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360com |settimanale digitale della comunicazione ANNO III | #12/13 | 12 APR 2012 20 2 VISIONI MARIA ROSA ALAGGIO: (R)ASSICURARE GLI ITALIANI 4 360PRO.UPDATE TUTTI I CAMBI DELLE POLTRONE CHE CONTANO 5 MARKETPLACE FATTI&NOTIZIE DAL PIANETA COMUNICAZIONE 5 SOCIAL SNACK IL TRIONFALE RITORNO DEI GIOCHI CLASSICI 7 COMPANY FURLA, UN DIALOGO TRADOTTO IN IMMAGINI 16 MEDIA TRA FORMAT E ADV, L’ALTRO VALORE DELLA TV 19 L’INTERVISTA MARCO PAPPA: PORTE APERTE ALLA CREATIVITÀ IN QUESTO NUMERO Dove va il mercato: il punto con i centri media I principali operatori ci aiutano a indivi- duare con precisione caratteristiche e opportunità offerte da uno scenario che ormai si presenta iper frammentato e in piena rivoluzione SCENARIO / PUBBLICITà 9/13 COVERSTORY OLTRE A UN’IDEA GENIALE, UNA CREATIVITÀ DIROMPENTE E I GIUSTI INVESTIMENTI, IL SEGRETO PER REALIZZARE IL FENOMENO VIRALE DELL’ANNO È CONOSCERE MOLTO BENE L’AMBIENTE IN CUI IL MESSAGGIO VUOLE ESSERE DIFFUSO. IGNORARE I TREND E I FENOMENI CHE CARATTERIZZANO I NEW MEDIA SIGNIFICA MUOVERSI SU UN TERRENO (DIGITALE) SENZA CONOSCERNE OSTACOLI, INSIDIE, OPPORTUNITÀ E POTENZIALITÀ Guarda bene dove metti i VIRAL & SOCIAL ADV piedi 11 L’head of marketing & sales dell’innovativa agenzia sug- gerisce alle aziende come alimentare il passaparola NICOLA BIGI / TIWI La forza virale è in te. Esprimila! 12 Rischi e potenzialità di un ambiente ancora in parte da esplorare: facciamo il punto con il pre- sidente dell’istituto ANDREA GIOVENALI / NEXTPLORA Nuovi gli investitori, nuove le regole 13 Alla scoperta di Adobe Social, la nuo- vissima soluzione lanciata dalla software house americana per il marketing sulle piattaforme 2.0 GAETANO DE BENEDETTO / ADOBE Dalla realizzazione alla condivisione NICOLA BIGI ANDREA GIOVENALI GAETANO DE BENEDETTO

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Settimanale digitale della Comunicazione

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360com | settimanale digitale della comunicazione

ANNO III | #12/13 | 12 APR 2012

20

2 visioni maria rosa alaggio: (r)assicurare gli italiani

4 360pro.update tutti i cambi delle poltrone che contano

5 marketplace fatti&notizie dal pianeta comunicazione

5 social snack il trionfale ritorno dei giochi classici

7 company furla, un dialogo tradotto in immagini

16 media tra format e adv, l’altro valore della tv

19 l’intervista marco pappa: porte aperte alla creatività

in questo numero

Dove va il mercato: il punto con i centri media I principali operatori ci aiutano a indivi-duare con precisione caratteristiche e opportunità offerte da uno scenario che ormai si presenta iper frammentato e in piena rivoluzione

Scenario / pubblicità

9/13coverstory

oltre a un’idea geniale, una creatività dirompente e i giusti investimenti, il segreto per realizzare il fenomeno virale dell’anno è conoscere molto bene l’ambiente in cui il messaggio vuole essere diffuso. ignorare i trend e i fenomeni che caratterizzano i new media significa muoversi su un terreno (digitale) senza conoscerne ostacoli, insidie, opportunità e potenzialità

Guarda benedove metti i

viral & social adv

piedi11

L’head of marketing & sales dell’innovativa agenzia sug-gerisce alle aziende come alimentare il passaparola

nicola bigi / tiwi

La forza virale è in te. Esprimila!

12Rischi e potenzialità di un ambiente ancora in parte da esplorare: facciamo il punto con il pre-sidente dell’istituto

andrea giovenali / nextplora

Nuovi gli investitori, nuove le regole

13Alla scoperta di Adobe Social, la nuo-vissima soluzione lanciata dalla software house americana per il marketing sulle piattaforme 2.0

gaetano de benedetto / adobe

Dalla realizzazione alla condivisione

nicola bigi andrea

giovenaligaetano

de benedetto

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ANNO III | #12/13 | 12 APR 2012

Direttore responsabile Daniele Bologna

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Redazione Matteo Vitali, Lorenzo Mosciatti,

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Sono aperte fino al 19 aprile le iscrizioni alla prima edizione dell’e-Commerce Award, il premio voluto dal consorzio Net-comm per premiare l’eccellenza nel commercio elettronico nazionale. In palio un viaggio a Barcellona e la candidatura al prestigioso European e-Commerce Award, che si terrà il 5 Giu-gno 2012. Ma non solo: diversi saranno i riconoscimenti asse-gnati in occasione dell’e-Commerce Forum del 16 maggio.L’iniziativa è aperta a tutti, dalle agenzie ai web designer, ope-ranti nei seguenti settori: Viaggi e tempo libero; Alimentari; Elettronica di consumo; Abbigliamento e Accessori; Assicura-zioni e Altri Servizi; Editoria; Arredamento e Oggettistica; Co-smetica e benessere. Sono inoltre previste anche 3 “categorie speciali”: Innovazione, Blog e Social Shopping, New Entry.Tutti i progetti candidati al Premio riceveranno il “Bollino Can-didato”, che potrà essere pubblicato senza vincoli di tempo sul sito online in concorso. Grazie al lavoro congiunto di una Giu-ria di Qualità super partes e da una Giuria Popolare tramite gli «I Like» di Facebook, verranno poi determinati i vari riconosci-menti che saranno assegnati durante l’e-Commerce Forum:= Bollino Nomination: andrà a 5 progetti per categoria mer-

ceologica scelti dalla Giuria di Qualità e a un progetto sele-zionato dalla Giuria Popolare.

= Bollino “I like to buy here”: andrà al progetto - scelto tra le categorie merceologiche - che riceverà in assoluto il mag-gior numero di “I Like” di Facebook.

= Bollino Netcomm e-Commerce Award 2012: andrà al vin-citore di ogni categoria (merceologica e speciale) selezio-nato dalla Giuria di Qualità.

= Bollino Best Netcomm e-Commerce Award 2012: andrà al vincitore assoluto tra tutti i candidati in nomination.

i edizione - iscrizioni aperte fino al 19 aprilespazio a... e-commerce award

nasce il premio delcommercio elettronico

Questi primi mesi del 2012 ci confer-mano che tendenze tra loro opposte caratterizzano sia le nostre vite pri-

vate sia le sfide professionali. Da un lato apprensioni e preoccupazioni per il futu-ro, con un bagaglio pesante di incertezza, riversato su cittadini e imprese. Dall’altro timidi segnali di fiducia che ci spingono ad accelerare il passo per riguadagnare il terreno perso, per ripensare a strate-gie tese necessariamente ad accorciare, prima o poi, l’enorme distanza che sepa-ra oggi gli italiani dalla sicurezza di un fu-turo più tranquillo e sereno. Il messaggio che ci viene rivolto è chiaro: bisogna ras-segnarsi ai sacrifici, ma contemporanea-mente trovare l’energia per muoversi, tor-nare a crescere, competere. Il settore assicurativo è un anello fonda-mentale del nostro sistema Italia e deve essere in grado di dare una risposta ade-guata al bisogno di sicurezza. Per que-sto motivo nasce la piattaforma Insuran-ce Connect e con tutto “il nuovo” che porta con sé, inserendosi in un sistema inte-grato di comunicazione giornalisti-ca per il settore assicurativo e l’utente finale, intende forni-re il suo contributo di ana-lisi e racconto quotidiano. L’obiettivo che ci ponia-mo è quello di costruire contenuti di aggiornamen-to, approfondimento e confronto costante per le compagnie e il si-stema distributivo, mettendo a fuoco il valore del settore e dell’offerta as-

sicurativa in funzione del vero protagoni-sta di questi tempi: il cliente. Un percorso che stiamo portando avanti, valorizzando al massimo gli strumenti di cui oggi di-sponiamo: le piattaforme tecnologiche su cui si basano i canali “social” e il portale www.insurancetrade.it, la rivista per con-sumatori e aziende Insurance Magazine, il quotidiano Insurance Daily, che in for-mato pdf diventa un nuovo ed inedito stru-mento di informazione professionale ap-profondita ed esclusiva indirizzato a tutto il settore assicurativo.Una visione accomuna la squadra che ab-biamo formato in queste settimane: espe-rienza, competenze e propensione all’in-novazione, con il desiderio di sviluppare un efficace e integrato sistema di comu-nicazione tra gli addetti ai lavori, teso alla valorizzazione di nuovi target di cliente-la da conquistare e “rassicurare”. E per questa ragione con grande entusiasmo e grinta sfidiamo lo scenario dominato dal-la paura e dalla tensione per il futuro. E’

iniziato per noi un “nuo-vo domani”, che

basiamo sul co-raggio e sul-

la fiducia e che, in-sieme ai

nostri let-tori, porterà alla nascita di nuovi strumenti e con-

tenuti per continua-re a crescere.

visioniMaria rOSa aLaggiO direttOre dei cOntenuti inSurance cOnnect

Maria rosa alaggioNeODIReTTORe DeI CONTeNuTI DeLLa pIaTTafORMa INSuRaNCe CONNeCT, SI LauRea IN LINGue aLL’uNIveRSITà DeGLI STuDI DI MILaNO e INIzIa a SCRIveRe peR RIvISTe DeLL’ICT. DaL 1995 COLLabORa CON ‘’IL MIO COMpuTeR’’ e ‘’.NeT’’, ‘’ITaLIa OGGI’’ e ‘’Mf’’. NeL 1997 eNTRa IN azIeNDa baNCa e paSSa aL MeNSILe ‘’aSSICuRa’’, DI CuI è STaTa DIReTTORe peR 11 aNNI.

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ANNO III | #12/13 | 12 APR 2012

360pro.updateprofessionisti, carriere, incarichi

mediacbs outdoor

aziendevente-privee

marketinga-tono

Cbs Outdoor, player di pri-missimo piano sul merca-to nazionale della pubblici-tà esterna, ha comunicato la nomina di andrea Poli a direttore commerciale. Di origine toscana, laurea-to in Economia Aziendale, Poli ha maturato un’espe-rienza ventennale all’in-terno delle direzioni com-merciali di prestigiose aziende italiane e inter-nazionali attive nei setto-ri banking, carte di credito, money transfer, pubblicità tradizionale e internet.

Vente-privee.com, la so-cietà leader delle vendite-evento online, ha scelto di rafforzare la propria pre-senza nel nostro Paese con la nomina di Fabio Para-colli in qualità di direttore commerciale italia. Lavo-rando nella filiale di Mila-no, Paracolli avrà l’obiet-tivo di coordinare il team commerciale in base alle strategie definite e parteci-pare allo sviluppo del mer-cato e dell’attività di Vente-privee.com in Italia. Classe 63, napoletano, Paracolli vanta un’esperienza di ol-tre 20 anni come sales di-rector in ambito commer-ciale per brand italiani ed internazionali.

Nuovo ingresso nella sede milanese di A-Tono, l’azienda/agenzia che ope-ra nel marketing interat-tivo multicanale: andrea Mugerli, proveniente da BitMama e con preceden-ti esperienze in Jwt/Rmg, zodiak, Kora, assumerà l’incarico di social media architect, andando a raf-forzare il reparto social della struttura, formato oggi da 8 persone. La no-mina testimonia la volontà di A-Tono di investire sui migliori talenti per svilup-pare campagne di comu-nicazione in cui gli utenti siano coinvolti, in manie-ra organica e rilevante, su tutte le piattaforme.

