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Nozie dalla Commissione Anno V, n. 1 - aprile 2015 11 Ingegneria dell’informazione Commissione ingegneria informazione I quadro sulle norme UNI per le professioni ICT Turing , un premio tuo italiano STORIA e CULTURA 13 Il consumo di suolo per uno sviluppo sostenibile Soluzioni informache a disposizione dell’ingegnere IN EVIDENZA PROFESSIONE 7 INNOVAZIONE 10

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Foglio informativo della Commissione dell'Ingegneria dell'Informazione dell'Ordine degli Ingegneri di Pavia.

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Notizie dalla Commissione

Anno V, n. 1 - aprile 2015

11 Ingegneria dell’informazione

Commissione ingegneria informazione

I quadro sulle norme UNI per le professioni ICT

Turing , un premio tutto italiano

STORIA e CULTURA 13

Il consumo di suolo per uno sviluppo sostenibile Soluzioni informatiche a disposizione dell’ingegnere

IN EVIDENZA PROFESSIONE 7 INNOVAZIONE 10

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Foglio informativo curato dalla Commissione dell’Ingegneria dell’Informazione dell’Ordine degli Ingegneri di Pavia. Ingegneria dell’informazione - Notizie dalla commissione è una pubblicazione non periodica e non può, pertanto, considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n.62 del 7 marzo 2001. Uffici c/o Ordine degli Ingegneri di Pavia, Via Indipendenza 11, 27100 PAVIA. Contatti Segreteria Ordine degli Ingegneri di Pavia Tel: 0382.22070 Fax: 0382.530478 E-Mail: [email protected] PEC: [email protected]

Referente notiziario: Ing. Christian Cucculelli mail-to: [email protected]

Coordinatore della Commissione: Ing. Christian Cucculelli mail-to: [email protected] Immagine di copertina tratta da: http://greenhubblog.com/2015/02/09/bando-ue-smart-city-smart-community/

Indice

3 Preview formazione 2015

4 Formazione 2014, un anno di risultati

5 L’ing. Ascari alla guida del CIII

6 Il CNI e la Coalizione Italiana per le

occupazioni digitali

6 Lecco, tra Industry 4.0 e Comitato Italiano

dell’Ingegneria dell’Informazione

7 Il quadro sulle norme UNI per le professioni

ICT

10 Il consumo di suolo per uno sviluppo sostenibile

11 Easton Lachappelle, storia di un giovane genio

della robotica

12 Hydromoving: la nuova frontieras

dell’automotive?

13 Silvio Micali, vincitore del Turing Award 2013

Notizie dalla commissione

Ingegneria dell’informazione

Ing. Christian Cucculelli

Coordinatore della Commissione ing. dell’informazione

Il 2014 è stato un anno segnato da diversi cambiamenti organizzativi e

normativi che ha visto anche la Commissione degli Ingegneri dell’Informazio-

ne impegnata su più fronti.

Uno dei temi più importanti dello scorso anno è stato quello della forma-

zione: grazie alla disponibilità dei membri della commissione l’ordine di Pa-

via è riuscito ad erogare 9 eventi coinvolgendo più di 200 colleghi. Lo stesso

impegno ci viene richiesto anche per quest’anno e i primi appuntamenti for-

mativi sono già stati inseriti a calendario. Proseguono gli impegni anche

presso altri tavoli istituzionali, locali, nazionali e internazionali.

Per quanto riguarda il ruolo dell’ingegnere dell’informazione all’interno

del processo di innovazione di un sistema economico e sociale, rimane molto

lavoro da fare. E’ importante diventare parte attiva e guadagnarsi un ruolo

di riferimento per le realtà territoriali con le quali avviare un costruttivo per-

corso di confronto e sviluppo. A tal proposito un segnale importante è arriva-

to dal sottosegretario alla Giustizia, dott. Cosimo Ferri, in occasione del rin-

novo delle cariche del Comitato Italiano Ingegneri dell’Informazione tenutosi

a Roma lo scorso 27 marzo. E’ apparsa chiara l’intenzione di approfondire gli

aspetti legati all’ingegneria dell’informazione come “risorsa” dell’apparato

pubblico.

L’auspicio è quindi che il rinnovato CIII, le commissioni regionali e le sin-

gole commissioni provinciali riescano finalmente a fare sinergia e a focaliz-

zare i propri sforzi nel raggiungimento di un obbiettivo comune.

Christian Cucculelli

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Ingegneria dell’informazione - Notizie dalla commissione n. 11, aprile 2015

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Preview formazione 2015

Q uest’anno la programmazione dei corsi dal parte della gruppo di lavo-ro in seno alla commissione inge-gneria dell’informazione è molto

ricca. Abbiamo cercato di suddividerla per macro aree formative:

Metodologica – corsi / seminari per conoscere, appro-fondire, mantenere le competenze nelle best practice e negli standard internazionali.

Tematica – corsi / seminari per essere aggiornato sullo stato dell’arte in alcuni temi specifici.

Normativa – corsi / seminari per essere aggiornato sullo stato delle normative di settore.

Tecnologica – corsi / seminari per essere aggiornato sui prodotti o tecnologie emergenti hw/sw.

Di seguito una prima rassegna dei seminari già program-mati: 15/04/2015 Tematica - referente Caprioli (3cfp) Documento digitale: dalla creazione alla conservazione Approfondire l’utilizzo dei documenti elettronici nella PAL e verificare lo stato dell’arte in un importante PAL. Il semina-rio sarà tenuto presso il Comune di Pavia dal responsabi-le dei servizi ICT Luca Galandra 17/04/2014 Tecnologica - referente Faravelli (3cfp) Windows 8, docente Gobbi Graziano (ordine ing. di Como) Passaggio da precedente sistema operativo Microsoft a “WINDOWS 8”. Il seminario si rivolge ai colleghi che devo-no affrontare il passaggio alla nuova versione di sistema operativo Microsoft Windows 8 ed ha come obiettivo di rico-noscere ed affrontare le novita’ introdotte nel nuovo siste-ma operativo, mediante dimostrazione pratica del docente. 18/04/2015 Tecnologica - referente Canobbio (3cfp) Hydromoving: motore ad acqua, funzionamento e pro-spettive, docente Lorenzo Errico (CEO) Il seminario approfondirà una tecnologia innovativa di ali-mentazione dei motori a scoppio. Sfruttando il processo dell’elettrolisi dell’acqua si produce ossigeno e idrogeno. Quest’ultimo è utilizzato per alimentare il motore a scoppio permettendo una drastica riduzione di consumi di carburan-te tradizionale (30%) e una riduzione delle emissioni inqui-nanti (fino al 90%). Il Kit è già disponibile ed è stato testato su diverse autovetture. Gli impieghi più conosciuti sono mo-tori endotermici, caldaie a gasolio/ metano, Turbine etc. (vedi articolo dedicato) 20/04/2015 Tematica - referente Gatti (3cfp) Il consumo di suolo per uno sviluppo sostenibile: soluzioni informatiche a disposizione dell’Ingegnere, docente Prof. Maria Grazia Albanesi università di Pavia Dapprima vengono discusse alcune definizioni correnti e possibili indicatori per la misura del consumo di suolo, riferendosi alla situazione italiana (e confronto con quella

