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Notizie dalla Commissione
Anno III, n. 4 - giugno 2013
9 Ingegneria dell’informazione
Commissione ingegneria informazione
2011-2013 Ecco tutte le nostre voci! 4
IN COMMISSIONE
SUSTAINABLE & SOCIAL ICT
L’innovazione
passa dal
58°Congresso
Le calcolatrici meccaniche dal XVII al
XX secolo
8
Startup: moda o reale creazione di
valore?
6
L’innovazione
passa dal
58°Congresso STORIA & CULTURA
Congresso: dove eravamo arrivati un
anno fa
5
Foglio informativo curato dalla Commissione dell’Ingegneria dell’Informazione dell’Ordine degli Ingegneri di Pavia. Ingegneria
dell’informazione - Notizie dalla commissione è una pubblicazione non periodica e non può, pertanto, considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n.62 del 7 marzo 2001. Uffici c/o Ordine degli Ingegneri di Pavia, Via Indipendenza 11, 27100 PAVIA. Contatti Segreteria Ordine degli Ingegneri di Pavia Tel: 0382.22070 Fax: 0382.530478 E-Mail: [email protected] PEC: [email protected]
Referente notiziario:
Ing. Christian Cucculelli mail-to: [email protected]
Coordinatore della Commissione:
Ing. Stefano Tazzi mail-to: [email protected]
Eventi e Comunicazioni
Notizie dalla commissione
Ingegneria dell’informazione
Foto
Hanno collaborato a questo numero
Foto
Christian Cucculelli
Cristiano Canobbio
Foto
Stefano Tazzi
25 settembre 2013
“Business writing” Ordine degli Ingegneri di Pavia
Ing. Stefano Tazzi
Coordinatore Commissione Ingegneria dell’Informazione
Elezioni, Congresso Nazionale, scadenze normative e … arrivederci!
Nelle marce l’ultimo miglio è sempre il più faticoso. Si inizia ad intravvedere la linea d’arrivo con la fatica nelle gambe per il percorso fatto, ma questo da la forza per raccogliere le ultime energie ed arrivare sino in fondo.
Siamo infatti all’ultimo miglio con le nostre attività: le Commissioni scadono con il rinnovo del Consiglio dell’Ordine, per cui sono previste le elezioni nel mese di lu-glio.
Mai come in questo periodo di cambiamenti e di turbolenze è bene partecipare e interessarsi. Subito a seguire è previsto a Brescia il Congresso Nazionale con un’organizzazione differente rispetto allo scorso anno, dove era stato dato risalto ai tre settori in modo singolo e specifico. Quest’anno l’approccio tematico è trasversa-le, mettendo al centro il dibattito nazionale sulle problematiche che riguardano la crisi economica. In un’intervista introduttiva al Congresso, il Presidente del CNI Ar-mando Zambrano conclude affermando che noi ingegneri “dobbiamo impegnarci
perché ci sia davvero più ingegneria nel futuro del nostro Paese”. Come Ingegneri dell’Informazione non possiamo che concordare e ribadire ulteriormente il fatto che siamo pronti e disponibili.
Nelle pagine di questo numero viene ripreso il documento finale risultato dei nostri lavori di Ingegneri dell’Informazione al precedente Congresso: rispetto a quanto richiesto qualcosa è stato fatto, ma molto è ancora da fare. Recentemente ho avuto il dispiacere di ascoltare Agostino Ragosa, presidente dell’Agenzia per l’Italia Digitale in occasione della presentazione dei dati del44° Rapporto Assinform sull’Informatica, le telecomunicazioni e i Contenuti Multimediali. Dico dispiacere per due motivi: il settore in Italia è in crisi pesantissima (-7,5%), nonostante nel mondo si registri una crescita importante (+5,4%); il direttore dell’Agenzia rimpro-verava le aziende di non saper più fare innovazione, di essere incapaci nel produrre un offerta adeguata! Dei 60 miliardi di euro messi a disposizione dall’Unione Euro-pea tra il 2007 e il 2013 per l’innovazione, sembrerebbe che l’Italia ne abbia spesi solo 18! La conclusione sul fatto che il nostro Presidente Zambrano abbia ragione vien da se …
Altro appuntamento è con le versioni definitive dei regolamenti legati alla rifor-ma delle professioni, con particolare attenzione per assicurazione e formazione obbligatoria, sperando che si possa finalmente fare chiarezza per potersi dedicare con serenità principalmente al lavoro, recuperando il terreno perso.