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ANNO III | #12/13 | 12 APR 2012

Uno dei modi per passare del tempo in rete o co-munque collegati a device digitali è il gioco. Le console domestiche come Playstation o X-Box, o quelle portatili come Nintendo DS sono un gene-re consolidato. Più recenti sono i giochi all’inter-no di Facebook - come Farmville - e quelli pen-sati per essere fruiti su smartphone o tablet. Tra questi ultimi, si contano già successi planetari come Fruit Ninja o Angry Birds.Ma un nuovo genere di passatempo digitale sta prendendo piede, da svolgere in compagnia e che

richiama divertimenti di un passato neanche così lontano: quello dei giochi in scatola. Un titolo che sta crescendo molto nelle ultime set-timane è per esempio Angry words, una versione digitale del classico Scarabeo con regole pressoché uguali a quelle del prodotto della Mat-tel nato nel 1948. Rispetto all’originale questa versione si gioca online sia con la propria rete di amici di Facebook che con sconosciuti. Mol-te persone giocano in differita, dato che le partite non hanno limiti di tempo ed è possibile giocarne molte contemporaneamente. E dal mo-mento che siamo in un mondo dove tutto è social e tutto condivisibile, è possibile anche “sharare” sul social network i proprio risultati. L’ap-plicazione è disponibile sia per iOS che per Android, e non è l’unico gio-co che dalle scatole è approdato agli smartphone e ai tablet! Un altro software che sta spopolando è Draw Something, palesemente ispirato a Pictionary della Hasbro. Anche in questo caso, è possibile giocare on-line con tutto il mondo e le partite sono condivisibili su Facebook. I nu-meri del successo di questo titolo sono impressionanti: prima ancora di essere indicizzato con almeno un risultato su Google News era stato scaricato un milione di volte, e in sole sei settimane i dowload sono ar-rivati a 35 milioni. L’azienda che l’ha ideato si chiama Omgpop e il pri-mo giorno di primavera ne è stata annunciata l’acquisizione da parte di zynga, il colosso dei social game che ha creato, fra gli altri, Farmville.

giochi classiciil ritorno dei

di MauriziO Mazzanti direttOre creativO eSecutivO di e3

social snackspunti dai media sociali

Se volete rispondermi o condividere feedback e spunti mi trovate in rete o direttamente a: [email protected]!

marketplace

La primavera accen-de la voglia di bibite fresche e dissetan-

ti. Tra cui la birra, bevanda dai tratti soprattutto celtici ma forte anche nel nostro Paese di una radicata tradi-zione. Proprio negli scorsi giorni, sono partite le nuo-ve campagne pubblicitarie di alcuni tra le più cono-sciute label italiche, anche se oggi in capo alle multi-nazionali di settore. A par-tire da Peroni, gruppo Sab-Miller, on air da fine marzo con una creatività di Mc-Cann Erickson tutta ispi-rata alla convivialità del-

le domeniche italiane, che invitando i consumatori a godere della stessa atmo-sfera anche negli altri gior-ni della settimana. Oltre allo spot, ideato dal diret-tore creativo Gaetano del Pizzo in coppia con Fran-cesca Pagliarini e con la direzione creativa esecuti-va di Alex Brunori, la cam-pagna interessa fortemen-te anche il web. La casa di produzione è The Family.La genuinità dell’ambien-te familiare è il concetto su cui gioca anche la gran-de concorrente Birra Mo-retti (Gruppo Heineken

Italia), on air dall’8 aprile sui principali canali tv con una multisoggetto dai titoli emblematici: “Bruschetta, Spaghettata di mezzanotte e Affettati”. In questo caso, la firma è di Armando Te-sta - direzione creativa di Dario Anania e Vincenzo Pastore -, con produzio-ne di Filmmaster e regia di Roberto Badò. Tra i pro-tagonisti dello spot c’è an-che, immancabile, l’attore Orso Maria Guerrini, che nei panni dell’ormai “miti-co” Baffo Moretti si unisce agli amici per gustare un buon bicchiere di birra e

invita gli spettatori a unirsi a loro col pay-off: “Viva la semplicità, a tavola più che mai. E tu, perché non ti sie-di con noi? Birra Moretti, il gusto della sincerità”. Sempre in casa Heineken, c’è poi da segnalare il ritor-no in tv (dopo 6 anni) di Ichnusa, che celebra il cen-tenario uno spot firmato da Jwt Italia e impreziosi-to dalla regia di Alessandro D’Alatri. Con atmosfere “d’altri tempi”, il film rac-conta la storia del brand. Il debutto è fissato per il 20 aprile sulle reti nazionali e su quelle locali sarde.

creatività / convivialità e tradizione nelle campagne delle birre tricolori

Peroni, Moretti e Ichnusa: on air le bionde all’italiana

BiRRa iChnuSaCLIENTE: heineken iTaLiaAGENzIA: jwT iTaLiaCASA DI PRODUzIONE (h) FiLMSREGISTA: aLeSSanDRo D’aLaTRiPLANNING: MCa MeDiaVeSTDIREzIONE CREATIVA E COPy: CRiSTiano TonnaReLLi ART: aLeSSanDRo ConTe

BiRRa PeRoniCLIENTE: SaBMiLLeRAGENzIA; MCCann eRiCkSonDIR. CREATIVO ESECUTIVO: aLex BRunoRiCLIENT CREATIVE DIRECTOR: GaeTano DeL PiZZoCOPywRITER : FRanCeSCa PaGLiaRiniART DIRECTOR : GaeTano DeL PiZZoCDP: The FaMiLy

BiRRa MoReTTiCLIENTE: heineken iTaLiaCAMPAGNA: eLoGio aLLa SeMPLiCiTàAGENzIA: aRManDo TeSTaDIREzIONE CREATIVA: DaRio anania, VinCenZo PaSToReCDP: FiLMMaSTeRREGIA: RoBeRTo BaDóDIRETT. FOTOGRAFIA: jean PoiSSon

CReDiTS

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marketplace

AncorA dimissioni per JAmes murdoch A seguito del “tAbloidgAte”: dopo Aver lAsciAto lA guidA di news internAtionAl, lA società che pubblicA i quotidiAni britAnnici di news corp., il rAmpollo del mAgnAte dei mediA rupert hA infAtti rinunciAto Anche AllA presidenzA di bskyb

jamesmurdoch

un soggetto della campagna

mel mondo Skype, al via la più grande campagna di marketing globale

E’ partita da Stati Uniti e Gran Bretagna la più grande iniziativa di marketing glo-bale nella storia di Skype, che con un investimento di 12 milioni di dollari mira a mostrare come il servi-zio consenta comunicazio-ni “più umane”, oltre alla vi-

deo-chiamata per cui è universalmente conosciuto. La campagna, creata e pianificata da Pereira & O’Dell, coin-volge mezzi outdoor e digitali, inclusa un’originale “hu-moticon app” su Facebook. Accanto all’head line “your One-way Ticket Back to Reality”, il messaggio dà risalto al nuovo slogan della compagnia, acquisita da Microsoft lo scorso ottobre: “It’s time for Skype”.

Brand Adidas è di nuovo “all in” con Messi, Beckham, Rose e Katy PerryAdidas torna on air con il nuovo capitolo di “All in”, la gran-de piattaforma di comunicazione lanciata in tutto il mondo nel 2011. Ma se l’obiettivo del flight originale della campa-gna era quello di rimarcare profondità e diversità del brand, quest’anno il concept evolve, sottolineando la passione come elemento e valore ag-gregante. Nel 30 secondi “we all run” ogni testimonial ha una propria partico-lare motivazione: un gruppo di ragaz-zi in maschera si diverte partecipando alla Bay to Breakers a San Francisco, Lionel Messi si allena a Buenos Aires sognando la Coppa del Mondo, Katy Perry si tiene in forma a Los An-geles, David Beckham lavora du-ramente per vincere una meda-glia a Londra e Derrick Rose, a Chicago, prende sulle sue spal-le le speranza di un’intera cit-tà. L’anello comune è, appunto, la passione per la corsa. Diret-ta dai registi brasiliani Jones e Tino, la campagna in Italia è piani-ficata da Carat su tv e internet.

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«Un prodotto dalla creati-vità rigoro-

samente Made in Italy, con uno stile essenziale e inno-vativo, un’altissima qualità e un giusto rapporto qua-lità prezzo; una forte stra-tegia commerciale e distri-butiva internazionale con una rete di negozi mono-marca che rappresentano un’importante vetrina per il brand a livello interna-zionale. Su questi valori si sono innestate le strategie di marketing e comunica-zione, che hanno rafforza-to il messaggio e l’awarness del brand». Giovanna Fur-lanetto, presidente di Fur-la, sintetizza così i punti di forza del proprio marchio, che lo scorso anno ha por-tato l’azienda a un fatturato consolidato di 179 milioni di euro (+14%) conseguito per il 27% in Italia e il 73% all’estero (63 Paesi). Forte di 319 negozi monomarca nel mondo e una distribuzione multimarca di 1.290 punti vendita tra shop e depart-ment store, Furla ha inau-gurato nel 2009 una propria boutique online che contri-buisce a valorizzare la no-

de, racchiude il suo mon-do e l’accompagna sempre e ovunque. Il claim “Furla and I” vuole quindi sottoli-neare e rafforzare il posizio-namento del marchio: un premium brand vicino al consumatore, capace di ca-pirne i nuovi bisogni.

Quali media saranno coinvolti dall’iniziativa?Il planning prevede usci-te sia sui magazine femmi-nili italiani e internazionali sia sul web, inteso nel sen-so più ampio: dal marke-ting, all’e-commerce ai so-cial network, riservando a questo mezzo circa il 40% del budget.

Qual è il rapporto di Furla con i diversi strumenti di comunicazione?La nostra azienda ha atti-

vato parallelamente tutte le leve della comunicazione, dall’advertising sui mezzi classici alle attività sui new media: social network, col-laborazioni con i principa-li fashion blogger italiani e internazionali, e-commer-ce. La comunicazione cam-bia con grande velocità in-troducendo e avvalendosi di nuovi strumenti che con-sentono di dialogare con maggior tempestività con gli utenti e di raggiungere target sempre più allarga-ti e variegati. Furla, come tutte le società che operano nel mondo della moda, cer-ca di tenersi aggiornata mo-nitorando le nuove tecnolo-gie e valutando - sulle base delle strategie e dei target da colpire - quali adottare al fine di rendere più efficace la propria comunicazione. Per quanto riguarda invece

e l’autorevolezza. Da quat-tro stagioni il brand ha ini-ziato un percorso di avvici-namento fra la vocazione “moda” e l’impegno nell’ar-te con un concept che ha vi-sto vari talenti interpreta-re il prodotto Furla. Per la campagna 2012 l’art direc-tion è stata affidata a Sissi: artista e performer emer-gente tra le più interessan-ti - già vincitrice del Premio Furla 2002 e quest’anno del “Gotham Prize del Ministe-ro degli Affari Esteri, Italian Cultural Institute di New York” -, ha reso accessibi-li le espressioni artistiche attraverso un linguaggio semplificato in una lettu-ra ironica dell’alta moda. Il claim “Furla and I” rappre-senta l’essenza del dialogo instaurato dal marchio con la propria consumatrice nel corso degli anni: esserle vi-cino, soddisfare i suoi bi-sogni ma soprattutto inter-pretare e realizzare i suoi sogni. La borsa - oggetto del desiderio di quasi tutte le donne - è oggi la massima espressione di chi la possie-

furla / a tu per tu con il presidente dell’azienda, giovanna furlanetto

Un legame speciale tradotto in immagini

dalla fusione tra la vocazione per il fashion con l’impegno nel mondo dell’arte nascono i concept delle campagne del’azienda, che per questa stagione ha affidato al talento emergente sissi il compito di interpretare il rapporto del brand con l’universo rosa

di rObertO nucci

company

torietà internazionale del marchio, alimentata anche attraverso le attività di co-municazione. A raccontare le strategie adottate è pro-prio il presidente, Giovanna Furlanetto.

Partiamo dai numeri: quali risorse dedicherete quest’anno all’adv?Il 2012 sarà per Furla un

anno particolarmente si-gnificativo per la comuni-cazione, poiché investire-mo il 50% in più rispetto al triennio precedente.

Per la collezione P/e 2012 avete scelto una campagna di grande impatto creativo. Qual è il concept?La nuova campagna pubbli-

citaria rappresenta in modo inequivocabile la mission aziendale e il forte legame che unisce Furla all’arte. Un legame e un impegno ini-ziato dodici anni fa con il Premio Furla e che per mol-ti anni si è sviluppato pa-rallelamente al nostro core business, ma senza inter-ferenze per salvaguardarne la qualità, l’indipendenza

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ANNO III | #12/13 | 12 APR 2012il below the line, siamo at-tivi sul fronte delle sponso-rizzazioni attraverso la Fon-dazione Furla, risultato di un lungo percorso cultura-le e progettuale iniziato nel 2000 con l’istituzione del Premio Furla per l’Arte.

oggi il punto vendita è a tutti gli effetti un media. Qual è il segreto di Furla sotto questo aspetto?A partire dagli anni Ottanta l’azienda ha avviato con lun-gimiranza la progettazio-ne di una rete distributiva che oggi è in grado di copri-re 63 mercati esteri, dall’Eu-ropa all’Asia agli Stati Uniti con 319 boutiques mono-marca posizionate nelle vie più importanti dello shop-ping internazionale. La rete distributiva di Furla rappre-senta una risorsa straordi-naria, poiché garantisce al marchio una presenza ca-pillare, contribuendo ad aumentarne l’awareness e ad attrarre negozi specia-lizzati e prestigiosi depart-ment store. Al primo nego-zio Furla a Bologna hanno fatto seguito le aperture di Roma, Parigi e New York, in Madison Avenue. Furla si è mantenuta nel tempo fe-dele a una strategia distri-butiva precisa scegliendo di posizionare i suoi nego-zi nelle vie più prestigio-se del lusso internazionale: siamo in Rue Saint-Honoré a Parigi, in Via dei Condot-

ti a Roma, a Ginza a Tokyo. Una rete distributiva così capillare aumenta la nostra credibilità e ci consente un maggior controllo sul pun-to vendita. Oggi lo scena-rio è ben più complesso e la concorrenza più agguerrita, ma abbiamo il vantaggio di essere presenti in 63 diver-si mercati. Grazie a consi-derevoli investimenti in tec-nologie sofisticate, l’azienda è oggi in grado di condivi-dere informazioni in tempo reale con tutti i negozi Furla sparsi nel mondo. E mi pia-ce l’idea che dalla direzione di Bologna possiamo sem-pre comunicare con tut-ti i nostri punti di vendita, compresi quelli in Paesi re-moti come il Kazakistan o il Vietnam. Infine, per man-tenere alto l’interesse del-la clientela, incentivandone la domanda, ogni negozio è continuamente rifornito di nuovi modelli a comple-mento delle due principali collezioni stagionali.

