spec. 63-65)

222-225

CRUSCA alla rinfusa

Tonn. 188 – 190 168–169 174-177 169-170

FIENO Magg.

Agostano Tonn.

135 – 150 di erba med: 135-150

119-143 134-147

Mag. 1° t.

122-127 Medica fienata 1° t.

120,0-130,0

PAGLIA press. (rotoballe)

Tonn. 105 – 115 108-120 Erba med f. 1° t.

122-127 Paglia di frumento

press. ball. 77-82

SUINI lattonzoli locali

15 kg 3,890 n.q. 3,800 3, 900

SUINI lattonzoli locali

25 kg 2,920 n.q. 2,900 2, 930

SUINI lattonzoli locali

30 kg 2,680 n.q. 2,640 2, 690

SUINI lattonzoli locali

40 kg 2,190 n.q. 2,170 2,190

SUINI da macello

156 kg 1,255 n.q. n.q. (da 144 a 156 kg)

1,286

SUINI da macello

176 kg 1,315 n.q. n.q. (da 156 a 176 kg)

1,340

SUINI da macello

Oltre

176 kg 1,285 n.q. n.q.

(da 176 a 180 kg) 1,324

VACCHE FRIS.

1° qualità (p.v.) kg. 2,30-2,65

MONTICHIARI 1,10-1,20

da macello 1,160-1,260

VACCHE FRIS. 2° qualità (p.v.)

kg. 2,00-2,25 MONTICHIARI 0,80-0,92

0,89-0,99

MANZE scott. 24 mesi

kg. 2,30-2,85 Vitelloni da macello

24/30 mesi 1,30-1,45

1,14-1,31

Vitelloni femm. da macello pezz. nere (kg. 450-500)

p.v. 1,18–1,33

Page 14: coldiretti cremona informa 2/2012

PRODOTTO

Unità di

misura

CREMONA

MILANO

MANTOVA

MODENA

VITELLI baliotti fris. (p.v.)

50-60

kg. 1,00-1,10

MONTICHIARI

(50/60 kg)

1,00-1,10

(da 46 a 55 kg)

1,20-1,40 (45-55 kg)

0,85-1,50

VITELLI baliotti pie blu belga p.v

50-60

kg. 2,50-3,70

MONTICHIARI 3,80-4,00

3,90-4,40 (pregiate 70 kg)

3,61-4,65

BURRO pastorizzato

kg. 2,95-3,00 past. 2,25 centr. 2,85

2,25 Zangolato di creme

X burrificaz. 2,00

PROVOLONE VALPADANA fino a 3 mesi

kg. (dolce)

4,95-5,15 5,05-5,20 n.q. --

PROVOLONE VALPADANA

oltre 3 mesi kg.

(piccante) 5,18-5,50

5,25-5,50 n.q. PARM. REGGIANO

12 mesi 10,25-10,50

GRANA scelto stag. 9 mesi

kg. 8,00-8,25 7,95-8,20 8,07-8,32

PARMIGIANO

REGGIANO

fino a 24 m 12,00-12,30

GRANA scelto

stag. 12-15 mesi kg. 8,65-8,85 8,75-9,15 8,85-9,10

PARMIG. REGG.

30 mesi e oltre 13,25-13,65

N.B. Le quotazioni del bestiame bovino e del foraggio sul mercato di Cremona avvengono il 1°

e il 3° mercoledì del mese. Questo dato, conseguentemente, va letto ed interpretato con la dovuta

attenzione rispetto agli altri dati pubblicati. Altra sottolineatura: i prezzi del mercato bovino di

Cremona sono da considerarsi a peso morto. Le quotazioni del mercato di Milano avvengono in due

giorni separati: il martedì per il comparto dei cereali e derivati, il lunedì per quello zootecnico che fa

riferimento a Montichiari. Anche questo aspetto va tenuto in considerazione nel confronto dei dati qui

riportati. Il mercato di Mantova avviene in un solo giorno e cioè il giovedì. Modena il lunedì.

TUTTI GLI AGGIORNAMENTI DELLA TABELLA MERCATI

- INSIEME AI COLLEGAMENTI ALLE PRINCIPALI BORSE -

SONO SUL SITO www.cremona.coldiretti.it

W l’Agricoltura – Coldiretti Cremona Informa

Vi dà appuntamento alla prossima settimana

http://ec.europa.eu/agriculture/rurdev/index_it.htm

La newsletter di Coldiretti Cremona è nel sito www.cremona.coldiretti.it

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