L’ultimo auspicio è quello che si ricreino le condizioni per poter riprendere anche con il nuovo Consiglio che verrà quest’attività informativa che ha ricevuto numerosi apprezzamenti. Ringrazio quindi pubblicamente tutte le persone che vi hanno colla-borato, così come tutte le persone che hanno partecipato alle attività della Commis-sione negli ultimi quattro anni.
Arrivederci a settembre!
Stefano Tazzi
Foto
Marco Spada
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Ingegneria dell’informazione - Notizie dalla commissione n. 9, giugno 2013
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IN COMMISSIONE
Iniziative locali e gruppi di lavoro
di Cristiano CANOBBIO
Seminari
Si è concluso con successo (13 giu-gno) il secondo seminario del ciclo “l’arte della parola: comunicare in pubblico” (referente Canobbio). Rivista della Commissione
E’ stato pubblicato il n. 8, si riporta un consolidato medio di letture intorno a 500 unità. In costante aumento il numero dei collaboratori ai contenuti.
Sito Ordine
E’ passato in produzione il restiling del sito dell’ordine, è stata inoltre aggiunta una pagina ad hoc per la profilazione dell’iscritto. Lettera per le PP.AA.
Come richiesto dalla commissione l’Ordine ha provveduto ad inviare, in data 14.03.2013, una lettera alle pubbliche amministrazioni locali al fine di “pubblicizzare” la f i g u r a d e l l ’ i n g e g n e r e dell’informazione.
Iniziative regionali e nazionali
di Cristiano CANOBBIO
Legislazione di nostro interesse
Il tema è particolarmente sentito. Si mantiene alta l’attenzione alla for-mazione continua, ai temi assicura-tivi e al codice deontologico. In evi-denza l’ultima spinta legislativa rela-tiva alle professioni non regolamen-tate: su questo tema vi è una pro-
nuncia da parte del CNI con la circo-lare 194.
Rapporti con Associazioni
Prosegue l’interessamento da parte d e l l a c o m m i s s i o n e c o n l’associazione di Informatici Senza Frontiere per definire una presenza locale piu strutturata (referente Christian Cucculelli).
Varie ed eventuali
di Cristiano CANOBBIO
CII-CROIL Si è tenuto il 12 giugno a Milano (presente Canobbio). Temi trattati: Esame di Stato, for-mazione permanente, partecipa-zione a manifestazioni ed eventi associativi in cui presentare un proprio speach (ISACA, itSMF). Si è concluso con l’iter per la defi-nizione della collaborazione con
casa editrice MAT per pubblicazio-ne articoli su un sito web (GdL CROIL per Pavia Canobbio), a que-sto punto è possibile sottoporre gli articoli per la pubblicazione sull’apposito portale della casa editrice MAT.
CIIdI
In seno al CIIdI non ci sono iniziati-ve da segnalare.
2011– 2013 Ecco tutte le nostre voci!!!
Christian Cucculelli
Cristiano Canobbio
Stefano Tazzi
Marco Spada
Massimiliano Prestinara
Riccardo Colangelo
Michele Cuzzoni
Bruno Lo Torto
Giacomo Marsano
Giuseppe De Leo
Raimondo Lombardi
Marco Majocchi
Claudio Tancini
Laura Gobbi
Gloria Chindamo
Andrea Gelpi
Vincenzo Tizzani
Gianni Danese
Dino Baldi
Marcello Trepiccione
Maurizio Mangiarotti
Giovanni Savio
di Christian CUCCULELLI
A giorni si terranno le elezioni
per il rinnovo del Presidente e del
Consiglio Provinciale dell’Ordine
degli Ingegneri di Pavia: la legge
vigente prevede che, col decadere
del Consiglio in carica, decadano
anche tutte le commissioni esisten-
ti. Si chiude così il primo ciclo del
nostro lavoro, espresso con la re-
dazione di questo fantastico gior-
nalino che ha viste impegnate tan-
te persone e che sta dando grandi
risultati di apprezzamento e di par-
tecipazione. In attesa di riprendere
le nostre attività con il nuovo Con-
siglio, voglio ringraziare tutti coloro
che, a vario titolo, hanno contribui-
to a raggiungere questo importan-
te traguardo!