Fashion, arte, adv: quali gli obiettivi futuri di questo sodalizio?Per il futuro l’azienda si sta ponendo come obiettivo quello di coinvolgere sem-pre più artisti e creativi di li-vello internazionale per ele-vare la propria immagine e la propria comunicazione, arricchendola di contenuti non solo estetici ma anche etici e culturali.

giovanna furlanettoLa pReSIDeNTe DI fuRLa INquaDRa IL RuOLO DeLLa COMuNICazIONe NeLLa STRaTeGIa DeLL’azIeNDa bOLOGNeSe, Che LO SCORSO aNNO ha RaGGIuNTO uN faTTuRaTO DI 179 MILIONI DI euRO (+14% SuL 2010) CONSeGuITO peR IL 27% IN ITaLIa e IL 73% aLL’eSTeRO

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coverstory La premessa perché un’idea, un contenuto o un messaggio si pos-sano diffondere contagiando e coinvolgendo il maggior nume-ro di persone, è che intorno a sé

trovino un ambiente e un terreno fertili, fa-vorevoli, vivi e, naturalmente, il più popolati possibile. Ecco perché parlare di viralità, con-divisione e social networking significa anche parlare della crescita, della salute e delle ulti-me tendenze riguardanti i mezzi che consen-tono tali attività, ovvero social network, piat-taforme di condivisione e mezzi digitali in genere. Di conseguenza, il segreto per realiz-zare il contenuto virale dell’anno (sì, lo svelia-mo subito) può essere anche (o soprattutto), più che il colpo di genio (o di fortuna), l’idea dirompente (sempre importante, per cari-tà) o il vip di turno (si sa che su questo tema le dinamiche del web sono un po’ particola-ri), la perfetta conoscenza del contesto in cui questo contenuto vuole essere diffuso, con tutte le sue regole, i suoi trend, i suoi nume-ri. Secondo l’ultimo rapporto del Politecnico di Milano su social network e mezzi digita-li, i new media continuano a crescere (sep-pur con un piccolo rallentamento: +7% nel 2011 contro +9% nel 2010), superando una quota di investimenti di 5,3 miliardi di euro. Dato il contemporaneo calo dei media tra-dizionali, il peso della componente digitale nel panorama complessivo è passato dal 29% del 2010 al 32% del 2011. Crescono le sofa-tv digitali (+5%), aumentano i ricavi dei pc media (+15%) e soprattutto quelli dei tablet media (a tre cifre), anche se ancora limitati in valore assoluto. Sale del 5% anche il mon-do mobile media (i mezzi fruibili tramite te-lefoni cellulari o smartphone, con accesso da qualunque tipologia di rete). Nel complesso, il mondo degli internet media guadagna il 13%, con incrementi rapidi delle componen-ti più innovative (tablet e applicazioni/mobi-le site su smartphone). La quota degli in-

oltre a un’idea geniale, una creatività dirompente e i giusti investimenti, il segreto per realizzare il fenomeno virale dell’anno è conoscere molto

bene l’ambiente in cui il messaggio vuole essere diffuso. ignorare i trend

e i fenomeni che caratterizzano i new media, significa muoversi su un terreno

(digitale) senza conoscerne ostacoli, insidie, opportunità e potenzialità

di greg verOneLLi

Guarda benedove metti i

viral & social adv

piedi

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coverstory

editori tradizionali (come il Corriere della Sera e la Re-pubblica). Il 73% dei naviga-tori italiani (quasi 20 milioni di persone) fruisce di con-tenuti video online e il tem-po medio speso per utente è di 1 ora e 12 minuti al mese, il 2,5% del tempo totale tra-scorso online (contro il 6% degli utenti Usa, con 4 ore e 55 minuti al mese).Accanto a tutto questo, in

parte già conosciuto, non bi-sogna, appunto, dimenticare gli ultimi fenomeni riguar-danti i media digitali. Come anticipato, il ritmo di diffu-sione delle applicazioni con-tinua ad accelerare: nel 2011 il 15% delle property me-dia presenta un’offerta su ap-plicazioni per smartphone, mentre nel 2010 erano solo il 7%. Su questo mezzo cresce in maniera molto sostenu-ta l’advertising (oltre +70%). Crescono ancora più rapida-mente i ricavi da contenu-ti pay (circa +120% rispet-to al 2010), ma rimangono comunque ancora margina-li rispetto a quelli pubblici-tari. Le applicazioni, inol-tre - è il caso di ricordarlo -, non riguardano più solo te-lefoni e smartphone. A feb-braio 2012, infatti, sono già 261 le applicazioni media su tablet: dominano quelle del-la carta stampata (il 49% fa riferimento a periodici e il 32% a quotidiani), mentre il 12% derivano da editori televisivi e il 7% dal mondo della radio. Ultimo ambito di diffusione delle applica-zioni è la tv. Nel 2011 l’im-portanza delle connected tv (internet tv, over the top tv, blu-ray, console, ecc.) è cre-sciuta considerevolmente. A fine 2011 sono oltre 1,1 mi-lioni le internet tv nelle case degli italiani e i televiso-ri potenzialmente connes-si sono passati dal 10% del 2010 a oltre il 30% del 2011.

A questi si aggiungono cir-ca 80 mila decoder, 5 milioni di game console e oltre 300 mila altri device (soprattut-to blu-ray) che possono con-sentire di collegare il piccolo schermo a internet.

La sfida è complessaEcco, queste sono in sinte-si le (molte) premesse che chiunque voglia agire nel campo del social networ-king, della viralità e del-la comunicazione digitale in genere deve tenere ben presente. Il compito non è semplice, vista anche la ra-pidità di mutazione della terra (digitale) sotto i nostri piedi. Come dichiarato da Giovanni Toletti, responsa-bile della ricerca “New Me-dia e New Internet” del Po-litecnico di Milano, «La sfida che le media company si trovano davanti è estre-mamente complessa perché sono molteplici i cambia-menti organizzativi e cul-turali che gli editori devono affrontare. In particolare, riteniamo che siano cinque i principali fattori da tenere in considerazione: maggio-re integrazione strategica e organizzativa, maggiore fo-cus sul consumatore digi-tale e sulla sua user expe-rience multicanale, nuove competenze e rete di colla-borazioni, diverso approc-cio al mercato e maggiore creatività nello sviluppo di prodotti e servizi».

86%I SOCIaL NeTwORk SONO fRequeNTaTI DaLL’86% DeI NavIGaTORI ITaLIaNI. uN DaTO Che COLLOCa L’ITaLIa aL pRIMO pOSTO NeL MONDO DavaNTI a bRaSILe e STaTI uNITIsocial

73%IL 73% DeI NavIGaTORI ITaLIaNI (e SI TRaTTa DI quaSI 20 MILIONI DI peRSONe) fRuISCe DI CONTeNuTI vIDeO ONLINe, peR uN TeMpO MeDIO eLevaTO, paRI a 1 ORa e 12 MINuTI aL MeSe video

15%aLLa fINe DeL 2011 IL 15% DeLLe pROpeRTy MeDIa ITaLIaNe pReSeNTava uN’OffeRTa Su appLICazIONI peR SMaRTphONe. NeL 2010 La quOTa COMpLeSSIva eRa aTTeSTaTa aL 7%app

1,1mlna fINe 2011 SONO OLTRe 1,1 MILIONI Le INTeRNeT Tv NeLLe CaSe DeGLI ITaLIaNI e I TeLevISORI pOTeNzIaLMeNTe CONNeSSI SONO paSSaTI DaL 10% DeL 2010 a OLTRe IL 30% DeL 2011webtv

da un’altissima penetrazione di smartphone, da una diffu-sione crescente di tablet, vi-sti più come strumento di entertainment che di lavo-ro e da una presenza imper-turbabile del mezzo televi-sivo. Nello specifico (ovvero per quanto riguarda i terre-ni più fertili per la viralità), nel 2011 i ricavi pubblicitari sui social network sono più che raddoppiati grazie a un

parco utenti di quasi 24 mi-lioni di unità. Pesano ancora poco sul mercato complessi-vo dei new media, ma inizia-no a raggiungere percentuali rilevanti per quanto riguar-da la pubblicità sul web (in-torno al 3%). Nel contesto dei new media, i social net-work ricoprono una duplice veste: se, infatti, da un lato sono essi stessi un media che attrae una quota crescente

dello share di pubblico e in-vestimenti, dall’altro offrono agli altri mezzi grandi possi-bilità di diffondere il proprio contenuto e di aumentarne la visibilità. Da questo punto di vista il valore del “video” è cresciuto dell’80% rispet-to al 2010, spinto fortemen-te da YouTube (su cui viene visualizzato il 50% dei video totali visti nel nostro Paese), ma anche dalle offerte degli

ternet media ha raggiunto, così, nel 2011 il 24% sul to-tale new media (era il 23% nel 2010).

internet cambia volto?Tutto questo ha cominciato a far parlare gli esperti del set-tore di una “nuova internet”. Negli ultimi anni si è assisti-to, infatti, alla diffusione di nuove dinamiche che stanno cambiando profondamen-te il concetto stesso di rete: nuovi device moltiplicano le occasioni di utilizzo di inter-net anche tra la popolazione storicamente meno incline all’utilizzo del pc. La crescita esponenziale dei social net-work (frequentati dall’86% dei navigatori italiani, pri-mo posto per penetrazione davanti a Brasile e Usa), sta assumendo il ruolo di traino che i motori di ricerca han-no giocato nella “vecchia” internet, mentre le applica-zioni semplificano l’acces-so ai contenuti. La pervasiva diffusione dei video, infine, rende internet sempre più multimediale, ricco ed effi-cace. Una “nuova internet”, insomma, sembra adattarsi particolarmente bene al con-testo italiano, caratterizzato

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coverstorytiwi

Il contenuto virale è dentro di voi. Basta scoprirlo!

nicola bigi, head of marketing & sales dell’agenzia

ogni azienda oggi dovrebbe incominciare a immaginarsi anche come produttrice di contenuti editoriali interessanti per il proprio target. e’ proprio guardandosi dentro con questo nuovo punto di vista che si può scoprire il proprio potenziale in termini di viralità

Beautiful Lab, animali del bosco, un due tre stella. No, non sono

parole a caso. Sono i titoli o i personaggi di alcuni dei la-vori realizzati da Tiwi, una giovane realtà che ha subito fatto della viralità il punto di forza dei propri prodotti (soprattutto video). L’head of marketing & sales Nico-la Bigi ci ha descritto i pre-supposti da cui parte la loro attività, che in più di un’oc-casione ha ottenuto signifi-cativi risultati.

Qual è il “segreto” dei fenomeni virali? Se si inserisce in Google “secret of viral marketing” si ottengono circa 9 milioni di risultati, ma la maggior parte riguarda qualcosa di tecnico: durata breve, come

ti interessanti o divertenti. Ad esempio noi siamo fo-calizzati sui video, ma sem-pre più spesso ci chiedono la produzione di infografi-che per popolare le pagine Facebook o i siti.

Che tipo di investimenti sono richiesti da una campagna virale sui social network?Oltre alle spese di produzio-ne, molto variabili, un costo per l’azienda è la possibili-tà di dedicare una risorsa alla gestione dei contenuti editoriali. Il punto è che sul web c’è fame di conoscenza affidabile e strutturata, che non sempre gli editori tra-dizionali riescono a soddi-sfare. C’è un bisogno conti-nuo da parte degli utenti di comprendere la complessità che li circonda, oppure biso-gno di entertainment alter-nativo, e questi bisogni non sono pienamente soddisfat-ti dalle aziende che fino ad oggi occupavano questa fa-scia di mercato.