europea). Viene poi presentato un nuovo indicatore, già accettato nella ricerca a livello internazionale, chiama-to fattore di Antropentropia (definizione, vantaggi del suo utilizzo, inquadramento nella teoria generale degli indicatori ambientali dell’agenzia Europea dell’Ambiente). La teoria sarà corredata da ampia discussione di esempi e risultati sulla misura del consumo di suolo con differenti metodi: dal progetto Corine Land Cover all’approccio basato su social network. Verranno illustrate demo di programmi liberamen-te utilizzabili (freeware) per un sistema di supporto alle de-cisioni per la valutazione del consumo di suolo. 09/05/2015 Visita Guidata - referente Faravelli (2cfp) Reattore nucleare LENA dell'Università di Pavia Verranno illustrati i principi di funzionamento del reattore di ricerca TRIGA MARK II e le sue applicazioni in vari campi, con l’accesso alla Sala del Reattore con la possibilità di vedere la Sala Controllo ed il reattore in tutti i suoi componenti. 14/05/2015 Tematica - referente Faravelli (2cfp) Risparmio energetico e Diagnosi energetica nell'azien-da docente Il seminario Illustra gli elementi di base per la diagnosi ener-getica nelle aziende, per l’utilizzo di impianti di illuminazio-ne a risparmio energetico a led e di applicazioni domotiche

16/05/2015 Tematica - referente Andreone (5cfp)

Controllo di Gestione, docente Luigi Bottone Scopo del seminario è accompagnare i discenti nella defi-

nizione e progettazione di un sistema di controllo che, inter-secando contabilità generale, analitica, budget e sistemi di reporting permetta di strutturare un sistema di programma-zione e controllo direzionale aderente alle esigenze della propria organizzazione, comprendendone le implicazioni organizzative e processuali. I partecipanti riusciranno a valu-tare il contributo fornito dall’attività di direzione aziendale in termini di miglioramento delle performance, comprende-re le modalità di utilizzo degli strumenti (contabilità analiti-ca, budget, sistemi di reporting) necessarie al loro funziona-mento e analizzare gli algoritmi di programmazione della gestione nel breve periodo. 28/05/2015 Normativa - referente Canobbio (3cfp) PEC, Firma Digitale e Fatture PA, docente Andrea Somma-ruga, Gianluca Sironi Il seminario è rivolto principalmente ai Liberi Professionisti che si trovano a dovere utilizzare nuove tecnologie in parti-colare per i rapporti con la pubblica amministrazione.

Le date riportate possono essere soggette a variazioni, pertanto l’iscrizione ai corsi è possibile esclusivamente attraverso il portale ISINFORMAZIONE: www.isiformazione.it e dopo aver ricevuto ap-posita informativa da parte della segreteria.

di C. Canobbio di C. Canobbio

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Formazione 2014, un anno di risultati

I l 2014 è stato l’anno del battesimo del fuoco per quanto riguarda la formazione organizzata in seno all’ordine. In corso d’anno ci siamo dati un metodo e abbia-

mo individuato e programmato ben nove semi-nari che sono stati erogati durante l’autunno.

La formula che ci siamo imposti è stata molto semplice: minimo impatto ovvero auto-produrre seminari interni per la maggior parte limitando così gli esborsi da parte dei di-scenti e dell’ordine stesso. Devo dire che come coordinato-re del gruppo di lavoro è stato un’attività interessante e appagante soprattutto per il risultato raggiunto. Un ringra-ziamento sentito e non per piaggeria va agli amici e colleghi che per primi si sono messi in gioco. Per il 2015 il gruppo di lavoro ha già predisposto un piano che verrà presto diffuso. Di seguito un po’ di informazioni in merito al 2014:

Numero eventi erogati = 9 Numero crediti erogati = 27 Numero totale partecipanti = 226 Numero totale crediti erogati = 6.102 Numero medio partecipanti = 25 Numero partecipanti / iscritti = 78%

Docente Marco Carlo Spada Risposta agli incidenti informatici - il caso reale dell’attac-co DDOS NTP del 10/2/14 Per garantire un alto livello di sicurezza informatica agli impianti di elaborazione dati che offrono servizi al pubblico (via Internet) è necessario prevedere già in fase di progetta-zione che l’infrastruttura consenta di intervenire agevol-mente in caso di attacco e/o anomalie. In tali circostanze, i responsabili della sicurezza dovrebbero disporre di stru-menti di indagine e analisi già “in opera” e di dispositivi hardware o software collocati strategicamente, così da po-ter contenere i tempi di reazione all’evento e di conseguen-za di limitare i possibili danni. In occasione della conferenza DFA sul tema della “risposta agli incidenti informatici” tenu-tasi presso l’università Statale di Milano il 5 giugno 2014, Marco Spada ha avuto l’opportunità di presentare in un intervento un caso reale di reazione ad un attacco informa-tico che è stato classificato come uno dei più gravi occorsi nell’intera storia della Internet. Docenti Umberto Gatti Cristiano Calligaro Componenti Elettronici per lo Spazio (e non solo...) "L’ambiente spaziale ha una forte influenza sulle prestazio-ni dei dispositivi elettronici di bordo (per es. su di un satelli-te). Le possibili degradazioni sono spesso dovute a solleci-tazioni non usualmente presenti sulla Terra, come radiazio-ni ionizzanti che raggiungono e interagiscono con i compo-nenti. Per tale motivo sono state definite metodologie di progettazione e validazione dedicate come parte essenziale del processo di sviluppo, che risulta regolato da normative stringenti imposte da organismi internazionali come ad

esempio ESA (Agenzia Spaziale Europea). Tali metodi posso-no essere applicati anche ad altri ambiti, quali quelli medi-cale e della fisica delle alte energie." Docente Alessandro Filingeri Gestione dei Progetti ICT Un progetto è un'iniziativa temporanea intrapresa per crea-re un prodotto o un servizio con caratteristiche di unicità. Introduzione generale alla gestione dei progetti (Project Management). Caratteristiche di un progetto e sue defini-zioni (Unicità, Temporaneità, Multidisciplinarità, Risorse). Fondamenti di analisi e progettazione organizzativa. Docente Stefano Tazzi Seminario sulle professioni ICT non regolamentate (norma UNI 11506 e Legge 4/2013) “La Legge 4/2013 relativa alle attività professionali non re-golamentate ha aperto nuovi scenari nel panorama ICT e rischia di creare ulteriore confusione in un ambiente caren-te di norme. Il seminario farà il punto della situazione espo-nendo la nuova norma UNI 11506 relativa alle professioni ICT non regolamentate (il relatore ha collaborato alla ste-sura), inquadrandola nel contesto generale e valutandone dell’impatto sugli Ingegneri dell’Informazione ". Docente Cristiano Canobbio Infrastrutture critiche informatiche “La cybersicurezza è diventata un elemento fondamentale da considerare per la sostenibilità e lo sviluppo sociale ed economico di tutti i paesi del mondo, ma in particolare di quelli fortemente industrializzati. Il punto sulla normativa italiana in merito al cyber crime alla luce del DPCM 24 gen-naio 2013 recante "indirizzi per la protezione cibernetica e la sicurezza informatica nazionale". Docente Vittorio Caprioli Logistica base Il progetto di un magazzino industriale è un tipico caso di progetto interdisciplinare in cui ingegnere edile e ingegnere logistico collaborano; si deve partire dal progetto interno di attrezzature di stoccaggio, mezzi di movimentazione, pro-cedure operative e studio dei flussi per progettare poi, ma soprattutto insieme l’edificio che conterrà il tutto. In questo breve seminario introduttivo si analizza il deposito dal pun-to di vista logistico (attrezzature, mezzi, operatività e flussi) per arrivare alle linee guida del progetto logistico. Docente Marco Carlo Spada Linee guida per l’acquisizione forense dei siti Internet “Nella “piazza virtuale” di Internet accade sempre più spes-so che si verifichino casi di violazione della legge (diffamazione, violazione della proprietà intellettuale per citare i più frequenti) per i quali il danneggiato necessita di una documentazione robusta sotto il profilo probatorio. La produzione di elementi di prova estratti dal contenuto dei