Ringraziamo, in ordine alfabetico:
Ingegneria dell’informazione - Notizie dalla commissione n. 9, giugno 2013
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IN COMMISSIONE
Congresso, dove eravamo arrivati un anno fa...
di Stefano TAZZI
Lo scorso anno ho avuto il piace-
re e l’onore di rappresentare
l’Ordine di Pavia al Congresso Na-
zionale di Rimini. In questa veste
sono stato coinvolto nel Gruppo di
Lavoro che ha redatto il documen-
to finale del Comitato Italiano Inge-
gneri dell’Informazione presentato
in seduta plenaria al Congresso e
da cui sono stati estratti alcuni
spunti per la Mozione Finale. Ri-
spetto alle richieste, qualcosa è
stato fatto (partecipazione ai grup-
pi di lavoro UNINFO, monitoraggio
su bandi vari), ma ancora molto è
da fare, per cui l’esigenza di rap-
presentatività degli ingegneri
dell’informazione in tutte le sedi
istituzionali è enorme. Per questo
motivo chiediamo l’appoggio e la
responsabilizzazione di tutti i Colle-
ghi nel far proprie le nostre esigen-
ze, anche perché solo nostre non
sono. Di seguito il testo della mo-
zione:
DOCUMENTO DEL
COMITATO ITALIANO DEGLI INGEGNERI DELL’INFORMAZIONE
Gli ingegneri dell’informazione, riuniti nel Comitato Italiano degli Ingegneri dell’Informazione
PRESO ATTO
- del DPR 137/2012 che riforma le professioni
- degli esiti della ricerca INGEGNERI 2020, Tutela, sviluppo e occupazione, commissionata dal CNI e redatta da S3.Studium
- dello svolgimento dei lavori del 57° Congresso degli Ordini degli Ingegneri d’Italia
VISTA
- la particolare rilevanza delle attività dell’ingegnere dell’informazione, del resto più volte evidenziata nei lavori di questo Congresso
- l’affermazione dell’attuale Governo che intende dare un notevole impulso nello sviluppo dell’Agenda Digitale Italiana, motore essenziale per il rilancio
dell’economia
CONSIDERATO
che il Governo mira a incentivare la trasparenza, la responsabilità e l’efficienza del settore pubblico, valori che sono propri della figura dell’ingegnere
CHIEDONO CHE IL CNI
- si faccia parte attiva per una partecipazione costante e significativa dell’ingegnere dell’informazione allo sviluppo dell’Agenda Digitale Italiana
- si faccia parte attiva affinché gli ingegneri dell’informazione possano contribuire in modo propositivo a tutti i competenti tavoli tecnici e programmatici
dell’Information and Communication Technology
- avvii un processo per riconoscere la figura dell’ingegnere dell’informazione nell’ammodernamento e nella innovazione della Pubblica Amministrazione
- garantisca una adeguata partecipazione dell’ingegnere dell’informazione nella stesura dei regolamenti attuativi della riforma delle professioni
- garantisca una adeguata partecipazione dell’ingegnere dell’informazione nella neo costituita Scuola di Alta Formazione del CNI
- perseveri nell’iniziativa di dare all’ingegnere dell’informazione una adeguata privativa a garanzia della sicurezza del Paese e della efficacia degli investimen-
ti
- vigili sui bandi pubblici, al fine di verificare la piena applicazione delle leggi vigenti in materia di affidamento degli incarichi professionali
E CHIEDONO INFINE
che questo documento sia parte integrante nella mozione conclusiva del 57° Congresso degli Ordini degli Ingegneri d’Italia
Ingegneria dell’informazione - Notizie dalla commissione n. 9, giugno 2013
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IN COMMISSIONE
di Stefano TAZZI
Lunedì 17 giugno negli spazi de Il
Sole 24 Ore si è svolta la seconda
Fiera delle Startup, dove 200 nuove
aspiranti imprese esponevano le
loro idee e i loro prodotti. Un pri-
mo dato significativo è che lo scor-
so anno erano le presenze erano
circa un terzo; quest’anno, visto il
gran numero di richieste, dai previ-
sti 100 spazi espositivi iniziali ne
sono stati ricavati 200! Avendo
partecipando all’evento come e-
spositore, ho potuto constatare
che l’atmosfera era di speranza,
crescita e innovazione. Erano pre-
senti tanti giovani (e non …) pieni
di voglia di fare e di collaborare,
credendo che forse questo Paese
ha delle possibilità!