Quali sono i rischi di una campagna virale non adeguata, senza i dovuti

investimenti, e condotta senza le necessarie professionalità?Oltre agli ovvi problemi di spreco di risorse credo che il rischio principale sia di perdere delle occasioni. Oggi esistono ancora pochi contenuti di qualità, per cui è più semplice emergere, es-sere visibili, anche con inve-stimenti modesti.

Ci potete descrivere qualche vostro recente caso di successo?Tiwi ha avuto il suo pri-mo momento di visibili-tà grazie al progetto “Beau-tiful Lab” per conto di Sky.it. Dato il successo di que-sta prima case history ci siamo focalizzati sulla pro-duzione di web series, cioè di format visivi in grado di raccontare contenuti com-plessi in modo semplice e coinvolgente. Con questo approccio abbiamo prodot-to la serie “My 190 friends” per Vodafone, dove l’obietti-vo era raccontare i plus del servizio self care, attraverso una serie i cui protagonisti sono gli animali del bosco. Un altro progetto interes-

sante riguarda la produzio-ne di contenuti televisivi per la trasmissione di Sabina Guzzanti “Un due tre stella”. Questo progetto è interes-sante anche perché i nostri video nascono come inserti all’interno del programma, ma hanno una vita paralle-la e autonoma sul web. Altri due lavori di cui siamo mol-to orgogliosi inizieranno quest’anno e riguardano la produzione di due serie per altrettante importanti case automobilistiche, una ita-liana e l’altra americana: la prima racconta dei risultati delle corse in pista dei clien-ti in modo molto diverten-te e l’altra è la presentazione comparativa dei propri mo-delli di punta, sempre all’in-terno di una cornice narra-tiva decisamente ironica.

costruire il titolo, eccetera. Credo che il punto crucia-le per viralizzare un conte-nuto in modo strutturato, ripetibile e controllato, sia invece iniziare a concepire l’azienda anche come pro-duttrice di contenuti edi-toriali interessanti per la propria audience. Con tut-ti i rischi della generaliz-zazione, ritengo che il se-greto sia la strutturazione di un piano editoriale, co-struito su contenuti che ri-teniamo importanti per gli stakeholder. A volte questi contenuti sono collegati al prodotto, altre alla marca, altre ancora al problema che l’azienda risolve.

Come è possibile rendere “contagioso” un brand o un messaggio

sui social media?Al di là dei trucchi del me-stiere, ormai abbastanza conosciuti e strutturati, e della pianificazione di atti-vità push a pagamento, cre-do che il punto di parten-za sia rendersi conto di due aspetti cruciali. Da un lato capire che quando qualcu-no condivide un contenuto su un social network mette in gioco la propria “reputa-zione” rispetto alla cerchia di amici e conoscenti, per cui il contenuto deve esse-re adeguato all’importanza di questa azione. L’adegua-tezza riguarda la struttura-zione di contenuti sia uti-li che divertenti. Dall’altra parte, credo che la vera vi-ralità la si ottenga attraver-so un piano editoriale strut-turato e non una singola

nicolabigi

Sky.it: beautifuL Lab vOdafOne: My 190 friendS La7: un due tre SteLLa

azione. La strutturazione di più contenuti permet-te di parlare del prodotto o del brand sotto diversi pun-ti di vista, potendo, quindi, soddisfare l’interesse di più persone che saranno incen-tivate anche a fruire gli al-tri contenuti a disposizione. Per esempio ultimamente ci chiedono sempre più spes-so video in serie, proprio perché i contenuti sono tan-ti ed avendo a disposizio-ne più video è possibile co-struire un mondo narrativo appetibile per più utenti. Il nostro lavoro diventa quin-di trovare un modo per ren-dere sostenibile economica-mente queste produzioni.

Come possono essere integrate al meglio le iniziative di marketing virale e sui social media in una strategia di comunicazione online?Ancora una volta credo che il fulcro sia la progettazione di una strategia sul marke-ting dei contenuti, attiran-do utenti grazie a contenu-

per saperne di più

Tiwi: CoinVoLGeRe Con iL ViDeo

SOLUzIONI INNOVATIVE DAL PENSIERO ALL’AzIONE

www.tiwi.it

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coverstorynextplora

Nuovi investitori, nuova comunicazione

andrea giovenali, presidente dell’istituto di ricerca

sul web si stanno affacciando i grandi marchi della comunicazione italiana e internazionale.

questo significa che il mezzo deve saper soddisfare necessità e obiettivi inediti. non

è detto, ad esempio, che una fan page o un video virale vadano bene proprio per tutti...

Nextplora è un isti-tuto di ricerca che lavora in manie-

ra specifica sull’analisi dei mercati digitali attraverso strumenti di ricerca digita-li. Chi meglio del presidente Andrea Giovenali può dun-que descriverci gli attua-li trend della comunicazio-ne via “new media”, con un particolare focus su video, social networking, e virali-tà? Il tutto con una visione oggettiva e super partes che permette di mettere in luce potenzialità e pericoli di un ambiente per molti versi ancora da esplorare.

Come sta evolvendo il mezzo internet?Credo che oggi il web dal punto di vista della co-municazione pubblicita-ria stia diventando sempre più simile ai mezzi classici. Come sappiamo internet è nato e si è sviluppato in vir-tù di una serie di promesse, come la misurabilità, l’in-terazione, una forte “call to action”, l’engagement, la capacita di “muovere” gli utenti. Il rischio oggi è pa-radossalmente quello di fermarsi a tali caratteristi-

sta tendenza non va osteg-giata a prescindere, anche se sembra contraddire l’in-terattività del mezzo, per-ché interessa molto chi ha sempre investito in adv (te-levisiva, ndr) per il ricor-do dei propri brand, ovve-ro le aziende che da sempre hanno fatto i numeri del-la pubblicità. Molti mar-chi, e parliamo ad esempio di alimentari e largo consu-mo, per anni hanno atteso che internet raggiungesse il peso necessario in termi-ni di “pubblico”. Ora che il

peso comincia ad esserci, questi marchi chiedo-

no di poter realizzare una comunicazione

compatibile e coe-rente con i propri brand e i propri

obiettivi, magari semplice-mente la costruzione della marca e il ricordo del mes-saggio. Tutto il background di internet, ovviamente, non va né buttato né di-menticato. Detto questo sa-rebbe però un peccato rifiu-tare le esigenze di chiede a questo mezzo un utilizzo più “classico”.

alla mutazione di internet è seguita anche una mutazione degli investimenti?E’ innegabile che i nume-ri del web sono sempre più importanti, e di conseguen-za i relativi investimenti. A questo va aggiunto che la televisione, con le audience che scricchiolano e il costo per contatto in crescita, sta incontrando alcuni proble-mi, problemi che stimolano, o a volte addirittura obbli-gano le aziende a sperimen-tare nuove iniziative. Per molti la quota di spesa sui mezzi digitali sta passando dal 10 al 30-40%, e grandi aziende fino a poco tempo fa insospettabili si stanno affacciando sul web. Que-ste aziende, però, vogliono un certo tipo di comunica-zione. Non è un caso infatti che YouTube in Italia sia en-trato di diritto nel plan che i centri media fanno sotto la voce “tv”. YouTube in altre parole viene proposto come canale televisivo. Una svol-ta significativa che implica

un cambiamento dei punti di vista sul mezzo.

Date queste premesse, il concetto di viralità proprio del mezzo perde la sua rilevanza?E’ complesso misurare la vi-ralità in senso classico, cioè come siamo soliti misura-re gli altri mezzi. Dal pun-to di vista metodologico è difficile essere attendibili in merito all’impatto di questo tipo di campagne, perché le ricerche sono sempre ine-vitabilmente approssima-tive. Dal constatare il suc-cesso virale di un video al dimostrare come e quanto questo successo abbia con-tribuito a muovere la repu-tazione del brand, o addirit-tura aumentarne le vendite, il passo è ancora lungo. Si-curamente le campagne vi-rali sono operazioni spesso realizzabili con investimen-ti ridotti. Hanno la capaci-tà di creare “eventi” e grup-pi in rete. Il miglior metodo a disposizione attualmen-te per valutare questi feno-meni è il monitoraggio del buzz, ovvero l’“ascolto” di ciò che viene detto su in-ternet di una determinata marca in seguito a una cam-pagna di comunicazione. Tale misurazione però, in tutta sincerità, spesso non è del tutto attendibile perché molto complessa e dispersi-va, oppure perché ridotta a un piccolo numero di utenti

non rappresentativi dell’in-tero target.

Quali sono invece i principali trend del social networking?Sui social network oggi noto alcuni controsensi. Da un certo punto di vista è corretto dare rilevanza a un fenomeno di grandissi-ma portata, ed è innegabi-le che un’azienda attraver-so questi nuovi mezzi deve e può sviluppare una rela-zione di vicinanza e prossi-mità con il proprio consu-matore. La questione, però, è a quali aziende e con quali metodi conviene instaurare questa relazione modifican-do gli equilibri creati con le precedenti iniziative di comunicazione. Nel com-plesso direi che c’è una cer-ta confusione, con una cor-sa alla fan page in molti casi ingiustificata. Lo testimo-niano, ad esempio, pagine deserte o pochissimo popo-late, solo perché le dinami-che del web non sono pro-prie, o non del tutto idonee a un determinato brand.

che, e non saper rispon-dere alle esigenze di

nuovi investitori. Parlan-do di video, ad esempio, il

web sta andando verso una sempre maggiore “televi-

sionizzazione”. B e n e ,

q u e -

per saperne di più

PRoFiLo “2.0” NEXTPLORA è L’ISTITUTO

LEADER NELL’ANALISI DEI MERCATI DIGITALI

buSineSS.nextpLOra.cOMandreagiovenali

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coverstory

Parlando di Adobe, accanto ad Acrobat la prima cosa che

viene in mente sono i ben noti programmi di postpro-duzione per video e foto. La novità è che d’ora in poi questo “nome” sarà sempre più legato anche al social marketing, ovvero alla pub-blicazione, moderazione e misurazione dei contenuti realizzati. L’allargamento di orizzonti ci è stato descrit-to dal senior solution con-

sultant Digital Marketing Suite Adobe Systems Italia Gaetano de Benedetto, che ha sottolineato come ormai non si possa più prescin-dere dall’importanza della condivisione di ciò che vie-ne ideato e prodotto.

Perché adobe ha deciso di sbarcare nel campo del social networking?Quando parliamo di social networking, di viralizzazio-ne e condivisione alla fine parliamo di contenuti. Poi-ché noi da anni siamo forte-mente presenti in quest’area, offrendo agli utenti gli stru-menti per creare i contenu-ti, ci è sembrato un passo più che naturale aiutarli an-

che nella loro pubbli-cazione e condi-

visione, dando inoltre la pos-sibilità di capi-re da chi que-

sti contenuti sono frui-

ti, in che modalità e su quali mezzi. Il tutto, naturalmen-te, per ottimizzare i proces-si di lavoro.

in concreto quali sono le novità?Tutte le esigenze descrit-te trovano risposta in Ado-be Social, una nuova solu-zione della famiglia Adobe Digital Marketing Suite che unisce le funzioni di publi-shing e coinvolgimento sui social media al monitorag-gio, all’acquisto degli spazi pubblicitari e all’analisi per valutare l’impatto delle at-tività di social networking. Si tratta di un’unica piatta-forma per l’allineamento e la collaborazione nelle aree della gestione, misurazione e ottimizzazione delle stra-tegie per i social media, che si integra nel contesto del-le altre attività di marketing digitale. Adobe Social fa leva sulla tecnologia di ge-stione dei social media ot-tenuta dalla società all’ini-

zio di quest’anno a seguito dell’acquisizione di Context Optional/Efficient Fron-tier, oltre che sulle capacità di monitoraggio e analisi di Adobe Social Analytics.

i social network sono davvero così importanti per le aziende?Direi proprio di sì, e spesso tale importanza non viene adeguatamente considera-ta. L’ultimo rapporto Adobe Digital Index ha analizzato oltre 1,7 miliardi di visite a più di 225 siti web di azien-de statunitensi operanti nei settori retail, viaggi e me-dia, giungendo alla con-clusione che spesso i pro-fessionisti del marketing sottostimano il valore del traffico generato dai social media. Nello specifico l’uso del modello di attribuzione

“last-click”, ovvero la consi-derazione solo dell’ultimo passaggio prima della con-versione, può indurre a sot-tostimare l’impatto del sito social fino al 94%. I modelli di attribuzione “first-click” invece rendono con mag-giore precisione il contribu-to del social media nel coin-volgere il cliente all’inizio del processo di acquisto. La questione non è margina-le: le differenze nei risultati delle attribuzioni first-click e last-click possono indur-re a cambiare anche in ma-niera significativa il modo di allocare i budget sul ca-nale social.