di C. Canobbio di C. Canobbio

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siti Internet che, ad un esame superficiale, potrebbe appa-rire banale, richiede invece di affrontare accorgimenti tec-nici piuttosto complessi per un pubblico non preparato (giudici e avvocati). Pertanto negli ultimi anni si è sviluppa-to un ampio dibattito teso a individuare delle “best practi-ces” largamente accettate, riguardanti tecniche di acquisi-zione che possano servire da riferimento sia per gli infor-matici che per i giuristi. Il seminario affronta queste temati-che e presenta i risultati di un lavoro conclusivo pubblicato al termine del IV corso di perfezionamento in informatica forense e investigazioni digitali che si tiene presso l’univer-sità statale di Milano sotto la direzione del Prof. Giovanni Ziccardi nell’edizione dell’A.A. 2010/2011.”.

Visita guidata Datacenter eni Il nuovo centro è tra i primi in Europa per tipologia e dimen-sione (5.200 mq utili, fino a 30MW di potenza IT, concen-trazione di potenza elettrica fino a 50kW/mq) e primo al mondo per efficienza energetica e si sviluppa all’interno di un’area di circa 100.000mq, per una superficie lorda di qua-si 45.000mq. La visita prevede un giro presso tutti gli impianti che garan-tiscono la continuità d’esercizio sia dal punto di vista strutturale che impiantistico. In particolare gli apparati di facility (tutti gli impianti elettrici; gli impianti di filtrazione e trattamento aria e di rinfrescamento; rilevazione fumi e antincendio; Sicurezza) che quelli informatici (TLC, IT gene-ral purpose, IT HPC).

L’ing. Ascari alla guida del CIII INGEGNERIA DELL’INFORMAZIONE

N ella precedente convocazione di Lecco, nel dicembre dello scorso anno, la votazione venne rimanda-ta a causa di alcuni passaggi for-

mali non rispettati nella convocazione del co-mitato stesso. E’ così che si arriva alla convo-

cazione del 27 marzo scorso a Roma, presso l’Hotel Palatino, occasione in cui il Comitato Italiano dell’Ingegneria dell’In-formazione (in breve CIII) ha provveduto all’elezione del nuovo direttivo.

Tre i candidati: Francesco Marinuzzi (Roma), Gianni Man-co (Napoli) e Mario Ascari (Modena) che, in un breve con-fronto diretto, hanno espresso le proprie intenzioni per ri-lanciare l’azione del comitato.

Dopo la relazione del presidente uscente, Enrico Pio Ma-riani (Milano), che ha sottolineato l’importante lavoro svolto

dal comitato in questi anni, si è proceduto con l’elezione seguendo le stesse modalità che ven-gono utilizzate per il rin-novo delle cariche del CNI. Lo scrutinio del voto ha visto così l’affermarsi del collega Mario Ascari (ordine di Modena) come nuovo presidente. Accan-to a lui sono stati nomina-ti anche i seguenti colle-ghi: Massimiliano Marga-rone (ordine di Savona) nel ruolo di vice –presidente, Cosimo Maz-zotta (ordine di Lecce) nel

ruolo di segretario e Achille Sante (ordine de L’Aquila) nel ruolo di responsabile alla comunicazione.

“Nel comitato c’è posto per tutti”, questa la conclusione dell’insediamento del neo-eletto presidente, che ha voluto sottolineare l’importanza della coesione tra tutti gli ordini aderenti.

Un ultimo appello è stato, infine, rivolto agli altri candi-dati affinché continuino comunque a non far mancare il pro-prio sostegno alle azioni del CIII.

L’evento è stato inaugurato dalla presenza del Sottose-gretario di Stato al Ministero della Giustizia, il dottor Cosimo Ferri, che ha sottolineato come molti degli ambiti statali potrebbero giovare delle professionalità offerte dagli inge-gneri dell’informazione, a partire dal sistema della giustizia. “La sicurezza dei dati è un valore sul quale dover costruire professionalità e garanzie”, conclude il sottosegretario e lancia un appello al CNI per prevedere un censimento delle risorse attualmente disponibili sul territorio al fine di non lasciare inutilizzate preziosissime risorse.

di C. Cucculelli

Sopra - Il Sottosegretario di Stato al ministero di Giustizia, dott. Cosimo Ferri, ha aperto i lavori del Comitato Italiano degli Ingegneri dell’Informazione, co-gliendo l’occasione per sottolineare l’importanza di dover costruire professiona-lità e garanzie.

Sopra - Il passaggio di consegne tra il presidente uscente, Enrico Pio Mariani, e il neo-eletto Mario Ascari dell’ordine di Modena

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Sopra - Rappresentazione delle macro tipologie delle competenze per il settore dell’informazione.

Lecco, a convegno per l’Industry 4.0

Il CNI e la Coalizione italiana per le occupazioni digitali INGEGNERIA DELL’INFORMAZIONE

E ’ del 27 ottobre scorso la sottoscrizio-ne di una lettera di intenti indirizzata all’Agenzia per l’Italia Digitale, alla Coalizione Nazionale per le Occupa-

zioni Digitali, con la quale il CNI potrà parteci-pare, in qualità di stakeholder, ai tavoli di

coordinamento e ai gruppi operativi istituiti nell’ambito del Programma Nazionale per la Cultura, la Formazione e le Competenze digitali, di cui la Coalizione rappresenta un’ini-ziativa correlata.

L’impegno del CNI si concentrerà in particolare sulle se-guenti attività:

valorizzazione delle competenze degli ingegneri nel campo dell’ICT;

la promozione e la creazione di start-up innovative in campo ICT;

agevolazione dell’incontro domanda-offerta, me-diante piattaforme apposite;

promozione e organizzazione di iniziative formative per lo sviluppo delle competenze digitali dei propri iscritti;

l’attuazione di programmi di sensibilizzazione e iniziative per favorire l’utilizzo degli Open Data e la semplificazione dei processi da parte della PA;

la pubblicazione di studi e ricerche sui temi dell’ICT, con particolare riguardo al tema della sicurezza delle infrastrutture critiche.

Questo il contenuto della Circolare CNI n.444 che segna

un passaggio importante nell’avvio di un processo di alto valore strategico per tutti gli attori coinvolti.