I progetti erano fra i più dispara-
ti, da crowdfounding a piattaforme
web di condivisione di qualsiasi
cosa, da app per telefonini e tablet
nel mondo della moda o
dell’alimentare. La creazione di
aziende nel mondo digitale l’ha
fatta comunque da padrone.
La risposta da parte del pubblico
(visitatori, curiosi, addetti ai lavori,
studenti e giornalisti) è andata ol-
tre le aspettative sia degli esposito-
ri che degli organizzatori, indice sia
di un interesse che di un’inflazione
del tema legato molto probabil-
mente anche ai nuovi strumenti
governativi quali il decreto per le
startup innovative. Sin qui aspetti
positivi ed interessanti. Occorre
però porsi la domanda sulla reale
qualità delle startup, soprattutto
nel mondo digitale.
Il mito del ragazzino di 18 anni
che diventa miliardario partendo
dal garage di casa non è la realtà, è
l’eccezione: nel mondo vero ci so-
no persone che lavorano duramen-
te, spesso sacrificando la loro vita
personale, per creare qualcosa di
nuovo. Una buona idea non basta a
far arrivare investimenti e a tra-
sformare un business plan in
un’impresa, così come non è suffi-
ciente per incontrare il favore del
mercato. Risultato: all’interno
dell’ecosistema compaiono nume-
rosi avventurieri che rincorrono
miti irreali, senza né preparazione
né competenze necessarie, per cui
senza portare alcun valore aggiun-
to. Anzi, il pe
ricolo di fare danni è consisten-
te. Il fenomeno in corso ricorda
molto quanto accadde attorno
all’anno 2000 con il boom di
Internet e dei portali web. Attratti
da andamenti schizofrenici del
mercato finanziario, chiunque si
improvvisava startupper nel mon-
do digitale. Risultato: la bolla scop-
piò e si sgonfiò; qualche speculato-
re si arricchì, contrariamente a chi
si occupava di tecnologia che si
ritrovò invece a dover competere
con un surplus di offerta scarsa-
mente qualificata con la conse-
guenza che i prezzi la qualità preci-
pitarono.
Un primo punto di riflessione è
quindi questo: in Italia esistono le
competenze, le idee e le qualità
per creare aziende capaci di com-
petere sul mercato globale. Per il
filtro delle buone idee si può atten-
dere la selezione naturale, con tutti
i danni che può provocare, oppure
intervenire ponendo qualche palet-
to sulle competenze tecnologiche
(magari ci mettiamo un po’ più di
ingegneria?).
Il successivo problema, invece, è
un po’ più complicato da risolvere:
passata la prima selezione natura-
le, il successivo aspetto per compe-
tere con una dimensione globale -
ovvero creando valore nel mondo
moderno senza limitarsi a sopravvi-
vere a stenti - è quello di cercare
finanziamenti su canali differenti
dal mondo bancario. Sempre ripor-
tando un’esperienza vissuta, per
promuovere un’attività di valoriz-
zazione del turismo in Italia mi è
stato consigliato di andare a cerca-
re supporto finanziario a Berlino, in
Germania! Sembra incredibile, ma
è così. Questo perché in Italia i fi-
nanziatori difficilmente entrano nel
capitale di rischio non essendoci un
mercato di sbocco per loro, ovvero
potendosi trovare in difficoltà nel
momento di vendere per veder
rivalutato il proprio capitale. Risul-
tato: si investe più facilmente su
startup solo se è possibile rivedere
la quota di partecipazione
all’estero.