Cosa pensa dei fenomeni viral?Le aziende ne sono affasci-nate, ma non tutte cono-scono in modo approfondi-to potenzialità e pericoli di questo modo di comunica-re. L’iniziativa virale può ri-sultare positiva o meno, a seconda di come viene ge-stita. Per poter avere suc-cesso con una campagna virale è importantissimo disporre delle competenze e degli strumenti per poterla osservare, monitorare e ge-stire. Il pericolo infatti è che il tutto possa sfuggire dalle mani, allontanandosi dalle previsioni fatte.

adobe systems italia

L’Adobe che non ti aspettigaetano de benedetto, senior solution consultant digital marketing suite

alla realizzazione dei contenuti segue la loro condivisione. ecco perché la societàdi san josé, già protagonista nel campo dei software per la postproduzione di foto e video, ora si sta impegnando nell’elaborazione di strumenti che hanno a che fare con social networking e marketing digitale. il tutto per ottimizzare i processi di lavoro

gaetanode benedetto

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VIDEOMEDIASET è innanzitutto il luogo dove le persone incontrano più da vicino la televisione:gli utenti vedono e rivedono i propri programmi preferiti, dal MotoGP di Sportmediaset a GrandeFratello,dalle performance dei ragazzi di Amici alle ricette di Cotto e Mangiato, dalle news di TGCOM24 agli scoop delle Iene.È anche il luogo degli streaming esclusivi, veri e propri eventi live, e dei contenuti speciali fruibili solo su web.Da Amici a Zelig, il pubblico di VIDEOMEDIASET è numeroso, attento e affezionato: 3,3 milioni di utenti/meseche sviluppano oltre 69milioni di pagine di contenuti video, con uno stay-time che sfiora i 13 minuti medi. Metti il tuo preroll in prima fila e potrai incontrarli anche tu.

Traffico: 3,3 mio uv/mese , 69 mio pv/mese – Fonte: Audiweb View Database, Dati Panel, 2011.

Solo postiin prima fila.

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quotidianiGen 2011 DiC 2011

Gen 2010 DiC 2010

VaR. %

CORRIERE DELLA SERA 482.800 489.988 -1,5

LA REPUBBLICA 438.695 449.238 -2,3

LA GAZZETTA SPORT-LUNEDI 340.082 379.253 -10,3

LA GAZZETTA SPORT 299.929 327.962 -8,5

LA STAMPA 273.806 279.921 -2,2

IL SOLE 24 ORE 266.596 267.449 -0,3

CORRIERE SPORT-STADIO LUN. 213.138 225.649 -5,5

IL MESSAGGERO 191.078 192.982 -1,0

CORRIERE SPORT - STADIO 185.694 190.631 -2,6

IL GIORNALE 155.455 183.721 -15,4

IL RESTO DEL CARLINO 141.294 146.751 -3,7

LA NAZIONE 112.557 117.011 -3,8

AVVENIRE 107.432 106.973 0,4

LIBERO 105.796 105.127 0,6

TUTTOSPORT LUNEDI' 103.758 108.424 -4,3

TUTTOSPORT 94.970 99.295 -4,4

ITALIA OGGI 85.243 89.088 -4,3

IL GAZZETTINO 80.541 79.539 1,3

IL FATTO QUOTIDIANO 75.963 78.584 -3,3

IL TIRRENO 73.811 76.849 -4,0

settimanaliGen 2011 DiC 2011

Gen 2010 DiC 2010

VaR. %

SORRISI E CANZONI TV 782.254 852.079 -8,2

SETTIMANALE DIPIù 671.565 714.565 -6,0

IL VENERDì DI REPUBBLICA 499.294 512.621 -2,6

FAMIGLIA CRISTIANA 486.354 544.609 -10,7

OGGI 449.809 491.782 -8,5

TELESETTE 442.055 441.018 0,2

DIPIU' TV 434.808 467.916 -7,1

IO DONNA 421.992 431.889 -2,3

VERO 414.596 372.760 11,2

SETT. DIPIù E DIPIù TV CUCINA 413.241 411.998 0,3

DONNA MODERNA 379.559 413.559 -8,2

D LA REPUBBLICA D... 378.695 378.776 0,0

CHI 353.609 398.250 -11,2

PANORAMA 351.698 381.711 -7,9

GENTE 321.975 315.968 1,9

L’ESPRESSO 295.979 313.399 -5,6

SPORT WEEK 287.300 312.843 -8,2

VANITY FAIR 277.327 276.637 0,2

INTIMITà 241.993 254.376 -4,9

GUIDA TV NUOVA 218.739 245.626 -10,9

mensiliGen 2011 DiC 2011

Gen 2010 DiC 2010

VaR. %

AUTOMOBILE CLUB 666.202 687.799 -3,1

MESSAGGERO DI SANT'ANTONIO 518.741 515.631 0,6

FOCUS 417.786 436.705 -4,3

VOLANTE (AL) 397.546 426.678 -6,8

QUATTRORUOTE 310.108 336.316 -7,8

CUCINA MODERNA 297.963 322.372 -7,6

COSE DI CASA 287.640 311.588 -7,7

SILHOUETTE DONNA 281.553 290.668 -3,1

GLAMOUR 280.479 277.739 1,0

LA PROVA DEL CUOCO MAG. 278.293

CASA FACILE 277.875 287.032 -3,2

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fOnte: adS

mediadata adsTra gennaio e dicembre 2011, le diffusioni di quoti-diani, settimanali e men-sili hanno trovato il comu-ne denominatore nel segno meno. A qualunque tipo-logia si faccia riferimento, infatti, i dati Ads lasciano poco spazio alle eccezioni. Tra i primi venti quotidiani,

per esempio, solo Il Gazzet-tino è stato in grado di mo-strare una crescita superio-re all’1% (per la precisione 1,3%), mentre le altre due testate che non hanno re-gistrato un calo - Avvenire e Libero - si sono limitate ri-spettivamente a un +0,4 e a un +0,6%. Per il resto, no-

nostante i decrementi, le prime posizioni conferma-no l’assetto solito, che vede il Corriere della Sera con-servare la leadership, la Repubblica al secondo po-sto e la Gazzetta dello Sport al terzo, pur con il consi-stente calo dell’edizione del lunedì (-10,3%) e quello un po’ meno forte della testata classica (-8,5%). Tra i setti-manali va segnalata la per-formance di Vero, a +11,2%, unico caso tra le prime ven-

ti testate a mostrare una progressione a due cifre. In terreno positivo anche Gen-te, che con il +1,9% mostra un trend più deciso rispet-to a Telesette, Settimanale DiPiù e Vanity Fair, interes-sate da crescite così esigue da poter essere considera-te stabili. Quanto ai mensi-li, infine, nella classifica dei primi venti si distingue sol-tanto Glamour (+1%), unica testata che raggiunge il pie-no incremento.

stampa poche eccezioni contrastano il perdurante andamento negativo

a caratterizzare le diffusioni di quotidani, settimanali e mensili nel 2011 è stato ancora una volta il segno meno. e le testate che sono in terreno positivo registrano crescite davvero contenute

-1,5% +11,2% +1%NONOSTaNTe abbIa peRSO 7.188 COpIe, IL CORRIeRe DeLLa SeRa SI CONfeRMa IL pRIMO quOTIDIaNO NazIONaLe

TRa Le pRIMe veNTI TeSTaTe SeTTIMaNaLI, veRO e’ L’uNICa aD aveR ReGISTRaTO uNa pROGReSSIONe a Due CIfRe

NeLLa CLaSSIfICa DeI pRIMI veNTI MeNSILI, SI DISTINGue La peRfORMaNCe DI GLaMOuR, SebbeNe pIuTTOSTO eSIGua

regno unitoOnline adv verso gli 8 mld di dollariAnno dopo anno, la Gran Bretagna conferma il pro-prio ruolo di locomoti-va nell’adv interattivo. Nel 2011, come riporta Iab UK, la spesa pubblicitaria onli-ne nel Regno Unito è cre-sciuta del 14,4%, raggiun-gendo quota 7,6 miliardi di dollari. In valore assolu-to, la crescita in un anno è stata di 1,1 miliardi, un dato paragonabile al tota-le mercato in Italia.

usa / le previsioni idcNel 2015 più accessi al web da mobile che da pcEntro il 2015, in America gli accessi a internet da mobile supereranno quelli da pc e altri device “fissi”. A prevederlo è un forecast dell’International Data Corporation, che indica nella semplificazione del-le connessioni da smar-tphone e nella diffusione dei tablet i principali dri-ver del progresso del mo-bile internet. La previsione è che il numero di uten-ti mobile cresca del 16,6% all’anno fino al 2015. L’im-patto dei nuovi device sulla fruizione del web sarà tale che, secondo l’IDC, per la

prima volta il numero di utenti via pc dovreb-be declinare lentamente.

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ANNO III | #12/13 | 12 APR 2012

Le valutazioni uffi-ciali relative agli in-vestimenti pubblici-

tari in Italia non lasciano nessuno tranquillo: le ul-time cifre rese disponibi-li dall’istituto Nielsen sono riferite a gennaio e il primo mese dell’anno si è aper-to con il segno negativo: il mercato italiano della pub-blicità sui mezzi classici ha chiuso a -7,1% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente, per un inve-stimento complessivo, a totale tipologie di comuni-cazione, di circa 545 milio-ni di euro. E la televisione - considerando i canali tra-smessi in analogico, quelli diffusi attraverso il digita-le terrestre e quelli via sa-tellite, che comprendono i marchi Sky e Fox - ha fat-to registrare una diminu-zione del 6,3%. Sono tempi difficili, anche se uno sguardo più am-pio, di respiro internazio-nale, porta a galla nume-ri di impatto differente. Se l’anno prossimo, per la pri-ma volta, gli investimen-ti dell’universo online su-pereranno quelli destinati alla carta stampata, la te-

media

tra adv & produzione

levisione continuerà a re-citare la parte del leone, mettendo a segno una cre-scita del 5,5% quest’anno e del 5,3 nel 2013. La pre-visione è di Carat, centro media di Aegis Group, se-condo cui la tv raccoglie ancora oggi il 51% degli investimenti pubblicitari. Detto questo, qui da noi c’è da preoccuparsi comun-

que. E molto. Per-ché se il 2011 è an-dato male, il 2012 potrebbe andare anche peggio. La previsione non è per nulla confortante, so-prattutto considerando che arriva direttamente dall’Upa: secondo l’or-ganismo associativo, per quest’anno si prospetta

una contrazione della spe-sa pubblicitaria intorno al 5%, con la quota comples-siva di investimento che si potrebbe “stoppare” a 8,17 miliardi di euro contro gli 8,6 abbondanti messi in-sieme l’anno scorso. La tv è tra le vittime, come si evince dalle dichiarazio-ni dello stesso presiden-te di Upa, Lorenzo Sasso-li de Bianchi: «Nel primo

trimestre si par-la di un calo a due cifre, in-clusa la tv; è una cosa che non si è mai vista. Se alla

fine del

2011 si pensava a un 2012 in sostanziale pareggio, adesso la situazione appa-re ben più grave». La co-municazione sembra tro-varsi, oggi, in una sorta di “stallo dinamico”, per uti-lizzare le parole del vertice Upa, fatto di mancata cre-scita e, insieme, di radica-li cambiamenti tecnologici e nelle abitudini dei con-sumatori. A risollevare le sorti del mercato potreb-bero arrivare, ma solo nel-la seconda parte dell’anno, gli Europei di calcio e le Olimpiadi di Londra, due mega-eventi che hanno un elevato potenziale per la raccolta, soprattutto sul fronte televisivo.Sta di fatto che nel con-fronto con la difficile situa-zione di mercato Mediaset ha in programma tagli di costi, ma non di personale. Pier Silvio Berlusconi lo ha confermato proprio di re-cente incontrando gli ana-listi finanziari. «Agiamo sui costi e già nel corso di quest’anno avremo un calo delle spese televisive tra il 4 e il 5% - ha spiegato il vi-cepresidente esecutivo del gruppo che sta dominando da oltre trent’anni il pano-rama televisivo italiano -. Ma riguardo le prospettive del 2012, soprattutto per la raccolta pubblicitaria, non possiamo formulare previ-sioni, perché gli acquisti da parte degli inserzionisti

sebbene il calo degli investimenti pubblicitari penalizzi anche il piccolo schermo, per i broadcaster nazionali c’è una buona notizia: i format italianisono apprezzati all’estero e molte delle nostre produzioni stanno per sbarcare in varie parti del mondodi SebaStianO zeri

CoMing soon... in daniMarCa

“IL GIOvaNe MONTaLbaNO”

è STaTO TRa I TITOLI pIù RIChIeSTI aL

MIp Tv DI CaNNeS, IL pIù IMpORTaNTe

MeRCaTO DeL MONDO DI pRODOTTI e fORMaT

peR La TeLevISIONe. La SeRIe è STaTa

veNDuTa aL SeRvIzIO pubbLICO DaNeSe

DR Tv, INSIeMe aLLa SeRIe IN quaTTRO

puNTaTe DI “Le COSe Che ReSTaNO” e

“IL COMMISSaRIO NaRDONe”