Il tutto prende ancor più significato se visto alla luce di uno studio della Commissione Europea che prevede che nel 2020 il 90% dei lavori avrà una componente di compe-tenza digitale significativa e saranno necessari da 600 mila a 900 mila nuovi professionisti ICT in Europa rispetto alla tendenza attuale. In questa ipotesi è chiaro come tutte le iniziative che sposino sviluppo delle competenze digitali e delle dinamiche del mercato del lavoro siano di alta valen-za strategica.

In un Paese caratterizzato da una pluridecennale assen-za di una politica industriale, l’auspicio è che si metta in moto una sana e robusta politica digitale in un momento in cui l’intero sistema educativo e produttivo ha bisogno di una forte spinta per ritrovare lo slancio.

Quale migliore opportunità per i professionisti del settore di portare il proprio contributo?

Ora non resta che passare dalle parole ai fatti.

di C. Cucculelli

L o scorso 22 novembre, in occasione della convocazione del Comitato Ita-liano Ingegneria Informazione (CIII), si è tenuto il convegno “Industry 4.0”.

Nella splendida cornice del lago di Lecco si è parlato della cosiddetta quarta rivoluzione

industriale. Oggi più che mai la tecnologia e l’innovazione guidano gli investimenti delle industrie con l’obiettivo di ridurre significativamente i tempi di produzione e, al tempo stesso, creare oggetti sempre più personalizzati senza au-mentarne i costi di produzione.

Personalizzazione, mobilità e rapidità sono tra i principali fattori che obbligano diversi settori produttivi a rivedere i propri processi in ottica digitale per cercare di mantenere competitività e ampliare i propri mercati.

L’evento si è concluso con un intervento dell’Ing. Mariani che ha sottolineato l’importanza di figure professionali chia-ve a supporto di questo processo di innovazione, supportate da adeguate competenze. Tema, quest’ultimo, affrontato con un resoconto sulle iniziative portate avanti in seno a UNINFO e che, con il contributo del collega Ing. Tazzi, ha portato alla nascita della norma UNI 11506. Lecco - Una veduta dalla sede del convegno

di C. Cucculelli

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Il quadro sulle norme UNI per le Professioni ICT

In questi ultimi anni ha preso corpo la riforma delle professioni, con un’alternanza di decreti legge, leggi, circolari e quant’altro. Temi come la formazione continua e l’assicurazione sono rimasti nebulosi per diversi mesi e ancor oggi lasciano aloni di incertezza. A complicare lo scenario per il settore dell’informazione la mancanza di decreti attuativi e norme tecniche che riescano a dipanare i tanti nodi della materia: a partire da competenze e attività.

Ingegneria dell’informazione - Notizie dalla commissione n. 11, aprile 2015

Q uesto contributo offre una sintesi del quadro normativo italiano ed europeo di standardizzazione delle competenze ICT sfruttando il punto

di vista privilegiato dell’incarico che mi è stato assegnato quale partecipante alla Commissio-

ne che ha stilato tali norme (*). Per inquadrare completamente il contesto, delineerò un

percorso che parte dalla Legge 4 (Attività Professionali Non Regolamentate) con le sue esigenze, spiegando quanto acca-duto dall’emanazione, quanto in essere e quanto è in diveni-re.

Il 14 gennaio 2013 è stata emanata la Legge n. 4 recante “Disposizioni in materia di professioni non organizzate”, di interesse per chi svolge professioni appunto non organizzate in ordini o collegi, ad esclusione delle attività artigianali, commerciali e in generale tutto ciò che è già normato o di-sciplinato.

La legge prevede che questi professionisti possano costi-tuire associazioni senza vincoli di rappresentanza esclusiva; queste associazioni devono promuovere la formazione degli iscritti e la deontologia. Sempre queste associazioni possono rilasciare una attestazione relativa alle proprie regole di iscrizione, agli standard di qualificazione raggiunti dall’i-scritto, al possesso dell’eventuale polizza assicurativa, all’e-ventuale possesso delle certificazioni conformi UNI (Ente Nazionale Italiano di Unificazione). Le associazioni che svol-gono queste attività possono iscriversi ad un apposito elen-

co presso il Ministero dello Sviluppo Economico, anche se questa iscrizione non è obbligatoria. Per ogni singola professione non organizzata, viene dato mandato all’UNI di emanare le norme che definiscono i re-quisiti relativi all’attività professionale.

È proprio sulla base di questo mandato che UNINFO ha attivato la commissione Attività Professionali Non Regola-mentate (APNR) che ha portato all’emanazione della norma UNI 11506:2013 dal titolo “Attività professionali non regola-mentate - Figure professionali operanti nel settore ICT - Defi-nizione dei requisiti di conoscenza, abilità e competenze”, in vigore dal 26 settembre 2013.

Questa norma intende definire i criteri generali delle figu-re professionali operanti nel settore ICT stabilendo i requisiti fondamentali per l'insieme di conoscenze, abilità e compe-tenze che le contraddistinguono. Il progetto si applica alle figure professionali indipendentemente dalle modalità lavo-rative e dalla tipologia del rapporto di lavoro. Occorre sotto-lineare il termine “indipendentemente” in quanto il riferi-mento alle APNR è solo ed esclusivamente nel titolo: la nor-ma è infatti applicabile ed utilizzabile anche da parte degli iscritti agli ordini professionali, ossia anche da parte delle attività professionali organizzate in ordini e collegi.

La norma UNI 11506 è stata redatta a partire dal quadro europeo di riferimento delle competenze e dei relativi skill “eCompetence Framework (e-CF)”, contestualizzandolo alla realtà italiana. In estrema sintesi, i punti chiave della norma e del framework e-CF possono essere così riassunti:

conoscenza: quello che si è appreso con l’apprendimento;

abilità: capacità di applicare le conoscenze per risolvere i proble-mi;

competenza: uso delle abilità in contesti specifici e situazioni parti-colari. Il framework e-CF definisce un set di competenze base (36 nella versio-ne 2.0 del framework; 40 nella ver-sione 3.0); per ciascuna competenza sono identificate capacità, cono-scenze e abilità. La UNI 11506 fa riferimento alla versione 2.0 del fra-mework, per cui alle 36 competenze base ivi definite. Alcuni esempi di competenza: Progettazione di appli-cazioni (codice A.6); Produzione del-la documentazione (B.5); Gestione del contratto ecc. (D.8). L’elenco completo è disponibile sul sito http://www.ecompetences.eu/it/e-cf-overview-2/. Utilizzando le 36 competenze di base sono definiti a livello europeo 23 profili ICT (e-CF Profiles), suddivisi in sei famiglie (documento CEN CWA

di S. Tazzi

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16458). Esiste anche la possibilità di definire il proprio profi-lo (sito http://profiletool.ecompetences.eu/) e di mapparlo con quelli esistenti. In una delle immagini inserite nell’arti-colo è riportato l’albero dei 23 profili base (profili di seconda generazione) organizzati in 6 famiglie (profili di prima gene-razione); nell’altra i medesimi profili sono mappati su un generico processo ICT.