Quindi: concorrenza sulle compe-
tenze tecnologiche da parte di di-
lettanti allo sbaraglio; superata
questa concorrenza (forse … per-
Startup: moda o reale creazione di valore?
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PROFESSIONE
Ingegneria dell’informazione - Notizie dalla commissione n. 9, giugno 2013
SCIENZA & INNOVAZIONE
ché non è scontato che vada avanti
il migliore bensì chi è capace di co-
municare e vendersi meglio), chi
sopravvive emigra portando valore
altrove! Possibile non si riesca a
fare nulla per innescare un ciclo
virtuoso che vada a favorire la na-
scita di nuove aziende che vogliono
competere sul mercato globale?
Basterebbe ad esempio che lo
Stato non distribuisse finanziamen-
ti a pioggia ma svolgesse un ruolo
assimilabile a quello dei venture
capitalist favorendo un passaggio
verso private equity, family founds
o banche: potrebbe compiere il
ruolo di catalizzatore! Servirebbe
qualcosa che svolgesse il ruolo che
ebbe l’IRI negli anni ’50 e ’60.
Segnalo per inciso che non si trat-
ta di idee tutte mie, ma di conside-
razioni e riflessioni tratte a seguito
della lettura dal libro “Tech and the
city. Startup a New York, un model-
lo per l’Italia” di Maria Teresa Co-
metto (Corrispondente del Corriere
della Sera da New York) e Alessan-
dro Piol (investitore). Nel libro si
spiega l’ultima rinascita della Gran-
de Mela, proponendone il modello
come riferimento possibile per
l’Italia. Nella Silicon Valley parten-
do da HP nel 1949 sono alla setti-
ma generazione di imprese innova-
tive con respiro globale; a New
York riprendendo tale modello so-
no alla seconda (la prima è quella
delle .com dell’anno 2000 di cui
sopra); in Italia siamo alle macerie
lasciate da un cambio generaziona-
le che stenta ad avvenire … Direi
c h e p i ù i n g e g n e r i a
dell’informazione - ma anche indu-
striale e civile - sicuramente serve.
Sia per mettere i filtri alle cattive
idee, sia per favorire la nascita di
un ecosistema in cui i giovani (e
non) che hanno il coraggio di inno-
vare non siano costretti a emigra-
re!
Sopra - Un’immagine del 2001: la foto di un homeless di San Francisco che offriva le pro-
prie competenze informatiche in cambio di cibo divenne l’emblema dello scoppio della
bolla speculativa della new economy e dello spirito imprenditoriale che caratterizzava le
iniziative di alcuni singoli.
Pagina 7
Ingegneria dell’informazione - Notizie dalla commissione n. 9, giugno 2013
SCIENZA & INNOVAZIONE
di Marco Carlo SPADA
Una delle espressioni più eviden-
ti dell’intelligenza dell’uomo risie-de nella capacità di creare macchi-ne per conseguire uno scopo in modo efficiente.
Quando nei documentari natura-listici ci vengono presentati indivi-dui di altre specie animali che si procurano attrezzi per conseguire un risultato, siamo portati a ricono-scere in quel comportamento una forma di ragionamento, una qual-che capacità di astrazione e in ulti-ma istanza una forma embrionale di capacità di calcolo.
La specie umana ha sviluppato nei secoli capacità di astrazione e di calcolo sorprendenti, necessarie a risolvere efficientemente proble-mi di complessità crescente fino a rendere l’esigenza stessa del “far di calcolo” in modo rapido e privo di errori un problema da affrontare e risolvere attraverso la realizzazione di macchine opportune.