L’altro valore della tvpier silvioberlusconi

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ANNO III | #12/13 | 12 APR 2012

non avvengono mesi pri-ma, con campagne ampia-mente programmate, ma nel giro di poche settima-ne». Pier Silvio Berlusco-ni ha confermato, comun-que, che quello in corso «dovrebbe essere un anno ancora piuttosto difficile, ma siamo fiduciosi perché Mediaset è diventata un network completo, con un avvio di presenza su inter-net grazie al progetto “all news”, un’integrazione tra televisione e web che in-tendiamo rafforzare anche con nuovi progetti».Intanto, Mediaset ha detto addio a Endemol, taglian-do in maniera definitiva il cordone ombelicale che la teneva unita al produttore di tanti programmi di suc-cesso, anche storici, come il “Grande Fratello”, men-tre “Amici” diventa ameri-cano: il programma di cui Maria De Filippi è autri-ce, produttrice e condut-trice ha varcato i confini nazionali per diventare il primo talent show italiano venduto come format negli Stati Uniti, patria dei talent più distribuiti al mondo. E’ ufficiale, infatti, la stipula

del contratto di licenza per la cessione del format alla società Shed Media di Los Angeles, che lo produrrà negli Usa, dove è in realiz-zazione il pilot, oltre che in Gran Bretagna, dove do-vrebbe essere prodotto en-tro il 2013. Nel frattempo, sta entrando nella fase de-cisiva l’edizione numero 11 del programma. Il “se-rale” quest’anno, si sa, è ri-voluzionato, con due giro-ni distinti: nel primo nove “big”, con alcuni dei con-correnti usciti da prece-denti edizioni e in grado di ottenere successo sul mer-cato discografico, oltre che

di vincere, in alcuni casi, addirittura il prestigioso Festival di Sanremo; nel secondo girone altri quat-tordici “giovani talenti”, pronti a competere per ga-rantirsi un contratto di la-voro con una delle più im-portanti compagnie di danza del mondo, un con-tratto discografico con ma-jor internazionali e l’am-bita coppa in premio al vincitore di “Amici 2012”. La finale sarà il 26 maggio e andrà in scena all’Arena di Verona, teatro dell’indi-menticabile “Festivalbar”. Ma non è solo “Amici” a rappresentare l’Italia nel

contesto televisivo inter-nazionale. “Il Giovane Montalbano” è risultato, infatti, tra i titoli più ri-chiesti al Mip Tv di Can-nes, il più importante mer-cato del mondo di prodotti e format per la televisio-ne. La serie è stata vendu-ta alla tv pubblica danese Dr Tv, insieme alla serie in quattro puntate di “Le cose che restano” e “Il Commis-sario Nardone”. Da segna-lare, inoltre, anche l’accor-do con la giapponese Zazie Film per la vendita del film di Bernardo Bertoluc-ci “Partner”, del 1968. La Rai recupererà e restaure-

rà il film, realizzandolo in alta definizione per la mi-gliore fruibilità in Giappo-ne. Infine, sempre da Can-nes è arrivata la notizia che il mercato sudameri-cano, tradizionalmente in-teressato al prodotto Rai, ha puntato quest’anno la sua attenzione sulle fic-tion che raccontano la vita di grandi campioni dello sport italiano: la tv messi-cana Multivision, ad esem-pio, ha acquistato prodot-ti come “La Leggenda del Bandito e del Campione”, “Tiberio Mitri”, “Il Sogno del Maratoneta” e “L’Olim-piade Nascosta”.

dai chip alla web tv: i colossi ci credonoIntel è pronta ad entrare nel mercato della televisio-ne. Il colosso americano dei chip, infatti, ha inten-zione di produrre, entro fine anno, un piattaforma tv basata sul web e in grado di garantire le stesse tra-smissioni che offre oggi la televisione via cavo. Se-condo la ricostruzione del quotidiano The wall Street Journal sono già in corso colloqui con alcune emit-tenti statunitensi per costruire un pacchetto di canali da vendere sul mercato. Ma l’iniziativa è ben più am-pia: prevede il lancio di un apparecchio per vedere la televisione collegabile anche a internet e l’accessibi-lità da dispositivi che hanno al loro interno i micro-processori dell’azienda californiana. L’iniziativa evi-denzia il cambiamento di strategia del ceo di Intel, Paul Otellini, che ha manifestato la propria intenzio-ne di diversificare le attività aziendali, investendo an-che fuori dal mercato strettamente informatico. Mo-tivato anche dagli ultimi dati che indicano come gli utenti guardino sempre più i programmi televisivi su internet o dispositivi mobili. Intel è solo l’ultima di un gran numero di aziende del settore dell’elettronica che stanno valutando l’offerta online di servizi tele-visivi live oppure on demand. Negli ultimi mesi, Sony e Dish Network hanno pensato a un’offerta simile. Sulla stessa linea anche Microsoft, Apple e Google, che stanno trattando con diverse media company per servizi di questo tipo. Ma al momento si tratta solo di trattative e nessun accordo è stato finora finalizza-to. Secondo molti esperti dell’audiovisivo, in realtà, uno dei problemi è sicura-mente il limite di banda passante, giudicato insufficiente a garanti-re in modo costante un’imma-gine fluida e di qualità. Anche il progetto di Intel è ancora in fase preliminare, benché il suo debutto sia atteso per fine anno.

“Amici”, il progrAmmA di cui mAriA de filippi è Autrice, produttrice e conduttrice hA vArcAto i confini nAzionAli diventAndo il primo tAlent show itAliAno venduto come formAt AllA società shed mediA di los Angeles, che lo produrrà negli usA, oltre che in grAn bretAgnA

paulotellini

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la musica è cambiata.

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ANNO III | #12/13 | 12 APR 2012

intervistal’intervista

marco pappa fondatore della fabbrica delle idee

porte apertealla creatività

di LOrenzO MOSciatti

dall’esperienza di successo del creative lab cromatina, nasce una “fucina di idee” a servizio di giovani talenti che desiderano imporsi sul mercato e di imprese già affermate in cerca di intuizioni vincenti e nuovi business. l’obiettivo? battere la crisi percorrendo strade nuove

Da sempre, nei pe-riodi più neri e difficili, l’Italia ha

fatto affidamento sul bene più grande che possiede: la creatività. Proprio in que-sta direzione va “la Fab-brica delle Idee”. Ideata da Marco Pappa - già fonda-tore, con il fratello Ales-sio, del laboratorio creativo multisettoriale Cromatina - la Fabbrica delle Idee è un luogo aperto, senza con-fini, all’interno del qua-le dar vita a proficui rap-porti di collaborazione per lo sviluppo di idee vincen-ti e per la loro concreta af-fermazione sul mercato, in stretto rapporto con le ri-sorse di Cromatina. Si trat-ta di un progetto rivolto in-nanzitutto a coloro i quali hanno un’idea da trasfor-mare in impresa, ma che – come spiega Marco Pappa - può essere estremamen-te utile anche a aziende già affermate in cerca di nuo-ve strade per fronteggiare la difficile situazione eco-nomica.

Cos’è la fabbrica delle idee, e a chi si rivolge?Il progetto parte dalla con-

vinzione che per superare le difficoltà dell’attuale con-giuntura storica, bisogna trovare il coraggio di im-piegare forze e risorse per realizzare le idee e per “ri-spolverare” la creatività. La Fabbrica delle Idee si pone come una “fucina” dove le idee vengono trasforma-te in realtà; un incubato-re per lo sviluppo d’impre-sa; un network di mutuo aiuto virtuoso dove i nodi della rete sono: da un lato, giovani talenti senza mezzi che desiderano imporsi sul mercato; dall’altro, imprese in difficoltà in cerca di idee vincenti e nuovi business.

in che cosa la Fabbrica delle idee si discosta dagli incubatori aziendali già esistenti? A differenza dei comuni incubatori di aziende, FdI non si limita a fornire spa-

zi fisici ma è in grado di inserire i proget-ti in un circolo virtuoso fatto di contatti e partnership che con-sentono di non lascia-re i nuovi imprendito-ri in balìa delle difficili fasi dello start up. All’in-terno dell’incu-batore, con la col-laborazione dello staff di Cromati-na l’idea diventa prodotto; gra-zie al network di imprese le-gate al siste-ma, il pro-dotto viene s v i l u pp a -to e poi im-messo sul

mercato, adeguatamen-te promosso e pubbliciz-zato. Cromatina sa soste-nere i nuovi progetti anche dal punto di vista della co-municazione, un elemen-to fondamentale, troppo spesso non tenuto nella do-vuta considerazione.

Quali sono gli strumenti con cui assicurate

questi risultati?La Fabbrica delle Idee è un progetto che non ha preceden-ti: non esistono in-fatti incubatori in grado di sostenere una nuova impresa

sotto tutti gli aspetti considerabili. Tutto que-

sto sarà possibile attraver-so mirate campagne di co-municazione attraverso le quali il sistema farà par-lare molto di sé attirando l’attenzione di tutti i tipi di media e delle aziende già

avviate. Gran parte dei pro-getti che verranno vaglia-ti e accettati dalla Fabbrica delle Idee saranno inoltre posti direttamente in con-tatto con un apposito Spor-tello dedicato alle richie-ste del cittadino e avranno perciò forte carattere riso-lutivo e ingegneristico, na-turalmente orientati ad in-tervenire o a collaborare con le istituzioni per la ri-soluzione di problematiche sociali, economiche, bu-rocratiche di interesse co-mune. Le imprese partner già affermate contribuiran-no a dare una spinta alle quelle nascenti mettendo al loro servizio il proprio know how e guadagnan-do in importanza, visibili-tà e clienti. Lo sviluppo di progetti e servizi alimente-rà la vita delle imprese o di quelle aziende che dispon-gono già delle risorse, ma che a causa della crisi han-no rallentato il loro svilup-po o stanno per chiudere. I macchinari e le attrezza-ture di elevato potenziale e molto costose che sarebbe-ro abbandonate dalle real-tà in crisi, sono introdotte nell’incubatore de La Fab-

brica delle Idee per tramu-tarsi in una cooperazione virtuosa tra chi ha proble-mi a mantenere elevata la propria operatività e chi ha bisogno di un immediato accesso alle macchine pro-duttive. E’ così che la rica-duta positiva per entrambi i soggetti coinvolti conce-derà la possibilità di rida-re lavoro a chi l’aveva mo-mentaneamente perso e di crearne di nuovo.

Come si può quindi sintetizzare il contributo di La fabbrica delle idee per contrastare la crisi?È il momento di interveni-re, di dare un segnale chia-ro a chi ha la volontà e la forza di mettersi in gioco in prima persona, aggiungen-do il proprio sforzo a quel-lo delle migliaia di piccole imprese che stanno trai-nando l’Italia. Diventare partner Cromatina può es-sere, in questo senso, l’oc-casione per mettersi in gio-co e ripartire. Il nostro staff è a disposizione per valu-tare nuovi potenziali part-ner inserendoli nel gruppo già folto di quelli che fanno parte del network.

Una filosofia di vita traMUtata in aziendaNeLLa fOTO, MaRCO (a SINISTRa) e aLeSSIO pappa, fONDaTORI NeL 2006 DeL LabORaTORIO CReaTIvO MuLTISeTTORIaLe CROMaTINa, CON L’ObIeTTIvO DI vaLORIzzaRe La fORza pROpuLSIva DeLLe IDee

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ANNO III | #12/13 | 12 APR 2012

Dietro le spalle ci sono già quasi quattro mesi. Ab-

bastanza per tracciare un primo quadro che possa delineare, seppur in misu-ra parziale, l’andamento del mercato pubblicitario italia-no. Quel che appare certo è che l’anno in corso, dopo il nero 2011, potrebbe risul-tare anche peggiore. I dati Nielsen di gennaio, che se-condo consuetudine foto-grafano in modo ufficiale le tendenze degli investimen-ti, hanno già messo nero su bianco un primo pez-zo di verità: il primo mese dell’anno si è aperto con un pesante segno negativo e il totale della pubblicità sui mezzi classici ha chiuso a -7,1% rispetto allo stesso mese dell’anno scorso. Ol-tre a quelle di Nielsen, al-tre previsioni non sono per nulla confortanti: a partire dai forecast iniziali di Upa, l’associazione che riunisce la gran parte degli utenti pubblicitari, che per il 2012 prospettano una contrazio-ne intorno al 5%. Fin qui la cronaca più attua-le, che, però, vede sul fronte degli operatori anche qual-

scenario

-7,1% -5% +5,6% 253è La peRCeNTuaLe DI DeCReMeNTO DeGLI INveSTIMeNTI pubbLICITaRI a GeNNaIO DI queST’aNNO

SeCONDO La pRevISIONe DI upa GLI INveSTIMeNTI, queST’aNNO, peRDeRaNNO beN CINque puNTI peRCeNTuaLI SuL 2011

è La quOTa ReLaTIva aLLa CReSCITa NeLLa pubbLICITà ReGISTRaTa fINO aD ORa, aNNO Su aNNO, DaLLe Tv SaTeLLITaRI

La quOTa DI MINuTaGGIO DeLLa Tv GeNeRaLISTa IN TeRMINI DI aSCOLTO NeL GIORNO MeDIO. eRaNO 230 quaTTRO aNNI fa

la congiuntura è delicata ma i principali operatori hanno saputo cogliere fino ad ora risultati interessanti, anche sul fronte economico. individuando con precisione le nuove caratteristiche di un mercato che ormai si presenta iper frammentato e in piena rivoluzione di SebaStianO zeri

Sfruttare le occasioni per restare efficaci

va, a trasformare parte della negatività in chiave positi-va. Intanto, c’è da rimarcare come le agenzie media ab-biano individuato con pre-cisione le nuove caratteri-stiche del mercato, che si presenta iperframmentato e in piena rivoluzione, con internet ormai pronto a in-sidiare i mezzi tradizionali, anche quelli più importanti.