Delineata questa situazione, il 2014 ha visto differenti eventi che si sono sviluppati in parallelo:

è stato emanata la versione 3.0 del framework e-CF;

il CEN, su proposta dell’Italia, ha deciso di far propria la UNI 11506 sviluppando una propria norma che - una volta emanata nella primavera 2016 - andrà a sostituirla (CEN/PC 428);

UNIFO ha deciso di produrre ulteriori norme di dettaglio rispetto alla UNI 11506.

Focalizzandoci su quanto accaduto in Italia, alcune asso-ciazioni hanno iniziato ad utilizzare lo standard UNI 11506 per certificare profili di competenza sulla base del CWA 16458, ovvero i 23 profili di seconda generazione (vedi im-magine con albero delle famiglie dei profili), costituiti sì sulla base delle 36 competenze e-CF 2.0 resi standard dalla UNI 11506. Questa possibilità è resa possibile dalla UNI 11506 stessa. Altre associazioni, invece, hanno esposto il bisogno di disporre di profili più dettagliati e specifici (profili di terza generazione, previsti dal frame work e-CF). Per esempio: profili specifici per web; profili per la sicurezza ICT, profili per la gestione dei documenti digitali, ecc.

Sulla base di queste esigenze, in Italia è iniziato un lavoro per definire norme specifiche per il web e la sicurezza; lavo-ro interrotto quando ci si è resi conto del rischio di eccessiva proliferazione degli standard di profilo. Si è quindi deciso di procedere con la definizione di una norma “multi parte” così strutturata:

parte 1: definizione di uno standard metodologi-

co per la costruzione di profili competenze basati sul framework e-CF;

parte 2: standard per la definizione dei "profili seconda generazione", strutturato come definito nella parte 1 e di fatto costituito dai 23 profili professionali definiti nel CWA 16458;

parte 3,4, ... N: "Profili di terza generazione", standard strutturati come definito nella parte 1 e collegati ai 23 profili definiti nella parte 2. Questi profili saranno definiti da sottocomitati con com-petenze verticali nei settori coperti dallo specifi-co standard oggetto della norma in questione.

Lo scopo di tutto ciò è di armonizzazione le diverse posi-zioni espresse dai soggetti interessati nella commissione UNINFO APNR. Si vuol inoltre completare le aree non defini-te da UNI 11506 nello stesso modo in cui il CWA 16458 vuol completare il framework e-CF, al fine di applicare la norma sui profili professionali concreti richiesti dal mercato. Que-sta iniziativa permette anche di dare un posizionamento completo e organico per le attività relative alla definizione del profilo di terza generazione. Questo schema è anche altamente innovativo e dinamico, veramente utile in un settore quale quello dell'ICT dove l'evoluzione è veloce.

La parte metodologica dello standard non potrà essere utilizzata in modo indipendente da organizzazioni per defini-re competenze certificabili secondo la Legge 4/2013. Que-sto: permette di mantenere un quadro ordinato e coerente; è utile per prevenire la proliferazione incontrollata di profili in serie; soddisfa le esigenze di Accredia (Ente Nazionale Italiano di Accreditamento), che ha bisogno di una norma di riferimento preciso e dettagliato; ci permette di presentare una soluzione sostenibile e coerente all'interno del quadro delineato dal CEN/PC 428.

Con la delegazione italiana, abbiamo presentato il nostro quadro evolutivo a Berlino nell’ottobre 2014 ricevendo un particolare apprezzamento da parte delle delegazioni degli

altri paesi europei. In questi giorni sono in fase di rilascio per l’iter che ne porterà all’appro-vazione le parti 1 (metodologia), 2 (profili base), 3 (profili professio-nali per il Web), 4 (profili per la sicurezza ICT). L’e-manazione è prevista per la primavera 2016. Sono inoltre già allo studio le parti 5 (gestione docu-mentale) e 6 (privacy). In conclusione, in queste pagine è riassunto un percorso di lavoro inten-so e ricco, che dura da più di due anni e che prose-gue. Come ingegneri degli ordini siamo stati chiama-ti al tavolo delle APNR

Ingegneria dell’informazione - Notizie dalla commissione n. 11, aprile 2015

Profili ICT Europei strutturati in sei famiglie e posizionati su un generico processo di business ICT (fonte:

CEN CWA 16458:2012, figura 2)

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come osservatori per segnalare eventuali situazioni di con-flitto e anomale con il mondo regolamentato; tuttavia, ab-biamo colto l’occasione per contribuire attivamente, mettendo a disposizione della collettività la nostra compe-tenza e conoscenza di base ampia, il nostro approccio volto a studiare e sfruttare quanto offerto dalla scienza e dalla tecnologia per andare risolvere i problemi della società garantendo sviluppo e progresso. Il framework e-CF, base di tutta la normazione europea sulle competenze, è anzi-tutto una lingua comune per il settore delle ICT che deriva da uno sforzo durato ben dieci anni, che ha distillato prima 36 (e-CF 2.0) e poi 40 (e-CF 3.0) competenze di base, par-tendo da 400 iniziali! È anzitutto un segno di prima maturi-tà del nostro settore, utile per comunicare meglio con chi non è addetto ai lavori.

Spiace dover riportare che molte critiche a questa attività sono giunte dal mondo ordinistico, che ha visto la collabo-razione con le associazioni delle APNR come un segno di debolezza e come una attività poco opportuna. Fortunata-mente in molti non vedono le associazioni APNR come “il nemico”, bensì semplicemente come altri soggetti da ri-spettare per cui occorrerà delineare gli opportuni confini del raggio d’azione (un po’ come succedere tra geometri e ingegneri civili, tra medici e altri operatori sanitari, ecc.), segnando un ulteriore passo di maturità per il settore dell’Ingegneria dell’informazione: confini chiari, utili alla società, comprensibili soprattutto dai non addetti ai lavori. Chiarezza significa instaurare fiducia; fiducia instaurata si-gnifica disponibilità ad investire; disponibilità ad investire significa nuove opportunità. Questo aspetto è fondamenta-le per accelerare l’evoluzione ICT, elemento chiave per l’au-mento della competitività in numerosi comparti.

Il percorso è ancora lungo e difficoltoso, possiamo però dire di essere oltre al primo passo e possiamo affermare come ingegneri di essere presenti!