Osservo un curioso parallelo fra meccanica ed elettronica e fra ana-logico e digitale: la realizzazione di macchine meccaniche ha precedu-to quella di macchine elettroniche ed in entrambe le “aree” si sono realizzate prima macchine analogi-che e poi macchine digitali.
È probabile che l’idea di affidare a macchine meccaniche il compito di eseguire almeno alcune opera-zioni di calcolo elementare sia mol-to antecedente alle prime realizza-zioni note in quanto la realizzazio-ne dei meccanismi necessari richie-de una precisione molto più eleva-ta di quella offerta dagli artigiani dei secoli passati.
Bisogna attendere il XVII secolo perché le prime macchine funzio-nanti vedano la luce. Secondo la
vulgata comune, si veda a questo proposito la frase di apertura della voce relativa al linguaggio di pro-grammazione Pascal (http://it.wikipedia.org/wiki/Pascal_%28linguaggio_di_programmazione%29), la prima macchina calcolatri-ce meccanica sarebbe stata realiz-zata nel 1644 da Blaise Pascal da cui prende il nome di “Pascalina”.
Nel 1957 grazie al lavoro del ba-rone Bruno von Freytag Loringhoff (http://www.numericana.com/arms/freytag.htm) che lavorò ai disegni presenti su strisce di carta trovate in una copia delle Tavole
rudolfine di Keplero conservata nella biblioteca dell’osservatorio di Pulkovo, fu possibile provare che in realtà la prima macchina calcolatri-ce meccanica funzionante fu realiz-zata da Wilhelm Schickard diversi anni prima: nel 1623.
Schickard era contemporaneo,
compaesano e in rapporti stretti con Keplero.
Condividevano gli stessi interessi e della loro fitta corrispondenza sono giunti a noi passi in cui Schi-ckard sottopone a Keplero i disegni della macchina e gli comunica che una delle due macchine che aveva commissionato apposta per lui ri-mase distrutta in un incendio.
È comunque certo che Pascal non fosse a conoscenza della mac-china di Schickard, inoltre la mac-china di Pascal era completamente differente: pertanto gli va comun-que riconosciuto il merito di aver realizzato un progetto originale.
Come è naturale, nei secoli suc-cessivi le macchine da calcolo mec-caniche furono sviluppate e miglio-rate con contributi importanti da parte di G.W. Leibnitz, S. Morland, R. Grillet, fino a diventare oggetto di produzione su scala industriale a
Le calcolatrici meccaniche dal XVII al XX secolo
Sopra - Un esemplare della tedesca Brunsviga.
Pagina 8
Ingegneria dell’informazione - Notizie dalla commissione n. 9, giugno 2013
STORIA e CULTURA
partire dagli anni venti del XIX se-colo con l’addizionatrice di Thomas che riprendeva proprio il modello dei meccanismi di Leibnitz.
Dalla fine del XIX secolo i modelli di riferimento per queste macchine rimasero fondamentalmente gli stessi mentre la loro realizzazione fu via via perfezionata e trovarono uso comune nelle attività ragionie-ristiche fino agli anni settanta del secolo scorso quando la comparsa delle calcolatrici elettroniche da tavolo ne decretarono la scompar-sa dalle scrivanie.
Mentre mi documentavo per questo articolo sono riuscito a tro-vare ben due macchine di questo tipo, molto ben conservate e fun-zionanti e non ho saputo resistere alla tentazione di mettermi “alla prova”.
Si tratta di un modello della Brunsviga (fabbricazione tedesca) e di una macchina sovietica Феликс (Feliks), che potete ammirare nelle foto.
Queste macchine pur differenti nella forma esteriore e nei leverag-gi hanno esattamente lo stesso funzionamento.
Con un po’ di pazienza sono riu-scito ad eseguire con entrambe le quattro operazioni sia su numeri interi che con la virgola.
La macchina si presenta con un gruppo di leve nella parte superio-re che hanno la funzione di far se-lezionare all’operatore il dato da inserire nel processo di calcolo.
Il dato può essere poi “trasferito” ad un “display” posto nella parte inferiore della macchina su un carrello che può essere spo-stato a destra o a sinistra.