E poi c’è il controverso ruolo della tv, che da un lato sem-bra perdere inesorabilmen-te parte dell’appeal insieme a fette interessanti di au-dience, ma che rimane co-munque in grado di affer-mare una netta centralità nell’organizzazione dei dif-ferenti media mix. In effetti, si può proprio dire che il buon vecchio spot,

anche l’anno scorso, sia riu-scito nell’intento di mante-nere quella sorta di leader-ship mediatica conquistata nel tempo, pur in una situa-zione di mercato non certo brillante. «La televisione - spiega Isabelle Harvie-Watt Clavarino, ceo e count-ry manager di Havas Me-dia Italia - è forse il mezzo che è più cambiato nell’ul-

timo decennio, con nuovi operatori, altrettanto nuo-ve tecnologie e una serie di esperimenti editoriali mes-si in atto con lungimiran-za. Questi aspetti, uniti alla sua ambivalenza nel copri-re target ampi o segmen-tati, le farà mantenere una posizione di dominanza ancora a lungo. Certo, sui grandi target perde co-

centri media

che segnale positivo. Per al-cuni centri media, ad esem-pio, già nel difficilissimo 2011 le cose non sono an-date in modo così rovinoso. Anzi, varie sigle sono riu-scite a incrementare i ricavi, magari aumentando il parco clienti e, soprattutto, sfrut-tando a fondo le occasioni che si sono presentate in una congiuntura senz’al-tro delicata. Proprio ana-lizzando e ponendo in evidenza come si sono mosse queste struttu-re emerge un’interpre-tazione dello scenario che autorizza, pur in maniera non esausti-

isabelle harvie-watt

clavarino

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pertura. E su quelli pro-filati è molto costosa, anche se le tv satellitari e digitali registrano un trend positivo anno su anno: +5,6% le pri-me e addirittura +90,2% il dtt. L’unico mezzo che può farle paura, ovviamente, è il web. Ma la rete è un “non mezzo”, infatti è la televisio-ne che sta andando “verso” il web. Stiamo vedendo, in-fatti, solo l’avanguardia di quello che arriverà». Dunque, lo scenario media sta cambiando di fronte a una tecnologia visibilmen-te aggressiva, che non ha risparmiato la tv. E in Ita-lia, dove lo spot ha sempre regnato sovrano, il picco-lo schermo sembra via via adattarsi alle rinnovate cir-costanze: «La diminuzione dell’audience delle tv gene-raliste - spiega Luca Verga-ni, chief executive officer di Mec Italy - è stata compen-sata dall’aumento della sha-re di ascolto dei canali del digitale terrestre e del satel-litare e, più in particolare, delle tv tematiche, che con-sentono di raggiungere un target altamente profilato, al punto da diventare spes-so l’alter ego della stampa

scenario

specializzata. Parliamo, or-mai, di una strategia video che non solo presidia, nel rispetto dei differenti tar-get, le diverse piattaforme, ma le integra con le oppor-tunità date dalle nuove mo-dalità di fruizione out of the box: web tv, mobile tv, Ooh tv, cinema». Secondo Ver-gani, l’elaborazione strategi-ca tagliata “su misura” delle esigenze del cliente porterà

a una “polarizzazione” degli investimenti pubblicitari su tv e internet, ma ci saranno novità anche sul piano dei contenuti. «La capacità di interazione e condivisione tra tv e web - spiega - gene-ra una virtuosa declinazio-ne dei contenuti tv su altri canali. La tv invade sem-pre più i territori del digita-le, generando un’estensione del messaggio, allungando-

ne il ciclo di vita e offrendo, quindi, nuove opportunità di comunicazione. Questo aspetto incide in modo indi-scutibile sulle logiche di pia-nificazione, che richiedono la capacità di individuare ogni volta i touch point che il digitale genera e moltipli-ca». In uno scenario in evo-luzione è diventato sempre più complicato individuare il ruolo dei cosiddetti mez-

zi classici. Chiarisce il ceo di Mec Italy: «Anche stampa, cinema e radio sono, di fat-to, digitali. Hanno declina-zioni sempre più importan-ti sulla rete ed è impossibile circoscriverne il perimetro secondo i vecchi schemi. Si moltiplicano le possibilità di diffusione dei contenuti e nascono nuove modalità di fruizione dei vari mezzi. E tutto questo offre importan-ti opportunità per le azioni di comunicazione». Un’ulteriore valutazione di un mercato in seria trasfor-mazione giunge da Valenti-no Cagnetta, amministra-tore delegato della centrale Media Italia, che riparte da elementi quantitativi: «La riduzione degli investimen-ti pubblicitari nel 2011 è stata assolutamente trasver-sale - afferma -. Ovviamen-te, la quota per mezzo non è stata toccata in misura sen-sibile, ma di certo la televi-sione generalista ha soffer-to maggiormente rispetto ai canali a target più sele-zionato. La moltiplicazione dell’offerta, poi, ha aumen-tato le opportunità di seg-mentazione, che molti uten-ti hanno colto con grande favore. Una maggiore ca-pacità di selezione dei tar-get ha portato a una minore dispersione dei contatti ri-spetto alla televisione gene-ralista». Il digitale consente oggi di utilizzare alcuni con-tenuti, magari declina-

tv connected & widgetIl processo di digitaliz-zazione di cui il mez-zo televisivo ha ampia-mente beneficiato ha rafforzato la centrali-tà del mezzo. E’ l’opi-nione di Marco Rob-biati, direttore ricerca della centrale Starcom Italia, a proposito del peso della tv nel mer-cato pubblicitario in una

congiuntura economica non facile. «Con l’arricchi-mento della proposta televisiva - spiega - aumen-ta la possibilità di segmentazione e, nel comples-so, cresce il consumo stesso del mezzo. Negli ultimi quattro anni i minuti di fruizione del piccolo scher-mo nel giorno medio sono passati da 230 a 252 e la copertura, sempre nel giorno medio, è incrementa-ta dall’81,4% all’82,7%. In prospettiva – prosegue - parleremo sempre di più di “connected tv”, cioè di televisori che si collegano a internet per sfruttare contenuti e servizi online, e dei “widget”, i contenuti per le medesime “connected tv”, che amplieranno le opportunità di interazione con il consumatore attra-verso contenuti specifici, visionabili anche mentre si guarda un qualsiasi programma. A cambiare saran-no, dunque, le modalità di fruizione. Ma non l’impor-tanza del mezzo». Per quanto riguarda il lato busi-ness dell’attività dei centri media in questo contesto, interviene Marco Muraglia, amministratore delega-to della società: «Nei primi mesi del 2012 perdura una situazione negativa, direttamente collegata al contesto macroeconomico. Il clima è recessivo e il “sentiment” non positivo. La prospettiva per l’anno in corso è, quindi, preoccupante, anche in virtù della si-tuazione critica dell’Eurozona: non necessariamente vedremo realizzarsi l’inversione di trend che sta, per esempio, iniziando a manifestarsi negli Stati Uniti e che solitamente, seppur con il ritardo di alcuni mesi, si riverbera anche in Europa».

marco muraglia

luca vergani

valentino cagnetta

«L’eLabORazIONe STRaTeGICa TaGLIaTa “Su MISuRa” ORTeRà a uNa “pOLaRIzzazIONe” DeGLI INveSTIMeNTI Su Tv e INTeRNeT, Ma CI SaRaNNO NOvITà aNChe SuL pIaNO DeI CONTeNuTI. La CapaCITà DI INTeRazIONe e CONDIvISIONe TRa Tv e web GeNeRa uNa vIRTuOSa DeCLINazIONe DeI CONTeNuTI Tv Su aLTRI CaNaLI»

«La RIDuzIONe DeGLI INveSTIMeNTI NeL 2011 è STaTa TRaSveRSaLe. La quOTa peR MezzO NON è STaTa TOCCaTa IN MISuRa SeNSIbILe, Ma La Tv GeNeRaLISTa ha SOffeRTO DI pIù RISpeTTO aI CaNaLI a TaRGeT pIù SeLezIONaTO. e La MOLTIpLICazIONe DeLL’OffeRTa ha auMeNTaTO Le OppORTuNITà DI SeGMeNTazIONe»

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ANNO III | #12/13 | 12 APR 2012

scenario

ti in modalità differen-ti, attraverso media diversi. È una dinamica alla quale, secondo Valentino Cagnet-

ta, il mercato sta guardan-do con molta attenzione ma che, per ora, è piuttosto li-mitata. «Abbiamo studia-to il fenomeno nel caso di “Servizio pubblico”, la tra-smissione ideata da Michele Santoro, proprio per docu-mentare quanto il passag-gio del giornalista dalla Rai a un sistema multipiattafor-ma abbia influito sull’ascol-

to e come quest’ultimo si sia riverberato su piattaforme diverse, con 27,6 milioni di visualizzazioni su YouTube, 246 mila fan su Facebook e oltre 53 mila su Twitter. Un caso di grande successo no-nostante una leggera ero-sione della share televisiva, che ha comunque attratto gli investimenti delle prin-cipali aziende».

la tv che si trasformaLa televisione vive, come tutti gli altri media, una fase di trasfor-mazione dettata dall’evoluzione del digitale. Una considerazio-ne che Vittorio Bonori, ceo di zenithOptimedia Group, condivide e sostiene: «La proliferazione dei canali e dei contenuti ha deter-minato un fenomeno che in pochi avevano previsto, ovvero un au-mento progressivo del consumo individuale del mezzo. Le per-sone fruiscono, nei fatti, più televisione. grazie all’arricchimento dell’offerta editoriale. Cambiamenti che lasciano, per ora, inalte-rata la capacità del mezzo di attrarre risorse pubblicitarie». Se-condo le previsioni di zenithOptimedia sul prossimo triennio, si

potrà contare su una sostanziale stabilità della raccolta relativa alla tv. A livello globale, questa quota si è attestata sul 39,9% nel 2011 e non si stimano variazioni entro il 2014. Re-stringendo il campo previsionale all’Italia, se la quota che la tv ha detenuto nel 2011 è stata del 57,8% si stima che nel 2014 scenderà leggermente, al 56,5%. «Si tratta, evidentemen-te, di una previsione “neutrale” - precisa il ceo - che non può tenere conto dell’intervento di variabili esogene, come quelle di natura legislativa. Mettendoci nei panni delle aziende che investono in pubblicità, possiamo affermare che la tv di oggi offre molte più opportu-nità rispetto al passato, garantendo sia soluzioni generaliste per la massimizzazione del-la reach sia alternative di comunicazione mirate e altamente selettive». I moderni proget-ti di comunicazione, però, impongono una revisione dell’approccio strategico classico, che funzionava bene nel solo ambito dei cosiddetti “paid media”. «Grazie alla nostra ricerca internazionale “TouchPoints Roi Tracker” - dice ancora Bonori -, diventata di recente la più grande ricerca al mondo sulla relazione che esplora i legami tra consumatori, brand e media, siamo riusciti a valorizzare il contributo che le tre tipologie di mezzi, ovvero “paid”, “owned” e “earned”, forniscono alla costruzione dell’esperienza di marca. Questa nuova metrica quantitativa, definita “brand experience”, è di fatto una “share of voice” allargata, che risulta sempre altamente correlata alla market share dei prodotti e dei brand». Nel-lo specifico, la ricerca mostra proprio come la costruzione dell’esperienza di marca sia un passaggio fondamentale per supportare strategie di crescita della quota di mercato.

vittorio bonori

NUOVA

LOCATION Milano, 16 maggio 2012MiCo Milano Congressi, GATE 14-15Via Gattamelata 5 - Milano

MAIN SPONSOR

SAVE THE DATE!www.ecommerceforum.it

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ANNO III | #12/13 | 12 APR 2012 [email protected]

New York, 17-18 Aprile

Ad Age digitAl CoNfereNCeevents.adage.com

l’adv incontra la sylicon valleyidee vincenti per il futuroMadison Avenue e la Sylicon Val-ley si incontrano all’Ad Age Digital conference. L’evento, organizzato dalla più influente rivista al mon-do sui temi pubblicitari e giunto alla sesta edizione, ha l’obietti-vo di offrire ai brand un touching point con le tecnologie più inno-vative e le start up che offrono le soluzioni più impattanti per l’adv.