Ingegneria dell’informazione - Notizie dalla commissione n. 11, aprile 2015

Gli enti citati UNI - Ente Nazionale Italiano di Unificazione - è

un’associazione privata senza scopo di lucro fondata nel 1921 e riconosciuta dallo Stato e dall’Unione Europea (Elenco degli organismi nazionali di normazione ai sensi dell'articolo 27 del regolamento (UE) n. 1025/2012), che studia, elabora, approva e pubblica le norme tecniche volontarie - le cosiddette “norme UNI” - in tutti i settori industriali, commerciali e del terziario (tranne in quelli elettrico ed elettrotecnico). Le principali tipologie di soci UNI sono imprese, professionisti, associazioni, enti pub-blici, centri di ricerca e istituti scolastici. UNI rappresen-ta l’Italia presso le organizzazioni di normazione euro-pea (CEN) e mondiale (ISO). (www.uni.com)

L'UNINFO, libera associazione a carattere tecnico, ha

lo scopo di promuovere e di partecipare allo sviluppo della normativa nel settore delle tecniche informatiche. Rientrano nel suo campo di attività i sistemi di elabora-zione e di trasmissione delle informazioni e le loro appli-cazioni nelle più diverse aree, quali, ad esempio, le atti-vità bancarie, le carte intelligenti, la telematica del traffico, l'automazione industriale. In questo ambito l'UNINFO, ente federato all'UNI, opera con delega UNI, a livello nazionale ed internazionale e rappresenta l'Ita-lia presso l'ISO, l'ISO/IEC JTC 1 e il CEN. (www.uninfo.it)

Il CEN (European Committee for Standardization) fu

ufficialmente creato come associazione internazionale non profit il 30 ottobre 1975, con base in Bruxelles. Il CEN è il principale emanatore di standard europei e di specifiche tecniche. È l'unica organizzazione europea riconosciuta ai sensi della direttiva 98/34/CE per la pro-gettazione, l'elaborazione e l'adozione di norme euro-pee in tutti i settori di attività economica ad eccezione di elettrotecnica (CENELEC) e delle telecomunicazioni (ETSI).

Il CEN concentra la maggior parte dei suoi sforzi per

la produzione di norme europee (EN). Oltre alle norme europee, CEN produce altri servizi con caratteristiche e obiettivi specifici: le specifiche tecniche (TS - Techincal Specifications), i rapporti tecnici (TR - Techincal Re-ports), le guide per gli accordi tecnici (CWA - Guides and Workshop Agreements). Questi vari prodotti si differen-ziano per i loro metodi di sviluppo, processi di approva-zione e di attuazione, offrendo mezzi flessibili per soddi-sfare le diverse esigenze del mercato per i requisiti e le informazioni. (www.cen.eu)

(*) Ing. Stefano Tazzi - Delegato dal Consiglio Nazionale Inge-gneri per la partecipazione alle Commissioni UNINFO “Attività Pro-fessionali non Regolamentate - Figure Professionali operanti nel settore ICT” e per la Commissione CEN/PC 428 "Professions for Information and Communication Technologies"

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Il consumo di suolo per uno sviluppo sostenibile Soluzioni informatiche a disposizione dell’Ingegnere

Ingegneria dell’informazione - Notizie dalla commissione n. 11, aprile 2015

Sopra - Un’immagine dei risultati ottenibili con l’utilizzo di questo software

Maria Grazia Albanesi è Professore Associato presso il Dipartimento di Ingegneria Industriale e dell’Informazione dell’Università degli studi di Pavia. Ha fondato nel 2014 l’Unità operativa Infor-matica per la Sostenibilità (URL: csu.unipv.it), che si occupa di soluzioni informatiche per temi di sostenibilità ambientale e sociale, principalmente nel campo della tutela della biodiversità e l’interazione società-individuo, in cui si applicano tecniche di analisi ed elaborazione visuale di informazioni multimediali.

N onostante il suolo sia un elemento importante nei molteplici ecosi-stemi terrestri e rappresenti una delle fonti non facilmente rinnova-

bili, è in realtà una delle risorse più sottosti-mate e bistrattate dell’ambiente, a differenza

di aria e acque, sul cui uso sostenibile la società e la comuni-tà scientifica sono diventate, nel corso degli ultimi anni, sempre più sensibili.

L’uso indiscriminato del suolo scaturisce dalla continua cementificazione del territorio senza un piano organico che comprenda qualche indicatore legato al concetto di sosteni-bilità. Il consumo di suolo in Italia è un fenomeno molto preoccupante, come espresso dai molti dati raccolti, che pone l’Italia uno dei paesi più “voraci” nel consumo di suolo rispetto agli altri paesi europei. Tuttavia, di consumo di suo-lo e cementificazione si sente parlare quasi esclusivamente in occasione di frane e altre disastri legati al dissesto idro-geologico.

Quest’ultimo è solo una delle conseguenze di una ce-mentificazione eccessiva del territorio, che produce anche seri danni alla tutela della biodiversità e all’agricoltura.

Un seminario su questo tema sarà tenuto dalla Prof.ssa Maria Grazia Albanesi, del Dipartimento di Ingegneria Indu-striale e dell’Informazione dell’Università degli Studi di Pa-via, presso l'Ordine degli Ingegneri della Provincia di Pavia.

Nel seminario saranno presentati i risultati della misura-zione del consumo di suolo in Italia, confrontandolo con i vari paesi europei e verrà presentato il più recente indicato-re definito nella letteratura della ricerca internazionale, il Fattore di Antropentropia.

La teoria sarà spiegata alla luce delle più recenti direttive della dell’Agenzia Europea dell’Ambiente e saranno forniti molteplici esempi relativi a diverse regioni italiane. Infine

saranno mostrate alcune demo di un software sviluppato presso il Dipartimento di Ingegneria Industriale e dell’Infor-mazione dell’Università degli Studi di Pavia; si tratta di un pacchetto sviluppato in ambito open source, accessibile da un semplice browser, che mostra come sia possibile calcola-re, a partire da una mappa digitale del territorio, seguendo alcune semplici convenzioni di rappresentazione visuale, il consumo di suolo attuale.

Il programma è anche in grado di quantificare e rappre-sentare visivamente quale sarà la situazione nel 2050, in base a un modello predittivo incorporato, che stima la cre-scita dell’antropizzazione del territorio in seguito a nuovi insediamenti edilizi, industriali e a nuove linee di comunica-zione.

L’ambito di applicazione di questo strumento è la cosid-detta Computational Sustainability, termine che in letteratu-ra indica una settore multidisciplinare molto recente; esso studia come utilizzare le metodologie, gli algoritmi e le tec-nologie proprie dell’informatica nel campo della sostenibili-tà, in particolare quella ambientale. La data del 2050 non è scelta a caso, ma si riferisce a una precisa direttiva europea, secondo la quale i paesi membri dell’Unione dovranno pren-dere serie misure per controllare il consumo di suolo entro il 2020, in modo da raggiungere un consumo di suolo netto pari a zero nel 2050. Purtroppo l’Italia è ancora molto indie-tro nel raggiungimento di questo obiettivo e una preparazio-ne moderna dell’ingegnere non può prescindere dalla cono-scenza, almeno nelle sue linee più generali, del problema del consumo di suolo e delle possibili soluzioni.

di C. Canobbio di M.G. Albanesi

SEMINARIO “Il consumo di suolo per uno sviluppo sostenibile: soluzioni

informatiche a disposizione dell’Ingegnere”

Lunedì 20 aprile 2015 17:30 - 20:30

Ordine degli Ingegneri della

Provincia di Pavia

V.le Indipendenza 11 – 27100 Pavia

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Ingegneria dell’informazione - Notizie dalla commissione n. 11, aprile 2015

Easton Lachappelle, storia di un giovane genio della robotica A 19 anni, ha inventato il braccio meccanico open source da 500$ ed ora lavora per la Nasa.