Per il trasferimento del dato bi-sogna ruotare la leva principale (la più grande) posta sulla destra della macchina.
La rotazione può avvenire sia in
senso orario che in senso antiora-rio a seconda del segno dell’operazione.
Un secondo “display” mostra un conteggio delle rotazioni impresse alla leva di comando.
Nella Brunsviga si trova nella parte alta della macchina, nell’apparecchio sovietico è a sini-stra.
La Brunsviga ha un terzo display che mostra il numero impostato con le leve posto appena sopra di esse: non è indispensabile per le operazioni.
Entrambe le macchine sono do-tate di leve che provvedono ad az-zerare i display.
L’operazione base eseguibile con queste macchine è l’addizione, o-perazione che risulta facile ed in-tuitiva.
Si parte con la macchina resetta-ta (tutti i display a zero), si imposta un numero sulle levette e si ruota la leva principale in senso orario (vista dal lato destro della macchi-na).
Queste operazioni “caricano” il numero selezionato nel display
inferiore che per questo motivo mi appare come il registro accumula-tore dei primi microprocessori.
Di fatto questa operazione è già un’addizione infatti abbiamo som-mato il numero selezionato allo zero che era presente nell’accumulatore, la rotazione della leva mi ricorda tanto una ADD con operando immediato.
Quindi se selezioniamo un se-condo numero con le levette e fac-ciamo un’altra rotazione ne leggia-mo la somma con il primo diretta-mente nell’accumulatore.
In una lettera a Leibnitz, Schi-ckard descriveva con entusiasmo il meccanismo di propagazione dei riporti nell’esecuzione di queste addizioni.
Si può procedere ad addizionare altri numeri, il contatore (a sinistra nella macchina russa, in alto nella tedesca) riporteranno al termine del ciclo di operazioni il numero degli addendi che si sono sommati.
(to be continued...)
Sopra - Un esemplare della russa Feliks.
Pagina 9
Ingegneria dell’informazione - Notizie dalla commissione n. 9, giugno 2013
STORIA e CULTURA
Notizie dalla commissione
Ingegneria dell’informazione
Libriamoci...
Tech and the city
Maria Teresa Cometto
Alessandro Piol
Diamo i numeri
www.ording.pv.it Sito Ordine di Pavia
groups.google.com/group/oicipv
Gruppo Google OICIPV
www.inginformazione.it Sito CIIdI
www.cii-croil.it Sito collaborativo CII – CROIL
LINK UTILI
I prossimi impegni della
Commissione
Ultimo mercoledì del mese,
riunione periodica presso la
sede dell’Ordine degli
Ingegneri.
Si consiglia di contattare la
segreteria per la conferma
del calendario.
"Le startup a New York sono esplose in numero e in importanza. Dal 2007 a
oggi i posti di lavoro nel settore tecnologico a New York sono aumentati del 30%
mentre sono diminuiti in tutti gli altri settori. Nello stesso tempo gli investimenti
sono aumentati del 30%. Oggi ci sono circa mille startup tecnologiche che assumo-
no personale, dal campo dell'ingegneria al marketing. Tra le esperienze che hanno
fatto storia c'è Meetup, una startup nata dopo l'11 settembre per aiutare i gruppi
di tutti i tipi a organizzarsi. C'è Kickstarter che serve a finanziare progetti creativi o
Foursquare che è un social network per telefonini con localizzazione in tutto il
mondo".
"Molto importante il ruolo degli angel investor, che investono parte della loro
ricchezza per queste iniziative e il ruolo che ha giocato il sindaco Michael Bloom-
berg, imprenditore lui stesso, che dopo la crisi finanziaria del 2008 ha investito
molte delle energie della città per sostenere queste startup".
di Stefano TAZZI
Riportiamo di seguito i risultati ottenuti in questo anno e mezzo di pubblicazioni, considerando gli accessi
internet registrati tramite la nostra biblioteca virtuale www.issuu.com/cii-pavia.
I dati sono aggiornati al 25 giugno 2013.
di Christian CUCCULELLI
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