ShANghAi, 26-27 AprileASiAN MArketiNg effeCtiveNeSS feStivAlPer chi opera sul mercato asiatico, ecco l’occasione per fare il punto sulle più efficaci strategie di branding, comunicazione e distribuzionehttp://ame.asia

roMA, 16-18 ottobrei-CoM globAl SuMMitLa capitale italiana ospita il quarto summit globale di I-Com, organizzazione internazionale che raggruppa i maggiori esperti globali dell’online measurementhttp://i-com.org

New York, 19-23 AprileSeS CoNfereNCe & expoTappa newyorkese per il grande ciclo globale di eventi dedicati a search e social media marketinghttp://sesconference.com/newyork

frANCoforte, 22-24 MAggioiMex 2012Per la decima volta in Germania, a Francoforte, si celebra la fiera europea leader nel campo del turismo d’affari e congressualewww.imex-frankfurt.com

SAN pAolo, 13 luglioCxo iNterNet leAderS MeetiNgL’evento, all’esordio, offre un’importante occasione per misurarsi e confrontarsi con gli operatori e gli innovatori digitali dell’area latino americanahttp://cxo-meeting.com

MoNtreAux, 15-17 AprilefeStivAl of MediAConfermati location e format: la manifestazione globale che indaga i media in chiave pubblicitaria torna nella suggestiva cornice svizzerawww.festivalofmedia.com

loNdrA, 24-26 AprileiNterNet worldIl forum europeo per il digital marketing e l’e-business presenta un format più ricco che mai: si celebrano i vent’anni dell’autorevole manifestazione www.internetworld.co.uk

loNdrA. 15-16 MAggioAdobe digitAl MArketiNg SuMMit eMeAL’evento ha l’obiettivo di accrescere la conoscenza delle leve di marketing per guidare il business d’impresa attraverso l’innovazione e la modernità summit-emea.adobe.com

tokYo, 9-11 MAggioJApAN it weekIl polo congressuale di Tokyo Big Sight si anima per le dodici differenti fiere dedicate all’It che compongono questo grande evento-contenitorewww.japan-it.jp/en

lAS vegAS, 14-19 AprileNAb ShowDa quasi 90 anni, l’evento prodotto dalla National Association of Broadcasters fa il punto sull’evoluzione di contenuti e tecnologie in ambito audiovisivowww.nabshow.com/2012/default.asp

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24

ANNO III | #12/13 | 12 APR 2012

L’agenzia americana Vitro firma per Asics un progetto tanto cre-ativo quanto efficace. Dieci bre-vi clip che provano senza appel-lo quanto i modelli della casa giapponese siano “tosti”. Nel video a lato, un tizio corpulen-to sfida la resistenza della suo-la in gel della sua Asics con un martello pneumatico. Secondo voi, chi avrà la meglio?

advertising agency: Vitro, San Diego/new york, uSaCreative chairman: john VitroChief creative officers: jonas hallberg, Liron ReznikCreative director: kT ThayerCopywriter: Schuyler Vanden Bergh, Simone nobiliSr. art director: Cris westrellart airectors: kevin Lukens, kevin Cimo, Dominic al-Samarraieagency producer: Mickey Strider

up&down

Scarpe alla prova

Per il 91% degli utenti, lo smartphone è “come un organo vitale”, 6 su 10 lo tengono a portata di mano anche di notte... se non credete alla dipen-denza da smartphone, leggete la ricerca pub-blicata sul Time. Oppure, guardatevi intorno quan-do salite su un autobus.

Una foto val bene una follia, anzi un miliardo. Tanti sono i dollari spesi da Facebo-

ok per acquistare insta-gram, il servizio di con-

divisione fotografica creato due anni fa da Kevin Systrom e Mike

Krieger. I due fondatori han-no fatto Bingo: si spartiran-no 500 milioni di verdoni!

Il colosso giapponese dell’elettronica Sony è in grande difficoltà. Dopo le indiscrezioni, il nuovo ceo Kazuo Hirai ha confermato l’ondata di licenziamen-ti che investirà 10 mila impiegati dell’azienda. Si tratta del 6 per cento della forza lavoro globale.

scanner creatività ai raggi x asics

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coverstory

9/12

Il web è morto.(anche no)

4 marketplace fatti&notizie

dal pianeta comunicazione

4concept ikea lancia hemma,

community dal cuore italiano

il magazine usa

wired esce con una

copertina eloquente

e un carteggio

provocatorio tra

il direttore chris

anderson e il

columnist michael

wolff: per capire

dove andrà la rete

7 concept il back to school

e le contaminazioni in adv

9 360agorà latins do it better:

twitter vola in sud america

6campagne shakira “mueve”

il piano marketing di seat

17scenario i cento nomi più

cool dell’information age

in questo numero

chris anderson

michaelwolff

8

1816 Il Motorshow ora

accelera con Comark

Quando la lavatrice ci

chiederà banda larga5Ecco La Settimana

della ComunicazioneStile italiano carico

di ottimismo

all’internoall’internoMeno cibo e più hi-tech

nei consumi degli italiani17 19Ecco chi c’è davanti

al grande schermo5/6Concept store“pop in the city”

20/22

4 marketplace fatti&notizie

dal pianeta comunicazione

6 concept la creatività imille

regala più luce a bilumen

7 eventi la settimana della

comunicazione: l’agenda

8 agorà dal festival di venezia

alle debolezze del sistema

18 scenario government 2.0:

dagli usa il primo bilancio

4 marketplace su zoopa il logo

del bicentenario beretta

in questo numeroeditoria / se i lettori dettano l’agenda ai giornali

coverstory

9/13

14/15

LucaColombo

rubriche2 visioni paolo mardegan 3 360pro.

update 16 mediadata ads - audiweb/

nielsen - strategy analytics 19

vipcom simona ventura 20/21

agenda mondo/italia 21 up&down

trend in salita e in discesa 21

scanner grey paris / asonor

Alle porte dello

showrnalismin alcune redazioni usa campeggiano cartelloni con i risultati

del traffico delle notizie pubblicate sul web. il pubblico si sta

impadronendo dell’informazione? quali riflessi per il mercato?

all’interno

Ma come sta davveroil grande malato?La pubbLicità è ancora in crisi profonda? come vanno Letti

i dati apparentemente positivi consegnati daLLa prima parte

deLL’anno? viaggio in un panorama difficiLe da interpretare

3 marketpLace fatti&notizie

daL pianeta comunicazione

4 marketpLace uma thurman,

moLto più che testimoniaL

8 360agorà quaLe privacy

neLL’epoca di internet?

18 teLevisione broadcaster

con Le donne neL mirino

19 downLoad mp3 i ceLLuLari

provano a sfidare itunes

21 scanner bayer, Luoghi

comuni a impatto creativo

16

Paul Steiger

14 17La carta stampata

in mezzo al guadoTutti in filaper i media guru5/6

Binaghi/Ippolito:

una nuova fase

per Iab Italia

rubriche

in questo numero

coverstory

Write thefuture

7

concept la campagna della multinazionale

9/12

all’interno

3 marketplace fatti&notizie

dal pianeta comunicazione

5 concept estate, scatta

la sete di comunicazione

9 360agorà il rebranding

nell’era dei social media

17 bottarisposta frasi che

non passano inosservate

20 scenario pochi ma buoni,

le scelte di adci awards

22 scanner shangri-la, se

lo straniero è uno di noi

18DerrickDe Kerckhove

8 20Mandarina Duck decide

di raccontarsi… in reteEsloultimo, il negozio

dove lo shopping è gratis

6/7Altavia Italia,

competitivi

e consapevoli

in questo numero

Come cambia la dieta

mediatica degli italiani

coverstory

10/15strumenti digitali, mobili, innovativi, futuristici

e futuribili. attenzione, però, a non perdere di vista ciò

che guardano e ascoltano, veramente, gli italiani.

basta fermarsi un attimo per scoprire che...

3 marketplace fatti&notizie

dal pianeta comunicazione

5 concept la pubblicità

in dimensione mondiale

7 concept casual oppure

doppiopetto, conta l’abito

9 360agorà boom americano

per il network sb nation

17 scenario per edisport

la forza viene dalla storia

21 scanner amnesty invita

a non voltare le spalle

15Andrew Bud

in questo numero

all’interno

Così mobile

che sembra

inafferrabileil numero di connessioni a internet su telefonini

e smartphone è in rapida crescita, ma il mercato

dei contenuti ha perso il 20% in un anno,

e anche l’adv non decolla. viaggio

in un settore alle prese con una

svolta forse epocale

818

TAG Advertising

per il target business

“D8” / Una finestra

sul digitale che verrà

coverstory

10/14

rubriche

cellulari, contenuti e internet

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Il web è morto.(anche no)

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8

1816 Il Motorshow ora

accelera con Comark

Quando la lavatrice ci

chiederà banda larga5Ecco La Settimana

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di ottimismo

all’internoall’internoMeno cibo e più hi-tech

nei consumi degli italiani17 19Ecco chi c’è davanti

al grande schermo5/6Concept store“pop in the city”

20/22

4 marketplace fatti&notizie

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comunicazione: l’agenda

8 agorà dal festival di venezia

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8 360agorà quaLe privacy

neLL’epoca di internet?

18 teLevisione broadcaster

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19 downLoad mp3 i ceLLuLari

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16

Paul Steiger

14 17La carta stampata

in mezzo al guadoTutti in filaper i media guru5/6

Binaghi/Ippolito:

una nuova fase

per Iab Italia

rubriche

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concept la campagna della multinazionale

9/12

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5 concept estate, scatta

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9 360agorà il rebranding

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mediatica degli italiani

coverstory

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e futuribili. attenzione, però, a non perdere di vista ciò

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17-22 Aprile, rho-MilANoCoSMit - SAloNe iNterNAzioNAle del MobilePer una settimana, Milano diventa il punto di riferimento a livello mondiale del settore Casa-Arredo grazie al Salone del Mobile, un evento che per risonanza e partecipazione non ha eguali al mondo. Il format è quello già collaudato, e si divide tra la fiera vera e propria con tutti gli eventi collaterali nel polo di Rho, e il Fuorisalone in Città. Info: www.cosmit.it

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&pricingCriStiANA MAriANi, AleSSANdro SilvApriCiNg: defiNire i prezzi Con un taglio pratico, una guida preziosa per tutti i piccoli e medi imprenditori che vogliono imparare a guadagnare di più senza perdere il consenso dei clienti e della forza vendita. Idee e metodi da applicare, anche da subito, nella realtà della propria azienda.< franco angeli< pag.144 - 19,00 euro

dANilo zAttAle bASi del priCiNgSpesso la definizione del prezzo si riduce all’applicazione di formule predefinite. Questo volume va oltre, illustrando in maniera semplice e concreta quali tecniche e quali strumenti utilizzare per gestire correttamente le molteplici possibilità offerte dal pricing. < hoepli< pag.176 - 13,90 euro

16 Aprile, MilANofourSquAre dAYLunedì 16 aprile 2012 anche a Milano, come in tutto il mondo, si celebra il Foursquare Day, l’evento mondiale dedicato al più popolare social network smartphone-oriented. L’appuntamento è fissato alle 19:00 nella sede di young&Rubicam Brands, in via Tortona 37 a Milano: aperitivo con food & drink in omaggio per tutti coloro che effettueranno il check-in, musica e gadget offerti dalle aziende partecipanti. Info: blog.4sqday.com

16-17 Aprile, MilANoCovegNo: fAShioN retAil e Nuovi MediATerza edizione per il convegno Fashion Retail, organizzato dalla Biblioteca della Moda in collaborazione con Sistema Moda Italia e Camera Italiana Buyer Moda. L’evento, in programma il prossimo 17 aprile, sarà annunciato da un cocktail party che si terrà la sera precedente presso Biblioteca della Moda, in via Alessandria 8 a Milano. Quest’anno il convegno si concentrerà sulle diverse nuove opportunità offerte al settore da internet: dai new media ai social network, fino alle strategie marketing alle specifiche per il mondo digitale.Info: www.bibliotecadellamoda.it

17 Aprile, MilANopAYMeNt 2.0: i SiSteMi di pAgAMeNto Nell’erA digitAleE-commerce, utilizzo di cellulari smarthphone sempre più evoluto e mobilità sempre maggiore portano ad una continua evoluzione delle modalità di acquisto dei consumatori. In questo contesto, Asseprim propone (il 17 Aprile dalle 10:00, in Corso Venezia 49, a Milano) un evento dal taglio conoscitivo e operativo sul tema dell’e-payment per illustrare soluzioni concrete e disponibili sul mercato. Per info e iscrizioni: www.asseprim.it