Q uesto è quello che penso quando dico “Ingegnere”. La possibilità di vedere le cose con una prospettiva diversa da un’altra angola-zione per

reinventare meglio ed in modo più efficiente. Forse un ossimoro parlare di ingegnere creati-

vo? Forse, ma è quello a cui vorrei tendessero le nuove ge-nerazioni. Ora l’era dei “makers” che sfruttano il modeling, la stampa 3D, lo scanning degli oggetti, il software open source sempre più diffusi e a buon mercato. Prendete il caso di Easton LaChappelle che a 14 anni ha inventato un braccio bionico fatto in casa e ora, dopo 5 anni, il suo braccio open source è controllato dalla mente e sta cambiando il mondo della robotica.

A 14 anni inizia a studiare da solo le basi della program-mazione, della stampa 3D e della robotica. Durante una fie-ra di scienza locale, incontra una bimba di 7 anni con un braccio artificiale che, lei spiega, costa 80 mila dollari.

Il ragazzo rimane impressionato e torna a casa con un obiettivo: realizzare una protesi innovativa e a basso costo. Con le sue conoscenze, una stampante 3D e un software open source, crea la sua prima mano artificiale combinando un Nintendo Power Glove e i mattoncini Lego.

Dopo 3 anni di lavoro la mano si è trasformata in un braccio, un prototipo perfettamente funzionante di protesi che si può controllare con il pensiero, seppur in modo limita-to. Per realizzarlo, ha utilizzato il programma di modeling 3dD Solidworks e ha utilizzato parti già realizzate da altri e

depositate su Thingiverse - un archivio online di modelli open source. Una volta completato il design, ha stampato il modello con una stampante Printbot da meno di mille dolla-ri.

Il braccio è costituito da 2 kg di pezzi stampati da una stampante 3d consumer in plastica: è più leggero di un brac-cio umano. Per governare la mano con la mente si utilizza un cuffia EEG (elettroencefalogramma). I sensori di cui è piena rilevano l'attività cerebrale di chi lo indossa, i suoi chip traducono i segnali elettrici in comandi che vengono inviati alle dita via Bluetooth.

Il Robotic Arm (questo è il nome della protesi) trasmette anche la sensazione del tocco, attraverso un sistema di feed-back che si basa su sensori di forza e su un piccolo motore che vibra. Rispetto al modello-Lego, il costo di realizzazione è lievitato a circa 500 dollari, che però scompaiono se pen-sia-mo che negli Stati Uniti una protesi analoga costa in media 60 mila dollari!

E’ stato definito da alcuni giornali “Il nuovo Steve Jobs o Bill Gates” ed è stato ricevuto dal presidente Obama, che ha stretto la sua mano artificiale. E - a soli 19 anni - sta collabo-rando con la Nasa alla realizzazione dell'interfaccia di con-trollo telerobotico del progetto Robonaut.

Il lavoro di Easton evidenzia la possibilità che in questi anni sta diventando sempre più reale: l’opportunità di pro-durre in casa oggetti industriali. Il modeling, la stampa 3d, lo scanning degli oggetti, il software open source sono stru-menti e pratiche sempre più diffusi e a buon mercato. Tutto questo rappresenta una vera e propria rivoluzione, in grado di capovolgere gli attuali paradigmi produttivi. E il vero am-bito applicativo (e quindi mercato) del futuro sarà quello consumer.

Per approfondimenti: http://www.chefuturo.it/2015/02/ha-19-anni-ha-creato-

il-primo-braccio-meccanico-open-source-ed-ora-lavora-per-la-nasa/

Sopra - Easton Chappelle nel suo laboratorio (foto tratta da http://durangoherald.com/article/20130326/NEWS05/130329687/Inventing-his-future)

di C. Canobbio di C. Canobbio

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Hydromoving: la nuova frontiera dell’automotive?

Ingegneria dell’informazione - Notizie dalla commissione n. 11, aprile 2015

Sopra - Un’immagine della Nissan 370 Z su cui è montato il kit di Lorenzo Errico (a destra dell’immagine)

S tando alle premesse si tratterebbe di un progetto rivoluzionario. L’idrogeno come carburante è già stato sperimen-tato ma i problemi legati al suo approv-

vigionamento e alla gestione della sicurezza dello stoccaggio rendevano questa soluzione

solamente teorica. Ma c’è un progetto rivoluzionario: un nuovo sistema che

permette di risolvere in maniera semplice i problemi dell’ap-provvigionamento e della sicurezza dell’idrogeno. Tutto sta nel serbatoio d’acqua, il quale, attraverso una pompa, porta il liquido nel motore. Qui sono collocate delle celle elettroli-tiche, capaci di dividere l’acqua in idrogeno e ossigeno, se-condo il processo, piuttosto conosciuto, dell’elettrolisi.

E’ proprio l’idrogeno che viene iniettato nel motore e fa muovere il veicolo. Non ci sono prodotti di scarico nocivi, perché quello che esce dal tubo è soltanto dell’acqua calda.

I risultati sono eccezionali, perché si arriva ad avere il 30% di consumi in meno e inoltre le emissioni sarebbero ridotte dal 40 al 90% rispetto a quelle provocate da una co-mune auto a benzina. Sull’autovettura (una Nissan 370 Z, messa a disposizione dalla casa automobilistica giapponese per la sperimentazione ) sulla quale è stato montato il kit è stato fatto anche un test ufficiale di omologazione. Da que-sto si è scoperto che il veicolo produce il 90% in meno di monossido di carbonio e il 30% in meno di anidride carboni-ca. Gli idrocarburi incombusti sono il 40% in meno.

La vera novità è rappresentata dal rivoluzionario kit di alimentazione Hydro che produce autonomamente HHO (ossidrogeno) e lavora in perfetta simbiosi con il motore

originale. L’HHO sviluppato viene iniettato dall’impianto nei condotti di aspirazione del motore, che risponde con una riduzione drastica degli HC, gli idrocarburi incombusti, (portati praticamente a zero) e delle emissioni nocive in generale con annessa una notevole miglioria sul consumo di carburante.

Il gas HHO prodotto impiegando bassissima energia è utilizzabile per molteplici realtà che sfruttano la combustio-ne di idrocarburi contribuendo a diminuire considerevol-mente il consumo di carburante (sia esso benzina, gasolio, olio vegetale, biogas) e naturalmente le emissioni nocive (CO2, CO, HC, NOx, SOx e particolato,Pm 10, Pm 2.5 e deri-vati).

Gli impieghi più conosciuti sono qui elencati :

alimentazione di motori endotermici, riducendo l’impiego di combustibili fossili al minimo;

alimentazione di caldaie a Gasolio e Metano, ridu-cendone drasticamente i consumi e abbattendo ulteriormente le emissioni;

alimentazione Motori Navali, Motori per macchi-ne movimento terra, tutto il settore Automotive, con beneficio enorme per ambiente e spesa car-buranti.

alimentazione di Turbine e Motori alimentati a BIOGAS, riducendone in maniera drastica il TAR, (Catrame derivato dal biogas e gas naturale), ab-battendo drasticamente CO, HC, NOx, Polveri sottili o Particolato, etc….

Lascio a voi le debite conclusioni e vi aspetto al semina-rio programmato per sabato 18 aprile 2015.

di C. Canobbio di C. Canobbio

SEMINARIO “Hydromoving: motore ad

acqua funzionamento e prospettive”

Sabato 18 aprile 2015 09:00 - 12:30

Ordine degli Ingegneri della

Provincia di Pavia

V.le Indipendenza 11 – 27100 Pavia

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Dopo la lunga e, spero, divertente esplora-zione (per me lo è stata) delle macchine meccaniche per il calcolo, in questo articolo torno a parlare di un personaggio, dedicando questa pagina ad un ricercatore italiano no-stro contemporaneo.

Osserverete che si tratta di un notevole “salto tempora-le” rispetto alla cronologia degli articoli precedenti, è vero ma mi sembrava doveroso rendere conto di una circostanza particolare: il 12 dicembre scorso si è tenuto presso il Politecnico di Milano un seminario nell’ambito delle celebrazioni del centocinquantesimo anniversario dell’istituto a cui ho avuto la fortuna di poter partecipare.

Il relatore d’eccezione dell’intervento dal titolo “Prove, Segreti e Computazione” era Silvio Micali, unico ricerca-tore italiano insignito del premio Touring nel 2012 per i suoi studi sulla verifica efficiente delle dimostrazioni ma-tematiche nel campo della teoria della complessità e per aver posto le basi della teoria della complessità nel cam-po della crittografia insieme alla ricercatrice israeliana Shafi Goldwasser.

Il premio Touring istituito dalla Association for Compu-ting Machinery (ACM), storicamente la prima delle asso-ciazioni scientifico-accademiche dedicate al calcolo auto-matico e all’informatica, dal 1966 viene annualmente assegnato ai ricercatori che si sono distinti per i lavori svolti nelle discipline del software e della teoria dell’infor-mazione. Per questo motivo e per l’alto livello accademi-co delle attività di ACM, oggi il premio Touring viene con-siderato il “Nobel dell’informatica”.

Considerato, inoltre, che Silvio Micali è docente al MIT è chiaro che non è così frequente averlo così vicino da poterlo ascoltare dal vivo. È evidente che con queste pre-messe la mia curiosità per l’evento era tale da impormi di assistervi in prima persona e le mie aspettative non sono andate affatto deluse.

Ad accogliere l’illustre ospite vi era una qualificata rap-presentanza del Politecnico fra cui cito la professoressa Donatella Sciuto che in qualità di prorettrice delegata presenziava in vece del rettore prof. Giovanni Azzone e il prof. Roberto Dadda. Dopo l’intervento istituzionale della prof. Sciuto, la parola è passata al prof. Dadda che ha tenuto un breve intervento in memoria del padre Luigi ex rettore del politecnico scomparso nel 2012 alla memoria del quale è stato intitolato l’evento. L’intervento di Dad-da è stato molto interessante e ricco di simpatici aneddo-ti familiari del suo rapporto con un padre studioso nel contesto di una famiglia di origini contadine proveniente dalla campagna del lodigiano. Spassosissimo il racconto dei viaggi in auto Lodi-Milano durante i quali il padre spiegava al figlio, studente di scuola media inferiore, il calcolo tensoriale (!!!) convinto che a un buon professore non fosse necessaria la lavagna per tener lezione.

Dopo l’intervento di Dadda è stato il momento di Mica-li. L’intervento è durato un’ora circa in cui il nostro è sta-to capace di farci rivivere in modo leggero e coinvolgente

il film della sua vita, dagli studi superiori del liceo classico alla formulazione dei teoremi che gli hanno consentito di ottenere l’ambito riconoscimento.

Anche questo intervento è stato ricco di aneddoti che in qualche modo consentono di tracciare un profilo caratte-riale del ricercatore. Dall’infatuazione per la matematica grazie ad una brava insegnate del ginnasio, ma al contempo così trascurata al liceo emerge l’esigenza di soddisfare la curiosità tipica di uno studente molto dotato. La scelta del corso universitario di fisica in luogo della facoltà di mate-matica in seguito alla scoperta che non esisteva un premio Nobel per la matematica rivela un carattere notevolmente ambizioso. Il racconto del successivo “pentimento” con la richiesta di essere ammesso ai corsi di matematica ci mo-stra la necessaria capacità di autocritica e di analisi delle proprie attitudini che non deve mai mancare in chi fa ricer-ca. Infine, il racconto di come da studente preferisse cimen-tarsi con i problemi non risolti per non rivelare ai professori che era lento nello svolgerli «…se mi metto a risolvere pro-blemi che nessuno ha risolto prima di me, il prof. non potrà dire che ci ho messo troppo!…» fa emergere una tenacia di carattere che non può mancare a chi si dà degli obiettivi ambiziosi.

L’illustrazione dei risultati che lo hanno portato a con-seguire il riconoscimento internazionale è stata presentata con un’esposizione degna dei migliori divulgatori scientifici e, al termine del seminario, avevo la sensazione di aver capito tutto. È questo un dono di cui solo i grandi professori sono dotati: possono spiegare le cose più complicate con una naturalezza tale da far sembrare quasi impossibile che nessuno ci avesse pensato prima. In sintesi al termine della mattinata, sono uscito dal seminario certo di aver parteci-pato ad un evento di elevata qualità culturale e, dato che ho scoperto che è disponibile su YouTube all’indirizzo http://www.youtube.com/watch?v=OkTe3HBWBXY non vorrei qui aggiungere altro di personale invitandovi ad ascoltarlo direttamente.

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Silvio Micali, vincitore del Turing Award 2013

di M. C. Spada

Sopra - Silvio Micali

Ingegneria dell’informazione - Notizie dalla commissione n. 11, aprile 2015

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Notizie dalla commissione

Ingegneria dell’informazione

Diamo i numeri LINK UTILI

www.ording.pv.it

Sito Ordine Ing. di Pavia

groups.google.com

Gruppo Google OICIPV

www.inginformazione.it

Sito CIII

www.cii-croil.it

Sito collaborativo CII-CROIL

Prossimi incontri CII

09/04/2015 ore 21:00 07/05/2015 ore 21:00 11/06/2015 ore 21:00 24/09/2015 ore 21:00 05/11/2015 ore 21:00 17/12/2015 ore 21:00

Il DESI 2015 riassume i dati raccolti principalmente nel corso del 2014 e che sono alla base del prin-cipale indicatore DESI per gli Stati membri della UE riportato sotto.

Ogni valore appartiene all’intervallo (0,1) e il valore più alto rappresenta la performance migliore.

In accordo alle performance registrate, ogni Paese è stato inserito in uno dei tre gruppi definiti: high, medium e low (performance).

L’Italia è stata inserita nel gruppo dalle performance inferiori, insieme a Lettonia, Slovenia, Unghe-ria, Slovacchia, Cipro, Polonia, Croazia, Grecia, Bulgaria e Romania.

L’area UE, nel complesso, fa registrare un aumento delle proprie performance, passando ad un va-lore di 0.47 rispetto allo 0.44 dello scorso anno.

Lungo tutte e cinque le dimensioni considerate sono stati registrati dei miglioramenti, tuttavia rima-ne ancora molto da fare per quanto riguarda la realizzazione di servizi digitali per la pubblica ammini-strazione e per l’integrazione della tecnologia nel mondo produttivo delle aziende ed imprese europee (fonte: http://ec.europa.eu/digital-agenda/en/digital-economy-and-society-index-desi).